conversare con i forestieri, e a volte da solo a sola; non se la prendono, non si meravigliano, pensano che tutto questo si faccia con innocente amicizia. La taccia di geloso, che qualche volta ha colpito da noi quasi tutti i mariti, qui non ha ragion d'essere; del tutto sconosciuta è la stessa parola; ignorando la passione non hanno un termine per indicarla. E c'è da meravigliarsi che manchi il nome di una cosa, là dove manca la cosa stessa? Né mai fra costoro si è trovato ancora alcuno che fosse geloso…»
L’umanista toscano Poggio Bracciolini (1380-1459) accompagnò come segretario il papa Giovanni XXIII – che fu deposto proprio in quella occasione! – al Concilio di Costanza del 1414-17. Cacciatore di manoscritti, approfittò della trasferta per rovistare nelle ricche biblioteche dei conventi circostanti alla ricerca di codici di autori classici. Ebbe la fortuna di scoprire, tra altri importantissimi ritrovamenti, una copia del "De rerum natura di Lucrezio". Durante il viaggio di ritorno soggiornò alle terme di Baden, in Argovia, scrivendo a Niccolò Niccoli questa celebre lettera.