Poggio Bracciolini, I bagni di Baden, 1416

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Poggio Bracciolini, Epistole, I bagni di Baden «… Si trova poi la città di Baden, che in tedesco vuol dire bagno, abbastanza prospera, situata in una valle circondata di monti, su un grosso fiume di rapidissima corrente che a sei miglia dalla città si getta nel Reno. A circa mezzo miglio da Baden è la bellissima città balneare, costruita sul fiume. Nel mezzo v'è un'area molto vasta e intorno magnifici alberghi capaci di ospitare gran numero di persone. Le singole case hanno all'interno bagni privati, dove si tuffano solo quelli che vi alloggiano. I bagni pubblici e privati sono circa in numero di trenta; ci sono tuttavia ai due lati della piazza due bagni pubblici scoperti per il basso popolo, e ci vanno a lavarsi uomini e donne, ragazzi e ragazze, e in genere tutti gli elementi più volgari. Qui un basso steccato, messo su alla buona, divide gli uomini dalle donne. È ridicolo vedere le vecchiette decrepite e al tempo stesso le ragazzine entrar in acqua nude, davanti agli uomini, mostrando ogni parte del corpo; più di una volta ho riso perché questo eccezionale spettacolo mi faceva pensare ai ludi floreali11, e dentro di me ammiravo la semplicità di questa gente, che non bada a queste cose e non vi porta nulla di equivoco o di malizioso. I bagni delle case private poi sono pulitissimi, e anch'essi comuni a uomini e donne; una divisione separa queste ultime, ma con molte basse finestrine attraverso le quali possono bere insieme, parlarsi, vedersi e darsi la mano, come è loro uso frequente. In alto questi bagni sono recinti da una ringhiera in cui gli uomini sostano a osservare e a parlare. A chiunque è permesso andare e fermarsi nei bagni altrui, per far visita, conversare, divertirsi, svagarsi, mentre le donne si fanno vedere a entrare e uscir dall'acqua col corpo quasi completamente nudo. Tuttavia non ci son né custodi, né porte, né sospetti di male; in molti luoghi l'ingresso al bagno è comune per uomini e donne, sì che spessissimo accade a un uomo di imbattersi in una donna seminuda e a una donna in un uomo nudo. I maschi si servono solo di un cinto, le donne portano delle corte vesti di tela fino alle gambe, aperte ai lati in modo da non coprire né il collo, né il petto, né le braccia, né le spalle. Spesso nell'acqua mangiano a comuni spese, su una mensa galleggiante a cui son soliti partecipare gli uomini. Anche noi, nella casa dove ci bagnavamo, fummo sollecitati a prender parte a questa consuetudine; ed io pagai la mia parte, ma, benché molto pregato, non volli mettermi a tavola; non per un senso di pudore, che vien giudicato indizio di pigrizia e selvatichezza, ma per l'ignoranza della lingua. Mi sembrava sciocco che un italiano, non sapendo parlare la loro lingua, se ne stesse in acqua come un muto con le donne a passar tutto il giorno tra una bevuta e l'altra. Tuttavia due di noi entrarono nel bagno; molto allegramente stettero insieme, e insieme bevvero e mangiarono, parlarono anche, servendosi di interpreti, e molte volte facevano vento col ventaglio alle loro compagne. Non resta che ricordare l'immagine di Giove, di come Danae per la pioggia d'oro12... con tutto il resto. Però, quando entrarono nel bagno delle donne, erano vestiti di un costume di tela come usa per gli uomini. Io dalla ringhiera osservavo tutto, badando agli usi, ai costumi, alla piacevole maniera di vivere dovuta alla libertà estrema delle abitudini. È meraviglioso vedere con quale semplicità vivano, con che fiducia. Vedevano le loro mogli trattare con stranieri, e non se la pigliavano, non ci facevano caso, prendendo tutto in buona parte. Non c'è niente di tanto scabroso che nei loro costumi non diventi semplice. Avrebbero potuto vivere senz'altro nella repubblica di Platone, mettendo tutto in comune13, giacché anche senza conoscerne la dottrina erano così pronti ad accettare i princìpi di quella scuola. In alcuni bagni i maschi stanno con le donne legate a loro da vincoli di sangue o di amicizia; ogni giorno entrano nei bagni tre o quattro volte, passandovi la maggior parte del tempo in canti, in simposi, in danze. Infatti suonano accoccolandosi un poco nell'acqua, ed è molto bello vedere ragazze già in età di prender marito, splendide e cortesi, in vista, in abito e aspetto di dee. Suonando esse rialzano un poco


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