2 minute read

Ringraziamenti

Per il supporto e la vicinanza durante le fasi di ricerca che hanno condotto alla raccolta dei materiali impiegati in questo lavoro i miei ringraziamenti vanno al personale dell’Archivio storico della Biblioteca Comunale di Trento, in particolare a Franco Cagol, Marina Chemelli, Giovanni Delama; al personale della Biblioteca comunale di Avio, nella persona di Mario Peghini; all’Amministrazione comunale di Avio, al sindaco Federico Secchi e al vicesindaco e assessore alla cultura Lorenza Cavazzani; a Simone Cristoforetti —a cui si deve, insieme a Mario Peghini, la proposta di intraprendere uno studio sulla figura del Turrini— e alla sua famiglia, per il supporto fornitomi durante le fasi di ricerca presso la Biblioteca Comunale di Trento e ad Avio. A Bruno, Laura e in particolare a Emiliana Cristoforetti va la mia più profonda gratitudine e tutto il mio affetto per avermi ospitato durante i soggiorni di ricerca trentini.

È la volta di coloro i quali mi sono stati prodighi dei loro insegnamenti, del loro supporto e delle loro indicazioni durante il mio percorso di studi prima e di ricerca dopo. In particolare, devo qui ringraziare Chiara Cremonesi, Antonio Rigopoulos, Federico Squarcini e Francesco Tacchi per aver letto le bozze di questo lavoro, arricchendolo di preziosi suggerimenti, osservazioni e correzioni, e ancora per la disponibilità al confronto su questioni specifiche. A loro sono riconoscente per i molti debiti intellettuali che ho cercato di onorare in queste pagine. Federico Squarcini, oltre ad accogliere le mie ricerche all’interno di una così prestigiosa collana, è stato di supporto con le sue osservazioni nell’ultima fase di preparazione del dattiloscritto per la stampa. A Simone Cristoforetti, di nuovo, in qualità di vero e proprio deus ex machina in svariate occasioni, va la mia più profonda riconoscenza per gli insegnamenti di questi anni e per

Advertisement

la pazienza nell’emendare più volte il testo durante le diverse fasi della sua stesura. Eventuali errori e omissioni, pertanto, non vanno che ricercate nell’ancora troppa inesperienza di chi scrive.

Sento di dover ringraziare, a questo punto, anche le persone che più mi sono state vicine in questi anni: Giulia e Melania, compagne lungo tutto il percorso universitario e oggi amiche sempre presenti. A Melania va inoltre la mia gratitudine per essersi prodigata nel procurarmi riferimenti bibliografici dalla SOAS Library altrimenti impossibili da reperire. Infine, chi ha ‘vissuto’ con me la fase finale della stesura di questo lavoro, Giacomo, che —oltre ad aver accettato l’incarico di passare in rassegna l’intero apparato di note— con una buona dose di pazienza è stata una presenza distensiva e rasserenante nei momenti più faticosi.