TN 5-2021

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ADRIANA POZZO

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AMMINISTRAZIONE

Classe 1966, esercita la professione di impiegata amministrativa da circa 35 anni, molti dei quali a stretto contatto con il settore dell’autotrasporto.

AUMENTO DEL COSTO DELLA REVISIONE E FOGLIO UNICO DI CIRCOLAZIONE

S

e ne parla già da un po’ di tempo, ma tra Covid-19, rinvii e proroghe, il temuto aumento del costo della revisione è arrivato: si parte dal 1° novembre 2021. Per essere più precisi, più che di aumento del prezzo della pratica dovremmo parlare di adeguamento Istat in quanto, il costo della revisione, viene disposto a livello centrale e, solitamente, rimane bloccato per anni. La tariffa in vigore fino al termine di ottobre, 66,88 euro per le autovetture, infatti era stata stabilita nel lontano 2007. L’adeguamento di +12,14 euro è stato disposto dal decreto interministeriale nr. 317 del 3 agosto 2021, il quale stabilisce anche la decorrenza a partire dal 1° novembre 2021. L’aumento è reso necessario per coprire i maggiori oneri cui sono sottoposti gli operatori legittimati al controllo. In pratica, chi si recherà presso un centro revisioni autorizzato vedrà l’applicazione della nuova tariffa di 79,02 euro, così composta: - 54,95 euro di costo della revisione - 12,09 euro di Iva al 22% - 10,20 euro di diritti Motorizzazione - 1,78 euro di costo del bollettino postale. L’aumento non si applica alle revisioni eseguite direttamente presso le sedi della Motorizzazione, per le quali rimane invariata la tariffa di 45,00 euro (+ 1,78 euro di diritti). La novità 2021 riguarda l’introduzione di un bonus, valido nel primo triennio, quindi fino al 2023, a carico dello Stato: per un solo veicolo a persona e per una sola volta nel triennio, l’intestatario dell’auto potrà avvalersi dello “sconto” sulla tariffa, ovvero dell’ammontare dell’adeguamento. Rimanendo in tema di pratiche auto, affrontiamo anche la questione del “documento unico di circolazione” in sostituzione del certificato di

proprietà rilasciato dall’ACI e del libretto di circolazione rilasciato dalla Motorizzazione, il quale diviene una sorta di carta d’identità del veicolo. Anche in questo caso, l’entrata in vigore del nuovo documento è stata posticipata per via della pandemia, fino ad entrare effettivamente in vigore dal 1° ottobre 2021. La novità consiste principalmente nella riunificazione in un unico documento di tutti i dati tecnici dei veicoli e del proprietario, con conseguente snellimento delle pratiche burocratiche e risparmio da parte del proprietario. Tuttavia, dopo alcuni giorni dall’entrata in vigore del nuovo documento, chiamato anche DU, si sono verificati alcuni problemi soprattutto per quanto riguarda le pratiche relative ai mezzi pesanti. Non è la prima volta che la pubblica amministrazione si trova ad affrontare questioni tecniche legate ai sistemi informatici utilizzati dai vari Enti che, come in questo caso, non riescono a dialogare tra loro scambiandosi le informazioni necessarie per l’emissione del DU. Alcune agenzie di pratiche auto si sono quindi viste negare la possibilità di ottenere il documento unico di circolazione, con il conseguente rallentamento delle pratiche e l’impossibilità per gli acquirenti di ritirare i mezzi appena acquistati presso il concessionario, poiché sprovvisti di targhe. Ci sono state segnalazioni di ritardi superiori alla settimana sia per l’acquisizione di mezzi nuovi, sia per la compravendita dell’usato, la demolizione e la radiazione. In realtà, il decreto attuativo aveva già previsto che al 1° ottobre 2021 ci fossero delle operazioni non ancora gestibili con le nuove procedure telematiche: in questo caso è stata decisa la temporanea emissione della “carta di circolazione propedeutica” richiedibile recandosi fisicamente presso la

Motorizzazione Civile locale, con conseguente perdita di tempo e aumento di costi per chi gestisce le pratiche. Tuttavia, il rilascio della carta propedeutica risulta essere una soluzione poco efficiente, poiché il documento non è valido per la circolazione, quindi non consente di ritirare i mezzi dal concessionario. Secondo quanto stabilito, il DU dovrebbe essere disponibile il giorno successivo all’emissione della carta propedeutica, previo versamento dei diritti al PRA, richiesta all’Albo degli autotrasportatori il nulla osta per targare i veicoli e convalidazione della pratica. Tuttavia, attualmente per l’iscrizione al PRA è necessario presentare un atto autenticato, anche da parte di un’agenzia di pratiche auto abilitata, completo di tutti i dati presenti nella carta di circolazione, targa inclusa, pertanto risulta difficile, se la procedura non viene modificata, procedere al versamento dei diritti PRA nel giorno successivo. Insomma, per chi si imbatte in queste complicazioni, il DU sta di fatto aumentando le pratiche burocratiche e i costi all’utenza, al posto di ridurli e semplificare le procedure.


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