Il giornale della scuola 4

Page 1

Con l ’ Europa investiamo nel vostro futuro !

Maggio 2010 - numero 4 Scuola secondaria di primo grado “ San Francesco ” - Francavilla Fontana

Cambiare: è sempre un bene?

I

l ministro dell'istruzione Gelmini non ha smesso di pensare alla scuola e di escogitare novità. Quest'anno ha deciso la riduzione di alcune ore: due di italiano e una di tecnologia Noi riteniamo che questo sia un danno per il sistema scuola in genere, e per gli studenti in particolare. La scuola offre sempre di meno e gli alunni sono sempre più ignoranti. La riduzione delle ore ha portato infatti all'esclusione di attività aggiuntive, quali informatica e approfondimento di materie

La scuola ospita Piero Terracina, sopravvissuto ai campi di sterminio

RICORDARE LA SHOAH Presentata una ricerca storica dei ragazzi e una mostra fotografica

M

ercoledì 10 febbraio, p r e s s o l‟auditorium della nostra scuola si è tenu-

Shoah. Ospite Piero Terracina, uno dei pochi sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ancora vivente.

ta, come lo scorso anno, una manifestazione per ricordare la

Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, la professoressa Mina Nar-

(Continua a pagina 10)

I VALORI SCENDONO IN CAMPO Presentato il progetto legalità. Collaborazione tra scuola e forze dell’ordine

M

artedì 24 novembre 2009, alle ore 10.00, presso l‟auditorium della scuola secondaria di 1°grado “San Francesco d‟Assisi” si è tenuta una conferenza stampa per la presentazione del progetto legalità “I Valori Scendono In Campo”. Il progetto era stato già avviato lo (Continua a pagina 17)

delli ha illustrato le motivazioni del progetto ”Ricordare e testimoniare la shoah”. È seguita quindi la proiezione di un filmato che, attraverso significative immagini, ha descritto le tragiche esperienze vissute dagli ebrei. L‟ultima diapositiva riportava provocatoriamente una considerazione:“Eppure c‟è chi nega…” . “Da qui, dalle immagini e dal desiderio di dimostrare l‟assurdità dei negazionisti è nata (Continua a pagina 5)


2

Speciale shoah

Maggio 2010

TERRACINA SI RACCONTA Piero Terracina è nato a Roma il 12 novembre 1928. A dieci anni dovette lasciare la scuola in cui frequentava la quarta elementare perché, a seguito dell’emanazione dei Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista, gli ebrei, alunni e insegnanti, erano stati espulsi dalle scuole pubbliche. Nel 1944 con la sua famiglia scampò miracolosamente al rastrellamento del ghetto ebraico avvenuto il 16 ottobre 1943 e dopo quell’episodio visse per un certo periodo nascosto. Pochi mesi più tardi, il 7 aprile 1944, il giorno della Pasqua ebraica, venne arrestato coi famigliari e condotto a Regina Coeli. Da lì, dopo gli interrogatori di rito, fu portato al campo di Fossoli e il 23 maggio 1944 caricato sul treno merci con destinazione Auschwitz Birkenau. Piero Terracina, oltre ai genitori, ha perso anche due fratelli. Questi ultimi durante le marce della morte. Si è salvato perché, troppo debole, nel gennaio del ’45, era stato ricoverato nell’ospedale del campo. Il 25 gennaio un plotone di SS radunò gli ultimi internati che erano rimasti a Birkenau e li fecero uscire dal campo. Piero, con alcuni compagni, riuscì a gettarsi in una fossato, complice il buio. Dopo alcune ore giunsero ad Auschwitz dove, in un deposito abbandonato trovarono del cibo. La mattina dopo arrivarono i russi e con essi la liberazione. Venne ricoverato, curato e poi tornò a casa sua dove fece carriera come dirigente d’azienda in una fabbrica di bottoni. Su di lui è stato scritto il libro “Il Commerciante di bottoni”, edito da Fabbri nel 2007. L’autrice, Erika Silvestri, è una ragazza oggi ventenne, che ha conosciuto Piero Terracina a scuola, in una conferenza sulla Memoria, quando aveva tredici anni. Il suo libro narra le vicende del sopravvissuto così come le ha apprese durante la fitta corrispondenza che ha avviato con lui.

Il dirigente scolastico Tiziano Fattizzo consegna un omaggio a Piero Terracina

E‟ un‟occasione rara, forse unica, siamo ormai in pochi. Io posso dire “c‟ero”. Vi racconterò cose crudeli. E‟ sempre difficile parlare di questo argomento perché nel raccontare io lo rivivo. Qualche volta mi capita di aver dei cedimenti. Io ho vissuto le cose più atroci, io sono stato all‟inferno perché i campi di sterminio erano l‟inferno. Tutte l‟Europa dell‟est era disseminata di questi campi. Auschwitz era il modello più efficiente per dare la morte. Attenzione, i campi di sterminio sono diversi da quelli di concentramento e lavoro. Là si moriva di fatica, di fame e di sevizie, ma non c‟erano le camere a gas. Chi entrava nei campi di sterminio, era condannato a morire e lo sapevamo perché erano gli stessi carnefici che ci ricordavano che da lì saremmo usciti come fumo dai camini. Mi rivolgo proprio ai più piccoli: immaginatevi che io non sia questo vecchio signore, ma un vostro compagno, studiamo insieme, siamo amici, all‟improvviso questo vostro compagno viene gettato all‟inferno. Il 5 settembre 1938 il governo italiano emanò la prima di tante leggi contro i suoi cittadini colpevoli solo di professare religione diversa. Noi diventammo la feccia della società. La mia era una famiglia numerosa, io ero il più piccolo, il più seguito, il più amato. Con questa legge tutti noi venimmo esclusi dalle scuole. Io frequentavo la quarta elementare, dovevo iniziare la quinta, avevo una brava insegnante alla quale volevo bene. Quando le chiesi perché non potevo più frequentare mi rispose: “Perché sei ebreo”. Lei si era subito adeguata alle leggi. Fu una catastrofe. Eravamo stati tutti educati all‟amore per lo studio. Mia madre pretendeva molto da noi figli. Ci incitava sempre a studiare: “Se riuscite a scuola il percorso della vita sarà più facile”. Mia madre certo non poteva immaginare quello che sarebbe accaduto. Io ero disperato, pensavo a cosa avrei mai potuto fare senza l‟istruzione. Noi ebrei eravamo uguali agli altri, vivevamo sul suolo italiano da ventidue secoli a abbiamo anche noi contribuito alla evoluzione della civiltà italiana. Cominciammo a frequentare le scuola ebraiche, organizzate dalla comunità ebraica. Ci fu persino una università


Maggio 2010

Speciale shoah

di ingegneria dove insegnavano non solo ebrei, ma anche cattolici che rischiavano molto per questo. Nelle università insegnavano prima 109 docenti ebrei e furono estromessi. Dopo la guerra 4 furono insigniti del premio Nobel tra i quali Rita Levi Montalcini. Fu premiato anche Enrico Fermi che non era ebreo, ma aveva sposato un‟ebrea. Pensate, Albert Eistein era membro dell‟Accademia dei Lincei, mandò una lettera in cui chiedeva se poteva ancora esserne membro e gli risposero:”Abbiamo preso atto delle vostre dimissioni” La scuola ebraica fu la mia fortuna perché trovai degli insegnanti bravi. Il preside non era ebreo e ci diceva: “Mi dispiace per voi, io vi conosco e so che siete uguali, ma voi dovete dimostrare che non siete diversi”. Questo fu un incitamento. Le cose cambiarono: papà perse il lavoro e i miei fratelli dovettero lasciare la scuola per contribuire al mantenimento dell‟intera famiglia. Come poteva accadere che solo per una legge gli amici sparissero? Io avevo 10 anni e un ragazzo in quelle condizioni matura prima, però vivevo ancora felice. Dopo il 25 luglio 1943 ci fu un momento di speranza subito gelato dal fatto che le leggi razziali non furono abrogate. Dopo l‟8 settembre l‟Italia fu divisa in due. I responsabili della comunità ebraica furono convocati, dovevano pagare un sorta di riscatto. Le nostre famiglie

non avevano più oro, ma si verificò un fatto straordinario, il primo atto di resistenza contro il fascismo: molti non ebrei si misero in fila per contribuire a formare il quantitativo di oro richiesto. Nonostante questo il 16 ottobre le SS circondarono il ghetto di Roma e portarono via tutti gli ebrei che trovarono. Con la mia famiglia scampammo all‟arresto Milleduecento persone furono portate al Collegio militare a poche centinaia di metri dal Vaticano, furono poi condotti alla stazione Tiburtina e stipati nei carri merce. Io non c‟ero quel giorno, ma qualcuno è ritornato e ha raccontato. Noi sopravvissuti siamo come fratelli e fra noi potevamo parlare e perciò credo a quello che mi hanno detto. Dopo cinque giorni di viaggio, arrivarono ad Auschwitz 1023 persone. Superarono la selezione meno di 200 per-

3

Piero Terracina e Luigi di Cuonzo sone. Tornarono solo quindici uomini e una donna. Io e la mia famiglia trovammo rifugio grazie al portiere di uno stabile, che rischiò la morte e ci prese in casa sua. È stato un eroe. Noi ebrei non veneriamo i santi , ma quel portiere è quello che noi chiamiamo un giusto e quindi va onorato come tutti quelli che hanno salvato gli ebrei. Il 13 marzo mia nonna si sentì male e mio padre riuscì a portarla in ospedale dove morì, e per fortuna. Si può dire per fortuna?Sì, perché le sono state risparmiate tante sofferenze. La sua è l‟unica tomba della famiglia. Ho fatto mettere una lapide con tutti i nomi degli altri miei famigliari. La mia famiglia venne venduta da un delatore e la sera della pasqua ebraica arrivarono le SS che ci portarono a Regina Coeli. In quell‟occasione mio padre ci disse: “Non perdete mai la dignità.” Ma come si fa a mantenere la dignità quando si ha fame? Quando si guarda un aguzzino e speri che ti dia un po‟ di più. L‟aguzzino non si implora mai. Io avevo 15 anni e non volevo morire, a 15 anni si cerca di rimandare la morte. Non so se sono riuscito a mantenere la promessa fatta a mio padre. C‟era chi manteneva la dignità: quelli che si ribellavano e andavano incontro alle torture e poi alla morte e quelli che cercavano la morte sul filo spinato. Da regina Coeli fummo condotti al campo di Fossoli in provincia di Modena. Imparai lì come si muore: un comandante delle SS sparò in testa a un poveretto che non aveva fatto proprio niente. Il 16 maggio partimmo ci stiparono in un carro. Io ero con papà e il nonno che non mi abbandonavano perché ero il più piccolo e pensavano che avessi più bisogno. Sigillarono il treno che rimase sotto il sole tutto il 17 maggio. Cominciammo ad usare l‟acqua, la sera era già finita, ma non ce la fornirono più. La mattina dopo giungemmo a Verona. La sete era atroce ma nessuno fece niente. A Bolzano ci permisero di fare rifornimento poi chiusero i carri. Lo spazio era insufficiente, bisognava stare in piedi, ma qualcuno cadeva su quelli che erano seduti o sdraiati. Ancora due giorni e arrivammo a Monaco di Baviera e ci fecero scendere dai carri. Lì fummo trattati umanamente. Le SS erano a una certa distanza, ci (Continua a pagina 4)


Speciale shoah

4 (Continua da pagina 3)

dissero di camminare e ci diedero una zuppa calda e ci permisero di pulire i carri e ci diedero la paglia da mettere sul pavimento. Eravamo in 64, avevamo vissuto quattro giorni in mezzo agli escrementi di tutti. Non c‟è peggiore sofferenza di quella di un genitore che, oltre alla propria, vive quella di non potere alleviare la sofferenza dei propri figli. Il 23 maggio arrivammo a Birkenau: c‟erano dei camini, pensavamo fossero fabbriche. Aprirono i carri, le SS erano schierate con cani al guinzaglio e bastoni. Non capivamo le parole, ma i morsi e le bastonate sì. Feci pochi metri e incontrai i miei fratelli. Mio padre accompagnò il nono malato nella fila degli uomini, io, i miei fratelli e mio zio andammo alla ricerca di mamma e di mia sorella. Le raggiungemmo, mamma aveva capito: piangeva, ci abbracciò tutti e ci diede la benedizione. “Non vi vedrò più” furono le ultime parole. Davanti alla file delle donne fecero avanzare il dottor Morte che, con frustino, vero Caronte, decideva chi doveva andare nelle camere a gas e chi nel campo a lavorare come schiave. Noi fummo portati in una baracca, ci tolsero tutto: scarpe, vestiti. Fummo depilati e ci tolsero il nome. Il nostro nuovo nome era quel numero che ci veniva assegnato e tatuato sull‟avambraccio sinistro dalle SS, impeccabili nella loro divisa. Avremmo dovuto rispondere a quel numero che veniva letto in tedesco. Il nostro primo pensiero fu quello di chiedere dove fossero i nostri, ma ci indicarono il fumo delle ciminiere. Così venni a sapere che mamma e papà non c‟erano più. Io fui assegnato al lavoro più duro, quello nel fango. Non ci davano acqua, ma quelli prima di noi , infilando una canna nella parete che stavano scavando filtravano la fanghiglia e così potevamo bere. La sera dovevamo portare su barelle improvvisate i corpi dei compagni che non ce l‟avevano fatta. Se qualcuno dimostrava debolezza veniva ucciso. Al ritorno al campo dovevamo assistere alle punizioni: dalle 25 bastonate che i prigio-

Maggio 2010

nieri stessi dovevano dare con forza e il punito doveva contare in tedesco, fino all‟esecuzione con la forca. Guai se distoglievamo lo sguardo. Finita la punizione tornavamo nella baracca con una fetta di pane e della margarina e quello che chiamavano salame. Poi finalmente potevamo sdraiarci. Ma entravano le SS urlando: dovevamo uscire, completamente nudi, correndo e mostrando un vigore che andava diminuendo. Cominciava una nuova selezione per lasciare lo spazio ai nuovo arrivati. La mattina dopo vedevamo quei vuoti, ma la sera erano già colmati. Non potevamo e non dovevamo più pensarci.

Ad Auschwitz non morirono solo ebrei. Anche gli zingari furono sterminati. La mia testimonianza avrà un significato più forte nella società civile tanto più riuscirà a produrre riflessione. Gli esecutori del massacro erano colti, e intelligenti erano persone educate che addormentavano i propri figli. Ma se erano persone normali perché tanto odio? ll giorno della memoria deve servire anche a prendere esempio da quelli che hanno rischiato al vita.

Anche il Liceo Classico ricorda la shoah

Albert Eistein era membro dell’Accademia dei Lincei, mandò una lettera in cui chiedeva se poteva ancora esserne membro e gli risposero: “Abbiamo preso atto delle vostre dimissioni”

Il 3 febbraio, presso il cinema teatro “Italia” , davanti a un pubblico di alunni di scuola media e superiore, gli studenti del Liceo classico “ V. Lilla” di Francavilla Fontana, hanno rappresentato il recital “ I giovani ricordano la shoah” . La scuola non è nuova a queste iniziative, già in passato infatti aveva realizzato attività sull‟argomento. Durante lo spettacolo, i ragazzi hanno letto ed interpretato alcune testimonianze dei sopravvissuti. Fra le altre, commovente la lettura della testimonianza del nonno,morto nei campi di concentramento, da parte di Antonio Somma. P. Nisi, F.Saracino

Eistein e la moglie


Speciale shoah

Maggio 2010

5

C’è chi nega Presentata la ricerca storica sulla shoah realizzata dalla terza A

L

a Scuola “S. Francesco” ha voluto ricordare l‟olocausto di sei milioni di ebrei con un progetto “Ricordare e testimoniare la Shoah”, promosso lo scorso anno. In quell‟occasione era stata allestita una mostra fotografica che ripercorreva la tragedia vissuta dagli ebrei. Proprio da questa mostra è nata l‟esigenza di approfondire l‟argomento e la terza A ha prodotto una ricerca storica, dal titolo “C‟è chi nega”, pubblicata nel giugno2009 e presentata quest‟anno in occasione della manifestazione che ha visto la testimonianza di Piero Terracina.

Il libro inizia con una breve introduzione sull‟antisemitismo ed è

composto da cinque capitoli “raccapricciante” è la testimoniancorredati ciascuno da una vasta za di Rudolf Hoss, comandante raccolta di immagini e fotografie, le stesse che compaiono nella mostra. I primi due capitoli tracciano, attraverso la cronologia delle leggi antiebraiche italiane e tedesche, le tappe della tragedia vissuta dal popolo ebraico. Il capitolo successivo tratta dei campi di concentramento in Italia e Alcuni degli alunni autori della ricerca storica in particolare quelli della Puglia. del campo di Auschwit, il quale si Il quarto capitolo è dedicato alla sente sollevato quando trova il stampa antisemitica. Si sottolinemetodo per eliminare in massa gli a l‟atteggiamento pesantemente ebrei. discriminatorio evidente negli Il volume presenta una corposa articoli e nelle vignette satiriche appendice di settanta pagine in cui pubblicate su alcuni giornali. Fra è riportato il testo integrale delle questi, la famosa rivista “La leggi razziali tedesche e italiane e difesa della razza” . un ricca sitografia e bibliografia. Nell‟ultimo capitolo ci sono le Lavoro molto impegnativo, ha testimonianze dei sopravvissuti visto la partecipazione di tutti gli tra i quali Elisa Springer (1918alunni della terza A. 2004), Shlomo Venezia, Liliana M. Carucci, I.Paiano Segre. Molto interessante e

RICORDARE LA SHOAH (Continua da pagina 1)

l‟esigenza di approfondire” ha dichiarato la professoressa Loredana Weiss. Il risultato è la ricerca storica intitolata proprio “C‟è chi nega” realizzata dai ragazzi della terza A dello scorso anno. Luigi di Cuonzo, responsabile dell‟Archivio della Resistenza e della Memoria di Barletta è intervenuto elogiando il lavoro degli alunni, soprattutto per la metodologia usata, e ha presentato il protagonista della giornata

Piero Terracina. Il testimone, oggi ottantaduenne, con chiarezza e lucidità ha condotto i ragazzi presenti in sala in un mondo per loro estraneo, ma per questo forse ancora più drammatico. Un‟esperienza emotivamente coinvolgente per tutti che, ne siamo sicuri, ha lasciato una traccia importante in chi lo ha ascoltato. Da segnalare la mostra fotografica, riproposta anche quest‟anno nell‟atrio della scuola, che ripercorre le tappe dell‟ Olocausto. Interessanti le sezioni riguardanti l‟Italia (documenti relativi alle leggi razziali, stampa antisemita e campi di concentramento). F. Saracino, E. Giumentaro, D.Santoro


cultura

6

Maggio 2010

L‟autore esorta i ragazzi a non trascurare i libri

LEGGERE FA CRESCERE LA MENTE

Libri: noi consigliamo...

La scuola “San Francesco” incontra Vito Costantini

I M.Ottino S.Conte

Gli elefanti hanno sete Bruno Mondadori avventura

Il libro “Gli elefanti hanno sete”, scritto da Mariella Ottino e Silvio Conte, si è rivelato molto interessante e ha suscitato in me straordinarie emozioni . Gli autori, attraverso la storia di Leo e Ahmed, invitano a riflettere sui problemi che affliggono il mondo contemporaneo. Apparentemente i due sono diversi: uno è ragazzino bianco, di ricca famiglia europea, l‟altro è un ragazzo di colore, da sempre vissuto in una tribù. Una cosa però li lega: l‟amicizia. Insieme ad un elefante affronteranno vari ostacoli per raggiungere uno scopo: smascherare un‟ organizzazione criminale internazionale, dedita alla tratta dei bambini. Intorno ai protagonisti si muove un mondo pieno di sentimenti contraddittori: il cinismo, l‟amore e la solidarietà. Ce la faranno i nostri amici a salvare i ragazzi dalla schiavitù? Sonia Distante

l giorno 5 marzo, la scuola “San Francesco d‟Assisi” ha accolto Vito Costantini, l‟autore del libro e del musical “L‟altro Pinocchio”. La manifestazione rientra nel progetto “Continuità”, che trova coinvolte le prime medie e le quinte elementari di tutta Francavilla. Con l‟autore era presente anche Eugenio Coppola, l‟attore che ha interpretato il ruolo Pinocchio. Vito Costantini ha raccontato che l‟editore Felice Poggi aveva pensato di pubblicare “Il giornale dei bambini” e, per l‟occasione, aveva chiesto a Carlo Lorenzini di scrivere una storia per ragazzi che avesse una morale. Così era nata la storia di Pinocchio di Collodi, pseudonimo dello stesso Lorenzini. Le vicende del famoso burattino sono note, ma forse non tutti sanno che il suo autore aveva concluso la storia con la sua morte, per opera del gatto e della volpe. La morale era quella che un monello viene sempre punito. I piccoli lettori, dispiaciuti per la tragica conclusione del racconto,

Eugenio Coppola e Vito Costantini

inviarono delle lettere a Collodi pregandolo di continuare la storia. Collodi inventò allora l‟unico personaggio femminile, la Fata Turchina, che salverà Pinocchio. Nel 1997 i giornali diedero la notizia del ritrovamento di alcuni fogli manoscritti firmati da Collodi, in cui Pinocchio si risveglia da un sogno, ancora nelle vesti di burattino. La storia dunque doveva continuare, ma la morte aveva colto l‟autore pochi giorni dopo e non gli fu possibile terminarla. Da qui comincia il libro scritto da Vito Costantini che ha inventato le nuove avventure del burattino, questa volta impegnato nel salvataggio della fata. L‟autore interagisce poi coi ragazzi, coinvolgendoli anche nella recitazione e nel canto di alcuni passi del musical. Conclude l‟incontro lanciando una sorta di monito per i giovani: “E’ opportuno leggere sempre, perché leggere un bel libro fa crescere e allena la mente” C. Barbaro S. Distante


Maggio 2010

cultura

7

INTERVISTA

Gli alunni intervistano Costantini

Scrivere è una passione Sappiamo che lei ha scritto il libro “L’altro Pinocchio” dopo il ritrovamento di nuove pagine di Collodi, ma noi vorremmo sapere questo: perché le è venuto il desiderio di continuare la storia del burattino? E non ha avuto paura degli inevitabili confronti? In verità i fogli ritrovati non sono scritti con la grafia di Collodi, ma si presume che siano comunque suoi. Era un‟occasione unica. Credere che fossero di Collodi, mi ha creato una forte suggestione e mi ha invogliato a proseguire le avventure di Pinocchio. Non ho avuto paura dei confronti perché la passione per la scrittura è più forte di ogni cosa. Perché ha deciso di fare questo spettacolo? Nel 2003 i Pooh avevano fatto le musiche per Il Pinocchio tradizionale, affascinato da questo loro lavoro, ho pensato di realizzarlo anch‟io con il mio Pinocchio. Non è stato facile trovare attori che sapessero anche cantare. Eugenio Coppola aveva solo recitato a scuola, ha cominciato a studiare canto e recitazione e oggi è un professionista Sono passati più di cento anni tra il Pinocchio di Collodi e il suo, non temeva di avere scarso successo, visto che i ragazzi di oggi leggono poco, e se leggono, preferiscono i fumetti? C‟è sempre questo pericolo, ma non dobbiamo arrenderci. Solo il leggere dà ricchezza, solo il sapere apre la mente Pensa che il messaggio contenuto in Pinocchio, quello di Collodi e il suo, cioè i valori dell’amicizia, della lealtà e dell’impegno, siano ancora attuali per i giovani di oggi? Non posso che rispondere di sì. Noi dobbiamo lottare per i valori veri, per quei valori che ci fanno crescere. Tutto il musical è impostato sull‟importanza della cultura. Lucignolo torna ragazzo studiando. Noi non abbiamo potuto leggere il suo libro, lo abbiamo però sfogliato, abbiamo visto i titoli dei capitoli e ci è sembrato un po’ diverso dal musical che abbiamo visto. Se è così, quali sono le differenze e perché le ha fatte? Ci sono delle differenze perché il musical è una rappresentazione allegra. Inoltre l‟ambientazione, e i nuovi personaggi sono stati introdotti per essere più vicino al mondo dei giovani. Come mai nel musical non compaiono più le figure di Geppetto, del Gatto e della Volpe? Io non volevo ripetere la storia, e li ho tralasciati per introdurre nuovi personaggi. Quanto tempo avete impiegato a preparare lo spettacolo? Sei mesi, considerate le prove, le scenografie, la registrazione delle canzoni e la preparazione dei costumi. (A Eugenio Coppola) Come ti sei trovato a fare la parte di Pinocchio? Rispondere “bene” è troppo scontato. Quando si è attori, bisogna innamorarsi di qualsiasi personaggio. L‟attore deve avere la capacità di entrare nel personaggio Quali sono le caratteristiche che hanno portato alla scelta di Eugenio Coppola per il ruolo di protagonista? Quando ho scritto questa parte, immaginavo un Pinocchio adolescente con una certa dolcezza, Eugenio sapeva cantare e aveva una voce dolce. Perché la storia è stata rappresentata con un musical e non con un film? Noi abbiamo pensato di fare un video a porte chiuse, e c‟è anche la proposta di fare un film, ma occorrono i finanziamenti. Qual è la canzone più difficile da interpretare? “A casa” per la tonalità molto alta.

Valentina F.

TVUKDB Ti voglio un kasino di bene Fanucci editore

T.V.U.K.D.B. è il libro d‟esordio della giovanissima 15enne Valentina F. E’la sua storia, il suo periodo adolescenziale e le esperienze che vive con la sua migliore amica Marta. Insieme, tra piercing, maschere per il viso, reggiseni provocanti e feste alla moda, tentano di far colpo sui ragazzi più grandi. Valentina cerca il vero amore e, dopo tante delusioni, arriva Marco, il fratello di Marta, che si rivela quello giusto. In T.V.U.K.D.B. ritroviamo sentimenti così forti e vicini a noi, da farci sentire parte della storia. Il rapporto di amicizia fra Valentina e Marta è raro al giorno d‟oggi, ma quando c‟è, riesce ad alleggerire la vita d‟adolescente. Un libro scorrevole e simpatico, con colpi di scena e sensazioni bellissime che riescono a tenere con il fiato sospeso e a stampare sulle labbra un caldo sorriso. Alessandra Altavilla


cultura

8

Libri: noi consigliamo...

Un magico viaggio nella civiltà medievale

Q

F.H. Burnett

Il giardino segreto Fabbri editore avventura

D

itemi voi se non vi è mai capitato di mantenere un segreto. Questo capita anche a Mary, Dickon e Colin, i tre ragazzi protagonisti del libro “Il giardino segreto “di Frances Hodgson Burnett. Mary è una ragazzina magra e bruttina, va a vivere in una villa nella brughiera, dove conosce Colin e avrà una serie di avventure. Insieme a Dickon scoprono il giardino segreto di cui nessuno deve sapere l‟esistenza. Ma i ragazzi riusciranno a mantenere il segreto? I ragazzi crescono e sia Mary che Colin scoprono quanto sia bello vivere e divertirsi. Un libro emozionante: le ambientazioni particolareggiate vi faranno sentire come un protagonista della storia. Sabrina Gargaro

Maggio 2010

uest‟anno le classi prime hanno aderito al progetto “Un magico viaggio nella civiltà Medioevo” realizzato in collaborazione con il professor Ennio Suma, responsabile della compagnia d‟arme di Oria “Milites Friderici II”. Durante l‟anno scolastico sono avvenuti alcuni inconAlcuni momenti del laboratorio storico tri con il professor Suma che ha illustrato, in qualità di ealcuni pezzi dell‟arazzo con la sperto, l‟importanza storica tecnica del ricamo. dell‟arazzo di Bayeux. Il docuGli alunni sono stati coinvolti dimento iconografico, una tela ricarettamente e ciò ha suscitato granmata, lunga circa settanta metri, de entusiasmo. Un ragazzo ha provato l‟emozione di essere vestito da cavaliere e altri hanno costruito con le loro mani alcuni pezzi di cotta di maglia. I docenti inoltre hanno organizzato, ciascuno all‟interno della propria classe, un laboratorio storico di approfondimento. Ne sono scaturiti prodotti diversi: una rivista storica contenente saggi sulla vita quotidiana e mentalità del medioevo, un ricettario che riporta le più famose pietanze dell‟epoca, opuscoli vari su argomenti di storia medievale, un fumetto sulla vita di Federico II, riproduzioni dipinte dell‟ arazzo, creazione di vetrate medievali e realizzazioni artistinarra le vicende che hanno portato che di castelli. il duca di Normandia, Guglielmo, Il progetto si concluderà con una alla conquista dell‟Inghilterra nella famosa battaglia di Hastings. Inoltre con l‟aiuto di alcuni “milites” ha spiegato le differenze tra le armi normanne e quelle sassoni, ha mostrato la vestizione del cavaliere e infine la tecnica per realizzare le cotte di maglia. Sempre sotto la guida di un‟esperta, i ragazzi hanno riprodotto


cultura

Maggio 2010

giornata interamente dedicata al medioevo. Verrà allestito nel cortile della scuola un vero e proprio accampamento, con simulazioni di combattimenti, giochi e animazioni, a cura della compagnia d‟ arme di Oria. Inoltre i ragazzi, rigorosamente in abiti medievali, presenteranno una mostra di tutti i lavori prodotti e ricostruiranno un banchetto medievale con piatti dell‟epoca, ed eseguiranno musiche e danze. Nella stessa giornata verrà rappresentato il lavoro teatrale “Un viaggio nel Medioevo”, con la regia di Gino Cesaria, recitato dagli alunni impegnati nel Pon Teatro. G.Altavilla, S.Gargaro

9

IL CALENDARIO MEDIEVALE

S

abato, 19 dicembre, nell‟auditorium della nostra scuola, è stato presentato al pubblico un calendario che riproduce l‟almanacco medievale del duca de Berry del secolo XV. Tale iniziativa rientra nel più vasto progetto “Un magico viaggio nella civiltà medievale”ed è stato curato dalla prima H. “Per ogni mese, sotto una lunetta dedicata ai segni zodiacali, sono illustrati immensi e luminosi paesaggi in cui le figure nobiliari si occupano di svaghi cortesi e i contadini eseguono le attività agricole stagionaliLe miniature dei mesi possiedono una incredibile fre-

schezza narrativa e costituiscono uno straordinario documento per comprendere la vita materiale, il costume, la società, gli orientamenti del gusto dell‟epoca”. Così si legge nella presentazione del calendario da tavola, distribuito ai presenti Durante la manifestazione è intervenuto il prof. Rosario Iurlaro, che ha illustrato il significato del tempo nel medioevo.

L’ARAZZO DI BAYEUX REALIZZATO DAGLI ALUNNI Gli alunni della prima A hanno dipinto alcune scene della famosa tela che racconta la battaglia di Hasting


Costume e Società

10

Maggio 2010

Una gioventù sprecata? Una adolescente cerca di darsi delle risposte

G

li adulti si chiedono perché andiamo in giro con i pantaloni a vita bassa, i capelli e i cappucci tirati sugli occhi, le minigonne e il trucco pesante. Perché siamo sempre in compagnia del cellulare, del computer o dei videogame. Perché a quattordici anni iniziamo a fumare, a comportarci da grandi. Forse, dicono, è colpa dei reality show che ci riempiono il cervello di falsità, frivolezze. Della pubblicità che ci dà esempi di vita finti e superficiali. Ormai parliamo con un linguaggio “smozzicato”, privo di senso. Attraverso i videogame proviamo emozioni false che ci consumano dentro. Le conseguenze? Traumi adolescenziali, stupri, scomparse improvvise, consumo di droghe e alcool. Il risultato? Una gioventù sprecata. Ma sarà vero? Essere perennemente connessi ad internet è davvero un male per noi giovani? Gli

(Continua da pagina 1)

letterarie (laboratorio storicogeografico, laboratorio linguistico, potenziamento di italiano ecc.)un modo diverso per acquisire conoscenze e competenze. Una difficoltà nasce anche dal fatto che il ministro ha stabilito una sola ora di approfondimento di italiano. Per questioni tecniche si è giunti al paradosso di avere due insegnanti di lettere in ogni classe: uno per l‟ italiano, la storia e la geografia curriculari e un altro per la sola ora di approfondimento. Una frammentazione poco proficua. Noi non condividiamo tali novità, ma abbiamo voluto effettuare un sondaggio tra i nostri compagni di seconda e terza per verificare le loro opinioni.

adulti ci vedono strani, ottusi e con comportamenti insensati, ma non è così. I cappucci tirati sugli occhi sono segno di fragilità. Con essi si cerca di nascondere il dolore o il disagio di una vita vuota o di una crescita difficile. Il web per noi adolescenti è un modo, forse l‟unico, per socializzare, a dispetto del giudizio dei grandi. Le ragazze che circolano con vistosi trucchi, in verità non fanno altro che mascherarsi. Troppo insicure, nascondono la loro identità. Le discussioni tra giovani e adulti sono frequenti, piene di urla. Noi ragazzi diciamo con schiettezza quello che pensiamo e ciò infastidisce i grandi. Non si riesce mai ad avere una reciproca comprensione, i due mondi non riescono mai a conciliarsi. Mi chiedo: qual è il modo di farci comprendere dai nostri genitori e dagli adulti?

Dai dati raccolti, e ce lo aspettavamo, è emerso che il 66% dei ragazzi si è dichiarato favorevole all'eliminazione di queste ore. La motivazione? Perché si esce da scuola prima. Le ore aggiuntive costringevano infatti a rimanere a scuola fino le 14.00 per tre giorni la settimana. Solo una minoranza dunque, ha capito la gravità del taglio che mortifica il desiderio di apprendimento dei ragazzi e li ha anche privati di risorse importanti per il futuro: non si parla forse da tempo della necessità di conoscere l‟informatica? Va anche detto però che i ragazzi, almeno quelli che si sono espressi in modo sfavorevole rispetto alla eliminazione delle ore aggiuntive, sono di-

Alessandra Altavilla

spiaciuti non solo perché non possono più andare in aula multimediale, ma anche perché non possono più affrontare tematiche interessanti e svolgere attività altrimenti impossibili nel solo orario scolastico. Un esempio: la ricerca storica di cui si parla anche in questo numero. Questa è una delle poche volte che una riforma della scuola, dettata da motivi economici, va a braccetto con le esigenze opportunistiche dei ragazzi. È ancora tutto da verificare quale vantaggio ne avrà il livello culturale degli studenti italiani. Rimane comunque un dubbio: i cambiamenti della scuola sono sempre un bene? P. Nisi, N.Nocente, F.Saracino, F.Milone


Maggio 2010

Costume e Società

11

PROGETTO LEGALITA’ Conferenza sul bullismo: fenomeno preoccupante

M

artedì 19 gennaio, p r e s s o l‟auditorium della scuola San Francesco di Francavilla Fontana, si è tenuto un‟incontro sul bullismo con l‟arma dei carabinieri rappresentata dal maresciallo Muzzonigro, vice capitano della stazione di Francavilla Fontana ed un suo collega. Il preside, Prof. Tiziano Fattizzo ha richiamato all‟attenzione del pubblico anche il progetto “I valori scendono in campo” che si sta svolgendo nella scuola. Esempio di stretta collaborazione tra la scuola e le forze dell‟ordine.

Visionato un filmato riguardante l‟arma, ha preso la parola il maresciallo Muzzonigro che ha relazionato sul bullismo, tema dell‟incontro. L‟ufficiale ha spiegato che si tratta di un fenomeno preoccupante, purtroppo diffuso negli ambienti sc o la sti ci di tutti gli ordini e comunque nei luoghi di ritrovo degli adolescenti in genere. Ha poi illustrato quali sono i comportamenti antisociali che

assume e identifica il bullo e ne ha fatto un identikit generale: un ragazzo prepotente che deride, ingiuria, umilia, picchia l‟indifeso. Ha mostrato un secondo filmato che illustrava anche gli aspetti psicologici del bullismo. Si ferisce un debole non solo fisicamente, ma soprattutto moralmente. Va detto che la nostra scuola è stata sempre sensibile al problema, si ricordi l‟indagine sugli atti di vandalismo e bullismo nelle scuole francavillesi, effettuato due anni fa dagli alunni del corso A. Ne era emerso un quadro molto preoccupante che aveva sollecitato ulteriori riflessioni e approfondimenti anche nei media (Speciale Trcb) “Bisogna sensibilizzare i giovani, alla cultura della legalità e ai valori della lealtà e dell’altruismo” hanno quindi concluso i due ufficiali dell‟Arma e hanno invitato i giovani a parlarne perché il silenzio è una forma di complicità. F. Milone, P.Nisi, N.Nocente, F. Saracino

Qui accanto uno dei manifesti contro il bullismo realizzato dagli alunni del corso A nell’anno scolastico 2007/2008. In quell’occasione venne fatto un sondaggio su 1039 ragazzi di scuola elementare, media e superiore dal quale era emerso l’alto tasso di bullismo e vandalismo praticato e subito dagli alunni francavillesi.


Attualità

12

Maggio 2010

ABBIAMO VINTO! La testata “Il Nostro Giornale” si aggiudica un primo premio all’Ottavo Festival Internazionale della Scuola

V

enerdì 23 aprile 2010, presso la città di Torre Mileto in provincia di Foggia, l‟A.N.A.P.I.E.( Associazione Nazionale Amici Parchi Italiani ed Europei) ha tenuto l‟ottava edizione della Festa Internazionale della Scuola, durante la quale sono stati pre-

La prof.ssa Loredana Weiss, referente del progetto giornalismo, mentre ritira il premio

miati video e giornali scolastici. Fra i presenti : il Presidente dell‟A.N.A.P.I.E. Matteo Gioiosa, il sindaco della città di San Nicandro, alcuni esponenti della Lega Ambiente e la dottoressa Caterina Spezzano, funzionario del MIUR, che ha avuto parole di elogio verso la nostra regione. Ha dichiarato infatti che “ la Puglia non è periferia, è una delle regioni che in ogni attività proposta a livello ministeriale raggiunge sempre le migliori quotazioni.” Il tema della giornata è stato l‟ambiente di cui si è parlato moltissimo. Il nostro territorio, i nostri mari ogni giorno diventano più inquinati e dunque è importante preservali anche attraverso l‟informazione che se ne può dare ai ragazzi a scuola. Il rappresentante dell‟Ufficio Scolastico provinciale di Foggia, dottor De Cato ha sottolineato a questo proposito il fatto che alcuni giornali hanno dedicato molto

spazio proprio all‟argomento ecologia. Inoltre ha precisato che la premiazione dei giornali ha tenuto conto non solo della qualità di fattura grafica, ma anche del processo didattico che li ha generati: alcuni giornali, graficamente, hanno raggiunto livelli quasi professionali, mentre altri sono stati realizzati con mezzi più modesti. Tra i premiati, giornali di scuole di tutta Italia (Napoli, Monza, Chieti) e anche stranieri (Portogallo , Turchia,Romania). Fra questi, “IL Nostro Giornale”, testata pubblicata dalla nostra scuola. A ritirate il premio, le professoresse Fiorella Polito e Loredana Weiss che hanno curato il giornale e parte della redazione dello scorso anno: Grazia Distante, ex alunna della terza A, ora alunna del liceo scientifico “Ribezzo” di Francavilla, Nicola Nocente, Pasquale Nisi, Francecso Milone, Francesco Saracino della terza A di qust‟anno, Alessandra Altavilla, Sabrina Simeone e Fabiana Bonfrate dell‟attuale terza D, Cristina Carenza, Marinunzia Carucci, Valeria De Santis, Vanessa Mascia e Ilaria Paiano della seconda A. Alessandra Altavilla

La redazione de “Il Nostro Giornale”


Attualità

Maggio 2010

13

PREMIATI ANCHE NEL CONCORSO DI POESIE La scuola si aggiudica i primi posti nel concorso indetto dal centro artistico “La Sfera”

D

omenica 10 gennaio, alle ore 18.00 è avvenuta la premiazione del primo concorso letterario “Natale è…” promosso dal centro artistico culturale “La Sfera”, aperto agli alunni delle due scuole medie di Francavilla. Il responsabile, professor Giuseppe Marinosci , ha salutato gli intervenuti e ringraziato

i dirigenti per la loro disponibilità. La professoressa Maria Corvino Forleo, presidente della commissione giudicatrice ha incoraggiato i ragazzi che hanno avuto il coraggio di esprimere le proprie emozioni. “Abbiano letto i vostri testi con rispetto” ha aggiunto “ abbiamo scelto di declamare quelli più significativi. Ne esce un messaggio: Natale, promessa di rinascita” Giuseppe Marinosci, responsabile del I primi classificati sono centro “La Sfera” tutti della nostra scuola:

Davide Petronelli ( prima H), che si è distinto per un componimento spiritoso e originale, Celeste Lonoce e Miriana Candita (seconda H), Chiara Rubino ( Terza H).Da segnalare un secondo posto di Antony Parisi della prima A. Hanno concluso la serata i collaboratori delle due scuole, presenti in sostituzione dei rispettivi dirigenti, che hanno entrambe ringraziato il centro culturale per l‟occasione di crescita offerta ai ragazzi. Mascia Vanessa

I nostri poeti

Con il racconto “La città dei sogni” si aggiudica il premio per le scuole medie inferiori

ALESSANDRA SUL PODIO Una nostra redattrice vince il concorso letterario “Raccontaci la tua città in trenta righe”

S

abato 22 maggio, presso la sede di Quarto Canale Radio, nel corso nel programma “Caffè sospeso”, è avventa la premiazione del concorso letterario “Raccontaci la tua città in 30 righe”. Per la sezione scuole medie inferiori Alessandra Altavilla ha vinto con il racconto “La città dei sogni”. La nostra compagna, alla quale sono stati consegnato un buono d‟acquisto libri del valore di 150 euro e una targa, ha dichiarato: “Per me è stata una soddisfazione e un’ emozione unica vincere questo bellissimo concorso. Era basato su un tema così vicino a noi che era impossibile non provarci... Ma stamattina ho dimenticato, purtroppo, di rin-

graziare i miei genitori per essermi sempre così vicini, i miei professori che mi stanno seguendo in un modo ammirevole, e le mie migliori amiche sempre disposte a sentire ciò che ho da dire e a leggere ciò che ho scritto” Foto, “Il Brindisino online”


Maggio 2010

Spettacoli

14

RO T A TE

IL MUSICAL “L’ALTRO PINOCCHIO” Musical di Vito Costantini Regia di Gino Cesaria Musiche di: Antonio Furioso, Salvatore Spinelli, Danilo Leo ed Enrico Cervellera

T

ratto dall‟omonimo libro di Vito Costantini, il musical affonda le sue radici in una storia affascinante che vede protagonista un notissimo personaggio delle fiabe: Pinocchio. Il tutto è ambientato in un mondo dove convivono personaggi reali e fiabeschi. Antiche conoscenze, come Lucignolo, ancora vivo ma prigioniero del re Sapiente, e nuovi personaggi, come i ragazzi del mondo reale, impegnati a dar vita a uno spettacolo il cui protagonista è proprio Pinocchio. Il burattino, proiettato nel mondo della realtà, dove conosce tra gli altri Elisa, ritornerà con lei nel mondo della fantasia. Lì rincontrerà vecchi amici e affronterà varie prove per salvare la fata Turchina dalla morte. L‟intero spettacolo ha una morale: nella vita occorrono impegno nello studio e sentimenti. Attraverso il primo si diventa liberi perché si conquistano gli strumenti per comprendere la vita, attraverso i secondi si ritrovano le persone care. Belle e coinvolgenti le musiche. Ottima l‟interpretazione di Eugenio Coppola, Pinocchio, e degli altri giovani attori. Sonia Distante

LA PULCE Giovani Spiriti - spettacolo di prevenzione all'abuso di alcool tra i giovani di e con Filippo Arcelloni, Antonio Russo, Enzo Valeri Peruta

Giovani Spiriti Filippo, Antonio e Enzo: tre normalissimi signori che conducono una vita semplice e comune. Che cosa hanno a che fare queste tre persone con i problemi dei giovani adolescenti trasportati dalla “magia” dell‟alcool? Con uno spettacolo ironico e a volte irriverente, raccontano ai ragazzi i pericoli di una sbronza, di una sfrenata serata in discoteca a base di cocktail, di una prolungata dipendenza dall‟alcool. Inscenata una finta trasmissione radiofonica, i tre attori parlano con i ragazzi, fanno domande, creano situazioni esilaranti. Un modo insolito, semplice, divertente e coinvolgente per aiutare a comprendere come i disagi familiari, sentimentali e lavorativi conducano spesso all‟alcolismo, ma finiscano per diventare a loro volta conseguenze, in un drammatico circolo vizioso. Alessandra Altavilla


Maggio 2010

Spettacoli

15

La Luna nel Pozzo

Eroi in fumo Regia Robert McNeer Con Annalisa Legato e Mirco Trevisan Testi scenografia e costumi Annalisa Legato, Robert McNeer, Mirco Trevisan

D

ue eroi, un uomo e una donna, si risvegliano in un cimitero. Lui cerca di assomigliare al tipico eroe errante, lei è disposta ad interpretare qualsiasi ruolo, da sirena a principessa, o persino cavaliere per incontrare un vero eroe. I due personaggi rappresentano l‟eterna ricerca del mito, spesso fasullo. Lo spettacolo, un po‟ difficile per un pubblico di ragazzi di 13 anni, è stato comunque gradevole per la bravura degli attori che da soli hanno retto la scena.

BAARIA Regia e sceneggiatura di Giuseppe Tornatore drammatico

A NEM

CI

di noi attraverso frasi, Q uanti aneddoti, fatti raccontati dai

HACHIKO Regia Lasse Hallström Con Richiard Gere drammatico

C

hi non si è mai affezionato a un cane? Gli animali sono come delle persone a cui voler bene, che ti tengono compagnia e ti aiutano nei momenti difficili. Il film Hachiko parla proprio di un cane e del suo padrone. Il padrone muore e il cane, fedele, si reca ogni giorno alla stazione dove lo accompagnava quando era ancora in vita. Lo aspetta per nove anni dopo di che muore. Il film è un messaggio di amore e fedeltà. La vicenda si rifà a un fatto veramente accaduto: un cane giapponese ha aspettato il suo padrone nei pressi della stazione, dove, in ricordo del suo amore e della sua fedeltà, è stata eretta una statua. Sabrina Gargaro

grandi, hanno costruito la propria “Baaria”? Proprio da “li cunti de li cunti” il regista Giuseppe Tornatore ha realizzato il film “Baaria”. E’ la storia di una famiglia siciliana, che vive e affronta, attraverso tre generazioni, le vicissitudini storiche, politiche ed economiche del Paese. Assiste, talvolta subendo, talvolta lottando, alle trasformazioni del periodo che va dagli anni „30‟ agli anni „80‟. La corsa contro il tempo del bimbo che apre e chiude il film, simboleggia il passaggio di testimone da una generazione all‟altra. Indimenticabili le scene in cui Peppino, da vecchio, sale sulla montagna e riesce per la prima volta con un solo sasso a colpire i tre massi oppure quando”, ancora bambino, al risveglio da un “lungo sonno, si ritrova in un mondo moderno completamente trasformato. Tornatore qui fa trapelare la sua denuncia contro quella speculazione edilizia che tutto travolge in nome in di un presunto progresso. Il film è pervaso da credenze superstiziose, tipiche di un mondo rurale meridionale, ma proprio per questo anche suggestive: le uova rotte e i serpenti neri che simboleggiano un presagio di morte. Un film da vedere assolutamente. F.Milone, P.Nisi, N.Nocente, F. Saracino


16

Sport

Maggio 2010

Progetto legalità: le squadre della “San Francesco” ospitate nel torneo Giovani speranze

Vince la guardia di finanza

S

abato 22 Maggio, presso lo stadio comunale “Giovanni Paolo II” di Francavilla fontana, si è concluso il progetto legalità “I valori scendono in campo”. Le squadre della “San Francesco”, allenate da Alessandro Fabbricatore e Mauro Natale, rappresentanti ris pet t i v am ent e dei carabinieri e della guardia di finanza, si sono sfidate in un derby simbolico, concluso con la vittoria delle fiamme gialle. Simpatica la partecipazione delle ragazze ponpon e grande il tifo dagli spalti da parte di ragazzi e genitori. L’incontro era previsto nel programma del progetto organizzato dalla Fidapa, ma ha avuto una cornice ancora più prestigiosa perché è stato accolto nel torneo “Giovani speranze”. La società A.S.D. Francavilla calcio che ha organizzato il Trofeo “Città di Francavilla Fontana”, convinta che “lo sportivo deve tenere atteggiamenti e comportamenti improntati alla cultura del rispetto, del confronto, della socializzazione, della integrazione, della solidarietà”, ha ritenuto importante “allacciarsi” ad un progetto che ha avuto come fine proprio il rispetto delle regole. Il risultato infatti, anche se ha dato inevitabile soddisfazione al team allenato da Mauro Natale, non è tanto la vittoria di una squadra perché più forte, quanto l‟aver compreso quanto

siano importanti nella vita il rispetto degli altri, delle regole e di se stessi. Scopo raggiunto dunque: divertimento sano per i ragazzi, soddisfazione per la presidentessa della Fidapa, Tina Federici e per le insegnanti che hanno seguito le fasi del progetto. Da non trascurare il legame affettivo che si è instaurato tra allenatori e “calciatori” F.Milone, N.Nocente, F.Saracino


Sport

Maggio 2010

17

INTERVISTA

I due mister esprimono soddisfazione per l’iniziativa

Gli allenatori: esperienza positiva di Vanessa Mascia Che cosa vi ha spinti ad aderire a questo progetto? Ci ha entusiasmato la possibilità di vivere un‟esperienza insieme ai ragazzi. Stare a contatto con loro significa capirli e aiutarli a crescere bene, secondo regole. Sono passate alcune settimane da quando avete iniziato gli allenamenti siete contenti di averlo fatto? Contentissimi. Non abbiamo alcun rimpianto perché sta andando tutto come lo avevamo immaginato. Siete entrati in sintonia con i ragazzi o ci sono contrasti? All‟inizio abbiamo chiarito le nostre posizioni e i nostri ruoli, poi è stato tutto più facile. Si è instaurato coi ragazzi un rapporto di amicizia, stima, quasi affetto e soprattutto di fiducia. Avete riscontrato un miglioramento nel comportamento dei ragazzi anche di quelli più difficili? Per noi sì, i ragazzi hanno rispettato le regole quando si allenavano con noi. Però avremmo voluto avere più tempo per poter seguire da vicino i ragazzi anche nell‟andamento anche scolastico. Sta a voi giudicare se anche in ambito scolastico ci sono stati miglioramenti.

Gli allenatori delle due squadre di calcio : Alessandro Fabbricatore e Natale Mauro Questioni organizzative non ci hanno permesso di avere scambi continui con la scuola. Ritenete quindi che il progetto abbia avuto una validità educativa come era nell’intenzione? Certamente sì e pensiamo che sia un‟esperienza da riproporre.

I VALORI SCENDONO IN CAMPO

(Continua da pagina 1)

scorso anno e aveva coinvolto alcune scuole elementari di Brindisi. Quest‟anno vi ha aderito anche la “San Francesco”perché ha ritenuto l‟iniziativa innovativa in quanto prevede la diretta collaborazione tra forze dell‟ordine e scuola. Il preside Tiziano Fattizzo ha così motivato la sua adesione a questo progetto: crescere attra-

verso lo sport, fare in modo che i ragazzi, attraverso il calcio ricevano un’educazione globale alla vita. La professoressa Nardelli e la professoressa Garganese hanno specificato che le regole del progetto saranno ferree: solo con un comportamento corretto e un profitto soddisfacente, gli alunni potranno entrare a far parte delle due squadre di calcio e soprattutto rimanerci. Gli allenatori, uno appartenente ai carabinieri e l‟altro alla guardia di finanza, saranno infatti in stretto contatto con i docenti per monitorare il comportamento e il rendi-

mento in classe. L‟allenamento si svolgerà una volta alla settimana e alla fine dell‟anno scolastico si disputerà una partita conclusiva fra le due squadre al campo sportivo di Francavilla Fontana. Non è esclusa la presenza di un calciatore di serie A Gioco e rispetto delle regole dunque e... che vinca il migliore! M.Carucci, I.Paiano


Sport

18

Maggio 2010

Sport: stagione sfortunata Pochi i riconoscimenti per la “San Francesco”

Gli atleti della III H

M

olto sfortunata quest‟anno la scuola “San Francesco” che non è riuscita a trovare momenti felici per lo sport. La squadra di pallacanestro non ha visto premia-

ti i suoi talenti, anche per difficoltà organizzative. Ha dovuto infatti rinunciare all‟ultimo incontro valevole per il terzo e quarto posto per la mancanza di mezzi di trasporto. Stesso discorso per la pallavolo, che già non contava molte pretese all‟inizio del campionato e ha visto le due squadre, quella femminile e quella maschile, letteralmente annientate. Doccia fredda anche alle gare di atletica: il 14 aprile a Brindisi nessuno degli atleti della nostra scuola è salito sul podio. I ragazzi, che numerosi avevano partecipato, si sono comunque divertiti. Unica soddisfazione: un secondo posto per le classi terze nei Giochi della Gioventù che si sono tenuti a Brindisi sabato 22 maggio presso il campo scuola di atletica “Lucio Montanile” F. Milone, P. Nisi, F.Saracino

Il San Vito vince: qualche santo in paradiso? La squadra della “San Francesco” perde un‟occasione

M

artedì 23 febbraio, presso la palestra della scuola San Francesco si è svolto l‟incontro tra l‟omonima scuola francavillese e la squadra rappresentante di San Vito, valido per il campionato interscolastico di pallacanestro La squadra della prof.ssa Di Summa, dopo aver subito le iniziative della squadra avversaria per i primi 2 quarti, ha cercato di reagire nel terzo quarto conclusosi col risultato di parità a quota 41. Fino a metà quattro quarti ha retto gli attacchi degli avversari, poi nulla ha potuto contro la fatica. Il risultato finale di 48-53 ha premiato il coraggio della squa-

dra ospite che ha saputo sfruttare alcune defaillance della difesa francavillese e aggiudicarsi la vittoria. Al di là dei risultati, brillante la performance dei nostri Sa-

racino e Milone che da soli hanno totalizzato ben 29 punti e la maggior parte degli assist. Va sottolineato comunque che il San Vito era più forte e già dalla palla a due si era capito che avrebbe messo in difficoltà la squadra locale. I nostri atleti (Saracino, Milone, Nisi, Carenza, Argentieri, Incalza, Caroli, Chiarello, Sarli, Barbaro e Ribezzo, che era assente per infortunio) avranno modo di rifarsi il 10 marzo quando andranno a Carovigno per tentare di superare il turno. Ironica coincidenza: tra i giocatori del S.Vito c‟erano Monaco e Buonsanto. Che abbiano avuto una mano da qualcuno lassù? P. Nisi, N. Nocente, F. Saracino


Maggio 2010

Dall’interno

19

“Saperi, convivenza civile e legalità” Durante l‟inaugurazione dell‟anno scolastico il dirigente illustra il programma del nuovo anno

S

abato 10 Ottobre 2009, nel cortile della scuola media San Francesco d‟Assisi , si è tenuta la manifestazione per celebrare l‟inizio del nuovo anno. La vice preside, professoressa Tina Lupo, ha ringraziato tutti i presenti, tra cui i nuovi professori, quelli che hanno lasciato la scuola e i nuovi e vecchi alunni. Ha poi proseguito spiegando ai ragazzi di prima che, come hanno potuto vedere nel primo mese di lezioni, la scuola media San Francesco è molto impegnativa e rigorosa. Ciò per assicurare ai ragazzi un‟ottima preparazione di base e per poten-

ziarne le abilità. Ha inoltre introdotto il tema della giornata sottolineando quanto sia importante per tutti un corretto atteggiamento ecologico: “Proteggere l’ambiente - ha affermato - vuol dire difendere la salute e il benessere di tutti”. È quindi incominciata la parte della manifestazione che tutti aspettavano, cioè quella in cui gli alunni si sono esibiti in cori, balletti e recitazioni. Fra gli altri, due ex alunni, Giuseppe Madaro ed Eleonora Franchina, che hanno emozionato con la loro interpretazione. Va ricordato anche il professor Cosi-

mo Fullone che ha eseguito al sax un brano di Gino Paoli. Entusiasmante il finale con il lancio di palloncini ai quali erano legati messaggi di speranza. Ha preso infine la parola il preside, professor Tiziano Fattizzo il quale ha sottolineato che la scuola è “ luogo in cui istruirsi, in cui apprendere nozioni e saperi, ma anche luogo di convivenza civile, di legalità. La scuola educa alla libertà e al rispetto delle differenze valorizzando il talento di ciascuno”. Ha esposto quindi il programma della scuola, evidenziando gli innumerevoli progetti e iniziative a cui la scuola ha aderito: progetti di lingua straniera, informatica, giornalismo, scienze, storia e ampliamento di laboratori (scienze, musica, linguistico multimediale, aule con lavagne interattive multimediali, biblioteca). Infine si è rivolto ai genitori e agli enti locali, ai quali ha chiesto collaborazione

perché sono tutti attori, insieme con docenti e studenti, “nella realizzazione di un progetto comune, un’impresa umana e culturale “. Francesco Saracino


I giochi per l‟estate

20

Maggio 2010

Orizzontali

CRUCIVERBA

Verticali 1

Un trofeo secondo Mourinho

14 Particella riflessiva

2

Può essere di vino o di mele

16 Non alto

3

Significato della V nella parola IVA

19 Può comprarsi tutto quello che vuole

4

Però al contrario

21 Sono frequenti allo stadio

5

Scontato

23 Iniziali di Europa

6

Impacciato

7

È difficile trovarlo in un pagliaio

24 Lo si dice due volte per brindare 26 Pronome personale soggetto

8

Sigla di Torino

28 Mia in francese

9

Decimo mese dell‟anno

29 Sigla di Catanzaro

11 Dio egizio del sole

30 Vocali di onda

13 Al centro di faraone

32 Negazione

Alessandra Altavilla (III D), Giulia Altavilla (I A), Chiara Barbaro (I A),Teresa Birtolo (III A) Cristina Carenza(II A), Marinunzia Carucci (II A), Gabriele Corvino (I A), Valeria De Santis (IIA), Sonia Distante ( I A), Sabrina Gargaro (I A), Eleonora Giumentaro, (III B), Vanessa Mascia (IIA) Francesco Milone (III A), Nicola Nocente (III A), Pasquale Nisi (III A), Ilaria Paiano(IIA), Francesco Saracino (III A), Domenico Santoro (III D), Luciana Truppi (III A) Grafica Loredana Weiss Stampato da Locopress (Mesagne)

1

Si apparecchia

6

Felino domestico

10

Figlio di dedalo

11

Vi uccidevano le streghe

12

Lo inventò Marconi

14

Commissario Tecnico

15

irrealizzabile

16

Significa vita

17

Lord senza d

18

Sulla testa del re

20

Ritorno sonoro

22

Titolo nobiliare inglese

25

Imposta Comunale Immobili

27

Non mie né tue

28

Molto piccolo

31

Solido di rotazione che può contenere il gelato

33

Sinonimo di vecchio

34

Indica assenso

SUDOKU 1

8 4 5

2 8

1

3 1

8 6

3

4

7

4 9 8 5

3

8 8

1 3

2

8 1

9

1 7

4 9

3 5

4 1

2

Redazione

Progetto Pon C-1-FSE-2009-1222 Docente esperto Loredana Weiss Docente tutor Fiorella Polito


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.