Progetto educativo sezione Primavera

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progetto edu c ati vo sezione primavera SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA “CAVAGNIS” Via Cavagnis 4 24019 Zogno (Bergamo) Tel/Fax: 0345 91246 e-mail: suor.nives@virgilio.it www.scuolamaternacavagnis.it

2 INTRODUZIONE

Infatti eseguire le cure con rispetto e attenzione contribuisce a far sì che il bambino acquisisca una sicurezza affettiva e una costante rassicurazione.

Breve storia del Servizio Impostazione pedagogica

la creatività rappresentano un altro momento di espressione di sé di ogni bambino al di fuori della logica della “bellezza del prodotto finito”. Gli ambienti hanno una fondamentale importanza nel favorire le migliori occasioni educative e sono strutturati in modo diverso rispetto alle sezioni della scuola dell’infanzia: l'ambiente caratterizzato dalla creazione dì "oasi” di attività che favoriscono lo sviluppo del gioco simbolico e la socializzazione in assoluto rispetto delle preferenze espresse da ogni bambino. Nell’aula c’è l'angolo morbido, per rilassarsi e "coccolarsi”, la "casetta ", per ricreare l'ambiente familiare e sviluppare il gioco di imitazione, di identificazione dei ruoli e il gioco simbolico.

La sezione primavera si caratterizza come servizio educativo dove è necessario avere ben presente la centralità del bambino e dei suoi tempi di sviluppo. Gli obiettivi del progetto pedagogico, mutuati dalla ricerca psicologica e pedagogica dello sviluppo infantile, sono quelli di sviluppare l’apprendimento di capacità cognitive, emotive e relazionali rispettando i tempi di crescita di ogni bambino. Ogni attività è dunque rispettosa sia dell’organizzazione degli ambienti sia della valenza educativa, di relazione e di socializzazione richiesta da ogni bambino. La progettazione delle attività educative deve quindi tener conto sia dell’età dei bambini, sia delle loro preferenze e L’espressivitàpredisposizioni.e

I momenti di routine sono intesi come momento di vicinanza e come occasione di relazione privilegiata fra l’adulto e il bambino, finalizzati non solo al soddisfacimento dei bisogni fisici ma anche al suo benessere emotivo.

Nel pensare all’allestimento dello spazio si è tenuto conto del fatto che i bambini tra due e tre anni hanno bisogno di concentrarsi per apprendere, di affinare i movimenti, di sviluppare il linguaggio e di muoversi autonomamente nell’ambiente.

➢ spazio psicomotorio: un’area usata in modo polifunzionale per offrire al bambino tutta la sicurezza durante l'attività psicomotoria.

SPAZI:

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➢ angolo del pranzo: strutturato con tavoli e sedie,

➢ angolo del gioco dove i bambini possono scegliere i giochi preferiti ➢ angolo della lettura/nanna: disposto accanto alla libreria è adibito alla lettura/ ascolto dei libri illustrati e tutta la tranquillità durante la nanna.

DESCRIZIONE E

DEL SERVIZIO ANGOLI

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LE EDUCATRICI :figura professionale referente per i bambini, con il ruolo di vigilare su di essi e far svolgere le attività educative decise in condivisione con la figura psicopedagogica nel rispetto della singolarità del bambino. Entrambe laureate

IL PERSONALE AUSILIARIO: figure professionali con le seguenti mansioni; -igiene dei -collaborazionebambinicon

le insegnanti nel riordino delle aule -smistamento di prodotti e di materiale di uso quotidiano e loro igienizzazione - aiuto in cucina per dispensare il cibo -igiene e pulizia degli ambienti

LAL’ORGANICO:COORDINATRICE: figura psicopedagogica con il ruolo di assicurare l’adeguatezza del piano educativo, crea connessioni tra le domande degli operatori interni e quelle delle famiglie.

Nei giorni seguenti si iniziano le prime attività che permettono all’educatrice di avviare le prime relazioni col bimbo.e i genitori lo lasciano e se ne vanno con la libertà di poter telefonare per sapere come sta.

All’interno dell’aula il primo giorno la coppia bimbo-adulto è libera di esplorare gli spazi in autonomia; le educatrici limitano al minimo i loro interventi, mantenendo una funzione osservativa.

Per poter fare il giusto inserimento nei primi 15 giorni i bambini verrano a scuola solo fino a mezzogiorno e durante questo primo periodo il bambino non rimane a mangiare o a dormire al nido.

L’ambientamento può essere definito come il periodo necessario al bambino, ai genitori ed agli educatori per ambientarsi alla nuova situazione comunicativo-relazionale che si va creando a seguito dell’entrata del bambino in sezione primavera. Si tiene conto quindi di quali trasformazioni avvengono nel bambino nel corso di questo periodo e quali rapporti si stabiliscono tra esso e l’ambiente, avendo sempre ben presente che ognuno ha bisogno dei suoi tempi.

La coordinatrice, fuori dall’aula, accoglie i genitori e li rassicura raccogliendo i loro stati d’animo, si fa da ponte, risponde ad eventuali dubbi e domande dei genitori.

Nei primi giorni di frequenza il bambino viene accolto dalle insegnanti ma senza trattenere i genitori perchè noi siamo convinte che i bambini prima o dopo devono staccarsi dai genitori e pertanto è preferibile farlo subito per poi procedere alacremente alla socializzazione con tutti i compagni.

L’ambientamento si dovrebbe concludere quando il bambino mostra, attraverso il suo comportamento, una certa serenità. Tutto questo iter può durare circa due o tre settimane.

5 L’AMBIENTAMENTO

6 LA GIORNATA TIPO 7,30 /9.15 ingresso dei bambini 9.00/10.00 merenda e cambio 10.00/11.00 attività 11.00/11.30 preparazione al pranzo 11.30/12.30 pranzo 12.30/13.00 cambi e preparazione alla nanna 13.00/15.00 nanna 15.00/15.15 risveglio e cambio 15.30/16.00 uscita bambini

Stoffe: stoffe di vario genere, dimensione e trasparenza, sono un tipo di materiale che si presta ad essere trasformato in diverse esperienze ludiche: gioco del “cu- cu” e dei travestimenti, il nascondino e il gioco simbolico. I bambini, attraverso questi giochi, esercitano la propria identità e sperimentano relazioni sociali ed esperienze emotive. Le educatrici/osservatrici sono più propositive con i più piccoli mentre lasciano ai più grandi libertà di movimento e scelta delle situazioni.

Le attività Verso le 10.00 iniziano le attività che possono essere strutturate e non in base alla programmazione e alla situazione contingente.

Per attività non strutturata si intende un momento di gioco dove si lascia spazio alla creatività e alla capacità organizzativa e di collaborazione del singolo con il gruppo.

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Per attività strutturata, invece, si intende una situazione di gioco pensata e predisposta dall’adulto con obiettivi e finalità precise.

LE ATTIVITA’ CON I BAMBINI

Travasi: materiali naturali (farina di mais, legumi, pasta alimentare…) e contenitori di diverse dimensioni sono gli strumenti che permettono al bambino di esplorare e sperimentare diverse percezioni sensoriali e di “maneggiare” alcune relazioni concettuali tra gli elementi (pieno-vuoto, pesante-leggero..). La modalità di presentazione e conduzione dell’attività varia a seconda dell’età e delle competenze dei bambini.

Gioco eurisIco: è un’attività di esplorazione libera e spontanea che il bambino compie con materiali naturali e non strutturati. Non giochi tradizionali quindi, ma oggetti di uso quotidiano precedentemente distribuiti dall’adulto in mucchietti separati o misti, in un luogo delimitato e sgombro da giochi che potrebbero distrarre i bambini nella loro Attraversoesplorazione.la scoperta di questa vasta gamma di differenti materiali, il bambino impara a scopre il loro uso e funzione in modo creativo, migliorando le proprie competenze e la propria concentrazione.

L’esperienza si conclude con il riordino dei diversi materiali in sacche omogenee. AJvità manipolaIve: farina, acqua e sale vengono impastati ed offerti ai bambini in questa attività che favorisce l’acquisizione di un maggior controllo della motricità fine permettendo di esprimere la propria fantasia. Viene chiamato in causa tutto il corpo ma la percezione tattile si concentra nelle mani che diventano strumento creativo e canale di sfogo anche dell’aggressività. Viene offerto anche il materiale (formine, matarelli e bastoncini) per modellare.

La predisposizione di una situazione delimitata e tranquilla permette la continuità di questa esperienza che migliorerà la concentrazione del bambino, un suo maggior coinvolgimento oculo-motorio, le sue capacità sensoriali-percettive, uditive, e la nascita dei primi concetti logici.

LeLure di libreJ o favole: si offrono ai bambini libretti cartonati, con immagini molto semplici o costruiti con ritagli di giornale (immagini di animali, alimenti, oggetti di uso quotidiano…). Si alternano i libri con cartoline illustrate e fotografie. Queste sono attività per imparare e conoscere se stessi, gli altri e il mondo che ci circonda, favorendo le abilità cognitive e l’apprendimento di semplici concetti.

Mi ri-conosco: attività svolta davanti allo specchio in modo tale che il bambino possa scoprire il proprio corpo e la propria immagine riflessa attraverso vari gesti. L’adulto propone ai bambini di accarezzarsi il viso, le mani e i piedi e poi, si lasciano liberi di osservarsi incuriositi e divertiti allo specchio. Nel gioco capita spesso che un bimbo voglia copiare i gesti dell’adulto su un altro bambino o su una bambola.

matite, pastelli a cera, pennarelli, spugne, rulli, e le mani, sperimentando diverse tecniche, distinguendo i colori ed esprimendo creatività e fantasia, i bambini lasciano una traccia sul foglio che altro non è che un prolungamento di sé nello spazio ed un’espressione simbolica della propria identità. Costruzioni: permettono al bambino di sviluppare la propria fantasia e creatività, aiutano l’apprendimento di abilità fino-motorie, l’attenzione, la coordinazione oculo- manuale, la concentrazione e il concetto di spazio. Gioco simbolico e di imitazione: attraverso arredi e giochi che ricreano l’ambiente familiare, il bambino sviluppa un gioco di identificazione dei diversi ruoli. L’attività aiuta il bambino ad elaborare il suo vissuto e, attraverso l’imitazione dell’adulto, ad apprende nuovi schemi e a rielaborare quelli già esistenti secondo tracce emozionali e cognitive che gli sono propri. Musica e suoni: tamburelli, maracas, fischietti, sonagli, voce e ascolto della chitarra classica, sono strumenti che il bambino esplora sperimentando suoni e rumori.

AJvità motoria: attraverso il gioco spontaneo con teli materassini, cuscini, palle, tunnel, cerchi e corde si permette al bambino di vivere e sperimentare la propria espressività psicomotoria. Si stimola così l’area del conoscere strettamente legata alle emozioni che si vivono con l’esperienza corporea. Spontaneità, piacere e relazione sono i tre elementi fondamentali che favoriscono l’evoluzione del bambino.

AJvità grafico-piLorica: l’attività grafico-pittorica e di collage permette al bambino di esprimere emozioni e sensazioni e di apprendere abilità manuali specifiche, grazie all’offerta e all’utilizzo di materiali particolari (colla vinilica e stick, carta velina, crespa, cartoncini, Utilizzandoecc.).tempere,

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Si lascia libero spazio alla sua creatività, sostenendo scoperte e conoscenze.

Questo tipo di attività favorisce un’interazione reciproca attraverso un linguaggio non verbale, contribuendo al processo di crescita nella sua globalità. .

7. risolvere situazioni e problemi in tempo e con attenzione Incontri con tutti i genitori I colloqui che si svolgono durante l’anno possono essere richiesti sia dai genitori sia dalle insegnanti di sezione, perciò presentano contenuti e metodologie differenti a seconda dei casi. Più in generale si fanno due o tre assemblee all’anno per verificare l’andamento scolastico in generale e per fissare le date di determinati avvenimenti quali feste o uscite didattiche Gli incontri di sezione

I colloqui con i genitori hanno l’obiettivo di creare un rapporto cordiale e sincero tra famiglie e personale educativo, di permettere la conoscenza reciproca ed il dialogo.

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11 IL RAPPORTO CON LE FAMIGLIE • Colloqui pre-ambientamento

Gli scopi che si vogliono perseguire sono: conoscere i bambini e la loro storia (così come viene narrata dal genitore) offrire ai genitori la possibilità di far emergere emozioni e sentimenti 3. conoscere la famiglia e ascoltare le motivazioni dell’ambientamento in una struttura educativa 4. concentrarsi sulle abitudini, sui comportamenti ”attorno” al bambino e del bambino 5. presentare l’organizzazione, le metodologie e le finalità del servizio 6. raccogliere informazioni per la progettualità educativa e didattica

Sono un momento estremamente importante della vita di ogni sezione perché contribuiscono alla qualità dei rapporti tra scuola e famiglie. Vengono preparati dalle insegnanti di sezione con la collaborazione della coordinatrice psico-pedagogica e ne sono previsti almeno tre nel corso dell’anno (ottobre-novembre, aprile, giugno).

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12 Gli scopi specifici di tali incontri sono: 1. ampliare il confronto tra modelli educativi 2. moltiplicare le occasioni per conoscersi e capirsi 3. ricercare e motivare scelte metodologiche 4. raccogliere e scambiare contributi e collaborazioni 5. offrire momenti di riflessione e rielaborazione delle emozioni che accompagnano l’esperienza della primavera 6. dibattere sul ruolo formativo della famiglia e dell’agenzia educativa nella società attuale 7. creare attenzione sui bisogni del bambino 8. documentare le attività svolte dai bambini nell’ambito del progetto educativo • Feste Durante l’anno ci sono altre occasioni di festa con le famiglie. • Festa dei nonni • castagnata • festa di santa Lucia • Festa di Natale • Uscita alla chiesetta di Santa Lucia • Uscita alla Casa di Babbo Natale • L’ultima cena ( nel nostro giardino) • Gita scolastica • Festa di fine anno • Festa dei diplomi

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