ottobre 2017

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Cronaca sportiva di ieri e di oggi Anno IX Ottobre 2017

notizie

Autorizzazione Tribunale di Livorno n° 11 del 07/05/2009

Rialzati Livorno: dallo sport l’esempio per tornare a vincere dopo la tragedia

All’interno il poster delle finaliste di Miss Livorno 2017

Foto Andrea Masini

COMUNE DI LIVORNO

Gabriele Detti, campione mondiale sugli 800 stile libero PROVINCIA DI LIVORNO


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Cronaca sportiva di ieri e di oggi Anno IX Settembre 2017

notizie

Rialzati Livorno: dallo sport l’esempio per tornare a vincere dopo la tragedia

In questo numero

5 Livorno e l’alluvione:

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la solidarietà va di corsa

6 Fuori dal Comune

con l’Assessore Morini

7 Il CONI sempre al fianco dello sport

Autorizzazione Tribunale di Livorno n° 1109 del 07/05/2009

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livornese, parola del Delegato Giannone

9 Special Olympics, nel 2018 sarà

All’interno il poster delle finaliste di Miss Livorno 2017

Foto Andrea Masini

un compleanno speciale

Gabriele Detti, campione mondiale sugli 800 stile libero

Estate 2017: la stagione d’oro di Gabriele Detti

In copertina Detti incarna lo spirito vincente dei livornesi pronti a rialzarsi dopo il tragico alluvione

13 Capitale Europea dello sport 2019: 10/11

L’Almanacco

notizie

Direttora responsabile Andrea Puccini hanno collaborato Mario Orsini Andrea Masini Fabio Giorgi Redazione Scotto Pubblicità Via Bengasi, 109 Tel. 0586 403003 Cell. 336 710317

14/15

14/15

13 17

17 Scherma: i tiratori livornesi si

laureano campioni della pedana

18 Miss Livorno:

il racconto di una serata magica

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19 Conosciamo miss Almanacco dello Sport 2017

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22/23 26/27

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Il poster miss Livorno 2017

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Almanacco dello sport livornese: un successo inarrestabile

25 AiutiamoLI: la solidarietà vince

Grafica e impaginazione Scotto Pubblicità by Isabella Scotto

Autorizzazione Tribunale di Livorno n° 11 del 7 maggio 2009

Livorno in corsa

Irene Vecchi: un’estate internazionale e vincente

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PROVINCIA DI LIVORNO

COMUNE DI LIVORNO

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anche sotto canestro

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Basket: Livorno capoluogo di regione delle ‘minors’

29 Iannattoni sempre più in alto,

30/31 33

sul Lotta volante

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AiutiamoLI: quando la solidarietà va in gol

34

33 Granducato under 18: verso la meta Scudetto del rugby

Pietrini, una livornese sul 35 34 Elena tetto del mondo del volley U18 38 35 Per Grazia-ni ricevuta:

36/37

è nata una stella della pallavolo

36/37

Irene Spagnoli: un guantone rosa e un altro d’oro

38 Diavolo sul ring e Santini va in paradiso

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Il mondo dello sport labronico si è mobilitato per raccogliere fondi da devolvere in aiuto della cittadinanza danneggiata dal nubifragio

I riferimenti per fare del bene e sostenere economicamente la campagna ‘AiutiamoLI’

È

stata una vera e propria rincorsa a impegnarsi per riuscire a rendersi utili nel momento di maggior dolore e difficoltà della propria città. Dai singoli atleti di maggior prestigio di ogni disciplina impegnati in squadre e competizioni delle massime serie in giro per l’Italia fino a giungere ai sodalizi locali che tradizionalmente si danno battaglia a livello agonistico nelle categorie minori, non c’è stato livornese (sia esso nativo all’anagrafe oppure anche soltanto d’adozione, visti i trascorsi sportivi) che si

Solidarietà

Livorno e l’alluvione: la solidarietà va di corsa

differenti giornate la cui agenda è stata presentata ai media in occasione di una conferenza ospitata all’Hotel Palazzo. Tra le tante manifestazioni, da non mancare il derby calcistico tra Pisa e Livorno all’Armando Picchi con protagonisti vecchie glorie e calciatori attuali, mischiati a personaggi dello spettacolo (con le maglie indossate messe all’asta). E poi vetrina per la classica stracittadina cestistica tra Pielle e Libertas, di nuovo in scena sullo storico parquet del PalaMacchia dopo lo show

sia tirato indietro per provare ad aiutare. Non soltanto a parole, bensì anche nei fatti. Magari proprio attraverL’intero panorama sportivo so quello che sanno fare meglio, vale cittadino si è mobilitato in a dire giocare. poche ore per cercare di Ecco che magicamente, a metà setsupportare la campagna tembre 2017, si è moltiplicato il calanciata da Chiellini lendario delle manifestazioni sportive a sfondo benefico ospitate dai palasport e dai campetti della città. Tante le società che hanno prestato prontamente la propria disponibilità per partecipare a eventi il cui ricavato dell’incasso sarà devoluto a favore dei livornesi alluvionati. Una raccolta fondi che si articolerà attraverso l’allestimento di numerosi ‘mini Un’immagine emblematica del grande cuore di Livorno: eventi’, spalmati su i “bimbi della mota” impegnati a spalare

La stracittadina di pallacanestro Libertas – Pallacanestro Livorno e il derby calcistico tra Livorno e Pisa gli appuntamenti più attesi

delle finali playoff della scorsa primavera. E poi ribalta tra gli altri per Rugby Livorno (che devolverà l’incasso della prima giornata di campionato e coinvolgerà anche giocatori della nazionale in un torneo quadrangolare), nuoto e pallavolo.

Tanti eventi si susseguiranno nei prossimi mesi: tutti gli incassi confluiranno nel conto corrente aperto per aiutare la popolazione colpita dall’alluvione

Una panoramica degli organizzatori in occasione della presentazione ufficiale

Da segnare con la matita rossa anche la Partita del Cuore, messa in piedi da Alessandro Banchini dell’associazione YOU4ER. Allo stadio Picchi si terrà un’amichevole calcistica tra alcuni volti noti del talent show “Amici” e una squadra locale.

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Comune di Livorno

Fuori dal Comune Livorno, una città sotto ‘Effetto’ sport

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l colpo a ‘Effetto’ l’Assessore comunale allo sport Andrea Morini pare averlo già piazzato con un anno d’anticipo. Parliamo dell’ufficializzazione del tema della prossima edizione di Effetto Venezia, l’attesissima kermesse che come da tradizione anima l’omonimo quartiere cittadino per qualche giorno nel cuore della stagione estiva. Proprio in occasione della recente conferenza stampa di chiusura, l’incontro con i media durante il quale si è stilato un bilancio sulle cifre dell’evento 2017, l’Amministrazione ha annunciato che l’edizione 2018 si terrà nella settimana compresa tra il 25 e il 29 luglio e soprattutto che il tema portante sarà quello di ‘Livorno città dello sport’. Un appuntamento importante, al quale l’Assessore Morini tiene in particolar modo. “Occorre una lunga preparazione per organizzare un contenitore di eventi collegati tra loro da un filo conduttore logico quale merita di essere Effetto Venezia, la principale manifestazione che tutt’oggi rappresenta Livorno fuori dai propri confini – commenta il membro della giunta Nogarin con delega allo sport – Una sfida che l’Assessore alla Cultura Belais e il Sindaco sono stati concordi nel cogliere, oltre a un’occasione per il mondo sportivo di godere di una vetrina diversa, per una volta lontano dai consueti campi di gara”. Una passerella di prestigio che non dovrà

limitarsi “a piazzare dei campi di calcetto in Piazza del Logo Pio” bensì attraverso la quale mostrare la bellezza del caleidoscopico e variegato panorama agonistico e amatoriale che tradizionalmente anima il tratto di costa antistante i Quattro Mori. “Lo sport a Livorno ha un ricchissimo patrimonio di memoria da tramandare alle nuove generazioni, legato anche ai cambiamenti storico-politico-culturali – concorda Morini – Un lungo racconto che spazia dagli allori degli Scarronzoni nel canottaggio fino agli ultimi exploit mondiali di Vecchi e Detti nella scherma e nel nuoto”. Anche perché dopo Trieste e Trento, la provincia labronica risulta terza nella classifica annuale (nel 2016 era piazzata bene ma leggermente più attardata, precisamente sesta) stilata dal Gruppo Clas per il Sole 24 Ore e relativa all’indice di sportività basandosi su un mix di fattori (risultati di prestigio, iscritti alle federazioni affiliate al CONI, eccetera). “La nostra città è una palestra naturale, favorita dalla posizione geografica sul mare che diventa un campo di allenamento anche per gli sport acquatici, e dal clima mite, anche nel periodo invernale. Dati e peculiarità di cui l’Amministrazione prende atto con piacere ma che devono farci fuggire dalla facile autocelebrazione: la riprova è la prossima rinascita di un soggetto come la Consulta dello Sport e della Cul-

L’edizione 2018 di Effetto Venezia sarà dedicata alla tradizione sportiva ben radicata nella storia della nostra città 6

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Un primo piano dell’Assessore Comunale con delega allo sport e ai relativi impianti Andrea Morini

tura, fortemente promosso dal Comune: la prima riunione dovrebbe avvenire già a settembre”. Un altro grande progetto è collegato alla candidatura per l’ambizioso titolo di ‘European City of Sport 2019. “Lo sport è socialità, condivisione e cultura. La città sarebbe stata sicuramente meno sportiva se non avesse avuto storicamente caratteristiche di tolleranza e inclusività nei confronti dei forestieri – sottolinea l’Assessore – Malgrado ciò, la candidatura non significa certo assegnazione automatica. Abbiamo deciso di provarci perché rappresenterebbe un’opportunità unica di crescita sia per le società che per gli Enti di promozione. Oltre ovviamente, a un pungolo straordinariamente efficace per privato e pubblico sotto il profilo della costruzione e del mantenimento dell’impiantistica, oltre che della ricettività del turismo di settore, sul modello di una moderna Cittadella dello Sport. Strutture che in molti casi hanno margini di miglioramento sensibili e che, malgrado l’ampia disponibilità della propria offerta in termini numerici, non riescono a soddisfare l’intera domanda a fronte di una richiesta che appare eccezionale se confrontata con quella di altre realtà provinciali”.


Intervista a Giovanni Giannone, tornato a vestire la carica di Delegato provinciale dopo tre anni: tanti i progetti in agenda

Giovanni Giannone è tornato a essere ufficialmente il Delegato Coni della provincia labronica nella primavera 2017

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iovanni Giannone è il nuovo Delegato del CONI Point labronico tornato in sella nella scorsa primavera, a quasi tre anni esatti dalla prima contestata separazione. Un arrivederci forzato, dovuto ai tempi alle forti divergenze di vedute che l’avevano portato a scontrarsi con il numero uno regionale Salvatore Sanzo. Tornati progressivamente pacifici i rapporti con l’ex campione di scherma e messosi per la seconda volta al timone degli storici uffici di via Piemonte, da dove intende ricominciare Giannone ? “Sinceramente vorrei ripartire da dove ci eravamo lasciati nel 2014. Ossia con lo sviluppo di tutta una serie di iniziative dedicate ai nostri giovani, alle nostre Società. Per far si che lo sport della nostra pro-

tinuerà ad esserlo sempre di più. Ad esempio le Società devono comprendere che gli impianti sportivi sono e saranno sempre di più obsoleti, le amministrazioni non possono più permettersi grandi investimenti in manutenzioni o ristrutturazioni ancor di meno in nuove costruzioni quindi bisogna iniziare percorsi innovativi come ad esempio la costruzione diretta di nuovi impianti, palestre e campi con gli ultimi accorgimenti tecnologici, bassi costi di struttura e di manutenzione il tutto con l’aiuto del Credito Sportivo per esempio. Oggi tutti ricercano impianti nuovi, ben curati, quindi se vogliamo crescere anche questo è necessario. Poi il rapporto con la Scuole, si deve cercare di instaurare e consolidare un metodo di confronto innovativo, come da anni stiamo cercando di far capire alle Società. Il Gioco Sport è un fiore all’occhiello è il modo migliore che il CONI livornese è riuscito a mettere in campo per far conoscere alle giovani leve vari sport in un percorso didattico ben definito. Non sono più i tempi delle Società che si rincorrevano per accaparrarsi i ragazzi, oggi è necessario entrare nel mondo della scuola con progetti e professionalità.” Livorno nell’indice della sportività è al terzo posto. A chi o cosa possiamo attribuire i meriti di tale eccellenza ? “Il merito è solo dei tanti, tantissimi dirigenti e tecnici che in maniera volontaria prestano la loro opera per i giovani.

CONI

Il CONI sempre al fianco dello sport livornese a una Società che fosse interessata costruire una nuova struttura di proprietà? “Gli direi che noi siamo accanto a loro per sviluppare un business plan credibile, poi andremo insieme nel comune interessato dove proporrei l’individuazione di un’area dove far sorgere questa importante iniziativa. Già oggi sono andato in diversi Comuni ad affrontare questo tempo e oserei dire che vi è la sensibilità e la disponibilità.” Si parla sempre di più che lo sport possa diventare un veicolo per lo sviluppo economico di un intero territorio. È d’accordo? “L’argomento è molto interessante e degno di grande attenzione. Lo sport inteso come veicolo commerciale può avere un futuro come in moltissime altre realtà.

“Attraverso Gioco Sport, il CONI ha fatto conoscere ai giovani le discipline ‘minori’, nel quadro di un percorso didattico ben definito” È chiaro che ci vogliono gli investitori che credo una mission dell’accoglienza, ci vogliono le Società sportive, gli impianti e la conoscenza di cosa si può fare e cosa non è percorribile. Nei mesi scorsi in occasione di un giro in varie amministrazioni della nostra provincia abbiamo affrontato il tema e condiviso anche dei percorsi. Il ciclismo amatoriale a Cecina è una realtà, il nuoto da fondo a Piombino è una realtà, il trial bike sull’Isola d’Elba è una realtà. Ecco: bisogna combinare zona per zona gli sport più idonei al territorio, alle sue caratteristiche ed abbinarci un pacchetto turistico grazie alle grandi potenzialità dei nostri territori.”

Livorno nell’indice della sportività è al terzo posto: “Merito in primis a dirigenti e tecnici che prestano volontariamente la loro opera” vincia possa continuare nella tradizione di alto livello.” Come e con quali iniziative si possono raggiungere questi obiettivi ambiziosi ? “Prima di tutto non abbassando mai la guardia, bensì stimolando tutti il nostro movimento a nuove iniziative, aggiornamenti, nuove proposte per uno sport che è cambiato tantissimo ma con-

E poi ovviamente i ragazzi che con grande volontà affrontano lo sport con grande carica, da veri livornesi di scoglio.” Ritornando agli impianti sporti- Giannone a bordo vasca di una piscina, in occasione di un incontro vi, cosa direbbe con gli atleti olimpionici

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Per celebrare i primi 50 anni di attività, sarà la Toscana il prossimo mese di giugno a ospitare i Giochi Nazionali Estivi

Alcuni partecipanti all’evento di canotaggio posano felici in gruppo

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uella a venire si preannuncia una stagione sportiva particolarmente significativa per il movimento Special Olympics,. Il 2018 costituisce difatti un traguardo speciale per il movimento che compirà i suoi primi 50 anni ricchi di storie, di traguardi e di vite. Un anniversario particolare che verrà celebrato nel migliore dei modi in occasione dell’attesissimo evento in agenda dal 4 al 10 giugno 2018: i Giochi Nazionali Estivi saranno infatti ospitati da Montecatini e dall’area dell’intera Valdinievole. A inizio settembre quindi, presso la sede del CONI Toscana a Firenze, i vertici regionali di Special Olympics hanno incontrato il Presidente e il Vice Presidente Vicario del CONI Toscana, Salvatore Sanzo e Giancarlo Gosti, il Pre-

mo luogo un’azione tesa a non escludere nessuno e, allo stesso tempo, condividere significa promuovere una reale cultura sportiva inclusiva. Grazie a tale incontro inoltre, è stata toccata la tematica relativa alla formazione in ambito scolastico. All’incontro era presente inoltre Moreno Mencarelli, Presidente del Comitato Organizzatore Locale dei prossimi Giochi Nazionali Estivi (quest’anno invece i “Games for Inclusion” si sono svolti spalmati in tre differenti location: a Terni dal 10 al 14 maggio con atletica, canottaggio, golf, indoor rowing, nuoto e tennis, a La Spezia dall’11 al 15 giugno con basket, calcio, ginnastica artistica e ritmica, badminton e infine a Biella che dal 3 all’8 luglio con nuoto, nuoto in ac-

I Giochi Nazionali Estivi Special Olympics si terranno dal 4 al 10 giugno 2018 a Montecatini e nell’intera Valdinievole sidente e il Referente Scuola del CIP Toscana, Massimo Porciani e Salvatore Conte, il Delegato FISDIR Toscana, Alessio Focardi. Il meeting è servito per conoscere e presentare le future iniziative regionali più rilevanti, nel tentativo di mettere su carta un primo calendario condiviso. Tutti i presenti hanno definito tale momento di confronto significativo, sicuramente innovativo per il territorio. Condividere i calendari delle prossime iniziative sportive e non, è stata in pri-

Il logo dell’associazione italiana Special Olympics

Sport per tutti

Special Olympics, nel 2018 sarà un compleanno speciale que aperte, bocce, equitazione, pallavolo, rugby, bowling, vela), il quale ha sfruttato l’occasione per presentare l’iniziativa in arrivo ed invitare CONI e CIP a contribuire nel renderla migliore. Per quanto concerne la città di Livorno, già la scorsa primavera all’ombra dei Quattro Mori e nello specifico all’interno della cornice della moderna Porta a Mare, si era organizzato un weekend di canottaggio Special Olympics con lo svolgimento del Palio Nazionale. Una formula ormai ben collaudata che aveva previsto una miscela tra canottaggio a sedile fisso (Memorial Gianni Picchi) e gare a secco di remergometro (Trofeo Unico Marconcini). Oltre ad aver fornito l’occasione per ricordare ai livornesi due grandi personaggi come Gianni Picchi, giornalista sempre attento al panorama sportivo Special e Unico Marconcini, ex atleta e allenatore storico del remo livornese già all’epoca dei mitici Scarronzoni, l’evento aveva visto mattatori tanti atleti tesserati per società sportive come Sportlandia- GS VVF Tomei Livorno (organizzatrice della manifestazione insieme al Comitato Palio Marinaro), la Polisportiva Spezzina – Velocior, Canottieri San Miniato, Canottieri Firenze e La Missione Sportiva di Sarzana. Nella giornata di sabato, dopo la sfilata di rito e la lettura del giuramento dell’atleta speciale, ben dieci equipaggi si erano impegnati in scontri diretti ad inseguimento con un percorso con due spettacolari giri di boa. Gli equipaggi hanno poi gareggiato sulle gozzette a 4 remi a sedile fisso tipiche della tradizione livornese e cugine dei ben più noti gozzi a 10 remi che partecipano al Palio Marinaro. (immagini tratte da www.canottaggio.org)

Un equipaggio gioisce al termine della partecipazione al Palio Nazionale Special Olympics a Livorno

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Nuoto

Estate 2017: la stagione d’oro di Gabriele ‘Detti, fatto!’: quando il talento incontra la volontà, l’appuntamento è per salire sul tetto del mondo fatto scattare la cosiddetta molla, “allora ce la posso fare…”. Detto, fatto. E un anno dopo a Budapest, Detti, ce lo ritroviamo in cima al mondo. È mancata la terza gemma, la medaglia nei 1500 Stile Libero e il secondo podio con l’amico e compago di allenamenti Gregorio Paltrinieri, ma va bene così. Il bimbo di Ardenza, alla sua ottava gara in otto giorni, non ne aveva

Detti concentrato prima della discesa in vasca

Tanta la soddisfazione per il livornese. Per la rivincita sull’assenza forzata di Kazan e per le vittorie calcistiche d’inizio campionato dell’Inter… più. Pazienza, sono cose che capitano e che ci stanno, specie se al termine di una settimana estenuante al collo si ha già un bronzo e un oro, condito peraltro dal nuovo record europeo 7’40’’77. “Come si dice a Livorno, sono arrivato in fondo al Mondiale un po’ bollito – spiega – salire sul podio anche nei 1500 sarebbe stato il massimo. E da settembre lavoreremo in questa di-

rezione, per calibrare ulteriormente le energie e fare ancora meglio. Gregorio (Paltrinieri, ndr)? È stato decisamente bravo. Mi è piaciuta anche la sua esultanza di rabbia mista a gioia: è il numero uno nelle 30 vasche e mi auguro che possa avvicinarsi sempre di più al record del mondo”. Ama scherzare, Gabriele Detti. Oramai abbiamo imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo, non solo per

Il 'bimbo di Ardenza' ha festeggiato anche un bel bronzo nei 400 stile

È

lui, Gabriele Detti, l’icona di un’estate destinata a rimanere negli annali dello sport labronico e “che vorrei potesse non finire mai”, scherza il neo campione del mondo degli 800 Stile Libero. Un’estate placcata d’oro, dopo quella altrettanto preziosa di Rio de Janeiro che fruttò due bronzi olimpici e che nella testa di Gabriele hanno

“In fondo al Mondiale ero ‘bollito’. Ma salire sul podio anche nei 1500 sarebbe stato il massimo” 10

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L'azione devastante del neo campione del mondo degli 800 stile libero


Nuoto

le gesta in acqua: “Sono contentissimo del mio Mondiale: campione negli 800, bronzo nei 400 e ho dato il 100% in tutte le gare che ho nuotato, forse troppe…”. Batterie e finali di 400, 800, 1500 e 4X200 stile libero per un totale di 5800 metri massacranti spalmate su 8 giorni. Tante anche per uno stakanovista del calibro di Gabriele Detti, un ragazzo dotato d’incredibile talento che fa del lavoro quotidiano uno dei suoi marchi di fabbrica: “Solo Horton ha fatto come me, Greg, il koreano Park e Sun Yang qualcosa hanno messo da parte. Riconosco che è stato faticoso, ma al tempo stesso non ho niente da rimproverarmi, anzi. Mi sono preso la rivincita sull’assenza di Kazan e ho addirittura vinto il Mondiale”.

Detti ha contribuito all’edizione più prolifica dell’Italia in un mondiale: 4 ori, 3 argenti e 9 bronzi Detti, inoltre, ha contribuito in maniera preziosa all’edizione più prolifica dell’Italnuoto in un campionato del mondo (4 ori, di cui tre nel nuoto con Detti, Pellegrini e Paltrinieri, 3 argenti e 9 bronzi). Due metalli pesanti, splendidi. Che lo proiettano a cuor leggere verso un quadriennio olimpico che vedrà, a Tokyo 2020, l’inserimento degli 800 Stile Libero maschili e dei 1500 femminili nel programma: “Ce n’è di strada

da fare, ma la notizia non può che farmi piacere. Guarderò di combinare qualcosa di buono anche lì. Ah, una cosa: ma vogliamo parlare della partenza a razzo dell’Inter? Tanta roba!”. Non cambierà mai Gabriele Detti. E a noi va bene così. Simpatico e vincente. Andrea Masini

Gabriele Detti Nazionalità: ITALIA Altezza: 186 cm Peso: 81 Kg Specialità: Stile libero RECORD 200 m sl: 1’46’’38 (2017) 400 m sl: 3’43’’36 RN (2017) 800 m sl: 7’40’’77 EU (2017) 1500 m sl: 14’40’’86 (2016) Società: Esercito Team Lombardia MGM PALMARÈS Giochi olimpici Mondiali Europei Europei in vasca corta Mondiali giovanili Europei giovanili Campionati italiani

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Ufficializzata la candidatura della città dei Quattro Mori: in agenda tanti eventi sportivi sul territorio

Un momento della presentazione ufficiale della candidatura livornese a Capitale Europea dello Sport 2019

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a candidatura di Livorno per la nomina di ‘Capitale europea dello sport 2019’ adesso è ufficiale. Dopo i tanti ‘rumors’ che si erano susseguiti nell’ultimo periodo e le conferme ufficiose che erano giunte anche dalle stanze di Palazzo Civico, adesso l’Amministrazione Comunale è uscita definitivamente allo scoperto con i propri sogni di gloria legati a uno dei punti di forza che storicamente contraddistinguono la città dei Quattro Mori. Vale a dire il proprio indice di sportività: una caratteristica indiscutibile, legata a doppio filo alla nobile tradizione in molte discipline come nuoto, basket, scherma e canottaggio dove sono ancora oggi tanti i campioni vincenti in attività. Qualità spiccate, riflesse nel fiore all’occhiello rappresentato dal Liceo Sportivo attivo presso l’Istituto Statale Federigo Enriques e che hanno permesso a Livor-

(European Cities and Capitals of Sports Federation): gli esaminatori hanno tastato in prima persona il polso della situazione, valutando lo stato delle strutture sportive e delle relative società sportive che ne detengono la gestione, in una città resa vulnerabile dai danni subiti dall’alluvione. Una città appena colpita da una terribile calamità naturale ma non per questo rassegnata a lasciare il passo alle realtà concorrenti in lizza: il prossimo 30 ottobre a Roma, sarà nominata la candidata per rappresentare l’Italia all’estero, con in ballo anche Mantova, Oristano e Cosenza. D’altronde, lo sport e il turismo ad essa connesso (con il relativo indotto economico) potrebbe davvero rappresentare un veicolo di rilancio per la forte depressione che attualmente attanaglia la nostra area commerciale-produttiva.

Il logo ufficiale della ACES Europe to per l’occasione da Cicerone, scortando in giro per i campi di gara la Commissione presieduta da Gianfranco Lupattelli e composta da Adolfo Minutello, Enrico Cimaschi, Silvia Molinaro e Mino Marrone. Su tutti gli appuntamenti in cartellone, spiccano l’edizione dell’estate 2018 di Effetto Venezia interamente dedicata al tema sport, l’organizzazione della Mezza Maratona e dei mondiali Master di scherma. Livorno dovrà mettersi in bella mostra in vetrina e convincere di poter davvero valorizzare i tanti impianti sportivi dei quali è dotata: strutture che coprono le esigenze di una vasta gamma di discipline, in cui sarebbe possibile organizzare manifestazioni importanti di spessore europeo. È per questo motivo che, in previsione di una possibile selezione, sono già stati stanziati fondi per alcuni interventi programmati di manutenzione. Il criterio di valutazione di ACES si basa difatti anche e soprattutto sull’offerta sportiva a carattere inclusivo (in particolare diretta ai soggetti più deboli come i giovani e i disabili), con un occhio di riguardo per le ricadute di questa sulla salute collettiva della cittadinanza ancor prima che sui risultati ottenuti dagli atleti a livello agonistico. L’occasione è ghiotta e mancarla sarebbe davvero un peccato.

Spot per lo Sport

Capitale Europea dello sport: Livorno in corsa

Le foto sono concesse gentilmente da Alberto Vincenzoni e Gianmaria Frati di Livornopress.it

Livorno è terza in Italia per indice di sportività ma per ottenere il titolo di Capitale Europea 2019 serviranno capacità organizzative no di meritarsi la nomina di città più medagliata d’Italia. Consentendole addirittura di salire sul gradino più basso del podio nel ranking nazionale stilato come ogni anno dal gruppo Clas, pubblicato di recente sulle pagine prestigiose del Sole 24 Ore. Per raggiungere l’ambizioso traguardo però l’iter burocratico è ancora lungo e articolato e a Livorno non saranno sufficienti soltanto i meriti ‘sul campo’. Da vincere resta la partita forse più difficile quanto fondamentale, vale a dire quella legata alle capacità logistico-organizzative. A metà settembre infatti, in riva al Tirreno ha fatto visita una delegazione della «Aces Europe»

Per riuscire a issare la bandiera amaranto al Parlamento europeo a novembre 2018 quando verrà definitivamente nominata la vincitrice a livello continentale, Livorno si dovrà impegnare per mettere in campo progetti concreti. A partire dai punti fermi fissati sin da oggi dall’Assessore allo Sport Andrea Morini, il quale assieme al Delegato Provinciale CONI Giovanni Giannone ha fat-

Il sindaco Nogarin e l’assessore Morini posano al fianco della Commissione di valutazione che ha esaminato gli impianti sportivi

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Scherma

Un’estate internazionale e vincente In un mese, Irene Vecchi si è infilata al collo ben due medaglie d’oro tra Europei e Mondiali di Scherma. Oltre al bronzo individuale a sciabola nella kermesse iridata di Lipsia

La forte selezione italiana ha concesso il bis d’oro nella sciabola ‘in rosa’ anche ai Mondiali ospitati a Lipsia

L

a grande estate sportiva di Irene Vecchi. In un mesetto si è messa al collo due medaglie d’oro. La prima a metà giugno nella gara di sciabola a squadre ai campionati europei di Tbilisi. E la seconda il 25 luglio, sempre nella prova a squadre, ma ai mondiali di Lipsia. Un trionfo, quest’ultimo, preceduto a stretto giro di posta, dalla conquista della medaglia di bronzo individuale. Insieme a su-

Il ko per una stoccata in semifinale mondiale? “Se dicessi che non ci sono rimasta male direi una bugia. Ma è anche un bronzo individuale insperato alla vigilia.”

Un’estate ricca di sorrisi e soddisfazioni per Irene Vecchi 14

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per Irene sul podio mondiale le compagne d’avventura, dello squadrone azzurro: Rossella Gregorio, Loreta Gullotta e Martina Criscio. Un team cui qualcuno inizia timidamente a chiamare: “Dream Team”. Appellativo, da anni, di piena attualità, delle fiorettiste azzurre. Dopo tanto sudore, fatica e sacrifici, euforia ed estasi, delusioni, rimpianti, trionfi, Inni di Mameli cantati a squarciagola, che le hanno scaldato il cuore, e scariche di adrenalina in quantità industriale, per Irene a fine luglio è arrivato il meritato relax. Un relax in gran parte “targato” Livorno. Con il mare di Quercianella come base logistica e punto di riferimento. Laddove le onde accarezzano i muscoli, lo “scirocchino”, la “brezzettina” e il maestrale giocano tra i capelli e il solleone fa capolino tra gli ombrelloni regalando serenità. “Dopo un anno passato a Roma e su giù per il mondo a gareggiare, il desiderio di tornare a respirare l’aria di casa era forte. Livorno mi mancava davvero tanto”, le sue prime parole. Parole “pregne” di nostalgia e di attaccamento alla città dove è nata e cresciuta. Dove hai vissuto quest’anno? “A Roma, vicino all’ospedale Gemelli, insieme al mio fidanzato Marco”. Marco per i pochi che non lo conoscono è Marco Ciari, ex bravo sciabo-

latore labronico e attuale responsabile della Sciabola Paralimpica Nazionale. Per allenarti dove andavi? “Al Frascati Scherma, sotto la guida del giovane maestro Andrea Aquili. Un ottimo maestro che cura con bravura e meticolosità tutti i dettagli”. Differenze rispetto a quando ti allenavi a Livorno? “Al Fides, nel settore sciabola, se escludiamo giovani e giovanissime sciabolatrici ero rimasta praticamente sola. Al circolo Frascati Scherma, invece, ho avuto la possibilità di incrociare la sciabola con tante atlete davvero brave. Tra loro le mie compagne di nazionale: Loreta Gulotta e Rossella Gregorio. Anche altri schermitori, hanno fatto la mia stessa scelta. Tra loro, tanto per rimanere ad altissimi livelli, gli


Scherma

olimpionici di fioretto di Rio de Janeiro: Arianna Errigo e Daniele Garozzo”. Quanto c’è di Marco in questi straordinari successi? “Molto. Davvero tanto. Mi dà serenità e tranquillità”. Facciamo un passo indietro. Quanto ti brucia quella sconfitta in semifinale mondiale contro la tunisina Azza Besbes, per 1514, dopo essere stata in vantaggio per 8-0 al primo parziale?

“Sogni nel cassetto? Mi piacerebbe disputare le Olimpiadi di Tokio, del 2020, da protagonista” “Se dicessi che non ci sono rimasta male direi una bugia. Situazioni del genere, però, nella scherma capitano anche se non dovrebbe capitare. E questa volta è toccato a me. Dovevo chiuderla subito. Invece lei ha messo a segno qualche stoccata e ha preso fiducia. Poi ha proseguito la rimonta fino al sorpasso sul filo di lana. Un risultato che brucia un po’ anche per com’è maturato. Ma al tempo stesso è anche una medaglia di bronzo individuale insperata alla vigilia. Perché la concorrenza è davvero tanta”. Per la cronaca, è meglio chiarire subito che Azza Besbes non è una novellina (28/1/1990) e occupa il 10° posto del ranking mondiale a tre passi proprio da Irene (settima). E l’oro mondiale a squadre che sapore ha?

Vecchi mostra la medaglia di bronzo individuale assieme al compagno di nazionale Paolo Pizzo, oro nella spada

“Un sapore speciale. È frutto di un lungo e meticoloso lavoro individuale e d’equipe. Questa medaglia l’abbiamo voluta e costruita”. Chi ti ha telefonato per farti i complimenti? “Ho ricevuto miliardi di telefonate. Alcune davvero inaspettate. Ringrazio pubblicamente tutti”. Qual è quella che ti ha commosso di più?

“Ovviamente quelle dei miei familiari, cominciando da mamma Sandra, babbo Giuseppe, il mio adorato fratello Giulio, gli zii e la cuginetta Francesca, che per me è come una sorella. A riempirmi di complimenti sono stati anche i miei ex maestri Nicola Zanotti e Rolando Rigoli. Sono state due telefonate che mi hanno davvero riempito di gioia.

La campionessa vive da un anno a Roma ed è fidanzata con Marco Ciari, altro livornese responsabile della Sciabola Paralimpica Nazionale

Il Dream Team azzurro che è salito sul gradino più alto del podio agli Europei di Tbilisi nella sciabola: da sinistra verso destra, Criscio, Gulotta, Vecchi e Gregorio

Entrambi si sono soffermati anche su alcuni aspetti tecnici dell’assalto mondiale. Bello, tutto molto bello ed emozionante”. Sogni? “Cominciamo da quelli un po’ più lontani. Mi piacerebbe disputare le Olimpiadi di Tokio, del 2020, da protagonista, con caparbietà e ambizione a fare da fil rouge. Qualche volta sogno anche il sushi (risata!)”. L’Università come va? “Frequento la specialistica di Economia a Pisa. Una facoltà che amo. Ultimamente l’ho un po’ trascurata, ma non per scelta ma per oggettive difficoltà a far conciliare tutti gli impegni. Prima o poi, però, voglio rimettermi a studiare con discreta continuità con l’obiettivo di concluderla. Intanto però mi godo queste vacanze. Ne avevo proprio bisogno”. Mario Orsini

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Alle Universiadi di Taipei sono state ben sei le medaglie messe al collo dagli schermidori di casa nostra

Le ragazze d’oro del fioretto in rosa alle Universiadi di Taipei

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e Universiadi di Taipei nell’isola di Taiwan sorridono alla scherma livornese. Ben sei medaglie hanno preso la strada di Livorno. Mattatrice della pattuglia labronica la fiorettista Beatrice Monaco. Dopo aver conquistato il bronzo nella prova individuale ha trascinato, insieme a Olga Rachele Calissi, alla vittoria il team rosa nella prova a squadre. A salire due volte sul podio, con il fioretto in mano, a Taipei, è stato anche Alessandro Paroli. In entrambe le circostanze con la medaglia di bron-

amara per Alessandro che si era presentato a queste Universiadi in un ottimo stato di forma. A dare una bellissima spruzzata d’amaranto giovedì 24 agosto, con una stupenda prestazione corale ci ha pensato il team rosa del fioretto con Beatrice Monaco e Olga Rachele Calissi. Del favoloso quartetto azzurro, inoltre, facevano parte anche le due portacolori dell’Aeronautica: la romana Valentina De Costanzo e la potentina Francesca Palumbo. Una vittoria quella del “Dream team” azzurro senza troppi sussulti.

Alessandro Paroli, già bronzo individuale, assieme a Edoardo Luperi è salito sul gradino più basso del podio nel fioretto a squadre zo al collo. Prima nella prova individuale e successivamente in quella a squadre. In quest’ultimo caso, con al fianco un altro livornese doc: Edoardo Luperi, anche lui allievo del maestro Marco Vannini all’Accademia della Scherma e inoltre atleta di punta del team delle Fiamme Oro. La prima a “esordire” sul podio a Taipei è stata Beatrice Monaco. Dopo una bella cavalcata iniziata nei trentaduesimi, Beatrice in semifinale si è arresa (15-10) alla forte ungherese Kreiss. Il giorno dopo, siamo al 22 agosto, bronzo individuale per Alessandro Paroli, sconfitto in semifinale per 15-13 dall’ucraino Chuchukalo, poi medaglia d’oro. Una sconfitta un po’

Scherma

I tiratori livornesi si laureano campioni della pedana

Le nostre splendide fiorettiste dopo aver strapazzato, nel tabellone dei sedici (45-9), la rappresentativa di Macao, hanno proseguito, a spron battuto, verso il trionfo finale. L’unico patema d’animo (45-42) nei quarti contro la fortissima Francia. Senza storia invece semifinale e finale nelle quali hanno prima costretto alla resa l’Ungheria e poi sul “ret-

Un percorso parallelo con il fioretto in mano per le quasi coetanee Beatrice Monaco e Olga Rachele Calissi, entrambe tesserate per le Fiamme Gialle tilineo d’arrivo” la Russia (45-25). Quella di Beatrice Monaco e Olga Rachele Calissi è una vita con il fioretto in mano quasi parallela, essendo quasi coetanee e tra l’altro due delle Fiamme Gialle. Beatrice è nata il 23 gennaio del 1992 e Olga Rachele appena due mesi dopo (23 marzo). Entrambe inoltre hanno frequentato assiduamente la palestra del Fides in via Allende prima di “emigrare”. Beatrice un paio d’anni fa ha poi “virato” su Jesi, uno dei capisaldi della scherma nazionale, dove sono nate e cresciute Vezzali, Di Francisca e Trillini sua attuale maestra. Olga Rachele Calissi invece da un po’ di tempo, si allena all’Accademia della Scherma, alla corte del maestro Marco Vannini. Alessandro Paroli è un figlio d’arte. Il babbo ingegner Giulio è stato un valido schermitore e ora è una delle punte di diamante del team azzurro Master. A Taipei, Alessandro, dopo il bronzo individuale ha vinto anche quello a squadre. Per la cronaca, la squadra azzurra composta oltre che da Alessandro Paroli e Edoardo Luperi, anche da Guillaume Bianchi e Francesco Trani. Il terzo gradino del podio è arrivato grazie al successo nella finale per il bronzo, vinta o meglio stravinta, a spese dell’’Ucraina col punteggio di 45-24. In precedenza i quattro fiorettisti avevano superato nell’ordine: Singapore per 45-21 e poi nei quarti la temibile Francia per 45-41. In semifinale era poi giunta la battuta d’arresto per mano del Giappone, per 45-30. Mario Orsini

La squadra azzurra che ha conquistato il bronzo nel fioretto

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Il bello dello sport

miss Livorno: il racconto di una serata magica Matilde Domenichini, 17 anni, è la reginetta 2017 dello storico concorso di bellezza cittadino

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na serata magica, la Terrazza Mascagni con oltre 2mila persone, il fascino delle 28 partecipanti e gli spettacoli tra una sfilata e l’altra. E poi, a illuminare tutto, il sorriso di Matilde Domenichini, la reginetta del 2017. L’ultima edizione di miss Livorno, la numero 27 per un concorso di bellezza sempre più storico nel panorama labronico, è stata straordinaria sotto ogni punto di vista. A stregare la giuria sono stati gli occhi azzurri, i capelli biondi e

retti, ha conquistato anche la fascia di miss Ninja Cave Zen Club, dato che durante l’ultima estate ha ottenuto il miglior tempo in una sorta di talent di arti marziali. «Sono contenta ed emozionata - ha aggiunto - sfilo da circa tre anni e vorrei restare in questo ambiente: concorsi del genere ti permettono anche di stringere amicizie vere». La grande novità di miss Livorno 2017, serata presentata dalla storica voce di Alberto Bucci (Alby) e da Silvia

Oltre alla corona di miss Livorno, Matilde ha conquistato anche la fascia di miss Ninja Cave Zen Club: di recente ha ottenuto il miglior tempo in un talent di arti marziali il fascino unico di Matilde, studentessa del Colombo di 17 anni: è stata incoronata nella notte tra sabato 26 e domenica 27 agosto davanti ad Asia Pantosti e Alice Magelli, staccate rispettivamente di 12 e 13 punti. Ma il pubblico è rimasto colpito da tutte le partecipanti, che hanno sfilato prima in abito da sera e poi in costume sulla passerella della Terrazza.

Asia Pantosti e Alice Magelli, staccate rispettivamente di 12 e 13 punti, si sono piazzate al secondo e terzo posto «Dopo la vittoria - ha detto Domenichini - non ho sentito alcuna critica da parte della gente, anche le altre bimbe sono rimaste soddisfatte di come sono andate le cose: niente gelosie, niente discorsi alle spalle e niente commenti strani. Ecco, forse è proprio questa la gioia più grande». E Matilde, incoronata da miss Livorno 2016 Kiara Fer18

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Matilde Domenichini, Miss Livorno 2017

Simoni, è stata l’elezione di mister Palio, un’iniziativa legata all’80esima edizione della gara più importante della stagione remiera. Alla Terrazza Mascagni c’era un vogatore per ognuno degli otto rioni protagonisti di solito in mare e sui fossi, ma a fine agosto finiti sotto gli occhi di una giuria speciale tutta al femminile. Ad alzare il remo e a conquistare la vittoria finale è stato Lorenzo Speranza del Labrone. «Mi sono presentato per

Irene Spagnoli (pugilato), Alessio Taliani (ciclismo) e Andrea Bettarini (baseball) hanno occupato la quota ‘sportiva’ in giuria divertimento - ha spiegato - seguendo lo spirito di questa bella iniziativa. Era una cosa buffa, l’ho fatta per gioco come appunto doveva essere: alla fine ho vinto, è stato bello e in cantina mi hanno fatto i complimenti». Durante la serata finale del concorso, organizzato dalla Cronosax con Marco Silvestri, Riccardo Rossato e Stefano Salvini in prima fila, ci sono state anche esibizioni di musica e danza. In giuria tanti volti noti come l’attore Pietro Fornaciari e il giornalista Vezio Benetti, poi alcuni atleti a partire da Irene Spagnoli (pugilato), Alessio Taliani (ciclismo) e Andrea Bettarini (baseball). Presente anche Camilla Serra, miss Almanacco dello sport 2016, fascia andata quest’anno ad Alice Magelli. E c’erano anche ex miss Livorno come Sara Vassallo, Martina Spagnoli e Linda Sonetti, tutte emozionate per la vittoria di Matilde. Ecco tutte le altre ragazze premiate: Alice Magelli (miss Almanacco dello sport e miss Banca Cras), Diletta Hartwig (miss Il Tirreno e miss Fonti del Corallo), Sara Rossi (miss QuiLivorno.it), Michelle Betti (miss Social), Asia Pantosti (miss Clas e miss delle miss), Ginevra Adinolfi (miss eleganza e miss Lovedress.it), Francesca Grossi (miss Cooper), Francesca Vichi (miss Dinamica), Linda Cordiviola (miss Simona acconciature), Veronica Bandini (miss Liberty), Giada Venturi (miss Pneucenter), Giada Spinapolice (miss Elleci), Elisa Aldegheri (miss Relax materassi) ed Eva Menichetti (miss Crilà).


Alice Magelli, studentessa 16enne con la passione per l’agonismo a tutto campo

Il bello dello sport

Conosciamo miss Almanacco dello Sport 2017

Insomma, è stata una bellissima esperienza. “Esatto, proprio così. Mi sono divertita tantissimo sotto ogni punto di vista e adesso non vedo l’ora di arrivare alla prossima estate per partecipare di nuovo. Non pensavo che sfilare fosse nelle mie corde, invece mi sono sentita a mio agio e voglio continuare ancora su questa strada”. Ma com’era nata la decisione di partecipare a miss Livorno? “Insieme a una delle mie migliori amiche, Eva Menichetti. Ci siamo informate con gli organizzatori e abbiamo deciso di

Un sogno nel cassetto: “Dopo il liceo vorrei studiare per diventare medico” racconta la neo miss, giunta terza anche nella classifica generale del concorso

L’atteso momento della consegna della fascia

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anza, equitazione, tennis, pallavolo e ora atletica leggera. È una sportiva a 360 gradi, Alice Magelli. E la fascia di miss Almanacco dello Sport, quest’anno, non poteva che andare a lei. Studentessa del liceo Enriques, la 16enne è stata incoronata dal nostro editore Roberto Scotto durante l’ultima edizione di miss Livorno, nella notte tra sabato 26 e domenica 27 agosto. E per lei è arrivato anche il terzo posto nella classifica generale, alle spalle della vincitrice Matilde Domenichini (“Giusto così, lo meritava più di tutte”, sottolinea Alice) e ad Asia Pantosti.

più di tanto, avevo deciso di sfilare solo e soltanto per divertimento: ho conosciuto tantissime persone, ho trovato nuove amiche e il prossimo anno ci sarò ancora”.

Una miss sportiva nel vero senso della parola: la 16enne si è misurata con la danza, l’equitazione, il tennis e la pallavolo. Ora Alice pratica l’atletica leggera “Per me era la prima volta in assoluto sulla passerella - dice Magelli, classe 2001, che succede a Camilla Serra - è stato emozionante e sono rimasta soddisfatta di come sono andate le cose. Vincere non mi interessava

Alice Magelli

iscriverci per gioco: anche lei ha 16 anni e alla fine di tutto è rimasta contenta”. Qual è stata la cosa più divertente di tutto il concorso? “La serata finale, senza alcun dubbio. Le sfilate, la Terrazza Mascagni, centinaia di persone, gli spettacoli. Sì, è stata una serata veramente indimenticabile. E ricevere la fascia di miss Almanacco dello sport è stato davvero emozionante”. Beh, per una sportiva come te… “Appunto, io amo lo sport e sono orgogliosa di questa bella vittoria. Da piccola facevo danza, poi ho smesso e ho seguito altri sport. Adesso mi sono tuffata nel mondo dell’atletica leggera: corsa, velocità, sudore e sacrifici. Mi alleno tre volte a settimana al campo scuola con l’Atletica Livorno, ma per il momento non a livello agonistico”. Hai altri hobby o passioni? “Sì, la musica: ascolto canzoni pop, commerciali, e amo soprattutto i Maroon 5. E poi nel tempo libero mi piace uscire con le mie amiche, come tutti i ragazzi e le ragazze della mia età”. Un tuo pregio? “Credo di essere abbastanza simpatica”. E un difetto? “Impulsiva nel fare le cose e nel prendere delle decisioni. Ecco, su questo devo lavorarci…”. Ma da grande ti piacerebbe restare nel mondo della moda o hai un sogno in particolare? “Se arrivano delle proposte per le sfilate, le accetto molto volentieri, ma sicuramente non è questo il mio chiodo fisso. Dopo il liceo vorrei studiare per diventare medico, anche se per il momento non so ancora in quale campo”. 19


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Almanacco dello Sport

Almanacco dello sport livornese: un successo inarrestabile Riscontri positivi da una città di amatori e campioni, verso un’iniziativa editoriale giunta ormai all’edizione numero 27

La Direttrice Responsabile uscente dell’Almanacco, Antonella De Vito, premia i due atleti dell’anno Marrai e Franceschi

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i è rinnovato l’annuale appuntamento con la presentazione dell’ormai celebre ‘Almanacco dello Sport’ livornese, la pubblicazione ideata da Roberto Scotto e introdotta come da tradizione al folto pubblico di professionisti e amatori, nonché appassionati di sport in generale, radunati nella sala Consiliare del Palazzo Granducale. Al fianco di atleti (molti anche di vertice e ‘azzurri’ nelle rispettive discipline), tecnici presenti in gran numero presso la sede della nostra Provincia: Nella sala Consiliare di Palazzo Granducale. invitati autorità civili e militari: Prefettura, Comune, Provincia, Accademia Navale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia dello Stato, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Folgore. Oltre ovviamente a Giovanni Giannone, delegato provinciale Coni, gli Azzurri d’Italia, i responsabili dei Vetera-

ni dello Sport di Livorno e Collesalvetti, del Comitato organizzatore del Palio Marinaro e del Centro di Mondialità, la preside del liceo scientifico Enriques con un gruppo di ragazzi dell’indirizzo Sportivo. Tutti presenti per sfilare sul podio e ricevere riconoscimenti, applausi e complimenti da parte della competente giuria che ha eletto il velista classe ’93 Francesco Marrai in campo maschile e la nuotatrice Sara Franceschi per quanto concerne il settore femminile della categoria ‘Atleta dell’anno 2016’. Entrambi la scorsa estate hanno difatti partecipato alla prima Olimpiade della loro ancor pur breve carriera, in occasione degli ultimi Giochi ospitati da Rio de Janeiro. Con indosso i colori della nazionale azzurra, il finanziere delle Fiamme Gialle si è piazzato 12esimo nella classifica generale della gara a cinque cerchi categoria laser; la concitta-

La platea che ha assistito all’edizione 2017 tornata a Palazzo Granducale 22

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dina della Nuoto Livorno, talento emergente dei 200 e 400 misti, con i suoi 17 anni è stata invece la più giovane iscritta della spedizione italiana a salire sui blocchi di partenza della piscina brasiliana. Un riconoscimento speciale in quanto ‘mito dello sport’ è stato poi consegnato anche all’ex bomber e bandiera del Livorno Calcio nonché attuale club manager degli amaranto Igor Protti. Un Almanacco in versione deluxe, con ben 426 pagine ricche di articoli, interviste, commenti e fotografie, distribuito dalle mani di Miss Livorno e Miss Almanacco in carica che hanno allietato la platea con la loro bellezza e simpatia. “Questo è il ventisettesimo anniversario dell’Almanacco dello Sport. Davvero un bel traguardo – racconta con un pizzico di orgoglio l’editore Roberto Scotto - Nel 1990 debuttammo in maniera sperimentale. Poi, anno, dopo anno, abbiamo allargato gli orizzonti e aumentato numero delle pagine e loro qualità. Parimenti sono aumentate anche le gratificazioni. L’anno scorso l’abbiamo presentato in pompa magna al PalaModigliani. Stavolta invece siamo tornati nella splendida location di Palazzo Granducale”. Un successo inarrestabile, per una pubblicazione ormai diventata un punto di riferimento per l’intera città. La ragione che ha velocemente trasformato in vincente questa iniziativa editoriale è molto semplice, specie in un contesto come quello labronico dove la città risulta una tra le più alte in tutta Italia a livello di tasso di sport praticato, sia a livello agonistico sia semplicemente sul piano amatoriale. Una città che continua tutt’oggi a sfornare campioni sia in campo maschile che in quello femminile, a tutto tondo in molteplici discipline. Come ben si sa, sono ormai più di cinquecento le medaglie olimpiche, mondiali o europee, conquistate dagli atleti nati e cresciuti all’ombra dei Quattro Mori. Un ringraziamento di cuore va ad Antonella De Vito, la quale per motivi personali lascia la direzione della pubblicazione ma che ha curato per anni, con la consueta passione e professionalità, le puntuali uscite de L’Almanacco dello Sport Livornese e de L’Almanacco Notizie. A lei vanno i migliori auguri da parte dell’Editore e della redazione tutta per quelli che saranno i prossimi impegni lavorativi.

Un momento nel corso della cerimonia di premiazione delle Autorità intervenute


Il magico team “Almanacco dello Sport”

I due atleti dell’anno con Igor Protti

La premiazione per il team di Miss Livorno

Le autorità civili

Liceo scientifico Enriques

Premio speciale “Una vita per lo sport” a Piero Lilla

Premio speciale atleta e uomo dello Sport a Igor Protti

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Sul parquet, la stracittadina tra Pielle e Libertas con tanti vip e vecchie glorie per il progetto ‘AiutiamoLI’

Le selezioni di Pielle e Libertas posano insieme

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el quadro delle numerose iniziative benefiche organizzate prontamente dall’intero panorama dei sodalizi sportivi cittadini al fine di sostenere concretamente l’operazione’ ‘AiutiamoLI’, ha contributo anche il mondo della palla a spicchi locale attraverso l’organizzazione di un derby speciale intitolato “Forza LI”.

Giacomo ‘Ciccio’ Valenti, uomo di radio e TV, livornese doc malgrado abiti da anni fuori citta

Basket

La solidarietà vince anche sotto canestro

Allende, i colori biancoblù e gialloblù si sono fusi in armonia tra sorrisi e abbracci per dare vita a una lodevole iniziativa benefica per aiutare chi ha perso tutto o quasi nell’alluvione dello scorso 10 settembre. Un evento che ha raccolto cir-

Bonaccorsi da una parte e Fantozzi dall’altra: i play simbolo, come ai tempi gloriosi della Pielle e della Libertas in A ca 4 mila euro d’incasso, allestito con la gradita collaborazione della selezione Basketartisti, oltre ovviamente a quella delle due società e anche grazie al patrocinio dello stesso Comune di Livorno. Sul parquet, per quello che conta in questi casi la fredda cronaca numerica, si è imposta la formazione della Pielle con il punteggio di 76-58. A scaldare gli animi però ci hanno pensato su tutti le giocate degli intramontabili beniamini del decennio d’oro della pallacanestro livornese, vale a dire quegli anni ’80 che videro la nostra città competere ai massimi livelli nazionali, con entrambe le squadre a darsi battaglia contemporaneamente in serie A.

4mila euro l’incasso di una serata benefica che sono confluiti nel grande calderone del conto corrente ‘AiutiamoLI’ La stracittadina più classica e sentita dalle parti dei Quattro Mori, quel confronto infinito tra Pielle e Libertas che anche stavolta ha stuzzicato la curiosità di molti appassionati di basket e l’antica rivalità tra le tifoserie storiche di entrambe le fazioni. Niente a che vedere però con il clima infuocato che si era respirato solo qualche mese prima in occasione della finale playoff che aveva messo in palio la promozione in serie B: sotto la cupola del palaMacchia di via

Fantozzi, indimenticato capitano gialloblu

Claudio Bonaccorsi per le Triglie pielline e Alessandro Fantozzi per le Vele della Libertas, oltre alla classe del mitico Antonello Riva, hanno impreziosito una sfida che ha salutato anche l’intervento di tanti personaggi del mondo dello spettacolo. Andrea Masini

Bonaccorsi è stato tra gli ex giocatori più acclamati 25


Basket

Livorno capoluogo di regione delle ‘minors’ Sei le formazioni labroniche impegnate, a partire dalla Libertas neopromossa in serie B.

Pielle (serie C gold) Digerire il 3-0 incassato dai rivali della Libertas nella finale per salire in Serie B non è stato facile. Anzi, probabilmente qualche fortore è ancora vivo nello stomaco dei ragazzi di coach Marco Mori, confermatissimo alla guida della “triglia che schiaccia” così come l’intero scacchiere ad eccezione di Vannini e Giannetti (passati ai cugini del Fides). Un gruppo forte, unito e di talento, che la dirigenza ha deciso di puntel-

Sono sei le formazioni livornesi spalmate in quattro campionati, senza dimenticare Stagno e Kripton in promozione e il Borgorosso in Prima Divisione

Il collettivo Libertas, poi fortemente modificato, posa in gruppo nel giorno del raduno ufficiale al Centro Coni di Tirrenia

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ei squadre, quattro categorie. Ce n’è per tutti i gusti. Un menù ampio, come ci ha abituato da una decina di stagioni a questa parte il basket labronico. Nonostante il derby promozione fra Libertas e Pielle che gli dei del basket lo scorso maggio hanno voluto donare alla città, oggi la cartina cestistica cittadina vede ben 6 squadre senior spalmate in 4 campionati, senza dimenticare Stagno e Kripton in promozione e il Borgorosso in Prima Divisione.

cato settembrina che ha influenzato il precampionato ed ha portato alla rescissione con Tempestini e Bolletta, da aggiungere alla rinuncia di Nesti per motivi di lavoro e all’esclusione dei baby Salvatico e Martucci. Al loro posto spazio a Lasagni, Mastrangelo e Bastoni, esterni di valore assoluto che, insieme al neo capitano Andrea Giampaoli, saranno chiamati a proteggere quella Serie B conquistata con le unghie e con i denti.

Neo promossa la Libertas in B dopo la finale playoff vinta nella stracittadina con la Pielle, debuttante al piano di sopra c’è anche l’Invictus Meloria in C Silver

lare con un colpaccio di mercato: dopo una trattativa durata qualche settimana, la Pielle ha inserito nello scacchiere un top player del calibro di Fiorello Toppo, ex capitano di Pistoia con oltre 200 presenze in A2. A livello dirigenziale, dimissioni estive di Stefano Scardigli (diesse), Federico Marzini e Alessandro Mori, prontamente rimpiazzati da Fabio Poggianti (ex Labronica) e Roberto Creati, nuovo direttore generale.

Pall. Don bosco (serie C gold)

Squadra affidata all’esperienza di Roberto Russo, garanzia assoluta anche sotto l’aspetto tecnico. L’ex coach di Lucca seguirà da vicino il super gruppo Under 18 Eccellenza-Serie C Gold che, oltre al valore di ragazzi del calibro di Matteo Graziani, Andrea Bianco, Paola Zanini e Bonaccorsi, potrà contare sull’apporto di Andrea Del Frate, playmaker classe 2000 prelevato da Montecatini. Della prima squadra faranno parte anche Marco Creati (’98), Simone Orsini, reduce da un paio così e così

Libertas Liburnia (serie B)

La Serie B mancava in città dalla stagione 2015/2016 (retrocessione Don Bosco), ferita che il basket labronico è riuscito parzialmente a rimarginare lo scorso maggio attraverso il derby promozione vinto dai gialloblù contro i cugini Pielle. Una settimana da sballo, con le antenne già rivolte al futuro. La dirigenza, infatti, si è subito messa alla ricerca di rinforzi e in un amen ha allestito il roster. Poi il raduno (17 agosto), le prime amichevoli e un ripensamento dopo l’altro che ha costretto coach Pardini a mutare drasticamente la pelle della squadra: una seconda sessione di mer26

L’Almanacco

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La formazione dell’Invictus Meloria in occasione della presentazione a tifosi e media: neopromossa ma già ambiziosa


Basket

in Piemonte tra Torino e Domodossola e Abdou Colley, ala del 2001 in uscita dalla Labronica Basket. Il piano stagionale è semplice, far crescere questi ragazzi, tornare alle Finali Nazionali Un-

Conferma in blocco per la Pielle dominatrice della scorsa regular season di C Gold e con un Toppo fuori categoria der 18 Eccellenza e disputare un buon campionato di C Gold.

Invictus Meloria (serie C silver)

Neo promossa, ma con ambizioni d’alta classifica. Dalla Labronica Basket sono arrivati Leonardo Niccolai (’84) e Alessio Melosi (’92), due lussi per la categoria, da aggiungere ad un roster già di per sé competitivo – e vincitore del torneo di Serie D – con Marco Bargelli nello spot di play-

Coach Roberto Russo tornato al timone del Don Bosco: il giorno della firma al palaMacchia, quartier generale rossoblù

si conosce oramai a memoria, e poi perché due acquisti del calibro di Simone Vaccai e Riccardo Giardini (ex Labronica) significano difesa e qualità offensiva sia dentro il pitturato, sia sul perimetro. Al timone del veliero amaranto troveremo ancora Emanuele Caverni, un allenatore sanguigno nonché uomo giusto per condurre una stagione, speriamo, un po’ più fortunata di quella passata, soprattutto per quel riguarda gli infortuni. Al completo, infatti, l’U.S. Livorno ha sempre offerto ottime prestazioni e portato in fondo campionati assai positivi, spesso e volentieri nelle sfere Una delle prime ‘palla a due’ della stagione in Coppa Toscana per l’Us Brusa Livorno, vera mina vagante del torneo di C Silver alte della classifica.

Dopo anni di derby, sarà solo una la società labronica che calcherà i parquet di serie D: il Fides, inserito nel girone B

Fides Pallacanestro Livorno (serie D)

Per la prima volta dopo anni, solo una società labronica calcherà i parquet della Serie D (girone B). E sarà la truppa guidata da coach Emiliano Papucci, reduce da un’annata trionfa-

Mercato lampo per la Libertas: roster allestito entro luglio, poi nuova rivoluzione a settembre le culminata con la promozione. Due i volti nuovi: Matteo Vannini e Federico Giannetti, entrambi ex Pielle (Serie C Gold), mentre della “vecchia guardia” (Scardigli, Mannucci, Lomuscio, Grassi, Lutri e Mariannelli…) alcuni sono stati costretti a salutare a causa di un regolamento che impone solo 8 posti per gli Over 20. Di volta in volta, difatti, si aggregheranno al Fides diversi Under 20 Pielle (in doppio tesseramento), oltre a Matteo Borgioli (’97). Confermati Giuntini, Buselli, Botteghi e Paolini. Andrea Masini

maker, Stefano Barsotti, Luca Marini, Alberto Bonciani, Tommaso Vortici, Marcello Pasquinelli e tanti altri elementi capaci di spaccare le partite. Saldo sulla panchina coach Walter Angiolini (“peccato non avere più con noi Michelini a causa di motivi di lavoro. Lo ringrazio per la correttezza la professionalità dimostrata fino a oggi…”), assistito da Dario Bertocci e da Marco Paoli, pure lui ex Labronica (preparatore fisico).

U.S. Livorno (serie C silver)

Descritta dagli addetti ai lavori come la mina vagante del torneo. In primis perché lo “zoccolo duro” formato da Davini, Bettini, Volpi, Seminara, Orsini e Vukich

Il gruppone Pallacanestro Livorno al gran completo saluta i tifosi intervenuti alla presentazione ufficiale ospitata dai Bagni Lido

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A innalzarsi nel firmamento internazionale della lotta libera è l’astro di Simone Iannattoni, fresco vice campione continentale juniores

Lotta

Sempre più in alto, sul Lotta volante

Perchè proprio la lotta? «Ho sempre amato gli sport da combattimento. Ho cominciato questa disciplina quando ero piccolo. Un collega di lavoro di mia mamma mi consigliò di iniziare a praticare lotta libera ed eccomi qua. Questo è uno sport bellissimo con regole precise e grande rispetto degli avversari. Ho molti amici nell’ambiente. È chiaro che rinuncio ai divertimenti tipici della mia età, ma la lotta va avanti a tutto. Anche perché se salto un allenamento il mio fisico sente che deve recuperare l’attività perduta e allora

Un argento storico: nel libero una medaglia mancava dal bronzo europeo juniores nei 58 kg conquistato da Terracchio lavoro il doppio. Il mio obiettivo era di fare della lotta il mio lavoro. E per centrarlo ho dovuto affrontare non pochi sacrifici, perché questo è uno sport fatica. Dopo aver finito la scuola (ed essere dunque diventato ‘geometra’, ndc) e dopo l’europeo di Dortmund ho avuto la fortuna di entrare in un gruppo sportivo, quello delle Fiamme Oro, che mi consente di potermi allenare e lavorare». Il pupillo e il mentore ovvero Simone Iannattoni e l'allenatore Riccardo Niccolini

I

l ‘ragazzo livornese’, nato il 23 ottobre 1997 e cresciuto (non poco....) tra le mura della palestra cittadina dell’Asd New Popeye Club, sta vivendo un 2017 da favola. Dapprima, a marzo, ad Ostia, ‘il bim-

niores, ha letteralmente bruciato le tappe. In passato solo il suo mentore Riccardo Niccolini era salito sul tetto d’Italia combattendo da juniores. Ora l’obiettivo delle Olimpiadi, per Iannattoni, non è campata in aria.

“Grazie al GS Fiamme Oro che mi permette di allenarmi e lavorare. Nel mirino si sono le Olimpiadi 2020 e 2024, quando sarò nel pieno della maturità sportiva” bo’ delle Sorgenti si è laureato campione d’Italia di lotta libera. Poi, a giugno, a Dortmund, in Germania, ‘il ragazzo’ (quando era ancora tesserato Asd New Popeye Club) ha conquistato la medaglia d’argento ai campionati europei juniores. Una crescita favolosa, che gli ha consentito di diventare poliziotto e di approdare, di fatto come professionista, nelle Fiamme Oro. Simone Iannattoni aveva già vinto gli Assoluti nel 2015, a soli 18 anni, e dopo aver saltato quelli del 2016 per un infortunio, si è rifatto con gli interessi in questo fantastico (per lui) anno solare. Iannattoni, a livello ju-

«Metto nel mirino - dice il giovane campione livornese - i Giochi del 2020, ma soprattutto quelli del 2024, quando sarò nel pieno della mia maturità sportiva». Iannattoni è lottatore completo: possiede intelligenza tat-

L’exploit

A Dortmund, nella categoria dei 96 kg, il cammino del lottatore livornese è stato immacolato. Negli ottavi ha superato lo slovacco Viliam Oross per 6-4. Poi ha dominato il bulgaro Anton Rosenov Zlatkov con un secco 10-0. In semifinale, opposto al moldavo Dmitri Ceacusta, ha saputo soffrire e usare la tattica per arrivare al 3-1. In finale si è arreso solo a Givi Matcharashvili, georgiano Campione Europeo under 23 e argento continentale lo scorso anno. Iannattoni, già capace l’anno prima di accarezzare il podio senza però riuscire a salirvi fermando al quinto posto in occasione dei Mondilai Juniores, ha centrato un risultato storico. Per i colori azzurri, nello stile li-

L’amore per la lotta: “Questo è uno sport bellissimo con regole precise e grande rispetto degli avversari” tica, velocità e forza. «Ho lavorato a lungo sul piano psicologico. La gestione della tensione è fondamentale. Prima ero un po’ più debole di testa. Da quel punto di vista sono cresciuto e i risultati sono arrivati».

bero una medaglia mancava ormai da troppo tempo: risale al 2000 il bronzo che Armando Terracchio conquistò agli Europei juniores di Sofia nei 58 kg. Fabio Giorgi

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Calcio

AiutiamoLI: quando la solidarietà va in gol Il derby del cuore tra Livorno e Pisa ha dato il via agli eventi inclusi nella raccolta fondi destinata ad aiutare gli alluvionati

Quasi 5mila le presenze sugli spalti: l’incasso di 35mila euro è già confluito nel conto corrente dedicato agli aiuti pro alluvionati

I

n campo si sono rivissuti momenti magici, collegati ai ricordi di una partita che normale non potrà essere mai. E che a maggior ragione, considerata la motivazione per la quale si è giocata, il contesto che l’ha circondata e le facce conosciute di chi l’ha disputata, stavolta è stata ancora più speciale. Volti noti dello spettacolo e dello sport, incluse in primis le vecchie glorie di Livorno e Pisa, si sono dati appuntamento sul manto verde dell’Armando Picchi per una notte magica d’inizio autunno. Un derby speciale tra amaranto e nerazzurri, ideato al fine di raccogliere quante più donazioni possibile da destinare a chi è stato colpito negli affetti e nei

beni più cari dal terribile alluvione che ha travolto la città dei Quattro Mori nelle prime ore del mattino dello scorso 10 settembre. Un evento consumatosi al cospetto di circa cinquemila spettatori festanti, concentrati soprattutto nella fulcro del tifo di casa della Curva Nord ma pronti ad applaudire trasversalmente i protagonisti scesi in campo. Un rettangolo verde al centro del quale è stato osservato un toccante minuto di silenzio (seguito dall’inno italiano suonato dalla banda dell’Accademia Navale di Livorno), si sono ricordate le vittime della sciagura e dove, prima del match, gli attuali capitani, Andrea Luci e Daniele Mannini, si sono scambiati le maglie. Tanti vip nazionali e locali, che hanno risposto con entusiasmo all’appello lanciato dagli organizzatori per sostenere una causa nobile. Tra questi anche Massimo Giletti, presentatore d’eccezione assieme alla modella Serena Martinelli, i comici Paolo Migone e Michele Crestacci per Livorno e l’imitatore Ubaldo Pantani per Pisa, i campioni nostrani dello sport come l’olimpico di ciclismo ad Atene 2004 Paolo Bettini, il nuotatore Federico Turrini e il tennista Filippo Volandri. Non hanno calcato il terreno di gioco ma hanno inte-

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so contribuire fisicamente anche: Giancarlo Antognoni, indimenticata bandiera della Fiorentina che, a nome della vicinanza dei cugini viola, ha regalato al sindaco Filippo Nogarin una maglia della Fiorentina con sopra scritto “Forza Livorno”; i talenti ‘labronici doc’ Alessandro Lucarelli e Federico Ceccherini (impegnati rispettivamente in B con il Parma e di nuovo nella massima serie con il Crotone) oltre alla delegazione juventino-labronica formata dai ‘big’ Max Allegri e Giorgio Chiellini, quest’ultimo in licenza dal raduno di Coverciano della nazionale azzurra e in veste di testimonial attivo dell’operazione ‘AiutiamoLI’.

Max Allegri: “Non avevo avevo dubbi sulla risposta massiccia sugli spalti. L’alluvione ci ha messo in ginocchio ma ci rialzeremo”

Il momento altamente simbolico dello scambio dei gagliardetti tra i rappresentanti dei due Comuni 30

L’entrata in campo di un campione olimpico di ciclismo: il cecinese Paolo Bettini

Un momento della spettacolare esibizione del team di cheerleading


Calcio Giorgio Chiellini ha ottenuto un permesso dalla Federazione per lasciare il ritiro della nazionale e partecipare all’evento da lui fortemente voluto

Uno scatto rubato alla panchina spensierata degli amaranto

Giorgio Chiellini: “Ho pensato subito a un modo per far fruttare la mia notorietà. L’obiettivo è aiutare nel modo più trasparente possibile: spesso noi livornesi siamo disfattisti ma stavolta ho visto una coesione che mi ha riempito il cuore”

La cronaca

Per quanto possa contare la cronaca, il match è terminato in parità 2-2 con un paio di segnature maturate in extremis per rendere il finale anche numericamente più spettacolare. Tanti i colpi di classe ammirati , nche se a ritmi inesorabilmente più lenti, dettati in molti casi da qualche chilo di troppo. Non è questo il caso dell’idolo di casa Igor Protti, oggi Club Manager degli amaranto ma ancora in grado di segnare trascorsi appena 4’ dal fischio d’inizio. Poi pareggio del Pisa con Buscé e, nel terzo tempo, prima contro sorpasso di Savoldi e pareggio di Volandri. A vincere sono state la solidarietà e la civiltà di entrambe le tifoserie. Non a caso, nella conferenza pre match, è avvenuto uno scambio simbolico dei gagliardetti tra il Primo Cittadino Nogarin, accompagnato dall’Assessore allo sport di Livorno Andrea Morini, e il vi-

Un idolo mai dimenticato dalla Curva Nord: Igor Protti saluta dopo il primo gol

cesindaco Paolo Ghezzi in rappresentanza della città della Torre Pendente.

Le dichiarazioni

Max Allegri: “Non avevo avevo dubbi sulla risposta massiccia sugli spalti. L’alluvione ci ha messo in ginocchio ma ci rialzeremo”. Marco Amelia: “È una soddisfazione immensa tornare. Questa gente ha dei valori e un orgoglio come pochi. Ho una grande stima dei livornesi”. Giorgio Chiellini: “Ho pensato subito a un modo per far fruttare la mia notorietà. L’obiettivo è aiutare nel modo più trasparente possibile: spesso noi livornesi siamo disfattisti ma stavolta ho visto una coesione che mi ha riempito il cuore”.

Gli attuali capitani di Livorno e Pisa, rispettivamente Luci e Mannini, si stringono la mano prima del fischio d’inizio

IL TABELLINO:

LIVORNO: Amelia, Cannarsa, Doga, Stringara, Galante, Balleri, Scalzo, Emanuele Filippini, Bonaldi, Protti, Antonio Filippini. Sono entrati: Boccafogli, Vargas, Grauso, Ramacciotti, Fanucci, Nardini, Ruotolo, Mezzanotti, Bagnoli, Bettini, Ivan, Di Bin, Matteini, Volandri, Migone, Mucci, Mattia Lucarelli, Fiaschi, Turrini, Crestacci. Allenatori: Allegri. PISA: Mannini, Birindelli, Balestri, Andreotti, Stafico, Raimondi, Taccola, De Petrillo, Savoldi, Cavallo, Amoroso. Sono entrati. Righi, Buscè, Dianda, Baroni, Ipsaro, Masi, Malasoma, Gabrielli, Gargani, Niccolini, Neri, Di Prete, Volpe, Corrado, Balestri, Pantani, Pampana, Ghezzi. All: Giannini. ARBITRO: Banti di Livorno. Assistenti Vitulano e Niccolai. RETI: 4’ pt Protti, 10’ st Buscé 29’ tt Savoldi, 30’ tt Volandri NOTE: Spettatori - 4.300. Incasso - 35 mila euro.

Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, è stato tra gli ospiti più attesi

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Senza nascondere le ambizioni, il mirino dei giallo-bianco-rossi è puntato verso un risultato di prestigio: il massimo tricolore giovanile

Rugby

Granducato under 18: verso la meta Scudetto

le al terzo posto. Dopo un aver dominato le due partite di barrage di inizio annata, i labronici hanno concluso al primo posto, in scioltezza, con un ruolino di 17 vittorie ed 1 pareggio, il proprio girone élite del centro Italia. Il Granducato ha così conquistato il ‘Trofeo dell’Appennino’, meritandosi l’ingresso nella semifinale scudetto con la Capitolina Roma, che a sua volta aveva ottenuto la prima posizione nel girone sud. Equilibratissime le due partite disputate contro i romani. Una marcatura giunta all’ultimo secondo nella sfida di ritorno, ha sancito il successo dei capitolini, spegnendo il sogno scudetto dei livorne-

Il Granducato è la nuova franchigia nata nell’estate del 2015 grazie alla sinergia tra le società cittadine Lions Amaranto ed Etruschi

Il collettivo livornese punta a disputare una stagione di vertice

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enza se e senza ma: il mirino del Granducato Livorno under 18 è puntato verso lo scudetto di categoria. Sarebbe fuori luogo, visto il valore della squadra, partire a fari spenti. È giusto rispettare ogni avversario e giocare senza sottovalutare nessuno, ma è altrettanto giusto sottolineare le potenzialità di una rosa di altissimo livello. Peraltro lo scudetto under 18 viene considerato, dalla stessa Federazione, il secondo per importanza in senso assoluto nel mondo del rugby italiano. Più prestigioso dello scudetto under 18 è solo il tricolore messo in palio nel campionato di eccellenza. Per l’intero movimento dello sport cittadino sarebbe fantastico, nel 2018, ripetere l’impresa di un’altra formazione labronica, quella del Rugby Livorno under 18, che nel 2000 celebrò la conquista del titolo nazionale. Se non

commettono errori e se la nuova stagione non viene ‘macchiata’ da episodi sfortunati, i ‘Granduchi’ (fortissimi in ogni settore e ottimamente preparati da uno staff di grido), possono farcela. Il Granducato è la Franchigia livornese nata solo due anni fa - nell’estate del 2015 - grazie alla proficua sinergia tra le società cittadine Lions Amaranto ed Etruschi. Ben presto nel roster sono entrati giocatori di valore - molti provenienti proprio dal Livorno Rugby -. Subito nella prima stagione d’attività (2015/16), l’under 16 del Granducato, composta da elementi nati negli anni 2000 e 2001 (gli stessi giocatori pronti ad affrontare il campionato èlite 2017/18 under 18), ha sfiorato lo scudetto nella propria categoria. La formazione giallo-bianco-rossa under 16, nel 2016, ha chiuso il proprio campionato naziona-

Nel 2016, i giallo-bianco-rossi hanno già sfiorato la finale scudetto, beffati nel penultimo atto stagionale dalla Capitolina Roma solo con una segnatura in extremis

Un bello scatto di gruppo per l'under 18 del Granducato

si. La Capitolina si è qualificata alla finale, dove poi ha avuto vita facile con il Rovigo. I Granduchi hanno chiuso il torneo nazionale sul terzo gradino della classifica, ma avrebbero meritato una ‘meta’ ancor più bella. Nella stagione successiva, il Granducato under 18 (composto da atleti del 1999 e del 2000) ha vinto il campionato regionale e dunque si è guadagnata la promozione nel campionato èlite 2017/18, ai nastri di partenza in questo mese di ottobre. Sotto la guida degli allenatori Andrea Saccà e Riccardo Della Rosa, i giallo-bianco-rossi vogliono vivere una stagione memorabile. Al termine dei gironi èlite zonali (quattro in Italia), ci sarà spazio, nella prossima primavera, per le finali tricolori. La preparazione è impostata per raggiungere il top della condizione nella seconda parte dell’annata, quando si giocheranno le gare più difficili, quelle da disputare contro le altre ‘big’ nazionali. Cinque giocatori del Granducato (Mori, Del Bono, Krifi, Lucchesi e Batista) sono stati confermati nel Centro di Formazione Permanente di Prato, l’Accademia Fir (una sorta di college), dove insieme ad altri ragazzi toscani loro coetanei, sono costantemente seguiti da allenatori federali. Fabio Giorgi

I festeggiamenti della squadra dopo il successo nel Torneo dell'Appennino

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Volley

Elena Pietrini, una livornese sul tetto del mondo U18 Ai campionati iridati, per la figlia d’arte di papà Alberto (ex campione di basket sponda Libertas) la consacrazione: MVP del torneo prima dell’esordio in A2

La schiacciatrice livornese impegnata in azione sottorete durante la manifestazione iridata

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utto in pochi mesi. Quella appena passata è stata l’estate della consacrazione per Elena Pietrini, passata nel giro di una manciata di settimane dallo status di giovane promessa nel ruolo di schiacciatrice a vero e proprio astro nascente della pallavolo tricolore. Dopo il trasferimento al nuovo Club Italia dal Volleyrò Casal de’ Pazzi, club capitolino noto per aver lanciato numerosi talenti e con la cui casacca ha centrato due brillanti scudetti a livello giovanile, la 17enne livornese è pronta per il debutto nei senior a livello di serie A2 (appuntamento in quel di Perugia).

allenata da Mencarelli e dove la livornese in particolare, è stata capace di aggiudicarsi con merito il titolo di miglior giocatrice della manifestazione argentina. “Non riesco ancora a descrivere bene la valanga di emozioni che mi ha travolto negli ultimi mesi meravigliosi – racconta la Pietrini nel corso della breve parentesi che l’ha vista tornare in famiglia per trascorrere qualche giorno nella propria città natale - Mi sono serviti almeno per tre giorni per realizzare bene cos’eravamo riuscite a fare. Vincere un Mondiale è qualcosa di indescrivibile. I premi individuali fanno piacere, ma è ancora più bello condividere una grande vittoria collettiva”. Il grande salto arriva in coincidenza di un nuovo, importante step nel processo di maturità agonistica della stellina made in Livorno. “Dopo aver perso in finale il titolo Europeo U18 a luglio e aver archiviato positivamente il nono posto ai Mondiali U20 in Messico, di fronte ad avversarie più grandi ed esperte, è stata una bella rivincita – racconta la Pietrini - Negli ultimi due anni ho lavorato tanto per arrivare preparata all’appuntamento con il professionismo. Alla mia età sarà un bel banco di prova”. Ma d’altronde ‘The moment is now’ ovvero il momento giusto da cogliere è adesso, quello presente: almeno così recita lo slogan-mantra che ha riecheggiato spesso nello spogliatoio e che la stessa Elena si è tatuata momentaneamente sul corpo in forma scaramantica prima di ogni match.

La miglior giocatrice del mondo classe 2000 è attesa da molte aspettative: nel mirino le Olimpiadi di Tokyo 2020 Al fianco di altre compagne di azzurro e della collega Nwakalor, passata anch’essa dal Volleyrò, Elena è quindi pronta a spiccare il volo nel volley che conta, forte anche dell’ ‘imprimatur’ di predestinata ricevuto in dote nel corso dei recenti Campionati Mondiali Under 18. Quella kermesse iridata che ha visto trionfare (nuovamente, dopo il titolo già vinto nella scorsa edizione) la selezione 34

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Un rito di passaggio necessario per una campionessa in erba che, pur tenendo parecchio alla propria privacy, legittimamente sogna in grande. “Tendenzialmente sono riservata ma mi fa piacere che le persone mi seguano, Una bella esultanza di Elena Pietrini, eletta miglior prospetto del mondo tra le coetanee classe 2000

anche sul web (ha una pagina di facebook appositamente dedicata dai suoi fans, ndr). Cerco di restare con i piedi per terra ma il sogno è quello di raggiungere un posto in nazionale maggiore – confessa candidamente la promessa classe 2000, seguita con attenzione anche da alcune università statunitensi - L’obiettivo massimo sarebbe partecipare alle Olimpiadi con la casacca azzurra.” Il viaggio con destinazione Tokio 2020 è appena cominciato.

Il trionfo.

Al Mondiale argentino la squadra azzurra partiva con i favori del pronostico ma non per questo era così scontato che Pietrini e compagne riuscissero a gestire al meglio la grande pressione delle aspettative createsi intorno a loro. Invece battute senza patemi Serbia, Colombia e Thailandia nel girone preliminare, le nostre hanno allungato la striscia vincente anche nei match a eliminazione diretta con Perù e Stati Uniti. In semifinale contro la Turchia, l’unico momento di vera difficoltà (avanti 2-1 ma sotto 18-24 nel quarto set, con lo spauracchio del tiebreak due set a uno ma con le turche avanti 24-18, con lo spettro del tie-break ‘dentro-fuori’ a un passo) superato con un’incredibile rimonta (annullate sei palle set e successo ai vantaggi) vittoria ai vantaggi nel quarto set. Infine, la ciliegina sulla torta con la Repubblica Dominicana strapazzata in finale.


Emma, centrale classe 2002 di scuola Volley Livorno, si è laureata campionessa d’Europa con la maglia dell’Italia under 16

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ella collana relativa alla ‘magica’ estate dello sport livornese, non è mancata una bella perla regalata dal volley femminile. La piccola-grande Emma Graziani - centrale, classe 2002 - si è laureata campionessa d’Europa con la maglia della nazionale under 16. Queste l’elenco delle magnifiche dodici giovanissime e validissime pallavoliste azzurre, capaci di dominare la scena nella competizione continentale, svoltasi dal 21 al 29 luglio in Bulgaria. Sette le partite giocate dalle azzurrine nel prestigioso evento. Sette gare concluse, sistematicamente, con le larghe vittorie delle ragazze guidate da coach Pasquale D’Aniello. Un solo set è stato concesso, nell’arco dell’europeo, alle avversarie. Le azzurrine, nel proprio girone iniziale (pool ‘A’) hanno superato i Paesi Bassi, le padroni di casa della Bulgaria, la Danimarca, la Grecia e la Finlandia. Indiscutibili poi i 3-0 rifilati alle antagoniste nelle ultime due gare dell’evento. Significativi i parziali nella semifinale con la Bielorussia (25-13, 256, 25-12) e nella finale con la Russia (2522, 25-22, 25-17). Un’autentica prova di forza da parte delle ragazze guidate da Pasquale D’Aniello che hanno letteralmente stritolato le rivali, di-

Volley

Per Grazia-ni ricevuta: è nata una stella

tacco e in difesa non stanno passando inosservate... La convocazione nella competizione continentale è stato un giusto premio per la sua tenacia e per le sue grandi qualità in ogni fondamentale. “Aver coronato dice Emma - a soli 15 anni, un obiettivo tanto prestigioso, mi sta dando ulteriori stimoli per affrontare ulteriori sacrifici e provare a migliorarmi. Sono contenta per me e per la mia società di club, che voglio pubblicamente ringraziare”. Soddisfattissimo l’intero staff (tecnico e dirigenziale) del Volley Livorno nel vedere una propria rappresentante tanto in gamba. Il tutto a dimostrazione del-

La selezione under 16 delle azzurrine laureatasi Campione d'Europa mostrando la giusta cattiveria e un maggior tasso tecnico rispetto a tutte le antagoniste. Non è mancato, nell’atto conclusivo con la Russia, nei primi due set, quel sano istinto del killer, che nello sport tante vol-

la vitalità del movimento pallavolistico cittadino. La speranza è che la positivissima esperienza in Bulgaria sia solo un punto di partenza per Emma, passata nell’infanzia dalla ginnastica ritmica prima di approdare

Grande soddisfazione nell’ambiente pallavolistico cittadino: una nuova stella è pronta a brillare nel prossimo futuro te fa la differenza. Nella frazione d’apertura, l’Italia ha rimontato dal 12-16, accelerando poi in maniera decisiva, verso l’apoteosi. Emma Graziani ha contribuito all’impresa. La centrale del Volley Livorno non ha giocato titolare: era giusto concedere spazio nel sestetto di base ad atlete più esperte e con maggior pedigree. Non mancherà per Emma, anche nel prossimo futuro, l’opportunità di togliersi soddisfazioni (da titolare) nelle varie rappresentative azzurre. Le sue grandi doti, in at-

Un bel sorriso della Graziani con indosso i colori sociali del Volley Livorno

quattro anni fa sotto la rete della Turris Pisa e ora pronta al salto di qualità nel Volleyrò Casaldepazzi. Nello stesso club romano che vanta una solida tradizione in termini di vivaio di qualità, dove milita già anche Elena Pietrini e quindi immediatamente al seguito delle orme sin qui calcate verso il successo dalla concittadina poco più grande. Fabio Giorgi

La scheda Nata il 16 agosto 2002, livornese doc, altre due sorelle Marta e Anna per una famiglia all’insegna del ‘girl power’, studente modello con la media dell’otto al Liceo Artistico. Un anno fa la prima convocazione in azzurro categoria Allieve, poi la conferma con gli stage a Milano e la chiamata per la kermesse continentale di categoria in Bulgaria.

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Pugilato

Irene Spagnoli: un guantone rosa e un altro d’oro La boxeur livornese è la prima toscana a conquistare l’ambito riconoscimento, che le regala la chance di passare al professionismo

Sul ring, il momento del successo nella categoria dei 64 kg

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n anno speciale, un anno zeppo di novità e soddisfazioni. Un anno da raccontare ai nipotini. La prima a esserne convinta è lei stessa. “In questo scorcio di anno solare mi sono accadute così tante cose che non mi sarei sognata. E non è finita qui!”

mi al meglio per provare a centrare anche questo obiettivo. Sarebbe la ciliegina sulla torta su un’annata sportivamente stupenda”. Dal 2018 cosa ti aspetti? “È presto per dirlo. Sono abituata a fare un passettino alla volta.

Il 2017 è stato l’anno della consacrazione per Spagnoli, prima atleta toscana ad aggiudicarsi il prestigioso ‘Guanto d’oro’ Per Irene Spagnoli, 21 anni compiuti il 10 aprile, pugilessa per passione, con il sorriso abitualmente stampato sulle labbra, questo 2017, non ci vuole poco a capirlo, è stato quello della svolta o se preferiamo della consacrazione, cominciando dalla vittoria, nella categoria al limite dei 64 Kg, del “Guanto d’Oro”. Un traguardo prestigioso che nessuna atleta del Granducato era riuscita centrare prima di lei. Ma siccome l’appetito vien mangiando e le vittorie oltre che gloria danno anche morale e voglia di guardare avanti, la bella Irene pensa già al futuro prossimo: “A dicembre ci sono i campionati assoluti. Voglio preparar36

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In primis sarebbe bello dare continuità al successo nel Guanto d’Oro. Guardando un po’ più lontano, però, i sogni sono un po’ annebbiati. Se dicessi che non mi piacerebbe salire su qualche ring prestigioso direi una bugia. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.

“La boxe è donna. I pugili non hanno la nostra grinta, il nostro coraggio e la nostra determinazione.” Il professionismo per te è un’utopia oppure una possibilità? “È presto per dirlo. Non so bene se la mia carriera sportiva continuerà come dilettante oppure proseguirà in campo professionistico. Con i miei maestri Sergio Pulimeno e Donato Salvemini, alla Livorno Boxe Salvemini di Stagno, valuteremo con tranquillità e poi trarremo le conclusioni quando sarà il momento”. Torniamo al Guanto d’Oro. Con quale spirito sei andata a Milano per disputarlo? “Sono salita sul ring con la voglia di vincere e di divertirmi. Con il mio coach Sergio Pulimeno eravamo consapevoli che il cammino sarebbe stato irto di difficoltà, perché nella mia categoria c’erano ragazze molto esperte. Boxer anche con un buon curriculum a livello internazionale e avevano già indossato la maglia azzurra in diverse circostanze. In qualche caso anche a livello giovanile, nelle categorie Junior e Youth. Ad assistere alla finale è riuscito a venire anche mio padre Riccardo. Per me è stato emozionante. Dopo la mia vittoria si è anche commosso”. E mamma?

L’abbraccio con l’allenatore dopo una vittoria


L’ipotesi del salto tra i professionisti non è più una chimera. “Valuterò con tranquillità insieme ai miei maestri”. sentito di presentarmi al Guanto d’Oro in ottima forma”. La telefonata più bella e inaspettata? “Ho ricevuto tante chiamate inaspettate. Bellissimo è stato sentire l’entusiasmo di mamma dall’altra parte della cornetta. E anche i complimenti del maestro Donato Salvemini, assente perché impegnato nel dual match Italia-Germania nel quale ha combattuto e vinto Emanuele Santini”. La scuola è un capitolo chiuso? “Assolutamente no. Continuo a frequentare l’Università. In alcuni periodi è un po’ sacrificata, perché il tempo a disposizione è quello che è. Però l’istruzione è una priorità e un valore aggiunto cui tengo molto”. Diamo un pugno a un pregiudizio. A coloro che dicono che la boxe in

lori probabilmente gareggerò nei 60kg che, prima di questo scorcio di stagione, è sempre stata la mia categoria, ed è anche la categoria olimpica. Ma anche a livello nazionale ci sono validissime atlete come Irma Testa: la prima pugilessa italiana ad aver preso parte a un’Olimpiade. A Rio 2016”. Mario Orsini

Pugilato

gonnella è la negazione della femminilità cosa rispondi? “La boxe è donna. I pugili non hanno la nostra grinta, il nostro coraggio e la nostra determinazione. I movimenti sul ring delle ragazze sono veloci e più eleganti e armoniosi di quelli degli uomini”. Trucco, tacchi a spillo e vestiti alla moda, come li consideri? “Come tutte le altre ragazze di questo mondo. Quando esco con amiche amici mi piace vestirmi bene e fare bella figura. C’è un abbigliamento per la palestra e ce ne sono tanti altri per situazioni diverse”. Torniamo all’attualità. Vacanze finite? “Sì. A inizio settembre ho ripreso gli alIrene Spagnoli con uno dei maestri, Sergio Pulimeno lenamenti, sotto la “Ha seguito il mio match di finale, guida dei maestri Pulimeno e Salveinsieme a mio fratello Nicola, via stre- mini. Purtroppo con gli allenamenti è tornata di moda anche la dieta: aming”. Chi ti ha telefonato per primo/a Ah,Ah,ah…”. Novità? per farti i complimenti? “L’unica cosa che può cambiare ri“Il mio preparatore atletico, il maestro Pietro Cannavò. Colui che mi con- spetto al Guanto d’Oro è che ai trico-

Ho ricevuto tante chiamate inaspettate. Bellissimo è stato sentire l’entusiasmo di mamma dall’altra parte della cornetta

Coppa e diploma per Irene Spagnoli con Sergio Pulimeno

Irene affiancata da babbo Riccardo (alla sua destra) e l’allenatore Pulimeno

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Diavolo sul ring e Santini va in paradiso Sedici anni ancora da compiere, il promettente boxeur è già bronzo agli Europei Junior di pugilato nale, fosse stato più equo. Il primo a esserne consapevole è lui stesso. Una consapevolezza, la sua, senza pigiare troppo sul tasto delle polemiche. Anche perché in questo sport, in troppe occasioni, capita anche se non dovrebbe capitare, che i meriti facciano a pugni con i responsi arbitrali. “Contro l’irlandese Clancy, in semifinale, non meritavo di perdere. Il verdetto dei giudici mi ha lasciato di stucco. Secondo me avevo vinto in maniera netta le prime due riprese e nella terza, pur essendo un po’ calato per la stanchezza, mi ero difeso tutto sommato sufficientemente bene. Avrei quindi meritato di disputare la finale per il titolo”. Poi per dare maggiore concretezza alle sue parole, Massimo Emanuele, fa un flash proprio sulla finale vinta dal russo Boris Kaibien, proprio contro l’irlandese Clancy: “Il verdetto anche in questo caso non è stato veritiero ed è stato duramente fischiato dalla quasi totalità degli spettatori presenti, in larghissima parte neutrali e quindi obiettivi. Anche per me che ero presente a bordo ring e avevo seguito attentamente il match il russo aveva perso in maniera netta”. Un bel sorriso e pugni in guardia per la ‘stellina’ Massimo Emanuele Santini

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n sogno che si avvera. Massimo Emanuele Santini, sedici anni il prossimo sedici novembre, ai campionati europei Junior di pugilato, di Albena, sulle rive bulgare del mar Nero, ha conquistato una splendida medaglia di bronzo nella categoria al limite dei 52 Kg. Una medaglia che avrebbe addirittura potuto e dovuto essere diverso se il responso dei giudici, in semifi-

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Ma facciamo un passo indietro. Massimo Emanuele si era presentato, all’appuntamento bulgaro, in forma smagliante. Negli ottavi e nei quarti aveva strapazzato, in maniera netta (doppio 5-0) prima l’ungherese Fekete e poi l’idolo di casa Dzhurov ed era volato a vele spiegate in semifinale. Le premesse per uno storico risultato c’era quindi tutte. E invece le cose, ma non per colpa sua, sono andate diversamente. Belle parole per Massimo Emanuele anche da Donato Salvemini, suo maestro, alla Livorno Boxe Salvemini: “Una medaglia strameritata. Questo per lui è solo l’inizio di una avvincente carriera”. E a volergli più bene di tutti sono i suoi genitori Federica e Matteo che sono andati a prendere il loro adorato cucciolo all’aeroporto di Fiumicino, nella serata del suo ritorno in Italia. Per la Livorno Boxe Salvemini, invece, quella vinta da Santini, è la terza medaglia di bronzo europea Junior conquistata dai loro pugili negli ultimi quattro anni. A ri-

Per la Livorno Boxe Salvemini si tratta del terzo bronzo continentale in appena quattro anni. Una scuola vincente, dove con la medaglia al collo sono usciti anche Filippo Gressani nel 2013 a Anapa in Russia e nel 2015 ad Assisi, Matilde Cammarota

A non digerire la sconfitta di Massimo Emanuele in semifinale contro Clancy è stato anche l’Head Coach azzurro Giulio Coletta: “Quello di Santini è stato un match molto più equilibrato di quanto dica il punteggio. I quattro 30-27 a favore di Clancy non ci stanno mai nella vita. Sono davvero soddisfatto di quanto ha fatto il ragazzo”. Da Coletta, per ribadire che i giudici avevano le idee un po’ confuse, anche alcune considerazioni su Mattias Zdrinca, il ragazzino siciliano di origini rumene sconfitto, anche lui, in semifinale: “Anche il 5-0, con cui è stato sconfitto Zdrinca, mi lascia perplesso, perché il nostro pugile ha mantenuto un ottimo ritmo per tutto il match e il suo avversario bulgaro avrà messo a segno Santini (in basso, a dx) posa al fianco di Zdrinca. al massimo tre colpi”. Dietro a loro, Gianfranco Rosi e Giulio Coletta 38

Un dettaglio della medaglia di bronzo che Santini ha portato via dalla kermesse bulgara

uscirci prima di Massimo Emanuele, nel 2013 a Anapa in Russia, fu Filippo Gressani, E nel 2015 ad Assisi, Matilde Cammarota. Da Donato Salvemini, infine, una precisazione sul futuro prossimo sportivo di Massimo Emanuele: “Adesso, deve riposare, godersi la sua medaglia. Per questo non lo farò partecipare alle selezioni regionali propedeutiche ai campionati italiani”. L’ultima doverosa domanda è per Massimo Emanuele: a chi dedichi questa medaglia di bronzo? “Alla mia sorellina Ginevra di quattro anni, ai miei genitori e ai nonni Cinzia e Manrico e alle mie zie: Eleonora, Cristina, Saihyo e a zio Alfredo. Inoltre al mio maestro e preparatore atletico Donato Salvemini e a tutto lo staff della Livorno Boxe Salvemini. Lo ringrazio per avermi preparato per affrontare in maniera ottimale questi campionati europei. Grazie di cuore maestro”. Mario Orsini


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