Cronaca sportiva di ieri e di oggi
Autorizzazione Tribunale di Livorno n° 11 del 07/05/2009
Anno X Dicembre 2018
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Azzurri e Veterani, tempo di premi e bilanci Nuoto, scherma e lotta: grandi eventi a Livorno PROVINCIA DI LIVORNO
In questo numero
L’Almanacco
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Master, il mondo in pedana al palaModì
Doppio evento di vertice in città
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Cipriani, una livornese in cima al mondo
Livorno Half Marathon concede il bis
Ve te r a n i n u oto
MussiFemianoLombardi, show in vasca
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Una cover beneaugurante, per un 2018 ricco di soddisfazioni e successi sportivi targati Livorno
Ancora tempo di celebrare i nostri campioni
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Livorno e Collesalvetti, le feste 2018
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PROVINCIA DI LIVORNO
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Azzurri e Veterani, tempo di premi e bilanci Nuoto, scherma e lotta: grandi eventi a Livorno
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scherma
Autorizzazione Tribunale di Livorno n° 11 del 07/05/2009
Azzurri d’Italia, un anniversario importante
azzurri d’italia
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Cronaca sportiva di ieri e di oggi
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Buone Feste e Felice Anno Nuovo da tutta la redazione!
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Eccellenza labronica
Settant’anni e non sentirli: l’anniversario livornese Per gli Azzurri d’Italia, una festa con i campioni delle nazionali
Graziani con Bartoletti rendono omaggio a L’Almanacco dello Sport, colonna portante dell’informazione sportiva livornese
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na bella festa per celebrare e celebrarsi. E’ stata scelta la sezione di Livorno per organizzare un compleanno speciale, vale a dire i primi 70 anni di attività portata avanti dell’ Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia: nella bella cornice offerta dall’Hotel Continental di Tirrenia, è andato in scena un gran galà, con annessa passerella di sportivi del passato e di autorità che stanno portando avanti le istanze dello sport nazionale in questi difficili tempi di crisi economica e di tagli anche al supporto delle varie federazioni sportive.
La sezione livornese degli Atleti Azzurri d’Italia, nata nel ’58, è tra quelle più storiche nonché medagliate “Livorno è una piccola città, ma le medaglie vinte da questa città non le ha vinte nessuno al mondo. Ciò significa che qui lo sport lo sapete fare bene, l’Italia deve prendere esempio da voi”. Parola del presidente nazionale Stefano Mei, ex stella dell’atletica azzurra. Un simbolico ma importante riconoscimento verso la città
dei Quattro Mori e l’ineguagliabile palmarès collezionato nel tempo dai suoi virtuosi atleti. “Gli Azzurri d’Italia – ha evidenziato Rodolfo Graziani, presidente della sezione provinciale - sono stati fondati nel 1948, dopo le Olimpiadi di Londra, quando gli atleti italiani avendo perso la guerra non erano benvoluti da tutto il Comitato Olimpico. La sezione livornese, invece, è nata nel novembre del ‘58. Siamo stati una delle prime e tra i fondatori c’erano Oreste Grossi degli Scarronzoni, Di Rosa, Gustavo Marsi, Franco Nenci e molti altri. Da lì di strada ne abbiamo fatta tanta e siamo diventati la città più medagliata d’Italia.” Presenti in platea anche Fabrizio Mori, Rolando Rigoli, Letizia Tinghi. La cerimonia si è svolta davanti a un parterre de roi di tutto rispetto: si è notata la presenza di campionissimi dell’atletica più o meno recente come Gianfranco Baraldi (mezzofondista, nove volte campione italiano e olimpionico a Melbourne ’56 e Roma ’60, nonché già numero uno degli Azzurri qualche anno addietro), Fiona May (bi-campione del mondo e due volte argento olimpico nel salto in lungo) e Francesco Panetta (campione del Mondo nei 3000 siepi a Roma nel 1987) e dello sciatore Carlo Senoner (iridato nello slalom speciale dei Mondiali in Cile nel 1966, precursore della celebre Valanga Azzurra che sarebbe maturata nel decennio a seguire). Gli atleti del passato hanno ricevuto il premio ‘Prestigio ed esempio’, un riconoscimento destinato a chi si è distinto
Tutti i premiati posano in gruppo con in mano il riconoscimento ‘Prestigio ed esempio’ 4
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in positivo sia dentro che fuori dal campo di gioco. Per i colori locali, premiato il marciatore Davide Finocchietti in qualità di miglior prospetto futuro a livello nazionale. “La stagione è iniziata male per colpa di un infortunio, ma poi mi sono tolto grandi soddisfazioni - ha spiegato Finocchietti dopo aver ricevuto il premio, accompagnato dall’allenatore Massimo Passoni - La vittoria all’Europeo e il quarto posto alle Olimpiadi Giovanili. Ho viaggiato molto e sono cresciuto. Sogno le Olimpiadi, verosimilmente l’edizione 2024”. L’Assessore comunale allo sport Andrea Morini è poi intervenuto per pre-
Baraldi, Panetta, May, Senorer e Bartoletti sono stati i personaggi ospiti d’onore della cerimonia miare gli alunni che si sono imposti nel quadro del concorso nazionale ‘Disegna il tuo campione’: terzo posto per l’Istituto Santo Spirito di Livorno, grazie al lavoro di Carlotta Drignoli, dietro soltanto a una scuola di Genova e un’altra di Salerno. Riconoscimento alla carriera sportiva da bordo campo anche per una firma importante del giornalismo italiano, Marino Bartoletti. “Sono particolarmente legato a Livorno, per il ricordo della commovente tappa del Giro d’Italia che, proprio alla Terrazza Mascagni, ebbe il suo epilogo all’indomani della scomparsa del ciclista Weylandt nel 2011” rimembra il celebre ‘baffo’.
La folta platea che è intervenuta alla bella festa organizzata all’Hotel Continental di Tirrenia
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o scorso 20 ottobre, complice la suggestiva cornice fornita dalla splendida show-lounge dell’ammiraglia di casa Moby, con la perla della flotta messa gentilmente a disposizione dall’armatore Vincenzo Onorato, si è rinnovata la magia della manifestazione intitolata ‘Livorno Olimpica’. Un evento organizzato per dare il giusto riconoscimento ai tanti atleti azzurri livornesi che, partecipando ai Giochi Olimpici, ai Campionati Mondiali ed Europei, con le loro imprese hanno dato lustro all’immagine di Livorno sportiva Graditi ospiti sono stati il Presidente Nazionale dell’Associazione Stefano Mei, assieme al Segretario Generale Alessandro Londi, al Past President Gianfranco Baraldi e il Vice Presidente Vicario Roberto Vanoli, oltre a rappresentanti delle Istituzioni e delle Autorità Civili e Militari. Sono stati 62 i nostri campioni delle varie discipline che hanno ricevuto un riconoscimento da parte dell’associazione. “Siamo la città più medagliata d’Italia - spiega Rodolfo Graziani - e questi numeri così importanti lo testimoniano. Abbiamo avuto l’onore di portare in Brasile tanti atleti e altrettanti tecnici ed era giusto premiarli. Nel 2017 questa manifestazione purtroppo non è stata fatta e perciò li premiamo con un anno di ritardo”.
Sono stati 62 i campioni labronici che hanno ricevuto un riconoscimento da parte degli Azzurri d’Italia locali “È una manifestazione importante ha aggiunto il presidente del Coni Gianni Giannone - perché gli Atleti Azzurri sono un’associazione che mette in evidenza i no-
A bordo della nave-crociera Moby-Aki, si è ripetuto l’annuale Gran Galà con la premiazione degli Atleti Azzurri d’Italia stri talenti. Dobbiamo creare un marketing territoriale legato allo sport”. A tutti gli atleti è stato consegnato un premio d’onore, mentre per gli olimpici è stata preparata un’ apposita medaglia di metallo con il logo degli Atleti Azzurri d’Italia e la dicitura “Livorno Olimpica”. A premiare, il fascino di Miss Livorno Asia Pantosti e Miss Almanacco Alessia Siliani. Numerosa poi la rappresentativa livornese che ha partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro: tra gli atleti olimpici, da ricordare che sono stati insigniti il nuotatore Gabriele Detti, medaglia di bronzo nei 400 mt. e nei 1500 mt. Stile Libero, Aldo Montano, Andrea Baldini e Irene Vecchi per la scherma, Federico Turrini, Sara Franceschi e Martina De Memme, Chiara Masini nel nuoto, Francesco Marrai nella vela e Luca Agamennoni per quanto concerne il canottaggio. Significativa e determinante per la buona riuscita delle performances dei vari atleti poi anche la presenza, nelle stesse Olimpiadi, di tecnici nostrani di spessore. Altri livornesi doc che ricoprono incarichi nelle squadre nazionali delle varie discipline sportive. Primo fra tutti Stefano Morini, il ‘guru’ del mezzofondo natatorio italiano. Con lui, in buona compagnia, Massimo Giuliani e Stefano Franceschi sempre attivi con al Federazione Italiana Nuoto, Nicola Zanotti per la scherma e Vittoriano Romanacci a bordo ring nel pugilato. Un doveroso e meritato riconoscimento è andato al Massimiliano Allegri, con premio del mister pluri-scudettato della Juventus che è stato ritirato dalla sorella Michela. Un riconoscimento doveroso visti i prestigiosi successi professionali ottenu-
ti al timone della panchina della ‘Vecchia Signora’ e, non ultimo, per la sua flemma e sportività dimostrata ogni volta nel corso delle nsue apparizioni pubbliche e televisive.
Eccellenza labronica
Azzurri e Amaranto: Livorno da serie A
Ospite d’onore dell’evento ospitato dalla Moby Aki, il Presidente Nazionale dell’Associazione Stefano Mei Nel lungo elenco di premiati, meritano una citazione particolare alcuni giovani emergenti come il diciannovenne Simone Iannattoni, giovane speranza della lotta libera nazionale e già Campione Italiano assoluto nella cat. 84 Kg., nonché Medaglia d’Argento ai Campionati Europei e ai Campionati Mondiali Juniores. Un altro giovanissimo di grandi prospettive future è il nuotatore Matteo Ciampi, capace qualche mese fa di infilare al collo un Medaglia d’Oro ai Giochi del Mediterraneo e Medaglia di Bronzo ai Campionati Europei nella staffetta 4x200 stile libero. Altrettanto brava ma anche molto bella è Benedetta Niccolini, stella affermata del Pattinaggio Artistico che è salita alla ribalta con una serie di exploit agonistici di livello. Prima conquistando la medaglia d’Oro ai Campionati Italiani Assoluti negli Esercizi Obbligatori, poi ripetendosi con la medaglia d’Oro ai Campionati Europei. Una suggestiva giornata di sport e di socializzazione fra gli azzurri del passato e quelli che oggi cercano di imitarli, andando a cogliere successi in ogni parte del mondo per accrescere sempre di più il prestigio sportivo della nostra città.
Da sx verso dx, alcuni degli atleti dell’anno premiati: Turrini, Masini, I campioni in erba Iannattoni (a dx) e Ciampi (sx) posano al fianco delle Franceschi, Niccolini e Marrai belle Miss Livorno (Asia Pantosti) e Miss Almanacco (Alesia Siliani)
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n occasione della speciale giornata organizzata dallo sponsor tecnico Jaked presso la spiaggia del ben noto Bagno degli Americani, sul litorale di Tirrenia, la Scuola di surf inclusiva Surf4All presieduta dal campione membro della nazionale italiana paralimpica Massimiliano Mattei, ha presentato i propri piani ambiziosi di crescita. Agonistica e non solo. Una delegazione del sodalizio nostrano ha presenziato al Wind Festival di Diano Marina, svoltosi in Liguria il primo fine settimana di ottobre e poi è volata subito dopo in Portogallo per partecipare al prestigioso appuntamento con il Surf Camp, a Viana do Castelo. “Il Comitato Italiano Paralimpico ha richiesto la nostra presenza per il ritiro che servirà a prepararci come team italiano di surf adattato - ha spiegato ai media locali il numero uno dell’associazione Mattei - Sulla base dei risultati che riporteremo, potremo essere selezionati dalla FISW per partecipare ai Mondali di dicembre a S. Diego, un appuntamento a cui teniamo tantissimo. Siamo felici di poter abbracciare un nuovo sponsor del calibro di Jaked e speriamo che da quest’unione, nascano importanti risultati nel campo dell’adaptive surf”. La spedizione livornese è stata composta da Chantal Pistelli (categoria Stand), Lorenzo Bini (prono assistito), Massimiliano Mattei (prono), Matteo Salandri (Visually Impared), Ales-
Sulla cresta dell’onda, in punta di fioretto Dal Surf4All alle medaglie europee di scherma: Mattei e Serravalli, due livornesi protagonisti
La delegazione dell’associazione labronica del surf diversamente abile posa sorridente al camp in Portogallo
sandro Bordini (Visually Impared). Gli istruttori qualificati sono: Luca Muscillo, Arianna Soldani, Mattia Lascar, Tommaso Pucci, Marco Vincenzo e Laura Seroni.
Un bronzo nella spada e un argento nel fioretto per il 29enne agli ultimi Europei di Terni
Serravalli mostra con orgoglio una delle due medaglie europee vinte in quel di Terni
Diversamente sportivi
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Mattei, già quarto agli ultimi Isa World Adaptive Surfing Championship 2017 assieme al compagno Lorenzo Bini, giunto settimo, è uno degli alfieri di spicco che stanno portando alla ribalta una realtà sportiva in continua evoluzione a cavallo tra le province labronica e pisana: un territorio limitrofo le cui istituzioni hanno nel mirino il target di organizzare presto in maniera congiunta una tappa del Campionato Italiano di Adaptive Surf. Ribalta pure per Martino Serravalli, classe 1989 e con un trascorso di windsurfer anch’esso alle spalle. L’exploit sportivo però è con il fioretto in mano. Il livornese ha infilato al collo ben due medaglie sulle pedane degli ultimi campionati europei paralimpici ospitati a Terni. Dopo i tanti allori nazionali, finalmente la consacrazione anche a livello con-
tinentale. Serravalli ha iniziato a tirare nel novembre 2014 presso le strutture dell’Accademia della Scherma degli amici di lunga data Alessandro Paroli e Tommaso Lari. In pochi anni, per il diplomato al liceo scientifico Cecioni con indirizzo scientifico tecnologico, la scalata al ranking europeo si è concretizzata velocemente. “La scherma è uno sport che mi affascina, perché mix tra qualità fisiche e mentali. Mi alleno mediamente tre, quattro volte la settimana” ha rivelato Martino alla stampa locale, rimasto vittima di un brutto incidente sullo snowboard nel maggio 2011 sulle piste del Monte Cimone e da allora relegato sulla sedia a rotelle. Il ventinovenne livornese, tesserato per le Fiamme Oro della Poli-
Mattei e Serravalli sono due eccellenze di spessore internazionale per il movimento degli sportivi disabili livornesi zia di Stato, ha ottenuto la terza piazza sul podio nella spada e l’ancor più prestigioso argento nel fioretto maschile, entrambe gare riservate alla categoria “C”. Ultima curiosità, da rilevare che in entrambi i concorsi è stato battuto dal miglior tiratore attualmente al mondo, l’ucraino Shavkun: un atleta ben più esperto e navigato.
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Livorno, terra di campioni da celebrare Anche nell’edizione 2018, la Giornata Olimpica è stata un trionfo
Il Delegato provinciale CONI di Livorno Giovanni Giannone
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i è svolta a inizio dicembre, presso la sala conferenze della cassa edile di Livorno, la tradizionale Giornata Olimpica. La cerimonia, alla presenza delle massime autorità cittadine compreso l’Assessore comunale allo sport Andrea Morini, è stata l’occasione per consegnare riconoscimenti sportivi a numerosi dirigenti, atleti, tecnici e società sportive di città e provincia. “Si è rinnovata l’occasione per fare conoscere a tutti cosa la Livorno sportiva riesce ad esprimere a tutti i livelli: dagli atleti ai tecnici ai dirigenti, con i nostri campioni, anche giovanissimi” ha sottolineato il Delegato provinciale Giovanni Giannone. Oltre al giusto tributo concesso agli atleti livornesi che hanno partecipato al Trofeo Coni 2018, svoltosi nel mese di settembre a Rimini e che hanno contribuito alle buone prestazioni fatte registrare dalla selezione rappresentativa della Regione Toscana, ecco nel dettaglio le principali onorificenze che sono state assegnate:
Anche nel 2018, Livorno si è confermata ai vertici dello sport nazionale, europeo e mondiale: con gli atleti ma anche con tecnici, dirigenti e arbitri
Stella d’Oro al Merito Sportivo Fracassi Mario Circolo Velico Antignano
Stella d’Argento al Merito Sportivo Balestri Carlo Caprai Antonio 8
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Il tavolo dei relatori invitati e delle autorità presenti Lami Andrea Onorati Roberto
Stella di Bronzo al Merito Sportivo Ceccarelli Umberto Ciampi Claudio Leonardi Andrea Martelli Mauro Meini Franco ASD DLF Nuoto Livorno ASD Volley Livorno
Medaglia d’Oro al Valore Atletico
Canaccini Andrea (pesca e attività sub.) Volpi Marco (pesca e attività sub.)
Medaglia d’Argento al Valore Atletico
Mancini Davida (canottaggio sedile fisso) Mazzei Irene (canottaggio sedile fisso) Matteoli Flavia (canottaggio sedile fisso) Ostatkova Galletti Karin (canottaggio sedile fisso) Pantani Yari (canottaggio sedile fisso) Ricci Fabio (canottaggio sedile fisso) Rossi Isabella (canottaggio sedile fisso) Volpi Giulia (canottaggio sedile fisso) Mungai Francesco (pesca e attività sub.) Niccolini Benedetta (sport rotellistici)
Stoyanov Niagol Ivanov (tennis tavolo) Turrini Federico (nuoto) Inoltre sono state insignite le tante personalità provinciali che nel 2018 hanno ottenuto risultati di prestigio come Aringhieri Giulia, Ciampi Matteo, Cipriani Irene, Costa Francesco, Di Paola Teodoro, Esposito Noemi, Finocchietti Davide, Fahr Sarah, Fucelli Mohit, Fuselli Silvia, Mattei Massimiliano, Meloni Marco, Montano Aldo Mario, Mori Matilde, Muti Giulia, Panariello Matteo, Pietrini Elena, Polese Ilio, Serravalli Martino, Talluri Matilda, Ucini Alessandro e AS Livorno Calcio. Gli arbitri Caputi Ferrieri Maria Sole e Seghetti Dino. I tecnici Adamoli Angela, Allegri Massimiliano, Diana Andrea, Micalizzi Giovanni. Il dirigente Benvenuti Pietro (Autodromo di Monza). Premi speciali invece a Paroli Giulio, Sassi Ettore e Tumiatti Pierina.
Medaglie di Bronzo al Valore Atletico
Aprile Giulia (atletica leggera) Bussotti J. Joao (atletica leggera) Esposito Salvatore (pesistica) Ferrari Paola (pesistica) Falciani Alessandro (pesca sportiva) Panariello Federico (pesca sportiva) Iannattoni Simone (lotta) Nista Lorenzo (scherma) Paroli Alessandro (scherma)
Costa, azzurro di bob, premiato per la partecipazione alle ultime Olimpiadi Invernali
n una sala gremita, alla presenza dell’Assessore comunale allo sport Andrea Morini, il delegato provinciale del Coni Giovanni Giannone e il Presidente della Sezione livornese Cesare Gentile, si è celebrata la 45esima Edizione della Giornata del Veterano dello Sport Livornese. Una cerimonia che ha incoronato Mohit Fucelli come ospite d’onore in qualità di Atleta dell’Anno, fresco trionfatore agli Europei di Kick Jitsu. Il giovane combattente labronico ha saputo bissare di recente il successo mondiale già ottenuto all’inizio del giugno scorso al Campionato del Mondo WMMAF (World Mixed Martial Arts Federation) svolto a Odessa in Ucraina, nella classe juniores cat. -55 kg. La stellina , che si allena nella plaestra Akiyama Octopus, ha concesso il bis anche a Plock, in Polonia, a inizio novembre. Ai campionati europei Wmmaf, Fucelli ha superato l’ucraino Protasiuk nella finale valevole il titolo nella categoria 55 kg juniores nella Kick Jitsu – MMA Light.
Kick Jitsu, la festa è per Fucelli La Giornata del Veterano dello Sport Livornese ha premiato il neo campione europeo
Veterani dello Sport
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Fucelli, promessa livornese delle arti marziali miste, ha vissuto una stagione da incorniciare Nella lunga lista dei premiati anche il karateka Emanuele Maggelli, la pattinatrice Benedetta Niccolini come Giovane Testimonial Unvs, premio fedeltà per Giuliano Brilli che ha festeggiato i cinquant’anni d’iscrizione alla Sezione. Roberto Scotto e Enzo Sagone hanno ricevuto il Premio Riconoscenza. Insigniti anche i soci veterani che si sono distinti durante l’anno: Ilio Polese, campione del mondo di sollevamento pesi, Giulio Paroli campione del mondo di scherma, Mauro Martelli e Andrea Carbone recordmen iridati nel remoergometro. Passerella anche per Ilio Barontini, quarto agli Europei di nuoto master e Roberto Onorati, tre titoli italiani nell’atletica leggera. Cristian Rannisi e Laura Giachini sono stati applauditi per la medaglia d’argento conquistata al campionato del
La panoramica della sala gremita per festeggiare i tanti campioni
Il momento della premiazione dell’Atleta dell’Anno 2018 Fucelli
mondo unificato di arti marziali ospitato in quel di Carrara. Menzioni anche per il rugbista Simone Gesi che ha vestito la maglia della nazionale under 18, le tenniste Alice Spagnoli e Matilde Rosellini, per Elena Pietrini e Sarah Luisa Fahr vicecampionesse del mondo di pallavolo, per Agnese Mori, Giada Romano, Giada Niccolai, Olivia Di Giorgi, Martina Puliti e Martina Vanni nel pattinaggio. Nel karate si sono distinti Matteo Lanfranca,
lissa Falaschi, Luca Salvatore Caffagna e Giulia Meini. Alessandro Falciani, Federico Panariello e Francesco Conti per la pesca sportiva e attività sub. Nell’atletica leggera Davide Finocchietti, Giacomo Belli, Nicoletta Citi, Sara Torrini e Claudio Santis. Nel tiro con l’arco Ilaria Pacelli e Davide De Giovanni, Francesco e Andrea De Concilio nella categoria Special Olympics Sportlandia, nella pesistica Desiree Scoppoletti, Rebecca Carlo-
La Giornata del Veterano dello Sport Livornese, un appuntamento ormai tradizionale, ha raggiunto l’edizione 45 Manuele Miniati, Federico Bini e Giada Barontini, Asia Tinti, Marvin Muho e Sofia Parrucci. Nella Shoot Boxe è stato premiato Nico Rizzoli, nel ju-jitsu Cristian Andreini e Rachele Giovannini, Aurora Andreini, Andrea Becciu, Letizia Pelagatti. Per la danza sportiva Aira Ladu, Lorenzo Martelli, Luciano Benucci, Alice Ulivieri e Alice Rocchi, Leoanrdo Di Grande, Federica Nucci e Francesco Benucci, Francesco Meucci e Me-
ni, Isabella Vinciguerra, Lorenzo Casula, Eugenio Caruta, Marco Lacarpia, Martino Cataldo, Nico Lombardi, nella scherma Andrea Artuso, Filippo Picchi, Giorgia Favilla, Niccolò Bechini e Veronica Pritelli. Infine i partecipanti ai Giochi Special Olympics di Montecatini: Federico Bartorelli, Massimo Bruno, Michela Cenci, Andrea Lo Schiavo, Marco Masciullo, Gabriele Morelli, Edoardo Moscato, Giacomo Oliviero, Lorenzo Pardini Mataresi, Antonio Sartori, Cristina Tomei e Marco Visconti. Premio Speciale per Michela Demi. (Si ringrazia Paolo Mura per le immagini)
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n momento speciale per la sezione ‘Ivo Mancini’ dei Veterani dello Sport di Collesalvetti. Al Teatro Spettacolo di piazza Gramsci, si sono tenute le premiazioni dell’atleta dell’anno degli atleti emergenti e di tanti altri sportivi e società del comprensorio comunale. A fare gli onori di casa, dopo l’inno di Mameli, il presidente dell’associazione Gino Massei, il suo vice Maurizio Ceccotti e il segretario Gianfranco Baldini. E a nobilitare la festa dello sport, personalità sportive, militari e istituzionali. Tra loro i comandanti delle stazioni dei carabinieri di Collesalvetti e Stagno Francesco Relli e Luca Giannetti, il presidente reg. della FISR Mario Tinghi, dirigenti regionali e nazionali dei Veterani, l’assessore allo Sport Libera Camici e il sindaco Lorenzo Bacci, tra l’altro in scadenza del doppio mandato istituzionale di primo cittadino, ma come sempre sensibile e attento alle realtà sportive del proprio territorio comunale, “ Sono felice –ha detto il primo cittadino- di vedere in sala tanti atleti con le loro famiglie che, con il loro impegno e la loro passione, contribuiscono a dare sostanza e a diffondere i nobili valori dello sport”. Poi si è soffermato su alcune perle sportive disseminate nel vasto territorio colligiano e su i sani valori dello sport e dell’associazionismo” A ricevere il premio più ambito di Atleta dell’anno, tra montagne di meritatissimi applausi, la pluricampionessa nazionale, europea e mondiale di Karate, classe 1988, Carolina Fiordi per essersi messa in grande evidenza nella stagione 2017/18. Annata nella quale ha vinto il campionato italiano nella specialità Kata. E, una doppia medaglia d’oro mondiale, a dicembre 2017, a Montecatini, nella categoria cinture nere 5° Dan, nelle specialità Kata WKA. Poi gli altri premi. “Atleta Emergente”, ai canoisti Tommaso Tremolanti e Niccolò Neri. “Premio Giornalismo” a Sara Lu-
Sport di vertice in cima al Colle La ‘Mancini’ ha premiato le eccellenze locali: Fiordi, mondiale di Kata, è l’ Atleta dell’anno testo di Mario orsini
Insigniti anche gli atleti del Canoa Club, che hanno confermato la vocazione di alto livello del remo livornese perini. “Premio Speciale” al campione di remoergometro Said Hamaudi. Inoltre al fuoriclasse del pugilato, classe 2001, Massimo Emanuele Santini e all’arbitro di calcio e assistente, classe 1978, Luca Pardini, tuttora in attività. Premio alla Memoria alla famiglia Corti nel ricordo di Stefano: grandissimo organizzatore, sportivo, dirigente e imprenditore prematuramente scomparso il 7 aprile scorso. “Distintivo
Fiordi, classe ’88, è reduce dal titolo italiano nella specialità Kata e un doppio oro mondiale, a dicembre 2017 in quel di Montecatini
Carolina Fiordi premiata dal Sindaco di Collesalvetti Bacci e dal Pres. emerito dei Veterani Bertoni
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d’argento”, invece, a Fabio Bacci. Poi alla spicciolata, a ricevere medaglie e attestati sono stati gli atleti del Canoa Club che con le loro performance, sui bacini nazionali, europei e mondiali hanno dato lustro alla vocazione remiera livornese. Insieme con loro sono stati premiati anche allenatori e dirigenti. E con “Diploma di Benemerenza” la società “Canoa Club Livorno”, per: “l’attività organizzativa e propagandistica svolta a favore dei giovani”. Premio speciale per i brillanti risultati nel campionato 20172018 di terza categoria e nella coppa provinciale anche alla Società calcistica “Collevica”. In campo ciclistico oltre che tanti corridori delle due squadre, l’attestato di merito è stato assegnato al G.S. Colognole e al Livorno Cycling Team con sede a Stagno. A ricevere medaglie e attestati sono stati poi i tanti atleti della Palestra Jokoama di Stagno.
“Diploma di Benemerenza” anche alla Polisportiva Vicarello, per: “l’attività organizzativa e propagandistica svolta a favore dei giovani” e medaglie e attestati ai suoi atleti della Pallavolo e del Basket. Con le stesse motivazioni “Diploma di Benemerenza” pure alla società “Arcobaleno” di Collesalvetti, presieduta da Stefania Nencioni, e medaglie e attestati per ragazze e ragazzi che si sono messi in evidenza sulle piste di Atletica Leggera. Gli ultimi due “Diplomi di Benemerenza”, sono stati assegnati ai due super dirigenti dell’ADS Colognole e Livorno Cycling Team: Giuliano Santucci e Ivo Bacci. Due persone squisite, davvero speciali, dotati di grande sensibilità che hanno saputo dare impulso all’attività organizzativa e propagandistica, in favore dei giovani ciclisti delle rispettive società. E più in generale del panorama ciclistico non solamente comunale. Una fe-
Premi Speciali al campione di remoergometro Said Hamaudi, al pugile Massimo Emanuele Santini e all’arbitro di calcio Luca Pardini sta di sport, associazionismo, condivisione, sul piedistallo di cristallo, tanti giovani e giovanissimi che nella loro quotidianità cercano e trovano il tempo per svolgere attività fisica a buoni e ottimi livelli, pur non essendo questa, in sintonia con lo spirito decubertiano, la priorità.
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osa resterà impresso dell’edizione numero 42 del Trofeo “Mussi, Lombardi, Femiano”, la manifestazione organizzata dal Cavalier Giovambattista Crisci per onorare tre vittime del terrorismo e Medaglie d’Oro al Valor Civile uccise in località Montiscendi (Pietrasanta) il 22 ottobre del 1975? Sicuramente, alcuni fermo immagine che ritraggono lo strapotere di Chad Le Clos, il ritorno a casa di Gabriele Detti, il sorriso di Simona Quadrella, il record italiano della Scalia e l’urlo di Marco Orsi. Per la seconda edizione consecutiva le vasche della piscina “Bastia” di via Mastacchi hanno ospitato il prestigioso evento che, come da tradizione, ha fornito anche l’ultimo esame per provare a guadagnarsi il pass verso i Campionati del Mondo in agenda dall’11 al 16 dicembre ad Hangzhou, in Cina. Un banco di selezione last minute per la kermesse iridata nonché una strepitosa parata di stelle del panorama internazionale, a cominciare dal padrone di casa Gabriele Detti. Il campione livornese è stato profeta in patria ed ha trionfato nei 400 Stile Libero, fermando il cronometro sui 3’41’’29, passando in 1’49’’19 ai 200. “Erano anni che non gareggiavo nella vasca che mi ha visto crescere. Devo ammettere che è sempre una bella sensazione” sono state le sensazioni raccontate a caldo dal due volte bronzo olimpico a Rio 2016, con medaglie ottenute sui 400 e 1500 libero, oltre che ancor più fresco campione del mondo in quel Budapest l’anno passato sulla distanza degli 800. Dopo un 2018 tormentato dagli infortuni, Detti sta tornando sui propri standard di rendimento.
Le Clos-Detti: un pronostico per due principi Copione rispettato per le stelle più attese al meeting “Mussi, Lombardi, Femiano”: il galà ospitato alla Bastia per la seconda volta testo e foto di andrea masini
Ottima anche la prestazione collettiva del sodalizio labronico: sesto posto tra gli Assoluti, vittorie tra i Ragazzi e gli Juniores
Quattro medaglie per i colori della Nuoto Livorno: oltre al ritorno di Detti, sul podio anche Ciampi, De Memme e Franceschi
Il rientro sul gradino più alto per Detti, favorito da pronostico sui 400 stile 12
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“La spalla sta rispondendo bene ai carichi di lavoro – ha aggiunto – Avevo già fatto il tempo limite per la Cina a Genova una settimana prima. Una cosa è certa: ho una fame di risultati che fa provincia”. Applausi a scena aperta anche per Matteo Ciampi, portacolori del Nuoto Livorno, capace di infilarsi al collo la medaglia d’argento nei 200 stile alle spalle del campionissimo nonché guest star di lusso, il sudafricano Chad Le Clos. “Gareggiare al fianco di un atleta che in carriera è riuscito a battere Michael Phelps è senza dubbio uno stimolo enorme – ha evidenziato il bronzo europeo a Glasgow in staffetta, con la 4X200 stile - Fino ai 175 metri siamo rimasti in equilibrio, poi lui sott’acqua ha qualità che fanno la differenza.
Nuoto La stella sudafricana si complimenta con Ciampi in vasca, appena finita la gara
Sono comunque soddisfatto: come al Sapio a Genova, anche a Livorno ho segnato un record personale”. Inevitabile poi che tutti i riflettori fossero puntati sull’ ‘alieno’ Chad Le Clos. Un’icona nel suo Paese, capace di collezionare qualcosa come venti
Tanto pubblico ha affollato i gradoni della piscina di via Mastacchi, teatro del grande evento per la seconda volta
to di prestigio per Filippo Dal Maso, ormai prossimo alla partenza per gli Stati Uniti, destinazione Virginia Tech University. Nei 400 stile, si è piazzato alle spalle di Detti in 3’50’’96. Doppio bronzo anche per Martina De Memme e Sara Franceschi, rispettivamen-
Un pizzico di fatica sul volto di Martina De Memme, bronzo sui 400 stile
Seconda organizzazione livornese in fila per lo storico meeting di nuoto, giunto alla sua edizione numero 42 te nei 400 stile (4’05’’54) e 200 misti (2’13’’02). Stop per un pelo solo ai piedi del podio per Federico Turrini: il capitano della squadra di casa nonché della nazionale azzurra, nei 200 misti, ha fermato il tempo sui 2’00’’08. Soddisfazione importante anche per Marco Orsi nei 100 Misti, con il pass mondiale conquistato alla grande. Grande vittoria di squadra infine per le nuove leve della Nuoto Livorno: le giovani promesse si sono imposte sia nella categoria Ragazzi che in quella Juniores. Una conferma dell’ottimo lavoro svolto dal sodalizio nostrano, dopo il bel sesto posto conquistato nella sezione della giornata del sabato riservata agli Assoluti.
Quattro vittorie in appena mezz’ora per il dominatore assoluto Le Clos: 50 e 100 farfalla, 100 e 200 stile libero medaglie tra Giochi Olimpici e Mondiali, ha regalato spettacolo al folto pubblico, in gran parte accorso proprio per gustarsi dal vivo l’occasione di vederlo in azione. Un poker color oro calato dalla stella sudafricana nel giro di appena mezz’ora: 46’’72 nei 100 e 1’44’’06 nei 200 stile, 49’’52 nei 100 e 22’’53 nei 50 farfalla. Così nessun appassionato di cuffie e occhialini è tornato a casa deluso. Medaglie e riscontri importanti, inoltre, per altri 4 livornesi: argen-
Ciampi, argento alle spalle del fenomeno Le Clos sui 200 stile libero
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ttobre 1988. Vigilia della delicata partita di A2 di rugby Parma-Livorno. Si stanno per affrontare due squadre candidate alla promozione. Due formazioni quadrate e valide che poi, sette mesi più tardi, festeggiano - insieme all’Amatori Catania - il gran balzo in A1. Alla vigilia dell’allenamento di rifinitura di quella gara, un giovanissimo cronista - il sottoscritto -, classe ‘70, intervista, tutto emozionato, Stefano Gesi, terza linea classe ‘62, uno dei giocatori-chiave della squadra labronica. Quell’intervista - la mia prima intervista in senso assoluto - va poi in onda su Radio Flash. In questi 30 anni, di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta. In teoria il cronista, non più giovanissimo, dovrebbe, con l’esperienza, superare certe emozioni. E invece quando si trova di fronte, con la sua penna e il suo taccuino, il figlio di quel giocatore, beh l’emozione è quasi la stessa: torna in mente quell’intervista di sei lustri fa. Meno emozionato si dimostra invece Simone Gesi, classe 2001. Suo padre, suo nonno Silvano e suo zio Andrea sono stati rugbisti di primissimo piano del Rugby Livorno. Suo fratello, Alessandro, di due anni e mezzo più piccolo, ne sta seguendo le orme, nell’under 16. “I miei genitori - attacca Simone Gesi, tre giorni dopo il suo brillante esordio, a soli 17 anni, con la maglia della prima squadra biancoverde, in B - sono soci di un club di tennis cittadino, lo Junior Club, dove si sono conosciuti, ed io, il primo sport che ho praticato è stato proprio quello: il tennis, che era poi lo sport che praticava mia mamma anche a livello agonistico. Un giorno, quando tornavo a casa dopo il corso di tennis, accompagnato dal mio babbo, transitando in via dei Pensieri, notai un sacco di gente tra adulti e bambini che facevano festa. Incuriosito, chiesi allora che cosa facessero lì, in quel campo, con quei pali strani e altissimi che sembravano toccare il cielo. Mio padre rispose: “Stanno facendo il ‘terzo tempo’, lì si gioca a rugby…”. Allora, chiesi se un giorno potevamo andare anche noi a fare fe-
Simone Gesi con la maglia della Costa Toscana under 18 indossata nella scorsa stagione
Simone Gesi, un DNA da vero sportivo
Rugby
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Padre, nonno e zio: una dinastia di precursori nel Rugby Livorno testo di fabio giorgi
I biancoverdi festeggiano la vittoria con Rieti: hanno iniziato con il piede giusto in B
sta…. Mio padre annuì e di lì a pochi giorni si ripresentò la stessa scena che mi spinse a chiedere di fermarsi un attimo anche noi. Avevo sei anni e non sapevo che il mio babbo, il mio zio ed il mio nonno avessero giocato a rugby. Mi insospettii però quando, entrando al “Montano”, in molti salutavano il mio babbo, come se lo conoscessero da sempre… La settimana successiva ero a fare la mia prima seduta di allenamento di rugby con l’under 7 (allora le under erano per anni dispari, ndr). Per due anni ho praticato tennis e rugby contemporaneamente, poi, la logistica familiare diventava insostenibile ed allora i miei genitori mi chiesero di fare una scelta: “Quello che ti piace di più” mi dissero. Oggi sono contento di aver scelto questo sport che mi dà la possibilità di avere tanti amici, condividendo questa passione che mi dà tante emozioni e che di giorno in giorno apprezzo sempre di più. Essere la terza generazione che solca i campi da rugby vuol dire che ormai il rugby è consolidato nel DNA della famiglia così come tramandati sono anche i suoi valori etico-morali. In effetti la lealtà, il sacrificio, la determinazione e l’altruismo mi sono stati inculcati sin da piccolo dai miei genitori. Praticare il rugby aiuta a rinforzare questi principi sia nella formazione come sportivo che come individuo. Tutta la famiglia è coinvolta, partecipe e supporta l’esperienza che io e mio fratello stiamo facendo ed è curioso il fatto che più di tutti in famiglia è la mia mamma che è oggi la più appassionata; parla spesso di rugby ed è così interessata che guarda persino le partite alla tv con noi. Mio fratello Alessandro, non ha potuto fare a meno di seguirmi in questo percorso sportivo tanta è la sua voglia di competizione. Tutto è partito dal salotto di casa dove alle prime armi, ci sfidavamo a fare placcaggi sul tappeto…Oggi, persino nella stessa scuola mi ha seguito. Entrambi infatti frequentiamo il Liceo scientifico “Enriques”
con indirizzo sportivo. Io sono al quarto anno, lui al secondo. Lo scorso anno sono stato selezionato per frequentare una delle quattro “accademie” (Centri di Formazione Permanenti - CDFP) nazionali under 18 della FIR a Prato; però, all’ultimo minuto, ho fatto la scelta di rinunciare per motivi di studio che a mio modo di vedere, risultavano penalizzati. Continuo comunque, come esterno, a fare allenamenti e partite di selezione”. Non solo rugby e tennis in famiglia. “Mio bisnonno, Vinicio Bonciani, è stato campione italiano dei pesi mediomassimi di boxe nella categoria dilettanti, suo fratello Alberto, faceva parte dei mitici “scarronzoni” livornesi, mia nonna Licia Bonciani era fiorettista nella squadra del Circolo scherma Fides di Livorno insieme ai più famosi sciabolatori livornesi della famiglia Montano”.
Il 17enne emergente ha da poco esordito con la prima squadra biancoverde
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Pattinaggio
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ono stati ben due i collettivi tesserati per la storica società di pattinaggio livornese del Circolo Polisportivo Arci La Rosa che hanno preso parte al prestigioso evento internazionale organizzato a Pesaro a metà dello scorso mese di novembre. Otto giovani atlete, suddivise in un paio di quartetti, che hanno avuto l’onore/onere di gareggiare all’edizione inaugurale dell’Artistic Skating World Cup “Show Group & Precision”. Un grande meeting di pattinaggio artistico su rotelle che si è animato nel bellissimo scenario dell’Adriatic Arena e che ha salutato l’ottimo piazzamento di una delle squadre: le Sea Stars, composto da ragazzine di 13 e 14 anni come Michelle Figoli, Marta Pellegrini, Giorgia Geppetti e Martina Grechi, hanno sfiorato addirittura il podio. Un quarto posto molto positivo, considerata anche l’impostazione di base di tutte le componenti che prediligono al contrario la competizione in singolo. Applausi anche per le Sea Roses, compagne un po’ più grandi all’anagrafe (gruppo composto da elementi tra i 13 ei 15 anni): Sara Russo, Martina Mazzoni, Viola Barni e Ambra Vettori. Un quartetto rimasto escluso dalla gara sulla soglia della finalissima ma comunque molto applaudito dalle colleghe, dagli addetti ai lavori e dal folto pubblico. Nel frattempo, le Sea Roses e le Sea Stars accompagnate dall’allenatore Gabriele Gasparini e da Mario Tinghi, presidente del Circolo La Rosa nonché delegato provinciale della Federazione Ita-
Il Circolo La Rosa cala un poker quasi vincente Due quartetti partecipanti e un quarto posto per il sodalizio livornese all’Artistic Skating World Cup ‘Show Group & Precision’
Le ragazze del Circolo La Rosa accolte in Comune da Primo Cittadino e Assessore allo Sport
liana Sport Rotellistici, erano state ricevute in precedenza a Palazzo Civico dal Sindaco Filippo Nogarin e dall’Assessore allo Sport Andrea Morini.
Michelle Figoli, Marta Pellegrini, Giorgia Geppetti e Martina Grechi sono il gruppo che ha sfiorato il podio internazionale
Un momento suggestivo dell’esibizione delle Sea Stars, giunte quarte nella propria categoria Youth Quartets 16
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Un riconoscimento doveroso per i meriti sportivi di queste campionesse in erba. “È una grande emozione perché queste ragazze dopo essersi esibite su tutte piste d’Italia, hanno affrontato ora una gara internazionale” ha commentato Tinghi, presente anche in qualità di numero uno provinciale FISR . Dopo la manifestazione seguiranno altri appuntamenti sportivi come la 45esima rassegna nazionale gruppi folk 2018 organizzato dalla Uisp (in programma ai primi di dicembre sempre a Pesaro e capace di coinvolgere qualcosa come più di 100 gruppi e duemila atlete), mentre a metà gennaio sarà la volta del Contest Gruppi di International Skate Awards ospitato al Mandela Forum di Firenze. Un galà nel quale ormai da diversi anni si esibisce il campione del mondo Plushenko, mentre all’edizione passata ha partecipato anche la campionessa mondiale Carolina Kostner.
L’evento: La Artistic Skating World Cup - Show Groups and Precision introduce un nuovo concept di evento pensato dalla World Skate per coinvolgere anche quei gruppi che, non essendosi qualificati per i Mondiali o per i Campionati Continentali hanno in questo modo la possibilità di gareggiare e confrontarsi comunque a livello internazionale. A questa edizione ‘zero’ hanno partecipato Italia, Spagna e Germania: i gruppi di casa hanno fatto incetta del ricco montepremi a disposizione, per la prima volta presente in una competizione di pattinaggio artistico. Nel dettaglio, a Pesaro le atlete hanno eseguito un programma di pattinaggio all’unisono. Ogni team si è esibito eseguendo una propria coreografia in base al tema musicale prescelto. Le Sea Roses hanno optato per pattinare accompagnate dalla colonna sonora del film sulla pattinatrice Tonya Harding, mentre la performance delle Sea Stars è stata accompagnata da un medley di brani latino-americani. Queste ultime, nello Youth Quartets, sono state precedute dalle Fly Roller Diamond con Morte a Venezia , dalle Sparkle Girls ITA con Never give up e dalle Fantasy con L’incessante viaggio dell’acqua. Le Sea Stars, con Dancing with sea stars, hanno accumulato uno score complessivo di 67.100.
altra faccia della scherma. Quella di chi non ha più vent’anni e nemmeno trenta e continua frequentare le pedane planetarie, con passione, orgoglio ed entusiasmo. A Livorno, al Modigliani Forum e per la prima volta in Italia, si sono svolti i campionati mondiali Master o se preferiamo over cinquanta. In gara lo scorso ottobre, 907 schermitori provenienti da ben 57 Paesi, suddivisi in tre categorie. La categoria A formata da schermitori con età compresa tra 50 e 59 anni, la B (60-69 anni) e la C, da over 70. Ognuna era riservata a fiorettisti, sciabolatori e spadisti: maschili e femminili. E come corollario, a queste prove individuali, sono state disputate anche le prove a squadre: per ogni specialità (fioretto sciabola e spada), erano formate da sei rappresentanti, due per ciascuna categoria. Gli assalti previsti solo sei, con il punteggio massimo ridotto a 30 punti. A rappresentare e tenere alto il vessillo tricolore, ben 66 schermitori: 30 donne e 36 uomini. Tra loro pure due livornesi: l’over 70 Fabrizio Filippi e nella categoria B (60-69 anni), lo sciabolatore Giulio Paroli. Proprio l’ingegnere è stato l’ideatore, e il cuore pulsante, del manifestazione labronica, insieme al figlio 29enne Alessandro: uno dei più bravi fiorettisti a livello nazionale.
L’impianto di Porta a Terra ha ospitato per la prima volta a livello nazionale un evento mondiale di scherma Master Super Giulio ha bagnato il suo esordio in pedana con il decimo posto nella prova individuale di sciabola, dopo essersi arreso negli ottavi, per 10-5, al francese Jean Francois Taillandier. Pur essendo largamente qualificato, ha invece, rinunciato per “eccessiva stanchezza” alla gara individuale di fioretto, a causa anche dei pressanti impegni organizzativi. Sempre a li-
Livorno, la tradizione sulla pedana mondiale Il PalaModigliani ha fatto da prestigiosa cornice ai campionati iridati over 50
Scherma
L’
testo di Mario orsini
Gli azzurri che hanno trionfato nella sciabola, con i tocchi labronici di Paroli in pedana e il maestro Pardini alla guida tecnica
vello individuale buon quinto posto di Fabrizio Filippi nella categoria C di sciabola. Quest’ultimo si è arreso alle soglie delle semifinali, per 10-5, al compagno di squadra Riccardo Carmina che poi, si è messo al collo la medaglia d’oro. A far risuonare l’inno di Mameli, all’interno del Modigliani Forum è stata anche la squadra maschile di sciabola formata da Enrico Antinoro, Riccardo Carmina, Stefano Lanciotti, Francesco Eugenio Negro, Carlo Nicastro e Giulio Paroli. E ottimamente guidata, a bordo pedana, dal maestro, livornesissimo, Diego Pardini. Una cavalcata passata dai quarti contro la Gran Bretagna e in semifinale, per 30-21, contro la Russia. Infine, apoteosi in un tripudio di applausi nella finale contro la Francia battuta nettamente per 30-20. Super soddisfatto il maestro Pardini: “Per me è la terza vittoria
Il tecnico Nicola Zanotti e Gherardo Caranti, neo numero uno d’Italia nella sciabola under 23 (foto Bizzi/Trifiletti)
di fila in un mondiale da quando sono alla guida della sciabola azzurra.”
Caranti tricolore under 23
Gherardo Caranti, sciabolatore del Circolo Fides, di recente ha arricchito ulteriormente la già preziosa bacheca dello storico sodalizio labronico. A Belluno, si è laureato campione d’Italia under 23: il talento di casa nostra, seguito dal maestro Nicola Zanotti, ha saputo anche rimediare a una partenza tutt’altro che brillante nel girone preliminare. Negli scontri diretti, il 21enne Caranti ha invece graffiato gli avversari, salendo sul gradino più alto del podio e strappando pure il pass per i campionati mondiali di categoria. La cavalcata imperiosa è culminata nella finale vinta senza patemi contro il giovane 18enne talento friulano Alberto Fornasir.
Il numero uno federale Giorgio Scarso e il Sindaco di Livorno Filippo Nogarin nel corso della cerimonia inaugurale
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iciotto anni da poco compiuti, a inizio del settembre scorso ma già un carattere e un’esperienza da vendere, almeno per quanto riguarda l’atteggiamento tenuto sul ring. Irene Cipriani ha festeggiato come meglio non avrebbe potuto la maggiore età, trionfando in quel di Jesolo dove si sono tenuti i Campionati del Mondo di kickboxing WAKO (World Association of Kickboxing Organizations). Una vittoria quella della livornese maturata nella classe propria classe di riferimento, quella dei pesi medi junior che equivalgono alle lottatrici con meno di 70 chili sulla bilancia e che fa il paio con il titolo mondiale già conquistato nel 2016 nella classe cadetti della ben più mite specialità del ‘kick light’. La Cipriani, che ha battuto in finale la temibile croata Karmen Dumicic, calca il tappeto dalla tenera età di 6 anni. Una vocazione precoce, visto che in precedenza l’allora si era dedicata per breve tempo anche al ju-jitsu, sulle orme del fratello Manuele. Una passione verace, che non si è mai interrotta a dispetto dei luoghi comuni che vorrebbero questo sport non propriamente adatto al cosiddetto ‘gentil sesso’. “Guardate che il numero di ragazze che si avvicinano a questo sport è in costante aumento – ha fatto notare la Cipriani, interrogata sulla questione – Personalmente, ho praticato anche nuoto e danza, ma mi sono sempre divertita di più sul ring. Questo sport rappresenta la mia vita: passato, presente e futuro”. La neo campionessa, forte del prorpio colpo migliore nel gancio destro, adesso può davvero sognare in grande. Persino i cinque cerchi olimpici. “Purtroppo il kick è una disciplina non ancora ammessa ai Giochi. Si vocifera però che ci sia la possibilità di inserirla nella competizione a partire dall’edizione di Tokyo 2020 – si lascia sfuggire la ragazza, festeggiata anche pubblicamente
Cipriani, un pugno e un calcio in cima al mondo È una 18enne livornese la nuova campionessa iridata di kickboxing dei pesi medi junior
Kickboxing
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Il collettivo della nazionale italiana che ha composto la spedizione mondiale: Irene Cipriani è la terza in piedi da dx
da amici e conoscenti una volta rientrata in città nelle ore immediatamente successive al trionfo mondiale – Il sogno nel cassetto è quello di partecipare a un Olimpiade con indosso la maglia azzurra e con l’amaranto di Livorno sempre nel cuore”.
Rendoki: una fucina di talenti
“Ha dato una lezione di kickboxing a tutti. Irene ha fatto un lavoro fantastico, non ha sbagliato niente. Ha sofferto forse troppo in semifinale, dove purtroppo non ho potuto essere presente. Ma in finale ha dato meglio di sé, dimostrando di essere superiore all’avversaria sia da lontano
Già campionessa iridata nel 2016 tra le cadette del ‘kick light’, la livornese si è confermata numero uno internazionale
Cipriani posa felice subito dopo il trionfo assieme allo staff azzurro, dove compare anche il tecnico Rizzoli (il primo da dx)
che da vicino. Ha vinto ai punti, dilagando però nel secondo e terzo round”. Parola di Massimo Rizzoli, ex campione e tecnico che rappresenta oggi un’istituzio-
Cipriani ha festeggiato la maggiore età nel migliore dei modi: un trionfo netto ai Mondiali WAKO ne del settore. Rizzoli è il titolare nonché deus ex machina del Rendoki, una palestra continua a scoprire e coltivare talenti grezzi negli sport di combattimento. Sotto l’insegna del Rendoki si allenano, tra gli altri, anche Chiara Penco campionessa mondiale di MMA (pesi paglia 52 kg) e Dario Bellandi campione europeo MMA (pesi medi 83,9 kg).
La livornese svetta sul podio della kermesse iridata organizzata a Jesolo a fine settembre
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Lotta
Coppa Italia e Trofeo Labrone: Livorno capitale della lotta
Un periodo da incorniciare per il Gruppo Lottatori Livornesi di Igor Nencioni
Riccardo Nencioni, figlio d’arte, ha centrato il doppio terzo posto sia al palaModigliani che all’Arena Astra
A
ll’ombra dei Quattro Mori è sbocciata di nuovo la passione per la lotta. Una piazza ricca di tradizione e di campioni del passato che ha visto rifiorire l’attenzione intorno ai tappeti, anche per merito di una doppietta di eventi di alto profilo che sono stati ospitati proprio a Livorno nel giro di poche settimane. Prima la Coppa Italia, poi il Trofeo internazionale Labrone. Per la manifestazione di rilievo tricolore, riservata al tabellone maschile under18 e femminile over18, sotto la cupola del palaModigliani si sono sfidati ben 285 atleti giunti da ogni parte d’Italia. “Un evento di tale importanza per la lotta mancava in città da ormai 30 anni” è stato il commento soddisfatto del deus ex machina della manifestazione, l’ex titolato Igor Nencioni. Sugli scudi i tre atleti di punta del sodalizio che ha la pa-
Lo squadrone labronico festeggia il buon esito del torneo, sia sotto il profilo agonistico che dal punto di vista organizzativo
lestra operativa in via Cimarosa: Danny Lubrano, Riccardo Nencioni ed Emily Lubrano. Il primo ha trionfato nella categoria 52 kg tra gli Under 18, battendo il rivale di Termini Imerese Antonino Militano. Il secondo invece è approdato alla finale per il terzo posto nei 62 kg tra gli Under 18, infilandosi al collo il bronzo. A medaglia anche la terza atleta, che tra le ragazze si è piazzata sul gradino più basso del podio. Menzione poi per il resto della truppa di casa, con Federico Pe-
la sua categoria). Ma in rappresentanza del Gruppo nostrano (giunto terzo nella classifica finale a squadre), si sono visti anche Vassilj Guccini, Gregorio Mainardi (entrambi sconfitti soltanto in semifinale e poi medaglie di bronzo), Riccardo Nencioni (anch’esso terzo), Gabriele Ricci. (Le immagini dei due eventi sono tratte dalla pagina Facebook del Gruppo Lottatori Livornesi)
Il Gruppo Lottatori Livornesi è salito sul terzo gradino podio nel ranking a squadre del Trofeo Labrone
Danny Lubrano svetta sul gradino più alto del podio al trofeo Labrone 20
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rini, Simone Latini, Vassilj Guccini, Gabriele Ricci, Akim el Fraitouri, Barbara Lorenzo, Isabella Ferrini e Edoardo Lugetti. Quasi a ruota, i riflettori della lotta internazionale si sono accessi sotto alla storica Arena Astra. Di scena il Trofeo Internazionale Labrone, maschile e femminile under 15. L’evento ha visto la presenza di compagini provenienti di diverse nazioni europee e di altrettanti team italiani, è stato patrocinato dal Comune di Livorno e organizzato anche in questo caso dal Gruppo Lottatori Livornesi. Sul tappeto, a difendere stavolta i colori della nazionale italiana, sono scesi i beniamini di casa Danny Lubrano (trionfatore) e Raùl Caso (piazzatosi secondo nel-
Emily Lubrano ha tenuto alti i colori del sodalizio livornese anche nel femminile della Coppa Italia
empo di primi bilanci per l’Acqua Fonteviva, anche ha già osservato il proprio turno di riposo obbligato in coincidenza della seconda domenica dello scorso novembre (settima giornata d’andata). Dopo due mesi di campionato di serie A2, il sodalizio che in estate ha fatto le valigie da Massa per approdare all’ombra dei Quattro Mori ha confermato di poter regolarmente recitare un copione da protagonista sulla ribalta del secondo torneo nazionale. Uno scorcio iniziale le cui luci e ombre sono state analizzate dal coach Paolo Montagnani, ex Tomei e fautore del ritorno del volley che conta sotto la rete livornese del PalaBastia.
Fonteviva, una partenza positiva in A2
Volley
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Parola di coach Montagnani, profeta tornato in patria per rilanciare la pallavolo labronica
‘Boia dè!’ è lo slogan cento per cento labronico del collettivo che ha riportato il grande volley in città Al turno nove, sono 13 i punti collezionati (5 partite vinte, di cui due al tietreak e 3 perse), con la sesta posizione in graduatoria. Ma soprattutto con sette formazioni raccolte in un fazzoletto di appena sei lunghezze, tutte in corsa per giocarsi almeno due posti diretti per il salto di categoria (Brescia e Mondovì, imbattute, paiono aver già fatto il vuoto intorno alla vetta della classifica) e, a seguire, una chance ulteriore con l’ingresso ai playoff. Il bilancio di questa prima parte di campionato va anche oltre le aspettative iniziali. “Onestamente, sta andando anche meglio di quanto ci si poteva attendere da un collettivo allestito interamente da zero e tutto da scoprire, non
Montagnani impegnato in un timeout le direttive di gioco
Posa di gruppo dopo un successo interno per il team targato Fonteviva
solo per avversari e pubblico ma anche per il sottoscritto – sottolinea il coach – Addirittura, avremmo potuto anche avere più punti. Ogni turno è una battaglia, i pronostici sono sempre aperti. La ciliegina per il momento è stata il blitz di Spoleto, contro il club che forse ha speso di più sul mercato estivo rispetto alle altre del girone. Quest’ultima è stata una gara vinta ma nella quale oggettivamen-
biamo compiere il salto di qualità, almeno se aspiriamo a piazzarci tra le prime quattro”.Nonostante il bilancio in rosa, c’è quindi ancora ovviamente qualcosa da ritoccare. “Seppure i numeri in attacco non siano negativi, direi che è proprio sulla fase offensiva che possiamo migliorare – aggiunge Montagnani - Potrei aggiungere il servizio: in questo fondamentale siamo stati carenti in trasfer-
Ottimo il rendimento interno, resta da migliorarsi in trasferta e da incrementare il pubblico di casa te avrebbe potuto succedere di tutto: prendo per buona la prova di carattere della squadra. Abbiamo vinto tutte le gare giocate in casa, tranne che con Mondovì. A fronte dei successi, ci sono state però le sconfitte esterne. In A2 vincere in trasferta non è facile per nessuno. Per noi è forse ancora più complesso perché siamo giovani, ci conosciamo poco e abbiamo recentemente inserito in organico un nuovo giocatore (Paoli, ndr) ma è proprio sotto quest’aspetto che dob-
ta, mentre andiamo sempre molto bene in casa. Serve maggiore equilibrio”. Paradossalmente, a dispetto del buon rendimento interno sul campo, al palaBastia resta da incrementare anche la spinta dettata dai tifosi. “Serve pazienza. Diciassette anni senza aver l’appuntamento fisso con il grande volley sono tanti. Dopo tanto tempo, non è facile riavvicinare le persone, convincerle a prendere l’abitudine di venire la domenica. E dire che, quando tutto gira come deve, il nostro volley è anche gradevole da vedere. Il gruppo poi è giovane, composto da professionisti che s’impegnano sempre e ispirano simpatia. Sono fiducioso, anche perché la squadra è livornese al 100%: vive e si allena tutta in città, non a caso il suo motto di battaglia è ‘Boia dè!’”
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Atletica leggera
In alto e in marcia, Livorno si muove Leggera
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on un salto che ha superato l’asticella posta a 2 metri e 11 centimetri di altezza, il livornese Andrea Lemmi si è infilato al collo una prestigiosa medaglia di bronzo ai recenti Campionati Italiani Assoluti di Atletica leggera ospitati in quel di Pescara. Lemmi, già tesserato per il Gruppo Sportivo Fiamme Gialle ma di ritorno alle competizioni con indosso i colori biancoverdi dell’Atletica Livorno, in realtà ha portato in riva all’Adriatico anche un vero e proprio simbolo cittadino. Stavolta andando oltre il consueto vezzo dei calzettoni amaranto: per l’occasione, Lemmi ha vestito una maglia storica di Magnozzi e del Livorno Calcio nel corso del riscaldamento pre gara. Meglio del labronico hanno fatto solo il numero uno d’Italia Tamberi, tornato lentamente sui livelli precedenti al grave infortunio subito e capace di toccare addirittura i 2,30, e il rivale sardo Meloni (2,14, appena tre centimetri più su). Entrambi i colleghi sono poi all’anagrafe più giovani rispettivamente di otto e dieci anni rispetto al classe 1984. Infatti, già nell’ormai lontano 2003, a Rieti Lemmi aveva centrato il gradino più basso del podio agli Italiani: all’epoca però, il saltatore aveva soltanto 19 anni ed era nel pieno del vigore fisico. “Migliorai il mio personale di dieci centimetri in pochi mesi. Vinsi il bronzo sospinto dalla gioventù, ma la gestione del mio fisico non fu buona e mi feci male (operazione al
Lemmi e Finocchietti, un veterano e un emergente, fanno grande il movimento locale sulle piste d’Italia e del mondo
Finocchietti, il quarto da dx, in procinto di partire per Buenos Aires con il gruppo della nazionale italiana
ginocchio, ndr)” ha raccontato a un quotidiano locale nelle ore immediatamente successive al ritorno sportivo ad alti livelli. “Stavolta, quando mi sono reso conto che eravamo rimasti solo in tre in gara e che quindi ero certo di salire sul podio ho esultato
così tanto che poi non sono riuscito ad andare oltre” ha poi confessato Lemmi, convocato anche per due volte in azzurro e che in realtà vanta un record personale di 2 metri e 25 centimetri firmato da junior (al tempo, la terza misura di sempre per un saltatore tanto giovane).
Un colpo di coda per Lemmi a fine carriera: la stessa medaglia di bronzo agli Italiani, come 15 anni fa
Nel palmares di Finocchietti, ora c’è anche un titolo tricolore allievi vinto a Reggio Emilia sui 10 km 22
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Lemmi bacia commosso la maglia amaranto per una medaglia insperata agli Italiani 2018
Reduce poi dal successivo raduno della nazionale under 18 che si è allenata a Grosseto a inizio novembre e al quale hanno preso parte anche altre due promesse nostrane (il biancoverde Iacopo Quarratesi e l’amaranto Giacomo Belli nei salti), Finocchietti nel frattempo ha trovato lo spunto anche per cucirsi sul petto il tricolore di specialità tra i pari età della categoria allievi. A Reggio Emilia, dove era in programma la quinta prova del campionato di società in contemporanea gli
Atletica leggera
Olimpiadi giovanili andate in scena a ottobre a Buenos Aires. In Argentina, la stella emergente della marcia azzurra che ha da poco compiuto 19 anni e frequenta la classe quarta del Vespucci indirizzo Logistica, ha sfiorato una storica medaglia. Alla fine, nel secondo turno della prova di marcia, è maturato un quarto
Finocchietti, 17 anni appena compiuti, è reduce da un quarto posto alle Olimpiadi giovanili e dal titolo italiano allievi posto che sa di beffa solo per quei cinque chilometri spesi a cullare un sogno di bronzo molto vicino. In realtà, per Finocchietti si tratta di un risultato assai soddisfacenIl marciatore allenato da coach Passoni impegnato in te (quarto nella seconda azione nel trionfo ai recenti Europei U18 manche e stesso piazzaProsegue il momento magico an- mento ottenuto dalla sommatoria dei che per Davide Finocchietti, il mar- tempi fatti registrare nelle due perciatore che sta scalando i ranking gio- formances, in rimonta persino di due vanili della propria specialità e non posizioni rispetto all’uscita inaugurasoltanto a livello nazionale. le) e una conferma dei progressi ulteriori compiuti dal ‘Folletto Amaranto’ Due atleti vincenti, un veterano anche nei confronti dei rivali internazionali. e un emergente, a conferma Il campioncino di casa Libertas della continuità di Runners è stato preceduto dal portorendimento della scuola di ricano Jan Moreau (peraltro l’unico atletica cittadina in grado di migliorarsi a livello di crono nella seconda gara), mentre l’arIl livornese era stato difatti sele- gento è andato all’indiano zionato per far parte della ristretta Suraj Panwar: e l’oro all’ecuadorerosa di atleti che hanno rappresen- gno Oscar Patin, favorito già dai protato l’Italia in occasione delle ultime nostici della vigilia.
Il saltatore in alto livornese ha vestito la maglia azzurra della nazionale anche nel 2015
Italiani individuali su strada, il livornese ha vinto lo scudetto giovanile sulla distanza dei 10 chilometri. Rispettate le aspettative degli addetti ai lavori che lo volevano favorito, anche con il supporto di un pizzico di fortuna. Il testa a testa con Breda pareva volgere a suo sfavore a metà gara, in ritardo di una decina di metri e poi costretto allo stop di 60” nell’area penalità per tre infrazioni collezionate nel tentativo di ricucire lo strappo assieme a Andrei, ha saputo risalire la china sfruttando anche i contemporanei ko (temporaneo quello di Andrei, fermato dai giudici inflessibili per un minuto, e definitivo quello di Breda, squalificato) degli avversari. Grande tenacia e carattere però hanno permesso a Finocchietti di chiudere in 44’58”: qualità che stanno regalando soddisfazioni in serie al pupillo del tecnico Massimo Passoni.
Il record personale del 34enne si attesa sui 2 metri e 25 cm
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Più di 2500 iscritti alla Livorno Half Marathon, che ha concesso il ‘bis’ nella sua versione valevole per il titolo italiano
Atletica leggera
Mezza maratona ma la soddisfazione è intera
Il passaggio dei podisti in centro e sul lungomare cittadino
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rande successo di pubblico e di partecipanti per l’edizione 2018 della Mezza Maratona di Livorno, l’evento organizzato dalla Asd Livornomarathon in collaborazione con il Comune labronico e l’Uisp Atletica. Un bis con applausi, concesso dopo il debutto dello scorso anno in versione percorso dimezzato, vale a dire sulla distanza massima dei 21,97 km (nell’ottica di favorire una maggiore adesione degli atleti e una maggiore fluidità nella corsa grazie a un itinerario più breve): la gara competitiva maschile e femminile è difatti tornata valevole per il Campionato italiano di Mezzamaratona e ha salutato la partecipazione ai nastri di partenza di qualcosa come oltre 2500 atleti. Inoltre, lo show e il divertimento per corridori e semplici tifosi-curiosi accorsi lungo il percorso, si sono propagati anche grazie alle numerose iniziative parallele: la Mezzamara-
Foto di rito collettiva per un folto gruppo di atleti partecipanti
tona a staffetta in due (Km. 7 + 14) non competitiva, la StraLivorno di 7,500 km , la Family Run, la Urban Nordic Walking e la Urban Dog. Un rituale atteso da molto per l’intero anno e rispettando un appuntamento che si ripete la seconda domenica di novembre fino dal 1981 quando un gruppetto di appassionati, supportati dal Comune di Livorno e dalle Forze Armate, si avventurarono nell’organizzazione della prime edizione della Maratona Città di Livorno che con il passare degli anni ri-
Eddine Salah Farhate e Claudia Astrella si sono imposti nella competizione principale, rispettivamente in campo maschile e femminile
La gioia del veterano ultramaratoneta Giorgio Calcaterra, quinto all’arrivo
riegato, che nei limiti delle possibilità logistiche (legate ai pur limitati disagi che inevitabilmente provoca la chiusura al transito delle strade), ha toccato le principali piazze del centro, un tratto del lun-
I primi 5 classificati della Mezza maratona maschile posano per i fotografi
scosse sempre più unanimi consensi. Per la cronaca, la gara maschile quest’anno se l’è aggiudicata Eddine Salah Farhate, davanti a Daniele Del Nista e Luca Lemmi, portacolori di casa dell’Atletica Livorno. Tra le donne invece, trionfo per Claudia Astrella: a seguire, Ilaria Bianchi e Federica Poesini. L’avvenimento, che anche per l’edizione 2018 si è snodata lungo un percorso tanto spettacolare quanto va-
Oltre 2500 iscritti al via: numeri in salita per l’edizione numero due della Livorno Half Marathon gomare, senza contare il suggestivo passaggio nel cuore della storica Accademia Navale e quello altrettanto particolare all’interno del porto Mediceo con i cantieri della Lusben Benetti a fare da inedito palcoscenico per la seconda volta. (Si ringraziano Roberto Onorati e il Comitato Organizzatore per le immagini e la collaborazione fornita)
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Basket
Diana, l’Oscar degli allenatori
Un riconoscimento per una stagione straordinaria, a coronamento di un lungo percorso professionale che in realtà è ancora solo ai suoi primi passi. Il Premio Reverberi “Oscar del Basket”, nella categoria coach dell’anno, è andato all’allenatore labronico Andrea Diana. Al timoniere della Leonessa è stato assegnato questo prestigioso premio come miglior allenatore 2017/2018 considerato l’incredibile campionato condotto da protagonista, con un avvio record (una striscia di nove vittorie in fila) sino a una storica semifinale scudetto. Nella scorsa primavera Diana aveva peraltro già ulteriormente prolungato il proprio matrimonio con la piazza lombarda, tecnicamente almeno fino al 30 giugno 2020. Un contratto allungato di un’ulteriore stagione, a conferma del feeling consolidato che lega Diana a Brescia, con un’avventura iniziata addirittura nel lontano 2011. La scalata verso la vetta cominciata nelle prime tre stagioni con i galloni di assistant coach (prima al fianco del collega concittadino Sandro Dell’Agnello, poi di Martelossi) e le ultime quattro annate passate invece con la responsabilità da capo allenatore sulle spalle, a partire dall’estate del 2014. Infatti, da quando siede sulla panchina della Leonessa, il tecnico cresciuto nello staff Don Bosco ha collezionato una serie di traguardi sempre più importanti: la promozione nella massima serie nel giugno del 2016 e il miglior piazzamento di sempre nel massi-
La scuola Don Bosco nel firmamento della pallacanestro italiana Due premi di prestigio per una coppia di ex rossoblù, oggi protagonisti della palla a spicchi di vertice
Diana, eletto miglior coach della passata stagione, da indicazioni al suo play Laquintana
mo campionato anche per quanto concerne la regular season. La cerimonia di consegna del premio, giunto alla sua 33esima edizio-
Faraoni, insignito dal Coni con la Stella d’Argento, è vicino a spegnere le 40 candeline come dirigente attivo nel basket ne e che può considerarsi la più importante manifestazione nazionale in ambito cestistico, istituita in ricordo dell’arbitro reggiano Pietro Reverberi di recente inserito nella Hall of Fame del basket mondiale come uno dei migliori fischietti di tutti i tempi, è fissata per il prossimo 18 febbraio 2019.
Faraoni, una Stella al merito Faraoni, una vita spesa per il basket a bordo campo, premiato con la Stella al merito del Coni 26
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Nel corso della presentazione dei campionati 2018-19 Old Wild West di serie A2 e serie
B, i vertici Federazione Italiana Pallacanestro hanno consegnato al segretario generale Lega Nazionale Pallacanestro il livornese Massimo Faraoni, la Stella d’Argento Coni per la sua carriera nel mondo del basket. “Sono onorato di ricevere questo premio – ha commentato Faraoni – Ho iniziato 39 anni fa a fare il dirigente nella pallacanestro, partendo dal basso e arrivando fino ai livelli più alti, sempre con grande attenzione, entusiasmo e voglia di fare bene per il movimento”. Un riconoscimento prestigioso per il dirigente ex Don Bosco che ha vissuto
L’Oscar del basket è un riconoscimento alla grande stagione di coach Diana culminata con la semifinale scudetto la sua ultima esperienza professionale in un club dietro le prestigiose scrivanie della Virtus Bologna, nel corso della gestione del patron Claudio Sabatini. (Immagini riprese dalla gallery ufficiale del sito della Leonessa Brescia e da quello dellaLega Pallacanestro)
iocavano praticamente in casa, visto che la tanto attesa manifestazione è stata ospitata alla fine dello scorso mese di settembre nello specchio di mare antistante le coste di Vada. Eppure i livornesi del Ci.ca Sub, società pluridecorata già in passato con in bacheca parecchi titoli nazionali, hanno avuto il grande merito di aver sfruttato al massimo anche questo piccolo vantaggio al fine di tornare a centrare un obiettivo che in realtà il team del Garibaldi mancava ormai da alcune stagioni. Il titolo italiano per società di pesca subacquea è tornato quindi finalmente a essere una preda inserita nel carniere degli apneisti che fanno base al quartier generale della cantina sugli Scali d’Azeglio. Un successo strameritato quello ottenuto dalla squadra composta da Alessandro Falcia-
Tuffo senza respiro in un mare tricolore Il Ci.ca Sub Guido Garibaldi si è laureato campione d’Italia nella gara per società
Pesca subacquea
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Ben 13 le prede infilate dai vincitori, con oltre 4200 punti di vantaggio sugli elbani del Teseo Tesei ni, Federico Panariello e Francesco Conti: un trio che ha preso le redini della classifica generale sin dall’inizio e alla fine ha chiuso in testa con un distacco nettissimo inflitto alla più diretta inseguitrice. Sono state ben 13 le prede infilate dai labronici, con uno score che ha superato di oltre 4200 punti il punteggio collezionato dagli elbani del Teseo Tesei: nello specifico Nilo, Renzo e Davide Mazzarri, giunti secondi. Un passo di gara in continua progressione che, nello specchio d’acqua antistante il faro di Vada, ha sbaragliato la concorrenza dei restanti 38 team, provenienti da tutta Italia, alcuni dei quali con tesserati atleti di spessore riconosciuto a livello nazionale e non solo.
Il gruppo del Ci.ca Sub al completo celebra il grande successo tricolore Un trionfo che ha suggellato un anno sportivo davvero significativo per Falciani che, in tandem con il compagno di club Panariello, poche settimane prima aveva conquistato anche il titolo nazionale a coppie. Lo stesso campione che, lo scorso giugno, aveva salutato il proprio rientro tra i ‘big’ della prima categoria (Panariello invece milita ancora in seconda categoria). La stessa squadra poi che, nell’ottobre 2017, si era aggiudicata il titolo re-
all’assoluto (ex 2 categoria) che si terranno nel 2019. Al momento, il sodalizio può quindi vantare ben tre atleti nelle massime categorie, proprio gli stessi tre che hanno portato a casa questo bellissimo risultato: Falciani nel campionato assoluto, Conti e Panariello nel campionato di qualificazione all’assoluto. Ringraziamenti del Ci.ca Sub vanno anche ai padroni di casa, organizzatori dell’evento: il Sub Nettuno C.N.F.C.
I tre componenti della squadra sono atleti che militano nelle massime categorie, campionato assoluto e di qualificazione
Falciani, Panariello e Conti sul gradino più alto del podio al termine della manifestazione di Vada
gionale grazie alle performance della promessa Francesco Conti. Ai nastri di partenza, in rappresentanza dello stesso Ci.ca Sub, si è presentata anche un’altra selezione composta da Marco Sighieri, Emiliano Torrini e Fernando Rossi. Una squadra che è uscita parzialmente penalizzata dalle difficoltà incontrate nel ritrovare le prede individuate in preparazione ma che, alla fine, si è classificata comunque a un più che onorevole quindicesimo posto. Proprio Rossi difatti è un’altra stellina emergente, che fa ben sperare per il futuro del circolo. Quest’ultimo suggello rappresenta una grandissima soddisfazione per il Ci.ca Sub Garibaldi che si conferma tra i più titolati circoli subacquei del mondo e che ha portato un altro prestigioso titolo alla nostra città. Inoltre, proprio in virtù di questa vittoria, Francesco Conti si è qualificato per i campionati di Qualificazione
I tre moschettieri festeggiano con la medaglia al collo un titolo a squadre che mancava da tempo
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Pesi
Una vittoria ‘Reali’: il Kettlebell europeo è livornese Jacopo si è confermato campione continentale nello slancio completo testo di Mario orsini
Il campione labronico con il fidato allenatore Valerio Perullo
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ella prima decade di Novembre, Jacopo Reali, 31 anni compiuti il 28 luglio, a Porto (Portogallo), è salito, per il secondo anno consecutivo, sul podio più alto ai campionati europei, nella specialità del Kettlebell lifting, sotto l’egida della WKSF -acronimo di World Kettlebell Sport Federation- nella categoria Elitè riservata agli atleti con peso corporeo superiore a 95 kg. “Ho gareggiato nella disciplina dello slancio completo, Long Cycle, con in mano due ghirie (o kettlebell) da 32kg ciascuna, da far oscillare, portare al petto e slanciare, con continuità nel tempo prestabilito di 10minuti. Complessivamente ho effettuato 62 ripetizioni. Ben 11 in più di quelle effettuate dal mio amico e compagno di nazionale Emanuele Lavia, secondo classificato, E addirittura tredici in più di un atleta ungherese: terzo classificato”.
Ad accompagnare Jacopo Reali, nel- ti fatti due in più delle 60 che a giugno la trionfale trasferta portoghese, l’ami- gli avevano consentito di ottenere un otco Alessandro Bini, tecnico alla palestra timo quinto posto ai campionati mondiaCFA di via Cimarosa, dove si allena re- li di Vanzaghello nel milanese. golarmente sotto la guida di Valerio PeQuelle 60 ripetizioni, nei canonici dierullo. Un trionfo quello di Jacopo, per lui ci minuti di gara, in quella circostanza, insperato fino ai primi d’ottobre. Basta erano state, tra l’altro, la migliore prestazione, nello slancio completo, tra quelascoltare le sue parole. “Un infortunio al collo, mi aveva co- le degli atleti azzurri in gara. Per Jacostretto a interrompere la preparazione, po Reali, lo ricordiamo, questa medaper i campionati europei, per un paio di settimane. Un bel guaio che mi aveva fatto ipotizzare anche la possibilità di non poter partecipare alla grande kermesse continentale. A farmi riacquistare fiducia e consapevolezza di poter riacquistare un grado di preparazione ottimale, sebbene il tempo a disposizione fosse piuttosto risicato, è stato il mio allenatore e mentore Valerio Perullo, che, facendo un autentico miracolo sportivo, mi ha rimesso in piedi e preparato, in maniera ottimale per l’europeo in nemmeno un mese”. Mese nel quale, è bene precisarlo, Jacopo Reali si è sottoposto ad allenamenti durissimi, ma programmati, nei miniUn bel primo piano del 31enne livornese, due volte campione europeo mi dettagli in ogni particolare,
Il livornese è una stella della World Kettlebell Sport Federation: ha vinto nellacategoria Elitè, riservata agli atleti oltre 95 kg di peso secondo il metodo sport skills. Un metodo di lavoro focalizzato acquisizione delle abilità per ottenere la massima prestazione agonistica.
La gara dei record
La vetta del podio continentale conquistato per la seconda volta dagli azzurri: il secondo classificato Lavia e il ‘nostro’ Reali
Nonostante la tensione e i dubbi della vigilia la gara in terra portoghese è stata perfetta. Una gara nella quale è riuscito a realizzare il suo record personale di 62 ripetizioni. A con-
glia d’oro fa il bis con quella conquistata nel 2017 ai campionati europei di Pecs in Ungheria. “Un qualcosa – spiega - che mai avrei pensato di ottenere all’inizio di questo percorso sportivo”. Poi i ringraziamenti: “Ringrazio la mia fidanzata, la mia colonna, Rosa Farinola che mi capisce e supporta, avendo, lei stessa, nel palmares 2 titoli italiani, un argento europeo ed un argento mondiale, nonché il master sport. Ringrazio Valerio Perullo, che mi ha letteralmente regalato un sogno e ha creduto in me, nelle mie potenzialità, a differenza di altri. Ringrazio anche la mia famiglia, i miei ultras, che mi sono stati sempre vicini”. Poi uno sguardo al futuro prossimo: “Il sogno nel cassetto rimane il conquistare una medaglia al prossimo mondiale in Irlanda, a maggio. Sono consapevole che ci vorrà pazienza, determinazione, impegno, per cercare di centrare l’obiettivo.”.
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Campioni formato Under 30
Livorno’s got Talent Secondo appuntamento con la vetrina per le tante giovani promesse multidisciplinari ‘made in Livorno’ Equitazione: Anna D’Alessio
Tennis: Noemi Basiletti
Ha 14 anni appena la stella emergente del panorama equestre livornese Anna D’Alessio. Presso l’Equestrian Centre di Arezzo, in occasione dei recenti Campionati Italiani di Salto Ostacoli, la nostra giovane amazzone ha firmato una grande impresa, centrando il titolo tricolore nella categoria Trofeo Children primo grado. In sella a Ceylon, un castrone olandese nato nel 2007, la D’Alessio ha centrato il primo grande successo in appena due stagioni di vero e proprio agonismo. E’ cominciata difatti soltanto nel 2016 l’avventura competitiva montando i Pony (Falco V prima e poi Game Boy, un castrone del 2001 con cui ha costruito un ottimo binomio che in soli sei mesi le ha consentito di arrivare a saltare la misura di 1 metro e 15, la massima altezza della categoria brevetto). L’adolescente, studente del liceo Enriques che monta per il centro Terrebrune Equestrian Center di proprietà di Fabio Franchini e seguito dall’istruttore William Furlini, ha brillato in un galà che ha contato oltre 560 binomi iscritti, dove sono stati assegnati tutti i titoli dei campionati italiani per le diverse categorie.
Passa anche da Piombino il futuro della racchetta azzurra. Noemi Basiletti è difatti la neo campionessa italiana under 12, sia in singolo che in doppio. Nella finale della prestigiosa Coppa Lambertenghi, manifestazione storica giunta all’edizione numero 76 e nata nel 1939 sui campi in terra rossa, l’allieva del maestro Roberto Catalucci ha avuto la meglio sulla laziale Matilde Ercoli. La piombinese ha saputo ribaltare il pronostico sfavorevole della vigilia, così come già fatto in semifinale contro la pugliese Vittoria Paganetti. (ko 2-6 nel primo set, poi rimonta per 7-5 e 6-3). In finale, contro la Ercoli (classifica 3.3), la vita è stata più agile: 7-5, 6-1 i parziali dell’atto conclusivo. Nel tabellone di doppio invece, Basiletti ha trionfato in tandem con la stessa Paganetti (6-2 7-6 a Ercoli e Micheletti in finale). Un doppio trionfo milanese che mette la ciligina sulla torta a una stagione esaltante, culminata con la convocazione in nazionale in occasione della Nations Cup, il campionato continentale squadre riservato agli atleti under 12.
Kumite: Andrea Bozzi
Moto: Gabriele Padovani
Il folgorino blu/azzurro Andrea Bozzi si è laureato Campione d’Italia nella specialità Kumite, combattimento a contatto controllato, classe 12 – 13 anni d’età, categoria di peso 61 Kg. Un risultato eccezionale ottenuto dalla stellina del settore giovanile della ASD Esercito – 187° reggimento paracadutisti “Folgore” di Livorno, in occasione del recente Campionato Italiano Esordienti, indetto dalla FIJLKAM. Sui quadrati di gara allestiti nel consueto scenario del PalaPellicone di Lido di Ostia, Andrea ha marciato senza indugio verso il gradino più alto del podio. Sin dal primo dei 5 match sostenuti, il pupillo del “tecnico con le stellette” Antonio Citi, paracadutista dell’Esercito Italiano, ha confermato le aspettative della vigilia. Un nuovo passo verso una maturazione agonistica sempre più completa e vincente.
Un Valentino Rossi in miniatura. Dieci anni appena compiuti, lo scorso 19 novembre, Gabriele Padovani si è ben distinto a tutto gas in occasione dei recenti campionati italiani minimoto CIV 2018 (categoria Junior A). Nella kermesse tricolore, organizzata sul circuito di Jesolo, il giovane centauro livornese si piazzato decimo su un totale di 33 iscritti. Malgrado qualche problema tecnico ad assetto e telaio riscontrato nelle prime due gare, il già campione regionale Uisp nel 2017 ha risalito la graduatoria sino al bel piazzamento finale. Nonostante le difficoltà logistiche legate al fatto penalizzante che a Livorno non esistono piste disponibili per allenarsi, il prossimo anno Padovani si preparerà al salto di categoria. Ad assisterlo nell’impresa, oltre ai genitori, i meccanici Sandro Renzoni e Giorgio Pompei del team CS, l’AC Racing e in particolare Alessandro Cassinari e Riky per i motori, oltre ai compagni di team.
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