Cronaca sportiva di ieri e di oggi Anno IX Dicembre 2017
notizie
Buon Natale e felice 2018
Autorizzazione Tribunale di Livorno n° 11 del 07/05/2009
Auguri per un nuovo anno ricco di successi sportivi
PROVINCIA DI LIVORNO
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Buon Natale e felice 2018
MussiLombardiFemiano: un’edizione ‘Divina’
Autorizzazione Tribunale di Livorno n° 11 del 07/05/2009
Auguri per un nuovo anno ricco di successi sportivi
Occhio al bersaglio: gli obiettivi sono ben Chiari
n u oto
Anno IX Dicembre 2017
In questo numero
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Cronaca sportiva di ieri e di oggi
testo e foto di ANDREA masINI
Una copertina nataliziaper augurare un 2018 ricco di successi alla Livorno sportiva
L’Almanacco
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testo e foto di ANDREA puccINI
Grafica e impaginazione Scotto Pubblicità by Isabella Scotto
testo e foto di ANDREA puccINi
Game, set, match per gli alluvionati livornesi
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Pietro Canepa, un ritorno alla mèta
30 r u g by
testo e foto di ANDREA puccINI
24 podismo
Half Marathon una città che va di corsa
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Stampa Industria grafica MYCKPRESS srl Piazza Dossetti, 7 56012 Fornacette (PI)
Livorno, viaggio d’andata in prima classe
20 c alc i o
Direttore responsabile Andrea Puccini hanno collaborato Mario Orsini Andrea Masini Fabio Giorgi Redazione Scotto Pubblicità Via Bengasi, 109 Tel. 0586 403003 Cell. 336 710317
Diana e i suoi fratelli: coach livornesi e vincenti
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Francesco Marrai: raggio Laser in un mare d’argento
PROVINCIA DI LIVORNO
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di fabio GiorgI
Gestione spazi pubblicitari Scotto Pubblicità - Livorno Via Bengasi, 109 Tel. 0586 403003 Cell. 336 710317 Autorizzazione Tribunale di Livorno n° 11 del 7 maggio 2009
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Il progetto giunto all’edizione numero 16, coinvolgerà ben 6mila studenti livornesi lute causati dalla sedentarietà sin troppo diffusa ai giorni nostri nell’età infantile. Il progetto, che intende fornire quanti più strumenti possibili per operare una scelta consapevole delle attività più idonee alle sue inclinazioni e possibilità, metterà quindi in contatto i bimbi con diverse discipline sportive. L’esperienza sul campo, con avventure motorie poIl logo ufficiale del progetto ‘Gioco Sport’, arrivato già al livalenti e diversificasedicesimo anno te, consentirà loro di a ripreso il via nelle settimane scor- capire qual è il tipo di movimento prefese l’ormai famoso progetto ‘Gioco rito. Nello specifico, i più piccoli svolgeSport’ promosso dal Coni di concerto ranno esercizi di alfabetizzazione motocon il Comune di Livorno e il MIUR. Un’ini- ria, mentre i più grandi (quelli iscritti alle ziativa arrivata a spegnere la sedice- scuole primarie) sperimenteranno a rotasima candelina e quindi da ritenersi or- zione per tre anni: atletica leggera, basemai un appuntamento perfettamente ro- ball, calcio, ciclismo, danza sportiva, gin-
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“Il bambino ha il diritto di non essere subito campione, bensì di divertirsi provando più discipline. ‘Gioco Sport’ gli offre questa possibilità” ha sottolineato l’Assessore allo Sport Andrea Morini dato nei meccanismi, nonché molto atteso tra i ragazzi che frequentano le scuole elementari e quelle materne della città dei Quattro Mori. Contraddistinto dallo slogan “E’ il bambino che sceglie lo sport e non lo sport che sceglie il bambino”, al fine di sottolineare la centralità dei piccoli atleti nella scelta difficile ma consapevole della disciplina sportiva che intende praticare, ‘Gioco Sport’ ha ormai messo radici profonde nel quadro dell’offerta formativa scolastica. L’obiettivo è anche quello di promuovere la cultura sportiva tra i ragazzi come strumento utile per stare in mezzo agli altri, aiutandoli a socializzare divertendosi. Senza dimenticare i miglioramenti possibili nel processo di autovalutazione delle proprie capacità motorie da parte del giovane e la conseguente prevenzione dei danni alla sa-
Fuori dal Comune
Scegliere la disciplina? Un ‘Gioco Sport’ da bambini!
nastica artistica, giochi tradizionali, karate, kickboxing, kung fu, judo, pallacanestro, pallavolo, rugby, scherma, tennis, tennis tavolo, triathlon, palla pugno e giocoleria. Ad accompagnare i bambini in questo percorso, interverranno tecnici esperti delle società sportive aderenti alle diverse Federazioni Sportive Nazionali (FSN), tecnici di Enti di Promozione Sportiva (EPS) e tecnici delle Discipline Sportive Associate (DSA): al fianco della maestra, e in accordo con i programmi degli istituti, terranno una serie di lezioni in orario curriculare.
Il ricordo, in fase di presentazione, è andato a Gino Calderini: scomparso nel 2012, già numero uno del Coni provinciale ed ispiratore del progetto
Il progetto numeri e agenda:
Alla fine dell’annata, in città saranno ben trenta le scuole primarie coinvolte in ‘Gioco Sport’: nel dettaglio, 216 classi con anche altre 25 scuole dell’Infanzia per un totale di oltre 6 mila piccoli studenti. Le federazioni sportive coinvolte nel progetto sono 20, con 65 operatori impegnati nelle scuole in orario di lezione. Le attività hanno preso il via all’inizio dello scorso mese di novembre e termineranno nel cuore della prossima primavera, ad aprile. A maggio, prima della fine dell’annata scolastica, si terranno invece le giornate conclusive di festa, solitamente ospitate dal campo scuola ardenzino intitolato a Renato Martelli. In quell’occasione, tutti gli atleti scenderanno in pista per sfilare e campo dimostrare nella pratica la teoria studiata.
Una bella panoramica della giornata di festa ospitata al Campo Scuola ‘Martelli’ che ha chiuso come da tradizione una delle passate edizioni
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CONI point
Giornata Olimpica 2017, riconoscimenti da record L’eccellenza dello sport livornese, con tecnici, dirigenti e arbitri compresi, ha sfilato al CONI per ricevere gli ambiti premi Gli attestati e i riconoscimenti più prestigiosi per l’élite dell’espressione del movimento sportivo del territorio
La folta platea che ha gremito la sala conferenze della sede CONI provinciale di via Piemonte
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a sala conferenze della Cassa Edile di Livorno di via Piemonte è stata teatro della tradizionale Giornata Olimpica, organizzata sul territorio nazionale dai vari CONI Point. Una cerimonia che ha visto sfilare in passerella i testimonial principali dell’eccellenza del movimento agonistico livornese: un tasso di talento diffuso ai massimi livelli sulle più disparate discipline. “Queste occasioni forniscono la possibilità di fare conoscere l’elevata qualità che la Livorno sportiva è in grado di esprimere su tutti i fronti, non esclusivamente quello degli atleti in campo bensì anche nel panorama dei tecnici e dei dirigenti che sostengono i campioni” ha commentato il Delegato Provinciale Giovanni Giannone, introducendo la novità assoluta delle Stelle al Merito. Altre new entries dell’edizione
zionale Massimo Rizzoli, il pallavolista Simone Buti (secondo agli ultimi Giochi Olimpici di Rio in azzurro), i nuotatori azzurri Gabriele Detti (campione mondiale sugli 800 stile libero quest’anno) e il fresco capitano della nazionale Federico Turrini, l’oro agli Europei di pattinaggio artistico Benedetta Niccolini, i rugbisti campioni d’Italia Giacomo Bernini (tricolore a Rovigo, ora al Petrarca Padova) e Alberto Chiesa (con Calvisano), il damista campione del Mondo Michele Borghetti, il calciatore della Juventus e della nazionale Giorgio Chiellini e il suo mister Massimiliano Allegri, entrambi scudettati anche nel 2017. Ma riconoscimenti sono stati riservati anche ad altri che hanno centrato risultati di rilievo nel 2017: Francesco Marrai e Giovanna Lenci (il primo argento agli Eu-
Le Stelle al Merito e il Premio Fairplay sono state due novità che hanno caratterizzato la cerimonia di quest’anno 2018, il premio fair play consegnato alla Torretta Volley Livorno. “Un plauso va anche alle 38 promesse che hanno partecipato al Trofeo CONI 2017, svoltosi lo scorso settembre a Sinigaglia. Ma la funzione della Giornata è anche quella di illustrare una panoramica dei progetti che il CONI porta avanti di concerto con le varie federazioni.” Si è consumata così la consegna dei riconoscimenti. Tra i ‘big’, sono stati premiati il pugile campione italiano superwelter Lenny Bottai, il kickboxer iridato nonché tecnico della selezione na6
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ropei di Vela nel Laser, la seconda iridata nel Laser Radial tra i Master), Alessandro e Giulio Paroli insieme a Lorenzo Nista, Irene Vecchi, Beatrice Monaco, Edoardo Luperi e Olga Calissi (tutti a medaglia nella scherma alle ultime Universiadi), Fabrizio Filippi (sempre scherma ma medagliato ai Mondiali Master) Gherardo Caranti (ancora scherma seppur under 20, medaglie europea e mondiale), Elena Pietrini, Sarah Luisa Fahr e Emma Graziani (il futuro prossimo del volley in rosa: le prime due oro ai Mondiali under 18 e
la terza vincente agli Europei under 16), Riccardo Cavallini (maglia rosa al Giro d’Italia Handbike). Applausi anche per il settore tecnici rappresentato adal coach capace di centrare uno storico scudetto sulla panchina della Reyer Venezia Walter De Raffaele, Stefano Morini (miglior tecnico nel nuoto per la terza volta di fila), l’allenatore della nazionale tunisina Antonio Giacobbe e il suo vice Tommaso Celentano, il CT della nazionale di nuoto di fondo Massimo Giuliani e uno più navigati tra i dirigenti della palla spicchi cestistica (capodelegazione azzurro agli Europei under 20) Massimo Faraoni. Riflettori infine puntati su giudici di gare di livello internazionale come Cristina Bianchi e Deborah Maffei (nuoto), Deborah Maggi
L’edizione 2017 della Giornata Olimpica ha premiato i campioni ma anche tecnici, dirigenti e arbitri più meritevoli della nostra provincia (pattinaggio), sugli arbitri Matteo Liperini (rugby) e uno dei più esperti fischietti della serie A calcistica, Luca Banti. La sezione provinciale del Coni vanta numeri straordinari: sono ben 35mila i tesserati, 2700 i tecnici e 1200 gli ufficiali di gara. Grazie a dati di tale portata, quella labronica è la terza provincia più vincente in Italia e, di conseguenza, anche la numero uno in Toscana. “Lo sport crea occupazione, il territorio possiede caratteristiche e opportunità” ha chiosato Giannone. Uno dei modelli virtuosi è incarnato a tal proposito dal cantiere Filippi: un premio se lo sono aggiudicato gli storici costruttori di imbarcazioni per il canottaggio che fanno base a Donoratico. L’azienda rappresenta un assoluto gioiello conosciuto in tutto il mondo degli appassionati del settore: Filippi ha prodotto qualcosa come oltre la metà delle barche che sono state messe in acqua ai Campionati del Mondo che si sono tenuti negli Stati Uniti e, tra queste, il 65% ha consentito agli equipaggi saliti a bordo di vincere una medaglia iridata.
Prosegue la panoramica sullo sport per disabili e sui risultati ottenuti a livello anche internazionale dagli atleti di casa nostra Handbike: un Cavallini di razza
Riccardo Cavallini, atleta disabile di Bolgheri, ha vinto la categoria MH1 del Giro d’Italia in versione handbike. Dopo aver sfiorato la maglia rosa assoluta già l’anno scorso alla prima partecipazione ed essere riuscito a salire già sul gradino più basso del podio all’esordio, il campione allenato da Francesco Chiappero (quest’ultimo già coach di un collega illustre e conosciutissimo come Alex Zanardi) si è migliorato compiendo una vera e propria impresa. Nel Giro che segue una formula diluita nel tempo, composto da sette tappe in agenda nella parentesi che va dallo start nel mese di marzo (vissuto nella provincia milanese) sino al gran finale previsto per lo scorso ottobre (traguardo ospitato a Verona), Cavallini ha saputo confermarsi prova dopo prova. Anzi, è stato addirittura in grado di reagire con cuore e generosità a un problema fisico che avrebbe potuto rovinare sul nascere i suoi sogni di gloria. Dopo aver vinto la prima tappa di Magenta davanti ad altri 80 concorrenti, Cavalli-
Riccardo Cavallini mentre viene premiato in occasione di un successo di tappa dell’ultimo Giro d’Italia Handbike
ni si era infatti dovuto sottoporre a un’operazione al gomito a causa di una rovinosa caduta occorsagli durante un Gran Premio in quel di Marina di Massa. Il recupero però è stato in tempi record e così già a metà giugno, Cavallini ha potuto partecipare e accumulare punti preziosi anche nella seconda tappa di Tirano, in provincia di Sondrio. Poi le perfomances di Roccaraso (secondo posto), Busto Arsizio, Cologno e Desio (nuove vittorie di tappa) consentono a Cavallini di poter controllare la finale di Verona e accontentarsi di un terzo posto che vale però la storica maglia rosa.
All’esordio, Riccardo Cavallini era già salito sul gradino più basso del podio del Giro d’Italia 2016
Diversamente sportivi
Handbike e canottaggio Special Olympics: successi alla livornese
Trionfo labronico anche nella finale C: i protagonisti sono stati Victor Pastenas, Vittorio Malacarne e i partner Giuliana Bertoli e Mauro Martelli, con timoniere Marino Vivaldi. Nella finale B invece, è maturato un comunque soddisfacente secondo posto: Gabriele Morelli, David Belinci, assieme ai partner Marino Vivaldi e Mauro Martelli con Manlio Oliviero nel ruolo di timoniere, si sono infilati al collo una medaglia di valore. Ma la spedizione targata SportlandiaVVF Tomei non si è accontentata e ha sbargaliato la concorrenza anche nella classifica a punti della specialità ‘a secco’, vale a dire nella gara di remergometro fuori dall’acqua. Pur ex aequo con i torinesi dell’Armida, la società livornese è stata la stata la migliore d’Italia. Un primato ancor più prezioso considerata la generosità tipica del grande cuore che contraddistingue il mondo Special fatto di fair play e di voglia di condividere le gioie che la pratica dello sport sa regalare. Difatti Sportlandia ha ceduto concretamente la coppa ai piemontesi, visto che i labronici vantano già ben quattro successi dello stesso nel proprio palmares. Gesti e risultati importanti che suggellano la validità della collaborazione di Sportlandia con il Comando dei Vigili del Fuoco di Livorno, concretizzatasi nella convenzione che garantisce ai ragazzi disabili l’utilizzo della sede nautica sugli Scali D’Azeglio.
Canottaggio: campioni davvero Special
Come da tradizione annuale, è andato in scena sullo specchio d’acqua del Lago di Roffia S. Miniato, il prestigioso Trofeo Fattori riservato al canottaggio Special Olympics. Un appuntamento molto atteso a livello nazionale, che ad ogni edizione vede iscritte tante società blasonate come la Canottieri Firenze, i Canottieri Adria di Trieste, la Canottieri Armida di Torino, la Velocior La spezia, la canottieri Tevere Remo di Roma, oltre alle imbarMauro Martelli in barca assieme a un equipaggio cazioni rappresentanti i padroni di Sportlandia poco prima di un allenamento casa del Canottieri S.Miniato. In questo contesto di spessore livornese, gli atleti del Sportlandia-Vvf Tomei si sono distinti ottenendo discreti risultati lungo il tradizionale percorso lungo 250 metri. Nella finale A, l’armo labronico ha addirittura vinto con un discreto margine di sicurezza nei confronti di quello del Velocior La Spezia. L’equipaggio, guidato al timone dall’esperienza di Mauro Martelli, è stato composto da Said H’Moudi, Giacomo Oliviero e dai partner Giuliana Bertoli e Marino Vivaldi, figlio d’arte di Canzio, figura molto conosciuta in passato nell’ambiente del PaPosa di gruppo per i canottieri Special Olympics al lio Marinario. termine del tradizionale Trofeo Fattori di San Miniato
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Nuovo appuntamento fisso: una panoramica che vuol essere una, pur sintetica, vetrina delle eccellenze che emergono dalla provincia. Perché le storie di successo sportivo non sono esclusiva del capoluogo, bensì impreziosiscono da sempre l’intero territorio livornese
Cecina
Leonardo Spadazzi è il nuovo detentore del titolo italiano moto in salita. Una passione per i motori e le curve in dislivello che il 17enne residente a Palazzi ha ereditato con risultati proficui dal padre Gianluca, già campione tricolore nel 2001 anche se nella specialità fuoristrada. Spadazzi, talento naturale che ha cominciato a gareggiare da appena un anno e all’esordio nella gara di regolarità si è piazzato quinto su ben 150 iscritti, ha vinto correndo peraltro con una deroga al regolamento poiché non ha ancora compiuto la maggiore età.
Donoratico
Si divide tra Castagneto Carducci e Donoratico l’attività di uno dei migliori cavallerizzi a livello internazionale, uno degli atleti in attività più vincenti al mondo nella specialità del volteggio acrobatico. Parliamo di Alessandro Conte, reduce da un tour mondiale lungo due anni con la carovana del prestigioso show equestre ‘Apassionata’. Ischitano di origine, Conte ha appena 24 anni all’anagrafe ma vanta già un decennio di esperienza nel mondo equestre. Dopo la precoce apparizione alla storica Fiera Cavalli di Verona e la partecipazione televisiva a soli 18 anni al Guinnes World Record su Canale 5 (ancora oggi, detiene il massimale mondiale di 32 battute scendendo e risalendo in Piombino sella in un minuto), Conte ha Ai campionati iridati di taekwondo Itf andati in scena a Dublino, in preso parte anche ad appunIrlanda, si sono ben distinte le atlete di Piombitamenti balsonati come il Sicab no, allieve della scuola Body Line Lab. Malgrain Spagna, Passion Cheval in do l’agguerrita concorrenza, con atleti di oltre 50 Francia e il Carnevale RomaPaesi iscritti nelle sette specialità complessive, le no e Roma Cavalli ancora in alfiere della provincia labronica hanno difeso i coItalia. lori azzurri con successo. Da menzionare i trionfi a livello juniores per le promesse Matilde Mori e Valentina Masi, che hanno conquistato la medaglia Suvereto d’oro nella forme a squadre femminile. Molto bene Dalla Val di Cornia maanche la 20enne Lucia Holzner, salita sul gradino tura un altro titolo tricolopiù basso del podio nella stessa specialità senior. re per il tessuto agonistico
Porto Azzurro
Nuovo exploit per il bodybuilder elbano d’adozione e senegalese d’origine Babacar Niang. Già campione italiano e addirittura per tre volte in grado di fregiarsi del titolo continentale, Niang si è issato anche sul tetto del mondo della sua disciplina. Nel meeting ospitato a Boston, negli Stati Uniti, il 36enne ha sbaragliato la concorrenza anche nella categoria ProBB della World Natural Bodybuiding Federation, la principale associazione internazionale di culturismo. L’ex lottatore professionista Niang, diviso tra la residenza di Porto Azzurro e la palestra di allenamento in quel di Capoliveri, dove suda ogni giorno agli ordini dei tecnici nonché fratelli Tommasso e Diego Caccialupi, ha finalizzato quindi un incredibile exploit sportivo iniziato soltanto di recente, nel 2015.
Lungo la Costa
Provinciali e Pro vincenti
nostrano, stavolta nel Nordic Walking. Merito di Annalena Cocchi, in grado di vincere il titolo nella propria categoria sf35 e di piazzarsi addirittura al quarto posto nella classifica assoluta. Già istruttrice Fidal, preparatrice atletica e mental coach, la Cocchi ha trascinato al secondo titolo nazionale anche la sua squadra, la ‘Nordic Walking e Dintorni Asd’: a Siena, dopo le tappe di Monza, Bologna, Tivoli, Bassano, Cortina e Mestre, è giunto il coronamento di una stagione brillante.
(Tutte le immagini in questa pagina sono tratte dai profili facebook ufficiali degli atleti e/o società sopra menzionati)
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Nuoto
Mussi-LombardiFemiano: un’edizione ‘Divina’ Lo storico meeting, ospitato per la prima volta a Livorno, ha visto brillare la stella di Federica Pellegrini ma ha anche consacrato il talento emergente degli atleti di casa testo e foto di ANDREA masINI
Doppio successo, nei 100 rana e nei 200 misti, per la 18enne livornese Sara Franceschi
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on solo passerella per Federica Pellegrini: la 41esima edizione del trofeo “Mussi, Lombardi, Femiano” ha costituito la vetrina ideale per mettere in mostra la preziosa miniera dei talenti che, nel solco della lunga tradizione di successo del movimento natatorio labronico, stanno emergendo ai massimi livelli del panorama nazionale e internazionale. Forti tinte ‘amaranto quindi per lo storico meeting natatorio, che per anni è stato organizzato dai cugini della vicina Versilia e poi costretto a migrare tra le polemiche a causa di problematiche logistiche legate a un’impiantistica non più al passo con i tempi e in grado di ospitare una tappa tanto storica quanto importante nella stagione agonistica del nuoto tricolore, specie nell’ottica degli imminenti Campionati Italiani Assoluti Invernali che si terranno tra il primo e il 2 dicembre a Riccione. Un meeting livornese non solo per via della location ma anche e soprattutto grazie alle brillante performances sfoderate dai nuotatori tesserati per la Nuoto Livorno. Sensibili i miglioramenti rispetto alla trasferta di Genova per Matteo Ciampi, già buono in occasione dell’altrettanto imperdibile ‘Nico Sapio’ ma arrivato addirittura a medaglia nei 200 Stile Libero 10
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con il record personale in 1’45’’68, battuto soltanto dal più blasonato ed esperto Filippo Magnini. Ancora migliore la prestazione dei 400 Stile Libero, che ha permesso al nativo di Latina ma livornese d’adozione di issarsi addirittura sul gradino più alto del podio, grazie al tempo di 3’45’’18. Ormai da un paio di stagioni in forza al Nuoto Livorno, Ciampi è ormai considerato dagli addetti ai lavori un elemento in costante ascesa, atteso al varco dagli esperti all’immediata riconferma nel già menzionato appuntamento tricolore sulla riviera romagnola. Ciampi sarà quindi uno dei sorvegliati speciali il cui nome è annotato sul taccuino del Commissario Tecnico Butini, peraltro avvistato sugli spalti dell’impianto livornese: il selezionatore azzurro dovrà infatti selezionare coloro che rappresenteranno l’Italia ai prossimi Europei di Copenaghen in agenda a fine anno, dal 13 al 17 dicembre. In grande spolvero anche la Masini Luccetti, appena ai piedi del podio nei 400 Stile Libero, oltre alla Franceschi in campo femminile (la ragazza del ’99 ha vinto l’oro anche nei 100 Rana), assieme al collega in ambito maschile Turrini: questi ultimi due entrambi vittoriosi nei 200 Misti. Medaglie di valore indiscusso quelle infilate al collo anche da Dal Maso (argento nei 200 Misti maschili) e dalla Luperi (bronzo nei 100 Farfalla femminili). La gloria tra gli applausi del tifo di casa si è poi consumata anche a livello di squadra per la società ospitante: Nuoto Livorno si è assicurato infatti anche la vetta del ranking per società e il terzo posto in assoluto tra i partecipanti (dietro ovviamente i due nutriti e blasonati gruppi militari). Grande quindi la soddisfazione per il tecnico Stefano Franceschi e per il Presidente Carlo Chelli.
Il pubblico ha appluadito anche il patron del trofeo Crisci, il quale ha voluto che la manifestazione non si fermasse di fronte alle recenti difficoltà
Il capitano della Nuoto Livorno Federico Turrini ha dominato la sua specialità preferita, i 200 misti
Applausi anche per il suo compagno di allenamento, l’altra star molto attesa anche dai semplici curiosi e appassionati di vip e gossip. Filippo Magnini, non soltanto ex fiamma della Pellegrini bensì due volte campione del mondo nel 2005 e nel 2007: oggi 35enne, il pesarese ha dimostrato di essere capace ancora di competere ad alti livelli: 1’45’’29 il suo tempo nei 200 Stile Libero.
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La campionessa pronta a scattare fuori dai blocchi e confermare il buon momento dopo il trionfo al ‘Nico Sapio’ di Genova
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olo una settimana prima, grazie a un bel 53’’30 fatto registrare in quel di Genova, la ‘Divina’ si era issata sul gradino più alto del podio sui 100 Stile Libero. A Livorno, fra gli applausi degli appassionati labronici che hanno riempito gli spalti della piscina “M.Rosi”, Federica Pellegrini ha concesso il bis fermando il cronometro sui 54’’50. Il miglior viatico per l’azzurra, una campionessa comprovata su distanze più lunghe (ad esempio, è la più vincente nella storia dei Mondiali nei 200 Stile Libero ma ha anche stabilito il record del mondo sui 400 in vasca lunga per ben due volte) ma che in questa seconda fase della carriera ha deciso di rimettersi in discussione e accostarsi a una distanza più breve, basata sulla velocità: “Il riscontro è stato abbastanza buono, anche tenuto conto che 15 minuti prima avevo nuotato un 100 Dorso - ha
commentato la Pellegrini - In questi casi la volontà è quella di portare la gara a casa, in qualsiasi modo. Stiamo lavorando duro, ma la stagione in vasca corta è una fase preparatoria, in vista dell’anno nuovo e dell’Europeo di Glasgow ina genda la prossima estate”. Per la dorata (in tutti sensi) Pellegrini (“I capelli di platino? Avevo voglia di cambiare, ci pensavo da un po’ di tempo” ha confessato riguardo al nuovo look sfoggiato a bordo vasca), un’altra performance di rilievo a Livorno è maturata proprio sui 100 Dorso, fermando il cronometro a 58’’95 a soltanto 15 decimi dal record personale: “Scendere sotto i 59 secondi non capita tutti i giorni”. La copertina al maschile è andata invece a Luca Dotto, vincitore dei 50 e argento nei 100 Stile Libero: l’allievo di Claudio Rossetto è apparso in ottima forma timbrando 21’’80 nelle due vasche (21’’74 in batteria) e 48’’41 nella distanza olimpica.
Matteo Ciampi, portacolori del club di casa, nei 200 Stile Libero è stato battuto solo dal più esperto Magnini
Nuoto
Pellegrini, Magnini, Dotto: tanti i ‘big’ in vasca
La storia:
i siamo incontrati con l’assessore Morini alla fine dello scorso luglio: fin da subito ho ricevuto garanzie e disponibilità. Il trofeo, in 41 anni di storia, non era mai uscito dalla Versilia perché le sue origini e i suoi valori sono radicati là ma alla fine Livorno si è rivelata la migliore alternativa possibile”. Questa la soddisfazione del Maresciallo Giovanbattista Crisci. L’evento sportivo era nato infatti per onorare la memoria dei tre uomini della Polizia di Stato ai quali è intitolato (il brigadiere Gianni Mussi e gli appuntati Giuseppe Lombardi e Armando Femiano), vittime del terrorismo e Medaglie d’Oro al Valor Civile, uccisi nel 1975 in un agguato terroristico a Querceta. Nell’attentato rimase gravemente ferito lo stesso Crisci, oggi presidente del Comitato organizzatore del Trofeo. Un meeting che fa storia ormai da oltre 40 anni ed è tappa fissa del calendario nazionale della Federazione di nuovo. Alla manifestazione partecipano ogni anno più di mille nuotatori, provenienti anche da Federazioni straniere. Anche quest’anno, il trofeo si è articolato in due giornate. Al sabato sono scesi in vasca gli atleti assoluti (“Unica”, seniores e cadetti) con qualificazioni, al mattino, e finali, al pomeriggio. (compresa la tradizionale diretta tv grazie alle teleamere Rai). La Domenica poi ha lasciato la ribalta ai giovani atleti delle categorie ragazzi e Juniores, oltre a un doveroso spazio riservato agli atleti della Federazione Italiana Nuoto Paraolimpico.
La presenza di Federica Pellegrini ha attirato tanti appassionati sugli spalti del meeting livornese
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Davide, giovane talento delle frecce, ha conquistato un nuovo titolo italiano e sogna di partecipare alle Olimpiadi
È
arrivato un altro titolo tricolore per Davide Chiari, il ‘golden boy’ del tiro con l’arco. Il 18enne labronico è fresco di successo ai Campionati Italiani Targa che l’hanno visto trionfare sui campi di gara di Oderzo, in provincia di Treviso, al fianco della collega Vanessa Landi. Dopo lo ‘scudetto’ nel Campagna categoria Allievi conquistato un anno fa in quel di Pinerolo alla prima partecipazione assoluta, Chiari ha concesso il bis. Stavolta in una diversa variante della disciplina e soprattutto in tandem: un duo allestito in via temporanea ed eccezionale con la compagna grossetana, tesserata per la Compagnia Arcieri Montalcino. Reduce dall’esperienza maturata nel corso della settimana precedente a Cortina d’Ampezzo, con un comunque brillante quinto posto negli Italiani Campagna, il portacolori degli Alfieri livornesi già campione Regionale Targa ha scagliato le frecce migliori proprio nel Mix Team. Un tabellone dominato in lungo e in largo persino nel match finale, stravinto con il punteggio di 5-1. Anche grazie a questa ennesima affermazione, le quotazioni del classe ’99 nel ranking nazionale sono in costante ascesa.
Dopo lo ‘scudetto’ ottenuto nel Campagna categoria Allievi un anno fa, Chiari ha concesso il bis nel Mix Team di Oderzo E pensare che sono passati appena sei anni da quando Chiari ha imbracciato un arco: “Da piccolo ero attirato dagli animatori di un villaggio turistico in Sardegna dove andavo ogni estate con i miei e che facevano provare a tirare i villeggianti. Poi, alle scuole medie,
una giornata evento organizzata alla Terrazza Mascagni mi fece capire che il tiro con l’arco non è un semplice passatempo – racconta il neo maggiorenne Da lì, l’iscrizione a Stagno alla Compagnia Arcieri Livornesi, complice anche la passione per il personaggio arciere di Legolas della saga cinematografica del Signore degli Anelli”. Molto più di un semplice hobby per Chiari: uno pronto a sacrificare energie, denaro e tempo libero (ma non quello da dedicare allo studio per lo studente frequentante la quarta dell’ITI con indirizzo meccanico) pur di raggiungere i livelli più alti dello sport con le frec-
Tiro con l’arco
Occhio al bersaglio: gli obiettivi sono ben Chiari
ce. Ore di allenamento quotidiano (anche training psicologico per stimolare una capacità fondamentale ai fini della performance come la respirazione diaframmatica) e molte trasferte su e giù per lo Stivale per partecipare alle tante competizioni in calendario. Naturali i ringraziamenti agli sponsor (Arco Sport Spigarelli che gli fornisce stabilizzatori e mirino, oltre alla Gas Pro che produce alette) al primo allenatore che l’ha preso sotto la propria ala e l’ha iniziato al tiro, Paolo Del Nista. Recente invece la separazione dal tecnico fiorentino Leonardo Terrosi, con il qua-
“Il sogno è partecipare alle Olimpiadi – confida il neo juniores – Anche se la variante ‘Campagna’ mi piace perché più variegata e imprevedibile”
le il livornese aveva instaurato una collaborazione per poter allenarsi una volta alla settimana in strutture più avanzate. Adesso Chiari è invece seguito a Grosseto dall’esperienza di Stefano Mazzi, pluricampione italiano. “Il sogno naturalmente è quello di partecipare alle Olimpiadi, quindi sarà inevitabile concentrarsi in futuro sulla disciplina Targa – svela il campioncino che è passato proprio quest’anno alla categoria juniores - Anche se il Campagna è una tipologia di sfida più difficile ma anche più divertente e meno ripetitiva rispetto al tiro classico, con un gesto tecnico reiterato più e più volte”. Il campo di gara è dentro un bosco dove vengono posizonati 24 paglioni lungo il percorso, con distanza variabile dai 5 ai 50 metri. La sistemazione dei primi dodici bersagli è nota ma la restante metà resta un’incognita: il mirino varia e in pratica è quasi come colpire alla cieca. In più, ci si trova a mirare con i piedi poggiati su differenti dislivelli. “Il Campagna è molto più imprevedibile e variegato, con l’incognita di non conoscere neanche le performance dei tuoi concorrenti. Io mi alleno su entrambi i fronti, anche se ovviamente serve maggiore sacrificio poiché servono due preparazioni differenti” racconta Chiari, che solo al compimento dei ventun’anni passerà tra i senior e intanto, a breve termine, punta già l’appuntamento dei CampionaDavide Chiari impegnato in una sessione di allenamento al ti Italiani indoor a febbraio. campo di Stagno
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Vela
Francesco Marrai: raggio Laser in un mare d’argento Il campione livornese, secondo agli Europei, naviga a vele spiegate verso la seconda Olimpiade della carriera
ciato una preparazione autonoma anche se sempre concordata con la Federazione. Ciò mi consente di sviluppare un lavoro più mirato sulle mie esigenze, con il nuovo allenatore Enrico Strazzera e un team dedicato che segue i miei progressi. Il fatto che il neo coach sia anche un quasi coetaneo è un fattore positivo, considerato anche il fatto che questa disciplina prevede di trascorrere molto tempo insieme, specie nel corso delle frequenti e lunghe trasferte in giro per il mondo. Almeno sulla carta, ho preferito sacrificare qualcosa a livello di esperienza ma guadagnarlo sul piano dell’inte-
I cambi di tecnico e nel metodo di allenamento si sono rivelati una scelta vincente per lo specialista del Laser
Sorriso con la coppa per il successo ottenuto nel Laser Standard al prestigioso Trofeo Princesa Sofia Iberostar 2017
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al 2013, a discapito del fatto che è stato davvero denso di impegni, quello appena messo in archivio è stato il mio anno migliore sotto il profilo dei risultati conseguiti”. Da quando ha cominciato a gareggiare a livello professionistico grazie al tesseramento per il Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, il livornese Francesco Marrai non aveva mai veleggiato così in alto a livello di ranking list mondiale: addirittura quinto dopo l’ultimo aggiornamento del mese di novembre.
to dalla bellissima medaglia d’argento infilata al collo ai recenti Campionati Europei di Barcellona. Oltre che nell’indiscusso talento cristallino del 24enne figlio d’arte (papà Antonio, uomo di fiducia del team Prada di Patrizio Bertelli, ha disputato quattro America’s Cup a bordo di Azzur-
sa intorno ai metodi di lavoro e soprattutto sulla fame condivisa di successi e di raggiungimento dei traguardi prefissati. Una scelta rivelatasi giusta poiché premiata dai risultati. E, di conseguenza, dall’appoggio della Federazione che mi infonde la necessaria serenità.” Marrai ammette di lavorare tanto sul livello tecnico quanto su quello mentale. “Fondamentale non accontentarsi mai e curare sempre di più i dettagli. La componente psicologica è fondamentale nel nostro sport, anche se non sono proprio un tipo da ‘mental coach’.
L’obiettivo di Marrai è prendere parte alle seconde Olimpiadi della carriera in quel di Tokyo 2020 Una crescita costante che ha toccato l’apice (ci auguriamo solo momentaneo, con la speranza che nel 2018 possa migliorare ulteriormente) grazie a una serie di risultati prestigiosi collezionati nel 2017 agonistico. Solo un piazzamento fuori dai primi dieci in tutte le gare disputate in stagione, con la collana impreziosita da perle rappresentate dai due successi in Coppa Europa, da un secondo posto ottenuto in occasione di una tappa di Coppa del Mondo, dalla nona piazza alla kermesse mondiale ma soprattut14
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ra prima e Luna Rossa poi, oltre ad aver alzato al cielo una Louis Vuitton Cup nel 2000, ndr) l’impennata subìta dal trend in costante ascesa affonda le proprie motivazioni in ragioni concrete e perfettamente spiegabili. “Dal gennaio scorso, ho cambiato metodo di allenamento, ho comin-
Il campione labronico sorridente sul podio, con al collo la medaglia d’argento agli Europei di Barcellona
Vela
ipotizzano per Marrai anche un futuro non troppo lontano in Coppa America, al timone di Luna Rossa. “Sarebbe un bel sogno che mette i brividi e se dovesse arrivare la chiamata un tentativo lo farò – ammette il 24enne concentrato anche sul portare a termine gli studi, visto che gli mancano ormai appena due esami prima della tesi alla facoltà di Ingegneria Nautica dell’Università di Genova - Il mio allenatore è di Cagliari (Marrai fa la spola tra la città dei Quattro Mori e la Sardegna,
L’argento agli Europei è il miglior risultato in carriera per il livornese, battuto solo dal due volte Campione del Mondo inglese Thompson Marrai sotto pressione nella prima tappa di Coppa del Mondo ospitata di recente dalle acque di Tokyo
La ricerca degli stimoli e della concentrazione necessaria preferisco processarla da solo”. Intanto, nelle acque di Barcellona in occasione degli Europei, il livornese ha firmato la sua performance più bella, piazzandosi alle spalle del rivale britannico Nick Thompson (già Campione del Mondo nel 2015 e nel 2016) e soprattutto davanti al collega cipriota Pavlos Kontides, fresco di titolo Mondiale vinto in Croazia un mese prima. Un argento che addirittura racchiude anche qualche rammarico, anche se ovviamente la soddisfazione è il sentimento prevalente: “Se in qualificazione un neozelandese già fuori classifica non mi fosse venuto addosso facendomi fatto scuffiare e scivolare dalla quinta alla dodicesima posizione, for-
dell’anno prima dove rimasi fuori dalla top ten” sintetizza il labronico che spiega anche il motivo per il quale ha deciso di restare nella sua classe. “Il Laser è una barca dove è difficile vincere presto. L’età media dei timonieri vincenti è piuttosto alta, spesso la maturazione agonistica non arriva che intorno ai 30 anni viston che il fattore esperienza risulta decisivo. A livello tecnico, si tratta forse di una categoria più facile rispetto a altre ma il livello della concorrenza è altissimo.” L’obiettivo è naturalmente puntato sulle Olimpiadi di Tokyo 2020: quelli nipponici sarebbero i secondi Giochi a cinque cerchi della carriera, dopo il debutto coinciso con il dodicesimo posto ottenuto Rio nell’estate dell’anno scorso. Anche se gli addetti ai lavori
Marrai ammette di lavorare tanto sul livello tecnico quanto su quello mentale se avrei potuto anche puntare all’oro – racconta il talento del Laser tricolore Considerando però anche le condizioni meteo non proprio favorevoli e del fatto che si tratta del primo podio a un Europeo, non posso davvero lamentarmi”. Ai campionati iridati ospitati invece in Croazia a Spalato, Marrai non è salito sul podio ma si è comunque inserito tra i migliori dieci al mondo. Il bilancio di dieci prove e sette giorni di regata è stato pregiudicato da due dubbie penalità inflitte da giudici e dall’annullamento dell’ultimo giorno di gare a causa delle avverse condizioni meteo: alla fine, è arrivato un nono posto. “È stato un Mondiale comunque positivo, specie se confrontato con quello
con una parentesi estiva di un paio di settimane sul Lago di Garda in concomitanza delle gara nazionali in zona, ndr). Anche la base di Luna Rossa è programmata nel capoluogo isolano, un modo per conciliare gli impegni potrei trovarlo …”. Niente pare precluso per il golden boy della vela italiana, un campione con la testa sulle spalle che in barca racchiude ambizione e umiltà, dedizione al lavoro e talento naturale. “Dopo la prima tappa della Coppa del Mondo già consumata a Tokyo, il 2018 comincerà con il nuovo appuntamento di Miami a gennaio e poi proseguirà con la terza tappa in Francia. E poi Europei ancora oltralpe, a La Rochelle, e il primo test Event preolimpico in calendario a settembre – racconta Marrai, svelando agenda e obiettivi per l’anno a venire – L’evento più atteso sarà però il Mondiale di agosto: in Danimarca si selezioneranno le nazioni che avranno diritto a partecipare alle Olimpiadi giapponesi”.
Il talento azzurro impegnato in un’azione di gara in occasione della tappa francese di World Cup 2017
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Trionfale la spedizione degli equipaggi saliti in barca sul Lago di Como: doppia vittoria in campo maschile e femminile
Canottaggio
Europei sedile fisso, due successi alla livornese
ti per quasi due chilometri. Negli ultimi 800 metri la superiorità e la miglior preparazione atletica dei toscani sono emerse in modo lampante: alla fine l’equipaggio ‘di casa nostra’ ha superato i rivali e tagliato il traguardo con più di tre barche di vantaggio. L’allenatore Luca Marconi non nasconde la propria soddisfazione per l’eccellente risultato. “Sono contentissimo, soprattutto per i miei ragazzi, che meritano questo titolo. Avevo detto ai miei atleti di non aver paura se nei primi metri fossero rimasti dietro. I miei ragazzi sono abituati a gare lunghe e sapevo che sarebbe-
Al Campionato Europeo di Como hanno preso parte quasi 200 vogatori provenienti da tutto il continente
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Gli equipaggi vincitori del titolo continentale omaggiati al ritorno in città anche dall’Assessore Morini
equipaggio azzurro, laureatosi lo scorso 8 ottobre campione d’Europa, risulta composto quasi esclusivamente da atleti livornesi. Gran parte del merito del trionfo dell’Italia nella kermesse continentale di canottaggio a sedile fisso, tenutasi nella seconda domenica di ottobre sul Lago di Pusiano, a Como, va ascritto a canottieri labronici. Al via dell’evento quasi 200 vogatori provenienti dall’Inghilterra, dal Galles, da Malta e, ovviamente, dall’Italia, rappresentata da equipaggi del comitato lombardo, del comi-
tato ligure e del comitato toscano. Sull’imbarcazione del Granducato, quasi tutti gli atleti sono della provincia di Livorno, con l’unica eccezione di Francesco Orlandini che è arrivato dal Giglio. Insieme a lui, a comporre la ciurma vincitrice, i due livornesi Yari Pantani e Fabio Ricci e l’elbano Davide Mancini (elbana pure la timoniera Irene Mazzei; livornese la “riserva” Andrea Longobardo). In finale i toscani hanno conteso il primo posto con l’armo ligure, per un duello testa-testa che è andato avan-
I vincitori dei titoli continentali sono stati premiati in una serata speciale dall’Assessore allo sport Morini
ro venuti fuori alla distanza. È un successo strepitoso, che va al di là di ogni rosea previsione. In realtà non pensavo di vincere: speravo ‘solo’ nel podio”. Grande successo anche per le ragazze, che hanno centrato il titolo continentale, anch’esse con un equipaggio composto quasi tutto da livornesi. Flavia Mattioli, Giulia Volpi e le due elbane Isabella Rossi e Karin Matarese (con la riserva Valeria Scalandrini), grazie a una prestazione strepitosa, hanno centrato una vittoria mai in discussione. La città di Livorno ha festeggiato il doppio trionfo nel corso di una serata nei locali dell’Asd Hawaii da Shangay: ai componenti de-
L’equipaggio ‘in rosa’ è stato formato da due ragazze livornesi e altrettante giovani atlete elbane gli equipaggi, Andrea Morini (Assessore allo sport del Comune di Livorno) e Riccardo Migliaccio (vicepresidente del Comitato Regionale Toscano canottaggio a sedile fisso) hanno consegnato i diplomi attestanti la conquista del titolo di campioni d’Europa. Sono stati premiati anche gli accompagnatori Sergio Marconi e Doriano Pantani, oltre allo sponsor ASD Hawaii da Shangay. Fabio Giorgi
Foto di gruppo per la spedizione livornese che ha ben figurato in campo sia maschile sia femminile
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Basket
Livorno, un settebello in panchina Malgrado la latitanza di team al vertice, la tradizione cestistica è riscattata dal boom degli allenatori labronici
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iana, De Raffaele, Ramagli, Dell’Agnello. E poi Banchi e Sodini. Sono sei gli allenatori livornesi, di cui cinque formatisi sui parquet della scuola Don Bosco, che a oggi si sono conquistati un posto da head coach in Serie A. Con l’aggiunta last minute di Bechi, succeduto a Corbani al prestigioso timone della Virtus Roma in A2. Un record che non registra precedenti analoghi nella storia della pallacanestro italiana. Un elenco arricchito dalla ciliegina dello scudetto vinto da Walter De Raffaele, campione d’Italia in carica al timone della Reyer Venezia. Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, l’ex play ha mosso i primi passi a bordo campo come vice di Finelli nell’anno della promozione in A dell’allora Basket Livorno. E tricolori dal retrogusto donboschino erano stati anche quelli ottenuti a Siena e Milano dal grossetano di nascita ma livornese d’adozione Luca Banchi: quest’anno capo allenatore della Fiat Torino. Alessandro Ramagli, in grado di riportare la Virtus Bologna nel mas-
Walter De Raffaele (foto tratta da reyer.it) 18
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notizie
simo torneo nazionale, è stato invece al Don Bosco dal 1993 al 1996. Poi una progressiva scalata ai vertici, con la lunga parentesi di Biella alla quale sono succedute le panchine di Treviso e Teramo prima del prestigioso incarico con le V nere felsinee. Di recente, è poi finalmente maturato il grande momento anche per Marco Sodini: il viareggino, che ha trascorso una parentesi professionale donboschina lunga dal 2004 al 2009, è salito in corsa in sella alla Red October Cantù lo scorso ottobre. Infine, l’ultima new entry è proprio Andrea Diana, che ha fatto parte dell’organigramma tecnico Don Bosco dal 2000 al 2008 ed è la bandiera della Leonessa Brescia che ha trascinato oggi a uno storico primato in A (si veda intervista qui a fianco). Nel 2011 approdò in Lombardia con i galloni di vice di Sandro Dell’Agnello. ‘Sandrokan’ gode di una consolidata esperienza ai vertici: battezzato da head coach ormai più di 10 anni fa proprio con i colori amaranto targati TdShop.it, poi ha allenato nella massima serie a Pesaro e nell’amata Caserta (teatro del suo scudetto da giocatore), prima di approdare a Brindisi. Tutto senza dimenticare Luca Bechi, storico vice di Ramagli prima alla Bielle e poi a Biella, dove nei lunghi nove anni di militanza rossoblù ha rilevato il testimone da head coach. Di scuola Pielle, nel curriculum ha anche un’esperienza estera in Ucraina e un passaggio alla Virtus Bologna, ha allenato a Torino. In Piemonte ha conquistato la promozione in A, ora l’avventura capitolina alla guida dei giallorossi Virtus, una nobile decaduta ma vogliosa di tornare in auge. E così la Livorno dei coach della palla a spicchi ha calato un clamoroso ‘settebello’. (ha collaborato Andrea Masini)
Luca Bechi (foto tratta da auxiliumpallacanestro.it)
Luca Banchi (foto tratta auxilumpallacanestro.com)
Marco Sodini (foto tratta da pallacanestrocantu.com)
Sandro Dell’Agnello (foto tratta da newbasketbrindisi.it)
Alessandro Ramagli (foto tratta virtus.it)
Il coach della Leonessa Brescia vive un ottimo avvio di stagione, la seconda in A: primo imbattuto dopo nove gare
Un sorriso rubato al coach livornese nel pregara del match con l’Orlandina
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ono un classe 1975 che ha vissuto in pieno l’epopea gloriosa delle due squadre cittadine di pallacanestro negli anni ’80, la rivalità Libertas-Pielle: sono cresciuto al palazzetto. Chi come me ha respirato quell’atmosfera, è naturale sia rimasto ispirato da una così forte competizione. Il momento d’oro degli allenatori livornesi che stanno portando avanti una buona carriera ad alti livelli attuale è figlia di quelle radici”. La congiuntura economica poco felice che attanaglia la città ha forse contribuito ad acuire la voglia di spiccare il volo per raggiungere lidi migliori? “A Livorno esiste una spiccata tradizione per la pratica sportiva: l’agonismo è visto da sempre come molto di più di un semplice doposcuola per far divertire i giovani, bensì spesso come una possibile professione da intraprendere concretamente. Passione,
grinta e voglia di emergere ce l’abbiamo insita nel DNA”. Com’è il rapporto con la piazza della Leonessa, ad oggi una delle poche isole felici nel panorama del basket nazionale. “All’esordio in Legadue non c’era tanto seguito poi la passione si è trasmessa alla città intera.” Anche grazie ai risultati ottenuti: dal 2014, prima semifinale poi la storica promozione in A e, nella stagione ancora seguente, i playoff di A incredibilmente sfiorati all’ultima giornata di regular season. “L’anno scorso abbiamo avuto una bella partenza, il momento migliore vissuto a cavallo della coppa Italia. Solo una serie di infortuni ci hanno penalizzato. Abbiamo fatto tesoro della lezione: pochi acquisti estivi, mirati nelle posizioni chiave, per dare continuità, allungare le rotazioni e consentire ai
Diana sta confermando Brescia ad alti livelli anche questa stagione
Basket
Andrea Diana, nove ruggiti per il trono
tifosi di identificarsi ancora con i propri beniamini.” Grande feeling con Vitali, secondo assistman del campionato con sei passaggi vincenti di media (“Il play è il faro della squadra sul campo, il rapporto con il coach dev’essere speciale: tra noi ci sono stima e fiducia”), gli americani Moss e Landry restano pilastri inossidabili (“Era dal 2009 che l’MVP della stagione regolare precedente non restava nella stessa squadra”). “Il gruppo affiatato sta alla base dei nostri buoni risultati dopo 8 turni”. E le statistiche confermano: quella bresciana è la miglior difesa del campionato (solo 66.5 punti subiti di media) e la seconda in chiave palle recuperate (9.1 a partita). E anche in attacco le bocche da fuoco non fanno cilecca: la Germani tira dall’arco dei tre punti con il 37%, una mira seconda solo ai cecchini dell’Umana Venezia. “Arrivare a dicembre imbattuti va oltre le più rosee aspettative. Raggiungere i playoff in primavera sarebbe il coronamento del percorso: intanto confermarci alle Final Eight di Coppa Italia a metà torneo sarebbe altrettanto straordinario”. (Tutte le immagini presenti in questa pagina sono gentilmente concesse dal Basket Brescia Leonessa)
L’identikit
Ex giocatore tra serie B e C, a 30 anni la scelta di appendere scarpette. “La spinta fu provare ad arrivare allenatore dove non ero arrivato in campo. Devo molto a Sodini, ai tempi responsabile del Settore giovanile del Don Bosco, che mi incoraggiò con fiducia.” Dopo la gavetta “che mi ha fatto apprezzare i pregi di una crescita progressiva” (prima assistente di Luca Bechi e dello stesso Sodini, poi di Dell’Agnello e Martelossi, ndr) dal 2011 è a Brescia. Prima come vice di ‘Sandrokan’ e infine promosso con i galloni di generale. Brescia è un club rinato soltanto nel 2009, dopo il fallimento della precedente proprietà avvenuto 13 anni prima. Una gestione oculata ha consentito, in appena otto anni, la scalata dai Dilettanti alla cima del basket tricolore.
Andrea Diana impegnato a guidare i suoi
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Calcio
Livorno il regalo più gradito Sotto l’albero, gli amaranto di mister Sottil hanno incartato il dono migliore per i tifosi
del proprio potenziale da parte dell’undici di casa al Picchi.
I (quasi) record amaranto:
Il maggior numero di vittorie iniziali in campionato, avvenne con 9 successi di fila in serie C1 nel girone A del 199798; mentre la stagione dove la squadra amaranto rimase imbattuta più a lungo consecutivamente fu addirittura l’intero campionato di serie C2 (29 partite) nel 1983-84. Fino al derby perso con il Pisa però, i labronici quest’anno avevano collezionato statistiche da stropicciarsi gli occhi: il Livorno era stata infatti l’unica squadra a restare imbattuta in tutta la Serie C con 10 vittorie su 12 partite, 29 reti segnate (2,42 di media a partita) e appena 7 subite (poco più di 0,5 a partita), 32 su 36 a disposizione i punti conquistati.
Corsi, ricorsi e rincorse (promozione)
Il momento magico dell’undici allenato da Andrea Sottil si è spezzato bruscamente proprio in occasione del turno di campionato di serie C più sentito, la sedicesima giornata e il derby con il Pisa. L’ultima sfida giocata e persa con i cugini della Torre Pendente fu nel corso del torneo cadetto 2008-2009, quello che poi alla fine coincise con il pronGli amaranto festeggiano con la Triglia mascotte dopo una delle tante vittorie conquistate sotto la curva Nord dell’Armando Picchi
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agari in pochi avranno il coraggio di ammetterlo, ma in pratica tutti i tifosi amaranto, se qualcuno avesse proposto loro un accordo in partenza, magari non proprio volentieri ma avrebbero comunque barattato a tavolino la sconfitta nel derby con il Pisa per poter arrivare praticamente al giro di boa stagionale prima in classifica in solitario. Se poi avessero avuto la garanzia di poterlo fare con un vantaggio in doppia cifra rispetto ai cugini neroazzurri, allora avrebbero davvero firmato al volo nero su bianco.
re anche nei momenti di maggiore difficoltà (otto volte ha rimontato o addirittura ribaltato il risultato nel secondo tempo). L’unica occasione in cui il prolifico attacco amaranto è rimasto a secco coincide, non a caso, con lo stop dell’Arena Garibaldi. Anche perché alle spalle del bomber Vantaggiato (11 reti, il 30% dello score complessivo di squadra) e della freccia ex lecce Doumbia (7 sigilli, già battuto il proprio record personale tra i professionisti), la piacevole sorpresa è stata Murilo: il brasiliano classe ’95, è a quota 6 reti in 16 pre-
Fino al derby perso con il Pisa, il Livorno era stata l’unica squadra a restare imbattuta in tutta la Serie C Alla 18a, un turno dalla fine del girone d’andata, solo 3 pareggi e un solo, pur bruciante, ko. 25 punti conquistati tra le mura amiche, ben 17 in trasferta, 37 gol segnati e solo 13 subiti. Un gruppo compatto, maturo, capace di salire in testa alla graduatoria del girone A già alla quarta giornata e, dopo essere sceso per qualche turno al secondo posto, di risalire saldamente in sella dal turno 11 sino al titolo di campione d’inverno stravinto con largo anticipo. Un collettivo in grado di reagi20
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senze quest’anno, già eguagliato il tetto raggiunto al termine della sua prima stagione in amaranto con il doppio delle partite giocate. Un traguardo di tappa raggiunto anche grazie alla clamorosa tripletta che ha consentito al Livorno di rimontare dallo 0-2 e strappare tre punti determinanti sul campo del Pontedera. Quel successo insperato, alla sesta giornata, ha probabilmente costituito un crocevia fondamentale nel percorso di crescita e nella presa di coscienza
Andrea Sottil ha già vinto un campionato nella sua carriera da mister, in serie D con il Siracusa
Calcio Il franco maliano Doumbia è tra le note più liete del prolifico attacco labronico
Il capitano coraggioso Luci: in amaranto dal 2010, malgrado il dolore per la scomparsa del padre, è stato tra i migliori con la Carrarese
to ritorno nella massima serie dopo la retrocessione dell’anno prima. Una stagione che, malgrado il dazio pagato con i neroazzurri, si concluse in maniera trionfale per il Livorno: già primo alla fine del girone d’andata e poi, arrivato solo terzo alla ‘deadline’ di primavera, fu costretto a passare per le forche caudine supplementari della formula playoff, battendo prima il Grosseto e poi il Brescia. Alcune analogie dovrebbero quindi rincuorare il sodalizio di via dell’In-
dipendenza: correva il 14 febbraio 2009 all’Arena Garibaldi quando, dopo 7 anni, tornava il derby che in Serie B mancava dal 1970. La formazione amaranto, allenata da Leo Acori, si presentava da capolista e con una striscia di 17 risultati utili consecutivi che si chiuse proprio quel giorno con lo stop maturato attraverso un 2-1 per il Pisa. Anche stavolta, il Livorno è giunto all’appuntamento forte di 14 match ufficiali giocati senza uscire sconfitto: l’ultimo ko infatti risaliva addirittura al pesante 0-4 subito in trasferta a Carpi in Coppa Italia. Ma si parla di una sfida giocata praticamente in pieno precampionato, datata addirittura 6 ago-
sto e quindi con la rosa ancora incompleta, i meccanismi e la forma atletica tutti da rodare. Un’altra similitudine è quella legata all’assenza dei tifosi amaranto sugli spalti dell’Arena Garibaldi: anche quello del 2009, come purtroppo si è ripetuto anche in occasione dell’ultimo faccia a faccia, si assistette a un derby a metà. Se quest’anno il forfait dello ‘stadio mobile’ è stato una diretta conseguenza della decisione di limitare ad appena 400 i biglietti messi a disposizione per il settore ospiti, ai tempi per motivi di ordine pubblico la visione dal vivo della gara venne riservata esclusivamente agli abbonati di casa.
Gli amaranto, ritornati al primo posto già dalla giornata numero 11, si sono laureati campioni d’inverno con largo anticipo
Il Pallone sotto l’albero (ma con più moderazione)
Il brasiliano Murilo ha segnato una tripletta storica coincisa con la rimonta-vittoria di Pontedera
Rispetto al Natale di un anno fa, il calendario di serie B pare aver messo un piccolo freno all’abbuffata di partite da giocare proprio a ridosso dei giorni clou delle feste. Il 25 e il 31 dicembre sono sono stati infatti esentati in corsa dall’Assemblea della Lega di B. Gli impegni del torneo cadetto non si svolgeranno quindi né alla Vigilia di Natale, né a Capodanno. Le partite si disputeranno alle 20.30 del venerdì per evitare problemi logistici e un prevedibile calo di presenze dei tifosi sugli spalti. Pare quindi abortito almeno parzialmente l’esperimento di esportare alle nostre latitudini la formula inglese che era stata presa in prestito a partire dall’annata 2012-2013, quando si giocò il 23, 26 e 30 dicembre.
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Fides, cinque stoccate al tempo che passa Ai Mondiali Master di scherma in Slovenia, gli sciabolatori livornesi Filippi e Paroli hanno fatto incetta di medaglie
Giulio Paroli, con al collo la medaglia d’oro vinta agli iridati di Maribor
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altra faccia del Fides. Quella di due super campioni navigati che hanno dato un calcio alla carta d’identità e continuano ad allenarsi come giovanotti alle prime armi, per farsi trovare super preparati, negli appuntamenti importanti: nazionali, europei e mondiali. Fabrizio Filippi, 71 anni ben portati e Giulio Paroli, classe di ferro 1952: un ‘giovanotto’ che sprizza energia da ogni poro, ai campionati del mondo Master di scherma ospitati a Maribor in Slovenia, hanno scritto un’altra pagina importante, per non dire eccezionale, della loro “infinita” carriera sportiva.
In due, sono messi al collo ben cinque medaglie. Di queste, un paio addirittura del metallo più pregiato. Oro per Giulio Paroli nella sciabola individuale e nella sciabola a squadre assieme al compagno che invece, a livello personale, ha fatto addirittura tris: Fabrizio Filippi porta a casa anche un bronzo nella sciabola individuale, cat. C (over 70) e un argento nel fioretto a squadre (dove Paroli era capitano e non tiratore in pedana). Due grandi campioni senza tempo, merito anche del lavoro eccellente svolto insieme al maestro Diego Pardini, che li ha accompagnati anche alla kermesse iridata. Un’impresa sportiva che ripaga i due labronici del sudore versato nel “sacro tempio” del Fides. Paroli. Per il più giovane, è sufficiente scorrere il sontuoso palmares per capire come questi nuovi allori siano la ciliegina sulla torta di una carriera Master ricca di soddisfazioni ma proprio per questo, destinata a durare ancora per qualche altro anno. “Per la prima volta – racconta Paroli - ho abbinato l’oro individuale a quello a squadre. E la felicità è arrivata alle stelle”. Poi è entrato ancor più nei dettagli soffermandosi sulle sue due prove individuali e su quella dell’amico Fabrizio. “Il 16 ottobre ho disputato la gara di fioretto individuale, nella quale mi sono classificato al settimo posto, dopo aver perso nei quarti dal britannico Wedge che poi si sarebbe laureato campione del mondo. Il giorno dopo, forse perché avevo il freno psicolo-
71 anni per Filippi, 65 primavere per Paroli: due sciabolatori di talento, capaci di sconfiggere il tempo
Da sinistra, Filippi, il tecnico Pardini e Paroli posano orgogliosi dopo l’incetta di successi
gico un po’ tirato, ho iniziato la gara di sciabola individuale in salita, con risultati altalenanti nel girone: tre vittorie e due sconfitte. Dopo aver saltato il turno dei 64, ho affrontato l’ostico britannico, Rennie, vincendo 10-8. Nei sedicesimi poi ho iniziato a carburare a mille e finalmente a esprimere una scherma redditizia, contro il magiaro Glowacz: battuto per 10-5. A questo punto ho pensato che forse una medaglia l’avrei portata a casa. E infatti nei quarti ho costretto alla resa 10-6 il malcapitato tedesco Helfricht, che avevo incontrato anche lo scorso anno. In semifinale poi ho travolto 10-5 l’americano Badger, fresco sessantenne. In quel
Il livornese Paroli sale sul gradino più alto del podio mondiale nella sciabola Master momento ho avuto quasi la certezza che dopo l’oro di Krems nel 2012, l’argento di Varna nel 2013, e il bronzo di Stralsund nel 2016, potevo aspirare di nuovo a un titolo mondiale. Così è stato. In finale contro il campione uscente Enrico Antinoro, ho tirato con grinta, furia agonistica e convinzione ed ho vinto in maniera netta 10-2”. Poi, sempre da Giulio Paroli, il commento sull’amico Filippi. “Diverso il discorso per Fabrizio, nella categoria over 70. Dopo un percorso netto nel girone vincendo tutti gli assalti, nei sedicesimi ha travolto 10-5 il tedesco Herbst”. “I tedeschi con noi labronici – aggiunge con un pizzico d’ironia - hanno poca fortuna. Nei quarti il mitico Fabrizio ha affrontato l’altro italiano Francesco Negro e ha vinto, anche in quel caso, in maniera limpida 10-6. Discorso a parte, invece, la semifinale con l’ucraino Shubert, dove Fabrizio ha sentito troppo l’incontro che se vinto l’avrebbe portato all’ultima sfida. Finalissima, però, che non è arrivata per un’inerzia 10-9, complice un po’ di tensione emotiva e un pizzico di sfortuna. Sono assolutamente convinto che, una volta approdato in finale, l’oro sarebbe stato suo, come agli Europei del Maggio scorso”. Senza particolari sussulti, invece, il trionfo nella gara a squadre: “dove - chiosa Paroliabbiamo bissato il successo dell’anno scorso. La squadra era composta da sei atleti: un cinquantenne, un sessantenne e un settantenne e le relative riserve: tre. Dopo un bel girone, abbiamo battuto in scioltezza la Russia: 30-13. Sofferto un po’ in semifinale con la Germania 30-27 e strapazzato gli Stati Uniti in finale 30-19”. Nel fioretto maschile a squadre: medaglia d’argento, invece, per Fabrizio Filippi. Il sestetto azzurro, di cui faceva parte, dopo aver vinto di misura sulla Germania; 22-21 nei quarti. E sugli Stati Uniti: 1514 in semifinale, ha ceduto in finale alla Francia 26-22. Mario Orsini
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Podismo
Mezza Maratona, soddisfazione intera Bilancio positivo per la prima edizione della Livorno Half Marathon. Testimonial l’ultra podista Calcaterra; vittoria per Jimali in primis, anche sotto il profilo della partecipazione di professionsti, amatori e semplici appassionati della corsa. Ai nastri di partenza di questo evento 2017 si sono presentati qualcosa come 2700 persone, per cimentarsi sia sulla distanza dei classici 21,097 chilometri, sia per potersi divertire su una distanza più breve (poco più di 7 km) e meno probante come la StraLivorno. Ma la formula pensata dal Comitato Organizzatore ha davvero riservato un’opportunità per tutti per provare a fare qualche passo in gruppo lungo le strade della città, condividendo una mattinata fatta di sole, sport e attività salutare. Staffette (ben
80), family run, urban nordic walking e urban dog walking le altre competizioni innovative e fantasiose, con quest’ultima che ha visto addirittura coinvolti tanti padroni presenti con i rispettivi amici a quattro zampe. Tra gli iscritti, da segnalare anche 200 allievi dell’Accademia Navale capitanati dall’ammiraglio comandante Pierpaolo Ribuffo. Alla fine sono stati 1400 gli atleti che, dopo il colpo di pistola sparato dal sindaco Filippo Nogarin e il ricordo delle vittime dell’alluvione abbianto a quello del dottor Alessandro Bechere (una figura da sempre legata al mondo dell’atletica nostrana), hanno poi concluso la propria fatica e sono riusciti a tagliare il traguardo posto all’interno del campo scuola “Renato Martelli”. Per la cronaca, il successo è andato a Jilali Jamali, classe 1980, presentatosi già in testa al primo giro di boa posizionato in zona Bellana in tandem con Jacopo Boscarini e tallonato dal testimonial d’eccezione della competizione, l’ultra maratoneta Giorgio Calcaterra. Dopo il suggestivo passaggio sul piazzale del brigantino nel cuore dell’Accademia Navale e la novità assoluta di questa edizio-
Una panoramica spettacolare della folla di partecipanti, in cammino poco dopo lo start (Foto Onorati)
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uonissima la prima. L’edizione inaugurale in versione Half Marathon per il più importante appuntamento podistico di Livorno si è rivelata un grande successo in termini di pubblico ma,
Il vincitore Jimali nel passaggio davanti alla Fortezza Vecchia (foto Onorati)
Suggestivo il transito dei maratoneti sotto lo storico Brigantino nel cuore dell’Accademia Navale (foto Onorati) 24
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Il percorso ha previsto anche una tappa dentro i Cantieri Benetti / Lusben (foto Onorati)
Le prime posizioni
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Il testimonial
a storia di Giorgio Calcaterra, uomo immagine dell’edizione inaugurale dell’Half Marathon livornese, è di quelle da raccontare a chi non crede che la passione possa riuscire a far realizzare i propri sogni. Grazie all’amore per la corsa infatti l’ultramaratoneta classe 1972 si è infatti gradualmente trasformato da tassista a Roma, sua città natale, in un atleta professionista capace di vincere per tre volte il titolo di campione del mondo sui 100 km e monopolizzare per qualcosa come 12 anni in fila la prestigiosa ‘100 km del Passatore’. Prima maratona disputata e conclusa a soli 18 anni, il personaggio conosciuto e ammirato nel mondo del podismo ha regalato visibilità e blasone alla prima Mezza labronica. “Sono molto legato a questa città, visto che ormai 20 anni fa proprio all’ombra dei Quattro Mori ho corso la mia prima vera maratona – ha raccontato in fase di presentazione l’evento lo stesso ultra podista, in grado di infilarsi al collo anche altre due medaglie di bronzo ai Campionati iridati della 100 km, nel 2009 e nel 2015 – Successivamente, sono tornato almeno altre 3-4 volte per la gara sulla piena distanza. Conosco bene i percorsi: correre lungomare poi mi ha sempre regalato una carica aggiuntiva”. Peraltro, Calcaterra nel 2000 ha fatto registrare quello che è ancora oggi il secondo miglior rilievo cronometrico nella storia
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ne con il tratto disegnato negli spazi dei cantieri navali Lusben Benetti, Jamali si è presentato in solitario e con un vantaggio rassicurante, sufficiente per affrontare in piena sicurezza gli ultimi quattro chilometri di passerella. 1h09’24” il rilievo cronometrico del portacolori del GP Alpi Apuane; secondo è giunto il grossetano Boscarini che ha chiuso in 1h09’59” mentre Calcaterra, pur calato nella seconda parte della gara, è riuscito a issarsi sul gradino più basso del posio con il tempo di 1h14.34. Tra i beniamini di casa livornesi, il migliore è risultato Federico Meini, capace di terminare in 1h14’54”: un tempo che gli è valsa la sesta posizione assoluta malgrado un evitabile errore di percorso. Proprio all’alfiere dell’Atletica Livorno è andato anche il trofeo messo a disposizione dalle Generali per ricordare tutte le vittime dell’alluvione. Da segnalare, a margine della cerimonia di premiazione, la consegna agli assessori comunali Andrea Morini e Giuseppe Vece di un defibrillatore donato alla cittadinanza dal comitato dipendenti del main sponsor Lusben Benetti. Riconoscimenti speciali anche per la Brigata Folgore e l’Accademia Navale: quest’ultima, ha consegnato alla fondazione Telethon il ricavato di quanto devoluto dagli accademisti.
Calcaterra posa con il pettorale d’onore, il numero 1 della Maratona di Livorno. “La preparazione è già improntata verso il grande obiettivo della prossima stagione, il Mondiale che si svolgerà in Croazia – ci ha raccontato il capitolino, dividendosi tra un autografo e un selfie con i runners ammiratori corsi a salutarlo nel pomeriggio del sabato pre gara al palaCosmelli, quartier generale logistico dell’evento - L’amicizia che mi lega agli organizzatori livornesi però è storica e ho colto
La classifica maschile:
1) Jamali Jilali 1:09:24; 2) Boscarini Jacopo 1:09:59; 3) Calcaterra Giorgio 1:14:34; 4) Prestianni Antonio 1:14:49; 5) Ercoli Marco 1:14:51; 6) Meini Federico 1:14:54; 7) Lemmi Luca 1:15:02; 8) El Ouardi Mohamed 1:15:16; 9) Metushi Malvin 1:16:01; 10) Dibra Andi 1:16:02.
La Top Ten femminile:
1) Tamburi Silvia 1:21:01; 2) Chiorazzo Franca Maria 1:24:07; 3) Marietta Claudia 1:25:08; 4) Genemisi Elena 1:29:13; 5) Arpe Stefania 1:29:33; 6) Cusello Rosa 1:29:34; 7) Tredici Serena 1:29:44; 8) Salas Palma Andrea Bernardita 1:30:40; 9) Gigoni Arianna 1:33:21; 10) Cristianini Flavia 1:33:24.
Marco Lombardi e Giorgio Calaterra, atleti colleghi sulle lunghe distanze, posano per uno scatto ricordo
Calcaterra impegnato in azione sul ponte in Porto (foto Onorati)
l’occasione per accumulare un po’ di chilometri anche dalle vostre parti in autunno, oltre che a Lecce e Valencia in Spagna”. Se si esclude l’ulteriore firma impressa sulla storia di una corsa di spessore come il Passatore, quella appena passata non è stata una delle sue annate migliori sotto il profilo dei risultati: “Ma ho comunque partecipato tra l’altro a 4 ultra maratone – specifica agguerrito Calcaterra, nella top list mondiale dei tempi sulla 100 km tra il 2008 e il 2012 e che è stato insignito il luglio scorso con l’onorificenza della medaglia d’oro al valore atletico - Ho voglia di riscatto e non ci penso proprio ad appendere le scarpette al chiodo”.
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Pesi
Una Livorno ‘in rosa’ per sollevare il mondo Exploit d’oro di Simona Sanchioli ai Mondiali di Kettlebell. Argento anche per la Filippelli nei 60 kg: ottimo bilancio per la palestra CFA quattro super campioni di questo sport della palestra CFA di via Cimarosa: Ilaria Filippelli, Jacopo Reali e Rosa Farinola. La Sanchioli, classe 1981, per scrivere il proprio nome a caratteri cubitali nella storia di questo sport nello slancio completo, con due ghirie in mano da 16 kg, nei canonici 10 minuti di gara, ha totalizzato ben 101 ripetizioni, nella categoria al limite dei 70 kg. Una performance che le ha consentito anche di abbattere il record italiano. Zeppe di soddisfazione le sue parole, immortalate anche sul suo profilo facebook. “Rientro oggi a casa stanca soddisfatta e ancora un po’ incredula di questa medaglia d’oro al Mondiale conquistata in una disciplina che pratico da solo 8-9 mesi, gareggiando contro donne veramente forti. La mia prima medaglia d’oro che sono orgogliosa di condividere con il mio coach amico e socio Valerio Perullo perché senza il suo lavoro, i suoi insegnamenti e competenze, i suoi modi burberi, la passione che Simona Sanchioli impegnata in uno slancio mi ha saputo trasferire, non avrei comindurante l’ allenamento ciato e non sarei arrivata fino a qui”. Poi uno sguardo al futuro: “Che dire è rinta, determinazione e muscoli solo l’inizio. Non vedo l’ora di salire nuovad’acciaio, tirati come corde di violimente in pedana con la mia squadra”. no. Simona Sanchioli, ai campionati del Già la squadra. O meglio la super comondo di Kettlebell tenuti lo scorso mese razzata. Oltre all’oro di Simona l’argento di ottobre nella cittadina greca di Loutradi Ilaria Filippelli, classe 1994. La braviski, si è messa al collo la medaglia più belsima Ilaria, nello slancio completo, con la. Un oro scintillante che la ripaga di ore una sola ghiria da 16kg, nella categodi allenamento e tanti sacrifici. Insieme ria al limite dei 60 kg, ha messo a referto con lei, a un tiro di schioppo da Corinto, ben 147 ripetizioni, appena tre in meno laddove il mare è cristallino e l’aria prodell’esperta romana Isabella Santelli vinfuma di storia, hanno festeggiato altri citrice della gara mondiale. Un risultato davvero straordinario per la bella Ilaria: ex canoista, e laureanda in Scienze Infermieristiche. Una ragazzina con un viso d’angelo incorniciato da una montagna di riccioli mori, alla terza gara ufficiale della sua giovane promettente carriera agonistica. In Grecia, in bella evidenza e ottimo quinto posto, per il 30enne Jacopo Reali che nello slancio completo uomini, con in mano due ghirie da 32kg (64 Kg ogni alzata), nella categoria over 90kg, quella dei colossi, ha effetPosa di gruppo per la spedizione CFA ai Mondiali tuato ben 54 ripetizioni (suo regreci: in primo piano Farinola, Gyulai, Filippelli e cord personale), in uno sport scoReali. Dietro di loro, Perullo e Sanchioli
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Ilaria Filippelli, argento nella cat. Under 60 kg, insieme al tecnico Perullo
perto solamente da un paio d’anni, dopo aver prima sgambettato con il pallone tra i piedi e la maglia dell’Antignano-Montenero sulle spalle sui campi erbosi. E successivamente ha gareggiato con la sciabola in mano e, infine, insegnato scherma prima al Fides e poi in Inghilterra, al London Fencing Club e all’University of Arts London. Tanto per non farsi mancare nulla, ha pure mandato alle stampe tre romanzi. Sesto posto nello slancio completo femminile con due ghirie da 16 Kg, nella categoria oltre i 70kg, infine, per Rosa Farinola, classe 1987: master sport, campionessa d’Italia e vicecampionessa d’Europa in carica. Rosa ha concluso la bellissima prestazione mondiale con 82 ripetizioni in dieci minuti. Anche per lei record personale. Un gradino più sotto (settimo posto) con ben 135 ripetizioni, per FannyGyulai, classe 1989, all’esordio mondiale nella specialità dello strappo con una sola ghiria da 16 kg in mano. Fanny una bravissima atleta ungherese vive a Livorno ormai da anni, per questioni di cuore. In Grecia ha gareggiato, negli under 60 Kg, con la maglia magiara addosso perché l’Ungheria non partecipava a questi mondiali come squadra. Inutile sottolineare i suoi enormi potenziali margini di miglioramento, tenendo conto dell’età, dell’esperienza e soprattutto del peso forma: una decina di kg inferiore al limite della categoria di appartenenza. Complimenti meritati anche per il maestro Valerio Perullo. Per lui anche la soddisfazione di vedere sul gradino più alto del podio la romana Isabella Santelli, un’atleta che allena “a distanza” e cui dà anche le dritte giuste al momento giusto. Mario Orsini
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Tennis
Game, set, match per gli alluvionati livornesi Oltre 8500 euro raccolti dal CT di Villa Lloyd a sostegno di AiutiamoLI: coinvolti i campioni Volandri e Lorenzi
La t-shirt dedicata all’evento e venduta per sostenere il progetto AiutiamoLI
Scatto di gruppo per i protagonisti dell’evento al gran completo
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n grande successo. Sia in termini di pubblico che ha gremito gli spalti del glorioso campo 6, sia sotto il profilo del ricavato da destinare al supporto di chi a Livorno ha perso tutti i propri averi in occasione del maledetto alluvione che ha colpito la città dei Quattro Mori lo scorso settembre. Senza dimenticare il prestigio dei testimonial presenti. Su tutti, i due beniamini di casa: il livornese d’anagrafe Filipppo Volandri ex numero 25 del ranking ATP e quello d’adozione Paolo Lorenzi, residente a Siena ma habitué degli allenamenti al Centro Coni di Tirrenia, nonché arrivato a scalare le classifiche mondiali sino alla posizione 33 proprio la scorsa primavera.
Della Fazia, Veronica Volandri e dell’intero staff del club di via Pietri. Alla fine, oltre ai settemila euro già collezionati in precedenza attraverso la vendita delle speciali magliette preparate per l’occasione e consegnati simbolicamente con un mega assegno cartonato nelle mani di suor Raffaella Spiezio della Caritas, si sono difatti aggiunti altri 1500 euro
maturati attraverso la messa all’asta delle racchette, delle divise da gioco e delle palline degli atleti che hanno preso parte all’incontro. Tutto il ricavato del pomeriggio è stato quindi devoluto ad AiutiamoLi, il progetto lanciato sui social da Lamberto Giannini e dai fratelli Chiellini per aiutare la popolazione livornese colpita dalla calamità naturale. In platea e davanti agli stand che hanno messo in vendita alcuni gadget al fine di far incrementare l’incasso a scopo benefico, si sono aggirate qualcosa come cinquecento persone. Tra di loro, tanti appassionati della racchetta ma anche semplici curiosi, oltre a un folto plotone di ragazzi dei settori giovanili in rappresentanza dei circoli cugini, sia cittadini ma anche di altre località toscane, che hanno messo mano al portafoglio per sovvenzionare la buona causa. I ta-
L’incasso: 7 mila euro dalla vendita delle speciali t-shirt, a cui si aggiungono altri 1500 euro con l’asta dei memorabilia delle stelle Tanti applausi e altrettanta efficacia per la mission che ci si era prefissati con questo big match della solidarietà: per il Circolo Tennis di Villa Lloyd, già capace peraltro in passato di ospitare un incontro di Coppa Davis della nazionale italiana, un evento allestito con cura nel minimo dettaglio sotto la spinta organizzativa di Riccardo Ferretti, Luca Salvetti, Lucia 28
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Il momento della consegna del maxi assegno a Suor Spiezio della Caritas
Tennis I due capitani si stringo la mano sotto rete prima del match
Volandri, beniamino di casa, impegnato nel riscaldamento
lenti di belle speranze della Coop Tennis Livorno di Banditella, dello Junior Club, della Libertas, del Dopo Lavoro Ferrovieri e del Tennis Club Il Porto ma anche del Litorale Pisano, del Cosmopolitan Tirrenia, del Tennis Pontedera, del Tennis S.Croce, del CT Montecatini, e addirittura del Villanova di Empoli, hanno tutti indossato la t-shirt a tema al fine di realizzare una stupenda coreografia che ha fatto da cornice allo show andato in scene sotto rete. Per quello che conta poi la cronaca, l’happening si è articolato in un doppio a
nove riprese, lungo un’ora circa e molto spettacolare, considerato comunque l’elevato tasso tecnico degli assi che hanno calcato la terra rossa. Oltre ai menzionati capitani Volandri e Lorenzi, gli altri protagonisti sono stati Alessandro Giannessi (già numero 84 del mondo), Tathiana Garbin (attuale capitana della nazionale femminile di Fed Cup), Cristiana Ferrando, Lisa Tognetti, Alessandra Di Batte, Leonardo Cocchella, Tommaso Schold e Marco Lepri. Maria Elena Camerin (oggi maestra federale ma in grado di infilare nel curriculum 3 titoli WTA in doppio) e Monica Cappelletti, hanno invece partecipato ma senza scendere in campo. Inoltre, da segnalare anche la significativa presenza del delegato Fit Gino Baccheretti e Luigi Brunetti, in rappresentanza del Comitato Toscano.
I big della racchetta hanno risposto presente ma un grosso ringraziamento va anche ai circoli tennis di Livorno e Toscana
Oltre ai ben noti Volandri e Lorenzi, da segnalare anche la presenza di ex azzurre di livello come Garbin e Camerin gli subito una data indicativa per realizzare l’idea”. Idem per Lorenzi che, come racconta il titolare del negozio ‘Tuttosport Banditella’, si trovava a Pechino. “Fortuna che ho l’abitudine di alzarmi all’alba, così sono riuscito a incassare al volo anche il sostegno di Paolo all’iniziativa: in Cina era praticamente mezzogiorno quando gli ho suggerito la cosa – è il dietro le quinte di Ferretti – Lui si è reso disponibile visto che aveva già in agenda di allenarsi proprio dalle nostre parti in questi giorni, con un lavoro di preparazione in vista della prossima stagione al Centro Coni di Tirrenia”.
Ipse dixit:
Filippo Volandri intento a firmare autografi a giovani fans
“L’obiettivo di questa giornata era rivolto a chi ha sofferto per questo alluvione, è bello vedere come ha risposto la città di Livorno dando calore e vicinanza. Oltre al semplice contributo economico che è importante ma non basilare, dietro questa iniziativa c’è il segnale che siamo forti e ci stiamo rialzando come sempre quando cadiamo”. Filippo Volandri, leader del tennis azzurro per una parentesi ininterrotta che si è protratta dal 2003 al 2007, oggi fresco neo papà e prevalentemente impegnato nella carriera di commentatore tecnico in tv, non ha nascosto la propria soddisfazione per la buona riuscita dell’evento. “Mi trovavo negli studi di Sky, quando ho ricevuto il messaggio di Riccardo Ferretti che mi proponeva l’idea – svela il retroscena Volandri – Non ho esitato a propor-
Un dettaglio della raccolta fondi benefica con le foto dei testimonial
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Rugby
Pietro Canepa, un ritorno alla meta Dopo la spaventosa disavventura che gli ha provocato ustioni e un lungo ricovero, il trequarti è tornato protagonista con la palla ovale
Il classe ‘97 ha ripreso dopo la disavventura che ha messo a rischio il suo futuro agonistico
I
l Livorno Rugby ha cominciato con il turbo la nuova stagione agonistica. La squadra biancoverde occupa le primissime posizioni del campionato di serie B, girone 2. Ruolino di marcia di spessore per il ‘quindici’ da quest’anno affidato all’allenatore Marco Zaccagna. Ma attenzione: la meta più bella non è relativa
a fattori tecnici, né alla sfilza di successi ottenuti anche al cospetto di solide realtà della categoria. La meta più bella e significativa, in questo scorcio iniziale del torneo, è stata quella siglata da Pietro Canepa, il classe ‘97 capace di riprendere l’attività sportiva di così alto livello, dopo una bruttissima disavventura.
capito la gravità della situazione. Per fortuna, in quegli attimi frenetici, non mi è mancata la lucidità ed ho preso le decisioni giuste: mi sono tolto i vestiti ed ho cominciato a rotolarmi per terra, spegnendo così le fiamme. Dopo poco sono arrivati i soccorritori e sono stato trasportato d’urgenza all’ospedale”. Il giocatore, con brutte ustioni, anche di terzo grado, sulla schiena, sui glutei, sulle braccia e sulle cosce, è rimasto per quindici giorni ricoverato al Centro grandi ustionati di Cisanello, a Pisa. Poi ha potuto far ritorno a casa. Per un mese, una volta ogni due giorni, ha continuato a recarsi all’ospedale per le medicazioni. Lentamente il rugbista livornese è tornato alla vita di tutti i giorni. Non sono mancate precauzioni nel corso dell’estate “ovviamente ho dovuto evitare esposizioni al sole e non ho potuto effettuare lavoro in palestra”. Dai primi di settembre Canepa è tornato ad allenarsi regolarmente in vista della nuova annata sportiva. Fin dalle primissime giornate del campionato, sempre con la maglia da titolare (come estremo e come apertura), ha contribuito ai successi della sua squadra. Ben 61, nelle prime sei giornate, i punti da lui siglati: all’attivo 3 mete, 10 piazzati (su 14 tentativi) e 8 trasformazioni (su 11). “Stiamo tutti - dice - giocando su buonissimi livelli. Non ci poniamo limiti, ma siamo consapevoli, con la forza di un gruppo compatto e unito e con la guida del nostro allenatore, di poter dire la nostra anche per traguardi prestigiosi”. Dopo quanto successo a Pasquetta, nessun avversario in carne e ossa può far paura al giovane rugbista.... Fabio Giorgi
Il trequarti labronico aveva riportato anche ustioni di terzo grado ed era stato costretto a un lungo ricovero a Cisanello
Il giovane trequarti impegnato in un’azione di gioco contro i rivali Medicei di Firenze 30
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È lo stesso trequarti (impiegato, peraltro con ottimi risultati, anche come mediano di apertura nelle tre partite e mezzo nelle quali il numero dieci titolare Riccardo Squarcini è rimasto ai box per infortunio) a ricordare l’esperienza vissuta lo scorso lunedì 17 aprile, il giorno di Pasquetta. “Per la classica ‘braciata’, ero, insieme a tanti amici e compagni di squadra, in una villa di Montenero in via Castelli della Vinca, una traversa di via delle Pianacce. Intorno alle 15, mentre preparavamo la grigliata, ho visto d’improvviso la fiamma alzarsi dal barbecue, mi sono girato e il fuoco mi ha preso di spalle. Quando tutti i miei amici si sono messi a gridare, ho
Il collettivo labronico esulta in gruppo dopo un successo
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