Centofiori Marzo 2019

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Poste Italiane S.p.a. - Sped. in abb.to postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2 - DCB Roma - n.81

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Centofiori

Periodico di informazione sul volontariato a cura della branca italiana del Servizio Civile Internazionale

#PreferiSCI

Progetti di volontariato dal 1920

Servizio Civile Internazionale


Indice Servizio Civile Internazionale Via A. Cruto 43 - 00146 Roma Tel 06 5580644 e-mail: info@sci-italia.it web: www.sci-italia.it

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EDITORIALE - STAY HUMAN di Massimiliano Yamine Kamal

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BIODIVERSITÀ E INCONTRO TRA CULTURE: TESTIMONIANZA DALLA SERBIA di Norma de Marco

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CAMPI DI VOLONTARIATO: COSA SONO E COME PARTECIPARE

Centofiori n.81 Redazione e amministrazione: Segreteria Nazionale SCI Via A. Cruto 43 - 00146 Roma Tel 06 5580644 e-mail: info@sci-italia.it web: www.sci-italia.it Coordinamento e realizzazione: Segreteria Nazionale SCI Testi: Segreteria Nazionale, attivisti, volontari e partner SCI Fotografie: Volontari e partner SCI Stampa: Multiprint Via Braccio da Montone 109, Roma Aut. Trib. Roma 86/83 del 5/3/83

12 L’AMORE RESISTE PIÙ DI QUELLO CHE DURA: TESTIMONIANZA DAL PERÙ di Rainer Maria Baratti 16 I NOSTRI INCONTRI DI FORMAZIONE (CALENDARIO) 19 TUTTINCLUSI: UN PROGETTO IN TRASFORMAZIONE di Simone Ogno 22 RICOMINCIO DA PETTINENGO! TESTIMONIANZA DI UNA COORDINATRICE di Ginestra Odevaine 24 COME COORDINARE UN CAMPO 26 CONCLUSIONI: LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE di Marco Rondoni 28 CONTATTI


#EDITORIALE

STAY HUMAN di Massimiliano Yamine - Presidente SCI-Italia

La tendenza sociale che sembra attraversare da parte a parte il nostro pianeta è caratterizzata dall’emergere di un individualismo avvilente, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista di ciascuno, qualcuno da cui guardarsi. In questo quadro, relazioni interpersonali e partecipazione alla vita sociale e politica si sono dissolte in una sorta di liquidità. Alla perdita di punti di riferimento fanno da contraltare il crescente bisogno di apparire a tutti costi e il consumismo sfrenato. Un apparire divenuto valore ed un consumismo figlio di un modello produttivo che non mira a soddisfare

esigenze e desideri ma che al contrario induce bisogni legati al possesso di oggetti pensati per diventare subito obsoleti: il singolo passa da un consumo all’altro in una sorta di bulimia senza scopo. Questa modernità liquida, per dirla con le parole del sociologo polacco Bauman, si fonda sulla “convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza”. Le giovani generazione si trovano oggi a vivere la dimensione di una realtà sociale precaria e in rapida trasformazione. Più che nel passato i giovani, di fronte a situazioni reali della vita scolas3


tica, sociale e infine lavorativa, si trovano ad affrontare situazioni e dinamiche in cui è difficile dare una lettura critica e costruire risposte individuali e collettive, con forti limitazioni sulla loro capacità di operare scelte spesso determinanti per il proprio futuro e del contesto che li circonda. Sono i numeri preoccupanti del fenomeno dei NEET (young peopole not engaged in education, employment or training), al di là delle specificità territoriali (aree con maggiori o minori opportunità oggettive), e le manifestazioni crescenti di auto-esclusione, bullismo e violenza (fisica, psicologica, ecc.) che ci restituiscono questa fragilità da parte dei giovani e la difficoltà del sistema sociale ed educativo ad offrire risposte efficaci. Nonostante ciò, è anche a partire dai e dalle giovani che nuove risposte si stanno affacciando sulla scena globale: dalle grandi mobilitazioni dei movimenti femministi ed ecologisti alle diverse forme messe in campo dalla resistenza civile, come ad esempio le sperimentazioni di accoglienza diffusa sui territori. Da parte sua il terzo settore, ed in particolare il volontariato, continua a sostenere e ad alimentare questi processi di rivitalizzazione del tessuto sociale, in molti casi in maniera originale partendo proprio dai bisogni e dalle specificità dei millenials. Attraverso l’utilizzo di linguaggi e strumenti di comunicazione adeguati vengono messe in atto strategie educative non formali con cui stimolare le capacità di riflessione ed auto-riflessione, con cui creare situazioni di confronto e di scambio con realtà 4

spesso molto distanti dalla propria e che consentono ai giovani di essere fin da subito maggiormente pro-attivi. Il nostro movimento da quasi un secolo è impegnato nello sforzo di rafforzare il ruolo del volontariato come strumento per la costruzione di una realtà sociale in cui gli individui sappiano costruire collettivamente e consensualmente un futuro libero da stereotipi e frontiere. Oggi, come nel 1920, i nostri campi di volontariato internazionale costituiscono un banco di prova per migliaia di giovani, consentono loro di conoscere meglio le proprie e altrui emozioni, di

approfondire tematiche strettamente legate al futuro del nostro pianeta, di portarsi a casa una dose di speranza e consapevolezza su cui costruire un impegno sociale negli anni a venire dentro e fuori dalla nostra associazione. Oggi più che mai il nostro invito ai giovani ma non solo è di cogliere l’opportunità di partecipare ad uno dei nostri campi e contribuire alla costruzione di un mondo in cui essere umani, “stay human”, diventi un valore più forte dell’apparire e del consumare.


Restare umani è un gesto quotidiano

Solidarity festival Bulgaria, 2018 5


#CAMPINORD

Biodiversità e incontro tra culture UNA TESTIMONIANZA DALLA SERBIA di Norma De Marco - Volontaria SCI Richiesta inviata. “Ora non torno più indietro”, pensai a giugno, a tre mesi dalla partenza per il campo di volontariato ambientale per il quale avevo appena fatto domanda. Si sarebbe svolto ad Hajdukovo, un piccolo villaggio nel nord della Serbia, a pochi minuti dal confine con l’Ungheria. Dodici partecipanti in totale, a me era toccato l’ultimo posto rimasto libero. Il desiderio di partire si faceva spazio tra le paure che precedono la scoperta. L’attesa finisce, arriva settembre, dubbi e insicurezze sono destinati anche loro a sparire a breve. “Vai, vai, vai, vai!”, ripetevo forte in mente al momento del decollo, quasi ad incitare il pilota perché facesse più in fretta. Quell’aereo mi portava dove volevo essere, tutta me stessa lo sperava, una parte di me sapeva che sarebbe stato così. E infatti, dopo due ore di volo e quattro di pullman, ero lì, nella natura incontaminata. Il nostro cottage si trovava nella riserva naturale di Ludaš Lake, a pochi metri dall’omonimo lago, che con una superficie relativamente ridotta ospita duecento diverse specie di uccelli, di cui più della metà sono protette in quanto rarità naturali. 6

Per due settimane abbiamo vissuto questo luogo, nel suo silenzio e nella sua bellezza, prendendocene cura e lasciandoci curare a nostra volta. In questa realtà insonorizzata dall’ambiente urbano, di vita comunitaria e lavoro condiviso, i rapporti crescono in modo accelerato. Anche il parlare una lingua veicolare annulla quei filtri comunicativi che nella lingua madre possono sfumare o nascondere parte del nostro pensiero, e la comunicazione diventa più diretta. Così, in un brevissimo arco

Per due settimane abbiamo vissuto questo luogo, nel suo silenzio e nella sua bellezza, prendendocene cura e lasciandoci curare a nostra volta di tempo avevamo già imparato a conoscere i tratti fondamentali di ognuno e a ridere delle nostre diversità, paure pre-partenza e inciampi linguistici. Ci siamo conosciuti in una combo di fatica e divertimento, tagliando specie di piante invasive che mettono a rischio


la biodiversità della riserva e di alcune aree protette circostanti, con l’immancabile sostegno e compagnia di adorabili caprette che abitano quei luoghi. Insieme, abbiamo demolito il fienile di un contadino, il quale, offrendoci la sua uva appena colta e ancora sporca di terra, osservava il nostro lavoro sapendo che i volontari dei campi successivi si sarebbero occupati di ricostruire più in grande quello che era stato per tanti anni il suo vecchio fienile. Infine, i nostri coordinatori e i rangers del posto ci hanno insegnato come restaurare con l’argilla un lato di un piccolo cottage accanto al nostro, appartenuto una vol-

ta ad un pescatore e ora inabitato, che abbiamo poi ridipinto (senza ovviamente mancare di ridipingerci anche noi da testa a piedi con la poca vernice naturale che ci era rimasta!). Oggi vivo ancora l’esperienza in Serbia, di cui le due settimane trascorse a settembre sono state solo un inizio. Nei mesi successivi al campo, il rapporto con i compagni di viaggio si è consolidato. In tre siamo partiti per Istanbul, per ritrovare finalmente Ege, la nostra parte turca. Prossime tappe: Liubiana, Roma e Zurigo, le nostre città.

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Campi di volontariato internazionale COSA SONO E COME PARTECIPARE di Segreteria Nazionale

Sono più di 3000 i volontari e le volontarie che nel 2018 hanno scelto di partire per un progetto di volontariato con il Servizio Civile Internazionale: un’occasione unica per condividere esperienze con persone provenienti da paesi, culture e contesti sociali diversi. Ma soprattutto, un modo concreto di essere attivi nella società, dietro casa come dall’altra parte del mondo. 8

Workcamps Un campo di volontariato internazionale è un’esperienza della durata variabile da una a tre settimane. In un campo si lavora insieme, si prendono decisioni in maniera collettiva e si sperimentano stili di vita basati su reciprocità, comprensione, interazione e rispetto delle differenze culturali. Si supportano diverse attività, dalla tutela ambientale all’animazione con


Deeds, not words

(Pierre Ceresole)

bambine e bambini, dall’organizzazione di festival culturali ad attività con rifugiati e richiedenti asilo, dalla risistemazione di spazi sino agli interventi civili in aree di conflitto. Ogni campo prevede la presenza di massimo due volontari italiani per favorire l’incontro tra persone provenienti da più paesi, quindi è consigliato iscriversi con largo anticipo. Per partecipare a un campo occorre versare la quota di iscrizione (120 euro), essere tesserato/a per l’anno (25 euro) e organizzare autonomamente il viaggio (lo SCI non ne copre i costi). I volontari ricevono vitto e alloggio gratuitamente per tutta la durata del campo; l’assicurazione sanitaria è coperta dallo SCI limitatamente ai giorni del campo. La lingua parlata è solitamente l’inglese. Se non specificato chiaramente, un livello “scolastico” sarà sufficiente per interagire col gruppo. In alcuni campi viene richiesta la conoscenza della lingua locale.

I campi di volontariato si distinguono in campi nel Sud e nel Nord del mondo.

Campi Nord: Europa (Italia compresa), Russia, USA, Canada, Australia, Giappone, Malesia, Hong Kong, Corea del Sud, Turchia Campi Sud: Asia, Africa, America Latina e Mediterraneo I campi nel Sud del mondo richiedono la partecipazione ai nostri incontri di formazione di I e II livello. 9


#WORKCAMPS Il primo campo SCI è nato dal sogno di Pierre Ceresole, un giovane pacifista che dopo la I° Guerra Mondiale riunì giovani provenienti da tutto il mondo per ricostruire Esnes, un villaggio al confine tra Francia e Germania, paesi nemici durante la guerra. Oggi lo SCI è presente in più di 90 paesi e continua a portare avanti il suo messaggio attraverso attività concrete e campagne di sensibilizzazione e solidarietà.

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Partecipare ad un campo di volontariato internazionale è un’opportunità unica di crescita e di apertura attraverso il confronto e la condivisione di differenze culturali e punti di vista non scontati. Soprattutto, è la possibilità di prendere parte in maniera attiva al miglioramento della nostra società e lo SCI è l’unica organizzazione che garantisce un secolo di esperienza e l’accesso a delle formazioni preparatorie!


Scopri i nostri campi sul sito dedicato:

Per maggiori informazioni sui campi Nord scrivi a:

www.workcamps.sci.ngo

workcamps@sci-italia.it

Per le modalitĂ di partecipazione visita:

Per maggiori informazioni sui campi Sud scrivi a:

www.sci-italia.it

nordsud@sci-italia.it

Foto di Giacomo Di Capua 11


#CAMPISUD

L’amore resiste più di quello che dura UNA TESTIMONIANZA DAL PERÙ di Rainer Maria Baratti - Volontario SCI

Può capitare che arrivi a un momento in cui ti senti stanco. Cominci a mettere in dubbio tutto: le tue capacità, le tue scelte, le tue relazioni e il tuo futuro. Senti un cappio intorno alla gola che incomincia a stringere sempre più forte. Le parole si perdono fino a diventare incomunicabilità e frasi stupide o di circostanza. Non sai cosa stai dicendo e spesso non lo vuoi neanche dire. Cerchi solo di riempire quel silenzio oppure cerchi che qualcuno se ne accorga. Perché il dolore dell’incomprensione 12

spesso non sta nel non sentirsi capiti ma nel non riuscire ad esprimersi. Non riesci più a capire dove stai andando ma la vita continua e tu con lei. È così che forse è iniziato il mio viaggio. Luis ripeteva sempre una frase: “Come disse El Chapo, “Fuga!”. Probabilmente ognuno di noi stava scappando da qualcosa e la fuga ci ha portato in Huraz, tra le Ande del Perù. É così che ho incontrato Michael, Silvie, Humberto, Luis, Wayne, Marta, Santiago, Maria, Lloris e Mathilde.


Non riesci più a capire dove stai andando ma la vita continua e tu con lei. È così che forse è iniziato il mio viaggio. 13


Il volontariato è un esperienza intima anche se, per esempio, il nostro lavoro consisteva nella pulizia del Rio Quillcay. Questo fiume, a prima vista, è un esempio di come spesso non ci prendiamo cura della natura. Viene utilizzato sia come discarica a cielo aperto che per lavare auto o panni. Al di là del lavoro, potrei raccontarvi come per un mese ho condiviso paure, sogni, ricordi e gioie. Oppure di come quel gruppo di sconosciuti è diventato parte di uno stesso organismo. O anche di quando ridevamo per aver trovato preservativi confezionati dentro al fiume. E infine, potrei raccontarvi le bellezze di quei paesaggi, dei laghi color giada, della Cordillera Blanca, della via lattea, delle mille leggende e di un paese dai mille contrasti in cui c’è sempre spazio per i desideri.

Il Perù è maestoso, bello e problematico ma lì ho potuto vedere la solidarietà e l’aiuto reciproco. Lì la lotta per la sopravvivenza riesce a diventare un progetto di aiuto per vivere. Un aiuto che passa da persona a persona ma anche da persona ad animale. Certo, tu rimarrai sempre il Gringo. Sei il bianco, quello diverso che può fare i suoi comodi. Sei il gringo che se ne può andare. Sei il discendente di quell’idea che ha colonizzato e continua a colonizzare l’America Latina: sono solo cambiati i metodi. Ovviamente la comunità cercherà sempre di proteggere sé stessa ma se vai in punta di piedi con umiltà a chiedere ospitalità in quel perenne cantiere, sarai accolto. Sarai accolto quando tendi la mano per aiutare un’anziana signora sui combi e che ti guarderà contenta. Sarai accolto dalla tenerezza, l’innocenza e il coraggio dei bambini. Perché l’accoglienza tra culture passa anche attraverso un bambino peruviano dallo zuccotto blu che gioca con un problematico gringo dentro un bus. Un gesto spontaneo, non canonico e contro gli stereotipi a cui tutti possiamo essere soggetti. Il volontariato, probabilmente, è un atto di fede. Lavori tutti i giorni e sei lì ad iniziare una scalata di cui non vedrai mai la cima. Il tuo gruppo fa il primo passo mentre il secondo passo spetta ad un altro gruppo, il terzo ad un altro ancora e così via. È un’esperienza che ti mette a confronto con la dimensione quotidiana del gruppo e che ti stimola nel cercare di abbattere più pregiudizi e stereotipi possibili. È un’esperienza che ti porta a provare cosa vuol dire che esistono 9 possibilità di non

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intendersi ma ti insegna anche ad affrontare tutte e 9 queste possibilità. Il volontariato, inoltre, ti insegna che “L’amore resiste più di quello che dura”. Ci sono cose, sensazioni, emozioni e sentimenti che continuano a vivere nei ricordi e nel tempo. Forse compongono la nostra ombra, ma appunto la “nostra”, quella che inequivocabilmente dice che siamo qui. O magari, continuano semplicemente ad esistere. Forse qualcuno lontanissimo nello spazio può vedere quello che è successo al suo inizio o prima, mentre nella nostra testa è stato catalogato come “passato”. Forse è un costante principio da cui esplode ogni cosa o forse è prima del movimento stesso o forse prima del sogno stesso. L’amore, nel senso più generale possibile, è uno zaino in cui entra tutto. Li dentro hai la canzone che ascolti all’infinito e a cui leghi i ricordi, un bacio in

una sporca stazione romana, tutti i fallimenti e le paure sorpassate, la persona che senti ad un millimetro dal cuore o la sensazione che hai quando aspetti notizie delle persone che ami, ovunque siano nel mondo. Vi sono persone che ti porterai sempre dietro, queste costituiscono la famiglia in cui sei cresciuto, la tua famiglia di cari e la tua famiglia internazionale. Questo tipo di amore è come una melodia che senti nella testa ma che non conosci, la percepisci ed è profondamente tua. Il volontariato è un’esperienza a cui non ti costringe nessuno è che, anzi, è come un richiamo, un’esperienza di cui sicuramente vale la pena. È un esperienza per cui non bastano 875 parole per raccontarla e l’unica frase che mi ricorre nella mente da quando ho lasciato la tela nera della notte di Huaraz è: “Sono le 22.22, esprimi un desiderio!”. 15


I nostri incontri di formazione

di Segreteria Nazionale

Per alcune/i è stata una scuola di vita, per altre/i un modo per conoscere meglio se stessi e gli altri, per altre/i ancora semplicemente la via per fare chiarezza sull’esperienza di volontariato internazionale. Per noi le formazioni restano una grande occasione di crescita, un modo per percorrere insieme un piccolo tratto di strada. Ti aspettiamo agli incontri di formazione se: • Desideri prendere parte a un campo di volontariato internazionale; • Vuoi partire per un periodo di volontariato a lungo termine; • Vuoi coordinare un campo di volontariato internazionale in Italia; • Sei una studentessa/studente il cui percorso di studi riguarda temi quali educazione non-formale, inclusione sociale e cooperazione internazionale; • Sei curioso/a di conoscere le attività locali del gruppo SCI più vicino a te. • Con gli incontri di formazione potrai avere tutte le risposte che cerchi: scegli il luogo più vicino a te, la data che preferisci e preparati a partire! 16

Incontri di I° e II° livello Gli incontri di formazione si dividono in I° e II° livello, e permettono di prendere coscienza dell’esperienza che stai pianificando di fare. Infatti, spazieremo dalla conoscenza dello SCI ai partner locali e internazionali, dalla motivazione che ci muove a partire al contesto con cui ti confronterai. Inoltre, gli incontri permetteranno di inserire nel tuo bagaglio formativo strumenti utili per il tuo futuro lavorativo e non: comunicazione non-violenta, trasformazione dei conflitti, momenti di approfondimento su temi come migrazioni, salvaguardia ambientale, stereotipi, squilibri nord-sud. Sarà anche possibile richiedere il riconoscimento dei CFU liberi per attività extra-curriculare. Gli incontri di I° livello durano una giornata, mentre gli incontri di II° livello iniziano il venerdì sera e terminano la domenica pomeriggio. Entrambi hanno carattere residenziale: è obbligatoria la permanenza durante tutto il tempo (anche il pernottamento nel caso degli incontri di II° livello), perché sono anche momenti per condividere vita comunitaria e mettersi alla prova rispetto alle dinamiche dei progetti di volontariato internazionale.


Formazioni per partire, saperi che restano Se vuoi partire per un progetto di volontariato internazionale in Asia, Africa, Mediterraneo e America Latina, è obbligatorio partecipare a entrambi i livelli di formazione. Se lo spirito di un progetto di volontariato internazionale è lo stesso in Svizzera come in Ghana, in India o Nicaragua, ben diversi sono la situazione che lo ospita, i messaggi e gli stimoli da inviare e da ricevere: la solidarietà corre sul filo del rispetto verso culture altre rispet-

to alla nostra. Condizioni logistiche ed ambientali particolari richiedono ovviamente uno spiccato senso di adattamento e grande sensibilità. Ti invitiamo quindi a scegliere la formazione più vicina a te: cerchiamo di promuovere una formazione a km zero rispettosa dell’ambiente. Questo ci permetterà oltretutto di gestire la logistica nel migliore dei modi per offrirvi una formazione di massima qualità.

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Calendario

formazioni 2019 Formazioni di I° livello

Formazioni di I° e II° livello

Piemonte

Sardegna

• 30 marzo - Torino • 13 aprile - Torino Info e iscrizioni: piemonte@sci-italia.it

Lazio

• 18-19 maggio -Cagliari Info e iscrizioni: sardegna@sci-italia.it

Formazioni di II° livello

• 6 aprile Roma - Roma • 1 giugno Roma - Roma Info e iscrizioni: campisud@sci-italia.it

Lombardia

Lombardia

Lazio

• 7 aprile - Milano • 11 maggio - Milano Info e iscrizioni: lombardia@sci-italia.it

Veneto • 14 Aprile - Padova Info e iscrizioni: campisud@sci-italia.it

Emilia-Romagna • 4 maggio - Bologna Info e iscrizioni: bologna@sci-italia.it

• 24-26 maggio - Cesano Maderno Info e iscrizioni: lombardia@sci-italia.it

• 14-16 giugno Roma - Roma Info e iscrizioni: campisud@sci-italia.it

Formazioni Coordinatori Lazio • 24-26 maggio - Roma Info e iscrizioni: workcamps@sci-italia.it

Lombardia • 31 maggio - 2 giugno - Cesano Maderno Info e iscrizioni: lombardia@sci-italia.it

Per rimanere aggiornato/a sulle nostre formazioni, visita la sezione dedicata sul sito www.sci-italia.it

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#INCLUSIONESOCIALE

TuttInclusi UN PROGETTO IN TRASFORMAZIONE di Simone Ogno Da più di dieci anni la nostra associazione porta avanti il programma “TuttInclusi”, per il coinvolgimento di persone a rischio di marginalità sociale tra cui rifugiati e richiedenti asilo, minori non accompagnati, giovani in messa alla prova e in condizione di vulnerabilità sociale ed economica. Come ogni nostra attività, soggetta a valutazione e in costante processo di trasformazione, anche TuttInclusi è cambiato nel tempo. In passato riguardava soprattutto scambi giovanili (4/5 gruppi-paese accompagnati ciascuno da un group leader e sotto la supervisione di un coordinatore/ice dello scambio) che coinvolgevano solo giovani a rischio di marginalità sociale. Tuttavia, negli ultimi anni nuove idee e approcci al tema dell’inclusione sociale hanno contribuito a un ripensamento, puntando sul coinvolgimento dei giovani in progetti con volontari internazionali senza un background di marginalizzazione: in questo modo i giovani con minori opportunità hanno l’opportunità di essere inclusi in un gruppo di loro pari, superando il pericoloso errore della “ghettizzazione”. Una pratica rafforzata dal fatto che gli altri volontari non sono al corrente della condizione di vulnerabilità della persona del partecipante, valore aggiunto che oggi distingue il programma da molti altri.

Una delle sfide principali è stata quella di individuare progetti di volontariato che potessero garantire la loro sicurezza, tuttavia i risultati sono stati da subito positivi, non solo per i giovani coinvolti ma anche per gli enti di invio, di solito centri per minori o cooperative. La scelta della cornice di inserimento è ricaduta in maniera naturale sul campo di volontariato internazionale, attività caratterizzante lo SCI e spazio di aggregazione, solidarietà e inclusione, vissuto come un’esperienza umana dal forte impatto positivo. Considerando ogni persona come soggetto a sé stante, prima della partecipazione al progetto di volontariato si costruiscono percorsi individuali condivisi di formazione e partecipazione ai progetti di volontariato internazionale, volti innanzitutto ad abbattere le barriere interpersonali che le narrazione politica sta alimentando. Questi percorsi coinvolgono gli enti di invio, lo staff e le/gli attivisti della nostra associazione, questi ultimi soprattutto quando l’inserimento nel campo è vicino geograficamente (Torino, Milano, Bologna, Cagliari). Allo stesso modo, negli anni, anche i partner ospitanti i campi di volontariato internazionale con inserimento protetto sono aumentati fino a coprire 19


#INCLUSIONESOCIALE buona parte dei territori in Italia: La Città dell’Utopia (Rm), La fabbrica di Olinda (Mi), Ente morale dei Frati Minori Cappuccini (Imola – Bo), Pro Villa Capricchia (Amatrice – Ri), Pacefuturo Onlus (Pettinengo – Bi), Gruppo informale assemblea Cavallerizza (To), Ads Ciampacavallo onlus e asd EquiAzione, Cascina Casotello (Mi), Principi Pellegrini DiVangAzioni (Avigliana – To). Grazie a questi e agli enti di invio, solo nel 2018 siamo riusciti nel supportare l’inserimento protetto di 27 persone, comprensivo dell’intero percorso di avvicinamento, formazione pre-inserimento e valutazione ex-post. Siamo consapevoli che l’obiettivo generale del programma sia ambizioso, cioè estendere gli spazi di inclusione

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sociale nel tentativo di promuovere percorsi graduali e autonomi di protagonismo sociale. È però proprio la valutazione di ogni singolo inserimento con la persona, l’ente di invio e l’ente ospitante a dirci che la strada percorsa è quella giusta, per quanto non senza difficoltà: tantissime delle persone coinvolte ci hanno confermato una rinnovata – o del tutto nuova – volontà di rendersi protagonisti nella società, attivandosi con gli enti di invio e quindi superando la dicotomia operatore-utente, oppure collaborando con i partner ospitanti i campi di volontariato o con la nostra associazione. Per cambiare una società sempre più escludente e improntata sullo sfruttamento, non possiamo fare altro che essere il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo.


Come sostenere SCI-Italia Fai una donazione Diventa socia/o SCI E sufficiente effettuare una donazione di almeno 25€ sul cc postale n. 79042008 intestato a Servizio Civile Internazionale, via G. Cardano 135 00146 Roma, causale: “Tesseramento”. Oppure effettuare un bonifico intestato a Servizio Civile Internazionale c/o Banca Popolare Etica, EU IBAN: IT71F0501803200000011014412, inviandoci via mail i tuoi dati.

5xMILLE

Coordinate bancarie presso Banca Etica EU IBAN: IT71F0501803200000011014412 Coordinate di conto corrente postale ccp. 79042008, intestato a Servizio Civile Internazionale via G. Cardano, 135 - 00146 Roma CAUSALE “Donazione”. NOTA: tutte le donazioni alle ONLUS sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.

Partecipa, promuovi e racconta le nostre attività!

Scegli di destinare il 5XMILLE a sostegno del Servizio Civile Internazionale. Basta indicare il codice fiscale 97004220584 e firmare nell’apposito riquadro dei modelli di dichiarazione. Conferire il 5XMILLE a un ente no profit non comporta la rinuncia alla destinazione dell’8 per mille.

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#ACCOGLIENZA #CAMPISUD

Ricomincio da Pettinengo! IL RACCONTO DI UNA COORDINATRICE DI CAMPO di Ginestra Odevaine

Durante l’estate 2018 ho avuto l’opportunità di coordinare un campo internazionale con lo SCI a Pettinengo, un piccolo paese del Biellese, dove l’associazione Pacefuturo svolge da anni un lavoro di inclusione sociale e lavorativa con rifugiati, richiedenti asilo e persone vulnerabili della comunità locale. Lo scopo del campo, che si chiamava non a caso Green Paths of Peace, era quello di occuparsi, insieme ai rifugiati e agli operatori dell’associazione, dei sentieri dei tessitori. L’associazione infatti gestisce tutta la manutenzione delle aree verdi del paese, boschi, giardini, sentieri. 22

I volontari, 7 ragazzi provenienti da Spagna, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca e Austria, hanno avuto modo di partecipare alla vita comunitaria di un paese di montagna che ha scelto di reagire allo spopolamento e alla chiusura delle industrie sperimentando l’accoglienza diffusa. Per 8 giorni abbiamo vissuto tutti insieme, condividendo i pasti, le serate, il lavoro, i dubbi e le aspettative. É stata decisamente una settimana magica, in cui ognuno di noi ha avuto modo di conoscere storie di vita, altre culture e nuovi punti di vista sul mondo. Oltre ad andare ogni mattina a pulire i sentieri insieme a Cornelio, Mirko, Mamadou, e


i ragazzi ospiti del centro di accoglienza, ogni pomeriggio abbiamo avuto la possibilità di partecipare a sessioni di formazione attiva: siamo stati in tessitura, dove alcuni rifugiati hanno la possibilità di formarsi nel mestiere della tessitura a mano, abbiamo visitato le arnie e il laboratorio dove si produce il miele, abbiamo visitato il Museo delle Migrazioni e alcune delle strutture e alcuni ragazzi ci hanno raccontato la loro storia. È stata per tutti un’occasione di scambio e di crescita immensa. Il coordinamento per me, che venivo da un momento personale e lavorativo non facile, è stata una grande sfida: monitorare le dinamiche di gruppo, favorire la comunicazione, motivare, valutare insieme ai ragazzi l’andamento del campo, assicurarsi che tutti fossero a proprio agio e si sentissero liberi di esprimere dubbi, bisogni e difficoltà è qualcosa che mi ha messo davanti a quali fossero realmente le mie competenze nel lavoro di gruppo, e come tutte le esperienze

maturate come partecipante in campi, scambi e seminari internazionali mi avessero effettivamente reso capace di passare dall’altra parte. A quanto pare è andata bene visto che i ragazzi sono andati via tutti molto entusiasti. Io, invece, sono rimasta, cioè in realtà sono tornata.

Pacefuturo ha voluto darmi fiducia. Ora lavoro qui. Pettinengo ha accolto anche me.

Tante persone in questi anni hanno avuto la possibilità di ripartire da qui. Migranti ma anche persone della comunità locale, che avevano perso il lavoro o che vivevano situazioni di emarginazione perchè disabili o per storie personali difficili. Ad oggi questo modello virtuoso, come tanti altri in Italia, solo per citare il più famoso, Riace, è seriamente minacciato da una politica propagandistica cieca ai bisogni reali delle persone. Noi siamo qui, e resistiamo.

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Come coordinare un campo Il coordinatore o la coordinatrice di un campo di volontariato internazionale ha un ruolo chiave all’interno del campo. Fa da tramite tra chi ospita il progetto e i volontari internazionali, stimolando le discussioni all’interno del gruppo e occupandosi in generale dell’organizzazione e delle relazioni con l’associazione che ha organizzato il campo. E’ importante inoltre ricordare che il coordinatore è a sua volta un volontario che partecipa alle stesse attività degli altri e per il quale, al pari degli altri, non sono previste retribuzioni. Il coordinatore non è un leader ma più un facilitatore all’interno del gruppo.

Per candidarsi è sufficiente essere soci SCI, avere più di 20 anni e parlare inglese. Per favorire queste figure, le spese sono coperte da SCI-Italia: quota campo, viaggio e degli incontri di formazione obbligatori.

Scegliere di diventare coordinatore di campo è un contributo importante nei confronti dell’associazione e allo stesso tempo è anche un percorso formativo valido per il coordinatore. In questo senso lo SCI si impegna a sostenere questa esperienza che si configura anche come una possibilità concreta di crescita personale. Crediamo infatti che diventare coordinatore, oltre ad offrire gli stessi vantaggi dell’esperienza del volontariato, dia la possibilità di imparare e mettere in pratica in poco tempo qualità e caratteristiche umane, relazionali e lavorative utili anche al di là del mondo associativo e che possono esserlo anche in quello professionale.

Lombardia

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E allora che aspetti a partire? #PreferiSCI: il campo da coordinare ti aspetta!

Formazioni coordinatori Lazio • 24-26 maggio - Roma Info e iscrizioni: workcamps@sci-italia.it

• 31 maggio - 2 giugno - Cesano Maderno Info e iscrizioni: lombardia@sci-italia.it

Per rimanere aggiornato/a sulle nostre formazioni, visita la sezione dedicata sul sito www.sci-italia.it


Solo 30 posti disponibili, che aspetti?

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#CAMMINAREINSIEME #INVIAGGIO

Conclusioni LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE di Marco Rondoni

Care compagne e compagni di viaggio, ciascuno di noi ha una storia e un percorso proprio, ma se siamo qui a sfogliare questo opuscolo di possibilità è perché in qualche modo condividiamo la stessa curiosità e sensibilità verso il mondo che ci circonda. Essere sensibili al mondo è però differente dal capirlo; d’altronde, come potremmo farlo immersi come siamo in una realtà quotidiana orfana di natura e di comunità, coinvolti in un dibattito in cui le ideologie si schierano mentre gli opposti politici si unificano, affascinati da una comunicazione 26

mediatica intimidatoria e glorificante? Forse però è proprio da questo profondo e a tratti soffocante disorientamento che la necessità di trovare o ritrovare nuovi riferimenti riesce a generare le opportunità per scelte in controtendenza. L’opportunità di pensarci in azioni nuovamente comuni: forse è questo che ci spinge a curiosare tra le idee di un’esperienza da vivere in compagnia. Circa cinquant’anni fa Giorgio Gaber cantava: «La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione,


la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione!» Ebbene, questo entusiasmo che spinge alla ricerca del nuovo e ad una sperimentazione continua è l’energia che muove qualcosa di più grande di noi, raccolta da una costellazione di comunità interconnesse tra loro. Esse costituiscono la Società Civile, un motore di cambiamento sociale in cui la figura del volontario/a gioca un ruolo fondamentale. Per comprendere meglio questa energia prendiamo per esempio le esperienze dei campi di volontariato raccontate nel Centofiori. Le testimonianze parlano chiaro: si parte per il desiderio di esplorare nuove realtà, imparare da esse e sfidare le proprie capacità. Si parte anche per evasione e per creare relazioni capaci di superare qualunque distanza. Si è pronti a rischiare proiettandosi in luoghi differenti da quelli che definiamo casa e con persone diverse da quelle che consideriamo familiari. Si affrontano gioia, amicizia, entusiasmo, fiducia,

gratificazione ma anche paura, delusione, nostalgia, noia, stanchezza. Si dice sì all’emancipazione di un’attività dall’ingranaggio della routine quotidiana sostituendo l’etica del lavoro con un’etica dell’operosità e della cura. Un’operosità che è il riflesso di una natura umana creativa la cui attività è troppo complessa per essere definita attraverso categorie economiche, e perciò insignificantemente inestimabile nella logica di una produttività che non conosce scrupoli. Questa operosità, tuttavia, è ciò che riempie di senso la nostra vita e così facendo alimenta la ricchezza culturale della nostra comunità. Pertanto, l’esperienza di operosità volontaria è capitale e risorsa di un progresso personale e collettivo, è l’energia di riscatto e di liberazione, è una delle alternative positive a nostra disposizione per comprendere efficacemente il mondo e intraprendere il nostro cammino assieme.

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CONTATTI Segreteria Nazionale via A. Cruto 43, 00146 - Roma Tel: 065580644 - 3465019990 Email: info@sci-italia.it www.sci-italia.it FB: Servizio Civile Internazionale Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16

La Città dell’Utopia via Valeriano 3/F, Roma Cel: 3465019887 www.lacittadellutopia.org Email: lacittadellutopia@sci-italia.it FB: La Città dell’Utopia Campi di volontariato workcamps@sci-italia.it Iscrizione ai campi nel Nord del mondo outgoing@sci-italia.it Iscrizione ai campi nel Sud del mondo campisud@sci-italia.it Iscrizione ai campi in Italia incoming@sci-italia.it Per coordinare campi in Italia workcamps@sci-italia.it Volontariato a lungo termine ltv@sci-italia.it Servizio Volontario Europeo evs@sci-italia.it Inclusione sociale inclusione@sci-italia.it 28

Amministrazione amministrazione@sci-italia.it Ufficio stampa info@sci-italia.it

GRUPPI REGIONALI E LOCALI Lombardia Viale Suzzani 273, 20100 Milano Email: lombardia@sci-italia.it Piemonte c/o Associazione Comala Polo Creativo 3.65 Corso Ferrucci 65/A, 10138 Torino Email: piemonte@sci-italia.it Sardegna via San Giovanni 400, Cagliari Tel: 3395482930 Email: sardegna@sci-italia.it Bologna c/o Làbas via Orfeo 46, 40124 Bologna Email: bologna@sci-italia.it Padova-Nordest Email: padova@sci-italia.it CONTATTI LOCALI Genova Matteo Testino Email: genova@sci-italia.it Catania Rosario Scollo Email: catania@sci-italia.it


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