Chiamami col tuo nome (2017) | Sceneggiatura da Schermo

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Dal film di Luca Guadagnino sceneggiatura di James Ivory Basato sul romanzo di André Aciman

TRADUZIONE DI WWW.SCENEGGIATURADASCHERMO.IT Che vi augura una buona lettura! INT. PERLMAN STUDIO - PERLMAN VILLA - SERA/NOTTE 115 Il Professore PERLMAN è seduto nel suo solito posto. Sulle sue ginocchia c'è la copia del suo ultimo libro. Sta bevendo. ELIO entra nella stanza per dire buona notte. Suo padre mentre allontana il suo manoscritto con un sorso e accende una l'ultima della giornata. PERLMAN Allora? Bentornato a casa. Ad Oliver è piaciuto il viaggio? ELIO Credo di sì. PERLMAN prende una boccata dalla sua sigaretta, poi si ferma un attimo prima di parlare. PERLMAN Voi due avete avuto una bella amicizia. ELIO (un po' evasivo) Sì. Un'altra pausa, e un'altra boccata sulla sua sigaretta. PERLMAN


Sei troppo sveglio per non capire quanto sia raro, quanto speciale, cosa c'è stato tra voi. ELIO Oliver era Oliver. PERLMAN “Parce-que c’etait lui, parce-que c’etait moi.” (Perché era lui, perché ero io.) 75. ELIO (cercando di evitare di parlare di Oliver con suo padre) Oliver sarà anche intelligente PERLMAN (interrompendo suo figlio) Intelligente? Lui era più di intelligente. Quello che

c'è stato ha

tutto e niente a che vedere con l'intelligenza. Lui era buono e tu siete stati fortunati a trovarvi, perché anche tu sei buono. ELIO Credo che lui fosse migliore di me. PERLMAN Sono sicuro che direbbe la stessa cosa su di te, ciò lusinga entrambi. Nel colpire la sigaretta e appoggiarla al posacenere, lui allunga un mano e tocca la mano di Elio. PERLMAN altera il suo tono


di voce (il suo tono dice: non dobbiamo parlarne, ma non fingiamo di non sapere di cosa sto parlando). PERLMAN (CONTINUA) Quando meno te lo aspetti, la natura ha astuti metodi per scovare il tuo punto più debole. Ricordati: io sono qui. In questo momento potresti non volere provare niente. Forse non vorrai mai provare niente. E forse non è con me che vorrai parlare di queste cose. Ma prova qualcosa, perché l'hai già provata. ELIO guarda suo padre, poi lascia cadere lo sguardo sul pavimento. PERLMAN (CONTINUA) Senti - avete avuto una splendida amicizia. Forse anche più di un'amicizia. E io ti invidio. Al mio posto, un genitore spererebbe che tutto questo svanisse, pregherebbe che il figlio si rimetta in piedi. Ma non sono quel tipo di genitore. Al tuo posto, se c'è un dolore, nutrilo. E se c'è una fiamma, non farla spegnere. Non essere brutale con esso. (DI PIU') 77. PERLMAN (CONTINUA)


Strappiamo via così tanto di noi per guarire più in fretta dalle ferite, che finiamo in bancarotta già a trent'anni e abbiamo meno da offrire ogni volta che ricominciamo con qualcun altro. Ma forzarsi a non provare niente per non provare qualcosa - che spreco! ELIO è ammutolito mentre cerca di capire tutto questo. PERLMAN (CONTINUA) Ho parlato a sproposito? ELIO scuote la testa. PERLMAN (CONTINUA) Allora lasciami dire un'altra cosa. Per schiarirti le idee. Ci sono andato vicino, ma io non ho mai avuto ciò che avete avuto voi. Qualcosa mi ha sempre trattenuto, si è messa di mezzo. Come vivrai la tua vita saranno affari tuoi. Solo ricorda, i nostri cuori e i nostri corpi ci vengono donati soltanto una volta sola. E prima che tu te ne renda conto, il tuo cuore si logora, e quanto al tuo corpo, a un certo punto arriva un momento in cui nessuno più lo guarda, ancora meno ci si avvicina. Tu adesso senti. Tristezza. Dolore. Non ucciderli, perché assieme ad essi se ne andrebbero pure la gioia che hai vissuto.


PERLMAN fa un respiro. PERLMAN (CONTINUA) Potremmo non parlarne mai più. Ma spero che non lo terrai mai contro di me ciò che ho fatto. Lo so sono stato un padre terribile, se un giorno, vorresti parlare con me. ELIO Mamma lo sa? PERLMAN Non credo che lo sappia. Ma il modo in cui dice questo significa “Anche se lo sappia, sono sicuro che i suoi sentimenti non sarebbero diversi dai miei.”


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