Magazine Savona Graffiti N6

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LA PARTECIPAZIONE CON LA FIRMA

www.savonagraffiti.it

Web magazine novembre 2013 N째6


I GRAFFITI DI UNA CITTA' Ecco il sesto numero mensile di Savona Graffiti con una sintesi di quanto pubblicato sul nostro sito. Il mese di novembre è dedicato alle eccellenze. Persone, piccole e grandi comunità di una città viva e attiva nel sociale. Scuole, commercianti e volontari che si impegnano nella quotidinità. Seguici su www.savonagraffiti.it per essere sempre informati e aggiornati su quanto accade attorno noi. Una traccia per aiutare a conoscere e riconoscere una città raccontata e vissuta.


INDICE Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag.

4 1993-2013 Equo solidale 6 Orti urbani per l'occupazione 8 Ilaria Naef, femminilità al bilanciere 14 Il caffè sospeso 16 A scuola con l'Ecoenergia 20 Upregin, i bambini incantano gli adulti 22 Recensioni Feltrinelli


1993-2013 EQUO SOLIDALE 20 anni di commercio e solidarietà a Savona

La Bottega della Solidarietà festeggia 20 anni di attività dedicati alla promozione del commercio equo e solidale e alla diffusione dell'educazione alla mondialità nelle scuole della provincia. Dal piccolo negozietto nascosto sulla terrazza di piazza Diaz è passato del tempo in cui tante iniziative sono state portate avanti dagli operatori e volontari della cooperativa sociale.


Ma la grande festa finale si è svolta sabato 26 ottobre nella Sala della Sibilla sul Priamar con alcuni eventi organizzati con la collaborazione del Comune di Savona e il contributo della Regione Liguria. In occasione della tavola rotonda, Isabella Sorgini, Assessore alla Promozione Sociale e alla Pubblica Istruzione e Domenica Toscano, responsabile del Servizio di Ristorazione Scolastica del Comune di Savona, hanno illustrato tutte le iniziative che il Comune ha portato avanti negli ultimi anni con riferimento alla diffusione nelle scuole di prodotti provenienti dal Commercio equo e solidale. In questi anni si è lavorato molto per far conoscere la situazione di milioni di lavoratori del sud del mondo schiacciati dal mancato rispetto dei diritti umani, dallo sfruttamento e dall'uso massiccio di pesticidi ma anche per mostrare come attraverso l'azione del commercio equo moltissimi contadini ed artigiani abbiano potuto migliorare le loro vite e quelle dei propri figli. www.bottegadellasolidarieta.it


ORTI URBANI PER L'OCCUPAZIONE A Legino e Santuario un nuovo progetto per l'agricoltura di qualità di Arianna Codato

Boschi e Orti urbani. E' il nome del progetto avviato dall'Ente di formazione Futura, Opere sociali, Confartigianato e Comune di Savona, mirato alla creazione di posti di lavoro per i giovani nell'ambito della Green Economy. E' stata approvata, nella giunta di martedì 15 ottobre, la partecipazione al protocollo di Intesa tra Comune di Savona e Opere Sociali per l'adesione alla rete del Progetto "Boschi e Orti Urbani" Territorio, Agricoltura, Artigianato e Produzioni di Qualità.


Un iniziativa presentata alla Regione Liguria, nell'ambito del programma di formazione regionale, "I giovani e il mare. Percorsi professionali nel turismo del mare e della natura" per favorire l'occupazione nei settori dell'Economia del Mare e della Green Economy. I terreni di proprietĂ delle Opere Sociali, a Legino e al Santuario, saranno utilizzati per la realizzazione di Orti Urbani che, a differenza di quelli comunali destinati a pensionati e disoccupati ultra quarantenni, tramite la Cooperativa Arcadia, daranno lavoro ai giovani interessati all'agricoltura di qualitĂ e a km zero. Grazie infatti a un periodo di formazione con l'Ente Futura, capofila del progetto, le persone che daranno la loro adesione, impareranno le tecniche artigianali agricole e in seguito potranno creare un'impresa per la vendita dei prodotti da loro stesi coltivati.


ILARIA NAEF, FEMMINILITA' L'atleta savonese, il sorriso della Pesistica Paralimpica di Irene Salinas

Occhi di ghiaccio e un cognome che custodisce origini svizzere. Ilaria Naef, vent'anni, è una delle promesse savonesi della pesistica paralimpica. Con un record personale di 43 kg, appena un chilo in meno rispetto a quanti ne pesa lei, l'atleta del team Palextra Fitness Club di Savona ha conquistato l'argento al Campionato "Criterium Nazionale" di distensione su panca piana, disputato nel giugno dell'anno scorso a Città di Castello. LÏ, fiera e orgogliosa sul secondo gradino del podio, appoggiata alla sua stampella, Ilaria ha stretto tra le mani un sogno. Senza sapere che, poco dopo, tra quelle mani ci sarebbe stata una maglia. Azzurra, come i suoi occhi. Quella della Nazionale Italiana di Pesistica.


AL BILANCIERE

"LA PESISTICA? UN MIX DI GRAZIA E FORZA" E' entrata in punta di piedi nell'Olimpo di una disciplina che non fa distinzioni, Ilaria. E nemmeno sconti. Perché non si è disabili, ma atleti. E la fatica e il sudore sono gli stessi. Lo ha fatto con il silenzio durante allenamenti, il rigore e la passione. Lo ha fatto con l'eleganza innata che la contraddistingue, e quel tocco di femminilità potente perché già consapevole. «Chi l'ha detto che il sollevamento pesi non sia una disciplina femminile? sorride Ilaria Naef - sono una donna, ma anche un'atleta che alza e tiene sopra di sé un bilanciere. E lo fa con forza e grazia». E di forza e grazia, Ilaria ne ha da vendere. Lei che a combattere è abituata, perché una lesione chiamata "paralisi celebrale infantile" glielo ha insegnato. Non può correre, Ilaria, è vero. E spesso, un po' perché lo trova più comodo un po' perché ama farsi coccolare, usa la sedia a rotelle.


Ma, grazie a quella panca e quel bilanciere, ha capito che può arrivare ovunque. «Amo questo sport continua l'atleta originaria di Varazze mi diverte e mi regala emozioni. Ma anche tante soddisfazioni, che mi hanno permesso di capire che posso fare tutto, che non ci sono né ostacoli né limiti. E' stata la pesistica ad avermi resa una persona intraprendente e autonoma. Ora mi gestisco da sola, mi sposto per gare e allenamenti. Ma c'è un altro grande regalo che questa disciplina mi ha donato. La consapevolezza che si possa sempre fare di più, che ci si possa sempre migliorare». Sentir parlare Ilaria è come ascoltare una melodia, una cantilena. Di quelle dolcissime, che fanno bene all'anima. Un ottimismo quasi sfacciato, il suo, che accompagna ironia e intelligenza. «Voglio una vita più bella possibile, non starò mai seduta su un divano a dire "non posso fare questo".


Io posso fare tutto - sembra urlare l'atleta - l'inverno scorso, tra un allenamento e l'altro, sono andata sulla neve. Da sempre nutrivo il desiderio di provare lo snowboard, uno dei miei sogni. Guardavo quei ragazzi sfrecciare sulle tavole colorate, fino a che ho deciso che su una di quelle tavole sarei salita anche io. Ma com'era difficile! "Non posso farcela", dicevo alla maestra. E lei "Sì che puoi". Aveva ragione». Con la pesistica è stato lo stesso. Un inizio faticoso, i risultati che sembrano non arrivare. Ma Ilaria non si arrende. Si allena ancora di più, tre, quattro volte a settimana. La palestra diventa la seconda casa, gli allenatori e il gruppo la seconda famiglia. Finalmente arrivano i primi risultati, in gare regionali. E quella medaglia, lucida e pesante, agli Italiani del 2012. Così la fatica in un attimo sembra scomparire, per lasciare spazio a una gioia immensa.


MEDAGLIE E SOGNI SU SFONDO AZZURRO Dall'argento di Città di Castello è passato un anno e mezzo. Diciassette mesi di allenamenti in quella palestra savonese di via Monteverde dove lei entrò quasi per caso a inizio del 2011. Ma anche di ritiri con gli altri atleti della Nazionale Paralimpica, i "collegiali", il primo a Roma e il secondo proprio a Savona, nell'agosto scorso. E di gare, quelle dove la tensione e l'adrenalina sono sempre quelle della prima volta. «Ricordo ancora la vigilia della mia prima gara -racconta Ilaria, mentre raccoglie i lunghi capelli biondi in una coda- ero agitatissima, non sapevo come affrontarla, come comportarmi. Simone Capelli, atleta e tecnico della Federazione Italiana Pesistica Paralimpica, nonchè coach della Palextra di Savona, mi fece leggere un'antica storia, per calmarmi. Le pagine raccontavano di un maestro che lascia il proprio allievo chiuso in una stanza, da solo, a ripetere mille volte la frase "sono forte, sono una grande onda". Lessi tutta la storia e decisi di fare lo stesso. Il giorno dopo, in pedana, continuai a ripetere quella frase.


Vinsi la gara. E commentai così la foto della premiazione: "La grande onda ha vinto"». Sicura e determinata, nello sport come nella vita, Ilaria afferra quell'asta come se stesse afferrando tutti i propri sogni. Stringe forte, non li lascia scappare. Ripete spesso che il bilanciere non tradisce, quasi a voler lanciare una sfida a se stessa, a voler dire "dipende tutto da te". Autocritica, pignola e competitiva, Ilaria ha conquistato la stima degli allenatori. Ma si è ritagliata un posto speciale anche tra i compagni della Nazionale Italiana di Pesistica, che, quasi in coro, la descrivono come la "piccola mascotte", lei che ha sempre una battuta per tutti. Non perde mai il sorriso, Ilaria. E' lì, fisso su quel viso perfetto, raccontano dell'allegria di quei 20 anni vissuti a pieni polmoni, di una disciplina che prima di essere uno sport è una passione e di una ragazza pronta a vivere di sogni. Alcuni svelati, altri custoditi gelosamente. «Voglio laurearmi in lingue, il mio corso studi ma il mio vero grande sogno è un altro. L'ho detto solo a me stessa, forse per scaramanzia». Ed ecco che le dita della ragazza, improvvisamente, disegnano tre onde. Che siano gli Agitos, i simboli dei Giochi Paralimpici? Buona fortuna, Ilaria. Continua a sorridere.


" 'NA TAZZULELLA 'E CAFE' " Da Napoli a Savona un aroma che sa di aggregazione di Arianna Codato

Il profumo dei chicchi appena tostati e l'espresso che scende scuro e fumante in una tazzina calda. Un'arte, una passione che non conosce confini, un amore per il caffè che i napoletani conoscono bene, tanto da volerlo condividere con chi non può concederselo, perché, un espresso al bar in tempo di crisi, può essere un piccolo lusso a cui si deve rinunciare.


Come oggi, anche in tempi lontani, le difficoltà economiche facevano parte dalle quotidianità e in Campania, nacque una tradizione ormai antica, quella del "caffè sospeso". Una cortesia, un gesto di socialità tra le persone che Antonio Miele e la moglie Anna Tarenzi, hanno voluto importare a Savona, nel nuovo locale che hanno aperto dentro al cuore della città, sotto l'antico porticato della Pinacoteca, in quell'angolo di via Pia, dove i savonesi, per decenni, hanno acquistato collant e calze di ogni tipo, in un negozio diventato storico, che ha chiuso l'anno scorso e, da pochi giorni, tornato a nuova vita. «Le mie origini sono napoletane, per questo conosco questa tradizione – spiega Antonio Miele – e così, quando abbiamo cominciato la nuova avventura con mia moglie, ho pensato che sarebbe stato bello poterla trasmettere alla città. In pratica quando un cliente paga la sua consumazione, se lo desidera, può pagare un caffè in più, lasciandolo appunto "in sospeso", per chi lo chiederà dopo di lui. E' simile a quando si lascia un caffè per un amico al bar sotto casa, solo che in questo caso è anonimo. Non si sa chi lo lascia e non si sa chi lo consumerà. Un gesto di cortesia senza impegno. Per ora alcune persone hanno aderito – conclude Antonio Miele - e noi abbiamo appeso in vetrina i "sospesi", ma in pochi lo chiedono. Ci vuole un po di tempo perché questa usanza, tipica della generosità napoletana, prenda piede, ma con il passaparola sono certo che i savonesi impareranno ad apprezzarla». Le origini della tradizione sono raccontate sul sito de "la rete del caffè sospeso" a cui hanno aderito i gestori del locale savonese, che raggruppa bar e negozi in tutta Italia e persino oltre oceano, per offrire un caffè, come cita la tradizione, all'umanità e condividere una buona giornata.


A SCUOLA CON L'ECO-ENERGIA Impianti fotovoltaici alle "Colombo" e "De Amicis" di Marco Calleri

Risparmio energetico, economico e anche un po' di ecologia: queste le materie che si insegnano, ogni giorno, nelle scuole elementari e medie "Pertini-Colombo" di via Verzellino e nelle elementari "De Amicis" di Largo Folconi. Nessuno stravolgimento del calendario delle lezioni in realtĂ , ma un importante passo avanti a livello strutturale per gli edifici scolastici, dotati di potenti impianti fotovoltaici, in grado di coprire una fetta rilevante del fabbisogno energetico degli istituti.


Il Comune di Savona ha provveduto all'installazione degli impianti negli ultimi due anni, grazie a un contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale che ha coperto circa il 70% delle spese che ammontavano a un totale di circa 600mila euro. In aggiunta all'installazione del fotovoltaico si è provveduto ad ammodernare l'impianto elettrico delle "De Amicis", dotandolo di un sistema dimmerizzato, in grado di adattare la potenza dell'illuminazione a seconda della luce proveniente dall'esterno, e a intervenire sulla copertura del tetto delle "Colombo" con lavori di impermeabilizzazione e isolamento termico. Due migliorie volte a ottimizzare la resa energetica dei nuovi impianti fotovoltaici e a ridurre ulteriormente i consumi. Obiettivo centrato, stando alle stime a progetto e ai dati raccolti per le "De Amicis" nel primo anno di attività : gli impianti sono in grado di produrre circa 22mila kWh/anno. Numeri già di per sÊ importanti che lo diventano ancor di piÚ una volta rapportati al risparmio energetico garantito dalle migliorie strutturali sopraindicate.


Il pannello indicatore alle De Amicis

Il nuovo impianto elettrico delle "De Amicis" ha portato il consumo di energia elettrica da circa 55mila kWh/anno a 35mila, ai quali vanno ancora sottratti i circa 22mila prodotti dal fotovoltaico, riducendo il fabbisogno annuale a soli 12mila kWh/anno, pari a una riduzione del 78%. Valori addirittura migliori per le "Colombo" che, grazie alla nuova copertura e all'impianto fotovoltaico riescono a garantire l'intero fabbisogno di energia elettrica dell'edificio, pari a circa 59mila kWh/anno, con un surplus di circa 7mila kWh/anno, a loro volta "reinvestiti" nella produzione di energia termica per il riscaldamento. I vantaggi in termini ambientali sono evidenti, con un notevole risparmio di emissione di CO2, e a livello economico il Comune di Savona ottiene da ENEL il pagamento dell'energia autoprodotta. L'Amministrazione è intervenuta, negli ultimi anni, anche su altri edifici al fine di migliorarne la resa energetica.


Oltre agli impianti fotovoltaici è stato curato un progetto più ampio per la produzione di acqua sanitaria in diverse strutture scolastiche e ricreative. Dal 2008 a oggi sono stati installati pannelli solari negli asili "Giribone" di Corso Veneto, "Chiappino" di via Chiappino e "L'Aquilone" di Via Crispi, nei campi sportivi "Levratto" a Zinola e "Ruffinengo" in Corso Svizzera e nel Palazzetto di corso Tardy & Benech. Il risparmio totale di circa 15mila euro può sembrare irrisorio, ma le 51 tonnellate di CO2 non immesse nell'atmosfera raccontano un'altra storia. Savona si è inoltre confermata, nel 2012, come la provincia ligure più sensibile e attiva sul tale fronte, con quasi 500 impianti fotovoltaici, pari a una potenza di 21MW. Il futuro forse è un po' più verde e a Savona, parte dalla scuola.


UPREGIN, I BAMBINI INCANTANO GLI ADULTI Sogni e speranze raccontati con la poesia

di Arianna Codato

Un album di fotografie. Ricordi che scorrono nel tempo attraverso le immagini e racchiusi in una poesia, nel cuore di una figlia, che dedica dei versi o un racconto alla propria madre, scintilla di vita, o al padre, i cui occhi fieri osservano la terra che ogni giorno coltiva. Sono i sentimenti impressi sulla carta, in dialetto e nella lingua dei poeti, che hanno ricevuto gli onori e lacrime di commozione, durante la premiazione del 21째 concorso nazionale di poesia dell'Associazione U Pregin, in una domenica pomeriggio che ha regalato un atmosfera magica, con un tempo uggioso e carico di dolce malinconia.


Il vincitore della sezione in dialetto ligure, dedicata al maestro Giuseppe Varaldo, è Mario Traversi, poeta varazzino che ha partecipato con la poesia "O tempo o passa e o va...", mentre per la sezione in lingua italiana, dedicata al Prof. Virginio Giacosa, ha vinto il poeta genovese Armando Giorgi con la poesia "Dalla finestra". Ma le vere star della giornata sono state le piccole scrittrici in erba delle scuole savonesi che, con i loro racconti, hanno incantato giuria e uditori. La dedica ad un amico prezioso, Fabio, il primo gatto, che con dedizione e amore rispondeva al richiamo della sua padroncina, rincasando con lei. Una giornata in spiaggia, sognando di essere un piccolo delfino, libero di giocare tra le onde, nel blu del mare che si infrange sulla sabbia dorata. Ed i pensieri che riportano alla mente ricordi lontani, "Sfogliando un album di fotografie", il titolo del racconto vincitore della 1ª edizione del Concorso "Il tema più bello", riservato alle classi 4ª e 5ª elementare, di Martina De Franco che, osservando vecchie foto di lei neonata, si ritrova a pensare al bello di essere bambini e alla gioia che si leggeva nei volti di chi festeggiava il suo arrivo, arrivando poi alle immagini della vacanza con la famiglia, a Eurodisney, avvolti tutti insieme nella magia delle favole e di come, diventare grandi, porti con se la bellezza dell'imparare cose nuove e essere autonomi, conservando il calore dell'abbraccio materno. Un sentimento che ha caratterizzato anche il componimento della poetessa leginese Franca Pogliano, con la sua poesia "La forza della vita", dedicata alla madre e vincitrice del Premio Speciale "Maria Antonietta Piccolo", in onore della Presidente de "UPregin" scomparsa un anno e mezzo fa dopo lunga malattia, ma sempre nei cuori di chi l'ha conosciuta, anche attraverso un'Associazione, quella de Upregin, che vive ed opera principalmente e Legino ma che dimostra come sempre di essere al centro della cultura della città di Savona.


La donna del piano di sopra Claire Messud Nora è un'insegnante, vorrebbe diventare un'artista di successo, ma in verità è diventata "la donna del piano di sopra", gentile ma insignificante. Fino a quando nella sua classe arriva il piccolo Reza, figlio di un'artista italiana e di Skandar, un professore libanese. Nora è affascinata dallo stile di vita libero dei due e i loro rapporti diventano sempre più intimi. Fino all'epilogo sorprendente.. Augustus. Il romanzo dell'imperatore John Edward Williams Il pugnale di Bruto grondava ancora sangue che il giovane Ottaviano, nipote di Giulio Cesare, si troverà a dover affrontare sanguinose battaglie interne contro la corruzione del Senato Romano, prima di poter essere acclamato "Augusto" e salutato come padre dell'Impero Romano. Dalla viva voce dei protagonisti un affresco di grande forza narrativa.

Francesco. Storia e memorie del santo più grande Giovanni Miccoli Francesco d’Assisi è da sempre un santo popolare. Del tutto singolare è invece l’attuale congiuntura di entusiasmi francescani. La novità sta nel fatto che il cardinale Bergoglio, primo papa gesuita, ha deciso di assumere il nome di Francesco, con esplicito richiamo al santo di Assisi. I vari aspetti della "questione francescana" vengono chiariti in questo libro dal quale emergono differenti modelli di esperienza religiosa.


Col diavolo in corpo. Vite maledette da Amedeo Modigliani a Carmelo Bene Osvaldo Guerrieri Il primo che usò il termine "maudit" fu Verlaine, ed era il 1884. Da allora il termine "maledetto" ha fatto proseliti e nelle sue file possiamo annoverare oltre all'amante di Verlaine, Rimbaud, anche Modigliani, Campana e Carmelo Bene. Nel nome dell'arte sono disposti ad annullare se stessi con droghe, alcol e sesso. Anche in tempi recenti le file si sono ingrossate. Pensiamo a Schifano, Testa, Bianciardi, Giancarlo Fusco e tanti altri.

L'interrogatorio (Giano) Liad Shoham Eli Nachum, commissario della polizia di Tel Aviv ha passato di tutto nella sua vita, tanto che intorno a sè vede solo malvagità. Ed è proprio questa malvagità che ha tolto la voglia di vivere alla giovanissima Adi, violentata sotto la porta di casa. Quando Eli si trova davanti il presunto colpevole lo chiude nella stanza degli interrogatori e da quel momento inizia un duello senza pietà.

RECENSIONI A CURA DI SILVIA BREGERO (GIORNALISTA E SCRITTRICE) http://myblog.myselfitalia.it/author/sbergero/


FOTO DAVIDE RIZZO, ARCHIVIO GRAFICA E IMPAGINAZIONE ARIANNA CODATO COORDINAMENTO EDITORIALE REDAZIONE


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