In viaggio con il Cardinale

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concilio a Berwick per ribadire la sentenza di interdetto, il che sollevò aspre proteste presso tutti i monasteri cistercensi del Paese. Il capitolo generale dell’ordine, alla presenza dei cistercensi di Inghilterra, Scozia e Galles, nel 1218 lanciò pesanti accuse contro Guala Bicchieri e decise di inviare a Roma otto abati per descrivere al Papa la condotta del legato. La protesta ebbe esito positivo, poiché di lì a poco il Pontefice introdusse alcuni provvedimenti della massima importanza. In primo luogo egli assunse il diretto controllo della Chiesa scozzese. Parallelamente, Onorio III stabilì che da quel momento in poi i legati in visita ai monasteri dell’ordine non avrebbero più potuto esigere procurationes in denaro, ma solo vitto (senza carne) e alloggio. Infine, nel mese di dicembre del 1218, il Papa inviò lettere che proibivano ai legati di porre sotto interdetto o scomunicare i cistercensi se non in presenza di un preciso mandato papale104.

N

el frattempo Guala concesse l’assoluzione agli abati di Coupar, Melrose, Newbattle, Culross e Kinloss, che probabilmente incontrò a York tra il mese di aprile e il mese di maggio del 1218105. Anche i vertici dei monasteri benedettini di Westminster e di Canterbury (Christ Church Canterbury) furono scomunicati da Guala Bicchieri. Nel

1216 essi si opposero alla scelta della cattedrale di Gloucester come sede dell’incoronazione di Henry III, così, poco dopo la cerimonia, Guala inviò la scomunica attraverso una lettera redatta 106 alla fine di ottobre del 1216 . Successivamente, come abbiamo visto, il legato inviò un’altra lettera a Canterbury per impedire al priore e al capitolo di suonare l’organo nelle funzioni religiose durante il periodo di interdetto107.

Q

ueste prese di posizione nei confronti di alcuni ordini monastici, tuttavia, non devono indurre in false generalizzazioni: Guala ebbe rapporti difficili con alcuni monasteri e abati ma limitatamente a specifiche situazioni e località, e sempre in conseguenza della sua ferma intenzione di ristabilire la pace nel regno e consolidare la monarchia inglese. In generale, in altri termini, egli non si accanì mai immotivatamente contro alcun ordine, neppure quello cistercense, e non favorì mai troppo apertamente un solo ordine, anche se è innegabile che fosse particolarmente legato agli agostiniani108. Per ben due volte, ad esempio, il Papa gli ordinò di rimuovere da Carlisle i canonici agostiniani, sostituendoli con un nuovo capitolo secolare di provata fiducia, ma in entrambe le occasioni il cardinale disobbedì e si limitò a rimpiazzare i canonici in odore di ribellione con altri canonici fedeli al sovrano109. Nell’arco del soggiorno in-

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Vincent,N. op.cit. p.83. Vincent,N. op.cit. p.83. 106 Vincent,N. op.cit. p.90. 107 Vincent,N. op.cit. p.10. 108 Vincent,N. op.cit. pp. lvii-lviii. 109 Vincent,N. op.cit. p.lviii. 105

St.Andrew’s Chesterton. Il galletto di S.Andrea


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