, e sono un Architetto specializzata nella progettazione di edifici residenziali e ristrutturazioni. Responsabile, precisa, con buone capacità organizzative, comunicative e relazionali affinate durante l’esperienza universitaria e lavorativa utili ai fini di un proficuo . lavoro di squadra. Attraverso la formazione e l’esperienza professionale, mi piace arricchire le mie conoscenze e competenze su quanto la disciplina architettonica è in grado di offrire nelle sue diverse forme.
_ progettazione (preliminare/esecutiva)
_ presentazione dei permessi edilizi
_ direzione lavori
O_ variazioni catastali
_ rilievi
_ certificazioni energetiche
_ grafica/rendering
_ valutazioni immobiliari
_ computi metrici estimativi
_ supporto alla redazione di CTU e CTP
Mi chiamo sara
O curriculum VITAE
data di nascita 11 dicembre 1991
luogo di nascita Cosenza (CS) nazinalità Italiana telefono 3408778352 e-mail saraturano.architetto@gmail.com indirizzo c.da Cotura, 57 - Acri (CS) - 87041
- Fabiana Nota, Gian Luca Regis, Sara Turano- 2015 -
docenti: M. Crotti (Composizione), A. Sampieri (Urbanistica), G. Arnaudo (Tecnologia), C. Lucchini (Architettura del paesaggio)
L’Unità di progetto si pone come obiettivo l’esplorazione progettuale di un con- testo urbano circoscritto finalizzata alla trasformazione/integrazione di strutture edilizie esistenti con finalità sociali e pubbliche inserite all’interno di processi di rigenerazione urbana nel contesto metro- politano torinese, nello specifico, l’area di Mirafiori Sud.
Punto focale dell’analisi diventa la Strada del Drosso, arteria che sembra rappresen- tare il limite tra il tessuto costruito e il sistema della naturalità.
L’idea di un limite vuole essere ulteriormente rafforzata con la costruzione fisica di un bordo urbano che si estende per tutta la lunghezza della strada sottoforma di una piastra che conferisce un carattere architettonico alla Strada del Drosso. Sulla piastra si delineano degli spazi componibili che, a seconda della loro dimensione, possono ospitare svariate funzioni a servizio della collettività. Allo stesso modo, sfruttando la naturale inclinazione del terreno, è possibile ricavare al di sotto della piastra dei locali fruibili dagli attori che agiscono sugli spazi sottostanti l’infrastruttura.
Una prima analisi sull’area presa in esame è stata fatta secondo una suddivisione per layer. Utilizzando questo tipo di rappresentazione sono potute emergere diverse criticità legate al quartiere di Mira ori Sud. Mentre la città compatta, a differenza di quella che si diluisce nella frange periurbane, è delimitata da un con ne che separa in modo netto il paesaggio urbano da quello agricolo denotando quindi due paesaggi( il landscape e il cityscape ) che segnano in modo incofondibile i due luoghi, nettamente diversi, non è cosi per la città dispersa. Incrociando dati emersi dall’indagine cartogra ca si evince che il costruito si scontra con il sistema della naturalità individuando l’asse della Strada del Drosso. Quest’ultimo non è però un limite ben de nito poichè in alcuni punti i pezzi di città si mescolano ai pezzi di campagna in un intreccio confuso e casuale. Ed è qui che si genera il paesaggio delle frange periurbane, dove l’insediamento urbano, le infrastrutture, l’agricoltura e la natura sono mescolati. Non più un cityscape o un landscape ma un periurbanscape. La strada del Drosso per la sua posizione e la sua struttura potrebbe rappresentare un limite tra due mondi , ma se la si osserva con attenzione, viene attraversata continuamente da zone urbane che si insinuano nel paesaggio agricolo e zone naturali che fanno altrettanto nel paesaggio urbano. Per questo motivo è interessante agire su un punto che rappresenta, a primo acchito, una frangia urbana ma che potrebbe, grazie a piccoli interventi, diventare un limite. Percorrendo questo limite si rilevano dei punti in cui la sezione stradale varia a seconda di quanto si trova sulle sue sponde: si alternano sezioni de nite su entrambi lati dal tessuto costruito, altre de nite solo da spazi aperti, altre in cui il costruito si mescola con lo spazio aperto.
Si tratta di diversi “modi di essere Strada del Drosso” che la rendono sì un con ne, ma non ancora ben denito.
strada del drosso
residenze temporanee (duplex)
residenze per anziani
_sezione a-a’
TIPO A TIPO B TIPO C
_edi cio esistente
1. copertura
-trave primaria (HEA 200); -trave secondaria (IPE 160); -isolante in lana di roccia (15+6 cm); -guaina impermeabile
-sottostruttura in pannelli OSB (3 cm); -rivestimento in lastre di alluminio (2 cm).
2. serramento
La seconda parte dell’unità di progetto si concentra su una delle stecche residenziali di INA casa, tessuto edilizio caratteristico dell’area di Mirafiori Sud, per la quale si prevede un intervento di riqualificazione.
-telaio in alluminio PVC a taglio termico; -vetrocamera basso emissivo con argon (4-16-4).
3. solaio terrazzo
-modulo prefabbricato esistente in cls (18 cm); -guaina impermeabile; -isolante in lana di roccia (3 cm); -guaina impermeabile; -lastra piana in brocemento (2,5 cm).
4. parete interna
parete Knauf a singola orditura metallica con doppio rivestimento (10 cm): -intercapedine con isolante in lana di roccia (0,5 cm); -rivestimento con lastra in gesso GKB (2x1,25 cm) + lastra in gesso bra vidiwall (2x1,25 cm)
5. solaio
Si propone un modello abi- tativo il cui cardine diventa la condivisione degli spazi comu- ni in cui vivere e condividere il quotidiano, senza tuttavia rinunciare al proprio privato: il co-housing. Per favorire questo processo è stato introdotto un nuovo sistema distributivo a ballatoio, che mette in comunicazione l’apparato prettamente residen- ziale con i servizi/spazi collettivi che si organizzano su ogni piano. Cambia la composizione degli appartamenti per rispondere alle esigenze di un’utenza sempre più diversificata: dagli alloggi per anziani, con annessi piccoli spazi/giardini pertinenziali sia sul fronte che sul retro, agli alloggi temporanei, fruibili per brevi periodi o per emergenze, o ancora residenze per gli studenti e duplex per famiglie più o meno grandi. Oltre alle unità abitative, ad ogni livello sono collocati spa- zi/servizi pensati appositamente per il tipo di utente presente sul piano.
-modulo prefabbricato esistente in cls (18 cm ); -isolante in lana di roccia (3 cm); -massetto impianti (7 cm); pavimentazione in gres (1 cm).
6. parete esterna
-modulo prefabbricato esistente in cls (25 cm );
cappotto termico: - collante (0,5 cm); -isolante in lana di roccia (10 cm); -rasante (0,7 cm); -rete di armatura; -intonaco: rasante (0,7 cm) + nitura colorata (0,2 cm).
_aggiunta volumetrica (sistema ballatoio)
struttura in acciaio ancorata ai solai esistenti tramite connettori metallici: -pilastro
7. solaio ballatoio
-trave principale (IPE 160); -trave secondaria (IPE 160 + UPN 160); -lamiera grecata (5,5 cm) -getto il cls; -guaina impermeabile; -lastra piana in brocemento (2,5 cm).
8. rivestimento ballatoio -sottostruttura metallica (montanti e traversi); -lastre in alluminio forato (1 cm).
OECONOMIA E ORGANIZZAZIONE
DELLA PROGETTAZIONE:BUILDING MANAGEMENT
- Francesca Lisa, Sara Turanodocente: M. Nigra - 2015film commission torino piemonte
Studio analitico delle diverse fasi che hanno portato alla realizzazione del progetto di riqualificazione della nuova sede della Film Commission Torino Piemonte e conseguente individuazione delle dinamiche che hanno avuto maggiore incidenza sul processo costruttivo dell’apparato ar- chitettonico.
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gropius house
MODELLAZIONE DIGITALE
PARAMETRICA
- Alice Magro, Ilaria Salvi, Sara Turanodocente: A. Tonin - 2013/2014 -
Modellazione parametrica (BIM - Building Information Model) mediante l’u- tilizzo del software Autodesk Revit della residenza familiare dell’ arch. Walter Gropius, a Lincoln, in Massachusetts.
RIGENERAZIONE URBANA atelier
- Maurizio Dellosta, Sara Turano -
docenti: M. Crotti (Composizione), G. Ferrero (Urbanistica), - 2013/2014 -
L’attività di progettazione si concentra su un ambito microurbano torinese a prevalente destinazione pubblica, il “Cecchi-Point” di Via Antonio Cecchi, una casa del quartiere da riqualificare e recuperare sulla base di un insieme di esigenze e opportunità simulate.
L’idea progettuale prevede un’azione di recupero delle strutture esistenti e dello spazio della corte introducendo nuove funzioni al loro interno, accompagnato da interventi di nuova costruzione, attraverso la sopraelevazione di una delle maniche esistenti, per rispondere alla carenza di spazi. I nuovi blocchi si inseriscono nel contesto mantenendo l’omogeneità for- male degli edifici del circondario. Nuovi elementi di collegamento garantiscono una maggiore permeabilità dell’intero complesso, come la progettazione di una passerella, con funzione di copertura per le aree sottostanti, che definisce il nuovo “angolo del Cecchi”.
O 5
concorso internazionale
DETROIT STATION FOR THE ARTS
- Francesca Lisa, Elena Maioglio, Luis Martin Sanchez, Sara Turano, Davide Viano -
Archmedium - 2015 -
La competizione prevede la rifunzionalizzazione della Michigan Central Station, un tempo nodo centrale per la città di Detroit ed oggi polo fatiscente. La trasformazio- ne ha come obiettivo la realizzazione di un edificio ibrido pieno di vita, un nuovo centro per le arti in cui showrooms, workshop, punti di vendita possano combinarsi con le residenze degli artisti e un hotel per gli amanti dell’arte.
La proposta progettuale punta su un intervento che tenga conto della debole condizione economica cui versa oggi la città proponendo delle soluzioni che vadano a mantenere quanto più possibile la complessità costruttiva dell’intero edificio. Al piano terra dei volumi si insinuano tra le strutture esistenti e, insieme ai vani scala posti sulle due estremità del blocco, diventano aree di esposizione. Nei piani superiori si sviluppano dei duplex residenziali, con annessi ateliers e le camere dell’hotel.
L’esigenza di creare due auditorium (“main” e “mini”) comporta un’aggiunta volumetrica sul lato che prospetta sui binari, diventando essa stessa occasione per la creazione di un ulteriore teatro all’aperto.
O 6
LO SPAZIO DEI RIFUGIATI NELLA CITTÀ EUROPEA. TORINO
Le crisi economiche, sociali, politiche, istituzionali hanno negli anni interessato e cambiato lo spazio europeo, trasformando radicalmente città e terri tori. La pressione migratoria di popoli provenien ti dall’Africa e Medio Oriente incide su ognuna di queste crisi, ne plasma i caratteri, veicolando discor si, politiche e progetti. In modo particolare incide l’accoglienza dei cosiddetti «migranti forzati», «ri fugiati» e «profughi» costretti a lasciare il proprio Paese segnato da guerre, regimi di oppressione e persecuzione. Il fenomeno è esposto all’interesse di una molteplicità di discipline e di settori d’analisi che vanno dalla sociologia all’economia, dall’antro pologia alla politica. Il suo forte impatto sul terri torio coinvolge gli studi urbani, l’urbanistica, l’ar chitettura, in modo particolare nel momento in cui si vogliono comprendere a fondo le trasformazioni che esso produce, nel breve e lungo periodo, su gli spazi delle città attraversate. . Le rotte di transi to generano non solo una geografia della mobilit umana continuamente riscritta, ma anche corridoi, soglie, fratture e confini, generano luoghi: campi tesi a rispondere alle esigenze primarie, strutture temporanee e stanziali di accoglienza che tentano relazioni con i tessuti urbani esistenti. Questa tesi si colloca entro questo campo di attenzioni, prova a restituire i mutamenti che il fenomeno migratorio tra il 2011 e il 2015 ha esercitato in relazione allo spazio, e pone pertanto una particolare attenzione alla produzione di spazi nuovi che ospitano popola zioni nuove, che generalmente si confrontano con condizioni di transitorietà e liminalità.
LO SPAZIO DEI RIFUGIATI NELLA CITTÀ EUROPEA. TORINO
Sara Turano
Si esplorano le cause che hanno sollecitato gli spostamenti, le rotte intraprese e le strutture presso cui trovare rifugio, tenendo conto dei numeri, dei luoghi e di alcune testimonianze che descrivono l’intricato percorso che porta a vivere in una condizione di sospensione temporanea.
Apparentemente fuori dalle principali traiettorie che interessano flussi, la città di Torino è invece fortemente coinvolta. All’interno del tessuto urbano l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo è demandata a una ricca rete di strutture, nella fattispecie di veri e propri campi urbani o di piccoli nuclei disseminati sul territorio che contribuiscono alla definizione di una nuova questione abitativa.
TORINO
Ciascuna di queste costellazioni di spazi formalizza nuove domande di urbanità, di attrezzature e servizi, oltre che di alloggi, temporanei e stanziali. In tal senso, è evidente che la questione dell’accoglienza, nelle discipline dell’architettura e dell’urbanistica, non può essere ridotta a problemi di solo design, o a soluzioni prettamente tecniche che certamente dovranno essere pertinenti con la ricerca di comfort e qualità dell’abitare.
OSKETCHUP + V-RAYrendering
riproduzione della camera da letto della residenza di OFIS Arhitekti - Ljubljana
personale
progetto personale
progetto
3DS MAX + V-RAY rendering
riproduzione
padiglione Mies Van Der Rohe - Barcellonapost produzione con Photoshop
PROGETTOgranny house
ACRI (CS)
- 2017 -
Progetto di ristrutturazione di piccolo trilocale ad uso residenziale con ridefinizione e ampliamento dei locali per un migliore ed essenziale sfruttamento dello spazio abitato.
DEMOLIZIONI COSTRUZIONI
O
PROGETTO via agliè
TORINO (TO) - 2021 -
Recupero di lotto urbano in adiacenza ai Bagni Pubblici di via Agliè con accorpa- mento di unità immobiliari e cambio di destinazione d’uso per la costituzione di un mini condominio perfettamente inse- rito all’interno di un ambito in via di riqualificazione di Barriera di Milano. Il progetto prevede la realizzazione di 3 unità residenziali di diverso taglio e tipologia, con annessi cortili e posti auto pertinenziali, per rispondere alle esigenze di singoli o famiglie.
I bassi fabbricati interni al cortile offrono la possibilità di creazione di tetti giardino per favorire la riduzione dell’impatto ambientale degli edifici e contemporanemente l’aumento dell’impatto estetico degli stessi.
VIA AGLIE'
alloggio 1 (duplex) 130mq
+ cortile pertinenziale 35mq
alloggio 2 (duplex) 139mq
+ locali interrati comunicanti 36mq
alloggio 3 (monolocale) 42mq
+ cortile pertinenziale 18mq
+ tetto-giardino 42mq
box auto (1) 17mq
alloggio 2 posto auto
box auto (2) 16mq
DEMOLIZIONI COSTRUZIONI
DEMOLIZIONI COSTRUZIONI
PROGETTO sauze d’oulx
Sauze d’Oulx (TO) - 2022 -
Progetto di ristrutturazione di unità immobiliari all’interno di un complesso resi- denziale condominiale nella cornice montana di Sauze d’Oulx.
Con sviluppo inverso ed accesso dal piano primo, l’alloggio si compone di piccola zona giorno che mediante scala interna raggiunge la zona notte situata al piano terra.
La scala connette altresì al piano superiore ove trova spazio un bilocale sfruttabile indipendentemente dal primo mediante l’accesso diretto dal vano scala condominiale.
PIANO TERRA
PIANO PRIMO
PIANO SECONDO
O
PROGETTOgiardino privato
Acri (CS) - 2023 -
Soluzioni progettuali di un piccolo giardino privato che sfruttano un sistema di terrazzamenti per superare la naturale pendenza del terreno.
Lo spazio all’aperto, confortevole e accogliente, con le giuste cromature e scelte stilistiche diventa rifugio dalla routine quotidiana.