Il tesoro di Cassandra

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Sara Sieff





Il tesoro di Cassandra

Sara Sieff


Un giorno, mentre sta scrutando nella sua sfera magica, la strega Cassandra ha una strana visione. Una dopo l’altra tantissime porte si chiudono davanti al suo occhio attento. Infine, dietro l’ultima, ancora leggermente aperta, la strega intravede una figura sfocata circondata dalle fiamme.



Con l’occhio incollato alla palla, cerca di vedere meglio quel volto misterioso. La strega però preme così tanto contro il vetro che all’improvviso la sfera le sfugge di mano e finisce col frantumarsi al suolo. Che guaio, ora non può più vedere come finisce la visione! Cosa significa quell’ultima porta? E cosa ne sarà di quella persona?



“Non c’è tempo da perdere!” esclama Cassandra mentre inforca il suo remo volante “Bisogna andare al più presto a Murano per cercare una nuova palla di vetro!”





Non appena arrivata si dirige a un primo laboratorio, quello del vetraio in cui aveva comprato la sua precedente sfera, ma lo trova chiuso. “Probabilmente era molto vecchio e per questo ha smesso di lavorare” pensa tra sé e sé.



Prova a bussare alla porta di un secondo laboratorio, anche questo è chiuso. “Saranno ammalati”. E un terzo. “Magari oggi sono in vacanza?” E così via, un laboratorio dopo l’altro, tutti chiusi. Che strano, com’è possibile che non ci siano più vetrai a Murano?!



Ormai è si è fatta sera e Cassandra ha quasi perso le speranze, ma decide di provare un’ultima volta. Finalmentela vede una porta aperta! “C’è qualcuno?” chiede cauta la strega. “Avanti” le risponde una vecchia voce, “Benvenuta nel mio laboratorio. Di cosa hai bisogno?”



Cassandra, felicissima di aver finalmente trovato un Maestro vetraio, fa la sua richiesta: una sfera in vetro di Murano per le sue visioni, perfettamente tonda e perfettamente trasparente.



Il vetraio annuisce e la invita nel l’aboratorio. I forni e i gli strani utensili al suo interno ricordano quasi un antro degli incantesimi. Anche gli abili movimenti del vetraio ricordano alla strega i gesti di una magia antica. “Sai, sono felice che sia questo il mio ultimo lavoro” le confida mentre lavora.



“Ultimo?” chiede lei confusa. “Sì, sono l’ultimo maestro vetraio rimasto a Murano. Amo il mio lavoro ma sono vecchio e non ho più clienti, quindi anch’io chiuderò dopo quest’ultimo incarico”. La strega lo osserva rattristata. Che peccato nessuno pratichi più questo mestiere che somiglia così tanto alla magia.



Cassandra ripensa allora alla visione e capisce che la figura confusa tra le fiamme è proprio lui. Quindi le porte erano quelle di tutti gli altri artigiani che avevano già chiuso! Mentre Cassandra rimugina, il Maestro finisce il compito e le consegna una nuova bellissima sfera di vetro.



Cassandra può finalmente scoprire come finisce la visione! Di nuovo vede la fila di porte chiuse e per un attimo spera che almeno quella del Maestro rimanga aperta. Dopo qualche secondo però anche l’ultima porta si chiude del tutto.



La visione parla chiaro: quello è il destino dei maestri vetrai di Murano, e nessun incantesimo può cambiarlo. La strega saluta amaramente il Maestro, consapevole dell’immenso tesoro che trasporta: l’ultima creazione di quell’antico, magico mestiere.



Il tesoro di Cassandra Testi e disegni Sara Sieff Progetto realizzato all’interno del corso di comunicazione visiva “Lagunar” (Facoltà di Design e Arte, Libera Università di Bolzano) In collaborazione con VITAL We Are Here Venice Giugno 2022





Un giorno, mentre sta scrutando nella sua sfera magica, la strega Cassandra ha una strana visione. Tra tante porte chiuse, una aperta. Cosa significa? Deve scoprirlo.


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