Sar.art Social Project

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Sar.art Sara Baricelli 2G2 a.a. 2021-2022 Ultime tendenze delle arti visive Prof. Benedetto Demaio

Introduzione

Il profilo Sarart sarà lo sviluppo di un account contenitore per opere d’arte.

Nel primo capitolo troverete lo studio iniziale del profilo, l’approfondimento delle motivazioni e degli obiettivi che mi hanno stimolata a creare questo progetto. Una volta individuate le ragioni anche culturali della mia necessità di condividere l’ar te passerò quindi alle varie fasi di analisi del metodo di ricerca che indicheranno le modalità esecutive e la prima fase pratica di creazione del nome, del logo e la scelta dei colori e dei conte nuti. In questa fase infatti verrano selezionate le fotografie e le modalità con cui essere saranno digitalizzate.

Nel secondo capitolo tratterò l’idea del progetto nello speci fico, ovvero i dettagli che mi hanno condotto all’apertura del profilo e lo studio della sua brand identity.

Studiata l’identità, strutturerò il piano editoriale per capire con che frequenza e con quale contenuto testuale realizzare i

post, le storie. In questa fase verrano inseriti tutti i post creati, le caption e gli hashtag.

Come ultimo punto di questa fase ci sarà una riflessione sull’esperienza social che ho affrontato iniziando a pubblicare il profilo.

Nel terzo ed ultimo capitolo, proporrò il debriefing, la parte in cui si analizzano i risultati e i feedback ricevuti. Sulla base di questi verranno quindi esposti i punti di riprogettazione e di modifica, aggiungendo gli eventuali sviluppi futuri.

CAPITOLO 1

Obiettivi del lavoro

L’obiettivo principale di questo progetto è quello di svolgere una divulgazione artistica e informativa riguardo i musei, gli artisti e le mostre d’arte in particolare, arte con temporanea.

Nonostante mi affascini l’arte in generale, l’arte contemporanea accende sempre pa reri contrastanti tra i critici, tra le persone “artefobiche” e tra le persone comuni che molto spesso di fronte a un’opera contem poranea si limitano ad esclamare “potevo farlo anche io”.

Da ignorante, in passato, mi è capitato spesso in più discipline di affermare que sta frase. Questo perché colui che ignora (agg. e s. m. e f. [dal lat. ignorans -antis, part. pres. di ignorare «ignorare»]. – 1. a. Che non conosce una determinata materia) 1 non si cura del processo di ricerca, esecuzione e creazione di una determinata

opera.

Gli studi accademici di questi due anni mi hanno portato a definire la mia posizione riguardo l’arte contemporanea.

In particolare Latrasfigurazionedelbanale di A.C. Danto e L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica di Walter Benjamin.

Walter Benjamin probabilmente non sa rebbe molto d’accordo con l’apertura di questo profilo Instagram perché nel suo saggio analizza proprio gli effetti di ciò che la riproducibilità di un’opera, tramite la fo tografia, ha portato sulla società.

Reputa la fotografia e il cinema responsa bili di un nuovo flusso di immagini visive e sensazioni uditive che hanno portato alla distribuzione di una realtà sensibile a do micilio facendo perdere all’opera l’aura.

L’aura è l’essenza dell’opera che si instau ra nell’intreccio di vicinanza e lontananza conferendole un alone quasi mistico che la circonda. La perdita dell’aura implica una fruizione fugace e ripetibile. Per Benjamin, oltre all’aura, si perde il valore fondamen tale: l’hic et nunc ovvero la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova. Un punto a favore della riproducibilità fo tografica delle opere d’arte sta nell’emanci pazione dell’arte rispetto all’ambito rituale, perdendo valenza culturale, l’opera acqui sisce maggiore valore espositivo.

Paul Valéry nel suo testo La conquete de l’ubiquité del 1931 parla dell’arte dicendo che la riproducibilità assocerebbe alle ope re un’ubiquità procurando effetti avverti bili ovunque. L’eliminazione dell’hic et nunc, quindi, conferirebbe all’opera l’accessibilità nel momento spirituale più favorevole.

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1. https://www.treccani.it/vocabolario/ignorante/

Obiettivi del lavoro

L’opera d’arte è sempre stata riproducibile nel passato. Nelle botteghe, per esempio, la riproduzione di statue è sempre avvenu ta al fine di apprendimento. La fotografia però ricrea una riproducibilità del visibile che attinge da una dimensione nuova, velo ce e non più manuale.

Oggi è quasi impossibile calcolare la velo cità dei social network perché è un luogo virtuale dove vince il miglior trend. Una musica, un meme, un tema che viene sfrut tato, riprodotto e personalizzato all’infinito. La durata temporale però è molto breve. Questo si evince soprattutto su Tik Tok che basa la propria User Experience sulla visualizzazione dei contenuti a schermo in tero. Parallelamente Instagram, sta ripor tando la stessa modalità nella sezione dei reels.

Ma possiamo davvero poter dire di aver

fruito un contenuto della durata di 10/50 secondi di cui ce ne dimentichiamo parti colari e forme dopo soli due giorni?

I social network sono ormai diventati una vetrina in cui i prodotti siamo noi stessi. È

una vera e propria economia dei dati (da ta-driven Economy). Nella data-driven Eco nomy i dati digitali diventano la risorsa fon damentale da utilizzare sia come fattore della produzione, in grado di generare nuo vo valore nei processi economici, sia come risorsa informativa che consente scelte e decisioni più consapevoli e informate.

Si tratta quindi di un’economia che si basa non più su un prodotto materiale se non sul costo dei dati dell’utente, delle visualiz zazioni, delle condivisioni, delle interazioni che si hanno in quell’effimero contenuto.

Tornando all’obiettivo del mio lavoro, l’a

bitudine di fotografare e successivamen te pubblicare le opere d’arte è anche una tendenza strettamente legata all’esigenza delle persone di impossessarsi dell’oggetto o di poterne avere un ricordo di una qua lità e da una distanza il più possibile ravvi cinata. Personalmente ho sempre scatta to fotografie alle opere d’arte o nei musei per un bisogno personale di ripercorrere l’esperienza nei momenti in cui ne sento la necessità (in accordo con il pensiero di Paul Valéry). Molto spesso però capita che le persone siano spinte dalla brama di pos sedere e di condividere per dimostrare di aver svolto quell’esperienza o di esserci stati al posto di godersi l’essenza stessa del momento.

Da questo pensiero nasce un ragionamen to molto attuale sul riconoscimento dell’o pera d’arte digitale, gli NFT (non-fungible

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Obiettivi del lavoro

token). L’NFT è un certificato digitale che at testa la proprietà di un bene e ne garanti sce la sua autenticità e unicità. Il comprato re che possiede l’NFT è quindi proprietario di quell’opera, per quanto essa sia solo di gitale. L’acquisto o la rivendita di quell’ope ra aumenta il profitto dell’artista creatore tramite il diritto d’autore. Se da un lato que sto commercio favorisce l’artista, dall’altro si deve considerare che si tratta di posse dere opere meramente digitali.

Benjamin parla anche del cinema e di come per lui sia il risultato di una serie di scelte di inquadratura e di montaggio. Infatti l’ope ratore cinematografico è come un chirur go che scompone e ricompone le immagini. Per l’autore ne consegue la perdita dell’au ra.

Il cinema è una costruzione fittizia o vero simile della realtà. Personalmente credo

che i social oggi siano un prolungamento di questo concetto. Gli influencer molto spesso costruiscono la propria immagine scrivendo una storia e montando vari pez zi al fine di apparire accattivanti, per con vincere e per coinvolgere maggiormente.

I social rimangono uno schermo che molto spesso nasconde la vita reale o la distorce per ottenere uno scopo ben preciso.

Non tutti però puntano ad essere influen cer di prodotti o di profitto ma esistono al trettanti content creator che pubblicano contenuti divulgativi per una passione per sonale, per informare o per far divertire. Come nel mio caso.

Una riflessione molto importante che mi ha portato a voler aprire un profilo di divulga zione artistica è il problema del mutato statuto dell’opera d’arte che viene affrontato da Arthur Danto nella suo libro Latrasfigu

razione del banale.

In questo saggio cerca di analizzare cosa rende un mero oggetto un’opera d’arte, partendo in particolare dall’analisi dell’arte contemporanea e delle avanguardie. Per ché la Brillo Box di Andy Warhol dovrebbe avere un valore economico e artistico dif ferente da quello di una Brillo Box venduta al supermercato?

Danto cerca di rispondere a questa do manda definendo sei caratteristiche che fanno di un oggetto un’opera d’arte. L’a boutness, la rappresentatività, l’interpre tatività, la storicità, la metaforicità e lo stile sono requisiti fondamentali per un’opera d’arte. Ma l’attributo essenziale è il titolo. Esso stabilisce che un oggetto è trasfigu rato in opera d’arte.

Sono proprio le analisi appena descritte di

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Obiettivi del lavoro

Walter Benjamin e di Arthur Danto che mi hanno motivato a diffondere queste rifles sioni sull’arte e che hanno fomentato la mia passione per l’arte stessa.

Ad ogni epoca storica corrisponde un’e poca artistica parallela che tiene traccia degli aspetti storici, economici, sociali di ogni tempo. Il passato è quello che defini sce quelli che siamo oggi e quelli che sare mo nel futuro. Per me è quindi importante offrire al mondo una visione dell’arte che si evolve, che trasmette l’essenza della no stra epoca confrontandosi con il passato al fine di migliorare il futuro.

Ci sono poi una serie di altri scopi nel mio profilo tra cui mostrare la mia visione e la mia interpretazione di ciò che ho visto ed esperito.

Per questo motivo questo profilo Insta

gram punta ad essere una sorta di portfolio di mie manipolazioni digitali delle opere d’arte che vedo, delle locandine delle mo stre o semplicemente un riadattamento creativo alle fotografie che ho scattato.

Per concludere vorrei approfondire un ra gionamento sull’arte contemporanea, ma in particolare sull’arte astratta. Quest’ultima si è concentrata sulla liberazione del colo re e della forma, per questo motivo molto spesso destabilizza l’osservatore, abituato a identificare l’arte nel concetto classico di arte figurativa e di mimesi. “La ragione per cui l’arte astratta pone una sfida enorme a chi la osserva è che ci insegna a guardare l’arte - e in un certo senso, il mondo - in un modo nuovo. L’arte astratta sfida il nostro sistema visivo a interpretare un’immagine fondamentalmente diversa dal tipo di im magini per la cui ricostruzione si è evoluto

il nostro cervello.”.

Una più che valida spiegazione da Arte e Neuroscienze di Eric Kandel che riassume in modo efficace il motivo dell’inquietudine che suscita l’arte contemporanea.

Nel mio profilo cercherò quindi di trasfor mare questo pensiero affiancando l’arte classica a quella contemporanea, speran do di abbattere le barriere e le critiche e diffondendo un po’ di conoscenza e positi ve vibes.

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Metodologia di ricerca

Inizio

Come anticipato precedentemente, sul mio profilo Instagram personale pubblico già alcune storie sulle curiosità artistiche che scopro durante i miei viaggi, le visite nei musei e le varie mostre. Quando ho rice vuto il brief è stato automatico pensare di rendere questo piccolo format personale un vero e proprio profilo a misura di social.

Avendo già un vasto archivio di fotografie ho quindi iniziato facendo un elenco dei luo ghi, delle opere e degli artisti che mi hanno affascinata maggiormente e che sento la necessità di condividere.

Nome

Dopo aver stilato una lista, ho iniziato a pen sare al nome che avrei potuto dare al mio profilo. L’idea era quella di associare il mio

nome (Sara) all’ambiente artistico in modo che fosse intuitivo e che indirizzi immedia tamente gli utenti quando trovano il profilo.

Per questo motivo ho pensato di chiamarlo “Sart” anche se non mi convinceva del tut to.

Ho strutturato quindi una fase di ricerca su Instagram per capire anche la disponi bilità del nome utente e ne è scaturito che “Sart” è molto utilizzato e si lega più al mon do sartoriale che quello artistico.

Ho optato quindi per “Sarart” che com prende il mio nome in forma completa e “art”.

Ispirazione

Dopo lo studio del nome, ho iniziato a cer care profili che mi potessero aiutare a ca

pire che linea di pubblicazione e che stile visivo volessi mantenere. Per lo stile grafi co ho preso ispirazione da profili come Edgykatrina, thebriefbox, insight_of_being, mymy.graphics e da altri progetti social di designer che ho trovato su Behance.

Per lo stile visivo e la gestione dei contenu ti, invece, mi sono ispirata a profili come librifinticlandestini, artribune, the.pinkle monade.

Fondamentali per darmi la motivazione e la spinta di creare un profilo mirato solo alla divulgazione artistica, non da esperta ma per condividere la mia passione per l’arte, sono state Virginia Azzurra Di Giorgio (virgola_) e Cristina Fogazzi (estetistacinica). Entrambe mi hanno trasmetto la passio ne per l’arte, per i dettagli e quella voglia

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Metodologia di ricerca

di trasmettere dei concetti, dei racconti e delle curiosità che molto spesso rimango no nascoste o non vengono valorizzate ab bastanza. Conoscenze che a volte fanno di un luogo la sua essenza.

Grazie a Cristina ho poi scoperto anche Isabella Talone (isamuko) e Raffaella (lellaprofile). Due profili di storia dell’arte che raccontano e trasmettono conoscenze e curiosità artistiche.

Logo

La scelta del carattere tipografico è stata fondamentale per la realizzazione del logo.

Marvio è il font scelto per il logo. Ha un anda mento molto particolare. Crea nella parola delle curvature sinuose ma equilibrate. Mi piaceva inoltre l’idea di usare un font che fosse stato creato ispirandosi ad un pe riodo artistico preciso ovvero all’art nou veau. Si tratta di un carattere che ha solo lettere maiuscole.

Ho pensato di creare un logotipo basato sul nome scelto intervallato da un semplice punto Sar.art.

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Metodologia di ricerca

Font

Tra i vari post fotografici, ci saranno dei post testuali. Per questo motivo ho deciso di introdurre dei caratteri tipografici che utilizzerò a seconda del contenuto e del tema del post.

Lotus Eater possiede nelle lettere maiuscole dei simboli geometrici che verranno utiliz zati anche nella grafica dei post. Questo ca rattere verrà utilizzato principalmente per i titoli. Possiede dei tratti geometrici più ri gidi e taglienti rispetto a Marvio ma si adat ta bene allo stile visivo che ho in mente.

Per i testi all’interno dei post invece ho op tato per roc grotesk un carattere bastone che non possiede corsivi ma che ha una costruzione molto pulita e armonica che si sposa bene con gli altri font scelti.

Infatti, ho selezionato altri due caratteri

(Hanson e Courage) che utilizzerò per variare visivamente i contenuti e per dif ferenziare anche i post monotematici dal resto.

I colori

La mia palette è composta da quattro colo ri principali e uno jolly che serve per crea re contrasto e novità nel feed.

RGB 37,35,228

#2523e4

RGB 231,195,73 #e7c349 RGB 150,29,243 #961cf2 RGB 29,212,235 #1dd4eb

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Metodologia di ricerca

Stile visivo

Mi piace molto la fotografia anche se la pra tico a livello amatoriale, quindi ho deciso di utilizzare le fotografie che ho archiviato dai vari viaggi vissuti manipolandole, modifi candole e adattandole digitalmente allo stile che ho scelto. Ho optato per un’elaborazio ne molto forzata e impattante. Le immagini verranno post prodotte, subiranno dei fo tomontaggi e userò delle texture per movi mentare l’immagine e anche per disorienta re l’osservatore catturandone l’attenzione. La cosa che renderà però la costanza nello stile è l’utilizzo del filtro disturbo e dei sim boli.

I simboli

Sulle immagini saranno inseriti dei simboli geometrici che fungeranno principalmente da ornamento estetico ma potranno anche

svolgere la funzione di segnalibro nel feed.

Il profilo

Avendo deciso di mantenere un profilo di carattere informale e ironico la biografia sarà una giocosa descrizione di chi sono e di cosa il mio profilo può offrire. Per que sto motivo ci sarà la dicitura “Profilo di una creativa curiosa”.

Voglio trasmettere l’essenza dell’arte dal mio punto di vista e per come io riesco ad emozionarmi e a vivermi l’arte, sperando che qualcuno possa riuscire ad appassio narvi e provare le mie stesse sensazioni e percezioni.

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CAPITOLO 2

L’idea

Titolo

Sar.art

Nome utente: sar.art____

Il nome deriva dall’unione del mio nome, Sara, al concetto di arte. Inizialmente ave vo optato per Sart. Dopo un’attenta ricerca per valutare se il nome utente fosse dispo nibile su Instagram, ho notato che questo titolo è spesso associato all’ambito della sartoria. Ho optato quindi per Sarart. Più completo e anche foneticamente più piace vole.

A livello concettuale credo mi rappresenti e possa creare engagement con gli utenti, in dirizzandoli subito al tema del mio profilo. Il punto tra i due nomi e le lineette basse sono stati inseriti successivamente per poter mantenere il nome su Instagram perché “sarart” non era disponibile. Ho preferito

inserire il punto anche nel nome ufficiale e nel logo perché rende il titolo un nome com posto che separa bene i due concetti prin cipali del mio profilo, l’arte e il mio punto di vista.

Concept

Questo profilo punta a comunicare eventi artistici contemporanei e non presenti nei musei o nei luoghi di interesse artistico. L’o biettivo comunicativo è quello di informare e diffondere l’arte inserendo il mio punto di vista, una studentessa dell’Accademia di Belle Arti a cui piace viaggiare visitando musei e mostre. Attraverso questo profi lo cerco quindi di trasmettere quello che provo quando ho di fronte un’opera d’arte e sogno di trovarmi accanto all’artista. Per questo motivo inserirò gli autori delle opere

pubblicate, le interpretazioni dell’opera e le sue eventuali riproducibilità nel tempo.

Target

Il mio target è molto ampio. Nonostante il target principale di Instagram sia più ridot to, il mio è indirizzato a una fascia di età che ricopre dai 19 agli 85 anni. Questo perché l’arte è apprezzabile e interpretabile a qual siasi età e il mio profilo punta proprio a cre are un dibattito di varie interpretazioni Tema

I temi che tratterà il mio profilo sono princi palmente 3.

Il primo riguarda il mostrare le opere ar tistiche, con la rispettiva data e il luogo di esposizione, che io ho raccolto con la mia

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L’idea

personale esperienza in musei, mostre, luoghi di interesse artistico.

Il secondo è l’artista, creatore dell’opera. In questo caso si potrebbero inserire anche dei commenti di critici o di studiosi di arte come per esempio Vasari.

Per quanto riguarda il terzo tema, verrà af frontata un’analisi sull’opera del primo tema e una ricerca sulla possibile interpretazio ne in chiave contemporanea, moderna o classica dell’opera indicata. In alternativa, io stessa proverò a dare una mia interpreta zione o proverò a rielaborare l’immagine. Ogni tanto sarà presente un quarto trend che sarà un tema monotematico come per esempio i soffitti dei palazzi, oppure la Gio conda e le sue interpretazioni o i capitel li. Ho pensato di inserire anche dei singoli post che racchiudano storie e curiosità su

un singolo monumento (come la tomba di Dante) o su un singolo artista e le sue opere (come per esempio Clet).

Come quinto tema, lascerò spazio alla con divisione delle fotografie che scatto quando sono in viaggio per l’arte. In questo modo potrò sviluppare la mia passione per la fo tografia e condividere l’ambiente e l’essen za delle città in cui si trovano le opere che pubblico.

Stile visivo

Lo stile visivo varierà a seconda dei temi elencati. Ci sarà uno stile prettamente fotografico nel caso delle opere, delle mostre.

Uno stile fotografico con l’aggiunta del te sto per quanto riguarda la pubblicazione dell’autore o dell’artista. Uno stile in cui ver ranno rielaborate le immagini in chiave digitale, 3D o 2D e varie interpretazioni. Infine,

ho pensato alla creazione di immagini crea te con la manipolazione digitale che mi ser virà da sfondo per i testi e per i fotomontag gi delle opere.

Tone of voice

La personalità che voglio dare a questo progetto è informale e ironica. Ci sarà sicu ramente una parte descrittiva e argomen tativa importante sotto i post ma tenderò ad introdurre giocosità attraverso quiz o sondaggi, soprattutto nelle storie.

Mission

Lo scopo ultimo del mio progetto è quello di comunicare l’arte e mostrare che non è no iosa. L’obiettivo è incuriosire, stupire e atti rare più spettatori possibili, che siano essi già amanti dell’arte o estranei. Punto molto a creare una community che possa condi

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L’idea

videre le esperienze comuni o che si ispiri a vicenda informandosi sulle nuove mostre o su artisti emergenti.

Vision

La vision finale è quella di avere un buon seguito per riuscire a rendere il mio profilo un veicolo di pubblicizzazione per mostre e/o eventi artistici. Perché valorizzare il patrimonio artistico mondiale è importan te ma molto difficile. L’idea è quindi quella di iniziare collezionando le mie esperienze personali per farle diventare uno stimolo e influenzare più persone possibili.

Do

• Utilizzo del colore saturato e manipola zione digitale delle immagini.

• Sfondi molto forzati creati con l’uso del

filtro fluidifica e altri filtri di Photoshop.

• Utilizzo di simboli, forme e glifi.

• Inserimento di retinatura, disturbo o texturizzazioni.

• Rispettare il programma e entrare in prima persona nel profilo.

• Tono amichevole e informale.

• Permettersi di improvvisare.

• Coinvolgere gli artisti nelle pubblicazioni.

• Rispettare sempre l’artista anche se l’o pera o la mostra non sono state di mio gradimento.

• Rispondere ai commenti e alle interazio ni in modo educato.

Don’ts

• Escludere l’utilizzo di sole fotografie in

tutto il feed.

• Contenuti e descrizioni troppo lunghe, seri e noiosi.

• Pubblicare contenuti non veri o fake news.

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L’idea

Visual References

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Il piano editoriale

Dopo aver realizzato circa 9 post, il 12 set tembre ho pubblicato il mio primo post dove mi presento.

L’idea di partenza è quella di pubblicare al meno 2 volte a settimana anche in base ai contenuti disponibili e al tempo che ho per modificarli e prepararli.

Per questa fase iniziale, dove voglio far cre scere il profilo e farmi conoscere, sto pub blicando con cadenza giornaliera o a giorni alterni.

Nel mio immaginario di piano editoriale ter rei come “obbligatorio” 1 post a settimana ma nei periodi in cui viaggio o visito mostre, pubblicherò quotidianamente dei contenuti sull’esperienza.

Avendo inserito come concetto anche i post monotematici, sfrutterò il mio archi vio fotografico per avere continuità nel profilo senza lasciare periodi troppo lunghi senza pubblicare. In caso di mancanza di contenuti, ho pensato di usufruire del mio profilo come vetrina per far conoscere artisti emergenti anche digitali, condividendo

i loro post nelle storie o pubblicando i loro ritratti modificati od opere direttamente nel mio feed.

La maggior parte dei post saranno caroselli.

Come descritto nello stile visivo, la coperti na del carosello sarà per la maggior parte delle volte una fotografia manipolata da me digitalmente e quindi l’immagine senza mo difiche verrà riproposta come ultima im magine del carosello per poterne usufrui re senza filtri. Al contrario, soprattutto nel caso di un post monotematico, verrà lascia ta la fotografia nella sua purezza.

L’orario di pubblicazione varia di giorno in giorno. Questo è perché sto testando le fasce orari migliori per la pubblicazione anche in base al mio pubblico. Avendo per ora un bacino di utenza ristretto aspetterò di raggiungere almeno 100 follower e dopo circa due mesi di pubblicazione, attraverso gli insights, valuterò gli orari migliori per la condivisione.

Le storie verranno sfruttate per promuo

vere i post subito dopo la pubblicazione ma come anticipato precedentemente, pubbli cherò dei video delle mostre che visito op pure sarò io stessa in prima persona a rac contare curiosità sfruttando la voce fuori campo.

Essendo Instagram un social che si sta in dirizzando verso la dimensione video, ho ipotizzato di creare dei reels sfruttando ar gomenti particolari che potrebbero diven tare dei trend, come per esempio i cartelli stradali modificati dell’artista Clet.

Il formato utilizzato per la creazione dei post è 4:5, 1080x1350, mentre per le storie 1920x1080.

Di seguito riporto i “post programmati” che sono già pronti per essere pubblicati con cadenza settimanale.

I “post in preparazione”, devono ancora es sere post-prodotti e devono ancora subire la rielaborazione grafica seguendo la linea editoriale descritta nella fase di metologia di ricerca.

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Post di presentazione

Copy: Mi presento: sono Sara, una quasi ex studentessa di un’Accademia di Belle Arti. Sono sempre stata attratta dall’arte e dalla comples sità del suo sistema, soprattutto quello con temporaneo. L’arte ha ricoperto spesso il ruolo di testimonianza per intere epoche dal punto di vista storico, sociale, economico e antropologi co e tanto altro.

Dietro ogni opera c’è un artista più o meno par ticolare che ha letteralmente lasciato il segno.

La mia necessità di condividere il mio punto di vista su questo profilo nasce dalla passione per il colore, per le storie che sono nascoste nelle pennellate e proprio queste curiosità, la maggior parte delle volte, fanno di un luogo la sua essenza.

Sono attratta tanto dal passato quanto dagli sviluppi contemporanei che ogni giorno lancia no una provocazione o incidono un segno nel presente.

Sar.art è un punto di vista, un’opinione ma an che un’esplosione di colore che cerca di ripro durre le emozioni suscitatemi da questi tentati vi infiniti di imitazione della realtà.

Enjoy it.

Hashtag: #sarart #art #arte

Tipologia di immagine: Logo

Destinatari: appassionati di arte e curiosi

Elementi visivi principali: creazione digitale

Messaggio comunicativo: presentazione per sonale e del profilo

Efficacia: 24 likes

Valenza estetica: Sì

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post

Copy: A marzo, sono stata nella città eterna e sono capitata alla mostra di Jago, scultore contemporaneo. “The exhibi tion” è il titolo per questo tuffo in una raccolta di suoi lavori. Affascinante ed emozionante. Capolavori contemporanei di una genialità e una tecnicità straordinaria che messi a con fronto con le possenti statue di Roma suscitano un insolito ma piacevole contrasto visuale e tematico. Dai sassi di fiu me scolpiti al marmo bianco della sua Pietà.

“…La mia scultura è lingua viva. Utilizzare una lingua non si gnifica copiarla. Mi riconosco in un linguaggio e lo adotto: sento l’esigenza di realizzare un collegamento con quello che vedo, senza spirito di emulazione. Sono me stesso.”

Uno dei miei artisti preferiti.

Hashtag: #jago#theexhibition#roma#2022#scultura#sta tue#marmo#sassi#operedarte#arte#art#sarart

Tipologia di immagine: Fotografia manipolata digitalmente e fotografie.

Destinatari: appassionati di arte e in particolare di Jago e della sua mostra

Elementi visivi principali: statue

Messaggio comunicativo: messaggio creativo e artistico

Efficacia: 25 likes

Valenza estetica: Sì

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Storie associate al 1° post

Video Video Sondaggio
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Condivisione del post

2° post

Copy: Piccola biografia e curiosità su Jacopo Cardillo, in arte Jago. Sapevate che una sua opera è sta ta nello spazio?

Scorri fino all’ultimo post per ve derla

Hashtag: #jago #theexibition #roma #palazzobonaparte #scul tore #scultura #art #arte #sarart Tipologia di immagine: Fotografia manipolata digitalmente e fotogra fie.

Destinatari: appassionati di arte e in particolare di Jago e della sue opere

Elementi visivi principali: ritratto, testi, opera Messaggio comunicativo: messag gio creativo e artistico Efficacia: 24 likes

Valenza estetica: Sì

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e

Sara Baricelli 2G2 25 2° post
storie associate Condivisione del post Condivisione del post dell’artista

3° post

Copy: Mi sorge spontaneo elaborare un confronto tra la Pietà di Jago, che vi ho proposto nei post preceden ti, con la Pietà di Michelangelo.

Un parallelismo che a distanza di epoche cambia i pro tagonisti ma non il tema, ne la posizione dei corpi. Per Michelangelo il dolore di una madre, per Jago la sofferenza di un padre.

Un volto provato ed estremamente espressivo quello di Jago, un volto forse più rassegnato e consapevole quello della vergine per Michelangelo.

Notate anche voi il paradosso tra la somiglianza strut turale e la differenziazione espressiva?

Hashtag: #michelangelo #pietà #roma #jago #theexibi tion #scultura #scultore #art #sarart #arte

Tipologia di immagine: Fotografia manipolata digital mente e fotografie.

Destinatari: appassionati di arte e in particolare di Mi chelangelo e della sue opere

Elementi visivi principali: testi e opera

Messaggio comunicativo: messaggio creativo e arti stico

Efficacia: 11 likes

Valenza estetica: Sì

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° post

Copy: Mostra Crazy, la follia dell’arte contemporanea.

La mostra ancora in corso è un chiaro esempio di quell’arte contemporanea che molti “artofobi” - come mi piace chiamarli - giudicano, non trovando in queste forme d’arte un senso.

La pazzia di questa mostra sta nell’esplosione di creatività che prende posto nello spazio, trasformandone la percezione. Ri fiuta gli schemi, si ribella agli inquadramenti e alle costrizioni.

Il percorso offre salti espressivi stimolando l’osservatore che, procedendo nel suo percorso, viene disorientato e de stabilizzato.

La mostra sarà aperta fino all’8 gennaio 2023. Siete ancora in tempo per farvi disorientare da questa, ormai, ordinaria follia.

Hashtag: #michelangelo #pietà #roma #jago #theexibition #scultura #scultore #art #sarart #arte

Tipologia di immagine: Fotografia manipolata digitalmente e fotografie.

Destinatari: appassionati di arte e in particolare di Michelan gelo e della sue opere

Elementi visivi principali: testi e opera

Messaggio comunicativo: messaggio creativo e artistico

Efficacia: 11 likes

Valenza estetica: Sì

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Sara
Baricelli 2G2 28 4° post

post: storie correlate

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Condivisione del post Video con tag dell’artista e del luogo Video con tag dell’artista e del luogo Ricondivisione dell’artista

post

Copy: Spesso chiedo alle persone quale colore assocerebbero a una città. Per me Roma è rossa, uno dei colori più passionali e forti. Però devo dire che queste immagini trasudano purezza. Il mar mo, le statue, le colonne e la luce sono gli elementi che hanno reso la mia permanenza a Roma un’e sperienza davvero immersiva.

E per te, di che colore è la città eterna?

Hashtag: #roma #laocoonte #colonne #colonnato #vittoriano #altaredellapatria #pantheon #fuoco #luce #marmo #statue #sarart #art #arte #citta eterna

Tipologia di immagine: Fotografie

Destinatari: appassionati di arte e di Roma

Elementi visivi principali: statue, colonne e giochi di luce

Messaggio comunicativo: artistico Efficacia: 20 likes

Valenza estetica: Sì

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e

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storia Condivisione del post

6° post monotematico

Copy: Aneddoto di Platone

«[Talete], mentre studiava gli astri e guardava in alto, cadde in un pozzo. Una graziosa e intel ligente servetta trace lo prese in giro, dicen dogli che si preoccupava tanto di conoscere le cose che stanno in cielo, ma non vedeva quelle che gli stavano davanti, tra i piedi. »

Mi sono ritrovata spesso in Talete, con il naso all’insù ad ammirare soffitti e volte interne del le cupole che sono un piacere per gli occhi. Se capitate a Firenze, siate un po’ Talete.

Hashtag: #soffitti #volte #cupole #talete #pla tone #arte #architettura #firenze #dipinti #cassettoni #arte #art #sarart

Tipologia di immagine: Fotografie

Destinatari: appassionati di arte e di Firenze

Elementi visivi principali: soffitti, volte

Messaggio comunicativo: artistico

Efficacia: 13 likes

Valenza estetica: Sì

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post monotematico

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7° post programmato

Copy: Il Mosè di Michelangelo, un gruppo scultoreo che Freud ha osser vato per giorni per i suoi studi sul comportamento. Ci sono tre ipotesi. La prima è che sia l’istante prima di arrabbiarsi. La seconda che sia il momento subito dopo. L’ipotesi finale è che sia in procinto di arrabbiarsi. Secondo te quale momento rappresenta?

Hashtag: #Mosè #grupposcultoreo #roma #sanpietroinvincoli #freud #studi#comportamento#art#arte#sarart

Tipologia di immagine: Fotografie Destinatari: appassionati di arte e di Roma

Elementi visivi principali: statue Messaggio comunicativo: artistico Valenza estetica: Sì

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8° post programmato

Copy: La Cina non è vicina. Mostra di Badiucao. Un’arte critica, cruda e di protesta che porta le testimonianze di torture e denunce verso il go verno cinese.

Hashtag: #lacinanonèvicina #badiucao #brescia #santagiulia #artedi protesta #art #arte #sarart

Tipologia di immagine: Fotografie Destinatari: appassionati di arte e della Cina Elementi visivi principali: opere d’arte Messaggio comunicativo: artistico Valenza estetica: Sì

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8° post programmato

Copy: La Cina non è vicina. Mostra di Badiucao. Un’arte critica, cruda e di protesta che porta le testimonianze di torture e denunce verso il go verno cinese.

Hashtag: #lacinanonèvicina #badiucao #brescia #santagiulia #artedi protesta #art #arte #sarart

Tipologia di immagine: Fotografie Destinatari: appassionati di arte e della Cina Elementi visivi principali: opere d’arte Messaggio comunicativo: artistico Valenza estetica: Sì

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9° post programmato

Copy: Badiucao. Nome in codice o nome d’arte? L’artista si mette in gioco e mette in gioco la sua vita per denunciare le violenze subite da un paese intero.

Hashtag: #lacinanonèvicina #badiucao #brescia #santagiulia #artedi protesta #art #arte #sarart

Tipologia di immagine: Testo e modificazioni digitali Destinatari: appassionati di arte e della Cina Elementi visivi principali: testi Messaggio comunicativo: artistico Valenza estetica: Sì

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L’esperienza social

Sarart operando su Instagram si occu perà principalmente di diffondere l’arte e di condividere esperienze che possano essere d’ispirazione per qualcuno. La mia necessità di aprire un profilo divulgativo/ artistico, nasce dall’abbondante archivio di fotografie che possiedo nei miei pochi ma intensi viaggi.

L’esperienza per me è importante viversela al momento, Spesso però, mi sono ritrova ta a voler rivivere l’esperienza di una mo stra o di voler riprovare l’ebrezza di rivede re dei quadri che però sono lontani o non facilmente raggiungibili. Ho così iniziato a scattare tante fotografie e a fare video nei momenti successivi a un mio stato d’animo provocato dall’arte.

La necessità di condividerli nasce dalla for te passione per l’arte che mi spinge a voler raccontare e a voler diffondere una disci

plina a mio parere fondamentale per capi re i cambiamenti epocali della storia dell’u manità.

L’arte però non è l’unica disciplina necessa ria. Negli anni 80 del secolo scorso è stata introdotta la cultura visuale perché è nato il bisogno di studiare i cambiamenti dell’im magine, di come comunichiamo con le im magini oggi, a differenza di epoche prece denti.

Il mezzo che poteva restituire un’immagi ne della realtà fino all’età moderna infatti era quello del dipinto. Agli artisti venivano commissionati ritratti e quadri di famiglia che avevano una valenza politica e, oltre alla ricchezza, trasmettevano il senso del potere. Andando avanti nel tempo gli arti sti hanno iniziato a sfruttare il gioco di pro spettiva per inserirsi nei loro stessi dipinti, anche grazie all’utilizzo di specchi, creando

così delle auto rappresentazioni dell’artista che riducevano il potere dei committenti. Questo passaggio è molto importante per capire come siamo arrivati a comunicare tramite post e storie.

Nel 400 c’è stato un passaggio simile, si è mutato il linguaggio da orale a scritto gra zie alla stampa a caratteri mobili di Gutem berg, un’invenzione tecnologica che, oltre ad accelerare i tempi, ha cambiato il modo di comunicare. La medesima cosa è avve nuta con gli smartphone.

Con l’avvento della fotografia e del cinema verso la fine dell’Ottocento, inizio Novecen to, le cose sono drasticamente cambiate, era possibile la cristallizzazione di un istan te con una facilità rappresentativa che tra smetteva una visione reale e concreta della realtà.

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L’esperienza social

Successivamente l’invenzione del compu ter ed l’avvento di internet hanno aperto le porte al mobile. Lo smartphone, ma in par ticolare l’Iphone hanno rivoluzionato com pletamente la nostra percezione della real tà, dando la possibilità alle persone di avere cristallizzazioni di istanti sempre a portata di mano.

Con l’inserimento di una fotocamera ester na prima e di una anteriore poi, hanno dato vita a quello che oggi definiamo il fenomeno del selfie ma che in gergo rimane comun que autoscatto, auto rappresentazione di sé.

Tra la nascita di internet e l’arrivo dei so cial il passo è stato breve. La necessità di comunicare, la globalizzazione e i cambia menti economici-politici hanno portato alla nascita dei social network.

Da questo momento le persone non comu nicheranno più tramite parole, nemmeno tramite lettere, comunicheranno per im magini.

L’immagine di un cane sarebbe stata la pri ma fotografia su Instagram a cambiare la percezione del mondo contemporaneo.

Ma cos’è cambiato esattamente?

Non si tratta più di avere uno sguardo criti co di fronte alle immagini ma è uno sguardo superficiale. Tutto è giocato sulle apparen ze. Quello che appare meglio o che crea più ingaggio vince un posto nella società.

Le persone condividono le proprie rappre sentazioni di sé per auto celebrarsi, per immortalare una versione di se stessi, per potersi vedere e interpretare (come il mito di Narciso) o per sedurre.

Mi piacerebbe però approfondire la mi vi

sione personale della cosa. Ho sempre avuto un rapporto piuttosto conflittuale con Instagram. Essendo esploso nell’epoca in cui io ero un’ adolescente ho fatto mol ta fatica a trovare il mio posto su questa piattaforma. Molto spesso mi ha creato più preoccupazioni che piacere. Per questo motivo, crescendo, ho deciso di sfruttarlo per mostrare una versione di me pura e in contaminata da varie mode o trend del mo mento. Sul mio profilo personale pubblico solo fotografie o stati d’animo che mi rap presentano a pieno, cercando di filtrarli il meno possibile.

Da questa consapevolezza ho quindi deciso di dare vita a Sarart. Un profilo dove la creatività e l’arte possano prendere spazio e essere fonte di piacere per qualcun altro e non solo per me.

Al giorno d’oggi credo che i social siano fon

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L’esperienza social

damentali per poter promuovere o diffondere il proprio lavoro. In particolare, per gli artisti è fondamentale farsi conoscere e avere un bacino di utenza che renda i loro contenuti virali.

Ci sono quattro tipologie di profili artistici sui social. Il primo è il profilo dell’artista, il secondo è quello del museo, il terzo è quel lo del content creator e come ultima ca tegoria aggiungerei il profilo che funge da contenitore. Quest’ultimo è quello forse più comune perché è un profilo che di solito pubblica post di altri artisti o content cre ator come per esempio the.pinklemonade o artribune.

È grazie anche a questi profili che un con tenuto può diventare virale e aumentare la popolarità di un artista.

C’è da specificare che oggi ciò che va vira

le e diventa un trend ha una breve durata

temporale. Dietro la viralità di un conte nuto di solito c’è una denuncia sociale del momento o un forte senso di leggerezza e giocosità, soprattutto tra i giovani. A volte è davvero casuale, con un po’ di fortuna di venti virale.

Oggi l’immagine statica o in movimento ri empie le giornate delle persone. La ripeti bilità di un’immagine, l’infinita reiterazione delle condivisioni è il contenuto principale della vita di tutti. Basti pensare alle gif, agli stickers o alle emoticons che sono diven tati linguaggio alternativo alle parole come reaction a qualsiasi cosa.

Nonostante il mio profilo sia nella sua fase iniziale ho impostato un linguaggio mol to amichevole e coinvolgente. Nelle storie cerco sempre di sfruttare i sondaggi, le do mande o i nuovi “bottoni” per far interagire

il mio pubblico. Personalmente, trovo molto utile questa funzione perché ricevere un feedback da parte degli utenti fa sempre molto piacere, vuol dire che quello che sto facendo sta funzionando. Purtroppo, no nostante i vantaggi e le soddisfazioni per sonali che portano certi riscontri, ci sono da analizzare anche una serie di effetti ne gativi.

Instagram, a differenza di Facebook, non richiede né un documento di identità, né un nome vero. Chiunque si può iscrivere e può aprire un profilo. Questo genera un fenomeno molto pericoloso che è quello dei fake account o degli haters. Molti dietro a un nome finto e nascosti dallo schermo, si sentono in diritto di poter criticare libera mente e senza filtri il lavoro o l’aspetto di una persona. Purtroppo essendo il profilo finto, senza alcun riferimento a una perso

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L’esperienza social

na fisica, oggi si può fare ancora troppo poco a livello legale. Quello che mi preme sottolineare è che per i più giovani, in fase di crescita è importante ricevere dei fee dback costanti che i social spesso e volen tieri restituiscono. Ma i riscontri negativi, suscitano nell’adolescente dei condiziona menti e delle convinzioni sbagliate che van no ad influire sull’autostima e sulla perso nalità.

Sarebbe ideale poter creare un’identità digitale che permetta di tutelare le persone in queste situazioni.

Ad ogni account corrisponderebbe l’identi tà reale di una persona che possa rispon dere quindi penalmente alle azioni virtuali che pratica come il cyber bullismo. Ciò evi terebbe, o per lo meno placherebbe certi meccanismi tossici che vanno a ledere l’e sperienza di interazione tra persone e la

persona stessa.

In un mondo colmo di ingiustizie, oggi i so cial hanno un potere non indifferente che dovrebbe essere declinato verso i valori di gentilezza, di confronto costruttivo e di condivisione, non di odio e di sofferenza.

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Il mio feed
CAPITOLO 3

La riprogettazione

Nel complesso l’apertura e lo sviluppo del profilo sta procedendo bene.

Ho però riscontrato dei dettagli che ho omesso che sono già in corso di riproget tazione.

Uno degli elementi che non ho studiato con precisione è stato l’inserimento dei tag nel le storie ma anche nei post.

Una volta condiviso il post ho sempre ri pubblicato il contenuto anche nelle storie mettendo la posizione ma dimenticandomi di mettere il tag del luogo, laddove vi fosse il profilo (come per esempio il Chiostro del Bramante a Roma) e anche il tag dell’artista ( nel caso della ricondivisione del post di Jago). Questo permetterebbe al mio profilo di avere più interazioni e di uscire anche nei tag di localizzazione oltre che essere visto da altri profili ed essere ricondiviso. Que sto in effetti mi è capitato con un gruppo di artisti, i Fallen Fruit che hanno ricondiviso

nelle loro storie il mio post.

Opterei quindi per studiare maggiormen te l’ordine dei tag durante la pubblicazione delle storie.

In aggiunta, credo sia necessario creare degli sfondi che possano servirmi come base per creare dei contenuti testuali an che nelle storie in modo da mantenere un profilo coordinato tra storie e feed.

Un errore invece che ho fatto è stato quel lo di contattare dei profili contenitore che condividono post di artisti emergenti o di nuovi profili, assecondando un commento ricevuto sotto ad un mio post. Purtroppo sono profili che richiedono un pagamento per questo servizio e dopo aver rifiutato mi sono arrivati una numerosa quantità di commenti sotto ai post che mi consigliava no di contattare questi profili contenitore. Ultima aggiunta che realizzerò ma che non

ho inserito in questa ricerca, è quella dei reels. Video che produrrò con contenuti artistici o con curiosità sfruttando anche l’opzione della voce fuori campo.

Come accennato precedentemente, in base alle statistiche del profilo, procederò con una pubblicazione più ordinata in fasce orarie dove ho la possibilità di ottenere maggiori riscontri dai miei utenti.

Per il futuro, sperando di ottenere un mo desto seguito, punto a diventare io stessa un contenitore di arte e poter essere vei colo di propaganda per mostre, eventi arti stici o trampolino di lancio per artisti emer genti.

Ancor meglio sarebbe bello poter creare delle collaborazioni con i musei per sponso rizzare le mostre, nuovi allestimenti o sem plicemente visitarli per rilanciare le opere meno visitate.

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Conclusione

Dopo un approfondimento dei contenuti, una ricerca iconografica, uno studio delle modalità e dell’organizzazione e dopo aver realizzato i contenuti, credo che il profilo possa ufficial mente essere dichiarato attivo.

La ricerca iniziale della motivazione, mi ha spinto a ragionare sulle finalità e sugli obiettivi che voglio raggiungere attraver so questo account.

La mia passione per l’arte, per lo studio dell’arte, per la tra sformazione del punto di vista e della visione artistica nelle varie epoche è stata importante per definire un mio pensiero critico al riguardo e capire come strutturarlo nei contenuti che pubblico.

Lo sviluppo pratico del profilo è nato dal nome. Il nome è la firma del profilo ed è importante che sia accattivante e immediato. Dopo la scelta del nome, sono passata alla creazione di una palette di colori che potesse rappresentare la mia aura arti

stica e il mio punto di vista critico. Definiti quindi gli elementi più concreti sono passata alla realizzazione dei contenuti, in serendo le mie personali rielaborazioni delle opere, sfruttan do l’archivio fotografico dei miei viaggi.

Ottenuti i contenuti necessari per partire ho definito un piano editoriale, gli hashtag e ho iniziato la pubblicazione per riceve re feedback dagli utenti.

Ottenuti i dati necessari per capire se l’organizzazione creata potesse funzionare, ho stilato una lista di punti che andrebbero migliorati.

In conclusione, spero che questo profilo possa crescere, non tanto per rendermi un’influencer ma perché ci tengo a diffondere la mia passione per l’arte sperando possa accendere in qualcuno gli stessi sentimenti.

Bibliografia

• Benjamin W., L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Torino, Giulio Einaudi editore s.p.a., (2014)

• Danto A.C., Latrasfigurazionedelbanale,unafilosofiadell’arte, Editori Laterza, Urbino (2021)

• Kandel E.R., Arte e Neuroscienze, le due culture a confronto, Milano, Tr. it. Raffaello Cortina Editore, (2017), p.199

• Mirzoeff N., Come vedere il mondo, Cremona, Johan & Levi Edi tore, (2017)

• Valéry P. , Laconquetedel’ubiquité, (1931)

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Linkografia

• https://www.agendadigitale.eu/cultu ra-digitale/tik-tok-una-finestra-sul-futu ro-dei-social-network-e-di-noi-stessi/

• https://befonts.com/marvio-di splay-font.html

• https://books.google.it/books?hl=it&l r=&id=u914EAAAQBAJ&oi=fnd&p g=PA37&dq=social+network+e+dati+e conomia+&ots=ijmnK6-RDA&sig=iwyZ m46AkMsFg0xnLG6ecpDGKRc#v=o nepage&q=social%20network%20e%20 dati%20economia&f=false

• https://www.treccani.it/vocabolario/ ignorante/

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Profili social di riferimento

• artribune

• edgykatrina

• estetistacinica

• insight_of_being

• isamuko

• lellaprofile

• librifinticlandestini

• mymy.graphics

• thebriefbox

• the.pinklemonade

• virgola_

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Sar.art Sara Baricelli 2G2 a.a. 2021-2022

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