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IL CANAPAIO
Prepariamoci alla fioritura Dopo il solstizio d’estate le giornate cominciano ad accorciarsi e, poco dopo, quando Sirio esce con il Sole, la cannabis, in natura, incomincia a fiorire. La pianta, se abbastanza matura da cambiare fase di sviluppo (deve avere almeno 35-50 giorni, a seconda delle varietà, escluse le autofiorenti), inizierà una serie di cambiamenti nella crescita e nella formazione di nuovo materiale, e inizierà quella che per noi è la fase più interessante: la fioritura. Potremo vedere i primordi fiorali all’incirca quando si sono formati 6-8 palchi di Franco Casalone di foglie, e corrispondenti rami. A questo punto, allungandosi il periodo quotidiano di buio, la pianta continuerà a fiorire fino alla maturazione e ad un’eventuale senescenza – in caso di coltivazione indoor, dopo la comparsa dei primordi. Se il fotoperiodo continuerà ad essere
ti bilanciati, ha più probabilità di diventare femmina. In condizioni contrarie, soprattutto se lo stress è prolungato (caldo, freddo, siccità, terreno troppo a lungo inzuppato, ph sbagliato, carenza/eccesso o sbilanciamento di nutrimenti, mancan-
fiori sarà più lenta, soprattutto all’inizio, fase in cui i cambiamenti nella morfologia rendono necessario un equilibrio di tutti i fattori. Da quando cominceranno a formarsi i fiori, la possibilità di intervenire contro eventuali patogeni (insetti, acari, muffe) sarà ridotta, per il rischio di modificare il gusto e la salubrità delle formazioni fiorali. Ogni prodotto spruzzato sulle cime verrà da queste assorbito o trattenuto in superficie, ed anche tracce, di qualunque altra sostanza, potrebbero essere pericolose, o disgustose. Bisognerà dunque pensarci prima. Trattamenti preventivi contro ogni tipo di infestazione dovranno essere fatti durante la crescita, o al massimo all’inizio della fioritura, con le formazioni di fiori ancora piccolissi-
POTREMO VEDERE I PRIMORDI FIORALI ALL’INCIRCA QUANDO SI SONO FORMATI 6-8 PALCHI DI FOGLIE, E CORRISPONDENTI RAMI superiore alle 15 ore di luce al giorno, i primordi seccheranno e le piante continueranno a crescere. Se il fotoperiodo verrà accorciato a 12-13 ore, le piante continueranno invece a produrre fiori. In fioritura le foglie non cresceranno più a coppie opposte ma singole ed alternate sul fusto, con un angolo di 60° di distanza fra loro, sulla circonferenza del ramo. Le stesse foglie, che prima aumentavano nel numero di foglioline per ciascuna foglia (se in presenza di buona insolazione fino a 13-15), adesso cominceranno a diminuire, fino ad arrivare ad una sola fogliolina per foglia, in mezzo alle nuove formazioni di fiori. In genere, nella stessa varietà, il maschio inizia a fiorire prima della femmina, ma non è una regola fissa, alcune piante possono ritardare per un’infinità di motivi, ed è sempre necessario un controllo, finché non si è sicuri del sesso di tutte le piante che abbiamo. Personalmente consiglio sempre e comunque piante regolari, e non femminizzate. Per fiorire la cannabis ha bisogno, oltre che di un allungarsi del periodo di buio (almeno 10-12 ore) anche di un cambio nelle frequenze di luce (le piace più rosso nello spettro), nell’intensità della luce stessa. In fioritura la cannabis utilizza nutrimenti diversi rispetto a quando cresce: meno azoto e più fosforo e potassio. Al momento della differenziazione dei sessi, alcuni fattori favoriscono la formazione di più piante femmina rispetto ai maschi. Qualcuno mi dirà che il sesso della pianta è nel patrimonio genetico. Verissimo, ma diversi fattori ambientali fanno sì che alcune piante scelgano di essere maschio, oppure femmina, oppure ermafrodita. In genere, se una pianta non subisce stress di alcun genere, ha una buona disponibilità di terreno e nutrimen-
za di aria circolante, attacchi di patogeni, rotture, mancanza o eccesso di luce, ritmi giorno/notte non costanti…) si noterà una maggior percentuale di maschi. In caso di problemi all’inizio della fase di fioritura (soprattutto in caso di cambiamenti ripetuti nel fotoperiodo) alcune piante potranno mostrare fiori femminili e maschili contemporaneamente. Non è possibile, se non con uno screening genetico (fattibile solo in laboratorio) o determinare il sesso delle piante prima della formazione dei primordi fiorali. Per questo motivo sconsiglio, in caso di coltivazione indoor, di cambiare il fotoperiodo per indurre la fioritura prima che i primordi stessi appaiano. Le piante continueranno a crescere fino alla maturità necessaria per fiorire, ma le ridotte ore di luce faranno sì che le piante si allunghino in modo non necessario e spesso eccessivo, rimanendo con rami striminziti e con un metabolismo ridotto. Per esperienza, posso affermare che un aumento nella disponibilità di azoto appena prima della fioritura allunga la fase di crescita e ritarda l’inizio della formazione di fiori a vantaggio del materiale fogliare, ma favorisce una maggior percentuale di femmine. La pianta “riconosce” che è in un punto con buona disponibilità di nutrimenti e, diventando femmina, potrà lasciar cadere i suoi semi in un posto dove potranno crescere bene. Al contrario, diventando maschio potrà lasciare il suo polline al vento, con la speranza di trovare una femmina che sta bene, da fecondare. Quindi, la fase che precede la fioritura è molto importante per la pianta che, se sarà in buona salute e con un metabolismo rapido, inizierà velocemente la formazione di fiori. Se il metabolismo sarà rallentato per qualsiasi motivo, anche la formazione di
me. Un buon prodotto che può prevenire molti problemi è l’olio di neem, da solo o in aggiunta di olii essenziali (in genere di agrumi). Spruzzato un paio di volte a distanza di 10 giorni allontana la maggior parte degli insetti (anche gli acari) e ha una buona azione preventiva contro le muffe. Un trattamento fogliare pre-fioritura con poltiglia bordolese (solfato di rame e calce) sarà utilissimo contro le muffe, rendendo le foglie più resistenti anche ad altri attacchi (insetti, stress ambientali). Se le piante sono in vaso, una buona disponibilità di terreno favorirà una maggior formazione di radici e in seguito di fiori, e farà da effetto tampone per ogni sbilanciamento nei fattori di crescita. L’inizio della fioritura in genere è accompagnato da un trapianto, in un vaso più grande: se vogliamo cime grandi e piene, anche più del doppio di quello precedente (in genere una pianta “normale” vuole almeno 5-10 litri di terreno al mese, escluso il primo mese). Anche la qualità del terreno sarà importante: buona capacità di drenaggio, buona ritenzione idrica, ph non superiore a 6,5 (e non infe-