Per la valorizzazione del presente

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Per la valorizzazione del presente di Salvatore Colazzo Prefazione al testo di Paolo Agostino Vetrugno, Custodire la memoria. Il museo come spazio didattico e convivio educativo, tra centro e periferia, Erickson, Trento,2012, pp. 9-17. ISBN978885909103-8. Doi: 10.4443/sc82

1. Un approccio pedagogico al museo La pedagogia si è interessata del Museo poiché esso è luogo di apprendimenti: questi sono in parte formali, quando espressamente, attraverso laboratori ed altre attività educative, l'istituzione si propone di insegnare qualcosa ai suoi utenti in vista di definiti obiettivi; in gran parte nonformali in quanto pur essendo effetti in qualche modo auspicati, tuttavia possono anche non avvenire o avvenire in forma imprevedibile. Ciò non significa che il museo non debba interessarsi ad eventualmente comprendere il tipo di interazione che l'utente stabilisce con l'oggetto e con lo spazio, i guadagni formativi che egli realizza attraversando le sue sale; di fatto lo fa, innanzitutto attraverso i questionari di customer satisfaction, ma anche - più raramente - attraverso mirate ricerche valutative. Proprio la riflessione sul museo ha costituito, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 del secolo scorso, un interessante banco di riflessione per prendere consapevolezza delle difficoltà di misurare l'apprendimento in contesti non scolastici quando si posseggano unicamente strumenti docimologici tarati sui contesti scolastici: il museo, pur essendo un luogo d'apprendimento, ha delle specificità che suggeriscono l'adozione di strumenti di misurazione e valutazione ad hoc. La riflessione sul museo è stata pure occasione per sottolineare la necessità di uscire fuori dallo stereotipo che solo a scuola si possono realizzare degli apprendimenti dotati di uno specifico spessore. Naturalmente ciò significa porsi il problema delle metodologie più idonee per produrre apprendimenti e, avendoli prodotti, per misurarli, al fine di migliorare i processi educativi. Come dev'essere organizzato un museo affinché l'apprendimento venga veramente valorizzato? e poi, quali conoscenze esso deve promuovere? Che significa concepire il museo come un ambiente di apprendimento? Per comprendere se taluni effetti di apprendimento (che in parte giustificano l'esistenza dell'istituzione) si sono realizzati, bisogna ricorrere a metodi più ingegnosi di quelli scolastici. Occorre che ci si affidi a strumenti indiretti di monitoraggio e valutazione: può essere utile l'osservazione sistematica delle interazioni delle persone con l'esposizione e con i propri simili durante la visita, proporre la compilazione di questionari da cui sia possibile desumere il senso che queste persone dànno alla visita stessa, ecc.; può tornare utile verificare, a distanza di tempo, cosa i soggetti ricordino di una precedente visita ad un museo. Alcune ricerche ad esempio hanno dimostrano che i ricordi sono salienti e duraturi e dipendono da una serie di variabili quali il tempo dedicato alla visita, le modalità di presentazione, l'ambiente fisico e sociale, le conoscenze pregresse: ancora una volta una riconferma dell'esigenza di rigorosamente progettare gli spazi e la comunicazione per incrementare l'efficacia didattica dell'esposizione.


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