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L'Esclusiva

a pagina 4

1 febbraio, una compleanno (doppio) all’insegna del gol.

Occhi su...

a pagina 5

Pusceddu: «Viola irresistibili.

Senza Borja un po’ di meno»

a pagina 6

Sau, bomber tascabile del cagliari, è un avversario.

Ma in futuro chissà….

L’editoriale

COL FIATO SUL COLLO. ED UN GOMEZ IN PIU’

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di mario tenerani

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assalto al Napoli è solo rimandato, restano tre punti di differenza in classifica. Il mezzo passo falso della squadra di Benitez col Chievo è stato replicato dalla Fiorentina col Genoa: due pareggi, però, arrivati con modalità diverse. Ma conta il risultato finale e questo racconta che la distanza è sempre la stessa. Servono calma e pazienza, soprattutto la seconda.

Il campionato e la stagione entrano nel vivo: febbraio sarà una centrifuga per la Fiorentina, con 8 partite da disputare. Ora non si scherza più, ammesso che prima fosse concesso farlo.

Ecco allora che la pazienza diventa un’arma indispensabile.

Prendiamo la classifica: meglio stare avanti che dietro, per carità, ma il Napoli non può considerarsi i n d U S sereno. tRialE

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lente d'ingrandimento

Le parole di Braschi hanno gettato benzina sul fuoco: il tentativo di giustificare l’ingiustificabile ha avuto per molti il sapore della beffa

L’OCCHIO DI FALCO SI,

MA PER CONTROLLARE L’ARBITRO

Fermo immagine della simulazione netta di Antonelli che si lancia dopo un impercettibile contatto con Neto

di alessandro rialti

L

a cosa più fastidiosa è il tentare di giustificare l’ingiustificabile. Vedere ancora una volta la scarsa classe arbitrale che si muove sui nostri campi condizionare negativamente una partita ed ascoltare poi gli uomini che questa classe arbitrale hanno selezionato e designato difenderla, provoca una miscela esplosiva di ilarità e indignazione.

Che un arbitro sia scarso è ampiamente concesso, che questo fatto si ripeta perennemente diventa diabolico. Lungi da noi l’intenzione di indicare nella Fiorentina l’unica vittima di queste nefandezze. Ma dà sinceramente noia vedere poi i dirigenti del calcio e della classe arbitrale “agitarsi” nel tentativo di

far digerire a tifosi decisioni che francamente pesano più delle incudini.

E’ sotto gli occhi di tutti che la Fiorentina gioca un bel calcio, divertente, dispendioso, aperto. Per fermarla spesso e volentieri ci sono squadre che usano le maniere forti come unica arma in grado di arginare tecnica e qualità tattica. La squadra viola ha già pagato un costo molto alto agli infortuni traumatici subìto da Rossi a Tomovic senza dimenticare Mario Gomez.

Non solo, oltre a questo, si può facilmente sottolineare che ci sono state partite decisive come col Napoli e il Genoa - coi viola ad un passo ad agganciare le prime posizioni della classifica - che sono state “deviate” con decisioni letteralmente ridicole. E’ qui che dubbi e amarezze si

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moltiplicano. Il rigore concesso al Genoa da Tommasi è da “Striscia la Notizia”.

Davanti all’evidente simulazione di Antonelli ancora una volta, come in occasione dell’errore nei confronti di Cuadrado nel match col Napoli, la realtà che emerge è una e una sola, tanto amara quanto inconfutabile: con i direttori di gara la Viola non è fortunata. E’ evidente che nessuno vuole cercare di giustificare risultati che potevano essere diversi, ma rimane l’amarezza di chi sa perfettamente che ogni volta che la Fiorentina arriva ad un passo dal proprio obiettivo succede sempre qualcosa di poco spiegabile. Ma se siamo abituati agli errori, anche se, ahimè, spesso penalizzanti, non abbiamo alcuna intenzione di “abituarci” alle spiegazioni senza senso che

suonano come inaccettabili prese di giro. Quello che è successo col Genoa è figlio degli errori che partono dalla stessa designazione.

Sperando adesso che qual-

cosa riesca a “riconciliarci” con la classe arbitrali ci accingiamo a vivere questa fantasia seconda parte della stagione. L’occhio di falco, la tecnologia moderna

con cui si vorrebbe evitare di continuare a discutere sui gol-non gol, servirebbe: ma solo per evitare che a diventare fantasmi siano gli arbitri.

Stefano Braschi è referente della Commissione Arbitri Nazionale di serie A. Per lui, gli episodi di Fiorentina-Genoa sono “al limite”.

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Il numero 10 viola vuole la Champions e non ha intenzione di arrendersi

LA GRANDE NOTTE DI AQUILANI:

TRE SQUILLI. ANCHE PER PRANDELLI QUATERNA AL GENOA. Era un girone intero che il ‘Principino’ non segnava. Aveva realizzato il suo primo gol in questo campionato proprio alla 2ª giornata di campionato, il 1° settembre a Marassi, contro il Genoa allora allenato da Fabio Liverani. Aveva portato in vantaggio la Fiorentina segnando di testa al 10’ del primo tempo di una partita che si concluse in favore dei viola per 5 reti a 2. Poi, qualche gol ‘mangiato’ (tutti ricorderanno la palla gol clamorosa capitatagli a Roma contro i giallorossi sul risultato di 1-1) e qualche critica per qualche partita al di sotto delle aspettative. Tanto che anche Montella, che ha un’illimitata e infinita stima nei confronti di Aquilani, lo aveva tenuto fuori nelle ultime gare di campionato preferendogli Mati Fernandez. Poi, domenica ha deciso di restituirgli la maglia da titolare e Alberto si è scatenato.

Si è ripreso la scena dimostrando che il Genoa, quest’anno, è la

di Michela lanza

L

a grande notte di Alberto Aquilani. Peccato non sia arrivata la vittoria, perché avrebbe meritato di festeggiare appieno la sua tripletta personale. La sua prima tripletta in carriera. Ma tal De Maio gli ha rovinato la festa, come l’ha rovinata a tutta la Fiorentina che sperava di aver rosicchiato altri 2 punti sul Napoli. Niente da fare. Nonostante tutto, lui, il centrocampista romano che ultimamente era stato un po’ messo in discussione, che veniva da un periodo di difficoltà, il suo pallone… se l’è portato a casa (“Lo farò firmare da tutti i compagni perché è il primo che mi porto a casa – ha detto a fine gara, aggiungendo – è stata una bella soddisfazione fare tre gol. Peccato però per il risultato: volevamo vincere”). E la partita contro l’ostico Genoa di Gasperini (e contro l’arbitro Tommasi) non la dimenticherà mai.

sua vittima preferita (4 gol su 4 segnati ai rossoblu) ed ha mandato il suo messaggio personale a tifosi, allenatore e… commissario tecnico.

TRE GOL PER PRANDELLI. Sì perché in tribuna d’onore era presente il ct Cesare Prandelli, che si mormora non sia per niente convinto di portarsi in Brasile il centrocampista viola. Sarà stato presente per seguire svariati giocatori. Dal sempre affidabile Gilardino (con la rete di domenica è arrivato a quota 168 in serie A, raggiungendo Savoldi al 14° posto della classifica dei marcatori di tutti i tempi) ad un redivivo Matri (la cura Firenze sta già dando i suoi frutti). Da Antonelli (ha potuto vedere quant’è bravo…a simulare) a Pasqual (altro giocatore che non ha mai del tutto convinto Prandelli). Ma anche lui, Aquilani. Perché il numero 10 viola, nel gruppo che volerà ai prossimi Mondiali, non ci starebbe poi così male. Gliel’ha voluto dimostrare sul campo, coi

In una notte da principino, si è ritrovato re: Alberto Aquilani

fatti, con un tripletta da incorniciare. Da tramandare ai nipoti. Tre squilli per Prandelli (e sarebbero stati 4, se il sig. Tommasi non avesse annullato la rete di testa segnata al 49’).

Tre messaggi per dire: ‘Io ci sono.

Eccomi’. Forse una partita non basterà per convincerlo.

Forse ci vorranno altre prove importanti come quella di domenica sera, ad Alberto, per riprendersi un posto in azzurro. Ma la stagione è ancora lunga. Di tempo ce n’è. Intanto ha acceso la luce… con la quale cercherà di illuminare la Fiorentina con le sue giocate e le sue idee. Perché quando sta bene, il ‘Principino’ è una spanna sopra tanti. Quasi tutti…

I NUMERI DI ALBERTO AQUILANI IN VIOLA • STAGIONE 2012-13

Coppa Italia

Campionato

Totale

25

2

27

1784

197

1981

Ammonizioni

7

2

9

Espulsioni

1

0

1

Gol

7

0

7

Assist

6

0

6

Presenze Minuti

pasticceria

• STAGIONE 2013-14 Europa Campionato League

18

7

1

26

1540

383

95

2018

Ammonizioni

5

2

0

7

Espulsioni

0

0

0

0

Gol

4

0

0

4

Assist

1

1

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2

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Coppa Italia Totale

Joaquin e Aquilani esultano con i propri tifosi.

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Li separano 18 anni esatti: Gabriel Omar Batistuta e Giuseppe Rossi, il passato e il presente viola. Segnare è il comune denominatore

QUANDO IL GOL E’ NEL DNA. E IL COMPLEANNO COINCIDE Catania al Franchi, una doppietta al Genoa a Marassi, 1 gol all’Atalanta a Bergamo, 1 gol a San Siro con l’Inter su rigore e poi al Franchi una tripletta storica alla Juve (1 gol su rigore), 1 gol su rigore al Napoli, una doppietta (la prima rete dal dischetto) alla Sampdoria, 1 gol su rigore al Verona e 1 al Bologna. E poi ha siglato il gol del successo (1-0) a Reggio Emilia al Sassuolo il 22 dicembre scorso. E’ stato l’ultimo – questo è l’augurio – di una lunga serie.

ROSI. A Firenze dal 1973/74 al 1975/76 (17 presenze in

La celebre “mitraglia” di Bati-gol di Ruben Lopes Pegna

N

ati per segnare. C’è una data del calendario che è sinonimo di goleador almeno nella Fiorentina. E’ il 1 febbraio. E’ il giorno del compleanno di 2 grandi bomber gigliati, uno del passato, l’altro del presente e – speriamo – di un lungo futuro. Entrambi sono americani: uno dell’America del Sud, ovvero dell’Argentina (Riconquista), l’altro dell’America del Nord, ovvero degli Stati Uniti (Teaneck), anche se è nato da genitori italiani.

Insomma il 1 febbraio compiono gli anni Gabriel Omar Batistuta (45) e Pepito Rossi (27), 2 autentici fenomeni che hanno fatto innamorare i tifosi viola. E quel giorno festeggia il 60° compleanno anche Paolo Rosi, un centrocampista di Viareggio che, pur giocando poco, ha regalato alla Fiorentina trofei importanti. Il 1 febbraio erano

nati anche il centravanti Renato Gei (a Brescia nel 1921) e Ferruccio Mazzola (a Torino nel 1945),entrambi scomparsi, rispettivamente nel 1999 e nel 2013.

BATISTUTA. “Re Leone” è il giocatore viola che ha segnato più reti in campionato, 168, di cui 152 in serie A (una più di Hamrin). Il sorpasso sullo svedese avvenne nell’ultimo match di Bati con la maglia gigliata il 14 maggio 2000, con il Venezia al Franchi (successo per 3-0 grazie alla sua tripletta). In 9 anni a Firenze ha segnato complessivamente 207 gol, vincendo la classifica dei cannonieri nel 1994/95 con 26 centri. Ha conquistato la Coppa Italia nel 1995/96 (con 8 reti goleador della manifestazione) e la Supercoppa italiana nel 1996 (suoi i 2 gol nella gara vinta a San Siro con il Milan 2-1).

ROSSI. Pepito ha già realizzato 15 gol, 14 in campionato e 1 in Europa League al Pacos Fereira. Ha segnato 1 gol al

L'evento

campionato senza gol) è stato il goleador viola della Coppa Italia 1974/75 con 3 reti come Desolati. Sua quella decisiva nella finale dell’Olimpico con il Milan vinta dalla Fiorentina 3-2.

Suo anche il gol partita nella finale del torneo di Viareggio del 1973 con il Bologna e suo quello dell’1-1 nella finale del 1974 con la Lazio vinta dai gigliati 2-1.

GEI. Nella Fiorentina dal 1941/42 al 1947/48 con 119 presenze in serie A e 42 gol, 18 il primo anno quando arrivò secondo nella classifica dei bomber insieme al romanista

Amadei dietro Boffo.

Segnò in quella stagione 4 reti al Modena a Firenze nel match vinto dai viola 8-0 (successo in campionato con il maggior numero di gol).

MAZZOLA. Il fratello di Sandro (una mezzala) è stato a Firenze nel 1971/72. Al suo attivo 16 presenze e 1 gol al Vicenza nel match vinto dalla Fiorentina per 1-0.

Un gesto, le braccia rivolte al cielo, ripetuto in campionato per 14 volte.

Giuseppe Rossi ha sempre esultato così.

Il ricordo di Bruno Neri, IL CALCIATORE PARTIGIANO

di michela lanza

I

l calcio e la storia dell’Italia. Nel mezzo, un uomo. Un calciatore. Un coraggioso che ha lottato il nazifascismo schierandosi apertamente e senza paura con i partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale. È il sunto di ciò che ha rappresentato la serataspettacolo messa in scena lunedì sera al Teatro Studio di Scandicci dal titolo ‘Bruno Neri, il coraggio di un calciatore’, che ha avuto un importante successo e durante la quale sono intervenuti l’Assessore allo Sport del Comune di Scandicci, Sandro Fallani, che prima del via alle danze ha portato il suo saluto, i giornalisti David Guetta e Francesco Graziani, e il regista Giancarlo Cauteruccio. Ma chi era Bruno Neri, ovvero colui al quale è stata dedicata la serata scandiccese? Ecco la sua storia. Per capire.

Per non dimenticare. Per apprezzare il valore, l’audacia, l’eroismo di un uomo che ha messo davanti a tutto i propri ideali, rinunciando (per essi, per la libertà, per la democrazia) alla propria vita.

Quando Bruno Neri venne ucciso dai tedeschi sull’Appennino tosco emiliano, era solo ‘Berni’.

Si faceva chiamare così da quando aveva

deciso che era il momento di combattere i tedeschi che stavano occupando l’Italia. Ma il suo non era un nome qualsiasi. Bruno Neri era uno dei calciatori più conosciuti del campionato italiano.

Aveva giocato per anni in un’ambiziosa Fiorentina. Poi il Torino, che stava diventando Grande Torino. In mezzo anche alcune partite con la Nazionale di Vittorio Pozzo, quella fortissima che in quattro anni vinse due Mondiali e i Giochi Olimpici. Non era tipo che si lasciava tentare dalla vita comoda che pure sarebbe stata là, a portata di mano.

Nessuno lo ha mai visto correre dietro alle sottane. Il suo tempo libero era più facile che lo passasse in un museo, piuttosto che in un bar. Si era anche preparato a vivere una vecchiaia tranquilla, grazie all’officina meccanica che aveva messo su a Milano. Eppure al culmine della guerra lasciò tutto: officina, musei e tranquillità e si giocò il suo ultimo scampolo di gioventù per combattere i tedeschi che occupavano l’Italia. Lui, silenziosissimo, ai suoi compagni di squadra ripeteva sempre: “Quando si riceve la palla bisogna sempre avere già deciso come giocarla, perché nel calcio la palla si gioca quando non la si ha”.

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Una stagiona sola in maglia viola, vissuta ai vertici del calcio internazionale.

Il suo cuore, però, è sempre rimasto a Cagliari

L'esclusiva

PUSCEDDU: “TEMIAMO MATRI,

ma senza Borja per i viola sarà difficile” di Michela lanza

U

na sola stagione a Firenze (1996-97), una Supercoppa vinta e un’eliminazione dalla Coppa delle Coppe, in semifinale, contro il Barcellona. E un coro tutto per sé, gentile omaggio della Curva Fiesole. Ma la sua testa, il suo cuore, il suo amore sono tutti per Cagliari, squadra e città. Per la Sardegna. Per la sua magnifica terra. Stiamo parlando, ovviamente, di Vittorio Pusceddu, ex terzino sinistro degli anni Novanta, oggi allenatore della Primavera del Cagliari. A lui, il Brivido Sportivo ha chiesto di presentare la sfida di sabato. E non solo.

Sabato andrà in scena Cagliari-Fiorentina, una partita spesso rimasta indigesta ai viola. Che partita si aspetta Pusceddu? «Cagliari-Fiorentina è sempre stata una partita che ha fatto divertire le tifoserie. Certo, in questo momento, parlare di tifoserie è una parola grossa, visto che ultimamente lo stadio è sempre quasi vuoto (aggiungerei purtroppo). E quella contro la Fiorentina è una partita che meriterebbe una bella cornice di pubblico.

Detto questo… la squadra di Montella sta facendo molto bene. Si è rinforzata molto

rispetto allo scorso anno, anche con gli innesti di gennaio. Matri, poi, è arrivato ed ha subito fatto molto bene.

Insomma, sarà una partita ostica per la Fiorentina perché il Cagliari è abituato a non mollare mai, ma molto pericolosa per il Cagliari perché la Fiorentina è una compagine molto forte. L’unica cosa positiva per noi, è l’assenza di Borja Valero. Mi dispiace per lui e anche per la squadra viola, alla quale auguro tutto il bene possibile visto che a Firenze sono stato molto bene, ma per il Cagliari è una bellissima notizia il fatto che con noi non ci sarà lo spagnolo».

Ma non sarà il solo a mancare… «E’ vero. Sono tutti giocatori importanti. Gomez, Rossi, giocatori straordinari, ma Borja Valero lo ritengo, personalmente, il miglior giocatore arrivato in Italia negli ultimi anni. È un elemento che, non solo garantisce alla squadra quantità e qualità in mezzo al campo, ma anche ottimi inserimenti».

Il mese di gennaio della Fiorentina, non c’è che dire, è stato un mese tosto. E febbraio non sarà da meno, visto che i viola affronteranno 5 partite in 15 giorni (dal 1° al 15 del mese). Ecco, si aspetta calcoli da parte di Montella? «La Fiorentina

Pusceddu in azione con la Fiorentina al Tardino di Parma

è una squadra attrezzata per andare avanti in tutte le competizioni, al di là degli infortuni. Anche perché coloro che hanno giocato al posto degli infortunati, hanno fatto molto bene fino ad ora. Quindi non credo che verranno fatti calcoli. È semplice: in campionato la Fiorentina dirà la sua per il terzo posto fino alla fine

del torneo e darà del filo da torcere a Roma e Napoli. In Coppa Italia ha la possibilità di arrivare in finale. Certo, le Coppe sono diverse, strane, e talvolta si fanno giocare giocatori che solitamente hanno fin lì trovato meno spazio. Ma la squadra di Montella, ripeto, è forte.

Molto forte. E può lottare per tutte le competizioni».

Anche per Europa League?

«Assolutamente si. La Fiorentina è attrezzata per giocarsela con chiunque, anche con la Juventus, e arrivare fino in fondo».

A proposito di Coppe Europee… lei, con la Fiorentina, ha sfiorato un trofeo importante: la Coppa delle Coppe.

La sua squadra fu eliminata in semifinale dal Barcello-

na, non senza polemiche.

Rimpianti? «Sì. Quello di aver incontrato in Coppa delle Coppe le squadre più forti d’Europa. Alla fine fummo eliminati dal Barcellona di Ronaldo e Figo. Ma, nonostante ciò, nella gara di andata mettemmo paura al Barça. Quell’1-1 rimarrà indelebile nella memoria di tutti noi, come rimarranno indelebili l’ammonizione assurda a Bati che saltò la gara di ritorno e il fischio dell’arbitro che fermò Spadino Robbiati lanciato a rete a fine partita. Peccato».

Torniamo a Cagliari-Fiorentina. E in particolar modo al ritorno di Matri. Come verrà accolto dai tifosi sardi? «Di sicuro quando è stato qui ha fatto molto bene, ma non so come si è lasciato coi tifosi del Cagliari. Di certo posso dire che, a volte, quando un avversario viene fischiato, è perché è temuto».

Un’ultima domanda su Sau. Si è parlato di un interesse viola per il giocatore…

«Non credo proprio che il Cagliari si priverà di Sau in questo mercato. Rimarrà in Sardegna. È un giocatore troppo importante e, in questo momento difficile per il reparto offensivo della squadra, uno dei pochi che riesce a fare gol. Starà con noi, almeno fino a giugno».

6

occhi puntati su

L’attaccante tascabile si è sbloccato contro il Milan.

Sabato sfiderà Gonzalo & Co.

In gol qualche giorno fa nella gara, persa, col Milan, Sau il 16 maggio scorso è stato convocato in Nazionale da Prandelli

VIOLA OCCHIO A SAU.

OGGI AVVERSARIO, DOMANI CHISSA’ di alessandro latini

L

a delusione per il sorpasso del Milan nel finale, in quel di Cagliari, probabilmente non è ancora stata smaltita. Ma Diego Lopez può sicuramente sorridere per il ritorno al gol di Marco Sau. E’ proprio lui il nostro personaggio della settimana, il piccolo bomber tascabile rossoblù.

Eh si, perché Sau non segnava dallo scorso dicembre. Due gol al Genoa, poi niente più, in una stagione che, finora, non lo ha visto protagonista come nel campionato passato.

Il piatto dei numeri piange:

w l'inghilterra

20 presenze stagionali e soli 6 centri. Pochi, pochissimi, per uno che nel mese di maggio aveva attirato l’attenzione anche di Cesare Prandelli, che lo ha convocato in Nazionale e lo ha fatto esordire nell’amichevole di Bologna contro San Marino. Nel Cagliari gioca spesso, ma da qui a dire che è un titolarissimo ce ne passa.

Con Pinilla ed Ibarbo si gioca ogni settimana una maglia da titolare e la certezza di essere nell’undici di partenza arriva sempre in extremis. Contro il Milan, dicevamo, ha ritrovato la via della rete, grazie anche alla balbettante retroguardia

rossonera. Rapido, con un gran dribbling ed un buon tiro, è stato un gioco da ragazzi presentarsi davanti ad Amelia e batterlo con il destro dopo averla superato. Sarà lui, dunque, uno dei pericoli maggiori per la difesa viola che, rispetto alla gara contro il Genoa, ritroverà Gonzalo Rodriguez dopo il turno di squalifica.

TRA CAMPO E MERCATO. Ma Marco Sau, Pattolino come lo chiamano gli amici, non è stato scelto come personaggio della settimana solo per questo motivo. Negli ultimi giorni della sessione invernale di calciomercato, il suo nome è

stato molto chiacchierato anche in ottica Fiorentina. Il Cagliari venderà i suoi pezzi pregiati da qui alla prossima estate (Nainggolan è stato solo il primo) ed i dirigenti viola non sono rimasti impassibili davanti al talento del piccolo attaccante sardo. Se è vero che non ha ripetuto l’exploit della scorsa stagione, è altrettanto vero che per caratteristiche sarebbe perfetto come vice Rossi. La Fiorentina ci ha pensato fin da subito (dopo l’infortunio di Pepito), qualche telefonata c’è stata, ma per il momento la strada per arrivare a lui sembra sbarrata. Discorso diverso

per la prossima estate, quando entrerà nell’ultimo anno di contratto. Pradè ci riproverà e probabilmente potrà essere anche più convincente a livello economico, specialmente se la squadra riuscisse nell’impresa di tagliare il traguardo Champions League. Per adesso, però, rimane l’avversario più temibile. Gonzalo e compagni lo sanno, per portare via un buon risultato da Cagliari bisogna prima pensare a fermare lui.

Il patron del club sardo sogna il ritorno di Allegri alla sua corte. Ma con il Leeds

Cellino vola nel regno unito. E IL CAGLIARI? di Giulia Bonci

C

ellino-Leeds un affare da 50 milioni. Questa la cifra che il presidente del Cagliari pare abbia speso per entrare in possesso del 75% del pacchetto azionario dei peacocks.

Metà cash, il resto con fondi azionari. Una trattativa dalle mille sfumature e dai mille risvolti tra le quali una possibile

cessione del Cagliari. Su questa indiscrezione le voci si rincorrono e c’è chi giura che Cellino abbia praticamente già fatto tutto per cedere la società sarda ad una famiglia del Qatar (è lo stesso giro del PSG?) che ha già interessi nell’isola nel settore turistico-balneare.

Ma non sarebbe questa, sempre secondo i ben informati, l’unica opzione. Una seconda corrente di pensiero sussurra invece di una furbissima strategia mediatica messa appunto per far pressione sulle autorità competenti in merito alla decisione dell’agibilità dello stadio.

Una cosa è certa: l’interesse per l’In-

ghilterra da parte del numero uno del club di Viale La Playa non è nuovo. Già qualche anno fa infatti, non era andata in porto la trattativa per l’acquisto del West Ham con le conseguenti critiche da parte della stampa britannica. Il presidente si sa, pensa sempre in grande e, secondo gli ultimi rumors, pare che per il suo nuovo gioiellino abbia progetti ambiziosi a cominciare dall’allenatore.

Massimiliano Allegri è il nome più suggestivo per cercare di riportare ai fasti di un tempo questa storica formazione del calcio inglese.

Welcome, Mr President.

31 Gennaio e 1° Febbraio

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Dopo il... tentato “scippo” di Berbatov ad un passo dalla Viola, Marotta si è visto privare all’improvviso di Guarin.

CARO MAROTTA, CHI LA FA L’ASPETTI! Mirko Vucinic, l’indesiderato di cristiano puccetti

C

hi, come noi, ha vissuto da lontano e senza coinvolgimento emotivo l’affaire Guarin-Vucinic non può non averci trovato degli

aspetti di altissima comicità. Che ovviamente non potevano sfuggire al Bastian Contrario.

Dopo lo scambio CariniCannavaro, ordito dalla coppia Moggi-Giraudo, dunque la Juventus ha

violascuro

do. Memorabile è stata anche l’incavolatura (ma è solo un eufemismo) di Agnelli, uno abituato a chiamare tutto il mondo in qualsiasi momento della giornata (una abitudine di famiglia: l’avvocato chiamava i propri pupilli a casa all’alba e pretendeva che gli rispondessero) e che invece nella circostanza non è riuscito a parlare con Thohir. Lo ha chiamato

a Fiorentina mastica amaro dopo il rocambolesco pareggio interno contro il Genoa, figlio di evidenti errori arbitrali e di un pizzico di immaturità della squadra viola, priva dei tanti suoi campioni. Per fare il punto sulla gara col Grifone e per proiettarci alla sfida di domenica contro il Cagliari, Il Brivido Sportivo ha come sempre interpellato l’agente FIFA di fede viola Furio Valcareggi: Valcareggi, c’è più rammarico per i torti arbitrali o per gli errori dei viola dopo il pari col Genoa?

«Senz’altro per gli arbitri: la gara col Genoa era difficile, ma la Fiorentina era riuscita a rimediare ad un arbitraggio a dir poco scadente. E’ un peccato perché

la squadra avrebbe meritato la vittoria. Mi meraviglia il fatto che sul rigore del Genoa l’assistente di porta non abbia aiutato l’arbitro nella decisione: sono errori gravi questi, che pesano».

Nella corsa Champions, quanto potrà pesare questo passo falso? «Niente: ci saranno tante altre occasioni da qui alla fine del campionato per avvicinare ancora di più il Napoli; gli azzurri stanno peggio dei viola, giocano maluccio ed hanno dei problemi ben maggiori, visto che la piazza contesta. Mesi fa avrei messo la firma per essere alla 20a giornata a -3 dalla 3a in classifica. Non ci dimentichiamo che ci mancano ancora Gomez e Rossi».

Adesso la Viola vola a Cagliari: che gara si aspetta?

«Sarà una sfida complicata ma mi conforta il fatto

Tradizione

La Toscana è in ogni piatto che prepariamo e in ogni parola che lo descrive. Diamo la priorità alla filiera corta nella selezione delle materie prime, ma “non ci si perita” a pescare oltre confine, se l’incontro tra i nostri sapori ed esperienze lontane ci sembra esaltare entrambe le cose...

innovazione

incessantemente per ore e ore, ma all’altro capo del telefono non rispondeva nessuno. Solo sms in risposta...e chissà perché. Anche con Moratti il ‘magnate’ indonesiano è abituato a comunicare attraverso messaggi. I più maligni sostengono che sia una forma di taccagneria, ma noi stentiamo a crederci. Solenne anche l’imbufalimento di Marotta, costretto a ri-

nunciare al fotofinish ad un grande affare: Guarin è più giovane, più forte e (pare) più…in forma di Vucinic, fare l’operazione senza conguaglio, per una società come la Juventus che ultimamente fa i conti con il bilancino, non era male.

Il dg bianconero si è visto sfumare un acquisto quando pensava ormai di averlo concluso. Proprio come la Fiorentina con Berbatov. A causa della Juve. Ora Marotta può finalmente sapere come si sono sentiti Macia e Pradè nelle ultime ore del mercato estivo 2012.

IL NAPOLI STA PEGGIO, VIOLA CREDICI

di Andrea Giannattasio

L

tentato un altro furto con destrezza in casa Inter. Dove spesso ha attinto il Milan, capace di sottrarre per un tozzo di pane ai cugini giocatori del calibro di Pirlo e Seedorf. Esilaranti gli sketch dei calciatori che svuotano gli armadietti, salutano (commossi) i compagni e fanno le visite mediche per l’altra squadra, proprio mentre l’affare si stava arenan-

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che la Fiorentina è nettamente più forte del Cagliari.

Loro hanno fatto alcuni passi falsi in casa e saranno arrabbiati ma i viola partono favoriti. Se al Sant’Elia c’ha vinto un Milan scarso, perché non può farlo questa Fiorentina?».

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IN FILA PER IL GP D’ITALIA: 3000 BIGLIETTI A PREZZI SCONTATI di cristiano

puccetti

A

l via la prevendita del Gran Premio d’Italia TIM, in programma all’Autodromo del Mugello il 1° giugno prossimo. Sconti fino al 50% ai primi 3000 acquirenti dei biglietti prato disponibili da venerdì 30 maggio a domenica 1° giugno e aumento della percentuale di sconto su tutte le tipologie di biglietto disponibili per l’evento. Queste le scelte operate dall’autodromo in merito al Gran Premio d’Italia del 2014, anno nel quale il circuito Ferrari

Il circuito del Mugello

volley

motociclismo

Mugello non solo conferma la propria scelta di premiare gli acquirenti del biglietto in prevendita, ma favorisce la presenza a questo grande evento delle famiglie visto che gli under 13 potranno entrare gratuitamente nel prato, mentre gli under 16 con il biglietto ridotto. L’ambiente naturale che abbraccia il circuito e ne fa un impianto unico nel suo genere, la spettacolarità di un tracciato amato da tutti i piloti, l’atmosfera che si respira in occasione delle gare, rendono questo evento un appuntamento imperdibile.

DALLA UISP ALLA FIPAV: IL CAMMINO DELLA BARBERINO PALLAVOLO

di fabrizio paoli

L’

festeggia i 40 anni di attività.

La conferma della scontistica e l’aumento della riduzione su tribune e camper sono due aspetti che caratterizzano un evento che viene vissuto come una grande festa dello sport, permettendo a tutti gli appassionati la permanenza nel grande parco che circonda il tracciato. Cliccando sul sito ticketone.it o recandosi in uno dei punti vendita presenti in tutta Italia, è già possibile acquistare il biglietto per il gran premio 2014 ad un prezzo assolutamente competitivo.

In tal modo l’Autodromo del

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A.S.D. Barberino Pallavolo è una delle società con maggiore anzianità nel volley mugellano. Fondato nel 1969, il sodalizio rossoblù del presidente Maurizio Mattioli nella stagione 2013/2014 partecipa con la prima squadra al campionato di Seconda Divisione F.I.P.A.V. dopo il terzo posto della stagione passata. Dopo l’esonero dell’allenatore Edoardo Boni Uva, avvenuto poco prima di Natale, ci si è affidati alla guida di Roberto Picchi. Sono state poi allestite, oltre al minivolley, anche quattro formazioni giovanili: l’Under 12, l’Under 13, l’Under 15 (l’unica a svolgere un torneo della U.I.S.P.) e l’Under 16. “Tra le nostre formazioni giovanili - spiega il direttore sportivo del Barberino

Pallavolo Luca Piacenti - siamo contenti del rendimento dell’Under 13, che ha iniziato la stagione con il piede giusto. Invece la squadra Under 16 ha messo in mostra qualche difficoltà nella fase iniziale della stagione ed ha occupato la parte bassa della classifica. Dobbiamo comunque ricordare che la nostra società aveva dei trascorsi nei campionati organizzati dalla U.I.S.P. e non nella F.I.P.A.V. Si tratta di un’esperienza totalmente differente rispetto ai campionati organizzati dalla federazione e serve un periodo di adattamento. Per quanto riguarda infine il settore del minivolley possiamo dire che sta andando molto bene. E’ una parte delle nostre giovanili che ci interessa molto - conclude il dirigente barberinese - e lo stiamo monitorando con attenzione. Stiamo proseguendo con la crescita».

Barberino Volley, la squadra femminile

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giorno, Alcuni esempi di pietanza del alle materie prime di qualità che prepariamo in base alla stagione, che troviamo di volta in volta, ed in base all’Ispirazione giornaliera di Anna

MINESTRE Minestra di fagioli con le strisce Zuppa di legumi alla contadina Pappa al pomodoro Cacciuccata di ceci Zuppa del pastore Zuppa di cipolle Zuppa di magro Pasta e fagioli Carabaccia Ribollita SECONDI Cervello fritto Salsicce con l’uva Coniglio in umido Pollo affinocchiato Ossobuco in umido Bollito in salsa verde Porco incavolato nero Peposo all’ Imprunetina Bracioline alla Livornese Polpette di magro alla Mercatalina

PRIMI Gnudi Pasta sudicia Ragù all’antica Lasagne classiche Lasagne vegetariane Crespelle all’ortolana Strascicata di verdure Le pezzole della nonna Finte lasagne al finto sugo Scarciofata di porri al gorgonzola CONTORNI Il tutto insieme in padella Parmigiana di melanzane Fritto di verdure fresche Spinaci alla Fiorentina Grigliata di verdure Fagiolini croccanti Zucchine trifolate Cipolline al forno Pomodori ripieni Legumi all’olio

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Pungiglioni senza pietà, perchè

Il pungiglione

sbagliare è umano.

Perseverare no

di GIampiero tosi

S

embra un romanzo già visto.

Siamo lì, vicini a rifarci sotto davvero per la Champions, ed arriva il sicario in giallo. L’arbitraggio di Tommasi (il primo con la Fiorentina, speriamo non ce ne siano altri) è

Matri discute con l’assistente di porta: la deviazione in angolo di De Maio e Perin è stata viziata da un tocco col braccio del pallone.

roba da cattivi pensieri. Un calcio di rigore come quello concesso al Genoa forse cede per assurdità solo a quello concesso da Tagliavento al Torino, ma è una bella lotta. A questo si aggiunga che il fuori-gioco è elastico e si applica secondo il colore della maglia e così ci mancano tre gol, non dico uno, dico tre. La vogliamo far finita? E la vogliamo far finita anche con l’ambaradan mediatico che vede a lenti deformate, che cerca sempre di metter dubbi dove non ci sono, di giustificare l’ingiustificabile? Trasmissioni come quella di Sky e la DS andrebbero vietate ai minori per il cattivo esempio che danno di arruffianamento ai soliti e visione parziale degli eventi.

Però l’Oscar lo prende Gasperini e con questo si merita la missione delle api con i pungiglioni (a parte il solito drappello dedicato alla combriccola arbitrale, Braschi, Nicchi e il braccio di questa settimana, Tommasi). Quando riesce a dire che le decisioni arbitrali non avrebbero condizionato il risultato raggiunge il sommo. Certo se per lui partire da 3-0 non condiziona il risultato gli auguro di partire quanto prima da 0-3 per sentire poi cosa dice. Se per fare 3-3 gli basta fare un goal buono e prenderne quattro, incassi e porti a casa, per carità, mica vogliamo che ce li renda, ma abbia almeno il pudore del silenzio. Api, pungiglioni roventi senza pietà.

UNA COSA L’E’ SICURA: DE’ FISCHIETTI

i'nonno pilade

NOI SI PIGLIA SEMPRE GLI SCARTI!

O

perché con gli arbitri e si perde sempre le scerte?

A noi e ci tocca sempre e peggio, come quando e si gioha da ragazzi e ti tocca quello che

un sa nemmen moere i’ pallone? Questo Tommasi gli è roba da manicomio. E gli avea visto i’ famoso (pe’ le bischerae anche lui) collega Tagliavento fa’ quella corbelleria a Torino e gli ha vorsuo subito fa’ vedere che gni riusciva fare anche di peggio. I’ rigore sull’uscita di mi’ nipote e gli è roba da chiama’ la macchina con la sirena subito. Qui poero genoano che s’arza supplicando che un l’ammonisca perché “e un mi son buttao, e ci ho famiglia…” e si vede dare i’ rigore e un cre-

dea a su’ occhi. Ora e mi deano spiegare un portiere icche dee fare quando e gli si presenta quarcuno davanti solo, nemmen buttassi pe’ coprigli la porta senza toccallo nemmen di schiso gli è permesso. Anda’ poi su’ i’ pallone come i’ Consigli, nemmeno perché se poi e ti vengano addosso e gli è rigore! ‘N genere poi e un vengan miha soli, e vengano ‘n sei a fa’ danni. Quello dreo la porta gli è come se un ci fosse, perché gli è come le tre scimmie, e un vede, un sente e un parla,

e poi e c’è e segnalinee! Boni loro. Un go’ ‘n forigioho dato bono a i’Genoa e un go’ bono annullao a i’ grande Aquila!

Ma chi vi paga? Perché e cattivi pensieri e un possan non riveni’ ‘n mente, e un si po’ miha parti’ sempre da -3! Anche ieri e s’è fatto 3-3, ma noi e s’è fatto quattro go’ boni e i’Genoa uno!

Che poi anche quello e gli si sia regalao noi a partia comunque vinta perché quando e ci è una palla pe’ l’aria ‘n area piccola e si va ‘n parano-

ia e gli è un probrema nostro che bisogna risorvere, magari pigliando anche quarcuno che sappia scapoccia’ bene ‘n questi urtimi giorni. Que’ crossi corti e li dee piglia’ di capoccia uno su’ i’ primo palo, e gli eran quattro e un n’ha sartao nessuno così e ridaranno la corpa a i’ mi’ nipote, che, conoscendoli, e un si dee fida’, gli è vero, e piglia’ quarche rischio ‘n più.

Peccato, i’ nonno e gli è ‘ncattivito a bestia che anche i’vin bon e gni va sull’aceto. E s’e-

ra a un punto da parte-nopei e parte-rallentai anche loro, e’nvece…Ma siam vivi, e s’è visto anche Anderson, e s’è ritrovao Aquila che gli ha ricominciao a vola’ come sa lui e pochi artri (pe’ quelli che se n’erano scordai) e s’ha un centrattacco… ’Nsomma, ‘n arto e cori, nonostante la stirpe de’ Tommasi, e nonostante che siam senza Gonzalo, Borja, Gomez e Pepito, e dico poho, e siam lì, se un s’era avuo tutto questo sculo o ‘ndo e s’era?

Forza Violaaaaaaaaaaa!

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giornalisti internazionali, tennisti, allenatori, fans dialogano ogni minuto sull’attualità e le piccole grandi storie del circuito mondiale e sulle scelte tecniche da compiere per i figli.

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la scalata si fa dura

COSA VA

e sul Napoli. Ne ha persi sulla Roma, ma poteva andare peggio.

Ci sono 8 punti di vantaggio sull’Inter. Il quarto posto non magari non soddisfa perché l’obiettivo è la Champions però distaccare così tanto le milanesi è già un bell’exploit.

La Fiorentina ha guadagnato un punto sull’Inter, uno sul Verona, non ne ha persi sulla Juventus

Matri ha giocato bene anche se non ha segnato. Ma ha fatto vedere ottime cose anche sotto il profilo tecnico ed ha dimostrato l’umiltà che è necessaria per dare il suo contributo.

Si dirà dei tre gol subiti però uno è arrivato su rigore, l’altro su rimpallo, il terzo su corner... ed è quello che fa più male.

COSA NON VA Non aver sfruttato il pari casalingo del Napoli è un vero peccato e ora è inutile stare a rimpiangere l’assenza di un uomo d’ordine come Borja Valero. L’arbitro Tommasi non mi è piaciuto per niente.

Un rigore che non c’era assolutamente, quello del Genoa, un fuorigioco difficile da vedere (ma che c’era) di Anto-

nini, un fuorigioco che non c’era di Aquilani. Tre errori decisivi in una sola partita sono troppi.

C’erano stati 500 minuti senza subire gol, se ne sono subiti 3 tutti in una volta, più un palo che ha salvato un Neto battuto. Dire che è mancato Gonzalo Rodriguez, forse più ancora di Borja, è dir poco. La sua assenza si è sentita parecchio.

di Ubaldo Scanagatta

Cuadrado non è più quello di qualche giornata fa. Non gli riescono più i dribbling ubriacanti della prima metà del campionato e il suo individualismo finisce per essere penalizzante.

Forse Neto, che ha abbozzato l’uscita sul terzo gol e poi si è pentito, non è stato inappuntabile. Ma non è stato per colpa sua che la Fiorentina non ha vinto.

Pessime le direzioni di gara, così come da dimenticare l’apporto di assistenti e addizionali

DISASTRO TOMMASI.

Giacchetta nera

Domenica da cancellare per i nostri arbitri di GIANCARLO CARMAGNINI

C



Dopo le giornate complessivamente buone a cavallo della sosta invernale, gli arbitri ripiombano nel baratro. Gravi gli errori (oltretutto ripetuti) commessi in questa giornata che spesso hanno anche condizionato i risultati finali delle rispettive partite. Due i “top al contrario” della seconda di ritorno: si tratta di Tagliavento e Tommasi.

Il primo concede un ri-

gore al Torino mal consigliato dall’addizionale Gavillucci, per un fallo commesso da Consigli (portiere dell’Atalanta) su Cerci, mentre in realtà accade l’esatto l’opposto ed addirittura poco dopo ne concede un altro per un fallo su Darmian. Peccato che lo stesso giocatore granata avesse fatto fallo per liberarsi.

Tommasi in FiorentinaGenoa paga il non aiuto dei pessimi assistenti Nasca (addizionale) e

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impeccabile in area), annullato il 3-2 di Aquilani per un fuorigioco assolutamente inesistente.

Come se non bastasse, sugli altri campi, De Marco non solo non espelle Alvarez per un entrata “killer” su Izco e nemmeno lo ammonisce. Doveri fa più o meno lo stesso con Conti per un fallo su Montolivo e Mazzoleni concede un rigore alla Roma (già sul 2-1) particolarmente “generoso”.

La Rocca. Al Franchi è successo di tutto: è stato concesso un rigore inesistente per un non-fallo di Neto su Antonelli (un minimo contatto c’è, cosa che probabilmente gli eviterà la prova televisiva, ma diverse frazioni di secondo prima del tuffo deliberato), convalidato un gol in fuorigioco (seppur di poco) al Genoa(1-2 di Antonini), fatto altrettanto con il 2-2 della Fiorentina (Ambrosini non si comporta in maniera

L’arbitro Tommasi ha diretto Fiorentina-Genoa, il festival delle sviste

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Diverse le opportunità offerte dalla società che da anni è un punto di riferimento per il quartiere di Rifredi: tra divertimento e attività fisica

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iamo nel pieno della stagione sportiva della SSD A RL AMICI DEL NUOTO FIRENZE, società storica che dal 1974 opera nella storica vasca di Via del Romito e da sempre è un punto di riferimento per il quartiere di Rifredi La squadre Preagonistiche hanno cominciato a cimentarsi nelle gare del Campionato Propaganda organizzato dalla Fin e nel Campionato Giovani della UISP. Qualche settimana fa i più piccoli hanno preso parte ad una bella gara organizzata alla piscina di San Marcellino a Firenze, raggiungendo risultati importanti sia nelle gare individuali che nelle staffette.

Nei prossimi giorni i circa 60 atleti che compongono le due squadre proseguiranno gli allenamenti in vista delle gare del mese di febbraio che li vedranno impegnati tra Firenze e provincia.

Proseguono anche gli allenamenti e le gare della squadra Master: la stagione è iniziata con ottimi risultati sia individuali che di squadra raggiun-

gen 2013

DENTRO L’ACQUA C’E’ TUTTO UN MONDO ti nelle gare autunnali. La squadra master, composta da circa 60 atleti di tutte l’età, si allena dal lunedì al venerdi in orario serale e/o al mattino presto, seguendo allenamenti pensati e strutturati dagli allenatori per centrare gli obbiettivi prefissati. Un gruppo allegro, divertente e disponibile a propagandare la passione del nuoto a chiunque voglia cimentarsi in gare agonistiche amatoriali.

Insieme alle attività agonistiche, prosegue anche l’attività della Scuola Nuoto Federale.

E’ ancora possibile iscriversi al corso di nuoto invernale che proseguirà fino al mese di marzo: tutti i pomeriggi dal Lunedì al Sabato istruttori con brevetto della Federnuoto si dedicano all’insegnamento

del nuoto ai bambini di ogni età. I bambini più piccoli, dai 4 anni in poi, partecipano ai corsi in acqua bassa seguiti sempre da due istruttori.

I più grandicelli partecipano invece ad i corsi in acqua alta ed oltre ad imparare ogni stile, vengono anche allenati e preparati fino al punto che a 16 anni chiunque di loro potrà partecipare con successo ai corsi organizzati dalla Federazione per conseguire il brevetto di Assistente Bagnante.

Grande successo, poi, riscuote il Corso di Acquaticità per bambini da 0 a 4 anni : tutti i sabati mattina alle 11,30 i più piccoli entrano in acqua con un genitore e, seguiti sempre da Istruttori della Fin, cominciano a prendere confidenza con l’acqua divertendosi con

giochi ed esercizi pensati apposta per loro.

Dalle 18,30 in poi iniziano i corsi di nuoto per adulti: nessun problema per chi non è mai entrato in acqua... a qualsiasi età si può partecipare ai corsi per principianti, per poi progredire ed essere seguiti fino ai corsi di perfezionamento. Grande successo riscuotono i corsi “TOP”, dedicati a chi vuole non solo migliorare la propria tecnica ma anche seguire dei veri e propri allenamenti. Nessun problema nemmeno per chi la sera non può frequentare la piscina: il mercoledì e venerdì mattina si possono frequentare corsi di Nuoto collettivi, e tutti i giorni istruttori qualificati sono a disposizione per lezioni individuali.

Gli Istruttori degli Amici del nuoto da anni si dedicano anche all’organizzazione di corsi di Acquafitness: Hydrobike, Acquadolce, Acquagym in acqua alta... tutti i gior-

ni vengono proposte lezioni adatte ad ogni esigenza: l’ultimo martedì di ogni mese , alle 19,00, viene proposta una divertentissima lezione di Acqua Latina...l’occasione giusta per provare una nuova attività in acqua, più che adatta anche per chi non sa nuotare! Il mercoledì ed il sabato mattina poi...corso di Acquagym per Gestanti ! Le future mamme si tengono in forma partecipando alle lezioni condotte da una Ostetrica Istruttrice.

I partecipanti al Master Amici del Nuoto

Piccole nuotatrici e nuotatori che hanno preso parte alla gara di San Marcellino del 2 gennaio scorso

Alcuni dei partecipanti della gara di San Marcellino del 2 gennaio 2014

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Ottava Gensini, 16esima la Rocca; esordio per Alice Magugliani

Buona la prima

di Maria Consiglia grieCo

T

utto in “rosa” il fine settimana del Centro Ginnastica Firenze. La metà femminile della società bianco/ rossa ha trascorso la sua domenica impegnata su tre diversi fronti: mentre la palestra di Sorgane ospitava la prima prova del Torneo regionale Allieve – con la Toscana accorpata all’Emilia Romagna, seppur con classifiche separate – le piccole ginnaste dei corsi base esordivano nel programma Sperimentale UISP 2014; intanto alcune atlete del Centro regalavano la propria esibizione al pubblico del Gran Galà di pattinaggio artistico al Nelson Mandela Forum.

Comincia presto la giornata del 26 gennaio per il CGF, che ha visto sfilare quasi cento ginnaste di due regioni in una lunga maratona durata ben quattro turni. Tre le allieve fiorentine in gara, tra cui l’esordiente Alice Magugliani, classe 2003, già ginnasta della sezione generale, ora membro della squadra femminile che disputerà il campionato federale di serie C2, e che ha affrontato la sua prima competizione del settore di ginnastica artistica femminile accanto alle compagne più esperte Elena Gensini e Sara May La Rocca. E’ la Gensini ad ottenere il

GINNASTICA

per le allieve del C.G. Firenze

Corsi base in gara UISP; le senior incantano il Mandela Forum sulle note della Nannini miglior risultato, un bellissimo ottavo posto con il totale di 59.950, che la ritrova in competizione su tutti e quattro attrezzi dopo un lungo recupero da un infortunio estivo; buon piazzamento anche per La Rocca, che con il suo 57.175 e un 16esimo posto lascia dietro di se’ altre venti ginnaste.

Difendono bene i colori fiorentini anche i due trio formati da Martina Bernocchi, Alma Provaroni e Gaia Torrini – quinte classificate – e da Giorgia Bernocchi, Arianna Giovannoni, Margherita Ronchi – seste – che a Barberino del Mugello hanno partecipato al primo appuntamento annuale con la Rassegna Sperimentale UISP nel livello C avanzato, in una gara che ad ogni edizione coinvolge centinaia di atleti delle società di tutta la Toscana, e che vede sempre presente e protagonista la Scuola di Ginnastica di Sorgane.

E per finire in bellezza, come si suol dire, la domenica ginnica si conclude con l’esibizione di alcune ginnaste del CGF all’interno degli International Skate Awards,

Le ginnaste del CGF alla prima prova della Rassegna Sperimentale UISP

Magugliani, La Rocca, Gensini considerato il più grande meeting del pattinaggio artistico mondiale, ospitato per il quarto anno consecutivo dal Mandela Forum. Durante il Galà che ha chiuso la due giorni dell’evento, le ginnaste Maristella Bonafede, Ambra Buglioni, Irene Gensini, Camilla Natali e Camilla Vannucchi hanno presentato una suggestiva coreografia sulle note di “Meravigliosa creatura” di Gianna Nannini, nella cornice della pista di pattinaggio allestita per

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la manifestazione e che tra dieci giorni – il prossimo 8 febbraio – ospiterà il campo gara della prova d’apertura del campionato italiano di serie A di artistica maschile e femminile. Un momento emozionante, che ha sottolineato il comune denominatore tra i due sport, ciò che fa del pattinaggio e della ginnastica qualcosa di più di semplici discipline sportive ma, appunto, due forme d’arte, capaci di rapire l’attenzione anche dei non addetti ai lavori.

Le ginnaste protagoniste dell'esibizione al Mandela Forum

14

Quarto posto in classifica e tanta voglia di divertimento: così è nata una realtà affermata da anni

MIDLAND

AUDAX, UN SOGNO CHE PUNTA ALLA...

MAGGIORE ETA’ di marco cicali

L’

Audax A.S. nasce diversi anni fa ottenendo già grandi risultati, tra cui la vittoria del campionato nel 2008/09. Come è iniziata la vostra storia nel C5?

«La nostra squadra è nata da un’idea mia e del capitano Maurizio Esposito nel 1998. Abbiamo vinto il campionato nel 2001 con un altro ente e poi con Midland nel 2008/2009. Puntiamo ad arrivare ai 18 anni di attività, poi un minuto prima del compimento facciamo festa per sempre. Io ho quasi sempre fatto l’allenatore, anche perché tolta la passione, da un punto di vista tecnico non sono mai stato particolarmente dotato».

Negli ultimi due anni avevate partecipato solo al torneo Metropoli. Da cosa è stata dettata questa scelta?

«Abbiamo partecipato al torneo Firenze Metropoli perché credevamo di essere arrivati al capolinea. Poi però ci

siamo accorti che potevamo ancora dire la nostra ed allora con alcuni nuovi innesti abbiamo deciso di ritentare con il campionato ed i risultati ci stanno attualmente dando ragione».

In questa stagione siete tornati nel girone Svezia, che al momento vi vede al quarto posto.

Credie che il piazzamento attuale rispecchi i valori della sua squadra?

«La quarta posizione in classifica che occupiamo attualmente rispecchia abbastanza fedelmente la nostra forza. Con le squadre che ci precedono abbiamo pareggiato soltanto con la R&M Gialappa’s.

Credo che miglioreremo molto nel girone di ritorno perché stiamo crescendo, soprattutto nei nostri giocatori di punta. A inizio stagione abbiamo fatto un patto tra di noi, il “patto Audax” stabilendo che l’obiettivo è arrivare fra i primi tre in classifica.

Se eventualmente riuscissimo a raggiungere l’obiettivo preposto an-

Le ragazze della Floria 2000

con voi in particolare con Cesare Carovani (responsabile di Campi Arena) che è una persona brava e sempre disponibile e poi avete in gestione i migliori campi al coperto. Finiremo sicuramente la nostra storia del calcio a 5 con la Midland».

MIDLAND AUDAX dremmo tutti insieme a fare un fine settimana premio in Slovenia».

Le tre squadre (Campone Utd, Forti a Tavola 2, R&M Gialappas) davanti a voi stanno mantenendo un bel passo.

Chi vi ha impressionato di più?

«Delle tre squadre che ci precedono quella che più mi ha impressionato è il Campone Utd perché comunque giocano molto bene a calcio a 5 mentre le altre due mi sembrano due formazioni alla nostra portata.

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di ritorno e poi vediamo….».

Settima stagione in Midland, viene spontaneo chiedervi quali sono i motivi che vi portano ogni anno ad iscrivervi ai nostri campionati e tornei?

«Ci troviamo molto bene

MANCA POCO AL TORNEO METROPOLI Ormai il torneo classico dell’inverno, sia di C5 che di C7, giunto alla sua 14°edizione, utile per squadre “un po’ ritardatarie” o per traghettare ai tornei estivi compagini incompiute per i Campionati 13/14.

La formula prevede un girone con 4-5 gare garantite più le fasi finali.

Sono disponibili vari impianti con possibilità di preferenze anche di giorni e orari.

L’ISCRIZIONE AL TORNEO E’ GRATUITA Verranno premiate le prime 4 squadre classificate, il capocannoniere e la miglior difesa.

Le iscrizioni terminano il 6 febbraio. Il torneo inizierà dal 10 febbraio.

15

FC Barrettino, Pro Evolution United e Real Kabana si sono aggiudicati il titolo.

Ancora incertezza nei gironi D e E

calcio toscana

Firenze Sud e D.L.F. del calcio a 5 maschile:

ECCO I CAMPIONI D’INVERNO

di steto

S

ono giunti al giro di boa 2 dei 5 gironi della zona di Firenze Sud e D.L.F. dei campionati Calcio Toscana e MSP di calcio a 5 maschile. Si aggiudicano il titolo di campione d’inverno FC Barrettino, Pro Evolution United e Real Kabana, mentre c’è incertezza nei gironi D ed E.

Girone A Campione d’inverno il FC Barrettino che - benchè debba anche recuperare una partita - con i 27 punti all’attivo precede di due lunghezze la coppia formata Amico Pane e Stempiaz FC C5. Quarto posto per il Real Marangoni (22 punti), mentre al quinto posto i Cani Al Sole (19) precedono di un solo punto la Pulimentatura Fiorentina Vieusseux C5. Uno scalino di 5 punti spacca il girone in due: al settimo posto i Gavinana Drink Team (13 punti) sono tallonati dall’AC Giglio (12). Per il nono posto lottano tre formazioni in 2 punti: GS Tedalda (11), Ciabatte Sguaiate (10) e Dream Team (9). Ancora fermo a 0 punti l’Atletic Rum, con oltre 111 reti incassate in 11 giornate.

sua volta precede di un punto La Taverna. In coda un terzetto lotta per il nono posto: Boca Seniors Fc 2010 (9 punti), La Seleste (9) e Galli Neri (8). Chiude il girone il Cral Sita, con i 4 punti conquistati alla prima ed all’ultima giornata d’andata.

Girone C Campione d’inverno con una giornata d’anticipo è il Real Kabana, a punteggio pieno dopo 8 giornate: secondo attacco e miglior difesa del girone per la capolista che tiene a 6 punti di distanza i vincitori dello scorso campionato, il St. Donato Park Rangers. Al terzo posto (15 punti) AS Tronzi e Real Raccattati sono quasi tagliate fuori dalla lotta per il titolo: queste due formazioni devono guardarsi le spalle dall’assalto di Scarsenal FC e Deportivo La Carogna che inseguono a sole tre lunghezze. Si contendono la settima piazza PSV Endovena (9), Mojitos (7) e Cino-Fioren-

tino (5). Chiudono il girone con un solo punto all’attivo I Killer Del Pentagono.

Girone D In attesa del recupero della gara fra Atletico Madrink e Panzer 8, solitaria in testa è la Polis Multietnic C5 (19 punti), seguita adesso ad un solo punto dal Nilson Bolide che nell’ultimo turno si è imposto proprio sulla capolista (7-4). In caso di successo nel match di recupero, l’Atletico Madrink andrebbe ad affiancare in vetta la Polis Multietnic C5, staccandosi allo stesso tempo da Gnù Team e QCSI che, con 16 punti, occupano al momento la terza posizione. Il Panzer 8 (10 punti) dovrà difendere la sesta piazza dagli attacchi del FC I Sorelli (9 punti) e Red Skorpions (7). In coda primi punti in campionato per lo Ja’ Tsetse’ che supera per 10-4 nello scontro diretto l’Ilm Campone, al quale lascia in solitario (0 punti) l’ultimo posto.

Girone E Incertezza al vertice: comanda il Club 70 (21 punti), seguito a 2 lunghezze dal Forno Pintucci ed a 3 dal Cosmos All Stars FC. L’ultima giornata mette di fronte le prime due della classe: al Club 70 sarà sufficiente un pareggio per conquistare il titolo di campione di inverno. Rientra in piena lotta per la vittoria del campionato il Cosmos All Stars FC che supera per 11-1 il lo Staff Team (quarto con 15 punti). Lotta accesa anche per la quinta posizione occupata con 12 punti da Marraddotta e D.L. Firenze C5: la Pizz. Il Pipistrello insegue ad un solo punto di distanza. Ottavo posto per il FC Spartans (6 punti) che precede di due lunghezze la Corte Dei Conti. Alla ricerca dei primi punti in classifica il Morellino FC, sempre sconfitto nelle 8 gare finora disputate.

AC Giglio C5

Cino-Fiorentino

Girone B Con 30 punti in 11 gare comandano il girone Real Cerveza e Pro Evolution United, ma sono questi ultimi ad aggiudicarsi il titolo di campione d’inverno (in virtù del successo nello scontro diretto): 100 reti fatte e 21 subìte sono un ottimo biglietto da visita per i primi della classe. Al terzo posto, distanti ben 10 punti dalla vetta, troviamo I Barba, tallonati ad un solo punto da Ultimi e Dagnene Secche. Il Tiki Taka (18 punti) è in piena corsa per il terzo posto, e stacca di 4 punti il FC Farauei, che a

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Guarda nello specchietto retrovisore e scorge una Fiorentina arrembante, pronta ad approfittare della prossima incertezza.

Equilibri sottili, nessuno è tranquillo, tutti in tensione.

Pazienza significa tessere la tela gara dopo gara, andare avanti con determinazione, ma anche con l’abilità di accontentarsi nelle giornate meno felici.

Ha ragione Montella quando dice, dopo il pareggio beffa col Genoa, di aver “consolidato la classifica e non aver perso terreno dal Napoli, mantenendo un robusto distacco sull’Inter”. E’ passata un’altra giornata, insomma.

Una guerra di nervi, vincerà chi li avrà più distesi.

La crescita di un gruppo si misura anche con la capacità di attendere, senza crollare.

0La continuità assicura comunque il raggiungimento di un traguardo, le fiammate non portano da nessuna parte.

Restiamo convinti che le quattro formazioni di testa arriveranno in fondo, la classifica è spaccata in alto. Il primo e il secondo posto sembrano essere ipotecati, ad oggi, da Juve e Roma, mentre terzo e quarto si assegneranno, continuando così, al fotofinish.

L’impegno di Cagliari per la Fiorentina sarà ancora più duro di quello con il Genoa: non solo perché questa è storicamente una trasferta poco digeribile per i viola, ma anche per l’inaudito e poco meritato ko dei sardi col Milan domenica scorsa. Gli uomini di Lopez stavolta staranno più attenti e saranno rabbiosi.

Sarà un’altra sfida in cui - ancora lei... - occorrerà pazienza. Nel saper aspettare il frangente propizio senza farsi prendere dall’ansia. Poi ci sarà uno sguardo al verdetto del Napoli.

Senza dimenticare che il rientro di Gomez dovrebbe essere ad un passo, dovrebbe...

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presentano: Cristiano Puccetti e Tommaso Bonan

ospiti in studio Furio Valcareggi - Stefano Cecchi Lorenzo Amoruso

Alessandro Rialti Mugello valdisieve chianti IN FASE DI REGISTRAZIONE

DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Chiara Reggiani Alexandra Barbieri STAMPA Galeati Industrie Grafiche srl (Imola) HANNO COLLABORATO Francesca Bandinelli, Giulia Bonci, Giancarlo Carmagnini, Andrea Giannattasio, Duccio Magnelli, Alessandro Latini, Michela Lanza, Fabrizio Paoli, Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti, Ubaldo Scanagatta.

FOTO Massimo Sestini

FUORIGIOCO di DUCCIO MAGNELLI

L

a Firenze calcistica che gioca in Coppa sembrerebbe prediligere il bianco e nero.

Nel suo cammino verso le finali la Viola infatti si troverà, o potrà trovarsi, di fronte ad avversari con le maglie a manto di zebra.

Certo, più detesti qualcosa e più quel qualcosa te lo ritrovi sempre in mezzo… All’inizio dell’anno, con la vittoria sulla Juventus, le cose sembravano andare piuttosto bene. Poi però la sconfitta di Udine ha rimescolato le carte, dimostrando ancora una

LE COPPE IN BIANCO E NERO volta che con quei colori lì è meglio averci a che fare il meno possibile.

La vittoria con il Siena (riecco le strisce) in Coppa Italia ha ridato a tutti un po’ di entusiasmo. Una partita che è stata molto più difficile e faticosa del previsto. Anche per quei poveretti sulle tribune scoperte del Franchi che si sono inzuppati per la pioggia incessante.

A loro va tutta la nostra comprensione: visto che il nuovo stadio sembra sempre più una chimera, potremmo almeno ridare alla gente gli ombrelli!!

La partita con il Siena − come accade ormai troppo spesso − ha portato in dote un altro infortunato, Borja Valero (visto come è uscito, in molti hanno temuto anche per l’incolumità di Ilicic). Dicono che quando arriva il dottor Manetti con l’acciaccato di turno, all’istituto di analisi in cui vengono portati tutti i viola per le analisi del caso in sottofondo si senta sempre una vecchia canzone di Battisti, Ancora tu.

Archiviato il Siena, il prossimo turno di Coppa Italia è di nuovo in bian-

co e nero. L’Udinese è una squadra che non ha mai portato molta fortuna alla Viola (eccetto che per l’affare Cuadrado). Tanto che molti avrebbero preferito incontrare il Milan. Se qualche anno fa qualcuno avesse fatto un’affermazione del genere sarebbe passato per matto. I rossoneri sono però una squadra imprevedibile, di buon tasso tecnico. L’Udinese, tra l’altro anche inguaiata in classifica, non dovrebbe far paura a una Viola al completo, soprattutto nella doppia sfida. Il problema è però

capire chi giocherà le due partite, visto che nemmeno uno dei lungo degenti sembra disponibile per quelle date.

Dulcis in fundo, e toccando tutto il ferro possibile, c’è l’Europa League e (forse) lo scontro negli ottavi con il bianconero più nero che c’è: quello juventino.

Prima però vanno eliminati i danesi dell’Esbjerg, la cui maglia per fortuna è bianca e azzurra. Poi, passate le forche caudine delle strisce pedonali, potrebbe aprirsi per la Fiorentina un periodo di grandi soddisfazioni.

Mah, che Dio ce la mandi buona. E, se possibile, a colori!