InGenova Ottobre 2013

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ANNO 11 - N° 4 - Ottobre/Novembre 2013 - Magazine di cultura, informazione e tempo libero - Poste Italiane - Spedizione in abbon. postale -

53° SALONE NAUTICO 53° SALONE NAUTICO Le “storie da mare” Le “storie da mare” di un di Salone tutto un Salone nuovo tutto nuovo

DANIELE BASSO DANIELE BASSO

EDVARD MUNCH EDVARD MUNCH

Centoventi opereopere Centoventi per raccontare un genio per raccontare un genio

TEO TEO TEOCOLI TEOCOLI

ROBERT DOISNEAU ROBERT DOISNEAU

Raccontare fotografando Raccontare fotografando una Parigi in libertà una Parigi in libertà

www.rreditori.it

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ANNO 11 - N° 4 - Ottobre/Novembre 2013 - Magazine di cultura, informazione e tempo libero - Poste Italiane - Spedizione in abbon. postale - D.l. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 N°46) art.1 comma 1 D.C.B. - GENOVA - nr. 594 anno 2006

OTTOBRE - NOVEMBRE 2013 - E 3,00

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Il «Restyling» di Teo Il «Restyling» di Teo TRATRA CABARET, CANZONI E VARIETÀ CABARET, CANZONI E VARIETÀ

Un’estate artistica «di fuoco» Un’estate artistica «di fuoco» tra Venezia e Montecarlo tra Venezia e Montecarlo

MUMART MUMART

Da Portofino a Golfo AranciAranci Da Portofino a Golfo l’arte l’arte contemporanea contemporanea è sotto il mare è sotto il mare

CHRISTIAN ROCCATI CHRISTIAN ROCCATI Scrivere la montagna Scrivere la montagna inseguendo la brezza inseguendo la brezza

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Laboratorio di tappezzeria Ovada Laboratorio di tappezzeria ad ad Ovada

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teatro Stabile

GERMANO VESTE LA CASA

Sogno nella notte d’estate, venerdì 19 e s abato 20 novembre, segna il ritorno di Massimiliano Civica a Genova

Per chi ama circondarsi di “belle cose” diverse dal solito Nel laboratorio ad Ovada, una produzione di imbottiti ad alti livelli: divani, divani letto, poltrone, letti imbottiti sempre caratterizzati da particolari di grande pregio ed esclusività. Confezione sartoriale di tende e tendaggi. Rifacimenti, ricoperture e restauri. Massima flessibilità sulle personalizzazioni creando imbottiti su misura e da disegno con dettagli unici derivati dall’esperienza e da una sapiente tecnica artigianale, ampia scelta di tessuti e pelli per realizzare raffinati abbinamenti e vestire elegantemente case private, yacht e contract. Divani e poltrone confortevoli ed accoglienti con piacevoli forme che rimangono nel tempo. Germano opera abitualmente in Piemonte e Liguria. Sopralluogo gratuito. LABORATORIO E SHOWROOM Ovada (AL) - Corso Saracco, 164 - Tel 0143 821175 info@germanodivani.com ORARI: da martedì a sabato 8.30 - 12.30 15.00 - 19.30 domenica 15.00-19.30 - Lunedì chiuso

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Sommario OTTOBRE/NOVEMBRE 2013

Direttore Responsabile Gabriele Lepri Direttore Editoriale Giordano Rodda Editore RR Editori - Via Caffaro 7/2 16124 Genova - Tel. 0108592291 Responsabile Marketing e Relazioni esterne Umberto Paganelli umberto.paganelli@yahoo.it - 3349050983 Progetto Grafico RR Editori Grafica e impaginazione Barbara Macellari Servizi Fotografici Giulio Bardelli, Marcello Rapallino, Gianni Risso Segretaria di Redazione Adelia Mangano Hanno collaborato: Diego Anelli, Diana Bacchiaz, Silvia Barbagelata, Matteo Ceschina, Leo Cotugno, Gaby De Martini, Pamela Guarna, Dario G. Martini, Daniela Masella, Anna Proverbio, Marcello Rapallino, Mauro Ricchetti, Virgilio Pronzati, Gianni e Iskandar Risso, Anna Maria Solari, Matteo Sicios Stampa Grafiche Vecchi Srl Viale Kennedy 27 28021 Borgomanero (No)

2/ Il “restyling” di Teo

Teo Teocoli torna a teatro con il nuovo show, dal titolo Restyling, gli appunti comici e l’effervescenza dei personaggi creati da un fuoriclasse della comicità presentati in veri e propri pamphlet teatrali

6/ Anche Genova

Registrato c/o il Tribunale di Genova il 18/11/2002 - N° 23/02 Le immagini di Roberto Bolle pubblicate nel numero estivo sono di Giovanni Gastel e di Luciano Romano.

Nell’osservazione del paesaggio ligure e della natura, a tratti selvaggia e ricca di atmosfere, delle isole greche, il pittore riesce a cogliere nelle sue opere la magia del creato e la sua immensità

70/ Christian Roccati:

celebra Munch

Dal 6 novembre fino al 27 aprile 2014 nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale. E in anteprima assoluta per l’Europa, «Warhol after Munch», mostra nella mostra per un cortocircuito tra espressionismo e pop

10/ MuMArt: l’arte è sotto il mare

scrivere la montagna

Ecco chi è questo personaggio schivo e ritirato, eppure onnipresente nel panorama del settore outdoor

80/ Il Museo della storia del Genoa

Il Museo Marittimo d’Arte a Golfo Aranci è il primo museo sottomarino di arte contemporanea al mondo

120 anni di Genoa e per l’occasione è stato inaugurato il nuovo Genoa Museum and Store al Porto Antico

18/ Nautico, un contenitore

86/ I DiVini Profumi

Un percorso emozionale attraverso i vari padiglioni, con tante novità, per un Salone che sa stare al passo coi tempi e seguire le trasformazioni del settore

Sapori toscani e le migliori Doc e Docg pratesi per la quattordicesima edizione della rassegna

tutto nuovo

34/ E il Salone regala il «pass» per Genova

Enjoy Genoa Pass per un’accoglienza coi fiocchi in città ai visitatori del Salone. Sconti, agevolazioni e anche un occhio di riguardo per chi vuole tornare a visitare Genova con più calma

50/ Genova che funziona,

Internet rreditori@gmail.com Distribuzione Potete trovare InGenova e Liguria Magazine nelle edicole della provincia di Genova e nelle edicole più importanti di S. Terenzio, Lerici, Zoagli, S. Michele di Pagana, Portofino, Bogliasco, Arenzano, Cogoleto, Varigotti, Finalborgo, Laigueglia, Cervo, S. Bartolomeo al Mare, Diano Marina, Imperia, Pieve di Teco, S. Lorenzo al Mare, Taggia e inoltre nelle edicole di La Spezia (Piazza Caduti della Libertà, Piazza Verdi, Via del Prione, Piazza Garibaldi, Via Garibaldi, Piazza Cavour), Sarzana (V (Via Gramsci), Chiavari (Piazza Mazzini, Corso Dante, Piazza Nostra Signora dell’Orto), Rapallo (Piazza delle Nazioni, Via S. Anna), Santa Margherita (Piazza Vittorio Veneto, Via Bottaro), Camogli (Via al Porto), Recco (Via Serreto), Varazze (Corso Matteotti, Piazza Dante), Celle (Via Colla), Albisola Superiore (Corso Mazzini), Albissola Marina (Via Billiati), Savona (Piazza Giulio II, Via Paleocapa, Piazza Mameli, Piazza Diaz), Vado Ligure (Via Aurelia), Spotorno (Via Garibaldi), Noli (Piazza Morando), Finale Ligure (Piazza Vittorio Emanuele II), Pietra Ligure (Via Matteotti), Loano (Via Aurelia), Borghetto S. Spirito (Corso Europa), Albenga (Piazza del Popolo), Alassio (Stazione FS, Via Garibaldi), Andora (Via Aurelia), Arma di Taggia (Via Blengina, Via S. Francesco), Sanremo (Piazza Colombo, Porto, Piazza Eroi Sanremesi, Corso Imperatrice, Corso Matuzia), Ventimiglia (Via della Repubblica), Ospedaletti (Corso Regina Margherita), Bordighera (Piazza Eroi della Libertà, Via Vittorio Emanuele, Piazza del Popolo), Lavagna (Piazza Cordeviola), Cavi di Lavagna (Piazza Sauro), Sestri Levante (Piazza Repubblica), Riva Trigoso (Via della Libertà)

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/ Carlo Melitzanis, “une danse des couleurs”

per aiutare i bambini

Tutti possono donare un pezzo di futuro ai bimbi sostenendoli a distanza. Per sapere come, neel centro di Genova c’è la Bottega del dono solidale in Piazza Truogoli S. Brigida

56/ Estate artistica «di fuoco» per Daniele Basso

Da Montecarlo alla Versilia, passando alla 55° Biennale di Venezia, le esclusive installazioni luminose ed opere specchianti in acciaio di Daniele Basso riflettono e fanno riflettere sulla contemporaneità

62/ Una statua di Cavina per ricordare Piazzolla

Il grande compositore argentino, celebre in tutto il mondo per l’eleganza dei suoi tanghi, aveva radici in Garfagnana. Un’opera d’arte ora lo ricorda

del Carmignano

98/ Delizie dalle Dolomiti: è GustoCortina

La località ai piedi delle splendide montagne protette dall’Unesco si è trasformata in un paradiso per tutti gli appassionati food & wine

106/ Il nuovo ordine mondiale

Michele Marsonet parla dell’ultimo libro del celebre politologo Francis Fukuyama e dei cambiamenti che stanno avvenendo a livello planetario

110/ Robert Doisneau Paris en liberté

Nel sottoporticato di Palazzo Ducale, più di duecento immagini scattate dal grande fotografo francese nella sua capitale

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/ A Zoagli il mare è uno scrigno di segreti

La cittadina rivierasca si conferma capitale della subacquea con i nuovi successi dei trofei di fotografia subacquea e una straordinaria giornata di festeggiamenti per la Madonnina del Mare

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In copertina: Teo Teocoli

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IL «RESTYLING» DI TEO IL 15 E IL 16 NOVEMBRE, AL POLITEAMA GENOVESE TEO TEOCOLI E LA DOCTOR BEAT BAND SONO PRONTI A STUPIRE TRA MUSICA E PERSONAGGGI INDIMENTICABILI

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eo Teocoli torna sotto la Lanterna, al Politeama Genovese, con il suo nuovo show dal titolo Restyling: gli appunti comici e l’effervescenza dei personaggi creati da un fuoriclasse della comicità presentati in veri e propri pamphlet teatrali. Teocoli racchiude in questo spettacolo oltre 50 anni di carriera in uno show che si articola tra cabaret, canzone, cinema, tv e teatro con una serie di personaggi e monologhi che Teo presenterà con tanti aggiornamenti. Le nuove storie di Felice Caccamo, Celentano, Ray Charles, degli altri suoi cavalli di battaglia vengono reinterpretate in una chiave più attuale ed innovativa. Restyling è la sintesi tra cabaret e varietà con un repertorio irripetibile di gag, canzoni e storie con perifrasi esilaranti che rendono lo spettacolo una serata da ricordare. Dove racconta attraverso l’improvvisazione sublime e la gestualità unica di un grande showman, retroscena esilaranti. Lungo il tour, ci saranno amici e colleghi che lo accompagneranno sul palco per raccontare insieme altre storie che «convergono e divergono, ci accomunano, ma anche per celebrare i 50 anni di carriera che ho superato tre anni fa… senza che li abbia ancora festeggiati, adesso che ci penso!». Con la sua immancabile band, canterà e condurrà il pubblico in un bel viaggio nel tempo e nello spazio, fatto di storie inedite e di canzoni per uno show davvero nuovo eppure uno degli appuntamenti tradizionali più attesi in teatro.

IL POLIEDRICO TEO È un artista a tutto campo, Teo Tecoli. Cantante, imitatore, comico, conduttore, attore. I primi passi li muove nel tempio della comicità di qualità, il celebre locale Derby di Milano. Brio e tempi comici perfetti ne fanno già un ottimo attore teatrale, anche se a questa attività Teo affianca quella di cantante (pochi forse sanno che anzi nel 1969 fa parte del cast italiano della commedia musicale “Hair”, con Renato Zero e Loredana Bertè). È la televisione però a notarlo presto, e farlo diventare un beniamino del pubblico. Qualche titolo? Successi come “Drive in” e “Una rotonda sul mare” negli anni Ottanta, “Il gioco dei 9”. “Striscia la notizia”, “Scherzi a parte”, “Mai dire gol” nei Novanta, “Faccia tosta”, “Quelli che il calcio” negli ultimi anni (oltre alla conduzione del 50° Festival di Sanremo con Fabio Fazio e Luciano Pavarotti). Sempre in tv nascono alcuni suoi personaggi celebri e amatissimi dal pubblico, come Peo Pericoli (il super tifoso del Milan) e Felice Caccamo (il pittoresco commentatore sportivo napoletano) e le sue spassose imitazioni, tra gli altri, di Cesare Maldini, Massimo Moratti, Michel Platini, Adriano Galliani. Nomi legati al mondo del calcio, di cui Teo è grande conoscitore.

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La copertina

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ANCHE GENOVA CELEBRA DAL 6 NOVEMBRE FINO AL 27 APRILE 2014 NELL’APPARTAMENTO DEL DOGE A PALAZZO DUCALE. E IN ANTEPRIMA ASSOLUTA PER L’EUROPA, «WARHOL AFTER MUNCH», MOSTRA NELLA MOSTRA PER UN CORTOCIRCUITO TRA ESPRESSIONISMO E POP

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el 150esimo anniversario della sua nascita, Edvard Munch è celebrato in tutto il mondo. L’Italia rende omaggio al sublime artista norvegese con un’imperdibile retrospettiva che si terrà a Palazzo Ducale di Genova dal prossimo novembre. Curata da Marc Restellini, direttore della Pinacotheque de Paris, che nel 2010 dedicò al maestro norvegese una straordinaria esposizione visitata da oltre 600.000 persone, la mostra è promossa dal Comune di Genova e da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, ed è prodotta da Arthemisia Group e 24ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, già partners di Palazzo Ducale nello scorso autunno per la mostra “Mirò!Poesia e Luce”. “Realizzare questa mostra proprio nell’anno delle celebrazioni e con le enormi difficoltà legate ai prestiti di Munch è stato un miracolo.” - dichiarano gli organizzatori - “La scommessa è stata altissima, ma vedremo opere straordinarie, concesse dai più importanti collezionisti di Munch”. Il percorso espositivo racconterà tutta l’evoluzione artistica di Munch con oltre 120 opere. Si prevedono lunghe code per visitare la mostra. E molti si aggiungeranno anche per “Warhol after Munch”: una mostra nella mostra in anteprima assoluta per l’Europa, una serie di opere realizzate da Andy Warhol e ispirate alla produzione di Munch. Il corto circuito è assicurato: l’artista dei sentimenti più oscuri interpretato dall’artista pop per eccellenza. “Munch dipinge ciò che vede - racconta Marc Restellini - ma oltre le proprie paure ha anche una nuova visione dell’arte che è pura avanguardia e in questa mostra saranno esposte le sue opere più belle, sentite, amate e sofferte”. Per questo motivo l’esposizione di Palazzo Ducale è allo stesso tempo rappresentativa del percorso artistico ed esistenziale di Munch, ma anche testimonianza del passaggio da un naturalismo di stampo impressionistico a una pittura

nuova e audace che contribuisce in maniera determinante a sconvolgere tutta l’arte del XX secolo. “La mostra racconta - continua Restellini - un Munch artista che potremmo in qualche modo considerare il contrario di tutto ciò che esisteva fino ad allora. Munch si oppone deliberatamente a ciò che vede e conosce. In una logica quasi anarchica, si mette in contrasto con l’impressionismo, il simbolismo, il naturalismo per inventarsi una forma di espressione artistica in rivolta contro tutto ciò che sin dalla sua infanzia gli è stato presentato come regola sociale”. “È sorprendente scorgere così presto nella storia dell’arte moderna un artista capace di staccarsi da tutte le convenzioni alle quali ci avevano abituati gli artisti e i movimenti precedenti; ed è prodigioso notare sin dagli anni Ottanta dell’Ottocento come Munch si accanisca sugli strati di colore, vederlo letteralmente solcare la superficie pittorica o lasciare le sue tele esposte alla pioggia e alla neve, trasferire fotografie e fotogrammi di film muti all’interno dei suoi dipinti e dei suoi lavori grafici. Stupefacente è anche l’audacia con cui sopprime i confini tra i supporti e le tecniche, nelle sue incisioni, sculture e fotografie, come nei suoi quadri, collage e film. Munch s’iscrive nella linea di William Turner e di Gustave Courbet, è l’anello mancante della catena che unisce artisti come Pablo Picasso, Georges Braque, Jean Dubuffet e Jackson Pollock nella storia del modernismo. Autentico innovatore per quanto riguarda l’apporto della cinetica all’arte, egli fu anche un modello in termini di avanguardia e di rottura con i modelli precedenti” conclude il curatore. Il comitato scientifico della mostra Edvard Munch è composto da Richard Shiff, Øyvind Storm Bjerke, Petra Pettersen e Ina Johannesen. “La natura è l’opposto dell’arte. Un’opera d’arte proviene direttamente dall’interiorità dell’uomo. (...) La Natura è il mezzo, non il fine. Se è necessario raggiungere qualcosa cambiando la natura, bisogna farlo. (...) L’arte è il sangue del cuore umano”. Edvard Munch (1863-1944)

EDVARD MUNCH, LA BIOGRAFIA 1863 – Nasce in Norvegia, a Løten, il 12 dicembre. E’ il secondo genito di Christian Munch, medico dell’esercito e Laura Cathrine Bjølstad. 1864 – La famiglia si stabilisce a Christiana, nota dal 1925 con il nome di Oslo. 1868 – Dopo la morte della madre, è la sorella di questa a occuparsi dei cinque fratelli Munch. 1879 – Si iscrive a un istituto tecnico. 1880 – Abbandona gli studi tecnici e decide di fare il pittore.

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Le grandi mostre

1881 – Entra in una scuola di disegno dove frequenta i corsi dello scultore Julius Middelthun. 1882 – Divide uno studio con altri sei artisti. Il loro lavoro è seguito da Christian Krohg. 1883 – Prima esposizione a Christiana. Dipinge en plein air a Modum, sotto la guida di Frits Thaulow. 1884 – Frequenta l’anarchico Jaeger e la bohème artistica di Christiana. Ottiene una borsa di studio. 1885 – Viaggio a Parigi. Durante le tre settimane di soggiorno visita il Louvre dove ammira soprattutto Manet. Alsuo ritorno a Christiana inizia tre delle sue opere più importanti: la prima versione di Bambina malata, Il giorno dopo e Pubertà. 1886 – Espone a Christiana la prima versione di Bambina malata e altri dipinti, suscitando polemiche. 1889 – Sua prima personale a Christiana. In ottobre si reca nuovamente a Parigi, dove si iscrive alla scuola d’arte di Léon Bonnat seguendone i corsi fino al gennaio dell’anno successivo. Morte del padre in novembre. 1890 – Estate in Norvegia; rinnovo della borsa di studio statale. In novembre parte per la Francia ma si ammala di febbri reumatiche e viene ricoverato in ospedale per due mesi. In dicembre a Christiana un incendio distrugge cinque dei suoi quadri.

LA MOSTRA Edvard Munch La grande mostra a Palazzo Ducale Appartamento del Doge 6 novembre 2013 - 27 aprile 2014 Orari: da martedì a domenica (ore 10-19), lunedì (ore 14-19) la biglietteria chiude un’ora prima A cura di Marc Restellini www.mostramunch.it Infoline prevendita tel. +39 010 986 80 57 Informazioni e prenotazioni scuole tel. +39 010 557 40 04 biglietteria@palazzoducale.genova.it

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1891 – Dopo alcuni mesi di convalescenza tra Nizza e Parigi, fa rientro in Norvegia nell’estate. Una nuova borsa di studio statale gli consente di ripartire per la Francia a novembre. 1892 – In settembre personale a Christiana; in ottobre espone a Berlino, quindi in altre città tedesche e a Copenaghen, suscitando violente reazioni. 1893 – È a Berlino dove frequenta Strindberg. Comincia a lavorare al Fregio della vita e dipinge Il Grido. Intensa attività espositiva in Germania, a Parigi e in Scandinavia. 1894 – Realizza le prime acqueforti e litografie. Esce la prima monografia sulla sua opera. 1896 – Si reca a Parigi dove esegue le prime litografie a colori e le prime xilografie. La litografia Angoscia compare nell’album Les peintres graveurs di Vollard. Illustra I fiori del male di Baudelaire. In aprile-maggio dispone dieci dipinti al Salon des Indépendants. 1897 – Espone al Salon des Indépendants dieci dipinti di Il Fregio della vita. Illustra il programma di John Gabriel Borkman di Ibsen. Acquista casa ad Åsgårdstrand, in Norvegia, dove passa le vacanze. 1898 – In estate conosce Tulla Larsen con cui avrà un relazione burrascosa. 1899 – Viaggia con Tulla in Europa. Al rientro passa l’autunno e l’inverno in sanatorio. 1900 – Viaggia in Italia. Completa La Danza della vita. 1902 – Espone Il Fregio della vita alla Secessione di Berlino. Tragica rottura del suo rapporto con Tulla. Esegue per Max Linde una cartella con 14 acqueforti e due litografie che hanno per tema la famiglia del committente e il giardino di casa Linde. 1903 – Espone a Parigi al Salon des Indépendants. 1904 – Espone 20 dipinti alla Secessione di Vienna. Entra a far parte della Secessione di Berlino. 1905 – A Praga una mostra delle sue opere riscuote un enorme successo. 1906 – Incontra Henry van de Velde. Realizza le scene del dramma Spettri di Ibsen al teatro di Max Reinhardt, dove l’anno seguente dipinge anche un fregio per il ridotto. Esegue un ritratto di Nietzsche per il banchiere svedese Ernest Thiel. 1908 – A Copenaghen ha una crisi nervosa – episodio culminante di una serie di disturbi già manifestatisi in precedenza – che lo costringe al ricovero. 1909 – Nella clinica di Copenaghen scrive Alfa e omega che illustra con 18 litografie. A maggio torna a Christiana e inizia un’opera destinata alla decorazione dell’Aula Magna dell’Università. 1910 – Acquista in Norvegia la tenuta Remne, presso Hvisten. 1912 – Il Sondebund di Colonia gli dedica un’intera sala. In dicembre sua prima esposizione americana in una collettiva promossa dall’American Scandinavian Society di New York. 1914 – L’Università di Christiana accetta, dopo molte esitazioni e polemiche, i pannelli dipinti per l’Aula Magna. 1915 – In occasione della sua terza mostra americana, è premiato a San Francisco con una medaglia d’oro per l’opera grafica. 1916 – Fissa la sua definitiva residenza nella tenuta di Ekely, presso Christiana. In settembre, inaugurazione dei pannelli dell’Università di Christiana. 1918 – Scrive un opuscolo su Il Fregio della vita. 1922 – Fregio murale per la mensa della fabbrica di cioccolato Freja a Christiana. 1923 – Diventa membro dell’Accademia tedesca di Belle Arti. 1925 – L’Accademia di Belle Arti di Baviera lo nomina membro onorario.

INFORMAZIONI Mostra promossa da Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Prodotta e organizzata da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE Mostra a cura di Marc Restellini Progetto espositivo Corrado Anselmi Progetto grafico Francesca Pavese Catalogo: 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE Partecipanti alla Fondazione Palazzo Ducale Compagnia di San Paolo Fondazione Carige Costa Edutainment Experience Civita Arte a te Sponsor istituzionale della Fondazione Palazzo Ducale Iren Gruppo Sponsor attività didattiche Fondazione Palazzo Ducale Coop Liguria Con il sostegno di: Camera di Commercio di Genova In partnership con Il Sole 24 Ore - Domenica 24 Ore Biglietteria MostraMI s.r.l. Servizi didattici Genova, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Audioguide Antenna Audio Uffici Stampa Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Camilla Talfani - Massimo Sorci ufficiostampa@palazzoducale.genova.it T +39 010 5574012-74826 - M. +39 335 7316687 Arthemisia Group Adele Della Sala - ads@arthemisia.it M +39 345 7503572 - T +39 06 69380306 Giulia Testa - gt@arthemisia.it T +39 06 69380306 press@arthemisia.it 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE Elisa Lissoni - elisa.lissoni@24orecultura.com T. +39 02 30223643 Stefania Coltro - s.coltro@gmail.com M. +39 349 6108183 Barbara Notaro Dietrich - b.notarodietrich@gmail.com M. + 39 348 7946585 Catalogo: 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE Michela Beretta - michipress@virgilio.it M.+39 3331749021 1927 – Grande retrospettiva: prima alla Nationalgalerie di Berlino, poi alla Nasjonalgalleriet di Oslo. 1930 – Una grave malattia agli occhi gli impedisce di lavorare a lungo. 1933 – Onorificenze, festeggiamenti e pubblicazioni in occasione del suo settantesimo compleanno. 1937 – Ottantadue suoi dipinti vengono bollati dai nazisti come “arte degenerata”. 1944 – Muore il 23 gennaio nella tenuta di Ekely. Lascia le sue opere alla città di Oslo.

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di Daniele Crippa

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MuMArt, concept artistico unico al mondo, è un museo sommerso di scultura contemporanea situato tra le acque cristalline di Golfo Aranci. Si tratta di un progetto sostenibile nel rispetto dell’ ambiente, nato per esaltarne le bellezze di un territorio incredibile. Un motivo in più per visitare Golfo Aranci”, ha sottolineato il sindaco Giuseppe Fasolino. Tutta la struttura, infatti,

è “eco-logica”, e il progetto, realizzato dall’architetto milanese Lucio Micheletti, ha già vinto un premio speciale al GrandesignEtico International Award 2012 in cui sono stati premiati progetti di grande qualità, sostenibili, innovativi e – in questo caso – con un grande valore aggiunto: l’arte. L’acronimo MuMArt sta per “Museo Marittimo d’Arte” ed è un vero e proprio museo sommerso composto da sculture monumentali che vivranno sul fondale marino della baia di Golfo Aranci.

M UMART: L’ARTE E’ SOTTO IL MARE IL MUSEO MARITTIMO D’ARTE A GOLFO ARANCI È IL PRIMO MUSEO SOTTOMARINO DI ARTE CONTEMPORANEA AL MONDO. CON LA LIGURIA PROTAGONISTA: IL PATROCINIO È DEL MUSEO DEL PARCO CENTRO INTERNAZIONALE DI SCULTURA ALL’APERTO DI PORTOFINO, CHE HA COLLABORATO PER CREARE UN GEMELLAGGIO CULTURALE TRA DUE PERLE TURISTICHE E NATURALISTICHE

Alex Angi

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La grande arte visitatori è stato realizzato, grazie a reti che ne delimitano lo spazio, un acquario: perciò all’interno del MuMArt vivono pesci di grandi dimensioni appartenenti a specie autoctone quali le orate, le razze, le ricciole e le cernie. Il museo può essere visitato in modalità differenti, facendo snorkeling o con immersioni insieme ai diving presenti in loco o con un sottomarino. Le sculture sono stare realizzate da artisti di differenti nazionalità: sono italiani, statunitensi, francesi, argentini ed un austriaco insieme ad un uruguajo. Si tratta di Alex Angi, Renata Boero, Roberto Bricallli, Rimer Cardillo, Franco Carloni, Emmanuel Chapalain, Bruno Ceccobelli, Santiago Cogorno, Gyula Kosice, Nino Mustica, Peter Naussbaum, Ben Patterson, Rogelio Polesello e Luiso Sturla. Le opere, omaggiando la forma elicoidale della conchiglia, sono ancorate semplicemente sul fondo per sposarsi in questo modo con la natura e rendere possibile in maniera armonica continuare nel tempo a incrementare la collezione scultorea. Una scelta voluta che tiene in conto sia del moto ondoso del golfo, che al massimo arriva a due metri, e delle correnti presenti nell’area, sia dell’opportunità di approfittare della luce zenitale che illuminerà naturalmente l’Arte sommersa del Golfo Aranci. L’inaugurazione, tenutasi con grande successo di pubblico venerdì 26 luglio in un lungomare di sicuro impatto per la propria bellezza, presentava tutte le opere posizionate all’aria aperta per essere interpretate e commentate dall’Onorevole Vittorio Sgarbi ed alla presenza del Presidente della Regione

L’immersione della scultura di Rogelio Polesello

Con il patrocinio del Museo del Parco Centro Internazionale di Scultura all’Aperto di Portofino, che ha collaborato per creare un gemellaggio culturale tra due perle turistiche e naturalistiche, dando lo spessore culturale di una realtà artistica internazionale presente da trent’anni e con la consulenza artistica del suo presidente Daniele Crippa, sono state selezionate nel panorama internazionale, per omaggiate il mare e le sue acque cristalline, quattordici sculture monumentali realizzate con differenti materiali quali marmo, bronzo, acciaio e plastica (ovviamente riciclata) che sono state posizionate tra i quattro ed i sette metri di profondità. Le opere vivranno abbracciate da una delle acque più limpide del globo insieme ad una incredibile fauna e flora marina e per esaltare ancor di più la bellezza, il fascino e l’equilibrio di questo mondo sommerso e per allietare maggiormente i

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Sardegna Ugo Cappellacci, del Presidente del Museo del Parco di Portofino Daniele Crippa insieme all’Architetto Micheletti ed a Serena Mormino, critica d’arte e curatrice del Museo del Parco. Dopo, in un affascinante caos composto da una moltitudine di ogni tipo di barche e grazie al supporto della Capitaneria di Porto, tutti si sono recati ad assistere alla benedizione dell’Arcivescovo per la posa della prima scultura sui fondali di Golfo Aranci.

Fantastici i sommozzatori ed indispensabile il supporto tecnico di Alberto Caiazzo che con la propria fantasia e capacità ha risolto problemi non facili per sposare e posizionare sculture monumentali con il fondale in una natura viva. Il Sindaco, con soddisfazione per la verifica avuta che avere coraggio e fantasia paga, ha voluto sottolineare un’importante concetto: «La particolarità di questo museo è che nasce come collezione pubblica e non da una collezione privata: la nostra Amministrazione ritiene importante effettuare sforzi per rendere l’arte fruibile al pubblico ed accattivare i turisti anche attraverso la cultura. Questo progetto, unico al mondo nella sua particolarità, ci inorgoglisce moltissimo perché valorizza il nostro territorio e crea un polo d’attrazione artistico e culturale a livello internazionale».

In alto a sinistra la scultura di Luiso Sturla, con l’opera alta 2,70 metri. A fianco Renata Boero con la sua scultura alta 2.40 metri. Qui sopra: Gyula Kosice con l’istallazione di 3 metri A fianco : Peter Naussbaum, altezza 3 metri e mezzo

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La grande arte

Cardillo Rimer Marmol H mt 2.30.tif Cardillo Rimer Marmol, mt 2.30 metri.

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Affascinante l’idea di un nuovo messaggio culturale che accompagna i turisti a scoprire l’arte scultorea contemporanea internazionale al mare nel rispetto della natura, valorizzando con una novità unica uno dei più incredibili luoghi al mondo: Golfo Aranci e la Costa Smeralda tutta. Vittorio Sgarbi entusiasticamente ha sottolineato l’importanza del pubblico attivo in un mondo dove la cultura italiana viene ogni giorno bistrattata, trascurata e non sfruttata turisticamente come meriterebbe, e con enfasi ha ammirato la scelta dell’amministrazione di scegliere opere di artisti, oltre che di grande livello culturale, di differenti Paesi per dare subito un respiro internazionale al Museo Sottomarino. Serena Mormino nel suo intervento critico ha salutato «un museo in cui non esistono barriere se non la natura che dialoga e convive con l’Arte. Quattordici opere scultore di artisti di interesse internazionale, disposte nel fondale marino, laddove la luce, il suono, la natura assumono ruoli e sensazioni amplificate e al contempo ancora più protette da tutto, dall’uomo stesso, dove fauna e flora marina creeranno un legame unico con armonia e una componente di magia sempre più rara nel quotidiano. Le acque cristalline di Golfo Aranci si arricchiranno di opere d’Arte omaggio alla natura, alla poesia, alla vita, ai ricordi, testimoni della storia del nostro pianeta e della nostra umanità, della sensibilità di quei pochi eletti che hanno il dono di creare Arte; testimonieranno la nostra contemporaneità e saranno monito per prendere coscienza di quanto l’uomo stia trascurando il mondo in cui vive, la sua stessa vita». Qui sotto Bruno Ceccobelli con la scultura alta 3.20 metri. Nella pagina accanto, in basso a sinistra, il Sindaco di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino.

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La grande arte Questo è indubbiamente un luogo carico di emozioni e sorprese ove il mondo artistico contemporaneo si fonde in un crescendo di esperienze fatte di azzurro, di colori naturali insieme a quelli creati dall’uomo – molte sono le sculture dipinte in contrasto con il bianco del marmo ed il magico candido della sabbia – dell’energia di queste acque, in perenne competizione con quella del cielo. Da ricordare infine le interessanti parole del progettista del MuMart, l’Architetto Lucio Micheletti. «Mi piaceva l’idea di fare un museo d’arte senza architettura, un museo illuminato da luce naturale, dove le opere le puoi vedere galleggiando intorno. Spero sempre che ogni idea che riesco a realizzare possa migliorare la qualità della vita. Sono Architetto e forse con il cuore d’Artista, per me significa molto. Buona immersione». Impossibile miglior augurio e miglior invito.

Bricalli Roberto con la scultura, lunghezza 7 metri.

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Bruno Ceccobelli con la scultura alta 3.40 metri.

Ben Patterson, 2.40 metri. Sotto l’artista con la sua opera.

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SPECIALE

SALONE NAUTICO il percorso

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UN CONTENITORE TUTTO NUOVO

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Salone Nautico

UN PERCORSO EMOZIONALE ATTRAVERSO I VARI PADIGLIONI, CON TANTE NOVITÀ, PER UN SALONE CHE SA STARE AL PASSO COI TEMPI E SEGUIRE LE TRASFORMAZIONI DEL SETTORE

I

n uno scenario macro economico completamente mutato, il settore della nautica continua ad investire a Genova e il Salone Nautico Internazionale intende mantenere inalterata la sua leadership come manifestazione di riferimento del settore. La prossima edizione del Salone Nautico Internazionale, in programma dal 2 al 6 ottobre 2013, segna un’evoluzione che ha origine dall’ascolto e dal lavoro congiunto di organizzatori ed espositori. Negli allestimenti, nella gestione dei tempi e nella fruizione degli spazi quindi, la 53° edizione del Salone Nautico di Genova sarà un’esperienza diversa da tutte quelle precedenti.

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Salone Nautico

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La 53° edizione del Salone Nautico di Genova si evolve sia negli allestimenti sia nella gestione dei tempi e nella fruizione degli spazi espositivi per rispondere alle nuove esigenze di espositori e visitatori. Il nuovo layout, con la sua spiccata vocazione acquatica, rappresenterà un nuovo volano per avvicinare i visitatori alla cultura della nautica, creando un percorso espositivo guidato e rivolto verso il mare. Si tratta di un layout evoluto che mette in collegamento gli spazi espositivi a terra con tutta l’area delle marine, offrendo al visitatore un percorso di visita emozionale attraverso tutte le aree espositive. Il percorso espositivo inizia con un’area di ingresso completamente ridisegnata che offre al visitatore uno spazio di accoglienza gradevole e funzionale in cui l’afflusso dei visitatori viene agevolato e ottimizzato e arricchito di contenuti dall’innovazione alla tradizione. Un grande elemento architettonico, uno scenografico Red Wall, accompagnerà il visitatore dall’area delle biglietterie fino al nuovo padiglione B passando attraverso tutti gli spazi espositivi.ed emozionante punto di osservazione del Salone Nautico e una vista a 360° di tutto l’evento. Il percorso di visita prosegue verso il Padiglione B che ospiterà, al piano terreno, le imbarcazioni fino a 12 metri, le motorizzazioni fuoribordo e le imbarcazioni pneumatiche con il completamento dell’esposizione dei top di gamma nella banchina antistante il padiglione. Il piano superiore, invece, sarà dedicato al mondo tecnico degli accessori e dei componenti, insieme alla strumentazione elettronica. L’esposizione verrà completata dallo spazio interattivo posto nella grande terrazza antistante che affaccia su tutto il Salone Nautico. Il mondo delle imbarcazioni a motore dai 12 metri ai maxiyacht troverà posto nell’esposizione della Nuova Marina, che porterà il visitatore a diretto contatto con le barche e il mare attraverso una nuova disposizione dei pontili galleggianti. Questo consentirà di effettuare, ancor di più che nelle edizioni precedenti, le prove a mare, regalando ad un sempre maggior numero di visitatori la possibilità di vivere un’esperienza diretta completa.dicata al settore delle imbarcazioni a vela e ai catamarani, area che nella scorsa edizione aveva registrato un grande numero di visitatori. La forza e l’unicità del Salone Nautico Internazionale di Genova risiedono nella completezza della sua offerta e nella spiccata capacità di rappresentazione dei trend del settore; quest’anno il Salone si evolve con una ancor maggiore diversificazione di proposte, la presenza di nuove categorie merceologiche e una connotazione tematica evidente per aree di interesse e di contenuto. I consolidati settori delle imbarcazioni a motore, degli yacht e maxiyacht, del comparto della vela, dell’accessoristica e componentistica, della strumentazione per la navigazione, dell’abbigliamento nautico trovano una collocazione inedita che crea un percorso guidato più esperienziale e coinvolgente. E l’apertura verso nuovi comparti rende l’offerta nautica sempre più completa, puntando ad allargare l’attenzione su di un target più giovane e dinamico. - Il Sea Experience all’interno del “Padiglione del Mare”, dedicato a tutto il comparto degli sport acquatici e all’accessoristica in un coinvolgente contesto interattivo di prove pratiche. Con canoe, kayak, abbigliamento tecnico, attrezzatura per la pesca sportiva, per la subacquea, associazione di categorie, charter e broker, scuole nautiche, carte di vela, edicola specializzata, attrezzature per porti e marine, turismo nautico sarà la maggiore attrazione per un pubblico giovane e sportivo. - Il Power Village presso il Piazzale Marina 1 allo scoperto è invece dedicato ai motori marini (entrobordo e fuoribordo, diesel e benzina) e ai sistemi di controllo della potenza, generatori, accessoristica e componentistica, carburanti e lubrificanti. - L’area Boat Discovery, collocata nel padiglione B piano terra. Si tratta di una nuova sezione che accompagna il potenziale “nuovo

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Vaimm Sviluppo S.r.l. società appartenente al Gruppo Vittoria Assicurazioni S.p.a., è lieta di annunciare che è in corso una accurata e minuziosa opera di restauro di quella che una volta era chiamata la Contrada dei Lercari, ora Via degli Orefici e Via Conservatori del Mare. L’intervento interessa tre palazzi tra i quali spicca Palazzo Lercari Spinola facente parte dei prestigiosi Palazzi dei Rolli.

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www.palazzidigenova.it LA CONTRADA DEI LERCARI Via degli Orefici, 7 – Palazzo dei Rolli Nei sette piani del palazzo (dotato di due ascensori e senza barriere architettoniche), sono previsti: al piano terreno spazi destinati ad attività commerciali, al piano primo e secondo prestigiose unità immobiliari con affreschi e stucchi del 1500 destinate ad uso ufficio; mentre i piani superori ospiteranno eleganti abitazioni, dai monolocali di mq 32, ai prestigiosi appartamenti di mq 200, agli splendidi attici con terrazze panoramiche. Tutte le unità sono realizzate con la stessa cura e attenzione per i dettagli, per i materiali impiegati (tutti di prima scelta) che, uniti ad impianti tecnologici di ultima generazione, sono in grado di garantire un elevato comfort abitativo e bassi consumi.

Edificio composto da sei piani: Al piano terra: Negozi da 54 a 300 mq. Primo e secondo piano: Uffici prestigiosi e affrescati da 115 a 300 mq Ai piani superiori appartamenti: mono e bilocali da 35 a 80 mq trilocali da 85 a 100 mq quadrilocali da 160 a 200 mq attici con terrazze panoramiche da 72 a 160 mq Via Conservatori del mare 9 Edificio composto da sei piani ad esclusivo uso residenziale: monolocali da 40 mq bilocali da 50 mq trilocali da 62 mq attico con terrazza panoramica di 77 mq

Vi aspettiamo presso il nostro ufficio vendite: Via degli Orefici, 31 rosso, nell’ex confetteria “Vedova Romanengo” del Palazzo Lercari Spinola. Tel. 010.247.01.25 martedi-giovedi-venerdi dalle ore 10:00 alle ore 18.00

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IL CORO DEI TRONI

PROGETTO DI POESIA PER INTERNI

È PROPRIO QUESTO IL PUNTO: INVENTARE O REINVENTARE UN INTERNO DOTANDOLO DI UN CONTENUTO SORPRENDENTE. ELEGANTE MA NON SUPPONENTE. MAGICO MA NON ALIENO.

D

iverso dal consueto ma non estraneo. Carla e Tina Finocchiaro, gemelle genovesi, interior designer, hanno inventato un nuovo modo di progettare la casa ; lo fanno da sempre fondendo i vari elementi artistici che insieme danno vita ad un risultato sempre personalissimo, congeniale al committente, confortevolmente bello. Un pezzo unico come lo sono anche le loro decorazioni personalizzate e i mobili di design progettati a tema. Tantissime le abitazioni private firmate dallo studio IL CORO DEI TRONI di cui sono le titolari, ma anche locali, negozi, ristoranti, spa ecc… Tra i progetti più originali l’ART CAFè, primo esempio di locale commerciale polifunzionale, sito in Vico Indoratori inaugurato nel 2001 dove abbinarono ad un bar innovativo la vendita di mobili, lo studio di progettazione ed un angolo

di accessori esclusivi. In centro, in Via di Porta Soprana 51 r. hanno dato vita al N. 1 , un delizioso bar tutto bianco che ricorda nei salottini superiori quei piccoli esercizi provenzali. Ma non hanno voglia di fermarsi : c’è un nuovo progetto che le entusiasma, perché anche se Tina e Carla adorano esaudire i desideri dei propri clienti, che diventano “ quasi sempre “ amici, non resistono poi alla tentazione di produrre proprie creature. Il prossimo sogno dovrebbe concretizzarsi nell’apertura in Albaro di un esercizio di somministrazione che avrà però peculiarità molto particolari, una novità per Genova. Il sistema adottato all’interno dello studio “ il Coro dei Troni “ è particolare. La tipologia dei nostri clienti è fortemente variegata, dicono le due sorelle : dai giovanissimi alla prima casa , alle persone più grandi che di case ne hanno avute parecchie, certamente sempre persone con grande personalità e carattere, che chiedono qualcosa di diverso dal solito progetto standardizzato. Noi abbiamo affrontato i tempi difficili fornendo una preliminare consulenza gratuita con un progetto in 3D che tanto diverte e intriga e in seguito a chi acquista la cucina o altri elementi per l’abitazione ( che siamo in grado anche di realizzare chiavi in mano ) dedichiamo una progettazione personalizzata ed accuratissima, che si compone piano piano insieme al cliente, e la direzione dei lavori approvati. IL CORO DEI TRONI Via Achille Neri 17 R. 010 / 3621381 335 / 6680057 335 / 6913871 BAR N.1 Via Di Porta Soprana 51 r. 010 / 2519344

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Ristorante OSTERIA DEGLI ARTISTI: la RistoPescheria Siamo un ristorante, una pescheria, una Ristopescheria: siamo felici di presentare ai nostri ospiti pesce sempre fresco, crostacei e ostriche di grandissima qualità. Da provare Il cappon magro, un classico della cucina ligure e la mille foglie di esce e verdure in salsa verde con muscoli e gamberi di Moneglia.

C.so Bigliati Baldovino 82 - Albissola Marina (Sv) Tel. 019 4002451 - Fax. 019 4002451 - www.osteriaartisti.it

Un classico della cucina ligure, millefoglie di pesce e verdure, muscoli e crostacei

Restaurant CA’ DU MA’: Direttamente sul mare, è l’ambiente perfetto per trascorre-

re una serata romantica, una cena tra amici o in famiglia. Gli ampi e vari spazi rendono la nostra struttura flessibile e unica nella zona. Ideale per matrimoni, comunioni, cresime, battesimi, compleanni, anniversari. Possibilità di aperitivi e cene a bordo piscina dei BAGNI LIDO.

Lungo Mare Crocetta - Celle Ligure - (+39) 0198936885 - info@caduma.it - www.caduma.it

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Tel 019.99.19.09 Ristorante SANTA CATERINA “Cucina Creativa marinara” Piazza S. Caterina, 4 - 17019 Varazze Tel 019 934.672 - Ristorantesantacaterinasnc@live.com - chuso il Lunedì

Ristorante - macelleria VIGLINO “La carne dal banco al piatto” Via C. Colombo, 52 - tel 010.9183278 - Cogoleto (GE)

Ristorante con Suite Il PARADISO DI MANÙ Via Chiariventi, 35 - 17026 Noli (SV) Tel: +39 019/7490110 - 334 31 06 190 - info@paradisodimanu.it

Ristorante Enoteca “PERCHÈ NO” Corso Colombo 50 - Varazze (SV) Tel 019 930235 perchèno@percheno.biz wwwpercheno.biz

Osteria Trattoria “LA VIGNA” cucina ligure - Provenzale

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All’insegna della buona cucina tipica ligure e marinara Via Olanda, 1 18013 Diano Marina (IM) Tel. +39 0183 494700 cell 346 4089875 www.ilcaminettodianomarina.it info@ilcaminettodianomarina.it

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Salone Nautico armatore” nelle scelte più idonee al suo primo natante. Dalle barche ai motori, dagli accessori alle assicurazioni il visitatore troverà tutto il necessario per il primo acquisto di un’imbarcazione. - Il Sailing World, nella Marina 1, dedicato al mondo delle imbarcazioni a vela e ai catamarani. - Il Motorboats, che occupa il Piazzale Marina 1 e parte della Darsena, riunisce il settore delle imbarcazioni a motore dai 12 metri ai maxiyacht. - L’area Tech Trade, posta nel padiglione B superiore, è invece dedicata a tutto il mondo della accessoristica, della componentistica e a quello della strumentazione elettronica per la navigazione. Il nuovo layout, caratterizzato da una maggiore ridefinizione e razionalizzazione degli spazi, nasce anche per rispondere al meglio alle esigenze sia degli espositori che dei visitatori e offrire loro servizi migliori. Alcuni esempi, tra le novità, che verranno proposti nella prossima edizione: - NUOVO PARCHEGGIO all’interno della Fiera (circa 200 posti), destinato agli espositori; - Le AREE RISTORAZIONE si arricchiscono con 4 nuovi punti che portano così a 13 il numero totale dell’offerta ristorativa di Fiera. In particolare tra le novità, la “Cambusa della Vela” punterà molto sulla valorizzazione dei prodotti tipici italiani e di quelli liguri in particolare, mentre verrà inaugurata un’area Bar articolata, che seguirà alcune nuove tendenze: dall’oyster bar all’open bar appetizer, dall’organic bar alle creme ghiacciate per terminare con la croissanteria. Previsti poi una nuova “focacceria” e un ristorante sul mare che si aggiungono ai 2 punti ristoro al Padiglione del Mare, i 4 nel Padiglione B, il Clubbino e i rinnovati Marina Club e Nabù. - NUOVA SEGNALETICA che guida i diversi percorsi espositivi e nuove aree relax; - NUOVA BIGLIETTAZIONE ONLINE; - WIRELESS potenziata la rete di connessione wi-fi nei padiglioni dedicati alla manifestazione 2013.

Da 160 anni il sapore ottocentesco del profumo Acqua di Genova, segna la storia e la memoria con la sua fragranza. Oggi si può dire che sulla scia della sua colonia, siano avvenute imprese che hanno aperto nuovi orizzonti nel tempo. Non vi erano dubbi, per arricchire la propria immagine pubblica e privata, Acqua di Genova era ciò che distingueva i personaggi importanti dell’epoca: il Conte Camillo Benso di Cavour, il Ministro degli Esteri Costantino Nigra, i quali contribuirono ai grandi cambiamenti storici italiani ed europei dell’ottocento. Acqua di Genova creata nel 1853 per la Casa Reale Savoia, dal famoso distillatore genovese Stefano Frecceri, venne in seguito utilizzata in tutte le corti europee. Tramandare la sua storia nei secoli, preservando confezione e ricetta, utilizzando i flaconi ancora prodotti a mano e nel contempo innovare con la linea bagno, la linea benessere Golfo del Tigullio ed altre linee alcoliche è sinonimo di stile, capacità manageriale in ogni componente dell’azienda Intercosma West. Certamente ricordare Re Vittorio Emanuele II, la Contessa di Castiglione, considerata la più bella donna d’europa, e poi ancora Napoleone III, i quali non rinunciarono a profumarsi con Acqua di Genova, consolida un marchio che si è distinto anche per insigni riconoscimenti in Italia, in Europa e nel Mondo. Orgoglio per Genova ed il Made in Italy. Premi attribuiti: 4 medaglie d’oro all’esposizione di Londra 1862, Parigi 1878, Vienna 1873, Australia 1879, Bari 1862, Firenze 1861, Genova 1855, 1858 - 1864 - 1879 - 1884 - 1892 1914, Lione 1880, Nizza 1872, Melbourne 1888, Milano 1881 - 1891, Napoli 1873, Palermo 1891, Perugia 1898, Tolone 1898, Torino 1884 - 1894.

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Salone Nautico ORARI E PREZZI DEL SALONE NAUTICO ORARI Da mercoledì 2 a domenica 6 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 18:30. PREZZI OMAGGIO: ragazzi nati dopo il 01.01.1999 se accompagnati da un adulto accompagnatore persona disabile se impossibilitata a entrare autonomamente INTERO: € 15,00 INTERO ONLINE: € 13,00 + commissioni internet RIDOTTO: € 13,00 la tariffa ridotta per i visitatori invalidi/disabili è riservata a coloro che, presentando il certificato di invalidità e/o la corrispondente autocertificazione, dimostrino di avere una percentuale di invalidità al 66%. La persona invalida/ disabile che non sia in grado di muoversi in modo autonomo ha inoltre diritto all’ingresso gratuito per il proprio accompagnatore. comitive composte da almeno 30 persone con ingresso in gruppo Cral (da mercoledì a venerdì) dietro presentazione della tessera in corso di validità.

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SPECIALE

SALONE NAUTICO gli eventi

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ENJOY GENOA PASS

PER UN’ACCOGLIENZA COI FIOCCHI IN CITTÀ AI VISITATORI DEL SALONE. SCONTI, AGEVOLAZIONI E ANCHE UN OCCHIO DI RIGUARDO PER CHI VUOLE TORNARE A VISITARE GENOVA CON PIÙ CALMA

E IL SALONE REGALA IL «PASS» PER GENOVA Nautico 2 (16).indd 34

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Salone Nautico

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l biglietto d’ingresso del 53° Salone Nautico Internazionale di Genova, in programma quest’anno dal 2 al 6 ottobre, diventa “Enjoy Genoa Pass”: una card che assicura a tutti i visitatori un’accoglienza speciale in città. Per tutto il mese di ottobre, infatti, il biglietto del Salone, consentirà di godere di sconti e agevolazioni per visitare mostre e musei, partecipare a eventi, fare shopping e andare al ristorante o al bar. Chi vorrà potrà tornare a Genova nel periodo natalizio, dal 1° al 29 dicembre, contando su una riduzione tra il 10 e il 15 per cento del costo degli alberghi. Voluto dalla città di Genova attraverso l’assessorato alla Cultura e al Turismo rappresentato da Carla Sibilla, il progetto, al quale hanno attivamente partecipato Fiera di Genova, UCINA e Camera di Commercio, ha riscosso molti consensi e una grande partecipazione degli operatori locali. “Al momento hanno già aderito alle promozioni oltre 250 fra negozi, bar e ristoranti, dal centro di Genova fino al Tigullio – commenta il presidente della Camera di Commercio Paolo

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ENDOFAP LIGURIA

UNIVERSITA’ÀÀ POPOLARE DON ORIONE

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el cuore della città di Genova Endofap Liguria – Università Popolare Don Orione svolge la sua attività formativa e di aggiornamento professionale dal 1999. L’associazione no-profit, accreditata dalla Regione Liguria mette a disposizione le competenze di professionisti e docenti per promuovere la qualità didattica e avviare percorsi formativi che pongono al centro la persona con le sue esigenze e i suoi bisogni. Nel corso degli anni Endofap Liguria ha attivato una rete di collaborazioni con l’Ente pubblico e con soggetti privati, prendendo parte a iniziative che coinvolgono tutta la cittadinanza . L’offerta formativa viene elaborata ogni anno per promuovere l’integrazione nel mercato del lavoro nel segno di una attenta analisi dell’evoluzione del mercato e dello sviluppo integrale della persona. Il portone d’ingresso di via B. Bosco Ispirati all’operato e ai valori cristiani di Don Orione, Endofap Liguria privilegia la propria attività educativa a favore delle fasce più deboli di adolescenti, di giovani, di persone esposte al rischio di emarginazione e professionale, promuovere corsi di aggiornamento professionali che accrescono la crescita personale e morale dei lavoratori. La proposta formativa è aperta a tutti e spazia in un’ampia scelta tra corsi, conferenze, seminari, attività culturali; ciascun individuo

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è stimolato e invogliato ad incrementare e arricchire il proprio bagaglio culturale, il tutto nell’ottica del lifelong learning ovvero dell’apprendimento lungo l’arco di vita. Endofap Liguria è a disposizione di chiunque sia interessato ad un percorso di crescita formativa personale: la segreteria sarà pronta ad accogliere dubbi, consigli e richieste per venire incontro a tutte le esigenze. Il portone d’ingresso di via B. Cellini La sede di Via B. Bosco affonda le sue radici nella storia della città, sorgendo nelle vicinanze dell’antico ospedale Pammatone, il più importante ospedale di Genova per quasi cinque secoli, dove la stessa Santa Caterina Fieschi trascorse gli ultimi anni della sua vita. Nel 1925 l’edificio fu affidato a Don Luigi Orione che ne fece un istituto. Ancora oggi sono conservate le stanze dove il santo benefattore riceveva i genovesi ogni giovedì, e i locali, rimasti indenni dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, sono tutt’ora visitabili su prenotazio.

INFO

Endofap Liguria - Università Popolare Don Orione di Genova Genova centro città: via B. Bosco 14 - Genova - Tel 010.0983935 Fax 010.0983936 Genova San Fruttuoso: via B. Cellini 15 - Genova - Tel. 010.510555 www.updoge.it info@updoge.it www.endofapliguria.it info@endofapliguria.it

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Salone Nautico

Odone – e, grazie all’azione capillare delle associazioni di categoria, speriamo che il numero, nel week end, possa salire ancora. Fra le categorie che hanno risposto meglio: l’abbigliamento, gli ottici e i profumieri, oltre ai bar, ai ristoranti, alle gelaterie, e ad alcuni mercati coperti. Poi ci sono gli albergatori che rilanciano, offrendo a chi tornerà a dormire a Genova a dicembre uno sconto tra il 10 e il 15 per cento sulle camere; senza trascurare i CIV (centri integrati di via), che sono in fibrillazione per partecipare con eventi propri al programma di Genova in Blu. Insomma, un’ottima risposta da parte degli imprenditori genovesi che credono nel nuovo salone e vogliono partecipare al suo rilancio.” Tra le sedi espositive che hanno aderito al circuito: Palazzo Ducale con la mostra su Robert Doisneau, “Paris en liberté”, l’Acquario di Genova, nella sua nuova e ampliata veste, i Musei Civici, il Galata e il Luzzati, Palazzo San Giorgio con la mostra “Transatlantico REX, il Mito e la Memoria” prorogata dal 30 settembre al 12 ottobre espressamente per il Salone, Villa Croce, i Teatri Carlo Felice, Tosse e Stabile, i circuiti cinematografici Genovacentro e The Space Cinema, le visite al centro storico e ai Palazzi dei Rolli e di Wow – Genoa Science Center. L’elenco degli esercizi/contenitori convenzionati tramite Enjoy Genoa Pass sarà prossimamente on line su www. genoaboatshow.com. “A fronte di una durata più breve del Salone Nautico - afferma Carla Sibilla, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Genova –, vogliamo offrire agli espositori e

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ai visitatori l’opportunità di tornare o fermarsi più a lungo a Genova, usufruendo di vantaggiose agevolazioni, per godere delle bellezze della città, dei suoi tesori e dell’offerta culturale, i Palazzi dei Rolli, patrimonio dell’Umanità Unesco e il Centro Storico, le Botteghe Storiche, la variegata offerta museale, Palazzo Ducale, gli spettacoli teatrali e, per le famiglie con bambini, l’Acquario di Genova con il nuovo padiglione dei cetacei. Il prolungamento della durata del Pass Enjoy Genova fino a fine ottobre - continua Carla Sibilla – vuole essere un invito, per chi viene a Genova in occasione del Salone Nautico, ma non ha il tempo di visitare la città, a tornare per visitarla.” Così i presidenti co-organizzatori del Salone Nautico Internazionale di Genova, Sara Armella per Fiera di Genova e Anton Francesco Albertoni per Ucina: “si tratta di un grande segnale da parte dell’istituzione cittadina che accoglie in maniera ancor più generosa i visitatori di

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quella che rimane la manifestazione di riferimento più importante nel panorama internazionale di Genova. Vediamo confermato un lungo percorso, da anni intrapreso con la Città di Genova, per valorizzare e prolungare il più possibile la permanenza in città del pubblico del Salone, sempre più internazionale”.

APERTURA INTERNAZIONALE La nuova geografia globale dei potenziali clienti e visitatori, soprattutto da paesi emergenti del Far e Middle East, è alla base delle scelte che gli organizzatori intendono perseguire per l’edizione di quest’anno, consolidando e ampliando le presenze straniere alla manifestazione che, nel 2012, hanno toccato le 22.000 unità. Per questo motivo, oltre alla campagna promozionale e alle consuete iniziative editoriali sull’Italia,è stata programmata una innovativa e articolata campagna pubblicitaria internazionale che, oltre alle conferme di paesi come Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Germania, Austria, Olanda, Repubblica Ceca, include testate specializzate di Russia, Turchia, Middle East e Hong Kong-Singapore proprio per intercettare nuovi sbocchi commerciali e potenzialità di sviluppo da paesi ed economie in forte crescita e che manifestano interesse per i prodotti del “made in Italy” dove la nautica italiana da sempre eccelle. Contestualmente sono state inoltre siglate importanti media partnership con le più quotate riviste di settore, in tutto il mondo, che stanno iniziando a dare ampia eco alle novità del Salone 2013, al layout innovativo e più funzionale, alle nuove aree tematiche, al potenziamento dei servizi e i tanti eventi di contorno che si stanno via via definendo a Genova nei 5 giorni dell’evento. Ma le attenzioni per l’accoglienza e

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Salone Nautico l’informazione dei visitatori provenienti da tutto il mondo non finiscono qui. Da subito la comunicazione dei social network - Facebook, Twitter e il portale dedicato www.storiedamare.it - verrà condotta in lingua per raggiungere un pubblico sempre più ampio e cosmopolita e, durante i giorni di evento, verrà istituito un banco accoglienza dedicato, con personale multilingue specializzato per fornire ai visitatori tutte le informazioni sull’evento nella sua nuova veste e per rendere la visita della città di Genova più funzionale e piacevole.

TORNA GENOVAINBLU In occasione del 53° Salone Nautico Internazionale, Genova si animerà con la terza edizione di GenovaInBlu, il programma di eventi “fuori salone” nato con l’obiettivo di integrare il Salone Nautico con il territorio, individuando un fitto calendario di iniziative che avranno il cuore nel centro di Genova. L’edizione 2013 di GenovaInBlu, è realizzata dal Salone Nautico Internazionale di Genova con il coordinamento di UCINA Confindustria Nautica e con la collaborazione delle Istituzioni Cittadine, in particolare della Camera di Commercio di Genova, promotrice e sostenitrice dell’iniziativa, dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Genova, nonché delle Associazioni di categoria territoriali, dei centri integrati di via (CIV) e delle diverse realtà associative e imprenditoriali rappresentative del MadeinItaly. ll Premio Barca dell’Anno vuole celebrare l’innovazione, ossia la capacità di interpretare la barca in maniera nuova, concreta e coerente anche con le esigenze del periodo. I nomi dei vincitori saranno resi noti sabato 5 ottobre in occasione di una serata di gala nello storico Palazzo della Nuova

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Borsa di Genova. L’evento è riservato ai possessori di CARD GenovaInBlu. La Rinascente ha organizzato un evento per venerdì 4 ottobre dalle 17,30 alle 20,30: sfileranno le collezioni autunno inverno 2013-14 con tutte le novità di stagione; saranno date consulenze fashion personalizzate; ci saranno beauty consultant e make up artist a disposizione per consigli e trucchi personalizzati gratuiti. In contemporanea il Moody ha previsto una serata con defilè e vetrivetri ne viventi con 16 modelle in abiti blu e uno spettacolo di tango. Diverse le mostre allestite. “Gilmour & Mathis, l’arte contemporanea incontra l’industria” si svolgerà dal 3 al 27 ottobre a Palazzo Ducale dove saranno esposte le fotografie dell’americana Jill Mathis e le opere dello scultore Chris Gilmour. Dal 2 al 5 ottobre, al Lifestylestore di via Garibaldi 12, saranno esposti i lavori di Luigi Berio, Bruno Cattani e Pepa Perez. A Palazzo San Giorgio fino al 12 ottobre è stata allestita la mostra “Transatlantico REX: il mito e la memoria”. Nell’anniversario della conquista del Nastro Azzurro, primato di velocità sull’Atlantico conquistato nell’agosto 1933 sulla rotta Genova-New York, una mostra interamente dedicata al transatlantico italiano Rex, la più grande nave passeggeri di linea italiana varata nel 1931 a Genova. A Palazzo Rosso, dal 2 al 6 ottobre, Nell’ambito della rassegna GenovaFotografia, la mostra dei due giovani artisti-fotografi, Carmen Romeo e Daniele Martucci, propone un inconsueto itinerario nella nostra città, esaltando il colore del mare attraverso la riscoperta dell’antica e raffinata tecnica della cianotipia, dove il blu domina incontrastato.

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Salone Nautico

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ristorguida Cucina Da Mario

Nella zona del Centro storico vicino alla staziostazio ne di Principe, lungo una breve discesa che si addentra nei caruggi genovesi, troviamo il localoca le “DA MARIO”. Il quale accoglie con grandi stanze calorose, nelle quali si possono degustare i migliori vini della casa, seguiti dai vari e prelibati piatti di pesce. Il banco davanti all’entrata è assortito con i migliori liquori; ma nello scaffale più alto di fronte alla vetrina, il Capo custodisce gelosagelosa mente la sua bottiglia di vino migliore, tenuta in esposizione per i sofisticati signori, che avranno piacere di degustarla. Le piacevoli serate all’ordine del ridere avranavran no successo soprattutto per i ragazzi, che con pochi soldi avranno la possibilità di un menù fisso tra carne e pesce, che sarà omaggiato daldal la varia degustazione dei vini. Tra risate e bottiglie stappate, l’atmosfera sarà delle più gioiose. Il motto del locale sarà “in vino veritas!”

stro agio. Una volta seduti a tavola, finalmenfinalmen te potrete assaggiare una cucina tipicamente di impronta mediterranea. Leopoldo si dedica anima e cuore ai suoi piatti, mescolando le sue origini campane a quanto di buono ha imparaimpara to girando per le cucine italiane. Alcune delle proposte sono “Le pettole di semola rimacinata con vongole veraci e ceci”, “I panciotti di pasta fillo farciti di baccalà mantecato con pomodoripomodori ni Pachino”, “I paccheri trafilati al bronzo alla Cappuccina”, “Le code di gamberi al pepe rosa e curry, fiammate al cognac”, “Il filetto di maiamaia lino in camicia di melenzane e semi di sesamo” e i dessert, “Il piccolo zuccotto farcito al tortor roncino e glassato con crema al pistacchio”, “La bavarese alla vaniglia Bourbon con gelatina di brachetto e frutti di bosco”. La carta dei vini non è ampissima, ma selezionata. Orario a pranzo e cena Lun. Mar. 12:00/15:00 - su prenotazione Mer. Sab. 12:00/15:00 - 19:00/24:00 Domenica chiuso. Durante il salone nautico sempre aperti

Alla tavola di Malqù

Ristorante Officina Di Cucina

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Via Carloforte 8/R - Genova Pegli Tel. 010 696 50 49 ( è prudente prenotare ) Enoteca Susto

Via Colombo, 17r - Genova, Italia Tel. 0105536994 cell. 3392891053 info@officinadicucina.it www.officinadicucina.it

Salita San Paolo 28r, 16126 Genova, Italia +39 010 256469

“Officina Di Cucina” è un piccolo ristorante situato nella blasonata Via Colombo, al civico 17r, nel quartiere di Brignole. A pochi passi dell’omonima stazione ferroviaria e di alcuni dei migliori alberghi della città. Quando entrerete in questo ristorantino, vi salta immediatamente all’occhio il colore bianco che domina nelle sale, spezzato poi dal variegato colore delle sedie e della mise, quasi tutto in stile Shabby. Ad accogliervi troverete la famiglia De Chiara, con Leopoldo, lo “Chef Patron” di origini campane e la moglie Tatiana, ucraina di nazionalità, ma di adozione napoletana, che con la loro simpatia e professionalità vi metteranno a vo-

tolleranze alimentari: infatti da sempre questo ristorantino è inserito nella guida dell’ Assoc. It. Celiachia. Chiusura lunedì - Aperto pranzo e cena. Sempre aperto durante il salone nautico

Piccolo ristorante nell’antichissimo e carattericaratteri stico borgo di Pegli. Il cuoco, Luciano, prepara i piatti della traditradi zione genovese e ligure, ma non tralascia inin cursioni nella cucina di altre regioni o cucina internazionale, comunque rivisitate all’insegna della leggerezza. L’ottimo pesto si sposa con le trofie nere, lo stoccafisso viene ogni volta reinventato, il pepe sce è solo fresco ( non esiste il congelatore ), le carni sono solo di puro fassone piemontese. I dolci e persino i gelati sono preparati da Velia. Una particolare attenzione è dedicata alle inin

Bottiglie, bottiglie e ancora bottiglie nell’Enonell’Eno teca Susto di Vico Casana 24 Rosso, per più di cinquemila etichette. Vini e liquori pregiati, alal cuni rari e introvabili, altri più usuali, proveprove nienti da tutta l’Italia e dall’estero. Il negozio è stato aperto nel 1870 ed ha conservato gli arrearre di originali. D’epoca è il bancone nato per la mescita, le colonne, la pavimentazione e le scaf scaffalature di legno biondo che rivestono le pareti da terra fino al bel soffitto a volte che denota la data di costruzione del Palazzo: 1400. Nello stretto vicolo buio, dove le pietre, le colonne ed i portali raccontano la storia di Genova, l’antica bottiglieria Susto costituisce un magnifico esempio di negozio d’epoca. “Nella nostra Enoteca non vendiamo soltanto vini e liquori” racconta Marilena Marino Susto “anche se questa rimane la nostra specialità precipua. I prodotti che vanno di più in questo momento sono vini pregiati, champagne, liquori ma anan che golosità particolari che vendiamo nel nono stro negozio come salse da accompagnare pepe sci, carni e formaggi, marmellate artigianali con e senza zucchero, aceto balsamico, bottiglie di fogge e formati particolari contenenti oli ed aceti aromatizzati al tartufo. In Vico Casana nn abbiamo soltanto l’Enoteca ma fortunatamente possiamo contare anche su sette cantine, dalle volte a botte ed i muri spessi in pietra, a cui si accede direttamente dal negozio con una scala di legno. Anche le cantine, come l’Enoteca, sono vincovinco late dalla Soprintendenza ai monumenti”. Una visita a questo tipico negozio consentirà di trovare regali speciali in grado di soddisfare gli intenditori più esigenti . Vico della Casana 24r - 16123 Genova tel. 010 24 74 570


ristorguida Ristorante L’Approdo

Ristorante & Enoteca San Matteo

“Specialità di pesce, cucina tipica ligure e piemontese”

La creatività ma seguendo la tradizione

Aperture: Lunedì h.19-24 Martedì - Sabato h.12-15 e 19-24 Domenica chiuso (aperto a pranzo e a cena per gruppi di almeno 20 persone) E’ gradita la prenotazione. Ristorante SanMatteo - Enoteca Migone Piazza San Matteo, 4-6r Tel. +39 010 2473282 - 010 4030366 Fax: +39 010 2473282 www.ristoranteenotecamigone.it

Trattoria Il Boschetto Nella splendida cornice del porto di Arenzano, dove già filtrano profumi di salsedine, dove già si ode lo sciabordare del nostro calmo mare e lo scampanellio degli alberi maestro delle barche in ormeggio c’è un ristorante dove si trova il Ristorante L’Approdo dove si possono gustare ottime specialità di pesce, della cucina tipica ligure e di quella piemontese. Il menù è vario, principalmente basato sui piatti di mare, sempre elaborati con pesce fresco, senza trascurare comunque i piatti di terra. La già ampia scelta delle pietanze viene arricchita giornalmente da piatti speciali del giorno elaborati dallo Chef Giovanni Scala con materie prime di stagione. uno chef stimatissimo che crea con originalità ed equilibrio guardando al piacere del cliente e al dovere della ricerca, sempre con scelte basate su prodotti e materie prime di altissima qualità. Una professionalità ponderata e matura, con la capacità di formare una squadra che lo segue: un solido gruppo familiare con cui ha creato una sinergia ottimale sposando l’arte di una ottima cucina e curando tutti quei dettagli dell’ospitalità genuina ed elegante, assicurandosi il piacere dell’ospite passando dalla sua postazione della cucina alla sala. Si preparano a richiesta anche piatti per celiaci. Su prenotazione si può gustare, tra l’altro, l’ottima “paella alla valenciana” o “paella de pescado”. La cantina è discretamente fornita. Il locale è composto da una saletta interna dotata di aria condizionata, una veranda esterna chiusa e riscaldata per l’inverno ed aperta in estate ed da un dehor direttamente in banchina aperto nella stagione estiva. Nel periodo invernale i posti disponibili sono circa 40, nel periodo estivo sono 80, ma è comunque sempre consigliata la prenotazione. Il ristorante è aperto tutti i giorni a pranzo e a cena escluso il lunedì. Il locale è accogliente ed è adatto a tutte le esigenze una cenetta romantica, un pranzo di famiglia, un incontro di lavoro, piccoli ricevimenti per cerimonie e festeggiamenti. Il parcheggio nei pressi del ristorante è garantita dall’area di sosta a pagamento all’interno del porticciolo. Insomma un ristorante assolutamente da provare! Via Porto 16 – Arenzano Tel 010.4077408

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L’ hanno chiamata osteria e per rispettare queque sta definizione ci sono tavoli in legno e tovaglie di carta. Ma il locale delle giovani sorelle MiMi chela e Silvia Giandinoto, l’Osteria di S. MatMat teo, è in realtà un ristorante raffinato e creativo. Le porte si aprono sulla storica piazza S. MatMat teo, a due passi da piazza De Ferrari, in un sito prestigioso meta di turisti e punto di passaggio dell’ intensa vita del centro storico. L’ Osteria è collegata con l’enoteca Migone. Come dire che per il bere c’ è già la certezza di andare sul sicuro. Per fortuna la stessa certezza c’ è anche per il cibo. Le mura ospitavano un locale già dai primi dell’800: si chiamava Osteria delle Prigioni, per via delle prigioni che si trovavano nel vicino Palazzo Ducale. Ristrutturato e riaperto nel 2001, il locale presenta ciappe in ardesia, cotto siciliano e travoni in legno che ne rendono l’atl’at mosfera intima e avvolgente. La cucina propone piatti tipici della tradizione italiana con particolare attenzione alla cucina ligure, variando il menu giornalmente e tra il pranzo e la cena, utilizzando prodotti esclusiesclusi vamente freschi e di prima scelta. Grande uso di baccalà e di stoccafisso, a reinrein terpretare una tradizione tipicamente genogeno vese. Così tra gli antipasti si può segnalare il carpaccio di baccalà di Norvegia e il marinato di tonno pinna gialla e salmone di Norvegia. Tra i primi ho assaggiato un piccolo miracolo, i ravioli di spigola al sughetto di stoccafisso, miracolo perché i ravioli di mare sono uno dei piatti più difficili e dunque dal risultato spesspes so più deludente. Ma questi sono una delicata squisitezza, in cui pasta e pesce non si combatcombat tono ma coesistono e si completano. Suggestivi i taglierini Doria al granchio. Tra i secondi il baccalà di Norvegia alla spaspa gnola e le piccatine di vitellone piemontese all’ antica. Da sottolineare che qui si cucina solo pesce fresco e carne Wagyu Style - metodo Kobe. Tra i dessert spicca una ottima crema catalana e un delicato sformato di mele e pesche. Molto gradita la possibilità di scegliere tra un buon numero di etichette anche dei vini serviti a bicchiere: scelta che trae spesso dall’ imbarazzo clienti singoli o a coppie. Un altro particolare da rimarcare: pane e coperto sono inclusi nel prezzo, una lezione che molti dovrebbero imparare. Lingue parlate: Inglese, Francese, Spagnolo.

da 50 anni al servizio dei notri clienti

Nella verde vallata del torrente Sori, appollaiaappollaia to ai bordi della carrozzabile, strutturato in più strati di verande e poggioli, anch’essi baciati e quasi sommersi dall’edera, dalla vite e dalle alal tre piante, si trova il ristorante al Boschetto. In un ambiente di grande cordialità si gustano qui, nelle tradizioni più genuine e familiari, tutti i più caratteristici piatti del Levante. Nel locale originario di fronte al ristorante, oggi rinnovarinnova to, pizzeria e focacceria in ambiente giovane. Arrivarci è abbastanza semplice entrati in Sori bisogna entrare in Sori e superare il ponte, quindi non scendere nella parte bassa al mare, si prosegue in direzione Capreno Susisa e una volta superato un grande edificio industriale che è il pastificio Novella ( a proposito se se trovate i suoi prodotti assaggiateli perchè sono molto buoni ) che si trova sulla sinistra arrivearrive rete in località Rovere dove trovate la “TRAT “TRATTORIA IL BOSCHETTO”. I nostri piatti tipici: Gli ANTIPASTI: Pesce spada affumicato, InIn salata di pesce I PRIMI: Pansotti al sugo di noce, Spaghetti ai frutti di mare, Ravioli tipici alla genovese con carne e verdura, Tagliolini alla boscaiola I SECONDI: Moscardini affogati, Fritto mimi sto di pesce del golfo, Funghi alla paesana in padella con le patate, Pesce spada alla griglia, Branzino od orata al forno, I DOLCI: Torte casalinghe E’ gradita la prenotazione. Pagamenti con carte di credito: Visa; MasterMaster card; American Express. Via E. Caorsi, 44 16030 Sori(GE) tel 0185 700659 cell 392 9574204 www.trovavetrine.it/boschetto email al.boschetto@virgilio.it

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ristorguida Ristorante Vizi e Virtù

Benvenuti da Vizi e Virtù, ristorante in GenoGeno va, nuova luce nella direzione del buon cibo. Gestito dai fratelli Matteo e Edoardo vi inviinvi tiamo a godervi la magia che cerchiamo di dardar vi nel piatto. Il locale, dall’ambiente intimo e accogliente, può ospitare circa una trentina di persone. Il menù propone una varietà di porpor tate di carne e di pesce. Ogni giorno, trovetrove rete il menù a prezzo fisso, che potete godervi a pranzo dal Lunedì al Venerdì. Si comincia con antipasti di mare, come l’insalata di polpo con verdure, oppure di terra, a seconda delle materie prime di stagione (da provare la tagliataglia ta di manzo alla Vizi & virtù, con pane tostato alla paprica dolce). Tra i primi piatti troviamo gli gnocchi al basilico con gamberi e pomodoripomodori no fresco, i taglierini verdi alla genovese con il sugo al secco di porcini; tra i secondi, tournedot di tonno con guanciale e marmellata di cipolle, la tagliata di irish beef alla cenere con composta di Tropea e gocce di balsamico. I dessert sono fatti in casa. Il tutto viene accompagnato da un buon assortimento di vini. Il locale è perfetto sia per una cena di lavoro che per trascorrere una serata romantica, o in compagnia di amici. Aperti a pranzo da Lunedì al Venerdì; aperti a cena da Lunedì al Sabato. 16131 Genova - Via Vernazza 38 r (San Martino) Tel 010.3075398 - 346.6920219 prenotazioni@vizievirtugenova.it pagina facebook: http://www.facebook.com/ pages/Vizi-Virtù/205640629501120 www.vizievirtugenova.it

Ristorante Toe Drue - Antica Osteria

Nel quartiere di Sestri Ponente, cuore delle industrie genovesi, tra cantieri navali e capannoni, si può ancora trovare un angolo di sosta, dove fermarsi per qualche ora e assaporare piatti della cucina tradizionale e piacevoli rivisitazioni culinarie che rispettano il territorio

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e soprattutto la materia prima che viene utilizutiliz zata. Qui si trova il “Ristorante Toe Drue Antica Osteria” , un locale storico nato nei primi del Novecento dove si “sfamavano” migliaia di operai che si riversavano nelle strade adiacenti per la pausa pranzo . Col passare degli anni, ahimè, tutte queste perper sone e tutta la grandezza dei Cantieri si è ridiridi mensionata, ma le “Toe Drue”, ci sono ancora, sempre con la stessa voglia e la stessa attenzioattenzio ne per i propri Clienti. Da più di ventidue anni la Famiglia Zane gestisce le “Tavole Spesse” (traduzione del nome genovese del locale) che è stato completamencompletamen te ristrutturato dopo l’alluvione del 4 Ottobre 2010. “Abbiamo cercato di mantenere la stessa calcal da e familiare atmosfera che ha contraddistinto questo locale, curando come sempre i dettagli e proponendo un ambiente non moderno, ma pratico, piacevole e di gusto”. La filosofia in cucina è quella di utilizzare solo prodotti di prima scelta, esaltandone le carattecaratte ristiche e presentandoli in maniera creativa ma senza mai stravolgere. A pranzo troverete un menù veloce, con piatti della tradizione e le classiche preparazioni della nostra cucina italiana: una mini pizza con acac ciughe di Cetara e la Bufala, la vera carbonara,

gli gnocchi di patate fatti dalla Nonna, le acciughe impanate e fritte, le paste ripiene, ovviamente il pesto ( ma solo con Basilico Genovese DOP) le tartare di pescato del giorno, il capponmagro e molto altro…tutto scritto su una simpatica lavagna presentata al tavolo. A cena, l’atmosfera è più tranquilla e meno caotica, quindi spazio alla fantasia del nostro giovane staff di cucina guidata dallo Chef Sangermano, che propone abbinamenti a volte “spregiudicati” ma senza mai nascondere il gusto della materia prima che viene offerta. Pane, paste e dolci sono fatti in casa da mani esperte; in sala troverete un ottima carta dei vini con possibilità di bere anche a bicchiere, con un servizio attento ma mai invadente. Moltissime sono le serate a tema e i menù degudegu stazione che vengono offerti mensilmente. In queste serate, molto apprezzate dalla clienclien tela, si propongono dei Menù diversi, mai baba nali, che fanno divertire il cliente, in un vortice di sapori e di buon vino per passare una serata conviviale e spensierata. Non vi resta che provare la voglia e la passione di un giovane Staff, in un locale storico , ma per niente “vecchio”! Ristorante Toe Drue, Antica Osteria Via Carlo Corsi 44r – Genova Sestri Ponente Info: 010/6500100 – www.toedrue.it


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Salone Nautico

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el panorama attuale fatto di tagli alla spesa, crisi, recessioni e depressione sociale è bello raccontare una buona notizia: ecco che nel panorama della solidarietà internazionale arriva l’esperienza della «Corporation americana della solidarietà» Reach Italia. L’idea è piccola, ma parte dal cuore. «Suggeriamo» racconta la responsabile della sede di Genova, Natalia Balanuti «alle coppie di innamorati di regalarsi un gesto d’amore per il bene degli altri. Lo facciano con il sostegno a distanza di un bimbo lontano che entrerà, idealmente nella vita di coppia». Un gesto che ha la grande capacità di aiutare chi ha bisogno di tutto per poter crescere e restare nella propria terra. Anche di un semplice ma vitale piatto di riso e latte, un controllo medico, un vaccino, i libri, penne, matite, le tasse scolastiche, lo spazzolino da denti e tante altre piccole cose che diventano l’anello di congiunzione per costruire un “percorso dell’amore” da portare al dito: un segno della capacità di dare. Non ha importanza chi sia a donare – coppie, sposati, fidanzati, studenti, amici, gruppi che insieme donano futu-

ro e opportunità; l’importante che questo sia consapevole e duraturo. Un gesto che si può fare anche da soli, in questo caso varrà doppio. A Genova Reach Italia funziona bene, è un’organizzazione Onlus che aderisce al coordinamento Nazionale del Forum Italiano per il sostegno a distanza che nacque proprio a Genova nel 2004 nell’anno in cui la città era Capitale della Cultura. Chiediamo al Presidente della ONG Carlo Schino di raccontarci un po l’esperienza del SAD e l’arrivo a Genova. «Abbiamo scelto Genova perché è città storicamente solida-

TUTTI POSSONO DONARE UN PEZZO DI FUTURO AI BIMBI SOSTENENDOLI A DISTANZA. PER SAPERE COME, NEL CENTRO DI GENOVA C’È LA BOTTEGA DEL DONO SOLIDALE IN PIAZZA TRUOGOLI S. BRIGIDA (WWW.BOTTEGADELDONOSOLIDALEGENOVA.ORG)

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Solidarietà le e con altissimi e importanti flussi migratori, determinati anche dalla conformazione portuale e commerciale. In più a Genova esiste un gruppo di sostenitori attivi che hanno voglia e tempo di organizzare eventi e iniziative, oggi in bottega, nella bellissima Piazza dei Trogoli di Santa Brigida a due passi da Principe dal palazzo Reale, nel cuore universitario della città, crocevia turistico per l’Acquario e il Museo del mare, il MUMA. L’integrazione e il dialogo interculturale a Genova è un dato forte e chiaro ci sembrava giusto e opportuno dare una struttura nel cuore della grande Genova nella modalità Bottega del dono solidale. A Genova abbiamo oltre centocinquanta associati che sostengono bambini in ogni parte del globo. Adesso cè una presenza costante. Ricordo con affetto l’amico Don Andrea Gallo che ci convinse con la sua collaborazione a volare qui: sosteneva che Genova, dopo il G8 e il 2004, è di fatto una città laboratorio culturale internazionale, citando una famosa frase di Sepulveda, “vola solo chi osa farlo”». Reach Italia nasce nel 1988 per organizzare e sviluppare anche in Italia le attività di sostegno a distanza promosse dall’americana Reach International. Attraverso il sostegno a distanza, si prefigge di aiutare i bambini, a cominciare dai Paesi più poveri, dando loro un’istruzione scolastica, vestiario, assistenza sanitaria, e nel caso di bambini malnutriti, integrazione alimentare e prevenzione. Dare un aiuto concreto ai bambini dei paesi in via di sviluppo: è con questa finalità che nel 1972 una giovane coppia avventista americana, i coniugi Jacob, decide di fondare Reach International. Alla base, l’idea del sostegno a distanza semplice, facile, estremamente efficace. L’aiuto non viene dato genericamente a un paese sottosviluppato o a un progetto, ma a un bambino in particolare. Un bambino che ha un nome, un cognome, un viso, una identità precisa e che può continuare a vivere con la sua famiglia nel proprio villaggio, accanto ai sui cari: grazie al contributo di un sostenitore riceve assistenza medica, un’alimentazione corretta e integrata, vestiti e soprattutto, ha la possibilità di essere iscritto a una scuola, ricevere libri e quaderni, imparare a leggere e scrivere nella sua lingua, imparare a coltivare la terra e a poter sognare in un futuro. Infatti, si chiede al sostenitore l’impegno di portarlo al compimento completo del suo percorso formativo. Tutto questo con l’ausilio di insegnanti locali: una scelta precisa, non solo per contenere i costi, ma anche per conservare intatta la cultura originale. Seguendo le sue inclinazioni e le sue abitudini, ogni bambino apprende un’arte o un mestiere che gli permetterà di inserirsi nella vita sociale del suo Paese. Diventerà un tecnico agrario, oppure a sua volta un maestro o un assistente sanitario: aiuterà chi viene dopo di lui a raggiungere un livello maggiore di autonomia e una situazione alimentare meno precaria; in una parola, l’autosviluppo, in altri termini, un futuro migliore. In questo modo il bambino continua ad avere un nome e mantiene la propria identità, ma sul suo viso c’è qualcosa in più, un sorriso e tanti progetti per il futuro. Tra i tanti progetti di Reach Italia c’è il recupero delle terre desertificate nel Sahel Burkinabè per garantire il risanamento dei sistemi igienico-sanitari, attraverso la fornitura di una risorsa essenziale come l’acqua, che in Africa è un bene prezioso non sempre a disposizione di tutti. Per questi motivi Reach Italia è impegnata nel progetto “Water & Sanitation” a Dori, capoluogo della regione del sahel Burkinabè, nel nord del Burkina Faso. Poi “Una marcia in più”, progetto che prevede l’implementamento di un centro di formazione meccanica a Ougadogou, e in Congo “Una stella per Songa”. A Genova c’è la Bottega del dono solidale, un’iniziativa nata

dall’estensione del nostro Mercatino Solidale modalità blog curato da Reach Italia. Vuole essere un contenitore visibile dell’artigianato africano che proponiamo attraverso le Botteghe di Genova e Firenze e presto a Milano. Non solo artigianato africano, Tuareg e Bukina, ma stoffe, abbigliamento, bigiotteria, ricami, coperte del Nepal donataci dalle Botteghe amiche, da persone ed Enti. Non resta che offrire una donazione per finanziare i progetti seguiti direttamente dall’associazione Nazionale e partecipare alla vita del sostenitore». Ritorniamo a Genova (in Piazza Truogoli S. brigida 21, tel. 010 8597006) per capire meglio come operare un sostegno a distanza. Chiediamo a Natalia quanto costa sostenere un

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SAD fanno parte di un progetto che permette, ad esempio in un villaggio, in una comunità, l’accesso scolastico a centinaia di bambini, nessuno escluso, anche chi non è sostenuto. Quindi è necessario che l’impegno sia consapevole e duraturo nel tempo proprio per evitare disuguaglianze. L’adesione comprende una scheda diretta con la storia e la foto del bambino. È bello poter aiutare famiglie con tanti fratellini che stanno con le loro famiglie». Natalia mi dice che periodicamente riceverò notizie del bebè, seguito dai referenti locali, che insieme formulano la lettera e inviano le notizie con la fotografia. Così ci terremo in contatto, con grande discrezione e rispetto delle regole che le organizzazioni hanno sottoscritto. Mi vergogno un po’ a pensare che sostenere un bimbo costa meno di un abito. Se penso a quanti soldi si «buttano» in cene, pizze, aperitivi, oggetti superflui, rabbrividisco. Fare un sostegno è semplice, si può usare anche la carta di credito o la canalizzazione bancaria mensile, inoltre il bollettino postale è sul CC\ 59692202. Mi raccontano inoltre che da Genova è partita l’idea del progetto a Santo Domingo “Regaliamo un’identità ai bambini di Samanà”. Un paese turistico, che ha tanti problemi sociali meritevoli d’attenzione: prostituzione e malattie sessuali, povertà e distruzione delle risorse naturali. Nella provincia di Samanà, a nord-est della penisola della Repubblica Dominicana, c’è un’oasi di solidarietà rappresentata dalla comunità San Benedetto al Porto di Don Gallo, coordinata dal nostro amico Direttore Domenico Mirabile. Il territorio è molto difficile, la soglia minima di povertà colpisce circa il 70% della popolazione. Domenico gestisce un centro che sviluppa progetti per il co-sviluppo della comunità residente a Las Galeras; tra le attività messe in campo vi è la produzione di caramelle e caffè allo zenzero. Ci ha colpito l’assenza d’identità per molti bambini che, non essendo registrati all’anagrafe, non possono andare a scuola, non possono ricevere cure negli ospedali e sono esclusi dalla vita sociale. Reach Italia, da Genova, insieme alla Comunità di San Benedetto al Porto di Don Gallo ha deciso di intervenire con un progetto denominato “ridare l’identità”, chiedendo il sostegno a distanza integrato, però, con il supporto al progetto di sviluppo della comunità locale di Las Galeras. In sostanza il sostegno a distanza ad un bambino di questo paese gli darà la possibilità di andare a scuola e ricevere le normali attenzioni che garantisce il sostegno a distanza ma anche la collaborazione attiva nel contribuire a migliorare le strutture per la scuola e per la comunità. L’altra sfida tutta Genovese è il progetto “Creagioco”, per entrare nel tessuto sociale di Genova.

bambino: meno di un euro al giorno, esattamente 0.82 centesimi. Sottoscriva un sostegno, mi hanno detto, e faremo direttamente l’esperienza. L’impegno è semplice: basta dire sì con una firma in un modulo di adesione e il vincolo è stipulato per 12 mesi. «Noi chiediamo che l’impegno sia open, dice Natalia, affinché vi siano disponibilità economiche per mantenere i percorsi scolasctici e formativi. Le donazioni

Integrazione, supporto all’apprendimento e inserimento nella comunità: sono questi gli obiettivi di Reach Italia per «Creagioco», iniziativa che si sviluppa sulla scia di “Giocoscuola”, attivo anche a Firenze e Milano, nel quartiere Baggio. Il fenomeno dell’immigrazione anche a Genova, storicamente una città accogliente, è una realtà; sono i tanti bambini stranieri nelle nostre scuole che cercano proprio di essere aiutati nel pieno inserimento nel contesto sociale in cui vivono. Reach Italia, nella bottega del dono di Piazza dei Truogoli, è pronta a lanciare un ciclo d’appuntamenti estivi per il progetto “Creagioco”. L’iniziativa si svolge con il patrocinio di COOP Liguria e Comune di Genova Municipio 1° Centro est in collaborazione con i centri e cooperative della zona e si avvale di molte figure professionali di valore: la Dott. ssa Angela Burlando, ex questore della città nonché insegnante, il dott. Marco Ventura esperto psicologo, assistiti direttamente da Natalia Balanu-

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Solidarietà

ti, responsabile della Bottega del dono di Genova. Gli incontri dureranno un’ora e mezza, dalle 17 alle 18:30. La filosofia cognitiva di partenza punta a fornire un supporto nello sviluppo sociale e nel miglioramento del dialogo del bambino partendo da una valutazione “in positivo” delle sue competenze relazionali e dei suoi “saper fare” (incoraggiandone i comportamenti positivi) piuttosto che soffermarsi sulle sue inadeguatezze incentrata sui “non saper fare”. Il percorso si articola in due fasi complementari: messa a punto di strumenti di gioco e merenda pomeridiana, sviluppo del dialogo e dello scambio di informazioni tra i bambini, finalizzato a superare le barriere culturali e per aiutare i minori a superare difficoltà di dialogo, a favorire le relazioni sociali e approfondire l’inserimento e l’integrazione sociale. Dopo questa parte in cui conoscersi e introdurre il gioco, c’è poi l’organizzazione di laboratori/gioco/attività ludiche finalizzate a potenziare la relazione tra il bambino e il quartiere; un momento importante è anche la lettura di brani di bambini che vivono nei paesi più poveri del mondo. La domenica si può trovare inoltre il gazebo della Bottega del dono di Reach davanti alla biglietteria dell’acquario, vicino al Museo del Mare. Poi la Bottega è presente nella rassegna del dicembre natalizio a Mercatino di San Nicola e in tante altre iniziative di coesione e aggregazione socioculturale. Collegandosi a www.bottegadeldonosolidalegenova.org troveremo un bel negozietto caldo e accogliente dove i sorrisi non sono forzati, anzi c’è grande serietà e il cuore è aperto; dove non manca mai un’idea o una iniziativa, la voglia di stare insieme, con i bambini del quartiere che sono tanti e desiderosi di aggregazione, dialogo e gioco. E i volontari di Reach lasciano sempre la porta aperta. Ci raccontano che da settembre un nuovo modulo solidale si combinerà con il Creagioco grazie al contributo dei medici del Cenacolo odontostomatologico che programmeranno momenti di prevenzione dentale e merenda per i bambini dei centri vicini a Reach. Il dopo scuola con i Professori Dentisti Rapetti, Armanino e Kamy, dirigenti del Cenacolo a disposizione dei bambini e dei loro dentini. «Con Sofia De Natale, Presidente di X Fragile Onlus stiamo costruendo percorsi condivisi per l’inserimento lavorativo di giovani, affinchè la sindrome X fragile sia una risorsa attiva attraverso la formazione e l’inserimento occupazionale. Con Piero Mura, Presidente di Network management school, stiamo progettando un partenariato per creare una sessione formativa per i giovani della Nigeria e di altri paesi interessati: preparazione, professione in loco e formazione attiva per trasformare giovani operatori in insegnanti formatori per i loro fratelli africani.E’ di fatto una naturale prosecuzione del sostegno a distanza che si struttura in professione.

Con gli amici di “Voltare Pagina onlus” di Miriam Pastorino ci si confronta e si discute su tematiche sociali, libri, editoria, arte e progetti per offrire occasioni ai giovani della nostra città. Come con l’artista Ruxi Dalmazio, giovane speranza dell’Accademia delle Belle arti di Genova che espone permanentemente nella nostra Bottega con stupende creazioni artistiche. Assieme a Ruxi anche altri artisti offrono le loro opere in solidarietà. Con gli amici e associati del Centro di Ricerca e studi sul Mediterraneo CIRSMed, Angela Burlando e il Prof. Alireza di UNIGE, Reach Italia sta approntando la programmazione di una “lectio magistralis” sulle relazioni storiche, economiche e commerciali tra Genova e il bacino del Mediterraneo nella trasformazione socioculturale e religiosa nell’ultimo millennio, per avviare un progetto sul dialogo multiculturale in questi paesi».

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PECCATI DI GOLA GOLA

AL RISTORANTE L’APPRODO

TRA GRANDI PIATTI DI PESCE, IL RISTORANTE L’APPRODO DI ARENZANO DELLO CHEF GIOVANNI SCALA 54 INGENOVA Magazine

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In Genova Promotion di Giulio Conchin

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ggi è possibile anche questo, amici lettori: si può andare a fare un esperienza di «viaggio» sul pianeta rosso, si può mangiare un hamburger da 250 mila euro (circa), oppure ci si può concedere un sogno gastronomico alla portata di tutti. Dove? Ad Arenzano, al ristorante «L’Approdo» di Giovanni Scala, Chef che vanta per il suo locale la certificazione di Eccellenza 2013, segnalato al primo posto da TripAdvisor e con il plauso di un grande enogastronomo ligure come Virgilio Pronzati. Al ristorante l’ «Approdo» si possono gustare eccellenti pietanze di pesce o carne, squisiti antipasti, primi o secondi e dessert tutti accuratamente preparati dallo Chef. Arrivati al ristorante, nel porto di Arenzano, la Sig.ra Paola, consorte dello Chef Giovanni Scala, con i suoi modi garbati e il suo sorriso vi accompagnerà al tavolo. L’ambiente, molto suggestivo soprattutto nelle serate estive, vista l’ottima ubicazione della struttura a bordo porto, vanta uno spazio a vista sull’antistante attracco sotto le belle colline dell’entroterra ligure. Grande eleganza e raffinatezza anche nel periodo più fresco con le cene all’interno del locale, sempre ben curato e accogliente e composto da una sala interna chiusa (a novembre si inaugurerà una seconda nuova sala pranzo) e due sale esterne verandate riscaldate, anch’esse a vista sul porto. Lo staff, cordiale e sempre attento, è costituito prevalentemente da circa sei persone, naturalmente coordinate in primis sempre da Giovanni Scala: la Sig.ra Paola, l’aiuto cuoco Sig. Momo, la Sig.ra Grazia e le tre simpatiche commis di sala, Anna, Giorgia ed Elisa che con la loro professionalità assistono la clientela suggerendo le specialità della casa. Ottimo inizio con la focaccia al formaggio tipo Recco, poi lo Chef Giovanni Scala ci accompagna in un tour gastronomico caratterizzato dall’altissima qualità dei prodotti. Al

ristorante «L’Approdo» si pranza e si cena con tutto ciò che è stato accuratamente scelto in prima persona dallo Chef. Tantissime le pietanze che si possono gustare (ottime cruditè di pesce, gamberi rossi di S.Margherita Ligure, le nobili ostriche della baia di S. Kerber, famose anche come ostriche dello Zar, lo squisito caviale iraniano, delicati branzini del mar Ligure, primi a base di pesce tra cui il risotto ai frutti di mare, secondi di pesce e carne, dessert dello Chef come lo squisito semifreddo al torroncino) Ma l’eccellenza si può cogliere anche con una pietanza apparentemente semplice come le Cappesante gratinate: all’«Approdo» si sceglie la Cappasanta americana, tra le migliori al mondo: prodotto certificato, carni deliziose dal sapore delicato, morbidezza composta e alta digeribilità. Ideale accompagnarla con un delicato vino bianco della Riviera di Ponente, come un Vermentino e più precisamente un Punta Crena, dell’Azienda agricola Ruffino, in località Varigotti (SV). La cantina del ristorante è infatti fornita di ottimi vini.

Via Porto, 16 16011 Arenzano (GE) Tel. 010.407.74.08 E-mail: lapprodosrl@gmail.com

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DA MONTECARLO ALLA VERSILIA, PASSANDO ALLA 55° BIENNALE DI VENEZIA, LE ESCLUSIVE INSTALLAZIONI LUMINOSE ED OPERE SPECCHIANTI IN ACCIAIO DI DANIELE BASSO RIFLETTONO E FANNO RIFLETTERE SULLA CONTEMPORANEITÀ al 17 al 25 agosto 2013, in occasione dell’esposizione organizzata di Diana Bacchiaz

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da Noblesse Luxury Bags di Antonella Serioli, dove sono state esposte preziose borse uniche di Hermes e Chanel, la Sala Berliotz dell’Hotel di Paris a Montecarlo ha ospitato l’installazione “MrBotHoliday” dell’artista designer biellese Daniele Basso. Cinque MrBot luminosi e spensierati, prodotti da Slide, sono stati il supporto ideale per altrettante introvabili collane Chanel, contribuendo a dare luce e lustro ai preziosi manufatti. «MrBot» spiega Daniele Basso «è metafora della società contemporanea, s’illumina nello splendore della cornice monegasca, come chi vi abita,

ESTATE ARTISTICA «DI FUOCO» PER

DANIELE BASSO

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espressione fisica di discontinuità è il simbolo universale del cambiamento. L’opera è l’insieme degli spigoli, delle pieghe della nostra vita. È metafora della crisi quale strumento che la natura ci ha concesso per evolverci, la spinta distruttiva preludio dell’energia creativa del fare. Più velocemente ci adattiamo al Nuovo, minore è il Dolore... Mentre l’atto è quello dell’urlo contro il cielo, che libera la nostra energia vitale. In un istante tutto è cambiato. La crisi è passata. Siamo cresciuti e con noi l’intera umanità. Riflessi allo specchio scopriamo che il futuro è nelle mani di ognuno di noi”. L’opera è innovativa anche per la tecnica e le tecnologie utilizzate, derivate dal mondo del design. Fogli d’alluminio a specchio tagliati e piegati a comporre un solido 3D molto complesso. Un progetto che ha significato un anno e mezzo di lavoro per adattare questa tecnologia brevettata ad una applicazione artistica. Un vero capolavoro tra Arte e Design, dove lo specchio è il filo conduttore. Specchio che, dice Daniele Basso, «è un oggetto trasversale a tutte le culture, una fessura spazio-temporale in cui osservare se stessi ed il contesto, in cui l’anima delle cose diventa messaggio. Superata la mera funzione, le mie opere specchianti in acciaio sono spunti di riflessione, pensieri non finiti che ognuno di noi può terminare trovando il proprio significato... Tutti uguali di fronte allo specchio ricuciamo la distanza tra noi stessi e la realtà in cui viviamo». Diversi appuntamenti che rappresentaono una riflessione a tappe sulla contemporaneità ed anche lo stato di fatto della carriera del giovane artista che, laureatosi in Economia (Italia e USA) ed in Design a Milano, nel 2000 ha esposto al Carrousel du Louvre, ha lavorato a Parigi e NY per Versace, a Milano per Publicis e Fiat, fino a fondare nel 2006 GlocalDesign (Think Global, Act Local), uno studio di Design Strategico e Progettazione nei settori Moda, Arredamento ed Illuminazione, che dalla sede di Biella collabora con alcuni circondati da meraviglie di lusso e maestria artistica, artigianale e industriale. Qui nel Principato, dove i sogni diventano realtà, anche MrBot diventa un divo da ammirare: e noi tutti a guardare affascinati la vita come in un film, in attesa dei nostri quindici minuti di gloria. Un sogno di mezz’estate che diventa realtà». Daniele Basso è stato inoltre in mostra in Versilia alla Galleria d’Arte “Il Forte Antichità”, nella centralissima via Carducci 16 a Forte Dei Marmi, con un’esposizione personale dal titolo “Oltre lo Specchio Ci sei Tu!”. Una raccolta di lavori, già in mostra a Lugano, Biella e Milano, che raccontano tra Arte e Design la società contemporanea che fa i conti con i propri desideri. Qui in anteprima ed esclusiva la prova d’autore dell’opera “Les Plis De La Vie”, attualmente esposta nella prestigiosa Sede dell’Associazione italo tedesca a Venezia di Palazzo Albrizzi, all’evento collaterale OverPlay (curatori: E. Bazzanella, G. Bonomo, N. Pizzul-Capello, D. Valentinuzzi), 55. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia. «Lo spigolo» spiega ancora Basso «in quanto

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Liguria artistica tra i migliori marchi del Made in Italy, tra cui Versace, Mila Schon, BRICS’, Krizia, Napapijri, Moncler, Swarovski, SLIDE, Italamp, Molteni&C, SanPatrignano, Fondazione Federico Fellini e PittiUomo. Dal 2009 GlocalDesign inoltre, con il proprio marchio, realizza in acciaio Ni/Cr (100% riciclabile, indoor & outdoor), disponibili anche “Su Misura” per Architetti, Contract e Privati desiderosi di prodotti esclusivi. Daniele Basso così nel 2011 accede al mondo dell’Arte facendo propria l’estrema libertà espressiva e potenza comunicativa, fino ad affermarsi a livello internazionale con una doppia partecipazione alla 54° e 55° Mostra Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia. Sue opere oggi sono esposte al Museo del Parco di Portofino ed in diverse mostre in Italia (Forte Dei Marmi, Torino, Milano, Napoli, Bologna), in Svizzera ed a NY. Con un linguaggio inconvenzionale, fortemente grafico e diretto, i suoi lavori fanno riflettere sull’importanza delle nostre scelte, per noi e per la società, e sulla ricerca della nostra vera natura. Tutti noi trasportati in un mondo di eterea leggerezza, tra sogno e realtà, attraverso l’Arte ed il Design, troviamo il nuovo senso della vita.

Daniele Basso con G. Bonomo, curatore dell’evento “OverPlay “

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PAOLO BUFFA Una credenza, produzione SERAFINO ARRIGHI, Cantù, primi anni ’50. Legno di ciliegio, interni in castagno. Targhetta della manifattura (“Cav. Arrighi Serafino Mobili d’Arte Cantù”) Cm 135 (h) x 179 x 45. € 3.000,00

MAX INGRAND Un lampadario “2126” PER FONTANA ARTE, circa 1961. Ottone ossidato, cristalli molati a gemma. Altezza cm 90. € 4.000,00

OSVALDO BORSANI Un letto per ARREDAMENTI BORSANI, inizi anni ’50. Ottone, piatto di acciaio laccato, formelle in fusione di ottone Di ARNALDO e GIO POMODORO. Altezza cm 76, larghezza 176, lunghezza 206. € 5.500,00

IGNAZIO GARDELLA Due poltrone reclinabili “Digamma” per GAVINA, 1957. Struttura di acciaio, piedini in fusione di ottone, sedile, schienale e braccioli imbottiti rivestiti in velluto di cotone, con segni di usura. Cm 87 (h) x 70 x 80.

STILNOVO Una lampada a sospensione “1262”, anni ’60. Metallo laccato. Altezza diffusore cm 30, diametro cm 55.

€ 2.200,00

€ 800,00

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In Genova Promotion

JOE COLOMBO Due poltrone girevoli “Elda” per COMFORT, 1963. Vetroresina, imbottitura rivestita in pelle. Altezza cm 97, larghezza 94, profondità 92. ETTORE SOTTSASS Un vaso “Astimelusa”, esecuzione FRATELLI TOSO per MEMPHIS, 1986. Vetro soffiato policromo. Altezza cm 47. € 1.800,00 ETTORE SOTTSASS Un vaso “Pasifila”, esecuzione FRATELLI TOSO per MEMPHIS, 1986. Vetro soffiato policromo. Altezza cm 50.

€ 3.000,00

CARLO BUGATTI Un mobile pensile, inizi ‘900. Legno lucidato con intarsi in osso e ottone, rame sbalzato e laccato. Altezza cm 140, larghezza 53, profondità 27. € 2.500,00

€ 1.800,00

Un ramoscello ornamentale per VETRERIA ARTISTICA BAROVIER & C., 1930. Vetro “Primavera” con piedistallo in vetro nero. Alcune rotture incollate. Altezza cm 40. € 15.000,00

PAOLO VENINI Un vaso in vetro “zanfirico mosaico” per VENINI, 1954. Marcato all’acido con timbro circolare "venini murano". Altezza cm 34,5. € 4.000,00

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UNA STATUA DI CAVINA PER RICORDARE PIAZZOLLA IL GRANDE COMPOSITORE ARGENTINO, CELEBRE IN TUTTO IL MONDO PER L’ELEGANZA DEI SUOI TANGHI, AVEVA RADICI IN GARFAGNANA. UN’OPERA D’ARTE ORA LO RICORDA

«Una leggerezza nei movimenti veloci e sciolti, nello stesso tempo una passione compenetrante. I corpi legati in forme scultoree, pulsavano i cuori dei due tangheri, i visi rivolti a assorbire ogni attimo di contatto. Passeggiando per la Boca cosi Latina, i danzatori e la atmosfera presente mi ricordavano le balere, ma anche le danze dei butteri in Italia, uomini e donne forti così lontani dalla classicità e dai canoni della bellezza greco romana, forse più etrusca, più reale, più alla Pelizza. Quando Il Direttore del Museo del Parco – Centro Internazionale di Scultura all’Aperto di Portofino, Daniele Crippa, mi propose e informò della scoperta fatta a Villa Collemandina delle radici garfagnane del grande Astor Piazzolla mi tornò in mente quella atmosfera: il Tango, travolgente nella sua figura. Pensai a qualcosa di leggero come doveva essere l’invenzione e la fantasia di Astor con il suo bandeon e la passione nelle figure... pensai alle radici che legano l’Italia con l’Argentina, terra di emigranti di ogni genere e classe sociale, quindi entusiasta e speranzoso di creare un ulteriore ponte tra le due grandi nazioni, accettai di buon grado e volentieri di partecipare a questo progetto proiettato oltre oceano». Giacomo Maria Cavina

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La grande arte

CHI È GIACOMO MARIA CAVINA Artista di respiro internazionale, Giacomo Maria Cavina residente a Bologna di origine toscana da parte di madre, si interessa del concetto di leggerezza sin dall’inizio della sua carriera artistica. Appassionato e capace di creare Arte, Musica e Teatro che sin da bambino dimostra di avere nel sangue, esegue opere monumentali. Partecipa a biennali e rassegne museali. Nel 2006 l’ufficio filatelico della La Repubblica di San Marino, insieme all’ufficio Italiano, dedicano un “Gli Amanti” posta sotto il Palazzo del Governo; la stessa opera è stata compresa nel progetto dell’Unesco e dichiarata Patrimonio dell’Umanità. L’opera scultorea di grandi dimensioni “Cristo Salvatore” è stato posta nella Cattedrale di Campina Grande in Paraibe - Brasil Un’altra opera una grande Fontana che ritrae una famiglia danzante, ha trovato collocazione nel Policlinico Generale del Polesine; nel museo Archeologico delle Acque a Chianciano un “Persu” (figura mitologica etrusca) danza e gioca nella piazza antistante con giochi d’acqua. Sul porto di Portofino nel Museo del Parco – Centro Internazionale di Scultura all’Aperto, sulle sue mura, un “Cavaliere” scruta l’orizzonte e il mare, come a proteggere quella rare perla di bellezza che la natura e l’uomo ha preservato nel tempo. A Ferrara una grande scultura ritrae il lavoro e l’opera e da i suoi sei metri si muove leggera nell’aria; nelle Fondazioni Bolognesi “Un cavallo e un cavaliere” ricordano i mulini a vento e altre opere i “Palcoscenici”. In Cina sulla grande Muraglia Cinese le opere di Cavina hanno danzato sugli spalti nel 2005 e a Monte Carlo come a Parigi nelle Gallerie D’Hivern adiacenti al Casinò e in Victor Hugo ‘le sue opere hanno occupato il loro posto tranquillamente. Una serie di Palazzi Pubblici come il Palazzo Ducale di Urbino, il Palazzo della Ragione ed il Palazzo degli Eremitani a Padova, così come una serie di musei Archeologici, per citarne alcuni il Museo di Sarteano di Cetona e di Pitigliano, con quelli di Bologna, ospitano le sue opere. Ma non solo: grandi Teatri come lo Stabile di Genova e quello Degli Incamminati di Marradi, il teatro di Chiusi di Siena, e ancora storici palazzi come il Palazzo Zenobio a Venezia, la Biblioteca veneziana accolgono in permanente opere di Cavina. Le gallerie d’arte moderna di Sarnano di Bologna, di San Marino di Suzzara, gli Istituti di Cultura di San Francisco, New York e Chicago, di Berlino e Piazze pubbliche come a Montecatini, Vicenza e la storica Piazza Maggiore di Bologna. A Roma il Palazzo delle Esposizioni, la Galleria Agostiniana e il Palazzo Ruspoli hanno esposto e acquisito sue testimonianze artistiche. Tante altre città italiane ed estere vantano opere di Cavina, Palazzo Somaini a Volterra, molte abitazioni e collezioni private nel mondo. Cavina ha partecipato anche alle principali Fiere d’arte italiane, Art First di Bologna, Fiera di Padova e di Parma, Fiera di Cannes e di Pechino. La Casa di D’annunzio e la Rocca dei Perugini di Spoleto, il Palazzo Tozzoni di Imola, la Torre del Passatore, così come la prestigiosa Biennale del Sensibile di Restany a Lugo, hanno ospitato rassegne personali performance e simposi di Cavina. Innumerevole è la bibliografia e frenetica l’attività artistica intervallata da silenzi. Presente nei maggiori cataloghi d’arte si è interessato anche di arazzi e maschere prodotte in Argentina dove frequenta spesso la Fondazione Internazionale d’Arte, Fundacion Museo del Parque, estancia El Milagro, La Candelaria nella regione di Salta nel Norte Argentino.

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La grande arte

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CARLO MELITZANIS, “UNE DANSE DES COULEURS” di Anna Maria Solari

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arlo Melitzanis nasce a Genova nel 1979 da padre greco e da madre italiana; la sua passione per la pittura probabilmente si forma per effetto di un’immersione totale nel mosaico di colori e di forme che la sua infanzia gli dona. Nell’osservazione del paesaggio ligure e della natura, a tratti selvaggia e ricca di atmosfere, delle isole greche, riesce a cogliere nelle sue opere la magia del creato e la sua immensità, con suggestiva vitalità e conoscenza. Le sue tele esprimono una miscellanea di colore quasi a creare un unico percorso, a tratti definito, talvolta irraggiungibile. Lo sguardo si perde tra forme che si liberano nella tela inseguendo una traccia concentrica in una evoluzione che pare perpetua. L’eleganza espressa, talora simmetrica è frutto di una profonda e continua analisi della simbologia istintuale che scaturisce dalla sintesi delle probabilità dell’essere.

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La tecnica sostiene la ricerca, reagisce all’emozione ed esprime nel colore un mosaico di forze passate e future di un mondo possibile ed accettabile. Le sue opere, molto apprezzate da critici italiani e greci, sono state esposte in varie mostre in Italia ed all’Estero ed adornano case private e attività commerciali, fortemente volute da amanti di un’arte emergente e originale. Definito dai critici, “artista con gli occhi del cuore” riesce continuamente ad osservare ciò che lo circonda con umiltà ed è in grado di raccogliere le forze per elaborare espressioni e forme che obbligano chi osserva le sue opere, a specchiarsi nell’enigma dell’arte.

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CHRISTIAN ROCCATI:

SCRIVERE LA MONTAGNA

di Matteo Ceschina

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hristian Roccati è uno scrittore e un alpinista che insegue da anni la sua vocazione trascendente grazie al mondo della montagna. È autore di libri di narrativa, manuali, guide e saggi, e la sua opera mira soprattutto a creare cultura portando il turismo nelle vallate meno conosciute, «economia verde dove serve», desaturando

i luoghi gremiti dal turismo. Gruppi di persone rispettose dell’ambiente che frequentano le valli isolate possono contribuire alla loro sopravvivenza, con il sostentamento dei valligiani e della relativa economia rurale. Lo scrittore, storico ed ex atleta di livello nazionale in atletica leggera, è accademico e testimonial alpinistico del

QUANDO SI PARLA DI OUTDOOR NEL NORD-OVEST D’ITALIA, E SOPRATTUTTO IN LIGURIA, CHE SI DISCORRA DI ESCURSIONISMO O DI SCALATE, DI GROTTE O DI CANYONING, DI MEETING DI CULTURALI O DI VOLONTARIATO SPUNTA SEMPRE IL NOME DI CHRISTIAN ROCCATI. ECCO CHI È QUESTO PERSONAGGIO SCHIVO E RITIRATO, EPPURE ONNIPRESENTE NEL PANORAMA DI SETTORE 70 INGENOVA Magazine

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L’intervista

Gruppo Italiano Scrittori di Montagna. Ha al suo attivo la pubblicazione di venti libri e quattrocento articoli tra cartacei e radiofonici. È autore di numerose mostre fotografiche, conseguenza della pubblicazione di più di quattrocento immagini. Le sue opere hanno vinto tre premi letterari nazionali in Piemonte, Liguria e Friuli. L’impegno continuo generato dalle oltre cento conferenze è esemplificato nei cinque incarichi da addetto stampa nazionale. Dal 2013, a 34 anni, è attualmente il più giovane componente della Commissione Centrale delle pubblicazioni del CAI. Con un impegno così vario e intenso, viene spontaneo domandarsi di che cosa si stia occupando al momento Christian. «Gli impegni sono sempre tanti e devo trattare più argomenti contemporaneamente. In questi giorni, mentre ultimo il mio libro Inseguendo la brezza, il romanzobiografia sulla vita dell’esploratore Pier Luigi Airoldi, ho anche iniziato a lavorare alla narrazione della mia biografia atletica che sintetizzerò nel libro Momenti di quasi gloria». Cos’ha significato per te l’atletica? Correre è stato un decennio di crescita notevole che mi ha permesso di confrontarmi con i massimi livelli italiani, quindi con il significato di una vera preparazione totale in cui spendi il 100% delle tue energie mentali per affinare il tuo equilibrio psicofisico. È la stessa cosa che fai praticando arrampicata? No. Lo sport per me è un qualche cosa di nobile ed elevatissimo, che però resta nella sfera umana, una sola tra le tante componenti che appartengono al mondo alpinistico, che annovera soprattutto elementi di arte trascendente e spiritualità.

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Ti occupi anche di manualistica tecnica? Ho scritto due manuali, uno sull’arrampicata sugli alberi per gli arboricoltori – Tecniche di Tree climbing – che mirasse alla sicurezza sul lavoro e a un approccio più sensibile con i nostri fratelli verdi, e un secondo, La biodispensa, che permettesse alle persone un utilizzo degli elementi naturali per la cura della propria persona. Credo vi sia molta comunione con la Terra in questo, ovviamente grazie al mezzo della necessaria preparazione tecnico-scientifica. Il tuo prossimo progetto? Devo ultimare al meglio i miei libri di narrativa e le ultime guide e contemporaneamente dare il mio contributo per la manifestazione di beneficienza «Finale for Nepal» e gli altri meeting affini. La cosa bella della Montagna è che regala ad ognuno il proprio angolo di paradiso: basta solo coglierlo e rispettarlo. Parlaci dei tuoi progetti narrativi. «Dopo aver terminato e pubblicato i due lavori di cui abbiamo parlato, cercherò di ultimare il vecchio progetto del libro che chiude la trologia dei miei tomi di racconti.

I LIBRI DI CHRISTIAN ROCCATI LIBRI 2013 - Inseguendo la brezza (Romanzo biografico sulla vita di Pier Luigi Airoldi in uscita a novembre) - Etica dell’Equilibrio (Saggio breve nei quaderni d’Etica del GISM) - Il Mare segreto della Liguria (Guida escursionismo marittimo e attività acquatiche) - Minitrekking sulle Alpi occidentali (Guida ai trekking da 2-4 giorni in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta) - Tecniche di tree Climbing (Manuale di scalata su alberi per arboricoltori) LIBRI 2012 - Ombre Blu (Guida di racchette da neve in Valle d’Aosta) - Le più belle escursioni con le ciaspole (Guida di racchette da neve in Liguria e Piemonte) - Onde di Pietra (Guida di free climbing in Liguria) LIBRI 2011 - Escursioni in Valle d’Aosta (Tour escursionistici poco conosciuti in Valle d’Aosta) - La Bio dispensa (Manuale di utilizzo di rimedi naturali per cura della persona e economia domestica) - Escursioni all’isola d’Elba (Guida di escursioni, trekking e ferrate all’Elba) LIBRI 2010 - Lacrime nella Pioggia (Libro di racconti di montagna. Prefazione di Spiro Dalla Porta Xydias, premio “Con il cuore, con l’ideale, con la corda”) LIBRI 2009 - Le Montagne di Genova (Guida di escursioni, trekking, trail, ferrate e grotte in provincia di Genova. Prefazione di Annibale Salsa, 3° classificato al premio nazionale LeggiMontagna) - Dante (Edizione estesa - romanzo biografico sulla vita di Dante Conchatre) LIBRI 2008 - Sedersi sulle Pietre (Libro di racconti di montagna) - Dante (Romanzo biografico sulla vita di Dante Conchatre) - Il Sale sulle Ruote (Guida alla mountain bike in Liguria) LIBRI 2007 - Valle d’Aosta (vol.1) (Guida alle ferrate ed escursionismo in Valle d’Aosta) - Gli ospitalieri e la guerra nel medioevo (Trattato storico sulle tecniche di combattimento gerosolimitane) - L’altimetro segna Zero (Guida di alpinismo e ferrate in Liguria)

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L’intervista Uscì prima Sedersi sulle pietre e poi a seguire Lacrime nella pioggia, con la premessa di Spiro Dalla Porta Xydias, che si aggiudicò il premio nazionale “Con il cuore, con l’ideale e con la corda” alla sua prima edizione. Lo stesso salto di qualità tra il primo e il secondo volume è presente con il terzo che si intitola L’ultimo bicchiere di stagione. A seguire lavorerò a una biografia di altissimo profilo e sceglierò tra quelle che mi hanno proposto. In realtà tutto ciò è un avvicinarsi alla grande narrativa, non per forza di settore, che è il mio vero stile e che voglio raggiungere solo dopo aver perfezionato negli anni un livello qualitativo che io giudichi accettabile. E per quanto riguarda le guide? Si tratta di lavori che progressivamente andrò abbandonando per focalizzarmi sulla narrativa, ma che per i prossimi anni comporranno gran parte della mia produzione. Ho già ultimato alcuni libri che devono semplicemente esser stampati e distribuiti e continuerò a trattare su altri. Ci sono un’infinità di lacune, sia sulla tipologia di guide sia sui settori geografici, anche solo in Italia. Devo semplicemente mettere su carta ciò che manca. Le mie guide servono al territorio più che a me e per questo cerco di farle al meglio, coinvolgendo comunità locali e associazioni. Nell’ultimo anno ho iniziato una collaborazione con Edizioni del Capricorno che lavora in parallelo a La Stampa e ovviamente opera anche in libreria. Ciò mi ha permesso una distribuzione capillare. Lavoro anche con editori di grande rillievo come Idee Verticali d Andrea Gallo: con lui ho pubblicato volumi come Onde di Pietra di cui sono davvero orgoglioso. Fra poco arriverano le prime nevicate in quota e chiunque voglia camminare nella neve ad ovest passerà per i miei libri. La regina delle Alpi, la Valle d’Aosta, l’ho descritta con la mia migliore guida, Ombre Blu, che comprende il compendio completo delle vallate della regione. Chi preferisce la Liguria o il Piemonte, può invece usare l’agevole libro Le più belle escursioni con le ciaspole. La produzione continua...

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FULVIO COLLOVATI:

“BUON MERCATO, MA SERVE EQUILIBRIO” L’EX DIFENSORE DELLA NAZIONALE E DEL GRIFONE ANALIZZA IL MERCATO ESTIVO DEL GENOA. «MANCA FORSE QUALCOSA A CENTROCAMPO»

di Pamela Guarna

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n virtù dell’analisi sul calciomercato del Genoa e sulla stagione che ha preso il via, la nostra redazione ha deciso di contattare Fulvio Collovati, noto opinionista televisivo, campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982 ed ex difensore del Grifone per quattro stagioni dal 1989 al 1993. Collovati in rossoblù ha totalizzato settentadue presenze e il quarto posto con Bagnoli in panchina nel 1990-1991. Milan, Inter, Udinese e Roma sono state le altre sue squadre. Dopo il ritiro dal calcio giocato ha prodotto numerose trasmissioni sportive a livello nazionale locale come Sfoghi di Calcio, il Derby del Lunedì, Il Campionato dei Campioni, ma ha anche esercitato il ruolo di opinionista nelle trasmissioni Rai come Notti Mondiali e la Domenica Sportiva. Ha esercitato la carica di direttore sportivo del Piacenza dal 2001 al 2004 e telecronista degli Europei del 2012.

Come valuta il calciomercato estivo del Genoa? La squadra di Preziosi ha agito bene sul mercato rinforzando l’attacco e la difesa: questi due reparti hanno un mix tra giovani e giocatori di esperienza. Sarà molto importante l’unione di questi due fattori. In avanti con Gilardino, Calaiò e Santana hai giocatori di categoria che ti garantiscono molte reti. Sono arrivati poi i giovani Stoian dal Chievo Verona e Fetfatzidis dall’Olympiakos di cui si parla gran bene. Così come Centurion: quest’ultimo, Fetfatzidis e Santana sono molto abili a saltare l’uomo e ad andare sul fondo a crossare per la punta centrale. Se tutto il meccanismo funzionerà al meglio, Gilardino e Calaiò saranno temibili in area di rigore. Inoltre c’è da considerare che Gilardino si deve guadagnare i Mondiali che si disputeranno in Brasile: ha tutto l’interesse a fare bene e la squadra che è stata creata si integra bene con il suo modo di giocare. La difesa è stata rinforzata con giocatori di valore, di categoria e con alle spalle trofei vinti come Gamberini ed Antonini: inoltre Portanova e Manfredini sono rimasti, così come Antonelli. Sono presenti poi i giovani De Maio, Vrsaljko e Sampirisi. Se dovessi trovare il pelo nell’uovo potrei dire che manca un centrale veloce, ma Liverani saprà come agire. Forse la dirigenza poteva fare qualcosa in più a centrocampo che a mio giudizio doveva essere composto da qualche giocatore in grado di offrire più copertura alla difesa, dato che il Genoa intende giocare un modulo molto offensivo e dispendioso dal punto di vista energetico. In mezzo al campo manca protezione ed equilibrio, ma il mister con i nuovi arrivi saprà trovare una sistemazione giusta: c’è tanta scelta, sia in temi di moduli che di giocatori. Diciassette sono stati i nuovi arrivi: a differenza delle passate stagioni è stato fatto un mercato preciso e dettagliato. Condivide? Sarà la stagione del riscatto? A Preziosi piace sempre cambiare, le ultime stagioni sono state sofferte e ricche di errori: questa stagione deve essere quella del riscatto, occorre recuperare credibilità sia dai tifosi che da tutti gli addetti ai lavori. Il presidente è consapevole di questo e è convinto di aver fatto una buona squadra. Il Genoa se ingrana bene può disputare un campionato tranquillo. Eccetto le grandi come Juventus, Napoli, Fiorentina, Inter, Milan e Roma, il Genoa può cercare di giocarsela con le altre, vedo un campionato che può presentare in queste battute iniziali due tronconi. Le grandi che ho citato prima e tutte le altre medio-piccole. Occorre però dare un freno alle polemiche che possono scatenarsi ogni qualvolta che la squadra perde. Leggendo i quotidiani sportivi nazionali e i maggiori siti web calcistici, molti addetti ai lavori vedono Sassuolo, Livorno, Bologna e Catania come pretendenti alla salvezza: è d’accordo? Penso che sia prematuro dare valutazioni adesso, il calcio insegna che è il campo a parlare e non l’analisi di una rosa

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Sport in Liguria nel complesso. Il Genoa deve pensare a se stesso, a credere nei suoi mezzi e a riscattare le ultime due sofferte stagioni, come ho detto prima.

Con la maglia della Nazionale è Campione del Mondo nel 1982, in Spagna.

Finalmente è stato acquistato un regista già rodato nel campionato italiano e di qualità: Lodi può fare la differenza nel Genoa come è successo a Catania? Direi di sì: l’ex Frosinone è il giocatore giusto per il Grifone, un calciatore di queste caratteristiche mancava da tre stagioni, dopo Thiago Motta e Milanetto il Genoa necessitava di un regista dai piedi buoni, capace di segnare, abile sui calci piazzati e sui calci d’angolo. Un giocatore di queste caratteristiche è fondamentale in ogni squadra e può permetterti davvero di fare parecchi punti: inoltre Gilardino e Calaiò possono sfruttare al meglio le azioni che partono dai piedi di Lodi. Capitolo portiere: si è punta tutto su Perin, giusta la scelta? Si, l’ex Pescara è tra i migliori giovani nel suo ruolo e può fare il titolare. Se il Genoa saprà aspettarlo e se nessuno gli metterà pressione addosso, sarà un grande acquisto. Se i giovani sono sottoposti ad ansia c’è il rischio che possano deconcentrarsi e demotivarsi: occorre incoraggiare e dare il giusto tempo di crescere. Si dice ormai da tempo che il nostro campionato dia poco spazio ai giovani rispetto ad altri campionati importanti a livello europeo: dobbiamo osare di più, investire sui giovani e il Genoa a mio giudizio ha fatto molto bene a puntare su tanti giovani, come Perin ad esempio. Anche altre squadre stanno puntando sui giovani: questo è positivo, però al tempo stesso si vuole puntare sui ragazzi ma al primo errore di questi piovano forti critiche con il rischio di bruciare i diretti interessati. Io ad esempio ho esordito nel Milan in prima squadra molto giovane, avevo 19 anni e mi è stata data la possibilità di rendermi protagonista. Quando punti su un giovane devi purtroppo tenere conto che può rappresentare anche un rischio. Ma se intravedi delle ottime qualità allora puoi stare tranquillo: il presidente del Genoa e la dirigenza hanno fiuto nei giovani, lo dimostrano gli ultimi anni a partire dalle giovanili.

Con il MIlan ha vinto lo scudetto nell’annata 1978/79.

Come giudica l’arrivo di Bizzarri? E’ un portiere di esperienza, a Roma sponda Lazio ha giocato molto poco, ma quando è sceso in campo ha dimostrato di essere all’altezza. In caso di difficoltà di Perin Bizzarri è pronto a dare il suo contributo.

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Sport in Liguria

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EVANI: «PETAGNA HA LE QUALITA’ PER EMERGERE» di Diego Anelli

L’EX MILAN E SAMPDORIA, ATTUALE COMMISSARIO TECNICO DELL’UNDER 20, PARLA DI DUE PROMETTENTI BLUCERCHIATI

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n collaborazione con Sampdorianews.net abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Alberigo «Chicco» Evani, indimenticato doppio ex di Milan e Sampdoria e attualmente Ct dell’Under 20, per commentare l’ arrivo in blucerchiato di Andrea Petagna e il rendimento di Gianluca Sampietro nella rappresentativa azzurra.

Chicco, è Andrea Petagna in blucerchiato. Da grande conoscitore di calcio ed esperto del mondo giovanile, come valuti le attuali caratteristiche del promettente attaccante di scuola milanista? Gli sono sempre state riconosciute qualità importanti, sia tecniche che fisiche; la sua struttura ha sempre fatto la differenza nelle leve giovanili ed è riuscito a sfruttarla al meglio. È molto forte di testa, ha un fisico imponente e, anche se nell’ultimo anno è senz’altro migliorato, la sua difficoltà riguarda la continuità in copertura, nella necessità di sacrificarsi per la fase difensiva: ormai nel calcio moderno tutte le squadre hanno bisogno di 11 giocatori ben posizionati in modo attivo. A volte fa un po’ di fatica

in questo senso, ma è già migliorato nell’ultima annata. Si tratta del centravanti classico, sicuramente è meno mobile di Gabbiadini e di Eder, ma ha le qualità per poter emergere in una squadra come la Samp, nell’ambiente blucerchiato può trovare il giusto spazio. Non penso sinceramente sia ancora pronto per fare il titolare o quasi nell’11 doriano, ma stiamo parlando di un ragazzo in fase di miglioramento, con grandi mezzi e altrettanti prospettive, tutto dipenderà da lui e da chi potrà indirizzarlo nel corso della carriera. Del resto a 18 anni se non siamo dinanzi ad un fenomeno nessuno è già pronto per fare le differenza in serie A, ma potrà diventare un giocatore importante, magari accelerando i tempi in blucerchiato. Nelle convocazioni per l’Under 20 azzurra hai dimostrato di tenere in seria considerazione Gianluca Sampietro, centrocampista di proprietà della Sampdoria e attualmente al Pisa. Come valuti la crescita del talento di scuola blucerchiata? Sampietro è un ragazzo che sa fare entrambe le fasi, ha fatto esperienza in Lega Pro, ora la sta ripetendo, è un ragazzo positivo innanzitutto come persona, poi come giocatore; si tratta di un aspetto al quale teniamo moltissimo. Ha dimostrato di possedere tutte le caratteristiche necessarie per fare il caso nostro. Non cerchiamo i più bravi in assoluto, ma i giocatori aventi le caratteristiche giuste per il nostro progetto tattico non avendo molto tempo a disposizione. Gianluca fa parte di questi ragazzi, mi auguro che possa essere importante anche in prospettiva Under 21, se continua a far bene credo che abbia le possibilità per poter salire.

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Ristorante Le Cantine di Mattelin

A cura di Virgilio Pronzati

Sulle alture del colle di Coronata si riscoprono antichi sapori e vecchie tradizioni con la seconda licenza ristorativa di Genova

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l Ristorante “Le Cantine di Mattelin” gode di un’ottima posizione poichè si affaccia su un’ampia terrazza esterna con vista sulla splendida Genova ed il suo Porto. “Le Cantine di Mattelin” è un ristorante molto attento alle esigenze dei clienti e questo si traduce in qualità dei prodotti e qualità nella preparazione dei piatti. Propone un menu molto vario che comprende non solo fragranti pizze, ma anche deliziose prelibatezze di focacceria e i piatti della cucina tradizionale ligure. Tra le specialità, la farinata e la carne e pesce alla brace. Tutti gli ingredienti utilizzati per realizzare le pietanze sono scelti accuratamente: il punto di forza del ristorante consiste nell’attenta ricerca della qualità. Inoltre “Le Cantine di Mattelin” offre una vasta gamma di menù per tutte le esigenze: menù light, piatti vegetariani e per celiaci. Molte sono le ricette di terra immutate attraverso i secoli, saporite, profumate e semplici: dalle trofie al pesto alla farinata, alla trippa alla genovese molto più delicata ai pansoti. Vi è poi la cucina “di mare. Una cucina realizzata con pesce azzurro come le acciughe, i limonetti e gli splendidi bianchetti, oppure altri quali i pesci luna, i saraghi ed i branzini.

Le cantine di Mattelin Via del Boschetto 15 r. 16152 Genova Coronata Tel. 01065.15.145 ristorante@cantinedimattelin.com www.cantinedimattelin.com Giorno di chiusura settimanale Lunedì. Martedì, Mercoledì, Giovedì aperto solo la sera.

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di Pamela Guarna

L’

introduzione della pagina sportiva nei quotidiani italiani è datata 1896, con la prima pubblicazione della Gazzetta dello Sport: le pagine non superavano le cinque unità e trattavano gare ciclistiche non ufficiali nel nord Italia organizzate dalla stessa Gazzetta. Nello stesso periodo il Corriere della Sera, già avviato dal 1876 tramite l’inserto gratuito la Bicicletta, cercava di contrastare la nuova arrivata ed i suoi principali avversari come la Stampa e il Mattino. L’attività agonistica era entrata nel nostro paese per ragioni sportive nelle società di mutuo soccorso mazziniane attraverso il tiro a segno, perché solamente in questo modo l’uomo imparava a mirare. La svolta si ebbe qualche anno più tardi grazie ad alcuni giornalisti della Gazzetta dello Sport che già da diverso tempo pensavano di organizzare un evento sportivo importante come il Giro d’Italia: il Corriere della Sera non rimase a guardare e ideò una corsa automobilistica in Europa. Questo evento

purtroppo non ebbe successo e le prime critiche iniziarono a prendere campo. La Gazzetta dello Sport si aggiudicò così il primato della prima pagina sportiva ad essere creata in Italia. Qualche mese più tardi la stessa Gazzetta decise di affiancare al tema ciclistico quello del calcio, decisamente più ricco di eventi e seguito da un folto numero di spettatori. Il calcio infatti proponeva più manifestazioni nell’arco di un mese, a differenza del ciclismo che si presentava pochissime volte all’anno. Nel frattempo nel corso degli anni nacquero diverse società calcistiche: Genoa, Milan, Inter, Juventus, Torino e Pro Vercelli, solo per citarne alcune. Le squadre fondate organizzarono tornei italiani allo scopo di premiare il vincitore con lo scudetto. Il direttore del primo quotidiano sportivo non si lasciò sfuggire questo evento ideando pagine speciali che ebbero già allora molto successo, soprattutto nel pubblico maschile: il giornale decise così di dare più spazio anche negli anni successivi al settore calcistico, pur senza tralasciare il ciclismo. Con il passare degli anni il quotidiano si ampliò ancora e vennero trattati con continuità altri sport come il nuoto, la boxe, l’atletica e, ogni quattro anni, le olimpiadi e i mondiali. Soprattutto per i campionati del mondo la Gazzetta dello Sport ideò diverse pagine speciali ricche di statistiche, record e precedenti. Solamente con l’avvento della seconda guerra mondiale il giornale ebbe un calo di interessi e di vendite: il conflitto fece passare in secondo piano il tema sportivo, ma questo settore cominciò a riprendere campo nei primi anni Cinquanta, tornando a riprendere gli argomenti che l’avevano contraddistinta. Anni più tardi entrarono in scena due concorrenti per la nota testata: il Corriere dello Sport e Tuttosport. La Gazzetta dello Sport ebbe sempre il suo predomino sia dal punto di vista delle vendite che delle preferenze. Verso la metà del 1950 entrò in scena la televisione e nacquero diversi programmi sportivi, come Tutto il calcio minuto per minuto e Novantesimo minuto (condotti da cronisti che hanno fatto la storia del calcio televisivo). Sulla scia di questi irruppe negli anni settanta il Processo di Biscardi, programma televisivo dichiaratamente votato alla chiacchiera e alla polemica che riscontrò un immediato successo di pubblico grazie ai toni accesi ed esasperati e agli scoop.

CALCIO E CICLISMO TRA I PRIMI SPORT «COPERTI» DALLA GAZZETTA E DAI SUOI CONCORRENTI, FINO AI SUCCESSI DEGLI ANNI OTTANTA

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Sport e giornali

I giornali sportivi si difesero dai concorrenti televisivi trattando temi che in TV non venivano svolti: per dar loro ancora più risalto, la Gazzetta decise di alternare a notizie sportive a fatti che coinvolgevano direttamente la vita privata degli atleti e inchieste. Un esempio è lo scandalo del calcioscommesse degli anni Ottanta, che portò alla retrocessione di squadre illustri come il Milan, e dall’analogo fenomeno di «Moggiopoli». Saranno tuttavia i mondiali svolti in Spagna nel 1982, e i mesi immediatamente successivi, a segnare lo sviluppo della nuova stampa sportiva. L’esperienza del mondiale confermò il successo che il quotidiano sportivo aveva raggiunto fino a

quel momento in termini di popolarità e di diffusione presso i lettori, al punto che la Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport-Stadio raggiunsero i propri record, tuttora imbattuti, di tiratura nei giorni del torneo e continuarono l’ascesa anche negli anni successivi, con aumenti graduali pressoché continui fino alla fine degli anni Ottanta. Il boom editoriale della stampa sportiva era ormai un dato di fatto. I mondiali del 1982 svolti in Spagna rappresentarono un punto di svolta anche per un altro noto quotidiano, la Repubblica, fondata nel 1976: inizialmente le sue pagine erano dedicate a temi politici, di attualità, cronaca, mentre il grande assente era lo sport. Il direttore del giornale, per contrastare i concorrenti, decise di dare spazio alle pagine sportive affidandosi sia a cronisti maschili (Gianni Brera su tutti) che femminili.

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IL MUSEO DELLA STORIA DEL GENOA di Matteo Sicios info@matteosicios.com

Sala dedicata alla tifoseria. Nella foto accanto Una parete è dedicata a Fabrizio de Andrè e Don Andrea Gallo.

120 ANNI DI GENOA E PER L’OCCASIONE È STATO INAUGURATO IL NUOVO GENOA MUSEUM AND STORE AL PORTO ANTICO

I

l primo evento espositivo curato dalla Fondazione Genoa 1893 è stato presentato al pubblico nel 2008 con una mostra dal titolo “Football 1898-1908. L’età dei Pionieri”. L’esposizione ha dato il via alla realizzazione del Museo della Storia del Genoa, aperto nel 2009, sito in Salita Dinegro 7r vicino a Piazza Corvetto. Da allora la Fondazione Genoa 1893 si occupa del Museo con passione ed entusiasmo, senza dimenticare i suoi scopi statutari: promuovere tra le nuove generazioni la crescita delle comunità dei sostenitori del Genoa e l’identificazione nei valori della sua tradizione sportiva e socio-culturale; curare la raccolta di documentazione e materiali e promuovere ricerche sulla storia del Genoa, anche nel contesto della storia della città di Genova e di quella del

gioco del calcio in Italia, perseguendone la divulgazione anche mediante l’allestimento e la gestione di una struttura espositiva permanente. Nel 2010 il Museo ottenne dal Ministero per i Beni Culturali il riconoscimento di ente di “rilevante interesse culturale”, l’anno successivo entra a far parte della Federazione dei Musei del Calcio insieme a Fiorentina, Padova, Torino, Juventus. Il 2013 è l’anniversario dei 120 anni del Genoa e l’anno della nascita del nuovo Genoa Museum and Store al

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Il consulente museale

Copia di “Prezzi” d’altri tempi.

Gli allenatori della storia del Genoa.

Porto Antico, nella palazzina San Giobatta, proprio dietro “Eataly”. Il lavoro della Fondazione Genoa e del popolo genoano, però, non cambia: l’impegno è incentrato sulle dieci sale dell’esposizione, i duecento video e gli oltre 500 pezzi da collezione, ma soprattutto sull’instancabile lavoro di divulgazione dell’importante patrimonio rappresentato dalla storia del club. La nuova location alla palazzina San Giobatta è un link tra passato e futuro, tra il mondo marittimo e mercantile che portò a Genova i pionieri inglesi che fondarono il club e la vetrina turistica più importante della città. Entrare al Museo significa fare un tuffo nei ricordi di tante sfide calcistiche, nei cassetti di casa traboccanti di cimeli e vecchie bandiere, vuol dire sfogliare antiche cartoline di Genova e sentire il rimbombo nelle orecchie dei tanti cori della gradinata Nord, parlare con persone importanti del mondo della cultura e dell’economia di una città che fu, di Genoa, naturalmente. Questa è l’alchimia realizzata solo grazie al popolo genoano che ha conservato e poi donato antichi “reperti” della propria passione. Queste le emozioni che si provano a percorrere le sale e i corridoi. Un oggetto antico, una tessera, un pallone, una maglia, per andare indietro nel tempo. La voce di De Andrè, le immagini di un gol indimenticabile, una coreografia, il modellino del vecchio stadio per ricordare insieme. Un Museo che ha l’obiettivo, già raggiunto, di unire, grazie a questi ricordi che diventano racconti, le vecchie e le nuove generazioni. Nonni che spiegano a nipoti. Questo è il filo rosso, o meglio – rossoblù – dell’esposizione. Genova com’era. Perchè il Genoa è uno strumento per guardare la città e la sua evoluzione. Si scorgono nei video e nelle immagini esposte i volti di una Superba che è cambiata (il materiale è stato raccolto presso Fondazione Ansaldo, Istituto Luce, Sky Italia e Rai Teche). Personaggi, luoghi e abitudini che non ci sono più, ma che rivivono nella casa dei genoani. Il visitatore che entra al Museo viene coinvolto in un percorso interattivo e ricco di sensazioni, stimolate da installazioni multimediali di ultima generazione e da oggetti-simbolo del popolo genoano.

La Gradinata Nord.

“Gli allenamenti e le tattiche”.

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Un cartellino F.I.G.C. di mister “Guglielmo” Garbutt a Genova.

Sala denominata “Inizia la leggenda”.

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Il consulente museale

IL PERCORSO ATTRAVERSO LE SALE ESPOSITIVE La tessera sociale di Luigi Ferraris.

Giochi d’epoca rossoblù.

La prima sala è dedicata alle mostre temporanee che rendono il Museo sempre diverso dalla visita precedente e ricco di novità, anche nell’esposizione. “Inizia la leggenda” è dedicata ai primi anni e agli sport in voga in quegli anni, tra Genova e Regno Unito. I pezzi esposti sono veri e propri cimeli, come il primo atto costitutivo. “Le vittorie”, le immagini video delle vittorie del Genoa accompagnano la visita al pallone in cuoio del primo campionato e alla medaglia destinata alla squadra vincitrice; una teca conserva invece la maglia indossata nell’anno 1913 da Angelo Dellacasa. “Gli allenamenti e le tattiche” un antico cavalletto per i massaggi, ma soprattutto il prezioso orologio-cronometro in oro con dedica in smalto rosso e blu, regalato nel 1914 dai soci a William Garbutt, primo mister professionista nella storia del calcio italiano. E poi ancora: uno straordinario video sull’evoluzione della tattica di gioco negli anni. “I campi” con lo spazio dedicato ai luoghi che hanno segnato la storia del Genoa: si possono notare i plastici dello stadio di Marassi nelle varie conformazioni (1911, 1925 e 1933), partendo dai primi terreni di San Gottardo e Ponte Carrega. “Le partite, le maglie e i giocatori” dove si viene introdotti da due teche dedicate a “Luigin” Burlando. Qui si trova la collezione di maglie storiche originali (Meroni, Abbadie, Signorini). Un grande schermo permette di selezionare spezzoni delle partite tra le centinaia a disposizione. “La Tifoseria”, attraverso reperti di pregio (tessere, documenti) racconta la storia della comunità dei sostenitori. Gli schermi appesi alle pareti rimbalzano immagini di Genoani illustri (Don Andrea Gallo, Sandro Pertini, Fabrizio De Andrè, Enzo Tortora, Vittorio Gassman, Gianni Brera, Giuseppe Siri etc.). “Salone 1893” ospita un’area dedicata al Genoa dei giorni nostri. I sistemi video altamente tecnologici accompagnano alla scoperta dei presidenti, dei gol più importanti, all’evoluzione della struttura societaria e degli statuti. “La stampa” ospita gli articoli più significativi dei quotidiani sportivi sin dai primi anni e opportunamente digitalizzati. L’ultima sala è quella che accoglie le spettacolari coreografie, riprodotte sulla quinta (mega schermo) con i cori che hanno reso celebre la tifoseria. Per saperne di più: www.fondazionegenoa.com

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IL 2013 D’ORO

DI CLAUDIA

TARZIA

ANNATA DA RICORDARE PER LA FRESCA VINCITRICE, LO SCORSO LUGLIO, DELLA MEDAGLIA D’ORO NEI 100 FARFALLA ALL’EUROPEO JUNIORES DI POZNAN

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n’altra annata da incorniciare per Claudia Tarzia, la stella del Genova Nuoto, coronata dall’oro ai Campionati Europei di Poznan. La stagione non era cominciata sotto i migliori auspici, con tutti gli interrogativi connessi alla convalescenza seguita alla mononucleosi contratta nel finale dell’estate scorsa: ma Claudia ancora una volta ha dato prova del suo carattere buttandosi a preparare la nuova stagione con serenità e determinazione. E i risultati si sono visti da subito, a gennaio al Trofeo Aragno con il sensazionale, per la Liguria, 59”96 sui 100 farfalla, nuovo primato regionale che cancella quello di Paola Cavallino, miglior nuotatrice ligure di sempre e che fa di Claudia la prima atleta ligure a scendere sotto il minuto su questa distanza. Da lì un crescendo per la portacolori del Genova Nuoto, allenata da Ambrosi e Morando che torna dai campionati di categoria di Riccione con due medaglie d’oro ed un argento rispettivamente nei 200 – distanza da lei non amata – con un ottimo 2’13’02, premessa di quanto poi otterrà in estate, nei

100 dominati in 1’00”36, e nei 50, suo tallone d’Achille, con un significativo 28”04. Sullo slancio centra anche la finale agli Assoluti primaverili ottenendo il tempo limite per gli Eurojunior. Così a Luglio a Poznan in Polonia Claudia ottiene il risultato più bello, che la iscrive nell’albo d’oro dei giovani di livello internazionale, il titolo Europeo nei 100 farfalla con il tempo di 59”68, superando se stessa come solo i grandi sanno fare per battere in rimonta per un centesimo la favorita Svecena della Repubblica Ceca, portando a casa l’unica medaglia d’oro della spedizione azzurra. Un trionfo. Appena il tempo per celebrare con una sobria bicchierata assieme a tutti suoi compagni del Genova Nuoto al bar della piscina Sciorba, suo abituale quartiere d’allenamento, e poi via a Roma ai Categoria estivi. “Vincere aiuta a vincere” è il motto dei grandi, e Claudia non è certo tipo da riposare sugli allori; così, col sorriso ma con la grinta di sempre, a Roma centra ancora due primi posti nei 200 farfalla – in 2’14”02, ben tre secondi sotto il suo vecchio record – e nei 100 in

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Liguria Sportiva

1’00”31, oltre a un bronzo sui 50 in 27”58, mezzo secondo sotto il suo primato, a dimostrazione che anche la velocità di base comincia a migliorare. Potrebbe bastare ma non finisce qui, perché a Dubai si disputano i mondiali under 17: è un’occasione da non perdere per una sedicenne con tanta adrenalina in corpo ma ormai in riserva d’ossigeno, che vola così negli Emirati e nonostante tutto agguanta ancora con le unghie e coi denti un posto in finale nella sua specialità preferita, i 100 farfalla. Ora può davvero bastare anche se quanto ottenuto in questo 2013, che incorona Claudia Tarzia regina incontrastata del delfino a livello Juniores, dovrà essere analizzato con calma per proseguire un cammino che può dare tante soddisfazioni a Claudia, al Genova Nuoto e al suo staff.

CLINIC Il Genova Nuoto, anticipando il Trofeo Nico Sapio, organizza quest’anno il 31 ottobre 2013, un clinic che si terrà a Genova presso – Le Terrazze del Ducale - piazza Matteotti 8a: “RICERCA DEI TALENTI IN USA E IN ITALIA E LA PREPARAZIONE E GESTIONE DEI TEAM NELLE GRANDI COMPETIZIONI OLIMPICHE E MONDIALI” RELATORI: David Marsh: Assistente allenatore della squadra Olimpica Maschile alle Olimpiadi di Londra, Capo Allenatore ai Mondiali 2003, allenatore di Cullen Jones, Nick Thoman Cesare Butini: Direttore tecnico Nazionale Italiana di Nuoto Walter Bolognani: Responsabile Squadre Nazionali Giovanili Ore 9,00 accredito partecipanti Ore 10,00 prima relazione: LA RICERCA DEL TALENTO NEL NUOTO IN USA E IN ITALIA Ore 12,00 COFFEE BREAK Ore 14,00 seconda relazione: LA GESTIONE DELLE SQUADRE NAZIONALI NEI GRANDI EVENTI (Olimpiadi e Campionati del Mondo) Ore 16,00 (17,00) chiusura lavori e consegna attestati di partecipazione QUOTA PARTECIPAZIONE 50€ TESSERATI FIN, 60€ NON TESSERATI da versare sul posto ISCRIZIONI: via mail a genovanuoto@genovanuoto.net entro domenica 27 ottobre 2013 indicando: cognome e nome – indirizzo – telefono - e-mail Team di appartenenza e ruolo E’ stata richiesta l’approvazione per la la validità per il 50% dei crediti formativi previsti dal regolamento FIN

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I DIVINI PROFUMI DEL CARMIGNANO SAPORI TOSCANI E LE MIGLIORI DOC E DOCG PRATESI PER LA QUATTORDICESIMA EDIZIONE DELLA RASSEGNA di Virgilio Pronzati

I grandi chef che hanno deliziato gli illustri ospiti.

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ono poche le regioni nel mondo che possono vantare un bagaglio storico, ambientale, paesaggistico e vitivinicolo come la Toscana: sulla vite e sul vino questa regione esprime, non solo in Italia, la maggiore cultura, e il vino o meglio i vini sono in simbiosi col territorio. Aziende produttrici di vini che hanno radici antiche, di cui non poche plurisecolari. Vini che superando l’usura dei tempi e delle mode sono ancor oggi d’attualità. Vini blasonati con vertice il Chianti, Classico e non, il Vino Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino, il Vernaccia di San Gimignano e, primo al mondo assieme ad altri tre, per delimitazione della zona d’origine (una sorta di disciplinare), il Carmignano. Infatti nel famoso bando di Cosimo III de’ Medici emanato nel lontano 1716, erano già definiti i confini delle aree di produzione del Carmignano, del Chianti, del Pomino e del Valdarno Superiore. Definito il vino delle due Doc (1716 e 1975), il Carmignano nel 1990 ha ottenuto la Docg. C’è di più. I vitigni cabernet sauvignon e franc, vanto del Medoc, per la felice intuizione degli enologi inviati a Bordeaux dal Granduca, furono impiantati in loco già nell’700. Rispetto alla Doc, il Carmignano Docg è ottenuto dai seguenti vitigni: sangiovese minimo 50%, cabernet franc e sauvignon dal 10 al 20%, canaiolo nero massimo 20%, altro vitigni a bacca nera massimo 10%.

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Enogastronomia VINI & PRODUTTORI PRESENTI Toscana IGT Bianco Trebbiano 2012 - Podere Allocco Bacano 2012 - Podere Allocco Trebbiano 2012 - Fattoria Ambra Monna Bianca 2012 - Tenuta Capezzana Trebbiano di Capezzana - Tenuta Capezzana Vin Ruspo di Carmignano Doc Rosato Vin Ruspo 2012 - Castelvecchio Rosato Vin Ruspo 2012 - Fattoria Ambra Rosato Vin Ruspo 2012 - Fattoria Artimino Rosato Vin Ruspo 2012 - Podere Il Sassolo Rosato Vin Ruspo 2012 - Podere Allocco Rosato Vin Ruspo 2012 - Tenuta Capezzana Barco Reale di Carmignano Doc Barco Reale 2012 - Tenuta Le Farnete Barco Reale 2012 - Fattoria Ambra Barco Reale 2012 - Fattoria Artimino Barco Reale 2011 - Castelvecchio Barco Reale 2011 - Podere Allocco Barco Reale 2011 - Tenuta Le Farnete Barco Reale 2011 - Podere Il Sassolo Barco Reale 2010 - Tenuta Capezzana

La gradazione alcolica minima è di 12,5%, mentre l’invecchiamento prescritto va dal 1° giugno del secondo anno successivo alla vendemmia di cui 8 mesi in botti di legno, mentre per il tipo riserva, decorre dal 29 settembre (a San Michele, festa di Carmignano) del terzo anno successivo alla vendemmia di cui 12 mesi in botti di rovere. Oggi il Carmignano rappresenta la più piccola Docg italiana, facendo salire a sei le Docg della Toscana. La sua zona di produzione comprende le aree vocate dei comuni di Carmignano e Poggio a Caiano in provincia di Prato. La produzione di Carmignano Docg negli ultimi anni si attesta sui 2.000 ettolitri, mentre la superficie vitata è di 160 ettari. Ma la pregiata produzione vinicola della provincia di Prato ha altre frecce al suo arco: i Doc Barco Reale di Carmignano (fratello più giovane del Carmignano; intelligente doc a ricaduta), che prende il nome dalla vasta proprietà medicea circondata per oltre trenta miglia dal Muro del Barco Reale. Rosato di Carmignano, l’antico Vin ruspo, l’aureo o ambrato Vin Santo di Carmignano (secco e amabile) e il Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice. Mentre per gli IGT Toscana: il pregiato Pinot Nero del Marchese Pancrazi, il sapido Bianco (da uve trebbiano toscano e malvasia del Chianti e, in minor misura,

Il nostro Pronzati con la collega Alessia Cotta Ramusino. A fondo pagina Ornella d’Alessio, la d.ssa Bettini e Alessia Cotta Ramusino.

Carmignano Docg Carmignano 2011 - Podere Allocco Carmignano 2011 - Tenuta Le Farnete Carmignano 2011 Il Sasso - Piaggia Carmignano 2011 Santa Cristina in Pilli - Fattoria Ambra Carmignano 2011 - Castelvecchio Carmignano 2011 Montefortini - Fattoria Ambra Carmignano 2011 - Podere Il Sassolo Carmignano 2011 - Pratesi Carmignano 2010 - Tenuta Le Farnete Carmignano 2010 Villa Artimino - Fattoria Artimino Carmignano 2009 Villa di Capezzana - Tenuta Capezzana Carmignano 2008 Trefiano - Tenuta Capezzana Carmignano 2008 - Villa di Capezzana - Tenuta Capezzana Carmignano Riserva Docg Carmignano Riserva 2010 Circo Rosso - Pratesi Carmignano Riserva 2010 - Piaggia Carmignano Riserva 2010 - Tenuta Le Farnete Carmignano Riserva 2009 - Tenuta Le Farnete Carmignano Riserva 2009 Villa Medicea - Fattoria Artimino Carmignano Riserva 2008 Vigna Grumarello - Fattoria Artimino Toscana IGT Rosso Toscana IGT 2011 Poggio De’ Colli - Piaggia Toscana IGT 2010 Carmione - Pratesi Toscana IGT 2010 Barche di Bacchereto - Pratesi Toscana IGT 2008 Ghiaie della Furba - Tenuta Capezzana Vin Santo di Carmignano Doc Vin Santo di Carmignano 2009 - Castelvecchio Vin Santo di Carmignano 2006 Riserva - Tenuta Capezzana Vin Santo di Carmignano 2006 - Fattoria Ambra Vin Santo di Carmignano 2008 Occhio di Pernice - Fattoria Artimino Toscana IGT Passito Rosso 2012 Ljatico - Tenuta Le Farnete

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La Villa Medicea la Ferdinanda sede della degustazione dei Carmignano.

chardonnay e riesling renano) e alcuni ottimi Super Tuscans, da uve cabernet franc e sauvignon, merlot e syrah, caratelli colmi di Vin Santo di Carmignano. Un patrimonio di tutto rispetto. Tra le non poche manifestazioni di qualità legate al vino che si svolgono in Toscana, trova il giusto consenso “DiVini Profumi”, giunta quest’anno alla 14a edizione, iniziativa finalizzata alla valorizzazione del Carmignano Docg e d’altri Doc ed IGT della provincia di Prato, nonché dell’intero territorio, riservata ai giornalisti italiani e stranieri specializzati in enogastronomia. Una interessante, piacevole e impegnativa giornata, dedicata ai vini di Carmignano e della provincia di Prato, che si è tenuta il 28 maggio scorso nella splendida Villa La Ferdinanda di Artimino, testimonianza storica della nobile famiglia De’ Medici. Nel primo pomeriggio il tasting nella Sala del Toro, e la sera nel grande e suggestivo Salone, un’eccellente cena realizzata da grandi chef toscani. La degustazione palese o alla cieca comprendeva ben 47 vini suddivisi in: 5 bianchi Toscana IGT di cui 4 del 2012 e uno del 2011; 6 Vin Ruspo di Carmignano Doc del 2012; 8 Barco Reale di Carmignano Doc di cui tre del 2012, quattro del 2011 e uno del 2010; 13 Carmignano Docg di cui otto del 2011, due del 2010, uno del 2009 e due del 2008; 6 Carmignano Riserva di cui 6 del 2010, due del 2009 e uno del 2008; 4 rossi Toscana IGT di cui uno del 2011, due del 2010 e uno del 2008; 4 Vin Santo di Carmignano Doc di cui uno del

SPONSOR, COLLABORATORI E AZIENDE Sponsor: Provincia di Prato Assessorato al Turismo, Consorzio di Tutela dei Vini di Carmignano, Strada dei Vini di Carmignano e dei sapori tipici pratesi e Vetrina Toscana. Collaboratori: Agenzia per il Turismo di Prato, Consorzio Pasticceri Pratesi di Confartigianato Imprese Prato, Comune di Carmignano, Associazione ProLoco di Carmignano e AIS Toscana. Presenti con i prodotti: Bozze di pane GranPrato, Salumificio Mannori, Salumificio Conti, Osteria De’ Ciotti/Nunquam, Az. Agr. Rigoccioli, Az. Agr. Montaneta, Az. Agr. Corboli, Birrificio Artigianale Granducato, Birrificio Artigianale I Due Maestri, Biscottificio Branchetti, Forno Steno, Forno Pasticceria Ciolini, Bottega del miele, Biscottificio I’Fochi di Carmignano, Selezione di oli extra vergine Oleum Nostrum 2012, Caffè Padovani e Cioccolata Faccendi.

2009, due del 2006 di cui uno Riserva, uno del 2008 Occhio di Pernice, e un passito rosso IGT del 2012. Dalle caratteristiche organolettiche espresse dai campioni anonimi (esprimendo chi ha scritto, un giudizio personale), sono emerse le seguenti valutazioni. Dei 5 bianchi IGT, quattro sul buono e uno appena discreto. Meno equilibrio sui Vin Ruspo Doc: tre di buon livello, e tre sufficienti. Non omogenei gli 8 Barco Reale: tre di buon livello, tre sul discreto, mentre gli altri due uno comune e l’altro molto disarmonico. I migliori: del 2010 e 2011. Dei 13 Carmignano otto di qualità, due tendenti al buono, due medi e uno appena sufficiente. Più equilibrio sui 6 Carmignano Riserva: cinque di ottimo livello, uno sul discreto. In alcuni nette note di legno ma bouquet fruttati e speziati. Dei 4 rossi IGT, due hanno espresso un ottimo livello qualitativo, discreti i restanti. Decisamente bene i 4 Vin Santo, tutti sull’ottimo. Giovane ma interessante l’IGT Passito Rosso. Facendo una sintesi, quanto espresso dalla degustazione dei vari vini, ma in particolare dei Carmignano, si può affermare che pur diminuendo punte di vertice, globalmente, è salita la qualità, essendo più omogenea rispetto al passato: come del resto è successo in tutte le zone vitivinicole non solo più note, ma di maggiore e sicuro prestigio. La sera gran finale all’insegna dell’enogastronomia. I grandi piatti della saporosa e raffinata cucina pratese realizzati per l’occasione, da noti chef, coordinati da Marco Stabile del ristorante Ora d’Aria di Firenze. Ecco l’eccellente menu ottenuti dai prodotti tipici di Vetrina Toscana. Sfiziosi ed invitanti finger food toscani di benvenuto, creati dallo chef Marco Stabile. Lo storico piatto pratese riproposto: Il Sedano alla pratese diventa fiore, dello chef Claudio Vincenzo del Ristorante La Limonaia. Golosi Tortelli farciti di mortadella di Prato ai sapori di Primavera dello chef Valentino D’Aloisio del Ristorante Le Fontanelle di Prato. Dalla pregiata razza bovina Calvana, La lingua di Calvana in dolce forte dello chef Carlo Cioni del Ristorante La Delfina di Artimino. Rivisitazione del dolce Zuppa Inglese di Cantuccini e Vermouth Bianco di Prato dello chef Marco Stabile del Ristorante Ora d’Aria di Firenze. A seguire Caffè Padovani e Faccendi al peperoncino Peperita. Un simposio di aromi e sapori, cibo per lo stomaco e la mente, sposati ai grandi Carmignano e ad altri vini della provincia di Prato. Nel corso dell’esclusiva serata, la consegna dell’ambito premio Amico del Carmignano alla nota e valente giornalista e scrittrice Ornella D’Alessio. Riconoscimento ideato nel 2004 dal giornalista Paolo Valdastri regista di questa e di altre edizioni di Di Vini Profumi, riservato ai giornalisti italiani e stranieri che hanno valorizzato il Carmignano, altri vini doc e IGT del comprensorio, la gastronomia locale nonché l’arte, la storia e il territorio di Carmignano. Parlando di ospitalità e cultura, di estremo interesse la visita al Museo Archeologico di Artimino. Ad illustrare minuziosamente la storia e i molti rari reperti della civiltà etrusca nel comune di Carmignano, la bravissima D. ssa Bettini direttrice del Museo Archeologico di Artimino. La visita al Museo vale il viaggio. Un plauso all’amico e collega Paolo Valdastri regista e coordinatore della manifestazione. Ottima l’ospitalità della Tenuta di Capezzana riservata a me e alla collega Alessia Cotta Ramusino. E un particolare ringraziamento alla D. ssa Bettini per averci aperto il Museo e condurci nella storia etrusca.

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on le sue diciannove edizioni, Il Premio Leivi si conferma il più autorevole concorso oleario della Liguria e tra i più significativi del nostro Paese. Nato quasi in sordina nel lontano 1994 e promosso dal Comune di Leivi col sostegno della Camera di Commercio di Genova, il Premio è la testimonianza della vocazione olivicola del territorio. Dopo pochi anni il Premio con l’adesione di Genova e La Spezia diventa interprovinciale. Non solo. Il premio ha concretamente contribuito al miglioramento della produzione olearia non solo locale, al rispetto e mantenimento dell’ambiente, preservandolo dalle speculazioni e dal degrado idrogeologico. Finalità che nel comune di Leivi sono evidenti a tutti. Ma tutto questo ha origini antiche e con profonde radici nel territorio di Leivi e nei comuni vicini. Già nell’Ottocento gli oli di Leivi erano già premiati nelle mostre ed esposizioni nazionali. A fare un chiaro quadro della situazione olearia leivese di quei tempi, l’alto numero di frantoi locali. Dietro Chiavari che contava allora ben 113 frantoi, c’era Leivi con 80 frantoi. Staccati, i comuni di Lavagna, Cogorno ed altri. Una costante crescita che ha condotto Leivi a entrare meritatamente nelle Città dell’Olio. Dai dati del 2010, la situazione per le province di Genova e La Spezia è la seguente. Olivicoltori: 119. Frantoiani: 8. Confezionatori: 26. Olio DOP Riviera Ligure (Quintali): 71,69 prodotto in 168,28 ettari.

Passando alla manifestazione, dopo l’introduzione di Enrico Molini, il saluto, la presentazione del Premio Leivi 2013 da parte del Sindaco di Leivi Vittorio Centanaro. Nel suo schietto e apprezzato intervento, Centanaro ha sottolineando le evidenti difficoltà economiche che oggi gravano sui comuni in genere, chiedendo il sostegno dei politici presenti e, soprattutto, ringraziava gli olivicoltori e i contadini in genere, per abnegazione con cui conducono le proprie attività. Corale la solidarietà dei politici e tecnici presenti. Quest’anno il concorso ha presentato un trenta per cento in più di campioni d’olio rispetto all’edizione precedente. Una crescita significativa, che denota l’interesse fattivo dei produttori e autorevolezza. Infatti, i campioni partecipanti sono stati 67 (ventiquattro in più del 2012) di cui 7 non idonei. Oltre i 6 DOP, dei cinquantaquattro extravergini (48 del Genovesato e 6 dello Spezzino), ben 51 sono risultati con i severi parametri della DOP. Un risultato oltremodo positivo. L’ha affermato Francesco Bruzzo, Capo Panel di tutte le edizioni del Premio Leivi. A differenza dell’annata olearia scorsa caratterizzata da difficoltà climatiche, quest’ultima è stata soddisfacente per qualità e produzione. Oli di buon equilibrio sia al naso che in bocca. Gli assaggiatori diplomati dei vari panel, presieduti da Francesco Bruzzo già Presidente del Consorzio di Tutela olio extravergine DOP Riviera Ligure: Giovanni Bottino, Giorgio Botto, Luigi Bellucci, Carla Casaretto, Eugenio e Pio Maria Costa, Francesco De Iorgi, Luigino Dellepiane, Mario Lalli, Giovanni Picasso, Giuseppina Rizzo, Sergio Carozzi, Antonella Casanova e Savina Vercellino.

L’ECCELLENZA OLEARIA

DI GENOVA E SPEZIA di Virgilio Pronzati

Da sinistra: il Capo panel del Premio Leivi Francesco Bruzzo premia il sindaco di Leivi Vittorio Centanaro. Il presidente della Sezione Agricola della CCIAA di Genova Germano Gadina premia Nicola Gandolfo presidente di Olivicoltori Sestresi Sca. L’Onorevole Luca Pastorino premia il presidente della Cooperativa Agricola Lavagnina Giancarlo Guasco.

DICIANNOVESIMA EDIZIONE DEL PREMIO LEIVI PER I MIGLIORI OLI LIGURI, PER UN’ANNATA RICCA DI SODDISFAZIONI

LE AUTORITÀA’ INTERVENUTE Il Sindaco di Leivi Vittorio Centanaro, l’Onorevole Luca Pastorino, l’Assessore Regionale Giovanni Boitano, il Consigliere Regionale Gino Garibaldi, il Vice prefetto di Genova Carmine Battista, il Presidente della Sezione Agricola della Camera di Commercio di Genova Germano Gadina, il Presidente dei Dottori agronomi della Provincia di Genova Fabio Palazzo, il Sindaco di San Colombano Certenoli Giovanni Solari, la Presidente dell’Associazione Nazionale Pro Loco Bruna Terrile, il Capo Panel Francesco Bruzzo e il Presidente della Pro Loco Leivi Daniele Celle.

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Enogastronomia CLASSIFICA OLI DOP RIVIERA DI LEVANTE 1° Cooperativa Agricola Lavagnina - Lavagna (GE) - (Punti: 8,00) premiata dall’Onorevole Luca Pastorino con diploma, medaglia d’argento e oggetto artistico della pittrice leivese Carla Cecere. 2° Az. Agr. La Bilaia - Lavagna (GE) - (Punti 7,90) premiata dall’Assessore Regionale Giovanni Boitano con diploma, medaglia d’argento e oggetto artistico della pittrice leivese Carla Cecere. 3° Olivicoltori Sestresi Sca - Sestri Levante (GE) - (Punti 7,55) premiata dal Presidente della Sezione Agricola della Camera di Commercio di Genova Germano Gadina, con diploma, medaglia d’argento e oggetto artistico della pittrice leivese Carla Cecere. L’Azienda Cà Bianca di Chiavari (GE) con punti 8,30 si è ritirata.

CLASSIFICA OLI EXTRAVERGINI CON CARATTERISTICHE PER L’ATTRIBUZIONE DELLA DOP 1° Azienda Agricola Attilia Torchiana di Sarzana (SP) (Punti 8,40) premiata dal Vice Prefetto di Genova Carmine Battista, con diploma, medaglia d’argento e oggetto artistico della pittrice leivese Carla Cecere. 2° Luigi Bocca di Lorsica (GE) - (Punti 8,20) premiato dall’Onorevole Luca Pastorino con coppa offerta dal Senatore Vito Vattuone e oggetto artistico della pittrice leivese Carla Cecere. 3° Az. Agr. Cà de Bruson di Castelnuovo Magra (SP) - (Punti 8,10) premiata dal Presidente della Sezione Agricola della Camera di Commercio di Genova Germano Gadina, con diploma, coppa Banco di Chiavari e oggetto artistico della pittrice leivese Carla Cecere. 4° Vittorio Sanguineti di Leivi (GE) - (Punti 8,00) premiato dal Presidente dei Dottori agronomi della Provincia di Genova Fabio Palazzo, con diploma e coppa Banco di Chiavari. 5° Paola Gais di San Michele di Pagana (GE) - (punti 7,90) premiata dall’Assessore del Comune di Chiavari Nicola Orecchia, con diploma e coppa Banco di Chiavari. 6° Renato Solari di Chiavari (GE) - (Punti 7,85) premiato dal Consigliere Regionale Gino Garibaldi, con diploma e coppa Banco di Chiavari. 7° Casaretto Gabriella Rosanna di Lavagna (GE) - (Punti 7,75) premiata dalla Presidente dell’Associazione Nazionale Pro Loco Bruna Terrile, con diploma coppa Unpli. 8° Ex aequo (con punti 7,70) Mauro Muzio di Casarsa Li-

gure (GE) e Virgilio Pavese di Lavagna (GE), premiati rispettivamente dalla Presidente dell’Associazione Nazionale Pro Loco Bruna Terrile e dal Capo Panel Francesco Bruzzo, con diploma e coppa Banco di Chiavari. 9° Giacomo Oneto di Chiavari (GE) - (Punti 7,65) premiato dal Sindaco di San Colombano Certenoli Giovanni Solari, con diploma e coppa Ditta Romaggi. 10° Lorenzo Solari di Leivi (GE) – (Punti 7,60) premiato dalla Presidente dell’Associazione “La Torre” Mirna Brignole, con diploma e coppa Ditta Romaggi. A tutti gli olivicoltori sono stati consegnati i diplomi di partecipazione.

PREMI PER I MIGLIORI OLIVETI DI LEIVI 1° Ines Rino premiata con diploma e motosega da potatura Echo. 2° Carlo Sanguineti premiato con diploma e forbice su asta di 180 cm. 3° Rosalia Solari premiata con diploma e contenitore in inox per olio. A consegnare i diplomi e i premi, il Sindaco di Leivi Vittorio Centanaro.

PREMI SPECIALI Per il miglior olio extravergine di Leivi: Vittorio Sanguineti (Punti 8,00) premiato per il secondo anno dal Presidente della Sezione Agricola della Camera di Commercio di Genova Germano Gadina, con oggetto artistico con base in olivo della pittrice leivese Carla Cecere. Per il concorrente più giovane: Fulvio Lertora di San Colombiano Certenoli, premiato dal Presidente della Pro Loco di Leivi Daniele Celle con oggetto artistico con base in olivo della pittrice leivese Carla Cecere e coppa Pro Loco di Leivi. Per il concorrente più anziano: Domenico Solari di Leivi premiato dal Responsabile dell’A.N.M.I.L. di Chiavari Guido Magnoni con oggetto artistico della pittrice leivese Carla Cecere e coppa Associazione Invalidi del Lavoro. Per il miglior olio extravergine in assoluto deciso da una giuria di giornalisti e ristoratori: Luigi Bocca di Lorsica, vincitore del 2° premio per gli extravergini con caratteristiche DOP, premiato dall’Onorevole Luca Pastorino con oggetto artistico e dal Vice Prefetto di Genova Carmine Battista con Targa della Provincia di Genova e Medaglia d’Argento. Per il maggior numero di oliveti: il Comune di Moneglia, premiato dal Presidente della Sezione Agricola della Camera di Commercio di Genova Germano Gadina, con coppa Provincia di Genova. Un riconoscimento anche al Sindaco di Leivi Vittorio Centanaro, come Presidente della Giuria della critica esperta (Paolo Cavallo, Sergio Circella, Pietro Bellantone, Gianni Nocera e Virgilio Pronzati), premiato da Francesco Bruzzo in rappresentanza della Società Economica di Chiavari, con medaglia commemorativa del Centenario della Cattedra itinerante di agricoltura di Chiavari. Un plauso meritato a Elisa Folli di Entella TV per la brillante conduzione della manifestazione.

RINGRAZIAMENTI

L’Assessore Regionale Giovanni Boitano premia il dr Paolo Passano dell’Azienda Agricola La Bilaia.tif

Ai partecipanti e a chi hanno contribuito alla buona riuscita del Concorso, alle Camere di Commercio di Genova e di La Spezia, a Daniele Celle Presidente della Pro Loco di Leivi, a tutti componenti il Panel di assaggio della Camera di Commercio di Genova, a Francesco Bruzzo Capo Panel, ai tecnici Davide Botto (C.I.A.) e Domenico Peirano (Coldiretti), al signor Enrico Molini, al Banco di Chiavari per le coppe e, per le stesse, al signor Romaggi.

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Il presidente del Cervim Roberto Gaudio presenta il 21° Concorso Internazionale Vini di Montagna.

ll’insegna dei record la ventunesima edizione del Concorso Internazionale dei Vini di Montagna. Ben 648 i vini presentati, con un livello qualitativo superiore a tutti i precedenti concorsi. Dati consistenti e di spessore che confermano questo Concorso non solo di livello internazionale, ma l’unico nel suo genere, che premia i migliori vini prodotti da vigneti di regioni montane con forte pendenza, terrazzati e di piccole isole, dei Paesi aderenti. Questa ennesima affermazione ha reso noto a tutti dell’importanza della manifestazione organizzata dal CERVIM (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montana) presieduto da Roberto Gaudio, con la preziosa collaborazione dell’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse Naturali della Regione Autonoma della Valle d’Aosta, dell’Associazione Vinea (Sierre-Svizzera), della Sezione AIS Valle d’Aosta e col patrocinio dell’OIV (Office International de le Vigne et du Vin). Una novità tra le nove nazioni presenti. Oltre Italia, Francia, Spagna, Germania, Svizzera, Austria, Grecia, Slovenia e per la prima volta l’Armenia. La fase di selezione dei vini di questa 21a quest’edizione si è tenuta a Sarre dal 4 al 6 luglio presso l’Hotel Etoile du Nord, sede ottimale delle ultime due edizioni. Duecentodieci i vini premiati con 8 Gran Medaglie d’Oro, 92 Medaglie d’Oro e 110 Medaglie d’Argento. L’Italia, con ben 371 vini, si conferma al primo posto per numero di campioni, seguita dalla Germania che, con 100 vini a concorso, è la nazione straniera con il maggior numero di campioni partecipanti. Seguono la Spagna con 85 vini, con la novità delle isole Canarie, e la Svizzera con 63. Inoltre, ben tredici i premi speciali assegnati, tra cui il premio “Bio Cervim 2013” dedicato al miglior vino biologico, il premio “Piccole Isole Cervim 2013” destinato al miglior vino prodotto nelle piccole isole e il premio “Futuro 2013” assegnato a un giovane viticoltore con età inferiore o uguale a 35 anni. La parte del leone l’ha fatta l’Italia con 6 Gran medaglie d’oro, 38 d’oro e 48 d’argento. Di seguito: Germania con 1 Gran medaglia d’oro, 16 d’oro e 24 d’argento, Svizzera con 1 Gran medaglia d’oro, 16 d’oro e 12 d’argento, Spagna con 18 medaglie d’oro e 21 d’argento, Francia con 4 meda-

SONO NOVE LE NAZIONI PRESENTI AL CONCORSO INTERNAZIONALE DEI VINI DI MONTAGNA, QUEST’ANNO A UN ALTISSIMO LIVELLO QUALITATIVO

VINI DI MONTAGNA,

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Enogastronomia Come sempre curata l’ospitalità e i buffet di lavoro nell’Hotel Etoile du Nord di Sarre, e le gradite cene: quella di benvenuto al ristorante Bataclan di Aosta, e quella tipica al Dinus Dinavit Hall della Maison Bertolin ad Arnad, azienda produttrice di pregiati salumi. Significative la visita e la degustazione nella Cantina Coop. La Kiuva di Arnad, e alla piccola cantina La Crotta di Tanteun e Marietta di Aosta. Oltremodo interessante la visita e gli assaggi dello Spumante Classico Blanc e Rosé (non più di 10.000 bottiglie) nelle tre pittoresche e minuscole cantine di Arnad, dove in ognuna era esposta un’opera d’arte: Cave Tomeilla con l’opera di Marco Jaccond, Cave Ansermé con l’opera di Beppe Corna e Cave Saint Joseph con l’opera di Tino Aime. L’attesa cerimonia di premiazione si è svolta in Sicilia domenica 29 settembre 2013.

PREMI SPECIALI Premio Speciale Cervim 2013 Germania Weingut Schloss Ortenberg (Baden-Württenberg) Italia Cave Des Onze Communes – Aymavilles (Valle D’aosta) Spagna Regina Viarum, S.l. - Sober (Ribeira Sacra - Galizia) Slovenia Vinska Klet “Goriška Brda” Z.o.o. - Dobrovo glie d’oro e 1 d’argento, Slovenia con 1 medaglia d’oro e 1 d’argento, Austria con 3 d’argento. Senza medaglie Armenia e Grecia. La Valle d’Aosta la regione italiana più premiata. A giudicare i 648 campioni anonimi, venticinque degustatori internazionali, selezionati anno per anno, dall’organizzazione. Tre sedute d’assaggio con 5 diverse commissioni, di cui ognuna valutava circa 130 vini. Il loro giudizio complessivo sui vini degustati è stato oltremodo positivo, molto superiore anche a quello, già ottimo, della scorsa edizione. Sentiamo al riguardo quanto afferma il Presidente del Cervim Roberto Gaudio: «Non possiamo che felicitarci con il fatto che i produttori di vini di montagna e in forte pendenza continuino a manifestare forte interesse e fiducia nel Cervim, che da oltre 25 anni lavora, per attestare la qualità di questi prodotti elaborati in condizioni particolarmente difficili. Occorre ricordare anche che il marchio collettivo “Cervim-Viticoltura eroica” ideato dal Centro, due anni fa, permette l’identificazione di prodotti ottenuti in situazioni di difficoltà strutturali, e destinato ai produttori che vogliono valorizzare la tipicità e l’unicità delle loro produzioni, che sta riscuotendo sempre più successo tra gli operatori, con un sempre crescente il numero di aziende che ne richiedono l’utilizzo». Dello stesso parere anche François Murisier, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico del Cervim il quale aggiunge che «il concorso del Cervim è l’unico concorso al mondo in grado di valorizzare vini provenienti da realtà estremamente diverse tra loro ma legate da un minimo comune denominatore rappresentato dalle caratteristiche strutturali che sono proprie della viticoltura eroica. Questo concorso» prosegue Murisier «permette di portare a conoscenza del grande pubblico realtà produttive di grande tradizione e vocazione ma sovente poco note. Inoltre permette a piccoli produttori di trovare una collocazione internazionale sempre molto difficile da raggiungere».

Svizzera Jean Rene’ Germanier Sa – Vétroz (Vallese) Gran Premio Cervim 2013 Italia Vallee D’aoste Doc Muscat Petit Grain Flétri – 2011 - Cave Des Onze Communes Premio Eccellenza Cervim 2013 Italia Vallee D’aoste Doc Muscat Petit Grain Flétri – 2011 - Cave Des Onze Communes Germania Scheurebe Auslese – 2012 - Weingut Schloss Ortenberg Spagna Ribeira Sacra Do Mencía “Vel’uveyra” – 2011 - Ronsel Do Sil S.l. Svizzera Aoc Valais Amigne De Vetroz “Mitis” - 2010 - Jean Rene’ Germanier Sa Premio Cervim Futuro 2013 Italia Alberto Sartori – Azienda Acricola Valdoc Sartori – Valdobbiadene/Tv Premio Cervim Bio 2013. Italia Terrazze Retiche Di Sondrio Igt “Vagabondo Bianco” - 2012 – Fattoria S. Siro (So) Premio Cervim Piccole Isole 2013 Italia Malvasia Delle Lipari Doc Passito “Fenech” - 2010 - Azienda Agricola Fenech (Me) Il Link Per Vedere L’elenco Di Tutti I Vini Premiati: www.cervim.org/Ultima-Edizione-Concorso.aspx

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DELIZIE DALLE DOLOMITI: E’ GUSTOCORTINA LA LOCALITÀ AI PIEDI DELLE SPLENDIDE MONTAGNE PROTETTE DALL’UNESCO SI È TRASFORMATA IN UN PARADISO PER TUTTI GLI APPASSIONATI FOOD & WINE I PARTECIPANTI Aziende vinicole, distillerie e birrifici presenti a GustoCortina 2013 Trentino: Gruppo Lavis e Ferrari Friuli Venezia Giulia: Le Favole; Re Fosco di Faedis; Tenute Tomasella; Torre Rosazza; Castelvecchio; San Simone; La Tonella; Vignaioli Specogna; Le Monde; Lis Fadis; Nonino. Veneto: Allegrini; Bisol; Az. Agr. San Giuseppe; Bartolomiol; Nino Franco; Tenuta Baron; Tenuta Sant’Anna; Trabucchi d’Illasi; Pieropan; Prà; Speri. Lombardia: Monte Rossa e Tenuta Cà Boffenisio. Valle d’Aosta: La Source. Piemonte: Le Piane. Liguria: Buranco. Toscana: Caiarossa; Dei; Felsina; Il Marroneto; Il Poggione; Ornellaia; Cecilia; Croce di Mezzo; Poggio al Tesoro; China. Emilia-Romagna: La Battagliola. Emilia-Romagna Umbria: Mastri Birrai. Campania: Vinosia. Campania Puglia: Gianfranco Fino. Puglia Sicilia: Az. Agr. Terre di Noto; Planeta; Cantina Modica di San Giovanni. Aziende di prodotti agroalimentari presenti a GustoCortina 2013 Trentino: Trota Oro; Troticoltura Armanini. Veneto: Allegra Tavola; Lattebusche; Il Caseificio di Roncade; Il Noceto; Tartufi & altre cose - Stefania e Franco Pasqualin; Beduschi; Dimemensione Carne; b73 - Prodotti biologici; Presidio Slow Food Belluno.

di Virgilio Pronzati

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hiunque almeno una volta nella vita ha visto immagini Cortina d’Ampezzo: località ai piedi delle Dolomiti, opera d’arte della natura tutelato dall’UNESCO, famosa stazione sciistica, meta e residenza di Vip, teatro di eventi culturali e cinematografici, sede dell’Olimpiade invernale del 1956 e di tant’altre manifestazioni di livello internazionale: tra queste, da da due anni, di GustoCortina. Un’esclusiva vetrina nazionale e internazionale delle eccellenze enogastronomiche italiane all’interno dell’ottocentesco e fascinoso Hotel de la Poste, sito nel cuore della pulsante cittadina. GustoCortina è vini e cibi di alto livello, grandi chef stellati che operano in fastose e accoglienti dimore, banchi d’assaggio di vini, oli e specialità gastronomiche, seminari e convegni su vini e vigneti, paesaggio, turismo enogastronomico, salute e bellezza. Chi la organizza è la Golden Moon con la collaborazione de l’hotel de La Poste. La società, presieduta dalla straordinaria Maria Pia Montanari, si occupa di valorizzare e promuovere le risorse culturali e ambientali sia in casa che all’estero, attraverso l’export di prodotti nostrani di eccellenza. L’Hotel, di proprietà e diretto di Gherardo Manaigo, rappresenta non solo il teatro naturale della manifestazione, ma trasmette al meglio, l’insieme dell’ospitalità e professionalità tipiche di Cortina d’Ampezzo. Entrando nel dettaglio, dopo l’affollata conferenza stampa tenutasi nell’Hotel de la Poste il sabato 15 giugno e seguito dal brindisi di benvenuto, nei due giorni seguenti, domenica 16 e lunedì 17 giugno si è svolta l’attesa seconda edizione di GustoCortina. Un’autentica kermesse di due giorni con molteplici motivi d’interesse, che ha richiamato numerosi buyers, giornalisti, enologi, ristoratori e distributori esteri. Qualificati banchi d’assaggio nei saloni degli Hotel de la Poste e Victoria, dove 46 aziende di 13 regioni presentavano e servivano 178 vini, 7 distillati, 4 birre e un amaro. Un percorso enoico che spaziava dal Trentino alla Sicilia, dove la parte del leone spettava al Friuli e al Trentino con

Lombardia: Mais spinato di Gandino; Azienda Agricola Pisani Dossi. Piemonte: Riso di Pasta Viazzo; Salumi Artigianali Armini; La Favorita Fish. Liguria: La Tenuta dell’Esedra Az. Agricola; Creuza de Mà, Liguria Toscana: Vestri; L’Antica Norcineria; Base Alimentare L’emporio dei sapori; Azienda Agricola Buonamici; Pasta Ala. Emilia-Romagna: Acqualagna Tartufi; Mussini; Antica Corte Pallavicina; CoppiEmilia-Romagna ni arte olearia Az. Agricola. Marche: Az. Agricola Tiberi David; Gabrielloni; Coda Nera Salmone affumicato. Campania: Natura Italiana. Campania Puglia: Caseificio Ignalat; Miliarium Ditta Campaniello. Puglia Calabria: Az. Agricola Brandi Mario; Officine dei Cedri; Az. Agricola Diana. Sicilia: Antica Apicoltura Iblea; Agriturismo Valle di Chiaramente; Lucifora. Sardegna: Bresca Dorada. Sardegna Austria: Resch & Frisch. Principato di Monaco: Monaco Cicolella.

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Enogastronomia

11 aziende per entrambe, ma rispettivamente, con 59 e 43 prodotti. Terza la toscana con 10 aziende e 37 prodotti. Nel food: 42 aziende di cui 40 provenienti da 13 regioni italiane, e due dall’estero, rispettivamente dall’Austria e dal Principato di Monaco. Un insieme di golosità salate e dolci, con extravergini, formaggi, caviale, aceto balsamico tradizionale, pesto genovese, conserve, confetture di una d’olive, liquori, spezie e tant’altro. Interessanti, esclusive e, qualcuna inedita, le degustazioni a pagamento (50 euro) con massimo 30 posti disponibili. La prima all’Hotel Ancora dal curioso titolo “Vini…No limits” condotta dalla brava Egle Pagano, per anni prestigiosa firma de Il Secolo XIX di Genova ed ora del cliccatissimo blog Peccati di Gola. Tre vini estremi raccontati dai produttori, enologi e importatori. Il primo è un rosso spagnolo della Bodega Barranco Oscuro, proveniente da vigneti situati ad oltre 1300 metri nelle terre alte dell’Andalusia. A degustarlo l’importatore Luca Gargano e il produttore Lorenzo Valenzuela. Il secondo, passando dai monti al mare, è lo Spumante Abissi metodo classico non dosato, prodotto e descritto da Pierluigi Lugano, affinato a 60 metri di profondità nella baia della Riserva Marina di Portofino. Anche il terzo ha che fare col mare: Venissa, un vino bianco lagunare prodotto nell’isola di Mezzorbo, dove spesso il terreno è sommerso dalle acque, raccontato da Gianluca Bisol e l’enologo Roberto Cipresso. A seguire: Degustazione di Chateau Branaire-Ducru in magnum: Apoteosi del taglio bordolese. Otto grandi annate, dal 1990 al 2009 di un vino mitico, raccontate dal valente e noto giornalista Ian D’Agata e da Thibault Nguyen, direttore de Le Figaro Vin. Sempre nello stesso Hotel, ma in diversi momenti, il simpatico sommelier “televisivo” Alessandro Scorsone ha svolto con maestria tre diversi temi: La Valpolicella: l’Amarone e le sue declinazioni; Champagne Encry un terroir dall’animo italiano, dove Scorsone è assieme a Enrico Baldin e Mario Busso; Le bollicine di GustoCortina: dove Scorsone degusta alla cieca tutti gli spumanti presenti a GustoCortina. Sempre bollicine col tema Lo Chardonnay secondo Ferrari. Degustazione di Villa Margon e una serie di spumanti di pregio, effettuate da Marcello Lunelli e Ian D’Agata. Sempre lo stesso D’Agata con il proprietario de Il Marroneto Alessandro Mori ha percorso un viaggio nel Brunello di Montalcino, degustando ben 15 annate (dal 1980 al 2007) del grande Docg Toscano. Infine, l’ultima degustazione guidata dal titolo Vini delle piccole isole. Una curiosa e piacevole degustazione con vini poco noti, tenuta da Lorenzo Signorini. Con un tema in parte diverso ma stimolante, delle degustazioni frizzanti e fumose: Il sigaro toscano unito agli spumanti

Ferrari e alla grappa Segnana metodo solera. E sullo stesso tema, il sigaro uniti agli spumanti Cearini Sforza. Di seguito, al sigaro si abbinano altri grandi vini: Veneto Amarone e Recioto con cioccolato Vista Alegre BioVestri; Stefano Fanticelli, Daniele Vestri e Caterina Dei presentano il vino dell’ospitalità Vin Santo 2007 Dei e cioccolato Vista Alegre BioVestri abbinandoli al sigaro toscano; infine Stefano Fanticelli e Gianola Nonino hanno creato un binomio, unendo il fumo dei sigari ai fumi alcolici di due grappe invecchiate in barrique. Non sono mancati i convegni. Tra questi da citare: L’Italia un Paese da Gustare; Gusto e benessere: binomio possibile?; Il Gusto dell’Arte: mostra Cuochi a Colori.

Nella foto a sinistra il Salone dell’Hotel con i produttori di grandi vini. Qui a destra il Senatore Grillo con suo Schiacchetrà, l’unico vino ligure premiato a GustoCortina 2013. Nella pagina accanto Marina e Marco Virdis titolari di Creuza de Mà con una giornalista giapponese amante del Pesto Genovese.

I PREMI Molte attese le premiazioni delle sezioni Vino, Cantina Architettura e Paesaggio. Miglior spumante: “Ferrari Perliè 2006 delle Cantine Ferrari Miglior Vino Bianco: Friulano Grave 2012 dell’Azienda Agricola Tomasella Miglior Vino Rosso: “Pinot Nero Iperbole Riserva 2008 della Cantina Cà Boffenisio Miglior vino Dolce: “Sciacchetrà 2010 dell’Azienda Agraria Buranco” e “L’elba Aleatico Passito 2011 della Cantina Cecilia. Primo Premio Sezione 1 - Architettura: Prof. Architetto Augusto Romano Burelli, Prof. Architetto Gianfranco Roccatagliata, IUAV, per il progetto della Cantina Perusini, Corno di Rosazzo, Ud Secondo Premio Sezione 1 - Architettura: Architetto Alessandro Bagnoli per il progetto della Cantina Dei, Villa Martiena Montepulciano Siena Terzo Premio Sezione 1 - Architettura: Architetto Wally Tomè per il progetto della Cantina Bortolomiol spa Valdobbiadene. Primo Premio Sezione 2 - Paesaggio: Architetti, Giorgio e Luca Pedrotti, con il maestro Pomodoro, per il progetto della Cantina tenuta Castelbuono Montefalco Sagrantino. Secondo Premio Sezione 2 - Paesaggio: Architetto Massimo Augusto Redigonda per il progetto della Cantina S. Simone di Brisotto, Rondover, Porcia PN Terzo Premio Sezione 2 - Paesaggio: Architetti Dal Piaz, Giannetti, per il progetto della Cantina Poggio San Polo, Podernovi Montalcino - Siena Menzione speciale Paesaggio per Vigna 1350 - Cortina d’Ampezzo Per quanto riguarda la Liguria da segnalare significative affermazioni. Sui vini: Premio per il Miglior Vino dolce ex aequo al Cinque Terre Sciacchetrà 2010 della Società Agraria Buranco di Monterosso al Mare (SP), presentazione e degustazione dello Spumante Abissi Metodo Classico non dosato della Cantina Bisson di Chiavari (GE). Su oli e condimenti: gli apprezzati prodotti delle aziende Tenuta l’Esedra di Sestri Levante (GE) e di Creuza de Mà di Genova; quest’ultima per l’ottimo pesto genovese.

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Benessere

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«LA MEDICINA OLISTICA

COME CHIAVE PER IL BENESSERE»

INTERVISTA AL DOTT. MOHAMMAD NATOUR, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE SCIENTIFICA AMAL Testo e foto di Anna Proverbio

I

l dottor Mohammad Natour, medico palestinese, laureato in Medicina e Chirurgia nel 1988, riceve nel suo studio situato al secondo piano di uno splendido palazzo di impianto cinquecentesco, in Via del Campo n° 10. Quando è stata fondata l’Associazione Scientifica Amal e di cosa si occupa? Nel 1994 un gruppo di medici agopuntori liguri, nell’intento di promuovere la ricerca e la divulgazione della medicina tradizionale cinese e delle bioterapie, decise di fondare l’Amal con lo scopo di organizzare corsi di formazione per medici nell’ambito delle tecniche orientali, oltre che convegni e dimostrazioni pratiche con giornate esperienziali gratuite. Lei è il Presidente dell’Associazione? Sì, sono io; dopo essermi laureato in Medicina e Chirurgia a Genova mi sono specializzato in Agopuntura presso l’Accademia di Medicina Orientale Yang Jizhou di Napoli; in seguito ho perfezionato la mia preparazione in Agopuntura tradizionale cinese presso l’Università di Shangai. Ho anche conseguito la specializzazione in Ematologia generale – clinica e laboratorio presso l’Università di Genova ed ho frequentato il corso di Microsemiotica Oftalmica (Iridologia) tenuto dalle scuole “Dorimo” e “Rizzi”.

Attualmente insegna? Sono docente per Master di Agopuntura sia all’Università di Bologna e che alla Sapienza di Roma. Collaboro anche con numerose riviste mediche come Star Bene, Dossier Salute, inserto del quotidiano Repubblica ed altre ancora. Quali trattamenti offre il suo studio medico olistico, dottor Natour? Innanzitutto l’agopuntura, ma anche Vega test, Massaggi Tui Na, Test delle intolleranze alimentari, Percorsi di crescita personale, Iridologia, Idrocolonterapia,Yoga del Cuore, Aurico Quantico, Creative Shen Treatment, Radioestesia con terapia delle energie sottili, Qi Gong, Dermoriflessologia con metodo Calligaris, Trattamenti di estetica naturale. Che differenza c’è tra la Medicina Tradizionale europea e quella Olistica? La prima, pur avvalendosi di mezzi diagnostici sofisticatissimi, molte volte fallisce perché cura soltanto la malattia; la seconda, il cui nome deriva dal greco olos (tutto), pur utilizzando gli stessi strumenti diagnostici prende in considerazione il paziente nella sua totalità: corpo, anima e spirito. Alle persone che si rivolgono a lei con l’intento di dimagrire che cosa consiglia? Innanzitutto di eliminare dal corpo tutto ciò che crea acidità e quindi infiammazione. Fondamentale per vivere sani è l’idratazione, pertanto suggerisco di iniziare la giornata con un grande bicchiere d’acqua tiepida dove si è spremuto mezzo limone e un cucchiaino di miele naturale che rende i tessuti del corpo alcalini. Inoltre raccomando ai miei pazienti di bere, durante il giorno, almeno un litro e mezzo di acqua non gassata, va bene anche quella del rubinetto. E riguardo ai pasti? Al mattino consiglio, dopo il salutare bicchiere d’acqua e limone, di procedere con thè, caffè o altre bevande, accompagnate da due fette biscottate con un velo di marmellata dolcificata o con zucchero di canna o Stevia, oppure miele biologico; mai zucchero bianco, alimento da evitare in maniera totale. A pranzo e cena suggerisco di non mischiare mai carboidrati e proteine. Pertanto in un pasto si dovranno mangiare verdure e proteine, animali o vegetali che siano, nell’altro carboidrati e verdure. Per quel che riguarda la frutta ed i dolci? Si possono mangiare separatamente e lontano dai pasti principali, ad esempio a metà mattina o a merenda. Senza dimenticare che tutte le pietanze vanno masticate lentamente e a lungo.

Dott. MOHAMMAD NATOUR Medico Chirurgo Agopuntore, Iridologo,Omeopata Studio: Via del Campo 10/7- 16124 Genova Tel. 010 241760 - 010 8933817 Email natour@agopunturagenova.it www.studiomedicinanaturale.com www.studiomedicoolistico.com

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PHALAENOPSIS, L’ORCHIDEA DELICATA COME UNA FARFALLA LE PHALAENOPSIS, SE TROVANO LE CONDIZIONI OTTIMALI DI LUCE, UMIDITÀ E TEMPERATURA SONO MOLTO GENEROSE NELLA FIORITURA DANDO DEGLI SPLENDIDI RAMI FIORITI E POSSONO FIORIRE ANCHE DUE-TRE VOLTE L’ANNO CON FIORITURE MOLTO PERSISTENTI DI PARECCHIE SETTIMANE

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a Phalaenopsis è forse l’orchidea più diffusa al mondo, originaria delle Indie orientali, dell’Indonesia, delle Filippine e dell’Australia. Il suo nome deriva dalla forma di farfalla del fiore: “Phalaena = farfalla” e “Opsis= simile” dato nel 1752 dal botanico C. L. Blume ad un esemplare ritrovato nell’isola di Java perchè gli rammentava le falene tropicali quando spiccano il volo. I fiori variamente colorati hanno un aspetto molto differente fra specie e specie ma possono vantare spesso grandi dimensioni e sempre una notevole bellezza esotica. Sono situati lungo gli steli floreali, i quali si sviluppano dal fusto, e crescono in direzione della luce. Questi steli, lunghi generalmente 15 cm, presentano dagli 8 ai 10 fiori. Dai nodi degli steli possono nascere nuovi “steletti” o i cosiddetti “keiki”.

Crescono molto bene a temperature alte (anche fino a 28 °C, d’estate) con un alto tasso d’umidità (oltre il 65-70%), ma in realtà si abituano anche alle temperature delle nostre abitazioni. Più è alta la temperatura, maggiore deve essere l’umidità dell’aria. Le Phalaenopsis amano una luce molto intensa ma schermata, specialmente nelle ore più calde dei giorni estivi, e per tale ragione trovano collocazione, in casa, davanti a una finestra esposta a sud-est o a sud-ovest, con la protezione di una tendina. In serra, a loro vanno riservati gli ambienti meno esposti ai raggi solari ma comunque molto luminosi. Per verificare che la luce sia sufficiente alla pianta, occorre osservare il colore delle foglie: se diventano di un verde chiaro, o se presentano bruciature ovali, allora occorre aumentare l’ombreggiatura; se invece le foglie diventano troppo scure, e se si indeboliscono afflosciandosi, allora occorre invece dare più luce alla pianta. L’innaffiatura va effettuata preferibilmente con acqua demineralizzata poiché le radici aeree sono molto sensibili a eccessi di sali. Un buon metodo per capire quando innaffiare è dato dal colore delle radici: quando queste si asciugano cambiano lentamente colore passando dal verde acceso al grigio. È consigliato innaffiare la mattina, in modo tale che il substrato non rimanga bagnato troppo a lungo. Infatti le Phalaenopsis soffrono molto i ristagni idrici che provocano morte delle radici per asfissia con insorgenza di muffe, causando la morte della pianta. Il concime va somministrato raramente dopo l’innaffiatura, diluendo le dosi indicate sulle confezioni, poiché le radici delle Phalaenopsis sono molto sensibili all’eccesso di concime. In inverno, le piante non vanno concimate. Il concime, se somministrato a terriccio asciutto, reca gravi danni alle radici, quindi bisogna sempre innaffiare abbondantemente la pianta prima della concimazione.

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Poesia

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Dario G. Martini Due recenti testi inediti del celebre poeta, drammaturgo e critico genovese, già vincitore del Premio Riccione e del Premio Pirandello

Ti aspetto Non è giusto pensare che non c’è

Essere e tempo

neanche una parvenza di ragione nel mio insistere ad aspettare te.

Finalmente hai trovato

Non so chi sei, né quando e dove e come

il libro di Heidegger che cercavi

mi sarà dato di incontrarti. Forse mai.

non hai trovato però le risposte

E mi dà pena il pensare che non sai

che da quel celebre testo ti aspettavi.

che c’è qualcuno che ti ama tanto

D’accordo, dice molto, ma in sostanza

da vivere soltanto nell’attesa

è un molto che per te poco ha giovato.

di averti accanto ed esistere per te.

Pretendevi di più. Forse speravi in un essere più solido, in salute, un essere più duro, più determinato, meno sconvolto dal fluire del tempo. E invece l’hai trovato come fosse già disposto ad essere annientato. D’accordo, il tempo è una maledizione (o forse no, per chi è appena nato) ma dargli troppa corda è soluzione propizia solo a chi vuol essere impiccato. Conclusione? Tenetevi le corde e non datele a chi potrebbe usarle a vostro danno. Non capite il perché? L’occasione può far l’uomo omicida e dunque non offritela, pur se siete convinti che nessun rischio c’è.

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di Diana Bacchiaz

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he cosa si intende per «nuovo ordine mondiale» e come nasce questo progetto? Nell’ultimo decennio del secolo scorso conobbero un notevole successo le tesi del politologo americano di origine giapponese Francis Fukuyama, secondo il quale il crollo – allora appena avvenuto - del marxismo faceva intravedere la “fine della storia”. Eliminato il suo grande nemico, il liberalismo veniva presentato come l’unica proposta di organizzazione politico-sociale realmente percorribile, ragion per cui ci si poteva attendere in tempi brevi una sua diffusione a livello planetario. Il saggio La fine della storia e l’ultimo uomo, pubblicato in Italia nel 1992 da Rizzoli, divenne un bestseller e fu molto discusso non solo in ambito accademico, ma anche sui mass media. Da allora le posizioni di Fukuyama sono molto cambiate. Dapprima guru del pensiero conservatore americano e consigliere politico di Presidenti repubblicani, si è poi trasformato in critico implacabile degli interventi militari in Irak e Afghanistan voltando le spalle al movimento neocon di cui era uno degli esponenti di punta. Il suo ultimo libro, The Origins of Political Order, cerca di capire come gli esseri umani siano riusciti a superare le loro affiliazioni tribali dando vita a società politiche.

MICHELE MARSONET PARLA DELL’ULTIMO LIBRO DEL CELEBRE POLITOLOGO FRANCIS FUKUYAMA E DEI CAMBIAMENTI CHE STANNO AVVENENDO A LIVELLO PLANETARIO

Fukuyama è ancora attuale? Il suo ora è un progetto, insomma, assai meno ambizioso, più culturale che ideologico, e in quanto tale non destinato a suscitare un dibattito ampio come quello degli anni ’90. Eppure Fukuyama merita ancora attenzione, per quanto

Francis-Fukuyama. il comunismo - che era ieri la più importante, ma parlare di “fine della storia” sembra senz’altro fuori luogo. L’ottimismo di Fukuyama si può facilmente rovesciare; perché non ritenere che l’Occidente, come alcuni oggi sostengono, abbia ormai raggiunto il culmine del proprio sviluppo, imboccando di conseguenza il sentiero di un lento tramonto? Anche questa, al pari di quella difesa dallo studioso americano, è una tesi indimostrabile. Tuttavia la storia insegna che l’ottimismo addormenta la volontà, mentre una certa dose di pessimismo può aiutare a valutare meglio i pericoli nascosti. Che cosa intende per capitalismo autoritario? Il caso cinese è il più interessante perché difficilmente inquadrabile usando categorie politiche tradizionali. Abbiamo qui un modello che è stato definito “capitalismo autoritario”, e che ha prodotto uno sviluppo economico impetuoso tanto da consentire al regime solo nominalmente marxista vigente in Cina di portare il paese a un relativo controllo dei mercati finanziari. Se l’Occidente ha ancora una speranza di poter alla fine prevalere, questa risiede soltanto nell’individuo, colonna portante del liberalismo. Intendo dire che chi si reca spesso in Cina o ha a che fare con le grandi masse di giovani cinesi che vanno all’estero per studiare, percepisce subito uno stato di insoddisfazione latente e al contempo profonda. In altri termini, la potenza economica e la soddisfazione finanziaria vengono pagate con la soppressione della libertà individuale. E questo è pericoloso in un’epoca come la nostra, quando Internet ha raggiunto una diffusione globale e non può mai essere interamente controllato. Penso sia su questo piano che le tesi di Fukuyama possiedono ancora una chance.

IL NUOVO ORDINE MONDIALE

datate le sue idee possano apparire oggi. Partiamo dunque dalla superiorità della visione del mondo liberaldemocratica rispetto a tutte le posizioni ideologiche con essa conflittuali. Circa il comunismo di origine marxista resta poco da dire, ma è assai difficile sostenere un “inevitabile” diffondersi dei modelli di democrazia liberale a livello planetario. Complicato, infatti, diventa il discorso quando dal comunismo si passa a esaminare visioni del mondo che nulla hanno a che fare con la classica dicotomia Est-Ovest. E le primavere arabe? Un esempio ovvio ci viene fornito proprio dal complesso mondo islamico, nel quale si mescolano un crescente fondamentalismo religioso ed elementi di rivalsa nazionale. Molte sono le illusioni diffuse in Italia e altrove dalle cosiddette “primavere arabe”, poiché si è visto che esportare la democrazia può non essere un’operazione conveniente per chi si colloca dal punto di vista del realismo politico. Gli occidentali non riescono per esempio a comprendere perché basti spesso l’appello al panarabismo e alla tutela dei luoghi santi dell’Islam per infiammare grandi masse. Forse l’Occidente potrebbe, se davvero lo volesse, imporsi con la forza delle armi, ma le nazioni che lo compongono risultano - proprio per il fatto di essere delle democrazie liberali - deboli strutturalmente; i governi debbono rispondere ai rispettivi parlamenti e, ancor più, a un’opinione pubblica poco disposta ai sacrifici, alla perdita di vite umane ed estremamente influenzabile dai mass media. Esiste ancora una superiorità di vita occidentale? Quando si prescinda da Europa e Nord America, la superiorità del modello di vita occidentale non può essere data come acquisita; per restare al mondo islamico, detto modello viene ritenuto immorale e ingiusto, e il ricorso alla guerra per combatterlo è giudicato del tutto legittimo. L’Occidente, dunque, è ben lontano dall’aver vinto in modo definitivo la sua scommessa ideologica. Ha vinto una battaglia - quella contro

È quindi comunicazione globale? Quando la comunicazione diventa globale, è sempre più arduo per i regimi tirannici isolare i propri cittadini dai loro simili che vivono in altri contesti socio-politici. La libertà di informazione, di parola e di pensiero diventa una tentazione irresistibile. Certamente il liberalismo non può essere considerato la conclusione della storia, anche se pensatori pur grandi come Popper hanno a volte dato l’impressione di sostenere proprio questo. La giustificazione del liberalismo non è facile. E’ come camminare costantemente sul filo del rasoio: da un lato, se si afferma che è la migliore forma di organizzazione politico-sociale si rischia di svalutare tutte le altre. Dall’altro, se non si cerca di giustificarlo si ha il relativismo totale alla maniera di Richard Rorty, con la conseguenza che è impossibile fornire buone ragioni per scegliere l’ordinamento liberale piuttosto che un altro. Ci troviamo, dunque, tra una sorta di Scilla e Cariddi teorica. L’unica via d’uscita

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L’intervista al Professore resta quella di accentuare la flessibilità della visione liberale del mondo, accettando la sfida di coloro che la contestano. Accettare la sfida, tuttavia, significa essere pronti a combattere, sia in senso reale che metaforico, altre visioni che mirano ad annullare ruolo e libertà dell’individuo. Questo significa che il liberalismo, dottrina apparentemente debole in teoria ma forte sul piano pratico, ha bisogno di intellettuali che sappiano esaltarne il valore. Basarsi su considerazioni meramente economiche non è più sufficiente, come il già citato caso cinese dimostra ogni giorno che passa. È interessante però notare che nella sua produzione successiva compare un volume altrettanto significativo, anche se meno noto e celebrato. Il titolo recitaEsportare la democrazia. State-building e ordine mondiale nel XXI secolo. Scritto nel 2004 e tradotto nel nostro Paese l’anno seguente dall’editore Lindau, è oggi reperibile con una certa difficoltà. Vale tuttavia la pena di parlarne poiché ci fornisce un quadro affascinante dei criteri che hanno indotto – e inducono tuttora – la comunità occidentale guidata dagli Stati Uniti a intervenire in modo diretto, soprattutto militarmente, quando si giudica che uno Stato minacci la stabilità mondiale. O anche nei casi in cui detta stabilità venga messa in pericolo da Stati “collassati”, non più in grado di gestire direttamente i loro affari interni. Accade allora, secondo Fukuyama, che USA e comunità occidentale abbiano non tanto il diritto, bensì il “dovere” di intervenire quando crisi di quel tipo si manifestano. Al fondo si cela una concezione che implica la diffusione della democrazia liberale sul piano globale. Né risulta essenziale, a suo avviso, che siano sempre e comunque gli USA a intervenire, ferma restando la loro posizione di leadership dovuta a fattori economici e, soprattutto, militari. “La logica della politica estera americana – egli scrive – dall’11 settembre sta trascinando gli Stati Uniti in una situazione in cui o essi si assumeranno la responsabilità di governare gli Stati deboli oppure consegneranno questo problema alla comunità internazionale”. Parliamo di Afghanistan e Irak? In un discorso tenuto nel 2002 a West Point, George W. Bush jr negò recisamente che gli USA coltivassero sogni imperiali, ma non esitò ad ammettere che una dottrina allargata della guerra preventiva era in grado di porre gli Stati Uniti nella condizione di governare popolazioni potenzialmente ostili nei Paesi che li minacciano con il terrorismo. Ecco quindi i casi Afghanistan e Irak. Tuttavia la presenza di organizzazioni come al-Qaida rende tale compito assai più difficile del previsto. La lotta va estesa a una miriade di contesti territoriali seguendo l’ondata degli attacchi terroristici, da Mombasa a Bali a Riad. Se in quelle nazioni i governi locali non risultano in grado di fronteggiare il fenomeno, “occorre stimolare dall’esterno la costruzione dello Stato in Paesi con gravi disfunzioni interne”. Si parla di «State – Building»…

INFORMAZIONI SU MICHELE MARSONET Si è laureato in Filosofia presso l’Università di Genova e in seguito all’Università di Pittsburgh (U.S.A.). Dopo la laurea ha svolto periodi di ricerca in qualità di Visiting Fellow presso le Università di Oxford e Manchester (U.K.), alla City University di New York e alla Catholic University of America (U.S.A.). E’ attualmente Professore Ordinario di Filosofia della scienza e di Metodologia delle scienze umane nel Dipartimento di Filosofia dell’Università di Genova. E’ stato Direttore del Dipartimento di Filosofia (2000-2002 e 2008-2011) e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova (2002-2008), dal 1° novembre 2008 a oggi è Prorettore alle Relazioni Internazionali dell’Università di Genova. Il 9 ottobre 2012 è stato eletto Preside della Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Genova per il triennio 20122015. E’ Fellow del Center for Philosophy of Science dell’Università di Pittsburgh. E’ stato Visiting Professor in molti atenei stranieri: University of Melbourne (Australia), University of Pittsburgh e Catholic University of America (U.S.A.), London King’s College, Leeds, Manchester, Hertfordshire, Stirling, Southampton e Middlesex (U.K.), Cork (Irlanda), Bergen (Norvegia), Siviglia e Malaga (Spagna), Friburgo (Svizzera), Lovanio (Belgio), Giessen (Germania), Varsavia e Cracovia (Polonia), Cluj (Romania), Malta, Valona (Albania), Reykjavik (Islanda). E’ Professore Onorario della Universidad Ricardo Palma di Lima, e nel 2009 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa della Universidad Continental di Huancayo (Perù). E’ autore di 30 volumi e curatele, di cui 5 in lingua inglese pubblicati in Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, e di circa 250 articoli, saggi e recensioni in italiano, inglese e francese su riviste italiane e straniere. E’ giornalista pubblicista. Il concetto di “state-building” è il vero nucleo del libro. Gli Stati deboli o addirittura “collassati” (si pensi, per citare un solo esempio, alla Somalia) rappresentano una minaccia non solo per se stessi, ma anche per l’intero scenario mondiale. “Gli interventi umanitari degli anni ’90 portarono all’estensione di un potere imperiale internazionale di fatto sugli ‘stati falliti’ del mondo. Gli interventi furono spesso guidati dalla potenza militare americana, ma seguiti, nel nation-building, da un’ampia coalizione di Paesi, principalmente europei, più l’Australia e la Nuova Zelanda”. Ma come mettere in pratica il “nation building” in contesti nazioniali che non hanno le tradizioni democratiche occidentali e, per di più, sono spesso recalcitranti ad adottarle? Fukuyama non esita a notare che, forse, gli Stati si possono costruire deliberatamente ma, “se da questo si genera anche una nazione, è più questione di fortuna che di progettazione”. Dal che consegue che “state-building” e “nation-building” non sono affatto la stessa cosa, e gli europei sembrano esserne più consapevoli degli americani. C’è da chiedersi, a questo punto, se l’internazionalismo liberale che ha sempre avuto un ruolo di rilievo nella politica estera degli Stati Uniti possa davvero trovare sbocco e soddisfazione in una strategia come quella appena delineata. Perché esiste, com’è noto, anche l’eterogenesi dei fini. E’ rarissimo che una politica estera raggiunga con precisione proprio gli obiettivi che si proponeva di conseguire. Passando agli anni più recenti, vediamo che il quadro non muta molto quando il bastone del comando passa a un Presidente americano appartenente a un altro partito. La strategia delle “primavere arabe” promossa da Barack Obama e Hillary Clinton ha dapprima suscitato entusiasmi stellari, per poi diventare fonte di dubbi e recriminazioni. Non è affatto chiaro se davvero si tratti di “primavere”, visto che in Tunisia ci sono seri rischi di veder regredire la condizione femminile, mentre quasi ovunque nell’area l’instabilità è cresciuta. Al punto che molti si chiedono se davvero valga la pena di rovesciare Assad quando è noto che nessuno sa quali siano le forze destinate a sostituirlo (la stessa situazione della Libia e della guerra “per procura” contro Gheddafi). Un quadro, insomma, tremendamente complicato, che il volume di Fukuyama ha il merito di tratteggiare con lucidità senza tuttavia fornire risposte convincenti. Non è sufficiente dire che “le nazioni devono essere in grado di costruire istituzioni statali non solo all’interno dei propri confini ma anche in altri Paesi più disorganizzati e pericolosi”. Il problema è “come” farlo e con quali strumenti. Sarebbe forse più ragionevole ritornare a un sano realismo politico e, senza sbandierare nobili ideali, riconoscere che – come sempre – è la potenza militare egemone a decidere e a contare.

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L’intervista al Professore

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ROBERT DOISNEAU PARIS EN LIBERTÉ LIBERTÉ NEL SOTTOPORTICATO DI PALAZZO DUCALE, PIÙ DI DUECENTO IMMAGINI SCATTATE DAL GRANDE FOTOGRAFO FRANCESE NELLA SUA CAPITALE obert Doisneau e Parigi: un binomio inscindibile tra

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uno dei più grandi fotografi francesi e la città che ha amato e immortalato con il suo obiettivo. La mostra, dal 29 settembre fino al prossimo 26 gennaio, raccoglie più di 200 fotografie originali scattate da Doisneau tra il 1934 e il 1991. Gli scatti sono raggruppati tematicamente ripercorrendo i soggetti a lui più cari e componendo una grande rassegna antologica che accompagna il visitatore in una suggestiva passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, e poi nei bistrot, negli atelier di moda e nelle gallerie d’arte della capitale francese.

Pont dIéna - 1945 - copyright©atelier Robert Doisneau.

INFORMAZIONI 29 settembre 2013 - 26 gennaio 2014 - Sottoporticato info e prenotazioni: 199.15.11.15 Orari: da martedì a domenica (ore 10-19), lunedì (ore 14-19) la biglietteria chiude un’ora prima Biglietti comprensivi di audioguida: Intero € 11,00 Ridotto € 9,00 per giovani fino a 25 anni, maggiori di 65 anni, gruppi di almeno 15 persone e apposite convenzioni, ridotto speciale € 4,00 per scuole e minori di 18 anni. La biglietteria chiude alle 18. Info e prenotazioni: biglietteria@palazzoducale.genova.it

La ballata di Pierrette d’Orient, 1953, © Atelier Robert Doisneau

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Le grandi mostre ROBERT DOISNEAU 1912 Nasce a Gentilly (Val-de-Marne) il 14 aprile. 1926/1929 Studia presso l’École Estienne. Si diploma come litografo. 1931 Operatore fotografico di André Vigneau. 1932 Vende il 1° reportage al quotidiano “L’Excelsior”. 1934/1939 Fotografo industriale presso lo stabilimento Renault a Boulogne Billancourt.

Il soggetto prediletto delle sue fotografie in bianco e nero sono infatti i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo. Nel 1974 la Galleria Chateau d’Eau di Toulouse espone le sue opere e, a partire dagli anni Settanta, ottiene i primi importanti riconoscimenti. Da allora le sue fotografie vengono pubblicate, riprodotte e vendute in tutto il mondo. Autore di un vastissimo catalogo di opere, principalmente dedicate alla Ville Lumiére, Doisneau è diventato il più illustre rappresentante della fotografia “umanista” in Francia.

1939 Licenziato per i ripetuti ritardi. Conosce Charles Rado, fondatore dell’agenzia Rapho. Lavora come fotografo e illustratore freelance. 1942 Incontra Maximilien Vox per il quale lavora. 1945 Inizia la collaborazione con Pierre Betz, editore della rivista “Le Point”. Conosce Blaise Cendrars ad Aix en Provence. 1946 Torna all’agenzia Rapho di cui Raymond Grosset ha assunto la direzione. Realizza dei reportage per il settimanale “Action”. 1947 Conosce Jacques Prévert e Robert Giraud. Vince il Premio Kodak. 1949/1951 Lavora sotto contratto per “Vogue”. 1956 Vince il Premio Nièpce. 1960 Si reca negli Stati Uniti: realizza reportage a Hollywood e Palm Springs. 1967 Realizza un reportage in URSS. 1971 Partecipa al Tour de France dei musei regionali con Jacques Dubois. 1973 François Porcile dirige il cortometraggio Le Paris de Robert Doisneau. 1975 Viene invitato ai Rencontres d’Arles. 1983 Vince il Gran Premio Nazionale della fotografia. 1984 Partecipa alla Missione fotografica della Datar. 1992 Sabine Azéma realizza il documentario Bonjour, Monsieur Doisneau (Riff Production).

Robert Doisneau, Il Bacio dell’hotel De Ville - 1950-©-Atelier-Robert-Doisneau.

1993 Patrick Cazals gira il documentario Doisneau des Villes et Doisneau des Champs (FR3 Limousin, PoitouCharente). 1994 Muore a Parigi il 1° aprile. Robert Doisneau (1912-1994), che amava paragonarsi a Atget, percorre fotograficamente le periferie di Parigi per “impossessarsi dei tesori che i suoi contemporanei trasmettono inconsciamente”. E’ una Parigi umanista e generosa ma anche sublime che si rivela nella nudità del quotidiano; nessuno meglio di lui si avvicina e fissa nell’istante della fotografia gli uomini nella loro verità di tutti i giorni, qualche volta reinventata. Il suo lavoro di intimo spettatore appare oggi come un vasto album di famiglia dove ciascuno si riconosce con emozione. Noto oggi al grande pubblico, Doisneau ha costruito il suo successo progressivamente, scoprendo la fotografia da giovane, dopo il diploma all’Ecole Estienne, impiegato in uno studio di pubblicità specializzato in prodotti farmaceutici. Nel 1931 è operatore da Vigneau e nel 1934 è fotografo per le officine Renault da dove viene licenziato cinque anni più tardi per assenteismo. Nel 1939 diviene fotografo illustratore free-lance e nel 1946 entra definitivamente all’agenzia Rapho.

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Le grandi mostre

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Sotto il mare

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A ZOAGLI IL MARE E

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Sotto il mare

E’ UNO SCRIGNO DI SEGRETI LA CITTADINA RIVIERASCA SI CONFERMA CAPITALE DELLA SUBACQUEA CON I NUOVI SUCCESSI DEI TROFEI DI FOTOGRAFIA SOTTOMARINA E UNA STRAORDINARIA GIORNATA DI FESTEGGIAMENTI PER LA MADONNINA DEL MARE. CONCLUSIONE NOTTURNA CON UNA STRABILIANTE PROCESSIONE SUBACQUEA di Ilva Mazzocchi

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unedì 5 agosto a Zoagli, è stata vissuta un’eccezionale giornata all’insegna della fede, della fotografia subacquea assurta ad arte, dello spettacolo e della gastronomia con i tradizionali festeggiamenti per la Madonnina del Mare. Sono già 17 anni che nella bella cittadina della Riviera di Levante si svolgono due concorsi estemporanei di fotografia subacquea che sono al vertice in campo nazionale e attirano moltissimi appassionati da tutta Italia e persino dall’estero. Quest’anno sono state presentate centinaia di immagini e la giuria ha dovuto impegnarsi a fondo per fare le classifiche delle tre categorie per l’altissimo livello fotografico e per le molte immagini aventii notevoli contenuti biologici. I membri della giuria – Rita Nichel (sindaco di Zoagli), Mario

Alessandro Marcenaro, Murena

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Calabresi (Direttore del quotidiano La Stampa), Sandro Galli (Presidente Comitato Madonnina del Mare), Remo Sallo (Fotografo), Gianni Risso (Pubblicista e fotografo subacqueo), P. Luigi Colangelo responsabile informatico – hanno deliberato quanto segue. XVII Trofeo Madonnina del Mare – Per il Trofeo Comune di Zoagli 1° class. Marco Maglia (moonlightsubdivingcenter), 2° Lino Stancanelli (CICASUB Bogliasco Seatram) e 3° Pierluigi Colangelo. X Trofeo Ambiente – Trofeo Mares – 1° Massimo Corradi (ASD CICASUB Bogliasco Seatram Diveross); 2° Alessandro Schiasselloni e 3° Davide Lombroso. II Trofeo Boutique Subacquea Decathlon Campi per il tema biologico è stato assegnato a Paolo Scalfo (C.Sub Alto Tirreno Massa), 2° Davide Lombroso (ASD CICASUB

Angelo Fiori, Nautilus.

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Alessandro Schiasselloni, l’astronave.

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Marco Maglia

Bogliasco Seatram Diveross), 3° Federico Betti. Le premiazioni si sono svolte in Piazza XXVII Dicembre , proprio a fianco della Palestra dove si è tenuta la mostra, dal 2 al 5 agosto, di tutte le foto premiate e dove sono state esposte le foto più belle delle precedenti edizioni dei Trofei Fotosub. Alle 21.30 è stata celebrata la Santa Messa sulla passeggiata a mare e al termine, dopo la benedizione di una corona, si è svolta una breve processione fino al molo, da qui hanno preso il via la processione delle imbarcazioni seguite dai sub apneisti in superficie con le fiaccole e, per la prima volta forse nel mondo, sott’acqua, 24 sommozzatori hanno fatto lo stesso percorso, muniti di potenti lampade EOS 5 Mares, fino alla Statua sommersa della Madonnina ben illuminata da due potenti fari subacquei visibili dalla passeggiata a mare. Poi i sommozzatori dei Carabinieri sono scesi a deporre la corona alla base della statua e la bella giornata si è conclusa con il suggestivo spettacolo pirotecnico dal mare.

Da segnalare che, dopo lo strepitoso successo del 2012, anche quest’anno per l’intera mattinata del 5 agosto il pubblico ha potuto visitare gratuitamente la statua o osservarla dalla superficie tramite batiscopio. Il servizio navetta con gommoni ha avuto il supporto dei due diving center partner. La manifestazione è stata organizzata dal Comune di Zoagli e dal Comitato Madonnina del Mare con la collaborazione di www.apneaworld.com, Mares, The European Dive’In Center, Tortuga Diving Portofino, Sommozzatori Protezione Civile Milano e moonlightsubdivingcenter. Hanno contribuito al monte premi anche: grand hotel bristol Resort & SPA, Hotel Zoagli, Mare Sport, SUB LINE Torino, EV Laser, Seterie Gaggioli, Seterie Cordani, Consigliere Regionale Rocca, CARIGE e Banco Chiavari Zoagli, Nautica Discount, Italsub Lavagna, AMP Bergeggi, FIPSAS Genova, Plastmeccanica – Diveross, Boutique Subacquea Decathlon Campi.

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Davide Lombroso, Nudibranco.

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Linda Bonini, Nudibranchi.

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FESTIVAL MONDIAL DE L’IMAGE SOUS MARINE 2013 Si svolgerà a Marsiglia dal 21 ottobre al 3 novembre la 40° edizione del festival dell’immagine sottomarina più importante del Mondo.La rassegna internazionale della fotografia e delle immagini in movimento (cine e video) nacque in Costa Azzurra nel 1973 e si tenne per molti anni ad Antibes - Juan - Les - Pins. Dopo una costante crescita d’importanza, negli ultimi anni, si è trasferita nella grande città di Marsiglia ed ha avuto un fortissimo incremento di popolarità e di visitatori. Quest’anno ci saranno oltre 100 stand espositivi, 1500 foto esposte, 200 film in proiezione nelle 4 sale, 15 concorsi diversi e 30.000 euro di monte premi. Come da tradizione anche www.apneaworld.com e la nostra rivista saranno presenti con uno stand che sarà un buon punto d’incontro per tanti appassionati italiani che partecipano ai vari concorsi. www.underwater-festival.com

Nella foto in alto: Massimo Corradi Grongo con...gamberetto nell’occhio. Qui sopra Davide Lombroso, Ofiura su uova di seppia.

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ELEONORA DELACY BURZIO Futura étoile del balletto classico, italo-inglese, da due anni studentessa della Vaganova Ballet Academy, l’accademia di danza più prestigiosa del mondo. Uno shooting tra Rapallo e la reggia di Venaria Styling di AMICHE DI CLASSE

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A PA L L I N O B M P RO D U Z I O N I

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P O S T S CRI PTUM A VO L E R essere cattivi (e perché

no?) si potrebbe dire che la differenza tra la comunicazione politica USA e quella di casa nostra sta in due foto. Nella prima, Barack Obama è insieme a una giovane atleta olimpica, McKayla Maroney, argento nella ginnastica a Londra. Entrambi sono a braccia incrociate e si esibiscono nella stessa smorfia che ha reso celebre McKayla nel mondo, ben più dei suoi pur ragguardevoli risultati sportivi: il «not impressed». Il «not impressed» è quel modo caratteristico di piegare la bocca tutta da un lato per dimostrare che eh, insomma, peccato, si poteva fare meglio. La Maroney è stata immortalata sul secondo gradino del podio mentre pensava agli errori commessi e ai decimi rosicati dalla vincitrice; è così diventata una celebrità internazionale, generando centinaia di affettuose parodie. Lei l’ha saggiamente presa sul ridere e ne ha anche parlato al Presidente degli Stati Uniti lo scorso novembre, durante una visita del team statunitense di ginnastica – le temute “Fierce Five” - alla Casa Bianca. Obama non si è lasciato sfuggire l’occasione, facciamo una foto insieme, ha detto. L’account Twitter di Washington l’ha pubblicata ed è diventata virale, come si dice, in un batter d’occhio. Quella fotografia dice cose molto precise: il Presidente sa scherzare, è sulla stessa lunghezza d’onda dei giovani, e sa usare molto bene i social network. La seconda fotografia è stata pubblicata, sempre su Twitter, da un altro Presidente, quello dello Regione Liguria. Un giovedì di settembre Claudio Burlando in vacanza a Rondanina ha raccolto un bottino niente male di porcini neri, poi ha mostrato orgoglioso le immagini di due cestini stracolmi e di sé stesso mentre regge in mano un esemplare particolarmente ragguardevole. Il problema è che quello non era un giovedì qualsiasi, ma il giorno di riunione del primo Consiglio regionale dopo l’estate (per il quale il Presidente aveva chiesto regolarmente ferie). Burlando e il porcino sono diventati virali, ma per motivi opposti, perché quello che quella fotografia sembrava dire era: il Presidente va a funghi invece di lavorare, e c’è la crisi, e vi sbatte in faccia il porcino. Una notizia che più vacanziera non si può, e in verità è fin troppo facile far notare che ci sarebbero scandali ben peggiori di cui occuparsi:

Burlando ha peraltro ricordato che va a trovare i suoi parenti un giorno all’anno e non ha un weekend libero nei prossimi due mesi, e che la coincidenza della sua scampagnata con il primo consiglio regionale è dovuta soprattutto a un disguido. Ma la notizia (l’ha ammesso, sempre su Twitter, anche Carlo Perrone, editore del Secolo XIX) era troppo ghiotta – appunto – per non trovare spazio sui quotidiani e soprattutto sul Corriere della Sera, seguendo la scia dei social network e dando origine a una delle ormai consuete reazioni anti-casta di massa, con sfottò che ricordavano il famoso contromano agli Erzelli (nel migliore dei casi) e richieste di dimissioni condite da insulti irriferibili (in tutti gli altri). Perfino migliori editorialisti del Paese si sono misurati nel commento della vicenda. Aldo Grasso ha giocato sul cognome del Presidente («Burlando si comporta come il gerundio di burlare») mentre per Luca Sofri «se sei come tutti noi, e hai bisogno di dare buca a un impegno di lavoro importante perché nella tua vita ci sono altre piccole priorità che non vuoi sacrificare, allora non fai il presidente di una Regione, non fai il deputato, non fai il magistrato, eccetera». Il giudizio sulla vicenda sta al singolo. Difficilmente però si può negare che sia stato un autogol comunicativo, soprattutto in un periodo dove i nervi a fior di pelle abbondano e malgrado Burlando abbia difeso la scelta di pubblicare le fotografie («Le ha messe mio figlio su Facebook, dovevo dirgli di non farlo? E che si poteva andare a funghi, bastava non farlo sapere in giro?»). La dissimulazione onesta, il «si fa ma non si dice», sono tornati di moda. Forse non è nemmeno troppo il caso di fare gli esterofili: uno dei nuovi politici USA più in vista, il democratico Anthony Weiner, ha rischiato di compromettere la sua carriera tweetando e cancellando subito dopo una sua fotografia, per usare un eufemismo, piuttosto osè. Esiste addirittura un sito – Politwoops – che raccoglie tutti i tweet pubblicati dai politici e cancellati con il senno di poi. E anche l’autoironia a casa nostra non manca: il giorno dopo il derby, a poche ore di distanza dal Funghigate, il genoanissimo Burlando ha fatto ricorso ancora una volta a Twitter. Il messaggio? «Funghi a #Rondanina e 3 a 0 nel #derby. Belin ragazzi, una settimana da #CorrieredellaSera!». Giordano Rodda giordano.rodda@gmail.com

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I problemI dI CondomInIo: Come dIstrICarsI C La vita comunitaria aLL’interno LL’interno deL condominio può stare stretta. LL spesso i probLemi nascono daLLa scarsa educazione e daLL’inerzia LL’inerzia deLL’amministra LL LL’amministratore. ’amministratore. Ma caMbiare è possibile: i condoMini hanno più potere di quanto non credano.

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ome ogni comunità, anche quella condominiale riserva gioie e dolori. A confermarlo sono proprio i numeri di questa inchiesta, che raccoglie le confessioni di quasi 3 mila condomini sulla convivenza ravvicinata (e forzata) tra le mura di un condominio. Cosa pensano gli italiani che abitano in condominio della vita comunitaria? Quali sono le loro esperienze sui rapporti con i vicini e con l’amministratore, sulle assemblee condominiali, sui lavori di manutenzione e sulle spese comuni? Condividere i costi e gli spazi è un vantaggio o uno svantaggio? Le principali lamentele Ognuno ha il suo incubo personale, un’insofferenza che innervosisce e spesso porta alla lite, nei casi peggiori destinate a finire male, come sappiamo dalla cronaca nera. Sotto la facciata della tolleranza reciproca, insomma, non di rado si nascondono scontento e disagio. Una delle cause di scontro condominiale in genere è il rumore, che può diventare molesto quando è ripetuto e costante. Pensiamo per esempio al vicino che ascolta la radio a un volume eccessivo, al picchiettare dei tacchi della signorina al piano di sopra in ore inopportune, all’abbaiare del cane lasciato solo dal nostro dirimpettaio. Diverse lamentele nascono dall’inadempienza dell’amministratore, una figura controversa. Condomino, attivati Le difficili relazioni condominiali portano spesso a un senso di frustrazione. Il più delle volte ci si adegua a malincuore a decisioni prese da altri, pensando di non avere spazio per esprimere i propri bisogni. In verità, per quanto sia datato il Codice civile che stabilisce le regole di condominio, esistono

regole e strumenti utili per affrontare in modo attivo i problemi più comuni. Un caso tipico in cui i condomini possono attivarsi in prima persona è la convocazione dell’assemblea per esigenze particolari, per esempio per discutere del riscaldamento. È necessario, però, che a sollecitare l’amministratore siano non meno di due condomini e rappresentino almeno un sesto dell’edificio. INFORMAZIONI Ignimus quo dolupta debit, te dem quatio. Itatibus que pa eicia nis et volupta ipis dolorentium, necaeperrum ea quod quis aut autem consequas sanis ma vit dolorum quia quid quatam conse nihicto odis voluptis ma quiatem quatempos ad ut eum repella ditatatur? Veruptur aut ulparum utaturibust, saperum sant eaquidem hilitaspe porem quam faceatem facerfe rianima dolorecati rest as acid molore dolum ium uta voluptus et quam etur sit alis etur alia nimillabore nulparciet qui quia sed maximus dendi as debitint mi, qui siti qui volumquunt lat pores se omnihil iumquatur am faccae nulloreicium restis veliquis et proremolore prat vit undis alis ea in nostin corum hil in et quat qui sum res dollisqui ipsunto restemqui con porum eos et et ulla vendit aut auta conet laci sitiore ritatur emoluptatio. Ut re eventuscient que nonsequatur, sequeSum quos siti quosam que prepero doluptu rehene eiuntio rumene et aperia sequunt dit parchicime voluptius, veliquam nestius maio. Et ilitemp oreptat. Non pre parum solor ad eaquas es sunt alignimaio. Libus raeris mil ipsa imaxim qui omnimolupta si del

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