Segno 235

Page 28

Museo Nazionale MAXXI, Roma

Michelangelo Pistoletto on la mostra per Pistoletto il MAXXI prosegue il suo lavoro di inC dagine e documentazione sui protagonisti dell’arte italiana del XX secolo e lo fa seguendo, con apprezzabile coerenza, la logica statutaria

in qualche modo inscritta anche nel suo stesso nome, una logica che lo porta a privilegiare quegli autori che più di altri hanno aperto nuove direzioni di ricerca alle generazioni future. Come risulta evidente dal titolo prescelto, l’esposizione si è data un limite cronologico che ovviamente non ha nulla a che vedere con un qualche minor interesse della attuale attività dell’artista, ma semmai proprio ad essa fa riferimento, sia pure in maniera indiretta, ripercorrendo le tappe che hanno reso possibile gettarne le fondamenta. Un intento questo chiarito sia dal sottotitolo, “da Uno a Molti” sia dal fatto che al corpo centrale della mostra si affianca una seconda esposizione dedicata ai risultati del laboratorio multidisciplinare “Cittadellarte” cui Pistoletto, dopo averlo fondato, a Biella, nel 1998, ha dedicato gran parte del suo impegno più recente in pieno accordo con quanto propugnato nel manifesto “Progetto Arte” del 1994. Detto in altre parole, la mostra ripercorre il tragitto che ha portato il nostro da una tormentata riflessione sul ruolo e l’identità dell’artista quale gli venivano prospettati, verso la metà degli anni ’50, dalle correnti più avanzate dell’arte del secondo dopoguerra, alla convinzione che oggi la crisi del concetto di “autorialità” possa e debba essere ribaltata in positivo attraverso la pratica della ricerca di gruppo e del lavoro condiviso, non più secondo le suggestioni del modello scientifico o sotto l’egida di una improbabile avanguardia politico-rivoluzionaria, ma in un’ottica di rinnovata fiducia nella possibilità concreta di incidere sul sociale entro ambiti limitati ma passibili di essere ricollegati tra loro e ricondotti ad un programma comune. Enumerare i pregi della mostra romana, in qualche modo, fa tutt’uno con il valutare positivamente la maniera in cui il tragitto in questione è stato ricostruito. Ci troviamo, infatti, non solo di fronte alla più completa esposizione di opere relative al periodo in questione finora mai realizzata, ma anche di fronte ad una loro distribuzione ed articolazione che riesce a rendere evidenti, a livello percettivo, una serie di passaggi logici, in genere piuttosto ostici per il grande pubblico se non supportati da una insistenza sul fattore continuità impossibile da ottenersi procedendo per sezioni fisicamente circoscritte o con un materiale limitato. Due esempi per tutti: la possibilità di giungere progressivamente a ricostruire l’ emozionante scoperta delle potenzialità della superficie riflettente da parte di un Pistoletto ancora legato alla tecnica tradizionale dell’olio su tela, e la possibilità di cogliere anche a livello intuitivo il legame fattivo oltre che razionale tra gli “oggetti in meno”, storicamente assai limitati di numero, e le “superfici specchianti”, molto più numerose e comunque intrinsecamente vocate alla riproducibilità se non addirittura all’infinità. Meriti questi che, pur se attribuibili in prima istanza alla intelligente e non invadente curatela di Carlos Basualdo, vanno anche ascritti all’idea dei responsabili del MAXXI, Anna Mattirolo e Pio Baldi, di collaborare per l’occasione con una grande istituzione quale il Philadelpia Museum of Art. Ma anche meriti che, per chi voglia completare la sua visita con la consultazione del catalogo, si rafforzano e solidificano grazie ad una serie di saggi specifici relativi alle singole sezioni dovuti nell’ordine, ad Angela Vettese, Jean François Chevrier, Claire Gilman, Gabriele Guercio, Suzanne Penn. Tutti scritti questi che, insieme agli altri apparati, dimoMichelangelo Pistoletto, Rosa bruciata, 1965 vernice spray su cartone ondulato, 140x140x100 cm. (Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella) © Michelangelo Pistoletto. Foto Paolo Bressano

28 -

Michelangelo Pistoletto, Love Difference - Mar Mediterraneo, 2003-2005 [Specchio e legno, cm 738 x320x50] Fondazione Pistoletto, Biella Foto: P. Terzi

Michelangelo Pistoletto, Monumentino, 1968 mattoni, stracci, scarpa, 94x45x22 cm (collezione privata) © Michelangelo Pistoletto. Foto Paolo Bressano

segno 235 |MARZO/APRILE 2011

Segno 235 28-41.indd 28

30/03/11 10:10


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.