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Alighiero Boetti, Mappa, 1972-73. Ricamo a mano su lino, cm 163 x 217. Fondazione MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo - Roma Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Photocredit Roberto Galasso

consentire e impostare un nuovo dialogo internazionale? Sarebbe antistorico non muoversi in ambito internazionale. L’attenzione all’Italia sarà comunque molto forte perché ritengo che le sue espressioni (penso sia alle figure storicizzate che alle realtà più attuali) siano tali da rendere molto facile un dialogo internazionale. Il MAXXI potrà diventare un incubatore artistico? Lavoreremo con artisti italiani la cui portata storica internazionale non è ancora sufficientemente conosciuta. Su questa scia ci occuperemo anche di figure più giovani con progetti specifici promossi e prodotti dal MAXXI; il museo intende essere un centro di produzione e un laboratorio per artisti, giovani curatori e studiosi. Il MAXXI avrà una forte attenzione anche alla ricerca scientifica per riportare all’attenzione di studiosi internazionali alcuni temi e aspetti della cultura italiana che riteniamo degni di riflessione. Lavoreremo anche, viste le caratteristiche del museo, sul concetto di interdisciplinarietà per farne una delle peculiarità del MAXXI. Quale museo internazionale considera come fratello maggiore del MAXXI, da cui sarà interessante trarre spunti e stimoli per il nuovo percorso? I punti di riferimento sono tanti, sono quei musei che vengono in mente a noi tutti e che in questi anni di costruzione del MAXXI sono stati utili per capire quale poteva essere l’elemento da inserire in un nuovo contesto sia nazionale che internazionale. Tuttavia la stessa Hadid, con la sua costruzione e il suo segno architettonico, ci costringe con entusiasmo a voltare pagina. Con una tale architettura si ha uno stimolo che non si può non considerare con la giusta attenzione e che noi non intendiamo ignorare.

In alto: Cino Zucchi, Studio per l’installazione per la mostra SPAZIO al MAXXI di Roma, 2010. In basso: Gino De Dominicis, Senza Titolo “Silhouette”, 1988 90. Collezione privata, Italia.

La crisi economica attuale può condizionare l’evoluzione del percorso del MAXXI? Quale sarebbe stata la strada percorsa se non avessimo attraversato un periodo così delicato, nonostante i dati attuali dicano che la cultura in genere non ha risentito profondamente di questa situazione? Paradossalmente la crisi economica può essere uno stimolo per agire in modo diverso. D’altra parte noi viviamo da tempo in una crisi perenne e mai sono stati stanziati fiumi di denaro per il nostro settore. Quindi attualmente non ci sono limitazioni o tagli ai finanziamenti? Ci sono, compatibilmente all’andamento economico del paese. Per quanto riguarda il budget rivolto alla collezione è possibile proseguire con il lavoro svolto finora, avete intenzione di diver22 -

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