Alpiniadi

ALPINIADI 2022 Bardonecchia giugno 2022

COMUNE DI BARDONECCHIA In collaborazione con

AUSPICI

GIANCARLO SOSELLO

Dopo undici anni da presidente di Sezione pensavo di avere “già dato” e di potermi dedicare più intensamente ai miei nipotini ma non è stato così.

Dopo tre anni di intervallo, sia pur sempre con incarichi nell’ambito sezionale, sono stato richiamato a ricaricarmi lo zaino e chi mi ha pungolato di più è stato il presidente uscente Paolo Parisio che non si è ricandidato per motivo lavorativi e famigliari.

Considerata la mia titubanza nell’intraprendere il nuovo ma già vecchio cammino ha toccato un tasto che mi ha spinto ad accettare dicendomi “sarai il presidente del centenario”.

Ebbene sì, da neo eletto tenterò di portare nel 2022 la nostra piccola ma tosta Sezione Val Susa alla soglia dei suoi primi 100 anni.

Con tutti i miei collaboratori, partendo dai Gruppi e dal CDS, abbiamo quindi pensato di dare lustro a questo avvenimento con un evento che potesse coinvolgere più alpini possibile e non solo della nostra Sezione: abbiamo quindi deciso di candidarci per le Alpiniadi estive del 2022.

Confido quindi che la Commissione Sportiva accolga favorevolmente questa nostra candidatura quale evento da incastonare nel programma del nostro Centenario.

Non sto a dilungarmi sul sito da noi prescelto che è Bardonecchia, ai confini con la Francia e compresa nella magnifica cornice delle montagne olimpiche 2006 e amministrata da un Sindaco alpino che è pronto ad accogliere gli alpini e amici a braccia aperte.

Giancarlo Sosello

Giandis aliquas et ad magnien ditatinciam lisint es eaquissita am ut a asin rerciat eius quatumquodi dignataspero expel eati tem as debis explabo rentiatiur, sit auta voluptatem eatius doloreratur, suntotas ellacepuda doloreceaquo temperi oreptur, quidit ute doles most, cum eaque cupta velendam doluptum aut voluptature elescius endunti uriaeca boritatis idunt asi doluptatis dis volo estotatur as nobis acerrovid quatemp oreptatis et laut enisin rem ra dolupta qui ommolup tibeatu reptae laborporest, quis doluption nam in nusdaep eratium resequatem fuga. Uga. Ut quat utempore pro molutempe conet harum, consernam in nobitiunt perrorem reperibus estrum restibus, enis ariam ipsae ommodi bla nulluptatem aut est velenissita doleniet exersperio milit essit aut utem aut pratium aut labo. Itatur rero torem invellu ptinvent.

Ciatur mos as assimi, consequ untiosam imus dene venisci endeles et et vellatet estis simaxim et repudae exere porem explite volum, sitatur?

Agnam labo. Ferectorio estis dem nonserore, nonsendistia volesci mustis et harcia voluptaque es enim fuga.

Volent ommollibus que volor aperuntem et aciducient assimag nissim ut plia velia doluptatur anias ex eicae destinc iatenimus is aut ent rate proraes essiminciet dolor molore voleni desciendus nos aperum que secab incia nonse santo volo cuptatenimi, tes quibusda dolupid itatus, sit quasi desequiamet doluptat.

Fugit est, quae nobitio nsedignis este porior re vel etur simporrum nonseque ommolorem quis et ulluptates archillor alic to beriand eribus eos aspelenia as ipitasp

IL SINDACO DI BARDONECCHIA

FRANCESCO AVATO

La Sezione A.N.A. Val Susa è stata costituita nell’anno 1922, festeggerà quindi il suo 100° compleanno proprio nell’anno delle Alpiniadi.

Conta, al 31 dicembre 2019, 2922 soci di cui 2075 Alpini, 12 Aiutanti e 835 Aggregati suddivisi nei 36 Gruppi dislocati lungo tutta la Valle di Susa, dalla seconda cintura di Torino sino ai confini con la Francia.

L’area coperta dalla Sezione comprende in pratica tutti i più importanti siti dove si sono svolte le Olimpiadi Invernali del 2006, le Universiadi del 2007 e i Ca.S.T.A. 2014, 2016 e 2018 e dove avrebbero dovuto svolgersi quelli del 2020 poi annullati causa COVID-19.

Gli alpini della Valle di Susa hanno nel corso della storia principalmente alimentato i grandi e famosi battaglioni alpini “Susa” ed “Exilles”.

Grande fonte di orgoglio per gli alpini valsusini è ricordare che all’alba del 16 giugno 1915, sul Monte Nero, tra i primi a conquistarlo ci furono proprio uomini della Val Susa inseriti in quei battaglioni, e ufficiali come i tenenti Valerio Vallero di Susa e Pietro Barbier di Oulx entrambi insigniti di Medaglia d’argento al valore.

Sul Vessillo sezionale é invece esposta la Medaglia d’oro al V.M. concessa in vita al Col. Lino Ponzinibio, 1° reggimento alpini, btg. “Mondovì”, per atti eroici compiuti durante la Campagna di Russia. Le altre medaglie invece

drastiche riduzioni dei reparti alpini, è rimasto in vita solo il battaglione “Susa” inquadrato nel 3° reggimento alpini che, sempre ad Oulx, mantiene operativo l’ultimo distaccamento alpino rappresentato dalla 34ª compagnia del “Susa”, quella dei “Lupi dell’Assietta” dove ogni anno si celebra il raduno di coloro che fecero servizio tra quelle mura. Non dimentichiamo inoltre che a pochi chilometri da Oulx, a Bousson, è sempre operativa la base logistico addestrativa della brigata “Taurinense” presso la caserma “Monginevro” e con finalità diverse a Bardonecchia è attiva una seconda base logistica presso la caserma “Tabor”.

Oggi invece, per mantenere vivo il ricordo del btg.

“Exilles”, glorioso conquistatore del Monte Nero con il “Susa”, la Sezione organizza ogni anno, la domenica più prossima al 16 giugno, un raduno degli appartenenti al 3° Alpini nel paese di Exilles ai piedi dell’imponente Forte già sede del reggimento sino al 1943.

La Sezione dispone di un efficiente Nucleo di Protezione Civile, articolato su sei squadre per un totale di una novantina di volontari, che partecipa agli allertamenti ed alle esercitazioni di raggruppamento oltre ad effettuare vari interventi di prevenzione e di salvaguardia ambientale sul proprio territorio. L’ultimo impegno per calamità è stato durante il terremoto in Emilia

PROFILO DELLA SEZIONE VAL SUSA rappresentano i riconoscimenti ottenuti per vari interventi in soccorso delle popolazioni colpite da calamità, dal terremoto del Friuli passando per l’alluvione della valle padana 1994 sino agli ultimi interventi causati da calamità naturali.

Uno striscione che non manca mai nelle nostre adunate è quello che riporta il motto del btg. “Susa” mutuato anche come motto della Sezione che, pronunciato in dialetto piemontese, suona così: “A brusa..., sota ‘l Susa ” il cui significato è: “brucia (ovvero siamo in una situazione difficile), avanti con il btg. “Susa”!. Ma non ossiamo neppure dimenticare il “Susa d’fer” , Susa di ferro, motto del Gruppo “Susa” di artiglieria da montagna.

Nella lunga storia delle truppe alpine anche altri battaglioni portarono il nome di varie località della valle, “Moncenisio”, “Val Cenischia”, “Val Dora”, “Rocciamelone”, o gruppi di artiglieria da montagna quali il “Susa”, e successivamente il “Pinerolo”, entrambi ospitati nelle due caserme cittadine “Cascino” e “Henry”.

Il gruppo “Pinerolo” venne sciolto proprio a Susa nel 1991.

La valle fu infatti zona di reclutamento, rispettivamente nei distretti di Susa ed Oulx, sin dalla fondazione delle truppe alpine nel 1872. Ormai da diversi anni, con le

dove, caso unico, ha gestito in completa autonomia un intero campo. Ovviamente, durante l’ultima pandemia, gli uomini della Protezione Civile sono stati impegnati giornalmente in attività volte all’assistenza di persone anziane, distribuzione viveri e mascherine e anche a supporto di parecchi comuni. Nel mese di giugno 2003 ha inoltre organizzato e brillantemente gestito l’esercitazione annuale del 1° Raggruppamento e si preparava ad ospitare l’esercitazione del CAP, coordinamento ANA Piemonte, nel settembre 2020.

Altro vanto della Sezione è l’insostituibile Fanfara A.N.A. Val Susa spesso chiamata a prestare servizio anche presso manifestazioni di altre Sezioni.

Voce della Sezione è il giornale sezionale “Lo Scarpone Valsusino” che trimestralmente, in una elegante veste tipografica a colori, racconta della storia degli alpini valsusini e delle manifestazioni che via via si susseguono in territorio nazionale e locale. Ad aprile 2014 il giornale sezionale è stato insignito del “Premio stampa alpina Vittorio Piotti”.

Ed infine, nel 2016 Susa ha ospitato il 19° raduno di raggruppamento, avventura prestigiosa affrontata con passione e vero spirito alpino.

SEZIONE VAL SUSA

IL PRESIDENTE VAL SUSA

CANDIDATURA Susa, lunedì, 8 giugno 2020

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI SEZIONE VAL SUSA

Spett.le ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI Commissione nazionale sport Alpino Renato Romano Via Marsala 9 20021 Milano

Oggetto: Alpiniadi 2022 - Candidatura della località di Bardonecchia Spett.le Commissione nazionale sport, gent.mo alpino Renato Romano, responsabile, io, Giancarlo Sosello, in qualità di Presidente e rappresentante legale pro-tempore della Sezione Val Susa dell’Associazione Nazionale Alpini, Acquisito il parere unanimemente favorevole del Consiglio Sezionale, Ricevuta l’accettazione della candidatura da parte del Comune di Bardonecchia, allegata alla presente, Presento formale candidatura della località di Bardonecchia (TO) quale sede ospitante delle Alpiniadi 2022 in occasione del centenario di fondazione della nostra Sezione.

Bardonecchia è un comune di oltre 3000 abitanti della città metropolitana di Torino, in Piemonte, in alta Val di Susa, importante centro per gli sport invernali e attività estive e, nel 2006, sede di gare durante le olimpiadi invernali. Trovandosi al confine con la Francia è facilmente raggiungibile sia via treno, con fermata del TGV, via autostrada A32 e naturalmente via SS335. Dispone di una ricca offerta di soggiorno presso Hotel, case vacanza e campeggi e, non ultimo, presso la base logistica dell’Esercito insediata nella caserma “Tabor”, è attivo un soggiorno militare particolarmente apprezzato.

In attesa di una vostra valutazione, vogliate gradire con l’occasione i nostri più cordiali saluti alpini.

A.N.A. Sezione Val Susa Il Presidente Giancarlo Sosello Sezione A.N.A. Val Susa Via Brunetta, 45 - 10059 Susa 3382980987 - 3408262342 valsusa@ana.it – presidente.valsusa@ana.it – www.anavalsusa.it

Stim.mo Sig. FRANCESCO AVATO Sindaco del Comune di Bardonecchia 10052 Bardoneccchia (TO)

Susa, lunedì, 8 giugno 2020 Oggetto: Alpiniadi 2022 - Candidatura di Bardonecchia Gent.mo Sig. Sindaco, facendo seguito ai nostri precedenti colloqui esplorativi siamo finalmente giunti alla formalizzazione della candidatura di Bardonecchia quale sede organizzatrice delle Alpiniadi 2022, presumibilmente nel mese di giugno.

La prassi vuole che la località prescelta presenti in forma ufficiale la propria accettazione. Accettazione che verrà allegata, insieme con la candidatura proposta dalla Sezione A.N.A. Val Susa, alla documentazione che verrà inviata alla commissione sportiva che valuterà le altre candidature concorrenti.

La preghiamo pertanto cortesemente di farci pervenire a breve il documento che attesti la Vostra accettazione. Primo tassello di una auspicabile grande avventura sportiva e alpina.

Cordiali saluti alpini A.N.A. Sezione Val Susa Il Presidente Giancarlo Sosello

Sezione A.N.A. Val Susa Via Brunetta, 45 - 10059 Susa 3382980987 - 3408262342 valsusa@ana.it – presidente.valsusa@ana.it – www.anavalsusa.it

ACCETTAZIONE

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI SEZIONE VAL SUSA

Nel corso dei secoli Bardonecchia ha seguito la storia dell’Alta Valle di Susa, ma il fatto di trovarsi in una conca chiusa lontana dalle grandi vie di comunicazione, ha reso la cittadina relativamente “indipendente”, come si leggeva sotto lo stemma comunale “Seigneur de soimeme”.

L’origine del nome Bardonecchia è incerta, una interpretazione meno poetica, ma più vicina alla realtà, fa derivare il nome da “Bardot” o “Bard” che in francese significano rispettivamente muletto e sella, nel ricordo del commercio che si svolgeva con i muli tra la nostra valle e le vicine valli francesi.

Secondo le ricostruzioni più accreditate al tempo della conquista romana, Bardonecchia faceva parte con tutta l’Alta Valle di Susa del regno di re Cozio ed era abitata dai Belaci uno dei 14 popoli ricordati nell’iscrizione posta sopra il fregio dell’Arco di Augusto a Susa.

Verso l’anno mille i saraceni venivano scacciati dalla Valle ad opera di nobili che si sarebbero stabiliti in seguito nella zona, tra questi anche i visconti di De Bardonneche contemporanei di Umberto Biancamano fondatore della dinastia dei Savoia.

Dopo l’epoca feudale verso il XIV secolo si formavano gli “Escarton” gruppi di comuni che si federavano per riscuotere le imposte per poi ripartirle.

La famiglia degli Albon consolidato il proprio patrimonio nel Brianzonese mirava ad estenderlo anche in Valsusa, solo il potere sabaudo riusciva a fermare l’avanzata degli Albon verso Torino. L’Alta Valle rimaneva saldamente in mano a questi ultimi, che avevano assunto il nome di Delfini, fino al 1349 quando Umberto II cedeva all’erede al trono di Francia i propri territori.

Con il Trattato di Utrecht del 1713 il Duca Vittorio Amedeo II riotteneva dalla Francia i territori occupati in Savoia, l’Alta Val Susa e la Val Chisone che si riunivano al Piemonte dopo secoli di dominazione francese. Il Duca assumeva il titolo di re di Sicilia e successivamente re di Sardegna.

Nel 1784 nasceva a Bardonecchia Giuseppe France-

sco Medail la cui intuizione sul Traforo Ferroviario del Frejus avrebbe, circa un secolo dopo nel 1871, cambiato la vita e la storia della nostra conca.

L’abitato di Bardonecchia con il passaggio della linea ferroviaria si ampliò, sorsero i primi alberghi e la nostra conca venne lentamente affermandosi come centro di villeggiatura estiva ed invernale. All’inizio del ‘900 con la diffusione dello sci Bardonecchia divenne tra le prime stazioni in cui si praticava il nuovo sport.

Nel 1908 veniva fondato lo Ski Club Bardonecchia, uno tra i più antichi d’Italia e nel 1910 due fratelli norvegesi Harald e Trigwe Smith saltavano dal Trampolino nella località che oggi da loro prende il nome “Campo Smith”.

Alcuni dei primi alberghi sorti a Bardonecchia ebbero l’onore di ospitare grandi personaggi come il Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti assiduo frequentatore della nostra località dal 1903 al 1926, mentre il Principe Umberto di Savoia fu ospite dell’hotel Sommeiller e dell’albergo Savoia edificato nel 1925.

Gli anni trenta videro la costruzione di grandi impianti sportivi quali lo Stadio Littorio per il ghiaccio, la slittovia Colomion e di edifici pubblici come la Colona IX Maggio (ex colonia Medail).

Visitando il Borgovecchio spiccano i due campanili della maestosa Parrocchiale di Sant’Ippolito, accanto è situato il Museo Civico con una raccolta di oggetti dell’antica tradizione contadina e montanara. Nelle borgate di Bardonecchia si scopre che la bellezza naturale si accompagna a quella della storia. Girando di frazione in frazione si possono ammirare gli affreschi medievali di Notre Dame du Coignet a Les Arnauds e di San Sisto a Pian del Colle, il tipico retable in legno dell’altare maggiore e le decorazioni a ghirlande di fiori e frutti nella parrocchiale di Sant’Antonio Abate a Melezet, il Museo di Arte Sacra nella Cappella del Carmine a Melezet.

La Scuola di Intaglio del Melezet continua ancora oggi le antiche tecniche di lavorazione e decorazione del legno.

Nella suggestiva frazione di Rochemolles di grande importanza è la secolare Chiesa di San Pietro dove all’interno si possono ammirare due splendide opere di carpenteria lignea: il soffitto a cassettoni e la cantoria.

Una comunità di frontiera, una cultura alpina con profonde radici che si estendono anche al di là dell’attuale linea di confine. Naturale via di transito verso la Francia, la pianura del Rodano e l’Europa, percorsa dalla preistoria all’ 800 da eserciti, pellegrini, viaggiatori, arti-

CENNI STORICI

CENNI STORICI

CENNI STORICI SU BARDONECCHIA

sti e mercanti, la Valle di Susa ha visto scorrere tutta la sua storia proprio attorno alle sue strade, ai suoi valichi, ai colli maggiori o minori, facili o impervi, che superano le sue montagne.

Poi le locomotive a vapore hanno attraversato il traforo delle Alpi creando uno stabile e comodo collegamento tra città e montagna. Oggi una moderna autostrada e la linea ferroviaria internazionale percorsa da treni veloci (TGV ed ETR), i due tunnel autostradale e ferroviario, fanno dell’Alta Valle Susa la valle più facilmente accessibile dell’intero arco alpino.

L’uomo ha vissuto in questa valle, ha modificato questa terra a volte dura e difficile e si è lasciato modificare lui stesso adattandosi a trasformazioni socioeconomiche di cui è stato a volte protagonista, altre soggetto passivo: ieri contadino ed allevatore, ha strappato alla montagna e alle brevi stagioni quanto gli era necessario per sopravvivere; oggi operatore turistico e professionista della montagna ha acquisito professionalità specifiche per accogliere, nel suo ambiente, il gran numero di turisti che frequenta l’Alta Valle Susa.

DOVE SIAMO

Bardonecchia La regina delle Alpi piemontesi d’estate e d’inverno, con o senza sci, natura, sport, cultura e divertimento ad alta quota.

Adagiata in una conca soleggiata a 1300m di quota, attorniata da splendide montagne, con cime che superano i 3500m, Bardonecchia può essere considerata uno degli angoli più suggestivi dell’arco alpino occidentale. E’ stata protagonista delle Olimpiadi di Torino 2006 ospitando le gare di snowboard e uno dei Villaggi Olimpici.

Bardonecchia preserva tutt’oggi il proprio territorio e la propria estetica pur aprendosi alla modernità più tipica delle città. Tale connubio la rende una località di charme in continua evoluzione in termini di impianti, strutture e servizi.

Grazie alle molteplici iniziative sportive, culturali e musicali, i locali trendy e i ristoranti tipici, si rivela la meta ideale per un pubblico giovane e per le famiglie.

DOVE SIAMO

La natura è viva, viva la natura!

Bardonecchia annovera tra i suoi abitanti marmotte, pernici, cervi, caprioli, camosci, stambecchi, volpi, aquile reali, gipeti e vive in rapporto vero con la natura, che si può assaporare anche solo passeggiando tra le foreste di abeti, pini e larici che ricoprono per larga parte il territorio.

Una guida alpina, un accompagnatore naturalistico, o una cartina e un paio di scarponcini: ecco ciò che serve per scoprire Bardonecchia, una delle località alpine più ricche di sentieri.

I percorsi sono alla portata anche delle gambe meno allenate e portano alla scoperta di laghi e boschi, pascoli e borgate d’alpeggio, cascate e ruscelli: passo dopo passo, un grande spettacolo della natura.

Sport Bardonecchia significa avere la possibilità di godere appieno le proprie passioni sportive: uno dei bike park più estesi d’Europa: 400km di sentieri segnalati e dedicati a freeride, cross country, downhill, junior park e poi, un vero paradiso per le escursioni che vi condurranno anche fino ai 3000 m del ghiacciaio del Sommeiller.

Bardonecchia è un vero paradiso anche per lo sci e per lo snowboard, grazie ai suoi 100 km di piste sempre perfettamente preparate, con il 50% di piste con innevamento programmato e con i suoi 200 maestri ed istruttori. Tutto questo arricchito dall'eredità olimpica: pista olimpica, half pipe e snowpark del Melezet.

Bardonecchia è sport a 360 gradi, da soli o accompagnati, il posto giusto per coloro che amano praticare una sana attività fisica, sempre.

Per gli appassionati del sole estivo: Bike Park, Adventure Park, skate park, nordic walking, mountain board, equitazione, golf, pesca, trekking, vie ferrate, arrampicata, mountain bike e-bike, passeggiate, passeggiate, passeggiate e ancora passeggiate... ...

BARDONECCHIA

Bardonecchia 4 ragioni per 4 stagioni Sport.tempolibero.natura.cultura

BARDONECCHIA

Sempre a disposizione dei tuoi muscoli e del tuo benessere: piscina, palestra, centri benessere, tennis, basket, volley, calcio a 5, boulder e tanto altro ti aspetta, vieni a scoprirlo... https://www.bardonecchia.it/estate/ Arte e Cultura Alpina Bardonecchia. Un’area territoriale unica Testimone di importanti momenti storici e custode di un immenso patrimonio di arte e cultura alpina Ponte naturale per il transito attraverso l’Europa, la Valle di Susa, nel corso dei secoli, è stata testimone di importanti momenti storici e custode di un immenso patrimonio di arte e cultura alpina che, insieme alle bellezze naturali, ha creato un’area territoriale unica. L’opportunità è quella di trasformare queste grandi risorse in un museo diffuso, creando una serie di itinerari che consentano di visitare il variegato mosaico di testimonianze culturali della nostra area, in particolare attraverso gli itinerari dell’arte sacra, dell’archeologia, della cultura materiale e delle fortificazioni.

L’archeologia sottolinea una straordinaria peculiarità della Valle di Susa, individuabile nell’avere conservato attraverso i secoli le tracce significative dei vari periodi legati alla storia dell’uomo, a partire dall’età preistoriche fino ai tempi moderni, in un susseguirsi di civiltà e culture.

Il patrimonio di arte sacra si inserisce in un territorio dove altissime montagne si affiancano a profondi e articolati canaloni ricoperti da fitti boschi e tali caratteristiche hanno da sempre ispirato l’uomo nel suo rapporto con il divino.

La Valle di Susa proprio a causa della presenza di numerosi passi alpini, ha rivestito un’importanza strategica fondamentale e questo spiega la diffusa e visibile presenza di fortificazioni sul territorio. In un ambito territoriale sostanzialmente omogeneo si può osservare una stratificazione storica di architettura militare che va dal medioevo sino all’ultimo conflitto mondiale, con interventi in genere di particolare pregio sia nel campo architettonico, sia in quello puramente estetico.

Per maggiori informazioni, consultare il sito: www.bardonecchiafortificata.it La cultura racconta la storia degli uomini e delle donne che hanno abitato e abitano la Valle, lavorando e interagendo con la montagna, creando possibilità di vita nella terra del fondovalle e nei duri e ripidi pendii dei monti. La ricchezza della presenza umana in quest’area è anche testimoniata dal molteplice fondo linguistico che si articola in più direzioni, ora italianizzanti, ora con forti influenze transalpine e da produzioni enogastronomiche di alta qualità. https://www.bardonecchia.it/arte-cultura-storia/arte-cultura-alpina/

Palazzo delle Feste L’edificazione del Palazzo delle Feste (in stile liberty) risale al 1913 e fu finanziato da privati per creare a Bardonecchia una struttura permanente destinata ad ospitare manifestazioni. Oggi completamente rinnovata ed in grado di accogliere nelle sue sale oltre 600 persone, in ogni momento dell'anno mostre, spettacoli e concerti, convegni ed incontri letterari, trovano posto al Palazzo delle Feste.

Shopping – Via Medail La zona pedonale di Via Medail e Borgovecchio, una delle più estese dell'intero arco alpino, è il cuore dello shopping e del divertimento: è qui infatti che si trova il centro commerciale con la maggior parte degli esercizi commerciali, bar, cinema e accoglienti ristoranti che propongono i sapori della montagna.

Bambini/Family Bardonecchia a misura di bambino: divertiti da solo con i nostri animatori o con i tuoi genitori, le possibilità sono infinite! Con la famiglia a Bardonecchia: attività, itinerari sportivi ed eventi per bambini e adulti che sapranno stupirvi d’estate e d’inverno Bardonecchia offre molti spunti per trasmettere ai più piccoli l’amore per la montagna, attraverso le tante attività all’aria aperta e gli sport che possono praticare in tutte le stagioni. Dall’Adventure Park & Junior Park,Alpine Coaster, equitazione, golf, alle passeggiate nei boschi per imparare ogni giorno qualcosa di nuovo divertendosi. https://www.bardonecchia.it/sport/kids-bardonecchia-per-i-bambini/ Trasporto Urbano Tutto l’anno è presente il servizio di trasporto urbano con circolare urbana e collegamento con le varie frazioni di Bardonecchia. Il servizio è gratuito e viene incrementato nel periodi alta stagione tutti gli aggiornamenti su https://www.bardonecchia.it/come-muoversi-a-bardonecchia/navette/ Come arrivare Facilmente raggiungibile mediante: Autostrada A32 Torino – Bardonecchia Linea ferroviaria Milano - Parigi e Torino - Bardonecchia Aeroporti di Torino (93km), Milano (215km), Genova (245km), Lione (215km) e Chambery (120km) Per informazioni UFFICIO DEL TURISMO DI BARDONECCHIA PIAZZA DE GASPERI 1/A TEL. +39.0122.99032 info.bardonecchia@turismotorino.org - WWW.BARDONECCHIA.IT

BARDONECCHIA

Per i cultori dei colori della primavera e dell'autunno, camminare per immergersi nella mutevolezza dell'ambiente e decidere con la libertà più assoluta di fare quello che ti pare...

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3 Stelle

Denominazione CA' FIORE DES GENEYS SPLENDID HOTEL RIVE' JAFFERAU BUCANEVE I LARICI LA BETULLA LA NIGRITELLA LA PIGNA LA QUIETE PARK HOTEL ROSA SERENELLA SOMMEILLER VILLA MYOSOTIS VILLAGGIO OLIMPICO EUROPA LA GENZIANELLA ZIEL (CHIUSURA TEMPORANEA) BELLEVUE CHALET LA PROVINCIALE PENSIONE BIANCA CASA ALPINA CHALET DELLA GUIDA CIANFURAN - LE BAITE RESIDENCE TABOR VILLA FREJUS BAITE 1011 VALLE STRETTA PIAN DEL COLLE CASA ALPINA SAN VINCENZO DE PAOLI CASA SAN FRANCESCO L'ALVEARE PORTA PARADISI LES LACS FREJUS GIO VI LA TANA DEL GHIRO RESIDENCE CAMPO SMITH RESIDENCE TABOR WELCHOME L'O DLA VIERE CASA SAN FRANCESCO SCARFIOTTI

Indirizzo Strada Provinciale Melezet 2 Via Einaudi 21 Regione Molino 4 - Campo Smith Loc. Fregiusia Viale della Vecchia 2 Via Montenero 28 Viale della Vittoria 4 Via Melezet 96 Frazione Melezet 119 Viale San Francesco 26 Viale della Vittoria 37 Piazza Statuto 3 - Borgo Nuovo Via Generale Cantore 2 Viale della Vittoria 46 Via La Rho 80/82 Via Des Geneys 12 Via Montello 9 - Borgo Nuovo Frazione Millaures 17 bis/ter Frazione Melezet 97 Viale Bramafam 57 Via Giovanni Giolitti 11 Frazione Rochemolles 56 Località Cianfuran Via Stazione 6 Viale della Vittoria 12 Via Cianfuran - Frazione Gleise Località Pian del Colle Località Pian del Colle Fraz. Melezet 67 Viale della Vittoria 63 Via Medail 43 A Via La Rho 70 Via Stazione 4 Via Genova 4 Via Piave 4 - Borgo Vecchio Via Giovanni Giolitti 12 - Borgo Vecchio Regione Molino 4 - Campo Smith Via Stazione 6 Via Medail 25 Via degli Orti 2 Viale della Vittoria 63 Loc. Rochemolles - Loc. Chatelan

Cap 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052 10052

Comune Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia Bardonecchia

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TOTALI

Totale Totale Camere Letti 34 57 77 90 14 18 40 7 7 17 33 31 8 310 43 25 9 9 11 12 14 10 32 11 11 4 300 97 11 12 4 47 8 6 5 12 127 9 4 3 3 3

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DOVE DORMIRE

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Tipologia

DOVE MANGIARE

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*elenco parziale dei servizi, per maggiori dettagli contattare la struttura prescelta

Per circa tre secoli, dopo la distruzione dei castelli di Bramafam e della Tur d’Amun, nella conca di Bardonecchia non fu più costruita alcuna fortificazione.

Con il trattato di Utrecht, furono annesse a quello che stava per diventare il Regno di Sardegna, le alte valli della Dora e del Chisone, con la fondamentale definizione del crinale alpino quale linea di confine. Con la realizzazione delle strade napoleoniche del Moncenisio e del Monginevro, con la comparsa, a metà Ottocento, delle prime ferrovie e quasi contemporaneamente all’idea di un tunnel ferroviario che attraversasse le Alpi, in una situazione politica che vide la cessione della Savoia alla Francia; anche il forte di Exilles si ampliò in uno sbarramento ma l’evoluzione tecnologica di quegli anni vanificò, in breve, l’intervento.

L’apertura del traforo del Frejus, una delle più importanti conquiste tecnologiche, sotto il punto di vista strategico si dimostrò un pericolo. L’elemento vincente del progetto del traforo del Frejus fu l’adozione dei perforatori meccanici ad aria compressa, che furono risolutivi nello scavo dell’opera. Un’opera che fu considerata di pari importanza al canale di Suez.

Sull’altura che dominava la conca di Bardonecchia, dove ancora si ergevano i ruderi del castello del Bramafam, fu realizzata una fortificazione moderna, nata dall’unione della pietra e del calcestruzzo. Da qui l’imboccatura del traforo e tutti i tracciati che scendevano dai colli sulla conca di Bardonecchia erano sotto dominio diretto.

Forte Bramafam Il forte Bramafam è la più importante fortificazione delle Alpi Cozie di fine Ottocento. Può datarsi agli anni 1887-88.

Nell’individuazione del sito per la costruzione del forte

si voleva indicare, e così indicarono alcuni tenenti dell’esercito, che sulla carta da loro redatta indicarono sulla sommità del rilievo un “Ruine del Castello Bramafam”, toponimo che continuerà ad essere utilizzato nel corso dell’Ottocento nelle diverse relazioni di carattere strategico- militare, o anche come “altura dell’antica Torre di Bramafam”.

Il Castello di Bramafam apparteneva, come la Tour d’Amoun, ai Signori de Bardonnèche e venne ceduto intorno alla prima metà del Trecento, al “delfino”Giugo VII, il quale ne ordinava la ristrutturazione.

Ancora oggi la zona sottostante il forte conserva il toponimo “Chateau” o “Chatiaw”(Castello”).

Il progetto prevedeva un impianto che avrebbe occupato la sommità dell’altura, sostituendosi in alcune parti ai ruderi medievali del castello di Bramafam, la sua struttura doveva essere ben visibile e linguisticamente marcata dal toponimo dell’altura che a fine ottocento era ancora Torre Bramafam.

Nel 1890 una serie di varianti in corso d’opera, pur non stravolgendo l’originale impianto, apportò modifiche sostanziali al suo sviluppo. In una prima fase il complesso del forte era stato progettato come unico blocco, nel corso della realizzazione, seguendo la morfologia del rilievo, fu deciso di suddividere la fortificazione in tre parti distinte: la Piazza d’Armi, il corpo centrale e il bassoforte realizzato sull’estremo occidentale.

Dalla metà degli anni novanta di quel secolo, il forte era effettivamente in funzione, con l’armamento schierato.

Nel corso della prima guerra mondiale, il forte, come tutte le fortificazioni delle Alpi occidentali, fu disarmato e le artiglierie inviate sul fronte austriaco; nel frattempo il Bramafam fu utilizzato come campo di prigionia per

FORTIFICAZIONI A DIFESA

soldati austro ungarici.

Dal 1995 la fortificazione sta rinascendo: un itinerario di visita all’interno dell’opera, la ricostruzione di 20 diversi ambienti del forte, il settore museale con armi, cannoni e memorie provenienti da fortificazioni dell’arco alpino, oltre ad una ricca collezione di uniformi del Regio Esercito, rendono questa fortezza storica un importante tassello del patrimonio bardonecchiese.

La Batteria Jafferau Sulla sommità della cresta dello Jafferau, a quota 2788 m, fu realizzata tra il 1897 e il 1900 quella che sarebbe stata la più alta fortificazione di Bardonecchia: la Batteria dello Jafferau.

Dalla sua posizione avrebbe potuto comandare le testate delle valli ed i rilievi che contornavano la conca di Bardonecchia, ma il suo preciso ruolo era quello di opera difensiva progettata per spingere le proprie difese ben al di là della linea di frontiera, perciò con caratteristiche precisamente offensive. Una nuova filosofia di opere, esemplificate dalle batterie dello Jafferau e dello Chaberton. Esse sorgevano in posizioni dominanti le più possibili prossime al confine, avevano autonomia per resistere e continuare ad agire anche se oltrepassate, ed esplicavano la loro azione direttamente sul territorio nemico.

La batteria occupava la sommità della cresta per uno sviluppo di circa 300 metri ed una profondità di circa 30, delimitata su tre lati da un fossato e sul quarto da un muro a strapiombo. L’ingresso principale si presentava con un portale coronato sulla sommità da una merlatura quadrata, al di sotto la data del 1900, data di ultimazione lavori, e la titolazione Batteria dello Jafferau. Sopra l’architrave del portale era applicato uno stemma sabaudo.

Al centro della batteria si ergeva un massiccio roccioso, unica parte rimasta dell’originale Cima dello Jafferau, che suddivideva la linea di fuoco in due parti distinte, batteria di destra e batteria di sinistra, ognuna formata da due sezioni di artiglieria.

Restano, di questa batteria, le mura esterne del baraccamento che si elevano ancora oggi nella loro altezza originaria, lo sviluppo della strada interna della batteria e l’interno di alcuni locali.

La Batteria del Foëns Lungo il versante meridionale dello Jafferau, su un ripiano a quota 2.205 m, fu costruita tra il 1897 e il 1899, la Batteria del Foëns, prendendo il nome dalle grange omonime ubicate poco più in basso dell’opera.

L’orografia del sito ben si prestava alla realizzazione di un appostamento d’artiglieria, in grado di battere le antistanti pendici occidentali dello Jafferau, della conca di Bardonecchia, il Colomion, le alture di Beaulard e Chateau Beaulard.

La batteria era protetta anteriormente da un terrapieno e completamente circondata da un muro di cinta per la difesa dell’opera.

Antistante l’ingresso del forte, in corrispondenza di un tornante della strada, si apriva un ampio piazzale dove s’incrociavano la mulattiera militare in risalita verso lo Jafferau ed in discesa verso Bardonecchia.

Le cinque postazioni di batteria in barbetta sono ancora visibili e in buono stato così come la riservetta (locale destinato alla conservazione delle munizioni). La casamatta è parzialmente distrutta come il muro di cinta con le feritoie.

Batteria dello Jafferau

La Tour d’Amoun

Forte Bramafan

Batteria del Foëns

FORTIFICAZIONI

FORTIFICAZIONI

LA PIAZZA MILITARE DI BARDONECCHIA: LE

Cosa promettiamo

Cosa ci aspettiamo

• L’accoglienza della “Perla delle Alpi” • Una natura splendida • Percorsi di gara unici nel loro genere • L’attenzione verso gli accompagnatori • Impianti sportivi per il tempo libero • L’esperienza maturata nelle Olimpiadi del 2006 • L’orgoglio dei nostri primi cento anni • La passione di 36 Gruppi alpini • L’impegno dei nostri quasi tremila iscritti • La professionalità della nostra Protezione Civile • La cura dei particolari • Le attività collaterali • ... e soprattutto il nostro essere alpini

Bardonecchia, tra il 1930 e il 1965, ha ospitato per ben sei volte i campionati sciistici delle truppe alpine

La premiazione dei Campionati di sci al campo sportivo di Bardonecchia nel 1958.

... semplicemente voi

CONCLUDENDO

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