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Le opere di Tolkien

Nel 1937 Tolkien pubblica il suo primo libro: Lo Hobbit. Il grande successo di questo primo manoscritto porterà Tolkien a scriverne un seguito: Il signore degli anelli. Quest'opera è conosciuta come la sua più famosa. Tolkien impiegherà ben quattordici anni per scrivere questo manoscritto che a sua volta è composto da tre libri: La compagnia dell'anello (1954), Le due torri (1954) e Il ritorno del re (1955). Nel 1962 Tolkien pubblica un altro libro ambientato nel regno della Terra di Mezzo: Le avventure di Tom Bombadil. Nel 1917, Tolkien inizia a scrivere “Il Silmarillion”, un altro libro ambientato nella Terra di Mezzo. Tolkien impiega gli ultimi anni della sua vita scrivendo questo libro, che purtroppo non riuscirà a terminare. Alla morte del padre, il figlio Christopher Tolkien continuerà a scrivere l'opera non conclusa di suo padre e nel 1977 la pubblicherà. Tolkien scrisse molti altri libri, che però non sono ambientati nella Terra di Mezzo, come “Il cacciatore di draghi” (1949), “Albero e foglia”, “Beowulf”, “La caduta di Artù”, “I figli di Hùrin” e “Mr. Bliss”. Ci sono molti libri di Tolkien che non hanno una data e uno scrittore preciso, alcuni di essi infatti sono stati iniziati da lui stesso, ma terminati dal figlio, oppure libri scritti da Christopher Tolkien che narrano la vita del padre. Alcuni di questi sono: “Racconti ritrovati”, “Racconti perduti”, “Racconti incompiuti” e “Le lettere di Babbo Natale”.

Lo Hobbit

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Anno: 1937 Trama: Bilbo Baggins è un giovane Hobbit rispettato, educato e sempre puntuale, che una sera si ritrova una valanga di nani in casa. Il vecchio stregone Gandalf, stava cercando uno scassinatore scaltro e intelligente per una missione e aveva scelto Bilbo. La missione si trattava di ridare ai nani una vecchia montagna che tanti anni prima era stata di loro possesso, ma che gli fu rubata da uno spaventoso drago. Gandalf e i nani spingeranno Bilbo fuori dalla porta di casa e gli faranno conoscere un mondo pericoloso, ma bellissimo, ricco di splendide creature e Bilbo capirà che la vera avventura non sta chiusa tra quattro