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Il Signore degli Anelli

Sauron combatteva senza alcuna pietà, il giovane Isildur, figlio del re del regno di Gondor, afferrò la spada di suo padre e tagliò un dito a Sauron. L'oscuro signore venne sconfitto e Isildur tenne l'anello. Col passare degli anni, l'anello si rivelò malvagio anche nei confronti del suo portatore, esso infatti aveva la capacità di corrompere la mente degli uomini e di renderli invisibili, e così Isildur diventò sempre più avido. Un giorno, mentre egli cavalcava verso Gondor, un imboscata di orchi sterminò il suo esercito e per salvarsi, Isildur si tuffò nel fiume. L'anello scivolò via dalla mano di Isildur ed egli divenne di nuovo visibile, ma l'intento di riprendere l'anello gli causò la morte. Molti anni dopo, l'anello passò nelle mani di un giovane hobbit di nome Smeagol, che lo tenne per oltre cinquecento anni. L'anello consumò la sua mente e un giorno cadde dalla sua mano, scivolando ai piedi di Bilbo, il quale lo tenne. Passarono moltissimi anni e durante la festa per i centoundici anni di Bilbo, l'anello passò nelle mani di suo nipote Frodo. Frodo inizierà così un lungo viaggio attraverso la Terra di Mezzo per distruggere il terribile oggetto creato da Sauron. Il Signore degli anelli è una storia ricca di significati, tra cui l'amicizia. Frodo infatti camminerà la sua strada al fianco di Sam, un amico speciale che farebbe di tutto per lui, e di un'intera compagnia di persone che presto diventeranno i suoi più cari amici. Tra loro c'è Boromir: un uomo che sarà più volte tentato dall'anello; Aragorn: l'uomo più coraggioso del libro, grazie a lui Frodo rimarrà sempre protetto e al sicuro; Legolas e Gimli: due uomini di razze così diverse, ma che alla fine condivideranno una forte amicizia; Gandalf: una guida saggia che non abbandonerà mai Frodo; Merry e Pipino: due hobbit goffi e buffi che però riusciranno a dare il proprio contributo per salvare la Terra di Mezzo.

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