890 € leggerezza, potenza, partenza in planata, accelerazione, reattività in surfata, neutra e maneggevole meno adatta ai leggeri
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WAVE SAILS (4,0/6,1)
CHALLENGER Konda 4,5
mis. disp. : 4,0/4,2/4,5/4,7/5,0/5,3/5,7/6,1 mis. albero : 415 cm mis. boma : 167 cm mast ideale: Cross/ Expert / Select 400/19 mast comp.: carbon rdm/sdm 400/19 stecche : 5 + 2 mini battens top : vario
rider and test smink - fornaci (sv) - maggio ‘015 - photo © gentiluomo
Se non sei proprio un fuscello la Konda, la power wave di casa Challenger rimane la scelta ottimale per chi non è proprio leggerissimo e non vuole trovarsi tra le mani una vela che non spinge. Le “nuove” vele a 3/4 stecche fanno sicuramente più “figo” (cosa per cui ho passato abbondantemente l’età), sono indubbiamente più leggere e spesso vanno anche bene! Spesso... perchè alle volte invece ci si ritrova con dei “motori meno steccati” che vanno perfettamente in talune condizione e molto meno bene in molte altre. Dopo aver provato tante vele a tre, quattro e cinque stecche sono sempre più convinto che a livello duttilità le five battens non le batta nessuno... giudizio di surfista ormai vecchiotto, ma che di ore in mare ne passa ancora parecchie. Da quanto mi sono comprato lo scorso anno un canonico set dei Naish Force R1 (4.2, 4.7, 5.0 e 5.3... ah, non sono diventato scemo, la 5,0 me la sono dovuta comprare causa test!), quest’anno non mi è mai venuto neanche nell’anticamera del cervello l’idea di cambiare vele! Vanno benissimo sempre, non si sono ancora (troppo) smontate e per un paio d’anni, salvo disastrose divagazioni a rocce, sono a posto. e! Con il suo albero, su cui è disegnata, le cose cambiamo sensibilmente: la Konda 6,3 diventa relativamente più potente e, soprattutto in presenza di piloti non troppo pesanti, può coprire un range di vento veramente ampio. In acqua il profilo è bello pieno e abbinato al “consueto” freeewave 95 si disimpegna bene, anche se bisogna “affinare “ un po’ la posizione sulla tavola per chiudere bene la vela. Una volta trovato l’assetto giusto, la vela tira molto in avanti, ma mi è sembrato molto più equilibrata in fatto di potenza rispetto all’ultima Konda che avevo provato un paio d’anni fa. La spinta c’è sempre, ma è molto più graduale e gestibile, anche in condizioni parecchio invelate. Tra le onde, veramente misere a dire il vero (sto parlando di quella abbinate al vento, perchè in fatto di “Onde nada vento” con la O maiuscola, quest’estate non ci possiamo lamentare...), la Konda si destreggia bene: rimane leggere sulla braccia e si conferma, anche in questa misura più adatta ad un uso freewave, ben gestibile e neutra in surfata. Eliminato con l’adozione del tramato, il “neo” finestra in monofilm, la Konda, prezzo a parte, si conferma una bella “realtà” con il potere di sdoppiarsi... soprattutto in questa misura può infatti essere una buona power wave adatta ai venti medio/leggeri per i pesanti o trasformarsi in una moderna bump&jump tutto fare per i surfisti più leggeri.
CHALLENGER SAILS 2016