InFly Argentina Gennaio 2012 / Press Ruta 40 Tour Operator

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MENSILE • ANNO 4 n. 35 - GENNAIO 2012

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2012 6 8 10 15 18 20 24

SU&GIU Chi sale e chi scende questo mese

10 20

OPENING Nuove vetrine

RITRATTO D’ARTISTA Filippo Nigro. Un talento senza nome

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ECOLOGIA Vertical Garden

ECONOMIA Dolce casa ma quanto costi?

ARTE Il re del pop

STORIE Gioielli da star

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PANO

RAMA 24

46 EVENTI 52 CITTà D’ITALIA 56 CITTà DEL MONDO 60 Sapori 64 VIAGGI DA SOGNARE 68 VACANZE D’INVERNO 74 SPA 76 CROCIERE 82 LUOGHI Obiettivo sul mondo Mantua me genuit

Buenos Aires. Tango! Friuli gourmand

Myanmar. Nella terra delle mille pagode Frammenti di neve

Operazione Gold bath

Ice cruises

Ristoranti con vista

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MODA

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DESIGN

Sci e dopo-sci

BEAUTY Sole VS Neve

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INTERNET On-line

SPORT

GENNAIO

Le rubriche di InFly

Non solo Olimpiadi

SCIENZE Cucina o magia? Nuovi mondi

Gusto retro

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§ CITTà DEL MONDO

TANGO! 56 InFly

Visitare Buones Aires a ritmo di tango, per conoscere e vivere la danza

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che da secoli ne anima le strade. E imparare a ballarlo nelle milonghe


ensare all’Argentina e sentire il profumo del tango. “Il tango non è maschio; è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l’ “otto”, che è come il cuore del tango, lo fa la donna. Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. Un circolo virtuoso che consente poi l’improvvisazione”. Così Miguel Ángel Zotto, il ballerino per eccellenza, definisce questa passione, che va ben oltre il ballo. Nessuna danza ha saputo esprimere più a fondo l’anima di una città, del suo passato e del suo presente. E lo spirito malinconico del tango aleggia nella capitale argentina. Per strada, nelle piazze, nei vecchi postriboli riadattati a milonghe, negli eleganti salón del centro, così come nelle balere di periferia. Dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, il tango è una forma d’arte, un codice di seduzione fatto di sguardi rapidi, passi che si inseguono, abbracci, passione e eleganza, che vengono interpretati di volta in volta dai ballerini. Oggi il tango, basato sull’improvvisazione, vive nelle accademie in Giappone, per le strade a Parigi e nei centri culturali a New York e nel mondo, ma resta un elemento inscindibile con le realtà di Buenos Aires, Rosario e Montevideo dove si diffuse a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento. Il tango ha un’attrazione molto speciale e per viverlo quasi in prima persona basta assistere a un’esibizione in diretta, magari nel famoso locale “El Querandi”, dove ogni sera vanno in scena spettacoli di alto livello e dove si possono degustare ottimi vini argentini. O, ancora, passeggiare per le milongas porteñas, le balere di tango di Buenos Aires dove si riuniscono persone di tutte le età, origini e strati sociali con lo scopo di ballare tutta la notte. Nelle milonghe esistono norme di comportamento codificate dalla tradizione nel “modo di invito al ballo”. Non si fa mai una richiesta verbale (giudicata scortese), ma si utilizza il cabeceo, un accenno del capo molto discreto che l’uomo fa e che la donna può o meno ricambiare. Entrati nel

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salón, infatti, uomini e donne si dispongono ai lati opposti della sala e iniziano a mirar, ovvero a guardare intensamente la persona con cui desiderano ballare. Se la persona mirada non ha piacere di ballare, declina l’invito dirigendo lo sguardo altrove; se accetta l’invito, la donna china leggermente il mento o abbassa le palpebre, in un gesto di assenso. Il rito si compie durante la cortina che separa le tandas (ogni tanda corrisponde a un gruppo di quattro tanghi): consiste in una sorta di intermezzo musicale, allietato da brani non tangúeri, utilizzato per chiudere la tanda e riaprirne un’altra nella quale, appunto, si cambia partner. Se invece volete imparare a ballare il tango, le scuole abbondano e molto dipende dal livello dal quale si parte. La prima e più nota è quella con sede nel Centro Culturale Borges all’interno della Galleria Pacifico, affascinante edificio di fine ottocento riconvertito in uno shopping center di lusso. La scuola offre lezioni per ogni tipo di ballerino, si può partecipare anche solo a una classe o fare un abbonamento per frequentare più classi. Il fine settimana è normalmente dedicato a stage di approfondimento e il livello richiesto generalmente è intermedio-avanzato. Il corpo docente è estremamente qualificato, spesso conosciuto a livello internazionale, l’atmosfera è informale e l’ambiente è gradevole. Un’altra buona scuola è El Amague, di Manuel Gonzalez, in un’elegante aula di Callao, in zona Congresso, mentre per gli alunni più preparati, le classi sono in zona San Telmo. L’ambiente è informale ed è frequentata da un pubblico misto di argentini e stranieri. E tra un tango e l’altro, vale la pena di visitare la città, caratterizzata da un’atmosfera cosmopolita e molto europea. La Buenos Aires dalle strade ampie, ricche di sontuosi caffè e ristoranti eleganti, contrasta con vecchi quartieri di vie acciottolate e l’architettura un po’ decadente di antichi palazzi, fedele testimone di passati fasti, e con le case di lamiera ondulata dipinte con colori vivaci. Euforia e malinconia si intrecciano per le strade della città, proprio come il fluire sensuale del tango. A voi coglierne la magia.  by Valeria Rastrelli

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o think to Argentina and to smell the scent of tango. Tango isn’t male; it’s a couple. 50% man and 50% woman, even if is the latter that makes the most important step, the “eight”.No other popular dances creates the same communication among bodies: emotion, energy, breathing, pulses and sweat. A virtuous circle that, lastly, allows “improvisation” as Miguel Angel Zotto calls it. Dancer par excellence, he defines it a passion much more that a simple dance. Never, the soul of a city has been explained so precisely as with it, in the past and present The gloomy spirit of tango flies as a gentle ghost across the streets of the capital. In the streets, squares and into the old brothels renewed to be Milongas, in the elegant salons in the down-

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town as well as the dancings in the suburbs. Declared by UNESCO a human cultural hertige, tango is an art form, a seduction code made by rapid sights, chasing steps, hugs, passion and elegance, interpreted time after time by the dancers. Nowadays the improvisation based tango lives in the Japan academies, across the streets of Paris and in the cultural centers of all over the world, but it is an indivisible element of Buenos Aires, Rosario and Monteviedo, where it took its first steps in the early eighteenth century. Tango has a very special attraction and to live it, almost directly, you just have to watch a live exhibition at “El Querandi”, where every evening it goes on stage exciting shows while whose you can sip delicious local wines.

Again, you could have a walk along Milongas Portenas, the tango dance halls of Buenos Aires where all-ages and origins people meet up just to dance all night long. In the Milongas they developed some behavioral rules to make the perfect “invitation to dance”. It have not to be a verbal request ( judged as rude ), although you have to use “cabeceo”; a very discrete head gesture that the man does toward the madame, whom may accept or decline. Once in, indeed, men and women seat them at the opposite sides of the hall, and start at once to miradar, or gazing the one they would like to dance with. If the “mirada” ( gazed tn ) don’t like to dance with “mirador” ( who’s gazing, tn), she, just turns the eyes to another side, but if she appreciate him, her pose is unambiguous: she lowers her chin and gently close her eye lips to nod in agreement. The rite takes form while the brake between the four tandas ( every tanda is a set of four tangos ) with a soundtrack of non “tanguero” songs, used to close a tanda and to open the next, in which you could change your partner. If, instead, you would like to learn to dance, here there are many schools, but all depends on your own starting level. The first and most known is the Borges Cultural Center within the Galleria Pacifico: a charming building of late eighteenth century converted into a luxury shopping center. The school teaches every level dancers and you can participate even only one class but could be better follow many courses. Weekends are usually dedicated to deepening stages with a intermediate-higher level. Teachers are usually internationally famous while the ambient is casual and pleasant. Another good school is the Manuel Gonzales’ El Amaque. It is placed into an elegant hall of Callao, in the Congress district, while the most skilled students dance in the base in the district of San Telmo. Between one tango and the other it’s worthy to make a round of the city, characterized by its melting pot of ethnic groups and the European atmosphere. The wide boulevards with their sophisticated café and elegant restaurants mix a little up with the alleys and the slightly decadent architecture of the ancient palaces. True witnesses of the ancient splendors. Euphoria and melancholia wrap up around each other weaving an original city texture that goes on with the magical and sensual flood of tango.

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