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Amicizia Missionaria

Praga Arenzano

Centrafrica

IN DIRETTA CON IL SANTUARIO DI GESÙ BAMBINO DI PRAGA E LA SUA MISSIONE NELLA REPUBBLICA CENTRAFRICANA

© Fotobanka CTK, Roman Vondrouš

Praga, 26 settembre 2009: Benedetto XVI in preghiera all’altare di Gesù Bambino

ANNO XIX

• N. 6 • N OV E M B R E - D I C E M B R E 2009 •

P E R I O D I CO B I M E S T R A L E

“Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Post. - D. L. 353/2003 - conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2, DBC Genova” • IMPRIMÉ À TAXE REDUITE - TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA • GENOVA - ITALIE

PROVINCIA LIGURE ORDINE CARMELITANI SCALZI


2 Santa Teresa, 15 ottobre 2009

Cari amici!

Pace e bene! Vi spero in buona salute fisica e morale. È con immensa gioia che voglio ricordare un momento di forte emozione vissuta sabato 26 settembre 2009, giorno storico per la chiesa di Gesù Bambino a Praga e per tutte le altre chiese sparse nel mondo che portano questo titolo. Sua Santità Benedetto XVI giunge alle 12.30 sulla piccola piazza della nostra chiesa, dove le autorità civili gli porgono il benvenuto nella Repubblica Ceca. P. Albert Wach, membro del Consiglio Generale dei Padri Carmelitani Scalzi a Roma, gli porge il saluto da parte del Superiore dell’Ordine. Anche noi della comunità di Praga, con viva emozione, gli diamo il benvenuto tra noi. La chiesa è illuminata a festa; in ogni angolo le mani delicate delle suore hanno creato giardini fioriti. Il Papa entra al canto di un coro composto da oltre cento bambini. Procedendo benedice la folla, accarezza per primi i bambini e sosta davanti all’altare di Gesù Bambino. Ha portato per Lui una corona che pone sull’altare. Il gesto ha una particolare rilevanza: si tratta dell’incoronazione, da parte del Sommo Pontefice, della Sacra Immagine. Quindi egli rivolge a Gesù Bambino una preghiera da lui composta per l’occasione. Nel presbiterio le autorità religiose gli porgono il saluto della chiesa cattolica della Repubblica Ceca. Il Papa risponde al saluto e rivolge una meditazione che riportiamo nelle pagine centrali. Il tempo corre veloce… La visita dura circa mezz’ora. L’auto “papa-mobile” è già in via Karmelitská per accompagnare il Pontefice per le vie della città. Uscendo dalla chiesa si avvicina ai numerosi fedeli venuti anche dall’Australia e dal Giappone che non sanno come esprimere la loro gioia per aver baciato le mani del Papa. A chi dobbiamo questo grande avvenimento? Premetto che Papa Giovanni Paolo II aveva visitato la Repubblica Ceca per ben tre volte. I fedeli spesso ci chiedevano se il Papa avesse visitato la chiesa di Gesù Bambino; la nostra risposta era sempre negativa e Gesù Bambino era “un po’ triste”. Alcuni mesi fa’ fu annunciata la visita del Papa alla Repubblica Ceca. Al Nunzio Apostolico a Praga, Mons. Diego Causero spiace che non figuri nel viaggio Apostolico una visita alla chiesa di Gesù Bambino. Una sua telefonata a Roma fa includere nel programma non solo la visita, ma addirittura

Amicizia l’incontro con le autorità civili e religiose proprio sulla nostra piccola piazza. A tale notizia è stata grande la gioia e non sono state risparmiate energie, preghiere e spese per preparare degnamente la chiesa a questo avvenimento. Il Padre Priore, Padre Petr Šleich mette in moto falegnami, elettricisti e muratori… il lavoro procede anche nelle ore notturne. La notte del venerdì 25, i poliziotti con i cani custodiscono la chiesa, mentre i tecnici dell’illuminazione e i falegnami si occupano ancora dei lavori di preparazione. Ed ora un accenno alla missione centroafricana. Sono giunto a Bangui giovedì 27 agosto. Ho trascorso due settimane di lavoro intenso tra gli operai della piantagione ed ho condiviso la vita della comunità del Carmelo ricca di giovinezza. L’11 settembre quattro giovani centrafricani hanno fatto la vestizione dell’abito religioso: Christophe Nganamodei, Evelyn Docko, Rodrigue Gorohoul e Wilfried Ahoundara. Con questa cerimonia ha inizio il loro anno di noviziato nel quale saranno introdotti alla vita carmelitana da P. Constantin, religioso congolese. Altri giovani sono affidati a P. Stefano Molon e a P. Lionello Giraudo; il lavoro e la preghiera saranno il loro impegno. Il 12 settembre P. Renato Aldegheri, superiore della missione, riceve la professione religiosa di fra Guy Kerekping della Speranza e di fra Frisco Ndonazi di Gesù Bambino che hanno terminato l’anno del noviziato. Non mi è stato possibile visitare la missione, dove la vita prosegue con il suo ritmo normale nonostante le difficoltà, perché la stagione delle piogge rende le strade impraticabili. Ero atteso da Raul de Anda, un ragazzo messicano di 22 anni, ingegnere, che in luglio avevo accompagnato a Bozoum. Tornato a Praga, avevo ricevuto questa mail: “Padre Anastasio, come prima cosa vorrei ringraziarti di cuore per avermi dato l’opportunità di aiutare la Missione Carmelitana di Bozoum. Non riesco ad esprimere quanto sono felice; mai nella mia vita avevo provato una felicità così grande. Ho trovato nello stare, convivere, giocare, aiutare e ridere con i bambini il senso della mia vita, che riempie di felicità ognuno dei miei giorni qui a Bozoum. Ogni volta che vedo un bambino sorridere, è come se vedessi Dio”. Nei mesi di settembre e ottobre sono nuovamente a Praga dove viviamo quotidianamente nuove esperienze e siamo molto impegnati nel servizio religioso. La visita del Papa sarà d’aiuto ad incrementare la devozione a Gesù Bambino.

Praga, 26 settembre 2009: P. Anastasio, P. Albert Wach, Definitore Generale giunto da Roma e P. Giustino, Superiore Provinciale, mostrano la corona donata dal Papa. (foto di Michaela Antůšková)

Su tutti voi invoco la sua benedizione e porgo i più cordiali auguri di

Buon Natale e felice 2010.


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SPECIALE INTERVENTI AL “SINODO PER L’AFRICA” 2009

La vocazione della Chiesa centrafricana  Il nostro paese da più di 15 anni è alla ricerca di una  In ogni momento la Chiesa è stata presente e solidale pace sociale, di un equilibrio che apporti più sicurezza e con le gioie e le sofferenze del popolo, per il quale vuole stabilità, necessarie per attirare investimenti, far ripartire felicità e redenzione autentiche. I vescovi del Centrafrica l’attività economica, sviluppare i servizi sociali: scuola, non hanno mai cessato di credere nell’alba e l’avvento di sanità, dialogo sociale. Purtroppo l’impunità un tempo propizio di pace, di giustizia e di continua a coprire crimini e ingiustizie varie. I riconciliazione per tutti. ESSERE conflitti di interesse che affliggono il Darfour Nel momento in cui l’ingiustizia, la corruziosi ripercuotono anche nel nostro Paese. ne, l’egoismo, le ribellioni sono unanimemente UNA VOCE La Chiesa è rimasta presente ovunque respinti, la nostra Chiesa è chiamata a dare nel Paese. Anche nelle zone cosiddette rosse, ASCOLTATA una testimonianza secondo il Vangelo che cioè insicure, continua a prestare la sua opera è Parola di Vita: una testimonianza di riconciPERCHÉ nelle scuole, nella sanità, vicino alle persone di giustizia e di pace, ma soprattutto CREDIBILE liazione, sfollate e handicappate. Voglio rimarcare la una testimonianza di comunione. disponibilità data dal personale delle missioni Gli eventi che abbiamo vissuto, e che in questo contesto di insicurezza per assicurare il servizio continuiamo a vivere in questo tempo, dimostrano che c’è della mediazione tra forze governative e ribelli, a volte sempre una ragione di speranza e che nella notte in cui anche con i banditi. Questi accordi hanno permesso di far viviamo si prospettano l’aurora e il giorno. giungere ovunque cibo, medicine, ed assicurare incontri di Ognuno di noi è debole, peccatore, ma insieme dobdialogo fra le parti in causa, contribuendo così ad allentare biamo ascoltare la Parola di Dio, dobbiamo viverla, per le tensioni. Mi pare che la Chiesa abbia una vocazione ad costruire nella comunione la nostra Chiesa-Famiglia. essere là, in questi luoghi umili e nascoDall’intervento di Mons. ALBERT VANBUEL, S.D.B. sti, per aiutare a spegnere sul nascere Vescovo di Kaga-Bandoro questi conflitti di casa. La sua voce è ascoltata e cercata, perché gode di credibilità. Dall’intervento di Mons. ARMANDO GIANNI Vescovo di Bouar e Presidente della Conferenza Episcopale Centroafricana

Dayanga (Baoro), 22 aprile 2009: Mons. Armando Gianni inaugura la cappella dedicata a Gesù Bambino di Praga.

Dayanga (Baoro), 22 aprile 2009: la Chiesa è presente e solidale con le gioie e le sofferenze del popolo.


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Amicizia

 Praga: La chiesa di Gesù Bambino e Santa Maria della Vittoria. Sullo sfondo il castello.

23 agosto 2009 • Dal Regno Unito. “Siamo originari della Birmania, ma attualmente viviamo in Regno Unito da più di 40 anni. La devozione a Gesù Bambino di Praga ci fu insegnata dai nostri genitori e noi abbiamo continuato. È la seconda volta che veniamo a Praga per rivolgere le nostre preghiere al Bambino Gesù e vorremmo restare qui per sempre ma abbiamo 75 anni. Lo preghiamo perché ci aiuti nella vita di tutti i giorni e nelle difficoltà, noi diffonderemo la sua devozione tra tutti coloro che incontreremo”.

12 settembre 2009 • Dal Guatemala. La piccola Inés tra i suoi genitori, la nonna e la zia materna. “Siamo una coppia del Guatemala, Fátima ed Alejandro Rap. Abbiamo pregato con devozione Dio perché ci concedesse la grazia di avere un figlio. Nel febbraio del 2004 ci siamo trasferiti per 3 anni a New York, nei pressi di una chiesa dove si trovava il Divino Bambino Gesù di Praga e tutti i giorni entravamo per pregarlo. Oggi veniamo a Praga con nostra figlia Inés per ringraziarlo dell’immenso dono che ci ha fatto”. Fatima e Alejandro Rap

Tay e Philomena Aung

13 settembre 2009 • Accogliamo con particolare attenzione il gruppo italiano di Varazze (SV) guidato dal sindaco dott. Giovanni Delfino. A Varazze si trova il nostro convento del Deserto, fondato nel 1617 da P. Domingo Ruzola, fondatore anche del convento dei carmelitani di Praga, ed è sede del Noviziato dove sono formati anche i giovani carmelitani della Repubblica Ceca.

15 settembre 2009 • Devoti dal Maryland (USA), una coppia di Mumbai (India), pellegrini dello Sri Lanka e di Haiti residenti a New York (USA). Accogliamo con particolare gioia il Prof. Michael F. Cataldo, docente alla Johns Hopkins University Scool of Medicin, e la moglie Marylin, fondatori, nel 2002, della Society of Infant Jesus. Quest’Associazione è riconosciuta dal Governo Federale USA; si propone di diffondere la devozione a Gesù Bambino negli USA e in Canada, e di aiutare la missione di Gesù Bambino in Centrafrica.


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Missionaria

17 settembre 2009 • I piccoli alunni della scuola elementare di Praga 2 Vinohrady pregano Gesù Bambino accompagnati dalla signora Gabriella.

28 settembre 2009 • Da Bangalore (India). “Nato da una famiglia povera, la mia vita è iniziata sotto le benedizioni di Gesù Bambino di Praga. Dall’India andai per lavoro in Kuwait e poi a Londra, dove avviai un commercio di pesce. Durante la mia vita Gesù Bambino non mi ha mai lasciato. Credo nelle maraviglie che lui riserva per me. Il desiderio della mia vita era visitare il santuario del Bambino di Praga. Oggi io sono qui per ringraziarlo per quello che sono. Grazie Gesù”. Valerian Maurice Alva

IN MEMORIA DI ERNESTINA

18 settembre 2009 • Da Genova. In occasione dell’Ordinazione diaconale di fra Pavel Pola e di fra Jan Poříz e dell’ordinazione sacerdotale di Padre Pavel Michal Pauli a Slany, giunge dall’Italia P. Giustino Zoppi, Superiore Provinciale, i Padri Consiglieri e un gruppo di giovani religiosi.

Praga, 28 maggio 2006 • (foto d’archivio): Paolo, Ernestina e Edoardo Ozzola di Calendasco (PC). “La incontrai da bambina al Santuario di Arenzano, accompagnata dai genitori e dal fratello Giacomo. La mamma Marisa insegnò la devozione di Gesù Bambino. Si sposa giovanissima nel 1990 e nel 1995 nasce Edoardo. Nel 1998 inizia il calvario causato da un tumore al seno e poi da un aneurisma al polmone. Ernestina, in condizioni gravi, chiede al parroco don Silvio Cavalli di anticipare di un anno la prima comunione ad Edoardo temendo di non sopravvivere per quel giorno di festa. Il suo più grande dolore come mamma è il pensiero del suo Edoardo che rimarrà orfano. Il male sale poi alla testa, nel 2003 viene operata: “Quando i ferri mi stringevano il capo pensavo a Gesù coronato di spine”. In tutti i lunghi anni della sofferenza, mai un lamento è uscito dalla sua bocca. Nelle telefonate mi chiedeva notizie dei bambini africani. Si interessava di organizzare in parrocchia iniziative per aiutarli. Quando Don Silvio le amministrava la Comunione dicendo “il Corpo di Cristo”, lei invece di “Amen” rispondeva “Mi custodisca per la vita eterna”. La mamma, seppur donna di fede, va in crisi a causa della situazione disperata della figlia. Aveva tanto pregato senza ottenere alcuna risposta e ora non ha più la forza di farlo. Ernestina se ne accorge: “Mamma tu non preghi più e questo per me è un grande dolore!”. Il dolce rimprovero della figlia, le parole di don Silvio e le mie le fanno comprendere che Gesù Bambino ha fatto un miracolo infondendo ad Ernestina straordinarie forza e serenità senza le quali non avrebbe potuto sopportare tanto dolore fisico e morale e volare al Cielo a 36 anni”. Padre Anastasio

 26 settembre 2009 • Dall’Australia. “Ecco i partecipanti del tour religioso della Jetset Mentone Australia, organizzata da Romaine Ferdinands. È stata una grazia vedere Sua Santità Papa Benedetto XVI nella Chiesa di Gesù Bambino di Praga, toccare le sue mani e ricevere la sua benedizione”. Denver De Rozairo


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Amicizia

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE BENEDET TO

Il pensiero del Papa a tutte le fam

Nel Bambino di Praga contempliamo la bellezza dell’infanzia e la predilez

E

(foto © Fotobanka CTK, Roman Vondrouš)

sprimo la gioia di visitare questa Chiesa, dedicata a Santa Maria della Vittoria, dove è venerata l’effigie del Bambino Gesù, conosciuta dappertutto come il “Bambino di Praga”. L’immagine del Bambino Gesù fa subito pensare al mistero dell’Incarnazione, al Dio Onnipotente che si è fatto uomo, ed è vissuto per 30 anni nell’umile famiglia di Nazareth, affidato dalla Provvidenza alla premurosa custodia di Maria e di Giuseppe. Il pensiero va alle vostre famiglie e a tutte le famiglie del mondo. Pensiamo specialmente a quelle giovani, preghiamo per le famiglie in difficoltà, per quelle in crisi, disunite o lacerate dalla discordia e dall’infedeltà. Tutte le affidiamo al Santo Bambino di Praga. L’effigie del Bambino Gesù, con la tenerezza

Praga, 26 settembre 2009: Il Papa pone sull’altare una corona, gesto di particolare rilevanza: si tratta dell’incoronazione della Sacra Immagine da parte del Sommo Pontefice.

della sua infanzia, ci fa inoltre percepire la vicinanza di Dio e il suo amore. Ogni essere umano è figlio di Dio e quindi nostro fratello e, come tale, da accogliere e rispettare. Possa la nostra società comprendere questa realtà! Ogni persona umana sarebbe allora valorizzata non per quello che ha, ma per quello che è, poiché nel volto di ogni essere umano, senza distinzione di razza e cultura, brilla l’immagine di Dio. Questo vale soprattutto per i bambini. Nel Santo Bambino di Praga contempliamo la bellezza dell’infanzia e la predilezione che Gesù Cristo ha sempre manifestato verso i piccoli, come leggiamo nel Vangelo (cfr Mc 10,13-

Praga, 26 settembre 2009: I Carmelitani giunti per l’occasione: (da destra) P. David J. Herrero (Castiglia), P. Giustino (Genova), P. Albert, Definitore Gen. (Roma), P. Renato, Delegato del Centrafrica e P. Davide (Arenzano).

16). Quanti bambini invece non sono amati, né accolti, né rispettati! Possano essere riservati ai minori quel rispetto e quell’attenzione loro dovuti. Vorrei ora rivolgere una parola particolare a voi, cari bambini, e alle vostre famiglie. Voi, che siete i prediletti del cuore del Bambino Gesù, sappiate ricambiare il suo amore. Siate veri amici di Gesù e ricorrete a Lui con fiducia sempre. Pregatelo per voi stessi, per i vostri genitori, parenti, maestri ed amici, e pregatelo anche per me. Grazie ancora per la vostra accoglienza e di cuore vi benedico, mentre su tutti invoco la protezione del Santo Bambino Gesù, della sua Madre Immacolata e di san Giuseppe. BENEDETTO XVI Chiesa di Santa Maria della Vittoria di Praga - 26 settembre 2009

Praga, 26 settembre 2009: Il pensiero di Benedetto XVI va a tutte le famiglie del mondo (foto di Michaela Antůšková).


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Missionaria

O XVI IN REPUBBLIC A CEC A

miglie del mondo

zione che Dio manifesta verso i piccoli

Cari fratelli e sorelle!

Come è consuetudine dopo i viaggi apostolici internazionali, approfitto dell’odierna Udienza generale per parlare del pellegrinaggio che ho compiuto nei giorni scorsi nella Repubblica Ceca: pellegrinaggio, perché la Boemia e la Moravia sono da oltre un millennio terra di fede e di santità; missione, perché l’Europa ha bisogno di ritrovare in Dio il fondamento saldo della speranza. “L’amore di Cristo è la nostra forza”: questo è stato il motto del viaggio. Sì, la nostra forza è l’amore di Cristo! Una forza che ispira e anima le vere rivoluzioni, pacifiche e liberatrici. L’amore di Cristo ha iniziato a rivelarsi nel volto di un Bambino. Giunto a Praga, infatti, ho compiuto la prima tappa nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, dove si venera il Bambino Gesù, noto appunto come “Bambino di Praga”. Quell’effigie rimanda al mistero del Dio fatto Uomo, al “Dio vicino”, fondamento della nostra speranza. Dinanzi al “Bambino di Praga” ho pregato per tutti i bambini, per i genitori, per il futuro della famiglia. La vera “vittoria”, che oggi chiediamo a Maria, è la vittoria dell’amore e della vita nella famiglia e nella società!

Praga, 26 settembre 2009: Benedetto XVI benedice i bambini, “i prediletti del cuore del Bambino Gesù”. (foto di Michaela Antůšková)

BENEDETTO XVI Dall’Udienza generale in Piazza S. Pietro Mercoledì 30 settembre 2009

Il Papa dedica una preghiera a Gesù Bambino di Praga nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, il 26 settembre 2009 Signore Gesù, noi ti vediamo bambino e crediamo che tu sei il Figlio di Dio, fatto uomo per opera dello Spirito Santo nel grembo della Vergine Maria. Come a Betlemme anche noi con Maria, Giuseppe, gli Angeli e i pastori ti adoriamo e ti riconosciamo nostro unico Salvatore.

Ti sei fatto povero per farci ricchi con la tua povertà: concedi a noi di non dimenticarci mai dei poveri e di tutti coloro che soffrono. Proteggi le nostre famiglie, benedici tutti i bambini del mondo e fa’ che regni sempre tra noi l’amore che tu ci hai portato e che rende più felice la vita. Dona a tutti, o Gesù, di riconoscere la verità del tuo Natale perché tutti sappiano che tu sei venuto a portare all’intera famiglia umana la luce, la gioia e la pace. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Povera fuori… Ricca dentro… Questa è l’Africa!

2ª puntata

Continua il racconto dei giovani della Diocesi di Savona che dal 9 agosto al 3 settembre hanno fatto la loro prima esperienza nelle missioni carmelitane

 “Sono partita per questa esperienza senza pretendere di cambiare il mondo ma con la consapevolezza di far crescere qualcosa in me stessa… e così è stato. A Bozoum ci siamo improvvisati imbianchini! Con calce e pittura abbiamo concluso l’opera del nuovo “Centro Giovani”, voluto perché i giovani possano documentarsi, studiare e avere notizie sul mondo. Anche mia nonna Dina, in occasione del suo centesimo compleanno, ha raccolto offerte da amici e parenti per questa nobile causa. Grazie alla somma raccolta e ad altre offerte portate dai miei compagni, il “Centro Giovani” sarà pronto prima del previsto. Questo è un progetto che sento “mio” in modo particolare e sarò già contenta se potrà servire anche ad un solo ragazzo per migliorarsi e crescere, vorrà dire che avrò fatto un lavoro più grande di quanto potessi immaginare. Anche nel Seminario della

Baoro, 2 settembre 2009: Gisella si ferma a riflettere alla vista di bambini che accudiscono i fratellini più piccoli.

Yolé a Bouar, che fa studiare e crescere in comunità più di cento ragazzi, abbiamo svolto diversi lavori per renderci utili e, alla fine, anche noi ne abbiamo tratto vantaggio: doni materiali e non, sorrisi e sguardi d’affetto, espressioni di gioia e d’accoglienza. Queste sono le cose che contano maggiormente nella vita e con le quali ho riempito il mio cuore. Siamo nella stagione delle piogge, la gente lavora nei campi, lontana da casa, lontana dai piccoli dispensari dove le suore curano ferite, piaghe e malattie. Gente che, immersa nelle foreste, sopporta, senza un lamento, condizioni e dolori per noi tutti inimmaginabili. Piogge tropicali alternate a sole cocente… il ritorno a casa non è paragonabile al nostro. Vivono in capanne fatte di terra, con tetti di paglia, non vere case ma solo un riparo per la notte. La giornata si svolge all’aperto, inizia all’alba e si conclude al tramonto, un tramonto che sorprende per la velocità con cui il sole scende: in venti minuti si passa dal giorno alla notte. Gli uomini lavorano nei campi, seguiti dai bambini considerati già adulti, mentre altri girano tutto il giorno alla ricerca di espedienti per procurarsi da vivere. Le donne stanno davanti alla capanna a cucinare, curare la famiglia e svolgere le faccende quotidiane, spesso con l’ultimo figlio nato sulla schiena che non protesta, ma si guarda attorno con occhi grandi già attenti ad imparare come sopravvivere. Impossibile non fermarsi a riflettere quando si vedono bambini cui è stata strappata l’infanzia perché i genitori sono morti o perché devono aiutare la famiglia accudendo i fratellini più piccoli. A Bozoum, per esempio, ho avuto modo di visitare l’orfanotrofio diurno: più di duecento bambini (nella stagione secca) che hanno la fortuna di ricevere ogni giorno un pasto caldo; ma quello che più manca loro sono le carezze, i baci, l’affetto di cui ogni bambino necessita e che niente e nessuno, nemmeno


9 la malattia più grave, dovrebbe mai permettersi di portare via. Un’Africa povera fuori ma ricca dentro, ricca di tutti quei principi che spesso dimentichiamo. Un viaggio che ognuno dovrebbe intraprendere almeno una volta nella vita, viaggio per cui vale la pena rischiare, mettersi alla prova e, perché no, ammalarsi così tanto d’Africa da non poter fare a meno di tornare”. Gisella Prando ❁ ❁ ❁

 “Sarà pressoché impossibile cancellare il ricordo delle tre settimane passate in questo meraviglioso Paese. Il nostro compito non è stato solamente di tipo evangelico e puramente spirituale, anzi i lavori manuali sono stati numerosi: “provetto” artigiano, ho imbiancato la nuova biblioteca, la nuova mini-banca di microcredito per i contadini e, in veste di “bocia”, ho installato un impianto solare sul tetto della missione delle suore. Non sono mancati i giochi con i bambini; ricordo che Donacien, Gabriel, Joseph, Charles, François immaginavano di giocare la finale mondiale contro i campioni del mondo. Ho conosciuto cibi centrafricani quali manioca, salse piccanti, poto-poto (brodo di latte, riso e arachidi) e frutta mai vista tra cui passiflora, banane di tutte le forme e colori... L’africa “ribolle” ancora in me e per quanto cerchi di spiegare ad amici e parenti non riesco a raccontare il vissuto del lungo e travagliato viaggio…”. Lorenzo Ferrando

❁ ❁ ❁

 “La RCA è una delle regioni più povere dell’Africa e i miei occhi ne sono testimoni. L’impatto con la mia prima esperienza in missione e con l’immensa terra africana, è

Bozoum, 18 agosto 2009: Il saluto “barala!” (“ciao!”) dei piccoli accende il sorriso di Annalisa.

stato piuttosto forte: il Centrafrica sembra essere abbandonato dal resto del mondo. È una realtà completamente diversa da quella a cui siamo abituati a vivere. Le immagini di TV e giornali non si discostano dalla realtà, ma è solo una parte di tutto ciò che effettivamente esiste. Inoltre un conto è vederla attraverso fotografie, altro è vederla con i propri occhi! Tanti i servizi che non funzionano: vie e mezzi di comunicazione, scuole, sanità... la gente vive nei villaggi in capanne di mattoni e paglia, non hanno assolutamente nulla, i pochi vestiti sono per lo più tutti strappati, le scarpe consumate. Ci sono bambini rimasti orfani che vivono soli nella capanna accudendo se stessi e i fratellini minori e cercando qualcosa da mangiare. Questa la cruda realtà. Tuttavia è incredibile vedere come, nonostante ciò, questo popolo riesca ad essere accogliente, a gioire per la semplice tua presenza tra loro... Le loro feste, i loro balli, i loro canti, il saluto “barala” (“ciao”) dei piccoli che viene urlato a squarciagola quando passi con la jeep lungo le strade che costeggiano i villaggi... tutto mostra come sia gente capace di sorridere e farti sorridere con la semplicità che possiedono, perché veramente in quel momento gioiscono di cuore. Anche l’impatto del ritorno a casa è stato forte: è stato difficile riambientarsi... Quest’esperienza mi ha segnato l’anima e il cuore e spero che porti frutto”. Annalisa Solimini

Bouar Yolé, 1 settembre 2009: Annalisa, Luana, Christian, Federico, Luigi, Elisa, Lorenzo e Gisella e… una simpatica scimmia.


ORFANOTROFIO “ARC EN CIEL”: PICCOLEGRANDI STORIE QUOTIDIANE

Un “Arcobaleno” nel cielo di Bozoum Tutti i bambini del mondo hanno bisogno di essere seguiti e amati

L’

Arc en Ciel, orfanotrofio situato a Bozoum, accoglie i bambini che non hanno genitori offrendo loro calore, cure e amore. È difficile trasmettere le sensazioni che si provano nel condividere le giornate con questi bimbi, emozioni grandi e tanta gioia nel cuore. I piccoli, sui tre anni, arrivano con i fratelli e le sorelle più grandi e senza timidezza ti cercano, vogliono stare in braccio, non ti lasciano un momento. “Giro-giro-tondo” è il loro gioco preferito e lo rifanno per ore, senza stancarsi mai. Sono affidati all’educatrice Edwige, che li fa giocare e disegnare; a loro si unisce spesso Suor Chiara, responsabile del Centro. Natacha - occhi da furbetta - vive con la sorella tredicenne, capogruppo all’Arc en Ciel, sembra più grande della sua età, ha il portamento fiero delle donne africane. Il confronto con le sue coetanee europee viene spontaneo. Aliu avrà circa dieci anni, ha due grandi occhi e lo sguardo penetrante, si tiene un po’ in disparte, non partecipa al momento dei balli e dei canti che vengono proposti quotidianamente. Suor Chiara ci spiega che ha un grande bisogno di affetto, ma è troppo grande per chiederlo apertamente. Lavora con grande abilità l’argilla... e rimaniamo stupiti dalla manualità sua e di altri ragazzini: palsmano alberi, capanne, animali, ma anche macchine fotografiche, cellulari, aerei, automobili... Emanuela, Simone, Alicia fanno parte del gruppo delle ragazze dai 12 ai 14 anni e partecipano al laboratorio dei braccialetti: sono velocissime, ne “producono” tantissimi, con abbinamenti di colori molto azzeccati. Ridono, scherzano e fanno a gara per regalarci i loro manufatti appena terminati. Per loro si avvicina il momento di lasciare l’Arc en Ciel dove vengono accolti ragazzi fino

ai 14 anni. Dopo non avranno molte opportunità: il lavoro nei campi, le occupazioni quotidiane, un piccolo commercio al mercato locale. Anche Ferdinand è nel gruppo dei grandi, è claudicante e arriva sempre per ultimo salvo quando inizia il doposcuola, sua grande passione. Mentre gli altri si spremono, accalcati sui banchi, per trovare la soluzione

Bozoum, 1 aprile 2009: Grazie Porto Ceresio! Ora abbiamo anche i grembiulini.

ad un semplice problema, lui è lì composto con il compito risolto e il quaderno ordinato. Partecipa volentieri anche al laboratorio gestito da un’anziana del villaggio che insegna a questi ragazzi a fare cestini e cappelli in paglia. L’obbiettivo è quello di non disperdere un’arte artigianale che potrebbe servire loro in futuro per avviare una piccola attività in proprio. Sono solo alcune delle piccole-grandi storie quotidiane di questi orfani, bambini che desiderano solo essere amati, seguiti e ascoltati. CINZIA BOTTAN della Parrocchia S. Ambrogio di Paderno Dugnano, promotrice dell’orfanotrofio

Bozoum, 3 settembre 2009: I ragazzi imparano a fare cestini e cappelli in paglia.

 Bozoum, 19 agosto 2009: Clic… Con l’argilla si può anche “fotografare”.


RISTAMPA DEL LIBRO IN SANGO “Sambela”: una raccolta di preghiere per tutti

I

cattolici in Repubblica Centrafricana aumentano di anno in anno… i ragazzi che sanno leggere desiderano avere in casa almeno un piccolo libro di preghiere. Sapete cosa fanno? I bambini scolarizzati leggono le preghiere ai genitori e ai nonni analfabeti e così tutti pregano insieme al mattino o alla sera. Proprio perché tutti, anche chi non sa il francese, possano imparare le preghiere tradizionali del buon cristiano, Padre Marcello ha redatto una raccolta con le preghiere del mattino e della sera, il Rosario, la Via Crucis, le Litanie, una guida per la confessione e alcuni salmi per i malati… Nel 2001 ne abbiamo stampate 5.000 copie. Le hanno usate soprattutto i catechisti quando pregano insieme alle comunità nelle cappelle di villaggio e i capigruppo dei movimenti ecclesiali... Così, presto non ne è rimasta neanche una copia! Da anni tante famiglie continuano a chiedere il libro “Sambela” per le loro case; è necessaria una nuova ristampa! Se ne stampassimo poche migliaia, ogni singola copia costerebbe troppo per la popolazione centrafricana e quindi non tutti potrebbero permettersela. Vogliamo che questo strumento base sia accessibile al maggior numero possibile di cristiani per educare grandi Per informazioni rivolgersi a P. Davide Sollami:

MISSIONI CARMELITANE LIGURI SANTUARIO di GESÙ BAMBINO di PRAGA Piazzale S. Bambino, 1 • 16011 ARENZANO (Genova) Telefono Fax e-mail http:

(0039) 010.9126651 (0039) 010.9134505 missioni@carmeloligure.it www.amiciziamissionaria.it

Telefono Santuario (0039) 010.9127386

Per inviare offerte: Conto corrente postale N° 84953769 - Missioni Carmelitane Liguri Convento dei Carmelitani Scalzi - 16011 Arenzano (GE) Conto corrente bancario Banca Popolare di Novara 16011 - Arenzano (GE) Italy intestato a: Missioni Carmelitane Liguri Convento dei Carmelitani Scalzi Coordinate bancarie: IBAN: IT 89 Y 05608 31830 000000010043 BIC: NVRBIT21501

Indicare il numero nella causale del versamento:  Educazione dei ragazzi al Seminario della Yolé  Aiuto ai bambini orfani  Medicine per i dispensari di Bozoum e Yolé  Per la chiesa di Gesù Bambino a Praga  Adozioni a distanza bambini scuole materne ed elementari  Per la celebrazione di SS. Messe  Pozzi per villaggi che non hanno acqua potabile

e piccoli a pregare… Stampandone 15.000 copie, ogni singolo libretto costerà 430 FCfa, pari a 0,65 euro, una cifra che in Centrafrica è ancora abbordabile per la popolazione povera. Speriamo che qualcuno di buona volontà ci voglia aiutare…

Padre MARCELLO e tutti i Padri Missionari

AMICIZIA MISSIONARIA O.N.L.U.S. Piazzale S. Bambino, 1 - 16011 Arenzano (GE)

Conto corrente postale N° 43276344 Coordinate bancarie internazionali: IBAN: IT 72 H 07601 01400 000043276344 BIC: BPPIITRRXXX

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CHIESA DI GESÙ BAMBINO PRAGA REPUBBLICA CECA

Orario SS. Messe

Dal Lunedì al venerdì: ore 9,00 S. Messa in ceco ore 18,00 S. Messa in ceco Sabato: ore 9,00 S. Messa in ceco ore 17,00 S. Messa in spagnolo ore 18,00 S. Messa in ceco Domenica: ore 10,00 S. Messa in ceco ore 12,00 S. Messa in inglese ore 17,00 S. Messa in francese ore 18,00 S. Messa in italiano ore 19,00 S. Messa in ceco Giovedì: ore 18,00 S. Messa in onore di Gesù Bambino DOMENICA 2 MAGGIO 2010 • FESTA ANNUALE DI GESÙ BAMBINO www.pragjesu.info • mail@pragjesu.info Servizio per i pellegrini: www.pilgrimages.cz • pilgrimages@centrum.cz


Un impianto eolico per autoproduzione di elettricità

SFRUTTIAMO L’ENERGIA NATURALE DEL VENTO

Comincia alla Yolé ma è un progetto per tutte le missioni

“Puru ti Maïgaro” è chiamato così il vento che sorprende all’alba e agita la savana della Yolé. Il vento è solo un fastidio che rende nervosi? Non più! Padre Renato ha individuato con precisione un’area della missione attraversata da questa corrente d’aria e, calcoli alla mano, può sfruttarla per generare energia rinnovabile.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

DETTAGLI TECNICI

Oggi sono in vendita impianti eolici “domestici” per produzione di energia elettrica. Questo tipo di impianto non è in grado di fornire tanti Kilowatt ma ha dei vantaggi rispetto al solare perché produce energia anche in caso di cielo nuvoloso o coperto e durante le ore notturne. Un’elica, montata su un palo alto 6 metri, mossa dal vento, fa girare una turbina che accumula carica in un gruppo di batterie da accumulo. Un inverter, dispositivo in grado di trasformare la corrente da 12 a 220 volt, è il terminale da cui attingere elettricità “fresca fresca”.

APPARECCHIATURE NECESSARIE • • • • •

Generatore eolico 700W Torre di supporto Controllo carica batterie Gruppo batterie 2X200ah Inverter 3kw 24Vcc/220Vac

OBIETTIVO DEL PROGETTO Istallazione di una turbina eolica in ogni missione, a cominciare dal Seminario della Yolé, per caricare batterie e avere corrente elettrica in mezzo alla savana.

COSTO E RICHIESTA DI AIUTO L’idea è realizzabile acquistando un impianto di media grandezza che costa 1000 €

Direttore responsabile: P. Anastasio Roggero - BOSI KARMELITANI - KARMELITSKA 9 - 118 00 PRAHA 1 - REPUBLIKA CESKA Tel. (00420) 2 57 53 36 46 • Fax (00420) 2 57 53 03 70 - mail@pragjesu.info • www.pragjesu.info Pubblicazione non commerciale di informazione religiosa e di promozione sociale • Autorizzazione del Tribunale di Genova N. 45 del 23 Dicembre 1991 • Grafiche Fassicomo Genova


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