DE RATIONE ARTIS

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De Ratione Artis LINGUAGGI A CONFRONTO 1

Poesie di

Giorgio Maria Bellini Fotografie di

Gabriele Rodriquez -5-


“La fantasia al potere” recitava un vecchio slogan del Sessantotto. Gabriele Rodriquez, fotografo appassionato e capace ma non sempre soddisfatto dell’esito del proprio lavoro con gli apparecchi tradizionali, pure nelle nuove e sempre più sofisticate versioni digitali, sembra averlo fatto proprio da quando ha incontrato smartphone e tablet e ha scoperto le potenzialità offerte dalle app sviluppate a getto continuo per questi piccoli e universali strumenti. Senza più i limiti dettati dalla necessità della riproduzione del reale che ogni macchina fotografica ontologicamente contiene in sé, ha iniziato a esplorare nuovi territori dell’immagine e dell’immaginario a partire sempre da uno scatto comunque fotografico. Perlustrazioni che inevitabilmente conducono in spazi interiori. Quelle zone in cui si depositano le memorie, si stratificano i sogni e si scatenano le fantasie. E qui Gabriele ha iniziato a pescare, muovendo agile le dita sullo schermo dell’iPad, sovrapponendo le immagini, sfumando i contorni, contaminando le figurazioni. E’ un processo creativo nel quale - come si diceva in uno dei nostri colloqui sulla Mobile Art - “si sa sempre da dove si parte ma non si sa mai dove si arriva”. Perché entrano in campo altri fattori, come l’inconscio dell’artista che s’inoltra in meandri sconosciuti alla sua parte razionale o l’inconscio della artificialità semintelligente delle applicazioni, che procedono autonomamente in base ai loro algoritmi creando soluzioni che vanno colte al volo. Un altro degli elementi fondamentali di questo tipo di creazione “mobile artistica”, infatti, è la velocità di esecuzione. Non servono i lunghi e laboriosi preparativi che accompagnano la realizzazione di un dipinto o le complicate calibrazioni di postproduzione di un file di immagine con Photoshop, Lightroom o qualsiasi altro programma di fotoritocco. L’opera si compone nel suo farsi, sotto le mani dell’artista che la produce sulla tela digitale dello schermo usando le dita per guidare i pennelli digitali a scavare nei suoi collage e a scovare quando vi si nasconde. In primis a sé stesso. Questa velocità gli ha consentito nel corso di pochi anni di accumulare un corpus di opere straordinariamente ricco, di cui questo bel libro è solo la prima tappa. Parlando del lavoro artistico di Gabriele Rodriquez ho come la sensazione di parlare di me stesso e della mia ricerca nello stesso campo. Trovo, infatti, una straordinaria consonanza, oserei quasi dire una specularità, tra le sue immagini e le mie. E’ come se avessimo autonomamente percorso ciascuno una propria strada, scoprendo nel momento dell’incontro che si stava procedendo nella stessa direzione. Ognuno con il proprio fardello di ossessioni visive, che si rincorrono da un’immagine all’altra: scritte spesso indecifrabili, manichini, orologi dal tempo congelato o assente, icone del cinema o dell’arte, spazi museali, panorami urbani, oggetti quotidiani sottratti al proprio contesto... Ossessioni frullate tutte assieme e poi ricomposte a significare una sola cosa. Il non senso del mondo in cui viviamo.

Giancarlo Beltrame

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PREFAZIONE

Nota dell’Autore questa pagina bianca serve come separazione purificante per accedere a una poesia insolita. E’ richiesta una serena concentrazione e astrazione dal mondo esterno. Qualunque parola aggiunta risulterebbe una stonatura al fascino interpretativo.

gmbellini

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Un giorno di maggio 2017 un amico mi fa conoscere Giorgio Maria Bellini. Mi viene presentato come poeta. Lo guardo in modo curioso … non avevo mai conosciuto un poeta. Le “Physique du role” c’è tutto, volto emaciato e scavato, quasi sofferente, la carnagione pallida di chi schiva il sole, fisico non proprio atletico. Si, mi dico, è un poeta. Parliamo insieme e mi fa leggere qualche sua lirica. Premetto che non capisco nulla di poesia, non ho mai approfondito la materia ma mi accorgo subito che quello che mi viene sottoposto è impegnativo. Non si può liquidarlo in fretta. C’è bisogno di uno sforzo. Mi riservo di approfondire perché come sempre non c’è mai tempo per queste cose ma, mentre sto parlando, come spesso avviene, mi frulla per la testa un’idea. Senti Giorgio, dico, io sono appassionato di fotografia e mi diletto ultimamente di queste cose. iPad alla mano e gli faccio vedere alcuni miei lavori. Cosa diresti di provare a far qualcosa assieme? Mettere insieme due linguaggi come quello fotografico e quello lirico, così diversi tra di loro ma pur sempre frutto di creatività e passione? Non è una cosa nuova, qualcuno lo ha fatto prima di noi ma perché non provare anche noi? Ognuno di noi in quel momento era impegnato in altre cose, Giorgio doveva pubblicare una sua raccolta in ottobre, io ero invece impegnato a finire una pubblicazione per novembre. E così abbiamo fatto passare l’estate fino a quando sono stato invitato al suo evento. Era il 12 ottobre e ci siamo reincontrati. Ti va di approfondire quella cosa di cui abbiamo parlato tempo fa? Così nasce questo lavoro. Mi piace raccontarlo perché sono convinto che le cose non accadano mai per caso, è destino, il karma come dicono gl’indiani. Ci sono momenti della vita che non governi ma arrivano! E quando questi scorrono devi essere bravo ad individuarli, come quei treni che transitano, magari pieni di gente, e devi essere capace di salirci sopra perché non è detto che ripassino.Sono certo, che la cosa sia stata reciproca. Tale può essere la sorpresa e la curiosità insite in chi legge l’immagine fotografica da me proposta, ben diversa da qualunque convenzione. Chi segue chi? Questa è stata la domanda principale che ci si è posti. Una volta trovata la risposta è stato abbastanza semplice creare i contenuti. Le immagini sono unite fra di loro in capitoli a loro volta legati da un filo conduttore introspettivo rappresentante dei temi che nella volontà degli autori verranno sviluppati e approfonditi in altre pubblicazioni successive in un lavoro molto ambizioso ed impegnativo. Ogni gruppo di immagini è anticipato o seguito da una poesia. E il gioco è fatto. Di per sé questo libro diventa un’antologia al contrario, una mappa per chi vorrà orientarsi in questo ambito secondo me, e lo dico con un certo orgoglio, prezioso. Per chi vorrà apprezzare. Di certo non sarà un best seller! Parlando delle fotografie vertono molte discussioni sul fatto che queste possano ancora considerarsi tali. Taluni ritengono che queste immagini siano da catalogare come attività grafica piuttosto che fotografia nel senso letterale. Dal mio canto liquido la faccenda dicendo che la matrice è unica, tutte le immagini digitali provengono da un sensore di una macchina fotografica e per questo motivo, avendo la stessa paternità, devono considerarsi fotografie. Ma non è cosa importante in realtà. Le cose importanti invece sono i contenuti e le emozioni che le immagini devono trasmettere a chi le osserva. Le immagini vanno interpretate, anche le poesie vanno interpretate. Ogni persona che prenderà in mano questo lavoro darà la sua libera interpretazione e questo è lo scopo ultimo degli autori. La coniugazione del lavoro in se è diventato il banco di prova di due linguaggi a confronto molto diversi e molto complessi. Credo che alla fine il valore aggiunto di quest’opera sia la mancanza di regole vere e precise perché comunque il libro è la somma di due arti che non possono essere misurate, e questo è forse il motivo del titolo. Per fortuna. Gabriele Rodriquez

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LAVORI

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TORI E TORERI Jupiter possente ti lasci circuire dalle grazie di una mantiglia porpora, fecondando schiumose ore.

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DANZANDO DANZANTI liberatoria dolce follia, armonia ti disegni con leggerezza. nella morbida provocazione evocativa, ritmo, equilibrio di corpi.

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NELL’ ANIMA E NELLO SPIRITO intensa ambizione del sacro, cellule di Schwann, immaginazione flussi d’energia, “Les Fleurs du mal” implodono.

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DELLE DONNE PER LE DONNE atmosfera e desiderio cerchio sensuale, cura delle ciglia. scoperta del vivere l’altro lembo. pensieri, profili di intensa meraviglia.

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VOLANDO CON LE ALI DELLA FANTASIA intensi cieli del labirinto vitale, Eolo garante del volo intrattiene i simboli di copiosi nembi. un grigio astronauta firma l’alchimia del silenzio.

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NEI LUOGHI DELLA MEMORIA vie in densa velocitĂ solitaria indifferenza e qualche felicitĂ spenta, ombre del ricordo coricate nel viavai. ricerca di un rosso bacio rubato.

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METROPOLIS intreccio di strutture potenza e squallore sui vetri, vie del dove. nel tempo ironico quelle mani sulla corteccia, scorrimento dei venti tra le gru edili.

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DELLE ORDINATE E DELLE ASCISSE civiltĂ verticale quella delle divinitĂ , orizzontale se terrena. Amazzoni e Centauri in obliquo della trascendenza volo radente di punti di vista.

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BULB come divino eroe appari alla vista umana. la tua nascita verrà cantata tra fuochi d’artificio. Venere ha posto sul tuo capo l’oro di Olimpia a perenne memoria.

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HOPPERIANA (DELLA SOLITUDINE E DEL SILENZIO) dietro la prospettiva ambientale figure in lenta concentrazione contornate da luci e colori, inconsapevoli interpreti di altre narrazioni, indifferenza sublime del circostante.

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RINGRAZIAMENTI

Sono molte le persone a cui vanno i miei ringraziamenti. Primo fra tutti l’amico Raffaele Vignola che ha avuto il merito di farmi conoscere Giorgio Maria Bellini. Poi mi corre l’onore di citare l’amico Giancarlo Beltrame che ha aperto questa pubblicazione con la sua prefazione. L’amico Stefano Maschi, impaginatore, sempre presente e puntuale alle mie necessità pubblicistiche. L’amico Pietro Amedeo che provvede per quanto possibile alla ricerca di sponsor e sostenitori. Alla Dott.ssa Bianca Menichelli, per l’instancabile assistenza e controllo dei miei testi. All’amica Dott.ssa Giuditta Zantedeschi per la foto ritratto. Alla GraficScan S.r.l. per il suo apporto grafico.

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GLI AUTORI

Gabriele Rodriquez (1960) Nasce e vive a Verona con la moglie e 3 figli. Docente di materie aziendali fino al 1997. Esercita la professione di Dottore Commercialista dal 1990. Prestato alla fotografia, fin da giovane questa è diventata un’ attività che via via si è rivelata più che una passione, più che un semplice hobby. La fotografia ha riempito probabilmente un’area della sua vita culturale che gli studi seguiti hanno solo sfiorato. Nel corso della sua attività ha conseguito 52 primi premi in vari contest nelle varie piattaforme specialistiche di cui 2 internazionali, varie mostre singole e collettive, relatore in varie occasioni divulgative di incontri con l’autore. Ha pubblicato alcuni libri fotografici reperibili su Amazon. Amante di reportage in genere e di viaggio nello specifico.

Giorgio Maria Bellini (1945) Nasce a Verona, dopo una permanenza a Zurigo nella prima infanzia, ritorna nella propria città. A tredici anni inizia il proprio tragitto poetico. Nel 1972 inizia a pubblicare alcune poesie su antologie e riviste. Si dedica allo sperimentalismo sulle orme delle avanguardie letterarie. Culturalmente impegnato in varie iniziative. Con Silvano Martini e Flavio Ermini fonda la rivista veronese “Anterem” (1979), allontanandosi da essa nel 1988. Decidendo di pubblicare postume le sue raccolte, escluso una silloge (Bonaccorso Editore) 2014 in memoria della sua compagna e la raccolta “Trasversal Amandi” 2016 dello stesso Editore, le consegna in DVD per Deposito Conservativo alla Biblioteca Civica

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De Ratione Artis LINGUAGGI A CONFRONTO 1

Copyright 2016-11-28 Gabriele Rodriquez – Gierre Photobooks Giorgio Maria Bellini * Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta In qualsiasi forma, sia meccanica che elettronica o altro, senza il permesso scritto dell’autore Contatti e-mail: rodriquez.gabriele@gmail.com http://www.gabrielerodriquez.com/home https://issuu.com/rodriquezgabriele https://www.flickr.com/photos/gabriele_rodriquez/albums https://www.facebook.com/rodriquez.gabriele


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