“PINOCCHIO.. STORIA DI UN BURATTINO” “C'era una volta... – Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno.” Questo l'incipit dell'opera più famosa dello scrittore Carlo Collodi. Le avventure di Pinocchio: storia di un burattino è il romanzo che narra le vicissitudini del celeberrimo burattino di legno, dotato di vita propria, dal naso appuntito la cui lunghezza aumenta ogni volta che dice una bugia, e che alla fine troverà riscatto, diventando un bambino vero in carne ed ossa, come premio dell'evoluzione personale a cui giunge al termine delle esperienze, talvolta rocambolesche e bizzarre, che affronta nel suo percorso di crescita. Nel 1881 veniva presentato, per la prima volta, al pubblico. Soltanto nel 1883 sarà pubblicata la versione definitiva, adatta anche alla lettura da parte di un pubblico composto da lettori ancora in tenera età. L'opera, che sarebbe poi stata tradotta in 240 lingue e trasposta al cinema e in teatro in numerose occasioni, diventerà uno dei classici italiani più letti in tutto il mondo. Nel 1972 veniva trasmesso dalla RAI lo sceneggiato televisivo, in cinque puntate, Pinocchio, diretto da Luigi Comencini. Questa versione televisiva, a cui hanno partecipato attori come Nino Manfredi (Geppetto), Gina Lollobrigida (la Fata Turchina), Franco Franchi (il Gatto), Ciccio Ingrassia (la Volpe) e Vittorio De Sica (il Giudice), sarebbe stata notevolmente apprezzata dal pubblico, tanto da essere ritrasmessa in numerose repliche nel corso degli anni. Tra le ambientazioni scelte a dar vita a questo capolavoro, compare anche il Comune di Sant'Oreste che nel film fa da scenografia per le scene dove il Gatto e la Volpe si fingono ciechi e zoppi, il Gatto ruba una gallina con Pinocchio in braccio e il burattino mostra gli zecchini che teneva nascosti dentro le scarpe ai due malandrini. Questo romanzo di formazione, così simile, per empatia, alla vita dell'artista, si caratterizza per l'universalità dei temi trattati. Per questo, forse, Benedetto Croce scriveva: “Il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l'umanità”. Nel corso del tempo Pinocchio è divenuto una fornace di figure e luoghi immaginari assurti, non solo in Italia, ad antonomasia di numerose istanze proverbiali. Così colui che ha l'abitudine di mentire avrà inevitabilmente il naso lungo, il Paese dei Balocchi indicherà un luogo di apparente divertimento, il Grillo Parlante sarà una persona incline ad elargire consigli non richiesti, e così via. Lo stesso Pinocchio diventerà il bugiardo per eccellenza. A 130 anni dalla prima pubblicazione integrale dell'opera sembra doveroso riportare alla memoria questo romanzo dall'alto valore pedagogico che tanti artisti ha ispirato nel corso del tempo, e quale scenario migliore se non il Comune di Sant'Oreste, rimasto, grazie alla più celebre trasposizione televisiva di Pinocchio, nel cuore di tanti italiani? Alessandra Lorenzetti.
Hanno collaborato: Tiziana Todi MailArtMeetingArchives di Anna Boschi di Bologna Jano Grafica - Rignano Flaminio DURATA DELLA MOSTRA: dal 12 ottobre al 1 dicembre 2013 ORARI: Sabato, domenica e festivi - 10.00-12.00 / 15.30-18.30 PER INFORMAZIONI: Cell. 338 1217785