Notte strana e silenziosa, a Milano con la sua signora. Notte piena di sospetti, mentre entri tra il cuscino e aspetti. Non son uno di parole. Pochi fatti e niente suore. Il silenzio, nella stanza, fa dimenticar la danza; che sovviene alla memoria, quando penso il figlio a scuola. Una musica leggera, suona cheta, ma imperiosa. Tu rigiri nella mente, anche se ora sei distante. Sei coperta dal lenzuolo. Un altro spazio. Un altro luogo. E con uno hai da fare. Non giustificar le ore.
Io per contro non sto solo. C'è il mio piano in corridoio. Ho buttato le tue foto. Dal balcone son caduto. Poi mi dici: 'Come stai?' Sono sempre in mezzo ai guai. Sono in buona compagnia, se mi dici una bugia. Non sospetto piÚ di tanto. Me lo hai detto: 'Questo è quanto.'