MAGICA MATILDE - LETTURE CL 2

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LUISA BORDIN
BARBARA GUZZO
ELIANA GUZZO

Si ringraziano per la preziosa consulenza le insegnanti Raffaela Bonini, Iolanda Giglio, Carla Malinverno, Siana Ravizza, Alessandra Refice, Daniela Ruggeri, Daniela Tandurella, Sonia Vecchiarelli, Manuela Vitali, Elena Zanelli

Coordinamento editoriale: Mauro Traversa

Coordinamento redazionale: Giulia Gonzales, Remo Dolci

Redazione e ricerca iconografica: Susanna Fornili

Progetto grafico: Skako, Milano

Elaborazione immagini e impaginazione: Abc Zone; Ka Communications

Disegni: Leonora Camusso, Lisa Ciccone, Stefania Colnaghi, Giulia Cregut, Alessia Girasole, Anna Laera, Elisabetta Travet

Copertina: Ka Communications

Illustrazione di copertina: Giulia Di Cara

Contenuti digitali

Progettazione: Fabio Ferri, Nicola Barzagli

Realizzazione: EICON S.r.l., IMMAGINA S.r.l., Lumina Datamatics, Giulia Salvadori

Audio: IMMAGINA S.r.l

L’Editore è presente su Internet all’indirizzo: http://www.rizzolieducation.it

ISBN 978889159737-3

© 2025 Rizzoli Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati

Prima edizione: gennaio 2025

Ristampe 2029 2028 2027 2026 2025 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Stampato presso ROTOLITO SpA – Pioltello (MI)

I contenuti per la didattica inclusiva di Magica Matilde – Letture 2 sono a cura del gruppo di esperti della Ricerca e Sviluppo Erickson.

Il progetto “Obiettivo parità: genere e multicultura” intende promuovere la cultura della parità di genere attraverso il contrasto agli stereotipi e alle diseguaglianze di genere in ambito educativo. Da quest’anno il progetto include anche la dimensione interculturale per valorizzare le differenze etniche e culturali. Tramite la scelta antologica, le attività operative e il linguaggio utilizzato per le consegne didattiche viene fornita una rappresentazione equilibrata, corretta e variegata delle differenze di genere, etniche e culturali nelgli ambiti personali, familiare e professionale. La supervisione scientifica del progetto è a cura di Irene Biemmi, professoressa associata di Pedagogia Generale e Sociale presso il dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze, e di Sara Franch, Ricerca e Sviluppo Erickson.

Progetto “Alla scoperta di noi”:

• Testo: riduzione e adattamento del volume Formica e Cicala. Un’amicizia imprevista di Olga Tranchini, Terre di mezzo Editore.

• Attività: Maria Condotta

Testi facilitati e semplificati in HUB Kids e HUB Kit: Monica Attolini

Coordinamento editoriale: Francesco Zambotti e Chiara Golasseni

Coordinamento redazionale: Bianca Grassi e Milena Pellizzari.

© 2025 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A. Via del Pioppeto 24, 38121 Trento www.erickson.it

Testo pagg. 40-41 M. Sellier, M. Lesage, L’Africa, piccolo Chaka, ©2005 L’ippocampo, Genova - Titolo originale: L'afrique, petit Chaka... © Réunion des Musées Nationaux, Parigi. Traduz. dal francese Guia Risari

Testo pagg. 56-57 Gianni Rodari, Favole al telefono, Edizioni EL ©1980, Maria Ferretti Rodari and Paola Rodari ©1991, Edizioni EL S.r.l., Trieste

Testo pagg. 58-59 Gianni Rodari, A sbagliare le storie, Edizioni EL ©1980, Maria Ferretti Rodari and Paola Rodari, ©1991, Edizioni EL S.r.l., Trieste REFERENZE ICONOGRAFICHE

Getty Images © 2025; pag. 112 piemags/rmn / Alamy Foto Stock; pag. 122 Mondadori Portfolio/Electa/Laurent Lecat

L’Editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare.

La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo è molto difficile evitare completamente inesattezze e imprecisioni.

L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarli alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: supporto@ rizzolieducation.it

I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza (http://www.bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it).

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.

Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail autorizzazioni@clearedi.org

Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici dell’editore è certificato UNI EN ISO 9001.

scatole delle storie

LE STAGIONI

della Piccola Oca

sorpresa per Babbo Natale

e semplificati sono raccolti nel

– Letture 1-2-3 (disponibile su richiesta dell’insegnante)

in HUB Kids e HUB Kit. Nella Guida Insegnante: strategie e dettagli operativi

RICOMINCIAMO

AUDIO

AVVENTURA IN SPIAGGIA

Oggi è molto caldo perché è estate. Io costruisco un castello di sabbia con il mio amico Alessandro. Lui non fa mai il bagno perché ha paura dei granchi che si nascondono sotto il fondo del mare. Alessandro mi sussurra: – Ho delle biglie. Le mettiamo intorno al castello?

La nonna e il papà di Alessandro ci chiamano e facciamo merenda. Poi guardo verso la riva e… il castello non c’è più. Il mare ha portato via tutto, anche le biglie!

Alessandro grida: – Le biglie! Là, sul fondo! – e si tuffa. Porta in salvo le sue biglie e riemerge con in mano… un granchio!

– Che strano, fa solo un po’ di solletico – si stupisce. E anch’io sono meravigliata per il suo coraggio: in un attimo è sparito il castello, ma anche la sua paura.

Ridotto e adattato da E. Mazzoli - F. Carabelli, Biglie e conchiglie, Giunti

COMPRENDO

Leggi la storia. Perché Alessandro si tuffa in mare? Segna con una X.

Per aiutare la nonna. Per cercare le sue biglie.

Per cercare dei granchi.

RITORNO DALLE VACANZE

Niente da fare, le vacanze erano finite. Le valigie erano pronte. Ero triste ma non l’ho mostrato. Siamo andati a salutare i vicini. Siamo saliti in macchina. Papà ha detto: – Su con la vita!

Ha alzato il volume della radio e abbiamo cantato a squarciagola. Abbiamo guidato per tanto tempo. Così tanto che mi sono addormentata. Al mio risveglio, le montagne erano scomparse. Tutto il mondo era silenzioso, quando mamma ha proposto di fare un ultimo picnic. Mangiando, abbiamo ricordato i momenti più belli delle nostre vacanze.

Papà ha proposto: – E se facessimo una deviazione?

Abbiamo deciso di dormire sotto le stelle. Ci siamo stretti gli uni agli altri per scaldarci. Domani torneremo a casa. Ora mi sento pronta.

COMPRENDO

Leggi la storia e segna le tue risposte con una X.

• Le vacanze si sono svolte... al mare. in montagna.

• Nel viaggio di ritorno… ricordano insieme le vacanze. stanno tutti in silenzio.

Ridotto e adattato da S. Demasse-Pottier - C. Lochmann, Fine estate, Edizioni Piuma

RICORDA L’ESTATE

SCRIVO

Cerchia le immagini che ricordano la tua estate. Poi scrivi o disegna altre parole sulle tue vacanze negli spazi sotto.

Risolvi il cruciverba con le parole dell’estate e completa la frase.

TORNARE A SCUOLA

A casa

Non voglio andare a scuola! Sarò la più piccola!

Tutti sono piccoli. Andrà bene.

Dopo la scuola

Allora, com’è andata?

Benissimo. Non ero la più piccola… e ho fatto amicizia con Nicky. Ha una faccia sorridente ed è molto forte. Può venire a fare merenda e restare a dormire?

Certo, così domani potrete andare a scuola insieme.

COMPRENDO

Di ?

Com’è stato il primo giorno di scuola della bambina?

Segna con una X la frase che lo descrive meglio.

Super, perché la maestra era simpatica.

Noioso, non vedeva l’ora di tornare a casa.

Super, perché ha fatto una nuova amicizia.

Ridotto e adattato da Z. Ross - T. Ross, Viva la scuola!, Piemme

FILASTROCCA DI CASA E SCUOLA

A i i

A casa è il mio fuoco

A scuola io faccio

A scuola è l’abbraccio

A i ù

A scuola finestra

A casa io chiedo

A scuola rispondo

A casa c’è il nido

A scuola c’è il mondo

e adattato da Bruno Tognolini, Rime raminghe, Salani

GIOCO E LEGGO

In coppia, scegliete chi legge le frasi che iniziano con “A casa…” e chi legge le frasi con “A scuola…”, poi leggete una frase per uno.

Ridotto

LIBERI DI VOLARE

Ascolta la storia con attenzione.

COMPRENDO

Chi sono i personaggi della storia? Cancella gli intrusi con una X.

Colora solo le azioni che trovi nella storia.

Il bambino e il nonno...

• danno da mangiare all’uccellino frutti di bosco pancake .

• danno da bere all’uccellino un po’ d’acqua di tè .

• decidono di tenerlo per sempre liberarlo .

Che cosa pensa il nonno alla fine della storia? Segna con una X.

L’uccellino sarà felice solo se lo nutriranno loro.

L’uccellino sarà felice di volare libero nel cielo.

L’uccellino sarà felice al riparo in una casa.

Ridotto e adattato da Sam Usher, Liberi, Edizioni Clichy

Grandi o piccoli, amiamoli e r l !

DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

Nel mondo molti animali rischiano di estinguersi, cioè di sparire per sempre. Diverse organizzazioni, come il WWF, difendono gli animali in via d’estinzione. Ecco alcuni animali da proteggere, ma ce ne sono molti altri:

Che cosa fai o puoi fare anche tu per aiutare a proteggere gli animali vicini e lontani? Scrivi. SCRIVO

UN MONDO DI PAROLE

Ora che avete imparato a leggere bene, scopriamo insieme quali mondi meravigliosi nascono da parole e storie!

LA MAGIA NELLE PAROLE

Shari, tu hai capito da dove vengono le parole?

Pensavo a qualcosa di più magico…

Vedi, Remo, le parole nascono mettendo insieme idee, suoni e segni.

Scopriamo anche noi la magia delle parole nelle prossime pagine!

E noi ci metteremo anche la magia. Nelle storie, le parole sono magiche!

Il i lo di un testo ti dà un’idea di quello che stai per leggere. È importante leggere il titolo e chiedersi di che cosa parlerà la storia.

Segna con una X le risposte adatte. Secondo te, questo testo parla di: COMPRENDO

Una gatta che vive in una piscina.

Una bambina che va nella piscina dei grandi.

Una bambina che non sa nuotare.

LA PISCINA DEI GRANDI

Oggi è un giorno speciale! È la prima volta che Susi entra nella piscina dei grandi. Mentre fa la doccia, Susi sente l’odore dell’acqua. Prende la rincorsa per fare un bel tuffo. – EHI, signorina! – le dice il bagnino. – Spero che tu conosca le regole, perché qui non si corre sul bordo della piscina, non si grida, non si canta, è anche severamente proibito fare i tuffi… – ma Susi non ascolta. – AAH! Che schizzi! Che onde! – protestano le nonne.

– Devi rimanere nella tua corsia – le grida un nuotatore.

E anche gli altri gridano qualcosa. Ma Susi non li sente.

– Bene, signorina, basta così! – dice il bagnino alla fine. – Invadi le corsie e spruzzi le persone! Devi stare nella piscina dei piccoli! – Io non sono piccola – brontola Susi.

COMPRENDO

Rispondi alle domande.

• Avevi capito di che cosa parla la storia? Sì No

• Ti è piaciuta la storia che hai letto? Sì No

• Perché?

• Il titolo è adatto alla storia? Sì No

• Quale altro titolo poteva essere adatto, secondo te?

Susi, una bambina simpatica.

La piscina dei piccoli.

Susi disubbidisce.

Ridotto e adattato da J. Robben - B. Leroy, Susi in piscina, Sinnos

Nelle storie puoi trovare delle parole difficili o di cui non conosci il significato. Puoi provare a capire il loro significato dal testo.

PAROLE SCOMPARSE

In una città molto piccola viveva tanta gente. E proprio perché ci viveva troppa gente, nascevano liti e discussioni. Molti si lamentavano e litigavano. Le parole gentili sparirono del tutto. Al contrario le parolacce svolazzavano nell’aria.

Uno spazzino ramazzava e tentava di raccogliere tutti i giorni le parole più brutte... Lo spazzino portava poi le parolacce che uscivano dalle case al centro per lo smaltimento rifiuti.

La vista di quelle parole tanto scortesi rattristava molto lo spazzino, che pensò a un modo per riciclarle. Decise di scomporle per creare parole nuove e belle.

Poi mise le parolacce dentro la macchina del riciclaggio dei rifiuti… La macchina iniziò a comporre belle parole.

Gli abitanti del paese si ricordarono dell’esistenza delle parole gentili e iniziarono a usarle di nuovo.

Ridotto e adattato da Seong Hye, Parole scomparse, Pane e Sale

COMPRENDO LE PAROLE

Collega ogni parola al significato che ha secondo te.

svolazzavano ramazzava

rattristava riciclaggio

puliva con la scopa

faceva diventare triste

riutilizzo di qualcosa in un altro modo

volavano di qua e di là

IOLE, LA BALENA MANGIAPAROLE

Là nel mare sconfinato vive Iole, la balena mangiaparole. Là, ogni giorno, un uomo passa sulla sua barca. È un poeta e viene per scrivere le sue poesie e recitarle al mare. Quando sente arrivare la sua barca, Iole si avvicina e aspetta che nell’acqua cadano le parole scartate dal poeta. A Iole basta aprire la sua grande bocca per farle sue. Poi le ricompone trasformandole in bellissime storie da raccontare ai piccoli amici del mare.

Da qualche giorno però non si vede passare la sua barca.

Iole senza parole si ritira sul fondo buio del mare. I suoi amici soffrono nel vederla tanto infelice. Così le organizzano una sorpresa.

AMICI… SOLE… MARE… BARCA… VENTO…

Ognuno di loro ha conservato una parola delle storie di Iole. Le mettono insieme e compongono una bellissima nuova storia per la loro grande amica. Che regalo per Iole!

Ridotto e adattato da Gioia Marchegiani, Iole, la balena mangiaparole, Gribaudo

SCRIVO

Fai come Iole e prova a usare le parole per inventare piccole frasi.

mare • sole luna • culla barca • amici

NON SO PROPRIO COME DIRLO

La vita è uno spasso, è meravigliosa, ma a volte non sai come dire qualcosa…

Ho fatto cadere il vaso che ci ha regalato lo zio… non so proprio come dire: “Sono stata io!”

Luca ha male alla pancia. È da tanto che lo conosco, ma non so proprio come dire: “Ti capisco!”

Non so perché ho pestato un piede a Sara. Lei mi guarda delusa… Non so proprio come dire: “Scusa!”

E allora rimani da solo lontano, ma poi arrivo io che ti prendo la mano, ti resto vicino, la voce ti viene così riesci a dirmi “TI VOGLIO BENE”.

Ridotto e adattato da E. Mazzoli - C. Petit, Non so proprio come dirlo, La Pulce Edizioni

Capita anche a te di non riuscire a trovare le parole giuste? Se vuoi, racconta quella volta che… PARLO

Le storie contengono molte informazioni che servono a spiegare quello che succede.

TRA FRATELLI CI SI INTENDE

Uri ha un anno e mezzo e usa solo le vocali e la T. Nessuno dei grandi lo capisce. Per fortuna ha un fratello maggiore, Yonatan, che lo capisce benissimo.

Una volta, in automobile, Yonatan e Uri guardavano fuori dal finestrino. All’improvviso Uri si è messo a gridare:

– TATTETOTE TETO TE U UATOTATO!

Papà ha chiesto stupito: – Chi è che fa colazione a letto col bue muschiato?

E la mamma: – Dov’è l’ascensore e il cioccolato?

Yonatan si è messo a ridere: – Non capite!

“TATTETOTE TETO TE U UATOTATO!” vuol dire “Attenzione, dietro c’è un autocarro”.

– Per fortuna abbiamo un interprete come Yonatan – ha detto papà.

– Cos’è un interprete? – ha domandato Yonatan. – È una persona che capisce e spiega agli altri una lingua che non capiscono. Tu ci spieghi cosa dice il nostro Uri – ha risposto papà.

Ridotto e adattato da D. Grossman - M. Santini, La lingua speciale di Uri, Mondadori

COMPRENDO

Segna con una X SÌ se l’informazione è contenuta nel racconto, NO se non è contenuta.

• Nella storia si parla di due fratelli. Sì No

• In questa famiglia c’è un cane. Sì No

• Il fratello più piccolo dice solo le vocali e la T. Sì No

• I genitori non capiscono bene che cosa dice Uri. Sì No

• Il papà fa l’interprete. Sì No

• La mamma lavora in banca. Sì No

PAROLE MATTE

Le storie sono formate da tre parti.

INIZIO: come comincia la storia (dove, quando e di hi i l )

SVILUPPO: quello che succede nella storia

CONCLUSIONE: come finisce la storia

Un giorno mentre va a scuola, Tina trova per terra un quaderno. Non sa che quello è il quaderno di Fata Brunella. [...]

Ecco cosa succede quando Tina legge la prima formula magica: “Tempo brutto, tempo bello, vola in aria ogni cappello!”. Il signor Mario e il signor Guido, che stanno passando di là, vedono i loro cappelli volare in alto. [ ]

Tina fa finta di niente e legge [...] : “Mosca, ragno, gatta, palla, guarda il vigile che balla!”. Il vigile davanti alla scuola si mette a fare giravolte.

Tutti i bambini lo guardano stupiti: – Che bravo ballerino, signor Vigile! Ma ora ci faccia attraversare la strada.

A quel punto Tina legge la quarta formula magica, che è anche l’ultima: “Barca, sole, bocca, rima, torna tutto come prima!”

E ogni cosa torna al suo posto, come se non fosse successo proprio niente.

COMPRENDO

Collega le parole matte a quello che fanno capitare.

Tempo brutto, tempo bello, vola in aria ogni cappello!

Mosca, ragno, gatta, palla, guarda il vigile che balla!

Barca, sole, bocca, rima, torna tutto come prima!

SCOPRO

Segna con una X se la frase rappresenta l’inizio (I), lo sviluppo (S) o la conclusione (C) della storia.

• Quando Tina legge le formule magiche, tutti fanno cose strane. I S C

• Tina legge l’ultima formula e tutto torna come prima. I S C

• Tina trova un quaderno con delle formule magiche. I S C

SCRIVO

IL LIBRO GIUSTO

Se i tuoi genitori hanno paura ad aprire un libro per bambini perché spesso dentro ci si trovano dei lupi… spiega loro che quei lupi sono di carta e che quando si chiude il libro si addormentano!

Se i tuoi genitori si sono stufati di leggere e rileggere la tua storia preferita… portali alla biblioteca più vicina e chiedi loro di pescare un’altra storia ad occhi chiusi!

Se i tuoi genitori sognano di fare un bel viaggio e di andare lontano, lontano, su un’isola assolata… metti loro un cappello in testa e portali in una bella libreria. Se, infine, i tuoi genitori hanno paura di addormentarsi mentre ti leggono una storia… di’ loro che tu nei libri hai molti amici, sempre pronti a svegliarli.

Inventa la tua regola per amare i libri per bambini.

Ridotto e adattato da A. Serres - B. Heitz, Come insegnare a mamma e papà ad amare i libri per bambini, Nuove Edizioni Romane

BUONANOTTE PAPÀ

Stasera la mamma è andata al cinema e quindi sto con papà.

– E ora una storia e buonanotte – dice papà.

In camera papà legge troppo veloce.

– La mamma – dice Clara – legge le storie lentamente, così faccio in tempo a guardare le figure di ogni pagina.

– Forza, andiamo più piano! – E ricomincia la storia daccapo.

Poi ne sceglie un’altra.

– Adesso spegniamo! – dice papà alla fine.

– Aspetta! – dice Clara. – Voglio il bacino come la mamma.

Papà le dà un primo bacino sulla guancia, poi un secondo sul nasino e un bacio brontolone sulla fronte.

– È bellissimo – dice Clara. – Due

fiabe della buonanotte e tre bacini.

E mentre si addormenta dice:

– Lo facciamo ancora, vero, papà?

N. Brun-Cosme - M. Le Huche, Stasera sto con papà, Edizioni Clichy

COMPRENDO

Sottolinea nel testo con i colori indicati le risposte alle domande.

Perché Clara sta con il papà?

Perché Clara vuole che la storia sia letta lentamente?

Quanti bacini dà il papà a Clara?

Quante fiabe legge il papà a Clara?

Leggi il titolo e osserva il disegno: di che cosa parlerà la storia?

Di qualcuno che fa molti errori. Di un eroe per sbaglio.

Di un coccodrillo coraggioso. Di un coccodrillo feroce.

EROE PER ERRORE

Nel quaderno di Crocco Coccodrillo nascevano ogni giorno delle parole nuove. Crocco Coccodrillo, infatti, faceva tanti errori di ortografia, alcuni sorprendenti, altri noiosi, e poi faceva tutti gli errori soliti. [...]

Un compagno più grande di lui gli dette un soprannome per prenderlo in giro. Con il tempo, per tutti il suo nomignolo fu: Errore.

Un giorno la maestra annunciò un dettato quando all’improvviso si presentò il NEMICO: un coccodrillo enorme. [...]

Gli alunni stavano a bocca aperta per la paura e si avvicinavano alla maestra in cerca di protezione. Qualcuno si accorse che mancava Crocco e tutti si misero a gridare: – Errore! Errore! Errore! – Anche la maestra gridò più forte che poté: – Errore! Vieni, dobbiamo stare uniti!

Il coccodrillo nemico invece capì “eroe” e cominciò a preoccuparsi. [...]

Così si girò di scatto e se ne andò veloce, veloce. [...]

Da quel giorno Crocco aveva un nuovo nomignolo. Ora tutti lo chiamavano EROE. Non era preoccupato che questo nome fosse nato da un errore di comprensione. Sapeva da molto tempo che da un errore possono nascere cose belle e parole nuove.

Barbara Pumhösel, Gli errori di Coccodrillo, 2016 Il Castoro, Milano

TITOLO

PAROLE

Qual è, secondo te, il significato della parola nomignolo?

nome più piccolo camino soprannome scherzoso

INFORMAZIONI

Segna le tue risposte con una X.

• La storia racconta di un coccodrillo che... era innamorato. faceva errori. insegnava.

• Tutti chiamavano Crocco... nemico. coccodrillo. errore.

STRUTTURA DEL RACCONTO

Segna con una X se la frase rappresenta l’inizio (I), lo sviluppo (S) o la conclusione (C) della storia.

• Tutti chiamavano Coccodrillo EROE.

• Coccodrillo faceva un sacco di errori di ortografia.

• Un giorno a scuola arrivò un nemico.

Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.

Difficile

Abbastanza facile Facile

DU AZIO E CIVI A

UN BARATTOLO SPECIALE

Ridotto e adattato da S. Agostini - F. Assirelli, Le sei storie della gentilezza, Gribaudo

Ascolta la storia con attenzione.

Segna con una X. COMPRENDO

Che cosa trovano i bambini e le bambine tra gli scaffali?

un libro un barattolo di marmellata un barattolo pieno di bigliettini

Colora solo i bigliettini che, secondo te, sono contenuti nel barattolo.

Offri un biscotto a chi hai vicino. Vai a svuotare il cestino.

Spingi chi è in fila davanti a te. Accogli una nuova compagna. Presta i colori a un compagno. Butta a terra le cartacce.

Come si conclude la storia?

Essere gentili...

è molto noioso. fa stare bene. è per pochi.

COSTITUZIONE

IL BARATTOLO DELLA GENTILEZZA

Volete diventare anche voi una classe gentile? Preparate il vostro barattolo della gentilezza: scrivete parole gentili o cose gentili da fare su alcuni bigliettini colorati, poi metteteli in un barattolo. Ogni giorno pescate un biglietto e mettete in pratica il consiglio. Un po’ alla volta non avrete più bisogno dei bigliettini per essere gentili.

Ecco alcuni esempi, ma potete inventarne molti altri!

IL MIO MONDO

Nel vostro mondo ogni giorno accadono molte cose, in classe, con gli amici e in famiglia. Qui troverete tante storie di bambini e bambine come voi.

È vero che arriverà una nuova compagna?

Anche il fratello di Alvise è simpatico!

Fra un po’ sarà il compleanno di Marta!

NUOVI ARRIVI

La classe è in agitazione: deve arrivare una nuova maestra.

Al suono della campanella...

Tu sai qualcosa della nuova maestra?

lo prima l’ho vista e sorrideva!

E se è molto severa?

Sta aprendo la porta.

Dicono che vede attraverso i muri!

Quest’anno è arrivato qualche nuovo o nuova insegnante? Come l’immaginavi? Se arrivasse, come ti piacerebbe che fosse? Parlane in classe.

Eccola, arriva!

PARLO
AUDIO

Leggi il titolo e osserva il disegno: di che cosa parlerà la storia? Segna con una X. COMPRENDO

Di un bambino che va a trovare un amico a casa.

Di un nuovo alunno che arriva in classe.

Di un alunno che arriva in classe in ritardo.

BENVENUTO AMID

Oggi è il primo giorno di scuola per Amid. Quando entra in classe, la maestra lo accoglie con un sorriso: – Benvenuto Amid! Ti presento i tuoi nuovi amici –, ma lui si nasconde. – Sedetevi.

Tutti attorno alla maestra ascoltano una fiaba, tranne Amid, che alla finestra osserva gli uccelli. A un certo punto una bambina, Lucia, cade per terra e scoppia in lacrime. Solo Amid si avvicina e le regala un disegno.

Al termine della giornata arriva la mamma di Amid. La maestra dice: – Amid oggi ha preferito stare da solo.

Lucia mostra alla maestra il disegno del suo nuovo compagno: ci sono tutti gli uccelli che Amid ha osservato dalla finestra!

Lucia prende Amid per mano e dice forte: – Sai, noi due siamo amici!

Ridotto e adattato da Anne Isabelle Le Touzé, Benvenuto a scuola, Lapis

COMPRENDO

Che cosa ha fatto Amid per dimostrarsi amico di Lucia?

SE FOSSI…

Qualche volta mi piacerebbe essere una tigre… così il mio fratellino Simone può cavalcarmi.

E quando di notte fa un brutto sogno, mi infilo nel suo letto e lo rassicuro. Lui si rannicchia contro la mia pelliccia e per farlo addormentare gli racconto una storia della giungla.

Qualche volta mi piacerebbe essere un pupazzo di neve… per sedermi sul divano di zia Ildegarda e incominciare a sciogliermi.

Zia Ildegarda non può tollerare la vista delle macchie, perciò quando mi vede le viene un colpo. – Ma zia, i pupazzi di neve non macchiano mica! – cerco di dirle, ma non faccio in tempo perché mi sono già sciolto tutto.

PARLO

E a te, che cosa piacerebbe essere? Racconta.

Ridotto e adattato da Erhard Dietl, Se io fossi una tigre, Piemme junior

Nei racconti ci sono persone, animali o cose, cioè i p i che compiono le azioni. Il personaggio più importante si chiama protagonista.

SONO UNA SELVAGGIA

Mi chiamo Anna, ho i capelli color rosso ciliegia e uno spirito selvaggio. La mattina mi sveglio di buon’ora e salto fuori dal letto come un grillo. Mi precipito a fare colazione.

Vado in camera e mi vesto da vera selvaggia. Pronta! Salto in sella alla mia bici e pedalando forsennatamente… arrivo a scuola giusto in tempo. Mi siedo al mio banco, o almeno ci provo.

Drin! Drin! Drin! La scuola è finita! Mi dirigo verso casa dove mi attende un grandioso pomeriggio! Corro a giocare con il mio cane Tobia. Alle tre arrivano le mie amiche. Balliamo a un ritmo tribale. Leggiamo a testa in giù. Imitiamo gli animali della giungla. Io sono brava a fare la tigre. Tra un ruggito e l’altro presto arriva l’ora di cena. A tavola mamma e papà ascoltano a bocca aperta i miei racconti selvaggi.

Poi andiamo tutti e tre sul divano e ci abbracciamo. A un certo punto non mi reggo più in piedi, così mi addormento di colpo e faccio sogni da favola.

Ridotto e adattato da I. Biemmi - I. Urbinati, Sono una selvaggia, Erickson

SCOPRO

Com’è Anna? Segna con una X.

Molto vivace. Timida.

Colora le parole che te lo fanno capire.

pedala forsennatamente

forsennatamente in modo molto agitato tribale tipico di una tribù

corre a giocare con Tobia alle tre arrivano le sue amiche fa sogni da favola

GIOCO E LEGGO 1 2 3

salta fuori dal letto come un grillo si precipita a fare colazione

Completa il cruciverba con le parole che hai letto nel testo. Nella colonna colorata troverai il o la protagonista della storia.

4

1 Dove impari a leggere e scrivere?

2 Nella storia, imitano gli animali della...

3 Chi è Tobia?

4 Alla fine, fa sogni da…

A volte puoi trovare parole che non sono usate proprio nel loro significato, ma servono a spiegare meglio che cosa provano i personaggi.

ALL’ALTEZZA GIUSTA

Max era più piccolo degli altri bambini. Perciò i più grandi lo prendevano in giro e non lo lasciavano giocare con loro.

Una notte rimase sveglio a pensare. Era arrivata l’ora di darsi da fare. Cominciò a mangiare come un bue, per diventare grande. Ma gli venne solo mal di pancia.

Era arrivato al punto di rinunciare, quando scoprì in negozio un paio di scarpe sopraelevate. Si sentì strepitosamente bene. Adesso non lo avrebbero più preso in giro!

Quando Max arrivò dagli altri bambini, i più grandi stavano facendo arrabbiare una bambina sconosciuta. – Lasciatela in pace! – gridò Max.

Quando videro Max con quelle scarpe, gli altri gli risero in faccia. Tutti, tranne la bambina. Max e la bambina risposero facendo marameo, ma poi li lasciarono perdere.

Max sentì per la prima volta che non gli interessava più essere grande come gli altri bambini. Infatti aveva trovato un’amica alla sua altezza.

Ridotto e

COMPRENDO LE PAROLE

Secondo te, che cosa significano queste espressioni?

Segna con una X.

• mangiare come un bue

Mangiare tantissimo.

Mangiare l’erba come fa un bue.

Mangiare senza usare le posate.

SCOPRO

• un’amica alla sua altezza

La bambina è alta come lui.

La bambina la pensa come lui

La bambina è vicino a lui.

Colora le bande accanto al testo per indicare l’inizio (I), lo sviluppo (S) e la conclusione (C) della storia.

Per ogni vignetta, colora il quadratino di rosso per l’inizio, di blu per lo sviluppo e di verde per la conclusione.

Max e la bambina risposero facendo marameo.

Max ora ha un’amica.

Max era più basso e lo prendevano in giro.

L’INIZIO della storia spiega chi sono i p i, il tempo e il luogo in cui avviene la vicenda e da quale fatto parte la storia.

UN’AMICA IN PIÙ

Oliver si era trasferito in una grande città, ma aveva nostalgia. Una mattina decise di uscire. Vide un piccolo cane bagnato. – Ciao – disse Oliver. – Ti sei perso? Sulla medaglietta appesa al collare c’era scritto Pat. – Non posso certo lasciarti qui da solo!

Si presentano il protagonista, il tempo e il luogo.

Il fatto che fa iniziare la storia.

Oliver e Pat passarono la giornata insieme e impararono a conoscersi. Oliver era felice. Ma verso sera Pat si rattristò. Guardava fuori dalla finestra con aria nostalgica. E Oliver capì qual era la cosa giusta da fare. Il giorno dopo scrisse dei volantini:

TROVATO CANE BIANCO CHE SI CHIAMA PAT.

ADORA LE COSE ROSSE.

TELEFONARE A OLIVER 19070823

Attaccò i fogli ai lampioni, ma nessuno rispose all’annuncio.

Una mattina stavano passeggiando tra le aiuole quando Pat corse via abbaiando. – Pat! – gridò Oliver inseguendolo.

Lo trovò in un giardinetto un po’ nascosto, dove una bambina stava triste e sola su un’altalena. Oliver notò il suo cappottino rosso, gli stivaletti rossi, e capì…

– Ciao! – disse la bambina abbracciando Pat. – Io mi chiamo Ruby. Sei tu che hai badato al mio cane?

– Sì – disse Oliver. – È un cane meraviglioso. Credo che mi mancherà… Un giorno potrete venire a trovarmi?

– Ma certo! – esclamò Ruby. – Anzi, perché non andiamo insieme da qualche parte adesso?

– Arf! Arf! – abbaiò Pat. Oliver e Ruby sorrisero. Intanto la pioggia aveva smesso di cadere e Oliver capì che non aveva perso un amico ma ne aveva trovati due.

Claire Freedman, Kate Hindley, Oliver e Pat, Nord-Sud Edizioni

SCOPRO

Segna le tue risposte con una X.

• Quando inizia la storia?

Una mattina. Una sera. In inverno.

• Qual è il fatto che fa iniziare la storia?

Oliver aveva nostalgia.

Oliver incontra una bambina.

Oliver trova il cagnolino Pat.

• Chi sono i personaggi presentati all’inizio della storia?

Pat. Ruby. Oliver.

RACCONTAMI L’AFRICA

Papa Dembo è grande come il baobab e molto saggio. Papa Dembo è mio nonno, racconta le storie meglio di chiunque altro.

– Dimmi, Papa Dembo, dimmi: di che colore è l’Africa?

– L’Africa, piccolo Chaka, è nera come la mia pelle, è rossa come la terra, è bianca come la luce di mezzogiorno, è blu come l’ombra della sera, è gialla come il grande fiume, è verde come la foglia della palma. L’Africa, piccolo Chaka, ha tutti i colori della vita.

– Racconta, Papa Dembo, raccontami il tuo villaggio. – Il mio villaggio, piccolo Chaka è di argilla e paglia! Una ventina di capanne, non di più, intorno all’albero della palabra, il grande baobab sotto il quale si discutono tutte le faccende importanti. La nostra capanna era grande e fresca quando soffiava il vento caldo.

– Racconta, Papa Dembo…

baobab albero africano dal tronco largo e panciuto palabra parola

– Piccolo Chaka, ho davanti anni per raccontarti altre storie che ti lasceranno nel cuore la memoria dell’Africa. E quando avrai la mia età, sarai tu a raccontare a tuo nipote le storie di Papa Dembo. Allora, da dove sarò, riderò di felicità.

M. Sellier - M. Lesage, L’Africa, piccolo Chaka, ©2005 L’ippocampo, Genova

SCOPRO

Chi sono i personaggi presenti nella storia?

Cancella gli intrusi con una X.

l’Africa una giraffa Papa Dembo

un cacciatore Chaka

COMPRENDO

Con quali colori Papa Dembo descrive l’Africa al piccolo Chaka? Collega.

• È come

• È come

• È come

• È come

• È come

• È come

la terra

la foglia della palma

la pelle di Papa Dembo il grande fiume

la luce di mezzogiorno l’ombra della sera

IL LAVORO DEI SOGNI

Veterinario o veterinaria? Per poter guarire ogni malattia degli animali, anche la più incredibile.

E maestra? O maestro? Sì! Però allora in una scuola diversa da tutte le altre. Il pasticciere o la pasticciera? Nel paese delle dolcezze si possono fare tutte le torte che si vogliono, anche le più folli.

O magari poliziotta o poliziotto? Per acciuffare, insieme a una formidabile pattuglia, tutti i banditi!

Aviatore? Aviatrice? Ci sono tanti di quegli aggeggi volanti con i quali librarsi nell’aria…

Ballerina? Ballerino? Per diventare la nuova stella dello spettacolo. Capitano? Capitana? Per navigare sugli oceani e scoprire le meraviglie del mondo.

O magari esploratrice? O esploratore? Con il mio favoloso sottomarino partirò alla scoperta di tutti i mestieri del mondo.

Éric Puybaret, Il grande libro dei mestieri, EDT

COMPRENDO LE PAROLE

Secondo te, che cosa sono gli aggeggi? Segna con una X. Aerei. Oggetti, strumenti. Lavori.

CHE COSA FARAI DA GRANDE

Che cosa farà da grande, Brian?

– Sarà un grandissimo violinista – disse la mamma e gli comprò un violino e lo fece esercitare due ore al giorno. Brian ce la mise tutta, ma le corde si rompevano e non c’era modo di tenerle insieme sull’archetto.

– Lui non vuole fare il violinista – disse il papà – ma il mago del computer come me, non è vero?

Anche qui Brian fece del suo meglio. Ma le istruzioni sembravano entrare da un orecchio e uscire dall’altro.

– È dotato per la danza – assicurò sua sorella. – Lui diventerà un famoso ballerino come Rudolf Nureyev. Brian tentò, davvero. Ma lasciava cadere le ballerine, diede un calcio alla pianista e in più si impigliava con le calze. – Basta! – gridò Brian. – Io voglio essere… voglio essere il bambino più normale del mondo. E sapete una cosa? In questo ci riuscì alla grande.

e adattato

PARLO

E tu, hai già pensato a che cosa farai da grande? Racconta.

Ridotto
da J. Willis - M. Rees, Che cosa farai da grande?, Piemme Junior

UN’ISOLA DA RICORDARE

I bambini della scuola di Lola venivano tutti da posti diversi. Lola, lei veniva dall’Isola. Non ricordava nulla di quel posto.

La maestra, la signorina Obi, disse alla classe: –Fate un disegno del Paese da cui venite e portatelo domani.

– Tutto a posto? – le domandò sua cugina Leticia finita la scuola.

– Devi aiutarmi! La maestra ci ha chiesto un disegno dell’Isola – spiegò. Leticia chiese alla signora del chiosco. – Signora Bernard, cosa si ricorda di più dell’Isola?

– C’è più musica che aria! Tutti ballano. Perfino mentre dormono.

Leticia accompagnò Lola dal fratello

Jonathan. – Lola deve fare un compito per casa sull’Isola. Cosa ti ricordi?

– L’agua de coco – disse Jonathan. – E i manghi, grandi come teste...

Arrivata a casa, Lola trovò la sua abuela. – Abuela! Dovrei fare un disegno dell’Isola per la scuola. Mi dici cosa ti ricordi di più?

– Certo! Le spiagge… A volte al tramonto i delfini spiccano un salto per augurarti la buona notte. A nord ci sono perfino le balene.

Lola trascorse il resto della serata a disegnare l’Isola.

agua de coco latte di cocco (in spagnolo) abuela nonna (in spagnolo)

In classe, la signorina Obi appese i disegni alla parete. – Adesso la nostra classe ha delle “finestre” – disse. – Ogni volta che volete guardare il posto da cui viene un vostro compagno, non dovete fare altro che guardare le finestre.

COMPRENDO

Che cosa ricordano le persone dell’Isola di Lola? Colora.

delfini verdi foreste balene

montagne alte persone che ballano farfalle enormi grossi manghi

Ridotto e adattato da J. Díaz - L. Espinosa, La mia isola lontana, Mondadori

TITOLO

Leggi il titolo e osserva l’immagine. Di che cosa parlerà la storia?

Di una persona che va in giro.

Di una bambina che si impiccia.

Di una bambina che sta in mezzo agli altri.

LOLA È DAPPERTUTTO

Ho una sorellina che si chiama Lola. È piccola e molto buffa, vuole sempre sapere cosa sto facendo. E vuole sempre fare quello che faccio io. Non vuole mai stare in nessun posto se non ci sono anch’io.

La maggior parte delle volte non è un problema, ma ci sono giorni in cui vorrei stare da solo, per conto mio, con Marv. Marv è il mio migliore amico. E ci piace passare il tempo alla ricerca di strane e astute creature. Allora questa volta le ho detto:

– Lola, per una volta, solo per oggi, voglio giocare con Marv da solo per conto mio. Perché, vedi, stiamo inventando un’invenzione molto inventiva.

– Oh – dice Lola. – Non è che invece vorreste prendere un tè?

– Lola – dico io. – La smetti di disturbarci e interromperci?

Lola dice: – Non farò nessuna interruzione, non vi accorgerete nemmeno che ci sono. Così io e Marv inventiamo una pozione dell’invisibilità. Altrimenti non c’è scampo da Lola.

Ridotto e adattato da Lauren Child, Leggermente invisibile, Logosedizioni

PERSONAGGI

Chi è Lola?

Un’amica di Marv. La sorellina di chi racconta. Una compagna di scuola di chi racconta.

STRUTTURA DEL RACCONTO

Riordina la storia con i numeri da 1 a 4.

Diventiamo invisibili!

Lei è mia sorella Lola.

Volete il tè?

Segna con una X se la frase rappresenta l’inizio (I), lo sviluppo (S) o la conclusione (C) della storia.

• Lola si mette sempre in mezzo quando suo fratello gioca con Marv. I S C

• Per nascondersi da Lola, suo fratello e Marv inventano la pozione dell’invisibilità. I S C

• Lola è una bambina piccola e molto buffa. I S C

Come hai trovato questo lavoro? Cerchia.

Difficile

Abbastanza facile Facile

SARINYA VIGILE DEL FUOCO

Ridotto e adattato da F. Cavallo - E. Favilli, Storie della buonanotte per bambine ribelli 2, Mondadori

Ascolta la storia con attenzione.

COMPRENDO

La ragazza della storia vuole diventare…

ciclista. vigile del fuoco. pilota di aerei.

Dove si svolge la storia?

In Thailandia. In Italia. A New York.

Il papà pensa che sua figlia sia “matta” perché, secondo lui, …

il lavoro di vigile del fuoco non è adatto a una donna.

il lavoro di vigile del fuoco è un lavoro inutile. è pericoloso girare in bicicletta per la città.

Sarinya è contenta della sua scelta?

Sì, perché guadagna tanti soldi.

No, perché non sa mai che cosa aspettarsi.

Sì, perché il lavoro è emozionante e aiuta la gente.

Una donna può fare il lavoro che desidera!

8

MARZO

Giornata internazionale della donna

L’8 marzo si celebra la Giornata internazionale della donna, per ricordare che, ancora oggi, le donne non sempre possono fare quello che desiderano. In alcuni luoghi del mondo, infatti, le donne non possono andare a scuola, guidare o vestirsi come preferiscono… E sai che anche in Italia le donne possono avere difficoltà a fare il lavoro che vogliono?

UN BIGLIETTO SPECIALE

In occasione dell’8 marzo, preparate uno o più biglietti come quello sotto, da regalare a una donna (la mamma, una zia, una sorella, la maestra, una vicina di casa, una compagna di scuola…) per augurarle di fare ciò che desidera nella vita, per esempio scegliere il lavoro che preferisce.

FANTASTICO MONDO

Entriamo nel mondo della fantasia per sognare un po’, tra avventure di principesse e principi, draghi e mostri!

A me piace quella del mostro, farà paura?

E il drago… io vorrei poter volare con lui!

La storia di Cappuccetto Rosso è un po’ diversa!

UNA PORTA MISTERIOSA

Mentre passavano di là, Mirko e Terry udirono una strana melodia.

Una volta, nel giardino di una villa, comparve tra i cespugli una porta misteriosa.

E se ci vivesse un orco, un drago, una strega…? Entriamo?

Andiamoci subito!

E poi che cosa accadrà? Comparirà un drago musicista? Un orco ballerino? O qualche altra creatura magica?

AUDIO
PARLO

COMPRENDO

Leggi il titolo e osserva il disegno: di che cosa parlerà la storia? Segna con una X.

Di una scuola senza riscaldamento.

Di una scuola spaventosa.

Di una scuola in cui si impara a fare paura.

UNA SCUOLA DA BRIVIDO

Anche i mostri da piccoli devono andare a scuola. Per imparare l’arte dello spavento, la classe segue le lezioni del maestro Pietro Spettro, specializzato in urla agghiaccianti. – Ululate più forte! – incita il maestro. – Dovete far venire i capelli bianchi e ricci sulla testa a chi vi sente!

Altra cosa indispensabile se si vuole terrorizzare qualcuno è nascondersi nel buio per poi sbucare fuori all’improvviso. Pietro Spettro indica i posti migliori dove posizionarsi: dietro le tende, sotto i letti, dentro gli armadi; in giardino tra i cespugli o dietro gli alberi nel buio della notte. Il maestro, inoltre, spiega come realizzare ombre inquietanti con la luce delle candele. – Se poi riuscite a fare pure qualche scricchiolio, la paura è assicurata!

Ridotto e adattato da Febe Sillani, Il piccolo libro dei mostri a scuola, Emme Edizioni

agghiaccianti spaventosi inquietanti che fanno preoccupare

MOSTRI DA COMPAGNIA

La strega Trogulla si sente tremendamente sola. Ecco, ha deciso: andrà a prendersi un mostriciattolo da compagnia. Al mostrile la accoglie lo gnomo guardiano: – Vieni, Trogulla, ti mostro i mostri. Così puoi sceglierne uno da adottare. Ecco Nicola, il drago col naso che cola.

– SNIFF SNIFF!

– Oh, che orrendo tenerone! – esclama la strega.

– E lì c’è Baruffa, la bestia col pelo di muffa.

– PUFF PUFF!

– Ah, che morbidosa schifezza!

– E quello è Franco, il serpente tutto bianco.

– SSSSS!

– Uh, che orribile amoruccio!

– Allora, quale ti piace di più? – chiede lo gnomo

alla fine del giro.

La strega pensa e ripensa. Quale scegliere? Sono così teneri, così brutti! E lei cosa fa? Li adotta tutti!

Ridotto e adattato da Giuditta Campello, Un mostriciattolo per la strega, Emme Edizioni

COMPRENDO

Collega ogni verso al mostro giusto.

SSSSS!

SNIFF SNIFF!

PUFF PUFF!

Baruffa la bestia Franco il serpente Nicola il drago

I l hi sono i posti dove si svolge la storia. A volte c’è un luogo solo, a volte i luoghi sono tanti.

UN DRAGO IN VACANZA

Il drago Gerardo lavorava in biblioteca e non era mai andato in vacanza. – Ho lavorato un anno intero. Ora merito un posto tranquillo!

All’Agenzia Viaggi, la signorina gli disse: – Ho un posto speciale in Gran Bretagna. È Loch Ness. Fa fresco, può andare a pesca. Può partire anche domattina.

Quando l’aereo atterrò in Gran Bretagna, Gerardo sulle rive del lago si mise in cerca di un posto dove passare la notte. All’alba si svegliò e si mise a pescare. Nel frattempo arrivarono molte persone, con macchine fotografiche. – È ora di fare un bel bagno – disse Gerardo. Quindi si tuffò. E tutte le persone si misero a gridare: – Eccolo! È il mostro di Loch Ness! Acchiappiamolo! Fotografiamolo!

Gerardo si guardò attorno: accidenti, stavano guardando proprio lui. Uscì dall’acqua, raggiunse di corsa l’aeroporto e riuscì a saltare appena in tempo su un aereo che stava decollando. – Forse dovevo restarmene in biblioteca. In fondo, è un posto tranquillo!

Rridotto e adattato da Giorgio Scaramuzzino, Il drago Gerardo e le vacanze mostruose, Emme Edizioni

Testo facilitato e semplificato

SCOPRO

Il drago Gerardo è stato in molti luoghi diversi. Cancella gli intrusi con una X.

lago Gran Bretagna mare agenzia viaggi bar

Italia aeroporto panificio biblioteca scuola

GIOCO E LEGGO !

Trova e cancella nello schema le parole che hai letto nella storia di Gerardo. Con le lettere rimaste scoprirai il posto preferito di Gerardo per andare in vacanza!

aeroporto • agenzia • biblioteca • drago • Gerardo • Gran Bretagna isola • ora • persone • pesca • vacanza • viaggio

UPONGERARDOD

PERSONEPOSVR

TSAOAGENZIAA

TCRANISOLACG

L SVILUPPO della storia ci spiega che cosa il o la protagonista pensa di fare, che cosa decide e che cosa fa effettivamente.

LA STRADA

DI CIOCCOLATO

Tre fratellini di Barletta una volta, camminando per la campagna, trovarono una strada liscia liscia e tutta marrone.

– Che sarà? – disse il primo.

– Legno non è – disse il secondo.

– Non è carbone – disse il terzo.

Per saperne di più si inginocchiarono tutti e tre e diedero una leccatina. Era cioccolato, era una strada di cioccolato.

Cominciarono a mangiarne un pezzetto, poi un altro.

Venne la sera e i tre fratellini erano ancora lì che mangiavano la strada di cioccolato, finché non ci fu più né il cioccolato né la strada.

Non sapevano come fare. Per fortuna ecco arrivare un contadino col carretto.

– Vi porto a casa io – disse. E li portò fin sulla porta di casa.

Che cosa pensano di fare i protagonisti.

Che cosa decidono di fare.

Che cosa fanno effettivamente.

Nello smontare dal carretto si accorsero che era fatto tutto di biscotto. Senza dire né uno né due corsero a mangiarselo. Tre fratellini così fortunati a Barletta non c’erano mai stati e chissà quando ci saranno un’altra volta.

SCOPRO

Riordina con i numeri da 1 a 3 le vignette che illustrano lo sviluppo della storia.

È di cioccolato!

Gianni Rodari, Favole al telefono, Edizioni EL

UNA STORIA TUTTA SBAGLIATA

nonno

C’era una volta una bambina che si chiamava

Cappuccetto Giallo.

bambina

nonno

bambina

nonno

bambina nonno

bambina

nonno

bambina

No, Rosso!

Ah sì, Cappuccetto Rosso. La sua mamma le disse: “Senti… Vai dalla zia a portarle questa buccia di patata.”

No! Disse: “Vai dalla nonna a portarle questa focaccia.”

Va bene. La bambina andò nel bosco e incontrò una giraffa.

No! Incontrò un lupo, non una giraffa.

E il lupo le domandò: “Quanto fa sei per otto?”

Niente affatto! Il lupo le chiese: “Dove vai?”

Sì, e rispose: “Vado al mercato a comprare la salsa di pomodoro.”

Neanche per sogno. Disse: “Vado dalla nonna che è malata, ma non so più la strada.”

nonno

bambina

nonno

bambina

Giusto. E il cavallo disse…

Quale cavallo? Era un lupo.

Sicuro. E disse così: “Prendi il tram, scendi in piazza, troverai un soldo per terra. Raccatta il soldo e compra una gomma da masticare.”

Nonno, tu non sai proprio raccontare le storie, le sbagli tutte. Però la gomma da masticare me la compri lo stesso?

nonno

Va bene, eccoti il soldo.

E il nonno tornò a leggere il suo giornale.

Collega l’inizio di ogni storia al suo sviluppo. Poi divertiti anche tu a “sbagliare” la storia inventando un finale diverso!

C’era una volta…

PARLO cercò di convincere un orco a trasformarsi in un topolino.

Biancaneve: scappò dalla matrigna nel bosco e...

un Gatto molto astuto: indossava stivali eleganti e...

si arrampicò sulla pianta di fagioli fino al castello di un orco.

Jack: piantò un fagiolo magico a terra e...

trovò riparo nella casetta dei Sette Nani.

Gianni Rodari, A sbagliare le storie, Edizioni EL

L’ALBERO DELLE CARAMELLE

C’era una volta un’isola piena di boschi, laghi, città e villaggi. In uno di questi viveva un bambino di sette anni di nome Tizan. Ogni sabato Tizan aveva il permesso di spendere un soldo: comprava due caramelle, la ricompensa per essere stato buono.

Quelle caramelle sembravano così buone…

Oh no! Aveva appena ingoiato le due caramelle. Doveva aspettare fino al sabato successivo. Un giorno Tizan ebbe un’idea. Mentre faceva scrocchiare una caramella sotto i denti, disse all’altra: – Stavolta ti sotterrerò! – e così fece, in un angolo sperduto della foresta. E la caramella germogliò. E il germoglio diventò una pianta magnifica. Il sabato successivo l’albero era così carico di caramelle dai mille colori che Tizan fece la felicità di tutti i bambini dell’isola.

Ridotto e adattato da V. Massenot - A. Hosany, L’albero di caramelle, Emme Edizioni

COMPRENDO

Sottolinea la parola giusta per ogni frase.

• Ogni sabato Tizan compra due figurine / caramelle.

• Un giorno decide di sotterrare / nascondere una caramella.

• Al posto della caramella trova un albero di caramelle / frutta.

• Quando raccoglie il suo tesoro, lo tiene per sé / lo divide con tutti.

IL TAXI MAGICO

La mia mamma ha un taxi magico. I sedili sono comode poltrone, soffici e lanose: sembra di sedersi su grossi batuffoli di cotone. A volte i passeggeri si addormentano, e fanno splendidi sogni. Quando si svegliano sono già arrivati a destinazione, come per magia! Il volante è una ciambella, ma non si mangia. Serve per guidare! Le ruote sono di marzapane e il cofano in realtà è un frigorifero, sempre ben fornito di bevande fresche e budini al cioccolato. La mamma ogni tanto ha bisogno di fare una sosta golosa!

E poi c’è lo specchietto retrovisore interno: anche quello è magico. Riflette sempre l’immagine di una donna allegra e sorridente, che a volte si diverte a fare le boccacce. Indovinate un po’ chi è?

Irene Biemmi, Storie per bambine e bambini, Edizioni San Paolo

COMPRENDO

Segna con una X la risposta giusta.

• Come sono i sedili del taxi?

Scomode sedie.

Comode poltrone.

• Com’è il volante? Una frittella. Una ciambella.

• Come sono le ruote? Di marzapane. Di cioccolato.

UNA PRINCIPESSA RIBELLE

La principessa Carlotta viveva in una torre tra le colline. Per non annoiarsi Carlotta leggeva libri di draghi. Poi un giorno arrivò un principe. Carlotta salì sul suo cavallo. All’improvviso vide un portone.

– Dimmi principe, dove mi hai portata?

– Al mio castello! Ti faccio entrare e nella torre potrai abitare.

– In una torre ci sono già stata e a dire il vero mi sono annoiata!

– Peccato cara. Niente da ridire!

Ma è il solo posto che ti posso offrire. Suvvia, sorridi un pochettino e poi magari, provati un cappellino!

Ma a Carlotta non interessavano i cappelli. Prese un cannocchiale e ad un tratto vide un drago. E le venne un’idea…

– Buongiorno, drago. Cosa fai al castello? Il mondo fuori è molto più bello!

– Lo so, ma il principe mi ha catturato.

Ora che ci penso, sono arrabbiato!

E con un soffio distrusse la torre!

La principessa Carlotta e il drago diventarono amici inseparabili.

A.

S.

Ridotto e adattato da
Kemp -
Ogilvie, La principessa ribelle, Nord-Sud Edizioni

COMPRENDO

Segna le tue risposte con una X.

• Che cosa fa la principessa Carlotta per passare il tempo?

Gioca con un drago.

Parla con un principe.

Legge libri sui draghi.

• Il principe dove porta Carlotta?

In una foresta.

In una bellissima casa. In una torre.

• Perché Carlotta diventa amica di un drago?

Perché è verde.

Perché distrugge la torre.

Perché sa leggere.

SCOPRO

Segna con una X se la frase rappresenta l’inizio (I), lo sviluppo (S) o la conclusione (C) della storia.

• Il drago distrugge la torre e diventa amico di Carlotta. I S C

• Carlotta vive in una torre e si annoia. I S C

• Un principe porta Carlotta nella torre del suo castello, ma lei non ci vuole stare. I S C

LO STRAORDINARIO ETTORE

In un paese ventoso si trova il Circo STRAORDINARIO. È pieno di persone STRAORDINARIE: la coppia volante, i domatori di leoni e di leopardi e Leopoldina ballerina divina. Infine c’è Ettore, l’uomo STRAORDINARIAMENTE forte, capace di sollevare con l’indice due lavatrici. Però Ettore ha un segreto: ama lavorare a maglia e all’uncinetto. Il capolavoro di Ettore è una creazione per Leopoldina. Una sera i domatori Gedeone e Leonardo decidono di spiarlo. Ettore è nel suo nascondiglio, con maglia e uncinetto. Gedeone e Leonardo non credono ai loro occhi: – Ah, ah, ah... quando lo racconteremo agli altri lo renderemo ridicolo!

A notte fonda si intrufolano nel nascondiglio e si impossessano di tutti i lavori a maglia.

L’indomani mattina sparpagliati sul tendone, sotto gli occhi di tutti, Ettore trova i suoi lavori.

Ettore è umiliato di fronte a tutti. Ma all’improvviso il vento si fa più forte. Una tempesta si abbatte sul circo STRAORDINARIO e porta via tutto, perfino il tendone. Quando torna la calma, tutto è volato via. Leopoldina, non vedendo più Ettore, si preoccupa e comincia a cercarlo. Quando finalmente lo trova, Ettore è davanti alla sua roulotte, pieno di tristezza. Tra le mani ha un lavoretto e dice: – Tieni, è il solo che non abbiano preso. L’ho fatto per te… – Oh, un tutù con i pon pon! Grazie Ettore, è splendido.

Leopoldina si getta tra le braccia di Ettore e dice: – Ettore! Grazie alla tua bravura, il circo può essere salvato. Insegnaci a fare la maglia!

Senza perdere un minuto, Ettore e Leopoldina

raccolgono il resto del gruppo per una lezione di maglia improvvisata: – Maglia dritto, maglia a rovescio, lana o cotone, i gomitoli sono la nostra passione.

Da quel giorno, il pubblico arriva da qualsiasi parte per assistere allo spettacolo del Circo STRAORDINARIAMENTE dolce.

Ridotto e adattato da Magali Le Huche, Ettore, l’uomo straordinariamente forte, Settenove

SCOPRO

Colora i nomi dei personaggi della storia e poi cerchia di rosso quello del protagonista.

Leopoldina la ballerina Giulio il pagliaccio la coppia volante

Gedeone il domatore Spadin il lanciatore di coltelli

Ettore Leonardo il domatore

COMPRENDO

Ferdy l’acrobata

Che cosa ha di straordinario Ettore? Cancella gli intrusi con una X.

Solleva due lavatrici con l’indice. Spaventa tutti. È invidioso.

Sa lavorare a maglia. Scava buche con le mani. È gentile.

LA MERAVIGLIOSA TORTACAVALLO

Una volta un uomo preparò una torta a forma di cavallo.

La tortacavallo nitrì e scosse la criniera di glassa.

– Ehi! – gridò l’uomo. – Non hai zoccoli né sella. Sei una torta!

Ma la tortacavallo al galoppo sparì.

Andò dal fabbro: – Fammi zoccoli resistenti e sarò tua amica.

Ma il fabbro scosse la testa e disse: – Non ho bisogno di amici come te!

Cosí galoppò dal sellaio: – Fammi una sella! Sarò tua amica.

– Non ho bisogno di amici come te! – replicò il sellaio.

Così galoppò fuori dalla città. Si imbatté in un topo.

– Perché sospiri? – gli chiese. – Sono scappato – rispose il topo. – Non c’è da mangiare e sono troppo debole per tornare indietro.

– Senti – disse la tortacavallo, – se vuoi rosicchiare... sono fatta di torta.

– Sei gentile – disse il topo, e mangiò un po’ della criniera di glassa.

– Se solo avessi sella e zoccoli – disse la tortacavallo, – potrei riportarti in città.

– Te li farò io – disse il topo. E fece quattro zoccoli con gusci di ghianda e una sella col dorso di uno scarabeo, poi montò in groppa. E per tutta la vita rimasero ottimi amici.

Ridotto e adattato da Terry Jones, La Terra che-non-c’è, Mondadori

PAROLE

Come puoi sostituire la parola replicò?

raddoppiò rispose

INFORMAZIONI

Segna le tue risposte con una X.

• Che cos’è la tortacavallo?

Un cavallo a forma di torta.

Una torta a forma di cavallo.

• Chi incontra la tortacavallo fuori dalla città?

Un cavallo arrabbiato.

Un topo affamato.

• Che cosa succede alla fine della storia?

Il topo e la tortacavallo si aiutano.

Il fabbro e il sellaio aiutano la tortacavallo.

STRUTTURA DEL RACCONTO

Riordina la storia con i numeri da 1 a 4.

LEGGERE PER BONNIE

Ridotto e adattato da Lisa Papp, Madeline e il cane che le insegnò ad amare i libri, Giunti

Ascolta la storia con attenzione.

COMPRENDO

Di chi parla la storia?

Di un orso polare in biblioteca.

Di un bambino che legge a scuola.

Di una bambina che legge a un cane.

Dove si svolge la storia?

In giardino. A scuola e in biblioteca. Al Polo Nord.

Che cosa c’è scritto sul cuore che la maestra dà a Madeline?

In che modo Bonnie aiuta la bambina nella lettura?

La ascolta. Se ne va. Dorme.

L è ù b ll se c’è chi ascolta!

23 APRILE

Giornata mondiale del libro

Il 23 aprile si celebra la Giornata mondiale del libro, per ricordare quanto i libri siano importanti nella nostra vita. Qual è il tuo libro preferito? Può essere un libro che hai letto tu o che ti ha letto qualcuno (la mamma, il papà, l’insegnante…).

UNA VETRINA SPECIALE

Per la Giornata mondiale del libro, prepara insieme alla tua classe un cartellone con i vostri consigli sui libri che preferite. Sarà una “vetrina” da mostrare ai compagni e alle compagne di scuola. Ognuno di voi prepara la copertina del suo libro preferito: piegate a metà un foglio bianco, davanti disegnate la copertina del libro con il titolo, all’interno scrivete perché vi piace quel libro.

UN MONDO DI ANIMALI

Il mondo degli animali

è bellissimo. Nelle prossime pagine leggerai storie di cani e coniglietti, canguri e lama, pinguini… e molti altri!

Sono pinguini, ma si comportano come noi!

Come sarà avere un orso per vicino?

Chissà come vivono i ricci!

LA FAMIGLIA RICCIS

La famiglia Riccis viveva da tempo in una cantina semibuia.

Una notte piovve così forte che la cantina si allagò.

Che bello, da tempo volevo portarvi al lago e ora è venuto da noi!

Mamma Riccis fu molto felice del lago che si era formato durante la notte!

I piccoli ricci impararono a nuotare, con papà e mamma Riccis che controllavano e ridevano dal bordo della pozzanghera.

COMPRENDO

Leggi il titolo e osserva il disegno: di che cosa parlerà la storia? Segna con una X.

Di un pulcino che ha combinato qualcosa.

Di un pulcino preoccupato.

Di un pulcino che ha un segreto.

IL SEGRETO DI PULCINO

Pulcino non è tranquillo. Ha rivelato al maiale un SEGRETO e ha paura che lui lo racconti a qualcuno. Quando incontra il maiale nei pressi del frutteto, gli dice: – Mi raccomando, è un segreto importante!

– Il tuo SEGRETO è al sicuro – dice il maiale, – non lo diremo a nessuno…

– Diremo? – domanda Pulcino.

– Sai, l’ho detto al cavallo, ma lui è un tipo riservato… Puoi stare tranquillo!

Il mattino seguente incontra il maiale e il cavallo all’uscita del pollaio. – Mi raccomando – dice loro preoccupato.

– Il tuo SEGRETO è al sicuro – conferma il cavallo, – non lo diremo quasi a nessuno.

– Quasi? – domanda Pulcino. – In che senso “quasi”?

– Beh, io mica lo sapevo che fosse un SEGRETO così SEGRETO!

– Chi altro lo conosce? – si allarma Pulcino.

– Qui in fattoria tutti! Ma puoi stare tranquillo… il SEGRETO non uscirà da questo recinto!

Ridotto e adattato da A. Mozzillo - E. Marzano, Un segreto importante, minibombo

PIPPI CI VEDE DOPPIO

Mamma Riccio scruta il cielo: c’è la luna piena.

Allora torna dentro e sveglia i suoi piccoli.

– Alzatevi, tesorucci miei. È ora di cena e fuori ci sono tante buone lumachine…

Poldino e Pallina zampettano fuori dalla tana, ma Pippi si ferma. C’è qualcosa che non va, ci vede doppio! I fiori, i cespugli, ogni cosa ne ha dietro un’altra uguale, ma buia.

– Aiuto – strilla Pippi. – Ho paura!

Mamma Riccio torna indietro di corsa.

– Che c’è adesso? – sbuffa.

– Quella! – piagnucola Pippi. – Mandala via.

– Oh… ma quella è solo la tua ombra. Vieni – gli dice

mamma Riccio, – ti insegnerò il gioco delle ombre.

Stai dritto sulle zampe dietro, adesso metti una zampa davanti così… Guarda: c’è un’enorme teiera fatta d’ombra! Pippi e Mamma Riccio si rotolano dalle risate.

Poi giocano a nascondino dietro e fuori le ombre create dalla luna.

Ridotto e adattato da Sandra Ann Horn, Pippi e le ombre

SCOPRO

Chi sono i personaggi della storia? Segna con una X.

della notte, Mondadori Junior

COME CAMMINI?

Un piccolo canguro arrivò saltellando in mezzo a un prato.

– Come cammini? – chiese il serpente. – Guarda e impara!

Il piccolo canguro imparò a strisciare come un serpente. Strisciando arrivò al pollaio.

– Ma come cammini? – disse la gallina. – Guarda e impara!

E imparò a zampettare su due zampe come una gallina. Zampettando arrivò alla stalla.

– Ma come cammini? – disse la mucca. – Guarda e impara!

E imparò a camminare a quattro zampe come una mucca. Così arrivò al mare.

– Ma come cammini? – disse il gambero. – Guarda e impara!

E il piccolo canguro imparò a camminare velocemente all’indietro dal gambero. E così ripassò accanto alla stalla… e davanti al pollaio. Alla fine si ritrovò in mezzo al prato da cui era partito.

– Ma cosa stai facendo? – chiese di nuovo il serpente.

– Non hai ancora imparato a camminare?

– Certo che ho imparato! – rispose stufo il piccolo canguro. – Ho strisciato, ho camminato a quattro zampe, anche all’indietro, ma ora sono stanco perché tanto non c’è mai nessuno contento di come cammino!

E il piccolo canguro se ne andò via in mezzo al grande prato di trifoglio, saltellando allegramente.

Ridotto e adattato da Giuseppe Caliceti, Che cosa c’è che non va?, Arka

GIOCO E LEGGO SALTELLA

Completa il cruciverba con le parole che hai letto nel racconto. Nella colonna colorata scoprirai che cosa cresce nel prato del piccolo canguro!

1 Così si muove il canguro.

2 Così si muove il serpente.

3 Così va il gambero.

4 Alla fine della storia il canguro è…

5 È la casa del gallo e della gallina.

9 Alla fine il canguro torna nel suo… 1 2 3

6 È il protagonista di questa storia.

7 È la casa della mucca.

8 A 2 zampe e a 4 zampe si può…

FILLO, IL CANE MAGICO

Io ho un cane magico, anche se questo è un segreto.

Si chiama Fillo e conosce tutte le lingue del mondo.

Una volta ai giardini ha incontrato due talpe. Fillo conosce la lingua delle talpe, quindi si è messo a chiacchierare con loro. Erano marito e moglie e il marito stava dicendo alla moglie che aveva perso gli occhiali.

Fillo ha visto un mucchio di foglie secche. Si è messo a saltare sulle foglie, e lì sotto ha trovato gli occhiali del marito talpa, che finalmente poteva di nuovo leggere il giornale in pace.

Un signore ha sgridato Fillo, perché doveva ricominciare da capo ad ammucchiare le foglie.

Ma quel signore non conosce la lingua delle talpe. Fillo sa un mucchio di cose e questo è il suo segreto. Sa parlare con le talpe e forse anche con i fulmini dei temporali perché, quando arrivano, Fillo si mette ad abbaiare.

Chissà cosa si dicono?

adattato

COMPRENDO

Quali lingue conosce Fillo?

La lingua delle talpe e quella dei temporali. La lingua delle talpe e quella delle foglie. La lingua degli esseri umani.

Ridotto e
da Anna Vivarelli, Io ho un cane magico, Piemme Junior

UN LAMA SUL DIVANO

Un bel giorno la famiglia Lago capì di aver bisogno di un divano nuovo. Salirono in macchina e andarono a procurarsi un nuovo sofà.

Scelsero il divano giusto e lo caricarono sull’auto. Lungo la strada il divano scivolò e cadde in un campo.

A trovare il divano fu un lama. – CIAO! –ragliò salutando. Ma il divano non rispose.

La famiglia Lago intanto notò che mancava qualcosa.

Nel frattempo il lama si avvicinò al divano, saltò, si girò e sobbalzò e infine si lasciò cadere tra i morbidi cuscini. Era perdutamente innamorato del suo nuovo divano. La famiglia Lago, però, riuscì a ritrovare il suo nuovo sofà. E, con lui, anche quel lama amante dei divani. La famiglia ebbe quindi un’idea geniale. – Non ti preoccupare, lama! Torniamo subito! – e portarono un vecchio divano tutto per il lama!

Quella sera la famiglia Lago si poté godere il suo nuovo divano… ma il lama era il più felice di tutti!

Ridotto e adattato da Leah Gilbert, Un divano per il lama, Sassi

COMPRENDO LE PAROLE

Che cosa significa sofà? auto divano

SCOPRO

Riordina la storia con i numeri da 1 a 4.

L CONCLUSIONE della storia ci spiega come finisce la vicenda, ma anche quali sono i sentimenti o le emozioni provate dal/dalla protagonista.

I PINGUINI NON VOLANO

C’erano una volta un gabbiano, Ettore e un pinguino, Zeno.

Erano amici per la pelle.

Un giorno Ettore vide alcuni gabbiani sulla spiaggia. Sbatté le ali per raggiungerli. – Vieni, Zeno – gridò.

Zeno prese a sbattere le sue alucce e… plop!

– A cosa serve un uccello che non sa volare? – lo presero in giro i nuovi amici di Ettore.

– Ma io posso farlo – protestò Zeno, ma per quanti sforzi facesse… non ci riusciva proprio. “Non servo a niente” pensò.

Nel frattempo i gabbiani erano tutti presi a pavoneggiarsi.

– Guardate che bel tuffo! – gridò Ettore.

Zeno e i gabbiani aspettarono che Ettore riemergesse in superficie. E aspettarono… fino a quando Zeno si tuffò e cominciò a nuotare verso il fondo del mare.

Ettore era rimasto intrappolato in una rete da pesca.

Zeno lo trasportò fuori dall’acqua e lo depose sano e salvo su uno scoglio.

Gli altri gabbiani si vergognarono e dovettero ammettere che Zeno, pur non sapendo volare, era un amico vero e un campione di tuffi.

Come si conclude la storia e che cosa prova il/la protagonista.

SCOPRO

Colora solo le frasi che possono essere la conclusione di una storia.

Tanto tempo fa, in un castello viveva un re molto vecchio, con il suo fedele cane Robi.

Alla fine il leone era così stanco che si addormentò.

Mentre era nel bosco scoppiò un temporale, allora decise di ripararsi in una grotta, ma quando entrò… Dopo tante disavventure, le tre topoline si ritrovarono e decisero di non separarsi mai più.

Una mattina un gatto decise di partire per cercare fortuna.

Il lupo non riuscì a catturare la capra e se ne andò mogio mogio.

Ridotto e adattato da Richard Byrne, I pinguini non volano, Piemme

FLAMINGO E IL FURBO KAMBA

Flamingo il fenicottero volava sopra il fiume Senegal a caccia del pasto.

Per i fenicotteri il mattino era un momento di festa. Invece non lo era per Kamba il gamberetto che viveva nel fiume.

I pericoli erano tanti. C’erano gli ippopotami, con zampe pesanti un quintale e gigantesche bocche spalancate. C’erano i coccodrilli, dai quali era meglio stare alla larga. E poi c’erano i fenicotteri ghiotti di crostacei come Kamba. Se ne stava acquattato sotto la sabbia, osservando ogni mossa. Appena una zampa si avvicinava, Kamba indietreggiava.

Continuò così per ore, finché Flamingo il fenicottero ne approfittò: gli fu sufficiente un movimento per ritrovarsi nel becco ricurvo uno dei gamberi più astuti mai incontrati.

Il gamberetto disse: – Ti ho sentito cantare. Credo che tu abbia talento.

– Lo credi davvero? – rispose Flamingo intimidito. – Devi cantare per tutti, hai una voce sublime!

L’astuto Kamba cominciò a battere un ritmo sul becco. Poi Kamba intonò un canto tradizionale, invitando Flamingo a fare lo stesso.

Il fenicottero si fuse al coro del suo pasto, che fece un balzo nell’acqua e si rifugiò sotto la sabbia. Kamba era salvo!

fiume Senegal un lungo fiume dell’Africa.

Al riparo sul fondo del fiume assistette al musical più stonato della storia. Tutto il popolo dell’acqua cantava senza pensieri. Per il tempo di una canzone, il fiume Senegal fu teatro di un momento di amicizia fra tutti gli animali.

Ridotto e adattato da I. Cislaghi - A. Razzini, Cosa sognano gli animali dell’Africa?, Touba Culturale Italy - Associazione Culturale Editoriale Senegal

COMPRENDO

Colora gli animali di cui parla questa storia.

un gamberetto un cavallo

un fenicottero un ippopotamo un coccodrillo

una gallina un serpente un cormorano

Quali di questi animali vivono in posti lontani?

Segna con una X.

I gamberetti e i fenicotteri.

Tutti gli animali del racconto.

L’ippopotamo e il coccodrillo.

VICINI INVADENTI

Il signor Orso viveva solo in una casetta nel bosco, quando una famiglia di conigli costruì la casa accanto alla sua.

Poco dopo i coniglietti bussarono alla sua porta.

– Buongiorno, signor Orso. Avresti del miele da prestarci?

– Io non ho miele – grugni l’orso. – Che invadenti! –borbottò versandosi il tè, a cui aggiunse dieci cucchiaini di miele. Mentre lo stava gustando…

TOC TOC

– Buongiorno, signor Orso. Ci spaccheresti della legna?

– No – rispose l’orso. – Ho un sacco di cose da fare.

L’orso stava sonnecchiando davanti al caminetto quando…

TOC TOC

– Hai forse dei libri da prestarci?

– NO! NO! NO! – sbottò l’orso. – Voglio solo essere lasciato in pace!

I coniglietti rispettarono il suo desiderio. Poi un giorno l’orso sentì un timido toc toc. Alla porta, però, c’era solo un cestino, con all’interno della legna, una torta, un libro e un biglietto:

Caro signor <O<rso, <poiché sappiamo <che non <hai miele <in <casa, <ti <abbiamo <preparato <una <torta. I<noltre, <eccoti <della <legna <per <il <caminetto.

E <il nostro <libro <preferito: “I<l mio <grande <libro <dello S<pazio”.

I <tuoi vicini (molto <invadenti)

L’orso si gustò la torta, si accese un bel fuoco e lesse d’un fiato il libro. Quella notte però non riuscì a prendere sonno. Si sentiva solo.

Così la mattina dopo fece visita ai suoi vicini. Vi ritornò anche il giorno dopo e quello dopo ancora. E sapete perché? Perché stare insieme a loro lo rendeva felice.

GIOCO E LEGGO

Segna con una X la risposta giusta per ogni frase, poi scrivi la lettera corrispondente nelle caselle qui sotto. Scoprirai chi sono in realtà i “vicini invadenti” di Orso.

• Orso dice che vuole solo…

• Fuori dalla porta Orso trova un…

E O I

• Quando Orso sta sonnecchiando, i coniglietti gli chiedono… dei libri. delle carote. caramelle. miele. pace. cibo. cuscino. pulcino. cestino.

• I coniglietti scrivono a Orso… un libro. I un biglietto. C una lettera. E

• Alla fine Orso… va a trovarli. I resta solo. L se ne va. R

Ridotto e adattato da Ciara Flood, Cinque vicini molto invadenti, La Margherita Edizioni

LA LIBRERIA

DEL SIGNOR LEOPARDO

Sofia e la mamma erano stamane a comprare un regalo all’amatissimo cane. Da dietro dei libri, ridente e beffardo… le osservava il Signor Leopardo.

– Andiamo, mie care, non mordo mica! La mia è soltanto una libreria antica.

– Boss è mio amico, il migliore che c’è: mi serve un regalo che sia degno di un re.

– Va bene, d’accordo. Ora fai attenzione…

E il leopardo spostò un pesante tendone. Sorrideva felice. – Dimentica gli umani!

I veri scrittori, qui, sono puma e gabbiani!

Mormorò un’orsa: – Io sono scrittrice.

E allora la lepre: – E io traduttrice.

– Da me – disse il lupo, – solo storie di mostri.

E il calamaro: – Io faccio gli inchiostri!

E poi, notò Sofia, in un angolino, una coda familiare. Era Boss il carlino!

– Perbacco! – esclamò, con grande stupore. – Il mio piccolo Boss... è un autore?

Gli animali annuirono: – E ha del talento!

La bimba orgogliosa lo grattò sotto il mento.

– È il tuo compleanno: a te la scelta. Boss trovò un libro piuttosto alla svelta.

Il libraio sorrise osservando la scena.

– Ti faccio un pacchetto! – gridò la balena. Il giorno seguente fu tutto perfetto, imbandito sul tavolo un vero banchetto.

Non mancarono torte, risate e regali... con il Signor Leopardo e gli altri animali!

Ridotto e adattato da A. Brown - J. Christians, La libreria del signor Leopardo, Nord-Sud Edizioni

Perché Sofia entra nella libreria del signor Leopardo? Segna con una X. COMPRENDO

Perché è curiosa.

Per comprare un regalo al suo cane.

Perché il suo cane lavora lì.

TITOLO

Leggi il titolo e osserva il disegno: di che cosa parlerà la storia?

Di un bambino che trova un nido in una scarpa.

Di uccellini che fanno il nido nelle scarpe.

Di uccellini che portano una scarpa nel loro nido.

IL NIDO NELLE SCARPE

Tre passerotti volarono lontano dal nido e si infilarono nel negozio di scarpe del signor Paride.

– Quanti strani nidi! – pigolò Cip vedendo le scarpe.

Poi Cip si infilò in uno stivaletto, Cicip in una scarpa da ginnastica e Ciricip in una scarpa con il tacco alto.

In quel momento il signor Paride rientrò con una cliente.

– Vorrei un paio di scarpe comode – disse la signora. Il signor Paride fece un bel sorriso: – Provi questa, signora.

La donna provò a infilare il piede nella scarpa con il tacco alto. Ciricip, che era nascosto dentro, volò via spaventato.

Poi la signora provò la scarpa da ginnastica e da lì fuggì Cicip.

Infine provò lo stivaletto, facendo scappare Cip.

La signora disse: – Se perfino gli uccellini ci fanno il nido, le sue scarpe devono essere davvero comode! – e comprò le scarpe con il tacco alto e anche gli stivaletti.

Ridotto e adattato da S. Bordiglioni - M. Mariani, Il nido nelle scarpe, Emme Edizioni

TITOLO

Secondo te, quale altro titolo poteva avere questa storia?

Scarpe davvero comode.

La paura della signora.

PERSONAGGI

Colora i personaggi della storia.

Non fate il nido nelle scarpe.

Altro:

una signora un gatto il signor Paride un atleta tre passerotti

LUOGHI

Dove si svolge la storia? Segna con una X.

STRUTTURA DEL RACCONTO

Segna con una X se la frase rappresenta l’inizio (I), lo sviluppo (S) o la conclusione (C) della storia.

• La signora compra gli stivaletti e le scarpe con il tacco. I S C

• Tre passerotti entrano in un negozio di scarpe. I S C

• Una signora prova le scarpe in cui gli uccellini hanno fatto il nido. I S C

IN BICICLETTA ALL’AVVENTURA

Ascolta la storia con attenzione.

COMPRENDO

Di chi parla la storia che hai ascoltato?

Di tre amici. Di un ciclista. Di un’esploratrice.

Dove si svolge la storia?

In mezzo alla natura. In un centro commerciale. In una città abbandonata. In un paesino al mare.

Dove propone di andare il protagonista?

Fino alla fontana. Fino alle case rotte. All’avventura.

Dove vanno alla fine?

In un’oasi naturale. Nei campi. Allo zoo.

Federica Ortolan, La bicicletta di Bruno, 2024 Il Castoro, Milano

In bici si possono scoprire posti nuovi!

PEDALIAMO IN SICUREZZA

Il 3 giugno è la Giornata mondiale della bicicletta, considerata il miglior mezzo di trasporto per il tempo libero. Andare in bicicletta fa bene alla salute delle persone e dell’ambiente, infatti non si inquina l’aria e non si fa rumore. Nelle città si trovano sempre più piste ciclabili, per andare in bicicletta in modo più sicuro.

PARLO

Quando andiamo in bicicletta è importante rispettare alcune regole per muoversi in sicurezza. Scegli quelle che ti sembrano giuste e poi parlatene in classe.

Si deve sempre indossare il casco.

Non importa se le ruote sono gonfie o sgonfie.

È importante controllare sempre di avere le luci.

Si può andare su una ruota sola.

Bisogna rispettare il semaforo rosso.

Di sera i fari non servono, bastano i lampioni.

Per frenare bastano i piedi.

È meglio far controllare i freni da un adulto.

Non serve fermarsi al passaggio pedonale.

PAROLE PER GIOCO

Faremo la conoscenza di filastrocche e poesie, e giocheremo con le parole!

Guarda! Sembra che le lettere giochino!

Che parole formeranno?

PER IL MIO COMPLEANNO

Ho deciso! Per il mio compleanno

voglio regali che durino un anno: un trenino con passaggio a livello

e viti e chiodi e pinze e martello, e un orsacchiotto col pelo marrone e caramelle e confetti e torrone…

Ho scherzato, non voglio regali, ma soltanto degli auguri speciali e coccole e abbracci e baci e carezze e parole buone e gentilezze, che possan durare senza affanno fino al mio prossimo compleanno.

Ridotto e adattato da Leda Luise, Nel paese dell’ortografia, Tredieci

E tu, quale regalo vorresti ricevere per il tuo compleanno?

AUDIO
PARLO

L fil he e le poesie hanno spesso la rima, cioè due parole che hanno una ‘coda’ uguale perché finiscono con le stesse lettere. Le rime si trovano alla fine di ogni riga. Le righe di una poesia si chiamano versi.

TROVA LA CODA

Sono un piccolo b bi o alto meno di un pinguino, meno basso di uno gnomo sono un piccolo di uomo.

Quando leggo il mio libretto me lo stringo forte al petto, sono un piccolo lettore leggo i libri con il cuore.

Filastrocche a piedi nudi in estate corri e sudi, quando arriva il mago autunno ti trasforma in un alunno.

Nicola Cinquetti, Filastrocche a piedi nudi, Lapis Edizioni

SCOPRO

Scopri quali lettere fanno rima in queste filastrocche. Osserva le parole colorate e cerchia la “coda” che fa rima, come nell’esempio.

SCOPRO

Colora allo stesso modo le caselle delle parole che fanno rima tra loro.

elefante alto colore uccello disegno

salto melone sapone diamante pensa

sapore mensa legno cancello

GIOCO E LEGGO

Con una compagna o un compagno, gioca a trovare più parole possibili con la stessa coda, cioè la rima. Segui l’esempio.

ella ina

caramella

campanella

cartella

bambina

finita

estra eri

finestra

pompieri

rotto

otto

AMICI LIBRI

SCOPRO

Completa le poesie scrivendo le “code” al posto giusto.

ate, ate • are, are ire, ire • anca, anca

Ciao, libro da guard , toccare sfogli , figure color , parole raccont .

Ciao, libro da apr , cercare e scopr , amico che non m , compagno che non st . Ciao, libro che sei mio, che tengo solo io, e mostro, se mi va, a mamma o a papà.

Roberto Piumini, Cento ciao, Einaudi Ragazzi

ovo, ovo

• eto, eto

• ibro, ibro

Ora che del mio alfab so ogni trucco e ogni segr , posso aprirne uno e tr più sorprese che nell’u : e siccome son curioso, di emozione fremo e v quando tengo in mano un l .

Carminati, Nella buccia dell’astuccio, Mondadori

Le filastrocche e le poesie giocano con le parole in modo buffo, per esempio parlano degli oggetti come se fossero persone.

GIOCARE CON LE PAROLE

Un aereo volò e volò e uno strappo nel cielo lasciò.

Correva l’ago dietro lo spago.

E lo spago di fretta gli urlava: la smetta, la smetta.

Nico Orengo, in Pin pidin. Poeti d’oggi per i bambini, a cura di A. Porta e G. Raboni, Feltrinelli

In una tazza la Camomilla si mette a dormire bionda e tranquilla.

L’Ortica tutta sola si prude si gratta e si consola.

Nico Orengo, Canzonette, Einaudi Ragazzi

COMPRENDO LE PAROLE

Collega le due parti di frase che si completano insieme.

Queste brevi filastrocche giocano con le parole perché...

oggetti e piante

le parole del poeta le azioni di oggetti e piante fanno ridere. si comportano come persone. fanno immaginare le azioni.

Tante filastrocche e poesie raccontano i e di bambine e bambini come te.

ARCOBALENO

“Bimbo, sai dirmi quali sono i colori dell’arcobaleno?”

“Fragola, cioccolato, puffo, limone, pistacchio, panna, bacio e vaniglia, stracciatella, nocciola e zabaione…”

“Che colori curiosi!

Dove hai visto questa meraviglia?”

“Nel bar in piazza, maestra, dove ieri papà mi ha portato:

era in delle vaschette, era un arcobaleno di gelato e qualche colore l’ho anche mangiato”.

A te è mai capitato di vedere un arcobaleno come quello descritto nella poesia? E il tuo colore preferito qual è?

Stefano Bordiglioni, Quante zampe ha il coccofante?, Emme Edizioni
PARLO

VIVA LA MATEMATICA

Un amico più un amico fa due amici del cuore. Un compagno per venti fa venire il buon umore.

Se ho meno compiti ho più tempo per giocare.

Se divido la merenda ho più cose da assaggiare. Viva la matematica che moltiplica la gioia, che divide la fatica, che sottrae della noia.

Janna Carioli, Poesie a righe e quadretti, Giunti

SCRIVO

Completa la filastrocca con le parole che fanno rima, come nell’esempio. Scegli tra le seguenti parole:

aeroplano via musica memoria logica Gloria

Nelle ore di arte mi diverto con le carte

Nelle ore di italiano costruisco un .

PARLO

E tu, hai una materia preferita?

Nelle ore di matematica imparo anche un po’ di Nelle ore di storia do aiuto a .

Le filastrocche e le poesie possono parlare di personaggi magici o fantastici.

IL FANTASMA

Nella notte fredda e nera

c’è qualcuno che ha paura.

È un fantasma piccolino che svolazza nel giardino .

Quando il gufo sopra il ramo lancia il lugubre richiamo al fantasma un po’ quasi viene un coccolone.

GIOCO E LEGGO

Deve subito trovare una casa da infestare.

Ce n’è una lì vicina.

In soffitta o in cantina , ma comunque sotto un tetto , starà bene, più protetto.

Maria Vago, 101 Filastrocche per 4 stagioni, Larus

Com’è il fantasma della filastrocca? Copia al posto giusto nello

schema le parole riquadrate nel testo e scoprilo! Poi completa il titolo e il testo con la parola che hai trovato.

Le filastrocche e le poesie possono r t storie di animali come se fossero esseri umani.

ANIMALI IN RIMA

L’elefante fa la doccia con il getto incorporato. È una cosa intelligente, un sistema brevettato. Ma se prende troppo freddo poi gli viene il raffreddore. E ci vuole un fazzoletto come minimo gigante per gli ETCIÙ dell’elefante.

Maria Vago, 101 Poesie e filastrocche, alcune bislacche, Larus

Queste filastrocche hanno delle rime, non tutte vicine. Cercale e colorale, ognuna con un colore diverso. Segui l’esempio.

La scuola dei ragni è un vecchio castagno. Lo gnomo bidello fa spesso l’appello: – Agnese? Presente!

Ignazio? Non c’è!

Su, ragnetti e ragnette in fila per tre.

Arriva il maestro, uno gnomo d’ingegno, che a insegnar ragnatele si mette d’impegno.

Così gnomi e gnome, ragnetti e ragnette fan ragnatele davvero perfette.

Leda Luise, Nel paese dell’ortografia, Tredieci

SCOPRO

Le filastrocche e le poesie possono comunicare un m io a chi le legge.

TU COME SEI?

Sei allegro, divertente, curioso, ottimista, tranquillo, impertinente, simpatico, altruista?

Sei timido, impacciato, vivace o chiacchierone?

Passi inosservato o stupisci le persone?

Sei calmo, avventuroso, pratico, sognatore, prudente o generoso?

Non importa il colore, se sei biondo o castano, se hai l’occhio lungo o tondo, se parli forte o piano, ovunque sei nel mondo, di te non c’è l’eguale. Vuoi sapere perché? Tu sei proprio speciale: sei un bimbo come me.

Leda Luise, Se il mondo potesse parlare, Michael Edizioni

COMPRENDO

Secondo te, qual è il messaggio di questa filastrocca? Segna la tua risposta o le tue risposte con una X.

Ogni bambina o bambino è diverso dagli altri.

Solo alcune bambine e bambini sono speciali.

Colora nel testo le qualità che pensi di avere anche tu.

S l e filastrocche e poesie nel modo giusto te le fa capire meglio. Segui i trucchetti!

PAROLE MAGICHE

Leggi come se avessi davvero il raffreddore!

Tu raffreddore lumaca mocciosa

Portati via la tua scia appiccicosa

Soffiati naso nel fazzoletto

Chiuditi rubinetto.

Leggi tutto d’un fiato e finisci con un singhiozzo!

Rospo singhiozzo che salti in bocca

Non interrompermi la filastrocca

Fino alla fine io sono arrivato

Senza riprendere fiato.

Leggi mostrando che non hai paura!

Brutto sognaccio pauroso e tremendo

Te ne approfitti che stavo dormendo

Ma ora son sveglio e ho aperto gli occhi

Vediamo se adesso mi tocchi.

Bruno Tognolini, Mal di pancia calabrone, Salani

GIOCHIAMO INSIEME!

Vieni in un posto che è pieno di fate?

Vuoi una merenda di latte e risate?

Fai una partita con me senza fine?

Scambi le doppie delle figurine?

Io sono sola seduta sul letto, ti sto chiamando e ora ti aspetto.

Ho anche un segreto nascosto per te.

Vieni a giocare con me?

Bruno Tognolini, in Rimelandia, Mondadori

LA RIMA

Scopri e colora le rime nella filastrocca. Segui l’esempio.

Collega tra loro le parole che fanno rima.

cancello

amica

cestino

fungo

farfalla

banco

formica

fiorellino

martello stanco palla pungo

Accanto a ogni parola, scrivine altre due che fanno rima.

indovinello

volato

disegno

macchinina gialla

GIOCHI DI PAROLE

In questa filastrocca, alcuni versi sono al posto sbagliato. Leggi e rimettili in ordine con i numeri 2, 4 e 6. Osserva le rime per aiutarti.

1 Filastrocca del pinguino per usarla come slitta

3 che ha la pancia e ne approfitta a tuffarsi dentro il mare.

5 quando ha fretta di arrivare che cammina a burattino,

Nicoletta Codignola, Millanta, la gallina canta, Fatatrac edizioni

Titolo:

Leggi il racconto. Quando l’avrai letto tutto, scegli il titolo.

Nami abitava vicino al mare e la mattina andava a fare surf.

Quella mattina sul bagnasciuga c’era qualcosa di strano, come una grossa roccia. Nami non aveva mai visto quel masso sulla spiaggia.

Arrivò a pochi passi e capì che si trattava… di una balena!

– Ciao, cosa ci fai sulla spiaggia? Stai bene? – disse la bimba. La balenottera spalancò gli occhi ed emise un suono soffocato.

Nami notò qualcosa che spuntava dal lato destro della bocca della balena: era una grossa busta di plastica.

– Aspetta, ti aiuto io.

La bimba afferrò la busta di plastica e tirò con tutte le sue forze, finché non riuscì a sfilarla. La balena prese fiato e spruzzò un grosso getto d’acqua.

– Grazie – disse la balena – Non riuscivo a respirare!

– Ma come hai fatto a finire quaggiù tutta sola? – chiese Nami.

– Ero insieme alla mia mamma, stavamo mangiando del plancton e quella cosa mi è entrata in bocca. Era trasparente, sembrava una medusa. Mi sono sentita soffocare e non riuscivo più a nuotare. Purtroppo la corrente mi ha spinto quaggiù, se non fosse stato per te…

– L’importante è che tu stia meglio – disse Nami. – Adesso devi pensare a riprendere il largo. Ti aiuto io se vuoi.

– Sei gentile. Io mi chiamo Fibi. E tu? – chiese la balena.

– Io sono Nami – rispose la bimba. – Forza Fibi, la marea sta salendo. Ancora pochi minuti e poi dovrai usare le pinne.

– Va bene amica mia, se riesci a darmi una spinta… – disse sorridendo la balenottera. Fu così che, dopo una serie di tentativi, la piccola balena, aiutata da Nami, riuscì a riprendere il largo. D. Doati - F. Costa, Un mare da salvare,

A1. Chi è Nami? (riga 5)

A. Una balenottera.

B. Una signora.

A2. Dove va la mattina? (riga 1)

C. Una bambina.

D. Una roccia.

A. A correre sulla spiaggia. C. A pescare in riva al mare.

B. A fare surf al mare.

D. A giocare con la sabbia.

A3. Che cosa vede una mattina? (righe 2-4)

A. Una roccia che ha sempre visto. C. Una barca.

B. Una roccia appuntita. D. Una balena.

A4. Che cosa spunta dalla bocca della balenottera? (righe 7-8)

A. Del pesce.

B. La lingua.

C. Il plancton.

D. Una borsa di plastica.

A5. Che cosa fa allora Nami? (righe 10-11)

A. Va a chiamare aiuto.

C. Torna a casa.

B. Le toglie la busta dalla bocca. D. Si fa aiutare dal bagnino.

A6. Con quali altre parole puoi sostituire la parte sottolineata? (righe 20-21)

“Adesso devi pensare a riprendere il largo. Ti aiuto io se vuoi.”

A. respirare di nuovo

B. tornare a casa

C. tornare in mare

D. mangiare di nuovo

A7. Come si chiama la balenottera? (riga 22)

A. Non si sa. B. Nami. C. Fibi. D. Amica.

A8. Quale altro titolo può essere adatto alla storia che hai letto?

A. La bambina e il mare

B. La bambina e la balena

C. La plastica

D. Le meduse

B1. Segna con una X se i nomi indicati sono di persona, animale o cosa. persona animale cosa balenottera bimba medusa busta mare

B2. Collega le azioni a chi le compie.

B3. Segna se i verbi sono al presente (Pr), al passato (Pa) o al futuro (F).

A. Nami abitava vicino al mare. Pr Pa F

B. Aspetta, ti aiuto io. Pr Pa F

C. Dovrai usare le pinne. Pr Pa F

B4. Colora i contrari delle seguenti parole.

A. soffocato

Nami Fibi tirò spruzzò afferrò spalancò schiacciato arieggiato oppresso

sottile grande gigante

C. trasparente

B. grossa chiaro opaco limpido

D. gentile

amabile carino scortese

LA SCATOLA DELLE STORIE

Preparate una “scatola delle storie” da leggere ai bambini e alle bambine di classe prima. La scatola conterrà tante piccole storie, che potrete leggere ai vostri compagni e compagne in una giornata da stabilire insieme.

Procedimento

Occorrente

per i libretti:

1 foglio A4 un filo di lana forbici

per la scatola:

1 scatola da scarpe pennarelli colorati

carta colorata disegni dei personaggi delle storie

2 Taglia due angolini sul bordo sinistro del foglio ripiegato e lega le pagine con il filo di lana, facendolo passare al centro del foglio.

1 Piega il foglio in 8 parti piegando prima a metà, poi ancora a metà e poi ancora una volta a metà.

3 Infine taglia le pagine chiuse: otterrai un piccolo libretto di 8 pagine.

4

Scegli una storia tra quelle proposte di seguito o inventala tu. Sulla prima prima pagina prepara la copertina con il titolo, nelle pagine interne scrivi la storia in stampato maiuscolo e fai un disegno.

5 Ora decorate insieme la scatola: sul coperchio scrivete LA SCATOLA

DELLE STORIE e incollate tanti disegni dei personaggi.

Decidete un giorno per incontrarvi con i bambini e le bambine di prima, quando ognuno di voi pescherà una storia e la leggerà. Alla fine regalerete la scatola delle storie ai bambini e alle bambine di prima, che potranno rileggerle in classe.

A pagina seguente trovate alcune storie che potete copiare sui vostri libretti, oppure potete inventare o trovarle nel vostro libro di scrittura e di lettura.

copertina: IL TOPO E IL FORMAGGIO

pag. 1 UN TOPOLINO DORMIVA NELLA SUA TANA.

pag. 2 A UN TRATTO SENTÌ PROFUMO DI FORMAGGIO.

pag. 3 DECISE ALLORA DI USCIRE E ANDARE A PRENDERLO.

pag. 4 MA LÌ VICINO C’ERA UN GATTO ADDORMENTATO.

pag. 5 IL TOPO SI AVVICINÒ PIANO PIANO, MA IL GATTO SI SVEGLIÒ!

pag. 6 ALLORA IL TOPO TORNÒ IN FRETTA NELLA SUA TANA, A PANCIA VUOTA.

ultima pagina: SCRITTO E ILLUSTRATO DA:

copertina: L’UCCELLINO

pag. 1 È INVERNO E UN UCCELLINO SI POSA SU UN DAVANZALE IN CERCA DI CIBO.

pag. 2 QUANDO LUCA SI GIRA E GUARDA ALLA FINESTRA, LO VEDE.

pag. 3 LUCA SI AVVICINA, MA L’UCCELLINO HA PAURA E SCAPPA.

pag. 4 LUCA PENSA A COME AIUTARE L’UCCELLINO SENZA SPAVENTARLO.

pag. 5 DECIDE DI METTERE DELLE BRICIOLE DI PANE SUL DAVANZALE.

pag. 6 L’UCCELLINO SI AVVICINA E BECCA LE BRICIOLINE. LUCA È CONTENTO.

ultima pagina: SCRITTO E ILLUSTRATO DA:

copertina: IL SALVAGENTE

pag. 1 UN ANATROCCOLO VIVEVA VICINO A UN FIUME.

pag. 2 NON VOLEVA ENTRARE IN ACQUA PERCHÉ NON SAPEVA NUOTARE.

pag. 3 LA SUA MAMMA DECISE CHE DOVEVA AIUTARLO.

pag. 4 COSÌ GLI MOSTRÒ UN SALVAGENTE.

pag. 5 L’ANATROCCOLO CON IL SALVAGENTE ENTRÒ IN ACQUA.

pag. 6 FINALMENTE POTEVA NUOTARE SENZA PAURA.

ultima pagina: SCRITTO E ILLUSTRATO DA:

L’AUTUNNO DELLA PICCOLA OCA

Ridotto e adattato da E. Woollard - B. M. Smith, L’autunno della Piccola Oca, Emme Edizioni

Ascolta la storia con attenzione.

COMPRENDO

Dove si svolge la storia? Segna con una X.

In una fattoria.

Vicino a un lago. In montagna.

All’inizio della storia, come si sente la Piccola Oca?

Un po’ sola e malinconica. Allegra e senza pensieri.

Chi incontra la Piccola Oca nella storia?

Alla fine della storia, chi fa coraggio alla Piccola Oca?

Il castoro. Le altre oche.

L’ESTATE SE NE VA

L’estate se ne va senza fare rumore e impigliati tra i rami lascia pezzi di sole.

Foglie rosse, gialle, brune, foglie d’oro e di fuoco.

Poi l’albero ha un brivido di freddo. Ha sentito l’autunno.

Françoise Bobe, Storie per tutte le stagioni, Einaudi Ragazzi

COMPRENDO

Questa poesia racconta la fine dell’estate. Sottolinea le parole che fanno pensare all’arrivo dell’autunno.

GIORNO E NOTTE

Questo è un quadro di Maurits Cornelis Escher, un’artista che rappresenta la realtà in bianco e nero. Il quadro mostra delle oche che migrano e volano sui campi coltivati e i fiumi.

Se la Piccola Oca volasse sopra questi campi, che colori vedrebbe?

Colora il quadro con i colori che ti sembrano più adatti.

Maurits Cornelis Escher, Giorno e notte

MUSICA… DI CARTA

Hai mai provato a suonare con la carta?

Occorrente

fogli di giornale

carta forno

carta di quaderno / fotocopie

(meglio se usata)

foglio d’alluminio

A coppie o a gruppi, agitate i diversi tipi di carta, stropicciateli, strappateli… Fanno tutti lo stesso suono?

Fate ascoltare agli altri gruppi il suono che vi è piaciuto di più.

Con quale carta si può imitare meglio il suono del vento?

fogli di giornale

carta forno

carta di quaderno / fotocopie

foglio d’alluminio

E con quale si imita meglio il suono delle foglie secche calpestate?

fogli di giornale

carta forno

carta di quaderno / fotocopie

foglio d’alluminio

Quali altri suoni potreste imitare?

UNA SORPRESA PER BABBO NATALE

Ridotto e adattato da M. L. Giraldo - G. Manna, Babbo Natale e la piccola renna, Rizzoli

Ascolta la storia con attenzione.

COMPRENDO

Chi sono i personaggi di questa storia? Segna con una X.

Babbo Natale e la Befana.

Babbo Natale e le renne.

Solo Babbo Natale.

Quando inizia la storia?

Il giorno di Natale.

Il 26 dicembre.

Il 22 dicembre.

A un certo punto, Babbo Natale si accorge che...

gli gnomi si sono addormentati.

tutte le renne sono scappate. la renna Cornamusa sta male.

Qual è la sorpresa alla fine della storia?

La nascita di una piccola renna.

Un regalo per Babbo Natale da parte degli gnomi.

Una nuova slitta elettrica.

E tu che cosa sai di Babbo Natale?

Conosci qualche altra storia sulle sue renne? Racconta.

PARLO

SOTTO LA NEVE

All’inizio dell’inverno, l’orsetto lavatore si infilò sotto una catasta di foglie secche e cercò di dormire. “Voglio svegliarmi quando sarà primavera” pensò. Però non riusciva a dormire.

“Devo contare fino a dieci” pensò. Ma quando arrivò a dieci, e fino a cento, e fino a mille, non dormiva ancora.

Intanto cominciò a nevicare. Guardava tra le foglie i fiocchi di neve che scendevano lenti.

Noi siamo fiocchi di neve, scendiamo piano piano… Provaci anche tu, addormentati piano piano…

Lui immaginò di essere in cielo sopra una nuvola e di cominciare a cadere piano piano, portato qua e là dal vento, in su e poi sempre più giù. Lontano, sotto di lui, c’era il suo sonno.

“Devo riuscire a prenderlo. Devo prendere sonno, piano piano”.

A quel punto l’orsetto lavatore piombò in un sonno profondo e i fiocchi continuarono a cadere fino a quando tutto fu bianco.

L’orsetto lavatore dormì al calduccio, tranquillo, fino all’arrivo della primavera.

Ridotto e adattato da Toon Tellegen, Storie di animali per quattro stagioni, Sinnos

SCOPRO

Riordina le frasi con i numeri da 1 a 4.

Cominciò a nevicare.

L’orsetto non riusciva a dormire e pensò: “Devo contare fino a dieci”.

La neve fece scivolare nel sonno l’orsetto e lo tenne al calduccio.

L’orsetto lavatore disse: “Voglio svegliarmi a primavera”.

FIOCCHI DI… SALE

Crea con sale e acquerelli i fiocchi di neve che l’orsetto vede cadere!

Procedimento

Occorrente

foglio di carta bianco matita

colla vinilica

sale fino acquerelli pennello fine ciotolina con acqua

1 Su un foglio bianco, disegna un fiocco di neve con la matita.

Sperimenta con le forme che ti vengono in mente!

2 Ripassa le linee del tuo disegno con la colla vinilica.

3

5 Prepara un po’ di acqua colorata con gli acquerelli (del colore che preferisci). Intingi il pennello, deposita piccole gocce di colore sul tuo fiocco e… osserva la magia!

4

Versa il sale sulla colla, sempre seguendo le linee del disegno.

Quando la colla si è asciugata, fai cadere dal foglio il sale in eccesso.

È NATALE!

Realizza un grazioso lumino porta-candela!

Occorrente

vasetto vuoto e ben lavato, per esempio di marmellata colla vinilica

pennello sale grosso piattino candelina (anche a LED)

foglio di carta forno o sacchetto di plastica per ricoprire il banco nastrino (eventuale)

3 Versa il sale grosso nel piattino e fai rotolare il vasetto ricoperto di colla, in modo che il sale resti attaccato.

Procedimento

1 Per prima cosa ricopri il tuo banco con la carta forno o il sacchetto di plastica per non sporcarlo. Non utilizzare carta normale, altrimenti il vasetto si incollerà.

2 Con un pennello distribuisci la colla vinilica su tutto il vasetto, tranne il fondo.

4 Fai asciugare la colla, poi annoda un nastro colorato intorno all’apertura d l tt

5 Inserisci una candelina all’interno del vasetto. Una volta accesa farà brillare il tuo porta-candela!

BOTTIGLIE MUSICALI

Lo sai che puoi suonare anche con delle bottiglie di plastica?

O e

alcune bottiglie di plastica di formati diversi fagioli secchi, riso, acqua…

A coppie o a gruppi cercate tutti i modi in cui potete “suonare” le vostre bottiglie, per esempio schiacciandole, colpendole con le mani, sbattendole una contro l’altra, soffiandoci dentro… Fate ascoltare agli altri gruppi il suono che vi è piaciuto di più

Provate a creare un piccolo ritmo.

Che cosa succede se riempite le bottiglie con oggetti diversi?

• riso:

• fagioli secchi:

• acqua:

• : Quali suoni potete imitare?

ARRIVA LA PRIMAVERA

Ridotto e adattato da Agostino Traini, Come è nato il signor Albero, Piemme

Ascolta la storia con attenzione.

COMPRENDO

All’inizio della storia, Trottolino è dispiaciuto perché...

vuole stare da solo.

non ha un fratellino o una sorellina.

non ha abbastanza amici.

Che cosa dice la mamma a Trottolino?

“Aspetta la primavera!” “Non dire sciocchezze!”

Per ogni stagione, Trottolino costruisce un pupazzo a forma di coniglio. Collega ogni personaggio alla stagione giusta.

coniglio di neve

coniglio di fango

coniglio di foglie primavera autunno inverno

Alla fine della storia è finalmente primavera. Che cosa

trova Trottolino quando torna a casa dalla mamma?

Tre alberelli pieni di fiori. Due fratellini e una sorellina.

crochi fiori

colorati che spuntano all’inizio

della primavera

I PRIMI FIORI

Timidamente

dentro l’aiuola sono spuntati

i primi crochi: esili, pochi… Ma il loro lilla

caldo e gentile ci dice: “Viene la primavera”. Oh, finalmente!

Maria Vago, 101 filastrocche per 4 stagioni, Larus

COMPRENDO

Quale immagine rappresenta i crochi descritti nella poesia? Segna con una X.

PRIMAVERA IN FIORE

Vincent Van Gogh, Albero di pesco in fiore

Realizza il tuo albero di pesco fiorito, un simbolo della primavera.

Occorrente

foglio bianco A4

stuzzicadenti

colla vinilica

acqua e acquerelli

bastoncini cotonati

pennello sottile

Procedimento

1 Con l’aiuto di un adulto, ricava tutti i pezzettini di stuzzicadenti per formare il tronco e i rami. Devono essere:

• 3 interi

• 4 metà

• 24 metà della metà

2 Inizia a comporre l’albero posizionando sul foglio i 3 stuzzicadenti interi a forma di Y e incollali con la colla vinilica.

4

6

Posiziona ora i 24 pezzettini più piccoli per completare i rami e incolla anche questi.

3 Posiziona le 4 metà di stuzzicadenti alle estremità in alto della Y e incollale.

Con l’acquerello verde dipingi infine il prato alla base dell’albero.

5 Dipingi ora i fiori di pesco con gli acquerelli, usando un pennello o i bastoncini cotonati. Fai il centro del fiore rosa scuro o marrone e i petali rosa chiaro. Se non hai il rosa, crealo mescolando il rosso e il bianco.

IL DIARIO DELL’ESTATE

Costruisci un diario dell’estate: potrai scrivere le avventure che ti capitano, incollare biglietti o cartoline, aggiungere disegni dei momenti più belli…

Procedimento

Occorrente quaderno

foglio bianco

foglio colorato

immagini estive stampate, ritagliate da riviste, disegnate

1 Per prima cosa ricopri la copertina del quaderno con una carta colorata (va bene anche una carta da regalo usata).

2 Prepara su un foglio la scritta DIARIO DELL’ESTATE DI... e colorala come preferisci. Tutto intorno incolla piccole immagini o disegni “estivi”.

3 Quando il tuo diario sarà pronto, prendi nota di tutte le cose divertenti, insolite e avventurose che ti capitano… e BUONA ESTATE!

Alla Scoperta di Noi

Formica e Cicala Un’amicizia imprevista

LETTURA IMMERSIVA

Era l’ultimo giorno d’inverno e Formica poté finalmente uscire all’aria aperta.

Per lei, quei lunghi mesi freddi chiusa in casa erano una perdita di tempo, una vera scocciatura.

Fuori c’era così tanto da fare! Bisognava riparare la staccionata, piantare i pomodori, pulire la canna fumaria, e poi pensare alle provviste per l’inverno successivo.

Mentre era sulla scala a raccogliere mirtilli, Formica si sporse un po’ troppo e cadde.

Il dottor Baffoni la visitò: “Gamba rotta, devi rimanere ferma tutta l’estate!”.

Era il peggior disastro che le fosse mai capitato.

Come se non bastasse, la vicina di casa, Cicala, tornò dal Caldo Sud, dove aveva trascorso l’inverno.

Lei e Formica non si erano mai piaciute: “Te l’avevo detto che lavorare fa male!” disse Cicala vedendo la gamba ingessata.

Formica si annoiava molto senza poter camminare. Ogni tanto osservava Cicala, che se ne stava tutto il giorno con le mani in mano. Un giorno sbottò: “Ma come fai a stare sempre lì senza far niente?”.

“Far niente?” chiese stupita Cicala.

“Ma io mi sto godendo il sole caldo dell’estate, il suono del vento e il profumo dell’erba!

Perché non provi anche tu?”.

Poi si mise a raccontare dei suoi viaggi e del Caldo Sud.

A poco a poco cominciarono ad apprezzare la compagnia l’una dell’altra: in fondo il tempo, in due, scorreva meglio. Scoprirono con sorpresa che entrambe collezionavano piume di picchio e che il loro cibo preferito era l’aglio orsino. Bevevano limonata fresca, ascoltavano la musica, preparavano squisite insalate. Non si stancavano mai di stare insieme.

Ma l’inverno si avvicinava e Formica era pensierosa. Come avrebbe fatto senza le nuove provviste? Vedendola preoccupata, Cicala decise di aiutarla. Non era molto brava in quel genere di cose, non le aveva mai fatte, ma si mise subito al lavoro e riuscì a riempire la dispensa e a tagliare legna in quantità.

Era l’ultimo giorno d’estate e Formica poté finalmente riprendere a camminare. Cicala invece si preparava a ripartire per il Caldo Sud.

“Addio”, disse Cicala. “Addio”, le rispose l’amica. Formica aveva un groppo in gola, ma si sforzò di non piangere.

La vita ricominciò come prima, Formica si rintanò nella sua casa piena di provviste. Era pronta ad affrontare l’inverno, aveva tutto ciò che le serviva, ma le mancava la compagnia della sua amica.

Un giorno ricevette

una cartolina. C’era scritto: Ciao!

Qui si sta bene, di aglio orsino non ce n’è, ma sugli alberi crescono dei frutti che ti piacerebbero tanto. Vieni?

Il mio indirizzo è: ultima casa a destra, Caldo Sud.

Cicala

Formica non sapeva che fare: lasciare la sua casa, le sue cose?

E poi lei non sapeva viaggiare!

Ma poi ripensò a Cicala, a tutti i suoi racconti, si fece coraggio e partì.

A casa non sono ancora tornate.

Formica e Cicala, due amiche che non ti aspetti!

All’inizio della storia, Formica e Cicala sembrano molto diverse. Infatti, Formica e Cicala non si sono mai piaciute.

• Secondo te, all’inizio della storia Formica e Cicala si conoscono davvero? Rispondi a voce. Il disegno alle pagine 126 e 127 ti può aiutare!

Formica e Cicala si conoscono: quando sono insieme si divertono, parlano molto e scoprono con sorpresa di avere molte cose in comune!

• Quali domande fai per conoscere meglio qualcuno? Insieme a un compagno o a una compagna continuate la lista di domande qui sotto.

Qual è il tuo cibo preferito?

Qual è il tuo sport preferito?

• Rispondi su un foglio alle domande qui sopra.

• Ora fai le domande del foglietto giallo alle tue compagne e ai tuoi compagni. Che cosa hai provato quando hai trovato qualcuno che ha risposto come te? Parla con chi ha risposto in modo diverso da te: scoprirai che è bello conoscere chi ha gusti e interessi diversi dai tuoi!

Tra Formica e Cicala nasce una bella amicizia…

• Osserva con attenzione il disegno alle pagine 134 e 135 e confrontalo con il disegno alle pagine 126 e 127. Poi, insieme a un compagno o a una compagna, rispondete a voce a queste domande:

- che cosa è cambiato?

- che cosa ve lo fa dire?

- quali indizi trovate nei disegni?

Cicala e Formica si aiutano l’un l’altra e fanno cose che non hanno mai fatto prima…

Formica è preoccupata perché non può sistemare le provviste per l’inverno. Cicala decide così di aiutarla. Non ha mai fatto questo tipo di lavori, ma si mette subito all’opera: riempie la dispensa di Formica e taglia molta legna.

• E Formica che cosa fa per Cicala? Cerca la risposta nelle ultime pagine della storia.

• Tu per aiutare un amico o un’amica hai mai fatto qualcosa che non avevi mai fatto prima? Che cosa hai provato dopo? Racconta:

Quando si fa amicizia è sempre difficile salutarsi...

• Osserva con attenzione i disegni e rispondi alle domande.

Come si sente

Formica quando Cicala parte per il Caldo Sud?

Che cosa te lo fa dire?

Come si sente

Formica quando prende la decisione di partire?

Come si sente Formica quando incontra di nuovo Cicala?

• Anche tu hai un amico o un’amica con cui hai condiviso momenti speciali? Racconta.

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