SORRIDOIMPARO LINGU 24 5 SCRITTURA

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MARIA CONDOTTA, ALFONSINA DE SANTIS

SCRITTURA

SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI

Direzione scientifica

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DANIELA LUCANGELI


Si ringraziano per la preziosa consulenza Stefania Melfi e Mila Zardo

ISBN 978889159382-5 © 2024 Rizzoli Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati Prima edizione: gennaio 2024 Ristampe 2024 2025 2026 2027 01 23 45 67 Stampato presso Poligrafici Il Borgo S.r.l. – Bologna (BO)

-S C FA

Contenuti digitali Progettazione: Fabio Ferri, Nicola Barzagli Redazione e realizzazione: EICON s.r.l., IMMAGINA s.r.l., Isabella Spagni, Lumina Datamatics, Silvia Sfrerruzza. Audio: IMMAGINA s.r.l.

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Coordinamento editoriale: Mauro Traversa Coordinamento redazionale: Magda Perricelli Redazione: Silvia Zignani Progetto grafico: Skako, Milano Copertina: Ka Communications Illustrazione di copertina: Gabriel Ignacio Cortina Elaborazione immagini e impaginazione: Skako, Milano Disegni: Clarissa Corradin, Martina Peluso, Anna Laura Cantone

L’Editore è presente su Internet all’indirizzo: http://www.rizzolieducation.it

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Il Gruppo di Ricerca di Leggo, sento, imparo • Scrittura 5 è costituito da: Direzione Scientifica: Daniela Lucangeli I testi sono a cura di: Maria Condotta, in collaborazione con Alfonsina De Santis

Progettazione editoriale di Leggo, sento, imparo – Scrittura 5 in collaborazione con Erickson. I contenuti per la didattica inclusiva sono a cura del gruppo di esperti della Ricerca e Sviluppo Erickson. Progetto di “Educazione alla cittadinanza”: • Testo: riduzione e adattamento del volume L'alleanza dei bambini di Pija Lindenbaum (traduzione di Samanta K. Milton Knowles), Terre di mezzo Editore. • Attività: Maria Condotta. Coordinamento editoriale: Francesco Zambotti e Chiara Golasseni. © 2024 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A. Via del Pioppeto 24, 38121 Trento www.erickson.it

Archivio Rizzoli Education. Inoltre: Getty Images © 2024; Lorenza Photography/Alamy Stock Photo © 2024 – pag. 71 L’Editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare. La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo è molto difficile evitare completamente inesattezze e imprecisioni. L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarli alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: supporto@ rizzolieducation.it I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza (http://www. bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it). Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milano, e-mail: autorizzazioni@clearedi.org. Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici dell’editore è certificato UNI EN ISO 9001.


INDICE

INIZIARE A SCRIVERE

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SCRITTURA CREATIVA

83

IO MI SENTO COSÌ E TU?

93

Il titolo

3

Trova l’ispirazione

4

Crea la storia

6

Usa le parole-legame

8

L’importanza dei dettagli

9

Le diverse sequenze

10

Arricchisci un testo

12

La fabula

13

Riassumere con titoli e sequenze

104

L’intreccio

14

Riassumere con le 5W

106

Il punto di vista

16

Scrivi con un altro punto di vista

18

Trova gli errori

20

Evita le ripetizioni

22

Correggi la punteggiatura

23

Il mio diario

RIASSUMERE UN TESTO

103

VERIFICA

CHE COSA HO IMPARATO?

108

PREPARATI ALL’INVALSI

Parte prima • TESTO A

110

Il gran viaggio di Agata STRATEGIE PER SCRIVERE

24

Parte prima • TESTO B

116

Vado a vivere in città

Il racconto storico

25

Il racconto giallo

31

Il racconto umoristico

38

Il racconto fantasy

43

Il racconto di fantascienza

50

Il testo poetico

57

L’ALLEANZA DEI BAMBINI

L’articolo di cronaca

70

(Terre di mezzo Editore)

123

Il testo argomentativo

76

Cittadinanza attiva • Libertà e diritti

142

RIFLESSIONE SULLA LINGUA

120

CITTADINANZA ATTIVA

In Guida insegnante: strategie e dettagli operativi per la didattica inclusiva.

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I niziare S crivere a

Pianificazione

Prima di scrivere

• Rifletti sul titolo proposto dall’insegnante o sull’argomento che hai deciso di sviluppare. • Fai una lista delle idee, cioè annota sotto forma di appunti tutto quello che ti viene in mente. • Rileggi la lista ed elimina le idee meno importanti o non adatte al testo. • Dai un ordine logico e cronologico alle idee in modo da avere una scaletta che svilupperai.

Scrittura

Mentre scrivi

• Applica la struttura adatta al tipo di testo che stai scrivendo (narrativo, descrittivo, poetico, regolativo, espositivo). • Scrivi il tuo testo tenendo presente la scaletta e sviluppando in modo approfondito ogni suo punto. • Presta particolare attenzione affinché la forma sia scorrevole e corretta dal punto di vista grammaticale.

Revisione

Dopo la scrittura

• Aggiungi, se necessario, le informazioni mancanti. • Sistema la costruzione delle frasi e controlla se ci sono delle ripetizioni. • Correggi gli errori grammaticali. • Controlla la punteggiatura. AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

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IONE OSSERVAZ


INIZIARE A SCRIVERE

Il titolo Nella fase di pianificazione di un testo è necessario, prima di tutto, avere un’idea generale dell’argomento. Per questo motivo, serve leggere e analizzare in modo attento il titolo del testo che ci viene chiesto di scrivere. Se invece abbiamo la libertà di scegliere di che cosa scrivere, prima di iniziare dobbiamo appuntarci l’argomento che andremo ad approfondire.

Ecco alcuni titoli: leggili con attenzione, poi sottolinea in ciascuno le parole più importanti che ti danno le indicazioni riguardanti l’argomento.

Racconta come hai trascorso le tue vacanze estive

Descrivi la tua scuola

Scrivi un testo che descriva le abitudini e i riti religiosi dei Cretesi Racconta in quale occasione hai provato una gioia incontenibile Confronta la tua risposta con quella di un tuo compagno o una tua compagna. Avete sottolineato le stesse parole? Discutetene in classe con l’insegnante. Rifletti e rispondi. • Il primo titolo ti chiede di elaborare un testo: realistico. regolativo. poetico. • Il secondo titolo ti chiede di elaborare un testo: fantastico. realistico. descrittivo. • Il terzo titolo ti chiede di elaborare un testo: espositivo. autobiografico. biografico. • Il quarto titolo ti chiede di elaborare un testo: realistico. regolativo. espositivo.

ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

Trova l’ispirazione Dopo aver letto e analizzato il titolo o la consegna, o aver trovato l’argomento generico di cui vogliamo scrivere, è necessario iniziare a raccogliere le idee.

RICORDO!

Ci sono diverse modalità per scegliere e riordinare le idee: lo storyboard, la scaletta, la mappa.

OSSERVARE La prima fonte di ispirazione per uno scrittore o una scrittrice è l’osservazione. Nella realtà intorno a te puoi osservare gli oggetti, le persone che compiono delle azioni, dei rumori, delle cose insolite... Se aguzzi la vista, di sicuro saprai notare i dettagli! Guardati attorno: che cosa vedi? Raccogli le idee e riportale nel riquadro con poche parole.

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ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

LEGGERE Scrittrici e scrittori spesso prendono ispirazione da altri testi che hanno letto, storie che hanno ascoltato, film che hanno visto. Leggi il brano seguente.

Lotta Combinaguai in bicicletta Astrid Lindgren, Lotta Combinaguai sa fare tutto, Mondadori

Mi P iace L eggere

Quando si è piccoli e la bicicletta è grande, è davvero difficile salire sui pedali. Ma Lotta ebbe fortuna. Qualcuno aveva messo una cassetta sul bordo del marciapiede. Filò via forte e veloce: eh già in via dei Combinaguai non si era mai visto nessuno andare così a razzo. – Frena! – strillò Lotta. – Frena! Ma la bicicletta non sapeva frenare e neanche Lotta. La bicicletta continuò a correre. Corse fino alla fine della discesa e andò a infilarsi dritto nella siepe davanti alla casa della signora Berg e la povera Lotta volò oltre la siepe e atterrò a capofitto in uno dei cespugli di rose. A quel punto lanciò uno strillo così acuto che, dentro la casa, la signora Berg fece un vero e proprio salto e sbucò con la testa dalla finestra, tutta spaventata. – Ma che accipicchia succede? Cosa fai Lotta? – Vado in bicicletta – rispose Lotta. – È il giorno del mio compleanno. – L’ho sgraffignata solo per poco. Giusto il tempo del tuo pisolino. Mi perdoni? – Certo – rispose la signora Berg – ma una bici così grande è pericolosissima per te. Proprio in quel momento vide arrivare il papà in fondo alla via. Che cosa si stava tirando dietro, se non una bicicletta? Una biciclettina giusta giusta per lei! Lotta la provò. Jonas le correva dietro tenendola, di punto in bianco lui mollò il sellino e Lotta continuò a pedalare alla perfezione. – Guarda lì! Sa andarci davvero, in bicicletta! – disse la mamma dalla finestra. – Certo che ci so andare! – strillò Lotta.

Quali idee per un tuo testo ti fa venire in mente questo brano? Scrivile sul quaderno, anche in disordine.

ORA PROVA TU! Ora che hai trovato le idee, scegli le più adatte e riorganizzale con ordine sul quaderno: scegli se utilizzare una mappa, una scaletta o uno storyboard. ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

Crea la storia È il momento di dare forma alle tue idee per mettere in scena i fatti da raccontare. Prendi spunto dalla chiaro, dalla mappa o dallo storyboard che hai utilizzato per l’esercizio a pagina precedente e, prima di tutto, poniti delle domande che ti aiuteranno ad avere chiara la storia che vuoi narrare. Visualizza gli elementi della tua storia rispondendo alle domande fra parentesi.

1. QUALCUNO (Chi è il/la protagonista?) ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................

2. VUOLE QUALCOSA (Che cosa vuole ottenere o fare il/la protagonista?) ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................

3. MA… (Qual è il problema/ostacolo/conflitto?) ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................

4. COSÌ... (Come prova a risolvere la situazione?) ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................

5. ALLA FINE... (Qual è l’esito dei suoi sforzi?) ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................

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ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE ORA PROVA TU! Segui lo schema seguente per iniziare a impostare le frasi che comporranno la tua storia.

Evento iniziale Come inizia la vicenda? ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................

Conseguenze e sviluppi Che cosa accade dopo? ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................

Reazioni e relazioni Quali emozioni, pensieri e stati d’animo provano i personaggi? ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................

Soluzione La vicenda come arriva alla conclusione? ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................

Ricordati che un testo deve essere come un giro sulle montagne russe: la narrazione inizia piano piano, poi il ritmo aumenta fino al punto culminante, il più alto, per poi diminuire lentamente avviandosi alla conclusione. Il testo deve variare il ritmo, altrimenti apparirà noioso e piatto. ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

Usa le parole-legame RICORDO!

Le parole-legame sono: e, o, ma, però, anche, quindi, pertanto, perciò, poiché, eppure, siccome, mentre, infatti, invece... Queste parole, in grammatica, si chiamano connettivi perché uniscono parole o frasi.

A questo punto puoi collegare tra loro le idee che hai sviluppato per ogni punto dello schema a pag. 7. Ricorda di utilizzare le parole-legame.

RICORDO!

La struttura del testo narrativo è formata da: inizio, in cui viene presentato l’argomento che sarà trattato, sviluppo, in cui viene elaborato l’argomento in tutti i suoi aspetti, e conclusione, in cui un fatto finale o una riflessione chiude la narrazione.

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INIZIARE A SCRIVERE

L’importanza dei dettagli Quando scrivi è importante fare attenzione alla costruzione delle frasi. Più dettagli significativi saprai inserire, più riuscirai a coinvolgere chi legge. Osserva come la stessa storia risulti via via più coinvolgente grazie all’aggiunta di alcuni dettagli.

LIVELLO 1

Amo il mio gatto, è molto buffo. LIVELLO 2

Amo il mio gatto Pif. È davvero molto buffo e divertente, soprattutto quando cerca di arrampicarsi sulla tenda, la mamma lo sgrida e lui cade con un tonfo. LIVELLO 3

Amo molto Pif, il mio gatto soriano, nero e bianco. Mi fa ridere come una matta quando si arrampica sulla tenda e, non appena la mamma alza la voce per sgridarlo, si spaventa e precipita al suolo con un tonfo. Sembra un gatto da circo!

Ovviamente non tutte le frasi nel tuo racconto dovranno essere così approfondite, ma spesso è importante fornire dettagli ed entrare nel vivo di ciò che racconti, per fare in modo che chi legge si senta parte di ciò che dici. ORA PROVA TU! Torna sulla storia che hai scritto a pagina precedente. Rileggi le frasi e, dove ti sembra opportuno, arricchiscile con dettagli coinvolgenti. AZIONE

STABILIZZ

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INIZIARE A SCRIVERE

Le diverse sequenze RICORDO!

Un testo narrativo è composto da quattro tipi di sequenze: • le sequenze narrative, in cui si narrano eventi e fatti; • le sequenze descrittive, in cui viene descritto un personaggio, un luogo, un oggetto...; • le sequenze dialogiche, in cui sono riportati i dialoghi tra i personaggi; • le sequenze riflessive, che rivelano i sentimenti e le riflessioni di un personaggio. Individua e sottolinea nel testo le diverse tipologie di sequenze. Usa per ciascuna di esse un colore diverso: verde per le sequenze narrative, azzurro per le descrittive, arancione per le dialogiche, viola per le riflessive. L’esercizio è avviato.

La partita di pallavolo Giuseppe Bordi, L’angelo della chat, Fabbri Editori

Mi P iace L eggere

Salì le scale per raggiungere il campo. La partita era già iniziata. – Greta! – esclamò meravigliato Diego, appena la vide. – Siediti. Lei si sedette in panchina, accanto alle compagne che non stavano giocando. In campo Eva e Alice cercavano di dare il meglio di sé. Ma Greta non guardava la partita, guardava gli spalti. I suoi compagni di scuola seguivano le azioni in campo, tutti tranne Marco, che non le toglieva gli occhi di dosso neppure un istante. Quando i loro sguardi s’incrociarono, lui alzò il pollice e le fece l’occhiolino. Poi Greta guardò i suoi genitori. Anche loro la fissavano e le sorridevano, ma i loro occhi erano pieni di lacrime. Quanto amore c’era in quelle lacrime, quante aspettative deluse, quanto dolore! Si alzò. – Mister – disse a Diego. – Se vuoi, io posso giocare.

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ZIONE

PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

– Allora preparati... entri subito! Ci fu la sostituzione e un boato del pubblico accompagnò il suo ingresso in campo. Greta si posizionò nella zona centrale, in ricezione. Le amiche le batterono il cinque e lei rispose con poca convinzione. Il senso di svuotamento non l’aveva ancora abbandonata, ma doveva reagire, voleva reagire per i suoi genitori, per i suoi compagni di classe, per Marco, per il suo allenatore e per le sue compagne di squadra. Voleva reagire per la bella realtà che le riempiva la vita ogni giorno. Le arrivò la palla e lei quasi non se ne accorse. La palla cadde ai suoi piedi! – Va bene, Greta! – la incitò l’allenatore. – Non preoccuparti e concentrati! Greta si concentrò e respinse la palla successiva, l’appoggiò bene per una compagna che l’alzò e permise a un’altra di schiacciarla. – Così! Greta abbozzò un sorriso. Voleva rispondere con decisione, ma faceva fatica. Il suo corpo era fiacco e poco reattivo. La palla cadde ancora ai suoi piedi. Le compagne le batterono il cinque e dagli spalti tutti cominciarono a gridare il suo nome. Il suo corpo si riempì di una nuova energia. E da quel momento iniziò la sua partita. Persero il primo set, ormai ampiamente compromesso, ma vinsero gli altri due. Vinsero la partita e vinsero il campionato. Greta fu portata in trionfo dalle compagne e fu festeggiata anche negli spogliatoi. Stava per raggiungere l’auto dei genitori quando Marco la chiamò. – Ehi! – esclamò. – Ora che sei famosa potrò parlarti solo in chat! – Non credo – rispose lei, con un sorriso malizioso. Lo raggiunse, gli diede un bacio sulla guancia e scappò via. – Questo non potrei mai dartelo in chat – gli urlò da lontano. – Vuoi mettere un bacio vero con un emoticon che fa smack? E il suo volto si aprì in un sorriso bellissimo. ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

Arricchisci un testo Leggi il titolo e le frasi, poi segui le indicazioni fra parentesi.

Una gita in montagna Un giorno, io e la nonna siamo andati a fare una gita in montagna: tutto sembrava meraviglioso intorno a me. ................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................

(Arricchisci il testo inserendo una sequenza descrittiva.) ................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................

In quel momento la nonna mi disse

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(Arricchisci il testo inserendo una sequenza dialogica.) ................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................

(Concludi il testo con una sequenza riflessiva.) ................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................

Confronta il tuo lavoro con quello di una compagna o di un compagno. Poi rileggi quello che hai scritto. Pensi di avere completato correttamente le richieste?

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INIZIARE A SCRIVERE

La fabula RICORDO!

La fabula è la narrazione dei fatti in ordine logico e cronologico. Il brano seguente è stato diviso in sequenze senza, però, rispettare l’ordine logico e cronologico. Prova tu a dare un ordine cronologico utilizzando la tecnica narrativa della fabula. Scrivi i numeri nei accanto a ogni sequenza.

La pianta delle pantofole

Mi Gianni Rodari, Fiabe lunghe un sorriso, Edizioni EL LP iace eggere Come va a finire? Amici, adesso andate avanti voi. Io non vi dico come è andata a finire la favola. Pensateci su e poi raccontatemi come immaginate il resto della favola. Salì sulla pianta per esaminare la cosa, e si accorse che le pantofole erano attaccate ai rami, insomma che le pantofole erano cresciute al posto delle mele. Il contadino Pietro andò un mattino nel suo frutteto con l’intenzione di cogliere delle mele. La pianta delle mele era in mezzo a un prato e, mentre si avvicinava, Pietro vide tra le foglie delle macchie di diversi colori: blu, giallo, rosa, viola. Pietro non credeva ai propri occhi. Si pizzicò forte una gamba per sentire se era sveglio. Non stava sognando. Considerò a lungo quelle belle e strane pantofole. Ce n’erano di tutti i tipi: con il fiocco, con la fibbia, con la doppia suola, con il pelo dentro… Che fare? “Diavolo”, pensò, “cosa sarà?” Giunto vicino alla pianta il mistero diventò chiaro: i rami e le foglie penzolavano in bell’ordine, dondolando al vento centinaia di pantofole. “A chi sarà venuto in mente di attaccare tante pantofole alla mia pianta?” si domandò Pietro.

Ora scrivi la conclusione sul quaderno. AZIONE

STABILIZZ

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INIZIARE A SCRIVERE

L’intreccio RICORDO!

Nella narrazione, l’ordine cronologico può essere interrotto: dal racconto di un evento accaduto prima (flashback) o che deve ancora accadere (flashforward/anticipazione). Quando l’autore o l’autrice decide di utilizzare il flashback o il flashforward, crea un intreccio di eventi. Individua e sottolinea nel testo, con colori diversi, le frasi che contengono il flashforward e il flashback.

Colti di sorpresa Tutto era pronto per la partenza! Io e i miei compagni e le mie compagne della classe, insieme all’insegnante, stavamo per salire sul pullman. Destinazione: il giardino botanico. Nessuno in quel momento avrebbe mai immaginato quello che sarebbe successo poco dopo l’arrivo: un grande temporale ci avrebbe colti di sorpresa e impreparati, facendoci bagnare tutti quanti... anche l’insegnante! In pullman, ignari di tutto ciò, cantavamo allegramente, raccontavamo barzellette e ridevamo insieme alla maestra; in quel momento ci ricordammo della gita dell’anno precedente, quando allo zoo, davanti al recinto dei lama, uno di questi sputò colpendo uno dei nostri compagni. A quel punto, la voce dell’autista ci annunciò che eravamo giunti a destinazione.

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AZIONE STABILIZZ


INIZIARE A SCRIVERE Completa i testi seguendo le indicazioni fra parentesi.

Quel mattino in classe il maestro stava facendo una lezione di Geografia, tutti eravamo concentrati e attenti. Nessuno di noi immaginava quello che sarebbe successo dopo: (inserisci un’anticipazione) ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................

Gli alunni e le alunne, ignari di tutto ciò, continuavano ad ascoltare con interesse l’insegnante.

Un pomeriggio Isabella si trovava in casa, stava giocando in camera sua. All’improvviso sentì un cigolio... Quel rumore le fece tornare alla mente (inserisci un flashback) ............................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

(Che cosa fece ritornare al presente la protagonista del racconto?) .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

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INIZIARE A SCRIVERE

Il punto di vista Leggi il brano.

I pantaloni lunghi Mi P iace Mario Lodi, Il mistero del cane, Giunti Junior L eggere Questa storia incomincia un giorno di Natale di tanti anni fa, quando io avevo dieci anni e non volevo indossare i pantaloni lunghi. I pantaloni e la giacca nuova me li aveva fatti mia madre: mi aveva preso le misure, aveva comperato la stoffa di un bel grigio-azzurro, aveva tagliato e cucito e ora erano lì sulla sedia, accanto al letto. La mamma insisteva che li mettessi perché diceva che ero già grande, ma io non volevo. – Non li metto! – ripetevo. Non volevo entrare nel mondo dei grandi perché i grandi, pensavo, non giocano mai, lavorano e basta. Noi bambini invece, con le braghette corte estate e inverno, correvamo nei campi, saltavamo le pozzanghere e i graffi sulle ginocchia guarivano subito all’aria. La mamma era lì davanti a me, paziente ma decisa. – Svelto, che presto suonano le campane della messa grande! Aveva i pantaloni in mano. – Almeno provali! – disse lei con gentile fermezza. E me lo disse in un modo che non potei fare a meno di allungare le gambe. E lei me le infilò nei pantaloni. Poi lasciai fare tutto a lei: mi infilò la camicia nuova, abbottonò, tirò la cintura al punto giusto, mi fece indossare la giacca e mi accompagnò davanti allo specchio. – Perfetto – disse. Prese dall’armadio il “chiribiri” blu e me lo mise in testa sulle ventitré. – Guarda che bello che sei. Sembri un damerino! – esclamò.

chiribiri: tipo di cappello. sulle ventitré: molto inclinato.

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ZIONE

PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

Quando si scrive, spesso si considera il punto di vista di un solo personaggio. A seconda di come si guardano le cose, queste possono apparire molto diverse.

Riscrivi il testo dal punto di vista della mamma tenendo in considerazione le seguenti indicazioni: • la mamma cuce i pantaloni per il figlio; • la mamma è decisa a farglieli indossare; • la mamma è orgogliosa nel vedere il figlio vestito in modo elegante.

Questa storia incomincia un giorno di Natale di tanti anni fa, quando mio figlio aveva dieci anni e non voleva indossare i pantaloni lunghi. I pantaloni e la giacca nuova li avevo cuciti io: gli avevo preso le misure, avevo comperato la stoffa di un bel grigio-azzurro, ....................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

Scrivi con un altro punto di vista Leggi il brano, sottolinea i termini specifici del calcio e cerca il loro significato, se già non lo conosci.

United contro Cosmo Mi P iace Mario Desiati, Con le ali ai piedi, Mondadori L eggere È il giorno di United contro Cosmo. Mister Michele assegna a ciascuno il proprio compito. Lucia dovrà correre e cercare un compagno smarcato; se Tonio ha il pallone può tirare solo nel caso in cui non abbia avversari davanti, altrimenti lo deve passare a un compagno libero. Devono seguire gli schemi di gioco. Tonio e Lucia si guardano negli occhi, sono un po’ tesi e spaventati, si fanno il cinque e scendono in campo. Lucia è a suo agio, indossa le scarpe con i tacchetti e quando calcia il pallone quello arriva lontano, così lei prova a fare una cosa che non ha mai fatto. È a dieci metri dalla linea del calcio d’angolo, dribbla uno degli avversari e fa un lancio che attraversa tutta l’aria di rigore. Tonio guarda sospettoso, era in buona posizione, ma era marcato da due giocatori. Poi si accorge di Andrea, solo dall’altra parte del rettangolo. Andrea ha tutto il tempo di stoppare e mirare; è un tiro preciso non tanto forte, ma quanto basta a superare il portiere del Cosmo. Il pallone però batte contro il palo e si ferma a pochi centrimenti dalla linea della porta. Tonio si avventa con tutte le energie che ha, ma con lui anche gli avversari, e in un groviglio di gambe e braccia riesce ad arrivare sul pallone però non a farlo entrare in rete. Tonio tocca due volte la palla, poi scivola a terra. Se si rialza, darà il tempo ad altri difensori di recuperare, se invece la passa indietro ad Andrea avranno ancora qualche chance di segnare. E così, con un ultimo sforzo, con la punta del piede spinge quel pallone verso la maglia rossa che accorre e tira con tutta la forza che ha. – Gooooool!

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NTO ALLENAME


INIZIARE A SCRIVERE

Ha segnato qualcuno che ora è abbracciato da tutti i compagni. Anche Tonio vuole abbracciare Andrea. Quando il mucchio di compagni libera il marcatore, si accorge che a fare gol non è stato Andrea, ma Lucia. – Grazie, Tonio, senza di te non avrei mai segnato! – Lucia corre ad abbracciare anche lui. L’arbitro fischia la fine della partita. Tonio sorride: – Senza di te non avremmo mai vinto.

Cambia il punto di vista: riscrivi il testo come se a raccontare fosse Mister Michele, tenendo in considerazione le frasi presenti.

È il giorno di United contro Cosmo, è arrivato il momento in cui assegno i ruoli: .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................

Vedo, a un certo punto, che Tonio e Lucia si guardano negli occhi: .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................

–.............................................................................................................................................................................................................................................. Gooooool! – Vedo che ha segnato qualcuno che è abbracciato da tutti i compagni: .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................

NTO ALLENAME

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INIZIARE A SCRIVERE

Trova gli errori RICORDO!

Una volta completato il testo è necessario dedicare tempo e attenzione alla sua revisione. Non accontentarti di dare solo una lettura veloce, ma prenditi tutto il tempo necessario per rileggere accuratamente ciò che hai scritto e verificare che sia chiaro e comprensibile. Leggi il testo e sottolinea gli errori.

Nella nuova città

Mi P Anna Lavatelli, Dove ti porta un bus, Giunti L iace eggere Ero apena arrivato in quella citta e quello è il primo giorno di scuola dopo il traslocco. Cualunque altro genitore, per esenpio, avrebbe concesso qualche giorno di respiro ai propri figli, prima di spedirgli a scuola come pacchetti postali. ma mia madre non era fatta di quela stoffa, lei non conosceva i “ma” e i “se”. E questo valeva per se stessi e tutti quelli che la circondavano, e me in particolare. Doveva essere stata una sergente maggiore in una delle sue vite precedenti, o la superiora di un convento, o la diretrice di un carciere di massima sicuressa. Forse di più l’ultima che ho detto. – Il modo migliore per entrare in aqua è direttamente dal tranpolino – aveva detto, non appena ci eravamo installati nellappartamento. – Ti butti subito e non ci pensavi più. Quindi, domani puoi già cominciare. E mentre facevamo colazione, aveva già sgranato il suo rosario di racomandazioni: “non fare il musone come al solito”, “cerca di trovarti in fretta nuovi amici”, “sii più aperto con le persone”, “tira fuori la grinta” e via di questo passo.

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AZIONE STABILIZZ


INIZIARE A SCRIVERE

Era facile per lei, che non ci metteva niente ad attaccar botone con la giente e non poteva capire dove fosse il problema che avevo io, con tutti i cambi a qui mi aveva costretto per il suo lavoro e con tutti i compagni e compagne a cui mi era toccato dire addio, praticamente a ogni ciusura di anno scolastico. Sarebbe stato giusto ricordarglielo, ma mi guardavo bene dal farlo, per non risciare che ricominciasse da capo un’altra volta con le sue critiche. Finita la predica, aveva voluto accompagnarmi fino alla fermata dello squolabus e mi si era piazzata a fianco: voleva vedermi salire a bordo. Le avevo detto di andarsene, che non avevo bisogno di una baglia e c’e la potevo fare da solo. – Guarda che per te si fa tardi – le o fatto notare. – Ho detto che resto e resterò. RICORDO!

È importante controllare che il tuo testo sia corretto nella grammatica, cioè che rispetti le regole dell’ortografia, della morfologia e della punteggiatura. Ora riscrivi le parole sbagliate in modo corretto. ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................

AZIONE

STABILIZZ

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INIZIARE A SCRIVERE

Evita le ripetizioni RICORDO!

Il testo è coerente o coeso quando si usano nel modo corretto i pronomi che sostituiscono i nomi di persone, animali e cose evitando di fare ripetizioni.

Leggi il messaggio che Giulio ha inviato a Lorenzo.

Ciao Lorenzo Volevo dirti che oggi sono andato alle giostre e alle giostre ho incontrato Luca e con Luca sono salito su lla nostra giostra preferita. Po i siamo andati a fare la pesca dei cigni e abbiamo pesc ato 10 cigni. Infine siam o andati a prendere le caram elle e ci siamo presi 2 sa cchetti di caramelle per ciascuno . Ci siamo divertiti tanto, peccato che tu non ci fossi! Speriamo che tu la prossim a volta potrai venire con noi.

Leggendo il testo avrai visto che ci sono delle ripetizioni. Riscrivi il testo usando i pronomi adatti. ................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................

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AZIONE STABILIZZ


INIZIARE A SCRIVERE

Correggi la punteggiatura RICORDO!

Un testo è coeso quando vengono inseriti in modo corretto i segni di punteggiatura. I segni di punteggiatura sono molto importanti quando si scrive: a volte una virgola mancante o messa in un posto sbagliato cambia il senso della frase. Leggi il testo e aggiungi i segni di punteggiatura e le lettere maiuscole dove è necessario.

Salvare il pianeta dalla plastica Eleonora Denago, Consigli per salvare il pianeta, Internazionale Kids, dicembre 2020

Mi P iace L eggere

Secondo le stime dagli anni Cinquanta del secolo scorso a oggi abbiamo prodotto più di otto miliardi di tonnellate di plastica circa il 60 per cento di quella plastica si è trasformato in rifiuti finendo disperso nell’ambiente e arrivando a inquinare gli oceani oppure è stato abbandonato in una discarica solo il 9 per cento di questa enorme produzione è stato riciclato eppure a stabilire quando un prodotto diventa spazzatura perdendo così il suo valore siamo noi: perché allora non allungarne la vita per quanto riguarda gli imballaggi, un modo semplice ma che riduce il nostro impatto sull’ambiente e allo stesso tempo permette di risparmiare è conservare i flaconi dei prodotti per l’igiene personale e della casa che avete finito per riempirli di nuovo dai rivenditori di detersivi sfusi alla spina basterà poco tempo per rendervi conto di quanto un’attenzione così piccola permetta di ridurre tantissimo la produzione di rifiuti in plastica della famiglia e di quante bottiglie e confezioni in perfette condizioni gettiamo via ogni mese dal detersivo per i piatti al flacone dello shampoo o del docciaschiuma facendo diventare “monouso” della plastica che di utilizzi ne potrebbe garantire molti di più in fondo uno dei motivi per i quali è diventata così popolare è proprio la sua resistenza

AZIONE

STABILIZZ

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S trategie

per

S crivere

Ogni tipologia testuale ha le sue caratteristiche e peculiarità come vedrai nelle prossime pagine, ma per produrre un testo ben fatto devi sempre rispettare la strategia delle 3C. Qualsiasi sia il tuo testo, infatti, deve sempre essere: coerente, coeso e corretto.

COERENTE Per essere coerente, deve sviluppare tutti i suoi elementi (l’argomento, la storia, le opinioni dei personaggi ecc.) in modo logico, utilizzando un ordine preciso. Le informazioni, infatti, non devono essere in contraddizione tra loro, o riportate alla rinfusa.

COESO Per essere coeso, deve presentare le frasi e i concetti uniti e collegati tra loro attraverso l’uso di connettivi, rispettando la punteggiatura e utilizzando le parole in modo corretto.

CORRETTO Per essere corretto, deve rispettare le regole grammaticali, ortografiche e sintattiche, permettendo a chi legge un’esperienza di lettura piacevole.

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IONE OSSERVAZ


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

R acconto S torico

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

Il racconto storico racconta di personaggi storici, reali o di fantasia, che compiono azioni inventate da chi scrive, o di fatti e avvenimenti ambientati in luoghi reali e in una precisa epoca storica. Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 28 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi della scrittrice.

Quanto pesa il mio cuore? Teresa Buongiorno, Il mio cuore e una piuma di struzzo, Adriano Salani Editore, Milano 2007

Anubi prese il mio cuore. Lo vedevo pulsare fuori di me, nelle sue mani. Maat con un gesto lieve sfilò dalla propria corona la piuma di struzzo e la mise su un piatto della bilancia. Sull’altro piatto, Anubi posò il mio cuore. C’era un grande silenzio. Un silenzio innaturale. Le mie tempie pulsavano, mi scoppiava la testa. – Ora si vedrà se hai mentito... Il mormorio saliva dagli dei che facevano corona attorno a Osiride, come in un coro greco di tragedia. E di lato, la Grande Divoratrice era pronta, a fauci spalancate: testa di Coccodrillo, corpo d’ippopotamo, criniera di Leone. Non c’era vita eterna per chi avesse un cuore pesante. E io lo sentivo, quanto pesava il mio cuore. Anche se non mi batteva più in petto e pulsava sulla bilancia di Maat, vedevo che il mio cuore era pieno di nostalgia per la vita perduta, per il sole, gli amici, le risate terrestri. Sarei stata punita perché volevo tornare sulla Terra, perché non mi piaceva quell’Aldilà. Avete mai avuto un incubo? Un terribile incubo che vi ha tolto il respiro, strozzandolo in petto? E invece...

L’argomento di cui tratta il testo è subito chiaro, grazie agli elementi specifici di un preciso periodo storico, quello dell’antico Egitto. Gli oggetti, i personaggi e gli ambienti sono ben descritti, e ci fanno subito immaginare di trovarci nell’antico Egitto.

La narratrice coinvolge direttamente chi legge, che si sente parte della storia, come se stesse assistendo con i suoi occhi alla vicenda.

VAI ALLE PAGG. 28-30 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto storico

La bilancia restò in perfetto equilibrio. In perfetto equilibrio. Il mio cuore pesava quanto una piuma di struzzo. La piuma di Maat. – Hai diritto alla vita eterna – dichiarò Osiride, solenne, e subito Thot registrò il verdetto. Confusamente appresi che avrei potuto splendere tra le stelle, oppure continuare il viaggio sulla barca del Sole, o anche vivere nella pace del Campo delle Offerte, dove tutto era come sulla Terra, ma dieci volte meglio: il grano cresceva più alto, era bello ridere, l’amore era delizioso, mille servi avrebbero lavorato per me... sempre che mia madre si fosse ricordata di deporre nella mia tomba le statuine che li rappresentavano. Thot annotava le decisioni di Osiride su alcune tavole. Horus verificò. Avevo diritto alla vita eterna. Avrei ricevuto un salvacondotto: mi veniva concessa la possibilità di accompagnare ancora Ra nel suo viaggio. Ra non era più il vecchio Ariete cadente: era Kephri, lo scarabeo, il simbolo del Sole che sorge, della vita che rinasce.

L’evento descritto, quello della pesa del cuore, è un elemento caratterizzante dell’ambientazione e fa entrare chi legge ancora di più nella storia.

Si intravedeva il chiarore dell’alba. La nostra barca avanzava sul fiume di sabbia. Bastet, la dea gatto, con dei miagolii feroci metteva in fuga gli ultimi nemici. Nut, la notte, ci salutava all’ultimo passaggio. Vedevo le colline. Dietro di loro c’era il mondo dei viventi, che attendevano il sorgere del Sole. – Eccomi – diceva Ra. – Le mie membra sono in pace. Le mie carni sono integre. Salute a voi, umani... Io vi illumino con i miei raggi e caccio le vostre tenebre... Era un uomo nel pieno delle forze, con la testa di uno scarabeo. Alle nostre spalle i dannati morivano sui pali della tortura, bruciavano nelle caldaie sorvegliate dai cobra, ma Ra neppure li vedeva, quei poveretti. Aveva salutato Osiride, che restava nell’Oltretomba, e spingeva dinnanzi a sé il disco solare. Sorgeva il Sole. Iniziava un nuovo giorno. E tutto ricominciava da capo... Ma non per me.

Le descrizioni sono brevi ma efficaci, aiutano a immaginare i luoghi e a vedere con i propri occhi la scena.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto storico

SCEGLIERE UN ARGOMENTO INTERESSANTE Come per tutte le storie, anche quando se ne scrive una di carattere storico è necessario scegliere un argomento interessante. Puoi iniziare scegliendo un argomento storico che ti appassiona, ti incuriosisce e di cui vorresti sapere di più. Potrebbe essere un evento, le azioni compiute da una figura storica o un periodo specifico.

I TRUCCHI

del mestiere

Il tuo interesse personale renderà il processo di scrittura più coinvolgente per te e per chi leggerà, e farai meno fatica a trovare le idee.

ORA PROVA TU! Chiudi gli occhi e pesca nella tua memoria qualche argomento storico che ti interessa: puoi pensare a ciò che hai studiato in questi anni a scuola o a qualcosa che hai letto o sentito in altre occasioni. Poi scrivi nella tabella quello che ti viene in mente, segui l’esempio. Argomenti storici che mi interessano, mi appassionano o mi incuriosiscono

Il tempo dei Fenici

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Tra tutti gli argomenti che hai scritto, ora scegline uno, quello che ti sembra più adatto per un racconto.

RICREARE GLI ELEMENTI SPECIFICI DI UN’EPOCA STORICA Nel racconto che hai letto alle pagg. 25-26 è evidente che la vicenda è ambientata nell’antico Egitto. Gli oggetti, i personaggi e l’ambientazione descritti aiutano a contestualizzare la storia. Infatti, affinché il tuo testo sia credibile e ben costruito è necessario che tutti gli elementi siano coerenti con il periodo storico in cui hai scelto di ambientare il tuo racconto. Per questo devi fare una ricerca approfondita sulle abitudini, sulle caratteristiche e sugli ambienti distintivi dell’epoca.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

S T R AT E G

IE

Il racconto storico

Tengo la M ente A ccesa

Puoi utilizzare libri, documenti storici, video e risorse online affidabili. Annota le informazioni chiave e tienile pronte per quando dovrai costruire la struttura del tuo racconto. Osserva gli elementi caratterizzanti dell’argomento proposto: “Il tempo dei Fenici”.

Il tempo dei Fenici Ambienti

Personaggi

Oggetti

Eventi Possibili

deserti

mercanti

gioielli: collane, orecchini, anelli ecc.

furti di materiali

foreste di cedri

schiavi e schiave

stoffe, porpora

naufragi o guerre

templi religiosi

artigiani e artigiane

navi

feste religiose

porti

poeti

oggetti in vetro, ceramica, legno

scoperte geografiche

ORA PROVA TU! Ora scrivi nella tabella l’argomento storico che hai scelto a pag. 27 e poi completa le colonne. ...................................................................................................................................................................................................................................................................

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Ambienti

Personaggi

Oggetti

Eventi Possibili

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto storico

Osserva come gli elementi della civiltà fenicia sono stati inseriti all’interno di questo racconto.

Il vecchio marinaio Mi

Manuela Piovesan, Mare in burrasca… porpora in tasca, P iace Ardea Editrice L eggere

– Sono qui mamma... sono salvo! – disse finalmente Ettore, riprendendosi. – Ho fatto un sogno davvero molto strano. Un vecchio mercante mi diceva, lisciandosi la barba lunga e arruffata, di mettere a macerare i molluschi con le stoffe: “Da quei recipienti aperti sotto il Sole usciranno le preziose stoffe color porpora che vestiranno i sovrani di tutto il mondo, perciò fai meno lo schizzinoso. Questo profumo inebriante, che fa vibrare le mie narici, è oro per le mie tasche”. – Io mi tappavo il naso con una molletta da bucato per evitare che il fetore si impossessasse del mio cervello, mentre lui mi diceva di fare meno lo schizzinoso perché quell’odore avrebbe impreziosito le stoffe. Poi mi trovavo a remare su una nave sballottata dalle onde: era una nave molto lunga e molto larga. Ho sentito che la chiamavano “gaulos” per via del suo scafo rotondo. – Anche la poppa era tondeggiante e terminava con una decorazione a forma di pesce, mentre la sua prua raffigurava la testa di un cavallo. Sullo scafo, in prossimità della prua, erano dipinti o scolpiti, non so esattamente, due grandi occhi che dovevano permettere alla nave di vedere la rotta e, nello stesso tempo, incutere timore ai nemici. Ci saranno stati più di venti uomini a bordo, ma credo che ce ne fossero altri nella zona di poppa. […] Mi urlavano di remare più veloce e di spostare poi anfore colme di olio e vino. Erano Fenici e mi dissero che avremmo raggiunto Cartagine. Sottolinea nel brano con colori diversi ambienti, personaggi, oggetti ed eventi tipici del periodo storico in cui è ambientata la vicenda.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto storico

SCEGLIERE IL TEMA PRINCIPALE Ora che hai stabilito il periodo storico e alcuni elementi che ti saranno utili nella narrazione, devi pensare al cuore del racconto, cioè il tema che vuoi trattare, ciò di cui vuoi parlare veramente. Attorno a questo poi costruirai le vicende, l’ambientazione e i personaggi. Leggi la breve presentazione del libro da cui è tratto il brano precedente e prova a dedurre da essa il tema principale.

Ettore e Mattia sono protagonisti di un sogno storico, una vera rarità. Si trovano a vivere e condividere avventure al tempo dei Fenici senza averne avuto la minima intenzione. Forse è la passione della Storia che li unisce anche in campo onirico, tanto che Mattia si raffigura un fatto ed Ettore ne sogna il prosieguo. Un’amicizia che si rinsalda attraverso piccole e grandi difficoltà vissute in classe e attraverso il sonno. Una narrazione che migra dal piano della realtà a quello della fantasia passando per una zona grigia ancora inesplorata. È da lì che la matassa comincia a dipanarsi per intrecciare racconti e personaggi della civiltà della porpora fino ad assumere talvolta i contorni di un “giallo”.

INSIEME è PIÙ FACILE Se non abbiamo letto il libro, possiamo solo provare a dedurre quale sia il tema principale. In questo caso, al centro della vicenda potrebbe esserci il tema dell’amicizia tra i due protagonisti. Tu che cosa ne pensi? Confronta la tua opinione con quella dei tuoi compagni e delle tue compagne.

ORA SCRIVI TU! Dopo aver messo insieme gli elementi dell’argomento storico che hai scelto e aver individuato il tema principale che vuoi trattare, scrivi sul quaderno una breve presentazione del tuo racconto. È importante che sia abbastanza breve, che incuriosisca chi legge e lo inviti alla lettura. Ricordati che è una bozza e puoi metterci mano tante volte per migliorarla. Successivamente, per pianificare il tuo racconto, potrebbe esserti utile organizzare le idee in una scaletta, uno storyboard o una mappa, come hai imparato in classe quarta e ripassato a pagg. 4-5.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

R acconto G iallo

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

Il racconto giallo è incentrato su un caso da risolvere. Chi legge viene coinvolto nelle indagini per giungere allo scioglimento della vicenda. Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 48 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi dello scrittore.

La collana scomparsa Maurice Leblanc, Arsène Lupin. Ladro gentiluomo, traduzione di Pierdomenico Baccalario, BUR Ragazzi

Il padrone di casa dovette riassumere i fatti suo malgrado. Floriani ascoltò, rifletté, fece alcune domande e mormorò: – Bizzarro... ma non mi sembra un caso così difficile da risolvere. Il conte scrollò le spalle. Noi altri, invece, interrogammo il cavaliere. – In genere, per risalire all’autore di un crimine o un furto, occorre determinare come sia stato commesso. In questo caso è molto semplice, secondo me, dato che non ci troviamo davanti a svariate ipotesi, ma a una sola certezza, che è la seguente: il ladro poteva entrare soltanto dalla porta della camera o dalla finestra del guardaroba. E, dato che non si apre da fuori una porta chiusa a chiave, è sicuramente entrato dalla finestra. – Era chiusa, e l’hanno ritrovata chiusa – ricordò monsieur de Dreux. – Per fare questo – continuò Floriani, ignorando l’interruzione – gli è bastato costruire un ponte, un’asse, una scala, tra il balcone della cucina e il davanzale della finestra, e... – Vi ripeto che la finestra era chiusa! – esclamò il conte, spazientito. Questa volta Floriani dovette rispondere. Lo fece con la più grande pacatezza, come se un’obiezione tanto insignificante non lo turbasse affatto. – Voglio credere che lo fosse, ma non c’è un vasistas? – Come lo sapete? – C’è quasi sempre nei palazzi di quest’epoca. E poi deve essere per forza così, perché altrimenti il furto sarebbe inspiegabile. – In effetti ce n’è uno, ma è chiuso, come la finestra. Non ci abbiamo nemmeno fatto attenzione.

Già nelle prime righe ritroviamo gli elementi caratteristici del racconto giallo: il conte è vittima di un furto e il detective, in questo caso il cavaliere, deve determinare chi è il ladro interpretando una serie di indizi.

Nello svolgimento del racconto giallo sono fondamentali le domande che aiutano chi si occupa del caso ad andare a fondo e scoprire nuovi dettagli, rendendo il ritmo della narrazione incalzante e tenendo col fiato sospeso chi legge.

VAI ALLE PAGG. 48-50 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto giallo

– E avete sbagliato. Perché, se lo aveste notato, avreste sicuramente scoperto che era stato aperto. – E come? – Suppongo che, come tutti gli altri, si apra mediante un filo di ferro intrecciato, con un anello all’estremità inferiore. – Sì. – E questo anello, forse, pendeva nello spazio tra la finestra e il baule? – Si, chiaro, ma non capisco... – In questo modo. Attraverso una fessura praticata nella piastrella, il ladro, con l’aiuto di un qualsiasi strumento, ipotizziamo un’asticella di ferro con un gancio, ha potuto afferrare da fuori l’anello, tirare e aprire. Il conte ridacchiò: – Perfetto, perfetto! Avete risolto tutto in un attimo! Vi dimenticate solo una cosa, caro signore: non c’è alcun foro nella piastrella. – Deve esserci. – Se ci fosse l’avremmo visto. – Per vedere bisogna guardare, e nessuno, secondo me, ha guardato. La traccia esiste, è materialmente impossibile che non esista, lungo la piastrella, o meglio, nella fuga tra una e l’altra, in senso verticale, ovviamente. Il conte si alzò, poi si avvicinò a Floriani: – Nessuno ha messo piede nel guardaroba, da allora. – In questo caso, signore, forse potreste verificare se la mia spiegazione concorda con la realtà. –Voi non avete visto nulla, non sapete nulla, e andate contro tutto ciò che abbiamo visto e sappiamo. Floriani non sembrò far caso all’irritazione del conte, e replicò, sorridendo: – Santo cielo, signore, sto solo cercando di vederci chiaro. Se mi sbaglio, dimostratemelo. – Lo farò subito. Confesso che la vostra convinzione... Monsieur de Dreux borbottò ancora qualche parola, dopodiché uscì. Alla fine il conte comparve nel vano della porta. Era pallido, agitato. Con voce tremante, disse ai suoi amici: – Vi chiedo perdono, ma le rivelazioni di questo signore sono così impreviste... non avrei mai pensato... Sua moglie gli chiese, impaziente: – Cosa hai trovato? Lui balbettò: – Una fessura c’è, davvero... nel punto che mi ha indicato...

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Un elemento ricorrente nei racconti gialli è la capacità di osservazione e di attenzione ai dettagli che di solito ha chi risolve il caso.


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto giallo

Quindi, con un gesto brusco, afferrò il braccio del cavaliere e sbraitò: – E ora proseguite... che cosa è successo quella notte, secondo voi? Floriani si liberò dalla sua presa e continuò: – Il ladro, sapendo che madame de Dreux sarebbe andata al ballo con la collana, ha approfittato della vostra assenza per montare la passerella. Vi ha sorvegliati dalla finestra, vi ha visti nascondere il gioiello e andare a dormire. A quel punto, ha tirato l’anello. – Va bene, ma il vasistas è troppo distante dalla maniglia della finestra per poterla afferrare. – Se non ha potuto aprire la finestra, è entrato dal vasistas. – Non esiste uomo abbastanza magro da entrare là dentro. – Se l’apertura è troppo stretta per un uomo, vorrà dire che è stato un bambino. Non mi avete detto che la vostra amica Henriette aveva un figlio? – Sì, un mocciosetto di nome Raoul. – Allora è molto probabile che a commettere il furto sia stato Raoul. – E che prove avete? – Che altre prove vi servono? Ce ne sono quante ne volete! Per esempio...

Quando gli indizi portano verso una pista risolutiva, non basta chiedersi chi è stato a commettere il crimine, ma si cerca di andare a fondo per capire il come e il perché. Spesso si fanno delle ipotesi per vedere se tutti i dettagli coincidono.

CREARE IL CASO Il racconto giallo ha una struttura ben definita e al suo interno ritroviamo elementi ricorrenti. Per costruire una vicenda efficace è fondamentale la fase di pianificazione del testo, in cui dovrai scegliere tutto ciò che verrà inserito nella tua storia. Leggi l’esempio. AMBIENTAZIONE

Dove è ambientata la storia?

In un palazzo a Venezia.

CRIMINE

Quale crimine è stato commesso?

Il furto di una collana.

COLPEVOLE

Chi ha commesso il crimine?

Il maggiordomo.

MOVENTE

Perché ha commesso il crimine?

Perché voleva rivedendere il gioiello.

ARMA

Quale arma ha utilizzato?

/

INDIZI

Quali indizi ci sono?

Le impronte, un testimone.

VITTIMA

Chi è la vittima?

Una signora anziana.

DETECTIVE

Chi porta avanti l’indagine?

Il detective Brian.

NARRATORE/ NARRATRICE

Chi narra la vicenda?

Il detective Brian.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto giallo

ORA PROVA TU! Ora prova tu: segui le domande guida e completa la tabella per iniziare a pianificare la tua storia. AMBIENTAZIONE

Dove è ambientata la storia?

CRIMINE

Quale crimine è stato commesso?

COLPEVOLE

Chi ha commesso il crimine?

MOVENTE

Perché ha commesso il crimine?

ARMA

Quale arma ha utilizzato?

INDIZI

Quali indizi ci sono?

VITTIMA

Chi è la vittima?

DETECTIVE

Chi porta avanti l’indagine?

NARRATORE/ NARRATRICE

Chi narra la vicenda?

I TRUCCHI

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del mestiere

Sei tu che crei la storia e, quindi, conosci tuti i dettagli della vicenda. Per coinvolgere chi legge e tenerlo sulle spine, dovrai scegliere le modalità migliori per svelare i vari elementi, mantenendo la suspence ma senza annoiare.

CREARE L’INTRECCIO DI EVENTI Nel racconto giallo, l’ordine della narrazione è particolare: non sempre la vicenda viene presentata in ordine cronologico, ma solitamente inizia con il racconto del crimine. Poi, con attenzione ai dettagli e svelando gli indizi un po’ per volta, chi narra ricostruisce la vicenda fino a svelare del tutto l’accaduto, smascherando il/la colpevole e dando a chi legge tutte le risposte alle domande che il testo ha creato.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto giallo

Osserva come è possibile strutturare la vicenda di un racconto giallo stravolgendo l’ordine cronologico dei fatti.

L’omicidio di Caren 1

Mentre Caren va in barca, Jack, nascosto tra i cespugli, le spara.

2

Jack nasconde la pistola e va alla festa di compleanno di Melany.

3

Un pescatore trova il cadavere in riva e chiama la polizia.

4

Il detective inizia le indagini e Melany viene arrestata.

5

Grazie agli indizi viene ricostruita la vicenda e si scopre il vero colpevole.

Se volessi iniziare la vicenda dal ritrovamento del cadavere, potresti cominciare il racconto così:

Era l’alba, la rugiada copriva ancora l’erba e tutto attorno regnava un silenzio assoluto. Mentre lanciava la sua lenza nell’acqua, un brivido gli percorse la schiena. Qualcosa non andava. Gli uccelli avevano smesso di cantare e l’aria era carica di una strana tensione. Fu allora che notò un oggetto galleggiante che si stava avvicinando lentamente alla riva. Il vecchio Sam, il pescatore più esperto della città, si avvicinò cautamente e, quando la sagoma galleggiante arrivò abbastanza vicina alla riva, vide con orrore una mano pallida emergere dalla massa d’acqua.

Se, invece, ritenessi l’interrogatorio di Melany l’inizio perfetto, potresti iniziare così:

La stanza d’interrogatorio era cupa e fredda, una sola luce bianca gettava ombre sinistre sulle pareti grigie. Al centro del tavolo di metallo sedeva Melany Bite, una donna di mezza età con i capelli rossi disordinati e gli occhi infossati. Era stata accusata di omicidio e le prove sembravano schiaccianti. Dall’altra parte del tavolo, il detective Dean la scrutava attentamente. Aveva una cartelletta aperta davanti a sé con le foto della scena del crimine.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il Ilracconto raccontostorico giallo

ORA PROVA TU! Completa la tabella riportando in ordine cronologico i fatti della vicenda che vuoi raccontare nel tuo racconto giallo. Poi scegli da quale iniziare a narrare la vicenda. 1

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2

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3

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4

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5

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Se volessi dare inizio alla vicenda con ......................................................................................................................., potrei cominciare così: ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................

Se invece penso che l’inizio perfetto sia ..................................................................................................................................., potrei cominciare così: ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto giallo

IDEARE I PERSONAGGI RICORRENTI Nei racconti gialli ci sono alcuni personaggi ricorrenti, come chi conduce l’indagine, il/la colpevole e la vittima, che è stata uccisa, ha subito un furto o una truffa. ORA PROVA TU! Ricollegati ai fatti che hai scritto nella tabella alla pagina precedente e delinea le caratteristiche dei personaggi che li vivono. Aiutati con un disegno e, nella casella accanto, raccogli le idee che ti aiuteranno poi a dar vita ai tuoi personaggi. IL/LA COLPEVOLE ....................................................................................................................................... ....................................................................................................................................... ....................................................................................................................................... .......................................................................................................................................

LA VITTIMA ....................................................................................................................................... ....................................................................................................................................... ....................................................................................................................................... .......................................................................................................................................

CHI CONDUCE L’INDAGINE ....................................................................................................................................... ....................................................................................................................................... ....................................................................................................................................... .......................................................................................................................................

ORA SCRIVI TU! Ora che hai raccolto tutti gli ingredienti, puoi iniziare a lavorare sulla bozza del tuo racconto giallo. Ricordati le strategie che hai approfondito in queste pagine e cerca di applicarle nella stesura del testo.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

R acconto U moristico

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

Il racconto umoristico racconta delle storie divertenti e comiche, con lo scopo di far ridere chi legge. Le vicende buffe e bizzarre possono essere realistiche o fantastiche, lunghe o brevi come le barzellette. Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 68 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi degli scrittori.

Ops! Che disastro! Pierdomenico Baccalario, Alessandro Gatti, Ciccio Frittata, Edizioni EL

La prima cosa che Ciccio udì fu una voce stranamente familiare. Incredibilmente simile a quella di nonno Lello. – Che meraviglia, Baba! I barattoli sono pronti? – stava dicendo. In quel momento Ciccio ebbe un terribile presentimento che si trasformò in una terribile certezza. Nonna Baba aprì la porta, tirò lo spago e fece muovere di scatto la sedia di Panettone, che come previsto reagì con un miagolio selvaggio e le volò addosso in una tempesta di artigli. La nonna strillò, con Panettone avvinghiato ai capelli, e barcollò un passo all’indietro verso nonno Lello, che reggeva un’enorme pentola di conserva di pomodoro. Nonna Baba si aggrappò al gilet del nonno con tutte le sue forze, per non cadere. Peccato che a quel punto fu nonno Lello a perdere l’equilibrio. Ondeggiò paurosamente agitando un pentolone colmo della salsa di pomodoro appena preparata dalla signora Balduzzi. E quando perse definitivamente l’equilibrio, il pentolone volò per aria, abbattendosi poi di schianto sul pavimento. Un liquido denso e rossastro inondò il corridoio. – Attento, Lello! – lo supplicò nonna Baba, con Panettone ancora saldamente ancorato ai capelli. – Attento un coooorno! – sbraitò il nonno, cercando ancora di recuperare l’equilibrio. E ce l’avrebbe di certo fatta, se non fosse scivolato sulla melmosa salsa della signora Balduzzi. Le pantofole del nonno schizzarono come pattini su una lastra di ghiaccio.

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VAI ALLE PAGG. 68-70 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

L’autore fin da subito ci dà degli indizi per farci capire che la situazione prenderà una piega divertente.

La comicità della vicenda viene sottolineata da un crescendo sempre maggiore delle conseguenze delle azioni dei personaggi.


STRATEGIE PER SCRIVERE

– Oh! – gemette il poverino, proiettandosi con decisione sulla vetrinetta dei ninnoli. Ciccio chiuse gli occhi. Sentì come un’esplosione. Cinquant’anni di collezione di fragilissimi angioletti, margheritine e uccelletti di cristallo volarono in un colpo solo per tutta la stanza. Ma il più crudele di tutti, un passerotto di cristallo, rotolò davanti ai piedi della signora Balduzzi, appena sbucata sulla porta. – Ma che sta succedeeeeeee... – fece in tempo a domandarsi, prima che la suola della sua scarpa incontrasse lo spietato passerotto di cristallo. La signora Balduzzi, che portava con sé un secondo pentolone pieno di passata di pomodoro, si ritrovò con le gambe che mulinavano nel vuoto. Lasciata la presa del pentolone, lo buttò per aria. E quello, dopo un lungo capitombolo, le ripiovve in testa, coprendola da capo a piedi della sua rinomata passata. Il fragore fu assordante. E fu seguito da un silenzio ancora più irreale, rotto solo dai miagolii indispettiti di Panettone che sciaguattava nella conserva di pomodoro e dai lamenti dei tre vecchietti. Nonna Baba giaceva a faccia in su, le braccia e le gambe a croce, come una farfalla trafitta dallo spillo di un entomologo. Nonno Lello era ancora abbrancato alla vetrinetta dei ninnoli. Della signora Balduzzi si sentiva l’eco della voce attutita dal pentolone.

La descrizione della vicenda è accurata, con i colpi di scena e la velocità di azione fino al silenzio dopo il disastro, tanto che sembra di vedere la scena.

Ciccio doveva ammettere che qualcosa era andato storto. Ebbe però la prontezza di spirito di recuperare lo spago con cui aveva legato la sedia e di nasconderselo in tasca prima che qualcuno potesse dargli la colpa dell’accaduto. Quindi andò in soccorso dei nonni. – Ci penso io! Nonna Baba! Nonno Lello! State tranquilli! Adesso vi aiuto io!

Nel finale viene svelata la responsabilità di Ciccio, che rende la vicenda ancora più comica.

IE S T R AT E G

Tengo la M ente A ccesa

Scrivere un testo umoristico non è facile: quando ti appresti a farlo ricordati che per ottenere l’effetto comico, oltre alla narrazione di una vicenda divertente, è necessario utilizzare un linguaggio preciso, scegliendo le giuste parole, inserire elementi divertenti, non scontati, e gestire la giusta lunghezza del racconto.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto umoristico

CREARE LA SITUAZIONE Nei racconti umoristici spesso vengono narrate una o più situazioni comiche in cui capita qualcosa ai personaggi e, con un effetto a catena, si sviluppano conseguenze sempre più divertenti. All’inizio vengono dati piccoli suggerimenti che aiutano a prevedere che cosa accadrà, e il crescendo comico della vicenda aiuta chi legge a immedesimarsi nella vicenda e divertirsi. Pensa a quali situazioni consideri comiche, osserva gli esempi e completa tu la tabella.

Qualcuno rovescia qualcosa

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Qualcuno cade

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ORA PROVA TU! Nel racconto che hai letto alle pagine 38-39 la comicità è data da una concatenazione di eventi divertenti. Ottieni lo stesso effetto collegando due o tre delle situazioni comiche che hai scritto nella tabella.

S T R AT E G

IE

La comicità spesso viene ottenuta con il rovesciamento del punto di vista. Pensa, per esempio, se fosse il gatto a raccontare la vicenda che hai letto: l’effetto sarebbe davvero comico.

Tengo la M ente A ccesa

ORA PROVA TU! Pensa a come si potrebbe rovesciare il punto di vista di queste vicende per rendere il tutto più comico e divertente. Aggiungi un’altra situazione a tuo piacimento. Situazione

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Come la rendo più comica? Chi la racconta?

La maestra rovescia il secchio delle pulizie che era in corridoio.

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Il signor Puzzone si fa scappare un disgustoso rutto in faccia a Rosamund.

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Il racconto umoristico

STRATEGIE PER SCRIVERE

UTILIZZARE UN LINGUAGGIO DIVERTENTE Nei racconti umoristici viene utilizzato un linguaggio particolare, ricco di battute, giochi linguistici, espressioni divertenti ed errori che fanno ridere chi legge.

I TRUCCHI

del mestiere

Quando cerchi delle idee per scrivere un racconto umoristico, poniti queste domande e immedesimati nella testa di chi leggerà il tuo testo: che cosa ti fa ridere? Chi ti fa ridere? Per quali motivi? Immagina quali parole o espressioni ti fanno ridere e scrivile di seguito. ........................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................

Perché ti fanno ridere? Qual è il motivo? ...........................................................................................................................................................................................................................................................

Ora chiedi alla tua compagna o al tuo compagno di banco se queste espressioni fanno ridere anche lei o lui. Se è così, approfondite insieme il motivo per cui risultano comiche. ........................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................

Quali altre parole o espressioni fanno ridere i tuoi compagni e le tue compagne di classe? Scrivile di seguito. ........................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................

ORA SCRIVI TU! Ora che hai capito quali sono le tecniche per ottenere un buon effetto comico, puoi iniziare a lavorare sulla bozza del tuo racconto umoristico.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto umoristico

INVENTARE BARZELLETTE Esistono anche testi umoristici molto brevi, che usano il rovesciamento della situazione, l’accostamento di termini particolari, la stranezza della vicenda come elementi per far ridere. Si tratta delle barzellette! Solitamente hanno pochi personaggi, poche azioni e pochi dettagli: vanno dritte al punto. Leggine alcune.

Geronimo Stilton. Le più belle barzellette del mondo, Mondadori Libri Spa per il marchio Piemme

Mi P iace L eggere

GENTILEZZE La mamma si accorge che la piccola Sara tarda a prepararsi per andare a scuola e le chiede il motivo. La piccina risponde: – Ho pensato di rimanere a casa oggi, così la maestra può stare un po’ tranquilla...

CAMBIO NOME Una bambina si confida con l’amica. – Pensavo di chiamarmi Elisa, ma ormai sono due anni che i miei genitori mi chiamano solo “Piantala”!

LA TRUFFA DEL FRATELLINO – Papà, perché il nonno non ha i denti e ha pochi capelli? – domanda Alice. – Perché è anziano. Alice guarda preoccupata il suo fratellino di pochi mesi. – Ma allora hanno imbrogliato te e la mamma! Vi hanno dato un bambino dell’età del nonno! E tu conosci qualche barzelletta? Scrivine una qui. ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

ORA SCRIVI TU! Inventa tu una barzelletta, scrivila sul quaderno e poi raccontala alla classe!

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

R acconto Fantasy

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

Nel racconto fantasy i personaggi compiono imprese eroiche perché il Bene trionfi sul Male. Sono presenti creature magiche che intervengono nella storia in qualità di aiutanti o antagonisti. A volte si verificano trasformazioni, sparizioni o apparizioni improvvise di persone o cose. Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 90 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi dello scrittore.

La vigilia del compleanno Tim Bruno, Ossidea. La città del cielo, Adriano Salani Editore, Milano 2011

– Sei tu David Dream? – chiese una voce così profonda che sembrava provenire dal regno dei morti. Era un uomo di alta statura, vestito con un abito grigio scuro e un lungo cappotto che gli arrivava fin quasi ai piedi. Indossava uno strano cappello e si appoggiava su un bastone da passeggio con l’impugnatura a forma di testa di drago. I suoi occhi azzurrissimi scintillavano sotto le sopracciglia folte. – Undici anni fa tuo padre mi ha consegnato questa, pregandomi di dartela solo oggi, alla vigilia del tuo dodicesimo compleanno.

L’undicesimo compleanno del protagonista è il momento che dà l’avvio alla vicenda.

L’uomo estrasse dalla tasca del cappotto una busta sgualcita, con un sigillo di ceralacca rossa, e la porse al ragazzo. – Se fossi in te, David Dream, non ne parlerei con nessuno. Non tutti sanno vedere oltre la nebbia che ci circonda – disse muovendo la testa del drago nell’aria. Con le mani tremanti per l’emozione, David estrasse un piccolo biglietto e lo lesse al ritmo del proprio cuore.

L’inizio dell’avventura fantasy coincide con l’arrivo di una lettera, in cui subito viene svelato l’obiettivo e il luogo di ambientazione.

Buon compleanno, figlio mio. Quella che porti al collo è la chiave per la Terra di Arcon. Cerca la porta nel tempo che si è fermato e non dimenticare mai che la realtà è invisibile agli occhi. Robert Dream, tuo padre. VAI ALLE PAGG. 90-92 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Fu allora che tutto ebbe inizio. In un angolo della stanza si accese una piccola luce, non più intensa della fiammella di una candela. Mentre il giovane la fissava con gli occhi sbarrati e il cuore in tumulto, la luce divenne più forte e si allargò a formare un grande anello scintillante. – Ma che cos...? Improvvisamente, un fuoco d’artificio scaturì dall’anello di luce e, trascinandosi dietro una scia di scintille color dell’oro, schizzò nella camera con una tale forza che sbatté contro il muro e cadde sul pavimento. “Forse ho sognato” pensò, “forse è solo la mia immaginazione”. Ma prima che potesse convincersi, udì un suono debole e terrificante. Il giovane rabbrividì: era il rumore inconfondibile di un respiro affannato. Si avvicinò piano, impugnando la torcia con entrambe le mani e puntandola davanti a sé. Quel che vide subito dopo lo lasciò di ghiaccio. Una creatura minuta giaceva ansimante sul pavimento e lo fissava con gli occhi sbarrati; David restò pietrificato dalla paura e dalla sorpresa. Mentre lo illuminava, quell’essere cercò di alzarsi in piedi, forse nel tentativo di sottrarsi alla luce, ma subito ricadde a terra; appariva stremato. Il ragazzo rimase per alcuni lunghi istanti a fissarlo, incredulo, finché una parola prese forma nella sua mente. – E... Elfo! Il racconto fantasy solitamente si svolge in un lungo tempo e ha bisogno di ampio respiro per sviluppare tutta la vicenda. Se pensi alle più famose storie fantasy, come Harry Potter, Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit ecc., esse si sviluppano in molti libri e la vicenda è molto complessa e strutturata. In queste pagine possiamo iniziare a muovere i primi passi approfondendo alcuni elementi più importanti del genere.

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Il racconto fantasy

La magia comincia a essere rivelata, attraverso luci, scintille ed elementi fantastici.

Da subito compare la prima creatura magica, che fa entrare chi legge ancora di più nell’atmosfera fantastica.


Il racconto fantasy

STRATEGIE PER SCRIVERE

CREARE UN MONDO MAGICO Molte saghe fantasy all’inizio della storia presentano la mappa del mondo magico in cui è ambientata la vicenda, per aiutare chi legge a orientarsi e avere un riferimento visivo a cui poter tornare durante la lettura. Per progettare il mondo magico in cui si svolgerà il tuo racconto fantasy, è importante pensare quali caratteristiche ha e come è costruito il tipo di ambiente dove vuoi far agire i tuoi personaggi. Osserva i diversi elementi nella mappa della famosa saga Le cronache di Narnia, di Clive Staples Lewis.

ORA PROVA TU! Immagina un’ambientazione possibile per un racconto fantasy e disegna la mappa del tuo mondo magico.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto fantasy

AGGIUNGERE LA MAGIA Ogni racconto fantasy è caratterizzato da elementi magici specifici. Quale tipo di magia caratterizza il mondo che hai disegnato a pag. 45? Per delinearla, aiutati con le domande seguenti. • Che tipo di magia c’è? ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................

• Tutti i personaggi la possiedono? ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................

• Come la si ottiene? (Si nasce con la magia, la si ottiene grazie a qualcosa...) ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................

• La si può perdere? Donare? Scambiare? ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto fantasy

INVENTARE CREATURE FANTASTICHE Per inventare le creature fantastiche che popolano il tuo mondo, puoi pensare a quelle che già conosci come elfi, orchi, maghe ecc. e prendere spunto da esse. Ma puoi anche aggiungerne e inventarne altre con le caratteristiche che preferisci. ORA PROVA TU! Scegline tre, disegnale e scrivi accanto le loro caratteristiche fisiche e psicologiche. ....................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto fantasy

FAR LOTTARE IL PROTAGONISTA PER IL BENE Nei racconti fantasy il protagonista spesso lotta per il Bene del suo mondo, compiendo imprese eroiche e sconfiggendo i personaggi che si contrappongono al suo obiettivo.

ORA PROVA TU! Pensa a quali potrebbero essere il/la protagonista e l’antagonista del tuo racconto fantasy, in linea con gli elementi che hai scelto in precedenza. Disegnali e descrivi le loro caratteristiche. PROTAGONISTA Nome: .............................................................................................................................................................................. Età: ...................................................................................................................................................................................... Scopo, che cosa vuole fare: ................................................................................................................. ....................................................................................................................................................................................................

Chi lo/la aiuta: ....................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

Il suo carattere in 4 aggettivi: ........................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

ANTAGONISTA Nome: .............................................................................................................................................................................. Età: ...................................................................................................................................................................................... Scopo, che cosa vuole fare: ................................................................................................................. ....................................................................................................................................................................................................

Chi lo/la aiuta: ....................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

Il suo carattere in 4 aggettivi: ........................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

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Il racconto fantasy

STRATEGIE PER SCRIVERE

ORA SCRIVI TU! Scrivi una breve presentazione di un racconto fantasy che contenga gli elementi che hai creato in queste pagine, dando a chi legge molti indizi sulla vicenda, ma senza svelare troppo. Leggi l’esempio che si riferisce al testo che hai letto alle pagg. 43-44.

Alla vigilia del suo dodicesimo compleanno, David Dream riceve una lettera che cambierà per sempre la sua vita. Seguendo le indicazioni contenute nel messaggio, il ragazzo trova “la porta nel tempo che si è fermato”. D’un tratto una creatura fantastica, ferita e sofferente, irrompe nella sua camera attraverso un varco di luce. Pronunciando parole incomprensibili di una lingua sconosciuta, passa al giovane il testimone di una missione disperata. Il ragazzo suona il taharan, il corno magico che la creatura aveva al collo, e viene proiettato in un luogo misterioso e selvaggio: la Terra di Arcon. David dovrà intraprendere un lungo viaggio per raggiungere la Città del Cielo e salvare il regno degli elfi dal sanguinario esercito di Kahòs; ma un segreto terribile accompagna il giovane della specie degli esseri umani.

AZIONE

STABILIZZ

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

R acconto Fantascienza di

RICORDO!

Il racconto di fantascienza è un testo narrativo fantastico che mescola elementi scientifici con elementi fantastici. I personaggi sono in genere alieni, extraterrestri, robot o esseri umani come scienziati/e, astronauti/e o persone comuni.

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 108 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi dello scrittore.

La vita sul pianeta blu Andri Snær Magnason, La storia del pianeta blu, Iperborea 2007

C’era una volta, nello spazio, un lontanissimo pianeta blu. A prima vista sembrava solo una normale sfera blu, tanto che astronomi e astronauti non gli avevano dedicato che qualche rapida occhiata. Una volta al giorno, in un’orbita circolare, una luna compiva un giro intorno al pianeta, il sole sorgeva e tramontava, la brezza faceva ondeggiare l’erba e i fiori e dalle alte montagne le cascate si buttavano giù in gole profonde. Nel cielo vagavano le nuvole, dietro cui brillavano le stelle. Le terre erano di ogni forma e dimensione e intorno a ciascuna c’era un mare che a volte era uno specchio azzurro e altre volte era così agitato e grigio che le onde, rovesciandosi sulla riva, ricadevano sulla sabbia in migliaia di goccioline.

L’autore ci presenta l’ambientazione e ci permette di immaginare il luogo dove si svolge la vicenda.

Ma c’era una cosa che rendeva quanto mai singolare il pianeta blu: ci vivevano solo bambini. Ovviamente piante e animali non mancavano, ma per il resto c’erano soltanto bambini, bambini di ogni genere, anche strani, come quello che vedi allo specchio. Erano più di cento, i bambini: insomma, innumerevoli. Siccome sul pianeta blu non abitavano adulti, i bambini erano completamente liberi. Nessuno gli diceva cosa fare. Vivevano senza regole: mangiavano quando avevano fame, dormivano quando erano stanchi e giocavano sempre indisturbati. Non che così si vogliano criticare gli adulti, sia chiaro: ce ne sono anche di simpatici.

Viene subito svelata la particolarità del pianeta e, quindi, il punto centrale della storia.

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VAI ALLE PAGG. 108-110 DEL TUO LIBRO DI LETTURE


STRATEGIE PER SCRIVERE

Ma allora, ci si chiederà, da dove venivano i bambini? Come facevano a moltiplicarsi? Non diventavano mai adulti? Come facevano a nascere, se non c’erano adulti sul pianeta? La risposta è semplice: nessuno lo sa. Per una qualche ragione incomprensibile era come se avessero nel cuore un’inesauribile fonte della giovinezza, tanto che quei bambini potevano avere anche centinaia d’anni.

Lo scrittore esplicita le domande che sicuramente si pone chi sta leggendo. In questo modo fa capire che alla fine tutto avrà un senso, invogliando a proseguire nella lettura.

Le avventure sul pianeta blu erano infinite. In alcune terre si potevano inseguire al buio sciami di lucciole fosforescenti o ci si poteva arrampicare sugli scogli per tuffarsi giù nel tiepido mare. In altre si potevano raccogliere conchiglie sulla spiaggia e guardare le tartarughe marine che andavano a deporre le uova a riva. C’erano scogliere a strapiombo dove si posavano gli uccelli e lingue di ghiacciaio che scivolavano in mare con fragorosi scricchiolii. Crescevano boschi verde chiaro e popolati di pappagalli e tigri che poi la sera, nell’ora in cui uscivano i lupi, diventavano verde cupo, finché non si tingevano di un verde quasi nero di notte, quando si svegliavano i pipistrelli e tra i rami tessevano le loro tele i ragni dalle zampe pelose. Una volta all’anno accadeva un fatto prodigioso. Un raggio di sole penetrava nello stretto passaggio di una grande grotta sul monte Luce. Era una grotta piena di farfalle addormentate. Così, quando il raggio arrivava a illuminare tutte quelle ali variopinte, era un vero miracolo. Le farfalle si risvegliavano dal letargo. Prima battevano le ali adagio e poi, una dopo l’altra, uscivano all’aria aperta e si inseguivano tutto il giorno per il pianeta. Poi tornavano nella grotta, si addormentavano e per un anno non si svegliavano più. Il volo delle farfalle era la più grande meraviglia del pianeta blu e quello era un giorno di grande gioia. I bambini si sdraiavano a pancia in su a guardare l’aria riempirsi di farfalle di tutti i colori.

L’ambientazione viene descritta con cura: nella mente di chi legge si sono già formate molte immagini. Il lessico è infatti molto dettagliato e curato: tutto sembra molto realistico, anche se è chiaro che la vicenda è fantascientifica.

Ma questa e tutte le altre avventure erano poca cosa in confronto a quella raccontata in questa storia. Qui si racconta l’avventura di gran lunga più strana, più bizzarra a cui un bambino del pianeta blu potesse mai immaginare di prendere parte.

Lo scrittore fa capire subito che sta per iniziare un’avventura particolare, e lascia chi legge sulle spine.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto di fantascienza

CREARE LA GIUSTA AMBIENTAZIONE Come avrai intuito dal brano alle pagg. 50-51, nei racconti di fantascienza è fondamentale che l’ambientazione sia specifica e dia importanza al tipo di storia che si vuole raccontare. Quando una persona sceglie di leggere un libro o un racconto di fantascienza, fa una sorta di patto con lo scrittore o la scrittrice: si impegna a credere possibile tutto ciò che viene narrato e, dall’altra parte, lo scrittore o la scrittrice deve rendere credibile quanto racconta. In quali ambientazioni potrebbe svolgersi un racconto di fantascienza? Raccogli le idee e riportale di seguito.

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SCEGLIERE IL TEMA PRINCIPALE Spesso l’idea per un racconto di fantascienza nasce dalla critica o da un’esagerazione di una situazione che esiste realmente, come gli sviluppi della tecnologia, la scoperta di nuovi pianeti, la diffusione di epidemie ecc. Secondo te, qual è l’idea che ha innescato la storia che hai letto a pagg. 50-51? Qual è la scintilla che si è accesa nella mente di Andri Snær Magnason?

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INSIEME è PIÙ FACILE Confronta la tua opinione con quella dei tuoi compagni e delle tue compagne.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto di fantascienza

ORA PROVA TU! Pensa ora a un’idea che potrebbe dare vita al tuo racconto di fantascienza: quale potrebbe essere? Osserva gli esempi e completa la tabella.

Un pianeta in cui vivono solo bambini e bambine che sono liberi di fare ciò che vogliono. Una navicella spaziale con astronauti e astronaute arriva su un pianeta sconosciuto. ................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................

S T R AT E G IE

Tengo la M ente A ccesa

Le situazioni che hai immaginato nella tabella precedente, possono dar vita al tuo testo. Ma lo sviluppo della storia partirà da un imprevisto, un problema, una situazione da risolvere. Una tecnica che ti permette di immaginare modalità nuove per lo sviluppo della storia, che hai già incontrato in classe quarta, è quella di domandarti “E se...?”. Partendo dalle situazioni dell’esercizio precedente, o inventandone di nuove, prova a completare le tabelle qui sotto. Tema principale

E se...?

C’è un pianeta che ospita solo bambine e bambini.

E se un giorno arrivasse una persona adulta?

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto di fantascienza

USARE UN PUNTO DI VISTA INASPETTATO In alcuni racconti di fantascienza, può capitare di trovare la descrizione di qualcosa di comune, a volte reale o per noi scontata, fatta in modalità sorprendente, nuova, diversa, perché il punto di vista di chi descrive è inaspettato. Osserva come in questo brano il bambino, che non ha mai visto un’astronave, la descrive a modo suo.

Pete incontra Danoid Valerie Wyatt, Un Terrestre ai raggi X, Editoriale Scienza

Mi P iace L eggere

– Uau, stupendo! La cosa se ne stava lì ferma sul marciapiede dietro il baracchino dei gelati. Era luccicante e aveva più pulsanti di un videoregistratore. Pete allungò un braccio per premerne uno. Immediatamente si sentì una voce, gentile ma meccanica, che disse: – Non toccare, per favore! “È sicuramente un nuovo tipo di antifurto”, pensò Pete. – Non un antifurto parlante, – disse la voce – un Danoid. Pete arretrò d’un balzo. Brrr! Quello era capace di leggerti nel pensiero! Sentì i capelli che gli si rizzavano sulla testa. – Danoid da pianeta Memo – proseguì la voce. “Sì, giusto” pensò Pete. “E allora io sono Pinocchio”. – Piacere di conoscerti, Pinocchio – disse l’alieno. I suoi bulbi oculari indipendenti uscirono dalla testa e ondeggiarono graziosamente su due steli flessibili. Pete non si curò di rimediare all’equivoco. – Danoid vorrebbe studiare un corpo terrestre. I bulbi oculari stavano scrutando Pete da diverse angolazioni. – Ma neanche per idea! Ci fu una lunga pausa. La voce della macchina disse: – Collabora e potrai fare un giro sulla nave spaziale di Danoid. Pete sapeva benissimo che non si devono accettare passaggi in auto da sconosciuti. Nessuno però gli aveva mai parlato di astronavi. E poi, fra due settimane avrebbe dovuto consegnare una ricerca sul corpo umano. Forse l’alieno gli poteva dare qualche idea geniale. Così, tirato un profondo respiro, Pete diede un’occhiata intorno, tanto per assicurarsi che nessuno lo vedesse intento a parlare con un alieno, e alla fine disse: – Affare fatto.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto di fantascienza

I TRUCCHI

del mestiere

Far vedere a chi legge le situazioni da un punto di vista inedito rende ancora più sorprendente e fuori dal comune la vicenda. Se rovesciassimo il punto di vista presente nel brano che hai appena letto? Pensa, per esempio, a come descriverebbe le scarpe del bambino l’alieno che non le ha mai viste.

ORA PROVA TU! Scegli tre elementi comuni da descrivere in modo originale, da un diverso punto di vista. Osserva l’esempio e poi prova tu. Che cosa?

Un orologio

Chi descrive?

Descrizione

Un alieno

Quello che gli esseri umani chiamano orologio, è un oggetto assai bizzarro. È composto di vari materiali e spesso viene legato al polso. La parte superiore ha un vetro trasparente e all’interno si muovono strane linee, sempre allo stesso modo. Gli esseri umani devono amare molto questo oggetto perché passano la giornata guardandolo continuamente, eppure non ci appare mai niente di nuovo. Ne ho visti molti, anche appesi ai muri, piccoli, grandi o particolari, ma nessuno mi sembra davvero interessante. ...............................................................................................................................................................................................................

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto di fantascienza

ORA SCRIVI TU! Pensa ora a un’avventura ambientata in un mondo nuovo, o nel futuro, che contenga gli elementi che abbiamo affrontato in queste pagine e inizia la bozza del tuo testo. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... 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Tengo la M ente A ccesa

IE S T R AT E G Ricorda che per poter scrivere un vero racconto di fantascienza è necessario documentarsi bene sulle nuove scoperte scientifiche, astronomiche o sugli sviluppi della robotica e dell’informatica. Potrai continuare a cimentarti su questa tipologia testuale anche nei prossimi anni, approfondendo brani sempre più complessi.

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AZIONE STABILIZZ


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

Il

Testo Poetico

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

I testi poetici sono capaci di parlarci attraverso un ritmo particolare e grazie a un alternarsi di suoni e pause, sanno toccare corde particolari in chi le legge. I poeti e le poetesse cercano le parole giuste, ma allo stesso tempo anche i silenzi necessari, perché è proprio nello spazio vuoto che chi legge mette le proprie emozioni, il proprio vissuto e pezzi di sé. Ricordi la poesia che hai ascoltato a pag. 130 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerla con gli occhi del poeta.

Sento Roberto Piumini, Quieto patato, Nuove Edizioni Romane

Sento il vento. Ha dentro semi di suono. Li posa e riposa nelle orecchie segrete dove sole e pensiero sono insieme. Quei semi di suono lentamente crescono

in musiche rumori voci immense e dolci. In conchiglie cresce rumore di mare. Poi torna in vento. Sento soffi freschi asciugare i rumori tagliare foglie alla musica e al suono fino al silenzio.

L’autore della poesia ha scelto di suddividerla in questi versi non per lavorare sulla rima, ma per dare vita a ciascuna parola. Proviamo ora a leggere lo stesso testo così:

Sento il vento. Ha dentro semi di suono. Li posa e riposa nelle orecchie segrete dove sole e pensiero sono insieme. Quei semi di suono lentamente crescono in musiche rumori voci immense e dolci. In conchiglie cresce rumore di mare. Poi torna in vento. Sento soffi freschi asciugare i rumori tagliare foglie alla musica e al suono fino al silenzio. Secondo te ha lo stesso effetto scritto così?

No

VAI ALLE PAGG. 130-132 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

IL RESPIRO DELLA POESIA Nella poesia scritta tutta di seguito a pag. 57 manca respiro, manca quello spazio bianco che poetesse e poeti di solito lasciano, andando a capo e suddividendo in versi e strofe il componimento. Leggi con cura questo testo: è una poesia a cui è stata tolta la suddivisione in versi fatta dall’autrice.

Mi P iace L eggere

Hai in te Ilaria Rigoli, A rifare il mondo, Bombiani

Hai questo in te: l’uragano, una canzone, una paura. Hai questo in te: proprio in fondo agli occhi la notte e l’aurora. E poi d’improvviso tremi. E ti passa sopra come un’ombra. Hai questo in te, che non sai stare fermo oppure t’incanti. Hai questo in te, che io non saprò mai, io non so cos’è ma tu ce l’hai.

ORA PROVA TU! Pensa a come suddividere la poesia in versi e strofe. Quali parole andranno a capo? Ce ne saranno alcune che stanno da sole in un verso? Leggi e rileggi molte volte, anche ad alta voce, per capire dove, secondo te, vanno le pause e scrivi qui sotto come te la immagini. ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ...............................................................................................

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

Guarda ora com’è la poesia originale.

Hai in te Hai questo in te: l’uragano, una canzone, una paura. Hai questo in te: proprio in fondo agli occhi la notte e l’aurora. E poi d’improvviso tremi. E ti passa sopra come un’ombra. Hai questo in te, che non sai stare fermo oppure t’incanti. Hai questo in te, che io non saprò mai, io non so cos’è ma tu ce l’hai.

Assomiglia alla tua oppure è molto diversa? ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................

Quale ti piace di più? ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................

Avrai percepito l’importanza del silenzio e delle pause nelle poesie, di quello spazio bianco che fa respirare le parole e dona significati nuovi. Serve sempre che nelle poesie ci sia uno spazio vuoto che dia respiro, così che ciascuno/a possa riempirlo con qualcosa di sé.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

I TRUCCHI

Il testo poetico

del mestiere

Prova ad ascoltare il ritmo del tuo respiro per qualche minuto, gli spazi vuoti che crea e quelli che riempie d’aria. Prova a chiudere gli occhi. Che cosa senti? Che cosa immagini? Scrivi le parole che rappresentano ciò che senti e immagini.

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ORA SCRIVI TU! Usa le parole che hai scritto per creare un breve componimento. Ricordati di inserire silenzi e spazi vuoti. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

IL LINGUAGGIO POETICO Il linguaggio poetico è ricco di immagini, ritmo e musicalità; utilizza le parole in modo originale e creativo, arricchendole di significati e creando accostamenti particolari. Ogni poesia è in grado di creare immagini diverse nella testa di chi le legge, che assapora in modo personale le parole scelte dal poeta o dalla poetessa. Leggi la poesia e poi realizza un disegno nello spazio sotto. Inserisci all’interno del tuo disegno il verso che più ti ha colpito, scrivendolo come più ti piace.

La bicicletta La bicicletta, Roberto Piumini, Io mi ricordo, GIUNTI EDITORE Spa

Bicicletta due ruote leggere due pensieri rotondi pieni di luce per capire la strada e sapere dove conduce.

Bicicletta due ruote sottili due idee rotonde piene di vento per pensare discese per sapere la gioia e lo spavento.

Mi P iace L eggere

Bicicletta due ruote leggere due parole rotonde piene di festa per parlare col mondo e sapere quanto ne resta.

ROBERTO PIUMINI

Roberto Piumini è un poeta e scrittore nato nel 1947 a Edolo, in Lombardia. Ha scritto romanzi, poesie, testi teatrali, canzoni. Tutti i suoi scritti sono caratterizzati dalla sua passione per la parola.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

ORA SCRIVI TU! Scrivi una breve poesia su un oggetto, e chiedi poi al tuo compagno o alla tua compagna di banco di illustrarla accanto. ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... .........................................................................................................

EMOZIONI E RIFLESSIONI A volte nelle poesie, gli autori e le autrici inseriscono i propri pensieri, le proprie emozioni e si esprimono mostrando ciò che sentono. Leggi le poesie di questa e delle prossime pagine. Quale ti piace di più?

Il bàndolo Mi P iace L eggere

Il bàndolo, Roberto Piumini, Io mi ricordo, GIUNTI EDITORE Spa

Non essere triste. Alza alta la mano. Ti vedono gli uccelli. Sei un fiore per loro. Ti vede il Sole: per lui sei lo stoppino della grande candela. Ti vedono le stelle: per loro sei tu il bàndolo del mondo matassa.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

Non esiste un vascello veloce come un libro Emily Dickinson, da Poesie

Mi P iace L eggere

Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane né corsieri come una pagina di poesie che si impenna – questa traversata può farla anche il povero senza oppressione di pedaggio – tanto è frugale il carro dell’anima.

EMILY ELIZABETH DICKINSON

Emily Elizabeth Dickinson nacque nel 1830 negli Stati Uniti. Considerata una delle maggiori poetesse degli ultimi due secoli, ancora oggi colpisce per la toccante sensibilità espressa nei testi. Dickinson condusse un’esistenza tormentata e isolata, infatti considerava la solitudine come il vero sentiero per la felicità. L’autrice trascorse un’infanzia con poche amicizie ed era scoraggiata dai genitori nel leggere libri. Non vide mai riconosciuto il proprio talento poetico in vita.

Quando, quando… Silvia Vecchini, Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno, Topipittori

Mi P iace L eggere

Quando fai finta di non sentirmi Quando te ne vai sulla bici Con qualcun altro seduto sul portapacchi Quando dividi la merenda Ma non con me Allora si apre una botola sul pavimento Cado giù ma non sento niente, non mi vedi più, sono trasparente.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

Che gioia! Mi Silvia Vecchini, Poesie della notte, del giorno, P iace di ogni cosa intorno, Topipittori L eggere Ricevo, passo, faccio un recupero proprio sulla linea, mi rialzo e batto il cinque con chi ha segnato il punto, tengo il conto, salto ancora, sfioro la palla mentre vola. Non sembra neanche di stare a scuola.

Sono... Mi P iace L eggere

Chiara Carminati, Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans, Bompiani

Sono un guscio vuoto, un riccio senza castagna sulla roccia sono conchiglia aperta che si bagna Sono il mallo della noce sono un fiume senz’acqua e senza foce

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

Io, noi e loro Chiara Carminati, Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans, Bompiani

Mi P iace L eggere

Sono quella che non parla mai Sono quello che è fuori dal gregge Siamo quelli che non vanno bene Siete quelli che dettano legge Ma se tu Sarai quello che rischia al mio fianco Loro saranno solo quelli che ci invidieranno

Con te vorrei Mi P iace L eggere

Chiara Carminati, Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans, Bompiani

Con te vorrei un amore non scontato al naturale senza data di scadenza un amore sempre di stagione, a lunga conversazione.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

ORA SCRIVI TU! E tu come ti senti? ............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................

A che cosa pensi? ............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................

Fai una lista di parole mettendo insieme che cosa senti e a che cosa pensi. Scegli poi le parole che vuoi utilizzare e prova a scrivere una breve poesia.

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AZIONE STABILIZZ


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

La parafrasi RICORDO!

La parafrasi consiste nel trasformare il linguaggio di una poesia, ricco di giochi, suoni e parole difficili, in un testo spiegato con parole semplici e comuni, senza però modificarne il contenuto.

Per fare la parafrasi di una poesia segui queste indicazioni.

1 Leggi con attenzione il testo, anche più di una volta.

2 Sostituisci i termini che non conosci; se è necessario ricorri all’uso del dizionario.

PER FARE LA PARAFRASI

3 Riformula la frase disponendo le parole secondo le regole della sintassi (soggetto – predicato – complementi...).

4 Riscrivi il testo senza la suddivisione in versi e utilizzando il linguaggio contemporaneo e quotidiano, cioè comune.

ZIONE PRESENTA

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STRATEGIE PER SCRIVERE

CORRADO GOVONI

Il testo poetico

Corrado Govoni nacque nel 1884 vicino a Ferrara. È stato un poeta e giornalista, le cui opere esprimono tutto il suo amore per la natura.

Leggi la poesia. Che cos’è magico per il poeta?

La trombettina Corrado Govoni, in AA.VV., Antologia dei poeti del Novecento, Mondadori

Mi P iace L eggere

Ecco che cosa resta di tutta la magia della fiera: quella trombettina, di latta azzurra e verde, che suona una bambina camminando, scalza, per i campi. Ma, in quella nota sforzata, ci son dentro i pagliacci bianchi e rossi; c’è la banda d’oro rumoroso, la giostra coi cavalli, l’organo, i lumini. Come, nel sgocciolare della gronda, c’è tutto lo spavento della bufera, la bellezza dei lampi e dell’arcobaleno; nell’umido cerino d’una lucciola che si sfa su una foglia di brughiera, tutta la meraviglia della primavera. Che cos’è la magia per te? ............................................................................................................ ............................................................................................................ ............................................................................................................

Completa le frasi e fai la parafrasi della poesia.

Il ricordo della .............................................................................. rimane in una .............................................................................. ............................................................................ suonata da .............................................................................. mentre cammina.

Ma in quel suono stonato della trombettina c’è il ricordo dei ................................................................................ ......................................................................................................................................................................................................................................

Come nelle grondaie che continuano a sgocciolare acqua c’è il ricordo ...................................................... ...................................................................... ; in una piccola luce di una lucciola che appare e scompare tra le

foglie di un arbusto c’è tutta ..............................................................................................................................................................

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NTO ALLENAME


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo poetico

ORA SCRIVI TU! Leggi la poesia e scrivi la parafrasi sotto. Per farlo ricordati di utilizzare parole semplici.

Gabbiani Vincenzo Cardarelli, Poesie, Mondadori

Mi P iace L eggere

Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace. Io son come loro in perpetuo volo. La vita la sfioro com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo. E come forse anch’essi amo la quiete, la gran quiete marina, ma il mio destino è vivere balenando in burrasca.

AZIONE

STABILIZZ

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STRATEGIE PER SCRIVERE

L’

A rticolo C ro ronaca naca di

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

L’articolo di cronaca è un testo in cui viene narrato un avvenimento realmente accaduto. Lo scopo è quello di informare, dando tutte le informazioni necessarie per far comprendere immediatamente ciò di cui si parla. Ricordi l’articolo di cronaca che hai ascoltato a pag. 144 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi dell’autore.

Titolo

Sommario

Autore

Brucia il Drago Vaia, fiamme alte e visibili da grande distanza. Attivati i vigili del fuoco per spegnere l’incendio È scattata l’allerta per un incendio sull’Alpe Cimbra. A bruciare il Drago Vaia, la prima opera di grande successo realizzata con gli scarti della tempesta del 2018 dall’artista Marco Martalar Di L.A. - 22 agosto 2023 - 22:13

Data

Ambientazione

LAVARONE. Brucia il Drago Vaia, l’opera d’arte è avvolta dalle fiamme. Sono in corso le operazioni di spegnimento dei vigili del fuoco.

Descrizione del fatto

L’allerta è scattata intorno alle 22 di oggi, martedì 22 agosto, quando sono divampate le fiamme, visibili a grande distanza. L’opera di Marco Martalar, scultore veneto che con la sua arte dà vita a gigantesche figure realizzate con gli scarti in legno della tempesta Vaia. Una tecnica peculiare che ha ottenuto un successo strepitoso, proprio a partire dall’ormai celebre Drago Vaia a Lavarone sull’Alpe Cimbra. Si tratta del Drago in legno più grande del mondo. Mesi di lavoro, 3000 viti e 2 000 scarti di arbusti. L’opera supera i 6 metri di altezza e i 7 metri di lunghezza. L’autore ha anche realizzato

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VAI ALLE PAGG.144-146 DEL TUO LIBRO DI LETTURE


L’articolo di cronaca

STRATEGIE PER SCRIVERE

il Cervo di Vaia, sempre sull’Alpe Cimbra, a cui ha fatto seguito, nel settembre del 2022 la grande Lupa del Lagorai e l’Aquila Vaia a Marcesina Barricata nel Comune di Grigno. Una land art in simbiosi con la natura e destinata, nel tempo, a degradare e poi a sparire, a causa dell’azione degli elementi sul legno (volutamente) non trattato. Ora, per cause che poi verranno accertate dai tecnici, il Drago è stato avvolto dalle fiamme. Un incendio divampato con grande forza. Fin da subito si sono attivati i vigili del fuoco di zona che si sono portati sul posto per avviare le operazioni di spegnimento, attività in corso.

Conclusione

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STRATEGIE PER SCRIVERE

L’articolo di cronaca

SCRIVERE CON LE 5 W Un articolo di cronaca, per essere ben fatto, deve rispondere alle 5W: Who (Chi)? – What (Che cosa)? – Where (Dove)? – When (Quando)? – Why (Perché)?. Leggi questo articolo di cronaca e poi rispondi alle 5W.

Malnate – 2 ottobre 2020

LUCA, A SCUOLA IN CARROZZINA CON L’AIUTO DEI SUOI AMICI Luca ha 10 anni, frequenta la quinta della primaria “Battisti” e ogni giorno viene accompagnato dai compagni di classe. L’inclusione va oltre un singolo gesto. È dentro al pensiero, e l’idea che hanno avuto i compagni di classe di Luca ne è l’esempio materiale più bello. Luca è un bambino di Malnate, ha 10 anni e frequenta la classe quinta della primaria “Battisti”. La scuola è a circa un centinaio di metri da casa, ma Luca è affetto da tetraparesi spastica, condizione che ovviamente non gli permetterebbe di raggiungere la sua classe da solo. – Tecnicamente Luca a scuola da solo non ci potrebbe andare – spiega la mamma Emanuela – ma ha degli amici straordinari che passano a chiamarlo e lo aspettano per tornare a casa, con me o il papà. Qui siamo oltre l’inclusione, questo è semplicemente volersi bene, essere amici. Per questo è così importante che la scuola sia sempre un diritto per tutti. Lo si dice spesso: i bambini hanno una marcia in più. In questo caso però anche i piccoli amici di Luca sono andati ben oltre il classico concetto di inclusione. Se queste sono le premesse, il futuro di Malnate non può che essere roseo. VareseNews.it

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STRATEGIE PER SCRIVERE

L’articolo di cronaca

Who? Chi?

What? Che cosa?

Where? Dove?

When? Quando?

Why? Perché?

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I TRUCCHI

del mestiere

Per poter scrivere un articolo di cronaca il/la giornalista deve essere informato/a in modo preciso sui fatti che vuole narrare, e deve essere certo che le informazioni siano attendibili. ORA PROVA TU! Intervista un compagno o una compagna per chiedere informazioni rispetto a un avvenimento che lo/la ha coinvolto/a. Attrezzati con un blocco degli appunti per poter scrivere più informazioni possibili e raccogliere i dettagli che ti servono. Ricordati di fare le domande delle 5W e cerca di andare a fondo della vicenda il più possibile.

ORA SCRIVI TU! Riorganizza sul quaderno i tuoi appunti e prepara la bozza del tuo articolo seguendo questo schema. OCCHIELLO ......................................................................................................................................................................................................................................................................... TITOLO ....................................................................................................................................................................................................................................................................................... LOCALITÀ E DATA ..................................................................................................................................................................................................................................................... SOMMARIO ....................................................................................................................................................................................................................................................................... AMBIENTAZIONE ....................................................................................................................................................................................................................................................... DESCRIZIONE DEL FATTO .............................................................................................................................................................................................................................. CONCLUSIONE ...............................................................................................................................................................................................................................................................

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O le R T E DI IE Z I T NO

La redazione di un giornale Vuoi diventare un o una giornalista? Osserva come è fatta una redazione.

Per realizzare un giornale ci vuole una redazione, cioè un gruppo di persone che lavorano insieme, dove ogni membro ha un ruolo ben preciso e definito. La redazione è come una squadra che ha come obiettivo quello di scrivere un giornale. La redazione

All’interno della redazione tutti e tutte hanno un compito preciso. Si può lavorare da soli, a coppie o in piccoli gruppi.

Art director

È il/la responsabile dell’impaginazione, cioè della disposizione degli articoli in pagina.

Direttore/Direttrice

È il/la responsabile dei contenuti del giornale.

Segretario/Segretaria di redazione

Si occupa dell’organizzazione relativa alla produzione del giornale.

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RISTORO

Vicedirettore/Vicedirettrice

È la figura più importante dopo il direttore o la direttrice, che sostituisce quando non c’è.


Caporedattore/Caporedattrice

Coordina il lavoro della redazione e verifica che tutto si svolga come pianificato e nei tempi concordati.

Grafico/Grafica

DIETR O le NOTI ZIE

Impagina le singole pagine. Per farlo riceve il materiale necessario dagli altri membri della redazione: immagini, disegni e tabelle, testo dell’articolo.

Fotografo/Fotografa

Correttore/Correttrice di bozze

Realizza le foto che servono per il giornale.

Si occupa della correzione dei testi, per evitare errori ortografici.

Giornalista o Redattore/Redattrice

Propone, scrive e corregge gli articoli del giornale. Può avere varie funzioni: c’è chi si occupa di fare le interviste, chi di raccogliere le notizie (divertenti, della cronaca scolastica e informazioni utili per la scuola), chi delle rubriche fisse, come quella cinematografica, letteraria, delle “Fake news” (notizie false), dei giochi e delle barzellette.

Inviato/Inviata

È il giornalista o la giornalista che si reca sul posto dove accadono i fatti per raccogliere informazioni.

ORA SCRIVI TU! Volete realizzare insieme un giornale della scuola? Chiedete aiuto all’insegnante e organizzate il primo incontro per la suddivisione dei ruoli e degli argomenti da trattare. In seguito, trovate un nome per il vostro giornale e decidete come distribuirlo a scuola. Buon lavoro! RISTORO

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

Testo A rgomentativo

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

Il testo argomentativo espone uno specifico punto di vista su un argomento e ha lo scopo di convincere chi ascolta o legge. Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 160 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi della scrittrice.

Compiti a casa, sì o no? Emanuela Cruciano, 23 gennaio 2014, focus.it

Compiti a casa sì o no? Ogni occasione è buona per riaprire il dibattito. Soprattutto d’estate con i “famigerati” compiti delle vacanze. Il dibattito sull’utilità del lavoro a casa coinvolge tutto il sistema scolastico. Ben due ministri dell’istruzione si sono espressi contro: nel 2012 Francesco Profumo, favorevole alla limitazione dei compiti in “presenza di altri stimoli”, nell’estate 2013 Maria Chiara Carrozza, molto critica sui compiti estivi. Evidentemente i compiti non sono un problema solo per chi deve farli. Si interrogano sulla loro utilità e quantità le istituzioni, i genitori, gli insegnanti, i pedagogisti. Quasi tutti d’accordo sulla necessità di non caricare troppo i ragazzi e le ragazze di lavoro extrascolastico commisurandolo con l’età e le ore passate in classe. Ma per alcuni non è una questione di misura: i compiti andrebbero aboliti perché dannosi e di nessuna utilità per l’apprendimento.

Nella parte introduttiva l’autrice espone l’argomento e dà un quadro generale del problema, rispondendo alle 5W e dando a chi legge tutti gli elementi per capire di cosa si sta parlando.

Pro e contro i compiti Ad auspicare una vita scolastica senza pomeriggi chini sui libri è Maurizio Parodi, pedagogo e dirigente scolastico in servizio presso il Coordinamento genitori democratici nonché autore dell’eloquente Basta compiti!

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VAI ALLE PAGG.160-162 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

Viene esposta l’antitesi (contraria ai compiti a casa) e le fonti a sostegno


STRATEGIE PER SCRIVERE

Crede nel loro valore, invece, Manuela Cantoia, coordinatrice delle attività formative dello Spaee (Servizio di psicologia dell’apprendimento e dell’educazione in età evolutiva dell’Università Cattolica di Milano) e coautrice del libro Come si impara. Teorie, costrutti e procedure nella psicologia dell’apprendimento.

Vengono esposte le fonti attendibili che sostengono la tesi (a favore dei compiti a casa)

Perché sì La funzione dei compiti è legata al lavoro che si fa a scuola. Per avere la massima efficacia devono avere un feedback da parte degli insegnanti. […] Così non solo viene riconosciuto un valore all’impegno richiesto, ma gli insegnanti hanno anche modo di verificare eventuali difficoltà.

Ruolo chiaro I compiti non devono necessariamente “piacere”, però gli studenti e le studentesse devono capire bene a che cosa servono. Per esempio, leggere a casa tutti i giorni in prima elementare serve ad automatizzare il processo di lettura. E così per le tabelline in seconda. Altro “compito dei compiti”: permettono di fare collegamenti, favoriscono l’apertura mentale, stimolano curiosità e attenzione (per es. con ricerche e approfondimenti), consolidano il metodo di studio e l’autonomia. In generale, i compiti dovrebbero riprendere l’attività svolta in classe con una sfida in più, affinché vengano messe in atto più capacità e stimolato l’interesse.

L’autrice fa trasparire la sua opinione, ma senza dire mai io.

I titoletti e la suddivisione in paragrafi aiutano nella lettura e nella comprensione del testo.

Imparare il metodo Alle medie e alle superiori i ragazzi sono chiamati anche a studiare da soli e memorizzare: questo è un lavoro che ha senso se i docenti hanno insegnato un metodo di studio (l’uso delle mappe, le sottolineature, gli schemi, le linee del tempo...), altrimenti diventa un esercizio di memoria e le nozioni apprese si perdono facilmente. È quello che succede quando si studia solo per la prestazione. Si chiama apprendimento difensivo e avviene quando lo studente studia per superare una verifica, ma non impara niente. Le informazioni ben elaborate, invece, restano, o comunque si riapprendono molto velocemente.

Si conclude cercando di dare una soluzione al problema: i compiti sono utili se i docenti e le docenti insegnano ai ragazzi e alle ragazze un metodo.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo argomentativo

SCEGLIERE L’ARGOMENTO Scrivere un testo argomentativo significa parlare di qualcosa che ti sta a cuore. Prova a pensare a quali argomenti ti interessano davvero, e sui quali hai un’opinione. Per esempio, nel testo alle pagg. 76-77 si parla di compiti e risulta chiaro che l’autrice è d’accordo con l’assegnazione dei compiti, anche se ad alcune condizioni. Ora pensa a quali argomenti ti stanno a cuore, segui l’esempio e completa la tabella. Argomento: TESI

Argomentazioni: perché lo pensi?

I compiti a casa sono utili.

Perché aiutano a essere autonomi/e. Perché consolidano il metodo di studio.

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DARE UN’OPINIONE Non basta però avere un’opinione su un argomento: è necessario anche avere degli esempi, dei fatti, delle prove, che possano sostenere la nostra idea. Per trovare fonti attendibili è necessario fare una ricerca e fare attenzione a ciò che si trova. Completa la tabella con i fatti e le prove a sostegno delle tue tesi. Argomento: TESI

Argomentazioni: perché lo pensi?

Esempi, fatti, prove a sostegno

I compiti a casa sono utili.

Perché aiutano a essere autonomi/e. Perché consolidano il metodo di studio.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo argomentativo

Quando dai un’opinione, di sicuro ci sarà qualcuno che non è d’accordo. Prova a pensare: “Che cosa direbbe chi è contrario?”. Osserva la prima tabella e poi completa la seconda con uno degli argomenti che hai scelto precedentemente. I compiti sono utili

I compiti sono inutili

Perché?

Perché?

Favoriscono l’autonomia.

Sono dannosi.

Consolidano il metodo di studio.

Non sono utili all’apprendimento.

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Perché?

Perché?

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STRATEGIE PER SCRIVERE

I TRUCCHI

Il testo argomentativo

del mestiere

Per evitare che il tuo testo sembri una “lista della spesa” è necessario l’utilizzo delle parole-legame, che servono da ponte tra le parole e le frasi. Ricordati di usarle cercando di lavorare sulla connessione testuale.

ORA SCRIVI TU! Ora che hai tutti gli elementi, puoi provare a scrivere una bozza. Ricordati che nella prima parte il testo deve rispondere subito alle 5W, per dare a chi legge tutti gli elementi necessari per capire la vicenda. ......................................................................................................................................................................

WHO? Chi sono i protagonisti/ le protagoniste di questo argomento?

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WHAT?

Quale argomento vuoi trattare?

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WHERE? Il problema interessa un luogo vicino a te o è diffuso?

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WHEN? È un problema attuale, affonda le sue radici nel passato, condiziona il futuro?

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WHY?

Perché hai scelto questo argomento/problema?

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AZIONE STABILIZZ

WHERE?

Il problema interessa un luogo vicin diffuso?


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo argomentativo

no a te o è

ORA SCRIVI TU! I bambini e le bambine trascorrono troppe ore usando i videogiochi? Argomenta il tuo punto di vista al riguardo, confrontandoti con i compagni e le compagne della tua classe, ma anche con i tuoi amici e le tue amiche. Poi elabora un testo argomentativo in modo da poter esporre sia la tesi sia l’antitesi. Puoi aiutarti realizzando prima una tabella. TESI

ANTITESI

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AZIONE STABILIZZ

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo argomentativo

Preparare un dibattito Un testo argomentativo può essere affrontato anche a voce, in questo caso si chiama dibattito. Con un dibattito si confrontano le proprie opinioni con quelle delle altre persone. È importante esprimere le proprie opinioni sostenendole con ragioni valide. Alla fine del confronto si dovrebbe proporre la soluzione del problema.

Prima di iniziare un dibattito è importante tenere in considerazione dei consigli che vi consentiranno di ottenere una comunicazione chiara e corretta.

Organizzate lo spazio: può essere utile creare una vostra disposizione ideale (cerchio, semicerchio...).

Ogni punto di vista è importante: il confronto in classe funziona se ci si ascolta e si prende in considerazione il punto di vista dei compagni e delle compagne.

PER FARE UN DIBATTITO

Organizzate il tempo: è importante avere presente il tempo a disposizione.

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Individuate un mediatore o una mediatrice del dibattito che si occuperà della gestione dei diversi interventi.


S

crit tura

creativa

Sperimentare con i testi In questi due anni hai potuto approfondire vari generi letterari. Hai letto, esplorato, sperimentato, scritto e scoperto tantissime storie. Ora è il momento di metterti in gioco! Sai che si possono creare almeno 50 versioni diverse della stessa storia, mantenendosi fedeli alla trama e ai personaggi? Puoi cambiare il punto di vista, la visione d’insieme, lo sguardo con cui osservi la vicenda e, facendoti una risata, puoi anche imparare a metterti nei panni dei personaggi.

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ

Sicuramente conosci la fiaba di Cappuccetto Rosso, quella di Biancaneve, della Sirenetta, di Hansel e Gretel, dei Tre porcellini... Che cosa succederebbe se le trasformassimo in una ricetta, in un’intervista, in una poesia...?

DIVERTITI A LEGGERE E A SPERIMENTARE CON I TESTI!

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SCRITTURA CREATIVA

L’ARTICOLO DI CRONACA Prova ora a pensare: come sarebbe la fiaba di Cappuccetto Rosso se venisse raccontata sotto forma di articolo di cronaca?

LA VOCE DELLA CONTRADA

Tragedia sventata nel bosco Cacciatore libera due donne dalla pancia di un lupo Bosco Scuro, 20 aprile 2015 Quella che per una bambina doveva essere una normale visita a una parente poteva trasformarsi in tragedia, se non ci fosse stato l’intervento provvidenziale di un cacciatore. Tutto è cominciato la mattina del 20 aprile, quando Cappuccetto Rosso – così si chiama la bambina – si è recata a far visita alla nonna ammalata portandole un cesto di frittelle preparate dalla mamma. Percorrendo la strada del bosco, ben presto si è imbattuta nel lupo, che apparentemente con grande cortesia le ha indicato la via più breve per raggiungere la casa della nonna. La bambina, che per la prima volta si avventurava da sola nel bosco, mai avrebbe pensato a un trucco meschino per farle allungare la strada e farle perdere tempo. E così, mentre Cappuccetto Rosso si attardava nel bosco, il lupo arrivava velocemente dalla nonna e se la mangiava in un solo boccone. Poi, sopraggiunta la nipotina, il lupo, fingendosi la nonna malata, l’avvicinava e mangiava anche lei. La storia sarebbe sicuramente finita male per le due, se non ci fosse stato l’intervento provvidenziale di un cacciatore di passaggio. Questi, attirato dal forte russare del lupo, è entrato nella casa, gli ha aperto la pancia e ha messo in salvo nonna e nipotina. Le vittime della disavventura sono state ricoverate in ospedale, dove hanno ricevuto le prime cure. Ma, a parte lo shock, le loro condizioni non destano preoccupazione e sono state giudicate guaribili in pochi giorni. Penna Facile David Conati, Esercizi di stile su Cappuccetto Rosso, La medusa editrice

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SCRITTURA CREATIVA ORA SCRIVI TU! Scegli una fiaba che conosci e prova a trasformarla in un articolo di cronaca.

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SCRITTURA CREATIVA

IL DIARIO E se Hansel scrivesse una pagina di diario raccontando la disavventura vissuta insieme alla sorella Gretel?

Un picnic nel bosco Caro Diario, Oggi è stata una giornata avventurosa nel bosco insieme a Gretel. Abbiamo iniziato la mattinata presto, portando con noi il cestino pieno di pane per fare un picnic. Il bosco era pieno di suoni e misteri. I nostri passi scricchiolavano sulle foglie secche mentre ci addentravamo sempre più profondamente. Gretel aveva un’espressione determinata, come se volesse esplorare ogni angolo segreto della foresta. Durante la nostra avventura, abbiamo scoperto una radura che sembrava incantata: abbiamo deciso di fermarci lì per pranzare. Dopo il pranzo, abbiamo continuato il nostro cammino e ci siamo imbattuti in una casa fatta di dolcetti! Sembrava un sogno! Gretel, con la sua astuzia, ha deciso di prendere qualche briciola come segno per ritrovare il cammino nel caso ci fossimo persi. Ma, oh sorpresa, abbiamo incontrato una vecchina gentile che ci ha offerto dolci e ci ha raccontato storie magiche. È stata così gentile! Ci ha invitati a tornare anche domani, non vedo l’ora! Domani, caro diario, ti racconterò. Buonanotte Hansel

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SCRITTURA CREATIVA ORA SCRIVI TU! Scrivi una pagina di diario scritta dal lupo di Cappuccetto Rosso.

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SCRITTURA CREATIVA

IL TESTO REGOLATIVO Potrebbe sembrarti davvero una cosa strana, ma la fiaba di Biancaneve può essere trasformata in una ricetta.

Mele alla Biancaneve INGREDIENTI • 7 mele rosse e croccanti • 1 manciata di gelosia e invidia • 1 strega malvagia

• 7 nani • 1 specchio magico

PREPARAZIONE • Prendete le mele rosse e, dopo averle lavate accuratamente e tolto ogni macchia, mettetele ad asciugare. • Nel frattempo, in una casseruola grande, fate sciogliere la gelosia e l’invidia a fuoco lento. Mescolate bene finché non diventano una miscela omogenea. • Aggiungete infine la strega malvagia: lasciate bollire fino a quando la malvagità avrà raggiunto la giusta consistenza.

• Preparate poi i 7 nani: prendeteli e posizionateli in una casa nel bosco. • Aggiungete il tocco finale: con l’aiuto dello specchio magico, condite la miscela con domande tipo “Chi è la più bella del reame?”. Mescolate fino a ottenere risposte malvagie. • Immergete, infine, ciascuna mela nella miscela di invidia e malvagità e lasciatela asciugare. • Servite con attenzione posizionando le mele avvelenate su un vassoio d’argento.

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SCRITTURA CREATIVA ORA SCRIVI TU! Scrivi un testo regolativo (una ricetta, delle istruzioni...) sulla fiaba di Cappuccetto Rosso.

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SCRITTURA CREATIVA

IL TESTO POETICO Possiamo provare anche a mettere in versi le fiabe famose come La Sirenetta. Leggi gli esempi, una poesia e una filastrocca, e poi continua tu.

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Capelli di fuoco

In fondo al mare

Capelli di fuoco Una voce soave Tra le onde del mare Il suo sorriso appare.

In fondo al mare, dove il corallo splende, c’era una sirenetta con la voce che sorprende. Ariel era il suo nome E molti guai incontrò, ecco come.

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SCRITTURA CREATIVA

ALTRE TIPOLOGIE TESTUALI Oltre alle tipologie testuali che hai studiato e approfondito in questi anni, ci sono altre modalità e altri tipi di testi che si usano per comunicare: pensa per esempio all’intervista, alla canzone, alle cronache sportive, ai volantini, alle recensioni, ai ringraziamenti, alle conte, ai problemi, al notiziario televisivo, alla telefonata, al messaggio, alle previsioni del tempo... E si potrebbe continuare ancora. Leggi gli esempi.

IL PROBLEMA MATEMATICO Biancaneve aveva un cesto di mele magiche nel bosco incantato. Ogni giorno, il numero di mele nel cesto raddoppiava, ma ogni notte, lei ne mangiava la metà più una. Il cesto iniziò con una sola mela. Dopo quanti giorni il cesto fu pieno?

LA RADIOCRONACA SPORTIVA Ecco il Lupo che avanza, mentre i Tre porcellini prendono posizione nelle loro case appena costruite. Il Lupo si avvicina velocemente, pronto a mettere alla prova la solidità delle abitazioni presidiate dai Tre porcellini. Il primo Porcellino arretra e torna velocemente verso la porta, ma il lupo con una soffiata fa crollare la casa. Il povero Porcellino fugge a gambe levate verso la casa di legno del secondo Porcellino. Che emozione, la tensione sale, il tempo comincia a stringere! Ora il secondo Porcellino è in posizione, assedia la porta con fermezza ma il Lupo con una rincorsa e una gran soffiata distrugge anche la casa di legno. Che disastro per i Porcellini! Il Lupo si sente ormai la vittoria in tasca e con supponenza affronta la terza casa. Ma non c’è storia! Il terzo Porcellino ha costruito un’abitazione indistruttibile! Le soffiate del Lupo rimbalzano sulla casa di mattoni. Che svolta! La folla è in delirio! Il terzo Porcellino ha salvato i suoi fratelli e vinto la partita proprio sul fischio finale.

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SCRITTURA CREATIVA ORA SCRIVI TU! Quale tipologia testuale vorresti sperimentare? Racconta la stessa fiaba in due modi diversi.

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I

o t n e s o mi

così

T

e u?

IL MIO DIARIO

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I

o mi sento

così

T

e u?

Ti è mai capitato di sentirti tradito o tradita? Racconta.

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I o mi sento così

T

e u?

Ti è mai capitato di aver perdonato? Racconta.

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I

o mi sento

così

T

e u?

Ti è mai capitato di essere geloso o gelosa? Racconta.

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I o mi sento così

T

e u?

Ti è mai capitato di sentirti strano o strana e provare ansia? Racconta.

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I

o mi sento

così

T

e u?

Ti è mai capitato di sentirti sconfitto o sconfitta o di subire un’ingiustizia? Racconta.

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I o mi sento così

T

e u?

Ti è mai capitato di essere deriso o derisa? Racconta.

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I

o mi sento

così

T

e u?

Ti è mai capitato di essere coraggioso o coraggiosa? Racconta.

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I o mi sento così

T

e u?

Ti è mai capitato di sentirti un po’ vigliacco o vigliacca per non aver fatto qualcosa che avresti dovuto fare? Racconta.

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I

o mi sento

così

T

e u?

Ti è mai capitato di provare gioia? Racconta.

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R iassumere 1

Pianificazione

un

Testo

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ

Prima di scrivere

Nella fase di pianificazione: • leggi il testo e comprendilo; • dividilo in sequenze; • sintetizza ogni sequenza in poche parole e dai un titolo a ogni sequenza; • crea un breve testo con i titoli scritti.

2

Scrittura

Mentre scrivi

Nella fase di scrittura: • se ci sono dialoghi e discorsi diretti, devi sostituirli con discorsi indiretti; • togli o riduci le sequenze descrittive che danno informazioni non necessarie; • se il testo da riassumere è in prima persona, devi riscriverlo in terza persona.

3

Revisione

Dopo la scrittura

Dopo la fase di scrittura rileggi con attenzione il testo che hai scritto e controlla: • l’ortografia; • il lessico (utilizza i sinonimi per non fare ripetizioni); • la punteggiatura; • i tempi dei verbi; • la completezza delle informazioni.

IONE OSSERVAZ

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RIASSUMERE UN TESTO

1 Pianificazione • 2 Scrittura

Riassumere con titoli e sequenze Leggi il brano diviso in sequenze e il titolo dato a ogni sequenza.

Il giovane gambero Gianni Rodari, Favole al telefono, Edizioni EL

Mi P iace L eggere

Un giovane gambero pensò: “Perché nella mia famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco”. Cominciò ad esercitarsi di nascosto. Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose andarono meglio.

1

2 IL GAMBERO SI ALLENA

3 L’ANNUNCIO DEL GAMBERO

Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse: – State a vedere. – E fece una magnifica corsetta in avanti. – Figlio mio –, scoppiò a piangere la madre, – ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, cammina come tuo padre e tua madre ti hanno insegnato. Il padre lo stette a guardare severamente per un pezzo, poi disse: – Basta così. Se vuoi restare con noi, cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua: vattene e non tornare più indietro. Il bravo gamberetto voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel giusto per avere dei dubbi: abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli e si avviò per il mondo. Il suo passaggio destò subito la sorpresa di un crocchio di rane che si erano radunate a far quattro chiacchiere intorno a una foglia di ninfea. – Il mondo va a rovescio, – disse una rana – guardate quel gambero. – Non c’è più rispetto – disse un’altra rana. Ma il gamberetto proseguì diritto, è proprio il caso di dirlo, per la sua strada.

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AZIONE STABILIZZ

LA DECISIONE DEL GAMBERO

4 IL DISAPPUNTO DELLA FAMIGLIA

5 IL GAMBERO LASCIA LA FAMIGLIA

6

LA CRITICA DELLE RANE


1 Pianificazione • 2 Scrittura

RIASSUMERE UN TESTO

A un certo punto si sentì chiamare da un vecchio gamberone che se ne stava tutto solo accanto a un sasso. – Buon giorno – disse il giovane gambero. Il vecchio lo osservò a lungo, poi disse: – Cosa credi di fare? Anch’io, quando ero giovane, pensavo di insegnare ai gamberi a camminare in avanti. Ed ecco che cosa ci ho guadagnato: vivo tutto solo, e la gente si mozzerebbe la lingua piuttosto che rivolgermi la parola. Finché sei in tempo, da’ retta a me: rassegnati a fare come gli altri e un giorno mi ringrazierai del consiglio. Il giovane gambero non sapeva cosa rispondere e stette zitto. Ma dentro di sé pensava: “Ho ragione io”. E, salutato gentilmente il vecchio, riprese il suo cammino. Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: “Buon viaggio!”.

7

IL CONSIGLIO DEL VECCHIO GAMBERO

8 LA DETERMINAZIONE DEL GIOVANE GAMBERO

Ora, a partire dai titoli, scrivi una breve frase per ogni sequenza.

1 ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 2 ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 3 ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 4 ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 5 ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 6 ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 7 ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ 8 ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................ Infine, unisci le frasi utilizzando le parole-legame ed elabora sul quaderno il riassunto del brano. AZIONE STABILIZZ

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RIASSUMERE UN TESTO

1 Pianificazione • 2 Scrittura

Riassumere con le 5W Quando fai un riassunto, un metodo per trovare le informazioni più importanti in un testo è quello di applicare la regola delle 5W.

Leggi il brano e completa le 5W a pagina 107.

L’incontro Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe, Bompiani

Mi P iace

L eggere

In quel momento apparve la volpe. – Buon giorno – disse la volpe. – Buon giorno – rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. – Sono qui – disse la voce – sotto al melo... – Chi sei? – domandò il piccolo principe. – Sono la volpe – disse la volpe. – Vieni a giocare con me – le propose il piccolo principe. – Non posso giocare con te – disse la volpe, – non sono addomesticata. – Ah! Scusa – fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: – Che cosa vuol dire addomesticare? – Non sei di queste parti, tu – disse la volpe, – che cosa cerchi? – Cerco gli uomini – disse il piccolo principe. – Gli uomini – disse la volpe – hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso! Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi le galline? – No – disse il piccolo principe. – Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?

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ZIONE PRESENTA

NTO ALLENAME


RIASSUMERE UN TESTO

1 Pianificazione • 2 Scrittura

– È una cosa da molti dimenticata. Vuol dire creare dei legami... – Creare dei legami? – Certo – disse la volpe. – Tu, fino ad ora, per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altra. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.

Who? Chi?

...............................................................................................................................................................................................................................................

What? Che cosa? ............................................................................................................................................................................................................................ ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................

Where? Dove?

..................................................................................................................................................................................................................................

When? Quando? ............................................................................................................................................................................................................................. Why? Perché? ..................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................

Ora collega le informazioni che hai ricavato rispondendo alle domande e fai un breve riassunto. Ricordati di utilizzare le parole-legame. ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ZIONE

PRESENTA

NTO ALLENAME

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VERIFICA

CHE COSA HO IMPARATO?

Leggi il brano e fai il riassunto. Scegli prima il metodo che vuoi usare: le 5W o la divisione in sequenze.

La volpe e il rovo Esopo, Favole

Mi P iace L eggere

C’era una volta una graziosa volpe dal manto marrone e lucente che viveva in una piccola casetta in mezzo al bosco. Un bel mattino di primavera l’animale uscì dalla propria abitazione con l’intenzione di procurarsi una preda per il mezzogiorno. Vagando per la brughiera e fischiettando allegramente, la volpe attirò l’attenzione di un ingenuo leprottino il quale, incuriosito, le si avvicinò per osservarla meglio. L’astuta volpe non si lasciò sfuggire l’occasione e sorridendo al cucciolotto gli disse: – Buongiorno a te, mio piccolo amico. Cosa fai tutto solo in questi boschi? Il leprotto divenne improvvisamente diffidente di fronte a tutto quell’interessamento e, indietreggiando piano, rispose: – Oh, niente, proprio niente. Anzi, adesso che ci penso, dovevo tornare a casa. Ma la volpe non aveva alcuna intenzione di lasciarsi scappare un bocconcino così prelibato. Quindi, con un abile balzo si gettò sull’animaletto per afferrarlo. Fortunatamente il piccolino, risvegliato dall’improvviso attacco, riuscì a schivare l’aggressione con un veloce salto indietro, precipitandosi in una folle fuga verso il limitare del bosco. La volpe lo seguì fino a quando non si trovò sull’orlo di una grossa buca. Per evitare di cadere nel vuoto l’animale si aggrappò a una siepe di rovo graffiandosi e pungendosi con le sue spine. Abbandonando l’inseguimento la povera volpe rimase seduta di fronte al rovo leccandosi le ferite da questo provocate. “Che stupida sono stata!” Disse fra sé. “Mi sono aggrappata alla prima cosa che ho trovato per non cadere in una buca e mi sono procurata solo graffi e punture. Tanto valeva proseguire l’inseguimento e tuffarmi nella fossa”. Ma per quel giorno ormai non poteva fare più niente e, camminando piano per il male, se ne tornò a casa sconsolata.

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VERIFICA


VERIFICA

CHE COSA HO IMPARATO?

VERIFICA

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PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO A

IL GRAN VIAGGIO DI AGATA Tratto e adattato da: Andreas Steinhöfel, Dirk e io, Beisler editore, 2017, Roma AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E HUB INVALSI

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35

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Faceva un caldo micidiale e sul binario regnava il caos. Bambini esaltati correvano da tutte le parti e la mamma mi salutava piangendo come se non dovesse vedermi più per molti anni. In realtà la gita di classe sarebbe durata solo una settimana. Una settimana a Ulm con la maestra, la signora Salici, e il signor Holm, il maestro di educazione fisica. Ulm in Germania era una città da qualche parte in basso a sinistra... Finalmente è arrivato il treno. Io volevo assolutamente mettermi nello scompartimento con Richard, Bernard e Tom, Susanne e Christiana. Era tutto un gran spintonare e sgomitare. Tom avanzava a fatica dal fondo dello stretto corridoio, aveva una pancia più sporgente del solito. Bernard gli stava dietro. Io e Richard arrivavamo dalla parte opposta, Susanne e Christiana si erano piantate davanti a uno scompartimento vuoto e tenevano i posti. Abbiamo buttato dentro gli zaini e ci siamo affacciati al finestrino a salutare i nostri genitori. Il capostazione ha fischiato e il treno è partito, poi ha fatto una curva e sono spariti tutti. Lo scompartimento era davvero super. Abbiamo tirato in avanti i sedili formando un unico grande letto e ci siamo messi comodi, ma quando Christiana ha posato lo sguardo sulla pancia di Tom ha lanciato un urlo. La pancia di Tom si muoveva, qualcosa si spostava sotto la sua camicia. Tom ha alzato la stoffa. Sulla pancia cicciottella di Tom una tartarughina si muoveva sulle sue buffe zampette. Questa è Agata, ha detto Tom. Il patatrac è successo il quarto giorno. Cari bambini, ha iniziato la maestra, oggi andremo a fare un’escursione in montagna, al Blautopf, un laghetto molto lontano dall’ostello, con un’acqua tutta blu. Christiana ha domandato quanto fosse lontano, e il signor Holm ha risposto beh, c’è da fare una camminata di quindici chilometri. La signora Salici ha sorriso al signor Holm, che l’ha ricambiata con i suoi dentoni bianchi da sportivo. – Quindici chilometri – ha pigolato Susanne. – Andata e ritorno sono trenta – ha infierito Christiana. – Quei due sono pazzi – ha bisbigliato Richard. – Non sono pazzi nemmeno un po’ – ha commentato Susanne – sono cotti e siamo fortunati che non ci facciano camminare per cento chilometri, perché agli innamorati non importa niente di niente. Tratto dalla Prova Invalsi ministeriale a.s. 2022-2023


PARTE PRIMA • TESTO A

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PREPARATI ALL’INVALSI

Bernard ha chiesto a Susanne come faceva a sapere che erano innamorati. Susanne lo ha guardato come se fosse la persona più stupida del mondo. – Le donne certe cose le sentono – ha bisbigliato. – Quando due persone sono innamorate, c’è una vibrazione speciale nell’aria. – Io non avverto nessuna vibrazione – ha confidato Bernard a Susanne. – Aspetta e vedrai. Cinque ore più tardi Tom era seduto su un tronco d’albero in riva a quello stupido laghetto, che non era per niente azzurro, e piagnucolava che aveva le vesciche ai piedi. Aveva posato accanto a sé lo zaino con dentro Agata. Era rosso per la fatica e sudava da matti. A me la camminata era piaciuta. C’eravamo raccontati barzellette e avevamo cantato. Ogni tanto osservavamo la signora Salici e il signor Holm per non perderci qualche eventuale vibrazione. Arrivati al Blautopf la signora Salici naturalmente era estasiata, Susanne sosteneva che avrebbe trovato esaltante pure un mucchio di letame, tanto era cotta. Poi, è successo. Tom si è alzato sul tronco e mentre saltellava da una vescica all’altra, inavvertitamente ha urtato lo zaino, che ha fatto splash ed è finito nel laghetto. Con Agata dentro. Christiana ha lanciato un grido. Tom si è messo a frignare, Agata annega, lui non sapeva nuotare e nemmeno Agata, perché era una tartaruga di terra. La maestra ha domandato, quale tartaruga? Poi c’è stato un secondo splash, Bernard si era tuffato al salvataggio dello zaino. Il terzo splash era di Susanne, lanciata dietro Bernard. Il quarto della signora Salici, per seguire i suoi due alunni. Ci siamo messi tutti a strillare come pazzi, correndo sulla riva. Era uno spettacolo vedere loro tre nuotare in mezzo al laghetto. Bernard aveva recuperato lo zaino e lo teneva alto sopra la testa, Susanne aveva afferrato Bernard con una vera presa da salvataggio e lo trascinava a riva. Richard li ha aiutati a uscire dall’acqua. La maestra avrebbe anche potuto rimanere là, tanto l’acqua le arrivava solo fino al seno. Quando tutti ormai erano usciti dall’acqua, il signor Holm è arrivato di corsa. La signora Salici si è gettata tra le sue braccia, come in un film d’amore, spruzzando gocce d’acqua in tutte le direzioni. Poi il signor Holm l’ha baciata sul serio, mentre diceva Giovanna, amore mio, mia amata! Tom ha tirato fuori dallo zaino Agata, che si era solo un po’ bagnata, se l’è messa davanti al viso e le ha sussurrato – Agata, mio unico grande amore –, poi l’ha baciata sul guscio.

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PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO A

Tutti si sono sbellicati dal ridere. Grazie al cielo la maestra e il signor Holm non si sono 75 arrabbiati con Tom per via di Agata. La cuoca dell’ostello ha preparato un piattino di insalata verde apposta per lei. Dopo cena ho portato Agata in camera. Le ho accarezzato il guscio e lei ha agitato le zampette. Mi sono affacciato alla finestra e sul prato di sotto ho visto Bernard seduto accanto a Susanne, che si tenevano per mano. Quando lei gli ha dato un bacio sulla 80 guancia, ho capito perché quel pomeriggio si era tuffata dietro a lui. L’aria era piena di vibrazioni.

A1. All’inizio di questo racconto si viene a sapere che una classe sta partendo per una gita scolastica. Raccogli le informazioni relative a questa gita che vengono fornite nelle prime 5 righe e completa il documento che segue. AVVISO GITA DI CLASSE Luogo di ritrovo per la partenza: stazione ferroviaria Destinazione della gita: ....................................................................................................................................................................... Durata della gita: .......................................................................................................................................................................................... Accompagnati da: • la maestra, signora Salici • il maestro di ..........................................................................., signor ................................................................................................

A2. Il testo è scritto in prima persona. Chi racconta la storia?

112 666

A.

Un insegnante responsabile della classe

B.

Un genitore di un alunno della scuola

C.

Un bambino che partecipa alla gita

D.

Una persona che osserva i fatti dall’esterno


PARTE PRIMA • TESTO A

PREPARATI ALL’INVALSI

A3. Nella prima parte del racconto si trova la descrizione di come il gruppo di bambini raggiunge lo scompartimento e si sistema al suo interno. Che cosa ci fa capire del gruppo questa descrizione? Sono bambini A.

nervosi, che vogliono per sé i posti più comodi del treno

B.

maleducati e senza rispetto del mezzo pubblico in cui si trovano

C.

affiatati e desiderosi di fare il viaggio insieme

D.

curiosi e interessati a fare il viaggio insieme agli insegnanti

A4. “Tom avanzava a fatica dal fondo dello stretto corridoio, aveva una pancia più sporgente del solito” (righe 10-11). Cerca e scrivi l’informazione del testo che spiega perché la pancia di Tom e il suo modo di avanzare sono diversi dal solito. ............................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................

A5. Riflettendo sulla proposta di escursione, Susanne dice che la signora Salici e il signor Holm “Non sono pazzi nemmeno un po’” (riga 33) e fornisce una spiegazione di questa sua affermazione. Come spiega il comportamento degli insegnanti? Ricopia una frase che chiarisce il pensiero di Susanne riguardo ai due insegnanti. ............................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................

A6. Nel testo si dice che Susanne guarda Bernard “come se fosse la persona più stupida del mondo” (righe 36-37). Perché Susanne lo guarda così? A.

Perché Bernard ha un giudizio negativo sugli insegnanti che Susanne non condivide

B.

Perché Bernard parla senza riflettere, mentre Susanne riflette molto

C.

Perché Bernard fa troppe domande e innervosisce Susanne

D.

Perché Bernard non coglie quello che per Susanne è evidente

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PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO A

A7. “Ogni tanto osservavamo la signora Salici e il signor Holm per non perderci qualche eventuale vibrazione” (righe 47-48). Che cosa intendono i bambini quando dicono che non vogliono perdersi qualche eventuale vibrazione? Vogliono essere sicuri di non farsi sfuggire A.

qualche esitazione degli insegnanti sul percorso da fare

B.

qualche fenomeno naturale interessante segnalato dagli insegnanti

C.

qualche manifestazione di affetto tra gli insegnanti

D.

qualche battuta scherzosa degli insegnanti che rallegri l’atmosfera

A8. Che cosa ci dice il racconto a proposito dell’escursione? Completa la sintesi che segue, inserendo la parola appropriata in ogni spazio. Durante l’escursione alcuni ragazzi non si accorgono di quanto camminano perché cantano e scherzano. All’arrivo, dopo esattamente cinque ore di strada, ........................................................................................................................................................... si siede perché è affaticato

e i ................................................................................................................................................ gli fanno male; posa vicino a sé lo zaino con la ....................................................................................................................... dentro. La signora Salici trova straordinario il lago, mentre ai ............................................................................................................................................. non sembra niente di speciale. A9. In che cosa consiste il “patatrac” di cui si parla in questo racconto? A.

Nella decisione degli insegnanti di fare una gita troppo lunga che affatica i bambini e li porta sulla riva di un lago pericoloso

B.

In un gesto non voluto che crea una reazione a catena, svelando qualcosa tenuto nascosto fino a quel momento

C.

In una serie di azioni spericolate che provoca un severo rimprovero da parte degli insegnanti nei confronti dei bambini

D.

In una situazione pericolosa in cui vengono a trovarsi i bambini e gli adulti che hanno partecipato alla gita

A10. Dopo la caduta dello zaino “che ha fatto splash ed è finito nel laghetto”, si verificano altri tre “splash”. Tutti e tre questi “splash”, cioè questi tuffi, hanno uno scopo comune. Quale?

114 666

A.

Dimostrare agli altri il proprio coraggio

B.

Cercare qualcosa che non si trova più

C.

Raggiungere qualcuno che sta chiedendo aiuto

D.

Aiutare qualcuno a cui si vuole bene


PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO A

A11. Alla fine chi racconta la storia osserva dalla finestra una scena che lo fa riflettere sui fatti della giornata e gli permette di capire qualcosa di più di Susanne. Che cosa gli permette di capire? A.

Susanne prova una simpatia profonda per uno dei compagni di classe

B.

Susanne ama mettersi al centro dell’attenzione ed essere ammirata

C.

Susanne è una persona espansiva, disponibile e vuole bene a tutti

D.

Susanne è capace di rassicurare un compagno che si sente spaventato e solo

A12. Agata è un personaggio che, anche se non agisce direttamente, ha un ruolo importante nello sviluppo dell’intero racconto. Perché è importante il suo ruolo? Metti una crocetta per ogni riga. Agata è importante perché

NO

a) è la sua presenza inaspettata che crea sorpresa all’inizio del viaggio b) è l’elemento che dà inizio alla scena del lago c) è il personaggio che fa emergere la diffidenza degli adulti nei confronti degli animali

A13. Questo testo, per come è scritto, presenta caratteristiche particolari. Indica quali sono caratteristiche di questo testo e quali no. Metti una crocetta per ogni riga. SÌ

NO

a) La narrazione viene interrotta da ricordi di fatti accaduti molto tempo prima b) In più punti del testo le situazioni descritte sono buffe c) Il racconto sviluppa due storie: una realistica e una fantastica d) I dialoghi tra i personaggi non sono segnalati dalla punteggiatura tipica del discorso diretto

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PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO B

VADO A VIVERE IN CITTÀ Tratto e adattato da: Marco Dinetti, Vado a vivere in città, Focus Wild, n° 17 dicembre 2012

1. IL FENOMENO DELL’INURBAMENTO Da qualche anno alcune specie hanno iniziato a frequentare le città. Ci sono mammiferi come la volpe, che abita nelle periferie e approfitta anche dei nostri rifiuti alimentari, lo scoiattolo che si arrampica sugli alberi dei parchi pubblici, il 5 riccio che di notte si aggira tra orti e giardini. Per non parlare delle diverse specie di pipistrelli che si rifugiano nei sottotetti e nelle cantine. Ma il gruppo più numeroso è quello degli uccelli, perché volano e quindi riescono a superare con più facilità gli ostacoli rappresentati da strade e palazzi. Di solito gli animali si avvicinano alle città d’inverno: le aree urbane sono più calde, in media, di 2 °C 10 rispetto alle campagne circostanti. Dormire non lontano dai nostri termosifoni permette agli animali di risparmiare molta energia in questa stagione difficile. Poi in città non si può cacciare e quindi vi è anche un elemento di maggior “sicurezza”. Finito l’inverno, alcuni di questi animali “intuiscono” che in città si può restare anche nelle altre stagioni, 15 magari mettendo su famiglia. Ecco come si sviluppa questa vera e propria colonizzazione delle città, definita “inurbamento attivo”. Il merlo, lo storno, il gheppio, il codirosso, la cinciarella, l’upupa sono alcuni degli uccelli che si sono inurbati attivamente. Vi è poi l’inurbamento passivo: questo avviene nelle periferie, dove i quartieri si estendono a macchia d’olio. 20 Anno dopo anno, i palazzi e le strade accerchiano boschetti, terreni incolti e appezzamenti coltivati. La sopravvivenza degli animali che vivono in questi habitat è fortemente minacciata, e può resistere fintanto che il cemento e l’asfalto non prendono il sopravvento assoluto. 2. C’È CHI VINCE E C’È CHI PERDE 25 Non tutte le specie sono capaci di adattarsi a vivere negli ambienti urbani. Sono facilitate quelle di dimensioni medio-piccole (in città gli habitat hanno estensioni limitate e sono molto frammentati) e sicuramente quelle che tollerano la presenza delle persone e ne sopportano le rumorose attività. Sono facilitate le specie che mangiano di tutto (onnivore) e quelle che sono molto adattabili e intelligenti. Ma 30 anche le specie robuste e con comportamento gregario: in altre parole, chi è dotato di tutto quanto serve per avere successo nelle città. Il gabbiano reale, la cornacchia grigia, la gazza, gli stessi piccioni sono tra le poche specie che stanno riscuotendo un vero successo nelle aree urbane. Diversamente, le specie più sensibili e specia-

116 666

Tratto dalla Prova Invalsi ministeriale a.s. 2014-2015


PARTE PRIMA • TESTO B

PREPARATI ALL’INVALSI

lizzate vanno incontro a varie difficoltà, e possono quindi diminuire. Per descrivere 35 queste dinamiche, i colleghi degli altri Paesi europei parlano quindi di winners (vincitori) e losers (perdenti).

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45

50

55

3. ADATTARSI… ADATTARSI… Le città mettono a disposizione degli animali una discreta quantità di habitat e risorse: parchi e giardini, terreni incolti (talvolta temporaneamente, vale a dire prima che vengano costruiti i palazzi), tratti di fiumi e coste marine che lambiscono le aree urbane. In queste zone vi è molto cibo per la presenza di rifiuti, ma anche di persone che offrono volontariamente alimenti agli uccelli, mettendolo nelle apposite mangiatoie o spargendolo sui marciapiedi. Durante l’estate, le aiuole vengono annaffiate e favoriscono la presenza degli invertebrati, mentre di notte i lampioni attirano gli insetti. Ma non sono tutte “rose e fiori”, perché nelle aree urbane vi sono anche molti pericoli e fattori di disturbo e di stress. Gli animali adottano quindi comportamenti particolari, ad esempio cantano di notte quando non c’è traffico oppure modificano la dieta, mangiando anche le briciole dei nostri panini e snack che non troverebbero negli ambienti naturali. Gli habitat “nuovi”, che vengono a crearsi soprattutto nei quartieri di recente costruzione, sono colonizzati dalle specie più adattabili. Se guardiamo cosa succede nella città rispetto a un ambiente extraurbano, anche il rapporto con le persone cambia decisamente. Se incontriamo un merlo nel bosco o in campagna, questo fuggirà appena ci vede, anche se siamo distanti qualche decina di metri. In città il merlo, come tante altre specie, si lascia invece avvicinare fino a pochi metri, senza avere alcun timore.

B1. Nel primo paragrafo (righe 1-23) trovi diversi motivi per cui gli animali vanno a stare in città. Scrivine due. 1. MOTIVO: ...................................................................................................................................................................................................................................................... 2. MOTIVO: ...................................................................................................................................................................................................................................................... B2. “Finito l’inverno, alcuni di questi animali ‘intuiscono’ che in città si può restare anche nelle altre stagioni” (righe 13-14). Questa informazione non può fare a meno di un’altra che la precede. Quale? “Da qualche anno alcune specie hanno cominciato a frequentare la città” A. B.

“Ma il gruppo più numeroso è quello degli uccelli”

C.

“Le aree urbane sono più calde, in media, di 2 °C rispetto alle campagne circostanti”

D.

“Di solito gli animali si avvicinano alla città d’inverno”

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PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO B

B3. Dal primo paragrafo si capisce che l’inurbamento è “attivo” quando gli animali trascorrono l’inverno in città A. B.

gli animali superano ostacoli costruiti dall’uomo

C.

gli animali si trasferiscono in città

D.

gli animali cominciano a vivere nelle case degli esseri umani

B4. Se consideri le informazioni date nel primo paragrafo sui tempi in cui avviene il processo di inurbamento passivo, puoi dire che è un processo che avviene gradualmente, un anno dopo l’altro A. B.

è un processo che richiede tempi molto lunghi

C.

è un processo che avviene velocemente, in pochi giorni

D.

è un processo che richiede circa due anni

B5. Che cosa segnalano le frasi scritte in neretto nel primo paragrafo? A. Segnalano la parte iniziale, la parte centrale e la parte finale del paragrafo B.

Segnalano informazioni che danno un’idea di ciò che chi legge troverà nel testo

C.

Segnalano che si tratta di opinioni dell’autore e non di fatti

D.

Segnalano che ci sono tre punti di vista diversi

B6. “C’È CHI VINCE E C’È CHI PERDE” (riga 24). I due “chi” in questo titoletto si riferiscono a diversi Paesi dell’Europa B. diverse persone A. C.

diverse specie di animali

D.

diversi ambienti

B7. “Diversamente, le specie più sensibili e specializzate vanno incontro a varie difficoltà e possono quindi diminuire.” (righe 33-34). a) Questa frase porta a chiedersi: «Diversamente da chi o da che cosa?» Trova l’informazione necessaria per rispondere e copiala o scrivila con parole tue. Diversamente da ...................................................................................................................................................................................................................................... b) Che cosa si può mettere al posto di “Diversamente” senza cambiare il significato della frase? A.

118 666

Invece

B.

Eppure

C.

In realtà

D.

Altrimenti


PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO B

B8. “Le città mettono a disposizione degli animali una discreta quantità di habitat e risorse” (righe 38-39). Questa frase significa che in città le persone si prendono cura degli animali A. B.

in città le nuove costruzioni tengono conto dei bisogni degli animali

C.

in città gli animali trovano spazi utili e adatti alla sopravvivenza

D.

in città è obbligatorio riservare alcuni spazi per gli animali selvatici

B9. L’espressione “Ma non sono tutte rose e fiori” (riga 45) significa che non tutto è semplice. Di chi o di che cosa si dice che “non sono tutte rose e fiori”? Della vita in città per gli animali B. Degli ambienti extraurbani A. C.

Della flora dei parchi cittadini

D.

Della vegetazione di orti e giardini

B10. “Gli habitat ‘nuovi’, che vengono a crearsi soprattutto nei quartieri di recente costruzione, sono colonizzati dalle specie più adattabili.” (righe 50-51). Che cosa significa la parola “colonizzati” in questa frase? Occupati B. Preferiti C. Controllati D. Ricercati A. B11. Individua quali fra le seguenti informazioni, presenti nel paragrafo “ADATTARSI… ADATTARSI…”, non sono presenti nei due paragrafi precedenti. Metti una crocetta per ogni riga. NUOVA

PRESENTE

a) “In queste zone vi è molto cibo per la presenza di rifiuti” (riga 41) b) Vi sono “persone che offrono volontariamente alimenti agli uccelli” (riga 42) c) “Nelle aree urbane vi sono anche molti pericoli e fattori di disturbo” (righe 45-46) d) “Gli animali adottano quindi comportamenti particolari, ad esempio cantano di notte quando non c’è traffico” (righe 46-47) e) “In città il merlo, come tante altre specie, si lascia invece avvicinare fino a pochi metri, senza avere alcun timore” (righe 54-55)

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PREPARATI ALL’INVALSI

RIFLESSIONE SULLA LINGUA

C1. Nelle frasi che seguono ad alcune parole manca la lettera h. Scrivila nel quadratino solo quando è necessaria. a) Emma è andata i quaderni b)

a fare i compiti dalla sua amica, ma

a dimenticato

a casa.

o telefonato

a Pietro e gli

o chiesto se voleva venire da me

o andare insieme al parco. C2. In quale delle frasi che seguono il verbo NON è al modo indicativo? Il pulmino della scuola ha avuto un piccolo incidente. A. Come mai non avevi capito l’ora dell’appuntamento? B. Dopo pranzo andremo tutti insieme al parco. C. Mangerei volentieri un po’ di pasta al sugo. D. C3. In quale delle frasi che seguono la parola sottolineata è usata in funzione di nome? Sonia sta facendo una sciarpa con la lana rosa. A. Lucia ha comprato una maglietta rosa pallido. B. Il rosa è un colore particolarmente delicato. C. Questo pennarello rosa è tuo? D. C4. In quale delle frasi che seguono il verbo “essere” è usato come verbo ausiliare? Stamattina Susanna è arrivata in bicicletta. A. Fare gli allenamenti in piscina è stancante. B. La gelateria è lontana da casa mia. C. Maria Pia è la mia amica del cuore. D. C5. Indica in quali dei seguenti verbi ‘ri-’ è un prefisso e ha il significato di “azione che si ripete”. Metti una crocetta per ogni riga. L’azione si ripete Es. ri-dare

L’azione NON si ripete

X

a) Ridere b) Ritornare c) Rischiare d) Risparmiare e) Ricucire f) Ricordare

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Tratto dalla Prova Invalsi ministeriale a.s. 2021-2022


PREPARATI ALL’INVALSI

RIFLESSIONE SULLA LINGUA

C6. Leggi la definizione di “lavatrice” tratta da un dizionario. Quali delle seguenti informazioni è possibile ricavare da questo testo? Lavatrice s.f. 1. Elettrodomestico per il lavaggio automatico di indumenti, biancheria: detersivo per lavatrice. 2. Ciclo di lavaggio effettuato con tale elettrodomestico: fare una lavatrice al giorno [der. di lavare]. Metti una crocetta per ogni riga.

NO

a) La divisione in sillabe b) Il genere grammaticale c) I sinonimi d) Esempi di frasi con “lavatrice” e) Da dove deriva “lavatrice”

C7. Leggi la seguente frase: Anche oggi siamo arrivati puntuali alla lezione. Con quale delle seguenti espressioni puoi sostituire la parola sottolineata, senza cambiare il significato della frase? in ritardo B. in orario A. in anticipo D. per ultimi C. C8. In quale delle seguenti frasi la punteggiatura NON è corretta? A. Chi viene a cena da noi questa sera? Ho appena finito di studiare matematica, adesso faccio un giro in bici. B. Ho comprato tutto l’occorrente per la scuola, l’astuccio, il diario e i quaderni. C. Luca, il mio migliore amico, è partito per le vacanze. D. C9. Leggi la frase che segue: Il papà ha detto a Margherita: “Metti in ordine tutti i tuoi vestiti”. Trasforma la frase da discorso diretto a discorso indiretto, completando la frase che segue. Il papà ha detto a Margherita di ...................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................

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PREPARATI ALL’INVALSI

RIFLESSIONE SULLA LINGUA

C10. Leggi le seguenti frasi e cerchia le parole che sono scritte in minuscolo ma che devono essere scritte con la lettera iniziale maiuscola. Attenzione: ogni cerchio deve contenere una sola parola, e in ogni frase ci sono più parole da cerchiare. 1. Ogni mattina aspetto il mio amico giorgio in via roma, ma lui è sempre in ritardo. 2. Un leone disse a un topo: “ti prego, corri a chiamare aiuto! sono intrappolato in questa rete, da solo non riesco a liberarmi”. C11. Nella frase “La sera, al tramonto, il cielo assume spesso un colore rosso” il soggetto è: la sera B. al tramonto A. il cielo D. un colore C. C12. Nelle frasi seguenti cerchia tutti gli aggettivi. 1. Marco va sempre in piscina con i suoi compagni. 2. Oggi ho giocato al parco con gli amici francesi. 3. Non mi va di uscire sempre con gli stessi ragazzi. 4. Mirko e Laura sono davvero simpatici. C13. Nelle frasi che seguono ci sono due eventi: uno accade prima, l’altro dopo. Indica nella tabella l’ordine in cui i fatti avvengono. Metti una crocetta per ogni riga. PRIMA a) Sono andati in gelateria e hanno comprato un bel gelato b) Quando sarò arrivato dalla nonna farò merenda c) Prima che arrivasse Dario aveva già finito tutti i compiti d) Andammo a festeggiare perché avevamo vinto la partita

122 666

DOPO


L’ALLEANZA DEI BAMBINI Traduzione di Samanta K. Milton Knowles

L’ALLEANZA DEI BAMBINI • RACCONTO SONORO, ALTRI CONTENUTI AUDIO DELL’UNITÀ


124


CI SONO QUATTRO CASE.

Nella casa con le persiane rosse ci stiamo noi Fiordasoli. I Giralisi stanno in quella con le persiane verdi. Nella casa in mezzo mangiamo e facciamo tutte le altre cose. Laggiù sull’albero ci sta Lacapa.

È quasi come la scuola materna, solo che nessuno ti viene a prendere. Qui ci divertiamo molto. Lacapa è quella alta, ovviamente. Ci sono tantissime bambine e bambini, forse mille. Abbiamo il permesso di andare in giro un po’ come ci pare. Ma è vietato oltrepassare la linea bianca.

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Lacapa ha tracciato la linea bianca con la vernice, così sappiamo dov’è. Nessuno la oltrepassa, neanche Lacapa.

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Noi Fiordasoli abbiamo i calzini a righe. Si vede, no? Io sono quella che ha il braccialetto, anche se è vietato. Se Lacapa mi guarda lo nascondo nella manica. Fuori dalla linea bianca è pericoloso. Può succedere qualsiasi cosa. Lacapa dice che può cadere un fulmine, o può arrivare un leone. Ci sono i leoni, qui? “Dentro la linea bianca ci stiamo bene!” dice Lacapa. “Vero?!” È Lacapa a decidere cosa facciamo. Meno male, così non siamo costretti a inventarcelo da soli tutto il tempo.

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Le giornate sono così. Prima della colazione c’è l’adunata. O meglio, non è proprio un’adunata, è più uno stare in fila. Lacapa adora le file. Poi dobbiamo stare in equilibrio su una gamba sola per cinque minuti. Non so perché. Poi mangiamo la pappa d’avena con la confettura. Di confettura possiamo metterne quanta ne vogliamo.

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Dopo la colazione, noi Fiordasoli abbiamo l’ora di danza e tamburi. Poi le cose si fanno ancora più divertenti, perché abbiamo l’ora della pittura! Possiamo usare veri colori da adulti e chi vuole un pennello nuovo può prenderlo. Lacapa dice che avrò una stella d’oro a pittura. Ma questo lo sapevo già. Nel frattempo i Giralisi pelano le patate. A volte andiamo a fare una passeggiata anche se piove. Lacapa ci insegna i fiori e i funghi e ci fa vedere cosa fanno le formiche. Quando smette di piovere, è l’ora del tappeto elastico. O delle capriole. Lacapa ha un sacco di belle idee. I Giralisi puliscono i nostri stivali, perché si sono infangati tutti.

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Se è mercoledì, ci accorciamo la frangia. Allora c’è la fila. Esiste un solo taglio di capelli. È bello non dover scegliere. Ma forse una volta ne vorrei uno diverso, chissà?

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Ogni giorno, dopo pranzo, c’è il dolce. Quando abbiamo finito di masticare, cantiamo “Il fungo velenoso”, così nel frattempo gli altri sparecchiano e lavano i piatti. Qualcuno dovrà pur farlo. Dopo i piatti, devono occuparsi del bucato. Ci vuole tanto tempo a lavare tutti i calzini, quindi non possono giocare a croquet con noi. Di pomeriggio, Lacapa suona il fischietto. Allora dobbiamo rilassarci e guardare le nuvole che passano. A volte vorrei fare qualcos’altro, tipo guidare il tagliaerba. Ma è Lacapa che decide. “L’erba voglio non cresce neanche nel giardino del re”, dice. I Giralisi portano le pietre. Loro di sicuro diventano forti.

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UN GIORNO DOMANDO

perché i Giralisi non possono partecipare. “È ingiusto”, dico. “Qui le cose devono essere ingiuste. A me piacciono le ingiustizie”, dice Lacapa. E va bene, penso io, e mi rimetto a fare le mie cose. Ma non è più tanto divertente. Tutto comincia a sembrarmi noioso e sempre uguale. Poi però mi viene un’idea.

Quella sera racconto agli altri Fiordasoli la mia idea. Dobbiamo solo aspettare un po’. Apriamo la finestra e ascoltiamo. Quando sentiamo Lacapa russare, lassù sull’albero, usciamo di nascosto.

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Ci avviciniamo di soppiatto alla casa dei Giralisi e picchiettiamo alla finestra. Qualcuno apre e noi ci arrampichiamo. I Giralisi sono sdraiati a letto a guardare il soffitto. “Non leggete libri prima di dormire?” chiedo. “Libri? No, noi non abbiamo libri.” Allora raccontiamo loro il nostro piano.

“Anche a voi piacerebbe saltare sul tappeto elastico, no?” dico. “Sì, certo, ma non possiamo.” “E cantare?” chiedo. “Noi dobbiamo stare zitti. Dobbiamo lavare i pavimenti.” “Facciamo a turno”, propongo. “NO!!!” gridano i Giralisi. “Lacapa se ne accorgerebbe.” “Ma ci scambiamo i vestiti e tutto il resto. Dai!” dico. Ok. Alla fine ci stanno.

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La mattina dopo noi Fiordasoli ci mettiamo i vestiti dei Giralisi. E loro si mettono i nostri. Poi c’è l’adunata. I Giralisi sembrano Fiordasoli. Oppure no…? Adesso tocca ai Giralisi saltare sul tappeto elastico. Se la cavano bene, mi pare. Dopotutto è la prima volta. A badminton sono ancora più bravi! Noi invece raccattiamo solo i volani. È quasi noioso. Però è giusto.

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Un mercoledì, quando Lacapa deve tagliarci i capelli, il pentolino è sparito. Non lo troverà mai. Il nascondiglio è venuto in mente a me. “Senza pentolino, niente taglio”, dice Lacapa. Ecco fatto.

I CAPELLI CRESCONO

e i giorni passano. Siamo sempre più alla rinfusa. Non c’è più tanto ordine. “Qui c’è qualcosa di strambo!” grida Lacapa e suona il fischietto. Poi però se ne dimentica e si butta sull’amaca. Si addormenta di colpo.

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Alcuni giocano a non toccare terra, ma noi andiamo alla linea bianca a cercare i mirtilli. “Si possono toccare con un bastoncino?” domanda qualcuno. “Ma sei matto?!” “Cadrà un fulmine sul bastoncino e tu brucerai vivo!”

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Proprio allora un pallone oltrepassa la linea e finisce dritto in mezzo alle piante di mirtillo. Con cautela, allunghiamo un bastoncino… Niente fulmine e niente incendio. Allora un bambino particolarmente coraggioso prova a sporgere la punta della scarpa… E poi tutto il bambino oltrepassa la linea bianca.

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All’inizio rimaniamo impalati a fissarlo. Poi, uno dopo l’altro, scavalchiamo la linea. Però in silenzio, così Lacapa non si sveglia.

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Adesso siamo tutti dall’altra parte. Però lasciamo perdere i mirtilli, perché abbiamo un po’ di fretta. Vogliamo cercarci un appartamento tutto nostro dove possiamo decidere da soli. E dev’essere grande. Oppure possiamo cercare dei genitori che hanno posto. Lacapa può anche restarsene dentro la linea bianca, se le piace tanto. E fare tutto il lavoro da sola.

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CITTADINANZA ATTIVA

LIBERTÀ E DIVIETI Hai appena letto L’alleanza dei bambini. All’inizio della storia, bambini e bambine sembrano vivere in un mondo ideale, dove hanno la libertà di fare molte cose. L’unica cosa che non possono fare è oltèepassare la linea bianca…

1 Che cos’è per te la libertà? Che cosa è un divieto? Scrivi le parole che ti vengono in menèe. Poi confrontaèi con un compagno o una compagna e scrivi anche le sue.

libertà

divieto

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2 Lavorate in coppia. Immaginate il luogo ideale dove vorreste vivere.

Chi lo governa? Quali regole dovrebbero esserci? E quali liberèà? Date un nome a quesèo luogo. Poi scriveèe uno statuto, cioè un documento con le regole del luogo. Appendete il vostro staèuto alle pareèi dell’aula, in modo che tuèti lo possano leggere.

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Ora confrontatevi in classe. Quale di quesèi è il luogo ideale? Scegliete due sèatuti e dividetevi in due gruppi. Ogni gruppo si schiera a favore di uno statuèo o dell’alèro. Chiedeèevi: • Qual è lo sèatuto migliore?

• Qual è lo sèatuto più giusèo ed equilibraèo?

• Perché?

Iniziaèe ora una discussione, sosèenete la vosèra idea e provate a convincere l’altro gruppo del fatto che la vostra tesi è valida. Ricordatevi di parlare uno per volta e di ascoltare con aètenzione, senza interrompere.

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Libertà e diritti

LA GIUSTIZIA Leggendo L’Alleanza dei bambini, ti accorgi che Fiordasoli e Giralisi non sono uguali… con attenzione la prima parèe della storia. Quali sono le attività che 1 Rileggi svolgono Fiordasoli e Giralisi? Riporèale nella taàella.

Fiordasoli

Giralisi

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con un èuo compagno o una tua compagna. 2 •Rifletti Vi sembrano equiliàrati i compiti svolti dai due gruppi? Perché? ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................

• La bambina che narra la storia si accorge dell’ingiusèizia e decide di fare qualcosa per cambiare la sièuazione. Rileggete la storia e trovate il momento in cui accade. Che cosa ne pensate? Che cosa avreàbe poèuto fare di diverso? ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................

3

Dividetevi in piccoli gruppi. Pensate a un’ingiusèizia nei confronti di una persona, di un animale, dell’ambiente in cui viveèe... Scrivete su un cartellone a quale ingiusèizia aveèe pensato e quatèro idee per contrastarla. Quando avete finito, appendete il cartellone in classe e leggete i carèelloni degli altri gruppi. 143


CITTADINANZA ATTIVA

LA SCELTA E L’ALLEANZA Lacapa decide tutto: che cosa si può faèe e che cosa no. Però, a un ceèto punto, i bambini e le bambine decidono che vogliono esseèe libeèi di sceglieèe. Si alleano e trovano il coraggio di affrontare Lacapa.

1 Insieme a un compagno o a una compagna, rifletèi sul personaggio di Lacapa e sul suo rapporto con le àambine e i bamàini.

• Che cosa pensate del comporèamenèo di Lacapa? Ci sono degli indizi nel èesto e nelle immagini che ci dicono qualcosa su di lei? ........................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................

• Secondo voi, come si senèivano all’inizio Fiordasoli e Giralisi quando non sceglievano? E alla fine, quando le cose sono cambiate? ........................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................

2 Per 5 minuèi, lasciate che sia il vosèro compagno o la vostra compagna di

banco a scegliere per voi• i colori da usare, le azioni da fare, con chi poteèe parlare... Passati i 5 minuti, raccontate alla classe che cosa avete provaèo.

3 Se tu fossi a capo di

un paese, quali azioni metèeresèi in atèo per creare alleanza con chi lavora con èe?

Quali azioni e parole aiutano a creare ALLEANZA?

Quali azioni e parole invece porèano a LONTANANZA?

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• Confronèati con i tuoi compagni e le tue compagne. Poi scrivete le azioni e le parole più imporèanti per voi su un cartellone da appendere in classe. 144


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