SORRIDOIMPARO

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Ricerca e Sviluppo Erickson in collaborazione con Alessia Brentari e Francesca Dalla Valle

SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI

STRATEGIE DI LETTURA CON IL WRITING AND READING WORKSHOP

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Prima edizione: gennaio 2024 Ristampe 2024 2025 2026 2027 01 23 45 67

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Stampato presso Poligrafici Il Borgo S.r.l. – Bologna (BO)

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Contenuti digitali Progettazione: Fabio Ferri, Nicola Barzagli Redazione e realizzazione: EICON s.r.l., IMMAGINA s.r.l., Isabella Spagni, Lumina Datamatics, Silvia Sfrerruzza. Audio: IMMAGINA s.r.l.

ISBN 978889159380-1 © 2024 Rizzoli Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati

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Coordinamento editoriale: Mauro Traversa Coordinamento redazionale: Magda Perricelli Redazione: Silvia Zignani Progetto grafico: Skako, Milano Copertina: Ka Communications Illustrazione di copertina: Gabriel Ignacio Cortina Elaborazione immagini e impaginazione: Skako, Milano Disegni: Francesca Gallina

L’Editore è presente su Internet all’indirizzo: http://www.rizzolieducation.it

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Si ringraziano per la preziosa consulenza Stefania Melfi e Mila Zardo

Il progetto del presente volume è a cura del gruppo di esperti della Ricerca e Sviluppo Erickson. Contenuti: Alessia Brentari e Francesca Dalla Valle. Coordinamento editoriale: Francesco Zambotti e Chiara Golasseni. Coordinamento redazionale: Bianca Grassi. © 2024 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A. Via del Pioppeto 24, 38121 Trento www.erickson.it

REFERENZE ICONOGRAFICHE Archivio Rizzoli Education. Inoltre: Getty Images © 2024 L’Editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare. La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo è molto difficile evitare completamente inesattezze e imprecisioni. L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarli alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: supporto@ rizzolieducation.it I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza (http://www. bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it). Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milano, e-mail: autorizzazioni@clearedi.org. Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici dell’editore è certificato UNI EN ISO 9001.


INDICE In questo volume troverai…

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KIT della lettrice e del lettore Schede iniziali Io e la lettura Io leggo con... Dove leggo Il taccuino di lettura IN UNA NOTTE DI TEMPORALE

4 5 6 7 9

Il potere del titolo Uguali e diversi Chi sa che cosa? E se non fosse stato così? Che cosa resta nella testa?

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IL GIORNO DOPO

SCOPRI IL LIBRO

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IL CAMPEGGIO

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STRATEGIE La mappa dei luoghi Trova le prove nel testo Chi racconta la storia? Conosci il personaggio

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E SE CAMBIASSE CHI NARRA?

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LA VOCE DI BARTON’S BRIDGE

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STRATEGIE

Trova le prove nel testo Allora… Ora…

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TU SCRIT TRICE, TU SCRIT TORE

SCOPRI IL LIBRO

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PAROLE CONFINANTI

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STRATEGIA Parole che risuonano

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PAROLE CONFINANTI

SCOPRI IL LIBRO

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NOTTE

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STRATEGIA Ascolta e immagina le parole

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ARRIVA AL CUORE DELLA POESIA

SCOPRI IL LIBRO

55 56

LE FARFALLE VOLANO GRAZIE ALLA POLVERINA SULLE ALI

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STRATEGIE Il potere del titolo Scava nel testo, trova un tesoro Chi dice che cosa? Che cosa resta nella testa? IL CAMALEONTE SI MIMETIZZA NELL’AMBIENTE

SCOPRI IL LIBRO

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KIT della lettrice e del lettore

Conosci il personaggio La storia in 5 dita La montagna della storia

38 39 40

UN LAMPO DI SCRIT TUR A

40 41

SCOPRI IL LIBRO

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STRATEGIE

STRATEGIE

SCOPRI IL LIBRO

CHIUSO PER NASCITA CHIOME AL VENTO

Schede finali Per non perderti tra scaffali e pagine… Leggere prima di leggere Allena la resistenza La lista del prima o poi

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IN QUESTO VOLUME TROVERAI… KIT della lettrice e del lettore

… le schede iniziali del KIT della lettrice e del lettore, per riflettere sulla tua esperienza di lettura.

SCHEDA 1

IO E LA LETTURA Pensa alla tua storia e alla tua esperienza di lettrice o lettore e completa la pagina.

Imparerai a usare il taccuino di lettura, lo strumento da tenere sempre accanto mentre leggi.

CHI HA LETTO PER ME:

UN LIBRO CHE HO AMATO DA PICCOLA/PICCOLO:

IL PRIMO LIBRO CHE HO LETTO DA SOLA/SOLO:

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Quand o legg i un lib • le st ro, tieni rategie accant di lettu • il tuo o a te ra; person il taccui aggio no di le • le tu preferito ttura pe e rifless ; ioni su r anno • una i person tare: o più fra aggi; si che • le pa ti stup role nu iscono; ove ch • perc e incont hé ti pi ri ac durant e o no • tutto e la lettu n ti ciò che ra; ti sembr piace (e perc hé decid a impo rtante i smette da ricor re di le Il taccui dare! ggerlo no di le ); ttura ti dei test accom i presen pa gn ti Nelle pa in ques erà du rante l’a to volu gine su me, m ccessiv scolto a anch e, sarà e la lettura e nelle chiamat tue lettu o “il tu re futu o TACC re. UINO ”.

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DEL TITOL

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a piovere. d’acqua. tuono iniziò la di pallini Con gran fras fitta gragno forza da a, pareva una gliando con Più che pioggi capretta. la notte, sca nel una a di riav infu sul corpo Il temporale lini d’acqua zioni quei pal di della collina tutte le dire ncando ai pie nca arrivò arra ta. bia cca ra diro cap La a mezza una capann a e aspettava, e si infilò in ra si riposav urità, la cap Nella fitta osc cessasse. il temporale immobile, che

INQUADRA E ASCOLTA LE TRACCE INDICATE

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Sbam! Qualcuno entrò nella capanna. Il suo respiro era affannoso. Chi mai poteva essere? Immobile e nascosta, la capra tese le orecchie. Toc, frush, toc, frush. Qualcuno si avvicinava producendo a ogni passo un rumore che risuonava secco sul pavimento.

… 6 testi integrali Li scoprirai in classe, ascoltando la lettura dell’insegnante, e li potrai riascoltare quando vorrai attraverso le tracce audio scaricabili tramite il QR code nella pagina iniziale di ogni testo. Nelle pagine dei testi potrai trovare: stai per scoprire una strategia che ti permetterà di comprendere meglio il testo.

SVEGLIA LA MENTE Chi sarà entrato nella capanna? Cerca degli indizi nel testo che hai letto finora e spiega la tua risposta. CHE COSA SUCCEDERÀ?

CHE COSA TE LO FA DIRE?

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Rumore di zoccoli. Ma allora era sicuramente una capra! La capretta si sentì sollevata e si rivolse al nuovo arrivato: «È una tempesta spaventosa, eh?». «Eh? Oh! Mi scuso – anf anf – tanto. È così buio, qui dentro, che non mi ero accorto – anf anf – che ci fosse qualcuno», rispose l’altro ansimando, sorpreso.

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stai per rispondere a una domanda SVEGLIA LA MENTE che ti metterà in comunicazione con il testo. AUDIO PRESENTAZIONE E SCHEDE INIZIALI


STRAT

... le strategie di lettura Affronterai una strategia per ogni lezione e imparerai a usarla svolgendo un’attività sul testo che hai ascoltato.

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CHE C OSA R ESTA Rilegg i il NELL A e i pers racconto In onaggi una no TESTA Scrivi tte di ti inse i tuoi ? pensie gnano qual temporale e rif ri co sul tacc

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e cond prezio e Molto so per ividili spesso con la la tua nei libri classe. vita? e degli che legg insegn iamo po amenti più prof ss le iamo tro on gati al la vita vare de CHE CO damente sulle reale. lle idee SA RE idee co Un STA N nt modo enute ELLA TE per rifle STA? og nel testo è us RICORD ttere A! are la st ni volta ra che fin isci di le tegia Per usar ggere e la stra un libro tegia CH . E COSA Che co sa vuol RESTA e com NELLA unicar TE Sono d’ ST A? chie e l’aut accord ore/l’a diti o con utrice l’autor Che co del ra e/l’aut sa mi cconto rice de insegn ? l raccon ano i pe Che co to? rsonag sa avre gi? i fatto Annota al post le rispo o di questo ste sul tuo TA o di qu CCUIN el pers O. onaggi o? IL GIO RNO DOPO Che sa rebbe succes quella so collina? il giorno No del mat do tino, ch n poteva sape po ai piedi di e facend o scintil stava spunta rlo nemmeno ndo il lare le il Sole quel m gocce omento d’acqu Immag a sulle ina ch foglie. e cosa accade il

Nei riquadri RICORDA! troverai il procedimento per usare le strategie nelle tue prossime letture. Dopo le strategie, troverai un’ATTIVITÀ DI SCRITTURA, contrassegnata dal disegno del taccuino.

all’app giorno dopo un si sono tamento ch , e dati il capra. lupo e Scrivi la il tuo taccui finale no sul che ha , poi condiv idi i scritto con la ciò classe.

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SCOPRI IL LIB

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Yuichi to scritto da è un raccon 4 in lingua di temporale a volta nel 199 In una notte nzione ato per la prim inte blic va pub ave e Kimura l’autore non uito Inizialmente e, ma, in seg giapponese. conto una seri con altri re questo rac ato la storia di far diventa o, ha continu blicato mento ricevut ti è stato pub gia con rag rac nco e all’i i i sett titolo In una Il libro con tutt 2017 con il sei racconti. ni Editore nel lupo un Sala o tra ian ia iciz in Italia da Adr e storie dell’am Abe. porale. Le sett ioni di Hiroshi notte di tem dalle illustraz a e arricchito e una caprett

… le pagine SCOPRI IL LIBRO Ti daranno informazioni utili per scoprire i libri da cui sono tratti i 6 testi nel volume. In fondo a queste pagine troverai La mia biblioteca, una piccola lista di titoli di libri sullo stesso argomento o dello stesso genere.

AUTORE in ura è nato Yuichi Kim tto 1948. Ha scri Giappone nel i tradotti libr di ia centina . ndo in tutto il mo

ppone. RE kaido, in Gia ILLUSTRATO ’isola di Hok per e è nato sull Hiroshi Ab proprio amore comunica il gni dise i Nei suo la natura. gli animali e

teca La mia biblio

nella titoli e annota iata a questi iscono! o, dai un’occh che ti incurios questo raccont ina 72 quelli pag a Se ti è piaciuto I PO L PRIMA O tua LISTA DE schio D. Cirici, Mu sentiero Il , buc Du M. Nebbia M. Palazzesi, ne este e Celesti volare D. Pennac, Ern le insegnò a chio del lupo e del gatto che D. Pennac, L’oc gabbianella Storia di una L. Sepúlveda, a lott La tela di Car E. B. White,

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... le schede finali del KIT della lettrice e del lettore In queste pagine troverai strategie che ti aiuteranno nella scelta del libro giusto per te e strumenti che ti accompagneranno nella tua vita futura di lettrice o lettore.

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TROPPO KIT de , TROP lla lett PO PO rice e CO, GI del lett Per usar USTO! ore e la stra tegia TR Parti da ll’inizio O del libro PPO, TROPP O POCO che ha i scelto , GIUST , leggi O! • leggi qualch in mod e pagina o lento… • non e se: capisci il signi ficato di mol te paro • non • senti le… fai ness confus una fa ione ne • leggi tica… • cono lla test in mod … in qu sci il sig a… o veloce nificato esto m … di quas omen • trovi non è to i il libro il libro semplice tutte le paro per te … le… è un lib . e noio ro trop so… aiuta po sem a cres plice cere co me lett per te, non ti rice o lettore.

• ti piac e la stor glia di ia... • c’è qu continuare a legger alche pa e... rola • lo tro vi intere nuova... ssante ... ... è il libro gi ti aiut a a cres usto pe cere co r te, me lett rice o lettore. • hai vo

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KIT della lettrice e del lettore

SCHEDA 1

IO E LA LETTURA Pensa alla tua storia e alla tua esperienza di lettrice o lettore e completa la pagina.

CHI HA LETTO PER ME:

UN LIBRO CHE HO AMATO DA PICCOLA/PICCOLO:

IL PRIMO LIBRO CHE HO LETTO DA SOLA/SOLO:

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PER ME LEGGERE È… ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................

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IL MIO LIBRO PREFERITO:

UN LIBRO CHE NON MI È PIACIUTO:

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MI PIACE LEGGERE DI: .................................................................................................................................................

PER TROVARE BEI LIBRI, SEGUO I CONSIGLI DI:

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SCHEDA 2

KIT della lettrice e del lettore

IO LEGGO CON… Quali sono le caratteristiche di chi legge un libro? Questo identikit ti mostra che si legge con gli occhi ma anche con il cuore, si sfogliano le pagine di un libro con le mani ma anche con la mente.

… UNA MENTE CURIOSA Per conoscere e pensare alle idee racchiuse nei libri.

… LE ORECCHIE Per ascoltare le storie e i punti di vista degli altri.

… GLI OCCHI Per cogliere indizi importanti nelle immagini e nelle parole. … LA BOCCA Per leggere con espressione, come se narrassi tu la storia.

… LE MANI Per girare le pagine e

… IL CUORE

prendersi cura dei libri.

Per entrare in contatto profondo con i personaggi e con la storia.

Dopo aver letto l’identikit, condividi il tuo pensiero con la classe.

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KIT della lettrice e del lettore

SCHEDA 3

DOVE LEGGO Leggere è sempre bello, ma farlo in un posto che ti piace, dove puoi scivolare dentro le storie in compagnia del libro e dei suoi personaggi, è una cosa davvero speciale! Disegna il luogo che preferisci per immergerti nei libri e nelle storie.

Descrivi il luogo e il momento della giornata in cui preferisci leggere: c’è silenzio? C’è rumore? Sei da solo o sola, oppure sei in compagnia? Che emozioni provi? .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Il libro E tu dove leggi?, Edizioni Clichy, parla in modo divertente dei posti preferiti per immergersi nella lettura. Se il titolo e l’argomento ti incuriosiscono, prova a leggere questo libro!

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SCHEDA 4

KIT della lettrice e del lettore

IL TACCUINO DI LETTURA Prendi un taccuino, decora la copertina come più ti piace e tienilo vicino a te quando leggi. Sarà uno strumento molto utile per annotare le tue letture e per riflettere su ciò che hai letto. Ecco che cosa puoi annotare quando finisci di leggere un libro.

Data ......................................................................................................... Autore / Autrice ..................................................................

Voglio ricordare:

Titolo .....................................................................................................

(scrivi una frase del libro, racconta un episodio, disegna e/o descrivi un personaggio, un luogo... Annota una cosa del libro che vuoi ricordare, perché ti è piaciuta o perché non ti è piaciuta)

(disegna e colora da 0 a 5 cuori a seconda di quanto ti è piaciuto il libro) RICORDA!

Quando leggi un libro, tieni accanto a te il taccuino di lettura per annotare: • le strategie di lettura; • il tuo personaggio preferito; • le tue riflessioni sui personaggi; • una o più frasi che ti stupiscono; • le parole nuove che incontri durante la lettura; • perché ti piace o non ti piace (e perché decidi smettere di leggerlo); • tutto ciò che ti sembra importante da ricordare! Il taccuino di lettura ti accompagnerà durante l’ascolto e la lettura dei testi presenti in questo volume, ma anche nelle tue letture future. Nelle pagine successive, sarà chiamato “il tuo TACCUINO ”.

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SCHEDA 8


Ascolta il racconto. Rispondi alle domande quando trovi

o

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In una notte di temporale

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IL POTERE DEL TITOLO Che cosa ti fa venire in mente il titolo? Annota che cosa ti aspetti di trovare in questo racconto. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Tieni a mente il titolo mentre ascolti il racconto!

Con gran frastuono iniziò a piovere. Più che pioggia, pareva una fitta gragnola di pallini d’acqua. Il temporale infuriava nella notte, scagliando con forza da tutte le direzioni quei pallini d’acqua sul corpo di una capretta. La capra bianca arrivò arrancando ai piedi della collina e si infilò in una capanna mezza diroccata. Nella fitta oscurità, la capra si riposava e aspettava, immobile, che il temporale cessasse.

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INQUADRA E ASCOLTA LE TRACCE INDICATE

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Sbam! Qualcuno entrò nella capanna. Il suo respiro era affannoso. Chi mai poteva essere? Immobile e nascosta, la capra tese le orecchie. Toc, frush, toc, frush. Qualcuno si avvicinava producendo a ogni passo un rumore che risuonava secco sul pavimento.

SVEGLIA LA MENTE Chi sarà entrato nella capanna? Cerca degli indizi nel testo che hai letto finora e spiega la tua risposta. CHE COSA SUCCEDERÀ?

CHE COSA TE LO FA DIRE?

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Rumore di zoccoli. Ma allora era sicuramente una capra! La capretta si sentì sollevata e si rivolse al nuovo arrivato: «È una tempesta spaventosa, eh?». «Eh? Oh! Mi scuso – anf anf – tanto. È così buio, qui dentro, che non mi ero accorto – anf anf – che ci fosse qualcuno», rispose l’altro ansimando, sorpreso.

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«Anche io sono appena entrata! Chi poteva pensare che sarebbe peggiorato così?». «Infatti! Con il risultato che mi sono azzoppato. Sono proprio malridotto! Uff…». Alla fine aveva emesso un gran sospiro e posato sul pavimento il bastone che aveva utilizzato per appoggiarsi. E quindi… Esatto! L’ombra nera che era entrata appoggiandosi a un bastone non era una capra, ma un lupo. E si dà il caso che questo particolare lupo avesse zanne aguzze e amasse molto la carne di capra.

SVEGLIA LA MENTE Che cosa succederà? Cerca degli indizi nel testo che hai letto finora e spiega la tua risposta. CHE COSA SUCCEDERÀ?

CHE COSA TE LO FA DIRE?

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«Per fortuna sei arrivato: mi sento più sicura!». La capra non si era ancora accorta che l’interlocutore fosse un lupo. «Anche io non sarei tranquillo da solo in una baracca come questa, durante una notte di temporale». Evidentemente, anche il lupo non si era accorto di parlare con una capra.

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«E… Ahi! Che male!». «Che ti è successo?». «Arrivando qui, la mia zampa si è un po’...». «Oh, mi dispiace! Dai, distendi pure la zampa verso di me». «Davvero? Grazie, e scusa il disturbo. Oplà!». Il lupo distese la zampa e colpì il fianco della capra: pof! La capra pensò: «Ehi! Mi pare piuttosto morbido, per essere uno zoccolo». Ma si convinse di essere stata toccata da un ginocchio. «E… e… e… eccì!». Il lupo aveva fatto un grosso starnuto. «Tutto a posto?». «Eh… Mi sa che ho preso un raffreddore». «Anche io! E non sento più nessun odore». «Eh eh eh! Allora tu e io ci conosciamo solo attraverso la voce!». «Ah ah ah! Hai ragione!». Nel sentire la risata del lupo, la capra stava quasi per dirgli: «Sembri un lupo, con questa voce bassa e minacciosa!». Ma poi pensò che non fosse una cosa gentile da dire, e tacque. Anche il lupo stava per dire: «Hai una risata acuta come quella di una capra!». Ma pensò che un commento del genere l’avrebbe indispettita, e decise di lasciar perdere. Nella capanna risuonavano a turno il mugghiare del vento e lo scrosciare della pioggia.

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«Dove abiti?». «Be’, io sto dalle parti della valle Bakubaku». «Eh? La valle Bakubaku? Ma non è pericolosa?». «Tu dici? È un po’ impervia, ma è un bel posto per vivere». La valle Bakubaku era dove stavano i lupi. «Oh! Hai del fegato. Io vivo sul monte Sawasawa». «Ah! Che invidia! È un posto pieno di buona roba da mangiare, eh?». La roba buona da mangiare erano le capre. «Mah! Niente di particolare. Ah ah ah!». In quel momento lo stomaco di entrambi borbottò: gro gro gro. «A proposito, mi è venuta fame». «Davvero! Anch’io muoio di fame!». «In una situazione come questa, sarebbe bello avere a portata di mano del buon cibo». «Come ti capisco! Stavo pensando la stessa cosa». «Per esempio, io vado spesso a mangiare nella valle Fukafuka, alle pendici del monte Sawasawa». «Oh, che coincidenza! Anche io». «Lì il cibo è particolarmente buono, eh?». «E ha anche un buon odore». «È allo stesso tempo tenero e sodo». «Ne potresti mangiare tutti i giorni senza mai stancartene, eh?». «Una volta che lo assaggi non ne puoi più fare a meno!». «Hai detto proprio bene!». «Ah! A furia di ricordarlo mi viene l’acquolina in bocca!». «Oh! Che voglia di fare una scorpacciata!». E a quel punto, contemporaneamente, dissero: «Che buona…». «... l’erba» concluse la capra; «... la carne» terminò il lupo. Quelle parole, però, furono coperte dal rimbombo di un tuono lontano.

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«Sai, io da piccolo ero magrolino. Ora sono un vero mangione, ma a quei tempi mia madre mi diceva sempre: Mangia, mangia!». «Ah! Anche io! Se mangi poco, non riuscirai a correre abbastanza veloce, quando sarà necessario. E se non corri veloce non sopravvivi. Così mi diceva mamma a ogni pasto». «Sì, sì! Anche da me dicono la stessa cosa: Se non corri veloce non sopravvivi». «Ah ah ah! Ci somigliamo davvero tanto, noi!». «Eh eh eh. Davvero! Con questo buio non riusciamo a vederci in faccia, ma magari ci assomigliamo anche». In quell’istante un fulmine guizzò proprio lì vicino e l’interno della capanna fu illuminato a giorno.

SVEGLIA LA MENTE Che cosa succederà? Cerca degli indizi nel testo che hai letto finora e spiega la tua risposta. CHE COSA SUCCEDERÀ?

CHE COSA TE LO FA DIRE?

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«Ah! Proprio ora ero sovrappensiero e guardavo in basso. Si è visto il mio muso? Ci somigliamo, allora?». «... No! Era così accecante che ho chiuso istintivamente gli occhi». «Pazienza! Tanto tra poco, quando farà giorno, lo sapremo». BUM BUM BUM! All’improvviso il rumore fortissimo di un tuono fece tremare tutta la capanna. «Aaah!». D’impulso i due si strinsero forte l’uno all’altra.

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«Oh, scusa. Sono un po’ sensibile al rumore dei tuoni». «Uh! Anche io! Ah, che paura!». «Non hai l’impressione che ci somigliamo, noi due?». «Già! Stavo proprio pensando: Però… andiamo davvero d’accordo!». «Perché le prossime volte non ci incontriamo per pranzo, con il bel tempo?». «Volentieri! Con questo terribile temporale pensavo che sarebbe stata una pessima serata e invece ho incontrato una buona amica! È stata una notte bellissima!». «Ehi, adesso il temporale è cessato». «Oh, è vero!». Tra le nuvole si intravedevano le stelle, anche se poche. «Allora, che ne dici di domani a mezzogiorno?». «Perfetto! Dicono che dopo il temporale il tempo sia particolarmente bello». «E dove ci troviamo?». «Be’... Davanti a questa capanna?». «D’accordo! Ma se non ci riconosciamo?». «Per sicurezza dirò: Sono l’amico che hai conosciuto in una notte di temporale». «Ah ah ah! Per capire mi basterà In una notte di temporale!». «Bene, allora la nostra parola d’ordine sarà In una notte di temporale». «Allora buon rientro, In una notte di temporale». «A presto, In una notte di temporale». Un vento fresco soffiava dolcemente, come se il temporale che infuriava fino a poco prima fosse solo un brutto sogno. Nel buio silenzioso che precede l’alba, due ombre si allontanarono in direzioni opposte agitando le zampe in segno di saluto. Che sarebbe successo il giorno dopo ai piedi di quella collina? Non poteva saperlo nemmeno il Sole del mattino, che stava spuntando in quel momento facendo scintillare le gocce d’acqua sulle foglie. In una notte di temporale in Yuichi Kimura, Hiroshi Abe, In una notte di temporale. Le sette storie dell’amicizia tra un lupo e una capretta, Adriano Salani Editore, Milano 2017

Ora che hai ascoltato il racconto, scopri le strategie per diventare una lettrice o un lettore sempre più forte!

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STRATEGIA 1

IL POTERE DEL TITOLO Trascrivi nella tabella il titolo: quali informazioni dà sul racconto che hai appena letto? TITOLO DEL RACCONTO

INFORMAZIONI SUL RACCONTO

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Ora rileggi che cosa hai scritto a pagina 9 e rispondi alle domande.

• Hai trovato nel racconto quello che ti aspettavi? .................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Durante la lettura del racconto, qualcosa ti ha stupito? Che cosa? ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Il titolo è una parte molto importante di un racconto, di un capitolo o di un libro perché può rivelare informazioni preziose. Un modo per preparare la mente alla lettura è partire dal titolo e usare la strategia IL POTERE DEL TITOLO. RICORDA!

Per usare la strategia IL POTERE DEL TITOLO 1. Prima di leggere il testo, osserva attentamente il titolo e chiediti Che cosa mi aspetto di trovare in questo testo? Annota la risposta sul tuo TACCUINO . 2. Durante la lettura, tieni sempre a mente il titolo. 3. Dopo la lettura, ripensa al titolo e chiediti Quali informazioni dà il titolo sui fatti narrati? Ho trovato quello che mi aspettavo? Qualcosa mi ha stupito? Che cosa? Annota le risposte sul tuo TACCUINO .

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STRATEGIA 2

UGUALI E DIVERSI Pensa alle caratteristiche dei due personaggi (gusti, paure, sentimenti…). In che cosa sono diversi il lupo e la capra? Annotalo nel cerchio vicino al disegno del personaggio. Che cosa hanno in comune? Scrivilo al centro. Se ti serve, rileggi il testo per trovare indizi.

lupo

capra

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lupo e capra

I personaggi sono un elemento importante di una storia. Per capire una storia è molto utile comprendere i personaggi e un modo per farlo è usare la strategia UGUALI E DIVERSI ogni volta che trovi due personaggi importanti. RICORDA!

Per usare la strategia UGUALI E DIVERSI chiediti In che cosa sono diversi i due personaggi? Quali caratteristiche hanno in comune i due personaggi? Annota le risposte sul tuo TACCUINO .

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STRATEGIA 3

CHI SA CHE COSA? Nel racconto In una notte di temporale, ogni personaggio sa alcune cose, pensa di saperne altre e altre ancora non ne sa. Invece chi narra e chi legge conoscono fatti che i personaggi non sanno. Prova a fare chiarezza su chi sa/ pensa di sapere/non sa che cosa. Se ti serve, rileggi il testo per trovare indizi.

• IL LUPO sa: ....................................................................................................................................................................................................................................................... pensa di sapere: ........................................................................................................................................................................................................ non sa: ....................................................................................................................................................................................................................................... • LA CAPRA sa: ........................................................................................................................................................................................................................................................ pensa di sapere: ......................................................................................................................................................................................................... non sa: ......................................................................................................................................................................................................................................... • In questo racconto, che cosa sanno chi narra e chi legge che il lupo e la capra non sanno? ..................................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................................

Ciò che un personaggio sa e ciò che pensa di sapere costituiscono il suo punto di vista. Un modo per comprendere bene la storia è proprio capire il punto di vista di un personaggio e usare la strategia CHI SA CHE COSA? RICORDA!

Per usare la strategia CHI SA CHE COSA? chiediti per ogni personaggio Che cosa sa? Che cosa pensa di sapere? Che cosa non sa? Spesso chi narra e chi legge la storia conoscono fatti che i personaggi non sanno, quindi chiediti anche Che cosa sanno chi narra e chi legge che i personaggi non sanno?

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STRATEGIA 4

E SE NON FOSSE STATO COSÌ? Che cosa percepiscono il lupo e la capra durante la notte di temporale? E se il racconto si fosse svolto in un giorno di sole, che cosa sarebbe cambiato? Completa la tabella. Se ti serve, rileggi il testo per trovare indizi.

In una notte di temporale…

In un giorno di Sole…

VISTA

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UDITO

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TAT TO

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OLFATTO

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Succede che .............................................................................. Succede che .............................................................................. ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ...........................................................................................................................

L’ambientazione (cioè il luogo e il tempo in cui si svolge una storia) è spesso un elemento fondamentale in un racconto e ha molte conseguenze sui fatti narrati. Un modo per capire quanto è importante l’ambientazione è usare la strategia E SE NON FOSSE STATO COSÌ? RICORDA!

Per usare la strategia E SE NON FOSSE STATO COSÌ? 1. Immagina un’ambientazione del racconto completamente diversa. 2. Pensa a come sarebbero cambiati i fatti del racconto nell’ambientazione che hai immaginato e chiediti Che cosa avrebbero visto i due personaggi nell’ambientazione che ho immaginato? Quali rumori e suoni avrebbero sentito? Che cosa avrebbero percepito con i cinque sensi? Che cosa sarebbe successo?

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STRATEGIA 5

CHE COSA RESTA NELLA TESTA? Rileggi il racconto In una notte di temporale e rifletti: l’autore e i personaggi ti insegnano qualcosa di utile e prezioso per la tua vita? Scrivi i tuoi pensieri sul taccuino e condividili con la classe.

Molto spesso nei libri che leggiamo possiamo trovare delle idee e degli insegnamenti legati alla vita reale. Un modo per riflettere più profondamente sulle idee contenute nel testo è usare la strategia CHE COSA RESTA NELLA TESTA? ogni volta che finisci di leggere un libro. RICORDA!

Per usare la strategia CHE COSA RESTA NELLA TESTA? chiediti Che cosa vuole comunicare l’autore/l’autrice del racconto? Sono d’accordo con l’autore/l’autrice del racconto? Che cosa mi insegnano i personaggi? Che cosa avrei fatto al posto di questo o di quel personaggio? Annota le risposte sul tuo TACCUINO .

IL GIORNO DOPO Che sarebbe successo il giorno dopo ai piedi di quella collina? Non poteva saperlo nemmeno il Sole del mattino, che stava spuntando il quel momento facendo scintillare le gocce d’acqua sulle foglie. Immagina che cosa accade il giorno dopo, all’appuntamento che si sono dati il lupo e la capra. Scrivi il tuo finale sul taccuino, poi condividi ciò che hai scritto con la classe.

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SCOPRI IL LIBRO In una notte di temporale è un racconto scritto da Yuichi Kimura e pubblicato per la prima volta nel 1994 in lingua giapponese. Inizialmente l’autore non aveva intenzione di far diventare questo racconto una serie, ma, in seguito all’incoraggiamento ricevuto, ha continuato la storia con altri sei racconti. Il libro con tutti i sette racconti è stato pubblicato in Italia da Adriano Salani Editore nel 2017 con il titolo In una notte di temporale. Le sette storie dell’amicizia tra un lupo e una capretta e arricchito dalle illustrazioni di Hiroshi Abe. AUTORE Yuichi Kimura è nato in Giappone nel 1948. Ha scritto centinaia di libri tradotti in tutto il mondo.

ILLUSTRATORE Hiroshi Abe è nato sull’isola di Hokkaido, in Giappone. Nei suoi disegni comunica il proprio amore per gli animali e la natura.

La mia biblioteca Se ti è piaciuto questo racconto, dai un’occhiata a questi titoli e annota nella tua LISTA DEL PRIMA O POI a pagina 72 quelli che ti incuriosiscono! D. Cirici, Muschio M. Dubuc, Il sentiero M. Palazzesi, Nebbia D. Pennac, Erneste e Celestine D. Pennac, L’occhio del lupo L. Sepúlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare E. B. White, La tela di Carlotta

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Ascolta il racconto. Rispondi alle domande quando trovi

Il campeggio

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INQUADRA E ASCOLTA LE TRACCE INDICATE

IL POTERE DEL TITOLO Che cosa ti fa venire in mente il titolo? Annota che cosa ti aspetti di trovare in questo racconto. .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Hai vissuto esperienze che riguardano il campeggio? .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Tieni a mente il titolo mentre ascolti il racconto!

2 «Ehi, ragazzi – ci ha detto Joachim all’uscita di scuola –, domani andiamo in campeggio?». «Che cos’è il campeggio?», ha chiesto Clotaire, lui ogni volta ci fa sbellicare dalle risate perché non sa mai niente di niente. «Il campeggio? È fantastico», gli ha spiegato Joachim. «Io ci sono andato l’altra domenica con la mia mamma e il mio papà e i loro amici. Prendi la macchina, vai in mezzo alla campagna, trovi un bel posticino vicino al fiume, monti le tende, accendi il fuoco per cucinare, fai il bagno, vai a pesca, dormi sotto la tenda, ci sono un sacco di zanzare, e quando comincia a piovere vai via di corsa».

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«La mia mamma e il mio papà non me le fanno fare queste pagliacciate da solo in mezzo alla campagna», ha detto Maixent. «Specialmente se c’è un fiume». «Ma no – ha detto Joachim –, noi faremo per finta. Ci accampiamo nel terreno abbandonato». «E la tenda? Tu ce l’hai una tenda?», ha chiesto Eudes. «È chiaro», ha risposto Joachim. «Allora, venite?». Allora sabato ci siamo ritrovati tutti al terreno abbandonato. Non so se ve l’ho detto, ma nel mio quartiere, vicinissimo a casa mia, c’è un terreno abbandonato pazzesco, lì ci trovi cassette, pezzi di carta, sassi, vecchie scatole, bottiglie, gatti scorbutici, e specialmente una vecchia macchina senza ruote che però è fantastica lo stesso. L’ultimo ad arrivare è stato Joachim, aveva una coperta piegata sotto al braccio. «E la tenda?», ha chiesto Eudes. «Eccola qui», ha risposto Joachim, e ci ha fatto vedere la coperta, era vecchia e tutta bucherellata e piena di macchie. «Ma questa non è una vera tenda!» ha detto Rufus. «Che ti credevi, che il mio papà mi prestava la tenda nuova di zecca?», ha detto Joachim. «Con la coperta facciamo per finta». Poi Joachim ci ha detto che dovevamo tutti salire nella macchina, perché per andare in campeggio devi prendere la macchina. «Ma che dici?», ha detto Geoffroy. «Io ho un cugino che è boyscout, e lui ci va sempre a piedi!». «Se ti va tanto di andare a piedi, vai!», ha detto Joachim. «Noi ci andiamo in macchina, e arriviamo molto prima di te». «E chi guida?», ha chiesto Geoffroy. «Io, naturalmente». Ha risposto Joachim. «E si può sapere perché?», ha chiesto Geoffroy. «Perché io ho avuto l’idea di andare in campeggio e io ho portato la tenda», ha detto Joachim. Geoffroy non era mica tanto contento, ma siccome dovevamo sbrigarci perché dovevamo accamparci gli abbiamo detto che non doveva fare il rompiscatole. Allora siamo saliti tutti in macchina, abbiamo messo la tenda sul tetto e poi abbiamo tutti fatto vruum vruum, tranne Joachim, lui gridava e urlava: «Togliti di mezzo, nonnino. Muoviti tu, con quella macchina! Delinquente! Assassino! Avete visto come l’ho superato quello, con la sua macchina tutta sprint!». Da grande Joachim sarà un drago come guidatore! Poi ci ha detto: «Mi sembra un bel posticino. Fermiamoci qui».

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A quel punto tutti abbiamo smesso di fare vruum vruum e siamo scesi dalla macchina, Joachim ha guardato in giro ed era felice che più felice non si può. «Perfetto. Portate la tenda, abbiamo il fiume vicinissimo». «Scusa, ma dove lo vedi un fiume?», ha chiesto Rufus. «Eccolo lì», ha detto Joachim. «E dài, stiamo facendo per finta». Allora abbiamo portato la tenda, e mentre la montavamo Joachim ha detto a Geoffroy e a Clotaire che dovevamo andare a prendere l’acqua al fiume e poi accendere il fuoco per finta e cuocere il pranzo. Montare la tenda non è stata una cosa facile, però abbiamo messo un po’ di casse una sull’altra e ci abbiamo messo sopra la coperta. Stupendissimo. «È pronto!», ha urlato Geoffroy. Allora abbiamo tutti mangiato per finta, tranne Alceste, lui mangiava per davvero, da casa si era portato pane e marmellata. «Questo pollo è squisito, gnam gnam», ha detto Joachim. «Mi passi un po’ del tuo pane e marmellata?», ha chiesto Maixent a Alceste. «Ma ti sei rimbambito? Mica io ti chiedo il tuo pollo», ha risposto Alceste. Però, siccome Alceste come amico è bravo, ha dato per finta a Maixent un po’ del suo pane e marmellata. «Bene, ora dobbiamo spegnere il fuoco – ha detto Joachim – e nascondere sottoterra tutte le cartacce e i barattoli che ci sono, non finiamo neppure per domenica». «Sei proprio tonto», ha detto Joachim. «Stiamo facendo per finta! Ora ci mettiamo tutti sotto la tenda e dormiamo». E lì sotto la tenda è stato uno spasso, eravamo tutti stretti stretti e faceva un sacco caldo, però ci siamo divertiti un mondo. Non abbiamo dormito per davvero, è chiaro, visto che non avevamo sonno e poi non c’era spazio. Dopo un po’ che eravamo sotto la coperta, Alceste ha detto: «E adesso che facciamo?».

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«Be’ niente», ha detto Joachim. «Chi vuole può dormire, gli altri possono andare a farsi un bagno al fiume. Quando sei in campeggio ognuno fa quello che gli pare. È questa la cosa pazzesca». «Se mi ero portato le penne, adesso potevamo giocare agli indiani sotto la tenda», ha detto Eudes. «Agli indiani?», ha detto Joachim. «Ma dove li hai visti gli indiani in campeggio, citrullo?». «Citrullo io?», ha detto Eudes. «Eudes ha ragione – ha detto Rufus –, sotto la tenda è una pizza». «Proprio così, citrullo», ha detto Joachim, però era meglio che non lo diceva, perché con Eudes non c’è da scherzare, lui è forte come un toro e... pam, ha mollato un pugno sul naso a Joachim, allora Joachim si è arrabbiato e ha cominciato a fare a pugni con Eudes. Siccome sotto la tenda non c’era tanto spazio, volavano sberle dappertutto, poi sono cadute le casse, e abbiamo fatto davvero una faticaccia a uscire da sotto la tenda. Uno spasso! Joachim invece non era contento, pestava con i piedi la tenda e urlava: «Visto che è così, uscite tutti! Al campeggio ci vado da solo». «Sei arrabbiato sul serio o fai per finta?», ha chiesto Rufus. A quel punto siamo tutti scoppiati a ridere, Rufus rideva pure lui e chiedeva: «Che ho detto di buffo, ragazzi? Ehi, ma che ho detto?». Poi Alceste ha detto che era tardi e dovevamo tornare a casa per cena. «Sì – ha detto Joachim –, e poi sta piovendo. Presto! Presto! Raccogliete tutte le cose e corriamo in macchina!». Il campeggio è stato un mondo stupendo, siamo tutti tornati a casa stanchi ma contenti. Le nostre mamme e i nostri papà, però, ci hanno fatto una lavata di capo, perché per tornare dal campeggio ci avevamo messo un sacco di tempo. Mica è giusto, però. Non è mica colpa nostra se al ritorno abbiamo trovato un sacco di traffico! Il campeggio in René Goscinny, Jean-Jacques Sempé, Il Piccolo Nicolas e la sua banda, Donzelli editore

Ora che hai ascoltato il racconto, scopri le strategie per diventare una lettrice o un lettore sempre più forte!

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STRATEGIA 6

LA MAPPA DEI LUOGHI Joachim decide di organizzare il campeggio nel “terreno abbandonato”. Trova nel testo la descrizione di questo luogo e rileggila. Sottolinea i dettagli e disegna qui sotto “il terreno abbandonato”.

L’ambientazione indica il luogo e il tempo in cui accadono i fatti ed è un elemento importante di molte storie. Un modo per immaginare l’ambientazione e comprendere meglio dove si muovono i personaggi, la loro personalità e le loro azioni è usare la strategia LA MAPPA DEI LUOGHI. RICORDA!

Per usare la strategia LA MAPPA DEI LUOGHI 1. Rileggi il testo e cerca la descrizione dell’ambientazione. 2. Sottolinea i dettagli contenuti nella descrizione dell’ambientazione. 3. Disegna sul tuo TACCUINO l’ambientazione in base ai dettagli nella descrizione. 4. Chiediti Com’è l’ambientazione in cui si muovono i personaggi? Può influenzare il carattere e le azioni dei personaggi? Annota le risposte sul tuo TACCUINO , accanto al disegno dell’ambientazione.

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STRATEGIA 7

TROVA LE PROVE NEL TESTO Per capire un racconto è fondamentale conoscere i personaggi e comprendere quali sono le loro caratteristiche. Le informazioni che ti servono sono sempre scritte nel testo, a volte sono semplici da trovare, a volte sono più nascoste. Un modo per ricercare le informazioni più nascoste è usare la strategia TROVA LE PROVE NEL TESTO, andando a caccia di indizi come detective! RICORDA!

Per usare la strategia TROVA LE PROVE NEL TESTO 1. Rileggi il testo e per ogni personaggio chiediti Quali informazioni ho trovato su questo personaggio? Posso ricavare dal testo informazioni nascoste su questo personaggio? 2. Raccogli tutte le informazioni che hai trovato su ogni personaggio per capire quali sono le sue caratteristiche e conoscerlo in modo preciso. Annota le informazioni raccolte sul tuo TACCUINO .

Usa la strategia TROVA LE PROVE NEL TESTO: rileggi il racconto e completa la tabella con le caratteristiche che raccogli su ogni personaggio. CHI

MAIXENT

JOACHIM

COM’È?

CHE COSA TE LO FA DIRE?

preciso, noioso, saputello ............................................................................................

«La mia mamma e il mio papà non me ...........................................................................................................................................

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le fanno fare queste pagliacciate da solo ...........................................................................................................................................

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in mezzo alla campagna» ...........................................................................................................................................

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STRATEGIA 7

CHI

CLOTAIRE

EUDES

RUFUS

GEOFFROY

ALCESTE

COM’È?

CHE COSA TE LO FA DIRE?

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Nel racconto che hai letto i bambini non sono descritti fisicamente, ma solo attraverso alcuni tratti della loro personalità. Ora scegli un personaggio, immagina il suo aspetto fisico e disegnalo sul tuo taccuino. Poi, accanto al disegno, spiega perché lo hai rappresentato in quel modo.

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STRATEGIA 8

CHI RACCONTA LA STORIA? Il narratore è un elemento fondamentale di ogni racconto perché descrive i personaggi e l’ambientazione e dà a chi legge indizi su quanto accade. Un modo per capire chi è il narratore e comprendere meglio i fatti del racconto, i personaggi e i loro sentimenti è usare la strategia CHI RACCONTA LA STORIA? RICORDA!

Per usare la strategia CHI RACCONTA LA STORIA? rileggi il testo e se trovi... … i pronomi

io; tu; noi

lui; lei; loro … gli aggettivi

mio; tuo; nostro

suo; loro … i verbi

alla prima persona (come “io corro”, “noi corriamo”)

alla terza persona (come “lei corre”, “loro corrono”)

… i sentimenti

vissuti (come “sono felice”)

raccontati (come “è felice”)

Il narratore è interno, è un personaggio del racconto.

Il narratore è esterno, non è un personaggio del racconto.

Usa la strategia CHI RACCONTA LA STORIA? Rileggi il racconto e scopri se il narratore è interno o esterno. Se hai ancora qualche dubbio, leggi a pagina 25 il titolo del libro che contiene questo racconto.

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STRATEGIA 9

CONOSCI IL PERSONAGGIO Rispondi alle domande sul tuo taccuino.

• Joachim all’improvviso si arrabbia con i suoi amici. Cerca la descrizione di questo episodio nel testo e rileggila. - Perché si arrabbia? Che cosa è successo? - Secondo te, come si sente? Perché prova questi sentimenti? - Alla fine del racconto si sente ancora così? • «Che cos’è il campeggio?», ha chiesto Clotaire, lui ogni volta ci fa sbellicare dalle risate perché non sa mai niente di niente. - Rifletti su Clotaire: come lo trattano gli altri? Secondo te, che cosa prova? - Ti è mai successo di non capire qualcosa che ti hanno detto e di essere presa/preso in giro per questo? Che cosa hai provato? - Dopo aver riflettuto su di te, riesci a capire meglio Clotaire?

Per comprendere un racconto in modo profondo è importante capire i sentimenti dei personaggi che vivono nella storia. Chi scrive a volte descrive i personaggi in modo molto dettagliato, a volte concentra l’attenzione su alcuni particolari e lascia a chi legge il gusto di immaginarne aspetto o sentimenti. Per comprendere meglio i personaggi puoi usare la strategia CONOSCI IL PERSONAGGIO. RICORDA!

Per usare la strategia CONOSCI IL PERSONAGGIO chiediti per ogni personaggio Che cosa prova questo personaggio in questa situazione? Come mi sarei sentita/sentito io al suo posto? Annota le risposte sul tuo TACCUINO : queste pagine racchiuderanno pensieri importanti. E SE CAMBIASSE CHI NARRA? Scegli un altro personaggio che faccia da narratore, poi prendi il tuo taccuino e riscrivi il racconto.

Con un narratore diverso, sarebbe cambiato il modo in cui è narrato il racconto? Nicolas si è concentrato su alcuni particolari, ma un altro narratore avrebbe fatto lo stesso?

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SCOPRI IL LIBRO Il piccolo Nicolas frequenta la scuola primaria, vive in Francia con mamma e papà e insieme alla sua banda di amici combina un sacco di guai. I rimproveri della maestra, del preside, del sorvegliante e dei genitori non riescono a frenare le avventure di Nicolas e dei suoi amici. Ogni giorno nelle loro teste nascono le idee più strampalate, che causano disastri di ogni tipo! AUTORE René Goscinny è nato a Parigi nel 1926, ma ha vissuto per tanti anni in Argentina e negli Stati Uniti. È tornato in Francia negli anni Cinquanta e lì ha conosciuto Jean-Jacques Sempé, con il quale ha creato le storie di Nicolas. È stato un autore di racconti per ragazzi e ragazze di grande successo, ha vinto importanti premi ed è conosciuto in tutto il mondo per le avventure di Asterix, create insieme ad Albert Uderzo. È morto a Parigi nel 1977. ILLUSTRATORE Jean-Jacques Sempé è stato un famosissimo illustratore e autore di fumetti. È nato in Francia nel 1932 e da bambino fu espulso da scuola per cattiva condotta. Dopo aver svolto tanti lavori molto diversi tra loro – dal rappresentante di dentifrici all’istruttore nelle colonie estive per ragazzi e ragazze –, si è dedicato a tempo pieno all’illustrazione con un grande successo. È morto nel 2022.

La mia biblioteca Se ti è piaciuto questo racconto, dai un’occhiata a questi titoli e annota nella tua LISTA DEL PRIMA O POI a pagina 72 quelli che ti incuriosiscono! A. Bergman, La Ester più Ester del mondo R. Goscinny, Le storie del piccolo Nicolas R. Goscinny, Le nuove storie del piccolo Nicolas G. Kuijer, Madelief. Lanciare le bambole A. Lindgren, Emil

A. Lindgren, Pippi calzelunghe S. Mattiangeli, Matita HB M. Parr, Cuori di Waffel M. Parr, Tonya Valdiluce B. Pitzorno, Ascolta il mio cuore

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Ascolta il racconto. Rispondi alle domande quando trovi

o

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La voce di Barton’s Bridge

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Che cosa ti fa venire in mente il titolo? Per preparare la tua mente alla lettura, annota la strategia IL POTERE DEL TITOLO (la trovi a pagina 16).

Ho sempre dormito come un ghiro. Mamma dice che mi spengo come una lampadina e che ho sempre fatto così fin da piccola. Non sono mai rimasta sdraiata a contare le ore che passano. Almeno fino a quest’estate.

INQUADRA E ASCOLTA LE TRACCE INDICATE

2

Quest’estate ho iniziato a sentire una voce. Ogni tanto mi svegliava appena addormentata. A volte l’ho sentita nel cuore della notte. Altre poco prima dell’alba. Ma era sempre la stessa voce. La voce di un vecchio signore. Leggera. Quasi un sussurro. E diceva sempre la stessa cosa: «Guarda sotto Barton’s Bridge». La voce era nella mia camera da letto. Ma non mi ha mai spaventata. Forse perché sembrava così gentile. Mi sembrava addirittura di conoscerla, di averla già sentita, tanto, tanto tempo fa. Ripeteva sempre le stesse parole: «Guarda sotto Barton’s Bridge».

TROVA IL PROBLEMA Per comprendere fino in fondo la storia è importante trovare il problema che il personaggio deve affrontare. Secondo te, quale problema deve risolvere la protagonista di questo racconto? .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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SVEGLIA LA MENTE Fatti domande per immergerti nella storia, per conoscere i personaggi e per provare a capire in anticipo che cosa potrebbe accadere. Secondo te, di chi è la voce misteriosa che sente la protagonista? Perché parla proprio con lei? Cerca degli indizi nel testo che hai letto finora e spiega le tue risposte. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Non avevo mai sentito parlare di questo ponte, ma alla fine l’ho cercato sulla mappa della città in biblioteca e l’ho trovato. È abbastanza vicino, a solo tre miglia da qui. Anni fa vicino al ponte c’era una fabbrica di biciclette chiamata Barton’s. Ora non c’è più, ma il ponte viene ancora chiamato Barton’s Bridge. Così un giorno ho preso la bicicletta e sono andata a dare un’occhiata. Ho lasciato la mia bici legata a un lampione e sono scesa lungo il marciapiede fin sotto il ponte. Il ponte è di mattoni, e i passi risuonano quando cammini lì, sotto l’arcata, e se parli, la tua voce rimbomba. Mi sono guardata intorno. C’era la strada, con le macchine che passavano di tanto in tanto. C’era il marciapiede dove stavo camminando. Qualche erbaccia tra le lastre di pietra. Del muschio sui mattoni. Ma niente di interessante. Non c’era nessuna ragione per cui la voce di un vecchio signore mi dovesse invitare ad andare lì. «Ok», mi sono detta, «l’ho fatto. Ho guardato sotto il Barton’s Bridge. E ora posso tornare a casa e dormire tranquilla, senza che la voce mi svegli».

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Tornando verso la mia bici ho notato un contadino che mi guardava da dietro una siepe. «Bella giornata, eh?», gli ho detto passandogli accanto. Ma lui mi ha solo guardato storto senza dire nulla.

SVEGLIA LA MENTE Chi sarà il contadino? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Quella notte però la voce è tornata: «Guarda sotto 4 Barton’s Bridge». Allora per la prima volta ho risposto: «L’ho fatto! Ci sono andata oggi. Non c’è niente di speciale. Niente di niente!». Era come se non avessi parlato. La voce ripeté, con lo stesso tono calmo: «Guarda sotto Barton’s Bridge». Ho pensato che forse mi era sfuggito qualcosa. Avevo osservato i mattoni abbastanza da vicino? E le lastre del marciapiede? Forse qualcosa era nascosta tra le erbacce o sotto il muschio? Allora ci sono tornata. Ho lasciato la bici nello stesso posto e ho passato quasi mezz’ora a ispezionare ogni centimetro del marciapiede e dei mattoni. Ho guardato tra le erbacce. Ho sbirciato tra le ombre sotto l’arco. Ma non c’era nulla. Nulla! I mattoni erano solidi. Le lastre erano intere, senza neanche una crepa. Non c’era niente tra le erbacce. Così me ne sono tornata alla bicicletta.

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Il contadino era di nuovo dietro alla siepe. «Oggi non è una giornata così bella, non trova?», gli ho detto. Ma lui era imbronciato come il giorno prima. Ha fatto un grugnito e si è girato dall’altra parte. Anche quella sera la voce è tornata: «Guarda sotto Barton’s Bridge». «No», gli ho risposto io. «Ci sono già andata. Due volte. E non c’è niente». «Cerca sotto Barton’s Bridge».

SVEGLIA LA MENTE Perché la voce misteriosa continua a ripetere lo stesso messaggio? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Allora ho deciso di tornarci un’ultima volta. Ero sicura che non avrei trovato nulla. Ma volevo che la voce mi lasciasse in pace. Siccome non volevo che il contadino mi vedesse di nuovo curiosare da quelle parti, ci sono andata la mattina molto presto. Ma lui era già lì, dietro la siepe. Sentivo che mi osservava, e dopo un po’ l’ho visto varcare il cancello e avvicinarsi. «Sei di nuovo qui! Perché continui a venire sotto questo ponte?», mi ha chiesto quando mi ha raggiunto.

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SVEGLIA LA MENTE Che cosa succederà ora? Che cosa farà il contadino? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

6 Sapevo che la mia risposta sarebbe sembrata strana. Ma non sapevo cos’altro dire, così ho detto la verità. «Sento una voce nei miei sogni. Mi sveglia tutte le notti. Mi dice di guardare sotto Barton’s Bridge. Non dice altro. Solo: “Guarda sotto Barton’s Bridge”».

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Il contadino continuava a guardarmi male. «Devi essere pazza. O stupida. Tutti sognano. Prendi me. Saranno dieci anni che sogno una casetta con una porta rossa e un comignolo storto. È vicina a una diga e si allaga tutti gli anni. I muri sono verdi dal viscidume. Sogno che, sotto delle malvarose in giardino, è sepolta una fortuna. Ma è solo un sogno. Non sono così pazzo da andare a cercarla.» «Sono sicura che lei non sia pazzo», gli ho risposto. «È sicuramente più sano di me.» E sono corsa alla bicicletta. Mi tremavano le gambe mentre la slegavo, poi sono filata a casa e mi sono messa a guardarla. Piccola. Porta rossa. Comignolo storto. Vicino alla diga. Si allaga tutti gli anni e i muri dello scantinato sono verdi dal viscidume. Era forse possibile?

SVEGLIA LA MENTE Che cosa è successo? Perché la protagonista è corsa a casa? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Ho preso la pala e mi sono messa a scavare. Ho scavato per tutta la mattina. Un lavoraccio. Una dopo l’altra ho sradicato tutte le malvarose. Non riuscivo a fermarmi. Ero tutta sudata e poi all’improvviso con la pala ho colpito qualcosa di duro. Ho grattato via la terra e le pietre fino a scoprire una vecchia scatola di alluminio verde. Il lucchetto era talmente arrugginito che si è rotto appena l’ho toccato.

SVEGLIA LA MENTE Che cosa ci sarà nella scatola? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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La scatola era piena di monete. Una montagna di monete d’oro. Una fortuna. Una gigantesca fortuna! Me le sono passate tra le dita e poi ci ho affondato la mano. Sotto le monete ho trovato un pezzo di carta. La carta era spessa e dura, come una pergamena. Era una lista precisa di tutte le monete conservate nella scatola, insieme a una nota che diceva: “Questa scatola e tutto ciò che contiene appartiene a me”. In fondo c’era una firma piena di ghirigori: Albert Harper Warren. Il mio bisnonno! L’uomo da cui avevo preso il nome, l’uomo che aveva lasciato quella casa prima a mio nonno e poi a me e a mia madre.

8

Da quel momento non ho mai più sentito la sua voce. E perché avrei dovuto dopotutto? Non ce n’era più bisogno. Avevo trovato la fortuna del mio bisnonno. La voce di Barton’s Bridge in Anne Fine, Le inquietanti storie di Weird Street, Biancoenero Edizioni

SVEGLIA LA MENTE Hai trovato la soluzione del mistero? ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Ora che hai ascoltato il racconto, scopri le strategie per diventare una lettrice o un lettore sempre più forte!

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STRATEGIA 10

CONOSCI IL PERSONAGGIO Come si sente la protagonista? Rileggi il racconto per trovare indizi, poi completa la tabella e rispondi alle domande. MOMENTI DEL RACCONTO

COME SI SENTE?

CHE COSA TE LO FA DIRE?

Inizio

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Parte centrale

Finale

• Lo stato d’animo della protagonista è cambiato durante la storia? Spiega la tua risposta. ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

• A un certo punto del racconto viene rivelato il nome della protagonista: come si chiama? ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Quando leggi una storia ricca di mistero, è molto importante capire come si sentono i personaggi nei vari momenti del racconto. In questo modo riuscirai a immaginarti al loro posto e trovare con più facilità i problemi che devono affrontare per risolvere il mistero. Per capire le emozioni e i sentimenti dei personaggi puoi usare la strategia CONOSCI IL PERSONAGGIO. RICORDA!

Per usare la strategia CONOSCI IL PERSONAGGIO! durante la lettura chiediti per ogni personaggio Come si sente in questo momento del racconto? Perché si sente così? Quale problema deve affrontare? Come lo affronta?

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STRATEGIA 11

LA STORIA IN 5 DITA Per riassumere un racconto è fondamentale ricordare le parti principali della storia: • personaggi; • ambientazione; • problema; • fatti (che cosa succede prima, poi e infine); • soluzione. Un modo per farlo è usare la strategia LA STORIA IN 5 DITA. RICORDA!

Per usare la strategia LA STORIA IN 5 DITA 1. Tieni a mente questo schema... AMBIENTAZIONE

PROBLEMA FATTI: prima, dopo, infine

PERSONAGGI

SOLUZIONE

2. ... e riassumi la storia con l’aiuto delle tue dita.

Usa la strategia LA STORIA IN 5 DITA e riassumi ad alta voce il racconto La voce di Barton’s Bridge.

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STRATEGIA 12

LA MONTAGNA DELLA STORIA Per riassumere un racconto ricco di mistero, è importante trovare il problema e come viene risolto. Un modo per individuare la struttura del racconto e i suoi momenti più importanti è usare la strategia LA MONTAGNA DELLA STORIA. RICORDA!

Per usare la strategia LA MONTAGNA DELLA STORIA 1. Tieni a mente questo schema...

OH, NO!

Oh, oh! Fiuuuuu! PERSONAGGI E AMBIENTAZIONE

NE

ZIO

LU

SO

a nt a e es m pr ble i S pro il

ACME il momento più difficile, il problema è al massimo

INTRODUZIONE

CONCLUSIONE

2. ... e disegna la montagna della storia. La struttura del racconto ti sarà più chiara! Usa la strategia LA MONTAGNA DELLA STORIA. Disegna sul tuo taccuino la montagna della storia, poi ripensa al racconto La voce di Barton’s Bridge e annota i suoi momenti più importanti (introduzione, momento “Oh, oh!”, momento “OH, NO!”, soluzione, conclusione).

UN LAMPO DI SCRITTURA Rileggi il finale del racconto a pagina 37. Poi prendi il taccuino e preparati a scrivere il tuo lampo di scrittura.

Come mai le monete d’oro sono finite nel giardino di Harper? Dove le avrà trovate il bisnonno? Che cosa sarà successo in passato? Immagina e scrivi…

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SCOPRI IL LIBRO È una giornata freddissima, ma Tom, Laila e Asim si danno comunque appuntamento in Weir Street, da loro ribattezzata Weird Street (via inquietante). Seduti su un muretto, i tre amici decidono di raccontarsi vicende misteriose accadute nel quartiere. I loro racconti parlano di giardini infestati, di spiriti che si aggirano in vecchie cantine, di voci che sussurrano nell’ombra e di sogni che rivelano informazioni su chi un tempo abitava il quartiere.

AUTRICE Anne Fine è nata nel 1947 ed è tra le più famose scrittrici inglesi del nostro tempo. Ha scritto più di settanta libri per ragazzi e ragazze, molti dei quali tradotti in oltre venti lingue. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.

ILLUSTRATORE Luca Scandurra è nato a Catania. Ama molto viaggiare e ha vissuto in Italia e all’estero. Quando lavora a casa, disegna seduto alla sua grande e disordinatissima scrivania.

La mia biblioteca Se ti è piaciuto questo racconto, dai un’occhiata a questi titoli e annota nella tua LISTA DEL PRIMA O POI a pagina 72 quelli che ti incuriosiscono! G. Campello, Mistero al cimitero G. Cross, La torre fantasma R. Dahl, Le streghe L. Doninelli, Tre nuovi enigmi per l’insuperabile Wickson Alieni

M. Grimaldi, Tutta colpa del buio J. K. Jerome, Storie di fantasmi per il dopocena A. Keller, Il mistero dei cani che sognano B. Masini, Lo spirito del bosco L. Tebaldi, Mystery Game. Delitto a Valnebbiosa

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Ascolta i due testi. Annota la strategia quando trovi

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I testi che stai per leggere sono tratti dal libro Il mio segno particolare in cui l’autore, Michele D’Ignazio, racconta vicende legate alla propria vita.

INQUADRA E ASCOLTA LE TRACCE INDICATE

Chiuso per nascita

1

Per preparare la tua mente alla lettura, annota la strategia IL POTERE DEL TITOLO (la trovi a pagina 16). 2 Mio nonno paterno aveva un negozio di motociclette. Lo aveva aperto in città nel lontano 1946. E nel momento in cui nascevo io era il negozio di motociclette più importante di tutta la regione. Aveva una passione così grande, mio nonno, che non chiudeva mai: la saracinesca era rimasta alzata persino il giorno in cui era nato mio padre. Tutti lo chiamavano Don Miche’: si rivolgevano a lui con grande ammirazione e spesso lo si vedeva affaccendarsi per le vie della città in tuta da meccanico. La sua passione per le due ruote era totale: amava le biciclette e gli piaceva organizzare gare. Ho trascorso tante ore felici della mia infanzia nella sua officina, che era un luogo carico di odori e di rumori. Ancora oggi, quando entro in una qualsiasi officina, l’odore di olio e di benzina mi fa tornare indietro nel tempo e mi sembra quasi di rivederlo, mio nonno Michele, sbucare da dietro i raggi di una ruota, con una chiave inglese ben stretta tra le mani. Adorava il suo mestiere e scherzava sempre con gli altri meccanici, Giannino e Franco. Franco era anche un pompiere e un giorno aveva invitato me e mio padre alla stazione dei vigili del fuoco. Avevo una grande ammirazione per lui, perché l’avevo visto lanciarsi dalla finestra di un palazzo e atterrare su un grande telone bianco. Ed era anche salito sulla lunga scala del camion fino a raggiungere il tetto di una casa.

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Tornando a mio nonno, lui non chiudeva mai il negozio, ma il giorno della mia nascita, il 7 gennaio 1984, la saracinesca rimase abbassata. Per il suo primo nipote aveva fatto un’eccezione. Quel giorno aveva rinunciato al rombare delle moto, ai caschi colorati da mettere in bella mostra in vetrina, al tintinnio della cassa quando si apre e si chiude dopo aver emesso uno scontrino. Sulla saracinesca marrone aveva affisso un cartello che recitava così:

Chiuso per nascita Poi aveva rinunciato anche alla tuta da meccanico sporca d’olio, si era vestito elegante con la sua giacca più bella e la cravatta migliore ed era venuto a conoscermi e a stringermi la mano. Be’, la manina. Insomma, ero un po’ piccolo per ricordarlo, ma credo che avesse gli occhi lucidi quando mi ha incontrato. Mi avevano dato il suo stesso nome e aveva già messo da parte una piccola motocicletta per me.

Chiome al vento

3

Per preparare la tua mente alla lettura, annota la strategia IL POTERE DEL TITOLO (la trovi a pagina 16).

Prima di tutto vi devo raccontare cos’è un telegramma, perché molti di voi probabilmente non lo sanno. Non ha nulla a che vedere con la televisione. Forse c’entrano i grammi, perché un foglio pesa solo un grammo. Insomma, per farla breve, era una lettera superveloce. Arrivava a destinazione in poche ore, perché il messaggio non veniva spedito ma trasmesso. Si presentava così, semplicemente, come un foglio di carta molto leggero. Sopra c’era un timbro con su scritta la destinazione e un altro, in rosso, con la dicitura «URGENTE». Infine c’era il messaggio, che era… telegrafico. Ovvero: brevissimo. Perché ogni parola costava e a scrivere troppo si sarebbe speso un capitale. Per risparmiare, pensate un po’, non si usava neanche la punteggiatura. E negli anni Settanta, quando qualcuno si sposava, era più che normale inondarlo di telegrammi.

4

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I messaggi e la vita sembravano scorrere così, senza punti e senza virgole. Come una motocicletta senza freni. Un soffio di vento. I miei genitori si sono sposati sui colli bolognesi, perché a Bologna avevano frequentato l’università. Il luogo era una bellissima chiesetta chiamata San Vittore e anche in questo caso la giornata era iniziata in maniera un po’ rocambolesca. Mio zio Enrico, a cui già allora era stato affidato il compito di autista, doveva portare mia madre fino alla chiesa, insieme a mia nonna. Ma una volta partiti si erano resi conto di aver dimenticato le bomboniere. E così erano tornati indietro e avevano perso tanto tempo. Ma non solo quello: tra le curve a serpentina dei colli di Bologna, si erano persi per davvero. Insomma, erano arrivati in ritardo, dopo aver chiesto indicazioni a una decina di contadini. Mio padre, se non avesse conosciuto bene mia madre e mio zio, si sarebbe preoccupato. Il matrimonio alla fine andò benissimo e si divertirono tutti. Dopo la cerimonia in chiesa, i miei genitori festeggiarono con una trentina di persone, tra familiari e amici, al ristorante La Lumiera. E lì furono inondati di telegrammi. Erano tutti messaggi delle persone che non avevano potuto fare il viaggio fino a Bologna. Per me il più bello lo inviarono Franco e Giannino, i due meccanici di mio nonno. Ed era questo:

Auguri felicità tanti figli motociclisti con chiome al vento Di figli, alla fine, ne hanno fatto solo uno. Ma scherzando dico sempre che valgo per tre. Sulla chioma al vento, però, ci avevano preso in pieno. Non mi separo mai dalla mia chioma. È il mio secondo segno particolare: 1) nei in viso 2) chioma al vento. E non smetto mai di correre. Forse è vero: Born to run. La canzone preferita di mia madre. Nato per correre. Ma con la valigia. Speriamo che non sia troppo pesante! Chiuso per nascita e Chiome al vento in Michele D’Ignazio, Il mio segno particolare, Rizzoli

Ora che hai ascoltato i testi, scopri le strategie per diventare una lettrice o un lettore sempre più forte!

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STRATEGIA 13

TROVA LE PROVE NEL TESTO In Chiuso per nascita l’autore parla di un luogo che gli è rimasto nel cuore: l’officina del nonno Michele. Rileggi il testo e trova le prove che ti fanno capire com’era e quali emozioni suscitava nell’autore. Disegna l’officina nel riquadro qui sotto e scrivi a fianco di ogni dettaglio che cosa te lo fa dire.

Quando un autore o un’autrice racconta la propria vita, descrive anche luoghi, persone e fatti speciali. Un modo per coglierne le caratteristiche e per poterne parlare è usare la strategia TROVA LE PROVE NEL TESTO. RICORDA!

Per usare la strategia TROVA LE PROVE NEL TESTO 1. Rileggi il testo e per ogni personaggio, luogo o fatto chiediti Com’è questo personaggio / luogo / fatto? Che cosa me lo fa dire? 2. Prova a disegnare il personaggio / luogo / fatto sul tuo TACCUINO e annota accanto al disegno le prove che hai trovato nel testo. In alternativa, puoi scrivere delle annotazioni.

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STRATEGIA 14

ALLORA… ORA… I fatti narrati in Chiome al vento si svolgono negli anni Settanta, circa cinquanta anni fa. Cerca nel testo gli elementi (oggetti, abitudini, fatti…) che caratterizzano gli anni Settanta e che oggi non sono più in uso e riportali sotto “1970”. Poi pensa al giorno d’oggi: come andrebbero le cose? Riporta i tuoi pensieri sotto “ORA”.

1970

ORA

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Dopo aver svolto quest’attività, scegli un momento del racconto e prova a riscriverlo ambientandolo al giorno d’oggi: che cosa cambierebbe? Mettiti nei panni dell’autore e racconta.

Quando leggi un testo ambientato nel passato, è importante capire quali elementi della storia narrata sono caratteristici di quel periodo. Pensare a come andrebbero le cose al giorno d’oggi ci aiuta a sentire la storia più vicina a noi e un modo per farlo è usare la strategia ALLORA… ORA... RICORDA!

Per usare la strategia ALLORA… ORA… considera gli elementi caratteristici del periodo storico in cui è ambientato il testo e chiediti Come andavano le cose allora? Come andrebbero le cose ora?

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TU SCRITTRICE, TU SCRITTORE Il libro Il mio segno particolare inizia con queste parole:

Mai prendere sottogamba la valigia di storie che ci portiamo dietro. E l’importanza di condividere queste storie con gli altri. Raccontare è un vero superpotere. Forse il più incredibile di tutti. LA MIA VALIGIA DELLE STORIE Disegna sul taccuino la tua valigia delle storie e annota al suo interno fatti che hai vissuto, persone, luoghi, animali… LA MIA STORIA SPECIALE Rileggi le tue annotazioni nella valigia e scegline una per te speciale. Concentrati sul suo ricordo ed esploralo: • con gli occhi , per riportare alla mente dei ricordi visivi, delle scene; • con le mani e la pelle

, per riportare alla mente dei ricordi tattili;

• con le orecchie , il naso parole, odori e sapori;

e il gusto

, per ricordare suoni,

• cerca dentro di te pensieri, emozioni e sentimenti legati a quel ricordo. Annota questi particolari sul tuo taccuino. PROVA IL SUPERPOTERE DI RACCONTARE Scrivi ora la tua storia speciale sul taccuino. Terminata la scrittura, trova un titolo e condividi la storia con la classe.

RICORDA!

• Aggiorna periodicamente la tua valigia delle storie annotando fatti che vivi, persone, luoghi, animali… La valigia diventerà così una miniera di spunti per scrivere! • Quando vorrai scrivere una delle tue storie, parti dall’annotazione nella valigia ed esplora il suo ricordo. Annota i particolari sul tuo TACCUINO e scrivi la tua storia speciale.

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SCOPRI IL LIBRO Il mio segno particolare è il libro in cui Michele D’Ignazio racconta la propria infanzia e adolescenza. Michele nasce il 7 gennaio 1984, ma non è un neonato come gli altri. Infatti ha un segno particolare, un neo gigante sulla schiena che ricorda il mantello di un supereroe. Michele parla del tempo trascorso negli ospedali e dei medici che lo hanno aiutato, ma anche dei viaggi e delle emozioni intense che ha vissuto da piccolo. Durante la sua infanzia, Michele incontra persone speciali che gli donano allegria e coraggio e gli mostrano che in ogni “segno particolare” ci sono magia e meraviglia.

AUTORE Michele D’Ignazio è uno scrittore e un autore di documentari. Tiene laboratori in scuole e librerie. Durante l’estate, gestisce una piccola locanda-libreria in un paesino della Calabria.

La mia biblioteca Se ti è piaciuto questo racconto, dai un’occhiata a questi titoli e annota nella tua LISTA DEL PRIMA O POI a pagina 72 quelli che ti incuriosiscono! AA.VV., Quando avevo la tua età J. Carioli, In colonia R. Dahl, Boy M. Girardi, Capriole L. Mattia, W la libbertà M. Petrucci, A caccia di rane

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R. Piumini, C. Piumini, M. Piumini, Tre fratelli Piumini G. Quarenghi, Io sono il cielo che nevica azzurro M. Rossello, Non ero iperattivo, ero svizzero S. Vecchini, C’è questo in me


Ascolta la poesia. Annota la strategia quando trovi

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Parole confinanti

1

INQUADRA E ASCOLTA LE TRACCE INDICATE

Per preparare la tua mente alla lettura, annota la strategia IL POTERE DEL TITOLO (la trovi a pagina 16). 2 Sei un duro o un pappamolle? Il coraggio non è il branco, è l’amico che in silenzio ti difende e sta al tuo fianco. Il coraggio son parole senza tanti paroloni, senza tante vanterie, senza fare gli sbruffoni. Il coraggio è una fatica che ti fa sentire bene e decidi che la fai anche se non ti conviene. Il coraggio è stare soli dalla parte di chi perde, il coraggio è dire rosso quando tutti dicon verde. La paura e il coraggio son parole confinanti ma con una torni indietro e con l’altra… vai avanti. Parole confinanti in Janna Carioli, I sentimenti dei bambini, spremuta di poesie in agrodolce, Mondadori

Ora che hai ascoltato la poesia, scopri le strategie per diventare una lettrice o un lettore sempre più forte!

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STRATEGIA 15

PAROLE CHE RISUONANO Ascolta più volte la poesia Parole confinanti e fai attenzione all’effetto che le parole hanno dentro di te. Poi rispondi alle domande.

• Ci sono parole, oppure uno o più versi, che “risuonano” dentro di te in modo particolare, cioè che per te hanno un significato importante? Trascrivili. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Perché queste parole o questi versi “risuonano” dentro di te? Ti fanno pensare a immagini particolari? Ti fanno ricordare momenti speciali? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Una poesia è un testo da leggere, ma soprattutto da ascoltare. Con l’ascolto infatti le parole di una poesia possono risuonare dentro di te, proprio come fa la musica. Ogni volta che leggi o ascolti una poesia, è importante riflettere profondamente sul testo e su ciò che le parole ti comunicano. Un modo per farlo è usare la strategia PAROLE CHE RISUONANO. RICORDA!

Per usare la strategia PAROLE CHE RISUONANO, dopo l’ascolto o la lettura della poesia: 1. concentrati sulle parole o sui versi che “risuonano” dentro di te; 2. trascrivi queste parole o questi versi sul tuo TACCUINO ; 3. chiediti Come mai queste parole / questi versi “risuonano” dentro di me? Mi fanno pensare a immagini particolari? Mi fanno ricordare momenti speciali? Annota i tuoi pensieri sul tuo TACCUINO .

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PAROLE CONFINANTI La paura e il coraggio son parole confinanti La poetessa Janna Carioli definisce come “parole confinanti” le parole che stanno una al di qua e una al di là di un confine. Con una parola si va da una parte e con l’altra si va dalla parte opposta: con una torni indietro e con l’altra vai avanti. Le “parole confinanti” sono parole che esprimono emozioni opposte. Rifletti sulla definizione di parole confinanti e condividi i tuoi pensieri con la classe. Poi prova a cercare altre coppie di parole confinanti e annotale nella tabella qui sotto. PAROLE CONFINANTI

paura

coraggio

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Ora scegli una coppia di parole confinanti e analizzala completando la tabella qui sotto. Rileggere la poesia Parole confinanti può esserti d’aiuto.

parola 1: ............................................................................................................. parola 2: ............................................................................................................. è quando .............................................................................................................. è quando .............................................................................................................. ................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................

è quando .............................................................................................................. è quando .............................................................................................................. ................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................

Potrai usare queste annotazioni come punto di partenza per scrivere la tua poesia o un testo sulle “parole confinanti”.

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SCOPRI IL LIBRO I sentimenti dei bambini, spremuta di poesie in agrodolce è una raccolta di poesie brevi, filastrocche e giochi di parole che parlano dei sentimenti dei bambini e delle bambine, i sentimenti positivi ma anche quelli negativi. È un libro che invita a parlare delle proprie emozioni e che avvicina lettori e lettrici al mondo della poesia in modo piacevole e giocoso.

AUTRICE Janna Carioli è autrice di opere teatrali e programmi televisivi (è una delle autrici della Melevisione, un famoso programma televisivo nato quasi 25 anni fa). Ha scritto una quarantina di libri e alcuni di questi hanno vinto importanti premi.

ILLUSTRATRICE Giulia Orecchia è un’artista, ha illustrato numerosi libri e tiene corsi e laboratori di disegno per bambini e adulti.

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Ascolta la poesia. Annota la strategia quando trovi

Notte

. 1

Per preparare la tua mente alla lettura, annota la strategia IL POTERE DEL TITOLO (la trovi a pagina 16).

2 Se metti un piede sulla Luna la testa nello spazio grandissimo blu; se metti le mani tra le stelle e guardi pianissimo giù, vedi la Terra un piccolo pianeta azzurro barca di alberi e mare che in mezzo al buio grande sta a navigare.

INQUADRA E ASCOLTA LE TRACCE INDICATE

E sopra i marinai, e sopra le persone vicine, lontane comunque insieme; zattera piccina senza poppa né prua zattera nostra non mia, non tua Nave nel mare di latte della Via nave di tutti, non tua, non mia. Notte in Ilaria Rigoli, A rifare il mondo, Bompiani

Ora che hai ascoltato la poesia, scopri le strategie per diventare una lettrice o un lettore sempre più forte!

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STRATEGIA 16

ASCOLTA E IMMAGINA LE PAROLE Ascolta la poesia, chiudi gli occhi e osserva le immagini create nella tua mente dalle parole. Poi rispondi alle domande.

• Che cosa vedi? ........................................................................................................................................................................................................................................................... • Che cosa pensi? ....................................................................................................................................................................................................................................................... Ora disegna sul tuo taccuino l’immagine che le parole della poesia Notte hanno fatto nascere in te. Poi condividi con la classe il tuo disegno e rispondi alla domanda.

• Avete disegnato tutti e tutte la stessa cosa o ci sono differenze? Prova a dare una spiegazione. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Quali sono le parole che hanno creato le immagini nella tua mente? Cercale nel testo della poesia a pagina 53 ed evidenziale. Se hai trovato parole o versi che ti piacciono molto, puoi annotarli sul tuo taccuino in modo da tenerli sempre con te!

La poesia è fatta di parole che hanno il potere di creare immagini nella nostra mente e di farci provare grandi emozioni. Un modo per capire che cosa vuole mostrare il poeta o la poetessa e quali sentimenti vuole trasmettere con la sua poesia è usare la strategia ASCOLTA E IMMAGINA LE PAROLE. RICORDA!

Per usare la strategia ASCOLTA E IMMAGINA LE PAROLE 1. Mentre ascolti la poesia, chiudi gli occhi e visualizza nella tua mente le immagini che “vedi” attraverso le parole. 2. Chiediti Che cosa vedo? Che cosa penso mentre vedo questa immagine nella mia mente? Quali emozioni mi fa provare questa poesia?

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STRATEGIA 17

ARRIVA AL CUORE DELLA POESIA Per comprendere fino in fondo una poesia puoi usare la strategia ARRIVA AL CUORE DELLA POESIA e “sbucciarla” come se fosse una mela. RICORDA!

Per usare la strategia ARRIVA AL CUORE DELLA POESIA 1. Immagina la poesia come se fosse una mela. 2. Analizza la poesia secondo questo schema: interroga la poesia (Che cosa noto?) interroga le tue emozioni (Che cosa sento?) interroga il poeta o la poetessa (Che cosa vuole dirmi?)

Buccia

Torsolo

Che cosa ho notato leggendo la poesia?

Di che cosa parla la poesia?

Seme Polpa Quali domande fa nascere in me questa poesia?

Che cosa mi vuole dire il poeta / la poetessa? Che cosa ho imparato?

Annota le risposte sul tuo TACCUINO . Usa la strategia ARRIVA AL CUORE DELLA POESIA per analizzare la poesia Notte. Rispondi sul tuo taccuino alle domande.

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SCOPRI IL LIBRO Il tempo che passa è l’argomento che unisce le poesie della raccolta A rifare il mondo. Dentro il tempo che passa ci sono i legami importanti, le sorprese e la meraviglia per le cose piccole e grandi che ci circondano. Queste poesie parlano dei sentimenti di tutti i bambini e di tutte le bambine: la paura della solitudine e delle cose che non si conoscono, la rabbia, i desideri e la gioia.

AUTRICE Ilaria Rigoli è nata a Verona nel 1982. Ha lavorato nel mondo del teatro e dell’editoria e oggi insegna in una scuola della sua città. Scrive poesie da quando è bambina. A rifare il mondo è la sua prima raccolta di poesie.

ILLUSTRATRICE Ilaria Faccioli lavora come grafica a Milano. Ama il suo lavoro perché le offre l’occasione di unire immaginazione e tecnica in modo creativo.

La mia biblioteca Se ti sono piaciute queste poesie, dai un’occhiata a questi titoli e annota nella tua LISTA DEL PRIMA O POI a pagina 72 quelli che ti incuriosiscono! A. Berardi Arrigoni, Poesie naturali J. Carioli, L’alfabeto dei sentimenti C. Carminati, Poesia con fusa C. Carminati, Poesie per aria S. Giarratana, Poesie di luce

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C. Marconi, Poesie del camminare C. Norac, Il tuo nido, il mondo S. Vecchini, Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno


Ascolta il testo. Rispondi alle domande quando trovi

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Le farfalle volano grazie alla polverina sulle ali

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INQUADRA E ASCOLTA LE TRACCE INDICATE

IL POTERE DEL TITOLO Che cosa ti fa venire in mente il titolo? Annota che cosa ti aspetti di trovare in questo testo. .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Che cosa sai già sulle farfalle? Che cosa vorresti sapere? .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Tieni a mente il titolo mentre ascolti il testo!

“Non toccare quella farfalla: se le togli la polverina dalle ali, non potrà più volare!”. Vi sarà capitato sicuramente di sentire questo avvertimento, nato dalla convinzione che le farfalle volino grazie a questa sorta di “polverina magica” che ricoprirebbe le loro ali. Sebbene sia un’ipotesi suggestiva, è assolutamente falsa.

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Dall’uovo alla farfalla Le farfalle, durante il loro ciclo vitale, non hanno sempre la forma che noi meglio conosciamo, cioè quella di un meraviglioso insetto alato dai più vari colori, che nei mesi caldi vola leggero da un fiore all’altro. Questa forma è solo l’ultimo stadio, quello da adulto, della loro breve vita. Le farfalle presentano, infatti, il fenomeno della metamorfosi, cioè prima di raggiungere lo stadio adulto, passano attraverso tre fasi, quella di uovo, di bruco e, infine, di crisalide. Le uova vengono deposte dalle femmine, una volta che sono state fecondate, sempre sulla stessa specie di pianta (chiamata pianta nutrice). Sono attaccate alle foglie grazie ad una sorta di colla emessa da particolari ghiandole. Dalle uova nascono le larve, comunemente chiamate bruchi, che si nutriranno abbondantemente proprio della pianta su cui sono state deposte, così da crescere rapidamente e andando incontro a diverse mute (una sorta di “cambio d’abito”, cioè di sostituzione della vecchia pelle con una nuova, più grande, in seguito allo sviluppo del corpo). Dopo l’ultima muta (in genere ne avvengono tre o quattro), i bruchi smettono di alimentarsi, si trasformano in crisalide e si chiudono in bozzolo, da cui uscirà dopo alcuni giorni la farfalla adulta. Le sue ali sono dapprima umide e accartocciate ma poi, alla luce del sole e dell’aria, si distendono pian piano fino a brillare dei loro splendidi colori.

Uno sguardo ravvicinato alle ali delle farfalle Le farfalle, appartenenti alla famiglia dei lepidotteri, volano solo grazie alle proprie ali e indipendentemente dalla “polverina” che le ricopre. Quella che comunemente chiamiamo “polverina” – perché quando ci rimane sulle dita ha la consistenza di una polvere sottile – non è altro che una miriade di microscopiche scaglie colorate. Queste sono delle setole modificate, rivestite di “chitina”, cioè la stessa proteina presente nell’esoscheletro (la struttura rigida esterna) che protegge il corpo degli insetti. Tali minuscole lamelle sono attaccate alle ali per mezzo di un piccolo peduncolo, in modo che si possano staccare con estrema facilità. Sono disposte una sull’altra (un po’ come le tegole dei tetti), così che in poco spazio, considerate le ridottissime dimensioni, ce ne sono tantissime (dalle 200 alle 600 per millimetro quadrato). Come abbiamo detto, quindi, non servono per il volo, ma hanno altre importantissime funzioni.

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Scaglie multifunzione Innanzitutto le scaglie permettono alla farfalla, quando incappa in una ragnatela, di potersi liberare rapidamente dalla sua stretta appiccicosa. Riesce a farlo proprio grazie alla possibilità di lasciarci attaccate solo le proprie scaglie, riprendendo velocemente il volo prima dell’arrivo del ragno. Altra vitale funzione è quella di colorare, in maniera tipica per ogni specie, le ali della farfalla, che altrimenti sarebbero solo delle membrane trasparenti. I colori delle ali permettono alle farfalle, che sono dotate di una buona vista, di riconoscersi. Sia tra specie diverse, sia tra gli individui della stessa specie e, in questo caso, tra maschi e femmine, che spesso presentano colori differenti. Il riconoscimento è fondamentale per il corteggiamento e per l’accoppiamento tra i due sessi. In alcune specie i maschi presentano anche delle scaglie modificate, a forma di coni allungati (denominati “androconi”), che permettono la diffusione di sostanze odorose (chiamate “feromoni”), attrattive per le femmine. La colorazione serve pure per difendersi. Alcune farfalle con colori “criptici” (cioè che imitano i colori delle foglie o dei tronchi dove si posano) riescono a mimetizzarsi perfettamente nell’ambiente in cui vivono. Altre, con colori vivaci di avvertimento (“aposematici”), segnalano la propria tossicità ai predatori per evitare di essere catturate. Altre ancora presentano dei disegni particolari che li traggono in inganno. Ad esempio, hanno scaglie disposte a formare degli “occhi” sulle ali, in modo da indirizzare su quegli specifici punti l’attenzione dei predatori (uccelli o lucertole), i quali sono indotti, così, a colpire solo una porzione delle ali, risparmiando il resto e permettendo alla farfalla di sottrarsi alla cattura. Talune farfalle, infine, hanno una colorazione particolarmente scura, che permette loro di sfruttare maggiormente il calore del sole per aumentare la temperatura corporea, così da impiegare meno tempo e meno energie per scaldare i muscoli prima del volo. Si tratta, infatti, di animali che hanno bisogno del calore del sole per entrare in attività.

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Un animale tanto bello quanto delicato Come abbiamo visto, quindi, la polverina non serve alle farfalle per volare, ma per nascondersi, per comunicare, per scaldarsi. E il nome “lepidotteri” evidenzia proprio questa peculiarità. Esso deriva dalle parole greche lepis (“scaglia”) e pteron (“ala”), a significare, quindi, “insetti con le ali ricoperte di scaglie”. Quando si prende in mano una farfalla, il problema non è tanto l’asportazione delle minuscole scagliette colorate, bensì il maldestro maneggiamento dell’insetto, che il più delle volte provoca dei danni alle sue delicatissime ali compromettendo il volo. Evitiamo quindi di toccare queste meravigliose creature. Limitiamoci ad ammirarle nei loro voli colorati o mentre si posano leggere sui fiori primaverili. LO SAPEVI CHE…

Le farfalle hanno un legame fortissimo e antico con i fiori, di vantaggio reciproco: i fiori offrono nutrimento, gli insetti alati collaborano alla loro riproduzione. Il cibo è costituito dal nettare che è situato in posizione strategica, in modo tale che, per raggiungerlo, la farfalla s’impolveri di polline (presente sugli stami: organi sessuali maschili). Così che poi, quando volerà su un altro fiore, lo feconderà inconsapevolmente depositando il polline sugli organi sessuali femminili (pistilli). Le farfalle volano grazie alla polverina sulle ali in Bruno Cignini, Bugie bestiali, Lapis edizioni

Ora che hai ascoltato il testo, scopri le strategie per diventare una lettrice o un lettore sempre più forte!

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STRATEGIA 18

IL POTERE DEL TITOLO Ora rileggi che cosa hai scritto a pagina 57 e rispondi alle domande.

• Hai scoperto qualcosa di nuovo sulle farfalle? ..................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Il testo ha confermato ciò che già sapevi sulle farfalle, oppure no?............................................................................ ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Durante la lettura del testo, qualcosa ti ha stupito? Che cosa? ........................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Anche quando leggi un testo di Scienze, Storia, Geografia o su un argomento specifico, un modo per preparare la mente alla lettura è partire dal titolo e usare la strategia IL POTERE DEL TITOLO. RICORDA!

Per usare la strategia IL POTERE DEL TITOLO 1. Prima di leggere il testo, osserva attentamente il titolo e chiediti Di che cosa parlerà questo testo? Che cosa so già su questo argomento? Ho vissuto esperienze che riguardano l’argomento del testo? Ho già letto altri testi oppure visto video o documentari sull’argomento? Annota le risposte sul tuo TACCUINO . 2. Durante la lettura, tieni sempre a mente il titolo. 3. Dopo la lettura, ripensa al titolo e chiediti Quali informazioni dà il titolo sull’argomento trattato? Ho trovato nel testo quello che mi aspettavo dal titolo? Qualcosa mi ha stupito? Che cosa? Annota le risposte sul tuo TACCUINO .

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STRATEGIA 19

SCAVA NEL TESTO, TROVA UN TESORO Molto spesso i testi che parlano di argomenti legati a una materia (come Scienze, Geografia o Storia) contengono parole specifiche. A una prima lettura, queste parole possono sembrarti molto difficili, ma con la strategia SCAVA NEL TESTO, TROVA UN TESORO puoi trovare il loro significato. Scoprirai che i testi, oltre a essere molto interessanti, sono un ottimo “luogo” dove imparare parole nuove, tesori preziosi per arricchire il tuo linguaggio e farlo diventare sempre più preciso. RICORDA!

Per usare la strategia SCAVA NEL TESTO, TROVA UN TESORO 1. Leggi una volta il testo per intero, per farti un’idea del suo contenuto. 2. Leggi il testo una seconda volta, ma fermati ogni volta che trovi una parola specifica della materia o dell’argomento trattato e chiediti Che cosa può significare questa parola specifica? 3. Rileggi la frase che contiene la parola specifica e prova a cercare degli indizi per trovare il suo significato. 4. Rileggi le due frasi prima della frase con la parola specifica, la frase con la parola specifica e le due frasi dopo e chiediti Se do alla parola specifica il significato che ho trovato, le frasi che ho letto hanno senso?

5.

Se le frasi hanno senso, continua la lettura del testo. Quando trovi una nuova parola specifica, ripeti la strategia dal punto 2. Se le frasi non hanno senso o se il significato che hai trovato non ti convince, cerca la parola su un dizionario. Annota le parole specifiche e il loro significato sul tuo TACCUINO : diventerà lo scrigno di un tesoro molto prezioso.

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STRATEGIA 19

Usa la strategia SCAVA NEL TESTO, TROVA UN TESORO e trova il significato delle parole specifiche nel paragrafo Dall’uovo alla farfalla a pagina 58. PAROLA SPECIFICA

SIGNIFICATO ...............................................................................................................................................................................................

metamorfosi

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pianta nutrice

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larve

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mute

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crisalide

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Trova ed evidenzia le parole specifiche negli altri paragrafi. Usa la strategia SCAVA NEL TESTO, TROVA UN TESORO e annota sul taccuino le parole specifiche e il loro significato.

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STRATEGIA 20

CHI DICE CHE COSA? Nel testo sono presenti due spiegazioni diverse sulla stessa questione: “La polverina sulle ali permette alle farfalle di volare?”. Annota le due spiegazioni. LA POLVERINA SULLE ALI PERMETTE ALLE FARFALLE DI VOLARE?

A) Sì, .........................................................................................................................

B) No, .....................................................................................................................

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Per ogni spiegazione, annota ora CHI DICE CHE COSA:

• Chi sostiene la spiegazione A? L’hai mai sentita dire da qualcuno o l’hai mai letta da qualche altra parte? .......................................................................................................................................................................................................................... • Chi sostiene la spiegazione B? L’hai mai sentita dire da qualcuno o l’hai mai letta da qualche altra parte? .......................................................................................................................................................................................................................... Rifletti su queste domande: quale spiegazione ti sembra più vera e scientifica? Perché? Annota le risposte tuo taccuino, poi confrontati con la classe.

È molto importante individuare sempre CHI scrive o parla di un argomento e verificare la spiegazione che dà su quell’argomento. Quando leggi un testo scientifico o una notizia in Internet usa la strategia CHI DICE CHE COSA? per non farti ingannare dalle fake news (notizie false) e distinguere le informazioni vere e scientifiche da quelle false e inventate. RICORDA!

Per usare la strategia CHI DICE CHE COSA? chiediti Chi è l’autore o l’autrice? Quali sono le spiegazioni presentate sull’argomento? Chi sostiene queste spiegazioni, oltre all’autore o all’autrice? Quale spiegazione mi sembra più vera e scientifica? Perché? Annota le risposte sul tuo TACCUINO .

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STRATEGIA 21

CHE COSA RESTA NELLA TESTA? Rileggi il testo Le farfalle volano grazie alla polverina sulle ali e rifletti: che cosa hai imparato?

Nei testi scientifici trovi molte informazioni. Un modo per annotarle nel taccuino e ricordare meglio ciò che hai imparato è usare la strategia CHE COSA RESTA NELLA TESTA? ogni volta che finisci di leggere un testo. RICORDA!

Per usare la strategia CHE COSA RESTA NELLA TESTA? chiediti Che cosa ho imparato sull’argomento? Annota con parole tue il contenuto del testo sul tuo TACCUINO . Leggi le annotazioni sul taccuino per ripetere le informazioni raccolte.

IL CAMALEONTE SI MIMETIZZA NELL’AMBIENTE Questo è l’inizio di un altro testo del libro Bugie bestiali:

Una delle caratteristiche attribuite dagli esseri umani al camaleonte è la capacità di cambiare colore per mimetizzarsi nell’ambiente circostante, qualunque esso sia. Diventerebbe verde sul verde, rosso sul rosso, arancione sull’arancione e così via. Hai mai sentito questa spiegazione? Dove? Chi la sostiene? Secondo te, è vera? Rifletti e confrontati con una compagna o un compagno. Cercate notizie scientifiche sulla questione “Perché il camaleonte cambia colore?”, poi scrivete sul taccuino un testo diviso in paragrafi. Potete prendete spunto dalla struttura del testo Le farfalle volano grazie alla polverina sulle ali.

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SCOPRI IL LIBRO Bugie bestiali è un libro che raccoglie una serie di fake news sugli animali e le loro caratteristiche. L’autore indaga l’origine di queste “bugie” e le smonta spiegando i fatti in modo scientifico. Testo dopo testo, il libro sorprende, diverte e insegna a verificare sempre il fondamento scientifico delle informazioni.

AUTORE Bruno Cignini è uno zoologo e un fotografo naturalista. Insegna all’Università di Roma, si occupa di divulgazione scientifica e scrive libri per ragazzi e ragazze.

ILLUSTRATORE Andrea Antinori ha illustrato numerosi libri in Italia e all’estero. Ha ricevuto premi importanti per il suo lavoro.

La mia biblioteca Se ti è piaciuto questo testo, dai un’occhiata a questi titoli e annota nella tua LISTA DEL PRIMA O POI a pagina 72 quelli che ti incuriosiscono! G. Accinelli, I fili invisibili della natura V. Aladjiadi, Inventario illustrato degli animali (e gli altri inventari illustrati) A. Bestard, Paesaggi perduti della terra N. Davies, La coda del leopardo M. Marelli, La fisica del miao

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J. Ramòn Alonso, Semi, un piccolo grande viaggio F. Taddia, collana di libri Teste toste B. Teckentrup, L’uovo A. Vico, La notte delle tartarughe A. Vico, L. Vaccarino, Zero plastica (e gli altri libri Salvamondo)



KIT della lettrice e del lettore

SCHEDA 5

Ora che hai letto i testi in questo volume, hai bisogno di trovare la tua prossima lettura!

PER NON PERDERTI TRA SCAFFALI E PAGINE… È importante scegliere il libro giusto per te, che ti appassioni e ti aiuti a crescere come lettrice o lettore. Ecco come puoi sceglierlo. • Prendi un libro. • Osserva la copertina. • Leggi il titolo: ti incuriosisce? • Leggi il nome dell’autrice o dell’autore: lo conosci già? Ora apri il libro che hai scelto e utilizza una delle seguenti strategie per capire se è il libro giusto per te. 5 DITA

Per usare la strategia delle 5 DITA 1. Leggi una pagina. 2. Segui le indicazioni nello schema qui sotto e conta le parole che non conosci. Possono essercene alcune, ma non troppe! UN PO’ IMPEGNATIVO... ma potrebbe piacerti: provalo!

5 p aro le

4 paro le

3 parole

role

a

un

ss ne

TROPPO FACILE... scegline un altro

2 pa

PROPRIO GIUSTO! Comincia a leggere e goditi il libro!

MOLTO IMPEGNATIVO... Potresti provare a leggerlo con qualcuno.

TROPPO DIFFICILE, PER ORA! Prendine un altro e goditelo!

o 1 a

l ro

pa AUDIO SCHEDE FINALI

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SCHEDA 5

KIT della lettrice e del lettore

TROPPO, TROPPO POCO, GIUSTO!

Per usare la strategia TROPPO, TROPPO POCO, GIUSTO! Parti dall’inizio del libro che hai scelto, leggi qualche pagina e se: • leggi in modo lento… • non capisci il significato di molte parole… • senti confusione nella testa…

• non fai nessuna fatica… • leggi in modo veloce… • conosci il significato di quasi tutte le parole… • trovi il libro semplice e noioso…

… in questo momento non è il libro per te.

… è un libro troppo semplice per te, non ti aiuta a crescere come lettrice o lettore.

• ti piace la storia... • hai voglia di continuare a leggere... • c’è qualche parola nuova... • lo trovi interessante... ... è il libro giusto per te, ti aiuta a crescere come lettrice o lettore.

Vai agli scaffali della biblioteca di classe o della scuola e prova a scegliere il tuo prossimo libro con la strategia delle 5 DITA o la strategia TROPPO,

TROPPO POCO, GIUSTO!

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KIT della lettrice e del lettore

SCHEDA 6

LEGGERE PRIMA DI LEGGERE Quando inizi a leggere un nuovo libro è molto importante fare la sua conoscenza e preparare la mente alla lettura. Per farlo puoi usare la strategia LEGGERE PRIMA DI LEGGERE. LEGGERE PRIMA DI LEGGERE

Per usare la strategia LEGGERE PRIMA DI LEGGERE 1. Prendi un libro dalla biblioteca di classe o della scuola. 2. Osserva bene i due lati della sua copertina: FRONTE

RETRO immagini

immagini

autore o autrice

illustratrice o illustratore casa editrice

BREVI INFORMAZIONI sul libro e/o sull’autore o autrice

3. Riporta sul tuo TACCUINO la tabella qui sotto e completala.

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OSSERVO Che cosa vedo in copertina?

PENSO Che cosa mi fa pensare ciò che vedo in copertina? Di che cosa parlerà il libro?

MI CHIEDO Che domande mi fa venire in mente ciò che vedo in copertina?

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SCHEDA 7

KIT della lettrice e del lettore

Ora che hai scelto quali libri leggere...

ALLENA LA RESISTENZA “Avere resistenza” significa essere in grado di fare bene una cosa per molto tempo senza stancarsi o smettere di farla. Chi fa sport si allena ogni giorno per raggiungere buoni risultati e anche chi legge ha bisogno di allenarsi ogni giorno per aumentare le sue abilità di lettura.

L. O. G.: Leggere Ogni Giorno Registra giorno per giorno nella tabella qui sotto il numero di pagine che riesci a leggere con attenzione. Ricorda: la tabella servirà solo a te per controllare e migliorare la tua resistenza alla lettura, la sfida è solo personale! GIORNO

TITOLO

N° PAGINE LETTE

lunedì

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martedì

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mercoledì

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giovedì

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venerdì

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sabato

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domenica

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Riporta la tabella vuota nel tuo taccuino, continua la registrazione e controlla come cambia il numero di pagine nel tempo.

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KIT della lettrice e del lettore

SCHEDA 8

LA LISTA DEL PRIMA O POI Chi legge può trovare molti libri che attirano la sua curiosità sugli scaffali delle biblioteche o delle librerie, oppure può ricevere dei consigli di lettura da un amico o un’amica, dall’insegnante e da tante altre persone. Insomma: chi legge ha una lunga lista di libri da leggere… prima o poi! Annota nella tabella qui sotto autore o autrice e titolo dei libri che ti incuriosiscono. AUTORE / AUTRICE

TITOLO

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Dedica alcune pagine del TUO TACCUINO alla LISTA DEL PRIMA O POI. Ti servirà a tenere traccia dei libri che ti incuriosiscono e ti sarà d’aiuto quando dovrai scegliere un nuovo libro da leggere!

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