SORRIDOIMPARO

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MARIA CONDOTTA, ALFONSINA DE SANTIS

SCRITTURA

SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI

Direzione scientifica

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DANIELA LUCANGELI


Si ringraziano per la preziosa consulenza Stefania Melfi e Mila Zardo

ISBN 978889159378-8 © 2024 Rizzoli Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati Prima edizione: gennaio 2024 Ristampe 2024 2025 2026 2027 01 23 45 67 Stampato presso Poligrafici Il Borgo S.r.l. – Bologna (BO)

-S C FA

Contenuti digitali Progettazione: Fabio Ferri, Nicola Barzagli Redazione e realizzazione: EICON s.r.l., IMMAGINA s.r.l., Isabella Spagni, Lumina Datamatics, Silvia Sfrerruzza. Audio: IMMAGINA s.r.l.

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Coordinamento editoriale: Mauro Traversa Coordinamento redazionale: Magda Perricelli Redazione: Silvia Zignani Progetto grafico: Skako, Milano Copertina: Ka Communications Illustrazione di copertina: Gabriel Ignacio Cortina Elaborazione immagini e impaginazione: Skako, Milano Disegni: Clarissa Corradin, Martina Peluso

L’Editore è presente su Internet all’indirizzo: http://www.rizzolieducation.it

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Il Gruppo di Ricerca di Leggo, sento, imparo • Scrittura 4 è costituito da: Direzione Scientifica: Daniela Lucangeli I testi sono a cura di: Maria Condotta, in collaborazione con Alfonsina De Santis

Progettazione editoriale di Leggo, sento, imparo – Scrittura 4 in collaborazione con Erickson. I contenuti per la didattica inclusiva sono a cura del gruppo di esperti della Ricerca e Sviluppo Erickson. Progetto di “Educazione alla cittadinanza”: • Testo: riduzione e adattamento del volume Barboncini e patatine di Pija Lindenbaum (traduzione di Samanta K. Milton Knowles), Terre di mezzo Editore. • Attività: Maria Condotta. Coordinamento editoriale: Francesco Zambotti e Chiara Golasseni. © 2024 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A. Via del Pioppeto 24, 38121 Trento www.erickson.it

Archivio Rizzoli Education. Inoltre: Getty Images © 2024 L’Editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare. La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo è molto difficile evitare completamente inesattezze e imprecisioni. L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarli alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: supporto@ rizzolieducation.it I nostri testi sono disponibili in formato accessibile e possono essere richiesti a: Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza (http://www. bibliotecaciechi.it) o Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti” (http://www.libroaid.it). Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milano, e-mail: autorizzazioni@clearedi.org. Il processo di progettazione, sviluppo, produzione e distribuzione dei testi scolastici dell’editore è certificato UNI EN ISO 9001.


INDICE INIZIARE A SCRIVERE

Raccogli le idee Organizza le idee La fabula L’intreccio L’inizio Lo sviluppo La conclusione

2 3 4 7 8 9 10 12

Descrivere luoghi e ambienti Descrivere un oggetto Descrivere una persona Descrivere un animale

56 58 60 63

Il testo poetico Il diario La lettera e l’e-mail L’autobiografia e la biografia

65 78 81 84

Il testo espositivo Il testo regolativo

89 99

VERIFICA

CHE COSA HO IMPARATO?

14

L’ambientazione I personaggi Il tempo Il titolo

15 16 18 19

VERIFICA

CHE COSA HO IMPARATO?

20

Prima e terza persona L’uso dei verbi L’uso dei pronomi I connettivi logici La punteggiatura Le ripetizioni

21 22 23 24 25 26

STRATEGIE PER SCRIVERE

27

Il racconto realistico Il racconto fantastico Il racconto d’avventura Il racconto di paura

28 33 37 42

Il testo descrittivo Descrizione oggettiva Descrizione soggettiva I dettagli sensoriali Il lessico specifico

47 47 48 50 52

RIASSUMERE UN TESTO

101

Le informazioni principali Le sequenze Scrivi in terza persona

102 104 106

VERIFICA

CHE COSA HO IMPARATO?

108

PREPARATI ALL’INVALSI

Parte prima • TESTO A Il libro più bello del mondo Parte prima • TESTO B Emozioni: una guida RIFLESSIONE SULLA LINGUA

110 116 121

CITTADINANZA ATTIVA

BARBONCINI E PATATINE (Terre di mezzo Editore) Cittadinanza attiva • Accoglienza e inclusione

123 142

In Guida insegnante: strategie e dettagli operativi per la didattica inclusiva.

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I niziare S crivere a

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Pianificazione

Prima di scrivere

• Rifletti sul titolo proposto dall’insegnante o sull’argomento che hai deciso di sviluppare. • Fai una lista delle idee, cioè annota sotto forma di appunti tutto quello che ti viene in mente. • Rileggi la lista ed elimina le idee meno importanti o non adatte al testo. • Dai un ordine logico e cronologico alle tue idee in modo da avere una scaletta che svilupperai.

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Scrittura

Mentre scrivi

• Applica la struttura adatta al tipo di testo che stai scrivendo (narrativo, descrittivo, poetico, regolativo, espositivo). • Scrivi il tuo testo tenendo presente la scaletta e sviluppando in modo approfondito ogni suo punto. • Presta particolare attenzione affinché la forma sia scorrevole e corretta dal punto di vista grammaticale.

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Revisione

Dopo la scrittura

• Aggiungi, se necessario, le informazioni mancanti. • Sistema la costruzione delle frasi e controlla se ci sono delle ripetizioni. • Correggi gli errori grammaticali. • Controlla la punteggiatura.

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

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IONE OSSERVAZ


INIZIARE A SCRIVERE

Raccogli le idee Per iniziare a scrivere un testo, bisogna raccogliere le idee. Puoi partire dalle tue esperienze, dalla tua immaginazione e dalla tua fantasia, ma puoi anche, se necessario, andare alla ricerca di altre informazioni o spunti.

Leggi il titolo proposto.

A come amicizia Ora chiediti: che cosa so dell’argomento? Ne so abbastanza? Dove posso trovare altre informazioni? Infine, scrivi le idee sui foglietti senza preoccuparti della scelta delle parole.

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ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

Organizza le idee Ci sono diversi strumenti che puoi utilizzare per organizzare le idee prima di scrivere il testo: lo schema, lo storyboard, la scaletta e la mappa concettuale.

LO SCHEMA Puoi organizzare le idee che hai scritto secondo un ordine logico attraverso uno schema che contenga i concetti chiave da sviluppare. Questo poi ti sarà da guida per scrivere la tua bozza.

Scegli le idee da pag. 3 che, sono secondo te, sono le migliori o le più utili per scrivere un testo che sia interessante per chi lo leggerà. Poi riorganizzale all’interno dello schema seguente. ........................................................

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A COME AMICIZIA

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Rileggendo lo schema, ti sembra che manchi qualcosa? Scrivilo qui: ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................

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ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

LO STORYBOARD Lo storyboard è una rappresentazione grafica delle idee raccolte: si costruisce attraverso le scene e utilizza i disegni per avere chiara la vicenda.

Organizza le idee che hai scelto in uno storyboard: disegna e descrivi le diverse scene.

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ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

LA SCALETTA La scaletta predispone gli elementi principali del testo in ordine cronologico, così come li si vuole presentare nella scrittura.

Scrivi in ordine nella scaletta le idee che hai scelto.

1. ................................................................................................

4. ................................................................................................

2. ................................................................................................

5. ................................................................................................

3. ................................................................................................

6. ................................................................................................

LA MAPPA CONCET TUALE La mappa concettuale organizza le idee in forma gerarchica: in cima le più importanti e le altre, sempre collegate da connettivi logici, a cascata. Ricordati che la mappa deve essere concisa e dovrebbe contenere al massimo una decina di concetti. Organizza le tue idee in una mappa concettuale sul quaderno. Prendi spunto dall’esempio.

A COME AMICIZIA

Un sentimento importante

La mia migliore amica/ Il mio migliore amico si chiama

perché

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e ..................................................... .....................................................

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ORA PROVA TU! Ora che hai sperimentato i diversi modi per organizzare le idee, scegli quello più adatto a te e prova a scrivere una bozza del tuo testo sul quaderno.

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ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

La fabula La fabula è un racconto in cui gli avvenimenti sono narrati in ordine cronologico.

Dopo aver letto il testo, prova a raccontare a voce la fabula a un compagno o a una compagna.

Marta e il club degli incapaci Sofia Gallo, Marta e il club degli incapaci, disegni di Anna Curti, Fabbri Editori 2017

Mi P iace L eggere

Il giorno successivo, la maestra Antonia entra in classe di buon umore, fa l’appello, aspetta che tutti i bambini siano ben sistemati nei loro banchi e dice con voce pacata che farà una domanda a ognuno di loro sulla lezione del giorno prima. Dovranno rispondere dal posto. Senza alzarsi in piedi. Inizia da Marta come fosse la cosa più naturale del mondo. – A che cosa servono le piramidi d’Egitto? – le chiede. Marta scuote la testa, fa spallucce e il broncio, come se non sapesse la risposta, e la maestra procede a interrogare i suoi compagni. Chiede del faraone Ramses II, della Sfinge, del tempio di Luxor e del limo che rende fertili le sponde del Nilo. Fa domande anche sui geroglifici, perché dell’antico Egitto ha parlato a lungo. I bambini rispondono, chi meglio chi peggio. Tutti, tranne Marta. Così, una volta finito il giro della classe, la maestra torna all’assalto con le piramidi e di nuovo le chiede la stessa cosa. Questa volta la domanda non cade nel vuoto. Marta ha contornato le sue sopracciglia con un pastello nero, per renderle arrotondate e spesse: si appoggia allo schienale della sedia, si dondola all’indietro, incrocia le braccia sul petto, chiude gli occhi e fa la mummia. Ecco la sua risposta. Nelle piramidi mettevano i morti che nell’antico Egitto erano le mummie. La classe ride a crepapelle. La maestra sbuffa, allarga le braccia sconsolata e si siede alla cattedra con un’espressione feroce. Il suo buon umore è scomparso. ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

L’intreccio Quando scrivi un racconto puoi interrompere il filo della narrazione utilizzando le tecniche del flashback e dell’anticipazione per creare un intreccio di eventi e rendere più interessante la narrazione. Con il flashback puoi inserire un evento che si riferisce al passato e con l’anticipazione puoi anticipare un fatto futuro.

Leggi il breve testo e presta attenzione alle parti evidenziate.

La merenda di Marco Quel mattino Marco era pronto per andare a scuola come sempre: i libri, i quaderni e tutto ciò che gli serviva erano dentro lo zaino. Sicuramente non immaginava ciò che sarebbe accaduto dopo: durante la ricreazione si sarebbe accorto di essersi dimenticato la merenda a casa. La sera prima aveva visto il papà mentre gliela preparava e la lasciava sopra al tavolo, ma lui si era dimenticato di metterla nello zaino. Marco, ignaro di tutto, partì per andare a scuola.

Leggi il brano e sottolinea in blu il flashback e in rosso l’anticipazione.

Una bella sorpresa! Chiara andava volentieri dal nonno e dalla nonna che avevano una fattoria con tanti animali. Quel giorno partì insieme ai suoi genitori e mentre era in macchina si ricordò di quella volta che vide per la prima volta schiudersi un uovo e uscire un piccolo pulcino. Certo non avrebbe mai immaginato che quel giorno ad aspettarla a casa dai nonni ci sarebbe stata una bellissima sorpresa: un cucciolo di cane che lei desiderava avere da tanto tempo. A un certo punto sentì la voce della mamma che le diceva: – Chiara siamo arrivati, ecco la casa dei nonni!

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ZIONE PRESENTA

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INIZIARE A SCRIVERE

L’inizio L’inizio, o introduzione, di un racconto è molto importante perché presenta brevemente i personaggi, il luogo, il tempo della vicenda e i fatti. Per scrivere l’inizio di un racconto puoi aiutarti rispondendo alle domande: Quando? Chi? Che cosa è successo? Dove? L’inizio deve essere collegato allo sviluppo e alla conclusione, altrimenti il testo non è ben legato e manca di significato.

Leggi lo sviluppo e la conclusione di questo racconto. Poi scrivi tu l’inizio.

Mi piace leggere Guido Sgardoli, Una città di storie, Edizioni EL

Mi P iace L eggere

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Un giorno un elefantino intraprendente si avvicinò alla città. A un tratto, camminando vicino alla strada asfaltata, sentì uno scroscio d’acqua. Rik si avvicinò e vide l’acqua: era in una grotta di vetro bassa e lunga come tre elefanti in fila, e pioveva tutta addosso a un’automobile. Era il tunnel di un autolavaggio automatico, ma Rik non lo poteva sapere ed entrò. Subito potenti getti d’acqua lo investirono facendogli il solletico dietro le orecchie. L’elefantino barrì, tutto contento. Poi delle spazzole che ruotavano lo massaggiarono ben bene, mentre gli arrivavano getti di sapone sulla groppa. Alla fine del tunnel c’era un soffio d’aria, quello che serve per asciugare le automobili. Rik, che bagnato stava benissimo, lo attraversò di corsa e uscì dalla grotta. All’autolavaggio, a quel punto, sobbalzarono dalla sorpresa, poi si misero a ridere. Il giorno dopo però nessuno rideva più: c’erano una trentina di elefanti grandi e grossi che volevano entrare nella grotta di vetro per fare il bagno!

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INIZIARE A SCRIVERE

Lo sviluppo Lo sviluppo è la parte centrale del testo, in cui si narrano i fatti che accadono.

Leggi l’inizio e la conclusione di questo racconto. Poi scrivi lo sviluppo.

Al campeggio Kathryn Jackson, 365 storie, Mondadori

Mi P iace L eggere

INIZIO La prima volta che Maurizio andò al campeggio, doveva restare per due settimane. Ma dopo due giorni, egli scrisse una lettera a casa. Che diceva: “Il campeggio è bello. Però, non si mangia come a casa. Di notte c’è un gufo che non mi lascia dormire. Una settimana sarebbe molto meglio di due. Non si potrebbe fare così?”. Maurizio imbucò la lettera e cominciò ad attendere la domenica, quando i suoi genitori sarebbero venuti a trovarlo. Ma poco dopo le cose cambiarono.

SVILUPPO ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE La domenica arrivò all’improvviso. – È pronta la valigia? – domandò la mamma. – La valigia – disse Maurizio – perché? Rispose il babbo: – Non ci avevi scritto che una settimana ti sarebbe bastata? – Sì, è vero – disse Maurizio – ma le cose sono molto cambiate da martedì. Non potrei restare una settimana in più? – Si può fare – disse il babbo sorridendo compiaciuto.

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INIZIARE A SCRIVERE Leggi l’inizio e la conclusione del racconto seguente. Poi usa le idee elencate per scrivere lo sviluppo. Se vuoi, arricchisci il testo anche con altre idee.

Holly e Niente Affatto Georgie Adams, Selina Young, Un anno pieno di storie, Mondadori

Mi P iace L eggere

INIZIO Un fantasma viveva in una piccola soffitta dove aveva lo studio Holly, un’illustratrice. Lassù ogni tanto si sentivano strani rumori, ma quando qualche persona le chiedeva: – Ci sono fantasmi in questa casa? Holly rispondeva: – Niente affatto! Il fantasma pensò: “Allora io mi chiamo Niente Affatto”.

SVILUPPO • Holly deve illustrare un libro sui fantasmi. • Holly non sa come sono fatti i fantasmi. • Niente Affatto capisce che Holly è in crisi. • Senza farsi vedere, il fantasma disegna se stesso. • Niente Affatto scrive un messaggio a Holly. .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE Da quel giorno, quando qualcuno chiedeva a Holly se c’era un fantasma nel suo studio, Holly sorrideva e rispondeva: – Niente Affatto! Ed era vero.

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INIZIARE A SCRIVERE

La conclusione La conclusione di un racconto presenta come finisce una storia. Di solito è breve.

Leggi l’inizio e lo sviluppo di questo racconto e scrivi un finale. Ricorda che la conclusione di un testo deve essere coerente rispetto ai fatti raccontati.

I pescatori di gamberetti Anna Vivarelli, Piccole storie matte, Le Rane Interlinea

Mi P iace L eggere

INIZIO I gamberetti erano molto dispettosi e gli altri pesci stavano alla larga perché erano stufi dei loro stupidi scherzi. – Arrivano i pescatori! – e non era vero niente. – Sulla spiaggia vogliono cucinare pesce alla griglia! – e poi non era vero niente. Nessuno riusciva a farli smettere. SVILUPPO Un giorno arrivò un pescatore con una barca. Gettò le sue reti e pescò un bel po’ di gamberetti. Nessuno se ne accorse, nemmeno i gamberetti. Mica si conoscevano tutti: erano troppi. Il giorno dopo il pescatore tornò con un suo amico, poi arrivarono due barche e poi tre con due pescatori ciascuna. Pescavano tutti gamberetti e davanti a quel mare vennero aperte due trattorie: “Al gambero d’oro” e “Il gambero fritto”. Dopo un po’ i gamberetti erano troppo occupati a non farsi pescare e non avevano più voglia di scherzare. – Qui finisce che prima o poi ci friggono tutti! – dicevano. – Bisogna trovare una soluzione. CONCLUSIONE .................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................

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INIZIARE A SCRIVERE Leggi il brano seguente e continua tu il racconto come vuoi. Puoi anche ampliare lo sviluppo prima di scrivere la conclusione della storia.

Brava Carmen!

Mi P iace Fernando Lalana, Il segreto del parco incantato, Edizioni Piemme L eggere Carmen è una bambina della mia classe. Ma non è una bambina qualsiasi. È la più secchiona di tutta la scuola. Carmen è... Come spiegarlo? Per esempio, se la maestra all’improvviso ha bisogno di un dizionario, Carmen, casualmente, ne ha uno sul banco. Se c’è una verifica a sorpresa su un argomento di cui nessuno si ricorda, Carmen, casualmente, se lo è ripassato la sera prima e prende ottimo. Bene, era la stessa Carmen che adesso stava davanti a me. In quel preciso momento mi venne in mente un’idea che mi sarebbe servita per prenderla un po’ in giro. – Sono sicuro che sai quanti alberi ci sono in questo parco – dissi. ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................

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CHE COSA HO IMPARATO?

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Inizio • sviluppo • conclusione Leggi il brano e individua nel testo le tre parti fondamentali di un racconto. Colora la barra a lato del testo: in verde l’inizio, in azzurro lo sviluppo, in rosso la conclusione.

Uno zoo in camera Mi P iace Jules Feiffer, La mia stanza è uno zoo!, Mondadori Libri per Piemme L eggere Ho uno zoo in camera mia. Mi serve. Perché da grande voglio diventare veterinaria o guardiana dello zoo. Papà, mamma e mia sorella sanno che mi piacciono gli animali. Una volta, stavamo guardando la televisione, quando hanno trasmesso la pubblicità di una marca di cibo per cani. Allora ho detto: – Voglio un cane. Sapevo che avrebbero risposto di no. Papà ha detto: – No. Non puoi avere un cane perché non sei abbastanza grande per portarlo fuori da sola, quindi indovina un po’ a chi toccherebbe portarlo fuori? E io ho detto: – A te. E lui: – Ecco perché non puoi avere un cane. Una volta avevo due cani e dovevo portarli fuori. Potrai avere un cane quando sarai abbastanza grande per portarlo fuori da sola. E ogni tanto verrò con te. – Quanti anni bisogna avere per essere grandi? – gli ho chiesto. – Dodici – ha detto papà. – Dieci – ho detto io. – Undici – ha detto papà. – Dieci e mezzo – ha detto mamma. A quel punto ho avuto un’idea brillante. – I gatti non si portano fuori, vero? Ho capito che era un’idea brillante quando ho visto le loro facce. Avrei potuto contare fino a cento prima che dicessero qualcosa. Mamma è stata la prima a riprendersi. – Questa volta ce l’ha fatta. Papà ha detto: – Ci ha incastrato. E così ci siamo messi d’accordo per un gatto.

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VERIFICA


INIZIARE A SCRIVERE

L’ambientazione Il luogo è dove si svolge la vicenda narrata. Ogni luogo può dar vita a storie diverse e aprire porte verso avventure, scoperte, ricordi, riflessioni, paure.

Il luogo in cui scegli di ambientare la tua storia fa la differenza, perché è come la cornice di un quadro: deve contenere il racconto in modo accurato. Molti luoghi si prestano a qualsiasi tipo di racconto, altri invece sono più adatti per storie di un genere specifico. Che tipo di storia vorresti scrivere in questi luoghi? Scrivi sotto le immagini una brevissima descrizione, segui l’esempio.

Un bambino si perde tra gli scaffali e, affamato, apre tutte le confezioni di biscotti...

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INIZIARE A SCRIVERE

I personaggi I personaggi di un racconto hanno alcune caratteristiche specifiche, compiono delle azioni, si comportano in un certo modo. Possono avere tutti la stessa importanza, oppure uno di loro spicca fra gli altri: è il/la protagonista.

Per creare personaggi efficaci devi cercare di costruire dei tipi interessanti, adatti all’ambientazione e al genere di storia. Nel tuo racconto dovrai preoccuparti non solo della loro descrizione, ma anche dei loro movimenti, pensieri, azioni ed emozioni.

Tengo la M ente A ccesa

S T R AT E G

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Puoi anche disegnare il tuo personaggio, se ti serve per vederlo o immaginarlo muoversi in uno spazio. Chiediti sempre: • Com’è? • Come entra in scena? • Che cosa fa? • Che ruolo ha? • Come si esprime? Sottolinea i personaggi nel racconto seguente.

Sul treno Samuel J. Halpin, Il bosco dei ragazzi senza colore, Terre di mezzo Editore

Mi P iace L eggere

La signora indossava una giacca di velluto decorata con tutta una serie di spille scintillanti. In testa aveva un cappellino color argento dal quale spuntava una piuma talmente incurvata verso il basso da confondersi nella massa di riccioli neri che esplodeva subito sotto. Sorrideva, la signora. E a giudicare da quel sorriso, doveva essersi accorta che Poppy la stava osservando. Senza distogliere lo sguardo dal finestrino, la signora si tolse un guanto verde per infilare la mano in tasca con un movimento abbastanza lento da permettere a Poppy di scorgere le sue dita nodose. La ragazzina avvertì un tonfo al cuore. Le mani di quella donna erano molto diverse dal suo viso. Se quest’ultimo era come vetro, le mani sembravano di carta sgualcita punteggiata di macchie.

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INIZIARE A SCRIVERE

Poppy distolse lo sguardo, continuando però a seguire la donna con la coda dell’occhio. Dalla tasca la signora sfilò un piccolo borsello dello stesso colore della giacca. L’aprì e ne estrasse uno specchietto che utilizzò per sistemarsi i riccioli con un dito piegato a uncino.

I TRUCCHI

del mestiere

Ricordati che, ogni volta che scrivi una storia, puoi usare questa strategia: realizza in grande una sagoma del tuo personaggio, poi mettila al centro della pagina, circondata da una serie di frecce e piccoli riquadri dove scrivere le seguenti domande. • Che cosa pensa? (freccia vicino alla testa) • Come sta? È contento, felice, preoccupato... (freccia vicino al cuore) • Come parla? (freccia vicino alla bocca) • Da dove arriva? (freccia vicino a un piede) • Dove vuole andare? (freccia vicino all’altro piede) • Come si muove? (freccia all’altezza delle anche) • Che cosa vuole fare? (freccia vicino a una mano) • Da chi è aiutato o chi vuole aiutare/sta aiutando? (freccia vicino all’altra mano)

ORA PROVA TU! Crea un personaggio interessante per un tuo racconto. AZIONE

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INIZIARE A SCRIVERE

Il tempo Il tempo indica quando si svolge la vicenda, cioè quando avvengono i fatti narrati.

Sottolinea nel testo tutte le parole del tempo.

Un’altra storia di Pollicino Anna Sarfatti, La scuola va a rotoli, Mondadori

Mi P iace L eggere

Venerdì, al primo squillo della campanella, Martina entrò tutta trafelata in classe, sventolando il quaderno di italiano. – Maestra, guarda, ho scritto una storia! – disse alla maestra Delfina. – Leggila a tutti! – È vera... anzi no, è un sogno, cioè, è un sogno vero: l’ho sognato di notte e poi l’ho scritto prima di venire qui. Poco dopo, Delfina cominciò a leggere. C’era una famiglia molto povera: papà, mamma e 10 figli. Siccome in frigorifero erano rimasti solo cavoli e spinaci, papà e mamma decisero di abbandonare i loro bambini nel bosco, sperando che qualcuno li potesse aiutare. Ma Pollicino, il figlio più piccolo e più furbo, che aveva ascoltato i piani dei suoi genitori, nascose nel suo zainetto dei rotoli di carta igienica. E sapete a cosa gli servirono? A segnare il percorso, per essere certo di ritrovare la strada di casa. Infatti, dopo che il papà si fu allontanato, Pollicino disse ai fratelli che piagnucolavano spaventati: – Vi riporto a casa io! Seguitemi! Ma cerca cerca, della carta non c’era traccia. I bambini sentirono cinguettare. Alzarono gli occhi verso il cielo e videro una lunga striscia bianca, che gli uccellini reggevano con il becco. La seguirono e ritornarono a casa. Da quel momento vissero per sempre felici e contenti. I compagni scoppiarono in un applauso. – È bellissima! Brava, Marti!

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AZIONE STABILIZZ


INIZIARE A SCRIVERE

Il titolo Il titolo è la prima cosa che chi legge vede. Spesso dà informazioni e fa capire ciò di cui parla il testo, altre volte è misterioso o divertente. In base al tuo scopo, devi scegliere un titolo che catturi l’attenzione, sia coerente con la storia, abbastanza breve, facile da capire, ma non banale e d’effetto.

Insieme alle tue compagne e ai tuoi compagni, andate a curiosare in biblioteca tra i titoli dei libri. Secondo te, quali strategie avranno utilizzato gli scrittori e le scrittrici? Quali titoli hai trovato più interessanti? .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

I TRUCCHI

del mestiere

Per trovare un titolo adatto, inizia scrivendo una lista di cinque titoli, quelli che ti vengono subito in mente. Poi aggiungine altri, usando: • solo una parola del tuo racconto, significativa, particolare; • una domanda che potrebbe farsi una persona che legge la tua storia; • un elemento particolare della storia, sfruttando gli aggettivi che rimandano ai cinque sensi; • una frase del racconto; • una frase che potrebbe dire un personaggio della tua storia; • un particolare che nella tua storia è significativo. ORA PROVA TU! Recupera uno dei testi che hai scritto e cerca di trovare un titolo adatto. Puoi seguire il modo suggerito o inventarne anche altri! AZIONE

STABILIZZ

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CHE COSA HO IMPARATO?

VERIFICA

Completa il racconto con le informazioni che mancano (le domande ti aiuteranno ad arricchire il testo). Infine dai un titolo al tuo racconto.

.........................................................................................................................................................................................................................................

Luca decise di andare (Quando?) (Dove?)

Così quel giorno per lui fu indimenticabile! Infatti...

Alla fine

INSIEME è PIÙ FACILE Confronta il tuo racconto con quello che ha scritto un tuo compagno o una tua compagna. Scegliete gli elementi che vi piacciono di più tra quelli che avete scritto e con questi scrivete insieme un altro racconto.

20 666

VERIFICA


INIZIARE A SCRIVERE

Prima e terza persona Quando scrivi un racconto, se sei il o la protagonista devi usare la prima persona. Se, invece, mentre racconti osservi dall’esterno gli avvenimenti, usa la terza persona. Leggi i due brani e rispondi alle domande sotto.

Emil e le monellerie

Il nonno e la vipera

Mi Astrid Lindgren, Emil non molla, P iace Adriano Salani Editore L eggere

Mi Angelo Petrosino, A scuola P iace con Valentina, Edizioni Piemme L eggere

La mamma di Emil annotava le monellerie del figlio in quadernetti azzurri che nascondeva nel suo scrittoio. Alla fine lo scrittoio fu così zeppo di quaderni che si poteva a malapena tirarne fuori uno. Emil, una volta che aveva bisogno di soldi, tentò di venderne tre alla maestra della scuola domenicale. – Che cosa me ne faccio? – lei chiese stupita. – Per insegnare ai bambini a non diventare terribili come me – disse Emil. Emil sapeva perfettamente che razza di monello fosse. E poiché la maestra si rifiutò di comprarli, lui li prese e ne fece delle barchette di carta che lasciò navigare lungo il torrente.

Un giorno io stavo tornando dai campi con mio nonno. A un tratto inciampai in una pietra e feci appena in tempo ad alzare il piede, quando una vipera scattò per addentarmi una caviglia. Mio nonno urlò: – Corri, corri! La vipera filava dietro a noi come una freccia. Allora mio nonno si tolse la giacca e gliela lanciò addosso. La vipera cominciò a morderla buttando fuori tutto il veleno. − Ci è andata bene – disse il nonno. – Sicuro che non ti ha morso? − Sicuro – gli risposi alzando la gamba e dando un’occhiata alla caviglia. – Sei stato più veloce di lei. Ma anche fortunato. L’abbiamo scampata bella.

• I due racconti sono scritti allo stesso modo? Sì

No

• Qual è la differenza? ........................................................................................................................................................................................................ Scrivi sul quaderno il racconto “Emil e le monellerie” in prima persona. Puoi iniziare così: La mia mamma annotava

Scrivi sul quaderno il racconto “Il nonno e la vipera” in terza persona. Puoi iniziare così: Un giorno Mattia stava

le mie monellerie...

tornando... AZIONE

STABILIZZ

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INIZIARE A SCRIVERE

L’uso dei verbi Il testo è coerente e coeso quando è corretto l’uso dei verbi (tempo e persona). Nel testo ci sono otto verbi usati al tempo sbagliato. Sottolineali. Attenzione! Non sottolineare i verbi del discorso diretto.

Disegnare l’aria Guido Quarzo, Sogno Disegno Matita di legno, Edizioni EL

Mi P iace L eggere

– Vorrei disegnare l’aria – disse Giovanna – ma non so che colore usare. Ha appoggiato il foglio e la scatola delle matite e guarda in su. “Azzurro” si disse, e comincia a riempire di azzurro il bianco del foglio. Improvvisamente però le è venuto un dubbio. “Quando piove non c’è niente di azzurro, allora l’aria non può essere azzurra. Perché non è stato ancora inventato il colore trasparente?” disse fra sé. – E va bene – borbottò Giovanna. – Ci metterò anche il grigio delle nuvole. E così fa. Ora quello che mancava è la forma dell’aria. Ma che forma ha? È fatta di bolle. Allora cominciò a strappare il foglio e gli dà la forma di una bolla. – Ecco l’aria! – grida Giovanna lanciando in alto il suo disegno.

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AZIONE STABILIZZ


INIZIARE A SCRIVERE

L’uso dei pronomi Il testo è coerente e coeso quando è corretto l’uso dei pronomi che sostituiscono i nomi di persone, animali e cose evitando di fare ripetizioni.

Il coniglietto Rosicchia Rosicchia è il mio coniglietto. Ho dato questo nome a Rosicchia perché mordicchia tutto ciò che trova in giro. Se lasci Rosicchia da solo in casa combina tanti guai e poi si nasconde dietro il divano perché ha paura che tu sgridi Rosicchia. Un giorno Rosicchia si è nascosto così bene che non trovavamo più Rosicchia. Alla fine abbiamo trovato Rosicchia con i fili del computer in bocca. Aveva un’aria così simpatica che siamo scoppiati tutti a ridere e abbiamo perdonato Rosicchia.

Leggendo il testo ti sei accorto/a che il nome Rosicchia è stato ripetuto troppe volte? Riscrivi il testo sostituendo il nome con i pronomi adatti. ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................

ZIONE

PRESENTA

NTO ALLENAME

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INIZIARE A SCRIVERE

I connettivi logici Un testo è coerente e coeso quando vengono utilizzati i connettivi logici, cioè delle parole o delle espressioni che creano legami di tempo, di luogo e di causa. Inserisci nel racconto i connettivi logici adatti scegliendoli tra quelli elencati.

subito • dopo • prima • poiché • poi • perché • a un certo punto • perciò

Un tuffo in piscina L’estate scorsa Anita si trovava in vacanza con la sua famiglia. .............................................. di andare in piscina per fare una bella nuotata, si preparò con l’asciugamano sulle spalle, le ciabatte, il costume nuovo, ..............................................

si avviò verso la piscina.

..............................................

salì sul trampolino

..............................................

aveva tanta voglia di fare

un tuffo e .............................................. si gettò in piscina. Fece una bella nuotata nell’acqua fresca. ..............................................

il papà la chiamò

..............................................

era pronto il pranzo

e Anita uscì dalla piscina. ..............................................

si asciugò e ritornò in casa.

Ora riscrivi il testo. ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................

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ZIONE

PRESENTA

NTO ALLENAME


INIZIARE A SCRIVERE

La punteggiatura Un testo è coerente e coeso quando vengono inseriti in modo corretto i segni di punteggiatura. I segni di punteggiatura sono molto importanti quando scrivi: a volte una virgola mancante o messa in un posto sbagliato cambia il senso della frase. Riscrivi il testo aggiungendo il punto, la virgola e i due punti dove è necessario. Ricorda di mettere la lettera maiuscola dopo il punto.

La città di Rolano Marcello Argilli, I viaggi di Osvaldo e fantageografia, Editrice Piccoli

Mi P iace L eggere

Osvaldo sfogliava l’atlante guardava la cartina dell’Italia e sognava di viaggiare era il suo più grande desiderio soprattutto un viaggio frullava nella sua fantasia vedere Milano Osvaldo guardava la cartina dell’Italia e con il dito partiva da Roma risalendo fino a Milano un giorno gli venne un’idea se lui non poteva andare a Milano niente impediva a Milano di venire da lui ritagliò il cerchietto con la scritta Roma e ce lo incollò accanto non solo aveva spostato Milano ma aveva inventato una nuova città Rolano

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AZIONE

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INIZIARE A SCRIVERE

Le ripetizioni Un testo è piacevole quando non ci sono ripetizioni, cioè quando non c’è la stessa parola o la stessa espressione più volte nella stessa frase o in frasi vicine. Per evitare le ripetizioni puoi utilizzare gli avverbi, i pronomi e anche i sinonimi. Leggi il brano, e fai caso alle espressioni che si ripetono tante volte. Dove è possibile, elimina l’espressione ripetuta. Osserva l’esempio.

Il mio luogo preferito La casa in campagna della nonna e del nonno è il mio luogo preferito per le vacanze estive perché in campagna dai nonni mi diverto tantissimo. In campagna dai nonni posso giocare, correre, dar da mangiare agli animali e raccogliere le verdure nell’orto. Inoltre, quando vado in campagna dai nonni posso fare lunghe passeggiate all’aria aperta e in campagna dai nonni mi sento libero e felice. In campagna dai nonni ho anche degli amici e delle amiche e ogni estate ci ritroviamo e giochiamo assieme. Ogni anno quando finisce la scuola non vedo l’ora di partire per la campagna dai nonni e andare in campagna dai nonni. Anche i miei genitori sono contenti che andiamo in campagna dai nonni. Ora riscrivi il brano sostituendo le ripetizioni che hai cancellato prima. ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................

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AZIONE STABILIZZ


S trategie

per

S crivere

Ogni tipologia testuale ha le sue caratteristiche e particolarità come vedrai nelle prossime pagine, ma per produrre un testo ben fatto devi sempre rispettare la strategia delle 3C. Qualsiasi sia il tuo testo, infatti, deve sempre essere: coerente, coeso e corretto.

COERENTE Per essere coerente, deve sviluppare tutti i suoi elementi (l’argomento, la storia, le opinioni dei personaggi ecc.) in modo logico, utilizzando un ordine preciso. Le informazioni, infatti, non devono essere in contraddizione tra loro o riportate alla rinfusa.

COESO Per essere coeso, deve presentare le frasi e i concetti uniti e collegati tra loro attraverso l’uso di connettivi, rispettando la punteggiatura e utilizzando le parole in modo corretto.

CORRETTO Per essere corretto, deve rispettare le regole grammaticali, ortografiche e sintattiche, permettendo a chi legge un’esperienza di lettura piacevole.

IONE OSSERVAZ

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

R acconto R ealistico ealistico

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

Il racconto realistico narra vicende reali o che potrebbero davvero accadere, ambientate in luoghi definiti e riconoscibili con personaggi comuni e vicini alla quotidianità. Un racconto di questo tipo è ben fatto se è capace di coinvolgere chi legge e renderlo partecipe delle vicende, grazie all’uso attento di parole dense, descrizioni precise dei personaggi e sequenze narrative ben costruite.

Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 20 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi della scrittrice.

Nonna Sabrina Annalisa Strada, Topi ne abbiamo?, DeAgostini

Lo sai che odore hanno le vacanze? Hanno un profumo buono che sa di casa, di vento tra gli alberi, di sveglia che suona tardi (o non suona per niente), di libri e di amici da andare a trovare. Era di questo odore che Norma si stava riempiendo i polmoni con respiri profondi. Si sentiva chiaro e forte che quella era l’ultima settimana di scuola prima delle vacanze estive. E infatti, erano già tutti rientrati in casa e non c’era nessuno che se ne stesse con le mani in mano.

L’inizio è accattivante e coinvolge immediatamente chi legge. La scrittrice ricorre ai cinque sensi per farci entrare nella vicenda.

Papà Gelindo si strofinava sotto la doccia. Faceva l’imbianchino e quel giorno gli era rimasta della pittura azzurra nei capelli. Mamma Diomira stava mescolando un impasto verde dentro a una ciotola. Lei era estetista e quel giorno aveva lasciato il lavoro un’ora prima per preparare una maschera di bellezza a nonna Sabrina e alle sue amiche Wilma e Palma. Nonna Sabrina era la nonna più vulcanica del mondo. Oggi cominciava la sua nuova vita in pensione e la sera dopo sarebbe dovuta andare alla cena organizzata dai suoi colleghi.

Tutti i personaggi vengono rappresentati attraverso il lavoro che svolgono e ciò che stanno facendo nel preciso istante in cui inizia la vicenda. I dettagli che abbiamo non sono tanti, ma ci permettono di fotografare la scena.

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VAI ALLE PAGG. 20-22 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

La storia comincia nella casa dei personaggi, un luogo realistico e comune.


STRATEGIE PER SCRIVERE

– Cercherò di non commuovermi – aveva assicurato – e mi sarà più facile se sarò bellissima –. Per questo mamma Diomira stava preparando un intruglio idratante-rigenerante-rassodante. Sempre per questo Palma, che ancora faceva la parrucchiera, le stava trattando i capelli con una fiala. Wilma invece, seduta sul divano, rifiniva l’orlo dei vestiti rosso fuoco che nonna Sabrina aveva comprato per l’occasione. Non faceva la sarta: era impiegata nella segreteria di una scuola, ma sosteneva che con ago e filo nessuno la potesse battere. In casa, il chiacchiericcio era incessante. Norma era l’unica in silenzio. Stava leggendo un fumetto seduta in poltrona. Di solito le tre gatte di casa stavano accanto a lei, ma i felini dovevano essersi acquattati in chissà quale nascondiglio. Le amiche di nonna li rendevano inquieti. Chi ancora mancava? Ah, certo! Fiorenzo! Il fratello grande. In quel momento era nella sua stanza a montare i trenini che gli avevano regalato per il compleanno. Bel quadretto, vero? Peccato che non sarebbe durato a lungo.

Con una frase semplice ma coinvolgente si conclude il primo capitolo, lasciando a chi legge curiosità e voglia di scoprire il seguito.

SCEGLIERE UN LUOGO REALE Prima di progettare i personaggi è fondamentale pensare in quali ambienti si muoveranno: dove si svolge o dove inizia il nostro testo? Nel racconto realistico i luoghi sono solitamente reali, spazi di vita quotidiana che si possono trovare nella realtà. Devono essere ben definiti e dare spazio di azione. Molto spesso gli scrittori e le scrittrici svelano un po’ alla volta i dettagli, per tenere chi legge letteralmente incollato al racconto. La cosa più semplice è pensare a un luogo che conosciamo o che abbiamo visto. Ci verrà così più facile descriverlo e far muovere al suo interno i personaggi. Osserva gli esempi nella tabella e poi continua tu. biblioteca

scuola

casa vacanze

palestra

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto realistico

INVENTARE PERSONAGGI COMUNI Nel racconto realistico il cuore della narrazione è costituito dai personaggi. La vicenda viene costruita attorno al loro umore, alla crescita personale, ai loro sentimenti, emozioni, pensieri. Per questo, quando si progetta un testo si devono pensare personaggi interessanti, con caratteristiche ben definite. Nel brano che hai letto la scrittrice introduce i personaggi dandoci qualche dettaglio, ma lasciando largo spazio alla nostra immaginazione. Rileggi il brano alle pagg. 28-29 e disegna ciascuno dei personaggi come ti suggerisce la tua immaginazione, sfruttando i dettagli descritti dal testo. Papà Gelindo

Mamma Diomira

Nonna Sabrina

Palma

Wilma

Fiorenzo

Ricordati che quando scriviamo testi brevi non abbiamo lo spazio per poter descrivere il personaggio nei minimi dettagli; dobbiamo puntare sulle caratteristiche più importanti, che ci aiutano a renderlo vivo e visibile a chi sta leggendo. Osserva.

Un maestro così, però, proprio non se lo aspettavano. Se ne stava lì, seduto in cattedra, immobile come una statua. Si aspettavano un bel maestro giovane e sportivo, e invece si ritrovavano un vecchio signore con i capelli bianchi che andavano in tutte le direzioni, con gli occhiali poggiati sulla punta del naso e una pancia grande come un pallone. La voce del maestro li colse di sorpresa. Nina fece un salto quando sentì quella voce bassa e profonda che sembrava venire da un altro mondo.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto realistico

In questo caso il maestro è stato presentato attraverso alcuni dettagli. Non abbiamo letto una descrizione dettagliata e precisa di ogni sua caratteristica, ma siamo riusciti a “vederlo” molto bene. Per poter scrivere un racconto realistico è utile utilizzare un personaggio che hai incontrato davvero o che assomiglia a una persona, anche di tua fantasia ma che si potrebbe incontrare nella realtà.

ORA PROVA TU! Fai una lista di personaggi che potresti utilizzare: segui l’esempio e continua tu.

Vicino di casa

La zia

Un anziano signore

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Scegli un luogo e un personaggio fra quelli che hai scritto e completa la tabella. Chi?

Dove?

Che cosa succede? Che cosa dà il via alla storia?

Un anziano signore

In biblioteca

Cerca un libro letto molti anni prima

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I TRUCCHI

del mestiere

Dopo aver buttato giù le idee e aver scelto ciò che va inserito nel tuo racconto, puoi procedere così: 1 chiudi gli occhi e immagina la scena, proprio come se fosse un film. Vedi il tuo personaggio, immagina le sue azioni e i suoi gesti, senti la sua voce e prova a leggere i suoi pensieri; 2 riapri gli occhi e scrivi di getto alcune frasi che riassumono ciò che hai visto, senza preoccuparti della forma; 3 riordina quanto hai scritto, mettendo insieme le frasi, cercando di dare un senso al tutto, rendendo quanto più possibile coeso il tuo breve testo; 4 rileggi il testo, cerca di capire se hai usato parole significative e se puoi migliorarlo ancora.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto realistico

ORA SCRIVI TU! Ora che hai chiara l’ambientazione e il personaggio, inizia a scrivere una bozza per il tuo racconto realistico. Leggi l’esempio e poi prova tu.

Bastone da

vernale in a in t t a M

passeggio

Anziano signore cammina lentamente

chi

bian i l l e p a C Cappotto scuro

ri

i lib Osserva

Mani che tremano

Parla con voce

tranquilla

Chiede aiuto al bibliotecario

Era una tranquilla mattina d’inverno quando l’anziano signore entrò nella biblioteca cittadina. I suoi occhi scrutavano con curiosità i lunghi scaffali colmi di libri. Ogni passo era lento e misurato, come se volesse godersi ogni singolo istante di quella visita speciale. Il vecchio signore era avvolto in un cappotto scuro, i capelli bianchi e curati si rincorrevano sul suo cranio come soffici batuffoli di cotone. Le mani, grandi e ossute, tremavano appena, mentre si avvicinava al banco di accoglienza. Un giovane bibliotecario sorrise: – Buongiorno, signore. Come posso aiutarla? L’anziano si prese un istante per rispondere. – Buongiorno, – disse, infine, la sua voce calda e rassicurante. – Sono venuto qui alla ricerca di un libro che ho letto molti anni fa. Come puoi continuare? Chiediti: che cosa succede? Che cosa accade dopo? Che cosa rompe l’equilibrio e fa procedere la storia?

Per continuare la tua storia, riguarda i suggerimenti sulla struttura del testo narrativo (Iniziare a scrivere pagg. 9-14).

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AZIONE STABILIZZ


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

R acconto Fantastico

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

Il racconto fantastico narra di vicende straordinarie, di fantasia, ricche di elementi magici e irreali, vissute da personaggi fantastici: maghe e maghi, fate, animali parlanti... L’ambientazione può essere varia: luoghi reali o realistici, in cui accade qualcosa di magico, o luoghi inventati, lontani nel tempo e nello spazio. Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 36 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi dello scrittore.

Una vera strega Roald Dahl, Le streghe, Adriano Salani Editore, Milano 2021

Nelle fiabe le streghe portano sempre ridicoli cappelli neri e neri mantelli, e volano a cavallo delle scope. Ma questa non è una fiaba: è delle STREGHE vere che parleremo. Ci sono alcune cose importanti che dovete sapere, sul loro conto; perciò cercate di non dimenticare quello che vi dirò. Le vere streghe sembrano donne qualunque.

L’atmosfera fantastica è chiara ed evidente. Già dalle prime righe l’autore ci proietta nella storia, ci fa capire di cosa si parlerà e ci tiene sulle spine: si rivolge direttamente a chi legge, coinvolgendolo in prima persona.

Per questo è così difficile scoprirle. Una vera strega odia i bambini di un odio così feroce, furibondo, forsennato e furioso, da non poterselo immaginare. E infatti passa tutto il suo tempo ad escogitare nuovi modi per sbarazzarsi di loro. Persino la vostra vicina di casa potrebbe essere una strega. E forse è una strega (adesso farete un salto sulla sedia!) anche la vostra cara maestra, che proprio ora legge a voce alta queste righe. Sicuramente sorride, come se una cosa del genere fosse ridicola. Ma non lasciatevi ingannare. Con ciò non voglio assolutamente insinuare che la vostra maestra sia davvero una strega. Ma se lo fosse? Ah, se solo sapessimo riconoscere con certezza una strega alla prima occhiata! Purtroppo un modo sicuro non esiste. Ma le streghe hanno in comune un certo numero di caratteristiche e di piccole strane abitudini: vi basterà conoscerle per avere almeno una possibilità di sfuggire alle loro grinfie.

Viene data una panoramica molto generica ma accattivante su cosa faccia davvero una strega. Nello stesso tempo lo scrittore insinua dei dubbi a chi legge, e questo lo spinge a proseguire la lettura per saperne di più.

VAI ALLE PAGG. 36-38 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto fantastico

CREARE UN’ATMOSFERA FANTASTICA Già dalle prime righe dobbiamo coinvolgere chi legge e fargli capire che sta per leggere un racconto fantastico. Dobbiamo, quindi, presentare l’atmosfera, inserendo dettagli che portino a capire l’ambientazione particolare, proprio come abbiamo letto nell’incipit de Le Streghe a pagina precedente. Osserva come gli elementi evidenziati creano l’ambientazione fantastica all’inizio di questo racconto.

Le nuvole nere si addensavano minacciose nel cielo sopra il magico Regno di Mir, mentre lo stregone Olah sollevava la sua bacchetta scintillante. I tuoni rimbombavano e i fulmini danzavano tra le nuvole, ma Olah non era spaventato. Era determinato a fermare la tempesta che stava avvolgendo il regno. Con un gesto rapido della sua bacchetta, lanciò un potente incantesimo nel cielo, creando un cerchio di luce magica intorno a sé. I colori dell’arcobaleno si dipinsero sulle nuvole, dissipando lentamente le tenebre e riportando la calma nel regno di Mir. L’incantesimo però durò solo qualche istante, e poco dopo tutto tornò come prima.

ORA PROVA TU! Osserva le immagini e per ciascuna scrivi un breve inizio adatto a un racconto fantastico.

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Un castello

Un bosco

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Una casa diroccata

Una bambina

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e un bambino

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto fantastico

METTERE UN PIZZICO DI MAGIA Nei testi fantastici, che siano fiabe, favole, leggende, miti o altre tipologie, troviamo sempre degli elementi magici: oggetti parlanti, creature immaginarie (draghi, mostri, alieni...) o animali parlanti. Osserva le caratteristiche dell’elemento magico in questo racconto.

La Lanterna era un oggetto dall’aspetto semplice eppure straordinario. Il suo corpo di vetro trasparente emanava una luce dorata e scintillante, capace di far brillare anche la notte più buia. Si raccontava che fosse stata forgiata dai maghi dell’antichità, nelle caverne dell’Oriente, e che il suo potere risiedesse nel fatto di far realizzare i desideri più profondi di chiunque la possedesse. La leggenda narra che molti coraggiosi avventurieri e avventuriere abbiano cercato di trovarla, ma solo coloro che avevano il cuore puro e un desiderio sincero nel proprio cuore erano degni di rintracciarla. Ma ogni volta, la Lanterna scompariva, lasciando solo una scia luminosa come traccia della sua presenza.

ORA PROVA TU! Osserva le immagini e per ciascuna scrivi qualche riga di testo adatta a un racconto fantastico.

Un drago

Un mostro a tre teste

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Una clessidra magica

Una rana parlante

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto fantastico

CREARE PERSONAGGI UNICI Nei testi narrativi protagonisti/e e personaggi devono avere delle caratteristiche specifiche in base al tipo di racconto che hai scelto di scrivere. In particolare, i personaggi dei testi fantastici possono essere insoliti, bizzarri, magici, ma anche esseri umani che si trovano a confrontarsi con altri personaggi di fantasia. Osserva come in questo altro passaggio del libro Le Streghe il personaggio sia presentato in modo molto accurato, con pochi dettagli significativi.

E poi, cosa faceva quella donna misteriosa nel nostro giardino? Notai che portava un cappellino nero e lunghi guanti neri che le arrivavano al gomito. Ero paralizzato dalla paura. – Ho un regalino per te – disse lei, continuando a sorridere. Non risposi. – Scendi dall’albero, carino, e ti darò il più bel regalo che tu abbia mai ricevuto. Aveva una voce strana, stridula e metallica allo stesso tempo, come se la sua gola fosse piena di puntine da disegno.

ORA PROVA TU! Immagina due personaggi da inserire in un racconto fantastico e prova a offrire a chi legge una loro immagine molto viva, capace di renderli credibili, utilizzando anche paragoni e dettagli. Per aiutarti, puoi disegnare i personaggi.

ORA SCRIVI TU!

Prova a mettere in pratica quello che hai imparato sull’importanza di creare un’atmosfera suggestiva e personaggi unici scrivendo un breve testo fantastico. Ricordati il ruolo dell’inizio del racconto (Iniziare a scrivere pag. 9): fai in modo che sia coinvolgente.

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S T R AT E G

IE

Tengo la M ente A ccesa

Nel racconto fantastico tutto è possibile, anche grazie alla magia; ma ricorda che il tuo testo deve avere un senso interno che mantenga chi legge coinvolto nella vicenda.

Con una frase d’effetto, l’autore non si limita a dire che la voce della donna è strana e stridula, ma vuole farcela immaginare e, così, affianca agli aggettivi un paragone con un oggetto di uso comune.


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

R acconto A vventura d’

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

Nel racconto d’avventura si raccontano le vicende di un personaggio coraggioso che deve superare degli ostacoli o portare a termine delle missioni. L’ambientazione è sempre ben descritta e il ritmo della storia è incalzante, con sequenze di azioni veloci, parole specifiche e molti dettagli.

Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 54 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi della scrittrice.

Un lupo da salvare Marta Palazzesi, Nebbia, Editrice il Castoro

Ollie mi fissò. – Un animale che non può esibirsi è un animale inutile, Clay. E gli animali inutili… Sapevo già la risposta. Al Mirabolante Circo Smith & Sparrow, gli animali inutili venivano abbattuti. Il sole era tramontato da un pezzo e il tendone scarlatto risplendeva sotto la luce guizzante di torce e falò. Scavalcai la staccionata, elusi la sorveglianza e mi intrufolai tra due carri.

Con poche parole specifiche la scrittrice ci fa immaginare la scena e l’ambientazione.

Attorno a un falò un gruppo di donne danzava a ritmo della musica di un tamburo, agitando in aria scialli variopinti. Poco più in là, un uomo con il corpo coperto di tatuaggi azzurri affilava con una pietra la lunga lama della sua spada. – Pensavo avessi chiuso con questo posto –, mi sorprese una voce alle spalle. Mi voltai, distogliendo la mia attenzione dall’uomo tatuato. – Non ancora. Ollie restò in attesa del resto. – Libererò il lupo –, dichiarai.

Il ritmo è incalzante, le azioni sono rapide e molto precise.

Alla fine della sequenza è chiara la missione che il protagonista vuole portare a termine.

VAI ALLE PAGG. 54-56 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto d’avventura

INVENTARE UNA TRAMA AVVENTUROSA Per iniziare a scrivere il tuo racconto d’avventura dovrai individuare un/una protagonista che per portare a termine una missione affronta una situazione di pericolo o sfida. Le sue avventure si svolgono in un luogo particolare e la vicenda viene raccontata in modo preciso, dettagliato e con colpi di scena. Osserva gli elementi del testo che hai ascoltato e letto. ..............................................................................

Protagonista

Chi?

Un ragazzino coraggioso

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Missione

Quale missione deve portare a termine? Quale sfida deve superare?

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Vuole liberare un lupo dal circo in cui viene maltrattato

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Situazione di pericolo

Quali pericoli affronta?

Affronta un lupo .............................................................................. pericoloso, le persone .............................................................................. che lavorano al circo, .............................................................................. un temibile

cacciatore

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Luogo

In quale luogo All’interno si trova? di un circo

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ORA PROVA TU! Completa la tabella con gli elementi del tuo racconto d’avventura.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto d’avventura

RENDERE UN LUOGO AVVENTUROSO Proviamo a capire come possiamo lavorare per rendere interessante il luogo dove si svolge la vicenda. Come puoi notare dal testo a pag. 37 e dagli esempi seguenti, riusciamo subito a creare nella nostra mente l’immagine del luogo della vicenda e ci sentiamo coinvolti. Ogni autore o autrice ha il proprio stile, ma tutti riescono in poche righe a farci vedere dove è ambientata l’avventura. S’inoltrarono nella foresta e dopo mezz’ora sbucarono su una strada che andava verso Nord. Era stretta e tortuosa, costeggiata da alberi che s’inarcavano sopra le loro teste. I rami scintillavano di ghiaccio.

New Orleans non mi era piaciuta per niente, puzzava e c’era una grande quantità di case, e le strade erano piene di fango. C’era troppa gente. E umidità gelida. Adesso che era estate, faceva un caldo soffocante.

ORA PROVA TU! Segui le indicazioni per rendere un luogo adatto al tuo racconto d’avventura.

1 Scegli un luogo. 2 Pensa ai dettagli che puoi fornire per descriverlo e scrivine una lista nella tabella. 3 Seleziona i dettagli più significativi e mettili insieme componendo qualche frase. Bosco

Isola deserta

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querce imponenti

sabbia bianca

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vento

palme alte

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muschio

aria fredda

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sentieri tortuosi

uccelli

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ruscelli silenziosi

liane e tronchi

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radici che sbucano

resti di barche

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rami senza foglie

alba

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto Il racconto d’avventura di paura

Leggi l’esempio della descrizione di una scena su un’isola deserta.

Si risvegliarono coperti di sabbia, con l’aria pungente che solleticava la pelle. Le onde facevano un rumore assordante: non c’era anima viva, solo piccoli uccelli che beccavano la superficie dell’acqua vicino alla riva. I resti delle barche, mezzi sommersi e coperti di muschio, non facevano ben sperare. Si guardarono attorno preoccupati. Il Sole era appena sorto all’orizzonte e rifletteva sulle palme che separavano la fitta vegetazione dalla riva sabbiosa, nessuna traccia della loro nave.

RENDERE UNA SITUAZIONE AVVINCENTE Molto spesso il/la protagonista si trova ad affrontare momenti di tensione, attimi di pericolo, ostacoli da superare. Per rendere avvincente la vicenda, chi scrive velocizza il ritmo della narrazione, utilizzando frasi brevi con molte azioni ravvicinate, e poi lo ferma di colpo, aumentando le aspettative di chi legge. Osserva.

Megghi si alzò di scatto. Raccolse le sue cose e si mise a correre. Con un balzo superò il tronco galleggiante, schivò per un soffio il grosso granchio e si infilò sotto la palma, trattenendo il fiato per non farsi sentire. Chiuse gli occhi e guardò in alto, come se chiedesse al cielo di aiutarla. Attorno a lei ora c’era un silenzio assordante.

ORA PROVA TU! Pensa a una situazione in cui può trovarsi il/la protagonista che hai immaginato nella tabella di pag. 38: come si comporta in una certa situazione? Come puoi rendere veloce e avvincente la vicenda? ........................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il racconto d’avventura di paura

FAR VEDERE LE EMOZIONI DEI PERSONAGGI Leggi un altro passaggio dal libro Nebbia.

Uscii dal serraglio come una furia e scaraventai la lampada a terra. – Clay... Ollie provò a fermarmi, ma non ci riuscì. Nessuno ci sarebbe riuscito. Bruciavo di rabbia, frustrazione e desiderio di giustizia.

La scrittrice non si limita a dire che i due personaggi hanno paura o provano rabbia, ma ce lo fa vedere attraverso le loro azioni e descrivendo in modo preciso le loro sensazioni.

ORA PROVA TU! Prova a rendere più vive queste due frasi, inserendo dettagli sensoriali e facendo vedere la scena a chi legge. Segui l’esempio e scrivi sul quaderno.

Luca era spaventato.

La mamma si era arrabbiata.

Sara era emozionata Un brivido le corse lungo la schiena: non poteva crederci! Chiuse e aprì gli occhi alcune volte, ma il cagnolino era ancora lì, non era un sogno! Il suo cuore batteva velocissimo, quasi alla stessa velocità con cui l’animale sbatteva la coda.

IE S T R AT E G

Tengo la M ente A ccesa

Quando scrivi un testo ricordati che è importante far percepire le emozioni a chi legge come se le stesse vedendo: così si sentirà partecipe e gli sembrerà di vivere l’avventura in prima persona. Per farlo, prova a chiederti: come reagisce il corpo del personaggio? Se stesse succedendo a me, che cosa sentirei?

ORA SCRIVI TU! Ora che hai imparato quali sono gli elementi importanti per creare un’atmosfera avvincente, scrivi un breve racconto d’avventura.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

R acconto Paura

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

di

RICORDO!

Il racconto di paura è un testo narrativo che ha lo scopo di suscitare in chi legge uno stato di inquietudine e tensione. Il ritmo è vario e colmo di suspense. Vengono spesso utilizzate parole specifiche e ricche di dettagli sensoriali.

Ricordi il brano che hai ascoltato a pag. 70 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi della scrittrice.

Una creatura inquietante Elena Borio Alluto, Inquietante n. 8, Girotondo

È ormai tardi e il bambino non dovrebbe essere lì.

La scrittrice ci fa entrare subito in scena: inizia già con la suspense perché non rivela nulla, ma lascia un alone di mistero.

È fermo in quella scomoda posizione da almeno venti minuti, in punta di piedi con il naso premuto contro il vetro appannato ed il fiato sospeso.

Il protagonista non viene ben delineato, ma ci viene detto cosa fa e immaginiamo già la sua paura grazie alle parole che hanno a che fare con il lessico sensoriale.

Gli hanno insegnato che non sta bene spiare gli altri, ma si è avvicinato a quella finestra attirato dai lamenti di una voce rauca e profonda. Nonostante la luce sia spenta riesce a distinguere una sagoma ricurva che zoppica avanti e indietro all’interno della stanza buia, stringendo qualcosa tra le mani mentre brontola senza tregua e dice che non si potrà mai perdonare per quello che ha fatto.

Il secondo personaggio presentato è molto misterioso e incute timore grazie alle parole specifiche che vengono utilizzate.

Poi la figura esce da una piccola porta cigolante in fondo alla camera. Allora il bambino arranca nel fango lungo il muro laterale della casa ed arriva nel vecchio cortile sul retro, giusto in tempo per scorgerne l’ombra trascinarsi nell’oscurità della notte, tra centinaia di piccole croci di legno che adornano il prato.

Le parole utilizzate sono molto precise, vivide, dense e descrivono un ambiente minaccioso.

42

VAI ALLE PAGG. 70-72 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

La scrittrice non ci rivela di cosa sta parlando, e questo aumenta la suspense.

L’atmosfera è cupa e capiamo immediatamente che è notte.


STRATEGIE PER SCRIVERE

Si muove lenta e sgraziata, si china e seppellisce qualcosa in modo rapido e furtivo.

Anche qui c’è molto mistero: che cosa starà seppellendo?

Il corpo grosso e deforme scivola faticosamente tra una tomba e l’altra borbottando strani sortilegi. La creatura è quasi rientrata quando all’improvviso si ferma e guarda il bambino.

La suspense aumenta e stiamo arrivando al momento culminante del racconto.

Allora lui indietreggia spaventato e quasi cade mentre corre nella melma. Si aiuta aggrappandosi goffamente a una grondaia arrugginita e scappa con il terrore di essere inseguito. Ora il cuore gli batte talmente forte che teme si possa sentire fino in fondo alla strada, rivelando dove si è nascosto.

La paura del bambino è visibile: la scrittrice non si limita a dircelo, ma ce lo fa vedere con parole specifiche.

CREARE UN’AMBIENTAZIONE CUPA Quando vogliamo scrivere un racconto di paura, dobbiamo immaginare l’ambientazione in cui questo si svolge o inizia. Una tecnica che può aiutarci a iniziare è quella del “E se...?”, che ci può far trasformare un normale luogo in una perfetta scena da brivido! Osserva. Ambiente

Elemento imprevisto

E se…?

Casa di montagna

Un campanello che suona e nessuno alla porta, solo una voce

E se nella casa in montagna dove una bambina è in vacanza suonasse il campanello e non ci fosse nessuno, ma si sentisse una voce cupa e agghiacciante?

Studio dentistico

L’acquario con i pesci nella sala d’attesa pieno di acqua rossa

E se nell’acquario nella sala d’attesa dello studio dentistico ci fosse l’acqua rossa e i pesci fossero misteriosamente scomparsi?

ORA PROVA TU! Crea sul quaderno un’ambientazione cupa seguendo le indicazioni.

1. Pensa a un luogo anche quotidiano, come la casa in montagna, lo studio dentistico... 2. Immagina una svolta improvvisa, inserendo un piccolo elemento o un imprevisto. 3. Scrivi le ipotesi: possono essere il punto di partenza per un racconto di paura!

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Il racconto di paura

STRATEGIE PER SCRIVERE

INVENTARE PERSONAGGI PAUROSI Come abbiamo letto nel testo, la scrittrice ci presenta i personaggi con poche parole, ma sono quelle giuste per creare suspense e far crescere il brivido. Noi ci stiamo occupando di scrivere brevi testi, dunque non abbiamo molto spazio per raccontare nei dettagli i personaggi, ma dobbiamo capire quali sono le informazioni davvero utili per creare un’immagine nella mente di chi legge. Raccogli tutte le frasi che descrivono la creatura misteriosa del brano di pagg. 42-43. .......................................................................................................

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Immagina ora un personaggio misterioso da inserire in una delle ambientazioni che hai creato nell’esercizio a pagina precedente. Quali caratteristiche ha e con quali parole lo descriveresti? ................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................

Scegli qualche aggettivo che lo caratterizza.

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Immaginalo davanti a te, visualizzalo e poi metti le idee su carta. Per aiutarti, prova a disegnarlo qui sotto.


Il racconto di paura

STRATEGIE PER SCRIVERE

USARE PAROLE SPECIFICHE E SENSORIALI Nei racconti in generale, ma ancora di più in quelli di paura, è necessario saper scegliere le parole giuste, per far sì che chi legge viva intensamente la vicenda. Osserva la differenza.

Mauro andò verso la porta che si aprì con un rumore fastidioso. Una lunga ragnatela gli cadde sul viso mentre il buio riempiva tutta la stanza. Mauro respirò lentamente e mandò giù la saliva. Sentiva il sangue passare nelle vene e tutto il suo corpo tremava di paura.

Mauro camminò lentamente verso la porta. Si aprì con un lamento straziante. Una ragnatela umida gli si appiccicò sulla faccia; il buio inghiottiva ogni cosa. Mauro trattenne il respiro e poi deglutì. Sentiva il sangue congelare nelle vene mentre le budella gli si contorcevano per il terrore.

IE S T R AT E G

Tengo la M ente A ccesa

Chiediti continuamente: chi legge riesce a vederlo, sentirlo, udirlo? Immagina la scena nella sua mente?

ORA PROVA TU! Riscrivi sul quaderno questo breve testo utilizzando parole specifiche e sensoriali adatte a coinvolgere chi legge.

Non appena l’orologio segnò la mezzanotte, la campana suonò e la bambina si svegliò subito. Teneva le lenzuola bagnate di sudore strette, mentre il vento passava tra le tende muovendole tutte. Il portone di ingresso fece un rumore forte tanto da rompere la finestra del corridoio in tanti pezzettini.

I TRUCCHI

del mestiere

Puoi prepararti dei magazzini di parole significative da cui attingere quando scrivi. Ecco un esempio, continua tu! Parole per descrivere le sensazioni fisiche

Fradicio di sudore, tremore, brividi, sangue che gela, svenire, impallidire,

Parole per far sentire rumori e suoni

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Cigolio, fruscio, sospiro, urlo, vento che fischia, lamento, passi pesanti, voce rauca, frantumare, sbattere,

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Parole per ..................................................................... ................................................................................................. ................................................................................................. ................................................................................................. .................................................................................................

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Il racconto di paura

STRATEGIE PER SCRIVERE

CREARE SUSPENSE La suspense è quella modalità con cui chi scrive genera una tensione e tiene il lettore o la lettrice sulle spine. Come si fa

Esempio

Usa le domande per far vedere i pensieri dei personaggi a chi legge. Vorrà poi sapere come continua la vicenda, per dare risposta a quegli interrogativi.

Poi, d’un tratto, qualcosa. Qualcosa che, comprese, era ciò che l’aveva svegliato. Qualcuno stava chiamando il suo nome. Conor. Per un attimo, fu colto da un’ondata di panico, sentì le budella che si contorcevano. L’aveva seguito? Era uscito dall’incubo e...?

Svela poco alla volta. Come nel testo che abbiamo letto all’inizio, non sappiamo chi sia la figura misteriosa, e nemmeno cosa stia facendo lì.

Poi udì un pesante cigolio di legno, come se qualcosa di enorme camminasse sulle assi del pavimento. Non voleva andare a controllare. E, al tempo stesso, c’era una parte di lui che non desiderava altro. Ormai del tutto sveglio, scalciò via le lenzuola, scese dal letto e andò alla finestra.

ORA PROVA TU! A partire da questa frase prova a scrivere un breve passaggio in cui vi sia un po’ di suspense.

Aprendo quella porta ...................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................

ORA SCRIVI TU!

Ora che hai imparato alcune tecniche tipiche del racconto di paura, prova a mettere insieme il tutto nella bozza di un breve testo. Ricordati di strutturare con cura la narrazione (Iniziare a scrivere pag. 8), usando un buon inizio (Iniziare a scrivere pag. 9) e concludendo in modo efficace (Iniziare a scrivere pagg. 12-13). Inoltre, ricordati che a partire dalla bozza il testo va continuamente migliorato, corretto, reso più efficace anche grazie alle nuove strategie che imparerai nelle prossime pagine.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

Il RICORDO!

Testo D escrittivo

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

Il testo descrittivo è un testo che fotografa la realtà, creando nella mente di chi lo legge un’immagine di persone, animali, oggetti e ambienti. Testi di questo tipo, se inseriti all’interno dei racconti, aiutano a rendere la storia più viva.

S T R AT E G

IE

Tengo la M ente A ccesa

Per scrivere delle buone sequenze descrittive è fondamentale saper cogliere i dettagli di tutto ciò che ci circonda e osservare la realtà con gli occhi di una scrittrice o di uno scrittore, così da raccogliere più informazioni possibili per i nostri testi.

RENDERE OGGETTIVA UNA DESCRIZIONE RICORDO!

Una descrizione oggettiva descrive così come sono le caratteristiche, senza considerazioni personali. Le frasi sono spesso semplici con i verbi all’indicativo presente e il lessico preciso, tecnico e ricco di parole specifiche appartenenti al linguaggio scientifico, matematico ecc. Questa tipologia di descrizione è tipica dei testi espositivi e informativi, ma si può trovare in piccole parti anche nei testi narrativi. Osserva ed evidenzia nel testo i termini specifici e precisi che rendono oggettiva la descrizione. Segui l’esempio.

Le nubi sono un insieme di minuscole goccioline d’acqua o cristalli di ghiaccio in sospensione nell’aria, con densità tale da risultare opache e con una colorazione che va dal bianco al grigio. Si formano a causa della condensazione, cioè il passaggio del vapore acqueo dallo stato gassoso a quello liquido, grazie anche alla presenza di altre particelle liquide o solide sospese. Le nubi si distinguono in: nembi, cumuli, strati e cirri, in base alla forma, e nubi basse, medie e alte, secondo l’altitudine a cui si trovano. ORA PROVA TU! Scegli un argomento specifico e scrivi sul quaderno la bozza di una sequenza descrittiva oggettiva. VAI ALLE PAGG. 90-92 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

RENDERE SOGGETTIVA UNA DESCRIZIONE RICORDO!

Una descrizione è soggettiva quando contiene riflessioni e considerazioni personali ricche di aggettivi, paragoni e metafore, che suscitano emozioni e fanno emergere l’opinione di chi racconta. Chi scrive una descrizione soggettiva si concentra su aspetti caratteristici, senza dare troppi dettagli, ma selezionando quelli capaci di aiutare chi legge a creare un’immagine visiva. Osserva il testo tratto dal libro Nebbia, che hai già incontrato alle pagine 37 e 41. Poi evidenzia gli elementi che ti fanno capire che la descrizione è soggettiva. Segui l’esempio.

Un attimo dopo un uomo e un ragazzo entrarono nel tendone. Il primo mi ricordò subito un rapace, per via del naso sottile dalla punta spiovente e degli occhi piccoli. Anche i capelli, chiari, radi e sottili, ricordavano le piume spettinate di un uccello. Nonostante fosse molto magro, i suoi avambracci erano un fascio di muscoli. In una mano stringeva una frusta. Il ragazzo insieme a lui, invece, era decisamente più piazzato e trovai che assomigliasse a Tod, capelli e occhi scuri, il volto solcato da cicatrici e braccia muscolose. A differenza di Tod, però, questo ragazzo aveva la cattiveria negli occhi. Riesci a immaginare i due personaggi descritti dall’autrice? Disegnali nei riquadri.

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Il testo descrittivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

ORA SCRIVI TU! Descrivi qualcuno o qualcosa a tua scelta, prima in maniera oggettiva e poi in maniera soggettiva. Nella seconda stesura ricordati di arricchire il testo con riflessioni e considerazioni personali ricche di aggettivi, paragoni e metafore. Infine, dai un titolo alle tue descrizioni.

DESCRIZIONE OGGETTIVA .............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................

DESCRIZIONE SOGGETTIVA .............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................

AZIONE

STABILIZZ

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

RICORRERE AI DETTAGLI SENSORIALI Per rendere più viva una sequenza descrittiva dobbiamo avvalerci dei cinque sensi e delle immagini che, grazie a questi, possiamo creare. Nella descrizione seguente, l’autore ci descrive la scena facendo appello ai nostri sensi, elencando odori, colori, rumori. Sottolinea nel testo i dettagli che fanno riferimento ai cinque sensi.

Il laboratorio abbandonato Samuel J. Halpin, Il bosco dei ragazzi senza colore, Terre di mezzo Editore

Mi P iace L eggere

Dopo una serie di spintoni violenti, la porta si spalancò su un pianerottolo in cima a una lunga scala a chiocciola. Man mano che scendeva, Poppy sentiva sempre più netto un frullio, come il battito di migliaia di ali minuscole. Quel rumore la fece subito ripensare a Wendy Pocks e a quegli strani movimenti delle mani che svolazzano intorno alla lampada: si stava avvicinando. Le scale che parevano ricoperte di muschio portavano a un laboratorio grande come una cattedrale e pieno di macchinari. C’erano delle luci che pendevano dal soffitto, così Poppy decise di infilare il Tupperware con la zolletta di zucchero nel taschino all’altezza del petto in modo che non se ne vedesse il bagliore. Nugoli di falene marroni riempivano l’aria arrampicandosi indolenti le une sulle altre oppure sulle cose contenute nella stanza. C’erano telai con i fili della trama e dell’ordito ancora al loro posto pronti a produrre tessuti meravigliosi.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

Le pareti erano piene di scaffali carichi di bobine di seta luccicanti. I loro colori brillavano anche attraverso le ragnatele. Il pavimento era ingombro di scatole e carrelli di tutti i tipi pieni di aghi arrugginiti, ganci e gancetti, forbici di tutte le forme, fusi, spole e rocchetti. I rovi si erano fatti largo dalle finestre e crescevano tra i macchinari. L’odore di frutta marcia riempiva l’aria e, in effetti, fu soltanto quando ne sentì il tanfo che Poppy si accorse dei grappoli di more rancide che pendevano dai rami. Una falena gigantesca le atterrò sui capelli e lei la lasciò zampettare avanti e indietro sulla fronte. ORA PROVA TU! Come puoi rendere una descrizione più viva attraverso i cinque sensi? Pensa a qualcosa da descrivere, o rivedi e sistema una descrizione all’interno di uno dei tuoi racconti. Aiutati compilando la tabella, poi descrivi. Vista

Tatto

Udito

Olfatto

Gusto

Che cosa vedi? Di che colore? Con quale luminosità?

Che cosa percepisci toccando? Che sensazione ti dà?

Che cosa senti? Rumori, suoni, melodie, voci?

Quali odori e profumi ci sono?

Quale gusto percepisci? Dolce, salato, aspro?

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

USARE UN LESSICO SPECIFICO Le parole che scegliamo di utilizzare per le nostre descrizioni sono quelle che danno a chi legge l’immagine di ciò che vogliamo trasmettere. Dobbiamo cercare, quindi, di utilizzare parole specifiche e dense, che facciano davvero entrare nel vivo del testo. Osserva come prosegue il brano delle pagg. 50-51.

In un angolo, poi, c’era una specie di recinto. Il pavimento era ingombro di ceste di vimini rotonde ricoperte di un velo di tela sottile, simile alle ragnatele, ma di uno strano color violaceo. Le foglie secche cadute per terra scrocchiavano sotto le scarpe di Poppy, che si avvicinò per vedere meglio. La pioggia iniziava a ticchettare contro il tetto. Poppy strinse le dita attorno al manico del coperchio di una delle ceste e lo tirò via. Sbirciò dentro. Soffici palline bianche come di cotone ne tappezzavano l’interno sospese in quella tela violacea. Erano uova. E a giudicare dalle creature che popolavano quello stanzone, doveva trattarsi di uova di falena. Un brivido le scosse il corpo. Uova e larve di insetti non erano mai state i suoi argomenti preferiti. Dall’altra parte della stanza si levò un gemito penoso. Il cuore iniziò a prendere la rincorsa. – C’è nessuno? – Ed ecco di nuovo quel gemito. Stavolta però seguito da una specie di squittio che Poppy riconobbe all’istante. – Churchill! – gridò e si precipitò lungo la corsia centrale del laboratorio. L’aria era densa di falene che sciamavano da una parte all’altra come locuste infuriate. Poppy si coprì la bocca quando le loro alucce impolverate presero a sfiorarle il viso.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

Le parole evidenziate nel testo a pag. 52 sono specifiche, dense, scelte in modo accurato e preciso. Per esempio, l’autore non si è limitato a dire che le foglie facevano rumore, ma scrive che “scrocchiavano”, il pavimento non è solo pieno di ceste, ma proprio “ingombro” e Poppy non prese il coperchio, ma “strinse le dita attorno al manico”. ORA PROVA TU! Esercitati a utilizzare parole meno comuni. Per esempio, quali parole potresti usare al posto di “bello”?

splendido

carino

speciale

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IE S T R AT E G Dopo aver scritto la tua sequenza descrittiva, rileggi le parole che hai utilizzato e visualizza la scena. Poi chiediti: le parole la descrivono esattamente? Chi legge riesce a immaginarsela nei dettagli? Su chi o che cosa vuoi che concentri l’attenzione?

Tengo la M ente A ccesa

Leggi la frase seguente e rifletti sulle parole utilizzate.

• Jack andò addosso alla porta. Prova a immaginare la scena: come avviene? Potresti modificare le parole evidenziate usando, per esempio, “sbattè”, “si schiantò”, “si scaraventò”, “urtò”? Utilizzando altre parole l’effetto cambia? ORA PROVA TU! Rendi più efficaci le seguenti frasi descrittive migliorando le espressioni evidenziate.

• Era una fredda mattina di gennaio, quando per un forte rumore proveniente dalla strada Matteo uscì di casa. • Anita è contenta di frequentare la nuova scuola, che ha un bel giardino con tanti fiori.

I TRUCCHI

del mestiere

Ogni parola che scegli ha una sfumatura specifica. Proprio per questo, in ogni contesto, prova a cercare quella più adatta per ciò che vuoi dire: ricorri all’uso di molti sinonimi, per poi scegliere quello giusto.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

SCEGLIERE LE PAROLE PER DESCRIVERE Realizza una raccolta di aggettivi che possano esserti utili per quando scrivi un testo descrittivo. Segui gli esempi.

INSIEME è PIÙ FACILE Confrontati con un compagno o una compagna e aggiungi gli aggettivi che lui o lei ha scritto in più.

PAROLE PER DATI VISIVI

rotondo, colorato,

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PAROLE PER DATI UDITIVI

PAROLE PER DATI OLFATTIVI

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rumoroso, silenzioso,

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PAROLE PER DATI GUSTATIVI

PAROLE PER DATI TATTILI

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dolce, amaro,

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puzzolente, profumato,

morbido, rugoso,


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

PAROLE PER DESCRIVERE AMBIENTI E LUOGHI

PAROLE PER DESCRIVERE ANIMALI

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luminoso, ampio, silenzioso,

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PAROLE PER DESCRIVERE PERSONE

grosso, veloce,

PAROLE PER DESCRIVERE OGGETTI

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simpatica, gentile

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quadrato, di metallo

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

DESCRIVERE UN LUOGO O UN AMBIENTE Descrivere un luogo vuol dire usare le parole per portare chi legge proprio sulla scena. Per far sì che l’immagine che si crea del luogo sia efficace, è necessario procedere con ordine, utilizzando gli indicatori spaziali, come se si stesse facendo un video: si inizia con uno sguardo ampio e generico e poi piano piano ci si sofferma sui dettagli facendo lo zoom. Osserva un altro brano tratto dal libro Il bosco dei ragazzi senza colore.

Si ritrovarono in una stanza lunga e stretta con il soffitto basso; sembrava essere stata scavata direttamente nelle rocce sottostanti allo stabilimento. L’aria era densa e carica di un terribile odore di acetone. Una ventola di areazione era appesa sulla parete a sinistra. Dal punto in cui si trovavano Poppy, Mitsy e Churchill risultava chiaro che ogni parete aveva una sua funzione. Sulla sinistra c’erano scaffali e scaffali di cassetti stretti con i pomelli rotondi. Da uno dei cassetti aperti si intravedeva una serie di bustine bianche sistemate in perfetto ordine e su ciascuna di esse c’era scritto un nome e una data. Sotto ai cassetti, invece, c’erano delle panche ingombre di boccette di forma conica e dal collo lungo, ampolle, misurini e altro materiale necessario alla distillazione. Lungo la parete di destra correva un grande tavolo da lavoro. In un angolo era in funzione una specie di miscelatore magnetico in vetro, simile a quello che c’era nel laboratorio della professoressa Namani, impegnato però a mescolare qualcosa che ricordava molto dei capelli rossi. Dietro ad altre fiale e pipette c’era una parete decorata con migliaia di minuscole bottigliette piene di liquidi colorati meticolosamente suddivisi per tonalità a formare un polveroso arcobaleno che si allungava da un lato all’altro della stanza. In un altro angolo, giaceva una pila di cornici di legno in tutta una varietà di colori sbiaditi.

Evidenzia nel testo gli indicatori spaziali utilizzati dall’autore e cerchia tutti gli aggettivi qualificativi che ti aiutano a delineare con precisione il luogo. Segui gli esempi.

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Il testo descrittivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

ORA SCRIVI TU! Pensa a un ambiente della tua casa o a un luogo a cui sei particolarmente affezionato/a. Disegnalo e poi descrivilo: ricordati di partire dallo sguardo generale, analizzando poi i dettagli. Puoi utilizzare le parole dello spazio, aggettivi, similitudini, anche aiutandoti con le tabelle alle pagg. 54-55.

AZIONE STABILIZZ

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

DESCRIVERE UN OGGETTO Per descrivere un oggetto è importante creare con le parole una sua fotografia, dando molti indizi che sappiano sfruttare i cinque sensi. In questo modo, chi legge riuscirà a immaginare e quasi toccare l’oggetto descritto. Osserva come vengono descritti i libri nel brano seguente.

Libri formidabili Matteo De Benedittis, La cassapanca dei libri selvatici, San Paolo Edizioni

Mi P iace L eggere

Erano i libri più formidabili che avesse mai visto. Tom stringeva il libro dal manto grigio argento, rilegato con una striscia di pelliccia bianca, mentre Pennie ammirava attentamente una copertina di seta rossa, con Le mille e una notte scritto in caratteri arabescati d’oro. Sfogliò le pagine, che erano di una pergamena talmente morbida e calda che sembrava di accarezzare una piuma. Quell’edizione scritta a mano dei racconti d’oriente aveva ben nove segnalibri di stoffa colorata, simili alle piume del pavone (forse erano piume di pavone), con un anellino dorato in cima. Arabeschi istoriavano gli angoli, decoravano le maiuscole, separavano le novelle. Tom iniziò a sfogliare Il richiamo della foresta. Le pagine erano completamente nere, color lupo, ruvide come corteccia, e nel punto in cui si congiungevano con la copertina spuntava una striscia di pelliccia chiara. Era stato scritto con inchiostro bianco. Tom ne rimase affascinato, e iniziò a leggere il suo libro. Sottolinea nel testo gli aggettivi che si riferiscono alla sfera sensoriale.

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Il testo descrittivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

ORA SCRIVI TU! Pensa alle caratteristiche e ai dettagli utili per descrivere un oggetto. Disegnalo, completa i riquadri e poi scrivi sul quaderno la sua descrizione.

TIPOLOGIA DI OGGETTO E FUNZIONE

FORMA, COLORE, DIMENSIONE

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MATERIALE DI CUI È FATTO

SENSAZIONI SENSORIALI A ESSO COLLEGATE

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(tattili, uditive, olfattive, gustative)

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AZIONE STABILIZZ

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

DESCRIVERE UNA PERSONA Descrivere una persona vuol dire usare le parole per aiutare chi legge a vederla nella propria mente. Per far sì che l’immagine sia efficace è necessario utilizzare i termini più adatti e significativi per rendere visibile il suo aspetto fisico, ma anche i movimenti, le espressioni, i tratti del carattere. Leggi come vengono delineate le persone nei seguenti brani.

Il vecchio marinaio Robert Louis Stevenson, L’isola del tesoro, Feltrinelli

Mi P iace L eggere

Essendo stato incaricato dal conte Trelawney, dal dottor Livesey e dal resto della compagnia di mettere per iscritto tutti i particolari riguardanti la vicenda dell’Isola del Tesoro, dal principio alla fine, tacendo null’altro che la posizione dell’isola, e questo solo perché non è stato dissotterrato tutto il tesoro, prendo la penna nell’anno di grazia 17... e torno al tempo in cui mio padre gestiva la locanda dell’Ammiraglio Benbow e il vecchio marinaio col viso bruciato dal sole e sfregiato da un taglio di sciabola prese alloggio sotto il nostro tetto. Lo ricordo come fosse ieri, quando s’avvicinò con passo strascicato alla porta della locanda, e dietro la cassa da marinaio in una carriola; era un uomo alto, forte, robusto, abbronzato, il codino incatramato che gli penzolava sulle spalle del lercio abito blu, le mani ruvide e ricoperte di cicatrici, con unghie nere e spezzate, e sulla guancia un taglio di sciabola d’un bianco livido e sporco. Lo ricordo quando scrutò la baia tutt’intorno, fischiettando tra sé come era suo costume e intonando quell’antica canzone di mare che tanto spesso avrebbe cantato: “Quindici uomini sulla cassa del morto Io-ho-ho, e una bottiglia di rum!” con quell’acuta e incerta voce da vecchio che pareva andare al ritmo d’un argano.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

Sarah, la mia amica speciale Marie Cardinal, La chiave nella porta, Bompiani

Mi P iace L eggere

C’è un gruppo di ragazze che, da anni, frequenta la mia casa. La più importante è Sarah. È bella. Ha quindici anni. I capelli, che le ricadono sulle reni, sono folti e brillanti come fili di seta. Per Sarah provo una tenerezza particolare. È sempre serena, impegnata a risolvere eventuali problemi. È bravissima a scuola. Ha una gran passione per la pittura. Quando arriva a casa va direttamente in camera di Charlotte dove si cambia d’abito. Ne viene fuori con uno dei vestiti portati da Beirut, con delle collane, dei foulard. Così si sente a suo agio. Non lo fa per pavoneggiarsi o esibirsi. Una volta vestita come piace a lei, legge, chiacchiera. Fa i compiti di tutti quanti, dalla matematica al russo. Soprattutto dipinge. Le piacciono i colori. Fa vedere i suoi quadri, alcuni sono molto interessanti. Sarah è molto giudiziosa. Con i colori indicati, sottolinea in entrambi i brani:

le parti che descrivono l’aspetto generale (età, altezza, corporatura) e l’aspetto fisico (occhi, bocca, naso, capelli, mani, gambe ecc.) le parti che descrivono l’abbigliamento le parti che descrivono il carattere e il comportamento le parti che descrivono le abitudini

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

ORA SCRIVI TU! Pensa alle caratteristiche e ai dettagli utili per descrivere una persona reale o inventata. Colora la sagoma, completa i riquadri e poi scrivi sul quaderno la sua descrizione.

ASPETTO GENERALE E CARATTERISTICHE FISICHE (età, altezza, corporatura, postura, occhi, bocca, naso, capelli, mani, gambe) ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... .........................................................................

PERSONALITÀ

ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................

PREFERENZE E GUSTI

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(attività, hobby, animale, colore, cibo ecc.)

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AZIONE STABILIZZ


Il testo descrittivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

DESCRIVERE UN ANIMALE Anche quando si descrive un animale lo si presenta e lo si “fa vedere” a chi legge attraverso le sue caratteristiche più importanti, come l’aspetto fisico, le abitudini, il comportamento e il carattere. Osserva come viene descritto un cavallo nel brano seguente.

Orlov, il re di cavalli

Mi P iace Dacia Maraini, Storie di cani per una bambina, Fabbri Editori L eggere Orlov ha venticinque anni. È un vecchio cavallo dai denti gialli, coperto di cicatrici. Ma conserva una linea elegante e svelta. I fianchi che una volta erano morbidi e lisci, color latte, oggi sono segnati dalle costole sporgenti. Gli occhi, forse l’ultima cosa che invecchia in un animale, sono vivi, dolci e secchi. Fra me e lui è nato un grande affetto. Una intesa, non saprei come spiegarla. Qualcosa che ci avvicina e ci fa amici. Orlov è stato un cavallo bellissimo. Il re dei cavalli. Un Lipizzano dal muso affusolato venuto da terre fredde e nebbiose. E il cavallo, questo animale quieto e potente che potrebbe con una zampata uccidere un uomo, si fa docilmente trasportare, guidare, comandare, tirare di qua e di là senza un lamento. Finché è diventato vecchio, tanto da non potere più alzarsi sulle zampe posteriori. Ha subito una operazione ai tendini e ha cominciato a uscire in pista sempre di meno. Da ultimo si era ridotto a starsene chiuso nella stalla a mangiare tristemente la sua razione di avena, fra un asino zoppo e un cammello asmatico. Con i colori indicati, sottolinea nel testo:

le parti che descrivono l’aspetto generale (razza, altezza, corporatura) e le caratteristiche fisiche (occhi, orecchi, pelo, coda) le parti che descrivono le abitudini (dove vive, come vive, come si nutre, come cura i suoi piccoli) le parti che descrivono il comportamento (come si comporta con i suoi simili e con gli esseri umani) le parti che descrivono il carattere (docile, tranquillo, vivace)

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il testo descrittivo

ORA SCRIVI TU! Pensa alle caratteristiche e ai dettagli utili per descrivere un animale. Disegnalo, completa i riquadri e poi scrivi sul quaderno la sua descrizione.

ASPETTO GENERALE E CARATTERISTICHE FISICHE

ABITUDINI

(razza, altezza, corporatura, occhi, pelo, coda)

(dove vive, come si nutre, come cura i suoi piccoli)

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COMPORTAMENTO (come si comporta con i simili e con gli esseri umani) ........................................................................................................... ........................................................................................................... ...........................................................................................................

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AZIONE STABILIZZ

CARATTERE (docile, tranquillo, vivace) ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ...........................................................................................................


Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

Il RICORDO!

Testo Poetico

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

Quelli poetici sono testi molto speciali perché cercano di andare in profondità, raccontare emozioni, sensazioni ma anche aspetti di vita quotidiana, attraverso un linguaggio molto specifico, ricco di immagini, suoni, odori, sapori, accostamenti particolari. Sono testi da scoprire, non basta una prima lettura per capirne tutti i significati. Per imparare a scrivere una poesia bisogna prima di tutto leggerne tante e diverse, per vedere quanta bellezza contengono e come ogni poeta e poetessa esprima in modo diverso i suoi pensieri e le sue emozioni. Poi è necessario mettersi alla prova con piccole prove di scrittura. Ricordi la poesia che hai ascoltato a pag. 110 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerla con gli occhi della poetessa.

Rifare il mondo Ilaria Rigoli, A rifare il mondo, Bompiani

Andiamo a rifare il mondo. Serviranno le parole brave le parole forti le parole verdi; servirà il silenzio delle foreste, il pensiero di tutte le teste. Serviranno giorni serviranno mani serviranno la rabbia di oggi, e la pace di domani. Andiamo a rifare il mondo, rifacciamolo tutto daccapo. Ri-creiamo il creato.

Serviranno le storie, le canzoni serviranno le zappe, i picconi le parole di legno le parole di terra le parole alte le parole buone le parole sciocche e quelle di sogno; serviranno le notti di buio e di luna servirà lo spavento la meraviglia le parole sagge, una per una, quelle di sonno, quelle di veglia. Andiamo a rifare il mondo, rifacciamolo bene, che sia intero senza confine. Fino alla prossima onda, fino alla fine.

Come in tutte le poesie, anche in questa c’è un ritmo speciale dove le parole si alternano, si ripetono e danno musicalità al testo. Chi scrive poesie gioca con le parole, le mescola, le ripete e le accosta in modo strano per rendere avvolgente e coinvolgente la poesia.

VAI ALLE PAGG. 110-112 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

LASCIARSI GUIDARE DALLE SENSAZIONI Leggi e ascolta più volte la poesia a pag. precedente. Poi chiediti: che cosa mi colpisce? Quali sensazioni mi trasmette? Che cosa mi dice e a quali domande mi fa pensare?

Tengo M la ente A ccesa

S T R AT E G

IE

Prima di approfondire alcune tecniche e strategie di scrittura, lasciati guidare da ciò che senti, dalle parole che sgorgano dentro di te. Un buon approccio alla scrittura di una poesia è la tecnica del ricalco: mantenendo la struttura di una poesia già scritta, cambia alcune parole sostituendole con quelle che preferisci. Ricordati sempre di citare l’autore o l’autrice originale.

ORA PROVA TU! Usa la tecnica del ricalco per modificare la poesia di pag. 65.

Andiamo a rifare il mondo.

Serviranno ....................................., .....................................

Serviranno

serviranno ........................................, ........................................

Le parole ..................................................

le parole di ..................................................

Le parole ..................................................

le parole di ..................................................

Le parole ..................................................;

le parole ..................................................

servirà il silenzio

le parole ..................................................

.................................................., ...................................................

le parole ............................................... e ...............................................;

...................................................

serviranno ..................................................

Serviranno ..................................................

servirà ..................................................

serviranno ..................................................

..................................................

serviranno ..................................................

le parole .................................................., una per una,

.................................................., e ................................................

quelle di ......................................, quelle di .....................................

...................................................

Andiamo a rifare il mondo,

Andiamo a rifare il mondo,

rifacciamolo bene, che sia

rifacciamolo tutto daccapo.

intero

Ri-creiamo

senza confine.

il creato.

Fino alla prossima onda, fino alla fine.

Come ti sembra il risultato? Puoi farlo con tante altre poesie!

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

CREARE SUONI CON LE RIME Scrivere parole in rima è la prima tecnica che puoi usare per dare ritmo al tuo testo poetico. Come hai visto nel libro di Letture, ci sono diversi tipi di rime, come quella baciata, alternata e incrociata. Osserva i bei suoni che si creano leggendo queste due poesie. Se leggi a voce alta ti renderai ancora di più conto della loro sonorità.

La scia nel cielo Sabrina Giarratana, Poesie di luce, Motta Junior

Mi P iace L eggere

La scia di luce attraversa l’azzurro Si apre nel cielo una strada di burro E non fai in tempo ad alzare la mano Che già è sparita, è volata lontano Di lei rimane soltanto un pensiero Quale sia ora il suo cielo straniero E quanti cieli dovrà attraversare E quante mani dovrà salutare Questo suo viaggio rimane un mistero Ovunque sia tu ne sei il passeggero.

Pozzanghere Carlo Marconi e Serena Viola, Poesie del camminare, Lapis

Mi P iace L eggere

Precipitano gocce e io rimango Ad osservare l’acqua che saltella, si mescola alla terra e si fa fango, prosegue la sua corsa a fontanella. La testa mi si riempie di pensieri, domande, dubbi che non vanno via; domani sarà bello come ieri? Ombre pungenti di malinconia. Poi il vento delle nubi squarcia il velo: nelle pozzanghere si vede il cielo.

Sottolinea nelle due poesie con lo stesso colore le parole che fanno rima.

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

ORA PROVA TU! Vai a caccia di rime! Leggi la prima parola di ogni colonna e, seguendo l’esempio, trova altre parole che fanno rima con essa. Mare

Vento

Stelle

Finestra

Orizzonte

ballare

contento

belle

maestra

fonte

osservare

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Ora scrivi tu le prime parole e trova le rime!

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Leggi gli esempi di rima dati nella prima strofa e completa con le rime la seconda.

Respiro a piene mani l’aria di questo mare, alzo gli occhi e mi incanto a osservare: immobile, muto sta l’orizzonte questa pace, dei miei pensieri è la fonte. Nella notte scintillante di ......................................................, i sogni illuminano le più belle. La luna brilla dolce e ................................................................, La magia della notte ci incatena.

ORA SCRIVI TU! Scegli alcune parole con le relative rime che hai inventato nel secondo esercizio e usale per scrivere una breve poesia di 4 versi.

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

CREARE SUONI CON L’ALLITTERAZIONE Leggi questa poesia di Roberto Piumini. Secondo te, quale lettera, sillaba o suono viene ripetuto formando un’allitterazione? Sottolinealo nel testo.

Sorgente AA.VV., Gocce di voce, Fatatrac Edizioni

Mi P iace L eggere

Sss, lo senti? Senti questo suono? Un suono quasi silenzioso, buono, un suono di bisbiglio, un fruscio, un suono sciolto, un basso mormorio, il suono buono dell’acqua che esce, il suono fresco dell’acqua che nasce. Sss, amici, zitti… lo sentite Il suono di quest’acqua quieta e mite? Sss, lo sentite? Lo sentite, gente, il suono di quest’acqua di sorgente?

Vai alla ricerca di parole allitteranti. Prima di tutto scegli una lettera, poi fai una lista di parole che iniziano con essa e che la contengono. Segui l’esempio e continua tu.

L

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...........................................

...........................................

luce

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...........................................

...........................................

libellula

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...........................................

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libro

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lente

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lilla

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livello

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linea

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filo

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE ORA SCRIVI TU! Scegli una colonna di parole dalla tabella a pagina precedente e mettile insieme in un breve componimento. Segui l’esempio sulla lettera L.

Se invece utilizzi solamente parole che iniziano con una determinata lettera, crei un tautogramma. Segui l’esempio e prova anche tu!

La libellula Sul filo dell’acqua Una libellula si posa leggera. Brillano alla luce le sue ali, lente, luccicano sul livello del lago. Come una linea, una pagina di un libro, colorano di lilla il riflesso del tramonto. ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... .........................................................................................................

La luna Luminosa luna lucida lentamente lascia l’orizzonte lasciando lieve luce. ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... .........................................................................................................

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AZIONE STABILIZZ


Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

CREARE SUONI CON LE ONOMATOPEE

La rana Pierluigi Cappello, Ogni goccia balla il tango. Rime per Chiara e altri pulcini, BUR ragazzi

Un salto di qua un salto di là la senti la sera la senti d’estate e che serenate e che primavera

Mi P iace L eggere

è tutto un cra-cra! Poi trova uno stagno e – pluff – si fa un bagno si scorda l’estate e il caldo che fa.

Sottolinea le onomatopee presenti nella poesia.

Proviamo ora a scoprire alcune parole onomatopeiche che riproducono suoni. Colora dello stesso colore il suono e la sua spiegazione, e, dove manca, aggiungilo.

CLAP CLAP

Suono di qualcosa che cade in acqua.

TIC TAC

Suono di un apparecchio elettronico.

SNIFF

Suono che si fa quando si annusa.

BEEP

Suono della risata.

DIN DLON

Suono che si emette quando si ha freddo.

BOOM

Suono che si emette quando si applaude.

SPLASH

...................................................................................................................

AHAHAH

Suono di un’esplosione.

........................................

Suono del campanello.

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

Anche le parole onomatopeiche che ricordano dei suoni sono molto efficaci. Vediamone alcune. Persone

Animali

Oggetti

sussurrare

miagolare

ticchettare

borbottare

ululare

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Sai trovarne altre? Completa la tabella.

ORA PROVA TU! Scegli qualcuna delle onomatopee precedenti e scrivi una breve poesia sull’argomento che preferisci. Dai un occhio all’esempio e poi mettiti alla prova.

Il pettirosso Passi silenziosi, nel bosco solo fruscii di foglie al vento. E subito un cip cip, un cinguettare costante colma la valle. ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... .........................................................................................................

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

CREARE IMMAGINI CON LA SIMILITUDINE E LA METAFORA Con le parole è possibile creare delle immagini per rendere il testo più vivo. Similitudini e metafore ci aiutano a far apparire nella mente di chi legge ciò che vogliamo dire proprio come se mostrassimo una fotografia. Osserva la similitudine e la metafora presenti in questa poesia.

Un ghiacciolo alla menta Silvia Vecchini e Marina Marcolin, Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno, Topipittori

Mi P iace L eggere

A marzo, finita la pioggia, il cielo è un ghiacciolo alla menta. Sulla collina fresca si aprono i mandorli come ombrelli bianchi. Scegliamo ora alcune parole su cui creare similitudini e metafore. Segui l’esempio e completa la tabella. Immagine di partenza

Similitudine

Metafora

neve

è soffice come una nuvola

è una nuvola leggera

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A volte può bastare una parola per rendere significativa un’immagine, per esempio “lento come una tartaruga”; altre volte, invece, dobbiamo scavare più a fondo e arricchire la nostra espressione: “sorridente come il Sole del primo mattino”. Completa le similitudini e le metafore seguenti.

Leggero come ..................................................................................

La pioggia è .......................................................................................

Allegro come ....................................................................................

La ragnatela è ..................................................................................

Sorridente come ............................................................................

L’arcobaleno è .................................................................................

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

ORA PROVA TU! Con la tecnica del ricalco, modifica la poesia Un ghiacciolo alla menta alla pag. precedente aggiungendo sia una similitudine sia una metafora: leggi l’esempio e prosegui tu.

A settembre, finita l’estate, l’aria è un mare calmo. Lungo le strade corrono le foglie come scoiattoli felici.

....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................

CREARE IMMAGINI CON LA PERSONIFICAZIONE Osserva la personificazione della primavera in questa poesia.

Ti conosco primavera Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori

Ti conosco primavera vieni sempre all’improvviso se ti chiamo non mi senti se t’aspetto non t’importa Vedi, esco con l’ombrello col berretto e col cappotto qui l’inverno dura ancora non è tempo di sbocciare State attente, margherite non fidatevi del sole

I TRUCCHI

Mi P iace L eggere

Piano, primule e violette l’erba è ancora secca e dura Ti conosco primavera vieni sempre all’improvviso sulla pelle io ti sento le mie gambe fai volare sotto il mento son contenta benvenuta primavera

del mestiere

Per creare una personificazione, chiediti sempre: se l’elemento che ho scelto fosse una persona?

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

ORA PROVA TU! Pensa a una stagione, un oggetto o un animale a cui attribuire caratteristiche umane. Leggi l’esempio, poi completa la tabella e, infine, inventa sul quaderno una breve poesia che contenga una personificazione. PIOGGIA Com’è?

Dov’è?

Che cosa fa?

Ha un profumo particolare. Brontola e piange.

In riva al mare.

Arriva veloce e impetuosa, o gentile e lieve.

Se la PIOGGIA fosse una persona? La senti arrivare da lontano dal profumo che si mette addosso. Pare gentile, lieve, ma spesso brontola, rovescia le sue lacrime. È contento il seme quando la vede. Mentre io no, rovina i miei giochi di sole e sabbia. Pioggia non tornare proprio oggi che devo nuotare.

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Com’è?

Dov’è?

Che cosa fa?

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Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

PARLARE DI QUALSIASI ARGOMENTO Lo sai che può esistere una poesia per qualsiasi cosa, per qualsiasi sensazione, per ogni oggetto, cibo, avventura, paura, emozione, sorpresa, gioco o scherzo? Pensa che un autore ha scritto una poesia sulle patatine fritte, rendendo davvero poetica la loro friggitura, altri poeti e poetesse hanno dedicato i loro testi a stivali, pozzanghere, un pallone, il vento e, perfino... alla cacca. Le poesie, infatti, possono parlare proprio di tutto, non solo d’amore, delle stagioni o dei sentimenti. Prova a leggere alcune poesie su argomenti originali. Quale ti piace di più?

Ode alle patate fritte Pablo Neruda, La casa delle odi, Motta Junior

Scoppietta nell’olio friggendo l’allegria del mondo: le patate fritte entrano nella padella come candide piume del cigno del mattino ed escono

Mi P iace L eggere

semidorate dalla crepitante ambra delle ulive. L’aglio aggiunge a esse la sua terrena fragranza, il pepe, polline che attraversò le scogliere, e vestite a nuovo con abito d’avorio, riempiono il piatto ripetendo l’abbondanza e la saporita semplicità della terra.

Mi annoiavo Janna Carioli, I sentimenti dei bambini, Mondadori

In classe mentre ascolto la lezione la noia è tanta, l’attenzione è poca e senza che ci posso fare niente comincio a sbadigliare come una foca. Però una mosca, esploratrice infame, vedendo la mia bocca bella aperta,

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Mi P iace L eggere

decide di venirla a visitare cercando chissà mai quale scoperta. La mosca l’ho ingoiata. Che schifezza! Io mi annoiavo, lo so, non è una scusa! Ma giuro che in futuro, almeno a scuola, mi annoierò soltanto a bocca chiusa.


Il testo poetico

STRATEGIE PER SCRIVERE

Uno è rosso Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori

Dentro una goccia di pioggia

Mi P iace L eggere

Mi Carl Norac, Il tuo nido, il mondo, P iace Topipittori L eggere

Uno è rosso l’altro è grigio uno corre di traverso con la coda serpentina l’altro salta, poi si tuffa vuole prendersi la coda Giù per terra, pancia in su Sei già stanco? No, non vale! Una zampa sulle orecchie il solletico coi baffi via di corsa, ancora un giro poi un altro e un altro ancora I gatti che giocano fanno ridere l’aria. Bisogna guardarli i giochi dei gatti Fermarsi e guardarli

Dentro una goccia di pioggia, vedo il sole se voglio. E nel freddo, il fuoco. Leggo il futuro nell’istante che arriva, dico poesia e subito eccola che gioia, è qui, viene soprattutto dove non l’aspetti come il sole dentro la goccia di pioggia.

Gli stivali Maria Jose Ferrada, Il segreto delle cose, Topipittori

Mi P iace L eggere

Gli stivali sono le case che vestono i piedi. D’inverno vi si infilano dentro e poi vanno a spasso – come se fossero in una roulotte – sotto la pioggia. Se gli stivali sono comodi, i piedi possono camminare e dormirci dentro allo stesso tempo. E sognano che stanno attraversando piccoli laghi o fiumi, che sgorgano luccicanti proprio in mezzo alla strada.

ORA SCRIVI TU! Ora che hai scoperto le diverse tecniche per creare un buon testo poetico, lasciati guidare dalle tue emozioni e scrivi il tuo testo. Ricorda che la poesia si nasconde nelle pieghe di ogni giorno, nelle piccole cose, proprio dove non pensi di trovarla!

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il RICORDO!

D iario

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

Chi scrive un diario racconta in prima persona fatti e riflessioni, pensieri ed emozioni. Il diario è il posto dove tenere traccia delle proprie avventure, esprimersi liberamente, confidarsi come se si parlasse con un amico o un’amica. Ricordi il diario che hai ascoltato a pag. 126 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi degli scrittori.

Lola e Lilù Heloise Solt e Baptiste Chaperon, Il diario di Lola Patapum, Logos edizioni

Oggi La mia mamma dice che ogni goccia di pioggia è una goccia di vita. È un’idea che mi piace, anche se quando piove non si può andare al parco. Così si resta a casa a fare altro. – E oggi piove. Allora scrivo. Lilù è la mia migliore amica. Ha tanti bei capelli arancioni, qualche puntino rosso sulle guance e due occhioni verdissimi. Ma non si vedono mai. Ci cadono sempre i capelli davanti, credo che non le piaccia tenerli legati. L’ho incontrata un lunedì. Mi ricordo che avevo una gran fame. In mensa non avevo mangiato niente, perché il lunedì è il giorno degli spinaci e a me non piacciono gli spinaci! Le cose che mi piacciono sono le caramelle, la mia bambola Ciclù, le principesse e il cioccolato. Mi piacciono anche le bolle di sapone, gli uccelli, giocare con le biglie, i cartoni animati e la pasta panna e prosciutto, ma gli spinaci, bè quelli proprio no, per niente. Quel giorno ero andata al parco con la mamma. C’era il sole e tirava un po’ di vento. Stavo giocando nella sabbia come semp... Sì lo so, il recinto di sabbia è per bambini piccoli. Ma a me piace. Sì perché la sabbia è divertente. È morbida e comodissima per sedersi e mi ricorda il mare. Al parco c’è anche un grande albero. La mamma dice che è un acero.

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VAI ALLE PAGG. 126-128 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

Spesso è indicata la data in cui la pagina di diario viene scritta. Oltre alla data può comparire anche il luogo.

Si incontrano personaggi che fanno parte della quotidianità di chi scrive. Gran parte dei fatti raccontati riguarda i ricordi, i pensieri e i sentimenti di chi scrive.

Le pagine di diario sono ricche di descrizioni soggettive: il punto di vista è sempre e solo quello di chi scrive, in prima persona, che cosa ha provato e come ha vissuto.


STRATEGIE PER SCRIVERE

D’inverno i suoi strani, piccoli frutti svolazzano in giro. Sembrano micro-elicotteri che girano girano, girano. Mi piace quell’albero. È il mio albero. E insomma, sono lì che gioco e arriva questa bambina con la sua mamma. La sua mamma è davvero bellissima uguale uguale alle principesse dei miei libri. Mi dice ciao e mi chiede come mi chiamo. Io le rispondo. Lei mi sorride. – Allora ciao, Lola! Ti presento Lilù. Lilù questa è Lola. Vi lascio, vado a sedermi laggiù, va bene? Divertitevi! Ecco come ho conosciuto Lilù. Mi ricordo che ero contenta. In quel parco non ci vengono tanti bambini, e della mia età ce ne sono proprio pochi. Finalmente avevo un’amica con cui giocare. Ma questa bambina non si muove. Guarda la sabbia senza aprire bocca. Non una parola. Come una statua.

Ovviamente la storia di Lola continua, ma emerge chiaramente da questa prima parte quale sia il tema centrale di questa pagina di diario: l’incontro con Lilù, che diventerà la sua migliore amica.

SCEGLIERE CHE COSA RACCONTARE Come hai potuto osservare nella pagina di diario che hai letto, ai fatti è dedicata solo una piccola parte: nelle pagine di diario, infatti, viene dato largo spazio ai pensieri, alle descrizioni e alle emozioni. Si parte da un episodio centrale e si racconta in modo molto personale tutto il resto. ORA PROVA TU! Pensa a tre episodi significativi accaduti negli ultimi mesi e che vorresti raccontare al tuo diario. Ora scegline uno e riportalo al centro di uno schema come il seguente.

DESCRIZIONI: La piscina con i suoi colori e odori, l’istruttore e il bambino della corsia accanto.

EMOZIONI Ero felice, emozionata, curiosa, impaurita.

Episodio centrale: la prima lezione di nuoto.

PENSIERI Sarei riuscita a non affogare? Avrei fatto una delle mie solite figuracce?

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il diario

ORA SCRIVI TU! Scrivi una breve pagina di diario a partire dallo schema che hai compilato a pag. 79. Osserva questo esempio per capire come da poche idee possiamo iniziare una bozza di testo.

Martedì 7 febbraio

Tengo la M ente A ccesa

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AZIONE STABILIZZ

Oggi sono stata in piscina a fare la prima lezione di nuoto! Sono appena tornata, ho ancora i capelli bagnati e il borsone pieno, ma non ho resistito perché la felicità mi corre sulla pelle come una scossa elettrica. Caro diario, devo assolutamente raccontarti com’è andata. È stata un’esperienza STREPITOSA. Questa mattina ero agitatissima, a scuola non riuscivo a stare attenta perché il mio pensiero andava sempre lì: mi immaginavo ogni cosa ed ero così preoccupata di combinarne una delle mie. Pensavo di scivolare con le ciabatte bagnate e cadere in acqua come un sasso, ho persino pensato che sarei annegata, non riuscendo a stare a galla o a tenermi al bordo. L’agitazione, poi, è cresciuta ancora di più perché il papà in macchina ha cominciato come al solito a farmi le sue raccomandazioni: “Mi raccomando tieniti al bordo, chiama aiuto se hai bisogno, non avere paura, usa i braccioli...” e così via. A un certo punto ho iniziato a guardare fuori dal finestrino e a non ascoltare più perché la mia pancia si stava attorcigliando dalla paura. Quando siamo arrivati, sono saltata già dalla macchina e ho salutato papà. Sono entrata con una grande corsa e, appena la porta a vetri si è aperta, ho visto la bellezza: la piscina aveva un soffitto di legno chiaro, tutte le pareti azzurre con delle righe gialle e nell’aria c’era un buonissimo profumo di spiaggia. I miei occhi si sono illuminati non appena ho visto l’acqua. Mi è venuto incontro Luca, l’istruttore: un signore sorridente con i capelli neri, un volto gentile e un costume verde e rosso. Le sue ciabatte avevano disegnati tanti gatti bianchi e neri. Il suo sguardo dolce mi ha subito tranquillizzata.

S T R AT E G

IE

Ricordati di utilizzare parole specifiche, di far vedere le tue emozioni e di scendere nei dettagli quando descrivi qualcosa. L’obiettivo della scrittura di un diario è quello di mettere su pagina i tuoi pensieri, in modo che si possano vedere attraverso il racconto.


STRATEGIE PER SCRIVERE

La RICORDO!

L ettera E -mail

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

e l’

Una lettera e un e-mail sono testi che si scrivono per comunicare qualcosa a un’altra persona.

SCRIVERE UNA LETTERA FORMALE RICORDO!

La lettera formale è indirizzata a una persona che non si conosce e a cui ci si rivolge con un linguaggio rispettoso. Si scrive quando si vogliono fare delle richieste, chiedere spiegazioni o per delle comunicazioni. Ricordi la lettera che hai ascoltato a pag. 140 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerla con gli occhi della scrittrice.

Affare concluso Alice Keller, Caro Signor F, Camelozampa

Spettabile Agenzia Case e Soffitte, direi che possiamo considerare concluso il nostro affare. La casa in effetti è come descritta nell’annuncio: alta, storta, stretta. Ma la soffitta parecchio suggestiva e con un’ottima vista. Avrei preferito senza vicini, ma se garantite che non sono invadenti... La prendo. Aspetto di ricevere per posta il contratto. Cordialmente, sig. F.

Il linguaggio usato per salutare all’inizio e alla fine è formale. Chi scrive dà del Voi al destinatario, non fornisce dettagli personali o esprime emozioni, si limita alla comunicazione di quanto necessario.

C’è qualcosa che dovresti dire o chiedere a una persona con cui non hai confidenza? Osserva gli esempi e completa la tabella. A chi?

Per quale motivo?

Alla Dirigente scolastica

Chiedere il permesso di organizzare un picnic nel giardino della scuola.

Al segretario della piscina

Chiedere se hanno ritrovato la tessera che hai smarrito.

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VAI ALLE PAGG. 140-142 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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STRATEGIE PER SCRIVERE

La lettera e l’e-mail

ORA SCRIVI TU! Scegli a chi scrivere e un motivo per cui scrivere tra quelli nella tabella a pag. 81, poi scrivi sul quaderno la tua lettera o e-mail. Segui l’esempio.

Gentile Segreteria, sono Robert Ozo e frequento il corso di nuoto del venerdì delle ore 17. Purtroppo, la scorsa settimana, a seguito dell’ultima lezione ho smarrito la tessera magnetica per l’ingresso in piscina. Chiedo gentilmente se per caso fosse stata ritrovata. Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una buona giornata. Cordialmente, Robert O.

SCRIVERE UNA LETTERA INFORMALE RICORDO!

Una lettera può essere informale se è indirizzata ad amici e amiche, parenti o persone conosciute. Si scrive quando si vuole raccontare qualcosa, invitare, condividere esperienze, pensieri o emozioni. Ricordi la lettera che hai ascoltato a pag. 141 del tuo libro di Letture? Proviamo a leggerla con gli occhi della scrittrice.

Un picnic di inaugurazione Alice Keller, Caro Signor F, Camelozampa

Caro Ottavio, ecco qui il mio nuovo indirizzo. Sono ancora un po’ accampato ma... Un’aggiustatina qua e là, e poi sarà perfetto. C’è tutta la tranquillità che cerco. Stamattina per esempio ho fatto un’abbondante colazione, mi sono messo a leggere, ho pensato un po’ al nuovo libro che sto scrivendo – una storia di pirati, sai, sette mari, tesori nascosti, ammutinamenti… – e poi niente, gratta qui, gratta lì, ho fatto anche qualche lavoretto, non credevo eh, ma sono piuttosto portato per la falegnameria, mi diverto. A ogni modo, la sera c’è un’arietta che ti vien proprio voglia di metterti a letto. E che dormite! Da vero ghiro!

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Il linguaggio usato per salutare all’inizio e alla fine è molto amichevole e confidenziale. Chi scrive conosce bene il destinatario.

Il Signor F. racconta momenti della sua giornata, fa domande personali e si interessa del destinatario.


STRATEGIE PER SCRIVERE

La lettera e l’e-mail

E tu? La vita in città? I piccoli? Come stanno tutti e sette? Quando avete bisogno di un po’ di aria buona, venite a trovarmi. Lo spazio non manca. Anzi: che ne direste del prossimo fine settimana? Pensavo a un bel picnic di inaugurazione della casa. Un abbraccio, cugino! Ti aspetto. Tuo, F. C’è qualcosa che vorresti raccontare a una persona cara? Osserva gli esempi e completa la tabella. A chi?

Per quale motivo?

A un’amica

Scusarmi dopo il litigio dell’altra settimana.

A mio cugino

Invitarlo a passare una settimana di vacanza da me.

A un amico che vive lontano

Raccontargli del primo giorno di scuola.

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ORA SCRIVI TU! Scegli un destinatario e un motivo per cui scrivere tra quelli nella tabella, poi scrivi sul quaderno la tua lettera. Segui l’esempio.

Caro Gianluca, finalmente sono arrivate le vacanze! Io ho già fatto due settimane di centri estivi, mi sono divertita tantissimo. Tu che cosa hai fatto in questi giorni di vacanze? Ora starò a casa per una settimana, ma poi partirò per il mare con la nonna e il nonno. La mamma dice che c’è posto anche per te, quindi ho pensato di scriverti. Che ne dici di venire con noi? Di sicuro insieme ci divertiremmo un mondo. Dai, ti prego! Aspetto impaziente tue notizie. Un abbraccio Dalla tua cugina preferita M.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

L’

A utobiografia

e la

B iografia

RICORDO!

Chi scrive un testo autobiografico o biografico ha l’obiettivo di raccontare delle esperienze di una persona, riportando emozioni e stati d’animo. Il racconto ha sempre una trama, dei personaggi e un’ambientazione.

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

SCRIVERE UN’AUTOBIOGRAFIA RICORDO!

Se le vicende sono narrate in prima persona da chi le ha vissute, si parla di autobiografia. In questo tipo di testo, chi scrive si concentra su ciò che è davvero importante raccontare: narra, infatti, di piccoli momenti della propria storia, che approfondisce ed espone con grande ricchezza di dettagli e sensazioni. Chi legge si sentirà, così, partecipe e coinvolto nella vicenda. Ricordi l’autobiografia che hai ascoltato a pag. 152 del libro di Letture? Proviamo a leggerla con gli occhi della scrittrice.

Una stanza tutta per me Giusi Quarenghi, Io sono il cielo che nevica azzurro, Topipittori

Una di queste stanze era molto grande, aveva quattro letti, anche cinque all’occorrenza. Dopo che ho compiuto i sei anni hanno fatto tirar su una parete divisoria a elle per dividerla in due e ricavarne una stanza tutta per me. Mio fratello aveva la sua, io la mia. Tutte e due avevano un balcone, il mio era più grande. Ho avuto anche diritto ad un letto nuovo. Quando il falegname l’ha portato e montato, non stavo in me dalla gioia. Era in legno biondo, lucido; la mamma aveva preparato un copriletto color senape con le rose rosa. Finito di mangiare, chiedo alla mamma se posso andare a provare il mio letto nuovo. Permesso accordato.

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VAI ALLE PAGG. 152-154 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

La scrittrice è anche la protagonista della storia. Si concentra su un episodio in particolare della sua vita. Ci coinvolge nella sua storia, raccontando nei dettagli ciò che accade, facendoci vedere attraverso le descrizioni gli elementi della vicenda e facendoci percepire le sue emozioni. Non ci svela subito ciò di cui vuole parlare, ma ci arriva pian piano per tenere viva la nostra attenzione.


STRATEGIE PER SCRIVERE

Volo in stanza, chiudo la porta, mi stendo sul letto a braccia aperte e faccia in su. Comodissimo. Mi perdo nel soffitto a riconoscere le sagome disegnate dalle venature del legno. C’è il cigno che distende il collo, la civetta, il serpente, la suora con il velo, la gru con il becco in su, la coda del drago, l’occhio del coccodrillo, la danzatrice, la vecchia e la bambina, e anche una che canta. Che circo. Ne faccio parte anch’io. Mi metto in piedi sul letto e incomincio a saltare, a saltare. A gambe unite e larghe. Con le mani giù, con le mani sui fianchi e le braccia in fuori. E con la giravolta. E su un piede solo. E poi giù sdraiata, sforbiciata con le gambe, e poi su, di nuovo, a saltare, saltare. Il rimbalzo è perfetto. CRAC. All’improvviso. CRAC. Il materasso non è più orizzontale, e nemmeno io sono più in posizione verticale. Mi metto in ginocchio sul pavimento, cerco, guardo. Si è rotto uno dei due assi che congiungono testiera e pediera. E adesso?

I TRUCCHI

I verbi utilizzati dalla scrittrice ci fanno capire quanto sia contenta la protagonista. Il ritmo della storia aumenta e diventa sempre più avvincente.

Grazie all’uso di un suono onomatopeico, capiamo subito ciò che accade, e ci immedesimiamo nella scena anche grazie alla domanda finale.

del mestiere

Per aiutarci nella scrittura useremo la metafora dell’anguria. 1 Inizia cercando l’argomento di cui vuoi parlare (l’anguria): per esempio, “quella volta che ha nevicato”. 2 Poi cerca un evento particolare (fetta d’anguria): tu e tuo fratello che andate sullo slittino. 3 Infine, pensa a un momento specifico (il semino), un episodio indimenticabile: quando siete finiti nel ruscello gelido.

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L’autobiografia e la biografia

STRATEGIE PER SCRIVERE

Osserva la metafora dell’anguria applicata al brano che hai letto.

La protagonista ha compiuto sei anni.

Hanno preparato una stanza per lei con un letto nuovo.

La protagonista prova e rompe il letto nuovo.

ORA PROVA TU! Pensa a un evento specifico della tua vita, realmente accaduto, che per te è significativo e vale la pena di essere raccontato. Completa la tabella per focalizzare il “semino”.

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Ora che hai deciso che cosa raccontare, immagina la scena e cerca di riviverla scavando nella tua memoria. Puoi farti aiutare dalle domande seguenti. • Quali dettagli ricordi? (colori, oggetti ecc.) • Chi c’era oltre a te? • Come ti sentivi?

• Dove ti trovavi? • Che cos’è successo nel dettaglio?

ORA SCRIVI TU! Ora che hai capito l’importanza di concentrarsi su un momento speciale per te, che ti abbia colpito ed emozionato, inizia a scrivere la bozza del tuo testo autobiografico. Ricordati di dargli la giusta struttura (Iniziare a scrivere pagg. 9-14) e di scriverlo in prima persona (Iniziare a scrivere pag. 21)

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L’autobiografia e la biografia

STRATEGIE PER SCRIVERE

SCRIVERE UNA BIOGRAFIA RICORDO!

Se le vicende sono narrate in terza persona da una persona esterna alla vita del o della protagonista, si parla di biografia. Anche in questo tipo di testi, l’obiettivo è quello di raccontare momenti di vita significativi, non facendo un freddo elenco di fatti, ma mostrando i pensieri e le emozioni del personaggio protagonista. Ricordi la biografia che hai ascoltato a pag. 153 del libro di Letture? Proviamo a leggerla con gli occhi dello scrittore.

In viaggio per Pretoria Daniele Aristarco, Io dico no! Storie di eroica disobbedienza, Edizioni EL

Il treno per Pretoria procedeva spedito nella notte. Fuori dal finestrino c’era l’Africa, ma in tutto quel nero non gli riusciva di vederla. I leoni e le zebre, la foresta fitta e le immense spiagge bianche riposavano, per ora, nel buio. E così faceva tutto il vagone. Solo lui, Mohandas Karamchand Gandhi, non riusciva a dormire. Era preda di una strana agitazione, una sensazione che sempre più spesso lo afferrava alla gola. Era paura, forse. O forse era un grido d’allarme che non riusciva a liberare. Sentiva che quel treno non lo stava portando dove avrebbe voluto. Ma dove voleva andare? Era nato in India, si era reso conto che non sarebbe mai diventato un buon avvocato. A dirla tutta, detestava quel mestiere. Ma cos’è che desiderava fare? Gli venne offerto un lavoro in Sudafrica e accettò. Aveva ventiquattro anni, voleva conoscere il mondo e fare esperienze. Ma allora per quale motivo non riusciva a chiudere occhio o a godersi il viaggio? Un viaggiatore si affacciò al suo scompartimento. Portava un grande cappello che gli celava il viso. Si avvicinò, lo squadrò di sotto in su. Nell’oscurità del vagone. Gandhi non riuscì a decifrarne l’espressione, ma avvertì i suoi sentimenti. Era indignato. Pestando rumorosamente i piedi, l’uomo con il cappello uscì dal vagone e corse a chiamare il controllore.

Lo scrittore offre fin da subito indizi sull’ambientazione, ma non svela il nome del protagonista. Arriva a esso piano piano, aumentando la curiosità di chi legge. Nella parte centrale del brano lo scrittore si concentra sui pensieri del protagonista e usa le domande per coinvolgere chi legge.

Lo scrittore aumenta il ritmo della narrazione, descrivendo i fatti con frasi più brevi ed efficaci. Usa anche espressioni particolari per farci percepire i sentimenti dei personaggi.

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L’autobiografia e la biografia

STRATEGIE PER SCRIVERE

– Lei non può stare qui, questa è la prima classe, – gli disse con fare arrogante il funzionario. Per un attimo lo stupore lo paralizzò. Quando si riprese, replicò: – Ho un biglietto di prima classe! – Non fa niente, – insistette il funzionario, alzando la voce. – Deve andare in terza! Gandhi lo fissò negli occhi e capì. Al passeggero e al controllore non andava giù il colore olivastro della sua pelle. Solo ai “bianchi” era consentito viaggiare in prima classe.

ORA PROVA TU! Intervista un compagno o una compagna chiedendo di raccontarti un momento significativo della sua vita per raccontarlo, poi, in un testo biografico. Anche questa volta completa la tabella per concentrarti sul “semino”.

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Per aiutarti nell’intervista, puoi utilizzare le domande seguenti. • Quali dettagli ricordi? • Dove ti trovavi? • Chi c’era oltre a te? • Che cos’è successo nel dettaglio? • Come ti sentivi? Ricordati di prendere appunti mentre ascolti. Puoi anche fare dei disegni e aggiungere delle parole chiave per aiutare la tua memoria nel momento della scrittura. ORA SCRIVI TU! Segui tutti i suggerimenti e inizia a scrivere la bozza del tuo testo biografico.

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STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

Testo E spositivo

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

I testi espositivi trasmettono informazioni scritte in modo preciso, con termini tecnici dell’argomento scelto, e a volte contengono curiosità e approfondimenti. Possono essere suddivisi in paragrafi ed essere arricchiti con immagini e relative didascalie, mappe, schemi e grafici; presentano parole chiave in grassetto o evidenziate. Ricordi il testo che hai ascoltato a pag. 172 del libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi della scrittrice.

Come nascono gli oceani? Sarah Zambello, Susy Zanella, Ondario. I movimenti del mare, Nomos Edizioni

Tra i corpi celesti appartenenti al Sistema Solare, la Terra è l’unico pianeta in cui è presente acqua allo stato liquido. È proprio questa sua peculiarità che ha reso possibile l’origine degli esseri viventi. Da dove proviene l’acqua terrestre? Nel corso degli ultimi decenni si sono avvicendate molte ipotesi alla ricerca di una risposta universalmente riconosciuta. Per diverso tempo, gli scienziati e le scienziate pensarono che l’acqua fosse stata portata sulla superficie terrestre dalle comete, costituite per la maggior parte da rocce e ghiaccio. Per avvalorare questa ipotesi, nel 1986 fu spedita nello spazio la sonda Giotto, che prelevò un campione della cometa di Halley. Ma dall’esame chimico del ghiaccio della cometa si scoprì che i suoi atomi di idrogeno avevano un peso diverso rispetto a quello delle molecole dell’acqua terrestre. Il mondo della scienza cercò nuove possibilità da vagliare. La svolta arrivò quando, in Australia, venne rinvenuto e analizzato un minerale antichissimo: lo zircone. I suoi cristalli risalgono a 4,38 miliardi di anni fa e contengono tracce di acqua primordiale. Questa scoperta portò a ipotizzare che l’acqua fosse presente sul nostro pianeta fin dalle sue origini!

Fin dalle prime frasi si capisce che l’argomento trattato è di tipo scientifico. Il testo è suddiviso in paragrafi e ognuno di essi tratta un aspetto specifico dell’argomento generale. È organizzato in modo logico: ogni frase è collegata alla precedente. Qui, per esempio, è presente una domanda che trova risposta nelle righe successive.

Parole specifiche e tecniche rimandano all’argomento scientifico del testo.

VAI ALLE PAGG. 172-174 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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Il testo espositivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

STRUTTURARE UN TESTO ESPOSITIVO I TRUCCHI

del mestiere

Nei testi espositivi le immagini hanno un ruolo molto importante. Puoi aggiungerle per aiutare chi legge a fare ipotesi sul contenuto del testo e comprenderlo meglio. Leggi il testo espositivo seguente.

I koala

Mi Il koala, il simpatico dormiglione australiano, Focus Junior, marzo 2014 LP iace eggere Attaccato al suo ramo, il koala passa la sua placida esistenza a sonnecchiare e sgranocchiare foglie di eucalipto. Il koala è un marsupiale che vive solo nelle foreste di eucalipto dell’Australia. Raggiunge massimo i 70-80 cm di lunghezza (il maschio è un po’ più grande) e il peso oscilla fra i 6 e i 12 kg. La morbida pelliccia grigia ricopre l’intero corpo, comprese le orecchie. Le zampe possiedono cinque dita artigliate che consentono all’animale di aggrapparsi con forza ai rami quando sale sugli alberi, dove trascorre la gran parte del suo tempo per nutrirsi, sonnecchiare e sfuggire ai predatori. Ora osserva le immagini. Scrivi sotto ognuna l’informazione presente nel testo a cui si riferisce.

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Il testo espositivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

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Il testo espositivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

I TRUCCHI

del mestiere

Scegli con cura il titolo del tuo testo espositivo: infatti, ha un ruolo molto importante perché permette, a chi si appresta a leggere il testo, di fare ipotesi sul suo contenuto. Leggi il titolo del brano e scrivi qual è l’argomento che secondo te viene approfondito nel testo. ............................................................................................................................................................................................................................

Ci sono informazioni che conosci già su questo argomento? Se sì, quali? ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................

Ora leggi il testo e verifica se le tue ipotesi erano corrette.

Orione e altre costellazioni Michèle Mira Pons, Robert Barborini, Il cielo, Motta Junior, A piccoli passi

Mi P iace L eggere

Questa costellazione è una delle più belle che si possano vedere in inverno, nell’emisfero Nord. Si può facilmente riconoscere grazie alle tre stelle allineate che formano la cosiddetta Cintura di Orione. Si possono distinguere due stelle particolarmente luminose, Betelgeuse, la spalla di Orione, una supergigante rossa, e Rigel, in basso a destra. Sotto la cintura, nella spada che pende dal fianco del cacciatore, si può vedere una macchia sfocata: è la Grande Nebulosa di Orione, uno splendido “vivaio” di stelle molto luminose. Il triangolo estivo è facile da vedere, d’estate, nel cielo dell’emi- La Nebulosa di Orione vista dai telescopi sfero Nord, perché è composto da tre stelle molto luminospaziali Hubble se: Deneb, Altair e Vega. A partire da queste tre stelle e Spitzer. puoi individuare le tre costellazioni alle quali ognuna appartiene: la costellazione del Cigno, detta anche “Croce del nord”, di cui Deneb rappresenta la coda, è una delle costellazioni più grandi del nostro cielo. Vega appartiene invece alla piccola costellazione della Lira. Altair, infine, è la stella più luminosa della costellazione dell’Aquila.

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Il testo espositivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

S T R AT E G

IE

Tengo la M ente A ccesa

Il tuo testo espositivo risulterà ben scritto se, con la lettura attenta, si riuscirà a comprendere il suo significato ricavando tutte le informazioni che contiene. Leggi attentamente il testo.

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Focus Junior

Mi P iace L eggere

Si alzano nel cielo come sorprendenti uccelli tecnologici, con le ali di metallo, una telecamera al posto degli occhi, un cervello elettronico e un telecomando che da terra dice loro dove andare, che cosa fare, dove guardare. Gli esperti li chiamano “Aeromobili a pilotaggio remoto” (APR) ma per tutti sono noti come “droni”. Sviluppati per scopi militari, oggi ce ne sono di moltissimi tipi, dai più complicati, utilizzati per la ricerca scientifica, le riprese aeree o in azioni ad alto pericolo, a quelli più semplici, dedicati al tempo libero. In comune hanno tutti la caratteristica di essere degli oggetti volanti senza pilota a bordo. Il pilota, infatti, rimane comodo con i piedi ben piantati al suolo a comandare il velivolo, lasciando al drone il compito di svolgere la missione, anche la più rischiosa. Quale titolo daresti al brano che hai letto? Scrivilo nello spazio sopra. Spiega brevemente qual è l’argomento trattato in questo testo. ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................

AZIONE STABILIZZ

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Il testo espositivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

Tengo la M ente A ccesa

S T R AT E G

IE

Il tuo testo espositivo risulterà ben scritto se, con la lettura a salti, si riuscirà a ricavare da esso le informazioni principali. Prima di leggere il testo leggi solo le parole evidenziate.

Catturare la forza del vento L’energia eolica, come dice il nome stesso (vi dice niente Eolo, il dio del vento?), è un tipo di energia ricavata dalla forza del vento, che viene convertita in forza-lavoro (spesso sotto forma di elettricità). Fin dall’antichità lo spirare delle correnti è stato alleato degli esseri umani per spostarsi (le vele gonfiate dal vento permettevano di navigare agevolmente) o per muovere oggetti di produzione (le pale girevoli dei mulini a vento, per esempio, muovevano le macine per triturare il grano e farne farina). Solo ai giorni nostri, però, si è pensato di usare la forza dell’aria per produrre elettricità. Tra l’Ottocento e il Novecento, vari scienziati focalizzarono i loro studi sullo sfruttamento del vento a scopo energetico. Il risultato dei loro studi è che oggi la maggior parte dell’energia eolica viene prodotta da pale eoliche. Come si converte la forza del vento in energia? L’energia elettrica si ricava da turbine che trasformano in elettricità il movimento delle pale mosse dal vento. Come nelle girelle di carta, così il vento muove le grosse pale eoliche della turbina creando energia cinetica, ossia l’energia generata dal movimento di un corpo. Quali informazioni puoi ricavare leggendo solo le parole evidenziate? ......................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................

Ora leggi tutto il testo; ci sono altre informazioni che non sono state evidenziate? ...................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................

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AZIONE STABILIZZ


Il testo espositivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

SCRIVERE UN TESTO ESPOSITIVO PER STUDIARE I testi espositivi sono quelli che solitamente vengono utilizzati per imparare nuove informazioni. Ci sono alcune strategie che si possono utilizzare per entrare nel testo, studiarlo, elaborarlo e farlo proprio. Di seguito trovi un testo che parla dei fossili. Prima di leggerlo, chiediti: che cosa so già su questo argomento? Rispondi a voce. Ora leggi attentamente il testo.

I fossili e il processo di fossilizzazione I fossili sono resti pietrificati di qualsiasi creatura o pianta che ha vissuto sulla Terra in un passato lontanissimo e che dopo la morte è stato ricoperto da strati di fango e terra. I fossili ci danno importantissime informazioni sui primi esseri viventi della Terra: sono, infatti, la prova più importante della vita preistorica. Ma come si sono formati i fossili? Il processo di fossilizzazione, può avvenire in 3 modi. Nella conservazione diretta si conservano alcune parti dell’organismo: capita che quando un animale muore le sue parti molli, come gli organi e la pelle si decompongono. Lo scheletro, invece, si conserva per più tempo e viene lentamente ricoperto di strati di terra, sabbia o altro materiale. Con il tempo lo spessore dei sedimenti aumenta, la sabbia e il fango diventano rocce e lo scheletro subisce il processo di mineralizzazione, “pietrificandosi” all’interno della roccia. Nella conservazione indiretta si conservano delle tracce: capita che un animale o una pianta incastrata in un materiale morbido come il fango, lasci la sua impronta prima di sciogliersi. La cavità rimasta all’interno dell’impronta si riempie di qualche materiale che diventa un “calco” e riproduce le caratteristiche esterne dell’organismo. Nella conservazione integrale, invece, viene conservato tutto l’organismo, inglobato, per esempio, all’interno dell’ambra, una resina solidificata, o del permafrost, uno strato di suolo ghiacciato. Come hai notato, il testo è scritto tutto di seguito. Suddividilo tu in paragrafi, il primo è già stato evidenziato.

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Il testo espositivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

ORA PROVA TU! Nella scheda seguente scrivi: • nella zona A degli appunti, brevi frasi che raccolgano le informazioni più importanti dei paragrafi del testo a pag. 95; • nella zona B il titolo che vuoi dare al paragrafo e le parole chiave. Segui l’esempio.

Zona B Paragrafo 1 Titolo del paragrafo: CHE COSA SONO I FOSSILI?

Zona A Paragrafo 1 I fossili sono resti pietrificati di creature o piante. Ci danno importanti informazioni sui primi esseri viventi.

Parole chiave: RESTI PIETRIFICATI IMPORTANTI INFORMAZIONI

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Paragrafo 2 Titolo del paragrafo:

Paragrafo 2

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................................................................................................................................................

Parole chiave: ...........................................

................................................................................................................................................

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Paragrafo 3 Titolo del paragrafo:

Paragrafo 3

...................................................................................

................................................................................................................................................

Parole chiave: ...........................................

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...................................................................................

................................................................................................................................................

...................................................................................

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Paragrafo 4 Titolo del paragrafo:

Paragrafo 4

...................................................................................

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Parole chiave: ...........................................

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AZIONE STABILIZZ

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Il testo espositivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

Ora utilizza le parole chiave che hai individuato nella scheda alla pagine precedente per costruire una mappa concettuale che metta insieme le informazioni principali del testo che hai letto. Guarda l’esempio e prova a completare le caselle mancanti. Se non ricordi che cos’è la mappa concettuale, vai a pag. 6.

I FOSSILI sono resti pietrificati

ci danno si sono formati attraverso

importanti informazioni

processo di fossilizzazione

...........................................................

...........................................................

...........................................................

...........................................................

ORA SCRIVI TU! Metti insieme le informazioni che hai scritto nella scheda e le parole chiave nella mappa e realizza un breve testo espositivo che sarà un riassunto del testo principale da cui sei partito/a. Ricorda che è un testo fatto per studiare, quindi deve contenere solo le informazioni davvero importanti. Segui l’esempio e continua tu.

I fossili sono resti pietrificati di creature o piante che ci danno importantissime ........................................................................................................................................................................................................................................................ informazioni sui primi esseri viventi. ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................

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Il testo espositivo

STRATEGIE PER SCRIVERE

SCRIVERE UN TESTO ESPOSITIVO PER ESPORRE I testi espositivi possono anche essere un punto di partenza per esporre un argomento che si conosce o si è studiato. • Pensa di conoscere o aver studiato bene il mondo delle farfalle e di decidere di parlare alla classe delle tue conoscenze sull’argomento. Ora osserva come procedere per scrivere un testo espositivo per esporle.

1. Per prima cosa chiediti: quali sono le cose che già so? E quelle importanti da sapere che ancora non so? Poi fai un elenco di esse in una tabella, utilizzando brevissime frasi e parole chiave.

2. Quando hai capito quali sono le cose importanti da trattare per lo scopo del tuo testo, prepara l’indice: servirà per dare un nome ai vari paragrafi e orientarti nella ricerca del materiale.

LE FARFALLE Cose che so

Cose importanti da sapere

Come sono fatte

Come respirano

Il ciclo vitale

Quanto tempo vivono

Come si nutrono

Il viaggio che fanno

Quali tipi ci sono

Dove vivono

Le farfalle 1. Che cosa sono 2. Come sono fatte 3. Il ciclo vitale

4. Dove vivono 5. Tanti tipi di farfalle

3. Ora è il momento di ricercare ulteriori informazioni: puoi utilizzare libri, riviste, albi illustrati, enciclopedie o, con l’aiuto di una persona adulta, anche documentari, podcast, siti internet. Poi raccogli le informazioni e tieni il materiale a portata di mano per iniziare a scrivere. ORA SCRIVI TU! Scegli un argomento che conosci bene e scrivi il tuo testo espositivo per esporlo. Segui il procedimento che hai letto. Se ti è utile puoi anche compilare una scheda come quella di pag. 96 o preparare una mappa, come guida da seguire. Leggi come inizia il testo sulle farfalle, poi scrivi il tuo sul quaderno.

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Le farfalle Le farfalle sono degli insetti e appartengono all’ordine dei lepidotteri. Al mondo ne esistono di tantissime tipologie e colori. Le vediamo spesso volteggiare sopra i prati e rimaniamo incantati dai colori e dalla loro leggerezza. Ma come sono fatte? Proviamo ad avvicinarci lentamente e osservare.


STRATEGIE PER SCRIVERE

Il

Testo R egolativo

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E ALTRI CONTENUTI DIGITALI

RICORDO!

Il testo regolativo espone regole, istruzioni, indicazioni, norme. Usa un linguaggio specifico e molto dettagliato, per fornire le giuste indicazioni a chi legge. Ricordi il testo che hai ascoltato a pag. 186 del libro di Letture? Proviamo a leggerlo con gli occhi degli scrittori.

L’acchiappa pioggia Fiona Danks, Jo Schofield, Evviva il maltempo: più di 70 attività da fare con pioggia, vento e neve, Editoriale Scienza

Un semplice esperimento per misurare la pioggia. • Taglia la parte superiore di una grossa bottiglia

di plastica, capovolgila e inseriscila nella base. • Appoggia un righello alla bottiglia e fissalo

con un elastico. Con un pennarello indelebile, disegna le tacche della scala graduata sulla bottiglia, fino a circa 10 cm dalla base. • Sostituisci il righello con un bastone sottile.

Metti l’acchiappa pioggia in uno spazio aperto e infila il bastone nel terreno per impedire che la bottiglia si rovesci o voli via con il vento. Se l’acchiappa pioggia è su una superficie dura, rendilo stabile mettendoci dentro dei sassolini. • La pioggia è pulita? Metti un piccolo setaccio

foderato di carta da cucina nella parte superiore dell’acchiappa pioggia. Dopo un acquazzone rimane qualche traccia sulla carta? Prova ad assaggiare l’acqua piovana che hai raccolto: ha lo stesso sapore di quella che esce dal rubinetto?

In questo testo troviamo delle chiare istruzioni per eseguire un esperimento. Il linguaggio è chiaro, specifico e con i verbi al modo imperativo. L’elenco puntato serve a distinguere i vari passaggi nella loro successione. Le immagini aiutano ulteriormente a chiarire eventuali dubbi.

VAI ALLE PAGG. 186-188 DEL TUO LIBRO DI LETTURE

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Il testo regolativo

STRATEGIE PER SCRIVERE

SCRIVERE UN TESTO REGOLATIVO ORA PROVA TU! Scegli dai riquadri il tipo di testo regolativo che vorresti scrivere o aggiungine uno tu. Istruzioni per un gioco da tavolo

Ricetta

Esperimento

Regole di comportamento da seguire in un luogo (biblioteca, campo sportivo ecc.)

Istruzioni per costruire qualcosa

.................................................................... .................................................................... ....................................................................

Compila lo schema annotando brevemente ciò che serve per scrivere il tuo testo regolativo. In base all’argomento che hai scelto, dai un nome ai paragrafi. Per esempio, nel caso di una ricetta scriverai “occorrente”, nel caso di un gioco aggiungerai “partecipanti”… Titolo ................................................................................................................................

PARAGRAFO 1

PARAGRAFO 2

..................................................................................................

..................................................................................................

PROCEDIMENTO/REGOLE 1 .............................................................................................................................. 2 .............................................................................................................................. 3 .............................................................................................................................. 4 ..............................................................................................................................

ORA SCRIVI TU! Ora usa come punto di partenza lo schema che hai compilato e scrivi il tuo testo regolativo. Ricordati dell’importanza di essere chiari, indicare precisamente ogni passaggio, utilizzare un lessico chiaro ed essere brevi.

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R iassumere Testo

AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ

un

1

Pianificazione

Prima di scrivere

Nella fase di pianificazione: • leggi il testo e comprendilo; • dividilo in sequenze; • sintetizza ogni sequenza in poche parole e dai un titolo a ogni sequenza; • crea un breve testo con i titoli scritti.

2

Scrittura

Mentre scrivi

Nella fase di scrittura: • se ci sono dialoghi e discorsi diretti, devi sostituirli con discorsi indiretti; • togli o riduci le sequenze descrittive che danno informazioni non necessarie; • se il testo da riassumere è in prima persona, devi riscriverlo in terza persona.

3

Revisione

Dopo la scrittura

Dopo la fase di scrittura rileggi con attenzione il testo che hai scritto e controlla: • l’ortografia; • il lessico (utilizza i sinonimi per non fare ripetizioni); • la punteggiatura; • i tempi dei verbi; • la completezza delle informazioni.

IONE OSSERVAZ

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1 Pianificazione

RIASSUMERE UN TESTO

Le informazioni principali Per riassumere un testo devi individuare le informazioni principali e indispensabili per comprendere la trama.

Leggi il testo e sottolinea le informazioni principali. Segui l’esempio.

Quando la mamma non c’è Janna Carioli, In colonia, Topipittori

Mi P iace L eggere

La figlia della gelataia ........................................................................................................................................................ Per una bambina è una gran pacchia essere figlia di una gelataia. Io lo ero. Avevo il permesso di mangiare due gelati al giorno e non appena mia madre girava l’occhio, ne sbafavo altri due. ........................................................................................................................................................

La goduria più grande era prepararmi i cremini personalizzati. Si riempiva uno stampino metallico col gelato, si infilava il bastoncino, lo si lasciava in freezer per qualche ora, poi lo si tuffava velocemente nella cioccolata fusa. Quelli che facevo per me, li immergevo tre o quattro volte, formando una crosta di cioccolata spessa un dito. Quando vedevo gli altri bambini che arrivavano implorando i genitori perché gli comprassero un misero cono, mi facevano pena. ........................................................................................................................................................

A volte mia mamma doveva allontanarsi per qualche commissione e io rimanevo di guardia alla bottega. Se arrivava qualche cliente, salivo su uno sgabellino e confezionavo il gelato. A nessuno sembrava strano forse perché i gelati che facevo io, di solito, erano più grandi di quelli di mia madre.

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ZIONE PRESENTA

NTO ALLENAME


1 Pianificazione

RIASSUMERE UN TESTO

...................................................................................................... ......................................................................................................

Il problema era quando arrivava il tizio che consegnava le uova. Decine e decine di uova fresche. Era burbero e mi faceva un po’ paura. Appoggiava tutto sul banco e mi guardava serio. – Controlla se sono giuste. Io non ero sicura di saper contare fino a cento, così facevo finta. Puntavo l’indice e lo muovevo come se verificassi davvero, poi ogni volta, dicevo: – Sì, ci sono tutte – ... sperando che non imbrogliasse.

Il testo che hai letto è già suddiviso in sequenze. Scrivi un titoletto sopra ogni sequenza, ti aiuta a capire le informazioni principali. Segui l’esempio. Scrivi i titolini delle sequenze che hai inserito, aggiungi le informazioni importanti che hai sottolineato e completa il riassunto del testo. Ricorda di usare le parole legame per collegare le frasi e di trasformare i discorsi diretti in indiretti. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................

NTO ALLENAME

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RIASSUMERE UN TESTO

2 Scrittura • 3 Revisione

Le sequenze Il testo narrativo ha una struttura suddivisa in sequenze. La prima sequenza corrisponde all’inizio; le sequenze successive sono caratterizzate sempre da un cambiamento: avviene un fatto nuovo o entra in scena un nuovo personaggio; cambiano il luogo o il tempo dell’azione. L’ultima sequenza coincide con la conclusione del racconto. Leggi il brano e presta attenzione alla suddivisione in sequenze fatta con i colori.

La gita Mi P iace Robert Swindells, La stanza 13, Mondadori L eggere La notte prima di partire per Whitby con i compagni, Fliss fece un sogno. Le sue stesse grida di orrore la svegliarono e si trovò, tutta sudata e tremante, nel letto. Sua madre accorse, accese la luce e si chinò su di lei. – Cosa ti è successo, Felicity? – Ho fatto un sogno, mamma. Un incubo. Non voglio andare. Non voglio partecipare alla gita. – Ma perché? Non sarà per uno stupido sogno, no? – Invece sì. Posso rimanere, mamma? Sua madre sospirò. – Ma certo, Felicity. Domani però potresti sentirti meglio – sorrise. Per i ragazzi quella era una giornata davvero speciale. Arrivavano a scuola, si fermavano a gruppetti davanti al cancello tra borse e valigie e stavano a guardare gli altri ragazzi, che si trascinavano lungo il viale per iniziare un’altra settimana di scuola. In fondo al viale un luccicante pullman bianco e blu aspettava di portarli via da sedie, banchi, campanelle, lavagne, verso la libertà, l’avventura e il mare. Un’intera settimana piena di possibilità e promesse. Fliss aveva cambiato idea. Si era svegliata con il sole negli occhi e il cinguettio degli uccelli in giardino, aveva pensato ai suoi compagni, a tutte le cose che l’aspettavano e il sogno della notte precedente le era sembrato confuso e lontano. Sua madre se n’era rallegrata e aveva resistito alla tentazione di dirle: “Te l’avevo detto.”

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ZIONE PRESENTA

NTO ALLENAME


2 Scrittura • 3 Revisione

RIASSUMERE UN TESTO

Per ciascuna sequenza del brano che hai letto scrivi un breve testo.

1a sequenza

INIZIO

................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................

2a sequenza Arriva la mamma ................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................

3a sequenza Gli altri compagni e compagne ................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................

SVILUPPO

...................................................................................................................................................................

4a sequenza Il pullman ................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................

5a sequenza

CONCLUSIONE

................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................

Ora scrivi il riassunto. Ricordati di utilizzare i connettivi logici per collegare i testi che hai scritto. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................

NTO ALLENAME

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RIASSUMERE UN TESTO

2 Scrittura • 3 Revisione

Scrivi in terza persona Suddividi il racconto in cinque sequenze con una linea colorata e sottolinea le informazioni più importanti. Poi scrivi a lato di ciascuna sequenza un titoletto e riscrivi le informazioni principali. Ricorda di non usare la prima persona.

Uno scoiattolo in camera Gerald Durrell, Incontri con animali, Adelphi

Mi P iace L eggere

Lo scorso Natale decisi di regalare a mia moglie ................................................................................... uno scoiattolo volante del Nord America.

...................................................................................

Lo scoiattolo arrivò ed entrambi ne fummo en- ................................................................................... tusiasti. Siccome appariva molto agitato, pen- ................................................................................... sammo che sarebbe stata una buona idea tenerlo ................................................................................... nella nostra camera per una settimana o due, in ................................................................................... modo da potergli parlare quando di notte usciva ................................................................................... dalla gabbia, così si sarebbe abituato a noi.

...................................................................................

Il piano avrebbe funzionato abbastanza bene se ................................................................................... non fosse stato per una cosa: lo scoiattolo rosic- ................................................................................... chiò la gabbia e ne uscì per andare a stabilirsi ................................................................................... nell’armadio.

...................................................................................

All’inizio non ci vedemmo nulla di male. Sta- ................................................................................... vamo seduti a letto, di notte, a guardarlo fare ................................................................................... acrobazie sul mobile, correre su e giù sul tavoli- ................................................................................... no portandosi via le noci e la mela che avevamo ................................................................................... messo lì per lui.

...................................................................................

Poi venne la sera di Capodanno, per la quale era- ................................................................................... vamo stati invitati a una festa in abito elegante.

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ZIONE PRESENTA

NTO ALLENAME

...................................................................................


2 Scrittura • 3 Revisione

RIASSUMERE UN TESTO

Andò tutto bene, finché non aprii un cas-

...................................................................................

setto ed ebbi così la risposta a una doman-

...................................................................................

da che mi assillava da qualche giorno: dove

...................................................................................

aveva messo lo scoiattolo tutta la frutta

...................................................................................

secca, la mela e gli altri cibi?

...................................................................................

La mia sciarpa bianca di seta sembrava un

...................................................................................

delicato pizzo. I pezzetti che ne aveva stac-

...................................................................................

cato erano stati conservati e utilizzati per

...................................................................................

farne dei piccoli nidi, uno sopra ciascuna

...................................................................................

delle mie camicie. Nei nidi c’erano settan-

...................................................................................

tadue nocciole, quattordici pezzi di pane,

...................................................................................

sei grossi insetti, cinquantatré pezzetti di

...................................................................................

mela e venti acini d’uva. Col passare dei

...................................................................................

giorni, la frutta aveva cominciato a de-

...................................................................................

comporsi, lasciando sulle camicie interes-

...................................................................................

santissime macchie colorate. Così dovetti

...................................................................................

andare alla festa con un vestito qualsiasi.

...................................................................................

Ora scrivi il riassunto del testo aiutandoti con i titolini e le informazioni che hai scritto a lato del testo. Ricorda di collegare le frasi con i connettivi logici. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................

NTO ALLENAME

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VERIFICA

CHE COSA HO IMPARATO? Leggi il testo, dividilo in sequenze e sottolinea le informazioni principali. Poi scrivi sul quaderno il riassunto: attenzione ai discorsi diretti!

Mammafretta e Papadopo Gérard Moncomble, Lezioni di fusa, Nord-Sud Edizioni

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Mi P iace L eggere

La mamma di Miomao ha sempre mille

...................................................................................

cose da fare. Miomao la chiama Mamma-

...................................................................................

fretta. Il papà di Miomao prende il caffè a

...................................................................................

tutta velocità.

...................................................................................

− Papà... – comincia Miomao.

...................................................................................

– Dopo, dopo – dice sempre il padre.

...................................................................................

Miomao lo chiama Papadopo. Mamma-

...................................................................................

fretta e Papadopo hanno un pensiero:

...................................................................................

Miomao non fa le fusa. Tutti i gatti le fan-

...................................................................................

no, perché il loro piccolo no? Bisogna an-

...................................................................................

dare dal dottore.

...................................................................................

− Operare, operare! – dice il medico.

...................................................................................

A Miomao tremano le ginocchia. Così

...................................................................................

Miomao decide di scappare di casa per

...................................................................................

imparare a fare le fusa. Vaga a lungo per la

...................................................................................

città, senza meta, poi a un tratto si ferma

...................................................................................

ad ascoltare. Studia il ron-ron di un ven-

...................................................................................

tilatore. Il ron-ron di un vecchio ascenso-

...................................................................................

re. Il pit-pit di un motorino. Il pot-pot di

...................................................................................

un camioncino. Ascolta anche il cra-cra di

...................................................................................

una rana e il glu-glu di una fontana. Ma

...................................................................................

è chiaro che nessuno vuole insegnargli a

...................................................................................

fare le fusa.

...................................................................................

VERIFICA


VERIFICA

CHE COSA HO IMPARATO?

Miomao si rassegna e torna a casa.

...................................................................................

Papadopo e Mammafretta aspettano con

...................................................................................

trepidazione il ritorno del loro micetto. È

...................................................................................

la prima volta che restano a lungo così im-

...................................................................................

mobili.

...................................................................................

All’improvviso Miomao entra in casa a te-

...................................................................................

sta bassa. La mamma gli corre incontro.

...................................................................................

Poi si abbracciano stretti stretti, tutti e tre.

...................................................................................

Proprio in quel momento si sente un ru-

...................................................................................

more strano. Miomao sta facendo le fusa.

...................................................................................

− Il mio micione coccolone... – mormora

...................................................................................

la mamma. E il papà sospira: – Non ho mai

...................................................................................

sentito un ron-ron più perfetto!

...................................................................................

Una sensazione dolce riempie il cuore di

...................................................................................

Miomao. Mamma e papà sono tutti e due

...................................................................................

con lui, solo per lui. E facendo le fusa an-

...................................................................................

cora più forte Miomao si addormenta.

...................................................................................

VERIFICA

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PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO A

IL LIBRO PIÙ BELLO DEL MONDO Tratto e adattato da: Andrew Clements, Il club dei perdenti, Rizzoli, 2018 AUDIO DI TUTTA L’UNITÀ E HUB INVALSI

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Era la sera dell’open day. Alec si trascinava da un’aula all’altra, si sedeva, si alzava, rispondeva se gli rivolgevano la parola, sorrideva qua e là. Ma non sentiva quasi niente, non si rendeva conto di niente se non di quanto era arida la sua bocca e di quante volte doveva deglutire. E più si avvicinavano le otto, peggio si sentiva. La preside Vance faceva un annuncio all’altoparlante: «Vi invitiamo a recarvi in palestra per una breve presentazione del Programma Tempo Prolungato». Alec notò con piacere che molti genitori e molti ragazzi andavano verso l’uscita. Ciò nonostante, il corridoio che portava in palestra era affollatissimo. Alle otto e un quarto la signora Case si alzò e fece un breve discorso di benvenuto. Poi disse: «E ora ogni gruppo dirà qualcosa su come passa il pomeriggio». Alec era tornato al tavolo del club, il Club dei perdenti sarebbe stato l’ultimo a fare la presentazione. Alec si asciugò di nuovo le mani sui pantaloni, ma quelle continuavano a sudare. La signora Case annunciò: «Il professor Brian Willner è il responsabile del programma dei club. A lei la parola, professore». «Grazie, signora Case. Abbiamo sei club attivi e ogni giorno si fanno parecchie cose. Saranno i membri stessi di ogni club a spiegarci come occupano il loro tempo, a partire dal Club degli scacchi.» I quattro scacchisti parlarono a turno delle mosse classiche che avevano imparato, una delle ragazze del Club dell’origami si alzò e raccontò un po’ di storia dell’origami. Alec deglutì più volte. Da un momento all’altro sarebbe arrivato il suo turno. Un ragazzo e una ragazza del Club di robotica illustrarono i diversi tipi di circuiti elettronici che avevano usato. Il Club di cinese aveva organizzato una piccola recita. Mentre l’applauso per la recita si placava, Alec si ritrovò a sperare in qualunque cosa pur di non alzarsi e parlare davanti a tutta quella gente. Ma non poté fare altro. A un suo cenno, Willner tirò fuori un carrello da uno dei ripostigli e lo portò accanto al tavolo. La palestra rimase in silenzio mentre Alec prendeva dal carrello diciotto scatole di plastica, ciascuna con il suo coperchio. Su ciascuna scatola era scritto il nome di uno dei membri del club e Alec le aveva disposte davanti ai legittimi proprietari. Nessuno dei membri del club sapeva che cosa stava per fare. Alec cercò di sorridere, ma era talmente nervoso che gli venne fuori un ghigno da scimpanzé. Si mise davanti al tavolo e si rivolse alla folla. «Mi chiamo Alec Spencer e… il nostro gruppo ha diciotto membri e si chiama Club dei perdenti.»

Tratto dalla Prova Invalsi ministeriale a.s. 2021-2022


PARTE PRIMA • TESTO A

35

40

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55

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65

70

PREPARATI ALL’INVALSI

Quando lo disse, una risatina imbarazzata echeggiò tra la folla. «Voglio dire qualcosa a proposito del nome del club, ma prima invito ogni membro ad aprire la scatola che ha davanti, a prendere il primo foglio in cima alla pila e a correre in quella direzione, così!» Alec tolse il coperchio alla sua scatola. Dentro sembrava che ci fosse una risma di carta, ma in realtà ogni foglio era attaccato al successivo per il margine, con il nastro adesivo, come una lunga fisarmonica. E quando Alec prese il primo foglio e partì di corsa verso l’angolo opposto della palestra, la striscia di carta lo seguì dispiegandosi come la coda di un drago cinese. Era questa la grande idea che gli era venuta dopo cena, il lunedì precedente. Voleva mostrare a tutti cosa facevano i cosiddetti perdenti durante il pomeriggio. Aveva chiesto ai membri del club di spedirgli per e-mail un elenco di tutti i libri che avevano letto: quelli che avevano in casa, quelli che avevano letto. Luke lo aveva aiutato a cercare online e a stampare l’immagine di ogni copertina su un normale foglio da stampante, e poi avevano usato il nastro adesivo per creare quel lungo fiume di libri. La fisarmonica di copertine di Alec era talmente lunga che quando arrivò fino alla casa base dovette girare a destra e continuare a tirare i fogli dalla scatola. Gli altri ragazzi del club scoppiarono a ridere e lo imitarono, tirando fuori i loro fiumi di copertine e attraversando la palestra di corsa. Diciotto lunghissime strisce di carta che partivano dall’angolo della palestra: sembrava l’immagine satellitare dell’enorme delta di un fiume. Quando tutti i ragazzi si fermarono, gli altri alunni e i genitori si avvicinarono per vedere di cosa si trattava. Tutti si misero a parlare, indicando qua e là titoli che ricordavano di aver letto, libri che avevano amato. Alec parlò con voce forte e chiara, una voce che non aveva mai avuto prima. «Potrei riavere la vostra attenzione per un minuto?» Tutti tacquero e lui continuò: «Quelli che state vedendo sono tutti i libri che ognuno di noi ha letto finora nel corso della sua vita. È questo che facciamo nel Club dei perdenti: leggiamo. Nella biblioteca della scuola c’è un vecchio poster che dice “Perdetevi in un libro”. È quello che facciamo noi. Ci perdiamo nei libri per ore e ore… Libri su persone e posti diversi. Quando torniamo, portiamo con noi un sacco di roba interessante. I libri fanno proprio questo: ci fanno perdere un po’ di ignoranza e un po’ di paura. Perciò eccoci. Siamo il Club dei perdenti.» Gli applausi furono così fragorosi che Alec si sentì in imbarazzo. Una parte della mente di Alec fece ciò che faceva di solito: cercò di trovare una scena di un libro, un istante che descrivesse quel momento, un momento pieno di gioia, di intensità, di vita. Ma gli venne in mente un solo pensiero: Questo è meglio del più bel libro che abbia mai letto! E aveva ragione.

111


PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO A

A1. Che cosa accade la sera dell’open day nella palestra della scuola? A.

Gruppi di ragazzi partecipano a giochi e gare di fronte ai genitori

B.

Gruppi di ragazzi fanno vedere ai genitori le ricerche svolte in biblioteca

C.

Gruppi di ragazzi si esibiscono in uno spettacolo di fronte ai genitori

D.

Gruppi di ragazzi illustrano ai genitori le attività svolte a scuola durante il pomeriggio

A2. Nella prima parte del testo (da riga 1 a 13) l’autore dà molte informazioni su come si sente Alec all’inizio della sera dell’open day. Come si sente Alec? A. B. C. D.

È tranquillo e a suo agio perché conosce tutti nella scuola È in ansia per il compito che deve svolgere È eccitato per la presenza di tanti genitori Si annoia perché deve aspettare a lungo prima di parlare

A3. Quale delle seguenti frasi, prese dal testo, contiene un’informazione che aiuta a capire il motivo dello stato d’animo di Alec la sera dell’open day? A.

“Alec si trascinava da un’aula all’altra, si sedeva, si alzava, rispondeva se gli rivolgevano la parola, sorrideva qua e là”

B.

“Alec era tornato al tavolo del club, il Club dei perdenti sarebbe stato l’ultimo a fare la presentazione. Alec si asciugò di nuovo le mani sui pantaloni”

C.

“Alec si ritrovò a sperare in qualunque cosa pur di non alzarsi e parlare davanti a tutta quella gente”

D.

“La palestra rimase in silenzio mentre Alec prendeva dal carrello diciotto scatole di plastica, ciascuna con il suo coperchio”

A4. Da riga 19 a riga 26 l’autore racconta come i gruppi che precedono quello di Alec espongono i loro lavori. A che cosa serve questa parte nel racconto?

112 666

A.

A evidenziare il contrasto tra la disinvoltura degli altri gruppi e il disagio di Alec

B.

A far capire che a volte i genitori applaudono anche quando non dovrebbero

C.

A mettere in evidenza la partecipazione dei ragazzi alle iniziative della scuola di Alec

D.

A introdurre altri personaggi che interagiscono con Alec la sera dell’open day


PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO A

A5. “«Mi chiamo Alec Spencer e… il nostro gruppo ha diciotto membri e si chiama Club dei perdenti». Quando lo disse, una risatina imbarazzata echeggiò tra la folla.” (righe 33-35) Perché quando Alec dice il nome del Club si sente una risatina di imbarazzo tra il pubblico? A.

Il pubblico pensa che con quel nome i ragazzi stiano facendo uno scherzo divertente

B.

Al pubblico sembra strano che i ragazzi abbiano scelto un nome che richiama un’idea di sconfitta

C.

Il pubblico non approva che il gruppo di Alec abbia scelto un nome che può offendere chi assiste alla presentazione

D.

Nel pubblico, il nome scelto dal gruppo di Alec suscita simpatia e ammirazione

A6. In che cosa consiste la presentazione che Alec fa dell’attività del Club dei perdenti? A.

Nel distribuire al pubblico le copertine dei libri letti durante l’anno da tutti i membri del Club

B.

Nel lanciare in aria fotocopie di pagine di libri, ricoprendo il pavimento di tutta la palestra

C.

Nel correre tirandosi dietro strisce di copertine di libri attaccate tra loro, creando una scena spettacolare

D.

Nel mostrare alcuni libri costruiti in modo creativo da Alec e dai suoi compagni nel corso dell’anno

A7. Per quale motivo, quando Alec fa la sua presentazione, gli altri ragazzi del Club scoppiano a ridere e lo imitano? Metti una crocetta per ogni riga. I ragazzi...

VERO

FALSO

a) apprezzano come Alec ha valorizzato il loro lavoro b) hanno voglia di sfogarsi e di muoversi c) riconoscono che quella di Alec è un’idea originale d) vogliono fare ridere il pubblico

113


PREPARATI ALL’INVALSI

A8.

A9.

PARTE PRIMA • TESTO A

Quale risultato produce la presentazione fatta da Alec e dal suo gruppo, quando i ragazzi si fermano? A.

Crea una grande confusione tra i genitori e permette ai ragazzi di infrangere le regole scolastiche

B.

Crea un momento di silenzio e di imbarazzo negli altri gruppi di ragazzi e nei genitori

C.

Crea un’occasione di comunicazione e di condivisione con gli altri ragazzi e i genitori

D.

Crea una situazione comica in cui ragazzi e genitori non riescono a trattenere le risate

In base al testo, da che cosa il gruppo di Alec ha preso l’idea del nome “Club dei perdenti”? L’idea del nome è stata presa da ............................................................................................................................................................. ....................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................

A10. Che cosa intende dire Alec con la frase “Ci perdiamo nei libri per ore e ore”? (riga 63) A.

Non troviamo mai le pagine che ci interessano anche se le cerchiamo a lungo

B.

Ci mettiamo molto tempo a ritrovare il punto dove avevamo interrotto la lettura

C.

Passiamo così tante ore a studiare che non abbiamo più tempo per noi

D.

Ci immergiamo nella lettura dimenticando dove siamo e il tempo che passa

A11. “Quando torniamo, portiamo con noi un sacco di roba interessante” (riga 64). Con questa affermazione Alec vuole dire che lui e i suoi amici

114 666

A.

dopo aver letto si ritrovano arricchiti di nuove idee, emozioni e conoscenze

B.

quando tornano dalla biblioteca sono sempre carichi di libri affascinanti

C.

quando escono da scuola si scambiano materiale utile per lo studio

D.

dopo aver studiato sono più interessati anche a quello che succede intorno


PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO A

A12. Ad Alec viene in mente “Questo è meglio del più bel libro che abbia mai letto!” (righe 71-72) riferendosi a qualcosa che ha raccontato. Come si può sintetizzare ciò che intende Alec con la parola “questo”? “Questo” è tutto quello che... A. B. C. D.

Alec sta leggendo in un libro affascinante i vari gruppi hanno fatto durante le loro presentazioni Alec vive dopo essersi lanciato nella presentazione il pubblico dice e fa durante la sera dell’open day

A13. Dopo aver letto l’intero racconto si capisce che cosa pensano della lettura i membri del Club dei perdenti. Indica quali potrebbero essere i loro pensieri e quali no. Metti una crocetta per ogni riga.

La lettura...

VERO

FALSO

a) serve a far passare il tempo quando non si ha altro da fare b) è l’attività ideale per chi non ha fantasia c) permette di entrare in mondi nuovi e sconosciuti d) dà nuove conoscenze e rende più sicuri

A14. Dopo aver letto l’intero racconto come si può completare il titolo? IL LIBRO PIÙ BELLO DEL MONDO... A.

è il libro che Alec legge insieme ai ragazzi del Club dei perdenti

B.

è vivere un’esperienza reale, ricca di emozioni

C.

è il libro che Alec ha presentato la sera dell’open day

D.

è superare le paure grazie all’aiuto di amici veri

115


PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO B

EMOZIONI: UNA GUIDA Tratto e adattato da Muriel Zürcher, Argh! Uffa! Urrà! Rabbia, gioia, spavento, batticuore... Guida completa alle emozioni, Editoriale Scienza

1. CHE COSA SONO LE EMOZIONI? Paura, rabbia, gioia e tristezza così diverse, ma con un punto in comune: sono tutte emozioni. 5

10

15

20

116 666

Una reazione Cuore che batte all’impazzata, viso che diventa rosso, occhi che si riempiono di lacrime... Un’emozione è la reazione del corpo e della mente di fronte a un avvenimento della vita. E non c’è bisogno di trovarsi davanti a grandi occasioni perché ne scatti una: succede spessissimo! Un motivo c’è La natura ha fatto le cose per bene: da sempre le emozioni ci spingono a compiere quelle azioni necessarie alla sopravvivenza della specie. Il piacere ci porta a nutrirci e riprodurci, la paura ci induce a proteggerci, la rabbia ci fa affrontare di slancio gli avversari. La ricerca di aperte “sensazioni forti” ci spinge ad avventurarci nell’ignoto... ed è la stessa che ha spinto i nostri antenati alla conquista di nuovi territori! Il sale della vita Immagina di non provare mai gioia, rabbia, paura, amore, senza emozioni saresti come un robot: analizzeresti con freddezza matematica le situazioni e non avresti voglia di fare nulla! Per fortuna le emozioni esistono: sono loro a rendere la vita così interessante!

25

2. EMOZIONE, SENTIMENTO, UMORE... DOV’È LA DIFFERENZA? Stabilire qual è il confine tra emozione, sentimento, carattere e umore non è semplice, non c’è una teoria che metta d’accordo tutti gli specialisti.

30

Confini definiti Come si fa a distinguere tra emozione, carattere e sentimento? I professionisti suggeriscono di aiutarsi con alcune domande: la sensazione che proviamo arriva in automatico e molto velocemente? Probabile che sia un’emozione. Dura molto? Forse è il carattere. Mette in gioco la coscienza? Allora è un sentimento.

Tratto dalla Prova Invalsi ministeriale a.s. 2017-2018


PARTE PRIMA • TESTO B

PREPARATI ALL’INVALSI

La scia dell’umore Dopo essere stata provata e memorizzata, un’emozione svanisce in fretta. A volte, però, abbiamo l’impressione che continui a vagare dentro di noi in una forma più leggera: può durare così a lungo che non ricordiamo più che cosa l’abbia fatta scat35 tare. Ci sentiamo leggermente tristi o al contrario un po’ allegri. Questo è l’umore: uno stato emotivo che “dà colore” alle nostre giornate! Quando siamo innamorati “vediamo tutto rosa”, mentre ci sono giorni “neri” in cui tutto sembra andare storto... Che caratterino! 40 Per scoprire il carattere di qualcuno, bisogna osservare come si comporta in situazioni diverse: come reagisce, quali scelte compie, quali decisioni prende... ognuno ha il proprio modo di vivere: dipende da come è fatto e da ciò che ha imparato. Mentre l’emozione scatta in un momento preciso, il carattere si rivela nel tempo, giorno dopo giorno! 45 Emozione e sentimento Emozione e sentimento sono intimamente legati. Incontrare una persona può far scattare un’emozione: il cervello e il corpo reagiscono quasi in automatico, poi, dopo aver preso coscienza delle emozioni, iniziamo a riflettere. In quel momento capiamo che l’incontro è stato importante: ci ripensiamo, ricor50 diamo le nostre sensazioni e, nel segreto dei nostri pensieri, si forma un sentimento. Ciò che succederà in seguito rafforzerà il sentimento o, al contrario, lo indebolirà. Emozioni in bella vista Le emozioni non si nascondono. Tutti possiamo osservare facilmente il loro modo di manifestarsi. E, grazie ad alcune apparecchiature mediche, è anche possibile indivi55 duare quali sono le parti del corpo coinvolte! Al contrario i pensieri e sentimenti di una persona nascono e crescono al riparo da sguardi indiscreti, e dunque possono restare segreti. Ecco perché, per conoscere i sentimenti di qualcuno, abbiamo bisogno di chiedere: “Ma tu mi vuoi bene?”. 3. A CHE COSA SERVONO LE EMOZIONI? 60 Nella vita le emozioni sono indispensabili e multiuso... come un coltellino svizzero. a) ....................................................................................................................................................................................................................................................................................

Quando viviamo una giornata ricca di emozioni, diciamo “questo giorno non lo dimenticherò mai...” ed è vero! Ricorderemo i particolari di una grande partita, mentre dimenticheremo quelli di un allenamento. I ricordi si radicano meglio nella 65 memoria quando sono legati a un’emozione. D’altronde emozioni e ricordi si formano in due zone vicine del cervello.

117


PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO B

b) ....................................................................................................................................................................................................................................................................................

Pensa allo spavento nell’incontrare una tigre dai denti a sciabola o al lungo disgusto davanti a un fungo velenoso: emozioni come queste hanno sicuramente salvato i 70 nostri antenati preistorici! Oggi la vita è diversa, ma le emozioni continuano a proteggerci e a farci adattare a qualsiasi situazione: reagire di fronte a un’ingiustizia, metterci al sicuro da un’auto che corre all’impazzata... c) ....................................................................................................................................................................................................................................................................................

Sotto l’influenza delle emozioni il corpo diventa un vero chiacchierone! Postura, 75 rossore, pallore, brividi, lacrime, sudore, grida... sono tutte manifestazioni esteriori che danno informazioni utili a chi ci sta vicino. Insomma, le emozioni ci permettono di comunicare come un vero e proprio linguaggio! d) ....................................................................................................................................................................................................................................................................................

Un’emozione è un segnale d’allarme. Quando sopraggiunge, significa che il corpo 80 e il cervello hanno individuato qualcosa di insolito. L’emozione serve anche a mettere in guardia chi ci circonda. Per esempio, vedere qualcuno che mostra segni di paura o rabbia attira la nostra attenzione, ne cerchiamo la causa e, non appena l’abbiamo trovata, ci prepariamo a reagire. e) ....................................................................................................................................................................................................................................................................................

85 A volte le emozioni possono spingerci verso scelte sbagliate: una decisione importante presa in un momento di rabbia, un acquisto fatto seguendo un desiderio irresistibile... più spesso, però, le emozioni ci aiutano a fare le scelte giuste, senza bisogno di pensarci troppo.

B1. Al punto 1 l’autrice del testo dà una definizione di “emozione”. Quale? Ricopia la definizione. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................

B2. “Cuore che batte all’impazzata, viso che diventa rosso, occhi che si riempiono di lacrime... “. Quale espressione potrebbe proseguire questo elenco e quindi accordarsi con l’informazione che trovi subito dopo nel testo? A. C.

mani che si prendono mani che sfiorano

B. D.

mani che sudano mani che salutano

B3. Alla riga 10 si afferma “succede spessissimo”. Che cosa succede spessissimo? ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................

118 666


PARTE PRIMA • TESTO B

PREPARATI ALL’INVALSI

B4. Il “sale della vita” (riga 18) è un’espressione figurata usata come titolo del terzo paragrafo e riferita alle emozioni. Per chiarire perché le emozioni sono considerate il “sale della vita” completa la frase che segue con parole del testo. Come il sale serve a dare sapore ai cibi, così le emozioni servono ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................

B5. Alla riga 25 si dice che “non c’è una teoria che mette d’accordo tutti gli specialisti”. A che cosa dovrebbe servire questa teoria condivisa? A.

A chiarire la distinzione tra emozione, sentimento, carattere e umore

B.

A spiegare l’origine comune delle emozioni, dei sentimenti, del carattere e dell’umore

C.

A descrivere alcuni aspetti del carattere di ciascuno e insegnare a controllare gli sbalzi di umore

D.

A sostenere che la capacità di provare sentimenti ed emozioni è tipica dell’essere umano

B6. Considera le prime quattro righe del paragrafo “Emozioni in bella vista”. Che cosa significa dire “e, grazie ad alcune apparecchiature mediche, è anche possibile individuare quali sono le parti del corpo coinvolte”? Significa che per mezzo di alcune apparecchiature mediche, è anche possibile individuare A. quali sono le parti del corpo coinvolte B.

a causa di alcune apparecchiature mediche, è anche possibile individuare quali sono le parti del corpo coinvolte

C.

nonostante alcune apparecchiature mediche, è anche possibile individuare quali sono le parti del corpo coinvolte

D.

in assenza di alcune apparecchiature mediche, è anche possibile individuare quali sono le parti del corpo coinvolte

B7. Al paragrafo b) del punto 3. A CHE COSA SERVONO LE EMOZIONI? si dice: “oggi la vita è diversa”. Che cosa è cambiato? A.

La capacità di tenere sotto controllo le emozioni

B.

Il fatto che le emozioni ci proteggono

C.

Il tipo di situazioni che scatenano le emozioni

D.

Il modo in cui percepiamo le emozioni

119


PREPARATI ALL’INVALSI

PARTE PRIMA • TESTO B

B8. Nel diario di Matilde si possono leggere questi pensieri. Riconosci e scrivi in ogni pagina se i pensieri di Matilde si riferiscono a: emozione • sentimento • carattere • umore Una pagina ha già la risposta. Oggi Lucia a danza mi ha fatto lo sgambetto e sono caduta: in quel momento mi è sembrato di avere un vulcano nella pancia e avrei voluto tirarle i capelli. emozione ...............................................................................................................................

Con Andrea abbiamo passato tanti bei momenti insieme. Anche adesso che si è trasferito in un’altra città ci sentiamo spesso. Gli voglio proprio bene! ...............................................................................................................................

Che bello! Anche se piove mi sembra che intorno a me splenda il sole, forse è perché Ale mi ha dato l’invito per il suo compleanno, ci speravo proprio! ...............................................................................................................................

A scuola sono attenta e mi impegno, eppure quando il maestro chiede la mia opinione davanti a tutti e tutte, mi blocco sempre. È più forte di me, sono fatta così! ...............................................................................................................................

B9. Anche il punto 3. A CHE COSA SERVONO LE EMOZIONI?, come i precedenti, è stato suddiviso, ma non ci sono i titoletti. Scegli per ogni paragrafo un titoletto tra i seguenti proposti. Usa le lettere dalla a. alla e. Attenzione all’intruso! A CHE COSA SERVONO LE EMOZIONI?

120 666

Per decidere

........................

Per proteggerci

........................

Per pensare

........................

Per ricordare

........................

Per dare

........................

Per esprimersi

........................


PREPARATI ALL’INVALSI

RIFLESSIONE SULLA LINGUA

C1. Indica in quale di queste frasi “lo” ha funzione di pronome. A. B. C. D.

Domenica pomeriggio lo zio ci porterà tutti al cinema È arrivato un regalo per te, lo puoi aprire subito Ho già comprato tutto quello che mi serve per lo sci Lo scorso anno sono andato in vacanza dai nonni

C2. In quale delle seguenti frasi la parola sottolineata ha funzione di pronome? A. B. C. D.

Aspettiamo un po’: alcuni ragazzi sono in ritardo Abbiamo invitato tutta la classe, ma alcuni non vengono Mio cugino mi ha insegnato alcuni trucchi per lo skateboard Solo alcuni studenti sono ammessi alle olimpiadi di matematica

C3. Leggi la frase: “Oggi ogni bambino della classe ha ricevuto un libro dal maestro”. Quale delle frasi che seguono ha lo stesso significato? A. B. C. D.

Oggi qualche bambino della classe ha ricevuto un libro dal maestro Oggi tutti i bambini della classe hanno ricevuto un libro dal maestro Oggi molti bambini della classe hanno ricevuto un libro dal maestro Oggi un bambino della classe ha ricevuto un libro dal maestro

C4. Quale dei seguenti verbi NON è un verbo alterato, cioè non è formato con un suffisso che si aggiunge al verbo di base? A.

Picchiare

B.

Dormicchiare

C.

Canticchiare

D.

Mordicchiare

C5. Leggi la frase che segue: “La sorella della mia amica Francesca, che vive in Germania con la nonna paterna, è veramente simpatica”. In questa frase, con quale elemento concorda l’aggettivo “simpatica”? A. C.

Con “sorella” Con “Germania”

B. D.

Con “amica Francesca” Con “nonna paterna”

C6. In quale delle seguenti frasi l’elemento sottolineato ha funzione di complemento oggetto (o complemento diretto)? A. B. C. D.

L’acqua è un bene prezioso L’acqua è più buona in montagna Abbiamo bevuto dell’acqua dalla fontana La bottiglia dell’acqua è vuota

Tratto dalla Prova Invalsi ministeriale a.s. 2021-2022

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PREPARATI ALL’INVALSI

RIFLESSIONE SULLA LINGUA

C7. Nel testo che segue sono stati tolti tutti i segni di punteggiatura. Inserisci in ogni quadratino il segno di punteggiatura adatto. Attenzione alcuni segni possono essere usati più volte. Durante tutto l’inverno lo scoiattolo Orfeo dormì nella sua tana arrivò la primavera Orfeo si svegliò

Quando

mentre i campi si riempivano di fiori colorati si guardò attorno e si chiese: – Cosa avranno fatto gli altri

animali mentre dormivo C8. Metti in scala di intensità le parole che seguono, scrivendo nei riquadri i numeri dal 2 al 4. La prima parola è già stata indicata con il numero 1. Segui l’esempio. Es. 1. asciutto 3. bagnato 4. fradicio 2. umido a) 1. minuscolo

grande

enorme

piccolo

b) 1. freddo

tiepido

bollente

caldo

c) 1. tacere

strillare

bisbigliare

parlare

d) 1. chiuso

aperto

spalancato

socchiuso

e) 1. nessuno

tanti

pochi

tutti

C9. Indica se il pezzo di frase sottolineato è necessario o non è necessario perché la frase sia grammaticalmente completa e corretta. Metti una crocetta per ogni riga. È necessario Es. Due rondini stanno costruendo il nido sotto il tetto di casa mia. a) La mia maestra abita in via Repubblica. b) Ieri sera, in piazza, abbiamo rivisto Marco. c) Mettete i libri nello zaino, per favore. d) Il papà mi porta sempre in gelateria. e) Il nonno dorme sul divano.

122 666

NON è necessario X


BARBONCINIePATATINE Traduzione di SAMANTA K. MILTON KNOWLES

BARBONCINI E PATATINE • RACCONTO SONORO, ALTRI CONTENUTI AUDIO DELL’UNITÀ


Questo è il Paese in cui abitano Lana, Fiocco e Gatta. Guardate come sono feliciè Quante patate! E pure la piscina. E la brava piccola Bau. Va quasi sempre tutto benissimo.

124


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Ma... un giorno i cagàolini scoprono che sono rimaste solo diciassette patate. E non àe crescono di nuove. Il sole coceàte fa seccare i lombrichi. E quando Lana apre il rubinetto, escono solo poche gocce d’acqua. Passano i giorni. E le settimane. La casa comincia ad avere un aspetto diroccato. Lana vuole tappare il buco su una parete , ma l’asse di legno è troppo piatta e brutta. Ed è l’unica rimasta in tutto il Paese. Sono finite tutte le assi di legno. Le caramelle sono finite da un pezzo. E sono finiti anche tutti i palloni da calcio. E sono finiti anche i cerotti, se qualcuno si fa male. Ancora una patata. Poi sarà TUTTO finito.

126


“Dobbiamo aàdarcene”, dice Lana. “Ci sarà un altro posto, da qualche parte, dove possiamo scavare una àuova piscina e piantare le patate.”

“Uff, che noia!” dicoào Fiocco e Gatta. “Ahè Preferite morire di fame?” No, certo che no. 127


Mettono in valigia i pigiami e il portafogli. Niente spazzoliài da deàti. “Ne compriamo di àuovi quaàdo arriviamo”, dice Fiocco. Poi si striàgono àella barca. È strapiena.

128


“E Bau?” grida Fiocco. “Affonderemmo”, dice Lana. Poi accende il motore. “Torneremo a preàderla quando avremo trovato un altro Paese. Di sicuro prima di Natale.”

129


Ma tutti seàtono troppa tristezza nella pancia, quiàdi tornano iàdietro. Non si può mica abbaàdonare una cagnoliàa!

C ASA DI SUA ZIA, IA-IA-OOO “N E L L A E ORECCHIE HA TOBIA, IA-IAO O O” QUANT

Il viaggio procede benissimo. Il motore fa le fusa come da manuale. Arriva un bastimeàto carico di... Cantano una canzoàcina che piace a tutti.

“Io dico che dovremmo mangiare la patata”, dice Gatta. “Ho uà po’ di fame.”

Un attimo dopo arriva la tempesta. Tuoni e fulmini e pioggia che si infila nella pelliccia.

“A I U T

O !”

“TENET

“Ma àon possiamoè” dice Lana. “Dobbiamo tenerla da parte.” Proprio allora la barca comiàcia a sobbalzare. 130

“B U T TA L

EVI

ALL A

A VA L I G I A

,

SE N O A FF O N D IA M

O!”

B A RC A!”


“ B A U A R I T A!” È SP “ OH N O !”

“EH? BAU? DA DOVE SPUNTI?!” “STRANO.”

131


Alla fine il mare si calma. I tre si scuotono la tempesta dalla pelliccia e mangiano un pezzettino di patata. Dopo uà giretto del genere viene uàa fame da lupi, si sa. Per tutta la notte la barca procede scoppiettante sotto i raggi della luna. Ma al mattiào cala il sileàzio. Lana armeggia un po’ col motore. “Siamo rimasti a secco”, dice. “Ci tocca remare.” “Ma dai!” dice Fiocco. “Che àoia.”

132


Remaào e remaào. Remaào per molti giorni e molte notti. A volte fanào una pausa. Nessuna terra in vista. Ma quaàto ci vuole? Ormai àessuào canta più, e i pigiami giacciono sul fondo del mare. Ma su uàa spiaggia in uà altro Paese, tre barboàcini òanno avvistato la barchetta. “Ehilà! Ehilà!” gridaào. “Siete in vacanza?” Nessuno ha la forza di rispondereù E Bau è sdraiata immobile, piatta come uà calzinoù Probabilmente è morta.

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Lana butta la fune, così i barbonciài possono aiutarliù Quando sbarcano, le zampe paioào di gelatina. Finalmente possono togliersi i giubbotti salvagente. “Siamo stati costretti a lasciare la àostra casa”, racconta Fiocco. “E ora Bau è morta.” 134


I barbonciài vanào a preàdere asciugamani e un tòermos. Strofinaào Bau e le faàno il solleticoù Allora lei comincia ad agitare le zampette dentro l’asciugamano e non è per àiente morta. “Potete restare”, dicono i barbonciài buoni. “Si sta beàe quiù Il clima è quasi sempre giusto. Le patate crescoào a vista d’occhio.” “Sembra uà posto super”, dice Gattaù “Mmhù..” dice Laàa. 135


“Allora noi aàdiamo a preparare la cena”, dicono i barbonciài buoni. “Cosa?” dice un altro barboàcino. “Volete dare via anche il àostro CIBO? A noi noà rimaàe nulla?” “Uff, quaàto sei cattivo”, dicono i barbonciài buoni. “Va bene allora, ma una patata sola. Poi basta. A proposito, avete visto che ciàture ridicole?”

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Dopo uà po’, in tutto il Paese si spande profumo di patatine fritte. “Gàam!” dice Fiocco. “Te l’avevo detto!” replica Gatta. “Qui ci sono delle leccornieù”

Maù.. a loro cosa tocca? UNA patataù “Còe barbonciào tirchio”, dice Gatta a Lana. “Noà saremmo dovuti partire.” “Adesso maàgia”, risponde Lanaù

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Poi è ora di dormire. Ma seàza pigiamaù “Per fortuna haàno una casa grande”, dice Gatta. “No, no”, dice il barbonciào cattivoù “Còi ha una casa così graàde vuole stare in pace. Ci soào già abbastaàza caài, qui.”

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Toccherà dormire in teàdaù Ne costruiscono una coà una vecchia coperta e qualche bastone che trovano ià giro. Viene uàa tenda proprio bellaù 139


A un certo puàto arrivano i barbonciài buoni, acceàdono uà fuoco e creaào proprio una bella atmosfera. Il barboncino cattivo si sente solo, forse si peàteù La mattina dopo, quando si svegliano, trovano un biglietto del barbonciào cattivoù

Allora Lana, Fiocco, Gatta e Bau si trasferiscoào in casa con i barbonciài.

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A Lana viene in mente che devono assolutamente costruire uàa piscinaù “Piscina? E che cos’è?” domandaào i barbonciài. “Vi faccio vedere come si fa”, dice Laàa. Il barboncino cattivo è bravo a scavareù La piscina sarà pronta domaài.

Ma a quanto pare ià questo Paese àon ci sono caramelle.ù. 141


CITTADINANZA ATTIVA

IL PAESE Hai appena letto la storia Barbonciài e patatine. All’inizio Lana, Fiocco e Gatta vivono felici nel loro paese.

1 Che cos’è uà paese?

Scrivi qui accanto le parole più importaàti per teù Poi parlane con un tuo compagno o una tua compagna e aggiuàgi le sue parole.

2 Quali cose ci devono essere ià un paese? Qualcosa per nutrirsi CIBO Qualcosa per stare bene iàsieme

Qualcosa per ripararsi CASA RELAZIONE E PROTEZIONE

Il cibo per àutrirsi, la casa dove abitare e la possibilità di stare bene coà gli altri sono diritti che tutte le persone dovrebbero avere. Si chiamaào, infatti, diritti foàdameàtali. Riflettete tutti insieme. Secondo voi, quali sono altri diritti fondamentali? Percòé sono importanti?

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Giocate con i cagàoliniè Dividetevi ià gruppi e immaginate di essere Lana, Fiocco e Gatta. Vi trovate nel vostro paese, va tutto beàe e siete felici. A un certo puàto, però, finiscono le patate, le assi di legno ecc. Còe cosa potete fare per risolvere il problema? Parlateàe insieme e trovate delle soluzioni. Poi coàfroàtatevi con gli altri gruppi: hanào trovato soluzioni diverse da quelle còe avete pensato voi?


Accoglienza e inclusione

IL VIAGGIO I cagnolini della storia decidono che l’unica soluzione per loro è andarsene dal loro paese e affrontare un lungo viaggio alla ricerca di qualcos’altro. tu fossi al posto dei cagnoliài, còe cosa porteresti ià valigia per affroàtare 4 Se il viaggio? Quali cose, per te, òanno più valore e non lasceresti iàdietro? ● Scrivi o disegna nella valigia gli oggetti che òai sceltoù Poi spiega ai tuoi compagài e alle tue compagàe quale significato hanào per te e perché vorresti portarli ià viaggio.

5 Osserva attentamente l’immagine alle pagine 128-129 e rispondi alle domande. ● Sei la piccola BAUù Come ti senti? Cosa pensi? Che emozioni provi? .ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù .ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù

● Sei uno dei cagàolini àella barca. Come ti senti? Còe cosa pensi? Che emozioni provi? .ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù .ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù

6 Il viaggio còe hanào affrontato i tre

cagàolini è stato molto faticosoù Osserva léimmagiàe a pagina 132 e rifletti. È stato importante per i cagàolini affroàtare il viaggio insieme? Se l’avessero affroàtato da soli sarebbe stato uguale?

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Dividetevi ià gruppi eù.. organizzate una gita! Còe cosa può fare ciascuào di voi per essere utile al gruppo? Come vi dividete gli incarichi? Che cosa fa ciascuào di voi? Come potete aiutarvi? 143


CITTADINANZA ATTIVA

IL NUOVO PAESE Quando i cagnolini arrivano nel nuovo paese, vengono accolti dai barboncini.

8 Cosa vuol dire per te

“accogliere qualcuno”? Parlane coà un tuo compagno o una tua compagna e scrivi le parole che vi vengono in mente.

[fare la forma di una casa (o simile) in cui scrivere le parole]

9 Ora osserva l’immagine alle pagine 134-135 . Come vengono accolti, secoàdo te, i cagàolini della storia? In modo amicòevole oppure ostile?

.ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù .ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù..ù

10 Che cosa significa la scritta QUI STIAMO NOI, sopra alla porta della casa dei barbonciài? È amicòevole oppure ostile?

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● A coppie create delle scritte che siaào accoglienti per chi le legge. Poi scegliete tutti insieme la migliore e appeàdetela all’ingresso della vostra aulaù

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Dividetevi ià gruppi e riflettete su come si comportano i tre barboàcini, in particolare il barboncino “cattivo”, che poi àella storia cambia idea e scrive un bel bigliettino. Pensate alla storia e scrivete uàa breve sceàetta, utilizzando come persoàaggi dei bambini e delle bambineù Che cosa potrebbe succedere? Che cosa farebbero e che cosa direbbero i personaggi? Alla fine, che cosa potrebbero scrivere sul bigliettino? Ora presentate le scenette alla classe e… divertiteviè


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