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giugno 2019
RAMS, RETE PATOLOGIE ORTOPEDICHE Nasce la Rete degli IRCCS per la ricerca e la cura delle patologie ortopediche. Capofila Rizzoli e Galeazzi
Si è costituita il 29 maggio al Rizzoli la Rete Nazionale per la ricerca e la cura delle patologie ortopediche. RAMS, Rete Apparato Muscolo-Scheletrico, nasce dalla volontà di unire le competenze dei più grandi ospedali di ricerca italiani che operano in ambito ortopedico. I fondatori sono i due Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) monospecialistici per l’ortopedia, il Rizzoli e l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, e altri cinque IRCCS, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’Istituto Giannina Gaslini di Genova, l’Humanitas Research Hospital di Milano, il Policlinico San Matteo di Pavia e l’Istituto Regina Elena e San Gallicano di Roma. L’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione sono stati firmati al Rizzoli alla presenza dei rappresentanti dei sette Istituti coinvolti, per poi procedere con la prima riunione operativa. Il Presidente pro-tempore della Rete è il Direttore scientifico del Rizzoli, Prof. Maria Paola Landini, che ha commentato: “La costituzione di questa nuova task force nazionale è motivo di orgoglio. Oggi più che mai c’è la necessità di fare rete, di mettere insieme le eccellenze sanitarie nazionali per sfruttare al meglio le specificità di ognuno e il Ministero della Salute ci sprona a lavorare in questa direzione, tanto è vero che in questi ultimi anni sono nate diverse reti, come quella chiamata Alleanza contro il Cancro di cui anche Rizzoli fa parte. La nascita di RAMS è legata alla volontà di portare contributi ai nuovi e grandi temi di patologia ortopedica che l’aumento della vita media ha generato”. Vice Presidente di RAMS sarà il Direttore Scientifico dell’IRCCS Galeazzi prof. Banfi, Segretario il Prof. Benazzo, ortopedico dell’IRCCS Policlinico S. Matteo.
PNE: IL RIZZOLI PRIMO OSPEDALE PUBBLICO PER PROTESI D’ANCA
E migliora ancora su frattura collo del femore e frattura tibia perone I dati dell’edizione 2018 del Programma Nazionale Esiti (PNE), strumento di valutazione sviluppato da Agenas-Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali su mandato del Ministero della Salute, vedono il Rizzoli attestarsi come primo ospedale pubblico a livello nazionale per numero di protesi d’anca impiantate: sono stati 1779 gli interventi eseguiti nel 2017 (1742 nel 2016). Oltre al numero complessivo di casi trattati, sull’intervento di protesi d’anca il PNE rileva anche i dati relativi alle riammissioni a 30 giorni (un nuovo ricovero in ospedale senza necessariamente una revisione della protesi) e alla revisione a due anni, correlando il miglioramento della prestazione dell’ospedale a una bassa percentuale di questi casi sul totale di protesi impiantate. Il Rizzoli registra un miglioramento su entrambi gli indicatori relativi alle riammissioni e alla revisione, più bassi sia del dato dell’Istituto nel 2016 sia del dato nazionale nel 2017: le riammissioni entro i 30 giorni dopo l’impianto si attestano al 2,05% rispetto a una media nazionale del 3,7%; le revisioni di protesi entro due anni dall’intervento sono pari a 1,33% rispetto a una media nazionale dell’1,88%. Anche sulla frattura del collo del femore operata entro le 48 ore, tra gli indicatori che secondo la normativa delle strutture ospedaliere misurano la performance dei reparti di Ortopedia, il Rizzoli registra un ulteriore miglioramento rispetto al suo risultato nell’edizione precedente del PNE, con un 86,06% di fratture nell’anziano operate entro due giorni dal trauma contro l’83,37% del 2016 e a fronte di uno standard nazionale fissato al 60% e uno standard internazionale all’80%. Migliora infine anche un altro degli indicatori di performance delle Ortopedie, il tempo di attesa per l’intervento chirurgico sulla frattura tibia perone, che si attesta a tre giorni di attesa a fronte a livello nazionale di una mediana di 4 giorni. Anche il Dipartimento Rizzoli-Sicilia, sede dell’Istituto a Bagheria in provincia di Palermo, vede confermato il suo risultato sulla protesi d’anca: primo in Sicilia tra tutte le Ortopedie per numero di interventi (331 casi nel 2017, 282 casi nel 2016).
n° 149
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