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Sostenibilità: qualche riflessione di fondo
La Sostenibilità è un tema epocale perché ha a che fare con la migrazione da un sistema economico che presuppone la disponibilità illimitata di risorse – manodopera, materie prime, terra da coltivare, spazio per costruire, mercati, consumatori, aria, acqua – ad un sistema economico finalmente consapevole che queste risorse sono disponibili in quantità limitata.
L’indicatore Earth Overshoot Day, ossia il giorno nel quale l’Umanità consuma interamente le risorse prodotte dal Pianeta in un intero anno, è stato fissato per il 28 Luglio 2023. Ciò significa che alla fine del corrente anno noi avremo consumato le risorse di 1,75 pianeti Terra.
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In questi termini, aspetti di people management, di processo industriale e distributivo, di logistica dei prodotti e dei servizi che ieri potevamo trascurare, oggi sono diventati critici.
Che la Sostenibilità sia inevitabile è ormai chiaro. Ma qual è il percorso per rendere sostenibile un’azienda? Essa deve ripensare le sue strategie e il suo modello di business. Ma prima di ciò, occorre rivedere il proprio pensiero e i suoi strumenti logici ma, soprattutto, creativi. Senza creatività non c’è innovazione bensì solo continuità di approcci, modelli e abitudini. Ossia ancora una volta il passato. Oggi insostenibile, appunto.
IL CORAGGIO DELLA BELLEZZA - Creatività e Sostenibilità, un binomio vincente
• È psicologicamente sbagliato puntare soltanto sulla dimensione etica della Sostenibilità: il doverismo non ha mai mosso le forze profonde che spingono l’essere umano a cambiare il mondo. L’innovazione di successo non si fa per decreto aziendale, bensì per passione
• le persone vogliono un mondo non solo più giusto ma anche più bello. Una prospettiva deve quindi essere anche estetica ovvero attraente per muovere il desiderio della persona. Senza la spinta del desiderio nulla accade
• non è detto che i futuri manager abbiano una vocazione per la Sostenibilità. Sta all’Azienda stimolarla, formarla, alimentarla!
• occorre esplorare il tema della Sostenibilità attraverso le lenti dell’intelligenza creativa umana - divergente ed estetica - che così diventa metodo aziendale e riferimento costante per tutti. Dobbiamo liberare l’energia originaria e latente delle persone: nella mia Azienda cosa posso fare in tema di Sostenibilità?
• la rivoluzione culturale necessaria non può che essere umanistica ed esplicitarsi nella Ricerca Creativa dell’Innovazione.
UN ASPETTO PROPEDEUTICO: LA SOSTENIBILITA’ SOCIALE
Non vi può essere una autentica, solida, efficace, duratura Sostenibilità se questa non origina prima di tutto una Sostenibilità sociale interna all’Azienda.
L’aspetto umano della Sostenibilità è pertanto il prerequisito fondamentale, la pietra angolare per la costruzione e l’avviamento dell’Impresa Sostenibile.
Noi consulenti ci dedichiamo al Soggetto della Sostenibilità - il Manager - che andiamo a formare lavorando sulla relazione che costui pone tra sé e la Sostenibilità stessa.
Puntiamo, quindi, prima di tutto sulla Persona, attore e soggetto della Sostenibilità - sulla sua soddisfazione, sulla sua motivazione, sul suo entusiasmo. Solo in tal caso i processi che ne deriveranno saranno molto più consistenti e resilienti, ora e nel tempo.
Se quindi voglio costruire una solida e duratura Sostenibilità devo, per prima cosa, partire dal nuovo Rinascimento che è alla base della Sostenibilità Sociale, ossia dal clima aziendale, dai processi, dai comportamenti interni all’Azienda dove riuscire ad affermare in continuo i presupposti della Sostenibilità che sono basati sul nuovo Rinascimento umano.
HO UN SOGNO: PROVIAMO A COSTRUIRE INSIEME IL FUTURO - Se penso al futuro vuol dire che torno a sognare
1. Creiamo nuove prospettive ed opportunità per l’essere umano
2. Apriamoci al mondo sviluppando fiducia nel nostro futuro. La fiducia nel futuro serve ad avere coraggio, prendersi dei rischi, avere voglia di fare qualcosa di buono per sé ma anche per gli altri, a “vivere” i cambiamenti, non più subirli
3. Viviamo - e aiutiamo gli altri a vivere - nel mondo di domani da persone più CONSAPEVOLI e, quindi, più RESPONSABILI
4. Accostiamoci alla vita quotidiana in modo equilibrato ed armonioso, arginando sospetto, prevenzione, diffidenza, pregiudizio
5. Sviluppiamo un antidoto al cinismo sociale che ci spinge a non credere più a nessuno, riducendo le distanze tra le persone: io sono io, ma con l’altro (*)
6. Miglioriamo sia la cultura delle persone che la qualità e l’affidabilità delle informazioni che ciascuno di noi produce e diffonde
7. Alimentiamo un clima di positività, dove sia possibile ricostruire il bene prezioso dell’entusiasmo e della fiducia nelle persone
8. Lavoriamo ad una nuova organizzazione della vita sociale per sanare i limiti della cultura contemporanea, costruita sul pilastro dell’interesse particolare e individuale. Esiste un bene superiore che va al di là dell’interesse delle singole parti
9. Ricostruiamo il senso della Comunità, prevalendo su disillusione, diffidenza, egoismo, isolamento
10. Educhiamo alla sostenibilità e alla responsabilità, unica via per generare condivisione, collaborazione, solidarietà, benessere.
Fabrizio Favini