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Perché la gente crede alle credenze?
La nostra mente è una macchina associativa tesa a cercare ordine, simmetria e nessi causa-effetto - rifuggendo, quindi, dal caos - secondo schemi mentali ereditati dai nostri antenati preistorici, impegnati a sopravvivere in un mondo scandito da dinamiche di fuga e di predazione.
Falsi collegamenti, analogie automatiche, errate associazioni sono esempi di ragionamenti viziati da errori logici che, inevitabilmente, condizionano i nostri comportamenti.
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Autoinganni, gabbie mentali, alibi, credenze, giustificazioni di comodo, realtà manipolate popolano quotidianamente la nostra vita.
Come facciamo a distinguere la Verità che vorremmo dalla Verità vera?
La risposta è la Scienza; viviamo nell’età della scienza, nella quale le nostre convinzioni dovrebbero essere fondate su prove inattaccabili.
Ma allora, perché tanta gente è pronta a credere a cose che quasi tutti gli scienziati ritengono incredibili?
Ippocrate ebbe a dire: Ci sono nei fatti due cose: scienza ed opinione. La prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.
Nel 2019 la Harris Interactive ha condotto un sondaggio domandando a 2.303 americani adulti, per ciascuna delle seguenti categorie, di indicare in cosa essi credevano. Ecco i risultati:
• Miracoli: 76%
• Paradiso: 75% - i mormoni al 95%
• Angeli: 72%
• Diavolo: 60%
• Sopravvivenza dell’anima dopo la morte: 71%
• Teoria Evoluzionista di Charles Darwin: 45% (sic!).
Angeli e Diavolo battono la Teoria Evoluzionista!
Questa situazione è dovuta almeno in parte al modo in cui la scienza viene tradizionalmente insegnata nelle scuole: gli studenti imparano a COSA pensare ma non COME pensare!
Ma il problema, ancora più profondo, è legato al fatto che la maggior parte delle nostre credenze più radicate è immune agli strumenti educativi, specie per chi non è disposto a prendere atto delle prove che le contraddicono.(*)
Perché crediamo?
Una volta costruite le nostre credenze, le difendiamo e le giustifichiamo tramite una vasta gamma di teorizzazioni intellettuali, argomentazioni persuasive e spiegazioni razionali.
Prima arrivano le credenze, poi le spiegazioni.
“Ogni uomo è una creatura dell’epoca in cui vive; solo pochi sono in grado di elevarsi al di sopra delle idee del loro tempo” (Voltaire).
Il pensiero e il comportamento di noi umani hanno quasi sempre cause davvero molteplici, e le credenze non fanno di certo eccezione.
Anche le esperienze paranormali sono illusioni generate dal cervello. Alterazioni minime nella chimica e nell’attività elettrica cerebrale possono causare potenti allucinazioni che sembrano assolutamente reali. 400 anni fa il paranormale comprendeva ciò che oggi è in gran parte diventata scienza. Il paranormale scompare appena sottoposto al vaglio del metodo scientifico.
Comunicazione con i morti. A parlare con i morti siamo bravi tutti; il problema è convincerli a rispondere.
I monisti affermano che corpo ed anima sono un tutt’uno e che la morte del corpo coincide con la scomparsa dell’anima.
Secondo i duisti, invece, corpo ed anima sono entità distinte, e l’anima continua a vivere quando il corpo smette di esistere.
Che cosa avviene quando uno muore? È quello che nel 1907 cercò di scoprire Dancan MacDougall, un fisico del Massachussets che ebbe l’idea di pesare 6 pazienti moribondi prima e dopo il decesso. Egli riscontrò una differenza media di peso di 21 grammi. Ciò alimentò la leggenda sul peso dell’anima.
Secondo quanto riporta Michael Shermer - storico della scienza americano - al mondo esistono circa 10mila religioni diverse, ciascuna ulteriormente suddivisibile (i cristiani possono essere ripartiti in circa 34mila differenti confessioni).
A fronte di ciò l’Uomo ha creato circa 1.000 divinità: quante probabilità ci sono che Yahweh sia l’unico vero dio mentre Amon Ra, Afrodite, Baal, Zeus, Brahma, Iside, Shiva, Thor, Vishnu, Odino e gli altri 989 siano falsi dei?
Il pronunciamento su Dio più famoso è quello di Einstein: “Credo nel Dio che si rivela nell’armonioso ordine della natura, non in un Dio che si cura dei destini e delle azioni umane”.
In linea di massima per i cattolici la religione è un istituto sociale sviluppato per rafforzare la coesione di un gruppo; si traduce in un meccanismo culturale e comportamentale nato per incoraggiare l’altruismo e la propensione alla collaborazione e allo scambio tra i membri della comunità.
Naturalmente esistono enormi differenze tra religione e religione: certe società, per esempio le teocrazie islamiche, credono che un eccesso di eguaglianza, libertà, ricchezza e prosperità porti alla decadenza e alla dissolutezza. Infatti la democrazia è proibita nell’Islam. D’altronde democrazia deriva dal greco, demos e kratos, ossia governo del popolo.
Nell’Islam non è il popolo a governare, è Allah.
È ormai tempo di liberarci del nostro retaggio storico per riconoscere la scienza come lo strumento migliore mai ideato per cercare di capire come funziona il mondo.
Ci sono voluti 10mila anni per passare dal carro all’aereo, ma solo 66 anni per passare dall’aereo allo sbarco sulla Luna. La legge di Moore sul raddoppio delle prestazioni del computer ogni 18 mesi è sempre più valida; anzi oggi i mesi si sono ridotti a meno di 10.
Cristoforo Colombo avvistò la terra esattamente nel punto in cui i suoi calcoli gli dicevano che avrebbe trovato le Indie: ecco perché chiamò indiani la popolazione locale.
Nel 1609 Galileo Galilei riuscì a dimostrare che la Terra non era al centro di tutto: era finalmente la conferma della teoria di Copernico che si contrapponeva a quella di Tolomeo.
Nel 1616 Galileo ebbe il permesso dalla Chiesa di adottare il sistema copernicano come mero strumento matematico per calcolare le orbite dei pianeti ma, parallelamente, fu diffidato dallo spacciare come vero il sistema eliocentrico. Ciononostante nel 1632 Galileo pubblicò la sua opera Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo che si dimostrò un attacco alla fisica aristotelica e al primato, allora vigente, dell’autorità sulla scienza e sull’osservazione.
Nel 1633 papa Urbano VIII ordinò a Galileo di comparire davanti al tribunale dell’inquisizione romana dove lo scienziato fu giudicato reo di eresia. La corte pertanto lo condannò “al carcere formale ad arbitrio nostro” obbligando l’anziano scienziato all’abiura.
Incredibilmente la sua opera rimase nell’Indice dei libri proibiti della Chiesa cattolica fino al 1835 e soltanto nel 1992 (dopo ben 359 anni!) papa Giovanni Paolo II riabilitò Galileo.
La rivoluzione scientifica cominciò ad opporsi alla Chiesa cattolica e alla sua totale dipendenza dalle sacre scritture (in latino), interpretate dalle autorità ecclesiastiche con straordinaria rigidità. Questo portò alla riforma protestante: secondo Martin Lutero chiunque poteva leggere la Bibbia in lingua volgare, chiunque poteva entrare in contatto diretto con Dio senza l’intermediazione di un sacerdote.
La scienza è, per definizione, scetticismo. (**) Lo deve essere perché la maggior parte delle asserzioni formulate dall’Uomo si rivela infondata. Il metodo scientifico è il miglior strumento mai elaborato per distinguere tra schemi veri e schemi falsi, tra realtà e fantasia, tra fatti concreti e fandonie. Infatti l’esperienza insegna che ciò che la gente dice di saper fare non coincide necessariamente con ciò che sa fare davvero.
Fabrizio Favini
(*) Non dimentichiamoci che in Italia i terrapiattisti sono il 5,8% della popolazione adulta.
(**) Il dubbio è la prima forma di conoscenza (Cartesio).