Prealpi iEdition 18

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#18 iEdition

Turismo Edizioni|officinadanova


Benvenuto nel mondo di PREALPI iEdition magazine multimediale

Indice EDITORIALE MAIN PARTNER | OFFICINADANOVA NEWS PIAZZATORRE SU DUE RUOTE IL MONDO VERTICALE LA MONTAGNA PIÙ BELLA I CANALI OVEST DEL REDORTA IL CUCULO E I CROCHI SELVATICI SHOPPING Colophon

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Sfogliando queste pagine potrai trovare interessanti spunti e informazioni su nuovi itinerari scelti per il tuo sport preferito. Per una migliore visualizzazione dei testi, orientare l’iPad in verticale; questa modalità limita l’utilizzo di gallery, immagini e altre funzioni multimediali. Versione formato PDF. Gallery fotografiche, video e altre funzioni multimediali saranno visualizzabili attraverso link che necessitano l’apertura di un browser e il collegamento alla rete internet. Potrai riconoscere i link e i collegamenti ipertestuali da cliccare dal colore rosso, per accedere alle gallery fotografiche, ai filmati e per visualizzare altri elementi multimediali, (identificabili anche dall’icona )

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EDITORIALE Maggio segna l’inizio della stagione estiva e da il via a nuove escursioni e pedalate in mountain bike. Anche gli appassionati di arrampicata, cominciano a rivedere le pareti rocciose sgombre dall’abbondante neve, ancora presente alle quote alte delle montagne dell’arco alpino. E proprio l’undicesima edizione dell’evento raduno di arrampicata boulder per eccellenza, il famoso Melloblocco della Val di Mello e Val Masino, inaugura quella che, speriamo, possa rivelarsi una tra le più belle estati di sempre. Come sempre vi parleremo di escursionismo, a piedi e in sella a una MTB, di storie, di passioni: un percorso o, se preferite, un “sentiero” che vogliamo percorrere insieme a chi, oramai da due anni, segue fedelmente questa edizione multimediale di PREALPI. Abbiamo incontrato un uomo, un alpinista, che, anche grazie all’immenso amore verso la montagna, è riuscito a sconfiggere una rara malattia che lo aveva paralizzato e che ha scelto le nostre pagine per raccontare questa sua storia. Una storia, un momento inteso della sua vita, oggi impegnata a sostenere e sensibilizzare la ricerca scientifica. Noi, lo seguiremo e sosterremo nel corso della sua prossima spedizione alpinistica; un’impresa che presto lo vedrà in vetta al Monte Bianco e al Monte Cervino, a dimostrazione che con l’impegno e la tenacia, anche alcune malattie possono essere sconfitte. MI PIACE

Buona lettura Marco Spampinato

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MAIN PARTNER | OFFICINADANOVA

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Click e


NOTIZIE E CURIOSITÀ

NEWS a cura di Antonio Masucci

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FERRINO ROCK SLAVE

STUBAI, IL MEGLIO DELL’ESTATE

L’azienda torinese propone un’innovativa collezione di abbigliamento dallo stile 100% italiano dedicata agli “schiavi della roccia”, creata insieme al climber Marzio Nardi. Rock Slave è una linea di abbigliamento interamente dedicata al bouldering: pantaloni, felpe e accessori dal design innovativo, versatili e adatti a ogni tipo di arrampicata, ma anche alla vita di tutti i giorni. Un progetto che nasce dall’incontro tra il solido knowhow di una storica azienda come Ferrino e l’esperienza di un affermato climber torinese. “Prodotti che raccontano di giornate perse ad arrampicare, ore passate a sfogliare una guida o a farsi sudare le mani davanti ad un video. Sono solo pantaloni, maglie e altre

Esplorare la valle dello Stubai in estate da quest'anno non ha

piccole cose che vogliono raccontare le storie di una passione

prezzo grazie alla nuova offerta Stubai Super Card, il pacchetto

totalizzante che da 25 anni condiziona la mia vita fino a rendermi

che offre ai visitatori tante possibilità di fare il pieno di energia

schiavo consapevole e felice”. ferrino.it

nella natura all'insegna del risparmio. Nell'offerta oltre alle escursioni guidate e al tour in e-bike, è inclusa anche la novità dell'estate 2014, la Stubai Super Card, la speciale tessera rilasciata ai visitatori presso le strutture partner che aderiscono all'iniziativa da fine maggio a fine ottobre e, che grazie a sconti e agevolazioni, permette di esplorare in lungo e in largo la valle. Un plus non irrilevante che va a sommarsi alle già tante ottime ragioni per scegliere una vacanza estiva nella valle dello Stubai, come l'imperdibile cascata di Grawa, il ghiacciaio eterno, la buona cucina e le strutture... Un mix di ingredienti indispensabile per un break energizzante e rilassante allo stesso tempo. Correre, ognuno al proprio ritmo, sulle strade sterrate e i sentieri alpini è la 6


moda del momento. La Valle dello Stubai è un piccolo paradiso

Bike Challenge, e si trova in buona compagnia con la Lavarone

dell'outdoor running. Qui c'è il "Run & Walk Park Stubai" che

Bike e la Nosellari Bike. La prima è in programma venerdì 13

propone itinerari di ogni livello, dai facili anelli di 2,1 km in piano al

giugno e intende porsi come gara abbordabile per tutti con

grande giro di 18 km della Stubai-Line. In totale sono 10 percorsi

chilometraggio e dislivelli morbidi. Una delle caratteristiche

con 8 start e 80 km totali di lunghezza. Il dislivello positivo (in

peculiari dei percorsi proposti sugli Altipiani, dove le quote

salita) massimo è di poco meno di 700 metri. Gli stessi itinerari

rimangono sempre comprese tra i 1000 e i 2000 metri, è il mix tra

dell'outdoor running possono essere percorsi per praticare nordic

prati e pascoli montani ed elementi di cultura e storia da

walking, un'attività aerobica a velocità media lenta praticata

ammirare e vivere in sella, come le fortezze risalenti al primo

usando degli speciali bastoncini, con tutti i benefici di muovere

conflitto mondiale, sette in tutto sugli Altipiani, che

praticamente ogni muscolo e a una intensità non troppo forte.

accompagnano i bikers chilometro dopo chilometro.

Tutte le informazioni a questo link: stubai.at/it/sommer/wandern/

1000grobbe.it

laufen-nordic-walking

100 KM DEI FORTI La kermesse sugli Altipiani di Lavarone, Folgaria e Luserna, propone, il 13, 14 e 15 Giugno, la 100 Km dei Forti con due varianti di percorso, Marathon e Classic, il primo non lontano da quei 100 km del…titolo, il secondo di poco inferiore ai 60 km. Entrambi gli itinerari assegnano punti come seconda tappa di “Trentino MTB presented by crankbrothers”, il circuito di sette gare in alcune tra le più spettacolari località della provincia di Trento dove la mountain bike è pane quotidiano. Questo circuito prenderà il via domenica 4 maggio con la ValdiNon Bike e si chiuderà nel mese di ottobre in Valsugana con la 3T Bike. La gara Classic della 100 Km dei Forti è inoltre valida per il 1000Grobbe 7


LA PRIMAVERA A CORTINA

dedicati ai runners, la Cortina Dobbiaco Run (1 giugno) e The North Face Lavaredo Ultra Trail (27 e 28 giugno). Per prendersi

La Ousciuda Anpezana propone per tutto il periodo del fuori stagione un ricco programma dedicato a cittadini e turisti di passaggio. Un calendario di eventi e incontri che spaziano dal cinema alla musica, dal teatro alla cultura alla formazione, con un occhio di riguardo soprattutto alle proposte per i più piccoli (cortina.dolomiti.org/index.cfm/Eventi/). Terza edizione per la

cura di sé nella mente e nel corpo, doppio appuntamento con Una Montagna di Libri martedì 13 maggio: alle ore 13.00 Picnic con l’autore al Caseificio Piccolo Brite e alle 18.00 l’incontro di Joe Lansdale con i suoi lettori in Sala Cultura.

ROCK MASTER FESTIVAL 2014

Pedalata in Rosa, la biciclettata amatoriale aperta a grandi e piccini che domenica 8 Giugno vedrà sfilare gli appassionati delle

28 agosto - 7 settembre 2014: confermate le date della 28esima

due ruote lungo il tracciato storico dell’ex-ferrovia che da Cortina

edizione del Rock Master Festival ad Arco (TN), il celebre evento

arriva fino a Dobbiaco (cortina.dolomiti.org/index.cfm/Eventi/

che ha contribuito a scrivere pagine indelebili nell'arrampicata

Pedalata-Rosa-Dolomiti/). Per chi vuole tenersi in forma, in

sportiva mondiale. Per dieci giorni la splendida cittadina del

località Fiames si terrà un Corso di Corsa, 10 lezioni a partire dal

Garda Trentino sarà animata da eventi sportivi di alto livello che

6 maggio. Una vigilia dinamica in attesa dei due grandi eventi

vedranno protagonisti i campioni dell’arrampicata internazionale insieme a attività e iniziative dedicate al pubblico e agli appassionati degli sport outdoor. A inaugurare le pareti del mitico Climbing Stadium quest’anno sarà Rock Master, in programma dal 28 al 31 agosto, “la gara dei top climber mondiali”. Il 29 Agosto si svolgerà la Paraclimbing Cup: dopo il 1° Mondiale Paraclimbing, tenutosi proprio ad Arco nel 2011, la competizione riservata agli atleti diversamente abili sarà anche quest’anno protagonista del Rock Master Festival. Nella serata del 29 agosto si svolgerà l’attesissima premiazione ArcoRock Legends, gli oscar dell’arrampicata giunti alla nona edizione che assegneranno gli ambiti premi per i top climber su roccia e artificiale, oltre al riconoscimento per il miglior climbing ambassador dell’anno. 8


tutte le 12 valli della regione dolomitica. Per viverle e seguirle da vicino a disposizione vi saranno più di 100 impianti di risalita aperti ed accessibili con una speciale card, valida da giugno agli inizi di novembre: è il Dolomiti Supersummer, versione estiva del Dolomiti Superski, il carosello sciistico più esteso al mondo, collegato con un unico skipass. Grande novità dell’estate 2014, la Dolomiti Supersummer Card si sdoppia e sarà disponibile in due versioni, “HIKING UP!” e “BIKING UP!”, a seconda della disciplina che preferite, escursionismo o mountain bike (comprensiva anche del trasporto bici). Tra eventi sportivi di rilievo, come la Südtirol Premiazione che quest’anno torna come da tradizione nel Casinò di Arco. Oltre 500 giovani atleti sono attesi tra il 4 e il 7 di settembre. Il 4 e 5, infatti, sarà il turno dello storico Rock Junior, evento dedicato ai giovani climber under 14. Nel weekend invece si svolgerà l’atteso Campionato Europeo Giovanile di Boulder,

Sellaronda HERO nelle valli ladine attorno a Passo Sella, o The North Face Lavaredo Ultra Trail a Cortina, alla giornata senza auto sui passi dolomitici, il Sellaronda Bike Day; ma anche eventi musicali come il Jazz Festival Alto Adige o il Dolomiti Festival Brass in Primiero. Tutti gli eventi su: dolomitisupersummer.com

una delle più importanti manifestazioni di arrampicata sportiva internazionale dedicata agli atleti under 20. La presenza di 250, tra ragazzi e ragazze, da 25 diverse nazioni chiuderà così in bellezza il Festival sabato 6 e domenica 7 settembre. rockmasterfestival.com

DOLOMITI SUPERSUMMER Giugno, nel grande comprensorio delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO, è un mese da vivere in quota tra attrazioni turistiche, appuntamenti ed eventi sportivi e musicali in quasi 9


VILLACH, FINALMENTE PRIMAVERA!

numerose specie animali che lo abitano. Per chi invece vuol coniugare della sana attività all’aria aperta alla buona cucina

A pochi chilometri dal confine italiano di Tarvisio, la città carinziana di Villach è senza dubbio la meta ideale per trascorrere qualche giorno di vacanza di primavera. Famosa per i suoi specchi d’acqua cristallini e potabili, la Regione di Villach offre tanti spunti e attrazioni per passare indimenticabili giornate

irrinunciabile un’escursione lungo il "Kostale Weg" ("Sentiero degli assaggi") sull’Alpe Gerlitzen dove tre rifugi offrono una carrellata di piatti della cucina locale tradizionale. Da non dimenticare il Monte Verditz, il Dreiländereck e il Mittagskogel. region-villach.at

all’aria aperta. Attorno ai suoi due laghi principali, il Lago di Ossiach e il Lago di Faak si possono infatti svolgere diverse

TELL YOUR MOUNTAIN STORY

attività: canoa, windsurf, running, gite in bicicletta sulle incantevoli piste ciclabili e tanto altro. Per gli amanti del trekking in montagna, immancabile una passeggiata nel Parco Naturale del Monte Dobratsch attraverso facili itinerari alla scoperta delle

Chi si incammina verso la montagna, può vivere davvero qualcosa di speciale. Ed è ancora più bello quando questi momenti indimenticabili vengono condivisi con altri, “fermando” le proprie sensazioni attraverso uno scatto fotografico. Chissà quante volte sarà capitato di pensare di essere finiti in un paradiso terrestre, una volta terminata un’arrampicata o un’escursione in montagna, e di scattare una fotografia, per immortalare quel momento di “beatitudine naturale”. Fino al 15 giugno SALEWA, in collaborazione con la Rivista della Natura, pixcube.it e Nikon for Parks, invita tutti coloro che hanno provato questa sensazione, a caricare i propri scatti nell’apposita area del sito ufficiale di SALEWA, e di partecipare così al concorso fotografico che premierà i due scatti più interessanti per le categorie “I colori della Natura” e “L’Azione ed il Momento”. I due vincitori, scelti da un’apposita giuria, si aggiudicheranno un workshop fotografico di due giorni al fianco di veri professionisti 10


partenza per una vasta scelta fra escursioni di varia difficoltà e di diversa durata. Una funivia porta da Vipiteno fino al Monte Cavallo per intraprendere un'escursione sulla Alta Via della Val Ridanna oppure partendo da Mareta si potrà assaporare la tranquillità del bosco lungo i sentieri per raggiungere le malghe soleggiate. Immerso in questo angolo di Alto Adige, lo Schneeberg Family Resort & Spa offre molteplici soluzioni di alloggio per tutti i gusti e tutte le tasche: dalle accoglienti camere

della macchina fotografica, e potranno scegliere fra due location d’eccezione: il Parco Nazionale del Gran Paradiso o quello dell’Adamello Brenta.

LA VAL RIDANNA D’ESTATE Una meta molto apprezzata dagli appassionati di mountain bike e dai patiti dell’escursionismo, la Val Ridanna è un punto di 11


in tipico stile tirolese, caratterizzate dall’ampio uso di legno

entra e far parte della grande offerta turistica gestita da Alpe di

massiccio, alle "suite Schneeberg". Inoltre le sistemazioni

Siusi Marketing, con proposte estive dedicate all’escursionismo e

famigliari “Happy Family”, perfette per una vacanza con i bimbi,

alle MTB, a integrazione delle opportunità disponibili su questo

sono dotate di una zona notte separata per bambini e genitori per

splendido territorio. alpedisiusi.info

garantire spazio e privacy sufficiente a tutti. Con oltre 6.000 metri quadrati di superficie, la Spa dello Schneeberg Family Resort & Spa è tra le più grandi dell’Alto Adige. Ogni giorno per gli ospiti sono previste proposte outdoor e all’interno a 360 gradi. Un paradiso acquatico fatto di piscine, 16 saune, idromassaggi interni ed esterni zone relax e 13 cabine trattamento con vista sulle vette dolomitiche. Dal 27 aprile Schneeberg Family Resort & Spa offre la possibilità di concedersi 3 o 4 notti comprensivo di mezza pensione buongustai e buono omaggio di Euro 20 da usufruire in Spa a partire da Euro 229 per persona. schneeberg.it

TIRES AL CATINACCIO È un’oasi naturale di 7mila ettari che si estende nella parte occidentale delle Dolomiti, protetta dai leggendari monti dello Sciliar e del Catinaccio. In quest’area, il Parco Naturale SciliarCatinaccio, ricca di sentieri e passaggi tra le rocce, masi e pascoli dalle diverse sfumature, boschi e laghetti naturali, da esplorare con spirito da ecologista (l’auto si può lasciare a casa senza problemi) c’è Tires al Catinaccio, la nuova perla dell’Alpe di Siusi, punto di riferimento per partire alla volta di escursioni tra le vette e per scoprire, tra le altre peculiarità, il mulino ad acqua che metteva in moto una rara segheria veneziana. Tires Al Catinaccio, 12


MOUNTAIN BIKE

PIAZZATORRE SU DUE RUOTE

di Gianpietro Giupponi

MTB E SENTIERI DELL’ALTA VALLE BREMBANA

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Piazzatorre BIKE Tour è il percorso

cervo. Al termine del sentiero,

Grande, lungo lo sterrato pianeggiante.

tracciato appositamente per la gara di

attraversiamo l’asfalto ed entriamo nel

Ignorando le viuzze secondarie, siamo a

MTB che si è svolta il 25 agosto 2013, ma

piccolo parco giochi, rimontando lungo il

un trivio, (tombino) sopra ad alcune case

è anche un’interessante e divertente

“Percorso Vita”, fino ad alcuni gradini che

con i balconi di legno; salendo lungo il

pedalata che consente di godere degli

riportano sulla strada. Curviamo a destra

sentiero, a destra nella vegetazione,

incantevoli paesaggi, offerti da

in salita per Via Monte Secco, ma prima

raggiungiamo velocemente un grande

Piazzatorre. Interessando l’intero paese,

della curva, giriamo a sinistra in Via Canal

piazzale sterrato. Ora andando a sinistra,

corre fra le case della zona bassa “Le Piazzole”, a 781 m slm, e sale lungo le ripide vie, raggiungendo località “Il Piazzo” a 1.112 m. Gran parte del percorso corre su sentieri disegnati nelle secolari pinete e in scorci naturali davvero eccezionali, in una cornice di imponenti montagne. La partenza avviene dal grande parcheggio, sotto l’edificio del Comune, a fianco dell’anfiteatro; subito su pendenze sostenute percorriamo a destra Via S. Lucia e circa 150 m del s u c c e s s i v o Vi a l e d e i T i g l i , d o v e pieghiamo a sinistra, in Via Coren. Allo stop, girando a destra, in salita, siamo in breve al centro sportivo; sfioriamo la “Baita del Cacciatore” e infilando l’acciottolata, delimitata da una palizzata di legno e da una recinzione, dove dimorano alcuni maestosi esemplari di 14


pedaliamo sulla strada bianca che si sviluppa con ben 27 curve, come un’interminabile serpentina; ci troviamo ai piedi dei Monti Secco e Badile, in un ambiente naturale davvero meraviglioso, ammirando i canaloni che digradano fra bastionate e pinnacoli rocciosi. Pedaliamo su fondo un poco ghiaioso quando, in coincidenza del quinto tornante, (km. 3,5 - ore 0,30 - 327 m di dislivello) abbandoniamo la sterrata e, a piedi, (circa tre minuti) scavalchiamo il canale intervallato da diverse briglie in cemento. Saliamo sul versante opposto, infilandoci nel bosco, trovandoci dopo poco sull’itinerario CAI n. 118; all’incrocio proseguiamo in piano passando sopra un avvallamento artificiale e, ritornati in sella, corriamo con attenzione sul dritto terrapieno, fino sopra alcuni acquedotti. Oltre una secca curvetta, continuiamo in modo lineare lungo il tratturo; al bivio giriamo per poco a sinistra in salita, fino ad un piccolo piazzale. Infilando il sentiero a destra che inizia sotto un muretto di sassi, raggiungiamo la bitumata diretta al Rif. Gremei, sul Monte Torcola. Scendiamo, passando prima davanti a una fontana e poi a fianco del Palaghiaccio; dopo pochi metri attraversiamo il ponticello, andando a sfiorare la partenza della seggiovia, per poi proseguire in discesa,

sul

tracciato nel prato. Rimanendo a sinistra del ponte e Camping Piazzatorre, rasentiamo la lunga recinzione metallica percorrendo, con attenzione, lo stretto e pericoloso passaggio, a picco sopra la valle. Oltre un tratto sassoso e con radici esposte, troviamo un tratturo che, abbassandosi, va a guadare con il fondo cementato, la Valle di Piazzatorre; giunti sull’asfalto passiamo davanti al Bar Alpenrose (km. 5,4 - ore 0,50 - 341 m di dislivello) e, allo stop, 15


curviamo a sinistra, imboccando la stradina sterrata, sopra una villa. In breve ci troviamo a fianco del campo sportivo dove non tocchiamo lo stradone, ma pieghiamo, subito, decisamente a sinistra, sopra un recinto. Scendiamo nella bella pineta, sul largo e veloce sentiero che corre sopra un muraglione, a filo d’argine; al termine, giriamo a sinistra e attraversiamo un piccolo ponticello trovandoci a pedalare su una stradina bianca, realizzata di recente. Immersi in un ricco ambiente naturale, scavalchiamo una valle e, in successione, due ponti di legno, (fontana) giungendo alla vecchia partenza della bidonvia di M.te Torcola; la aggiriamo, passiamo a fianco del Bar Seggiovie e continuiamo mantenendo la sinistra, fra una cabina elettrica e due condomini. Ci infiliamo nel prato e seguiamo il sentiero che porta ad una stalla dove, di fronte, pieghiamo a sinistra, arrivando sull’asfalto. Curviamo ancora a sinistra per Via Zappata, seguendo l’andamento della strada; percorriamo per poco Via Foppa perché, circa a metà della salita, giriamo bruscamente a sinistra, seguendo la breve stradina che arriva all’Ufficio Turistico (km. 7,9 - ore 1,10 - 359 m di dislivello). Ora su asfalto scendiamo a sinistra, fino al tornante in Loc. Piazzole, e continuiamo diritti seguendo la strada in direzione Cà San Marco; dopo aver percorso circa 600 m, a destra prende il via uno sterrato (cartello divieto transito moto e troviamo una fontana) con moderata pendenza che, poco dopo, entra nella pineta. L’ultimo tratto in salita, con il fondo ghiaioso, correndo sopra la Valle di Pegherolo, porta ad incontrare sulla destra una fontana (km. 10,7 - ore 1,25 - 490 m di dislivello) con sopra un acquedotto e il percorso che ci riporterà a Piazzatorre. 16


Abbandoniamo la sterrata che termina poco più avanti, infilando il sentiero in salita con il fondo sassoso che, a fatica, ci permette di superare il dislivello. Subito dopo, torniamo a pedalare agilmente su fondo compatto e liscio sfiorando un rudere, per continuare poi in discesa fino ad una baita, da dove il bellissimo sentiero alterna tratti pianeggianti con alcuni brevi saliscendi. Facendo attenzione ad eventuali escursionisti, tagliamo il fianco della montagna, correndo velocemente nello spettacolare bosco di faggi

che fa da

cornice a questa escursione. Transitati sopra la chiesa un breve, ma ripido tratto in discesa, riporta sulla strada asfaltata; ora giriamo a sinistra, facciamo il tornante davanti ad un bar tabacchi e, dopo pochi metri, saliamo sulla gradinata che vediamo a sinistra. Percorriamo il senso unico di Via XX Settembre fino a Cà de Maisis, dove: ci infiliamo sotto il portichetto, sfioriamo la chiesetta, attraversiamo lo stradone e andiamo diritti verso Sorgente Santa Lucia. Aggiriamo la recinzione di una grande villa e scendiamo sul sentiero che passa vicino ad una serie di case e alla ex “Colonia Bergamasca”; dopo alcuni gradini svoltiamo a destra, ritrovandoci al Bar Seggiovie. A questo punto l’itinerario si chiude nel parcheggio, (km. 14,1 - ore 1,45 - 601 m di dislivello) ma il percorso completo del “Piazzatorre Bike Tour” continua, ricopiando perfettamente la parte restante, e andando a tagliare lo striscione dell’arrivo, al punto della partenza. Clicca la scheda tecnica completa, consultare la galleria fotografica completa e per scaricare la traccia GPS. 17


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PERSONAGGI

IL MONDO VERTICALE PER LE MALATTIE RARE PROGETTO ALPINISTICO IN FAVORE DELLA RICERCA DELLE MALATTIE RARE

di Giorgio Scuri

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Mi presento: il mio nome è Giorgio Scuri,

impegnativi “itinerari” alpinistici di

sulle piste del Sestriere. Nel 2008 ho vinto

ho 45 anni, sono nato a Branzi (Bg) nel

passaggio tra differenti montagne. Nel

la Coppa del Mondo Master, a Raireralm,

cuore delle Orobie. Sin da piccolo amavo

corso degli anni ho collaborato con

in Austria. Stavo conducendo una vita

salire e scendere le montagne fuori casa.

diversi sci club bergamaschi e

piena di soddisfazioni personali e

Le scendevo con gli sci ai piedi,

successivamente sono approdato in

professionali. Ma un giorno, un giorno

inconsapevole che questa passione si

Coppa del mondo di sci Alpino, nelle

normale, nell’arco di 24 ore, mi sono

sarebbe trasformata anche in un lavoro

discipline di velocità, come tecnico per le

ammalato. Febbre alta, intorpidimento e

che mi avrebbe portato lontano. Col

scioline Maplus. In occasione delle

perdita di sensibilità ai piedi. Due sintomi

tempo, e con tanto impegno, sono

Olimpiadi Invernali di Torino 2006, sono

che mi hanno costretto a correre agli

diventato maestro di sci, atleta e

stato il responsabile per le reti tipo A

Ospedali Riuniti di Bergamo,

allenatore federale, senza tralasciare

(sistemi di protezioni a bordo tracciato),

accompagnato da mia moglie Carola. La

l’altra mia grande passione: risalire le montagne. Con l’aiuto del mio grande amico e mentore Enzo Ronzoni, alpinista, presidente del CAI di Piazza Brembana e direttore della Scuola Orobica di sci d’alpinismo di San Pellegrino Terme (scomparso nel 2012, ndr) a vent’anni entrai nel Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Nel corso della mia carriera alpinistica, ho effettuate ascensioni sulle più belle vette orobiche, come la salita invernale al Canalino del monte Cabianca, il Corno Stella, il Pizzo Becco, il Pizzo Coca e altre tra le più importanti vette delle Orobie. Ho effettuato anche diversi concatenamenti,

Monte Masoni (a sinistra) e monte Aga 20


diagnosi è stata una doccia fredda:

via via che i giorni trascorrevano, fino a

scalatore con le stampelle”, salì le più

Mielite Trasversa acuta, una sindrome

lasciare la sedia e passare alle stampelle:

importanti vette del mondo, fino a

che paralizza il corpo. La Mielite

esco dalla clinica con le mie gambe. La

conquistare la cima del monte Kenia nel

Tr a s v e r s a ( T M ) è u n a m a l a t t i a

grande passione per la montagna mi

1977, il Monte Bianco, la Cima Grande di

infiammatoria rara che causa lesioni al

convince a riprendere le attività, anche se

Lavaredo, fino a portarlo in Perù, sul

midollo spinale con diversi gradi di

accompagnato dalle due stampelle,

Nevado Huascaran a oltre 6.000 metri.

debolezza, alterazioni sensoriali, e

ancora necessarie. Proprio come un altro

Caparbietà e forza di volontà mi hanno

disfunzione autonomica (la parte del

grande personaggio dell’alpinismo

aiutato a lasciare una stampella e, con lo

sistema nervoso che controlla l'attività

bergamasco, quell’Egidio Gherardi che,

zaino sempre sulle spalle, e sempre in

involontaria, come il cuore, respirazione, il

nonostante una vistosa menomazione

compagnia di mia moglie, a proseguire i

sistema digestivo, e riflessi). (fonte:

subita in tenera età, soprannominato “lo

miei allentamenti terapeutici su e giù per i

Associazione Mielite trasversa myelitis.org). Ho trascorso i 60 giorni successivi in modo terribile, pieni di pensieri e preoccupazioni, senza sapere come sarebbe andata a finire, non potendo immaginare il mio futuro. Ma grazie alle cure di medici eccezionali, alla forza mentale di non arrendersi di fronte a questi eventi, alla presenza costante della mia famiglia e alla fede in Dio, la malattia ha cominciato progressivamente a regredire. Uscii sulla sedia a rotelle dall’ospedale per essere trasferito alla Clinica Quarenghi di San Pellegrino Terme, e iniziare un duro percorso riabilitativo. I progressi motori migliorano

Verso la cima Zerna 21


sentieri fino alla decisione, un giorno

di una Guida Alpina) e il Monte Cervino,

aiutano i pazienti colpiti da queste forme

migliore di quello del ricovero, di

partendo da Zermatt. Sarà un’impresa

degenerative. Per le due spedizioni, avrò

abbandonare anche la seconda stampella

c h e s i p re fi g g e d i s e n s i b i l i z z a re

la collaborazione tecnica di due

e di andare con Carola e mio figlio Guido

l’attenzione verso la ricerca scientifica

importanti partner come La Sportiva e Alp

al rifugio Dordona. La mattina seguente,

delle malattie rare e, mi auguro, possa

Station La Montura, oltre alla rivista

con Guido nello zaino portabimbo, parto

portare un contributo per aumentare la

PREALPI in qualità di media partner.

per un’avventura scelta per mettermi alla

raccolta fondi a sostegno delle Onlus che

prova: verso San Simone, lungo il passo

Gallery

dei Lupi. E questa prova l’abbiamo vinta, grazie alla forza di volontà e all’innato istinto di non autocommiserarmi! Da quel giorno ho capito che ce l’avevo fatta, che avevo sconfitto la malattia, proseguendo con ardite discese e divertenti ascensioni. A ottobre 2013 mi hanno conferito il premio “Inno alla vita” istituito dal gruppo Gogis in ricordo di Egidio Gherardi. Poi, nella mia mente comincia a crescere un’idea, una sfida da realizzare a favore di chi, come me, è vittima innocente delle malattie e non si lascia sopraffare: il progetto “Il mondo verticale nelle malattie rare”. Con l’amico Christian Salaroli, medico rianimatore, membro del CNSAS e Aiut Alpin Dolomites, tra luglio e agosto, salirò il Monte Bianco lungo la via normale da Courmayeur (con il supporto

Concatenamento 22


Concatenamento Monte Cabianca - Pizzo del Diavolo

verso il Diavolino per proseguire verso il Diavolo, 2.915 m, la vetta regina in val Brembana. Giunti in cima, godiamo dello spettacolo

La salita da parte da Carona, si arriva alla diga di Fregabolgia e,

immenso davanti a noi. Qui vediamo il Cervino, il Rosa e tutte le

dopo averla attraversata, si prende il canalino Cabianca. È un

montagne Valtellinesi, e in particolare spicca il monte badile

canale impegnativo con passaggi di 3°/4° grado, dove è buona

Badile. Riprendendo la discesa si può tenere la destra e arrivare

cosa avere un imbrago, uno spezzone di corda, rinvii, piccozza

al rifugio Longo da Enzo (ol tredes) e Valerio (ol terso) attraverso il

ramponi anche ad agosto. Solitamente il canale presenta una

passo Selletta; pernottare al rifugio vuol dire stare tra amici e

cresta esposta di non facile passaggio. Arrivati sulla cima a 2.601

godere di un’ottima cucina. Il giorno successivo rientro a Carona.

m, si tiene la sinistra verso monte Madonnino, 2.502 m. Qui le creste sono ben percorribili, a volte esposte ma con panorami stupendi. Giunti in vetta si ha uno spettacolo impagabile a 360 gradi; da qui possiamo osservare tutti i versanti: Coca, Redorta, Presolana, Arera, Pegherolo, Diavolo e Diavolino. Scattata qualche foto, si scende sul versante nord ovest del passo Portula e di nuovo su, verso il monte Reseda a 2.383 m, lo scavalchiamo e andiamo incontro al Monte Grabiasca, 2.463 m, ultima cima che si presenta impegnativa e si supera facendo molta attenzione, per superare il monte Poris, 2.710 m, e scendere lungo il canalino. Arriviamo al passo di Valsecca, da qui si può salire Canalino Cabianca

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Concatenamento Pizzo Zerna, anticima e cima monte Masoni,

2.720 m, per poi discendere sul versante opposto e affrontare una

Diavolo, Diavolino, passo Valsecca, rifugio Calvi

lunga traversata in cresta sino alla bocchetta di Podavitt e in salita al Pizzo Diavolo a 2.915 m. Rimane poco tempo per

Premessa: questo itinerario è indicato per escursionisti esperti ed

guardarsi in giro ma il panorama è stupendo. Si scende verso il

attrezzati per arrampicate alle alte quote. Si parte da

Diavolino lungo una discesa difficile dove bisogna prestare molta

Carona, lungo la strada verso il rifugio Calvi, rifugio Longo.

attenzione al percorso. Si arriva al passo di Valsecca e si prende il

Superata la frazione Pagliari, un borgo stupendo del 1400 dove,

sentiero che porta al rifugio Calvi, gestito dai fratelli Bagini, dove

ho sempre avuto la Baita, il mio rifugio montano stile Mauro

possiamo pernottare e degustare un’ottimo cucina locale. Il

Corona, si prosegue arrivando alla cascata di Pagliari molto

giorno successivo si scende verso Carona, il ritorno alla civiltà.

suggestiva con un bel salto, dove la spinta dell’acqua fa si che si crei una brezza (doccia) rinfrescante. Appena sopra il sentiero della valle Sambuzza, si arriva sino al lago omonimo, si tiene la destra e su in verticale con un forte dislivello circa 1.000 m. Si cammina su pietre fantastiche fino al pizzo Zerna, 2.572 m., poi in discesa verso monte Masoni per circa 100m di cresta esposta e in risalita sino al monte Masoni, a 2.663 m. Da qui si gode di una buona vista vista delle Orobie Valtellinesi e Brembane. Si va avanti verso cima Venina, 2.624 m, dove si vede il rifugio longo e il monte Aga, nostro obiettivo. Certo il cammino è ancora lungo e impervio perché qui, per stare in cresta e arrivare al passo Venina, bisogna scavalcare un po’ tra Valtellina e val Brembana. Giunti al passo, attacco alla vetta monte Aga,

Panorama dalla cima del monte Zerna

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LUOGHI DA SCOPRIRE

LA MONTAGNA PIÙ BELLA

di Carles Gel

QUANDO LA NEVE RITORNA SULLE ALTE VETTE

Pico de Posets (3.375 m) 25


Quando la neve torna alle più alte vette delle montagne, occupando solo i ghiacciai, nevai e i luoghi più remoti, quando le classiche salite dei Pirenei acquistano la loro più bella e affascinante espressione. Poi arriva il momento in cui l'alpinista entra in questi luoghi magici con l'intenzione di scalare le vette e cercare di scoprire i segreti che li si nascondono. I Pirenei sono molto grandi, così grandi che servirebbero quattro, cinque, o sei vite per attraversarli e scalare tutte le vie che portano alle cime di queste montagne. La provincia di Huesca, nei Pirenei Centrali, è la zona dove si trovano le più alte montagne della catena. Nella bellissima Valle de Benasque si trovano un centinaio di montagne alte oltre i tremila metri, con i massicci del Posets Maladeta, un parco naturale che ospita la maggior parte di queste cime note per prestigio e reputazione alpinistica. Il Pico de Posets (3.375 m) è la seconda più alta quota dei Pirenei, una bella montagna la cui forma

Lungo il sentiero al Pico de Paderna, la Maladeta

trapezoidale ricorda, relativamente parlando, il Chogolisa, una montagna del 26


Karakorum. Si tratta di una montagna

è meglio essere accompagnati da

collega con la via normale lato nord nei

circondata da tre grandi valli ancora

persone esperte; è un ghiacciaio con

pressi della vetta. Questo percorso è

estremamente selvagge, la Valle de

crepe, con un ultimo pendio ghiacciato di

molto più selvaggio e solitario. Anche la

Viadós, che detiene i versanti più

40 ° per terminare con il bordo finale

integral Salenques-Tempestades, lungo

spettacolari e brutali. Ci sono percorsi per

corto, fino al famoso Paso de Mahoma.

percorso di diversi chilometri e una

tutti, un po’ duri, alcuni storici, e alcune

La ricompensa di questa fatica è uno

difficoltà di V º è altamente consigliato.

vie normali di grande bellezza. Salire

scenario mozzafiato e le più alte cime dei

Ma questo grande massiccio contiene

lungo la valle di Eriste è come camminare

Pirenei. Dal lato sud, il percorso che

altre cime interessanti, come il Pico de la

in un giardino pieno di fiori di tutte le

passa attraverso la Valle de Coronas, si

Maladeta, il Pico Russell, che sembra un

dimensioni e colori. Io la chiamo la valle della poesia. Si tratta di una ascensione affascinante, il cui percorso porta alla cresta sommitale. Mentre ci alziamo scopriamo un paesaggio incantevole, le cime che ci circondano, e, infine, giunti alla piccola cima rocciosa, troviamo la famosa Cresta delle Spade. Li vicino, si innalza il Pico de Aneto (3.404 m), il re dei Pirenei, il più alto. La parete a sud è verticale e rocciosa, mentre il versante a nord è liscio e scorre dolcemente a valle: è il paradiso dello scialpinismo. Su questo massiccio resiste un ghiacciaio, nevi perenni che si trovano solo oltre i tremila metri. La salita all’Aneto lungo la

L’alba del ghiacciaio Aneto

via normale sul lato nord non è difficile. Tuttavia, richiede una certa esperienza ed 27


grande castello, il Pico de Tempestades, la Cresta del Medio, e il

"A tutti i miei compagni di montagna. Senza di loro sarebbe

Pico de Alba. Vie normali adatte a tutti, anche se qualcuna è

stato impossibile trovare tale ricchezza, un mondo così bello.”

piuttosto complicata. Un po’ più a sud dell’Aneto, si eleva un altro massiccio particolare e solitario: il Ballibierna, le cui cime di tremila metri appartengono a un altro regno. Piccolo ma potente massiccio, un enorme castello di roccia viva (neve e ghiaccio in inverno), ospita le vette di tremila metri più a sud dei Pirenei. È circondato da laghi ed è, per eccellenza, la Tierra de las Brujas (Terra delle Streghe); un luogo affascinante e magico dove, nelle notti di luna piena, si può ancora sentire il sussurro di queste strane creature. La salita al Pico de Ballibierna (3.056 m) dal Lago Llauset è uno dei più affascinanti in questa parte della catena; veloce ed elegante, un mondo di colori e acqua dappertutto, un paesaggio straordinario. I Pirenei sono questo e molto altro. Gallery Carles Gel (50 anni) nato a Vilassar de Mar, vive a Ribes de Freser, nei Pirinei. É guida di alta montagna istruttore di sci di fondo e alpinista professionista. Appassionato scrittore,

Si avvicina la tempesta sul Pico de Aneto

ha pubblicato trentotto libri. Nel corso della sua carriera, ha realizzato 60 spedizioni alpinistiche e polari. Ha visitato le più importanti montagne del mondo: Everest, Manaslu, Cho Oyu, Pico Lenin, Mckinley, Elbrus, Aconcagua, Illimani. Appassionato dell’Artico, ha inoltre realizzato diverse spedizioni polari: in Groenlandia senza assistenza e con gli sci, nel Mar Baltico in solitaria in inverno (1ª mondiale), in Lapponia da Sud a Nord in inverno. Guida specialista dei Pirenei, dove ha scalato più di novemila montagne, ed esperto della catena montuosa Atlas.

Le prossime spedizioni firmate Carles Gel Expedicions *20/30 luglio: Mgoun, Sagro, Montagna+Deserto (Atlas, Marocco) *13/20 Agosto: Toubkal (4.167 m), Ras, Timezguida (Atlas, Marocco) *Agosto, 12 giorni. Elbrus (5.643 m) la montagna più alta d’Europa (Caucaso) *Pik Lenin (7.134 m) (Pamir - Kyrghyzstan) 25 giorni, Agosto Informazioni: carles_gel@hotmail.com 28


SCRITTO DA VOI

I CANALI OVEST DEL REDORTA

di Marco Moratti

UNA CLASSICA DI PRIMAVERA SULLE OROBIE

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Questo sabato decido di andare a fare una visita al Rifugio Brunone. Le previsioni meteo non sono il massimo, sembra che dalle 11 possa peggiorare, così parto al solito un po' presto e senza un obiettivo preciso. Prima arrivo al rifugio, poi vedo. Sveglia alle 4, fuori dal letto alle 4 e 30 (com'è bello il letto alla mattina...) e poi la colazione. Alle 5:30 sono a Fiumenero, e ci sono 9°C! Decido di indossare la felpa e, una volta messa non la toglierò più. La salita è la solita, bella e regolare nella verdeggiante valle del Fiumenero fino alle vaste piane del Campo dove pascola allegramente un grande gregge. Poi da qui il sentiero impenna in salita più decisa, dapprima fino al Pian del Aser e poi sempre più su, sempre più su (ma quanto diamine è in su?!?) sino al Brunone. Sono le 8, due ore e mezza dopo la partenza, il cielo è coperto ma non pessimo. Guardando il Pizzo Redorta vedo che nel canalino centrale una persona sta già arrivando all'uscita, mentre fuori dal rifugio tre persone, tutte della Val Brembana, tra cui il presidente del CAI Alta Valle, si stanno preparando per seguire il medesimo percorso. Allora decido di seguirle, ma prima mi cambio e faccio una bella colazione parlando con Marco, il rifugista e il suo collega. E dopo una mezz'oretta scarsa riparto. Oltre il rifugio incrocio quattro piccoli stambecchi che stanno mutando il pelo invernale, mi guardano incuriositi e poi saltano giù dal sentiero a debita distanza. Io continuo nel mio cammino e intanto mi guardo intorno: caspita, quanta neve! Mai vista negli ultimi anni così tanta e così tardi. Il

Le ultime elevazioni delle creste di Redorta viste dal sentiero 227 che da Fiumenero sale verso il Rifugio Baroni al Brunone

Redorta è ancora ben innevato e il primo tratto di sentiero delle Orobie (segnavia 302, il sentiero "alto" per il Coca) è 30


completamente sommerso. Una bella avventura farlo ora... Io seguo le tracce dei miei 4 predecessori, e tra me e me penso: grazie mille, un bell’aiuto! Arrivo in poco tempo al vallone ove inizia il grande canale ovest, quello più ampio che culmina sotto i gendarmi dello sperone alto. Calzo i ramponi e riprendo la via. La salita inizia già in discreta ma lieve pendenza, poco oltre mi fermo a un sasso (dove anche gli altri han fatto pausa) e lascio i miei bastoncini in favore delle piccozze. Da qui la salita si impenna decisamente, la neve è ottima, a tratti dura (basta guardare il colore, quella più "sporca" è ben gelata, quella bianca bianca è soffice) e si sale con fatica ma con regolarità. L'ambiente è davvero bello, il canale risulta non troppo incassato ma le pareti creano una cornice davvero molto bella. In quello che pare poco tempo, ma in realtà è un'oretta circa, sbuco in vetta giusto sotto le rocce sulle quali è posta la piccola croce. Il freddo è davvero pungente e per tutta la salita ci accompagna una sottile nevicata. In vetta mi godo un po' di panorama, seppur poco visto le nuvole, e poi attendo tre salitori che vengono dalla normale. Parlando con loro, scopro che sono due Lungo il sentiero 227, sotto le bastionate che chiudono la valle, compare il Redorta valtellinesi e un fiorentino che sono saliti dalla valle di Scais transitando per il rifugio Mambretti; 31


anche di là, dicono, c'è ancora molta neve e sulla vedretta anche qualche crepaccio. Dopo aver scambiato due parole, e fatta ancora qualche foto, ritorniamo ognuno per la sua via. Loro seguono esattamente il percorso di salita, io sempre seguendo le tracce, mi sposto dapprima sulla cima gemella e poi giù per il canalone ovest. Questo è assai più semplice, il primo tratto lo scendo comunque faccia a monte, poi riesco a girarmi e scendere con facilità. Spunta un timido sole e la temperatura si alza di colpo, anche la neve (questo canale risulta più soleggiato dell'altro) inizia un po' a mollare nei primi centimetri superficiali. Quindi bisogna fare un minimo di attenzione, soprattutto per il formarsi dello zoccolo sotto lo scarpone. Ma nulla di veramente preoccupante. Alle 10 e 35 ero in vetta, e alle 12 e 30 di nuovo al rifugio Brunone. Mi fermo mezz'oretta, riprendo la divisa estiva e all'una parto per ridiscendere. Contando un bel po' di pause brevi ma continue, in

Cresta di Redorta detta "Sperone Alto"

due ore sono alla macchina. E poi via a casa, appagato da una bella escursione di primavera.

Gallery

32


SCRITTO DA VOI

IL CUCULO E I CROCHI SELVATICI

di Luciano Pellegrini

PASSEGGIATA NATURALISTICA SULL’APPENNINO ABRUZZESE

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Una mia nuova avventura in solitaria. Sono partito da Passo Lanciano, località della Majella,in provincia di Chieti, 1.330 metri di altezza, con gli sci in mano. Ero consapevole che la neve l’avrei trovata nel bosco, perché esposto a nord. Il mio obiettivo era trovare i crochi selvatici e godere del cinguettio degli uccelli. Tutti e due i miei desideri sono stati appagati. Il croco selvatico noto anche con il nome di zafferano maggiore o falso zafferano per la somiglianza con il Crocus sativus dai cui filamenti vermigli si ricava la nota spezia giallastra, è un genere di pianta erbacea a forma di coppa. Il colore dei petali è viola. Uno dei significati attribuiti al croco è quello della passione e dell'amore sensuale. Questo fiore svetta e abbellisce il manto nevoso quando è sicuro che ormai non nevicherà più. Ecco che l’occhio gode nel vedere questi puntini viola spuntare sulla neve e in poco tempo crescere e aprirsi in tutta la sua bellezza. Anche sull’erba ha il suo fascino perché occupa tutto lo spazio che si è

I primi crochi lungo il percorso

liberato dalla neve che si è liquefatta. Mentre camminavo sono stato 34


accompagnato dal cinguettio di diversi uccelli e dal monotono "cu-cu" del cuculo. Questo uccello molto bello ha l’abitudine di accompagnare la persona e se rispondi al suo cinguettio, non ti abbandona. Sono finalmente arrivato sulla neve, in località Fonte Tettone, a 1.650 metri. Gli impianti sono chiusi, l’ultima nevicata dei giorni scorsi ha prodotto una ventata di ossigeno, ma è durata poco. La neve, ancora tanta e molto sciabile, mi ha accompagnato al Rifugio Pomilio, 1.890 metri, ma la fiaba e i colori sono stati bruscamente annullati dalla visione dei tralicci e dalle decine di parabole e antenne che hanno devastato questo paesaggio. Purtroppo la tecnologia, il profitto, hanno realizzato queste invasioni. Pazienza, mi sono divertito a scendere disegnando sulla neve tanti slalom, senza preoccuparmi se veniva qualcuno dietro, ero solo. Per tornare a Passo Lanciano, il cuculo, forse un altro, mi ha accompagnato, i crochi mi hanno rilassato facendomi dimenticare il

Verso la cima di Passo Lanciano

progresso, i tralicci. Gallery 35


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f o r o fi l e t t a t o p e r m o n t a r e l a telecamera o la luce sulla parte

SMITH Creato per offrire una protezione allmountain con il peso di un casco da strada, il casco FOREFRONT grazie alla costruzione tubolare Aerocore™ garantisce ventilazione e protezione mai vista in un casco bike. Con un m i g l i o r a m e n t o fi n o a l 3 0 % d i

superiore della calotta. Calzata unica e perfetta grazie a studi metrici che negli anni ci hanno permesso di costruire la nostra “Head form”, casco disponibile in 3 diverse taglie e 10 varianti colore create per essere perfettamente integrate agli occhiali e alle maschere. 165 Euro

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FERRINO

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ASOLO Torna con grandi novità Natural Shape, la linea di prodotti dedicati al trekking leggero. Innovativa sotto il profilo tecnico, per design e materiali impiegati, Natural Shape esprime il massimo in termini di performance e ricerca. Calzata perfetta, comfort, leggerezza, flessione controllata e impermeabilità sono ottenute grazie a un’innovativa formula che combina le esigenze di stabilità e protezione con la capacità di assecondare le forme naturali del piede e di fornire un’elevata sensibilità sul terreno. La suola, progettata da Asolo e realizzata in collaborazione con Vibram, garantisce un ottimo grip su tutte le superfici. L’intersuola in Eva termoformata è realizzata con componenti di nuova generazione che esaltano leggerezza, rotondità e sostegno. L’inserto centrale Asoflex Natural Shape in Tpu è interposto fra 38


battistrada e intersuola in Eva e termoformato direttamente su questa. Per uomo, CREEK WP, adatto a itinerari montani leggeri, ha un peso di 395 gr (a scarpa, misura 8 UK) ed è disponibile nelle taglie da 6 a 13,5 UK nelle colorazioni graphite, light black, cortex. 120 Euro - Per donna, YUMA WP, adatto a lunghe camminate su tracciati leggeri, ha un peso di 370 gr (a scarpa, misura 5 UK) ed è disponibile nelle taglie da 3,5 a 9,5 UK nelle colorazioni grey/graphite, dark sand/cendre, light grey/smoky brown, silver/grey. 130 Euro

THULE Perspektiv è una linea progettata per consentire ai fotografi outdoor di trasportare in sicurezza fotocamere DSLR e attrezzatura durante spedizioni e avventure nella natura. Caratteristiche funzionali come resistenza alle intemperie grazie a c u c i t u re s a l d a t e e sigillate, tessuto idrorepellente e cerniere YKK RCPU, fanno parte del DNA di queste borse e offrono una soluzione unica per affrontare avventure senza preoccupazioni. Il vano SafeZone, grazie al guscio in EVA e al morbido rivestimento inter no in tessuto, garantisce massima protezione per le attrezzature più fragili. 159 Euro

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Formula CL51. DRIVE UNIT: è il “motore” del sistema. Collegato al movimento centrale eroga una potenza di 250W e pesa solo 4kg. Grazie alla Drive Unit si possono scegliere fino a quattro diversi programmi di pedalata assistita in base al tragitto che si sta percorrendo. Compatta, solida e silenziosa, la Drive Unit di Bosch non necessita di manutenzione e resiste ad acqua, polvere e urti. Il baricentro basso, infine, consente un’equilibrata distribuzione del peso, garantendo all’eBike stabilità e agilità. Rispetto agli altri sistemi lo SCOTT/Bosch System riduce immediatamente i g i r i d e l m o t o re quando la bici raggiunge la velocità massima o durante le frenate.

SALEWA DOM è l’ultralight con imbottitura in Primaloft dal taglio decisamente minimalista. Colore e leggerezza sono le parole chiave che caratterizzano questo gilet per l'uomo, con un punto di forza interessante: si piega facilmente e si ripone in borsa appena il caldo torna a farsi sentire. Il Primaloft è durevole nel tempo e non si deteriora a causa della compressione, ciò significa che un capo re a l i z z a t o c o n q u e s t o materiale e che viene ripiegato, torna poi alla sua forma originaria, senza lasciare alcun segno di stropicciamento. 120 Euro

Una riduzione dei tempi di reazione che contribuisce ad aumentare la sicurezza del veicolo. 2.620 Euro 40


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richiami di carico, sacca antipioggia sono le stesse, la differenza la fa la dimensione che passa a 40 litri. Ecco quindi uno zaino che diventa utile per escursioni anche di due giorni, dove si richiede maggior spazio per l’equipaggiamento. Per accedere facilmente al contenuto dello zaino, Forclaz 40 Air ha una cerniera frontale; 4 tasche esterne, 1 tasca interna (utile per la sacca acqua) e 1 tasca posizionata sulla cintura ventrale. Forclaz 22: 34,95 Euro - Forclaz 40: 34,95 Euro

carico e cinghie pettorali, sacca antipioggia integrata, utile in caso di maltempo per proteggere il contenuto dello zaino. Lo zaino Forclaz 22 air è dotato di 1 tasca interna (utile per posizionare la sacca acqua), 2 tasche esterne a cui si aggiunge una pratica tasca a rete. Fondamentale la presenza della cintura ventrale per un buon posizionamento dello zaino. Presenti anche laccetti porta bastoncini. Forclaz 40 Air è il fratello maggiore; le caratteristiche tecniche dello zaino: cintura ventrale, schienale aerato, 41


COLUMBIA Design classico, gusto vagamente retrò, dettagli contemporanei. La giacca Svalbard Cotton Anorak è realizzata con materiale pregiato ed eco-sostenibile: puro cotone organico (pureOrganic™ Cotton), coltivato unicamente in piantagioni nelle quali pesticidi e lavoro minorile sono proibiti. A esso è abbinato il tessuto pureRecycled™ Polyester per garantire un mix esclusivo di performance, tra le quali: termoregolazione, traspirabilità, leggerezza, tenuta anti-vento, grande tenacia. Tasca-marsupio, tasche scalda-mano, cappuccio protettivo.150 Euro

THE NORTH FACE Per gli appassionati di montagna e outdoor la nuova Collezione Pursuit, è in grado di garantire la gestione ottimale dell’umidità, il controllo della temperatura e la massima elasticità durante escursioni di una giornata o di più giorni, per vivere la montagna al meglio anche in primavera. Women’s Superhype Jacket è una giacca shell impermeabile foderata in rete in Gore-Tex® Active Shell caratterizzata da versatilità e leggerezza. Altamente tecnica per escursionismo veloce e leggero, ideale per le avventure più impegnative, è interamente termosaldata e offre protezione impermeabile e traspirabilità. Ispirata ai capi da montagna, questa giacca dal taglio femminile è dotata di ampie aperture con cerniera alle ascelle per favorire la ventilazione durante le attività di montagna più energetiche. 280 Euro 42


Colophon Direttore Responsabile: Marco Spampinato Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Carles Gel, Gianpietro Giupponi, Antonio Masucci, Marco Moratti, Davide Novali, Luciano Pellegrini, Giorgio Scuri Rivista mensile
 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n.27 del 30.08.2006 prealpi.wordpress.com - mail.prealpi@gmail.com
 TURISMO EDIZIONI - via Pio XII, 1 - 24044 Dalmine - Bergamo Redazione: tel. +39 349 7177035 - fax +39 035 19962633 
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