Le Truppe napoletane in Spagna (1809-13)
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I CINQUE REGGIMENTI NAPOLETANI DELL’ARMEE D’ESPAGNE (1808-13)
A. La difesa di Barcellona (1808) Il 1° di linea e il 2° cacciatori a Barcellona ( 1808) Inquadrate inizialmente nella Divisione Lechi, le truppe napoletane entrarono in Barcellona il 13 febbraio 1808, insieme alle italiane, e il 29 il 1° di linea seguì Lechi e i veliti della guardia reale italiana nella fulminea e proditoria occupazione della cittadella, divenuta poi il quartiere del reggimento napoletano. Due squadroni del 2° cacciatori, inquadrati con tre compagnie di dragoni e cacciatori italiani nel reggimento cavalleria misto, furono invece acquartierati nel sobborgo meridionale di Hospitalet, mentre il II, rimasto a Perpignano in attesa dei cavalli francesi, fu inquadrato nella seconda Divisione del corpo dei Pirenei Orientali [creata il 27 febbraio e divenuta poi la 1a (Chabran)]. Il 5 marzo, da Parigi, Napoleone chiese l’invio di 1.000 complementi al 1° di linea e il 29 reiterò la richiesta da Saint Cloud, con l’aggiunta di un secondo reggimento di 2.000 uomini. In marzo d’Aquino partì da Torino con 400 rinforzi italiani e 117 napoletani e il 7 aprile il re rispose all’imperatore che l’indomani sarebbero partiti i complementi richiesti: i dati sugli effettivi in Spagna sembrano però escludere che siano stati effettivamente inviati. Nel suo rapporto sull’occupazione della cittadella, Pégot osservava che avvenne alla presenza di una folla immensa, rimasta attonita per tutta la notte davanti al forte. Nelle Galimazias, Pepe aggiunge che fu solo l’eloquenza delle autorità spagnole ad impedire lo scoppio della rivolta. Già in precedenza, però, i rapporti con la popolazione erano tesi: già il 22 febbraio Lechi informava che vari soldati napoletani erano stati assassinati. Il 1° marzo, nei primi incidenti, furono uccisi 4 soldati italiani. Il 6 aprile, in attesa della Divisione Chabran in marcia da Perpignano, uno squadrone napoletano occupò S. Felice e i due battaglioni S. Andrés (I) e Badalone (II). Nuovi incidenti scoppiarono il 9 aprile al rifiuto di un corpo di guardia italiano di rendere gli onori al capitano generale spagnolo e alla notizia che Napoleone aveva annullato