VERBALI DELLE RIUNIONI TENUTE DAL CAPO DI SM GENERALE VOL.IV

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STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO

VERBALI DELLE RIUNIONI TENUTE DAL CAPO DI SM GENERALE VOLUME IV

( I" GENNAIO 1943 - 7 SETrEMBRl-: 19·B}

, -·

a cura di Antonello Biagini e Fernando Frattolillo

RACCOLTA DI DOCUMENTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE


PROPRIETÀ LETTERARIA Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione anche parziale senza autorizzazione

©

by Ufficio Storico SME - Roma 1985


INDICE GENERALE NOTA INTRODUTTIVA .... ... .... ... .... ... ... ... ............ .. pag.

V

INDICE SOMMARIO ................... ........... ... .. .... .... . . pag.

VII

ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI ............... ...... .. . pag.

XIX

VERBALI DELLE RIUNIONI TENUTE DAL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE .. .... ................ . pag.

1

LE RIUNIONI CON IL DUCE (Appendice n. 1) .......... . pag.

225

SCHEDE BIOGRAFICHE (Appendice n. 2) ........ ...... . . pag.

387

INDICE SOMMARIO DEI VOLUMI I-II-III .... ... ... .. .. . pag.

437

INDICE DEI NOMI .... ... .. ......... ........ ................ ... .. . pag.

461



V

NOTA INTROOUTIIVA

Il presente volume, quarto della serie, è relativo al periodo 1() gennaio - 7 settembre 1943 e conclude l'edizione dei Verbali delle riunioni del capo di Stato Maggiore Generale. I problemi presenti non sono del tutto nuovi rispetto a quelli dei precedenti volumi. Qui però assumono particolare rilevanza i temi che riguardano la produzione bellica e la sua organizzazione; si discute sulla politica degli esoneri e sulle conseguenze dell'abbassamento dell'età per i lavoratori delle industrie; il generale Cavallero lamenta l'assenza di una effettiva mobilitazione interna nel Paese. I problemi che lo Stato Maggiore Generale si trova a dover affrontare sono gravi e complessi, di natura militare e politica; nella penisola balcanica continuano ad essere difficili i rapporti fra italiani e croati, mentre si discute sul disarmo dei cetnici. Questi , come è noto , pur essendo anticomunisti e dunque potenziali alleati delle truppe di occupazione, mantenevano posizioni filo-inglesi. Nel teatro africano , alle consuete difficoltà per i rifornimenti, si aggiungono quelle di una consistente pressione delle forze alleate, che fa sentire i suoi effetti anche negli approvvigionamenti alla Sicilia e alla Sardegna, dove si temono sbarchi anglo-americani. Sul fronte interno , si registra il crescente disagio per le restrizioni imposte alla popolazione civile, per i bombardamenti sempre più frequenti e devastanti, per il collasso econo'rnico e morale del Paese. Sullo sfondo, la crisi che investe il regime fascista e ne provoca la caduta, la formazione del governo Badoglio con le sue incerte posizioni tra tedeschi e alleati, il vuoto del potere della massima istituzione del paese - la monarchia - del tutto assente sul piano decisionale. Tutto ciò porta inesorabilmente alla conclusione di un armistizio nelle peggiori condizioni possibili determinando successivamente quel prolungamento del conflitto in territorio italiano diviso in due Stati (Regno del Sud e Repubblica Sociale Italiana) le cui conseguenze non potevano che essere disastrose sul piano economico e sociale. Ai Verbali dello Stato Maggiore Generale è stata aggregata una


VI Appendice comprendente altri 17 Verbali relativi alle riunioni dei vertici militari con Mussolini sul più lungo arco di tempo che va dal maggio 1940 al luglio 1943. Si torna così all'inizio del conflitto con le dichiarazioni di Mussolini sull'inevitabilità della guerra a fianco della Germania al momento vittoriosa su tutti i fronti. Emerge il grosso equivoco dell'azione contro la Grecia: l'operazione, fissata per il 26 ottobre 1940, doveva avere come obiettivo l'occupazione integrale della Grecia e delle isole joniche (Zante, Cefalonia, Corfù); su tale occupazione le opinioni sono tendenzialmente ottimistiche e superficiali, da Jacomoni che sostiene il coinvolgimento degli albanesi a favore dell'Italia , a Ciano secondo il quale l'opinione pubblica greca in sostanza è indifferente , a Visconti Prasca che quantifica la durata delle operazioni (quindici giorni) per l'occupazione completa dell'Epiro. Tra la fine del 1942 e i primi mesi del 1943, caduta irrimediabilmente ogni ipotesi di conflitto breve nel tempo, è giocoforza affrontare il potenziamento delle Forze Armate, dalla produzione siderurgica agli acciai speciali, dall'alluminio ai rifornimenti di combustibile. Fra i molti episodi uno particolarmente significativo riguarda la polemica ben nota sulla necessità per l'Italia di dotarsi di navi portaerei. Mussolini dichiara di essere stato sempre contrario non ritenendole utili per una guerra nel Mediterraneo; l'andamento del conflitto lo convince alla fine del precedente errore di valutazione in quanto la flotta italiana non era in grado di combattere una volta fuori dal raggio d'azione dei caccia. Nel 1943 le riunioni si fanno più frequenti e nei discorsi di Mussolini emerge la tendenza a valorizzare il contributo delle Forze Armate italiane in rapporto a quelle tedesche. Per il fronte russo, Mussolini imputa gli insuccessi all'errato schieramento tedesco, sostenendo infine la connessione tra la perdita del Caucaso e quella di El Alamein. Nell'aprile 1943 e nei mesi successivi, il dibattito si incentra sui trasporti, sulle comunicazioni, sui rifornimenti e sugli approvvigionamenti. Interessante la posizione assunta da Mussolini nei confronti della censura interna: egli concorda con il senatore Cini sull'abolizione della censura che reputa inutile e improduttiva e, di fronte all'opposizione di Amè, capo del Servizio Informazioni Militari, accetta il compromesso della formula dei prelievi a campione. Con la conclusione di questa_serie di documenti l'Ufficio Storico dell'Esercito offre un importante contributo per la conoscenza microstorica di avvenimenti non secondari per la seconda guerra mondiale.

Antonello Biagini


INDICE-SOMMARIO DEI VERBALI DELLE RIUNIONI TENUTE DAL CAPO DI SM GENERALE



IX

N.

OGGETIO

DATA

Pag.

1

AttivitĂ in Croazia - AttivitĂ in Grecia

2.1.1943

1

2

Croazia e problemi della penisola balcanica

3.1.1943

5

Proposta tedesca per la costituzione di ¡ un esercito francese e per la difesa contraerea, vigilanza ponti e ferrovie

4.1.1943

9

Trasporto materiali per la Sicilia e per Tunisi

8.1.1943

10

5

Situazione in Tunisia

9.1.1943

13

6

Potenziamento delle Forze Armate. Approvvigionamento industria. Personale addetto

27.1.1943

18

Programma costruzioni navali, militari e mercantili, riparazioni

28.1.1943

22

8

Difesa della Madrepatria

28.1.1943

26

9

Trasporti per la Tunisia

29.1.1943

29

Operazione Gafsa. Costituzione di un apposito comando

6.2.1943

33

Rifornimenti per la Sicilia e la Sardegna

8.2.1943

41

Situazione in Tunisia (P Armata). Croazia. Comando in Balcania. Comando in Tunisia

12.2.1943

46

Provvedimenti per l'approntamento del naviglio sottile. Comando unico per lo scacchiere greco. Sioglimento sa Armata

24.2.1943

54

Formazione dei convogli e rotte per la Tunisia

23.3.1943

57

3

4

7

10 11 12

13

14

I


X N.

OGGETIO

15

Richiesta di mezzi bellici alla Germania

18.4.1943

63

16

Carburanti per la Tunisia

20.4.1943

82

17

Trasporti navali e aerei per la Tunisia

22.4.1943

86

18

Sardegna

29.4.1943

91

19

Sicilia

2.5.1943

103

20

Trasporti per i vari scacchieri

24.5.1943

125

21

Riunione operativa esigenza S.S. Impiego dei mezzi dell'Aeronautica e della Marina

28.5.1943

133

Schieramento forze aeree germaniche. Ricognizioni strategiche

28.5.1943

138

Difesa campi e situazione alimentare in Sicilia. Centrale Collegamenti Catania. Truppe germaniche in Sicilia. Sicurezza e difesa campi nelle Puglie. Eventuale richiesta di altra divisione germanica. Difesa dighe e rete ferroviaria. Unità di comando difesa contraerea

1.6.1943

148

Divisione germaniche (comprese le isole). Disponibilità. mine. Schieramento, impiego e afflusso nuovi elementi aviazione germanica in Italia

12.6.1943

155

Schieramento Grandi Unità. Sgombero popolazione civile dalle isole. Considerazioni sulla perdita di Pantelleria. Questione di Macarsca.

12.6.1943

164

Attività del Comitato per la ricognizione strategica

2.7.1943

169

22 23

24

25

26

DATA

Pag.


XI N.

OGGETTO

DATA

Pag.

27

Condizioni generali del traffico per la Sicilia, Sardegna e Corsica. Presumibili condizioni del traffico in caso di emergenza e provvedimenti relativi. Reparti italiani e tedeschi inviati nelle isole in giugno e programmi di luglio. Situazione delle autosufficienze per i principali servizi , materiali che occorre trasportare con precedenza. Situazione del naviglio in servizio per le isole, necessitĂ di potenziamento. Organizzazione Todt

5.7.1943

178

28

Situazione Sardegna e Corsica

21.8.1943

186

29

Rifornimenti per l'Italia meridionale

24.8.1943

202

30

Rifornimenti per l'Italia meridionale

25.8.1943

212


/


INDICE DELLE RIUNIONI TENUTE DAL DUCE (Appendice J)



xv

N.

DATA

Pag.

Comunicazione di Mussolini circa la inevitabilità dell'entrata in guerra a fianco della Germania. Costituzione dell'Alto Comando con funzioni operative 29. 5.1940

227

2

Modalità dell'azione contro la Grecia 15.10.1940

231

3

Situazione albanese dopo quattordici giorni dall'inizio delle operazioni. Atteggiamento marcatamente antiitaliano 10.11.1940

242

Situazione in Croazia. Pacificazione della Bosnia. Ripartizione truppe operanti 18.12.1941

253

Situazione delle Forze Armate. Situazione Fabbriguerra 27. 9.1942

259

Potenziamento delle FF.AA. Mussolini informa di aver preso visione della situazione relativa a ciascuna Forza Armata. Considera i problemi fondamentali - produzione siderurgica , acciai speciali, alluminio, materie pregiate - e sottolinea l'importanza del combustibile e dell'energia elettrica. Produzione aviatoria. Carri armati

263

1

4

5 6

7

OGGEITO-

Potenziamento FF.AA. nei vari settori: a) settore Mediterraneo (Tunisia orientale) sono state inviate molte forze italiane e tedesche e altre vi stanno affluendo dalla Tripolitania, le truppe italiane in Tunisia sono rappresentate dalla «Superga», dalla «Giovane Fascisti», «Spezia» e «Pistoia», mentre in

1.10.1942


XVI

N.1I

OGGETTO

Sicilia come retrovia è dislocata la Divisione «Livorno»; b) settore Montenegro risulta tranquillo a causa di intese di caratte politico, ma ci sono due partiti, uno che si adatterebbe a un protettorato italiano con carattere d'autonomia, l'altro - il partito serbo - che rivendica un ruolo prioritario nel progetto di una Grande Serbia (come il Piemonte per l'Italia); c) settore Croazia situazione confusa e sostanzialmente tesa il nuovo Stato ha distrutto migliaia di serbi-ortodossi provocando reazione e creando problemi complessi; d) settore Slovenia fino al 21 giugno 41 la penisola balcanica era tranquilla, poi gli sloveni hanno risposto al richiamo unificante della razza ... ; e) settore russo l'Italia subisce qui le conseguenze di uno schieramento definito assurdo da Mussolini. Si discutono problemi relativi: alle materie prime ed alla loro disponibilità (produzione dell'acciaio, legata alla disponibilità di carbone ed energia elettrica; dell'alluminio, più abbondante in Italia, ma che potrebbe entrare in crisi a causa dei bombardamenti); alla mano d'opera: necessità maestranze per i cantieri navali dato che il personale specializzato è sotto le anni. Si propone di attingere alle classi di leva, Mussolini dichiara di essere contrario all'esonero delle classi giovani ('23 e '24), dal momento che in guerra l'Italia ha perduto 500.000 uomini, fra morti, feriti, dispersi , mutilati e prigionieri. Si

DATA

Pag.


XVII N.

OGGETTO

DATA

Pag.

chiede un provvedimento per aumentare le ore di lavoro (sono già 72), ma Mussolini dopo un'articolata esposizione di dati statistici relativi agli altri paesi e agli Sta,ti Uniti, si dichiara assolutamente contrario, in quanto oltre le 70 ore aumenta la frequenza degli infortuni e decresce la capacità di lavoro e dunque la produttività; inoltre sostiene che l'alimentazione disponibile non è sufficiente alla sforzo. Allegati: Programma esercito 1943; 28. 1.1943

279

Acceleramento costruzione naviglio sottile; 20. 1.1943

309

Relazione sulla produzione aeronautica 28. 1.1943

315

8

Disarmo dei cetnici

26. 2.1943

322

9

Situazione della Marina Mercantile

10. 3.1943

326

Situazione generale degli scambi e provvedimenti necessari. Relazione 30. 3.1943 Bonomi

339

Situazione Trasporti. Comunicazioni postali, Telegrafiche e telefoniche. Motorizzazione civile. Esoneri.

3. 4.1943

349

Trasporti ferroviari . Esoneri. Oscuramento. Censura interna. Comunicazioni telegrafiche e telefoniche. Motorizzazione

5. 4.1943

359

Situazione in Tunisia. Possibili sbarchi anglo-americani in Spagna, alle Baleari , in Sicilia e in Sardegna

4. 5.1943

367

Situazione nel settore Mateur. Possibili sbarchi anglo-americani.

5. 5.1943

372

10

11

12

13

14


XVIII DATA

Pag.

Rifornimenti per la Sicilia e la Sardegna. PossibilitĂ di sbarco anglo13. 5.1943 americano

376

N.

15

16

OGGETTO

Divisione tedesche in Italia. Situazione

in Italia. Organizzazione della difesa aerea. 17

Situazione in Sicilia

5. 6.1943

379

15. 7.1943

382


XIX

INDICE SCHEDE BIOGRAFICHE (Appendice 2) AMBROSIO

p. 389

BADOGLIO

p. 391

CAMPIONI ...... . .. . .. .. . .. .. ............. . ...... .. .

p. 393

CAVAGNARI . . . .... ..... . ........ ... .......... ... .. .

p. 395

CAVALLERO . . .... . .. .. . . . . ... . . ...... ......... .... .

p. 397

DECOURTEN

.... ......... .... . ............ . ... ... .

p. 399

DESTEFANIS

............... ..... ................. .

p. 401

....... .... . . .. .. ... ·...... ..... . ..... ·.... .

p. 403

GRAZIANI ... .. ........... .... ... . ................. .

p. 405

GUZZONI

.. . ............... . . ... ............. . .... .

p. 407

PRICOLO . . . .... .. ...... . ..... , ..... ...... . ... ... . . . .

p. 410

RICCARDI . .. ... . . .. . .. ....... ... . .. .......... ..... .

p. 412

ROATTA. : .... .. ... ..... ... . ... .... .. .. ........ .... .

p. 414

ROSI ..................................... . . ...... . . .

p. 416

..................... . ..... . ....... . ......... .

p. 418

SANDALLI . . .... .. ..... . . ... .... . ...... . . . .. ... . ... .

p. 420

SANSONETTI ...... . ..... .... ....................... .

p. 423

SANTORO ...... ....... . . . .... . .......... . ... . ... .. .

p. 425

SCUERO .......... .. . .. . .. ........ ... .... . ....... .. .

p. 427

SODDU

................... . ....... . ...... . ........ .

p. 429

SOMIGLI . . .... . . .. .... . ...... .. . ...... . .. .... .... .. .

p. 431

SORICE

p. 433

FOUGIER

ROSSI

.... ..... . .... ........ .. .. ...... . . .... . . ... .

VECCHIARELLI

...................... . ..... ...... . .

,_

p. 435



XXI

ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI

A.G.l.P. A.N.I.C. A.O.I. A.S. A.S.I.

= =

=

Azienda Generale Italiana Petroli Azienda Nazionale ldrogenerazione Carburi Africa Orientale Italiana Africa Settentrionale Africa Settentrionale Italiana

BR./Br.

=

Bombardiere Rosatelli

C.A. e.a. Ca. Cant Z CAS CAT CC.NN. C.E.D.A.

= Corpo d'Armata

= =

= = = =

C.I.A.F.

=

cn. CR/Cr C.R.E.M. C.S.D. C.S.I.R.

= = =

D.A.K.

=

D.B. Delefag Diter D.S.T.

= = =

=

contraerea/i Caproni Cantieri Aereonautici Navali Triestini-Zappata Comando Aereonautica Sicilia Corpo Aereo Tedesco Camicie Nere SocietĂ Anonima Carburanti e Derivati Autarchici Commissione Italiana di Armistizio con la Francia cannone/i Caccia Rosatelli Corpo Regi Equipaggi di Marina Commissione Suprema di Difesa Corpo di Spedizione Italiana in Russia Deutsches Afrika Korps (Corpo Tedesco d'Africa) Daimler Benz Delegazione per le fabbricazioni di guerra Difesa territoriale Direzione Superiore Trasporti


XXII ENDIROT EP

=

Fabbriguerra

=

F. C. FF.AA. FIAT FLAK F.N. F.N.B. F.W.

=

G G.U.

=

= = =

HP

Ente Distribuzione Rottami Esplorante perforante Ministero o Sottosegretariato per le Fabbricazioni di guerra Fiat Cansa Forze Armate Fabbrica Italiana Automobili Torino Flugzeugabwehrkampf Fiat Nardi Forza navale da battaglia Focke Wulf Gabrielli Grande U nitĂ Horse Powers (cavallo vapore)

Ju

=

Junkers

Kg.

=

chilogrammo/i chilometro/i Kriegs Transport (trasporto da guerra) chilovattore

Km. K.T. Kw.

= =

I.

= =

L.C.T. L.S .I.

L.S.T.

=

m. M. Mas MC mc. Me mm. mod . M .V.S.N. M. Z.

= = = = = = = = =

leggero/i Landing craft tank Landing ship infantry Landing ship thank metro/i Macchi Motoscafo/i antisommergibile/i Macchi Castaldi metro/i cubo/i Messerschmitt millimetro/i modello Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale Motozattera/e


XXIII ob. 0.1,3.S. O.B.S.O. O.K.W.

=

P. p.c.c. pe P.M. PM P.N.F. p.v.

Piaggio . per copia conforme = pesante = Posta Militare = Politecnico Milano = Partito Nazionale Fascista prossimo venturo

q.

=

Ra.Ri. R.C.T.C. Re. Re.Co. R.0. Ro. R.S.

=

S. S.A. Sai SAIMAN

obice/i Oberfehlshaber Sud = Oberfehlshaber Sud-Ost = Oberkommando der Wehrmacht

quintale/i

Radiolocalizzatori-Radiotelemetri Regio Corpo Truppe Coloniali = Reggiane = Reggimento esplorante corazzato = Ruolo d'Onore Romeo Ricognitore Stiavelli

= Savoia

=

Sardegna Società Aeronautica Italiana = Società Anonima Industrie Meccaniche Aeronautiche e Navali = Sua Altezza Reale S.A.R. Sicilia S.I. Servizio Informazioni Esercito S.I.E. Servizio Informazioni Militari S.I.M. = Stato Maggiore S.M. = Società Metallurgica Italiana S.M.I. Stato Maggiore Generale S.M.G. Stato Maggiore Regio Esercito S.M.R.E. = Sicilia e Sardegna s.s. = Stati Maggiori SS.MM. = Savoia Trasporto S.T. Comando Superiore dell'Aeronautica Superaereo Comando Superiore dell'Esercito Superesercito


XXIV Superlibia Supermarina Supersi oda S.V.A.

=

T tonn.

= Tigre

tonnellata/e

unfoc

u.s.

=

Z .A .T.

unitĂ di fuoco ultimo scorso Valore Militare

V.M.

z

Comando Superiore della Libia Comando Superiore della Marina Comando Superiore della Slovenia e Dalmazia Savoia Verduzio Ansaldo

=

Zappata Zona Aerea Territoriale


DOCUMENTI



Verbale n. 1 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 2 GENNAIO 1943-XXI ALLE ORE 17

Autorità presenti:

Maresciallo d'Italia CAVALLERO Generale AMBROSIO Generale ROAITA Generale GELOSO Tenente Colonnello MONTEZEMOLO

Maresciallo d'Italia CAVALLERO - Informa che la parte germanica vuole riprendere attività nella Croazia e ciò in relazione a probabilità di sbarco in Grecia. Raccomanda pertanto di prendere subito collegamento con i tedeschi e cioè col generale Loehr. I tedeschi hanno chiesto di fare di Loehr il coordinatore ma si è replicato che non si poteva mettere dei comandanti di Armata (come Geloso) alle sue dipendenze. Per coordinare è sufficiente completare i collegamenti. Generale GELOSO - Dice che noi abbiamo le truppe. I tedeschi non le hanno. Hanno solamente dodici pezzi da 88 per la difesa di Atene. Fa inoltre presente che qualche comando di C.A. non ha nemmeno un uomo. Si esamina poi la questione del comando e stabilisce che gli ordini li dà il Comando Supremo e non il generale Loehr. Per questioni locali intese dirette il generale Geloso dice che pare che gli arrivi una divisione tedesca di nuova formazione in Attica e precisa che un'eventuale azione nemica può essere dire tta a tagliare la ferrovia Atene-Salonicco e le comunicazioni via mare. A Nauplia vi sono quattro battaglioni , gruppi di artiglieria, sbarramento di mine. Inoltre sta facend o fare a Corinto uno sbarramento oltre gli apprestamenti in calcestruzzo già esistenti. Il generale Geloso tratteggia come Jia organizzato tutta la difesa e la delicatezza della zona di Argostoli. Maresciallo d'Italia CAVALLERO- Dispone per l'invio immediato di cemento da Bari direttamente ad Argostoli ed inoltre il filo di


- 2-

ferro appena possibile e intanto invita il generale Geloso a iniziare i lavori. Inoltre invita il generale Ambrosia ad inviargli subito cento automezzi. Generale Gawso - Chiede subito per Argostoli tre batterie delle otto che deve avere e le altre cinque appena possibile, ma con sollecitudine. Quelle da 149, una subito a Prevesa e si riserva di indicare al generale Ambrosia la località per le altre. Informa poi che i complementi gli arrivano tanto lentamente che non compensano le perdite giornaliere. Maresciallo d'Italia CAVALLERO - Sollecita la definizione dei complementi tra il generale Geloso e il generale Ambrosie perché da un momento all'altro può avvenire qualche cosa di nuovo. Dice che alla Grecia e alla Balcania è necessario venga dato la precedenza assolu ta in tutto . Generale GELOSO - Richiede tutta la divisione alpina «Alpi Graje» e non un solo gruppo. Generale AMBROSIO - Risponde che non è possibile perché le «Alpi Graje» si sta ricostituendo in Piemonte con un gruppo di alpini ritirato dalla Francia. Chiede al generale G eloso i punti deboli dell 'occupazione germanica e lo prega di dargli un appunto in merito domattina in modo da poterne par!are domani stesso ai tedeschi. Generale GELOSO - Accenna che a Salonicco nulla vi è preparato, che a Rodi stanno lavorando, a Creta sono stati fatti molti lavori e bene , specie nella divisione «Siena». Aviazione : in Grecia vi sono i campi di Tatoi , Eleusi , Calamati; Larissa è in comune con i tedeschi. Mostra poi sulla carta la zona costiera la cui difesa è di competenza tedesca (Est) e la zona di competenza italiana (Ovest). Maresciallo d'Italia CAVALLERO- Prega tutti i convenuti di fare domani a Loehr un'accoglienza cameratesca in modo che vada via soddisfatto: dargli molto agio personale . Questo anche per non guastare un grosso lavoro in corso . Comando unico in Africa ~ anco ra soggetto di discussione con il feldmaresciallo Kesselring. E impostato male ma ha fiducia di arrivare a ottima soluzione. Perciò bisogna fare a Loehr calda accoglienza e mandarlo via con ottim a impressione. Di questo li prega per non guastargli il lavoro preparatorio per il comando uni co.


-3 -

Necessità sgombero della Tripolitania in due mesi circa. Dopo aver esaminato sulla carta la situazione in Tunisia si passa a parlare della situazione in Libia. Siamo sulla linea di Buerat, dove il nemico non preme. Attività intensa però nel Sahara libico e forze abbastanza consistenti; i nostri hanno reagito bene. Il Capo di SM Generale dice poi il suo concetto del perché il nemico non preme. Il nemico non ha interesse che si acceleri il ripiegamento perché in tal caso l'armata corazzata va a fare massa con le truppe della Tunisia. Spera invece che le azioni del Sahara e quelle del Sud tunisino taglino la via di ripiegamento all'Armata di Rommel. Noi stiamo manqando in Tunisia uomini e materiali, si tratta di circa mille e trecento uomini al giorno, più materiali vari. Oltre tutto si mandano anche i viveri. La rotta diretta per Tripoli non è più possibile, quella costiera è buona ma con i mezzi leggeri. Malta è un ostacolo per ora insuperabile; di là non si va. In Tunisia non possiamo · portare di più di quello che serve per il corpo di spedizione in Tunisia stessa. Non possiamo perciò alimentare due scacchieri. Quindi qual'è quello che dobbiamo alimentare? Evidentemente il più importante. Ciò posto il Capo di SM Generale l'ha detto al Duce e ha dato le direttive nel caso che legge e illustra. Legge inoltre le direttive date al Maresciallo d'Italia Bastico ieri 1° corrente ordinando di non dare battaglia su Buerat. Conclude dicendo che il quadro, senza sentimentalismi, non è male. Si è già orientati sull'abbandono della Tripolitania. Tutto il personale civile deve rimanere regolarmente al suo posto in modo da dare uno spettacolo di ordine e di organizzazione. Mete lontane sono per noi Algeria e Marocco. Il Duce concorda e questo anche per potere raggiungere almeno le mete più vicine. Bisogna però fare presto. Generale AMBROSIO - Parla poi della situazione della «Superga». Ha avuto direttamente una richiesta di complementi e di qualche battaglione. Stabilisce di inviare trecento uomini al giorno per aereo per dieci giorni in modo da completarla. Maresciallo d'Italia CAVALLERO- Riassume concludendo ancora che l'abbandono della Tripolitania non è una ritirata ma una manovra per il potenziamento della Tunisia. Generale GELOSO - Informa che i lavori del canale di Santa Maura vanno a rilento. Generale RoATIA - Passa quindi ad esaminare la situazione in


- 4-

Croazia e chiede dei materiali di artiglieria per guarnire fortini. Generale darne.

AMBROSIO -

Dimostra che non ha possibilitĂ di

Protezione delle ferrovie in Croazia. Quelle di nostra competenza, il generale Roatta, assicura che sono protette bene mentre le altre ritiene non lo siano. A questo riguardo il Capo di SM Generale dà ordine al tenente colonnello Montezemolo di fargli per domani uno schizzo delle ferrovie non nostre in modo da poter domandare domani, in apposita riunione con la parte tedesca, come hanno provveduto alla difesa della ferrovia in questione. Chiude la riunione comunicando che domani alle ore 9,30 vi è riunione con il generale Geloso (*) e alle 18 riunione con la parte tedesca.

(*) In realtĂ si tra/la di un colloquio.


-5-

Verbale n. 2 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 3 GENNAIO 1943 - XXI ALLE ORE 18.30

Autorità presenti:

Maresciallo d'Italia CAVALLERO Generale AMBROSIO Generale PIRZIO BIROLI Generale ROATTA Generale DALMAZZO Tenente Colonnello MONTEZEMOLO Generale LOEHR Colonnello WALDENBURG

Maresciallo d'Italia CAVALLERO - Apre la seduta rivolgendo il suo saluto al generale Loehr e definendo il tema della riunione: Croazia e problemi della Balcania ad essi inerenti. Ciò in relazione derivanti da un possibile tentativo di offensiva nemica contro la Grecia; occorre quindi che l'attività operativa dei comandi sia orientata perfezionando un sistema operativo già in atto moltiplicando i contatti del generale Loehr con i nostri comandi. Tra Loehr e 2a Armata esiste già un collegamento. Si è pensato però che è bene che i collegamenti diventino reciproci. Quindi il generale Geloso manderà un suo ufficiale presso Loehr; così faranno il generale Pirzio· Biroli, il generale Roatta e il generale Dalmazzo che in cambio avranno un ufficiale tedesco. Il colonnello Ricci sarà il capo di questi ufficiali di collegamento il cui massimo grado sarà tenente colonnello. È del parere, ed è lieto che il generale Loehr lo condivida, che il migliore coordinamento delle attività si ottiene quando gli uomini hanno le stesse mete e la stessa volontà di agire. Come stabilito da 0.K. W. le disposizioni saranno stabilite di comune accordo. Desidera che questo scambio di competenti sia fatto per portare ciascuno la sua esperienza. II piano di operazione è già stabilito nelle sue grandi linee. Occorre ora assolutamente uno scambio di idee per avere collaborazione intima ed efficace con il contributo


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delle rispettive esperienze. Informa poi che il colonnello Messerschmitt era già venuto venti giorni fa circa, con il compito di studiare con quindici esperti divisi in cinque gruppi la difesa di Rodi-Grecia-Sardegna-Sicilia-Provenza. Egli però è ancora solo perché gli esperti non sono ancora arrivati. Quando arriveranno , avranno tecnici italiani a fianco. Saranno gradite visite reciproche dei comandanti per la discussione dei problemi di comune interesse. Confida .che l'organizzazione su queste basi dia ottimi risultati. Espone poi la situazione. Le truppe croate non sono state in grado di garantire l'ordine e i comunisti si sono affermati specialmente nel Nord. Il Fiihrer, d'accordo con il Comando Supremo, ha ordinato che la situazione sia chiarita prima di primavera, e il territorio pacificato. D 'accordo con il Comando Supremo il generale Loehr concorderà questa operazione. Essa deve cominciare a sud di Zagabria e protrarsi fino al Montenegro. Sarà divisa in tre fasi. Le truppe tedesche agiranno nella loro zona dai primi di gennaio. Due colonne celeri devono conve rgere su Petrovac. Saranno occupati tutti i nodi stradali. Altre truppe affluiranno sulla stessa direzione mentre nelle altre zone avrà luogo un rastrellamento. È possibile che alcuni elementi nemici possano infiltrarsi. L'armata italiana è pregata di agire dall a costa e di prendere collegamento con le truppe tedesche per il rastrellamento del terreno e per il proseguimento delle azioni verso Sud. Generale ROATrA - Afferma che il rastrellamento in certe zone è già fatto. Si tratta di fare muovere alcune colonne in avanti dalla linea ferroviaria in poi. Qualora necessario le truppe tedesche dovrebbero collaborare in queste operazioni. In definitiva si tratta di fare uscire le truppe nostre e croate dalle loro sedi per delle puntate che veranno di volta in volta stabilite. La pulitura non è cosa semplice e richiederà del tempo. Generale AMBROSTO divisione della Sardegna.

Prospetta la necessità di una nuova

Maresciallo d'Italia CAVALLERO - I nform a poi che la divisione «Granatieri» è già di nuoyo affluita a Roma. La «Sassari» sarà ancora sul posto fino a che sarà ultimata la terza fase. Generale RoATrA - Informa che per le operazioni calcola occorre una divisione e mezza; la «Sassari» non è completa; al massimo potrà impiegare la forza di due divisioni.


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Maresciallo d'Italia CAVALLERO - Chiede se oltre alle due divisioni di Nord potrà fare agire anche una da Sud. Generale ROATIA -

Risponde affermativamente.

Maresciallo d'Italia CAVALLERO - Afferma che è da prevedere che se un attacco nemico si dovesse manifestare è necessario aver provveduto alla difesa costiera nei tratti ove non è ancora completa. Generale GELOSO - Informa , per quanto concerne la Grecia , che il.generale Loehr è già al corrente di quanto si è fatto. Concetto della difesa è di difendere fortemente i punti di possibile irruzioni e ciò cominciando dal Nord: passo di Aghià, zona montuosa di Volo già organizzata; isola di Eubea e Kimi. Le difese erano prima di carattere campale, ora semipermanente. La difesa di Eubea è completata da una testata di ponte. La difesa costiera è tutta italiana con opere che in parte sono già semipermanenti con forte schieramento di artiglierie e preparazione di piazzuole per artiglierie tedesche. La cintura è già a buon punto in talune parti. A Nauplia si è lavorato molto; si possono schierare quattro battaglioni e cinque batterie. È importante questa difesa perché si tratta di difendere il canale di Corinto. Al passo di Fistia è già apprestato un fosso anticarro . A difesa diretta del canale vi sono già opere in cemento. Si spera avere per Nauplia quakhe artiglieria del generale Loehr. Ha dato molta importanza a CalamacaNavarino; la difesa è buona e ben presidiata. Generale LoEHR - Afferma che non si deve perdere tempo a inviare le armi necessarie. Maresciallo d'Italia CAVALLERO specchio degli armamenti occorrenti.

Concorda e presenta lo

Generale GELOSO - Dice che ha pensato anche all'approntamento delle basi per la flotta a Navarino e Argostoli. In quest'ultima località i lavori sono appena iniziati. Informa poi che sono in corso i lavori per dragare il canale di Santa Maura da 6,30 m. a 7 ,50. Per garantire il canale ha fortificato Prevesa con opere che per ora sono campali ma che diventeranno permanenti. Così per Patrasso. La ferrovia, come da accordo con il generale Loehr, è divisa in tratti affidata parte a italiani e parte a tedeschi .


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Maresciallo d'Italia CAVALLERO- Chiede poi al generale Loehr se ha qualche cosa da dire per Montenegro e Albania. Generale LoEHR - Dice che soprattutto gli preme conoscere quali complementi saranno inviati per completare le divisioni in Grecia. Generale GELOSO - Risponde che conta portarle all'80% ma quello di cui si sente la necessità è di cannoni anticarro . Però in seguito di accordi con i tedeschi sì conta avere il concorso, specie ad Atene, delle batterie da 88. Prende poi la parola il generale P1Rz10 BtROLf che afferma che esiste ora in Montenegro una netta demarcazione tra comunisti ed elementi a noi fedeli sul cui concorso si può contare. Con Mihailovié niente a che fare. Nel Montenegro i comunisti si sono ridotti a piccoli gruppi molto odiati . La situazione è tranquilla e se succedesse qualcosa in Grecia e il Mihailovié prendesse una posizione contro di noi non si avrebbe alcun riflesso. I montenegrini agiscono agli ordini di comandanti delle nostre divisioni. Sul Mihailovié è stata messa una taglia ma non si sa dove sia. Per il momento non vi sono contro di lui operazione regolari di sorta. È escluso che egli disponga di un campo di aviazione; non vi sono atterraggi. Generale DALMAzzo - Informa poi che in Albania nel Kossovo vi sono popolazioni serbe il cui movimento è legato a quello della Serbia. Vi è un po' di movimento alimentato dai comunisti con oro inglese ma vi è una calma relativa. Al confine della Grecia vi è la zona più irrequieta. I comunisti e l'oro inglese hanno lavorato di più. I battaglioni albanesi lavorano con i nostri contro i comunisti. Le truppe impiegate per ordine pubblico sono poche.


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Verbale n. 3 SINTESI DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 4 GENNAIO 1943 - ALLE ORE 10.10 (*)

Autorità presenti:

Maresciallo d'Italia CAVALLERO Generale AMBROS/0 Generale PIRZ/0 BIROLI Generale DALMAZZO Generale R O ATTA Generale GELOSO Generale LOEHR

Generale LoEHR conferma che deve agire in stretto contatto con il generale Geloso. Capo di S.M. Generale: Collegamenti. Dispone che il generale Re, sentito il generale Roatta, distacchi un tenente colonnello presso il colonnello Ricci per il collegamento tra Supersloda e comando tedesco del Sud-Est (generale Loehr). Proposte tedesche per la costituzione di un esercito francese per la difesa contraerea e per la vigilanza dei ponti e delle ferrovie e per il mantenimento della guardia mobile. Dà visione del documento relativo pervenuto dal Ministero degli Esteri. Agenti consolari francesi e Croce Rossa internazionale (settecento persone) .

Generale GELOSO esprime il desiderio di studiare una soluzione per allontanare da Atene questi enti che giudica centri di spionaggio. Capo di S.M. Generale situazione del 343° Reggimento fanteria e dislocazione di una divisione di manovra a Korcia. (*) Le sintesi, come per i precedenti volumi, sono tratte dal Diario Storico del Comando Supremo non avendo reperito nella dowmemazione d'Archivio i verbali.


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Verbale n. 4 SINT ESI DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE L'8 GENNAIO 1943 - XXI ALLE ORE 18.15 Autorità presenti: Maresciallo d'Italia CAVALLERO Generale AMBROSIO Generale INGIANNI Ammiraglio RUBARTELL/ Ammiraglio VlCEDOMINI Generale DI RAIMONDO Ammiraglio GJROSI Maggiore MILLO Feldmaresciallo KESSELRING

Argomento: T rasporto di materiali per la Sicilia. Il feldmaresciallo K ESSELRING informa che sono state progettate centosessantamila tonnell ate di cemento . Il Capo di S.M. Generale risponde che sono troppe e propone di ridurle almeno di una piccola percentuale perché sul posto si è già lavorato molto. Il feldmaresciallo K ESSELRING propone di impiegare il piroscafo «Anganger» (norvegese) per portare via mare carburante in Sicilia, invece che per via ferroviaria. L'Ammiraglio Grnosr fa presente che la ferrovia è satura e che tutto ciò che si considera in questa riunione è esclusivamente per via mare . Il feldmaresciallo K ESSELRING a sua volta prospetta le difficoltà delle scorte per questi trasporti che andrebbero a scapito di quelli per la Tunisia. Si perde già del carburante sulla rotta di Tunisi, non conviene esporsi a perderne sulle rotte italiane. Il Capo di S.M. Generale afferma che la benzina necessaria deve esserci. Si parte dal presupposto che vi sia sempre. Se noi l'abbiamo dobbiamo procurare anche tutti i mezzi di trasporto necessari.


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Il feldmarescìallo KESSELRING ìnforma che 50.000 tonnellate di petroliere sono già riservate al traffico nel Mar Nero e che ìl resto, insieme col naviglio da carico comune, sarebbe a disposizione per il Medìterraneo. Il generale lNGIANNI informa che il tonnellaggio francese disponìbile è di novantaseimila tonnellate. Quindi cinquantamila per i tedeschi e quarantaseimila per noi. Noi non possiamo fare affidamento sulle navi greche perché sono in cattivo stato. Il Capo di S.M. Generale chiede dove siano le quarantaseimila tonnellate per noi e quando potremo averle. Il generale lNGIANNI risponde che sono a Marsiglia-Tolone; una già a Napoli; le altre sono ancora in posto e non si sa quando le potremo avere. L'Ammiraglio Grnosr fa presente che le veloci, cioè «Thorsheider» e il «Regina» dovranno essere impiegate per la Tunisia. L'ammiraglio RUBARTELLI informa che ìl «Saturno» è in viaggio con tremiladuecento tonnellate; arriva domani e, tenuto presente il ciclo viaggio, non potrà ripartire prima del 18. Sono tre viaggi al mese. Per fare dodici viaggi occorrono quattro cisterne. Il generale D1 RAIMONDO informa che dobbiamo portare trentamila tonnellate in Sicilia e cinquantamila tonnellate in Tunìsia. Per la Sìcìlia vì è un treno al gìorno , cioè dìecimila tonnellate al mese. Rimangono altre ventimila tonnellate. Poiché le cisterne da Napoli in Sicilia vanno a pieno carico si può fare con poche di esse (tre cisterne, anche lente). L'ammiraglio RuBARTELLI dìce che queste rimarrebbero troppo a lungo fuori per lo scarico. Tuttavia si decìde che con l' «Anganger» (portata settemila tonnellate e velocìtà sette nodi) e altre due si potrà far fronte al fabbìsogno. Il Capo dì S.M. Generale fa presente che i problemi sono due: Sicilia: si risolve con un treno al giorno e tre cìsterne. Tunisi: occorre mettere in movimento, oltre al trasporto assicurato di dìecìmìla tonnellate in fusti, quello di trentacinquemila tonnellate con altri mezzi, cioè dodici vìaggi col tipo «Saturno». Si può provvedere con il «Thorsheìder» e il <<Regina» (che però è ora a Trieste e non ancora ripulito).

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Rimane il problema dell'invio della benzina urgente per la situazione del momento. Il generale DI RAIMONDO aggiunge che bisogna anche pensare al problema dei viveri. Il feldmaresciallo KESSELRING fa presente che il programma contempla poche navi francesi; che quelle della parte italiana sono in ritardo, mentre quelle della parte germanica saranno pronte tra due giorni. Quindi offre di provvedere gli equipaggi e i mezzi occorrenti (per una volta) per le navi della parte italiana. L'ammiraglio VICEDOMINI informa che per il 15 avremo quindici piroscafi e forse diciannove . Non dice subito diciannove per non firmare cambiali. Il feldmaresciallo KESSELRING propone di metterci d'accordo direttamente con il Reichkommissar. Il Capo di S.M. Generale concorda e stabilisce che partecipi il generale De Vito. Quanto al carburante urgente per Tunisi chiede cosa possiamo fare partire. Il generale DI RAIMONDO informa che potrebbe fare partire il «Ruhr», ma solo il 17. Domani partono il «Campania», il «Campobasso», lo «Schiappino» e il «Gertatodt». Il «Corrado>> è già in viaggio. L'ammiraglio Grnosr propone di ridurre un poco il trasporto di automezzi ( quindici piroscafi) da oggi e al 22 e sostituirli con carburante e con viveri . Il Capo di S.M. Generale concorda e propone di fare due treni di carburante invece di uno per la Sicilia. Il feldmaresciallo KESSELRING concorda. L'ammiraglio G1Ros1 fa ancora presente che occorre aumentare il diametro della tubatura a Biserta per portare la capacità di scarico da settanta tonnellate all'ora a duecento tonnellate. Il feldmaresciaJlo KESSELRING concorda. Aggiunge poi che urge portare anche dodicimila colpi e informa che causa il cattivo tempo i motovelieri non riescono ad andare a Tripoli. L 'ammiraglio GrRosr informa che si provvederà con due piroscafi francesi. Inoltre sedici motozattere sono già in navigazione per Tripoli.


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Verbale n. 5 SINTESI DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE TL 9 GENNAIO 1943 - XXI ALLE ORE 18.15

Autorità presenti:

Maresciallo d'Italia CAVALLERO Generale AMBROS/0 Generale DI RAIMONDO Maggiore MILLO Feldmaresciallo KESSELRI NG Generale ZIEGLER Colonnello HEIGL

Il generale ZIEGLER prende la parola e informa che, con l'arrivo delle nuove forze, la situazione in Tunisia è migliorata. Da parte del nemico non si attende imminente un attacco. La 5a Armata corazzata ne approfitta per occupare posizioni e rafforzarle. Poche settimane fa si temeva attacco su Burba per interrompere i collegamenti tra T ripoli e Biserta. Non vi era pericolo però nel Sud. Il contrattacco della 5a Armata corazzata su Tebourba ebbe ottimo risultato e , portò alla presa di Medjez el-Bab. Il nemico fu così respinto verso le montagne allontanando la minaccia su Biserta e Tunisi. Dopo questo attacco il nemico non ha più fatto tentativi nel settore Nord. Si ebbe l'impressione che avesse messo un velo di avamposti per riordinarsi. A Nord comparvero forze inglesi, pochissimi americani e nei due terzi del Sud forze francesi, Gli inglesi tentavano piccole azioni di ricognizione. Dato che i francesi avevano atteggiamento ambiguo se ne approfittò per prendere spazio verso Ovest. Questo era necessario anche per prendere contatto con le forze italiane nel Sud. Si trattava di occupare ora anche i passi montani del Sud per impedire ai francesi di spostarsi ad Est. Per evitare questo a Sud e gli attacchi inglesi a Nord fu fatto un nuovo attacco a Medjez togliendo forze da altro settore per concentrarle ivi. L'attacco ebbe successo e si raggiunse una pausa in quel settore. Si trattava ora di ripulire gli ultimi posti a Sud prendendo Pichon e Fondouk el Okbi. A questo scopo fu impiegato il 47° Reggimento tedesco che riuscì a chiudere le due


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strette. Attacchi francesi in quel settore furono respinti da italiani e contrattaccati con successo da Nord. In zona di Gafsa il nemico è avanzato adagio e si è potuto mandare avanti poche forze per sbarrare le strette. Con l'afflusso di nuove forze a Gafsa (tra cui «Re.Co.Lodi») non vi è più pericolo. Vi è ancora stato un tentativo nemico su Jefna per avanzare su Biserta, ma dopo due giorni di lotta si sono riprese le posizioni. Intanto le forze sono aumentate. Vi è già la 10a Divisione corazzata ed una parte della 334a Divisione. Se ne approfitterà per fare nuovi attacchi e disturbare i preparativi del nemico. In colloquio con il generale Calvi si è stabilito di proporre: la «Centauro» ha già forze in zona di Medenina e sostituirà le CC.NN. Poi le forze di Kebili devono pure essere sostituite dalla «Centauro»; il comando di essa deciderà l'epoca e così prenderà il comando di tutta la difesa di Gabés. Vi è già in posto un battaglione bersaglieri ed altri due battaglioni della «Centauro». Il Capo di S.M. Generale concorda pienamente. Il generale ZIEGLER aggiunge che con lo sviluppo della situazione e con l'arrivo di nuove forze si prenderanno le successive decisioni. L~ Flak, la difesa costiera e quella dei campi rimangono invariate. Il Capo di S.M. Generale concorda e ringrazia; chiede poi: Superlibia deve attuare degli sgomberi verso la Tunisia. Questi sgomberi sono atti preparatori del movimento dell'armata corazzata in Tunisia. All'ultimo momento questa sarà nella zona di Mareth-Gabés. Fino a che questo non è avvenuto tutti i movimenti sono preparatori. Prevediamo che il movimento dell'Armata corazzata durerà parecchie settimane. Si tratta di stabilire bene il metodo della collaborazione per garantire l'ordinato deflusso dei materiali e dei servizi che devono precedere il movimento. Fino adesso tutto è andato bene perché l'Intendenza di Tripoli è collegata con quella di Tunisi che lavora in piena collaborazione con il colonnello Heigl al quale il Capo di S.M. Generale rivolge il suo ringraziamento. Ma finora i movimenti non sono stati importanti. Con l'aumentare di essi vi saranno maggiori difficoltà e bisognerà perfezionare la collaborazione tanto più che il problema che ora è solo logistico , aumentando di volume, diventa operativo. Non ho proposte concrete da fare. È solo questione di metodo di lavoro. Proporrei che il colonnello Heigl mandasse qualcuno a Tripoli per stabilire un programma di massima.


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Il generale ZIEGLER risponde che concorda ma prega di lasciare che il colonnello Heigl rappresenti la situazione attuale. Il Capo di S.M. Generale concorda, ma avverte prima che il movimento da Sud a Nord è contemporaneo a un altro da Nord a Sud. Il colonnello HEIGL passa poi a dire che le forze italo-tedesche sono rifornite via terra con auto e ferrovie, per mare lungo costa. Si portano ora venticinquemila tonnellate al mese. Il Capo di S.M. Generale prega aumentare al massimo questo quantitativo. Il colonnello HEIGL dice che bisogna distinguere: venticinquemila bastano per il rifornimento corrente. Per i ripienamenti si va sulle trentacinquemila tonnellate. Aggiunge poi che attualmente le venticinquemila tonnellate possono essere portate così: - seimila tonnellate per ferrovia, - seimila tonnellate per automezzi, - il resto per motozattere. Ma queste sono quindici invece di quaranta come si vorrebbe avere. Il feldmaresciallo KESSELRING dice che si può migliorare le ferrovie con nuove locomotive. Bisogna però portarle e si potrebbe arrivare così a quindicimila al mese. Quanto agli automezzi si dovrebbe arrivare a ottocento tonnellate al giorno. Il Capo di S.M. Generale risponde che il Maresciallo d'Italia Bastico ha promesso che se noi portiamo a Tunisi le sei-settecento tonnellate di carburante che gli occorrono, lui provvederà a ritirarle con i vagoni cisterne. li colonnello HEIGL dice che la capacità delle ferrovie e delle strade potrà ancora aumentare quando si viaggerà di giorno. Ora il pericolo aereo limita ai viaggi notturni. Per il movimento completo di Rommel dalla Tripolitania in Tunisia occorrono tremilacinquecento tonnellate per i movimenti e ogni giorno duecento tonnellate di rifornimenti. Aggiunge poi che vi è già una organizzazione in Susa, Sfax e Gabés fatta da Esercito , Aeronautica e elementi di collegamento italiani. Occorre aumentare quest'ultima. Si è già fatta ricognizione dei magazzini a Nord di Gabés per ricevere la roba. A Susa e Sfax si sono cercati magazzini finora negli abitati.


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Tutti gli automezzi militari e civili di Sfax e Gabés sono stati requisiti per mettere in atto questa organizzazione. Manderà in Libia qualcuno a prendere il collegamento diretto . Il Capo di S.M. Generale risponde che dovrà prendere collegamento con il generale Palma, ringrazia e aggiunge che lo spazio ove la 511 Armata conta raccogliere gli elementi che ripiegano è ora occupato dal XXX C.A. Il generale progressivo.

ZIEGLER

informa che sarà curato un inserimento

Il Capo di S.M. Generale a sua .volta afferma che prenderà accordi al riguardo con il feldmaresciallo Kesselring. L'importante è che il colonnello Heigl si metta d'accordo con il generale Palma. Aggiunge che vorrebbe parlare deJla sistemazione difensiva a Sud. L'ha già esaminata in posto con il feldmaresciallo Kesselring e si è concluso che per renderla più idonea al compito bisogna trasformarla radicalmente. Crede che avremo il tempo di farlo con le misure che si sono prese di accordo. Ordina che: - generale De Stefanis che è in posto prenda la direzione; - il lavoro deve cominciare subito man mano che si fanno i progetti particolari; - collegamento con feldmaresciallo Kesselring e con uno stato maggiore misto; - il Maresciallo d'Italia Bastico mette a disposizione del generale De Stefanis gli elementi che occorrono. Tutti questi elementi si metteranno al lavoro subito: - diecimila attrezzi siano portati in volo entro due giorni; - settemila uomini avvicendati a Tripoli siano portati via Tunisi e strada facendo lavoreranno sulle posizioni per qualche settimana con il concorso di reparti del genio che dovrebbero essere dati dal Maresciallo d'Italia Bastico. Queste prime misure saranno perfezionate man mano. Sarebbe bene dare come direttiva che si faccia: 1) fosso anticarro; 2) scavi camminamenti e caverne in modo che gli operai abbiano al più presto ricovero contro gli attacchi aerei nemici. Passa poi ad un altro argomento e afferma che occorrono mine, reticolati, putrelle e che questo materiale deve venire dall'Italia. Il trasporto è un grande problema. Dice ciò solo per fare un quadro delle nostre esigenze. Occorrono anche artiglierie , munizioni,


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rifornimenti e completamenti per le unitĂ in posto. Aggiunge che nella zona Sud ha veduto un certo numero di reparti tedeschi (che il feldmaresciallo Kesselring informa essere elementi di Rommel) e prega il colonnello Heigl prendere accordi con il generale Palma per spostarli a Nord.


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Verbale n. 6 SINTESI DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 27 GENNAIO 1943 - XXI ALLE ORE 16.45 Autorità presenti:

Maresciallo d'Italia CAVALLERO Generale SCUERO Generale FAVAGROSSA Generale AMBROSIO Generale AGO Generale FRONGJA Generale ROSSI Generale GIROLA Generale FASSI Colonnello CJCCODICOLA Tenente colonnello CUGINI Tenente colonnello GONELLA

Argomento: Potenziamento delle forze armate. Il Capo di S.M. Generale afferma che i fabbisogni non devono essere formulati in materie prime bensì in armi, mezzi e munizioni. Informa che le richieste di materie prime alla parte germanica dopo lunghe trattative in cui si è anche deciso di chiedere armi invece di esse non hanno dato esito. Dopo il verbale del 1° ottobre, dopo le richieste date alla parte germanica non vi è stato miglioramento, anzi c'è stato peggioramento. Il lavoro deve essere impostato sentendo prima il generale Favagrossa e poi le varie parti interessate in modo da impostare un programma sulla base del disponibile. Non dobbiamo basarci su ciò che si avrà nel 1944 bensì su quello che si può avere subito perché condizioni essenziali è tenere l'Africa e far fronte alle necessità dei Balcani e avere una certa riserva. Il programma Africa importa un programma aereo perché oltre le difficoltà di portare le truppe occorre forte azione aerea. Il generale FAVAGROSSA informa che l'Esercito per quanto concerne la parte siderurgica ha dato tutto il richiesto. È ora richiesto un quantitativo di oltre millesettecento tonnellate al mese. Nessuna difficoltà a concederle purché vi sia il carbone e la mano d'opera.


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II Capo di S.M. Generale afferma che molto dipende anche dalla disciplina del lavoro. E cioè che le maestranze abbiano i ricoveri necessari per lavorare anche in caso di allarmi e incursioni aeree. In Germania esiste una vasta organizzazione. Noi per i porti abbiamo già stabilito ricoveri per ogni molo. Bisogna fare altrettanto per i cantieri navali; cioè fare un piano organico al riguardo previe le necessarie ispezioni. Il generale FAVAGROSSA fa presente che la cosa è di competenza del Ministero degli Interni , che il cemento lo dà il Ministero delle Corporazioni e che i ricoveri devono essere definiti dagli organi tecniéi. Il Capo di S.M. Generale afferma che si deve superare tutto ciò di urgenza. Noi dobbiamo essere elementi propulsori. Il generale FAVAGROSSA concorda e aggiunge che occorre ispirare negli operai maggiore fiducia nelle trincee che già esistono e che sono migliori dei ricoveri. Tutti quelli che hanno bisogno dei ricoveri se li facciano. Il Fabbriguerra darà l'occorrente. Comunque ha già in corso pratiche per la disciplina dei lavoratori in caso d'allarme, d'accordo con il generale Manca. Inoltre sta disciplinando la questione dell'annebbiamento. È già pronto l'elenco degli stabilimenti da annebbiare in ordine di importanza. Il Capo di S.M. Generale prende atto e afferma che deve essere tutto concentrato in mano ad un unico ente responsabile. Noi dobbiamo mettere gli stabilimenti in condizione di dare il massimo rendimento. Il generale FAVAGROSSA insiste poi sul problema della mano d'opera e afferma che per utilizzare un milione di tonnellate di siderurgia in sedici mesi, il personale non è sufficiente. Il generale ScuERO prende la parola e informa che per ordine del Comando Sµpremo ha concesso 4.552 esoneri di fronte ad una richiesta di 5.415 (specializzati). Sono stati negati esoneri solo per quelli dislocati in Russia o in Africa Settentrionale. Altri 1.260 sono stati concessi poi su richiesta del Comando Supremo. In conclusione, in questi ultimi tempi , ai 900.000 esentati per le industrie se ne sono aggiunti 33.000. Vi sono poi 22.000 militari non esonerati, ma in licenza di due mesi per lavori a favore del Fabbriguerra. Afferma che la Marina non può concedere altri esoneri, è tutto personale della leva di mare che serve per gli equipaggi.


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Il generale FAVAGROSSA tratta poi il problema del rame. Oltre alle diecimila tonnellate assegnate vi è richiesta di altre 8.834 cioè 982 tonnellate in più al mese. Ne potrà dare solo 300. Per lo stagno se la parte germanica dà il promesso non vi sono difficoltà. Per l'alluminio oltre alle 23.000 tonnellate già assegnate si richiedono 16. 749 tonnellate in più cioè 1.861 al mese. Non è possibile aderire. Per le sole industrie (semi-lavorati) esclusi· i commercianti esistono 400.000 tonnellate di alluminio. È evidente che nel complesso vi è accantonamento di almeno il doppio. Bisogna vedere dove va a finire l'alluminio e mettere le mani su tutte le scorte perché la guerra si vince o si perde nel 1943. Più che le ricerche vale dare lo stretto indispensabile ad ogni commessa. Afferma che non basta. Occorre far venire fuori l'accantonato. Un censimento accurato è in corso. Le ditte devono dire a disposizione di che Ministero è il lavoro e quali sono i tipi di alluminio in consegna in relazione alle commesse. La Fiat ne ha 3.250 in consegna, la SMI 5.220, l'Ansaldo 800 tonnellate. Per lo zinco, oltre alle 9.020 tonnellate già assegnate vi è richiesta di 2.833 tonnellate. Nessuna difficoltà. Non si può invece aderire alla richie~ta di antimonio e di piombo. Quest'ultimo è fortemente consumato dalla Marina. Darà tutto quello che può. Il Capo di S.M. Generale conclude: l'Esercito sa su cosa contare. Su questo ben deve fare un programma di massima che chiede per domani. Ritorna poi a parlare dell'argomento della mano d'opera. Il numero degli operai che occorrono è sempre crescente. Abbiamo un milione di esonerati su otto-nove milioni che può dare il paese e non basta perché siamo in lotta contro le tre più grandi potenze industriali del mondo. Vi è il problema dei cantieri che è formidabile. Bisogna potenziare la produzione anche perché abbiamo perduto molti cacciatorpediniere (sette in quindici giorni). Siamo ridotti a dieci torpediniere. Occorrono sommergibili. Se ci dedichiamo però a tutto l'occorrente per il naviglio sottile e per i sommergibili rimane ben poco per il resto. Dobbiamo pensare alle riparazioni, dobbiamo costruire naviglio idoneo ai trasporti che ci occorrono, bisogna fare i cacciatorpediniere. Abbiamo rinunciato alle petroliere e a quattro piroscafi di 10.000 tonnellate ma anche così la mano d'opera non è sufficiente. La parte germanica dà il materiale occorrente, solo da montare e a


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condizione che noi diamo la mano d'opera e dĂ il 50% della produzione. li generale FAVAGROSSA segnala la diminuzione del 10% delle opere perchĂŠ sono in campagna per timore delle incursioni. Occorre aumentare il numero delle ore lavorative degli operai e del personale impiegatizio delle ditte e arrivare almeno a cinquanta ore settimanali.

Il generale ScuERO informa che occorrono 960.000 quintali di grano ¡per fare la sutura e quindi non si possono fare chiamate prima del raccolto.


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Verbale n. 7 SINTESI DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 28 GENNAIO 1943 - XXI ALLE ORE 9.30

Autorità presenti:

Maresciallo d'Italia CAVALLERO Ammiraglio RICCARDI Ammiraglio SANSONETTI Generale SIGISMONDI Generale DE VITO Generale D'ANTONIO Colonnello PELOSIO Colonnello INGRAVALLE

Argomento: Programma costruzioni navali militari, mercantili e riparazioni. L'ammiraglio RICCARDI presenta i prospetti. Informa che lo slittamento delle petroliere e dei piroscafi da 10.000 tonnellate è già avvenuto. Informa poi che è stato preso in esame il progetto del Duce di aumentare il rendimento dei cantieri e la necessità di incrementare la produzione dei sommergibili. Afferma che le materie prime ci sono e il generale Favagrossa conferma la cosa: nichel, stagno, zinco , amianto, acciaio sono assicurati. Le difficoltà sono per il piombo, alluminio e rame. Quello che difetta è la mano d 'opera. L'ammiraglio Riccardi propone di far slittare di un mese e mezzo tre sommergibili da trasporto. Il Capo di S.M. Generale aderisce e l'ammiraglio Riccardi assicura che con questo siamo a posto. I lavori alla portaerei vanno bene; anche gli aerei Re 2.000 sono in corso di costruzione e per settembre ne avremo cinquanta. L'ammiraglio SANSONETII esprime il dubbio che tale promessa non sia mantenuta e pertanto il Capo di S.M. Generale prega di accennare a questa questione nella riunione di domani. La preoccupazione è solo per la parte aeronautica. li generale FAYAGROSSA aggiunge che per l'acciaio non ha


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difficoltà; fa presente però che nel programma è richiesto un quantitativo eccessivo per i dragamine, e informa che se si salta l'arretrato del 1942 può dare tutto.

Alle ore 10 la riunione viene interrotta per riprendere alle ore 10.10 Il Capo di S.M. Generale riprende la riunione ed informa che la questione della militarizzazione della Marina mercantile è, secondo comunicazione del Ministro Host Venturi, molto complicata. Si decide di soprassedere. Informa poi che i tedeschi non hanno dato quasi nulla di quanto richiesto dopo la riunione del 1° ottobre. Hanno e0nsentito solo per riprodurre taluni materiali e promesso qualche materiale per la Grecia. L'Esercito si tiene già su queste previsioni, mentre per la Marina dovremmo insistere essendo necessario per i servizi di scorta. E poiché il generale Favagrossa darebbe tutto meno gli arretrati del 1942 si potrebbe chiedere questi alla parte germanica. Il generale FAVAGROSSA aggiunge che darà la precedenza alla Marina in extra quota, all'utilizzazione dei ricuperi di materiali ricchi di Tolone, Il problema della mano d'opera dei cantieri navali si prospetta sempre più difficile. L'ammiraglio R1ccARDI informa che la soluzione sta negli esoneri (che possono dare poco) e nel ritardo della leva. I ritardi sono i più pratici. Bisogna concederli anche oltre i dodici mesi. Occorrono in tutto per i cantieri navali cinquemila operai oltre a quelli già ritardati ed in movimento . Con questo il titolo salirebbe a novemila, esclusi i silurifici. Occorrono cioè: - cinquemila per i cantieri; - duemila per le munizioni; - mille per le artiglierie; - mille per le varie (ottica, ecc.). A richiesta del Capo di S.M. Generale , l'ammiraglio Riccardi e il generale Sigismondi assicurano che questi operai esistono. Il Capo di S.M. Generale chiede poi al generale De Vito se nei cinquemila sono compresi i quattromila richiesti e che arrivano molto lentamente. 11 generale SIGISMONDI risponde affermativamente e si decide che continui questa lenta affluenza tenendo presente che una parte non arriverà a completare con i ritardi della leva di mare.


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Il tenente colonnello CUGINI prospetta il tempo occorrente che risulta lungo ( due mesi) perché le ditte devono dare i nominativi e questi sono poi vagliati e comunicati ai corpi.

Il generale FAVAGROSSA suggerisce di evitare i nominativi . Il Capo di S.M. Generale fa presente che, con il ritardo della leva, nulla si guadagna perché è gente che già lavora nei cantieri.. Occorre trovare gli altri tremila. Il generale FAVAGROSSA propone che quelli del 1923 che appartengono ai depositi e che erano operai dei cantieri vengano trattenuti presso i depositi in attesa dei nominativi. All'atto dell'esonero questi devono essere mobilitati civili per evitare che invece di andare nei cantieri vadano a lavorare in campagna. Il Capo di S.M. Generale stabilisce che il generale De Vito, il colonnello Ingravalle, il tenente colonnello Cugini ed un ufficiale dello S.M.R.E. si riuniranno domani mattina per esaminare la questione e definire le norme per la classe 1924. Aggiunge poi che ai cantieri il personale che già vi è non può essere chiamato alle armi e che dobbiamo ricorrere anche al lavoro dei prigionieri. Il generale DE VITO informa che molto personale della Marina mercantile ha trovato impiego nei cantieri navali e negli stabilimenti meccanici . Ma poiché si incontrano gravi difficoltà a costituire gli equipaggi, per questi bisognerà fare una eccezione. Il tenente colonnello CUGINI assicura che con i provvedimenti in corso si arriva a tremilacinquecento. Il Capo di S.M. Generale prende atto e raccomanda di prendere in esame la possibilità di trarre gli altri tremila occorrenti dalla classe del 1923. Passa poi a prospettare il problema delle donne e dei minori . Il generale FAVAGROSSA afferma che bisogna scendere ai l3 anni per i maschi ed ai 16 per le donne. Queste lavorano benissimo. Il Capo di S.M. Generale aggiunge che bisogna chiedere nella riunione di domani che per quanto riguarda gli stabilimenti militari sono aboliti tutti i divieti compresi quelli relativi agli spostamenti della mano d'opera da una provincia all'altra . Il generale DE Vno informa poi che a Napoli e a Genova ad una certa ora vi è forte esodo di lavoratori e anche i dirigenti per timore


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dei bombardamenti notturni. Il loro straordinario non rende. Il generale S1GISMONDI conferma con i dati di fatto. Propone di militarizzare tutti e pertanto di preparare uno schema di decreto che riguardi la militarizzazione degli operai degli stabilimenti ausiliari.


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Verbale n. 8 SINTESI DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 28 GENNAIO 1943 - XXI ALLE ORE 17.00

Autorità presenti:

Maresciallo d'Italia CAVALLERO Generale ROSSI Generale SCUERO Generale FAVAGROSSA Generale AMBROSJO Generale AGO Generale FRONGIA Generale GIROLA Generale FASSI Colonnello CICCODICOLA Tenente colonnello CUGINI Tenente colonnello GONELLA

Il generale Rossi fa presente che rispetto al programma scorso vi è una differenza sostanziale; quella di pensare in maggiore misura alla difesa della Madrepatria e al potenziamento delle divisioni nei Balcani nonché al completamento dell'autosufficienza in Sicilia e in Sardegna. In conclusione le divisioni da potenziare sono: - nove in Grecia e Creta; - due in Egeo; - più la «Piave» e altre due. Inoltre occorre potenziare la difesa costiera più sedici divisioni talune G.U. di ordine superiore nella Madrepatria e altre quattordici divisioni nelle vecchie formazioni.

Il Capo di S.M. Generale chiede se tutto ciò va a scapito della Tunisia e il generale Ambrosio risponde negativamente. Quindi, replica il Capo di S.M. Generale, occorre orientarsi a completare la «Centauro» con carri, anzi specialmente con semoventi e ricostruire l'«Ariete>>.


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Il generale AMBRos10 conclude che bisogna fare una divisione completa in patria e completare la «Centauro» e l' «Ariete)}. Vi è poi la ricostituzione del II C.A. in Russia. Il Capo di S.M. Generale afferma che ci occorrono soprattutto anticarri, contraerei e carri. Informa che il feldmaresciallo Kesselring intende sdoppi:1re le cento batterie contraeree già assegnate inviando il materiale necessario; il fabbisogno è di cinquemila uomini il primo mese e poi cinquemila per altri due mesi. Totale quindicimila uomini in tre mesi. Il generale AMBROSIO informa che sono in corso i colloqui tra il generale Odone e l'esperto tedesco. Il Capo di S.M. Generale afferma che con ciò che si ha non si può fare altro che completare le unità esistenti. Quindi non si ricostituiranno le Grandi Unità in Russia, salvo che poche integrazioni; è già pronto il rinforzo di quattro gruppi per la «Vicenza» (due da 74/27 e due da 75/13); tre gruppi da montagna per il C.A. alpino; più due per il II C.A.; più due gruppi da 149/19 per il C.A. alpino. Il Capo di S.M. Generale afferma che il carro M è troppo poco. Occorre mettere almeno un 75/17 mod. 906 o 912. Conclude quindi che: - in Russia si considerano poche integrazioni ; - in Tunisia si integrano solo due delle tre grandi corazzate. Successivamente passa a parlare del problema della mano d'opera e informa che bisogna abolire tutte le limitazioni relative allo spostamento della mano d'opera e all'impiego delle donne e dei minori. Inoltre è da tener presente il rendimento: ore di lavoro e assenze arbitrarie degli operai. Viene così a parlare del tema della militarizzazione degli stabilimenti ausiliari ed all'opportunità di prospettare la cosa al Duce. Il generale FAVAGROSSA esibisce il decreto che aveva preparato al riguardo dichiarandosi però riluttante a ripresentarlo ufficialmente. Il generale Aao prospetta poi la questione dei Ra. Ri. Urge avere gli apparecchi promessi come contropartita della concessione data alla Telefunken. Il Capo di S.M. Generale concorda e dispone per l'invio di una lettera.


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Alle ore 18.45 il Capo di S.M. Generale presiede una riunione (*) cui partecipano i generali Scuero, Favagrossa, Ambrosio, Fougier, Bruno, Fassi, il colonnello IngravaHe, il tenente colonnello Cugini. Argomento: Impiego dei prigionieri.

( *) Di questa riunione non venne stilato un resoconto nÊ sul Diario Storico nÊ è stato reperito il Verbale.


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Verbale n. 9 SINTESI DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 29 GENNAIO 1943 - XXI ALLE ORE 8.30

Autorità presenti:

Maresciallo d'Italia CAVALLERO Ammiraglio RICCARDI Ammiraglio SANSONETTI Ammiraglio FONTANA Generale GANDIN Generale DI RAIMONDO Maggiore MILLO Feldmaresciallo KESSELRJNG

Argomento: Trasporti per Tunisia. L'ammiraglìo RICCARDT informa che il problema fondamentale è queJlo delle scorte navali perché come mezzi e possibilità di carico e scarico non vi sono difficoltà particolari. Vi è poi il problema della posa dei campi minati. Afferma poi che in questo ultimo mese le condizioni del mare hanno ridotto i trasporti del 50%. Vi è un fabbisogno di 132.000 tonnellate compresi i carburanti (35.000 tonnellate) in fusti. Le possibilità della Marina sono 70.000 tonnellate (in relazione alle scorte perché il tonnellaggio ci sarebbe). L'ammiraglio SANSONETII informa che poiché l'attacco si è spostato nel Tirreno occorre seguire, da Napoli alla Sicilia, la rotta costiera oppure fare il viaggio solo diurno. Però il naviglio veloce invece di ventidue ore da Napoli a Biserta ne ha impiegate trentotto e quindi le scorte sono state impegnate più a lungo, quindi si ha un minore rendimento di esse. Tutto ciò porta difficoltà a fare un programma denso come si vorrebbe. La Marina mette tutto in moto senza riserve ma appena manca una unità si è fermi. Il 31 deve partire da Napoli un convoglio. Occorrono cinque unità di scorta. Erano pronte, ma una ha avuto un'avaria alla caldaia e bisognerà attendere o accontentarsi di una minore protezione. Oggi il «Noto», lo «Spoleto» e il «Thorsheider» sono già a Biserta. Ancora stanno in mare il «Salvia» e lo «Stella». Il «Salvia» ha 7. 000


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tonnellate di portata. Porta carne, viveri, mumz1oni e mine. I piroscafi vanno poco carichi perché occorre portare molti automezzi che occupano molto spazio. D'altra parte non si può rinunciare agli automezzi perché la metà di quelli di Rommel che arrivano . avranno bisogno di riparazione. Il feldmaresciallo KESSELRING aggiunge che gli automezzi servono molto perché aumenta continuamente il numero delle batterie e chiede se il tratto costiero Napoli-Palermo può essere fatto senza scorte. Il Capo di S.M. Generale risponde che cambiando sistema e rotta ogni tre o quattro giorni forse si può tentare la cosa. Occorrerà però sempre la scorta aerea. L'ammiraglio SANSONETTI aggiunge che il nostro traffico interno civile avviene già tutto lungo la costa quasi senza scorte e senza perdite. Ma appena si ha notizia della presenza di un sommergibile il traffico si sospende per tre-cinque giorni. Quindi è un traffico di una lentezza incompatibile con le esigenze militari? Il feldmaresciallo KESSELRJNG esprime il pensiero che se si vuole fare arrivare 70.000 tonnellate bisogna metterne in moto 90.000. Occorre d'altra parte un rapido afflusso di mezzi in Tunisia, oltre alle 70.000 tonnellate. Il Capo di S.M. Generale aggiunge che l'Armata Messe è in crisi perché stanca. Si spera che il nemico non prema. Fronte alla 5a Armata il nemico sta addensandosi a Nord e a Sud. Dobbiamo prevenirlo per prendere spazio. Negli altri settori occorre guadagnare gli appigli tattici più importanti per poter meglio difendersi. Von Arnim, dieci giorni fa era ridotto a cento colpi da 105 e pertanto si deve concludere che la crisi è nei trasporti. Il generale D1 RAIMONDO fa presente che vi è molta roba da portare in Sardegna: complementi per le Grandi Unità quindicimila uomini e materiali per i lavori degli aereoporti. Vi sono inoltre i trasporti per l'Albania. Il Capo di S.M. Generale traduce questa informazione per il feldmaresciallo Kesselring aggiungendo che è necessario potenziare la Sardegna e che, data la situazione in Albania, si devono assolutamente portare colà delle truppe.


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L'ammiraglio SANSONETrr informa che appena effettuato il trasporto in corso di diecimila uomini in Tunisia occorrerà dare un po' di respiro ai cacciatorpediniere che vi sono stati adibiti e che hanno avuto gravissime perdite (di cui presenta lo specchio) non comprovate che dall'arrivo di sette unità. I cacciatorpediniere francesi catturati a Biserta e Tolone necessitano di molte riparazioni. Il feldmaresciallo KESSELRING informa che dispone di infanterie boote (battelli di assalto) che portano sessanta uomini o otto tonnellate di materiali alla velocità di dodici miglia. Conta di impiegarli nel canale di Sicilia perché possono difendersi da sé. Chiede inoltre delle cisterne per trasporto truppe. L'ammiraglio SANSONETTI risponde che delle quattro cisterne, due sono in lavori e due sono impegnate a Biserta ove sono utilissime. Passa poi all'argomento della sorveglianza foranea e il feldmaresciallo Kesselring informa che arriveranno da Marsiglia degli yacht a motore. Conta destinarli alla sorveglianza foranea specialmente per segnalare le mine che vengono posate dagli aerei. Però occorrono dieci-dodici giorni, mentre la necessità è urgente. L'ammiraglio SANSONETTI risponde che ha già fatto largo impiego di moto-pescherecci. Il feldmaresciallo KESSELRING informa poi che in Tunisia sta per formarsi un gruppo d'armate indipendente da von Arnim. Alle dipendenze di questo gruppo vi sarebbe l'ammiraglio Biancheri. Occorre però che questi abbia una certa libertà. L'ammiraglio R1ccARD1 risponde che se si tratta di scorte locali può avere tutta la libertà di impiego: ma non può assolutamente ingerirsi nell'impiego delle altre scorte che deve essere regolato da Supermarina. L'ammiraglio RTCCARDI informa che per la lotta antisommergibile esiste una organizzazione che dall'Italia arriva fino a Biserta. Quando è segnalato un sommergibile a Biserta, Biancheri vorrebbe lui tutti i mezzi, ma non sempre Supermarina può aderire perché spesso ha anche altre segnalazioni. Passa poi a dare comunicazione ai presenti del telegramma relativo allo scioglimento di Superlibia. Il feldmaresciallo KESSELRING informa poi che occorre rivedere la ripartizione del tonnellaggio per Tunisia tra la parte italiana e la parte germanica.


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Il Capo di S.M. Generale concorda. Il generale DI RAIMONDO fa presente che mentre i rifornimenti sono metà e metà, gli automezzi sono un terzo e due terzi , con questo sistema il 131° Artiglieria non arriverà che a fine marzo.

li Capo di S.M. Generale fa poi presente al feldmaresciallo Kesselring che risulta che i tedeschi stanno requisendo tutto l'olio e le olive in Tunisia. È necessario disciplinare la cosa mediante una commissione nominata dalle due intendenze italiana e germanica. Il feldmaresciallo KESSELRING raccomanda poi di mandare mezzi di collegamento per le truppe italiane in Tunisia.


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Verbale n. 10 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 6 FEBBRAIO 1943 - XXI ALLE ORE 10 (*)

Autorità presenti:

Generale Generale Generale Generale

AMBROSIO ROSSI GANDIN WARLIMONT

Generale WARLIMONT - Afferma che è intendimento del Fi.ihrer effettuare al più presto l'operazione offensiva nel settore Sud sottraendo eventualmente forze anche al settore Nord. Generale AMBRosro - Questo è anche l'intendimento del Comando Supremo: ieri sera l'ho fatto conoscere al feldmaresciallo Kesselring. Prima però bisogna risolvere con sollecitudine una importante questione. La condotta delle operazioni deve essere fatta da un comando in sito. In proposito ho ripetutamente parlato col feldmaresciallo Kesselring al fine di costituire al più presto un comando gruppo armate. Generale WARLIMONT - Anche l'O.K.W. da tempo si occupa dello stesso problema ed è giunto alle stesse conclusioni. Si tratta ora di definire il momento nel quale deve avvenire tale costituzione. Generale AMBRos10 - Ripete che il Comando Supremo considera particolarmente urgente la necessità della costituzione del comando gruppo armate. Generale WARLIMONT - Comunica di aver portato con sé un ufficiale del reparto personale dell'O .K.W. per risolvere in sito le questioni inerenti la costituzione. In parte occorrerà attingere allo

(*) Dal l" febbraio 1943 il generale A mbrosio assume la carica di Capo di S. M. Generale. Il 31 gennaio il Maresciallo Cavallero aveva IC'111110 111111 rir111io11c· di ro,wniufo .


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S.M. del comando Rommel, in parte gli ufficiali verranno dalla Germania. Generale AMBROSIO - Esprime la necessità che presso il Comando che verrà ceduto da Rommel a Messe rimanga qualche ufficiale dell'attuale S.M. del comando stesso. Generale GANDTN - Afferma che già è stato stabilito che rimanga il colonnello Bayreud con qualche altro ufficiale. Generale AMBROSIO - La questione potrà essere risolta col viaggio del feldmaresciallo Kesselring ed il generale Warlimont in Tunisia. Generale WARLIMONT - Non si tratta solo del problema dello S.M. del comando, ma anche di quello dei collegamenti e delle truppe di armata. In ogni modo anche questi verranno risolti in sito. È anche intendimento dell'O.K.W. di attuare al più presto la costituzione del nuovo comando. Essa però potrà avvenire solo dal momento in cui si potranno utilizzare gli ufficiali del comando · Rommel. Generale AMBROSIO - In conclusione la costituzione deve avvenire a consegne effettuate tra Rommel e Messe. Generale W ARLIMONT - Nei riguardi della costituzione del nuovo comando influisce anche una questione tattica. L'O.K.W. intende costituire il nuovo comando solo quando Rommel avrà ritirato tutte le sue truppe sulla linea del Mareth. Peraltro il ripiegamento deve essere il più possibile ritardato e ciò allo scopo di guadagnare tempo per i lavori di rafforzamento di detta linea. Presumibilmente, almeno si spera, il ripiegamento verrà protratto ancora per due o tre settimane. Generale AMBRos10 - In ogni modo andando in sito occorrerà tenere presente la convenienza di effettuare la costituzione con prontezza dal momento in cui le condizioni prima dette saranno assolte. Generale W ARLIMONT - Si dichiara d'accordo. Bisogna conciliare da un Iato il desiderio di ritardare il ripiegamento; dall'altro quello di costituire presto il nuovo comando. Ritiene che l'O .K. W. abbia già dato ordini a Rommel per l'attacco di Gafsa. Generale AMBROSIO -

A questo proposito occorre precisare


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che si tratta di una operazione di non grande entità e che sarebbe desiderabile conoscere se sono previste operazioni su più vasta scala e ciò essenzialmente nei riguardi delle forze che vi dovranno partecipare. Generale WARLIMONT- Ritiene che l' operazion di Gafsa debba essere considerata il preludio di operazioni più vaste. In merito alle forze necessarie è già previsto di impiegare la 15a corazzata e parte della 21 a, e crede sia possibile contare anche sulla 10a corazzata da ritirarsi dalla sa Armata. L'attuale momento è favorevole per l'operaiione offensiva perché 1'8a Armata inglese e la Y1 americana non sono ancora pronte. Generale AMBROSIO - Concorda nel considerare il momento attuale molto favorevole, per quanto prima detto, e perché sono in corso movimenti di forze agio-americane che si stanno spostando dal settore Nord tunisino al settore Sud. Per realizzare presto questo concetto operativo occorre decidere subito a chi affidare il comando dell'operazione. Generale WARLIMONT - L'idea dell'O.K.W. è di affidare ancora questo incarico a Rommel. Generale AMBROSIO - Perché Rommel assuma questo incarico occorrerebbe che prima cedesse il comando dell'armata a Messe in modo da attribuire a quest'ultimo la responsabilità della linea del Mareth . In questo modo però Rommel verrebbe distolto da un incarico che sta assolvendo. Generale WARLIMONT- Rappresenta che i compiti sono vicini e che sono le stesse forze che al caso debbono provvedere anche alla difesa della linea del Mareth. Generale AMBROSIO - li compito attuale di Rommel è eminentemente difensivo; affidandogli la nuova operazione egli verrebbe sempre ad essere distolto da tale compito. Generale W ARLIMONT - Soluzione razionale potrebbe essere la seguente: - lasciare il comando di tutte le forze e quindi i due compiti a Rommel; - agevolarlo nell'assolvimento mettendo al comando delle forze destinate ad agire offensivamente il comandante del D.A.K. Generale AMBROSIO -

Afferma di aver voluto porre il prohle-


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ma per orientamento, ma considera che esso debba essere risolto sul posto. Generale WARLIMONT- Questa soluzione è senza dubbio la più giusta. Generale AMBRosro - Bisogna considerare tutti gli sviluppi che può avere l'operazione offensiva: per riflesso 1'8a Armata potrebbe essere sollecitata a muoversi. Generale WARLIMONT - Questa eventualità deve essere considerata; in ogni modo il momento attuale è sempre da considerare molto favorevole nei riguardi dell'8a Armata. Generale AMBRosro - Tutte queste considerazioni vengono fatte essenzialmente allo scopo di evitare di trovarsi poi in una crisi · di comando al fronte Sud. Generale W ARLIMONT - Si riserva di essere preciso al ritorno dalla visita in Tunisia (partirà domani), dopo aver sentito le idee di Rommel e von Arnim. Generale AMBRosro - Chiede al generale Warlimont se in Tunisia avrà occasione di incontrare il feldmaresciallo Kesselring. Generale WARLIMONT - Non lo sa; oggi in ogni modo avrà un lungo colloquio con il feldmaresciallo Kesselring. Generale AMBROSIO - In conclusione esprime: a) prima necessità, costituzione del .comando gruppo armate non appena avvenuto il passaggio di consegne Rommel:Messe; b) seconda necessità, realizzare al più presto l'operazione di Gafsa. Chiede al Generale se ha da rappresentare altre questioni operative. Generale WARLIMONT - Rappresenta che l'O.K.W. considera un successo tattico veramente ottimo le operazioni di Bou Arada; con pochissime perdite si è riusciti a disturbare notevolmente l'attuazione dei piani dell'avversario. E pertanto tali operazioni saranno continuate. Generale AMBROSIO - Concorda pienamente ed aggiunge che esse servono anche ad elevare lo spirito offensivo delle truppe . Generale W ARLIMONT -

Per l'attuazione delle operazioni pro-


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gettate occorre prevedere un notevole aumento del ritmo dei trasporti. Nel mese scorso su 110.000 tonn di materiali e 6.000 automezzi da trasportare sono arrivate solo 33.000 tonn di materiali e 3.000 automezzi. In vista delle operazioni progettate occorre raggiungere almeno 70.000 tonn medio/mensile, limite strettamente necessario per far vivere le Armate . Generale AMBROSIO - Il problema è continuamente seguito; non si tratta di questione di tonnellaggio , bensì di scorte. Generale Rossi - Per questo mese sono stati richiesti trasporti per 85.000 tonn di materiali e 30.000 tonn di carburante. Le possibilità di trasporto - se tutto arriva - sono di 60.000 tonn di materiali e 22.000 tonn di carburante, inoltre 2.800 automezzi. Aggiunge che le difficoltà di trasporto sono - come ha detto il Capo - essenzialmente dovute all'indisponibilità di scorte. Da questa situazione non si può prescindere nei progetti operativi . Generale W ARLIMONT - Questa situazione non consente neppure di far vivere le forze attualmente in Tunisia. Se non si può migliorarla non è possibile assumere la responsabilità di trasportare altre truppe perché in un tempo non, lontano morirebbero di fame. Generale AMBRos10 - Questo problema è da noi continuamente seguito. D 'altra parte non posso dare alcun affidamento se non sono sicuro. Generale WARLIMONT - Un'apporto alle scorte sarà dato prossimamente con piccole navi germaniche di superficie opportunamente armate. Generale AMBROSIO - Questo fatto aumenterà il tonnellaggio. Il feldmaresciallo Kesselring mi ha ieri annunciato che in un prossimo avvenire affluiranno anche dei motovelieri che miglioreranno la situazione . Generale W ARLIMONT - Il problema dei trasporti è il punto cardinale dal quale dipende il destino dell'Africa. Generale AMBROSIO - Siamo d'accordo, per parte nostra faremo tutto il possibile. Al ritorno del generale Warlimont faremo conoscere il tonnellaggio che presumeremo di poter raggiungere.


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OPERAZIONI IN CROAZIA Generale WARLIMONT - L'operazione n. 1 è da considerarsi quasi finita; il terreno è stato rastrellato, peraltro sono state distrutte poche forze nemiche . Generale AMBROSIO - L'operazione n. 1 non può ancora considerarsi ultimata. Le forze tedesche non hanno fatto progressi verso Kljuc e Sanski Most perché hanno incontrato un fotte nucleo di partigiani. Concorrono ora le divisioni «Re» e «Sassari» e fra poco questo ciclo potrà considerarsi finito. Generale W ARLIMONT - È necessario che il terreno rastrellato venga presidiato subito dalle truppe italiane .. Generale AMBROSIO - Non abbiamo questa possibilità e cìò sarà comunicato il giorno 8 p.v. a Belgrado dal generale Robotti al generale Loehr. È anzi nostro intendimento ritirare delle forze dalla Croazia. Generale WARLIMONT - Questa comunicazione non sarà gradita all'O .K.W. Dovremo provvedere inviando una divisione di riserva germanica. Generale AMBROSIO Duce.

Di questo occorre prima parlarne al

Generale W ARLIMONT - L'idea del Filhrer era quella che appena ultimato il primo ciclo le truppe italiane occupassero la zona rastrellata , in modo da poter avere tutte le forze germaniche disponibili, in previsione che nell'estate prossima ci sarà un'azione nemica nei Balcani. Generale AMBROSIO - Chiede se queste questioni sono state esaminate quando Ciano è stato dal Fuhrer. Generale GANDIN -

Questi punti non sono stati esaminati .

Generale WARLIMONT - Ritiene che allora abbiano stabilito che il territorio rastrellato sarebbe stato occupato dalle truppe italiane. Generale AMBROSIO sa nulla.

Roatta col quale ho parlato ieri non ne

Generale WARLIMONT - L'O.K. W. è nella ferma convinzi,one che le trattative sarebbero state assolte in questo senso.


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Generale AMBROSIO - Stabilisce di chiamare il generale Roatta per le precisazioni. Al ritorno del generale Warlimont faremo conoscere gli accordi presi con il generale Loehr. È in ogni modo da tener presente che l'occupazione sarà profiqua solamente se saranno fortemente presidiati molti punti e se si potrà disporre di congrue aliquote di forze mobili motorizzate. Per le operazioni del terzo periodo per ora non si può concretare nulla, in quanto bisogna prima vedere come si svolgeranno quelle del secondo periodo. Generale W ARLIMONT - li Fi.ihrer allaccia le operazioni del terzo p·e riodo alla questione dei cetnici che sono, è vero, nemici dei comunisti ma che d'altra parte sono amici degli anglo-americani. Pertanto occorre procedere al loro disarmo. Generale AMBROSIO - Siamo d'accordo. Il disarmo è previsto, ma dovrà essere effettuato con molto tatto ed a non breve scadenza. Prima bisogna finire queste operazioni. Generale WARLIMONT - Dice che se sono state finite bene le operazioni del secondo periodo , la massa dei comunisti sarà stata annientata. Generale AMBROSIO - Considera che l'operazione del terzo periodo si svolge in un territorio che oggi si può dire tranquillo. Tn ogni modo oggi non si possono prendere impegni pòma di aver visto l'esito delle operazioni del primo e secondo periodo. Generale W ARLIMONT - Le operazioni non potranno essere procrastinate oltre il 20 marzo. Allora cinque o sei divisioni tedesche dovranno essere trasportate nel Sud della penisola balcanica in riserva per il caso della prevista azione nemica. L'O.K.W. ha constatato una ottima collaborazione fra i comandi delle Armate italiane ed il generale Loehr. Sono previsti ingenti trasporti di armi e specialmente controcarri nel Sud della penisola balcanica. Generale AMBRos10 - Per parte nostra stiamo rinforzando la nostra Armata in Grecia. Generale WARLIMONT - Il segnale d'allarme della prevista azione nemica nella penisola balcanica è la visita di Churchill in Turchia. Generale Rossi - È necessario che la parte germanica metta a nostra disposizione un maggior numero di treni per la Grecia.


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Generale WARLIMONT - Allo stato attuale possono andare ad Atene otto treni al giorno. Non si possono prevedere miglioramenti di questa situazione. OccorrerĂ che per turno ogni settimana o dieci giorni vengano assegnati treni alle Armate italiane.


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Verbale n. 11 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE L'8 FEBBRAIO 1943 - XXI ALLE ORE 17.00 Autorità presenti:

Generale AMBROS/0 Generale ROSSI Ammiraglio RICCARDI Ammiraglio SANSONETTI Ammiraglio V!CEDOMINI Ammiraglio FONTANA Generale DI RAIMONDO Generale ZANOTTI Generale TORRESAN Generale GRAZIOSI Generale ROUX Colonnello MARESCALCHI Ministro PARESCHI Ministro PASCOLATO Direttore Generale VELANI Direttore generale INGIANNI Direttore Generale TREVISANI Consigliere nazionale AMIONE Professor RONCHI

Generale AMBROSIO - La riunione ha lo scopo di concretare i provvedimenti conseguenti ad una richiesta al Duce del Ministro Pareschi. Detta richiesta tende a risolvere la necessità di costituire una scorta di generi alimentari, essenzialmente grano, in Sicilia ed in Sardegna ove non esistono scorte per la popolazione civile. Il Ministro Pareschi ha proposto dì effettuare una volta tanto un convoglio scortato. Analoga richiesta è stata fatta al Duce dal sottosegretario Bastianini per la Dalmazia. Il problema consiste: 1) trasportare in Sicilia 50.000 tonn; 2) trasportare in Sardegna 30.000 tono (essenzialmente grano occorrente per la saldatura dei raccolti; 3) restituzione di tre piccole navi requisite ai trasporti civili per la Dalmazia. Il direttore generale della Marina Mercantile è invitato ad esporre i criteri per la risoluzione del problema. Direttore generale INGIANNI - Per effetto delle perdite subite in


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questi ultimi mesi e per ulteriori assorbimenti da parte militare, abbiamo oggi una disponibilità di circa 175.000 tonn di naviglio mercantile. Detto naviglio è quasi totalmente impegnato in viaggi ( tipo triangolare) tra continente-Sardegna-Sicilia. Il servizio è organizzato in modo che i piroscafi non viaggino mai vuoti. I trasporti più importanti cui bisogna provvedere sono quelli del carbone e del sale dalla Sardegna. Nel novembre scorso avevamo una disponibilità di trasporti di 500.000 tonn/mese che oggi si sono ridotte a circa 300.000, tenuto conto anche di un'aliquota di naviglio francese che ci è stato assegnata. Generale AMBROSIO- Prega portare l'esame del problema entro termini definiti , in relazione allo scopo: trasporto di carattere eccezionale da effettuare una volta tanto. Direttore generale lNGIANNI - Il problema può essere risolto soltanto sottraendo tonnellaggio a trasporti di altre merci. In una ultima riunione si è trattato analogo problema per il trasporto di carbone allo scopo appunto di costituire delle scorte in Sicilia. Il problema è lo stesso in quanto si tratta di giocare sullo stesso tonnellaggio. Generale FAVAGROSSA - Di fronte alla necessità di trasportare generi alimentari, necessità che già si era affacciata, ha temporaneamente autorizzato a sospendere i trasporti del carbone dalla Sardegna. Direttore generale VELANI- Rappresenta che in Sicilia abbiamo scorte di carbone per venti giorni. Ogni mese occorrono 55.000 tonn di carbone: Ma, tenuto conto della crisi dei trasporti che si è verificata in questo primo periodo del mese di febbraio, a fine mese avremo una scorta di soli dieci giorni . Mette in risalto l'importanza delle scorte di carbone in Sicilia per evitare una eventuale paralisi dei trasporti nell'isola le cui conseguenze sarebbero molto gravi. Il problema più grave del traffico ferroviario per la Sicilia è lo Stretto. Fino a poco tempo fa venivano traghettati circa quattrocento carri al giorno. Ma ora, in conseguenza degli allarmi , siamo ridotti a circa trecento. In tale numero sono compresi trasporti - a sussidio del traghetto - di carri ferroviari a mezzo motovelieri dalla Calabria alla Sicilia, trasporti che però ora sono ridotti al minimo per indisponibilità di motovelieri. Ministro PARESCHI - La situazione segnalata al Duce è un pro-


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blema sostanzialmente diverso. Si tratta di effettuare un solo trasporto convenientemente scortato allo scopo, ripeto, di creare delle scorte che possano consentirci di stare relativamente tranquilli anche in eventuali successivi e più seri periodi di crisi dei trasporti. Ossia occorre mantenere l'attuale rifornimento ordinario e, con trasporto a parte, provvedere alle scorte. Si tratta di distrarre temporaneamente del tonnellaggio dall'attuale organizzazione a favore del trasporto di carattere eccezionale sia per la Sicilia sia per la Sardegna. Direttore generale lNGIANNI - L'unico modo per risolvere il problema è quello di sospendere temporaneamente i trasporti di carbone dalla Sardegna. Per rifornire più rapidamente la Sicilia occorrerà rinunciare al sistema dei trasporti a triangolo ed effettuare invece dei viaggi a vuoto. Generale AMBROSTO - ln questo problema del carbone è interessato anche il Fabbriguerra e non si deve prescindere dal sentirne il parere. Generale Rossr - Afferma che di tutte le questioni trattate occorre fare un problema unico. Ossia occorre sommare le necessità civili e le necessità militari ...In relazione poi al tonnellaggio totale disponibile, disciminare l'importanza dei trasporti e conseguentemente eliminare le necessità meno importanti. Occorre in sostanza risolvere il problema da un punto di vista unitario: Generale Dr RAIMONDO-Attraverso ad un calcolo approssimativo stabilisce che nel mese di febbraio deve essere trasportato in Sicilia merce per circa 162.000 tonn. Se si considera di costituire la scorta in Sicilia entro un periodo di tre mesi , nel mese in corso si dovranno aggiungere alle 162.000 tonn oltre 30.000. In totale dunque nel mese di febbraio: 192.000 tonn. Se si considera di far passare trecento carri, in un giorno si portano 4.500 tonn. In un mese, con la ferrovia, 135.000 tonn . Rimangono così da trasportare con le navi 57.000 tonn. Direttore generale lNGIANNI - Si potrebbe contare su una disponibilità di dieci-dodici piroscafi. Generale Dr RAIMONDO - A questi potrebbero esserne aggiunti altri dieci-dodici da ritirare fra i più lenti attualmente in servizio per la Tunisia. Si tratterebbe infine di trovare altri tre-quattro piroscafi; venticinque in totale - ciclo viaggio: un mese; approssimativamente potrebbero essere trasportate le 57.000 tonn circa.


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Ministro PARESCHI - Rappresenta la necessità che la costituzione delle scorte alimentari sia fatta con urgenza, motivo appunto che ha determinato la richiesta di un trasporto di carattere eccezionale. Direttore generale TREVISANI - La situazione è già molto seria: a Palermo - cessando i rifornimenti - non ci sarebbe fra sei giorni la possibilità di distribuire pane. Propone che nella riunione in corso non vengano prese decisioni definitive e che invece, cifre alla mano, si faccia un programma ordinario mensile e conseguentemente si consideri la possibilità del trasporto eccezionale. Direttore generale lNGIANNJ - I mezzi consentono limitate possibilità. Si tratta sempre di distrarre trasporti di merce a favore di merce di altro tipo. In materia conviene che intervenga anche il Fabbriguerra perché far cessare certi trasporti può avere riflessi nocivi sulla produzione bellica. Ammiraglio SANSONETII -L'elemento determinante è un'altro e precisamente è quello delle scorte che, allo stato attuale, non consentono un movimento di 70.000 tonn/mese . D'altra parte però bisogna considerare che le perdite sulle rotte della Tunisia ammontano al 20-25%; quelle per la Dalmazia, sulle quali i piroscafi non sono scortati, ammontano al 7% circa. Quindi il totale del tonnellaggio potrà variare in funzione delle rotte . Generale D1 RAIMONDO - Nella questione occorre tenere presente due elementi di contrasto: se noi non aumentiamo il tonnellaggio per la Tunisia, le operazioni in quello scacchiere ne risentiranno gravemente; d'altra parte se noi non aumentiamo i piroscafi per la Sicilia questa entrerà in crisi di rifornimenti. Generale AMBRos10 - Propone che gli interessati concretino in una cifra le loro necessità di trasporto e successivamente si discrimineranno quelle alle quali si dovrà rinunciare. Direttore generale TREVISANI - Considera questa la più saggia soluzione. Occorre concentrare le diverse esigenze in una unica mano: quella del generale Ambrosio, che avrà così la possibilità di decidere. Tutti i partecipanti concordano.

Generale AMBROSIO raccogliere i dati.

Il generale Di Raimondo è incaricato di


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Ammiraglio SANSONEITI - Bisogna nuovamente riuscire a portare in Sicilia almeno quattrocento carri al giorno. A questo si può arrivare restituendo al traffico civile dei motovelieri per il trasporto. Ministro PARESCHl - Stabilisce per mercoledì 10 febbraio pomeriggio - una riunione conclusiva. In merito alla questione delle tre piccole navi per la Dalmazia è stato deciso di non restituirle al traffico civile perché non ritenute indispensabili per quei rifornimenti.


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Verbale n. 12 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ACCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 12 FEBBRAIO 1943 - XXI ALLE ORE 16.15 Autorità presenti:

Generale AMBROSIO Generale GANDIN Generale CASTELLANO Feldmaresciallo KESSELRING Generale WARLIMONT

Generale AMBROSIO- Chiede al generale Warlimont se durante il suo viaggio in Tunisia ha raggiunto tutti gli scopi che si era prefisso. Generale WARLIMONT- Comunica di aver preso contatto con il feldmaresciallo Rommel, con von Arnim, con il generale von Bock, con i comandanti della 10a e 21 a Divisione corazzata, del 18° Reggimento cacciatori tedesco e col generale Roncaglia. Ha visitato il passo Faide si è maggiormente convinto della sua importanza. Generale AMBROSIO con il generale Messe.

Chiede se ha potuto prendere contatto

Generale WARLlMONT - Risponde di non aver avuto occasione di vederlo. Aggiunge di aver parlato con il generale Calvi e con il generale che dirige i lavori sulla posizione degli Sciott. La situazione del nemico di fronte alla 5a Armata è molto chiara: il nemico mantiene atteggiamento dal quale non si possono dedurre i suoi veri intendimenti operativi. Generale AMBROSIO - Chiede notizia sulla entità delle forze che fronteggiano la 5a Armata. Generale W ARLIMONT - Non è in grado di precisare dati di forza però afferma che sul fronte antistante alla Divisione von Bock - 5° Reggimento cacciatori - divisione «Superga» è in corso l'affluenza di artiglierie; accertato un continuo aumento nel numero e nei calibri; interessante una notizia data dall'aiutante del 5°


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Reggimento cacciatori: accertato lo schieramento in linea di una batteria da 33 mm. Accertati movimenti di considerevole entità di fronte al 10° Reggimento bersaglieri. La ricognizione aerea non ha dato buoni risultati perché la zona è intensamente coltivata. Accertati movimenti di considerevole entità da Bou Arada verso Nord: sono stati contati 180 automezzi. Nella zona antistante Tebessa e Faid risulta che le forze avversarie si sono ritirate un poco. In complesso: - a Nord accertata affluenza di rinforzi e movimenti in corso tendenti a Biserta-Tunisi; - a Sud situazione poco chiara nel senso che non si può dedurre se il nemico è rimasto nella prima idea di separare le nostre due Armate o se le truppe, precedentemente destinate a tale operazione, sono state portate altrove. Di massima si è potuto osservare che attualmente il nemico si sente inferiore per addestramento e che conseguentemente tende a sottrarsi. Situazione di fronte alla l3 Armata. Il feldmaresciallo Rommel ha affermato che il terreno ove muovono le nostre retroguardie è particolarmente adatto alla loro azione essendo cosparso di laghi salati che limitano notevolmente la percorribilità. D'altra parte è accertato un notevole afflusso di truppe inglesi in corrispondenza delle zone di facilitazione. Tale afflusso è tanto forte da fare ritenere al feldmaresciallo Rommel di non poter resistere se dovrà distrarre forze per l'operazione di Gafsa. Peraltro egli è ben convinto della necessità di guardarsi le spalle e conseguentemente in questo dilemma riconosce che occorre arrischiare ma effettuare l'operazione di Gafsa. Se in seguito a tale operazione dovesse essere costretto a ritirarsi sulla posizione del Mareth, il ripiegamento avverrà in sei giorni. In ogni caso, effettuata l'operazione di Gafsa, sarà indispensabile portare le forze al Mareth . Generale AMBROSJO a presidiare Gafsa.

Chiede l'entità delle forze destinate poi

Generale W ARLIMONT - Risponde che il feldmaresciallo Rommel non lo aveva ancora stabilito. Egli ha aggiunto che occorreranno delle forze per evitare delle infiltrazioni dalla parte di Matmata.


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A questo proposito ieri il feldmaresciallo Rommel ha avuto notizia di un forte concentramento di camionette in quella zona ed ha dovuto richiedere l'intervento dell'aviazione. Generale AMBROSIO - Chiede di conoscere l'opinione del feldmaresciallo Rommel in merito all'epoca in cui 1'8a Armata inglese potrà attaccare. Generale WARLIMONT-Se e quando l'Armata inglese attaccherà dipende dalle possibilità di rifornimento. Il feldmaresciallo Rommel e tutti i comandanti coi quali ho parlato ritengono la posizione del Mareth fortissima, ma sono altresì convinti che le divisioni tedesche devono essere alimentate e specialmente devono ricevere artiglierie. Ha osservato che le divisioni italiane invece sono in buona efficienza. In merito alle artiglierie, mentre quelle italiane ammontavano a trecentocinquanta pezzi, quelle germaniche ammontano a soli cinquantasei pezzi. Le posizioni antistanti la linea del Mareth sono forti e resteranno quanto più possibile occupate. Sia sulla posizione del Mareth che su quella degli Sciott vi è intenso lavoro. Nei riguardi della posizione degli Sciott è peraltro da rilevare che allo stato attuale esiste solo il fosso anticarro che però, data la natura sabbiosa del terreno, potrà essere sconvolto dal tiro di artiglieria. Dato che non si può distrarre, per i lavori, personale dalle Armate, occorrerà all'uopo portare del personale in Tunisia e ciò anche nella considerazione che ora sono al lavoro millecinquecento libici da ricuperare. La situazione attuale delle munizioni di artiglieria è buona, ma occorre provvedere al rifornimento per il successivo sviluppo delle operazioni. Per finire ripete ancora, quanto ebbe a dire prima di iniziare il viaggio, ossia che la chiave del successo è nei trasporti. Generale AMBROSIO - In sintesi, nel settore Nord, per ora non appare minaccia immediata di attacco; nel punto per noi pericoloso , cioè nella congiunzione tra le due Armate, non c'è concentramento di forze. Generale WARLIMONT - Afferma che a questo proposito però, pur non risultando ammassamenti di forze, non si può ancora escludere che il nemico intenda agire nel punto di congiunzione fra le due Armate. · Generale AMBRos10 - Chiarisce che è accertato che sul fronte, in corrispondenza del punto di congiunzione, il nemico è debole e


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che il dubbio nei riguardi delle intenzioni del nemico esiste pur sempre. L'8a Armata è ancora disseminata indietro verso Tripoli. Generale W ARLIMONT - Dice che le notizie in possesso del feldmaresciallo Rommel affermano due divisioni avanzate e sei scaglionate in profondità. Negli ultimi giorni lo schieramento avanzato non ha subito variazioni. Neppure nel numero degli automezzi, carri compresi (un quarto di divisione). Generale AMBROSIO alla direttrice d'attacco.

Chiede cosa pensa Rommel in merito

Generale W ARLIMONT - Dice che egli ritiene che sarà tentato un attacco da Sud ed uno da Ovest. Generale AMBROSIO considerato prossimo.

Chiede se questo duplice attacco è

Generale WARLIMONT - Fra quattro o cinque settimane. Per l'esperienza africana che ci siamo fatti, gli inglesi attaccano sempre in periodo di luna piena. A ciò sono da aggiungere le condizioni metereologiche, fino agli ultimi di marzo è previsto che continui il maltempo. Altro elemento indicativo è la situazione aerea dell'avversario. In cinque giorni di permanenza in Tunisia ho avuto un solo attacco di bombardamento da altissima quota. Questa quasi totale mancanza di attacchi aerei dell' avversario deve essere considerata anche in relazione ai nostri movimenti molto intensi. Generale AMBROSIO - Chiede al generale se ritiene, nella situazione esposta, opportuno effettuare le operazioni di Faid e Gafsa, allo scopo di migliorare la nostra situazione difensiva. Generale WARLIMONT - Afferma che tutti i comandanti coi quali ha parlato erano convinti della necessità di farle e che quella è anche la sua opinione. Generale AMBROS10 per le due operazioni.

Chiede se sono già stati dati gli ordini

Feldmaresciallo KESSELRING - Sono state ritardate. Faid sarà effettuata il giorno 16 a Gafsa sarà pure ritardata di tre giorni. Rappresenta di aver disposto per un graduale invio di munizioni in Tunisia, ma che tale invio dipende esclusivamente dalle possibilità di trasporto. Generale AMBROSIO - Da parte nostra è stato disposto l'invio


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della brigata «Pistoia»; inoltre in accordo con l'ammiraglio Riccardi si stanno intensificando quanto più possibile i trasporti. Purtroppo si è perso qualche giorno per il maltempo. Feldmaresciallo KESSELRING - Ho avuto assicurazione che entro il 20 le motozattere germaniche saranno pronte. Generale AMBROSIO - Le due operazioni rimangono dunque stabilite. Intanto si costituirà il comando Gruppo Armate al quale poi daremo ulteriori direttive per il successivo sviluppo dell'azione e ciò in dipendenza anche del risultato delle operazioni di Faid e Gafsa. Chiede se è stata concretata una cifra per il tonnellaggio necessario. Generale W ARLIMONT- Il generale von Arnim, per le necessità delle truppe germaniche, italiane e popolazione civile, sulla base della forza attuale, ha fatto la cifra cli 150.000 tonnellate al mese. Con questo tonnellaggio si potrebbero effettuare i rifornimenti normali, rimettere in efficienza i reparti e costituire una riserva. In una riunione tenuta oggi presso il feldmaresciallo Kesselring si è stabilito un minimo di 90.000 tonnellate . Generale AMBROSIO - Anche non considerando la cifra di 150.000 tonn per noi assolutamente irraggiungibile, non ritengo ci sarà possibile raggiungere 90.000 tonnellate su mezzi scortati, ma al massimo raggiungeremo 80.000 tonnellate . Dico questo perché l'O .K. W . sia esattamente edotto sulla situazione dei trasporti. In questo quadro posso assicurare che in pieno accordo con il feldmaresciallo Kesselring faremo ogni sforzo per portare più che ci sarà possibile. Feldmaresciallo KESSELRING - Alle 90.000 tonn potremo forse arrivare col miglioramento delle condizioni atmosferiche che si avrà con l'avanzare della stagione. Generale AMBROSIO - Oggi, per essere positivi, dobbiamo attenerci alla cifra massima di 80.000 tonnellate. Feldmaresciallo KESSELRING - Si dice chiaramente convinto che ogni sforzo viene fatto dalla parte italiana e che questo ha detto al generale Warlimont di rappresentare al Fiihrer chiedendo anche che da parte germanica si venga incontro a questa difficile situazione . Un miglioramento si avrà non appena saranno disponibili venti .motozattere; con esse in un solo viaggio si potranno trasportare sessanta carri armati, il che costituirà un buon apporto .


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Generale AMBROSIO - La limitazione del tonnellaggio è imposta dalla mancanza dei mezzi di scorta perché per le navi si potrebbe arrivare ad una cifra sensibilmente superiore a quella indicata, e ciò, per l'apporto delle navi avute dalla Francia. Generale W ARLIMONT - Dato che noi incontriamo grandi difficoltà nei trasporti, dovremo rendere più difficili i rifornimenti del nemico. Infatti quanto più riusciremo a ritardare i rifornimenti dell'8a Armata, tanto più la costringeremo a differire la sua azione. Generale AMBROSIO -

Concorda.

Croazia Generale AMBROSIO - Ha avuto luogo a Belgrado la prevista riunione col generale Loehr. Dai risultati ho motivo di credere che le operazioni concordate per il terzo periodo, in E rzegovina, non avranno più luogo. Compiute le altre Dperazioni, come precedentemente concordato, le truppe verranno ritirate. Confermo che noi non metteremo presidi nella terza zona perché non abbiamo forze sufficienti. Generale WARUMONT - Chiede di conoscere se, come aveva precedentemente accennato , il Comando Supremo non avrebbe nulla in contrario a che i presidi fossero · costituiti con truppe germaniche. Generale AMBROSIO anche le truppe croate.

Concorda. Però dovranno concorrere

Generale WARLIMONT - Risponde affermativamente. Consegna un appunto scritto riguardante le miniere di bauxite di Mostar. Generale AMBROSIO - Afferm a essere questione che si ripete periodicamente. Si riserva di rispondere, in ogni modo assicura che darà disposizioni perché i fatti non si ripetano. In merito alla questione dei cetnici il Duce concorda nel parere , già espresso, di addivenire ad un disarmo graduale da iniziare ad operazioni ultimate. Questo, tenuto conto dei riflessi politici che potranno essere provocati da tale provvedimento. Il generale Warlimont è pregato di riferire all'O.K.W. in questo senso. Generale W ARLIMONT - Prende atto che in linea di massima il Comando Supremo è d'accordo sul disarmo. In merito all 'effettua-


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zione rappresenta che non bisognerà ritardare troppo in vista della probabile azione in Balcania. Comando in Balcania Generale AMBROSIO - Chiede quando si crede possa avvenire l'accennata azione in Balcania. Generale WARLIMONT - Risponde che è difficile stabilirlo, ma che in ogni modo è conveniente prendere senz'altro tutte le precauzioni per quella eventualità. Generale AMBROSIO - Infatti noi le stiamo prendendo. È specialmente necessario costituire una riserva mobile. L'O.K.W. ha già considerato questo problema? Generale WARLIMONT -Una divisione è in viaggio per la Grecia; peraltro non è ancora mobile, ma dovrà essere motorizzata. Generale AMBROsro - Chiede se questa divisione, avviata in Peloponneso, sarà messa alle dipendenze del generale Geloso . Generale W ARLIMONT - Afferma che la divisione andrà alle dipendenze del generale Gel.oso e che successivamente in Grecia e nella Serbia settentrionale saranno inviate altre due divisioni, da trarsi dalla Croazia. Generale AMBROSIO - È opportuno chiarire che le divisioni che affluiscono in Grecia o nei territori di giurisdizione di altri comandi superiori italiani dipenderanno dai comandi stessi. Ciò in relazione agli accordi precedentemente presi. Generale WARLIMONT - Rappresenta l'opportunità di chiarire la questione del comando nei Balcani. Generale AMBROSIO - Rappresenta che gli accordi si limitano a considerare il periodo di preparazione. In tale periodo il generale Loehr impartirà direttive direttamente ai comandi germanici mentre per quanto riguarda i reparti italiani invierà al Comando Supremo una bozza di tali direttive. Il Comando Supremo provvederà, a sua volta, ad impartirle ai comandi superiori italiani in Balcania. Generale W ARLIMONT -

Concorda ed aggiunge che la stessa


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procedura sarà seguita anche per quanto riguarda Marina ed Aviazione. Generale AMBROSIO - Afferma che per la Marina il problema è già stato risolto con l'ammiraglio Schuster e che rimane solo da definire qualche particolare per l'Aviazione. Ripete che tali accordi sono limitati al periodo di preparazione. Feldmaresciallo KESSELRING - Comunica che a Creta è dislocato il X Corpo Aereo e che vengono fatti preparativi, nella stessa isola, per poter trasferire, in caso di necessità, numerose forze aeree. Analogamente è in corso per parte germanica il rinforzo della difesa contraerea di Creta. Prega l'Eccellenza il Capo di voler informare in proposito i comandi italiani perché agevolino e collaborino in merito ad eventuali richieste da parte tedesca per l'organizzazione contraerea con speciale riguardo ai posti di avvistamento. Le richieste verranno presentate dal LuftgansudostAtene (*). Comando in Tunisia Generale AMBROSIO - Chiede quando sarà costituito il comando Gruppo Armate in Tunisia. Generale W ARLIMONT -La costituzione è in corso per quanto riguarda sede del comando e collegamenti. Non rimane che trasportare parte del personale necessario. Ritiene che sarà costituito tra circa dieci giorni. Feldmaresciallo KESSELRING - Considera che non appena finita l'operazione di Gafsa il generale von Arnim potrà assumere il comando del Gruppo Armate. Generale AMBROSIO - Chiede se già è stato designato il nuovo comandante della 511 Armata. Generale W ARLIMONT - Dice che tale comando sarà affidato al generale von Vaerst, già comandante della 15a Divisione corazzata.

(*) La sottolineatura è

nel 'originale.


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Verbale n. 13 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 24 FEBBRAIO 1943 - XXI ALLE ORE 11.00

Autorità presenti:

Generale AMBROS/0 Ammiraglio RICCARDI Generale VECCHIARELLI Generale FOUGIER

Generale AMBROSIO - Annuncia che scopo della riunione è quello di dare un orientamento in vista del prossimo arrivo del Ministro von Ribbentrop che sarà accompagnato dal generale Warlimont. Dà quindi lettura di due promemoria presentati al Duce rispettivamente in data 18 e 21 febbraio. Successivamente comunica all'ammiraglio Riccardi di aver preso visione del suo studio operativo e, riferendosi allo studio stesso, gli consegna a mano il foglio n. 27 di protocollo riservato personale con il quale viene chiesto all'ammiraglio stesso di segnalare i provvedimenti di carattere straordinario necessari per accelerare l'approntamento del naviglio sottile. Ammiraglio RTCCARD1 - Mette in rilievo che si tratta essenzialmente di un problema di mano d'opera e particolarmente di mano d'opera specializzata. Sarebbe opportuno che il Duce modificasse la decisione di non consentire l'assegnazione ai cantieri di operai specializzati della classe 1924. Generale AMBROSIO - Chiede all'ammiraglio Riccardi di presentargli dati precisi allo scopo di poter rappresentare la questione al Duce. Passando a trattare della Balcania avverte che dalla Croazia saranno ricuperate, per la Madrepatria, la divisione «Sassari» e un'altra divisione da designare. È negli intendimenti di addivenire al Comando unitario nello scacchiere greco mettendo alle dipendenze del generale Geloso, Egeo, Grecia ed Albania. Verrebbe inoltre costituita una nuova Armata Montenegro-Erzegovina. Det-


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ta Armata e la 2a dipenderanno operativamente da Superesercito; mentre al Comando Supremo resteranno gli scacchieri tunisino, greco e russo. Successivamente il generale Ambrosia dà lettura di un promemoria nel quale sono elencati i più importanti problem i relativi alle forze navali ed aeree. Generale FouGIER - A vendo il generale Ambrosia accennato allo scioglimento dell'8a Armata, dice che nei riguardi dell' Aviazione , sarebbe d'avviso di rimpatriarla tutta per riordinarla, salvo poi ad inviare una aliquota di aviazione proporzionata ad un corpo d'armata. Generale AMBROSTO - Avverte il generale Vecchiarelli che lo S. M. dovrà proporgli un nuovo comandante del II C.A. , avendo il generale Garibaldi rappresentato l'opportunità di sostituire il generale Zanghieri. Successivamente informa di aver avuto uno scambio di vedute con il feldma resciallo Kesselring nei riguardi dei Comitati per gli avviamenti in Tunisia e chiede all'ammiraglio R iccardi di presentargli un appunto con le sue proposte relative all'argomento. Comunica quindi all 'ammiraglio Riccardi che il feldmaresciallo Kesselring ha rappresentato l'opportunità di riunire i convogli in alto mare per evitare addensamento nei porti. Ammiraglio RcccARDl - Osserva che ciò non è facile da realizzare dato che i percorsi sono obbligati e che di notte i piroscafi devono essere in sosta per ragioni di sicurezza. Generale AMBRosro - Richiama l'attenzione del general e Fougicr sul grave inconveniente de.J mancato intervento della caccia nella recente incursione su Napoli . Generale FouGIER - Spiega che tutti gli apparecchi da caccia disponibili si erano levati in volo al preallarme e dopo 40' , non essendosi ancora verificato l'allarme , sono stati fatti atterrare; così che quando pochi minu ti dopo si è verificata l' incursione la caccia non era più in volo. Osserva che nella circostanza il comandante della caccia ha mancato di previdenza impiegando tutte le sue forze al preallarme ed informa di avere già preso provvedimenti a carico del responsabile. Passando a parlare dei paracadutisti osserva che l'attuale organizzazione è forse eccess.iva per l'alimentazione di una sola divisio-


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ne; l'addestramento dei paracadutisti richiede forti consumi di benzina. Generale AMBROSIO - Ordina al generale Vecchiarelli di studiare la questione e di riferire.


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Verbale n. 14 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 23 MARZO 1943 - XXI ALLE ORE 17.00

Autorità presenti:

Generale AMBROS/0 Ammiraglio TUCCARDI Generale FOUGTER Ammiraglio SANSONETTI Generale SANTORO Generale ROSSI Generale DI RAIMONDO

Generale AMBRos10 - L'opportunità di questa riunione mi è stata prospettata dal generale Riccardi allo scopo di studiare un sistema di formazione dei convogli che possa migliorare l'attuale situazione. Il problema incombente è sempre quello della Tunisia. La situazione operativa si presenta migliorata, secondo le ultime notizie, e l'avversario non riesce ancora a sfruttare la sua favorevole situazione. Da parte nostra vi è la necessità di fare tutto il possibile per alimentare lo sforzo delle nostre truppe. Ammiraglio R1CCARDI - Lo spunto mi è stato dato da una telefonata fattami dal Duce l'altra mattina, nella quale mi è stato fatto cenno alle difficoltà che il generale Fougier incontra per l'impiego della caccia di scorta. Ora le sue difficoltà sono anche le mie. In linea di principio, per seguire una economica tecnica dei convogli, si dovrebbe tendere ad ammassare le scorte. Infatti abbiamo sempre chiesto di fare convogli grossi . Però le esigenze della battaglia ci portano invece ad un continuo stillicidio di mezzi. Aggiungasi che il complesso offensivo avversario è da qualche tempo assai più forte di quanto finora si era visto. Necessità quindi di fronteggiarlo dando ai convogli adeguata scorta sia navale sia aerea. Generale AMBROSIO -

Mi riferisco al caso di ieri. Mi è stato


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detto che avevamo trenta aerei di scorta. Quindi scorta relativamente forte. Ammiraglio SANSONEITI - Al momento dell'attacco avevamo complessivamente in volo quaranta apparecchi perché è stato possibile anche l'intervento di caccia su allarme. L'avversario ha condotto l'attacco con due masse. Si hanno notizie discordi circa la quota d'attacco; probabilmente erano due gruppi su due strati. Per fortuna del nemico l'attacco si è per di più verificato in acque minate. Generale AMBROSIO - In sostanza il convoglio di ieri aveva una notevole protezione. Dobbiamo tendere ad aumentare ancora questa protezione? Generale FouGIER - Dobbiamo tendere a diminuire il logorio dei mezzi di scorta. Generale AMBROSIO - Mi è stato accennato all'intervento di caccia su allarme. Desidero qualche chiarimento. Generale FouGIER - Abbiamo una rete di radiolocalizzatori che si sta man mano perfezionando. Però il funzionamento di questi apparecchi attualmente non è ancora sicuro. L 'avversario da qualche tempo conduce l'attacco aereo in forze e con i bombardieri scortati da caccia. Noi gradatamente abbiamo aumentato il numero dei velivoli di scorta dai due dell'anno scorso ai venti-trenta di oggi. Poiché il nemico, avendo superiorità di mezzi, può aumentare ancora la sua caccia, avendo superiorità cli mezzi, può aumentare ancora la sua caccia, il problema è per noi praticamente insolubile. Aggiungasi che, per dare protezione a varie quote, noi dobbiamo diluire la nostra caccia tra i duecento e i cinquemila metri cosicché l'avversario che attacca ad una determinata quota trova sempre un limitato numero di nostri aerei che possano contrastarlo e quindi noi saremo sempre in condizioni di inferiorità. L'ideale sarebbe, disponendo di un perfetto servizio di radiolocalizzatori, di tenere tutta la caccia in allarme in modo che il suo intervento fosse sempre tempestivo e adeguato all'offesa nemica. Non essendo ciò attuabile per l'imperfetto funzionamento dei Ra.Ri., siamo costretti all'attuale sistema di scorta continua che comporta un enorme logorio di mezzi. Per dare trenta aerei di scorta occorre dislocarne opportunamente fin dal giorno precedente centocinquanta e, poiché molto spesso per il convoglio successivo bisogna assumere una diversa dislocazione, si ha praticamente un servizio continuato che non


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consente la revisione delle macchine, con grave danno per la loro efficienza. Oggi in Sicilia abbiamo settanta aerei efficienti su duecentodieci. Ammiraglio SANSONEITI - Anche per le scorte navali abbiamo la stessa proporzione di due terzi inefficienti. Abbiamo chiesto all'ammiraglio tedesco Ruge, che dirigeva il servizio dei convogli dall'Olanda alJa Spagna, quali crÌteri venissero da loro adottati. Pe_rò il problema è totalmente diverso perché loro avevano la possibilità di organizzare un servizio di navigazione costiero, mentte noi abbiamo rotte obbligate e siamo in piena battaglia. Generale AMBROSIO - In sostanza il problema è analogo per le due scorte: navale ed aerea. Vediamo ora quali sono le principali rotte seguite dai nostri convogli. Ammiraglio SANSONEITI - Per il traffico Sicilia-Tunisia abbiamo tre rotte una interna e due esterne. Quella interna ci garantisce dal contrasto con navi di superficie, che si verifica raramente ma, quando avviene , porta alla completa distruzione del convoglio. Il nemico ha minato la rotta interna usando aerei , sommergibili e posamine veloci. Allora noi abbiamo utilizzato la rotta esterna a Nord, impiegando navi veloci e protezione di Mas all'esterno, per diminuire il rischio deli'attacco di navi di superficie. Recentemente l'avversario ha però minato anche questa rotta ed ora stiamo facendo il dragaggio. Oggi tanto seguiamo anche la rotta esterna Sud (Pantelleria), ma questa è la più pericolosa perché è soggetta anche al raggio d'azione della caccia di Malta. Da Malta durante tutta la notte si distaccano ricognitori che praticamente controllano tutta la zona. L'attacco notturno è in genere meno violento ma è tale che non ci si può opporre ad esso e diventa poi gravissimo quando c'è la luna. Per tale considerazione fino a poco tempo fa preferivamo viaggiare di giorno. Però ora sono sopravvenuti gli attacchi diurni in forze che rendono oltremodo pericoloso anche il viaggio di giorno. Cerchiamo di arrivare in zona non preavvisati, abbiamo provato a navigare più che possibile sotto costa, ma in sostanza il problema è estremamente complesso. Abbiamo poi le linee per il rifornimento della Sicilia: una in Tirreno, costiera, lentissima; un'altra da Taranto, soggetta a gravi minaccie nel tratto di Punta Stilo. Per poter assicurare una ragionevole protezione contro i sommergibili, il convoglio dovrebbe avere avanti a se sette unità munite di ecogoniometri; questo oltre alla


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protezione sui fianchi e sul tergo . Gli Inglesi adottano queste misure per i convogli che riforniscono Malta ed effettivamente in queste condizioni l'attacco è difficile. Le nostre unità di scorta hanno poi una capacità di azione scarsissima perché non si addestrano. Le nostre flottiglie sono sempre in movimento e anche alle scuole poco si può fare · per scarsezza di carburanti. Generale AMBROSIO direzione dei convogli?

Quali altri movimenti abbiamo lungo la

Ammiraglio SANSONETTI - Abbiamo i convogli di cacciatorpediniere; poi i convogli di motozattere i quali, pur non abbisognando di scorta navale, richiedono scorta aerea. Il nemico attacca in ordine di preferenza: petroliere, grandi motonavi , piroscafi carichi, navi di ritorno. Finora non attacca i cacciatorpediniere che si possono sottrarre all 'offesa per le loro grandi possibilità di manovra. Anche le motozattere sono raramente attaccate perché offrono un bersaglio limitato e hanno una buona difesa a bassa quota . Abbiamo parlato finora di movimenti importanti ma a carattere saltuario. Abbiamo poi un movimento spicciolo continuo effettuato con piccoli piroscafi . In complesso per tutta la penisola si hanno da cinquanta a settanta navi sempre in moto, a piccoli gruppi. Per la protezione di questo traffico si usano torpediniere di tipo antiquato oppure uniamo un piroscafo armato a due non armati e con ciò si impedisce almeno ai sommergibili avversari l'uso del cannone. Avvistato un sommergibile si sospende temporaneamente il traffico nella zona e si mette in moto la caccia antisommergibili. Generale AMBROSIO - Qual'è la situazione attuale dei mezzi di scorta? Ammiraglio SANSONETrr unità .

Oggi per la Tunisia abbiamo sette

Ammiraglio RICCARDI - La questione essenziale è quella di assicurare la mano d'opera ai cantieri . Generale AMBROSIO - Cerchiamo ora di arrivare a qualche conclusione che tenga conto della duplice necessità di assicurare le scorte ai convogli e di curare l'efficienza delle scorte stesse. Ammiraglio SANSONETTI dando il massimo. Generale FouGIER -

Come quantità di mezzi stiamo già

Come ho già detto l'ideale sarebbe di


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tenere tutta la caccia in allarme. Non potendo realizzare questo, bisognerebbe fare il servizio più raramente per poter impiegare maggior numero di mezzi. Noi attualmente forniamo sempre il massimo di mezzi, ma taJe massimo è sempre insufficiente perché l'impiego continuato incide fortemente sulla efficienza degli aerei. Ammiraglio SANSONETII - In linea teorica siamo tutti d'accordo. La realizzazione pratica non è però così semplice. Non possiamo pensare a grossi convogli perché nel nostro caso appena usciti dal porto si è già nel campo tattico. Quindi bisogna orientarsi sulle sei-otto unità. Disponiamo di cinque motonavi veloci (14 miglia); abbiamo poi setto-otto unità che fanno 12 miglia e infine un gruppo di unità più lente. Tenendo conto dei cicli viaggio si potrebbe pensare a cinque convogli al mese. Generale AMBROSIO -

Che tonnellaggio si porterebbe?

Ammiraglio SANSONEnI - Con trentacinque viaggi piroscafo si porterebbero 90.000 tonnellate mese. Dall'inizio delle operazioni ad oggi abbiamo trasportato 190.000 tonnellate, con una media mensile di 40-45.000 tonnellate . Generale AMBROSIO - Volendo dare un inizio di attuazione pratica a questi nuovi criteri, quali ripercussioni si avrebbero? Ammiraglio SANSONETII - Ora abbiamo dei piroscafi già pronti. Per riunire il primo convoglio si dovrebbe far ritardare qualcuna delle partenze già previste. Generale DI RAIMONDO - Non conviene far sostare piroscafi carichi nei porti. Attuando il nuovo sistema dovremo preparare a fine mese un programma per il mese successivo in modo da approntare i carichi per le date previste. Generale AMBROSIO - Ad ogni modo stabilito il principio, si tratta ora di studiare i particolari per la sua pratica realizzazione . È però opportuno che il primo convoglio parta secondo le previsioni già fatte in precedenza. Avremo certamente delle obiezioni da parte di O.B .S., il quale dovrà essere informato dei nuovi criteri da noi adottati. Il nuovo sistema ci darà la possibilità di curare le macchine, pur mantenendo sempre le scorte forti. Ammiraglio RtcCARDI pera.

Ritorno sulla necessità di mano d'o-


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Generale AMBROSIO - Poiché si tratta di mano d'opera civile, è necessario precisarmi le richieste perché io possa sostenerle presso il Duce. Questa riunione è servita a farci vedere tutti gli aspetti del complesso problema e a tale riguardo è stata utilissima l'esposizione fattaci dall'ammiraglio Sansonetti. Mi propongo di indire tra una ventina di giorni un 'altra riunione, allo scopo di avere una relazione sullo svolgimento del traffico.


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Verbale n. 15 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA D ALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 18 A PRILE 1943 - XXI ALLE ORE 17.00 (*) Autorità presenti:

Generale AMBROSIO Sottosegretario agli Esteri BASTIANINI Ammiraglio RICCARDI Generale FOUGIER Maggiore MAR CHESI Feldmaresciallo KESSELRING Ambasciatore MACKENSEN Colonnello von WALDENBURG

Sottosegretario BASTIANINI - Scopo della riunione è quello di esaminare l'esecuzione delle richieste di mezzi fatte dal Comando Supremo alla parte germanica , in modo da essere perfettamente orientati sulla situazione attuale di dette richieste. Generale AMBROSIO - Prega il sottosegretario Bastianini di voler ch iarire meglio lo scopo; la riunione odierna è fo rse un duplicato dei colloqui di Salisburgo? Sottosegretario BASTIANTNI - Oggi si tratta di stabilire qual'è stato l'esito dell a riunione di Salisburgo facendo esattamente il punto delle nostre richieste. Feldmaresciallo KESSELRING - Esprime il suo rincrescimento per non essere stato presente a Salisburgo perché, per la sua particolare conoscenza del Mediterraneo , molte cose avrebbero forse potuto essere semplificate . Si dichiara molto contento di poter illustrare quanto è stato dato finora e quanto sarà dato alle FF.AA. italiane. Generale A MHROSIO - Esprime il suo rincrescimento per l'assenza del feldmaresciallo Kesselring a Salisburgo. Si tratta ora di rappresentare si ngolarmente , per ogni forza armata, e solo per i principali mezzi, le richieste che sono state fatte. (*) Allegata ww leuera di Bas1ianini a Mussolini, Roma 19 aprile 1943.


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ESERCITO La principale richiesta riguarda i. CARRI ARMATI: ne sono stati richiesti 1.250; l'esito è stato quasi completamente negativo. Il Ftihrer ha concesso che tutti i carri, nel periodo di transito per la Tunisia, siano a nostra disposizione. Successivamente il feldmaresciallo Keitel ha comunicato che saranno concessi sessanta carri per la Sicilia. Da notare che in materia di carri, come di autocarri, vi è una risposta scritta negativa della parte germanica. Tutto questo di fronte ad una richiesta di 1.250 carri. Sottosegretario BASTIANINI -

I sessanta carri sono arrivati?

Generale AMBROSIO - Niente per ora; abbiamo solo una risposta scritta del colonnello Waldenburg per i sessanta carri. CANNONI A TRA INO MECCANICO: richiesti 372 (di vario calibro), oltre assegnazione già fatta di 98 (giunti 42). CANNONI COSTIERI: nessuna nuova richiesta dopo assegnazione già fatta di 324 (giunti 136). CANNONI ANTINA VE: richiesti 80. Nessun esito. CANNONI CONTROCARRO: richiesti 1.350 oltre assegnazione già fatta di 518 (giunti 299). AUTOCARRI: richiesti 7.400. Risposta negativa. RADIOLOCALIZZA TORI: richiesti 266 oltre cessione già avvenuta di 113. Il feldmaresciallo Keitel ha spiegato che il ritardo di queste consegne è dovuto al fatto che le due principali fabbriche hanno subito danni per incursioni aeree. Generale FouGIER - Chiede se nelle cifre indicate sono compresi anche i Ra .Ri. per l'Aeronautica. Generale AMBROSIO l'Esercito.

Le cifre indicano solo le richieste per

Feldmaresciallo KESSELRING - Afferma di aver parlato molte volte col Ftihrer per la concessione di materiali di armamento per l'Esercito italiano che ha sempre ritenuto insufficientemente armato . Purtroppo, molto tempo fa, noi ci siamo decisi per la costruzione di un tipo unico di carri; la produzione non è quindi così efficiente come avrebbe potuto essere. Se non avessimo avuto il rovescio di Stalingrado gran parte delle richieste avrebbero fo rse potuto essere soddisfatte, ma l'O.K. W. invece ha dovuto gettare ogni sua riserva per arrestare il rullo sovietico.


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Ritengo che quando la situazione della Tunisia sarà stabilizzata, molto di più potrà essere fatto per le FF.AA. italiane. Tutti i carri che sono stati impiegati in Tunisia hanno lottato anche pe r le Armate italiane. Tutti i Ra.Ri. installati dai Tedeschi servono esclusivamente per la difesa del territorio italiano: infatti le località di schieramento sono sempre state fissate in accordo con il Comando Supremo. D all'inizio della guerra sono stati ceduti dalla Ge rmania i seguenti materiali - 150 pezzi anticarro da 47; - 250 pezzi anticarro da 75 e da 76,2; 32 pezzi da 122; 32 pezzi da 152; - assegnazione straordinaria di 168 anticarro , vario calibro, per la Sardegna; - 25 carri armati pronti ad essere trasportati in Sardegna; - a ciò si aggiunga che per migliorare l'armamento dei reparti tedeschi in Italia sono giunti: 5.000 fucili - 260 fucili mitragliatori 260 mitragliatrici - 50 lanciabombe medi - 1.6 pezzi anticarro - 20 carri IV e 6 Tiger; - a ciò si aggiungano ancora le armi di passaggio per la Tunisia e ferme attualmente in Italia che sono: 8 carri III - 20 carri IV - 9 carri VI. ln arrivo dalla Germania: 15 carri IV - 26 pezzi contraerei fissi per la Sardegna. Inoltre, in caso di necessità, possono essere messi a disposizione i materiali dei depositi tedeschi in Italia. Nel 1943, per la difesa antiaerea dell' Italia, sono giunti: 512 pezzi da 88 - 264 pezzi da 20 - 75 pezzi da 20 a quattro canne - 1.80 riflettori (in queste cifre sono comprese le batterie per Trapani , Palermo , Reggio, Messina, ecc. ). Le richieste italiane, specie nel campo anticarro e controaerea , credo debbano considerarsi esaudite in modo soddisface nte anche se non sono state completamente raggiunte le cifre delle richieste stesse. Afferma che in una sua prossima visita al Fuhrer farà del suo meglio perché le richieste italiane vengano meglio soddisfatte. Generale AMBROSIO - Ringrazia il feldmaresciallo Kesselring per il suo interessamento presso il Filhrcr per migliorare la situazione delle nostre.richieste. Afferma che effettivamente l'aiuto che noi abbiamo avuto nel campo della difesa contraerea è notevole anche se i materiali oggi stanno per essere superati, cosa che d' altra parte succede già anche in Germania. In particolare abbiamo avuto


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concorso con batteria da 88 e batterie bassa quota. E vero che i carri inviati dalla Germania in Tunisia combattono la battaglia in comune, la richiesta però riflette la Madre Patria e le isole ed è di vitale importanza. Prega di insistere molto col Fi.ihrer in particolare per questa richiesta. · Sottosegretario BASTIANtNI - Chiede se nei riguardi dei 518 cannoni controcarro richiesti - giunti 299 - sono compresi quelli di cui ha parlato il feldmaresciallo Kesselring. Generale AMBROSIO - Il feldmar:esciallo Kesselring ha compreso anche quelli per le sue unità. Occorrerebbe che egli precisasse il materiale giunto e quello che deve ancora giungere. Feldmaresciallo KESSELRING - Nelle cifre indicate parte del materiale è giunto, parte è in viaggio - molto dipende dalla durata dei trasporti. Sottosegretario BASTIANINI - Le cifre esposte dal feldmaresciallo Kesselring indicherebbero che siamo molto vicini alle richieste. Generale AMBRosro -

No, siamo molto lontani.

Feldmaresciallo KESSELRING - Le cifre delle richieste rappresentate dal generale Ambrosio ammazzano anche l'uomo più forte . Se le stesse richieste fossero state fatte con un criterio di gradualità nella consegna, forse avrebbero avuto più probabilità di essere soddisfatte. La Germania deve far fronte ad esigenze enormi per il fronte russo e la produzione è totalmente assorbita. Generale AMBRosro - Ci rendiamo conto di questa situazione. Abbia fatto ogni sforzo per incrementare la produzione nostra, le richieste attestano le reali nostre necessità. Afferma che quando era Capo di S.M. dell'Esercito inoltrò successive richieste che non furono evase. Il Capo di S.M. Generale di allora le ha lasciate accumulare ed ecco perché oggi le cifre delle richieste sono così grandi. Feldmaresciallo KESSELRING - Consiglia di ripresentare le richieste con un criterio di gradualità nelle consegne. Sottosegretario BASTIANINJ - Propone di fare una graduatoria d 'importanza nell'ambito di ogni richiesta con consegna per blocchi successivi.


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Feldmaresciallo KESSELRING - È d'accordo, ma in questo programma dovrà essere sempre considerato che ciò che va in Tunisia costituisce pur sempre un aiuto per la Sicilia. Generale AMBROS10 - Seguirà il consiglio del feldmaresciallo Kesselring e presenterà al generale von Rintelen le richieste indicando una gradualità nelle consegne. Rileva ancora l'importanza della richiesta di carri e la risposta negativa avuta. Feldmaresciallo KESSELRING richieste al Filhrer.

Conferma che prospetterà le

Sottosegretario BASTIAN1Nr - R ingrazia il feldmaresciallo Kesselring per i suoi intendimenti e si dice sicuro che il suo intervento presso il Fiihrer sarà efficace e spera con esito favorevole ne ll'interesse comune. Generale AMBROSro - Presenterà le richieste per la parte carri e anticarro in ordine di importanza. Chiede se può ripresentare la richiesta di autocarri. Feldmaresciallo KESSELRING - Tutta la produzione tedesca è impegnata per la ricostituzione della 63 Armata. Per dare un'idea dell'assorbime nto dice di aver dovuto cedere, per questo scopo, cinquecento suoi automezzi. Peraltro non ha nessun dubbio che non appena questa esigenza sarà colmata le richieste potranno essere soddisfatte. Sottosegretario BASTIANINI per la Marina.

Propone di passare alle richieste

Ammiraglio R.ICCARDf - Classifica le richieste in tre categorie. 1a Categoria: NAFTA. La Germania ci è venuta finora incontro per quanto le è stato possibile. D all'inizio della guerra ci ha consegn ato 370.000 tonnellate di nafta, nella cifra è compresa la nafta sintetica e la nafta rumena. Questo doppio apporto dura tuttora, però oggi la situazione si è fatta critica sia per la nafta sintetica sia per la nafta rumena. La risposta a Salisburgo per la nostra richiesta di nafta sintetica è stata negativa. Ne deriva che si deve fare la massima pressione sulla Romania per aume ntare le sue consegne. Sottosegretario BASTIANTNI - Le richieste di nafta sintetica sono piccola cosa, si tratta dunque di far pressioni sulla Romania.


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Ammiraglio R1ccARDI - Il nostro fabbisogno è di trentamila tonnellate/mese, tutto compreso. Se stiamo al di sotto di questo quantitativo Je conseguenze si ripercuotono sulle possibilità d'impiego delle tre navi da battaglia. Attualmente esse sono in condizione di fare una breve azione e, rientrate, debbono rimanere ferme per tutto il mese. Ambasciatore MACKENSEN - Dice di essere a conoscenza che nella situazione attuale le tre navi da battaglia possono tenere il mare in totale per venti ore. Ammiraglio R1ccARD1 - Conferma: venti ore, delle quali sei di combattimento. Occorre dunque fare pressioni sulla Romania. Sottosegretario BASTIANINI - Per il momento potremo pregare O.K.W. di venirci incontro con un anticipo . Ambasciatore MACKENSEN - Questo già si fa. L'ultimo anticipo è stato di duemila tonnellate.

FeldmaresciaJlo KESSELRING - Ricorda che finora la Marina tedesca , per far fronte alle richieste italiane, ha attinto anche alle sue scorte; ora però la situazione non lo consente· più. Generale AMBROSIO - Afferma di essere a conoscenza di questo; il feldmaresciallo Keitel gli ha detto che anche la Marina germanica vive alla giornata sulla produzione. Sottosegretario BASTIANJNI - Ferma la situazione attuale, la nafta che si può ottenere in più dalla Romania dovrebbe essere tutta ceduta all'Italia. Ammiraglio R1ccARDI -

È la materia prima che manca .

Sottosegretario BASTIAN INI - Prende impegno di far parlare dal Duce ad Antonescu il 1° maggio p. v. in occasione della sua visita . Ammiraglio RICCARDI - Pressioni sulla Romania ne sono già state fatte dagli organi della Marina tedesca e italiana in sito. Per ottenere un maggiore gettito occorrerebbe che i Romeni modificassero i loro impianti industriali; cosa questa che anche volendo non potrebbe essere fatta in breve tempo . Ambasciatore MACKENSEN - Concorda; la Romania ha sempre fatto grandi promesse senza la possibilità di mantenerle. Sottosegretario BASTIANINI -

Tutto ciò senza contare le diffi-


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coltà che i Romeni hanno nel campo economico. L'altro ieri abbiamo dovuto versare 35 milioni a ditte romene per sopraprezzi su contratti del 1942, senza di che queste ditte avrebbero cessato i rifornimenti. Ammiraglio R1ccARD1 - 2a Categoria: altra richiesta della Marina sono i MATERIALI PER LE COSTRUZIONI NAVALI: in questo campo le intese sono perfette , le consegne avvengono regolarmente. 3a Categoria: MATERIALI PER ARMAMENTI NAVALI. Noi stiamo dando alla Germania dei siluri-avio; la Germania, in cambio, ci dà dei silùri elettrici. Questo scambio è avviato ma è necessariamente lento. In ogni modo anche in questo campo non vi sono difficoltà. Sottosegretario BASTIANINI - Dice che gli sembra di capire che gli accordi in corso per la 2a e 3a categoria di richieste rispondono. Ammiraglio R1ccARDI - Conferma. Esiste però la drammaticità del problema della nafta e solo per questa si è rivolto al Comando Supremo. Feldmaresciallo KESSELRING - Daremo presto un apporto nel campo della marina mercantile; siamo lavorando in modo che, fra alcuni mesi, il traffico con la Tunisia potrà essere assicurato con naviglio piccolo e veloce. Per la fine del 1943 avremo pronti: 85 motovelieri; 30 imbarcazioni per trasporto fanteria; 59 motozattere Siebel; 87 motozattere del tipo della Marina tedesca; 15 motozattere italiane; 13 K. T. da 600 tonnellate; - 200 chiatte semoventi per trasporto carburante; 16 cisterne da lago; 78 navi di legno da 300 a 500 tonnellate (11-12 miglia); 24 chiatte per artiglieria da marina; 29 chiatte per rifornimento marina; - Dragamine, posamine e cacciasommergibili. Sottosegretario BASTIANINI - Propone di passare agli argomenti dell'Aeronautica. Generale FouGIER - Esiste una procedura ordinaria di richieste che rientrano in una forma di assistenza che il feldmaresciallo


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Kesselring ci dà nel limite del suo possibile. Ma sono queste di ordinaria amministrazione. Mi riferisco invece alle richieste più vitali. In primo luogo ai CARBURANTI. Riceviamo 9.000 tonnellate/ mese di carburante dalla Germania che, aggiunte alle 2.000 di produzione nazionale, danno un totale disponibile di 11.000 tonnellate con le quali la Regia Aeronautica deve far fronte alle esigenze operative, trasporto , scuole, industria aeronautica. Queste 11.000 tonnellate sono ben lungi dall'essere sufficienti; occorrerebbe, per lo meno, raddoppiarle. Tenuto anche conto che questa benzina arriva a scaglioni, necessita disporre di una scorta. Afferma di essersi intrattenuto più volte in merito col feldmaresciallo Goering e di avergli fatto presente che questa deficienza è grave soprattutto per le scuole. Per questa ragione l'Italia, dal principio della guerra ad oggi, anziché aumentare il numero dei propri piloti lo ha veduto progressivamente diminuire. In pratica, dai mille-millecento piloti siamo passati oggi agli ottocentonovecento con una permanenza nelle scuole che in qualche caso arriva fino a due anni invece di nove-dieci mesi. Come conseguenza si deve anche considerare che il personale viene continuamente impiegato e mai sostituito e in definitiva si vede una riduzione del potenziale della Regia Aeronautica. Infine, altro fenomeno molto grave, è quello che i reparti che non sono in linea, non volano e ciò va a detrimento del loro addestramento. Alla parte germanica sono state fatte numerosissime richieste, sia dirette che tramite Comando Supremo. L'ultima richiesta è arrivata alle 24.000 tonnellate/mese. È chiaro che quando non si può arrivare al massimo ci si contenta anche del meno , e infine benvenuto sarebbe stato un apporto di 2.000 tonnellate/mese, oltre ad altra assegnazione di 10.000 tonnellate una volta tanto per costituzione scorte. Recentemente poi sono state richieste 12.000 tonnellate per esigenze Sardegna. Peraltro la Germania ci è venuta incontro perché da 7.000 tonnellate/mese che ci dava all'inizio della guerra è ora passata a 9.000 tonnellate. In conclusione la situazione attuale è dunque di 9.000 tonnellate/mese dalla Germania più, 2.000 tonnellate/mese dall'A.G.I.P., mentre il nostro fabbisogno è per lo meno il doppio. Viviamo alla giornata, spesso in attesa del treno. Insisto, in quanto forse nessuno valuta le ripercussioni avvenire di questo fenomeno. Feldmaresciallo KESSELRING - La questione dei carburanti è certo diventata uno dei più gravi problemi di tutto il mondo. Posso


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però affermare che in Africa quando avevo benzina io, ne hanno sempre avuta anche i reparti italiani. Ho parlato ancora ultimamente con il feldmaresciallo Goering per sentire se era possibile un aumento dell'assegnazione, ma ho avuto risposta negativa. Credo che in ogni modo si possano adottare due provvedimenti: 1) agli equipaggi italiani che voleranno con gli aerei tedeschi verrà fornita la benzina; 2) possono essere messi a disposizione 3.000 mc di benzina auto nella speranza che il Comando Supremo dia ali' Aeronautica un equivalente di benzina avio . Generale FouGIER benzina avio .

L'Aeronautica usufruisce già di tutta la

Feldmaresciallo KESSELRING - La benzina avio non è che benzina auto più raffinata; bisogna vedere se si può raffinare la benzina auto. Generale FoUGIER - Questo provvedimento lo abbiamo già adottato, però la benzina avio ottenuta dalla benzina auto può servire solo per alcuni velivoli scuola e per rodaggio motori . Feldmaresciallo KESSELRING risparmio.

Questo impiego sarebbe già un

Generale FouGIER - Quando è possibile già lo facciamo. È cosa che abbiamo esaminata a fondo, potremmo mostrare i dati degli esperimenti fatti. Feldmaresciallo KESSELRING - In ogni modo tenterà qualche altra maniera per trasformare la benzina auto in benzina avio ed i 3.000 mc di benzina auto potranno essere ceduti;.in questo vede l'unica via di scampo. Generale FoUGIER - Ringrazia. Ogni apporto è utile. Apporto notevole è quello di dare la benzina per il personale che fa il passaggio agli apparecchi tedeschi . Feldmaresciallo KESSELRING - Vuol provare se mescolando benzina auto con C.3, salta fuori una benzina simile alla benzina avio . Generale FouGIER - Accenna che tempo fa il feldmaresciallo Goering aveva parlato di una fabbrica di benzina sintetica in Cecoslovacchia con gettito di 20.000 tonnellate/mese.


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Feldmaresciallo KESSELRING - Purtroppo anche questa benzina è stata assorbita nello scorso inverno al fronte russo, dove erano impiegati mille-milleduecento Ju 52. Generale FouGIER - Richieste velivoli. Con un telegramma di questi ultimi tempi il Duce ha chiesto al Fi.ihrer cinquecento aerei da bombardamento e caccia per la Tunisia. La richiesta da cinquecento è poi stata ridotta a trecento aerei da impiegare con equipaggi italiani. Feldmaresciallo KESSELRING - In questi ultimi tempi il Fi.ihrer ha accordato: - un gruppo bombardieri Ju 88; - un gruppo distruttori Me 110; - un gruppo assalto; - un gruppo tuffatori Ju 87. In totale da centoventi a centocinquanta apparecchi. Il gruppo bombardamento è destinato in Sardegna, il gruppo distruttori in Sicilia, il gruppo d'assalto in Tunisia, il gruppo tuffatori in Sicilia. Generale FouGIER - Oltre alla richiesta di cinquecento aerei bombardamento e caccia è stata fatta, già da tempo, altra richiesta di cinquanta Me 210 caccia notturna , ventinove Ju 88 da bombardamento. Di questi ultimi ventiquattro sono pronti per essere ritirati a Monaco ed altri cinque lo saranno fra breve. In ogni modo queste ultime due richieste possiamo considerarle ordinarie. La richiesta che interessa è la prima, e in proposito è nata un po' di confusione nei riguardi dell'inquadramento degli aerei consegnati agli equipaggi itali ani. Generale AMBROSIO - La confusione è nata tra il Duce e il feldmaresciallo Goering e la questione è rimasta per aria. Feldmaresciallo KESSELRING - Il feldmaresciallo Goering intendeva che gli apparecchi rimanessero inquadrati in unità germaniche solo perché credeva che in questo modo il potenziamento sarebbe stato più rapido. Ma dopo molte discussioni con il generale Fougier abbiamo scelto la via più razionale. Generale Fou GIER - La soluzione armonizza le direttive del D uce. Rimarrebbe un solo punto da chiarire e cioè se questo materiale, comunque sia, è ceduto alla parte italiana. Feldmaresciallo KESSELRING -

Risponde affermativamente.


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Ritiene però ci si stia attaccando troppo alle cifre. Assicura che egli ha ferrea volontà di portare anche più di cinquecento velivoli. L'importante è che i velivoli germanici vengano al più presto impiegati da equipaggi italiani. Immagina che su centocinquanta Ju 88, trenta verranno scassati in addestramento. Generale FoUGIER - Afferma che la questione è complessa. In verità non bisogna formalizzarsi su cifre e formule. La questione è sulla strada voluta dal Duce nel quadro degli avvenimenti. Feldmaresciallo KESSELRING - La cosa positiva è che entro il mese ·la Regia Aeronautica verrà rinforzata con due gruppi da caccia (trenta velivoli ciascuno), un gruppo Stukas (trenta velivoli), un gruppo Ju 88 per istruzione (trenta velivoli); cinquantaquattro equipaggi italiani che, seguiranno il corso di addestramento, a corso ultimato rientreranno con i velivoli nei ranghi della Regia Aeronautica. Spera inoltre di mettere a disposizione tre velivoli con radiolocalizzatori e forse un terzo gruppo da caccia. Questo numero di trecento non potrà però essere raggiunto immediatamente. Per dare un'idea della difficoltà della cessione comunica che nel mese di aprile la 2a Luftflotte ha già per conto suo ricevuto cinquecentonovantotto velivoli, centotrenta in più del mese scorso. Il generale Fougier, se conosce la nostra crisi di produzione, può stimare il valore di questo apporto. Generale FouGIER-Vorrebbe completare al più presto l'armamento del 4° Stormo da caccia con Me 109 e cioè armare tutto lo stormo anziché un solo gruppo come inteso dal feldmaresciallo Kesselring. Feldmaresciallo KESSELRING -

Se possibile sarà fatto.

Generale FouGIER -Assicura il generale Ambrosio e il sottosegretario Bastianini che gli accordi con il feldmaresciallo sono razionali e sulla strada voluta dal Duce. La richiesta di 200 motori D.B. 605, precedentemente fatta al maresciallo Milch, è stata rimandata da Salisburgo a Berlino. Il Comando Supremo ha così ordinato di mandare una Commissione a Berlino, ma forse non è il caso. Generale AMBROSIO - L'invio della commissione è stato richiesto dal feldmaresciallo Keitel. Generale FouGIER - Richieste minori: mitragliatrici Mauser da


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20; richiesta ottocento - arrivate trecento . Altra richiesta urgente è quella dei Ra.Ri . Feldmaresciallo KESSELRING - Chiede perché servono così urgentemente dei Ra.Ri. dato che con quelli ceduti è già stato fatto un anello formidabile . Generale FoUGIER - Durante il 1942 l'Aviazione italiana ha ricevuto: undici «Felino» - diciotto «Volpe» - quattro «Leone». Le richieste sarebbero: quaranta «Felino» - ottantanove «Volpe» quarantuno «Volpe Gigante» - quaranta «Lichtenstein». Feldmaresciallo KESSELRING - È già stato accennato come due grandi fabbriche hanno subito danni per effetto di incursioni aeree e la produzione è attualmente ridotta. Un notevole apporto sarà dato dal campo avanzato Parigi-Nizza per intercettare con la caccia notturna i bombardieri inglesi che si avvicinano all'Italia. Sarà molto difficile soddisfare altre richieste. In ogni modo per i «Volpe Gigante» consiglia di cominciare a costruire le postazioni e di addestrare al più presto possibile il personale. Generale FouGIER nale sono già in atto.

Costruzioni fisse e addestramento perso-

Feldmaresciallo KESSELRING - Dice al generale Fougier che ne potranno parlare fra di loro più a lungo . Generale AMBROSIO - Ha ancora alcune questioni da rappresentare, e prega il colonnello Waldenburg di prenderne nota. Tempo fa con lui aveva parlato delle nostre difficoltà nei rifornimenti per la Balcania. Colonello W ALDENBURG - Proprio oggi ho avuto notizia che verranno aumentati i treni a disposizione per la parte italiana. Generale AMBRosro - È necessario che i quarantotto treni al mese attuali vengano aumentati a ottanta. Colonnello W ALDENBURG - Questa richiesta è conosciuta. Fra poco il numero dei treni salirà a cinquantadue e poi a settantadue e così fino all'esaurimento della richiesta. Generale AMBROSIO - Occorre che questo fra poco sia molto breve perché le nostre divisioni sono attualmente in sofferenza di rifornimenti . Inoltre occorrono cinquanta treni una volta tanto per la costituzione di scorte.


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Colonnello W ALDENBURG seguita dal generale tedesco.

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La questione verrà attentamente

Generale AMBROSIO - Comunica di aver già chiesto il trasferimento da La Spezia a Tolone di tutti i lavori per la riparazione di sommergibili. Colonnello W ALDENBURG - Il feldmaresciallo Keitel ha comunicato che una parte è già stata spostata e che seguirà quanto prima lo spostamento della rimanenza. Generale AMBRosro - Ormai da un anno sono stati ceduti dieci piroscafi per un trasporto una volta tanto in Egeo. Oggi il nostro tonnellaggio è molto diminuito e ci occorrerebbe la restituzione di almeno sette piroscafi. Colonnello WALDENBURG - La vostra richiesta è arrivata questa mattina ed è stata subito inoltrata all'O.K.W. Feldmaresciallo KESSELRING - Rileva che molte navi destinate da Marsiglia in Egeo sono poi state sottratte e impiegate per la Tunisia e così la sostituzione non ha potuto avvenire. Propone che i rifornimenti in Egeo siano fatti al 50% per la parte italiana e per la parte germanica. Ritiene maggiore il pericolo per Rodi che per Creta; quest'ultima isola la ritiene già abbondantemente rifornita. Generale AMBROSIO - Chiede con quali mezzi dovrebbero effettuarsi i rifornimenti proposti. Feldmaresciallo KESSELRING - Con il naviglio a disposizione di Marina-Egeo. Colonnello WALDENBURG - Rileva che sono andati perduti quattordi piroscafi tedeschi impiegati nei trasporti per la Tunisia, piroscafi destinati in Egeo; questa perdita dobbiamo considerarla in comune. Il generale Loehr ha ricevuto dall'O.K.W. direttive che lo rendono arbitro di decidere la distribuzione dei rifornimenti in Egeo. Egli deve stabilire se e quando sono sufficienti i rifornimenti per Creta e quando bisogna cominciare quelli per Rodi. Generale AMBROSIO - La questione deve essere risolta in accordo tra il generale Loehr e il generale Geloso. Feldmaresciallo KESSELRTNG - Ripete che Creta è già sufficientemente rifornita e che ora la maggiore importanza deve essere attribuita a Rodi.


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Generale AMBROSIO - Scriverò al generale Geloso per fargli rilevare la maggiore importanza di Rodi. Il generale germanico provveda a far fare analoga comunicazione al generale Loehr. Afferma che è stato previsto il nostro concorso a servirci della produzione di industrie aeronautiche francesi. Di questa questione si era parlato a Salisburgo, ma era stato risposto che esistevano contratti a tempo indeterminato già in atto. Generale FouGIER - Noi avremmo dovuto servirci delle industrie ad oriente di Marsiglia. È stata ceduta l'importante zona di Marignano, questa perdita dovrebbe esserci compensata con un'apporto nella zona di Lione. Sottosegretario BASTIANINI - Non ritiene necessario riassumere quanto è stato detto nella riunione essendo stata la trattazione molto chiara punto per punto. Rileva soprattutto le infinite cure e preoccupazioni che il Comando Supremo ed in particolare il Capo di S.M. Generale hanno per tutti questi problemi. I dati esposti non aiutano purtroppo il Capo di S.M. Generale a risolvere i gravi problemi di responsabilità storica che gli competono. Rileva il perfetto spirito di cameratismo più che di collaborazione che anima il feldmaresciallo Kesselring nei problemi della lotta nel Mediterraneo. Desidera ancora una volta ringraziarlo per quello che egli ha fatto finora e per quello che ancora farà. Prega il generale Ambrosio di voler contare sulla sua più stretta collaborazione e di usufruire di quello che egli potrà dargli. Ha rilevato come gli accordi diretti tra Marina ed A vi azione italiana con la parte germanica siano solleciti e completi. Si chiede se, eventualmente, rinforzando l'ufficio del generale Marras, non sarebbe possibile giungere a contatti diretti anche per l'Esercito. L'Ambasciatore d'Italia a Berlino è a compieta disposizione del Capo di S.M. Generale per tutto quanto può occorrere. Qualora siano ritenute necessarie altre · riunioni del genere di quella odierna egli è a completa disposizione del generale Ambrosie e dell'ambasciatore von Mackensen.


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Allegato 1

LETTERA DI BASTIANINI A MUSSOLINI Roma 16 aprile 1943 Duce, nella riunione che è stata tenuta ieri al Ministero degli Esteri sotto la mia presidenza, alla quale hanno preso parte l'ambasciatore di Germania, il feldmaresciallo Kesselring, il generale Ambrosio, l'ammiraglio Riccardi e il generale Fougier, avente per scopo la precisazione dei dati circa i materiali di guerra richiesti alla Germania e quelli che sono stati finora forniti, sono risultati i dati seguenti che ho l'onore di comunicarVi:

Regio Esercito -

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Carri armati richiesti n. 1.250. Il Fiihrer consentì a Salisburgo la utilizzazione per la Sicilia dei carri armati di passaggio per la Tunisia: n. 20 o 30. Il feldmaresciallo Keitel aumenta la cifra a 60 però non ancora arrivati. Cannoni a traino meccanico (di vario calibro) richiesti n. 372 oltre assegnazione già fatta di 98. G iunti n. 42. Cannoni costieri. Assegnati dalla Germania senza essere domandati n. 324. Giunti finora n. 136. Cannoni anti-nave Assegnati dalla Germania (non ancora giunti) n. 80. Cannoni anticarro. Richiesti 1.350 oltre ossegnazione già fatta di 518. Giunti n. 299. Autocarri. Richiesti n. 7.400 (Risposta negativa per tutta la richiesta). Radiolocalizzatori. Richiesti 266, oltre cessione già avvenuta di n. 113.

Il feldmaresciallo Kesselring, confermate le cifre su esposte fornite dall'eccellenza il generale Ambrosio, fornisce a sua volta i dati seguenti: - Cannoni anti-carro inviati dalla Germania all'infuori della richiesta: da 47 mm n. 150


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da 75 e 76 mm n. 250 da 122 mm n. 32 da 152 mm n. 32 Assegnazione straordinaria anticarro, vario calibro per la Sardegna n. 168 In Sicilia pronti per essere utilizzati in qualunque momento si trovano: - Carri III 8 - Carri IV 20 37 carri armati - Carri VI 9 Inoltre sono in arrivo dalla Germania: - Carri IV 15 - Pezzi e.a. fissi per la Sardegna 26.

In caso di necessità tutte le armi dell'Esercito tedesco che sono di riserva a Napoli possono essere immediatamente utilizzate. Inoltre il feldmaresciallo Keitel fa presente che ai reparti tedeschi sono state inviate ultimamente le seguenti armi: fucili 5.000 - pistole mitragliatrici 260 - mitragliatrici 260 lancia-granate 50 - cannoni anticarro 16 - carri armati pesanti 20 carri armati «Tigre» 6. Mentre durante il 1943 furono dalla Germania inviati: - Cannoni anti-aerei da 88 mm n. 512. - Cannoni mitraglieri da 20 mm n. 264. - Cannoni mitraglieri da 20 mm a 4 canne n. 75. Riflett9ri n. 180 (in queste cifre sono comprese le batterie per Trapani, Palermo, Reggio, Messina etc.). Il feldmaresciallo Kesselring ha pregato il generale Ambrosie di voler frazionare le sue richieste in modo che, tenendo presente lo stato di produzione attuale della Germania, possa essere data esecuzione a quelle urgentissime e quelle necessarie. Il generale Ambrosio, accolto questo suggerimento del feldmaresciallo Kesselring, procederà ad una tale discriminazione e presenterà una precisa richiesta dividendo il settore Tunisia (richieste urgentissime) dalle richieste urgenti che si riferiscono ad altri settori.

Regia Marina Le richieste della Regia Marina alla Germania si dividono in tre categorie:


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Categoria - Nafta. Dall'inizio della guerra la Germania ha fornito finora nafta per tonnellate 370.000. Tale nafta ha due provenienze: una dalla Germania che è quella di produzione sintetica, l'altra dalla Romania. L'ammiraglio Riecardi fa presente che la Germania ha dovuto sospendere ogni invio della nafta sintetica non bastando più la produzione attuale neanche a tutti i servizi della Marina tedesca. Per quella proveniente . dalla Romania ogni mese viene stabilita la quantità che sarebbe necessaria, ma purtroppo essa non giunge che in quantità irrilevante. Dato che occorrono alla Regia Marina trenta mila tonnellate al mese di nafta, bisogna fare pressioni sulla Romania perché aumenti la sua produzione di nafta vincendo le resistenze degli industriali i quali preferiscono invece produrre benzina, in modo da aumentare fortemente le consegne per tutte e due le Marine. 2a Categoria - Materiali per costruzioni navali. Sono in corso tra Italia e Germania degli accordi che procedono bene. L'ammiraglio Riccardi assicura che molto è stato richiesto, molto è stato dato e che molto verrà ancora.

3a Categoria - Materiali per armi ed armamenti navali. Anche per questa categoria vi sono dei contratti e degli scambi in corso che procedono in modo del tutto soddisfacente. Il feldmaresciallo K ESSELRING prendendo atto delle dichiarazioni dell'ammiraglio Riccardi, fa presente che la Germania ben rendendosi conto delle necessità della Marina Mercantile soprattutto per quanto si riferisce ai trasferimenti oltremare con mezzi piccoli e celerissimi di armi e munizioni, sta approntando un rilevante numero di mezzi che entro il 1943 sarà del tutto completato. Questi mezzi comprendono: - motovelieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . n. 85 - imbarcazioni a motore .. . ..... .... .. . ...... . . . n. 30 - motozattere .. ... . ... . ... ...... ...... . . .. .. . Il. 59 - motozattere di altro tipo .. .... . ...... .. ...... . n. 87 - motozattere di tipo italiano ... . .... ... . . ...... . n. 15 - navi da 600 tonnellate ...... . ... . ........... . . n. 13 - grosse péniches (chiatte) da trasporto . .. ...... . n. 200 - cisterne da lago ................... . ... . ... . . . Il. 16 - navi di legno veloci da 300-500 tonnellate ....... . n. 78 - dragamine, posamine e caccia-sommergibili .. ... . . n. - chiatte e chiattoni .. . ... . ..... .. .......... .. . ·. n.


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Regia Aeronautica Il generale FoUGIER fa presente che la richiesta vitale dell'Aeronautica è di carburanti. La Germania invia finora tonnellate mensili 9.000 le quali aggiunte alla produzione nazionale di 2.000 tonnellate, non sono neanche la metà del fabbisogno mensile. Le richieste che sono state fatte sono: 2.000 tonnellate in più al mese; 10.000 tonnellate una volta tanto per costituire una riserva e 12.000 tonnellate per la Sardegna. II feldmaresciallo KESSELRING fa presente che egli ha appoggiato queste richieste della Regia Aeronautica e che nel suo prossimo viaggio in Germania egli non mancherà il reiterare la necessità di dare quanto più è possibile, all'aviazione italiana. Prega, se possibile, di prendere in considerazione l'offerta che egli fa di fornire una certa quantità di benzina auto per essere trasformata in Italia in benzina-avio e, avuta risposta dal generale Fougier che questo tentatìvo già fatto non ha dato purtroppo il risultato che si desiderava, ha offerto intanto di prendere a conto della Germania il rifornimento degli apparecchi di fabbricazione tedesca ceduti alla Regia Aeronautica. Il generale FouGIER precisa la richiesta in apparecchi fatta alla Regia Aeronautica alla maniera seguente: - n. 500 apparecchi richiesti col noto telegramma al Fiihrer, con personale tedesco da inviare come rinforzo a Tunisi alle squadriglie tedesche colà operanti, oppure 300 apparecchi da cedersi alla Regia Aeronautica che provvederebbe a far ritirare e a consegnare a personale italiano. Inoltre furono richiesti 50 caccia notturni e 24 Junkers 88 da bombardamento. Dalle suddette due richieste di 500 e 300 apparecchi, delle quali la seconda era subordinata al non accoglimento della prima, è sorto un equivoco il quale però ora è stato chiarito nel senso che il Duce desiderava; quindi i piloti italiani prenderanno in consegna i 300 apparecchi nuovi che verranno ceduti alla Regia Aeronautica. Il feldmaresciallo KESSELRING fa presente che i 50 caccia notturni non furono inviati perché il tipo richiesto non viene più costruito, ma che il Fuhrer ha inviato in rinforzo dell'Aeronautica tedesca fra la seconda quindicina di marzo e questi primi giorni di aprile 130 apparecchi così suddivisi: - un gruppo bombardieri in Sardegna; - un gruppo un gruppo di istruttori in Sicilia; - un gruppo di assalto in Tunisia;


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- un gruppo di tuffatori in Sicilia; entro il mese la Regia Aeronautica verrà rinforzata con - due gruppi di caccia (30 velivoli ciascuno) - un gruppo Stukas (30 velivoli) - un gruppo Ju 88 per istruzione (30 velivoli) Spera inoltre di mettere a disposizione tre velivoli con radiolocalizzatore e forse un terzo gruppo di caccia. Il feldmaresciallo KESSELRING informa che nel mese di aprile la 2a Luftflotte tedesca posta ai suoi ordini ha ricevuto 598 apparecchi. Il generale FouGIER ha inoltre richiesto alla Germania n. 200 motori Benz/605 ed informa che questa richiesta sta incamminandosi a favorevole accoglimento. Ha domandato anche 120 radiolocalizzatori per i quali il feldmaresciallo Kesselring ha pregato di scaglionare le richieste come è stato detto per i carri armati ed intanto di cominciare a preparare le piazzuole di cemento dato che questo lavoro richiede molto tempo in modo che esse siano pronte quando gli apparecchi radio-localizzatori giungeranno sul posto. Il generale AMBROSIO ha fatto presente anche la necessità che venga accolta la richiesta italiana di aumentare nella regione balcanica il numero dei treni (48 al mese) lasciati a disposizione del Regio Esercito il quale avrebbe bisogno di 80 treni al mese. Viene risposto al generale Ambrosio che è stato dato ordine di aumentare il numero a 52 e successivamente di portarli a 72. Verrà anche sollecitata una risposta urgente alla richiesta di 50 treni straordinari necessari per creare l'autosufficienza alle unità dislocate nei Balcani. Il generale Ambrosia insiste perché venga accolta la sua richiesta che siano restituite all'Italia le dieci navi che fanno servizio nell'Egeo e che furono richieste in passato dai tedeschi e non sono state mai restituite. Il feldmaresciallo KESSELRING riconoscendo appieno le necessità urgenti ed inderogabili che presentano le isole italiane del Dodecaneso e particolarmente Rodi, ha dato ordini di far presente al feldmaresciallo Keitel che non Creta ma Rodi deve essere rifornita per prima e che intanto forse sarebbe necessario mettere cinque delle dieci navi richieste a disposizione delle autorità italiane. Il feldmaresciallo Kesselring inoltre ha tenuto a dichiarare che in occasione del viaggio che egli farà in Germania, non appena la situazione militare glielo ·permetterà, non mancherà di appoggiare con tutta la sua autorità le richieste formulate dal Comando Supremo italiano.


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Verbale n. 16 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 20 APRILE 1943 - XXI

Autorità presenti:

Generale AMBROS/0 Ammiraglio RICCARDI Generale ROSSI Ammiraglio SANSONETTI Ammiraglio FERRERJ Feldmaresciallo KESSELRJNG Generale von RJNTELEN Generale WENNJNGER

Argomento: Carburanti per la Tunisia. Feldmaresciallo KESSELRING - Domani o al massimo dopodomani in Tunisia non avremo più benzina. Generale AMBROSJO - Questo mi è già noto. Il feldmaresciallo ha qualche proposta da fare al riguardo? Feldmaresciallo KESSERLING - Premetto che la mia preoccupazione è limitata al periodo di otto-dieci giorni perché poi ci arriveranno delle navi. Le mie proposte non si ripropongono grandi effetti ma sono le sole che si possono fare in questo momento: - impiego degli avvisi scorta; - impiego dei sommergibili francesi. Ammiraglio RICCARDI - Gli avvisi scorta possono trasportare il gasolio nei serbatoi di nafta. Per trasportare benzina occorre però ripulire i serbatoi e tale operazione richiede alcuni giorni . Generale AMBROSIO avvisi?

Qual'è la disponibilità immediata di

Ammiraglio SANSONETII-Attualmente efficienti quattro: uno a Napoli per piccoli lavori, sarà pronto il 22; uno in navigazione da Biserta a Napoli; uno in navigazione fra Messina-Taranto; · uno a


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Biserta deve rientrare a Napoli. Altri sette sono ai lavori, ma nessuno di essi sarà pronto prima del 10 maggio. Generale AMBROSIO - Quali ripercussioni si avrebbero impiegando i quattro avvisi per trasporto carburante? Ammiraglio SANSONETII - Rimarrebbero per le scorte solo quattro torpediniere e cacciatorpediniere e con solo cinque unità non è possibile concretare il programma in atto. I quattro avvisi sono necessari perché con meno di nove unità non si può fare il servizio di scorta. D'altra parte la quantità di benzina in canistri che può essere portata da un avviso è al massimo cento tonn, mentre per portarla sfusa occorrono al minimo cinque-sei giorni per la pulitura dei serbatoi. Poiché , data l'urgenza non possiamo attendere tanto tempo, resta da considerare solo il trasporto di benzina in canistri. Facendo servizio di scorta un avviso trasporta 250 tonn di gasolio ; non facendo servizio di scorta può portare 200 tonn di gasolio e 100 di benzina. In sostanza il vantaggio è poco. Feldmaresciallo KESSERLING - Il più urgente è il trasporto della benzina. Prego esaminare ora la questione dei sommergibili. Ammiraglio SANSONETII - Inviare sommergibili in Tunisia è ora estremamente difficile e pericoloso. Il problema è stato esaminato con la Marina germanica e l'ammiraglio Ruge condivide il mio punto di vista. Abbiamo cinque rotte. La rotta lunga da ponente poteva in passato essere seguita senza difficoltà, perché si svolge in mare aperto e non è frequentata da nostre navi. Ora però l'ultimo tratto è stato minato e non vi è possibilità di dragarla. Delle altre rotte: quella Sud passa in fondali troppi bassi, due sono minate. Ne resta quindi libera una sola, ma richiede un pilotaggio particolare e se mandiamo un sommergibile dobbiamo in conseguenza sospendere l'altro traffico. In sostanza si affronta un rischio gravissimo in una zona completamente dominata e senza alcuna possibilità di difesa. Feldm aresciallo KEsSELRING - Ripeto che se non riusciamo a fare qualche cosa domani o dopodomani saremo senza benzina. Generale AMBROSIO - Noi vogliamo fare qualche cosa anche rischiando, ma non andare incontro a perdite sicure. Feldmaresciallo KESSELRING - I K. T. e le M.Z. tedesche vengono immediatamente ricaricate come stabilito. Purtroppo però


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può accadere che il tempo peggiori e allora le piccole navi non potranno tenere il mare. Non resta altra soluzione che prendere alcune navi ausiliarie per trasportare il minimo indispensabile per i prossimi giorni. Io ho dato ordine di far partire subito da Marsiglia tre navi; il 25 saranno pronti altri due trasporti che verranno subito messi in moto. Questi mezzi potrebbero essere adibiti al traffico con la Sardegna e per i prossimi giorni si potrebbero adibire ai trasporti per la Tunisia due o tre navi di quelle ora impiegate per la Sardegna. Ammiraglio R!CCARDI - In quale data si presume siano disponibili le navi provenienti da Marsiglia? Feldmaresciallo KESSELRING - Le tre navi , che dovevano partire il 18, si erano fermate per mancanza di scorta. Ho dato ordine che partano anche senza scorta. Ammiraglio SANSONEITI - Non ritengo che questa soluzione sia opportuna. Altre volte ci siamo trovati in situazioni tragiche come quella presente e. abbiamo perduto delle navi senza ottenere alcun risultato. Feldmaresciallo KESSELRING lenza di fare qualche proposta.

Chiedo allora a Vostra Eccel-

Ammiraglio SANSONEITI - Propongo di impiegare tutti i K.T. germanici per il trasporto benzina. Lo avevo già chiesto tre giorni fa ma l'intendenza germanica si è opposta dovendosi impiegare i K.T. per trasporto munizioni. A questi si possono aggiungere i due K.T. italiani, distogliendoli dal loro attuale servizio. In totale sarebbero otto K.T. che possono portare complessivamente 3.200 tonnellate. Durata del viaggio: quattro-cinque giorni. Aggiungo che ieri è stato ordinato che il piroscafo «Galiola» scaricasse parte del carico di carbone per portare benzina. Feldmaresciallo KESSELRING - Miei esperti mi hanno detto che facendo questo carico misto si ha un forte pericolo di autocombustione, perciò considero questo provvedimento molto pericoloso. Ammiraglio SANSONEITI - Fino ad ora questo pericolo non mi era stato rappresentato. Feldmaresciallo KESSELRlNG - Se con il viaggio dei K.T. Supermarina crede di aver superato la crisi non chiedo altro. Il


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«Galiola» non può giungere prima di otto giorni e quindi è un rischio che si affronta inutilmente . A mmiraglio SANSONETIJ - Per quanto riquarda la sostituzione delle navi per la Sardegna con le navi provenienti da Marsiglia osservo che finora non si è mai verificato che navi francesi, sia in mano italiana sia in mano tedesca, abbiano potuto prendere servizio prima di un mese dalla loro uscita dai cantieri. Feldmaresciallo KESSELRING - Mi hanno assicurato che sono state riparate e debbo ammettere che siano pronte per l'impiego. Tengo a dire che io impiegherò le M.Z. e i Siebel anche a costo di perderli. Speravo solo di poter ottenere l'impiego di qualche nave ausiliaria che io avrei subito rimpiazzata. Ammiraglio R1ccARDI - Le due navi che si potrebbero distogliere dal traffico per la Sardegn a, «Anagni» e «Aquino», sono navi per passeggeri e quindi possono portare poca benzina. Generale AMBROSIO - Il rischio può essere affrontato se il viaggio si può effettuare subito, altrimenti non serve. Ammiraglio R1ccARDI - La cosa deve essere esaminata. Bisogna vedere quanta benzina si può effettivamente portare, se in canistri o in fusti. Le due navi sono a Livorno e bisogna vedere se a Livorno vi sono fusti e canistri. Si dovrà poi provvedere alla scorta. Generale AMBROSIO - In sostanza bisogna studiare l'immissione di queste due navi nel programma dei convogli ed esaminarne le ripercussioni. Avver to che io ho dato assicurazione al Fiihrer che pe r il 25 tutta la brigata d'assalto sarebbe stata in Sardegna. Feldmaresciallo K ESSELRING - Gli uomini ci sono già. Mancano le armi pesanti. Generale AMBROSIO - Abbiamo poi anche molte truppe italiane da mandare in Tunisia: tre battaglioni , quindici batterie ed elementi dei servizi. Feldmaresciallo KESSELRING - Se portiamo altre batterie si accentuano le difficoltà del rifornimento munizioni .


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Verbale n. 17 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 22 APRILE 1943 - XXI ALLE ORE 17.00 Autorità presenti:

Generale AMBROS/0 Ammiraglio RICCARD! Generale ROSI Generale ROSSI Generale FOUGIER Generale GRAZIOSI Generale GANDIN Generale DI RAIMONDO Ammiraglio SANSONETTI Ammiraglio FERRERI

Generale AMBROSIO - Dobbiamo esaminare parecchi argomenti. Cominciamo dai più urgenti. Vi sono ancora diverse truppe nostre da portare in Tunisia; quali previsioni si possono fare al riguardo? Generale D1 RAIMONDO - L'Aeronautica mi dà disponibili undici aerei e, dato che debbo provvedere anche al trasporto urgente di armi, parti di ricambio e cordoncino telefonico, il ritmo di trasporto sarà forzatamente lento. Generale AMBROSCO - Oltre ai mezzi di trasporto aerei su quali altri mezzi si può contare? Che assegnamento si può fare sul tonnellaggio francese? Generale Dr RAIMONDO -

Nessun altro mezzo disponibile.

Ammiraglio SANSONEIT1 - Del tonnellaggio francese avevamo lasciato per ultimi i piroscafi passeggeri, dando la precedenza a quelli da carico. Di questi ne attendiamo ancora nove. Il ritardo è dovuto al tempo necessario per i lavori, per la costituzione degli equipaggi, l'allestimento ed il trasferimento dalla Francia. Generale AMBROSIO - Quando si può prevedere un nuovo apporto dì tonnellaggio per trasporto truppe?


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Generale Dr RAIMONDO - Sui piroscafi passeggeri per il momento non si può fare assegnamento, perché sono da allestire. Generale AMBROSIO - Ad ogni modo il generale Di Raimondo tenga sempre presente: munizioni - carburanti - truppe. Generale DI RAIMONDO -Attualmente abbiamo disponibili per la Tunisia 70.000 tonnellate di naviglio. Ammiraglio SANSONETII - Nel mese di aprile , secondo i programmi già concretati, partiranno i piroscafi: «Aquino», «Anagni», «Teramo», «Galiola», «Belluno», «Aversa», «Caserta» e probabilmente il «Tommaseo>>. Inoltre gli avvisi scorta porteranno gasolio. Infine i K.T., le M.Z. e, se si arriva in tempo per il carico, il piroscafo «Campobasso» (4.000 tonn). Complessivamente quindi entro il mese saranno avviate in Tunisia dalle 16 alle 20.000 tonn di materiali. Dall'l al 20 ne sono state sbarcate 29.000. Generale AMBROSIO - Rimane in crisi il trasporto delle truppe. E la situazione si è aggravata per le recenti forti perdite di aerei tedeschi. A questo proposito il feldmaresciallo Kesselring chiede di effettuare con cacciatorpediniere il trasporto munizioni urgente che non può più eseguire con aerei; ma il Duce ha ribadito il suo veto per tale impiego. Ammiraglio SANSONETII - Ho fatto rilevare alla parte germanica che con due cacciatorpediniere nostre e con l'«Hermes» si portano al massimo cento tonn di munizioni e che ciò corrisponde appena a un quarto del carico di un K.T. Quindi impiegando i cacciatorpediniere si corre un rischio enorme senza ottenere un adeguato risultato. Generale AMBROSIO - Quali direttive ha dato il generale Fougier per risolvere il problema dei trasporti aerei? Generale FoVGTER - Accentramento degli aerei da trasporto da Castelvetrano a Sciacca alle striscie di Gerbini; - concentramento di reparti da caccia a Sciacca a Chinisia; - effettuare i trasporti ad orari molto variati (e quindi una sola volta al giorno) con fortissima scorta; - incrementare per quanto possibile i trasporti notturni; - seguire una rotta che va prima verso occidente e poi punta diretta su Biserta, per evitare la pericolosa zona di Capo Bon; - effettuate pattuglie di caccia offensiva nella zona di Capo Bon con caccia provenienti da Pantelleria e dalla Tunisia;


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- migliorare i collegamenti tra reparti caccia e da trasporto. In questi ultimi tempi abbiamo perduto i seguenti apparecchi: - distrutti in volo: 29; - distrutti a terra: 24; - avariati gravemente: 25; - avariati lievemente: 10. Ne abbiamo diciassette disponibili subito; trentuno in riparazione ordinaria, saranno pronti tra cinque giorni; altri trentadue in lavori di media entità, saranno pronti tra una ventina di giorni. In sostanza entro cinque-sei giorni potrà contare su quarantotto aerei efficienti e con questa cifra possiamo proporci di effettuare una ventina di viaggi al giorno , più cinque-sei viaggi notturni. È chiaro che ora il nemico intende attaccare in modo particolare i trasporti aerei. Può darsi che i nostri movimenti vengano segnalati da radiolocalizzatori di Malta oppure che la caccia avversaria esegua due-tre volte al giorno una crociera in forze n~lla zona di Capo Bon. Generale AMBROSIO - Parli il generale Di Raimondo circa il caricamento nei porti del continente. Generale DI RAIMONDO - Dopo l'ultimo bombardamento la stazione di Palermo è rimasta completamente isolata. Bisognerebbe quindi incrementare i trasporti via mare per la Sicilia senza però gravare ulteriormente sul porto di Reggio, già intasato. Aggiungasi che anche per la parte ferroviaria non sarebbe consentito aumentare il carico di Reggio. In sostanza bisogna abbandonare Palermo, Trapani e Marsala e, per non appesantire Reggio, risalire ancora per esempio a Vibo Valentia, Salerno, Torre Annunziata, Napoli, Livorno, tenendo presente che Civitavecchia è impegnata per la Sardegna. La parte germanica insiste per caricare in Sicilia allo scopo di diminuire il ciclo viaggio ma ciò ora non è più possibile. In Sicilia poi abbiamo altri inconvenienti creati dai trasporti interni necessari per gli ammassi. Inoltre, data l'insicurezza della linea costiera sarebbe necessario organizzare in parallelo autotrasporti. Generale AMBROSIO - Il generale Roatta ora ha poteri superiori e quindi può disporre secondo le necessità, valendosi anche del rappresentante della D.S.T. in Sicilia. Dispone di automezzi? Generale Rosi - Ha avuto recentemente cinque-seicento automezzi.


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Generale AMBROSIO -

Come va il transito dello Stretto?

Generale Dr RAIMONDO - Siamo sui trecento vagoni al giorno. Sono in funzione tre traghetti. Ammiraglio SANSONEITI-Bisogna tener presente che le M.Z. debbono continuare a caricare nella Sicilia occidentale perché sono costruite per viaggi brevi. Passiamo un po' più indietro i K. T., a Vibo Valentia. Di Napoli ci si può servire col sussidio di Salerno. Livorno è già saturo ed è bene non caricarlo ulteriormente. Generale AMBROSIO - Ordina al generale Rossi di dare le conseguenti disposizioni . Chiede quindi se i mezzi di trasporto che rientrano dalla Tunisia sono utilizzati per il rimpatrio di personale. Generale FouGIER ·- Tutti gli aerei rientrano carichi di avvicendati. A questo proposito faccio presente che avrei del prezioso personale specializzato da ricuperare. Generale AMBROSIO - La cosa sarà segnalata al generale Messe, unica autorità che decide in materia di rimpatri. Ammiraglio SANSONETn - I Cacciatorpediniere che rientrano trasportano personale italiano. Si potrebbero utilizzare al ritorno anche i piroscafi «Anagni» ed «Aquino», con non più di duetrecento uomini ciascuno per avere possibilità di salvare i naufraghi in caso di sinistro. Il viaggio è però pericoloso. Generale AMBRos10 - Dà ordine al generale Rossi di dare al generale Messe le conseguenti disposizioni. Prega quindi esaminare le possibilità della rete ferroviaria in caso di intensificata offesa avversana. Generale Rosr - Il problema è già stato esaminato ed abbiamo già previsto i provvedimenti per fronteggiare eventuali interruzioni di linee costiere. Generale AMBROSJO- Bisogna esaminare ora la protezione e.a. dei porti. Generale Rosr - Espone la situazione delle batterie contraerei dei vari porti e formu la alcune proposte per potenziare alcune località. Generale AMBROSIO - Approva il potenziamento di Messina, Reggio con sei batterie già previste per Palermo; quello di Catania


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con batterie da trarsi da Licata; quello di Olbia, Porto Torres , Golfo Aranci, Portovecchio, Bastia, Livorno, Civitavecchia. Generale Rosi - Chiede che il piroscafo «Aquitania» sia lasciato ulteriormente a disposizione per la Sardegna. Ammiraglio SANSONETTI - Nulla in contrario da parte di Supermarina dato che l'«Aquitania» non è in programma per la Tunisia. · Generale AMBROSIO - Prega studiare: - possibili rotte marittime in caso di intensificata offesa nemica; - rotte di sicurezza per la Sardegna e per la Corsica; - convenienza e possibilità di rifornire la Sardegna dalla Corsica.


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Verbali n. 18 . VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 29 APRILE 1943 - XXI

Autorità presenti:

Generale AMBROSIO Generale ROSSI Generale ROSI Generale RlCCARDl Generale FOUGIER Ammiraglio SANSONETTl Generale SANTORO Generale CARACCIOLO Generale BASSO Generale MACCARIO Generale ROSSI Silvio Generale A MÈ Generale DI RAIMONDO Ammiraglio DE COURTEN Ammiraglio FERRERI Ammiraglio GIROSl Colonnello GAL LO Colonnello MONTEZEMOLO

Argomento: Sardegna

Generale AMBROSIO - Questa riunione è rivolta essenzialmente all'esame del problema della difesa della Sardegna. Ho esaminato i progetti compilati dall 'Esercito , Marina ed Aviazione i quali , forzatamente, basandosi su studi fatti a distanza dalla prevista operazione, con tengono qualche cosa di vago e di impreciso. Scopo della riunione è quello di fare il punto sulle varie questioni per dar modo agli interessati di concretare gli studi, come se l'operazione dovesse aver luogo domani. Naturalmente per fare ciò è necessario fissare dei dati di partenza e, se non sarà possibile addivenirvi oggi stesso, lo si farà a brevissima scadenza in modo che si possano al più presto completare i progetti definitivi. Esamineremo ora i vari elementi del problema. Del nemico , che oggi ha l'iniziativa strategica, ci interessa


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conoscere dislocazione ed entità delle forze che possono intervenire nell'operazione. Darò qualche notizia che può servire di orientamento e su questo argomento richiamo l'attenzione del generale Amè, perché controlli e aggiorni nel modo più sollecito i dati che io esporrò, allo scopo di poterli poi comunicare per norma alle FF.AA. Generale AMÈ -

Ho già pronto uno studio aggiornato.

Generale AMBRosro - Secondo i dati in mio possesso le forze terrestri disponibili subito, previo trasporto alle basi di partenza, sono una decina di divisioni di fanteria e tre brigate corazzate ora dislocate in Marocco, Algeria e Tripolitania; qualche unità carri dalla Tunisia, sei battaglioni paracadutisti e una brigata commandos.

Questi dati concordano con quelli del S.I.M.? Generale AMÈ - Di massima si. In più bisogna considerare disponibile anche una divisione corazzata. Nel mese di aprile il nemico ha rivelato nel Mediterraneo centro-occidentale un'attività di potenziamento molto significativa. Si è avuto un notevole afflusso di convogli, specie ad Orano. Sono affluiti anche molti mezzi da sbarco e la loro gravitazione nel Mediterraneo occidentale denota un orientamento ad esigenze operative. Come forze aeree possiamo ritenere che su 5.000 unità esistenti nel Mediterraneo, 3.500 siano schierate ad occidente del meridiano di Sirte e 1.500 nel Mediterraneo orientale con netta gravitazione quindi verso il Mediterraneo occidentale. Ma, soprattutto, di particolare interesse è la situazione dei mezzi da sbarco, caratterizzata da intensificato aumento nel mese di aprile. Nel Mediterraneo possiamo distinguerli in tre grandi raggruppamenti: Algeria, Tripoli, Malta e Medio oriente. Nei porti occidental i dell'Algeria, con gravitazione su Orano, Algeri e Bougie, abbiamo un complesso di novecento mezzi speciali aventi caratteristiche tra loro complementari. Tali mezzi, secondo una valutazione molto prudenziale, possono trasportare 30.000 uomini e 2.000 automezzi, dei quali la metà corazzati. Generale AMBROSLO - Non compreso il blocco Malta-Tripoli? Generale AMÈ - No, ma sarebbe un aumento di non grande entità. In sostanza si può affermare che in un primo tempo possano


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sbarcare due divisioni leggere , due brigate corazzate, aliquote di servizi e reparti speciali. È da tener presente anche che tecnici americani hanno trasformato, attrezzandole ad operazioni di sbarco , numerose piccole unità locali che vanno pertanto considerate in aggiunta ai mezzi speciali. Questi dati sullo schieramento sono riassunti in uno schizzo che potrò distribuire alle FF.AA. Altro elemento da considerare è rappresentato dai preparativi, prevalentemente americani, che si svolgono nella zona di Orano per addestrare allo sbarco un complesso di unità, nel quale possiamo vedere un corpo di sbarco destinato ad alimentare la testa di sbarco iniziale. Le forze ci sono, perché abbiamo visto che possono contare su dieci divisioni disponibili; quanto a naviglio dispongono di circa settanta navi. Generale AMBROSIO - In sostanza il nemico, data la grande disponibilità di mezzi, non ha difficoltà a trasportare anche più di due dìvisioni. Generale AMÈ - In previsione dell'operazione o anche in sincronismo potrebbe affluire anche un convoglio dall'Atlantico. Quanto al complesso Tripoli-Malta questo potrebbe avere obiettivi di carattere sussidiario, quali le isole Pelagie, Pantelleria e azioni sulla costa meridionale della Sicilia con carattere di colpo di mano. Le forze navali non rivelano in questo momento particolari caratteristiche: vi sono due-tre navi da battaglia, sette-otto incrociatori e probabilmente ventinove cacciatorpediniere. Generale AMBROSIO - Tutte queste notizie dovranno essere date in riassunto agli interessati. Desidero precisare i dati relativi all'Aviazione. Generale AMÈ - Le mie conclusioni mi portano a considerare 3.500 unità ad occidente di Sirte. Queste forze sono soggette ad un logorio continuo ed imprecisabile, però l'alimentazione è forte e continua. Generale AMBRosro - Esaminiamo ora le basi d'operazioni avversarie. Per i mezzi speciali, date le loro caratteristiche, saranno scelte sicuramente le basi più vicine, mentre è da ritenersi che le navi più grosse, per sottrarsi all'offesa aerea avranno le loro basi sull' Alge-


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ria occi.dentale, salvo a trasferirsi ad oriente al momento del bisogno. Il naviglio mercantile potrà essere anche in porti dell' Atlantico. · Chiedo il parere dell'ammiraglio Riccardi su questa valutazione. Ammiraglio RICCARDI - È una valutazione che ritengo rispondente a realtà. Generale AMBRos10 - Nei riguardi delle basi aeree possiamo pensare che la massa della caccia sia dislocata in Tunisia e può darsi che vi si trasferisca nell 'ultimo tempo. Le altre specialità saranno schierate a maggior distanza. Generale FouGIER - È giusto vedere la caccia schierata in Tunisia perché dalla Tunisia i caccia possono arrivare in Sardegna. È da pensare però che scopo fondamentale del nemico sia quello di portare reparti da caccia in Sardegna. In effetti non si può concepire un'operazione del genere senza predominio aereo. Ora il nemico può basarsi o su assenza della nostra aviazione, determinata da precedente azione distruttiva, o sulla occupazione dei nostri aeroporti . Le forze delle navi portaerei possono dare protezione durante la navigazione ma non possono dare un apporto efficace e continuo nel corso dello sbarco. Ad ogni modo si può ritenere che per una operazione del genere occorrano almeno cinquecento aerei da caccia e poiché lo schieramento è subordinato alle possibilità dei campi, pur riconoscendo che gli anglo-americani sono molto attrezzati per predisporre aeroporti, una simile massa non può essere schierata senza il possesso degli aeroporti di Biserta e Tunisi. Generale AMBROSJO - Noi dobbiamo però pensare che lo sbarco in Sardegna sia tentato dal nemico anche senza il possesso della Tunisia. Tuttavia terremo conto che il mancato possesso della Tunisia comporta una riduzione della caccia avversaria. Sintomi dell'Imminenza dell'azione avversaria. Dobbiamo tener presente: andamento e intensificazione della azione aerea nemica, concentramento dì mezzi navali, condizioni metereologiche, lunazione. Su ciascuno di questi elmenti possiamo avere tempestive segnalazioni. Ammiraglio R1ccARDI - Per la parte marina il movimento delle navi da battaglia viene segnalato e il loro intervento è da ritenersi molto probabile, se non indispensabile. Per la segnalazione dei


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movimenti successivi abbiamo uno schieramento di sommergibili, in funzione di avvisatori, il quale dovrebbe coprire il settore sud-occidentale della Sardegna. Quindi un primo preavviso dato dal movimento delle grosse navi , un secondo preavviso dato dalle segnalazioni dei sommergibili. Il tutto inquadrato nella considerazione che la settimana più favorevole per operazioni di sbarco è quella di luna calante, ossia la fase ora in atto. Generale FouGIER - Negli studi per l'operazione su Malta si è discusso molto sulle fasi lunari e si è visto che, quando un'operazione si impernia su aviosbarchi, in relazione alla necessità di occupare aeroporti , la fase più opportuna è quella di luna piena. Piuttosto è da tener presente che secondo i concetti moderni l'operazione di sbarco è preceduta da azione aerea dapprima diluita che va poi intensificandosi sempre più sugli obiettivi principali. Generale Rosi - Possiamo allora dire che quest'azione è già in atto. Generale AMBROSIO - Per ora è ancora molto diluita. Comunque nei rigu ardi della lunazione potremo tener presente anche le conclusioni alle quali eravamo giunti negli studi per Malta. Generale CARACCIOLO - In effetti la fase lunare non è elemento determinante. Generale FouGIER - Interessante è anche l'esame delle condizioni atmosferiche e specialmente delle condizioni del mare. Ammiraglio SANSONEITI - Occorrerebbe avere più spesso il rilievo fotografico dei porti avversari . I rilievi per essere utili debbono essere fatti contemporaneamente o quasi. Generale AMBROSIO - Bisogna intensificare queste ricognizioni fotografich e. Ammiraglio SANSONEITI - Abbiamo poi la sorveglianza continua della esplorazione aerea . Generale BAsso - Oggi su quarantacinque aerei da ricognizione marittima, ne ho solo diciannove efficienti. Generale FouGIER tuale è già discreta. Generale AMBROSIO -

Nella situazione odierna questa percenEsaminiamo ora le nostre possibilità di


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contropreparazione. Quale azione può svolgere l'Aviazione sulle basi avversarie? Generale FouGIER - Sarebbe necessario battere Orano, ma per far questo occorrerebbe una massa di cui non disponiamo. In sostanza l'impegno dell'aviazione da bombardamento in Tunisia non ci consente alcuna azione di contropreparazione. Generale AMBROSIO - Questo argomento si ricollega col potenziamento dell'Aviazione in Mediterraneo. Se ne è parlato anche nei colloqui di Salisburgo ma senza nostra soddisfazione. E per la contropreparazione con mezzi navali? Ammiraglio RrccARDI -

Possiamo fare ben poco.

Ammiraglio SANSONETTI - Abbiamo dei mezzi d'assalto ma il loro impiego è subordinato alle condizioni del tempo. Quanto ai sommergibili dobbiamo tendere ad impiegarli a massa e quindi evitare di distrarli per altri scopi. Nostre motosiluranti provvedono ora alla posa di piccoli campi minati. Generale Rosi - In definitiva possiamo dire che nulla si può fare quanto a contrqpreparazione. Generale AMBROSIO - Ritornando sulla questione degli aviolanci ed aviotrasporti bisogna considerare le limitazioni imposte all'avversario dal numero di aerei occorrenti, dalla vulnerabilità per offese da terra e dalle possibilità di schieramento. Queste considerazioni ci fanno escludere la possibilità di aviosbarchi di grande entità pur prevedendo qualche aviosbarco mirante alla conquista di aeroporti. In sostanza la parte principale sarà rappresentata dallo sbarco da mare. Per uno sbarco da mare non esistono praticamente in Sardegna coste proibitive. Generale BAsso - Esamina le caratteristiche particolari dei vari tratti di costa dell'isola. Generale AMBROSIO - In sostanza abbiamo molte zone che si prestano allo sbarco. Tenendo conto degli obiettivi ai quali può tendere il nemico, esaminiamo ora la dislocazione delle truppe. Generale BASSO - Nella zona sud-occidentale è dislocata la Divisione «Sabauda>>, articolata in gruppi tattici. In questa zona vi sono due linee di penetrazione e a ciascuna di esse può opporsi un gruppo tattico.


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Generale AMBROSIO gruppo?

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Come è visto l'impiego di questo

Generale BASSO - Proiettato verso la costa. Per ora ciascun gruppo ha una autosezione e un gruppo di artiglieria motorizzata per modo che si ha la possibilità di far muovere solo un battaglione e un gruppo di artiglieria. Generale AMBROSIO - Quindi vi è ancora deficienza di mezzi di trasporto. Generale BASSO - La «Sabauda» poi ha altri due gruppi tattici che sono dislocati in modo da poter dare anche protezione agli aeroporti. Generale Rosi - Ho già notato questa tendenza a sottrarre forze alle masse mobili per assicurare la difesa degli aeroporti . Bisognerebbe che il generale Fougier ci aiutasse con il concorso degli avieri per alleggerire in questo compito il generale Basso. Generale FouGIER - Potrei anche provvedere all'armamento degli avieri , ma faccio molte riser.ve circa la preparazione di questi uomini per il combattimento terrestre. Generale CARACCTOLO -

È indispensabile ricuperare uomini .

Generale FouGIER - Avevo chiesto il rimpatrio del Reggimento «Duca d'Aosta» che è composto di personale particolarmente addestrato al riattamento degli aeroporti, ma non mi è stato concesso. Anzi mi sono state chieste altre due compagnie. Generale AMBROSIO - In questo momento è indispensabile fare ogni sforzo per la Tunisia. Generale BASSO - Nella zona del Campidano vi è poi un battaglione carri che è stato assegnato alla «Sabauda» e la brigata tedesca la quale ha il compito di agire controffensivamente contro mezzi corazzati avversari che dilagassero nel Campidano. Generale AMBROSIO - Intendo che tutti i mezzi siano orientati alla costa in modo che la difesa mobile possa fondersi colla difesa costiera. Data l'entità delle nostre forze mobili non possiamo attendere che l'avversario faccia la testa di sbarco per attaccarlo, ma dobbiamo attaccarlo subito per impedirgli di mettere piede a terra.


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Generale BASSO - La Divisione «Calabria» è dislocata nella zona nord. La «Bari» serve come massa di manovra e dispone di quattro autosezioni che consentono il trasporto di quattro battaglioni. Generale AMBROSIO - Come vanno i collegamenti? Generale BAsso - Nel complesso non male; ora miglioreranno con l'assegnazione di stazioni radio. Generale AMBROSIO - Esaminiamo ora l'attuale dislocazione delle forze navali e le loro possibilità. Ammiraglio SANSONEITI - Noi riteniamo che il convoglio avversario abbia una forza di protezione di quattro navi da battaglia e almeno due portaerei. Queste forze proverranno da Gibilterra e il passaggio da Gibilterra finora ci è stato sempre segnalato. Per arrivare in zona, da Gibilterra occorrono trentasei ore. A queste si aggiungeranno forze leggere provenienti dal nord Africa, molto probabilmente un incrociatore contraerei e sicuramente gran numero di corvette attrezzate per la lotta contro i sommergibili e gli aerosiluranti. A queste forze noi possiamo contrappore tre navi da battaglia che sono in perfette condizioni e che oggi non temono confronti; un solo incrociatore; quanto ai cacciatorpediniere essi sono in numero limitato e , dato il servizio che ora disimpegnano, in cattive condizioni di addestramento. In sostanza un gruppo da battaglia importante con esplorazione minima e protezione minima. Generale AMBROSIO - È possibile in caso di allarme far rientrare i cacciatorpediniere ora impiegati per trasporto? Ammiraglio SANSONEITI - Occorrono almeno trentasei ore. Generale AMBROSIO - Quali altri movimenti vi sono da compiere? Ammiraglio SANSONETIT - Quelli per lo schieramento dei sommergibili. Abbiamo poi i due incrociatori «Garibaldi» e «Duca degli Abruzzi» che possono giungere nello spazio 'di trentasei ore. Si tratta di due ottime unità. Ora si stanno preparando i recinti a Genova e La Spezia e quando, fra qualche giorno, le due navi potranno trasferirsi, la situazione migliorerà sensibilmente. Per i sommergibili abbiamo uno schieramento che risponde al duplice concetto dell'azione esplorativa e dell'impiego a massa. Dati i gravi danni riportati dalle basi abbiamo ora dovuto ripartire i sommergi-


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bili tra i piccoli porti e questo va a scapito della efficienza. Si cerca ovviarvi inviandoli a turno presso la base di Napoli. Generale AMBRos10 questo schieramento?

Quanto tempo occorre per assumere

Ammiraglio SANSONEITl - In modo completo trentadue ore; però lo schieramento è progressivo così che si ha già un dispositivo efficace dopo venti ore, ossia quando il convoglio comincia a smistarsi e conseguentemente diminuisce l'efficacia delle misure di sicurezza. Generale AMBROSIO - In sostanza si pensa di non affrontare le forze nemiche quando esse sono nella loro massima efficienza. Ammiraglio RICCARDI - Data anche la nostra penuria di nafta, non possiamo esercitare un'azione preventiva in grande stile e perciò tendiamo ad impiegare le nostre forze al momento in cui il loro rendimento è massimo. Ammiraglio SANSONE1TI - Per completare il quadro delle unità abbiamo ancora le motosiluranti e di queste possiamo considerare dieci unità sempre pronte; ventiquattro unità dopo venti ore. Infine vi sono i mezzi d'assalto e reparti nuotatori. Generale AMBROSIO forze aeree.

Esaminiamo ora lo schieramento delle

Generale FouGIER- In Sardegna esistono dieci aeroporti. Altri quattro sono in costruzione ma non vi si può fare assegnamento in breve tempo. In questi dieci aeroporti sono dislocati complessivamente, tra forze italiane e tedesche: - 27 aerei da bombardamento, - 33 aerosiluranti, - 47 aerei da caccia. Si possono trasferine in Sardegna, oltre ad unità alleate, i seguenti reparti italiani: - uno stormo di Cant Z provenienti dalle Puglie (una parte però è già stata inviata in Sicilia), . - un gruppo di tuffatori provenienti da Siena, - uno stormo da caccia ora completo a Roma, che costituisce la mia ultima riserva, - due stormi d'assalto. Il trasferimento potrebbe essere effettuato anche adesso, però


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ciò significherebbe sottoporre fin d'ora queste formazioni al martellamento dell'offesa aerea nemica. I tedeschi hanno già trasferito in Sardegna un gruppo Stukas. Per mio conto ritengo opportuno ritardare ancora il trasferimento. Sarebbe invece conveniente inviare preventivamente la caccia, ma essendo, come ho detto, lo stormo di Roma la mia ultima riserva, debbo tenerlo orientato anche verso la Sicilia, per le esigenze della Tunisia. Generale AMBRos10 - Tenete presente che il problema Tunisia è visto in modo diverso da noi e dai tedeschi. Generale FouGIER - In complesso, oltre all'apporto degli aerosiluranti, possiamo contare su cento tuffatori e su ottanta aerei da caccia. Questo salvo le riduzioni che si verificheranno in avvenire, alle quali si contrappone una alimentazione molto modesta. Generale AMBROSIO - A questo proposito prego il generale Fougier di disporre perché i dati statistici che vengono forniti al Duce rappresentino nel modo più fedele la reale situazione. Generale FouGIER - Gli specchi presentati al Duce contengono dati di produzione. La situazione operativa poi è diversa. Generale CARACCIOLO - Quanto tempo occorre per il trasferimento dei mezzi aerei in Sardegna? Generale FoUGIER - Una giornata. Occorrono però degli aerei da trasporto e a questo riguardo, considerato lo scarso rendimento che gli aviotrasporti danno attualmente per la Tunisia, prego considerare se non sia opportuno crearsi fin d'ora una riserva di aerei da trasporto per la Sardegna e ciò anche per la eventualità di un impiego di aliquote della divisione «Nembo». Generale AMBROSIO - Non è ancora il momento di rallentare i trasporti per la Tunisia. Per quanto riguarda gli aeroporti si tenga presente che ve ne sono alcuni non lontani dalla costa; bisogna quindi per questi pensare anche alla difesa contro-carro con .ostacolo. Generale CARACCIOLO - La costruzione di ostacolo anticarro comporta ingenti lavori e vi sono difficoltà per la mano d'opera. Generale FouGIER - Finché noi riusciamo a tenere gli aeroporti ed a mantenerli efficienti, lo sbarco nemico incontrerà gravi


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difficoltà. Quindi pongo in primo piano il problema della difesa degli aeroporti. Generale Rossr pito?

Quanta aviazione occorre per questo com-

Generale FouGIER - Le forze di cui disponiamo sono sufficienti, purché non intervenga un logorio eccezionale. Generale AMBROSIO - Cosa ha previsto il generale Manca nei riguardi della difesa contraerei? Generale MANCA - Abbiamo previsto di rinforzare Olbia e Golfo Aranci. Debbono ancora arrivare però le batterie da 90, che si trovano a Civitavecchia in attesa di partenza. Generale Dr RAIMONDO - A Civitavecchia vi sono cinque piroscafi già carichi i quali per partire attendono che siano sgomberati i porti di sbarco, ora rigurgitanti di materiali. Generale AMBRosro - Sono stati previsti anche sbarramenti di .mine avanti ai porti della Sardegna. Ammiraglio DE CouRTEN - Illustra un grafico sul quale sono rappresentati gli sbarramenti già esistenti e quelli in corso di attuazione. Informa che è prevista anche la costituzione di sbarramenti anti-sbarco i quali hanno lo scopo di ostacolare l'azione dell'avversario ed obbligarlo a perdere tempo per il dragaggio. Generale AMBROSIO - Di questi sbarramenti bisogna prevederne uno anche per Porto Torres. Generale RosI - Riterrei necessario potenziare la difesa contraerea di Civitavecchia distogliendo qualche· batteria dall'Italia settentrionale. Generale AMBRosro - Non è possibile togliere batterie alla difesa delle città del nord. Per quanto riguarda infine lo sfollamento dei civili dalla zona costiera si tenga presente che devono sfollare donne , bambini, e malati. Gli altri rimangono in posto. Generale BASSO- In questo modo le 175.000 persone che si era calcolato di dover sfollare verso l'interno si riducono ad 80.000. Il commissario pensa che , di questi , 20.000 debbono essere trasferiti in continente.


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Generale AMBROSIO - Dovranno essere presi al riguardo i necessari accordi con il Ministro degli Interni. · Generale CARACCIOLO - Per la Corsica vedo la necessità di uno sfollamento di sicurezza dalla fascia costiera in vista di sbarchi clandestini. Generale AMBROSIO - Questo problema dovrà essere studiato dal Comandante del VII C.A. Abbiamo così passato rapidamente in rassegna i problemi concernenti la difesa della Sardegna. Prego ora aggiornare e completare con gli elementi in nostro possesso i progetti che necessariamente erano finora, -in .alcune parti, vaghi. Per parte sua il Comando Supremo coordinerà la vostra azione emanando le sue ultime direttive.


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Verbale n. 19 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 2 MAGGIO 1943 - XXI (*)

Autorità presenti:

Generale AMBROSIO Generale ROSI Generale ROATTA Ammiraglio RJCCARDI Generale FOUGJER Generale ROSSI Ammiraglio SANSONETTI Generale SANTORO Generale MACCARIO Generale RA V ERA Generale AMÈ Generale Di RAIMONDO Ammiraglio D E COURTEN Ammiraglio FERRERJ. Colone/lo GALLO Colonnello MONTEZEMOLO

Argomento: Sicilia. Generale AMBROS10 - Analogamente a quanto fatto nella riunione per la Sardegna, dovremmo cominciare con l'esame della situazione nemica; tuttavia , per non ripetere cose già dette, prego il generale Amè di comunicare a parte ai comandi interessati il riassunto delle notizie in nostro possesso. Prego quindi il generale Roatta di darci un quadro della efficienza bellica dell'isola e del grado di apprestamento raggiunta . Generale RoATrA - Comincerò dalle forze navali ed aeree. Per quanto riguarda il concorso di unità navali, Supermarina si era riservato di determinare quali sono i natanti impiegabili. La questione verrà definita; comunque si tratta di unità modeste, a piccolo raggio d'azione e che potranno essere impiegate solo per azioni locali. Altro concorso alla difesa è rappresentato dagli sbarramenti di mine. Oltre a quelli esistenti ne ho chiesti altri . (*) Verbale già pubblicato da E . Faldella, Revisione di giudizi, p. 768.


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Generale AMBROSIO -

Si tratta di lavoro molto oneroso?

Ammiraglio DE CouRTEN - Illustra un grafico sul quale sono rappresentati gli sbarramenti esistenti e quelli da costituire. Generale AMBROSIO - Dato che la messa in opera richiederà del tempo, è stata fatta una valutazione per l'ordine di precedenza? Generale RoAITA- Ho dato la precedenza a Gela e Catania. In effetti valuto più pericolosa la cuspide occidentale, ma là vi sono già altri mezzi. L'aviazione alle mie dipendenze dispone di sessanta aerei. Sono già state studiate le modalità del concorso per l'azione vicina ed è già stato fatto tutto ciò che può essere fatto preventivamente. Le forze aeree comprendono inoltre: il 2° C.A.T. dislocato tra Sardegna, Sicilia e Calabria; il C.A.S. invece è tutto in Sicilia meno qualche reparto che dà concorso alla Tunisia e comprende 247 aerei dei quali 182 da caccia, 24 da bombardamento, 13 siluranti e 28 da osservazione aerea. Naturalmente queste cifre rappresentano il carico; gli apparecchi efficienti sono in numero assai minore. Questi aerei sono dislocati nei vari campi della Sicilia. Dubito però che in caso di un tentativo di sbarco in forze essi possano continuare a funzionare. La difesa c'è ed in genere è buona però, data la loro ubicazione, molti campi sono inglobati sulla linea dei caposaldi di contenimento e quindi saranno molto soggetti all'offesa nemica. Penso quindi che si dovrà contare molto sui campi della Sardegna e della Calabria. Generale FoUGJER - Per azioni a largo raggio bisognerà contare su quelli delle Puglie; sarà necessario attuare la manovra dei campi. L'essenziale è che essi non cadano nelle mani del nemico, per quanto, a differenza di quanto visto per la Sardegna, qui non è indispensabile per il nemico il possesso dei nostri aeroporti, data la vicinanza delle coste africane e la presenza di Malta. Generale AMBROSIO Generale FouGIER -

E il campo di Aspromonte? È ancora in lavoro.

Generale ROAITA - L'aviazione tedesca ha campi in propri.o e campi in uso promiscuo con noi. In totale dispone, tra Sicilia e Sardegna, di 381 aerei: 135 da bombardamento, 86 distruttori, 124 da caccia, 36 da esplorazione. Inoltre hanno riserve a Piacenza e Grosseto.


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Generale FoUGIER - Le cifre sono molto fluttuanti perché i tedeschi manovrano i mezzi ancor più di quanto facciamo noi. Generale ROATI'A - Per assicurare i collegamenti mi occorre una speciale rete radiofonica. Ho chiesto all'uopo allo S.M. dei mezzi che in parte mi sono stati già concessi. Colgo l'occasione per chiedere al generale Fougier un apparecchio per il mio trasporto personale. Generale FouGIER - Ho già disposto per l'assegnazione di un apparecchio «Cicogna». Generale ROATI'A ·_ Indipendentemente dai collegamenti già predisposti, bisognerà che al momento opportuno il comandante d'aviazione venga a risiedere presso di me. Per la parte marina non è necessario che l'ammiraglio Barone sia presso la mia sede; bisognerà però sostituire l'ufficiale di collegamento che attualmente non è all'altezza del suo compito. Per quanto riguarda la difesa terrestre in data 9 marzo presentai al Capo di S.M. Esercito un promemoria nel quale formulavo le richieste di mezzi che ritenevo necessari per potenziare la difesa. Lo S.M. ha aderito alle mie richieste solo in parte per mancanza di mezzi. Dopo le concessioni fatte la situazione è la seguente:

I. Potenziamento delle forze d~lla Sicilia. - Mentre sono state felicemente risolte le questioni del Comando unico (militare e civile) e della perequazione delle indennità tra le varie FF.AA. (risoluzioni che giovano notevolmente alla preparazione della difesa ed al morale delle truppe), non si è potuto provvedere a potenziare in misura veramente apprezzabile le forze dell'isola. Infatti, limitandoci alle voci più importanti, si constata: Voce

Assegn. od annunci

Richiesta

-

Artiglierie mobili

C.A.

15 gruppi

6 batterie da .20

-

Artiglierie antinave vere e proprie

8 batterie

n.n. (sono state assegnate 3 batterie di tipo campale)

-

Reparti costieri e di difesa fissa aeroporti

45 battaglioni (compresi 18 già annunciati, e 3

13

gruppi squadroni già assegnati)


-

Voce

-

Pezzi contro-carro sciolti

106 -

22 compagnie mitraglieri ( comprese 17 già assegna. te od annunciate)

11

7 compagnie mortai da 81

n.n. (sono state assegnate 4 compagnie da 81, provenienti però dallo sdoppiamento di quelle già esistenti)

20 compagnie controcarri da 47 (comprese 6 già assegnate) 54 batterie di piccolo calibro (comprese 24 già annunciate) 5 gruppi per i fronti a terra Trasformazione a trainomeccanico dei gruppi Skoda

3

Truppe di manovra

31 8 batterie n.n.

398 pezzi da 47 (compresi 25 già assegnati)

74

328 pezzi da 75 (compresi 28 già assegnati)

43

140 pezzi da 100 -

Assegn. od annunci

Richiesta

1 divisione corazzata

3 battaglioni guastatori 2 battaglioni controcarri da 47 8 compagnie motociclisti (già annunciate)

n.n. n.n. (chiesto agli alleati): - 4 battaglioni carri - 4 gruppi semoventi - 4 gruppi artiglieria territoriale mobile n.n. n.n.

5 (più 3 di eventuale assegnazione)

8 compagnie autoblindo

n.n.

4 gruppo semoventi da 75 o da 90

n.n. (Assegnato 1 battaglione semovente da 47)


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È da notare che per alcune voci le assegnazioni ultime (conseguenti alle mie richieste, ed avvenute in situazione assai più pressante di prima) sono inferiori a que1le già annunciate in precedenza. È da notare pure che i reparti assegnati - dato il ritmo dei trasporti - saranno a piè d'opera chissà fra quanto tempo, mentre su quelli semplicemente annunciati o chiesti alla parte germanica non si può fare sicuro e tanto meno prossimo assegnamento. - Ad ogni modo, la situazione di forze che ne risulta è la seguente:

-

-

-

-

Artiglieria contraerei mobile:

Artiglierie Antinave vere e proprie (all'infuori dei grandi porti e piazze militari marittime):

Reparti costieri:

Pezzi controcarro sciolti

-

Zero attualmente

-

Appena poco più di zero, in futuro.

-

Zero attualmente, zero in futuro

-

Densità dell'artiglieria costiera (comprese le batterie da piccolo calibro di tipo campale): una batteria per 10 km

-

Densità di 26 uomini per chilometro attualmente e di 34 in futuro

-

Conseguentemente impossibilità di presidiare tutte le postazioni esistenti e di guernire sufficientemente i «fronti a terra».

-

Supponendoli tutti nella fascia di copertura costiera, densità di un pezzo per 6,5 chilometri attualmente, e di un pezzo per 2,2 chilometri in futuro. (Da tener presente inoltre, che i «Cacciatori di carri}> sono sprovvisti del tutto di bombe anticarro).


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Truppe di manovra

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In condizioni, attualmente, di affrontare mezzi corazzati moderni: -

3 gruppi semoventi da 90

-

alcuni carri germanici (in transito) alcune sezioni da 88 germaniche; ed, in minor misura: 2-3 gruppi semoventi da 47 3 battaglioni da 47 autocarrati le artiglierie a traino meccanico divisionali e di C.A. da 75, 100 e

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Non in condizione di affrontare mezzi corazzati moderni: - le rimanenti truppe di manovra (quattro divisioni), le quali, fra l'altro, sono solo in parte autotrasportabili (per difetto automezzi) e rischiano - se non si provvede d'urgenza e radicalmente - di rimanere scalze dopo la prima marcia. - Per il futuro non azzardo previsioni, data l'incertezza sull'esito delle richieste rivolte agli alleati.

Il. Potenziamento della sistemazione difensiva. - Vostra Eccellenza conosce perfettamente la situazione dei lavori difensivi della «fascia di copertura costiera», e sa che quantunque essi siano notevoli in rapporto agli scarsi mezzi avuti a disposizione, sono lungi dall'essere sufficienti. Tanto è vero che lo S.M., con la circolare 3.200, ha ordinato ingenti completamenti dei lavori stessi. - Parimenti Vostra Eccellenza sa che i lavori arretrati, che chiamo della <<fascia di sbarramento», non esistono. - Di fronte a tale stato di cose, ed in base agli ordini esistenti in proposito, ho formulato un programma di lavoro da compiere, come la situazione impone, in tempo relativamente breve, ed ho inoltrato le corrispondenti richieste di personale, mezzi e materiali. - Le richieste e le assegnazioni (voci essenziali) per il completamento dei lavori della «fascia di copertura costiera» sono le seguenti:


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Assegnazioni od annunci

Richieste 2 battaglioni minatori 6 compagnie artieri 16 centurie lavoratori 160 torrette metalliche

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n.n.

2 12 n .n. (36 torrette erano già state assegnate precedentemente)

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corda spinosa ed accessori per 3.000 km di reticolato a siepe trapezoidale

Sarà provveduto in relazione alla disponibilità

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800.000 quintali di cemento

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Assegnazione complessiva ( ossia per tutti i lavori difensivi) del cemento prodotto nell'isola (circa 140.000 quintali al mese, supponendo che sia sempre disponibile il carbone necessario). Dedotto il fabbisogno per le altre FF.AA. e per i rifugi civili, disponibilità mensile di 100.000 quintali circa. Promessa di fornire altri 70.000 quintali mese dalla penisola. Totale: 170.000 quintali mese (per il complesso - ripeto - dei lavori difensivi)

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400.000 mine anticarro (in totale, ossia per tutta la sistemazione difensiva)

Assegnate 160.000. (Per le rimanenti è stato preannunciato il completamento della richiesta in tre successivi gruppi, entro il 31 agosto)

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70.000 mine antiuomo (in totale, ossia per tutta la sistemazione difensiva)

Assegnate 10.000. (Per le rimanenti, è stato preannunciato il completamento entro aprile).

- Per i lavori della «fascia di sbarramento» non ho comunicato fabbisogni; ma il programma sommario dei lavori ha condotto ugualmente a determinarli approssimativamente.


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Abbiamo così: Assegnazioni od annunci

Richiesta (o fabbisogni) -

Organizzazione speciale di lavoro, tipo «Presidio Monti»

n.n. (Però aumento del personale direttivo del genio militare, e provvedimenti vari, che permetteranno di fare a meno della organizzazione speciale richiesta).

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15 imprese (provenienti dalla penisola) di 1000 operai ciascuna, con relativo inquadramento tecnico, e macchinario

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Difficoltà insormontabili ad assegnarle. D'altra parte, risulterebbero esuberanti al lavoro praticamente eseguibile (data la deficienza di cemento). Assegnazione di 5000 operai, senza imprese, per maggio-giugno.

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1.700.000 quintali di cemento.

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Nessuna assegnazione speciale (dovendosi provvedere anche a questi lavori coi 170.000 quintali-mese di cui allo specchio precedente).

- In sostanza (senza entrare in merito a fabbisogni accessori, quali mezzi di trasporto, ecc.) si trattava di disporre: - di 2.500.000 quintali di cemento; - delle «forze lavorative» capaci di metterlo in opera in un tempo x. Questo non era stato precisamente indicato, nè poteva esserlo; ma era altamente desiderabile che fosse ristretto . Calcolando a tre mesi, ne è derivato il fabbisogno complessivo di circa 800.000 quintali di cemento-mese e di una «forza lavorativa», reclutata sulla penisola, di 16 centurie, più 15.000 operai inquadrati m imprese. - Dette cifre possono forse apparire elevate di fronte alle disponibilità contingenti ed ai modesti consumi sinora effettuati in Sicilia (500.000 quintali di cemento), ma sono poca cosa in confronto a quanto è stato impiegato ( materiali metallici a parte) su equivalente tratto del «Vallo Atlantico», e rappresentano - a mio avviso - il minimo necessario per conferire alla sistemazione difensiva dell'isola una efficienza decentemente adeguata ai mezzi di offesa avversari. In particolare, poi, mi rifiuto di credere che l'Italia, che ha compiuto lavori pubblici colossali, non sia in grado,


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in contingenze così serie come le attuali, di organizzare per la Sicilia un modesto lotto di 15.000 operai. - Ad ogni modo, se i mezzi mancano, nulla da fare; ma questa carenza non autorizza affatto a ritenere che se sulla Manica occorre per la difesa il potenziale cento, basti per la Sicila un potenziale notevolmente inferiore. Il nemico è infatti il medesimo, e l'aliquota di esso che attaccherà - eventualmente - la Sicilia non ci userà certamente .la gentilezza di proporzionare i suoi mezzi di attacco alla efficienza dei nostri apprestamenti difensivi. - Deve essere quindi ben chiaro che se la Sicilia può contare solo su 170.000 quintali di cemento al mese, anziché su 800.000 gli apprestamenti difensivi anziché essere a posto (nella non eccessiva proporzione prevista) entro luglio p.v., lo saranno solo per giugno 1944, e - analogamente - al termine del trimestre in primo tempo considerato (fino luglio 1943) l'efficienza corrisponderà a meno di un quarto di quella programmata. III. Autosufficienza. - Quando ho preso il comando dell'Armata (metà febbraio), mi è stato detto, a Roma , quanto segue: a) grazie ad una serie di provvedimenti in corso ed allo studio, si sarebbe ovviato all'ingorgo ferroviario allora in atto in Calabria, e si sarebbe fatto affluire in Sicilia il necessario per i consumi militari occorrenti, e per completare - entro il 31 marzo - la prevista «autosufficienza militare» di due mesi (esclusi però i «materiali poveri»); b) trasporti sussidiari (piroscafi - motozattere - ecc.) avrebbero permesso di provvedere, in tempi determinati, anche per i suddetti «materiali poveri»; e) sarebbe stato provveduto, per conto civile, ad una «autosufficienza» per la popolazione, pur'essa all'incirca di due mesi, in tempi non precisati, ma non molto discosti dalla data suddetta del 31 marzo. - Orbene, a prescindere da tale data, non è stato possibile ancora, per cause insormontabili, di compiere quanto sopra; ed in qualche campo le cose sono anzi peggiorate. Né si vede la probabilità che la situazione dei trasporti migliori notevolmente. - Ne risulta la eventualità - gravissima - che (nel caso di offensiva avversaria e di isolamento della Sicilia dal lato trasporti) la difesa sia compromessa in efficacia o - quanto meno - in durata da carenze logistiche (militari e civili, o-per meglio dire-


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complessive). È chiaro infatti che se le FF.AA. avessero, per esempio, viveri per 60 giorni, e la popolazione solo per dieci giorni, dal momento in cui cessassero i rifornimenti dalla penisola si dovrebbe fare un conguaglio delle disponibilità militari e civili, dal quale (anche riducendo al minimo le razioni borghesi), data l'enorme sproporzione fra civili e militari, risulterebbe che l'isola non potrebbe più vivere - e quindi difendersi - pochi giorni dopo l'esaurimento delle scorte civili originali. - Di fronte ad una simile eventualità, pure non essendo la questione dei trasporti di competenza di questo comando, mi permetto insistere sulla necessità di provvedimenti assolutamente straordinari e soprattutto radicali. Generale AMBROSIO - Tieni presenti che nell'isola hai pieni poteri e quindi anche nel campo dei trasporti puoi disporre in relazione alle necessità. Generale RoATIA - Sarà fatto. Attendo ora la delega per emettere bandi. Generale AMBROSIO - Anche questa cosa sarà definita al più presto. Generale ROATI'A IV. Avversario. - L'avversario ha, nello scacchiere che interessa la Sicilia, la superiorità aerea. E vi ha - a parte le navi da battaglia ed i sommergibili - la superiorità navale conseguente alla superiorità aerea di cui sopra, alla disponibilità di navi portaerei e di numerosi incrociatori e siluranti di superficie. L'avversario dispone infine, fra Nord Africa francese e Gibilterra, di 850 mezzi speciali da sbarco, capaci di trasportare in una sola andata - secondo il S.I.E. - oltre mille mezzi corazzati ed oltre trentamila uomini. Mentre le navi mercantili già sin d'ora a sua disposizione nel Mediterraneo centrooccidentale, gli consentono il trasporto di diverse divisioni e dei relativi rifornimenti. - D 'altra parte, fra inglesi ed americani, esistono nel Nord Africa francese trentotto divisioni, fra cui sette di visioni e tre brigate corazzate. Forze, dunque, esuberanti ai bisogni dello scacchiere tunisino e che, anche se venissero tutte impiegate in detto scacchiere e ne risultassero duramente provate, sarebbero sempre largamente sufficienti ad una grossa successiva spedizione di sbarco in Sicilia ed altrove.


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- In quanto alla efficienza morale, tecnica e materiale delle unità avversarie, o quanto meno delle britanniche, anche l'ultimo fante costiero sa ormai, dalla recente relazione sulla battaglia del Mareth, pubblicata su tutti i giornali, che 1'8a Armata inglese è la migliore del mondo, che dispone di materiali e truppe fuori classe e che è guidata da comandanti di èlite, assecondati da Stati Maggiori che - stando sempre alla relazione - sarebbero di capacità eccezionale! V. Possibilità della difesa. - P er rispondere a tale interrogativo occorre considerare molto realisticamente le cose: a) Oggi, come una volta, chi intraprende una grossa operazione di sbarco agisce di sorpresa (sia nel tempo che nello spazio) , fa dimostrazioni, tenta sbarchi diversivi, e dirige la massa ad uno o più tratti di costa favorevole, come spiaggi a e come retroterra. Le linee maestre dell 'azione di sbarco sono pertanto le medesime di quelle di una qualsiasi offensiva terrestre , e adducono, come in quest'ultima, al fa tto che l'attaccante ha, inizialmente, sul o sui tratti prescelti, la superiorità di forze sul difensore. - Ma le modalità dell'operazione di sbarco moderne (a prescindere anche dall'aviazione che esiste dalle due parti in proporzioni che suppongo - per un istante - equivalente) sono ben diverse da quelle di una volta. b) In passato chi tentava lo sbarco allineava le navi da trasporto a distanza relativamente breve dalla costa e trasbordava macchinosamente le truppe su maone , bettoline, canotti. Detti natanti raggiungevano lentamente la spiaggia sulla quale, se tutto andava bene, mettevano piede delle fanteri e provviste tutt'al più dei classici «pezzi da sbarco» trainati a braccia. - Le artiglierie, i veicoli , i mezzi corazzati (quando esistenti) e i grossi rifornimenti non potevano essere sbarcati nello stesso punto (ossia su una spiaggia aperta) ma necessitavano di un porto. Pertanto l'attaccante mirava , nelle ore immediatamente successive allo sbarco , ad impossessarsi di un porto, che doveva raggiungere a piedi. - Ne conseguiva 1) per l'attaccante - sforzo, o sforzi principali, diretti a tratti di costa prossimi ad un porto;


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- superiorità iniziale di forze sul difensore, man mano diminuita però da: • enorme vulnerabilità delle navi-trasporto alla fonda, e dei natanti di trasbordo; • sbarco, attacco, costituzione della «testa di sbarco», penetrazione ed operazione per il possesso di un porto affidati a sole fanterie; • lentezza di tutto ciò, e lunghezza del conseguente periodo di crisi. 2) per il difensore - localizzazione dei tratti su cui il nemico avrebbe esercitato lo sforzo o gli sforzi principali; - inferiorità iniziale di forze rispetto all'attaccante, compensata però da: • enorme efficacia del proprio fuoco sulle navi trasporto alla fonda, e sui natanti di trasbordo; • difesa immediata, difesa succesiva e contromanovra, condotte (finché il nemico non fosse padrone di un porto), unicamente contro fanterie; • lungo tempo a disposizione, e conseguente larga possibilità di far affluire, a ragion veduta, le proprie riserve. - È pur vero che l'attaccante poteva, originariamente, rinunciare al possesso di un porto e mirare a sbarcare in spiaggia aperta anche il materiale pesante ed i rifornimenti massicci (caso Gallipoli), ma ciò non mutava gran che Ja situazione, in quanto: - simile procedimento richiedeva condizioni speciali (fondali correnti - protezione dal mare grosso - etc.), le quali «localizzavano» press'a poco nella stessa misura i tratti minacciabili; - occorrevano grossi lavori di pontili, o simili; . - il tempo a disposizione del difensore era ancora maggiore che nel caso ordinario. - Sicché gli sbarchi di un tempo costituivano veramente l'impresa bellica più rischiosa che si potesse tentare, mentre il difensore, anche se complessivamente inferiore di forze ed anche se unicamente appoggiato al terreno, aveva grandissime probabilità di impedire materialmente lo sbarco, o di stroncarlo appena effettuato. e) Le modalità di uno sbarco moderno sono ben diverse: - Anzitutto l'attaccante, potendo sbarcare immediatamente su spiaggia aperta mezzi corazzati, artiglierie, veicoli, etc., non ha l'urgente bisogno di un porto. Il bisogno è solo successivo (grossi


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rifornimenti), ed il porto, non dovendo essere raggiunto a piedi e da sole fanterie, può essere anche molto distante dal o dai tratti di spiaggia aperta su cui avviene il primo sbarco. Dal che consegue che la «localizzazione» dei tratti minacciabili è assai minore che nel caso precedente. - Non si verificano l'allineamento di navi trasporto a breve distanza dalla costa, il trasbordo delle truppe sui natanti minori , ed il lento loro avvicinamento alla spiaggia; ma si effettua invece il diretto e celere avvicinamento di speciali «mezzi da sbarco», blindati e facenti fuoco , i quali mettono a terra non delle fanterie e dei coreografici «pezzi da sbarco>>, ma dei carri armati, delle autoblindo, e delle artiglierie semoventi, sussidiati da un contorno di fanterie speciali (tipo «guastatori»). Pertanto l'aggressore non è sottoposto alla antica crisi ( enorme vulnerabilità - lentezza - sbarco di sole fanterie), ed effettua - sin dalla fase acquea - un attacco sostanzialmente quasi simile a quello che sferrerebbe su terra ferma. - Successivamente l'attaccante - intrinsicamente, ossia a parte la reazione della difesa - è in condizioni: - di penetrare rapidamente e potentemente, facendo anche a meno - inizialmente - di una «testa di sbarco»; - di puntare al porto che gli necessità, od a qualsiasi altro obiettivo, rapidamente e potentemente, ed anche con larghi giri. - A ciò si aggiunga che l'operazione di sbarco nautico è normalmente accompagnata, al giorno d'oggi, dall'avio-sbarco o dalla calata di paracadutisti, circostanza che obbliga il difensore a speciali sistemazioni difensive interne, contribuisce ad ostacolare il suo tempestivo orientamento, e vincola una parte almeno delle sue riserve. - Sicché , in complesso, l'operazione sbarco è molto meno rischiosa di un tempo, e molto meno agevole sono la parata e la reazione. d) Stando così le cose, per opporsi vittoriosamente ad una grossa azione di sbarco moderna, la difesa si deve trovare nelle condizioni seguenti: 1) per impedire materialmente lo sbarco, la difesa deve possedere sulla spiaggia, o ad immediato ridosso, e sino dal primo manifestarsi dell'attacco, una quantità tale di artiglierie e di armi automatiche o di accompagnamento, e così protette dall'offesa aerea e da quella navale, da poter affondare i mezzi da sbarco nemici o costringerli ad invertire la marcia. In altre parole, la difesa


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deve avere pressoché la densità e la consistenza di un fronte terrestre. - A tale condizione, salvo quando si abbiano a disposizione mezzi colossali, nessuna difesa costiera risponde; ed è per questo che l'attaccante riesce generalmente a mettere piede a terra: esempio lo stesso caso Dieppe. 2) Per contenere l'avversario sbarcato, la difesa deve possedere, là dove intende contenerlo, un complesso tale di ostacoli, di lavori e di forze (già in posto o celermente accorse) da costringere l'avversario corazzato a segnare il passo, almeno per il tempo necessario all'afflusso delle riserve. 3) Per distruggere , catturare o ricacciare a mare l'avversario sbarcato, e contenuto o meno , la difesa deve disporre di riserve mobili tali, come quantità e soprattutto come qualità, che, sboccando da fronti difensivi ed in concorso con le truppe che li presidiano, oppure agendo in campo aperto e da sole, possano avere la superiorità complessiva (ossia anche se non numerica) sul nemico corazzato fermo od in movimento. Che se le riserve in parola non solo tali da potere, neppure con abili ed irruenti manovre, raggiungere tale superiorità, non resta altra soluzione che quella di formare un fronte di arresto, in attesa di ulteriori favorevoli eventualità. - Del resto, ammesso che l'attaccante riesca generalmente a mettere piede a terra, la lotta successiva, che si svolge bensì vicino al mare ma che ha luogo su terra ferma, è press'a poco la medesima che si svolge in un qualsiasi scacchiere terrestre permeabile ai mezzi corazzati (press'a poco, perché chi è sbarcato risulta per un certo tempo almeno rinchiuso in campo ristretto, ed è tuttora legato agli sbarchi successivi, il che avvantaggia la difesa). Ma, a parte questo, se in Russia o nell'Africa Settentrionale, per arrestare o distruggere un avversario corazzato, sono risultati indispensabili degli ostacoli, delle fortificazioni, delle armi controcarro, e dei mezzi corazzati, non vi è nessuna ragione al mondo che i medesimi risultati, di fronte ad un avversario corazzato proveniente dal mare, si possono ottenere senza i mezzi di cui sopra, o con una proporzione minima di essi. e) Passando dal campo generale a quello particolare della Sicilia, primeggiano le constatazioni che l'avversario molto largamente fornito di reparti corazzati e di mezzi speciali da sbarco, e che molti tratti dell'isola si prestano materialmente - come spiaggia e come retroterra - allo sbarco ed alla penetrazione dei mezzi corazzati. - In difesa costiera (poco densa - priva di artiglieria anti-


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nave e di artiglieria contraerea - scarsissima di rincalzi proprii e di artiglieria controcarro - appoggiata a lavori difensivi da completare) non è in condizione (fatto comue - ripeto - a quasi tutte le difese) di impedire lo sbarco, ma è solo in misura di ostacolarlo , di ritardarlo, e di contenere per un tempo più o meno lungo l'avversario sbarcato. - Date le condizioni di efficienza di cui sopra, e dato che solo piccoli reparti mobili possono accorrere rapidamente, è probabile che detto contenimento, anziché a ridosso immediato della costa, si effettui un po' più indietro, sopra una linea irregolare e non determinabile a priori, risultante dalle superstiti resistenze delle truppe costiere e dalla azione delle prime truppe mobili affluenti . - Comunque, ossia ovunque venga arrestato l'avversario , i casi razionalmente da considerare sono due: 1) le circostanze complessive permettono la riscossa immediata o - quanto meno - di attendere sul posto l'afflusso di altre sufficienti forze mobili (giungenti - giova ricordarlo - in parte a piedi e da lontano); 2) oppure le circostanze complessive non sono tali da poter attendere sul posto detto afflusso. - Nel primo caso, o subito, od appena giunti rinforzi sufficienti , si potrebbe passare al contrattacco con probabilità di ricacciare a mare l'avversario (azione alla quale -sia detto per inciso - siamo pienamente orientati e tendiamo). Nel secondo caso, ossia in quello in cui l'avversario riesca a superare la linea di temporaneo contenimento, ed a dilagare colle sue unità corazzate in campo aperto, sarebbe assolutamente sconsigliabile di affrontarlo sul posto coi rinforzi mobili successivamente giungenti (diversità notevole di velocità) , e quasi total mente inadatti a misurarsi contro mezzi corazzati. Un simile procedimento condurrebbe infatti a farsi battere successivamente ed in dettaglio. Ciò posto , sempre nella eventualità in parola, sarebbe non solo consigliabile ma necessario di attendere l'avversario là dove il terreno , opportunamente sistemato , consenta di compensare la sua ricchezza di mezzi corazzati , e la nostra deficienza di mezzi analoghi e di artiglierie controcarro. È in detta zona (corrispondente alla «fascia di sbarramento») che si potrebbe, anche con forze e mezzi notevolmente inferiori, arrestare l'avversario che non si fosse potuto contenere o «manovrare» più avanti. Ed è in tale zona che , sopraggiunti i necessari rinforzi corazzati, o permettendolo comunque la situazione , partirebbe la controffensiva in grande.


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- Questa, e null'altra, finché la situazione non cambi, è la verità. f) In tale condizione assumono specialissima importanza i lavori di sbarramento. · A proposito di essi lo S.M. nel suo foglio 12.114 del 14 aprile, in succinto dice: - il compito primo della difesa è quello di impedire lo sbarco e stroncarlo senz'altro sul nascere; - le forze a disposizione della difesa sono quelle che sono, e rimaranno sostanzialmente tali; - i mezzi per la sistemazione difensiva sono, e rimarranno, scarsi; - le une e gli altri sono troppo modesti per essere divisi fra l'avanti e l'indietro; - perciò nessuna forza deve essere sottratta alla difesa costiera, nessuna forza mobile deve esse vincolata alla sistemazione difensiva arretrata, e nessun mezzo lavorativo deve esservi addetto se - per fare questo - si dovesse ritardare il completamento dei lavori avanzati. Premesso che: - ho dato tale importanza al completamento dei lavori avanzati da chiedere per essi - per impiegarli in breve tempo - 800.000 quintali di cemento; - che non ho mai pensato a sottrarre forze alla difesa costiera, tanto che ho chiesto per essa il rinforzo di una quarantina di battaglioni, e di numerosi altri reparti; - che non ho mai preventivato di insediare a priori e stabilmente forze mobili sui lavori arretrati. Reputo indispensabile che in corrispondenza della zona in cui il terreno non è più permeabile ai carri, o lo è poco, vengano costruiti dei lavori che servano a: - precludere l'immediata penetrazione di colonne avversarie, riuscite eventualmente ad infrangere di colpo le difese avanzate; - permettere alle truppe mobili, che fossero intervenute inutilmente più avanti, o che giungessero in zona quando vi stesse per giungere l'avversario, di contenerlo (compensando, col terreno e coi lavori, l'inferiorità di forze, o quanto meno di mezzi); - costituire, nel medesimo caso, base per la manovra controffensiva. È solo quando io disponessi di imponenti riserve corazzate che mi sentirei di rinunciare completamente ai lavori di sbarramento (che erano del resto già stati ordinati dallo S.M.).


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CONCLUDENDO

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- Il 9 marzo u.s. ho esposto il mio pensiero su quanto necessario per potenziare convenientemente la difesa della Sicilia. - Vostra Eccellenza (ed io e le mie truppe ne siamo molto grati) si è adoperata perché fosse acceduto ad alcune importanti fra dette richieste. Ma , per necessità di cose, ha comunicato che per molte altre (essenzialmente per quanto riguarda le forze, ed i mezzi difensivi) non è possibile venirci incontro che in misura molto ridotta. - Ho assolto a ciò che ritengo mio dovere, ossia ho dichiarato che la misura suddetta è insufficiente allo scopo, ed ho esposto il mio giudizio su ciò che si può fare o non fare con le forze e con i n1ezzi a disposizione. - Dopo di ciò, salvo che per necessità contingenti, non chiederò più nulla e non farò più apprezzamenti. Vostra Eccellenza conosce la situazione e pertanto, quando e come potrà, ci verrà certamente incontro per permetterci di assolvere il meglio possibile il nostro compito. - Dal canto nostro, faremo fronte serenamente e con estrema decisione, qualunque siano le forze ed i mezzi a disposizione e qualunque sia la situazione. Generale AMBROSIO - L'esposizione del generale Roatta ha messo bene in chiaro le possibilità della difesa; essa è stata basata su di una visione realistica della situazione ed è bene che così sia stato perché si possa pensare ai mezzi che ci necessitano per contrapporci all'avversario. Purtroppo la parte più grossa delle richieste fatte per la difesa dell'isola non si può soddisfare. Si può però lavorare ancora nel campo dell'addestramento e dell'apprestamento. Per completare il quadro prego ora il generale Roatta di darci qualche cenno sul problema dello sfollamento. Generale RoAITA - Già in passato avevo espresso il desiderio di sfollare l'isola sia per ragioni logistiche sia per ragioni di ordine. Per evitare movimenti che turbino l'ordine ho già preparato una ordinanza perché, in caso di allarme operativo, ciascuno resti al suo posto. Si dovrebbero sfollare sulla penisola 200.000 persone al ritmo di 5.000 al giorno e 100.000 dovrebbero essere inviate nell'interno dell'isola. Però nei centri interni non si può mandare molta gente perché vi è scarsità di locali, di acqua e le condizioni sanitarie non sono buone. Il trasporto di 5.000 persone al giorno in


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continente sarebbe possibile perché i traghetti rientrano vuoti. Si presenta però una difficoltà: non si possono sfollare gli uomini validi al lavoro e quindi bisogna pensare a vecchi, donne e bambini, ma per far questo si urta contro il sentimento di inscindibilità della famiglia, sentimento profondamente radicato nel siciliano. Si farà quello che sà possibile. Domando però che non mi si chiedano programmi e che mi si dia la disponibilità dei mezzi, lasciandomi libertà d'azione. Generale AMBROSIO - Comprendo queste difficoltà. Lo sfollamento non sarà costrittivo e il comando della Sicilia avrà completa libertà d'azione. Generale RoATIA - Circa i trasporti interni osservq che finora esistevano due organi che mal si accordavano tra di loro. Generale AMBROSIO- È stato abolito , con decreto firmato ieri, l'ufficio Trevisani. Generale RoATIA - Allora escludo difficoltà nei trasporti interni. L'interessante è che i rifornimenti arrivino all'isola; per il trasporto all'interno provvediamo noi. Generale AMBROSIO - Di quali truppe tedesche può disporre la Sicilia. Generale RoATIA - In totale circa 7.400 uomini ripartiti in gruppi di combattimento. Si tratta di fanti che hanno in dotazione anche fuciloni e pezzi controcarro. Poi vi sono ventisei pezzi da 88 mobili, trentuno pezzi da 20 e dieci carri armati. Una parte dei fanti ( circa un terzo) è motorizzata. In complesso vanno bene e conto fare tra pochi giorni una esercitazione di sole truppe tedesche (limito le esercitazioni delle truppe italiane per la preoccupante situazione delle calzature). A proposito dei tedeschi faccio rilevare due fatti che hanno dannose ripercussioni: le tariffe molto elevate che essi corrispondono per manovalanza e il fatto di aver reclutato numerose donne per i servizi dei campi. Generale AMBROSIO - Tu hai pieni poteri e puoi disporre in conseguenza. Prego ora l'ammiraglio Riccardi di esaminare il problema sotto l'aspetto navale. Ammiraglio RICCARDI - Qui il problema è completamente diverso da quello esaminato per la Sardegna. Fattore preminente è il dominio aereo avversario, dominio che dovremo prevedere


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sempre maggiore. L'intervento della forza navale quindi è molto difficile e va studiato in relazione alla possibilità di difendersi dall'offesa aerea. La situazione in Tunisia ha dei riflessi immediati in quanto variano le possibilità a seconda che i porti di Biserta e Tunisi siano in mano nostra o avversaria. Quali forze navali userà il nemico per proteggere questi mezzi? Ritengo che per un'azione rivolta contro la Sicilia non intervengano le navi da battaglia. Potranno esservi dei cacciatorpediniere. Infatti la protezione può essere fatta anche solo con forze aeree. Quanto alle nostre forze navali le abbiamo già esaminate trattando della Sar3egna. Le forze di cui allora si è parlato rappresentano tutto quello di cui possiamo disporre e non ritengo si debbano spostare finché esiste la possibilità di minaccia della Sardegna. In sostanza non vediamo l'impiego delle nostre corazzate contro i cacciatorpediniere avversari in una zona completamente dominata dall'aviazione nemica e pertanto non consideriamo possibile il contrasto navale con mezzi di superficie. Generale AMBROSIO - Se nella prima fase non è possibile alcun contrasto bisogna tener conto anche che in seguito l'avversario avrà bisogno di alimentazione. Ammiraglio RrccARDI - Avremo allora un lasso di tempo che ci permetterà di prendere disposizioni aderenti alla situazione che si sarà creata. Generale AMBROSIO nautica.

Esaminiamo ora le possibilità dell'Aero-

Generale FoumER - L'aviazione siciliana fa sistema con quella della Sardegna, della penisola e della Tunisia che può essere tutta proiettata verso la Sicilia in caso di necessità. In sostanza non sono determinabili a priori le forze aeree disponibili per la Sicilia: potranno essere la totalità se non vi saranno altri settori minacciati; in caso diverso saranno un'aliquota più o meno forte. Ad ogni modo la situazione logistica dei campi della Sicilia è rassicurante perché consente di accogliere forze che possono esercitare un efficace contrasto. Questo qualora non intervenga: - l'occupazione nemica di alcuni nostri campi, circostanza questa gravissima che porterebbe l'avversario ad una superiorità locale non più ricuperabile; - l'inutilizzazione degli aeroporti siculi. Penso tuttavia che il nemico non tenti uno sbarco in Sicilia


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finché Tunisia e Sardegna sono in nostro possesso e considero la Sicilia così subordinata alla Tunisia e alla Sardegna che un'operazione in Sicilia possa essere .effettuata solo in secondo tempo. Infatti l'azione aerea proveniente dalla Sardegna rappresenta una minaccia molto grave per l'avversario. Generale AMBROSIO - Siamo ora passati al problema strategico e in questa visione siamo d'accordo. Generale FouGIER - Se la questione si limitasse alla sola Sicilia posso dire che le nostre forze aeree, data la possibilità di fare massa, sono ragguardevoli. E del resto anche le forze locali della Sicilia stessa sono notevoli. In sintesi abbiamo la possibilità di contrastare efficacemente lo sbarco. Non posso dare cifre sulle forze dato che esse sono soggette a continue varianti. Generale AMBROSIO - Contiamo molto sul concorso dell'Aeronautica. Bisogna preoccuparsi della difesa degli aeroporti e si tenga presente a questo riguardo che vi sono dei campi vicino alla costa che possono essere raggiunti anche da mezzi corazzati e per questo bisogna pensare alla difesa anticarro. Generale RoATIA - I nostri alleati conoscono bene la nostra situazione . Contro un'azione di sbarco in grande poi possiamo fare solo una onorevole resistenza , ma non abbiamo la possibilità di ricacciare l'avversario. Dato questo c'è da domandarsi perché l'alleato non pensi a darci i mezzi per potenziare la difesa. Generale AMBROSIO - Il problema è stato trattato senza esito nei colloqui di Salisburgo e questo statq di fatto rientra nel quadro di quella euforia che fa considerare ancora redditizia l'offensiva in Russia. Ammiraglio RrccARDI - Debbo richiamare l'attenzione sulla situazione delle isole Pelagie e di Pantelleria, nei riguardi della alimentazione che diventa sempre più difficile. Penso si avvicini il momento di provvedere ad un sfollamento. Lampedusa ha 5.000 abitanti, Pantelleria 13.000. Generale AMBRos10 cienza. Generale Rosi -

Bisognerebbe assicurare l'autosuffi-

Lo sfollamento presenta molti pericoli.

Generale FouGIER - Abbiamo convenuto sulla necessità di considerare i campi di aviazione come caposaldi. Per potenziare la


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difesa penso se non sia conveniente predisporre dei campi minati. In tal caso potrei mettere a disposizione delle bombe da impiegare, con opportune modifiche alla spoletta, come mine. Generale AMBROSIO - L'idea è buona; è una cosa che dovrà essere studiata. Il generale Di Raimondo ci parli ora della situazione trasporti in Sicilia. Generale Dr RAIMONDO - Su 170.000 tonnellate di fabbisogno mensile ne abbiamo trasportate, nell'ultimo mese, solo 147.000. Nel fabbisogno di 170.000 tonnellate sono comprese: - 60.000 tonn di carbone indispen~abili per la ferrovia e le industrie dell'isola; - 36.000 tonn per le FF.AA. germaniche; -· 26.000 tonn per le FF.AA. nazionali; - 35.000 tonn per Corsica e Sicilia; - 12.000 tonn di cemento. Delle 147.000 tonn traspoyt-aie, 105 sono andate per ferrovia ed il resto via mare. Noi ci basj,amo su trecento vagoni al giorno ma in effetto transitano duecentotrenta vagoni e per il resto si provvede con motovelieri e motozattere . Bisogna tener presente che in caso di tentativo di sbarco sono molto esposti all'offesa nemica i nodi ferroviari di Palermo, Messina e Catania ed una loro interruzione avrà notevoli ripercussioni. Generale AMBROSIO con Palermo?

Sono state ristabilite le comunicazioni

Generale DI RAIMONDO - Per ora la potenzialità è solo di sessanta-settanta carri al giorno . La situazione si presenterà grave se sarà colpita Messina. Per i trasporti marittimi poi si ha notevole difficoltà di assorbimento da parte dei porti della Sicilia. La capacità di Palermo ora è minima. Generale RoATIA - Per la manovalanza disporrò io senz'altro. Però continuando questo ritmo di trasporti , il deficit della Sicilia non potrà che aumentare. Ammiraglio SANSONETII - Se venisse a cessare l'esigenza Tunisia allora si avrebbe maggiore quantità di naviglio e tutti i porti sarebbero disponibili. Generale DI RAIMONDO - Rispetto alla potenzialità attuale dei porti siciliani i piroscafi ci sono.


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Generale ROATIA -L'interessante è che i rifornimenti arrivino . Provvederò io a farli scaricare. Però prima di avviare roba in Sicilia bisogna che ci sia il benestare per l'affluenza. Generale D1 RAIMONDO - Altra questione importante è quella relativa alla compenetrazione dei movimenti ferroviari tra penisola e Sicilia. Giacché dal punto di vista ferroviario la Sicilia non può considerarsi completamente isolata. Generale AMBROSIO - Il problema ferroviario dovrà essere ulteriormente approfondito con la Direzione superiore trasporti, tenendo sempre presente che il generale Roatta ha nell'isola i più ampi poteri. Il potenziamento della difesa dell'isola dovrà essere proseguito alacremente.


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Verbale n. 20 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 24 MAGGIO 1943 - XXI

Autoritl) presenti:

Generale AMBROSIO Generale ROSSI Ammiraglio RICCARDI Generale FOUGIER Generale DE STEFANIS Ammiraglio SANSONE TTI Generale SANTORO Generale GRA Z IOSI Generale MARIOTTI Generale- ROSSI SILVIO Generale PALMA Generale DI RAIMONDO Ammiraglio FERRERI Tenente Colonello BONZANI

Argomento: Trasporti per i vari schacchieri. Generale AMBROSJO - Scopo della presente riunione è quello di prendere in esame le necessità normali e straordinarie delle forze armate dislocate nei vari scacchieri operativi e i mezzi a disposizione. Il problema della efficienza dei vari scacchieri è ancora , come per la Tunisia, un problema di trasporti. Questo problema deve essere considerato con visione unitaria ; dobbiamo considerare i fabbisogni globali e nell'esame che faremo, stabilire una precedenza per i rifornimenti di maggiore importanza. Bisogna stabilire una precedenza anche tra le Forze Armate e in questo momento metto in primo piano l'Aeronautica. L'esperienza ci insegna che è necessario portare il massimo di materiali sull'opposta sponda; il decentramento dai porti compete poi ai comandi in posto. Dobbiamo considerare anche le ipotesi più sfavorevoli: mancato funzionamento del traghetto per la Sicilia, necessità di rifornire la Sardegna dalla Corsica, estrema difficoltà di rifornire la


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Grecia via mare. Altro problema da prendere in esame è quello della diminuzione dei consumi; sull'argomento è stata tenuta una riunione ad Enna le cui conclusioni potranno esserci di guida. Con recente provvedimento è stato disposta la costituzione dei comandi di porto. Richiamo l'attenzione della Marina sulla importanza e sulla urgenza della questione. Altri provvedimenti in corso riguardano precisazione ed attrezzatura di porti minori da utilizzare per il traffico e costruzione di mezzi navali minori . Prego ora Superesercito di darmi precisazioni sui fabbisogni dei vari scacchieri. Generale D e STEFANIS - È stato compilato uno specchio per ogni scacchiere. Il generale Mariotti esporrà i dati richiesti . Generale MARI01TI - Sicilia. Fabbisogno normale mensile: - 40.000 tonn per le FF.AA. italiane; - 30.000 tonn per la popolazione; - 60.000 tonn di carbone; (nel fabbisogno normale è compresa una piccola quantità di cemento per le Forze Armate). Completamento autosufficienza: 20.000 tonn una volta tanto. Aggiungendo a queste cifre il fabbisogno normale e l'autosufficienza per le forze armate tedesche si arriva alle 200.000 tonn circa. Generale AMBROSIO - In relazione a questo fabbisogno quali sono le disponibilità di mezzi? Generale MARIOTTI - Disponiamo di ventidue piroscafi per complessive 42.000 tonnellate di navigJjo da carico e , considerando di poter fare un viaggio e mezzo al mese, si arriva a coprire con questo solo metà del fabbisogno normale. Generale AMBROSIO - Come è stata fatta la ripartizione dei piroscafi tra i vari scacchieri? Generale Dr RAIMONDO - La ripartizione è stata fatta tenendo conto delle varie necessità, però bisogna osservare che siamo deficitari in tutti gli scacchieri e quindi manca la possibilità di manovrare i mezzi. In sostanza si tratta di una ripartizione che è imposta dalle necessità dei consumi ordinari indispensabili. Per quanto riguarda il traghetto , il numero di carri utili giornalieri è di cento e con questi si trasportano 45.000 tonn al mese. Bisogna però considerare che oggi non si può arrivare a Villa S. Giovanni col


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traghetto a causa dei danni arrecati dalle recenti incursioni. Aggiungasi che attualmente anche la situazione del porto di Reggio Calabria è molto grave e, non potendo utilizzare questo porto, si diminuiscono notevolmente le possibilità di rifornire la Sicilia. Generale AMBROSIO - Bisogna reagire prontamente e migliorare l'efficienza di Reggio. Generale MARIOITI - In conclusione trasportiamo 60.000 tonnellate coi piroscafi, 45.000 tonnellate per ferrovia, più qualche quantitativo minore con le motozattere. In definitiva non si arriva a coprire il fabbisogno normale. Generale AMBROSIO - Si impone allora il provvedimento di ridurre notevolmente la massa dei rifornimenti da trasportare. Generale MARIOTII - Le razioni non si possono diminuire; il numero dei consumatori sembra pure non suscettibile di diminuzioni. Si potrebbe pensare a diminuire il carbone sostituendo l'autotrasporto al trasporto ferroviario nell'interno dell'isola. Questa soluzione è stata vista anche dal generale Rossi. Ho la possibilità di dare all'isola un migliaio di autocarri e per il carburante siamo in buone condizioni. Generale AMBROSIO - Quali sono i materiali destinati ai rifornimenti della popolazione? Tenete presente che, fatta eccezione per zolfo, sale, lana e cotone, è vietata ogni esportazione dall'isola. Generale MARIOTn - Farina, perché i molini non sono sufficienti a macinare tutto il grano e perché la Sicilia produce solo grano duro; poi altre derrate, medicinali e altri materiali vari . Generale AMBROSIO - La Marina ha qualche cosa da proporre? Ammiraglio SANSONETII - È in corso una richiesta alla parte germanica per avere i piroscafi che attualmente sono in Tirreno. Generale AMBROSIO - Non abbiamo ancora avuto risposta. La ho sollecitata al generale von Rintelen, come pure ho sollecitato nuovamente la restituzione dei nostri piroscafi impiegati in Egeo. Generale MARIOITI.- Rappresento la necessità di avere tra i piroscafi adibiti al traffico per la Sicilia almeno altri uno o due piroscafi idonei al trasporto di automezzi. Questo perché la capacità di cui dispongo attualmente è modestissima in relazione alla


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necessità di trasportare reparti motorizzati, autoformazioni e data la convenienza di non fare assegnamento sul traghetto. Ammiraglio SANSONETII - La cosa sarà possibile. Generale AMBROSIO - In conclusione per incrementare i trasporti si può fare assegnamento solo sulle motozattere. Generale Dr RAIMONDO - Proporrei di ricuperare le due motocisterne. Ammiraglio SANSONETII- Una è a Maddalena e una in Morea; non è possibile distoglierle dal loro servizio. Generale AMBROSIO - Ad ogni modo questa è la situazione di fatto; c'è solo da augurarsi che non peggiori. Desidero conoscere la situazione dei mezzi di scorta. Ammiraglio SANSONETII - Espone la situazione complessiva delle unità di scorta (ottantotto fra unità pronte e unità ai piccoli lavori). Si ha un traffico costiero molto lento che comporta cicli viaggio di notevole entità. Per Sardegna-Corsica, dato che le rotte sono per ora insidiate solo da sommergibili, non viene chiesta scorta aerea. Il traffico è libero, con pattugliamento della zona. Per la Sicilia sono disponibili quattro torpediniere; funziona anche il servizio di scorta aerea e la caccia su allarme. La situazione è difficile perché con le poche unità disponibili, oltre ai convogli in affluenza, vi sono da scortare convogli di natanti che vengono sgomberati per andare alla riparazione. La situazione peggiorerà ancora quando anche per la Sardegna si dovrà intensificare il servizio. Generale Dr RAIMONDO - Non si potrebbero concentrare i mezzi in un determinato scacchiere? Generale AMBROSIO - Questo non è possibile perché la situazione non consente di lasciare in sofferenza alcuno scacchiere. Ammiraglio SANSONEnr - L'unico provvedimento è quello di abbreviare il ciclo viaggio attivando il carico e lo scarico. Generale AMBROSIO - Questi sono provvedimenti che, dopo l'istituzione dei comandi di porto, rientrano nelle competenze della Marina. · · Ammiraglio RrccARDI - Per attivare lo scarico abbiamo bisogno di automezzi e di manovalanza.


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Generale AMBRos10 - Quali sono le possibilità dell' Aeronautica per le scorte? Generale FouGIER - Per la Sicilia diamo scorte piccole; però la caccia della Sicilia si può considerare permanentemente in allarme. Tutto dipende dalla quantità di aerei avversari ai quali i nostri dovranno opporsi ed è da prevedere che fatalmente il numero degli avversari andrà sempre aumentando. Per la Sardegna, se il problema si presenterà, sarà molto più grave, date le maggiori distanze e la minore disponibilità di campi. È da ritenersi però che gli aerosjluranti nemici non giungano a minacciare le nostre rotte. Quanto ai bombardieri l'esperienza ci dice che gli Americani preferiscono colpire i porti. Generale AMBROSJO - Finora quindi nulla è stato fatto per la Sardegna; bisogna però mettersi in condizione di fronteggiare anche questa evenienza. Generale FouGIER - Attualmente ho molte difficoltà. Spero tuttavia di rimettere presto in efficienza degli aerei M.200 di cui avevo una certa abbondanza in Sicilia. Generale AMBROSIO -

E il naviglio in riparazione?

Ammiraglio FERRERI - Entro un mese tra naviglio francese e naviglio riparato avremo 66.000 nuove tonnellate. Ammiraglio RICCARDI - Come riparazioni si può fare assegnamento su 40.000 tonnellate mensili. Questa cifra può essere incrementata aumentando la mano d'opera, ma non molto perché vi è un limite dato dalla capacità dei bacini. Si potrà arrivare al massimo a 55.000 tonnellate. Ge nerale AMBROSIO -

Esaminiamo ora la Sardegna.

Generale MARIOITI - Occorrono 30.000 tonnellate di fabbisogno normale per le Forze Armate italiane e 37 .000 tonnellate per quelle germaniche. Inoltre quasi 20.000 tonnellate per completare l'autosufficienza. Nel complesso occorrono circa 80.000 tonnellate. La disponibilità è di otto navi per complessive 27.000 tonnellate. I Tedeschi provvedono con i loro mezzi. In complesso si arriva ad effettuare i trasporti necessari. Un punto un po' delicato è rappresentato dal rifornimento carburante, per il quale esiste solo una piccola cisterna.


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Ammiraglio FERRERI - La parte germanica ha offerto ora una cisterna con la quale verranno trasportati carburanti ai depositi di Cagliari. Generale MARIOITI - Vi sono inoltre da trasportate in Sardegna circa 12.000 uomini più 3.000 licenziandi e disponiamo di una capacità di soli 2.400 posti. Ammiraglio SANSONEITI - Attualmente sono impiegati per trasporto truppa i piroscafi «Anagni» e «Cassino» che fanno ~ervizio da Livorno ad Olbia con un ciclo viaggio di quattro giorni. E stato fatto anche il trasporto con cacciatorpediniere, sospeso poi per far partecipare i cacciatorpediniere alla esercitazione di squadra. Entro la settimana avremo altre cinque unità; quattro saranno impiegate per trasporto truppa ed una per il servizio di linea. Generale DE STEFANIS Tedeschi.

A Livorno ci sono ancora 4.000

Generale MARIOTn - In totale si tratta di trasportare 20.000 uomini e coi mezzi attuali il trasporto si può effettuare in un mese. La difficoltà maggiore è dovuta ai materiali non tanto per deficienza di tonnellaggio quanto per limitata capacità dei porti. Generale AMBROSIO -

Quali possibilità abbiamo?

Ammiraglio SANSONETn - Possiamo fare assegnamento solo su Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci. Olbia è molto vulnerabile. Generale AMBROSIO - Superesercito deve preoccuparsi di potenziarne la difesa contraerea. Ammiraglio SANSONEITI - Abbiamo cercato anche altri ancoraggi, ma dovremo fare dei pontili. Generale DE STEFANIS - Sono già predisposte due compagnie pontieri . Ammiraglio RICCARDI - Per lo scarico con i pontili bisogna tener presente che, mancando i mezzi di sollevamento, bisogna diminuire il volume e il peso dei colli. Generale MARIOITI - Nel complesso la situazione può essere superata. In Sardegna difettano foraggio e paglia; ho allo studio la riduzione del carreggio della «Bari» ad autocarreggio. Vi sono poi diecimila uomini da trasportare in Corsica ma ciò rientra nel quadro dello scacchiere Sardegna-Corsica.


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Generale AMBRos10 - Si potrà presentare in seguito il problema del trasporto di una divisione corazzata in Sardegna giacché penso che tale unità debba essere impiegata nell'isola. Tale movimento è in relazione alle possibilità di addestrare in Sardegna la Grande Unità e pertanto prego Superesercito di esaminare la questione. Generale MARronr- Grecia: il fabbisogno normale è di 31.000 tonn mensili . A questo vanno aggiunte 40.000 tonn per l'autosufficienza. In totale quindi 70.000 tonn. Abbiamo navi per 27.000 tonn. Inoltre disponiamo di sessantacinque treni mensili che servono per il trasporto di personale, materiali e carburante . Abolendo ogni trasporto di materiale, cosa questa impossibile , si potrebbero trasportare 20.000 uomini . Dobbiamo invi arne 40.000 e, tenendo conto anche dell 'Egeo, 52.000. Bisognerebbe insistere per ottenere dalla parte germanica un aumento di treni . Generale Rossi -

È inutile tentare.

Generale MARIOnI - Sollecitare allora la restituzione dei piroscafi de li 'Egeo. Ammiraglio FERRERI - Sono piroscafi da carico e non si risolve il problema del trasporto truppa. Generale MARtonr grave.

Il trasporto truppe è il problema più

Generale AMBROSIO -

È possibile impiegare unità da guerra?

Ammiraglio RrccARDI - Potremo mettere a disposizione l'incrociatore «Cadorna». Sarà però un trasporto molto costoso. Generale Dr RAIMONDO - Proporrei di impiegare il «Cadorna» al posto del «Quirinale» nel servizio per l'Albania e con quest'ultimo si possono portare mille uomini per il viaggio in Grecia. Generale Rossr - Quindi se si avessero in restituzione i piroscafi dell'Egeo si potrebbero trasportare in Grecia ventimila uomini per fe rrovia più quattromila uomini con quattro viaggi del piroscafo «Quirinale». Aggiungo che per un mese si potrebbe sospendere ogni rifornimento per l'Albania ed il Montenegro incrementando così ulteriormente i trasporti per la Grecia. Generale D1 RAIMONDO- Si potrebbe infine sopprimere per un mese il servizio di linea per l'Albania , incrementando i trasporti aerei .


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Ammiraglio SANSONETII - Questi movimenti per la Grecia complicheranno però il servizio delle scorte. Generale AMBROSIO -Approvo le proposte fatte per incrementare i rifornimenti per la Grecia. Supermarina dovrà studiare ora il modo di superare anche le difficoltà delle scorte. L'essenziale è di approfittare di questo periodo di sosta per potenziare al massimo i vari scacchieri e prepararsi a fronteggiare eventi 'peggiori. Generale SANTORO - Nel caso occorressero trasporti aerei per la Sicilia si può prevedere Lecce come base di partenza? Generale DI RAIMONDO - A Lecce esiste già una organizzazione in atto. Generale AMBROSIO - Per i trasporti aerei tenere presente il seguente ordine di precedenza: Grecia , Sardegna, Sicilia. Generale DE STEFANIS - In Sicilia vi sono settecentocinquanta uomini destinati a Pantelleria. Generale AMBROSIO - Data la situazione non ritengo conveniente il trasporto; questi uomini siano messo a disposizione della 63 Armata.


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Verbale n. 21 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 28 MAGGIO 1943 - XXI 1A RIUNIONE Autorità presenti:

Generale AMBROS/0 Generale ROSSI Ammiraglio RJCCARDI Ammiraglio SANSONETTI Generale FOUGIER Generale SANTORO Generale DE STEFANIS Generale MARIOTTI generale ROSSI Silvio Ammiraglio GIROSI Colonnello GALLO Colonnello MONTEZEMOLO

Argomento: Riunione operativa «Esigenza S.S.» .. Impiego dei mezzi dell'Aeronautica e della Marina:

Generale AMBROSIO - Commenta in promemoria «Esigenza S.S.» del Comando Supremo mettendo particolarmente in rilievo i criteri di schieramento e di impiego dei messi della Regia Aeronautica e di quelli della Regia Marina. Aeronautica Generale FouGIER - Afferma che i criteri di schieramento esposti nei riguardi dell'Aeronautica sono già in atto. La massa centrale di manovra è già costituita per le specialità bombardamento ed aerosiluranti che sono state tolte dalla Sicilia e dalla Sardegna anche per sottrarre gli aerei ai continui bombardamenti dell'avversario. Queste due specialità per l'impiego partiranno dalla penisola e faranno trampolino sulle due isole. La specialità caccia è schierata con sette gruppi in Sicilia e quattro gruppi in Sardegna. Due gruppi: uno completo e .uno in costituzione sono la riserva dislocata nella penisola. Per la caccia non è possibile addivenire ad un maggiore accentramento per


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effetto del limitato raggio d'azione della specialità e per la necessaria immediatezza d'intervento. La specialità assalto ha un gruppo in Sicilia e un gruppo in Sardegna di prima esigenza; uno stormo di CR 42: mezzo in Sardegna e mezzo in Toscana; un gruppo 050 a Pistoia che per l'impiego in Sicilia dovrà compiere due tappe; ai primi di giugno sarà pronto un altro gruppo assalto che verrà dislocato nel Lazio. Genericamente lo schieramento delle specialità consente una maggiore facilità di intervento in Sardegna. Lo schieramento è in corso di attuazione e sarà pronto ai primi di giugno. In esso sono compresi anche un gruppo bombardamento Stukas già in Sardegna e due gruppi caccia Me/109 già in Sicilia, costituiti con aerei tedeschi ed equipaggi italiani. L'esatta consistenza degli apparecchi in linea subisce delle variazioni giornaliere , note però all'Ufficio Aeronautica del Comando Supremo che ha tutti gli elementi per fare fin d'ora delle previsioni sulla consistenza degli aerei in linea ai primi di giugno. L'efficienza però dei nostri aerei da bombardamento, idonei ad eseguire azioni offensive, è scarsissima. Possiamo contare solo su due o tre Cant. z. in Sicilia e tre o quattro Cant. Z. in Sardegna. In Piemonte abbiamo uno stormo di S/84, ma questi aerei non sono idonei a volare sul mare. Abbiamo anche altri aerei che operano in Egeo, Albania, Croazia, ma sono tutti di tipo antiquato, idonei solo a bombardamenti di secondo rango. In sostanza abbiamo solo quei pochi Cant. z. di efficienza modestissima e solo per azioni notturne. La situazione della nostra Aeronautica ha raggiunto forse il punto più critico. È in corso il rinnovo di tutto il materiale e già cominciano a vedersi le punte iniziali. Il rinnovo è quanto mai necessario perché il nostro materiale è vecchissimo. Del BR 20, che fino a sei mesi fa volava di notte su Malta, oggi non si può neanche più parlare. La caccia si regge a stento con il Macchi 202, mentre i Macchi 200 ed i G/50 sono nettamente superati. Prima che la produzione in serie possa entrare in una reale fase di rendimento, passeranno ancora molti mesi e solo a fine d'anno avremo degli apporti consistenti. Oggi in ogni modo viene sufficientemente provveduto, in accordo con la Regia Marina e con 0.B.S., alla ricognizione strategica, giornalmente ad azioni offensive con gli aerosiluranti e, nei limiti consentiti dallo schieramento, all'azione della caccia di contrasto alle azioni aeree dell'avversario.


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Scorta alla F.N.B. Ammiraglio R1ccARD1 - Afferma che per assicurare quel minimo di protezione aerea che è stato ritenuto indispensabile occorrono trenta aerei contemporaneamente in volo, nonché la sicura disponibilità delle basi, allo scopo di dare alla F.N.B . la possibilità di arrivare al fuoco senza gravi menomazioni. Generale FouGIER - Afferma che per provvedere a questa richiesta della Marina occorrerebbe ipotecare per la sola scorta alla F.N.B. da centoventi a centocinquanta aerei, mentre tra noi e i tedeschi non possiamo destinare a questo scopo più di cinquantasessanta aerei; in altro caso occorrerebbe sottrarne alla Sicilia od alla Sardegna. Al momento del bisogno verrà data la maggiore possi bile protezione alla F.N.B . senza peraltro che oggi si possa fissare un numero. Generale, AMBRos10 - Concorda nella convenienza di non ipotecare a priori l'entità degli aerei di protezione alla F.N.B. La protezione verrà data al momento del bisogno con entità proporzionale alla situazione del momento. È però indispensabile che fin d'ora siano attuate tutte le predisposizioni per l'intervento. Marina. Schieramento ed impiego della F.N.B. Ammiraglio RiccAROI - Afferma che nessuna variante deve essere apportata allo schieramento delle Forze Navali. Nel caso dell'«Esigenza S.S.» i mezzi locali , dislocati in Sardegna e Sicilia, rimarranno ciascuno nella propria zona, anziché concentrarsi in una delle due isole, come era·previsto per .le esigenze S.A. e S.I. Nessuna vari ante deve essere apportata all'intervento previsto della F.N .B .. Tale intervento, data l'enorme prevalenza aerea e la sicura prevalenza navale del nemico, si presenta come estremamente audace. È però indispensabile perché alla gravità della minaccia e alla sua possibile conseguenza, occorre far fronte con ogni mezzo disponibile. È d'altra parte evidente che qualora il nemico riuscisse ad occupare la Sardegna e la Corsica, qualunque movimento nel Mediterraneo occidentale sarebbe definitivamente precluso alla nostra F.N .B., mentre anche uno spostamento nello Ionio, ammesso di averne il tempo, lascierebbe assai scarse probabilità di azione. L 'intervento della F.N. B. può essere più efficace nella prima fase dell'azione di sbarco, qu ando cioè la manovra delle forze avversarie è strettamente vincolata alle operazioni terrestri. In questa fase è


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anche da ritenersi possibile un minor contrasto aereo ed in ogni modo il richiamo di forze aeree contro la F.N.B. costituirà anche un apporto indiretto alla nostra difesa terrestre. Peraltro l'intervento della F.N.B. non può avvenire prima di ventiquattro ore dall'allarme. Se l'allarme non viene dato nelle prime ore del mattino, l'intervallo di ventiquattro ore aumenterà di tante ore quante passano tra l'ora dell'allarme e l'alba. Obiettivi della F.N.B. sono i convogli nemici che però difficilmente potranno essere raggiunti senza prima incontrare le forze principali di appoggio avversarie, certamente superiori e meglio addestrate. Prima ancora però dovrà essere superato il contrasto aereo e subacqueo con cui il nemico ostacolerà la marcia della nostra F.N.B. L'itinerario della F.N.B. è di massima quello previsto per l'ipotesi S.A. e cioè a ponente della Sardegna; è quello più conveniente per assicurare la protezione aerea e porta la F.N.B. in posizione favorevole anche nel caso che unità nemiche si siano spinte nel Tirreno perché la interporrebbe tra il nemico e le sue basi. Comunque tale rotta permette anche, nella fase di avvicinamento, di spostarsi in Tirreno passando a Nord della Corsica o attraverso l'estuario della Maddalena, o a Sud della Sardegna senza ritardare sensibilmente il possibile incontro con le forze avversarie. Nessuna variante deve essere apportata allo schieramento dei sommergibili che potranno in ogni caso essere successivamente manovrati a seconda delle necessità. Generale AMBRos10 -

Concorda in merito ai criteri esposti.

Ammiraglio SANSONETII - Rappresenta la situazione di navigabilità del canale di Sicilia ed afferma che per ora non vi è la possibilità di manovrare né per noi né per il nemico. Il dragaggio per parte dell'avversario è stato subito iniziato , ma esso dovrà durare ancora a lungo. Generale AMBROSIO - Rappresenta la necessità che l'attività di dragaggio del nemico sia attentamente seguita dalla nostra ricognizione. Ammiraglio SANSONETII - Espone quindi la situazione dei principali mezzi da sbarco del nemico:

LSI (trasporto uomini) trenta tutti nel settore intermedio (Algeri);


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LST (navi da trasporto carri) ventisei nel settore occidentale, venti nel settore centrale, diciotto nel settore orientale (Philippeville-Susa); LCT grandi (sbarco diretto carri) cinque nel settore occidentale, sessantatré nel settore centrale, diciotto nel settore orientale; LCT piccoli (sbarco diretto carri) sessanta nel settore occidentale, otto nel settore orientale. Da questo schieramento si deve dedurre che per ora vi è solo la possibilità di uno sbarco in Sardegna, sbarco però da ritenere non imminente, e di uno sbarco a Pantelleria. In Sicilia è da ritenere che per ora non possa essere fatta che una azione locale - esempio Porto Empedocle - mentre la possibilità di una azione di sbarco in grande stile comincia solo a delinearsi. La strategia inglese è la strategia dell'occupazione successiva delle posizioni chiave; le nostre due grandi isole sono da considerarsi tali. Il possesso della Sardegna per l'avversario oltre a dargli il vantaggio delle basi aeree per un'azione più massiccia su tutta la Penisola, gli consente di dominare completamente il canale di Sicilia. Lo schieramento dei mezzi e queste considerazioni fanno dunque ritenere un maggiore pericolo per la Sardegna. Ammiraglio RICCARDI - Fa rilevare l'importanza, ai fini della protezione della F. N .B., che particolarmente le navi portaerei della formazione navale avversaria siano attaccate. Questa misura costituirà indirettamente una protezione alla F.N.B .. Fa rilevare come il morale degli equipaggi si sia notevolmente elevato dal momento in cui hanno preso parte alle esercitazioni della F.N.B. anche degli aerei. La necessità della scorta aerea è così particolarmente sentita anche dal punto di vista morale. La Marina ha preso tutte le predisposizioni per il dragaggio delle mine magnetiche che presumibilmente potranno essere lanciate a La Spezia nell'imminenza dell'azione. In ogni modo, indipendentemente da quello che potrà essere fatto per la sua protezione, la F.N.B. uscirà ad affrontare la flotta inglese per l'onore della Marina italiana. Generale AMBRosro - Conclude confermando i criteri esposti dall'ammiraglio Riccardi e mette in rilievo particolarmente che, ai fini del concorso del!' Aeronautica alla F.N.B., occorre fare una graduatoria degli obiettivi in relazione alla loro importanza.


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Verbale n. 22 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 28 MAGGIO 1943 - XXI. 2A RIUNIONE

Autorità presenti:

Generale AMBROSIO Generale ROSSI Generale FOUGIER Ammiraglio SANSONETTI Feldmaresciallo KESSELRING Generale von RINTELEN

Argomento: Schieramento forze aeree germaniche. Ricognizione strategica. Generale AMBROSIO - Scopo di questa riunione è quello di conoscere lo schieramento delle forze aeree germaniche e vedere come le stesse si inseriscono nello schieramento di quelle italiane. In secondo luogo: esame della questione della ricognizione strategica. Posto che il Feldmaresciallo ha già esaminato questi problemi assieme al generale Fougier, desidero conoscere le conclusioni alle quali si è giunti. Feldmaresciallo K ESSELRING - Siamo arrivati ad un comune accordo; forse il generale Fougier può esporre direttamente. Generale FouGIER - Lo schieramento è stato esaminato nelie sue linee generali. Il feldmaresciallo Kesselring si è riservato di precisarlo. Concetto fondamentale: tenere sulle isole forze aeree leggere e sul continente le forze pesanti, più una riserva di caccia. Si è concordato di effettuare subito lo schieramento di questi reparti leggeri di caccia e caccia-bombardieri. Questi provvedimenti sono naturalmente anche imposti dalla disponibilità dei campi. Però si ottiene uno schieramento abbastanza soddisfacente. Generale reparti.

AMBROSIO -

Interessa conoscere la quantità dei


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Feldmaresciallo K ESSELRING - Comincio dalla Sicilia. Le forze sono costituite da: - un comando caccia, - due stormi ( quattro gruppi) da caccia, - uno stormo da combattimento (su due gruppi), - mezzo gruppo distruttori, - una squadriglia di Me 109 da ricognizione a largo raggio, - uno stormo di Ju 88 (su due gruppi). In zona più arretrata: - Il 77° Stormo da caccia. Di questo parte è disponibile in Sardegna, un gruppo in Corsica ed un altro probabilmente a Vibo Valentia per rafforzare sia le forze di Messina, sia quelle della Sardegna e della Sicilia in genere. Inoltre sempre in zona arretrata: - uno stormo da caccia Me 110, con un gruppo a Napoli ed . uno a Ciampino. Ho già esposto al generale Fougier che le forze leggere dislocate in Sicilia, in caso di attacco, non sarebbero disponibili per altro impiego. Generale AMBROSIO non la Sicilia?

E nel caso fosse attaccata la Sardegna e

Feldmaresciallo K ESSELRING - - In tale caso sì. Tenendo conto di un favorevole sviluppo dell'azione in Sardegna. In Sardegna: - uno stormo da caccia ( due gruppi), - un gruppo da combattimento, - una squadriglia di caccia corazzati, - due squadriglie di caccia ricognitori ( di cui una a raggio d'azione limitato). Il 26 stormo di aerosiluranti è stato tolto dalla Sardegna, perché deve essere riorganizzato. In Sardegna la situazione è particolarmente difficile, dato che i campi di aviazione, ben noti al nemico, saranno intensamente bombardati. Generale trasferirle?

AMBROSTO -

E queste forze pensate di lasciarle o

Feldmaresciallo K ESSELRING - Entro questo mese arriverà un gruppo da combattimento ed aliquote del 77° Stormo da caccia. Una squadriglia è stata già inviata per dare maggiore protezione alla parte settentrionale. Questa squadriglia verrà portata alla forza


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di un gruppo. In caso di attacco ciò verrà fatto subito perché gli elementi si trovano a Bari. Tutto il resto si trova già sul posto. Prima cosa da prendere in considerazione il gruppo da caccia. Forze pesanti: - il 100° Stormo da bombardamento con squadriglie speciali per l'attacco contro mezzi pesanti (portaerei); - il 26° Stormo da caccia che si trova in Francia per riorganizzazione. Tra la Francia meridionale e le Baleari si innesta poi nel sistema l'azione della 3a Luftflotte, dislocata in Francia. Abbiamo quindi sul continente italiano e Sicilia complessivamente tre stormi da bombardamento (cinque-sei gruppi). Per quanto riguarda l'attività, essa gravita attualmente sui porti di Biserta e Susa. Generale AMBROSIO - Dunque qui entriamo nel campo dell'azione, che conviene esaminare in due tempi distinti: 1) nella situazione attuale; 2) nel momento in cui si dovesse manifestare l'attacco. Feldmaresciallo KESSELRING - Esaminiamo allora l'azione nella situazione attuale. 1) Ricognizioni: Giornalmente viene effettuata la ricognizione aerea, sia al mattino sia alla sera. Al mattino fino alla zona di Orano, alla sera fino a Bougie e lungo una fascia che dalla Sardegna va a Sud, con lo scopo specifico di poter tempestivamente rilevare eventuali forze nemiche in movimento che si accingessero ad una azione in modo da poter intervenire con una azione ancora durante la notte. 2) Attività di bombardamento: Nel limite concesso dalle condizioni di visibilità vengono effettuate azioni di bombardamento contro le basi nemiche nel settore tra Orano e Tripoli. Nella notte scorsa sono stati bombardati i porti di Biserta e Susa con buoni risultati. La scelta di questi obiettivi viene fatta in base ai risultati delle ricognizioni diurne. Inoltre due gruppi di caccia notturni, che al momento opportuno dovranno essere impiegati in Sicilia, sono dislocati in zona di Aquino. Sono considerate ancora altre due attività che finora non hanno potuto essere effettuate: 1) Sulla base dei dati ricavati dalla ricognizione: azioni con bombe di piccolo calibro sui campi avversari nella zona di Tunisi e Bise1-ta, sui quali sono stati rilevati considerevoli concentramenti di caccia;


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2) Azioni contro naviglio che agisce nella zona di mare a Sud della Sicilia, non appena completato il necessario addrestramento. Per il momento non ho la possibilità di effettuare attacchi di aerosiluranti contro convogli. Possono essere , meglio effettuati dal generale Fougier. Generale AMBROSIO entra?

E in tutto questo quadro Fougier come

Generale FouGIER: 1) Con esplorazioni nella fascia di mia competenza (la zona da esplorare è stata suddivisa in tre fasce e tra l'O.B.S. , la Marina e

noi ; a me compete la zona dalla Sardegna verso la Tunisia); 2) Con azioni di bombardamento sui porti, previ accordi e nei limiti delle possibilità. Azioni contro i campi d'aviazione sono per ora premature per me. Generale AMBRosro - Ieri mi è stato detto che alcuni campi (zona Tunisi-Biserta) sono stati portati più a Sud. Feldmaresciallo KESSELRING -

Due stormi sono stati spostati.

Generale FoUGIER - Non è improbabile che questi movimenti abbiano lo scopo di lasciare posto a stormi da caccia. Feldmaresciallo KESSELRING - Però di quegli stormi che sono stati spostati, uno era da caccia. Generale FouGIER - Può trattarsi allora di avvicendamento. Generale AMBRosro - E per quanto concerne il naviglio che agisce a Sud della Sicilia, sarete presto in grado di agire contro di esso? Feldmaresciallo KESSELRING - Lo farò appena possibile. Si tratta di completare l'addestramento. Generale FouGIER - Inoltre con gli aerosiluranti compio normalmente esplorazioni offensive. Ho la possibilità di colpire naviglio in movimento. Feldmaresciallo KESSELRING - Passiamo ora all'azione in caso di attacco. Aggiungo ancora che i campi di aviazione compresi nella zona di Tunisi e Biserta vengono giornalmente riconosciuti. Conviene anzitutto rilevare che le forze aeree avversarie , pur essendo rilevanti, avranno da assolvere numerosi compiti. Tutta l'attività


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aerea nemica non potrà logicamente limitarsi alla sola striscia che dalle basi di partenza porta a quella che sarà la zona degli obiettivi , bensì questa attività si estenderà per forza in larghezza e profondità e quindi essa sarà diluita. È da ritenersi che saranno effettuate intense azioni di bombardamento contro tutti i campi che si trovano nel raggio d'azione nemico. Se durante il giorno, tali azioni saranno effettuate da bombardieri scortati da caccia. Durante l'attacco , e precisamente durante l'avvicinamento , i successivi scaglioni componenti il convoglio avranno pure la necessità di essere fortemente scortati. Altre forze (bombardieri e caccia) dovranno essere distolte ed impiegate in azioni contro la nostra flotta. Altre forze ancora dovranno agire contro le truppe della difesa costiera. Saranno infine continuate le azioni su qualche porto e su qualche comando. Tutti questi compiti richiedono un impegno tale che non potrà non influire sulle possibilità aeree del nemico. Compito importante per noi è di cogliere questo momento di crisi, di aumentarlo e di sfruttarlo. Notevole importanza hanno le ricognizioni della sera, i cui risultati servono per le azioni di bombardamento che debbono essere fatte subito nella notte. Generale AMBRosro - Queste ricognizioni sui campi hanno lo scopo di controllarne l'efficienza? Feldmaresciallo KESSELRING -

Sì!

Generale AMBROSIO - In merito a quanto esposto dal feldmaresciallo circa questi numerosi compiti , è da tenere presente che questi non sono tutti concomitanti. Quindi la diluizione nella possibilità d'impiego della massa aerea nemica è attenuata. Feldmaresciallo KESSELRING - Ho parlato ieri con il generale Fougier sui notevoli risultati di disturbo che si possono ottenere sui campi con le bombe dì piccolo calibro , attualmente in afflusso, anche con un impiego relativamente limitato. Per quanto riguarda la nostra azione contro i mezzi navali, principalmente contro navi portaerei, ho dato disposizioni per un impiego di tutti gli elementi disponibili e dt una parte della caccia nella zona in cui si manifestasse l'attacco. Il Fiihrer ed il Maresciallo del Reich hanno appunto disposto che anche la caccia fosse addestrata nel lancio delle bombe. Naturalmente non tutta può essere impiegata, perché una parte serve da riserva. Contro gli elementi a terra entreranno in azione, oltre ai caccia, anche i caccia-corazzati, mentre le forze più pesanti e caccia di scorta


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saranno impiegate contro le navi del convoglio. Rimane d a vedere con quale disponibilità di caccia si potrà contrastare quella avversaria. Generale AMBROSIO -

Dipende dalla entità delle forze!

Feldmaresciallo KESSELRING - Penso che in Sardegna i mezzi pesanti non potrebbero essere impiegati contro il primo scaglione del convoglio. Ho considerato la possibilità di utile impiego solo contro gli scaglioni successivi . Generale AMBROSIO - E ritenete di avere la possibilità di impedire l'avvicinamento del secondo e terzo scaglione? Feldmaresciallo KESSELRING - Impedirlo no, ma ostacolarlo notevolmente. Le forze da combattimento sono disponibili. Si tratta di vedere se la caccia ha la possibilità di giungere sul luogo dell 'azione, togliendola dall'azione sugli scaglioni successivi. Ho concordato con il generale Fougier di tenere approntati quattro gruppi da caccia e due gruppi distruttori. Generale FouGIER - Tutte le possibilità sono sotto l'interrogativo dell'azione avversaria sui campi (possibilità di lancio di bombe a scoppio ritardato, mine, etc.) ed io ho preso come base per il calcolo preventivo il 50% degli effettivi, il che è abbastanza ottimistico. Consideriamo il convoglio su tre scaglioni: il primo di mezzi leggeri. Premesso che ogni azione aerea deve essere protetta dalla caccia ne risulta che la caccia dislocata in Sardena è troppo modesta per soddisfare a tutte le necessità . Prima operazione: fin dalle prime luci tutti i mezzi leggeri attaccano il primo scaglione, protetti da una parte della caccia. Il resto della caccia rimane in potenza a difesa dello schieramento. Seconda operazione: impiego di aerosiluranti e bombardieri contro piroscafi, nel raggio d'azione della caccia. Bisogna avere per questa operazione una aliquota di caccia apposita (non quella dell'isola) . Questa aliquota sarà necessariamente la stessa destinata anche a proteggere la flotta, perché non possiamo disporre di due aliquote distinte. D'altra parte le due esigenze non sono contemporanee. Generale AMBROSIO - Ma la flotta è in movimento! Generale FouGIER - Abbiamo considerato ciò ma in un primo tempo la flotta non è molto minacciata.


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Ammiraglio SANSONETII -È la manovra strategica della caccia. Generale FouGIER - Dobbiamo considerare coine pregiudiziale l'efficienza dei campi. Non facciamo conto della caccia ora in Sardegna che per la prima operazione. Costituiremo per la seconda operazione un gruppo di riserva tra la Corsica e la Sardegna settentrionale. Feldmaresciallo KESSELRING - Se si ritarda l'uscita della flotta, in modo che l'inizio del movimento avvenga di giorno, allora l'ultima parte del viaggio può farsi di notte rendendo disponibili le forze aeree di scorta. Ammiraglio SANSONETII - Noi possiamo essere in zona di impiego ventidue ore dopo l'avviso ma abbiamo la speranza di aver l'avviso con qualche anticipo in modo da poter giungere sul posto all'alba, viaggiando alla notte. Generale FouGIER - Le azioni contro il naviglio avversario e la protezione della flotta non possono essere concomitanti. Ammiraglio SANSONETII - Possiamo combattere la flotta in quanto vengono impiegati gli aerosiluranti. Feldmaresciallo KESSELRING - Non vedo queste difficoltà. Potrebbero essere impiegati aerosilurnnti nel tempo in cui la caccia è impiegata per la flotta effettuando azioni la sera del primo giorno ed il mattino del secondo con aerosiluranti e bombardieri, senza scorta, contro il convoglio. Così la caccia sarebbe libera per la protezione della flotta. Una volta effettuata l'azione contro il secondo e terzo scaglione, disporrei l'azione di bombardieri diurni nella zona in cui si è manifestato l'attacco. Generale FouGIER - Ottimo concetto. Però la difficoltà è quella di effettuare l'attacco al crepuscolo e in quel preciso momento. Bisogna tener presente che le nostre forze vengono dal continente. Feldmaresciallo K ESSELR!NG - Durante il primo giorno si potrà senz'altro stabilire il punto nel quale si pronuncierà lo sforzo decisivo. Sarebbe allora da prendere alla mano la massa per concentrarla in quel punto. Generale AMBROSIO - Il primo giorno avremo varie segnalazioni, a può darsi che riesca difficile localizzare dove sarà fatto lo


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sforzo principale. Perciò la prima azione dell'Aviazione deve essere quella contro la massa che avanza. Feldmaresciallo KESSELRING - Se la notizia ci perviene tempestivamente è da effettuarsi senz'altro la prima azione in alto mare. Impiegherei già durante la notte aerei muniti di radio-localizzatori per rilevare posizione e direzione delle forze che avanzano. Ci sarebbero quindi due possibilità: durante la notte c'è ancora sufficiente tempo disponibile per l'impiego di aerosiluranti e bombardieri contro il convoglio, oppure, se si hanno indizi sufficienti sull'obiettivo principale dello stesso, prepararsi per una azione in quella zona. Generale AMBROSIO - Concordo! Da tutto ciò vediamo che l'azione aerea è complessa non solo per il nemico, ma anche per noi. È assicurato il coordinamento tra le due Aviazioni? Generale FouGIER - Fra Superaereo e 0.B.S. c'è di collegamento il generale D'Aurelio. Abbiamo giornalmente contatti. Feldmaresciallo KESSELRING- Affinché sia ssicurata la collaborazione ho disposto che siano fra di loro a contatto anche i comandanti di rango minore. Anche le squadriglie (italiane e tedesche) saranno sempre a contatto e quindi al corrente della situazione. Generale AMBROSIO - Il coordinamento interessa soprattutto per quanto riguarda gli ordini che vengonò dall'alto. Generale Fougier- Per tutte le operazioni importanti abbiamo sempre preso gli opportuni accordi. Importante è anche il problema dei collegamenti. Generale AMBROSIO - Già, bisogna considerare anche la possibilità che la Sardegna, per mancanza di collegamenti, rimanga avulsa dal resto e sia ciò nonostante in grado di funzionare indipendentemente. Generale FouGIER - Questo è già stato considerato; inoltre in Sardegna ho previsto la suddivisione in due settori, uno settentrionale e l'altro meridionale , che abbiano la possibilità di azione indipendente in caso di crisi di collegamenti. Generale AMBROSIO - E prendiamo ora in esame la ricognizione strategica.


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Generale FOUGIER - Si tratta di esaminare l'opportunità di costituire, quale organo consultivo, un comitato permanente, che si riunisca giornalmente, in modo che i tre SS.MM. (Marina, Aviazione, 0.B.S.) rappresentati in questo comitato possano accordarsi sul lavoro da compiere. Non siamo finora d'accordo sul fatto che questo comitato dipenda daJla Marina. Feldmaresciallo KESSELR1NG - Attribuisco grande importanza alla ripartizione dei compiti esplorativi in settori di competenza, in modo che dai risultati delle singole ricognizioni, vengano desunti i dati per effettuare, a richiesta, delle ricognizioni più particolareggiate. Se a tale scopo il comitato dovesse dipendere da un comando troppo alto, penso che ci sarebbe una perdita di tempo. Rammento che la richiesta di ricognizioni supplementari, da parte della Marina, è per noi un ordine, al quale si aderisce senz'altro. Generale AMBROSIO - Si potrebbe anche fare a meno di questo comitato. Potreste raccogliere queste notizie, vagliarle e quindi trasmettere il frutto di tali osservazioni al Comando Supremo, Marina ed Esercito. Ammiraglio SANSONETII- Usciamo dal punto di vista teorico e vediamo cos'è stato fatto in pratica. Abbiamo un fatto concreto, quanto fatto finora. Dall'esame fatto due settimane fa Marina , Aviazione ed O.B.S. si sono trovati d'accordo nell'aggiornare il documento che tratta le norme per la ricognizione. In pratica ormai la Marina ha un complesso ben preparato che può seguire ora per ora quello che avviene in mare. Da questo documento risulta la ripartizione in zone di competenza, e in esso sono stabilite le ricognizioni più opportune. Marina e Superaereo hanno pure stabilito uno schema delle ricognizioni, dal quale risultano quelle ordinate e quelle fatte. Ogni sera poi viene stabilito il piano per il giorno seguente in relazione alla situazione del momento. Supermarina si metteva sempre d'accordo con Superaereo e con O.B.S. Non si tratta di comandare, ma di seguire ed interpretare il movimento di navi sul mare e questo può farlo meglio d'ogni altro Supermarina. In sostanza il coordinamento di queste ricognizioni sarebbe una funzione del Comando Supremo; tuttavia questo, per non creare un nuovo organo, potrebbe lasciarla a chi l'ha sinora disimpegnata. Feldmaresciallo KESSELRING-Non ho niente in contrario che il complesso di queste operazioni sia coordinato da Supermarina.


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Ammiraglio SANSONETII - Supermarina ha una sede proteHa, un organismo òomplesso già esistente che noi mettiamo al servizio di tutti. Perché Supermarina possa coordinare questi risultati è importante sapere se le ricognizioni ordinate o richieste sono state effettivamente fatte. Non sempre si riesce a saperlo. Generale FouGIER - Alla Marina manca l'autorità per richiedere e perciò ritengo necessario la costituzione di un comitato permanente presso Supermarina, con rappresentanti dei tre SS.MM. Generale Rossi - Ideale sarebbe avere un solo responsabile. Non potendo realizzare ciò si avrebbe questo comitato che coordina ed interpreta le ricognizioni. Generale FouGlER - Riepilogando: necessità di un elemento coordinatore che raccolga elementi, li segnali ed in certi momenti possa disporre come rappresentante dei tre SS.MM. Questo comitato risiederebbe presso Marina in permanenza. Le notizie vanno al comitato dopo un primo vaglio fatto presso il rispettivo S.M. Il comitato interpreta le notizie e fa apprezzamenti sulla situazione. Può rilevare eventuali lacune nel servizio e, quale rappresentante degli SS.MM., ordinare complementi delle ricognizioni. Generale Rossi - L'interpretazione delle notizie è una questione fondamentale che dovrebbe risalire al Comando Supremo, il quale può delegare per questa funzione uno degli SS.MM. Esprimo il parere che venga a ciò delegata Supermarina. Altra soluzione sarebbe quella di immettere nel comitato un ufficiale del Comando· Supremo. FeldmaresciaUo KESSELRJNG - Personalmente non ho nulla in contrario che ordini mi pervengano da Supermarina. C'è sempre la possibilità di chiarire eventuali dubbi rivolgendosi al Comando Supremo. Generale AMBROSIO - Concludendo: 1) Sarà costituito un comitato del quale faranno parte i rappresentanti dei tre SS.MM. ed un rappresentante del Comando Supremo. 2) Il Comitato risiede in permanenza presso Superinarina. 3) Il Comando Supremo quando ritiene dì dover intervenire con le sue decisioni, si vale del proprio rappresentante. Feldmaresciallo KESSELRING - Da parte mia, col rappresentante dell'O.B.S ., assumo anche il collegamento con la 3a Luftflotte e con l'O.B.S.O.


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Verbale n. 23 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 1° GIUGNO 1943 - XXI

Autorità presenti:

Generale AMBROSIO Feldmaresciallo KESSELRING Generale von RINTELEN Generale WESTPHAL

Argomenti: - difesa campi e situazione alimentare in Sicilia; - centrale collegamenti Catania; - truppe germaniche in Sicilia; - sicurezza e difesa campi nelle Puglie; - eventuale richiesta di altra divisione germanica; - difesa dighe e rete ferroviaria; - unità di comando difesa contraerea. Feldmaresciallo KESSELRING - Sono stato recentemente in Sicilia, dove ho preso contatti con il generale Guzzoni, col quale ho esaminato diverse questioni . Avrei da mettere in evidenza due problemi: 1) quello della difesa dei campi d'aviazione dislocati più prossimi alla costa; 2) quello della situazione alimentare della popolazione civile. Generale AMBROSIO - In merito alla difesa dei campi ho già richiamato l'attenzione del Comandante d'Armata sulla necessità di provvedere anche alla difesa contro-carro per i campi più esposti lungo la costa. Feldmaresciallo KESSELRING - Difesa contro-carri e anche rafforzamento della difesa in genere con campi minati. Generale AMBROSIO mia disposizione .

Fougier ha delle mine e le mette ora a


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Feldmaresciallo KESSELRING - Da parte mia metto a disp·osizione centomila mine, che ho già offerto al generale Guzzoni e al generale Basso. Altre mine sono già state richieste in Germania. Generale AMBRosro - Tutto questo è estremamente necessario. Come il feldmaresciallo avrà potuto rilevare la nostra difesa costiera è un po' debole. Non è stato possibile fare delle fortificazioni in cemento. Da tenere presente che a questa difesa in Sicilia si lavora da poco più di un anno . Queste mine saranno molto utili. Feldmaresciallo KESSELRJNG - Altra questione sulla quale ho già avuto occasione di parlare coll'Eccellenza Vostra. Ritengo che, tenendo conto della grande superiorità aerea nemica, grossi spostamenti diurni saranno resi alquanto difficili. È mia opinione che le divisioni che sono schierate sull'altipiano potranno difficilmente portarsi fino alla costa. Sarebbe molto indicato un forte schieramento avanzato d'artiglieria. In Tunisia la situazione è stata contenuta bene finché gli uomini erano in grado di proteggersi sulle posizioni sfruttando buche e ricoveri. Una volta abbandonate queste posizioni la linea ha ceduto. Ho poi prospettato al generale Guzzoni la possibilità di mettere a disposizione un certo quantitativo di farina dai miei depositi . Ho fatto questa offerta tanto più volentieri in quanto la popolazione dell 'isola data la situazione alimentare, ha manifestato in certo qual modo un senso di ostilità verso le truppe germaniche. Una buona difesa dell'isola può essere fatta meglio quando la popolazione è partecipe. Generale AMBROSTO - Sono grato al feldmaresciallo per questo aiuto . Condivido l'opinione espressa. La situazione alimentare è un po' critica nella città, non altrettanto nelle campagne. Per ordine del Duce il competente Ministero ha già disposto che nulla venga esportato dall'isola. Tutta la produzione rimane sul posto. Feldmaresciallo KESSELRING -Si tratta forse di superare questo breve periodo tra oggi ed il momento del raccolto. Generale AMBROSIO - Sì, però i buoni siciliani hanno certamente nascosto molto grano! Feldmaresciallo KESSELRING - Il generale Guzzoni mi aveva detto che la situazione era tesa e perciò ho ritenuto di fare questa offerta. Altro problema: la centrale collegamenti a Catania (con relativi apparecchi) è situata al centro della città. Proporrei, come fatto


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anche a Berlino ed in altre città germaniche, di spostare questa centrale fuori della città, tagliando i cavi ad un certo punto, sistemandola in una sede protetta. Così non dà affidamento. Lo spostamento comporterebbe otto-dieci giorni di lavoro, sempre che il generale Ambrosio dia il suo benestare. Ho visto le truppe della· divisione «Baade» e le altre truppe tedesche della Sicilia. Ritengo che entro la settimana raggiungano gli organici completi. Fra altri otto giorni l'addestramento sarà completato e le truppe saranno pronte per l'impiego. Generale AMBROSIO completo, come previsto?

Si tratta però di una divisione al

Feldmaresciallo KESSELRING - Come armamento si, manca ancora una parte di automezzi che possa permettere lo spostamento contemporaneo di tutta la divisione. Generale AMBROSIO - E artiglierie? Mi consta che c'è un gruppo della divisione «H. Goering». Feldmaresciallo KESSELRING avvenuta.

Rimane fino a sostituzione

Generale AMBRos10 - Visto che tale divisione è quasi pronta per l'impiego ha già ricevuto ordini dal Comando di Armata? Feldmaresciallo KESSELRTNG- Per quanto riguarda dislocazione e direttive di impiego gli ordini vengono già dall'Armata. Non è previsto l'impiego unitario della divisione. Come dislocazione la scelta è felice: un reggimento in zona Salemi, con possibilità di intervento in direzione di Trapani, Marsala e Castelvetrano; un reggimento come riserva in zona di Enna può muovere verso Gela e Catania; Generale AMBROSIO - La zona di Enna non è molto indicata! Feldmaresciallo KESSELRING - li terzo reggimento attualmente in zona Comiso sarà dalla 6a Armata trasferito in zona a NordOvest di Catania. Generale AMBROSIO - Ed ognuna di queste frazioni ha la sua . aliquota di artiglieria? Feldmaresciallo KESSELRING - Sì, il reggimento dislocato ad Ovest ha avuto un gruppo da 90, dato che le batterie da 170 sono


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già in posizione. Attualmente l'armamento dell'artiglieria italiana è ottimo. Generale AMBROSIO -

Ci manca l'artiglieria antinave.

Feldmaresciallo KESSELRING - Penso però che anche l'attuale complesso dell'artiglieria potrà avere un sensibile effetto in caso di i-!Zione di sbarco. Un'altra questione. Ho esaminato il problema della sicurezza dei miei campi d'aviazione nelle Puglie. La cosa mi preoccupa un poco. È strano che il nemico attacca dappertutto meno che nelle Puglie. Quella zona sarebbe di grande importanza per il nemico in caso di azione contro la Grecia. Generale AMBROSIO - Ho considerato la cosa. Qui, come in Sardegna, il nemico ha la possibilità di mettere campi d'aviazione. In Puglia questa aviazione avrebbe effetto sulla Balcania. Feldmaresciallo KESSELRING - Anche Brindisi e Taranto come porti! Generale AMBROSIO - Sarebbe importante anche per la questione dei pozzi di petrolio. Feldmaresciallo KESSELRING - Debbo ammettere che anche da parte tedesca la difesa di questi campi è piuttosto debole. Generale AMBRos10 - Io pensavo per la difesa delle Puglie alla divisione «Goering», però per decidere, avrei bisogno di sapere quando sarà completamente costituita. Feldmaresciallo KESSELRING - Gli ultimi treni giungeranno fra setto-otto giorni. Poi occorreranno ancora circa tre settimane. Si potrebbe eventualmente trasferire delle aliquote man mano che saranno pronte. Generale AMBROSIO - Secondo la richiesta del generale Hube la divisione si riunirebbe in zona di S. Maria Capua Vetere. In questa situazione muovere una parte può essere un danno per la divisione. L'idea di questo eventuale trasferimento potrebbe essere poi realizzata solo fra un mese circa. Feldmaresciallo KESSELRING - In caso di assoluto bisogno anche prima, ma è sempre un danno. Vorrei poi sentire l'opinione dellEccellenza sul seguente punto, prima dì sondare presso l'O.K.W. È mia opinione che sarebbe necessaria un'altra divisione


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tedesca. Penso che la «Goering» sarà dislocata in modo di difendere principalmente la Calabria. Generale AMBROSJO - Ritengo che in mancanza d'altro la «Goering» potrebbe difendere le Puglie, visto che per la Calabria dispongo già di un'altra divisione. Feldmaresciallo KESSELRING non va più in Sicilia?

Allora la divisione «Goering»

Generale AMBROSIO - Gli ordini sono sempre per la Sicilia, però, dato che deve ancora costituirsi e viste le difficoltà di trasporto, c'è il tempo sufficiente per decidere eventualmente di mandarla in Puglia. Questo naturalmente non risolve la situazione presente in Puglia che resta ancora in sofferenza. Feldmaresciallo KESSELRfNG - Vi chiedo quindi se ritenete che io possa sondare presso O.K. W. per vedere se c'è la disponibilità di un'altra divisione oltre la 16a Divisione corazzata. Generale AMBRosro - Sarebbe utile, però dovrebbe essere una divisione prontamente impiegabile. Feldmaresciallo KESSELRING - Prendo contatto con 1'0.K.W. solo nel caso che l'Eccellenza sia d'accordo. Generale AMBROSIO - Sono d'accordo perché così, senza cambiare programma, la «Goering» potrebbe andare in Sicilia e questa nuova divisione in Puglia. Feldmaresciallo KESSELRING Ancora una domanda. L'O.K. W. mi ha chiesto se si ha bisogno di difesa contraerea e di difese in genere per le dighe italiane. Tenendo conto delle disponibilità del O.K. W., sarebbe opportuno considerare le dighe più importanti. Avrei quindi bisogno di avere dei dati. Generale AMBROSIO - Bisognerebbe conoscere il numero delle batterie disponibili. Feldmaresciallo KESSELRING - L'O.K.W. prospetta ancora la seguente questione: dato l'intenso traffico nell'attuale momento sulle principali strade (ferrate) tra la Germania e l'Italia, si chiede se è necessaria una collaborazione da parte tedesca per la difesa contraerei di queste arterie. Ritengo che tale questione dovrebbe . essere trattata assieme a quella della difesa delle dighe, allo scopo di arrivare ad una conclusione per un eventuale richiesta da fare.


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All'uopo sarebbe opportuno che venisse preso contatto tra un mio incaricato ed un rappresentante dello S.M.R.E., in modo che la questione fosse esaminata e quindi sottoposta all'Eccellenza. Generale AMBROSIO - Approvo. Feldmaresciallo KESSELRING - Aderendo a vostra precedente richiesta ho fatto inviare a Civitavecchia tre batterie pesanti da 88. Ritengo che si dovrà provvedere anche al rafforzamento della difesa dèl nodo ferroviario Bologna. Generale AMBROSTO - Ieri ho provveduto a far trasferire dieci batterie dall'Italia settentrionale (Milano-Torino) a Piombino ed a La Spezia. Feldmaresciallo KESSELRING - Attualmente stanno aftluendo 290 apparati del tipo Wurzburg-Freja (per il collegamento delle batterie italiane con quelle tedesche munite di radiolocalizzatori). Tale argomento viene trattato fra il generale Manca ed il generale Schilda ( comandante delle artiglierie controaeree). Per quanto riguarda l'organizzazione della difesa controaerea ritengo doveroso segnalarle quanto segue: . - nei quadri ho rilevata qualche difficoltà; ma forse si tratta di un difetto di organizzazione. Mi spiego: l'unità di comando è buona limitatamente ai comandi minori (gruppo). L'azione di comando non è ancora unitaria quando si arriva al reggimento, considerando che nello stesso settore si trovano batterie dell'Esercito e batterie della M.V.S.N. Ciò rappresenta un certo pericolo. Senza tener conto di esercito o mitizia, ogni colonnello dovrebbe avere la sua giurisdizione. Avviene invece spesso che due o più colonnelli interferiscono con la loro azione di comando nello stesso settore, limitandola ciascuno al reparto organicamente dipendente. Generale AMBROSIO - Un metodo per ottenere questa azione unitaria sarebbe quello di costituire settori con batterie dell'Esercito ed altri con batterie della Milizia. Naturalmente ciò creerebbe in questo momento una disorganizzazione. Feldmaresciallo KESSELRING - Non comprendo perché non si è fatto subito così! Generale AMBROSIO - Bisogna pensare che la difesa è stata costituita e rinforzata un po' alla volta. Comunque ringrazio e vedrò quello che si potrà fare senza creare della disorganizzazione .


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Feldmaresciallo K ESSELRING - Problema di attualità è anche quello del personale delle batterie contraere. Ho visitato batterie servite da militari italiani e germanici. Posso assicurare all 'Eccellenza Vostra , che il grado di addestramento è buono e che i camerati italiani sono perfettamente affiatati con quelli tedeschi. Desidero poi informare ancora l'Eccellenza che ho preso contatto con il generale Fougier e che oggi pomeriggio avrà luogo una riunione, nella quale fra l'altro, verrà esaminato il problema dei collegamenti. Volevo anche chiedere se l'Eccellenza preferisce la caccia notturna in zona delle Puglie oppure tra Napoli e Livorno. Generale

AMBRos ro -

Feldmaresciallo con Fougier.

Preferisco tra Napoli e Livorno.

K ESSELRING -

Va bene, oggi prenderò accordi

Generale AMBROSIO - Ho disposto che alla riunione di oggi partecipino anche un rappresentante della Marina ed uno dell'Esercito. Così si possono prendere subito gli opportuni accordi. Feldmaresciallo K ESSELRING farò una visita in Sardegna .

Molto bene! Fra qualche giorno


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Verbale n. 24 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 12 GIUGNO 1943 - XXI 1a RIUNIONE

Autorità presenti:

Generale AMBR.OSIO Generale ROSSI Generale ROATTA Ammiraglio RJCCARDI Generale FOUGIER Generale CASTELLANO Generale ROSSI SILVIO Feldmaresciallo KESSELRING Generale VON RINTELEN Generale WESTPHAL

Argomenti: - divisioni germaniche in Italia (comprese le isole); - disponibilità mine; - schieramento, impiego e afflusso nuovi elementi aviazione germanica in Italia. Generale AMBROSIO - Desidero trattare prima gli argomenti che riguardano anche il Feldmaresciallo e ciò per non trattenerlo più del necessario. Cominciamo subito coll'argomento delle divisioni germaniche che sono in Italia e quelle che debbono affluire, in modo che il Capo di S.M. dell'Esercito abbia un preciso orientamento . Esaminiamo dapprima le divisioni in Sicilia e Sardegna che, a quanto il Feldmaresciallo ebbe occasione di espormi, sono in corso di rafforzamento. Feldmaresciallo KESSELRING - Per quanto concerne la divisione dislocata in Sicilia essa è completata e pronta per l'impiego. L'autonomia rifornimenti di questa divisione è di venti giorni. La divisione in Sardegna è su tre reggimenti (di due battaglioni), artiglieria, più una compagnia carri, elementi controcarro. È previsto di portare i battaglioni dei reggimenti da due a tre. Essa


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avrà inoltre un gruppo di semoventi e la forza dei carri sarà portata ad un reggimento. Generale AMBRosro - Desidero sapere qualcosa circa il reggimento destinato in Corsica. Feldmaresciallo KESSELRlNG - Non ho accennato ancora gli elementi del genio delle divisioni, ai quattro o cinque battaglìoni territoriali per la Sicilia e due o tre per la Sardegna. Per quanto riguarda i rifornimenti in Sardegna, la situazione non è tanto a buon punto come in Sicilia. Possono essere considerati completati per due terzi circa. Ho già dato disposizioni perché l'afflusso dei rifornimenti venisse accelerato sia per la Sicilia sia per la Sardegna. Non dovrebbero sorgere difficoltà per la Sicilia, in quanto a Reggio si trova già una buona parte di rifornimenti. Meno favorevole è la situazione per la Sardegna. Generale AMBRosro - Ed è già stato provveduto anche per i rifornimenti per il reggimento che andrà in Corsica? Feldmaresciallo KESSELRING - Sì, per i rifornimenti. Non posso ancora precisare il giorno dell'arrivo del reggimento. Generale AMBROSIO venire dalla Germania?

Ma questo reggimento deve ancora

Feldmaresciallo KESSELRING - Dalla Germania oppure dalla Francia. Questo reggimento sarà rinforzato con carri, controcarri e semoventi. Generale AMBRosro reggimento?

Sono elementi che devono venire col

Feldmaresciallo KESSELRING - Per carri e controcarri si tratterà di un'aliquota più forte del normale . Generale AMBRosro venga al più presto.

È opportuno che questo reggimento

Generale ROATIA - Stamane il feldmaresciallo Kesselring ed il generale von Rintelen hanno detto che, a prescindere dalla divisione «Goering», anche in Sicilia la forza dei carri verrebbe portata ad un reggimento. Feldmaresciallo KEssELRING - Così è stato proposto. Il reggimento verrebbe ad avere 110-120 carri. Vi andranno inoltre tre


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battaglioni territoriali. Se ci va la divisione «Goering», il reggimento carri diventerà una riserva. Generale AMBROSIO - Esaminiamo ora le altre due divisioni: la «Goering>> e la 16a corazzata. Feldmaresciallo KESSELRING - La «Goering» può essere considerata pronta. Un quarto ed un quinto battaglione saranno ancora aggiunti. Generale AMBRosro - Ma prima di parlare della «Goering», parliaJno della 16a corazzata, che avrebbe dovuto andare in Sardegna. Siccome il feldmaresciallo ed il generale Hube hanno espresso il parere che la Sardegna non offre possibilità per manovrare una divisione corazzata, prima di disporre altrimenti per la 16a corazzata, vorrei sapere se questi altri elementi carri e controcarro destinati alla Sardegna sono sufficienti quale rafforzamento in sostituzione dell'invio di tale divisione . Feldmaresciallo KESSELRING -

Il rafforzamento consisterebbe

in: - un aumento della forza dei carri da un battaglione ad un reggimento; chiederei che una compagnia in più fosse costituita da carri del tipo Tiger; - un gruppo semoventi. Generale AMBROSIO - Sono però gli stessi elementi indipendentemente dall'invio o meno della 16" corazzata. Generale voN RINTELEN - In sostanza l'aumento sarebbe di cento carri, più una compagnia di Tiger, trenta semoventi da 75, tre battaglioni di fanteria, 36 pezzi controcarro da 75, 4 battaglioni fanteria di fortezza, un gruppo artiglieria, più autocarri. Generale ROATTA - Dunque: - carri T IV cento in più; - una compagnia carri Tiger; - trenta semoventi da 75; - trentasei pezzi controcarri da 75; - tre battaglioni fanteria per portare i reggimenti da due a tre battaglioni); - brigata da fortezza. Feldmaresciallo KESSELRING - Avevo a suo tempo prospettato all'O . K. W. di inviare in Sardegna un quarto reggimento per


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costituire una riserva nella parte settentrionale dell'isola. Anche qui , come in Sicilia, possiamo considerare due settori distinti. Generale AMBROSIO- Condivido l'opinione. Quindi si può fare a meno di mandare la 16a corazzata completa, dato che gli elementi corazzati di rinforzo, corrispondono presso a poco al reggimento carri della 16a corazzata. C'è il problema dei rifornimenti e dei trasporti, per il quale bisogna considerare un periodo di tempo piuttosto lungo. Feldmaresciallo KESSELRING - Da parte tedesca viene preso per base il seguente concetto: chè devono cioè affluire sulle isole le truppe soltanto dopo che sono stati fatti affluire i rifornimenti e costituiti i relativi depositi. Generale AMBRos10 - Chiedo ora a Roatta se con questo potenziamento ritiene superfluo di avviare la divisione in Sardegna. Generale ROATTA - Sì, perché arriviamo ugualmente ad avere centocinquanta tra carri e semoventi, a parte i Tiger. Trovo che va bene. Generale AMBRos10 rimane sul continente.

Ciò posto, la 1.6a Divisione corrazzata

Generale Rossi - Vorrei sapere ora i tempi, perché se si completa prima la 16a e poi vengono i carri per la Sardegna, si fa tardi. Converrebbe allora forse prendere il reggimento carri della 16a e mandarlo in Sardegna. Feldmaresciallo KESSELRING - Esprimerei parere contrario, si tratta di una questione di tradizione della 16a corazzata. Generale AMBROS10 - Bisogna allora dare la precedenza nei tempi di invio agli elementi sfusi destinati al rafforzamento della Sardegna. Feldmaresciallo KESSELRING - Al riguardo posso comunicare che durante la mia recente visita al Fiirer egli mi ha assicurato che il problema delle isole gli sta particolarmente a cuore e che egli è pronto a fare tutto quanto umanamente possibile. Generale AMBROSIO - Ringrazio. Si tratta ora di esaminare la migliore dislocazione per la 16a corazzata. Generale ROAITA -

Per due terzi è già in Toscana.


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Feldmaresciallo KESSELRlNG - Avremo disponibile una terza divisione «Panzergrenadiere». Se si desiderasse questa divisione sarebbe bene farla anelare subito nell'Italia meridionale. GeneraleAMBROSIO - Un momento, perché questo è un nuovo elemento che influisce sulla «Goering». Se questa terza divisione dovesse affluire presto, essa potrebbe andare a Matera e la «Goering» in Sicilia. Generale ROAITA - Considerato il tempo necessario per il trasporto e l'attuale situazione nelle Puglie preferirei che la «Goering» andasse prima a Màtera e che si trasferisse poi appena possibile in Sicilia, man mano che arrivano i battaglioni di quest'altra divisione. Generale AMBROSlO -

Sì, sono d'accordo.

Feldmaresciallo KESSELRING - Attualmente in Sicilia vi è una deficienza, almeno da parte germanica ma ritengo forse anche da parte italiana, di reparti esploranti, i quali hanno una grande importanza, specialmente per la presa di contatto. Sarebbe forse utile trasferire nell' isola il reparto esplorante della «Goering». Nel caso che fosse poi desiderata una quarta divisione per l'Italia centrale, il Fiihrer la concederebbe senz'altro. Generale AMBROSIO - Bisogna chiarire ora il numero di queste divisioni all'infuori di quelle destinate alle isole. Dunque la «Goering» va a Matera e sarà sostituita non appena arriverà la divisione motorizzata di cui abbiamo parlato. Il reparto esplorante può andare senz'altro in Sicilia. Ora il Feldmaresciallo accenna ad una quarta ed eventualmente una quinta divisione. Feldmaresciallo KESSELRING - Nel caso che fossero desiderate nella zona da Napoli a Perugia ancora una o due divisioni, sarebbe bene dirlo, per avere il tempo utile per provvedere qualora si decidesse in tale senso. Generale Ai·vmRos10 - (rivolgendosi al generale Roatta) Vediamo ora come si presenta l'attuale schieramento, poi decideremo per questa quarta o quinta divisione. Feldmaresciallo KESSELRING - Quanto prima arriva una risposta, tanto meglio è, perché il Fuhrer ha la necessità di esaminare questi problemi nel quadro generale.


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Generale AMBROSIO - Fra due o tre giorni vi daremo una risposta per queste divisioni. Feldmaresciallo KESSELRING -

La Divisione «Panzergrenadie-

re» può affluire senz'altro?

Generale AMBROSIO - E quella per Matera? Sì! (rivolgendosi al generale Roatta) In Sicilia intendo poi mandare la Divisione corazzata CC.NN. anche se il comandante ritiene che per completare l'addestramento occorrono quattro mesi. Gli ho già detto che due mesi sono sufficienti. · Feldmaresciallo KESSELRING - Volevo poi accennare alla questione delle mine. Tra la Sicilia e la Sardegna ve ne sono presso a poco 50.000. Tra quelle che sono già in Italia e quelle che arriveranno ci sarà una disponibilità di altre 200.000 circa. È mia impres_sione che queste mine non affluiscono tempestivamente dove debbono essere impiegate. Generale RoATTA - Il Feldmaresciallo si riferisce alla messa a punto di queste mine. Un battaglione sta già lavorando. Il Feldmaresciallo sarebbe ora dell'idea di mandare in Sicilia anche il battaglione genio della «Goering». Generale AMBRosro- D'accordo. Riferendomi a quanto parlato l'ultima volta, vorrei ora sapere se lo schieramento dell' Aviazione è già stato attuato. Generale FouGIER -

Non completamente.

Feldmaresciallo KESSELRING - Un nuovo gruppo da combattimento dovrebbe essere già giunto in Sicilia. Generale AMBRosro - In relazione a quanto è recentemente avvenuto a Pantelleria e Lampedusa c'è da pensare che il nemico, scelta domani una determinata zona per un eventuale sbarco, eserciti sulla stessa una massiccia azione aerea. Di fronte a questa possibilità è necessario che l'aviazione si prodighi per ridurre al minimo l'effetto di questa azione. Ritengo che un tentativo di sbarco sarà oggi certamente preceduto da una azione aerea massiccia. (Rivolgendosi al generale Fougier) Ora, con lo schieramento che non è ancora completo, è l'Aviazione in grado di assolvere anche questo compito? Generale FouGIER - No , perché i reparti stanno già combatten-


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do da tempo . Il nostro potenziale è insufficiente e ritengo quindi che le forze italo-tedesche hanno soltanto la possibilità di contrastare una tale azione . Generale AMBRosro - Credo che l'alimentazione per il Feldmaresciallo sia superiore. D ovrebbero giungere nuovi eleme nti col Feldmaresciallo von Richthofen. Feldmaresciallo KESSELRING gruppo. Generale FoUGIER -

Si tratta di qualche nuovo

Da caccia o da bombardamento?

Feldmaresci allo KESSELRING - Due gruppi da combattimento , di cui uno è arrivato oggi. Del secondo non ho ancora no tizie . Generale FouGIER - Trentasei apparecchi pe r gruppo, però bisogna prendere per base un'effi cienza del 50% . Gene rale AM13Ros10 -

Dunque una cinquantina di apparecchi.

Feldmaresciallo KESSELRING - Durante l'azione aerea su Pantelleria la nostra attività si è svolta bene in quanto i nostri campi non sono stati sottoposti ad azione di bombardamento. Il pericolo, nel caso di un'.azione contro le isole , sta appunto nel bombardamento dei nostri campi. Ho perciò dato fin d'ora disposizioni per il decentramento degli apparecchi e per la utilizzazione di campi non noti al nemico. Della caccia della Sicilia sarei propenso a tener uno o due gruppi sulla penisola, muniti di serbatoi supplementari, in modo da poterli impiegare al momento opportuno. Nell'azione contro Pantelleria si è visto che il nemico ha agito con bombe ed armi di bordo contro postazioni di art iglieria in genere, di artiglieria contraerei in particolare. Le comunicazioni sull'isola sono state particolarmente difficili a causa delle condizioni in cui sono state ridotte le strade . Comunque se gli anglo-americani non riescono a fare di più di quanto hanno fatto a Pantelleria, un'azione contro le isole no n dovrebbe pote r riuscire . Generale AMBROSIO - Bisogna però pensare che la superficie da difendere sarebbe ben differe nte. Feldmaresciallo KESSELRING- Sì, ma la differenza tra Pantelleria e la Sicilia e la Sardegna consiste nel fatto che qui disponiamo di una massa di riserva che può agire anche contro un ne mico che abbia messo piede a terra. Per quanto riguarda le truppe in Sicilia è


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opportuno provvedere ad un accurato smascheramento, tenere tutto coperto, impiegare anche postazioni simulate per trarre in inganno il nemico. Generale AMBRosro - Sì, ma se non si contrasta dall'aria, può darsi che lo sbarco almeno in un primo tempo riesca. Feldmaresciallo KESSELRING - Come già parlato a suo tempo secondo me bisognerà impiegare: - durante la notte e nelle prime ore del mattino qualsiasi mezzo, senza scorta di caccia, - durante il giorno bombardieri e caccia, - aerosiluranti potrebbero attaccare il secondo scaglione di mezzi navali nemico, - durante la notte impiego di caccia bombardieri ed apparecchi da combattimento contro i mezzi da sbarco. Cosa essenziale: prendere gli opportuni accordi allo scopo di scegliere il gruppo avversario sul quale concentrare l'impiego di ogni mezzo, prima di passare ad altro obiettivo. Generale AMBROSJO - Ma io, parlando di azioni aeree che sarebbero state fatte, mi riferivo ad un periodo antecedente in cui non vediamo ancora mezzi da sbarco. Per quanto riguarda la richiesta degli altri mezzi necessari per il nostro potenziamento, essa vi sarà consegnata assieme alla risposta per la quarta e la quinta divisione. Feldmaresciallo KESSELRING - Va bene! In merito a tutti gli altri problemi concernenti l'aviazione, ritengo che il Feldmaresciallo von Richthofen potrà essere maggiormente preciso, dato che viene ora direttamente dal Quartier Generale. Comunque potrà essere completata l'efficienza di tutti i reparti dell'aviazione che sono in Italia. Generale AMBRosro - Da quanto avete avuto occasione di parlare con il Fiihrer ritenete che sia avvenuto qualche cambiamento circa le intenzioni relative all'aviazione da mandare in Italia? Feldmaresciallo KESSELRING - Forse sì. Mi consta che giungeranno uno stormo da bombardamento per azioni a largo raggio (bombardamenti su obiettivi tra Bengasi e Algeri); da uno a due gruppi distruttori (tipo FW 190) per la difesa della costa. In più verrà completata l'efficienza del 4° Gruppo da caccia e verranno potenziati i gruppi 3°, 4°, e 150° di Fougier. È poi già affluita una


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nuova squadriglia di ricognitori che migliorerà sensibilmente il problema della ricognizione strategica. Generale AMBROSIO - Mi sono permesso di fare questa domanda, in quanto il generale von Ribbentrop durante un colloquio col nostro Ministro Alfieri ebbe occasione di accennare a forze aeree che dovrebbero venire al seguito del Feldmaresciallo von Richthofen. Feldmaresciallo KESSELRING - Non sono in grado di precisare di più. Sempre in merito all'impiego dell'aviazione, due sono i problemi più importanti e più difficili: l) la possibilità di decentramento degli aerei sui campi, 2) il servizio di avvistamento. Per esempio in Sicilia, se si dovesse provvedere alla difesa del settore occidentale, si impiegherebbero due gruppi italiani e due tedeschi che dovrebbero avere separata dislocazione sui campi. Secondo me nel prossimo tempo l'aviazione tedesca, previ accordi col Superaereo, dovrebbe fare ogni sforzo per compiere azioni con bombardieri e caccia-bombardieri contro le basi aeree avversarie. Generale AMBROSIO Fougier.

Questi sono accordi da prendere con

Ammiraglio R1CCARDI -Desideravo rilevare ancora la necess_ità di mantenere un gruppo da caccia addestrato per la protezione della flotta. Generale FoUGIER del bisogno.

Lo accentreremo a Metata al momento

Ammiraglio R1CCARDr - Volevo soltanto sapere se il feldmaresciallo Kesselring darà questi elementi. Feldmaresciallo KESSELRING - Sì, una squadriglia a Pisa ed una a Roma. Generale FoVGJER -

Sono i Me 11.0.


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Verbale n. 25 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 12 GIUGNO 1943 - XXI. 2A RIUNIONE

Autorità presenti:

Generale AMBROSIO Generale ROSSI Generale ROATTA Ammiraglio RICCARDI Generale FOUGIER Generale CASTELLANO Generale ROSSI Silvio

Argomenti:

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Schieramento Grandi Unità. Sgombero popolazione civile dalle isole. Considerazioni sulla perdita di Pantelleria. Questione di Macarsca.

Generale AMBROSIO - Esamina il nuovo schieramento: In Corsica - Divisioni «Friuli», «Cremona» e reggimento tedesco . In Sardegna - Divisioni «Calabria», «Bari», «Sabauda», <<Nembo» (meno un rgt. ), Divisione germanica ed elementi corazzati di rinforzo. In Toscana - Andranno le divisioni «Ravenna» e «Cosseria». Nel Lazio - Divisioni «Sassari» e «Granatieri». In Campania - Andrà la divisione «Pasubio». In Calabria - Divisione «Mantova». In Puglie - Divisione «Piceno». In Sicilia - Nessuna variante all'attuale schieramento salvo l'affluenza della divisione «Goering>>; fra due mesi potrà essere avviata anche la divisione corazzata CC.NN. La divisione <<Goering» temporaneamente andrà in Puglie (meno il reparto esplorante battaglione pionieri che vanno subito in Sicilia). Successivamente, con l'arrivo della divisione «Panzergre-


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nadiere>>, i reparti della «Goering», non appena sostituiti, andranno in Sicilia. Generale RoAITA - Significa la sua preoccupazione per le Puglie andando via la «Goering». La «Panzergrenadiere» , divisione motorizzata, ha una efficienza solo di poco superiore a quella della «Piave». E in questo caso, è particolarmente sentita la necessità di mezzi corazzati. Generale AMBROSIO Puglie l' «Ariete».

Esamina la possibilità di dislocare in

Generale RoAITA - Rappresenta la non efficienza dell'«Ariete»; secondo previsioni ottimistiche si può pensarla efficiente solo verso metà luglio. Ritiene perciò necessario trasferire in Puglie la 16a divisione corazzata che, con la «Panzergrenadiere» potrà essere inquadrata in un C.A. tedesco. L'«Ariete» invece potrebbe essere accoppiata alla «Piave» ed entrambe potrebbero essere dislocate nella zona di Frosinone. In tal modo nell'Italia continentale si potrebbero vedere due m.asse motocorazzate di manovra; una a Sud costituita dalla 16a corazzata e dalla «Panzergrenadiere», l'altra al centro costituita dalla «Piave» e dall'«Ariete». Generale AMBROSIO - Concorda. Realizzando questo schieramento la divisione «Piacenza» potrà rimanere in riserva in Toscana. In definitiva: - la divisione «Goering» va temporaneamente in Puglie meno il reparto esplorante e il battaglione pionieri che vanno subito in Sicilia; - successivamente la «Panzergrenadiere» sostituirà integralmente la <<Goering» i cui reparti, man mano che saranno sostituiti andranno in Sicilia; - i rinforzi destinati in Sardegna ed in Corsica devono essere avviati immediatamente; - la 16a divisione corazzata è destinata in Lucania. Abbiamo per ora esaminato l'impiego di tre divisioni germaniche; per l'eventuale richiesta di una quarta e quinta divisione prima esamineremo le necessità. Generale ROAITA - Esprime il parere che per il futuro occorrono anche una quarta ed una quinta divisione germanica specialmente per la costituzione delle masse di manovra cui abbiamo accennato.


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Generale AMBROSIO - Dà conoscenza di una lettera del generale Caracciolo che rappresenta il desiderio di evitare l'invio in Corsica del reggimento germanico e ciò sia per avere uno scacchiere di operazioni difeso esclusivamente da noi sia per non diminuire il nostro prestigio nei riguardi dei corsi. Risponderà al generale Caracciolo in senso negativo. Nella situazione contingente, oltre all'utilità di un rinforzo in Corsica, bisogna anche considerare l'impossibilità di rifiutare un apporto dell'alleato anche in questo scacchiere operativo. Generale ROATfA - Rappresenta che ieri il generale Caracciolo gli ha chiesto mille carabinieri per la Corsica. Il suo parere era quello di prenderli dalla Sardegna ove sono cinquemila carabinieri; però il generale Hazon ha espresso parere contrario perché } carabinieri della Sardegna non appartengono a reparti mobilitati. E così stato deciso di inviare in Corsica l'VIII Battaglione carabinieri dell'8a Armata. Rappresenta la sua insoddisfazione per l'azione di comando del generale Magli che in varie occasioni si è dimostrato insufficientemente energico. Generale AMBROSIO - Fa rilevare il collasso che si è verificato a Pantelleria per effetto delle impreviste imponenti azioni di bombardamento aero-navale. Esamina le conseguenze di azione analoga su di un limitato tratto di costa di una delle due grandi isole. Localmente gli effetti saranno eguali, il contrasto terrestre è perciò da prevedersi sulla linea di contenimento. Quali saranno le possibilità della nostra aviazione? Generale FouGIER - Solo azioni di contrasto senza peraltro che si possa prevedere di diminuire l'entità dell'offesa avversaria. Una deduzione interessante che può essere fatta dall'azione aerea del nemico su Pantelleria è che il suo massimo potenziale giornaliero sia intorno ai mille aeroplani tra caccia e bombardieri. Se così fosse , il pericolo per la Sicilia non sarebbe tanto grave. Generale RoAITA - Considera in ogni modo che se l'azione viene concentrata su un tratto di dieci chilometri di costa, in quella zona la neutralizzazione sarà completa. Generale AMBROSIO - Dispone che si provveda ad orientare i comandi interessati su questa probabile imponente pioggia di fuoco che paralizzerà ogni azione di comando nella zona colpita. È perciò necessario che fin d'ora siano attuate tutte le predisposizioni atte a


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far fronte alle circostanze, predisposizioni tendenti essenzialmente a creare completa autonomia tattica e logistica di ogni elemento della difesa. Richiama l'attenzione sul pericolo determinato dal fatto che Pantelleria e Lampedusa hanno ceduto senza contrasto diretto, il che potrebbe ingenerare l'idea che di fronte ad una imponente azione di bombardamento non ci sia più nulla da fare. Occorre tener presente questa considerazione ed agire subito sulla mentalità dei comandanti. Richiama l'attenzione sulla necessità che sia incrementato il decentramento velivoli . G ~nerale FouGIER - Tutti i mezzi e personale disponibili sono ora impiegati per lavori inerenti al decentramento velivoli e specialmente a1le piste , trascurando anche i paraschegge e tutti gli altri lavori accessori. In buona parte il decentramento è già stato aumentato. Infatti oggi nei bombardamenti sul campo di l)alermo e Castelvetrano sono andati distrutti solo cinque o sei apparecchi . La rimessa in efficienza dei campi dopo un bombardamento richiede sempre molto tempo ciò specialmente per effetto delle bombe ritardate , degli ordigni esplosivi contro le persone. La reazione ai bombardamenti si fonda essenzialmente sulle artiglierie e sulla caccia disponibile. In questo campo non possiamo avere miglioramenti a breve scadenza. Intanto però occorre rendere possibile l'impiego della caccia su allarme. I bombardamenti di oggi su Castelvetrano e Palermo sono avvenuti senza preavviso. Occorre perciò incrementare l'organizzazione dei radiolocalizzatori. Ammiraglio RICCARDI - Consegna un promemoria con le considerazioni della Marina sulla perdita di Pantelleria e conseguenti deduzioni per la difesa antisbarchi. Generale RoAnA - Considera che gli effetti della perdita di Pantelleria si faranno specialmente risentire sulle popolazioni . Generale AMBROSIO dello sfollamento.

Bisogna perciò esaminare la questione

Generale ROATIA - In Sicilia è già in atto dalle città ai piccoli centri, così in Sardegna. Per la Corsica ho autorizzato il rimpatrio di circa quattromila persone. Generale Rossi - Rappresenta la coiwenienza di provvedere allo sgombero della popolazione dalla Sicilia in continente. Generale RoATIA -

Al massimo si potrebbero portar via


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duecentomila persone. Se si volesero portare via solo vecchi, donne e bambini, si scontenterebbe la popolazione che è attacatissima alla unione della famiglia. In definitiva lo sgombero della popolazione civile dalla Sicilia è sconsigliabile. Generale AMBROSIO - Chiede come viene provveduto per compensare la minore produzione della benzina avio conseguente ai danni riportati dall'ANIC a Livorno. Generale FouGIER dalla parte germanica.

Ci è stato promesso il reintegro totale

Generale AMBROSTO - Il generale Giunta ha rappresentato che la zona compresa tra Scardona - Dernis - Knin - Spalato è infestata dai ribelli. Ciò desta particolarmente la sua preoccupazione nei riguardi della sicurezza della Dalmazia. Conseguentemente chiede di rinforzare le truppe e propone che la divisione «Marche» sia passata al XVIII C.A. Questo non è possibile. Si può però esaminare la possibilità di dare qualche battaglione, magari quelli della «Murge», che sono ora impiegati in Montenegro. Generale RoATIA - È previsto di spostare la «Marche» tra la «Messina» e il Montenegro e recuperare la «Murge» che attualmente ha la forza di una mezza divisione . La «Murge» potrebbe essere spostata a Nord, ricostituita e tenuta poi come riserva orientata ad agire a favore della ferrovia del petrolio. Per la questione di Macarsca propone di non addensare truppe sulla costa perché, immediatamente alle spalle, avrebbero una scoscesa parete montuosa che le isolerebbe completamente. Si potrebbe invece solo mettere un comando italiano a Macarsca, rinforzare Punta S. Giorgio (isola di Brazza), rinforzare Porto S. Martino. Chiede se può disporre nel senso detto. Generale AMBROSIO -

Autorizza.


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Verbale n. 26 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 2 LUGLIO 1943 - XXI

Autorità presenti:

Generale AM BROSIO Generale ROSSI Generale ROAITA Ammiraglio RICCARDI Generale FOUGIER Ammiraglio SANSONETTI Generale SILVESTRI Generale ROSSI Silvio Colonnello MONTEZEMOLO Colonnello GALLO Colonnello NURRA Colonnello MONDINO Comandante RIZZO Comandante BIGLIARDI Feldmaresciallo KESSELRING Feldmaresciallo von RTCHTHOFEN

Argomento: - Attività del Comitato per la ricognizione strategica. Generale AMBRos10- Il Comitato ha già una esperienza anche se non lunga. Scopo di questa riunione è di vedere se è opportuno apportare qualche miglioramento o perfezionamento. D esidero che, in assenza del presidente, l'ammiraglio Sansonetti mi rappresenti le condizioni in cui si svolge l'attività del Comitato, le eventuali difficoltà e gli eventuali perfezionamenti necessari. Ammiraglio SANSONEITr- Normalmente il Comitato si riunisce alle ore 16,30. Non è possibile prima perché prima non sono noti 1 risultati delle ricognizioni. li lavoro deve essere svolto celermente per fare tempestivamente le comunicazioni al Comando Supremo e per dare in tempo gli ordini per le ricognizioni da effettu arsi il giorno successivo. L'insieme degli ordini deve essere emanato prima delle ore 19.


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Generale AMBROSIO - (al generale Fougier) che questi ordini arrivino per le ore 19?

È sufficiente

Generale FouGIER - Le richieste vengono diramate immediatamente. Generale AMBROSJO -

E per la parte germanica?

Feldmaresciallo KESSELRING sufficiente. Generale AMBROSIO durante la notte?

Anche per noi tale limite è

E se si tratta di operazioni da effettuare

Ammiraglio SANSONETII - Ordini urgenti possono essere trasmessi telefonicamente subito, fin dalle ore 18. Generale AMBRosro - Normalmente questo risultato sotto quale forma si traduce agli SS.MM.? Ammiraglio SANSONETII - Esaminiamo questa carta dalla quale risultano i vari settori di competenza. Per l'aviazione germanica l'indicazione del settore avviene di volta in volta. Per quella italiana e per la Marina tutto il settore è suddiviso in zone già enumerate. Basta quindi indicare il numero di riferimento nella richiesta. Generale AMBROSIO -

E i mezzi a disposizione?

Ammiraglio SANSONETII - Esistono ormai delle zone completamente dominate dalla caccia avversaria , nelle quali non si può entrare se non con la caccia. Tempo fa esistevano simili zone proibite ad Alessandria e Malta per un raggio di cento miglia. Ora tale situazione si è estesa a tutta la zona dell'Africa del Nord. Di apparecchi veri e propri per la ricognizione esistono solo quelli dell'Aeronautica per la Marina . Oggi essi sono però superati e possono operare solo con limitato raggio d 'azione. Generale FouGIER - Oggigiorno tutte le aviazioni effettuano la ricognizione con apparecchi da caccia. Ammiraglio SANSONETII - Per le zone più rischiose interviene Armera con apparecchi da combattimento che hanno maggiore autonomia ma corrono anche maggiori rischi. La ricognizione germanica arriva qualche volta fino ad Orano. Anche la zona a Sud di Malta e Pantelleria è affidata ali' Aviazione germanica.


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Generale AMBRosro -

Quali sono i risultati?

Ammiraglio SANSONBTfl - Molto modesti. Talvolta si manda un aereo a fare dei rilevamenti fotografici notturni. Così si è fatto a Tripoli, di recente. Considerando che eventuali forze devono partire da Susa, Sfax e Tripoli, impiegando 22 ore per la traversata, è necessaria una ricognizione sistematica, di modo che queste forze possano essere rilevate ancora alla sera e non si abbiano sorprese durante la notte. Quindi ieri è stata chiesta una ricognizione permanente. L'Aeronautica italiana ha risposto di non poter aderire a tale richiesta. Quella germanica ha promesso che farà tutto il possibile, almeno in forma saltuaria. Generale AMBRosro dal settore di Bengasi?

E se eventuali forze dovessero partire

Feldmaresciallo KESSELRING - Per un'azione nemica contro la Sicilia sono determinanti gli elementi che escono da Biserta e Bona. Questa ricognizione alla sera deve essere fatta a qualunque costo. L'altra parte ha importanza minore. Generale Malta.

AMBROSIO -

Non dimentichiamo che abbiamo anche

Feldmaresciallo von RICHTHOFEN - In questo settore la ricognizione viene fatta dall'aviazione germanica. È stato disposto perché venisse effettuata tre volte al giorno, prendendo per base il tempo necessario per percorrere la rotta . C'è poi la ricognizione lontana. Si r itiene poterla effettuare ogni tre giorni ed eventualmente anche più spesso. Molto di più non si può fare con i mezzi a disposizione. Del resto si ha qualche sicurezza che eventuali movimenti rilevati dalla ricognizione lontana non possono poi sfuggire a quella vicina . Le difficoltà maggiori derivano dalla scarsità di mezzi e dalla reazione avversaria. Basta esaminare le perdite avute durante questi ultimi due mesi e mezzo: 120%. (Espone in base ai grafici il rapporto tra le richieste del Comitato ed i risultati delle ricognizioni). Per esempio: il giorno 26 la ricognizione è stata effettuata prima ancora che pervenisse la richiesta del Comitato. Spesso rispetto alle richieste del Comitato la ricognizione vicina non è sufficiente. È quindi intenzione di fare effettuare a giorni alterni delle ricognizioni lontane: un giorno nel settore orientale l'altro in quello occidentale.


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Ammiraglio SANSONETII - Potrebbe essere più conveniente farle effettuare nella zona che si ritiene al momento più interessante. Generale AMBROSIO - Il Comitato dovrebbe dare indicazioni anche per la ricognizione lontana. Feldmaresciallo voN R1CHTHOFEN - Per eventuali urgenti richieste relative a ricognizioni lontane è da tenere presente che le stesse, per essere effettuate, necessitano di una adeguata preparazione. Per quanto riguarda mezzi ed apparecchi (radiolocalizzatori di bordo etc.) mi risulta che ve ne sono in afflusso dalla Germania. Quelli per la ricognizione vicina sono già in gran parte qui. Ammiraglio SANSONETII - Le ricognizioni vengono effettuate normalmente di giorno. Mancano i mezzi per quelle notturne. Esistono solo tre apparecchi germanici con radiolocalizzatore. Il nemico invece effettua la ricognizione notturna sistematicamente e questa è una nostra grave inferiorità. Generale AMBROSIO -

Cosa dice Fougier?

Gene rale FouGtER- Io mi trovo in condizioni ancora inferiori a quelle dei tedeschi. Ammiraglio SANSONETII - Questi tre aerei germanici hanno dato a volte degli ottimi risultati. Feldmaresciallo von RlcHTHOFEN - I mezzi sono effettivamente limitati nella attuale situazione. Ora è prevista una ricognizione nottu rna con due aerei. Bisogna però fare delle economie. Nell' attuale situazione e con questa disponibilità i ricognitori notturni devono limitare il loro compito a rilevare l'esistenza di masse consistenti in spostamento verso la Sicilia. Generale AMBROSIO aerei?

E non è previsto un aumento di questi

F eldmaresciallo von RICHTHOFEN - Ve ne sono in approntamento e verranno fatti affluire, però in questo campo abbiamo avuto delle· forti perdite . Si tende ad a umentare la disponibilità, in modo da poterli impiegare , previ accordi con l'ammiraglio Riccardi, anche contro sommergibili. Ammiraglio SANSONETTI - Non bisogna dimenticare che la ricognizione fatta con la caccia ha un valore ben differente da


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quella eseguita con apparecchi da ricognizione. Uno degli elementi più difficili è l'interpretazione del tipo delle navi. Talvolta l'interpretazione viene fatta col ragionamento e la fantasia. Quindi nulla è sicuro al 100%. Ieri per esempio alcune notizie erano alquanto strane. Il Comitato si orienta valendosi del suo ambientamento nella situazione, paragonando diversi risultati e chiedendo eventualmente ricognizioni supplementari. Feldmaresciallo von RrcHTHOFEN- Una premessa fondamentale per questa attività è il mantenimento delle basi aeree della Sicilia occidentale e della Sardegna meridionale. Il nemico effettua azioni aree su questi aeroporti la cui rimessa in efficienza comporta sempre un certo tempo. All'uopo occorre della mano d'opera di cui non dispongo. Per esempio ieri aerei da ricognizione, per la impraticabilità dei campi hanno dovuto spostarsi verso la Sicilia orientale, ciò che naturalmente ha portato ad una diminuzione del raggio d'azione. Non si trovano operai civili che , per timore di incursioni, lavorano poco volentieri sui campi e non si ha ancora sentore di una loro militarizzazione. Propongo pertanto che mi sia messa a disposizione della mano d'opera militare. Generale AMBRosro -

Roatta prenda nota .

Generale ROATTA - Va bene, l'ordine è già stato dato. Così pure per la militarizzazione del personale civile. Feldmaresciallo von RtCHTHOFEN - Le stesse difficoltà manutenzione dei campi - influiscono naturalmente sull'impiego della caccia e dei cacciabombardieri che devono agire nel Canale di Sicilia. Generale ROAITA tratta?

Dunque precisiamo. Di quali campi si

Feldmaresciallo von RrcHTHOFEN - Milo, Chinisia, Sciacca e Castelvetrano in Sicilia, quelli del Campidano in Sardegna. Generale AMBROSIO - In questa attività quale è il concorso della 3a Luftflotte e dell'aviazione dell'O.B.S.0.? Feldmaresciallo von RrcHTHOFEN - La 3a Luftflotte ha l'ordine permanente di effettuare le ricognizioni nelle zone delle Baleari. Generale AMBROSIO -

E i risultati?

Feldmaresciallo von RrcHTHOFEN - In questo momento la cosa


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non funziona ancora bene. Bisogna meglio organizzare la trasmissione con un collegamento radiotelegrafico. Finora vengono comunicate notizie soltanto quando sono positive. Generale SILVESTRI - Per queste ricognizioni noi abbiamo a Tolone un ufficiale di collegamento. · Ammiraglio SANSONE11'1 -

Anche noi.

Feldmaresciallo KESSELRING - Richieste alla 3a Luftflotte possono essere sempre fatte in caso di bisogno. Generale AMBROSIO -

E la parte della Grecia come funziona?

Ammiraglio SANSONETII - Ci sono due zone distinte , una di competenza dell'Aviazione cli Rodi , l'altra del X° C .A.T., la cui sede di comando è a Salonicco. Generale AMBRos10 - In questo settore il Comitato non ha mai chiesto precisazioni? Per esempio per Cipro! Feldmaresciallo KESSELRING - Le ricognizioni su Cipro vengono effettuate normalmente . Anche questa aviazione verrà prossimamente attrezzata per la ricognizione lontana. Generale SILVESTRI - Il più grave ostacolo per tutte queste ricognizioni è la caccia avversaria . Qualsiasi movimento di forze navali nemiche è sempre coperto da forti aliquote di caccia, nella quale il nostro ricognitore s'imbatte immancabilmente. Generale AMBROSIO - Le trasmissioni da parte degli elementi informativi giungono tempestivamente al Comitato? Ammiraglio SANSONETII - Ogni giorno il Comitato effettua dei controlli e rileva eventuali ritardi. Si è già ottenuto in questo campo un sensibile miglioramento. Feldmaresciallo KESSELRING - Prego sempre di comunicare eventuali ritardi a me o meglio direttamente a von Richthofen, perché si possa provvedere in conseguenza. Generale AMBRosro - Nell'eventualità di un attacco dobbiamo anche pensare ai paracadutisti. È possibile avere al riguardo delle segnalazioni specifiche e tempestive? Generale FouGIER -

Molto difficilmente.

Feldmaresciallo KESSELRING - Qualche indicazione si potrebbe


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avere considerando che in questo caso si rileverebbero formazioni molto consistenti di aerei da trasporto. Ho parlato su questo argomento anche coi miei dipendenti in Sicilia. Penso però che il solo mezzo efficiente di difesa è quello di avere l'arma sempre a portata di mano e di stare in guardia. Ammiraglio SANSONETfI- Per quanto riguarda l'apprezzamento espresso dal Comitato bisogna tener presente che esso si basa su elementi un po' vaghi. L'O.B.S. ha per esempio studiato il minimo dei mezzi occorrenti per il trasporto di una divisione inglese o americana (diecimilacinquecento uomini, mille automezzi, centoquaranta carri armati per quella inglese, un po' di più per quella americana). Questo sistema sembra molto logico perché esso porta ad un risultato sintetico. È opinione concorde che in complesso siano entrati nel Mediterraneo mezzi sufficienti per il trasporto di dieci simili unità, definite Task Forces. Cinque di queste sono state rilevate a ponente di Biserta, una in zona di Biserta e due ad oriente. Non conosciamo la dislocazione delle altre due. Molto difficile è poi conoscere la dislocazione delle forze navali di protezione. Generale AMBRosro - Ad ogni modo oggi lo schieramento è prevalentemente rivolto contro la Sicilia. Feldmaresciallo KESSELR.JNG Sardegna. Ammiraglio SANSONETn attaccare anche la Sardegna.

Qualche cosa anche contro la

Effettivamente da Biserta si può

Generale AMBRosro - Un elemento che avvalora la tesi di una maggiore minaccia contro la Sicilia è rappresentato dalle azioni di bombardamento attualJI!ente notevoli sulla Sicilia. Sappiamo inoltre che anche a Malta ci sono molti mezzi. Ammiraglio SANSONETII - Per la conoscenza che abbiamo del nostro avversario si è indotti a pensare che una azione non sarà effettuata finché non avrà provveduto alla salvaguardia del suo fianco destro, che non può rimanere esposto a sorprese da parte di nostre forze . Le due navi di recente rilevate in movimento, potrebbero essere destinate a questo compito e si ritiene siano di tipo antiquato, facendo le seguenti considerazioni: 1) il nemico è al corrente della consistenza delle nostre forze dislocate a Taranto;


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2) dovendo queste unità successivamente dirigere su Alessandria, il loro pescaggio deve essere tale da permettere l'entrata in porto. Il movimento di queste navi potrebbe essere in certo qual modo ~n indizio, ma non abbiamo ancora la sicurezza che siano passate. E stata chiesta la ricognizione fotografica. Generale RoATIA - Desidero fare una domanda che riguarda la difesa a terra. Il 50% dei mezzi da sbarco, oltre a piroscafi comuni, è stato rilevato fra Malta - Tripoli - Biserta. Nel caso che un attacco venisse effettuato contro la Sicilia, con un'azione dimostrativa sulla Sardegna, non è possibile che contemporaneamente un elemento celere punti contro l'Italia centrale? Feldmaresciallo von RICHTHOFEN - Se una tale puntata fosse fatta tra Roma e Napoli si potrebbero riunire tutte le forze aeree disponibili. Secondo me un simile tentativo equivarrebbe a un suicidio o ad una diserzione. Ammiraglio SANSONETII - Una sorpresa è impossibile. Sono necessarie trentasei ore per la traversata. Feldmaresciallo KESSELRING - Si può al massimo pensare a qualche piccola azione forse con paracadustisti o anche con commandos. Da questi ultimi bisogna guardarsi per il pericolo di avere fuori combattimento anche in brevissimo tempo , aerei e carri armati. Alla mia gente in Sicilia ho già detto che qualsiasi trascuratezza in materia, anche la più piccola, comporta la denuncia al tribunale di guerra. Feldmaresciallo von RICHTHOFEN - Prima si è parlato del ritardo di certe segnalazioni. Vorrei aggiungere che, data la situazione, in parte bisogna anche accontentarsi. Rammento che spesso le segnalazioni vengono fatte da piloti di aerei costretti ad atterraggi di fortuna che devono percorrere tratti di strada a piedi per essere in grado di fare la segnalazione. Comunque sarò grato se ogni eventuale ritardo mi sarà segnalato. Tutto quanto è stato discusso in questa riunione sulla ricognizione aerea vale naturalmente per questo periodo di relativa tranquillità. Non dimentichiamo che il nemico dispone di mezzi tali che gli permettono di disturbare tutta la nostra ricognizione nelle ventiquattro ore precedenti l'eventuale azione. E questo effetto può ottenerlo non solo col bombardamento dei campi e con la azione della caccia, ma anche con disturbi radio. Non manca qualche sintomo che il nemico


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si sia preparato in questo senso. Possiamo quindi anche attenderci che la prima segnalazione ci pervenga da parte di chi si trova proprio nella zona dello sbarco. Feldmaresciallo KESSELRING - Insisto ancora sull'assoluta necessità che ogni sera parta la ricognizione per la zona di Biserta. Generale SILVESTRI - Se l'azione dovesse avere inizio con bombardamenti in grande stile saranno certamente messi in crisi anche i collegamenti radiotelegrafici. È stato già disposto per costituire centri radiotelegrafici fuori dagli aeroporti. Proporrei che anche la Marina avesse dei centri radiotelegrafici fuori dei porti. Generale AMBROSIO (al feldmaresciallo Kesselring) - È stato provveduto a trasferire fuori Catania il centralino tedesco? Feldmaresciallo KESSELRTNG lavori .

Non ancora. Sono in corso i

Feldmaresciallo von RrcHTHOFEN - Si è discusso poco fa sulle possibilità di sbarco e sulle forze disponibili. Non bisogna dimenticare che i porti dell'Africa settentrionale sono fortemente danneggiati e che i servizi nei porti sono difficili. Una parte dei mezzi da sbarco viene quindi impiegata per tali servizi. Ritengo pertanto che nel calcolo dei mezzi si possa fare una riduzione a nostro favore. Generale AMBROSTO - Siete proprio convinto di questi danni ai porti? Feldmaresciallo von RlCHTHOFEN - Se anche i danni non sono precisamente quelli che possiamo supporre, gli attacchi aerei costringono certamente il nemico ad un forte decentramento dei piroscafi, obbligandolo a rinunciare a servirsi delle banchine. (Sottopone in visione una recente fotografia aerea del porto di Biserta. Navi costrette al largo. Si rilevano nove mezzi da sbarco che fa nno servizio nel porto). Generale AMBRos10- È difficile dire quali siano esattamente le condizioni dei porti. Ma ad ogni modo bisogna tener conto anche di questa giusta considerazione.


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Verbale n. 27 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 5 LUGLIO 1943 - XXI ALLE ORE 17.00

Autorità presenti:

Generale AMBROSJO Generale ROSSI Generale ROATTA Ammiraglio RICCARDI Generale FOUGIER Ammiraglio SANSONETTI Generale DI RAIMONDO Generale ROSSI Silvio Generale PASQUALI Generale MARIOTTI Generale PALMA Ammiraglio FERRERI Ammiraglio FONTANA

Argomenti: - Condizioni generali in cui si svolge il traffico per la Sicilia, Sardegna e Corsica. - Presumibili condizioni del traffico in caso di emergenza e provvedimenti relativi . - Reparti italiani e tedeschi inviati nelle isole in giugno e programmi in luglio. - Situazione delle autosufficienze per i principali servizi, materiali che occorre trasportare con precedenza. - Situazione del naviglio in servizio per le isole, necessità di potenziamento. - Organizzazione Todt. Generale ArvtBRos10 - Espone qualche osservazione di carattere generale. Si è provveduto in questi ultimi tempi alla sostituzione di alcuni comandanti di porto .allo scopo di migliorare l'organizzazione. Ad Olbia però non si vedono ancora tangibili risultati . Ammiraglio RrcCARDI - Il miglioramento è in corso, ma è piuttosto lento perché si incontrano particolari difficoltà.


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Generale AMBRosro - La capacità di ricevimento dei porti della Sicilia è inferiore al tonnellaggio che attualmente vi affluisce. Per la Sardegna invece si verifica il contrario. Quindi occorre aumentare j trasporti per la Sicilia e migliorare le possibilità di ricevimento dei porti della Sardegna e le possibilità di smaltimento verso l'interno. Nell'insieme la situazione trasporti di giugno per la Sicilia è abbastanza soddisfacente, per la Sardegna invece continua ad essere in crisi. Generale Dr RAIMONDO - È previsto un prossimo miglioramento del~e possibilità di traghetto allo stretto di Messina. Attualmente è in servizio un traghetto che porta venticinque carri e che, nonostante non sia in perfetta efficienza, lavora egregiamente. Il giorno 9 si trasferirà da Taranto altro traghetto avente capacità di trasporto di otto carri. Più avanti entrerà in servizio un terzo traghetto, attualmente in lavori, della capacità di venti carri. Generale AMBROS!O - Occorre tenere presente l'importanza dell'esportazione dalle isole di materie prime indispensabili per la produzione bellica mentre per la Sicilia non vi sono speciali difficoltà, per la Sardegna oltre che difficoltà dei trasporti marittimi vi sono anche quelle dei trasporti ferroviari nell'isola. Però un tecnico delle Ferrovie dello Stato, che in questi giorni ha ispezionato quelle ferrovie, ha concluso che il problema si avvia ad una soluzione soddisfacente. Il traffico con la Corsica finora non ha presentato difficoltà. I tedeschi hanno attuato come noto un sistema di trasporto per la Sardegna via Corsica. Bisogna che anche noi ci organizziamo per un analogo sistema da attuare in caso di necessità. Ammiraglio RrCCARDI - Afferma che ci troviamo in una grave situazione per deficienza di tonnellaggio. La teoria vorrebbe che tutti i trasporti fossero organizzati in convoglio. Questo però nella pratica non è per noi possibile perché , mentre il ciclo viaggio dovrebbe essere di breve durata per effetto delle distanze , nella pratica non lo è per la lentezza delle operazioni di carico e scarico. Generale AMBROSIO dei trasporti truppe?

Quali previsioni si fanno per il termine

Generale ROATfA - Questi trasporti dureranno ancora tutto luglio poi bisognerà terminare perché altrimenti aggraveremo ulteriormente la situazione di deficit rispetto ai consumi. A trasporti truppe ultimati non si potrà provvedere che all'alimentazione.


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Generale MARIOTII - Sono ancora da trasportare: 108 reparti in Sicilia, 38 in Sardegna, 40 in Corsica. Generale AMBROSIO - Chiede se sono in corso provvedimenti particolari per migliorare le possibilità di Olbia. Ammiraglio SANSONETII - Afferma che l'inconveniente più grave ad Olbia è la deficienza della manovalanza per lo scarico. I gruppi di allogeni inviati dall'esercito sono costituiti da giovani elementi completamente inesperti. Ammiraglio FONTANA - Ad Olbia per le operazioni di scarico ci sono solo marinai e militarizzati. Generale DI RAIMONDO - Ad Olbia abbiamo inviato due compagnie lavoratori, inoltre ne abbiamo inviata una a Porto Torres ed una a Palau. Ad Olbia poi vi sono anche cento lavoratori portuali e trecento marinai. Per il deflusso dei materiali vi sono: tre autosezioni ad Olbia, una a Palau, una a Porto Torres. Il 50% degli automezzi della Sardegna sono devoluti allo scarico dei materiali. La lentezza degli scarichi è essenzialmente dovuta alla mancanza di ricoveri. Generale AMBRosro - Telegrafate al comandante del porto e accertate quale è realmente la forza destinata agli scarichi. Ammiraglio SANSONETII - Ad Olbia poi il molo è stato danneggiato gravemente e non si è ancora potuto provvedere alla riparazione. Altro grave problema è quello delle strade d'accesso che, assoggettate ad un intenso traffico e ai bombardamenti, sono ora in pessime condizioni. Generale AMBROSIO- Provvedere d'urgenza perché si metta al più presto al lavoro il personale necessario. Ammiraglio SANSONETII - Questa questione come tutto il problema del deflusso è competenza dell'Intendenza. Generale AMBROSIO caccia antisommergibile.

Chiede notizie della situazione mezzi

Ammiraglio SANSONETII - Abbiamo tre corvette antisommergibili in Sicilia, quattro in Sardegna, due a Taranto; entro il 15 ne avremo pronte altre tre e poi altre dieci entro il mese. Così a fine mese avremo una situazione soddisfacente.


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Generale FouGIER - Se i tedeschi daranno della benzina potremmo adibire alla caccia antisommergibili anche degli aerei. Ammiraglio SANSONETII - Sarà benzina sprecata. Gli aerei servono solo se sono dotati di radiolocalizzatore. Per contro tali aerei fanno un servizio del massimo rendimento; sono in grado di battere delle striscie di ottanta chilometri. Un problema delicato è quello dei rimorchiatori. Li abbiamo perduti quasi tutti ed abbiamo centoquaranta navi che devono essere rimorchiate. Altra questione importante è quella di organizzarsi per potere in caso di necessità, attuare un servizio analogo a quello dei tedeschi per la Sardegna via Corsica. A questo scopo bisogna preparare i pontili, poi bisognerà provvedere alla loro difesa contraerea. Anche ad Olbia attualmente la difesa contraerea è insufficiente. Generale RoATTA - Non concordo. Tra l'altro vi sono quattro batterie da alta quota moderne. Generale D1 RAIMONDO - Attualmente la capacità di trasporto è di 45.000 tonnellate mese e cioè la metà circa del fabbisogno. Ammiraglio SANSONETfl tonnellate mese.

Il fabbisogno è fissato in 70.000

Generale D1 RAIMONDO - Sì ma poi vi sono i tedeschi . Occorrerebbero mezzi idonei a sbarcare fuori dalle banchine, per esempio motozattere. Ammiraglio SANSONETII - Le motozattere sono tutte impegnate per la Sicilia e non è redditizio distoglierle. Generale AMBROSIO - Chiede quando entreranno in servizio i due sommergibili da trasporto . Ammiraglio R1ccARDI - Potranno partire da Taranto il 16 di questo mese e dopo un breve periodo di addestramento a fine mese si può contare di averli in servizio. Generale D1 RAIMONDO - Fa rilevare che le batterie contraerei della Sardegna sono senza munizioni. Generale AMBROSIO - Per migliorare la situazione non c'è che rendere più sollecito il lavoro nei porti.


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Ammiraglio SANSONETII - Si cerca anche di aumentare il numero dei porti di ricevimento. In Sardegna comincia lentamente a funzionare quello di Cagliari; si può andare con qualche mezzo ad Arbatax, bisogna però subito provvedere alla difesa contraerea. Generale MARJOTn trasportare automezzi.

Chiede un KT e quattro motozattere per

Ammiraglio SANSONETII - Per ora non è possibile. I due soli KT che abbiamo sono impiegati per il trasporto di materiali della Marina occorrenti per il funzionamento dei porti. Generale AMBROSIO - Occorre dunque vedere quali altri porti possono essere sfruttati, vedere quali mezzi dovranno essere avviati nei nuovi porti, incrementare in genere in tutti i porti le operazioni di scarico e di deflusso. Generale MARIOTII - Elenca i reparti che ancora devono essere avviati nelle tre isole. In totale devono ancora andare venticinqueventisei mila uomini in Sicilia, venti mila in Sardegna, dodici mila in Corsica. La previsione trasporti per il mese di luglio è: diciotto mila uomini per la Sicilia, diciassette mila per la Sardegna, cinquemilaottocento per la Corsica. Generale AMBROSLO -

Per la Corsica è poco.

Ammiraglio SANSONETII più.

Si cercherà di fare qualche cosa di

G enerale MARlOTII - Devono essere trasportati anche gli automezzi: 1.004 per la Sicilia, l.200 per la Sardegna , 250 per la Corsica. Ammiraglio SANSONETII - Dovrebbe essere adibita a questi trasporti una nave simìle al «Roussillon». Ammiraglio FERRERI - Propone di mandare un ufficiale a vedere la trasformazione di una cisterna in nave da trasporto automezzi, trasformazione che stanno facendo i tedeschi. Si potrebbe pensare anche noi di fare la stessa cosa. Generale Dr RAIMONDO - Propone di adibire al trasporto automezzi la motonave <<Carbonello». Generale RoATIA - Chiede come hanno fatto i tedeschi in quindici giorni a portare in Sicilia la «Goering» con i suoi tremila automezzi .


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Ammiraglio SANSONEITI - È stato un trasporto record con motozattere «Siebel» che noi non abbiamo. Generale ROA'ITA - Chiediamo ai tedeschi che quando hanno finito loro le diano a noi. Generale Dr RArMONDO - I trasporti tedeschi dureranno a lungo perché provvederanno ancora a dei rifornimenti. Intanto possiamo usare la «Carbonello» e l'«Alfieri»: una per la Sicilia e una per la Sardegna. Ammiraglio SANSONETTI - Nell'ultima decade di giugno in Sicilia sono state trasportate 1.737 tonnellate/media/giorno. Le maggiori difficoltà si sono avute a Messina, il traghetto però ha funzionato egregiamente . A Palermo la capacità di scarico è salita da duecento a seicento tonnellate/giorno. Bene hanno funzionato i porti di Milazzo, Siracusa, Termini Imerese. Una crisi si è avuta invece in partenza a Napoli per effetto dei danni che il bombardamento ha arrecato ai raccordi ferrovia ri. Ora però è tutto riattivato . Situazione delicata è quella delle scorte. Per questo servizio disponiamo di tre avvisi scorta e quattro torpediniere. Presto ne entreranno in servizio altre cinque .che ora sono in lavori , speriamo entro il mese. In giugno abbiamo avuto le seguenti perdite: - navi affondate in navigazione: 9; - navi danneggiate in navigazione: 7 - navi affondate nei porti: 7; - navi danneggiate nei porti: 11 . In totale: 60.000 tonnellate in navigazione; 60.000 tonnellate· in porto. 120.000 tonnellate. Generale ROAITA - Chiede quante tonnellate di stazza ci mancano per coprire i fabbisogni delle isole. Generale MARIOJTJ -

57.000.

Ammiraglio SANSONETn - Ogni mese tenuto conto delle navi nuove riparate, abbiamo una diminuzione di circa 60.000 tonnellate . Attualmente disponiamo di 340.000 tonnellate. Bisogna aumentare la produzione. Occorrono in totale 45.000 operai. La Germania ne ha promessi 28.000 , finora però ne sono venuti 15.000. Di


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questi ultimi solo una piccola percentuale è adatta a lavorare nei cantieri. In sintesi i provvedimenti per migliorare la situazione sono: - aumentare la capacità dei cantieri; - migliorare lo scarico nei porti. Generale AMBROSIO - Lasciamo per ora da parte il pnmo provvedimento e facciamo leva sul secondo. Generale ROATIA - Occorre incrementare la costruzione di piccole navi e di pontili. Ammiraglio SANSONEITI - In questo campo tutto ciò che è possibile fare è già in corso. Organizzazione Todt: si tratta di un aiuto di consigli, vengono solo degli ingegneri. L'8 giugno ha avuto luogo una riunione di una commissione di Marina italo-tedesca. È stato essenzialmente esaminato il programma per aumentare le possibilità di sbarco creando dei piccoli porti. Il giorno 22 sono partiti dei tecnici tedeschi per una ricognizione allo scopo. Si tratta in sostanza di un organo direttivo; alla parte esecutiva provvederà solo personale italiano. Generale AMBROSIO avranno.

Chiede quali vantaggi immediati si

Ammiraglio SANSONETII - Per ora solo una sistemazione di scali; verranno sistemati 140 pontili, poi saranno incrementate le riparazioni nei cantieri. Generale ROATIA - Chiede chi ha indicato i punti dove dovranno essere sistemati gli scali. Ammiraglio SANSONETII collaborazione.

Sono state stabilite delle zone in

Generale AMBRos10 - Accenna al fatto che per l'organizzazione Todt verranno dati cinquanta milioni di lire e chiede se avremo corrispondenti vantaggi. Ammiraglio SANSONETn - Un vantaggio sicuro ci è dato dai materiali che vengono dalla Germania. Il piano definitivo di organizzazione verrà presentato al Comando Supremo per l'approvazione. Generale RoATIA -

Rileva che attualmente non riusciamo a


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coprire i fabbisogni di rifornimento delle isole. Non c'è alcuna via di uscita. Generale AMBROSIO - Occorre almeno migliorare per la Sardegna, cosa possibile. Generale FouGIER - Fa un accenno all'impossibilità di provvedere ad eventuali trasporti aerei per mancanza di carburante. R appresenta genericamente delle necessi tà di trasporto per l'Aeronautica, necessità cui si dice costretto a provvedere direttamente. Chiede che in proposito il generale dell 'Aeronautica Pasquali si metta in contatto con il generale Di Raimondo. Generale Dr RAIMONDO - Accenna a richieste ricevute dalla R egia Aeronautica. Ultimamente non ha dato corso ad una richiesta di cento carri ferroviari di acqua minerale per la Sicilia. Ammiraglio SANSONETTI - Ritorna a considerare la situazione generale dei trasporti e conclude che nonostante essa si presenti molto difficile, si può anche tener conto che i fabbisogni preventivati sono generalmente superiori alla realtà. Generale AMBROS1.o - Invita ad attuare sollecitamente i provvedimenti stabiliti e raccomanda particolarmente a Superesercito di effettuare una oculata manovra di mezzi per la Sardegna.


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Verbale n. 28 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE IL 21 AGOSTO 1943 - XXI

Autorità presenti:

Generale AMBROSIO Generale ROATTA Ammiraglio DE COURTEN Generale SANDALL! Generale ROSSI Ammiraglio FONTANA Ammiraglio GJROSJ Generale MARJOTTI Generale SANTORO Colonnello NURRA Comandante BIGLTARDl Colonnello GALLO Feldmaresciallo KESSELRING Generale von RINTELEN Generale WESTPHAL

Argomento: Situazione Sardegna e Corsica. Generale AMBROSIO - Nella riunione che è stata tenuta qui verso la fine di maggio è stata esaminata la situazione ed il problema della difesa delle nostre isole. Da allora ad oggi molte cose sono camb.iate ma parte dei provvedimenti allora esaminati hanno avuto attuazione. Si tratta ora di fare il punto nei riguardi della Sardegna e della Corsica, che oggi possono rappresentare degli obiettivi per i nostri avversari, e vedere quello che si può ancora fare per migliorare questa situazione. 1) Dalle notizie fornite in queste ultime settimane dal S.I.M. risulta che i nostri avversari: a) dispongono nel Mediterraneo centro-occidentale (compresa Sicilia) o trenta divisioni di fanteria circa; o dodici divisioni corazzate; o quattro divisioni aviotrasportabili; o sei navi da batta~lia;


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sette navi portaerei; o venticinque incrociatori; o cento cacciatorpediniere circa; o 5.600 aerei circa di vario tipo. Di esse sedici divisioni e due brigate sono in Sicilia; b) vi è stato di recente un sensibile aumento di mezzi da sbarco a Biserta; e) la quasi totalità di mezzi da sbarco si può considerare pronta per nuovo impiego: di questi oltre la metà è concentrata a Biserta, con una capacità di trasporto di cinque divisioni da sbarco. Sembra pertanto logico ritenere che gli anglo-americani abbiano l'intenzione e la possibilità di sviluppare a brevissima scadenza un'offensiva di vasta portata nel Mediterraneo centro-occidentale. Le informazioni relative all'obiettivo di tale operazione, pur essendo piuttosto discordanti, segnalano con maggiore insistenza il complesso Sardegna-Corsica e la penisola italiana. Comunque si può osservare che la disponibilità di forze è tale da permettere ai nostri avversari di svolgere ambedue le azioni, sia pure con diversa intensità. Entrambe le operazioni sono naturalmente da considerarsi non fine a se stesse, ma premessa per ulteriori sviluppi nell'interno del continente europeo: costituzione del secondo fronte continentale richiesto dai russi. 2) L'occupazione del complesso Sardegna-Corsica darebbe agli anglo-americani una base navale ed aerea per ulteriori operazioni: - di sbarco in Francia meridionale (in concomitanza ad analoga azione sulle coste atlantiche), oppure nella parte centrosettentrionale della penisola italiana; - aeree in grande stile su tutta l'Italia, le zone centromeridionali della Francia e la parte meridionale della Germania (seicento chilometri). Occorre tener presente che l'occupazione del complesso Sardegna-Corsica richiederebbe un impegno di forze inferiore a quello necessario per l'operazione contro la penisola italiana. 3) L 'operazione contro la penisola italiana, per l'occupazione di almeno tutta la zona meridionale, darebbe agli anglo-americani le seguenti possibilità: - alimentazione via mare della ribellione nei Balcani e intercettazione del nostro traffico di alimentazione con la Balcania meridionale (Albania, Grecia, Egeo, Creta); - sbarco, a più o meno lunga scadenza, sulle coste occidentali della Balcania in concomitanza con azioni sulle coste meridionali o


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(basi di partenza: Cirenaica, Egitto, Siria); - maggiore intensità dell'offensiva aerea contro i petroli della Romania (quattrocento chilometri circa in meno rispetto all'attuale base di partenza più vicina che è Cipro). È però da osservare che l'occupazione dell'Italia meridionale richiederebbe una intensa e continua alimentazione del corpo di spedizione, che dovrebbe essere mantenuto in condizione di fronteggiare la prevedibile controffensiva italo-germanica. 4) Si può pertanto logicamente concludere che l'operazione contro il complesso Sardegna-Corsica è, nel momento attuale, la più probabile. Non bisogna dimenticare le conseguenze morali e militari gravissime che ha avuto la perdita della Sicilia: conseguenze ancora più gravi avrebbe la perdita della Sardegna e quindi dobbiamo tendere ogni nostra volontà perché questa nuova sconfitta non avvenga. Ordini categorici dovranno in proposito essere impartiti dagli SS.MM. Esaminiamo dapprima la parte riflettente l'esercito. Esponga il generale Roatta. Generale RoATTA - La Sardegna ha uno sviluppo costiero di l.135 chilometri, lungo i quali sono schierati trentatre battaglioni costieri italiani, sei battaglioni tedeschi e 114 batterie costiere (escluse quelle che fanno parte del sistema difensivo di La Maddalena). Ogni battaglione ha quindi un settore di ventinove chilometri e ogni batteria un settore di dieci chilometri. Naturalmente questi elementi difensivi sono stati addensati nei punti di maggiore pericolo (golfo di Cagliari, Iglesiente, zona di Oristano, accessi al Campidano). Questa concezione valeva specialmente nella situazione primitiva, quando cioè il nemico non avrebbe avuto la possibilità o il coraggio di agire attraverso il Tirreno. Ora che la situazione è cambiata, in seguito all' aumento della superiorità navale ed aerea nemica e all 'occupazione della Sicilia, è da ritenere che il nemico non limiti la sua azione alla zona Sud-Occidentale sarda ma possa anche spingersi subito verso la zona Nord-Orientale (verso Olbia) e ciò, sia per collegare un'operazione contro la Sardegna con altra eventuale contro la Corsica, sia per tagliare subito i rifornimenti dalla Madrepatria. Generale AMBROSIO - Infatti non mancano notizie di informatori che confermano la probabilità di queste previsioni.


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Generale RoAITA - In conseguenza a quella che era la situazione di qualche tempo fa, le truppe mobili erano addensate specialmente nella parte Sud-Occidentale dell' isola. In sostanza vi era una massa di manovra nella zona Sud-Occidentale, un'altra massa nella zona di Oristano ed infine una terza, anche se non così importante come quella della zona Sud-Occidentale( ma sufficiente per tenere Alghero e Porto Torres) , nella zona Nord-Occidentale della Sardegna. Col cambiamento di tale situazione l'attenzione dei. comando dell'isola, della S.M.R.E. e dell'O.B.S., è stata rivolta alla parte Nord-Orientale della Sardegna ed è perciò che sono già stati presi alcuni provvedimenti per la costituzione di una massa di manovra nella zona di Olbia. Allo stato attuale in zona di Olbia si trova una massa mobile costituita da un raggruppamento di manovra italiano e da un reggimento della 90a Divisione germanica. A questa massa deve unirsi il 18° Reggimento bersaglieri motorizzato. Sono però d'avviso che nel Nord questa massa non sia sufficiente, tanto più che una parte di questa massa non è organica ed è tolta da altri settori dell 'isola. Perciò, già a Bologna, ho avanzato la proposta che un'altra divisione germanica motorizzata o corazzata fosse inviata in Sardegna per costituire una robusta massa al Nord e portare a tre il numero delle masse di manovra veramente efficienti , che sarebbero: 1) la 90a Divisione germanica; 2) la nuova divisione germanica di cui si è detto ora; 3) un raggruppamento mobile italiano omogeneo, del quale. farebbe parte il 18° Reggimento bersaglieri motorizzato. Quando avessimo nelle mani queste tre masse di manovra, costituite con i mezzi più moderni , vedrei la loro dislocazione come segue: - una massa nel Nord dell'isola e precisamente nella regione di Ozieri. Compito principale: intervento nella zona di Olbia. Compiti secondari: intervento nelle zone di Sassari e Oristano; - una massa nella zona meridionale dell'isola presso a poco nella zona in cui ora si trova la 90a Divisione germanica, con compiti tutti equivalenti: possibilità di intervento nelle zone di Cagliari, Iglesias, Oristano; - una massa centrale nella zona di Macomer con compito principale: intervento nelle zone di Oristano, Bosa; compito secondario: intervenire sia nel settore Nord che in quello Sud dell'isola. Queste tre masse dovrebbero considerare anche il caso di dover


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agire nel settore costiero a Sud di Olbia nel caso che il nemico, effettuato uno sbarco lungo la costa orientale dell'isola , tentasse con delle colonne una penetrazione verso l'interno. È questa una ipotesi non molto verosimile ma che non si può fare a meno di tener presente. Qualora questa nuova divisione germanica non dovesse essere messa a dispGsizione e le masse mobili fossero conseguentemente ridotte a due, cioè la 9(l'1 Divisione germanica ed il raggruppamento italiano, giudico necessario che la massa italiana sia dislocata nella regione di Ozieri mentre l'altra massa dovrebbe spostarsi nella regione di Macomer ed a Sud di tale località. Con ciò questa massa avrebbe presso a poco le stesse possibilità che ha ora per agire nella zona Sud-Occidentale dell'isola mentre invece sarebbe molto più a portata di Olbia che non attualmente. Generale AMBROSIO - In conclusione il generale Roatta, se il Comando Supremo è d'accordo, chiede l'assegnazione di una divisione germanica per potenziare la difesa della Sardegna. Il tempo a disposizione è limitato; conosciamo la difficoltà per i trasporti e per i rifornimenti. Chiedo quindi se non sia più facile e più conveniente mandare subito in Sardegna una divisione paracadutisti. Dalla risposta che si darà a questa mia domanda avremo norma per concretare le direttive di impiego relative alle masse di manovra in Sardegna. Tutto questo naturalmente è stato esaminato nella situazione odierna, considerando cioè che il nemico domani potrebbe effettuare uno sbarco in Sardegna ed in Corsica. Feldmaresciallo KESSELRING - Ritengo personalmente, opinione del resto anche condivisa dall'O . K. W., che un potenziamento della difesa della Sardegna sia desiderabile. È mia personale opinione che per effettuare il trasporto in Sardegna di una divisione motorizzata o corazzata germanica non si disponga né del tempo, né dei mezzi sufficienti. L'O.K.W. considera inoltre con preoccupazione il problema dei rifornimenti. Per quanto riguarda il trasporto nell'isola di una eventuale divisione paracadutisti. mi permetto di fare le seguenti osservazioni: 1) una simile divisione potrebbe essere trasportata nel modo più rapido e ancora in tempo, premesso che i mezzi di trasporto necessari fossero messi a disposizione e giungessero subito; 2) bisogna tener presente che difficoltà nel traffico ferroviario impediscono il regolare afflusso di treni con carburante nell'Italia centrale;


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3) non va dimenticato che l'impiego dei reparti paracadutisti in Sicilia, a parte certi svantaggi, si è dimostrato utile in quanto gli stessi avevano a disposizione mezzi di trasporto sufficienti. In Sardegna la situazione dei mezzi di trasporto è meno favorevole che non in Sicilia. In Sardegna è dislocata una sola divisione motorizzata che, oltre a tutto, deve anche provvedere al rifornimento di sei battaglioni da fortezza. Inoltre il numero dei paracadutisti da trasportare in Sardegna sarebbe superiore a quello impiegato in Sicilia e quindi questo squilibrio tra truppa e mezzi di trasporto sarebbe ancora più forte. Ho rappresentato all'O.K.W . questa mia opinione circa la necessità di un potenziamento della difesa della Sardegna ma non ho ancora avuto una risposta. Generale AMBROSIO - Vi ho rivolto una domanda precisa. Sono d'accordo con voi per quanto concerne le difficoltà, mentre non condivido l'osservazione da voi fatta circa l'impiego in Sicilia della divisione paracadutisti, che ha dimostrato notevole combattività e potenza. Per quanto riguarda il problema degli automezzi ritengo che la difficoltà non sia insuperabile. Non risolveremo nu1la se facciamo intervenire l'O.K.W. per il movimento anche di una sola divisione. Il Feldmaresciallo è qui il comandante delle truppe tedesche, assuma le sue responsabilità e prenda le sue decisioni. Nella mia proposta mi sono riferito alla rapidità con la quale la divisione paracadutisti è arrivata nella regione di Pratica di Mare. Muovendo allo stesso modo questa sera stessa avremmo la possibilità di averla trasferita al completo in Sardegna. Feldmaresciallo K ESSELRING - Non intendo dire che si tratta di una cosa impossibile, desidero solo rilevare che ci sono delle difficoltà. Se i mezzi per il trasporto e la benzina fossero disponibili, il movimento sarebbe cosa da nulla. Abbiamo già ora deJle difficoltà per completare con 250 automezzi la dotazione della brigata d'assalto e con altri cento ancora quella della 90a Divisione e ritengo che per superare tali difficoltà occorreranno almeno quattordici giorni. Rammento ancora i reclami che sono stati fa tti, tempo addietro, quando in Sicilia la parte germanica per portare in linea i reparti paracadutisti, ha impiegato automezzi italiani. Generale AtvrBROSIO - A suo tempo ho reclamato non per il fatto che gli automezzi sono stati impiegati, ma bensì per il modo


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col quale sono stati presi. Allora il Feldmaresciallo ritiene che questa divisione paracaduti-. sti non possa essere attualmente trasferita in Sardegna? · Feldmaresciallo K ESSELRTNG - Ritengo che l'O.K.W. non sia orientato in tale senso. Comunque ripeto che, pur avendo manifestato all'O .K. W. la necessità di un aumento nel potenziamento dell'isola, non ho ancora avuto una risposta. Vorrei ancora rilevare un punto che ha sempre influito sulle decisioni dell'O.K.W. In questi ultimi anni il Fiihrer ha dovuto subire qualche colpo derivato dal fatto che non era stato sufficientemente provveduto al problema dei rifornimenti. Perciò egli segue ora il concetto di non mandare in un dato settore delle forze in misura superiore a quelle che sono le possibilità di rifornimento. Questo problema viene sempre esaminato dall'O.K.W. con la massima scrupolosità. Già altre volte ho avuto delle risposte negative determinate dal suddetto principio preso come base dall'O.K.W. Generale AMBROSIO - Dal primo giorno che mi trovo in questo posto ad oggi riaffiora sempre questo stesso argomento. Qualche cosa bisogna però ben rischiare. Convengo col feldmaresciallo su quelle che sono le difficoltà per il trasporto di una eventuale divisione corazzata, ma ritengo che con uno sforzo una divisione paracadutisti potrebbe essere trasferita in Sardegna tanto più che, finora almeno , i rifornimenti per l'isola vanno abbastanza bene. Comunque prendo atto della risposta negativa. Generale Rossr - Voglio osservare che un problema dei rifornimenti , nel senso classico, per la Sardegna non esiste. Il problema si limita a dieci-quindici giorni. O si riesce a ributtare il nemico a mare subito o non lo si fa più. Feldmaresciallo KESSELRING - Personalmente non condivido l'opinione del generale Rossi. Può anche verificarsi il caso che l'azione si protragga anche per un tempo più lungo. Generale Rossi - Se l'azione si protrae per un periodo più lungo l'isola è perduta. Feldmaresciallo KESSELRING - In qualsiasi azione considero il problema dei rifornimenti come una cosa duratura. Le difficoltà che si sono finora avute sono state una conseguenza della deficienza dei rifornimenti.


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Generale AMBROSIO - Su tale argomento i nostri punti di vista sono opposti, pur considerando che da parte germanica vengono prospettate difficoltà di carattere tecnico. Quindi per la Sardegna provvederemo noi, sganciando appena possibile il 18° Re. Co. e trasferendolo nell'isola. Mariotti provveda. Feldmaresciallo KESSELRING Oggi stesso solleciterò al1'0 .K. W. una risposta relativa a quanto da me esposto. Generale AMBROS10 - Ringrazio il Feldmaresciallo, perché se la risposta sarà favorevole essa sarà molto gradita. Feldmaresciallo KESSELRING - Mi permetto di fare una osservazione che riguarda il campo tattico. Ritengo estremamente pericolosa la dislocazione delle forze nelle zone di Ozieri e Macomer. Già in casi precedenti è stata sempre dimostrata la necessità che truppe operanti contro azioni di sbarco devono poter intervenire nella zona minacciata contemporaneamente alle forze nemiche. In caso contrario ci si è sempre trovati in condizioni sfavorevoli. Generale RÒATIA - Già , ma per fare ciò bisognerebbe poter disporre di una quantità di riserve nelle diverse zone in cui l'azione nemica può manifestarsi. Feldmaresciallo K ESSELRING - Sono d'accordo che non c'è la possibilità di avere ovunque delle riserve. Generale RoATIA - Nel caso nostro le riserve sono di due tipi. Oltre alle riserve mobili, di cui si è parlato, ci sono le riserve costituite da truppe appiedate, già schierate. Le riserve mobili devono essere in condizioni di intervenire .in un punto diverso da quello in cui si trovano . Generale AMBROSIO - Passiamo all'esame della situazione in Corsica. La brigata d'assalto è già tutta arrivata? Feldmaresciallo K ESSELRING zi di cui si è parlato poco fa. Generale RoATIA -

Mancano ancora i 250 automez-

Dove si schiera questa brigata d'assalto?

Feldmaresciallo KESSELRING meridionale dell'isola.

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Si sposterà ora nella zona

Generale RoATIA - In Corsica la situazione è tutta diversa dalla situazione in Sardegna. Mentre in Sardegna vi sono diverse


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zone pianeggianti lungo la costa, che si collegano ad altre zone pianeggianti nell 'interno, in Corsica il 90% della superficie ha carattere montagnoso. Si può dire che non vi sono zone piane se non nella zona orientale e nei fondi delle baie. Non esiste quindi la possibilità di manovrare delle grosse masse mobili. Sbarrando l'ingresso alle valli che portano verso l'interno, il nemico sarebbe costretto a spiegarsi ed. il combattimento assumerebbe inevitabilmente carattere di combattimento da montagna, nel quale l'elemento che ha più valore è la fanteria. Naturalmente anche per la difesa dei porti e delle baie sarebbe necessario poter disporre di forze di fanteria e di batterie in numero superiore a quello che si trova sull'isola. Il numero dei battaglioni schierati lungo la costa ascende a 19 e le batterie a 33. Ogni battaglione avrebbe quindi un settore di 40 chilometri e ogni batteria un settore di 23 chilometri, settori quindi molto più grandi di quelli assegnati ai reparti in Italia. Data la configurazione del terreno non ritengo né possibile né conveniente di inviare truppe motorizzate oltre la brigata d'assalto già dislocata nell'isola. Come programma abbiamo ancora l'invio di un certo numero di battaglioni e batterie costieri e di qualche gruppo di artiglieria mobile. Una divisione alpina sarebbe certamente utile in Corsica, attualmente però non è il caso di parlarne. Generale AMBROSIO - Come stiamo in Corsica per i rifornimenti? Generale MARIOTII - La situazione rifornimenti in Corsica è peggiore di quella in Sardegna, specialmente considerando le assai limitate riserve destinate alla popoiazione civile. L'attuale autosufficienza è di 47 giorni; occorre però considerare che bisognerà provvedere anche per la popolazione civile. Generale AMBROSIO - Non risulta al feldmaresciallo che sia in programma una specie di trasformazione della suddetta brigata in divisione? Feldmaresciallo KESSELRING -Anche per la Corsica l'O .K.W. ha prospettato il noto problema dei rifornimenti. Per la parte di mia competenza ho già dato gli ordini necessari. Si tratta sempre di un problema di disponibilità di tonnellaggio. Ho anche già disposto per un aumento del rifornimento munizioni per le batterie contraeree deIJa Sardegna e della Corsica. Generale AMBROSIO aeronautica.

Passiamo ora all'esame della situazione


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Generale SANDALLI - In quest'ultimo periodo di tempo sono stati fatti tutti gli sforzi possibili per incrementare la produzione aeronautica che tende a diminuire . I risultati finora conseguiti sono piuttosto limitati. L'attuale efficienza velivoli è rappresentata dalle seguenti cifre: - apparecchi da caccia: 150 circa; - apparecchi da bombardamento e siluranti: 40 circa. Le suddette cifre rappresentano dati relativi ad apparecchi di prima linea. Ci sono poi altri apparecchi, di tipo più antiquato, di limitato impiego. Dislocazione: - 4a Squadra, circa 50 caccia ed alcuni siluranti; - 3a Squadra, circa 50 caccia; - Sardegna, 40 caccia. Gli apparecchi da bombardamento e gli aerosiluranti sono distribuiti tra gli aeroporti di Pisa, Siena, Littoria. A Perugia abbiamo un gruppo da bombardamento del tipo Cant l.007. Generale AMBROSIO - Il nemico può effettuare un'azione contro la Sardegna, contro la Corsica, contro la Sardegna e la Corsica, contro l'Italia meridionale. Ne consegue che lo schieramento delle forze aeree deve essere tale da permettere che ciascuna di queste eventuali azioni possa essere contrastata. Generale SANDALLI - Infatti lo schieramento ci ha consentito anche nei giorni scorsi di operare in settori differenti . Per quanto riguarda una eventuale azione nemica contro la Sardegna si ha l'alternativa o di aumentare le forze aeree dell'isola oppure vedere se non conviene lasciare in Sardegna quello che c'è adesso e agire da altre basi con le rimanenti forze (3" e 4a Squadra). Generale AMBROSIO - Attacchi aerei nemici potrebbero da un momento all'altro manifestarsi contemporaneamente per esempio sulla Calabria e sulla Sardegna, ma potrebbe anche darsi il caso che l'obiettivo principale del nemico si delinei in un tempo successivo. Bisogna quindi andare molto cauti prima di decidere il definitivo concentramento delle forze aeree. Generale SANDALLI risponde a tale esigenza. Generale AMBROSIO loro efficienza?

ln complesso l'attuale schieramento Quale è la situazione dei campi e della


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Generale SANDALLI - Il numero dei campi a disposizione è sufficiente. Anche l'utilizzazione dei campi maggiormente sottoposti all'offesa aerea nemica è consentita mediante lo sfruttamento delle striscie. Generale AMBROSIO - Per quanto riguarda i noti campi della Sardegna è già stato disposto per la loro distruzione? Generale SANDALLI - Si. Feldmaresciallo KESSELRING - Reputo preoccupante che per la distruzione di alcuni di questi campi siano state prese soltanto delle predisposizioni. Generale AMBROSIO - L'importante è che le predisposizioni siano state prese e siano di pronta realizzazione. Generale SANDALLI - Ho già parlato col comandante dell'aviazione della Sardegna, il quale mi ha dato assicurazione al riguardo. Feldmaresciallo KESSELRING - Si può ritenere possibile che il nemico tenti un'azione contro la parte settentrionale della Sardegna, ma è certo che un attacco sarà tentato contro la parte meridionale dell'isola. Da ciò la mia preoccupazione che i campi situati in questa parte meridionale rimangano efficienti e siano impiegati dal nemico. È perciò che ho fatto la richiesta di distruggere i campi a Sud della linea Decimomannu-Villacidro. Generale SANDALLI - Le predisposizioni prese sono tali da consentire la distruzione dei campi entro due ore. Feldmaresciallo KESSELRING - Due ore possono essere anche troppe se viene effettuato il lancio di paracadutisti. Generale SANTORO - Mi permetto anche di osservare che la prematura distruzione di questi campi porterebbe come conseguenza una limitazione nel raggio d'azione della nostra caccia. Generale AMBROSIO -

Osservazione giusta!

Colonnello GALLO - C'è del resto la possibilità di provvedere alla distruzione di questi campi non appena i mezzi da sbarco siano stati avvistati. · Feldmaresciallo KESSELRING - Per i campi di Decimomannu e Villacidro bastano secondo me le predisposizioni prese. Generale SANDALLI - Dunque i campi da considerare sono tre: per uno è già stato provveduto, per gli altri due sarà fatto.


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Feldmaresciallo KESSELRING - In due zone atterrabili nella parte meridionale dell'isola, per il caso che il nemico dovesse riuscire nel tentativo di penetrazione, sono state interrate delle bombe che ne permetteranno la distruzione . Generale AMBRos10 - Gradirei che il Feldmaresciallo mi fornisse qualche dato circa il potenziamento dell'aviazione germanica in Sardegna. Feldmaresciallo KESSELRING - In Sardegna sono attualmente dislocati: - · un gruppo da caccia; - un gruppo di caccia-bombardieri; - una squadriglia da ricognizione (rinforzata). È previsto l'ulteriore afflusso di un gruppo di cacciabombardieri e tre gruppi da caccia (ciascun gruppo circa trenta apparecchi). Generale AMBROSIO rafforzamento?

Quando si intende effettuare questo

Feldmaresciallo KESSELRING - Queste nuove forze devono affluire nel momento stesso in cui si manifesta l'azione e ciò per impedire che gli apparecchi vengano già in precedenza distrutti al suolo. Attualmente si stanno organizzando dei campi che per ora non devono essere impiegati. Generale AMBROSIO - Queste nuove forze vengono dalla Germania oppure dalla penisola? Feldmaresciallo KESSELRING - Dalla penisola. L'offesa contro mezzi navali potrà essere inoltre portata con circa 120+ 150 apparecchi del tipo Ju/88. Per quanto riguarda gli aerosiluranti opportuni accordi sono già stati presi con la parte italiana. I comandanti delle due aviazioni sono in contatto tra di loro. Generale AMBROSIO -

E per la Corsica?

Feldmaresciallo KESSELRING - Per ora nulla è deciso. Nei pressi di Visonaccia c'è un campo sul quale si stanno costituendo delle riserve di carburanti e munizioni. Generale AMBROSIO - Secondo il Feldmaresciallo la dislocazione dei campi è tale da dare un certo affidamento che una preventiva azione nemica non ci procuri la distruzione di apparecchi al suolo?


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Feldmaresciallo KESSELRING - Diversi campi sono nuovi e quindi non ancora noti al nemico. Per il resto bisognerà provvedere mediante opportuni spostamenti. Questo sempre nel caso che l'aviazione nemica sia già in possesso della parte meridionale dell'isola , perché la caccia delle portaerei dà meno preoccupazioni. Generale AMBROSIO- lnsomma in un certo qual modo verremmo a trovarci in una situazione migliore di quella in Sicilia. Sono stati dati gli ordini per la cooperazione? Generale SANDALLI -

Già fatto .

Generale AMBROSIO -

Allora si tratta solo di perfezionare.

Colonnello GALLO - Per quanto riguarda la protezione aerea della Corsica un contributo potrebbe essere dato dall'aviazione germanica dislocata in Francia. La 3,l Luftflotte potrebbe forse effettuare qualche spostamento per tale contingenza. Feldmaresciallo KESSELRING - La 3a Luftflotte può dare senz'altro il suo contributo intervenendo, senza però atterrare in Corsica. Generale AMBROSIO - Da chi dovrebbe essere dato l'ordine per tale cooperazione? Feldmaresciallo KESSELRING - Non è necessario un ordine particolare. L'aviazione germanica della Francia meridionale può senz'altro intervenire nel Mediterraneo, e quindi anche in Corsica, su semplice richiesta della 2a Lufìflotte. Generale AMBROSIO riflettente la Marina.

Esaminiamo ora la terza parte, quella

Ammiraglio DE CouRTEN - Bisogna considerare separatamente i due bacini , quello tirrenico e quello jonico, che, col dominio nemico dello stretto di Messina, sono rimasti separati. Il passaggio dello stretto potrà forse riuscire ancora a qualche sommergibile. Tirreno - Nostre forze: - a La Spezia tre navi da battaglia; - tra La Spezia e Genova cinque incrociatori; - tra La Spezia, Genova e Napoli otto cacciatorpediniere. La deficienza più grossa è quella dei caccia, per la quale il servizio di scorta, assai scarso, obbliga le unità a navigare ad alta . velocità con conseguente forte consumo di nafta.


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Tra le forze navali nemiche si rilevano da sei a sette navi da battaglia e da sei a sette portaerei. L'alto numero di navi portaerei presenti nel Mediterraneo induce a pensare che il nemico abbia intenzione di operare in un settore lontano dalle basi della sua caccia. Anche per noi c'è la necessità che la Squadra sia fortemente protetta dalla caccia. Per quanto riguarda l'impiego delle nostre forze navali bisogna stabilire se le stesse devono agire senz'altro contro le forze da sbarco o se devono eventualmente evitare un urto con forze preponderanti. Comunque dal momento in cui si verificasse un'azione di sbarco la Squadra è pronta a partire al primo cenno; salvo a ritardarne l'impiego al momento più opportuno, quando cioè le forze navali avversarie fossero in numero minore. Se il nemico dovesse eseguire sbarchi in punti differenti, per esempio ad oriente e ad occidente dell'isola, l'impiego delle nostre forze navali sareb,be facilitato. Si può calcolare che in dieci ore la Squadra è sempre in grado di arrivare ad agire lungo le coste della metà settentrionale della Sardegna. Più ci si avvicina alle basi aeree e navali nemiche e più aumenta il vantaggio per l'avversario. li tempo ed il modo di impiego dovranno essere decisi al momento opportuno. Certo è che la Squadra dovrà essere impiegata. Per quanto riguarda la scorta aerea della Squadra risultano disponibili tra Metato e Sarzana da venti a trenta caccia del tipo Macchi 200 (è il tipo più antiquato). Per dare alla Squadra contemporaneamente la protezione di almeno una trentina di caccia si dovrebbe poter disporre di almeno 150 caccia per tutta la durata dell'operazione. La Marina ha sempre contato su una trentina di aerei. Generale AMBROSIO - La caccia germanica potrebbe ad un certo punto contribuire alla scorta. Generale SANDALLI - La difficoltà maggiore per la caccia che non ha ancora cooperato, sta nei collegamenti. Ammiraglio DE CouRTEN - Sommergibili nazionali: - a La Spezia cinque di tipo antiquato; - a Bonifacio uno; - a La Maddalena tre; - a Napoli tre.


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In più sono in approntamento a La Spezia uno ed a Napoli due, mentre altri due stanno rientrando dalla zona di Messina. Quindi in totale quattordici sommergibili che fra pochissimi giorni saliranno a 19. I cinque sommergibili di tipo antiquato che sono a La Spezia potranno naturalmente operare soltanto in zone nelle quali non c'è grande azione di contrasto anti-sommergibile. Sommergibili germanici: cinque Al momento opportuno questi mezzi subacquei saranno tutti concentrati. Siluranti: - a S. Antioco, otto Mas che fra qualche giorno saliranno a undici; - a Napoli, sei motosiluranti che per la fine del mese saliranno a tredici; - a La Spezia, quattro motosiluranti in approntamento. Quindi complessivamente da otto a dieci Mas, da cinque a quindici motosiluranti, più nove motosiluranti tedesche. È inoltre previsto l'impiego di tutti gli altri mezzi, quali torpediniere, avvisi, etc. Jonio Il gruppo di Taranto è costituito da due navi da battaglia di tipo antiquato e da tre incrociatori. Si tratta di unità prive di mezzi di scorta navale, il cui impiego, allo stato attuale delle cose, dovrebbe limitarsi contro eventuali azioni dirette contro il golfo di Taranto. In sostanza questi mezzi dovrebbero essere impiegati entro certi limiti come batterie galleggianti mobili. Sommergibili: a Brindisi tre, a Taranto sette più tre di piccolo tonnellaggio. In complesso circa dieci-dodici unità, di cui tre posamine. Motosiluranti: italiane cinque; tedesche tre-quattro . Le forze navali di cui sopra (navi da battaglia e incrociatori), oltre ad eventuali azioni nel golfo di Taranto, potrebbero essere anche impiegate per la difesa costiera ravvicinata nello Jonio. Data la mancanza di scorta navale e di protezione aerea sufficiente i movimenti dovrebbero essere effettuati il più possibile lungo le coste, cercando di sfuggire all'avvistamento aereo nemico. Mezzi d'assalto: - a Nord della Sardegna nove; - a Sud della Sardegna sette. Non è ancora precisato il numero di questi mezzi che sta


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rientrando dalla Sicilia. L'altro giorno uno di questi mezzi ha affondato un sommergibile nemico davanti a La Spezia. Naturalmente si tratta di mezzi che non possono dare un contributo decisivo. Viene esaminata la situazione degli sbarramenti. Il problema principale per la prosecuzione dei lavori è l'arrivo delle armi (difficoltà ferroviarie). Situazione a La Maddalena: il fronte a mare non dà luogo a preoccupazioni; il fronte a terra è passato alle dipendenze del Comando FF.AA. Sardegna e mancano elementi che permettono di dare un giudizio. Generale AMBROSIO - Concludendo: - per la parte Esercito tutto è stato esaminato; - per la parte che riguarda l'Aviazione raccomando ancora il collegamento con O.B.S.; - per la Marina rimane ancora da stabilire il momento dell'impiego dei mezzi.


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Verbale n. 29 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 24 AGOSTO 1943 - XXI la RIUNIONE(*) Autorità presenti:

Generale ROSSI Generale MARIOTTI Ammiraglio FONTANA Generale Di RAIMONDO Capitano di Vascello SJCCO Tenente Colonnello BONZANJ Colonnello KLJNCKOWSTROEM Tenente Colonnello von OHLSHAUSER Maggiore OHLOFF

Argomento: Rifornimenti per l'Italia meridionale. Generale Rossi - Scopo della presente riunione, e di altre che seguiranno, è l'esame della situazione generale del traffico ferroviario e marittimo relativo al mezzogiorno d'Italia. Le interruzioni ferroviarie alla data odierna (le indica su di una carta) sono notevoli. In prima approssimazione si deve ritenere che per i rifornimenti in Calabria non si possa fare conto sulla ferrovia; per la Campania occorre fare tutto il possibile per riattivare il traffico in quanto anche da un esame sommario si vede che non è possibile la sostituzione integrale della ferrovia con gli automezzi. Occorrono alcuni dati base: 1) condizioni della rete ferroviaria; 2) potenzialità conseguente; 3) necessità italiane (comprese quelle della popolazione civile) e germaniche circa i rifornimenti per l'Italia meridionale. Il tutto da ridurre al minimo (e questo vale anche per i trasporti di benzina, molto onerosi: bisogna cioè risparmiare, anche per questo, viaggi di autocarri). I bisogni dei civili sono un imperativo categorico: si tratta di generi di prima necessità, grano, etc. I riflessi delle condizioni di (*) ln assenza del Capo di S. M. G. le riunioni erano presiedute dal Sottocapo di S. M. G.


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miseria in cui si trovano le popolazioni del Sud sono forti su un buon numero di combattenti. Il generale Di Raimondo esponga la situazione ferroviaria alla data odierna. Generale DI RAIMONDO - A Sud della trasversale Villa Literno - Foggia la rete ferroviaria è oggi colpita: - a Foggia (molto gravemente, interruzione della linea adriatica); - •a Benevento (è solo possibile il traffico tra Benevento e Bari via Cervaro); - ad A velli no (interruzione della Benevento-Salerno); - a Napoli (gruppo .•di interruzioni più notevole); - a Villa Literno e Capua interruzione delle comunicazioni tirreniche dell'Italia settentrionale con l'Italia meridionale, sia sulla linea di Formia che su quella di Cassino. Il nemico ha reso più gravi questi danni colpendo varie stazioni, Villa Literno, Aversa, Gricignano, Capua, Caserta, Cancello per cui è precluso l'aggiramento delle interruzioni ed occorre lavorare in molte zone contemporaneamente: - tra Salerno Battipaglià, zona che rappresenta la stretta del movimento dalJa Campania alle Puglie e la Calabria; - a Sapri, Scalea, Paola, sulla tirrenica inferiore; - a Sibari, sulla jonica; - in molti punti l'anello S. Eufemia-Catanzaro-Reggio. Sia per il numero e l'entità di queste interruzioni, sia per l'impossibilità di vita in genere e del personale ferroviario in ispecie è bene non fa.re nessun conto su tale anello. Le conseguenze di questo stato di fatto sono che oggi non si possono utilizzare le ferrovie a Sud di Villa Literno-Foggia. Non è possibile fare previsioni circa la riattivazione del servizio, sia per la massa dei lavori occorrenti, sia per l'azione aerea nemica che con continuità provoca nuove interruzioni. Sembra pertanto che la riattivazione del traffico sul versante tirrenico sia problematica e tale da non dare , anche una volta ottenuta, alcun affidamento. Invece sembra opportuno cercare di fare massa con i mezzi a disposizione in zona di Foggia per riattivare la linea adriatica e valersene per il rifornimento delle Puglie e, in parte, della Calabria. Probabilmente non si potrà oltrepassare Metaponto , ma sarà già qualcosa di guadagnato.

e


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Generale Rossr - Da questo quadro, emerge la necessità di stabilire: 1) Quali sono le zone in cui riteniamo di non dover più considerare il traffico ferroviario come possibile, per essere nel reale; 2) su quali linee ferroviarie concentrare i mezzi (personale e materiali) per la riattivazione; . 3) da dove occorre iniziare il traffico con i mezzi automobilistici; il tutto sotto la premessa che occorre assolutamente alimentare l'Italia meridionale. Basta solo pensare che dagli aeroporti delle Puglie alla zona petrolifera di Ploesti corrono novecento chilometri in linea d'aria ( due ore e mezza di volo per apparecchi moderni) per rilevare quale enorme danno provocherebbe, anche alla Germania, la perdita di tale zona. Generale DI RAIMONDO - Per rispondere ai tre quesiti posti, occorre stabilire se si tiene conto di potersi valere di Roma ( o centri · ferroviari del Lazio) oppure no. Generale Rossr potenzialità ridotta.

Calcoliamo di potercene valere, ma con

Generale MARIOITI - Sembra che anche l'anello BattipagliaMetaponto-Sibari sia da ritenere non riattivabile; pertanto ci si dovrebbe orientare essenzialmente sulla linea adriatica. Generale Rossr - Bisogna basarsi sulla Pescara-Foggia-BariMetaponto: occorre però anche una trasversale. Quale è la più facilmente riattivabile? Generale Dr RAIMONDO -

La Avellino-Benevento-Foggia.

Generale MARIOITI - Allora si potrebbe cercare di mantenere l'anello Foggia-Benevento-Avellino-Salerno-Battipaglia-Metaponto. Generale Rossr - Riassumendo, lasciata da parte la tirrenica, dovremmo cercare di realizzare le comunicazioni ferroviarie, sia pure ridotte, lungo il percorso Pescara - Foggia - Bari - Metaponto Battipaglia - Salerno - Avellino - Benevento - Foggia. Pertanto a Sud di Battipaglia e di Metaponto non si farà più calcolo di utilizzazione di linee ferroviarie: bisognerà provvedere con mezzi automobilistici. Generale Dr RAIMONDO -

È da tener presente che si faranno


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sforzi per mantenere tale linea, ma è da prevedere che la si manterrà solo in parte, e con difficoltà. Dovremo, quasi sicuramente, provvedere con automezzi a Sud di Villa Literno, Foggia. Tenente Colonnello OHLSHAUSER - Ritengo che, sia pure limitatamente, la ferrovia potrà essere usata a Sud di Villa Literno, Foggia. Generale Rossi - Desideriamo fare uno studio completo: le conclusioni a cui arriveremo devono avere valore per un certo periodo di tempo e non per qualche giorno. Pertanto partiamo pure da questa supposizione e cioè che non ci si possa valere della ferrovia a Sud di Villa Literno e di Foggia e vediamo cosa occorre fare per assicurare il rifornimento delle truppe e della popolazione civile in questa ipotesi. I trasbordi che si dovranno fare per valersi di tratti di ferrovia più a Sud delle due località anzidette rappresenteranno sempre, e giova tenerlo presente, una remora. Li faremo per approfittare fino che possibile della ferrovia, ma quando si tratterà di lavorare in piccole stazioni, senza o con modesti piani caricatori, sarà sempre cosa lunga ed il nemico avrà, in sostanza, raggiunto dei buoni risultati imponendoci dei ritardi. Colonnello KLINCKOWSTROEM - Ritengo anche io che si debba esaminare l'ipotesi più sfavorevole e che si debbano assolutamente garantire i rifornimenti dell'Italia meridionale. Generale Rossr - Se si fosse sempre, anche quando si parlava di trasporti oltremare, esaminato il caso più sfavorevole, e lei Klinckowstroem lo sa, non saremmo forse ora in questa situazione. Colonnello KLINCKOWSTROEM -

Effettivamente.

Generale Rossr-Stabiliamo ora i fabbisogni: parte germanica, parte italiana ( compresa popolazione civile). Colonnello KLINCKOWSTROEM - Per la parte germanica occorrono giornalmente: - per le truppe in Puglia 200 tonn; - per le truppe in Calabria 530 tonn; - per le truppe in Campania 700 tonn . Generale MARIOTil - Per la parte italiana (tenuto conto anche dei rifornimenti relativi alle due divisioni «Legnano» e «Lupi» che devono raggiungere l'Italia meridionale), calcolando dieci kg/ giorno/uomo per 230.000 uomini, occorrono 2.300 tonn/giorno.


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Generale Rossi - Però occorre tener conto delle truppe provenienti ci.alla Sicilia e che sono in Calabria in transito. Generale MARIOITI - Allora diminuiamo di 60.000 uomini. Restano 1.700 tonn/giorno, e cioè, sempre giornalmente: - per le Puglie 500 tonn; - per la Calabria 500 tonn; - per la Campania 700 tonn. Per la popolazione civile occorrono, ancora giornalmente: - per le Puglie 600 tonn; - per la Calabria 600 tonn; - per la Campania 1.000 tonn. Naturalmente, per poter fare arrivare a Foggia quanto si prevede, occorre spostare ad Ancona, da Brindisi, la base logistica per l'Oriente: diversamente la potenzialità della linea non sopporta l'uno e l'altro onere. Generale Rossi - Sommando, si ha che si tratta di trasportare a Sud della nota linea Villa Literno-Foggia, 5.330 tonn/giorno , arrotondando 5.500, pari a 14 treni/giorno. Traduciamo ora in autocarri. Quanto attribuisce la parte germanica ad ogni autocarro come portata? Colonnello KUNCKOWSTROEM -

Tre tonnellate .

Generale Rossi - Come noi. Sono allora 1.300 autocarri per le 5.500 tonnellate. Per un ciclo-viaggio di otto giorni per la Calabria, sei per le Puglie, cinque per la Campania, media sei giorni, il fabbisogno in autocarri è di 1.800 x 6 = 10.800, da maggiorare di un quinto per gli autocarri non efficienti: totale, occorrono 13.000 autocarri. Impossibile disporne, sia da parte tedesca sia da parte italiana. Questo oltre il problema carburante, insolubile. E si è parlato soltanto di rifornimenti ordinari, senza tener conto cioè delle necessità di affluenza in zona di nuove truppe. Generale D1 RAIMONDO - Abbiamo però considerato il caso più sfavorevole: speriamo di poterci valere in parte della ferrovia. Generale Rossi - Ma c'è sempre il problema dei trasbordi. Con la conclusione predetta si sarebbe portati a dire che l'Italia meridionale non può essere tenuta . Occorre invece, ad ogni costo, tenerla . Bisogna quindi ricorrere ai trasporti via mare. Cosa ne pensa Fontana?


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Ammiraglio FONTANA - Ritengo che la Marina possa aiutare ben poco. Nel Tirreno, anche raggiungendo Napoli, non si risolve. Più a Sud c'è il piccolo porto di Sapri: ma la situazione delle motozattere è molto grave. Inoltre, da ottobre in poi, il mare non permetterà l'impiego di tali mezzi, che sono gli unici adatti per questi trasporti. Tutto sommato invieremo qualche centinaio di tonnellate saltuariamente. Generale MAR10'ITI - Si può studiare di rifornire la Campania, da Napoli. Generale Rossr - Esaminiamo i problemi parziali. - Rifornimento via mare: o o o

della Campania da Napoli; della Calabria da Taranto ; delle Puglie da Bari .

Generale Dr RAIMONDO - Però bisogna poi sempre valersi di autocarri per far giungere i rifornimenti a destinazione. Generale Rossr - Ma guadagnamo sul ciclo-viaggio , cioè sul numero di autocarri necessari . Generale DI RAIMONDO - Ritengo comunque difficile che la Marina possa assicurare il traffico costiero. Colonnello KLINCKOWSTROEM - Potremmo anche, da Napoli in giù, fare il trasbordo su motozattere. Ammiraglio FONTANA potranno più andare.

Ma fra un mese le motozattere non

Generale Rossi - Si tratta di vedere quale parte di traffico può assumersi la Marina. Ammiraglio FONTANA - Occorre togliere naviglio dato a disposizione di altre esigenze: Albania, Sardegna, etc. Generale Rossr problema?

Come risolve, ora, la parte germanica il

Colonnello KLINCKOWSTROEM - Attualmente duecento tonni giorno vanno da Napoli in Calabria per via ordinaria , il resto via mare. Ma, per ora, non vedo come faremo quando le condizioni del mare non permetteranno più tale traffico. Non è possibile fare a


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meno della via mare. Ho già richiesto ad O ..K.W. gli automezzi necessari per rimediare via ordinaria. Ammiraglio FONTANA - Nell'Adriatico si può vedere anche l'impiego dei motovelieri. Comunque è da mettere a base di ogni ragionamento il fatto che il periplo delle Puglie, per giungere a Taranto, è pericoloso. Generale D1 RAIMONDO - Bisogna fare ogni sforzo per riuscire a mantenere la linea ferroviaria anche a Sud di Villa LiternoFoggia. La cosa è fattibile? Ritengo di sì. Tenente colonnello BoNZANI - Ritengo anche io che la cosa sia fattibile, purché si tengano sgombere le linee nei punti normalmente soggetti ad incursioni. Infatti le interruzioni , a quanto mi risulta anche da una recente missione in Calabria, sono tanto più gravi quando maggiore è il numero dei carri che vengono colpiti e che formano, con la linea, un groviglio difficile a sciogliersi. L'ottimo si ha quando si mantengono il più possibile le linee sgombere. Generale Rossr - Allora , visto che il problema generale non è risolvibile per deficienza di autocarri, esaminiamo le necessità in automezzi qualora si riesca a giungere con la ferrovia fino a Battipaglia e Metaponto. Fabbisogno conseguente della parte germanica e della parte italiana. Colonnello KLINCKOWSTROEM tonn/giorno.

Per la parte germanica 530

Generale MARIOTTI - Per la parte italiana 500 tonn/giorno (militari), 600 tonn/giorno (civili) . Generale Rossi - Totale 1.630 tonn/giorno . Con la solita maggiorazione di un quinto, circa settecento autocarri. Cicloviaggio: cinque giorni . Occorrono 3.500 autocarri. Generale D1 R<\IMONDO - Praticamente, tenuto conto del trasporto in fusti del carburante, e arrotondando, si può calcolare che occorrano quattromila autocarri . Generale Rossi - Ed allora il problema sostanziale è mantenere in efficienza il tratto Foggia-Metaponto. Generale D1 RAIMONDO - Mi pare che la discussione abbia portato a distinguere due scacchieri, uno il tirrenico, l'altro l'adria-


-209-

tico. Sembra che il tirrenico non si possa tenere: converrebbe abbandonare la Calabria e si potrebbero concentrare i mezzi a favore delle Puglie e della Campania. Generale Rossr - Siamo in fase di studio e dobbiamo esaminare il problema sotto tutti gli aspetti. Dall'esame dei vari particolari risulteranno conseguenze operative che sottoporremo alle autorità superiori. Quindi per il momento ogni apprezzamento è prematuro. Riprendendo l'esame del problema. Per diminuire l'onere dei trasporti per via ordinaria vediamo quale apporto può dare la Marina, ferme restando le altre esigenze. Occorre esprimere in tonn/giorno quanto la Marina può assicurare: - dall'Italia settentrionale a Napoli-Salerno, - dall'Italia settentrionale a Bari-Brindisi, - da Taranto a Crotone. Capitano di Vascello S1cco - Pur non potendo, per il momento, precisare dati faccio riserve circa l'avviamento e le possibilità di scarico a Sud di Salerno e a Crotone. Ciò per le offese del nemico, in navigazione e nei porti. Questi dovrebbero essere potenziati maggiormente come difesa contraerea. Generale Rossi - Prego la Marina di esaminare il problema per avere i dati che saranno discussi nella riunione di domani 25, ore 9.

La parte germanica fa ancora presente che i trasporti marittimi da Livorno per Napoli sono ostacolati dalla scarsa disponibilità di treni a Livorno, a favore della parte stessa . Il generale Rossi ripete che si accorda agli alleati tutto quanto è possibile, ma che la situazione ferroviaria è grave: quindi le conseguenze le sentiamo tutti. Osserva che non sempre i Comandi tedeschi graduano l'ordine di urgenza dei trasporti così come è richiesto dalla situazione. Ad esempio, per inviare la 94a Divisione in Liguria, cosa non urgente , sono stati sospesi i treni di carbone che per noi sono fondamentali (pericolo di sospensione di lavoro, disoccupazione, scioperi, etc.).

(*) Questa parte è sotto forma di sintesi.


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212 -

Verbale n. 30 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 25 AGOSTO 1943 - XXL 2a RIUNIONE

Autorità presenti:

Generale ROSSI Generale MARIOTTI Ammiraglio FONTANA Generale DI RAIMONDO Capitano di Vascello S!CCO Tenente Colonnello BONZANI Tenente Colonnello WELLER Tenente Colonnello von OHLSHAUSER

Argomento: Rifornimenti Italia meridionale. Generale Rossi - Il quesito posto ieri alla Marina era relativo alle possibilità di trasporto via mare, da: - alto Adriatico per la zona Bari-Brindisi; - alto Tirreno per la zona Napoli-Salerno; - Taranto per Crotone. Capitano di Vascello S1cco - La possibilità di tali trasporti dipende specialmente da: a) disponibilità di tonnellaggio; b) condizioni di scarico nei porti. Da esame compiuto con la Direzione Superiore Trasporti è emerso che si possono adibire ai trasporti dalla zona AnconaRavenna a Crotone (facendo quindi il periplo della penisola Salentina), cinque piroscafi per complessive 7.000 tonn e si può calcolare di scaricare a Crotone una media di 200 tonn/giorno. Questa cifra ha valore indicativo e, naturalmente, non tiene conto delle perdite: deriva da un calcolo di massima per il quale si è attribuito un ciclo-viaggio di un mese ai piroscafi.

(') In assenza del Capo di S.M.G . le riunioni erano presiedute dal S011ocapo di S. M.G.


-

Generale Rossi adriatici ?

213 -

Il mare offre difficoltà a questi trasporti

Capitano di Vascello S1cco - No . Bisogna invece tener conto del contrasto nemico che può diventare molto forte. Per aume ntare il rendimento si è, dopo esame, convenuto che è vantaggioso fare eseguire viaggi diretti per Crotone per evitare scarichi e carichi a Brindisi e a Taranto. Inoltre ci si potrebbe valere di motovelieri. Generale R ossi - Bisogna prevedere anche l'impiego di questi: sarà un complemento al previsto , che cercherà di rimediare alle perdite. Generale MARJOTTI rendimento prospettato?

Quale è l'elemento base che limita il

Capitano di V ascello Srcco - La capacità di scarico di Crotone per la quale, ovviamente, è lo stesso che il materiale giunga con i piroscafi e con i motovelieri. Circa i trasporti nei porti del basso Tirreno (a Sud di Salerno) tutto è aleatorio e si tratta di inviare qualcosa occasionalmente. Il mare e il nemico si oppongono alla realizzazione di linee con caratteristiche di regolarità. Piuttosto è stata anche esaminata la possibilità di un traffico di cabotaggio da Venezia e da Ancona per alleggerire le linee ferroviarie adriatiche e per raggiungere Brindisi. Si possono racimolare quattro piroscafi, per complessive 15 .000 tonn. A Brindisi si può calcolare su una capacità di scarico di 500 tonn/giorno. Generale Rosse- A questo cabotaggio possono dare contributo i motovelieri e poiché per Brindisi non è la capacità di scarico del porto che limita il rendimento, vediamo di stabilire una cifra che rappresenti l'apporto di tali motovelieri. Capitano di Vascello S1cco - Ritengo di non poterla fissare. Attualmente i tre quinti dei nostri motovelieri sono in avaria. Sarà un concorso ad ondate. Meglio prevederlo anche qui quale riserva , piccola, per le perdite. Per il cabotaggio dalla zona Savona-Genova alla zona Napoli-Salerno (per Salerno in corso ricerca dati circa le possibilità) si possono racimolare otto piccoli piroscafi per complessive 13.000 tonn. In zona Napoli-Salerno si possono prevedere 500 tonn/giorno di scarico. Nulla è vari ato circa i trasporti per l' Oriente e per Sardegna-Corsica, in quanto i mezzi che ho elencato sono il risultato di diverso impiego di quelli già a disposi-


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zione della D .S.T. Generale Ross1 -

Riassumiamo.

1) Tutti i trasporti per la Balcania e l'Egeo dovranno partire da porti a Nord di Bari (Ancona, etc.) , con il che diminuirà in parte il loro rendimento. 2) Possiamo preventivare, con i mezzi già detti, trasporti e quindi una capacità scarico giornaliera di: - 200 to nn a Crotone; - 500 tonn in Puglia; - 500 tonn in zona Napoli-Salerno . 3) Supermarina deve inoltre prevedere il massimo impiego di motovelieri per supplire alle perdite e mantenere invariate le cifre suddette . Occorre ora provvedere a che nelle zone di scarico si trovino gli autocarri occorrenti affinché quanto scaricato vada a destinazione. Prego lo S. M.R.E. di determinare tale numero , in accordo con 0 .B .S. L'Intendente germanico ci dica come avviene attualmente il rifornimento delle divisioni germaniche che si trovano in Calabria ed in Campania . Tenente Colonnello W EL LER - In Calabri a abbiamo ora tre divisioni tedesche . Disponiamo nella parte merid ionale della penisola calabra, a Sud di Catanzaro , di duemila tonn di munizioni e 1.500 tonn di viveri , già approntati per la Sicilia. Queste 3.500 tonn di materiale devono essere tirate indietro (zona tra Polla e Castrovillari), essendo pericoloso lasciarle così avanzate. Nella zona suddetta è prevista una base logistica. Per l'afflusso di riforni menti in Calabria abbiamo organizzato un traffico di cabotaggio tra Napoli e Sapri , Scalea, Belvedere: oggi abbiamo sotto scarico unidici t ra piccole navi cisterna e peniches (chiatte). Alcune motozattere fann o servizio tra Napoli e la Calabria per trasportare ind ietro truppe tedesche, recuperate dalla Sicilia. Qualche treno ci è arrivato a Sibari ed a Sapri. Il 76° C.A. germanico, che è in zona, ha l'incarico di raccogliere e riord inare i materiali costitue ndo due depositi di C.A. , uno a Cosenza ed uno a Polla . L'O .B.S. ha sospeso invio di munizioni e viveri da Napoli per avere un quadro esatto delle consistenze; continua invece l'afflusso di carburanti per via ordinaria e per via mare ( con i mezzi anzidetti) , date le fo rti richieste. Ci propone di raggiungere le seguenti consistenze .


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-

Presso le divisioni: o cinque giornate di viveri; o cinque unità carburanti e lubrificanti (1); o una unità di fuoco (2).

-

Nei depositi: o quattordici giornate di viveri; o cinque unità carburanti e lubrificanti ; o una unità di fuoco.

Il tutto da trasportare possibilmente con ferrovia, in caso contrario con autocolonne e traffico di cabotaggio. Il feldmaresciallo Kesselring ha ordinato che Sapri sia particolar~ente protetta sia come difesa contraerea che come difesa contro azioni dal mare: tra motozattere e peniches (chiatte) abbiamo fino ad ora perduto un terzo del naviglio che era impiegato per la Sicilia, ma non si può rinunciare al traffico via mare. Tra Taranto e Sibari lavora una sola motozattera, per indisponibilità di altre . Ha già compiuto tre viaggi. Per via ordinaria il traffico procede con buon rendimento. L'O.B.S. provvede fino a Sala Consilina: da.Sala Consilina a Sud provvedono il C.A. e le divisioni con i loro mezzi. Praticamente oggi si trasportano 120-150 tonn/giorno da Napoli a Sala Consilina per via ordinaria. Se si riesce a mantenere il traffico di cabotaggio, i rifornimenti sono garantiti. Generale Rossr (fa vedere la carta con lo schieramento italogermanico in Italia, proposto da O.K.W.)-Con i mezzi che avete ( 1) L'unità carburanti e lubrificanti germanica è il quantitativo occorrente per percorre cento chilometri in terreno va rio. La pratica ha dimostrato che i numeri base che servono attualmente per i conti sono po' scarsi e quindi, con una unità carburanti e lubrificanti, com'è ora stabilita, si percorrono normalmente una ottantina di chilometri in terreno vario. (2) L'unità di fuoco (unfoc) germanica è riportata per le principali bocche da fuoco·nella seguente tabella:

calibro

50 75 100 (obice leggero) 100 (cn.pe.) 150 170 210

unfoc

220 150 225 150 150 110 75

88 e.a.

831

105 e.a.

460


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a disposizione, quanto vi occorre ancora in treni per poter provvedere ai rifornimenti per le unità previste da O .K. W. in Campania e nelle Puglie? Tenente Colonnello WELHR - Dipende da quello che il Reich manderà per il riordinamento delle divisioni recuperate dalla Sicilia. A parte questo, sono sufficienti: - un treno al giorno nelle Puglie; - quattro treni al giorno in zona di Napoli , compreso quanto occorre per l'aviazione. Generale Rossi - Non potreste rimediare con altri automezzi? Tenente Colonnello WELLER - Non possiamo, anche perché, dalle stazioni di scarico dei treni suddetti, bisogna provvedere con automezzi agli arrivi a destinazione. Anzi , nei limiti del possibile e del prevedibile, prego di volermi indicare dove sono previsti gli scarichi dei treni suddetti per poter adeguare, in tempo utile , la mia organizzazione dei trasporti. Generale Rossi - Vorrei conferma che, qualora la parte italiana riuscisse - con sacrificio notevole - ad assicurare alla parte germanica i treni suddetti, le necessità tedesche sarebbero tutte soddisfatte. Tenente Colonnello WELLER - Sì. Desidero però comunicare che si verifica spesso che mi si segnala come giunto un treno: io lo mando a cercare nella stazione indicatami e spesso, solo dopo una giornata, si riesce a trovarlo. Da ciò perdita di tempo alla nostra organizzazione per lo scarico. Sarebbe desiderabile che ci fosse, in zona di Napoli, una organizzazione comune, italiana e tedesca, per dare le notizie degli arrivi tempestivamente e con sicurezza. Generale D1 RAIMONDO - Preciso. Da quando sono avvenuti i primi bombardamenti di Napoli , in accordo con il colonnello Kornev furono scelte dodici stazioni neJie quali dovevano essere fatti affluire i sei trasporti giornalieri dei tedeschi ( esclusi quelli relativi alla truppa). Criterio base era quello che, qualora un treno non avesse potuto arrivare ad una di tali stazioni, avrebbe dovuto andare ad un'altra, di quelle dodici. Ogni stazione però non permette di scaricare più di un treno al giorno, disponendo, oltre ai binari di corsa, per lo più di un binario di ricovero e di un piccolo piano caricatore. Naturalmente, non scaricando un treno pronto in una di quelle stazioni, proposte per lo scarico, non se ne poteva


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avviare un altro. Effettivamente le interruzioni dei collegamenti e la novità del sistema fecero sorgere alcuni inconvenienti iniziali, tanto che fu chiesto al Ministero delle Comunicazioni di inviare appositamente un funzionario a Napoli per la trasmissione della situazione, sicura e tempestiva. E in questa maniera le segnalazioni sono molto migliorate. D'altronde è proprio la parte germanica che chiede, magari improvvisamente, di spostare un treno dall'una all'altra di queste stazioni e non sempre questo si può fare perché mancano le locomotive, etc. Per migliorare ancora, potrebbero affiancarsi a detto funzionario un ufficiale della D.S.T. ed un ufficiale dei trasporti germanici. Generale Rossi - Gli inconvenienti lamentati devono essere evitati: però ricordo personalmente di avere visto nostri trasporti in Russia fermi per giorni e giorni. Ritengo comunque che i due ufficiali predetti possano garantire un miglioramento delle segnalazioni e più di tutto, diventando organi esecutivi, risolvere sul posto, senza ricorrere sempre agli organi centrali, ogni difficoltà. Tenente Colonnello W ELLER - Ritengo anch'io che i due ufficiali possano giovare molto decidendo sul posto. D 'altra parte tin recente ordine del feldmaresciallo Kesselring vieta i dirottamenti cui accennava il generale Di Raimondo che effettivamente non possono essere fatti senza difficoltà. Generale Rossi - Dall'esperienza dei recenti bombardamenti è emerso che la zona di Napoli è stata più colpita delle Puglie. Da cui, e anche in relazione alla proporzione richiesta dalla parte germanica, ci sarebbe la convenienza di vedere se i cinque treni, complessivamente occorrenti all'O.B.S ., non potessero essere avviati per la linea adriatica, almeno in parte (anziché quattro a Napoli e una in Puglia, due e tre o tre e due). Tenente Colonnello W ELLER - Ma crescerebbero le difficoltà dei nostri trasporti, occorrendo, data la dislocazione, un numero maggiore di autocarri per raggiungere la Campania attraverso l'Appennino. Anche perché devo prevedere le necessità di trasbordi e mettermi in grado di poterli effettuare valendomi degli automezzi e del personale delle Grandi Unità tedesche in zona. Tuttavia uno dei quattro treni, chiesti in zona di Napoli, potrebbe essere fatto giungere in zona di Benevento. Posso anche comunicare che, in sede di studio, ho esaminato e rappresentato a Monaco ai miei superiori la necessità di alleggerire il traffico ferroviario


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italiano con un traffico di cabotaggio da Marsiglia a Genova e da Genova a Napoli. Generale Rossi - Per i trasbordi vi valete solo degli autocarri delle divisioni? Tenente Colonnello WELLER - Abbiamo un piccolo parco ma essenzialmente ci valiamo degli automezzi delle divisioni . Generale Rossi combattimento?

E se le divisioni fossero impegnate in

Tenente Colonnello WELLER - Dovrebbero fare l'uno e l'altro. Generale Rossi - tre treni/giorno - un treno/giorno - un treno/giorno

Allora la richiesta germanica è: in zona Napoli; in zona Benevento; in zona Foggia.

Per la parte italiana, tenuto conto dei fabbisogni determinati ieri, di quanto può dare la Marina come concorso al traffico, restano le seguenti necessità:

zona

Calabria Puglie Campania

fabbisogno giorno tonn

apporto traffico Marina

differenza in tonn

l.100 1.100

200 500 500

900 600 1.300

1.800

treni

3

2 4

Totale nove treni (oltre i cinque per la parte germanica) con materiali da far giungere: quello di quattro treni in zona NapoliBenevento, quello di due nelle Puglie e quello di tre in Calabria. Nostri magazzini potrebbero essere in zona Potenza-Lagonegro. Calcoliamo gli autocarri occorrenti per far giungere a destinazione tali materiali. - Per la Calabria si tratta di 900 tono cioè carico di 300 autocarri; ciclo-viaggio quattro giorni. 1.200 autocarri (con la maggiorazione di un quinto e arrotondando: 1.500). - Per la Campania si tratta di 1.300 tono cioè carico di 430 autocarri; ciclo-viaggio tre giorni. 1.290 autocarri (con la maggiorazione di un quinto e arrotondando: 1.500).


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-

Per le Puglie si può calcolare che provvedano gli autocarri di

cui deve stabilire il numero lo S.M.R.E. Generale MARIOTII- Non si dispone però di tremila autocarri, neanche calcolando di far impiegare quelli delle divisioni . Da Napoli in giù sono dislocati 1.100 autocarri in tutto. Ho inviato recentemente, per aderire all'ordine del Comando Supremo in seguito alla richiesta del Maresciallo Badoglio, 600 autocarri (invece di 300 autotreni, in Calabria). Generale Rossi - Ma 600 autocarri = 3.600 tonn carico, ben diverso da quello di 300 autotreni = 4.500 tonn carico. Conclusione: occorrono 3.000 autocarri, più, all'ingrosso 1.000 per lo scarico ai porti e servizi minori. Ce ne sono 1.000 in zona. Bisognerebbe mandarne altri 3.000. Il generale Di Raimondo dica ora quali sono le linee per le quali ritiene che si debba fare il massimo sforzo come riattamento, secondo quanto stabilito ieri di far massa con i mezzi su alcune linee per cercare di tenerle, ad ogni costo, in efficienza. Generale Dr RAIMONDO - Villa Literno - Caserta - Benevento Foggia; Metaponto - Potenza - Battipaglia - Salerno; Caserta Cancello - S. Severino; Foggia - Brindisi - Metaponto. Generale Rossi - Concordo. Quali mezzi occorre preparare per poterle tenere efficienti? Generale Dr RAIMONDO-Dipende dalla entità delle interruzioni. Per questa sera comunque indicherò approssimativamente quanto ritengo occorra avere a piè d'opera: ci vuole il concorso della parte germanica. Tenente Colonnello OHLSHAUSER - Al riguardo rappresento che due compagnie pionieri tedesche hanno lavorato a Bologna ed a Roma. Sono ora in arrivo gli attrezzi per altre due compagnie e cinque treni speciali per la sollecita ricostruzione dei binari e scambi. È stato chiesto alla D .S.T. di definire le zone in cui devono essere avviati questi treni ma non è stato definito nulla. Circa il lavoro svolto dai pionieri germanici a Roma ci è stato detto che anziché accelerare il riattamento lo ha ritardato . Generale Dr RAIMONDO - Certamente, perché è stato fatto un lavoro da noi non richiesto, non voluto e quindi ritardatore. Così, per esempio, sono stati fatti saltare con la dinamite dei 'Carri piombati ed in efficienza che in tal modo hanno provocato ingom-


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bro, mentre potevano benissimo essere sgomberati senza farli saltare. Generale Rossi - Lasciamo andare gli inconvenienti passati. È _importante però che per l'avvenire ci sia uno solo a dirigere: nel caso in questione il tecnico italiano. Generale DI RAIMONDO - Al comando dei genieri ferroviari italiani c'è un generale molto pratico di questioni tecniche. La parte germanica deve convenire che, nel decidere circa un riattamento, bisogna tener conto di tanti elementi. Ad esempio per noi è vitale valerci della trazione elettrica per mancanza di carbone e di locomotive a vapore. La parte germanica ricorda che le due compagnie di Bologna sono state da noi richieste per Foggia e Salerno e non per Bologna dove sono state avviate. Tenente Colonnello 0HLSHAUSER - Ciò in seguito ad ordine di 0 .K.W. che ritiene che sia più importante assicurare il movimento al Nord. Ora questi elementi del genio sono ceduti all'Italia con notevole sacrificio. Basta pensare che al fronte orientale in una sola notte abbiamo avuto quattromila interruzioni, tali da richiedere l'invio di cento chilometri di binario dalla Germania. D'altra parte a Bologna il traffico non è riattivato. Generale D1 RAIMONDO - No! Da Bologna non possiamo far transitare un maggior numero di treni perché l'Italia meridionale non li può ricevere. Generale Rossr - Bisogna convenire che l'aiuto, prezioso, diventa inutile se dato quando e dove non occorre. Comunque ora Di Raimondo faccia sapere quanto ci serve. Tenente Colonnello 0HLSHAUSER - Queste richieste io rappresenterò ad 0 .K. W. ma poi dovrò seguire le direttive di 0.K.W. Generale RossI - Se non concordano con le nostre richieste è inutile che siano inviati elementi. Tenente Colonnello ÙHLSHAUSER - I cinque treni, di cui ho parlato poco fa, sono composti da venticinque specialisti con materiale ed attrezzi per l'impiego di 250 manovali : il lavoro che può svolgere il personale di un treno è pari a quello di una compagnia ferrovieri tedesca. Tre dei treni sono attrezzati per ricostruzione binari, e due per ricostruzione scambi. Attendiamo di sapere dove devono essere dislocati.


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Generale D1 RAIMONDO - Ma a noi non occorrono specialisti. In linea generale si tratta, per queste riattivazioni, di lavori elementari. E poi noi possiamo inquadrare, con il nostro Genio ferrovieri trentamila manovali. Ma ciò che ci manca sono appunto i manovali non gli specialisti. Detti treni non ci occorrono. Generale ROSSI - Sono già giunti? Generale D1 RAIMONDO Generale Rossr -

No.

E allora è inutile che vengano.

Tenente Colonnello 0HLSHAUSE.R - Mi risulta che in Italia si richiamano quarantamila uomini quindi la manovalanza potrà essere disponibile. Generale ROSSI - Tale richiamo serve per altre esigenze non per quelle ferroviarie. Comunque confermo che non occorrono i cinque treni predetti. Tene nte Colonnello OttLSHAUSER -

Lo rappresenterò.

Generale Rossi - Circa le compagnie pionieri già giunte esse, per evide nti ragioni, si dovranno inquadrare nei battaglioni ferrovieri italiani che avranno pertanto una aliquota di manovalanza in più di quella normalmente prevista. Si farà in modo cioè che non ci siano, data la nostra condizione di alleati, soldati italiani addetti a lavori più modesti , agli ordini di soldati , sia pure specializzati , germanici. Tenente Colonnello OttLSHAUSER - Si potrebbe assegnare la manovalanza alle compagnie stesse, agli ordini di un ufficiale italiano. Così si fà in G ermania. Generale Rossr- Ma si tratta di tedeschi con tedeschi. Qui non è possibile. Pertanto faremo come detto: compagnie inquadrate in battaglioni italiani che avranno una corrispondente manovalanza in più. Ciò renderà i rapporti più amichevoli. Tenente Colonnello OttLSHAUSER - Va bene . D 'altronde a Bologna il lavoro è andato bene e si è agito agli ordini del comandante di battaglione italiano . Generale Rossr - Bisogna ora esaminare, in accordo con la parte germanica, in quali stazioni bisogna tenere a piè d'opera personale e materiali per assicurare i trasbordi qualora si rendano necessari.


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Tenente Colonello WELLER - Da parte nostra non disponiamo di personale. Eventualmente impiegheremo prigionieri. Per conto nostro disponiamo invece di una organizzazione, per cui, nel tratto da Livorno a Napoli, in ventiquattro ore possiamo inviare il personale per lo scarico di un treno in qualunque località e scaricare. Se poi è necessario scaricare più di un treno si fanno concorrere le truppe delle divisioni, inviando naturalmente l'organizzazione predetta nelle località più lontane dalle zone delle divisioni. È necessario però che le autorità territoriali non facciano difficoltà per l'occupazione di qualche prato, campo etc. per mettere al più presto il materiale a terra. Bisogna anche prevedere di scaricare il treno, se possibile, vicino ad una spiaggia, dalla quale il materiale possa essere trasportato via mare. Ci è stata fatta difficoltà per valerci , al riguardo, di Civitavecchia. Generale MARJOnT - No. Le precise parole erano: se avete mezzi da sbarco tali da consentire il carico su spiaggia aperta, consigliamo di valervi di Palo, in caso contrario andate pure a · Civitavecchia. Tenente Colonnello WELLER - Tutto il funzionamento del sistema però è basato sulla rapidità di trasmissione della notizia di dove è il treno e questo deve essere un dato sicuro. Occorrerà forse una rete di motociclisti. Generale Rossr -

E da parte nostra cosa si è fatto?

Generale Dr RAIMONDO - Sono previsti gli uffici trasbordi presso le Delegazioni trasporti con relative autoformazioni. Generale così.

MARIOITI -

In Calabria effettivamente si è risolto

Tenente Colonnello 0HLSHAUSER - Sembra che sarebbe utile che verificandosi interruzioni i treni non fossero tutti fermati contemporaneamente, ma si cercasse di avviarli, quanto meglio è possibile, tenendo conto che possiamo scaricarli. Generale Rossr - Bisogna però considerare che ci sarà sempre un rallentamento. Il flusso continuo della circolazione sarà naturalmente turbato: tuttavia, specie se questi trasbordi e gli scarichi in genere miglioreranno, si potrà conseguentemente rendere sempre più piccolo il tempo di arresto di ogni treno nelle varie stazioni che precedono il tratto interrotto.


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Tenente Colonnello WELLER - Sarebbero utili , in caso di interruzioni, delle brevi conversazioni con il generale Di Raimondo per stabilire, in accordo, dove possono essere avviati , volta a volta , i vari treni per accelerare lo scarico. Generale Dr RAIMONDO -

Nulla in contrario.

Generale Rossi - Chiarite le principali questioni, come è stato fatto, è bene che ci si riunisca tra 2 o 3 giorni per raccogliere le principali conclusioni a cui siamo giunti e ricavare deduzioni di indole operativa, da sottoporre ai nostri superiori.



APPENDICE N. 1 LE RIUNIONI CON IL DUCE



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Verbale n. 1 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 29 MAGGIO 1940 - ALLE ORE 11.00 (*)

Autorità presenti: Capo del Governo MUSSOLINI(**) Maresciallo BADOGLIO Ammiraglio CAVAGNARI Generale PRICOLO Generale GRAZ/AN[

Capo del Governo MussoLINI - Vi ho convocati questa mattina per comunicarvi quanto segue. Nel mio memoriale del 31 marzo ho spiegato con una logica che la maestà il Re ha trovato «geometrica»: - che non possiamo assolutamente evitare la guerra; - che non possiamo farla con gli alleati; - che non possiamo farla che con la Germania. Rimaneva la data, cioè il problema più importante da risolvere in relazione al ritmo di una guerra. Questa data era stata, in un primo tempo, fissata per la primavera del 1941. Dopo la facile conquista della Norvegia e la dominazione della Danimarca io avevo già accorciato questa data ai primi di settembre del 1940. Adesso, dopo la conquista dell'Olanda, la resa del Belgio, l'invasione della Francia e la situazione generale che si è determinata io ho ancora accorciata questa distanza e considero tutti i giorni buoni per entrare in guerra dal 5 giugno prossimo venturo. La situazione attuale non permette ulteriori indugi perché altrimenti noi corriamo dei pericoli maggiori di quelli che avrebbero potuto essere provocati con un intervento prematuro. D'altra parte, a mio avviso, la situazione, per quello che riguarda i così detti alleati, è definitiva. Nell'ultima lettera che mi ha mandato (*) L'intestazione dell'origina/e reca l'indicazione: dal resoconto stenografico. In calce: autodattilografato. L'ufficia/e superiore. Segretario stenografo addetto alla C.S.D., Maggiore Giuseppe Aurelio Trombetti. (**) Con legge 24.12.1925 n. 2263 il Presidente del Consiglio dei Ministri assunse hl denominazione di Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato.


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Hitler e che ho letta ieri al Maresciallo Badoglio, sono contenute queste affermazioni: - la Germania ha mobilitato 220 divisioni; di queste, dieci sono in Norvegia, quindici in Polonia, quindici o venti sono da considersi provate. Restano 165 divisioni intatte che la Germania può lanciare nella mischia quando vuole, contro 70-80 divisioni francesi , perché su quelle inglesi non si può ormai contare come apporto di masse; --:- oltre a ciò, superiorità schiacciante dell'aviazione germanica sulla francese; meno schiacciante su quella inglese. Comunque superiorità indiscutibile. Questa realtà può essere alterata? No. Non può essere alterata con la produzione della Francia perché i tedeschi bombarderanno tutti i centri di produzione, né con la produzione dell'America perché anche se fossero inviati i 2.500 apparecchi esistenti attualmente - secondo il discorso di ieri del Presidente Roosevelt - il portare questi apparecchi in Europa sarebbe un'impresa difficile, e avendo i tedeschi occupato i punti delicati della costa francese anche le operazioni di sbarco sarebbero problematiche almeno nella fascia settentrionale. Lo stesso Re del Belgio ha giustificato - ed a mio avviso è pienamente giustificabile - il suo atteggiamento anche a causa delle enormi sofferenze della popolazione civile. Il signor Pierlot è meno importante del Re del Belgio, è un mediocre politicante venuto fuori dalla fiducia dei regimi parlamentari. Tutte le informazioni, che sono unanimi nel constatare questo fatto (è chiaro che la strategia tedesca si dirigerà verso Parigi e Londra), pongono la domanda se il popolo potrà resistere successivamente sulle linee dei fiumi della Francia. Ora mi domando se questa resistenza non sarà fiaccata quando noi interverremo. La Francia non può sperare in niente prima del 1942 e a quell'epoca le cose saranno liquidate. Precisato che dal 5 giugno in poi l'ora X può arrivare da un momento all'altro, io confermo- per quel che riguarda le direttive politico-strategiche - la mia memoria del 31 marzo. Sul fronte terrestre non potremo fare nessuna cosa di spettacolare; ci terremo sulla difensiva. Si può prevedere qualcosa sul fronte Est: caso Iugoslavia. Le nostre forze si dirigeranno verso l'Inghilterra, cioè verso le sue posizioni e forze navali in porto ed in navigazione nel Mediter-


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raneo. Come previdi il 26 maggio 1939, la guerra aereo-marittima su tutte le frontiere. Questo ho confermato all'Eccellenza Graziani l'altro giorno quando mi metteva sott'occhio la situazione dell'Esercito. Considero questa situazione non ideale ma soddisfacente. D'altra parte se tardassimo due settimane od un mese non miglioreremmo la nostra situazione, mentre potremmo dare alla Germania l'impressione di arrivare a cose fatte, quando il rischio è minimo, oltre alla considerazione non essere nel nostro costume morale colpire un uomo che sta per cadere. Tutto ciò infine può essere grave nel momento della pace definitiva. Per quel che riguarda la situazione del popolo italiano, di cui bisogna tener conto, dico: il popolo italiano, sino al primo di maggio, temeva di andare in guerra troppo presto e tendeva ad allontanare questa eventualità. Ciò è comprensibile. Ora due sentimenti agitano il popolo italiano: primo il timore di arrivare troppo tardi in una situazione che svaluti il nostro intervento, secondo un certo stimolo all'emulazione, di potersi lanciare col paracadute, sparare contro i carri armati, etc. Questa è una cosa che ci fa piacere perché dimostra che la stoffa della quale è formato il popolo italiano è soda. Fatta questa premessa da oggi nasce l'Alto Comando che de iure sarà reso noto quando la Maestà del Re mi darà il documento che affida a me il comando delle Forze Armate. Il mio Capo di Stato Maggiore Generale è il Maresciallo Badoglio. Io dò a lui le direttive che saranno applicate sul terreno esecutivo attraverso i tre Capi di Stato Maggiore dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica. Così la cosa è definita. Resta tuttavia un ,punto che può essere oggetto di chiarimento ed è questo: tanto il generale Pricolo che l'ammiraglio Cavagnari ricoprono le due cariche di Sottosegretario di Stato e di Capo di Stato Maggiore. Ora mi domando se, per avventura, queste due cariche non debbano essere sdoppiate per creare una situazione analoga a quella dell'Esercito. Aggiungo che l'Alto Comando non avrà funzioni operative; sarà ridotto all'essenziale; non bisogna creare dei ministeri numero due.L'Alto Comando è formato da un gruppo di uomini che hanno compiti operativi; tutto il resto dell'amministrazione non riguarda questi uomini che devono dirigere forze armate. Maresciallo BADOGLIO - Chiede di conoscere se, oltre l'ordinamento stabilito dal Duce, siano previsti altri Comandi.


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Capo del Governo MussoLINI -

Nessun altro Comando.

Maresciallo BADOGLIO - Dichiara di non avere nulla da osservare nei riguardi dell'abbinamento, nella stessa persona, delle due cariche di Capo di Stato Maggiore e di Sottosegretario di Stato per la Marina e per l'Aeronautica. Anzi preferirebbe che le cose rimanessero come sono attualmente, data la giornaliera pratica che ha con Cavagnari e Pricolo. Ammiraglio CAVAGNARI - Fa presente che allo stato attuale dell'ordinamento dell'amministrazione della Marina la funzione di Sottosegretario potrebbe essere considerata una sinecura. Il lavoro procede bene con i Direttori generali e può essere disbrigato in due ore al giorno. Viceversa lo Stato Maggiore ha compiti molto più vasti e funziona come un vero ministero. Generale PRICOLO - Si associa a quanto è stato detto dall'Eccellenza Cavagnari, ma propone la nomina di un altro Capo di Stato Maggiore, in modo che ve ne sia uno per le operazioni ed uno per i servizi; ciò soltanto per divisione di lavoro. Generale GRAZIANI - Per quanto riguarda l'Esercito ritiene opportuno non mutare nulla dell'att:uale ordinamento. Lascerebbe le cose come sol)o: generale Roatta Sottocapo di Stato Maggiore unitario che tratta tutta la materia. Capo de] Governo MussoLINI - Non ho detto che si debba fare la separazione delle cariche. Ho soltanto voluto porre il problema, in considerazione che per l'Esercito era stata riconosciuta questa opportunità. D'ora innanzi, Badoglio, sentite anche Starace nelle questioni di sua competenza come Capo di Stato Maggiore della M.V.S.N. Generale GRAZIANI - Fa presente che per la sede dell'Alto Comando dell'Esercito sono state requisite due ville a Frascati. Queste due ville potranno servire, ma pensa di non muoversi da Roma. Maresciallo BADOGLIO - Comunica che il suo Comando non supererà venti ufficiali lui compreso. Capo del Governo MUSSOLINI - È bene aver previsto questo trasferimento, ma non credo che ci sarà bisogno di muoversi da Roma. Si guarderanno bene dal bombardarla. Data la situazione è meglio che gli Alti Comandi stiano a Roma. D'accordo?


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Verbale n. 2 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 15 OTTOBRE 1940 ALLE ORE 11 Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Ministro degli Affari Esteri CIANO Maresciallo d'Italia BADOGLIO Generale SODDU Luogotenente generale del ReJACOMONI Generale !WATTA Generale V!SCONTI-PRASCA Tenente Colonnello TROMBETTI

Capo del Governo MussouNI - Lo scopo di questa riunione è quello di definire le modalità dell'azione - nel suo carattere generale - che ho deciso di iniziare contro la Grecia . Questa azione, in un primo tempo, deve avere obiettivi di carattere marittimo e di carattere territoriale. Gli obiettivi di carattere territoriale ci debbono portare alla presa di possesso di tutta la costa meridionale albanese, quelli cioè che ci devono dare la occupazione delle isole ioniche Zante, Cefalonia , Corfù e la conquista di Salonicco. Quando noi avremo raggiunto questi obiettivi avremo migliorato le nostre posizioni nel Mediterraneo nei confronti con l'Inghilterra. In un secondo tempo, o in concomitanza di queste azioni , l'occupazione integrale della Grecia, per metterla fuori combattimento e per assicurarci che in ogni corcostanza rimarrà nel nostro spazio politico-economico. Precisata così la questione ho stabilito anche la data , che a mio avviso non può essere ritardata neanche di un 'ora: cioè il 26 di questo mese.

(*) L'i11tes1azio11e de/l'originale reca l'indicazione: resoconto stenografico. /11 calce: Amodauilografato. li presente verbale è stato approvato dal Duce, a Palazzo Venezia, il 16 ottobre 1940-XVJII alle ore 14. P.C.C. Il capitano di vascello. Capo Ufficio Coordinatore Riccardo Piscicel/ì. li segretario tenente colonnello addetto alla C.S.D. Giuseppe Aurelio Trombeui.


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Questa è un'azione che ho maturato lungamente da mesi e mesi; prima della nostra partecipazione alla guerra ed anche prima dell'inizio del conflitto. Stabiliti questi punti essenziali si tratta ora di esaminare come dovrà svolgersi questa azione e perciò ho mandato a chiamare il Luogotenente Generale ed il Comandante delle truppe dell'Albania perché ci facciano un quadro politico e militare in modo che noi possiamo determinare tutte le misure idonee per raggiungere nel migliore dei modi e nei più convenienti termini di tempo i nostri obiettivi. Aggiungo che vedo complicazioni al Nord. La Jugoslavia ha tutto l'interesse di stare tranquilla, come del resto appare anche da pubbliche dichiarazioni di organi ufficiali che escludono la possibilità di complicazioni, salvo che si tratti di difendere il paese. Complicazioni di carattere turco le escludo, specialmente da quando la Germania si è impiantata in Romania e da quando la Bulgaria si è rafforzata. Essa può costituire una pedina nel nostro gioco ed io farò i passi necessari perché non perda questa occasione unica per il raggiungimento delle sue aspirazioni sulla Macedonia e per lo sbocco al mare . Stabiliti gli obiettivi e la data, si tratta ora di vedere gli altri aspetti della situazione, in modo da potere - in base ad essi determinare le misure ed i mezzi da prendere.

[Invita il luogotenente generale dell'Albania ad esporre come vede la situazione]. Luogotenente generale del Re JACOMONI - In Albania si attende quest'azione ansiosamente. Il paese è impaziente e pieno di entusiasmo; anzi si può affermare che l'entusiasmo è così vivo che in questi ultimi tempi ho avuto qualche disillusione perché l'azione non è.stata ancora iniziata. Abbiamo provveduto molto seriamente all'approvvigionamento del paese. Esiste il pericolo «porto di Durazzo», nel senso che se venisse bombardato avremmo delle difficoltà nei rifornimenti. La questione stradale ha fatto molti progressi pur senza volerla considerare risolta. Come appare la situazione della Grecia vista dall'Albania? Capo del Governo MUSSOLINI sapere.

Questo appunto si tratta di

Luogotenente generale del Re JACOMONI - E molto difficile precisarlo. L'opinione pubblica è ostentatamente noncurante.


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Abbiamo pubblicato che era stata uccisa la nipote del nostro patriota albanese trucidato, ma hanno risposto smentendo il fatto. Dalle notizie dei nostri informatori risulta che mentre due mesi fa i greci non sembravano propensi ad una seria resistenza, ora appaiono decisi ad opporsi alla nostra azione. La radio clandestina che abbiamo posta ad Argirocastro, con la quale svolgiamo una attiva propaganda, è molto ascoltata e ci risulta che ottiene degli effetti. Credo che la resistenza greca sarà diversamente influenzata , a seconda che la nostra azione sarà celere, decisa ed imponente, oppure prudente e limitata. Vi è poi da considerare quale aiuto i greci possono ricevere dagli inglesi via mare. Capo del Governo MussouNr - Escludo nel modo più assoluto l'invio di uomini; anche l'aviazione non ha forze da distogliere. Luogotenente generale del Re JACOMONI - L'unica preoccupa.zione potrebbe derivare dall'occupare parzialmente la Grecia, in quanto che gli inglesi, da rimanenti basi, nel caso fossero in grado di mandare forze aeree imponenti, potrebbero portare le loro offese nell'Italia meridionale ed in A lbania. Gli apparecchi dell'aviazione greca sono 144, ciò che non costituirebbe una seria apprensione. Capo del Governo MussoLINI popolazione in Grecia?

Qual'è lo stato d'animo della

Luogotenente generale del Re JACOMONT profondamente depresso.

Appare molto

Ministro degli Affari Esteri CIANO - Vi è una scissione netta tra la popolazione e una classe dirigente politica plutocratica, che è quella che anima la resistenza e mantiene vivo lo spirito anglofilo nel paese. È questa una piccolissima classe molto ricca, mentre l'altra parte è indifferente a tutti gli avvenimenti , compreso quello della nostra invasione. Luogotenente generale del Re JACOMONT - Hanno suscitato molta impressione sulla popolazione greca le notizie che ho fatto divulgare sull'altezza dei salari in Albania. Capo del Governo MussouNr - Invita il generale Visconti Prasca a esporre la situazione militare. Generale VISCONTI PRASCA - Noi abbiamo preparata una operazione contro l'Epiro che sarà pronta per il 26 corrente e che si


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presenta sotto auspici molto favorevoli. La situazione geografica dell'Epiro non favorisce la possibilità alle altre forze greche di intervenire perché da una parte vi è il mare e dall'altra una intransitabile fascia alpina. Questo scacchiere ci permette una serie di avvolgimenti delle forze greche- calcolate a circa 30.000 uomini - ciò che ci consente l'occupazione dell'Epiro in breve tempo: dieci o quindici giorni. Questa operazione - che potrebbe consentirci di liquidare tutte le truppe greche - è stata preparata fin nei minimi dettagli ed è perfetta per quanto è umanamente possibile. La riuscita dell'azione ci porterebbe a migliorare le nostre posizioni, ci darebbe una frontiera più sicura ed il possesso del Porto di Prevesa che fa cambiare completamente la nostra situazione. Questa è la prima fase della nostra operazione, da condurre a fondo nel modo migliore . L 'azione però è subordinata alle condizioni climatiche. Tra alcune settimane la stagione delle pioggie provocherebbe serie difficoltà per la conquista dell'Epiro e della base di Prevesa. Capo del Governo MussoLINI - La data dell'inizio delle operazioni· può essere anticipata ma non ritardata. Generale VrscoNTI-PRASCA - Lo spirito delle truppe è altissimo, l'entusiasmo è al massimo grado. Non ho mai avuto a lagnarmi delle truppe in Albania. L'unica manifestazione di indisciplina che ho dovuto riscontrare è stata quella di ufficiali e soldati per eccesso dell'ansia di voler andare avanti e di volere combattere. Capo del Governo MUSSOLINI -

Quante forze avete?

Generale V1scoNTI-PRASCA- Circa settantamila uomini oltre ai battaglioni speciali. Rispetto alle truppe che ci sono di fronte circa trentamila uomini - abbiamo una superiorità di due ad uno. Capo del Governo MUSSOLINI - E per quello che riguarda i mezzi: carri armati , difese campali del nemico? Generale V1scoNTI-PRASCA - L'unica preoccupazione è costituita dall'aiuto che potrebbe essere dato all'avversario dall'aviazione inglese, giacché quella greca , per me, non esiste. Per quanto riguarda il fronte di Salonicco bisogna fare qualche riserva a causa dell'andamento stagionale. Si potrebbe dare corso all'azione nell'Epiro. Capo del Governo MussoLINl - L'azione su Salonicco è importante perché bisogna impedire che diventi una base inglese.


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Generale VISCONTI-PRASCA - Per questa azione ci vuole un certo tempo. Il porto di sbarco è Durazzo che dista da Salonicco circa trecento chilometri. Occorreranno un paio di mesi. Capo del Governo MUSSOLINI - Tuttavia si può impedire agli inglesi di sbarcare a Salonicco. È importante che anche su questo fronte avviate due divisioni perché potrebbe determinarsi il concorso bulgaro. Generale VISCONTI-PRASCA - Anche per iniziare la marcia su Atene la base di tutto è l'occupazione dell'Epiro e del porto di Prevesa. Capo del Governo MUSSOLINI - E l'occupazione delle tre isole: Zante, Cefalonia e Corfù. Generale VISCONTl-PRASCA -

Certamente.

Capo del Governo MussoLINT - Queste azioni debbono essere svolte contemporaneamente. Conoscete quale sia il morale dei soldati greci? Generale V1scoNTl-PRASCA battersi.

Non è gente che sia contenta di

Capo del Governo MussoLINI - Adesso un'altra cosa ancora. Fissata la data, si tratta di sapere come diamo la parvenza della fatalità di questa nostra operazione. Una giustificazione di carattere generale è quella che la Grecia è alleata dei nostri nemici, i quali si servono delle sue basi, etc., ma poi ci vuole l'incidente, per il quale si possa dire che noi entriamo per mettere l'ordine. Se questo incidente lo fate sorgere è bene, se non lo determinate è lo stesso. Luogotenente generale del Re JACOMONI - Io posso fare qualcosa sulle frontiere: incidenti fra ciamurioti ed autorità greche. Generale V1sc0Nn-PRASCA - Abbiamo predisposto delle armi e bombe francesi per fare un finto attacco. Capo del Governo MUSSOLINI - Tutto questo ha un valore assolutamente trascurabile per me; è per dare un po' di fumo. Tuttavia è bene se potete fare in modo che ci sia l'appiglio all'accensione della miccia. Ministro degli Affari Esteri CIANO l'incidente avvenga?

Quando volete che


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Capo del Governo MUSSOLINI -

Il 24.

Ministro degli Affari Esteri CIANO -

li 24 ci sarà l'incidente.

Capo del Governo MussoLINI - Nessuno crederà a questa fatalità, ma per una giustificazione di carattere metafisico si potrà dire che era necessario venire a una conclusione. Quello che occorre in questo genere di operazioni è di agire con la massima energia e con la massima decisione, perché qui è il segreto del successo, anche nei confronti di quelli che potrebbero essere gli aiuti estranei. Ora bisogna dare questo alibi in modo che si possa dire: «Non vi è nulla da fare. Volete andare al soccorso di questa gente che è già battuta?». Questo è un discorso che i turchi potrebbero fare e che anche gli inglesi troverebbero conveniente seguire. Generale V1scoNTI-PRASCA - L'operazione è stata preparata in modo da dare l'impressione di un rovescio travolgente in pochi g1orm. Capo del Governo MussoUNI - Per la responsabilità che mi assumo in questa faccenda vi dico di non preoccuparvi eccessivamente di quelle che possono essere le perdite, pur essendo sollecito, dal punto di vista umano, per la vita di un solo soldato. Dico ciò perché alle volte un capo si ferma in considerazione delle gravi perdite subite. Generale V1scONTI-PRASCA - Ho ordinato che i battaglioni attacchino sempre, anche contro una divisione. Maresciallo d'Italia BADOGLIO - La questione riguarda due argomenti: quello greco e quello dell'aiuto inglese. Io sono con voi completamente nel ritenere quasi sicura l'esclusione di sbarchi inglesi. Essi sono molto più preoccupati dell'Egitto che non della Grecia e nel Mediterraneo mettono mal volentieri le truppe sui piroscafi. Pertanto il solo possibile aiuto sarebbe quello dell'aviazione. A questa previsione si potrebbe adottare il correttivo di far coincidere l'azione contro la Grecia con quella per Marsa Matruh. In questo caso è ben difficile che distolgano dei velivoli dall'Egitto per mandarli in Grecia. Ciò si può fare perché per il 26 corrente anche Graziani può essere pronto. Capo del Governo MussouNI - Io sarei per un anticipo di alcuni giorni per l'azione di Graziani. E poi il fatto della conquista


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di Marsa Matruh renderà ancora più difficile la possibilità di un simile aiuto, specialmente prevedendo che noi non ci fermeremo. Perduto il cardine dell'Egitto, anche se Londra potesse ancora sostenersi, l'Impero inglese sarebbe in uno stato di disfatta. Le Indie sono in una situazione di insofferenza e gli inglesi non potrebbero più ricevere aiuti dal Sud Africa e dalla spina del Mar Rosso. Aggiungo una considerazione di carattere morale e cioè che questo successo africano sarebbe di spinta ai soldati in Albania. Ecco perché io desidero nelle due azioni un sincronismo con un leggero anticipo su quella africana. Maresciallo d'Italia BADOGLIO - Esaminando ora 'il problema greco affermo che fermarci al solo Epiro non corrisponde alla situazione. Non esagero dicendo che dobbiamo occupare anche Candia e la Morea se vogliamo occupare la Grecia. L'operazione per l'Epiro studiata da Yisconti-Prasca va bene. Dato in sicurezza il fianco sinistro, le forze avversarie non dovrebbero presentare molte difficoltà.. Abbiamo l'aviazione ... Capo del Governo MussouN1 - Noi metteremo nelle operazioni per lo meno quattrocento apparecchi, anche in vista di quello che può essere l'apporto inglese. Maresciallo d'Italia BADOGLIO - Bisogna che occupiamo tutta la Grecia, se il problema vuol essere redditizio. Per questo occorrono circa venti divisioni mentre in Albania ne abbiamo nove, più una di cavalleria. È evidente che in queste condizioni occorrono tre mesi. Generale ROATfA - Tenendo conto di tutto, possiamo contare sull'equivalente di undici divisioni. Per non fermarci all'Epiro bisognerebbe intensificare l'invio di truppe . Ciò anche per non dare la sensazione che non abbiamo più fiato per andare avanti. Studiare quindi subito il problema dell'occupazione totale della Grecia. Capo del Governo MussoLINI - Stabilito l'inizio delle operazioni il 26 corrente e prevista la liquidazione dell'Epiro verso il 10-15 novembre, abbiamo fino a quel momento, un altro mese per l'invio di nuove forze. Generale VrscoNTI-PRASCA- L'invio di altre truppe dipende da quello che è lo svolgimento del piano e non possono essere mandate che ad Epiro occupato. Non sì tratta di un'azione travolgente nel tempo , ma di un'azione di sicurezza. ln questa stagione


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non si può operare che nella Grecia meridionale. Mantenendo Durazzo come base per andare a Salonicco ci vuole un mese di tempo per l'invio di ogni divisione. Capo del Governo MussoLINI - Per chiarire i concetti che stiamo esponendo, domando come viene vista la marcia su Atene, dopo avere occupato l'Epiro. Generale VISCONTI-PRASCA - Non la vedo con molte difficoltà. Un gruppo di cinque o sei divisioni sarebbe sufficiente. Maresciallo d 'Italia BADOGLIO - Io riterrei più urgente la marcia su Atene che su Salonicco, anche perché non sembra probabile uno sbarco inglese a Salonicco. Ministro degli Affari Esteri CIANO - Tanto più in considerazione di un intervento bulgaro. Generale RoATTA parte.

Ci vuole una pressione anche da quella

Capo del Governo MussoLINI siano sufficienti? Generale RoATTA -

Ritenete che due divisioni

Sì.

Capo del Governo MussouNI - Adesso mi pare che le idee si vadano precisando: operazione nell'Epiro-Salonicco; osservazione di quello che può succedere a causa dell'intervento bulgaro che ritengo probabile. Concordo pienamente per l'occupazione di Atene. Generale V1sc0Nn-PRASCA - Poi da Atene noi - in fondo tagliamo la Grecia e a Salonicco possiamo andarci partendo dalla capitale. Capo del Governo MussouN1 - Dal punto marginale dell'occupazione dell'Epiro fino ad Atene che distanza intercorre? Generale VISCONTI-PRASCA con una rete stradale mediocre.

Duecentocinquanta chilometri

Capo del Governo MUSSOLINI Generale V1scONTI-PRASCA -

E il terreno com'è?

Colline alte, aspre, brulle.

Capo del Governo MussoLINI -

E le direzioni delle valli?


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Generale V1scoNTI-PRASCA direzione di Atene .

Est-Ovest, quindi proprio m

Capo del Governo MussoLINI -

Questo è importante.

Generale ROAITA - Cioè è vero fino a un certo punto perché bisogna attraversare una catena di duemila metri di altezza. (Illustra al Duce una carta geografica della zona) . Generale VISCONTI-PRASCA -Sono terreni sui quali ci sono una quantità di mulattiere. Capo del Governo MussouNr strade? Generale VISCONTI-PRASCA -

Le avete percorse queste

Sì , parecchie volte.

Capo del Governo MussoLINI - Adesso veniamo ad altri due argomenti: precisato tutto ciò quante divisioni supplementari ritenete che sia necessario di inviare in Albania per occupare tutto il territorio che conduce ad Atene? Generale VISCONTr-PRASCA - fn un primo tempo basterebbero tre divisioni organizzate da montagna; naturalmente le circostanze decideranno . Ora queste truppe si potrebbero portare nel porto di Arta in una notte sola. Capo del Governo MussoLINI - Altro argomento : apporto albanese in truppe regolari e in bande alle quali dò una certa importanza. Generale VIscoNTI-PRASCA - Abbiamo presentato un piano al riguardo. Si vorrebbero organizzare bande da duemilacinquecento a tremila uomini, inquadrate da nostri ufficiali. Luogotenente generale del Re JACOMONI - Le domande sono infinite.- Molti musulmani non conviene mandarli per evitare che facciano molte vendette. Capo del Governo MussoLINl bande le potete organizzare?

Quindi un certo numero di

Generale VISCONTI-PRASCA - È tutto organizzato. Ho già fatto un telegramma perché tengano tutto pronto e perché avvertano gli individui. Capo del Governo MussoLINI -

Come le armate?


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Generale VIscoNn-PRASCA bombe.

Qualche mitragliatrice leggera e

Capo del Governo MussoLINI - Adesso un altro aspetto della situazione. Quali misure avete preso al confine jugoslavo? Generale VIscoNTI-PRASCA - Abbiamo due divisioni ed un battaglione di Carabinieri e Finanza. In sostanza una copertura discreta. Capo del Governo MussoLINI - Non credo che ci saranno attacchi da quelle parti e poi le truppe si appoggiano a dei caposaldi già predisposti. Generale YISCONTI-PRASCA- Bisogna aggiungere che il terreno si presta bene per la difesa. Si potrebbe verificare qualche infiltrazione attraverso i boschi, di piccoli reparti, ma niente da temere perché abbiamo il confine tutto guarnito. Un posto di finanza ogni cinque o seicento metri. Luogotenente generale del · Re JACOMONI - In Albania vi sarebbe il desiderio di qualche richiamo di classi. Capo del Governo MUSSOLINI classe?

Che gettito fornisce ogni

Luogotenente generale del Re JACOMONI uomini.

Circa settemila

Capo del Governo MUSSOLINI - Questo è da considerarsi con attenzione. Sono forze che pur senza trascurare o respingere , non bisogna che costituiscano un apporto eccessivo, per non far credere che l'Epiro sia stato da esse conquistato. Una certa partecipazione degli elementi albanesi, che non disturbi la popolazione, sarebbe opportuna. Farei chiamare due o tre classi. La difesa controaerea deve costituire poi oggetto del nostro particolare interesse perché bisogna evitare, nella misura del possibile, i bombardamenti della zona petrolifera, delle città albanesi e i paragoni che potrebbero essere fatti ìn confronto della migliore difesa delle città delle Puglie. Occorre quindi apprestare mezzi antiaerei di notevoli proporzioni. Generale SoDDU - Ho già disposto che siano spediti i 75 Skoda avuti dalla Germania. Generale YISCONTI-PRASCA - La difesa di Tirana si riduce a due


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gruppi, mentre tutta la difesa per l'Albania è di appena cinque gruppi. Capo del Governo MUSSOLINI - Occorrono per l'Albania almeno cento bocche da fuoco perché bisogna evitare i demoralizzanti bombardamenti diurni. Mandare tutti i pezzi Skoda e gli Oerlikon. Generale Sooou - Non li abbiamo ancora tutti. Appena arriveranno li spedirò. Gli Oerlikon li mando in volo. Capo del Governo MussoUNI - Bisogna aggiungere alla difesa terrestre anche gli apparecchi da caccia. Per fortuna ne abbiamo una notevole disponibilità. Al 1° ottobre vi erano in Albania 52 apparecchi di pronto impiego e 15 di non immediato uso. In sostanza 67 apparecchi. Ministro degli Affari Esteri CIANO Stormo.

C'è in partenza il 74°

Capo del Governo MussouNl - Mi pare che abbiamo esaminato tutti gli aspetti del problema. Maresciallo d'Italia BADOGLIO dallo Stato Maggiore dell'Esercito.

I dettagli verranno stabiliti

Capo del Governo MussouNr - Riassumendo: offensiva in Epiro; osservazione e pressione su Salonicco ed in un secondo tempo marcia su Atene.


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Verbale n. 3 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 10 NOVEMBRE 1940 ALLE ORE 11.00

Autorità presenti: Capo del Governo MUSSOLINI Maresciallo d'Italia BADOGLIO Ammiraglio CA VA GNARI Generale PRICOLO Generale ROATTA Colonnello SORICE Tenenie Colonnello TROMBETTI

Capo del Governo MussoLINI - Lo scopo di questa riunione è di fare il punto sulla situazione albanese dopo quattordici giorni dall'inizio delle operazioni. La prima constatazione che si deve fare è la seguente: che le cose non sono andate come si poteva pensare e come ci avevano fatto sperare e il dirigente politico luogotenente generale per l'Albania, Jacomoni, e il generale Visconti Prasca, Comandante le truppe in Albania. Il piano di Visconti Prasca si basava su due elementi: l'uno di carattere militare (un certo numero di divisioni), l'altro di carattere politico (una rivolta che avrebbe dovuto scoppiare a tergo delle truppe greche). Dubbi rimanevano alcuni atti di sabotaggio che si potevano ritenere svolgibili dalla quinta colonna. Tutto ciò non è accaduto, anzi è accaduto esattamente il contrario. Mentre non vi è stato nessun segno di rivolta delle popolazioni della Ciamuria a tergo delle truppe greche, vi sono stati invece dei fenomeni molto gravi da parte di taluni reparti albanesi. Da un rapporto del generale Roatta, oltre ai particolari sul comportamento del battaglione albanese «Tomori», si apprendono altri dettagli: un carabiniere sorpreso a tagliare i fili telefonici; casi di diserzione; distribuzione di volantini anti italiani, etc. Quindi una situazione che è nettamente contraria a quella che ci (*) L'intestazione dell'originale reca l'indicazione: resoconto stenografico. In calce: Autodattilografato. Il presente verbale è stato approvato dal Duce, a Palazzo Venezia, 1'11 novembre 1940 - XIX alle ore 18. Il segretario tenente colonnello addetlo alla C.S.D. Giuseppe Aurelio Trombelli.


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è stata descritta, almeno in questo primo periodo. Mancano questi elementi di carattere politico, si è visto subito che le forze di cui disponeva Visconti Prasca non erano sufficienti; non erano sufficienti le due divisioni al confine Korciano; appena sufficienti le forze dislocate verso il mare . Questo piano sarebbe riuscito se invece di avere delle colonne impiegate in un'avanzata che io chiamo lenticolare, ci fossero state delle masse più compatte. Otto giorni fa - per dare una prova dell'ottimismo che regnava negli ambienti albanesi - il generale Ranza mi assicurava che per la sera di sabato Janina sarebbe stata presa ( quindi era inutile bombardarla) e, dopo Prevesa, di lì si sarebbe marciato senza perdere tempo in direzione di Atene. Tutto questo ottimismo è assolutamente infondato e si è visto dagli avvenimenti che cosa hanno fatto i Greci. li loro piano era abbastanza ben congegnato. Minacciare dal Korciano il tergo del nostro schieramento; respingere la «Julia» e tentare di arrivare alla strada di arroccamento. · Fatto questo , lo Stato Maggiore greco pensava che anche le truppe del litorale si sarebbero trovate in difficoltà . Fortunamente questo dinamismo dell'esercito greco -- a mia avviso - si è già esaurito, o sta esaurendosi, per mancanza di impulso proprio e perché abbiamo provveduto in questi giorni a rafforzare tutto il nostro dispositivo. Abbiamo portato sul fronte di Korcia le Divisioni «Venezia» e «Arezzo» e ho ordinato di dirottare da Valona la Divisione «Bari». Le forze che sono attualmente a sud mi pare che siano sufficienti per tenere la situazione. Si pone ora il problema di sapere che cosa sì fa. Per quel che riguarda gli uomini io sono dell'avviso che bisogna lasciarli dove sono. Togliere il Comando a Visconti Prasca che ha peccato di ottimismo, a mio parere, sarebbe un errore, perché si consacrerebbe che le truppe italiane hanno avuto un insuccesso. Veramente un insuccesso non c'è stato perché i Greci hanno avanzato di cinque chilometri - verso il Korciano, e hanno respinto la <dulia», mentre noi abbiamo avanzato di venti-trenta chilometri a cavallo del Kalamas . Abbiamo costituito, qui , teste di ponte che dobbiamo mantenere a qualsiasi costo per riprendere le operazioni in quel

~oore.

.

Escluso quindi il cambiamento delle persone , si sono dovuti tuttavia organizzare i Comandi che apparivano in un primo tempo abbastanza confusi. Per questo scopo si è mane.fato il generale


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Soddu, che fin dai pnmt giorni si è appalesato l'uomo della situazione. Accanto a lui vi è il Nasci che, al fronte del Korcia, ha già detto «di qui nessuno si muove». Il Rosi - che comanda in Ciamuria - è anche a suo posto, per cui penso che questi sono degli uomini all'altezza dei loro compiti. Il problema che si pone oggi è quello della ripresa delle operazioni, che va determinato in ordine al come e al quando. Non si può cominciare se non si è quasi sicuri di dare un colpo notevole all'esercito greco. Penso che il programma che vi leggerò fra poco sia sufficiente per vedere che cosa si deve fare con l'invio di uomini. È chiaro che l'unico scacchiere dove si può operare è quello Jonìco, mentre è da star fermi nel Pindo e nel Korciano. Si può pensare che ci sarà qualche giornata di freddo, ma non si può pensare che il freddo sia come quello che c'è già · oggi sulle montagne della Macedonia. [A questo punto il Duce dà lettura di una Nota per lo Stato Maggiore Generale, soffermandosi a illustrare talune direttive. Lettera C della Nota: «La 9a Armata comprende, sul tratto di Korcia, le Divisioni "Piemonte", "Arezzo" , "Parma" , "Venezia", le quali non devono essere spostate etc.»]. Chiarimento verbale del Duce: quindi, le quattro divisioni si trovano in un clima abbastanza rigido. Faranno quello che si è fatto nella guerra mondiale , nella quale il fante stava a duemila metri e resisteva; si tratta soltanto di dargli adeguati indumenti invernali, viveri di conforto, etc. Il totale delle forze della 9a Armata, calcolando anche la divisione alpina di riserva e la <dulia» e la «Bari» sul fronte del Pindo, raggiunge quindi il numero di 63 battaglioni. Da adesso in poi la Divisione di linea sarà composta di tre reggimenti dì tre battaglioni ciascuno, altrimenti la terminologia militare deve essere completamente cambiata. È mia convinzione profonda che, se la <dulia» avesse avuto un reggimento nel mezzo del suo schieramento, non avrebbe fatto quell'avanzata lineare che l'ha condotta a quel ripiegamento. Generale ROATfA - Le divisioni alpine bisognerebbe lasciarle nella loro attuale costituzione, perché ... Capo del Governo MussouNr - Per le divisioni alpine, le celeri e quella corazzata, è una altra cosa. Mi riferisco alle divisioni di fanteria di linea.


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Maresciallo d'Italia BADOGLIO - Quindi, nel settore centrale, con le divisioni «J ulia» e «Bari» e con la «Tridentina» su due reggimenti, avremo un totale di nove battaglioni di alpini e nove di fanteria, più i tre reggimenti di bersaglieri non indivisionati che adesso sono sparsi in vari punti. Siccome sono su biciclette è bene lasciarli dove sono. Capo del Governo Musso LINI - Seguita a leggere la Nota, lettera D: «Il compito della 9a Armata è difensivo per tutto l'inverno, salvo il caso non prevedibile di una azione concomitante della Bulgaria». Chiarimento verbale del Duce: fino a questo momento, la Bulgaria non ha J'aria di volersi muovere e resterà ferma fino a marzo, a meno che non intervenga una certa spinta da parte dei tedeschi, in accordo con la Russia (vedi viaggio di Molotov a Berlino). Dicendo «Compito difensivo per tutto l'inverno», non intendo dire di stare assolutamente fermi, ma limitare le azioni, migliorare la situazione e riprendere quel poco di territorio che gli albanesi, e non gli italiani, hanno perduto. Le operazioni a raggio strategico io le escludo per tutta la stagione invernale. Seguita a leggere la Nota, lettera F: «L'obiettivo della 11 a Armata è quello della ripresa dell'offensiva, in quanto anche il clima invernale lo consente. A tale scopo bisogna rafforzare la 1P Armata con altre quattro divisioni , più due di riserva. In totale dieci divisioni complete». Chiarimento verbale del Duce: quindi, io prevedo, per lo schiacciamento della Grecia - che voglio assolutamente raggiungere - cinque divisioni in più di quelle che la Grecia può effettivamente mobilitare. Ciò risulta dalla monografia sulla Grecia, compilata a cura dello Stato Maggiore, che io ho attentamente letta; pare che i dati siano stati indicati con tutta l'esattezza possibile. Generale ROATIA-Quei dati ~ono esatti. Tutte le notizie che si hanno confermano quella situazione, però la capacità di mobilitazione della Grecia, come numero di uomini, è molto superiore. Potrebbe darsi che con l'aiuto inglese il Comando greco potrebbe mettere insieme qualcosa di più. Capo del Governo MussoLINI - Questo è molto importante, perché rafforza la mia tesi «tempo» . Seguita a leggere la lettera F: «questo approntamento di uomini e mezzi deve essere fatto bruciando le tappe, onde impedire che la


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Gran Bretagna dia alla Grecia un aiuto sufficiente, e soprattutto per ragioni di prestigio. Tutte le Divisioni devono essere in Albania pronte all'impiego non più tardi del 5 dicembre». Chiarimento verbale del Duce: Io intendo che l'Esercito Italiano non resti lungo tempo sotto questa situazione morale di non essere riuscito a sfondare il sistema difensivo greco . (Illustra, sulla base di dati relativi alla spedizione in Africa Orientale, come il periodo di tempo assegnato allo Stato Maggiore, 5 dicembre prossimo, per l'arrivo delle nuove forze in Albania non sia troppo breve). Se le divisioni dovessero essere mobilitate si potrebbe ritenere insufficiente questo tempo; ma un prospetto che mi è stato mandato dal Ministero della Guerra in data 3 ottobre 1940, mi dice che ci sono pronte - al 70, 80% degli organici di guerra - tredici divisioni di fanteria . Se sono esatte queste notizie che mi sono state fornite, io ho approntato, in Italia, ben tredici divisioni di fanteria, delle quali ne chiedo solo sei, più tre di riserva. Ora lo dico: se nel 1935 abbiamo potuto portare in Libia, in Eritrea e in Somalia, gli effettivi di dodici divisioni, in due mesi, è veramente impossibile portare gli effettivi di sei divisioni in Albania , in venticinque giorni? Ciò tanto più in quanto concorrono oggi tre nuovi fatti: la brevità del tragitto (si va dalla Puglia in Albania in una notte); la maggiore esperienza che noi dovremmo avere in materia di trasporti; la disponibilità di una flotta aerea che naturalmente non può sostituire il traffico marittimo se non in misura modesta, ma tuttavia sensibile. Una divisione aerea effettuando quindici viaggi al mese, potrebbe trasportare quarantacinquemila u9mini, e portare anche taluni cannoni. Nella ipotesi più modesta del trasporto di soli mille uomini al giorno, la flotta aerea dispenserà la marittima del trasporto di quindicimila uomini, ciò che significa disimpegnare per lo meno dieci piroscafi. Gener~le RoATIA - Il trasporto degli uomini non ci dà fastidio, perché sulle navi, sulle quali mettiamo materiali e autocarri , imbarchiamo gli uomini in coperta. Il problema da risolvere si riferisce al trasporto dei quadrupedi, dei materiali e degli autocarri. Capo del Governo MussoLINI - Seguita a leggere la Nota: «Flotta aerea di trasporto: ... Si utilizzeranno i trasporti aerei per


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trasportare Carabinieri e Guardie di Finanza con una cadenza di cinquanta-cento al giorno>>. Chiarimento verbale del Duce: serviranno per presidiare l' Albania settentrionale e per fronteggiare il pericolo di infiltrazione di bande degli emissari di Zog. Per questo è necessario che ci siano molte Guardie di Finanza, cercando di eliminare- secondo i casi e le circostanze - i Carabinieri albanesi . Seguita a leggere la Nota : «Azione militare aerea: durante questo periodo di approntamento le due squadre aeree - rafforzate - continueranno a bombardare la Grecia e a proteggere l'Albania». Chiarimento verbale del Duce: perché non bisogna sottoporre a usura eccessiva gli uomini e i mezzi. Bisogna proteggere l'Albania, e insisto su questo punto perché non vi è dubbio che il morale degli Albanesi è scosso. Lo stesso Verlaci ha detto «Mi aspettavo che una grande potenza come la vostra agisse come la folgore» . lo mi sono documentato, e bisogna rammentare che la campagna di Norvegia iniziata nell'aprile è finita nel giugno. Vi sono delle condizioni di fatto che impediscono assolutamente tale guerra-lampo. È sorto invece uno stato d'animo che Visconti Prasca e Jacomoni avevano diffuso col loro ottimismo, e che si era diffuso nel mondo attraverso le corrispondenze dei giornali . I giornalisti sentendo: domani saremo a lanina, quindi a Prevesa ecc. , ispirano a queste previsioni le loro corrispondenze. In questo periodo di sosta occorre che l'aviazione faccia quello che non possono fare gli altri. Seguita a leggere la Nota: «Questi bombardamenti incessanti dovranno: a) dimostrare alle popolazioni greche che il concorso dell'aviazione inglese è insufficiente e nullo ; b) disorganizzare la vita civile della Grecia , seminando il panico dovunque>>. Chiarimento verbale del Duce: quindi, voi dovete scegliere chilometro quadrato per chilometro quadrato - la Grecia da bombardare. Tutta la Grecia - comprese le isole - ha una superfice di 130.000 chilometri quadrati, dei quali la parte arabile delle bombe non supera i cinquantamila chilometri quadrati . Tutti i centri urbani superiori ai diecimila abitanti devono essere distrutti e rasi al suolo. È questo un ordine tassativo. Naturalmente, oltre questi centri ci devono essere anche gli obiettivi militari; bisogna far vedere che l'aiuto aereo inglese non esiste, oppure che esso è in proporzioni tali da non poter impedire questa sistematica distruzio-


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ne dei centri urbani della Grecia. Sarà la seconda volta che ciò accade nella storia, perché alla prima ci pensò Roma. Adesso, prima di dare la parola al Maresciallo Badoglio, accennerò alla situazione politica che non potrebbe essere più favorevole per le nostre operazioni in Grecia: 1) La Jugoslavia non si muove, e ha sacrificato il ministro della guerra alle esigenze dello Stato Maggiore germanico. Non escludo che già adesso le truppe tedesche attraversino la Jugoslavia. 2) La Bulgaria è una spina nel fianco dei greci. 3) La Russia non si muove, e si avvicina a Berlino; questo è il primo atto di una intesa che deve aggregare ali' Asse anche la Russia; è escluso che essa entri nell'accordo tripartito, ma non è escluso che intervenga una intesa tra questo e la Russia. 4) La situazione dell 'Inghilterra non è brillante, se ieri Churchill si è appena limitato a constatare che sono ancora vivi. Con questo non voglio dire che l'Inghilterra sia in ginocchio; resisterà ancora e ci darà del filo da torcere, anche se deve soprattutto pensare a difendere la metropoli e l'Egitto. Io credo che i Greci siano in una fase di delusione; fra l'altro, essi hanno chiesto venti milioni di sterline e se ne sono visti offrire soltanto cinque con gli interessi. Concludendo, io credo che l'iniziativa greca contro di noi sia esaurita o stia esaurendosi, e, in ogni caso, non rappresenti più un pericolo da tenere in considerazione esagerata, per le ragioni che ho esposto in questo momento. È necessario riprendere l'azione, e con un obiettivo che, in un primo momento, dovrebbe limitarsi alla linea Prevesa-Arta. Ma questa operazione - che deve dimostrare che noi siamo arbitri della situazione - deve farsi, perché non posso tollerare che nel mondo si diffonda la convinzione che non siamo stati capaci di battere i Greci. Maresciallo d'Italia BADOGLIO - Permettete, Duce, di dirvi qualche cosa che si è svolta prima della preparazione che stiamo facendo adesso. Ho riletto tutto il diario: il 14 ottobre ci avete riunito qui - me e Roatta - e avete posto il problema di quante truppe erano necessarie per attaccare la Grecia. Roatta, in base agli studi fatti dallo Stato Maggiore, dichiarò che occorrevano venti divisioni. Si trattava quindi dell'invio di altre dieci divisioni, e si era parlato anche di un Comando Superiore e di un altro Comando di Armata da mandare. Il giorno 15 ottobre ci avete riuniti qui nuovamente. Erano presenti anche il Conte Ciano, il generale Soddu, il Luogotenente


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Jacomoni e il generale Visconti Prasca. In seguito agli esposti fatti sia dal conte Ciano che dal luogotenente Jacomoni e dal generale Visconti Prasca, voi prendeste la decisione di attaccare il 26 ottobre, data che- come è noto - venne poi portata al 28 ottobre: abbiamo cercato di fare nel miglior modo ciò che si poteva fare in quel lasso di tempo. Ho fatto questa esposizione per dimostrare che tanto lo Stato Maggiore Generale quanto lo Stato Maggiore del Regio Esercito non sono entrati in questa organizzazione, che si è svolta in modo nettamente contrario a tutto il nostro sistema che si impernia sul principio di prepararsi prima e poi osare. Detto questo, vengo alla parte sostanziale. Giustamente voi dite di voler le divisioni su tre reggimenti. Io sono stato l'oppositore, fierissimo della divisione su due. Noi dobbiamo quindi mandare otto reggimenti di fanteria che dobbiamo togliere da altre divisioni, - e per gli otto reggimenti di artiglieria - otto gruppi di artiglieria, per portare le divisioni alla formazione ternaria. Di più si formano i Corpi d'Armata e si formano le Armate. Ora bisogna pensare che i Greci utilizzeranno questo tempo per lavori di fortificazione, per i quali hanno dimostrato una certa abilità. Dopo di che si dovranno attaccare queste posizioni. Dato che non sempre l'aviazione può concorrere, bisogna inviare cinque reggimenti di artiglieria d'Armata. Queste forze sono in più delle sei divisioni delle quali ci avete parlato. È vero che noi, nel 1935, abbiamo mandato molta roba in Africa e che il viaggio era lungo, ma allora disponevamo di un naviglio molto superiore all'attuale; io ho fatto il viaggio col «Conte. di Biancamano» che ha imbarcato migliaia di uomini, e tanto Massaua che Mogadiscio si prestavano molto di più dell'infelicissimo porto di Durazzo. Quindi io vorrei fare una riunione con la Marina e lo Stato Maggiore dell'Esercito per prendere minutamente in esame truppe e mezzi da trasportare, disponibilità di piroscafi, possibilità di scarico - tanto a Valona che a Durazzo - (noto per incidente che quest'oggi, date le condizioni del mare, non si è potuto mandare niente) e poi venire a proporre a voi, Duce, l'esatto termine che ci occorre per attaccare la Grecia. Non bisogna che pensiamo solo al trasporto di queste truppe, ma anche all'attrezzamento logistico, perché altrimenti , le nostre truppe fanno uno sbalzo e poi si fermano. Quando penso all'affare greco mi sento salire le fiamme alla faccia. Noi in due giorni possiamo fare questo studio e saremo in grado di dirvi - finito il trasporto - per quale giorno saremo


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pronti. Debbo aggiungere che dietro queste forze ci dovrà essere tutta una attrezzatura ospedaliera, e che i servizi generali li metteremo a immediata portata delle truppe. Quando avremo fatto questo studio minuto e preciso, animati dallo stesso vostro desiderio, voi potete darci l'ordine di attaccare. Generale ROA1TA -Non so se sia possibile quello che dico, ma se noi potessimo usufruire delle ferrovie iugoslave per parte dei trasporti che ci occorrono, ne avremo un enorme vantaggio. Naturalmente questi trasporti verrebbero fatti con tutta la necessaria circospezione. [Sottopone al Duce una carta illustrativa delle line per l'applicazione della proposta]. Capo del Governo MussouNr - Una proposta del genere presenta due inconvenienti: 1) se la proposta viene respinta, si resta per lo meno male, e si crea uno stato di disagio nei confronti della Jugoslavia. 2) Se la proposta viene accettata, l'inconveniente può risultare maggiore, perché si crea una nostra situazione di riconoscenza verso quello Stato, che al momento attuale è meglio non determinare. Tuttavia, io tenterei. Maresciallo d'Italia BADOGLIO versano la Jugoslavia ...

Le truppe germaniche attra-

Capo del Governo MUSSOLINI - In queso caso, anche noi potremo farlo, perché ciò sarebbe il segno che la Jugoslavia ha scelto l'Asse. In questo caso possiamo chiedere anche il trasporto di truppe; ripeto, si può tentare in via ufficiosa, anche se vi fossero dieci probabilità su cento. Bisognerà chiedere attraverso il Ministero degli Esteri, se le truppe germaniche hanno attraversato la Jugoslavia; in questo caso, le possibilità salgono a cinquantasessanta. Tutto ciò bisogna farlo con molta delicatezza, anche per non offendere la loro suscettibilità. I trasporti dovranno essere mascherati dal punto di vista della popolazione. Come stiamo a naviglio da traffico? Le famose «navi regioni» dove sono? Ammiraglio CAVAGNARI - Le <<navi regioni» sono adoperate per i trasporti in Africa settentrionale, perché non hanno la possibilità di attraccare nel porto di Durazzo. In questo porto più di due o tre piroscafi non possono sostare e anche questi vengono a trovarsi in posizione pericolosa.


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Capo del Governo MussoLINJ - Ad ogni modo, Benini mi dice che la capacità di scarico è stata portata a tremila-quattromila tonnellate quotidiane. Generale ROATfA -

65.000 al mese.

Capo del Governo MussoLINI -

E il Porto di Valona?

Ammiraglio CAVAGNARI - La difficoltà è per lo sgombero delle congestioni a terra, perché vi è uno sola strada di afflusso. . Generale RoATIA - Ad esempio, la Divisione «Bari» dal 30 ottobre non ha ancora ultimato lo sbarco adesso. Le truppe sono andate avanti. A Valona occorrono per le operazioni di sbarco di automezzi e altro otto-dieci giorni; se trattasi di sbarcare quadrupedi, occorrono quattro-cinque giorni. La capacità di scarico automezzi è poca. La questione piroscafi non ha una grande importanza, perché essi sono esuberanti rispetto alla capac.ità di scarico dei porti albanesi . Ripeto: il trasporto degli uomini non ci dà alcun pensiero, mentre quelli che costituiscono gravi preoccupazioni sono soprattutto i trasporti delle unità di montagna. Ogni divisione , su tre reggimenti , ha tremila quadrupedi; i piroscafi ne portano 450-500 l'uno , e lo sbarco è fatto un po' per volta . Permettendoci di portare laggiù l'attrezzamento automobilistico, ci si consentirebbe di sostituire le ferrov ie. Abbiamo una produzione di automezzi di mille e ducento circa, e quindi non mandando più niente in Africa Settentrionale, m Albania si potrebbero organizzare trasporti automobilistici. Capo del Governo MussOLINI - I mille e duecento automezzi che si producono, li mandiamo in Albania man mano che arrivano? Generale ROATfA - Quelli dei Corpi, sono duemila; alla fine, verremo ad avere ottomila-diecimila automezzi, ma credo volendo essere nella realtà - che non si possa fare molto per accelerare i tempi. Capo del Governo MussoLINI - Tuttavia bisogna fare tutto il possibile, perché il tempo lavora contro di noi. Generale RoATIA - La partenza delle divisioni non ci dà pensiero. Vorremmo sapere quale deve essere la successione.


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Capo del Governo MussouNI - Questo è da esaminare sulle basi degli elementi tecnici. Prima l'una o l'altra non h a importanza . Generale RoATrA - Per fa r fronte al programma totale, e mantenere le altre Divisioni con una forza decente, noi abbiamo calcolato di richiamare centomila uomini circa. Non converrà richiamare la gente che abbiamo già mandato a casa da qualche giorno. Capo del Governo MussouNI - Certo; si chiamano uomini di altre classi.. Del resto, centomila uomini non distur bano il paese; poi ci saranno di quelli che desidere ranno di essere richiamati . Generale ROATIA -

Vi è molta gente che lo desidera.

Maresciallo d'Italia BADOGLIO - Allora io riunirei i Capi di Stato Maggiore e prepareremmo uno studio coscienzioso. Capo del Governo M ussoLINI - Va bene. Appena pronte le conclusioni - lunedì o martedì - mi avvertirete.


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Verbale n. 4 APPUNTO DEL GENERALE AMBROSIO SU UNA RIUNIONE CON IL DUCE TENUTA IL 18 DICEMBRE 1941 - XX ALLE ORE 20

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Ministro degli Affari Esteri CIANO Generale Ak!BROSJO Generale ROATTA Generale CASERTANO Generale MAGLI

Mussolini informa che l'addetto militare germanico a Roma, generale von Rintelen, gli ha presentata una domanda del Comando Supremo germanico intesa a conoscere se, ritirando la Germania le sue truppe dalla Croazia, l'Italia sarebbe stata disposta ad assumersi l'incarico di ripristinare e mantenere l'ordine, occupando con le sue truppe l'intera Croazia. La risposta del Duce, dopo aver sentito il generale Roatta e il sottoscritto, sarà favorevole. Il sottoscritto, prima di entrare nel campo strettamente operativo, ha fatto presente al Duce essere necessario che la Germania ritiri non solo le sue truppe, ma anche il presidio aeronautico di Zagabria, tutte le varie formazioni palesi e occulte agenti nel paese, le autorità militari germaniche risiedenti a Zagabria e in altri centri, i rappresentanti nei vari ministeri, etc ... , in modo da dare all'Italia tutte le maggiori possibilità di impadronirsi della Croazia, non solo militarmente , ma anche politicamente ed economicamente. Il Duce è rimasto silenzioso; a questo punto è intervenuto il generale Roatta per esprimere il suo avviso (basato su dati informativi) e cioè che la Germania - malgrado sia stata pronunziata la frase «Croazia spazio vitale dell 'Italia» sia dal Fuhrer, sia dal von Ribbentrop non intenda affatto rinunciare a tutto il lavoro già fatto nel campo economico e che solo per le necessità derivatele, a causa della rivolta in Serbia, di aumentare colà le sue truppe sia addivenuta a tale offerta all'Italia. Il sottoscritto ha soggiunto che le ultime informazioni - personalmente richieste al colonnello germanico dell'ufficio collegamento presso la 2a Armata - dicevano che la divisione e i pochi battaglioni territoriali germanici dislocati in


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Croazia, in questi pross1m1 giorni, si sarebbero concentrati fra Tuzia e Sarajevo, a est della ferrovia Brod-Sarajevo. Il generale Roatta ha fatto poi presente che, verificandosi una data eventualità, l'impegno in Croazia ci avrebbe fatto trovare in difficoltà di truppe per altri compiti. Ma il Duce non giudica debba verificarsi tale eventualità e ha chiuso questa discussione, dicendo che l'Italia doveva basarsi sulla richiesta fatta dall'Alto Comando germanico e che probabilmente gli ordini per lo sgombero non potevano ancora essere noti alle dipendenti autorità germaniche dislocate in Croazia. Sulla questione (per il sottoscritto di molta importanza) dell'esodo con le truppe - anche delle varie altre formazioni germaniche, sia militari, che politiche od economiche - nulla è più stato detto; ma sarà questione che si dovrà riprendere (dagli organi centrali) e anche subito se si vorranno avere delle possibilità in Croazia. Il sottoscritto, richiesto del come intendeva operare per raggiungere lo scopo di pacificare e occupare tutta la Bosnia, ha anzitutto fatto un succinto quadro della situazione militare-politica della Croazia e particolarmente delle due zone di nostra occupazione, per dedurre che gli occorrevano le seguenti truppe: due comandi di corpo d'armata; cinque nuove divisioni di fanteria complete; notevole rinforzo di automezzi; rinforzo di aviazione da osservazione e da mitragliamento; potenziamento adeguato dell'Intendenza . Ciò , indipendentemente dalle forze già richieste e concesse il giorno 15 corrente, e cioè: due legioni CC.NN. e un gruppo di tre-quattro battaglioni alpini complementi (armati di solo fucile e di qualche fucile mitragliatore), dato che queste ultime forze avrebbero unicamente dovuto dare la possibilità a qualche divisione (più ancorata al terreno dai molti presidi) di disporre di elementi mobili per attaccare o rintuzzare attacchi ribelli nelle zone di occupazione. Con le cinque divisioni richieste, il sottoscritto ha fatto conoscere essere suo intendimento di agire : con tre di esse da sud, e precisamente, sulla zona di Sarajevo e poi sul fronte a Banja Luka-Doboj-Tuzla; con le rimanenti due, da nord, dalla Sava verso il fronte suddetto. Quindi azione concentrica, intesa a eliminare radicalmente le formazioni ribelli e non solo azione di rastrellamento. Per rendere effettivamente concentrica la complessa operazione, il sottoscritto ha pure considerato il concorso verso levante (per quanto ad azione limitata) delle truppe , che eventualmente si


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potessero sganciare dai presidi della terza zona. A parere del sottoscritto, non potendosi forse per ragioni di adunata e logistiche, iniziare contemporaneamente l'azione sia da nord che da sud , devesi far precedere l'azione da mezzogiorno, poiché l'occupazione di Sarajevo e zona circostante eserciterebbe sicuramente un'influenza notevole, sia sulla massa dei ribelli, sia anche sui croati, verso noi diffidenti. Infine il sottoscritto ha fatto presente essere suo intendimento impiegare nelle operazioni le sue divisioni già allenate e rotte alla guerriglia e sostituirle nelle loro attuali occupazioni territoriali, con le nuove divisioni provenienti dall'Italia. Ha aggiunto che tra l'esodo dei tedeschi e l' ingresso delle nostre truppe oltre la linea di demarcazione non avrebbe dovuto sussistere alcun intervallo di tempo. L'esposizione del sottoscritto ha avuto la piena approvazione del Duce e del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Circa le comunicazioni da farsi al governo croato, il Ministro degli Affari Esteri Ciano ha espresso l'avviso che sarà bene attendere che tutta la macchina sia montata e pronta a scattare. Sarà questo compito del generale Casertano, il quale dovrà diplomaticamente preparare la mentalità dei dirigenti croati ad accettare quest'occupazione, che, in fondo, tornerà a tutto loro vantaggio. Infine il sottoscritto ha voluto ancora richiamare l'attenzione del Duce sulla situazione che si va maturando nei territori nordorientali della 3a zona (situazione già accennata all 'inizio della riunione), soggiungendo d'aver già dato ordine al comandante il C.A., da qualche giorno, di sgombrare il presidio di Kalinovich. Successivamente è giunta a noi una specie di intimazione da parte dei serbi ribelli di abbandonare tale presidio; questo fatto, congiunto alla prospettiva delle operazioni che si dovranno svolgere a breve scadenza verso Sarajevo, costringe il sottoscritto a dare elasticità a tale suo ordine, nel senso che il comandante del C.A. sarà giudice se e quando sgombrare il presidio oppure non sgombrarlo, tenendo ben presente che l'autorità italiana può trattare con i ribelli serbi unicamente allo scopo (dato che ciò sia possibile) di essere agevolata nel suo compito di occupazione della Bosnia orientale. A tale scopo fosre potranno essere utili i contatti con le due note personalità dj Spalato. Il Duce nulla ha avuto da osservare a quanto sopra e ha sciolto la riunione. Il generale Casertano e il generale Magli non hanno interloquito.


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Segue un appunto firmato da Ambrosio. ASSEGNAZIONI E RIPARTIZIONI Verranno assegnati: - due comandi di Corpo d'Armata (probabilmente il 1° e il

zo);

- cinque divisioni di fanteria (probabilmente «Ravenna», «Legnano», «Sforzesca», «Livorno», «Lupi di Toscana»); la «Legnano» manca della legione CC.NN., la «Lupi di Toscana» è da rimettere in efficienza. Con queste truppe, e col limitato concorso che si potrà avere dalle truppe presidianti le località di terza zona, noi dovremo condurre una vera campagna per stroncare la ribellione in Croazia. Se ci saranno forze efficienti croate saranno prese ai nostri ordini e impiegate anch'esse; è bene non fare su tali truppe soverchi calcoli. TRUPPE OPERANTI Gruppo Nord , da dislocarsi sulla destra della Sava tra Gradisca e Brod; obiettivo, fronte Banja Luka-Doboj-Tuzla; scopo: annientamento ribelli in tutto il paese a Nord di detto fronte, compreso fra linea di demarcazione e confine serbo; successiva vigilanza sul confine serbo per evitare ingresso in Croazia di altri elementi turbolenti. COMANDO II° CORPO D'ARMATA (senza artiglieria di C.A.) DIVISIONI «GRANATIERI DI SARDEGNA» E «RAVENNA»

Gruppo sud, da dislocarsi dal comandante VI C.A. Obiettivo: Banja Luka-Doboj-Tuzla, dopo occupata la zona di Sarajevo; stroncamento di tutta l'attività ribelle, successiva vigilanza sul confine serbo; vigilanza in forze sul confine montenegrino (compito del Comando di C.A. che si impianta a Spalato). COMANDO VI° CORPO D'ARMATA DIVISIONI «BERGAMO»' «MARCHE»' «CACCIATORI»

quindi: Comando 1° C.A. va a Spalato; Comando II° C.A. va in zona Brod - Gradisca;


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Divisione «Ravenna» va in zona Brod - Gradisca; Divisione «Granatieri di Sardegna» va in zona Brod - Gradisca (dopo le operazioni andrà di presidio, in parte, a Zagabria); Divisione «Legnano» sostituisce in Slovenia la «Granatieri»; Divisione «Sforzesca» sostituisce la «Marche>>; Divisione «Livorno>> sostituisce la «Bergamo»; Divisione «Lupi di Toscana» sostituisce la «Cacciatori>>. Concorso di truppe della «Sassari», della «Re» e della «P celere» sarà da me ordinato a suo tempo. La Divisione «Granatieri» riceverà la legione CC. NN. , di cui manca. La Divisione <<Lombardia>> sarà sostituita, nel suo compito d'occupazione, dalla Divisione «Murge», onde possa affrettare .la sua trasformazione. L'ufficio operazioni deve: studiare l'esatta dislocazione del gruppo nord ( Comando II° C. A ., due Divisioni, etc.); studiare i movimenti ferroviari per fare il su detto concentramento; sentire il comandante del V1° C.A. come intende dislocare le sue forze inizialmente (Gruppo sud) e quali movimenti da attuare; studiare · l'occorrente aumento di aviazione (osservazione e mitragliamento) e come ripartirla fra le due masse; studiare i collegamenti che si renderanno necessari per richiedere stazioni R.2. di potenza, tenendo presente che il C.A . potrà in secondo tempo , cioè a operazioni iniziate, portarsi col treno ferroviario a nord della Sava, in modo da sfruttare per tutto il suo complesso organico anche qualche buona e vicina località. Tutto questo studio è da concertarsi in una lettera che io devo, al più presto, mandare al Capo di S.M. dell'Esercito , il quale essenzialmente vuole sapere dove si devono avviare le divisioni , i tempi d'avviamento, le nostre necessità di carattere organico. Per i tempi d'avviamento tener presente che io non posso muovere le Divisioni «Granatieri», «Bergamo», «Marche» , «Cacciatori» se non si possono subito sostituire con le sopraggiungenti Divisioni «Legnano», <<Sforzesca» , «Livorno», «Lupi di Toscana». Il generale intendente, sulla base di quanto sopra, prepari e inoltri al più presto tutte le richieste necessarie per mettere in grado l'Intendenza di rispondere a queste crescenti esigenze, tenendo conto che, trattandosi di operare, il rifornimento munizioni ritorna di primo piano. Pensare agli indumenti invernali per le divisioni che devono affluire (preavvisarle). Predisporre per il miglioramento stradale, oltre la linea di demarcazione, appena le nostre truppe


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agiranno al di là di essa. Provvedere d'urgenza, tramite delegazione, potenziamento ferroviario, sia lungo la Sava, sia successivamente verso Banja Luka, e verso Sarajevo. Concretare e richiedere il necessario aumento di automezzi (autogruppo ?). E infine, cosa di maggior rilievo, studiare e concretare l'<l.vviamento dei rifornimenti, impianto di magazzini succursali, etc ... , sfruttando al massimo le ferrovie, in modo che, muovendo le truppe il loro rifornimento di viveri, munizioni, vestiario, etc. sia agevolmente assicurato. Ricordare che nel paese in cui si deve andare serpeggiano malattie di varie specie (cito il tifo petecchiale) e quindi siano dal direttore di sanità d'Armata prese e comunicate tutte le previdenze del caso. Il Sottocapo di Stato Maggiore Rossi vuole sapere quale dei due reggimenti cavalleggeri della i.a Divisione celere può essere messo a sua disposizione per essere motorizzato. Preparare lettera per dirgli che io metto a disposizione il reggimento «Alessandria» (Karlovac) , ove ci sono altre truppe, invece «Saluzzo» è bene che resti, data la sua vicinanza alla linea di demarcazione. Però, bisogna dire a Rossi che sarebbe bene che questo reggimento («Alessandria») non fosse chiamato in Italia prima che noi avessimo iniziato l'occupazione della Bosnia. Conseguentemente l'Ufficio Operazioni studi l'assegnazione alla «P Celere» del reggimento «Genova», in modo da ricostituirla su due reggimenti cavalleria.


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Verbale n. 5 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 27 SETTEMBRE 1942

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Generale FAVAGROSSA Generalé AMBROSIO

Il DucE informa di avere preso visione della situazione relativa a ciascuna Forza Armata presentata dal Capo di Stato Maggiore Generale e legge seduta stante la relazione riassuntiva presentata dal Fabbriguerra. Fa poi una rapida rassegna della situazione, prendendo in considerazione gli aspetti fondamentali del problema - prodotti siderurgici, acciai speciali, alluminio e materie pregiate- e pone in evidenza come a base di tutti questi problemi sia quello del combustibile, tanto solido che liquido, e dell'energia elettrica. Sottolinea la necessità assoluta che nel quadro del potenziamento generale delle nostre Forze Armate sia tenuta molto presente la aviazione , perché l'aumento della nostra produzione aviatoria si impone in modo perentorio. Il CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE riferisce che il problema dell'aviazione può essere risolto in misura sufficiente soltanto se possiamo assicurarle la disponibilità di alluminio e di acciai speciali e fa una breve disamina della situazione dell'alluminio. Il DucEpone in evidenza i notevoli risultati che si possono avere dalla produzione di bauxite e suggerisce al Fabbriguerra che di questa disponibilità di materie prime si faccia un materiale di scambio con la Germania per altre concessioni. Il generale FAVAGROSSA riferisce sui consumi di alluminio presso le ditte costruttrici di aeroplani e sulla necessità di semplificare la lavorazione per ridurre la misura eccessiva degli sfridi; aggiunge che - per quanto riguarda il legaine - vi è la possibilità di sostituire lo spruce, che non possiamo più procurarci, con l'abete rosso e la robinia.


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Chiusa questa parentesi, il CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE riprende l'esposizione e conclude, per quanto concerne le tre Forze Armate: 1) Per la Marina militare, si è in grado di prevedere che il programma approvato dal Duce per il 1943 potrà essere condotto a termine. 2) Per la Marina Mercantile, si è assicurato il necessario per l'ultimazione del programma in corso e per la costruzione di un certo numero di navi in cemento; rimane da risolvere solo il programma 1943 della Federazione Armatori. 3) Per l'Aeronautica, il Capo di Stato Maggiore Generale si richiama a quanto esposto più sopra e sottolinea che un sensibile aumento della produzione non può essere ottenuto senza aumento delJe materie prime. 4) Per quanto riguarda l'Esercito, la nostra presente situazione di materie prime non ci consente di completare il potenziamento delle venti divisioni del fronte russo egiziano, mentre non si può pensare al potenziamento di altre dieci divisioni, come è necessario. Ciò a prescindere dal problema inerente alla difesa contraerei del territorio , che occorre aumentare notevolmente. Il DucE passa allora a esaminare lo schieramento delJe nostre unità e prende in considerazione la frontiera occidentale. La considera come un fronte unico nei suoi tre settori , delle Alpi, delJe isole e della Tripolitania. Asserisce il Duce che un aumento notevole della produzione bellica nei campi aerei e terrestre richiederebbe un intervento della Germania dopo un esame con le autorità responsabili delle nostre possibilità operative e delle necessità che vi sono connesse. Il CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE informa che - in relazione alla grande urgenza che presenta la difesa della Libia a occidente - è necessario pensare al trasferimento in Libia cli almeno due Divisioni che si possono distogliere dalla frontiera occidentale con l'approssimarsi della cattiva stagione. Queste due Divisioni sarebbero la «Centauro» e la <<Piave» ( una corazzata e l'altra motorizzata) e il trasporto dovrebbe farsi non appena si sarà ripresa la pressione su Malta e quindi si possa riprendere la rotta di ponente . Ciò a prescindere dall'aviotrasporto ormai deciso della «Spezia», trasporto che si deve iniziare il 30 corrente da Castelvetrano; questa Divisione sarà trasportata a Misurata, tenuto conto delle possibili operazioni verso il Sahara libico. Il CAPO DI STATO MAGGIORE ritiene che con questi provvedimenti


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si possa. fare fronte alle necessità più urgenti, mentre l'inverno potrà essere utilizzato per lo svolgimento del programma in progetto e per il riordinamento delle unità sottratte al fronte alpino. Il DucE si dichiara soddisfatto di queste misure e passa a interessarsi della produzione di carri armati. Chiede se la produzione dei veicoli corazzati minori e cioè delle autoblindo e degli L 6 non può essere diminuita a favore della produzione del carro M 15, nell'attesa che si possa pensare al P 40. Il CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE ritiene che ciò debba essere esaminato, perché per poter approntare almeno un'altra divisi0ne corazzata e assicurare l'alimentazione di quattro divisioni occorre aumentare del 50% circa la produzione attuale. Il DucE pensa che la produzione dovrebbe essere portata ad almeno centosessanta carri al mese. Il CAPO Dl STATO MAGGIORE GENERALE prende impegno di esaminare subito il problema con gli esperti della motorizzazione, avvertendo che l'aumento della produzione dovrebbe versare principalmente sui semoventi da 75, tenute presenti le direttive del Duce a questo riguardo e la circostanza che il carro M 15 è praticamente superato tenuto co nto anche del suo deficiente armamento (cannone da 47) e aggiunge che bisognerebbe accelerare anche la produzione del P 40. Fa anche presente come l'approntamento di una nuova unità corazzata presenta numerosi altri problemi, compreso quello degli autocarri. Il DUCE considera che convenga iniziare i passi necessari presso le autorità germaniche. Il CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE informa che ha già fatto sentire a questo riguardo l'O.K.W. che senza opposizioni negative ha preso tempo a dopo ultimate le operazioni al fronte occidentale. Comunque, rimane stabilito che il generale Favagrossa, dovendo - come ha comunicato - prendere presto contatti con il Sottosegretario di Stato Thomas cominci ad affrontare il problema. Il DUCE fa presente come sia necessario considerare anche l'ipotesi che l'alleato non possa darci un aiuto sensibile; sottolinea come dall'esame complessivo del problema appare essenziale la disponibilità di carburanti e di energia elettrica e si propone di esaminare se intanto la quantità di combustibili di cui dispone il Fabbriguerra per le industrie belliche non possa essere aumentata. Il problema viene esaminato e si conclude che, se il Fabbriguerra potesse ricevere centomila tonnellate in più al mese, un grande


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passo potrebbe essere fatto almeno per tutta la durata della stagione invernale in modo da avere per la primavera prossima conseguito qualche risultato apprezzabile. Ciò in aggiunta al rendimento dell'impianto idroelettrico del Medio Adige, che secondo comunicazioni del Capo di Stato Maggiore Generale dovrebbe essere approntato per fine anno, con una produzione di circa 40 milioni di Kw mensili (da versare all'impianto della Margbera per ottenere così circa 1600 tonnellate di alluminio al mese) . Il DucE conclude che si adopererà personalmente per ottenere al Fabbriguerra - sulle disponibilità mensili di carbone - un aumento a beneficio dell'industria bellica e dispone perché una riunione plenaria sul problema del potenziamento delle Forze Armate e della Marina Mercantile abbia luogo presso di lui giovedì 1° ottobre, alle ore 17.


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Verbale n. 6 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 1° OTTOBRE 1942

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Maresciallo d'Italia CA V A LLERO Generale SCUERO Ammiraglio RICCARDI Generale FOUGIER Generale AMBROSIO Generale AGO Generale FAVAGROSSA lvfinistro delle Comunicazioni HOST VENTURI Ammiraglio SANSONETTI Generale SANTORO Generale MAGLI Generale ROSSI Generale TORRESAN Generale INGIANNI Generale ALFANO Generale SIGISMONDI Generale BRUNO Generale LANZAFAME Generale GIROLA Generale ILARI Generale DONDONA

Argomento: Potenziamento delle FF.AA.

Il DucE apre la seduta, affermando che la riunione di oggi è importante perché stabilisce nel quadro del necessario potenziamento delle nostre Forze Armate un punto di partenza ed un punto di arrivo . n punto di partenza è la situazione oggi realizzata dalla quale vogliamo muovere per raggiungere un potenziamento più alto in relazione ai programmi già in massima definiti. La necessità di questo ulteriore sforzo per ampliare e rafforzare tutto il nostro dispositivo bellico è risultato già da un esame della situazione che ho fatto con il Maresciallo Cavallero e poi anche con il generale Favagrossa già da qualche mese. Abbiamo considerato di essere impegnati su tre fronti operanti e su qualche altro fronte potenziale. I tre fronti sono:


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1) quello egiziano - che è il più interessante sotto il punto di vista politico e strategico - e che impegna dieci Divisioni, di cui due corazzate ( «Ariete» e «Littorio»); 2) il fronte russo, che impegna altre dieci Divisioni, esso ha importanza pari al primo, ma è per noi un fronte che dirò di prestigio, perché il compito principale spetta ai nostri alleati; 3) il fronte balcanico, che incomincia da Lubiana e arriva a comprendere la Grecia; questo fronte - pure avendo caratteri particolari - è schiettamente operativo e perciò deve essere considerato come notevole anche agli effetti militari. Un importante fronte a carattere potenziale è quello occidentale , che io considero diviso in tre settori: alpino, tirrenico e africano. Questo fronte può divenire attuale - se non da un minuto all'altro , certo con notevole probabilità - in rapporto all'atteggiamento della Francia; questo atteggiamento si presenta ambiguo, tanto che i nostri alleati hanno già stabilito forme e modalità dell'occupazione totale del paese nel caso in cui quel governo dovesse dare l'adesione ai nostri nemici. In tal caso spetterebbe a noi di occupare la Francia meridionale e la Corsica. Tale compito, se si tiene conto dell'esperienza tedesca in Francia e nostra nei Balcani, non sarebbe lieve; in particolare l'attacco alle città si presenta difficile e noi dovremmo attaccare Tolone e Marsiglia. È perciò necessario che alla frontiera occidentale, nel quadro del nostro schieramento, vi siano alcune unità motorizzate capaci di fare una prima azione in profondità, specie per raggiungere prontamente i luoghi dove sono masse di popolazione italiana che correrebbe il rischio di essere massacrata. Per quanto concerne il secondo settore, cioè la Corsica, io ritengo che tre divisioni siano sufficienti. Bisogna considerare che i corsi non sono affatto ben disposti verso di noi . centottanta anni di dominazione li hanno infrancesati. Quanto al settore africano, questo è da considerare come assai serio e importante e su di esso richiamo la vostra attenzione. Le vicende della guerra al fronte libico orientale hanno sottratto le unità in corso di concentramento alla frontiera tunisina per alìmentare la battaglia contro gli inglesi, e perciò questo fronte è rimasto scoperto. Ora dobbiamo considerare che, se procedessimo alla totale occupazione della Francia, il governo francese andrebbe a impiantarsi ad Algeri e diventerebbe alleato degli anglo-sassoni, aprendo a questi quelle zone di sbarco che oggi asserisce di volere difendere . Anche la minaccia cieli' Africa equatoriale francese


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comincia a pesare; per questa ragione ho deciso di mandare in Tripolitania una prima divisione alla quale ne seguiranno prontamente altre, due - una corazzata e una motorizzata - . L'ulteriore potenziamento di questo fronte dipenderà dalla situazione. Noi dobbiamo tendere ad avere in Tripolitania forze sufficienti per portare la nostra occupazione alla frontiera occidentale della Tunisia prima che le forze avversarie possano sbarcare in massa. In complesso, occorre dunque: a) mantenere e possibilmente accrescere l'efficienza delle dieci divisioni che operano in Russia; b) mantenere e possibilmente accrescere l'efficienza delle dieci divisioni operanti al fronte egiziano; c) dare il necessario alimento alle divisioni sul fronte danubiano-balcanico; d) mettere in efficienza le unità che sono alla frontiera alpino-occidentale. Da un calcolo sommario risulta che occorrerebbe poter disporre di un minimo di 34 divisioni di cui cinque corazzate. Passo ora a esaminare la Marina da Guerra; nella lotta che stiamo combattendo, la nostra Marina è impegnata fo1temente. Ho detto al feldmaresciallo Rommel che, quando si fa una guerra oltre mare, la prima battaglia si svolge sul mare. In questa battaglia a fine agosto siamo rimasti soccombenti, a causa dei numerosi affondamenti, specie delle navi che portavano combustibili liquidi. Il solo affondamento del «Sanandrea», avvenuto a cinque miglia dal Capo S. Maria di Leuca, ha causato la perdita di cinquemila tonnellate di carburanti. In quel periodo gli inglesi hanno concentrato tutti i loro attacchi soprattutto contro le petroliere e ne hanno ottenuto un risultato notevole. Ho detto al feldmaresciallo Rommel che, in queste condizioni , egli ha fatto bene a sospendere l'avanzata . Noi non potremo riprenderla prima di aver portato a piè d'opera i carburanti in misura sufficiente per raggiungere gli obiettivi strategici. Intanto , proseguiamo lo sforzo per fare affluire artiglieria, munizioni e complementi; Rommel ha affermato che - nella presente situazione dell'armata italo-tedesca - egli è pronto a fronteggiare vittoriosamente un attacco con azione manovrata. Dobbiamo riconoscere che, nel grande sforzo che abbiamo compiuto, la Marina ha avuto un compito importante e lo ha assolto molto bene, il che torna tutto ad onore degli equipaggi e degli ufficiali. Bisogna tener presente che ogni giorno abbiamo da venticinque a trenta unità in navigazione , senza contare il lavoro assiduo dei sommergibili. Mentre ìl nemico fa convogli intermittenti, noi dobbiamo navigare tutti i giorni con usura continua e


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notevole, e continuamente difendere la navigazione, ciò che rappresenta per le scorte un compito estenuante. Giornalmente sono in movimento sulle rotte del nostro traffico circa cento piroscafi tra grandi e piccoli per un tonpellaggio globale di circa 330.000 tonnellate. Passando al programma delle costruzioni navali, il Duce si sofferma sulle due navi portaerei delle quali è iniziata la costruzione. Egli dice: quando quindici o sedici anni fa venne all'ordine del giorno il problema delle navi portaerei, mi manifestai contrario e dissi che queste navi sarebbero state utili solo se noi avessimo dovuto batterci oltre lo stretto di Gibilterra; oggi sono convinto che senza le navi portaerei non si potrebbe accettare battaglia in mare, ogni volta che la flotta fosse chiamata a uscire oltre il raggio della protezione dei nostri caccia operanti dai campi a terra. Mi rincresce constatare che, da quando . dissi di costruirne due, sono trascorsi otto mesi e la prima nave non è ancora pronta. Esse sono il parapioggia delle nostre forze navali. Occorre accelerare queste costruzioni. Vengo ora alle navi di linea. La nave «Cavour» è arrivata a fine guarigione e la corazzata «Impero» è uscita. Noi abbiamo così otto navi di linea, due delle quali se non sono ancora pronte, lo saranno fra non molto. Ciò rappresenta una forza formidabile beninteso purché vi siano le navi minori che le completano e le scortano. Come sapete, l'impiego di queste grandi navi non è per ora consentito a cagione della deficienza di nafta. Confido che le operazioni tedesche nel Caucaso migliorino questa situazione. Abbiamo perduto quattro incrociatori e ne sono rimasti tre di cui uno, il «Bolzano», gravemente avariato. Ricordo qui che tutto il personale che ha concorso al salvataggio di questa unità merita elogio. Ora si è constatato che l'incrociatore da diecimila tonnellate non è un tipo felicemente riuscito. Esso deve essere difeso dalla velocità ma non ha potuto adeguarsi alla crescente velocità dei mezzi avversari. Le più gravi perdite della Marina italiana sono state nel campo dei siluranti, dei sommergibili, dei cacciatorpediniere e delle torpediniere. Bisogna costruire naviglio minore ed io vi faccio grande assegnamento. Su questo criterio è impostato il programma di costruzioni che dobbiamo sviluppare. Questo prbgramma di costruzione di naviglio minore o piccolo va inteso cum grano salis. I sommergibili tascabili non hanno dato fino ad ora che modesti risultati. Anche i Mas di piccolo tonnellaggio che potevano servire


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nell'Adriatico, non sono atti all'impiego nel Mediterraneo; per poter reggere ìl mare grosso essi debbono arrivare alle 60-90 tonnellate. Passo ora all'Aviazione. L'esame che è stato fatto in questo settore è stato molto accurato. Ci siamo anche resì conto delle difficoltà della produzione, sulla quale ha influito in misura notevole la continua trasformazione dei tipi. Per quanto riguarda ì soli caccia, siamo passati dall'M 200 al 202, e dal 202 passiamo ora al 205, e dal Re 2000 al 2002 etc. Quando il generale Fougier assunse la gestione, erano stati fissati alcuni tipi; le caratteristiche di questi tipi sooo ormai superate. Il progresso, specie nei caccia, è stato rapidissimo. Occorre avere un tipo diurno di caccia e un tipo notturno. Anche sul campo degli aerosiluranti, occorrono provvedimenti per migliorare i tipi e le armi. Il siluro montato sull'S 79 è un ripiego. Non bisogna più accontentarsi di un siluro marittimo montato su un aeroplano da bombardamento. Occorre un aereo speciale silurante con siluro speciale. Occorrono inoltre i bombardieri a tuffo e gli aerei per trasporti di materiale e per trasporto paracadutisti. Del pari occorre pensare all'armamento degli aerei. Oggi le batterie sono da 20 mm. Si tende a passare al 37 anche in Italia e forse si passerà al 47. Credo che si arriverà al 65. Dobbiamo anche considerare che i vari tipi hanno spesso diversa fortuna. Taluni nascono bene, altri male. Ricordo che nella grande guerra tutti i piloti erano entusiasti del 450 Caproni . Quando si volle abbandonare questo tipo e passare al Caproni 600 si ebbe un insuccesso. Nel calcolare la quantità degli apparecchi da produrre non dobbiamo fermarci alle cifre piccole. Ci siamo orientati inizialmente su una produzione di trecento apparecchi al mese, ma vi debbo ricordare che per me la massa incomincia con il numero cinquecento. Al di sotto di questa cifra non si può parlare di massa. Vengo ora alla Marina Mercantile. Essa è un fattore indispensabile per la guerra. Ha marinai bravissimi e ufficiali degni di elogio. Abbiamo perduto 850-900.000 tonnellate di naviglio, cosicché il problema della Marina Mercantile si pone con estrema serietà. Ricordiamo che oltre ad alimentare la guerra in corso bisogna rifornire la Sardegna e la Sicilia, la Dalmazia, l'Albania e la Grecia, senza contare il cabotaggio che deve continuare a svolgersi, sia pure in misura ridotta. Il problema della Marina Mercantile è perciò stato affrontato con quelli inerenti alle diverse Forze Armate, perché ad essi è strettamente collegato.


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Ho esaminato la relazione che ciascuna Forza Armata ha presentato circa i fabbisogni per il proprio potenziamento. Devo dire che esse sono degne di elogio per la loro completezza e la loro stringatezza. Queste relazioni sono di lettura interessante e chiariscono a fondo i problemi. I programmi che essi presentano sono logici ed aderenti alla realtà. Naturalmente, per sviluppare questi programmi occorre tenere presente che ci sono quattro condizioni da realizzare. Essi riguardano: 1) materie prime; 2) ampliamento impianti e macchinari; 3) mano d'opera; 4) aiuto dell'alleato. TI problema delle materie prime non è di oggi ed è già stato esaminato accuratamente. Alla base di esse sta il carbone. Occorre averne 100.000 tonnellate di più al mese. Ho chiesto al Ministro Host Venturi di dare dalla sua disponibilità 50.000 tonnellate mensili alle Fabbricazioni di Guerra e sono disposto a fare sforzi, per ottenere di più , riducendo ancora scorte e consumi e precisamente ricorrendo a: - riduzioni delle scorte da 45 a 30 giorni; - riduzione del traffico dei passeggeri: a questo proposito noto che più è difficile viaggiare e più la gente vuol viaggiare. Altro argomento importante è quello dell'energia elettrica. La situazione fino a quindici giorni fa era preoccupante. Ora ha piovuto abbondaµtemen te. La pioggia ha portato l'invaso dei bacini dal 68 al 70% circa. Noto che bisognerà però difendere sempre meglio i bacini, perché Churchill ha manifestato l'intenzione di bombardarli e si può supporre che lo farà. Vi è poi il problema di tutte le altre materie prime come l'alluminio, rame, stagno, gomma. Quest'ultimo però potrà essere risolto con la buna la cui produzione procede rapida e con ritmo crescente. Occorre però sempre una disponibilità di gomma grezza per poterla miscelare. In sintesi , se avessimo materie ferrose , carbone ed energia elettrica a sufficienza, la preoccupazione delle materie prime sarebbe in grande parte superata. Più delicato è il problema degli impianti ed il fabbisogno dì macchinario, che dobbiamo in gran parte importare; anche i tedeschi hanno difficoltà al riguardo. Altro problema importante è quello della mano d'opera. Con-


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corre oggi a risolverlo il Servizio del Lavoro affidato al capitano Lombrassa, valoroso ufficiale ferito di guerra. Egli ha anche istituito delle scuole che si propongono di darci maestranze preparate. Anche il personale femminile e persino quello minorile saranno sempre meglio utilizzati. Per quanto riguarda il concorso dell'alleato debbo constatare che questo non è stato sempre corrispondente agli impegni e ciò a causa delle difficoltà di fronte alle quali si trova la stessa Germania. Ottenere da essa un aumento è un serio problema. Come ho detto anche la Germania si trova in difficoltà in alcuni settori come, ad esempio, mano d'opera e trasporti. Non sarebbe giusto attribuire la deficienza del concorso alleato a mancanza di buona volontà. Noto ad esempio che la collaborazione fra le due Marine anche , e specialmente, per quanto concerne la nafta è perfetta e ciò è motivo di mia personale compiacenza. Ad ogni modo il problema delle materie prime per noi deficienti deve essere posto. Esso sarà prospettato all'O.K.W. in relazione ai compiti che ci spettano e si vedrà che cosa possiamo ottenere. Un importante settore che deve essere potenziato ad ogni costo è la difesa contraerea del territorio. Se pure è stato affermato che Roma non verrà bombardata, io penso che si dovrà prevedere questa eventualità per il 1943. Io stesso mi sono occupato della produzione dei proiettori e delle artiglierie contraerei da 90/53. Avremo mille proiettori del diametro da 150 a quello di 210 e con queste stazioni completeremo bene il congegno della difesa . Dò ora la parola al Maresciallo Cavallero per i chiarimenti che riterrà dare. Il C\PO DI STATO MAGGIORE G ENERALE afferma che le linee generali del problema sono state esposte con luminosa chiarezza dal Duce. Lo studio del fabbisogno relativo ad ogni forza annata è stato fatto partendo dai calcoli degli armamenti necessari e traducendo il risultato in materie prime. Il lavoro è stato condotto in piena collaborazione con il Fabbriguerra il quale ha rappresentato le sue difficoltà e le sue deficienze cosicché si è ora in grado di stabilire quali materie prime sono disponibili per il potenziamento delle Forze Armate e quali altre sono necessarie. Per la Marina da guerra il programma è stato esaminato a fondo e le risultanze consentono di ritenere che, se pure con qualche difficoltà, il programma potrà essere realizzato. Lo stesso può dirsi, in linea di massima, della Marina mercantile per quanto concerne il


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programma 1942 che è in corso di sviluppo e non sarà però ultimato che molto innanzi nel 1943. Esiste poi il programma del 1943 per il quale le materie prime non sono assicurate che in parte. Circa l'Esercito sì è dovuto constatare che le deficienze sono gravi, tenuto conto della massa imponente dei materiali che occorrono e perciò delle materie prime corrispondenti. Un programma minimo comprende carri armati, artiglierie contraerei e munizioni per tutte le armi e automezzi delle varie specie. Anche questo programma minimo importa però un fabbisogno di materie prime rilevante. L'Aeronautica si trova in gravi difficoltà perché con le materie prime e con gli altri mezzi di cui dispone non è in grado di superare l'attuale produzione di 250 aerei al mese, che è la minima indispensabile per mantenere il numero di aerei al livello attuale ma che non consente di migliorare la nostra efficienza complessiva. Per l'Aeronautica gli elementi essenziali della produzione, dove si manifestano le più importanti deficienze , sono: 1) acciai speciali; 2) alluminio; 3) legnami. Bisogna poi tenere conto che un aumento della produzione richiede l'ampliamento di taluni impianti, problema che mediante la concentrazione degli sforzi può essere risolto ma che importa altresì aumento di macchinari, e questi devono essere forniti in gran parte dalla Germania. Sta poi alla base di tutto ciò il problema del carbone al quale il Duce ha già accennato. Per la produzione dell'alluminio occorre molta energia elettrica. A questa si può provvedere in parte, perché il Ministro dei Lavori Pubblici ha assicurato di poter soddisfare per intero alle richieste di energia elettrica del Fabbriguerra per i mesi invernali, nella misura di circa 1.800.000.000 di Kw ora, ciò che rappresenta un aumento, rispetto allo scorso anno, di circa 100.000.000 di Kw ora al mese. Ciò permetterà al Fabbriguerra di risolvere il problema della ghisa ed in parte notevole quello dell'alluminio. Il Capo dì Stato Maggiore Generale prosegue dicendo che sull'argomento materie prime la situazione e le possibilità saranno chiarite dal generale Favagrossa; ma che in ogni caso egli è del parere che questo sia il momento in cui anche le più modeste scorte di cui eventualmente disponiamo devono essere spese senza esitazione, giacché bisogna assolutamente raggiungere per la primavera del 1943 Ja massima efficienza delle nostre Forze Armate. Il Capo di Sato Maggiore Generale propone dopo di ciò di dare la parola al Sottosegretario dell'Aeronautica.


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Il generale FoUGTER conferma che la produzione attuale dell'Aeronautica è di 250 apparecchi al mese. Comunica che i provvedimenti in corso tendono a farla salire a 275; se si avranno le materie prime necessarie si potrà salire a 300-325 alla fine del 1943. Un massimo di 375 apparecchi al mese si potrà raggiungere se si risolverà per intero il problema delle macchine e delle maestranze. Per raggiungere questo massimo occorrerebbero in più delle assegnazioni attuali circa 10.000 tonnellate di materiale siderurgico, 90 di rame e 500 di alluminio, a prescindere dal problema delle macchine e della mano d'opera. Il generale Fougier accenna poi agli studi in corso per realizzare aerei più economici mediante impiego di materie prime meno pregiate come legno e ferro. Il DUCE interviene dicendo che approva pienamente questo indirizzo perché se la guerra dovesse durare a lungo, come tutto lascia prevedere, le materie prime verrebbero a mancare a tutti i belligeranti e noi verremmo a trovarci all'avanguardia se ci saremo .messi sulla via dei materiali più rustici. Chiede poi al generale Fougier se ritiene sufficiente un aumento di 50-75 aerei rispetto alla produzione attuale e l'interpellato risponde affermativamente aggiungendo: «specie se la qualità è buona». Prende poi la parola l'ammiraglio R1cCARDI il quale fa presente alcune deficienze che egli ritiene esistere nelle assegnazioni fatte dal Fabbriguerra al Ministero della Marina. 11 CAPO DI STATO MAGGIORE del Regio Esercito informa poi dei risultati ai quali si è giunti nell'esame dei fabbisogni dell'Esercito precisando che per potenziare trenta divisioni occorre aumentare le assegnazioni attuali di 27.000 tonnellate di siderurgico, mille tonnellate di rame, 1.500 tonnellate di alluminio. È stato poi concordato un programma minimo che ha ridotto il fabbisogno suppletivo sopradetto a 21.000 tonnellate di siderurgico e 919 di rame, rimanendo l'alluminio all'incirca invariato. Volendo ora provvedere non più a trenta, ma a trentaquattro divisioni, si ritorna ai fabbisogni elencati nel programma massimo i quali risultano piuttosto scarsi ma si potrebbe farli bastare. Successivamente prende la parola il Ministro delle Comunicazioni HoST VENTUR[. Egli informa che a prescindere dalle nuove costruzioni in corso, il suo attuale deficit sarebbe di 167.000 tonnellate. Ogni ulteriore


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richiesta di navi per i bisogni militari inciderebbe sui trasporti per l'alimentazione e su quelli per l'industria di guerra. I trasporti civili non possono essere più ridotti, perché si tratta di trasporti di carbone, cemento, fosfati, generi alimentari etc. Egli fa ora fronte a queste necessità intensificando i trasporti via terra (ad esempio la linea Fiume-Spalato) e accelerando le nuove costruzioni. Non ha difficoltà sostanziale di materie prime per le costruzioni del programma 1942 perché il Fabbriguerra ha fornito il necessario. Trova invece difficoltà nella mano d'opera, specie in inve rno. Non può precisare se le nuove costruzioni costituiranno soltanto un ripianamento delle perdite o anche un aumento , perché tutto dipende dalla pressione che si farà su Malta. Pensa a costruire navi piccole e veloci, bene armate, che possono viaggiare senza scorta. Afferma che ha in corso studi per il ricupero di navi affondate , che ha avviato scuole per i meccanici, che sta costruendo cisterne in cemento e che per il programma 1943 proporrebbe di dare sviluppo alla costruzione di navi piccole ma veloci. Il DucE risponde che è assurdo offrire al nemico bersaglio di navi lunghe e larghe; che non ci dobbiamo preoccupare delle proteste degli armatori i quali sono orientati al tempo di pace e che, per il tempo di guerra dobbiamo curarci piuttosto di diminuire le perdite. Ricorda che il «Barbaro» di 7 .000 tonnellate è stato affondato al suo primo viaggio dopo le grandi riparazioni effettuate e prende poi in esame le perdite dei vari anni di guerra. Mette così in rilievo che le perdite del '41 sono state quadruple di quelle del '40. Poi nel 1942 esse sono diminuite, specie nei mesi della primavera e del principio dell'estate, grazie alla pressione che si è esercitata su Malta. Il DucE invita dopo di ciò il generale Ago a prendere la parola sul problema degli armamenti per l'Esercito. Il generale AGo informa che la produzione dei carri salirà a 120 in gennaio e a 150 in marzo a condizione che siano assicurate le materie prime, i combustibili e le maestranze. Aggiunge che la nostra produzione si sta orientando verso il carro P40 ma che per buona parte del 1943 bisogna contare ancora sulla produzione del carro M15 . Per quanto concerne la difesa contraerea è bene avviato il problema dei proiettori; però gli manca ancora un'aliquota di materie prime per arrivare a mille proiettori. Il suo concetto è di migliorare la qualità visto che non si può aumentare la quantità.


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Egli cerca di dare impulso al materiale da 90 ed alle spolette meccaniche, sebbene per queste ultime vi siano delle difficoltà derivanti dalla interruzione dei rapporti di commercio con la Svizzera detentrice di quei brevetti. Cerca inoltre di superare il problema dei bossoli. Altro problema importante è quello degli apparecchi «Ra.Ri.» che non ci possono essere forniti dalla Germania. Li produciamo noi, cerchiamo di metterci d'accordo con la Telefunken per la collaborazione tecnica e facciamo ogni sforzo per dare incremento a questa produzione. Il .puCE si dichiara soddisfatto di quanto finora realizzato. Soffermandosi sui carri armati esprime il parere che coll'aumento della produzione si potranno formare in cinque-sei mesi i battaglioni occorrenti per le nuove divisioni corazzate che ci sono necessarie. Concorda sulla opportunità di dare impulso alla produzione del carro T40 e si informa del ritmo della produzione dei proiettori da 210. Afferma poi che per difesa contraerei occorrono quattromila bocche da fuoco, a prescindere dalle mitragliere da 20. Calcola che di questi quattromila cannoni cinquecento siano del tipo 90/53 e che il rimanente sia fornito dalle altre_bocche da fuoco di cui disponiamo. Prende poi la parola il generale FAVAGROSSA il quale afferma che le materie prime maggiormente deficitarie sono, in linea principale, il carbone, l'energia elettrica e l'acciaio, in linea secondaria il rame, l'alluminio ed il manganese. La deficienza di carbone si aggira sulle 150.000 tonnellate al mese, e questa deficienza incide sulla produzione della ghisa che è scesa da 100.000 tonnellate a 50.000 mensili. Per l'energia elettrica, data l'attuale situazione dei bacini montani, teme che l'inverno prossimo sia peggiore del passato e che quindi le affermazioni del Ministro Gorla non possono avere pratica attuazione. Il fabbisogno di rame è di 3.500 tonnellate mensili e poiché la disponibilità è di sole 1.800 tonnellate la differenza dovrebbe essere fornita dall'alleato. Ritiene però sia difficile che la Germania possa aderire a tale richiesta date le sue scarse disponibilità. Il fabbisogno di alluminio sarebbe di 8.000 tonnellate circa al mese. La produzione invernale può scendere a 2.500 tonnellate e l'aumento di assegnazione di energia elettrica promesso dal Ministro Gorla consentirà di portare la produzione solo a 4.500 tonnellate. Sulla produzione dell'alluminio, oltre alla deficienza di energia elettrica, incidono le deficienze di nafta (di cm occorrerebbero 800 tonnellate al mese) per la


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produzione dell'allumina, di gasolio e di gomme per il trasporto della bauxite. Qualche economia nei consumi potrà essere realizzata mediante i ricuperi del duralluminio e mediante l'utilizzazione degli sfridi che rappresentano il 40% . Il fabbisogno del manganese è di circa 4.500 tonnellate al mese. La Romania ne fornisce dalle 1.000 alle 1.500 tonnellate. La differenza dovrebbe essere fornita dalla Germania. Altre voci deficitarie sono: - la glicerina. Gli impianti della C.E.D.A. non danno il gettito voluto a causa delle deficienze di trasporto. Si spera tuttavia di coprire il fabbisogno , sia perché è in atto il potenziamento degli stabilimenti della Padania che sfruttano la risina, sia perché la richiesta di esplosivi per ora non è più assillante come in passato. - il piombo, la cui produzione tende a diminuire per difficoltà di estrazione dovuta alla deficienza di mano d'opera. - il legname per le costruzioni aeronautiche. Lo spruce non può giungere dall'America. L 'abete rosso che poteva sostituirlo comincia a scarseggiare. Bisognerà ricorrere alla robinia e lo si sta facendo. - lo stagno (a questo proposito interviene l'ammiraglio Riecardi e segnala la deficienza di 1/4 del quantitativo occorrente per il programma del 1943). Il generale FAVAGROSSA soggiunge poi che per i corretttv1 dell'acciaio non ha difficoltà, come non ha difficoltà per i fabbisogni d'ordine logistico, eccezione fatta per le calzature. Prevede però per il prossimo futuro una maggiore disponibilità di cuoio causa l'incremento delle macellazioni previsto per la deficienza di foraggi. Conclude affermando che calcola di poter provvedere per la Marina quanto occorre al suo programma di costruzioni; e così per l'Aeronautica, anche incrementando la produzione acciai speciali delle Cogne; occorre però assolutamente che venga accentuato il ricupero degli sfridi dell'alluminio e sue leghe. Dopo ciò il generale Favagrossa ritiene che non gli rimarrà più nulla per un ulteriore potenziamento delle produzioni necessarie all'Esercito. Mancano per questo scopo 20.000 tonnellate di acciaio, oltre a 800 di rame e 1.500 di alluminio. Occorre che la Germania ci dia, invece dì 11.000 tonnellate di rottami e 11.200 di ghisa, ben 29.000 tonnellate di ghisa e 43.500 cli rottame. Tutto ciò sarà da lui richiesto per tutto il '43 al Ministro


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Clodius ed al Sottosegretario Thomas, i quali dovrebbero entrambi venire fra poco in Italia. A richiesta del Duce il generale F AVAGROSSA informa che con non indifferente sforzo potrà far fronte al problema dei carri e soltanto se la Germania aderirà alle richieste, di cui all'allegato 6 del promemoria 15.92"1 del 20 settembre e.a., potrà far fronte al programma completo.

li DucE rileva che tutte le deficienze prospettate derivano dal fatto che l'Italia, secondo gli accordi, avrebbe dovuto entrare in guerra solo nel '42; ma afferma altresì che la storia non può scegliere né orari né itinerari. Le difficoltà sono però inferiori a quelle che si temevano. La situazione non è brillante ma dà relativa tranquillità. Per quanto concerne l'alluminio, il Duce fa notare che se nel 1925 si fosse dato un impulso più deciso all'autarchia come egli aveva programmato, oggi iJ problema sarebbe risolto; basta pensare che nel 1930 si producevano 7.000 tonnellate all'anno di alluminio e oggi se ne producono 50.000. La materia prima esiste: abbiamo 270.000 tonnellate di bauxite che danno la metà di allumina e questa a sua volta dà la metà di alluminio. Questa disponibilità di bauxite è da tener presente per eventuali contropartite con la Germania. })er quanto riguarda il carbone il Duce spera che l'economia da devolvere a beneficio del Fabbriguerra possa superare sensibilmente le 50.000 tonnellate da lui previste. Comunica inoltre che si sta attivando la produzione di carboni nazionali e che per il 1943 si prevedono 4.000.000 tonnellate di lignite e 3.000.000 tonnellate di carbone Sulcis. li rame potrebbe essere ricavato dalle condutture elettriche. Abbiamo una miniera aerea di 200.000 tonnellate di rame, per ricuperare le quali occorrerebbe però l'alluminio per sostituirlo. Per il manganese si spera negli aiuti della Germania. Per il nichelio abbiamo le miniere di Locris in Grecia che possono fornire dalle 5 alle 8.000 tonnellate mensili di minerale pari a 160-J 80 tonnellate di metallo. Il cromo ci viene fornito dall'Albania; è solo un problema di trasporto. Un'altra voce che ci preoccupava è quella della gomma. Ma come si è detto abbiamo gli stabilimenti di Terni che ricavano la buna dal carburo e di Ferrara che la ricavano dall'alcool. La produzione della buna arriverà a 6.000 tonnellate. Bisogna però miscelare la buna con un 'aliquota di gomma naturale. Per lo stagno la nostra produzione è modesta. Abbiamo deficienza di molibdeno e la cosa non deve meravigliare perché il 98% di questo minerale è prodotto in


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America. Ricorreremo ad altri correttivi. Per la mica, il problema che era preoccupante è risolto. Abbiamo a Como uno stabilimento con oltre duemila operai che ne producono di discreta qualità. Il DuCE afferma poi di avere l'impressione che intensificando lo sforzo, ottenendo qualche cosa dalla Germania, specie in materia di carbone ed acciaio e con un miglior sfruttamento delle materie prime, si possa fare fronte se non al 100% almeno a gran parte del programma 1943. Bisogna sapere entro breve termine cosa ci può dare la Germania. Il generale Favagrossa parlerà fra breve con gli esponenti germanici delle materie. Il Maresciallo CAVALLERO prende la parola e dice che, se i calcoli sono quelli prospettati dal generale Favagrossa, è ovvio che non si può pensare a tenere l'Esercito in una situazione di sfavore; giacché secondo quei calcoli non solo non si potrebbe provvedere al potenziamento delle divisioni previste in più per il 1943, ma neppure si completerebbe il potenziamento delle venti divisioni dei fronti russo ed egiziano. Così stando le cose è evidente che non si può accettare la ripartizione fatta a titolo puramente schematico dal generale Favagrossa; il Maresciallo propone che entro lo spazio di un mese il Comando Supremo ed il Fabbriguerra vedano, sentiti ove occorra gli interessati, come si debba, con le materie prime disponibili, fare fronte alle necessità immediate mediante una ripartizione opportuna. Dopo di ciò si potrebbe ogni due mesi rivedere la situazione e addivenire volta a volta alla manovra necessaria. Frattanto i provvedimenti presi per l'alluminio e per le materie che si ottengono dalla maggiore disponibilità di energia elettrica permetteranno di avere una situazione in via. di miglioramento crescente, e in base a questo miglioramento e a quanto si potrà avere dalla Germania si prenderanno le decisioni del caso. Il Maresciallo CAVALLERO afferma che la distribuzione delle materie prime è questione di carattere nettamente operativo. Egli sa bene che il generale Favagrossa, con il quale ha parlato più volte su questo argomento, è dello stesso parere. La collaborazione tra Comando Supremo e Fabbriguerra assicura che la ripartizione delle materie prime disponibili potrà corrispondere in ogni momento alla visione che il Comando Supremo, sulla base delle direttive del Duce, ha delle necessità inerenti allo sviluppo delle operazioni di guerra.


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Il DuCE interviene per esprimere la sua piena approvazione a quanto sopra. Il CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE riprende la parola per affrontare il problema della mano d'opera per il quale, egli afferma , occorre un'azione regolatrice allo stesso titolo che per le materie prime. Egli dice che [accresciuta mole degli armamenti in tutti i campi esige che si dia al settore dell'industria di guerra una importanza adeguata alle sue funzioni e che in materia di mano d'opera si consideri che se a queste industrie non sono assegnate le maestranze indispensabili si rinuncia ad uno degli elementi essenziali della preparazione bellica per la vittoria. Bisogna rassegnarsi a fare i necessari sacrifici perché le produzioni belliche siano accresciute. Beninteso gli esoneri permanenti o temporanei che vengono decisi a questo fine devono essere fatti con molta cautela e subordinati ai più accurati controlli. È certo che gli industriali tendono ad ingrandire i loro bisogni ed a moltiplicare le loro richieste. L'ammiraglio RICCARDI ha informato che nel caso della nave portaerei «Aquila» la ditta costruttrice aveva chiesto l'esonero di ben novecento operai e che questi dopo accurati controlli si sono ridotti a non più di trecento , grazie all'opera diligente dei funzionari della Marina. Noi abbiamo già provveduto per alcuni rami dell'industria come le miniere ed i silurifici. Anche la Cogne ha chiesto un certo numero di operai per l'estrazione dell'antracite e questi sono stati accordati. Un altro grave sacrificio stiamo facendo per la Marina Mercantile. Questa dispone attualmente di circa ottomila operai specializzati di cantiere; se si tiene conto che ognuno di questi operai produce in media 30 tonnellate di naviglio all'anno si ha con questa forza una produzione annua di 18.000 tonnellate. Siccome dobbiamo produrre molto di più è necessario provvedere. La Marina Mercantile ha chiesto a questo fine altri seimila operai; stiamo ora provvedendo per i primi tremila con un procedimento che spero possa essere rapido perché il Fabbriguerra compie le ricerche del personale attraverso la Delefag che sono in contatto con i centri industriali e man mano che riceve gli elenchi degli operai richiesti dà corso alle assegnazioni relative. Beninteso anche in questo esonero delle maestranze occorre stabilire dei limiti. Fondamentalmente è da stabilirsi che la classe del 1923 deve fare il proprio servizio alle armi, principio che ha grande importanza di ordine morale. Alla Fiat che ha chiesto l'esonero di un


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centinaio di operai della classe 1923 è stato risposto negativamente. Il generale Fougier ha chiesto tremila operai per le industrie aeronautiche. Per queste industrie la domanda è giustificata dal fatto che le maestranze specializzate della produzione aeronautica appartengono tutte a classi giovani. Ad ogni modo , se questa domanda fosse accolta, dovrebbe essere l'ultima; e· dopo questa eccezione il principio dovrebbe essere rigidamente mantenuto. Il generale ScuERO, chiamato ad esporre il suo pensiero su questo argomento, dice che esonero vuol dire sottrazione di forza e che di fronte a questa sottrazione lo Stato Maggiore chiede il completamento dei vuoti. Ciò significa la chiamata alle armi di una classe anziana. Noi abbiamo, egli dice, sotto le armi le classi dal 1908 al 1923 compresa, cioè circa 2.800.000 uomini. Ogni ulteriore aumento comporta un problema di vettovagliamento, vestiario etc. Fa presente che non abbiamo più l'alluminio per le borracce e per le gavette e che di fronte a questa deficienza si è provveduto sostituendo , per le truppe all 'interno, questi oggetti con altri di coccio e ricorrendo ad altri ripieghi. Beninteso, conclude il generale Scuero, se il Duce ordina, noi faremo altri sforzi per fronteggiare · i bisogni. II DucE accenna al volume che potranno raggiungere gli esoneri per le necessità industriali progettate. Ricorda che il Maresciallo Cavallero gli ha parlato di 40-50.000, cifra che non sarebbe eccessiva. Interviene il generale F AVAGROSSA e conferma che questa cifra non sarà certamente superata. Il DuCE conclude che il problema degli esoneri deve essere risolto secondo le necessità, ed esprime la fiducia che anche le difficoltà che ancora rimangono possano essere superate in adeguata misura. Dichiara, dopo ciò, sciolta la riunione.


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Verbale n. 7 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 28 GENNAIO 1943 Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Maresciallo d'Italia CAVALLERO Generale SCUERO Ammiraglio R!CCARDI Generale FOUGIER Generale AMBROSIO Generale A GO Generale FAVAGROSSA Ministro delle Comunicazioni HOST VENTURI Ammiraglio SANSONETTJ Generale BALOCCO Generale ROSSI Generale TORRESAN Generale ING!ANNI Generale ALFANO Generale SIGISMONDI Generale BRUNO Generale LANZAFAME Generale GIROLA Generale ILARI Generale PELOSIO Generale DE VITO Generale FRONGIA Colonnello MONTAUTJ

Argomento: Potenziamento delle FF.AA. Il DucE apre la seduta comunicando, in sintesi, quanto segue. Prima di esaminare la situazione, come si presenta in seguito agli ultimi avvenimenti, ho letto il verbale della riunione precedente ed ho constatato che avevo in essa previsto alcuni fatti, in seguito ai quali l'attuale situazione presenta aspetti positivi e negativi. Negativi nel senso che il nemico ha preso l'iniziativa delle operazioni in terra, ha messo piede in Africa settentrionale e ha l'iniziativa per le operazioni aeree. Positivi nel senso che il nemico tuttavia non ha ancora consegui -


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to risultati strategici tali da cambiare la situazione. Credo che questa sarà contenuta e superata. Altro lato positivo è quello dei sommergibili che mettono in posizione dura gli anglo-americani. Per mantenere la promessa di aiuti che hanno fatto a tutto il mondo, essi devono esporre la loro navigazione a pericoli gravissimi che li angosciano . Per quello che riguarda i nostri settori la situazione è la seguente: Settore Mediterraneo - È rappresentato dalla Tunisia orientale. In..questo settore abbiamo mandato abbastanza forze italiane e tedesche e altre ne stanno arrivando dalla Tripolitania. A tutt'oggi il comando inglese non ha annunciato cattura di prigionieri né .di materiale. Le divisioni che affluiscono verso il confine tunisino non sono complete ancora e devono essere riassestate non tanto sotto il punto di vista morale, quanto sotto quello dell'armamento. La sosta suJla linea del Mareth deve essere utilizzata a questo scopo. L'8a Annata inglese non si muoverà se non quando potrà usufruire in modo efficace del porto di Tripoli. Avevo ordinato una. distruzione completa. Le fotografie che ho visto ieri dimostrano che è stato abbastanza demolito . Se vi fosse stato più tempo, cioè se l'armata corazzata avesse tenuto di più su quelle posizioni che gli stessi inglesi giudicavano sostenibili si sarebbe potuto fare una distruzione più radicale . La necessità di questa è dimostrata dal fatto che gli inglesi sottolineano l'importanza del porto di Tripoli per i rifornimenti della loro ga Armata. Le nostre truppe in Tunisia sono rappresentate dalla «Superga» , da vari gruppi che portano nomi di comandanti, dalla «Giovane Fascisti», dalla «Spezia» e dalla «Pistoia». La retrovia è rappresentato dalla Sicilia ove è dislocata la Divisione «Livorno» che Sua Maestà il Re, durante la sua visita, ha giudicato perfettamente pronta. L'obiettivo che pare propongano gli anglo-americani è logico . La guerra impone la più severa logica: date certe premesse si arriva a certe conseguenze. La logica fa supporre che gli avversari, giunti al mare, tentino di tagliare in due le forze italo-tedesche che sono in Tunisia. Allora la situazione dei nostri gruppi Nord e Sud diventerebbe seria. La distanza delle attuali linee avversarie dal mare non è grande: 60 chilometri circa. Ma queste linee sono ancora al di là di una catena montuosa di circa 300 o 400 metri di quota. Bisogna impedire che la superino.


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Settore Grecia - A ragione di logica, se gli anglo-americani vogliono creare un secondo fronte , la porta più conveniente non è la Sicilia. Non è certo per questa porta che si può arrivare alla Germania. Quindi è per il nemico più conveniente sbarcare in Grecia ove la popolazione è affamata e ove il nemico stesso troverebbe il concorso dell'Armata Mihailovic. Inglesi e russi non sono ancora d'accordo su questo esercito. Ma sappiamo che sono tutti contro di noi. I greci non prendono l'iniziativa perché nella guerra contro l'Italia hanno avuto centomila perdite tra morti e feriti. Agiscono per ora solo con nuclei di armati che hanno la maschera di briganti ma in realtà sono comunisti. Il generale Geloso fronteggia questa situazione, ma se sbarcassero gli angloamericani tutti i greci farebbero causa comune con essi. Settore Albania - È un settore in cui la situazione va continuamente peggiorando. Durante la guerra la popolazione albanese, a malgrado dei danni subiti, ha tenuto tranquillità assohita. L'ha mantenuta dopo, per qualche tempo, ma ora è agitata quantunque noi siamo andati incontro con molte concessioni. Ne stiamo facendo altre, come la costituzione dei reparti cacciatori albanesi e della gendarmeria. Per questa è meglio impiegare albanesi che italiani, per ragioni politiche. Considero l'Albania come posizione chiave, perché ha importanza fondamentale ai fini della sicurezza dell'Adriatico e perché rappresenta la soluzione di continuità tra il mondo slavo e quello ellenico. Settore Montenegro - È tranquillo, ma non c'è da fidarsi perché ciò non è ottenuto che a mezzo di intese di carattere politico. Vi sono due partiti: - uno che si adatterebbe ad un protettorato italiano, ma con carattere di autonomia; - l'altro è il partito serbo che ritiene di rappresentare (analogamente a quello che rappresentò il Piemonte per l'Italia) una parte importantissima per la più grande Serbia di domani. Settore Croazia - La situazione è confusa. Il nuovo Stato è sorto con molte difficoltà e ha condotto in un primo tempo una politica sbagliata tentando di distruggere due milioni di individui di religione ortodossa e di razza serba che vivevano da secoli in territorio croato. I nostri soldati hanno visto in Croazia scene orripilanti; questa gente è ancora all'alba di una vita civile. Ora


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cerca di riparare all'errore ma è tardi, perché i fatti avvenuti hanno provato la reazione dei cetnici che sono della stessa stoffa degli ustascia, ma hanno reso ancora più complicato il problema. Settore Slovenia - Fino al 21 giugno del '41 la penisola Balcanica da Lubiana a Salonicco era tutta tranquilla e i rapporti tra noi e gli sloveni erano abbastanza cordiali. Tutto è caduto. Gli sloveni, al richiamo della razza, hanno sentito di essere una propaggine della grande massa di trecento milioni di slavi che popolano le terre che si stendono dagli Urali fino al confine polacco. Settore russo - In questo settore abbiamo subito le conseguenze di uno schieramento assurdo, tanto più assurdo in quanto non imposto da necessità. Una divisione italiana doveva tenere un fronte di trenta chilometri. I russi hanno attaccato prima i rumeni che avevano pure uno schieramento filiforme e sono venuti avanti. Poi hanno attaccato il nostro settore là dove noi non potevamo contrapporre che diciotto battaglioni a settanta dei loro. Si noti che questo era stato fatto presente con insistenza da Gariboldi al Comando tedesco. I russi hanno dimostrato una certa elasticità mentale attenendosi agli stessi metodi seguiti dai tedeschi in Polonia. La prima unità sul fronte dell'Sa Armata italiana che ha ripiegato non era italiana. È stato il 309° Reggimento fanteria tedesco. I nostri reparti hanno resistito per sei-sette giorni ma non potevano fare l' istrice, come dice un luogo comune tedesco , perché le forze preponderanti schiacciano le spine. Gariboldi ha voluto l'ordine scritto prima cli ritirarsi e ha fatto bene. Non si doveva pensare che gli italiani fossero i primi a ritirarsi. Dopo di noi è toccato agli ungheresi che pure hanno ripiegato. Non avevano armi sufficienti. Il 47 non serve più contro i carri da 30-40 tonnellate. Poi è venuta la volta dei tedeschi . Concludendo si può dire che l'anno scorso, durante l'inverno, avevano avuto uno scacco tattico, quest'anno lo hanno avuto anche strategico. Sono stati cacciati dal Volga, dal Don, dalla zona tra Don e Donez e, ad un certo momento, pare che il nemico avesse delle teste di ponte sul Donez. Credo che i tedeschi non riescano a tenere nel Caucaso. Se avessero superato il Caucaso a suo tempo, noi saremmo ancora ad El Alamein. Io credo che i tedeschi riusciranno a stabilizzare la situazione perché non hanno ancora impiegata la massa delle riserve, anche


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perché queste sono in parte lontane. Occorre del tempo. Può darsi che i tedeschi abbiano calcato le tinte degli avvenimenti per due scopi: 1) dare uno scossone alla popolazione tedesca facendo vedere che il suo destino è in gioco e ottenere così la mobilitazione totale della nazione, 2) c'on intelligenza raffinata fare nascere nel nemico una euforia esagerata che al primo cambiamento di situazione potrebbe diventare depressione. Bisogna riconoscere che, contrariamente a quanto giudicarono i tedeschi in principio, lo Stato Maggiore russo ha possibilità operative e logistiche buone. Mancò niente alle loro truppe su trecento chilometri di fronte. Il soldato russo si è mostrato resistente e valoroso. Gli armamenti sono ottimi. La popolazione non si è sollevata. li comunismo si riallaccia alla tradizione guerriera della vecchia Russia. La disciplina è severa. Gli ufficiali ed i soldati che perdono una bandiera sono deferiti al tribunale marziale come ai tempi di Pietro il Grande che, con queste misure , a Borodine non ha perso nulla. Quando un reggimento si porta bene diventa un reggimento della guardia. I commissari politici hanno dimostrato di possedere una certa capacità tecnica oltre che propagandistica e gli ufficiali provenienti dallo zarismo aderiscono al regime sovietico. Terre occupate - Corsica e Francia meridionale. In Corsica la situazione è soddisfacente, per quanto noi siamo dappertutto odiati da autorità e da dirigenti; dalla burocrazia siamo odiati e detestati. Il popolino ha qualche simpatia per noi, forse per analogia razziale, ma 180 anni di dominazione francese hanno corrotto carattere ed anima. Più preoccupante è la situazione della Francia meridionale. Anche lì ci detestano, quasi come detestano i tedeschi. Una parte della popolazione tenta, credo con non grande fortuna, di sobillare i nostri soldati; mette in rilievo che i tedeschi sono più ben vestiti dei nostri e mangiano meglio . Dicono: «la Germania si prende tutto. Voi rimarrete i secondi mentre noi torneremo ad essere della grande Francia». Non manca la propaganda comunista. È un ambiente torbido e morbido perché vi è la corruzione di tutti i ricchi e degenerati. Perciò quando si pensò di fare occupare Marsiglia mi opposi perché non volevo mandare in quelle città truppe italiane. Sapevo che sarebbero state sottoposte ad ogni genere di propaganda. I francesi non si sono battuti nel '40. Oggi sono desiderosi di


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vendetta. Tuttì sono attendisti, a cominciare da Lavai. Forse lo è anche Pétain. Anche noi faremmo altrettanto e reagiremmo all 'occupazione con attentati e vessazioni. Ma la Francia ha ìl midollo spinale così indebolito che solo un potente sbarco ben riuscito potre bbe farla sollevare. Prì ma no; i francesi non vogliono compromettersi prima del tempo. PROGRAMMI PER LE FORZE ARMATE Esercito. Anzitutto dobbiamo completare gli effettivi delle nostre divisioni. Non si può dire che abbiamo delle divisioni, quando vi sono dell e compagn ie di ottanta uomini. Non sono divisioni. O si cambia la terminologia o si rendono le divìsìoni degne dì questo nome. A ciò si deve provvedere con le classi del '23 e del '24. Non sarà mai abbastanza raccomandata la più severa selezione degli ufficiali di complemento. Molti di essì non hanno le qualità per questa guerra che non può essere fatt a con ind ifferenza professionale. Occorre farla con il fanatismo del credente. Quanto al futuro, bisogna fare tutte le ipotesi e anche pensare che la strapotenza dell'8" Armata e delle forze dell 'Ovest conquistino la Tunisia. Allora la Sicilia dìventerebbe fronte immediato. Tenterà ìl nemìco di invaderla? Non bisogna escluderlo , perché il possesso della Sicilia darebbe al nemico il controllo delle due sponde del canale omonimo. In Sicilia saremo sempre disturbati. Si vedono già i primi si ntomi di questa tendenza. I mitragliamenti ed i bombardamentì continui, anche dei piccoli centri , tendono a determinare il panico, ma il sìciliano ha resistenza morale molto forte e le prove tempran o il suo carattere che sempre è stato portato a odio per tutti gli stranieri. Nell'ottobre scorso prevedevo che l'Italia sarebbe stata molto bombardata nel 1943. Lo fu prim·a. Lo sarà ancora. Occorre molta artiglieria contraerea. I tedeschi hanno dato cento batterie, più mitragliere da 20. Sarà bene che queste batterie siano prontamente servite da italiani, non perché i tedeschi non abbiano trovato simpatia, ma perché la Germania ha bisogno dì quindicimila uomini che attualmente sono adibiti al servizio delle batterie. li personale italiano che li sostituirà deve essere accuratamente addestrato perché si tratta di impiegare strumenti complessi e perché i cittadini non devono rimpiangere i tedeschi.


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Veniamo ora ai carri armati. Il nostro M 15 è superato. Dovevo andare in Africa per sapere che l'ingranamento, o per difetto di costruzione o per deficienza deJle materie prime impiegate, si spacca. Nel 1943 avremo il P 40 che già attendevamo nell'ottobre del '41; lo avremo cioè con diciotto mesi di ritardo. Urgono i mezzi corazzati. Avremmo dovuto avere il tempo a disposizione per approntarli. Questo è mancato perché all'inizio di questo conflitto eravamo da tre o quattro anni in guerra con forti perdite di materiali (specie in Africa). Occorre, inoltre, puntare sul 90/53 che, oltre a essere ottimo contro gli aerei, lo è anche contro i carri e serve anche per l'accompagnamento delle fanterie. Le difficoltà iniziali per metterlo a punto pare siano superate. Vediamo ora quale è la situazione nel Mediterraneo. In un certo senso, sia pure contro la nostra volontà, siamo alleggeriti. È chiaro che Rommel dopo l'insuccesso della tentata offensiva di fine agosto doveva pensare se non era il caso di ritirare almeno le truppe a piedi sulla posizione di Sollurn"Halfaya, che io avevo ordinato a Bastico di potenziare fin da quando ero ad El Alamein. Ora non vi è più il problema dei convogli per Tobruch e Bengasi. Le rotte sono raccorciate e non abbiamo da fare che 160 chilometri di mare per arrivare in Tunisia. Ma si tratta di un passaggio obbligatissimo che, quando gli anglo-americani avranno completato lo schieramento a Malta, in Tunisia e a Tripoli, sarà molto insediato. Si tratta di vedere chi porta più roba oltre mare. Terremo la Tunisia ad una sola condizione: che le forze aeree italo-tedesche abbiano almeno la parità. Le forze nemiche sono già numerose. Abbiamo avuto a Sfax un bombardamento massiccio di settanta quadrimotori scortati da cento caccia. I nemici bombardano le nostre posizioni in forma massicca nello spazio e nel tempo. Le azioni durano anche nove ore. I nervi della gente hanno un limite. Penso che i nemici stiano applicando .la tattica di lavorare sull'uomo. Aeronautica. Di fronte a questo stato di cose, a mio avviso, bisogna fare massa sull'aviazione se si vuole l'ombrello aereo sulle rotte da Trapani a Tunisi, se si vogliono impedire eventuali sbarchi nemici in Grecia , se si vuole proteggere il territorio nazionale. Ora, dopo trentadue mesi di guerra, constatiamo che la situazione dell'aviazione non è soddisfacente. Le cifre sembrano confortanti: 4.836 apparecchi più 4.434 scuola. Totale circa 9.500. Per la


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caccia la cifra è di 2.413, ma solo 748 sono di pronto impiego. Le cifre non bastano. C'è il problema qualitativo e questo vale non solo per gli uomini, che sono veramente magnifici , ma anche per le macchine. I Macchi 202 sono 168; i Macchi 200, già superati, sono 234. In totale gli apparecchi moderni sono 402. Non è una massa, perché io conto la massa dai 500 in su. I Cr 42 sono 195 e sono superati. Hanno sei-sette anni di vita. Possono servire solo nei settori secondari. Avevo già previsto da anni la postazione di cannoni sugli aerei e oggi affermo che il problema è solubile. La caccia deve avere il cannone eia 20 o da 37. I bombardieri sono 1.351; cifra rispettabile che però si riduce a pochi tipi moderni. Gli altri sono superati. L'S 79 è buono ma è vecchio. L'S 84 è sbagliato; il Br 20 è superato. Nel campo della osservazione aerea e della ricognizione marittima si è realizzato qualche progresso con il Cant 506 ed il Cant 501. Dalla relazione che Fougier ha portato dalla Germania vedo che questa tende a raddoppiare e forse triplicare la produzione. Per fare questo la Germania ha soppresso l'impiego del rame in alcune leghe; si è ridotta a pochi tipi perfezionati rifiutando le invenzioni; ha fatto i famosi ring per cui tutta l'industria tedesca è guidata da dodici industriali che ne rispondono. La mano d'opera specializzata è sostituita con le macchine. Qualunque persona in 48 ore impara a stare a queste macchine. Gli operai addetti all'industria aeronautica tedesca sono oggi un milione e duecento mila . Da noi si è fatto anche qualche cosa con la costituzione dei gruppi Fiat, Caproni, Sai, Alfa Romeo. Tuttavia non si sono superati i trecento aerei al mese. Non è vero che siano mancate le materie prime, perché Favagrossa ne ha dato sempre per almeno trecentocinquanta. Non si sono avuti maggiori risultati sia perché l'organizzazione industriale è deficiente sia perché vi è ancora la metafisica diabolica di chi a furia di modifiche rifà l'aeroplano. Sono duemila pezzi e non si può modificarli tutti. Si arriva alla perfezione quando è inutile. Il tempo che trascorre tra la presentazione del prototipo e la serie deve essere minimo e non di sedici-diciotto mesi. Quando Fougier prese la gestione gli dissi che bisognava curare anzitutto la caccia e in questo campo siamo avanti. Il Macchi 202 è ottimo e si va ora verso il Macchi 205 e il G 55; il Re. serve anche per il bombardamento. Occorre fare anche apparecchi analoghi al Mosquitos nemico. Occorre pensare poi all'aviazione da bombardamento diurno e notturno , da bombardamento a tuffo, alle aerosiluranti e agli aeroplani da trasporto.


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Ora abbiamo un programma di ordinazione che considero molto soddisfacente; però non dice abbiamo, ma avremo. Ora bisogna considerare che se il '43 non sarà l'anno decisivo, sarà quello in cui si vedrà da che parte sta per pendere la bilancia. Le cifre del programma sono imponenti, ma occorre fare al più presto la massa occorrente. Si tenga presente che sarebbe meglio àverla entro il '43 e meglio ancora nel primo semestre '43. Marina da guerra. Non basta avversare i trasporti nemici con gli aerei. Occorre avversarli anche con i cacciatorpediniere ed i sommergibili. Un impiego delle grandi unità navali non sarà possibile fino a che non avremo la nafta. Bisogna aumentare i sommergibili; non ne avremo mai abbastanza, specie buoni. I sommergibilisti italiani hanno fatto cose epiche. Se avessimo un numero maggiore di sommergibili da impiegare sulle rotte nemiche, e specialmente su quella che rifornisce le truppe sbarcate nell'Africa settentrionale, rotta che è obbligata, potremmo fare caccia abbondante. Riccardi ha fornito i dati sulle differenze tra le caratteristiche dei sommergibili nostri e di quelli germanici. Tempo di immersione: tedeschi trenta secondi, italiani un minuto e venticinque secondi; velocità: tedeschi diciotto-diciannove nodi, italiani undicidodici; numero dei siluri: tedeschi diciotto, italiani otto. Lo specchio è eloquente. La media delle perdite che abbiamo subito in sommergibili è di due-tre al mese; in conclusione se avessimo costruito da due a tre sommergibili al mese avremmo ripianato le perdite. Dobbiamo quindi in avvenire costruire due-tre sommergibili al mese in modo che la somma della produzione italiana, tedesca e giapponese arrivi alla cifra che gli inglesi pensano che i tedeschi, da soli, abbiano raggiunta. Non si hanno dati precisi sulle perdite e sulla produzione della Germania. I tedeschi sono verso di noi molto leali ma non sempre possono dirci certi particolari. Poi bisogna costruire del naviglio leggero e specialmente dei caccia. Ne abbiamo persi molti. Le scorte si fanno ora su percorso meno lungo, ma i viaggi sono più frequenti e quindi il lavoro è uguale. Bisogna sostituire quello che abbiamo perso. Concludendo noi dobbiamo: a) fare massa con tutti i nostri mezzi e con tutte le nostre materie prime per aumentare le artiglierie, soprattutto quelle di medio calibro contraerei e controcarri;


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b) mettere in ordine gli effettivi delle divisioni normali a cominciare da quelle dislocate nei territori ove urge questo provvedimento e cioè: Tunisia, Sicilia, Albania e Grecia; c) per l'Aviazione concentrare tutte le nostre energie per anticipare il programma; d) per la Marina indirizzare il programma verso l'aumento dei sommergibili e del naviglio silurante. Tanto per la Marina come per l'Aeronautica, se occorre spostare le materie prime da un settore all'altro, o sospendere certe produzioni meno urgenti, lo faremo. Marina Mercantile. Anche se le distanze sono accorciate e anche se vi è l'apporto della Marina Mercantile francese trovata a Marsiglia, occorre aumentare il naviglio. Le discussioni sulla scelta dei tipi sono oziose perché abbiamo visto che la sicurezza sta nella velocità. È evidente che se i sommergibili raggiungono i diciotto nodi anche il naviglio deve avere questa velocità. Se i tedeschi sono giunti ai sommergibili da diciotto miglia, vi giungeranno anche gli inglesi. Noi dobbiamo prevedere che tutta la flotta anglo-americana, tolta l'aliquota americana del Pacifico, sarà nel Mediterraneo. Noi sappiamo già che dovunque vi sono sommergibili nemici; ve ne sono sulla costa ligure , alle bocche di Cattaro, sul litorale sardo etc. Oltre alla velocità bisogna curare l'armamento. La nave mercantile deve potersi difendere da sé per risparmiare le scorte. Queste sono le direttive che urge applicare. Il DuCE dà poi la parola al Maresciallo CAVALLERO il quale dice: darò alcuni elementi relativi alla produzione bellica. Il Duce ha detto che bisogna incrementare l'artiglieria contraerei in qualità e quantità. Ora sto concludendo con la parte germanica un accordo in base al quale dovremo venire in possesso di cento nuove batterie da 88. Gli accordi si svolgono su questa base. I tedeschi fanno arrivare i materiali per cento nuove batterie e sdoppieranno via via il personale di cento batterie esistenti; noi completeremo grado a grado questo personale cominciando a dare, a fine febbraio , cinquemila uomini non istruiti con i quali si provvederà a sostituire, in ciascuna delle cento batterie, un terzo del personale. Dopo un mese daremo altri cinquemila uomini e dopo un altro mese i rimanenti cinquemila. L'istruzione sarà fatta presso le batterie.


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Solamente gli specialisti verranno inviati a frequentare corsi speciali parte in Italia e parte in Germania. La disponibilità di cento nuove batterie rappresenta una cifra che supera qualunque previsione sulle possibilità della nostra produzione. Se aggiungiamo ancora la nostra produzione il quadro si presenta abbastanza buono. Secondo le direttive del Duce ho chiesto alla parte germanica di provvedere ad una migliore protezione contraerea di Bologna, Roma, Fiume e Livorno (silurifici): Bologna è particolarmente importante perché rappresenta il cuore pulsante dei trasporti dalla Germania. Si è pensato anche alla difesa antiarea della Sicilia e della Sardegna. Il DUCE riprende la parola e prospetta la questione dell'offesa aerea nemica sul territorio affermando che, dopo le prime incursioni , l'esodo delle popolazioni è stato disordinato , né poteva essere diversamente perché i danni sono stati notevolissimi. Torino ha perduto il 50% della sua efficienza industriale; se la Fiat non è stata quasi intaccata talune altre industrie, come ad esempio la Lancia, sono state quasi rase al suolo. Oltre quattromila case sono state semidistrutte. Genova è stata anch'essa molto toccata, ma la parte industriale non ha avuto molti danni e i genovesi hanno ripreso in pieno il loro lavoro. Non bisogna nascondersi che queste incursioni determinano fenomeni complessi come, ad esempio, l'esodo dalle fabbriche, il che naturalmente porta ad un arresto o almeno ad un ritardo nella produzione. Il piano degli anglo-sassoni di bombardare l'Italia. intera non è un piano assurdo, anche se potrà costare loro molte perdite. Essi pensano di determinare con i bombardamenti una crisi di carattere spirituale più o meno profonda. Fortunatamente il popolo italiano ha dimostrato una solidità che essi non sospettavano perché non conoscono il popolo italiano. Ma il popolo italiano chiede di essere difeso, chiede di sentire sparare i cannoni. La gente ritorna a Torino, Milano e Genova da quando sa che vi sono le batterie tedesche. A Torino l'ultima incursione fallì perché gli aerei nemici incontrarono un fuoco massiccio di batterie e furono costretti a sganciare il carico di bombe in Svizzera. Occorrono batterie su tutto il territorio: valuto il fabbisogno in quattromila bocche da fuoco di cui duemila moderne. Ora le duecento batterie tedesche corrispondono a ottocento cannoni. Se aggiungiamo quelli già esistenti ed i cannoni da 102 della Marina


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andiamo verso quella cifra che io reputo indispensabile per proteggere la totalità del territorio: Sicilia, Sardegna e centri minori compresi. Il DucE dà poi di nuovo la parola al Maresciallo d'Itali a CAVALLERO che passa a trattare di nuovi programmi delle varie Forze Armate mettendo anzitutto in rilievo come i programmi tracciati nella riunione del 1° ottobre 1942 erano basati sul presupposto di una concessione di materie prime da parte dell'alleato. Per questo vi è stata tutta una serie di trattative tra Favagrossa e Clodius, tra il Comando Supremo e Thomas e infine tra il Comanào Supremo e von Horetig. È risultato che la Germania non potendo dare le materie prime, se non in parte, avrebbe dato dei prodotti finiti togliendoli da altri settori. Si è allora diviso il fabbisogno per scacchieri e si è sollecitato il provvedimento in primo tempo per lo scacchiere greco. Però praticamente non si è ottenuto che ben poco. Ciò perché lo stesso alleato ha avuto delle difficoltà che noi riconosciamo. Di fronte a questa constatazione è stato necessario rifare i programmi sulla base delle sole materie prime che può fare il Fabbriguerra. Sono state rivedute le richieste della Marina; c'erano degli arretrati sui quali la Marina faceva conto e ai quali ora rinuncia, in modo che il Fabbriguerra potrà mettere a disposizione per il 1943 tutto quello che la Marina ha richiesto per il nuovo programma. Anche per l'Aviazione si è raggiunto un pieno accordo tra il Fabbriguerra e Ministero dell'Aeronautica. Per quanto riguarda l'Esercito, lo Stato Maggiore ha tenuto conto dei compiti che ci spettano e dei mezzi che bisogna procurare e si è soffermato particolarmente sui mezzi che il Duce ha posto in evidenza. Inoltre lo Stato Maggiore dell'Esercito ha considerato che, secondo le direttive precedenti, bisogna procedere alla costituzione del li Corpo d'Armata in Russia. Gli avvenimenti hanno un po' mutato la situazione e impongono di riesaminare il problema perché per ricostituire il II Corpo d'Armata in Russia occorre una quantità di materiali, compresi gli automezzi, che siamo nella totale e assoluta impossibilità di fornire. Se le unità che si vanno riordinando in Russia avranno bisogno di alcune integrazioni, queste dovranno essere date; ma la ricostituzione di divisioni e corpi di armata sarebbe possibile solo rinunciando a svolgere il programma che riguarda il nostro territorio. Il fabbisogno sarebbe di tremila automezzi e diciotto gruppi di artiglieria, cioè proprio


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quello che è necessario per dare vita alle nostre unità, potenziare la Sardegna, mandare qualcosa in Tunisia, completare la difesa della Sicilia e delle coste. II DucE riprende come segue: delle dieci divisioni che avevamo in Russia, quelle del C.S.I.R. («Celere», «Torino» e «Pasubio»), è da escludere che possano essere ricostituite. Restano le altre divisioni e cioè: la «Cosseria» , la «Ravenna>> e I.a «Sforzesca» e il gruppo alpino. Ora, se non siamo assolutamente in grado di ripianare tutte le perdite subite, per quello che riguarda gli effettivi, è evidente che riusciremo solo a completare un corpo d'armata. Qùanto ai materiali occorrerà siano forniti dalla parte germamca. D 'altra parte bisogna dire (l'ho detto in chiare lettere a Kessel ring) che tutto quello che succedeva in Russia dipendeva dallo schieramento che era semplicemente assurdo . Si pensava che col fucile 1891, ottimo, ma con pallottole umanitarie, si potesse andare contro il carro armato con cannoni da 75. In conclusione sì ricostituirà quello che si potrà ricostituire, se i tedeschi ci daranno i cannoni e gli autocarri, e cioè tutto quello che è necessario in mezzi. Non vedo altra soluzione. Il DuCE dà poi la parola al generale AMBRosro che comunica (v. ali. 1): il prograµima attuale contempla trenta divisioni, il 4° gruppo di artiglieria per le suddette divisioni e la difesa contraerea. Il programma era ridottissimo, aderente alle nostre disponibilità di materie prime ed alla capacità dell'industria. Esso non consente alcun margine oltre agli eventuali, molto aleatori , risparmi sui consumi previsti. In conseguenza di questo programma è stato fatto il calcolo delle materie prime occorrenti. Il Fabbriguerra ha concesso al 100% i materiali ferrosi, lo stagno e lo zinco. Non ha potuto integralmente soddisfare la richiesta di rame , alluminio, antimonio e piombo. I principali materiali su cui si ripercuoterà tale sofferenza sono il munizionamento, gli automezzi, i materiali di collegamento, le gavette e le borracce. Il beneficio delle maggiori quote concesse dal Fabbriguerra si farà sentire non prima di sei-sette mesi dalle assegnazioni e quindi solo verso il luglio-agosto del '43 . Bisogna tener conto anche che, a scapito di questo incremento , va la diminuizione di capacità produttiva causata dalle incursioni aeree. Dal settembre scorso ad oggi la situazione è cambiata e talune esigenze che allora non erano di primo piano sono diventate preminenti. Esse riguar-


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dano la difesa della Patria e in sostanza sono: il potenziamento della difesa costiera e della difesa contraerea; il potenziamento di sedici divisioni e di talune grandi unità di ordine superiore nella madre Patria, il completamento dì altre quattordici divisioni, il completamento delle autosufficienze, la ricostituzione di una divisione corazzata e il completamento della <<Centauro» , la ricostituzione della «Cosseria» e della «Ravenna» del II Corpo d'Armata. La nuova situazione impone di rivedere il programma del '43 e di addivenire ad una diversa ripartizione della produzione. I settori più delicati e più deficitari sono quelli delle armi, artiglierie, munizioni, automezzi, mezzi corazzati, mezzi di collegamento e calzature. Le principali conclusioni relative al primo semestre del 1943 sono: - le artiglierie mobili, da posizione e dei mezzi sfusi necessari per la difesa costiera non sono disponibili mentre i reparti dì fanteria, battaglioni costieri e battaglioni territoriali mobili, occorrenti per la difesa costiera si potranno costituire nella misura di circa il 50%, se considerazion i inerenti alla alimentazione, al vestiario e all'equipaggiamento consentiranno dì richiamare gli uomini; - potenziamento di sedici divisioni, possibile solo per il 4° gruppo artiglieria di ogni divisione; non possibile invece per i corpi d'annata e le armate; - grave sofferenza di tutte le autosufficienze; - inesistenza dei mezzi anticarro; - consumi munizioni coperti per taluni calibri solo nella misura del 40-50% (armi automatiche, 20, 47, 149/13, 149/19, 90 e 37). Sono però fortemente deficitarie per tutti i calibri le aliquote dei proiettili anticarro (perforanti ed EP); - tutta la produzione autocarri dei prossimi quattro mesi è impegnata per la eventuale ricostituzione di unità del 11 Corpo d'Armata per la Russia, con un limitato margine per i consumi in Africa settentrionale e Russia. Le ripercussioni sulle altre esigenze sono ovvie. Lo Stato Maggiore sta studiando provvedimenti di ripiego per avere disponibili altri duemila autocarri tratti dalla requisizione e dagli enti territoriali: ma è prudente non fare assegnamento su di essi, e comunque si avranno autocarri logori, abbisognevoli cli riparazioni.


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Mezzi corazzati Non esistono in Italia unità carri. Esistono soltanto due gruppi semoventi, di cui uno destinato in Sardegna ed uno a disposizione dello Stato Maggiore. Carri Armati M La produzione doveva cominciare in dicembre e finire in agosto con un totale di 324 carri e carri comando. È invece prevedibile ora che avremo sessanta carri armati in gennaio e ventidue in febbraio. Per il seguito nessuna previsione è fatta , anche in relazione all 'ordine del.lo Stato Maggiore di dare la precedenza ai semoventi . In sostanza, con la predetta produzione carri, sarà possibile costituire in marzo o aprile soltanto le tre compagnie del Reggimento «Vittorio Emanuele Il».

Semoventi su scafo M A2 armati col 75 (18 e 34) La produzione doveva cominciare in dicembre; si prevede comincerà invece in marzo. Trimestre marzo-maggio: 202 unità. La Direzione G enerale della Motorizzazione non fa alcuna ulteriore previsione oltre maggio, ma questo Stato Maggiore per norm a orientativa, considera che la produzione continui col ritmo di novanta al mese raggiungibile in maggio. Nel primo semestre del 1943 si potranno introdurre 290 semoventi con i quali si potrà completare il Reggimento «Vittorio Emanuele II» della nuova divisione corazzata , costituire il reggimen to di artiglieria dell a divisione stessa, provvedere alle esigenze dell 'addestramento e dei consumi. Però le unità predette non saranno impiegabili nel primo semestre 1943. Quanto al carro P 40, la produzione è spostata di due mesi. In totale nel 1943 si introdurranno 125 carri P circa, con i quali , detratte le necessità dell'addestramento , si potranno costituire due battaglioni impiegabili però soltanto nei primi mesi del 1944. li Ducr: dà poi la parola al l'ammiraglio R1ccARD1 il qual e comunica (v. all. 2): il programma navale che è stato presentato in questi giorni per quello che si riferisce al 1943 e al primo semestre del 1944 è stato esaminato, svolto e definito secondo le direttive che il Duce ha accennato. Per quello che si riferisce alle grandi navi , tre sono a La Spezia e due a Taranto. li primo gruppo è in efficienza, il


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secondo è stato ridotto di equipaggi per poter impiegare questi per altri scopi. Il problema che più ci interessa, perché è quello che si deve al gravissimo logorio, consiste nel naviglio sottile e nei sommergibili. Poche cifre, che illustrano le perdite di unità, possono dare un criterio circa la precedenza nella costruzione dei mezzi . - cacciatorpedinieri: esistevano 59, persi 33, costruiti 8, quindi perdite 56%; - torpediniere: esistevano 55, perse 27, costruite 17, quindi perdite 50%; - sommergibili: esistevano 117, persi 62, costruiti 21, quindi perdite 50%. Leggendo queste cifre si vede che le perdite maggiori si sono avute nei cacciatorpedinieri per cui dobbiamo dare la precedenza assoluta ad essi. La cosa è naturale perché si tratta di naviglio che serve per tutti gli scopi: deve accompagnare le grandi corazzate, fare servizio di scorta, ma soprattutto - questo è il punto essenziale - deve fare anche la guerra delle mine. Il Duce ha accennato al successo dei sommergibili nostri e tedeschi nell'Atlantico. Nel Mediterraneo invece la guerra si deve fare con le mine . Se noi vogliamo avere una maggiore protezione per i nostri convogli è assolutamente indispensabile fare quello che fanno anche gli inglesi: ricorrere agli sbarramenti. I cacciatorpedinieri sono gli unici mezzi che possono fare una protezione efficace e il loro lungo servizio di carattere difensivo si aggiunge a tutti gli àlti-ì che essi possono rendere. Per quanto riguarda i programmi da noi stabiliti, darò i dati seguenti: nel 1943, per il primo semestre, è prevista un'aggiunta di sedici unità di cui otto francesi che rappresentano l'apporto più immediato. C'è da fare qualche riserva per quanto riguarda i motori . Se tutte le otto unità non potranno entrare in azione nel primo semestre del '43 lo potranno nel terzo trimestre del '43. Poi potremo avere quindici unità nostre. Quindi entro questo anno avremo trentuno unità di nuova formazione. È una cifra rilevante, ma siccome sono da prevedere nuove perdite, sarebbe meglio fosse maggiore. Questo per quanto si riferisce al '43. Nel primo semestre del '44, sempre per quanto si riferisce al naviglio silurante, si prevede una introduzione di altre trentuno unità. Passiamo ora ai sommergibili. La situazione è da considerarsi sotto un duplice aspetto. Sommergibili operativi e da trasporto. Poiché i secondi mancavano del tutto è stato dato maggiore impulso


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alla loro produzione. Entro il '43 ne avremo per lo meno dieci e altri due nel primo semestre del '44, quindi dodici in tutto, mentre la produzione dei sommergibili operativi sarà soltanto di sette unità. Nel complesso avremo diciassette sommergibili in costruzione nel '43, altri quattordici in costruzione nel primo semestre del '44. Tutte queste cifre sono frutto di lungo studio, fatto cantiere per cantiere. In pieno accordo con Host Venturi sono state prorogate le costruzioni di altri tipi di navi per poter dare la precedenza ai sommergibili. Esaminando i risultati degli studi fatti e la successione delle varie costruzioni bisogna arrivare alla conclusione che tutto quello che si può fare è poco. Bisognerebbe poter fare di più soprattutto dal lato dei sommergibili, ma per poter incrementare il programma che ho esposto dobbiamo esaminare due elementi: le materie prime e la mano d'opera. Le materie prime sono state perfettamente definite. Anche per il programma eccezionale di costruzione di corvette il problema è definito. Per la mano d'opera, vi sono invece delle difficoltà. Abbiamo navi che sono in riparazione da diversi mesi. Vi sono cacciatorpediniere che hanno perduto la poppa e altri la prua e noi dobbiamo prendere la prua e la poppa da cacciatorpediniere già in costruzione per fare le necessarie riparazioni. Credo che tutte queste riparazioni richiedano molto tempo e che questo possa essere ridotto solo con un aumento di mano d'opera. Concludendo, ritengo che le materie prime ci possano essere e che forse qualcosa di più si potrà avere, ma il principale problema da risolvere è quello della mano d'opera. Il Duce dà poi la parola al generale FouGIER il quale, prima di passare alla relazione del programma '43-'44, comunica che il periodo che intercorre tra il momento in cui un prototipo di apparecchio è definito e il momento in cui inizia la produzione in serie, non è riducibile , perché occorre definire le qualità militari dell'apparecchio, definire l'armamento e procedere alla necessaria fase sperimentale. Ciò si verifica anche negli altri Stati. Da noi vi sono alcuni esempi tipici di acceleramento della produzione. Il G 55 uscirà in serie nell'agosto del '43. Questa rapidità inconsueta deriva dal fatto che insieme al progetto si è ordinata addirittura la serie intera. li Macchi 205 ha fatto la prova di salita ieri ed è stata subito ordinata la produzione in serie. Esperimento coraggioso. Va però anche notato che questo apparecchio è più semplice degli apparec-


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chi da bombardamento. In ogni modo si è sfruttato il margine di produzione della nostra industria nonostante le limitazioni imposte dalle materie prime, tanto che abbiamo persino costruito per la Germania degli apparecchi scuola,mentre avremmo potuto sfruttare per noi questo margine di lavoro. Ma ciò avrebbe portato a fare delle macchine che non servivano, e questo non sarebbe stato un servizio alla nazione. I prototipi si sono avuti finalmente adesso. Il generale Fougier aggiunge: «è strano come la Germania con un potenziale industriale otto-dieci volte superiore al nostro ... (il Duce interrompe e precisa: «da uno a sedici») - e con una maestranza di 1.200.000 operai abbia costruito fino ad oggi un numero di apparecchi che non è certamente dieci volte superiore al nostro». Il Duce interrompe nuovamente ed afferma: «io non credo che abbiano costruito un numero così modesto di apparecchi. Sono le cifre che hanno dato loro perché altrimenti non ci sarebbe logica e si dovrebbe pensare che c'è una sproporzione che sono portato ad esludere conoscendo abbastanza bene l'industria tedesca». Il generale Fougier riprende: «con i nuovi apparecchi da caccia avremo risolto anche il problema dell'armamento, problema grave perché, come il Duce ha messo in rilievo, i nostri cacciatori oggi si trovano handicappati. Si avrà inoltre un nuovo tipo di apparecchio da bombardamento in quota e un nuovo apparecchio da combattimento. Naturalmente noi tendiamo ad orientarci verso i nuovi tipi e se sarà possibile farlo attraverso decurtazioni dei vecchi, lo faremo senz'altro. Le commesse date sono veramente eccezionali; questo dà tranquillità alle ditte. Decisamente sotto certi aspetti i tedeschi sono più avanti; in altri campi, forse, non abbiamo niente da imparare, ma all'atto pratico i tedeschi hanno dei motori che rendono di più. Il rendimento dei nostri apparecchi con motore tedesco è stato superiore a quello degli apparecchi tedeschi, e questo l'hanno constatato i tedeschi stessi. Il Macchi 205 con motore tedesco ha fatto ieri 649 km/ora a 9.000 km senza sfruttare la potenza di emergenza che consente un aumento di altri 25 km . Gli apparecchi simi lari tede:_schi ne hanno fatti, sfruttando la potenza di emergenza, 650. E in corso un accordo di collaborazione con la parte germanica per quanto riguarda i motori, ma per la produzione di essi occorre un macchinario che dovrebbe darci la Germania e che non so se potremo avere presto. Per quanto concerne la mano d'opera, il Comando Supremo sta interessandosi di impiegare i prigionieri e


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per i lavori di fatica si spera di avere delle manovalanze civili dal Ministero delle Corporazioni. Purtroppo le nostre industrie sono fatalmente legate a industrie secondarie le quali hanno sofferto moltissimo dopo il bombardamento di Torino. Si invoca ora un provvedimento come la militarizzazione per le maestranze aeronautiche, nonché una speciale assistenza alle maestranze che compiono 72 ore di lavoro settimanale, cosa che dovrebbe essere generalizzata». Il DUCE interrompe ed afferma che l'aumento delle ore di lavoro sarebbe un gravissimo errore, che avrebbe conseguenze deleterie sulla produzione. È dimostrato da inchieste rigorosissime fatte da competenti in Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Italia, che oltre le 70 ore aumenta il numero degli infortuni in misura impressionante e decresce la capacità di lavoro in misura non meno impressionante. Che, quando ci siano riparazioni di urgenza, si facciano 72 ore di lavoro, si capisce, ma il lavoro oltre le 70 ore non è più redditizio; il rendimento decresce per ragioni evidenti. Il Duce aggiunge: «Così, per esempio, per dimostrare che certi fenomeni sono sempre validi, avendo notato che la produzione annua dei minatori italiani è 109 tonne avendola trovata bassa rispetto a quella degli Stati Uniti che è di 500 e della Germania che è di 253, ho chiamato dei competenti ed ho ordinato di studiare se era possibile aumentare il tonnellaggio annuo scavato da ogni singolo minatore. È risultato che più aumenta la mano d'opera e di altrettanto diminuisce il rendimento medio annuo per ogni operaio. La stessa cosa è accaduta anche in Italia durante l'altra guerra perché le maestranze nuove debbono fare il tirocinio piuttosto lungo. Così accade anche per l'orario prolungato: diminuisce la quantità di lavoro invece di aumentarla. Anche la macchina umana ha un limite e 72 ore sono deleterie, non solo ai fini della razza. L'alimentazione non è sufficiente a questo sforzo. I minatori devono mangiare carne almeno 5 volte alla settimana perché chi lavora nell'oscuro ha bisogno di una alimentazione carnea. Il risultato di un aumento delle ore di lavoro sarebbe assolutamente negativo. Mi contento che facciano 10 ore al giorno ma senza infortuni , in modo che ci sia sempre una massa notevole di operai. Nel 1941 negli Stati Uniti si è verificato più di un milione e mezzo di infortuni sul lavoro con 55.000 morti: da un certo punto di vista queste cifre mi hanno fatto (quantunque sia poco cristiano, ma siamo in guerra), un piacere: sono 55.000 individui che vedremo in meno sui campi di battaglia.


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Sono cifre che ci devono fare riflettere. Oltre un certo limite non c'è più l'attenzione dell'operaio e allora la distrazione dà i suoi effetti e può essere fatale. Le dieci ore, con gente nutrita, danno un rendimento assolutamente superiore alle dodici ore. Se volete dati statistici, potete rivolgervi ai professori di igiene sociale che ne hanno di più esaurienti e non meno impressionanti». Il DucE dà nuovamente la parola al generale FoUGIER il quale informa, che ha chiesto a Goering una maggiore assegnazione di benzina perché l'attuale deficienza incide sulla preparazione del personale e sulla produzione stessa, in quanto viene a mancare la benzina talora per lo stesso collaudo dei motori. Successivamente informa che sono in corso provvedimenti per incrementare le costruzioni in legno; un tipo ha volato a Guidonia e subito ne è stata ordinata la produzione in serie, in vista del basso costo e delle notevoli prestazioni. Infine il generale Fougier dà lettura della sua relazione (v. all. n. 3) e conclude: «ho viva speranza che tutti i provvedimenti in corso e quelli che saranno ancora presi possano aumentare il numero degli apparecchi». Il Duce dà poi la parola a Sua Eccellenza HosT VENTURI, il quale informa che il programma della Marina Mercantile contempla la costruzione di 124 navi con scafo in acciaio, 30 in cemento e 144 in legno da 50 a 500 tonnellate; le materie prime sono già assicurate all'80%. Per dare il voluto impulso a queste costruzioni, il Maresciallo d'Italia Cavallero ha disposto che esse abbiano la precedenza sulla costruzione delle petroliere e di quattro piriscafi da 10.000 tonnellate. Sua Eccellenza Host Venturi aggiunge poi che per ogni nave che costruiamo ne sono affondate sei; possiamo però guardare con certa serenità alla situazione, per effetto della disponibilità di 400.000 tonnellate di naviglio francese. Chiede poi che siano dati per la Marina Mercantile 7.000 operai che dovrebbero essere presi da altre industrie che non lavorano per scopi bellici e chiede infine che gli elementi della classe del '23 e del '24 che lavorano in cantiere siano esonerati dal servizio militare. Il Duce dà poi la parola al generale FAVAGROSSA, il quale informa di aver dato tutto quanto era possibile impiegare di materie prime. Ritiene di aver agito persino temerariamente e appunto per questo reputa necessario e doveroso richiamare l'attenzione su due


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interrogativi: 1) potremo realizzare quello che abbiamo distribuito? Ciò in quantoché la produzione dell'acciaio è subordinata alla disponibilità di carbone e di energia elettrica; inoltre, se avremo dei disturbi per le incursioni aeree, la produzione sarà ostacolata. Infatti, in novembre e dicembre, per causa delle incursioni aeree , è stato prodotto in media il 20% in meno del programmato e anche in gennaio si è verificata una riduzione di produzione del 15 % . Siccome tutto quello che è in commessa corrisponde a quello che è stato distribuito, se non si ricupererà la quantità prodotta in meno si dovranno lamentare ritardi nella consegna. 2) Il secondo interrogativo è questo: fino a quando potremo realizzare il distribuito? li generale Favagrossa si dichiara sicuro (se il primo interrogativo non ha valore) di poter arrivare a tutto il 1° semestre 1943, mentre per il secondo semestre prevede una contrazione di produzione. Questo per quanto riguarda l'acciaio. Per il resto, sìccome ha dato quello che ritiene di poter dare, spera di non aver difficoltà anche nel campo dell'alluminio, se la produzione non avrà riduzioni a causa dell'energia elettrica o dei bombardamenti nemici. Il generale Favagrossa aggiunge: «Ciò premesso, mi permetto di richiamare l'attenzione su quanto ho dato finora in acciaio alla Marina da Guerra inquantoché dal 1° settembre 1939 al 31 dicembre 1942 ho assegnato più di 900.000 tonnellate fra acciaio e ghisa. È una cifra cospicua. Per quanto riflette l'Aeronautica, devo dire che non sono 300 gli apparecchi cui ha fatto cenno il generale Fougier, bensì 350 perché le materie prime assegnate corrispondono a 350 apparecchi. Ho ridotto solo l'assegnazione di materiali siderurgici da 12.000 tonnellate a 7.000 perché nel 1939 mi sono accorto che molto acciaio veniva adoperato per fare caserme smontabili. Per quanto riguarda i gruppi industriali cui pure ha fatto cenno il generale Fougier, devo richiamare l'attenzione del Ministro dell'Aeronautica sulla necessità di imporre ai capi gruppo quello che io ho già imposto, in quantoché spesso gli industriali hanno la pretesa che si faccia tutto noi. Posso documentare il caso di ditte alle quali ho raccomandato la necessità di farsi organi dirigenti rispetto ai loro subfornitori e mi hanno scritto, molto imprudentemente, che non possono farlo perché non hanno elementi tecnici sufficienti, pretendendo però che io faccia questo con minori mezzi , per tutta l'Italia. Quando ci sarà la riunione di tutti i capi gruppo chiedo sia quindi ben definita la loro responsabilità. Occorre che ciascun capo gruppo assicuri il rifornimento delle materie p1ime a


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tutte le ditte che fanno parte e lavorano per il gruppo. Come sarebbe altrimenti possibile al centro, al Ministero, di sapere a chi manca il carbone o l'energia elettrica, quando il lavoro è frazionato fra numerose ditte? Analogamente i capi gruppi devono essere responsabili della produzione , dal punto di vista qualitativo e puntualità di consegna. Per ciò che riflette l'alluminio, in base alla richiesta fatta dall'Aeronautica, ho promesso di dare dal mese di aprile 1.800 tonnellate e dal mese di luglio 2.000 tonnellate. Mi permetto anche richiamare l'attenzione di tutti sulla necessità di ricuperare l'alluminio e di fare eventuali spostamenti da una commessa all'altra, inquantoché per l'alluminio - per quanto in Italia ve ne sia abbastanza - bisogna tuttavia evitare una crisi che potrebbe essere grave specialmente in seguito a eventuali bombardamenti. Per la Marina Mercantile, non posso che confermare l'impossibilità di dare tutte le materie prime. Delle 96.000 tonnellate, 14.800 le ho già assegnate di materiali di importazione dal Belgio. In ultimo, per la realizzazione dei prototipi , bisogna che l'Aeronautica fissi al più presto possibile la qualità di acciaio per i motori. La Cogne sta giustamente assillandomi perché dal momento in cui è fissato il tipo di acciaio ci vogliono quattro-cinque mesi per avere l'acciaio». Il Maresciallo CAVALLERO accenna ora al problema della mano d'opera. Vi è anzitutto necessità di maestranze per i cantieri navali; i provvedimenti finora adottati per ricuperare il personale specializzato ora alle armi hanno dato scarso risultato. Esaminato il problema con il generale Scuero, si è constatato che bisogna arrivare al concetto di provvedere a questo fabbisogno di maestranze attingendo anche dalle classi di leva. Per la Marina, con l'aiuto dell 'ammiraglio Riccardi si è potuto stabilire, grosso modo, che la richiesta precedente era di 4.200 unità. Il fabbisogno complessivo è stato determinato in 9.000 unità comprese le unità della Marina Mercantile, ma per arrivare a questa cifra ne mancano 4.000. Per l'Aeronautica e per la parte Esercito, le necessità non sono ancora determinate; è necessario che le tre forze armate si mettano d'accordo e stabiliscano qual'è il numero complessivo di operai specializzati occorrenti. Inoltre occorre non sottrarre agli stabilimenti, siano essi cantieri o altri, quegli operai della classe 1924 che già vi lavorano.


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Il Maresciallo Cavallero propone di sentire su questo argomento il generale Scuero; il generale Scuero informa che abbiamo sotto le anni 17 classi complete dal 1907 al 1923. In totale, sono 3.054.000 uomini, compresa tutta la classe che recentemente ha terminato l'affluenza e cioè il '23. È in previsione per il febbraio il recupero di militari che prima fruivano di varie specie di esoneri, circa 130.000 uomini. Vi è poi la previsione di poter chiamare ai primi di aprile il '24, 300.000 uomini; vi è infine la previsione di chiamare in ottobre la classe del '25. L'armamento di questi uomini è garantito. C'è da fare qualche riserva per quanto riguarda l'alimentazione, il vestiario e soprattutto le calzature. Il CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE ha accennato al provvedimento di togliere dalla classe venuta recentemente alle armi una certa quantità di manovalanza specializzata, ma è da tenere presente che queste classi sono molto striminzite, in quanto il secondo e terzo quadrimestre del '23 hanno dato 140.000 uomini soltanto. L'intera classe 1923 ha dato per l'Esercito solo 275.000 uomini. Vi sono 60.000 uomini non utilizzati per l'Esercito: industrie, cantieri navali, utilizzati da altre forze armate, Carabinieri, Guardie di Finanza, Milizia, Milizia Forestale, Pubblica Sicurezza, Polizia dell'Africa Italiana etc ... In sostanza , quando si dice che una classe dà 300.000 uomini all'Esercito, ne dà molti di meno. Il DuCE prende la parola e conclude: «La riunione di oggi è stata importante perché ha fissato le nostre vedute su quello che è necessario fare in vista della nuova situazione strategica che si è determinata , e sul dove e come si deve fare massa. Vi sono alcune osservazioni da fare: per quanto riguarda l'Esercito, siamo d'accordo per il ripristino di un C.A. in Russia, se e in quanto i Tedeschi ci daranno il materiale necessario; per quanto riguarda le divisioni motocorazzate in Africa, penso che bisogna mettere in ordine la «Centauro», che si presuppone debba ancora combattere, e !'«Ariete». Nel territorio nazionale occorre motocorazzare la «Piave» che è semplicemente motorizzata e gettare le basi per una quarta divisione motocorazzata, usufruendo del Reggimento «Vittorio Emanuele II» che deve ricevere due battaglioni di carri armati. Il nostro programma consiste appunto nel creare quattro divisioni motocorazzate. La composizione organica di queste unità è variata in questi


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ultìmì tempì. Per me, ì semoventi sono carrì armati senza blindatura; io li trovo efficaci al pari dei carri armati, sono dei cannoni con telaio che vengono mossi su cingoli. Però bisogna arrivare anche alla produzione del carro pesante, del P40, per metterci almeno al livello di tutti gli eserciti europei che sono ormai arrivati al carro armato ancora più pesante. Il moderno carro Tigre, tedesco, ha già un tonnellaggio all'incirca doppio di quello del nostro carro armato medio da 24 tonnellate. Per quello che riguarda le artiglierie contraere.i, con la nostra produzione del 90/53, avremo nel secondo semestre del 1943 una situazione discretamente soddisfacente. La Marina è orientata verso il naviglio sottile: cacciatorpediniere e sommergibili. Le nostre perdite di sommergibili sono state, come si è detto, in media dì due al mese, in totale sessantadue. È mia impressione che nel primo periodo della guerra abbiamo avuto le perdite maggiori; allora, forse, la media è stata superiore alle due mensili, forse fra tre e quattro. Oggi le perdite sono diminuite. Il che dimostra che, se avessimo costruito due sommergibìli al mese durante questi tre annì, avremmo completamente rifatto le perdite subìte. Il problema della mano d'opera si sta affrontando ora in termini molto radicali, con l'impiego più abbondante della mano d'opera femminile. Bisogna tenere presente che è molto più facile lasciare a casa le reclute necessarie , prima che entrino nelle caserme, che non ricuperarle in seguito. Sì adotti la procedura di non fare andare alle armi gli elementi assolutamente indispensabili, ma quando vi sono già, devono rimanere; niente di più demoralizzante per i soldati che vedere il compagno tornare a casa dopo qualche mese. Quanto poi a rintracciare questi uomini, fra Corsica, Francia, Tunisia ... è una fatica improba, tanto è vero che non ci siamo riusciti. Avevamo stabilito che gli appartenenti alle classi giovani dovevano andare alle armi al 100%, altrimenti avremo sempre le compagnie di 80 uomini e non avremo mai divisioni complete. Dichiaro che sono molto contrario agli esoneri di queste classi giovanissime ('23 e '24); si deve fare solamente eccezione per quei casi nei quali la necessità appare evidentissima e dove si tratti di individui che hanno incarichi di carattere sedentario territoriale. Così io ho ammesso l'eccezione, per certi ufficiali che erano necessari per alcune sezioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a condizione che fossero tratti da quelli adibiti ai depositi, o agli uffici, cioè adibiti a funzioni non di carattere operativo. Per le classi


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di quest'anno, se si può fare a meno di concedere esoneri, io veramente ne sarò felice. Stiamo facendo l'esperimento della mobilitazione civile e dell'impiego della mano d'opera femminile, per rendere disponibili degli uomini. È da tener presente che abbiamo già 100.000 caduti, 35-40.000 mutilati, 270.000 prigionieri e 45.000 dispersi. Abbiamo quindi perduto circa 500.000 uomini. Ripeto, per quello che riguarda le classi giovani, che occorre essere restrittivi al massimo e limitare le eccezioni ai casi di necessità palese e inevitabile». Il generale ScuERO dà comunicazione che l'Eccellenza Host Venturi chiede come si deve fare per gli specializzati dei cantieri e per i saldatori. Il DUCE risponde: «ho visto donne saldare e fare il lavoro degli aeroplani. Le donne non possono essere adibite a certe lavorazioni a carattere siderurgico e non possono andare nelle miniere, ma anche in qu·esti settori possono fare dei lavori, come ad esempio nei piazzali. Quindi non si deve fare assegnamento su quello che potrebbe venire da queste classi giovani: il '23 '24 e '25 devono stare sotto le armi. Se c'è proprio l'individuo insostituibile, mi verrà comunicato, ma non credo che ci sia. Per finire il discorso, bisogna riconoscere che il generale Favagrossa ha messo a disposizione delle sufficienti materie prime, il ché dimostra che la sua politica, che molti industriali qualche volta hanno trovato restrittiva, era dettata dalla necessità e dalla comprensione. È dimostrato dalle dichiarazioni che hanno fatto tutti i capi di Stato Maggiore che le materie prime per realizzare il programma dell'ottobre , in fondo, sono pronte, sia pure per effetto di provvedimenti che hann·o carattere di temerarietà. Si vede che bisogna che qualche volta il coraggio scivoli nella temerarietà>>.


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ALLEGATI AL VERBALE N. 7 Allegato n. I

STATO MAGGIORE REGIO ESERCITO UFFICIO DEL SOTIOCAPO DI S.M. INTENDENTE P.M. 9, 28 gennaio 1943 - XXI PROGRAMMA ESERCITO 1943 1. -

Il programma settembre 1942 per il 1943 prevede: a) efficienza di trenta divisioni operanti, nelle formazioni ordinarie; b) massimo potenziamento della produzione carri; c) dotazione del quarto gruppo a venti divisioni; d) consumi per le predette trenta divisioni, per le esigenze territoriali e per la Diter. Si noti che il programma 1943 non è riferito alle reali necessità che l'Esercito avrebbe per adeguarsi alla lotta moderna, ma è un programma ridottissimo , aderente alle nostre disponibilità di materie prime e alla capacità della industria. Tale programma non consente alcun margine, oltre gli eventuali e molto aleatori risparmi sui consumi previsti, per migliorare la situazione delle altre grandi unità dell'Esercito, delle autosufficienze e per consentire un volano di scorte con cui far fronte alle variazioni dei consumi e agli sfasamenti nella produzione. Il predetto programma tiene anche conto della produzione effettivamente reali.aabile entro il 1943, in relazione alla capacità dell'industria, produzione che in taluni settori è notevolmente inferiore ai predetti fabbisogni minimi, come per esempio per le munizioni contraeree e agli autocarri. Si sono calcolate quindi le materie prime occorrenti per la sola produzione realizzabile, deducendone le maggiorazioni che pure sarebbero state indispensabili. 2. - Il Fabbriguerra ha concesso al 100% i materiali ferrosi, lo stagno e lo zinco; non ha potuto integralmente soddisfare la richiesta di rame, alluminio, antimonio, piombo. I principali mate-


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riali su cui si ripercuoterà tale sofferenza sono i seguenti: munizionamento automezz.i, particolarmente spolette e bossoli in ottone; materiali di collegamento a filo e radio (si potrà produrre circa il 70% della aliquota dichiarata di primissima urgenza); gavette e borracce. 3. - Il beneficio delle maggiori quote concesse dal Fabbriguerra potrà farsi sentire non prima di sei, sette mesi di distanza dalle assegnazioni, per l'inevitabile ciclo di produzione dei semilavorati, che talvolta è anche superiore al semestre; in sostanza la produzione po.trà migliorare a partire dal luglio-agosto 1943. Contro questo incremento sta adesso la diminuzione di capacità produttiva causata dalle incursioni aeree del nemico e dai trasferimenti conseguenti a una sistemazione di sicurezza delle ditte. Per alcuni servizi si tratta, per ora, di danni ricuperabili entro l'anno e quindi di un solo ritardo all'inizio delle lavorazioni, compensabile con maggiori introiti nei mesi successivi . Per la motorizzazione (e forse anche per l'artiglieria, produzione Ansal do) il cui programma, alimentato senza interruzione, poteva già essere realizzato a pieno regime dal gennaio 1943, i danni non sono ricuperabili. 4. - Da settembre a oggi la situazione generale è sostanzialmente cambiata, talune esigenze che non erano allora di primo piano sono diventate preminenti; sono tali tutte le provvidenze che interessano la difesa della mad.re Patria, ora direttamente minacciata, e quelle inerenti alla situazione russa. In definitiva, le principali esigenze che ora sono di primo piano sono le seguenti: potenziamento difesa costiera; potenziamento di sedici divisioni e di talune Grandi Unità di ordine superiore nella madre Patria; completamento di altre quattordici divisioni nelle vecchie formazioni; completamento delle autosufficienze; ricostituzione di una divisione corazzata, in modo da averla in territorio; ricostituzione del II Corpo d'Armata in Russia. Per contro, le Grandi Unità impegnate negli scacchieri ora attivi , sono diminuite da venti a tredici; ne consegue che, tenuto conto delle nuove esigenze considerate, i consumi possono essere previsti solo per tredici divisioni, per restare nel campo realistico. Questa nuova situazione comporta di rivedere il programma 1943, perché trattandosi di programma minimo deve essere adeguato alle necessità inderogabili, variabili con la situazione generale. Si


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tratterà in sostanza di una diversa ripartizione qualitativa della produzione, in base a uno studio di dettaglio che lo Stato Maggiore ha già in corso. Ne risulterà un volume globale delle materie prime diverso da quello segnalato, che non è ancora precisabile. 5. - Poiché l'incremento delle materie prime è avvenuto da gennaio, la produzione fino a luglio-agosto sarà ancora quella ridotta che si aveva con la precedente assegnazione. I dati orientativi che seguono sono riferiti alle reali esigenze dell'Esercito, nella nuova situazione generale di cui al precedente

n. 4. I settori più delicati e più deficitari sono quelli delle armi ed artiglierie, munizioni, automezzi, mezzi corazzati, mezzi collegamento, calzature. Senza entrare in particolari, si indicano le principali conclusioni, relative al 1° semestre 1943: le artiglierie mobili, da posizione, e i pezzi sfusi necessari per la difesa costiera non sono disponibili, mentre i reparti di fanteria occorrenti per la difesa costiera si potranno costituire nella misura di circa il 50%, se considerazioni inerenti alla alimentazione e al vestiario-equipaggiamento consentiranno di richiamare gli uomini; potenziamento divisioni possibile solo per il quarto gruppo; non possibile invece per i C.A. e le Armate; grave sofferenza di tutte le autosufficienze; inesistenza di mezzi anticarro; consumi munizioni coperti per taluni calibri solo nella misura del 40-50% (armi automatiche, 20, 47, 149, 90, 37); sono però fortemente deficitarie le aliquote dei proietti anticarro (perforanti ed E .P.); tutta la produzione autocarri dei prossimi quattro mesi è impegnata per la ricostituzione del II Corpo d'Armata per Russia, con un limitato margine per i consumi in Africa settentrionale e Russia. Le ripercussioni sulle altre esigenze sono ovvie: lo Stato Maggiore ·sta studiando provvedimenti di ripiego per avere disponibili altri 2.000 autocarri tratti dalla requisizione e dagli enti territoriali; ma è prudente non fare troppo assegnamento su di essi, e comunque si avranno autocarri logori, abbisognevoli di riparazioni. Mezzi corazzati Non esistono in Italia unità carri. Esistono soltanto due gruppi semoventi, di cui uno destinato in Sardegna e uno a disposizione dello Stato Maggiore.


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Carri armati «M»: la produzione doveva cominciare in dicembre e finire in agosto , con un totale di 324 carri armati e carri comando. È invece ora prevedibile che avremo 60 carri armati in gennaio e 22 in febbraio; in seguito nessuna previsione viene fatta , anche in relazione all'ordine dello Stato Maggiore di dare la precedenza ai semoventi. In sostanza, con la predetta produzione carri, sarà possibile costituire in marzo o aprile soltanto le tre compagnie del Reggimento «Vittorio Emanuele II». Semoventi su scafo M.42 armati col 75 (18 e 34): la produzione doveva cominciare in dicembre, si prevede comincerà invece in marzo, trimestre marzo-maggio, 202 unità. La Direzione Generale della Motorizzazione non fa alcuna ulteriore previsione, ma questo Stato Maggiore per norma orientativa considera che la produzione continui col ritmo di 90 mese raggiungibile in maggio . Nel 1° semestre 1943 si potranno introdurre 290 semoventi con i quali si potrà completare il Reggimento « Vittorio Emanuele II» della nuova divisione corazzata, costituire il reggimento di artiglieria della divisione stessa, provvedere alle esigenze dell'addestramento e dei consumi . Però le unità predette non saranno impiegabili nel 1° semestre 1943. 6. - Nel 2° semestre 1943 si avrà l'incremento della produzione consentito dalle maggiori assegnazioni di materie prime e dalla capacità dell'industria . Si indicano qui di seguito le realizzazioni possibili, riferite al nuovo programma di cui al numero 4, ad eccezione degli autocarri, per i quali non è stato ancora possibile fare il nuovo computo.

Armi ed artiglierie Con la produzione prevista entro il 1943, sarà possibile potenziare al 100% la difesa costiera, salvo per le artiglierie che non potranno distribuirsi che in ragione del 50% circa. Le sedici divisioni indicate al n. 4 potranno essere ulteriormente potenziate con due sezioni da 20 per ogni reggimento di fanteria e un gruppo contraerea per divisione; saranno completate nelle vecchie formazioni le altre quattordici divisioni. Le Grandi Unità d'ordine superiore potranno essere soltanto in parte potenziate con artiglierie; la nuova divisione corazzata sarà costituita al completo.


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Munizioni Si ritiene possibile, in relazione al nuovo fabbisogno, raggiungere le seguenti percentuali, considerate per i calibri deficitari: cartucce per fucili mitragliatori e mitragliatri, 60%; colpi da 20, 80%; colpi da 47 , 70%; colpi da 75 per ogni specie, 80%; colpi da 149/18 e 19, 80%; colpi da 90/53 (l'industri<;1 non consente di più), 50%. L'incremento sarà comunque possibile se l'industria potrà tempestivamente ed adeguatamente rispondere alla maggiore richiesta di bossoli in acciaio. Autocarri Tenuto conto della deficienza di metalli pregiati che occorrerebbero alla Direzione Generale della Motorizzazione e della capacità produttiva diminuita notevolmente per effetto di offese aeree nemiche, la produzione autocarri del 1943 si prevede ìn 12.000 unità, pari cioè al 45-50% del programma settembre 1942. La produzione degli autocarri speciali si prevede ridotta al 50% della produzione 1942. Mezzi corazzati - Semoventi da 75: nel II semestre 1943 si prevede di introdurre altri 540 semoventi e contraerea (ritenendo di tenere il ritmo di 90 al mese), con i quali sarà possibile sopperire ai consumi e costituire circa altri quindici gruppi per potenziare le divisioni di fanteria. - Carri P 40: produzione spostata di due mesi. In totale, nel 1943 sì introdurranno 125 carri P circa, con i quali, detratte le necessità dell'addestramento, sì potranno costituire due battaglioni, impiegabili però soltanto nei primi mesi del 1944. - Autoblindo: nessuna previsione è possibile fare. 7. - I dati di cui sopra sono largamente orientativi. Naturalmente anche il programma indicato non è immutabile, ma sarà adeguato successivamente alle esigenze che si andranno via via presentando.


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Allegato n. 2

SUPERMARINA PROMEMORIA N. 3 -

20 GENNAIO 1943 -

XXI

ACCELERAMENTO DELLA COSTRUZIONE DEL NAVIGLIO SOTTILE 1. - Le perdite di naviglio sottile (Cacciatorpediniere e torpediniere) hanno nei mesi di dicembre e gennaio, superato largamente la media che fino al dicembre scorso risultava di una , due unità per ogni mese. Si sono infatti perduti, in meno di due mesi, cinque cacciatorpediniere e tre torpediniere e sono rimasti gravemente danneggiati quattro cacciatorpediniere è quattro torpediniere. li concentramento della guerra marittima mediterranea nel Canale di Sicilia lascia supporre che le perdite continueranno a essere notevoli e per conseguenza è assolutamente indispensabile prendere provvedimenti per accelerare l'entrata in servizio delle unità in costruzione.

2. - Esaminata la situazione delle costruzioni navali da guerra e mercantili , si è concluso che per anticipare di qualche mese la consegna delle 16 torpediniere della classe «Alcione» e anticipare di sei mesi quella di dodici cacciatorpediniere della classe «Comandanti» (comprendente 24 unità), occorre: a) ritardare parte delle corvette della 2a serie; b) sospendere la costruzione della cisterna «Liburnia» (Trieste); c) accettare qualche mese di ritardo sull'entrata in servizio del «Cavour» e dell'<<Ottaviano». 3. - Si fa anche assegnamento sull'entrata in servizio di parte delle navi francesi; di esse, però, soltanto nove sono a galla , e precisamente: a) due piccoli avvisi da 600 tonnellate - paragonabili alle nostre corvette - in corso di armamento a La Spezia , che saranno pronti ai primi di febbraio; b) tre torpediniere di 670 tonnellate paragonabili alle nostre «Aretusa» attualmente in corso di armamento a La Spezia - che saranno pronte anch'esse entro


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febbraio; c) un esploratore «Lion» - poco inferiore al «Reggio» e due esploratori «Tigre» e «Panthere», piuttosto antiquati - simili ai nostri «Pantera» - attualmente a Tolone in corso di riordinamento; d) un cacciatorpediniere antiquato «Trombe» - paragonabile a un nostro <<Zeffiro» - anch'esso in corso di ripristino a Tolone. Queste quattro unità di Tolone potranno entrare in servizio in marzo ed essere utilizzate soprattutto per trasporto di truppe fra la Sicilia e la Tunisia; di esse soltanto il «Lion» può costituire un apporto bellico cli effettivo valore. Sono poi a Tolone, sabotati, sott'acqua e più o meno facilmente ricuperabili: venticinque esploratori e cacciatorpediniere, tre torped iniere, quattro corvette. Non si hanno ancora elementi per dire quali e quante di queste unità sarà possibile conveniente ripristinare; si presume possano essere una quindicina. 4. - Prendendo i provvedimenti indicati nel n. 2 e considerando per ora ricuperabili soltanto le unità francesi a galla, l'entrata in servizio di nuove unità nei prossimi semestri risulterebbe quella indicata nello specchio A, dove si confronta la situazione quale si presenta ora e quella che si presenterebbe adottando i provvedimenti proposti. 5. - Come risulta dallo specchio, non è molto possibile fare affidamento nelle attual i condizioni di produttività dei nostri cantieri. Occorrerebbe molto di più. Ma la possibilità di un radicale miglioramento è subordinato alla disponibilità di materiali, e, più ancora, alla grave questione della mano d'opera.


-311-

SPECCHIO A PREVISIONI DELL'ENTRATA IN SERVIZIO DELLE NUOVE UNITĂ€ SOTTILI a) secondo il programma attuale; b) con i provvedimenti proposti.

1943

"

~

10

~

semestre

semestre

semestre

a

b

a

b

a

b

2

2

8

8

4

2

2

3 3 francesi francesi

5

8

11

8

25+2 25+2 francesi francesi

8

8

20

10

]

semestre

a Cacciatorpediniere Torpediniere cli scorta Torpediniere Corvette

1944

b

1+5 1+5 francesi francesi

4

4

10


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SPECCHIO B SITUAZIONE COMPLESSIVA DEGLI INCROCIATORI Esistenti al principio della guerra Perduti fino al 20.1.43

22 10

12 Entrati in servizio sino al 20.1.43

1

Esistenti il 20.1.43

13

Prevista entrata in servizio durante il 1943

(1)

2

15 Perdite previste durante il 1943 Esistenza il 1.1. 44 Previste entrate in servizio durante il 1944

2 13

3

16 Perdite previste durante il 1944 Esistenza il 1.1.45

2

14

(f) Sono compresi il «Bolzano» e l'«Attendolo» (da ricupera re) e «Bari» e «Tara nto» di scnrsa efficienza.


- 313 -

SPECCHIO C SITUAZIONE COMPLESSIVA DEL NAVIGLIO SOTTILE Cacciator- Torpepediniere diniere

Esistenza all'inizio della guerra Perdite fino al 31.12.42 Entrate in servizio fino al 31.12.42 Esistenza al 31.12.42 Perdite previste fino al 30.6.43 Entrate in servizio entro il 30.6.43 Situazione prevista al 1°.7.43 Perdi te previste dal 1.7.43 al 1.1. 44 Entrate in servizio dal 1.7.43 al 1.1.44 Situazione prevista al 1.1.44 Perdite previste dal 1.1. 44 al 1.7.44 Entrate in servizio dal 1.1.44 al 1.7.44 Situazione prevista al 1. 7.44 Perdite previste dal 1.7.44 al 1.1.45 Previste entrate in servizio dal l. 7.44 al 1.1.45 Situazione prevista al 1.1.45

Totale

59

69

128

30

25

55

29

44

73

8

17

25

37

61

98

6

6

12

31

55

86

6

7

13

37

62

99

6

6

12

31

56

87

2

10

12

33

66

99

8

6

13

27 8

60 8

87

35

68

6 29

6 62

103 12

91 4

4 33

16

62

95

Trentasei siluranti hanno superato largamente i limiti di età ed è pertanto da prevedere che almeno trenta di esse non possano sostenere ancora il logorio di altri due anni di guerra; è però da tener conto che nel frattempo saranno entrate in servizio 80 corvette.


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SPECCHIO D SITUAZIONE COMPLESSIVA DEL NAVIGLIO SUBACQUEO

Esistenza all'inizio del conflitto 117 Perdite sino al 20.1.43 ................... ................... .......... 62 Radiati sino al 20.1.43 .. ................ ........... .. .......... ...... 8 70 47 Entrati in servizio sino al 20.1.43 Esistenza al 20.1.43

-

Prevista entrata in servizio primo semestre 1943 Trasporto Perdite previste primo semestre '43 Esistenza prevista al 1. 7.43 Entrata in servizio nel 2° semestre '43 Perdite previste 2° semestre 1943 Esistenza prevista 1.1.44 Entrata in servizio 1° semestre 1944 Perdite previste 1° semestre 1944 Esistenza prevista 1.7.44 Entrata in servizio 2° semestre 1944 Perdite previste 2° semestre 1944 Esistenza prevista 1. l.45

» »

2 operat. » 2 »

»

2

))

6

» »

21 68 3 71

12 59 4 63 11 52

8 1 7 4

»

»

11

1 10

» »

58

»

» »

47 3 50

» » » »·

» » » »

»

10 1 9

>>

» »

» » »

6 11

11

39


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Allegato n. 3

MINISTERO DELL'AERONAUTICA GABINETTO DEL MINISTRO RELAZIONE SULLA PRODUZIONE AERONAUTICA ROMA 28 GENNAIO 1943

La produzione aeronautica e il nuovo programma. Si fa seguito alla relazione sullo stesso oggetto presentata al Comando Supremo in data 5 settembre 1942 e alle direttive date nella riunione a Palazzo Venezia presieduta dal Duce il 1.10.1942. Era previsto allora che la produzione velivoli da 240 unità realizzata nel settembre scorso si incrementasse a 275 a fine dicembre (di cui 250 bellici), per elevarsi quindi a 325 nel giugno 1943 e successivamente a 375 nel dicembre 1943. Nel dicembre 1942 la produzione fu di 215 velivoli bellici ( di cui 64 pronti al collaudo ma non collaudati per ragioni atmosferiche) invece dei 250 previsti, a causa dei bombardamenti di Torino; venne meno la produzione della Ditta Aeritalia , sempre puntuale nelle consegne, per la grave distruzione del reparto montaggio velivoli che provocò danni ai materiali in costruzione e alle attrezzature. Le successive necessarie disposizioni per il decentramento delle industrie hanno aggravato temporaneamente la situazione, che sarà ripristinata relativamente presto se i provvedimenti invocati saranno rapidi e tempestivi. Un più decisivo incremento nella produzione è stato nel frattempo previsto e predisposto per uno sviluppo necessariamente graduale, adottando i criteri fondamentali seguenti: 1° - la semplificazione dei tipi di velivoli da costruire; 2° il riordinamento delle attività produttive delle industrie aeronautiche; 3° dare commesse di entità tale da consentire lo sviluppo delle lavorazioni di serie. Circa la semplificazione dei tìpì, è stato possibile un risultato· notevole, sacrificando a favore della rapidità di produzione dell'industria alcune categorie di velivoli non fondamentali per l'impiego


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bellico; i numerosi t1p1 ancora in costruzione saranno ridotti e sostituiti con i seguenti, considerati essenziali e aggiornati per caratteristiche di volo e di armamento: 1° - Caccia - G 55 (Centauro) e Mc205 (Orione); 2°-Assalto Re. 2002 (Ariete) e Re. 2005 (Sagittario); 3° - Bombardamento - Cant.Z. 1018 (Leone) e derivati (anche per caccia notturna); 4° Trasporto - S 82 T. La produzione semplificata su tali tipi potrà svilupparsi gradualmente e realizzarsi in pieno nel 1944; non ·si può d'altra parte rinunciare, per evidenti esigenze militari e industriali, alla produzione di transazione per il trapasso dai vecchi ai nuovi tipi di velivoli. Il riordinamento del sistema di produzione è in atto, in accordo col Fabbriguerra, mercè il raggruppamento delle varie industrie aeronautiche in Gruppi, costituiti da più Ditte di varia capacità, ai quali verrebbe affidata la produzione di determinati materiali. Il raggruppamento, che non intende recare pregiudizio alla indipendenza economico-finanziaria delle singole ditte associate, ha lo scopo essenziale di coordinare nel modo più razionale i mezzi di lavoro, semplificare ed unificare i sistemi costruttivi, attribuire a ciascuna Ditta la commessa degli elementi particolari meglio adeguati alla sua capacità produttiva, elevare il rendimento di produzione con la specializzazione del lavoro e la costruzione in serie; agevolare l'assegnazione e la utilizzazione delle materie pnme. Ne consegue la necessità della stabilizzazione dei materiali da costruire (compatibilmente con le esigenze dell 'impiego bellico) e di assegnare alla industria commesse di notevole entità. Tali commesse, che è stato possibile definire solo dopo la semplificazione dei tipi di velivoli da costruire, consentono di coprire largamente la capacità di produzione dell'industria aeronautica a tutto il 1944. Anche nel campo dei motori si sta operando una notevole semplificazione per ridurre a tre od al massimo a quattro il numero dei tipi fondamentali. Nel campo della semplificazione e della unificazione dei tipi di materiali, e della razionalizzazione dei sistemi di costruzione è prevista una attiva collaborazione italotedesca, recentemente definita nei colloqui di Roma (dicembre 1942) e di Berlino (gennaio 1943) fra i capi dei Ministeri dell'Aeronautica dei rispettivi paesi. Il nuovo programma prevede in via prudenziale un incremento di produzione a quattrocento velivoli al mese alla fine del 1944, con minima percentuale di tipi da allenamento e scuola.


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In vista di una più stretta collaborazione italo-tedesca nel campo aeronautico, tale programma potrà essere incrementato; ma è evidente che dipendendo ciò essenzialmente dalla possibilità di produzione specialmente dei motori di nuovo tipo, dovrebbero giungere dalla Germania corrispondenti aiuti di macchinari, di attrezzatura e di materie prime necessari a farvi fronte . Commissioni di esperti italiani e tedeschi sono in questi giorni in contatto e in giro di visite presso le principali industrie aeronautiche italiane e tedesche allo scopo di rendersi conto in dettaglio delle possibilità reali di produzione e formulare proposte concrete. Fr-attanto, dovendo dar corso al normale programma previsto di 400 velivoli al mese, è indispensabile il riesame delle questioni fondamentali già esposte nella relazione citata del 5 settembre scorso: 1) impianti - il programma ha subìto notevolissime variazioni per la necessità inderogabile di provvedere al decentramento di numerose e importanti industrie soggette a bombardamento aereo . Il decentramento è già in atto per molte industrie, ma non procede con la necessaria speditezza a causa delle difficoltà di mezzi di trasporto, della scarsità di mano d'opera per lavori edili e di manovalanza, per la scarsità di materiali da costruzione e per la insopprimibile difficoltà di ricercare e ottenere locali adatti ad accogliere gli impianti da decentrare. Sono in corso di adattamento caverne . e gallerie che per la loro stessa fisionomia richiedono lunghi lavori di sistemazione. Si r.accomanda vivamente l'assegnazione di militari o di prigionieri per lavori di fatica. 2) maestranze - il rientro all'industria di maestranze richiamate alle armi non ha avuto sensibile miglioramento; si richiede provvedimento categorico per accelerarne la restituzione. Si richiede che per la classe del 1924-1925 sia attuato per tutte le maestranze aeronautiche appartenenti alla leva delle Forze A rmate, il provvedimento adottato per la classe 1923. L'incremento delle maestranze aeronautiche non è stato apprezzabile per la indisponibilità di mano d'opera sul mercato e per il richiamo alle armi sporadico con cartolina precetto; sarà esaminato - d'accordo con Fabbriguerra e Corporazioni - l'assegnazione all'attività aeronautica di industrie eventualmente disponibili o non impegnate in produzione bellica. Dovrà essere consentito altresì il trasferimento interprovinciale rapido e obbligatorio delle maestranze e la utilizzazione della più elevata possibile percentuale dei prigionieri dopo oportune indagini e selezione. I provvedimenti di favore concessi alle industrie aeronautiche


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dichiarate di preminente interesse bellico debbono essere estesi con larghezza alla massa dei sub-fornitori, la cui attività è indispensabile alle industrie maggiori. La disciplina delle maestranze non è adeguata al tempo di guerra; la percentuale di assenze dal lavoro è sempre elevata, se non può adottarsi il provvedimento della militarizzazione - invocata unanimamente dai dirigenti delle industrie - dovrà essere adottato almeno un provvedimento equivalente che non consenta di eludere in qualsiasi modo la presenza e la diligenza sul lavoro. Dev'essere definita la possibilità di una speciale assistenza alla maestranza che compie 72 ore di lavoro settimanale, regime che dovrebbe essere di massima generalizzato. 3) Macchinario - l'importazione di macchine speciali dalla Germania segue un ritmo lentissimo. È da sperare che lo sviluppo della collaborazione italo-tedesca nel campo aeronautico possa apportare un sensibile beneficio; tuttavia è quanto mai opportuno che l'Ente preposto al coordinamento della produzione nazionale e alla distribuzione delle macchine utensili, provveda ad accertare il reale fabbisogno delle industrie - dando la preferenza a quelle belliche ed aeronautiche in particolare - regoli e controlli l'esportazione, che, nonostante il fabbisogno interno, continua a verificarsi, e stimoli la produzione su licenza dei tipi speciali che non è facile approvvigionare all'estero. Per casi particolari, a seguito di rigoroso accertamento, agevolare il trasferimento di macchinario da in'industria all'altra ricorrendo se necessario alla requisizione. 4) Trasporti - La crisi dei trasporti ferroviari si è aggravata negli ultimi mesi del 1942 a causa delle sopravvenute esigenze militari. Provvedimenti di carattere eccezionali adottati dalla Regia Aeronautica hanno mitigato le difficoltà delle industrie. Occorre tuttavia ripristinare il trasporto a collettame e a mezzo bagaglio del materiale aeronautico bellico, per consentire il rapido intercambio tra i vari fornitori e subfornitori. Considerata la penuria dei carri ferroviari si richiede la precedenza nell'assegnazione di essi alle industrie aeronautiche. Il servizio degli autotrasporti , indispensabili in molti casi in relazione alla ubicazione delle industrie, è divenuto ancora più precario in conseguenza del decentramento degli stabilimenti. È indispensabile assicurare il collegamento fra i reparti decentrati, mediante opportuna assegnazione di automezzi e materiale di consumo, reintegrando i mezzi già requisiti o precettati. Sono in corso accertamenti per


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la definizione del quantitativo di automezzi gradualmente necessari a ciascuna industria. 5) Materiale di consumo - Non si prevede allo stato attuale deficienza di energia elettrica. Dovendosi accelerare la produzione, dovrà essere provveduto tempestivamente a rifornire i maggiori quantitativi necessari di energia elettrica, carbone, gas industriale, lubrificanti etc... Il problema dei carburanti e lubrificanti per il collaudo dei velivoli e motori permane critico, e pregiudica la regolarità della produzione; la soluzione di esso è legata al rifornimento generale per la Regia Aeronautica. 6) Materie prime - Le maggiorazioni richieste nel settembre 1942 non sono state concesse; non si sono notati riflessi immediati della produzione attuale né si prevede che ne abbiamo per tutto il 1° semestre 1943, potendo le Ditte fronteggiare con la utilizzazione dei volani di lavorazione. È opportuno tuttavia non assottigliare eccessivamente tali volani ed incrementare fin dal prossimo aprile, secondo lo specchio allegato, le principali materie prime ivi elencate con la gradualità richiesta. Nel settore materiale siderurgico l'incremento dovrebbe essere assegnato con particolare urgenza allo scopo di poter far fronte alle esigenze del decentramento. Nel settore del legname si presentano sensibili difficoltà per approvviggionare l'abete, il faggio di tipo avio; si deve ricorrere necessariamente alle importazioni sulle quali non si può contare come in passato per cause varie, il mercato interno è insufficiente a provvedere per il fabbisogno. Tale problema è di particolare delicatezza per il 1943, mentre diminuirà di interesse nel 1944 per la maggiore estensione deJle costruzioni velivoli in metallo. La produzìone ora prevista per il 1943 non è corrispondente a quella progettata nel settembre scorso a causa dei danni diretti e indiretti (decentramento ed allarmi) , per effetto dei bombardamenti, e a causa del radicale rinnovo del programma di costruzione per cui sono state annullate alcune commesse di velivoli a favore dei tipi moderni. Né d'altronde sono stati adottati con efficacia i provvedimenti richiesti. Per ottenere un acceleramento della produzione, che per altro non può essere che graduale, si rendono necessari i seguenti principali provvedimenti: 1° Sollecitare il rientro delle maestranze (su circa 8000 operai richiamati alle armi ne sono rientrati solo circa 2000); 2° generalizzare l'orario lavorativo settimanale a 72 ore; 3° -


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assicurare la disciplina di presentazione e assiduità al lavoro. Sono state notate assenze anche superiori al 20%. Adottare la militarizzazione o altro provvedimento equivalente, consentire il trasferimento interprovinciale delle maestranze; 4° - assegnare con maggiore larghezza le materie prime e i materiali di consumo in modo da assicurare la continuità di lavoro anche in rapporto all'incremento delle ore lavorative, dando preferenza all'industria aeronautica; 5° - estendere immediatamente anche alle ditte minori subfornitrici le agevolazioni concesse alle principali industrie (riconoscimento di preminente interesse bellico). 6° - disciplinare e organizzare il processo di decentramento per ridurre la inevitabile crisi dovuta al trasferimento degli impianti e delle maestranze. FABBISOGNO (IN TONNELLATE) DI MATERIE PRIME CONTINGENTATE PER UNA PRODUZIONE DI 400 VELIVOLI MESE A FINE 1944 Mate rie prime principali

Prodotti siderurgici Rame Stagno Alluminio e sue leghe Gomma

Assegnazioni attuali del Fabbriguerra (in tonnellate )

Assegnazioni necessarie pe r incrementare la produzione velivoli aprile '43

luglio '43

gennaio '44

7.200 310 16

8.500 350

18

9.000 375 20

10.000 400 22

1.600 70

1.800 80

2.000 90

2.200 100


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PREVISIONE DI PRODUZIONE VELIVOLI 1943 SpecialitÃ

CACCIA

ASSALTO

BOMBARDAMENTO

RICOGNIZIONE

TRASPORTO

SCUOLA

Tipo

Previsioni

Cr. 42 G. 50 Mc.200 Mc.202 Re.2001 Sai.207-208 G.55 Mc.205 (V-N)

2(J7 73 5 571 144 123 217 191

Ca.314 F.C.20 bis Re.2002 Re.2005

153 9 240 36

S.79 bis Br.20 bis S.84 Ro.57 Z.1007 bis-ter Z. 1018 P.108

66 14 37 81 176 128 24

Ca.309 Z.501 RS.14 Z.515

76 40 93 18

Ca.133 Ca.148 P. G.12 S.75 S.8:1 S.82 Z.506

24 90 44 26 105 209 1

P.M.l Sa.207 Saiman 202 Ro.41 FN 305 FN 315 FN 316 Cr. 30 bis G.50 bis

Totali

1.531

438

526

227

499

9 8 94

96 38 54 19 13 5

336

Totale

3.557


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Verbale n. 8 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 26 FEBBRAIO 1943

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Sottosegretario agli Esteri BASTIAN!Nl Generale AMBROSJO Tenente Colonnello MELLANO Ministro degli Esteri tedesco von R!BBENTROP Generale WARLIMONT Capitano HAUSBRANDT

Il DuCE, aprendo la riunione, si riferisce ad una comunicazione pervenutagli dal Ftihrer in cui questi gli parla di due questioni: 1) fornitura di armi contro i partigiani; 2) esservi nessuna differenza, secondo lui, fra partigiani e cetnici, uguali tutti e due nel loro odio contro la Germania e l'Italia. Si dice d'accordo che ogni ulteriore fornitura di armi ai cetnici debba cessare, e che bisognerà procedere al disarmo dei cetnici, dopo essersene serviti per annientare i partigiani, perché ciò è più comodo per noi. Invita quindi il generale Ambrosio a esporre la situazione. Generale AMBROSIO - Finché ha avuto il comando della 2a Armata, non ha dovuto impiegare formazioni nazionaliste. In seguito il generale Roatta ha incominciato ad accettare le offerte di collaborazione fatte dai cetnici per la lotta contro i partigiani. II Comando Supremo ha dato direttive a Supersloda di non estendere il movimento dei cetnici e di ridurlo anzi al minimo. Occorre riconoscere che le formazioni cetniche si sono battute bene, hanno avuto molte perdite e molte perdite hanno inflitto ai partigiani. Ora ci è sufficiente che continuino a combattere per noi , dato che non abbiamo truppe sufficienti e anzi ci occorre ricuperarne. Lo scopo fissato dal Fi.ihrer ( annientarli) non è una soluzione che si possa attuare subito; occorrono lunghi sforzi, molte truppe e tenere fortemente occupata la regione. Abbiamo formazioni cetniche lungo la ferrovia Ogulin-Knin e altre nella Val Narenta (circa


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8.000 uomini) che sono impiegate nella lotta contro i partigiani i quali in seguito alla «Weiss 1» sono ripiegati verso Val Narenta. Siamo tutti d'accordo che occorre arrivare al disarmo, ma non si deve fare di colpo perché altrimenti complicheremmo il problema, aumentando le fila dei partigiani. I partigiani hanno uno scopo differente dei cetnici, perché sono spinti dagli emissari russi. Noi potremmo colmare tale scissione se volessimo disarmarli subito. Capo del Governo MussoLINI - L'idea del Governo croato di annientare la minoranza serba è stata assurda, trattandosi di gente che da secoli viveva in quei confini. Questa è stata la politica ustascia. Per sfuggire all'annientamento si sono rifugiati nei boschi e molti sono rimasti nascosti nei paesi. La tesi del generale Ambrosio è che sarebbe pericoloso combattere comunisti e cetnici contemporaneamente. Meglio mettere gli uni di fronte agli altri ed appena battuti i partigiani, disarmare i cetnici con le buone o con le cattive. Per quanto riguarda un'eventuale sbarco, è problematico che esso possa avvenire sulle coste dalmate passando per il Canale d'Otranto. Possono sbarcare «commandos», ma non attuare un'invasione vera e propria. Ministro degli Esteri voN RIBBENTROP - Se uno sbarco è possibile, è difficile a stabilire, ma potrebbe avvenire in Grecia. In tale eventualità occorre avere le spalle forti per assicurare le comunicazioni. Se non si stabilisce la pace in questa zona occorrerà combattere anche nelle retrovie. I cetnici sono tutti agli ordini di Mihailovié. Questa è lotta di vita o di morte contro gli inglesi e dobbiamo perciò impiegare la nostra forza ovunque il nemico si presenti. È certo che se avviene uno sbarco, cetnici e comunisti nella maggioranza seguiranno le bandiere di Re Pietro, marciando contro le forze dell'Asse. Che i cetnici abbiano questa intenzione è dimostrato dai documenti consegnati dal generale Warlimont (intercettazioni). È del parere di affrontarli subito, altrimenti non avremo la pacificazione in questo paese. Capo del Governo MussoLINI - La guerra in queste regioni non è come quella in occidente. È una guerriglia in cui gli ottomila cetnici dell'Erzegovina ci danno più ausilio di due o tre divisioni, appunto perché specializzati in tale forma di guerra. Generale WARLIMONT - Espone il programma dell'O.K.W. per


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la continuazione delle operazioni delle truppe italo-tedesche in Croazia e lo consegna al Duce per l'esame e l'approvazione (v. allegato). Generale AMBROSIO - Il disarmo dei cetnici è un'operazione che richiede tempo; von Ribbentrop ha detto che è urgente. Uno sbarco in Grecia non lo vede imminente finché si tiene in Tunisia (e come da ordini del Duce, terremo più che possibile, cercando anche di allargare). Perciò non c'è necessità di stringere i tempi. Non è dell'avviso che con i rastrellamenti si possa pacificare il paese: dopo 15 giorni saremmo al punto di prima. Occorre tenere il paese con presidi solidi e non statici. Circa il progetto «Warlimont» osserva che abbiamo in Val Narenta le ripercussioni della «Weiss l». Se avessimo accerchiato e distrutto i partigiani in tale fase, non li avremmo ora contro. Se noi facciamo l'operazione su Livno non troviamo lì più nessuno. L'errore iniziale è stato di aver combinato a Belgrado l'intera «Operazione Weiss». La realtà oggi è differente, perciò i progetti vanno aggiornati. Riassume quindi la situazione attuale. Capo del Governo MUSSOLINI - Questi sono problemi tecnici che verranno esaminati dai militari. Generale AMBRosro - Per il disarmo dei cetnici non può impegnarsi. Abbiamo fatto la «Weiss 1» e adesso le colonne di rifornimento sono attaccate come prima. È un'utopia credere che queste operazioni concludano. È suo pensiero che se non si può concludere non si deve insistere, perché abbiamo molte necessità in Italia. Questo non esclude che l'operazione si faccia, ma nei limiti consentiti dalle forze a disposizione. Capo del Governo MUSSOLINI - Ribadisce che prima occorre pacificare e poi disarmare i cetnici. Ministro degli Esteri voN RIBBENTROP - Ricorda che possiamo considerarli come l'avanguardia inglese e che lo scopo finale è quello di battere il Mihailovic. La riunione si conclude con l'intesa che il progetto «Warlimont» sarà esaminato in modo particolareggiato dal generale Ambrosio con il generale von Warlimont in una riunione di domani.


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Allegato al verbale di riunione tenuta a Palazzo Venezia il 26 febbraio 1943 Proposta per la continuazione delle operazione delle truppe italo-tedesche in Croazia.

I. - Intenzione: l'annientamento delle forze comuniste prima che esse varchino il Narenta verso est. Perciò, avanzata delle divisioni tedesche come segue: una divisione da Bos. Petrovac per Grahovo su Livno; una divisione da Varcar-Vakuf su Glamoc; una divisione da D. Vakuf su Jablanica , per rinforzare i reparti di un'altra divisione che si trova già impegnata in combattimento nella zona e che assieme a un altro gruppo da combattimento sta avanzando da direzione Sarajevo su Jablanica. Desiderata per la cooperazione con le divisioni italiane: tenere assolutarnente Mostar e zona ad Ovest di Mostar (regione della bauxite) . Rapida avanzata della divisione «Bergamo>> dalla linea Sinj-Knin verso la linea Livno-Bos. Grahovo e assicurare questa linea. Chiudere la breccia tra Mostar e Livno con fronte verso Nord-Est e far affluire ulteriori forze nella zona a Sud di tale linea per evitare eventuali tentativi di rompere l'accerchiamento verso Sud. Ritirare i reparti di cetnici della strada Konjic-Jablanica-Mostar in una zona il cui confine Nord-Ovest e Ovest passi a circa 5 km Sud-Est e Est della linea rotabile Jablanica-Mostar , di modo che l'avanzata della 218'1 Divisione tedesca sulla rotabile Konjic-Mostar avvenga senza contatti coi cetnici. II. - Finite le operazioni contro i comunisti, rispettivamente appena se ne renderanno disponibili le necessarie forze, si dovrà iniziare immediatamente con la smobilitazione dei reparti cetnici trovantisi in zona d'operazione, con la motivazione che lo scopo della loro formazione e del loro impiego è stato raggiunto con l'annientamento dei comunisti. Le relative disposizioni devono assicurare che sia esclusa la formazione di nuovi reparti armati di tipo analogo. Del pari interesse, isolare completamente verso l'esterno il centro del movimento cli Mihailovic e annientare prossimamente tutto il movimento di Mihailovic con le forze delle truppe alleate.


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Verbale n. 9 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 10 MARZO 1943 Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Generale AMBROSIO Eccellenza CINI Generale FA VA GROSSA Generale ROSSI Generale ROSI Ammiraglio RICCARDI Generale SANTORO Eccellenza ARCIDIACONO Eccellenza SIGISMONDI Eccellenza GRAZIOSI Generale INGIANNJ Ammiraglio SANSONETTI Ammiraglio FONTANA Ammiraglio VICEDOMINI Generale G.N. DONDONA Ammiraglio GIROSI Generale G.N. ALFANO Generale DI RAIMONDO

Argomento: Situazione della Marina mercantile. Capo del Governo MussouNI - Scopo della riunione , esaminare il problema dei trasporti, problema inquietante che si è aggravato in questi ultimi tempi per le vicende della guerra. Il problema va esaminato nella si.ia importanza militare, industriale, alimentare e nei riflessi morali. I trasporti che vanno seguiti con la massima attenzione sono quelli marittimi. Sono interessati i rifornimenti degli scacchieri operativi: Corsica, Sardegna, Sicilia, Tunisia, Dalmazia, Albania, Montenegro , Grecia, Egeo. Occorre esaminare gli intendimenti idonei per superare l'attuale crisi che, aggravandosi, porterebbe praticamente alla paralizzazione della difesa. Dà la parola all'eccellenza Cini. C!NI ·Una breve anticipazione è stata fatta l'altro giorno in una riunione presieduta dal Reichmaresciallo Goering, riunione poco conclusiva e solo per qualche argomento di ordine secondario.


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Molte delle critiche però che sono state fatte hanno fondamento, specie per quanto riguarda l'utilizzazione della flotta dei porti e dei cantieri. La situazione della Marina Mercantile , che costituisce il problema centrale della situazione della guerra, è gravissima. All'inizio della guerra avevamo 3.300.000 tonnellate di naviglio, successivamente ne abbiamo acquistato altre 560.000. Al 1° marzo le perdite ascendono a 2.200.000 tonnellate, rimangono quindi ancora 1.700.000 tonnellate; di queste, 240.000 tonnellate sono indisponibili (fuori Stretti), il saldo definitivo è di 1.470.000 tonnellate circa. Da questo tonnellaggio, tolte le navi non utilizzabili, 450 mila tonnellate circa (transatlantici, etc . ... ), rimangono 1.020.000 tonnellate circa; da queste, dedotte le cisterne, rimangono 846 mila tonnellate che - depurate da tutte le navi in riparazione nei cantieri e cioè 251.000 (dedotto solo il tonnellaggio afferente alle navi da carico secco) - residuano efficienti 595.000 tonnellate, ripartite 445.000 alle FF.AA. italiane, 9.000 alle FF.AA. germaniche e poco più di 1.40.000 alle altre esigenze. Le navi destinate ai servizi civili ammontano a meno di trentamila tonnellate e siamo ormai al limite minimo. In sintesi, ci rimangono dunque 595.000 tonnellate di navi aventi efficienza ridottissima; salvo poche eccezioni, sono le navi più lente che avevamo. Il coefficiente di utilizzo è minimo per mancanza di scorte, per le offese aeree e subacquee del nemico , per deficienza di attrezzature portuali, scarsità di banchine, magazzini , scali ferroviari, minima capacità di carico e scarico dovuta alla situazione delle maestranze. Influisce inoltre l'irrazionale utilizzazione dovuta alle esigenze militari. Talvolta è necessario far partire le navi con carichi incompleti e far effettuare ritorni a vuoto. In questa situazione ci troviamo poi di fronte a un ritmo di affondamenti preoccupante. La media degli ultimi otto mesi è di 50-55.000 tonnellate/mese, la media dei due ultimi mesi è di 80.000 tonnellate; se si tiene conto che in quest'ultima cifra sono compresi ·anche gli auto-affondamenti nel porto di Tripoli, la media scende a 70.000 tonnellate/mese. A questo ritmo di affondamenti c'è da aggiungere che aumentano le esigenze. La crisi dei trasporti è dunque già in atto o meglio vorrei dire già


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da diverso tempo in atto. L'evidenza della crisi è dimostrata dalla inadeguatezza della flotta ai bisogni attuali. Il generale Di Raimondo non riesce a trasportare una gran parte di ciò che dovrebbe; in particolare ciò si verifica per la benzina in fusti. Egli stesso potrà fornire dati più precisi. In questa situazione dobbiamo rinunciare al trasporto di carbone dalla Sardegna, carbone che minaccia di bruciare a S. Antioco. Inoltre non possiamo far fronte agli scambi necessari con la Spagna, olio contro fertilizzanti, non possiamo provvedere neanche in parte all'autosufficienza delle isole. La situazione della Sicilia diverrebbe gravissima se dovessero interrompersi i trasporti ferroviari; in tal caso occorrerebbe supplire con trasporti marittimi, e portare circa 150.000 tonnellate/mese. Riferirò su quello che è stato fatto per migliorare l'utilizzazione della flotta e le attrezzature portuali. È da tenere presente che, pur migliorando il coefficiente di utilizzazione, la situazione della flotta rimane nella sua grande gravità. L'integrazione della flotta nei prossimi quattro mesi può valutarsi in circa 100.000 tonnellate; sulla base dell'attuale ritmo di affondamenti, nella migliore delle ipotesi ci rimarrebbero 450.000 tonnellate al 30 giugno prossimo venturo. Questa situazione potrà migliorare attraverso una più razionale utilizzazione, ma la situazione non può sostanzialmente essere cambiata. Occorre guardarla nella sua realtà, occorre adeguare i programmi alle possibilità; ciò riguarda chi ha la responsabiltà della guerra. , Prega il Duce di voler chiedere al generale Di Raimondo di esporre i dati relativi ai fabbisogni. Capo del Governo MussouNt - Prima di dare la parola al generale Di Raimondo, osserva: 1) Grato della chiara ed esplicita esposizione che solo oggi, 10 marzo 1943, è rappresentata nella sua piena realtà a differenza delle cifre vaghe che fino a oggi erano state indicate. 2) Non bisogna dimenticare che siamo in guerra da 33 mesi, che le nostre navi sono in Mediterraneo su rotte obbligatissime che consentono la concentrazione delle forze aeree e navali nemiche , che abbiamo dovuto trasportare e rifornire un'esercito di 250-300.000 uomini in Libia. Le nostre perdite sarebbero state minori se avessimo potuto neutralizzare Malta, che è un paracarro nel quale da parecchio tempo dobbiamo incappare. In febbraio


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abbiamo solamente effettuato tre azioni su Malta, il che ha consentito un concentramento di mezzi dell'avversario con conseguente aumento delle nostre perdite. Nella situazione contingente è da considerare se non sia opportuno adattare anche alcune navi passeggeri per i trasporti di materiali; si deve fare astrazione dagli otto transatlantici, ma per alcune navi passeggeri antiquate e lente cedute dalla Francia la cosa è forse attuabile. CINr - Sull'argomento possono rispondere meglio i tecnici; sembra però che la trasformazione non sia conveniente. Capo del Governo MusSOLINl - li problema era già stato esaminato per la trasformazione in portaerei. In un primo tempo la cosa sembrò molto difficile, poi i tecnici dissero che in otto mesi la trasformazione poteva essere fatta. Il responso della tecnica in un primo tempo è sempre negativo, in un secondo tempo sempre positivo. Così si è verificato, per esempio, nelle radiotrasmissioni: in un primo tempo le risposte erano negative, poi si è visto che avremmo . potuto impedire qualsiasi ascoltazione di radio straniera. CINr - Prescindendo dalle ragioni tecniche, con queste trasformazioni non faremo che aggravare la situazione del servizio delle riparazioni . Capo del Governo MussoLINT - Chiede al generale Di Raimondo quanto naviglio abbiamo avuto dalla Francia. Generale Dr RAIMONDO -

525.000 tonnellate.

Capo del Governo MusSOLINI Raimondo per la sua esposizione.

Dà la parola al generale Di

Generale Dr RAIMONDO - Dobbiamo rifornire i nove scacchieri già citati. Fra tutti, secondo il parere dello Stato Maggiore, i più importanti sono quelli della Tunisia e della Sardegna; tutti gli altri però hanno forze tali da imporre notevoli trasporti. La forza globale dislocata in essi è di 1.250.000 uomini, 105.000 quadrupedi, 36.000 automezzi, 16.000 motomezzi. Questo complesso comporta un rifornimento di 337 .000 tonnellate mensili di materiali vari, 250.000 tonnellate per consumi, il resto per costituire autosufficienze da uno a due mesi nei vari scacchieri, fino a sei mesi in Egeo.


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Il maggiore impegno è dato dai foraggi e dai carburanti: per 105.000 quadrupedi occorrono 50.000 tonnellate di foraggi, per i mezzi a motore 40.000 tonnellate di carburanti. La proporzione di impegno delle navi è tale che, per trasportare 50.000 tonnellate di foraggi, occorrono 300.000 tonnellate di portata utile, per 40.000 tonnellate di carburante occorrono 120.000 tonnellate di portata utile. Occorre inoltre tener presente che non tutto il naviglio può essere sfruttato come la tecnica richiederebbe, il trasporto degli automezzi , ad esempio, è il più oneroso; al posto di un autocarro si portano trenta-quaranta tonnellate di materiali. Il problema dei carichi ha la sua gravità, ma può essere facilmente superato con la volontà degli uomini addetti; il problema degli scarichi presenta notevoli difficoltà in Tunisia, ma finora sono state superate bene. Il problema fondamentale consiste nella navigazione, i cui pericoli non consentono durate normali dei cicli-viaggio; l'utilizzazione del naviglio è di circa il 50% di quello che potrebbe essere in condizioni normali. Il problema più grave è quello della Tunisia, dove occorrono 130.000 tonnellate/mese; tenuto conto delle perdite, circa 30.000 tonnellate , bisogna farne partire 180.000. Occorrono sessanta viaggi/piroscafo/mese per automezzi. Considerando convogli di 10 piroscafi ciascuno, occorrerebbe far · partire un convoglio ogni tre giorni, il che è impossibile. SICILIA. Per il carbone esiste una autosufficienza di cinque giorni; se noi non riforniamo carbone, tra breve dovremo ridurre il traffico ferroviario. La capacità di passaggio allo stretto è di 400 carri al giorno; essa si è ora ridotta a 300 (anche perché è andata perduta una nave traghetto) . Si provvede a un trasporto di 135.000 tonnellate/mese contro 320.000 in totale per esigenze militari e civili da trasportare . In questi giorni è stata fatta una riunione per esaminare i provvedimenti d'urgenza nel caso in cui dovessero verificarsi ulteriori limitazioni al traffico; si è giunti alla conclusione che, con l'adozione dei provvedimenti di eccezione, si potrà far fronte alla situazione. GRECIA. I trasporti pesano moltissimo soprattutto perché la ferrovia balcanica dà un apporto minimo; tale ferrovia è necessario venga sfruttata con criterio unitario dall'Asse, perché essa concorre a provvedere anche alle esigenze di Creta, e dell'Egeo . L'esercizio


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è in mano germanica ed è effettuato con tecnica irrazionale. I

maggiori inconvenienti si verificano perché non viene provveduto alle riparazioni delle locomotive che continuano a diminuire e perché non viene tempestivamente provveduto alle riparazioni e sostituzioni inerenti alla prestazione linee. È necessario costituire un comitato di esercizio unico e far gravare l'esercizio proporzionalmente sugli stati interessati. Noi disponiamo settimanalmente di quattro treni materiali, più tre treni celeri per licenziandi. I treni disponibili vengono sfruttati più di tutto per il personale. In sostanza, tenuto conto anche dell'azione dei ribelli, poco assegnamento si può fare su questa ferrovia; conseguenza, il maggior gravame che ne deriva per i trasporti marittimi. ALBANIA. Questo problema non dovrebbe offrire difficoltà qualora si disponesse in misura sufficiente di scorte. I trasporti sono gravosi per i numerosi presidi che bisogna rifornire via mare, però la soluzione dovrebbe essere sempre facile. MONTENEGRO. Anche qui occorre fare assegnamento , oltre che sui trasporti niarittimi, anche su quelli ferroviari. DALMAZIA. Il problema è analogo a quello del Montenegro. Attualmente il problema è aggravato dall 'azione dei ribelli che obbligano a rifornirne via mare i numerosi presidi da Fiume ad Antivari. In definitiva, noi oggi riusciamo a trasportare quantitativi che coprono per 1'80-90% i consumi, ma solo per il 20% le scorte. Ho rappresentato prima le difficoltà . Si tratta ora di vedere i provvedimenti per risolverle; il problema dei trasporti in Mediterraneo va guardato in senso unitario e non solo in senso contingente. TUNISIA. Si dovrebbe giungere a rinunciare a nuovi trasporti di forze e mezzi se non si è in grado di far fronte al minimo del fabbisogno attuale (negli ultimi tre mesi si è sbarcato il 50-60% del fabbisogno). Di fronte a un assorbimento di mezzi conseguente a una grande battaglia non saremo in grado di provvedere nella misura strettamente necessaria neppure per il servizio d'artiglieria e per i principali servizi operativi. Di fronte a questo stato di cose occorre diminuire a qualunque costo le perdite di tonnellaggio. Un sistema buono può essere quello di costituire grossi convogli e concentrare a loro favore


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mezzi di difesa e di offesa. Ma non sta a me entrare più profondamente in materia. SARDEGNA. I trasporti cui bisogna provvedere ammontano a circa 86.000 tonnellate/mese, di cui 51.000 per i civili e 35.000 per i militari (compresi materiali per la parte germanica) da impiegare nella costruzione delle ba!:>i aeree. Il porto di Cagliari consente solo un piccolo assorbimento. Si è costretti ora a mandare gran parte delle 80.000 tonnellate nei porti settentrionali, che hanno piccole possibilità e che difficilmente potranno assorbire il traffico a loro destinato. SICILIA. Le difficoltà conseguono dallo stretto e dalle limitate possibilità di sbarco. A Palermo anche sotto i bombardamenti le maestranze hanno reso bene e si sono mostrate ligie al dovere; i piroscafi per la Tunisia sono stati tutti caricati per le date fissate . Il rallentamento è dovuto ai danni subiti dalle banchine e raccordi ferroviari. Sì è provveduto tempestivamente, si può contare che col 15 marzo sarà tutto ripristinato , pur tuttavia, l'intensità delle azioni nemiche su Palermo sarà sempre grande. Occorre pote nziare, oltre Catania e Siracusa, anche Messina. Questo consentirà di smaltire meglio il traffico dello stretto. GRECIA. Bisogna ottenere che la ferrovia balcanica venga utilizzata razionalmente. Se non bastasse, occorrerà diminuire i rifornimenti di foraggi, eventualmente diminuire i quadrupedi provvedendo in compenso a motorizzare . Quando poi ciò non potesse essere attuato, bisognerà non mandare più truppe. Il traffico è legato al passaggio nel Canale dì Corinto; se questo dovesse essere interrotto, occorrerà sbarcare a Patrasso e poi far proseguire per ferrovia con piccolissime possibilità; però Creta e le isole dell'Egeo rimarrebbero tagliate fuori . ALTRI PROVVEDIMENTI. 1) Dare precedenza alle riparazioni nei confronti delle nuove costruzioni; 2) costruire in larga misura motozattere, vantaggi principali: poca vulnerabilità, possibilità di caricare e sbarcare in qualsiasi porto; 3) incrementare le costruzioni tipo KT - piccolo tonnellaggio - veloci - poco vulnerabili - possibilità di imbarcare e sbarcare in qualsiasi porto; 4) costruire qualche nave traghetto sul tipo KT con possibilità dì portare 15-20 carri ferroviari .


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Se la parte germanica mette a disposizione gli apparati motori in sei mesi si potrebbero già avere le navi pronte. A questo proposito bisogna tener conto che sono in costruzione due navi traghetto, ma esse non saranno pronte prima di un anno . In questo tempo gli eventi della guerra possono avere grandi sviluppi, tali da obbligare a immediati nuovi provvedimenti. La Sicilia è e sarà maggiormente in primo piano dal punto di vista operativo. In definitiva ritiene che il traffico per tutti gli scacchieri debba essere guardato alla stessa stregua, che occorra il convogliamento per tutte le destinazioni , ossia che si addivenga all'accentramento dei mezzi di scorta per manovrarli poi secondo le necessità. Ritiene che con i provvedimenti prospettati, soprattutto col miglioramento del servizio delle riparazioni si potrà riequilibrare la situazione. Qualora ciò non possa avvenire, bisognerà adeguare i piani operativi alla situazione contingente. Capo del Governo MussoLINI - Ringrazia dell'esatto quadro che gli è stato prospettato. Non si tratta qui di trovare il modo di capovolgere la situazione , la crisi è in atto e durerà per qualche anno ancora nel dopoguerra; si tratta di sormontare le difficoltà attuali con i mezzi più opportuni. Prima di tutto salvare il maggior numero di navi mercantili: per fare ciò, bisogna che la nave cominci col proteggersi da sé, ossia navi mercantili armate , attrezzate con mezzi nebbiogeni. Per quanto riguarda le nuove costruzioni esse dovranno essere veloci. Il compito più grave è quello delle scorte dell'Aviazione e della Marina. La nostra Marina da Guerra si può veramente dire eroica; il sacrificio che le è imposto è veramente rimarchevole. 1) Dichiara esplicitamente che le esigenze di trasporto non possono essere considerate tutte alla stessa guisa, occorre distinguere tra scacchiere operativo e scacchiere di occupazione. È dell'avviso che convenga scortare potentemente i convogli per la Tunisia, proporzionalmente meno gli altri fino a rinunciare magari alle scorte sulle rotte Livorno-Bastia, Ancona-Zara. Non abbiamo la possibilità di scortare tutto, quando disporremo dei mezzi necessari per la caccia anti-sommergibile sistematica , la sicurezza sarà notevolmente aumentata. Il criterio della discriminazione tra scacchieri operativi e scacchieri di occupazione deve essere attuato.


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Occorre anche tener presente che se si perde una nave sulla rotta Ancona-Zara non si corre il rischio di perdere una battaglia. Se invece viene a mancare un rifornimento di car.burante per uno scacchiere operativo ove una battaglia è in corso, si può avere la conseguenza di vedere ferma una massa di mezzi corazzati. Rileva l'importanza di una scorta aerea imponente per contrastare l'offesa aerea del nemico, veramente pericolosa. . 2) Opportuno provvedere alla migliore utilizzazione della ferrovia Belgrado-Nisch-Atene. Bisogna tener presente che in Grecia si devono aumentare le forze esistenti. È già previsto dallo Stato Maggiore di mandare truppe e materiali. Bisogna parlare chiaro con i tedeschi: è anche il loro interesse incrementare al massimo il rendimento della ferrovia. Non vede che questa possibilità di alleggerimento del traffico marittimo; in ogni modo, se si riesce ad alleggerirlo anche del 10-15%, sarà sempre un notevole vantaggio. 3) Bisogna decidersi in merito alle costruzioni tipo. L'Accademico d'Italia Giordani due mesi fa disse che si discuteya se bisognava adottare 14 o 18 nodi; egli disse a Giordani che bisognava orientarsi per la maggiore velocità. Oggi non ha ancora avuto notizia di quanto è stato attuato. 4) NAVI IN CEMENTO. Non sa a che punto siano; non sono di alta qualità, ma bisogna far fuoco con la legna di cui si dispone. 5) MOTOZATIERE. Il generale Di Raimondo ne ha elencato le qualità. Aggiunge che esse potranno forse imbarcare anche nei porti di Anzio e Terracina. La loro limitazione è dovuta essenzialmente al fatto che sono in difficoltà col mare agitato. Considera però che Orlando, in occasione del progetto di fare un pennello diritto per il porto di Roma, ebbe a dire che per 250 giorni all'anno si avrebbero avute possibilità di carico e scarico. Le motozattere hanno già reso grandi servizi; occorre fare il massimo sforzo per costruirne una massa, in tal modo potrà essere notevolmente allegerito il traffico interno. 6) MOTOVELIERI: incrementare al massimo anche queste costruzioni, facili e di grande rendimento. Concorda nella necessità di dare la precedenza alle riparazioni. Anche qui occorre tener presente che il primo responso sui danni subiti da una nave è sempre grave, successivamente l'esattezza rivela una minore gravità. Così una prima previsione di riparazioni che dovrebbero durare


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nove mesi , si riduce poi a riparazioni per la durata reale di sei, sette mesi. CICLO VIAGGIO: occorre ridurre la durata al minimo. Giocano già la velocità delle navi e i tempi di carico e scarico. Interviene quindi il problema delle maestranze portuali. Primo provvedimento è quello di dare sicurezza ai lavoratori e quindi costruire rifugi; nessuno lavora sotto i bombardamenti, neppure gli operai tedeschi di Brema e Amburgo! Perché gli operai stiano al loro posto fino all'ultimo momento, occorre che essi sappiano di avere vicino un sicuro rifugio; gli attacchi durano poco, il lavoro quindi può essere subito ripreso. Provvedimenti di ordine economico nei riguardi di queste maestranze sono già stati presi. Nel campo della razionalizzazione dei carichi, bisogna assoggettarsi alle esigenze della guerra; bisogna in ogni momento cercare di fare carichi ìl più possibile omogenei. Conclude che la situazione rappresentata dal generale Di Raimondo, è estremamente delicata; difficilmente riusciremo a sormontarla. Occorre volontà e convinzione. Se la situazione non potrà essere risolta in senso integrale, può certamente essere resa sopportabile. Finalmente, al problema delle costruzioni-tipo possono concorrere tutti i cantieri da Viareggio a Rimini , e cioè anche i più piccoli cantieri debbono essere utilizzati. Insorge un problema di maestranze e di materie prime; di queste ultime il generale Favagrossa dovrebbe disporne a sufficienza. Generale FAVAGROSSA - Conferma per le materie prime; la difficoltà sta solo nelle maestranze. Capo del Governo MussoLINI - Si è ottenuto l'invio in licenza dei carpentieri navali; dal prossimo aprile rientreranno dalla Germania 1.2.000 operai al mese, una parte di essi potrà essere avviata ai cantieri. Bisogna ora ricorrere allo stakanovismo ed al sistema Bedaux. Ha già comunicato all'ammiraglio Riccardi la concessione di premi ai lavoratori dei cantieri, in modo da renderli coscienti e consapevoli della utilità del loro lavoro e incitarli a lavorare con estremo fervore. La somma destinata per i premi ai cantieri è stata elevata da 50 a


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125.000.000. Sono questi

punti cui occorre provvedere senza

ritardi. C1N1 - Afferma che, dall 'esame fatto della situazione, ne ha tratto ragioni di maggiore preoccupazione. Nessun elemento, oltre quello della ferrovia balcanica, si è trovato perché si possa giustificare una previsione di miglioramento della crisi. Non dobbiamo deviare dalla questione centrale, la situazione di oggi, 10 marzo; si ritiene di poter provvedere prima che la crisi si aggravi ulteriormente? Rivediamo i singoli elementi. DIFESA DEI CONVOGLI: le possibilità odierne delle scorte non sono tali da dare incoraggiamenti , anzi esattamente il contrario. VELOCITÀ DELLE NAVI: navi veloci non ne abbiamo più; nei prossimi quattro mesi si potrà forse provvedere una disponibilità non maggiore di 45-50.000 tonnellate. D'altra parte i maggiori affondamenti si hanno per opera degli aero-siluranti, non ha quindi importanza se le navi fanno sedici o diciotto miglia. Ammiraglio RlCCARDl - Rileva che alla maggiore velocità delle navi consegue una minor durata del viaggio e quindi un minor tempo di vulnerabilità. Capo del Governo MussouNr - Accenna che a questi effetti le navi sfortunatissime sono le petroliere che viaggiano a sei, otto miglia. C1N1 - Bisogna ad ogni modo tener presente in modo ben chiaro che le navi veloci non le potremo avere che nel 1944. · NAVI IN CEMENTO: tutti i tecnici concordano che non sono convenienti. Il vantaggio unico contro tutti gli svantaggi è che possono essere costruite a parte in più di quelle in ferro, ma poiché le maestranze edili sono tutte impegnate per conto . della Regia Marina, tale possibilità è venuta meno. Del resto, anche queste navi sono ancora allo stato di progetto e verrebbero consegnate inoltre molto tardi; i motori ordinati serviranno tutti per le altre navi e non possiamo pensare di arrivare alla fine della guerra con mancanza totale di navi mercantili. NAVI IN CEMENTO: non sembra assolutamente il caso di costruirle. MOTOZATTERE DA 400 TONNELLATE E NAVI KT: si prestano a tutti gli usi , ma anche in questo campo abbiamo


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possibilità costruttive limitatissime. Bisogna tener conto che continuiamo a sovrapporre programmi a programmi quasi bastasse fare programmi per avere navi ... Occorre intanto addivenire a una netta ripartizione di compiti tra marina mercantile e marina da guerra e questa ultima riprenderà la parte di attività di sua specifica competenza. NUOVE COSTRUZIONI E RIPARAZIONI: l'attuale produzione è di 9.000 tonnellate/mese; le riparazioni raggiungono le 15.000 tonnellate/mese; questo, con un impiego di circa 15.000 operai. Occorre triplicare questo tonnellaggio e arrivare a 45.000 tonnellate /mese. Un ulteriore incremento delle nuove costruzioni e riparazioni può consentirci di arrivare a 60.000 tonnellate/mese di nuovi apporti: la deficienza verrebbe così, sulle basi dette, a essere ridotta a 50-60.000 tonnellate/mese. Per questo programma occorrono però gli operai; fra i rimpatriandi dalla Germania non vi è personale specializzato idoneo. Settemila operai devono quindi, nel modo più assoluto, essere ceduti dall'Esercito; la rimanenza deve essere tratta da altre categorie di lavoratori affini. Il problema non è certo di semplice realizzazione. In conclusione, tenteremo tutto. Gran parte dei provvedimenti sono già in atto, ma con tutta franchezza, non si può pensare di giungere a un mutamento della situazione attuale della flotta. Miglioramento sì, ma nessun capovolgimento è possibile. È interessante sentire ora, dopo questi commenti, chi ha la responsabilità della guerra. Capo del Governo MussouNI- Ritorna ad insistere che non si deve pensare a un capovolgimento della situazione, sarebbe un sogno, si tratta di galleggiare, di durare. Cita un appunto che conserva nel quale sono indicate cifre per le quali nel giugno, massimo · luglio 1941, noi avremmo dovuto rimanere senza una goccia di carburante. Termine dopo il quale avremmo dovuto chiedere l'armistizio, viceversa abbiamo continuato a galleggiare. A rigore, disponendo oggi di 600.000 tonnellate, con una perdita di 100.000 al mese, fra sei mesi rimarremmo con le sole barche da pesca. L'essenziale è dunque di proteggere ora il patrimonio che abbiamo, nell'attesa di proteggere poi quello che avremo; d'altra parte nessuno può affermare che le perdite saranno di 100.000 tonnellate/mese.


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CJNI -

Rileva che la situazione odierna è già al margine delk

possibilità. Capo del Governo MUSSOLINI - Siamo in una difficilissima situazione dal punto di vista del tonnellaggio. Dobbiamo proteggere quello che abbiamo e colmare il più possibile i vuoti; è sicuro che avremo un deficit, si tratta di andare avanti. Se si arrivasse a 60.000 tonnellate sarebbe, oggi 10 marzo, molto soddisfatto. CrNI - Nella prossima riunione stabiliremo punto per punto i provvedimenti da attuare. Ancora un argomento deve essere messo in luce, quello della deficienza dei traghetti. Generale DI RAIMONDO -Nessuno è ancora in costruzione. Ho chiesto a Goering i motori da 2.500 HP asse, che devono servire per quattro traghetti. Generale ALFANO -

È pregato di sollecitarli.

Capo del Governo MussoLINI -

Chiude la riunione.


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Verbale n. 10 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 30 MARZO 1943 - ALLE ORE 17.00 Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Generale AMBROSTO Ministro CINI Ministro CIANETTI Ministro PARESCHI Ministro ACERBO Generale FAVAGROSSA . Ministro DE MARSICO Sottosegretario BASTIANI Nl Sottosegretario ALBINI Ministro BONOMI Segretario del P.N.F. VJDUSSONI Consigliere Nazionale VENTURI

Ministro BoNOMI - Sento il dovere di illustrare la situazione generale degli scambi e di segnalare i provvedimenti che mi sembrano necessari per migliorare la situazione stessa. Il Ministero degli Scambi e Valute è sorto come sovraintendenza , successivamente è stato elevato a sottosegretariato ed infine a Ministero. I suoi poteri sono rimasti però quelli iniziali, mentre occorrerebbero più ampi poteri per eliminare tutte le dannose interferenze che attualmente si verificano con altri ministeri. Lo stato di guerra ha portato inevitabilmente a necessità per le quali ogni settore sente il bisogno di coprire ad ogni costo il proprio fabbisogno, ma gli acquisti dall'estero, non coordinati, creano una situazione quanto mai sfavorevole, perché basta una sola operazione sbagliata per peggiorare tutta la situazione in un determinato mercato. Esaminerò ora vari aspetti del problema. Organizzazione turistica Si tratta di organismi la cui attività è essenzialmente in funzione di problemi del dopo-guerra, ma che costano molta valuta e io


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penso che oggi, più che al dopo-guerra, si deve pensare a vincere la guerra. Il movimento turistico dell'anno scorso è costato 51 milioni, dei quali 38 di valuta pregiata. Mi si osserva che anche altri paesi mantengono le organizzazioni turistiche, ma essi hanno disponibilità di valute che noi non abbiamo. A mio parere, sarebbe opportuno soprassedere a tutte le forme di attività che costituiscono vera e propria propaganda turistica.

Materie prime indispensabili Oggi non siamo più in condizioni di comperare all'estero offrendo prodotti per noi superflui; per comperare dobbiamo offrire ciò che ci viene richiesto e mentre prima ci si era fatta l'illusione di poter scaricare sugli altri paesi il superfluo, oggi inevitabilmente ci si avvia alla esportazione di prodotti utili. Così, ad esempio, se non si esportanO' trattori agricoli non si possono importare petroli e carboni. E allora può sorgere la domanda: se non possiamo fare assegnamento sul carburante occorrente a far muovere 1000 carri armati, perché non ne costruiamo un numero inferiore che abbia sicuramente la possibilità di muoversi? Si tratta, a mio modo di vedere, di definire esattamente, in ordine di importanza, i prodotti vitali e quindi stabilire i mezzi per il pagamento . Importazioni Il problema diventa ogni giorni più difficile e il sistema delle importazioni effettuate da vari enti ha creato una vera e propria borsa al rialzo, facendo così il gioco dei paesi esportatori. Questo accade ad esempio in Spagna, ove materie che interessano Esercito, Marina ed Aviazione, quali lo stagno, vengono acquistate separatamente dai vari addetti militari. Ho rilevato poi che con troppa facilità si sono fatti investimenti di capitale all'estero e così, ad esempio, noi, pur essendo debitori della Spagna, abbiamo in quel paese società che continuano a impiegare il frutto di capitali esportati. Senza contare poi che il far sorgere industrie in altri paesi può creare problemi di carattere politico-sociale-economico nel dopo-guerra:


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Enti accentratori Sono stati costituiti nelle forme più svariate, poi si cercò di includere dei funzionari di stato nei consigli di amministrazione, ma ciò può creare contrasto tra i ministeri. Così ad esempio si è verificato che il Ministero delle Finanze ha dovuto fare un'inchiesta sull'Endirot , il cui consigliere generale era un funzionario del Ministero Scambi e Valute. Vi sono poi le Società create con criterio essenzialm ente politico nei territori occupati ; anche queste, lavorando ciascuna nell'interesse del proprio limitato settore, hanno peggiorato la situazione complessiva degli scambi. Abbiamo infine da considerare l'attività delle legazioni economiche costituite presso le Grandi Unità nei territori occupati; così in Francia , presso la CIAF, vi sono bene nove enti che svolgono attività economica. In sostanza , manca il coordinamento e non esiste alcun controllo così che ciascun ente si rivolge a chi gli consente di comperare e compera a qualsiasi prezzo.

Esportazioni

È questo il problema basilare. Le esportazioni scemano giornalmente e così vi sono impegni assunti per l'esportazione di determinate quantità di prodotti, che non potranno essere mantenuti. È evidente che alla diminuita esportazione occorre far fron te o con pagamento valutario - e noi non possiamo spendere miliardi per reintegrare le esportazioni - o con una diminuzione del volume delle importazioni - e ciò va a danno del Ministero per la Produzione Bellica. La disciplina dei prezzi interni, se necessaria ai fini interni , è indispensabile per l'esportazione. E poiché oggi tutti preferiscono vendere all 'interno, ho concordato col camerata Pareschi la costituzione di un comitato, allo scopo di ottenere che chi vende all'interno sia obbligato a vendere all 'estero una determinata quantità dei propri prodotti. E evidente poi che nel volume delle esportazioni vi è una diminuzione dovuta alla situazione; così , ad esempio, le attuali condizioni della Sicilia si ripercuotono sulla esportazione dello zolfo e la situazione dei trasporti incide su tutte le esportazioni in genere.


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Cito un altro esempio: ci eravamo impegnati per la esportazione di una forte partita di estratti tannici , materia questa preziosa e pregiata per altri paesi; non potendo mantenere l'impegno, dovremmo subire delle immediate ritorsioni e , a tale riguardo, il Ministro della Produzione Bellica mi fa rilevare di essere continuamente nella condizioni di essere ricattato. Ora io penso sia indispensabile addivenire a una nuova mentalità. Si abusa della frase «importare a qualunque costo>>; esistono degli improvvisatori che riescono a importare a qualunque prezzo, ma ciò che in apparenza sembra costituire titolo di benemerenza, porta invece a svalutare la lira e una sola operazione di questo genere porta uno sfasamento in tutte le operazioni che si svolgono in un determinato mercato. Penso inoltre che non è possibile continuare a impostare il problema degli scambi solo su ragioni politiche; infatti, se esistono solo queste , quando esse cadono , cade anche l'opportunità commerciale. L'ultimo accordo fatto con la Romania, per il quale avevo espresso parere sfavorevole, è stato un accordo squisitamente politico. Infatti noi che siamo debitori della Romania per un mìlardo, ci siamo impegnati a mandarle 500 milioni di merci, che però non andranno a sconto del nostro debito. È ovvio che la politica ha le sue necessità, ma è indispensabile che il problema venga esaminato anche sotto l'aspetto tecnico e pertanto ho chiesto al camerata Bastianini che ogni trattativa commerciale, dopo essere stata impostata dal Ministero degli Esteri, passi, per lo studio tecnico, al Ministero Scambi e Valute. Ho accennato prima alla questione degli enti accentratori. A questo riguardo ho ritenuto opportuno richiamare l'attenzione del sottosegretario agli Interni sulla attività del commissario per la Slovenia, il quale ha recentemente acquistato in Slovacchia una partita di legname a prezzo superiore a quello precedentemente fissato. Sempre in linea di diminuzione di spese all'estero, osservo che su 35 milioni annui da noi spesi per il servizio informazioni all'estero, ve ne sono undici spesi per il solo servizio informazioni Aeronautica, che grava quindi sul bilancio con una cifra tre volte superiore a quella i~piegata dallo stesso Comando Supremo. Richiamo sull 'argomento l'attenzione del Capo di Stato Maggiore Generale. Nello stesso ordine di idee ho chiesto al camerata Bastianini di


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esaminare se non sia possibile che parte degli assegni dei nostri funzionari all'estero venga pagata in lire. Ritornando sull'argomento delle società nei territori occupati, sottolineo l'attività dell'Escatar che doveva in primo tempo agire solo nei territori annessi e ha poi allargato la sua attività anche all'estero, aumentando enormemente il volume degli affari trattati. Prego il camerata Acerbo di esaminare se per queste Società di stato non sia opportuna un'intesa tra i due ministeri per abbinare il controllo. Si verificano enormi illeciti guadagni; tipico il caso di un certo signor Laurenti,... I"esidente a Parigi , che, secondo precise informazioni in mio possesso, nel 1940 vendeva castagne arrosto e nel 1942 ha trattato affari per 180 milioni. In conclusione, è indispensabile addivenire ad un coordinamento; da parte mia, potrei considerare più agevole continuare l'attuale sistema, secondo il quale tutti si occupano di esportazioni , ma ciò non sarebbe in questo momento onesto né fascista. Vi chiedo pertanto, Duce, di aumentare i poteri del Ministero Scambi e Valute. Capo del Governo MussouNr-La relazione Bonomi è stata di interesse straordinario e dimostra la piena padronanza che il Ministro ha della materia e della organizzazione a lui affidata; egli ci ha esposto molti punti di vista. Anzitutto la costituzione organica del Ministero: effettivamente esso è nato per stratificazioni successive. Ora io vi dichiaro che intendo mantenere il Ministero degli Scambi e Valute e pertanto è chia_ro che avrete funzioni e responsabilità ben precisate. E necessario che cessi ogni interferenza e che il vostro ministero sia l'ente canalizzatore di tutte le energie interessanti gli scambi. Esaminiamo ora la materia. In tempi passati, ogni anno ci si riuniva qui verso ottobre-novembre per fare i nostri conti; viste quali erano le materie prime indispensabili da importare, si esaminava quali erano le possibilità di pagamento. Queste erano rappresentate da esportazioni e da oro; il problema è di sapere se l'oro c'è e se è in quantità sufficiente. Oggi però vi è della gente che non vuol essere pagata in oro, ma in prodotti utili, per cui anche la disponibilità di oro (che nel nostro caso è estremamente modesta) non ci darebbe alcuna sicurezza. In seguito queste riunioni non vennero più fatte; è stato bene aver fatto quella di oggi. In sostanza, abbiamo un deficit di l.161 milioni. Cosa dobbiamo fare? Anzitutto giocare su quegli elementi


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che dipendono dalla nostra volontà, quindi ridurre le spese all'estero. Sono d'accordo che è inutile mantenere una grande impalcatura per il turismo, che serve essenzialmente per il domani. Questo domani è ancora lontano e poi vi sarà un dopoguerra lungo prima che i nervi si distendano completamente. Dopo di ciò, tutti avranno tale voglia di viaggiare che il turismo, specie per 11 nostro paese, riprenderà sicuramente e rapidamente. Bisogna ridurre tutte le importazioni non strettamente necessarie e unificare gli acquisti all'estero, perché voi solo potete avere il quadro completo del problema degli scambi. Avete parlato degli enti accentratori; c'è stato un periodo in cui all'estero si comprava come e quanto si voleva. Gli enti accentratori hanno avuto vantaggi e svantaggi. Come sempre l'uomo è la misura delle cose: se l'ente è in mano ad un uomo che ha senso civico, può rendere, in caso contrario si può arrivare al caso Laurenti, personaggio che si potrebbe definire balzacchiano. Per quanto riguarda le trattative commerciali, è chiaro che esse sono influenzate dalla politica: se il rapporto politico è buono, la trattativa è facile. Ma è chiaro anche che, fatta l'impostazione politica, tutto il resto vi appartiene e che a voi spetta la parte tecnica, che è la parte principale, anche se il trattato non porta la vost!a firma, ma quella del Ministro degli Esteri. E infine necessario stabilire una graduatoria dei prodotti strettamente indispensabili da importare e credo che in parte ciò venga già fatto. Generale FAVAGROSSA -

Viene fatto.

Ministro BoNOMI - Bisogna però tener conto anche delle contropartite, perché se il Fabbriguerra mette in primo piano il petrolio, noi per averlo dobbiamo esportare trattori. Generale FAVAGROSSA - Infatti ho stabilito che alla Romania nulla si neghi, anche se si tratta di prodotti contenentj rame e stagno, perché sono al corrente delle difficoltà che esistono per gli scambi con tale paese. In sostanza esiste già un accordo tra il mio ministero e quello degli Scambi, si tratta solo di renderlo più intimo. Capo del Governo MussoLINI - Quanto all'attività svolta dal prefetto di Fiume, convengo che egli abbia esorbitato dalle proprie .competenze.


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La cosa è stata a suo tempo prospettata come un beneficio per il paese, ma non credo che queste importazioni abbiano mai fatto sentire un peso effettivo. Per quanto concerne l'aumento delle esportazioni, esiste un settore che ci darebbe grandi possibilità, quello alimentare. L'Europa ha fame: il riso è tanto oro e se noi ne avessimo disponibilità, potremmo ottenere in cambio ciò che si vuole; penso però sia possibile fare qualcosa solo nel ramo orto-frutticolo. Ma il punto più importante del problema è quello che riguarda la questione organica. Il Ministro Bonomi dovrà propormi quanto è necessario fare per dare al suo ministero piena funzionalità. Esiste appunto una legge che consente al Capo del Governo di modificare la struttura interna dei Ministeri e il Ministro Bonomi dovrà attuare qualcosa di analogo a quanto ha dovuto fare il generale Favagrossa per dare un assetto più organico alla propria amministrazione. L'essenziale è che nessuno scambio avvenga senza l'autorizzazione del Ministero Scambi e Valute. Generale FAVAGROSSA - Accenna a richieste pervenutegli da parte giapponese e che lo hanno lasciato alquanto perplesso sia perché si tratta di materie di cui i giapponesi già dispongono , sia perché non si conosce cosa possano dare in contropartita, sia infine perché non è chiaro in qual modo possa avvenire il trasporto dei prodotti richiesti. Capo di Governo MussouNr Pareschi.

Dà la parola al Ministro

Ministro PARESCHI - In linea di massima, sono pienamente d'accordo col camerata Bonomi; osservo però che quando si entra nel campo alimentare, dopo aver fissato le importazioni e le eventuali esportazioni, è necessario che le trattative siano svolte dal Ministero competente. In questo campo l'esecuzione dei rapporti commerciali è di importanza eccezionale; così, ad esempio, abbiamo potuto risolvere favorevolmente accordi con la Romania e con la Germania mediante contatti diretti fra i nostri organi e quelli corrispondenti nel settore dell'alimentazione dell'altro paese. Per quanto riguarda i rapporti con il Ministero Scambi e Valute, abbiamo concretato una commissione di tre elementi i quali debbono mantenersi costantamente al corrente delle varie necessità, per modo che se il Ministero Scambi ha bisogno di esportare una


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determinata derrata, il Ministero Agricoltura possa subito far sapere se tale derrata si può dare o con quale altra contropartita può essere sostituita. Nel campo degli agrumi vi sono notevoli difficoltà a causa dei trasporti. È vero poi che, come ha detto il Ministro Bonomi in certi momenti gli esportatori preferiscono vendere all'interno, convegno quindi sulla necessità che le stesse ditte autorizzate a vendere all'interno siano, per obbligo, esportatrici. Debbo accennare anche, all'importante problema della pesca. Oltre all'ente per la distribuzione, vi sono molte società e anche enti privati che importano dall'estero; penso sarebbe il caso di unificare. Il Ministro Bonomi ha parlato di enti accentratori e società nei paesi occupati. Da tempo abbiamo negato l'esportazione di prodotti alimentari e, per mio conto, penso sia necessario, se non eliminare, ridurre al minimo l'attività delle società nei paesi occupati. In particolare per quanto concerne gli enti accentratori osservo che, da notizie dei nostri esperti, sappiamo che nel bacino danubiano è possibile fare molto, disponendo di una organizzazione ben fatta, mediante la quale sia possibile agganciare i dirigenti delle società in posto. Naturalmente per fare ciò, occorre che la cosa sia regolata da mani capaci e che ci si valga di elementi che hanno perfetta conoscenza del . paese in cui agiscono. Infine, nei riguardi della esportazione di prodotti ortofrutticoli, stiamo cercando ora di creare condizioni di particolare favore per alcuni paesi del bacino danubiano. Questo perché risulta che si sta lì impiantando una attrezzatura per la coltivazione forzata di ortaggi con impianti di essicazìone e lavorazione in posto. Dobbiamo quindi preoccuparci, anche pensando al dopo guerra, di mantenere le vie sulle quali smaltire l'esuberanza dei nostri prodotti ortofrutticoli. Capo del Gov-e rno MussoLINI Acerbo.

Dà la parola al Ministro

Ministro ACERBO - Sono perfettamente d'accordo col Ministro Bonomi e il nuovo indirizzo che si vorrebbe dare agli scambi mi trova pienamente consenziente . . La collaborazione del Ministero delle Finanze col Ministero Scambi e Valute è continuata e quotidiana e potrà diventare ancora più stretta.


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Per quanto riguarda gli enti accentratori osservo che il Ministero delle Finanze li ha subiti, tuttavia ritengo che forse il Ministro Bonomi abbia generalizzato qualche caso. L'interessante è che non si mettano in movimento tanti capitali. Quanto ad eliminare detti enti, la questione non è semplice perché a molti di essi sono state attribuite funzioni particolari. Bisognerà quindi esaminare attentamente caso per caso. Capo del Governo MUSSOLINI.- Dà la parola al sottosegretario Bastianini. Sottosegretario BASTIANINI - Per quanto riguarda la diminuzione di spese da farsi all'estero, abbiamo già fatto qualche restrizione nel campo delle spese riservate e degli assegni. Non credo sia possibile pagare parzialmente in lire i nostri funzionari all'estero, in quanto essi sono obbligati a fare le loro spese nel paese che li ospita. In qualche caso potrà ottenersi una diminuzione di spese riducendo il personale e così mi propongo di fare, ad esempio, per la Svizzera. Nel campo del turismo rilevo che vi è un considerevole numero di persone che chiede il passaporto per la Svizzera. Ho dato misure restrittive in proposito, non vorrei però che la Svizzera si allarmasse per ciò. Capo del Governo MussoLINI - In effetti vi è troppa gente che chiede di recarsi in Svizzera per motivi di salute; penso che sarà opportuno che tutti questi casi vengano sottoposti al sottosegretario Bastianini per il rilascio della relativa autorizzazione. Ministro BoNOMI - Non ritengo opportuno dare all'Ente Distribuzione Pesce anche compiti relativi all'importazione. In quanto a fortunati accordi diretti con elementi Rumeni osservo che anche in questo caso ci sono stati degli inconvenienti; confermo il mio punto di vista e cioè la necessità che ognuno agisca nel proprio settore. Sottosegretario ALBINI - Per quanto riguarda la Slovenia, assicuro che quel commissario ha avuto ordine di non prendere più alcuna iniziativa di carattere commerciale. Ministro P ARESCHT - Desidererei ancora chiarire il mio pensiero circa la necessità dell'intervento di esperti per gli scambi che interessano il settore alimentare. Una prova l'abbiamo avuta nei


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colloqui di Monaco nei quali gli esperti hanno potuto far riconoscere la preminenza del problema alimentare . Aggiungo poi che gli accordi per gli scambi influiscono anche sul piano della produzione alimentare, quindi è tutta l'impostazione tecnica-produttiva-commerciale che va esaminata nel suo complesso. Capo del Governo MussOLINI - Non posso accettare la vostra tesi, se no anche altri ministeri potrebbero dire altrettanto e ciascun ministero farebbe il suo scompartimento, così come un tempo ogni ministero avrebbe voluto un suo piccolo ministero dei lavori pubblici. Voi dovete immettere il vostro elemento tecnico nel Ministero Scambie e Valute, così, anche per quanto si riferisce alla Germania, il settore dell'alimentazione va considerato nel quadro complessivo dei rapporti commerciali che abbiamo con quel paese. Ministro PARESCHI - Però nel settore alimentare la Germania non si regola solo sul piano commerciale, ma tiene conto anche del nostro piano di produzione. Ad esempio, sappiamo che la Germania ha bisogno di sementi e in questo campo noi possiamo fare ottimi affari; con ciò voglio dire che, una volta sentiti gli intendimenti, io posso opportunamente inquadrarli in un piano da passare poi al Ministero Scambi e Valute. Ministro CrNI - In sostanza il Ministro Pareschi prepara il piano tecnico e poi lo passa al Ministro Bonomi; lo stesso può dirsi per gli altri ministri e , in definitiva, il Ministero Scambi funziona da stanza di compensazione. Capo del Governo MusSOLINI - L'importante è di evitare che qualcuno si intrometta nel campo d'azione altrui; ora le idee sull'argomento sono totalmente chiarite. Il Ministero Scambi e Valute rimane e sarà opportunamente aggiornato; i singoli ministeri prepareranno i loro piani tecnici e li passeranno poi al Ministero Scambi.


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Verbale n. 11 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 3 APRILE 1943 ALLE ORE 17

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Generale AMBROS/0 Generale ROSSI Ministro CINI Ministro PARESCHI Generale FAVAGROSSA Generale SORICE Ministro CJANETTI Generale BALOCCO Generale GIROLA Generale GANDJN Aldo Generale DI RAIMONDO Generale AMÈ Cap. Vascello DE PACE Direttore Generale SANTORO (Segretario: Maggiore MARCHESI)

Argomento: Trasporti ferroviari - Esoneri. Capo del Governo MussoLINI - Da quando l' Eccellenza Cini ha assunto la gestione del suo dicastero, abbiamo tenuto due riunioni sui trasporti marittimi e in questo campo siamo addivenuti a importanti decisioni. Oggi vengono prospettati problemi riguardanti altri settori del suo dicastero di dimensioni veramente notevoli. Si tratta delle comunicazioni postali, telegrafiche e telefoniche. Siccome queste attività interessano anche altri dicasteri sono presenti i rappresentanti di essi. Lo scopo è quello di provvedere per i miglioramenti idonei a superare inconvenienti che da qualche tempo si verificano. Ministro CiN1 - Aggiunge che dovrà esporre anche problemi riguardanti le comunicazioni ferroviarie e la motorizzazione civile. Lo scopo è quello di esaminare e soprattutto di attuare i provvedimenti necessari a superare gli inconvenienti. Accenna alla necessità


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che i provvedimenti che verranno stabiliti siano tempestivamente attuati. Capo del Governo MUSSOLINI - Chiede se ciò non è avvenuto per quanto era stato deciso per i trasporti marittimi. Ministro CrNr - Afferma che da parte del suo Ministero è stato regolarmente provveduto, ma non così da parte di altri. Soprattutto erano state prese delle decisioni in merito alle maestranze. Queste dovevano essere incrementate di 15.000 unità. Finora ha ricevuto cento unità dagli esoneri e 333 unità da altre industrie. Spera che le conclusioni della riunione di oggi non giungano agli stessi risultati negativi.

FERROVIE DELLO STATO: la situazione è meno grave di quella della Marina Mercantile, che , ripete, è gravissima. Anche qui però si sta per entrare in piena crisi. Tutti i trasporti si riversano ora sulle ferrovie. Proprio di questa mattina è una nuova richiesta per la bauxite e ciò per alleggerire il problema dei trasporti marittimi. C'è una crisi di materiale, di impianti, di lavoro ed anche una crisi spirituale. Nei riguardi di quest'ultima ci sono ragioni politiche ed economiche che spiegano uno stato di forte rilassatezza soprattutto sulle linee più provate ossia quelle dell'Italia meridionale. Le merci sono aumentate del 150% e sono in quotidiano aumento; per i viaggiatori l'aumento è stato del 125% ed inoltre si è avuta una riduzione di treni del 50%. Arriviamo ad un coefficiente unico cli aumento del 400%. I lavori sono quasi tutti sospesi compresi quelli per l'elettrificazione. Specialmente sentita la deficienza di traverse: a questo proposito proprio ieri è stato autorizzato l'acquisto di traverse in Francia ad un prezzo altissimo e ciò anche allo scopo di evitare che ce le prendesse la Germania. Inconveniente grave è anche quello della mancanza di lampadine. Non abbiamo più riserve di locomotive, abbiamo ottomila carrozze per viaggiatori mentre ne corrono tredicimila; si è così dovuto trasformare cinquemila carri merci. Disponiamo di 140.000 carri merci che devono fare servizio sull'intera rete e per i trasporti con l'estero. Jn tema di scorte di carbone abbiamo un mese nel continente ed otto giorni in Sicilia. li personale ascende a 155.000 unità delle quali 55.000 avventizi. Il servizio nelle stazioni si svolge con sempre maggiori difficoltà. Il ciclo carro, che fino a poco tempo fa era di cinque giorni e sedici ore , è passato a sette giorni e nove ore.


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Anche sulle reti estere legate al nostro traffico vi sono gravi difficoltà: Croazia, Ungheria , Romania. Fra l'altro si creano degli ingorghi e 1.500 carri, per questa ragione, sostano sulla nostra rete. Gli incidenti da 240 nel 1939 sono saliti a 500 nel 1942. I furti sono aumentati in modo impressionante e ciò come conseguenza di indisciplina, dell'oscuramento e di altre ragioni varie. Questa situazione è particolarmente grave per tutta l'Italia meridionale con speciale riguardo alla linea jonica ed alle linee sicule. Gravi inconvenienti hanno determinato nel mese scorso i bombardamenti e mitragliamenti di stazioni ed impianti: in un mese abbiamo avuto quattro interruzioni della durata di qualche giorno. In particolare una bomba inesplosa vicino a Crotone non è stata tempestivamente rimossa e ha causato due giorni di arresto della luce. In conclusione siamo arrivati al limite di ogni possibilità di sfruttamento mentre aumentano esigenze e difficoltà di ogni genere e crescono le offese belliche. Ieri in particolare sono state bombardate contemporaneamente le invasature per i traghetti di Villa S. Giovanni e Messina - il nemico ha evidentemente individuato il punto debole - noi viviamo su quelle invasature. Quali i provvedimenti? Pochi. Come ogni buona cura medica ha poche medicine. I provvedimenti sono: piano dei trasporti oscuramento - esoneri. PIANO DEI TRASPORTI: bisogna attraverso ad esso adeguare le richieste aJle possibilità deJla rete: si tratta quindi di stabi lire una graduatoria delle necessità e poi distribuire. Attraverso il piano dei trasporti possiamo evitare delle punte del traffico , bisogna evitare percorsi brevi , anti-economici, che devono assolutamente avve nire per via ordinaria. Dobbiamo evitare l'andata e ritorno di merci deJlo stesso genere. Ad esempio si trasporta la paglia dalle Puglie all'Italia settentrionale e si porta della paglia dall'Emilia all'Italia meridionale. È poi necessario regolare l'afflusso secondo la potenzialità delle stazioni. Per l'attuazione del piano dei trasporti è necessario che gli interessati facciano pervenire al Ministero delle Comunicazioni, al 25 di ogni mese , i dati di richiesta. Con il Ministro Pareschi ci siamo già messi d'accordo per quanto riguarda le derrate. OSCURAMENTO: il Ministero delle Comunicazioni ha già ottenuto che in molte stazioni e genericamente da Littoria verso Nord vi sia una illuminazione all'80 % . D'accordo col Ministero


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degli Interni si tratta di organizzarsi m modo da poter attuare l'oscuramento totale in un tempo massimo di uno-due minuti. Questo provvedimento ha una importanza enorme perché il poter lavorare di continuo migliora il ciclo carro. ESONERI: la situazione del personale è assai delicata e difficile. Abbiamo 55.000 avventizi ed è già stato sfruttato tutto lo sfruttabile: siamo passati all'immissione di donne ed abbiamo visto che si potrà arrivare a circa settemila. Ma quello che occorre è il ritorno dei 12.000 specializzati per i quali l'esonero è già stato stabilito e i ritardi alla presentazione delle classi 1923, 1924, 1925. MILITARIZZAZIONE: il Comando Supremo ha chiesto il parere in merito all'eventuale militarizzazione, in Sicilia, limitata al personale del movimento e trazione. Ciò per ovviare alle attuali manchevolezze del personale stesso. Bisogna però tener presente che la militarizzazione è un fatto eminentemente politico. Per evitare che l'eventuale applicazione abbia sapore di punizione , dovrà essere attuata con particolare tempestività. Dal punto di vista tecnico poi non si può distinguere tra il personale per movimento e trazione. La militarizzazione, in altri termini , si fa per tutti o per nessuno. Nel caso che si passi all'applicazione fa le più ampie riserve per quanto riguarda il trattamento economico nel senso che dovrà esserci in ogni modo un miglioramento. Applicando il criterio della militarizzazione nella Sicilia, stesso criterio dovrebbe valere per la Sardegna , poi per la Calabria ed infine si arriverebbe all'Italia settentrionale. In tema di militarizzazione poi, non si potrebbe escludere il personale del servizio postale che, viaggiando sui treni, verrebbe a trovarsi nelle identiche condizioni dei ferrov1en. Capo del Governo MussoLINI - La rappresentazione del Ministro Cini è stata esauriente. Nel 1922 la situazione delle Ferrovie dello Stato era alquanto difficile, il pers?nale era irrequieto, malcontento; occorreva una cura energica. E stata fatta e nel corso degli anni successivi le Ferrovie dello Stato hanno raggiunto pienezza di funzionamento, vigore , regolarità e progresso tecnico come pochi Paesi possono vantare. Le Ferrovie dello Stato hanno sostenuto e vinto la battaglia contro i grandi camion e ciò per merito di quel funzionario che ha inventato il dispositivo che porta i.I carro ferroviario davanti alla porta di casa , eguagliando così il motto dei camionisti «da porta a porta».


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È chiaro che se non avessimo avuto un sistema ferroviario molto solido, nel corso di questa guerra avremmo avuto già prima serissime difficoltà. Non bisogna dimenticare il detto di Ludendorf che vi è un periodo nella guerra in cui i locomotori hanno più importanza dei cannoni. Naturalmente non si può pretendere che, dopo tre anni di guerra, tutto sia in ordine. Inoltre quando furono iniziate le ferrovie e nel corso della loro costruzione non si era previsto e non si sarebbe potuto prevedere una guerra come l'attuale. Si vede così la rete ferroviaria che ottima nella valle del Po si anemizza verso Sud. In ogni modo non vi è dubbio che il problema ferroviario è molto meno grave del problema dei trasporti marittimi.

PIANO DEI TRASPORTI: sulla sua necessità siamo tutti d'accordo . Bisognerà discriminare tra trasporti militari, per l'alimentazione, industriali ed infine collettame. Credo poi che una certa produzione di vagoni sia in corso. Ministro ONI -

14.000 in costruzione.

Capo del Governo MussouNI - In Germania la situazione delle ferrovie è infinitamente più grave che da noi. Dobbiamo adottare misure atte a migliorare. H o disposto che tutte le patate primaticcie prodotte in Sicilia vi restino. Questo concorrerà anche a migliorare la situazione alimentare nell 'Isola. Ministro PARESCHI quintali.

Si risparmiano trasporti per 400.000

Capo del Governo MussoLINI - In materia di alimentazione e per risparmio di trasporti occorre giungere all'autosufficienza per provincia con risorse locali. OSCURAMENTO: completamente d'accordo con l'Eccellenza Cini; con un sistema di preallarme credo non vi siano pericoli. ESONERI: è il punto più delicato della discussione odierna. Ci si trova qui di fronte a «fenomeni crepuscolari». L'Eccellenza Sorice ha detto che su tre milioni di chiamati alle armi vi sono 1.500.000 esonerati. E con questa situazione tutti continuano a chiedere esoneri . D'altra parte Geloso chiede complementi, Pariani chiede rinforzi, così Dalmazia e Croazia, Francia e ciò poi con speciale riguardo per la Tunisia. E intanto sì chiedono carpentieri,


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minatori, specialisti, professori, magistrati, maestri e bidelli. Allora alla fine chi rimane a combattere? La conclusione è che bisogna mettere un fermo. Un giorno Ago disse che gli pareva strano come in questa guerra avessimo degli effettivi inferiori all'altra pur avendo avuto un grande incremento di popolazione. Bisogna distinguere: primo, per quello che riguarda l'impiego, bisogna dare alle nostre truppe le stesse caratteristiche dell'avversario così come il generale Ambrosie ha fatto per la Balcania; secondo, bisogna rastrellare in tutti gli angoli della organizzazione militare. Sorice mi ha dato un grande piacere, l'altro giorno, dicendomi che aveva ricuperato dai vari depositi undicimila giovani soldati. Bisogna ricorrere all'impiego delle donne su più vasta scala. Bisogna richiamare i pensionati che tra l'altro sarebbero felicissimi di fare qualche cosa e di guadagnare. Molti dei nostri funzionari pensionati sono al margine di una più o meno decente miseria. II totale degli esoneri richiesti rappresenta la metà del gettito di una leva. Dal punto di vista locale le richieste sono giustificate, ma occorre stabilire la priorità. Le FF.AA. vanno molto incontro a queste richieste, ma non bisogna troppo incidere. Ognuno crede che nella sua organizzazione mancando a-b-c non si possa andare avanti, mentre poi si vede che con i sostituti si va avanti lo stesso e nello stesso modo. Incidendo ulteriormente sull'Esercito si viene a cambiare la fisionomia delle Grandi Unità. Le divisioni attuali debbono rimanere divisioni e non diventare delle brigate, altrimenti bisognerà cambiare anche la terminologia. FURTI: bisogna che le tradotte militari siano sorvegliate, bisogna evitare che i soldati scendano e spiombino carri in sosta, facilitati come sono dall'oscuramento e dall'affollamento. Dare ordine che chiunque venga sorpreso a spiombare o a rubare sia immediatamente fucilato sul posto, allo stesso modo come si dovrà procedere per i ladri sorpresi in flagrante nelle case sinistrate. E solo così la pena avrà tutto il suo valore. Coloro che hanno assistito a un delitto sul momento farebbero a pezzi l'assassino, ma anche solo venti giorni dopo di fronte all'arringa di un buon avvocato difensore si commuovono ed avrebbero magari piacere di vedere l'assassino liberato. TRATTAMENTO DEL PERSONALE: non vi è dubbio che


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malgrado tutti i miglioramenti concessi il personale ferroviario non è nelle migliori condizioni economiche, il che fa credere anche che

non lo sia in quelle morali. Escluso che l'aumento degli incidenti sia dovuto ad atti di sabotaggio, oggi si viaggia di più, si viaggia male e aumentano gli incidenti. Bisogna diminuire la gente che viaggia. Prendiamo esempio dalle democrazie: Roosevelt dice ai suoi amministrati telefonerete se vi do il permesso io, viaggierete se vi do il permesso io. Bisogna adottare delle misure idonee a ridurre i viaggiatori e a questo proposito bisogna evitare lo sfollamento serale dalle grandi città ehe si verifica solo in Italia. Quando ad Essen dopo violenti bombardamenti subiti la popolazione voleva lasciare la città ha trovato le strade sbarrate. MILITARIZZAZIONE: concorda con l'Eccellenza Cini che, se si entra in quest'ordine di idee , si deve militarizzare tutto. Questa misura allo stato attuale è superflua perché, quando avremo dato miglioramenti e riconosciuto i sacrifici ai ferrovieri , essi saranno soddisfatti. Preparare dunque la militarizzazione-non farla; se si dovrà fare dovrà essere integrale. Rivolge un elogio al gruppo dei tecnici e funzionari delle Ferrovie dello Stato per il loro elevato rendimento. Ministro CINI - La regolamentazione per ridurre il numero dei viaggiatori è cosa estremamente difficile. Oggi la gente non viaggia per piacere ma per necessità; siamo nell'ordine di cinqueseicentomila permessi al giorno. Capo del Governo MussoLINI viaggia tanto.

Chiede come mai la gente

Ministro C1N1 - Non possono scrivere, non possono telefonare, non possono telegrafare, inoltre sfollamenti e necessità della produzione. Esclude che ci sia della gente che viaggia per piacere. Ha pensato già alla regolamentazione ma non vede come congegnarla. Essa creerebbe uno scontento generale senza nessuna utilità, perché, dopo poco tempo, tutti avrebbero il permesso meno forse quei disgraziati che avrebbero maggiore necessità di viaggiare. Capo del Governo MussoLINI - Crede tuttavia che giocando sul prezzo dei biglietti e sulla lunghezza dei percorsi, si potrà migliorare.


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Ministro C1N1 - Deve fare qualche precisazione per gli esoneri: con il Capo di Stato Maggiore Generale era già stata stabilita la inderogabilità di essi. Il termine di paragone con l'altra guerra mi pare non possa calzare. Lo dica o no Ludendorff oggi la guerra si fa con i trasporti. In ogni modo la questione degli esoneri può essere trattata con gradualità, prima gli specializzati scambisti e movimentisti che sono i più utili. Capo del Governo MussouNI - Anche in questa guerra c'è una grande usura degli uomini, le perdite totali superano già il mezzo milione. Generale AMBROSJO - È stata approvata la richiesta dell'Eccellenza Cini di 15.000 uomini; in seguito, Duce, avete approvato esoneri per la classe del 1923 con presentazione con la classe 1924, analogamente per classe 1924 fino a chiamata del 1925; con questo provvedimento 8.000 uomini sono stati esonerati. D'altra parte sarebbe desiderabile essere sicuri che questi esonerati vadano effettivamente nelle ferrovie a disimpegnare lavori di specializzati. L'Eccellenza Cini chiede esoneri permanenti. Noi possiamo darli solo temporanei, in quanto non possiamo cedere giovani di venti anni e pensare che essi debbono essere definitivamente sottratti al loro dovere di soldato. Non crede di poter andare oltre a quanto il Duce ha già stabilito in materia. A proposito di programmi per il piano dei trasporti rileva che, per il programma militare, bisognerà sempre fare le più ampie riserve per la comune eventualità di trasporti imprevedibili. Generale FAVAGROSSA - Richiama l'attenzione sui pericoli che l'accentramento conseguente al piano dei trasporti può comportare. Teme ritardi, si trova in una situazione che definisce drammatica, ha la preoccupazione che l'accentramento produca un rallentamento . Ministro PARESCHI - I trasporti per l'agricoltura vanno considerati sotto due aspetti: per l'alimentazione e per i fertilizzanti . Per l'alimentazione, mentre eravamo giunti alla perfezione della distribuzione, in questi ultimi tre m~si abbiamo fatto dei passi indietro veramente preoccupanti. In ogni modo per quanto riguarda il mio settore, il prgramma dell'Eccellenza Cini può essere senz'altro attuato. Nel settore dell'alimentazione esistono preoccupazioni per cali e deterioramenti dovuti a soste eccessive. Altra preoccupazione


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abbiamo per il bestiame che siamo costretti a far viaggiare sovente in carri scoperti, per viaggi di quattro o cinque giorni, e si hanno come conseguenza, all'arrivo a destinazione, denutrizioni ed incidenti . Il movimento ferroviario riguardante l'agricoltura è di 26.000.000 tonn/anno. Prima di attuare la nuova organizzazione del piano dei trasporti, occorrerà però liberare i centri di smistamento altrimenti rimarremo inceppati in partenza. Abbiamo 10.000 carri fermi nelle varie località, occorrono provvedimenti di eccezione per ovviare all'inconveniente. Ministro CrANETII - È convinto della necessità che il piano dei trasporti abbia carattere nazionale e non sia lasciato nell'ambito dei compartimenti. E preoccupato per il trasporto delle piriti e del carbone. È d'accordo con l'Eccellenza Cini per i viaggiatori. Conferma la necessità che siano ridotti al minimo i brevi percorsi evitando specialmente gli sfollamenti serali. Generale D1 RAIMONDO - Rappresenta come il piano dei trasporti serva a normalizzare il traffico. Accenna alle ragioni per le quali i cicli viaggio dei trasporti militari hanno sovente lunga durata. Rileva che i programmi che verranno comunicati a fine mese, per quanto riguarda i trasporti militari, potranno solo servire come largo orientamento e ciò per i numerosi imprevedibili trasporti cui già è stato accennato. Accenna a miglioramenti per l'organizzazione del traffico in Sicilia che conseguirebbero alla militarizzazione dei ferrovieri. Inoltre per ovviare agli attuali inconvenienti si è pensato di portare in Sicilia qualche compagnia di esercizio da impiegare sulle linee più importanti, ossia nella Sicilia occidentale ove abbiamo forti e campi di aviazione con conseguente intenso traffico. Accenna a movimento di personale ferroviario dalla Sicilia all'Italia centro-settentrionale ed afferma che ciò non sarebbe avvenuto se il personale fosse stato militarizzato. In Sicilia una sensibile riduzione del traffico si è ottenuta con l'istituzione del lasciapassare; occorre però addivenire ad ulteriori riduzioni. Non riusciamo a portare in Sicilia il carbone, bisognerà magari sospendere il traffico civile dei viaggiatori per costituire le scorte necessarie. Si viaggia molto , troppo . Se si abolissero le concessioni si ridurrebbe certamente il numero dei viaggiatori. La concessione di un salva-condotto per viaggiare non interessa il Ministero delle Comunicazioni che sarebbe interessato solo al rilascio dei biglietti. Tali salva-condotti dovrebbero essere rilasciati dall'autorità di


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Pubblica Sicurezza. Provvedimenti in questi campo sarebbero certamente molto utili. Soprattutto occorrerebbe organizzare il traffico con comitati di esercizio per ottenere la completa utilizzazione della portata dei carri. Bisogna ridurre i trasporti a breve distanza che sono a sfavore di queHi a grande distanza. In merito all'interruzione del traffico per effetto dei bombardamenti bisogna tener presente che incidono i programmi dei trasporti fatti di 24 in 24 ore; è necessario che tali programmi diano maggior respiro. Un ingorgo che si verifica in Calabria si fa risentire a Roma, a Bologna e magari anche al Brennero. Quando si verifica una interruzione bisogna prevedere subito dove si verificheranno gli ingorghi e provvedere in conseguenza. Bisogna essere draconiani nella disciplina del traffico e ciò con particolare riguardo in Sicilia. Ministro CINr - La gravità ·della situazione in Sicilia è determinata essenzialmente dai traghetti; non è la disciplina che manca, mancano i mezzi. Al Ministero delle Comunicazioni hanno fatto miracoli, non bisogna dimenticare l'aumento del traffico pari al 150% . Rifiuta di modificare l'organizzazione in atto. È possibile una riduzione dei servizi civili per la Sicilia, ma non si otterrà un risultato pratico contro gli inconvenienti che si verificheranno. Si è arrivati a pensare ad una sola coppia di treni, uno che va ed uno che viene. Capo del Governo MussouNI lunedì 5 aprile alle ore 17.

La riunione è rimandata a


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Verbale n. 12 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 5 APRILE 1943 - ALLE ORE 17.00

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Generale ROSSI Ministro delle Comunicazioni CINI Ministro dell'Agricoltura e Foreste PARESCHI Generale FAVAGROSSA Generale SORICE Ministro delle Corporazioni ClANETTI Generale BALOCCO Generale GIROLA Generale GAND IN Aldo Generale DI RAIMONDO Generale A MÈ Capitano di V (1Scello DE PACE Direuore Generale delle Comunicazioni SANTO RO Sottosegretario ALBINI Segretario Maggiore MARCHESI

Argomento: Trasporti ferroviari, esoneri, oscuramento, censura interna, comunicazioni telegrafiche e telefoniche, motorizzazione: Capo del Governo MussOLINI - Nella discussione della volta scorsa il Capo di Stato Maggiore Generale ha rilevato che nei riguardi delle segnalazioni riflettenti il piano dei trasporti potranno, da parte militare , verificarsi degli imprevisti per ragioni operative. D 'accordo per l'applicazione del piano dei trasporti e per quanto stabilito in merito all'oscuramento. In tema di esoneri per i ferrovieri è interessante rilevare che nelle ferrovie degli Stati Uniti sono impiegate ben 60.000 donne una gran parte di treni hanno macchiniste operatrici. In Italia credo non sia il caso di affidare le macchine alle donne, peraltro se ne può fare largo impiego in incarichi ferroviari (*). Circa disciplina e furti occorre specialmente una attiva vigilanza per parte di ufficiali e sottufficiali alle tradotte militari. (*) In margine: Eccellenza Ve/ani ritiene che impiego donne debba limitarsi a poche unità.


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Ministro delle Comunicazioni Cini - Nei riguardi dei piani periodici dei trasporti rimane dunque stabilito che avranno precedenza trasporti militari, trasporti per l'alimentazione, trasporti industriali. I trasporti però non sono tutti compresi io queste tre categorie; ci sono diverse amministrazioni dello Stato che vantano precedenze, così il Ministero degli Interni per materiali per la costruzione di rifugi; Lavori Pubblici per materiali per la riparazione di _danni a fabbricati conseguenti alle incursioni aeree. Capo del Governo MossOLINl -Tutto ciò rientra nella categoria degli industriali. Ministro delle Comunicazioni C1N1 - Bisogna poi tenere conto anche dei trasporti con l'estero. In definitiva occorrerà discriminare la precedenza fra otto-nove enti. Capo del Governo MUSSOLINI esclusivamente tecnico.

Tutto questo ha carattere

Ministro delle Comunicazioni CrNr - Il vettore non entra nel merito. Per stabilire la precedenza nei diversi enti, quando avremo raccolto le richieste, bisognerà riparlarne. Capo del Governo MussouNr - In questa riunione dobbiamo limitarci a criteri di laq~a massima, in ogni modo la precedenza è per i trasporti militari. E bene riparlare della proposta di militarizzazione del personale ferroviario in Sicilia. La militarizzazione è opportuna. Deve però essere estesa a tutto il personale ferroviario della Sicilia. Ministro delle Comunicazioni CINI - Questo era anche il mio avviso e già lo avevo comunicato al Comando Supremo. La riduzione dei treni viaggiatori porterebbe grande disagio senza trovare in contrapposto reali vantaggi. Se, come proposto dal generale Di Raimondo si abolissero le concessioni, i viaggiatori viaggerebbero meglio ma dal punto di vista del traffico non si avrebbe nessun beneficio. Generale Dr RAIMONDO - Questione fondamentale è la disponibilità del materiale rotabile. Sulla base dei dati di esperienza si potrebbe assegnare ad ogni amministrazione un congruo numero di carri per le rispettive necessità e poi tenere una massa di carri di manovra per far fronte agli imprevisti. Ministro delle Comunicazioni C1N1 -

Praticamente questo


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sistema è già in atto . Chiedo chiarimenti in merito alle decisioni per gli esoneri. Capo del Governo MusSOLINI - Sono concessi gli esoneri per cinquemila unità. Per la richiesta di settemila niente da fare. Concessi i ritardi alla presentazione per le classi '23-'24-'25 con le modalità stabilite dal Capo di Stato Maggiore Generale. Generale SORICE - Rappresenta l'inopportunità di incidere sul personale giovane. Propone di fissare definitivamente in quindicimila unità gli esoneri da concedere al Ministero delle Comunicazione; questo però dovrà rivedere le richieste in modo da avere solo personale di classe anziana. Si tratta quindi di congedare la cifra di quindicimila uomini, al di fuori delle cinquemila unità già concesse e prenderli dalle classi 1903-1904-1905. Ministro delle Comunicazioni CINI - Rappresenta che non si potranno trovare quindicila specializzati fra il personale alle armi di classi anziane. Generale 01 RAIMONDO - Quindicimila unità, fra le classi anziane, con le caratteristiche richieste dal Ministero delle Comunicazioni, non ci sono. Generale Rossi - Concediamo gli esoneri per i ferrovieri specializzati qualificati anche se di classi giovani; per scambisti e manovratori provvedano con corsi di addestramento. Capo del Governo MussoLINI - Rimane ferma la cifra di quindicimila uomini cercandoli quanto più possibile in classi anziane. Ministro delle Comunicazioni CIN1 - La situazione postale è tesa, il servizio va peggiorando. Le ragioni principali sono: la riduzione dei trasporti, allarmi , oscuramento. In accordo con l'Eccellenza Albini propone l'abolizione della censura interna. Si eviterebbe così afflusso di tutta la posta al capoluogo di provincia, il che porterebbe ad una economia di trasporti, di tempo e di personale. Capo del Governo M ussoUNT - Ogni settimana legge il rapporto sulla censura redatto dal Ministero degli Interni: sono tutte notizie irrilevanti. Se questa lettura deve dare la sensazione di stati d'animo, è del tutto inutile e questo anche dal punto di vista militare perché da questa censura appaiono solo lamentele per il


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rancio. In definitiva conviene l'abolizione della censura interna, migliorerà il servizio postale. Si potrà di quando in quando fare degli assaggi. Generale AMÈ-Quale rappresentante dell'organo militare che segue questa censura da oltre tre anni, afferma che la sua abolizione consentirebbe la propa]azione di notizie di carattere militare, in quanto questa censura lavora sulle comunicazioni che vanno dai soldati alle famiglie e viceversa. È questo l'unico mezzo per determinare gli stati d'animo delle famiglie e dei soldati nei vari scacchieri d'operazione. Se le famiglie sapessero che la censura è abolita chissà che cosa scriverebbero. Si darebbe via libera a tante forme di propaganda, ad esempio potrebbe aver corso la propaganda pietistica. Inoltre perderemmo una possibilità di prevenire e reprimere molti reati. Le relazioni finora fatte risentono forse troppo di uno stile burocratico che attutisce le risultanze. · Sottosegretario ALBINI-Propone di lasciare via libera al servizio postale e, saltuariamente ed in sedi acconce, fare dei prelievi per la censura. Generale AMÈ - È d'accordo. Capo del Governo MussoLINI - Bisogna entrare in questo criterio. Domani interessa sapere qualcosa degli scioperi bianchi a Torino, oppure interessa sapere cosa si pensa nella provincia di Udine circa le perdite della «Julia»: si disporranno dei prelievi e si potrà eventualmente intensificare la censura. Chiede se ha buoni risultati la censura della posta dei prigionieri in Italia, diretta all'estero. Generale AMÈ risultati.

Afferma che si sono sempre ottenuti ottimi

Ministro dell'Agricoltura e Foreste PARESCHI - Accenna al fatto che durante l'altra guerra la censura militare era fatta dai comandanti di reparto; questo sistema, se fosse oggi applicato, porterebbe una grande semplificazione nel servizio. Generale AMÈ- Durante l'.altra guerra la censura era effettivamente organizzata in quel modo , ma in questa guerra lo stesso sistema non si presta perché vi sono esigenze centrali più complesse e con scopi diversi. I risultati del servizio censura in questa guerra sono notevolmente superiori a quelli dell'altra.


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Capitano di Vascello DE PACE - Afferma che in Marina la censura è fatta dai comandanti delle unità e dei reparti a terra. Rileva che la censura si propone due scopi: controllo, repressione. Il fatto che nelle relazioni non ci sono notizie rilevanti dimostra che lo scopo di repressione è stato pienamente raggiunto. Se la censura ha lo scopo di sondare quello che si scrive allora bisogna abolirla. In ogni modo il servizio di censura fatto in modo non completo non raggiunge nessuno scopo. Capo del Governo MussoLINI - La censura totalitaria è impossibile, ci vorrebbero decine di migliaia di censori. Ci si deve limitare a fare dei prelievi e sondare secondo criteri di topografia e di avvenimenti. Generale AMÈ- Accenna al fatto che solo per la censura estera in partenza ha circa mille ufficiali. Questo servizio però rende molto. Per la censura interna ritiene conveniente conciliare le esigenze nel modo proposto dall'Eccellenza Albini, ossia servirsi della censura come elemento di sonda e di remora. Ministro delle Comunicazioni CINr - Situazione dei telegrafi: anche questa è tesa, il 30-35% dei telegrammi viene inoltrata per posta. Per ridurre la massa dei telegrammi sono stati aboliti i telegrammi ordinari e sono accettati solo telegrammi urgenti e urgentissimi. Si sono già ottenuti dei discreti risultati di riduzione sui privati ma chi grava maggiormente sono le amministrazioni pubbliche. Si tratta di richiamare la loro attenzione sulla necessità che i telegrammi siano stilati in forma brevissima. Una remora maggiore si potrebbe stabilire mettendo una tassa tripla come per i privati; inoltre si potrebbero stabilire sanzioni pecuniarie per i trasgressori alle norme. Sottosegretario ALBINI-Accenna alla opportunità che siano riveduti i regolamenti per le segnalazioni telegrafiche circolari. Ministro dell'Agricoltura e Foreste PARESCHI - Nell'ambito del suo Ministero ha costituito un ufficio telegrammi realizzando fra gli altri vantaggi anche una notevole economia. Ritiene che questo provvedimento dovrebbe essere adottato da tutte le amministrazioni pubbliche. Generale FAVAGROSSA - Accenna al fatto che molte industrie mandano telegrammi lunghissimi a volte di oltre mille parole. Propone un numero di parole limite per ogni telegramma.


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Capo del Governo MUSSOLINI - Bisogna invitare le pubbliche amministrazioni a fare telegrammi brevi e stabilire l'istituzione degli uffici telegrammi. Ministro delle Comunicazioni CrNI -Telefoni: tutti gli impianti urbani sono sovraccarichi; unica remora possibile è quella del contatore. Capo del Governo MussoLINI - Tempo addietro venne proposta la introduzione del contatore, ma venne scartata perché dannosa in periodo di sviluppo della rete telefonica. Oggi però il problema è inverso. Ministro delle Comunicazioni CrNI - Il telefono è l'unico servizio che lo Stato fornisce ai privati senza misura a contatore. Capo del Governo MussoLINI - A prescindere dalle ragioni tecniche si dichiara favorevole all'adozione del contatore. Ministro delle Comunicazioni CrNI - Nel campo dei telefoni interurbani tutte le comunicazioni sono richieste urgenti ed urgentissime e così non si riesce più a telefonare. Sono saturi sia i circuiti statali sia quelli delle società. Bisognerebbe che l'autorità militare prendesse in esame la situazione in atto allo scopo di vedere se è possibile restituire ai servizi civili alcuni circuti telefonici. Capitano di Vascello D E P ACE - Da nostri calcoli risulta che abbiamo requisito ai servizi civili il 45% dei circuiti, da quelli del Ministero delle Comunicazioni risulta invece che avremmo requisito il 55%. Le esigenze delle Forze Armate ed in particolare quelle del Regio Esercito sono enormi. A rigore dovremmo chiedere una ulteriore requisizione dei circuiti. Ministro delle Comunicazioni CrNr - La richiesta tende esclusivamente ad ottenere un riesame per l'eventualità che sia possibile migliorare la situazione delle comunicazioni per la vita civile, cui sono compresi servizi d'importanza capitale per il Paese. Rappresenta una richiesta di esonero per altri mille specializzati. Generale Rossi - La richiesta verrà presa in esame. Capo del Governo MussouNr - Gli esoneri saranno concessi nominativamente e nella misura più ristretta. Ministro delle Comunicazioni CrNI - Motorizzazione: alcuni servizi che rientrano in questo settore si trovano in particolari


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difficoltà; in particolare i servizi automobilistici. Necessitano mille autobus: il generale Sorice, di sua iniziativa, ne ha già messi a disposizione 150. Occorrerebbe fare un'ulteriore sforzo. Generale SoRICE - La concessione di 150 autobus è il massimo che si può fare. Ministro delle Comunicazioni CINI - La necessità di trasporti automibilistici è particolarmente sentita nelle zone rurali e montane. Occorrerebbe considerare la possibilità di costruire quarantacinquanta autobus al mese. Generale GrnoLA· - Espone l'impiego fatto durante questa guerra dei 1.500 autobus requisiti. Allo stato attuale 150 possono essere restituiti; la restituzione è in corso. Esiste però una remora di carattere procedurale imposta dal Ministero delle Finanze. Ministro delle Comunicazioni CrNI - Propone di superare la procedura richiesta e consegnare direttamente. Generale FAVAGROSSA - Afferma che le materie prime per la costruzione di quaranta-cinquanta autobus al mese potrebbero forse essere trovate. Generale GIROLA - Le possibilità costruttive ci sono, si tratta di vedere se convenga produrre veicoli per trasporto persone o per trasporto merci. Capo del Governo MussoLINI menti con ruote non gommate.

Chiede notizie degli esperi-

Generale GIROLA - È risultato che le ruote senza rivestimenti in gomma sono adatte come ruote da traino ma non come motrici: possibilità di impiegarle bene per i rimorchi e di attaccare due rimorchi ad una sola motrice. Capo del Governo MussoLINI - Chiede notizie degli autotreni elettrici. Generale FAVAGROSSA - La ditta costruttrice ne ha pronti un centinaio. In merito ai quaranta-cinquanta autobus di nuova costruzione e per autobus che vengano eventualmente derequisiti c'è da considerare la questione della gommatura. Ministro delle Comunicazioni C1N1 - Bisogna fare uno sforzo per soddisfare le esigenze di questo importante servizio in grave crisi.


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Capo del Governo MussoLJNI - Chiede notizie della produzione di gomma a Ferrara e della produzione di buna a Terni. Generale FAVAGROSSA -A Ferrara si producono 600 tonnellate/mese, a Terni la produzione vera e propria avrà inizio alla fine del '44. Ministro delle Cooperazioni CIANETII - La disponibilità di gomma non consente assolutamente di far fronte alle necessità relativè agli autobus. Direttore Generale SANTORO - Si hanno gravi difficoltà per mantenere gli autobus .attualmente in circolazione; aumentare il numero degli automezzi significherebbe peggiorare la grave situazione che già esiste. Sottosegretario ALBINI - Rappresenta la necessità impellente che a Nuoro siano inviati degli autobus. Capo del Governo MussoLINI - Fisogna considerare che dopo tre anni di guerra non siamo ancora ridotti all'ablativo; a Roma circolano più automobili che a Berlino. Ministro delle Comunicazioni C1N1 - Anche a Roma fra breve la situazione sarà grave; da considerare anche il problema dei carburanti. Generale FAVAGROSSA - Se si tiene duro con le riduzioni in corso si riuscirà ad economizzare e allora si potrà cedere carburante in misura maggiore dell'attuale. Generale Rossi - Rappresenta che se esistono possibilità di costruire nuovi automezzi questi debbono essere destinati all'Esercito in quanto sia nelle isole, sia nel continente non siamo nemmeno in condizioni di far fronte ad autotrasporti eventualmente necessari per la difesa costiera. Se si può ottenere un aumento della produzione questo deve essere fatto a favore dell'Esercito. Capo del Governo MussoLINI - Approva e condivide pienamente queste considerazioni. Per l'Esercito siamo sempre in carenza di ruote; se sarà necessario effettueremo ulteriori riduzioni nei servizi civili. Ministro delle Comunicazioni CINI - Accenna alla questione di esonero di 149 ispettori. Generale BALOCCO - Comunica che la richiesta non gli è ancora pervenuta e che esaminerà caso per caso.


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Verbale n. 13 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 4 MAGGIO 1943 ALLE ORE 20.00

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI

Generale ROSSI Generale GANDIN Feldmaresciallo KESSELRING Generale WARLIMONT Generale CAUSE Generale WESTPHAL

Generale GAUSE- Espone la situazione in Tunisia, affermando che le posizioni attualmente occupate in seguito all'abbandono di Mateur sono buone, trattandosi di alture che possono essere ben difese con armi anticarro e artiglierie. In questo settore, dunque, il pericolo non è «acuto». Più a Nord, invece, il pericolo è maggiore perché, nonostante il raccorciamento di fronte attuato, difettano gli uomini. Capo del Governo MussoLINI - Chiede se vi si.ano altre linee predisposte oltre quella occupata ora ad Est di Mateur. Generale GAUSE - Risponde che vi è la linea che costituisce il fronte Ovest della fortezza di Biserta. Inoltre si stanno preparando linee successive. Capo del Governo MussoLINI - Chiede da quanti giorni si stia lavorando ad organizzare la linea occupata ora, ad Est di Mateur. Generale GAUSE - Da circa dieci giorni. Però si tratta di lavori campali. Feldmaresciallo KESSELRING - Chiede, data la urgente necessità di inviare truppe in Tunisia, di revocare il divieto di impiegare, allo scopo, i cacciatorpediniere, unici bastimenti che hanno le maggiori probabilità di sfuggire agli attacchi nemici. Generale GAUSE- Vi sono anche quattromila feriti da sgomberare dalla Tunisia. È da tener presente, poi, che perdiamo 350


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uomini al giorno. Occorrono complementi e nuovi battaglioni. Ciò naturalmente oltre il carburante e le munizioni . Le unità corazzate hanno ora carburante solo per dieci chilometri. Se si verifica uno sfondamento, in tale situazione non è possibile pararvi, pur avendo pronti all'impiego 55 carri armati. Così pure, per difetto di munizioni, non è possibile approfittare degli errori tattici che commettono gli Americani, molto inesperti. Feldmaresciallo KESSELRING - Sono arrivate ieri 900 tonnellate di munizioni tedesche. Generale GAUSE- Ma si deve vivere col cuore in gola in attesa che giunga la motozattera. Feldmaresciallo KESSELRJNG - Per inviare truppe in Tunisia bisogna approfittare del novilunio . Capo del Governo MussoUNJ - Noi non facciamo difficoltà ad impiegare le navi: ne abbiamo già perdute due-tre al giorno. Feldmaresciallo KESSELRJNG - Bisognerebbe navigare di notte stabilendo di arrivare nella zona minata alle 19 ,30 e in Tunisia alle 23. Capo del Governo MussoLINI molto pericolosa.

Di notte la navigazione è

Feldmaresciallo KESSELRING- L'esperienza dice che si perde di notte dal 40 al 60% mentre di giorno 1'80% . Capo del Governo MussoLINI perduto quattro navi da guerra.

In quattro giorni abbiamo

Feldmaresciallo KESSELRING - Però tutti gli uomini sono stati salvati. Anche il cacciatorpediniere «Hermes» è stato salvato dall'affondamento. Capo del Governo MUSSOLINI sempre nei pressi di Capo Bon.

E questi colpi li riceviamo

Feldmaresciallo KESSELRING - La protezione in questa zona era assicurata ad Ovest dalla aviazione e ad Est dai Mas germanici. Insiste nel dire che, di notte, l'aviazione nemica difficilmente potrebbe avere successo su navi veloci . Di giorno potrebbe dare la scorta solo dalla Sicilia fino ai campi minati e all'arrivo a Tunisi. Purtroppo O .B.S. e Supermarina sono di pareri opposti al riguardo.


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Capo del Governo MussoLINI - Ritiene che tutti siano d'accordo che occorre fare il possibile per inviare quanto occorre in Tunisia. Naturalmente la Marina si preoccupa a buon diritto della protezione. Feldm aresciallo KESSELRTNG - Specie in questo momento occorrerebbe ricorrere ai cacciatorpediniere . Capo del Governo MussoLINI - Non ne abbiamo che pochissimi e perderne altri significherebbe precludere l'uscita della flotta qualora il nemico tentasse di sbarcare nella Madre Patria . Generale Rossr - Non sarebbe ammissibile che la flotta non uscisse se si verificasse un attacco alla Sardegna o alla Sicilia. Essa deve uscire. Feldmaresciallo K ESSELRING - Prima di attaccare la Sardegna il nemico farebbe certamente degli attacchi aerei contro le basi navali per due-tre giorni consecutivi. Comprende il parere contrario degli ammiragli Riccardi e Sansonetti circa l'impiego dei cacciatorped iniere per trasporto truppe. Chiede, perciò, la decisione del Duce. Generale Rossi - Con i settanta aerei da trasporto che hanno i Tedeschi si potrebbero portare gli uomini in Tunisia con minor rischio. Feldmaresciallo K ESSELRfNG - Adesso cominciano a farsi vedere i cacciatori notturni nemici cosicché abbiamo delle perdite anche nei voli notturni. Si deve poi tener conto che bisogna fare andata e ritorno di notte. Generale Rossr - Da parte nostra potremmo portare in volo 1.200-1.300 uomini dei due battaglioni bersaglieri da trasportare in Tunisia nel termine di dieci giorni. Feldmaresciallo K ESSELRING - Meno di duecento uomini al giorno è troppo poco. Bisogna portare al meno un battaglione completo al giorno con le sue anni pesanti. Capo del Governo MussoLrNI - Chiede quando saranno pronti i tre caccia frances i. Generale Rossi -

Verso la metà di maggio (*).

(*) In un successivo rapporro del 5 maggio il generale Rossi i11formava Mussolini che, i11 conseguenza dei bombardamen.ti aerei dell'Arsenale di La Spezia, ci sarebbe stato un mese di ritardo 11ell'approntamen.to dei tre caccia fran cesi.


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Feldmaresciallo KESSELRING - A metà di maggio avremo tanti altri mezzi pronti. La crisi grave è, appunto , in questi otto-diecì giorni. Generale GAUSE - Il nemico non attacca molto forte, ma se noi siamo impossibilitati a spostare le truppe da un punto all'altro per difetto di carburante non potremo tenere. Occorrono almeno 250 tonnellate di carburante al giorno. Il carburante è al primo posto, poi necessitano le munizioni e. gli uomini. Di minuzioni, si ha un fabbisogno di 6-800 tonn al giorno. Capo del Governo MussoLINl - Allora se gli uomini sono al terzo posto, si possono risparmiare i cacciatorpediniere. Feldmaresciallo KESSELRING - Occorre tutto contemporaneamente: carburante, munizioni e uomini. Generale GAUSE - Gli Americani non hanno voglia di battersi e sono condotti male. La 1a Armata inglese è buona ma non ha esperienza di guerra. L'8a Armata inglese è la migliore ma è stanca. Capo del Governo MussoLINI - Si vede chiaramente quale valore abbia il dominio del mare. Se noi potessimo fare arrivare due divisioni corazzate potremmo capovolgere la situazione in Tunisia. Feldmaresciallo KESSELRING - Non giudica ancora la situazione disperata. Occorre fare assegnamento sui piccoli mezzi. Se fossero disponibili trecento motozattere il problema dei rifornimenti sarebbe risolto. · Generale GAUSE -

Il morale delle truppe è elevato.

Capo del Governo MussOLINI - Bisogna fare ogni sforzo per accelerare gli avviamenti in Tunisia. Feldmaresciallo KESSELRING - Occorre approfittare del novilunio per questo scopo. Dichiara di avere la possibilità di svolgere di notte una sicura azione di disturbo contro i radiolocalizzatori nemici. Soggiunge che da parte germanica si mette a disposizione un'altra divisione o per la Tunisia o per la Sardegna o per la Sicilia. Capo del Governo MUSSOLINI - Esprime l'avviso che il nemico potrà tentare di sbarcare in Italia ma non di invaderla. Basti pensare che occorrono almeno quaranta piroscafi per trasportare una sola divisione.


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Feldmaresciallo KESSELRING - Dal calcolo dei mezzi di sbarco nemici raccolti tra Gibilterra e i porti del Nord-Africa risulta che il nemico potrebbe sbarcare contemporaneamente due divisioni normali e circa due divisioni corazzate e mezzo. Si cercherà di sorvegliare e di battere questi concentramenti di mezzi di sbarco. Comunque è certo che si vuole tentare da parte degli angloamericani una grossa operazione di sbarco: non si sa ancora dove , se in Spagna o alle Baleari o in Sardegna o in Sicilia. Generale Rossr - I mezzi da sbarco rilevati sono effettivamente esuberanti alle necessità di un eventuale sbarco o in Tunisia o in Spagna dove sarebbero certamente impiegati dei piroscafi. Capo del Governo MussoLINI - Allora è logico pensare a un tentativo di sbarco in Sardegna o in Sicilia . Bisogna pensare a proteggere i campi di aviazione con buoni fossi anticarro - che si sono dimostrati preziosi - e con molte mine. Generale Rossi - Se il nemico riesce a sbarcare dei carri armati nelle nostre isole sarà difficile, con i mezzi che abbiamo , la difesa degli aeroporti. Feldmaresciallo K ESSELRING - La difesa è già buona in Sicilia, è in fieri in Sardegna. Occorrono mezzi anticarro. Capo del Governo MussoLINI -Circa i trasporti per la Tunisia, conclude che domani sera alle 20 farà noto , in altra riunione, col feldmaresciallo Kesselring che cosa si può decidere. Anzitutto bisogna utilizzare gli aerei. Si può anche vedere che cosa si potrebbe trasportare con i Mas quando il mare è molto calmo. La questione sarà discussa preliminarmente, al rapporto di domani mattina al quale interverrà l'ammiraglio Riccardi anche per poter preparare la risposta a comunicazione fatta sullo stesso argomento dal grande ammiraglio Doenitz.


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Verbale n. 14 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 5 MAGGIO 1943 - ALLE ORE 20.00

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Generale ROSSI Generale GANDIN Feldmaresciallo KESSELRING Generale WESTPHAL

Capo del Governo MussoLINI - Chiede notizie sulla situazione nel settore Mateur. Feldmaresciallo KESSELRING - Assicura che gli attacchi sono stati tutti respinti con gravi perdite per il nemico. Le affermazioni di radio Londra che gli Americani sono giunti a pochi chilometri da Ferryville sono false. Espone la situazione dei mezzi di sbarco anglo-americani nel Mediterraneo occidentale e centrale illustrando due grafici con la presunta dislocazione dei mezzi stessi e il calcolo dei tempi per raggiungere gli eventuali obiettivi: Spagna, Baleari, Corsica, Sardegna, Sicilia. Conclude che in ogni caso sarebbe possibile, se l'esplorazione aerea funziona, evitare da parte nostra la sorpresa perché i movimenti dei trasporti dovrebbero effettuarsi in parte più o meno grande, di giorno. Capo del Governo MussoLINI - Conferma. Se c'è una esplorazione intelligente e costante la sorpresa è esclusa. Feldmaresciallo KESSELRING fatta in modo completo.

Assicura che l'esplorazione è

Capo del Governo MussoLINI - II nemico conta però su un'altra sorpresa: quella del numero e della qualità dei mezzi. Feldmaresciallo KESSELRING - Le divisioni anglo-americane pronte per azioni di sbarco ammontano a due divisioni corazzate e mezzo e tre divisioni di fanteria. Vi sono altre due divisioni ma finché non è chiarito il contegno della Spagna sarà difficile che non


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restino truppe anglo-americane alle frontiere del Marocco spagnolo. Capo del Governo MussoLINI - Per risolvere la situazione in Africa non vi era che la soluzione di attaccare il nemico alle spalle e precisamente a Gibilterra. Ed allora ai confini del Marocco spagnolo sarebbero state vincolate almeno cinque-sei divisioni americane. Ma Franco non si decide né lo possiamo forzare. Un incontro con lui è anche molto pericoloso in questo momento. Si ha notizia che si è costituito un governo spagnolo rosso nel Messico. Noi abbiamo due possibili iniziative: quella alla fronte russa e quella di Gibilterra. Quanto agli avversari essi possono prendere l'iniziativa nella penisola. I Portoghesi sono già persuasi che le loro isole saranno occupate dagli Americani. Uno sbarco nemico in Portogallo sarebbe assai facile. Uno sbarco nella Francia meridionale è quasi da escludere: se mai avrebbe scopo dimostrativo. È più probabile l'attacco alla Sardegna e alla Sicilia per avere libero passaggio attraverso il Canale di Sicilia. Feldmaresciallo KESSELRING - Appunto per evitare questo ha una gigantesca importanza per noi tenere la Tunisia. Capo del Governo MussoLINI - Circa il ritiro di comandi dalla Tunisia escludo che ciò possa aver luogo alla chetichella. Bisogna, anzitutto, continuare a inviare nuovi elementi dall'Italia per dar la sensazione che noi non abbandoniamo quelli che stanno laggiù. Poi si contraggano apertamente le unità che hanno perduto l'efficienza facendo rimpatriare gli elementi superflui. Feldmaresciallo KESSELR!NG -

È d'accordo.

Capo del Governo MUSSOLINI - Chiede se sono predisposte organizzazioni per il salvataggio di naufraghi dei convogli sia aerei sia marittimi. Feldmaresciallo KESSELRING - Risponde affermativamente citando esempi dei salvataggi compiutì. Capo del Governo MussoLINI - Per i trasporti in Tunisia, tutto è questione di protezione. Il nemico attacca a massa.

Feldmaresciallo KESSELRING - Il nemico ha l'iniziativa e può concentrare le sue forze aeree nello spazio e nel tempo. E la superiorità aerea inglese è proprio in corrispondenza della nostra testa di sbarco ìn Tunisia.


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Capo del Governo MussouNr - Ripete che si dovrebbe agire su Gibilterra. La situazione interna spagnola è migliorata. Però gli Spagnoli amano la vita comoda piuttosto che morire. Eppure essi sanno che la loro mancata partecipazione alla prima guerra mondiale è stata scontata con la guerra civile. Feldmaresciallo KESSELRING - Ritornando ai preparativi di sbarco nemici in Mediterraneo occidentale assicura che i mezzi da sbarco concentrati nei porti più vicini di Djedjeli e Bona saranno bombardati d'accordo con l'Aeronautica italiana. Capo del Governo MussouNI - Ritiene molto difficile un'operazione di sbarco nemica dal mare. La sorpresa può invece venire · dal cielo. Feldmaresciallo KESSELRING - Prima di qualunque operazione di sbarco il nemico deve bombardare le basi navali di Maddalena e La Spezia e quelle aeree della Sardegna e della Sicilia. Quindi dei segni premonitori non mancheranno. I tentativi di sbarco potranno essere contemporanei dal mare e dal cielo. Bisogna che ogni campo di aviazione sia solidamente difeso per impedire che il nemico possa atterrarvi. Capo del Governo MUSSOLINI - Queste operazioni combinate sono indubbiamente difficili. I tentativi di Dieppe e di Tobruch sono falliti ma essi possono aver dato utili insegnamenti. Feldmaresciallo KESSELRING - Bisogna che la linea di resistenza sia sulla costa per poter compiere la massima offesa sul nemico proprio quando questi è più debole, cioè nel momento di crisi dello sbarco. Se, invece, sulla costa si ha una semplice linea di sicurezza può riusci re facile al nemico di sbarcare e l'intervento delle riserve può divenire tardivo. Generale Rossi - A un'azione di sbarco da aerei ci possiamo opporre perché si tratta di lotta di uomini contro uomini ma non abbiamo mezzi per far fronte allo sbarco di carri armati, anche supponendo che il 50% di questi possa essere distrutto. Feldmaresciallo KESSELRING - Afferma che in Sardegna le forze sono sufficienti. Comunque sarà quasi raddoppiata la forza della brigata d'assalto germanica già sul posto, in modo da avere disponibile un buon nucleo di truppe mobili.


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Capo del Governo MussoLINI - Comunque la prima difesa dovrebbe essere fatta con l'aviazione; devono seguire le difese fatte con la Marina e infine con le truppe terrestri. Generale RossI - Ma purtroppo il contrasto aereo manca. Per la difesa della Sicilia la Marina nulla può fare. Per una efficiente difesa mobile mancano i carri. Feldmaresciallo KESSELRING - Si è provveduto a costituire in Sicilia tre reggimenti misti (uno a Catania, uno a Palermo e uno a Trapani) con carri. II generale Roatta è, poi, uomo di straordinaria energia. Generale WESTPHAL - Precisa che in Sicilia ci sono quaranta carri armati tedeschi, di cui sedici Tiger. Altri trenta-quaranta sono a Napoli pronti ad andare in Sicilia se quelli quivi dislocati dovessero partire per la Tunisia.


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Verbale n. 15 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 13 MAGGIO 1943

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Generale AMBROS/0 Ammiraglio R!CCA RDI Ammiraglio BERTOLDI Grande ammiraglio DOENITZ Generale von RINTELEN

Ammiraglio DoENITZ - [Iniziando il colloquio sui recenti avvenimenti in terra d'Africa] Sono persuaso che il problema fondamentale è stato quello dei rifornimenti. Per tutto il resto combattiamo meglio degli anglo-americani. Qualora il problema dei rifornimenti possa essere favorevolmente risolto, sono sicuro che, se il nemico tenterà uno sbarco in Italia, sarà buttato a mare. È perciò essenziale provvedere tempestivamente per i rifornimenti per la Sicilia e la Sardegna. Questo è il compito per l'immediato futuro.

Mussou Nr - Dall'agosto dello scorso anno ho avuto la convinzione che la battaglia era stata perduta sul mare. Ho sempre avuto presente il problema dell'aviazione. In questi ultimi tempi la nostra inferiorità in questo campo è stata forte. Vedo tutto con la massima calma. Però non conosciamo i piani degli anglo-americani. Vedo la possibilità di un attacco contro la Sicilia e la Sardegna. Secondo il mio punto di vista più probabile la Sicilia. La stampa inglese dice che col raccorciamento della via marittima gli alleati hanno guadagnato due milioni di tonnellate. Ritengo che con la superiorità aerea dell'avversario non sia necessario uno sbarco in Sicilia. Bisogna ricordare che uno sbarco è una cosa, invasione un'altra. Si tratta in questo caso di rifornire divisioni e divisioni che combattono in territorio straniero. Per quanto riguarda le forze non abbiamo bisogno di uomini; ne abbiamo. Il Fiihrer aveva proposto cinque divisioni. Ritengo sia troppo. Ne bastano tre, purché siano divisioni con molti mezzi , che assicurino rapidi movimenti e carri.


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Nel mio telegramma di ieri sera al Fi.ìhrer ho esposto i seguenti dati: tre divisioni, sei battaglioni carri (però con questi anche gli uomini, perché non abbiamo tempo per preparare gli uomini), per la difesa contro attacchi aerei, soprattutto in Sicilia, cinquanta batterie (duecento pezzi) e una cinquantina di squadriglie di aerei. Quanti apparecchi ha una squadriglia tedesca? von RtNTELEN -

Quindici!

MussouNI - Dunque da trecento a quattrocento aerei. Una divisione dovrà essere dislocata nell'Italia centrale, tra Roma e Napoli . Con le nostre forze e con queste tre divisioni possiamo essere tranquilli, anche nell'eventualità di un attacco nemico . Ammiraglio DoENITZ - Ritengo che importante sia assicurare i rifornimenti. MussouNI - Ci sono difficoltà tra la Sicilia e la Calabria. C'è poi sempre il problema dei rifornimenti tra l'Italia, la Grecia, il Montenegro, etc. Sono presi in considerazione i porti di Bari e Brindisi fra i più importanti. La verità è che abbiamo fatto di tutto per aiutare le truppe che si sono eroicamente battute in Tunisia. Nel solo mese di aprile abbiamo perduto 120 mila tonnellate e 40 mila sono state danneggiate. Dunque siqmo a 160 mila tonnellate di materiale perduto in un solo mese. Ciò sta a dimostrare che abbiamo fatto di tutto. Sapevo quale era l'importanza della Tunisia per la economia generale comune di questa guerra. Abbiamo tentato trasporti con aerei, con navi da guerra, con ogni mezzo, ma la superiorità aerea è stata grande. Ciò ha avuto inizio ad el Alamein ed è durato sino ad oggi. Ammiraglio DoENITZ - Credo sia veramente storico ciò che si è fatto e sul campo di battaglia ed in quello dei rifornimenti . Ho la preoccupazione che la superiorità aerea nemica aumenterà ancora ed avrà il suo peso sui rifornimenti per la Sardegna. Quindi, secondo me, per i rifornimenti bisogna sfruttare questo periodo di relativa sosta che abbiamo ora. MussoLINI - Da tenere presente anche il pericolo dei sottomarini (ieri tre siluri contro una nostra nave) . In Tunisia c'è un concentramento di questi mezzi, che certamente agirà tra Napoli e la Sicilia. Ferrovie ne abbiamo. Potrebbe sussistere il pericolo di qualche azione di commandos, dato che la ferrovia corre lungo la


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costa. Non è però un pericolo grave. Basta vedere dove il nemico vorrà attaccare l'Europa. Ci penserà certamente prima di agire, perché non è una cosa facile, come affermano i giornalisti. C'è molta propaganda! Per quanto riguarda i bombardamenti delle città, pur tenendo conto delle perdite umane, il morale è buono. Viene a galla un senso di odio verso il nemico, elemento assolutamente necessario questo se si deve condurre una guerra. In tutti i casi c'è un italiano che odia, profondamente, freddamente: io! Ma non sono il solo a nutrire questo sentimento! Qual'è stato lo scopo principale di questa vostra visita? Ammiraglio DoENITZ - Era mio desiderio di abboccarmi con l'Eccellenza Riccardi . Più di telegrammi e scritti vale una presa di contatto diretto. E credo che lo scopo sia stato raggiunto durante il colloquio che ho avuto. Ho appunto espresso all'Eccellenza Riccardi la mia opinione, che vedo cioè nei rifornimenti il problema principale, per il quale sia da sfruttare l'attuale momento. Problema che naturalmente dipende dalla capacità di assorbimento e di scarico. Forse tra quattro settimane non sarà più così facile provvedere. Sono pronto a mettere a disposizione dell'Eccellenza . Riccardi tutti i mezzi tedeschi attualmente nel Mediterraneo. Eventualmente per il trasporto metterei a disposizione anche dei sommergibili in quanto temporaneamente non abbiamo possibilità di azioni offensive con efficacia. Ritengo però che il sommergibile sia prevalentemente un mezzo da combattimento e che sia meglio impiegarlo a tale scopo. È necessario impiegare qualsiasi mezzo per aumentare la capacità di trasporto e quella dei porti della costa. Buttare tutto a terra sulle isole, basta questo, poi lo smistamento e l'inoltro possono essere fatti anche successivamente. MussoLINI - Andiamo incontro ad un periodo di mare calmo, per cui si potranno sfruttare anche mezzi di trasporto piccoli e porti piccoli. Ammiraglio DoENITZ - È sempre soltanto problema di rifornimenti e bisogna sfruttare questo periodo favorevole . Metterò rapidamente a disposizione anche i mezzi navali che ho a Marsiglia ( quattro corvette e.a., tre torpediniere ex-francesi, dei cacciasommergibili) . Ho intenzione di mandare anche dei sommergibili, sempre nei limiti delle possibilità di accoglierli nei cantieri del Mediterraneo. Questo intendevo confermare, questo lo scopo della mia visita.


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Verbale n. 16 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZI,A IL 5 GIUGNO 1943

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Generale AMBROSIO Feldmaresciallo KESSELRING Generale von RINTELEN

Feldmaresciallo KESSELRING - Ho avuto ordine di recarmi dal Fi.ihrer. Mi presento a Voi, Duce, per chiedervi se avete ordini. MUSSOLINI - Direte al Fi.ihrer quanto segue: - Per quanto riguarda le divisioni che devono venire in Italia sono contento con quattro. Sono sufficienti per la difesa delle isole e della penisola. Bastano. - Per quanto riguarda la situazione, con oggi essa è cambiata; gli anglo-americani hanno compiuto un attacco su La Spezia, colpendo due navi da battaglia. Per le riparazioni che le rimettano in piena efficienza ci vorrà qualche settimana. Forse sono anche un po' ottimista! Questa nuova situazione porta come conseguenza che dobbiamo provvedere a rafforzare la nostra aviazione. Dobbiamo rendere al nemico quanto ha fatto. È sempre mia idea che la miglior difesa dell'Italia possa essere raggiunta con una forte aviazione. Soltanto se disponiamo di una tale aviazione viene meno il pericolo di un'invasione della penisola. Se la superiorità aerea del nemico permane come adesso, penso che questo pericolo esista. Dunque con oggi la situazione nel Mediterraneo è mutata: due navi da battaglia danneggiate . Ci vorranno certamente diverse settimane e forse qualche mese per rimettere le navi in piena efficienza. FeldmaresciaIJo KESSELRING - Sono stato anche nelle Puglie ed ho avuto occasione di esaminare il problema della difesa contro le azioni aeree. Nelle Puglie sono dislocati tre gruppi da caccia. Difetta quella che noi chiamiamo Flugmeldeorganisation (organizzazione segnalazioni aeree) . La caccia parte spesso su allarme, ma non riesce ad individuare gli aerei nemici. Ho richiesto ancora degli


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apparati Freja, perché fosse migliorato il collegamento con la caccia. Lo stesso inconveniente si verifica nelle zone di Roma e Napoli, dove si trovano dislocati due gruppi di distruttori (Zerstoerer) efficienti , che sono migliori della caccia, ma che difficilmente riesco ad impiegarli per deficienza della «direzione della caccia» ( segnalazione di quota e direzione degli apparecchi incursori). Al riguardo ho anche avuto un colloquio con Fougier e ho preso con lui degli accordi per eliminare le lacune esistenti ( a Fougier la zona della costa all'altezza di Roma, a me la zona di Taranto). Come già esposto all'Eccellenza Ambrosio, ho avuto forti perdite di apparecchi distrutti sui campi e ciò malgrado la molta caccia. Particolarmente fo rte la perdita di bombardieri (sui campi). Ho rappresentato anche in Germania la necessità di assicurare questo servizio (Flugmeldedienst). Spesso le segnalazioni sono troppo vaghe per dirigere la caccia nello spazio. MussouNT - lo sono sempre dell'idea che bisogna disporre di molta caccia e di molta Flak. Feldmaresciallo KESSELRING - Prossimamente arriveranno altre batterie, credo ventinove pesanti. MussoLINI -

Quando vedrete il Fiihrer?

Feldmaresciallo KESSELRING torno.

Domani e domani stesso n-

MussoLINI - Salutatelo e ditegli che, per quanto riguarda i bombardamenti delle città, il morale della popolazione è buono. I danni sono gravi e questo è il pericolo. Le città sono colpite, ma il pericolo sta nei danni. Soltanto oggi sono state immobilizzate 70.000 tonnellate dì naviglio . Feldmaresciallo KESSELRING - Se non erro, ancora molto tempo fa diceste che probabilmente avremmo subìto danni alle navi nei porti. MUSSOLINI - Voi ritenete che il nemico disponga di apparati speciali che gli permettono di colpire con tanta precisione? Feldmaresciallo KESSELRING - Il congegno di mira è certamente o ttimo. Fatto essenziale in queste azioni è che gli apparecchi arrivano sugli obiettivi in formazione chiusa. Non mirano tutti. Mira il comandante di squadriglia e tutti sganciano, in modo da


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creare un «nastro di sgancio» (fascia di sgancio), per cui, considerata la massa delle bombe, riescono a colpire per forza. MussoLINI - Oggi a La Spezia sono stati impiegati, mi pare, quarantacinque apparecchi.

Generale

AMBROSIO -

Da trentacinque a quaranta.

Feldmaresciallo KESSELRING - Non è nemmeno molto, se si considera che in Sicilia (ho assistito personalmente) le formazioni erano scortate da 120-150 caccia. Con questo stesso sistema il nemico ci infligge anche le forti perdite sui campi. Va meglio se c'è la possibilità, come attualmente a Foggia, di decentrare molto gli apparecchi, sparpagliandoli per la campagna. Posso assicurare però che la situazione migliorerà, non appena migliorerà il servizio di collegamento e dì segnalazione per la caccia e per la Flak. MussoLINI -

Credo che questa sia anche la meta alla quale

tendiamo! Feldmaresciallo KESSELRING - Ora arriveranno sette apparati (radiolocalizzatori) e due compagnie di specialisti che, in determinate condizioni, hanno la possibilità di collegarsi e di parlare comodamente a grande distanza (50-60 km), come parlo io qui a Voi. Quando tutto il sistema sarà migliorato e funzionerà, allora si potrà pretendere di più dall'impiego della caccia e dei bombardieri.


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Verbale n. 17 VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTA DAL DUCE A PALAZZO VENEZIA IL 15 LUGLIO 1943

Autorità presenti:

Capo del Governo MUSSOLINI Generale AMBROS/0 Feldmaresciallo KESSELRING Generale von RINTELEN Tenente Colonnello ZOLLING

Generale von RINTELEN Fi.ihrer.

Consegna al Duce una lettera del

Feldmaresciallo KESSELRING - [Illustra la situazione sulla carta]. Ieri sera la situazione all'ala sinistra del nostro schieramento sembrava rispettivamente un po' migliorata e rafforzata. Si è reagito alle azioni dei paracadutisti che da stamane sono state intensificate da parte del nemico. Pure stamane è stato osservato un movimento di carri che lasciava prevedere un'azione. Il gruppo «SchmalZ>>, è stato costretto a ripiegare all'altezza della divisione «Goering», mentre invece la 15a divisione e la «Livorno» hanno mantenuto le loro posizioni. Nel pomeriggio di oggi sono stati rilevati paracadutisti anche nella piana di Catania e lungo la costa tra Catania e Messina. Qui sono stati però eliminati. Un nostro battaglione paracadutisti in zona a Sud-Ovest di Lentini è rimasto isolato ed ha avuto l'ordine di aprirsi un varco verso Nord. Altre forze tengono sempre i campi delle zone di Catania. Riserva: un battaglione a disposizione del gruppo «Schmalz», un battaglione misto con armi controcarro, gli .elementi che costituiscono la parte avanzata della 29a divisione. In più stanno affluendo le ultime aliquote della «Goering» che sono ancora a Napoli e sono state fatte proseguire. Non si conosce l'esatta dislocazione di questi elementi. MussoLINI - Accenna che l'azione durata dalle 10 alle 18 di oggi è stata sospesa. Pochi danni e poche vittime.

Feldmaresciallo

KESSELRING -

È del parere che non si potrà


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fare una resistenza se non a Nord di Acireale. Il generale Hube è giunto oggi in Sicilia per prendere accordi coll 'Eccellenza Guzzoni e fissare la nuova linea di resistenza. Già parlato coll'Eccellenza Roatta in merito ai lavori su queste nuove posizioni. Le divisioni schi~rate ad Ovest potranno poi ripiegare lentamente. E stato ordinato a parte delle truppe tedesche in zona di Palermo di mantenere una testa di ponte che permetta di sbloccare i rifornimenti che si trovano in quella zona. Rimane da vedere se con le forze disponibili si ha la possibilità di tenere la linea più ampia o se bisogna passare invece a quella più economica. MussoLINI - Ritiene che questa ultima linea offra poche possibilità di riuscita. Feldmaresciallo KESSELRING - Dipende dalle forze che si riuscirà a portare sulla nuova linea. MussoLINI - La linea più ampia è forte per se stessa e non ritiene che saranno necessarie molte forze. Feldmaresciallo KESSELRING - Data la zona montagnosa bisogna esaminare la possibilità di impiegare molta fanteria. Ha raccomandato al generale von Senger di orientarsi in questo senso. Il Feldmaresciallo sottopone in visione al Duce due rilevamenti fotografici dai quali risulta il rapido progresso dei lavori a due campi di aviazione in zone rispettivamente di Licata e Pachino. Fa quindi riferimento al colloquio avuto coll'Eccellenza Roatta nel quale è stata esaminata la possibilità di impiegare da parte nostra mano d'opera civile per lavori a tergo delle linee. Si riferisce quindi al colloquio di ieri coll'Eccellenza Ambrosio nel quale è stato trattato il problema della manutenzione dei cinque campi in Calabria. Si rivolge al Duce chiedendo che le opportune disposizioni vengano accelerate. MussoLINI - Conferma di aver già parlato coll'Eccellenza Fougier, perché fosse provveduto in merito. Feldmaresciallo KESSELRING - In Calabria ci sono ancora uomini disponibili; bisogna che lavorino per la Patria, nelle campagne possono lavorare le donne. MusSOLINI - Saranno adottati provvedimenti di carattere militare. Sono state anche già prese le misure atte ad impedire il movimento di sbandati militari e civili verso Messina. Chiede al


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Feldmaresciallo quanto ritiene che si possa ancora tenere l'attuale linea. Feldmaresciallo KESSELRTNG - Dipende dalle forze a disposizione. Il Ftihrer si è dichiarato contrario ad inviare mezzi e forze in Sicilia finché non sono assicurati i rifornimenti di munizioni, benzina e viveri. È già stato disposto per un servizio di traghetto dalla penisola a Milazzo. Con ciò la possibilità di trasporto è di 2.800 tonn. giornaliere (compresa aviazione). Per eviater sorprese da parte nemica contro il nostro traffico sul mare dallo Stretto è necessario che tutte le batterie costiere reagiscano col fuoco a qualsiasi azione navale. Nello Stretto verranno adibite corvette controaeree e Mas. Dalla Germania giungeranno due ulteriori batterie costiere. Bisogna inoltre cercare di mantenere nello Stretto la superiorità aerea. Importanza della difesa in Calabria (ferrovie e strade). Sono già state chieste in Germania truppe del genio ferrovieri . Il Flihrer pretende dal Feldmaresciallo la garanzia che i rifornimenti siano assicurati. In conclusione, se la Sicilia non può essere tenuta definitivamente bisogna che sia ceduta al più a lungo possibile. Da tenere presente che il nemico impiega il meglio delle sue forze (esame dello schieramento nemico). Compito principale dell'Aviazione italiana e di quella germanica deve essere la lotta contro il naviglio nemico. A tutt'oggi le perdite ammontano a circa 740.000 tonn , cifra che può essere considerata attendibile per il grado di addestramento raggiunto dal personale. Per arrivare a tale cifra finale le cifre delle singole segnalazioni sono state decurtate del 40% . MussouNr-È dell'opinione che in questo momento la migliore difesa della Sicilia sia sul mare; sono le navi in meno che contano; ciò rappresenta il migliore aiuto per coloro che combattono in terra. Feldmaresciallo KESSELRING - Naturalmente se si considera· che l'aviazione è l'arma decisiva, non si può fare a meno di vedere anche l'aviazione nemica. Quindi l'aviazione non può tralasciare anche gli altri compiti. Se le perdite nemiche sul mare continuassero anche nei prossimi tempi con lo stesso ritmo, si arriverebbe alla conclusione che questa operazione costa ben cara al nemico. Come accennato nel colloquio di ieri coll'Eccellenza Ambrosio, propone che le batterie dislocate sulla costa sicula dello Stretto, vengano rafforzate con elementi di fanteria germanica. Accenna al fatto


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verificatosi a Molini, dove la popolazione ha parzialmente ditrutto un pontile di scarico che veniva usato dai Tedeschi, e quindi alla segnalazione avuta dal comandante la 90a Divisione germanica in Sardegna, circa gli effetti prodotti dai recenti avvenimenti in Sicilia sul morale delle truppe in Sardegna. MussoLINI - Ritiene che in Sardegna la situazione sia differente dà quella in Siciba. Anche il generale Basso è tranquillo. In Sicilia la situazione era del tutto particolare in seguito al caos creato dai bombardamenti aerei delle città. Erano in gioco le famiglie. Anche la difesa costiera era differente; c'erano si sei divisioni , su due reggimenti, ma quale estensione aveva la costa? Il siciliano è un ottimo combattente, ma deve attaccare; in difensiva è diverso. Esaminando ora la situazione ritiene che una grossa perdita per noi siano stati i porti di Siracusa, etc ... forse durante il secondo giorno è mancata un po' la collaborazione e la decisione dell'azione. E quello era il momento in cui nemico era ancora in crisi per lo sbarco. Feldmaresciallo KESSELRING - Ricorda che ha immediatamente dato l'ordine al gruppo «Schmalz» (ordine che fu poi ripetuto) di avanzare. Ha saputo che il gruppo sarebbe giunto a Siracusa in tempo se non fosse stato trattenuto per tre ore sulla strada a Lentini. Generale AMBROSIO - Bisogna ancora decidere se questa 3a Divisione va in Calabria. Feldmaresciallo KESSELRING - Il Flihrer ha preoccupazioni per lo spostamento finché non sono assicurati i rifornimenti della Sicilia. Generale AMBROSIO - Ma essa deve andare m Calabria; rifornimenti per la Sicilia sono indipendenti. Feldmaresciallo KESSELRING - Questo movimento avverrà dopo il movimento della 29a in Sicilia. MUSSOLINI -

Quando potrà passare la 29a?

Feldmaresciallo KESSELRING - Uno o due giorni dopo assicurati i rifornimenti. Però con questo spostamento della 29a Divisione rimane in crisi e senza forze mobili una zona delicata della Calabria.


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Generale AMBROSIO - A me interessa che la 29a Divisione si trasferisca in Sicilia. Alla difesa della Calabria deve provvedere la divisione destinata a rimanervi, non una divisione di passaggio. Feldmaresciallo KESSELRING - D'altronde il Ftihrer ha preoccupazioni per la zona di Livorno. MussoLINI - A queste varie necessità bisogna dare una precedenza. Forse in questo momento è più importante la Calabria che non la zona di Livorno. Quindi la 293 vada in Sicilia. Effettuato questo movimento la 3a può trasferirsi dalJa Toscana in Calabria. Feldmaresciallo KESSELRING - Non comprendo perché il Ftihrer veda un pericolo per la Toscana. Non conosco i motivi. MussOLINI - Ritengo che il nemico abbia ora maggiore interesse di liquidare tutto il Sud. Feldmaresciallo KESSELRING due zone delicate.

Certo che in Calabria ci sono

MussoLINI - (rivolto al generale Ambrosia]. Ritengo che possiamo aessere d'accordo che la 3a Divisione si muova quando la 29a avrà passato lo Stretto. Feldmaresciallo KESSELRING - Porterò questa sera stessa quanto sopra a conoscenza del Filhrer.


APPENDICE N. 2 SCHEDE BIOGRA FICHE (*)

(*) A cura di Fe rnando Frattolillo. Il criterio adottato nell'elaborare le schede di segui to riprodotte è stato quello di fornire i dati biografici essenziali delle massime autorità militari italiane (fino a livello di Sottocapo di S.M.) che compaiono nei quattro volumi dei Verbali.



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Ambrosio Vittorio, Generale d'Armata [Torino 28 luglio 1879 Alassio (Savona) 19 novembre 1958] Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito (20 gennaio 1942 - 1 febbraio 1943) Capo di Stato Maggiore Generale (1 febbraio 1943 - 18 novembre

1943) Curriculum vitae

30 14 19 20 28 27 25 4 5 7 28 10 29

settembre 1896 settembre 1898 dicembre 1901 ottobre 1910 ottobre 1915 luglio 1916 febbraio 1917 gennaio 1918 gennaio 1927 febbraio 1932 novembre 1935 dicembre 1938 ottobre 1942

Allievo nella Scuola Militare Sottotenente nell'Arma di Cavalleria Tenente Capitano I° Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata Generale designato d'Armata Generale d'Armata

Comandi ed incarichi Al Comando della Divisione Militare di Alessandria e poi al Comando del VII Corpo d'Armata in esperimento per il servizio di Stato Maggiore In servizio di Stato Maggiore presso la 3a ottobre 1913 Divisione di Cavalleria ¡ Trasferito nel Corpo di Stato Maggiore febbraio 1915 Comandato al Comando del Corpo di Stato agosto 1916 Maggiore Trasferito nel Corpo di Stato Maggiore febbraio 1917 Capo di Stato Maggiore della 26a Divisione febbraio 1919 settembre 1920 Capo di Stato Maggiore della 3a Divisione di Cavalleria Capo di Stato Maggiore della Divisione di luglio 1920 Milano

1 giugno 1908

9

18 10 22 13

30 l1


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20 giugno 1922

Comandante del Reggimento Savoia Cavalleria Comandante in 2" della Scuola di applicazio8 marzo 1924 ne di Cavalleria Capo di S.M. del Corpo d'Armata di Torino 31 gennaio 1926 Comandante della Scuola di Applicazione di 15 luglio 1926 Cavalleria Addetto all'Ispettorato delle Truppe Celeri 1 giugno 1928 Comandante della 2a Divisione di Bologna 15 marzo 1932 Ispettore delle Truppe Celeri 19 ottobre 1933 28 novembre 1935 Comandante del Corpo d'Armata della Sicilia 1O dicembre 1938 Comandante designato della 2a Armata Comandante della 23 Armata 11 giugno 1940 20 gennaio 1942 Capo di S.M. dell'Esercito 1 febbraio 1943 Capo di S.M. Generale 18 novembre 1943 Ispettore generale del Regio Esercito Cessa dalla carica di Ispettore generale del 31 luglio 1944 Regio Esercito

Campagne Guerra italo-turca la guerra mondiale 2a guerra mondiale

Ricompense Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia


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Badoglio Pietro, Maresciallo d'Italia [Grazzano (Asti) 28 settembre 1871 - Grazzano Badoglio (Asti) 1 novembre 1956] Capo di Stato Maggiore Generale (4 maggio 1925 - 4 dicembre 1940) Curriculum vitae 5 ottobre 1888 16 novembre 1890 7 agosto 1892 13 luglio 1903 30 giugno 1912 1 marzo 1915 16 maggio 1916 6 agosto 1916 13 giugno 1917 23 giugno 1918 21 novembre 1919 17 giugno 1926

Allievo dell'Accademia Militare Sottotenente dell'Arma di Artiglieria Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Maggiore Generale Tenente Generale Comandante d'Armata Generale dell'Esercito Maresciallo d' Italia

Comandi ed incarichi 21 maggio 1903 14 dicembre 1905 30 settembre 1914 24 maggio 1915 29 novembre 1915 26 maggio 1916 10 marzo 1917 13 maggio 1917 23 agosto 1917 9 novembre 1917 24 febbraio 1919 14 settembre 1919 24 novembre 1919 3 febbraio 1921

Comandato in servizio di S.M. al Comando della Divisione di Firenze Trasferito nel Corpo di S.M. e assegnato all'XI Corpo d'Armata Trasferito nel Corpo di S.M. e destinato presso il Comando designato d'Armata di Genova Sottocapo di S.M. della 2a Armata Capo di S.M. della 4a Divisione Capo di S.M. del VI Corpo d'Armata Capo di S.M. della zona di Gorizia Comandante lf Corpo d'Armata Comandante XXVII Corpo d'Armata Sottocapo di S.M. dell'Esercito Senatore del Regno Commissario straordinario militare della Venezia Giulia Capo di S.M. dell'Esercito Membro del Consiglio dell'Esercito


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23 dicembre 1923

Ambasciatore straordinario plenipotenziario a Rio de Janeiro 4 maggio 1925 Capo di Stato Maggiore Generale 18 dicembre 1928 Governatore della Tripolitania e Cirenaica 28 novembre 1935 Alto Commissario per le colonie dell'Africa Orientale e Comandante Superiore Africa Orientale 9 maggio 1936 Governatore Generale dell'Etiopia col titolo di Vicerè 1 novembre 1937 Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche 4 dicembre 1940 Cessa dalla carica di Capo di Stato Maggiore Generale 25 luglio 1943 Capo del Governo 4 giugno 1944 Cessa dalla carica di Capo del Governo Campagne di guerra

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Africa 1895-96 Italo-turca 1a guerra mondiale Africa Orientale 1936 2a guerra mondiale

Ricompense

n. 1 croce di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Militare di Savoia n. 1 Medaglia d'Argento al V.M.

n. 1 Medaglia di Bronzo al V.M. n. 7 promozioni per meriti di guerra


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Campioni lnigo, Ammiraglio di Squadra Navale [Viareggio (Lucca) 14 novembre 1878 - Parma 24 maggio 1944] Sottocapo di Stato Maggiore della Regia Marina ( dal 1938 e dal dicembre 1940 al 22 luglio 1941)

Curriculum vitae

10 novembre 1893 1 settembre 1898 1 aprile 1900 16 novembre 1905 16 dicembre 1916 16 settembre 1919 16 aprile 1926 1 novembre 1932 1 luglio 1934 21 settembre 1936

Allievo della Regia Accademia Navale Guardiamarina Sottotenente di Vascello Tenente di Vascello Capitano di Corvetta Capitano di Fregata Capitano di Vascello Contrammiraglio Ammiraglio di Divisione Ammiraglio di Squadra

Comandi ed incarĂŹchi

22 maggio 1918-22 giugno 1919 Destinato all'ufficio del Capo di S.M. della Regia Marina 25 giugno 1919-10 aprile 1921 Destinato al Gabinetto del Ministro 9 aprile 1922-23 giugno 1922 Destinato all'Ufficio del Capo 21 ottobre 1922-15 agosto 1924 di S.M. della Regia Marina 24 novembre 1925-17 febbraio 1927 Vice Presidente della Commissione permanente per gli esperimenti del materiale bellico di La Spezia 21 marzo 1927-16 gennaio 1929 Addetto Militare a Parigi 25 maggio 1931-18 novembre 1932 Capo Divisione al Ministero della Regia Marina 22 novembre 1932-11 aprile 1933 Vice Presidente deJla Commissione di allestimento e collaudo 1 luglio 1933-l marzo 1934 Direttore del Regio Istituto di Guerra Marittima 2 marzo 1934-1 luglio 1934 a disposizione del Ministero delle Comunicazioni 11 luglio 1934-20 settembre 1935 Capo di Gabinetto del Ministro della Regia Marina 1935-1936 Comandante della 5a Divisione Navale


-394-

22 settembre 1936-10 gennaio 1938 Direttore Generale delle Armi ed Armamenti navali Sottocapo di S.M. della Regia Marina 1938 - 1939 Senatore del Regno 25 marzo 1939 Comandante in Capo della la Squadra Navale Sottocapo di S.M. della Regia Marina e membro del Comitato di Coordinamento per i progetti tecnici A disposizione del Ministero degli Affari Esteri 31 ottobre 1941 Governatore delle isole italiane dell'Egeo e comandante delle Forze Armate dell'Egeo Campagne -

Italo-turca 1a guerra mondiale 2a guerra mondiale

Ricompense Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia n. 1 Medaglia d'Oro al V.M. (alla memoria) n. 1 Medaglia di Bronzo al V.M. n. 1 Croce di Guerra al V.M.


-395 -

Cavagnari Domenico, Ammiraglio d'Armata (Genova, 20 luglio 1876 - Roma, 2 novembre 1956) Sottosegretario di Stato per la Regia Marina 6 novembre 1933 - 11 dicembre 1940) Capo di Stato Maggiore della Regia Marina (1 giugno 1934 - 11 dicembre 1940)

Curriculum vitae

3 l 1 1 1

nove,mbre 1889 agosto 1895 settembre 1897 giugno 1900 ottobre 1914 1 dicembre 1916 5 novembre 1922 15 dicembre 1927 21 dicembre 1930 28 settembre 1934 15 aprile 1936

Allievo della Regia Accademia Navale Guardiamarina Sottotenente di Vascello Tenente di Vascello Capitano di Corvetta Capitano di Fregata Capitano di Vascello Contrammiraglio Ammiraglio di Divisione Ammiraglio di Squadra Navale Ammiraglio d'Armata

Comandi ed incarichi

30 luglio 1903-11 agosto 1903 In missione a Pechino (Cina) 16 maggio 1914-26 ottobre 1914 Addetto navale a Costantinopoli 1915 Comandante di siluranti 1916 Comandante di torpediniere 24 gennaio 1917-18 aprile 1918 Comandante in 2a della Difesa Militare Marittima di Venezia Comandante di cacciatorpediniere Vicedirettore del Regio Istituto Idrografico di 6 novembre 1919 2 novembre 1922 Genova 3 novembre 1922-13 febbraio 1925 Capo di Gabinetto del Ministro della Regia Marina 16 gennaio 1928-10 ottobre 1928 Comandante dell'Arsenale Militare Marittimo di La Spezia 21 ottobre 1929-5 febbraio 1932 Comandante della Regia Accademia Navale di Livorno 1932 Comandante della Forza Navale in Estremo Oriente

1918


-396 -

25 agosto 1932-16 settembre 1932 Comandante della 23 Divisione . della 1a Squadra Navale 6 novembre 1933 Sottosegretario di Stato per la Regia Marina 1 giugno 1934-11 d{cembre 1940 Capo di Stato Maggiore della Regia Marina 8 dicembre 1940 Presidente del Consiglio degli Ammiragli

Campagne -

-

Estremo Oriente Italo-turca 1a guerra mondiale Africa Orientale 2a guerra mondiale

Ricompense Grand'Ufficiale dell'Ordine Militare d'Italia n. 3 Medaglie d'Argento al Valor Militare n. 1 Promozione per Merito di Guerra


- 397-

Cavallero Ugo, Maresciallo d'Italia [Casale Monferrato (Alessandria) 20 settembre 1880 - Frascati (Roma) 14 settembre 1943] Sottosegretario di Stato per la Guerra (4 maggio 1925 - 24 novembre 1928) Capo di Stato Maggiore Generale (6 dicembre 1940 - 6 febbraio 1943) Curriculum vitae 29 ottobre 1898 8 settembre 1900 1 settembre 1903 31 gennaio 1912 9 novembre 1915 31 maggio 1917 31 agosto 1917 12 dicembre 1918 1 febbraio 1923 13 ottobre 1927 16 giugno 1934 9 maggio 1940 l luglio 1942

Allievo della Scuola Militare Sottotenente dell'Arma di Fanteria Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Brigadiere Generale Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata Generale d'Armata Maresciallo d'Italia

Comandi ed incarichi 28 novembre 1912 Comandato in servizio di S.M. presso il Comando Divisione di Torino Trasferito nel Corpo di S.M. 6 ottobre 1915 Capo ufficio del Comitato Militare penna6 febbraio 1919 nente interalleato Sottosegretario di Stato per la guerra 4 maggio 1925 Senatore del Regno 24 maggio 1926 24 novembre 1928 Cessa, a domanda, dalla carica di sottosegretario di Stato per la Guerra 19 novembre 1937 In servizio presso il Ministero Africa italiana 12 gennaio 1938 - 16 aprile 1939 Comandante superiore FF.AA. in A.O.I. 24 agosto 1939 In servizio presso il Ministero agli Affari Esteri Capo di Stato Maggiore Generale 6 dicembre 1940


-398-

30 dicembre 1940 - 1 luglio 1941 - Comandante superiore FF.AA. Albania Cessa dalla carica di Capo di Stato Maggiore 6 febbraio 1943 Generale Campagne

-

Italo-turca 1a guerra mondiale 2a guerra mondiale

Ricompense

Ufficiale dell 'Ordine Militare di Savoia n. 1 Medaglia d'argento al V.M. n. 1 Medaglia di Bronzo al V.M.


-399 -

De Courten Raffaele , Ammiraglio di Squadra Navale (Milano 23 settembre 1888 - R oma 23 agosto 1978) Ministro per la Marina (27 luglio 1943 - 14 luglio 1946) Sottocapo di Stato Maggiore aggiunto per la Regia Marina (marzo 1943 - 26 luglio 1943) Capo di Stato Maggio re della Regia Marina (27 luglio 1943-31 dicembre 1946)

Curriculum vitae 22 novembre 1906 3 marzo 1910 3 sette mbre 1912 1 maggio 1915 11 marzo 1923 17 marzo 1927 31 agosto 1933 19 giugno 1938 8 novembre 1940 5 aprile 1945

Allievo della Regia Accademia Navale G uardiamarina Sottotenente di Vascello Tenente di Vascello Capitano di Corvetta Capitano di Fregata Capitano di Vascello Contram miraglio Ammiraglio di Divisione Ammi raglio di Squadra

Comandi ed incarichi 1915-1918

Fa parte del servizio aeronautico ed è imbarcato sui dirigibili 20 aprile 1918-5 novembre 1918 Direttore dei servizi aeronautici di Brind isi 1 ottobre 1919-15 marzo 1920 D estinato ali' Accademia Navale 1927 Destinato presso l'Ufficio ciel Capo di S. M.G . 1 giugno 1933-19 febbra_io 1936 Addetto Navale in Germania 1938 Ispettore delle armi subacquee e membro e segretario del Consiglio Superiore della Manna agosto 1941- marzo 1942 Comandante della 7a Divisione Navale marzo 1942-marzo 1943 Comandante della sa Divisione Navale marzo 1943-26 luglio 1943 Sottocapo di S. M. aggiunto della R egia Marina 27 luglio 1943 Ministro e Capo di Stato Maggiore della Regia Marina 14 luglio 1943 Cessa della carica di Ministro per la Marina


-400-

31 dicembre 1943 Cassa della carica di Capo di Stato Maggiore della Regia Marina Campagne

-

Italo-turca 1a guerra mondiale 2a guerra mondiale

Ricompense

Commendatore dell'Ordine Militare d'Italia n. 1 Medaglia d'Argento al V.M. n. 1 Medaglia di Bronzo al V.M.


-401-

De Stefanis Giuseppe, Generale di Corpo d'Armata (La Spezia 20 dicembre 1885 Roma 11 dicembre 1965) Sottocapo di S.M. dell'Esercito (3 maggio 1943-11 settembre 1943)

Curriculum vitae 3 28 28 1 16 30 29 1 1 14

novembre 1903 settembre 1905 agosto 1908 febbraio 191~ giugno 1917 giugno 1926 ottobre 1929 settembre 1.937 gennaio 1941 novembre 1942

Allievo dell'Accademia militare Sottotenente nell'Arma di Artiglieria Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata

Comandi ed incarichi Giudice supplente Tribunale militare territoriale in Roma Trasferito in servizio di S.M. 20 aprile 1924 Capo Sezione presso la S.M.R.E. 31 marzo 1926 1 dicembre 1932 Comandante dell'8° Reggimento artiglieria da campagna , 8 settembre 1937 Comandante l'artiglieria del Corpo d'Armata di Firenze 25 novembre 1938 Comandante l'artiglieria del Corpo d'Armata corazzato Comandante della Divisione di fanteria «Pi1 gennaio 1.941 nerolo» Destinato al Comando Superiore FF.AA. 14 agosto 1941 Africa Settentrionale Comandante della Divisione motorizzata 25 agosto 1941 «Trento» Comandante della Divisione corazzata 1 gennaio 1942 «Ariete» Comandante del XX Corpo d'Armata 26 giugno 1942 Comandante delle truppe del Mareth 1 gennaio 1943 Destinato al Ministero della Guerra per inca10 febbraio 1943 richi speciali 29 ottobre 1922


-402-

3 maggio 1943

Sottocapo di S.M. per le operazioni dello

S.M.R.E. 14 settembre 1943 7 giugno 1944

Comandante del LI Corpo d'Armata Comandante della Delegazione ÂŤAÂť dello

5 ottobre 1944

A disposizione del Ministero della Guerra per incarichi speciali

S.M.R.E.

Campagne -

1a guerra mondiale 2a guerra mondiale

Ricompense Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia n. 1 Medaglia di Bronzo al V.M.


- 403 -

Fougier Rino Corso, Generale d'Armata Aerea (Bastia (Corsica) 14 novembre 1894-Roma 24 aprile 1963] Sottosegretario di Stato per la Regia Aeronautica (15 novembre 1941-27 luglio 1943) Capo cli Stato Maggiore della Regia Aeronautica (15 novembre 1941-27 luglio 1943)

Curriculum vitae Soldato volontario e Allievo Ufficiale di Complemento marzo 1913 Caporale Allievo Ufficiale luglio J 913 Sergente Sottotenente nell'Arma cli Fanteria (bersafebbraio 1914 glieri) maggio 1915 Transitato in servizio attivo permanente aprile 1916 Tenen te Aspirante allievo pilota presso il Battaglione aprile 1916 scuole Aviatori Pilota di aeroplano ottobre 1916 Pilota militare febbraio 1917 agosto 1917 Capitano Trasferimento nell'Arma aeronautica aprile 1921 ottobre 1923 Cessa di appartenere ai ruoli del Regio Esercito ed entra a far parte del Corpo S.M.G. della Regia Aeronautica quale Comandan te di Squadriglia giugno 1925 Capitano dell 'Arma Aeronautica settembre 1925 Maggiore luglio 1927 Tenente Colon nello Colonnello aprile 1931 Generale di Brigata maggio 1933 febbraio 1936 Generale di Divisione aprile 1939 Generale di Squadra Aerea Generale d'Armata Aerea ottobre 1942

31 dicembre 1912 31 31 19 16 1 29 26 1 23 1.0 I6

25 15 21 9 15 17 14 28

Comandi ed incarichi 15 marzo 1914 6 marzo 1917

Sottotenente nel 7° Reggimento bersaglieri per compiervi il servizio di 1" nomina Assegnato alla 1133 Squadriglia


-404-

19 24 11 10 1 13 1 1 1 1 16 29 1 15 10 28 15 15

agosto 1917 ottobre 1918 aprile 1919 aprile 1921 giugno 1924 settembre 1924

Assegnato alla 181a Squadriglia S.V.A. Assegnato alla 33a Squadriglia aeroplani Assegnato alla 37a Squadriglia aeroplani Assegnato al 3° Raggruppamento aeroplani Assegnato al Centro Aviazione da Caccia Comandante del 15° Gruppo Aeroplani da ricognizione luglio 1925 Assegnato al Comando za Zona Aerea Territoriale giugno 1928 Comandante del 1° Stormo giugno 1933 Comandante della 3a Brigata Aerea luglio 1935 Comandante dell'Aviazione della Libia dicembre 1937 Cessa da detto incarico dicembre 1937 Ispettore delle Scuole agosto 1938 Comandante della 3a Zona Aerea Territoriale maggio 1940 Comandante della la Squadra Aerea settembre 1940 Comandante .del Corpo Aereo Italiano gennaio 1941 Comandante della la Squadra Aerea giugno 1941 Presidente della sottocommissione per l' Aeronautica della Commissione Italiana di Armistizio con la Francia novembre 1941 Nominato Sottosegretario di Stato per la Regia Aeronautica e incaricato delle funzioni di Capo di S.M. dellà Regia Aeronautica

Cafr:pagne 1a guerra mondiale za guerra modiale

Ricompense Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia n. 3 Medaglie d'Argento al Valor Militare


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Graziani Rodolfo, Maresciallo d'Italia

[Filettino (Frosinone) 11 agosto 1882-Roma 11 gennaio 1955] Capo di Stato Maggiore dell'Esercito (3 novembre 1939-24 marzo 1941) Curriculum vitae 4 4 4 1 18 18 31 7 16 1 26 1 2 30 9

gennaio 1903 aprile 1903 luglio 1903 febbraio 1904

Allievo Ufficiale di complemento Caporale Sergente Sottotenente di complemento nell 'Arma di Fanteria gennaio 1906 Sottotenente in servizio permanente effettivo Tenente gennaio 1909 dicembre 1914 Capitano dicembre 1915 Maggiore Tenente Colonnello agosto 1917 dicembre 1918 Colonnello Generale di Brigata febbraio 1923 Generale di Divisione giugno 1928 Generale di Corpo d'Armata febbraio 1932 novembre 1935 Comandante designato d'Armata maggio 1936 Maresciallo d'Italia

Comandi ed incarichi 8 ottobre 1908 4 agosto 1918 8 dicembre 1918 23 marzo 1919 11 22 6 30 9

maggio 1919 maggio 1919 giugno 1919 aprile 1920 maggio 1922

18 dicembre 1928

Trasfe rito a domanda nel R.C.T.C. dell'Eri-' trea Incaricato del Comando Reggimento Deposito fanteria di Avellino A disposizione del Ministero della Guerra Comandante il Deposito del 15° Reggimento fanteria A disposizione del Comando Supremo Partito per la Macedonia Comandante del 61° Reggimento fanteria Assegnato al Corpo d'Armata di Roma A disposizione del Ministero delle Colonie perchÊ trasferito, a domanda, nel R.C.T.C. della Tripolitania Comandante del R. C.T.C. della Tripolitania


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15 marzo 1930-1 maggio 1934 Vice governatore, Comandante del R. C. T. C. della Cirenaica 15 luglio 1934 Comandante del Corpo d'Armata di Udine 9 febbraio 1935 Destinato al Ministero della Guerra per incarichi speciali 7 marzo 1935 Governatore della Somalia 28 marzo 1935 Comandante della FF.AA. in Somalia 22 maggio 1936 Cessa dalle funzioni di Governatore della Somalia 11 maggio 1936 Governatore Generale dell'A.O.I. col titolo di Vicerè d'Etiopia 21 dicembre 1937 Cessa dalle funzioni di Governatore Generale dall' A.O.I. col titolo di Vicerè dell'Etiopia 3 novembre 1939 Capo di S.M. del Regio Esercito 30 giugno 1940 Comandante superiore FF.AA. dell'Africa Settentrionale e Governatore Generale della Libia 24 marzo 194l Cessa dalla carica di Comandante Superiore delle FF.AA. in Africa Settentrionale , di Governatore della Libia e da quella di Capo di S.M.R.E. 23 settembre 1943 Ministro della Difesa della Repubblica Sociale Italiana

Campagne -

Italo-turca 1a guerra mondiale Italo-etiopica 2a guerra mondiale

Ricompense Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Militare di Savoia n. 2 Medaglie d'Argento al V.M. n. 2 Medaglie di Bronzo al V.M.


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Guzzoni Alfredo, Generale d'Armata (Mantova 12 aprile 1877Roma 15 aprile 1965) Sottosegretario di Stato per la Guerra (30 novembre 1940-24 maggio 1941) Sottocapo di Stato Maggiore Generale (30 novembre 1940-24 maggio 1941)

Curriculum vitae 15 30 21 29 9 25 16 1 14 1 1 29

ottobre 1894 ottobre 1896 dicembre 1899 agosto 1911 dicembre 1915 febbraio 1917 ¡ settembre 1917 gennaio 1930 marzo 1933 gennaio 1937 dicembre 1939 ottobre 1942

Allievo nella Scuola Militare Sottotenente dell'Arma di fanteria Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata Comandante designato cl' Armata Generale d'Armata

Comandi ed incarichi 1 novembre 1911 Comandato a prestare esperimenti in servizio di S.M. presso il Corpo di S.M. e presso la Divisione Territoriale di Padova Transitato in servizio di Stato Maggiore 28 novembre 1912 Capo di S.M. della Zona Militare di Cirene 5 maggio 1914 Assegnato all'Intendenza 4a Armata 19 maggio 1915 Capo di S.M. della 7a Divisione di fanteria 24 agosto 1916 Capo di S.M. della 6a Armata 12 gennaio 1917 Capo di S.M. dell'll a Divisione di fanteria 14 marzo 1917 Capo di S.M. del XXVII Corpo d'Armata 8 gennaio 1918 13 settembre 1918 Capo di S.M. del III Corpo d'Armata 17 dicembre 1918 Capo Ufficio Operazioni del Comando Supremo Capo di S.M. della Commissione Militare 4 febbraio 1920 interalleata di controllo per la Repubblica d'Austria


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31 luglio 1921 1 1 5 5 9 16 1 24 11 2 20 9 1 30 30 12 24

1

Capo di S.M. della Commissione Militare interalleata di controllo per l'Ungheria settembre 1922 Presidente di detta Commissione giugno 1924 Capo della Segreteria Militare presso il Ministro della Guerra aprile 1925 Capo di Gabinetto del Ministro della Guerra dicembre 1926 Comandante del 58° Reggimento di fanteria maggio 1929 Trasferito nel Corpo di Stato Maggiore e messo a disposizione del Ministero della Guerra Comandante della 3a Brigata alpina gennaio 1930 Comandante della Regia Accademia di Fanottobre 1931 teria e Cavalleria e la Scuola di Applicazione di Fanteria settembre 1933 Comandante la Divisione Territoriale di Roma ottobre 1933 Membro del Consiglio dell'Esercito giugno 1936-1 aprile 1937 Governatore dell 'Eritrea maggio 1937 Comandante del Corpo d'Armata di Udine Comandante del Corpo di Spedizione militare aprile 1939 in Albania dicembre 1939 Comandante designato della 4a Armata novembre 1940 Sottosegretario di Stato per la Guerra e Sottocapo di Stato Maggiore Generale novembre 1940 Consigliere Nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni aprile 1941 Collocato nella riserva e richiamato in servizio maggio 1941 Dimessosi da Sottosegretario di Stato per la Guerra e da Sottocapo di Stato Maggiore Generale, per soppressione della carica. Cessa dalla carica di Consigliere Nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni Comandante delle FF.AA. Sicilia giugno 1943

Campagne

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-

Italo-turca 1a guerra mondiale Africa orientale za guerra mondiale


- 409 -

Ricompense Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia n. 2 Medaglie d'Argento al V.M. n. 1 Croce di Guerra al V.M.


-410 -

Pricolo Francesco, Generale designato d'Armata Aerea [Saponara di Grumento (Potenza), 30 gennaio 1891-Roma, 14 ottobre 1980] Sottosegretario di Stato per la Regia Aeronautica (10 novembre 1939-15 novembre 1941) Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica (10 novembre 1939-15 novembre 1941); Sottocapo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica (1 dicembre 1932-15 ottobre 1933) Curriculum vitae 31 gennaio 1909 Soldato volontario 31 luglio 1909 Sergente 30 novembre 1909 Sottotenente di complemento dell'Arma del Genio 13 novembre 1910 Allievo nell'Accademia Militare 17 novembre 1912 Tenente 31 agosto 1915 Capitano 16 ottobre 1915 Trasferito nel Corpo Aeronautico Militare 13 ottobre 1918 Maggiore 17 aprile 1921 Trasferito nell'Arma Aeronautica 16 ottobre 1923 Cessa di far parte del Regio Esercito perchÊ trasferito nel Corpo di Stato Maggiore Generale della Regia Aeronautica 1 marzo 1924 Tenente Colonnello 13 maggio 1928 Colonnello 24 settembre 1931 Generale di Brigata 10 agosto 1934 Generale di Divisione 17 febbraio 1936 Generale di Squadra Aerea 24 gennaio 1940 Generale designato d'Armata Aerea Comandi ed incarichi Assegnato al 1° Reggimento Genio Assegnato alla Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio novembre 1912 Assegnato al Battaglione specialisti del Genio gennaio 1915 Destinato al Battaglione dirigibilisti maggio 1915 Assegnato al 1° Cantiere dirigibili di Campalto agosto 1915 Destinato alla Direzione Genio Militare di Roma

10 febbraio 1910 12 agosto 1911 17 16 23 31


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1 ottobre 1922 10 ottobre 1922

Destinato al Reparto Costruzioni Trasferito nel Reggimento aerocostieri e dirigibilisti 1 marzo 1923 Vice comandante di stormo al Gruppo dirigibili Delegato per l'Aeronautica presso la Commaggio 1924 missione Italiana della Lega delle Nazioni a Parigi Assegnato alla Regia Accademia Aeronau1 luglio 1925 tica Comandante dello Stormo Dirigibili 7 feb.braio 1926 31 luglio 1926 Pilota militare di aeroplano 20 dicembre 1926 Assegnato all'Ufficio di Stato Maggiore della Regia Aeronautica 15 dicembre 1927 Comandante del 21 ° Stormo Capo di Stato Maggiore della 2a Z.A.T. 1 giugno 1928 Assegnato alla Direzione Generale dei Servi1 ottobre 1929 zio del Materiale e degli Aeroporti 3 ottobre 1931 Comandante della 1a Brigata da bombardamento 1 dicembre 1932 Sottocapo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica Comandante della 23 Z.A.T. 15 ottobre 1933 1 luglio 1938 Comandante della 2a Squadra Aerea 31 ottobre 1939 Consigliere Nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni Sottosegretario di Stato e Incaricato delle 10 novembre 1939 funzioni di Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica 15 novembre 1941 Cessa dalla carica di Sottosegretario di Stato e di Capo di Stato Maggiore per la Regia Aeronautica

Campagne -

Italo-turca 1a guerra mondiale 2a guerra mondiale

Ricompense Cavaliere Ufficiale dell'Ordine Militare dĂŹ Savoia n. 2 Medaglie d'Argento al V.M. n. 2 Medaglie di Bronzo al V.M.


- 412-

Riccardi Arturo, Ammiraglio d'Armata (Pavia 30 ottobre 1878-

Roma 26 dicembre 1966) Sottosegretario di Stato per la Regia Marina (11 dicembre 1940-26 luglio 1943) Capo di Stato Maggiore della Regia Marina (11 dicembre 1940-26 luglio 1943) Curriculum vitae

14 1 16 1 17 16 16 1 14 12 22 29

novembre 1892 settembre 1897 aprile 1899 gennaio 1904 dicembre 1915 maggio 1916 novembre 1918 maggio 1924 marzo 1931 settembre 1932 dicembre 1935 ottobre 1942

Allievo della Regia Accademia Navale Guardiamarina Sottotenente di Vascello Tenente di Vascello 1° Tenente di Vascello Capitano di Corvetta Capitano di Fregata Capitano di Vascello Contrammiraglio Ammiraglio di Divisione Ammiraglio di Squadra Ammiraglio d'Armata

Comandi ed incarichi

23-24 ottobre 1905 In missione a Shanghai 1 dicembre 1910-26 dicembre 1914 Ufficiale d'ordinanza di S.A.R. il Duca di Genova 1 agosto 1924-25 gennaio 1925 Capo di S.M. e Capo Ufficio Operazioni del Comando in Capo di Taranto 6 febbraio 1925-13 maggio 1925 Capo di Gabinetto del Ministro della Marina 5 aprile 1929-25 maggio 1931 Vice direttore Generale e Capo del 1° Reparto della Direzione Generale del Personale e dei Servizi Militari al Ministero della Marina 16 luglio 1931-26 aprile 1932 Comandande del R. Arsenale Marina Militare di Taranto 1 maggio 1932-11 aprile 1934 Comandante Superiore del C.R.E.M. maggio 1934-luglio 1935 Comandante della 4a Divisione Navale


-413-

22 agosto 1935-2 aprile 1937 Direttore Generale del Personale e dei Servizi Militari al Ministero della Marina aprile 1937-gennaio 1938 Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell'Alto tirreno 6 febbraio 1938-14 aprile 1939 Comandante in Capo della ia Squadra Navale Senatore del Regno 25 marzo 1939 1 settembre 1939-26 marzo 1940 Presidente del Consiglio Superiore della Marina 26 marzo 1940-8 dicembre 1940 Presidente del Comitato Ammiragli 8 maggio 1940 Presidente del Comitato Superiore di coordinamento per i progetti tecnici 11 dicembre 1940-26 luglio 1943 Sottosegretario di Stato per la Marina e Capo di S.M. della Marina

Campagne -

Estremo Oriente 1a guerra mondiale 2a guerra mondiale

Ricompense Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia n. 1 Medaglia di Bronzo al V.M.


-414-

Roatta Mario, Generale d'Armata (Modena 2 gennaio 1887-Roma 6 gennaio 1968) Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito (24 marzo 1941-20 gennaio 1942 e 1 giugno 1943-18 novembre 1943) Sottocapo di Stato Maggi.ore del Regio Esercito (10 novembre 1939-24 marzo 1941)

Curriculum vitae 3 14 17 16 4 7 3 1 8 19 18 1

novembre 1904 settembre 1906 settembre 1909 agosto 1914 gennaio 1917 ottobre 1917 giugno 1926 gennaio 1935 febbraio 1937 luglio 1939 marzo 1942 luglio 1943

Allievo nella Scuola Militare Sottotenente nell'Arma di fanteria Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata Generale designato d'Armata Generale d'Armata

Comandi ed incarichi 20 agosto 1911 19 27 31

11. 5 1 4 31 3 23 25

Al Comando della Divisione Roma in esperimento per il servizio di Stato Maggiore Frequentatore della Scuola di Guerra ottobre 1911 dicembre 1915 Trasferito nel Corpo di Stato Maggiore agosto 1919 Assegnato al Comando della Divisione Militare di Livorno novembre 1918 In zona d'armistizio sul fronte francese febbraio 191.9 Capo di S.M. della Missione Militare Italiana a Berlino agosto 1919 Addetto alla Sezione Militare della Delegazione italiana per la pace a Parigi gennaio 1920 Assegnato al Comando del Corpo d'Armata di Bari agosto 1924 Assegnato alla Scuola Centrale di fanteria gennaio 1926 Addetto Militare in Polonia febbraio 1928 Aiutante di campo del Re marzo 1928 Addetto Militare ad Helsingfors


-415 -

27 novembre 1930 Comandante dell'84° reggimento fanteria 22 giugno 1933 Trasferito nel Corpo di S.M. 27 dicembre 1934 Assegnato al Ministero della Guerra con incarichi speciali 2 settembre 1936 Volontario in Spagna 1 luglio 1939 Addetto Militare in Germania 10 novembre 1939 Sottocapo di S.M. dell'Esercito 24 marzo 1941 Capo di S.M. dell'Esercito 20 gennaio 1942 Assegnato alla 2a Armata quale facente funzioni di Comandante Comandante della 2a Armata (Comando Su18 marzo 1942 periore FF.AA. Slovenia-Dalmazia) Comandante della 6a Armata (Comando 5 febbraio 1943 FF.AA. della Sicilia) 1 giugno 1943-18 novembre 1943 Capo di S.M. dell'Esercito Campagne

-

1a guerra mondiale guerra di Spagna 23 guerra mondi ale

Ricompense Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia n. 4 Medaglie d'Argento al Valore Militare n. 2 Promozioni per merito di guerra


- 416~

Rosi Ezio, Generale d'Armata (Vicenza 19 marzo 1881-Bologna 5 agosto 1963) Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito (1 febbraio 1943-18 maggio 1943) Curriculum vitae

27 8 11 30 . 29 31 31 1 15 14 20 1

ottobre 1898 settembre 1900 agosto 1903 settembre 1912 aprile 1916 maggio 1917 dicembre 1924 gennaio 1933 aprile 1936 marzo 1939 gennaio 1942 luglio 1943

Allievo dell'Accademia Militare Sottotenente dell'Arma di artiglieria Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata Generale designato d'Armata Generale d'Armata

Comandi ed incarichi

1 novembre 1912 In esperimento presso il Corpo di S.M. 30 gennaio 1913 In esperimento presso la Divisione di Alessandria 9 febbraio 1917 Trasferito nel Corpo di S.M. 2 febbraio 1920 Assegnato alla Divisione di Alessandria 27 novembre 1925 Trasferito all'll reggimento artiglieria da campagna 1 gennaio 1926 Capo di S.M. della Divisione di Alessandria 13 giugno 1926 Comandante dell'l 1° reggimento artiglieria da campagna 1 agosto 1928 Capo di S.M. del Comand9 Militare della Sicilia 18 febbraio 1930 Trasferito al Comando del Corpo di S.M. 1 gennaio 1933 Comandante l'Artiglieria del Corpo d'Armata di Bologna 6 luglio 1933 Direttore Generale della Direzione Generale dei Servizi Logistici 20 ottobro 1936 Sottocapo di S.M. Intendente


-417 -

1 dicembre 1937 19 9 20 1 18 11

Comandante della Divisione di fanteria «Granatieri di Sardegna» luglio 1939 Comandante del Corpo d'Armata di Bologna novembre 1940 Comandante dell'Armata del «Po» Comandante della 63 Armata giugno 1942 Capo di S.M. del Regio Esercito febbraio 1943 maggio 1943 Comandante del Gruppo Armate Est settembre 1943 Catturato dai tedeschi a Tirana (Albania)

Campagne -

1a guerra mondiale 2a guerra mondiale

Ricompense Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia n. 1 Medaglia di Bronzo al V.M.


- 418-

Rossi Francesco, Generale di Corpo d'Armata (Cesena (Forlì), 6

dicembre 1885-Forlì 2 febbraio 1976] Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito (24 marzo 1941-20 gennaio 1942) Sottocapo di Stato maggiore Intendente (20 gennaio 1942-6 febbraio 1943) Sottocapo di Stato Maggiore Generale (6 febbraio 1943-1 gennaio 1944)

Curriculum vitae 3 7 25 1 16 30 1 1 1 19

novembre 1903 settembre 1905 agosto 1908 gennaio 1915 giugno 1917 giugno 1923 gennaio 1932 luglio 1937 luglio 1940 ottobre 1942

Allievo nell'Accademia Militare Sottotenente del!' Arma di artiglieria Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata

Comandi ed incarichi 27 novembre 1913 Trasferito alla Scuola di Guerra 30 settembre 1919 Assegnato al Comando Divisione Militare di Cagliari 26 settembre 1920 Assegnato allo Stato Maggiore del Regio Esercito 21 aprile 1921 Assegnato al Ministero della Guerra 7 gennaio 1923 Trasferito in servizio di S.M. 1 luglio 1926 Aiutante di campo effettivo del Re 16 giugno 1927 Capo della Delegazione Trasporti Mi litari Territoriale di Roma 1 luglio 1930 Aiutante di campo onorario del Re 16 gennaio 1932 Comandante del 9° Reggimento artiglieria da campagna 22 dicembre 1932 A disposizione del Comando Corpo d'Armata di Verona 20 aprile 1934 Comandante del 4° Reggimento artigl ieria pesante campale


-419 -

Capo di S.M. del Comando Corpo d'Armata di Torino Destinato al Comando Corpo d'Armata di luglio 1937 Milano Comandante l'Artiglieria del Corpo d'Armafebbraio 1938 ta di Milano Destinato al Comando la Armata aprile 1939 settembre 1939 Capo Reparto della S.M. del Regio Esercito Sottocapo di S.M. del Regio Esercito marzo 1941 Sottocapo di S.M. Intendente gennaio 1942 febbraio 1943-1 gennaio 1944 Sottocapo di Stato Maggiore Generale.

20 ottobre 1935 1 15 1 7 24 20 6

Campagne

-

la guerra mondiale

- za guerra mondiale Ricompense

n. 1 Medaglia d'Argento al V.M. n. 1 Promozione per merito di guerra


-420 -

Sandalli Renato, Generale di Squadra Aerea (Genova, 25 febbraio 1897-Roma, 23 ottobre 1968) Ministro per la Regia Aeronautica (27 luglio 1943-18 giugno 1944) Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica (27 luglio 1943-18 giugno 1944) Curriculum vitae

27 1 25 1

maggio 1915 ottobre 1915 dicembre 1915 dicembre 1916

19 novembre 1916 19 novembre 1916 7 giugno 1920 19 15 20 16

gennaio 1921 ottobre 1921 maggio 1922 ottobre 1923

25 13 9 18 10 13 10

giugno 1925 maggio 1928 aprile 1931 marzo 1935 marzo 1938 novembre 1942 novembre 1949

Soldato volontario Allievo Ufficiale di complemento Aspirante Ufficiale Sottotenente di complemento dell'Arma di Fanteria (bersaglieri) Tenente Transitato in servizio attivo permanente per merito di guerra Comandato a prestare servizio presso l'Arma Aeronautica Pilota di aeroplano Pilota militare Trasferito nell'Arma Aeronautica Cessa di appartenere ai ruoli del Regio Esercito ed entra a far parte del Corpo di S.M.G. della Regia Aeronautica quale Tenente di Squadriglia Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Aerea Generale di Divisione Aerea Generale di Squadra Aerea

Comandi ed incarichi

1 febbraio 1916 10 ottobre 1916 10 ottobre 1919 20 maggio 1922

Sottotenente di complemento di Fanteria nel 12° Reggimento bersaglieri Trasferito al 4° Battaglione bersaglieri ciclisti Trasferito al Distretto Militare di Pinerolo Assegnato al Comando Scuole A viatori di .Capua


-421-

5 ottobre 1922 10 luglio 1923

9 dicembre 1923 7 luglio 1924

15 aprile 1925 20 novembre 1925 13 settembre 1926 1 giugno 1928 5 marzo 1929 1 marzo 1930 1 novembre 1934 2 dicembre 1935 16 dicembre 1935 1 ottobre 1936 1 settembre 1937 15 settembre 1937 3 28 26 27

gennaio 1939 agosto 1939 luglio 1943 luglio 1943

18 giugno 1944 29 gennaio 1945 25 giugno 1948 14 ottobre 1948 23 giugno 1949 8 settembre 1951

Tale nel 3° Raggruppamento Aeroplani da ricognizione Assegnato alla 13P Squadriglia Aereoporto Capodichino Assegnato al Centro Aviazione da ricognizione di Parma Assegnato al 20° Stormo Aeroplani da ricognizione Comandante di Squadriglia nel Centro Equipaggi Tale nel 21° Stormo Tale a domanda nell'Aviazione della Somalia Trasferito al 1° Stormo Comandante in 2a presso la Scuola di Caccia Assegnato all'Ufficio di Stato Maggiore della Regia Aeronautica Comandante del 9° Stormo bombardamento Trasferito al!' Aeronautica dell'Africa Orientale Comandante del 9° Stormo Comandante del Settore Aeronautico Est Trasferito al Comando Superiore Aeronautica Africa Orientale Direttore dei Servizi materiali e aeroporti del Comando A.O.I. Comandante del 1° Centro Sperimentale Trasferito all'Aeronautica Albania Nominato Ministro per la Regia Aeronautica Incaricato delle funzioni di Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica Cessa dalla carica di Ministro per la Regia Aeronautica A disposizione del Nucleo Comando della 3a Zona Aerea T erritoriale Assegnato all'Ufficio del Segretario Generale Trasferito al Consiglio Superiore di Aeronautica Comandante della 1° Zona Territoriale Trasferito al Consiglio Superiore delle FF.AA. - Sezione Aeronautica


-422-

22 dicembre 1954

Presidente della Sezione Aeronautica del Consiglio Superiore delle FF.AA.

Campagne -

1a guerra mondiale Italo-etiopica 2a guerra mondiale

Ricompense Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia n. 2 Medaglie d'Argento al V.M. n. 1 Medaglia di Bronzo al V.M.


-423-

Sansonetti Luigi, Ammiraglio di Squadra Navale (Roma, 22 febbraio 1888-Roma, 7 novembre 1959) Sottocapo di Stato Maggiore della RegiĂ Marina (24 luglio 1941-8 settembre 1943)

Curriculum vitae 14 1 16 1 27 18 30 19 1 1 12

agosto 1905 dicembre 1908 ma¡ggio 1911 gennaio 1915 maggio 1920 giugno 1922 luglio 1926 novembre 1932 gennaio 1938 gennaio 1939 gennaio 1942

Allievo della Regia Accademia Navale Guardiamarina Sottotene nte di Vascello Tenente di Vascello 1° Tenente di Vascello Capitano di Corvetta Capitano di Fregata Capitano di Vascello Contrammiraglio Ammiraglio di Divisione Ammiraglio di Squadra Navale

Comandi ed incarichi 3 ottobre 1922-20 ottobre 1924 Assegnato al Gabinetto del Ministro 27 ottobre 1926-9 dicembre 1928 Assegnato al Gabinetto del Ministro 18 settembre 1930-18 giugno 1931 Assegnato all'Ufficio del Capo di S.M. della Regia Marina 1 agosto 1932-20 settembre 1933 Addetto all'ufficio stampa del Capo del Governo 15 ottobre 1933-10 novembre 1934 Capo di S.M. del Dipartimento Marittimo di Taranto e Presidente della Commissione di Controllo 13 novembre 1936-20 aprile 1941 Assegnato all'Ufficio del Capo di S.M. della Regia Marina 24 luglio 1941-19 aprile 1944 Sottocapo di S.M. della Regia Marina e membro del Comitato Superiore Progetti Tecnici 20 aprile 1944-1 febbraio 1951 Presidente del Consiglio Superiore di Marina


-424-

Campagne - Italo-turca - 1a guerra mondiale - 2a guerra mondiale

Ricompense Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia n. 1 Medaglia d'Argento al V.M. n. 1 Medaglia di Bronzo al V.M.


-425 -

Santoro Giuseppe , Generale di Squadra Aerea (Napoli 9 novembre 1894-Roma 2 giugno 1975) Sottocapo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica (1 dicembre1939-8 settembre 1943) Curriculum vitae Allievo Ufficiale di complemento presso l' Accademia Militare di Torino 9 settembre 1915 Sottotenente nell'Arma di Artiglieria Tenente 1 febbraio 1917 Capitano 25 giugno 1925 21 luglio 1927 Maggiore 28 settembre 1929 Tenente Colonnello Colonnello 18 maggio 1933 Generale di Brigata Aerea 13 febbraio 1935 Generale di Divisione Aerea 10 marzo 1938 Generale di Squadra Aerea 19 giugno 1940 1 luglio 1915

Comandi ed incarichi 1 agosto 1915 Transitato ne l servizio attivo permanente 9 settembre 1915 Assegnato al 12° Reggimento artiglieria campale 15 gennaio 1917 Frequentatore del Corso di osservazione aerea 28 febbraio 1917 Nominato osservatore dall'aeroplano 10 maggio 1917 Assegnato alla 31 3 Squadriglia · aeroplani Verona Assegnato alla 323 Squadriglia aeroplani - S. 1 luglio 1917 Pietro in Gù Assegnato alla 26a Squadriglia aeroplani 2 agosto 1917 Casoni 3 settembre 1917 Assegnato alla 323 Squadriglia aeroplani - S. Pietro in Gù 18 settembre 1918 Assegnato al Comando Superiore Aeronautica Assegnato alla 2a Sezione S.V.A. 9 ottobre 1918 Trasferito alla Direzione Sperimentale A via15 febbraio 1919 zione Militare


f - 426 -

17 aprile 1921

Trasferito nell'Arma Aeronautica e assegnato al 3° Raggruppamento aeroplani da ricognizione 16 ottobre 1.923 Cessa di appartenere al Regio Esercito ed entra a far parte del Corpo di Stato Maggiore Generale della Regia Aeronautica quale Tenente di Squadriglia 20 febbraio 1926 Comandante della 1a Squadriglia Scuola dello Stormo Scuola Militare di Aviazione 17 giugno 1926 Pilota Militare di aereoplano 15 giugno 1927 Assegnato al Ministero dell'Aeronautica Direzione Generale dei Servizi del Materiale e degli Aeroporti 15 ottobre 1932 Comandante del 20° Stormo 11 novembre 1933 Assegnato all'Ufficio di S.M. della Regia Aeronautica 1 novembre 1934 Comandante in za della Scuola di Guerra Aerea e direttore del 1° Corso Alti Studi 16 ottobre 1936 Assegnato. all'Ufficio di S.M. della Regia Aeronautica 1 maggio 1937 Comandante della 6a Brigata Aerea 16 dicembre 1937 Comandante interinale della la Divisione Aerea «Aquila» 16 maggio 1939 Comandante della Scuola di Guerra Aerea 1 dicembre 1939-8 febbraio 1943 Sottocapo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica

Campagne -

1a guerra mondiale

- za guerra mondiale Ricompense Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia n. 2 Medaglie d'Argento


- 427 -

Scuero Antonio, Generale di Corpo d'Armata [Mondovì (Cuneo) 29 novembre 1885-Montechiaro d'Asti (Asti) 24 luglio 1960] Sottosegretario di Stato per la Guerra (24 maggio 1941-13 febbraio . 1943) Curriculum vitae

3 5 11 31 28 31 1 1 1 4

novembre 1905 settembre 1907 settembre 1910 màrzo 1915 giugno 1917 dicembre 1923 ottobre 1931 luglio 1937 luglio 1940 ottobre 1942

Allievo nella Scuola Militare Sottotenente Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata

Comandi ed incarichi ·

6 agosto 1911 1 novembre 1915 20 maggio 1916 20 febbraio 1917 12 marzo 1918 ·. 30 settembre 1918 7 giugno 1919 26 settembre 1920 23 dicembre 1921 10 gennaio 1923 27 giugno 1923 31 luglio 1925

Trasferito al Regio Corpo Truppe Coloniali della Somalia Ammesso al Corso di Stato Maggiore e destinato al Comando della Fortezza di Verona Trasferito al reggimento alpini del XX Corpo d'Armata Trasferito al Comando della 29a Divisione Trasferito al Comando della 273 Divisione Trasferito al Comando della Divisione Cecoslovacca Trasferito al Comando del Corpo di Spedizione italiano nel Mediterraneo Orientale Assegnato allo Stato Maggiore del Regio Esercito Trasferito nel Regio Corpo Truppe Coloniali dell'Eritrea Comandante del X Battaglione eritreo Partito per la Cirenaica Trasferito al Comando Divisione Militare di Ravenna


- 428 -

8 giugno 1926 1 dicembre 1926 19 agosto 1928 1 gennaio 1929 16 10 27 30 1

novembre 1931 gennaio 1935 marzo 1935 agosto 1936 luglio 1937

11. novembre 1938 25 maggio 1940 15 novembre 1940 24 maggio 1941-13 5 maggio 1943

Assegnato al Comando Regio Corpo Truppe Coloniali della Cirenaica Trasferito in servizio di S.M. Assegnato al Comando Militare di Novara Capo di S.M. del Comando Divisione Militare di Novara Comandante del 12° Reggimento fanteria Capo di S.M. del Corpo d'Armata di Bologna Capo di S.M. del Corpo d'Armata indigeno Capo di S.M. del Corpo d'Armata di Bologna Vice Comandante della Divisione di fanteria del «Monviso» Destinato al Comando designato della 4a Armata Comandante della Divisione di fanteria «Cagliari» Destinato al Comando Superiore FF.AA. Albani a febbraio 1943 Sottosegretario di Stato per la Guerra · Comandante del V Corpo d'Armata

Campagne

-

1a guerra mondiale Africa Orientale 2a guerra mondiale

Ricompense

Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia n. 1 Medaglia d'Argento al V.M. n. 2 Medaglie di Bronzo al V.M. n. 1 Croce di guerra al V.M.


-429-

Soddu Ubaldo, Generale d'Armata (Salerno 23 luglio 1883-Roma 20 luglio 1949) Sottosegretario di Stato per la Guerra (31 ottobre 1939-30 novembre 1940) Sottocapo di Stato Maggiore Generale (11 giugno 1940-30 novembre 1940)

Curriculum vitae 4 novembre 1902 5 set\embre 1904 5 settembre 1907 29 giugno 1913 10 dicembre 1916 7 ottobre 1917 3 giugno 1926 16 marzo 1934 15 aprile 1936 1 aprile 1939 4 novembre 1940 30 novembre 1942

Allievo nella Scuola Militare Sottotenente nell'Arma di fanteria Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata Generale designato d'Armata Generale d'Armata

Comandi ed incarichi 1 settembre 1910 Comandato alla Scuola Militare Aiutante Maggiore nel 20° reggimento fan12 maggio 1914 teria 31 dicembre 1914 Intendente del R.C.T.C. 16 settembre 1916 Comandante in 2a del Collegio Militare di Napoli Trasferito al 21° Reggimento fanteria e asse14 ottobre 1924 gnato alla Scuola di Guerra quale frequentatore 8 settembre 1927 Trasferito alla Scuola di Guerra quale insegnante 31 dicembre 1930 Comandante dell'89° Reggimento fanteria 16 settembre 1933 Comandante della Scuola Centrale di Fanteria Capo di Gabinetto del Ministro della Guerra 4 gennaio 1934 Comandante della Divisione di fanteria «Gra15 aprile 1936 natieri di Sardegna»


-430-

Sottocapo di S.M. per le operazioni Sottosegretario di Stato per la Guerra e Consigliere Nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni 11 giugno 1940 Sottocapo di Stato Maggiore Generale 9 novembre 1940 Comandante Superiore della FF.AA. di Albania 30 dicembre 1940 A disposizione del Ministero della Guerra 1 dicembre 1937 31 ottobre 1939

Campagne

-

Guerra italo-turca 1a guerra mondiale 2a guerra mondiale

Ricompense

Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia n. 2 Medaglie d'Argento al V.M.


-43'1 -

Somigli Odoardo, Ammiraglio di Squadra Navale (La Spezia 19 agosto 1892 - Roma 24 febbraio 1967) Sottocapo di Stato Maggiore della Regia Marina (5 agosto 1939-18 dicembre 1940)

Curriculum vitae 12 novembre 1909 9 giugno 1912 7 giugno 1.914 9 settembre 1916 8 agosto 1924 1 marzo 1930 ¡ 1 marzo 1935 10 agosto 1936 19 gennaio 1938 14 novembre 1939

Allievo della Regia Accademia Navale Guardiamarin a Sottotenente di Vascello Tenente di Vascello Capitano di Corvetta Capitano di Fregata Capitano di Vascello Contrammiraglio Ammiraglio di Divisione Ammiraglio d i Squadra

Comandi ed incarichi 23 giugno 1916 l luglio 1922 21 dicembre 1924

Assegnato all a Regia Scuola sommergibili Comandante di sommergibili Addetto alla Sezione Operazioni del Comando in Capo Capo Reparto Armi Subacquee 25 febbraio 1929 1 novembre 1929 Comandante in 3a della Regia Accademia Navale Sottocapo di S.M. della 2a Divisione Navale 23 ottobre 1932 26 febbraio 1934 Comandante VIII Squadriglia cacciatorpedimen 1 marzo 1935 Addetto alla Segreteria del Ministro per la Regia Marina 20 settembre 1935 Capo di Gabinetto del Ministro per la Regia Marina 1 luglio 1938 Comandante della 7a Divisione Navale 5 agosto 1939 Sottocapo di S.M. della Regia Marina 19 dicembre 1940 Vice Presidente del Consiglio Superiore della Regia Marina 1 aprile 1941 Comandante in capo Dipartimento Marittimo Mar Jonio


-432-

Comandante in capo delle Forze Navali di protezione al traffico Collocato in ausiliaria gennaio 1945 Richiamato in servizio gennaio 1945 novembre 1946 Collocato a disposizione dicembre 1947 Presidente della Commissione Studi presso lo S.M. della Marina agosto 1949-30 settembre 1956 Presidente del Comitato direttivo del Centro Alti Studi Militari

10 aprile 1943 29 30 6 18 16

Campagne

-

Italo-turca 1a guerra mondiale Guerra di Spagna 2a guerra mondiale

Ricompense

Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia


- 433 -

Sorice Antonio, Generale di Corpo d'Armata (R.O .) [Nola (Caserta) 3 novembre 1897 - Roma 14 gennaio 1971] Sottosegretario di Stato per la Guerra (13 febbraio 1943-26 luglio 1943) Ministro per la Guerra (26 luglio 1943-15 febbraio 1944)

Curriculum vitae 2 5 7 1

16 29 16 1

1 1

18

novembre 1911 novembre 1914 novembre 1915 aprile 1916 marzo 1918 luglio 1927 ge nnaio 1936 gennaio 1938 gennaio 1943 dicembre 1950 maggio 1970

Allievo nel Collegio Militare di Napoli Allievo nell'Accademia Militare Sottotenente nell'Arma d'Artiglieria Tenente Capitano Maggiore Tenente Colon nello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata (R.0. )

Comandi ed incarichi 14 agosto 1927

T rasferito al Comando Divisione Militare di Genova Trasferito al Comando Divisione Militare di 15 aprile 1930 Ancona 16 gennaio 1933 Trasferito nel Corpo di Stato Maggiore 1 aprile 1936-24 maggio 1941 Capo di Gabinetto al Ministero della Guerra 1 agosto 1938 Nominato Consigliere di Stato 30 giugno 1942 Trasferito nella riserva e trattenuto in servizio presso il Ministero della Guerra 13 febbraio 1943 Sottosegretario di Stato per la Guerra 26 luglio 1943-15 febbraio 1944 Ministro per la Guerra

Campagne -

1a guerra mondiale Guerra di liberazione


-434-

Ricompense

Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia n. 1 Medaglia d'Argento al V.M.


- 435-

Vecchiarelli Carlo, Generale designato d'Armata [Cingoli (Macerata) 10 gennaio 1884-Roma 13 dicembre 1948] Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito (22 gennaio. 1942-2 m~~l~

·

Curriculum vitae 4 7 7 4 10 7 21 16 1 1 3

novembre 1903 settembre 1905 settembre 1908 gennaio 1914 dicembre 1916 ottobre 1917 marzo 1926 giugno 1934 luglio 1937 gennaio 1940 maggio 1943

Allievo della Scuola Militare Sottotenente nell'Arma di Fanteria (alpini) Tenente Capitano Maggiore Tenente Colonnello Colonnello Generale di Brigata Generale di Divisione Generale di Corpo d'Armata Generale designato d'Armata

Comandi ed incarichi Assegnato al Comando della Divisione Perugia in servizio di S.M. Trasferito nel Corpo di Stato Maggiore gennaio 1916 Addetto Militare a Praga marzo 1919 Aiutante di campo onorario del Re giugno 1920 Cessa di essere in servizio di S.M. ed è luglio 1923 destinato all'8° Reggimento alpini Destinato allo S.M.R.E. marzo 1925 Addetto Militare a Vienna marzo 1926 dicembre 1928 Comandante del 7° Reggimento alpini Capo di S.M. del Corpo d'Armata di Alessangennaio 1932 dria settembre 1934 Comandante della 1a Brigata alpina (poi «Divisione Taurinense») Destinato al Corpo d'Armata di Torino maggio 1936 Incaricato delle funzioni di Comandante della marzo 1937 Divisione fanteria «Murge» Comandante della Divisione fanteria luglio 1937 «Murge»

3 dicembre 1914 6 15 27 29 21 6 15 10 1 26 10 1


- 436 -

1 gennaio 1939 1 febbraio 1939 15 novembre 1939 1 dicembre 1939 9 aprile 1940 31 maggio 1940 26 giugno 1940 14 agosto 1941 21 22 3 30

agosto 1941 gennaio 1942 maggio 1943 giugno 1947-29

Destinato al Corpo d'Armata corazzato «Mantova» Comandante della 132° Divisione corazzata «Ariete» Destinato al Ministero della Guerra Incaricato delle funzioni di Comandante del Corpo d'Armata di Trieste Incaricato delle funzioni di Comandante del I Corpo d'Armata Comandante del I Corpo d'Armata Componente della Commissione Italiana di armistizio con la Francia Destinato al Comando Superiore FF.AA. Africa Settentrionale Comandante del XX Corpo d'Armata Sottocapo di S.M. per le operazioni Comandante dell'l 13 Armata febbraio 1948 Richiamato in servizio temporaneo

Campagne -

1a guerra mondiale 23 guerra mondiale

Ricompense Ufficiale delI'Ordine Militare di Savoia


INDICE SOMMARIO DEI VOLUMI I, II, III



-

439-

VOL. I N.

1

2

OGGETTO Direttive politico-strategiche; scorte per le industrie di guerra; mobilitazione civile; mobilitazione per la Milizia Dicat.

DATA

Pag.

26.1.1929

1

Cooperazione tra gli SS.MM . di Forza Armata e fra questi e l'Ufficio del Capo di S.M.G.; organizzazione bellica delle terre d'Oltremare; difesa contraerea. 18.11.1939

16

3

Norme strategiche emanate dal Duce.

9.5.1940

32

4

Invio di ulteriori rinforzi in Libia.

6.5.1940

32

5

Preparazione per l' inizio delle ostilitĂ .

30.5.1940

48

6

Intenzioni di Mussolini nella dichiarazione di guerra. Preparazione bellica.

5.6.1940

54

Richiesta di materiale da parte di Balbo; trasferimento dei Comandi fuori Roma; difesa di Roma.

8.6.1940

54

8

Gibilterra e Malta; situazione generale.

25.6.1940

67

9

Ricompense per atti di valore; Malta e Gibilterra; impiego de!I' Aviazione.

2.7.1940

67

Rifornimenti all'Africa Orientale italiana.

21.7.1940

72

11

Rifornimenti all'Egeo.

26.8.1940

78

12

Situazione politico-militare.

25.9.1940

80

13

Potenziamento della ricognizione marittima. 14.10.1940

87

7

10


- 440 -

N.

OGGETTO

14

Azione contro la Grecia.

17.10.1940

97

15

Operazioni in Grecia. Occupazione di CorfĂš, Cefalonia.

24.10.1940

103

DATA

Pag.

16

Situazione in Grecia.

1.11.1940

107

17

Situazione in Grecia.

3.11.1940

113

18

Invio forze in Albania.

11.11.1940

119

19

Situazione della 9a Armata.

4.12.1940

121

20

Come rinforzare l'Albania.

18.12.1940

132

21

Ripianamento materiali in Albania.

19.12.1940

132

22

Situazione operativa in Albania.

29.12.1940

135


-

441 -

VOL. II N.

OGGETIO

DATA

Pag.

1.1.1941 5.1.1941

2

7.1.1941

3

13.1.1941

7

Albania - Completamento ammassamento m Romania - Atteggiamento Turchia - Russia - Gli obiettivi tedeschi Azione offensiva su Coriza - Jugoslavia Divisione "Lupi" - Cirenaica - Aviazione - Impero - Dodecaneso - Gibilterra Teatro inglese - Mediterraneo - Esame situazione in Albania - Occupazione territorio francese .

21.1.1941

11

A.S. - Albania - Egeo - Gibilterra Canale di Sicilia.

28.1.1941

17

7

Sintesi della riunione.

10.2.1941

20

8

Situazione generale - Paracadutisti - Argomenti vari - Impero - Dodecaneso Azione gaullista e Libia - Occupazione territori francesi - Coste e isole italiane Azione nemica su Genova - Intendimenti tedeschi - Intervento spagnolo - Azione del C.A.T. contro navi francesi -

1 2

Sintesi della riunione. Sintesi della riunione.

3

Situazione strategica m A.S. - Invio forze tedesche a Tripoli. Navi portaerei nel Mediterraneo - G .U. in territorio - Rifornimenti A.O.I. Concorso tedesco e situazione in A.S. Albania - A.O.I. - Orientamenti operativi in Albania - Richiesta notizie circa azioni avversane A.S.I. - Motoscafi sommergibili C.B. - Situazione 111 A.O.I. - Direttive Ecc. Graziani per la difesa della Libia - Varie.

4

5

6

1


-442-

N.

OGGETIO

DATA

Pag.

Delimitazione zone d'azione delle aviazioni italiana e tedesca - Collegamenti con corpo tedesco in Romania e Bulgaria - Occupazione isole Zante e CefaIonia.

3.3.1941

21

9

Sintesi della riunione.

6.3.1941

26

10

Sintesi della riunione.

18.3.1941

27

11

Sintesi della riunione.

24.3.1941

28

12

Sintesi della riunione.

29.3.1941

29

13

Situazione generale.

11.4.1941

30

14

Occupazione territorio Jugoslavo.

17.4.1941

33

15

Jugoslavia - Grecia - Serbia - Montenegro.

17.4.1941

38

Mediterraneo - A .S. - Grecia - Liquidazione della Jugoslavia.

17.4.1941

40

Tobruch - Trasporti per la Libia - Rifornimenti in A.S.

25.4.1941

45

Malta - CorfĂš e Cefalonia - A.S. Corpo Rommel .

27.4.1941

51

16 17 18 19

Sintesi della riunione.

1.5.1941

55

20

Visita di Sua MaestĂ il Re in Albania Rientro XI C. d' A. a Udine - Spalato Situazione Croazia - Albania - Grecia Rifornimenti attraverso canale di Corinto - Occupazione Cicladi e Cerigo - IV Armata - Armamento volontari tunisini - garibaldini - Situazione siluri per aerei - Rifornimenti Egeo, Cirenaica - Motorizzazione - Licenze agricole - lrak.

5.5.1941

56


-

443 -

N.

OGGETTO

DATA

Pag.

21

Occupazione isole greche - Prossima azione su Creta - Aeroporti, aviazione per scorte - NecessitĂ marittime.

11.5.1941

62

Parte terrestre - Parte marittima - Parte aeronautica.

19.5.1941

66

23

Sintesi della riunione

25.5.1941

71

24

Sintesi della riunione

26.5.1941

72

25

Sintesi della riunione

24.6.1941

73

26

Trasformazione nave Roma in portaerei.

25.5.1941

74

27

Sintesi della riunione.

14.7.1941

76

28

Sintesi della riunione.

16.7.1941

77

29

Sintesi della riunione.

23.7.1941

78

30

Sintesi della riunione.

24.7.1941

79

31

A.S. - Rafforzamento difesa fronte Sollum - Tobruch - Espugnazione Tobruch - Trasporti per potenziamento mezzi e forze in Libia.

8.8.1941

80

Esplosivi autarchici - Commesse in genere.

13.8.1941

86

33

Sintesi della riunione.

17.8.1941

92

34

Sintesi della riunione.

19.8.1941

93

35

Azione navale nel Mediterraneo.

22.8.1941

94

36

Sintesi della riunione.

3.9.1941

97

37

Sintesi della riunione.

10.9.1941

99

13.9.1941

100

22

32

38

Sintesi della riunione - Trasporti per l'A.S.


-

444-

N.

OGGETI'O

39

Sintesi della riunione - Trasporti per l'A.S. - nave Roma.

17.9.1941

101

Sintesi della riunione - Accordi con la Germania in materia di valute.

9.10.1941

103

41

Sintesi della riunione - Argomenti vari. 23.10.1941

104

42

Esigenza C.

3.11.1941.

106

43

Trasporti per la Libia.

14.11.1941

112

44

Trasporti per consolidare situazione in Marmarica.

4.12.1941

118

45

Rifornimenti per l' A.S .

8.12.1941

122

46

Sintesi della riunione - Trasporti per la Libia. 21.12.1941

124

47

Questione convogli.

27.12.1941

125

48

Questione dei commergibili.

28.12.1941

128

49

Sintesi della riunione.

29.12.1941

128

50

Trasporti rifornimenti.

31.12.1941

133

40

DATA

Pag.


-445 -

VOL. III OGGETTO

N.

DATA

Pag.

1.1.1942

1

2 Requisizione automezzi, precettazione, problema del carbone

1.1.1942

4

3 Rifornimenti e trasporti

2.1.1942

6

Rifornimenti e trasporti

3.1.1942

9

5 Situazione forze nemiche; sommergibili; C.S.I.R.

4.1.1942

11

6 Protezione convogli, trasporti

5.1.1942

13

1

4

Rifornimenti, trasporti

7

Situazione in Libia, trasporti, rifornĂŹmenti

6.1.1942

16

8

Trasporti, comunicazioni

7.1.1942

22

9 Trasporti, rifornimenti

8.1.1942

26

10 Trasporti, rifornimenti

9.1.1942

30

Trasporti per la Grecia, cooperazione tra Aeronautica e Marina

10.1.1942

33

12 Trasporti, rifornimenti, cooperazione con l'Aeronautica tedesca

11.1.1942

39

Trasporti

12.1.1942

43

14 Trasporti

13 .1.1942

46

15 Trasporti 16 Trasporti 17 Trasporti 18 Trasporti, rifornimenti 19 Trasporti, protezione aerea

14.1.1942 15.1.1942

49

20 Malta, trasporti 21 Trasporti

11

13

16.1.1942

53 57

17.1.1942 18.1.1942

61 64

19.1.1942 20.1.1942

67 70


-446-

OGGETIO

DATA

Pag.

22 Sbarramento Canale di Sicilia, difesa mobile, blocco di Malta, scorta convogli

21.1.1942

73

23 Trasporti

22.1.1942

77

24 Trasporti; Malta; ricognizione aerea

23.1.1942

79

25 Affondamento ÂŤVictoriaÂť, menti, ricognizione, Malta

24.1.1942

81

25.1.1942

87

26.1.1942

90

28 Trasporti, rifornimenti

27.1.1942

98

29 Trasporti, rifornimenti

28.1.1942

101

30 Azioni di sommergibili nemici, convogli in Adriatico, trasporti aerei, trasporti marittimi

31.1.1942

107

1.2.1942

112

3.2.1942

115

4.2.1942

118

34 Trasporti, rifornimenti

5.2.1942

122

35 Trasporti, lavori portuali iri Africa Settentrionale

6.2.1942

125

36 Trasporto carri armati, trasporti aerei

7.2.1942

129

8.2.1942

132

9.2.1942

136

10.2.1942

139

N.

avvista-

26 Trasporti, comunicazioni radiotelefoniche, rifornimenti 27

31

Situazione trasporti verso la Libia, nafta, azioni di aerosiluranti, Malta, trasporti

Trasporti, attivitĂ aerea nemici

32 Situazione in Libia, trasporti, rifornimenti, protezione convogli 33

37

Trasporti per la Grecia, protezione aerea, problema ferroviario

Perdita naviglio, Grecia, caccia notturna

3 8 Trasporti 39 Convoglio inglese


-

447 -

OGGETTO

DATA

Pag.

40 Traffico con la Grecia, rifornimenti, Malta

11.2.1942

144

41

Convoglio inglese, trasporti

12.2.1942 146

42

Convoglio inglese, trasporti

13.2.1942

N.

150

43 Trasporti, convoglio inglese, situazione aeroporti, Malta

14.2.1942 153

44 Convogli inglesi, Malta

15.2.1942 159

45

Attacchi nemici alla divisione navale, attacchi aerei su Malta, trasporti

16.2.1942

164

46 Ricognizione, rifornimenti

17.2.1942

168

4 7 Protezione convogli

18.2.1942

172

48 Trasporti marittimi e aerei

19.2.1942 175

49 Trasporti, rifornimenti alla Grecia, ferrovie

10.2.1942

177

50 Trasporto carri armati

21.2.1942

182

51

22.2.1942: 184

Ricognizione

52 Trasporti 53

Problema del carbone e dell'energia elettrica

23.2.1942

188

23.2.1942

190

54 Protezione convogli, trasporti

24.2.1942 200

5 5 Trasporti

25.2.1942 203

56 Trasporti, miglioramento dei porti in Africa Settentrionale

24.2.1942 206

57 Trasporti, protezione aerea

27.2.1942 209

5 8 Trasporti, lavori nei porti dell'Africa Settentrionale

28.2.1942

212

59 Trasporti

1.3.1943

216

60 Trasporti

2.3.1942 218


-448 -

OGGETTO

N.

DATA

Pag.

6 1 Attacco aereo su Malta, trasporti

3.3.1 942 221

62 Trasporti, attacco ad Alessandria d'Egitto, Operazione « Vela bis»

4.3.1942 224

63

Avvenimenti in Africa Settentrional~ Italiana , problema carbone ed energia elettrica, materie prime per la produzione bellica

4.3.1942

227

64 Trasporti

5.3.1942 233

65 ·Potenziamento dell'Esercito, problema dell'Albania

5.3.1942

235

66 Trasporti

6.3.1942

239

67

Rifornimenti per il C.S.I.R., -problema dell'armamento

6.3.1942 242

68 Trasporti

7.3.1942

69 Trasporti

8.3.1942 25 0

70 Produzione delle artiglierie e mezzi vari

8.3.1942

253

71

9.3.1942

259

Trasporti

247

72 Trasporti

10.3.1942 263

73

Trasporti

11.3 .1942

74

Operazioni in Mediterraneo, disponibilità naviglio

12.3.1942 272

267

7 5 Approntamento piroscafi, Operazione «Sirio», trasporti

13.3.1942

278

76 Trasporti marittimi ed aerei

14.3.1942

282

77 Trasporti, Operazione «Sirio» 78 Trasporti

15.3.1942 284 16.3.1942 287

79 Trasporti, Operazione «Sirio»

17.3.1942

80 Trasporti, insidia dei sommergibili

18.3.1942 293

290


-449 -

OGGETTO

N.

81

Trasporti, rifornimenti

DATA

Pag.

19.3.1942 296

82 Trasporti, aerosiluranti inglesi, forza H

20.3.1942 301

83

21.3.1942

304

84 Avvistamento convoglio inglese, trasporti

22.3.1942

307

Operazioni navali ed aeree contro forze inglesi

23.3.1942

311

86 Trasporti

24.3.1942

314

87 Trasporti

25.3.1942

317

88 Trasporti, rifornimenti

26.3.1942

320

89 Trasporti, protezione aerea

27.3.1942

323

90 Trasporti, situazione carburanti, uscita della forza H

28.3.1942 326

85

91

Trasporti, Operazione ÂŤLupoÂť

Trasporti, posizione forza H

92 Situazione dei trasporti con l'Africa 93

Programma dei trasporti nel mese di aprile

29.3.1942

328

30.3.1942 33 1 31.3.1942

336

94 Trasporti, sommergibili inglesi

1.4.1942

340

95 Trasporti, presunto convoglio inglese situazione a Malta

2.4.1942

341

3.4.1 942

345

4.4.1942 6.4.1942

348 350

7.4. 1942

355

7.4.1942 8.4.1 942

358 360

9.4.1942

362

96 Trasporti, carburanti 97 Trasporti, carburante per la Marina 98 Trasporti, porti africani 99 Trasporti 100 Esigenze e preparativi per uno sbarco 101 Trasporti 102 Trasporti, sommergibili, Malta


-

N.

450-

DATA

OGGETTO

103 Trasporti, carburanti, navi inglesi

Pag.

avvistamento 11.4.1942 365

104 Porto di Bengasi, trasporti, scorta sommergibili inglesi

12.4.1942 367

105 Trasporti, avvistamenti sommergibili

13.4.1942

106 Trasporti, caccia ai sommergibili

14.4.1942 374

107 Trasporti, aerosiluranti inglesi

15.4.1942

378

108

16.4.1942

382

Rotte dei convogli

372

109 Trasporti

17.4.1942 385

110 Caccia antisommergibile, trasporti

18.4.1942

389

11 1 Trasporti, avvistamento navi americane

19.4.1942

394

112 Trasporti, forza navale inglese, carenza carburante

20.4.1942 397

113 Trasporti, carburanti, Malta

21.4.1942

401

114 Trasporti

22.4.1942

404

115 Trasporti, ricognizione inglese

23.4.1 942 407

116 Trasporti, situazione a Be ngasi

24.4.1942

117 Situazione sui trasporti

25.4.1942 412

118 Trasporti, situazione a Bengasi 119 Trasporti

26.4.1942 416

120 Trasporti

29.4.1942 423 30.4.1942 425

121 Trasporti, forza navale inglese 122 Trasporti, movimenti aerei inglesi 123

Trasporti

410

27.4.1942 420

1.5.1942 429 2.5 .1942 431

124 Trasporti e scorte

3.5.1942 433

125 Trasporti 126 Trasporti, forza navale inglese, carburanti

4.5.1942

437

5.5.1942

43 9


-

451-

DATA

OGGETTO

N.

Pag.

127 Trasporti

6.5.1942 433

128 Trasporti

7.5.1942 444

12 9 Trasporti, situazione dei porti

8.5.1942 448

130 Trasporti, aviazione di Malta

10.5.1942 451

131

11.5.1942 454

Ricerca forza navale inglese, trasporti

132 Programmi di trasporto

12.5.1942 458

133 Ricognizione e scorte

13.5.1942 462

134

Ricognizione, programmi per lo sbarco a Malta

13.5.1942 465

Problemi in Slovenia e Dalmazia

14.5.1942 471

136 Trasporti, movimenti navi inglesi e americane

14.5.1942 473

137 Piani per lo sbarco a Malta

14.5.1942

138 Trasporti

15.5.1942 478

139

15.5.1942 481

135

Piani di sbarco a Malta

140 Trasporti, truppe

problemi

del

476

trasporto

141 Problemi della Croazia 142 Trasporti, movimenti navi inglesi

16.5.1942 484 17.5.1942 487

143

Programmi di sbarco a Malta

17.5.1942 489 17.5.1942 492

144

Trasporti, siluramenti, navi inglesi

18.5.1942 494

145 Programmi di sbarco a Malta 146 Sbarco a Malta 147 Trasporti, sommergibili inglesi, trasporto truppe 148 Trasporti 149 Programmi di sbarco a Malta 150 Trasporti

19.5.1942 498 20.5.1942 502 20.5.1942

505

21.5.1942 511 21.5.1942 515 22.5.1942

519


-

452-

DATA

Pag.

23 .5.1942

522

25.5.1942

525

153 Aumento attivitĂ di Malta, problemi 25.5.1942 di scorte e carburanti

527

154 Trasporti, azioni su Malta

26.5.1942

533

15 5 Trasporti

27.5.1942

536

15 6 Trasporti, ricognizione inglese

28.5.1942

538

157 Siluramenti, trasporti, attivitĂ navale inglese

29.5.1942

541

158 Siluramenti, trasporti

30.5.1942

544

159 Bombardieri inglesi, nuovi programmi per la partenza dei convogli, trasporti carburanti

31.5.1942

549

1.6.1942

554

2.6.1942

556

162 Trasporti

3.6.1942

560

163

Aerosiluranti da Malta, trasporti

4.6.1942

562

164 Maggiore pericolo dei trasporti, scorte

5.6.1942 6.6.1942

565 568

7.6.1942

570

8.6.1942 9.6.1942

575 577

10.6.1942

580

11.6.1942

582

12.6.1942

585

OGGETTO

N.

151

Trasporti

152 Studi per lo sbarco a Malta

160 Trasporti, navi da guerra inglesi 161

Programmi dei trasporti di giugno, ricerca di navi inglesi

165 Trasporti 166 Trasporti, ricognizione, scorte 167 Trasporti, navi inglesi 168 Trasporti, organizzazione delle scorte 169 Trasporti, carburanti 170 Aumento dell'attivitĂ di Malta, situazione grave dei carburanti 171

Uscita al completo della forza navale inglese, disposizioni per l'intercettazione


-

453 -

OGGETIO

DATA

Pag.

172 Preparativi per lo scontro con le navi inglesi

13.6.1942

588

Azioni aeree contro navi inglesi, problemi di carburante e munizioni

14.6.1942

591

174 Proseguono le azioni aeree contro le navi inglesi

15.6.1942

596

175 Trasporti, nuovi combattimenti navali

16.6.1942

599

176 Carburanti, analisi della situazione dei trasporti

17.6.1942

604

Nuovi programmi di trasporti dopo gli ultimi avvenimenti

18.6.1942

608

178 Trasporti, nuovo convoglio inglese

19.6.1942

613

179 Trasporti

20.6.1942 616

N.

173

177

180

Conqu ista di Tobruch, trasporti

21.6.1942

619

181 Trasporti

22.6.1942 622

182 Trasporti

23.6.1 942

183 Trasporti, attivitĂ aerea inglese

24.6.1942 626

183 Trasporti, attivitĂ aerea inglese

24.6.1942

628

184 Trasporti, situazione a Tobruch

25.6.1942

631

185 Trasporti, difesa contraerea

26.6.1942

634

186 Trasporti, situazione nel porto di Tobruch

27.6.1942

637

187 Trasporti

28.6.1942 639

188 Trasporti, carburanti

29.6.1942

642

189 Trasporti, siluramenti

30.6.1942

642

190 Trasporti, carburanti 191

Trasporti

626

1.7.1942 647 2.7.1942

650


-

N.

454 -

OGGETTO

DATA

Pag.

192 Trasporti

3.7.1942

654

193 Trasporti, carburanti

4.7.1942

657

194 Trasporti, carburanti

5.7.1942 661

195 Trasporti

6.7.1942

664

196 AttivitĂ della caccia inglese, trasporti

7.7.1942

668

197 Trasporti

8.7. 1942 672

198

Trasporti, problemi di scarico nei porti africani

9.7.1942

674

199 Convogli e pro tezione aerea

10.7.1942

676

200 DisponibilitĂ automezzi e requisizione carri armati. Chiamata classe 1923

10.7.1942

679

201

11.7.1942

683

202 Direttive per la chiamata della classe 1923, esoneri, proposta di chiamata per altre classi, aliquota per la Milizia, esigenze di Fabriguerra

12.7.1942

687

203 Trasporti e protezione dei convogli

12.7.1942

691

204

Trasporti

13.7.1942

693

205

Convogli

14.7.1942

698

206 Trasporti

15.7.1942

699

207 Trasporti

17 .7.1942 701

208 Trasporti

19.7.1942 703

209 Trasporti

21.7.1942

705

210 Trasporti

22.7.1942

707

211

24.7.1942 709

Trasporti

Trasporti

212 Trasporti, protezione dei convogli

25.7. 1942

710


-

455 -

OGGETTO

N.

DATA

Pag.

213 Trasporti, protezione aerea, utilizzo della ferrovia di Marsa Matruh

26.7.1942 713

214 Trasporti, rifornimenti

27.7.1942 716

215 Trasporti, rifornimenti

28.7.1942 719

216 Trasporti, protezione aerea

29.7.1942 721

217 Trasporti

1.8.1942 724

218 Trasporti, impiego Aeronautica rifornimenti

2.8.1942 727

219 Trasporti, rifornimenti, protezione aerea

3.8.1942 730

220 Trasporti, rifornimenti, Comando Africa Settentrionale Italiana

4.8.1942 733

221

Trasporti

5.8.1942

737

222 Trasporti, rifornimenti

6.8.1942 738

223 Trasporti, attacchi ai convogli

7.8.1942 740

224 Produzione materiali per le trasmissioni

9.8.1942

225 Trasporti, battaglia delle isole Salomone

9.8.1942 744

742

746

226

AttivitĂ aerea, produzione siluri

12.8.1942

227

AttivitĂ aerea e navale contro convogli nemici

12.8.1942 748

228 Trasporti

13.8.1942 751

229 Trasporti

15.8.1942

753

230 Trasporti 231 Predisposizioni per la ripresa offensiva

16.8.1942

755

232 Situazione aviazione italo-tedesca

18.8.1942

233

Direttive per la ripresa offensiva

234 Trasporti

17.8.1942 756 757

18.8.1942 758 19.8.1942 759


- 456-

N.

OGGETTO

DATA

Pag.

235 Trasporti, rifornimenti

20.8.1942 761

236 Trasporti

21.8.1942

765

237 Trasporti, protezione aerea, sostituzione del Feldmaresciallo Rommel

22.8.1942

767

238 Problema carburante, trasporti

23.8.1942 769

239 Rifornimenti

23.8.1942

240 Trasporti

24.8.1942 775

241

25.8.1942 776

Trasporti

773

242 Trasporti, rifornimenti, attivitĂ sommergibili

27.8.1942

778

243 Trasporti

28.8.1942

781

244 Trasporti

29.8.1942

783

245 Maggior contributo in Russia, frontiera tunisina, fronteggiare offese dall'America, Francia, situazione Esercito, produzione bellica

30.8.1942 785

246 Trasporti, situazione aerei da trasporto, carburante

30.8.1942 788

247 Trasporti, carburanti

30.8.1942

248 Trasporti

31.8.1942 792

790

249 Situazione alla frontiera occidentale, problema munizioni, potenziamento Esercito

1.9.1942 793

250 Trasporti, carburante

2.9.1942 795

251

Produzione aeronautica

2.9.1942 797

252

Potenziamento Esercito, difesa costiera e antiaerea

3.9.1942

253 Trasporti

801

5.9. 1942 806


-457-

DATA

Pag.

Approvvigionamenti per industrie belliche

6.9.1942

807

Mobilitazione e programma di costruzioni navali per il 1943

8.9.1942

810

256 Accelerazione del programma di costruzioni navali, esoneri per le maestranze qualificate, mano d'opera femminile

8.9.1942

814

257 Potenziamento della scorta ai convogli, istituzione di un comitato per le scorte

8.9 .1942 818

OGGETTO

N.

254 255

258 Trasporti, direttive del Duce

11.9.1942 820

259 Trasporti

11.9.1942 822

260 Trasporti

13.9.1942

824

14.9.1942

826

261

Potenziamento produzione alluminio e degli stabilimenti idroelettrici

262 Trasporti 263

Trasporti

14.9.1942 828 18.9.1942

830

264 Trasporti

20.9.1942 831

265 Trasporti

21.9.1942 833

266 Trasporti

22.9.1942

834

267 Trasporti, movimento navi minori 268 Utilizzazione dei piroscafi ¡di piccolo tonnellaggio

24.9.1942

836

25.9.1942

837

269 Trasporti

27.9.1942 838

270 271

Modifiche autoblindo . U tilizzo dei carri L6 Fabbisogno personale per i cantieri navali e per le industrie (motorizzazione, pneumatici, alluminio ecc.), fabbisogno

28.9.1942

839


- 458-

DATA

Pag.

personale per la Milizia, maestranze per l'Aeronautica, complementi per le truppe

3.10.1942

843

272

Organizzazione e itinerari dei convogli

9.10.1942

847

273

Convogli, itinerari, tempi di percorren11.10.1942 851 za, spionaggio

N.

OGGETTO

274 Provvedimenti per i convogli

12.10.1942 853

275 Trasporto dei rifornimenti

15.10.1942 854

276 Trasporto dei rifornimenti

16.10.1942 856

277 Trasporto dei rifornimenti

21.10.1942

857

Esame della situazione nel Mediterra22.10.1942 neo

858

279 Azione dei caccia bombardieri e degli 23.10.1942 idrovolante

865

280 Ripartizione del naviglio tra i vari settori, rotte in relazione alla velocitĂ e al 25.10.1942 tonnellaggio

868

29.10.1942

871

278

281

Trasporti, utilizzo delle motozattere

282

Naviglio mercantile adibito ai trasporti militari, navi cedute ai tedeschi e ai fran30.10.1942 873 cesi, navi requisite ai Greci

283 Trasporti

31.10.1942

875

284 Scorta ai convogli

31.10.1942

876

2.11.1942

877

286 Trasporti

3.11.1942

879

287 Difesa linea Sollum Halfaya, difesa de.i porti di Tobruch e Bengasi

4.11.1942

880

8.11.1942

882

285

288

Criteri per i caccia di scorta ai convogli

Esigenza C4


-459-

OGGETTO

N.

289 Situazione in Libia e Tunisia

DATA

Pag.

17.11.1942 884

Rifornimenti, relazione Rommel sulle forze nemiche, situazione in Tripolitania 17.11.1942 e Tunisia

889

Organizzazione delle batterie e.a. nelle 21.11.1942 cittĂ

894

292 Situazione in Croazia, Albania e Grecia 21.11.1942

898

290

291

293

Trasporti e scorte

22.11.1942

901

294

Potenziamento delle Grandi UnitĂ ita28.11.1942 liane

902

4.12.1942

904

6.12.1942

906

295

Rinforzi per Sfax

296 Trasporti 297

Ripartizione del naviglio francese

8.12.1942

908

298

Potenziamento dei porti e delle ferrovie 11.12.1942

909

299 Trasporti

12.12.1942

913

300 Nuove divisioni per la Tunisia, scorte

23.12.1942

915



-

461 -

INDICE DEI NOMI ACERBO Giacomo, AGO Pietro, ALBINI Umberto, ALFANO Ignazio, ALFIERI Dino, AMBROSIO Vittorio,

AMÈ Cesare, AMIONE Carlo, ANTONESCU Jon, ARCIDIACONO Domenico, ARNIM Hans-Jurgen von,

pag.

339, 18, 339, 263, 162; 1, 10, 34, 42,

343, 26, 347, 279,

2, 13, 35, 43, so, 51 , 57, 58, 64, 65, 74, 75, 83, 85, 91, 92, 98, 99, 112, ll9, 125, 126, 132, 133, 140, 141, 147, 148, 154, 155, 161 , 162, 168, 169, 175, 177, 184, 185, 193, 194, 201, 253, 323, 324, 376, 379, 385, 386, 91, 92, 363; 41; 68; 326; 30, 31 ,

346; 27, 263, 272, 279, 354; 359, 361, 362, 363, 366; 326, 338; 3, 4, 18, 26, 36, 37, 44, 46, 52, 53, 59, 60, 66, 67, 76, 77, 86, 87, 93, 94, 100, 101, 120, 121, 127, 128, 135, 136, 142, 143, 149, 150, 156, 157, 163, 164, 170, 171, 178, 179, 186, 188, 195, 196, 259, 263, 326, 339, 380, 381 , 388; 93, 103,

5, 27, 38, 47, 54, 61, 68, 78, 88, 95, 102, 122, 129, 137, 144, 151, 158, 165, 172, 180, 190, 197, 279, 349, 382,

6, 28, 39, 48, 55, 62, 72, 81, 89, 96, 103, 123, 130, 138, 145, 152, 159, 166, 173, 181, 191, 198, 291, 354, 383,

9, 33, 41, 49, 56, 63, 73, 82, 90, 97, 104, 124, 131, 139, 146, 153, 160, 167, 174, 182, 192, 199, 322, 356, 384,

349, 359, 362,

36, 46, 50, 53;


- 462 BAADE Ernst-Gunther, BADOGLIO Pietro,

pag.

150; 219, 223, 227, 228, 229, 230, 231, 236, 237, 238, 241, 242, 245, 248, 250, 252, 390; 279, 349, 359, 366; 105; 91, 95, 96, 97, 98, 101, 149, 385; 41, 63, 64, 66, 67, 68, 69, 73, 76, 77, 322, 339, 342, 347; 3, 15, 16, 285; 34; 251; 376; 31; 169, 186; 46; 339, 343, 344, 345, 346, 347, 348; 125, 202, 208, 212; 28, 263, 279;

pag.

14, 392; 91, 253, 46,

BALOCCO Riccardo, BARONE Pietro, BASSO Antonio, BASTIANINI Giuseppe, BASTICO Ettore, BAYREUD, ufficiale tedesco, BENINI Zenone, BERTOLDI Giuseppe, BIANCHERI Luigi, BIGLIARDI Candido, BOCK Fedor von, BONOMI Oreste, BONZANI Alberto, BRUNO Alfredo,

CALVI Carlo di Bergolo, CAMPIONI Inigo, CARACCIOLO Mario, CASERTANO Raffaele, CASTELLANO Giuseppe, CAUDILLO v. Franco Bahamonde Francisco, CAV AGNARI Domenico, CAVALLERO Ugo,

CHURCHILL Winston, CIANETTI Tullio, CIANO Galeazzo, CICCODICOLA Riccardo, CINI Vittorio,

CLODIUS Cari. CUGINI Alessandro,

46; 95, 97, 100, 102, 166; 255; 155, 164;

227, 229, 1, 2, 9, 10, 263, 269, 298, 300, 39, 248; 339, 349, 38, 231, 248, 249, 18, 26; 326, 329, 350, 352, 359, 360, 275, 290; 18, 24,

230, 3, 13, 276, 301,

242, 250, 251, 394; 5, 6, 7, 8, 18, 22, 26, 29, 278, 279, 288, 290, 396;

357, 359, 366; 233, 235, 236, 238, 241, 253, 255; 336, 338, 339, 348, 349, 353, 355 , 356, 357, 358, 361, 363, 364, 365, 366; 26, 28;


-463-

DALMAZZO Lorenzo D'ANTONIO, D'AURELIO Vinceslao, DE COURTEN Raffaele

pag.

DE MARSICO Alfredo, DE PACE Vittorio DE STEFANIS Giuseppe DE VITO Eugenio, DI RAIMONDO Giovanni,

DOENITZ Karl, DONDONA Filiberto, DUCE, v. MUSSOLINI Benito; FALDELLA Emilio, PASSI Carlo, FAVAGROSSA Carlo,

FERRERI Emilio, FONTANA Ettore, FOUGIER Rino Corso,

5,

8,

9;

22; 145; 91, 101, 103, 104, 186, 198, 398; 339; 349, 359, 363 , 364; 16, 125, 126, 130, 132, 133, 12, 22, 23, 24, 279; 10, 11, 12, 13, 29, 30, 41, 43, 44, 57, 61, 86, 88, 89, 91, 101, 103, 123, 125, 126, 128, 131, 132, 178, 180, 181, 182, 183, 185, 202, 204, 206, 207, 208, 212, 216, 219, 220, 221, 222, 223, 326, 329, 334, 335, 338, 349, 357, 360, 361; 371, 376, 377, 378; 263, 326;

pag.

103; 18, 18, 26, 270, 286, 339, 365, 82, 131 , 29, 207, 28, 64, 80,

199,

400; 32, 87, 124, 179, 203, 217, 328, 359,

26, 28; 19, 20, 21, 22, 23, 24, 27, 28, 42, 259, 261, 263, 273, 274, 275, 276, 278, 279, 290, 298, 299, 303, 326, 335, 344, 345, 349, 356, 359, 363, 366; 86, 91, 103, 125, 129, 130, 178, 182; 41, 178, 180, 186, 202, 206, 208, 212, 326; 54, 55, 57, 58, 60, 63, 71 , 72, 73, 74, 76, 77, 81, 86, 87, 89, 91, 94, 95, 96, 97, 99, 100, 101, 103, 104, 105 , 121, 122, 125, 129, 133 , 135, 138, 141, 143, 144, 145, 146, 147, 155, 160, 161, 163, 164, 166, 167, 168, 169, 170, 172, 174, 178, 181, 185, 263, 267, 271, 278, 279, 286, 295, 296, 298, 299, 380, 383, 402;


-

464 -

FRANCO BAHAMONDE Francisco, FRONGIA Cicito, FUHRER, v. HITLER Adolf;

pag.

373; 18, 26, 279;

GALLO Luigi, GANDIN Aldo, GANDIN Antonio,

pag.

91, 349, 29, 372; 55, 367, 1, 9, 334; 18, 10, 70, 18, 273; 227,

GARIBOLDI Italo, GAUSE Alfred, GELOSO Carlo, GIORDANI Francesco, GIROLA Enrico Guido, GIROSI Massimo, GOERING Herrnann Wilhelm, GONELLA Giovanni, GORLA Giuseppe, GRAZIANI Rodolfo, GRAZIOSI Antonio, GUZZONI Alfredo, HA USBRANDT, ufficiale tedesco, HAZON Azolino, HEIGL Heinrich,

26, 263, 279, 349, 359, 365; 11, 12, 91, 133, 186, 326; 71, 72, 298, 326, 338; 26; 229, 230, 236, 404;

148, 149, 383, 406; pag.

HOST VENTURI Giovanni, HUBE Hans Valentin, HORETIG von,

322; 166; 13, 14, 15, 16, 17; 6, 33, 38, 39, 50, 66, 67, 69, 72, 77, 158, 159, 162, 192, 228, 376, 377, 379, 380, 382, 386; 23, 263, 268, 271 , 279, 303; 151, 157, 383; 290;

64, 65, 80, 142, 253, 322, 384, 385, 295, 298,

pag.

263, 10, 279, 22,

pag.

231, 232, 233, 235, 239, 240, 242, 247, 249;

INGIANNI Giulio, INGRA V ALLE Guglielmo,

JACOMONI DI SAN SA VINO Francesco,

282; 368, 370; 2, 3, 4, 5, 7, 8, 52, 54, 75, 76, 281, 353;

41, 86, 125, 326;

HITLER Adolf,

ILARI Eraldo,

103, 133, 169, 186, 196, 198; 359; 33, 34, 38, 46, 86, 367,

279; 11, 41, 42, 43, 44, 263, 326; 24, 28;


-465KEITEL Wilhelm, KESSELRING Albert,

pag.

17, 37, 64, 71, 78, 85, 143, 150, 157, 169, 186, 197, 369, 379, 386; 202, 216;

KLINCKOWSTROEM Joachim von, KORNEV, ufficiale tedesco, LANZAFAME Francesco, LAURENTI, uomo d'affari, LA VAL Pierre, LEOPOLDO, re del Belgio, LOEHR Alexandcr,

pag.

LOMBRASSA Giuseppe, LUDENDORFF Erich, MACCARIO Giovanni, MACKENSEN Hans Georg, MAGLI Giovanni, MANCA Ettore, MARCHESI Vittorio, MARESCALCHI Enrico, MARIOTTI Adamo,

MARRAS Efisio, MELLANO Pietro, MESSE Giovanni, MESSERSCHMITT Willy, MIHAILOVIC Draza,

64, 68, 73, 75, 77, 78, 81; 2, 10, 11, 12, 13, 15, 16,

pag.

29, 46, 65, 72, 79, 87, 144, 151, 158, 170, 190, 198, 370, 380,

30, 31, 32, 49, 50, 53, 66, 67, 68, 73, 74, 75, 80, 81, 82, 138, 139, 140, 145, 146, 147, 152, 153, 154, 159, 160, 161, 171 , 174, 175, 191, 192, 193, 215, 217, 291, 371, 372, 373, 381, 382, 383,

36, 63, 70, 77, 84, 142, 149, 156, 163, 177, 196, 368, 375, 385,

8,

9,

205, 206, 207, 208;

263, 279; 343; 284; 228; 1, 2, 5, 6, 7, 38, 39, 52, 75, 76; 269; 353, 356; 91, 63, 166, 19, 63, 41; 125, 178, 202, 213, 76; 322; 30,

34, 55, 69, 76, 83, 141, 148, 155, 162, 176, 194, 367, 374, 384,

103; 68, 253, 101, 349,

76; 255, 263; 153; 359;

126, 180, 204, 219,

127, 129, 130, 131, 133, 182, 183, 186, 193, 194, 205, 206, 207, 208, 212, 222;

34, 36, 46, 89;

6; 8, 281, 323, 324, 325;


-

466-

MILCH Erhard, MILLO Gustavo, MOLOTOV, v. SKR1ABIN Vjaceslav Michajlovic, MONDINI Luigi, MONTAUTI Francesco, MONTEZEMOLO Giuseppe, MUSSOLINI Benito,

pag.

NASCI Gabriele, NURRA Giovanni,

pag.

244; 169, 186;

OHLOFF, ufficiale tedesco, OHLSHAUSER, ufficiale tedesco, ORLANDO,

pag.

202; 202, 205, 212, 219, 220, 221, 222; 334;

PALMA Vittorio, PARESCHI Carlo,

pag.

16, 41, 348, 363; 353; 41 ; 178, 22, 284; 228;

PARIANI Alberto, PASCOLATO Michele, PASQUALI Arnaldo, PELOSIO Silvio Ettore, PETAIN Henry Philippe, PIERLOT Hubert,

73; 10, 13, 29; 169; 279; 279; l, 3, 57, 80, 230, 237, 245, 253, 263, 275, 290, 298, 326, 338, 348, 358, 365, 372, 379, 386;

4, 22, 62, 87, 231, 238, 246, 254, 266, 276, 291, 301, 328, 339, 349, 359, 366, 373, 380,

5, 27, 63, 100, 232, 239, 247, 255, 269, 277, 293, 303, 329, 343, 350, 360, 367, 374, 381,

91, 41, 68, 149, 233, 240, 248, 259, 270, 278, 294, 315, 333, 344, 352, 361, 368, 375, 382,

103, 133, 169; 42, 51, 54, 72, 73, 77, 225, 227, 229, 234, 235, 236, 241, ?42, 244, 250, 251, 252, 260, 261, 262, 271, 272, 273, 279, 288, 289, 295, 296, 297, 322, 323, 324, 335, 336, 337, 345, 346, 347, 353, 355, 356, 362, 363, 364, 369, 370, 371, 376, 377, 378, 383, 384, 385,

17, 125, 178; 42, 44, 45, 339, 345, 347, 349, 351, 353, 356, 359, 362,

185; 279;


-

467-

PIETRO, re di Jugoslavia, PIETRO il Grande, PIRZIO BIROLJ Alessandro, PISCICELLI Riccardo, PRICOLO Francesco,

pag.

323; 283; 5, 8, 9; 231; 227, 229, 230, 242, 409;

RANZA Ferruccio, RA VERA Francesco, RE DEL BELGIO, v. Leopoldo; RE GIOVANNI Carlo, RJBBENTROP Joachim von, RICCARDI Arturo,

pag.

243; 103;

RICHTHOFEN Wolfram von, RICCI Ezio, RINTELEN Enno von, RIZZO Luigi, ROATTA Ma rio,

ROBOTTI Mario, ROMMEL Erwin, RONCAGLIA Ercole, RONCHI Vasco, ROOSEVELT Franklin Delano, ROSI Ezio,

9; 54, 22, 55, 69, 91, 122, 135, 172, 277, 336.

163, 23, 57, 77, 94, 125, 137, 178, 279, 369.

253, 29, 60, 79, 96, 128, 155, 179, 287, 371.

322, 31, 61, 82, 99, 129, 163, 181, 293, 376.

323, 41 , 63, 84, 103, 130, 164, 263, 300, 378.

324; 50, 67, 85, 120, 131, 167, 271, 326, ~1 2:

54, 68, 86, 121 , 133, 169, 274, 335,

161 , 162. !().>. l(W. lìl. 17~. 173. 176. 177:

]74, 5, 67, 157, 169; 1, 88, 122, 159, 169, 183, 230, 245, 254, 38; 3, 47, 46; 41; 228, 86, 97,

9; 82, 127, 138, 148, 155, 156, 186, 253, 376, 377, 379, 382;

3, 103, 123, 160, 173, 184, 231, 246, 322,

4, 104, 124, 164, 176, 186, 237, 248, 383,

5, 105, 155, 165, 178, 188, 238, 250, 414;

6, 112, 156, 166, 179, 189, 239, 251,

7, 119, 157, 167, 181 , 190, 242, 252,

9, 120, 158, 168, 182, 193, 244, 253,

17, 30, 34, 35, 36, 46, 48, 49, 265, 285;

355; 88, 89, 90, 91, 95, 96, 101, 103, 122, 244, 326, 416;


ROSSI Francesco,

468 pag.

ROSSI Silvio, ROUX Matteo, R UBARTELLI Luigi, RUGE Fricdrich, SANDALLI Renato, SANSONETTI Luigi,

pag.

SANTORO Giuseppe, SCHMALZ Wilhelm, SCHUSTER Karlgeorg, SCUERO Antonio, SENGER und Etterlin von, Fridolin, SICCO Giacomo, SIGISMONDI Carlo, SILVESTRI Ferdinando, SKRIABIN Vjaceslav Michajlovic, SODDU Ubaldo, SOMIGLI Odoardo, SORICE Antonio, STARACE Achille, SANTORO, SCHILDA, generale tedesco, THOMAS Geo rg,

pag.

18, 26, 33, 57, 82, 86, 125, 131, 133, 164, 167, 169, 204, 205, 206, 214, 215, 216, 221, 222, 223, 349, 359, 361, 371 , 372, 374, 91, 125, 133, 41; 10, 11 ; 59; 186, 22, 57, 83, 91,

37, 39, 89, 91, 138, 147, 178, 186, 207, 208, 217, 218, 258, 263, 364, 366, 375, 418; 155 , 164,

41, 101, 155, 192, 212, 219, 279, 367,

169, 178;

195, 196, 198, 199, 420; 29, 30, 31, 41, 44, 58, 59, 60, 61, 62, 84, 85, 86, 87, 89, 95 , 96, 98, 99, 103, 125, 127, 128, 130, 132, 133, 138, 144, 146, 147, 169, 170, 172, 174, 175, 176, 178, 180, 182, 183, 184, 185, 263, 279, 369, 423; 57, 91, 103, 125, 132, 133, 196, 263, 326, 425; 382, 385; 53; 18, 19, 21, 26, 28, 263, 279, 300, 301, 303, 427; 383; 202, 209, 212, 213; 22, 23, 25, 263, 279, 326; 169, 174, 177; 245; 231, 240, 241 , 244, 248, 429; 431; 2A2, 349, 353, 354, 359, *361, 433; 230; 349, 359, 366; 153; 261, 275, 290;

43, 103, 158, 202, 213, 220, 326, 369,

45, 82, 90, 123, 136, 171,

181, 326, 186,

278,

365,


-469 -

TORRESAN Rodolfo, TREVISANI Renato, TROMBETTI Giuseppe Aurelio,

pag.

41, 263, 279; 41, 44, 120; 227, 231, 242;

V AERST Gustav, VECCHIARELLI Carlo, VELANI Bruno, VENTURI Giovanni, VERLAรงI Shefqet, VICEDOMINI Federico, VIDUSSONI Aldo, VISCONTI PRASCA Sebastiano,

pag.

53; 54, 55, 56, 435; 41, 42, 359; 339;

WALDENB URG Siegfried von, WARLIMONT Walther,

pag.

247; 10, 12, 41, 326; 339; 231, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 242, 243, 247, 249;

WENNINGER Gustav, WESTPHALL Siegfried, WELLER, ufficiale tedesco, ZANGHIERI Giovanni, ZANOTTI Aldo, ZLIEGER Heinz, ZOO I Ahmed, re d'Albania, ZOLLING Ernst,

pag.

5, 63, 64, 33, 34, 35, 40, 46, 47, 52, 53, 54, 82; 148, 155, 186, 212, 214, 216,

74, 36, 48, 322,

75; 37, 38, . 39, 49, 50, 51, 323, 324, 367;

367, 372, 375; 217, 218, 222, 223;

55; 41; 13, 14, 15, 16; 247; 382.



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