VERBALI DELLE RIUNIONI TENUTE DAL CAPO DI SM GENERALE VOL.I

Page 1



STATO MAGGIO.RE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO

VERBALI DELLE RIUNIONI TENUTE DAL CAPO DI SM GENERALE VOLUME I (26 GENNAIO 1939 - 29 DICEMBRE 1940)

RACCOLTA DI DOCUMENTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE


PROPRIETÀ LETTERARIA Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione anche parziale senza autorizzazione

© BY UFFICIO STORICO SME - ROMA 1982

TIPOGRAFIA ATENA


INDICE PRESENTAZIONE .................. .................. .... .. . NOTA INTRODUTTIVA ........................ .. ....... ..

pag.

VII

pag.

ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI ................... .

IX pag. XIII pag. XIV

VERBALI DELLE RIUNIONI TENUTE DAL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE ..

pag.

1

INDICE DEI NOMI ........................................ ..

pag.

139

INDICE-SOMMARIO ............. ............. ...... ...... .



PRESENTAZIONE Questa raccolta di documenti - che si articolerĂ in piĂš volumi si inserisce negli studi preparatori e nelle ricerche d'Archivio per la rielaborazione delle monografie che cosrituiscono l'ossatura della Relazione Ufficiale sulla seconda guerra mondiale. Per consentire una agevole consultazione e per rispondere all'esigenza piĂš volte man{festata da storici e srudiosi italiani e stranieri, l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito ha incaricato il colonnello Carlo Mazzaccara e il professore Antonello Biagini di curare questo primo volume che raccoglie i ventidue verbali delle riunioni tenute dal Capo di Stato Maggiore Generale nel periodo compreso tra il 26 gennaio 1939 e il 29 dicembre /940. IL CAPO DELL'UFFICIO STORICO



NOTA INTRODUTTIVA



XI

NOTA INTRODUTTIVA

La condotta strategica della guerra e il complesso rapporto tra vertice militare e vertice politico costituiscono due dei maggiori problemi ancora in discussione nella storiografia relativa alla seconda guerra mondiale. I verbali delle riunioni tenute dal Capo di Stato Maggiore Generale (1) sono tra gli strumenti più significativi per ricostruire il pro-· cesso di formazione delle principali decisioni militari correlate a quelle che furono le direttive politiche. Emerge, dalla parte di seguito pubblicata, una prima osservazione: il contenuto dei documenti - raffrontato a posteriori con gli eventi effettivamente accaduti - non sempre corrisponde al reale andamento delle operazioni militari. Scopo delle riunioni, e questa costituisce una prima spiegazione, era quelio di fornire direttive «di larga massima» concordate, il più delle volte, in sede congiunta per lasciare un'ampia autonomia agli Stati Maggiori delle singole Forze Armate. Lo Stato Maggiore Generale aveva infatti come compito quello dell'alta direzione strategica e quello di collegare fra loro gli Stati Maggiori. Collegamento, come noto, non sempre facile e non sempre possibile. L'altra spiegazione si rinviene nel fatto che le decisioni dello Stato Maggiore Generale erano spesso vincolate da quelle precedentemente assunte dal capo del Governo influenzato , talvolta, dalle pressioni dell'alleato tedesco. Una seconda osservazione nasce dalla situazione di crescente disagio che si avverte negli esponenti del vertice militare sempre più (1) La carica di Capo di Stato Maggiore Generale fu istituita con R.D.L. 4 maggio 1925, n. 522 e le attribuzioni con L. 8 giugno 1925, n. 866. La carica fu ricoperta per il periodo bellico dal generale Pietro Badoglio (4 maggio 1925 - 4 dicem bre 1940), dal generale Ugo Cavallero (6 dicembre 1940 - 1° febbraio 1943), dal generale Vittorio Ambrosia (1° febbraio 1943 - 18 novembre 1943) e dal generale Giovanni Messe (18 novembre 1943 - I O maggio 1945).


XII

pressati dalle richieste del vertice politico. Questo, infatti, aveva deciso la partecipazione alla guerra senza tenere in alcun conto i motivi tecnici, chiaramente espressi dallo Stato Maggiore Generale e dai comandanti periferici, che impedivano la preparazione dello strumento bellico prima del 1942. La brevità del conflitto avrebbe in qualche modo dovuto sopperire alle carenze strutturali dell'Esercito denunciate dai massimi capi militari. I Verbali pubblicati sono tratti esclusivamente dai fondi dell' Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito. Dei ventidue verbali riprodotti, fedelmente e senza alcun intervento, i num¡eri 2, 3, 4, 5 e 6 (pp. 16-58) sono stati editi da Emilio Faldella ne L'Italia nella seconda guerra mondiale. Revisione di giudizi (Cappelli, Rocca di San Casciano, 1959, pp. 808) alle pp. 717-746. L'ultimo volume di questa serie comprenderà , oltre gli indici riepilogativi, un'Appendice relativa al funzionamento dello Stato Maggiore Generale durante la guerra e una serie di biografie dei massimi esponenti militari del periodo. Nella. preparazione di questo volume un particolare ringraziamento per la collaborazione al maggiore Fernando Frattolillo, al maresciallo maggiore "A" Renato Giletti e al maresciallo maggiore "A" Silvio Picciola. Antonello Biagini


XIII

INDICE-SOMMARIO N.

OGGETTO

1

Direttive politico-strategiche; scorte per le industrie di guerra; mobilitazione civile; mobilitazione per la Milizia Dicat. Cooperazione tra gli SS.MM. di Forza Armata e fra questi e l'Ufficio del Capo di S.M.G.; organizzazione bellica delle terre d'Oltremare; difesa contraerea. Norme strategiche emanate dal Duce. Invio di ulteriori rinforzi in Libia. Preparazione per l'inizio delle ostilità. Intenzioni di Mussolini nella dichiarazione di guerra. Preparazione bellica. Richiesta di materiale da parte di Balbo; trasferimento dei Comandi fuori Roma; difesa di Roma. Gibilterra e Malta; situazione generale. Ricompense per atti di valore; ·Malta e Giçilterra; impiego dell'Aviazione. Rifornimenti ali' Africa Orientale italiana. Rifornimenti all'Egeo. Situazione politico-militare. Potenziamento della ricognizione marittima. Azione contro la Grecia. Operazioni in Grecia. Occupazione di Corfù, Cefalonia. Situazione in Grecia. Situazione in Grecia. Invio forze in Albania. Situazione della 9a Armata. Come rinforzare l'Albania. Ripianamento materiali in Albania. Situazione operativa in Albania.

2

3 4

5 6 7

8 9

10 11

12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22

DATA

Pag.

26.1.1939

1

18.11.1939 9.4.1940 6.5.1940 30.5.1940

16 32 43 48

5.6.1940

54

8.6.1940 25.6.1940

59 62

2.7.1940 21.7.1940 26.8.1940 25.9.1940

67 72

78 80

14. 10.1940 17.10.1940

87 97

24.10.1940 1. 11.1940 3. 11.1940 11.11.1940 4.12.1940 18.12.1940 19.12.1940 29.12.1940

103 107 113 119 121 125 132 135


XIV

Elenco delle abbreviazioni che compaiono nel testo

A. A.A.r.n. Amm. A.O. A.O.I. A.R. Armera A.S. A.S.I. Btg. Btr. e/a, e.a. C.A. Cant. Cant.Z Cap. CC.NN. c.m. CogeFag Col. C.S.D. C.T.

=

= =

Aeronautica Arma Aeronautica ruolo normale Ammiraglio Africa Orientale Africa Orientale Italiana Altezza Reale Armata Aerea Africa Settentrionale Africa Settentrionale Italiana

=

battaglione batteria

=

= =

:=:

:::::

=

= =

=

contraerei Corpo d'Armata Cantieri Aeronautici Navali Triestini Cantieri Aeronautici Navali Triestini-Zappata capitano Camicie Nere corrente mese Commissariato Generale per le Fabbricazioni di Guerra Colonnello Commissione Suprema di Difesa Cacciatorpediniere


xv des. DICAT div.

=

designato Difesa contraerea territoriale divisione

Ecc.

Eccellenza

ff. FF.AA. Freg.

facente funzioni Forze Armate Fregata

gen. G.F. int. Intend.

= =

=

Kg Km LL.EE. m. M. Mil. Milmart mm. mitrag. M.V.S.N.

generale Giovani Fascisti Intendente Intendente chilogrammi chilometro/i

= = =

=

Loro Eccellenze metri Mussolini Militare Milizia artiglieria marittima millimetro/i mitragliatrici Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale

n.

numero

Oper.

Operativi

P.R. p .v.

Piano Radunata prossimo venturo

R. R.E. Rgt.

= = =

regio Regio Esercito reggimento

=

Savoia Sua Eccellenza Stato Maggiore

s. S.E. S.M.


XVI

S.M.G. SS.MM. S.M .R.A. S.M.R.E.

=

Sottosegret. Sq. Stamage

= = = = = =

T.A.G .

=

Ten. terr. t./ton./tonn.

=

=

u.

=

S.M.R.M.

UnFoc. u.s.

V. Vasc.

= =

Stato Maggiore Generale Stati Maggiori Stato Maggiore Regia Aeronautica Stato Maggiore Regio Esercito Stato Maggiore Regia Marina Sottosegretario Squadra Stato Maggiore Generale Tripoli - Azizia - Garian tenente territoriale tonnellata/e uomini unitĂ di fuoco ultimo scorso valle Vascello


DOCUMENTI



Verbale n. 1 Seduta del 26 gennaio 1939 «Direttive politico strategiche; scorte per le industrie di guerra; mobilitazione civile; mobilitazione per la Milizia Dicat.».

VERBALE DELLA SEDUTA DEL 26 GENNAIO 1939 - XVII PRESIEDUTA DA S.E. IL CAPO DI STATO DI STATO MAGGIORE GENERALE SEGRETO Autorità presenti:

S.E. il Maresciallo BADOGLIO - Capo di Stato Maggiore Generale S.E. il Generale d'Armata Aerea VALLE - Capo di S.M. della R. Aeronautica S.E. l'Ammiraglio d'Armata CA VAGNARI - Capo di S.M. della R. Marina S.E. il Gen. des. d'Armata PAR/ANI - Capo di S.M. del R. Esercito S.E. il Gen. di Squadra Aerea PINNA - Sottocapo di S.M. del- la R. Aeronautica . S.E. l'Ammiraglio di Squadra CAMPIONI - Sottocapo di S.M. della R. Marina S.E. il Generale di C. d'Armata VISCONTINI - Sottocapo di S.M. Int. R.E. Capitano di Vascello GJACOPINI - Capo Ufficio Piani Oper. S.M. R. Marina Ten. Col. di S.M. PIACENTINI - Ufficio Segreteria Mii. Ministero Guerra. Segretari:

Colonnello di S.M. GANDIN Capitano di Vasc. GALATI Ten. Col. A.A.r.n. RA VAGLI Alle ore 9 il Capo di Stato Maggiore Generale apre la seduta e prende la parola.


f. -2 -

I. DIRETTIVE POLITICO - STRATEGICHE S.E. BADOGLIO - L'altro giorno sono stato ricevuto da S.E. il Capo del Governo al quale ho posto il quesito della situazione politica, perché Egli, quale Comandante delle Forze Armate, mi desse direttive da trasmettere alle LL.EE. i Capi di Stato Maggiore. Anzitutto S.E. il Capo del Governo mi ha dichiarato che, nelle rivendicazioni verso la Francia, non intende affatto parlare di Corsica, Nizza, Savoia. Queste sono iniziative prese da singoli, le quali non entrano nel suo piano di azione. Mi ha dichiarato, inoltre, che non intende porre domande di cessioni territoriali alla Francia perché è convinto che essa non ·ne può fare: quindi si metterebbe nella situazione o di ritirare una eventuale richiesta (e ciò non sarebbe dignitoso) o di fare la guerra (e ciò non è nelle sue intenzioni). Questo come quadro politico di S.E. il Capo del Governo. A vendo io richiesto se esistessero accordi precisi con la Germania per un intervento di questa al nostro fianco, in caso di conflitto armato con la Francia, S.E. il Capo del Governo mi ha detto che Hitler ha fatto dichiarazioni pubbliche di appoggiare la politica italiana e altre ne farà il 30 p.v. parlando alla Camera: però un impegno preciso, da parte tedesca, di venirci in aiuto, come quello preso dal Duce nel settembre scorso a Trieste e a Udine, non c'è ancora. A vendo io richiesto quali direttive intendesse impartire per un'eventuale azione di guerra contro la Francia, in caso di conflagrazione, S.E. il Capo del Governo ha detto queste precise parole: «Assoluta difensiva sulla fronte libica». lo ritengo che questa decisione miri allo scopo di lasciare alla Francia la responsabilità di un'eventuale aggressione. Abbiamo, così, in termini precisi, le direttive per il nostro studio in questo momento. S.E. il Capo del Governo mi ha, altresì, informato della decisione di chiamare alle armi 50.000 uomini. Ho pregato di.portar~ a 60.000 per avere più disponibilità di forze alla frontiera francese. Se non altro la Guardia di frontiera e i corpi di armata di frontiera potranno a vere una certa consistenza. Ho chiesto, inoltre, quale sarebbe stato il contegno della Jugoslavia in questo caso di conflitto. S.E. il Capo del Governo mi ha informato che siamo nei migliori rapporti con la Jugoslavia; ha accennato, anche, di questa amicizia con noi, la quale è ben vista dal popolo jugoslavo. Però la situazione interna jugoslava è delicata per la seces-


-3-

sione croata. Ad ogni modo il Capo del Governo ritiene che, in caso di conflagrazione verso ovest, non ci sia da preoccuparsi della situazione al confine della Jugoslavia. Data questa situazione, sarà bene che i singoli Stati Maggiori perfezionino il piano di radunata verso ovest: mai come adesso abbiamo avuto direttive così specifiche. Bisognerà mantenere contatto continuo fra i diversi Stati Maggiori, specie per quelle parti del piano che riflettono più di una Forza Armata. Ripeto: abbiamo avuto una descrizione precisa della situazione, però, non è ancora precisa per il lato tedesco. Vedremo quale dichiarazione farà Hitler alla fine del mese. Bisogna, quindi, specie per la Libia, che il Governo Generale della Libia abbia tutto il piano rivolto verso occidente, intendo con questo che l'azione verso l'Egitto non ha più motivo di essere. A proposito della Libia, i provvedimenti presi con l'invio di 2 corpi d'armata, con il rinforzo di 28.000 u. oltre le reclute, più 6000 · lavoratori che sono soldati, più ancora l'aumento derivante dal contingente dei coloni recentemente colà trasferitisi (circa 3.500 u.) portano il corpo di occupazione della Libia a una notevole consistenza. Però non bisogna farsi illusioni: i termini del problema sono ancora a nostro svantaggio. Se contempliamo, infatti, il Nord Africa francese con le sue ferrovie e la sua cospicua rete stradatale, rileviamo che la Francia, senza dover ricorrere al mare, può fare affluire grandi forze in Tunisia. A noi, invece, rimane solo ricorrere alla traversata marittima per ottenere un congruo aumento . Lo studio fatto, e con grande coscienza, dalla Marina, ha dimostrato, oltre la precarietà di tale operazione (basta considerare che in corrispondenza del saliente tunisino vi è una ricchezza di insenature ideali per i sottomarini), quali disposizioni deve prendere la nostra Marina, che sarebbe tutta ipoteche, e per lungo tempo, per questa operazione. Il trasporto di grandi unità è operazione aleatoria e sulla quale non si può fare alcun affidamento: quindi è meglio non contarci. S.E. il Capo del Governo mi ha informato che farà costruire degli .aerei per il trasporto truppe. S.E. PARlANI - Io ne avevo calcolati 1.000 e il Duce li ha ridotti a 100. S.E. VALLE - Per ora se ne costruiscono 10 che saranno pronti a luglio. Ogni apparecchio può portare 50 u.: in totale vi sarà possibilità di trasportarne 500 per viaggio.


-4-

S.E. BADOGLIO - Per ora, dunque, sono 10 e ragioniamo su questa cifra. Quindi: - approntare un piano libico ben studiato che contempli il celere trasporto delle forze da est ad ovest; - chiamata alle armi delle truppe di colore (di sicuro affidamento, come già dimostrato in Africa Orientale); - tener bene chiusa la porta di casa. A questo proposito, il Duce mi ha invitato a fare una ispezione in Libia, dopo la riunione della C.S.D., per vedere a che punto si sta e per riferire. Quindi, per seguire la via più tranquilla e più sicura, noi possiamo considerare che il corpo di occupazione in Libia avrà la forza che potremo avere all'inizio della conflagrazione, per venire con qualche apparecchio e piroscafi. S.E. P ARIANI - Stiamo completando il trasporto dei materiali di mobilitazione per le 4 divisioni in posto, più le truppe coloniali. Portiamo cioè la Libia sul piede di guerra. Entro febbraio-maggio (almeno questo è il progetto) cerco di trasportare in Libia tutti i materiali per altre 4 divisioni, dislocandoli nella zona Tripoli-Misurata. I trasporti reali si ridurrebbero quindi molto rispetto ai dati forniti, da tempo, alla Marina, perché si tratterebbe di trasportare quasi solo uomini. La situazione in Libia, per la difensiva, è la seguente: entro maggio saranno ultimate le fortificazioni di Nalut e di Zuara; 1'80% delle fortificazioni della cerchia di Tripoli; l'organizzazione della zona intermedia per la manovra. Il criterio è quello di predisporre arresti sulle linee di facilitazione per costringere il nemico ad entrare nella zona per lui più difficile, che è quella desertica e ivi dargli battaglia. Eventuali infiltrazioni si arresterebbero contro la cerchia delle fortificazioni di Tripoli. Per quanto riguarda i trasporti, lavoriamo in questo senso; accelerare i trasporti di materiali per altre 4 divisioni in modo che rimanga da trasportare solo gli uomini (circa 50.000). S.E. posto.

BADOGLIO -

Ciò che interessa è il problema dei depositi in


-5-

S.E. PARIANI - Noi portiamo 10 Unfoc (ogni unità di fuoco corrisponde al fabbisogno di 20 giorni di guerra; perciò si hanno munizioni per 200 giorni di guerra); ciò tenendo presente che non si avrà il consumo proprio della guerra di posizione. S.E. BADOGLIO - Tutti gli apprestamenti francesi sono per la difensiva e anche abbastanza arretrata. Tenendo solidamente i perni di Nalut e di Zuara i francesi sarebbero costretti ad attraversare la Gefara: il che è una cosa seria. Ricordiamo che, nel 1915, un battaglione che dal Gebel si dirigeva verso la costa, è morto di sete. S.E. PARtANI - Ora , però, è una cosa alquanto diversa: vi abbiamo fatto le grandi manovre con 2 corpi d 'armata. S.E. BADOGLIO -

Sì, ma nelle manovre si abbonda di mezzi.

S.E. PARIANI - Vi è una sistemazione dalla parte nostra, mentre la zona che dovrebbe attraversare il nemico è stata lasciata desertica. In ogni caso il Governatore avrà in più dei 2 corpi d'armata, la Guardia di Frontiera (presidio opere di Nalut e Zuara) e il personale delle batterie da posizione. In caso di emergenza, 1 delle due divisioni del XXI corpo si trasferisce in Tripolitania: così sono disponibili 3 divisioni metropolitane, più 2 divisioni di colore. Sempre seguendo il concetto difensivo , occorrerebbero 8 divisioni più 2 libiche per avere la sicurezza matematica. Se non riusciremo a portare i materiali prima, ne avremo di meno. Del resto, nel 1935 disponevamo soltanto dei coloniali. Credo che con 4 divisioni e 2 divisioni coloniali, più altre 4 divisioni, saremo a posto. Ne porteremo di più e vi riusciremo. S.E. VALLE - Prendo atto delle dichiarazioni di S.E. Pariani: che si tratta, cioè, di trasportare solo uomini. I 10 apparecchi da trasporto saranno pronti entro luglio. Per altri 40 si stanno approvvigionando i materiali: senza stanziare L. 130 milioni occorrenti, si è chiesto l'impegno di spesa. Così si potrà contare su 50 aerei entro il 1939. Questi apparecchi, che sono stati studiati per trasporto di uomini, possono portare anche 2 cannoncini e bombe (ma come impiego secondario). Ma oltre a ciò abbiamo l'aviazione civile che dispone di 200 apparecchi: in caso di emergenza immediata, metà, cioè 100, possono essere concentrati immediatamente nei campi della Sicilia a 500 km. dalla Libia; 100 apparecchi (10 persone, in media, ciascuno, e alcuni 20 + 25) consentono di trasportare, ogni volta 1000 u. Non è dunque,


-6-

ipotetico l'apporto dell'aviazione per il trasporto delle truppe. I campi sono già attrezzati in Sicilia e in Calabria. Occorre, però, un preavviso di almeno 15 giorni per concentrare gli apparecchi. S.E. BADOGLIO - Va bene. Perché io sia esattamente informato di tutto, prego, S.E. Valle di dirmi se gli apparecchi della Spagna sono stati sostituiti. S.E. VALLE - Gli apparecchi efficenti in Spagna sono 160. Ogni apparecchio colà inviato è, per convenzione, acquistato dalla Spagna e sostituito immediatamente. S.E. BADOGLIO S.E. VALLE -

Allora gli invii non incidono sulla linea.

No.

S.E. BADOGLIO - Come stiamo a materiale per il funzionamento dell'aviazione della Libia? S.E. VALLE no di guerra.

Tutto è pronto, fin dallo scorso anno, per un an- ·

S.E. BADOGLIO - Per quanto riguarda il piano di operazioni verso ovest, metterete a giorno i vostri studi, soprattutto per lo scacchiere libico e in tutto quello che c'è di connessione, prenderete accordi diretti tra voi e informerete anche me, specie per quanto si riferisce a più di una Forza Armata. S.E. PARIANI - La questione è semplice se limitata alla dif~nsiva sulle due frontiere libica ed alpina. Noi impiegheremo un numero di divisioni sufficienti per garantire la difesa. Ma resta da stabilire che cosa faremo col rimanente dell'Esercito. È quindi, indispensabile sapere che cosa dobbiamo fare con la Germania. Perché, avendo delle pretese, nulla si può ottenere stando sulla difensiva. Altrimenti basterebbe radunare 2 armate di copertura, 1 di riserva: in tal caso gli accordi particolari con l'aviazione si ridurrebbero a poca cosa. Ciò che interessa è come s'intende risolvere la guerra contro la Francia: con la difensiva si rischia di subire degli scacchi. Bisogna battersi in un punto offensivamente. S.E. BADOGLIO - S.E. Pariani ha perfettamente ragione: ma dall'esposizione del Duce ho compreso che Egli sta aspettando le dichiarazioni che farà Hitler'il 30 p. v. E solo dopo gli impegni che assumerà Hitler, potremo agganciare la nostra azione con quella dei tedeschi.


- 7-

S.E. PARIANI scopo difensivo.

Per ora mi limito, dunque, ad una radunata a

S.E. BADOGLIO - Il Duce ha stabilito solo radunate a scopo difensivo, tanto sulla frontiera alpina quanto su quella libica. Ciò non implica che non debba essere presa in esame tutta la nostra mobilitazione. S.E. PARIANI - La difesa, però, nulla risolve. Occorre definire il piano offensivo anche per poter prendere i dovuti accordi con l' Aeronautica. S.E. BADOGLIO - Per ora i termini del problema posti da S.E. il Capo del Governo sono questi. Io credo di aver intuito che tale suo pensiero è dovuto alla mancanza di un'assicurazione formale da parte della Germania. Forse il 30 si avrà una chiarificazione e allora tornerò dal Duce per conoscere eventuali nuove direttive. Per ora rimane precisato che il problema è nettamente difensivo, salvo ulteriori modificazioni che vi farò noto. S.E. VALLE - Anche limitando il problema alla difensiva è sempre di grandissima importanza neutralizzare la Corsica perché, diversamente, saremo paralizzati: neanche un'ora del giorno e della notte saremo lasciati tranquilli. Basti pensare che i francesi hanno moltiplicato, in Corsica, le basi aeree e i campi di fortuna segreti. Certo è che, anche nell'ipotesi difensiva, la Corsica è una pedana per l'offensiva di tutti i giorni e di tutte le ore contro di noi. L'aviazione assicura di tenere la Corsica sotto controllo, però ha bisogno del concorso delle altre Forze Armate per risolvere questo problema di enorme gravità. S.E. BADOGLIO - Il problema della Corsica è già stato studiato fin da quando io ero Capo di S.M. del R. Esercito. È problema certamente vitale, data la posizione dell'Isola. Io segnalerò al Capo del Governo. Ma si potrà giungere ad una soluzione completa di esso, solo quando si sarpà che cosa si dovrà fare a nord. Allora si potrà pensare a un colpo di mano sulla Corsica. Concludendo, io riferirò quanto segue al Capo del Governo: «Ho trasmesso alle LL.EE. i Capi di Stato Maggiore le direttive riguardanti la difensiva sulle frontiere ovest e libica e le LL.EE. i Capi di Stato Maggiore hanno assicurato che prenderanno le loro disposizioni in conseguenza. Rimangono due punti sensibili da chiarire: I O punto, di base: quale sarà l'attitudine, della Germania nei no-


-8 -

stri confronti e, in relazione a tale attitudine, quali accordi saranno da prendere con gli Stati Maggiori tedeschi; 2° punto: occorre un piano più vasto, perché, con la difensiva, non si risolve alcun problema. E se si deve passare all'offensiva, bisogna, prima di tutto, pensare al problema della Corsica» . S.E. VALLE - Preciso che, secondo me, l'azione contro la Corsica è la prima azione da fare anche in caso di difensiva. Ne va della nostra esistenza. S.E. BADOGLIO - Rientra in un piano più vasto che si può definire solo quando il Capo del Governo potrà dirmi quale attitudine assumeranno i tedeschi. S.E. PARIANI - Forse S.E. Valle vuole alludere alla necessità che l' azione contro la Corsica sia compiuta prima della dichiarazione di guerra, quale caposaldo della nostra azione difensiva. S.E. VALLE -

Occorre mettere aJlo studio tale operazione.

S.E. BADOGLIO sto pronto. S.E. PARIANI -

Mettiamola allo stu~io in modo da aver queLo studio è già stato fatto.

S.E. CAVAGNARI -

È vero: è già stato fatto.

S.E. VALLE - Va bene, ma bisogna concretarlo d'accora.o fra i tre Stati Maggiori. S.E. BADOGLIO - Farò presente, al Duce che l'azione contro la Corsica è stata studiata a scopo difensivo .

IL SCORTE DI MATERIE PRIME, DI SEMILAVORATI ECC. PER LE INDUSTRIE DI GUERRA S.E. BADOGLIO - Io credo che, per queste necessità, si debbano portare alla C.S.D. dati ben precisi, ma anche limitati alle nostre possibilità. L' Areonautica ha già fatto le sue proposte al riguardo. Ma l' Aeronautica è una delle Forze Armate. Anche l'Esercito ha grandi necessità, dato che la guerra di Spagna ha divorato molto materiale. Si può dire , anzi, che l'esercito, dal 1935, fa da deposito a tre scacchieri: all' A.O., alla Libia e alla Spagna la quale ultima, special-


-9-

mente, continua ad ingoiare soprattutto batterie e munizioni. Proprio nel ramo munizioni ho grandissime preoccupazioni. Non bastano i milioni per' poter avere le munizioni: occorrono gli acciai che vengono dal di fuori. Nel 1937 noi abbiamo lavorato 1.800.000 ton. di acciaio, mentre la Germania ne ha lavorate 21.000.000. Bisogna avere moneta estera. Questa mia preoccupazione per le scorte di mobilitazione costituisce eguale angoscia per i Capi di S.M. delle Forze Armate. Sarà bene, quindi, fare azione concorde alla C.S.D. per giungere ad una soluzione. Io pregherò il Capo del Governo di dare la parola ai Sottosegretari militari e poi parlerò anch'io. Se non si provvede ci possiamo trovare all'ablativo poco tempo dopo l'inizio di una guerra. S.E. VALLE - Anche l' Areonautica ha fatto da deposito inviando 700 apparecchi in A.O. e 900 apparecchi in Spagna. Si tratta, per di più, di apparecchi modernissimi: ciò senza dire del munizionamento e delle parti di ricambio. S.E. BADOGLIO - In effetti ho constatato che, tanto l'Esercito quanto l'Aeronautica, hanno inviato in A.O. materiale con grande larghezza. Cosicché io, colà, non ho mai avuto il minimo dubbio di avere delle deficienze. S.E. P ARIANI Spagna.

La larghezza è stata ancora maggiore per la

S.E. VALLE - Con l'oro si fa la guerra, però occorre anche il ferro. In settembre scorso avevamo rottami di ferro appena per una settimana. S.E. BADOGLIO - Se ricorda S.E. Valle, nel 1933, fui proprio io a sollevare alla C.S.D. il problema della riserva aurea. Il ministro Jung non comprese bene la mia proposta. Parlò della moratoria e delle emissioni di biglietti di Stato. Io dissi che occorreva oro. Fu allora che venne fatta la raccolta di oro per ordine del Capo del Governo e si arrivò ad un deposito di 7 miliardi e 800 milioni di oro presso la Banca d'Italia. Adesso non si conosce la nostra consistenza aurea. È certo che la guerra di movimento richiede una enorme quantità di materiale, e, quindi, di oro. Porremo questo problema al Capo del Governo in tutta la sua interezza, perché possa prendere le sue decisioni.


-

10 -

III. MOBILITAZIONE CIVILE S.E. BADOGLIO - Ho scritto al Capo del Governo nei riguardi della mobilitazione civile perché essa non è stata predisposta come studiato in C.S.D. Le industrie si sono lamentate per il richiamo alle armi di persone indispensabili per il proprio funzionamento: ciò perché non erano state segnalate come indisponibili. Toccheremo di nuovo l'argomento in C.S.D. Occorre che la mobilitazione civile sia tenuta al corrente come la mobilitazione militare; per impedire l'arresto delle industrie proprio quando devono aumentare il ritmo della produzione o ampliarsi. S.E. PARIANI - Ritengo opportuno un chiarimento. La mobilitazione civile fu affidata a S.E. Dallolio. Successivamente il Cogefag assorbì quasi tutta l'attività di essa e la mobilitazione è stata ripartita fra singoli Ministeri, rimanendo praticamente quasi lettera morta. Bisogna riprendere in esame tutta la materia. Bisogna creare in ogni distretto, accanto all'ufficio per la mobilitazione militare, un ufficio di mobilitazione civile col compito di suddividere il personale in base alle esigenze civili e militari e studiare nei particolari la sostituzione, in secondo tempo, del personale civile, con elementi meno idonei al servizio militare. Il lavoro di questi uffici sarà più forte di quello degli utfici militari. Tale lavoro deve essere assolutamente organizzato, altrimenti si va incontro a un grande disordine. Sinora è stata confusa la mobilitazione industriale con la mobilitazione civile, che è assai più vasta. Per risolvere il problema nel senso sopra indicato, ho disponibile una esuberanza di ufficiali del ruolo Mobilitazione e fuori quadro: il che consentirebbe, anche, la soluzione più economica. S.E. BADOGLIO luzione.

In un modo o in un altro si deve trovare la so-

IV. MOBILITAZIONE DELLA MILIZIA DICAT S.E. BADOGLIO - L'Aeronautica non è stata informata della mobilitazione della DICAT, nel settembre scorso. S.E. VALLE - È un inconveniente dovuto ad un mancato collegamento. Occorre stabilire uno stretto contatto tra di noi.


-

11 -

S.E. PARIANI - Basterà dare ordini che l'Aeronautica sia immediatamente informata di ogni disposizione emanata nel campo della difesa contraerea.

RACCOMANDAZIONI E ARGOMENTI PARTICOLARI 1. Immediatezza di comunicazioni al Capo di S.M. Generale a mezzo di ufficiale di collegamento

S.E. BADOGLIO - Data la particolare situazione politica, raccomando di tenermi, giorno per giorno, informato dei provvedimenti adottati in relazione ad essa. Ciò potrete ottenere destinando un ufficiale di collegamento, salvo poi, a scrivere, con comodo, perché non si risolve bene il problema con la corrispondenza, che giunge sempre tardi. Mi riservo, pure, se necessario, di chiamarvi direttamente, anche senza farvi riunicre tutti, per darmi chiarimenti in merito. 2. Problema aerosiluranti

S.E. BADOGLIO - Si tratta dell'acquisto di 30 siluri per aerosiluranti. Su questo problema vi è divergenza di vedute tra Marina e Aeronautica. Succede lo stesso in Germania. S.E. CAYAGNARI - Per me il problema del siluro per idrosiluranti è già risolto. Abbiamo realizzato un tipo che può essere lanciato da 120 m. di quota, alla velocità di 300 km. Nessuno Stato è riuscito a realizzare tii che possono essere lanciati da più di 40-50 m. di quota e di 180-200 km. di velocità. Perciò non posso più considerare il nostro siluro fase sperimentale e, quindi, io ritengo di non dover più pagare per esperimenti. S.E. V ALLE può servire.

-

Per l'Aeronautica, il tipo di siluro ottenuto non

S.E. CAVAGNARI - Deve servire. Oggi, data la scarsa differenza di velocità tra grandi navi e siluranti riesce più difficile a queste ultime l'assolvimento di tutti i loro compiti (scorta, esplorazione ecc.) e quindi gli aerei debbono sostituirle in talune delle forme di impiego silurante.


-

12 -

L'Aeronautica ne prevede, invece, un impiego eventuale e, quindi, propone la soluzione che tutti i velivoli possano essere adibiti al trasporto di siluri. Trasportare il siluro e impiegarlo sono, però, cose molto diverse. II problema è complesso: non si può ammettere che ogni velivolo possa essere impiegato come silurante. S.E. VALLE - Prendo atto delle dichiarazioni di S.E. Cavagnari. Se la Marina mi passa il costo di una flottiglia di siluranti io sono lieto di costruire stormi di aerosiluranti. S.E. CAVAGNARI - Non è questione di bilancio, ma è prima di tutto una questione di dottrina. Quando saremo d'accordo su questo punto, si vedrà. S.E. VALLE - Io ritengo, invece, che si tratti di bilancio. Solo 4 anni fa un apparecchio per l'Aviazione per la Marina costava 300.000 lire: oggi costa I milione e 500.000 lire; un apparecchio per l'Esercito costava 270.000 lire: oggi costa I milione e 200.000 lire. Il bilancio dell'Areonautica è di appena I miliardo e 900 milioni e, anzi, praticamente, di 1.600.000.000; mentre il bilancio inglese è di 20 miliardi e quello francese di 23 miliardi. E la Francia può, così; spendere 12 miliardi per materiale di volo e costruire 200 apparecchi al mese. L'Aeronautica è costretta, per economia di mezzi, a costruire apparecchi, che con equipaggio bene addestrato (i nostri sono i migliori del mondo) possono essere adoperati per varie forme d'impiego, e cioè bombardamento, siluramento, trasporto, osservazione terrestre, osservazione marittima. Se l'Aeronautica avesse qualche miliardo in più potrebbe benissimo costruire dei reparti da impiegare solo come aerosiluranti. S.E. CAVAGNARI - Io ho richiesto la stabilità del personale nei reparti idrovolanti ma questa non si è mai potuta ottenere. È umano del resto che un ufficiale d'aviazione non stia lungo tempo in sedi poco gradite come quelle dove sono dislocati i reparti idrovolanti. S.E. VALLE mandano.

Questo lo escludo. Gli ufficiali vanno dove si

S.E. CAVAGNARI - Il problema del lancio è di difficoltà e delicatezza tali da richiedere una specializzazione ottenibile soltanto attraverso tin addestramento continuo ed esclusivo.


-

13 -

È innegabile invece negli ufficiali d'aviazione la tendenza all'aviazione da caccia e da bombardamento e non agli idrovolanti.

S.E. VALLE - Assolutamente no. La rotazione del personale ai reparti idro è dovuta a tutt'altre necessità e non è assolutamente maggiore di quella che si ha per altre specialità. Ma torniamo ai siluri. Le brillanti caratteristiche dell'attuale tipo di siluro che permette il lancio da 100 m. di quota, alla velocità di 300 km ora, sono state ottenute in base agli studi compiuti dall'Aeronautica a Guidonia. La Germania ha visto che noi siamo i più progrediti in questo campo e ha ordinato 300 siluri, da consegnare da giugno in poi: circa I al giorno. Il silurificio di Fiume tende naturalmente ad avere altre ordinazioni: ma, se le caratteristiche del siluro sono· buone, si può e si deve ottenere di più, perché oggi è ben difficile avvicinare navi da guerra data la potenza della difesa contraerea, e, siccome tutti gli apparecchi fanno ormai 380 km. orari, nella fase di avvicinamento, noi vogliamo un siluro che si possa lanciare almeno a 350 km. orari. Noi riteniamo, quindi, che l'ordinativo dei 30 siluri debba essere fatto per sperimentare, presso le squadriglie, l'arma e per ottenere un tipo con caratteristiche migliori. Quando sarà omologato il nuovo tipo con caratteristiche ottime, si passerà alle forniture in serie, che saranno pagate dall' Areonautica. Per ora siamo in fase sperimentale che, come convenuto, deve addebitarsi alla Marina. In conclusione, per ora l'ordinativo dei 30 siluri non si può considerare come una serie normale e l' Areonautica non può impegnare per il loro acquisto dieci milioni. S.E. CAVAGNARI - Ripeto che la convenzione stabilita conl' Areo nautica dice chiaramente che la Marina pagherà i prototipi dei siluri, e questo la Marina ha fatto. Con i prototipi sono stati raggiunti brillantemente, nelle prove di Fiume, i parametri di quota e velocità fissati dalla ditta Whitehead, come possibile col tipo di siluro studiato e realizzato. Perciò l'attuale riproduzione di 30 siluri del prototipo non riguarda più alla Marina e quindi io credo di non dover pagare nulla. S.E. BADOGLIO - Prospetterò al Capo del Governo la situazione in argomento e sentiremo le sue decisioni. 3. Completamento difesa Stretto Messina

S.E. BADOGLIO - (rivolgendosi a S.E. Cavagnari) Attendo risposta da S.E. il Capo del Governo circa il finanzia-


-

14 -

mento straordinario di 18 milioni e mezzo da Voi richiesto per completare la difesa dello stretto di Messina. Appena l'avrò, la comunicherò. 4. Problemi della difesa contraerea degli aeroporti e dei depositi R.A.

S.E. BADOGLIO - Occorre prospettare anche tale questione a S.E. il Capo del Governo, perché è connessa al problema più generale della difesa contraerea del Paese. S.E. PARIANI - Quando io sono stato da S.E. il Capo del Governo per tale questione, il Duce mi ha comunicato che S.E. Valle gli aveva detto che avrebbe pensato I' Areonautica alla difesa degli Aeroporti. S.E. Valle mi ha poi chiarito il suo concetto. Io penso che i centri demografici e industriali debbano essere difesi dalla DICAT. Come la Marina si è assunta la difesa dei suoi obiettivi, così l'Esercito e I' Areonautica dovrebbero provvedere a difendere i proprii. S.E. VALLE - L'equivoco, se così si può chiamare, è nato dal fatto che, quando il Duce mi ha domandato se si era provveduto alla difesa e.a. dei campi di aviazione, io dissi che l' Areonautica aveva speso 90 milioni per la difesa contro gli attacchi a volo radente acquistando congruo numero di mitragliatrici e munizioni. Limitatamente alla difesa al disotto dei LOOO m. pensa, dunque, l'Aeronautica a difendere i propri campi. Ma oggi la precisione dei tiri, da 6000 m. di quota, è divenuta ottima. E non vi sono solo i campi d'aviazione come obiettivi d'interesse aeronautico. Se dovessi provvedere alla difesa dei campi d'aviazione, dovrei comprare dell'artiglieria e istruire del personale per impiegarla. Se l'Aeronautica deve spendere per la difesa contraerea terrestre, essa dovrebbe, per analogia, esser indennizzata per la difesa aerea che fa con le squadriglie da caccia a vantaggio dell'Esercito e della Marina. Non posso spendere contemporaneamente per cannoni e aeroplani. L'Esercito provvede per i cannoni e l'Aeronautica agli aerei da caccia. Come l'Aeronautica presta le squadriglie, così l'Esercito presti i cannoni. S.E. CAVAGNARI - Non mi risulta che aviazione da caccia sia assegnata alle basi navali. La Marina, invece, ha speso molto per la difesa di Pantelleria.


-

15-

S.E. VALLE L'assegnazione di aviazione da caccia è prevista anche per le basi navali. S.E. PARIANI - Le squadriglie da caccia restano fisse, per tutta la guerra, nelle località da difendere. S.E. VALLE - Restano fisse per tale scopo. Esse sono armate con aerei intercettatori che raggiungono una quota di 6.000 m. in 5'. Sono state ordinate 20 squadriglie di tali aerei. S.E. BADOGLIO - È questione di finanziamento e di attribuzioni. Vedo mal volentieri l'Aeronautica diventare artiglieria. Non è il suo mestiere. Bisogna finanziare la DICAT. S.E. VALLE - Il Capo del Governo ha detto che nei sei milioni dati per il rinnovamento delle artiglierie è compresa un'aliquota per la difesa contraerea. S .E. P ARIANI - 5 miliardi sono stati chiesti per Forganizzazione contraerea; è stato dato mezzo miliardo, cioè 1/10 del richiesto. Si può appena provvedere per la difesa dei centri industriali. Non mi resta un centesimo per l' Areonautica. Occorre che la DICAT abbia un'assegnazione propria e faccia, coi suoi fondi, fronte ai bisogni della difesa territoriale dei centri demografici e industriali, i quali servono quasi sempre contemporaneamente più Forze Armate. S.E. BADOGLIO - Sta bene. Anche questa materia sarà trattata in C.S.D.; occorre ottenere il necessario finanziamento . La seduta è tolta alle ore 10,50.


-

16 -

Verbale n. 2

Seduta del 18 novembre 1939

«Cooperazionefra gli SS.MM. di FF.AA. e fra questi l'Ufficio del Capo di S.M.G.; Organizzazione bellica delle terre d'Oltremare; Attribuzioni dei singoli SS.MM. situazione scarto; Difesa cla; Situazione progetti per la sistemazione provvisoria e definitiva della difesa eia della Madrepatria e delle Terre d'oltremare. Siluri per aerei ad aerosiluri». VERBALE DELLA SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 1939 PRESIEDUTA DA S.E. IL CAPO DI STATO DI STATO MAGGIORE GENERALE Autorità presenti:

S.E. il Maresciallo BADOGLIO - Capo di Stato Maggiore Generale S.E. il Maresciallo d'Italia GRAZIANI - Capo di S.M.R.E. S.E. l'Ammiraglio d'Armata CA VAGNARI - Capo di S.M.R.M. S.E. il Generale di Squadra A. PRICOLO - Capo di S.M.R.A. S.E. il Generale di C.A. SODDU - Sottosegret. di Stato Guerra S.E. il Luoten. Gen. STARACE - Capo di S.M. della M.V.S.N. S.E. il Gen. di Sq. Aerea PINNA - Sottocapo di S.M. R. A. S.E. il Generale di C.A. BERGIA - Sottocapo di S.M. Difesa Terr. Ammiraglio di divisione SOMIGLI - Sottocapo di S.M.R.M. Generale di divisione BANCALE - ff. Sottocapo di S.M. Intend. R.E. Generale di brig. ORLANDO - ff. S01tocapo di S.M. Operz. R.E. Capitano di fregata CALOSI - dell'Ufficio Piani R. Marina Segretari:

Colonnello di S.M. GANDIN Capitano di Vasc. GALATJ Colonello A.A.r.n. RA VAGLI Alle ore 9 il Capo di Stato Maggiore Generale apre la seduta e prende la parola.

S.E. B ADOGLIO - Sono lieto di riunirvi nel giorno anniversario della mia partenza per l' A.O., dove trovavo il vecchio compagno di armi S.E. Graziani che portò alla vittoria le truppe del fronte sud, mentre uguali sorti avevano quelle del fronte nord.


-

17 -

Questo è buon auspicio per i nostri lavori. Ringrazio vivamente S.E. Soddu per i provvedimenti che ha proposti al Duce per la preparazione alla guerra: essi corrispondono in pieno a tutta quella che era la mia speranza per il potenziamento dell'Esercito. Preparazione e robustezza dei quadri costituivano le nostre più grandi deficienze. Il Capo del Governo mi ha detto che sovente è stato dato per fatto quello che avrebbe dovuto essere fatto. Ciò non deve più'succedere. S,E. il Capo del Governo deve essere informato esattamente, giorno per giorno, sullo stato di consistenza delle nostre forze armate. Non deve accadere che si chiami ad esempio reggimento di artiglieria un insieme di tre gruppi con un unico ufficiale effettivo ciascuno. Se tale reggimento avesse dovuto iniziare i tiri non sarebbe stato assolutamente in grado di eseguirli a dovere. Così, per la preparazione in Libia, affermo che nel settembre scorso se i francesi avessero sferrato l'offensiva ci avrebbero senz'altro travolti. Io fui in Libia in giugno scorso e assistei ai tiri completivi di artiglieria di 53 batterie. Se però il nemico supposto si fosse allontanato · e fosse stato necessario seguirlo, due sole batterie avevano i mezzi per procedere avanti. Bisogna rivedere unità per unità con senso realistico, e darle effettive solo quando abbiano raggiunto un grado di efficienza tale da essere impiegate sicuramente. Questo si chiama servire lealmente il Paese. Procediamo, dunque, nel nostro lavoro di preparazione, confortati dal pensiero che abbiamo la fortuna di avere il Duce a Capo delle Forze Armate, il Duce che nulla ci nega. Occorre provvedere alla reale preparazione delle Forze Armate senza discussioni politiche: si faccia o non si faccia la guerra, si faccia ad est o ad ovest, questo non è compito nostro. Ricordo il discorso del generale Morra, a Gaeta, a S.E. Salandra, prima della guerra: «se Voi ci ordinerete di sostare, sosteremo; se ordinerete di marciare, marcieremo, fidenti e tranquilli sempre agli ordini del Governo». Occorre intervenire presso le dipendenti gerarchie perché si smetta di fare i politicanti ma si pensi solo alla preparazione dei nostri soldati. Per ora conflitto non c'è stato alla frontiera occidentale. L'unica cosa che ammiro è la verità dei bollettini che ci ammoniscono! Se si


-18-

produrrà il conflitto seguiamo con cura tutti gli sviluppi di esso per trarne ammaestramento, tenendo però presente che nessuna guerra è uguale ad un'altra. Nel 1915 siamo entrati in guerra come se l'anno precedente la guerra non ci fosse stata. È sempre stata mia cura nella preparazione di chiudere le porte di casa e poi pensare all'offensiva. Raccomando, perciò, di rivedere le nostre sistemazioni difensive sui vari fronti e, approfittando del tempo disponibile, portare miglioramenti atti a dar più consistenza alle linee, non abbondando in opere individuali nelle quali i pochi uomini di presidio , per assolvere il loro compito, dovrebbero essere addirittura degli «aiaci». Ho letto un'interessante relazione del generale Roatta sulla «linea Sigfrido», dove si vede che anche nei concetti tedeschi vi è un po' buio, perché parlano di contr.attaccare con le guarnigioni delle opere. Ora non è possibile pensare a contrattacchi con tali guarnigioni di 7-8 uomini: è già tanto se essi si fanno ammazzare resistendo sul posto. Richiamo a un senso più realistico del problema. I ARGOMENTO Cooperazione fra gli Stati Maggiori delle Forze Armate e fra queste e l'ufficio del Capo di Stato Maggiore Generale

S.E. B ADOGLIO - In tempi normali per il collegamento fra gli Stati Maggiori bastava la corrispondenza. Ma questa è lenta, mentre invece i tempi serrano. I Capi di Stato Maggiore devono essere subito informati di quello che avviene nelle altre sfere e cosi pure io. Sarò grato se ogni forza armata vorrà designare un ufficiale per il collegamento con gli altri Stati Maggiori; questo ufficiale svilupperà anche il collegamento col Capo di Stato Maggiore Generale . . (Questo ufficiale dovrà essere tenuto al corrente dagli Stati Maggiori delle cose essenziali; in questo modo potrà assolvere il suo compito). Gradirei conoscere i nomi di questi ufficiali appena designati. II ARGOMENTO Organizzazione bellica delle terre italiane d'oltremare. Attribuzioni dei singoli S.M. - situazione - scorte.

S.E. B ADOGLIO - Secondo la legge, l'organizzazione delle terre italiane d'oltremare spetta al Capo di S.M. Generale il quale, presi


-

19 -

gli o_rdini dal Duce, dà le direttive generali ai singoli Capi di Stato Maggiore. Ciò è stato già fatto, e prego attenersi alle direttive senza fare piani ipotetici che non hanno corrispondenza nella situazione. Per esempio, pensare ad un'azione al Canale di Suez, quando le nostre forze come numero sono inferiori a quelle di fronte, è lavoro tecnico ed inutile. Pensare prima di ogni altro fatto a chiudere le porte di casa a est e ad ovest. Dopo, assicurata l'integrità dei territori, potranno studiarsi quelle azioni che si possono fare in situazioni favorevoli e che, per l' A.O.I., io ho già indicate qualora questa situazione favorevole si presentasse. Studiare operazioni non rispondenti alla realtà vuol dire logorarsi il cervello e perdere tempo. Occorre risolvere il problema delle scorte per le terre d'oltremare. Nell'occasione ricordo che tra esse escludo l'Albania, la quale non fu compresa tra le terre d'oltremare, su mia proposta, perché considerata come facente sistema con la Madrepatria; perciò non è stato creato un Comando superiore delle FF .AA. e quindi ciascuna forza armata dipende dai singoli Capi di S.M .. Io ho indicato un anno come limite delle scorte, sarei grato mi si volesse indicare a che punto siamo. S.E. GRAZIANI - 6 mesi in Egeo, 3 mesi in· A.S., 3 mesi in A.O .I. In corso provvedimenti per un anno. Occorrono, però, finanziamenti e depositi. Per la Libia stiamo portando le scorte a sei mesi. S .E. BADOGLIO - Siamo molto distanti dai dodici mesi: si ha circa 1/4 del necessario. Per l'A.O.I. la situazione è molto dura anche perché mancano i magazzini. Ufficiali e truppa sono sotto le tende e baracchini ignobili, almeno nelle regioni periferiche. Farò presente la situazione al Duce anche per l'aumento delle scorte e per dare ad esse capacità di ricovero. S.E. GRAZIANI - Soprattutto difettano i carburanti. Se in A.O .I. ci si toglie la possibilità di muoversi celermente, la nostra superiorità di forze viene a cadere. S.E. BADOGLIO possediamo.

Perderemmo il più importante vantaggio che

S.E. CAVAGNARI - Chiedo a V.E. se l'Egeo è da considerarsi come A.O.I. o come Albania.


-

20 -

S.E. BADOGLIO - Come !'A.O.I. Benché l'Egeo dipenda dagli Esteri in quanto l'Egeo è compreso nelle terre d'oltremare. S.E. CA v AGNARI a) nafta:

Per la Marina le scorte sono: A.S. Egeo A.O.I.

5-6 mesi 2 mesi e 1/2 1 mese e 1/2

e ciò dipende dalla mancanza di depositi, che richiedono finanziamento e che è impossibile costruire a breve scadenza. b) viveri:

c) vestiario:

A.S. Egeo

mesi 4 come stabilito da S.E. De Vecchi 6 mesi perché a Lero abbiamo obbligo di provvedere a tutte le forze armate (circa 12.000 uomini)

A.S.

6 mesi 6 mesi 1 anno

Egeo

A.O.I.

Abbiamo fatta una distinzione tra munizioni antinavi, antiaeree ed antisiluranti. In A.S., Egeo ed A.O. abbiamo portato le dotazioni ad un livello più alto, pari a circa il triplo delle passate tabelle. In particolare, abbiamo munizioni per 5 mesi in Egeo, A.O.I., A.S .. Per la metropoli il limite massimo è conseguenza non solo dei finanziamenti, quanto della potenzialità delle fabbriche e della disponibilità delle materie prime. Per il munizionamento contraerei ho abbondato: 8-9 mesi A.S. I anno Egeo 9 mesi A.O.I. S.E. PRICOLO - Tra le varie scorte dell'Aeronautica esiste una certa disarmonia; cercheremo di raggiungere l'equilibrio. Gradirei conoscere se dobbiamo avere le scorte per un anno oppure se si deve tendere a tale limite. S.E. BADOGLIO - Tendere ad arrivarci. Data la situazione si dovrebbe escludere la guerra rapida. Specie in A.O.I. saremo tagliati


-

21 -

fuori e quindi occorre cominciare ad accrescere le dotazioni dalle zone più distanti. S.E. PRICOLO - Il problema è imponente, specie per i depositi. Le scorte dell'Aeronautica sono: A.S. Per i carburanti abbiamo 2 mesi. Muzionamento 5 mesi contro i 2 dei carburanti, che cercheremo di portare a 5 mesi pel maggio 1940.

A.O.I. Carburanti 1 mese; maggio 1940 1 e 1/2 data la scarsa disponibilità di serbatoi. Munizionamento 5 mesi - è inutile aumentare il munizionamento fino a che non si possono aumentare le scorte di carburanti. EGEO Carburanti 1 mese; 2 mesi al maggio 1940. Munizionamento 4 mesi; anche qui è inutile per ora aumentare il munizionamento. Risulta che al massimo potremo disporre di 5 mesi di autonomia nelle terre d'oltremare nel maggio 1940. Se si deve arrivare ad un anno di autonomia si tratta, dunque, di cifre astronomiche. S.E. BADOGLIO - Io riunirò questi dati e li sottoporrò, per le decisioni, al Capo del Governo. _ A me preme molto dare l'esatta situazione. Ad esempio, dire di avere in A.O.I. un mese di carburanti significa dire che siamo a terra. S.E. PRICOLO - Noi siamo legati al terreno più di quanto si pensi: occorre quindi intendersi sulle ipotesi belliche per preparare depositi e servizi nei vari scacchieri, in modo che si possa impiegare in qualunque settore l'aviazione in forma imponente. Ciò non potrà rendere attuabile un'azione, ad esempio, verso la Mesopotamia. S.E. BADOGLIO - Non dobbiamo abbandonarci a troppi disegni perché non avremo mai le forze occorrenti. Viceversa studiare le ipotesi più probabili. Per esempio: è un'illusione che l'Inghilterra abbandoni l'Egitto! Non accadrà mai; sarebbe come dire che noi abbandoneremo l'Italia. Per l' A.O.I. ho indicato le possibili e probabili azioni contro Gibuti e Somalia britannica e qualche azione verso il Sudan. Però, pri-


-

22 -

ma dobbiamo garantire l'Impero da ogni infiltrazione nemica; questa è la base principale di tutto; il resto è sussidiario. Con un mese di carburante non si garantisce nemmeno la sicurezza dell'Impero. Con 5 mesi potremo tirare il fiato. Sono lieto di avere avuto questi precisi dati per prospettarli al Capo del Governo per i provvedimenti che intenderà prendere al riguardo. S.E. GRAZIANI - Vorrei dare notizie più precise sulla reale situazione logistica dell'Africa Settentrionale e dell'Egeo. LIBIA

Dotazioni dei magazzini ragguagliate al fabbisogno di 6 mesi per tutte le truppe, quadrupedi ed automezzi (comprese le forze libiche). Allo stato attuale tutte le dotazioni sono già accantonate ad eccezione delle seguenti in corso di approntamento ed invio: viveri ed avena paglia vestiario ed equipaggiamento munizionamento

-

I /3 del fabbisogno 1/3 del fabbisogno (quantitativi maggiori per le munizioni da 20 e da 47 in corso di allestimento)

bardature e mascalcia parco automobilistico carburante

-

1/2 del fabbisogno 3/4 del fabbisogno (I 1.000 ton. già in posto) 31.000 . ton. di cui 19.000 in corso di approvvigionamento.

- 1/6 del fabbisogno - l'intero fabbisogno

Per portare - come è in progetto - le scorte di magazzino da 6 a 12 mesi occorrono circa 2 miliardi (compresa la costruzione dei manufatti occorrenti per il ricovero delle dotazioni). EGEO L'entità delle dotazioni dei magazzini speciali dell'Egeo è ragguagliata al fabbisogno di 6 mesi per una forza complessiva di 22.000 u. - 500 automezzi - 130 motomezzi - 1.150 quadrupedi. Dette dotazioni, salvo pochi materiali in corso di invio, sono al completo. Per i carburanti la disponibilità in posto è limitata al fab-


-

23 -

bisogno di 2 mesi; peraltro il governo del possedimento è stato autorizzato a portare, con importazioni dirette dall'estero, le scorte a 6 mesi di autonomia (700 tonn.). Per !'A.O.I. non ho dati precisi perché, giungendo ancora tutto attraverso l'Ufficio Militare Africa Italiana, le notizie pervengono allo S.M . con rilevantissimo ritardo. Occorrerebbe ora fare il passo perché l' A.O.I. corrisponda direttamente con lo Stato Maggiore. S.E. BADOGLIO -

Ritengo che ciò sia indispensabile.

S.E. GRAZIANI - A tal proposito segnalo che i piani sono giunti in ritardo perché trasmessi allo S.M. pel tramite dell'Ufficio Militare· dall'Africa Italiana. In particolare poi sulla situazione logistica del!' A.O.I. non abbiamo notizia precisa. Bisogna che il Comando Superiore A.O.I. corrisponda direttamente con lo S.M. Occorre tener presente che oggi sono colà oltre 220.000 uomini (47.000 nazionali e oltre 160.000 coloniali). Tale passo va fatto in questo momento saliente. S.E. BADOGLIO - Ciò abbiamo fatto durante la guerra in A.O.I. e con successo. Farò proposta al Duce perché, in parallelo al Ministero del!' Africa, l' A.O.I. sia contemporaneamente alle dipendenze degli S.M. per tutto ciò che riguarda l'organizzazione delle forze armate. S.E. P RICOLO - Volevo richiamare l'attenzione su una circostanza. Noi abbiamo fatto preparare i dati relativi alle scorte, ma non vi è dubbio che esista una disparità dovuta al diverso sistema di computo, inquantocché non tutte le forze armate adoperano gli stessi criteri per esprimere in mesi la sufficienza delle scorte. Occorre che tutti adoperino misure equivalenti. S.E. BAooouo - Giusta osservazione. Nell'esercito si è adottata l'unità di fuoco per esprimere gli approvvigionamenti di munizioni. Potremo aggiornare questo concetto ed estenderlo a tutte le forze armate, quantunque ciò non sia una cosa assoluta. Infatti, ad esempio, l'unità di fuoco sulla fronte occidentale, in questo momento indica ben poco. Possiamo rifare i nostri specchi calcolando il vettovagliamento per uomini e quadrupedi, ed il vestiario per mesi, carburanti e munizioni per unità di fuoco o corrispondenti a queste.


I -

S.E. PRICOLO S.E. PINNA -

24 -

Noi le chiamiamo azioni. Tali dati si potranno poi trasferire in mesi.

S.E. PRICOLO -

Però con ipotesi uniformi.

S.E. CAVAGNARI - Rjguardo all'obiezione del Maresciallo Graziani io credo che essa sia già risolta dalla nota legge che attribuisce ai Capi di S.M., per mandato del Capo di S.M. Generale, le direttive per la preparazione alla guerra. S.E. BADOGLIO -

È bene chiarirlo.

S.E. GRAZIANI - Nella pratica per quel che riguarda le truppe di terra avviene che tutte le questioni sono trattate tra Governi ed Ufficio Militare, rimanendo lo S.M. avulso. S.E. CA VAGNARI - La legge è chiara nei riguardi delle relazioni dirette tra Stati Maggiori e Comando Superiore Forze Armate. S.E. BADOGLIO - È l'inverso che non avviene, solo per l' A.O.I. Difatti tutte le informazioni vanno al Ministero dell'A frica Italiana e poi agli Stati Maggiori. S.E. GRAZIANI -

Non solo le informazioni, ma tutto.

S.E. BADOGLIO - Non si attengono alla legge. Io lo dirò al Duce, perché inviti il Ministero dell'Africa Italiana ad attenersi alla legge. Allora siamo intesi: per quanto riguarda le scorte vediamo di compilare gli elenchi stabilendo due date: la data attuale e quella del 1° maggio. S.E. STARACE - Per A.O.I. bisogna tener presente la scarsità di pneumatici e di copertoni, i quali sono assolutamente insufficienti. È come non avere carburanti se mancano pneumatici e copertoni. S.E. BADOGLIO - I mezzi di trasporto devono essere considerati con i loro elementi. Lo S.M. farà il calcolo completo dei mezzi di trasporto con adeguati elementi di riserva tenendo presente l'impiego fuori strada. È stata sempre la nostra debolezza. In A.O. all'inizio della campagna mi recai a vedere verso il 6 dicembre, a Macallè il I C.A . Esso aveva il parco automobilistico per metà a terra perché mancavano i pezzi di ricambio. Così di 3 autocarri se ne faceva uno. Ma questo non è un sistema adottabile. I pezzi di ricambio devono essere calcolati nelle scorte.


-

25 -

III ARGOMENTO Difesa contraerea - Situazione progetti per sistemazione provvisoria e definitiva della difesa e.a. della Madrepatria e delle Terre Italiane d'Oltremare S.E. BADOGLIO - È un argomento doloroso. C'è stato molto scetticismo al riguardo: avviene sempre così in tempo di pace, ma non più in tempo di guerra. Altre nazioni, con criteri molto estensivi, hanno preparato la difesa e.a. dandole l'importanza che merita. Per ora noi disponiamo solo di materiali quasi fuori uso, inadatti, aggiustati ali~ meglio. Quando avremo il pezzo da 90 cominceremo a dire di avere un pezzo antiaereo. Ma quello che si nota, nonostante sforzi e buona volontà del Gen. Bergia, è che si sono difesi, sia pure scarsamente, pochi obiettivi importanti, quando altri, pure d'importanza, sono addirittura trascurati, mentre i «Signori» (la Marina in questo caso, e ne faccio la lode a S.E. Cavagnari) hanno organizzato bene la loro difesa contraerea . L'Aeronautica, si può dire che sia ancora indifesa; nelle discussioni si perse molto tempo per decidere se i campi di aviazione dovessero essere difesi dall'esercito o dall'aviazione. S.E. CAVAGNARI - L'Aeronautica ha sostenuto che non aveva bisogno di difesa statica. S.E. BADOGLIO - Ma questo faceva parte del corredo di scetticismo di cui abbiamo parlato. Si è visto che viceversa la difesa contraerei è efficace. I campi di aviazione in Polonia sono stati subito presi di mira. Tutta l'attività dell'aviazione nei primi 3 giorni è stata rivolta sui campi di aviazione, sui nodi ferroviari e sulle fab briche. Voi, Bergia, avete fatto un programma completo e la richiesta di fondi. Quando prevedete che il programma potrà essere espletato? S.E. BERGIA - Alla fine del 1942 si potrà avere non tutto, ma la massa delle artiglierie e cioè: - 102 batterie da 90; 50 batterie da 75/46; - 432 mitrag . da 20 per l'industria; - 500 mitrag. da 20 per centri isolati; - 125 batterie da 37. Ciò doveva essere attuabile anche alla fine del 1941. Però gli ultimi dati danno come probabile la metà del 1942.


-

S.E. BADOGLIO -

26 -

Contiamo pure per la fine 1942.

S .E. Sooou - Credete Eccellenza che poi queste cifre siano sufficienti per la difesa contraerea? S.E. BERGIA - Esse rappresentano il minimo indispensabile. Bisogna poi tener conto, che col 75/46 si raggiungano i 7.000 m. e col 90 gli 11.000. S.E. BADOGLIO - Non cerco la difesa perfetta. Vedo quanto abbiamo e quel che possiamo avere. Due sono le situazioni da considerarsi: quella reale di oggi e quella del 1942. Sarà bene che Bergia, in unione con gli S.M. delle altre forze armate, riveda la situazione per esaminare in quale modo migliore impiegare tutto il materiale di cui si dispone. Vi è una disparità di trattamento fra i singoli obiettivi, dipendente forse anche dal fatto che qualcuno non ha pensato alla loro difesa sperando che qualche altro vi provvèdesse. Pregherei il Generale Bergia di mettersi in collegamento con gli ufficiali designati dagli S.M. per vedere in base all'attuale disponibilità complessiva di pezzi quale migliore utilizzazione sia possibile farne. Qui non si tratta di fare dei particolarismi. Richiamo l'attenzione sul fatto che la distribuzione dei pochi materiali esistenti va esaminata con spirito di comprensione perché «una volta toccata una forza armata sono toccate anche le altre». Occorre insomma una migliore distribuzione di quella odierna. S.E. BERGIA - Si è già fatto qualche cosa. Sono state prese in esame, nel progetto, altre 40 località che sono di interesse comune. Queste sono difese in blocco senza considerare di chi è l'interesse. S.E. BADOGLIO - In una discussione alla C.S.D. (1930-31) rammento che io dissi: «Bisogna imporre alle società elettriche, che hanno largo margine di guadagno, di provvedere alla difesa dei propri sbarramenti idrici. Bisogna imporre alle fabbriche l'armamento che sarà definito dal Ministero». Così, organizzando la difesa nell'interesse stesso delle fabbriche, noi avremo automaticamente difesi molti obiettivi importanti. Ma Giuriati, che allora era Segretario del Partito, rispose che la difesa antiaerea era inutile. Nessun Ministro ha preso cura di fare qualche cosa. In Germania, e non si può nascondere le qualità guerriere di questo popolo, hanno curato perfino l'organizzazione antiaerea del Comando Supremo il quale è sistemato in costruzioni che hanno la par-


-

27 -

te sopra terra ed una parte sotto terra perfettamente identiche. Cosicché in caso di incursioni aeree il lavoro può continuare indisturbato. Questa è organizzazione fatta con senso realistico. Noi forse si voleva fare troppo i coraggiosi. S.E. BERGIA - Si sta facendo qualche cosa però. Alla Metallurgica Bresciana ed a Colleferro si fanno lavori colossali. A Campo Tizzolo si sono costruite caverne per 400 operai. Si pensa di trasportare sotto terra le macchine più delicate. Sono stati spesi 4 milioni e mezzo. La Metallurgica Bresciana ha costruito caverne per 5000 operai ed a Colleferro hanno fatto per tutti gli operai delle officine (non si è ancora potuto provvedere per le macchine). Le industrie hanno aderito subito. Non possiamo obbligarle perché non c'è una legge. Le adesioni sono volontarie. Per ora si sono avuti: 36 milioni sottoscritti dal gruppo idroelettrico; 8 milioni sottoscritti dalle piccole industrie lombarde e del Piemonte; 20 milioni sottoscritti dai petroliferi. Anche le fabbriche di aeroplani sono ben disposte. Per le industrie che hanno aderito sono già state ordinate le armi. Siamo sulla buona strada; ciò anche per l'azione persuasiva dei Comandi Difesa, dei Prefetti e dei Federali. L'adesione viene se non si sonnecchia. Se verrà legge sulle obbligatorietà, il programma totale della difesa prevede 500 milioni in 10 anni. Si è fatta la proposta di suddividere l'onere a seconda l'importanza degli stabilimenti, con intervento dello Stato, provincie e comuni; quindi la percentuale non verrebbe molto elevata, e sarebbe stabilita a seconda che l'interesse è preminente per lo Stato, per le provincie, ecc. S.E. BADOGLIO -

Siccome le situazioni cambiano rapidamente

è inutile attardarsi sul futuro. Invece atteniamoci a due situazioni: quella provvisoria, per la quale prego gli Stati Maggiori a prendere contatti ed accordi con il Gen. Bergia; quella per la fine del 1942, che io prospetterò poi al Capo del Governo. S.E. BERGIA - I collegamenti sono assolutamente insufficienti. Nella recente emergenza si sono dovute interrompere le comunicazioni di enti pubblici e privati per dar corso alle comunicazioni della difesa contraerea.


-

28 -

Ora, non è possibile troncare tutte le comunicazioni per assicurare la tempestevità delle segnalazioni. D'altra parte, se si perde anche un solo minuto, le segnalazioni non sono più tempestive. Si sta lavorando. Si sono fatti 3200 km. di linea. Ma per rendere la rete indipendente, occorrono altri 1300 km. S.E. BADOGLIO -

Gli stanziamenti sono stati fatti?

S.E. BERGIA - Sì, ma tutto dipende dalle forniture materiali. Volendo completare la rete indipendente, come vuole il Duce e come è in Germania e in Francia ecc., occorrono altri 100 milioni. S.E. BADOGLIO -

Andiamo per gradi.

S.E. BERGIA - Sì per gradi. Mi occorrerebbero per le maglie del tiro ancora 30 milioni. S.E. SoDDU -

Glieli dò. I milioni sì ma i materiali no.

S.E. BADOGLIO -

Occorre prendere contatto con le autorità che

li forniscono e cercare di ottenere quanto è indispensabile. S.E. SoDou - Da mettere in evidenza che si è venduto anche all'estero: al Portogallo, alla Grecia (450 tonn. di tritolo) ecc. Bisogna effettuare gli scambi con gli altri paesi con vantaggio reciproco e di ciò è necessario interessare il Ministero Scambi e Valute. S.E. BERGIA - Il materiale della difesa contraerei è stato utilizzato anche per la difesa costiera. S.E. Sooou corre?

Per assicurare la prima sistemazione quanto oc-

Amm. SOMIGLI - Vorrei esporre qualche considerazione a questo riguardo. La Marina ha in linea 1264 cannoni per difendere 15 piazze; nel giugno per migliorare la difesa furono chiesti 600 milioni. Noi consideriamo modesta l'attuale difesa, perché basata su bocche da fuoco da 76, 102 e 100, le quali sono discrete ma non moderne. Ora il Generale Bergia parla di dover difendere obiettivi in numero maggiore 5 volte di quello delle piazze. E allora occorrerebbero 5-6000 cannoni. Anche quando l'industria potesse approntarli, si sarebbe fatto solo un piccolo passo avanti perché occorrerà provvedere alle munizioni, alle esercitazioni ed al personale, cioè a tutto un esborso che non può aver luogo se non si fanno speciali assegnazioni di bilancio. Credo che, pur volendo esaminare lo stato attuale delle cose, poco potrebbe fare la Marina, an-


-

29-

che perché io trovo che la difesa contraerea delle piazze marittime non è fine a se stessa, ma difende gli specchi d'acqua, che sono punti di scatto delle forze navali, e serve per dare agli equipaggi la dovuta tranquillità tra un'azione e l'altra. Quindi il problema della difesa contraerei è molto più spaventoso di quello che potrebbe sembrare a prima vista. Occorrerebbero 8-10 miliardi per un primo impianto, senza considerare la necessità di un continuo alimento di fondi. S.E. BADOGLIO - Ringrazio l' Amm. di questa difesa anticipata. Però quando si è poveri si può trovare conforto nel distribuire qualche cosa anche agli altri. Chi ba quattro soldi ne ha di più di chi ne ha uno, e nell'esame comparativo la generosità porta verso chi ne ha meno. Noi non possiamo trincerarci dietro un programma che è irraggiungibil~. E, quindi, prego ancora Bergia di esaminare il problema con le altre forze armate e fare proposte che debbono essere studiate con sentimento altruistico, perché se la Marina ha la necessità di assicurare i suoi porti, c'è l'Aviazione che ha bisogno di aver condizioni possibili di vita sui campi, e l'Esercito ha molte altre necessità. Non si tratta di far chiese a parte. Mi farete, dunque, proposte che io sottoporrò al Duce. IV ARGOMENTO Organizzazione delle Milizie Contraerei e Milizia Marittima (Quadri e dipendenze)

V ARGOMENTO Base aerea di Pantelleria

VI ARGOMENTO Siluri per aerei ed aerosiluranti S.E. BADOGLIO - Adesso vi sono 3 argomenti che non desidero trattare qui, per evitare di discutere senza giungere ad una conclusione. Vi sono proposte della Marina per la Milmart e dell'Esercito per la Milizia Contraerei.


-

30 -

Per la base aerea di Pantelleria vi sono pure in corso proposte delle tre forze armate. Quella dei siluri per aerei è una questione lungamente discussa. Ora approfittiamo della situazione nuova creatasi nei Ministeri in seguito al cambio della guardia, e tenendo presente che la situazione attuale deve far sorpassare ogni diffidenza e condurre ad una migUore comprensione, prego S.E. Starace e S.E. Soddu per la Milizia Contraerei, S.E. Starace e S.E. Cavagnari per la Milmart, voler effettuare le discussioni preliminari e, poi, informarmene, perché possa studiare la questione ed esporla al Duce. Lo stesso si faccia per quanto riguarda Pantelleria. Prego Pricolo di rivedere i decreti in unione con gli altri S.M. Così anche per gli aerosiluranti. La questione se devono o no essere impiegati è sorpassata; da parte tedesca si ha una larga commessa di siluri (300). Non si deve più discutere se la bomba è più efficace del siluro; sono opinioni senza rispondenza all'atto pratico e che vanno esaminate da un punto di vista più realistico. Si è avuto al riguardo un troppo lungo scambio di corrispondenza. S.E. CA VAGNARJ - Non è il principio che è in discussione, bensì solo chi paga. La Marina da tre anni considera il problema risolto. L; Aeronautica deve acquistare e pagare. S.E. BADOGLIO - È inutile trattare di nuovo qui l'argomento dei siluri per aerei. Evito discussioni che darebbero luogo ad una vana accademia. Chi paga è sempre lo Stato. Non irrigidiamoci, quindi, per questo. S.E. PINNA - La questione è già decisa. L'Aeronautica non ha potuto comprare i 30 siluri perché Il silurificio era impegnato per l'ordinazione data dalla Germania. S.E. CAvAGNARI -

Non è così.

S.E. PRICOLO - Su questo argomento non posso riferire perché non sono al corrente. S.E. BADOGLIO - Chiudo la riunione ricordando quello che ho detto in principio: cioè la necessità assoluta di dire sempre esattamente la situazione reale tenendosi, anzi, con un margine di sicurezza. Il Duce deve sempre sapere con esattezza la situazione delle forze militari.


-31-

È lui che decide. Bisogna poter dire al Capo del Governo quello che si possiede e non quello che si desidererebbe avere. Non dire ad esempio di aver mandato 4 divisioni CC.NN. in A.O. mentre erano dei battaglioni isolati messi insieme; per costituire una divisione sono occorsi 3 mesi di campo, cambiando in parte ufficiali e truppe. Non si può dire di creare delle unità dall'oggi al domani. Atteniamoci ad un senso crudamente realistico per informare il Duce. È nostro dovere fornigli sempre elementi non discutibili, perché sappia·quello che può e non può decidere. E solo così potremo dire di avere servito lealmente il Paese, il quale merita di essere servito bene. Alle ore 10,55 è chiusa la seduta.


-

32 -

Verbale n. 3 Seduta del 9 aprile 1940 «Norme strategiche emanate dal Duce»

UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE VERBALE DELLA SEDUTA DEL 9 APRILE 1940 - XVIII PRESIEDUTA DALL'ECCELLENZA IL CAPO DI STATO DI STATO MAGGIORE GENERALE Autorità presenti:

Ecc. Maresciallo d'Italia BADOGLIO- Capo di S.M. Generale Ecc. Gen.di C.A. SODDU - Sottosegretario di Stato alla Guerra Ecc. Maresciallo d'Italia GRAZIANI - Capo di S.M. del R. Esercito Ecc. Ammiraglio d'Armata CA VAGNARI - Capo di S.M. della R. Marina Ecc. Gen. desig. d'Armata Aerea PR!COLO - Capo di S.M. della R. Aeronautica Segretario:

Colonnello di S.M. GANDIN Alle ore 9 il Capo di Stato Maggiore Generale apre la seduta e prende la parola.

Ecc. BADOGLIO - Ho voluto riunirvi in un ristrettissimo numero perché quanto sto per dirvi ha un tale grado di segretezza che è bene limitarne al massimo la divulgazione. Il 4 c.m. ho avuto udienza dal Duce e gli ho letto e consegnato il foglio (n. 5.281 del 4 c.m.) che ora leggo anche a voi. Il Duce mi ha detto che avrebbe emanato subito le sue norme strategiche. Queste, in data 31 marzo u.s., sono, infatti, giunte il successivo 6 aprile. Voglio leggerle, nonostante che vi siano già note, perché sono una messa a punto del momento attuale. Ecc. Sooou - Faccio rilevare che anche l'Ecc. Muti ed io abbiamo ricevuto tali norme, oltre le 8 autorità per le quali esse recano l'indirizzo.


-

33 -

Ecc. BADOGLIO - Dunque difensiva e nessuna iniziativa sulle Alpi occidentali. Ad oriente sorveglianza: in caso di collasso, approfittarne. L'occupazione della Corsica è vista come possibile, ma non probabile: è contemplata la neutralizzazione delle basi aeree dell'isola. È inutile fare ora previsioni su quello che potrà avvenire in futuro: è certo, però, che l'azione contro la Jugoslavia assorbirebbe tali forze che, ove il collasso non fosse completo, si sarebbe impossibile attuare un'adeguata sorveglianza alla frontiera occidentale. Anche sulla fronte albanese dobbiamo sorvegliare Jugoslavia e Grecia. In Libia, difensiva. Il rapporto tra le nostre forze e quelle avversarie è, colà, da I a 5. In base alle norme ricevute, ho subito risposto al Duce nei seguenti termini, con il foglio n. 5288 del 6 c.m., che, pure, vi leggo. Vi faccio notare che queste direttive strategiche, a distanza degli avvenimenti, quando far delle previsioni è difficile se non impossibile, sono di larga massima e sono suscettibili di variazioni a seconda deIJe circostanze. Ma una cosa da esse appare, in modo inequivocabile: l'assoluta volontà del Duce di intervenire, neùa direzione e nel momento che egli sceglierà. Bisogna, perciò, fare la massima attenzione nei contatti con i tedeschi: bisogna, cioè, che i contatti siano puramente di ordine informativo senza impegnarsi mai a fare qualche azione in comune perché noi non dobbiamo vincolare menomamente la decisione del Duce: cosa possibile se noi prendessimo qualche impegno, anche minimo, data la natura invadente e prepotente dei tedeschi. Ecc. GRAZIANI -

Autorizzate a considerare ipotesi operative?

Ecc. BADOGLIO - No: neanche in termini vaghi. Quello che può essere vago per loro può non esserlo per noi. Ecc. GRAZIANI -

E quanto ai mezzi?

Ecc. BADoouo - Il Capo ha fatto cenno solamente alla cessione di alcune batterie contraerei. Ecc. GRAèIANI - Ma noi, allora, nulla potremo fare, anche in caso di collasso della Francia, avendo, per di più, alle spalle, la Jugoslavia non sicura.


-

34 -

Ecc. BADOGLIO - Nulla si può dire, ora: è certo, però, che, se si avesse un collasso del franco-inglesi, la Jugoslavia abbasserebbe di molto la testa. Ecc. GRAZIANI -

Giustissimo: ma i mezzi occorreranno sempre.

Ecc. BADOGLIO - Ricordiamoci che noi potremo tentare qualche cosa esclusivamente quando si avesse il collasso completo di nostri avversari. Noi dobbiamo agfre esclusivamente con le nostre forze: se dovessimo ricorrere all'aiuto tedesco, mentre perderemmo la nostra dignità, ci esporremo a pagare ben caramente il nostro debito. Ecc. SoDDU - Ma noi non abbiamo artiglierie di corpo d'armata sufficientemente moderne. Ecc. GRAZIANI - Noi ci riferiamo al caso di dover agire in profondità. Vi sono 150 km. da percorrere. Ecc. BADOGLIO si contano più.

Quando il nemico è in rotta i chilometri non

Ecc. GRAZIANI -

Vi sono fortificazioni da superare.

Ecc. BADOGLIO -

Tutto dipende dalla sensibilità di chi coman-

da. Ecc. GRAZIANI - Non dobbiamo illuderci sulle nostre possibilità in fatto di mezzi di fuoco e precisamente di artiglierie. Il primo progresso, al riguardo, lo realizzeremo nel 1942. A fine 1940, se avremo 300 carri armati sarà molto e non avremo alcun miglioramento nelle artiglierie. Anche prendendo la via più facile come quella del S. Bernardo (esiste, al riguardo, uno studio del gen . Saletta) avremo a che fare con poderose fortificazioni di sbarramento nella valle dell'Isère. Con i nostri mezzi si può, dunque, far poco, anche in caso di collasso francese. Ecc. BADOGLIO - Questo lo vedremo a momento opportuno. Ora, ripeto, non dobbiamo, in modo assoluto, prendere alcun impegno con i tedeschi. Quindi: nessuna richiesta di mezzi e nessuno studio in comune di ipotesi operative. Ecc. SooDU -

E circa l'acquisto di materiali da parte nostra?


-

35 -

Ecc. BADOGLIO - Lo deciderà il Duce. Egli deve essere lasciato, del tutto, libero di poter scegliere il momento e direzione del nostro intervento. Bisogna, dunque, a questo proposito, dare direttive molto chiare a Roatta. Ecc. GRAZIANI - La richiesta di riprendere contatti proviene dal gen. von Rintelen. Il Duce li ha autorizzati. Il gen. von Rintelen ha proposto di approfondirli . Bisogna, dunque, ora, sterzare di molto. Ecc. BADOGLIO - Abbiamo, visto, dai primi contatti, che i tedeschi sqno passati dal dito al braccio. Data la loro natura invadente e prepotente si corre il grave rischio di essere trascinati a fare cose che non sono nell'ordine di idee del Duce, o a subire pressioni tendenti a obbligarci a intervenire non quando il Duce crede di intervenire. Ritornando al piano di guerra, per quanto si riferisce alla difensiva alla frontiera alpina, tutto è già stato studiato: occorre continuare accanitamente il lavoro, appena la stagione lo permetta, per raddoppiare e triplicare i nostri sistemi difensivi là dove è necessario, ricorrendo, se del caso, anche all'arruolamento di operai civili per aumentare la forza al lavoro . Ecc. SoDDU -

Si lavora dappertutto dal 1° gennaio .

Ecc. GRAZIANI - Più che gli operai, manca il ferro. Si fa quel che è possibile. Noi abbiamo fatto un programma totalitario che si dovrà raggiungere quando si potrà: anche, eventualmente, ad emergenza finita. Intanto facciamo quel che possiamo dove è più necessario, nei punti più pericolosi. Il problema del cemento è stato risolto, · requisendo tutto quello disponibile. Ma, per il ferro, non si può dire altrettanto. Le 23.000 tonn. assegnate dal Cogefag non sono sufficienti: a maggio si potrà ottenerne 2.000 in più. Ricorriamo, già; ad ogni sorta di ripieghi nella installazione per sostituire il ferro con legno o pietra. Ecc. BADOGLIO - Ma tutta la nostra preparazione è in difetto: siamo appena al 40% e, in quaJche settore, siamo ancora più arretrati. Ho proposto al Duce di limitare la chiamata a 800.000 uomini per risparmiare serie di vestiario e lasciare 200.000 contadini in più all'agricoltura. Egli prenderà le determinazioni che crederà. Ecc. Sooou - Noi avremo 1 milione di serie vestiario al I O luglio. Dovendo mobilitare non ne avremo disponibili più di 1 milione e mezzo.


-

Ecc. GRAZIANI aliquote.

36 -

Saranno chiamate al 1° maggio anche altre

Ecc. Sooou - Si arriverà a 1.100.000 uomini. Il Duce vuol fare costituire i terzi battaglioni e le terze batterie. Ecc. GRAZIANI - Si potrebbero mandare in congedo i richiamati rivedibili di classi anziane i quali rappresentano una zavorra inutile e, sotto il punto di vista della disciplina, dannosa. Ecc. Sooou - Si tratta di 60-70.000 uomini. Hò già detto di largheggiare nelle eliminazioni per difetti fisici. Potremmo mandarli via dopo 3 mesi. Ecc. BADOGLIO - Per quanto si riferisce alla Jugoslavia, pur ripetendo che è impossibile fare, ora, previsioni circa secessioni e collasso colà, dubito che questo stato, con la Germania da una parte e l'Ungheria, dall'altra, possa avere delle velleità. Ecc. GRAZIANI - Noi destiniamo alla frontiera orientale solo 16 divisioni (corpi d'armata V e XI, armata Po) aumentabili a 22, al massimo, per una offensiva in situazione favorevole, con concorso di Germania e Ungheria. Diversamente anche 22 sarebbero insufficienti. Ecc. BADOGLIO - Sono perfettamente di questo parere. Quanto all'offensiva nell'Impero, essa è subordinata allo stato reale di pacificazione. Ora, da informazioni che mi sono giunte, comincia un lavoro netto di inglesi e francesi per crearci imbarazzi. Se abbiamo lo Scioa, l'Amara e i territori immediatamente a nord in subbuglio, le forze disponibili sono appena sufficienti per tenere a posto l'Impero. Ecc. GRAZIANI - La situazione in A.O.I. è molto grave. L'Amara è in rivolta. Il Goggiam è fuori del nostro dominio. Mangascià comanda. I capi ribelli si battono tra di loro: il governo di Addis Abeba assiste senza poter intervenire, così come faceva il Negus. Nello Scioa, dopo 8 mesi di inutili trattative, si sono iniziate le operazioni contro Abebé Aregai, il quale, in questo periodo di tempo, ha approfittato per rifornirsi di munizioni, ricevute, sotto i nostri occhi, da Gibuti. Di più, nostri ascari dello Scioa disertano, portando ai ribelli armi e munizioni. La situazione nello Scioa è, così, veramente grave. In caso di guerra non c'è da farsi illusioni: la rivolta divamperà · nello Scioa e nel!' Amara.


-

37 -

Ecc. BADOGLIO - Il Maresciallo Graziani, con la sua competenza e la sua sensibilità dei luoghi dove è rimasto tanto a lungo, vi ha fatto un'esposizione pjù precisa di quanto abbia potuto fare io. Per mio conto, mi sono limitato a dire: allo stato dei fatti bisogna, prima di ogni altra cosa, pacificare il territorio. Ecc. GRAZIANI - Da una memoria inviata, recentemente, dal gen. De Biase, risulta che il Vicerè penserebbe di dividere l'Impero in tre grandi settori (Amara ed Eritrea; Scioa e Gimma; Harrar e Somalia) istituendo tre comandi militari per togliere autorità in materia militare ai governatori, da trasformarsi in prefetti, e poter dare, così, ordin'i diretti ai comandanti militari. L'unità di comando è stata distrutta dopo che io ho lasciato l'Impero. Bisogna dare ai prefetti l'autorità amministrativa e ai generali l'autorità militare. Quanto alle direttive di carattere operativo il gen. De Biase ritiene che, date le minacce esterne e le possibilità di rivolta, è meglio tenere le forze riunite e agire secondo le circostanze. Ecc. BADOGLIO - È quello che faranno. Io mi sono associato alle direttive di massima per le azioni su Gibuti e nel Sudan più che altro per far ginnasticare le menti degli Stati Maggiori verso questi problemi, né più né meno di come, prima della battaglia del!' Ascianghi, avevo dato incarico al gen. Babini di studiare un'azione su Cassala: volevo avere elementi di orientamento per il caso mi fosse toccato di agire in quella direzione. Così sono stati fatti gli studi: però la precisazione che tutto dipende dalla situazione interna non lascia adito a. dubbi circa la possibilità di attuarli. Ecc. GRAZIANI · - Se gli inglesi vogliono portarci via l'Eritrea, possono farlo facilmente. Ecc. BADOGLIO - Più ancora che con le forze militari, gli inglesi agiscono col denaro e con le forniture di armi. Ecc. Sooou dell'Impero.

Le forze inglesi sono in aumento ai confini

Ecc. GRAZIANI - Possono agire su Gondar come su Gimma e Chisimaio. Conviene, quindi dislocare le forze nei punti più importanti e, poi, operare dove è più opportuno. Ecc. Sooou -

Si tratta di uno schieramento più che di un piano.


-

38 -

Ecc. BADOGLIO - Circa l' azione a fondo della Marina io dico che bisogna interpretarla nel senso di non gettarsi a testa bassa contro le flotte inglese e francese ma di assumere una dislocazione, soprattutto con i sommergibili, atta a intralciare il traffico degli avversari. Ecc. CAVAGNARI - Una flotta si metterà a Gibilterra e un'altra a Suez, noi asfissieremo dentro il Mediterraneo. Ecc. Sooou - Sarà una guerra di corsa nel Mediterraneo, ma senza obiettivi. Ecc. BADOGLIO - Allo stato attuale delle cose non si possono fare previsioni. Il Duce è stato reso edotto perfettamente circa il grado della preparazione nostra, l'entità delle forze avversarie e le possibilità di queste. Di certo non vi è che una cosa: che il Duce vuol riserbare a sé la facoltà di decidere quando e dove l'Italia interverrà. Queste direttive strategiche, di larga massima, devono servire come orientamento ma non sono effettive, perché la situazione può variare da un momento all'altro. Vi ho riuniti per leggervi le parole del Duce, sebbene già note, e, poi, perché tenevo a dirvi come sia necessario che la sua azione non abbia intralci da nostri contatti con i tedeschi, i quali, se si offre loro il dito prendono il braccio. Nella sua alta competenza e sensibilità, delle quali ha dato eccelsa prova durante la guerra d'Etiopia, governando con mano maestra gli eventi, egli saprà decidere a momento opportuno. Sono lieto che il Maresciallo Graziani abbia ben chiarito la situazione in A.O.I. Io non ricevo che rapporti giornalieri imprecisi e monotoni. Ecc. GRAZIANI - Tali rapporti non dicono più nulla. Non danno un quadro esatto della situazione. Ecc. BADOGLIO - Mancano idee chiare in proposito. Quando mi si chiese quanto tempo sarebbe occorso per la pacificazione dell'Impero, risposi: al minimo 10 anni. Analoga situazione si è avuta in Libia. Durante la guerra mondiale ci siamo ridotti alla costa, in Tripolitania, e non è avvenuto altrettanto in Cirenaica perché ci siamo venduti alla Senussia. Dopo c'è voluto dal 1920-21 al 1933 per riconquistare, disarmare e pacificare la colonia. Solo gli inesperti abbreviano i tempi. Ecc. GRAZIANI - Ricordo che, nel settembre 1937, ricevetti un telegramma col quale mi si ordinava che, per la fine di settembre, la ribellione dell'Amara dovesse essere stroncata.


-

39 -

Ecc. BADOGLIO - Chi ha detto questo non aveva idea dell'Impero, il quale, alle grandi distanze, accoppia una popolazione numerosa e bellicosa. Ecc. GRAZIANI - Per la Libia sono stati previsti piani difensivi, sia ad occidente, sia ad oriente. P erò l'Ecc. Balbo nutre ancora l'idea di un'offensiva verso l'Egitto. Lo Stato Maggiore ha dichiarato di ritenerla impossibile, dati i mezzi di cui si dispone. Se può pensare ad essa solo in caso estremamente favorevole. Ecc. BADOGLIO - Io ho rimandato indietro il piano invitando a impiantarne lo studio su nuove basi. Ecc. GRAZIANI - Ciò non è·stato sufficiente. L 'Ecc. Balbo è ritornato alla carica. Per quanto si riferisce alla frontiera libica occidentale, occorre dar mano alla linea Tripoli-Azizia-Garian. Contro questa linea, appoggiata, da un lato, al mare e, dall'altro al deserto, i francesi si dovrebbero per forza fermare , anche se avessero sfondato in corrispondenza del Gebel o della costa. Però , su tale linea vi è contrasto tra Tellera, che non l'ha vista, e Gariboldi che subito la vide e la propugnò. lo ne ho discusso in una riunione con Balbo, che capì l'importanza della cosa: ma il progetto è stato messo a dormire e non viene avanti. Ecc. BADOGLIO - Ho parlato al Duce a questo riguardo e gli ho scritto. Bisogna, in Libia, dare una seconda linea (T.A.G.) alla frontiera occidentale, anche per accorciare i termini della nostra manovra e allungare quelli della manovra del nemico e, poi, dare consistenza alla frontiera orientale. Ecc. SODDU - Il Duce ha approvato quest'idea e ha detto che avrebbe dati i conseguenti ordini a Balbo. Ecc. GRAZIANI - Bisogna accelerare i contatti come per la frontiera alpina: la situazione lo impone. Ho fatto fare uno studio per vedere quanto tempo occorrerebbe a Weygand per attestare la sua massa alla frontiera cirenaica. Ciò potrebbe avvenire in 10-15 giorni. Il vero pericolo della Libia è l'esercito di W eygand. Ecc. BADOGLIO - Questa massa, il cui comandante ha una precisazione di idee magnifica, ha una grande libertà d'azione e tiene in


-

40 -

soggezione Turchia, Grecia, e noi. E tutti ricorderete quel promemoria, sia pure falsificato, nel quale si attribuisce a Weygand l'intenzione di dare una stretta alla Libia, contemporaneamente da est e da ovest. .Se si calcolano le forze inglesi in Egitto (escluse le truppe egiziane malfide e poltrone) e si aggiungono i 150-200.000 uomini, sempre in aumento, di Weygand, si ottiene una tal massa che il pensare soltanto a una nostra offensiva da quella parte è semplicemente ingenuo. Ecc. Sooou -

Bisogna mandar via Tellera.

Ecc. GRAZIANI - Noi prevediamo tutto questo e non consideriamo il caso di un'iniziativa franco-inglese. Questo caso sarebbe da escludere? Ecc. BADOGLIO -

Io non lo escludo.

Ecc. GRAZIANI - È per questo che il Duce ha detto che non dorme la notte nei riguardi della Libia. Ecc. SoDDU - Bisogna risolvere il problema del comando in Libia. Qui sono in giuoco le sorti del Paese. Nessuno ha fiducia nell'attuale comando in Libia. Esso è in contrasto con tutti i comandi in sottordine. Ecc. GRAZIANI -

Teilera non dice la verità.

Ecc. BADOGLIO - Si è provato due volte a mandare comandanti di armata in Libia. Si è avuta sempre una fiera lotta perché Tellera non li voleva. Tornerà dal Capo a riferire questi dati. E cc. PRICOLO - Ritornando alla situazione generale, con un nostro intervento nelle condizioni in cui siamo ora, nulla ci sarebbe da guadagnare e ci verrebbero precluse le possibilità di rifornimento. Ecc. CAVAGNARI - Per quanto si riferisce alla Marina, la situazione è oggi peggiore di quella che avevamo al l O settembre. Allora le forze franco-inglesi erano largamente dislocate in Atlantico. Oggi, non essendovi più navi tedesche in navigazione, esse tornano in Mediterraneo. Ecc. GRAZIANI - Noi in questa situazione dobbiamo difenderci . Solo in caso di rotta avversaria ci muoveremo: se no, nulla potremo fare. Fisserò, per iscritto, a Roatta che non deve fare alcuna ri-


-41-

chiesta di mezzi né deve prendere alctun impegno per azioni in comune. Può prendere in esame l'acquisto di materiali. Ecc.

Ma sempre sen:za impegnarsi .

B ADOGLIO -

Ecc. Sooou - È anche da comsiderare che si sparpagliano i mezzi in tutte le direzioni. All'lmperro vengono assegnati 8 sommergibili, 100 aerei, alcuni gruppi da 105, da 149 e da 76/40, batterie da 20, 60 ufficiali superiori e 200 capitani. Ecc. BADOGLIO - Ho già dett,o per l' Egeo, in Commissione Suprema di Difesa, che, facendo scempre nuove assegnazioni, non avremmo perduto l'Egeo, ma avrer:nmo corso il rischio di perdere l'Italia. Quando si ha il 40% di prepara;zione in Italia, quella degli altri territori deve essere adeguata a tale p,ercento. Ecc. GRAZIANI - Per la Libia sii pensa di sopperire ad eventuali improvvise necessità con trasporti ae:rei . Ecc. PRICOLO - Sì, è vero. Com 50 apparecchi si possono trasportare 200 uomini: ma soltanto gli uomini. Ecc. GRAZIANI - È un'acrobazia. Ecc . BADOGLIO «ultima ratio)).

-

È un mezzo a l quale conviene ricorrere come

Riassumendo: La situazione è estremamente d.elicata e noi lo comprendiamo. Dobbiamo mantenere la linea di rendere sempre esattamente edotto il Duce di ciò che abbiamo e delle nostre reali possibilità: e oggi dobbiamo sentire più che mai questo nostro dovere. Ecc. P RI COLO - Mi sembra che d si faccia troppe illusioni su offensive aero-navali. Le possibilità di queste sono pochissime. Ecc . GRAZIANI - Quanti apparecchi abbiamo? Ecc. PRICOLO - 2.300 al I O agosto. Ma quello che è grave è dover fare uno schieramento operativo senza un orientamento preciso. Se, ad esempio, si tratta di agire non solo contro la Francia, ma anche contro la Jugoslavia, occorre una massa alla frontiera orientale.


-

42-

Ecc. BADOGLIO - Questa è una conseguenza della singolare situazione neUa quale ci troviamo. Per ora studiate. Riferite, poi, circa le vostre possibilità. alle ore 10,20 la seduta è tolta

Roma, Palazzo Consiglio Nazionale delle Ricerche, 9 aprile 1940- XVIII NOTA - Del presente verbale - segretissimo - sono state fatte 6 copie destinate: - al Duce del Fascismo, Capo del Governo; - al Sottosegretario alla Guerra; - ai Capi di Stato Maggiore del R . Esercito, della R. Marina e della R. Aeronautica; - all'Ufficiale del Capo di Stato Maggiore Generale


-

43 -

Verbale n. 4 Seduta del 6 maggio 1940 «.Invio di ulteriori informazioni in Libia».

VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTASI PRESSO L'UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL 6 MAGGIO 1940 - XVIII

Autorità presenti:

Eccellenza Maresciallo d'Italia Pietro BADOGLIO Eccellenza Generale di C.A. Attilio TERUZZI Eccellenza Generale di C.A. Ubaldo SODDU Eccellenza Maresciallo d'Italia Rodolfo GRAZIANI Eccellenza Ammiraglio d'A rmata Domenico CA VAGNARI Eccellenza Generale designato d'Armata A erea Francesco PRICOLO. Segretari:

Colonnello di S.M. Antonio GANDTN Capitano di Vascello Giuseppe BESTAGNO Colonnello A .A.r. n. Pericle RA VA GLI Alle ore 9 l'Ecc. il Capo di S.M. Generale apre la seduta e prende la parola.

Ecc. BADOGLIO - Il Duce mi ha scritto una lettera pregandomi di riunire i Capi di S .M. delle Forze Armate e di invitare alla riunione anche il Ministro dell'Africa Italiana e il Sottosegretario alla Guerra per trattare circa l'invio di ulteriori rinforzi in Libia. Stabiliamo bene il punto di partenza e cioè quali forze abbiamo ora nell'Africa Settentrionale. Lasciamo da parte il numero delle divisioni perché in tal modo non avremmo idea esatta della forza disponibile tanto più poi che le nostre divisioni non sono omogenee rispetto a quelle del nemico. Vediamo invece quanti uomini abbiamo. Presentemente in Libia nei due settori orientale e occidentale ne abbiamo circa 140.000.


-

44 -

I francesi in Tunisia, Algeria e Marocco hanno circa 314.000 uomini mentre gli inglesi ed egiziani in Egitto ammontano a circa 100.000 uomini contro i nostri 140.000. Vi è, poi, la massa Weygand che può affluire completa verso l'Egitto e premere sulla nostra frontiera od essere destinata ad altri scopi per esempio in Grecia dove potrebbe agire contro di noi alla frontiera albanese. Le forze di Weygand ammontano a circa 200.000 uomini. Ecc. CA VAGNARI -

Altri rinforzi arrivano dall'Australia.

Ecc. BADOGLIO - Sì, gli inglesi hanno diversi serbatoi, il sudafricano, l'australiano e l'indiano; però noi consideriamo la situazione attuale. Le forze che noi possediamo sono troppo esigue. Noi abbiamo neppure la metà delle forze avversarie. Il Duce è molto preoccupato per questa situazione e vuole che siano aumentate le truppe affinché si possa fare una onorevole resistenza. Ripeto che il concetto strategico del Duce è il seguente: Chiudere le porte di casa in tutti i settori. Si è parlato è vero anche di una offensiva contro la Jugoslavia ma ciò non vuol dire che si dovrà fare: occorre aver pronti degli studi per agire offensivamente se la situazione lo richiederà. Tornando alla Libia occorre anzitutto mettere sul piede di guerra le unità. L'Ecc. Soddu ha fatto il computo di quanto occorre per fare ciò? Ecc. Sooou che è già affluito.

Occorre richiamare 90.000 uomini oltre il 1916

Ecc. GRAZIANI - Preciso. La forza attuale delle divisioni in Africa Settentrionale è di 9.200 uomini. Col battaglione complementi supera i 10.000 uomini sempreché questi battaglioni complementi vengano inviati. Una divisione così fatta permette la massima capacità operativa e richiede la minima attrezzatura logistica. Per raggiungere, però, la forza di 10.000 uomini per divisione è necessario provvedere al richiamo di altri 50.000 uomini oltre le aliquote del 1916 già in corso di richiamo. Ecc. Sooou - Sono d'accordo pienamente con l'Ecc. Graziani col quale abbiamo fatto gli studi insieme. Si arriverebbe in totale a · circa 210.000 uomini. Ecc. BADOGLIO - Quindi, portando sul piede di guerra le unità, si avrebbe un aumento di 80.000 uomini.


-

45 -

Ecc. TERuzz, - Bisogna tener presente che la forza attualmente in Libia è di 170.000 uomini, èhe dovrebbero essere 230.000 .perché circa 60.000 sono in licenza illimitata. Ecc. B ADOGLIO - Per questo ho detto partiamo dalla forza esistente cioè da 130.000 uomini, che con gli altri 80.000 uomini da inviare fanno 210.000. Quindi il primo provvedimento da prendere è quello di fare questi richiami. Con ciò si porterebbe la nostra forza alla metà di quella del nemico senza contare naturalmente, l'esercito di Weygand. Ecc. TERUZZI - Vorrei sapere se questo provvedimento prevede la costituzione del terzo reggimento presso le divisioni. Ecc. Sooou -

No. Il Duce ha deciso di non darlo.

Ecc. B ADOGLIO - Ora c'è un'altra questione da risolvere. Sono state immaginate come formate in Libia 4 divisioni CC.NN. che se avessero dovuto essere impiegate subito, data la deficienza dei quadri e del personale, avrebbero reso ben poco. Abbiamo visto, del resto, che per le 5 divisioni da impiegare in A.O .I. prima dell'invio si è dovuto compiere un lungo periodo di preparazione e di addestramento. Delle 4 divisioni CC.NN. se ne potrebbero formare 3 e una quarta divisione potrebbe essere costituita col comando della quarta divisione, col reggimento artiglieria divisionale e con 2 reggimenti dell'Esercito che dovrebbero essere inviati dall'Italia. L'aumento di forza che si avrà con l'invio di questi due reggimenti è compreso negli 80.000 uomini necessari per portare sul piede di guerra le unità? Ecc. Sooou -

No, non è compreso.

Ecc. GRAZIANI CC.NN.

Allora è inteso che rimangono 3 divisioni di

Ecc. TERUZZI - Noi rimpatrieremo una parte della quarta divisione, quella non idonea, e la massa restante servirà per rinforzare le altre divisioni. Ecc. GRAZlANI - In definitiva, un corpo d'armata rimarrebbe composto da 2 divisioni CC.NN. come adesso ed un altro corpo d'armata sarebbe composto da 1 divisione CC.NN. e 1 divisione del R .E. ottenuta per trasformazione della quarta divisione CC.NN. con l'invio di 2 reggimenti dall'Italia.


-

46 -

Ecc. BADOGLIO - Credo che abbiamo esaminato la migliore soluzione. La sottoporrò al Capo del Governo per potervi impartire gli ordini del caso. Ecc. Sooou - Al Ministero della Guerra siamo già pronti per passare all'attuazione di questi concetti. Ecc. BADOGLIO - Il problema relativo all'Aeronautica non lo tratto adesso. Voglio parlarne prima col Duce. Comunque si tratterà di aumentare le scorte perché l'invio di altre unità aeree non ci preoccupa. Ecc. PRICOLO - La situazione delle scorte è già stata mandata al vostro ufficio, Eccellenza. Ecc. BADOGLIO - Resta, dunque, inteso l'invio in Libia: - di 80.000 uomini per portare sul piede di guerra le unità; - di 2 rgt. fanteria resisi disponibili per lo scioglimento di una delle divisioni meno pronte. Con quest'ultimo provvedimento quale aumento di forza si avrà? Ecc. SoDDU -

Altri 10.000 uomini.

Ecc. BADOGLIO - Quindi, in totale, avremo 130.000 più 80.000 più 10.000 cioè 220.000 uomini. Ecc. SoDDU -

Sì: sono 220.000.

Ecc . CAVAGNARI - Vorrei chiarire alcuni punti per quanto riguarda i trasporti affinché la Marina possa orientarsi. È già stato scritto allo Stato Maggiore dell'Esercito proponendo che il materiale sia spedito in anticipo. Per i futuri trasporti vorrei sapere se essi saranno eseguiti con lo stesso metodo seguito sinora cioè alla spicciolata o se, invece, dovranno essere eseguiti con sistema dei convogli. Ecc. SoDDU -

Col sistema usato finora.

Ecc. BADOGLIO Ecc. CAVAGNARI -

Conviene mandarli alla spicciolata. L'invio in convoglio può destare allarme.

Ecc. GRAZIANI - Tornando al tema della Libia, per quanto si riferisce alla linea T.A.G. bisogna accontentarsi di quanto sarà possibile fare in relazione ai mezzi disponibili. Il progetto Gariboldi è, per contro, molto oneroso. Ecc. BADOGLIO - È inutile prendere provvedimenti che avranno attuazione nel 1944. Noi abbiamo già il campo trincerato di Tripoli


-

47 -

che termina a Suani - Ben Adem. Ad ovest di Azizia vi sono colline che si prestano magnificamente per una difesa e poi vi è il Garian. Bastano colà dei lavori occasionali in questo momento. Abbiamo visto il valore delle trincee anche quando costruite in fretta. Ecc. Sooou - È, però, una questione da chiarire bene. Ho avuto una lettera personale dal Ministro Teruzzi dalla quale risulta che in Libia o non si è capito o non si vuol capire al riguardo di tale linea. Essa deve essere mantenuta. Si farà quando si potrà; adesso non c'è tempo. Ecç. GRAZIANI -

E non ci sono neanche i mezzi.

Ecc. BADOGLIO - Lo chiarirò subito con il Capo del Governo e scriverò una lettera dove preciserò come stanno le cose. Ecc. GRAZIANI - Il P.R. 12 chiaramente definisce che cosa si debba fare. Se, sin dall'inizio, si fosse vista bene la funzione della linea Tripoli - Azizia - Garian essa avrebbe avuto lo stesso carattere di chiusura che ha quella francese tra il mare e gli Chotts. Non essendo stato fatto ciò all'inizio, ora non abbiamo i mezzi. Ecc. BADOGLIO - E poi mancherebbe il tempo. Occorre fare lavori campali. Il terreno si presta bene al riguardo . Alle o re 9,30 la seduta è tolta.

NOTA - Il verbale di questa riunione non sarà inviato al Duce.


-

48 -

Verbale n. 5 Seduta del 30 maggio 1940 «Preparazione per l'inizio delle ostilità».

UFFICIO DI S.E. IL CAPO DI S.M. GENERALE VERBALE DELLA RIUNIONE DEI CAPI DI STATO MAGGJORE TENUTASI NEL GIORNO 30 MAGGIO 1940 - XVIII

Autorità presenti:

Ecc. Ecc. Ecc. Ecc. Ecc.

Maresciallo d'Italia Pietro BADOGLIO Maresciallo d'Italia Rodolfo GRAZIANI Generale di Corpo d'Armata Ubaldo SODDU Ammiraglio d'Armata Domenico CAVAGNARI Generale d'Armata Francesco PRICOLO

Segretari:

Colonnello di S.M. Antonio GANDIN Capitano di Vascello Giuseppe BESTA GNO Colonnello A.A.r.n. Pericle RA VAGLI Alle ore 9 l'Ecc. Badoglio apre la seduta.

Ecc. BADOGLIO - L'ordine datomi dal Duce ieri è questo: per il giorno 5 giugno bisogna essere pronti a ricevere l'avviso di entrare in azione. Anche stamattina andrò ·dal Duce per chiedere di procrastinare un po' questa data per avere un po' più di tempo: ad ogni modo, a partire dal giorno 5 giugno, dobbiamo essere pronti. Per l'Esercito occorre preparare quanto occorre alla frontiera occidentale per respingere qualsiasi attacco {ultimazione di opere, avvicinamento di reparti, ecc.). Premetto che quanto ha detto il Duce circa la frontiera orientale si deve considerare a scopo orientativo per essere pronti ad azioni che potranno rendersi possibili in avvenire; ora, però, occorrerebbe garantire la frontiera occidentale. Ho domandato al Duce se intendeva agire offensivamente con l'aviazione. Ha detto di no.


-

Ecc. PRICOLO -

49 -

Sempre s'intende, contro la Francia.

Ecc. BADOGLIO - Sì. Ecc. GRAZIANI - (Illustra i provvedimenti che ha attuato e che ha in animo di attuare per l'approntamento e la radunata delle truppe del R. Esercito secondo il P.R. 12 - Promemoria n. 13 in data 29 maggio 1940). Ecc. BADOGLIO - Torniamo ad esaminare il problema della difesa ad ovest. Raccomando all'Ecc. Graziani di prendere in particolare considerazione la zona del Moncenisio dove, ad esempio le batterie sono senza osservatori, cosicché il loro impiego è impossibile. Ecc. SooDu - Il Duce ha ordinato che giornalmente sia fatto un telegramma circa lo stato dei lavori del Moncenisio . . Ecc. GRAZIANI -

Telefoniamo tutti i giorni.

Ecc. BADOGLIO - Sono al corrente perché sono stato sul posto. Del completamento delle opere ne parleremo in altra occasione. Adesso approfondiamo lo sbarramento anticarro in costruzione avanti all'Ospizio, ritiriamo indietro le truppe dall'Ospizio, dove si trovano in situazione anomala. Se venisse un bombardamento non uscirebbe più nessuno e le opere non potrebbero essere occupate. Si deve avvicinare una divisione a Susa per avere a disposizione una divisione per il Moncenisio ed una per Bardonecchia. Ecc. GRAZIANI - In totale abbiamo 25 divisioni a sinistra, 5 a destra, 20-21 (6a, 7a, ga Armata) nella pianura padana. Vi consegno, Eccellenza, la situazione dell'approntamento dell'Esercito alla data del 10 giugno; con vari colori essa è resa più evidente. Ve la lascio col promemoria riguardante i provvedimenti che ho illustrato. Desidero sapere se si può subito dar corso ad essi. Ecc. BADOGLIO - Sì, tranne quello che riguarda lo sgombero della popolazione civile dalle zone di frontiera sul quale riferirò al Duce. Ecc. SoDDU - Le divisioni possono essere mosse anche oggi; per i Granatieri bisogna attendere. Il Duce ha detto: dopo il 20 giugno l'Esercito è vostro. Ecc. GRAZIANI - Per i Granatieri dopo il 20. Per la questione dei fossi anticarro essi erano previsti al Monginevro, al Moncenisio, alla Maddalena e al Piccolo S. Bernardo. La neve ha ritardato i lavori .


-

50 -

Ecc. BADOGLIO - Siccome al Moncenisio non c'è più neve, invece di concentrare gli sforzi sul 3° sistema difensivo occorre riunire tutti i mezzi per fare lo sbarramento anticarro. Ecc. GRAZIANI -

Occorre ricorrere alle imprese private.

Ecc. BADOGLIO - È giusto. È meglio adoperare, finché possibile, le imprese perché il soldato è meglio lasciarlo libero per la istruzione. Veniamo ora all'aviazione. L'Aeronautica francese ha ricevuto dal 20 al 30 maggio tali riduzioni di forze che non è probabile possa fare molte incursioni. Bisognerà, però, subito provvedere a togliere dai campi gli apparecchi, a rendere rapide le segnalazioni alla caccia. Se le incursioni vengono, occorre compiere immediate ritorsioni. Secondo notizie della Marina segnalo che sul campo di Hyeres sono molti apparecchi da caccia mimetizzati. Tenerli d'occhio. Passiamo ora alla Libia. Quando sarà ultimato l'arrivo dei complementi? Ecc. Sooou -

Il 5 giugno.

Ecc. CAVAGNARI -

Il 6 giugno.

Ecc. BADOGLIO - Per tale data saranno arrivati ma non saranno impiegabili e quindi il Comando si troverà in difficoltà. È questo uno dei motivi per i quali andrò dal Duce stamattina per prospettargli l'opportunità di un ritardo nell'azione. Quello che prevedo sono incursioni di carri armati da ovest e, particolarmente, da est. Con le forze terrestri, dato il difetto di armamento idoneo, si può far poco contro di essi. Occorre, perciò poter contare sull'aviazione. Prego · l'Ecc. Pricolo di tener pronta un'aliquota di aviazione che possa, su mio avviso, trasferirsi in Libia per dare aiuto in questo caso. L'aviazione è l'elemento più mobile. Pricolo mi farà un progetto. Stamattina chiederò al Duce di chiamare l'Ecc. Balbo affinché io possa orientarlo. Si deve tener presente che, specie dalla parte est, i carri armati, dopo Siwa, non hanno mascheramenti di sorta e si trovano allo scoperto. Un'aviazione che si rispetti li deve maciullare. È l'unica maniera che abbiamo per fermare un'azione del genere. Anche nella Gefara i carri armati non possono mascherarsi. A Siwa ci sono 4 battaglioni. Ecc. GRAZIANI - Credo che vogliano prendere Giarabub per aumentare il credito presso le popolazioni indigene e portare in auge il Senusso. Se prendono Giarabub ne potranno fare base per guerri-


-51-

glia. Ma la guerriglia deve trovare appoggio nella popolazione locale che è disarmata. Comunque, siccome vi sono piccoli nuclei di nazionali, è bene che questi siano armati. Ecc. SoDDU -

La quinta colonna.

Ecc. BADOGLIO -

Vediamo la Marina.

Ecc. CAVAGNARI - Siamo già schierati. La situazione generale del Mediterraneo la conoscete. Il Duce ha detto di essere pronti dal 5 giugno in poi. Occorre sapere se dobbiamo adottare le ultime disposizioni, spolettare le munizioni, innescare le torpedini e disporre la dislocazione dei sommergibili che occorre raggiungano le posizioni prima della dichiarazione di guerra. All'inizio di essa dovranno compiere il massimo sforzo. I tre quarti dovranno essere in mare. Su 83 che abbiamo pronti, 60 dovranno dislocarsi. Il Duce ha detto che entro il 31 mi dirà quello che debbo fare. Quelli dell'Atlantico dovranno partire quattro giorni prima. . Ho richiamato l'attenzione sui piroscafi mercantili che non possono essere scortati. I trasporti in Libia finiscono il 6 ma sino all'8 i piroscafi non torneranno in Italia. Occorre essere a posto prima della dichiarazione di guerra. Ora noi abbiamo in navigazione 250 piroscafi nel Mediterraneo e 225 nell'Oceano. Di essi una aliquota rimarranno fuori dal Mediterraneo, tra i quali alcune cisterne. Ai Consoli abbiamo diramato una circolare dando disposizioni per evitare che nostri piroscafi siano catturati. Essi dovranno, se necessario, essere fatti affondare. Questa è la situazione della Marina. Desidero conoscere se avete nulla da osservare. Ecc. BADOGLIO - Nulla da dire. Per la dislocazione dei sommergibili sarà dato l'ordine dal Duce. Ecc. GRAZIANI - Le divisioni al fronte francese contro di noi sono sempre 12 più 4 in posizione avanzata. Ecc. BADOGLIO to è stato tolto.

Per ora non c'è aumento, anzi qualche repar-

Ecc. GRAZIANI - Due divisioni sono state portate via dal Marocco, una divisione e due reggimenti di artiglieria e.a. della Siria. Ecc. BADOGLIO - Sembra che non abbiano intenzione di portar via altre truppe dalla Siria, anche perché queste costituiscono un insieme poco omogeneo non molto idoneo per combattere in Francia.


-

52 -

Ecc. PRICOLO - In conclusione i1 nostro Esercito sta sulla difensiva. La Marina non ha obiettivi definiti. Ecc. BADOGLIO - Se si può assegnare un obiettivo alla Marina è quello di sorvegliare il Mediterraneo coi sommergibili. Ecc. CAVAGNARI - Le direttive sono: difensiva a destra e asinistra; avere in mano il Canale di Sicilia. Ecc. PRICOLO - L'aviazione può e deve fare azioni offensive. Deve fare, ad esempio, azioni contro le basi della Corsica. Ecc. BADOGLIO -

Questo lo dirò dopo.

Ecc. PRICOLO - Era stato detto che l'ipotesi più probabile era contro la Jugoslavia ed ho preparato al riguardo il piano P .R. 12 bis. Ecc. BADOGLIO - Tenete presente che, in materia operativa, non siamo ancora entrati. Ho parlato solo di rinforzare la Libia che è la zona che più ci angoscia. Per eventuali operazioni avete fatto i relativi piani e quando il Comando vi darà l'ordine voi li eseguirete. Per Corsica avete fatto studi per il bombardamento dei campi. Ecc. PRICOLO - Avrei desiderato di conoscere sin d'ora, almeno a titolo orientativo, quali operazioni più probabili mi saranno ordinate, perché non vorrei che venisse decisa improvvisamente un'azione che non abbia studiato. Ecc. BADOGLIO - Se non è stata studiata non sarà ordinata. Noi ci consulteremo sempre. Riunirò i Capi di Stato Maggiore e vedremo quello che si potrà fare. Adesso preparerò un telegramma per l'A.R. il Duca d'Aosta, per l'Ecc. Balbo, per l'Ecc. De Vecchi per comunicare che è stato così costituito il Comando Supremo, retto dal Duce. Capo di Stato Maggiore Generale: Badoglio - Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate: Graziani - Cavagnari - Pricolo. Tutte le questioni di carattere operativo dovranno essere direttamente comunicate al Comando Supremo, perché siamo noi a decidere. Sarà così eliminato il tramite dei Ministeri degli Esteri e del!' Africa Italiana. Ad ogni modo è necessario che sia in Libia che in A.O.I. lo schieramento previsto sia pronto per il 5 giugno. Ecc. PRICOLO - La doppia dipendenza delle forze aeree della Libia e dell'Egeo non è ben chiara. Gli ordini per leJ.orze di tali territori li date Voi, Eccellenza? ~ '


-

53 -

Ecc. BADOGLIO - Gli ordini li do io. Per adesso dò l'ordine di approntamento. Dopo, in base alla situazione, concreteremo le disposizioni. Ecc. GRAZIANI - Abbiamo così finalmente raggiunto la tanto auspicata unità del comando. Ecc. BADOGLIO - Credo che, agendo così, ed essendo animati della migliore buona volontà, otterremo i migliori risultati. Bisogna però, non credere che si tratti di cosa tanto semplice. Tenete presente che in occasione della guerra di Libia si parlò di passeggiata militare mentre invece è stata tutt'altra cosa. La partita è dura, comunque l'alto senso patriottico e la mente acuta del Duce sapranno indirizzarci nel modo migliore. Io non ho altro da dire e chiudo la seduta. La seduta è stata tolta alle ore 9 e 45.


-

54 -

Verbale n. 6 Seduta del 5 giugno 1940

«Intenzioni del Duce nella dichiarazione di guerra - Preparazione bellica». ·

VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTASI NEL GIORNO 5 GIUGNO 1940 - XVIII PRESSO L'UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE Autorità presenti:

Ecc. Maresciallo d'Italia Pietro BADOGLIO Ecc. Generale di Corpo d'Armata Ubaldo SODDU Ecc. Maresciallo d'Italia Rodolfo GRAZIANI Ecc. Ammiraglio d'Armata Domenico CAVAGNARI Ecc. Generale des. d'Armata Francesco PR!COLO Generale di Divisione Quirino ARMELLINJ Segretari:

Colonnello di S.M . Antonio GANDJN Colonnello A.A.r.n. Pericle RA VAGLI Alle ore 9 e 10' l'Ecc. Badoglio dichiara aperta la seduta.

Ecc. GRAZIANI - Proporrei che a queste sedute intervenissero anche i Sottocapi di S.M. Ecc. BADOGLIO - Va bene. Avevo convocato solo voi per non intralciare il lavoro degli Stati Maggiori. Ieri ho avuto un lungo colloquio col Duce, che sarà tradotto in una specie di ordine scritto che vi consegnerà in una riunione di tutti noi. Ho ritenuto opportuno riunirvi per prepararvi per quanto dovrete fare. Il Duce ha detto che è sua intenzione, nella dichiarazione di guerra, di cambiare lo stato di fatto in stato di diritto, ma che intende riservare le Forze Armate, e specialmente l'Esercito e l'Aeronautica, per avvenimenti futuri. Quindi stretta difensiva, per terra e per aria, in tutti i settori.


-

55 -

Poncet ha consegnato una lettera al Duce con la quale garantisce che la Francia non ha nessuna intenzione di compiere un attacco «brusquè» contro l'Italia, come correva voce. Parisot mi disse, successivamente e quasi implorando, di non attaccare né dalle Alpi, né in Corsica, né in Libia. Naturalmente ho riportato tutto al Duce. Il Duce non vuole intervenire con bombardamenti aerei della Corsica, Tunisia, coste francesi, se loro non ne prenderanno l'iniziativa. Ciò mi fa pensare che non voglia rompere tutti i ponti con la Francia per tenerla buona. Ma queste sono solo idee mie. Dunque, non prenderemo nessuna iniziativa né per terra né in aria. Continueremo, invece, la nostra preparazione intensa con tutti i mezzi che lo stato di guerra ci permetterà di adottare. Vedremo se si potrà chiedere qualcosa alla Germania: hanno preso tanti cannoni che, se non altro, almeno del ferro ce lo potranno dare. Per la Marina vedremo poi. Dobbiamo, però, preparare subito un'azione contro Malta: per questo l'inizio delle ostilità sarà fissato in modo che gli aerei possano giungere alle prime ore dell'alba su Malta. Non dobbiamo porre mine davanti ai porti francesi; a quelli inglesi si. I sommergibili andranno fuori, se capiterà a tiro una nave francese, dato che il tiro dei sommergibili è anonimo , si potrà lanciare. Il Duce mi ha detto: «Non invento nulla di nuovo: faccio come i tedeschi ed i francesi, che sono stati di fronte 6 mesi senza far niente>>. Ho detto stamane al Gen. Rintelen che non so quando il Duce deciderà di entrare in guerra, ma che non si aspettino nulla di spettacolare; ciò per due ragioni: - 1° perché i tedeschi hanno cominciato la guerra 3 anni prima dell'epoca fissata; - 2° perché noi abbiamo una fascia montagnosa di 250 Km. dove non si possono fare grandi e rapide operazioni. Quindi la situazione è chiara: azioni contro le forze inglesi nel Mediterraneo; aspettativa e fermi contro la Francia. Non credo che essa prenderà iniziative contro di noi. Ecc. PRICOLO Ecc. BADOGLIO ne dubito .

Neppure in Libia? Non credo. Forse gli Inglesi in Cirenaica, ma


-

56 -

Notevoli forze dell 'Algeria sono state rinviate altrove. Ma è inutile fare il profeta. Noi attenderemo; se attaccheranno risponderemo. Per i rifornimenti in Libia, se il Duce manterrà il tempo fissato (giorno 11) non tutto potrà arrivare. Si provvederà così: per la divisione Centauro siano mandate solo le batterie. Ecc. GRAZIANI -

Si potrebbe dare la precedenza al materiale.

Ecc. BADOGLIO - Sì, ma essenzialmente al reggimento di artiglieria. Mandarlo a Bengasi anziché a Tobruk se in tal modo si accelerano i tempi. Parlerò col Duce per la requisizione di tutti gli apparecchi civili e li farò mettere a disposizione dell'Aeronautica. Ecc. PRICOLO - È già stato fatto con un piano che andrà in vigore da sabato. Manderò al riguardo un appunto che ho preparato per il Duce. Ecc. BADOGLIO - Non sia dato un apparecchio a nessuno senza che lo dica io. Per il trasporto di uomini si possono adoperare i velivoli. Vedremo se potremo avere apparecchi tedeschi: ne hanno 2000. Ecc. GRAZIANI -

Per la divisione Centauro?

Ecc. BADOGLIO - No. Per i trasporti in generale. Per il materiale, da un accurato studio dell'Ecc. Cavagnari sappiamo che con i sei sommergibili posamine si possono traspor tare circa 600 tonnellate per viaggio. D'altra parte si può anche rischiare un po' con navi che partendo da Porto Empedocle possono in una notte giungere in Libia. Infine abbiamo gli aerei che potranno portare il personale. In questo modo possiamo avere speranza di alimentare la Libia. Fino a che stiamo in questa posizione di belligeranza non attiva non farò richiesta di aerei bellici alla Germania. · Il Duce mi ha fatto vedere un rapporto dal quale risulta che i tedeschi possono produrre sino a 2.000 aerei al mese: è un'organizzazione grandiosa. Ecc. PRICOLO -

Costruiscono 50 aerei e 90 motori al giorno.

Ecc. BADOGLIO - Per quanto riguarda i cifra ri vi avverto che il telegramma base relativo al giorno X non lo mando con i cifrari in atto. Controllate che i nuovi cifrari siano già stati distribuiti; in caso negativo mandateli subito per velivolo.


-

Ecc. GRAZIANI -

57 -

Il giorno X non è da prevedere dopo il giorno

11?

Ecc. BADOGLIO - Credo di no. Se si è riusciti a prorogare la data dal 5 all' 11, lo si deve alle mie insistenze. Ecc. PR1COLO - Anch'io credo di no. Ho quest'impressione anche perché ho parlato con l'Ecc. Ciano. Ecc. GRAZIANI - Le divisioni che ancora non sono pronte direi di mandarle su come sono. Ecc. BADOGLIO - Sì. Addensare sopra. Probabilmente le forze di terra avranno modo di prepararsi e mettersi a posto. A me non interessa che i soldati siano vestiti tutti nello stesso modo. Si può requisire tutto il panno disponibile. Mi ricordo che nella passata guerra vi erano nelle retrovie dei soldati che erano vestiti con un panno di colore indefinibile che era stato preparato per la Turchia. Ecc. SooDu - È stato requisito tutto il panno disponibile. Per luglio avremo 300.000 serie. Per agosto avremo una produzione mensile forse sufficiente. Ho detto 300.000 serie, ma saranno di più. Ecc. PR1coLO -

Si può prevedere un'azione su Alessandria?

Ecc. BADOGLIO - Sì; su Malta e Alessandria. Per Gibilterra parlerò ancora col Duce, perché Muti parlava di atterrare in Spagna con 12 aerei. Ecc. PRtCOLO riuscire.

L'azione, per quanto riguarda la sorpresa, può

Ecc. GRAZIANI - Tentativi di sbarco su Malta sono possibili per quanto riguarda la costa? Ecc. CA VAGNARI -

La costa si presta poco ed è fortemente dife-

sa. Ecc. So oou - Si potrebbe studiare la possibilità di compiere uno sbarco preceduto da intensi bombardamenti. Ecc. GRAZIANI -

Lo credo anch'io.

Ecc. BADOGLIO - Va bene. Studiatelo per ogni eventualità. Ricordatevi che non bisogna mai pensare che il nemico sia stupido. Ormai più o meno sa che entreremo in guerra e si preparerà di conseguenza.


-

58 -

Raccomando ancora di non tenere gli aerei negli hangar. Ecc. PRICOLO - Sono già fuori. Solo pochi campi del tempo di pace sono ancora occupati. Ecc. BADOGLIO - Occorre provvedere alla mimetizzazione e alla sorveglianza dei campi. Ecc. PRICOLO - È già stato fatto. In fondo è un danno per l' Aeronautica questa sosta perché ci obbliga a stare nei campi che dopo qualche tempo saranno scoperti. Ecc. BADOGLIO - In guerra non tutto va come si desidera. D'altra parte, la Francia - attaccata da 130 divisioni - avrà altro da pensare che ai nostri campi. Del resto l'Esercito, invece, avrebbe piacere di una proroga sino alla fine del mese. II non impegnarci ci dà la possibilità di completare la nostra preparazione e ci dà modo di prepararci per la pace. AUa nostra frontiera i francesi stanno sostituendo le 4 divisioni di riserva con 4 divisioni di rifacimento di dubbio rendimento. Inoltre hanno le 12 divisioni di prima linea. Possiamo dire che tutto il possibile è stato fatto. Raccomando a voi, miei collaboratori, quella calma e serenità che deve distinguere gli stati maggiori. Cercate di impedire le chiacchiere e le vociferazioni. Vi sarà consegnata una lettera che spiega il funzionamento dello Stato Maggiore Generale, il quale, coi suoi venti Ufficiali, non vuole sostituirsi a nessuno. Esso ha l'alta direzione strategica ed ha bisogno dell'intimo collegamento coi vari Stati Maggiori e dell'unione di tutti gli sforzi per compiere un lavoro proficuo. Attendo che mi si dia sempre la situazione precisa. Venite pure da me ogni volta che ne avete bisogno. Io vi chiamerò spesso. II Duce è molto sereno, ed il popolo tranquillo. Non badate alle lettere anonime. Sua Maestà mi ha detto che anche nel 1915 ricevette fasci di lettere contro la guerra. Ecc. GRAZIANI automaticamente.

Quando il cannone sparerà tutto si sistemerà

Alle ore 10 l'Ecc. Badoglio toglie la seduta.


-

59 -

Verbale n. 7 Seduta dell'8 giugno 1940

«Richiesta di materiale da parte di Balbo - Trasferimento dei Comandi fuori Roma; Difesa di Roma».

VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTASI NEL GIORNO 8 GIUGNO 1940 - XVIII - PRESSO L'UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE

Autorità presenti:

Ecc. Maresciallo d'Italia Pietro BADOGLIO Ecc. Generale di Corpo d'Armata Ubaldo SODDU Ecc. Ammiraglio d'Armata Domenico CAVAGNAR! Ecc. Generale des. d'Armata Francesco PR!COLO Ecc. Luogotenente Generale Achille STARA CE Ecc. Generale di Corpo d'Armata Mario ROA TTA Ecc. Ammiraglio di Squadra Odoardo SOM!GL! Generale di Divisione Quirino ARMELL!NI Segretari:

Colonnello di S.M. Antonio GANDIN Colonnello A .A .r.n. Pericle RAVAGLI Alle ore 9 l'Ecc. Badoglio apre la seduta.

Ecc. BADOGLIO - L'Ecc. Balbo ha telegrafato a me ed al Duce per la questione del materiale. Come sapete, fino ad oggi partono piroscafi. Fatemi uno specchio del materiale arrivato in Libia e di quello non mandato; quest'ultimo lo terremo in evidenza per successivo inoltro con piroscafi o aeroplani o sommergibili posamine. Questo specchio mi serve per darlo al Duce. Ecc. ROATTA - Abbiamo chiesto i dati per sapere, tra il materiale non arrivato, qual è il più importante e provvedere in merito. Tra qualche giorno potremo avere la situazione precisa. Ecc. BADOGLIO - Le richieste di Balbo sono state voluminose; per ottenere il necessario ha chiesto di più.


-

60 -

Per quanto riguarda la sede dei comandi, vi ho già scritto che il Duce vuole che essi si trasferiscano fuori di Roma per poterla dichiarare città libera. D'altra parte potrebbe darsi che fossimo obbligati a lasciare la città per i bombardamenti aerei. Il trasferimento dei comandi non è semplice, particolarmente per la questione dei collegamenti. I comandi non dovrebbero essere distanti da Roma. Ho incaricato l'Ecc. Soddu anche per gli uffici dello Stato Maggiore Generale. Ecc. Sooou - Ho pensato ad Albano per lo Stato Maggiore Generale ed a Frascati per l'Esercito. Ecc. CA VAGNARI - Pel Comando della Marina, la questione del trasferimento è molto difficile. Abbiamo lavorato per 3 anni solo per fare le comunicazioni. Ecc. BADOGLIO - Voi potete affittare una villa dandole tutta l'apparenza esteriore del comando; comunicherò questa soluzione al Duce. Ricordatevi però che ci sono gli ambasciatori presso la Santa Sede, che possono informare. Ecc. PRICOLO - Anche per il Comando di Aeronautica occorrono almeno due mesi pel trasferimento. Ecc. BADOGLIO - A Roma rimangono i Ministeri, che costituiscono la parte politico-amministrativa delle Forze Armate. Circa l'operazione B., strombazzata dagli inglesi, non si sa nulla di preciso. Potrebbe riferirsi a sequestro di piroscafi, ad azione a Rodi o ad un bombardamento di Roma, dove la difesa e.a. è scarsa, come dappertutto. Ecc. PRICOLO - Per la difesa di Roma abbiamo 55-60 apparecchi moderni con ottimi piloti. Possiamo essere tranquilli al riguardo. Per i primi giorni provvederò affinché una o due squadriglie compiano crociere di vigilanza. L'incognita è data dalla tempestività delle segnalazioni, dato che sul mare non abbiamo natanti per tale scopo. Con le segnalazioni costiere possiamo contare di avere da sette a dieci minuti di tempo; ciò è troppo poco. La neutralizzazione della Corsica, base di appoggio per i francesi, faciliterebbe la difesa. Ho due gruppi per battere tutti i giorni la Corsica. Senza poter disporre della Corsica è difficile che i francesi possano venire. Però rimane sempre il pericolo del bombardamento not-


-

61 -

turno, perché Roma è molto reperibile di notte. Ho fissato dieci aerei per la caccia notturna. Ecc. BADOGLIO - Se l'offesa parte dalla Corsica, agiremo contro di essa. Come vi ho scritto, l'operazione su Alessandria deve essere studiata, ma non compiuta, perché bisogna evitare complicazioni per bombe che possono cadere sulla città. Per le azioni su Malta e Gibilterra, attendete ordini. Ricordo che è ben sbabilita la scala gerarchica del Comando in guerra: Duce - Capo S.M.G. - Capi S.M. delle Forze Armate; ciò per dirvi che non c'è nessun bisogno di elementi intermediari che credono di rendersi utili offrendo la loro opera. Ecc. Sooou - Ho ricevuto dall'Ecc. Staracela pratica per i reparti speciali della Milizia. Ecc. BADOGLIO milizie speciali.

Il Duce ha detto nettamente che non vuole

Ecc. STARACE -

I volontari si riuniranno in appositi reparti.

Ecc. PRICOLO -

I nostri comandi come si dovranno chiamare?

Ecc. CAVAGNARI -

Per quanto ci riguarda, direi Supermarina.

Ecc. BADOGLIO - Va bene: Supermarina, Superaereo, Superesercito. I nomi non hanno molta importanza. Alle ore 9 e 20' l'Ecc. Badoglio toglie la seduta.


-

62 -

Verbale n. 8

Seduta del 25 giugno 1940 «Gibilterra e Malta. Situazione generale».

VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTASI PRESSO L'UFFICIO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE GENERALE IL GIORNO 25 GIUGNO 1940 - XVIII

Autorità presenti:

Ecc. Maresciallo d'Italia Pietro BADOGLIO Ecc. Generale di Corpo d'Armata Ubaldo SODDU Ecc. Ammiraglio d'Armata Domenico CA VAGNARI Ecc. Generale designato d'Armata Francesco PRJCOLO Ecc. Luogotenente Generale Achille STARACE Ecc. Generale di Corpo d'Armata Mario ROA TTA Ecc. Ammiraglio di Squadra Odoardo SOMIGLI Generale di Divisione Aerea Giuseppe SANTORO Generale di Divisione Quirino ARMELLJN! Segretari:

Col. A .A . FerdinandoRAFFAELLI Col. A .A.r.n. Pericle RA VAGLI Ten . Federico MOHRHOFF - Slf!nografo L'Ecc. Badoglio apre la riunione alle ore 15.40

Ecc. BADOGLIO - Esaminiamo innanzi tutto due questionj di importanza limitata ché interessano essenzialmente l'aviazione: Gibilterra e Malta. Per Gibilterra, bisogna cercare di farci dare dagli spagnoli oltre che il .carburante, anche le bombe. Ecc. PRICOLO - È già stato fatto. Gli spagnoli ci possono dare bombe per tre, quattro azioni . Ecc. BADOGLIO - Dato che il porto di Gibilterra è piuttosto ristretto e contiene obiettivi anche di grandi dimensioni, c'è da sperare, arrivando la mattina presto, di conseguire buoni risultati. I piloti li abbiamo e in questi giorni hanno dimostrato massimo ardire e massima buona volontà. Essi, giungendo su Gibilterra non affaticati da


-

63 -

una lunga traversata in mare, possono dare una buona lezione agli inglesi. Disponete in questo senso appena potete. Ecc. PRICOLO potrà agire.

Credo che fra due o tre giorni al massimo si

Ecc. BADOGLIO - Va bene. Vediamo adesso la seconda questione: Malta. Se dalla Corsica non si leveranno più in volo aerei contro di noi, bisogna che Malta sia «sterilizzata» . La prima giornata di bel tempo, fate una azione molto nutrita, affinché gli inglesi capiscano che, anche come ponte, Malta non può servire. Questi sono i due argomenti particolari di cui vi volevo parlare. Adesso esaminiamo il problema generale. La firma dell'armistizio con la Francia potrà essere seguita da due ordini di avvenimenti. Il primo, che è favorevole a noi, è che il Governo del Maresciallo Pétain riesca ad imporsi. In tal caso, come ha detto il Duce, non avremo difficoltà fino alla conclusione della pace, che si farà alla fine della lotta con l'Inghilterra. Non dobbi~mo allarmarci se vi sarà qualche dissidente o qualche nave che contravverrà agli ordini del Governo francese. Il nostro teatro di guerra adesso si sposta. Il Duce, al quale ho presentato questa mattina una promemoria, ha detto: "aspettiamo due o tre giorni per vedere quale piega prenderanno gli avvenimenti". Da una intercettazione radio della Reggenza di Tunisi, ho appreso che Peyrouton avrebbe dichiarato di voler ubbidire agli ordini del Governo francese. Dato che dalla zona a nord non avremo quasi più niente da temere; occorrerà provvedere ad un nuovo schieramento delle forze, dato che le regioni più vulnerabili sono adesso la Sicilia, la Sardegna, la Calabria ed il Napoletano. Lo S.M. dell'Esercito vedrà se è il caso di rinforzare queste regioni, perché è evidente che dati i cinquanta chilometri di zona smilitarizzata, basta tenere uno schieramento di sicurezza ed uno scaglionamento indietro di truppe, poste in buone condizioni di vita, pronte, occorrendo, ad andare avanti. Oltre a questo, occorre esaminare la questione della difesa contraerea. I mezzi, compresi le batterie da 88 tedesche, siano concentrati nelle località più soggette ad incursioni, ·come Cagliari, Palermo, Sassari, Trapani. Il nostro teatro di operazioni principale si trasferisce, si può dire, dall'Italia alla Libia. A situazione chiarita, se il Duce approverà, pas-


-

64 -

serò la Libia alle dipendenze degli Stati Maggiori delle FF .AA., data la necessità di un più intimo collegamento e per assicurare una più in~ tensa catena di rifornimenti. Pongo questo quesito allo Stato Maggiore affinché lo faccia studiare subito ai suoi organi competenti, quesito che deriva dalla supposizione - in me molto radicata - che la Tunisia rimanga perfettamente tranquilla e ci permetta di agire verso l'Oriente. Ho scritto questa mattina a Balbo, assicurandolo che in questo mese riceverà il materiale richiesto. Gli ho raccomandato di chiudere innanzi tutto le porte di casa: dopo si penserà eventualmente ad agire. Bisogna ricordarsi che in guerra due cose alla volta difficilmente riescono. Intanto lo S.M. dell'Esercito studi le possibilità di una nostra offensiva verso l'Egitto. È un problema grosso, perché per arrivare a Marsa Matruk vi sono 220 km di deserto ed altrettanti ve ne sono al di là. I soldati inglesi sono certamente meno adatti dei nostri per superare queste difficoltà. Potrebbe darsi il caso che la situazione divenisse seria per la Gran Bretagna in Egitto ed a noi convenisse fare una puntata decisa, che servirebbe a dare al Duce quell'elemento di consistenza per le pretese verso l'Egitto. Come ho detto, l' A.S. deve essere messa in buona efficienza e quindi il generale Pricolo ricapitoli le richieste fatte da Balbo in materia di aerei e cerchi di soddisfarlo il più che sia possibile. Ecc. PRICOLO - L'invio di aerei è subordinato alla sistemazione delle basi e alla disponibilità in luogo delle bombe e della benzina. Ecc. BADOGLIO - Bisogn~ scaglionare gli invii in due tempi. Dapprima si ripristini il numero degli apparecchi e si dia un poco di caccia, poi si pensi all'incremento delle forze. Il porto di Tripoli è pieno di piroscafi. Non si possono scegliere i più veloci per farli rientrare? Ecc. CAVAGNARI - Una settimana fa il Duce ha autorizzato lo sgombero dei porti di Tripoli, Tobruk e dell'Egeo, formando dei convogli di piroscafi di uguale velocità. I Governatori non hanno creduto di farli partire. Ecc. BADOGLIO - Se voi aveste seguito la via regolare di rivolgervi a me, invece di andare direttamente dal Duce, ci avrei pensato io.


-

65 -

Ecc. CAVAGNARI - Era una questione che interessava la Marina mercantile ed il quesito è stato fatto da Host Venturi, perché non era decisamente attinente al Comando Supremo. Ecc. BADOGLIO Supremo.

Adesso è decisamente attinente al Comando

Ecc. CAVAGNARI - Se la situazione si svilupperà a noi favorevole, i trasporti lungo la costa tunisina potranno riuscire abbastanza sicuri. Ecc. BADOGLIO - Concludendo, per l'A.S., dato che avrà probabilmente un solo fronte, non occorre mandare più uomini: forse ve ne sono abbastanza; occorre invece mandare materiali, munizionamento ed aliquote di aviazione in due tempi. Per l' A.O. ho detto al Duce che è una cosa seria; vedremo se si possono trasportare gli apparecchi. Comunque, credo che Pinna abbia gridato un poco troppo, dato che le azioni nostre e quelle avversarie si equilibrano. L' A .O. manca di benzina e di gomme. Il Duce ha incaricato Cobolli Gigli di iniziare trattative, che sono già in corso, per rifornimenti giapponesi all' A.O. Il Possedimento dell'Egeo per o'r a non lo rinforzo: esso è in condizioni di resistenza migliori fra le terre italiane d'oltremare. Si tratta di vedere se gli potrà dare un poco di aviazione. Ecc. PRICOLO - Dato che in Egeo abbiamo una discreta scorta di benzina, sarebbe opportuno mandarvi 18 S. 79, i quali, partendo da Rodi, potranno agire su Alessandria. Ecc. BADOGLIO raneo.

Va Bene: fare un progetto di rinforzo tempo-

Ecc. PRICOLO - Per gli aerei destinati all' A.O. occorre provvedere che non siano trattenuti in Libia. Ecc. BADOGLIO - Lasciate fare a me. Per la Commissione d'Armistizio occorrerà nominare un Presidente e numerose sottocommissioni. Occorre che il Presidente sia un elemento che oltre alla conoscenza della materia ed alla conoscenza degli usi e delle abitudini dei diversi popoli, abbia una indiscussa autorità per dirigere le sottocommissioni. Io ho fatto un nome al Duce ed egli deciderà. Quando sarà nominato, lo chiameremo allo Stato Maggiore e gli daremo direttive precise che concreteremo in una apposita riunione.


-

66 -

Sin d'ora i Capi di S.M. studino il problema per poter dare i suggerimenti del caso. Ecc. CAVAGNARI - Vorrei far presente la necessità che il Presidente della Commissione d'Armistizio sia una autorità anche nei riguardi del grado perché io devo mandare Ammiragli di Squadra, i quali devono trattare con Ammiragli francesi di pari grado. Ecc. BADOGLIO - Quello che ho proposto, ha il grado che conviene. AJlora siamo intesi; appena pronti, agite nel senso indicato sugli obiettivi di Malta e Gibilterra. Ecc. PRrcoLO -

Aggiungiamo anche Alessandria?

Ecc. BADOGLIO - Alessandria viene in un secondo tempo. Adesso mi interessa neutralizzare, "sterilizzare", come dice il Duce, Malta ed agire su Gibilterra se possiamo contare sulla sorpresa e quindi sperare in buoni risultati. Ecc. PRICOLO - Per l'eventuale concorso di forze aeree in Germania che ne pensate? Ecc. BADOGLIO - Il Duce mi ha detto questa mattina che scriveva a Hitler. Fate lo schieramento come se non doveste mandare nulla. Ad ogni modo si tratterà di uno scambio. A noi farebbero comodo degli Stukas. Ecc. PRICOLO mo.

Solo apparecchi, perché piloti capaci ne abbia-

Ecc. BADOGLIO - Ho detto al Duce le difficoltà incontrate dall'Esercito sulle Alpi; della neve nei colli, della necessità di fare delle catene di portatori, ecc. Poi questi dati dovranno essere riuniti e dati a Pavolini perché li illustri. Ecc. PRICOLO - Nell'attuale situazione, possiamo fare ricognizioni fotografiche sull'Algeria e la Tunisia? Ecc. CAVAGNARI bero utili anche a noi.

Le ricognizioni delle basi francesi riuscireb-

Ecc. BADOGLIO - Per qualche giorno non si facciano. Per il momento non è opportuno andarli a stuzzicare.

La riunione è tolta alle ore 16.15.


-

67 -

Verbale n. 9 Seduta del 2 luglio 1940

«Ricompense per atti di valore. Malta e Gibilterra. Impiego Aviazione».

VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTASI PRESSO LO STATO MAGGIORE GENERALE IL GIORNO 2 LUGLIO 1940 - XVIII

Autorità presenti:

Ecc. Maresciallo d'Italia Pietro BADOGLIO Ecc. Generale di Corpo d'Armata Ubaldo SODDU Ecc. Ammiraglio d'Armata Domenico CAVAGNARI Ecc. Generale designato d'Armata Francesco PRICOLO Ecc. Luogotenente Generale Achille STARA CE Ecc. Generale di Corpo d'Armata Mario ROA TTA Ecc. Ammiraglio di Squadra Odoardo SOMIGLI Ecc. Generale di Squadra Giuseppe SANTORO Generale di Divisione Quirino ARMELLINI Segretari:

Col. A.A. Ferdinando RAFFAELLI Col. A .A. Delio VECCHI Ten. Federico MOHRHOFF - stenografo L'Ecc. Badoglio apre la riunione alle 16.10.

Ecc. BADOGLIO - Il Duce questa mattina ha insistito perché gli siano mandati al più presto gli elenchi nominativi dei morti, feriti e dispersi. Essi dovranno riferirsi alle perdite del mese di giugno. Vi uniremo poi un elenco delle perdite avute fra i civili, che ci sarà fornito dalle Prefetture, in modo che si sappia il contributo di sangue che ha dato l' Italia in quel periodo. Il Duce desidera anche che entro luglio siano definite le pratiche per tutte le ricompense da assegnarsi per atti di valore compiuti in giugno. A tale proposito, il Duce ha detto di incaricare l'Ammiraglio che fa parte della Commissione d'Armistizio, di informarsi in via amichevole presso il collega francese della Commissione stessa per sape-


----: 68 -

re se effettivamente la Francia ha perduto un C.T. nell'azione in cui

il Calatafimi ebbe il noto scontro. È ora che ne veniamo a capo, giacché il pubblico ha visto promosso l'affondatore del Calypsos e nessuna ricompensa ancora concessa al comandante del Calatafimi; perciò rimane perplesso. Ecc. CAVAGNARI - Ritengo che, indipendentemente dai risultati raggiunti, il Brignole possa essere premiato come merita, in considerazione dell'atto compiuto. Ecc. BADOGLIO - Va bene; comunque, si deve fare luce completa su questo episodio. Malta. Nelle ultime azioni avete osservato la presenza di velivoli? Ecc. PRICOLO - Gli aeroporti sembrano deserti, ma può esservi qualche aereo in caverna. Non è escluso che gli aerei siano ritirati e vi facciano scalo per compiere azioni come quella di Augusta. Di navi non si è notato che la presenza di qualche caccia o qualche sommergibile. Bisognerà continuare a battere, magari senza dir nulla nel bollettino, come ho già accennato al Gen. Armellini. Ecc. BADOGLIO -

Per Gibilterra quali difficoltà vi sono?

Ecc. PRICOLO - Gli spagnoli hanno rifiutato all'ultimo momento l'assistenza promessa; forse anche in seguito al cambiamento del Ministro dell'Aria, avvenuto in questi giorni. Avevamo già inviato 20 apparecchi ed erano state preparate le bombe e la benzina necessaria. Poco prima dell'azione hanno cominciato a sollevare difficoltà. Allora abbiamo dovuto far tornare indietro gli aerei. Il generale Bonomi è andato a parlare direttamente con Franco ed abbiamo anche interessato gli Esteri per chiarire la situazione. Forse ci autorizzeranno la prima azione che avevamo prevista: partenza dall'Italia e, dopo effettuato il bombardamento, atterraggio a Cartagena per il rifornimento per il viaggio di ritorno. Ad ogni modo, non ci daranno la possibilità di adoperare un campo loro come base, non dico permanente, ma neanche temporaneo, come era stato già prospettato. Ecc. BADOGLIO -

Ne parlerò al Duce questa sera.

Cavagoari segnala la presenza ad Alessandria di quadrimotori da ricognizione: Noi abbiamo mandato a Rodi 12 S.79 che hanno servito benissimo, <<pestando» per un giorno e mezzo un convoglio. Impediamo così agli inglesi di scorazzare in lungo e in largo nel Mediterraneo orientale.


-

69 -

De Vecchi insiste che può ospitare altri apparecchi oltre quei dodici. Ecc. PRICOLO - Prima di mandare apparecchi bisogna essere sicuri della sufficiente attrezzatura delle basi, per evitare gli inconvenienti che si sono verificati in Libia. L'Ecc. De Vecchi mi ha assicurato che i campi sono pronti ed attrezzati; potremo quindi inviare gli apparecchi per una decina di giorni. Se invece dovesse trattarsi di una occupazione permanente, ritengo che bisognerebbe mandare altro materiale. Ecc. BADOGLIO Ecc. PRICOLO Ecc. BADOGLIO Vecchi? Ecc. PRICOLO -

Non escludo che sia in modo permenente. In questo caso daremo il cambio. Quanti apparecchi da bombardamento ha De Una quarantina.

Ecc. BADOGLIO - Ora abbiamo pessimo tempo nel Mediterraneo orientale e ghibli in Cirenaica, quindi aspettiamo prima di mandare altri velivoli. Intanto telegraferò a De Vecchi di iniziare l'azione su Alessandria appena il tempo lo permette e con gli apparecchi che ha; essi sono sufficienti per fare un bombardamento molto nutrito. Dall'intercettazione sapremo i risultati che si ottengono; poi manderemo un rinforzo temporaneo all'Egeo, ritirandolo dopo averlo utilizzato. Ecc. PRICOLO - Ritengo che si potrebbe pensare anche al bombardamento di Haifa. Manderemo degli apparecchi usciti da poco, che potrebbero agire anche partendo dall'Egeo. Credo che valga la pena di studiare un'azione di questo genere per gli obiettivi che offre: depositi di nafta, oleodotti, ecc. Nella peggiore delle ipotesi, un apparecchio in difficoltà potrebbe atterrare in Siria. Ecc. BADOGLIO - Va bene. Esaminate la questione. Per quanto riguarda l'Esercito, il Duce è rimasto molto soddisfatto di quello che ha visto. Le truppe si sono presentate in modo magnifico ed egli ha constatato di viso gli enormi ostacoli superati. Scriverà una lettera aU' A.R. il Principe di Piemonte per esternargli la sua soddisfazione. Anche nella visita fatta ai feriti, ha trovato il loro spirito altissimo e ne è rimasto bene impressionato. Il comportamento della truppa in condizioni così difficili è motivo di grande soddisfazione.


-

70 -

Ora bisogna affrettare il decongestionamento delle Alpi, poiché siamo sicuri di non aver più impiego di truppe in quel settore. Ecc. RoATTA - Abbiamo in progetto di lasciare in posizione avanzata una divisione per ogni direttrice ed il resto nelle valli basse per un complesso di 17 divisioni, comprese due divisioni a nostra disposizione nel caso che si dovesse fare l'azione del Ticino. L'Armata del Po comincia domani a riportarsi nella sua dislocazione precedente. La 7a Armata si ricostituisce su sei divisioni. Vorrei domandare se è prevedibile la necessità di qualche movimento verso l'est. Ecc. BADOGLIO - Per il momento, no. La situazione nei Balcani è alquanto turbolenta, perché oltre la nota avanzata russa, vi sono anche dei movimenti ungheresi e bulgari. Non sono ancora segnalati sviluppi in questa situazione, è però da prevedere che se succede qualche cosa sarà difficile mantenere la pace nei Balcani. Con la ricostituzione della 7a Armata, saremo in grado di far fronte a qualsiasi situazione verso l'est. Ecc. ROATTA - Vi sarebbero quattro armate complete a disposizione, 2a, ga Po e 7a. Ecc. BADOGLIO - Più che sufficienti per quel che ci occorre. Né credo necessario rinforzare ulteriormente la Sicilia e la Sardegna, perché non ritengo probabile un tentativo di sbarco in quelle isole. Una questione che preme molto è quella de] convoglio che deve portare a Bengasi 70 carri medi, elemento determinante per consentire a Graziani di passare dalla difesa all'offesa. Dobbiamo essere sicuri che questi carri arrivino a destinazione; perciò la Marina mi. scorti il convoglio con tutte le unità della flotta. Se gli inglesi vorranno con- · trastare il viaggio, saremo ben lieti di poterli affrontare, giac~hé ho perfetta fiducia che in caso di scontro gliele molliamo. Lo S.M. della Marina studi la cosa con la massima cura: si deve andare là da padroni. Ecc. SOMIGLI - Siamo pronti a marciare in questo senso. Se vi sarà uno scontro fra Candia e Cirene, il convoglio se ne andrà eventualmente a Tripoli. Ecc. BADOGLIO - Per quei giorni il Generale Pricolo, che ha sempre dimostrato finora una enorme buona volontà, si metterà completamente a disposizione della Marina per tutto il servizio di sicurezza; non solo, ma terrà tutte le unità da bombardamento della


-

71 -

Sicilia pronte àd intervenire al primo cenno. Non dobbiamo lasciare nulla di intentato per aiutare la Marina in questa circostanza, sia come esplorazione sia come entità di bombardamento. Quindi per quei giorni daremo ordini che anche tutte le unità aeree della Libia, meno qualche aliquota, siano pronte ad intervenire. Ho fatto telegrafare a Graziani per mettere degli idrovolanti nella secca vicino a Bengasi per concorrere all'azione esplorativa. Ecc. SOMIGLI questo convoglio. Ecç. BADOGLIO -

Bisognerebbe mantenere l'assoluto segreto su Il segreto lo manterremo non parlandone.

Ecc. PRICOLO - Possiamo togliere gli apparecchi dai campi di schieramento del Piemonte e della Lombardia, facendoli rientrare nelle sedi normali? Da questo provvedimento sarebbe escluso il Veneto. Ecc. BADOGLIO -

Sì. Provvedete in tal senso.

La riunione è tolta alle ore 16.35.


-

72-

Verbale n. 10 Seduta del 21 luglio 1940 «Rifornimenti all'Africa Orientale Italiana>>.

VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTASI PRESSO IL COMANDO SUPREMO, STATO MAGGIORE GENERALE, IL GIORNO 21 LUGLIO 1940 - XVIII Autorità presenti:

Ecc. Maresciallo d'Italia Pietro BADOGLIO Ecc. Ministro per l'Africa Italiana Attilio TERUZZI Ecc. Ministro Scambi e Valute Raffaello RJCCARDI Ecc. Sottosegretario alla Guerra Ubaldo SODDU Ecc. Sottosegretario alla R. Aeronautica Francesco PRICOLO Ecc. Senatore Amedeo GIANNINI Ministro Antonio CANTONI-MARCA 1° Segretario Legazione Pier Luigi LA TERZA Ettore CARAFA D'ANDRIA (in rappresentanza dell'Ecc. Giuseppe COBOLLI GIGLI) Generale di Divisione Quirino ARMELLINI Segretari:

Capitano di Vascello Giuseppe BESTAGNO Tenente Feder/c9 MOHRHOFF - stenograjo L'Ecc. Badoglio apre la riunione alle ore 10.

Ecc. BADOGLIO - Il Duce ieri mi ha comunicato questo telegramma, pregandomi di riunirvi e darvene lettura. Il telegramma è dell'Ambasciata di Tokio e dice testualmente: «Anziché dirigermi a questo Ministero Affari Esteri i cui umori fino almeno alla recente crisi non davano alcun affidamento né di favorevole soluzione né della indispensabile discrezione che la materia esige, ho preferito agire presso questo Ministero della Guerra incaricando degli opportuni riservati contatti questo Addetto aeronautico Colonnello Brunetti. Ciò anche in considerazione del fatto che ogni acquisto del genere su questo mercato è sottoposto all'esclusivo controllo di queste autorità militari. Inoltre una operazione per varie ragioni rischiosa come


-

73 -

quella in progetto non potrebbe effettuarsi che col favore e colla diretta organizzazione delle autorità stesse molto più data la assoluta mancanza linee commerciali giapponesi con i porti dell'Oceano Indiano e del Mar Rosso. Addetto aeronautico dopo non facili trattative riuscito a raggiungere intesa di massima che qui di seguito trascrivo e che rappresenta quanto di meglio sarebbe possibile sperare. 1) Queste autorità preferiscono procedere ad una fornitura iniziale più ingente, per esempio 3.000 tonnellate allo scopo di diminuire rischi ulteriori spedizioni minori e più frequenti. Insieme benzina viaggierebbero copertoni ed eventualmente altra merce occorrenteci, farmaci, che converrebbe, se del caso, indicare rriassima urgenza. 2) Come luogo di sbarco sarebbe stata scelta Massaua ... Ecc. TERUZZI - Sarebbe meglio eseguire lo sbarco a Mogadiscio e far poi proseguire il piroscafo fino a Gibuti per caricare il sale. Ecc. BADOGLIO -

Dov'è conveniente per noi effettuare lo sbar-

co? Ecc. TERUZZI - A Mogadiscio. Ci costerà poi di più .per l'ulteriore trasporto, ma siamo più sicuri. Ecc. BADOGLIO - Quindi, come luogo di sbarco si comunicherebbe Mogadiscio. « ... ma si esige assoluta garanzia che essa avverrà in condizioni tali da eliminare possibilità indiscrezioni nei riguardi del nemico per non compromettere future spedizioni. 3) Ispettorato Aeronautica giapponese farebbe figurare come speditrice ditta 'Lwhowa Tsusho' di Tokio che è esclusiva fornitrice Esercito giapponese e per ovvie considerazioni verrebbe da noi stipulato contratto di acquisto copertoni e benzina e contratto di noleggio; 4) tale contratto dovrebbe essere stipulato unicamente con Addetto aeronautico Colonnello Brunetti e si esige che venga tenuto rigorosamente segreto ad ogni altro rappresentante ufficiale od ente italiano in Giappone come a qualsiasi rappresentante del Giappone in Italia o in Africa Orientale e specialmente a chiunque possa avere rapporti con Marina militare giapponese nonché con questi ambienti commerciali». Ecc. TERUZZI - Mi avevano preparato un telegramma per il Governo generale ma ho preferito fermarlo. Quindi non chiederò niente al Duca e quando il piroscafo sarà partito, anzi quando starà quasi per giungere, gli darò notizia del suo arrivo.


\ -

74 -

Il prezzo del sale lo fisseremo noi, anche svendendolo, pur di fare l'acquisto. Ecc. BADOGLIO - 5) «Per mercanzie si cerca il modo di praticare prezzi fissati per lo stesso Ispettorato Aviazione e che mi riservo precisare. Somma complessiva dovrà essere da noi depositata in dollari americani all'atto della stipulazione contratto a nome ditta speditrice presso una banca di gradimento di ambedue i contraenti; 6) piroscafo dovrebbe caricare di ritorno sale. Si desidera conoscere quantità massima disponibile, prezzo e luogo imbarco». Ecc. TERuzzr -

Questo è l'unico dato che chiederò al Duca.

Ecc. BADOGLIO - Raccomando di usare per le comunicazioni i tele-avio per evitare intercettazioni da parte del nemico. 7) «Ove fosse possibile raggiungere rapidamente intesa piroscafo potrebbe partire da qui giorno 20 del prossimo agosto. Ispettorato Aeronautica desidera prendere informazioni supplementari delle caratteristiche della benzina desiderata dichiarata come 72 ottani e se occorrano anche lubrificanti». Quindi è necessario stabilire quattro elementi. Innanzi tutto il tipo di benzina. Ecc. PRICOLO - Serve solo per l'aviazione o per automezzi? Perché io ne ho una scorta per sei mesi. Ecc. TERUZZI -

Anch'io ho otto mesi di benzina per autocarri.

Ecc. BADOGLIO - La benzina non è mai sufficiente. Quindi, bisogna sapere le caratteristiche di questa benzina. Poi vi sono le gomme. È stata fatta la richiesta di battistrada e gomme per Fiat 634 e Lancia R.O. Ecc. TERuzzr - Le notizie sulle gomme le possiamo dare noi, perché possediamo tutte le caratteristiche. Ecc. BADOGLIO - Allora l'Ecc. Teruzzi comunicherà le caratteristiche delle gomme richieste. Terza cosa, si deve stabilire la quantità ed il prezzo del sale. Ecc. TERUZZI - Lo chiederò a titolo di informazione. Chiederò solamente quanto sale ha disponibile. Il prezzo non ha importanza. Ecc. BADOGLIO - Ed infine, i dollari. Il Duce mi ha detto che voi, Riccardi, avete cinque milioni di dollari.


-

75 -

Ecc. R1ccARDI - Io vorrei avere una certa garanzia che questa roba arrivi. Sarei disposto a pagarla il doppio, purché il Governo giapponese si impegnasse a farla arrivare. Ecc. BADOGLIO - La buona volontà del Giappone è dimostrata dal fatto che è disposto a mandarci questa roba. Si tratta, dunque, di una prima spedizione; vediamo se va bene, altrimenti sospenderemo. Se non tentiamo mai niente non arriveremo mai a nulla. Ecc. R1ccARD1 - Ho una limitata disponibilità di dollari, probabilmente per trenta, quaranta giorni. Se avessi disponibilità di dollari per sei mesi, sarei un gran signore! Favagrossa voleva 400 milioni e glieli ho dati. Ora, se voi avete benzina per sei mesi, ne avete un soprapiù, riferito alle disponibilità finanziarie del Paese. Per le gomme, invece, sono pronto a mettere tutti i cinque milioni a disposizione. Ecc. BADOGLIO - Io ho l'ordine del Duce di combinare questo acquisto di benzina e gomme con questi cinque milioni di dollari. Io mi attengo a quello che ha detto il Duce. Ecc. TERUZZI benzina.

Io soggiungo che il Duca ha chiesto gomme e

Ecc. BADOGLIO - Allora, per concludere: il telegramma deve essere fatto dal Ministero degli Esteri. Giannini lo compilerà. Egli deve avere i dati da Pricolo, riferentisi alle caratteristiche della benzina, e i dati da Teruzzi, riferentisi alla quantità e al prezzo del sale e al tipo di gomme. Ecc. TERUZZI - Io vi manderò subito le caratteristiche delle gomme. Per il sale si potrà dire che ci riserviamo di precisare la quantità ed il prezzo. Ecc. RICCARDI -

In che modo pagheranno il sale?

Ecc. GIANNINI - Ci potremo attenere alle norme degli accordi commerciali speciali per !'A.O.I. Comunque il sale sarà conteggiato e si verserà in dollari la differenza tra il prezzo del sale e il costo della fornitura. Ciò d'altra parte è una cosa secondaria. Ecc. BADOGLIO - Insomma, io posso dire al Duce questa mattina che sarà fatto un primo telegramma da Giannini, telegramma di adesione, nel quale saranno comunicate le caratteristiche della benzina e delle gomme, avvertendo che per il sale sarà prossimamente tele-


-

76 -

e,·

grafata la quantità ed il prezzo, che ad ogni modo sarà conveniente. Questa è la conclusione, e su questo argomento non ho altro da dire. Ecc. TERuzz1 - Il Governo generale ci ha mandato due dottori i quali sono animati da molta buona volontà. Il Duca mi ha informato che trattasi di due fiduciari che sono disposti ad andare in Giappone, a viaggiare con-la roba e portarmela. Ora, sono intervenute queste nostre trattative dirette e quindi questi due fiduciari li potremo tenere come riserva. ECC. BADOGLIO - Va bene. È in funzione un servizio di trasporto in A.O.I. per via aerea. Ho qui un promemoria sul quale è elencato il materiale che dobbiamo mandare in A.O.I. Tra l'altro vi è una tonnellata di battistrada. Pronti per la spedizione ne abbiamo 200 kg. e altri 800 kg. potrebbe darli la Direzione Generale della Motorizzazione. Glieli diamo Soddu? Ecc. Sooou :- Sì. Ecc. BADOGLIO - Sta bene. Noi mettiamo a disposizione del Duca tutta la quantità dei battistrada richiesti. Nell'elenco vi sono anche altri materiali, ma il Duca ha dimenticato di tener conto di quello che gli deve mandare il Ministro dell 'Aeronautica. Trattas~ di circa 150 Tonn. di materiale, nonché di personale. Allora prego il camerata Teruzzi di fare insieme con Pricolo e con Armellini un computo complessivo del peso che dobbiamo mandare, di esaminare la ripartizione fra gli aerei che andranno giù e dedurre il tempo occorrente per fare questa spedizione. Avevo anche pregato il camerata Co bolli Gigli di venire qui. Dato quanto stabilito adesso Cobolli Gigli sospenderà la sua attività per l'esecuzione di rifornimenti all' A.O.I. Ecc. CARAFA - Avevamo studiato la possibilità del rifornimento da fare dal Golfo Persico. Il prodotto si potrebbe anche ottenere, ma la difficoltà maggiore è costituita dal trasporto. Ecc .. BADOGLIO - Vuol dire che per adesso Co bolli Gigli sospenderà la sua attività per quanto concerne queste ricerche. Ecc. CARAFA - Abbiamo anche esaminato la possibilità di rifornimento dall'America del Sud.


-

77 -

Ecc. GIANNINI - Avevamo fatto dei passi con la Spagna ed è pervenuta una risposta piuttosto affermativa egualmente per la benzina e le gomme. Ecc. PRICOLO costituire le scorte.

Potrebbero essere utilizzate in Italia, anche per

Ecc. BADOGLIO - Io riferirò al Duce quello che mi avete detto e le decisioni che sono state prese. Riguardo alla Spagna, sentirò gli ordini che mi darà il Duce e poi ve li comunicherò. Ecc. GIANNINI - Per la Libia abbiamo chiesto un poco di materiale àlla Francia, tale materiale potrebbe andare per via terra. Ecc. BADOGLIO - Vi segnalo una necessità che certamente è presente a tutti. Noi stiamo individuando dei punti di spionaggio, piuttosto spessi, fitti. Non facciamo parola a nessuno di quanto si è detto, perché siamo circondati da spie inglesi. La riunione è tolta alle ore 10,25.


-

78 -

Verbale n. 11

Seduta del 26 agosto 1940

«Rifornimenti all'Egeo»

VERBALE DELLA RIUNIONE TENUTASI PRESSO LO STATO MAGGIORE GENERALE, IL GIORNO 26 AGOSTO 1940 - XVIII

Autorità presenti:

Ecc. Maresciallo d'Italia Pietro BADOGLIO Ecc. Generale di Corpo d'Armata Ubaldo SODDU Ecc. Ammiraglio d'Armata Domenico CA VAGNARI Ecc. Generale designato d'Armata Francesco PRICOLO Generale di Divisione Quirino ARMELL!NI Segretari:

Colonnello A.A. Delio VECCHI

L'Ecc. Badoglio apre la riunione alle ore 9.05.

Ecc. BADOGLIO - La questione del rifornimento dell'Egeo mi preoccupa molto. Dal pro-memoria presentatomi dal mio ufficio risulta che il totale dei materiali di cui è stato chiesto l'invio è di tonn. 5586, nelle quali però sono comprese 2048 tonn. di munizioni. L'Egeo non ha sparato un colpo, perciò le sue precedenti riserve sono intatte e le nuove munizioni potranno essere inviate con calma, giacché non prevedo nessun cambiamento di situazione in quel settore. Resta perciò da inviare al più presto un totale di circa 3600 tonn. di materiale. Cavagnari ha già cominciato a provvedere con i sottomarini. Ecc. CAVAGNARI - Per quanto riguarda le necessità della Marina, in Egeo vi sono ancora buone scorte e nel complesso non vi è necessità di urgenti invii. Per il restante materiale posso provvedere ad effettuare il trasporto con sommergibili di qualunque cosa, meno la benzina.


-

79 -

Ecc. BADOGLIO - Dal telegramma di richiesta di De Vecchi risulta che la maggior parte del materiale può essere caricato nei sommergibili. Soddu prepari un elenco di tutto quanto deve essere inviato in Egeo e lo passi a Cavagnari. Ecc. CAVAGNARI tuare questi trasporti.

Faremo tutto ciò che è necessario per effet-

Ecc. PRICOLO - Con gli aerei sono già state trasportate circa 55 tonn. di materiale. Ogni aereo può portare circa una tonnellata. Ecc. BADOGLIO - Sul materiale da trasportarsi Soddu informi anche'Pricolo. Per il momento lasciamo da parte le munizioni. Anche se a tale riguardo l'Egeo non ha le dotazioni complete, esso si trova nelle stesse condizioni di altri settori. Al Duce riferirò sui presenti accordi e sul rinvio del trasporto delle munizioni. Ecc. PRICOLO tre mesi.

Per l'aviazione, in Egeo vi è benzina per circa

Ecc. BADOGLIO - Potremo studiare più avanti questa questione. Soddu telegrafi a De Vecchi che provvederemo ai rifornimenti con sommergibili ed aerei, per quanto sarà possibile. Pel rimanente, De Vecchi faccia sapere che cosa può comprare in Grecia e noi gli daremo la valuta necessaria in dollari, non tratte, ma biglietti di banca. Ecc. PRICOLO - Con questo sistema l'Egeo può rifornirsi anche di benzina rumena, tramite elementi greci. Ecc. BADOGLIO occorre.

Con i dollari potrà comprare tutto quanto gli

La riunione è tolta alle ore 9.20


-

80 -

Verbale n. 12

Seduta del 15 settembre 1940 «Situazione politico-militare»

RIUNIONE TENUTASI AL COMANDO SUPREMO - STATO MAGGIORE GENERALE - IL 25 SETTEMBRE 1940 - XVIII SOTTO LA PRESIDENZA DEL MARESCIALLO BADOGLIO

Autorità presenti:

Ecc. Gen. di C.A. Ubaldo SODDU - Sottosegretario di Stato per la Guerra Ecc. Ammiraglio d'Armata Domenico CAVAGNARI - Capo di S.M. della R. Marina Ecc. Gen. des. d'Armata Aerea Francesco ?RIGOLO- Capo di S.M. della R. Aeronautica Ecc. Luogotenente Generale Achille STARA CE - Capo di S.M. della M. V.S.N. Ecc. Gen. di C.A. Mario ROATTA - Sottocapo di S.M. del R. Esercito Ecc. Gen. di Squadra Aerea Giuseppe SANTORO - Sottocapo di S.M. della R. Aeronautica Gen. Quirino ARMELLINI - Generale Addetto Segretari:

Col. AA. R.N. Ferdinando RAFFAELLI - Capo Ufficio Operazioni del Comando Supremo Ten. Federico MOHRHOFF - Stenografo La riunione ha inizio alle ore 9.

Ecc. BADOGLIO - Vi ho convocati qui per esporvi la situazione politico-militare che si è andata creando in questi ultimi giorni. Incominciamo da ciò che abbiamo preparato.

Jugoslavia. Mantenere lo schieramento, piuttosto in profondità, anzi molto in profondità, perché non è probabile un intervento in quel paese. Sarebbe prevedibile solamente nel caso che vi fosse un rivolgimento interno in Jugoslavia, ipotesi che non si ritiene prossima. Pur tenendo questo schieramento molto in profondità nella valle pa-


-

81 -

<lana - abbiamo del resto schierato forze in ottima posizione - saremo in grado di poter poi serrare sotto. Interesse nostro ed interesse degli alleati tedeschi è quello di non alterare per ora la situazione in JugÒslavia, dato che questo paese ci fornisce molte materie prime. Grecia. Alla fine del mese noi avremo ultimato il trasporto delle tre divisioni in Albania. Avremo quindi in Albania otto divisioni più truppe non indivisionate, tra le quali tre reggimenti di cavalleria, pari ad un'altra divisione. Parlando a Visconti Prasca, che è venuto qui, io ho detto che non occorre che queste forze siano addensate tutte al confine all'Epiro, perché.si verrebbero a creare alle truppe difficili condizioni di vita. In Albania bisogna anche tener conto di un'altra necessità: quella di evitare i fondi valle a causa della malaria. Ho quindi detto: incominciate da due o tre giornate di distanza dal confine greco e scaglionate le truppe, mettendole nelle migliori condizioni di vita e possibilità di istruzione. Queste truppe, così come sono state concentrate in Albania, sono - a parere del Duce - sufficienti per tener a posto la Grecia, la quale non ha nessuna intenzione di venirci ad attaccare, perché ha una grandissima paura sia nei riguardi della Bulgaria che di noi. Una volta messe a posto queste tre divisioni, consideriamo la situazione come stabilizzata, essendo il problema greco, così come il problema jugoslavo, uno di quei problemi che verranno risolti al tavolo della pace, volenti o nolenti gli interessati. Veniamo adesso al Mediterraneo. Qui ci troviamo di fronte ad una situazione quanto mai oscura e caotica, perché abbiamo il movimento di dissidenza, fomentato da De Gaulle, che non si sa - nessuno lo può giurare - se sia voluto o non voluto dal Governo francese. Non si può giurare che le autorità che sono nel Nord Africa e quelle che sono in Siria siano pro o contro questo movimento. Ad ogni modo, sta di fatto che ieri era stata segnalata un'azione navale fra le truppe inglesi con De Gaulle, o senza De Gaulle, contro Dakar, una resistenza da parte delle truppe francesi a Dakar, una ritorsione su Gibilterra da parte di aerei francesi. Vedremo, fra giorni, che cosa si potrà sapere su questa situazione, ma certo è che si tratta di una situazione che da un momento all'altro potrà maturare ed obbligarci a pigliare delle determinazioni. Senza voler entrare nel campo delle ipotesi, ma per quello che sappiamo tutti quanti, già non è esclusa una azione ispano-tedesca contro Gibilterra. Il Duce si è preoccupato molto di questa questione ed ieri appunto mi ha detto: può darsi che di fronte alla puntata deci-


-

82-

sa sopra Gibilterra, gli in·glesi cerchino di crearsi qualche altra base nel Mediterraneo, e precisamente la Corsica o Biserta. Per quanto riguarda la Corsica, io ho potuto assicurare il Duce che lo Stato Maggiore dell'Esercito aveva già compiuto lo studio dell'invasione della Corsica dal Nord e dal Sud, mediante due divisioni, una proveniente dalla Sardegna, l'altra proveniente da Livorno, in modo che in poco tempo la Corsica poteva venire occupata da noi. Resta da stabilire solo la quantità di trasporti necessari. E per questo si potranno requisire, oltre le navi già requisite dalla R. Marina, tutte le navi che sono nei nostri porti. Ecc. CAvAGNARI - Credo che ve ne siano poche da requisire, perché fra la Marina e l'Esercito, sono tutte nelle nostre mani. Ecc. BADOGLIO - Per adesso, io pregherei lo S.M. dell'Esercito, che ha già fatto il suo studio, di prendere contatto con lo S.M. della Marina e dell'Aviazione, per quanto, per l'Aviazione, la cosa sia semplice, perché dai campi della Sardegna gli aerei passeranno facilmente ai campi d'aviazione della Corsica. Debbo poter dire al Duce: dal giorno in cui mi date l'ordine, occorrono tanti giorni per la requisizione dei mezzi e per la risoluzione. Ecc. RoATTA - Il nostro piano è già stato fatto d'accordo con la Marina. Si tratta soltanto di fissare i giorni occorrenti. Ecc. BADOGLIO - Questo problema non mi impensierisce, perché abbiamo i mezzi e la possibilità di svolgerlo rapidamente. Più complicato, invece, è l'altro problema che il Duce mi ha detto di esaminare, cioè quello dell'occupazione della base navale ed aerea di Biserta. Lì ci troviamo in presenza di due soluzioni: 1) occupazione di Biserta dalla parte della Tripolitania, mediante l'afflusso di forze dalla Tripolitania stessa. D'altra parte sappiamo che la 5a Armata è già stata spogliata e che il problema di metterla a posto con tutti i mezzi che richiede il Generale Gariboldi importa tre mesi di tempo . Evidentemente è una soluzione q.a scartare. In tre mesi chi sa quanti avvenimenti accadranno! 2) Truppe della Madrepatria imbarcate e trasportate dalla R. Marina occupano di forza Biserta. Questo è lo studio che affido allo S.M. dell'Esercito, pregandolo di portarlo avanti sollecitamente, vedendo per esempio quali truppe può prendere dalla Sicilia, che sono quelle più vicine e che si prestano meglio, quali sono i provvedimenti che la R. Marina può prendere in questo campo e quanti giorni oc-


-

83 -

corrono. Per l'Aeronautica il problema è ancora una volta semplice, perché gli aeroplani dalla Sicilia potrebbero andare al campo d'aviazione di Biserta; dopo si penserebbe ai rifornimenti. Come sapete, abbiamo dato alla Commissione d'Armistizio queste direttive: fino al 31 dicembre, l'Esercito francese dell'Africa del Nord può sommare a centomila uomini. Siamo costretti a concedere questi termini ai francesi perché se le unità, specie quelle di colore, fossero immediatamente congedate, le avremmo sotto forma di bande armate contro di noi, il che è peggio. Nella precisazione delle dosature fra le varie Colonie, abbiamo detto: ·n minimo in Tunisia, un poco più in Algeria, il resto nel Marocco, ossia tendere a distaccarle sempre più da noi. Il Generale Pintor, che studia questa questione alla Commissione d'Armistizio, stabilirà poi esattamente coi francesi la consistenza vera delle varie unità. Nel medesimo tempo si sono già cominciati a disarmare tutti i forti di Biserta, secondo il rapporto che ho letto questa mattina dall'Ammiraglio Farina. Quindi, pos~ibilità di resistenza da parte loro, se viene fatta una puntata decisa, non credo che ne troveremo, ma può darsi anche un altro caso. Può darsi che in seguito a qualche occupazione inglese sulla costa dell'Atlantico - che io non escludo affatto - il Governo nostro imponga al Governo francese l'uso della base per conto nostro e quindi in segÙito alla imposizione, non vi sia resistenza. Faremo però sempre bene a supporre la resistenza, perché così sarà più facile risolvere la situazione. Ritengo quindi che questo problema, per la celerità con cui deve essere affrontato, non può essere risolto diversamente che con una spedizione dalla Sicilia verso Biserta. Vi illustrerò un altro punto della situazione. I tedeschi non hanno ancora abbandonato l'idea di fare lo sbarco, prima della metà di ottobre. Mi permetto esprimere un parere mio personale: lo sbarco non sarà fatto. Il perché non lo saprei dire. È un'impressione che forse s'è creata in me per avere troppo allungato il collo dal luglio fino adesso. Se avviene lo sbarco non c'è che da aspettare la soluzione degli avvenimenti. Se non avviene, e la guerra si prolunga nel periodo invernale, allora il baricentro di essa si sposterà dal nord al Mediterraneo. In questo caso avrà luogo una riunione fra lo S.M. Generale italiano e lo S.M. Generale tedesco per determinare esattamente il modo ed i limiti di questa nostra azione, che io intravvedo così nelle sue linee generali: azione su Gibilterra per togliere quell'appoggio alla


-

84 -

flotta inglese da quella parte; un'ulteriore nostra avanzata nella Marmarica per avvicinarci al porto di Alessandria verso Marsa Matruh e forse più in là di Marsa Matruh, in modo da stabilirvi dei campi d'aviazione; un intervento della nostra aviazione e dell'aviazione tedesca della Marmarica verso Alessandria per rendere intenibile quel porto. Se noi rendiamo impossibile la vita nel porto di Alessandria, non so se la flotta inglese potrà resistere nel Mediterraneo; sarà quindi costretta ad attraversare il Canale di Suez ed abbandonare completamente l'Egitto. · Non vedo altra soluzione che questa, perciò di quel lungo telegramma, mandato questa mattina dal Generale Graziani e che voi avete letto, Roatta... Ecc. ROATTA -

... non ancora

Ecc. BADOGLIO - .. .in cui egli espone il problema logistico delle operazioni, che è il più interessante, vi prego di prendere visione con tutta calma e vedere quello che possiamo fare per mettere Graziani nelle migliori condizioni; come abbiamo fatto fino adesso. Ma ripeto, queste non sono che supposizioni che bisognerà poi discutere con lo Stato Maggiore tedesco per vedere se è della stessa idea. lo - ripeto - non vedo altra possibilità di agire, che agendo alle due branche, rendendole intenibili alla flotta inglese. Se noi riusciamo ad allontanarla dal Mediterraneo, dominiamo il Mediterraneo e non vi è più niente che ci possa fermare. Come conclusione di questa esposizione che vi ho fatto, dovete sapermi dire: 1) quanti giorni dal preavviso sono necessari per una eventuale azione nella Corsica; 2) quanti giorni dal preavviso sono necessari per un'azione su Biserta; 3) quanti giorni sono necessari per le due operazioni, se queste vengono fatte contemporaneamente. Ecc. PRICOLO - Per l'azione su Biserta si potrebbe chiedere l'uso di qualche campo d'aviazione in Tunisia per averlo fin d'ora in via pacifica tramite la Commissione d'Armistizio. È una mia vecchia idea: servirebbe anche per le comunicazioni con Tripoli . Ecc. BADOGLIO - Lo chiederò al Duce. Io sarei però contrario a mettere un campanello d'allarme laggiù, perché la cosa, sela dobbiamo fare, dovremo farla di sorpresa. Ecc. PRICOLO - Questi campo potrebbero essere adoperati come transito per fa Tripolitania. Ecc. CAVAGNARI -

Mi ricordo un precedente: avete chiesto


-

85 -

l'uso della ferrovia Biserta-Sfax per il trasporto di materiali pesanti per treno e vi hanno risposto che non ve la davano, perché così avrebbero preso posizione contro gli inglesi. Ecc. BADOGLIO - Ora è da aspettarsi tutto. Ripeto che nessuno di noi può giurare che il Governo di Vichy non sia d 'accordo con De Gaulle. Io non lo giurerei. Nonostante che quelle siano delle persone rispettabili, quando uno ha in animo di servire il proprio paese fà anche il baro. Per adesso vediamo questa situazione che si va maturando, diventa sempre più imbrogliata in seguito al ritardo delle operazioni al nord ed è resa ancora più difficile a capire per la difficoltà di orientamento fra tutte le contrastanti informazioni, che vengono da ogni parte anche non autorizzata, sicché qualsiasi italiano , che prima non si era mai ricordato dell'Italia, adesso si sente in obbligo di scrivere; di mandare delle lettere al Duce, dicendo: succede questo e quell'altro. Il più delle volte non è vero e si viene così solo a turbare la situazione. Ecc. PRICOLO - L'eventuale collaborazione tedesca contro Alessandria in che cosa consisterebbe? Come Esercito ed anche come Aviazione? Ecc. BADOGLIO - I tedeschi hanno o fferto due divisioni corazzate. Roatta che ha studiato subito la questione ha visto che per il trasporto di una sola divisione corazzata occorreranno tre mesi. Noi dobbiamo tener presente che abbia mo a dovizia uomini e che questi uomini in Africa sono superiori ai soldati tedeschi . Quindi, se io dovrò trattare la questione, tratterò per la cessione prevalentemente di materiali non di uomini. Invece non posso dire: datemi i vostri apparecchi da affidare ai nostri; non ce lj darebbero mai. Per l'Aviazione quindi si tratterà probabilmente di riparti organici. Ecc. PRICOLO - Se saremo a Marsa Matruh non avremo bisogno di apparecchi tedeschi per raggiungere lo scopo. Saremo a 270-290km. Ecc. BADOGLIO - Tutto al più potremo chiedere una aliquota pari a quella che abbiamo mandato lassù : un'ottantina di Stukas e un centinaio di Messerschmitt. Ecc . PR1COLO - Se poniamo il problema logistico - trasporto di bombe e materiali - queste stesse difficoltà che dovremo poi su-


-

86 -

, perare per far vivere i tedeschi, le potremo superare per aumentare le nostre possibilità. Ecc. BADOGLIO - Queste sono, però, questioni di dettaglio, perché prima di tutto bisognerà vedere se i tedeschi aderiscono a questa nostra linea di condotta, perché non è gente con la quale si possa facilmente trattare! In linea generale, io ho questa opinione e la manifesterò . La riunione termina alle 9.30


-

87 -

Verbale n. 13 Seduta del 14 ottobre 1940

«Potenziamento della ricognizione marittima». RIUNIONE TENUTASI PRESSO IL COMANDO SUPREMO STATO MAGGIORE GENERALE - SOTTO LA PRESIDENZA DEL MARESCIALLO BADOGLIO IL 14 OTTOBRE 1940 - XVIII Autorità presenti:

Ecc. Ubaldo SODDU - Generale di Corpo d'Armata, Sottosegretario di Stato per la Guerra Ecc. Francesco PRICOLO - Generale designato d'Armata A erea, Capo di S.M. della Regia Aeronautica Ecc. Odoardo SOMIGLI - Ammiraglio di Squadra, Sottocapo di S.M. della R. Marina Ecc. Giuseppe SANTORO - Generale di Squadra Aerea, Sottocapo di S.M: della R . A eronautica Gen. Quirino ARMELLINI - Generale di Divisione, Generale Addetto Segretari:

Col. A .A. r.n. Ferdinando RAFFAELLI - Capo Ufficio Operazioni Ten. Federico MOHRHOFF - Stenografo

Il Maresciallo Badoglio, d'incarico del Duce, comunica di dover trattare la questione del potenziamento della ricognizione marittima. Appena iniziata la discussione, constatato che gli intervenuti - i quali non erano stati precedentemente informati dello scopo della riunione - non erano in possesso dei dati necessari per sostenere la discussione, la riunione è stata rimandata al giorno seguente alla stessa ora. Alle ore 9 del giorno 15 ottobre 1940 - XVIII, presenti:

Ecc. Domenico CAVAGNARI - Ammiraglio di Squadra designato d'Armata, Capo di S.M. della R. Marina Ecc. Francesco PRICOLO - Generale designato d'Armata Aerea, Capo di S.M. della R. Aeronautica Ecc. Odoardo SOMIGLI - A mmiraglio di Squadra, Sottocapo di S.M. della R. Marina Ecc. Giuseppe SANTORO - Generale di Squadra Aerea, Sottocapo di S.M. della R . Aeronautica Gen. Quirino ARMELLINI - Generale di Divisione, Generale Addetto


-

88 -

Segretari:

Col. A.A. r.n. Ferdinando RAFFAELLI - Capo Ufficio Operazioni Ten. Federico MOHRHOFF- Stenografo La discussione viene ripresa

Ecc. BADOGLIO - Cominciamo con un argomento estraneo all'attuale riunione, ma da risolvere subito. Il Generale Porro telegrafa segnalando di aver colpito l'incrociatore odierno con l'ultimo siluro a sua disposizione. A che punto siamo con la disponibilità dei siluri? Ecc. PRICOLO -

Sono stati chiesti alla R. Marina gli acciarini.

Ecc. CAVAGNARI . Ecc. PRICOLO lancio dei siluri.

Io aspetto la risposta del Generale Pricolo ...

... relativa alle attribuzioni degli Osservatori nel

Ecc. BADOGLIO - Lasciamo andare questa questione e ditemi subito; gli acciarini sono stati dati o no? Ecc. PRICOLO al mio sollecito.

Non sono stati dati. Anzi, non hanno risposto

Ecc. BADOGLIO - Ne riferirò al Duce; chiuso l'incidente. Andiamo avanti: attività dei reparti all'inizio delle ostilità. Miriferisco ai reparti di ricognizione marittima. Nel mese di giugno sono stati impiegati Cant 506 n. 85 e Cant 501 n. 821, totale 906. Nel mese di luglio rispettivamente 123 e 1067, totale 1190; in agosto 94 e 987, totale 1081; in settembre 95 e 1015, totale 1110. Totale dei voli di velivoli 4287 con 15953 ore di volo e quasi tre milioni di chilometri percorsi. In totale, le medie giornaliere sono 45, 38, 35, 37 e 38 con 159, 157, 133, 127 e 142 ore di volo e percorsi che si aggirano fra i 24 e i 30 mila km. Quindi, effettivamente, questi velivoli hanno reso moltissimo. Ecc. SOMIGLI - Le cifre che avete citato si riferiscono a voli eseguiti, non ad apparecchi disponibili per questi voli; è da tener conto che un apparecchio può aver fatto diversi voli nella giornata. Ieri, invece, si parlava di apparecchi impiegati. Nella giornata un apparecchio può stare in cielo 8 ore e fare un solo volo, oppure fare anche diversi voli. Quindi può sembrare impressionante questo numero di 400-500 voli, ma in effetti gli apparecchi sono pochi. Poi vi è da fare


-

89 -

una distinzione: fra ricognizione marittima per la ricerca delle unità navali ed impiego di apparecchi per la caccia ai sommergibili, la vigiIanza delle basi, la scorta dei convogli. Il numero grosso delle cifre alte è raggiunto in forza di questo secondo compito. Per quanto riguarda la ricognizione marittima nel mese di giugno abbiamo impiegato in media 14 apparecchi, in luglio 14 apparecchi, in agosto 7, in settembre 7 per pura ricognizione marittima. È anche da tener presente che nei primi del mese di giugno, l'Aviazione daricognizione è stata impiegata maggiormente anche perché avevamo in guerra la Francia, e l'esplorazione aerea per individuare e riconoscere le forze navali era eseguita sia a levante che a ponente. Ecc. BADOGLIO Ecc. SOMIGLI -

Però, dalle ore di volo effettuate ... ... sono esatte.

Ecc. BADOGLIO - Dalle ore di volo effettuate risulta che il mese di giugno è quello che dà meno: 3187, mentre sono 4856 in luglio, 4711 in agosto ... Ecc. SOMIGLI - Per il mese di giugno si tratta di venti giorni soltanto, mentre nei mesi di agosto e settembre abbiamo avuto le scorte per la Cirenaica e la Libia. Si tratta di aeroplani che hanno-fatto l'accompagnamento di convogli, l'individuazione di sommergibili nemici. Questa è tutta una attività insopprimibile che non ha niente a che fare con la ricerca e la ricognizione delle forze navali avversarie. Ecc. BADOGLIO - Oltre questi per la ricognizione marittima, noi abbiamo impiegato velivoli di Armera. Sono stati impiegati in totale 238 apparecchi su Malta e 44 su Alessandria. Quindi, i dati che ho letto prima devono essere integrati ancora con quelli relativi agli apparecchi impiegati da Armera. Ora, la situazione è questa: al 14 ottobre di velivoli Cant Z.506 ne avevamo in totale 40 in carico e 30 efficienti. In giugno ne sono stati riparati tredici e distribuiti nuovi tre; in luglio sono stati riparati 13 e distribuiti nuovi 6. Ecc. SOMIGLI - Questi sono apparecchi Cant 501 che noi non possiamo mandare sopra le forze navali. Sono, al massimo apparecchi che ci possono servire per le scorte, per la caccia antisommergibile, ma non possiamo mandare un apparecchio archeologico che marcia a 180 km . ora sopra forze navali avversarie, tanto che l'Ecc. Pricolo ieri ci ha detto che aveva vietato di massima anche agli S. 79 di andare sopra forze navali quando esiste la caccia avversaria.


/ -

.

90 -

Questi Cant 501, che l'Aeronautica ci ha dato, servono per la vigilanza dei porti e delle nostre coste - che sono molto estese - e per la protezione del traffico mercantile: scorta dei convogli e caccia antisommergibile. Per l'esplorazione lontana dobbiamo adoperare i Cant Z.506. Ecc. PRICOLO - Comunque sia, gli apparecchi impiegati per il servizio esplorativo a lungo o corto raggio sono quelli che avete detto: fino a 45 al giorno con una media di quattro ore di volo per apparecchio. Agli effetti del consumo - materiali, benzina, uomini - sia che questi apparecchi siano impiegati nelle vicinanze o a 200 km. di distanza dalle basi il problema è lo stesso. Ecc. BADOGLIO - Quindi, allo stato attuale non abbiamo modo di riparare perché d'altra parte le nostre fabbriche ... Ecc. PRICOLO - ... la produzione mensile è di nove apparecchi di 4n tipo e nove dell'altro. Ecc. SOMIGLI - Allora siamo ben lontani da quella soluzione che era stata accennata l'altro giorno. Ecc. BADOGLIO -

Sì, e come fare?

Ecc. SOMIGLI - Se non si può risolvere con una aliquota di apparecchi terrestri, non c'è che da ricorrere all'estero, e farci dare un certo numero di apparecchi che siano in grado di sopperire alle nostre necessità. Per poter potenziare l'impiego delle forze navali è indispensabile avere una ricognizione più completa, perché per noi il problema è di riconoscere il nemico, per poterci regolare come comportarci. Ecc. BADOGLIO - Bisogna trovare una via d'uscita. La nostra produzione è di diciotto apparecchi al mese . . Ecc. SOMIGLI - Io torno a fare questa distinzione che è basilare: il 501 ci può servire solo presso le nostre coste per la sorveglianza ravvicinata degli specchi d'acqua o per la scorta di convogli mercantili. Ecc. BADOGLIO -

Anche quello è un servizio necessario.

Ecc. SOMIGLI - Mi permetto appellarmi alla competenza di S.E. Pricolo: sono apparecchi costosi, di molto consumo, che portano in aria 5-6 persone d'equipaggio e non rendono per quanto costano. Per questi servizi sarebbe preferibile avere un apparecchio turisti-


-

91 -

co più leggero e con minore consumo: sarebbe tanto di guadagnato per l'economia generale. Ecc. BADOGLIO - Mi occupo dell'Aviazione si può dire sin dalla sua nascita e posso dire che, tutte le volte che un prototipo è uscito dalle fabbriche ed è andato ai campi, sono occorsi due anni per metterlo a punto. Dunque, con l'aumento di 9 e 9 apparecchi riusciamo a tenerci in numero ... Ecc. SOMIGLI -

... abbiamo le perdite: venti apparecchi al mese.

Ecc. PRICOLO - La situazione all'inizio della guerra era di 150 apparecchi in carico; oggi ne abbiamo 145. Ecc. BADOGLIO - Quindi vi sarebbe stata una diminuzione di solo cinque apparecchi. Però non vi è più il bacino occidentale ... Ecc. SOMIGLI - ... ma è aumentato il traffico. Nei primi mesi non si pensava affatto di fare tutto il traffico verso l'Africa settentrionale e l'Albania. Inoltre, in quattro mesi di guerra, abbiamo messo fuori uso 26 apparecchi. Ecc. PRICOLO - Vi sono inoltre quelli che devono essere revisionati. Conseguentemente con impiego intenso, come è stato fatto finora, bisogna considerare che ogni mese sarà necessario trarre dalle linee e mandare indietro 45 apparecchi al mese, senza contare gli apparecchi abbattuti dal nemico. Ecc. SOMIGLI - Potrei suggerire una via di accomodamento , perché qui la situazione si fa tragica. Ci vengano assegnati gli apparecchi di nuova costruzione: coi 501 soddisferemo i servizi ravvicinati e con i 506 potremo almeno colmare le perdite. Se si può ricorrere all'aiuto estero per avere altri apparecchi adatti, sarebbe tuttavia necessaria una aliquota terrestre per la ricognizione lontana. Ecc. BADOGLIO - Io faccio un'altra considerazione, guardando il problema da un punto di vista generale. Di apparecchi terrestri ne abbiamo dovuto mandare in cifra tonda 200 fra bombardieri e cacciatori in Germania. A breve scadenza, occorrerà rinforzare la Libia. Finita l'azione, poco si potrà ricuperare di pronto impiego, perché tutto al più si ritireranno gli apparecchi da revisionare. Vi è inoltre un'altra necessità : il rinforzo, a breve scadenza, dell'Aviazione per l'Albania.


-

92 -

Quindi, rinforzo in Libia, rinforzo in Albania, 200 inviati al nord, se andiamo a stringere ci rimane ben poco. Parlerò al Duce per sentire se possiamo insistere presso i tedeschi per avere aerei da ricognizione marittima, ma è bene non fare assegnamento. Allora bisogna esaminare l'impiego. Se per le scorte ericognizioni vicine non vi è da dare nessuna norma nuova, per la ricognizione lontana è necessario che la R. Marina esamini di volta in volta con il maggior scrupolo possibile le necessità e quando non può sopperire con i mezzi propri, chiedere l'aiuto degli apparecchi terrestri. Ecc. SOMIGLI - Bisognerà distrarre un certo numero di osservatori per questi apparecchi terrestri, perché l'apparecchio terrestre, senza un osservatore ufficiale di marina rende molto meno in questi compiti. Ecc. BADOGLIO Pricolo.

Questo si può fare prendendo accordi con

Ecc. PRICOLO -

Gli osservatori ci sono.

Ecc. SOMIGLI -

Sì, ma uno per ogni stormo.

Ecc. PRICOLO - Io ho parlato con il generale Von Pohl nei riguardi della ricognizione marittima ma non era al corrente di questa attività. La sua impressione è CQ.e sia stata molto ridotta l'attività della ricognizione sul mare in Germania, e la facciano in parte con un tipo di apparecchio antiquato e in parte con l'Heinkel III che risponde al nostro S.79. Gli ho accennato alla nostra attività ed è rimasto meravigliatissimo. Io non faccio solo una questione di consumo, ma anche una questione morale, perché il fare chilometri e chilometri sul mare per settimane intere senza vedere niente non è cosa incoraggiante per i piloti. Ecc. BADOGLIO - Sentirò il Duce se vuole interessare l' Aviazione tedesca per farci cedere qualche idro da ricognizione marittima. E vengo a questa conclusione: per la ricognizione marittima, gli apparecchi sono quelli che sono. L'industria è quella che è, ossia non ci può dare di più, mentre le esigenze degli apparecchi terrestri sono andate aumentando. Oltre a quanto ho detto bisognerà anche rinforzate Lern che sta entrando in una funzione più attiva. Non c'è quindi altro da fare che


-

93 -

ridurre la ricognizione al minimo indispensabile altrimenti non potremo far fronte come consumo, siano impiegati apparecchi da ricognizione marittima o apparecchi da ricognizione terrestre. Quindi, prego ancora lo Stato Maggiore della Marina di richiedere queste ricognizioni, specialmente di lunga portata, solo quando ne abbia stretto bisogno. Ecc. SOMIGLI - Se, ad esempio, da una ricognizione su Alessandria si deduce che la flotta è fuori, fuorché due corazzate, una portaerei e due incrociatori, bisogna vedere dove sono le unità in niare e qualche volta individuare se un altro gruppo nel mediterraneo orientale stia manovrando in relazione al primo. Ecc. BADOGLIO - Voi avete ragione, Somigli. Ma di ogni gruppo di navi da battaglia, di incrociatori che si sposta, noi sappiamo ormai pressappoco il movimento, perché ormai è dimostrato che il nemico si prefigge tre scopi nel Mediterraneo, senza considerare quello di andare a sparare inutili cannonate sulle coste libiche, perché non conclude niente: quello di rifornire Malta, quello di scortare i piroscafi provenienti dall'Egitto e quelli dalla parte più orientale dei porti turchi. Ora, noi abbiamo tre punti di osservazione: Sicilia, Libia e Egeo e qualche cosa veniamo sempre a sapere. Ecc. SOMIGLI - È sempre però la ricognizione marittima che dà le notizie, perché non vi è nessun altro in mare. La ricognizione marittima è quella che ha sempre individuato le forze, mai la ricognizione terrestre. Ecc. BADOGLIO - Se io potessi mettere 400 apparecchi Sunderland a vostra disposizione, ve li darei subito. Ma io non li ho. Ecc. SOMIGLI - Vostra Eccellenza sa come il problema è stato posto l'altro giorno. Si desidera che sia controllato tutto. Ecc. BADOGLIO - Sì è vero, ma bisogna tenere conto delle possibilità, esaminare i problemi e decidere a ragion veduta. Se si sottrae una massa troppo forte per la ricognizione marittima, non potremo fare tutto quello che è in programma. È naturale che quando è segnalato un gruppo di navi, si ordini ad un gruppo da bombardamento di partire, bombardare e ritornare indietro senza badare allo sforzo e rischio. Ma di ciò bisogna tener conto quando di stratta di mandare apparecchi terrestri a girare lunghe ore sul mare e poi tornare indietro. Bisogna pensare che qualsiasi in-


-

94 -

cidente di volo porta alla perdita dell'apparecchio. L'apparecchio terrestre non ha la facoltà di ammarare in mare ed aspettare che venga un apparecchio da salvataggio; va a fondo. Siamo tutti uomini di buona volontà e pronti a comprenderci l'uno con l'altro. Ora, io capisco che se la Marina avesse il 100% della sua ricognizione si troverebbe in condizioni molto migliori, ma non gliela possiamo dare. Quindi faccio ancora appe1Jo a voi marinai di limitare le vostre ricognizioni a quelle che giudicate veramente indispensabili. Mi recherò dal Duce e gli chiederò se può richiedere a Hitler che gli dia qualche apparecchio da ricognizione marittima. Ecc. CAVAGNARI -

Non credo che ne abbiano.

Ecc. PRICOLO - Vi è anche l'eventualità che il nostro ritmo costruttivo non lo si possa mantenere se la guerra si prolunga per sette, otto mesi. Se non posso mantenere il ritmo costruttivo vi è il pericolo in sei mesi di rimanere senza apparecchi. Per la guerra abbiamo già consumato 1500 apparecchi. Ecc. BADOGLIO - Allora parlerò al Duce di questa soluzione. Faremo quello che è possibile. Dare una norma tassativa non è possibile. Vuol dire che qu;:mdo avrete qualche ricognizione che giudicherete indispensabile, io chiamerò Pricolo e si vedrà. Ecc. CAVAGNARJ verso Stamage.

La ricognizione la chiediamo sempre attra-

Ecc. PRICOLO -

No, alcune direttamente.

Ecc. SANTORO -

Per l'Egeo e per la Libia, tramite Stamage.

Ecc. SOMIGLI - Un'ultima cosa: noi abbiamo chiesto la ricognizione vicina, quella lontana e poi apparecchi che possano stare a lungo in aria, come i Sunderland, i quali diventano padroni della situazione, perché stanno dodici ore in una zona. Spero che la Germania ci possa dare dei Focke Wulf. Un altro problema di grande importanza è quello della caccia. Noi non abbiamo portaerei e voi lo avete accennato al Duce con perfetta cognizione di causa. Gli inglesi, viceversa, navigano sempre con le navi portaerei che consentono la ricognizione, il bombardamento e la caccia. Le nostre forze navali quando vanno fuori si lamentano di avere un apparecchio inglese a distanza tale da vedere, essere visto, ma non di esser abbattuto. È un gioco continuo. Non vi è cosa più esasperante che sa-


-

95 -

per controllate le proprie mosse senza poter far niente. E d'altro canto non possiamo invocare l'aiuto dell'Aeronautica, non avendo portaerei. Non vi è che cercare di imbarcare, insieme con la ricognizione aerei da caccia sopra le navi che consentono di lanciare apparecchi da ricognizione. Noi vorremmo avere su alcune di queste navi oltre che apparecchi da ricognizione anche apparecchi da caccia. Abbiamo tentato se si poteva utilizzare l'apparecchio Ro 44 che è simile al Ro 43 che serve per l'esplorazione, ma non risolverebbe il problema. I Sunderland fanno 343 km. Si pensava di farci dare dall'Aeronautica un certo numero di apparecchi da caccia attrezzati opportunamente. Ecc. PRICOLO - Bisogna fare le prove per vedere se è possibile. Apparecchi da caccia ve ne sono. Ecc. BADOGLIO -

Allora fate subito le prove.

Ecc. PRICOLO - Abbiamo anche pensato di attrezzare il 79 con bombe a tempo per poter abbattere questi Sunderland, installandovi delle spezzonatrici, in modo che il 79 avrebbe il compito di combattere sia con le mitragliatrici sia con le bombe. E questo è in corso. Ecc. SOMIGLI simo.

Se si potesse utilizzare sarebbe un aiuto grandis-

Ecc. BADOGLIO - Allora, mettetevi d'accordo per fare l'esperimento con qualche apparecchio da caccia da imbarcare nelle navi maggiori, per vedere come va per il lancio con la catapulta. Allora Pricolo potrà mettere a disposizione quei 10-15 apparecchi da caccia, che rappresentano un valido aiuto. Ecc. SOMIGLI - Infine, noi abbiamo chiesto alla Marina tedesca un certo numero di mine magnetiche per poterle adoperare per minare gli accessi dei porti di Gibilterra ed Alessandria. La Marina tedesca ha risposto: ben volentieri, soltanto servono aerei di tipo speciale. Queste mine le vogliamo adoperare con i sommergibili, motoscafi, ma le adoperiamo anche e, forse, soprattutto per mezzo di aerei. Quindi, occorrono questi aerei speciali. Bisognerebbe che I' Aeronautica si facesse dare un certo numero di velivoli per questo impiego. La Marina tedesca ha detto che occorrono apparecchi adatti. Ecc. PRICOLO - Al riguardo delle mine magnetiche non ho nessuna proposta in corso. Siamo in relazione per poter avere un sistema


-

96 -

per far esplodere le mine mediante aerei. Ma questo è il problema opposto, comunque è importante anch'esso. Ecc. BADOGLIO - Ne tengo nota perché potremo avere, se non succedono inconvenienti, una riunione fra i capi militari tedeschi. Accennerò al Capo del Governo questa questione delle f!1ine magnetiche. Quello che possiamo risolvere noi è di vedere lo stretto indispensabile nella ricognizione e il problema degli apparecchi da caccia per cui Pricolo si metterà d'accordo per fare l'esperimento e vedere come vanno.


-

97 -

Verbale n. 14

Seduta del 17 ottobre 1940 «Azione contro la Grecia» RIUNIONE TENUTASI PRESSO IL COMANDO SUPREMO STATO MAGGIORE GENERALE - SOTTO LA PRESIDENZA DEL MARESCIALLO BADOGLIO IL 17 OTTOBRE 1940 - XVIII Autorità presenti:

Ecc. Domenico CA VA GNARI - Ammiraglio di Squadra designato d'Armata, Capo di S.M. della R. Marina Ecc. Francesco PRICOLO - Generale designato d'Armata Aerea, Capo di S.M. della R. Aeronautica Ecc. Mario ROATTA - Generale di Corpo d'Armata, Sottocapo di S.M. del R. Esercito Ecc. Odoardo SOMIGLI - Ammiraglio di Squadra, Sottocapo di S.M. della R. Marina Ecc. Giuseppe SANTORO - Generale di Squadra Aerea, Souo capo di S .M. della R. Aeronautica Gen. Quirino ARMELL!NI - Generale di Divisione, Generale Addetto Segretari:

Col. A.A. r.n. Ferdinando RA'FFAELLI - Capo Ufficio Operazioni Ten. Federico MOHRHOFF · Stenografo

Ecc. BADOGLIO - Vi ho riuniti per parlare della «Emergenza G». Secondo l'esposizione fatta al Duce dal Generale Visconti Prasca, questi aveva prospettato la possibilità di agire con le forze attualmente dislocate in Albania verso l'Epiro, protette verso oriente dalla catena del Pindo, facendo osservare che le forze a sua disposizione per l'attacco in questa specie di sacca dell'Epiro erano sufficienti per ottenere buoni risultati, non solo, ma scendeva anche a numeri che, poi, all'esame dell'Ecc. Roatta risultavano alquanto discordanti; credeva di avere circa il doppio di forze mentre poi è risultato che le sue forze sono appena superiori a quelle greche contenute nell'Epiro. Occupato l'Epiro, il Visconti Prasca faceva presente che era possibile rinforzare con tre divisioni le truppe colà giunte mediante sbarchi nel Golfo di Arta, dopo di che si sarebbe proseguito in direzione di Atene.


-

98 -

Ora, la Marina, investita del problema - non solo della prima parte dell'operazione che contempla l'occupazione contemporanea dell'Epiro, di Corfù ed eventualmente delle tre isole a sud di Corfù - ha presentato una promemoria al riguardo, che farò leggere direttamente all'Ammiraglio Somigli. Ecc. SOMIGLI - (Legge il promemoria della Marina) In altri termini le due operazioni contemporanee che si possono fare sono Corfù e trasporti in Albania, ma fare contemporaneamente i trasporti in Albania e lo sbarco a Prevesa non è possibile. Ecc. RoATTA - La divisione di Corfù va a occupare Corfù. È un'azione tattica ed operativa, non è uno sbarco di alimentazione. Ecc. SOMIGLI Ecc. ROATTA chi.

Ma impegna i piroscafi. Comunque Corfù deve precedere gli altri sbar-

Ecc. CAVAGNARI do possesso.

Questo è già premesso: Corfù in nostro sal-

Ecc. SOMIGLI - Ma fare contemporaneamente due operazioni, quella dell'Albania e quella di Prevesa, non è possibile. (Continua lettura promemoria) ... per cui lo sbarco delle altre divisioni richiederebbe almeno due mesi. Ciò, ammesso che il tempo sia favorevole e non vi siano interruzioni dovute alle condizioni del mare e che il nemico ci lasci fare. Conclusione: in base alle considerazioni sulla mancanza delle si- · stemazioni portuali nelle località di sbarco, sul rapporto di forze aereo navali, si può concludere che la Marina non può assicurare la tempestività ed il successo di un importante sbarco di truppe nel settore di Prevesa. Potrebbe invece concorrere al rifornimento di dette colonne operanti con trasporti costieri analoghi a quelli che sono stati da tempo effettuati. Ecc. RoATTA - Rifornimenti soltanto. Quando considerate queste difficoltà per Prevesa, difficoltà non per lo sbarco, ma difficoltà d'ordine tattico, considerate di avere già nelle vostre mani Santa Maura, Cefalonia e Zante? Ecc. SOMIGLI - No, dopo Corfù si dovrebbe fare la spedizione di Santa Maura. Al momento attuale vi è poco. Ma Santa Maura è un'isola scoscesa e di difficile approdo. Noi possiamo rapidamente mettere a terra forze che possono neu-


-

99-

tralizzare quelle che sono lì - un battaglione - ma non ci deve tanto preoccupare la minaccia dell'isola, quanto l'aviazione che presto verrà ad interferire nei nostri sbarchi. Comunque, Santa Maura non ci darà molto disturbo. Ecc. RoATTA - Indipendentemente da quello sbarco, quando queste truppe della zona di Arta marciassero su Atene una colonna delle forze più importanti dovrebbe seguire la costa. Ed i rifornimenti come arrivano? Ecc. SOMIGLI - Lo escludo in maniera assoluta, perché vi saranno.forze navali inglesi che ci ostacoleranno. Ecc. RoATTA - Dato questo, l'operazione dell'Epiro, della Ciamuria, dal lato puramente militare, terrestre, la possiamo fare. Non offre difficoltà anche se le forze sono poco superiori, ma dovrebbe essere ben chiaro che una volta che siamo giunti al lago di Arta, prima di proseguire occorrerà molto tempo. Ecc. BADOGLIO - Per proseguire bisogna sbarcare a Valona, fare marcia a piedi ed andare fin là. Ecc. ROATTA - Allora, tanto varrebbe cominciare le operazioni dopo che le divisioni saranno già sbarcate. Ecc. BADOGLIO . - È quello che dico io. Ora, io vi ho voluto sentire - anche perché quest'oggi il Duce è fuori - perché proporrò al Duce una riunione dei Capi di S.M. per sottoporgli esattamente l'apprezzamento della situazione, dato che i dati forniti da chi deve dirigere questa operazione non corrispondono alla realtà. Operazione che - ripeto - sentendola esporre dal generale che era incaricato di questo studio e che suppongo avesse avuto ufficiali di Marina anche da interpellare circa lo sbarco a Prevesa - ritenevo cosa possibile. Una volta che noi avessimo sbarcato a Prevesa (Arta) questa sarebbe diventata u.na base marittima e la marcia sopra Atene si sarebbe presentata senza notevoli difficoltà. Venendo a mancare questa possibilità, è inutile infognarsi nell'Epiro, se non abbiamo subito dietro le forze per poter sfondare. L'aver dietro un buon nucleo di divisioni significa che si può più rapidamente risolvere la situazione, per poi procedere sopra Atene. Questa è la situazione. Il fatto, secondo me, deve essere considerato anche in rapporto alla situazione dell' A.S .. Quando il Duce disse: "io ritengo che difficilmente gli inglesi sbarcheranno truppe in rinforzo ai greci", io ho ammesso che è difficile che gli inglesi possano togliere truppe


-

100 -

dall'Egitto o dalla Palestina per trasferirle in Grecia. Viceversa, è probabile che nelle basi navali greche venga la flotta inglese per contrastare la nostra azione. Questo è probabile. Ed ho soggiunto: circa la questione dell'aviazione, se l'azione in A.S. si fa contemporaneamente, questa serve di richiamo laggiù. delle forze aeree,. di modo che, dato che non hanno grandi disponibilità, molto probabilmente terrebbero le loro forze aeree a difendere l'Egitto, che per loro è molto più importante della Grecia, perché perduta la Grecia, potranno aver perduto un passaggio, ma avranno sempre il Mar Rosso che li rifornisce, ed infatti, i grossi convogli sono quelli che attraversano il Mar Rosso. Ma, proprio questa mattina, ho ricevuto un promemoria dal Maresciallo Graziani, il quale con tutte le sue considerazioni ed i dati di fatto che non posso controbattere (devo accettarli quali sono) dice che gli occorrono ancora due mesi prima di completare l'organizzazione logistica. Ed allora, se noi dobbiamo rinunciare anche a quella contemporaneità - il Duce diceva anzi una priorità di alcuni giorni per l'azione su Marsa Matruh - per trattenere le forze nell'Egitto, tanto vale che questi due mesi li impieghiamo per portare altre divisioni; e in due mesi, se diamo sotto, portiamo cinque divisioni. Ecc. SOMIGLI -

Ne abbiamo portato tre in un mese.

Ecc. BADOGLIO - Ed allora lì avremmo sedici divisioni, con le quali, una volta scatenata l'operazione, si può andare a fondo ed esercitare una forte pressione. Arrivati a questo punto, visto che i termini della questione sono completamente cambiati da una parte e dall'altra, domattina vi prego di trovarvi alle 11 dal Duce. Lo informo prima di andare da lui e gli dirò che verrò accompagnato dai Capi di S.M. per sottoporre tutto alla sua decisione. Dopo avergli esposto tutte queste considerazioni, spetta a lui di prendere la decisione, avendo lui la responsabilità del comando. E su questo non vi è altro da aggiungere. Vorrei solamente che adesso l'Ecc. Pricolo ci dicesse se ha preso contatti con Ranza e se vi sono difficoltà per la parte dell'Aviazione. Ecc. PRICOLO - Per la parte aerea l'unica difficoltà è quella dei trasporti. E proprio questa mattina ho avuto una lettera dello S.M. dell'Esercito che non ci assicura il trasporto minimo di 2200 tonn. di materiale, minimo indispensabile per completare l'armamento dei campi. Ho chiesto che fosse pronto per il 22.


-

101 -

Ecc. BADOGLIO - Allora, dividiamo la questione in due punti. Anzitutto disponibilità di apparecchi secondo la richiesta. Ecc. PRICOLO - Avremo un poco meno del doppio delle forze presunte avversarie. Ecc. BADOGLIO - No, non intendevo alludere a questo. Ranza ha fatto delle richieste. In che proporzioni queste richieste sono state accettate dall'aviazione? Ecc. PRICOLO - Tutti i campi disponibili sono saturati. Le forze aeree presenti si manderanno in Albania. Però queste non sarebbero sufficienti. Saranno rinforzate dalle forze aeree che opereranno direttamente da Lecce, Bari, ecc. Ecc. BADOGLIO - In sostanza, voi non avete difficoltà per quanto riguarda l'assegnazione di apparecchi. Avete difficoltà per il tràsporto di materiali in Albania. Va bene, questa considerazione la terremo presente. Ecc. RoATTA - Difficoltà per la data del 22. Se si aggiungono altri cinque giorni si elimina la difficoltà. Ecc. BADOGLIO - lo vi dico francamente che non sono in grado di poter illustrare a voi la portata politica della cosa, perché non è di mia competenza e non invado mai il campo altrui. Il Duce ha giudicato e dichiarato che per lui è di somma importanza l'occupazione della Grecia. Quindi non si discute. Solo che queste difficoltà ci fanno riportare al primitivo progetto studiato dallo S.M., ossia lo sbarco di tutte le forze coi loro mezzi e poi l'azione che può essere realmente rapida, perché il comandante sul posto ha effettivamente a piè d'opera tutte le sue truppe e l'unico tempo occorrente è quello materiale del combattimento e del percorso delle distanze. Qui vi è un fatto inoppugnabile contro uno spunto sbagliato di sana pianta. Ieri mattina avevo a colazione da me Jacomoni, il quale mi ha detto: "Nel golfo vi sono tanti piccoli porticcioli, dove si può sbarcare con facilità". Ma, se non si può entrare, è inutile che vi siano quei porti! Ed allora, rimaniamo intesi così: il Generale Armellini telefoni subito a Sebastiani pregando che il Duce mi fissi una riunione per domattina, alla quale saranno presenti i capi di S.M. delle FF.AA., perché ho da sottoporgli importanti questioni riflettenti le operazioni. Ecc. PRICOLO - Noi abbiamo riempito tutti i campi di Albania. Poi abbiamo previsto uno schieramento nella penisola per arrivare


-

102 -

ad una forza circa doppia di quella presunta greca. Loro hanno 150 apparecchi. Noi ne abbiamo da 300 a 350. Però occorre sapere la questione dello schieramento difensivo verso la Jugoslavia. Ecc. RoATTA -

Sì, due divisioni.

Ecc. PRICOLO -

Parlo di forze aeree.

Ecc. BADOGLIO - Il Duce ha escluso l'intervento jugoslavo, ma del resto domattina accenneremo anche a questo. Circa il tempo, non mi sono mai disanimato di fronte alla perdita di tempo per la preparazione. Ne ho dato la prova anche subendo pressioni morali formidabili e non mi sono mosso finché non ero pronto. Il tempo della preparazione non è mai perdùto. È sempre tempo che si riguadagna. Se avremo là le nostre sedici divisioni, potremo liquidare la cosa in quindici, venti giorni, in un mese. Incominciando prima, invece, diamo lo svegliarino, ci portiamo addosso tutte le offese greche ed inglesi! Mi sembra che non vi sia dubbio su questo. Ecc. CA VAGNARI - Legare il successo delle operazioni di terra alla possibilità di sbarco nel golfo di Arta è cosa un poco incerta. Ecc. BADOGLIO - Se lo sbarco di Arta fosse possibile, avendo già le nostre truppe attorno all' Arta si poteva tentare un colpo, perché era un risparmio di tempo, ma dal momento che queste condizioni non vi sono, non possiamo tentare operazioni a maggior raggio. Ricordo quando molti anni fa, 15 anni fa, il Duce mi diede da studiare l'operazione contro la Turchia. Allora, se non erro, l' Ammiraglio Acton era Capo di S.M. e Ministro Sirianni. Ebbene, abbiamo fatto tutto il giro della costa, perché yi era un ex ufficiale, colonnello di fanteria, che era stato con la brigata Alpi in Francia che poi era andato in Turchia ed aveva descritto lo sbarco nel Sud e la facilità di avanzata in un momento. Diceva: si conquista subito la Turchia. Siccome questi problemi, più sono presentati sotto veste semplicista e più attraggono, io ebbi l'incarico di studiare il problema e dissi che non potevo sbarcare che a Salonicco, cioè in località greca. Ecc. SOMIGLI - Cioè in un porto! Perché se non si sbarca in un porto non si fa niente, in quanto che gli sbarchi in luoghi aperti sono quanto mai precari. Ecc. BADOGLIO -

Allora siamo intesi.


-

103 -

Verbale n. 15

Seduta del 24 ottobre 1940 «Operazioni in Grecia. Occupazione di Corfù, Ce/afonia».

RIUNIONE TENUTASI PRESSO IL COMANDO SUPREMO STATO MAGGIORE GENERALE - IL 24 OTTOBRE 1940 XVIII - PRESIDENZA DEL MARESCIALLO BADOGLIO Autorità presenti:

Ecc. Ubaldo SODDU - Generale di Corpo d'Armata, Sottosegretario di Stato alla Guerra Ecc. Domenico CA VA GNARI - Ammiraglio designato d'Armata, Capo di S.M. della R. Marina Ecc. Francesco PRICOLO - Generale designato d'A rmata Aerea, Capo di S.M. della R. Aeronautica Ecc. Mario ROA TTA - Generale di Corpo d'Armata, Sottocapo di S.M. del R. Esercito Ecc. Odoardo SOMIGLI - Ammiraglìo di Squadra, Sottocapo di S.M. della R. Marina Ecc. Giuseppe SANTORO - Generale di Squadra Aerea, Sottocapo di S.M. della R. Aeronautica Gen. Quirino ARMELLINI - Generale di Divisione, Generale Addetto Segretari:

Col. A.A. r.n. Ferdinando RAFFAELLI - Capo Ufficio Operazioni Ten. Federico MOHRHOFF- Stenografo

Ecc. BADOGLIO - Vi ho riuniti per alcune questioni relative alle operazioni in Grecia. E cominciamo dalla prima: occupazione di Corfù. L'occupazione di Corfù è prevista con lo sbarco in tre località: ad est, ad ovest e a nord dell'isola. L'Eccellenza Cavagnari mi faceva presente che potrebbe darsi che le condizioni del mare non permettessero tali sbarchi contemporanei. Ora, domando allo Stato Maggiore dell'Esercito: dato il caso che uno sbarco non sia possibile è possibile effettuare egualmente gli altri e procedere all'occupazione dell'isola?


-

104 -

Ecc. RoATTA - È già previsto. Vorrei però domandare alla Marina una cosa. Il comandante la divisione domanda la facoltà, se non è possibile lo sbarco a Liapades (costa ovest) e riesce quello a Sidari (costa nord), di rinforzare le truppe sbarcare a Sidari con tutto il convoglio destinato a Liapades, anziché - come da noi prima previsto - con un btg. ed una btr. di tale convoglio, mentre il resto proseguiva per Corfù. Ecc. SOMIGLI -

La parte nord si presta meno allo sbarco.

Ecc. ROATTA -

Certamente.

Ecc. SOMIGLI - Vuol dire che la messa a terra di questa gente avverrà in un tempo più lungo. Intervengono nella discussione Cavagnari, Somigli e Roatta esaminando la convenienza dell'operazione se le condizioni del mare vietano di sbarcare in taluni punti. Ecc. BADOGLIO - Se è permesso lo sbarco in due punti, lo si effettua (per non parlare dei tre punti che sarebbe il caso ideale). Se invece è permesso lo sbarco solo in punto (in questo caso il punto nord), allora si rimanda l'operazione. Se le condizioni del tempo peggiorano durante il trasporto, così da farci ricadere in quest'ultimo caso, il convoglio ritorna indietro. Secondo argomento: Cefalonia. So che lo S.M. del R. Esercito aveva preparato un corpo di spedizione di 2400 uomini, e che la Marina, per conto suo, aveva preparato anche le navi occorrenti per sbarcare questi uomini a Cefalonia. Cavagnari è venuto a parlarmi di questa questione. Lo avevo pregato di passare da Roatta, perché si trattava di buttare questi uomini là e lasciarli per quindici giorni alla loro sorte, il che vuol dire sbarcarli per lo meno con venti giorni di viveri, perché se ci mettiamo, appena sbarcati, a requisire viveri, privandone la popolazione civile, avremo contro tutta la popolazione dell'isola. Desidero sapere a che conclusione siete venuti su questo argomento. Ecc. RoATTA - Non abbiamo più discusso la faccenda. Abbiamo pronta questa forza, ma abbiamo ricevuto la vostra lettera che rimanda l'occupazione ad un secondo tempo. Ecc. BADOGLIO -La lettera era precedente all'osservazione che mi fece Cavagnari, ossia che la Marina era disposta ad effettuare anche lo sbarco a Cefalonia.


-

Ecc. ROATTA -

105 -

Non ne ho più sentito parlare.

Ecc. CAVAGNARI -

Non ne abbiamo discusso.

Ecc. BADOGLIO - Allora rimane stabilito che l'azione su Cefalonia la faremo in un secondo tempo. Veniamo alla terza mia osservazione. Essa riflette il piano generale. Lo schieramento attuale delle forze greche, credo non potrà essere variato per parecchio tempo data la enorme difficoltà di movimento, sia per la natura del terreno, sia per la scarsità delle comunicazioni e dei mezzi. Le sei divisioni schierate in Tracia rivelano tutta la preoccupazione per una eventuale azione da parte della Bulgaria. Le sei divisioni schierate contro di noi hanno una dislocazione tale per cui non sarà facile modificarla. Ora, in partenza, noi avremo grosso modo sei divisioni verso la sacca dell'Epiro, una divisione più a nord nella direttrice di Salonicco e due divisioni di fronte alla Jugoslavia. Dal primo o secondo giorno, verremo a conoscere il contegno jugoslavo. Per quanto mi ha detto il Duce, e io sono di questo parere, la Jugoslavia non si muoverà. Il Duce mi ha detto anche che non si muoverà la Turchia, perché vi è un proverbio portoghese che dice: in tempo di tempesta ciascuno pensa a se stesso. Sembra allora opportuno che il comandante delle truppe prenda un duplice ordine di provvedimenti: tenere sempre una divisione indietro pronta a sostenere la divisione che lascia verso la direttrice di Saìonicco; e disimpegnarne un'altra dalla frontiera jugoslava, sostituendola con bande locali, e farla affluire a sud; avrà in questo modo una riserva di due divisioni. Certamente, il Generale Visconti Prasca avrà pensato a questo, ma è sempre bene rammentargli la cosa. Prego quindi lo Stato Maggiore dell'Esercito di far presente quanto ho detto (ci mancano ancora quattro giorni) e quindi prendere i provvedimenti per vedere se questa divisione può essere sostituita da bande locali. In questo modo noi saremo in condizione di far fronte ad una eventuale controffensiva, per quanto poco probabile, da parte delle truppe greche ed avremo anche una imbastitura per le azioni di secondo tempo. L'aviazione a che punto è? Ecc. PRICOLO - Stiamo facendo i trasferimenti. Il tempo ci sta ostacolando. Un gruppo è già in Sicilia. E un gruppo da caccia da


-

106 -

Torino è già partito. In giornata dovrebbero avvenire tutti questi trasferimenti. Ecc. BADOGLIO - Per riassumere questa riunione, che è l'ultima perché dopo parleranno i fatti: 1) l'operazione sopra Corfù si fa se è permesso lo sbarco in due località. Se il tempo è .tale da non darci questa garanzia, la spedizione non parte. Se il tempo peggiora durante il trasporto, la forza torna indietro e lo sbarco si farà in un secondo tempo. 2) Cefalonia è rimandata e si farà in un secondo tempo. 3) Provvedimenti da prendere per la garanzia dell'ala sinistra delle forze operanti in Epiro. Ecc. RoATTA - Noi abbiamo preparato ad ogni buon fine due reggimenti nel caso che sbarcati a Corfù s'incontrino difficoltà. Voi avete sempre il mezzo di mandare questi due reggimenti? Ecc. SOMIGLI -

Che forza hanno?

Ecc. ROATTA -

16~0 uomini per reggimento.

Ecc. SOMIGLI -

Non in un solo viaggio: a scaglioni sì.

Ecc. PRICOLO -

Si potrebbe fare qualche ricognizione preventi-

va? Ecc. BADOGLIO - La Grecia è già in allarme. Anzi, l'aver protratto di due giorni ci giova perché li smobilitiamo un poco. Ma non bisogna suonare il campanello. D'altra parte, abbiamo già una parte degli aviatori che conoscono le posizioni. Ecc. PRICOLO - Lo scopo sarebbe quello di vedere le truppe, i depositi, i comandi. Ecc. BADOGLIO - Farete tutto il 28. A me soprattutto preme non andare a svegliare quelli che stanno ad Alessandria .

..


-

107 -

Verbale n. 16 Seduta del 1 novembre 1940 «Situazione in Grecia»

RIUNIONE TENUTASI PRESSO IL COMANDO SUPREMOSTATO MAGGIORE GENERALE - IL 1° NOVEMBRE 1940 XIX ALLE ORE 9.30 SOTTO LA PRESIDENZA DEL MARESCIALLO BADOGLIO

Autorità presenti:

Ecc. Ubaldo SODDU - Generale di Corpo d'Armata, Sottosegretario di Stato alla Guerra Ecc. Mario ROA TTA - Generale di Corpo d'Armata, Sottocapo di S.M. del R. Esercito· Ecc. Odoardo SOMIGLI - Ammiraglio di Squadra, Sottocapo di S.M. della R. Marina Ecc. Giuseppe SANTORO - Generale di Squadra Aerea, Sottocapo di S.M. della R . Aeronautica Gen. Quirino ARMELLINI - Generale di Divisione, Generale Addetto Segretari:

Col. A .A. r.n. Ferdinando RAFFAELLI - Capo Ufficio Operazioni Ten. Federico MOHRHOFF- Stenografo

Ecc. BADOGLIO - Apre la seduta per trattare dello sbarco a Corfù e dell'invio di rinforzi in Albania. Com'è il tempo? Ecc. SOMIGLI - È in miglioramento. Se le cose fossero rimaste come erano decise fino ad ieri, nel pomeriggio o stanotte avremmo potuto partire per effettuare uno sbarco domattina. Ecc. BADOGLIO -

La situazione di Visconti qual è?

Ecc. RoATTA - Illustra sulla carta la posizione delle truppe, rappresentando la buona situazione generale. Ecc. BADOGLIO -

Ha richiesto ancora forze?


-

108 -

Ecc. RoATTA - Non ha richiesto forze, però io credo che quelle truppe devono essere molto provate a causa del tempo e non sarebbe male averne altre per le necessarie sostituzioni. Ecc. BADOGLIO trebbe andare là?

Quindi, voi ritenete che la Divisione Bari po-

Ecc. ROATTA - È una divisione completa; ha già tutti i suoi mezzi. I muli andrebbero con un secondo scaglione. Vi è anche un gruppo da 105 ed una quantità di servizi che non andrebbero male in una situazione di questo genere. Secondo me è l' apporto più redditizio e più completo che noi possiamo dare all'Albania in questo momento. Ecc. BADOGLIO - Oltre a ciò è da considerare il fatto che quando noi avremo tutta la sponda che si oppone a Corfù, il valore di Corfù è molto minore. Ecc. SoDDU -

È quello che ha detto Cavagnari.

Ecc. RoATTA - Corfù si potrebbe abbandonare a se stessa. Si tagliano i viveri che vengono dall'Epiro e quando si vorrà occupare, la situazione non sarà molto diversa dall'attuale, perché oggi la sorpresa non vi è più, la mobilitazione generale nell'isola è stata fatta. Di più i greci non possono fare. Ecc. BADOGLIO - Anzi, le truppe che sono a Corfù non sono nell'Epiro. lo avrei saltato Corfù di sana pianta per andare a Cefalonia, perché Corfù matura da se stessa. Quindi sarei d'avviso di sbarcare in Albania la Divisione Bari ed accelerare il più possibile i successivi trasporti. Ecc. RoATTA - Circa l'acceleramento dei trasporti in Albania, la situazione è la seguente (legge la relazione). Supermarina e Superesercito si propongono di migliorare la situazione impiegando tre motonavi armate, alcuni piroscafi germanici esistenti nei nostri porti. .. Ecc. SOMIGLI - Li dobbiamo mettere in ordine ed avrebbero dovuto servire per il trasporto della divisione motorizzata tedesca per la Libia, di cui non si parla più. Però i tedeschi vogliono preparare i loro piroscafi, che sarebbero armati con personale tedesco. Dovremmo domandare alla Germania di poterli utilizzare. Ecc. BADOGLIO Duce.

Questo lo faremo in seguito, appena arriva il


-

109 -

Ecc. ROATTA - Se vogliamo accelerare i trasporti, dobbiamo dirottare altri trasporti diretti all' A.S.I. Ecc. B ADOGLIO - Che l'avanzata su Marsa Matruh si faccia in dicembre o in gennaio, oggi come oggi, importa poco. Per adesso il problema più urgente e importante è la Grecia. Ecc. R OATTA - Però, il solo aumento di piroscafi non permette di intensificare quanto si vorrebbe i trasporti; essi sono limitati dalla scarsa capacità di scarico dei porti albanesi, che aumenterà soltanto quando sarà presa non solo Prevesa ma anche la collina che domina lo specchio d'acqua. Non bisogna dimenticare poi che ormai all'aumento delle truppe in Albania deve accompagnarsi un corrispondente aumento di dotazioni, viveri, munizioni, carburanti, mezzi sanitari, perché fino al dieci del mese di ottobre, gli ordini che avevamo erano quelli di assicurare una autonomia logistica per cinque divisioni cresciute all'ultimo momento di tre. Invece, adesso la cosa è ben diversa. Man mano che cominciamo a mandare delle truppe dobbiamo inserire dei trasporti logistici per i rifornimenti. Infine, non si dimentichi che non esistendo ferro vie in Albania, occorre aumentare anche il numero degli automezzi per i servizi generali. Il trasporto di altre divisioni, grosso modo, ci porta al 10 dicembre. Dobbiamo inserire il trasporto di 500 autocarri, che sono quelli che servono· a decongestionare i porti; dobbiamo inserire fra divisione e divisione, o accompagnare ad ogni divisione, un equipollente logistico per mantenere l'autonomia, ed infine, dobbiamo inserire man mano altri 1250 autocarri, richiesti da Visconti Prasca. Quindi il problema non è semplice. Ecc. B ADOGLIO - Il problema è tutt'altro che semplice. Io prego Soddu di riferire al Duce quanto segue: noi avevamo promesso un congruo aumento di autocarri all' A.S .I. per la marcia su Marsa Matruh; propongo al Duce che queste spedizioni siano sospese per ora e sia fatto affluire tutto in Albania. In Albania inoltre verrà subito sbarcata la Divisione Bari; per ora non ci occuperemo di Corfù; dedicheremo invece tutto quanto possiamo a sovvenzionare i servizi logistici e ad inviare altre truppe in Albania. Tenga presente il Duce che data l'intensità di questi trasporti, la poca capienza dei porti, la distanza dei porti dalle basi delle truppe, il mese che avevamo previsto per il trasporto di quanto occorre per le operazioni di 2° tempo sarà almeno duplicato, malgrado tutta la


-

110 -

buona volontà. Quindi le tre divisioni che era previsto inviare al Golfo di Arta per il secondo balzo, saranno oltre mare a fine dicembre. Da rilevare che l'invio di tali divisioni non era stato chiesto per l'occupazione dell'Epiro, studiata da Visconti con le forze di cui disponeva, forze che io ho già fatto rinforzare con un reggimento e due gruppi tolti alla frontiera jugoslava e che ora rinforzeremo con un'altra divisione, la Bari, che non era stata richiesta. Ecc. SOMIGLI - Circa lo sbarco a Prevesa facciamo delle riserve perché anche il Canale nuovo può essere ostruito con poco. Ecc. Sooou -

Ho sentito parlare di un trasporto per aerei.

Ecc. BADOGLIO - L'Aviazione ha un compito ben definito che è quello di terrorizzare e buttare per aria tutte le basi greche. Non andiamo ad ingorgare i campi. Abbiamo trasportato quel reggimento granatieri a Tirana in occasione dell'occupazione dell'Albania ed è stato senza mangiare non so per quanto tempo, perché non aveva nessun servizio. Ecc. Sooou - L'Aviazione aveva previsto di poter trasportare per ogni viaggio 400 persone e siccome il viaggio dura venti minuti, in una giornata si potevano trasportare 4000 uomiru ed altri 4000 nella seconda giornata. Però non si possono portare che soli uomini. Ecc. BADOGLIO servizi e materiali. Ecc. Sooou -

Sarebbero uomini che non si muovono, senza

Verrebbero alleggeriti i trasporti della Marina.

Ecc. RoATTA - Non è il trasporto degli uomini che preoccupa la Marina, ma quello dei materiali. Io ho a Bari un reggimento bersaglieri. Poi ne ho altri due pronti. E poi posso concentrare ai porti d'imbarco la Trieste in dieci giorni solamente. Ecc. SOMIGLI - È bene precisare che se il tempo è favorevole la Trieste non potrà essere tutta sbarcata prima del venti novembre. Ecc. BADOGLIO già in Albania? Ecc. RoATTA -

Questo sarebbe il solo aumento delle divisioni Ne ho altre sei pronte, oltre quella.

Ecc. BADOGLIO - Allora siamo a posto. Notizie sul nemico?


-

111 -

Ecc. RoATTA - La resistenza greca è stata piccola su tutti i fronti, mentre Philiatis sembra che sia stata presa combattendo. Sembrava anche che i greci volessero resistere a sud di Philiatis e in un'altra regione, Kerkenike, posizioni che adesso sono state superate. (Illustra sulla carta la posizione delle forze). Ecc. BADOGLIO - Notizie del sud? Ecc. RoATTA - Il Peloponneso è ormai sgombro di truppe vive perché la terza divisione è ormai fronte a noi. (Illustra sulla cartina la posizi?ne delle nostre truppe). Ecc. BADOGLIO -

Creta occupata dagli inglesi?

Ecc. SOMIGLI - Non si può dire che sia occupata. È a loro disposizione; a disposizione della Marina inglese. È stato individuato presso Navarrino, con rotta verso Navarrino, un gruppo di navi composte da due corazzate, due portaerei, cinque incrociatori. Abbiamo mandato un altro aereo per controllare questa informazione che contrastava con i risultati della ricognizione fatta su Alessandria il giorno prima. L'aereo è andato ed è ritornato dopo il tramonto e non ha visto niente. Pare che non siano nemmeno a Navarrino. Abbiamo tenuto la forza pronta ed uscire questa mattina per rintracciare le forze navali. Stanotte e starnane abbiamo appreso che il comando delle truppe aveva comunicato che vi era una torpediniera che bombardava un villaggio e si domandava se poteva essere tolta di mezzo. Indubbiamente per eliminare queste possibilità bisognerebbe occupare Corfù. Ma, anche dragando, l'azione delle nostre navi può essere temporanea: quindi c'è da aspettarsi che qualche cannoniera cannoneggi ancora la sponda albanese. Ecc. Sooou - Per quando riguarda gli avvistamenti, Cavagnari ritiene che le portaerei si siano recate a Navarrino, per depositare e lasciare lì alcuni aeroplani. Ecc. SOMIGLI - Certo che l'aiuto più immediato lo porteranno con gli aerei che arrivano con le navi portaerei. Ritengo però che sia perfettamente inutile andarli a cercare finché non occupiamo Corfù. Se poi loro venissero più a nord, vuol dire che usciremo. Ecc. BADOGLIO - Allora, resta inteso che Corfù la riserviamo ad un secondo tempo. Quando noi ci troveremo ad Arta, staranno peggio loro che noi.


-

112 -

Ecc. ROATTA - Volevo insistere su questo, che l'afflusso disordinato, fatto in seguito a fonogramma, di truppe senza i loro mezzi non rappresenta un aiuto ed arreca disordine. Noi manderemo al piĂš presto le truppe, con tutti i loro mezzi. Ecc. BADOGLIO a Sooou - Dite che io prego di non dare ordini se non per il mio tramite.


-

113 -

Verbate n. l7 Seduta del 3 novembre 1940 «Situazione in Grecia - Versione corretta»

.

RIUNIONE TENUTASI PRESSO IL COMANDO SUPREMO STATO MAGGIORE GENERALE- SOTTO LA PRESIDENZA DEL MARESCIALLO BADOGLIO IL 3 NOVEMBRE 1940 XVIII ALLE ORE 14

Autorità presenti:

Ecc. Ubaldo SODDU · Generale di Corpo d'Armata, Sottosegretario di Stato alla Guerra Ecc. Domenico CAVAGNARI - Ammiraglio di Squadra designato d'Armata, Capo di S.M. della R. Marina Ecc. Francesco PRICOLO · Generale designato d'A rmata Aerea, Capo di S.M. della R. Aeronautica Ecc. Mario ROA TTA · Generale di Corpo d'Armata, Sottocapo di S.M. del R. Esercito Ecc. Odoardo SOMIGLI - A mmiraglio di Squadra, Sottocapo di S.M. della R. Marina Ecc. Giuseppe SANTORO · Generale di Squadra Aerea, Sottocapo di S.M. della R. Aeronautica Gen. Quirino ARMELLINI · Generale di Divisione, Generale Addetto Segretari:

Col. A.A. r.n. Ferdinando RAFFAELLI - Capo Ufficio Operazioni Ten. Federico MOHRHOFF - Stenografo

Ecc. BADOGLIO - Vi ho convocati d'ordine del Duce per illustrarvi la situazione. Come ognuno di voi sa, attraverso le informazioni ricevute, la manovra nell'Epiro si svolge incontrando delle resistenze piuttosto notevoli, mentre nel nord si manifesta una pressione verso la nostra sinistra. Nel colloquio che ho avuto con Roatta questa mattina si sono prese in esame le varie possibilità, concretate tutte nel senso di dare solidità all'ala sinistra in modo da non dover temere per la nostra destra e dover quindi rallentare l'offensiva a sud.


-

114 -

A questo scopo il Duce ha già dato da Taranto disposizioni a Visconti Prasca di trasferirvi tutta la divisione Venezia che era schierata verso la Jugoslavia. In tal modo nel settore di Coritza si dovranno avere le divisioni Parma, P iemonte e Venezia. Questa mattina poi il Duce ha dato anche il consenso di portare nello stesso settore la divisione Arezzo. Vi è inoltre a portata la divisione Bari che è sbarcata a Valona. In totale un corpo d'armata su cinque divisioni che schierate su quelle posizioni, sulla difensiva, credo potrebbero garantire sufficientemente da un eventuale sviluppo di una offensiva greca, che pare si sia manifestata con qualche piccolo successo. Le prime disposizioni sono dunque prese. Vi è inoltre in corso il trasporto di una nuova divisione per il quale sono in corso accordi con l'Aeronautica che dovrebbe concorrere trasportando parte dei materiali. Ecc. RoATTA - Si tratta della divisione Taro che inizierà il movimento domani sera e dopodomani a mezzo di una motonave. Ecc. BADOGLIO - II Duce mi ha consegnato questa mattina il promemoria che ora vi leggo per vedere come si può fare per corrispondere ai suoi intendimenti operativi.

«È ormai evidente che la resistenza opposta dai greci in Ciamuria si palesa superiore al previsto. Per disincagliare le divisioni che segnano il passo bisogna prendere alle spalle lo schieramento nemico. Questo si può fare creando una testa di sbarco a Prevesa e correndo per questa operazione i rischi più gravi e meno redditizi che si volevano correre per occupare Corfù. L'operazione deve essere immediata per approfittare dell'attuale periodo di calma in mare e in cielo e secondo le modalità che qui si prospettano grosso modo per i dettagli: a) truppe di sbarco - il reggimento bersaglieri già pronto, con armi portatili da accompagnamento - con viveri per cinque giorni; b) il reggimento imbarca su unità di guerra che con la loro velocità renderanno rapido il tragitto e proteggeranno col fuoco lo sbarco; c) lo sbarco sarà protetto anche dalle forze dell'aria che avranno come bersaglio il retroterra di Prevesa~specie attorno ad Arta; d) crociera di sottomarini a sud di Prevesa. L' affluire di altre forze anche aviotrasportate in un tempo immediatamente successivo renderà possibile uno schieramento sulla linea


-

115 -

Prevesa-Arta, che renderà problematica la sorte delle truppe greche scaglionate nella Ciamuria. Conseguita l'operazione della testa di sbarco e constatata l'esistenza di campi di aviazione nelle vicinanze, sarà esaminato l'impiego del battaglione paracadutisti già pronto e desideroso di essere messo alla prova. La ripercussione della discesa di un battaglione di paracadutisti potrebbe essere considerevole in Grecia ed altrove». Ecc. BADOGLIO to bersaglieri. Ecc. RoATTA -

A portata di mano avevamo già un reggimenSta imbarcando e parte questa sera.

Ecc. BADOGLlò gnamento.

Allora su quello non possiamo fare più asse-

Ecc. ROATTA - Ne abbiamo pronti altri due: il 2° a Roma ed il 4° ad Ancona perché avevamo previsto che vi sarebbe stato bisogno di rinforzi e prese tutte le misure necessarie. Ma, permettete, io dubito molto dell'efficacia di un reggimento che sbarca a Prevesa. Che cosa fa? Niente. È buttato alla ventura.

Ecc. BADOGLIO Ecc. SoDDU duto.

Ce ne vogliono almeno tre. È un reggimento per-

Ecc. RoATTA - Bisognerebbe fare un convoglio completo di cuiquesto sarebbe l'avanguardia. Io credo che un reggimento solo messo lì vada in preda al nemico dopo pochi giorni. Ecc. BADOGLIO - Questa è una considerazione d'ordine operativo. Ma la Marina come vede questo trasporto? Ecc. CAVAGNARI -

Bisogna studiare e riflettere bene.

Ecc. BADOGLIO - Il Duce mi ha dato 48 ore di tempo per eseguirlo. Quanto occorre per imbarcare un reggimento sia pure piccolo? Di quanti uomini è costituito un reggimento bersaglieri? Ecc. RoATTA -

1300 uomini.

Ecc. CAVAGNARI - Se voi consentite studieremo bene a fondo il problema. Ma fin da adesso dico che 48 ore sono poche. E poi navi da guerra non si possono mandare in una situazione di quel genere.


-

116 -

Ecc. RoATTA - Si potrebbe far partire per Prevesa il reggimento già imbarcato e destinato in Albania, dove 1300 uomini non cambiano la situazione. In Albania si può mandare subito dopo uno degli altri reggimenti pronti. Ecc. BADOGLIO Ecc. SOMIGLI -

Quanto tempo occorre?

Ma dove si deve sbarcare?

Ecc. BADOGLIO - Nella zona di Prevesa, secondo il promemoria del Duce, il punto preciso me lo direte voi dopo. Ecc. SOMIGLI ore.

Sono circa 220 miglia: occorrono da 18 a 20

Ecc. BADOGLIO - Se il reggimento bersaglieri dovesse partire da Roma ed andare a imbarcare a Taranto quanto tempo impiegherebbe? Ecc. RoATTA - Possiamo calcolare 24 ore nel complesso, ma bisogna tener presente che a Taranto non troverebbe le motonavi, .che entro questa sera è previsto partano con il reggimento già in parte imbarcato. Ecc. BADOGLIO -

E senza motonavi è impossibile fare Io sbar-

co; Ecc. CAVAGNARI - Appunto, ci vogliono inoltre dei pontili. Non si può sbarcare sopra dei battelli e delle lance. Bisogna avere la possibilità di mandare delle cisterne da sbarco, che fanno soltanto da nove a dieci miglia. Non mi pare che sia cosa consigliabile prendere un reggimento e buttarlo nella spiaggia. Dentro Prevesa sarebbe piuttosto difficile entrare perché le segnalazioni sono state tolte, il canale dragato è 6 metri e basta mettervi un piroscafo di traverso perché non si entri più. Di piroscafi ne può entrare solamente uno. E poi vi sono campi di mine e quindi, avvicinandosi, bisognerà procedere dragando . Sono tutte piccole cose che bisogna mettere bene in armonia per vedere se vi è la possibilità di uno sbarco sopra una spiaggia nemica, prevedendo offese da terra e minacce dal mare e dall'aria. Bisogna tener conto di tutto questo per poter agire con sicurezza. Ecc. BADOGLIO - Allora quel reggimento bersaglieri che è già imbarcato a Bari lo lasciamo partire. Ecc. RoATTA - A meno che non sia possibile farlo incontrare con la scorta a sud di S. Maria di Leuca, sulla rotta di Prevesa.


-

117 -

Ecc. CAVAGNARI - Già, ma non è la stes~a cosa imbarcare un reggimento a Bari e po,rtarlo a Durazzo, dove queste navi entrano e si affiancano al molo e sbarcano oppure si servono dei motopescherecci pronti per mettere a terra quanto non possono sbarcare direttamente. Per Prevesa queste motonavi bisogna attrezzarle in modo da poter facilitare, anzi effettuare uno sbarco e preparare tutto l'occorrente. Ecc. SOMIGLI - In questo momento le condizioni metereologiche sono proibitive. Ecc. BADOGLIO - Ho già capito. Vada pure il reggimento a Valona perché, anche dirottandolo, non si guadagna tempo. Intanto voi, Marina, studiate il trasporto e lo sbarco a Prevesa. Ecc. CAVAGNARI - Già lo avevamo un pochino abbozzato alla prima segnalazione di un eventuale sbarco nelle vicinanze del golfo di Arta o di Prevesa e lo Stato Maggiore aveva trovato che era conveniente escludere l'entrata nel canale perché, trattandosi di un canale profondo sei metri e largo sessanta, non ci vuol molto a mettere un ostacolo di traverso. Ci si era fermati su una spiaggia a nord, però è sempre una spiaggia senza strade di deflusso. Ad ogni modo studieremo subito il problema con tutti i dati che abbiamo a nostra disposizione. Ecc. BADOGLIO - Fatemi questo studio in modo io possa averlo al più presto per poterne riferire al Duce. Preparate lo studio per due reggimenti. Ecc. ROATTA Ecc. BADOGLIO Ecc. ROATTA Ecc. BADOGLIO Ecc. SOMIGLI mente più vicina.

Ed intanto facciamo affluire questi reggimenti? Sì. Secondo e quarto. Dove?; A Taranto. Se si deve andare a Prevesa Taranto è indubbia-

Ecc. RoATTA -

Usereste solo motonavi?

Ecc. SOMIGLI -

Userò tutto quello che vi è di disponibile.

Ecc. RoAITA - Io avrei tutto l'interesse a mettervi insieme qualche batteria; almeno batterie da 65. Ecc. BADOGLIO -

Allora resta inteso che lo Stato Maggiore del


-

118 -

R. Esercito provvede a fare affluire a Bari il reggimento bersaglieri con quel numero di batterie che ritiene necessarie. La Marina studia il problema del trasporto e sbarco di due reggimenti, non di uno.

Ecc. SOMIGLI -

Fuori di Prevesa?

Ecc. BADOGLIO - Dove è possibile, basta cadere alle spalle del nemico. Vi prego domattina presto di farmi avere questo studio, domattina prima delle 11 in modo che ne possa riferire al Duce. Ecc. RoATI A - Mi permetto dire che non siamo molto favorevoli a questa operazione, perché abbiamo già la preoccupazione di due fronti: uno è l'epirota e l'altro è il coritzano. Noi riteniamo che subito dopo aver sbarcato quei due reggimenti, subito dopo dovremo sbarcare altra gente. Dopo avremo altre gravi preoccupazioni, mentre questi due reggimenti, senza mezzi di trasporto, non vedo quale pressione possano esercitare sul tergo. Ecc. SoDDU visioni.

Il fronte di oriente è già sistemato con cinque di-

Ecc. BADOGLIO - Non sono di questo perfetto avviso, io. lo non sono affatto sicuro, tanto è vero che da tempo ho suggerito che tutta la divisione Venezia fosse tolta dal fronte jugoslavo per rinforzare il fianco. lo ho sempre osservato il criterio d'avere, qaundo muovo alla battaglia, un fianco sicuramente ancorato. Solo quando si ha un fianco ancorato, si può agire tranquillamente, senza di ciò non si può essere tranquilli. Ecc. Sooou - Lo state ancorando: Parma, Venezia, Arezzo e la Bari sono quattro divisioni. Ecc. BADOGLIO - Sono stati presi, è vero, tutti i provvedimenti per ancorarlo, ma tutte le forze non sono ancora sul posto. Ecc. RoATIA - La Venezia la avrete fra giorni. L'Arezzo potrà tardare quattro, cinque giorni. Vi è però un'altra preoccupazione grave: che non succeda che questa gente tagli la strada di comunicazione fra Coritza ed il fronte epirota molto vicino al confine. Per me questo è il punto più delicato di tutto il confine. Ecc. BADOGLIO - Va bene; non ho nient'altro da dirvi. Presentatemi questo studio.


-

119 -

Verbale n. 18

Seduta dell' 11 novembre 1940

«Invio di forze in Albania»

RIUNIONE TENUTASI PRESSO IL COMANDO SUPREMO STATO MAGGIORE GENERALE - IL GIORNO 11 NOVEMBRE 1940 ALLE ORE 9,15 SOTTO LA PRESIDENZA DEL MARESCIALLO BADOGLIO

Autorità presenti:

Ecc. CAVAGNARI - Capo di S.M. della R. Marina Ecc. ROATTA - Sottocapo di S.M. del R . Esercito Ecc. SOMIGLI - Sottocapo di S.M. della R. Marina Gen. ARMELLINI - Generale Addetto allo S.M. Generale Cap. Vasc. VICEDOMINI - dello S.M. R. Marina Segretario:

Ten. Col. di S.M. MONTEZEMOLO

Ecc. BADOGLIO - In una riunione presso il Duce è stato ieri definito il programma di invio di forze in Albania. È inutile che io ve lo esponga qui. Roatta è al corrente e ve ne preciserà i particolari. Si tratta ora di concretare un progetto particolareggiato per il trasportoin Albania di tutte queste forze. Il progetto deve essere accurato perché deve permettermi di riferire al Duce che per il complesso dei trasporti occorrono tanti giorni. Naturalmente al numero dei giorni preventivato occorrerà aggiungere tante giornate quante saranno quelle di interruzione dei trasporti per avverse condizioni di mare. Ecc. SOMIGLI - (Presenta un progetto dei trasporti già particolareggiatamente predisposti sino al 1Odicembre p .v.). Ecc. BADOGLIO - Occorre appunto completare questo studio per tutti i trasporti in programma. Ecc. SOMIGLI - Sta bene: la consegna è naturalmente quella di affrettare i trasporti il più rapidamente possibile. Benini mi diceva


-

120 -

che le cose vanno molto bene sia a Durazzo che a Valona, ma sarĂ forse possibile aumentare ancora un poco gli scarichi. Ecc. RoATTA - (a Somigli) Allora noi ci riuniamo e definiamo lo studio da fare. Posso portare con me Vicedomini? Ecc. CAVAGNARI Ecc. sibile.

BADOGLIO -

-

L'ho portato apposta. Non ho altro da dire. Riferitemi appena pos-


-

121 -

Verbale n. 19

Seduta del 4 dicembre 1940

RIUNIONE PRESSO IL COMANDO 9a ARMATA TENUTA IL 4 DICEMBRE 1940 - XIX ALLE ORE 17

Autorità presenti:

Ecc. CAVALLERO - SODDU - VERCELLINO - Gen. SPICACCI - Colone/lo TRABUCCHI

Ecc. CAVALLERO - Pongo subito alcuni quesiti. Si tiene o non si tiene? Per quanto concerne l'ipotesi Shkumbi, come ci andiamo? Bisogna avere roba dall'indietro. Quanto tempo, grosso modo? Il Duce deve decidere. E se facciamo così avviene il disastro? Dobbiamo creare nelle nostre coscienze il proposito di mettere il Duce in condizione di capire che cosa dobbiamo fare. Ecc. Sooou -

Concordo.

Ecc. VERCELLINO - La situazione più tragica è alla testata dello Shkumbi ove abbiamo uno contro cinque e nessuna artiglieria perché i 105 sono stati smontati oggi. Vi è qualche artiglieria leggera e basta. Il 3° C.A. non è molto aiutato dall'artiglieria ma per fortuna ha ripreso monte Sarecias mediante un battaglione di riserva aella Venezia. Questo per oggi ma se domani attaccano in forza dovremo ripiegare perché il nemico sceglie il punto e concentra su di esso ingente fuoco di artiglieria. Oggi lo sforzo nemico è decrescente. È termine o è sosta? Può darsi che siano in crisi. Finora non vi è mai stato più di un giorno senza attacchi. Ecc. Sooou - Bisogna anche pensare a ciò che avverrà se il nemico non è in crisi. La linea che abbiamo è l'unica. Dopo si allarga molto.


-

122 -

Ecc. VERCELLINO - Ho dato direttive di ripiegare di giorno in giorno per guadagnar tempo, chiudere le comunicazioni ed ho indicato al 3 ° C.A. la linea su cui deve arretrarsi. Ecc. Sooou sistenza.

Non abbiamo né Unea di sicurezza né linea di re-

Ecc. VERCELLINO -

Ecc. Sooou sura.

La nuova linea è la seguente:

H9 già ordinato all' 11 a Armata di ritirarsi su Kli-

Ecc. CAVALLERO -

Quando?

Ecc. Sooou - Domani, ma occorrono due giorni per farlo perché la Siena è agganciata forte. Ecc. SPICACCI - Inteso che la linea predetta si riferisce a costituzione di blocchi sulle comunicazioni. Ecc. VERCELLINO di Elbassan.

Raccoglieremo dopo quanto rimane in zona

Ecc. CAVALLERO - Quanto tempo per arrivare allo Shkumbi? Ecc. VERCELLINO non possono correre.

Al massimo una settimana e intanto i greci


-

123 -

Ecc. CAVALLERO - Allora precisiamo: prima di sette giorni il nemico non può essere allo Shkumbi. Ecc. Sooou vo dei rinforzi?

Cosa rappresentano sette giorni riguardo all'arri-

Ecc. VERCELLINO - Dopo questa ritirata avremo degli eroi, sì, ma ridotti allo stato di larve. Ecc. CA v ALLERO - Supponiamo che avvenga la ritirata e nel frattempo arrivino 8 + 10 battaglioni. Ecc. Sooou -

È tutto ciò che si può fare.

Ecc. CAVALLERO - In quest'ipotesi l'l 1a Armata non si deve attendere più truppe di quelle che già gli sono state date. Ecc. VERCELLINO - La peggiore ipotesi è che la 9a non tenga (veramente ha detto la 11 3 ) . Il 3° C.A. e il 26° C.A. non hanno più niente o almeno solo il 6° e il 5° alpini. Con le truppe disponibili chiudo cosi:

~-e,V!>/i_

·~ ~

Ecc. CAVALLERO - Dunque l' armata va indietro a piccole imbastiture fatte con elementi di truppe alpine. Cosa rappresenta lo Shkumbi come ostacolo? Ecc. Sooou - Tatticamente niente. Bisogna fare tutto in 10 giorni. Voglio la Taurinense e la Cuneense subito per garantire Tirana e Durazzo. Tenete presente che è scrupolo di coscienza, perché se i greci non avanzano noi non molliamo. Ecc. CAVALLERO - Se abbiamo 2 divisioni alpine entro 10 giorni e facciamo qualche lavoro, prima che il nemico tocchi lo Shkumbi,


-

124 -

facciamo due cose: organizzare la testa di ponte di Valona (Vojussa o almeno Sushica); organizzare la testa di ponte di Durazzo. Ecc. Sooou - La 11 a Armata può tenere perché è vicina ad un porto che la alimenta. Ecc. CAVALLERO - Noi vogliamo prevedere tutto anche se succede niente. Vi sentite di tenere il campo trincerato di Tirana? Ecc. Sooou - .Sì, con artiglieria, divisioni alpine ... Ecc. VERCELLINO - e aviazione! Infatti a Elbassan non abbiamo un campo. E pensare che l'artiglieria nemica appena vede un aereo sta zitta. Ma la squadriglia non funziona perché non c'è caccia. Ecc. CAVALLERO -

Così; l'aviazione ...

Ecc. VERCELLINO - È un bluff. Ci limita gli obiettivi e interviene tardivamente. Dovrebbe aderire di più alle nostre truppe e non preoccuparsi dei suoi obiettivi lontani. Ecc. CAVALLERO di fanteria.

Concludendo, almeno 1 divisione alpina e 1

Ecc. VERCELLINO - Che sia la Pasubio o la Piave o la Torino che sò essere bene organizzate. Ecc. Sooou -

Allora l'alpina Taurinense e la Torino.

Ecc. CAVALLERO Ecc. Sooou sione dei greci.

E con questo abbiamo concluso.

Ricordiamoci che bisogna fare alleggerire la pres-

La riunione ba avuto termine alle ore 18.


-

125 -

Verbale n. 20 Seduta del 18 dicembre 1940 «Come rinforzare Albania»

RIUNIONE DEL GIORNO 18 DICEMBRE 1940 - XVIII ORE 16,30 Autorità presenti:

Ecc. CAVALLERO Ecc. GUZZONI Ecc.ROATTA Ecc. PRICOLO Ecc. STARACE Gen. ROSSI Gen.NEGRO Gen. ARMELLINI Gen. GANDIN Col. RAFFAELLI T.C. PIACENTINI In un secondo tempo: Ecc. RICCARDI

Ecc. CAVALLERO - Scopo: come rinforzare Albania. Situazione: Trattasi di un fronte di 200 Km tenuto da 160.000 uomini di cui 100.000 in linea. Questo fronte ha lievemente arretrato ma non ha ceduto perché se vi foss e stato cedimento ci saremmo ridotti al ridotto di Valona ed allo Shkumbi che ha scarso valore come appiglio tattico. Questo fronte, alimentato solo da complementi, ha tenuto fino a ieri. Durante i 14 giorni in cui ho seguito da vicino le vicende, le unità hanno continuato a combattere. La Julia, rinforzata da pochi complementi, continua a combattere e contraccare. Quello che si poteva dare è stato dato più che altro sotto forma di aiuti formali ed ha fatto miracoli. Il fronte non è spezzato. Il nostro pericolo era la separazio-


-

126 -

ne delle due Armate; questa non è avvenuta. Vi sarà ancora qualche flessione, come negli scorsi giorni, ma ormai abbiamo là due divisioni ancora non complete ma che praticamente lavorano già. Salvo varianti della situazione, hanno già un compito che passa dalla difesa passiva a quella attiva. Affinché questo cambiamento di attitudine si realizzi occorrono altre unità. Il Duce con Guzzoni ha stabilito che il nemico non risponde con contrattacchi. Il problema è di portare al più presto in Albania quattro divisioni, elementi principali di un quadro di cui parlerà ora l'Ecc. Guzzoni. Ecc. GuzzoNI - La Cuneense e la Acqui si possono dire già là. Per abbreviare non le consideriamo più. Bisogna però ricordare all' Amm. Riccardi che il piroscafo quadrupedi segua. L'artiglieria è già imbarcata e parte è già partita. La Acqui è in viaggio. Ecc. RoATTA Valle e 2 Btg. mtr.

Prima delle altre divisioni c'è il gruppo alpini

Ecc. CAVALLERO per aereo.

I due btg. Valle non li conto perché vanno

Ecc. GuzzONI - Però ciò che va in volo non ha artiglieria né quadrupedi e quindi si perpetua l'inconveniente. Ecc. CAVALLERO - Sì. Bisogna evitarlo. Ma quando vanno in volo è superata la situazione. Avremo 2 btg. inviati per aria ma non li impieghiamo subito. Il resto seguirà. Ecc. RoATTA - Dopo voglio porre il problema dei rifornimenti. Se continuiamo cosi fra IO giorni non si mangia più. Ecc. CAVALLERO - Bisogna risolvere un problema e l'altro. Domando che entro 8 giorni sia fatto. Ecc. ROATTA -

Riusciremo, ma fra 29-30 giorni.

Ecc. CAvALLERO - Ricordate che delle 4 divisioni almeno due sono come il pane, senza di cui non si mangia. Ecc. GuzzoNI - Ma io ho i btg. mitr., le CC.NN. ed i btg. Valle da mandare. Come faccio? Ecc. CAVALLERO Gen. Rossi -

Quando sono pronti i mitraglieri?

Fra qualche giorno.


-

127 -

Ecc. CAVALLERO - Con il Duce si è stabilito che è urgente lo sforzo delle due divisioni. Ecc. GuzzoNI - Allora resta inteso che tutto ciò che è mezzi non indispensabili della Cuneense ed Acqui rimangano indietro. Seguono la Brennero e la Cuneo. Tutto ciò che non combatte lascia il posto alla Legnano ed alla Lupi. In relazione ai trasporti, possono la Lupi e la Legnano seguire senza interruzioni? Ecc. RoATTA -

Tutto il complesso?

Ecc. GuzzoNI - No, basta avere pronti i servizi. Per queste divisioni rimane inteso che vanno per piroscafo. Quindi vanno a Bari e Brindisi. Destinazione? Ecc. CAVALLERO - Sarebbe bene una a Durazzo ed una a Valona, ma è meglio parlarne con Riccardi. Ecc. RoATTA -

Come va il 2° gruppo alpini?

Ecc. CAVALLERO Ecc. ROATTA Ecc. GuzzoN1 Ecc. RoATTA -

In volo.

Allora senza artiglieria. Avremo un aumento di piroscafi. Non basta se i porti non possono assorbire.

Ecc. CA v ALLERO - Durazzo ha delle oscillazioni per irregolarità di afflusso. Ma è meglio che vi siano piroscafi a Durazzo in attesa che non a Bari. Sono al sicuro. La capacità di scarico di Durazzo consente di più di ciò che arriva. Il diagramma del tonnellaggio scaricato è diminuito. · Ecc. ROATTA - Si scaricano in media 50 automezzi al giorno. Con tutto il resto si arriva a 2500 t. Come si scaricano? Ecc. CAVALLERO - Ma abbiamo un pontile nuovo. La mano d'opera è aumentata di 500 portuali. Si faranno turni anche di notte. Possiamo aumentare di molto la capacità di scarico. Ecc. RoATTA - È l' Amm. Sportiello che limita. Ecc. GuzzÒNI - Abbiamo a Bari 40.000 uomini e 12.000 quadrupedi più quelli della Cuneense e della Acqui. Quello che non si può imbarcare mandiamolo in guarnigione se no sta male. Ecc. CAVALLERO - Prendete accordi. Concordo, tanto più che gli uomini hanno sofferto. Ho sentito il freddo più intenso proprio a


-

128 -

Foggia. Intanto però partono 2 btg. alpini in volo. Poi due btg. mitr. e 9.000 complementi di cui almeno la metà va via subito. D'altra parte Geloso, se ha i 2 btg. mitr., li mette subito dove ha fatto i rafforzamenti. Ecc. RoATTA - Bisogna mandare anche artiglierie di C.A. Ve ne sono poche. Le manderemo a Valona. Ecc. CAVALLERO - Sarà bene farle seguire alle quattro divisioni. A Valona è difficile sbarcare. La difesa c/a è deficiente. Siamo arrivati a dire che è meglio non dare più allarmi. Ecc. GuzzoNI -

Abbiamo 20 sezioni di mitragliere da 20.

Ecc. CAVALLERO -

Datemene anche solo la metà. Va già bene.

Ecc. G uzzoNI - Ho altri argomenti: •Egeo • Utilizzazione piroscafi tedeschi • Aumento uomini per 11 a Armata • Costituzione nuovi battaglioni mod. 13 • 10° bersaglieri • Reggimento artiglieria motorizzata. Ecc. CAVALLERO -

Possiamo fare una piccola grande unità.

Ecc. GuzzoNI - Occorre considerare quale è lo scacchiere più importante. Se non si può provvedere per l'uno e l'altro, occorre scegliere. Per me è l'Albania. Ecc. CAVALLERO - È molto probabile che la grande guerra sarà combattuta nei Balcani. Vi sono altri argomenti? Ecc. PRICOLO -

Sì, l'aviazione per l'Albania.

Ecc. CAVALLERO - Ranza deve fare nuovi campi se no a Tirana ci possono fare un macello. Ecc. GuzzoNI in Albania.

C'è ancora il riordinamento dei btg. CC.NN.

Ecc. CAVALLERO Ecc. STARACE -

Sono 26?

Sono 23.

Ecc. GuzzoNI - altro argomento. Quello dei reparti albanesi a Sckjak a 15 Km da Durazzo. Ora devo andare perché ho altri impegni.


-

129 -

Ecc. CAVALLERO - I tedeschi hanno offerto una divisione corazzata per la Libia. Quanto tempo occorre per il trasporto di una divisione corazzata? Ecc. RoATTA - 50 giorni se tutto va bene, perché si tratta di 2800 autocarri, 1000 motomezzi , 13-14.000 uomini e molti servizi. Era tuttavia meglio accettarla. . Ora sarebbero implicati anche loro nelle faccende e se ne interesserebbero di più. Sarebbe stato però difficile e laborioso il trasporto. Loro usano mandare prima i mezzi e poi gli uomini. Ecc. CAvALLERO - Attendiamo che venga Riccardi. Intanto vi faccio alcune considerazioni. Si dimostra che il problema del Mediterraneo non va considerato a sé ma con quello del Medio Oriente. Il teatro d'operazioni albanese è difficile. Pensate che 2 btg. G.F. per arrivare in V. Tomarizi hanno marciato 3 giorni. Siamo stati fino a ieri con pochissime forze: 13 divisioni su 200 Km di fronte, un uomo ogni due metri, contro 17 divisioni di cui alcune ternarie. Cioè 25 ben armate di materiali inglesi contro 13 che non sono altro che un velo di osservazione. Deciso di fare l'arretramento su linea più economica, ci siamo trovati pur sempre su 200 km di fronte . Argirocastro non si poteva tenere per ragioni di rifornimenti. È il primo atto che conta; loro avevano i mezzi e lo hanno svolto. Hanno molti mortai, molte mitragliatrici e molti pezzi. Ora c'è la neve che ostacola i loro movimenti ma essi sono accaniti perché vedono arrivare i nostri rinforzi e capiscono che bisogna fare presto. Noi siamo rimasti anche senza munizioni. II giorno 8 Vercellino non aveva più bombe a mano e Geloso ne aveva solo 1400. Bombe da 81 zero. Dico che è un miracolo aver tenuto. L'Ecc. Starace che c'è stato conosce bene la condizione di lotta. I Greci non sono dei buoni soldati. Spesso vengono mandati all'assalto ubriachi. Arriva Ecc. Riccardi Ecc. R1CCARD1 - Prospetto la situazione navi sotto vari punti di vista: • per truppa 17 piroscafi di cui 3 molto grandi possono sbarcare solo a Valona. • per quadrupedi 1Opiroscafi


-

• • • •

130-

per automezzi 9 piroscafi per carburanti 5 piroscafi per materiali 9 piroscafi più scorta.

Per i quadrupedi l'attrezzatura non è perfetta. Se il mare è cattivo soffrono. Per gli automezzi l'attrezzatura è migliore. Il movimento di una divisione dura 7 giorni. Si tenga presente che 1/3 delle giornate il mare è proibitivo. Dovendo aumentare le cifre di navi ditemi quali categorie volete aumentare. Ecc. RoATTA -

Quelle per materiali e automezzi.

Ecc. R1ccARD1 - L'attrezzatura implica tempo. Bisogna rinforzare i picchi. Ma uno è già pronto. Per urgenza immediata solo questo: per il resto, qualche cosa potrò darla fra 20 giorni. Per i quadrupedi è in corso di attrezzatura il S. Maria (pronto fra 5 giorni) e l'Ischia (pronto fra 15 giorni riducibili). Ultima risorsa è quella dei piroscafi tedeschi, perfettamente adatti per tutti. Mal' Addetto Navale fa difficoltà. Ecc. CAVALLERO na di giorni?

Non si possono avere solo per una quindici-

Ecc. RICCARDI - Non credo. Dicono che devono portare 70.000 t. di arance dalla Spagna. Infatti da Venezia e Trieste si sono spostati a Genova. Ecc. RoATTA - Si era calcolato di ripartire il tonnellaggio come segue: 215 - 3/5 9 unità al completo 1/5 -2/5 automezzi e salmerie 1/5 viveri, munizioni e complementi. Ma per questi 1/5 non basta; occorrono 2.000 t. al giorno. Bisogna salire almeno a 2/5 ed è ancora poco. Bisogna avere anche una riserva locale. Ecc. R1ccARD1 - Questo è giusto. Tenete presente che da Brindisi si può sempre partire, da Bari no. Sono parecchi giorni che lanave ospedale Gradisca attende di entrarvi e non può. Si pensa di farla proseguire per Ancona. Ecc. ROATTA -

Già dato l'ordine. E a Taranto si può?

Ecc. R1ccARD1 Ecc. CAVALLERO -

Sì. Roatta, prendi accordi con la Marina.


-

131 -

Ecc. RoATTA - Sì, però calcolo occorrano 20 giorni. Ecc. CAVALLERO - Vorrei ridurli a 15. Intanto mandate per aereo i mitraglieri, le CC.NN. e i 2 btg. alpini. Tenetemi al corrente. È essenziale avere al più presto le divisioni anche incomplete ma adatte per azioni a breve raggio. Ecc. RICCARDI - Informo anche che è in costruzione un pontone da 60 t. Sarà pronto fra 8 giorni.


-

132 -

Verbale n. 21

Seduta del 19 dicembre 1940

«Ripianamento materiali in Albania». RIUNIONE DEL GIORNO 19 DICEMBRE 1940 - XIX Autorità presenti:

Ecc. CAVALLERO Ecc. GUZZONI Ecc.ROATTA Gen. ROSSI Gen. ARMELLINI T.C. PIACENTINI Ecc. CAVALLERO - Parliamo delle perdite. Cosa dobbiamo chiedere per reintegrarle? Ecc. GuzzoNr - Calcoliamo di aver perduto 8 + 10 divisioni. Ogni divisione 3 gruppi; quindi 30 gruppi di 3 batterie = 400 pezzi di piccolo calibro. Chiediamo batterie complete di tutti i loro elementi. Ecc. RoATTA -

Per le artiglierie di C.A. cosa chiediamo? 10 batterie 149/30 con 100.000 colpi.

Ecc. GuzzoNr Ecc. CAVALLERO -

Veramente a noi occorrerebbero 20 gruppi.

Ecc. RoATTA - Per i contraerei chiediamo 1650 pezzi da 37 con relative munizioni. Per gli anticarro siamo a terra . La richiesta di carri può essere ridotta da 1566 a 800. Le autoblindo da richiedere sono 300. Ecc. CAVALLERO - Se mandano una divisione corazzata possiamo diminuire il numero degli autocarri? Ecc. GUZZONI -

Sì.

Ecc. CAVALLERO - Inoltre vi sono le seguenti voci: muli, radio, proiettori, filo per reticolati. Ecc. RoATTA -

I muli dalla Francia e il filo dalla Germania.


-

Ecc. GuzzoNJ -

133 -

Cosa avete stabilito per le unità da inviare?

Ecc. ROATTA - Abbiamo fatto una unità tipo, divisibile in due scaglioni: uno che parte e uno che rimane fermo. In questo modo fra 5-6 giorni partono già i primi elementi dai porti. Ecc. CAVALLERO - Bene. Il nemico preme prima che arrivino i rinforzi. Prevedo che Geloso dovrà sostenere un nuovo attacco. Ieri ha perso Porto Palermo. Ha dato il comando del settore al Gen. Messe. Ci aspettiamo anche un attacco a Tepeleni. Ecc. GuzzoNJ - La Cuneo e la Brennero sono pronte. Bisogna fare il calcolo delle navi. Ecc. CAVALLERO - Mi rimetto a voi. Per trasporti aerei, da Brindisi più niente. Ecc. GuzzoNI - Ho disposto anche per togliere 10 sezioni mitr. a Bergia. Per l'Egeo è stato ripreso il rifornimento a mezzo sommergibili. Era necessario. Ecc. CAVALLERO - Nel '39 avevo proposto un tipo di sommergibile che vi si prestava molto bene. Malgrado l'ordine del Duce non se ne è fatto niente. Ecc. GuzzoNI Tripoli.

Poi c'è il problema dello sgombero del porto di

Ecc. CAVALLERO -

Ne parleremo a Riccardi.

Ecc. GuzzoNI - I piroscafi per l' A.S. sono pronti a Napoli. Il 10° bersaglieri ed i carri M sono già pronti. Altro argomenti: su Porto Palermo e su costa albanese occorre azione più energica della Marina. Ecc. CAVALLERO - E per la Libia? si sta pensando di formare una divisione corazzata nostra col 10° bersaglieri, con 1 reggimento artiglieria motorizzato e con carri. Ecc. GuzzONI - Mancano solo quelli. Il personale c'è già. Con 2 btg. carri M (80 in tutto) + 1 btg. carri leggeri si può costituire questa divisione corazzata. Ecc. CAVALLERO - La costituzione si può fare in posto. Mi mandano battaglioni non indi visionati, ma non solo sfusi.


-

134 -

Ecc. RoATTA - C'è ancora l'argomento della dipendenza del Comando Sup. FF.AA. Albania. In questo momento molto avviene per tramite del Gabinetto Guerra oppure si parla troppo direttamente in modo che si arriva a versioni differenti. Ecc. CAVALLERO - Facciamo come si fa per il Comando FF.AA. dell' A.S. e gradatamente togliamo l'intermediario Gabinetto Guerra, tenendolo però informato tempestivamente di tutto.


-

135 -

Verbale n. 22

Seduta del 29 dicembre 1940

«Situazione operativa in Albania». GIORNO 29 DICEMBRE 1940 - XIX -ALLE ORE 22.07 Autorità presenti:

Riunione a Rogozine delle Eccellenze CAVALLERO- SODDU - VERCELLINO e GELOSO

Ecc. Sooou - Devo andare a Roma chiamato da Duce. L'Ecc. Cavallero prende il comando gruppo armate. Ecc. CAVALLERO - Soddu starà a Roma qualche giorno. Ecc. VERCELLINO - Oggi ho avuto ancora un forte attacco. Il btg. «Ceva» non è andato bene perché non aveva elementi a posto. Ecc. CA v ALLERO menti del 5° alp.

Ho detto a Rossi che mandi altrettanti ele-

Ecc. VERCELLINO - Oggi gli scheletri di 2 btg. hanno sostenuto attacco di 7 btg. L'VIII C.A. non tiene, non può tenere. Ecc. CAVALLERO - È cominciata sul serio battaglia per Valona. Schieramento nostro per fortuna ci ha messi in buone condizioni. Adesso da fronte Ohrida portano via forze. Di fronte al XXVI C.A. l'Aviazione ha lavorato bene e continuerà. Il Duce mi ha telefonato che oggi vi sono stati 240 e domani vi saranno 300 apparecchi. Ecc. VERCELLINO -

Oggi aerei greci hanno gettato manifestini.

Ecc. CAVALLERO - Sviluppo della battaglia su fronte Valona, Klisura e Tepeleni. A Prevesa rilevati 21 piroscafi sui quali attuato un solo bombardamento. Ho detto al Duce di aiutare ad appurare cosa portano. Ci sono tre btg. «Parma» pronti: faremo arrivare al più presto insieme ai complementi pel 5° alp. Ecc. VERCELLINO -

Mandato su il btg. Val Leogra.

Ecc. CAVALLERO - Bisogna che il XXV Corpo tenga mentre fronteggiamo Valona. I complementi li faremo avere subito.


-

136 -

Ecc. GELOSO - Oggi è stata una pressione minore ma il 26-27-28 il 2° alpini ha avuti 446 morti e dispersi e 770 feriti. Bestialità di Perugi (Siena) e Mariotti (Acqui) che hanno fatto scavalcamento in pieno giorno. Dovuto mandare un btg. 7° ftr. Come artiglieria il nemico sta bene ma anche noi, ma per l'attacco non siamo pronti. Artiglieria in via di schieramento. Salmerie 2° alpini e Cuneo non ancora sbarcati. · Ecc. CAVALLERO - Bisogna mandare e presto avanti alle nostre linee un po' di filo spinato. Ecc. GELOSO - A Giormi e Brataj due depositi, Sella Ducati in via di rafforzamento. A Passo Logora da un mese faccio lavorare. Ecc. CAVALLERO come si trova?

Dal punto vista resistenza il fronte Messe

Ecc. GELOSO - Con 3 btg. alp., due del 7°, un reggimento cavalleria appiedato può andare. Al litorale 3 e 2 btg. dovrebbero poter resistere. Ho alla mano 3 btg. CC.NN. di Galbiati. Ecc. CAVALLERO - In questo periodo in cui lo schieramento nemico non è completo terranno? Ecc. GELOSO - Dovrebbero tenere. In Val Shushica sono sicuro che tengono. Schierando la Brennero sulla destra del XXV C.A. ritengo che influenzi anche il settore laterale. Ecc. CAVALLERO - Preoccuparsi della soluzione fra litorale e Shushiza. A Tepeleni credo teniamo. Ecc. GELOSO viati terremo.

Sì, credo teniamo. A Klisura, con i due btg. in-

Ecc. CAVALLERO Ecc. GELOSO sfiduciato.

E nell'Osum?

Vi è una questione di comando. De Cia è uno

Ecc. Sooou - Ho una relazione di un mio ufficiale (t. col. De Fonzo) il quale riferisce che più che questione morale è questione logistica. Il comando divisione per andare da Dobrusha a Polican - 6 km - su 40 muli ne ha perduti 20.


-

137 -

Ecc. CAVALLERO-Bisogna tenere ancora per qualche giorno: Rossi con la «Brennero» deve tenere. Ecc. GELOSO -

Credo che terremo.

Ecc. CAVALLERO - Questa volta i greci faranno un attacco più a lungo. Però questa volta abbiamo anche un po' di scaglionamento in profondità e truppe fresche. Ecc. GELOSO shiza.

Scaglionamento in profondità solo in Val Shu-

Eçc. Sooou - Quando truppe fresche arrivano in linea al primo contatto vanno male, poi si riprendono. Ecc. CAVALLERO - Ho detto al Duce che occorrono forze. Mi ha detto che domani manderà un'altra divisione. Bisogna che tu sia in grado di portarla subito. Ecc. GELOSO - Subito non posso. Ho fatto un massimo stanotte: un rgt. Mi occorrono un paio di giorni o tre. Ecc. CAVALLERO -

Questo comandante C.A. può esserci utile.

Ecc. GELOSO - La divisione nuova deve lavorare non in Val Osum ma sul bordo di Klisura, fra la strada e Lomenizza. Ecc. CAVALLERO - Domani arriva Mercalli. Lo manderei a vedere L'Osum, De Cia a Bancale e intanto la div. riunita come guarda di Klisura. Ecc. GELOSO - La strada di valle Osum quando non piove va bene. Quando piove non si passa più. Valle Osum è strada veramente cattiva, col fango fino alla pancia. Ecc. CAVALLERO Ecc. GELOSO -

A che punto sono i btg. dell'8° ftr?

Uno mi marcia per Klisura autotrasportato.

Ecc. CAVALLERO - Ho detto che a ruota, dopo i complementi della Siena manderanno il resto. Ora mettiamoci a posto bene, soprattutto per artiglieria. Poi faremo l'attacco. Ecc. GELOSO - L'artiglieria della Cuneo va con la Cuneo. Un magnifico schieramento è quello di Tepeleni. Ecc. CAVALLERO - L'artiglieria della Brennero sbarcata a Durazzo (uomini e materiali)?


-

138 -

Ecc. BARTIROMO - Sì. Occorrono 7 giorni per farle raggiungere la divisione. Speriamo di poter avere ottenuto il dirottamento dei muli. Ecc. CAVALLERO - La Brennero? Ecc. GELOSO -

Tutta a Tepeleni.

Ecc. BARTIROMO - Allora ho a Durazzo 200 muli della «Brennero». Li mando con automezzi a Valona. Ecc. CAVALLERO - La div. Lupi un rgt. a Valona e uno a Durazzo. Ecc. BARTIROMO -

Però li mandino con i propri quadrupedi

Ecc. CAVALLERO - Pensaci tu. Ecc. BARTIROMO - E la Legnano? Ecc. CAVALLERO - A Valona e la terza div. a Durazzo. Ecc. VERCELLINO -

Se si molla a sinistra cade tutto

Ecc. CAVALLERO -

Non ti attaccano.

Ecc. BARTIROMO 5 di Galbiati).

A Valona vengono altri 2 btg. CC.NN. (dei

Ecc. GELOSO - Sbarchino a Valona e li darò a Galbiati. Caso mai faccio sempre in tempo a mandare un paio btg. ove occorre. Per la Legnano sbarcare a Valona o Durazzo è uguale. Ecc . CAVALLERO - Dobbiamo difendere Valona. Rossi dice che non si scarica a sufficienza. Valona va difesa. Ci troviamo di fronte ad un problema logistico ed a uno tattico. Bisogna risolverlo. Ecc. VERCELLINO - Oggi la precedenza la debbono avere i rifornimenti (altrimenti moriamo di fame). Ecc. CAVALLERO - E allora molliamo Valona. Geloso, tu che hai responsabilità ti senti di ritardare l'afflusso della Legnano? Tu, se ti attacqmo, non ti fermi più. Domani facciamo apposita riunione per la questione logistica. Ecc. Sooou -

Si sbarcano oggi 1400 tonn . viveri e ne occorrono

2000. Ecc. CAVALLERO - Domani nel mio ufficio riunione di Rossi, Scuero e amm. Sportiello alle ore 15,30. Fine riunione ore 23,10.


INDICE DEI NOMI



-

141 -

INDICE DEI NOMI

ACTON A LFREDO, ammiraglio, capo di S.M. della Marina (4.XIl.1919-6.Il.1921; 14.V.1925-21.XII.1927), p. 102. AMBROSIO VITTORIO, capo di S.M. generale (1.11.1943 -18.XI.1943), p. Xl. AMEDE0DISAVOIA,0UCAD'A0STA, p. 52, 73 , 74, 75, 76. AREGAI ABEBÉ, ras, p. 36. ARMELLJNI QUIRINO, generale, p. 54, 59, 62, 67, 68, 72, 76, 78, 80, 87, 97,103,107,113,119,125,132. BASINI VALENTfNO, generale, p. 37. BADOGLIO PIETRO, duca di Addis Abeba, marchese del Sabotino, maresciallo d'Italia. Capo di stato maggiore generale dal 4.V.1925 a1 6.XIl.1940. Capo di stato maggiore dell'Esercito (4.V.1925 1.II.1927), governatore della Tripolitania e Cirenaica (28.XII.1928 - 31.XIl.1933), alto commissario per le colonie dell'Africa Orientale (28. XI.193 5 - 31. V .1936), viceré d'Etiopia (9. V .1936 - 11. VI .1936). Capo del governo, Primo ministro, segretario di Stato (26.VII.1943 - 22.IV.1944). Presidente del Consiglio dei ministri, primo ministro segretario di Stato (22.IV 18.Vl.1944), p. XI , 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 13, 14, 15, 16, 18, 19,20, 21,23,24,25,26,27,28,29,30, 32,33,34,35,36,37,38, 39,40,41,42,43,44,45, 46,47,48,49, 50,51 , 52,53, 54,55,56, 57, 58, 59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79,80,82, 83, 84,85,86,87,88,89,90,91,92,93, 94, 95, 96, 97, 99, 100, 101, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109, 110,111,112,113,114,115,116,117, 118,119,120.


-

142 -

BALBO ITALO, mai:esciallo dell'aria, ministro per l'Aeronautica, comandante superiore in A.S. dal 12.IV.1937 al 28.Vl.1940. Governatore generale della Libia (1934-1940), p. 39, 50, 52. BANCALE EMILIO, generale, p. 16, 137. BARTIROMOSALVATORE, colonnello, p. 138. BENINI ZENONE, sottosegretario agli Affari Esteri per gli Affari Albanesi, p. 119. BERGIA CLAUDIO, generale, sottocapo di S.M. per la Difesa Territoriale, p. 16, 25, 26, 27, 28, 29. BESTAGNO GIUSEPPE, capitano di vascello, p. 43, 48, 72. BONOMI RUGGERO, generale, p. 68. BRIGNOLEGIUSEPPE, Tenente di vascello, p. 68. BRUNETTI NERIO, colonnello, p. 72, 73. CAMPIONI INIGO, Ammiraglio comandante della flotta in mare, sottocapo di S.M. della Marina, governatore generale dell'Egeo, p. 1. CANTONI-MARCA ANTONIO ministro d'Italia, p. 72. CALOSI AGOSTINO, capitano di fregata, p. 16. CARAFAD'ANDRIAETTORE, p, 72, 76.

CAVAGNARI DOMENICO, ammiraglio, consigliere nazionale, capo di Stato maggiore della Marina (1 °.VI.1934 - 11.XII.1940) e sottosegretario di Stato per la Marina, (6.Xl.1933 - 8.XII.1940), p. 1, 8, 11, 12, 13, 14, 16, 19, 20, 24, 25, 30, 32, 38, 40, 43, 44, 46, 48, 50, 51,52,54,57,59,60,61,62,64,65,66,67,68, 78, 79,80,82,83, 87, 88, 94, 97, 98, 102, 103, 104, 105, 108, 113, 115, 116, 117, 119, 120. CAVALLERO Uoo, maresciallo d'Italia, sottosegretario di Stato per la Guerra (4.V.1925 - 24.Xl.1928), capo di stato maggiore generale (6.XII.1940 - 1.11.1943), p. XI, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138. CIANO GALEAZZO, ministro per gli Affari Esteri (1 I.VI. 1936 6.Il.1943), p. 57. COBOLLI GIGLI GIUSEPPE, ministro per i Lavori Pubblici (5.IX.1935 31.X.1939), p. 65, 72, 76.


-

143 -

DALLOLIO ALFREDO, generale, ministro per le Armi e Munizioni (30.X.1917 - 14.V.1918), Alto commissario per le fabbricazioni di guerra, p. 10. DEBIASELUIGI, generale, p. 37. DECIAAMEDEO, generale, p. 136, 137. DEFONzoGurno, colonnello, p. 136. DE GAULLE CHARLES, generale, presidente della Repubblica francese, p. 81, 85. DE VECCHI CESARE MARIA, conte di Val Cismon, quadrumviro, ministro dell'Educazione Nazionale (24.1.1935 - 15.Xl.1936), governatore della Somalia, governatore dell'Egeo, p. 20, 52, 69, 79. FALDELLAEMILIO, generale, p. XII. FRANรงOIS-PONCET ANDRร , p.

55 .

FRANCO BAHAMONDE FRANCISCO, capo del governo spagnolo, p. 68. FARINA FERDINANDO, ammiraglio, p. 83. GALATI GIOVANNI, capitano di vascello, p. 1, 16. GALBIATI ENZO, Capo di S.M. della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, p. 136, 138. GANDINANTONIO, generale, p. 1, 16, 32, 43, 48, 54, 59. GANDIN CESARE, generale, p. 125. GARIBOLDI ITALO, generale, p. 39, 46. GELOSO CARLO, generale, p. 128, 129, 133, 135, 136,137,138. GIACOPINI ELIGIO, capitano di vascello, p. 1. G IANNINI AMEDEO, senatore, ambasciatore, p. 72, 75, 77. GIURIATI GIOVANNI, segretario del Partito Nazionale Fascista, p. 26. GRAZIANI RODOLFO, maresciallo d'Italia, capo di S.M. dell'Esercito (3 .Xl. 1939 - 24.III.1941), Comandante Superiore in A.S. (29.VI.1940 - 11.11. 1941), ministro della Difesa Nazionale, poi Forze Armate, nella Repubblica Sociale Italiana, p. 16, 19, 22, 23, 24,32, 33,34,35,36,37, 38, 39,40,41,43,44,45,46,47,48,49, 50,51 , 52,53,54,56,57,58,83~


-

144 -

GuzzoNI ALFREDO, generale, sottocapo di S.M. generale, p. 125, 126, 127,128,132,133. HAILÈSELASSIE, Negus d'Etiopia, p. 36. HITLER ADOLF, cancelliere del Reich, capo dello Stato, p. 2, 3, 6, 66, 94. HOST VENTURI GIOVANNI, ministro alle Comunicazioni, p. 65. JUNG Gurno, ministro per le Finanze, p. 9. LA TERZA PIER LUIGI, funzionario ministero Affari Esteri, p. 72. MANGASCIÀ, ras, p. 36. MARIOTTI ADAMO, generale, p. 136. MERCALLICAMILLO, generale, p. 137. MESSE GIOVANNI, maresciallo d'Italia, Capo di S.M. generale (18.XI.1943 -1.V.1945), p. XI, 133, 136. MOHRHOFFFEDERICO, tenente, p. 62, 67, 72, 80, 87, 88, 97, 103, 107, 113. MONTEZEMOLO (Cordero Lanra di) GIUSEPPE, colonnello, p. 119. MORRA CAMILLO, generale, p. 17. MussoLINI BENITO, capo del governo e duce del fascismo (nel testo compare secondo queste dizioni), p. 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 13, 14, 15, 17, 19, 21, 22, 23, 27, 29, 30, 31, 32, 33, 35, 36, 38, 39, 40, 42, 43 ,44, 45,46,47,48,49,50,51,52, 53, 54,55,56,57, 58, 59,60, 61,63,64,65,66,67,68,69, 72, 74, 75, 77, 79,81,82,84, 85,87, 88, 92, 94, 96, 97, 99, 100, 101, 102, 105, 108, 109, 113, 114, 115, 117, 118, 119, 121, 126, 127, 133, 135, 137. Murr ETTORE, segretario del Partito Nazionale Fascista, p. 32. NEGRO GUGLIELMO, generale, p. 125. ORLANDO TADDEO, generale, ministro per la Guerra (15.11.1944 18.VI.1944), p. 16. PARIANI ALBERTO, generale, sottosegretario di Stato per la Guerra e capo di S.M. dell'Eser~ito (7.X.1936-3.XI.1939), p. 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 14, 15. PARISOT HENRI, addetto militare francese a Roma, p. 55.


-

145 -

PAVOLINI ALESSANDRO, segretario del Partito Fascista Repubblicano, p. 66. PÉT AIN PHILIPPE, maresciallo di Francia, Capo dello Stato francese (Vichy), p. 63. PEYROUTON MARCEL, funzionario francese, p. 63. PERUGI GIULIO, generale, p. 136. PIACENTINI PIACENTINO, generale, p. 1, 125, 132. PINNA PIETRO, generale sottocapo di S.M. dell'Aeronautica, Comandante dell'Aviazione in A.O., p. l, 16, 24, 30, 65. POHL von MAXIMILJAN, generale, rappresentante Luftwaffe presso il Comando Supremo Italiano, p. 29. PORRO FELICE, generale, p. 88. PRICOLO FRANCESCO, generale, sottosegretario di Stato per l'Aeronautica e Capo di S.M. dell'Aeronautica (10.Xl.1939 15.Xl.1941), p. 16, 20, 21, 23, 24, 30, 32, 40, 41, 43, 46, 48, 49, 52, 54, 55,56, 57,58, 59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69, 70, 71, 72, 74, 75, .76, 77, 78, 79, 80, 83, 85, 87, 88, 90, 91, 92, 94, 95, 97, 100,101,102,103,105,106,113, 12_5, 128. RAFFAELLI FERDINANDO, colonnello, p. 62, 67, 80, 87, 88, 97, 103, 107, 113, 125 . RANZAFERRUCCIO, generale, p. 128. RAVAGLIPERICLE, colonnello, p. 1, 16, 43, 48, 54, 59, 62. R rccARDI ARTURO, ammiraglio, Capo di S.M. della Marina e sottosegretario di Stato per la Marina (ll.XII.1940 - 29.VII.1943), p. 125, 126, 127, 129, 130, 13 I, 133. RICCARDI RAFFAELLO, ministro per gli Scambi e Valute, p. 72, 74, 75. RINTELENENNO von, addetto militare tedesco a Roma, p. 35, 55. ROATTA MARIO, generale, Capo di S.M. deH'Esercito (24.IIJ.1941 20.1.1942 e 1.VI.1943 - 18.Xl.1943), p. 40, 59, 62, 67 , 70, 80, 82, 83, 97, 98, 99, 101 , 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109, 1 IO, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 117, 118, 119, 120, 125; 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 134.


-

146 -

RossI FRANCESCO, generale, sottocapo di S.M. generale, p. 125, 126, 132, 135, 137, 138. SALANDRA ANTONIO, presidente del Consiglio dei ministri (21.III.1914- 19.VI.1916), p. 17. SALETTA TANCREDI, generale, p. 34. SANTORO GIUSEPPE, generale, sottocapo di S.M. dell'Aeronautica, p. · 62, 67, 80, 87, 94, 97, 103, 107, 113. ScuERO ANTONIO, generale, sottosegretario di Stato per la Guerra (24.V.1941- 13.II.1943), p. 138. SIRIANNI GIUSEPPE, ammiraglio, ministro per la Marina (12.IX.1929 6.XI.1933), p. 102. SoDDU UBALDO, generale, sottosegretario di Stato per la Guerra (31.X.1939 - 30.XI.1940), sottocapo di S.M. generale, p. 16, 17, 26, 28, 30, 32, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 54, 57, 59, 60, 61, 62, 67, 72, 76, 78, 79, 80, 87, 103, 107,108,109,110,112,113,115,118,121,122,123,124,135, 136, 137, 138. SOMIGLI ODOARDO, ammiraglio, sottocapo di S.M. della Marina, p. 16,28, 59,62,67, 70, 71,87,88,90,91,92,93,94,95,97,98,99, 100, 102, 103, 104, 106, 107, 108, 109, 110, 112, 113, 116, 117, 118, 119, 120. SPICACCJ GUGLIELMO, generale, p. 121, 122. SPORTIELLO ETTORE, ammiraglio, p. 127, 138. STARACE ACHILLE, segretario del Partito Nazionale Fascista, Capo di S.M. della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, p. 16, 24, 30, 59,61,62,67,80, 125,128,129. TELLERA GIUSEPPE, generale, p. 39, 40. TERUZZI ATTILIO, generale, ministro per l'Africa Italiana (3 l.X.1939 -25.VII.1943), p. 43, 45, 47, 72, 73, 74, 75, 76. TRABUCCHI ALESSANDRO, generale, p. 121. UMBERTO Il

DI SAVOIA,

Principe di Piemonte, re d'Italia, p. 69.

VALLE GIUSEPPE, generale, sottosegretario di Stato per l'Aeronautica (6.Xl.1933 - 31.X.1939), Capo di S.M. dell'Aeronautica (22.11.1930-6.Xl.1933), p. 1, 3, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15.


-

147 -

VECCHI DELIO, colonnello, p. 67, 78. VERCELLINO MARIO, generale, p. 121, 122, 123, 124, 129, 135, 138. VICEDOMIN[ FEDERICO, capitano di vascello, p. 119. VISCONTINI VITTORIO, generale, p. 1. VISCONTI P RASCA SEBASTIANO, generale, p. 81, 97, 105. VITTORIO EMANUELE III DI SAVOIA, re d'Italia ed' Albania, imperatore d'Etiopia, p. 58. WEYGAND MA.xIME, ministro per la Difesa in Francia, p. 39, 40, 43, 44, 45.



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.