GUERRA DI CORSA TOMOI I

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Ormmo 1480

messa in batte r ia delle art iglierie, fo rma te, come acce nnato, pe r la maggior parte eia piccol i calibri, des tinati ai tiri di disturbo cont ro i d ifensori sulle mura e da pochi, ma giganteschi mo11ai e bombarde d ' assedio, desti nati a loro volta a spia na re le cortine urbiche . Così il Laggetto ci tramanda la sc hieramento balistico:

··ora asses tate le bombarde per far la battaglia incom inciorno a hanere la ciuà da più bande, cioè da levante eia un allo dove erano certe calca re antiche distante dalle mura 540 passi. et un al tro m onte chiamalo il monte d i S. Francesco per ponente distante passi 80 dalla banda cl i scirocco, d ' un l argo dove si diceva il monas tero della Candelora di stante dal le mun.1 60 passi et anco renevano dal la parte di ponente da un luogo del(() la Roccamatura cl is1an1e dalla 1.:i ttà 200 passi . Però pci mo co lpo fu tirato, fu eia questa banda di Roccamatura e diede la palla ad una l inestra d' una casa che stà alla strada di mezzo che era della ramiglia delli Carbon i et andò scorrendo per eletta strada fino ad un largo che si dice la piazzclla quasi in mezzo alla ciuà... Or questa batter ia faceva no co n certe bombarde grosse cl i gran meravi glia che parevano essere botti e vi erano alcune cl i ferro et. al tre dell'uno e clell' altro metallo e tira vano palle di pietra vi va di smisurata grandezza mcttenclole dentro co ll ' ingegno perc hè alcune erano di c ircuill.l di d ieci palmi, altre d' otto et altre cl i sci, che ancora se ne vede per la ciuà una quamitil che tutte le strade ne sono piene [ve ne erano all'epoca anche mo lti ssime di quelle aragonesi n. d. A ) così di dentro co me d i ruora e le ri ve ciel mare;benchè li Signori Veneziani . quando ebbero questa ci trà in pegno di Fer,dinando Il ne portorno in Venezia una quanti tà grande le più belle, più grosse, e più meravig liose. quali posero nel loro arsenale per un tro feo e memoria et erano di peso clerte palle alcune di sei cantare, alcune più et alcune meno. secondo la grandezza e vo lume loro;ct1e quando delle palle sparavano .. era tan10 il terremoto c he pareva che i I ciclo e la terra si volessero abhissare. e che le case et og ni cdi fici o per i I gran terrore pareva che al Iora cascassero... T utti gli animali così agresti che do mestici se n'erano per la gra n paura fuggit i dal territorio e per l'aria non si vedeva un ucce llo. Di più usavano ceni strumenti chiamali mortari. qual i tiravano palle di pietra grossissime in alto verso l ·aria. spinte dalla v iolenza della po lvere e doppo cadevano delle palle i n mezzo della ci ttil sopr a delle case. talchè non si poteva ca mminare per le strade. nè meno stare in casa, laonde si pigliò espediente d'abbandonare le case e r idur re tutte le donne e figlioli nella Chiesa .tv1aggiore sotto la con fessione cl i quella con alcuni altri vecc hi decrepi ti .. " 7 -1 È inte ressante ricordare che s imili g iga nteschi ordigni non rappresentavano un fatto eccezionale, nè tanto meno una esagerazi one del diarista, a nz i, per l' epoca, una sorta cli cosrante per l'aitiglie ria musulmana. poic hè : '" i Turch i costru irono molte altre bocche da fuoco non meno co lossali e con esse bombardarono Rodi nel 1480 med iante palle di granito del peso cli 645 chilogrammi e del calibro cli 78 ce ntime tri ." 75 li bombarda mento, pe rtanto, fu aperto immediatame nte dopo il rifiuto di resa ed a distanza irrisoria dalle mura de ll a c ittà. Va precisato inoltre c he il tiro de lle batterie di mortai, non era affatto intenzionalme nte dire tto a sc hiantare le abitazioni civ ili: la lentissima cadenza di tiro, che come ci certificano illustri trattatisti no n eccede vano : ·' p iù che sette od otto colpi al g iorno, ed uno la notte .. ." 76, non consentiva s iffa rti spe rpe ri. La prnceclura ciel resto, prefigurandos i una successiva conqu ista non avre bbe trovato valide giustif icazioni , in quanto o ltre ad uccide re indiscriminatamente la popolazione - p ote nz iale bottino - distruggeva anche la città - a sua volta indispensabile per l'occupazione - ma soprattutto non d istruggeva le mura c he, restando illese, ampl ifi cavano a dismisura i te m pi dell ' assedio, che per una serie insormontabile d i c oncause non pote va prot~ars i inde terrn inatamente, come pure lo stesso bombardame nto dati i fo rtissim i consunii di mu nizioni . E pertanto sensato ritenere che le mastodontiche palle, abbatte ntesi sulle misere case otrant ine, rappresentassero la conseguenza di altrettanti e rrori di punteria de i mo rtai. compre ns ibi li per esse re la c ittà molto piccola e con le mura costipate dall ' edi lizia abitativa. Nè è c red ib ile c he i turc h i battessero a pposta l' inte rno della città per tener lontano i difensori dagli spalti . po ic hè così face ndo p roprio quell i sare bbe ro risultati i pos ti più sicuri' L'es ito, tuttavia, fu quello c he dopo pochi colpi la popolazione, terrorizzata ed indifesa, fuggì a r ipararsi sotto la c ripta della Cattedrale , c he essendo costituita eia una robusta volla s i prestava a trasformars i in casamatta indistruttibile . La sçelta condiv isa a nc he dai turchi. nel corso tlèi bom bardamenti per la riconquista, s i confermò sens ata ta nt' è c he il sovrastante bellis simo mosaico pav ime ntale ci è pe rvenuto nella s ua interezza, testimonia nza peraltro inequivocabile de lla bassa pote nzia lità. La proced ura di bombardame nto balistico trova una serie cli rimarchevoli affinità con quella attuata a Costantinopoli. fi na nc he ne i eie ttagli di servizio ai pezzi, come ad esempio nel raffreddamento de i mostruosi mortai. E ra noto, infatti che al d i là delle stupefacenti prestazioni , tal i artig lierie risultavano

; .i

l'vL LAGGF.Tro, Hi.l'loria ... , cil.. p. 30.

- ~ E BR AV ET IA.

"'· Idem

L'artiglie ria e le sue 111eraviglie. \-'li lano 19 19, p. 16 1.


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