UN EPISODIO DEL RISORGIMENTO. ALFONSO LA MARMORA

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UN EPISODIO DF.L

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ALFONSO LA MA Ul\10llA.

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. I. La.i.;toria. vera de) nost,ro a.vve11turoso rii,;orgìmento sa:n~bbe interessa,ntissima 11011 solo per il fatto in Hè · stesso meraviglioso e nnieo iici rivolgimenti montlia.li: · di mm nav,ionn.lit.?J che, el'cduta, morta e sepolta, ùa, pie\ , di J 5 secoli: risorgeva. in p'ocl1i anui più omogenea. e in concfo:ioni di prosperità come non era st,fl.ta n:mi; ma 1>erchò è r icca di preziosi ammaestra.meuti, i quali sapendo noi apprezzare 0 utìlìli:t,ùil'e, veder pot.rem.mo 11110Rta nostra bella e cara Italia piì'1 florida e felice cH 11ualsia,si altra m~ione. · Or vedendo, rnafgTaclo i nobili sfo1•7.i di afouni o~esti pubblicisti, come si ceechi èfo.gli uni o si permetta tfa, altri di faJsa,re questa. stor ia, - it fine di stalJilirtì la verità sopra un episodio clelb, medesima che io creclo abbia. avuto ·non 11oca innuen?',a · rmi nostri destini, mi sono clecìso di stampare alcune copie del Rapporto che io faceva a.L l\finistm~ò nell' 0,pr.il,8 d0l 184:9 dopo aver sed.ato la ·ribellione ai Genova. E lo ci·odo tanto più utile ·in quanto che il Governo, por mothi e riguardi allora. g·iustificabili, uon ha c!'oduto di pubblicare intiero quel Rapporto, e i'lÌ limitò a inserirne alcuni ·b rani nella Gazzetta, Uffkiale. t


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. Siccome 11erò BI · tratta . di un avveni titenLo che ha. a.vuto hwgo or sono 25 · :umi, complic11,tissimo di !'10lti altr i eventi più o meno importanti, io penso che ·a,ssa:ì pochi sarelJbero in grado di apprezzarG quel Rapporto, se non lo facessi proccdorn da una sur.cinta · es1Jos:ìzione dei fatti e degli orreiri che ma.ggiom1ente conk:ìbuirono ~t quella sciag·urata guerra civile chfl hò avuto la fm·tumt di troncare appena scoppiata., con pochi cla.rmi: .che si sarebbero fatti gTavissimi qua. lora. essa si fosse prolungata. E~porrò duru1 ue in proposito, ·brevemente, ciò elle ho potuto raccapezza1·e ueHa mia memoria e in quella clei voclli · amici dic tuttora mi dcrn.mgono; a,vvertendo però il lettore, che io non ho la pretesa, di seri.vere la, Btoria (i] che .mi è impossibile per maum.mza di me1,zi), ml'), quella di sc:rivere per fa storia ciò ch0 so e çr edo utile che si. 8H,tipj a. Sono ablmstu.nza, note le trjstf~ condfaioni , e materiali o mora.li, del fiomonto non solo, ma doll' Italia. tutta,, dopo l' armist,izìo di 1\-:Tilano dcll' agor-to 1848. È però necessario rummc~tarc che i demagoghi colle loro pretese, le loro improntitudini, e iI1c0ssa.nti provocazioni e cospirazioni altro hanno con. . ' IJÌÙ . di ou·ni o tribuito a nu.mdo.rc o. mu.lo c.p:wlk,.. guerro., pure intrapresa con uno slancio na~ionale. veramente sublime, o cominciata sottp i JJiù favorevoli auspici. ~è si deve dimenticare che quando l' esercito piemontese fo costretto ad abbarn..lomne Mìlauo e ripassare iÌ Ticino, fu tale lo scun volgirnento nelle menti e negli animi della maggioranza degli Italiani, che molti patriotti, e fra questi non pochi che ora (1874.) sono o si danno per moc.ierati1 fecero causa eomumi coi l\1azzini,:mi: li emuliwano, e talvolta li. SOl'passavano

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coli' intem1Jeram;ii dei loro serittì e dei loro discorsi, non ehe per la stranezz.,L dei loro pro110siti. Clù non era noUa vita politica in quei tempi dì trista memoricL non può imma,ginare il grado ili estrema co1rl'usio~e a cmi eraRi g-iunti, da, fa,r girare il' cervello a,nche ai J>iù. sa,ni. Gua,1 a, cfo fa.ce\-ra u.ua [)I'oposta o una sola osserva~i?~lC j,'i~st;~-~·n,sse1ma,t.:.:1, rP~c1uante prove di..p"·(;..iol-,fo,mo a.vesso date, egli 10:ra, i, nmediata,rr1.el~te si,igrna:Ez.:.... zàtò"comò-;odino, i;èà;iao,1.n,r.10, ··;;-;,:-ti~'j;~J:[t~;;~: .·:c,-·~sé1~cito· "'n·at.1iràlmen1A--pù:1 d' og;~i-à1 tro

·ac,vova

1·isonii~:si. di q11c;f;· d0pù;~~-i;i1~ ·;;t~~;:;10:n·o~ '<j~{efFÈ;scr~--

d.fo, - il qiiale malgrn~èlo ...,rR~Ìo v:i.~foso ordinaa11e;t~: 1a poca S1Ù1 1str11zfoiie"e 'iini-L 'tjattivi dirò:àime, ..g·i;a.z~e

al àuo.v':ilòr.c, alla i.ltùi <.li:òcipliria è 'allo i:sùà p:1,tr·j'.ott,ica ab11ega,7.fone, àveva ·put vinfo pii:i volte: e ~1~m.pre si era g-lmi<)Samente battutO,. l:1è Sa:robbo dç,yÙfo ·ritirare.· .. dal Mincio se non si comm.ettevauo nella condotta _gw~:n:fli..aluuni..ma.do~naJi 8~'1'.0:~i, -J>.~l' so,éldis{1~re la . co:;;ì. .!klta..11g1.1ÙD.n!:l.._EJ.~\1 l>.E~2t, - qm:iU' es~1rcito, dic(~, si sen~iva __pxofoi1da;me11te _..Qfl,;~§(L~...!1.~Ihat~~-p'èr_iÌ "D;ocJo . èof tJ uale era fa·attato da una gran pa.rte della stampa, e talvòTt:ii,. jj~ffiri_o·. ·1u··-p;i:la:n1.É;ii:-to:----- . ··· ··· ......: . ·-..·--

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nelle . piny,7.e f~!, n~·!~::n, e si. strepita va per la secon.ù,t . l~RCOSfla, e intanto rinllà SÌ . 'è -~~1fl~;-·fÙ ·f1:tfSÒ1i;.ì'a fare 1)1~epn.r-; i~-.--N~-~fa già il caRo. cli i:ni:;i;i:n-e vem

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f'ac.ova;

rif~rm~:--cl1P.' 'fioÌ.() cof

t0mpo (~ collni ea,lnrn, si possono convenientemente attna.1',c ; _Ri tr.f-1,ttn.vn, sert11:Ìlice!ne:rite di l)urgaro l' cticrèito dei cattivi tilement,i · che conte-

neva,;.e 11.t1Ìizzaro -ll)Ì1011[che 01~1-l,nO pùr sufiìciènti. m;ATavrobl)~;~-~i~;st~to acl un ìVIinì~t1·0 che--c:o~ .

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l' ~SCr<.,'ito, c~l aVCSSC la voluta ferrner.:,,:a, J;l~l' fare, massime nel pcrsonaìo dogli nffizia]i genera.li' e . . , -

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superiori: i .cambiamenti n<-wessfl,ri. }fa. come intrapròn~ere seriamente nna così importante fl. cfa]icafo, . opera7iione, 8 come a.<:!smnerHi ,ma ~osì jn g-l'a.ta, :responsabilità, quando uno non ora 1mdrone dei propri a,tti, e ·non sicuro del dom::tn.i i' · In fotti, in meno cli un anno, durante il (Jn~.le ai fecero tluc cainpa.~·ne, i Ministri della,. (foerra c:am 1

hiarono 'l'WVC volte; c. in questo insensato n,vvicc-mdarsi cli Ministrj' io eb hi dne ' Yolt<~ il port,afoglio dAlla fhrnrm; la. J>r:irna. volt,a p<~r dtrn mesi, Jo, seconda, pe1· otto giorni. Non p::i,1·forò .q_ni. di tutt<~ fo sti·a,va.go,nti 1woposte e clei 1:,r ogetti più o mfrno assurdi pe1· jngrossare r ese1~cito, che venivano t r asmessi, accolti e folvolta. sm·h1.nientc discussi, qua ndo mairnime venivano da,ff est.ero. Dirò solo por dare un' idoa. dol gra,do di fanciullesea bom1,11efa ·a1 q mi.lo si era ginnti , che nogli otto g·ior:ni eh' io feci pU,l'te <lol )1.inii:;hxrn Qiobc•rti, un· colloga mi. tra.smise coJJa masshna. se:riet ~L la JJr op ostu. di 1111 Industriale, che p retendeva., ,:rnedia nt e aJeuni milioni, fi:>r:nir e allo St,ito conternporarrnarnente un vascello du guei'ra armat o e uu reggimento di Uora:,;zìeri organ iz:t.nto ed equìpaggiato. Ogni gioruo m1pita;vano poi 1woposte d.i legioni polacche, sv.i~zcr e H a lt re, i di cui g-e11erali, colonnelli e ,:1,lfri uffiziu.li erano :naturalmente già l)I'01lti. D' aJtrondc p er quanto un l\hui.1:rtro delh Guerra. si f.18ntiSRl2 irnpa,1•7,Ìa]e e 1~fao}uto, non gìi er·a gih lecito in quei tristi giorni di fare qnrl1A d0stina~dm1i e 1wonwzicmi eh' ep;Ji · crfld,wa. nec<~:-SA,rifl . od ll!'geri ti. TuLLi, 1\f.iniRtl'i e non :'.\finist;ri Re ne voleva.no mischiare, ma~RimP- qnando si trf!,tt:wn. di n,ffìfbr.e il ~01mmdn a qualche Generale improvvisa.to; e ·più i cn,ndir.lf.l.ti grida-

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varw forte e 10 dicevano grosso, più erano cr0d11ti meritevoli, e gimlicati capaci. Allorchè i giornali ri ,•o}u7,i.onari spa cciarono drn Ramorino si ,•ff,_<,,,• vantava di uut.r·-ciar o .su Vienna - se gli si . _,,______ __ - -·--;:-r• - ----·- - - davano ventinnla uoniiin , nn Mmi.stro creduto fino a.llon1i se1·io,. particolarmente come general e, minacciò di d fl.'re immediatarne11te le sue d imissioni, r;0 non s1 ,fa.va tosto al Ra.morino almeno il comando d i Il.ila divi.ciione. Avverta }')l"lrò il lettoro, che io non entro per nulla in quella nomim1,. Quando ilivemli Ministro della Gu0rra per la. prima volt,a,, il R.,1.morino già era lùugotencm r,e generale oo.manrl.anto }u. DiviRione Lomhwda a, Vercelli; e venuto i,~ Torino per p~'eRenta1~s2-'.1. °:1c, io noi!_voUi ,., ...........- .11..,...:-: ':'>1'... ,.;,....,...,.....

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Intanto le città del Regno cm.no tutte più o meno agitiate dai mcst o,tor i e cosvi:ratori; e Gonov::1,1 patria. di Maz..zin:i: che nvovu. 1-ieevuto pt'l.r ticolu,ri istruzionj e raccomanda.:,,,ioni dal grande Agitatore, si era fatta. il ecmtro di fot..ta, 1n, dcm.rngogi.a lta,lio.nn,. (~u:;,,n du ii 7 agost o 184-3 an·ivò in Genova la uotfaiu dell' m·,mist,izio di. .Milano, nd la sera ~tessa. uu.n. m ono di fa.:t.iosi pcr cor~e le vie della. città grida1.1do, come gi,ì. a, )filano, a.1 lradimcnto ; o schianrnm:rndo tutt..'l. la. n oLte, ohiodevw i:;i mP-ttcsso sotto le armi la Guardfa m t:6ionnlo, o che quei'itfl, s' introcluce8i;e nej f<wti. Così in parte si fece la rrrn,t.tin!li successiva uel. dì f:l; e pochi gioTni dopo si distrussero u fbror di pop qlo i fort:i del Castelletto ·C di Ran Giorgio. Rifugfo.vimsi quindi in Genova molti emigrati I e fra non po_cl1i onesti e l)emm1orit.i patriu Lbi s' 'i.nfilt.rava.


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pure in città un buon nnrnero di e!laltati, di faccendieri, di spie o di fi1cinor0Ri, di cui taluni re.i di delitti comuni. Dimodochè, si t,rovò · n, Genova in b1·eve riunita una uu1s~a di gente ogni giorno pronta a solleva,:re la plehe contro il Governo e ac1 immlt.a:ee. l' esercito. lufotti ·nella. notte dal i:11 n.gosLo a.l 1° settem hre, la poli.zia. avendo arroRtato r enrigr,LLo Filippo De Boni, e ordinandosi dal Governo che fosse t.rf.!rloUo al eonfine Loscauo, una tui·ha di sediziosi ndunossi prm;i:m il pa.lazw del Govc".lrnatorc e lo inrlnsse a. revocare l' ordine di sfra.tt.o. I tmnultuanti cl1ie~1wo :iuoHre ed. ottennero che un 1irocHsso u.1icrt,o cont.r·o j pl'omotori clelfa, ffr4rrrnione dei forti fosse ahhruciato, e che a.i marchese Dalbi-J>iov~m com,1ndantB la Gua,rdia m.t½ionalo fos::io sostituito Lorcr.J.Zo I'ar<~to. E quanclo entrava in Genova b brigata.. Uegina, il bravo geneml 'l'rotti: che fo,:nto si. era diRt,info nella. 1mssata campa,gna, fu insnltato :.~Ifa, t osta, deJl e sne tru])po, che :;;dHgm1.te Jo av-relJbero vcnclìcato facenclo fuoeo . su q ,mi Tib:tkli) se il Generl!,lO titcsso non 1i avesse t rattBnuti. V arrivo della. ·trup11n, difl però cor aggio JJer qualche giorno H,lla. parte sana .'della Guardia ·nazionale. Per cui nella sera del 28 ottollre, i Cn.rabinicri ètBsi:otiti da una pattuglin ciyica, :wenrlo a.1•1;8stato un indi v.i<l1;10 chlcl a.ftiggeva un cartellone, provor.a.nfo con termini e conunen.tì rivoluziorH1. 11 la. Oo.~1:itumifo .ltali.(1,na, un,~ turba. di sediziosi tentò cli liberarlo, e 11011 8SSend.ovi rie~mita a.ssaltò il quartiel'O d Hlia, Gn.:wclia 1rn,7.ionale. Quest.a, per difimclersi clovetto adoperare ]o armi, e clive1·f!i di quei sollevati furono feriti. lVfa queJl' atto di energia non fu 1)11stevole a, rjsta. ·bilire l' ordine, e a dare allo autorità governative la forza necé:!Sa,rìa per far rispettare la loggr,.

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1ntn.nto nei primi di cliuembee il Ministero PerronePinP-lli (cli cui io facevo p al'Le) si rlim.ot.t,cva, e vi sottentravt1, il Ministero co~1. detto democratico, Oiuber·tiRaf..t,;,zzi- Du.flà, ec. ; e i sedi~iosi rii (}cnova cresciuti. in audacia per questo cambiamen t o, compilarono u n. inùiri:lz.o o,1 Re: nel quale, declamando contro la politica dei M.iuist1·i. dimissionari, chiedevano: .., T/ Assemhlef\ Oosr,ituonte {t.,q,l!am~; la ·f01·mazione ,. di 11:; -ific~istm·~ che 1cvass;-;~~-clitame1~·- i("';oss:Hlo

... lèff~i··J.·.;·;ri.i:iì~1;~Y-i0:, s1iproiua ·s~ifiite ìle(i.;oi)oli ,. daUa.

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" gé1~ci·ii.T<'l .~e--dcl colonne tlt,- u:tLl Vì Cl r.oirialùfanto della . . pia,7.7,a, che' Iiicélitava:fffj""dì " "pò1'1'C '1rn1()V~t i;Ì· 'istafo . ,. ù' assedio. ..,... · ........ · ·--.... .......... ·· · ·· · · · Q11ei.,t o indiri1.,:o fu sottos~r itto da circa i;ettemi la individui, e il l 11 <licumbre fu recnto o. Tol·ino cla una rleputn,zione della ll1rnJc 01·0,no membri, Nicoln Cam biaso, L ui.gi T.,omf:l/.i.r/.0, Da1;hle .11forchio1 P-mm1i1a:le. Gck-S1.a, o Didctco Pdle9rin:i; . tutti. Mazziniani. Il r e Carlo Alb.c rto non volle ricevere la c:lP-putn,-; 7.Ìono, od esèa p r esentò l a pctiziono alla. Camera. Nel t empo sLesso compilava.si in Genova n.ltm p eti~ione, ,LppoggiaJo, dc1, m~a. (]im.osti-a:,,.iou•'l po11oln.re, per

otten.e n~ d H:.i s-i Mnscgmissero :-1lla i:;ufa Grrn,r,lia nazionale il P alazzo Hncale e il forte dello Speron<'l, chiavo delle fortifi.ca;,,ioni di Genova. Il ge11e1·t1.lA De La.unay, comandan te dellA, divisione militare, incerto :;11llc intenzioni del nuovo 1\.1inieteru; e nou volendo d' o.ltra par te aùecire ad una sim ile pretesa, ptJb blicò il sc6ruente manifesto : Ho ckwnto prcndore una posixione militare, per proteggere la piazzo. di Ge.nov11., fa piìt importa nte di tutLo lo Stato, nl1' onor mio allidata e a '1tlP.llo ,1elle truppe che -;i trovano soLlo


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i miei onlini. Il mio Quàr,tiei·e generale, è dnnquc stàbilìto nel. l' 1~rsenafo. La bttoua popola.:t.ione ili Genova, chfl è l' im1nensa maggioranza, non s'inquieti -per questa determinazione, che non ho. niente dì ostile co11tro di es8a ;· au:t..i è dil·etta a mantenere l' ordine, prote~ger le persone e le proprietà contro pochi perturbatori, la più parte estrnnei a Genov~t. Io <lichiaro che non intendo .~ecòndare quahmc1ue richiesta che si riforir,ca alla cu5todia dì questa fortezza.

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ll tenore del Pl'Oclan.m era conveniente, secondo me hi det,ermina~ione .del Comandante genera.le dellH truppe di trasportare dal Palazzo Ducale a.11' Arsenale il suo Quartier generalo: fu un orroeH; tanto 11iù che l' ArstmaJe era maJe scelto imtuantochè dominato da varie al.turo cfrcostauti. ì\,fa questo, non primo atto cli debolez1.a, fn ben tosto di gran lunga sorpassato. Infatti, nella, se-mi., stessa del giorno Hi Ili. dicembre, in cui. si. formò o o:ntri') in fmv :iono il nn.ovo Ministero: ve~ va inv.in.to a, Grn:i.ovn, Domenico Buffa, Miujsf;ro cli Agricolt.ur.a e Cormncrcio, coUa qnalitù, cli Regio Com. : missario invo.stito di ogni poter(1. Appena era il Buffa installato, eh' egli pul)blicava un proclama nel quale fra tante altre frasi altisonanti leg·gevansi le ~eguenti incredibili diclriara:;;ioni: I :nuovi .Mini,,ti-i a.ppe11a giunti al potere udirono che Genova tumùltuava, perchè volevasi seguito.re una })Olitica contrariH, alla ùigniLìi., agl' it1Lereii8Ìi all' .ir:1lipend1'!T1zit <lella Nazione. l\fa, ora, uomini nuovi: cose nuove. Il pte8euLe Ministero vuole J' asimluta irulipendonza d' Itali:1, h Costituente Italiana, h Monu,rchio, domocra.tica. · Io: investito dal 1-te di tutt,i ·ì .110!·,eri civili e militari spett:mti a.I potere esecutivo, sono venuto a dare una mentita solenne a coloro che dicono la YOStra Città arnina delle fan·holenze. PERTXt,TO HÒ ORDINATO CHE LE 'l'RUPPJ-..; .PAKl','\.~(), DALLA CI'l''I'.i\.


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Quanto 11.1 forii, so.rà interrogata la Guardia nnzionale se ,oglia o possa pre.<!idindi, o le saranno c,pnscgnati o tutti o in ' pii.rte a sn:i. scelta. A ioantone.re l' or1line in unfl. città vera111cnté libera, ba;;·Ln la Guardia m1:;.iona.Ic.

1\folgr a<lo le syiif!g-azioni <late cfoi Mi nistri, pa.rticolarmc-mte alla. CarnAra dei D0putn.t.i nella scd nta, del 19 òiccmbrtl, o al Sm.1afo nelle sci.Iute <lel 20 e 21, la

sensazione che produsse.~ q ttcsto doplo-revole proclama fn immensa e profonda in tut.t.o il Regno. Quanto all' ORCrcito, esso Ri sentì così cmdolmento oFffiso, che poco mancò non v-enisso infomta. la rlisciplina da nna solenne pi-otesta di tutti g li nffo~iali. UifL molte list o emno in giro noi vari cnrpi. E fu gtr.n forturu• ! giacchù l' <*>Otcito nostro si so.r ebbPinfallant omont e sfa1:1ciato, o l ' Ausfa:in.co, giù. J)iù fort e 0 compa,tto, senxn colpo ferire avr ebb0 passato il 1'icino,

per occ111mr_o tut.to il Piemonte, compreèo Gonovn, 1:1

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'l'ot'ino. 1

.Mi affretto però a di olùarare che il primo a p entfrai d i tì uelF atto insenRato fu lo stesRo 'Ministro Buffa, che avevo. Amanato il proclama. .Appenn. 11oche t.mppA erano uscito rl::i, Genova: e~li lo f'ec.:e rientra.re. l\'la non così facile era far l'ieutr.tn·c in loro la fìr1nci:::t. La fer it::i. Ara troppo proforn.la, A anche <tuesto episodio deve a.w.1r 1 Uhi pi ù di ugui altro si ad oper ò i1e1· impedire quel!:\ prot.estn,, fu il prod(.! lc\(l oue~.t<> generale Por roTifi, che l:etlcvl\ ponh i /!'ÌOl'lli pl'ima ln .Pre;;idenza <ld J\ii inist.f'ro, por· :i.mlo.1·0 poì clopo poche ;:iottimanc n mori r e e1·oic{l.111ente sui campi di No>"P..ro. col gen era.IP. P as-

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molti nln·ì di riucl t ipo; i qmi.li, pul' (lisn.pproYando -~~

dic hiarazionu <li gu~rw, nelìu ooudi:r.ioni in co i ci ti.·ovavmnv, s i cri.iìcv,1·0no per dar 1' esempio ai loro soldnti. ~iuest.i P.orio i veri pat:rioti! e<l .o.ppena. es3i si rioorda r.(I I

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contribuito non poco al cattivo esito della g uerra, chE:i RÌ vole.va ad ogni · co~to in trapr(:mde.re. ~o:n meno colpevole fo il Buffa lasciandosi in q1vii giorni impor ro l' Avezzana., qual generale comanfhu1te della Guardia na.zionfl.le: dopo essersi rivestito egli stcs:;o per qualche tempo di qucRt,fl, c.al'iea.. L' av vocato Domenico Buffa · era uomo onost,o; mA, b. smm1ìa di popolar ità aveva a. l ui eome a t11n1.i a,lt ri fa U,o p er.dcrc In. testa., e lo a.veva fa,t to · cadorH fino nel ri<licolo, massime qua.udo adottò la divi::;a di genera.le. M:imt1·e nel Piemonte e nella Lìg11ria. crcsecvn. in t ::i,l modo il ùiRor<line e la confn~ione1 .il rimanente d' Halia. era. in p reidr~ atl una vera a.nl'l.rch iu. L .Maz7.iniani Ara.110 riescit,ì a. sconvolgere tutto:

HL · 1l H.egno Sulmlpino 1 111algrado fa tristis;,ime ~me · contli:&ioni, ·possedeva pur sempre unA, )fonarchiè~ lealnHmte COStÌtm1ionn.Je e esercito vern,m en!ie ua:t.ionalo: il quale - comunque offeso e sfidnciat~ d alle m bné <hii partiti e:>-t,remi, fedel e a.l suo Sovrano e alla S lH\ bandiera, tutit.o~hè mal trnttato, sentendo inevitabile e pn,~sima una s~r,onda guerra coli' Auatrin. - l:>i mi:m tcueva compatto. )fa nop;li altl'ì Stati dolla Pen isola che quèsto grande vontag-gio non avevano, r,he non possodeva,c10 c.p1este due grandi for·turn:i,•~1.n:6ichè 1weoccuparsi del pericolo enorme che correva il Piemonte, e col PiAmorr!ie l'Italia tutta, fe1·veva ovunqm~ ]A. lotta accanita fra. la H.ivolu:6iono o fa. H.eat.ione. :Yon ò cel'to mio -intendimento ùi ingolfarmi rn

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(J,UCfiW periodo fm .i J!iù oscmi e i più h:isti del nostro ~·iFJorg imen.to, che la FJtoria dovrà pure ine:101·::i.bilmcnte registrare. . fo mi limiforò ad Accenna.re, che m1:mk~ .l'.Auf-tria, la qnalc ora, r i~scita ad accrescere e migliorare il sno po<foroso esercito, occ111mYa tutto il Lonibardo-VE'\11 r.fo ad ecco:6ione ti.ella città di Venezia (che J1a 1:eRiRt,it,o più mesi ancon1.), a. Roma l\,fazzini e (farihn.lcli, scac- · r.iat,o il :Papa, proclama, 1ano la R.epubblic~, m Oa.rnpidoglio. · A ?\a,po1i il 1·0 Ferdinando, r ichia.nrn,te le poche t,ruppe eh~ aveva Rpodite in Lombardia, sper g iurando . la, Co:::ititu7.iono eh.e prirrrn ·d i ogni altro sovrano aveva elargjt,a, era tutto i11tento a, dom u.rn la Sicilia, cho dichiarava volersi a,ù ogui coRto d istacca.r e, e dopo di nvore offorto 11'1, corona al Duca di Genova., chB non volle a.cccttarlf\; lot.t.ava encrgica monte por la p l'opria, autonomin. In 'l'osca.n a poi, fin ùal 22 ot,tohr o 1848: Leopoldo II licen½i.a va il Ministero libera.le, prosiodnto tla.l uml'chosc Gino Uapponi, e im:a.rica.vn. 1\fontanelli di formn,1·n un nuo vo J\finistoro. Il M.ontanolli mise tosto jn campo il progetto di una Costil:ite,ntc It:aliana. L eopoldo lI <la principio non foue opposi7.ion o ; ma av vertito dal I)apa 1 che approvando quel J?l'Og'f'! t.t.o su.reù!Je incorso nelht scomunica, il 7 fobb1·a.io l :,;49 abbandona.va Siena, ove s'era prima ritirat,0 1 e l'!i 11fngiava a Jlodo 8anto Stefm10. Partito il Granduc,t ~i ist.itnisGe un Hoverno provvisorio in. Toscana. LeopoJrlo TT dichiara, illegittimo ìl GovfffUO provvisorio, e con nota a1 Co1.'T.)O diplomàtico J)rotcst.a che l'ÌducendoRi a Porto Santo Rt.cfano non aveva avuto in.t1:111:6ion e di abband.oua,rfl la. Toscana, e non l' aveva abba,ndonat,a di fatto.


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Intanto Gioper t.i, tliveùuto P residente del Consiglio clel re· Carlo Al bedo, giu st amente prcoccup ~i,to del pro: h"l'esso cho faceva, la tivoluzìone in Toscana o t emendo · dm gli Austriaci vol essero iuter venire, offr e egli Rtesso l' l l fobhra.i0 l849 al mar chese Norli, l\fi niRtro di 'l'oi:icana u. Torino, cli ristabilir e collo truppe S::ir cle it Granduca sul Rno ti·ono . . Era tale l' importanza. che Giohor t,i m.met-tova, a. q uesto .atto .Politico, eh' egli così si esprimeva col mar. chese .Nerh : ,,, Sulla mia p:'l,roln. d' onore dar à le maggiori fl,'3Ri » cur a-zioni, r.he il 1·est an ro ai fartt con t utti i posRibili » riguardi; le trup!Je Sarde vorranno p oste sotLo gli . » ordini immediati del Gra.ndnca, occup<~r ::i.nno i paesi ,. in suo nome, e ,'Il pri mo suo cenno el'lae -rien treram i.o ,. in Piemonte. » Il U ~r:hhrn.io l ,eopolclo II scrive ili p1·opr·io pug no a. Cui-lo Albol'tn, accet tan d o l' offor tn, P.On nni rn o ril.:onosuen to. Chiunque riflct,t0.r voglicL a,.l le conclfaioni nostre, e aJfa, situazione politica deil' Eur opa. in quoll' ep oca, Lle ve l~nfossa:re che il pr ogeUo del Giober t i em s11vio, t:, doveva, fare ottimn, impressione nelle Corti favorevoli all' Indipcndon;r,:l, d'Italia. Infatti i Govern i di 1>,~rigi e di Londra Ai mostrarono molto sodisfo.t.ti rli q uci,to proceder e dol Gahi1rntt o di Tu1·ino.. , lo poi dovevo p iù pa.rticofo,1'. mente a,p11rezza.rlo, non già peechè quella missione er a, stata a m e a.ffidata, ma pet·r.hè n ei lunghi colloqui avu ti col Gioberti, prima . di partfr da. 'l'or ino, avevo ottonnt.o chtl Pn,siùenfo del Oon:-;ig lio fa p romt:issa, che a.vrchhe non solo approvo.t,o ma secondato il mio proposit o; quello 'cioè, appena r iat fl, hilito l' online in Toscana , - il che un


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luiriugn.vo di.., fa;ro mmza tirare un colpo d i focil1:1 attesP. Je molte relazioni che ave\'O in qu elle pTovin cie., - di _agg1·nppa.re al mio piccolo corpo, oltr e alle t,rupp0 to1:lcane, tutti i corpi regohw.·i fl volontari, ch e Bi trovavano 011gn.nizzati nella m edia l ti:i.lia: dall'una e dall' a.lt.ra pa:rlc doll' Ap1>enn.ino. Io pensA.vo perfoi o di invitare lo stesso gen erai (+a.ribaldi "' veni.rei a raggiu:ngcr e collu t:r~tppe eh' eg·li comandava in Roma.. Si poteva in tal modo r iu nire in men dì dUl:.l meei 2G o 30 rniln. uomini, coi qua.li, in ~aRo cli guerra, saTemmo tli~cesi. nella vaJle dol Po, sul fianco o alle

ttpa,Ue degli Austrmci. lo credo fottorn cl1e se u n fal prog·etto si fosse potuto rcalizza,1•1:i, gli Ansi;ria<:i o JlOD a vr ebbero osa.to 'ficino, O lo avrohbef.'O p.:tSBa.to C01l forze minori, dovendo pul' essi ·t ener collto di un corpu consi<lsr evofa cl10 roiuaccia,r 1Joteva. 1e loro connrnicazioni : invece non era j] ca::io di 11rcoccL1,IJttrsi, cornc iiifatti uon si preoccuparono (1'otta e;he fu la guer·ra), ài una piccola ù ivisionc come qu elln che io condusni a Pa.rma. por Poukemoli, che non ar:rivav:-t. a 8 mila soldati. delle classi di r is0rva. lo €n~a, t\ppena giunto a G <:lllOVfl,, ovo mi fen nai ·11 11 g ioruo pP.-r sorveglia.re lu man;ia cfo1Jn poc.a u.:tvallerin. o artiglieria. che ra.ggiung ere doveva la fanttlria · dellr-i mfr1 divisione già riunita in San;ana, quando u n corriere a,pposit.n.monte i,,peditomi mi rìmettP.va una letter.u. confidtm;!;ìa)e d.o1 P rtisideute Gioberti. l o Rono dolen te di non J>oter ripr odurre tlni quel dot:um.ent,o: 1':una.st.o probabilmente fr.1 h, cartP. del mio Stato rna.g-giore, da, mo la.8cia.to a Genorn1 ed ign or o dcrve riresentl:lmentA si possano trova.re. A q u.ei t empi noù rni passava davvel'o por la wentB

paRRfLl'C j'J


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<li dovere, nome poi, premnl!i-rrni a. fine di AHser 0 in g ra,do di ginstilìear0 la mio. ~ondotta e difendere il m io onoro ol traggiato. (Juantunquo per ò io non fLbhia lb ·L le mani qne]fo letter·a1 credo poLer asserire · che il ~enso ora. il Rflg uente : E ssere r;gli (Giober ti che mi scriveva) dolen#ssimo che -il su,o progetto di risuibmre coll' 'intervento àell~: trupp,:, piem.onfos-i l' ordine ,1,n Toscana e -il Cl·rcmd.ittca sul s1,o fìrono, wrnunqut già a.pvro-v<Ji,<J da-i s·u<Yi. colleghi e rlal R e,

appen,,, fo parflito cla Torino fosse accan.,itainienfo co,m,battuto ; ver c·ui s-i. dm;ette td,T,ci1ukrnare. E pt:rRuaso e.r;h (Gioberti) t,h,e qiwsto i1nprom1iso ccrmbùmwnto 1;:rr.1; 'il risulfoto di u1i i1itr-i.go per .~opp iar1.ta-rlo, avriUie dalo le

·. sue dùnisS'ùmi Infatti, quanclo io giungevo n. SarL1a.na: Giober ti la sci:wn. il voto1·0. Mi rip11gn,1, <Jn i l'Ì le 1·ir0 èon q1ml l arti si r iuscì I\ 1·ovesc.; iiLI' Gioberti; quando egli n.ppuntQ, sent endo lfl, rosr>onsa.liiliUi. del l)Otel'(-~, comincia.va. a. far da sonno, e r ÌJTndiav.:t gli oqnivoci 11 1è utopie, che ,1,vev~-. pùr troppo acc~trezzu,te p er salirvi . .A.ccerlllerh soltanto che non potendo io suppor r~ il nnovo ).linistoro cripace ili una. vera, almr:ra.zionc, come 41uell.:1, di impegnare il Piemont.P. solo in una seconda. gner.!'a., sen,m ntili.zliare le molte for:t.e armat o che si trovavano spa.rpaglii:~te nella media. ltu.fot, quan tunqu0 fosse ca,dut.o Gioherl,i: e con l ui il yirrnsiero di rista uro iu ToEcana, t rovandomi a. Sa.rza.na., ov' era il mio Qrni;rt,ier g enerale, iniaia.ì varie pmt.ich.e per ott enere in caso ùi guorro. il concorso delle t,ruppe _toscane, nonchè dei reggimenti svi:t.zeri che Atiw~mo nello Lega.zi oni.


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Come giustamente lo aRAOvera il capit-ltno Chia.1 !'I. nella u ltimn. sua intel'essa.nto pul)b1icazione, • io spediva appositament e a Bolognn. o ad Ancon a il capitano (poi generale) Gu"vone. Ciò che il Chi,1la n on dice: è che chi mi ha. più d' ogn.i al tro contrariato in questo mio tentativo fu il pa.I"Lito e&'tltato, il quale mentre spingeva·il Governo (t rompAro le ostilità: si mloperavn. a Lntt.a. possa perehè non si vincei;1;;e. Tant' è, che d urant,P, il mio soggiorno in Sar 1.n.na, un giorno e8tmmlo corirn fa voce che una é:olonn:-t aufit.rin.cu. da. Modena, si. avanzava verso Fornovo, aderendo allo preghiere di a.lcnni capi delh, truppe t oscane che colà. si trov,Lvano; !ipinsi io stesso u na riconoscenza <la quelle parti colla. min. cavallet·ia.: pron(,o nat,m·ulmente a pu1·Lare tntte lo truppe, di c ui cl isponcvo, al la. d ifosa di quoi passi Rf\ la, n otizia. fo:,S(~ st nb~. v0ra. Y erificato che quell' al lt~rmc ern falso, mc ne rit,ornai a Sarzano,. Si andò tan t' oltre nel recriminare quella mia. esp]ora:aionf!, da farne una, :interpollo.mm. alla Camera. Broffer:io, che la, promoYeva, deda.mò n nfl, dello sue solite filippiehe cont,ro il ùisputi1;;mo militare, accusa,Hdomi ùi ave.r ·11fofo,to ,il, te1-.,·#ifrio tosr.r:r.no (ovo regnava G11errl:IB:i1i ca.po logi.Uimo tli q ueJla contn1dn.), e IJoc·.o mn,n cò che •pe1· que1la mia te1ucw.1.ri A. violazione nou mi vcuisse tolto il comando. CoHÌ. s'intend eva dai Ma7.1.iniarii pr~pararc la, socon cl a riscossa. per l' iudipenclenza o l' unità d.' Halin. 1

(J_cmni storir.i mli 1»·eli1T1,i liuri rlella gu,er·r(I. n,J, 1R6f-ì e s,illt:J bot,la -

glia ài t:m.toza, pel' il C11piLa.no Lmr..t CmALA. (Vvg111:1n1 C1.u lo, Fi1·en:1;e e Rmna).


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IV. Pochi giorni dopo veniva donu ncia,Lo l' armistizio,1 e ricevevo J> oàliJ1e di ma.rcia,· p01· PontTemoli· sn P arma. colla mia sola di vision e. Non mi rima,neva che ohh0dir.e, tuttochè non mi sapessi dn.i· pace di una simile dispo3u:ium~; gia.cchfl era eviclcnt.o eh' io non pot evo pronrler parte ai primi combattimenti .che dovevano nattu·ulnrnn te impegna,rsi vori:10 il Ticino. Abbandonata <fal nuovo Ministorn ogui ide~ d i far eoncorroro la Toscl\n.a aU a guern1, non ,,mi. eg li più savio di richiamarmi por Genova -in l'ièmonte . prirna, lii. cornincia1·c le ostilit~i? Or 3upponia1110, ::;onzn. volcl' 11ui 1mtra.ro nelle vicemfo di q_u0lla. urovo o disg-1·n1/,iatid8ima u.ttmpn,gua 1 cho colla. mia ili vii;iono io m i fm;sj tt·ùvato uolle fort.i posiziorii clirin1pe LLo ci P ..wia., che -pochi me.si prima io aveva molto l:ltudiate e ..ippro7,7,::i,te, SLtpponendo natu.ru.lmcnte cl1e urm gran baittaglia poteisse a.ver luogo , su <111oi t orreni (e nt3 possono far fede i l colonnello L a Grange e p iù <l'ogn i altro EncSl. Bigmm1i.), io • mi l usingo tutt.ol'a. ehe Jc1 cose potevano 1-1,ncfr,.1· a.)trirn1:nùi.3. ' A farsi n o' idea della lllgi;-er ezza. di chi r eggc,·t~ le so1-ti n os~ro i11 quei momHnti, basti cliro ()he la dicbia,rn.:donc d i g~ena fo annu11zin.i.i~ ul mi~r·c3ciallo R:1.dehky 12 ore µl'ima. che Ìle foa1; c u,·vttrt.it.o il Qncu·Licr«; gtincrale <l<ll ll Ollk q C'l<Jri:it~. t Anzi Ene::i, Bignami, cli.., l:!Vev,1 fatto meoo co:i molta ·Jocle 1,1, ca,npaguo. ùel 43 allo Stato M!l.ggiorU Jdla. 4"- clfrisione (dc,l Du,m di Gcuova), fu do. iue illcaricato ,li pre.pro.·o.1·ou uuo sch:iz;,;o (che t~H' ora , 1·ìtengo) d' nn co.rnpo trincerat,1 fuori di Kovarn,. jn quelJ11, preoi.sr:. loc().liLìi. uve cincprn meai dopo iwvennc 1101 la battaglia. '


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lo arriva va. il 22 in Pa.rma. q1rn.ndo g ià gli Austriaci e1·a.no ponetraLi pAr Pa.vi<L i.n Piem onte senza la menorm1, reeist1mza, A avevano . vint.o a .'\forto.ra. Non fa rnAstiori di ~fr·e che a. l'11rma, cow.P- ovunque: i:;ul nostro p assaggio fummo accolti c.ol massimo entusiasmo ; ma . un t err.ihile p reeimt.imcnto ci impediva godere cli quelle pa,triottiche dimmitra7.1on1.

Er:-1, uot.o a tutti che il Gove1·r.10 ora sen:Ga fol"lia; e r esercito, comunque faùole, ubbidiente e dispol:lt o a. sacrifica,r8Ì col suo Re o i suoi Principi, n on avevtt fl.ducia nc:j Rnoi capi; e snpc·va a.ncl1P. tToppo che l' esercito au&-triaco, il quale già ci aveva spinti dal .Mi:ncjo aJ Ticino, attesa lu. Htm :i.nvidiabHe turit,à di comando concent,rat.,1. nolle rri.ani 1lel ma,rescin..llo Huclot.zky 1 si. era a,ssni meglio di noi prepiu·uto negli otto mesi di armistizio. Ciò nullameno non ci ora. lecito cfo1perai·e; e swcome non avovo r icevuto istrtt~oni alla mia partenza <.la Sa1·1,ana, e non no t rovavo ru:rivando a Parma, sentendo pur di dovor agire per quanto l e mie dl:lboli forze lo permettevano, io 1rrnditai tosto di pren.deL' Pincenza per ~orprcsa.

I/ impresa era ardita, ma valeva la. peua. di ten-

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ta.rin., essendo io informato dm il pres.idjo austriaeu erA, debole, le fortificaziouj in c~ttivu stato, e ·i cit-tarlini pieni cli en.tusia.smo per noi e c1is11osti .:t secondarci. lo mi ilrnjngavo tan to più di r iescire quando scp-pi esservi tuttora in quei giorni a Stra.della seJIBa. dcRtinazione, fa cosiddetLa, brigat.a ù' Avn.n guardia: piccola sì, m a. r.omposta <li ottime trnp pe ; e come ern natura.Le,. rm posi immedia.tameu(:e in rapJ:>O rt.o col !i


bravo uolonnc11o Belvedere che provvisoriamente la COinA,ndava. 1

Fatalità vo11e, t:.ome si veclrit, che am.ichè per sorprendere r iaccn;,,a,, io dovcsfli pochi g iol'Tli dopo servirmi cii quegli i11trepidi so1clati pec· sorprendere una· pfa.zza di gnm lunga più forte: qu~lt1 era GArwva, E siccomP. sono rim:1cit.n a Genova: si J:>UÒ il !Attore hnm aginarc qua1;te volti'! mi si affar.ciò il rinqrcacinumto di non aver potuto tentare il mio primo prog~tto di espug:na.zione p0r sorpresa, su Piacenza. Ma, il mio m,-:1,ggior rincreRr,jmcnto fu somp1·e 'luello di Don 1:1sser.mi trovato alfa Oavn (ù.irimpotto a l\1,via). Chè se co1à, oltJ·e a.Ha. mia div1siou1:1, a:vessi anche avuto quo1la. brava hrìgata1 si acerflsceva, la probabilità di respingere o traf,Lorrnr o almeno lunga.rnente Je c..:olon:ne .a.ustriache: che ùovovaJ10, passato il 'l'icino 1 avven tu~ rarsi in qu ei terron i 1liffì.cilii::simi1 avendo il Po e il Ticino oJ1e Rpa.llo. l')iù clo lo.1·0:;t1, m i rinRr,iva quindi <JU OBta :;11pposir.ionc~, qtrnudu mi veuiv:i. assicuralo c·.h1.1 il mio aUontana.m on ~o dal gro:;so dcli' esercit o, o.11' esord ire di llnella campa.gn::1,, era stato caJcola.to: iuizichè doversi attribuire; 1 Quo:;ta brigata oro. uompm1f,ll deH' in(,ioi-o 18 ··• rAggimcnt.o di linea. (4 bo.l.1.uglioni), cli 3 oompa;,fnic TuJrs:i.gliclri~ Ji 1 batt,Aria e un drappello di Oa.valleri1i. Qual cilpitano di 8!.a.Lo maggi<ffe ei.·l'.l. o.dtletto a quer,tl'.l. brigut.a il conte MornY.~11.ni, diRtinto uffi1.-iale di 8t,ato mo.ggiorc allievo dd1' Accadcm1fa }1ilitn.n! di To rino, e cito foce sen;,;a a.mbil!.iuuo di carrior~ t utte le nostr e g11cr1·e per l' innip endcnim. Egli snrebbe ato.lo solo nel .scgrclA> lli qum:;t;, p roge tto. Appart~nento a d uua 1·ì1:c11. famig liu. p a t.r izfa di P iiwcnza, e1•a ~ nalru uutc amato e stimnLo da.i Pia.c,mt.ini e d u tut,to l'egerciLo, ch'egli la.B<'·iò solbtnto dP.fìnìtìvamcute quan do l' uoitii. d'Italia fn o.ss iuurata. F.gli vivo [.ut.tora, A mi piace trnoovE>.ra.rlo frv. i miei migliori u.mici e compagni d' tu·mi, e fra. i veri patri oti ita.linui.

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come preferivo di credere, a iJimenticnnza. o ad er-. ronfla disposizione del Quartie1· generale. Per moglio riescir nella mia' progct,tata iiilpresa · \. su Piacenza: io confa.LV,t farò una dimostrazione offen·~iva su Ilrescello; e già a ve.va prRparat,o all'uopo molt.e . fascino per ince:ndiar e t..utta 1::i: palfazata che ciTconua;va quel forte cli pochìi-::,,ir.nf1. importanza, nel quale si ,:ira Ji racclaiuso il Duca dj Moa~na con poche sue truppe \ e pochiRsimi Austria.ci. Tn una. riconoscBnzft ci siarrìo scambiati quafohe cannonata, innocenti:-!si:nrn però, a,lmeno dalla pa,rte nostra. "TT

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Io ricevevo -intant.o il 25, per mezzo t.1' 1m carabiniere venuto da. Stra.dclb, la prima noti~ia clella battag·lia di ~ova1·a.. Gomuncrue y3,ga e eonfusa, si capiva. che non avevamo vinto; ·e p erciò. fn('.cvo i.mmediahnnentc smentire il falso racconto d' m1.n preteAa noHtra vi·Ltorfo., dòpo la qua.le gli Austrifl,c-i ero.no in piena, r.itiTata; fandonia che le aLLt m·ih\ civili1 so non l' a,viwano eBso stesse fabbricata, avevan. pur sempro il tort,o cli la.sciar dìvulgare, iugannan.do le popolazioni ~ comJ!romottondole inutilmente. Il 21ì e 27 il colonnello Belvedere da Voghera, con lettore particolari, con.ferrnarnlorni la t,riRt.A not,iza mi scriveva: "' n so,q,qii<,·ngerò, al·meno per cc,r,solazione, che l'armala si è. wmportala cun un.ore. .1°1'1olte ·furo,n,(j lé vitti,me, ma. · non le CO'rWs(!o arf,Cora. )foche i Tule.!lchi han.no perso 8 o 9 :nilà ·uomini. Si è con,ckiuso un arm..istizio coi ·maresciallo Radetzky; per conse11uenzà deve ce.'i.c;are ogni atto cli ostilità. Il re Carlo A{berto lui ahdfrato. »


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Tutto ciò mi veniva in pari tempo confer umto ùa un .rna.ggiqrè di. Ulaui, appositamente spedjtomi dal · generale anstria,co 1:t,Ltlt·, comàndank gernwn)e in i>.iaccnza.1 il quale m'invitava pure ad ahhanr1onar. tosi.o

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Parma o .rientra.re in fiemonte, avvm·tenclorni essersi nell'armistizio convenuto che io poteva, hbel'r-u:o entc passai: collo mfa truppe attor no a. Piacenza,. Anche il Duca di Modena da llrcsecllo mi dava un simile twviso1 :invitandomi eg·li puro · i:i, ritirflrn1i cla.l

suo territorio. Io rispm,i 1rntm·almente all.' uno o alt' altro, che nulla ancora. avcrnlo ricevuto da]. nostro Quartier genen1h\ non mi sc.1,rei mo:-1so lìnchè non Ticevessi on1ini precisi dal Cmua:nclanfa~ in <'\apo del nostro esercito. Non ta.rdarono però qmlsti a.a. arrivarmi.

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sera, cfo.1 nostro Generale in ca.po (in '; ~ l..:/ , ..., ·~ J3orgomn.nm·o) ricevevo r ordin<-', di reca,1·mi il più :· ( cofore.rncntc pn:-is:ibil,~ con tu tto le mi.e 'lirU]?PC n, Genova, Infaliti: il 27

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ove si temeva no gr..ivi di:wrdini; f~:.crnclorni fo.ì:o]tà (b ripassare per P ontremoli, e r iguadagnare in tal modo la riviom di Oenovn,1 · donde ero venuto; o avviarnìi per Piacenza .o Xovi, nella. va.I.le di Scrivia, essendo convenuto cogli Austriaci eh' io poteva passare imtto l>iacé.n.z~~. Autorizzato in tal modo a mn,r.~ia.re da.li' umt o

daU' ,dtra p(1,rte, non esitai a decirfarrni per il secondo progetto; poichè passando per Strn,della,1.. Y9gfo:.ira1 Novi ec.: oltre che lo stni'diÌ,]e"·~ ,.1~~i'glio'i;~: ., e·· ~i :,·,o:..r._••,__,,_~....~.~, . si ftfru'vùno più. frequenti e più popolose }p, città, e 1 vilfag·gi da, aUog:g'iare le truppe ch9 dovevano cammiuare a imm:ie for:i:a.te, io mi mantenevo in più facile

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comunieaz.ione col Govex·no nonchè col Comandant,A suprerno dell' eserc;ito. Potevo ancora da quella partH


. .. uti1i~al'e per la. mfri, :mim~-ione2u la b1·igata. ù'.A.va,nguardi~, che dovevo nccessa.1·fomcnte incontra.re; e qw.1lora qual· che co rpo lorn bardo a:vesse aviJto l' inten:,,ion c di aderÌI'e a.11' appello dei rivoltosi <li Gen ova: io era in grndo di tagliargli la strada, o ra,ggiungel'lo prima che pe-

netrasse in Genova. Se invece avessi preso la. Rt.ra.da di Pontremoli; mi s::i.:rei trovato per un cattivissimo str ada,le p r ivo tl' og·ni compenRo o cornpfot.amentc isolato; inca,-pacc poi di ùnpedire agli esalt,Lti del P icmonto e della. Lomba rdia di anda,1·c u. ingroRRar le file dei ribelli a Genova. lo non ebbi perciò rrnì'.i l'l, pontinni éli. .:i.vere scelto quella Rt,rncla. ComR noi partimmo il 28 mar.1.0 cfa P a1·ma, e giil. ci trovnmmo :il 3 n1:rile i11 Polccvcrn., sotto i forti. di Geuova,, si leg·gcrài fra brovo nel mio Rappmto ; ma prima di produrlo P. d'uopo raggungli,n·o il lettore sui gravi disordini ehe si sono succeduti in crnella pia.1,za., -0on unt1i rapidità n,:5sai maggiore tlolla. rapida. nostn marcrn. Infatti, a misum che i rib~lli cresc.evano in audaeii'I, collo loro preteso, le a,11 tnritt~ civili 0 militari; il <..:ui potere n eppur si a.vt:wo. avuto i.1 <..:oJ·aggio di concentrar in un a, sol 11 manu, 1:clrnccjolavano 11, J)i'ecipi:tio ùi concessione in concessione. 1\Tcntre 1:>e si fosso trovato un solo Ca,po lli Gover·no: che per poco avesse tem tto formo, noi Emremrno ginnti a tempo per far r ientra.1• tutti uel.la legge; e p er risparmia.re all' ~sercjto unn, cap itoht:1.ionc, la qua]e per l' bnor milito.re è stata. n on menu dolorosa della sconfitta di Nova.r a..


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VT. Le p rime notizie della bat.tag1ia di Novu.ra ·giunRero a Genova la. sera ·d el 2G marzo, e si seppe uel ma!,tino seguente la formazione del nuovo Ministero 11resfoduto <lal generale De Launay . Gli 0missarì ì\'fozzinia.ni si mi8ero t osto in m oto o sparserq le voci ·1)11ì false e più inique. SHcondo c.:;.:ii : L ' esercito a1Jf.'l)a tradito. - Lo Statuto sarebbe abro9ato. - .T,a bandù:ra e ln coc(;ardti ir·icolMe

erano c,bbandonate.. - l nge,nti som.mc cl,oi,,wano pagftrs1 all' Austr~a . . : -· 1-0riltW stava pe.1· essere occupata, come Alr..ç.ruindt··ia, <~alle truppe austriache. - Genova cloveva essere data in pegno sino alla totale es/1i.I1,.~fone del dcb-ito. F. non ma.nca.v11no gli sfa.ceiati che nssel'ivn.no rli aver ·voùuto coj })ropri ocd1i gli A11 ~Lrj :wi ùt Yal di. 8c.:rivia, · o un' a.vau~uard:in di 600 llhu1i imen<11:re ila.i. Uioghi~ marcia,1·e aJla, vo]l;n. ,_ l elr a ntica capit,nlc della l,iguria. Noti;:;i che ciò si osava, nssicurfl.re il g'iorno stesso in cui il nuovo Re 8Ì recava a Torino per prCFitu1· so·1enno giu ramento l\1lo Sb tuto. · Comandava il pr eaidio di Gimova il t enente g eue. r a.le De As,n-ta1 veterano delle g 11errn nap oleonic·he, che una parto <1eHa sua. carriera aveva percol'sa nell' eRe r cito del così ùetto Regno d~ Italia. La gu.arnigiono di Genova fli componev,t di un~ ~i.visione provvisori a, r.omandat,a da.I generai Martin d' Orfengo, già, · colonnol]o al sorvi1,i'? di Rus.<;ia,1 che prim.a di passA,l"è in Piomoute aveva ·fatto le campagne òel 28 o 2!1 contro i Turl'.hi 1 e ern segnalato alla J>rcsa <li Wi1I'Ml ; di alcune compagni.e di artig lieria •

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di piazza e di un centinaio circR. di Carabinieri, parte a. cavallo e p arLe .A. piedi. T.a. divisione p1·o·v-vi~oria, era· come le altre di visioni ft ·tu~ ·!,I• at,tive, com1JoSLa di due brig·ate, ciascuna br.igata di , '> rl,.ç • d ne rog·gìmenLi, e ogni reggim ento di t re ùatfatglioni . "' ,..' a q uattro uompa,gnio. ComB la sesta divisione da mo comancfata.> la. divi·sione J>rOV\'IBorìa ero formata di battu.glioni di 1·i- . paete;.;~'iit1"'at'f1gg'I;{~1{t:t' ~ervn ; di battaglfoni cioè ap_ ''à.t'f~v1 e organi.Zb<'lot,i in cia1:1uhc:d uno doi deposi Li colle classi più veech.i.e, composte q uincli di :in..~liv.i.cJ~j ..9..t~P: .... d.1!.. .rrrnlti a nni avevano abban don alo 11:L bandiera, dopo un ~

f;er ~·iz1Ò

af 'soli' l4 ·rrÙ)si." ....

D~i" ministro. Di Vilfo,urn.1 in,1. i,1 era ~'l.lmen tc esager ato il 1:1ist.euu1, della L ,indwehr prussin.1m: d::i.J.h.1, st essa. J?rmisia ].JOi cohdanno.t o, <.;be si supponuva ch e ognuna. ùel.le guaL'Lro cornpa.gnic c01r1ponentì il bnttnglione rii rl eposìto cli cai<lun reggimento dovesse servir di n udeÒ alla, forma:6iom.i di 11~1 buttag·lione di. r iserva. Co:sicchè si p r otemlevu, riicntcmo110, ehe og ni r eggimento do\•ossc, occorreudo, rla.ro oltre a.i Lru ba.t.taglioni att.ivj> qirnttl'o altri lmtbi,gliorù d( r ise1:va! 1 Anche lo ::;tesso re Ca rlo ..il bert,o si era, t.dm ente · i.llnso sulla bmità. cli 11net:ita ur g ani7,7.a~,iono, d ..L scrivere 1 Ndla c:i,mp;1.gna clel 1848 i reggimenti di lim.:11. org·a nir.:mt.i secuJLdo il ;;:iiitflmf~ Yil111.u1(11·ina 1 ~ran·o l!U 3 lmUl)g·lioni. Nella camp1~g1m tlcl 1849 i rcgi.,rimou (.i di lin.-ia già. si t-rovl\v~no Ku 4 battaglio,1i. l<'u q 1rnsta-'uuu. ùcllc poc.he innova:1.i<.111i che ho 11otuto int.roJurre. essenrlçi io i;tulo por brnve tempo Mi1riEti·o 1ml illlir~ tlol 1843. <'\Ìuanr.n ai Òiit t11.gliùni di riserva, non :;i ò mai 1·iF.1~-eito n. mettt11·nc , ,,&siflm.e più ùi due per reggim~uto. Coi primi hat ta.g-1,iimi lli _r iserv.~ . di CÌ!1.15lHlll n ,ggim~nto, si fonnò, cmne già Jisè:!i, lo, 6a divi i;_ione da wc COJ1t.1,nd.at.a_; coi 1:1e.coucli F.i formò la. a.ppu nto d w 111 w.·ov&va. a Genovt~ J uro.nLe la· r ihc-ill1one. ··

-~iyi~\~i.~~,J.~/?r-!:Y:ii~;:tfu'queJl;.j,

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25 -

u n giorno, dop o nna rivista. ::i.1 cùmpo di Sa,u Ma,Ut'Ì · zio: al suo :Ministro del1a. Gum·m (il quale non si movova, Jl.Ut] ùa Torino) una lott.~ra piena. di COUlJ)limcnt,i, 11ella quale si dichiara.va n on solo l' eccellenza del ·'r,i istema prussian o perl'ezion11to: rmi. si ClmAt::~Liwa senz: altro un ·vero t1·ùm.f'o su tut,t,i gli altri sist~rui. Sic.come il Minicitro si com pia.ceva n aturalm~nt e di comunicar ti qu est a, lettero. a.g li mnid , io -h o avuto ·occa.<;ioue di lcggArne una copia all' estero. Ora, che rnll 1846, dopo nna, pa.ce lunghissima e in un _pae8e ristretto in tutti i morii, come ora pnr trnppo il Piemont e allor a, nutrir si pot~sscr·o t i1li illnsion i: è in eerto modo a,n:1miF;sibilo ; ma che in un lfogno d : lt,afo.i. negli an ni ùì gr azia, 1871 , 1872, 1873 e 1874,

dopo l' esperienza, nostra. propt'ia e quella dc.iUe altrl-l guerre colossali r.he hanno a,vnto luogo, ci Ri vogli:1. r egalare qu.a k h o . co::1n. rli simjlc, ::o n on peggio, di ciò cl10 avevarno p1:inrn, dri] 1848 n()l piccolo nnguo di Snrdog1m, a. mo Horn lJl'a. irnp erllonn.hile, ]\fa. tornnudo n, Genova, nel 1849 erano dun.qtrn, olt,re a.Ir a.rl.iglioria A a.i carabinim·i> J~ ~.J2.~:~!.~!.i9.;¼~. m ediocri, it u !.:li mediocrissimi per g ucr:reggian:1 in campo contro truppe agguorr:ite, m a p urA suffi.centi, anffioentissimi :pe1· t ener in freno almeno qualche gio rno p ocho migliai::1 di facinOl'osi o t umultuanti, diAowlinati e SOJ17.A, . d ìsciplina., eh.e si ernno messi fuori clella legge, e cont.1·0 i quali, pm· fanali r icn t,1·1M·c, si aveva. il diritto non solo, ma il (lovere d' impiega.re la forza, se i capi' avessero o,vu to ]' energiA. e l' autorità

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n ecessarrn.. )fa il gAnerale De Asarta, iuc.:tippato con f;iuuamentA • d a un int,enc:limte g enera.le g eloso della, sua autorità civile: anche nei momenti della sua ma,r;sirna timidità,

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-29 -

c irresolutezza, e troppo ricotd:mdo pro babilm ente come dal cessato M.i..ni st,cro democra,tico gli foirno stato imposto di evit a:re ad ogni eosto un a. coilif-!iono fra, sol da.ti ti citt~Ìdin i, e . come gih si fos ile concesso di dare jn mano della milizia cit,tn.<lina . i l forte p r iucip a1e dello Spero_ne, acconseu(,ì <li ceder e altrcsl quello Limitatosi quindi eg li a, scrivere al g emJl'l'l,lC Dè' su;u.a7. in Alesl:>a.nil.ria per UJJ pront,o aiuto, erl a, me, che giù. 1m1r.ciavo in r-mo S0f\co_1·so, si ritirò colle sue fruppo aU' ~Ll'.:'ienalo di artj-

imp-;:;:,,t'~ììt,issh;;-;; cleL:Qegato.

' glieria detto dello Spirito Santo. Como non gJi Ria venuto in mente, gia.cchè non si sentiva di riuaarn=,r in cit1,,\i di occu.vure 8au Benigno 0

S,m Rocco, non

.,,

r ho

mai capito, giu.cchò ol tre all' es-

sere quelle poHii-:ioni for tjH8imo, io :wrci trova to aperto un lato cle11H fortifi.cw~ioni per pot el'c appena r:iITivato riuniriui o, ìui. Nat,umlmente, i rivoltosi imbaldanziti por Lluosto nov01lo atto di ùobo]ezza, ttppena uscita la. fa11teria dall' interno della città, chioi:ioro di presidiare ]' a:rsenale unita montn ulla t ru1?p11, ed il gimora.le De A.sart a. essondo,;i 1·ifiutato 1 i ca11i setta ne prosero p r etesto per gridar]o tl'a<liturc, p ronto a. mitraglia.1·e jl p opol o e con segruii·e la pia.:t..:t..u, n.gli Aus triaci. Quin di avenilu :urest.a.to il Mrl'iere a. m.c diretto ~on uih1iacci per sollecitar~ .il mio an :i vo, pubblical'ono e;;;i;ere il gerr.erale De A sarfQ. im ·i vucrif"i, cl11.:, mentre dava JJarnfo di JHWe) att-e·n.dwa. solo l' arrivo à,r;l c.otle_qa per porre a ferro f. a f'twco t·1!.tt(.t la città,, La plebe, in tal m.ouo :infiarnmat,~) invaso il P;i,laz7,o Ducale, P. se ne ì11.1pa<lr011Ì. · Il gei:ieral A Ferretti, comandante cl~lla piazza, l' infondente generale Farcito e la famiglia del g~ncrale


- 30 -

De .Asi.nt.a (:addcro i.n mano <lei ribelli e furono tratti i n car cere. -t. Il 2H .spargendosi in Genova la uoti1.i.i=i, che 1~ Cam era dei Deputa.ti a vevo. adottato la Jll'oposta. ,ie1l' onorf\vole Mellana, di continuare fa gnerr~1, i fa.7.1.osi ind1rnseeo il Mnn icipio (o per mt:1glio di.l'e pochi me mb ri del medesimo) ad a,dnna1·si in sednt..'l perma.mmte, erigorni .iu Comita.to ili sicurP.:,r,:6a. pubblica, e· p orni.e tter e si di.st,ribuisscwo fuci1i al popoJo col pretesto rli coadiuvare la Gua.rclia na:.::ionn,le. Gompi.la.rono quindi e spedirono a1la (;,urn:n·a. d oi T>oputu.ti i n 'forino uu i.11diri:lzo n ol 11u alo kig·gevasi fra le aJt'ro clecfamaiion i : 11 Mnnir..iµio di Genoya a nome di questo pop olo fu. sap<.1ro che la città d' iufam,ta 1w!moy.in pm: l' AuHt,r·iaoo t .r1J,cota nt0, a n-

eli-ebbe 01·goglios:~ di otforire i::1icurn. sede n.cl un Parlamento clm sosi,ienc In. dignitiL delhi }latria. Venite! T>:1. t(UAi-lo formo prnpug11;\ colo si tmtLiu<> In C<lnrliziuni, non dalle pin.11111·<: aperto o.l 11<:rnic:0 1 <love una pa.co vcrguguoso. diviene <:<Jnse~mmw. ru:oos1,::iria d el m i-tP.1·:1.bilc a rniist iY.io. Venite !

Circmu.latevi dcli& forze cho o.11cora esistono. Da Ales~n.nùria, tlall' Appcnuino, d al ccn!.ro di Gcn.o,·a p ui) soi:;toncrsi la c:1.usu. del 11acse e clolln. minacciata libertà..

Come :si vede: del Sovrano e clell' Ji:Rercito non s1 fac ev,~ più. nessun caRo, . . Di ::iimili im ptidcny.e ,(,! a borl'M,ioni io ·t acer ei asAai volcntie1·i, come di altri fotti disgnsto~i e triAti clie b.o qui ripr 0<lotti, 88 la razza tlei falsi patrioti fosse i:;penta o a.l meno corretta. Ma. pLu· t r oppo non ò così ; e siccomf\ · Cnt i n ostri ,1t.tuali Caccendiori p olitici H,ucor ve ne :mno taluni ca11c:Lci, pP-r smania. di potor o o di iiopola,rith 7 di cornprow ettere le 1:1orti d8lla na~ion~ mi-


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31 :--

racolosamente 1-i:~ort.i., , è pur uecessario n un mfmt..aro, cogli esempi anl,ichi o mas~i:ne coi moderui, che i diisastri e le rivoln1,ioni .si :p repar·ano sempre d i ln ngnuuino, e il 11iù (lelle volte dag.li stessi Goverrrnnl,i: cho pur &tanùo i1ella, legalità , apparente o a.n clie r eali.!~ fra::, rmrano la pu.bblica mor alil.à,, o mancano del necesimrjo coraggio civile per t ener in freno i pRtrtiti ~!,tremi. l ntenti quindi i fo z.iosi di Gen ova a con vedil'e la Hommossa in 1ivoJ.11zione perwa,irnnr,o, stabilirono un f,1·iunw irato aJ. 4ua,le u.fffclarouo i 11icni poteri. ~ fl fu r ono a cclu.mati m embri, -~:y_e~,~.aua g 0ncr;tle. tl1ll~ G~o::u:::dia nazì0na]e 1 il dAputato (giunto cfa 1'01:ino i l 1 giorno prima) e l' avv . J\:t~rchio. NHUa. S<:\fl:L clcl. 3.1 m~u':60 si tcn.tò i mho·n-i i l Municip io aù 3J>provare queU :1 el0:i1ion,:; che <licevun o f :J.ttadal popolo, ma quel Con s:iglio non si volle nillorf1, JWesfar e: addn cendo non 01380.1'13 il Municipio un corpo

I.i~ta

Jlolitico. · Il gonei·alc De A.sarta fece 1:.,1:jneì delle rimostranze 1:mlla, ill,?gAlit,à di quel t.t·iumvintto: m.a l' Avezz.ana., ai:;l:licurando di a ver accct t..\to cou buon e in t enzioni, e llOll volor altro che il rip1i-:.tinament,o doll' ordiue,· ·i] De ,.<\!mrta dovt:!t le stnrl3one o fiu!?'er1: 1i :iod<l isfa.LLo. ,_.. - -

- -- -

-·- --1'-·

1 A,·ezz;i.na era stt,lo già ue. ll'esei·cit o picmon'te3A. Compt·omc;;.oo u dfa rfroluzione dd 1821 si ttT'<i rifug-i:-i.l.u in Am111·if:f1.; militò a più

rip rese nelle g uerre civili, qua.~i iuwsso.nti, n elle disl{t'tt,..inLo repnb hliche ù' origine SJ)itgnuola. C:01110 ;;i c~rndusse a Go.uova. si ved1·à fr~ poco. Jtfa siccome lwl,u. e !':rlo rchio s parl.rouo ap pena tuouò i l cam100><, è 11ece.,,sa1:io ra mment are cht1 RcLo. er(I, un c:orriere ùcl Gov~rno, faet:uu c1icre, intrigante e umbizìosisl'lìmo. Morchi1.1 cr0, un VAc:chio rivuln.ziona.rio, che s' i.oi1pirnv0, in Robespiu,·rc e D:i.nton. e for oceul puuto d~i. sd1crzUJ.·c l!ù1Ic ·vitt.ime che 11pcrn-vo. ìmmol,i.re, dìceuJo clie 1M rt11l;e fruw :i1ùirc ii p rezw d.!llu t:'.IIU,/,pa a !/?Ul lo detta sei,c.+.


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32 -

Intanto nelle ore pomeridja,ne del l '' nprile tutto l e camp a.ne suo11n,va.uo a stormo, i L,unùuri della Guardia nazion ale ba.ttevano a ro.~colta, e i tumnltua.uti, tratti otto cann oni sulla piazr.a, lhwaJe 1 e stra.scinatili vcmo Ja Darsenu.1 p rep ar avansi a, darvi l' aARal t.o. 11 genera,lo DP. Asar ta 1rn.rncfava il general e Uon ti a, rinforza.re quol pr esidio; mfl, dopo breve intervall o il Conti l'itoxnò amrn 11zìa11d o osscrP. la DarsonFJ, iu man o . del popolo: ·e stare n.nche alcuni solcla.ti frat nr:nizia.n do coi ribelli. Qncst' uUirna ci.rcofit auza erodo n on fos30 vcr ll., p oichè non risultò in seguito che i militari abhin,no tra dito in r,11] modo il loro dovere ; ma ciù che si v~ri Gcò 1nn· troppo, fn uua gi'tmde eeitauzu n ella truppa (a.cl eccc.3iono de] haU.aglione Grn,nt1iti<Jri Guardie e Carn,binieri) ad avventurarsi per le st.rade1 onde r.ÌèLC()UÌstur e 11:.1, Darsona 1 com e par~ cho il goner ale Dc Asar t a :wo~se l' int r.n1.i.o.no. Mcn l,r o l1g li f:t.:wa p oi cor-1 pcq,le::;jO, ~e convonisAe o no t.e.ntar0 b pronL, fu visto com JJ.., rirc rli r impetto a.ll' Arsr.:na.le, JlAvo,7,7,11,na a cavallo, SBguìto <fo 1:1umeroso St ato nH,ggiore, il q nale per la prima·volta mol$t.ravasi a c;,~po clei r ivoltosi . Minacciat,i però dall' fl.r tiglìerfa, tut ti i ribelli si ritirA,1·0110 moment an ea.mento; ma essendo quin òi riesciti a Rtrascinaro nu cannone ROJ..>r:·L l' uJtura di Pi.eka Min.utfl, clui c.lomina Arseno.lo, la p ]('lbaglia si in ebriò, t\ la solhw,Liiollo si fece genoml P-. Milit.i e popolani , esaltandosi fra di lor o: faceva,no a gara . gli uni nel fai· barr ic11tF1, gli altri nél introdursi 1101l0 cas~ e nei cam panili, por megliò spa.rare su lla truppa, che occup fl,va non solo l':h·senale: m1t anche la c~,sorrna di fantoria, sottoposta, detta <lell' ArUJ.ona. 11 cornuattirnont,o 11011 tardò in Lal modo ad imp e-

r


.. . - 33 gnars.i da.Il' mm al1' altra parte della p.i~~w;a dell' .Acc1uavorde. lJuantunque il fuoco <liventae~e aJiAai vivo dnlle duo p,Lrti, i danni furono -pochi, e non e1·11 p er nulla il caso di cedere; tanto ·p iù 0hc i (hann.tieri e i a~rabinie1·i, con animose sortiLe n,vovano più Yoli,A Rpazzata la piazza, e p;ià si disponevano ad a.ssaltare l e

barricat.o, qua.udo disgraziatamente Yeniva mortalmente ferito alla testa il colonnello l\foro:1:t:o. La ~rnppa a..llora, P,.ciitò, e i capi a,n.zichè auimarla, si feceJ'O più d ei soldati esitanti, e da.1\<lo rM,ttL agli. eAa.gerati rn.cconLi, di molti caunoni portati a Pietra l\'Iinut <t, di soldati. chA abbauùonavano i loro poi:;ti, o che invAcc di .,rol0r combatt~re fraterni½1.a.vimo coi l'ibolli, dopo tre ore cmlin.arouo cti cessar·e il fuoco, o si dÌl.llostrar ono di-

s1)osti a, tratfare. Tutt.o er a perduto·' la

loo-0·0 bb

era so1:iratfo,t ta.'

1 Un testimonio rli qmli t.risti fotti, il solo cho ab bia l~" "to if corC1ggio ullom rli rilev1~d i, coHl si e,,primeva. iu un opuscolo puhhlicato sotto il titolo : Un c1m11!J della; rir,()lw,;ione di <fe11Q·1.1,~ di F~L1::uTR 1110 Oitl:!'IT.Ol 'U,O : · · « La gìornuL1i del :a })l'el:!agivi frmesti o.vvenitnenL;. lì li Mpùl.ti forcstìtwi incontra,ntisi t1,tl ogni pnsso, le

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, llirnn,o lingu,i, orril,i li fo,v.,Jle, Paroln rlì dolo:·o, accont.i d'ira.

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accrescen1110 il già. iulì.t,mmafo bvllorc degli ar1i111i. Qui si gdclava, al Gvvcrno 1>rovvi1;01·io: \;.. si ùi ~trilmivano 11.r mi: si vago,vfln<> M 'mati: si corr evtAo qna e là, :;cinbole sgll~ino.te: chiudonusi i negozi, hnLtea la. geuorale. Il :Mtwwipio 11arett- Lonersi d' uwordo coll' A:..-e:r.zo.na, anzi dichfara va 1Jl!scre 11' intelligon:t.a, con 1tii: chim.ntL vn i citt::t,frni ull' ormi: racuoma.nrfa,;a fa t1 nìete, e quiuLc si ;upevn cbA d.illu a.ul.oritli. della guardia. nn11: io n:i.l1i non di voleva M'Ol'C, Trista lu citril: cn·:i.nti, pi-coccupat e. 1-0 poche vagiu•ti p~rf::oue: l.cut(-lto cli entrar e al flr\la.z:.:o Dnc:i.le, e lo. Civica euer·gfo:i.mente OfJpo,tasì: per le vie sca:it.Li · a.llGrmauti, inoondiar:i, seùi.;iosi: at trup pamenti d' 11gni 11nr,e, fatti


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Cominr.iò il genfl1·ale De A.sarta, peL' r ivolgen ii al ~i:r11faco, il qualE:i tut,tochè clic~ndosi d imissionario, rnggeri v:-i, però lo sgombro im mediato c1i tutte le t.l'uppe piiì fr,:qur,nti , pit'1 imponenti :.i.l cader dl'l gion10: per t.cmpo· r iLiral;iRi .l:i, som i cit.t.ndirai, rcr!(nr.;c,i ùovciisAro t.1.ccaderP. dfog u~tosc Rr.ene . .. r. la 11utte n on p nssò òifatto ~raor1nì1b. Kumero,,1 as~embr,1n1<.'J.1Li pasR:i.v:nw ~ilcn~io1;i por ln. . città; a pi:i:m;!\ St,n Dr.mr.nico e Pnb zzo Duc:i.lA c him1J10 ll.RF:a i o gremito -cli ~1;nt.P~ La Civica mfota. a fiv:~hini o ,ucno onesti popola.ni a g,.rnt'cli:i. del pala,7,,;o e intorno: i 11olit i cl<'mom·atici a fo.r h~ scuola al p opolo, a. mostrn.r la nc1.ie!lsit:\ cli fo11n n.i·c1 nn GovP,rno p ro\'visorir•, d i m1lvn1· l' l L'l.lit,, di di fen tlc·r c la libertì,. (giac1:M In. libertà e 1' Ilulia Cm\3Ì:<Lllvano nel Gov•~rno p r ovv ii101 io), n. far \'P.<lero l' ~utnrith del }J(IJ)01o, e la n f:cf,s•;itl ,. tl'entr:we i.n pah zzo. T.' ott imo Sìn,1n.co cPrr.ò di elml1m~ l' t~rtc e d' <,t!.Liller lo sco1rn, con precn u:.donc di 0011 i.nit o.re e viep più inso:1peitire gli t•fforvesccnti' spiriti; ma la iutlipc11tlonza d' lt1,li:, volev:i. uhu i-i inv:i.dc~o i1 P:1,ln.z:w. Un p elotLone <li àvic1t ne ,:nstoùivi1. il chinso 01m c1111o. F ti lor<•, cll\ 1pJei di fnori, e in n ome cld popolo, fotti~ domanda ù' !ll)l'irì,1. llfode:11.l.imonto falto:;;i '111,i cn,,i della g nnrd i:~ il rifiuto, lo si iugiuni:;e l<',ro face ndo sentir dPIIO minn.ct:o. li p,,1:cbè q11oi d i ·d ,mtro sornbnw:mo p n.n~l.i i.llll rlif'or,o, qu:, k hc militc1 llcilln c:\'icc1 l,0lse l' impog,;u d i rnggiuagcn: lo sc,,pu loro ; o :it.ac,·atosi tb i r:i.agh i d c:1l11 mifo.ic, 1m1 c•rn nffì1bta c,rl im11o;; ùil:, insimue la. rlifcs~ doll' ordine, amlò OOl'l'clldo J:H' l' lo file ila piu;,za. S:m Dom1mìco i~ pia7.7.:l. Nu ov(~ pcrirna,doml.1, i militi non si la,fcinaHero t,r.lH•lgcre (bilo ,mme 1fol lto~ ,;rnv, esi;1•re n.uche il l:,indr~uo fn\ lo file dei t:'nJitori, nc,n ,lul Lutto ;;ir.nr o clw l' Avezzo.mi fos~e ck:i loro, n on vole1·ci più n111:r.zi . termi ni: r impro,;or a ndo r.hi 1w e3se obhcùito rul onl ine i:lrn fo~Ae pAr irnpediru meuomamc.. te la forzB ùel popolo ; t ut.ti c1rnire cittn.ùi11i, tlovcrsi 1:1olv1u·e lt\ p;i.trin e<l e::11Arc [.utti ò' accordo : tro.tl.i~rsi di for ruo.re un Governo provvisorio, di i1h:u·o:1..:ar~i d' u11 re t radìtol'e, s~t·vi tore dcll' Aust rìll ; e irinuli coi.e. lnl'ommll tan to fece e disf':e, clw il p~lot1onA a g 11~l'dìa ò."'l c~rnccllo si st'iolse, e Ùt<p 03e le nrmi, e cot-JLrinsc i ,:.'I.pi a tnu· foori le;, chfavi, colla mmici:u,.ia d111le. qut\li. a,ev:mo p r ocura.t.o colorir e il riii ut-0. - (L c"ucdlo ftt tl pert.o : lo. fol1.-.

ìrr nppe. "' T.a. maaiua dt1l l° ap rile ~·intcrro~avano i pa-eifìci cittadini su che fosse a.r.c:i.dnlo jl tu multo ùdla i,ero. Era:vamo :;oLto uu Comifato d i pubh~ir.i\ sìcure:t.~a ,:oroJ:>O,$to dd gc111,1ru.le Av~2>1an11., Cosl1tutino l.L,ito. d13putato, Dnvid Morchiu uvvocato: qucst ' nltimo gi11 n oto·


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daJ:la città corn1:; l'unico mezzo, asseriva egli, di non compromettere. -inagyi.ohmmtc lt@ova, 't1erso il (1-overrw. Invece di 1·espingerc (1ucl pusillanime conRiglio: il a Gcnov~ ar::sa.ì ,pel' ie 1:11111 pati·ir>ttiche ùed~mtt:.1io11i ai Gin:olo Italiano; non fll'a. il nome di PeilegI"ini,no; pcrch' egli ~.veva preso impegno (Gucl'razzi Il) di. mico.U.o.ni la popo.l.al'it!t di Genov,\ uhc s111ic!l pur troppo. tli 001l 11vere; e fattosi ;i.cc:Jamare memiJr:o (lol Uoinita.to, ri cusò; percltè credu.t.<>, dice\"a egli :1t~l:l!lo, ·<tu caUi.vo soggetto, Il ponte ch<1 il palazzo univa allu chiesa cli Sant' /\m.brngi<>. f:ra. sparito. I cttuMni cmno 1miparil,ti uqì c11rtile di:,.l pa.lft11:r.o; armi s'erano ùi:iiribuite e di~tribuivano n tutte p01·.sn11e. E(l ecco d'un tl'fl,U.o ·<mngiafo, morale. (~ueg\i sl;;iF::'IÌ che tuona\'aw.> pt.ti·ulc di oLbrot,rio contro chi non avflsi,;11 avu te, orrore ,li 1:1pnrgtrn Bnllgue f'n1farn() ; <J_ucl!i che a:vean fo,~o dì mettere i11 <foicfoguo l' :i,utori1.:it. og11i~1ualvolta i\ves~e mostl'P.to <li v~lcr adottare 1dc11m\ misura militare o rcpt·usa.i va; che gridavano contt•o lo sb,.nzial'<, cltllla truppl' 11eJI' nLrio del pa,lazzo Ducale, oontro il 1m1ov(1rsi cl' on caru101rn; q1rngl i ,;l;ù,;fd ehli ero in prima e.uni lo st ipar di anmtt.i ·il p:-1.lav.z,), trnsport.ir fm:ili, p igt:olc, pug unli, cannoni, muni:r.ioni. 'Che ern mtti ciò? Rn1,no i dife nsori. del1' umanità, i 1n·opugm1-tol'i delh1 fn\Le rnità, che s'app:1.J't!c<:hiav11no ad andar contro l' umanità., ad aizzo.re la guerra contro i J.01·0 fratelli. J~nino oi.tbtdini cho pl'omoveann ln. gucr:1·a civile; ltafo-1.n.i che s' appreafava.no 11. ;:;pa.rgere sanp;uc iti~litmo. E Hi conficfo,vo. in loro! » Lv. giomatE\ pv.ssav:i. fra i ùivcrsi giné!izì dellB persone sulle cose ticcadutevi; iJ parl.ifo dcll' ordine er a (:ostt!rnato, si vethiva n urnlimmorc cho il Govemo n on :wesse l\:J{Ì llXO difemlHe i di.-itl.i 11'Ji citbd·ini, ed. avesRe fv.i.to fanto dil'it.t<.> ,ul un p:.\rtito ricono!'lcìnto tl'aditorc, causa tti tutte le disacn~ioui o di tt1tti i 1la.nni sofferti. Il dfaptegio couLro le truppe piomonfasi si focie uni,ersn.le, odia-Le dn.i co;llito:-1ionaH come indisniplinat.c in cml!pagna, incapuci a maute~1e:I' I' ordinfl in dt.th; dai repubb]i()u.ni, che come fino illorn. se n' 1n-an fatto giuoco, volea,10 farlo del reito. La clasRj\ dei religiosi, dei nobili, quella dei commercia,nti, e generalmente tli colvro cui inl ere:i:m il manLcnimP.nto de.ll' m·dinr:, fu este1·refatti4. Mt1. i repubblicani fa.vomvano. F, come armi non b:tflavano, quantunque più rnigliafo fossel'o già shl.te dfatriùuiLc, e rimanea}lO da. . a.rma1·i;i moltissimi alla cil tà fo1·e1:tieri qui co11~ent1tì pE'-t' appogg.iare ,il <lii;onlino, e moli.i o.oc ora clcl _popol~ e dell'infima plebe, s' avv.i1uono vcrno r arsenale di marino. detto la l)a.1·sena, ~ i:ichici;cro d'entro.re e d' nvM· armi. )[e. gato, furono sparate ù' umbc le parti alcune fm:ilate,' e s'entrò. ,...

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g·i-mern,lc AAn,rta, rna,ndò il g1:!ne1·al Clonti ,Li ribelli, proponendo loro nna, tregua. .Si lasciò q_ uestì Lendare gli occhi, e traversando iù ta,le umiliante eoudizio1l'e la . folla: fu t,alment,P. Rhig'o t.tito da.Ile i ngi.ta·.ie e mirnt<..:cìe clHi nomini A donne gli Reaglfo.va.no, dm ritor.nan~o al

suo capo, si a:;r.;icura abbia, egli eletto, dw sarebbero

tutti morti se -più si. imlugi(wa a ceif,e:re la p·iasza. Su ciò il generale Dc .Asarta rfaolse° di capit.ola;re. E che capitolazione l VII. FataJmente fu convenuto · e firniato con Nicolò Accame, rappresentante dell' Avezzana, che le Regio truppe avrebbero non solo abbm1donato la città·: ma cednt.o a.i ribelli tl1tti i forti non che r arsena.le di torra. e quello di mure. ._ Gosicchè i dvoltosi si trovarono pachoni di quarantamila. fucili, che st avitno neHe sn.lc cl' armi, oltre a qu<,lli della Gu.:1rdia nazionale o acl altri che si e1•n,110 ùisfrilmitì al basso po_polo, di ottocento pozzi 'di artiglieria, di tutti i magazzini a polvere o cldfo. stcssn, fabln·ica. {al L:tgaccio), e di un immenso matorialc da guerra che trovavasi. nei depositi e negli arsenali. Con tali nrnzzi di difesa, guai se si fosse lasciato a,i ribelli il tempo di 1·icono~cersi e di organizzarsi, come (:)bbe:ro campo di fare i comunisti di Parigi nol 1871, e gr intransig1:mti a Carta.gena riel 1873. Genova, ora, già nel 1849, per natura o por arto, assai più forto di .Roma e cli Vene~ia} che pue potei·ouo resistore lungamente, con truppe improvvisate, contro ottime truppe France~i da una parte e lo migliori tr111)pe .\nstriache i.lati' altra.


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37-

Nè deve la. Rt.oria dimcnti~are: che se non Ai r iusciva a seda·re prontamente quella imensata ribellione, r Aus(,rja. a 1n. Fro.ncia se ne sarebbero infallanteroente rnj~chiatfl. ~jr,mo p erret,ta.rnant,0 cl' accordo a queJF epoca tutti. i govcl'ni, e :part.icÒlarmcnte quelli a noi vicini: doversi colla f'or:r.a, reprimere tutte le ini'urrozioni; falchè a.ppenn, RÌ co_nobho che la l'iboll.ione a;vcva trionfato a. Genova: mentre il mare~ciallo Radet7Jry offr iva al nostro He il concorso delle sue fruppo vittoriose, asserendo che , le nostro, demoraliz;.1,ate dopo Nov3.ra, non erano in grado di riconquista1·e da solo una Piar.za, foJ\:ni<labile comA Genova; il çapo della Il.opubbliea. Fra.rH::oso, fors' a.nchc per gelosiu di vedere già gli Austi·ia.ci in .1.lcssap.dria, f,H.:uv::i, i,l Governo Sarclo una 1wo:post11 eguale, e muUeva. a, disposizione del nostro~sovr,1.110, tutto o in purte, il corpo di oRservazion e di quamnta mila. ' uomini, che si trovava riun:ito frn. Lione e le Alpi, i:iotto il ùomauclo del genero.le _Ondinot. Abbiamo dunque corso il rischio, se non si ·r:ieRciva a riprendere 1n·ontu:rne11tc q_ucll:1 piazza im portantA, di vedere gli Austriaci e i Francesi far a gèl.ra per t3J·ci, e ginnge1·e forRfi ancho conteroponmeament.A g·li uni per ten:·a, gli n.1 tri per mare, sot.to le mm·a, di Genova. Io pos~o i~s:;,icurnrc il lettore ch e q1iesto pen siero a,ffoccia.tosi più volta A,Ua mia. mente <lura.nte la mi:i-.rcil1,1 non fo esti'MJCO alla. pront.[l, e fors8 temera1·in. detcrminru:io1!e: cbA ho 11oi creduto di .doxtu· p:rendoro. Ritoma,n.<1.o alla oapitola.zione devo ag·gi11ngore che si eùùe inoltre la debolezza di concedere e firm_m·e ché le truppe ragie uscendo da GenoYa., invece cli

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. : 1m:mnel'e lo ~tradale più comodo e più hl'eve (lej Giovi, por ri<mtn.we in Piemonte, si sarchbP.1·0 rj,t\t~Jt)h!l!f! 1·ivicra olt.re Savona: e eiò per fa srcran:u:r, nei ribelli che ·1;-,Di;ision;,·to~n hf.1,rai1 1 i-mna. quare essi contavano, guadagnando la mia in veloGiM,, JJotesF.le più pronfa,mente . e ~omodàmeut0 pqnetrare rn:1Ua Piazza prim:=J, del mio 8,l'l'JVO.

Di piùi i ribelli s1Jimero ta.nt' olti:e le loro prflte;,e nel tratfa,u·e di queila, resa,: da farsi prom8ttere dal .De .A:,;al:'ta: chB egli mi avrebbe p;1rtiGolarmflnte scritto per indurmi a retroceder(~. To . riciwAvò èJifo,t.ti, stra.dà . fa.ceudu: una. ra,ccoma:nda:r,ione cli tal fatt.a. fìrnrn.b, òal genen,le De Asa.rta. l~ da,l colonnello Pcrret.t.i: colla quale mi si raccomandava, di risparmiare una im1We effusioue di sa.ugue; essendo -i, Oc·1~ovcsi decisi a. non ce~

dere, a qu(ilunq'11.e (.:osto: quella Pia~z.a che il popolo a1;eva ·valorosamente r.nnq·u.islata. .. Il rnatt,ino del 2 aprili'\ qnnndo le truppt~avevano · gi à in 11ar iifl sg·omb:rata. nm1ovn: vc·mivn 1irmata questa vergogno:ia, 0a.pitola:,r,ionf! 1 n~lln. quale per colmo di ipo-\ :., criRin. si a.gginngevn., thf! ae.n011a non -intendeva ,d·istaccars-i. dal Pfomrmte. Ciò ben inteso, qua.lora il Piemonte si fosse mostrato degno dei repnbhlicn.ni di Genova.! In quello Atesso giorno, 2, tutti i fol'ti furono dafoi ' , -~ trnpJ)fl ceduti a,i r.ibflllii e l'intierfi, gun.enigionc (12 BatV·!. i.,.,!,G. . .. taglioni, r .Artiglieria e i Carahinfari) per il pon f;e dì Cornigliano si a,vviò su11a riviern, cli Ponentt=:. 'È noto che su cprnl mcd0sirno ponte veniva firmata nel 1800, pochi giorni primn della battagfo:r, di JVJareng·o, l_a famosa ca,11ìt,0Iazìone fra. Massenf.l, 0 il gene-

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rnlè austriaco btt. Ignoro se i nostri genera.li .e uffiziali s1 rnmrnentassero, m qucllu. occorrenza, dolla cro1ca. difesa del


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general n izzardo: cho per pi ù 1nei:i i:,nergica,rncmt,e reRpili::ie gli Austriaci cho lo bloccavano p!:ìr terra; mentre gl' Inglesi lo sorrA.vnno d.al mare:· e la popola7.Ìnne a.ffiunat a. tumultuava min::: criosa; e ehe solo si arrofie per asHolata mancanza di viveri. Il confronto dovcvtt r jescir loro fado più doloroso, in q ua.nto che nel HH!J quella gl"an pi.:tzz ..i orn divP-n La ta n,:,;~;1i più fo rt e, por 10 molte e im1JOrta-11ti opere d ,e vi 8i era.no a.ggiunte. . Dal canto mio, so di aver JJrofoil.dunrnnfo Sl:\!lLibo q uel paragone, quando nue g iorni dopo, scendendo dalle alture <li Coronata. pr.r assalir e la cinta, mi t,occava passar e su quel mcclcsirno ponfo, aJ l:i, te::;ta dei mi.ei inLi:-epidi Bersaglieri, clrn col loro 0i~fosf~smo·"sc'i:ìi·t;;:;:--·"'" .......,, ·"'···.--.t' •.. ~·· · v:i no indovinare 11 1mo r1sen t.m ten.Lo. \._é.. Nè pot.cvo a meno poi: essendo r iescito con un pugno d.i solclafa a, riprendere quella pia.u,n forte che doùici ba.ttag·lioni avevano ceduto, di constata re una. vol ta d i più con1e, nelle iluJ_Jl'<:ll)O militari; ln q ualità delle tru1111<~ r,in cli g n.1.n lunga più prugcvolP. òelh quantità. I riboll i. teu1101·0 eon1e ostaggi il colonnello Ferretti comandante lo, piaz;z;a., il colo1inoll n d' artig lieria Moira.no, mio antico e ottimo amico, o porfino il ge·,1

...... .......,..~~·

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w:ir,de De A'iarta con t;11tt0, la :ma famiglio,. Quan tunque follSO anche ;;(,abilito nolla ca pitolaz;ione, che i militµ,ri di qunln n,) ue g rado: Hcnovei,;i o

alt.rì,

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preferissero rimu.nHre in Genova, no a ver.,sero

fa.eo]U1.1 amo constatare ch e nis~uno 1 t-:h' io. 1m,ppia, ne volle profittare. Tutti prefori rono seg1lita re lo lol'o b,mdiern. llrova. evidente cho i vinco]i u.Glla. disciplina

non erano ancora inticramen.tP. roUi; e che se i ca,pi avessero mostrato maggior energia: anche con quella t1·uppa mediocre si poteva almeiw r e.::;istero fino aJ .rnìo a.rri vo.

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- ,10. -

J\fa. pur troppo in qrn~i momenti dì trista memoria, l' est=n•cito era il solo col'po crnitituito, che .non si fosso la::iciato travo]gere dalla vert.igino rivolw.iou.aria, numtenenò.osi costantoment0 fedele ai suoi giura.menti Infatti in quei gio1·ni stessi in cui tutti i militari indistjntamente uscivano 1-ifiut,andosi di riinanep~ coi ribelli, .entr,wa iu Genova. il Presidente del10, Ca.mera per mettersi aJla te~ta. dolla irnmrrezione ! l\'hmtre il marchese P a reto voni v.1 pot'tato in trionfo: la plebE:J insultava g-ìi uflh:iali e i soldati, ehe ordi nata.mente sfilavano verso la pOl'ta L::mtenrn. l\fa le, maggiori ingiurie e villa,nic t occarono a qu ei pm-cri uflÌ7;iali che 1101' motivi cli Aa]nto, o di servizio, t1ra:no rimasti indiAtro, e tiol'Livano soli alfa s:picciok.ta. Si sputava l oro acl<losso, o a d 1-1lcrmi si. corcò strfL}>pa.re le spalline; per cui no ho inc.:outrat,i parecchi ta.lmente demora] i:1.i-:a,ti, dn. doverli ::.evcwn.monto rimprov1-,ro.re, e rauun enta.1· loro 1 che si rnil i affronti non t:SÌ lavnvnno 11 fl coi hiroc::mti 114'..: coi siug·hio:t.:i:i. . P erò Jì ho tutti rirna.ndati indietro; - anche r.oloro' che si offersP-1'0 di. scgu.i tarmi, o malgra.du che a.lcuni per la eonoscenza della loc.;.alità o della 8ituaz.ione potesSCI'o es!!!ermi molto utili, per tema <li qua.lchc brutta e sempre eo]pevolo rapp1'0sl\glia,. Io non vol evf-1, n ò rappresaglie uè vendette. fotfm dovo irnpadronirmi della piazza., e t imet,tore l' ordine il p iù pre~to p oAsibile, persuaso che il Gover no a\Trehbo poi fo tt.o posare i ri-

gori della legge sui veri colp evoli, SLtÌ cn,pi cioè delfa rivolta, eh e con ar ti infami e ogni sorta. d'inganni a,·evano scatE:Jnata e r esa fut·ibonda la. pJebA.


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VIII. Infatti il giorno 3 dopo• aver essa ba,rb:ufl.mc:mto assassinato un tal Peneo (già doganiere: poi guardia di poli.da), av~ndo rfounoseiut.o il · maggior CP.ppi ~foi Carabinieri che, per tenia. òe51i insulti fl maltrattamenti tocca.ti aù altri 1.1ffo:.ìali, aveva avuto la. fa.tale ispirazione di vestirsi in lJOrghese: e spe1·avf-l, in tal 1nodo più facilmc-mte raggiungere la JJOr.t.a, uomini e donne del poJJolo g·li si scagliarono r.t,dclor,so, o a colpi di bastone e ùi altri st.r.omenti lo . t,rneida,rono- Nè di ciò soddisfatti quei cn.nnil)al~ 1 gfrn.scinarono 'il cadavere di quel ~lisgrazfa.to (già mio comvagno all' .Accademia militare) per le vie della, ctlttù, t rascenél.eftdo · sul medesimo . ai più. umilian ti e vigliacchi oltmggi. Informato il giorno stesso dai fuggjnschi di questo atroce misfatto, io fui per più gion1i iuq,ensierit,o c1oloroRamente, J)Ol' tema ·c he egual sorte poteRfl0 toccare f-1.l colonnello )foirano, che sapevo cs;;e1·8 n,n.cora in città; o allo scopo di. pr:cveuire qu estn, supposta sciagura, di etti l' ·a.pprensiorn:i sòla. oltrem.odo mi tormentava, usai il sebrnente sLratngemma, cho potrebbe anche à.ver contribuito a salva.do. Si presentava a me la, notte dal 3 al 4 in Pont~decimo un irnli viduo, scappato da Genova., a quanto mi disse: il quale: malg1.·a,do le proteste che ?-Ji fa~ ceva dB1la 1:ma inatte1·a.bile fedeltà al Ue e al suo legittimo Goveri10, e Ri studiasse persuaderrnene: e:~agerando fon,' anche le atrocità che pur troppo si erano comme:-.;!:e, e quelle che si volevano commettere; rni accorsi subito eRsor venuto apposìta.rnente per ra.ggnn1

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gliar8 i 1·ibelli sul mio arrivo e sull~ mie ·i ntçmdonL In,vece di. fa.do a.t'l'cstare, mi venne to~to in nHmt.e di · tmr partito (18llr., sua simulata devozione ; e gli racé'omanciai non f.lÌ. movesse, pot,01:du io :wer bisog·no di · n,ltri ra.g~1,rn.g li, oHee a {fJelli interessanti cl11 egli gili mi. 1:weva fornito, · R non mi era iugu..unatu. Giàcchè egli 1·itorn<') poco dopo da mo 1 chiec1endomi n.n 1;al'vo-condotto por travo1·sare i mie-i a,va,mposti e andare f~ Genova; pnr confessandomi conoscer-e egli personaJmcnto i ca11i del Governo provvisol'io, dai quali ]Joteva ricava.re (1u0llù informazioni che io desjtleravo, e che mi rwr ehl)e ri-

portate al l)ÌlÌ presto. « Io vi accordo volentieri i l Sliho-cmu:lotto (gli ri' . sposi. to3to) a condizion e però che m i riportiate quanto vrima: buone notizie · del colonnello J\:loirano. R g·uai ! (gli sogg'.innsi) se vion torto nn co,pello a quel mio gra:mle a rr.i:it.:o,

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tiiccorne egli 11emi t,rò in tal modo rrnlb stess,Lnothi iu Genova, sono convinto che facendosi un rne1·ito · dello inforn1n,7,ioni eh> egli era venuto n, ccrcarn .o,l mio Qua.rticr gcm.orA.1e, nvrr~ pur anche perorato la Ralvczza di lfoirano, spiegm~done la convenietl'zn,, g·iacchò potovn, con ;ì neRtf.l, hlLona notizia rHcarsi nuovamonto dt\ mé, per vodAre d1e cosa, da noi si facesse. Nè quello informa?:ioni poteva,uo eornpro1nettermi, avendolo fatto persuaso eh.e :io intendevo soltanto bloc- . c:.;,re Genova sif:Jtomn.ticilmente: c11rn,n do mi sarebbero giunti tutti i. 30 mila uomini che, mi si erano dal Gon~rno. 11romessi; il che osigov.1 almeno due settimane. Siceorne già in quella stessa· scrn, dol a io rurnìnava qmi]~he colpo di mano dalla pm~te cli 8an Benigno, rac<.:ornandai particofarmonte n, <prnl doppio messo di


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. portarmi ra,gguagli minuti sullt:i difese ,d ei ribelH, dal]a, J)fl,rt.e opposta della piazza. · Mi sono poi confermato eh' egli h~ Ltti.to cr~dnto, e fot,t,o crcdorc in Genova nel seJlSU che a me premeva.. To scorsi infat,ti l'indomani, cht:i le rrrnrn verso la. Polcevera Rtavano m,a l guardate dai rivolto:iì, i <-_l uali im:i.no intcnt,i spceialmcnto u. moltiplicar le ba,rricate nell' intorno della città, e a murarti le p-orte verso il llisag110; pers1rn.si, imppougo, dal 101·0 fido e inh1Uìge11te esploratore, eh' io mi sarei da quella parte presenhtto. E g'Ìacchò ho pa.rlato del .c<>lonnello .M:oinmo e del gravissimo pericolo eh' egli ha corso, rnì permetterò q,ui di raccontare un altro aned<lot,o cJie lo r:iguaw1a, e .che è aùbastarn:a, curiow. Nel 1847, cioè dae anni prima, facendo i? parte d' una Cor.ru.uissione d' uffi2iia1i d' Artiglieri,:1, incarica.ta di studìarc e p1·oporre un miglior arm..tr.nento cli quella. piazza, pcrcorréndo lu. cinto. da,lla parte degli Angeli a. San "80,nigno, mi Tivobi al rnaggfor Moirano President0 èlolln, nostra Commissione, e (con tupno di scherzo s' intende, non potendo mai suppone allora che ~i sarei trovato in un r.nso si1nilé): & io avessi mai ad <itlaccar Genova (gli clisfii) tr:ntr:r<:i wna, s<Yrpresa da, ({1.wsla parte. }~ verv clit le 1n·ura es.wmclo p iù alte la scalata è pii:t, r.l-iffidlr,; mci ima volta su,lla C'inta si è pa-_ clroni del.la, df:ià,. Io aveva dimenticato nel 49 di. aver ciò eletto nel 4 7 al maggior Moira.no. Quando l' 11 aprile del 18.49 io entrfliVfl, in Gonova per pronclero regolare µo~sesso rfalla qittà, appena le truppe avevano ultimn.to di sfìforo aulfa piaz;za dell' Acquaverde1 m.i recavo n.1P Ars~nale por ahbracciaro il mio a:rnico colà rimasto . prigioniero fino a, quol mornonto; ed egli mi a~sicmò ~he n.ppena Reppc della mia. marcia su Genova:1 ram0


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44- ,

mentmulm;i ciò che gli avevo dot,to nel 4 7 snlla. cinta,

di San Benigno, pensò tosto eh' io avrei eseguito un Jffogetto, che emesso due . anni prima, scm1mi,r doveva un sogno à chiunque, e a me forse più che a.cl ogni altro, 11oichè lo esternavo schorzanclo.

TX, Torna.nclo ai tibelli dol ,1!\ rnenfre il giorno 2 aprile le truppe Lr1tt.e usci vano dalln città, il Comitato di ~,.;,_ m1,rr:z::a, pu,bblù:a erigeva.si in Governo pro·vviscrrio della I/t[j'Ur'Ìa.

V fìuh'a, q11incli ricomposto il }lunicipio, il quale per bocca del sindaco Antouio Profunm eRol'Lavn fa po_poln,:a!one alla contordi<i.: aU' onliiu:; alla f'ratellcmzr1, nei proposi.ti generosi, a1::sieur t1,ndob che da.l suo lato vegli,(;'f·d;u,: a,.rJU u1;tJ<:1iti biso1tni d.clla, 'tnlcrna mi-nnùi·istra$ÌOne: 11um.tre -il G<rverno prov·v'ii:;orio rdtr:n,ÙJ/Jt.~ con iant,1

zelo di amor cittadino agli ·interessi d,e.Uci pa..tr·ia.

"

In~~tti il Governo pro vvisorio immaginanclosi ai pote1· contare sulla. .Divisione Lombarda, e supponendo più E:lTOnearnente ,Lncora che giib potegse esse1·e gi,mta a Chiava.rii spediva a quelfa vùlta le navi ilisponiùili per imùart;arla; € nw1Hlava fll11'0 alla meùesima lire die-,. cimi1a con molte copie di w1 proclama così <.;Oneepito: 11 popolo dì Genova è i11sorto. Il popolo cli. Genova non riconosce il turpe a.rmistizio (cogli Austriaci) che per ben cluc volto fec.e mercato della misera Italia.. ]TrMelli Lombardi, a.cco1Tcte alle no;.;tre hmTica.t.P; noi fo clifeiideremo con. voi, contro i traditori della Patria, noi le difen-

deremo oontro il Tedesco.

I traditori. cra;va.mo noi tutti, a.1)partfmcnti a q1;1cl-

l' esercito, che nel 48 como nel 49 si era pm· sempre


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v1:do1·osa,ment,c fo.tttiuto, mentre i rivoluz;ionari o tumultuavano alle nostre spalle, o si b1:Lttevano n.lt,rovo })er conl:,o di l\fa,zzini. A font,o erano giunte le co!3e nèll' int0rno di Gc- ~; nova, q11a.ndo la sora del 3 aprile arrivavo coll' avangua.rdià sotto le mura della 11ia:!.M. · . .. ' Come io sia colà. giunto, e_ in qual modo sia-mo riesciti a.cl impaclronircone, si vedrà tb lweve dal mio R,Lpporto; ma, pofohb nol medesimo è faf:,ta più volte me111,ione cl.ella. Div:isionc LombaT<h1: di · cui allora eon0Hc0vo Jlochfasimo come si tTovasse composta, e meno ancoi·a èla cprnlc spirito fo8se a.nirÌrn,t:'l:, credo utile non solo, ma giusto del pa,d qui acccnn::u•e l)rove-· mente il concetto cbe ho potuto farmene voco n. J:JOco e a, misura. che mi fu da.to <li praticare e ragionare cogli u:ffizia,1 i generali ed altri, cl1e qua::ii tutti oll.trarono poi mano a ina.no nell'esercito Sa,r1lo. Il lettore si troverà iu t al rnoclo, nell'apprezzo.re alcuni punti del mi.o Rapporto, in miglior comfo,ione in cui io ·mi trovas:-ii redigendolo nel 4 9, sotto impressione di ra.gg11agli o notizie che mi era .ÌlllJ)OSSibile verilìcaro, mentre ùovevo 1>111' intanto t enerne il · clt:ibito c~mto. 1~; ciò del resto che accade il ;r1ii"1 delle volte nelle relaz.ioni di eventi milit,ari, massime se complicati cli eventi politici; d.i ·modo che piuttos(;o che difenrlcro a spada tratta come 'verità intangibili Lutto ciò che si 6 ùetto o scritto, è dovere in chi avuto missioni importanti di s~hiariro e rettificare le inerm,ttozzo di fatti, di giudizi e di apprezzamenti; che in m1 Rapporto, quali massimarrn:mte si esigono in · fretta dni Gover. nanti, po~;,ono e11sorgli sfuggiti. Un tal procedere, lung·i da scemare il pregio di

r

ha


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si

una. Rela.;1,ione: sia pur· ufficialo, com e s;rnl chiamai·e; da.rà al complesso della medesima, nn mng·gim· . rilievo, e permetterà quindi di trn.smettorc o.Ila storir-i. i fa,t.ti

e giudizi incont.esfati nel loro vero valoro. Ciò prmnesso, dirò senz\ altro brevemonte quale or:1 è la mia opi11ione suJla Divisìone Lombarda, Renza · riguardo al concetto che deJla m0d0.sima 11otovo avere nell' aprile .1849 ll Ltaudo red igevo il mio lta,pporto,

X. .i\n7iitutto dire'.) che è stat,0 nn grave en or e de! Govùrno provvisorio cl i '.M.ilano nel 134:8 di volere or ga.nizr.aro coq)i di truppe lornharde col proposito

deliber at o di mantenerle cos1 diviso e separa.te dal gjà. costituito cBercito sardo) con lo st ahil.ire p ersino un colore diffcmmt e negli ,rniformi lnfatti, n:aentro l' esercito sa,rdo aveva da S(~t:oli l'uniforme ,turchina, p e1~ le t ruppe lombn,l'cle si volle il verde. Fant,fl1'Ìa,, ca,va;llerfa e n.rtiglie1·ia 1:imno dunque differentemente veHtite dello fanterie, cavallerie e artigli8rie piemon- · tesi; e neppur si (lovevano chiamare trnpp0 ita.lia,ne, · il che avrebbe avntçi un. :,Ìg-nificato, ma lomba.rdfl . .Nè in questo soltanto i.I Governo provvisorio di. l\olila.110 ost0ntava un' intiorn i n.dipt-mdenza e una completa separazione dal govnmo di Torino. 8i volle a Milano 1111. ap1msito l\finist,crn della, Guerra., il <JLrnlt:1 ema.na va d0creti e regolamenti, e <J_llAl che è più; nominavit g0n0rn,Ji e aJtri ufliziali senza ri~ gnardì di provenienza e di anzianità, nè di servigi prest,n.ti i prodigt"Jità cho doveva na.tumhncnte fari.r·f\ co1oro che ~i battevano sul ìWincìo c1uasi og11i giorno,


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dopo una. lnnga, {Je.110~a ed onornLn ca.L·rjera vedBvano salire in grado con alcuni :meritevoli, non pochi o af:fatto in~a paci, o miciti da.11' esercit-0 piemonles8 per ca.tl.i1,,·1,1, conclottn. 1

0

1 ~imi l; innonvenienl,i si 30no p ur quin di vcrifk~1,ti nel 18(ì0, . qnl!ncìo si fo ~on> ncll' o'=!ercito R:inlo il 11iccolo esercito tu:~uan u r o.dùoppjtlto nei snoi qtrn.,lri, P. rii1ellÒ dell'Emilia impn>v visato, c.he ronlavn molti \lffÌl:iali P. JlOChi so}ùati. 8e g,·avi 'dmmi non ne 1'/cuturinmo n qnell' P.pnca. per l' c;;ercito, è cfa. 11.H,rihuil'si non ·ij()lu tLllo sbnlordimt!nl:o generale ctigiouu.Lu clagli eventi poli Lioi, gli nni (iompiuti, .~li altri p 1:cpnrt1Li, m!l eziandio alla. possibilit.\ 11m:i alla 11cc<>~sit.ù., ùi u.ccrcscere I' P.sflrcito, nelh circo~t~.n;r.a che l' Au~triu. t•i l\,c,a rimflfilO ,10,CO~! buoni sol<kti wn pod lissirni uffh: iuii, u eho dn.lle provir1cic annesse si J>òt,c vano 1·ictwa.re ,movi 110120.li . P('r imi ]lm·hi uflìziali ebLcro a :;olT,·irn dn.nuo neJla. 101·0 c:1.J:ri1m1. Piii :u:dnn. A pericolosi1, ùov cva più tn.nli ·r.iArnirc la fusion o dd1' esl-'rcito roe11J iom1lc, µla· aa,mi più pcri<:olollo ~u.rt1bLo stato cli la.sciarlo su86istcrc a parto, come nppunt.o i:i 01·0 praticat o ntil 4n e 49 colhi (.mppo lomllardo; per cni mi p i:.\ce dichiarare 1:hc mnlgl'n<.lo ii pa.1:er<~ 1:nn l:rario di VL\J'ii genero.li, allora influenti, io ho. snggerlt,o Rem prc ru Mit1i1,Lr i L n H.o'l'ere P. P ctiLti ùi ud<livcnirc seni:' a ìtro a.Ila fusion e tkll' OS<'rcito mAridionnle riel gii~ r.ostitu ito P.11e1·ciio i hlliano. OlLro n.lla qnP.!'!tionc alh1.me11(.o :polit.ir...'l. di 11011 l\Ye l' Llue l'~c:ruiti, vi or~ purn urlii que ~tiooo di eqnit:ì.. Tnfatt.i, <ll>p u di. n.vcr ftBo I' osArcito dcli' Emilio. <Jutmdo non av eva tirn.1.o u n m l colpo di fucile, cum1~ si po teyo. ro6ping11re in ma~,;;11111. ln. fnsion11 del mcriùioonlti, obo s i t:1·1.1, più vo 1,tfl battuto ? Gm:1i alì' Itali" ,;o 13,ll' t<poca 1li Asp1·cw0Hlc. :l'1,"0&simo 1111c.nra. :i.v ulo uri P.~ttr1,-ito !,(ar iùalclino ! Del .r o~Lù, n1J c.hfl g l' incouvunionti per qu.cst a opcr.ozionc m e110 ~i ~e11Lin1no, :.i.rtP.so il mtovu mn,ggio,: sviluppo ùal.o 1111' oserc.it.o it.~lia no, ·coma era naturn1o, clopo T' annossium.: tlclle p r ovincia ruc1·idiòuali, rlalle. qu,ili li: ot.tennP.1·0 nnche .i n p roporzione più so'.1luti clrn affizi:i.li. Mo. fa, questione ùellu trnpp~ lombarde 11d 49 (dopo No,;111·a) s i · pr oscn tavii ben alt,·imouti riù gran,, e ,ifosnno lo l\0, ma.g-giol'1111rntc di- m11 sen~itò, yu!lndo mi t rovai 1n1l fiuir d i 111ell' anno 49 Miui&f,ro clella G-ucn~ coJJ 2fiO() nffizia1i. iu i,opnm nnmero. Sv.criamo ad 01~ni modo c.i,e i<imili gl'uvi1Jsime di fli<:olt.à. non ,il:biauo p iù a rionovv..rsi.


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. In tal modo fin da priucìpio si .sta.bilì fra i òue eserciti un tmtag011isrno pi•.mo d'inconvenfonti o di p ericoli, che dovevfl.n o quiudi naturalmente fa.1·3i maggior.i q uando, dopo l' armisti;i.io di 1'iiilano 1 lo trupp0 Jorubartle furono costrBtte a 1·iparare in fiomon te col1' è8ercito sardo, sen?.i'I. aver· preso parte a un solo dei molt,ì fatti d 1 annfl ehe i Piemontesi avova,no combatto Lo m vincitori cd 01· vinti. Siccome nel 184!) la. fa.talità volle che Ja Di~isione Lomharùa si rit,Ìl'a,ssP. sulla de;, tra del Po fiAnza opporsi a ll' :irrompere doll' eserciLo aw1t.riac.o da P~vfa,: corn1ir le era prescritto, - e quesLa disobbedienza fn causa

.f01·se principale del di!rn,stl'o di Novai·o,, qu::.1,11tn o.qae h r.nlpa fo.3.3e dol su o capo ltamorino, oho subì quindi li1 mel'ita.ta }Jeun: - un ingiusto, ma pur mtturale rir:ientin.1on to si :;;vi lnppò vivacissimo noll' ese l'cito· sardo contro i coqfi ]orn l,ar Lli; il qun,lo d isg,·a:r.in.t,amento d urò 11 n pe½¼O, e fu a :,:,a.i di Jfa;ile o ncn.brm,o a, sra,]i care. lufi.tlt,i C:.'R<rn ilu io 1VTi nistro ùolla. (fom·,·a negli (1.n ni SU CCOSSÌ Vi, ho dovuto affrontare TI na, gl'ande ÌmpOpO}H,l'ità 11m· mnn t011ere i d irH,ti ehe i. pl'ovenienti particolar mente dr:tl sctvi:-:io d i Spagna e da quello d' A.ustrfa avovu.no acquistato, di entrn.rA neU' esel'cito sanlo. E non mi farò a na1-rar0 le molt,o rnagg·iori diffic oltà. che ho dovut,o quindi sonnonta1·t\ per condur rucco in Crimcu. il genct·a.l Fanti qual Oomr-mdantt:i di Be:igata. Amo però qni dichiarare, J)rima di passar oltre, che 110n ho u.vuto a p enLìr mi ùi .:i.vor in t,al modo · peror:Lto ~ soatonu t,o la. cR,usa, di ta.u ti uffiziali r.he avevano aliba.ndonato la loJ'o carriera in ostori cserdti, per venit':SÌ ad arruolare sotto alla nostra bandiera, divP.utata, fa, bandiera doll' indip enden~a d' Italia. V esf-1'cito ::i,r,quistò molti buoni ufficiali, fra i quali non pochi


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salirono ad a]ti gradi; e per parte mi~, 8P. alcuni si dimostrarono m eno ricc1110Rr.cnti, debbo però dichiarare ·che d alla, maggior parto di essi mi furono più volte tributat,ì R,-mtimenti ,di gra,titudine, che largamente mi compe1rnarono tlei molt i dfapiaceri e disùl.ganni pat.iti pt:n- loro. .. Quamfo dovei regofa.1·c la ·posiziono d egli uffìziali provenienti dai em pi lombardi, pflr farl i ma.no IDO.O.o entrar neH' fli:Jorcito sm·do, semm tro1,po forir·e coloro che vi a,vP.v11no sempre appar tenuto, pochissimi si mostrarono indiscrl1Li col dichiara,l'c che p1·eforivano sta.r sene fo. o.spettativa anzicMi I'flCC·}clcre dal ]ero grado impr ovvisato; e con que~ti fui 8f:voro e tnl-volt.a anche sever issimo. Mc.1, il maggior numero di essi, compr e1=i della critica i:ritu:t7.iorin dell' esercito sardo, che dopo il 1849 confa.va 2500 uffiziuli in soprannumero, e pro- . ferendo d' altroude:i outraro in fltirvi ;:jo attivo auiichè ozjare noff aspettativa, accctt~'1r ono le 'pr oposte eh' io foccvR. l oro di <lisccndere di uu g ru.d o o più gnldi pl'ima di presentn.ro il ueCl'P.to a Sua i\focstà. Molti es1:,mpi potrei cito.re di simili. atti di ab nflg ,tiionc, di cui fortuna Lamr:nte n iis::.uno CTedo abbia p oi A,vuto a pent.irsi. Uno porò di e85Ì m eri1.a. Jì n.rtico}cl.l·mAntc cli non esser dimonti<.:ato : è (Jlrn:sti Vi.ncen:r.o Spini, il t1nale tb colonnello n,llo stato rna,g giore della Divisione Lorubawla chiese di entra.re Acmplke sottotenente allu coùa, degli uffi ciali di Sa.voi:t cu.valle1fa,, · o ciò malgrado non fosse piiì giovane, e i suoi coetanei si trovassero almeno c,,pi.tarni. N;; tn.r.er<'>che appena egli ebbe rice-..,.-ut~ il brevetto di l)ottotenente, mi scri8i;e una bellissima lettm·a p er' ringraziarmi del1' ottenu·Lo favore .. Io ho anche vol entieri cito.to il uobilo pr ocedere


- r,o di questo disti11t o ufft7,iale? che t ro vasi or ::i. col grado di colon.uollo a.l }Ti ru8tero d.P.lb Guon ·n,, ptwchè Rimo convinto d 1' egli ha molto . cuadiuvn.t.o m~l 184!} il generaJt:i 11'anti ucl i mpedire cho le trnppe cla lni dij_.)endent,i n on andu.s:-.ero a. fal' causa conrune coi ri-

belli di Gonovt\. Dico c:ho il genera! Fanti si a.d operò p er .impedire le t,ruppo .lo mbard e d.a lui dipen denti cli ~.c:corrorè a Genov-~, perchè lo ér edo; ma n on son meno ccm.vinto eh~ se io non capitJ1,vo ,ta, qn ello pi1.rti colla mia divisione. ch e cioè se invece di p1·enc1ere lo stradale di P iacen;,,a., \?::oi~-lwra ec., ave.~."!Ì scelto lèL via di :Ponl,nimoli, come 110 av1~vo facolM., egli n on vi saeebhr. r iu:iiliito. Sow.a, conLr mtir mi in ciò. che ]10 più sopr a. ::issorit.o qua,nto alla por.a conoscenza eho t\vevo ùel porsouale di quei corpi, ho potuto IJe.rò .f ar mi un' iden. del deplorabile ~tn.t o moralo i n e11.t si t ro vava q_uonn disgcazio.t.a. <li ,·isione, quan<l o io la :inconka.v:i. n. Vogl10ra ed a. Tortona. ]\font.re i lllioi 1rffìztali si soanèlali.7.zarano :i:liziosi che alcuru uffiziali lom baàli pr·odei discorsi zi< . ferivano pul.Jbliè.nmente: mi tocca.ya scorgere nel M n t egno dei militari di U,brni grado, che i.n r,ontravo, in n.lcuni u n nòn celato disp etto, negli altri nna tristcz1.A. c he conRnava colln disp erazio ne, p er cui ho dovnto per un momento t emer e un confiitto. Preoccupatissimo della mia missione, e 1·isoluto a irupfogarn q_u;:dunqu e atto cli CJH:H'g itt necessario, con tro chicchessia tenta.:1:10 i ueagliaro la nostra. m arcia., non po teYo a meno di compiangere n el tempo 1,Le':~so qu oi fratelli: che }Jarevo. 11ou dovessimo mai pitì rivedere. Pov era gonte, dicevo a m e stesso, e com o 1·imanero in sensìbilo a,l ltl situazione loro: n:.sa.i più trista cl i. quella con c.:m lot,t.avano nelF ag osto 1!;48 !

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.lnfa,t.ti,. dopo l' armii:;tittio di Mi]ano l~ t.ruppe loìnbarde venivano ·frater1rnment0 a.ccolte in Piemonte, e dopo Nov~Ln1 ne veu:jvano scaccia,t0. Quella. misera djvisione, il~ cui · il generalo Fanti preae il comando, J>Gr la foga. di Ramorino, clopo ave:r in quei giorni errato da CaRt,eggio e Mez:i:anacorte h1 Alessandria, e da Ales~and.ria a Tortona. cd a Voghera, ricevl:lva in quesii' ultin1a città.; poco prima del mio a.r· rivo~ l' ol'<line . di port,U.rsi Dobbio per esservi di• sciolta, :rirnr:mendolo facoltà cli recarsi in Toscana o

a

in H.oma.gna .c on armi o bagaglio. .

Chi conosce la giacitlll'a di Bobbio e F assoluta sua segregru:ione, in isp(1cic allora, per nuJ.ncaJ.tl1a di stradH, si puù ìmnm.gina.rG 1' irnprcssionc che pTcHln':!se <pml1' or<liue imi ff1 ilitari lomba,rdi. Dovevano invece rallegrarsene i molt.i mnissa.ri che arrivavano da Genov:t con eccitn,m<:mti, lusinghe e promet1se di ogni sortf-l,. E se al general l!1 anti era riescito <lue giorni prima di far retrocedere alcuni corpi, die per conto proprio a,vcvano preso le a.rmi (~ giit erano in m1:1rcia per Genova, nella. speran7.a, ·che gli altri ii.v:rebbe1·0 loro t,e nuto diot,rb, io sono pe:r1maso cl-113 rlopo l'ordine di scioglimonto e marcia im Bobbio, nello sb~,t.o cli mm.ltaziÒno in cui si trovavano più o mrno tnt,ti i corpi, senza la· presenza delle mie . L1.·upp!\ gli uni strasei-· nando gli altri, la maggior pa.1.·t.e rii ~sfii sarebllo andata a Genova. Ciò non toglie il · merito degli nffiziàli che si ado-· prarono a penmadere ed a N1:lmare 'j loro suh01·clinati, dissuadendoli dal compromettersi in una lotta co]pevole e iusenRatri,. Io mi compi.aC':cio timto più nel rendere loro la clovuta gimiti~ia, d1e molt,i cli essi ho quindi avuto Botto


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i miei Ol'cFni, e sono tuttora. legato con loro da c1uoi sontimcnt,i di sincera stima e amicizia, che formaho la più pre7,iosa dote della carriera militare: e senza i quali il mc~t11:n-e delr anni è forse il più tristo cli tutt.i i mestieri. · Riguardo particolarmente a). general Fa.nti, s1ccomo a.Jcuni miei. nemici politici osarono cli.re, o pm volte ripet<'lre, - quando rm1ssirne :~ff ,ipogeo della sua splendida cm-riem questo geuen1.le mi surrogava nol (iO al ::.Vlinist,ero della, Guerra, - che io ]o avrei volentieri !.1a.c1'Ìfìeat,o per i fatti del 1819 1 0 che fu solo protetto e salvato da, mio fratello il gener~tle Al~ssa1H1ro, io dirù q_ni hrev<'lrnente rlei miei rapporti col generai Fanti. Xl. Pr:imn, cl el tl!) non m i :ricordo cli a ver visto il generale Fn.nti. DuraDt e i faUi ili Mìlano dell' agosto 48 no ho sentito parln.1·e sen:i1a averlo mai ìncont.rato. Jl 213 rnarm, a. sel'a Larda,, eg·li mi avvr:lrtiva per· lct,tera., eh' io ri0cveva a. Piwrna il 25, di aver 1weso la l'isolu'.6iono di recarsi colla mm, divi8ione· in Alessandria, il cho io u.pprova:vo con . lP-ttera, riel giorno stesso. Prima di fasciar Parma (il 28 o 29) .s crivevo al genoral Fanti a,;cr io ricovut,o l'online) di recA,rmi fl, Genova il l)ilÌ 11rcsto possibile, o g·li partocipa,vo le .f-!tra,1.ia.nt,i noti7.ie che mio fra,te11o mi Apodivfl, i.la Momo, prevedendo anche la gucrm oi1;ik. In Voghera qufodi inco11tratorni per la prima ,iolta, ho avuto . con lui due lunghi·abboccamenti (credo nel 30 marzo e 1• aprile), 1101 qua.li dopo avere deplo- ·

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rato assieme il tristo esito di q_uel~,L sciagurata cam~ pag·na, e le tristissime conseguenze che ue dovevauo derivare, si parlò seriamente delle nosi.re ri1issioni1 l'una cla.lP altra, b8mù assrLi cliver~sa, entr.àmbe però dolorose e sca brosis~ime. Senza dimo:4rarmi preoccupn,to ·aP.lle refa,:;-;ioni ~he sapevo e8istero fra i e.ivolu~io:na1-i di· Ge11ova e i corpi Lombard.i da, · h1i <lipen(fonti, io non gli àiAsimulai fo, rnia .ferma risolmd01rn di oppormi anche colla forza a clriunque tenta.Rse andare a. Geno.va pAr pD,rtecip~.re alla im minente l"ivolu7.i0t10, est.ern:rn.d ogli fa, min, speram'..a, massirne dopo ottenuto il r inforzo clr::lla intim·a brigata d'Avanguardia,, cli giunge1·e in t emp o po.r sal v,u·c la c:;.tttL cbgli orrori d i e ~Li erf!, minaccia La., e per r i1th,a,1·e il vrestigio <lell' <~:se1~cito, coi':ìì scoRRO d al disast ro di N ovar,~. Qnant o al.le relar.ioni 11e1·son.ali che il ge1113ral Fan.t i possa a,ver avuto con Ma.1.zini e i ì\:Iazziniani, siccome egli non me ne l1a p~1·la.to nè allom nP. dopo, io le ignoro. Non mi. è pel'ò ,l ecito dnbita.re che il grande Agit.atore, sovra.no a,11ora, Oampicloglio, si ·s ia particolarmente rivolto a: chi era succeduto a Hamorino nel comn,nclo delle truppe lomhn,rde, mentre nNeva. il Mazzini perfino or,,nto r.entare dii prima n.veva p;ii. éla.to prove sufficienti di fedeltà e di <.levozione al suo legittimo sona.no, per tradirlo l' incloma,ni cl' nna g1•anéle sciagura,, o quando aveva hfoogno di maggior for~m, e mag·gior prestigio per sttlvar la bandiera na.;,;ionale ehe correva i più gravi pericoli. Ora, mi sia lcc:it.o dirlo, la pronta ripresa di Genova dallo ma,ni doi dema.goghi: ha non poco contribuito a salvar quella, handiem, a.11' ombra della quale r ItaJia iutiem ha .potuto r1sorger·e.

in

4


I.

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Ecco :infatti la lettera che il :\'fa1.:dni di sua mano rm serivcvc1 da Roma, il 30, ID,:Ll'Z.O: 1

N(1i 110n possiamo nell' incettezza dell!: !1ot,izie, e dei casi tìttua.li: tenervi linguaggio {>O:'ili rn .s1ille operazioni che a rnn· taggjo Je1la eausa. comune potrebbero intraprcrnleesi; mf.l, crediamo debito nostro dichiar:11·vi che la Hcpubblic:~ rimane, a fronte ,foi .rovesci patiti dnll' armi {lei fratelli pfrm<mt.ei;i, forma · in opcm\'e quanto può e come,; (lebito a prò dell'Indipendenza; e clic uel caso in cui, si:i per un sorgere di. !lissidio fra poteri; l'uno dei quali int.<~mle:1se continuar la guena., e l'altro cc:,;SH,rhi, sia per isolumento delle frw7,c chE: comandate, venisse pe1· voi il momenJo 4li cnusultarc, per la, sa.Iute e l' on:,r della p iLt T'ia: com1111e, la sola -vostra cose;i011za, voi vi 1·icol'<lia.l,e, che noi siamo pronti a secomlarvi: e. che qualuuque propo,;ta, lli piano di o.pnra:t.ioni comuni et'ecleste dovere affac.:c.:iare, s."ti-ebbe accolta e diS<.:UfifiU, e sccm'iila:l;a J'r.:~ternamcnfa~. J,' r.wcordo il più. intimo fra

le forzo d1e ilil'Ì!:5f'\;<', k forxe t,,)Rct1nc e lo no:-1t1·c potrebbe uon Rolarnerd,o 11rol.ogµ;ore il contro, ma opct·n.rn ·1ut fatt.o i rn110rtante, per l' at.tmilo centro dclln. ~nc1-rn. Cl'cdctc1, Gouorn.lo, ulla nostm profonda, sLìma, e alla. no8tra d,~r,ii::ioru~ fii cont,rihnin\ i11 tutto che possiamo, u.lla ::;a,uta causa l)Cr l.a. qnale voi cornba.ttate, e unì f:>Ìamo J)ronti a, combattere. itOJni1 1

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HJa,l';:t)

l8J.(I,

Pel 'Friuin1:iralo: Firin. G1Us1<;1,_pR MAzz rnJ.

In u.n opuscolo stampato a Torino ue1 1850 Processo e g·iustifiwzione del !leneral Fanti (cl1e si Re.ppe 1 L' cdgiuolo di fiuci,til, dran a. lettera. trov~1-1i mlla c:oll~-.ione di t.1uiogro.fi del contt1 Cihi·11rio, al <tualc io l'aveva donata. Gli ,ti1·elii di, <1nf>iit.o mio antico colle~t1, t.11 Mini~tl.l,'O 111a11ùnuùomcuc gcuLilmente il, mia 1·fohiestt\ uuu wpiu, uon vollero c,1.u cUcro le segqenti linP.e, chH in calce iv vi ii,ppvncva 1·ii.ndLcndo l' autog·rafo a.l Ci brnrio. · Questa lettera mi fu ìjtne.ssa la i>i.gilia r,Tte fo rttf.~r.r.a;;si Cenuv~. La

prn;a di que/r,a. fol'tP.:.za dr.ili.e mani clei ·l'ibetli ern lei so!a ri:sp<isl<6 a d..arsi. ,il/.' imql1.vlente pmpo8llt di quel cospfral<lre.


,·.

· 1)oi cssore stato tlal!o st,:isso genew1l Fanti redat,to) ; e nel grosso volume della Vita del gmwral ~Ianfrr1do Fard,~ (star.11pata a Ver·ona nel 1872) si trova che .il detto genctale clopo a.vero il 28 m:i,r7.io 4-9 fatto p~·ostar giuramc~nto alle sue truppe di fodoltà al nuovo Ito Vittorio Emanuele, scriveva a, me (Alfonso La. lVformora) l'indomani 2!): GENERALI,\

Siam.o in momm,ti forr.·ibili: l' esereiLo b:1.Ltuto, le popolaiioni :stordite, il Go~crno titubante, cosa. succe1fad,? È questa la ('!oma.nda che tutti si fanno. l 'l'cdcschi nella Lomellina e nel Novarese orgogliosi per l' ottenuto frionfo, nnu sono f'orse fidenti iu loro stessi più di quanto la prudenz:\ loro oonsiglierchlrn ·? Difatti, possono csr;i :rndtn:c 1.1 Toriuù é rinw,rn,wvi lu ngo tempo '} lo creclo di no; porchiì cosa farebhe Hacletzky, se noi ritirando le nostre forie nelle montagne di destra e di sinistra. del Po, lo obhliga:isimo a clis1)erdere le sue pt1r vtmir-ci a oombattere? Le nostre tn11>pe per scoraggiate ·che sfo.no, non si batterebbero forse nelle loro monfagne? E se noi potessimo rimanere in attitudine ostile solo per lrn mc~e, cos1L non potrebbe avvenin: m:lla Lomh:11:dia, nel Veneto, nei DuctLti, in Toscana,, nello Iloma.gne? Mi pia.nge il cuow~ pern,,a.mlo che soli 60,000 Austi·iaci~ che non di più io erodo sia.no gli entrati in f>jemonte, impoug-ono I.a. legge a.Il' intera Jfal:iil !

To non forò <.'Ommunti su quC:lsta. lettera ta,nLo pm che l'autore della. vita del generai Fanti nel 1872 vi aggiunge clel suo·: manifestarFu:nle quesur, lettera rùliu.lwa al.la possibilità di I·o~npe-re l' armistizio impostaci a N<mara. Mi limiterò soltanto a did1ian11·e) cho dubito assai che 1111dla lettera mi sia . sta.ta sptidiLa: e che ce1·t,a.monté 1 10 non l'ho mai ricevuta. · 1 A,enùo io don1to cita.re più SOJ!ta l'opera illtitofatt1o: Vùa del; gcnf t·ale- Jrk(/1/.fredo Vatlti, s1mza entrare uel r.ue1·i~o ùi qud libro, pieno


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, Quant,0 a quella di .l\.fo,z7,1ni: che ho 1:enlrnc=rnte ricevuta.: potranno forsfl i Anoi a.clo1•atol'i trovare a.nch' oggi in questo ::itrano docnmento, un n,tto cli sublime 1)a,-

triottismo o qun.lchc nuovo clogrr.rn. del loro Prc11eta infallibile. l\>fa noi che i fal8i .Dei non a1)biamo m.ai aclorato: e tutti i patriotti ahhiamo . ognom f.Hwcwament;e giudicato, non possiamo 11 mono di scorgere in coile:.to incredibile autografo anzi~.nt,to il ei.nirnno rivoltante di un cospimtoro, Ìl1s01)sibile a.d un <lisn,stro nn7.ionnle eh' Eig·li aveva in gra.u partf) 1ircpa.ril,to, ciniAmo èorrispon.dontc ali' incliffercmzn, che rnoRtrò :mmprc alla sorte deUe innumerevoli vittim0, eh' og·li urmn.va di pugnale 1•er vederle poi salire inc-~soml,ilment.c snl p::i,ti.holo; di JJÌÙ I' orgoglio di un despota che sotto la maschera

a~ua

:H.epubblica nascondeva, tutte le pret.ese di

un nuovo Papa-He, al <lominio universale, e che perciò non si preoccupa.va s0 non ò11l t,~ono eh' egli si era. ---.,-- - - - - - -- - - - - -- - - - - - - di onori o d' iueF.ati:oxz~ a mio .ri7111w,lo, cila!rÙ p1H' 1i.lt.ro nno .~t,·n.no coufro:nto che vi ho scorto, fra lo. mir~ condo,1,ta. e (Jnclht del comaud:mt.e fa Divisione Lombarda in quello brntt:c conti11gcm',(J, Uhe cosa FJÌ ripromet.t.ei;se co11 ciò cocle1;1to scritoore (gfa aftizinle

nel 110~trn esarcit,o), per cprn.nto io vi 11.hbifi pc~m;a.to non sono rief:lcito u capMo, Ecco le sue parole: ,'<liJ giace/tè siamo in sul discorrr:re della i iw111rrc:.iA.rnc di Genova, e (ÌCi clu,e yen~tali Fa,n.ii e Lu ll.:fornw1·a·, dr:dichiam<J qttaf che 11arola <l 1nettett·e in 1ricmx. luce il ,·el(tti'Oo nwril-0 tJh,; . 11i eb(lern qu,~11ti ,b.,e w>mini nel crmtriJmire alla 11ron.ta sottomissione di. qu.ella cillà, da c,-ui ne risttltò al Piemonte tm g,·r.mde ,,-ù;parmfo 1.tì in~~nll erl e..s1:er·1M difp,coUà che potet•{l/11.() acc,1yioriir9li la 1fi:ù lui151<i <lurnta i/.c:l suo ~tat11 r:cc.i.ii:onàle•.

.

' ,. Se àlla 1irùlant,,, ri,solute.zza i,0n cui Alfonso .La ~'liiwmo-ra attcicc:ù

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ritius~e Gerwva aUa i·esa in pochissfrai giorni si demi i,i part,,. wi tale effett", per Z' altri! bi1Jogna c,'U1wc,~fre c;lte io si ckve alta fèrtiw. e eoxt1mtr, ?'ÌSDlPHfone. con tJ·1p Ml,'llr,i ùnpciii chte 11000 ben urgimi.watì eil a,rraàti Lo1nf1a.r<l-i Ri gr,tt11,!l8two in Gmicwa e nmdessero al L'), 1'1'x,-,noru · ,i.~;;ci~ 7Jiù. ar,luu e lunga t' impu~a affi,<iàtagl.i. •· Noti3i dio I' uutor1i di 11uesta, st!ntenza faceva pv,rt.tt nel mio ;.;tato milggio1·A della, spedizìoI\e di Genova.

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. innalzato sul caùavero di P elle,i,rrino Hossi; l' jguoranza finalmente ùi m1 fanatico i:iettario, . cl~o. diApre.:G.zando eg1rn.Imenta lo studio degli uomini o della storia, dettf).Va e 8E:mtenziAva. sempre, Benza maj ragionare, son7.n, mai ascoltare. Ve1·0 genio ùel male il l\,fo:r..zirri: ca.pace solo di dist1·uggere E:l ,rovesciare; ad ordinare, eòi rica.re e govor:nn,re, iuca-paci.ssimo. E in qn~sta opiniono mi coruermar·ono pa,rticolarmentc vari suoi Beguaci, che, ·c aduta la Repubblica l\fau;iniana di R.orua, si rifugiarono a Genova, ove , malgrado lo stato d' a,RRedio erano accolti colla maggior p arto dogli emigTnti che cla. tutto lo a,ltl'c pl'Uvincie italiane 'r ipnravu.no nel Regno Subalpil10. lVloHi di t}SSi , lo 0,mo con - · statare, Ri i:unvartivuno allo idee d'ordine, di vera, libertà, C cli vero p,1.triottisrno, in quelfo sto~ma citttt che pochi mesi pl'ima era. centro e ricnttacolo clei IJiù P-saJtati demagoghi. XlI. Ora, p erc.hè meg)io risulti:no in (1uesto scrit.t.o: d~st,inato ..ii miei . amid1 a fronte del cinismo ì\.fa~biui ano, i sensi di p1'ufondo dolore che noi, chiamn.ti llcgi 1:e:itduti, traili,t.ori, e licYmba:rdawri.1 p rovammo, pm· i. disastri milit,o;ri e civili del 48 8 49; s1:mtimonti che <.: i guidarono AemjJr e e ovunque nell' admnpimento clei uo1Stri cloveri, col sfìlo scopo del berw 'inReparaf.til1: clel Be e dclln Patria; prodnnò q_ui qu.1si intAgealmente uno letter·a pri vata cho mio f.qttello Alessandr o> capo di st ato maggiore d<ill' e:ìerci't~: i nt"'"s'~1'1'v~;a;'"•'due gior ni clopo 1a battaglio d i Novara. 8erv.irà unche q uesto ùocurnento a pitl giu1:itam8r1fo apprnzza,ro lo, k eml:lmfa situazione politica e militare, 0


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w~ll.a qual t:i scompiglio.

ci

:7:11.amo trova.ti in qnci giorni di generale ".\fomci, 21, mar zo lt¼~).

Oa.1·0 (,rr.doUo. 'I'U' f'TO È .1:'ERDUTO.

Non ho t.nmpo il dMt,i mi:rnt,i i:a~g un,!'.!li. Ra111orino cominciò pt!r uou obbedire, l'\ invece di 00cup:-we h forte po<ii¼ionc della Cava come gli vcnim ordimtt,o~st ne r~mas<i colla maggior parte delle sue t ruppe•. i,.11lla destrn del Po)}Ef?;li sarà proces;;al,o. f: proiia,bilc c:he abbin prC'RO rlenuro por tradire. Si 1lic;c anzitntto pauroso e incapace, ma :u1chA oltnmwdo venale. J1 fatto 9La che gli Anst,riaci, che noi non sapeYnmo ove fosse-ni, sl,occarouo tn1.rnJuillamente da P:1via. Gli esr1H.ati voloYano nel ogni costo che no; provocas.'3imo l' insorre;,;iono; noi ci Jimit.~L\' amo n, chiccler informazioni sul nemico, e mai ci Stlppero dire una. p:u·ola c1i vero. I1 nost.ro .1~Rerr.i bo 11011 si è gi:\ il.\'YCuLurn.to ,;oprn, Milnno come lo spcr:1.va Hnclotzky. 'l'rr: divisioni ~i porlaro110 n Vigevano e rl ne n Mol'l,:1.ra.; 111 11. come Ra111 nri no 1H>11 si (1r,;. h:i!Jn!.o, uoi 110n iwrmr1o inteso il ca.t11101rn :i.bbif\mo porèlufai 11'11 giorno. Se, fo;;simo i;t,ati nvvert.iti. in tempo che gli Austrfa ci sùoccimmo da quella l)urtn: avremmo preso I' oll'cns1\'o., e potevmnn respingerli. J Q,.Ju_i_..particwlar 11wn~. .iµ~a.~ica~! c.H . dirige~-~ .I~\ il~~ , dt~,!~jon_i (Dtrna di.,~n.vo)a.. t: purnad.o) verso lli~ortJ1ra. Si arrivò t:ucli, 0 le. kci})pe erano Htanohe. Qua.nrfo io giunsi, già avevano preso un1t posi:;r.ionc pur1,mente difousivn . . Una 'brigai.a era n, Caste:! d' Aç;ogoa. Ottcmni che le t r1~ :,i.ltre HÌ a:ni.nzasse.ro nn poco QJtre. Mo1·,?.~r..l!, p"'èt ;\ ;ero 7fiétrò-'cìl" 1loi' le ;:o,;t;mi~~ziont ·1ib<:; ~_' ·1\1~ ·io;~on potevo c:unl,iarc essenzialmente l' ordine f.lt.allilito; solo mi 1-1,r a focii,u di suggerire. Gli An~Lrìacì arano i11 vista, e uon vi 1!1·a. Jiiù che un.' ora di giorno; por cui_si pensò solfanto ~l)e disposizioni gcucrali, persuasi che nella notte a.v1·1=:rnmo avuto il tflmpo di ped'ezi011:1.re il collocamento cldle t ruppe, ond~ il mattino poter Jlrcndere l' oiforrniv:J. Ma di~rnzia.hnnentc il nemico ci nJLaccò Jn SGra st,e~sa, da lungi, con una. numerosa. :utiglicÌ·ia. JJ nost.ro lc1'l'cn9 era scop~:rt.o e sabbioso, cosir:chè, ogni proiet tile era \1.Sibile,'/&.;:e·va

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grande im111-es;;ione sui nostri gi_ov;:i,ni e.ol,fai.i. Risi tcncv;mo però . ~sai bene finchò ~i vcdcvan .~,~},J 1:1,~tJ _i .f)~1:t~,yiJ:1._~1)~rt}!!',J~~'.~!}~ E9~.J1Q_,~J!.L_~,~rnllk\Jlel}~.. .})~~.1.~J..?,r,t ~SI'.'.~~!·~ .,~.1,. J'!lllll .colpi i ~n~ quando le colonne nctmclle s1 avanzarono) dovenao nm rec;,u·r,1 a.1 nosl:ri post.i, fdcuni hiLUflglioni (del1a. lirigaL,t Regina) si scompigliarono · prima :mcom che si potesse cominciare il fooeo di fucileria. . - , · Scorgendo io a destra e sul davanti deUa cit.t~. un . forl'cno mancante. cli comunicazione colla Brigata c.hè stavr~ al1a estrmm1 destra (comun:c,.'lzione che io intencle,ci aprire· nella nillOO all' incrociamento di due st,ra<Ìe) io pe11sai <li remu·mi colà. Ma di1;gmziatsunente, aliti mia s1nistrn l' ~1.}J;;i.tu~r.i!i~}J:~!~ ~\~ .n~~1,ç}.f,e.sit 1P.. ,ç!.u c liuec di Lruppe della Regiua. La notte ort1.. huia; e lè. rPclnte {i'i,;~~i1:1iihi''ei·i;i10\ ec}~Ìte)'già clnmomlizztlk cln,lle c:a.JlllOtll.\.to, lo furono più ancora élal fuoco notturno. Là ovo ve,l<:wnno un colpo di fucile, sembrava loro scorg<~rc mille boml,r~. 'l'entai far prendere lm·o l' olfolliliY(l,, :nrn i:iYrrno. 8i riniin,wono henr-ì. per un istmit.e, mii, poco c:lopo mi n.bl:mndorn1.1·om>. F eci allora. ~enirc . due.. battaglioni. d.i Cuneo. Profittando del loro .tlrri,:o, mI sJinciai 'anco1·a ·;~YfinU"Con''· quei ileJla ff~gi~;;}, ~M quei d1 ' Qt1n6ò .ci feQero"fuoco nd<losso,···e nàcqne sèo~)J?Jt~:io. c+H ~·iol'gn',-;i;,zai, ma rnanc1.wi.mo gli nf'fiziali, in parte foriti. lutanto sentivo un gl'nn chiasso alla

ne

mia sinistra, (ero lnngi d::i.l supporre che i tre battaglioni della Uogina e le altre truppe a,esscro lasciato penetrare gli Austria<.:i in città). Mandn vari Aint:mt.i cli campo, e ~1lcnne guide, per \'eriiicaro, e nissun ritorn:1,. Oiò nulla.mono continuo a mantenermi 11dla miH, posizione; il mio <:a)~(1J,lo,.fa,.1!,(')lfo fa gravemente· ferito :i.Da spl\.lln1 o mi toccò prtmderne un n.1tro; ma appena montato lTIÌ .t 1!ccis1ui ,1~i tur\ ia 09n.1 batté\re\ , 11i111li. Faceva.mo in tnl modo qunlchc piccola co.r1on, qunndo il co.pitRllO ,li std,o maggiore La Tour, i\ s1.1lo che mi rima11ev~~ \'iene a dirmi che gli Austriaci emno fo{città dà più di un' ora. Dirimpet,t,o a nui a,i:rv.11.:110 fcn·zç-, c1Jrn,iderff.oli, e dietro a noi un \.iale che mena in cìtt:'t- .Io .dispongo tosto ' le mie truppe in colo,ma, coi due pezid, dt~à,o a.tl ;;.tl.rnve..:·shre il paese. Battiamo la carica, e uno· rt un certo punto l'i~sco, gli Afrst.riaci cxti'1cndoci dei loro. Ma rinvenuti .Jel loro errore . ·aLtaccauo. l nostri allora sbigottiti da quel tumulto notturIJO e da.i mucchi di morti e foritì ohe incontra.Vl)no, jndielreggiarni. Hifa.ccio }IÌÙ . volto là tosta

c~i


-60 di colonna, .ma. non afrivo i"l. ponuaclerli che potevamo forzare il 11a.sso. I'inalmente con La 'Ionr e xette od otto individui rioscitU!llO a tr~we1·s1u·o i 200 ( cìrea) A1,1strit,ci, che stav:mo coUl, e ~i rag· giungere gh altri (i nostri clm già ·avevano potuto ritirarsi per altre vie). l Lre battaglio11i con due pezzi si arresero. Nelia sera, ma più di buo11' ont, il gencmle Bes foce una. rico11oscemm multo onorevole per noì.' ' 11 goncrnh (Ch:rzanows.ky) 11a dovnt.o camhiare le sue disposizioni; e noi c:i 1·iunitnmo a Novara passando dietro l'Agogna. Ieri l'altro, 23, siamo sl:..'lt.i attaecat.i. Le cinque divisioni crnno in vosizione LLppoggiate · alla. Bicocca. Vi fu battaglia. l 11ostri solcl:lti da p1-incipìo ~n pn.rt.e si s~and3:r~11~,LD'JA. V.l'csto 11i riordinarono>~ · · · • · ··· ·· · · · · ·· · · ··· .. ,,,.,.. · · · · · · · ·... ...,, ·,

:'·"·"il~-po:-it.ione

avimti ltt P,icocca fu prcsr~ e ripresa con a.cca.nimcnto qm1.ttro o cinque vnlte dalle Divisioni 11 onone <·l Ducit di Ge11ov~1. Gli Austriaci nvevano molta artiglieria. Dnr,-m tc h battàglia. si stnnMrono troppo i oost.ri solrlat.i, giù, in pi:trte dt;rooralir.v.aLi dalla vista dei morti e tlei molti feriti; 2 quan!lo f! rnvti.mo tutti pieni ili spera.m.a, vedendo gli Austl".inci ret rocccfor<\ 11:i.rc clw i solda:ti si .sieno detti fra di loro l,cisllr,, e nQll ci f1!, pi~ . rr!e,:zo d.i . spingerli avanti. l<'ino allora si eràJJ.o battuti n.ssrti bene.. Si rÌ('lnt.rò in Ncm1rn disordinati, ma la confusione r:iescì ·miJJOl'tl di quel che si poteva a,spd,tare, a.l:tesucbè •1ualcho corpo proteggeva mu::ora in borsaglic,wì b ritir~tfa. · · lu cit.tà molti soldati si s1,andaronb, trvcvano fame e commisern at.t.i dì dc11l'cdnzione. ]<'u g-ra.n fort,una che la. nott·~ giunse in tempo pe1· co1n·irc queste . :-;ceue sl:.rarjauti. Oossàto fu spedito qnal p11r!a.menl,i:trio. Gli .Austria.ci già tenevano r1:ronto un p1·ogotto. lli si propose un anniati;:io assai duro; ma, che lo :-1a~:ehbc stato di più S(i gli Austriaci avessero co11m,cìuto il vero ilostro st.ato. :Essi non avevm10 veduto ohe ì 1:1olda.ti nostri che si -lHLtOOYiUlO o dv, questi furono hen sc!'vitì. Uno dei lol'O reggimenti ha pertluto 32 ul'lizìa1i, e un altro 22.

·---·- - - · -- - Uiò chfl mio fratdlo chiama tma !l'icon.OJWr.nza ,~ il combattimento della Sforzc.~ca del quafo non poteva anr.ora cono3cere u~ l'imvvr-tr1uzn, nÌ\ i parfa;olari. s Come Fmccedf\ sempre coi solùv.ti giovo.ni. 1

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Gli ,\.ustrittcì non ammettevano dilazione; vo]f-,aJH) che' il Re · f.rmnsse sul>ito; d.' altroncl1~ 11oi 11011 poLe~ amo organizzarci ner,pm· pet Brìgnta. Il mattino .(del 2,1) abbiamo faU\J entcaarc .Novara, e ciò malgrado, gli .Austriaci tìrnrono ancora granate e razzi che incendi:nono Vttrie casti, qumihmque ·si faces:iC saper al generale d' A:-1prn che Uos:iato era in Vespoh1te trattando F armist,i.r.io e ché moìti punti clel m<::<Jcsimo erano convcnuti._X(µ.a,!mcnte ci ,,;r,u1{.~ ritirnmmo su Okggio e Dorgomanero, e ierìlel;be Jnogo ..un··;ir,:· boccamonto a. Vignale fo,. il He ·a:l,tua.le e U.adctzky, nel q1.1nìe si ottenne <1ualche cambiamento alla convenzione, la quale viste le nostre circostanze, mi pm·1~ favorevol~.' ' Se si su.pt~;;se che. . . .' . . Dimenticavo dirti che f1uando Cossato rit.oruè, colle proposte di Hackhky, il ne (Cado All:,crto) 1'imlì j Generitli col 11inistro Cadoma, e dichinrò che per il h<me 1fol p11exe e:-;xe non si dove. vano ri:liùtaro, ma che Pgli per i .suoi 11nkccclcnti n<)n r>ot.eva firmare (Juel documento, e abdicava! Rgli partì quella stessu. uotte })èr la. Spagna. Ounìnk la bi.~ttitglia egli andava sempre nei punti più pericolosi cercando farsi uccidere; o fu gr:m ca.&o che due o tre volte non vi abbia. riescit.o. Il genera.le l>crrone fu grn.vcmente forito a.1 c,1po; un pcizo di •;nrnìo premo sul ccnello, ea è diHicile che !ìm.unpi. l'ass:tlacqu.a ('5Ctìerale) è mol'to d'una palla al petfo. Dì Bes e 111. Rocca (generali) non si hanno notizie, Jllfl, si c.redqno ~emplicemcnte tagliati fuori. Ilu,lbo, cl'Arti~lieria, fu ucciso., ,1attoi e Robila.nt d' Artiglii:iria amputa.ti, come 1mro Dfi1ht Valle. Vi furono molti ufficiali superiori e subalterni uccisi e feriti. Abbiamo ti·emila fo1·it.i. Gli Auslriacì più. li nuovo lte J>a1·tc qucsfai sem per Torino. Avremo all'interno la gm~rm civile l Le coudi:.:ioni pri.Acipali .tl~H'.~~·1:n.i~tizio."t9no : . S~i°,il_i,ere,i yor~i}:'Sl}ll lJ,_1.i.gJi~fq!~~~p_i:, ,.9,.?,_ p,.~!;~;._;-.~} ?,-~1 a facoltà ~ di ritenere gli ufficiali. ·· ·· ·· · · · Amnistia piena e iuLera. per · tutti i rifugiati· compromessi. Occupazione cLi.g1i Austria.ci <ldJa J,omellim~ lino alla Sesia. J.,:,. gm1rnigi011e cli Alessandria sarr, composta pm· 111ctà di i

Che cioè fol\se impossibile ott-:ueru coudizioni mìgliori. ·

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tn1ppé L\.nstrìaùhè1 che avmnno le loro connmica:-:ioni per Valt~nza. Evacuazione di ·Yenézitt (?) A.bbiamo evitato di pnl'lar 4)ei traHali del 18m. J\oi pagheremo il mantenimento di ventimila uomini e duemila cavalli Austrittci che oc:c1q1e1·11,11no il no1-1~ro territorio 1ino

alla pace. Restituzione dei prigionieri. -A i<lìo. ALRS8AN1>HO.

Xlll. B giacchò mi sono deciso ad inserire q LLest.o documento eh' io ercdevo perduto 'con tanti altr.i, più o meno interessanti, mi cre,io in obbligo cli corredarlo 11i al.cun f) avvortoww o ·spìogu~ioni. Pr(\g-n pc:rf:iò nn:,.ii,nt.lo il lottorc I\ ritcmcire cho J1 011. ò. gi,\ <] 11 c,d;ionn ili 1111 rn.pporto 11fficiril0, o di un a narrftzion,) ext;rù-uffiuia.lo bono ordinata, como solo si possono redigere dopo un lung·o, ma.turo e :impar:1.1a.le esamo delle disposizioni dq.,te e dei singoli fotti avvenuti ; trattasi d' una lettera privata scrit~ 11i-011rio snl tambm·o, appena cessato il combattimento, lt\. c1na.lo non contione, e non può altrimenti contonere che par;i;ia.Ji rl'l,gguf.l:gli o personali osscrvrizio1~i. Siccome però ]o ::-crittoro dollu medesima era capo ai sfoto rnagg-i.orc, e quel che ò più, uno dei nostri mig·liori uomini di. gnf.rra, · le sue prime impressioni possono cla un lato a vcr u.ncho maggior valoi.·o di certi rll,J)porti im11rovvisati o architcttrilti ·da/chi non cm presente, o peggio da. chi: presente, ha interesse a nascondere ·1a verità. D' a ttronde, avendo io più volt.e avuto 01:casioue.

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dj ragionare ili quella ea.mpn.gna eon 1ùio fratello, a, compimento ed a sp iegazione d i quella lctteni. credo

:potere asser~re d1c : . l° -· I1 g<:i ncrale lfamor ino non 1rn, già tradìL0 1 come da. ·!fwlti RÌ. è d~tto, come ha potnto cr ederlo un lllOmento mio frn.t,ollo: e comA più dì ogni altro lo ha fatto suppun e 'ì,1101 dfagra7,iato, ce1·ca,ndo fµgg-ir<:l ,i n Svizzera; arn:icJ10 co,:;tituirsi nl (),uarti;r.,,g;n·;ràle: ·e·o:orn ;~~·. ;1tic\~·eva.'}"ò'i~~fu1·e; ~.. c~;;1e't ìr debbono coloro eh e in simili eal:!1 hr-mno }a. eoscienza netta, Uomo semm car att ere fl sonz,.\ eun ~j n1.ioni: era jl Ramor~Ho un vero av vcnLur iorc rhol u:1.:iorn1rio 1 capace solo d elle p iù sp1'oposiL.i,tr. rnill a.n.t.eric, c~d foca.pace ·n el tem110 Rt,esso d i a~8uui1~r c in ruaUà nn comanùo qua,lsiaisi; o sopportUJ.·nP. b 1·csponsnl)1lità. Durn.11tc i. molti mesi eh' egli pa.ssò in guarn igi one co]b sua di·visione, invoca cli occupa.ri:;i ùi cose militari, egli fnuea clolJn })ùlitica. Anzicbè cledica,rsi scrin,rnoute alla. istruzione o disciJJl iua cfoi suoj subo rdinati, egli passa.v~ coI1 questi i giorui, A partico1wl'men t n l o notti, or n elle bettole od or n ellr. piazze a schia,ma.izarc,; e blntcmre contro il Gover n o; eh,~ n on aveva. il coraggi o Ji rom-· pet'e immodiatamente la g ue1Ta,. ]~ riun,n.do fa gnona venne: 0gli app ena vist.o iJ.. n c mioo perdè lu, t esta cum0 succede i l pjtì delle volte ai millanta.tori. Tl gonei-al Ch r1,anowky ehe Jo aveva COJlOf3Cinto in Polonia, ove si n,ssi cnra aves.::c in Rimil modo ne) 1831 com pr omesso la. tmt.t,agli~ dedsi w i, di Ostroleulrn: gli ·1.:i1·c.l inaYa n ·:ll 1849 '1i distrugge1·e, c1uaJ.ora, gli A u.st.ria.ci sboccassero f.b Pf!via., il ponte di Me:.: zànacorte ; e ci"ò 1,on t.auto per i mpedire agli .Austriaci tr impos5P.S5arsenc, quanto p er obbligare 1{.a.morino a d ifend~ro la. ))OSizione della. Cava, sulla sinif\trO. d e1 P o . .Eg li~1nvcco


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pnssò senza oppo:rre resistenza agli Austria.ci .sulla destra del fìnme, e tirò a. sè quindi il po nte J)er fom a di e1:1~ere i1rneguit o da.I nemico. · Infa tti, non fu già il Ramorin o condannat o allu. focilazioue p or aver trudit,o u i3 eogli .I\ n sliriaci, n ò coi Mazzinia.ni, m:1 per l' atto di :flugrn.nte dù;ubbiclir.11,z(1. che ha crrm,promesso l' e.'lito della carn,t>a.lJnci, dé litto cou templa.to dal nostro ~odìce militart\ e pnnito colla pena di mm·Le. 2"- Qufl,nto aJ g tmemfo Chr-z:u1owsky, rm~pettato egli pure di trn.climento du coloro p n.rticoln.rm enbe che nN0v,mo contribuito alla, sua, nornina; soliilfando ehe i Generali picm ontei:.i non cmno a,bb,.1.'>tanba rivoluzionar i per coina.ndare uu. eHercito chè a.vrehb0 anche esso dovuto essere r ivolnziona.rio: mio frat ello avevà del sno caJ.'ù,tt,ere un'altissima st.ima.. Il Chrzanowskv . ., .A,veva inoltro Tmn non comu110. er11diziono e roolte cogni:..1ion i militari, :i111ra.uutouhò r.wc-:va primi0t·n;rnc1tl;c'! fatto molto onorovolrncntc coi ltussi le campugno df,l 28 0 29 con.tro fo. Turchia, e t1veva poscifl. copel'to uft1cii importanti nella grn.wra. ù i P olonio. rlel 30 e 31 eontro i Uussi. Disgrnr.iatu;inent e venuto in Italia dopo la C(I.IDpA,gna del 48, egli non aveva fwllto cam po di i:;tudù~rA il nosti·o esercit o ttè di. farsi dal medesimo conoscer o: ~osa tanto più necessari a i11 chi aveva. nn :fii;ico infcliciss.iuu) che si v restava, quaHi al r idicolo, IJt:iI' cui 8t1l ct-1.mpo di battagli:~ non poteva avt'we il necos~ sa.l'io prestigio. Nè tampoco poteva il Ch r:.:anowsky np prez,zarc q uell' impor t,anti:il!!imo e complieati'ssin:10 teatro di g uerra t1ual è la gran valle uel Po, inLier amento mwvo p er Ini. Ammesso pnre {}h' t:,gli avesse d.iJigent-Ameute st ud ìa,t,o le molte ca.mpagne com b~tt11te in

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quoi terf Emi r ealmente dn:ìsiei , per ba.tt,::i.glie; 0iò non

basfava. Giacchè a' egli è conRtn,t.r,.to che per giudicat·e militarmente un pan!3c è del pa.ri indiRpcmmhil e J)fffcori'orlo più volte in tutti i sensi: o studiarlo attcn-· tamente sulla carta; questa massima t1intica ò parti.colarni,ente raccomandata. da. lVIachiavelli: ò più che ad ogni altro terreno npplicabçe .al Lomba.rclo-Voneto, che per natqra; per arte, e in ispecial modo per 1a sua coltiva:tiione di:fft:lrjsce essen:GiaJmo;1te d1.t tutti gli ultri terreni hl EuroJJa.

Del r esto il Chrzanowsky era. in. compleRso à.:ìsa.i più atto a, dirigere qual capo cli stato maggiore, che a. menare B Hpingere truppe al eomh a.t,tim<-m to 1 com<~ ' deve pur ta.lvolt o. anche faro un Comandant <-l Generale. Quanto :foss<-i n el vero mio f'r:1t ollo: sostononclo poi din·u.uzi idla Commissione d' Inchiesta la perfetta ono~ rabiliti~e disinter.esse cfol Chr:.mnowsky, ho avuto occasione di constata.rlo io p ure, allorchò nell' autunno del 49 essendo )Iinistro di Guec-ra,, ed. avendo egli chiesto le sue dirois8io11i (dopo ' che la. Comrnissiorn-, d' Incliiesta lo fl,Vtwn complétamente asi,;oluto dalle aecnse mossegli), rifiutò, qnant nnque- povero, ,~ur.d:a:iasì 1iensione o indennità; od ho n.nzi dovuto insfatere per fargli accettare il rimbor8o delle poche miglfaia di. lire che egli a-v~va ':lpesc por venir in ft.alia. ed eqni1mg·girtrsi. Que8to onorevole disinteresse del genem le Ch c:6a,nows ky è tanto più morit,O'vo1o di essere ranunentato 1 Ghe altri generali esteri, coi qna.1i erasi tratLato pei· il coman do del nostro osercito,: e che credo in complesso 11011 fossero à, lui snpt=1r.iori, elevarono pretese inaudite. 3" - Ohi n.vevfl, maggiormente comprome!iìio ,qnella Cl'l,mpag·na fm·ono i partiti poljtici, e p artieoJarmcntA i] Ministe,·o detto DemQcr·a~ico, coi ouoi ,tdti-


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rent:i, ·clic; dichiarò la. guerra con una, leggerena pa:d all' impuclenz,1 colla quale voleva poi, a;nche in PH- · lamento, gt:Marne tutta la 1·esponsn.bìlità sulF·eset·cito, }ledino ,u.:emmto ùi tradimento. 1:° - Se gli ufffaiali erano tutti: più o meno slìduc:iat.i e disgustati, la 1naggior parto di essi, e pa.r~icolar.mente color o che avevano clisa.pprovn,to la gueua in quelle condizioni:. fecero bravamente il loro <lovere, ta,n to jn fa~cia, al nemico quanto nel frenni~e i disÒrdini avvenuti dopo la battaglia. · ;,.. ~ <~mmto ai soldati bisogna distinguere. Quelli di cavalleria e cli artiglieria., abbastanza, i:;truiti e diRci plinn,tj, in una. sufficiente clurnta di servizio, e inctua,cfr~J,ti in squadroni e battèrie non troppo nume•~ose, fecero ùnona prova,. Nelle fanterìa, invece colle co111pa,gnie éccessivc di 2rio uomi,nCiu· .grt~~t1;a~·t~°'i·e?)nt~,. 1)0CO f.lC~~vi;,i,;; }Ùtchi:...{ ,:;·ao~i SoÌ~lati erano pa.r<1:J1:;,;7,n.ti o 11rn t1l montc sa,c:ri(icati. Come nel 48, mentl'o questi seguenrlo i loro uflì r.iali vaJorosamente d ba.ttcvano 1 g;Ji altri se l a fwigna,vn.110. Infatti non si può altrimenti spiogaro come ctuellà rneclesirna fanteria abbia preso e ri11reso . q1mtt,ro o ,~i nque volte la. importante posizione do1la Ilicocca e qnellA, di Olengo, e si trovasse poco dopo completamente diRordinnta. Una prova evidente del valore dimostrato da. una porzione delle nostre trappe, e massime d,t qùollc delb brava divisione del Dnca di Genova, si ritrov,t nellr" gravi perdite che toccarono gli Aust riaci. Ed è pur noto che il· corpo clel g·eneralo D' Aspre respintq da Ole.:1go trowtvasi esso pure assai scorn· pigli..ito. 6° - Devesi at1che con~tatari:l ehe i.na]grado i tanti en·ori commessi) fa manean~a dì umi forte di-

o coii


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ni~iouc e ln, poca soliditìb a~Ufl. magg ior par te dello . nostre.. ·truppe (tanto è i11ce1·t.a e capricciosa. hL sort,e della armi) mancò p.oco che qncl giorno a uoi rima.nesse la vittoria. l nfatti, se quando il Duca. <li Gen ova ricecfra. nel' irnpadronirRi cli 0Iengo, 8Ì fosM ordinato. uu movimento avan t,i di tutto l' e.'3ercito, e dopo averlo f01,temeute stn.hilito fra Q1e.ngo e il Torrione, po~i~ione eodcsta, Aot t o ogni rig1ui.i·1fo l'l Rf·mÌ favorevole alla clifcsa, 8e ne fo::;sc distacca,ta una pnrte comp ost a nut.~sim0 di e1wn.Ucrfa, e artiglieria per inseguire le trnppe ùcl g enerale D' AspTe, che già si ritiravano in disordine, . tutto fo. 0re<lcre, tprnmlo Ri conosce quei luop;h.i str aol'din aria,m ente interseca.ti , che · questo c;orpo lrn - · strinco , am.ich è pote rsi l'jon lin:uc, o,vTeùhc con mia precipitosa. ritirn.ta i!Cçnnpig1iu.to e strascinato olt.ro Mort0,ra il cor po Appol r.ho g li s tava dietro, g i~~ imµn ccia.to nelfa, sua marcia da, lu11gl1e file rli cnrri

òel corpo D' Asp1'A. Vero è che il ma,refloio.llo Ratletzk.~ disponevo. di tre fl,ltri corpi, ma ernno gli nni dir etti su VorcolJi e gli altri luutani, tutti in mezzo aJle r isai e, od e1'a assJ.i difficile, per non dire irnpossibile, che giu nger pot ossoro in tempo, quel giorno, 11t>r i-d,Tn,ppn,l'ci la posizione Olcng o-Torrione, RP. i nosh·i l' a.ve:ssero, come J il)1:11; ful'tomonte occup:-i.tfl.. Questa :::npposi7iiono ò a.nclie m olt.o a VV,blorat a dalla stessa, n~lazionP. Anst rfaca e Liu. rn olt.i fatt~ che r,i conohhoro · in segui.Lo, çla.i quali ri~ulta. eho il mareBcin.llo Radetzky b.ia.~irnò altamente il gern~r n.Io D' A1:1 pre per essersi in lai modo a.vventurato, e ;}Ver

colla, sn~L par1.ialc sconfitta. compromesso l' esi to della. giornafa. yfa disg1•a1.iatn.mentt; ciò non cnpì il general Oh:cza-


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nowsky; e anzi..:'.hè far a.varniu·e le mo1te . truppe che lifavano indietro (e va.rt,icolarmentt1 la divisione di riserva, qun'.si ancora.: intaUa) egli ebbe la fatale ispirazione di ordinare D.l Dn.r.a dì Genova di retrocedere da OJ engo alla Ilicocca. , Da quel mòmcnto là, battaglia. cm iITGmissibilmente perduta. Quel:!t' or dine mafaugnrato e.ra nu ris~1ltato di c.lue erronei a;pprezzamenti nel criterio del Generale polacco. EgJi non ha capito in quel g·iorno, come non lo aveva ea,pito sei mesi prima in una lu11g·a. ,Jiscw~sionc · 0he a vemmo assieme proci8amEnta su quel foogo stesso, che O.lengo era h'.~ chiavo di rprnlla, impodante posizimlP-. Rgli fin d'allora da.va la, preferenza alb Bicocca; ed egli lm di più ignorato, a quanto pare, che 3e :si può, con truppe cli tempra più cnlma e molto agg·ucrrifo, Ji1::movrnrc indiflorentemenfo ava.nti' e indietro sorrrn. nn c.n.mr)o di bnttngJin., 0 ta.l~olta retrocedere.pol' meglio a.Y:rn:Mire 1 q uo~to :;tr,;,tfatgernma non ò tunmiRsihilo con soldati irnp1·essionabilì di Tazze latine, (1uando principalmonte sono giovani e poco C0llll0SBÌ, erano a,ppunto i nostri' a Non,ra. Tanto meno poi dopo i fatti della .C:.1v,\ e di }fol'ta,,·a,, che F esercito già non poteva. più ig·noraro. Nè si creda che a.gl' Italiani :;oltanto debba riescire fatall:l un ordine cli retrocedere, sopra, un campo di battaglia. I Francesi, malgrn,do i tanti pr8gi milifa.l'i d~e noi non abbiamo raggiunto ancora, toc~arono quaà sempre gravi i,monf:itte allorquando i generali fecero retl'cicedere i loro soldati, anche por disporli in posjzioui più vantaggiose, o con uno scopo utile. Non. potemfo 1p1i produrre i molti esempi che la storia militare di Francia somministra, . citerò solo

torne

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qur.mt,n avvenne 11ell' ultima eece11te girnrrn, FrancoGerma.nica clel 1870. . T<': ora fuori di dubbio che se i Frfl,nccsi dopo DÒrny il 14 a.gosto ·avessero J)1·ow0cl1to anzichè ritirarsi SÌ1 Met:z, ::wrehbe,I"O ~ntierft,mentc_ sconvolto il pericoloso movimento dei Pmssia,ni, intenti a passare in lunghe, ,colonne circohtri dalla destra. alfa, sinistra della l\fosella; e che ìl massimo error0 · commesso d::l,l maresciallo Ba.zaine ÌJ1 quei giorni, fo il mmbiamento di fronte indief-ro da I11i owlinato il 17 dopo la battaglia del 16, che·era stata :forse più favorevole ai Francesi · che ai Tec]esd1ì. 11 qua.le movimi:mto retrogrado permetteva. non 1mlo ai TedeRchi di sbuca.re da.Ile strette in. cui erano imbara.z.z.a,ti, (·: di spicga,ro quindi cumod,1mo11te tut to il loro esercito e 13, J1um.erosrt 101·0 artiglieri..-'l, nm r:ialzò il loro morale di {l,ltrettanti gr~u.ii1 quanti doveva naturnJmcnte aòbassarsi il morale dei Fr ancesi marcin,ndo indietro. Or questo sbilanci.o morafo riusc,ivn, fo,nto più fatalo ai Fra,ncesi, che il terreno e1•a gcoperto, ù che tutti i sollla,ti, anche nei rangl1i, rima,nAva,no impressionati dallo rl'.lo\lse retrogTn<le clei rirspotr,ivi corpi, mentre veclevu.no coi 1:n·opr.i ~echi l'intero esercito TedeHco spiega.1·si oràina.tfl.ment,e con• tro di loro come se g·ià avAsRe vinto. Visitando quei mnnpi di battaglia,, o conoscendo il carattere , dHi :;;oldati Na.n cesi, non molto dissimile da , · <1uello clei no~tri, mi sono facilmonto associato al parere di molti llt1i loro gene1•i:ili1 cho nulla può avere mag. I giormonte contribuito 11.lla, p8rdit,a decisiva. della battaglia del 18 agosto, q1_rn.nto il movimento retrogrado del giorno prima 17 dopo 11'1, battaglia indecisa del 16. Così a Novara ciò che ha dociso la perdita cli quella giornata fu l' ordiue di retrocedere a.nzichè tli avanzare. s

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Chi più d' ogni alt.ro ne restò colp~to fu il -D1rna. di- . Genova. Egli rima,se un momento porplesRo 8G dovesse immediafamcnt,e obbedire; ma preva.lsc tost0 nelr animo di quùl prode solda.to nna m.is;;ima sua, fo,vorita., che ì rrincipi dovono senipr(:: e .i primi dare r esern·· pio d~fr_'~bheèì.iè~zi~'.' .... .,' . . .,' . , ,, ., •·., ' ...· . -·:1<< ~·,

,.,,,,. ."ol:;'·~~-·-1i1~1'é~'òfo' non

solo ma mmnirabilc ò il figlio di_ un Ue, che sa uniforrrrnrc la sua comlotta e piegare~ i suoi voleri alle leggi e ai r egolamenti :,;fo,biliti, vi ~ono però delle occol'renzc, massim e nei m omenti solenni, in cui è lecito 1~on disohbeclir0, 1rnL o8servare primu <-li obbedire, con1e più d'una volta mi era ciò tl,vvonuto, sLnmlo pi·ecisamento al .:fìa,nco del Duc~Ldi Genova n ella r.a.rn1x1.g-.1m del ,ts. Anche pel' questo io e-bbi a soffrire di non -1:rovar m i a lu i vicino ::,uì cam1ii di N 1.1 v<1nt n el 19. Dcn i11teso, che (flJeBte OS8crva2ioui a.cl un ordine

ricev uto in giorno di ha,'ttag1ia, n0r1 sono a.mm:Ìf;fi:ib:ili che per andare a.va,nti o pee co1L-:;uevu.1·c una J)Osi:t.ione: e mai per :rntrocedcre. 1 · 7° - È necessar io finalrn<-m to di èonsi;ata.re ehe i due · massimi inconvenienti di quella b:r0vo e disgra7.ia,ta can;pagna dol -19, da;i q1.mli seaturiro110 gli innumerevoli errori .commessi, e costrinsero perfino il DucUi ·ai Genova a ril.1sciare quella viLiio1·ia. eh: egli avova a, \/olo a:ffo:rrata; e; trutténui,a per <I uakhe hhmte in Olengo, furono : 1" nsl comrinclo, la mancan~a di mùtà, 2" nelle tr uplH), 1~ mancam.~ dì ·solid.ità e di coesione. : Pc:i:chù il l~ttor(; po.ssa rutglio appl'(~ZY.2,1'6 le poche O'l~e.r,~io1u c-he ho creclutò do~cr t1ui iuaerire, iiullii. battaglia di Novar~, io m1frò in fine cli 1111flst,o .lavoro l'intero Rappoi·Lu ùd 1:aaresciallo Radetzky, co:n alcune mie note.

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..,... 71 -

l'er cui, qLtamf anche si fosse vinto a, Novnra, clif:Jic.iln1ente poteva, quella cam.pag.ua r:iescir a

T10i

p1·opizin.

· Que~ti due gn,,vissirni inconvèniflr.itj devon:.;i tanto più 1·amrr10nture, <:.hè gù .~i erano nrn nifesta,ti nel 48, e pur troppi) si \'t:n.-ifìcn,rono· nel 6f\ s0m-;a, che nimmno dar se ne vogli,t peu:'liero. Infatti, at1zìchè aff1·ouLarli risolutamente, e fat· iu modo che oceotren.elo nuove g111WT' t'\ non si, riproducmH), dopo q uest' ulLima c:,mpa.gna, (cl.e l 1866) il Gowirno, il Giornulis.cno, e lo st,esso Pn,rb.m:ento, fecero 11 gara per na.s(·o11.d eee a:I 11:=i.m:e Ja, verì.t:'J.. ~ou una inchiesta,, 110n una, rf!fa,zione. .I!: se taluno fihe ùnn vnol 11iù nè coma,n do, u0 1m.. : .) " .... A • ,,, ~ 1-11O""' ... , ..,tr~o ('€ l""a .(.... r e 'flr, J:' lft( 1'' ,7; .,,l 'f'(.' ocrli plegv) J:),,,l t) •• t~ vi1iJ.1Bso clalb stmu1w, o miuMcia.to <lo, u na apposita. legge: g iù, prrn,<mtata; la q_n~~le, l:lO vorrà approva.fa, n.on può non ,were consegucmze funoi:;to in pa.<.:o, 0 fu.nestis:,ime i n gaHna. Questo incaut.o nostro procedere è ta,nto più doloroso por chi a.ma il pl'oprio paese e ne pr~vede le co:nsoguen:.::0, se volge lo sguardo alla vicirrn. F r::mcia. )falgruélo la inaudita confusione :politica, neJla (l_uru.e è involta (1uel1 a, gra.nde nazione, anzichè tirar un velo sui disa,1:1tri che la c.:olpirono, s' intraprenclono gerterosi .sfoTzi pe:r.- inda.gar..ue le <.:am,~. E q (Lauto ai capi militari, si. chiede ad e;,si severo conto del l~ro operato; per cui mentre si vedé cond:mnato a mor te tm Mare.sciallo per non aver fatto, o osato guanto poteva, trovasi a Capo dello Sta.t.o per voto ùeil' Assemblea · un illustre Generale, die J:llil' perdendo due graniti battaglie fece sernpre. j1 suo ·dovere. .I.

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- 72 -

Ma ormai mi accorgo di aver froppo di.vagato, e tli essertni in tal modo allont,ana,to da,l primiero scopt> di questo Ja.voro: Che volete, lettor mio ? ! Di tanti. mestieri che ho àovnt,o fare, nelle complicatissime occorron2c in cni mi sono trovato; a quello di scrittore non ho proprio ma.i p ensato. Pur leggl·m do molti libri, per impara.re il più. })Ossjbile delle materie • in essi cont,tm.ute: al modo di dividere, suddivide1·e e coordina:ro i racconti, i pensiori, i ri·rlessi, le os:mrva7joni, i confronti, a tutto ciò in nni:i, parola, che puù r end ere un libr o .ii,;trut tivo o intorossonto, io non avevo mai ba.dato. Or ben m' tLVveùo cbe il compila.re eonvenie1ttemeÌ1te una. pnbblicazione è a,rt e assai IJregevole, e che corm i tutte lo arti hn. .I.o sue l.mor.H:l r ogo]e ; ma, siccome a.l pumo in cui. Rono non val JJiù. la p ena. d' imprm1rlo, o che d' n.ltronrl A rni 8(nrt.o in debito di dire per il oone del mio paese ciò che Dom.ine Dfo mi ha. permesso <li impara,re nella, lunga mia. can-icra politica miÌitar·c ; voi accoglierete con ·special indulgenza . questi frammenti di s~oria contemporanea· e queste poche e sconnesso mie osserva~ioui, le quali ad ogni modo saranno di qualclrn n,iut;o a scrittorj più va' lenti ùi me.

XIV. Riprodueo dunque seuz' altro tutta la. mm, Relazione sui fatti di Genova, quale io la Rpediva al ]\1inistero ncll' a.prile ilel 1849 ; avvertendo d10 per


, -73-

maggior nhia,re:i:tia ho ·incorporato nel testo le ·rwte che in essa si tr·ovavano; a,ffinchè meglio si comprenda che le 11,ttuali note. a questo scritto sono state ora da

me aggiunte. IL l,!iOl:OTHEN'fli Gf~lil\1\LE REGIO CO.ld:l:II:'lS,\l{fO ~I'U.!1.0lWlNA.ltlO

C1rr,,

PreR LA

m

G·FJNOV.~, j.f, 2ff {t'f.Yt'ÙO .1849.

(h,1<1r>VA.

O,;;getto.

Rtlazione sui

/ai-vi

il-i GenÒv«.

. Alr il1. ;1,111.,·i:~MÌrMJ Siy. 111i-r.,i,tv-o Stgretu,·i-0 ,li ,._,1.aio p,:r gt, t~fj·u,·i ,ii G11e,~·t• e Ma:i·inu 1

'[Oltl~(/.

La mia divi~ione (la 6°) forte di 7670 uo1mm era così composta:

I

I

.lnauagli,1.ni.

Uftìzh1.li

:,,

Bo.ionotte.

12 ,.

Lancie. A1f.igliarfa,.

Gc11io.

·"

"

,,

"'

"'

.

~r.saglieri. .

(~NP•!f11Ìe.

.

»

1

:,,

. ,.l,.,,.

·>.:.,. e,;o1(,c,!)~·;.f.'., ·A~:_.-;

Gnido .• ; •.

»

»

Treno,Informieri

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" -

i Sq~dr'.~~· ;,;,

,.,

I

2

,.

.. ~

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·

I

IJallerin,

..

270

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6450

:,,

160

2

340

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1-10

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l!'ii)

"

20

I ,, I

-

I

12

2

2

2

Pw.ii.

"'

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16 ,. ,.. »

140 :

,..

: •,

;

'.lbtciZe

ludi,icl11i.

;

7670

16


74 -

"Essa era collocata addì. 28 nrn,rzo nel 8egnente· modo:

r ,~-~--~.---:,·-"'~r-1

,IDaHai ,io11i • 1 i

S01·holn . . . . . • •·

2

Pn.rw1J.. . . . . : • • '

:

Jlo,g<: .~,.~~;.,.,_ (

.Fornovo . . . . • .

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I '!, Jel G"'1uo, Il

12

}.'otale.

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dd,,(~cJ1io. 1 ,.

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i ~q11adr,,11L I

~ 1-··- , l:11111paq ,,ir,.

.Pa.i:eo iL' Artig·I.

I

J

-,--l_l_~~. _.I

qua.n(lo ebbi. le 1wime n.ofrxie uff:idali <1<-)1 diHa.strn di Novo.ra.: de] eon~egueute ~n·m i~t-ìz:io e ileff obbligo cli evactrn,n , j Ducati.. In quel giorno medesimo 111i perve-.!lne ver DJ.(:JZzo del t,elegrafo l'ordino cli rccm.rmi a Vog-lrnra. e Tortona. lo richiama.i tosto lo trnp11fl ;-hfÌ avevo in Sorbolo, e dis11osi la partenza IJOl domani. A fine di guu;dagnar tempo o di a.Uoggiarc meglio i miei soldati, eomorvui la mia. divisione bi11u.rtita in cluo Brigato, ad una marcia di · distu.nza r mm dall'altra. L' itincrarjo il seguente : .

i1 1,:.I

...j :!!!!

fu

.

1F

nrigaf,a.

2\.l mttn~o Ponteuu,·e. id. -Castel 8. Giovanni.

:~o

31 id. U:1.steggio. 19 aprile To1·_tonu.

1P

nrlgato.

Borgo 8. Donnino. Pouteacu·e. Castel S. Giovv,nni.

Cast~ggio.

l)erò ~ Casteggio hcev-etti nuovi ordini, e mi si raccomanc1ò di spingere colla. mas$ima ccloritù. su Genova,

....I


, -

75-

ove · gli

spiriti si dispo:ruwano ad . un rnovi.mento, e di mettermi colà agl~ ordini del genera,l e De Asart.A.. · Io ra.pproscmtai to8to al Ministero chc1 se . vol 0vasi agi rP. con vigor e in Ge11ova ed imporne a.I par tito del rfoiordine. la mia divi Rione non era su fG.cient o al- · · l'uopo, pP.r chò ma.s::iime compo.sta di Bat.ta.gli onì di r i~i3rva, i qnnli potevano trovarsi ancora. Rot,to la funesta i1Upl'f'o~Riono1 che a veva, loro cagion°'tu il vP.dP.r c, in altra non 1ontn.na circustan:r.a, il Governo :poco rispettato; <:edere alle illbcite voglio del pa.dito· :mentovato. Chiesi ·quindi a.I :M:ini-:,foi-o che rnì si aggrP-gnssc alla Divi:-;ioue 1~ così detta brigata .d' Ava.ng1111rdia, composta del l 8° rnggfrneuto Fm~te1:i:1, di 4- ba.ttn.p;lioni . cl ella for:1.:-r, comp]et;xiva di. . . . . . . . . . . . . . 2500 di ?.. ç~·;r~p::iguio. <:\i µe~'!>aglicri a~~g·~.) o?'.7-'.n·.}~?~ì.).Plessivn di . . . . . . . . . . . . . . . . . . 375 •:, ,

·. t.'.;"·' '7,o\ . ~ ·. ,_ ~· ·,

• •. ,• . ,·.

• ·~· ... .~

...........~...,,,.,,., .

Totale

2875

e no]lfl, fiducia che il imperiur Dicastero aderisse n, quest.a mia. donm:ncl n.: come infatti a.dcrì tosto> inviai detfa brigata. a .~!)vj, ?VP ~i . ~lX>Yt\ ~l t~ 'i)?r~le. P er . guada.gna.r tP-mpo anc;oJ:r~, foci forzare la roa.1'-

r.

cio. a.l 4" sqmH.lronfl p, alla 5• ba,t.t0,1-ia, sicchè c11rnst~ frn.7,Ìoni di tn1Ì1p:: alla sora dello Rtosso giorno l'Ostit.uivano già ]' avanp;nar dia, in SP-rra vallo. Qnindi a quelllì, data del 1• ·aprilo, ]e miH t m 1lpe si trovavano sca,glionate ::i, Sen·avallo, Novi: 'l'ol'tona e Ca:At,oggio, mentl'fl il par~o cl' artiglieria seg ui va più ]angi a Bron.i. · A Oasteg·g io, il 3 1, a.vevo fl,vnt o le prime n o ti:;,;ìe ' positiYe u.i OP.nova, col me1,:,;o d ' un uffiziale cl1e m'inviò il g·enera ]o De AsarL,l.


•.

',

., - 76-

Da1 rn,cconto delle .infami ·manovre e dolfo · a,rti calunniose con cui alcuni anarchici erano riusciti a solleva.re la J)Opolaliione> <falla ,lescrizione fattami deJla, disposfaionP. <]egli animi, io pBrdetti ogni speranza di giungere in tempo, cioè prir.na che un movimEm.to avesse luogo. Ma non mi poteva venire in mcntP. clw le cose andcLssero tanto oltre quanto omno di già. Bra mio .pensiero che il mostrarsi e.on notevoli forzo bastasse per· sedare ogni cosa1 e che giovasse anzitntto l' :tr rivar p-resto. Ora: se si pon mente che il 28 ma,rzo io era a ncora a Pa,1·ma senza notizie: e che il 1° aprile la mia avanguardia gifi, en, a Serr avaHe, rùmlterà chiaro come non masi pe.eduto un isfa:1.ute di tempo. 011.de 10 mie fo rz::e giungessero inaspettate in Genova, e vi prod,wessee·o un ma.g-gior effetto: di:iposi tost o in. modo che niuno p ii:t potesse condur visi a, r.ecarne la notizia ; e siccome sa,pe\'O che in Xovi e Iung·o Jn. vr~Ue di Sr,ri via , erano co1locate varie Guardie naz.ionali a eavi.\llo ad uso di verlett a 1 emù io commisi ~~~miei subordinati che lo arrestassero, e loro vietassero il ritorno in città. Un malinteso fu causa, però che quest' ord_ine non s' eseg·uisso, sicch0 l' a.vviso del mio arrivo pervenne di fatto in Genova. A ~ ovi il mattino del 2 ebbi altre notizie 11osit,ive della città. da un regio impiegato, il cu.v. nuoncompag·ni, che mi era stato inviato dal generale Do .A.sarta. Era questi uscito da Genova alle ore 4 del giorno prima~ \ cd aveva veduto la massa clegl' insorti diriger.si contro la Darsena, onde assalirla. Dai racconti di questo mossaggieTe non mi ,restò più dubbio sull'intenzione dei ribelli di caceiare il Governo del Re dalla città; però io non poteva pem~1:1.re che l' accennato stabilimento dovesse lascfar SÌ facile accesso. 1:1,gli assalitori.

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, - 11 . .:. .

:Vli ristùtava che tutte le truppe erano coI1.centr·ate riell' ATsena.le e nd prossimi qua~tieri de.il' Annona e San Paolo. Quindi speravo che ivi potessel'O tcn.er saldo :fino al 3 a sera o al 4 nmttirn:1 ; giorno in cui coll'arrecare loro soccon,i avrei cambiat.'-1, se .n on la propor~ione reciproca delle for.z;e, almeno la probahilitù. clcll' esito. · Spinsi intanto ili mi,i. perisona _in quel dì fino a. <'·' ..,., ]., Il.onco a :fine cl' aver più facilmente informn,zioni. Por iatl'ada mi pervenne il . decreto con cni 8. 1\1. RÌ compiacéva di nominarmi a suo CommiHsario Stràor- / :, ' ,, 1·1 <.' dina.rio J)er la città di Genova. 1 Un tale incarico, tuttochè m'o norasse }ier la confidenza che il Re ed il Governo r·iponeva,no in mo, cionnallarneno ·m i riuscì oltre mollo dolo ro:m, p e1·chè fra, i miei doveri includeva anche quello di combat tei'e alr occorrenza, contro Italiani, l1 di usare la. forza contro una città traviata. invero, ma, mostratasi giù. benemerita a.ila comune patria,. Io non rifuggo dallu. guer rà qua ndo ÈJ necessaria, C tutti sanno con q ua11fo entusia.smo co mbatteRRi nella campag na dell' mmo scorso contro g·li Au~tri:::t,c i, o quelli che m i era.no dapptesso sa.1ino qmmt' io• a·bbia soffe r·to di non ave1~ 1 Conte1nporuneo.mcntc o.llo. mfa n omi1rn a R egio Comruiss,wiu ri:evevo pure il decreto col qualr1 ~. M. si. clognava di 11v1ni111mui h:.9got:6f\tll) f,t1 . grn~1:11!~·

, •,.''çfii~s'tv/ pro'it~zioIJe

(:l'il, stat!l. cvidcntement& ;mg·ge,·ita dal timo1·e che io V'-'t~lli:!Ì. ei;serc meno pront.<tmente nhhedito dai maggio1· geuernli, che gin crll,llo, o1 da quelli molti che stavano per w .uirc sotto i miei ordini, tutti pii1 a.nzia.ni di me (compre1:10 mio frnlcllo). .Ma siccome io questo. timore no11 lu dividevo, e cl' a lt.romle non . mi sembrava tivel'e u.11co1·a mcrit~to quel grndo. che già ,wevo l'ifìubu•.lo andando a prendere il comi.ndo dell~ u• divisione a Sa.rz:1,,na.; quel <lecr1:1t,o (<:oll,1, clat.a l• itJ>rìle 18!9) fo d~ me tennto na.i;coi\tn fin dopo la p1·e.sHi di Gt11v\'u.


·,' -78-

potuto iirendere pa,l'tc o.tt,iva alle s:~nguinose fazioni che acc,~ddero pochi g·iomi prima fea il Ticino e fa Sesia,. .Ma. quelli erano stranio1·i. n1 ::i,Um parte sapeva che in Genova eto invin.to contro una. soUa, Ja quale colln. Run, immoderanza di dosidcri'i, colla, sua igno1'.n,n:r.a nd giudicare la condiziono vern, delle c.:ose B degli uomini, col!' immora.litù, cfo' suoi me1,zi, colJa sua g1rnrra ad ogni autorità., disciplina. e riputaào11e, costitniRr,e .il m:1.g:giot· 1rnmico elio ,1,bbfo, non sohunent.e l'Italia, · m11, P intjera xocietà. Quella, Sf}t.ta. provoc.:ò la r0azione in J!'rmwia., in Germania, in A.us~Ì.·ia e per ogILi dov,::\ · e Ìiruitò ovunque lo sviluppo delle liberB istituzioni e {lel 1irincipio di na.ziorn:1,lit.à., rlcsiderato da tutti. i buoni. In Italia ma,n.d<'> a. vuoto il lr.woro dc1ll:1, Provviden,.fl, iniziato da. molti secoli, e rovinò qm')l risorgimento (l ella nOtìtra bel1a. patr ia che aveva esorilito sotto sì. beni n.nspic:ii e con cfrco;:;t:urne ta,nto favorevoli. Sentiva dunqno· di. 1:endm·e un i:10rvrn10 al paese eil ai Genovesi st0s::,i i q uìndi non titubai a, sacri fi.cm· pei· esso la mia popolarjtit: Più .èlappresR0 1 n. H.onco, ineontrai 'un milit0 della Guardia nazion11l0 a ca.vallo (il ,signor Chiappa,ra cli Busalla), il c1ual0 mi porse . u11 dispaccio dèl Comitato di pubblica sforn·cz.:6a,, c011. cui mi s' invitltva n, non ava,nza.1· contro Genova, 0 a retrocedere invccA ve1>so il Piemonte.

.....

l

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/

-- 79 -

F.cco lo strano doc;umenw : GURDU NAZlONi\Uì D.! OFiNOV1\. s,wro M.,1,(; ,o.,

UliY:<JU,T,~ .

.4llt ill".Ui·risair:w ~)·an1,rr.

il ,8ig. Or.n.em le .Alf'n,11,l'I /.,, .1fanllOl'a

~t,a,,

n"1'a dal<. tli .'l'r,rMw.

Dietro cnpitola.zivno sottoscrittii. in q1u11,t.a citLìi dal. g,)nc1·ule Dc Asll..l'la. e il Com1tndanto1-1 della Ouo.rdin nnzioulÙl, JA. tmppo c~·a.cu!lrcno GcnoYu in <ieguito-aJ .1111 conflit.to v1·0,·ooato 1la.lrai;k ggi:i.0111nt.o tHtile dul (icnen ilc sioprnddetto. U11 (Jomiti\!.o di -.iicurffi:..:a publ,lica. i f.l;it uito da.I \'Oto -popola.,· ~ f)C'..l' Ja. dife1m d e!fo, città, prnga h1 S. V. lii.a a uon volersi ripieg'<'J:C eoprn (:rer.wvn., 1:t quale <l.cLùrmi 11nta ,, uon conscui,irc aìl'ai·millLi:6iO di Nov,1m. no1l pota:ebha accog-licre nel' s1,o 1:cno le tru1,pc d 0.: GoVfll'llO che .tul CIB O aCCOJl i;e 11.l,iv·:1.. • Sperimoo ch e le milizie d' un govttrno it a.liaul) e la V. S. rn.• che sappimuo :iniuu~ta <li). Ì;antimcnti pa.triot.t.ici, nontfr1rn110 c',w fa poai:z.iontJ cli milital'i ilo.lia.ni è in q m)sti gio1·ni !!U.premi in ,\.1ossa.nclrie. o nei c~.mpi lomhardi, contro un n11mico ohe min~ ia l' ind ipeuéleuz:i 0

e le nosti·o libr;rn i1rmuzìoni. Gouo.-:-i, ti IJ.·wJquilla. Ci rasaegui~rilo ,;ou profond:1. i,tim,~ ù c:llil. 8 . V., flignoJ' Geucr.\l<.1, LI Comita to '1l sieta-01.1.a. p·1~h;i,Ja

.,,,.

_, . { C rn::11<.a.'Pl·: A:vm1.1.AlfA

1•·W'nlt:.60l

OoBTAl\"taio RE'l'A

ìl DepUi,lhl, ._ ,. 1

Io feci a.1·rP.st..we il milite cbe mi portò F insolente disr,accio, e l' inviai sotto bnoua, 8co1·ta i u Alessandria,. J,e noti~ie non t.ar.clarono. llifatti arrivò 11oco dopo un uffi.ziale :mperìu,·A spedito 1:1.p11o~itamen.te dal gen01·i:l1P. De .A.sarta, onde dar avviso al!,Ministero del triste t ermine della Iott.a lfol J Xon À d' uo.1io il d.i,·e lJ. fo.neRta impressione che mi r;a.gfonò sull' animo siffatta llÒt,izia,. Lt:! miè speO


- 80 -

ran~e cli rimctfo1~ r ordi.nP. senza do.imo alla, cit,t.à c1 soprattutto som~a effusionP. di sangue, sva.1ùrono sul1' istante, o mi fu d'uopo quindi di · comporre u,µ nuovo pia.no. Conoscl;lVù. la for:..:<t clella pia.<!l:..:a di Gcmova, sapov::i, i potentii,,simi mezzi eh' cssn, contiene ; avev"' .infine: . come ho ancora, ],i, convi:w::ione eh' i;,esa sia all' incirca inespugnabile, si~ clifo:-;1:1. n. <loVfrre. Ora, le uorrar.ioni che mi ~i fecero do. p ersone le quali natundrnente Brano sotto l'impressiono dei luttuosi fatti 1fol 1° aprile, mi a.vevauo fo,Uo supporre· ~he l' intiera popolazione di Geuova fosso fitata trascina,ta a,lla .sollevar.ioue, si trov:tflse dispost,n, a combattere con tenacità ; che militari a: altre na7.ioni, l;ld uomini cap/.'.LCi: si fosse1·0 posti a cu.po d.ell' insurrezione. . In tal• supposiiàone di COSC io IlOll pOtCYU,. sperare di ridurre Genova, con ]e forzo a miu, di8poui7tior1 e1 e n on mi restava nl tL-o .LJartit,o p er il momento per Afl<laJ·la· :1:'rwri (prnll o del blocco. Ma p o1·chè un tal blocco ridnces:;e ad un. 1·isul.t..1,to, couveniva chA fosr:ie completo i q nindi che c:sistessc anche dalla pa,r.to del m~o, al qual fine · era nece::nia.rfo, la ·nùtta: la quale i:r1 quel momento era a.ncorèL nell' Adri·a,tico, nò avrebbe potuto giunger cosl pre:;to. Por fl,ltra. pa1·to ciò ·a cui tcnù0 u u blocco è di forzare a,l la resa .por la farne. Ora 1ml tempo in cui il mai'e sa1·euue stat o hberu: la città avr ebbe potntò ·1irovvctforsi per a lungo cli 'v itto; o qnand' anche non T avesse fotto, ognun Rftl chti in unA, gran città, e soprattutto in un fiorente po t·tu di mar0~ è sempre ra,ccolta una gran quantità di rlerrate, la quale 11orge: come ,Lvreblic sicun1mento dato agli a.bitrmti <li Genova,, il mozr.o pe1· sui:;tener.si per lungo tom.110.

..,.,


-

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Sicchè 1 qualorfl, il così eletto Governo d.Agr fo sorti fo1:11:1e stato 1·e11,lmcnto ben ordinato, ~<l :,i,vesse potut o uu.o:tare posit.ivamonte s ulla popola:t.ione, come mo lo facevano Rnpporro le r elazioni di lluBl momont:0 1 il blocco avrehhe durato lungo tempo. Avevo invero di già u11<'li jdell, <lell' incapacità dej capi del part,ito che a veva. preva,lso :in Genova. Sapeva, l:l0nt,il, dnhhio che l' er.ror e sn cui osso fonda i imoi principii e le sue tco1·if.\

manda fallita la riuscita d'ogni mm impresa ; ru a. temeva che col concorso di fa1u1,tici di t utte le aH,r8 parti d'Italia e delle imo va-ri e legioni, e più di tutto ancora- col terror e, quelle impon cnt:i dit,h iture TiuRcissero a prolungare per più mesi lo stato ui r jbfl11iono

della città. Ora a cLi vogJ i.:i. ri f1el:t,e1·e sorfri.ruonfo ~u] soggetto, n on potranno r;jcm·a.rnent o esse,: duùùic le triilti con seguenze d' tt1rn. tal condizione di cose. Il commercio intiernm ente rovinato ; le fortune privllte in continuo pei·icolo ; i] peso iusopportabilo della tÌ;rau nia ,legli csn.ltati. · T1.1ttè qnosto a.mare eons.ìdera,:;r,ioni mi affliggevano l'animo P. mi faceva.no ·sentir e gr·a.voRo il mio ufficio ; ma j1 fmntimonto del dovere mi ci fo,coo. passare so1m:i., 0 mi spingeva a, pubblicn1·e nn r.r.u:mi fe:::t o pl'lr assicm·a.rA H hlocco, o. .richiecl P.ee nuov:1 tru11 pa, n,1 Gover rw. od a sollecitare il richiamo con tutta fret~1, ' della flotta dull' A,hja.tico: per st.ringere la c.;il,tà, dal 'Iato del mar e. · Natnralrhon.te non J>ote'lo riconoscere la ca1JiLola,zioue r.onvenuta con ribelli; e per altra parte nP.lla fretta. A nella sca1'sità · di truppe, d' -uop<;> mi era, di v~.]P.r m i di quelle stesse che erano sta.te sèaeciate da GP.nova pol fatto della cn.pjtolaz:ione rn<ldet.ta. Mc no


- 82-

doleva por la pl'evisionél che· ·alcuni. ind ividui di tali truppo avrAbl)ero potuto far sontir~ il pe::;o del loro r isentimm1to in que' paesi ov' erano sta.ti t anto svilla.n eggir..ti quant,o vint i : ma ìu nccASRlt,à d i salvar Go. nova, er,\ al d.i sopra ùi i:::iffa tto C011R-Ìc1f!rtt:t.ion.i. 81Jedii quindi. l'ordin e a tutte le truppE:, che era.no . w:mit(:) da Genova di arrestarsi in via~ cu. an che inditit:reggfo,1·0 a.lF oecorrenza ondo 1we11d.el' posi:.:;iono · fra, Cornigliu.no 0 Voltri. Al 3° rogAimen:to Gmnatieri G1~ai·die cornriì.ùi'i pa; Bcolarnicnr.e di eolloc;,1rsi sull' importantissiu:rn, nlttrr.a di Coronata,. Ma la mia a1itP-n;i~~e ~r a: pur chiauu.1,ta 1 da un altro lato, da 1·iflAssioni d.i molto p~~o. Giui;ta o falsa,, la voce puhh1icf-l, era, eh0 o.ppona. conosciuti i mn.lumori di Gt1nova, molLt fra gl'individui della Div.isione Lombar<.fa., ncqua.rL;m·ata in Voghera .e Tm·tona, aves:;nrn d i.1, to::rla·a.tn, l' iuteuzion H di 0oncl111'Bi iu q11ella c iU~t, omlù farvi •;111s1:1, co111.uno ooi ribelli. ~11ll.a. 1,~1wla. dii-cd;ta p O't' la val.lo di Smiv:in, uon vi er:.cmo for:.:10 per nontr.·,,u,d:are ad un tal prop;~tto; cu 8Ì(jchè se dosso ,1,vP.si:-e real.me.o.te osistir,o, la LJ uestione aVt'ebbe corso rischio d: e~,,Hre notevolmente com1_.>licn.ta. P er fortun a, in quei Ct'augenti, il MiniRtero cleLcrn1inav~ di concont:rar e la d.ivùsione in Tiohbio: e iu tul 1mmiera la toglicv::i, cla,].la, v.ìa più .b1·evo dei Giovi . .Però ùa Bohbio evvi un::i, st:rada,, d.10 per .Ottone, Tor~ riglia e J\1ontobbio Irt 8tt~ pu1·e in Genova. Qnesta s(;nuht non è carreggiabil e, ma <.là. il' passo ·ai fonti ; quiu di r ~n fanter ia dolln divisione: ~ quale naturalrne.11te n0 co1:,tit.uiva il maggiol' nerbo, <3 il J>iù efficace ·n.~11.e cond iàoni attuà.li, qualora. ne avesse a vuta l' intew.iOJJf!, a.vrebbt, di fatto potuto r i vulger sì soprn, Gonova }1f\(' r aecenna.ta ultima VHJ,.

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- 83 -

Ln prirna. mo~:sfl 1101' la concent1·n.7.ion0 :in Bohbio avevA. avu to luogo il :Il m:1,rzo, sic.:d1è prima, del 2 a.prile éoteva difticilmcnt.e avore effetto. T>a, Dobbio p oi ~. Genova. p er l' Ar,penniuo si richi~c1ono t ro . buon.e rnar cie,· in guis~~ cha prima del 5 uon 11ot.ov_a aver. luogo L ·. ·:':. .! ;-; la temuta congiunzione. della Divj siono Lomb,mla coi :' '· ' · · ribelli. Ma dop o q nul_ dì avreblie 11ot11t o effettuar si; e qu.1n tmu1 uc l'l,V('!f!:U p ien a fid ucia nel Comanthmt c la Divisione Ùl discorso, e n ou potessi creclere g fì1H1i viclui del.la medesirna t,anto ingra ti da ri\'olgerH le ar mi cont r o qual Govorn9 che ave va, fat,lio per e~i,i e pAr

la comun e can ea tanti tl,u.:rilì ;,.i: con t ro qm;lb contracla in cui er 1.m o sta.ti 1·icovut i con t rmta cordin li tù, era però .r.uio dovor0 il preverlc:r,\ n:11.cl,e ]' ip1..rLe"-'i ~on traria, e prondorc in c:n 11::-cgtrnn1/ia .og ni JH'o<;au:ào1w o.udH mtinda.rla o. vnoto, quo.lora 1:Ji fosse vcri fìcata. l mperocch è n on ò cl' uo11Ò d i m olto parole ondo Llimustr.arc l' o.umcnto ili for7ia mur·ale e mat eriale clte siffatta congiu nzione avrebbe procurato ai 1.·ilidli ; i n· cnnueuto i;alo che avrebbe senza ùubuio allonfanato di molto la resa della cittA. l)rova dì ll uestn. mia ai;serz.ione sono gl ' inviti e le richieste fa tte ,ìr. costoro alla divisione i:,uddel,tn: ]lorchò :-w 0s8C a r oca.r si in cittù, A. 1,~ voci appo8itamBn t,e . sparse ùagì' im,or ti medesimi dd vrossin io arrivo di ossa.

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P er · ovvia re a uestn npprensione 1 Jì.n dn] 2 aprile 01·din.a.i alla ..?°·,. compa.gnill ;De.ps~glier i ( ca.pi t,ano Ca.ssinif!) di r ecarsi <fa Hur:fllln, p er Casella e )fontol)bio a To.rr iglin,• o r accomanrlai al c::\pitan o della rn eclosima

ili collocarsi in tale pmii:;,;ione da cui pot,P-:1so viet~.re

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L~ 3• compagnia Uer.sagliori era distaccat a dal 1)1·oprio lm.ttt~glione, e faceva piu'L u ddfa, 6 1 di~--isioue, qi;indi si trovava a.J u1.1a . marcia indiek u ùùlla mia av;1.ngm\l'Jitt. . · 1

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8-1 -

il passo ,mche a forza, superim·e .. 'l'al<:l compagnia RA,r ebbe sta.ta. invero a ciò insuflìci eute, qual ora l' in-

tie1·a divisione si fosse direttB su Genqva,; ma. )::i. na(,lWL clel suolo, la buona. qunlitil, Ò<:lila. tru ppa o l'hitP.lligenza del Comaiicitiiìf; iurj;~.;g~va~'o· pic~a·-'<;,f;1~E~ -df' scongitu:;ar.(; ff pericolo con essa sola, :fìncM mi ginngBsseeo maggiori forze. 11 4 aprile .essa ora già in Tol'l'iglia., <:l compieva. ot,timi:i,rnente al suo incom• 1.i 1

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bonfie. 1

L<" mif\ tru ppe int ant,o a.v,w::1.110 progredito il loro cammino nel seguente modo: fS fl,rnleritt 11

5° lldtlni,1, ~· Sq11a(r~m,.

DA'l'A,

' 1u 8111. llm.151i•ri .

1•· ,,,,, ... Cl•lni•Mld,

2" Hr.rr1!a co11r 1s1a .

T:ns:1lla.1

.2 11~l'il~ . · 1! Honco n. J.sofo cl~l .Cantone. Novi .. T ort.orn,. .I e o ùctlo. Pontodcmruo . . Pontc<lcc1mo .. . Jsoln. . Novi. .. Il

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1'Yfarr,ia1ulo io sempre coll' esw·1:w1a. a vanguA,1·òia, il mio QnA,rtier g+mera.lo nella mattina d el 3 fn stabilito a Ponted<:lcimo. Por cmnpi<:Ìr l' idoat,0 h]or,co io i,ensavtt di valùrmi1 dal lato di .~an l\~r . ~' A~·~11a, della Divisionf\ provvisoria. u sci t,f.l eh Genova, mentre <'.he. avrei oint.o gli altri . lat,i d ella città, colle truppe cho traevo dietro <li me. Era clunq_ue imµor tante che prima cl ' ogni cosa, io mi pon<:lssi in com.unicaàone colla mentovata Divi.qione 1

Il cu.pitauo Casllinif_ot,timu ufficiale d6' Hers."lglicl'i, che molto coadiuYò mio fr~tollv uell' organfa,mre il pt·iwo battaglione ohe llervì Ji nucleo 1-l, fJnel corpo oo:;ì simpatir.o ali' Ii.i).lia e rinom::i.to ovunque, tuorì di oholttrn. in Criiutia, col grado di maggioro ùei Bersaglit1ri. ]\:gli ero. fratello <fol compin.ntu Cassinis oh11 fu Pro~iJeute della ()nmP.rl'l,.

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provvis0ria,, ,0 rÌconÒBCC88Ì gc l'ordine mio 1 d' ind}etroggiarO . o prendere posizione alla Coronata, fosso stato eseguito; q_uindi: in quel mattino medesimo dol i'li spinsi u,na, rittQ.!1._(lsconza Di Cornigliano. · , L' esomp; delG poggiorct èféìfc''iì;Jrazioni all~ lGggi, la rib~Jlione, cioè 1a seduiionc operata nol]' 0,t,t.n ste:'>so dcll' insurroziono onde indisporre i Rolda,t,i c:onko i loro superiori: lo ingiurie od i ma.li trattamenti chret.ti dai rivoltosi. particolarmente contro gli uffhfoli, avevano portato in parto il loro frutto, · cd av,wa.n.o vrovocato l'indisciplina. o la di~organÌ.7.;,;a:,,ione in a.lcuni batfaglio:p.i dolfa Divisione provvisorin, i qnali Ri Rb~.ndarono rifiutandosi 811' ohhodienza, v<-irno i. loro ca,pi. tJucsti durn,1·ono quindi ·gr::mdisRima fatica tt raccoy:11,0,re i loro sold.u,l;i, nà. :.1, :i·ico11dudi verso Gc11ova., com(-1 or<1, mio conw.nd.o ; sice.h è al mio n,rrìvo a, Co1·:nigfon10 non t,rovai i battaglioni ch 1 io sperava. rinvenirvi) e non 1>0tei mettr.rmi in comunica:6iono colla Divisione provvis01·ia, com'era. mio i11teudimento. J,e noti7,i1~ che ra1.:col,;ì pP.r istrada cla. Ronco a rontedeeimo, e quanto vidi co' miei stessi occhi nolL' accennata riconosee n~,i,, rnodific~1.Ton.o alquanto idea che n,vevo concepi to s1ùle difose di Genova dietro i primi 1·11,pportL Coloro d1' io i.ntenogavo sn qua.u~o s.i operava nclb pia.zza, mi rispondovan0 eho gol' i 11.sort.i erano intiflramr.ntc oocnp::i,t,i a, co8trnir bn,nicate nell'interno ·aella. cittf.l,, .che l' unico loro pènsi8ro era di · remfore imprtttica1)ili lo vie. Aci nn tnl fine 81 anm1ucc:hiavano i solcia,ti,· si collocavano artip;lif\rifl fl ~i fodifi<.;;,vano lo ,caso. Tali relazioni. mi lnscia,vano aneom ne.Ila supposizione prima d' orn. accmrnatr.i,, che l' in~ierèL· popòlaz1onH facesse causa comune coi 1·egola.tori rlel r:Uovi-

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mento, 'ma mj persna,òe·,:ano dolr assoluta incapacità · di detti r e::gofotori. Da.i med0simi. rapporti riconohbi comB i eapi del· l'ins1n·r0:t.inne stimassero difcnclero Genova nello stesso mod() cho i :Milanesi n.vevauo operatc) eoutro gli Aust,rin,ci ~olle Cinque Gionrn,t~, cli Mar~o. Ciò mi foee '

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snpporrr. cho 60 J?.r~i_!ì~~~i_ ?1~i__.t(!~.~~t:?...,:~!~t\~D·~h~~~~, od nlmfmo cho ad esse non si applìeasse tutta r a.tten:r.ione e r importn,nza. che richiedevano. Qui1,cli · mi si aprì il cuo1·e a.lla. spera,nz:i ùi pokir sorpr.endm·c alcune di esso. Conoscendo perfetta.mente la pimr.:r.a, io sapevo benissimo che col possesso delle f1)1'tificazioui sarei stato p'a drone della cit UL: rnnlg·r·a.do 1e l>:u·ricat0 e tutti i possenti mez~i · di difesa. che cfai rnggito1·i <le1la. medesima, si Ta duna,w1.no. qu0Hto momento :io previdi che in br eve a,vn;l Ì libo:ra.to n en ovn. dn,ll:1, tiranni,1, di poch i eh (; aivevano spint n nl rnn,l pn.sRo in cnj Hi trovava: o c'l,e le a vrei r ispn r m.ia te lo t r ii:itù,~ime t:oui;eg ue u;,;e ll' un lungo hlo1:co. Pc1·ò io non potov<1 sperare iii rìuscirvi così 'Jn'eRto ; t.anto ·J)ÌÙ che per la difficolH.1. di r.icond1.1r1•e 1a Di.visione provvisoria io avevo alla: nmno pochissimn..

na.

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t.rnppa. Tn quel momento tutte le trtippe dì cui. di~pm10v6 0Tano "1•.f.9P.&?:.9.9~ ~i1.'f!,O, e si . eomponevàno di l filJ.U~. èlrone, 1 batteria d'Artiglieria, 1 · reggin:ifmto di ·Fa,w-

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J~ .~Qpwug:pip ,..di J3~l.!'s~gJi,eri. '

Concr:11ii tosto il seguènte·· 11iano: i primi ba.tt,a-glioni della Divisione provvisoria die avrebbero indictr~ggiato; li a,Tei colloc;Lf;i in os::erva,-;ione n, 8an Pier d'Arena.; il 18° reggimento par San · Cip1•ia110 e -1\fontobl)io l'avrei gBttato nella vnllfl del Bisagno, mon-

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· trethh avrei fatto scender e la prima brigata composta a Riv.ù·olo. · Codesto reggimento collà 3.. · compu.gnia Bersaglieri che avrei richiamato da Torriglia, avrebbero . fatto un' i mponente cl imostmzione ùal lato del Bii:mguo, m entre io ,t"h"ei tentato dì ~orprenùere le fortìfieaziqni dal lato della Polcevera. · I\n·ò questo piano non poteva mandarsi ad t~ffetto prima del 6; e intanto i capi deU' insurrezione pote-_ vano conoscere il pro1ìrio errore, e pensare a difendere i forti anzichè la città. Io a.llura non era ancor.a. bene informato della condi1.ion~ interna di quBsta, e rieevevo rapporti, i quali erano 11e1; fa maggior p a,rtB sotto l'impr essione d elle voci che i Cètpi <fal la r iùellione svar;.1evano ad arte~ cioè che milibir.i aggw=:rrii;i d' ogni Ita.ZÌOJH:\ foHsero Ve. n uti a po1·g·crc loro a iuto. Ora, ho già' detto come in 1,al ca~o l' espugnazione della pinz7,a, m' a.vr~bbe offe1~te difficoltit grandissime. In esecuzione dell' accennato pia.no, il mattino del 4. mandai una mezza compagnia di Zappatori d.el Genio · ed un bat,t,ag liono a l\:folasa.na,, pe1· get.tar e un ponte sul Ilisng.no e tonni disposto il rirnan.ent,e del 18" r eg. gimento di . Fanteria por prog·reclirc nella· st,css.:t diro-zione appena il ponto fosso stato torrniimto. F'rnt,t.anto di mia 'p ersona con uno squadrone di Oav:.\lloria , e <!!J~ compai;rnie di . Be:i;-.saglieri ritornai in ricouosconza a ~5~minar meglio lo stato dopo difeso, e riconosceni se la. Divisione provvisoria si riaccostasse,

' d;;riiglian~, 'i?~~

come ne aveva. l' or.dinB. Tanto in questo dì eorne nel

di

precedente, nel nùo passare èl giUitfa di cannone C:tai for ti non fui menomamente molesthto. Gìanto aUa Coronata non v' incontra.i le tmppe che vi aspetfavo; però da quell'altura


,.:.... 88 .

e dal ponte stesso di Cor11ig-li:mo, riconobbi che i forti e .fa (;intn, erano mal gmmlati. Di ciò 1>crsua.so, presi senz' alt.1·0 la. risoluzione di tentàre un al'dito colpo Ili mano sui forti distaccati, pe-r penetrare quindi, se poss.ibile, rmprfi, la, cinfa . . Se si 110n mente alle tenui mie for:;r,e, l'impresa può parer temeraria, e lo fu infatti; mfi, il bnon esito provò che non Hbagliai nelle miA p1·8visioni. Quando vidi che dopo la mia riconoscenza, del ;3 non s'era presa la. menom:-1 dùiposiàone nè sni forti nè in San Pier d1 Arena, mi confermai nel ririmit,ivo c011vincimento che i ca.pi dell' insuri-ezione tro.sr.urassero affatto tutto ciò cbH .en1. fuori dt>ll' .intel'nO della. città, o lascias::;ero la cura clelle più importanti fort,ificH;zioni a, poche Gua,rdie nazionali, le qua.li. isolato e sen1.a clire7,jon11~ non solo mancavano cl' cmtusii.tsmo: m.ti, dovevano ave1·0 la. coRciem}) ò0lln. p-ròp1·i:i. do1JOlc~:,:n H della fa,ls::i, posi;1,ione dm si or.·H,no Jnscja.kt Ìm))orre. l•'n per me 8onuwì venbm:t l' J,v er dato retta a, t D:!0 ispi1·az.io1ù:; pero0r,hè cwa già dato l' ordine onde s' ina,1 :la.s sero l'indomani le barrica.te in San Pier d' Arenn,. Ciò bastl:l,va JJer nutnòal' a vuoto- questo mio :progeLto; e in tutt'altro modo l' occnpaziono do' fortj avrebbe· costato molto tempo e fo,t,ica, e . frattanto gl' jnsor(:;i fi.Ì sarebbero 1ù·dina.ti e m? avrohbero opposta. maggior r~si;; Len7.a.

Disceso dalla Coronata i:;oJle po<..;Lissime mie forze, nno R,pù1drone di CavaJ leria e due compa,g·nie di IlerBD,g}icri, io entra.i in San l'icr d 'Arena.; feci chiamare il Sindaco: e alla preseu.:6a della,. intiera popolazione (circa 20 mila abit':t.nbi) l' iuterrogl'lii sullo spirito di essa. .Avutane una rìHposta sorJdisfor-ente io lo asflicurai della mia prote:lioue ~ n-.a, nflllo Rt.esr-.o tempo lo


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avvertii che al menomo insult,o fatto alle mie t1·uppe, io sarei trascorso a.llo provvid_enze le più sevete. contro il :mhborgo. Lasciai lo squadrone a, gu-ardia in San l'ier (F Ar0na, 'ì . .. ·, t lloscia colle d~~!..2.?:~J?~f{~i.e,,J}~X~~gli~F~ ascesi al pa.AAÒ cli ·~a.ì·icù, suonando "la fanfara, alla ehiesa. di Belve<l.ere, bsciand.o · però un pelottone: al .piede della ~alita. Schierai. la mia poca truppa 1-ml pia:t.:lale della mentovata chiesa; e mandai il capitano di stato nrngg·iore, s:ignor Govone, col itw,rchese Palla vicini luogot.enente nei Bersaglieri, ed una quadriglia, acl .inti'- , · mare agl' i.ndividni eh' erano di presidio a)la Lunetta. ùel .Ifolvede-re di flrrcrÌdo1·si, promettendo loro la vitn,, ma minaccfrmdoli di farli fucilare se avessero resistito. Le gua;r,<lie ge(;farono lB armi, e cedettero :il fottino che feci occupt\re da s~i ~ersugli_e~i. Di poi, prevedendo 0he la resistenza che mi si potesse opporre fo alcune caAe avrebbe probabilmente provoeato eccessi ne' miei soldati, e fors' anche il sacclrnggio, prima cli muovere a nuovo att:wc:.o ·rivolsi la, paro la ad cAsi~ o ra.ccoma.u<l.ai loro di attaccar col rnar!sirn.o vigore i ribelli armati, ma di risparmiare e r.ispe Ua,r0 assolu.brnento la vita e le sost::1.n;,;e degli a,b:i tn.nt,i inoffensivi. Q.ue1::1fa1, breve A.llocuzionc foce sl. huon effetto, ehe i! w-.t1•1Jellano della chiosa cli Delvecleni esclamò ,L tutta voee : Vi'oa i nostri liberato-ri. Ac;eoedai un poco di riposo a! miei soldati, nel teri1po che il mentovato capit.,1,no di stato maggio1·e .con uya_vent~na di_Dorsaglie,r i comamlati dal lnogotenente Ferrò, .si recò a fare la stessa iutima:r.ione al forte della · Cror:0tta, che cedette ìu egual rnodo. Ual Belvedere mandai tm;to l'ordine al .rn.io <)flil)O di 8btto ma.ggiorc, che.avevo a Poutedeci1po, di con.dnrn11 ',

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quante forze poteva raccogliere, poscia m' avanzai col rimanente de' rniei po~hj Bersaglieri v~crs0. la Oroccttu:. i asèiati iiit~-;;:to «i~~a.ttro uomini.a q uest' ui'tG~~~ ..fortino, l'indicato p0lott0Jie di1:1ponevasi a sn.lire a.Ha Tann.glia.1 quando dalla' medesi1rn1, g li Ù.11·0110 dir~tti div81·si colpi di fucile. Il fuoco stava, p er impt1gu.a.rsi; e ciò non ci convoniva, imperocchè l' alhn·me sì :-.;arebbe da.Lo in tuttu. fa, linea, e fa sorpresa, a.vrehhe ru.a.ncato. ll ca,- . pita.no Govone giudìzioi;amente foce ce;;sa.1·0 il fnoco dalla :ma parto ; poscia rivolgendosi alle .Guarclie nazionali che presidiavano la 'l'ana,g;lia1 jnti mò loro di a rrendersi sotto pemt della fu cila.r.ion,~ ..Acconsentirono costoro ; e non poteuclosi di.seendo.rc-: i] pon~o lovat,oio · pBr mancanza deJle ehia vì> come :pure difotta.ndosi di

sca1e1 ci porsero essi stessi ]e corde, ·con ..:B ersagli~ :_i .:s,dì1:ono ~-~1!.~ro. Prni,.irhvi qne;;t.o f.er:r.o for te con poehi v1 hsciai il ]uogot onent e Fo.rrè. l ,; · , · Con tnt-.lio ciò io era uneor foori della nob rins<~iva ad entrarvi, b rnìa im p1·esr1

cui alcuni indivi;lui r1 cinta ; e fl(-) potffva. an··

· dar fa11ita.

Per fortuna un <.;Onta.di.no e' ins0gnò nn 1x1,sso da cui sogliono transitare i contrahba11<lieri.. Un giovane uffiziale de' Beri:mg·lieri (il ] uogoten0nt~ G1·onRo-Carn .- · 1 . ···- . ·--·--····-- ·- -: pana) si offrì volontm·iamente di a1'.n1.mpi~11.rviRi, H , __· -- -

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Il mcèlodmo distì nti.~f.imo nffidale che dopo a\"cr valorosamente combattuto nelle g-11ene di Crimeti e <ld G\.J, veniva !le:il 1860 colpito a. morte; ~tando alla te:ibi. dei :n{oi hmvi Hersaglil':lri, :.li' o.~salto di Mola di Gaet,tJ,1 il giorno des130 che gl'i 1ierveniv1t la. nomina, di Maggiore. l'ovoi·o 0:trnpana ! egli era pel' il suo lìaico, lo. sua inlclligcnzo., e il suo energico valo.r:u, il ve,·o jipo d'un ufficiale (ii lleT;;agliari, per cui b. 1:1Lu, pel'ùita prema.inrt1. è &·fat:t dO'l oro~amente Kf.ntita cla intt.o · l' u.:mrciLo e · po.rticolamiente ,fa~ Renw.glieri. 1


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91-

così fece seguito da p ochi soldF.1,t i. Giun to nella cint a· sì diresse alfa pa.rte degli Augt"l1ii Rcacc.iandone quelli chB la difendeva.no. Marn.:ava no le chiavi 1 e il rnliena,ccio era 1,n olto rol,u,:;Lo; Ricchò si darò gravi'=sirrm fat,icu. 11 smuovedo per discendere il pon te. Dopo ~111 •.prn.rto cl ' ora di · sfo1·.:&i vi si 1:'"iuscì. S;1litì tuLti per tal via, d iscenclemmo ,i,]fa. ~orr.:in, O ' colla baionetta in CA,n na verso San Benigno. Qui ci~f-;,~-Ù ~·;;I;j;;;,.~.·~ r,~sistenza., i; ci fo dfretto contro un fuo eo l ii fuc ile-,·ia A fpmlche cannonata; ma. tntto fu 1·ove~ciatu d.al1n. nost.ra, fur·ia.. Intanto la uohizia <l.~l mio attacco e il 1·umorc del · fuo~co irrt pegm1t;osi, a.v<w :i.no d a.to l'afou·mfl in C:enova; 8Ìcchè in. un ista,nt0 rn tta la ci.tt~t fo snLto;::;opr::1, gli abit ant i presero le i.1.l'mi, i r.arulm r i lmt k rono hL nt.ccolta, -lu campnnc BLtor wxono a r:; t ()r 1no 0 k bn,tteric <..:omiucia1·ouo il fuoco. Qtte$t.O · ~pettncolo dalF altm·a di San Benign o mi colpì, e m i foce conoscer e qu anto fosse ~nT.iRc:hiatu, la miu, 1>osizion.0. Pol' persua<forsc ne basta getta.re uno t:g-na,nio Rop1·n, la coo:b dellti foeti fieaz.ioni di. Genova, ed Cl:!am in n,r o l' osteni:ione cl i t eTreuo cho io e1·a, oùbligato d'occu pare o· t-lifoud c:r0. colltt mia. piccola, colo.mm.. Cion n ullameno noa m i smarrii tl' :mimo: ,~a:1ii l'isolsi d i supplire al . n.um1:~ro ~oll' ardir<:,.

Spedii · pertanto il <lAt,to c~pitanu di stat.o maggiore come par hmwn.tfl,rio , · e g·li couuui8i <1i :imporre '·· .•, la résa della città, s(~n7,' altra coudizioue, fuori . quella '-' di lasciar 24 ore rli tflmpo a.i compromP.:;,si per fog: girseno; e cli <lid1iararr. cho in ca:,,~ di rifiuto, avr ei pronerluto tosto iilP f.lti":acco, m1:1tte1111o a carico degli auLori dol rifi uto la re.:1p onsaùili t à del Aangtie sparso e- dei danni che ne sarebbero cun,;eguit,i.


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-92 -

Il parlamentario fu accolto tumultuariamente da una colonna .cl1e r-1' ava.nz,ava per attaccarci, 0 senza r intcrposizìo~fl -del-·; 1~r~ : se Lorenzo Pareto che in uri.iforme di gcncraì0 del.le Guardie na~onali accompagnava non so bene in quale. posi:t:ioue g·i::lra.rchica e con quali intenzioni quelh accoz;:t:,tglìa d( gente, egli sarebbe stato ·maltrt1tt.nt.o dai ribelli> ovvero tenuto in ostaggio, o forse poggio. Ad ogni mo(lo ogli eompiè ::i.I suo incumh·en.tG, rn~1 gli .(u_' risposto dal gonornle Av0;,;_za.na che fino a tanto che vi 1-3arebbe sta.to un Genove:;e vivo: Genova avnibbe resistito. Colla, solita urbi:mità eh<-: distingue il partito a · CLtÌ appR,rtioue, il generale.Av<1zzo,n!l. valendosi p_l'obabilmente d~ ciò .che il capitano Govone tro~ravasi solo cont.ro molti, faneiò a quest' ultimo la peggiore fra le ingiuric1 la ta.ct:ia di mr.nt,jtore ; e ciò p(~rch& a.ssicurava. una cosa, «Ji fa tto, cioè che i Jo:d,i ora;no 01·:iraa.i jn nostro potere. lVleutre il mio 1mrla.n10ntn,rio !:ìÌ t1·0Ya,va in •1nesta, peri1solosa situu.ziono, una rn eM, della colonna che . l' ave:va, incontrato, continuò la sua marcia verso San Heuiguo, e vi si u vanzò aJla carica, con baion,etta in canna e tamburo hattcnto. Jl lnogotenente marchese Pal,layjcini pl1~ lì, con mo, si trovava aUa, t est.a ,lel suo pelottone, dispose i snoi J~ersa,glieri alr estremo ,,•.\:.,,..•. . . ·~·>.,.·.;.. . ..,._. . .. .. ... ..: .:' ·. . . ..··, . . •.. ,,'. della salita, pronto ·a · rnspirigero gli ri,ttaèca.riti. L'occasione oru 11ropizia, imp~rocchè con fuoco dall'alto e.d un cont,ro a,t,tac00, avremmo Henzà dubbio gettati in mare 11uosti a2-Rfl.litori; l~d appro~ttando · dèlla confusione che siffatto a.rdi-to colpo avrebbe per eerto prodotto noi tiunnJt.nanti e dismdirmti insorti, H"arernraò vrohabilmente penetrati llùo alla piazzetta del principe Doria,: ~

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' - 93 -

· J\fa il padamen_tario era in mezzo a loro: e un conflitto . avrebbe sicuramente provocato il sµo assassinio. Trattenni perciò con energ·iche mino..ccie i m1eJ soldati da qutil combattimento} che il mal procedere ùei ribelli fa,cea loro anelare: e mi restrinsi.a fo,1· intirnue alJa eoJonna degli attacc,mtì dal luogotenente marcheae Pallavicini, di arrestarsi e di renclerci il

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capitano (}ovune, lod1è gi.'.:t faeevano. 1 Veilevo inb-.mto un' altra colo1rna cr inso1ti che montava verso gli Angeli, ove avevo lasciati pochi Bf:lrsaglieri. · Questo fa il momento più c,:itico della giornata ; irn11e1·ocd1è se i ribelli riprendevano quella _p9rta, le rri.ie fruppe di San Benigno non nvevnno più salvar.nento. Onde vedor m odo di scongiurarB :il pel'icolo, rni spinsi a vanti ·éJi mia ver;:;<Jmt tutto solo pe1·corrcndo alla, eo1·sa il lungo t1·al;to che ·separa detta porta. dii, .1 San .B enigno, ma. non erano colà. che fmli fl Bersaglior·i ecl f.l'tmo pn r 8(\f.lTRÌ all' 110 p0. Però ]n con flglll"flilÌOne <lelle opfwA Ri presta.va alfa difasa.1 e più cli tut.to rmcora. ]a ffl1·m07.7ill d' a.nimo, ed il COl';J,ggio cli (J uei so1clati. S ' 2.gginnp;11, c1Hi gl' im,orti i.nvec0. eh f.:a1ire su 1 Il h1·11vo tenente 1:'allavicini, quel mcéleriimo clic poscia, i,LLe~u le m.o]f.('I i:.:mi do6 milital'Ì E> la ~na t1f11mp la.rP. infrr.pido3,;,1, di cni d iò prova in tutte le nostre guerre, si kova. o!!gi (1874) luogol:enenl:c grmurnlo cuu1andr1.nle uua diviHione, scorgcndù il pcrico1o iu tui io mi tro\~vo, in quella stradiccinola, fra :i comba,ttcul;i, dw n rochi 1;as,ii· fra cli loro già avevano s1)ianato le m·rni, mi pn,se p;ir il bni.r.cio t; voleva. u fo'r:c:tl aLn1,ij()ÌUllJ'~lli ind.ieLro grida udo ad alta voce: Genc,·ale, questo è U•iUO posto .. Ca.pirà, spem, il lett o1·e perd1è r111l lf:M~ ahbfa t"ciuto <.\Odl)sto .epiRo<lio, c:he hn però creduto dovei" proclmTe jn questa. nota, pen- · sando che a qut~t' ora puÌ.l e38~r~ utile al genenle Pi~lL1.vicini ecL.tl- , -I' e.&ercito italiano, non venga un tafo t1l-Lo gi,rwroso po~to. in cblìo.

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9,1:....

:i·acc:olti, si ava,n.7.,11•ono alla, spiccioJat,a,. I pl'irni che si · pre.~èntarono fnrono colpi ti; gli altri fog·girono; cosicchb an~ho cla quel la.to il poa::iesso della cinta ci fu

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·assicurato. Iii.tanto gf insorti scorgendo probabilmente da! Degntto la nostra, deholc:~zza nurnei:iea., pemmrono di scacciarci dalle conquistate opere cogliendoei dì fianco. Quindi uscendo in buon numero dal . detto forte, e discondondo lungo la cint.a del Piano così detto · · · delle Bombe, s' avanz,1nmo fin. pr'e.::so agli Angeli, e vi attaee,1rono i nostri die ·vi st,w..mo a. gm1rdia. n capitano dello :,,;tato rnag·giore Govone, col sot~<?tenente dei Benmgli0ri l'arodi, eù alcune quadriglie acèoiienèio,;i,' li"rèsf>1Ìtscro arditamente, sloggiàmloli dalle case che occupav~.no. Conte mporaneam.e nte j ri bel1i attacca.vano dn,Ha. cinta, il piccolo pr~sidio della. Tn.11.a.gl:i..1, ruu, que::;to li ros1,i11gevn; 1·iportando il luo , go1',(meniie F 01Tè. una foritD. . In qu<:l'lti f1·,mg1~.ri,t,i giung uvn mio frutollo, il cn,po .dello stato maggiore de.lf esercito, il qualo u,rrivo.to da pochi momenti a I>ontedecimo, uditovi l'esito del · mio colpo di ma.no, accorreva iii tutta, frotta., pl'Cve~lendo la pCJi:;i~one delicata in eui mi trovavo, por ~au::,u. delle poch.e t.i·uppe die avevo con me. 1 1 L' ot·dine che, come dissi, io spedi\'a da 13civeffoi·e al mio capo di .stimi 111~gµ;io1·e ( ll!ttgµ;iun, Petittzì in Pontellecimo, e1·a da me sc1Ht.(>

eolla mo.1,il,ll. 9oprn un pc21floo cli cartn, n co::1ì uouoopito: -,.T[o ~or.p,·cso trn forl;i estiwni, clw si so,io 1w1·e~; spero pcn.clt·<wc suUa,

cinta ;·corutiecetem.i al z~{ù 1,resl:o tutte te trzippe che si trm1.-Mw in Po,1d:edeci,m,: » 11 bersagliere al quale io avevo rimesso (jl;d bigli.cLto auzichè andar .;i, 8:i,n I'iet d'Arena per con.segnarlo al comandante Io ~quuclrone, che lo avrebbe spedit,i da m1 cavi,lieré, ebbe la presenza di ;;1pirito di ùii.i~11,cct,t·r.; il ciwt,llo di UllU· votburn pu.bblica, (in gcno-

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-H5 -

lo mi va}sj del fillO nomo e c1clla · sua .autorità ed influenza onde m.a ntcnero formi cl' animo i Bersaglieri di c.;ui. fu il fondatore. Imr>orocchò costoro, venuti da San QuiL'ico il mn,ttìno, dopo n.vcr combattuto da pii\ ore senia aver r:i.cevuto cibo, o ristoro di sorta, mol.tiplicandosi. colln cele1·it,à., facondo fronte da ogni parte, cominciavano a ~entir 1a l'itanchczza ed a xieunoscere la difDcoltà. delP impresa.. Ciò nullan;ieno, rincim:i,t,i dalla vista •'! du.lla YOCo dell'antico loro (}1po, continuarono a difonrlcrc tut,ta la linea occupata, cont1·0 Ì Vfl,l'Ì e àiflordinatÌ sforzi dogl' insorti~ Ì q ua,}Ì raccolt,Ì a gruppi nelle c;.;tSe e viottoli, che d alla cinta conducono in città., u:mntenevano v-ÌYO il fuo co. Gìnr1::m fra,th:mto lina ter..:a comy,agoia di ]3eri:ì<Lgliori, e quo-; st;o soccorso · v:ilse ·; · din;Ìg'OI'll'H tutti d' n.nimo. 1 . ves.i rr.tbder.t) eh(~ incontr ò 11i JJicdi d~lla dfocesn, 1,1:i.ll.nrci sopra, o pm·tar egli stesso, di gf,\oppo, · 1• ordine mio a l?onfo<lec:imo. Giungeva · cùlò. inla,nto mio fratello; e 110n men soqH:c,w clul c.omioo t,spl:ittO di quel lwrA~gli<~re a cavallo, che dai racconti eh' egli tntto auelanl:11 gli fa.cova rml!tl uo~trii t1;,1aern.i:ia .i.11ipi·o1Ht, cominciò per e\chimare: Kmt è po;;sibil.G! mo. dcono,,ciutt1, b nii:l scritt.111:,i. nel bigfo,tto, si mise tosto a cavallo, raccomH.nda ndo al m,lg·giore PctiHi 1111·:i l,uttc; . le tr:n11pe distlouibili dovessero t..i111~l·gli dfatro nl pv,sso di co1·rn, !lenza JJe.ppu.rtJ meti.crfo ha nrngo, incn.1·iM11dosi di ordinarl.B <>,g!i ste~so, i;trndn facendo. Rgli e.ra con ~-agimrn Jit,n1rnso che in simili t:vugìunt.ure l'essenziale è guadagnar tempo. 1 Io llli trovavo itllu pol'Ll, ùegli Angoli, cimLro t'lclìa. n ostra. linea, qWl,ndo inaspettato giunse mio ±r:.1.tello, e dal mec1eRimo iufoLT(l.Ìto che a.lcnni drappelli di fantel'i1, di linea avev,mo seguito:., al p~sso di co.rsa la compa.µ;nia Bersaglit>ri, chi;;,:;i to~to 110 per tn\'cuLurn 6i trova.va. coi iue<ltl0Ì111i qmilchc La111LLffiJ1u, e; avutone risposta. alform:i.t:i vi,, io ,ua.udni loro in11nediat.t1merite J' or<lina ò i ~alirn e di battere la carica in direzioni cEvfin-e. QmistAl 'strattagamma h'lOVÒ uel ter.Ì1po :;lcs:;;o a intìmor:it(~ i ribelli, e rinfrancare ·i por.:hi llliei.Bcnw.gliuri, ohe spll:rsi in piccoli gruppi dalle falde del Beg1.1,tlo iì.m> nllo. discesa, di Sa,1 Benig·no (circa. 2 oltilumctrl) prorlip11cro in ripetuti r.~vfoà 1rn,1·ticola1·mcntc rivolti al loro ant.ii:o r.olormello, che li aveva uu tumo .tH"ima,· ·


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H6 -

Il ·. mattino avevo fasciat,o a Pontcdecimo il mio capo di stato màggioro con tre battag·lioni · del 18"; e datogli l' in~arico di spedirli -~· Molasana, gfangesst, !'.avviso cht;i il pontl::l sul Bi":a,gno tffa ter· minato. Per fo1tuna, (JUest' operazione soffrì qualche rita1·do; sicehè crmnul'io mandai il mio , ordine di spedirmi soccorso, questi tre battaglioni. si trovarono , disponibili e vicin.i. Di più~ da poctri momenti era ~..~,.;~,·, . giunta colà la prima. lJrio·ata COlJ'.1:posta, proveniente ' ! ,· --- -- -· ·- - :::, ------ . :1~l ',:,:...:-~,,\ dall'Isola, del -Cantone; sicdlò in tutto s'avevano sotto . e1 . rnano no:ve battaglioni. Lasci;tone uno a Pontedocimo a guardia dei lia gagli, il mio capo di sfatto maggioro t,rasso dietro di sè gli altri otto, e di buon passo me li con dusse a .Rivarolo, 1love giunsero prima di n otte. Ivi furono distribuiti nel motlo seguen te. ' Il 1.)n.tb.glionr. del Ht c he si teovrw n, ·in tcst,n ili colonna preic1iiliò tOf;to t,utti i forti 1n:e8i; gli altri dlrn insieme eolfa :".i" l.mtteria forouo coll oca ti in .}an Pier ~i\._~·en~ ; il 25" reg-gim~·uto che .veniva dietro, prese po~Ìl>Ìone a Sc111 Beuigno e il 24° ètvrebbe dovuto venir 3,gli Angeli,. 'i.ua-per uno sba,glio n.elfo, trasmisfiionc n.egH ordini s: .arrestò al RP-lvede1'.P.. . Le trnppe mrninn,ro,~ in quella not,tc il rancio che non avevn;no potuto mangia1·e nel giorno, e riposarono alla. mog1io.

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- - ---·------· · e 1,rccis11mcmte in g_nei giorni di apri.le, int.repi,famfmte condotti alp ai::i,;a.lt,:{ ,lc,il ponte di Goito, ·l'imanendo egli gravemente forito d11. una palla, che lo colpì in vieno viav. . t Mio capo di sLnto maggiore, cm, 'come dissi, il m3.gginre Petit,ti, che fu posr.ia mfo rngriit.al'in ge1111rale i.l Minjstero della Guel'l'lloj quin<li mfo capo di stato maggiore in Crim,m, foc~ mcco lo. campo.gna del {i!); fa tlue vvlte MirJislro .Jclfo. Guerra. e tro~:tsi 01·a. merita• mento lnO/i;Otenente ge11era.le com:u1dantfl cli ei,circito a Milàrio.


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97 -

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So:rsA il rna.ttino del F>. ~I' importn,và cli tra.ne !) partito èloi vantagg·i ottP.nnti il giorno procedente, fl (li . vale1'111i sbprattutto <lr.llo sbalord.iment.o clrn non poteva 11, meno ù: twer recato nel1a. città l' inop_iu:1.t.o mio atta,cco dolln RA1·a J>~~ecedt-n.tte. A rigor di termini, con tro 1nso1·ti che avevano villanamente ecl a viva forza 8<:accin,t G le truppe clel. Ro: non sarebbe r-t,ato d' uopo di :pr evia intìn1a1;ione J>ùr incorninciare tali ostilitit; jinpcrocchè tal.i oRtilità osistevano già di fott.o pel mentovato atto, ec1 erano lo, natura,le conseguenza della. condizione d.' aperta ribellione iu cui mantenevano 1n, città,. Ci<) 1111.llamp,no, il gior no avrmti io intima.i loro la rosa della città: come gi:'t di :.;si, o li r1mrnonii che in caso ili rifiuto li [bVJ'ei ::1i:;~ul.i Li con tutte le mie forze, e=, li avrui ob'bl:igati coli' a:1·~j a, far ciò 0h0 non volevano fo,1•e di buon graclo. Siffatta ini;imn.1,iono era stata fo.tta. al generale Avezzana in perr;on::i, vah~ a dire all'individuo eh' ossi r iconoscevano per loro cupo, nicchò non potcrvn. 0ssoro più regolare e piìi. pubblica. A::!pcttU,i 011de v0d erc :5e la notte t1,v1·el)be 1uro J ",· , 1 ;;ugger ito migliol'i conqig]( ma 1·ìco11uRciutili p ertinaci ' I . nella ribellion0, mi disposi all' ,t8::mll n. M:anèavo però cli cannoniel'i, e in r,n,l difetto r ensni di valermi <le' sorven.ti clella 2.. A o" batteria <.:c.tmpr•li chi:! sguernii ud Ltn ta.l fine. Man.dai pur l'ordine nella notte al genera.le cumandante In, Divisione p1·ov-visoria di ma.ncla.rmi subito: ed A. qualunq ue costo, tutti i 1,;a nnonicri che a vrebbe p otuto raccogliere fra quelli scacciati da Ge11ova,. Tuttociò mi fornì un 1!~~~eo __~'. .~rt~gF~Ea. eh~ rip;utii fra. le di've~~c batte1·ìe, t

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98-

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T.e mie disp~si~ioni attacco ful'OllQ le sog-11011ti: i . ·J dne ba.tLrtglionì del 18u eh' erano in SfJ.n . Pier fl' Al'ena si . a'is110:5ero ·aa~ ttaccarc oa espngn::ir.e la. porta. l..,a,n~e.c·mL. Io colla 1t., t.:~nilp~:i,gBi~ .J~2r~9igJtcri (capitano Lou- · 2 goni) erl,} 1._1_1_ )J~~t~t.gJ!~?~~--~!tl:_~5°, divisui di dis~enr.lere da 8an Benigno per impadronir-mi doi hOl'ghi (lella Clliapfllla; <]j San Lazzaro l~ San ·'Teodoro. Il ca.pitn,no Govow:; eolJa. 1•. comp~gn~lJi..,Jkiil!lg'lieri ( capi km o Viarigi) cd u~ altro bo.ttn.gliono dd 25" ebbero m'èline di discentler~ lalla porta, d<;gli Angeli · e di contrihnire da. questo lato al mentovato attacco. I l ~- rimpi::iz:r.ò il 2!j'' su!la cinta., e disfaic.cato _nn.

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j Questi e mol~i altri ordini furon<1 onHmttti nell:\ notte; o pr.im11 8puntassci :il giorno erano eseguiti, e ogmmo trov,r~asi al Hno poato. ! JI capit.ano Lougoni durn.nt.e I' :i.rmisfo:io fra lo. c11nipn.gn!l, <lei 48 <J <lol ,I!) t! l'l1. 1fopnlaLo, o ::iclluva. sui 1m11chi d.(11!11, i:.inisfa·a.. Nollri. <li-, scnssione 1wvonutJ1, pm:· i rfom rdirri di (}unov:~, ùspi.t'n.ndoi::i 1m,h11.hilmente :1.\lc: illec dol celebro prnelmm;, Dnifa, 011:,iitliò ti;;entit-si tÌ<;ll' offesa recah1, all'esercit o, protei:.tù :-i.ss~.i vivamenl,o confa-o 'o gni rn_pres· siu.mi con' la forza, e ,i }[lsciù Rfnggire, che i toldati r.ll'.lvei:ano i:e11cre soldati e mm prctoricmi; massima gimit,isHima, r.ha ho sempre approvata, ma pa1· nulla adattata al ·cnso, gia~chè non si trattavv. già di impiegare i rnl<lnti }lP.r \-iol:we In, legge,, mo, vet fu.r]u rispett~re da · clii lll. voleva violare. Q.unmlo io 1mtt·ci1wo per la Val cli Rcrivfa r.ol!e mie truppe, avoudo . arreS!fato per poco il hal.tnglione Derniglfori oncle pa.i:;!'l;ulo in rimta., come facevo spes!lo; e l'!corgenrlo a ca.po d' urm conipagnia il capitano Longoui, lo prei:1i in dispal'te, e ramm,mfanclogli la sm1, scHpp11,ta alla Oo.mcr!l. sui pretoriani, gli olTurni per ,•mlvarlo cla1li\ falrrn. posizione in. cni. figli i:.i !\iu·Ahbe fra. pòco tro...-:~to, un J)llt·mei;~o per anda,r altrove. Egli ·esitò JlU ist11,11te, ma non tardò ::i, p,egnrmi di hisiciarlo al euo poafo, p1·omcl-L1mdowi avrebbe fat,to il suo dovere. lnfntti egli si climo!!Lrò auimosissimo; cd avendo 1·icevùto lrnfl forita abbo1,t,o.nza gravo, lo proposi p!lr ·nna onorificenz,i milito;ro. Prosegoì quindi h i-o:i, carriera :fino a luogotenm1tA genemle comarido,uto di divi!rio'11e, senza aver fatto pa,I'te mai più del Parlam1mto.

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· bl]~g_1!~}l.~-~~}l~,~Ì.~!!stra., il qua,lo insif-W~:c;9JJ,Ih/4;"çg¾l~"

pagni_a Ilcr:;aglieri (capitano Canosio) .si dispose ad i~p-; d/onir~("èft tutta la cinbt, fin :,ot.to al ,Beg,tLto: tent,a.ndo anche ài sorprendere c1uesto forte tiualo"t'a j ' 1 . •I !) !-/'(:, '' • (f. v /J ,.t.;,_, l occas1011c se ne presentasse. Cominciai io stesso l' attacco a.Ile 5 1/2 del mattino, e incont.rni subito resi,iten7,a. alle prime caKe: di dove ,1.,:-t.,,. gl' insorti di nascosto fecero fu91;9 s~ii, miei :~ier::.a.g·]iori, ' C mc 110 ferirono ,ed UCcise.rq alcuni. fo f\fll)llg1rn.i allora. nù una, ad una questo case; e volendo poTgcro .ùn fw,empio salntare n, q 1rnlli che eontinnnvan o la difeRa: foci fucilare sul luogo uno degli individui che P.rn,no stati presi colle ,u·mi alla, mimo, 0 . che sotto i miei occhi osava a.ninwne, e cercnv::i. <li sednrro i miei ;;;olclati. V r,.i;i;o vi~;-01. ·oso vortù il s11n c,dTd;r.o, dacchb ' '. si J)Otè progredi1·e avnnti.. buon t.ra.tto, scnr.a difficoWt. Fu mia cm·a. di ·spedi:r tosto :.ì.lcu1)\ DC:) \'88,gli.c;rt .ç~ prendere alle spalle le duo porte .Lanterna, <love i cliferniori sbnJm:diti abbandona:rono tosto il luog·o, fuggendo pel molo nuovo. Apérte che furono tali porl;e, il 1Jf t~eggimento 'enh'ò con. musica in testa 0 percorse tu l;tr-1, 11'1: via, che · mette a San Lu.zzar~ .2 Tale sten.da è hn.tt,nta, d'infilata I (e, fi

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1 Mio fr,1tello, il gm1ora.lo Alesi,::i.nrlro, prese l;i. ,Iirexic)JH, di •1uciit1~ pic.a:oh colo21n::i.. t R eu1Ll,0mi io desi;o :t porta Lanterna. .chiesi al cok,11nello Bt~l\"ederc: Di>'I>' è. fa ·m.u,;;ir.n? - L'ho lei.sciata ci S%n, P·i.e·1· ,1!A ,rcna (mi t·ii;posc ).-.Z•àt.Pl,1, cercm·e (r~pfomiì t• rwn enlrofe/e se tlO!i q_ti<1.1i<lo srtnì. (lii.m'll.t e. pr>trete in _t.ti 11wcfo 1ie,;1ct-rarè sole11,1J.l'.fl),et1.te nr.l /Jm·go San 'Ieod.>ru. • Iu i~1prcsc di bi fa.tta; pdnc:paJm~nte qu:m<lo si IHrnuo 11 fro1,te turbe diwròim1t.e e poco .tgguerrit<J, airn:ìt dicnostrai;ìoui gio,v:i.no.molti~simo, in quahto che rie irnpo11gm10 ai rì b;.Jlì, e v i fa,nno risparmiare 110n por:be vittime. · · Egli è .in qucsL'I. pP.r;::n:uiione, che 11,ppena collocnLe eouvcuiei1te-

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dalle ba,iterie de1la D~rsenai le qua,1i incominciarono tosto uù fuùco. per vero dire mal · dil'etto; ma. il · 18° col colonn8llo ,cavalier Delv~<lere in testrt conti~ò :{;-; -belliRsimo ordine la marcia1 come se nulla, rosse. Tntanto la, mia colonna era gìu:r1ta a. Sa,u. L:i:r.:r.::i,1:0: ove{ a.r:i;ivò poco dopo quellà del ca.pita.no Gov'ono. Qui commisi a quest'ultimo di 'recarsi colla J:".,i)QJ::ll. ;. pagn~~ _D9,~'~aghe,fi ed _\loJ 2g.:__r§gg,im~~ro ad irnpa:dronirsi elci colli di San Franc<~8CO C San Rocco, Ì qua.li domirnmdo il borgo di San 'l'eodOl'O ed il pa.la1.1.0 del principe Dorfa, rne ne avrebbero facilit:1to 1' ncquist.o. Esog·uì questi il suo incarico, e cbRCGf.le di più alla :polveriera del Lag:wcio di cui s' ìmpa,<lronì. In questo menti-e il presidio del Bflg ntt,o operò unn l.loTtita, contro il pplottone che il ca.pita.no Hovon:o aveva fasciato . a ~an rto,~co p rw g nn.rcmi;:i1·si. le spalle. Il_~.O.~]iO~.ell.f\!).~ f~ '"J :·r,;'. l A11::;1:il mi che lo cn111:1.wla,v11,, respinRo l' assa.lt.o colle 'me ' _..,,;..,..., ........... "". . .. piccoJe foJ'l.e, f'rl inxng·nì. g l'i.ru,orti frn sotto al Bega.tfo t9gtie11_c.~o lo!'o rlne cam~oni. Nel tempo StC:'l:-!-0 RpinRi ln.f..:CCJ.Jr1-:pagnia He.~:J~.gl.iyri: fin sotto il pn.fo.7,7.0 del 'flrincip,o. Appena spuntò il giorno 1 le batteri1-:i det l\'lolo nuovo, servite 1fagl' insorti: c·orninciaron.o [1, i:;parare cont,rn le no;_,Lrc trnp'[le collo~n,te in San Benigno ; e quando le n.oRtre colonne discesero ili· città, le nrtigliel'i.e 4folla nn,1'Rena 1 .di Pioku. .Minuta, riel Bega;Lto, clello, SpeeonP- e della· Spocolu. cominciarono pure il

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ruonLc tutte le mi~ trnppA di l'anforia, e comuuque bc:)n sapessi essere .impos11ihl·le impiegare la Cavi1lleria iu ~imili loc11.lità, io fer.i ;.ippo~itamente .i,hbattel'e due l111,1Ticatc llosi.rùtto dai t·ivolt.o;.;i, e enti'are al g"alopvo i d(lc sqmidroni che rimasero pçi t.i.t,t.n 111el giot·no diel.rn a.Il' ?~pedale milìt.:i,re inf,pP.rosi.


' . ·- · 101 -

fuoco. re:1·· fortuna i colpi erano per la, maggior parte 111al . di.~2~til q_uindi ·11on' -ca.giona~:~u:~ q{t;ì ;~~l ~ -~he n.ltrimont,i ci avTebbero fatto. Ad ogni modo però provocarono la risposta dalle nostre lmtforìe; rna, è ~l' UOI)O . confessare che a.n.e.he d,Ll n .OSLl'O canto, pEW difetto di p!mmnalo, e · sopra.ttutto <r ·ufiìzialì pratici della. pia7.7.fl,) e pcrchè i cannonieri giunser~i ~mecessì-

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va,111e11t.e qmi.ndo r a,ttacco era già iDcominciato, non s' rweva. a.vnt.o cn,mpo di ordint1re couvenientt·m1.ente il fuoco, il <fll!'l,fo rÌUSCÌ perciò lento El 8C0lU11::lHS0. · . COn Ufi. ff O}A... '..~,.-~'-· I) ' f ratta,nto l fl, 2• _C.!_)r;t}JJ.J~gil_.W. ]J.cmiag-118~'.) l ·.-:.i,, l~~t!!!_,g}i~}~g del 24", guidato (la mi<l frnwl 1:,;~ il gene- ' t · ra.18 Alt~ssand1:;;--L~ )farmora, si n1osst-) clalJa, Tmmg·lia })el~ corn1uista,ro la cinta :fin sotto al Beg;1,tto. Q1rnsf azion e fu condotta. <;OH m.olto vig01·0 1 ,:i. ciù nnllameno ci costò pa.reucLi morti e feriti. l mper.'occhè taì tl'atto di cinfa ò per ogni dove ba.ttuto dalle bocche da. fuoco del Begv,tto, llcllo Sporom=i e <folla, Specola.; e a <lii· ~Cl'O se in Cj_uesti forti vi fossero stati abiJi a.rtìglieri, ce1·to c:l1e l' impreRa non sarebbe riuscita,, où ahne~o sa1·8bbe at.ato impm,sibile a mantern,rsi in. q nelle posizioni. Ad ogni. modo i nostri col solito impeto st:acciarono dnlki cn:,ie 0 dai fabbr.ìca.ti tutti ge insorti che v' <Wfu10 alloggiati, misero· in fuga. 1nm sortiLa, chfl vtmne por incontrll.rli e si spinsero nva.nti lì no a Rtflil1ilirsi ad un tir·o di fucile C:htl forte: ove sa.1·0·hber() n,Rsri,i probn,hilmcnte entra.ti ? in un euu ì difonsOl'i eespintì, se t11t.t,e lo truppe aves- :,

.s e;r o a ~!.!:tl,J{l:,,.;,Y ,.,~~Wi_t~,.,~•.J:~~1f-i!Q;rt;.,~-çl~_i,,,Jl9.f,~~f$li~Ji.""''"· ,,ii,· ,,,,,.,.:r ~··(. Fra i feriLi si contò in q1rnst' aziono r a.iutante di c::tmpo del generale Alessan<lr.o La 1\.farm~ra, il principe Pio Falco, ufliziale in ~ovara Cavaller.ia. Già da qua.lche .ora avevo uota,to ima, ha.ndiera 7


-102-

bianca sulla tone del Palazzo Ducale. Per risponcfore ad ur{ tal segnale di pace, feci sospenclere un istante il fuoco .delle mie ba.Ltel'ie ; urn quelle' de1 nem1co continua,r ono a tira.Te: sicehè . io rit::orniucm1 di be] nuovo. Questa cieeo:,,;ta.m,,L mi fece clubita,rè che in città. vi fo~sero clue partiti: l'uno per ]'ordine e. por conseguenza, della pace, l'altro clell' anarchia. e della ·d istruzione. Un po' più tawli si µreRentò a me, preceduto .da un ( ::.. .~,-1,,'"}! ·. (,/•;-..~) par.la:mentario, l'intero corpi:• consola.re. Il console di ,: Francia p1:0sl1 la pa.eoJ.::1,, e JJrosenta.ndomi un b:gliotto 1:m:ritto di proprio 1rngno cl a.l RÌgnoe Ret,a, uno do1 membri clel Governo provvisorio, in nome~ ckll'mna,nit,à m'invìLù a fin:-;pe'm lere le o:;tilità: e a<-1 u.<..:cordu.re onorata condizione a.i l)a,ce. Eceo :il llig·lfotto : t.·~hilì·,·li.ri. ntì.zionn lo ·.li Ccmnvn.

Goòiuctlv ùcl tx,,11orn.l1.,.

Gnnon, ·t', aprile 1S40.

PrP.go il corpo diplomatico a voleriii intorporl'e onde d otteu· gano condizioni ouon,~ <li pE1uo. 11 urnmbru d,,J GoH,r,io 1u·rnvisol'io

li'f rmato : C. H.J:.·1·1..

Io risposi ehe mi doleva di n.on potoro accomliscendere alfa richìe:,,;ba del corpo 0onsolarc; che non potevo entrare in . tr.a.ttative con ribolli; che la città e . i forti dovevano renòe:rsi senza condfaione, ma che accordu..vo però 24 ore di tempo ai compromessi Eer fuggirsene. · Il corpo co11sola.re a.llora mi chiose una sospen~io111, d' ostilifa 11er t1·e ore, .a Ane di. poter portare la nsposta. · in eittft, ed iiverne la contro ris1)osta.

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1


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-10::l-

To accordai loro . siffatta condizione ; e perchè si esegni:-!:ie fcclclmcnte, percorsi io stesso a cavallo tutta

la linea ondfl forvi c~Eisare il fuoco. Ma dalle batterie 1wvt=n-fin,ri1~ il fnoco non ccfisò mai inticramonte, 1oehè mi perrmn.so sempre più che nella città regna.va la. m8,8Bim:a anarchia, che alcuni osaJ.tati volevano spinge1· Gflnova, alla sna rovina, e che inclisci11limiti ed ignari di ciò che sia guerra, si rifiutavano d 1 obbedirl:l a.i · eapi; , ed agiva ognuno a suo piacimento. Ed è quP-Rto Jl&rtito che si. credo solo cli buona fede . nel desiderare l' indipendenza d1 Italia, e stima d' averne solo la capacità. per riuscfrvi ! ! l Lo ostilità non tardarono guari a. rì:pr(mden,i ùa ogni 1x1Tte, imperocchè, come ho df~tto, gF irrnud.:i più ei;;aHa(;i 11u.u vull0rv :i.tli:,rin1 alla. ,:;o~;pe11~iuue uLLùuu t a

dal coq,o conoolar0 1 e nn½i a·b u.::mudo della :Cìdueia in cui si abbnndomwa 1o. ,e cm~p:1gnia, . éle' .f!ers.a:glieri, entra1~oric) . nel giardino del· paiazzo· . Dort~, e di là (I prendendola, di fianco ed tL rovescio tentarono di ehiu.rl<'lrle 1n. 1·itira.tri,, fl le 1:ccarono non poco danno. 1 1 111 quel momc-mt,, io mi trov:wo imt.1;o a:I fo1·t.ci dr.I Br.g :dto, ovti . mi ero recato al galoppo (sopni il carnllo cl' un 1,ohluto di cavalle1·in, non avenùo po~ÙLo ancorn :lVcn, .i miei) pc:r far CCJ:ISO.ru H fuoco; o s f;avo

élli,correndo con mio fratello, ver8anclo assieme qt1~!che fa.g':r:ima su111' sorte dol giova.11P. prindpP. .L'iò, chii l'l~:i.mp:tto ;i tanti pericoli udhl campagna del 48, colà. giaceva colpito dv, mm rerit.11, che :ii crcduvu· wortafa; 1.fU!l.llllu .i mp1·ovvi~uweL1tc !:ltlllLiuu:no 1111 m1i.1·i(.o fooco di fa. aileria verso il po.lazzo Doria., · }fon potendo fo ancora imrr•orre i rihelli cap11.r.i. ili viohue una treµ;u~ eh' essi s~s~i av~v~uo iw1>lorll.to, io mi pr~ci pih,i ùa q nella pa.rle, dLF1posto a cMtigarc scrver3,mente .i miei subordinati, ch'io credevo m' a.vessf.tro di1mbhiclitn, o altriment.i impeg-1111fo il foor.o pRr qualchè m<llint•Ji.o. Ma appena giunto ho dovuto convincermi, (lal mtrn~1·0 ùci uoski mol'ti e feriti, ~ iliw. mo<lo in CllÌ !4·iacev,mo, che essi crenO · rstnti (\f38l\SSilla.ti do Colpi di fucile O, foro (Jirdtj du. Ull8 llllt-

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104 -

Questa mancan:,;a di focle mi <..:~mvi nRC viepiù che tali · n emi<..:i non f.!Ì 11ossono domare che colla forza. ; quindi cletiisi di impiegarla. seni' altro. CoUoeai tosto alcun i cannonieri 1.rnUo ho.ttori e della Lantenrn, e ·clalle medesime foci dirig ere un fuoco 3,1:lsa.i vivo confro il mentovato g:iardiuo. Recatomi poscia dappr es!30 al pa.lazzo del prjncipe l>oria: Rpinsi all.' assalto di el:!so il l 8" r eggimento. L ' .irnpr es11 era. a,r dua') imperoccr,è le a1·tigJieric cli Pietrn Minnt,R, colpivano d' infihtta il tratt.o di via che vi <..:o nduce; o per altra p arte il paJaz7,o stesso e le proi:isirnf\ prn~izioni erano guer.nite d' 'i nRorti, che dal co.perLo facevano un fuoco vivissimo. Ciò nullameno il colonnello <..:avalie1· Belvedere seguito dal capitano Bolla o da altri animosi, s' av.mzarouo e Rf\ ne impadronirono: Jrn ssa.ndo a :Gl di. spada i di fen sori. I morti od i fot'iti fra j J10&1:ri in quo] breve jst imte tiomrna.rono sola111.e11tc a 30 circa, fra i q.uali un uffi.1.ialo supel'io:rt:J, i1 maggior Oolosia colpito m01·t,'1l mont.o alla, froutc. (Era Genovese~ e la sua famiglia · trova,vn.si in Genova..) Ot.tenutu ivi nn tal vantaggio, coJloea,i due bn,t,taglionì. del 23° snll c alture di 8 }L1l Jl'rance~co o San !tocco ; mi assicurai dw b . cinfa fo sse b~n g·un.r data imaùa elio profitt~mdo delfo, HOl:IJJemiionC! d' n.rrni !li 11r.11. apposifo m,m t c i1J t.rodotfa n11l p l\lazzo Dodu,. · A quel puulo io non pot.avo a meno di pllrtecipt11· n.11' iudigna:r.ionc dei miei :::oldllti, per nn 1:os ì infame twdirno11 Lo; c. oiò !l}lÌega, come onliuo.Lo qui ndi l'assalto ùi q uel vns!,o fobb r ico.to, fos;;e impos1:1 il,ilc Lrnttenilrll i soldati d al v~ndico.r si sn qnai mi1111rn.bili, du~ furono qu;'!::~i b1t t i , µ9ç_il!i. S i riconob bero twi quasi tutti ~h·u,{oi fl. Gè11òva.";'..è molti di essi o.vendo pantaloni rossj, chi l i diceva J.•'rnncesi, e chi p retendeva fosrnro Polac,;Li . ·


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·_ 1Qa --

sotto al .Begatto ; quindi ptmsai di non progredire più avanti ~1el 1·iruanente di r.j_ uel giorno, e di dare un po' di riposo alle mie trup_pe, le qua.li comhaitèvano da tante ore. :Mi consideravo da. quel momentò p~.drono do1la città. Erano le 5, pomeridjane. (llt-!'. ,( !)ji/;)_ 1, : Però il fuoco d'artiglieria continw~. tnt,ta la aera, ,, : {.(-{/',...' e tutta la notte : e in vece di 1·allentare si ravvivò .' " 1I •(r'~1 ' talm~mte che vi fu un .momento in cui riuscì. anima- i tissimo. Imperocchè le battel'ie wnoggia.rnlo le tme colle alti:·e, da ambi i ht.ti accel~rfl,r ono i loro tiri e li seguita.l'ono con una heua.cità stra,orélinaria., senza dar retlia alla fa;l,icu. J~gli è partjeola,rrl)i:mte (falle battorio · d0Jla, Cava e ilell rt Prova, chn il fnoco il più ir,tc::n f'. o e il :pi.1ì esatto ci veniva, di rotto ; cd ò contro queRte batterio eh' erano 1>iù special ment e dirotti i I

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nostri tiri da San Denig·no e daUa Lanterna. Vi fu un ra,pidissimo e continuato l:lca.mbio di proiettili da. un~t pm-tc all' altra dol golfo, nel quale i c:mno-

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rriel'i foeero provn. di: abilità o portim~cia; ma un tal fuoco, quantunqu(J hen diretto, riusèiva di pocl1issimo effetto da a,mbo le parti, pei·occhè i }Jroiettili o colpiva.no ~rnlb :roccia o anùu.vano in man ,, e· i..fttiw]i non ar:rocavano gro.:n danno. Dal nostro canto non si cbbo neppur·e un cannoniere ferito 1 e due soli fanti fh:rono sfraeell;:1.ti. He fin daJ mattino ~i M'esse avuto tempo di ordinare a dovere l' artiglicl·in., ce1·t.o c:he n on si sa.rebbe· fatùo un tale Apl'eGO di muni?:;ioni; da,ppoic:hè Sl~gnendo ~ut,te le ba,tterie lfi ìstnrnioni <l'un soJo cario, questo a,vrebbe òa,to lo}'.o nm~. direzion~ più utile; ma; . corn0 già~ il.i ss( rinca.I:ml'si clegli eventi 1:n-a sta,to tA,le da non perm.ettere n,f!solntamonfo mui, perfetta reg9•

I


-- 106- ·

lar:it~t. lo m'avvidi ben tosto di questa eund.iz.ionA di c~sc ; · A Riccome ciò seconclft.va il mio piano, eo~ì la lascia i cont,inuarc, clispo8to .re1:ò a farla cessare tostochè mi rimcfose inuLile. Tnfo.tti lo scopo mio ora. di 111·od urre lo spaverd;o .in ·cittù., sen½,t ·rA(\n.rlc danno .r cnlA ; quiudi; quale n,lt,ro miglior · D)Ci',7.0 cl' u n fao t:o animatissimo, di cui !)!J colpi su l 00 erano spr eeitti ? Dai cl ifmorsi fatti d urante le prime t,ratta;tive, io aveva gii, n.vuto luogo J i duhita,re dH-1 h rnn,ssa della città fosse aliena daJ.le o~tili t ìi,, o che i;i t.rovnHsc veramente sot1toposta. alla tir::umin. di I)ochi csalta,t,i e bricconi, i qua.li per and,n· diAtro a.Ile l oro tAoric, o per soddisfare la 110rsonale loro a,mbizion.e, non fii fa.covo.no t:1m·upoln di mettere la. 1Jnsoln.zionc jn fan te fa miglie, e d.ì mandar e a ro-virm uno. città :'!Ì b<"ll la1 sì ricca e sì fiorente. Io volevo scuotero q uesta fo\ccn. maggior ità; volevo fri dmfo. a l1i c.}1ia.1·an.;i, n ric:<mo::;core la propri :,, :fon;a ; vul.li, i11. u na p ~u:o.la, olibligurh :L xottrn.r si d.alP ignomi nioso giogo sotto cni g iu.ceva,. ]!'inch?'I il comhattimenlo a.veva luogo ,illf! 11orte; a lle ba1~1·icnt o, e <b b a.tteria a batteria,, i µih si nasc:ondAvnno giuclicamlo. la, r.mm ad essi est.rnnoa.., e da trattarsi soltanto fr,b lA regio truppe da un canto e gli esaltati dalr altw. lo risolsi di fa1~ <'\P-ssu,re ~iffa'Lta r.ondizione di cose i qu indi ordinai till<-1 b atterie di adoperare e:,;iaudio i 1Ìl.ort:1i. Siccome porò u~1 tal foo co aveva p er iscopu di spa"v'en ta.re anzichè cli ùarmeggiu.ro, così Jt~/ -:·· ,.vdv Òl'flinai di spa~!:~ · n ,:t;; !~.n_Ha ..P?-a~s.i_ma cari.~a~ lochò p roducendo la, gittata ma.,;sima: inviava le h ombe per la maggior pa1·tc àl d i là della ~itLft. La batteria della. TamLglia, tro vanùo::si però più disr.of<ta, di quando in quando akune delle Rnc bombe ca,d1wn.n~ neJl' interno. ,iueRti colpi cagionarono p1·oporzionat ameute 0

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un Uevh.::irno danno rn.l\terialo, meu t r ech~ prod.t1ssP.ro l'immenso vantaggio m01·f-l,l0 eh' i o prevedev,1, quello cioè di sta,c<mre i buoni nittadini dai cç1,ttivi, e rii lib<Jrnre i pl'i.nri. dai ,mconc.l i. :\fa, qmùul'a lo ::ipavento non avesse bastato, <J.UO.lora. foss e 'lfato n:':ìsnlutnmonto necessario (r impa,clronirsi d ella citt~L a vi va. for 1,11~ il fuoco Hc1.1·ebbfl stato dirc;tto in tutt' n.lfro modo. Ora siccome P.m anche mio l1oven1 cli pr evetforo siffatto caso, p<=:r quanto fosse llol01'u:,ù ÌJer m~, mi vi pt'epnra.i i. B c111oll0, st l:\sl:l,1, seta cLffì rh i il r.omundo di tntfat l' a.i:tigliEwin, a.I signor capila.no Ca,mpana, 1 comm0ttundogl i cli metter e t u.tte le ba.L~o6e in m·clino, di :r.ipa.rtin i il l)er sonn.lo in modo che tutte fosAO!'O sorvit<.i a dovr.r0. f\ <li <far le .o.ecessa.1·ie L<itrnzioni onde il fnut.:o tosse conccn- · tnito :ml pLrn to d' at:l. t\C CO, :J(-1117.a p un to curarsi delle ba.ttCl' ÌO lWVC1'A/1i1'Ìe. In questa trista supposi;;:iono che le ostilità a.vessero cioè o.n.cora a coutinnaro, fin cl al mattino (5 ap1·ile) a,vevo ::ipedito un ordine al g-en~ralc comnnda.n t8 fa 2~ hrigntn. composta, owlc appCcma · giunto a. 1.>on tede- . cimo si dirigesse, :p tH' 8,1,n Cipri:mo e MolaR:1.na>in Val Bimi,gno, ovt-). congiu ngi:mdosi col battag·l.ione del 1 R che g ià. vi ern da.l 4: 0 la. ,33-". co91pa,gn.i,a Ho1·sn,g·lfr: ri ch o richiama i ,,pposit.<i,1:1fmto ù.a 'f ordglic, 1 impieg·wl:l:;1 : •

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r iglio cli nll (l,nf,ÌCI) 11ffizjai e

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IHlf.)Cl..101'0 di C::\.Vt\ll e1•fa, n.~JI~ ffòel'rC

dell' li.rrpcro, P. nipote .del go11~1·n.lt1 cli. clh•ì11ionfl CA.m1mnn, mor to rrnl campo ili hatt.1.glfa u. FricJlauJ., e !.nolto r i:rnmato nell' C3cr cito frauc.:03(1. Il nostro ctLpii.0110 C~ mp :i.na. era. un valenk uffo1iule il' ;hliglicriii, che rico•;eYa la, mfl,b glia d' 01·0 uelfo, carnpagnn. d.ol 4S. lliventò tE;uù11Lo gen.er;,li, o morì disgrnzi,~l.nmouto poco dopo h r.;unp ngna del 186n. .,\nchil quello maucl.\r doveva con tanti altri bravi td.6uiali ol,c 11.vevo mec.:o ~ui OC1,mpi di Nnvnl'a I

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la maRsima premura a cingere la città da og·ui lato, im1>cdisso il passo a que' Lombardi o Toscani' che volessero accorroro in soccorso · de' riòelli, · e tentasse puro·egli qualche sorpresa onde iml!::ul~onfrsi dei forti al di là del Bisagno, e mi secondasse infine con quel1' àì,;th':·;; che a aveva portato sì ùtili frnttì dalla. parte · della Polcevera. Però, 111:u· un 1nè.!-linte1m, ~a] brigata non ese::,1..u1 siffatto ordine eh~ l' indomani {r: ,:-:.;•-\~cl, ). Lt.t Divisione :provvismia eTa :fi11àlmente :riuscita a, raccogJieesi; e in q_uella g·iuruata, a: l$Ì recò · a Ccm1igliano (jd :-1 ~au l'ier d' A..reua.. lo me ne valsi tosto per sollevare un }.>O(;o le mie · b:uppe che aveva.no combattuto nel giorno pt·ecei.le.nte, 0 ri::itabilire uell' ordine di bat.tagfoi (.l uella. regola,rità che m-a. stato impossibile d 1 otten'..H'H uoff iucaharsi degli F.1.vvenjmenti o dello par7.ia:1i fn:1.1 orri. U ;}'' r o~g irn o:nfo G1~nnn.t:iori Guaniie fu colloca.to a, guarda1·e fa cink1 da Sa.n D~uigno alla porta, degli '~-iu A.-g:re, 11.. (.·, • ,.,, .,, '. •. . ,'a'.,1'1.•, .,,l, ..1,!··1·.,ll/'' ·'· "'·. .... .~ tV1,j "''A'f:LV, V , . "J ·· . 11 24\. filiTòr.M,to i.I.a nn hattaglionù ei-"28\ ' presidiò tutti' j forti in nostro 'p otero e guardò la cinta, dagli A11gcli al lJ,S,g~HB: Sotto a questo forte fu las~:V\~\}j~;.!~r.a,rnposto la t , ~<:>mp~gni~ lltW~Ltgfo~,ri. 'l'utto il · 25qyfn ·eò!loca.to insieme cQlla 1,". ...~2rnpa.,~pj~!::J?JE,- _ sa.glicri in S~.t J~occo. I tre battaglioni der?lS•rfu.: ~:~·J1'éi ·diRp:;sti ~on~ f:~-,,9~~P,.;t,gi,~\tt1 al .p ala,z.w,,, .,,.norH1. Ln bc1ttaglionc del 2H \.pres1cl1ò .1~ dne .... , . , . , . , ... -' :1·.,"j I I~,.,... porte Lantorna; o un altro battaglione del 28' \stette a guardia in San Piee d '. Arena: mentre tutto il rirnanon.tc tlclla · Divisiono provvisoria (5 battaglioni) . rimnse a Cornig;lfr1ino. 0omnnquc doloroso, non posso tacere che ui.en-

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tre io, p0rsonalmente~ con le "mie migliori Lrup11e e i migliori uffiziali ci trovavarno in prima linea a, comblittçn·c, od io i.n particola.re ero m~salito dalle tante cure di dirigere le operazioni, preparnrne alt,re è da1·0 mille clisposfaioui relative ai viveri, ag·lì app1·ov'7ig-iornuncnti e murlizionam0nti) urn1.: turba di sba.nd.at,i (.f ~1., t ,~.'Ì'.i commetteva alle nos~re spalle viwi disordini, e poneva a mwco aku.ne ·proprietà. Da alcune clelle caH<-:i che si ti-ova\7,1.110 in n1e7.7.o alle posizioni da noi occupatrél partirono vari ·col1)i di facile contro di noi. L~t rn);,t.ra sicure7,za, esigeva che se ne faceÌ,;se un'esatta penruif'.'..i:àone onrle togliflr(1 ogni mHzzo di offenderci. Ques(,' ò. innegabile legge di guerra. Però vari soldati, wl prei,csl,o rli 0iùp;nirù siffatt.n por qui~ix.ionc, -,s' i11t.rodt1ssero ent.ro di esse e vi commis<-iro depr (~daziont. Anche nell'attacco del dì. f> varie caso cd céh:fhi si dovettero co:nguistnre alla baionetta; où è pur troppo a.ncora uso di guerra chH iJ saccheg·gio succcrln, 11<l nna t.<tl pr8sn. Ma è pur doloroso conf~ssare che, mentre i vn.1orofii a prozio <fa} ioro Rr:t,ngn~ C·lApngnava,no 10 poRizicmi difoao, altri codardi dm·uhavano ìa, propri.etù d.' 1noffm1sivi cittadini. Appena, co no a.ccorg;crnm.o, ccrc;m11no di ·porvi 1•ipAro; e mio fratol1o, il generai o Alosm,.ndro: <·) vo,ri

dei miei ·uffiziali di .s tato magg·iore, esponendo fa propriµ vita, fecero cessare in più. luoghi l'incominciato saccheg·gio, ed a,tTe:lfaro:no .molti degli è:LUto.ri di t:isso. Io emana.i to::lto le provvirfomo pì1ì rigorose iu proposito. Gli autori di bdi disordini su <.:Lti ea,deva. Holau11:mte iiOspotti ful'Ono immantineuti rnanc1ati. al corpu franco ; gli aJki, sul cli cui rlfllitto er.a,nvi indi:t1i o prove: furono ~obtoposti a, processo. Un maggiore di Fanteria, che rni ris1.1ltò nOJI avere abbfl,stanza


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sorvegli.ato on.el fi impedire il sa.echeggio, fn da m~ spedito · irnnHl.Jlt.inento nel fort'e di S,wonn.. Dopo poi, ossenclosì fa LLc imputazioni più gravi a c~arico di quest' u ftizia le snpr.rjore, senza riguar do nl grado io feci t osto iHti Lui-ro nn proct:isso contro di. lui, onde sottoporlo a conRiglio cli g'Ul:,rra, e farlo così punirn col l'igore dclln, Jogge. 1 Ogni misurì1 fu pertanto 1w0sa a fine d' ,tl'l'eHtare il mnlo; ma qu l:»lt' era, co~1vion confosi:iarlo; in pa1-te fntt.o. ].i; come è mttul·a.l(\ s' ò spaccia:Lo eh.e Genov,L sia, Ri;at,u, saccheggiata. Orn Ai mett :1, l' OC'.d1io soprn una, cn.rt.a della città., e si c~:mmin i <1w~Je fn la, par'lo ehe ora 9ccnpafa tl:dlfl nMtrc truppe pl'im::i,

dell' 11, e si veùrà come Jo ahitr:i.1.ioni che potevano e~-;er P. deprodn.te sono proporzion:itament c l_)ocliissimc-\ e costit11iscono una, p iccofasima parte, non dirò t1i Gnr'l<>Va: 111;1, dn' Rnoi imhborgl1i oct:iilcntn.li. Quol pn.rti 1;0 cui i;inv:i Re1·n,l itm·0 i l Govrw1111 o 1'1':imrcito, quf>.1 partito il. cu i Rolo ·i:;covo ò ili sciogliere e tli~truggoro t utto c1wtnto 1mò valer e a dn.1" forza alfa ~ociotà:, ell ~1 rn a,u t.~noro l'ordine; tal pn,r t ito, dico, i1on ltH e iò -; fu ggire· 1:ù l)clb.. occasionfl di riuscire u e1 desiderato intento. Esso si po1:10 acl A!1agor m·e e molt,iplic:rre i falli: tacr1110 lo cau~o ~bA li. m0tivri,rono, si g m~,r dò di. parlèn'e di simili delitti nho furono con1· mossi 1fai suoi p ar t.igi:;mi, imputando a.nzi gli um ~ gli alti'i so11r.n, di&tìnzione a i 1:>:oli J1Mtri soldati. Son fece cenno di tutto lo energìd1e e sflvorc pro'vvirlenze da me cfate i ,nmcdia.tum ente l'el· 1Jm1iro i colpevoli fl reprimere ogni nltcriore disordine,

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insinuò irrver.E'l

1 Iofatti, qnl)l mo..ggior11, p ili tarJi fu .ooudai;in:1.t.o alll\ degro.da.ziuno o olla p1·igionifl. per 10 ,um i. T remendo eMmpio chl:l oi l ofl tntti commn11Ri, pur r icunoijccudono la ner.11~sifa.

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che Aimili orror i fo SSflfO stati da n oi non SO}O tol10rati,· ma hcn anche p1·ovor:at.i. Con tal( e simili aHro infumi ci:i,lmmio: quella Rprcgevole cìurmai cer cò di ecdi,Ll?f! rodio d elfa po- . polazione eon t-ro le truppe, e dì mantener viva (grnl1' a11imo.3ità che i tri't.cicorsi dolorosi avvenimen ti a.vAvano fatto nascero. ~.on parrà quindi strano eh' io abbia insistito su questo soggetto, e eh' io r icm·di di

volo che si debbono imputa.re a qnollo stesso partito che ci accusa., gli oltraggi e i ma.li tra.ttmucuti che g0uerarono iH cuore d.01 nostro soldnto la set,fl della vendetta,, e infi.no le 1:1ed u:t.ioni o le colpevoH. teorie, con cui du.rn,n to i nloHi pr~cedcnti a.vc va.J)O cercn.t.o tr aviar e o corr0n1pcre lo s11i 1·:ito rnilit~re delle

trupp0. Ln sen i. di qnd giorno 5, a.Ile 11 pomeridian0, si presentò a 11.1 0 lord lfardwick, comandant e il va.Acello inglese Ja Vim,geancc, ancor~Lto nel porto, e rich i.cstone Municipio ,;enne a sollccit,anni d'essere g eneroso c'olla, 6tt,ù,. Questa, fu fa -primA. proposfa d.1.e nri venne Ùa, altrn, sorgente eh<:! t1uel1a del cos} deUo Gov erno }Jrovvisorio. Il vetler co,npar iro di Lel nuovo i l Municip io, j J r icever me:,Hsa,gg-i da altri. clic rlAll' Avo¼zim a, mi eo118olò moltissin:10. Il mio inteni;o cr·n. or.tenuto: la maggiorità quieta e di buoni sentim Anti s' er a. sepa1:a.t,a d ai suoi tira.nni., od osava afa.:u· 1n, voce, osa.va impJorarc che si r:ispm:miasse fa. cit,t.n.; oho n on 1:J i confondessero con pod·,i. rei le ·miglù.1.i<t rli. traviati. Allora · conobbi Bol.La,n t.o pienamente. la con d izione iutemfl. di Genova. LE: ~11.lnnnie infallli deg-li :m::tr chicì Emmo r iuscite a i,ollevarc di fotto, pP-r un 1s tant0, tutta, la popolazione. Le masse nel nat.ivo paese peccan o soltanto d'ignorn.n~a, e non · sono mai ree scien-

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temente. S'era fotto crAdere ai Genovesi che :,;i voleva venderli agli .Anst,rìa.r,i, e i Gfmovcr,;i iuwrsèro. Il moto, in molti: fo generoso) · e .la col,lla non ne ricade che 8U pochi che li il1gan1rn.1'0110. L~~ facile vitturièt ::;u le truppe che avflvn.no d:isca,ccia(,e li inebriò; e trascorsero. Così fa. somprc1 la. .Plebe. I>etò, pas;mto il primo bollore, tutti i:/ acconicro dello ~tato delle cose; e gli esaltati, i repuhhlicr:i,ni) i fiu.;inorosi si trovaronò · di l,td nuovo soli corno 1wima. Abbandona.ti, ricorsero ,d terrore, e riuscirono per certo t empo 1 perchè i più ~uno sempre timidi, e se mi lasciano imJ)orre dai pochi audaci. Obbedirono prima al Governo dei Tre, poscia a. quello dell' .A:vc-)z7,ana,; ma il f ecH1·0 senza entusiasmo e colla, coscienza, della 11i·o11r1a, colpa; quindi non difesero i forti. Qli esa.lt.at,i qqqc,~nt:r~mnQ.. 1~ ) ,Q.1,.\) for;zl~ in città, e .(jui ·'P·i~ p rcsa.,;.cos.tù pi1:i. .sa.1~gne. Ma. la viltn. ~0.i C11Jli se.o-be iu:fru.0 la .n:rn g-gior1111zn. · Pellege:in~i, L:1:r.½otti 1 l\fo 1.·ehil\ ltetri 0, tutti g'li n.h,r·i di tal risma, i qnal:i fim;ht) ii p<:n·.icolo ent lonta,no nvcvnno menu.to tanto rumore, a;vffvano compromessa tutta la, popofa,zi.o nc e l'avevano spinta suo rnalgTa.do n.lla guerra, civHc, costoro dico, si nascosero e sparirono a1 primo · tuonar de] ca.nnone, dìmostr.:mdo in tal modo di non possedere essi, neppur il tristo cota.ggio, di cui. danno talvolta prova i faeeendieri, ecl eceita.tori di tnmnlti ·popolari. R.efitù rm1o 1' Ave:tllana1 dotato di vo.lor militare, ma. debole di . naratfrwe e corto di mcz:6i. Costui, stiracchiato or Òf.l.i giovinastri ed tisaltati cho am:Ir.wano di scimmiott,are .1.lfarat e ft~bespù:'-rre, or dal Municipio che dcsi!lprava rìspa,rmia,t·e b r·ovina della città.1 da"-a provvidenze - contrarie uno, n.11' a.nra, pubblica.va, decreti incend'it1rii che non 1110t,t,wa, a.d e;-;eeuzionel promeLte va al Municipio d'allontanarsi e 11011 p,Lrtiva.

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r Genovesi <:mmo ~OSl in uno stato d' inquìet11diue oeribile. ~ou osa.van.0 comrarin.ro a.pert.amente il parLiLo eimltato, par tema chfl, 1~fif.l,corbandosi, questo mettes~e tutto a fuo cu e sn.ngn~; 0 d'altra parte sapevano·chA continuanùo la guP.r1·n,, io avroi fatto il mio dovere, e quindi cag iorrnto l,)ro 11oto1toli danni. Lord Hard wjek si <!ondusso I,Ueco da quell' uomo onorevole cL.' egli ò, esport o dcg-li uomini e delle) coRA. Egli non mi propose condiz;ioni ìnaccettahili; e s: incari~ò anzi di cou:si.gliart~ e p<mmadere al :Y.1.uuici pio pol bflnP. ~tosso di Genova, e percnè) il buon ordin e

aveRRC a ri pr istinarsi d urevole, di sottomettersj a,lle I . c0nclizioni cb' io imponevo. çonosccndo p0.rtn,ut,o jn tf.l.1 r.nodo la dis))0Ri1.ionc , degli uni mi in. citt),, hl, rua Uino, d c1 6, quaul.u nt1ue Ì<>- ..) ' ave~si og11i c.:o::;,1. pi:o:nta 1101· uu att.ac.:eo, e fos~i cert o di riu scire con esso ad irnpadrnnirm.i in breve della pi azza 11or meizo soprattutto dell' artiglieria, la qualA durante la notte era i:;tc;1,ta,, come g ià. dissi, d isposta in modo da rcndoro inutile ogn i r osistonza, _cionnullameno µor cfar tempo agli amici flHll' ordino d' inoltra.1·mi propot-to di pace> io eomrniRi n.llo mie truppe di non muoversi e di n.0n fal' fuoco, ma l imitarsi ::;olfa.uto a, rospingore q ualora. v c:missoro atta,cca.t.(·! . 1'• AlJA 11 finalmente una. <lc putn.7,iono del Mnnir:ipio: sotto h p rot ezione de! co r po cnnsofa,re1 venne a p l'esentarmi 1111 11rogetto di ca.pi tolaziouo. Il Municipio· era in una falAA, situazione. A fine di oont-rabhiù.inciare il partito irnar chico egli a.bbisogna'\"a . di molt,a influenza .8u.U: opinione pubblica. Ora, negli sconvolgimenti politici, F 01)1nion0 pubbJic,L è pe1' lo più traviata. ··· Il Muni cipio t:ira co.Ùvin to senza dubbio che fa, r.it,tà

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col sottopor~i al suo legittimo Governo n on. com n:ictt eva viltà, ma. opornva, nn1,i secondo i1 pI'opri.o intèrcsse, e collo . staccarRi. do. .u.na ~etta m alefica, far-evo. un onorevole atto di coraggio. Eppure uon poteva. 1irofe~sare · ~tpcrL,Lmen te qnosta convinzione. Im11p,1•00chò gli esaltati erano ri1rnciti a fuor·viaro lo ~pirit o pubblico, ed a pm·re fa, qnistion e su d' un fa,lso t err eno. 8o1levt:mdo ]e m:unicipa.li essi f.l,vevn.no . sussurrato ai Genovesi che non doveva.no cerl?.rA allo a.rmi piemontesi, so non od onorn.te coudiz.ion f ; quasi che il Governo sotìto cui dovcv..mo ritornare non fos$0 il loro 11ropt io ; fosi=io più piemontese d 1c genovese 1 quai:;i che l'eser cito che veniva a. lihern.rli dall::i. ~uggeziono )\fa.7,ziniamt fosse più d.' .,mn. provincfrt. che. ~l' lill' u.Hrn dello Stato! Ma è iuutì.le 2pcro.1.'o un retto giucfo:i.o daillc ma,sso in t 0mpi corn A questi; e le vorità che i;ono più semplici e più. oYvio, in <1u0sti 6'1orui, non sono 1mnt,i.te _l) lll" kuppo, che cfa e~Lrissirne clcvn.te e r otte intollig0nY.0. Ad ogni ruoào ÙLmtpie> il 1\.'funi.cipio, nell' ofFrir·e la, re::ia dello. città, po.se molto ùnpegno e molt' mie nel cercare d' ottenerB coucl j7,io.ni, lo quali avessero J' ,i,pparenza d'un' 011omta mi.pitolazioni:,. · Quantun(]_no io r iconoscessi l e sue buono intenzioni, c,1.ò uuJlameno . non potei compiacerlo, come no avrei a,v uLo èl.er,iderio~ Col cuncedel·e condizioni onorate 1:1,lla città, avrei ammesso che IJ 11Csto. fosse tutta inti Ar.a. r ibolle, che questa fosse t ntt.a. opposta al 1,roprio Governo, e RÌ fosse fratI"icidamont.:; staccata da, qui:1st,o, nol momento in cui la. comm;i.0 p atr ia si trova.va più ang u-.. stia.ta. Ora, il mio studio era sta.Lo a,p pnnto di sepa..r are i più: che er ano ·i buoni, d a.i. ponhi ch e ~rano i cattivi. L' nrt,c mi0, ora stafa di far toccar con mano

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ai primi, e di fa,rlo dichiarare ùa lo·ro stiessi, che non avevano fa(,to eausa comune coi se<:.ondi ; e dopo di e.,:;scrvi r iu:!'.cito, avrei forse dovuto di.sL1·uggere io ::'it,csso l' ope:i·a mia? In tal morlo non u.lla cit.tà io, a.-rci acco.rcla.to onorate coudiziorti, non al Mnninipio: bensì a,U: t\ vozza.ua e consorti ; e con cm.toro non vengo certo a })atti. Per esempio di ta.lì aber1·azioni di concetto 1 citerò Clw ùel progetto dì convenzione prosenta,tomì dalla. de1mta.zione c.lel Municipio, fri, le altre proposte contonovasi quella del cambio dei 11rigionieri. Natu-

ralmente io non pote va riconoscere che gli ostaggi, dagl' insor ti 1>rodiioriuri1eute arrestati e tratt.enuti1 fossero prigionieri; e non volli sentirne pa,rlaire. D01io molte diseu8siuni, .io po:si il seg·uonte ulli·flurf:u:m. :

I " Le teup pe occuvns;;i~ro i fol't:i e la, città. ; 2'' Si re.:3titnissero le armi, fuori quelle ap1>arten enti ag-1' jndividui della Guardia :nazionale negli. stl'otti ' . t ermini della leg·cb··o '· · 3• L~ ~. vita e gli n.veri cli tutti sarebbero i,mlvì; 11 l più compromessi av1·obbero avuto 2<t ore di tempo ver f11g·g-fr:sen0, La deputa.L.ione insist eva molto a fine ù' ottenere l' anmistia. l nve1·0 i colpov-oli erano poubi, .ma i 0ompromc;,,sì molti ; quindi' ta,lc insistenza, per p arte cl.el , ::.\'Iunicìpio flr1:i. . naturale o fondata ; ma jo non volevé~ U8urpèLl'e a:I Sovrano la sua più bella prerogativa., ,lu. clemenza. .A.coordui qtùndi a<l una rlepnta,ziono di re- · carsi a, Torino onde implorare l 'amnistia dfl.l Re: o .,/ ' \,/l- -(,· .•I.•·" ..t convenni d'una sospensione d' ostilit,à. à' ore 18, 1 6

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1 Io mi confortft,;o tanto pì1ì fo 1rucsta <letermiua,:liiono, elio dopo Ja, ha.ttaglia di Novi1ra i 1-i.,olu;i.ivrmri uon solo, ma molti che ooi medesimi ave,ano contriliufro a 1)1'cparo.re il disa.stro col.le .loi-o im-

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..... 116 -

L' Avozza.na, a l'ìchiesta d.el Municipio, convenne pur esso della. sospensione in discorso, a patto pèrc'.), diceva eg-li, eh' ìo non movessi dallo mie posizioni e ritirn,s si tmzi i miei sp~u·si Hersag-lier~. Io risposi a.Ila clcpufozioziò der J\fontl'.ipio e he ~i.'foce q nesta comu- . nicazìono, che mantenevo fa, mia promossa di non far piit ostilità, ma. che nqn ri.tiravo ncssmrn truppa., an~i avrei fatto coll.1pier·e i movimenti ·prima cl' allon1. in- · cominciati, ,1..fti.ne·· ~·1j. r4 ~Ìngel't) intioramenw di blocco fa. citti1. Io avevo h fiducia, nn1.i la code;,;za, che r a:m.nist,in sa,rebbe stabL accol'd.a.ta, tolte alcuno eccezi!)ni, le rt1rn,li avrebbero proclotto soddisfazione nei Genovesi, anziehè malcon ten t~. Sp<Wfl,VO così d' essere nl termino della .mia doloròsa. rnission.e ; ma siccomP. v0iri.o rolt~:e.ioni mi faeovauo supporre che Avezy,a11a o i suoi :'eguac:i · n.on volessero secondc1,1·e i pacifici ù.0~1idorii del 1\'.hmiei pio1 co..:;l io pens,1,i ,L JH'r.pn,rm:mi pol c,~so che la sospeu.i:;iow:> 1P oHt ili t,:1, non a~et-=:::ie co1ulotto [ìlfa rosa. Spedii, per com,cg·u.enza, quella, stossa, sera;, G aprile, mio frntello il generalo Alcssa,rnh-o La l\lar: morti, in Va.I Bisagno, affìclanclogli,il comamlo del blocco delta, cittii a levante: collo truppe che gi~L colà si t1•ov11,vano, risel'VrtlldOlllÌ di ripartire 0 COll()C~Lre a l)Ollent~, allorchè Hatebbero ginnto, lo nuove truppe che jl Ministero della G1H'!rra mi aveva mamlato in Aocc01·so.

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· - - - - - --- · - - -·-prouLiLudfaì, andav;mo tanf oltre ùa !\Ccuso,re di t.ri\r] imcmto quel1' esercito, tt 1>articolannento i suoi c:i.pi, che iwevm10 pui· faLLo il poR~ibile, malg1·aclo le pcFJsima condir.ioni in Cl1Ì ~i ere). dichi:.ir:i.ta fa guerra, per sLrnppar la vittoria al nemico. g sa.pevo inoltre che il nuvvo Re, malgr<1clo c:h' egli si fos:n: u bella po:1t::i. rcicaLo a Torino per gìunwe ~olennemente lo SlaLuto, er11. fit.at.o ricevuto dulia popoln: :-.ione, anzichè cun .. c·ntusiasmo, r,on molta fred,kz:i.a.

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/ Kèlla · sperailza di sollevare Lnt:.ta la Liguri~t> gli insorti ayevano s1mr8e ad arte uoti~ie d i 8upposte vittorie per 1mrte loro, e cl' in.tiera scqnfitba del Corpo <la 1r1e co.r.uandato. l\i;r render uota, la ve1'.a c:ond iY.ione delle cose> e per risp,Lrmiare inca1,ti movim<mt,i, 1.0 pnhhlir,ai il 6 il seguente bullettino . .Dal Qua.r!. ~ù i: K•JT11}rn le di 1,r+.-t,u T.a, u1.crr•n~ alidi 6 apri,u 184'9.

li 3 corrente mese colle mie truppe giunsi ii Pontcdecìmo. In quello stesso giorno fecì una Tfoonoscenza. fino sotkl San Pier· d'Arena; e vedendo le posizioni mal gnardt1.te: l' indomani, ,11 con sole due compagnie di Bersaglieri: ,li pieno gioriio, sorpresi i f01ti del Belvedere, dello. Cr·occtta, élella '.l'anagfoi., non che la r.infa, ,., lt1 hn.t.i.nric-: fr:1. Ran l1nni3no e .In '.l'tlna.glia. Il ilornani, !:i, wn tre colonne aUacc[L'i la. citkì; e ma.1gnulo la, resistenza oppostami alle lrn.1ricate e nelle case, m'impadronii in t>Ochc ore di tutta la. parte che è prima delh.1. porta San Tom. maso, ecl espugnai la batl.exia ~ la po1ta della. Lanterna, 1101 mentre ohe uu' altra co~onna, conquistò tutt.a. la ciuLa tì11 HOt.to al Ri::ga.tto. I soldati combatterono va.lorosamcntc, o da por tL1tto scaccfarnno a yjva forza i :l"ibelli. I Uersa.g'lic1.·i e (' Artiglieria me-

1'itano partjcolaro · menzione. Il 18° di F'antoria si distinse pure non poco. dispo:iizioni erano <fa. me tlate per preudcrc <l' :t~;,:1.lto il rimarnmb~ òeUa cit tà, quando furono spediti do. ossa parlnmenta1i onde implorare uua mite capioola:t.innn I:d. amnistia gmwrah lo imposi l'obbligo di renrlere i forti e };:~ città sen¼a condiziono; o rispetto ali' arnni,4ia oggi, 6 aprik, foci facoltà ad una. Deputa,zione di 1:ecarsi a 1'01·i110 onde ricorrere ,lirnttamentc alla clemem:a. l'!on·ana) al 11mtl finB si sospeseì·o le o::-1tili tà. pm.· -:18 ore.

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Il Lll•)go~nento Hiln m·afo LA. ll.falt)I.OJU.

1<.èg-io. Gommi ~sa,·lo Str;:.ordinario. ~


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. L' arrnisti2io r.n eseguit.o fedelmente, e t1·11,scorso quietamente dal ca11to nost,ro. Però, coloro che a,vevn.no . interes~e a tener inquieti gli animi della, popolazione: facevano lor creder.e cho dn, noi · si a.pprofittava della sospen):!Ìone cl' ostilità,, onde costruire opere, co11oc.are artiglierie, disporre tmp1)0 in modo d.a 1·ovjna,rc la città nel momento in <mi niuno se lo sarebbe a8pdtato. SiffaiLe ciarle produssero il loro effetto al punto, che il cor po consofo,rc giudicò prudente di v-en.inni aù avvisa1·0 della conifo-.ione <legli spiriti in cit.tà. Il mio capo di :".ta.to ma,ggioro cl1e ricevette l' 01101'evole Co:rpo, g]1 spjc~gò i1 poco fondamento tl<:ille sparse voci, e l' assicurò r.l1e se per qualche equivoco alcune operallioni cli assedio fossero state continuate, si sa,1'l'~M>0ro fatte sosp0rnlcrc immediatanwute. MonM egli - infatti a, <.:avallo, e percorse minuta.mente tutta fa linea, che trovò t ea,n<1uillissima, sen:t'Ja, l a' mo:noma iufraziun o a.ll:.t concessa. ~osp0nsioue. Non era cod in citt.\1 irnpe1·00c:l1ò 1' Avo;,;zrma e i suoi segmtci, scorgendo 11rossirnn. n. svn,n iro r usurpatlt autorità, tout.trono ogni rrnmt.o per facuotcre la popolazione o faro in modo che questa Ri -risolvesse a parteggìa:r:e e corn.battm·e per essi. N~ .valendo i proclami e le sonore parole, pensa,rono ù' iniziare il regno d.d terrore coll' ap1'Ìre tutte 10 J)rigioni e persiuo ii lfa,gno (la Galera.). QuaÌlto spn.vcnto generasse in città. questa mina.cci~~ non è d ' uopo il dirlo. P(:ir fortuna il Comandau Le del Ra.g-no, il luogotone.ute colonnello signor Del Sa,nLo, mostrò tanta fcrme;:;z?i e tanto coragg·io che il còucett.o 'dcll' Avczzaua .andò a vuoto. Pe1·ò tal minnccia rimaneva. sempr€! 1:mspes~t sulla città, e la ten,wn, in uno stato d'inquietudine inqeserivibilfl.

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_VIunicìpio per porvi ter:rnine .richiese l' :interposir.ione de' comandanti Io for,:e navali inglesi e francesi a.neora in porto. I duo comandant.i si prestarono molto u:tihnen:t.e 1 e lord Ilardwick, capitano della Vengeance)_ onde imporne a, quogli scia,gmati condusse il suo vascello irì faccia alla Dms(ma; dichiarando cho r..e si tenfa va d:i mettere in lil1ortà. i forzati, egli vi si sa.rAbbe oppo~to col suo fuoco. Questa dimostrazione " ebbe il suo effetto, e i dofamuti non furono sciolti. J]

intanto la. Deputazione era. andata a Toxino, ove.1 r' i~ -,s: otteneva che si prolungasse di alti'e 48" ore' la sospensione d' ·armi. · · · La. · brigaht del generale Call11bi.a.na, (2" com1iosta) col13:_J" corn1>~,gp.ia 'B.e rsaglicri ccl una compagnfa di Artigiieria, di }Jiazza., proveniente da 1\lessandl'ia, al

suo giungere in l)ontedecimo nel dì 7 aveva terminato il suo movim0nto 1 ed era sta.ta da mio frn.tello collocata in modo da compiere il blocco e pronta a ripnmdere le ostilitù appena fossero trascorR0 lB 48 ore d' armisti1.io. La, comunica.zione con tal Co1110 per la via <li 1;Hr:ra richiedeva quasi 24: ore di maecia,, dovendosi p a.ssare per fa valle della Zecca,, Tora~za,. Pino, l'Iolasana, . Àfonlìehmgo, Bavmi e Qm:wto . .Per ac1p~a. sa,rebho i:;t;a,ta, più celere, ma, il mare in quei giorni non perrrwtt,wa jf transito. Fu dunque impossibile d' n,vvertido peI' tem1)0 della prohuiga~ione di sospensione d'~ stilità ordina.tr:i, rla 'l'or·ino.

Allo sca,è.lere dellH prime 48 ore, mio fra.Lello ilisposo varie ·r,olonne pe1· intimare la rcm1 a tutt.i i forti · ohe sono s11ll.:i, sinist.r,t clel Bisagn.o. .Essi era.no occu-

pati per la. maggfor parte dalla Guardia nazionale ùel


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conta.do. Ora questa non dividendo m enoma.mente 0ntusiasmo clP.i ribelli di ci ttàJ li cedett0 tosto alle noat,rc trnpfie, no11 solo senza, difficolti,, ma bon an~ che con buon volere. Che 11cn7,i non 1>0cl1i inclividui di B8Sll, deside1•a,11do libera1·si dn. UD ::iervizio cb e loro pesn.va, gii• erano anclaLi prima a 'pregare i· no~tri uffiziali ùi mandn,re a pl'P.11n.er possesso cli quelle foJ·ti:ficazioni: che sarebber o st.atò da lo:ro consegnate. Appena un capitano a.vP.va, p r eso p og:=:.osso del forre di San Giuliano ohe ricevdt.0 la segllento lettera:

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.A1 Oitt11dino Goma11dr:mtf. il F'lrrte di 80.n, fliu:ti.anu.

,. Il avUosoritto si l'ec11, o. dover.li istruin : cotesto pn,~i,lio del vicin o ru·rivo ciel Corpo d' ar m11,t n lomùc.r do. - F, ora. q nidioll& di vita e d.' onore dcll' iuterf!I. naziom, il tenAr ferme.> lloLei,to fol'te cbc dovn·1. protegger e lo sbarco llell' armat.n oh e, iiOcoudo tutte fo p1·ob11,· bilil,ì~, dovr ìt slrn.t·(~arc all:i Fooe. Tnuto lni:ita per lll. intelligenza di chi oouol\llda ,iuc., to Jl l'CSirlio. » Tl ,mt.tosm:il.to è1 ninlant.c dd g-c111•1·nlo ., vc:.rnnna, cd ò spe,lito in qu alità. lli 0vrnmiRi;:u·io sk1wrili111wio n. qno/jL' m· nrnJa di fratelli. Egli 1.1.clompirì1. n.l F.110 clovet·c - chcochè :wvcng1~- nessu no 1'ipron.~ rerà uu1.i d'ess111· roorw, ma di r.11scr mor lo vilmente. Così la logiona a, oui appart i ene tw casc potuto divorare lo spazio infausto ol1e la sepM·a - Gadbu.kli non avrnbbe tunlo.to n.d aRco1ta.l'c il ,more, mt1. inbmt,0 I ùù io ò, ed À 11empN s tato, co' for ti. - A.ùtlio. , L' nintnn tC\ di en.mpo

,. Firtnat(): G. >

Dalla ca~~ 1tc~i1.zo, sel'a, 7 apl'ilu, urn li,

NrNo llr.:no.

1'· 111. •

L' Avezr.ana prima; di mo infornmto, come ora :nat.urale, che i forti . al di Hi, del Disagno el'ano sta ti dai nostri, come ho detto, oc1~11pa.ti, protest ò presAo il Sindaco, il qno,lc comunicò la prote~fa al Console gene- . rale <le]la. Gran Brettagna,, che a me la _por1m. Risposi n.lla medesi ma, che le contj n:ne infrazioni f,Ltte alla conven.:àon e di sospeusione d' ostilità per


, -121/

imrte degli insorti, e specialmente gli spari fatti ilal. H1·urntute con~ro le nostre colonne che sfila.vano nel Bisa.gno, avévano pl'obabilmentq provocata. l'occupa~ione cli cui si lagnava l' .A.vezzana, e della quafo non . avevo positivi pa,rticolari. luhmt.o le truppe spedite dal .:MiniRtero a mia, r ichie8t,L, fin dai primi _g iorni d' aprile: nelJa snpposi½ion(:} che si dovesse effettuare un lungo e pcnoRo 11, . "' . ' bIocco, cornmcmvano · · · · · l ·, 1vv '/ .,rvf..., a cl arrivare; e per pruno gmn-

geva,in San fier d'Arena. il giorno 7, un battaglione di Za.ppahm-i d~t.. 9enio; ai com andi. del ma.ggiorn ca'v»lier- Rocci, dì cui spedivo due compagnie alla brigata incarica.fa. ùel b.locco a ~vante d ella città. Le a.ltre tre compagnie veniva.no aggiunt e allo trè diverso colormo, <l<~Htirmt <:i aJI' a.ttauco d i ScLÌt 'l.'onamaso, Sa,r1. Rocco e clel Begatto, o:ndo oper a.re i neèessa.ri lav-01:i, verifi.candosi il c:1so. · Il dopo domani: tJ, giungevano clP...~1.;P:~~l~~~ltg,:,;~j.,,<;!i Uers,,~lieri, di èui i:;p0ùivo per Pontede6imo due com"·-.,.:-:·~·.~l>:-:4.•·.:.'lla,~·,;...,.,.,: • . ~· .. pag.niè in Disagno a mio frn,tAllo. G-iungevii, pur e jn q~el giorno ir·1 i· r cggi1mmto cli ' ·11'n,n (it:Wia che ma,ndavo a pronde:rn 11osizion0 i, Sa,n lkrùgno, in luogo del 3• reggimento Grarn~tic:ffi. Gua,rrlie. Essendo in oltre annunziato l' a.rrivo della hrignta, Pinerolo, io cfrtlinai che tutta la Divisione prnvvifioriil,, c iDè q uella che era stata scacciata da. Genova., rctror,0d.P-8Sfl e sj dirigesse sul Piemonte per la. viu, di Savona. S <"!OJ) O di questa disposizioue .era. di evitare ~he alcuni solclai;i della Dhisione sopraddetta, pcl rancore 11articolnre d i mali tratta.menti l'Ìcevuti, commettessero disordini nel- · l' entrare in eittà. Alcuni incidenti contras.segna,rÒno quest'ultimo periodo della mia. ingrata missione, ormai riuscita a bene. ~

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Ho giù. accennato come i ca;pi degr inf.!orti avessero sparsa ad arte la voce delL'<LITivo della,Divir.;io,rn Lombarda. Questa Division,e s'era infatti condot,ta. da Bol1l>io ,L Chin.val'i: manifestando l' ini,en:1:ione e.li passare iIL rfosèa:Yù.i':°'J?'erÒ moJte r elazioni D,881Cllt'aV'1Il0 che questa era. ·1111 pretesto, nia clu~ i p iù e1•ano i1woco di proposito deliberato di recar si in. Gt=mova. Date le cond.fai.oni delle cose in quel momento: siffatte relazioni · , mi. 11arovano poco (H·oba.bili. P.erò non era impossibile ch0 nol nume:ro si trovasf.'ero alcune r:entinaia d' esaltn,ti disposti a tenta.re la peJ·icolosa. impresa. · E qua.lora. ciò fosse stato> qu esti avrehhcro ba.stato perimpe1liro che fa città. s'arrendesse l:ìOnza ul~eriore effusione di sangue, com' cr::i, mia fllrnra.nzu; quindi avevo obblig o di vietar loro a.ssoluta.mente il t,ran.sito. Dalla, via. di terr'a nol --pot e~a:no- a.ver e, .dappoichè fa città era st retta, él i. hlo1:co <In, ogni par te, e mio fra,tello aveva, <lispoi;te le suo t ruppe Era. la Sl:nrJa od il Bi.sagno, in modo eh.o Cf ll0' disgraziati che ll.YOSS01:0 VO folci ·tentaJ·e d' atta,ccarlo, }x1th1ti dai fort,i, a,rrcstati di f1.'onte e 11r0si di fianco, non ::1.vr·ehhe1~0 f:t'\-ì1to uJtro salva.mento fuori quello di deporre le n,:rmi. Però nel giorno 8, informazioni pressochè positive m' a.vvortiva.no che i5 vapori avevano caricato buoua parte della Di.viRionc Lombarda a, Ohia.vari: ed erano in ma1·e per entrare in porto. Io posi sulla Lant~1·nn, nn uomo dol1' a,rto a "igilare su t11rnst' arrivo1 rnent,rcchè disposi tnt,tc. lo mie batterie urn1e far fuoco alF occorrenza. La, rmra. suir imbrunire fu segna,lato da · lungi un vapo:re· con bandiera tricolore. In -vicinanza del porto questo si pose a rallentare la. marci.'t, il che, come era. naturn.lc, mi dette sospetto. Non v'era ahbastanza luc,e onde distinguere nettam.ente il turchino dal verde.

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F8ci sparare un colpo onde intimargli d'arrestarsi P. verifica1·e 1a: sua nazionalità ; ma le batterie che st,fl,Vf.1-n o tutte a.Il' er-ta intrapres.ero pur e~se i1 fuoèo. Il vapore ri00nosl'iinto il proprio pericolo, spinse di velocità, cnt.rò in por to, e anclò a metter si sotto la protezione à elfo, Ven,17eance (vascello ing·le:,e). Un pr oiett;ilo l'avova co]pito vicino alla, linea di li\"ello· del mare; gli altri Blmgliarono per. poco; sicd1è egli a veva corso grave rischio di venire affoudato. Lord UaJ.·clwick: compi.a cenLemeutc wi avverti sul1' istante che qnr:l vapor.e era francese ; r1uindì feci

cessare subito il fooco sn tutta. la linea,, e man dai a fare le scuse prima al ca1)itan o, poscia, il,l cçmsole gene1·àlo di Francia, 0<1 aJ coma,ndante ht 2t i.rnione frnn.eese in. porto. E":isi tutti accolsoeo con m olta. c01·tesia fa mia dichiarazione ; e mediante una lettera, d1<:i io .EJcrisH.i .loeo, ogni verhm.1,::1. fn terminata. L' indomani un altro vapore frnucese pas~ando presso la foce del Bisagno fu pure s:-ilutato dal. forte Sa,n (tiuliano cla alcuni eolpi du\ per lo stesso equi' voco, gli fm·ono diretti. Ma nessun danno g·lie ne intravvenne. Nel dì H sorse an corD, un' alt.ra complicazione . Ilo indicato come ·il conumdaute iuglese ,wesse collocr-i,t.o il Ano va,scP.llo r1avantì la Dru·.sena, on.de impedire che Bi metteRfiero i;; libertà i for:r,a,ti. L' A ve:1.. zana lasciò passa.re cl110 giorni Renza .protesta,re contro questa minaccia; poi1 a mo7,7,0giorno ~i1'ca dc3l 9, dìresse al mentovato comv,nd.antc nna. kittera, cl1 lÙi' insolenza veramente radicale, intimandogli di f.!gombraré il po1·to pri~a delle 6 pomeridiane=,, A dichiarandogli

che so a qucll' <Yra n,M~ era fu.ori, ,si l' a1,webbe a/lonclato colle batterie del 'J)()}!OW_. ed cr;i~rtbbo così insegnato alla Be-


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· - 124 --

.1i-na fleJl,a Gran Bretta{J'fu.r,. die non basta a,f(irlare VlMCelli

ad uom:ini cl' alto z,ignaggiu) ,ma che giova, e.iianr.Uo die

sfo.no 1.wmini cli senso. · i',ord Hardwick, d.a quell''u omo uì senno e rli. cnore cl,' egli è, si ristrinse ad accusai· ricevntr-i, dell' 11~g:inriosa lotte!'~, ben disposto a non muover d'un IìOllice èl.al Rito in cui era l-111corato. PorRc a mc ed a tutti .i rappresentanti. i.lfl' Govor·ni, a1ni.ci. clcl suo, copia clell' av11t~t corrisponc1en1.a. Qn8Rt,o imprevisto aecìdcrnte m 'inquiet,ò moltissimo. Naturalrnonte io doveva a.P,poggi.r-i.1·e un alleato del mio Governo, (.JOirtro mi.a ~ìm•maglia insolente; ma so questa provocava il combat,timento, uno stabilimento vubblic.o e l' int,ìera, città no avrebbero soffe1·to gran.d0wente. lo pensai molto se non vi sarebbe ;'ltato per a vvcntnra, nn mel!iz.O t ermirìe, con cui salvare l' onoro dol comandante inglese-i, ecÌ evitare cziandio il 11cr:i colo a cni a,nd.avt1 ·incontro la cjtt,\; rna pm· tr.-O}ìJJO :non. otoi.8teva. 1 .l.'er :l~wtuna 1' i mpllclenke minaceia, dolr Avcz~mmt si ridus<:e a wle par-ole ; si.c:chè. tr,1Bcorsero lo 6 se.nzt• che rnuoveHsero le ostilità, 11P. da. nna. parto nò dall' altra. Intanto in quella stessa sera gi.nnse da, Torino il decreto rea.le d' amnistia <lell.' B a1ìrilo. Foci chiamare tosto il Sindaco e glie]o comunicai, onélc provvedesse pt:rchè le truppe potessero occupa.re la citUt,, com'era. dAtermina.to dallo ste.::so decreto rea.lti. Si convenne coJ Municipio ch9 in quella stessa sera esso avrebbe puhhlicato un proclama ·in cui sì annum.ie1 Avenclo jo ~c<:ordato un ,:1,1·mis~i:.1iu, e riruc9so a.l Governo b quc;:;tione. del!' amui;~tfo., io non mi credeva. più lecito ,li t.irarè )mìla. dtti,. i~ m~nu che si fo.~~a dall:i. città tirat.o .sulle .mie truppe. Io ciò .spiegai chia1·ament.P. a1 capitano del n11m:11ìo inglese.

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,.. xebbe l' a.mnistia.> ·che l'indomani ne avrei pubblicato uno io; eL<::l in q_ uello stesso giorno io avrei occ:upato tutte le fortificazioni, e cho il dopo domani le mie kuppe -,a.rebbe1·0 entrato in città. Si temeva. i:i.ncora cho q_ tmlchA esa,lta,to non volesse sottomettersi alle condizioni d' a,mnist.ia, e con tl ualche imprudente atto compromettesse la città. Per fortuna . non .ne fu nulla. L' Avezzana ~edotte al l\fonici pio ogni sua autorità ij ·:.. , ; ,. , , .J sulla__ Guardia nar.ionale, e s' imba. rcò ,1 bordo d' mu1 ' 1• ' · ' 11ave americana, insieme-:, con tut.ti quegli altri radicali e facinorosi nazionali e stranieri che avevano avuta. ·.. ,._ 'ì ··. la costa-IIBtL di parteggiare per lui fìno all' ultim.o momento. .l!:rauo da c.irca 450. Partiti q uosti il .1O, il capo d0l mio SULLO maggiore si presentò al n,,igatto, allo S1ierone ecl alla Specola, non che n.i forti minol'i si tua ti f'uol'i de Ha. ciuta; ·, e ne prese possesso senza la monoma, difficoltà. .'\el pdmo forte trovò un dr-appello di Guardie nazionn,li che most.rò molta, ~oddii,fazione a~ esser libcmto ,b nn servi1.i.o c11e gli pel'.:ava. Gli altri li trovò vuoti affatto. T,o Aprer.o di munir.ione e nrntoei~le eh g nerrn, che s' em fatto in. tali forti, è cos:.i da non po-

tersi dire. · · . Il mentovato capo di sta.Lo maggiore, <Jo:po avere occupate le porto Pila, e .Hournrn-.t> nel percorrere la città per raggiung·ere il Cjuartier generale, potò l'ÌllouosceTe ne' volti di tutti gli abitan.ti una generale soddisfazione })01' l' ottenL&to tel'Inine delle osti-

lità. La popola~ione ora tutta per le vie come in un giorno di festa, e_ pareva prenµer eompenso di _q_ue' giori1i in c111 era stata o!Jbligata dì rimanersene ntl.SCOStO..


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]26 -

In questo giorno, l O, g-iunse la· prjga.fa Pinerolo.. La brigata di S~tvoia, le tr-m.eva d.iotro· d' tui- gi~mÒ~ Dovevano 'r aggi ungermi :p11ro u na batteria .t1i ob.ìc.ì~ una lla 16 cd un parco d: artiglieria, il t utto 1rnl.Ja, più volte accennata supposizione di blocco. G1'a~ie al fortunato termine dell' j mpreim,, siffat.te artiglierie mi r iu.scivano i nutili; qui:n.aJ ]e rimandai in riemoute priina, /;mcora cl1e m i r agg-inngesscro. Fin dai primi giorni rl0Ua. mia mos&L v eI".:10 Geno-ç-a. m ' erano stati desti na ti j quattro rimanenti squadroni di No vara Cavallcri~.. Essendo veuuto a · conoscenza. come la Divisione provvisoria nell' uscire da Genova si fosse sbanda.fat, io ordino.i a dut-l fra i dP-tti squadroni di ragbri.ungermi per la v.i.a, di Savona: di raccogliere tnttj .gli sbanùati che r invenissero 13u t ale stradi:i,, e di fo,r la p olizia su ai ossa. L1 in.grossa1·e dell e n.cque ritardò lii più giorni la m a,rciu di q1 1c1:1t,i R<.prn,d ron..i. Gli altri duo li avevo foscfati a No v:i. La. clotmmi, 11 1 fi.1:.>8a,i l' eu t1·ata, clollo truppe in ciWi, alle 01·e l J antimeridiane. La 1• brigata con1posta (24° o 25°) fo lascia,ta a p reijidial'e tatte Ìe fortifiea.:6ioni e for.t i fra il Bisa,gno

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La. 2· brigata com1JOsta. (21i'' e 27") con una c01:npa.g1ù a . cli B1m:!aglie1·( fu ln.sciat a. sulla sinist1:;·· dÒf'

nf~ag;~,:·· ·~-- ,, ·~·····.~··

Tu tte le .altre t r.nppo sfilarono da·vanti a mo nella. pia.:r.zr. doli' Acquaver,Je 1 11or andarE:l a p render e i rispèttivi quartieri.

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,. Speed1io della foriu 'Jelle Tru1;pe cli?. 11~:upar,mo (lr.nova. addì 10 e H aprile 1849.

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Siccomo ora rni11, inten:,,ioue di mantener anzitutto severa disciplina. ne' miei soldati, io rivol':li ad. essi il sega.ente ordine del giorno. Oltl)IKE GENERALE. Dal Qaal'i';Ar goncrufo tfoll" Armnta. nddì Il ,iprilu 184!1.

SOLDATI,

Col vostro valore e oolb. vostra ferme.ml. avet,e reso un vero servizio alla 11a.tria. Voi libera.j;te j G1movesi da. un partito tiran-


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nico, ca.gione di tante nostre \ ,ciagu.re. ~font.re i generosi n.ffrontavano i pericoli, afouni codardi commetteva.no ,foplorahili <~ecei;si. Quelli saranno ricompensati, quesLi severamente puniti. Grazie alla vostra eni~rgia, i1uesta orrenda. guerra civile · fu t<~rminat;a in di.le giorni. tJEi11oniamo ogni odio pei fatti pt-tssati; riconoscete i Genov~::,i come frate lli e come amici. -Contmulo imlhl. yoslra disciplina ho gua.r entito ;i Liti.Li ru,petto alle p ersone e alle proprietà. - 'l'enete· vcr sacra questa mia d}tta p~1.1:t1ln. 11 r,uogoteae?:te Ge~cr,ik AJ..Jl'ù.N1'!0

LA

][,1.n110n.A.

· Per tranguilla,1'e semp1·e JlÌÙ gli abitantii e far loro cono::;ccre fa con<lot.ta. che era mio intendimento di ~egniro, 1mbl.Jlicai il seg1rnnte proclama : CITTADI~'I. Dn l (.!111\l'tier gew:rr,l~ 1kllti. .l,nn to,·ua JlrGSSO Ge nùv,i, li 11 :L:;,rile 1849,

Le .institn.zioni che il Re ci ha. da.te contcng0110 b. ye1·a lil•<wtà., qnclh che è fondatn, sni principii <l' ogmiglia.nz:i.: <li ginstiiin. e d'ordine. Un:L 1,n'1.b1, a,l[.i;.;nc·.ia.Jc \·oHc IJCrr;rnu]et·vi che pòtessc csi<;tcrc urw. lii,erl.:ì. migliore: voi la })l"Ovnstc, ed .o~ni illusione deve csr,ersì dissipattt. Uornini ammaestrati nlla. dm:11. scuohi ,lell' espel'ienza, saroto ora.mtti i più zelanti sostenitori della monarclù!t costituiiona.le. 11 Re ecl il Governo hanno jn voi piena. fi<l1wia., e sanno puro ,li meritarò la vostra. lo mi compiùccio cli pmtestarvi in nònrn loro, che ogni 1-:itomo v<w;;o umt fr,rma di governo meno libera. ti cosa impossibile. · Se. il Governo '11)\'ette contro la vostra cittò. usa1·e le armi, ilOll fu por combattere il genern:,;o popolo Geuovese, .ma. por liberarlo , da.lla l;iemmia dei faziosi, ohe dopo di averlo percosso · · col :f.lagollo dell' rtnn,rchia,, sciolto ogni vincol!l sociale, dfapcrso ogni elc:meul,o di ordine, e quindi' di forzo., lo avrehbero al postutto fa:1ci.ato fa.e.ile p:reda ~t qm1.ltmcp1e slraniero. I,c 11ILirne vicende sono luttuose o deplorabili, sia·per le vite spente, come per le violenze cui dit:dt'- lungo l' ·ingrosso dei sol-: da.ti a mi,110 armata in alcuna casa <love vi fu rel,il>teuia.

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-129 Questi avvenimenti però d 1e D:icano 3.l mio cuorE? un corlloglio nou minore. al cedo d.el vosl,.ro danuo, luu~i da.Ilo scc~man', devono nver cr esciuto l:1 scambievole ficluci1t tra, tli voi cd il

Governo co:°lLii.u:donale del He. Voi sapete di qu:i.nto huon· animo io abbfa sospeso le ostilità a11pon!:l. sì pL'Onunciò una ps.rola di pace ; sono lieLo di poter ora. rivolgere ogni mia cura. a rimuovere dalla città vostm il pei·.icolo, clit·<'> am:i il so~1•eLt:01 !li qm1l111uj11e 1farmo ult.er i(m~. Quindi cli.:;posizio1~ severissime si sono da.te per :ìl m.nntenimeuto ddla 11i1ì. rigm·o:;,;.t 4li:-;dpli\u.t rnilif:a.t·e; ai soldati è imposto il dovere non solo di ri;;petta.re: ma di proteggere le vostre persone e le vosLre sosLau~e. Accoglieteli come frntelli e come liberatori; ha<late alla. catena Ili n uove sciagure che potrebbe produrre qualche atto di risentimento. La pa.tria nostra. ha sofferto scossn hcm<!JHfo..Alle <l.isgrazin comuni ~e ne aggiunsero por -voi alt re particolari. Qui.ncli il Govm-no imntn m:i.ggior11 vm·;:;o di voi il d chit.o di. ri::, l·.m·a.rYc11c. T.;.i, vostra f)OS:lliione m1.1,riLtim[~ o <lommerc.ia lo ne porge il meiic,,

Nulla, sa.rà tmscm·i~to per pcH·t.an, la, vostra ·cit.t:'i. a.cl um) stato di 1n·osperità e di floridezza snpcrioro ad ogni r eminiscemm. Quest i doveri il Gover no del He, sccondato, come non dubita, d al Parlamento, adempir à colla massima gioia e lea ltà, p erclu~ qudle sofo sono le v:ie che rendono i p.opoli capad di acquistare Ja loro indiponclonzu ; ma prima, n.ltr o ufficio n on men o clo...-eroi;o (leve cmnpiere, quello cioè di .ricost.ituire for m ri.me11f,e l'amministrazione della cosa. pubblica, per Iiliera,rvi da, guelle

funeste i11:A11cn7.(~ dm ,i furo110 cagione di ta.nLe d.LHgraxie. Quindi dovrà ancora. mantenersi ]o stato d' assedio; e i;e ne fa.rairno cono,-cm·<: le spe1:i,1li l1i:,;po,;i:do11i, int i~~c non a mo.lestare per nulla i tranquilli cittadini, ma solamente a reprimere i pe1·t1ll'hat0t·i. Fate atto di coraggio col piegarvi a queste momentanee leggi della UCCCS:'lità, e vi pa,rrà poscia pÌÌL dolce l' u:-;() intl·!l'O clclle libertà co~tituzionali, a cui io spero e deside1·0 di potervi riammettere fra bwvissimo tempo. l! Regio 0011111•,,e;i,,-io sWMi'd-.n0<t'Ì<> Lu.ogoteilen te Gert,òrale AL1'0l'!S0

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-mo- . .Nfalgraclo r,i.o, la popolazione ci accolse freddamente per effet.to cfaff arte malvagia con cui i ,Ì:lemag'Oghi riuscil-0110 fl,. perR1mdcro a molti che la lotta. avei!se avuto .luogo fra, Piemontesi o Genovesi, .e non fra gli amici e i uemici dell' ordine. 1 Un tàl contegno sa,rohbe stato naturale in due soli c;asi: q ualo-ra,, cioè, la città ambisse di staccarsi dal rìma.nente dello Sta,to, o di rinnova.re l' antica Repubblica (dò che non i\ nò può essere, perchè troppo in contraddiz:ione colle proteste d'amore alla patria comune, l' ltalia), ovve-ro diviclesse i sentimenti di )laz~i11i e della sua set..ta,, 0d avcsso appassiouatamente clnnbattuto per tn,li p1:incipii ; e questo pure non è vero. Pretesto di tn,1 freddezza, fu la mala condotta nei giorni dell'attacco. Di questo· ho giit tenut,o discorso. l disordini furono commessi ùa pochi sbandati ed indisciplinati, e no·n da.Ila massa (folle· t.:ruppe, la qua.le si condusse invoce onorevolmente. E nou è '[101' cer:to giuslio cli fa,I" pe1:10,rc su quest:.-1. tutto il risentim(~ntò della mn.Jn. azione di pochi. Si aggiunga che q uest.i pochi poterono 1:>oùùiH.l:a.r·tt le loro malva,gie passio!1i appunto 11cr effetto di quegli errnri e di queJlo l:!eouvolgirnento d'ideo di cui sono am~itutto colpevoli coloro ch0 più schiamazzano. . La noAti·n patria ò t.:mto angus~frtfa; le provo fh cui amlremo incontro possono essere aucora, ta,nto dure: che frn, tutti i veri amici dell' orrlinfl dohbiam perdonn,,~ci i mutui enorì, clo bbiam f:u· t,accro i reciproci oaii o ra,ncori, dobbiam soffocar8 1 Rentimcnti di puro mnnicip:\lisrno. E quanto ,t noi, il cli<\l,ic:i.ro c:i. nome di tutt.i_i · miei soldati, ~10j non simn più Piemontesi cl1e 1 Dttrante I' ing1·ei<,i.l delle mie truppe, e auoorn. dopo, i cittad.irù si P.ran() t.it.ìrD.ti nelle 101·0 ca.;:1e, chiudendo tutte le pol't.e e tutte le finestre; per cui le vie erano tutte desel't,A.

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/: Genov0Ri ; :pu1 siamo in vece amici d'Italia, della. MonarèMa costitu:1.;ion::i,le ili Savoia e deir ordine. Questo giuste e sflmplici idee è naturale che non siano sentite gonomlmente, dopo gli ultimi tristi av- , venimenti. Però l'opinione pubblica, non vuò essere sviata a, l~mgo; e non dubito q_uincli che il popolo di Genova riconosca in breve il suo errore, e ci accolga con1iahnente com' è del)ito fra concittadini . .Xei . primi giorni della noRtra, cnt1·ata si menò gran rumore sui disordini che commfltteva.uo i nostri ~ol<lati. Però, dietro lo Iliù n.ccm·ate e seve1·e ìu(fagird, si riconobbero in ~ii.leste voci molte esagern,7,ioni, spitrse

pure 1wr arte sempre dello stesso partito. · I disordini propoTzionatarnont,o alle eircostanz;c ed a,lfa. forza doJ.la truppa, fn:rono pochissimi, o n1oll,o meno (1i lfuelli che accadono nelle grandi .città nei tempi ordinari. Ora poi <fa più g·iorni non è più a.ccad.uto mùla; cosa a. dir vero .stra,orrlinaria, o delh quale ci ei dovrehl10 tcm,r conto, perchò rarissima anclrn nelle armate. più disciplinate cl' Europn:. . Per mm1tenere e render durevole l'ordine fu neces~n.rio di :p.eohmgaTe lo stato rr assedio; ma questa, conè.lfaione ccco:6ioru1le è più. mito cltc sin po~sihilc, im11eToccl1è non ha altro scopo chH ili proteggoTc i buoni contro i di~oc-d.ini che per avventur;.1 volessero far rilrn.Rcflre i racinorosi. T,o stato rì' ns:;:edio fu però mantenuto soltanto nella citU,, gia,cchè lìno dal 12 aprile si derog·ò a tu.le condii.ione eMe?:ionak\ cl1e lo stato di guerra imponeva a tutto il pa,eRe, eh' era, n.ecessario d'occupare per il progettato blocco. Con clecreto del 16 aprile fu sci.o lta la Guanlia. nazi.oi1ale ond' es.sere ricostituita a tP-rmini neJJo Sfa-

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tnto e della leggei appena te'riuinaLo lo stra,to d'assedio. Lrt dis11osizione incontrò la generfile soddisfaiione percl1è ria tutti se ne senti va la necessità. Del resto il disarmo vroced0 I'.egolarrnente e senza òifficoltà, e la città goile della wassimn · fra.nqnillità. Che 1)iù? Se si eccettua l' aecennat,a freddc:~1,:;,a per la truppa, la g1~an maggioranza de' ciUa,dini mostrasi soddisfatta deJla presente condizione di coa8. Jl T.nngot.enent.c Gonerale Regio Corm11i1m1rio SLn,ordiimrio LA M.HtMORA.


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xv. ;

A. compiere questo hworò io dov1•ei trattare ùelle conseguenze che risulta1·ono per il nostro ri1:iorgim0nto da.Ila pronta e forturntfa resa, di Genova,, giaechè esse furono molte. Ohe cosa sarebbe stato dcll' It1i.lìa. allora, e chi sa per quanto tempo, se fo, Rivoluzione già padl'ona. (]el1' Ifalia .:entrale avesse in quel momonfo trionfato .in Piemonte t Nè io intendo con (luest.o affomu.1.rc cho la Rivohrnione sr.a,ccia.ta dà Uenov:,t si dess<>. subito pce vinta. A prova,re il conLra,rio ciberò il :-:;olo f::1.tto 1 che essendo 8fol;a, eeiolt;n, la Cmmm.t uoll' ostat.e del 1819, fo rieletto depu t ato e q_oi:ndi Presidente della (fa.mera 1 quel medesimo che aveva, abband.onato il seg·gio presidenziale per mettersi alla testa. dei riv.o]tosi ; e a. me toucò; pochi mesi dopo, rondcrg]i colfo, mi.n. t;rnppa tutti gli onori dovnti · a.I Presidente della On.meri),, 111rn:rirlo egli wmne :-1. Genova per ricevere la salma del re Ciulo Alberto. Uu tantò scandalo era il risultato nat urale dolln do. bolcz.z.a., eolfa lJUale il Ministero (improvvisato dopo il disn,stro di Novara) anuiistiavc1. anche il marùhese Pareto: quantunqn~ io lo avesf.li inscvit.to il lH·ìmo imlla, nota di coloro che, o 0om8 fontm·i o campioni delJa ribelliono, non doYovano esse1·e compwisi ueJr a.nrnistia. 1 l\ia 1 Avverfa, il lettore ohe n quel t.emr,o non vi c111110 aocora

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noi nilJ.en·ovie, nH tt;l~gi·.ati el~ttric:i; p11r ;mi r,pAcl ivo appositamente a Torinv un ct11·aùiuiere a c1wullo, che aveva l' <;rdine ùi ti-asmette1·e colla. massima celerità di stazione in sta.zione i miei di&paccì 11,J Mi-

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erano questi gli ultimi isfon .:i della demagogia, cl1e doJ~o la grave ferit,Ltoc..:ei:tLa. f.l Genova riceven.rìl colpo di grazia dal c;elelir·e Pror~l:i.ma di :Moncaheri, al q_ua1e mi vanto non solo di fl,VP.1.' aderito, ma di avei' J WP.SO unn. buona pa.rte. Infatti, la lll'incipale con_segllfmza. della soffocata rihcllion o di Genova fu ]a formazione del Minist,P-ro D 1 A~eglio ; che è q ua,1)ÌO dire la possibilità. d' um1, })Olit icn.1 che r iah:ando il creilito o r autorità d c:l Governo, scmm, manomettet e hi Jihortà, permise a"I fiemnnto di sottor,crivere con u tH.1 mano b pace c11e libe1·f-l,va il t err it orio clali' m vasiono straniera, t enendo sL,·ctta o spiegata. c:off nltrn, qndlu. bandiera int orno n,lla q Uttle gli Italiani si RarclilJoro qt1i11(1i presto 11nniti per la. finale :riscos:aa : di quella politica, d ico, che p r oseg11ita. e svolta dfl.] conto di Cavour, clovAva, in me110 di dieci anni conc'l mTe l' l'tu.lia <la. N ovn,m a Solfot:in.o. N ò si t:rc,1:L c'IH: iu vog1i.~ con , Iue~to 1110.nomaro la uù;t.ort•, e doveva. a vvul'(.irn ud ~~i u po s tobuO i pm1tiglioui l uugo lo ,i(.mdo.le di no n condurru fro p pu \' Oh?cement.P. 11.lh:t, cv,µit. nl<.i fa dop·.1ta-~io11e incaricl\tt~ <lal M\rnicipio cii implo1·ru:e Il\ Sovrana clemenza. Ciò per ù11,1· t.um po al Gow;rno di rifloLl.o rù sul° d:i. fo n1i prium chu ' g-iuug;.;ssc la di~putaiionl!. Xel me<ksiu10 pu-cuo oh' io i·i nrnt.teva. al ct11·aùiui1JrO i,1·ovn°"asi la mia pl'opolli.11> ,,cr l' nnrni.etia, H ln not:l cli ooloro che F;,condo mc doVt'Vtl.Jlu da quc,,ll' a.m nistia cs~ere e~cl;rni. Uome giì,. di~;ii, il nmrc1rn:;o Pt>.r cto era, il pr imo su quellu mia n ot:.i.; ma il l\lioistex·o, t1 cui m:i.uaa.v:i: il cornggio di pl'oc(;Ssnro il ma.rche~c Pareto, l!i vo.lse per s:alvarlo d' uu!\ mw, posLillD> in calr.11 a.lla no:a, cullii qua.lo io a,ccP.nnnvo doRrdi pi·o· babllmcnte :i, lui, ~e il Cl\pibuo Govone non imi stato truci<lu.i,o ila.Ila plobe. fo non mi .sono umi pentito <li aver ciò dotto ul Ministerr., pojchÀ lo ci·cdevo vuro; ma scriv1md.olo, DOD h o mai poni :it,o che il mel'ito di ùM; t impedito un atroce mi~fo.tto bastasse a rliscolptn·o uu Pl:·c;;itl,ml,0 clell,i C:i,me1·a che a1Jl.11i mlonavt\ il 1,110 posto per mdtol'si test.:\ ,l' una. a.pert.t.. riùullione. . ·" Voglia il Cielu che iiimili atti di deholClil.G-' uou nbbinno più a verifica1·,,i, vro., massime ch11 è compiuta l' ILolfo..

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,,-glorin. del conte cli Cavour. Amo ar.cà dichiara1·e che senza il conte ,;li Cà.vom g·li eventi del l85f) e 1860 n.oi:i. si sarebbero çompillti. l\fa, per rendere la dovuta giustizia a, quel grande uomo di Sfato, uon è necessai•io <l.im.enticate o lasciare nell'-ombra i mer·iti dj chi lo. aveva, preceduto, e Lauto meno rieamaee , sopra una. lt-ggfJnda fo:bln·iça.ta ad usum De.l1Jkini. I grandi a,YVP.nirn~u.Lì nou suùo mai l ' upeeét di Lm uomo solo, per qna.nto sublime egli sia,. Sono il .l':i.s ultato di molti AACJ':if.ìcii, il più deHe voHe ignorati o dimenticati, di non pochi atti cli a.bo.egazione sovente . disprez:t.ati, di hmgh0 e laboeiose pre1H1sar.ioni, elementi che, a] momento d11to, un uomo d i genio stringe· fortemente nellu sua mano e dieige <1J fott) pr0stabilito1 con una di (yue:llc Ht'dite ri:;;o]u;,.io.11.i, dolfo quali _ p ochi uomjni aucwei e fortuna.ti ;;ono ca11aci. C' è nul sentimento d ello nw..1::;3e una inclina,zione assai naturale ad c:.,ggruppa1·e i fatti, e -talvolta una. hmga e svariata i:;er:ie ùi fatti, intorno ad un nome propTio; e da questa incl:inazione ba originfl fa, l11ggen.tla, che ~ la 8toria popola.re, e s0 voglia:mo la prinrn ·storia. cli tutte le na'.l.ion:i. )fo la. sto r·ia vera,1 quale un paese libero 11::1, il ,ì:iritt,o <li cono8ceni e il dovere di cons11l.t,i.m\ fa sola, dalla qnr:i,lfl po8~HJ10 . ricavarsi utili insegw:imcn ti: è quella che i ndnwrndo le ca,gioni dei fo,t ti, o mostrandone il nesso e fa fig-lia:r.iont:i, può 1:da, dare il modo cli fa.re mm, giustf, · stìurn ùegli uomilù e dollc cose. fo sono convinto che in uno stl1dio del nostro · risorgimento, intl'apreso con <.1uesfa intenzione, i tre .armi del M1nif1te1·0 U'A~eg1io teri;ebbero posto molto più grande di (Jnello che -vfrm lÒr o assegnato nella !nag·g1or parte cle]le uostre 1mublica¼ioni fatte più o

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i~""lmi

Del,Phini: e dei Delfini · per . i quali si

stampa, noi ile abbiamo qisgl'azia,tainente a, qt)est' ora. più d'uno. ,

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Durante quoi t re amù il- l\:Ii11isLer0 subì. vario rnodifica.zioni ; ma .fern.1~ e cos~a.nte sempre nel suo programma, nè reazfone nè ri·voltf$ÌOne, se vi furono t<'l.lora nel_ Gabinetto divergen~e SLtlle leggi da prosonta,rsi, o su1 mod.o di farl(~ eseguire, siamo sempre st,1ti unanimi a, riconoscere e sostenere dle ht onestà o Lt lealM, sono lo più solide basi d' una huona politica,: per tratki.ee a,11' estero, come IH'.ir govern.are·n.U' intemo. lufotti il 1\.'Iinistero If Azeglio, i} (pu1.lc gif\ più di ogni altl'O aveva contribuito a rna,n tcnoro ln bantliera na7.ionale o lo Stt,tuto, ha pu1· molto giovato alla cantpag11a del 1859, senza. .la quale non. KÌ sa.rebùf1 .fnUa

l'Italia: l " Col l1.ordìna.men.to d0ll' esercito, che cominciò a fu.1· uuurnb p1·ovi-11 11 Cr.imoa, e :,i rno::;trò nel l%1J degno del ::mo a.11ea,1;o. · 2° Cominciando e acceler::md.n le fortifii;mzioni di Casa.le, vrirna, di étverne il consenso dal Parlarnonto, tanto I si crèdevano. necessarie. (Si sa,. che furono poi approvate eon un solo voto \.Li maggioranz.a, e questo voto si attr·ibuiscc al , Mellana..) .

3° Prog~:ttn.ndo fin . d' allora le fortifìcazi011i ili A.lessa.ndr1n,1 le q_-u.:i,li non ::;i poterono cominciare a.llora, vist.a la poco fa.vorevule accoglienza fatta dal Parh111iento a quelle di Ca;.,ale. (F, noto che ful'ono poi energica.monte intrapr11se nel 18;')6,. anche pri rna, ili avt'lrnc F- autorizza~ione daJla Camera, avendole io post.e . per cop.di1,ioue a .rient.rarc nel l\1in.i;:;tEn·o ; col trasporto della marina mi.lita.re alla. Spezia, che avevo proposto dal 18°19.)


, -137·,./·

4° Perfino il progetto delle inornfazìoni fra la ·Dor.a ·e la Sesia, che tanto giova1·on poi ,LU' iniziamento clella campag~1a del 1859, fu da rne ideato nel Ministero D'Azeglio, come lo ha cor\fermato ]o stesso ingegnere Noè in llll !:IUO scritto, dopo a,vRr egli con n1olfa ahiEHt ed energia esegllita qtrnlla. difficile operazione. 5° }'irndrneute gettando lì11 cfal 18/'i2 i primi g!3rmi dell'alleanza colla .B'tanein., cattivf-1.nilosi dignitos:unent,{1 . l' amici~ia di Napoleone TIT1 il quale disse a, me n. Lione poc:Le sett.inrn.nA pTima che si formasse il Jlr1inisLe1·0 Cavou:r: - · Per ora ho tn,zJpo da fr1,rr1; on.dr, 1;-i.stemare 7e cose in J!'randa.; nw. se t)Ì, r·ic.sco; t:ome fi)>cro, (tmì qualche cosa ·per l' .Ttalfo, che amo come mia secondr.i patr·itt. - Sì! tntt,o c:iò f11 opera del :VTinistero D'Azeglio, il qnnl0 ebbe inoltre il merito, non solo di r onclere possibile la, norni11a a :Ministro do] conte Ca:vonr, nu1, di n,doperarsi e?.i.rmdìo lea.lmBntc, e in t.ut,ti i mocli, !Jer . farlo sa\ire al. _riotel'e. Ma il titolo che si leg·ge in fronte n, 1]110Stio mir scritto mi avverte clw JlOn è quest.o ·il lu ogo cli entrare in un coiù vasto a.rgornento , sul .qua.le mi Jll'Opoug.o torn:.ue, sc1 Dio iui lasc.crà. quù.Jelu~ mmo di vita1 e qua]che re8to di for;,,e da spenclere in fi(~rvigio del mio 11aese; giacchè il dirf: n,l paeHe In. vcrit,à: il contribuire ,L far t::ouoscere cfai fa.t.ti importanti, a rettificaré dei .fahii giudizi, è pm·~ n n servigio; cd 0 ll solo' che <fa q,ui avanti io mi creda in dovere o in gr.1clo , di rendergli.


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1{0TA. Avevo appena rivedute le' bo:t1zl! di qucsLo 111iu favoru, (F,11:ulrlt, mi capitò leggere oggi (26 giugno 1874) in un giorn:1le .1:critto llempre con 8tile 1tn1oriid:.ioo, ma. nel fine taJvoJt.a, più Rflrio rii mo:t.i n<>~tri giornt\li 1,el'ii, A :,;r.1·it.to: i;tt non :-ihaglio, <la. pubblicisti fra i più. onP.11ti e c»,paci che abbiamo in ltali,l: B'ppure l' Jtciz.ic~ rum 1,•i è fuU;1.1,, clu: il yionw 1.l~l!' r1J>1J0,ndono d-ei ·11m:zi i:octdi. Le gmllldi 1,aitagl-ie. iid 18ì,9, i congressi cli P(l,t•igi, lt1. spediaioti.e, dei Mille, sonc I' opet·a di t1tnqh~ 111.Mlitcçzioni, 81m<> z~ 1,rer1arazioni f'at(J.!i ilclla [)'11',T'l'll, e clelloi 2,01.itù.:a, 11,i.çtitta'le nei labrH'alori di Napaleorw III, iU Cavow,·, di. Garibalcli. Ecco\'i hl lcggemltl. (Jnindi prosegne -il giorno.le:

Si sa,·tmno {'atti o progettati due rn.tivi. Io

w; prop<mf/0

111iCg;

e 1,i-f1, momtmeiiti eonmumw-

li 'Ctirn:òb~ tutti: 11.11a statm.i ,.1eZ silenzi.<'_. sulla wi liase ium fos.w, s,:ritto che q·111?sto : · ! ~T,

wio <;1u;

Srr,1•:~zro, 1.' l·,•,H,H JtlOONoso11N'.rm.

Cosi 1mr troppo si· vcus1.1, e 1·ar{iona d al più. dcg-ii ltnlfoni, ohe tautu u111rmo nel tempo stoimo di essere e di d1fo.mn.rti Iii.led; Jn[l. io, invece di sott.oecrivt;re a un i;imihi nionumfmto, oppongn a questa idea, anche a c:oufermv, di quanto ho asserito in que;ito scritto (a ptlg:. 71) ciò che mi l:!C.r:iv1m1 un Frn.uceso, il <J(ldle ha avnLo tulCI, parte .:iiolto imporb.inl.o noi mmnorabìli eventi del 1870: Voi tion q1i, f<lte w? idea, mì scrive, come qu~sto paese (la Francia) retto 11ei· tanto teinpo co!kt 1rwn:;u_qna, ha 1,re;;o ora fl, gusto del.l(d·uce. ~ della verità,

·E1l io sono di po.;rere che la faCil A fo, 1uwif.!ì Riann piÌl nece!!s,t1·ie a.11' ..1.tali~, a,ppeua co;~tituif:a., che alùi, F'mncia fortemeute organi1111atn ('/4me nazione da più di mille a nni, · fo ~.rmudto hem1I ·il pregiu 1.1011 r.mlo, mt1. l..'I. neccssit1l. del silon:a:io nel Ll'attnrc le cose po!it.ir.he, P.. 11Al cor11lnrrP. la. gnena; me\ ottenuto l' intent.o, è ,lovere dei G-ovcrnanti di illumimmi la 1fa.:t1ione; per cui rlirò ri/,\'uardo alti~ politìc~ IJ'ÌÒ che giò. d.is.~i per le coi,e militari. Vorrei cioù: che i'n tem1io d·i g1u!-f·ra flutti tacesstro, ' " a.ssfo1Jrata la pa1:1-:

tutti pall'lass6ro.

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' LF. BATTAGLIE m 'l\foRTAR.iì: R ~OY.à RA (20-23 MARZO 1849) TIEHCRITTE DAL i\'fATI.Tt:SC:It\.LLO RADJ:!;'l'ZKY NF.L

suo

R.u)I'OJ;:.TO UFFl7.TAT,E.1

(Dalla Gei.netta 11~ Milo.n.o, Aprile 1&19.)

Mi affretto r1 rimettere ali' cccefoo Mini1>t.cro della Gnarra una succinta :Nila.zione dogli ultimi fatLi d' armi in P i1~rnonte, perchè !-!Ìll pub blionto,,, _L a ntt!r.HHÌnm 110n è ·.i ncora compibt.-~ cl;1.g)i ntti in detl<tglio, nu, f!olt1rnto ctn. rngg11~1gl i cfo' corpi, snfticienli del resto n. porro 1' m·1nata etl il vnhhlico in l)ie,w. cognizione dol corxr• esatto e fedc!o dnlle imprese belliche se~111itc, e ,h:i nomi e servigi })restati ch,gli ufficiali deJln mia ùr11,a nrmata, nonchè do' corpi d' nrm:ita cho si 30110 ma.ggiorrnenLe distinti. Il 12 man:o venne denunciato da.l go\·cmo 11iomontcso l' o,rmìstizio rcmcl1iuso il 9 agosto 1848. Quindi io impartii t.osi;o i ncocsrnrii orclini onde porro in movimento le truppe che si trovanrno 11elle clivcn,o guamieion i, in ~nisn. eh' esso élove~l\Ol'O arrivare il Hl intorno ecl ia Pa.vin,, e tnt.bL 1' ::irmo.ta orn conccntrn,ta s11 rp1eRlo punto per modo che il ~iorno 1.wg11ent.e potè suliito incominciare i suoi" ·movimenti offen,,ivi. Jn tulta l!\ Lombardia furono presidi3.ti solt:mlo i costel li di 1 J{ummcnli il l~tt.ore. che io •1ui riprn:'hlco qt,c!r:o l{»µpunu · a11ùtl'i:"lco pM prova re primicr:1mente ci1c l'e~erciLo pi ~montesc n el ht curn v,,g u:1 ,fol 1~Hl :1111.i,~hA t.riulirc ~i i, hat.t.uto, e Cl\/) malgn,ùu Jr, pA;sline con,.li:i:iun i :i. c11i lo a.vova ridot.t.o la 11olilicn rivo_llizio oaria vi ru 1rn mum,:,nt.o !L Ko"ar11 che ~>(ILCW,1 vin,·~rc; poi pe r dK rc i•iollNi m111-:gio1· pe<;0 ullc tnn,idP.rszio oi già da 111c ;,~,llfR su q uall3. b ~ttuglill; e per. a \'vakrare iì11almé'n °,n quAlle ~!tre che so LLu ro rm~. tii 1rnte io qni pru<lnrrii, cre.Jendo cl,~ 11,·ss11no li11cra. l e a bbirl n lu,ate, È Avideote che qut.osl.u L.-a.ti111.:one <lai tc des()(> lascia non poco a .Jesiderw·c per il modo C(lJL cui è scri tt:1 1 ma io la r ip1·,11l,.,c,:, q,n lro è c,)mparsa nella C.:azietta. T:ffizi0,te di ,'lf·U.w.-w,

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Mila.no, Brt:scia,, 13ergamo, Modena., l:i ti:sta di ponte di Brcscello e la forte:.m , di Piacen?.a, posta nGIJn.. sfora di opemzione cfol-

1.' armt.LL11.. Le guarnigioni di tutLì questi punti su.livn.uo a cìn:iL I0,000 uonrini, T u1,ta h Lombardia, tutte Jc città, nonchè l' intertt ettmpagna 1·iroasero · libere o sem:a presidii, imporciocchè: bisognav1t prendei-e nna grnnùe dsolmcioue onde unire tut.te le forz~ in un sol punto per agire rapidam cnLe cli fronte u un nemico in genera.le m olto più fol'le; o qu:rn(r unco fossero · scoppiate all6 nostr~ spalle clellll insurrezioni, vincendo il nemico esterno, noi divenivamo ben presi.o nuovarnenté padroni di seclare in breve energica mente l' incendio inte:rnn. l,:i. b rig:tt!t Go1·ger, la qua.le se n.e stava tutb . ~ola. co' suoi avamposti al 'J'icino superiore, ma che c:ol grosso, so tto il comando del teucntc marcsc:i:tllo vYohlgemnt, era appo:.;t,rita presso Yarcso, come fHtrl: i c1eholissimi anm[H)st,i di cavall':lrin ciel lenente mure:;cinllo conte Scha::dl:gtosche; che stn.mnn ,1,nc.rirn nl Ticino medio o inferiore, avevano 1·icevuto ordine, la prima, ,li · nulurmrsi presso Lq~1mno, etl ossnrvare s<iltnuto con leggieri di, stacc:unenti l' ovontualc :Lpprossirrmrsi elci rrnm icn pre::;!-ìo Sosto Cnlcuclc, e t:i ril.irarsi 11cr Gn.;.;~inno sopr:i Ilosnto; l'ultima invece, :-;otf-o il r.r,m:1n,fo dd 11mggiorn C;,:cch rkglì 11ss11 1·i B.euss, di ,

faro colh Rtt:.t. divisione e col batt11glìo11c l(inr;ky ln. sur~ ritiri.li,:.• vel'i,,o P:wi:\. l miei n.vvisi sul conto clel nemico mi avevano convinto c:lw il m<c:cl<~~i mo, colln sua fon:,i (H'lnnipale ti·n Vcrcollì, ~ovP1.ra, e Vigemno fino a l 'rit:ino, sarebbe marciato· i11nanzi con una f <H'Y~i minore, però sempre considerevole, snJla rìvii destra d:.i &rtMrn. . v11rso Parma. e di là ver:-10 la .prtr t.e media ilel l'n, onde. varca1fo • a.Il' nltoz:-m di :8rHscello . .:.,_ Perciò pr·e~i presto la miii r isoluxiono. Sen7.>L perdere 11n istanto di visfa~Ì mot i rivoluz:iomu·ii nella Lomb:u tlia, io \'Olli penet.rnre uel centro del m:rnico, rivolgermi çl11.pprilll11 contro la sua fol'i.:a principa.le: lungo i conlini del nostro Stato, o indi, dopo la ritìmt::i. clol nemico, Hcquetn.re di nuovo all' 1wpo rapidn.mente la Lonilmrdiii ; ed ove ciò nou fosse sfa.to necessr,rio, o ·mi1.ràti:e· inn:-mzi secondo le c;ircost:.u1ze ed impo~scsaarsi dd la capìtnle nemica, ovvero a.tt:1ccnrc alle s'palle al di qua o :ù di là. del l'o (ovunque il trovassi) il nemico ohe sì avfl,nzaya sulL1. riva dèstra, e ·nnnìcutarlo. 1


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A tal uopo feci erigere la mat tini\ del 20 sotto il ponte ~tahil e presso Pavia alLri 11ue ponti rnilit,Hri sul l'iciw,', onde il dopo · pranzo, dopo spi1:ato pienamente l' ar.iuistizio, r~vanzanni con . tulkt. l'armata oltre questo fiume. L' r,rmata concentrafa, in quesbt guistL presso Pavia consisteva, <1uindi iÌ1 quel giorno cli (j,) battaglioni, 40 squ:-.u1roni ti l8li p w.zi <l' :.u-~iglieria. .Erano lo Il antimeridiane, quando la 11rig:1.ht il' n.vm1gna.r1:ia Kollown.t dd seet)1Hlo corpo d'armata. si n.vanzavtt già 'l.ul ponte stabile presso Paviit nel tcnìLorin ciLeriore1 ancora auxlri:rno, tra il. Ticino o il ruscdlo Gravellone, che form:1 ~ confini, onde v:u·. cado a lle 12 precise; a quella tennero dietro le nitre brig~te dì quc::to corpo .d' arnrn,bt,, t,:,mto sul ponte stabile, chH sui dn<1 p 011ti di barche. AIle ore" 12 in punto ;;' iru:omir!ciò a. forzrm~ il passaggio 1ld UrnveJlonc in tr(~ colonne. L,1, colonna s inistrn sotto il coma.udo 1lel g1-inei:a l ma.ç.:giore conte Stulion, consistente cfoll' Il" cli cncciatori, di 2 battaglion i e della lmt.terìa d1 b rigata a f)ÌCdi n• 4, - si ava nzò a lquanto

più ta.1·di &ur un poute di ba rche, che dc)\'ettc esser lanciato àl mom-011 fo ; la colonnt1 di mcz1.o, comandata dal colormc·llo .Benedck, comistcntc di 2 ba,tta1-5lio11i. Gynln i G d' ima ba.tt er iit da l 'J , paEsò pur il ponte <li b,u·cl1e già esistente; e ht eolonM d estrn, conrn,;1tlafa <hl tenente murcscif.tllo i:troiduca. Alberto, la q ualo era. composta della summentova.ta. bl'ig:1,ta Kollowra t, pas~ò a guado il .ruscollo G ravcllone. (J11esto pass.'\gg io fo effettua to sen:rn gra n .

rt:sistenr.a per pa.rt.o <lei nemico, dopo a vere sca.mhia.l;e alcune fucilatH di hersa,glicrì, ali' 1 ora dopo m0zzocH dalla: colonna. di mezzo, h quale insegui ìl nemico ruggente (un bn.t~aglio ne di Lombardi sotto il comnndo di Ivfan:n·a) fino a. Sa.n Mar tino·, e foce qui a.lcunì prigionieri. l\cppurc le rutrc colonne incontrarono notevole resistenza pm· par k del nemico. Dit San :\fadi no ki coloune pre:iero la clir<Y.t.ionc vcr&o Gai-lasco. Mercè l'indugio, che la colonna, comamla,ta dnl gcrn-~ral nrng-

giorc Stadio11 st1bì nel passaggio _oltre il rnscello Gravcllonc, pia.nt;1.ndo il ponte, nonchè pel· l' animatn irn;cgnirnent.o ilei i·ipìegantc ucruìco, eseguito diti nono battaglione dei <mcciatori e da' d.ue h:1ttaglioni di fante.ria. I111pera.tore delht briga.bt Kol- · low1:aL, il Lerzo corpo d'armata, è.he ave:t pur ricevuto ordine di


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avanr.ar5i verso Garlasco dietro il seèondo corpo, era giunto in questa stro.da alla testa dol secondo corpo: pel' cui onùe rH.m in-. dugiarè l' aNnm::1,rnento totale, la divisione Liehnowski rhil terzo ·corpo formava l' avanguardia, durante la mat'GÌa ulteriore, diel,ro a cui la divisioue Alberto del s,~conch corpo proseguì fa. marcia per Citrbonara verso Gropello; entrambe si avanzarono senza imbattersi nel nemico. Il medesimo el'a sbLto pienament<i sorpreso ed •illnso. Il primo corpo cl' armata, che fommva. l'ala rle3tra ckJJ'.,::sercit.o, avea intm.preso fa sua mn.rcia nella di1·ezionc di :lorbolò, dopo seguito il pass::t.g~ìu c:olh~ fm1t.c~rifL sopra angusti m·gini , ma colla, cavnlJeria e artigiieriu. sulla stra da ; però il qunrto corpo d' m·ma/Gn, s' avnm:ò per San. Martino verso la. Ca.va, e inviò la. hriga l;,.1 Rdoanlo Liechtenstein per o::,serv:Lre il pasnnggio !le] Po · presso Mezr.n,nar-Oorti; css:l lu pur rinforzrtbt con uw1. llivisione dì cacciatori Imp<m1tore cd una. compagnia del corpo di .flottiglia, che avea seco due lmtterie di .razzi. 1J nemico fu respinto oltre il Po cla urm divisione di firnteria Imperatore e Gyulni, ma J·irnm,e, con circa 30:)0 uori:1ini, al di qmt dd ponte r~cl Po presso lft'zzami-Uorti con una batteria da ,lG, o scambiù alcuni l.ìri,colh lirig:1 ta li:do:m lo Licd 1tcnstcin. 1 J.' ar rn :1J.:1, ave:1. q 11 i11d i effot.tnal:o i n questo dì completamente il suo pussa~~io oìtrc il Ticino, e lrova:rnsi suì tffrritm·io nemi.co. Il primo corpo cl' m·mHl,H n.ccampossi presso Zerbolò, il secondo e il terzo presso Gropdlo, il quarto 1H·ei;:10 Ja ·C1m1, e il primo corpo dì rì3ena i11na11:.;i Gra.vdlcme. - f'inalmcnte .la briw1t.a. Wimpifon di>.l l'ultimo col'po rimase frattanto ancòra di gtùi.rnigione 11. Pnvia, on(lo · coprir lo ~pr1Ihi tlell' arnmta.. TI 21, dopo ~;.w:r fatto il rancio, l' H,rmat.n. si rimise 'in movimento neJln direzione di Mortara, dove io iuLemlev:1. di co11r.c!11trarla completa.mente. 1 l m>s tri non' filrono respinti, giacçM Ramorino av,:,v::i ahhan(fon:ito I<) ,ini,;lnt Jd Pu. P.ts11!b1 1•oi, (larmi, chi:m11ncnw._da ,~,1esta ste~sa H.i-l l~7.i,m,', dtè ;ie lu 1"'!!11.inni! ,lellu Cava fo~st? s tata fortemente ocm1p:tta, i;e,, nnrln la mia !;11pp1J: si.r.ion~~(ve<l . l"'!!· 22), gli A11striact dit'l\cilmcnte :wrebl,ero pot\1to 11~ssnr() il Ticino il 2.tì ; ~ti :u·1·1vu111\o l' i11dornan i, 2·1, 3111 luogo, il gr,)s;;o .Jel nost.ro e~rrl!iLù, , e gl i Ausll·iad (HJ1si!H.evann, noi avevamo gran prob11biliù di bat.t.nd i. Ì<.: sup?onibilc, comunque la l{ctazìone Ai.1stria<:a non io accenni, d1P. il mnrcsciall,) l{adcLiky in qnel caso anzichè C3pot·si ad esscr uat tut,), si ,;;:ir<:hl:,c 1'ivolLo· eia un' :itera parti'!. A.vrcbbc forse passaw il Po a Piacenza.

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. In sognito a dò jl primo ·c.oq,o ricevetb i l' ord:no di 1wanz:1r,;i da Zerbolò per Gambolò ve.rso lvlor~u.ra, fli prender posizione i ~ dHsfr.i cli quel sito, e d'inviare a Vigevano una divisiono sott o il · oomnndo clel tèneute colonnello Scl1:rn:r. degli uss11,ri Radetzky; la. qua)H co1uponc\'nsi di un lmLtaglìonc Latour, del terzo bn.tta·g!io,1Hi IJohenlohe, di una divisione cli ussari Ritdetzky e ,l' una mc~z7.it ha,tteria. Il secondo corpo tl' armata avea l'ic:ev uto ordine, nel ca,m che Mc.n-lara non venisse oc:c:uprtla, di pa.sr-;ar olb·,: h mcdc~ima,, m~mt re il terzo c:orpo di an nata. dovea rima.11er0 a Morfa1.ra. l n pari Lempo anche il <Jll!Lrtn ·,:orpo di armata ave:.L ricevuto ordi11e cli avanzarsi ,lalla Uavn. par D ;:ii-no e San Giorgio a.Ila volta. cli l!òrtara, 0 di {)renclf:r · posizione i~ sin:str:r. <li questo luogo , come p m-e jl p1·imo corpo ùi riserva doveva procdrn·c }JCr Gtll'la,sc;o verso Trumello. In que3ta. guisii si st.a.va avnnznn<lo tutfa r iir mat!1, qunndo verno ur/ 01·:1. p orncridinntt s' intosc 11 11 crinuouec~i:rnicnto noi la djn~zionc di Vigc\1/t 11 0 . Rra <Jn G~t.o il comando ùi perlu;;t.rn;..:ionc del tenente colonn1.:J o Rchm,z e h hrig:1ta. Stra8soldo, i quali c1·ansi incontra ti col nemico prei,;so Bnrgo San Siro. Qoeeta brjgata avevi\ staccato dii·ctta.mentc YCl'SO San Siro il secondo lnit.triglionc di campo e il primo dùlltt hndwchr di fanteria. Leopoldo, comandato dal colonnello lfawlic:r.ck, mentl'o il 1·esto doll:. brigai.a, sc~ucnclo il comando di perlm,trn;..:ionc del tene.nw colonnello Sch:,u-1;.:, :irrivò all:L fltrn1l:Lmaostr~L cond11c:1~uLe <la Garlasco a Vigevano. I due li:Ll,taglioni snmmt:nt ovati si er.uto appro~:.imatì a (}Uèsto luogo prima, eh<: i] tclltin.te colo1111 cllo Schanz; ma siccome esso era occ:111iato da. una brigiL~a n emica, così <~~lii prcsBro una po:1ix.iouù cope.rt.a, Hnclc attendere elio si. a.va.nrnssc il Lenente colonnello S-~ha.nz e la brigal,a 8trnssoMo. Ora. qu[tntlo qumrt.i arrivarono, il batl.aglionc della Jamlwc hr cominciò il '.'SUO fuoco, si appostò sullo spfanal.o che circondim i quel sito a levante, mentre il secondo battu.glion~ <li campo se ne st.:wa protetto n.llrt froul.e. Dopo una men' ont si avvicinò il resto della brigata ; tosto eii pianti1 uua mezza. bat.t.erja. sul me1itornLo altipin,no, CH.1111011cggiè1 forte ment<~ il .uemico, e scagliar.èlo :ibilinent.H <lellc grnu:1te, scnceiò 1 he1'.sag)ierì ne.miei ohO SÌ trOV:l,'T!HIO innanzi que] Jnogo. J,a 5· e 6" compagnia del 100 batLaglione di cac:ciat.ori, coman-


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cht.e dai capitani ]fo;:<:lli e Lnmmcr, s-i a.rnozar~m clr.ppoi a sostegno <lei bat.tagliooc della landwehr, di&pcrscrn colà i bcrsR.glie1·ì, e · poco do}Jn p1·csero d.' assalto, 1mite con imr, compllgni!l. · di lnndwebr, il fi:rnco destro del luogo, ~1entro anche il ~· bat· tnglio11n Hohenlohc e il rirnnnente della b1·igat;a si avanzavan di fro nte contr9 qunl sito . · l u pnl'i tempo, anche sull' ah\ sinistl·a il 3° battt,glionc di c:mnpo Ln.tour, clcl comando di . por)u:,.t.razione· del tcnenL<· colonnello Scha.ni, gnidato dal sm1 risoluto tcncnl.e colomwllo hmgrnvio l.<'iirsLenberg, a,yeva atta.ccato quel lnoi?o, il qua)e coflì ven11e ass!l)tato da. tntte le parti. l rmarn:i ad esso r,i riunirono poi le tr upp e, e s' a:rnnz:trono verso Gambolò, serm1 incontrarsi nel n emico, il quale ali' anicina.rr,i àelr a11f;iguardo nbbandoni> questo luug,>; però preso nuov,1mcmte posizione un rniglio e mozzo vnrso Vigevano. 8ici:.ume in pnri tempo i,l comando di pcrlustr;l· ziono clel tenente colon nello 8ch:.n1. fu attacc;JJ.o violentemente u stretto clal ucmirn !-nlla dirotta via che conduco a VigeYano 1-n·esso .8,rn Vittore, co,;ì :il Ju ci il 2° bitttnglione Tlohcnlolte e fa 1,:.1.tk ria. di brigata fu rono iuviati a quel la volt•L: lasciando i11 <;aml>olò ::;0Jta11Lu 4 r,ornp:ignic del 1• batt:,!~liono Jnnù wr.111' delh, stesso 'l'egg:111t!11 to . J'iiL a\'a.11Li a quoe;to ':lii.o I' a v;111gu:u·clin dcli 11. brigatn }-:trrn,sol,lo 1:,' alJh:tUò 111 u11 forLn nnmoro di nnmici: il quale a li' avanZ[l.l.'::.i di cs:1::1. pr,~im Agli stesso J' oft::msiva; ma fu. ivi trnt t cnuto da 1rn assalto intrnprc:ia tl,illa c-0m pnguia del c11pitauo 8iller del l o• battaglione dì caccio,tori e da,11' a ttacco di c1tvallerin, del maggiore conte l ugclheirn, nonchò dal fuoco di cluc ca1111011i. Frait:rn.to il teneute colonnello Schaux nrasi n.vanzt1to alla. distamm di circa. quattro miglia col !lUO com11udo di p1:rh!st raziori.o irnlla. vin che dn. Ga111holè, oonùncB a. Vigtlv.qno, qun,ndo trovi', il ncmi<',0 tipposbito su un: altura. F.gli lo attaccò L!isto; l'altura ru presa. di tianco da I.re compagnie Lal.our, mentre il tcneul.c colonn~llo Sclumz concluaso contro la front.o il B· ha t.t.aglione II0h0nloho della colùnrrn. il' assalto. Ma i.l uemico spiegò coosìùort>YOli fo l'7.t\ r espinse il wncnte r olonnello Schanr. e mediante nu 0

forte fuoco d' nrtiglieria. produtEse disordine fra b truppa ; anxi.

si corse }H!ricolo che i tre cann:mi di <1ue:;L'l. fossero prHsi d:il 1rnmico, poiC'..hè un11, dirisione di cava11erin, ncmic;i. minaccii:wa dal fomco sinistro la sua linea di ritirata . Però in questo critico mo-

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mento il tenente .colonnello Scl.:innz pio1~1bò e,>lla 3u~1, ctivu:;ionH ,li 11ssai·i alh sbandata CC>nt.ro 1(~ divisioni di fante ria nemiche, e ·1e r~ pin..<-0. Anim~ti 11a. questo mira.biln succcs;10, i suoi dr:('. battaglioni si avanzarono nuovamente, e· In. bat.tPria fo sa!vn..1 Non appena ebbe egli racèolti nnovarncnt.c n!cnni dei ~11oi ussari, si gd,l,c, un' nltrn. ..-olk~ :,,. ui lancieri nemici, li rel:'pi11se e ne for.e alcuni prigionieri. ln questo fo.t,to forono feriti il c::-1po sqnn,drone Hinii.hcr, l Ctlpora,le o 3 ussnrì, e fatti. lll'igionicri il . t.en11nte colonnello Karwaly e il tenente Ul-lr.hy, i ,iu:1li eran tutti ~ duo ca.clnti du. cava.llo. Il .primo fu però il i hel nuovo libi-:rat.o da.i ca.po squadronè Dnl'. chèk e da due gregari ; c:o:,,.ì il . combat tiroe11Lù fu pH' j] momento ripristinato, 1~ spccia.lmentn però quando più t ardi ghmse in i:;occorxo il tc-ncnte miu:ei-cir.Jlo Wohl~emnt,h : ::1i arrestò lo avanznrsi clel neinico. Questo gencnùfl, il qu;Ll(\, conrn :1bhi,\.m già mc:m:i,)0::1.to, en, rima!'.to colli.i brigata. Gorger 81Jlln. ri.,,.:i sinistra tlel Ticino snperioro onde inganrn::r il nemico, nvca r icevuto O:"Ùi1w gin il ~O <lì marciare dv, H,l)<,[tt~~ a. Bcn.:1-';nn,rdo, cli fri.r pa,s:;n,ro coli\. nlh ,;wt fan terhi il Ticiuo, ·onde potor coopcrn.rc secondo le circostanze medi:u1te l' ~tvan;:arsi ck l suo éorpo <I' armn.k. ; e cl i iuvi,.Lrc flll' incontro oltre P1,.vi:1 la canllcria o In. fa.nlcri:i. che tweva seco. Però egli fu in grndo soltanto d.i ac·correro colà col ,~ battfl.glione cli ca.ccintori l:npcru.toro o 10 compH.gnie del 1·eggimento confi11:1rio di ()~;11 lini, eh' cran pa;;sali poi primi ; il. resto de)IA suo trnppe rimnse al 'l'ic1110 sotto il conrnn :lo del gr.ner;\l nrn.ggim·e Gorger, onde poter esser<! t.otal mento im h,11'C[1.te pìlt tn.nli, e procecl<:ro i nnnn7.i. 0

' T:in o t'!Ò p rnva. d,e i n~l l'i rla c-1nr, fl:t p:irl~ :<i ballc•rnuu " "~"i h r nA; ,, ,;h11r.dè n e <l ie,1 h. R\'!l!ltione Aw;Lrin,~~., i cmnb,atti 01e11 l i p,u·,.i~1!i l'i ri escirnnn quusi S1<1opro fav,1rèvoii. l!t 'l"P.~l.i fatti ù' armi ,ii tli:;Li,i;,r1·0 p:u'li c.., l,u•mAnte , ndln fan t.or ia, il colon ndlr.• Mollard ùe l 1 7• ~ il <:ol,1nnnl:o Gi;1lrli1:i fiM ~" cb P. uLtac.l'.arnno e re~J 0iu:.e,·u pii, \"t)l fo il nemico alh haio111>.tt.i; nella cavall.?ria, il c,ilont)ello ~ onte,e cchio n il maggiore Vilhu,uv in :i. < li L'i ,:,mo ule ne.~Ic ~h" :=;i "'~agliurùno pii1 v<ill•! s11ll11 càvalh;ria nemi<:,1, <'~rgne nJo ea.l'ii:h., hrillaniissi,n,J. "1·1a d is3rn1.iatmno11·,.c l,1 disposizio;1i t:r:.mo i,·,c ,, rtP.- e I' ·~sccniione scucittt, per r.ui n o n si otte nr: c un ,·i,n lt.ato rC"ali>, e b &era, :1 m<,tivo probabilm~nk .:k,lh s co mpigli,; dcll' ala dP.~trn a Morlurn., s i ni rlin?1 La ri(.irlthi ,tell' .ti:!. s ini~I r:i ,fa Vi~e~'luo'. t.::he ne sar e hhe ltv\'Ct1 nb ~e C111'z,,.nowsk.v >1vc~s,:, i:onr.ont,ral:> il gnisso de ll ; esercì lo n Vip;ev'anò 1m•lid1i: ,i \!1)•1iua~ ,ì ifficik 1:rl'w1clc rl o.

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·- Ho -l mmccliatawenta innanzi s~1.n Siro gli cm pHrvenuto f M (li11H ur~cnto di soccorrere il tenente colonnello Schanz. Ma siccome esso non ·ave'l/a pre;;so di sè a.rt.iglier ia, prose t,osto seco una lmtte1:ia. deUa risel'Va di artiglieria elci p rimo cor po, eh' egli incontrè) ;idb 1,ua marcia, e (couo3cemlo la poco f<!,voreyoJe posizione in cui trova.v,,si il mcnLovatq tenente colonnello, in lut.ta ,contro un nnmero as:ia.i prepondoraute) si gettò contro il ncmi'co con _t utta. la. :1tHL forza. Qm~t' ultimo tentò quat tro \'Olt,11 un violento ~1t.tacco alla baioneW1., e aHrett.anta fin te fu. 1·<J.Spint o. Finalmente lo stc~i<o tenente m(1rcscial lo Wohlgcmut h prese. l'offensiva. Gli Ognlini, sot to il coniando clol Joro valoro~o coli.mnello barone Steiniugel',.in unione a clue compagnie del 4° battaglio.me Ile' cfuicfri.ttlri 1.mperatore, condotte dm oapibmi A.11~0 e Sc:hindler, fe<:ero nno !òplcml ido :i,ttaooo alh 111.rionett.n 6u ne1ht posizione ,Id uernico, il 'l un.le la sgotn· brò con rapida. foga (ln.sch mln indietro molti mor ti, f'e .. iti, pri. gionicri cd H,r mi), ricollocandosi porò più in là in una posizione piiì va.nt.aggiosr1, as,m nt:.1, dn una trnppn, frol:luu.. Ma per co"tringerlo a ritirarsi anche ila quii fu staccato il tenente rmmiscinllo di Wohlgemutlt, quanto em possibile, contro la su:t estrema nh. ,kstr:i., e riu!!CÌ :i l'Ospiagcrlo chl. sito clcUo b Sforzose:t vcn;o Vi;.;crnuo, al elio co11l l'ib11ì rnoltis\"lirno 1.~ compimm. di 1111:1 colonna. con ttl'tiglic.ria, cito il m:tgg-iorn Gir,m1i dr.llo sbto maggiorH :lVl'\Vt\ cowlotta. con uiugolare porspieu.cia I:' brav1.11·a. cht Gambolò v1mm i l luogo summcntornto .. Sccomlo rapporti concordi sembra che qui ln forza. del uomico ascende&so a 15,000 uomini, compesti di dne brigate della divisione nì:s -- e che 8.i l:rovassero J>re:·mn ti il R e, non che lo stP.sso genero.I maggiore piemontese Ohrzanowsky. Nel fn1t.tempo, mcntl'e avev1mo luogo questi com bat timcnLi i<nll' estremo. ahi. d~tr~t d~ll' arnmtt:1., il secondo corpo ci' armata. ernsi 1tv1tuzato per Garla:·wo, dov!a og!i udiva. il can!louegg,Utme~tQ nel sno fianco dt$b:oi a Trnmollo e verso Mort,a.r a. QMndo v<irso lo oro qm1.t tro e mc-.tzo pomeridiano la sua estrema. avanguardia ginnse innanzi ii. r1uest:1 città, <lcss:t fu accolta con un colpo cli cannone. Il generale d' artiglieria, barone d' Aspre, ol"dinò quindi s ubito ,egli stesso di for mo.re dalla di,,isiono arcid uca. Alberto le colonne d' a.tt.acco ad ·amlm le p al'ti <lt•.lla strada. Le medesime fo rono formaLe li, destra di questn. dai do.e b iiJ,.


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ta.~lioni Francrn;co Carlo della brigat.11, Kollowrat, indi d al!' 11 ° batLagliono dei ctlcciatori e chi dttC battaglioni Gyu lii i della brigata. Si.a<lion - a sinistra di quella pedi da duo ba.tt.1.1.glioni Jmpcm1.t.o::e della brigata, lfollowrat, e dai due bat.ta.glioni Paum~artten rldh hrigat(I, Staùion.. Il 9° ÌmLL,tglionc di caccia.tori clel11:1, brigata Kollowra.t era in par te clisc:olto qual bersagliere, in p !ute

collocnto di~l;ro ad un ltirgn foss:.t.to, .fino· al qll nle gli terme d:etro anche la divisio11c Rdiaaffgot,s'che come l'iserva principale, ml occupò i c11);iui di Sant' ,\lbino pm· accogl:ere, a.ll' nopo, le truppe dell' antiguardo. , l )opod1è l' attacco fu l)re1)arato mediante un fuoco ili a rtiglieria ohe durtJ un' ora iuLera, e a cui il n1J111ico risp-OSe con molt,a enet'gia, al tramonto cle.l sole ver3\l le o re n, fu comauclato l' iittacco genera.le ·in un flm pio lll'CO di ~uLte' le colonne d' ).1~'.'l idto. Doyo un oomba.ttimenLo cli due or~, clnranl.e il qunJ~ un nuvolo cli polvel'e, ohe si 1mdava solli:mnclo d:l ogni pNrte, non pcrmettc·1•a allo sguar<lo di accertarsi intomo l'esito di c,n,80, il nemico fn c:1cchtto pieu:.uncnt.e m:Jla citl,il, e vcri,o ic ore 8 e 111cz,10 <li scrn 1' entrat,:t ili Mortara yeu.no t1cc11prili1, dii un lJattng lione G:yulai e ùue battaglioni Pa.mugnrtkn. Ma tosto tlopo il colonuelìo Donedek penetrò con nn battaglione Gyulni, mediante rinnovato assalto 1 uell' int.cr.no <lclla citt1ì,, e gli tenne dietro in sost~no l' a.Itm battaglione, daccliò le spalle del colonnello Benedck eriLno minaccin,te ùalle divisioni nomich~:, accoa·rcati dn ùiverse \'ÌC

littorali.

l i 1:a.pitano conte Pottiug entrò ardittiment c colla san compagni!),, e così fac ilitò lo. p6si7.ione pericolosa cle) colm1uello, meffomtc il q1mle la, cit~Lii, fu ornm:~i sgomhrnL:.L dn.1 nemico, il quale vi lasciù oltre 2000 pr igionieri: fra' qua li G6 ufticùdi, H C.:\nno11ì, molti c:m·i cli m·wiizioni e m oltis~irne o.rmi, come pu re fu couguistat;,~ la scuderia C:ld ùuca di S!WOia.. , I ca.po squadroni Steut.c,eli <le' cavn.lleggieri Wintl ischgratz e Ricflrnhl degli ulani arei.clucn Cn.rlo ~rano m:cicknti,lmente p i·t.\· senti o.Il' as~alto cscgnito dnJ bravo eo.pit::i.no Pi.it.tiug, a cui entrambi p resero parte, a piedi, col fucilo ji{ mo.no e in linea. · .Kello stesso tempo in cui il colonrn~llo Beucdck ern entrat<.1 a Mortara., il gcuc.ral m:.a.ggi01·e conte Kollowrat si a.Ya.mrn:va c~n 2 bat.taglioni di fanteriiL lmporn.tore e '.I i.;ompagnio d1l 9° bat-;,aglione cacciatori verso le Cassiue di Su,nt-' Albino, posi~ t1ll' estrc-


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ma }I la flpstra del nemico, le quali vcnnCl'Q prese d' a."~alto dal reggìinento Imperatore, e il i1eniiì:.o fu da qui pure respinto a MorLa.ra. F:s.s;o v.mne inseguito alll1 baionetta; m!l. la nostra tntp[,a, giunta alla distania del tiro · inrmnzi la porta della città., fu ricenrt,a da t,rc~ · cannoni con mi:t grandine di mitraglia. Acl onta di ciò il valoroso 2• battaglione I mperat.ore si avanzò in colonne di divisione. La (ì• di,i:8ion~, che, dopo rirnm,t.o forit.o il · risolufissimo 1irimo ~euente ;'Jenhilns<ir, era c01mimb.ta do.l primo tenente Broschc, s'inoltrò nelln. città, e ·v'i foce prigionieri un ufficiai<: ti 33 gregari. La Cl" divisione, c1m1,m;iosarncmte gnichita clnl cn.pita.no Zn.pl<:t~Ll, che ave:1 prin:u1. preso d'assalto le CassinH cli SH.nt' Albino, si nvaniò 1mrc verso l it i:it.t,ÌI., ma non potè conseguire il suo scopo :,;[,,rn~e i gra111li impedimenti del' te.rr<;no e il Yiolci1to cannoneggiamento. Tutta.vin i primi Lenenl:i Gnglidmo clnca di Wiirtcmherg, cont,e 'rh:m e 1fa.rth (aiut:;.nte <li rc!~~imonto), i sotto tenenti Forster e barone Holzhausen con 12 gregari, fa voriti dal1' oscurità delh noLLH, i11l;ra pres,~ro un attacco· su' cannoni, e· si avanzarono sino alle bocche di essi. l! duca di 'Niil'tem1,erg e il sotto tenente Forster i.1.ssalirono a sci11 boIn.te ~li a.rtig'1ieri, e fecero 10 prigion ieri. PPrr'i il primo 1·iccvett~ un c1•lpo di calcio di fu cile sul ca!:)O, e l'altro mm. scii\bola.t.1t snl br:i.ccio. llifL il nemico spaventato da questo coraggioso attr.cco, ritirò in fretta. i sLmi ciumoni,, che m.ulden> più ~anli in mano dd rcggi1m~nto Gyolai. In questi fat ti del ~n battaglione Impe1:atore s: distinse spccialmcutc. per cora.ggio e rìsoluLe;1,rn il 1rrn.ggiore l\ledd, 11,ppoggiato nel miglior modo dal suo n.iutnnte di hatt:1glione Pokdes. L'asserzione ùc' prigionieri confermi'.> il sorpmndente eff~tto, clie qne;;to assalto clel luogo: ordirntto :ti cominciar della no_Lte e.d e:,;eguito durante la notté, avevri prodotto ::ml nemico, il qua,le attendendosi una xospensione del combattimento da parte nostra coll'imbrunire, crede·rn poter forè f1.ppcna duranL~ la notte · la S).rn. ritirata in pit:11 .v rcline; speranza che gli venne frust.rr,ta mercè. il vafors delle nostre truppe. Ern quivi la divisione Durando, oomposta delle brigaLe Rt',gina e Aost~, sotto il comando de:I gcm1~rale Trotti e La Marniora con tre batterio (in t.uLto 15,000, uomini) o inoltro di 2 lrn.Uaglioui di Lomb:mli,. r.he avevitn occupato e difeso :Vlortara. Il merito speciale della riuscita

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della. pt·esH 1H MorLara rimane all' 01·i~inarill. perspicnce clisposi:tìone dei generali d.1 artiglieria. ba romi T)' A!'.pre e ·c1e1 suò villoroso divisiom1rio arcid:rna Alberto, ~onchè finalmente nl comggi.o e a.Ila prescnz1'. di spirito clel colonnello Beneclà e del suo hmvo reggim('.nto Gynlai. Inoltre il gcncml maggiore cor1te Rollowrat vi · contribuì ess1:nzi:dmentr\ mt)rcè h1. risolula. e prudente dire7.ione delht sua co lonnn,, ed n.nche il tenente colonneHo Bnner doll' ì1° batt11gliont> cncciat.ori llimosl;rù 1111ovruncntc Jn, s1:a. nohl b~1v1wa personale. Finalmente~ il cnpitrmo Edlinger c1P.I ,1° reg~monto d' n.rtiglie~irt e il p1·irrm t.,~nente Jclcnd, comandante clelllì. b:11.terif:L da, sci n• 4, mt~nifestarono in ()uc;,to comlmttimento molt:t per!!picaciii, hravurtt e attil"ità nel collomimento de' can.rn rni. 1 . ' Di q,rnr,r.o :w;·er;ne tlalb ì'J:trtc nostr:t nel ,li~i;rm.i,ilu ~(1111lmLl.imcrilo (chi-! :iltrl'l nomP. non gli ;;i pn,ii •htre )·Ji Morlarn , il lcUm·c poti'à Lìu· ~i un' i,lc:;i r11cUenrln a ·r.l)nfront.r, qnr.Ha HPl:tiion~ colla lcU.c1·:1 di mm fr:ll.r!lln; ,iul lp1 ulc co11frouL:> 1•isulta che $C in 1ne1.zo a 'I uell:t co nfu :;.i:.111e cugin11:u.a. 1luU:1 ~uri •n ·~;\. and<1,c isr;i TY;:i, . hi~ogn:\ di1•f(), pe r 1m1tc li egli A11~Lr·in.1·i, ,nnl Li II i'ii ~.;al i f\ ;:;.1ld11t:i uostri mHl:inle:nw i'f.' t'.1: ro il loro <lo\·1in:, nou pochi etoicarncnlc c,>m b~tterrmo. t.}mmrl () il 11crni('c1 :s rn,ro(•tlt• ,lnll,t 11:w:;t) s 11,t •tn n11 1Y1t•1·11 · :·.,·,n,:;:,fr•:·rwr, le ,ii ,norti A fP.t'i l·i, e che ;;t1nfcss,1 t•~<;;e rv i frn •111P.sti nn 1;ffici11b col(l'to ::il c:tpo ,fa un calcio rii \ fucifo. l, cvi;lcn rc alcu n i ~oldnt.i nost ri ;;i so no un~l, c: <li,:;r,or:1.tamnnto ,'liféai. \ S;ippiatn(J inoltre c he :llc,mi peu.i 1l' •ma lmtteiift a ca~allo furnno sa! Yn.ti in qnd'. a mischia notL11 rna dai propri :u·tig"e1·i a furit1 <'l i -;ci,,h,.,hll•.1. Cm,;', pure si .ipersero 11n .arco i.tue s rJ11 ,11lrnni ,li Ni:1,za C,waHorh r.nm!lndn t.i thl rnai;µ;i-1r Gaizclli, Mi c,1mpi:iccin poi [)Ìlt ,uw ~11 n ,li a·,'st)ritn r,;,;,,1n·o i':ll!-:i f.iì; (\lrn alr..uni .malevoli r,u·cont11ronu, e ch e il P in,:,11 i nl'llla ia;na st·,)ria milit.are Jél l' ierno nte ebbe ìL !"lCi) gem>.t·o~Cl peu!;icro Jì' i nll'ùflm· n \ ,;c,:;i flf;lll'imùn<losi: lt m !tf/· gio,·e . .. . . i:nt:c,cc il'i yc: Um·e. ·1"i soT.u r.«•mt.n t i; q,.m lr:lw c,1.cciciiore 0 .~oste[/'110 dd 1"1t,·i, i11m.t!m(n't' 1.1:i. oyn·i th•oJn• ·nor:. ~".l'Jl•) f'r:.r ((/t.M r.h,i b,-1t11:1r.,·i. a ginòcch'io di.ra,ni. t, Bcm«lek., e. òt,pµli r.(.lrlr, n, ~,-,l11,w la d trt · rA(l ,.m ,iavm·o va,fre d-i /hm·iy l1i.u. ' Uià il i:,r,,tvn g«ucml,J Dclli110 , che flisgr~;r.iatamenLc t.rov:i.v:i.:.i fra. i 111ig inc.1 ieri ,:ti I\Iot·tuu mi uve,ll u,;;:,ii.:uraLo CS5t'l'C f[IICI raccQnt.o un::i prc,tt.a c:i ln11nia; ma ciò 11011 h11slurnluu1i, e!;,;cmhi i:.s 11cl lu,dio ,Jet ,rn a GC'n,w~, ~ t.rc;v:,nd~si il ;,;(:ncralc llahormi,Ja ,1 Milano per LrnÙ,;,.c della ~·aee, iu · gli 'sc,·i-;si ·~he s'informasse di qnel fatto din~i:t,.11m?!1l.e rlul gcnernlt· 13\snei:kk , f1.E.',c1Hl1J :1nche ·va:e1-e la mia :u·,tka pr:vat11 •·Hniciziu t;ou qu,'.sL" pi·udt! 110 :ll.ro ulc!irtit~, in guf\rra. Il Benedek mi fece assico.rntrc uon s,lh ee;$11rc fulso <jlid mec(>r,to, m:i ,:hP. non areva ·mai Sçorto 1.1:1 atto ,.I i vil t.\ uè ,ta Ila p::il'te dei nostri nffi:r.i~li nB da, quellii dei n,,stri soldnti. Si p11ò il lettore immaginare con <11.Janto dolt,re io ~l>bia tro,<:-1to nel libro

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, Gosì in quc~t.o giorno ii' l " corpo era ginnto a Gumbolò1 il 2° a .Mortnra ed il :.l" a 'Irmnello. :\fa. il 4° corpo (l'armata cras1 av:.unato fino a. s;m Giorgio. 11 l'' corpo' cli riserva finahnenk si avanzò :lino a Hropcllo; il gran quartiel· general<~ 1·i111asc in' l'ru,mello; del r,~s(;o il 4" .ccìrpo aveva jnvfato cla Valleggio a I.mnello · 1a division.e del ten,:lnte co}onnd lo degli ulaui arciduca Uarlo ond~ prot.i,gp;cre il fi:·1.11co sinistro dolr armatd., cli cui uno squadrone foce una perlusk:i.zione vcJ'so Valern-:a. e l'altra per Sartirana verso Fn:s~imitLo, onde ossermre il Po, "' 11roteggere i} tim1m sinistro di t]uesto corpo. · Il rnatt.ino del 22, tdlc oro 11, l' arn-ì;tt,:1 i:,i pose ri.uo,;amènte in moto nella direziono di Kov::n·il. Il I" coq 10 d' armatll. ginnse in questo giorno R Cilavcgq!l..; il 2" e il 3" com~ pur,~ il 1° eorj>O di riserva, si avanz:11·0110 nlJ' irn:ouLro :sull.l via d.i Mort:.1.r a veno Kovara. Il g1·o~so <lel 2' oorpo d' :i.1·mat.a. si :1ccampù <lirmnzi a

Vi~spok,té, e ;;pinse la sua R.vm1gwmliri. :fino a. Garhagrrn., mentre :1, lJÙ·t:sto, ~ -;i :1.:::cam 1nm,uo, il primo a d un mi:;:10 dieko Vespolate, e l' ultimo :prcs,o Mor La ra. Il 4'' corpo d' i.ir mati.~ a vaniossi per Robhio a li' AgogM., ln·esfio 1;:-1 s:1. ::;(:rh :IIP:ii-l111s<1:1 òo.Yant:i Ton o di Robbio, dove ::;i :·\ccam12ò, e si mis<' in p r(JS~;Ìtna cornrmicazioue: col ~" e.01:po d' nr1mLta, cho si t.rovnva a \'cspoltito. l l 2:.1, il '2" cor po d' ar mab-1, ;;;i pose dì n uovo in via dopo aver l'aUo :i.I ranc:o alle ore 11 antim0ritliane, marci:i.ndo per hL strad.a che m,ma. n, Novtu·a. 11 nemico e ra rimasto sì tninquillo, che SB· condo 1' (?pinionc del g<mernl e d' ardgliu fa lrn.1·011c D' Aspl'o si cre,lett e sufficiente 11' inviar e conLrn il medesimo :il B" corpoi d1-iHt,im1fo a ::,ostcncrc il 2° ; per cui il 4'' corpo crdet l.e k nlo più . il (F ..~ il 1~ col'po <li 1·lsei·va. 1 tcri<:,n do· diP:tr o

del l'i11e lli ,111egt,t calurwi n ,s;H1t nìnnr,a. Or, qn~ ndo venne p11l;tlicaco •ruel litro, fo ~l''.t ù·.·11~i l\Iinif; lr;:, rii Gnerr~, ma H Piudl i flO,l cr~ p i ì1 11~li" ~,m,iLo. Div,muLLu poi il .Vinr,lli gP.Mrnfo n~ll' Endia, io mi lusingo eh' ~! 5 li si :;iui. penti•:o tJj UVtel' ;;(:t·i LL•) in f;nd\a ,;ua O!)Al':.J tante Ìll eSilltezz::, , (;011 mollt! C:Dm<Ìc ,Jcraz'.9ni sue IIIJ(Jtt~,i,matl, e ing i nslr,. · Mcgl i() us;;:.ii Lld PiH,;llì lr-;, U,i la t".O.rnp~gn,l <;d ·18t\J i ' ollimo ~ci·ittoi·e mili n~rf., C,u·I<; Pl'umis , ,;r,rtn il mcdP.sto titolo: Ctni.~içlc,·u.:?i.oni .~op,-(i gli at:· veìiilm:nf.i. tlei J)1fo.,~;,o JfV,O x,~rir.te d,1, un .Ufliziul<i J'iemonteee. )iassimt! .l'H · ciò che, 1·if;t'tnni a la 1mr1~, fllll it.i<:a e la st.rntegi:::a, te· consid e1•a•1.ioni <J<; l l'i·omis sono gju;:;t,:; e i1tLL' l'ès~~11Hi, o }llffGir1 1YlP.L'Ìt:ev:>1i d' ~sscrc st udiate. ~fou:1 Jll'egcvuli ;;,:,nu ' l<' ,e,:ie r,,!i(!J'\'aiioui latùcb e e qu elle sui cvmbutti.Jnen r.i ; eù l! tm Luralt·, g iaccll~ i1 Prorni~ 'non è s ~tit<: n1ai roilj tare:


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1,resto poter int.r.a.pr1mdere la marcin. verso Vercelli, eh' esso. avè;i. ricevuto ordine cli incominciMe appemt ùopo la pn:sa, di Kovara, qm1.nt.ocl;è h miglior via tra.nsitabile tanto vèrso .t/ ovara. · che· . verso Vercelli passava ]JCr Confie1ixa, d,,, cui soltanto secondo le cìrcoslaur.e si 1ioteva prendere h clinizic,ne nl .µorci verso il fnimo luogo, ov....ero a sud-ove:;[; 1i11.s~a.Tl(lo d~t Btirgo-Vercdli pa:r l' u1Lià10 luogo.· · · Erano circo. Jc. ore, 11 del ma.ttino q·m1.ndo innan?.i al luogo cli Ok:'lgo l'esl;nmia, av:.,mgua.rcEa delht divisione r,rciduca .Alberto si abhattè nel nemico, che teneva. 01:cup;~to qùesto luogo e le alLLtre ;1 destra e a sinist1·it. · To-,to s'impegnò tm comlrn.ttim\~nto di bers:lglieri, e quincli il gcncl'ale d' :,ntigJieria. .0' A:1pre foce di::iporrc Ja 4Jolonn.:.t cl' ;rl,~a..:cò alle due .parti òclla. sLnuh m:1 moclo seguente : ;1, sinistra. ddln . t'ltrf,da d:Jh~ brigata Kollowr.tt da<l batta~ìioui di fau[;eri ii. Frnncesco Carlo, a destrr4 il !:i 0 bttttn(!,lìono c:wci.1.tori e due d.i fanteria Impeni.t,or1i. Siccomo })erò si os~él'YÒ ehc il nemico S[Jiega va not,woli forr.o snìla sua ala tlt:~tra, furou disposti:. sulla, vit4 pònèipale a sinistra ancora due ba.tl',aglioni Uyuh-1,i ddln Lrigi,tiì Sta(lion, l' l l° batta.:~1ione cnccii~tori, I • battaglione Piu;mgartten e , ~rna 1né~za batb ri.•t di razzi della ri!;'.~}.'va, indi unti. batto.rfo. da dodi1Ji nel centro. . · Un ba ttaglione Panmgadt tiri, rma divisione dell' l l '' bnttnglìone e,i,ccil'J,tori erl un drnv1wllo di m,sari con l' Hltra mel;:1. della battefr1, di rani, soUo il comando cld colo11nello conte .KicJrn.an1-1egge, cmn~i già avitnzati nella stessa direzione dtL Nihl,iol:-i per Monticello i;ulle alture, quale es(rcma C(>lon11:~ dell' ah sinistra. 'l'utlia l'ala -sinistra di questa linea,, di br.ttfaglia l'n 11.fnth ta. ,il comando di S. A. l. l' arciù tt<m .Allwrto in persona,, lliiL In d€stra tt qur:Jlo del gcueml rnilggiore Kollowrtlt. · Tutttt 1:1 carnlleria di queéite 4 hrig)lte fu radunata, indictw a destra., le divl~inni ca.w1Jl;~ggieri Winc1is&1gratzf primtt. assHgnate al 2° corpo, furon collocate n,'llCQr più. irnEeh-o i~ flinistru, onde · in caso che . qnc~t' ab foii~e rP-81Jinta, accoglieda e ricacciare i'I nemico avsnzatosi. , Durante q1icsti ordini erasi in pa.ri tempo ot tenuta. 1a c:erte7.za, se1:oll(lo le dichian1zioni di. alcuni prigioni<·.ri, che noi aTe~ va.mo · a. fare con tutta h fm:z:J. principale del nemico. la qua.le poteva calcofarsi da. 35 a 60,000 uomini. ·ciò inùtJsse il genèr.ile


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d' a1tiglieri}1 lnu·onc D' Aspre a r accorna.ndarc al 3° corpo che lo seguiva dì a vanzar;ii . a l più presto sulla via di Novara·, nonchè di esortare iu .})ari tempo il 4° corpo oTHl e m arcinsso invece che a Vercelli, il.i Confo~nr.a \'erso il fhnco dest.r o del uemico; così pure foce egli il debito mpport,0 ddla pO:,ÌìlÌOno delle cose. Però io a veva gi~ conosciuto lo stat.o dei cùml,aLt irne'nto me-. diirntn ii ~emprc crescente cannoneggiamento che si ndivn ;1el quai·ticr genera.le a norgo di I,n,vcn11ro, e per as~icurarc JCL battaglia che incomincia.va, 1Jonel1ì1 per soccorrere }e truppe 'impegnate dinanzi, avev1L d2t.to ordine al 1° corpo cli r iserva di r ecarsi per di dietro nel centro a t.t~rgo del 3° corpo. Così J)Ure. io avnrn ùato ordine ancor chmi.nt,~ LL notto nl 1° corpo rii ar mata, il q tmle a} 22 m-a. giunto fin o n. Cilavegna., di marcia.re per Robbio a Vercelli, coll2. doppia intenr.ione o cli ::i.tt..-tcc!l.ni c:on for.1a il nemico in q1mst;.1 via, qua.lorn esso si rit.irmise qui col suo. nerbo principale, ovv,~ro, nel caso eh,~ rimanesse a :··fo va.1:a di seguire di ,lietro il 4° corpo, partendo da Robbio, 1mdo poter essere impiegato pi1ì iunan:-:i a sinistm, secondo le

d rcostnTll.e. Gli diedi 11uindi or,linc di sc;.;uirc tosto iJ 4• 1:orpo, ch0. trovnvnsi sull' ul:t xi11ixl.m, o a. q ttost.rJ rno<lo a::;sic11 nuo in tntti i ca.si r exilo clella bntt.a.glia. J•'imdm(:nl.e io mandr1.i mecliant.e un uf'Jicia l~ d' ordinanr.a a ncoru. n.l 4° corpo d' a.rinata l'ordine cli piomb::ire sul fianco dest ro del nem ico ch e t rovaYo.si J)tesso Novu.r~1. al di qua. dell' A.gogna. Quc9to •però smanì :il cmumiuo nei difficili p;.1.sxi dell'Agogna i ma l' i11teHigente comt.nd:mte di quei,;to corpo, come vedr.erno piì1 ta rdi, il t enent e mare!iàLI1o conte Thnrn, aveva preso già dn, sè ln, vfa pi1ì (,::o;ii;Lta e clccisiva contro il llt!mico, conforme :l,l ln spiriLo della disposir.ionc.1

na.

1 \\falgrad \) il g ran l'ispcLtn r.h P. ho semp re nl'llto per il ina.rP.;;r.iall o ill't.1.l1y, io i:eroo gmndei:ncnt,ll r:hll 'il suo st.at<o 1v111ggior.i g li ohhiri :il'r.hltet.t.at:I q•1Mt:l' 11elaii.-,nc d,>110 la ùril.t.nglia, per me~Jio l'ilcvare i fluoj TJJniLi o i snoi Lu)l' nl.i mili tari . ChP. il maresciullu lèMl,,t1.ky foss~ un in sig11e geucmlt' ,l':,nnat,a, è noto u luLLi. P. noi più 11' ogui nll.ro lo snppiama. Egli P.lil.ie un,.i t nU.o il gr~n meri10, in quella b1·e,P. .:rn)pogr,:, del ,:Ml, come g ià in q111,lh1 ,l d ,Hl, di tenàe il s uo P.AArciw discipli uu l.o, idrnt.t.11 P. ,:ompauo, m,ilgrud-<.' lo iliffi r.iH!\.'iime con,H•.i ou i in ,·ni esso si t,·ovn,o. !Ifa r.hecchè dica, C' non ti it·:i , 'l" r,sts Be!ni ionc, il p11«Mggiù del Tieinu ~ ,·it·~,·.ir.o pii1 per colpa nosua, eh(\ pP.r il modo col ,p,uk v.. nne ordinato. E <J·,rn.nt<'l alla battaglia (li Nuvor:1, i ,;<'lmandarit i dei

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Or r111audo mi pervenne Ja prima.' uotizio. del 2• corpo intorno il principio della l_latt~lin., io mi recai verso me1.zoclì più innanzi col mio <pmcticr genP-mle onde spingere la m::m :ia dc,lle colonne segu enti, e diriger e l' anda.menl o della bllttaglia. Frati.1L1.1to l' aO(fameuto di essa. l'iguardo ~l 2" corpo era. tlivenuto il seguente ; ' Q11a.11ùo dn principio la testtL cli m1so corpo iu11all½i ad Olengn crasi im battuta nel nemico, si :-sjJicgò tost.i un fo1-te comlrn.ltimcintl\ rii bersaglieri. In pui tempo ;ii osservò i;alJI-! alture a sini!itrit de11a via, presso i grtì ppi di case d i Mira.bello e ]\fonte Cuco, cfelle divisioni nemidic più nurn1:roxc-, le qu11,li tencano occupa.Le le merlesimn. Perciò venne iliretto n qm,11:.t. volta il reggimento arcidm:1.L Jt'rancesco Cado, dul qnalc però rimase nl'{U!\nto iodietro il ?. 0 hattaglione, a oausn di n li:u11i imperl-irucnti d,)1 t.nrreno. Il tenente m,uesciallo arci<luc:\ AlhertA1 ;ii re.cù coliì.. Il 1° • bat.t.11,g]ioue Francesco Ca.rlo attaccò impetuosamente le pri me case, e ~e no i mpadrnuì, ma fu ricevuto tosto tlopo cb sì violento fuoco di c::111uuui u fucdi , chu nor, fJoln l'u ancstnl.o rn:ll' ultcl'iore immguimcnto, ni.:, bm 1 anc() mo@mki110111nent.e respinto. La. hattori:i, di t'azzi, qui rcc:\t[\ ilal capita.no Pakcny dcl lo ;;fato maggio1·e e il 2• l,a ttagliono orm~ti sopr1-tg:; iunt.o ,:istn.bilirono Lcn tosto di nuovo il combm.t.imento: e 1>ermisc.ro un rinnovato att~.cr.n ai gmppi rii case posle pirì inon11~i, il qu~I~ ora riescì e -ricncci<Ì il 11l:1ùÌco. r erò <:!>.,o rim:1.ndù t-0sto trnppl: frosch e, dfoùe I' as,mlto con p1·1~pondoranza d'uomini e d' arti~lier.in: e prese a} c01·1,i ,J' arinata, ugi rn no più 11c1· J)IOP"ÌO i1 uµ11 l,;i1 d 1c per ~li odilìl 1·i(,evuLi. · Or , ;;<: al gimcmlc o· ÀSJ.,l'C fu ,;i1wl.1:n c nte r i, nprnv,,rnto ili :tve r krnl•r,u·ian:iente iuq1C>gm1~0 lu k1.t.t!i.p:E.1, col ~:>1n ~110 o:orpll, s:u·cbhr. in½insto 110•1 1·icon os,.;cre eh,) al la. f'er111(l1:1.a e lcnacilà rii 11 uc llo ,:,tp_•.so c,1·po ,1,.,vo110 parlic11 larm(mtc i:;li Aust1·i,u.:i l' esito d1 ,~uolla gi,>rnu•. 11. Oro ,rnn togli<>, 1:111~ se: nost6 lo avc35c11) intierarncul.,' ;;,~aC(:iato tla •l n<'l lA posiiioui o ins~µ;u it.u, r.,,me già ,Ji~f;i, è a:Jsai prr.bal.Jile cl 1t: il ,.;1JC<:C1.<~o, q u nl ).lioro o, su1·,.,l1be Sl.:tt.o ,,ld la.. pn.r.e uust.1-:1. F u g11u1 fortui1n pei- ~fi i\.usl:ri :tci tli avei'C in 4111'\llrt s lcs~,, eorpo t.i·c 110111lni <li unii. rano int,repidc1.·•a .,,t e:,;u<1I P. fo,·n,ezzn; pr,; ,iose c1ouUi1 ,·he non lii> n" "'emprc accoppi ate 11ellu ~tesso imliv irl110 . li :;c~rNal Jr J\,iµ rc, 1:h~ com,mrlit•n il cotr.,:>, I' n.r<'.iduca ·Alb:irt,; co mumlll.nt.o tli ù 1,i,ir,ne e il cnlnnnello Beuu,·lek. :,; j dice "110 1nesti ,lue ,,ltirni v,tlcm~i 1,,un pi,mi, si,1110 1·irr,n5ti qu1!chc t.~mr" in una cu,~i°na coro J•Oé:l, i loro intrcpi,H subo rcli,,nt.i int.i1-,1·:LHHH1le cii;cui~i <fai 11r,stri 5i;J ht.i.


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niggimc11to :u1;i,lu~ . Fra,ncesco Carlo i già ,~pug nu.ti g-ruppi di c:a.~e fino alle estremo caxe rn1:1·idion~li) entro o diet.1·0 le qn:ili sì r acco:aarorn; 1B sb:mdnte divisioni. Qui rirM.se gmvcnnellte frrito il prode ru~ggiore cli questo reggimento, {}.;toii\11. Il nemico si a..-au:i:<Ì iu pari tempo cçin \'Cem<·:iwa anche uJ di quii. del fondo della. vallo, nel fiarn:o sin_ist1·0 del roggimento, ove però gli fu faLta ,m irnosi~sim:t f(r8istemrn. <lall:t 12• oompi\gnill, comaml ati,. <lal capitano liosL. · Due l,a.Uerin nemiche facevan Mnt.c:nponmeam0nte fnoco contro ()_uP.s;to reggimento, il <111n.l1: pere\ seppe tuttav iii. v:1.lorosamente rCSi.l!l,cre ad 1m ll, con;;;;derevolissima fo rrn maggiore, tinchè sop ravenne in soccorso il generai mug~ioro cout e Sk,dion con un ba.Ltaglinne Paumgarttcn, l' ll" bat taglio11<: c1tcniatori t~ ~t cannoni dell:i. h:itteria · n. pieòi n• .4. Fu tosto or dinaLo da ~.A. I. l' Arciduc:l 1111 r inn ovato :\t,tncco c:onh'o il nemico st:l.bilito nelle vici11c cas~, mn. fu d:tLo il onnl>io • nJ r ~ggi mcnto arcitl.uc:a )!'ranceseo Cr.J.fo, il qnale ern. quasi tow~lwcute smanit.o e stt.nco del cusuliu.Lti.n11mt,0. Inoltr o b b:i.tteriit 1 fu d a.l capitano .E~iuger del -! reggimento d' :1.rtiglieria. collocflta sì vautaggiosnmnnte r1rcsso um1. 1:1.1s fl. nel fì:i.rn.:o :'! iuishn, e h bal.teri,i. cli razzi nr'.lh fronte, per cnra flel OapilaIH' Pakcny dello ::;t.n.to mnl'.!~Ìon:, d,o l' :1.1·1 i~linrin. ncmic:t fn }H'n t-01,to ridotta al silenzio, e:l ora si r~vau:r.nrono cm1. grn.n valol'e le rolon ue forma.te di. num o. l'rnt,t.a;nto ginnso anche il r<~ggiment.o Hyllfai, cd allora si tent<'> r a.ttn.cc.o com11i11at/..1 contro il ncmir.o; ma una.

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forzn. superiore di &rtiglieria m:mica, lo rose vano c011 un sì violento fu oco inuroci1ifo, che :t n u ll a sortirono pe1· il momento tuLti gli xl'orzi <lelhL trnppa. onde avan:,.;11-si. In questo: occru-ione fn molto grn,vomcllt.C foritA, il valoroso tenente colonnello Sc\yffc.rt del reggi. ment,o C}1.dai,· e notevolmente ndhi. spaJla il generai m:i.ggiorH conte Stadiou. Per:è, b. batteria n piedi n° 4 m aùlenevn sempre un fuoco vi, issimo contro ]0, batteria uemic~ , posta. nel fin.neo siiti;;~1·0: Fl1 aU' incirca in c1nest.o mentre che 6i 8epp<·: il combn.ttimento cfolh colon na lato.raie del 1:ulonnello JGelmanseggc, la qm1fo èrn.si incoutratt~ col nemir.o presso Torrione Qua.rtaril., e impedì cou t.ntfa.1 i) vigoré il modcsiillo: m1:wcè la sua compn.rsa, 11,mchè con nrditi attacd,i 1-icl oetinata. resistenza, 11el suo proponimento ili a ccerchiarci nel fianco i..-inist.To, contro il quale· esso ai eru. gii notc1·olment,f\ ~va.nzato.

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In qnesLa pos1z1one est.rewamente diffid e c. dubbia. ch~.lht fronte della linc)J. di battaglia, in c:ni tànto i greg::tri <:lie gli uf ficiali climostrnrono il tr.l-li;.'-'iti'.io sacrifi.zio <~ v.efo, il tenente mm·e· sciallo conte !::cha.~.ffgotscho staccò 1hLlla sua divisio!le il 2° battn,glione de' volontari viem1esi ecl un battaglione Kinsky. Qiwsti fu rono spinti tosto i:U' attn.coo ; ma !l,n che questo fallì , ùopo un breve 3,V:tn?:a.mcnto, stanti; 1a solidità della [>OSÌZÌOUC nemirn, l' in vio continuo ,l i truppe fresche, e r effetto devash1Jme (lc!ln eua ~rrt iglicria, r,11peri01·(: di numoro e ca.libro.' I dnc bo.Ltnglio11i ,,i 1·itirnrono dopo una notevoli! b.d ,txgfoi., o !:'ubentrl1 nuCJVr.mente l' 3,ntcriore condizione dif:ficolto,:;a. Coi maggiori Rfoni 1ndividua]i, 11 col fedele aiuto del suo seguito, il vnloro~o arc~ò uca ra.ccolso e dispuse le sue trnppe, onde sostenere con esse ancor:1 11: estreme case mcriclion:-.1.li, cd attendere nuovi rinforzi. fo 1Kiri tempo c si-o riccvett.è la nofo:ia che fo, colonna del colonnello Kid ma.nscgge, stretta gagli ardamente da grau forza ~uperiorn ilel nemico, trova\·a..<ii impc~nat:1. in pcricolo:,fr,si rno combatt.imont,o, poichò il nemico si era giit inoltralo fra lui e lt\ sua. po~iifonl·. Tn qacst,a ,lifiicilo sitlt,t:i:ioHc, pr<.•stò i più importanti servigi la costanz.n. de'Jle i,ue ttuppo, pocbe ctl ermusto, o del loro co mauùautc, i,ipecfalmente del colonnello Dencr]ek e dolio duf\ batterie,· cioè de.Ila. 1111.ttcrìn. ,L _pir.di n• 4 o delltt h tLtlfll'i;1 cli rn.z::i.i, sotto il comnnrlo del c:-tpitano E dlìnger, m1:cl ia11Le il Joro b~u nu tl'ito fuoco. TI m:rnico non a:.:i:-1.rdè, nhncno alcun uli.crioro utta.c1:01 e così div:mne possibile di Rm,t.euersi lino nll' arrivo di nuovi rinforz.i. ' J :, 0

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' Q.,est:·• R(!:u,.in no difcll ll 1-'s:;uo·,.i:llm,, nte d,:11' incli1:,o.iuno cl ~llo 0 1 ·~ : co,u. imp o1·lau lissiw u, pnii:hii ~~n?:t !s. 111•.1rlP,ima è irnpn~slhilc .-il.r•nnr P. e CO?rd inare I~ m :>IL~ fo~i ,foi vari comù"Ltimrnui. Ma t..i ~o.gn n c9nfnAAarP. c he è mol to ,iiffi,:ilc -raccn1>cu.c,rl:i., in q u:int.o d a : pnd1i f.on:, ('.Oloro o:ho ,i11r;<1.11t.<i h•. ua ttag lia sì d/an,) la ~·c.:1:t di gmucla.re I' urul ngio, seµpur lo li,111110 in n,·oii ne ; d' a ltr,:,nrl ~ la me n te, e piìi :u1 r.or I' a n:nw io ,~h: diri~e co mb auirnl'nl i sono u,1rncri to preu~c11p.ti ,Id da. farsi, ella ull' ;,r(I pc,.-,., ~i bada, e •1unn, lll )1n'i ~c no ·u e ~•l1-'.!'a ri i :onfronLi, nns r.nn :> imbro5li ed t:'rmr i, il più dè ll~ vul l.P in P~trica· l,ili, pPr b. rngion e- ,;c mnlid ~simn 11·.1., dirlk il" :td a nalitwrc , clw n.~li ani il temp ,•, p~s;;a presto , uù altri pass:i ler1l,unè nV,. Ciò preroesso, 11~1abrnmi d ,e ,,:,cs to pui.Lo ,inlla fl.elai :one A11s t rioca ~orl'ispuuoln. al momento d •" rlr,.11,i. IJ i.ltte no;;Lm il. rlnt :,. ,li Cc noça ri,:c~c::.~:i. 1' ord in e <li ,·~tn,cdcre.


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Nello stesso tempo in cui forvcvll. lit, pugìla. suH' ala sinistra della divi~iou~ im:iduca Alùerto, il gencrnl ma_ggiorc conLc Kollowrat emsi uvRnzat<> contro l' ala sinist.ni. , dc) J/.emico oon due haLLaglioni ùi forit1·:ria. Impemtore, .tre compagnie del 9° lmtt:igliono cacciatori e h. mozza, haLteria 11. c~1va.llo N. .2. I cmmoui; sotto il 0011rn.ndu del ti~nente Zechoviui, si avanzarono con una · celerità stmor<linaria nella direziono della. (\1!'sinu Uastellazzo, e incominciaromi a 1·ispornlen:, a.nimosamente al fuoco del nemico; pt~l'Ò bentosto ,1ue;;ta mezza b,\ttcria chhe alt.irato sopra Bè il fuoco di dodici cam1011i nemici; con uu:1 risolutezza vcr,uncnte ernie~~ H co1mrnda11te ilelln, batteria so:1tou11e questa, pioggia di })IÌllc, o appena qua.ndo fu smontato un Mnnonc, e n ell'altro css1mdo pen1jtrat:1 una granatit nella cas~a, csploi;o h munizione e prese fuoco il ~arm, ques_t.o valo\'oso uffiziale sì vide costrett o di abbandonat'e la su11 posizione riLirnri,.i ,b.l combitttimcmto; ma. fu p1·csto suppli Lo 1hi.1 i' alt.ra mezza b11tteria sotto il _cournndo del tenente Lauger, il tpmle con coraggio senza. f'.sempio, in mezzo a.l fuoco <li mitritglìa m1dò incoul,ro :i.l nemico fino a 500 passi, e con 111.1 fuoco , ben, nutrito i l costrinse alia ritirata. Allora si itv::1.ui.ò il goncri:i.l rrrnggio1·e conte Kollown,t. co' suoi 2 lmttnglioni ù mei'.:t.0 contro i tir.,gliori nemici. l cacciatori del 0 \) lmU,agliui1c em1w s1.; iolti i11, cittona, e si avo.nzi1.\·:rno eruic:,u1innte ~otto b direzione dèl t:on.1.ggio:;o colqnnello Weis;;, mentre li seguiva · il prnde generale colle altre sue truppe a piedi, di~postc in colonne d'assalto, ·duoohè jJ tenono non .perrmittev.1 il cavit<l-

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oarc dappedut~o. . Due voltè il medesimo diodo J>riucipio mille sue t ruppe nl· l' assali;(:, Llella Cm;sim1 fortemente occupata al stw iiauco destro, ma fo 0~1! voltft costretto dalla 1n·,~pon,lera0:za del nemico ad d,lrn.udona.d:-i.. f•'irntlnH~n.t.H gli venni, m!l.ndato jn a.iulo ·il h11ttaglione della Jandwchr~Kìnsky, della. ltrigitbl. Bianchi, sotto il comando del maggion~ Latterer. Fmttanto n.nchc la i',rigat:a l,id1teò-

stein avea. ricevuto ordine di e11t,1·a.1·<~- nella prima. ìinoa. del c\lmlm.l,Lime11to, (·ld avea .già prima: occupato wcdiant.e il 2° battaglione cacciatori il villaggio di Olèi1go che sì t1:ova.vn sul suo· fianco desLro. . Un baU.aglione Fur:stenwiirthcr fu ìuviato dietro al gil~ mentov:i.to hatt.aglione dòlla fandwd11· Kìmiky, verso (hstellazzo. l d1ie bat,tl-l.gli.oni pt·ese1·0 d'assalto questa faU.[iria; Il il b:ithtglionG dcHa Jaud,vchr del Kinl"ky assalendo penetrò per-

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fino co ' bcrsagliel'i del 1° bn.tLaglionc cacohtol'i fin vc1·so la cas.. siua. Ftmio, <love pc.i-è, fu costretto a. sospendere un' altro. volta . h i;m\ msrcin per la nuo,}i prepondcrnnza del nemir.o. Pure il risoluto Li-1ttel'er ordinò, protetto da mw. profonda fossa d'acqua, r;uovame.ntù l' assalt•) al suo l)a.ttn.glione; ma ,~ssendo stato ric<?vuto da u r, fuoco micidiale, potè pnnetrarc solt.nnto èo' più contggios; dc' suoi; in un col primo tenente Lattcrm· e il .Lenente Kober', fino a.li' estreme mura di cir-convfliinzione di Ton:01H! Qu:11'1,arn, pOiChè il no:1mico prCSOqui improvvisa.m entt: U mi. g ratJdiOSlt offr.nsi va., e il un.ttfl~lione clovdte retrocedere verso Olengo; eomc pure i11 g em:ra k tuLtrL 1' aln destra. con1wa risch ìo cli essere fo rtemente circuitft nel sno tle~Lr o Jhor,0, ed ora ·,mùavR ~empre più perdenrlo tcrreuo, r.nzi i.i nen1ico stei-so si a vanzò tino aila posiiione 11i Olcngo, occup!l.ta ,tal 2" liattagliono di cacci:i.tor i Jrn pera.toro.' l 1'u !tppunto nelh.1 11osizi0ne rl: Olongo che il disprezzo clelht morte rli questo bnttagliono, superiore a.d ogni elo~io, fu:<~ koxlarc energic1mlc11te il ne mie,, già. vittorioso. Il nn1.ggiore Ilo Lei, coman!la:nte animoso e saj nw, coi capitn.ni Strechcr, 'J'olh, }k-: rukopf, corno comanclnuti di llivisiouc, fer.cro (JrOdigi <li valore colle usigue lor for1. e: Le i.parse truppe delh prima l i11e1\ non solo poterono raccozznrsi dietro que:;l,o lmLta~lione, ma il corr-1.g1 Cr11n« si r,;d<.: tl>t 'I lh! ~lu lt.1pp11.rr.o, g li huslri,,~i 11ou uu11u cl.Lonci r.he i nostt·i nMii~nn r,: cso Ol cn.,o. A ,ne 1·i~11 IL::1 in,•.N:e d~t rn ri Lcsl.i111u11 i "cul.1.1 i. o purticobrmP.DLe dal U·1ca di C,.., r1orn !'.lP!'<,o, l'be egli 5i l' ru real111r nw. impn· clrnnito ili quelLi posizione, e lu l'tm1h11r, anc he credere lo !<lt·!'bCJ Rarp nrt.o anstrirn:,,, il •111ale confoss:i e!!::P.1·,: slttW q 11 nllo i.I 11l m1HJr'du pi.i°'- c,·i./,it:,> f"1r loro. Mii ò pur pos,ibile, tr11 tt,rn Josi ,i i u n ,·illap:~io 1li.s ,cnii1ntlo, a 1·,l\•nll.., ùclJ.i slr'ad11 1uucstn1, che esso sia ri mu~l'J q1mid1,i rnrnpo oc.:q mt,, cm1tx111!" 'ran,1:im0nte ,.lui no11rri 1-l J::i.gl i A.ust i itu:i , curn" !'.111:,'. lldc S[)C$!>;) nei c1.1, .. l:i:'1t.;.irn t! rHi accan\Li. A V,.,h.a, ~·e1· CS.:!1Y1pi11, ucl ;iH, ,il'lpo d,e la brigala S,w,1:::1 ebb(l la sera couy ui,staro bril hmtcmen te tu tte le r.?.AA del villaggio, fuorr.l,À l.l r.hiAsa, si passò in t.a l moJo tutt.'1. la notte d1J I 'lff a.I 'n luglio ; i 110::;,ri, p:idron i •lei ,villaggio, gli i\•.1~lriaci d.c lla chies~ ; cd À oùl possesso d~lht clii<· "~- dorni11ante il villuggi·> d1A gli AusLriad il ,uattin,""l del 27 ci obbliguron<1 :\ ritirar.:i. E p1,11sarc chP. nP.lla nolte av re mmo pc,tnt.o m a ndare 'tu llu r c.-s.J,·cito r iu nito in

Ci,, facendo ~r:i.vumo :;ic11ri ,l i vincere . Dl!i' ''l'Stp, arnme:iso che rc,d,nonto gli Austriaci 11ou a blfru1-1 m:i.i abbaodonalu iu~~r arneote Olcngo. collie c,;.si !.oslen,c:ono, c io p1'0vu CÌJO l'arciduca AlberLu chP. lo d1fese dt3pe rut11ruen t.n , ~:i.pi.fin dal princiµ iu cl1 e qnella era la veru di.in~,~ di quel cam po lii bawq;:li:1. . · v oico iu sc,~cor;;o dei nostri a VvlL,tl


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gio cli qur.sti l1ravi li trascinò .rJl' offensiva, e coll' arrmL bianca il com bd timento venne nunvamci1t.f) rivolto a nostro · favol'C, cd il 11ernito fu respinto con forze unite. Fu u.ppii nto in questo critico momento, circa alle ore 4 pomeridiane, cl1e soprnvvcnne il :i 0 corpo di arma.b <:H11 l4 batt aglioni onde soccorrere il 2° coi-po d' arrnatrL comand:tto dal1' intrepido s;10 dH<m, il generale d'artiglieria barone Ir As1i1·e, ·il quale battevasi con grand,:: s±i'm,.1i e prvdczza, ed era. e;austo. ln. quoll' istan,.t e io m' c~1·a rec:ito a cavallo nil"csL1·1:irr1a ala sinistr a. veri,o l'Agogna, · onde rivolgere la mia spcici~Je a ttenzione al punto principale e piiì irnpmtante, <londt) potevasi \'eder me!.! lio la coopenw.ione 1wr sostenere fa fronte medfante le valorose trupJ)C ctd 2° e 3° corpo tla mia parte col movimento del 4"' corpo nel fia nco del nemièo dall' nltrt1,, ·e in. caso di biso6nn, impiegare i mezzi che stamno f.1. disposizione onde asf' icm:1u'(i cp.1csto punln. li generale cl' n.rtiglicria ,barone D' Asprn diede quindi ot·dinc di_avammri;i 11ell11. linr.~1. di ho.t.t.,1gìin 11,d c0ntrn, <l' ar'.eonlo col cDmanrlo 4Jel 3• cor1)0, . la divisione L ~chnowsky, composta, di 7 b,tttap;lioni, onde soccorrere le angustiata due aie, cioè il 1° l)abtaglionc di volo11ta6 stirimii, -:.i n b:lt::1igliono ,nc·.id1wa 8igis:mmdo, un 'battngliono arcìd u(:it l.copuldo, u11 b:Ltl;;.1,gliono Wolde:11 e fo. lmttcria a p iedi eh :;ui li" l ~ i;oLto il cornani]o dd genernl Alfom ann nd appoggio delh1 ,,jnist.r;:t ; uu b:1.t bglion11 urciduca 8igis111011do, il 3° hattaglione cn.cciatori cd un bi.~Lta.glione arciclnca Leopoldo sotto il cmna.mlo del gcnHral maggiore }fot1rer, a socc;1rrnre l'ala . destra, mentre gli aHrì ~etto li~~Gtaglioni comandati dal tenente ma.rescitdlo principe 'l\lxis - - comp<Ìsti delle brigato 'J'hou e Poppovich - 1·imast!irO ài riserva in mc~:1.0 aila linea, di hattaglia. l\forcè queìlt' ordine 4livr,n ne :pm:silJile di da.re il c.imhio sull'ala. drn,tra :ll 1°.battaglione di fanteria lmp<~r;~.tore e al -!J 0 battaglione cacciatori, i quali cornb.,Lttevano senza i nterruzione dal priucipio della pngm, e di rinfot·zarc uotcvolmei1~t: ]' ala si. ni;;tra, in cui non èra eseguibile un tal<1 scambi'o, sfo nto la . vcemen:t.,J. della pugna; il ·3° battaglione di her,mgli<~ri stiriani \·enne inv:iato nel :lh:.Ùco ::iiuì,1Lrn, 01Ìdc respingere il nemico dr-ll; c5tt·em~tìi. citA::riore della valle; il battt.gliouc laI).dweh1· barone Welclen e· arciduca Leopoldo formi fatt.i ava1Ùar e pér dare H. cambio alle trupp4~ già. esauste per un ripetuto aLla.ci:t/, 1rnmtrè il battaglione 8i3"ism9ndo fu appostiito più olfre in una va.ntag-

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gios::i pos1z10ne al di dfotro, qaal' 11 ltirna . ri;;ervil iiél caso di un <li.s;H.~tni. Il haLLaglionc d,::' bcrsa.glicri stiriani si avanz.ò animos~ mente, e respinse ben tosto da quel lato d_!·il1i1. vii.lle il nemico violenlenicnto bomhar<lato dalla nostra nrtiglicria. - . I battaglioni a1·ciclnca f.iiopolcfo e W elclen della lauélwchr fu1'0110 poco fortunati da principio. Il loro pd:nò attacco, eseguito con grande valore, andò fa.llit.o. JI batbi,glione lanùwchr Wclicn fu rapidamente rncco;;zato in n1,~zzo r,d. un violento fuoco incmciat.o, media,nte il ,mo corrnrnclante, Leuenl.e colonnello Schutz e il prode maggiore Molinr,,·y fie1lo st ato mrtggiore clel mio quartier genm·Rl•1, il quali: era ac:co.r:,;u volonL:u·.iamentc, e conclott.o ad u.n novello a::;salt-0, qmmdo comparve coli't anche il brigac1iere colonnello Beneàek col t;uo reggimento, e g11idt1 iJ medesimo in fJCr-

sona all'ultimo attaceo, unitamente al hattnglione Welclen. Con rn.r<) ardimento quc,;tn t.rnpp,~ inqmvitle della morte attaccarono alla baione1~tn il nemico molto più. pr<c1ponder'ante, e 11u:m.[.1rnquc agisse contro ossi in .mocfo ilorn:·d;;Llm:é il 111ie;di:.dt: h1oco nernic.o, nondime.no qnello fo bcntost,o ricacciate.\ <r rniwt•~nuta la cli lui posi1.io11e. Il tE;m~r1t c colouucllo Schut.z, colto da molte pnUo, rimase morto : il maggior i\'foìinary restò ferito. Il b:tttaglione a,rciduca }.,eopoldo fo pure rnccozztLt'.l dopo il pl'imo atb.teco, e proeeclc.tte di hol nnovo. Il mni';g:oro Hi·,ihm Ol'rtsi congiunto al c:ilonnello Renetlc:k ,:on mm c·l i\'isic;,H-i cld ,mo b:tt.ta.glione e. tenne oecupata l:i. stradn. vrincipn.le cli ~ovn.ra, finchè il capitano .i\folitor cli quel reggiment,o ri111·e:-a.e la poi:.i7.Ìnrn:, ili1rn;,:i presa d.' assalto, coJ 1·.imrLnente del b:tttaglionè. 1 1 'rnu.r, fftì.(·:,to poriodo rlrdla Hr~::u:i,:)r'I,:, i4~ :tssa i ose:..1ru; nb 1r1i f-.P.nt.,; / i 'h1cr,lpa1·ne i! r,,!;J,t,,r.,, ))P.rs1, a;,fl qnid ~nn,), eh,~ :in,:lrn in ;\ustria (cotr1t1 ~r.m;,: f : <Ì:t r,oi) i (hwftrnanti avra1rno prete5o ,:l.;J \faresci~.11<, nn!l. H.d;iz;one im,ne,!iuta per s:>•~disfa:· il pubblico. E siccome il pubblicù in Aust.ri,i, come altn)\'(i, pnitetJde sapere tutto e subito, a.r:d1e I' [rnpos,dhile (~n1ttentaudo;;i J e l l'esl.o cli leg:;ere mole: fatti, e J)art.irAllarmentP. rnob n,1mi} il.s,llo m,idn d i ri·~~(;irvi è <li r.a,:co:.:1.are 1:tlh meglio i vari rapp,:,rti parr.iali, m:ilgmdo i rnolt.i inconveniem.i che JH! ll<!rirnno, e quello vrindpulmente di. r.om1>r:)lnetwrn J;;. ,el'it.i1, ·alla quale solo ,i p1.1ò giLpi;.\ere, quanrlo si tratta massime li' una hatta~l i<l, C•)ll un esame calmo, minuzioso e imparziale; il die richiede. tetn;i(), Il generale ·wcllin.;ton richfost,) dal guo Uoverno per 1.1n;;,.' rdar.ione d'una batrnglia che aveva virÌto, l'i;po~e che alt1·i avreblJe potut;) farla, rna egli 11011.

se

sentiy/1. c:11,ace. Tormmùo .~\ questa Hclazi(>nè, c iò solv eh~. rni par d:ia.r,) io Questo lungo

Il?.


-·mo Ilist[l,bilito pertanto il combattimento, il nemìco Rvcva nuovarnenfo pin.u(,,1.le poco 1nfom del cropuacolo forti battllrie .sulfo n.lture poste dirimp,!:ltto aJl' estrema a.la, sini;,t,ra. TldirelLore clell' art.1glie1·ia di campagna, generai ma.~giore Swrtnik, era arrivitto appunto in quel momento H. 4111el ~iio1 e vide che le bat~ b':rie <hi. ,;ei ,t piedi n" 4 e 14 non erano snfficientemt:.nte coperte; egli raccolse il bat~n:glione hndwehr \V(~l<'hm, il <Jlrnle, c;rn1e l'u '.letto pri11m, Rveva sofferto fortementt\ lo ::1,pposti) opportunamente in vicin::111za de)](~ ha.tt1-:rici, e foce oceur,mre dal 3• battaglione de' bersaglieri ::itirir.ni (il quale venne dirotto con sagacia, e valore dal suo bravo coma.rnlanl;,,: maggiore lfaas) l' al~ura posseduta 1bl ·nemico stilla sua c;itrcma !tla destra, e rinforzarla colla m~,zm batteria n° 12, a 1miggior sicnr1~1.1.a clelìa nost.ra ala sini~h'a; con che fu ormai ripl'ist,imifat. 1:i comunicit1.ione C?Ol 4• corpo d' arm[l.ta, il qmile arnm::wa~i al di qua, àell' Agogna. lo era rito~·nato alqnant.-0 prìma sul campo di bilttagli::t dal1' ala sinistrn,, <love, come menzionai p1ima., osser.Yava. pì1ì davvicino il decisivo i:ivnll7.atnEmto, mercè l' avanzarsi ddl,~ t.l'uppe fresche del 3° corpo, c1' enrn state condoLte ncll:-1. linea. di bat,tag]in parto 1fa1 m:i.~giore l'Jeniksteiu, pa.rt.e dal capit,ano Poschacher clello stflto maggiore p;cnc1:nle. come pure mcrcè l' oppor.tu no appost:imer1t.o tli n ha1;1.1·1·ic d:i xci cd 1111:1 clrt doclid inn:m:t.i h .Biu>c:<::1., al ceulro, per OJJCra del maggior Huin deJJo stato maggiore generale, ·che ridussero al sil<·mzio l' ~1.J"l,i~fairìa 1iemica; non solo fil ::a.t'fcstato ccl assicurato il combattimento; mn. perfino fu prepanito possibi]m1mtc il prosi;imo 11Lta~ccr procedendo mag~iormonto il 4° corpo d' 11.rmata. . La. pugna éa arrivat,11, a (Jnesl,o punto, quando anche il corpo cli riserva, ii cui avevo, ordinnto dì venire, arrivò dietr o la. Jjnim di bu.tt.:,glia. verso le ore 6 pomeridiane all' incirca; la brigat!I. di gnmaLicri si dispose in colonne n. cle~tra ed ..t sinist.rn della vfa principale, e con ciÌ> dive1inc pur disponibile in caso di bi- .

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!J,:riudu. è d1A an,·.he i vincitori. com·baU.eruno assai confusa,nente, frummi.c·.hfonct:, non . solo i corpi, ma perline, i. bai.:iglioni, eh~: uffiziuli jnL1·,~pidi cid intelli~enti portavano or di qua CH' di lù, ~2,,umlu oeco1·, eva. N,)\.cVolc

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,,Br.mp;() anche questo·, che quando un generale in rn1pu ha ·1J1·ov•m,fot.o (111<, di~posizioni 1,;"enerali, $,>etta ai capi inferiori ,\(I :igirn sl, cun ,:ll) •)c1~orrn, s11 pplirn alla mancanza ·di ordini, e perlì,no corl'(aggcrc luholla gli nr~ini ri;;P.vnti. (.)osi solo si .puù sp!:!r•;u·e Lii vi1!cj;fC,

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sogno per Ja linea. di batta.glia la divi&ione 1'aiis i me11trc nll' in,:outro il fuoco andava poGn a poco ces!-lanclo su tn'Lta Jn fronte, porchè il ,1• c01·1.a d' tu·1rnrLa oltre J' .Agogna avcwa nel suo movinwntn, circoudn.nte il fianco tfostro, del nemico, già raggiunto <111el ponto emincnl,e, che dovefn arreca.re l' effetto µi'Ì favo revolè su tnLtà la lincia ili blLLtu.glit\, nonchò fin almeuto sulla. 1lecisione della. vugm~ stes;a: lornn opport uno quindi rischin.1·:11·c: il mo movimento. Questo corpo adunque, hL cui rnar<Ji,t il 22, il g-iorno prect-:· dentt:, fl.VC!L a.vnb.t fo, doppia destinazione di ava1uarsi il ~3, come uvangual"\.!Ìa, ,erso Vercelli, ov\'ero qualora il uamico opponees,~ accanita re~steuxa presso l\ovnra> di ta~liu.rgli hl piri brovc li11ea di l'itirata. vm·;;o Vercelli e quindi ver~o '.forino, o con ciè> opernrc dec.ismucnte contro il suo iiu.nco destro> µ,iunse alle ore 12 ilcl mattino in Con:neuza,, dovi~ il toneute marescia llo conte Thurn, non appena i;i scorae il combattimento pers;11verantemcntc forte presso ~ovam, foce prende.re alle sue colonne };~ ,lireiione ven,o quest: ultiruo pu11V,. l i colo111t1.,llo brLrn11t.: Zobcl, il qm1,l(I :;i?1 primu. cru sta.tn inviato ,•crso flol'{~o Vercelli coa q11 ..,ttro compagnie di caccio.tori Impcmtore, colli~ 1• ,li visione camlleggieri "\Vindischgri.i.tz e cloe bat terio a ca vu.lìo,. ricevott.o l' ordine cli far ritorno a Co:1fiauxa, onde proteggPre le spalla del corpo e facilito.re la. comunicailione diretto. eol 2• corpo. 11 4" corpo ave\'tt iluc vie al t:ombatt imc111to; b p1·imn con· dnceva verso l' Ago1;1m, omle ripussa1·la &ulln sponda sini,-tra, e di1:1porsi alh1lo al ::i• corpo ond<~ riuforznre immc<liata111cmtc l' ala. sinistra' di. qu~-,t: ultimo. L'altra via., ,più decisin~. gui<lava soUa riva dest ra. dcll' Agogna diret.tamonte a.J.la via di congiunzionè da Vercelli a ,Novant. IJ t,euonte maresciallo con ~c Tlrnrn , :.-t cu.i non orn. giunto il rnio ordine ÌT"! y roposito, come fu detto sopra, scelse :.ipontanmuncnte qùe-:1L' ultima via.. A.lh riimluzion~ 1li questo ;eneràlc, il qua.le -iadovinò quello ch0 il caso non gli l:1scinva pe~ve11iro, io dtl,bo una parte con:-;icJerc'Vole clella vittoria.' 11 fuoco delle arLiglierie e: pedin cle' lìrnili, che si faceva udire ' lo nnn s,,110 ,li 11.1re1'.:l ..t,c il ,i• co,·po ahbia (•orr,ribuito alla vitt,J1fa; gia(;cbè a,·rivò troppo t.1rdi. I~ ,;,., il c:>rp::, tJ' M,pre fo~,;c s r:it.o inse:;; uiL~, come r,iù ·, e h.e _hn s•J ppost:), il ~ v 1:oqJ1J s:tre\•be ur't'ivato a1iclio più uirll i ;;111 campo rii batuigli~, che n at.urnlmenlc dov·,v~ in 4nel c:1rn lrc,·ur.;i più lon huw . Cii> non to;.;lie 1<l- g,~nerule 'l'lwrn il mùl"it.i.l ,li ::we re 11mrci,1to ul c:1nnone, sJ ll7.a rice· ,·eme i' ,:,rdine.


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· ognor più forte, foc;e conoscere naL1m1 lmt"nte ben tost.o che la re,-istenza del nemico e !H rme forze era.no considerevoli a&'-H,i. Perciò il 4f corpo cl' armata sì a.ffr~ittò n. rnggiu~ ere Ja via di conginllzione da Vcrcelii a. l\"ovri.ra, e ad a\'an1.ar:,i per la medesima. verso l' uH.ima città, onde cooprwru·e nel modD più energico alla pugmt. Ginnto t ra Ca..'-ali~o e CLtmcriauo, il col onnello c,.1uhe l>a..>1.r recò l' ùlYito ùd generale d' :1 l'ligliHria ba.ronc D' Aepre, «li ttppoggi.are con una dimostni:t.ione il Emo atL1.wco, il quo.lé HÌ t rn già in procinto di eseguire. Ma av,m,mnilo~i ·ultc.oriormente si rimase convinti che il nemico non sa:ppon.cvi:L rinnto n.lcun attacco i,;n questi, via, il clu: l'n chiimimenLc dimostrato da.' vi}1ggititori, che poco prima. :wevauo ahlrn.nòona.to N OY:l.ra, 11 i mnln.ti, clie vcnivan condotti all' o,1-\l)itale di Vercelli. Già ~icinissimo al poritc sul!' A~~ogua, circ., uri migEo distante dùlla città., l' anLig,mrdo 3Ì u,bbattè in una diYisiono di cowaller:io. nemica, che fu tosto attacca.t.a con ardito impeto cavallcrrsco dfù ,~11.po "l(.}Und1'0ne St.enb.ch e d.ul t onoate R entkr dei ctmJfoggieri

Windiscllgri:.i.1,7., fl in;;eguita fin sotto le murn di Novarii, ove si l'eon·o quattro prigionieri. F.rano gi~. le ore 5 e mezzo circa di sorn,, qu:111110 In t.c:;;tn. dr1l corpo 1qosso verso Novam 1:;c1· il ponte ,lllll' Agogna. Aliti 1li:-1lnm:a cli cire:1 8 a !) mil:1 p :t~0 ;;i 1b ([U<'Sh città, il t cn011l.1: mw·csci:1110 Collo:t., cl,e si t rov.wn, presso l' avang utmlia, nHmrvù cl,(' si st.avn pér pfant:u·o duo cannoni nemici ,;ulfo. vin. Egli i1u:or~g;;iò tosto la oavaJlcria, cbe si t rovava, alla Lesla, :-ul un mpiclo attacco ontle _prendere questi cannoni. 11 tenente colonnello Wi;;locki s i prccipiLù colla sun dìvisiorie :.ni cauno11i nemici, m:i s' inconLrò iu un violentissimo fuoco di molti cannoJ1i di gros,1<i ca.libro, piantnti frnlle mura.; co:1icchè ad onht rlelhi. sn:i impavir1czza, Ja. dfrisiopl', di cavallcrfa. clovctw. abb11n-· donare i.I i;uo proponimento e ritirarsi r;ip ida.mente. l 1'raLla11!,o si erano _avaru:aLi due cann oni della brt'Lteria. ~t piedi (la 6 n° · 22, sotto ìl coman do d el capo art.ifìc:iere Aueiarz; cniuo sb1ti levati dal carro, proteggevano J::i. ritintta. della 8ltllllrH~ntov;J Ql di visione cli ca.~alleria H sostenovo.no COli g loriosa persevornnza il prcpornforanto.fuoéo nemico, nnehè fu dato loro il cambì1.1 con dne c:ninoni d_cllit lmt.tHria {l"i, 12 n~ 8. L' cilet.to della. compnrsn. del 4,~ corpo si feoc bento3ho osee1·vare coli' essere nottivolm1mte scemato, come fn (lf:l tto di. sopra, il fooco s ullà linea nemica contro il 2° corpo. ;

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R nn1o _cii-oa le ore /;i di sern, ti•l io mi trcvn.v;1 snll-' altura uel centro r. sinist ra. ne.li~ viil, a,·cndo vicino a mii la ri~crva. ilei granatfor i, •111ando il qnn.rti6rmast.ro generalo deli' armata. p ropose soltanto di sbaragli11re il centro nemico m1~di:i.ate un assalto per piirte deHo. brigati~ de' g1·imaLìeri, poìchè i loro g1mt"rnli, ufficiali e gre6 n.r i mi a vcrnno pregato istm1Lemcntc,, n.llr~ ripresa rlellt~ ostilil:...'Ì, d' impiegare i. loro servigi contrn il nem ico. Io gliel permisi : però il tenente mnresci.allo f-fot-.s si era disposto ancorn µrim a sulh più prossima altura a sinist ra, onde couviuccrsi dol1' andarnentn èlcl fuoco del 4" corpo oll:re l'Agogna. Quando e.sso mi r~di · di colà ln. notiiia che i medesimi si a van:i.iiv,u1n colla maggior energia., io feci ordino.re pel' mez.zo dd lmwo mn~giore. Ros;;h1.1ch€r dello st1~to maggil11·e tlel quarti<n· gen ernln ili &.vnnzarsi su tutt.'\ b linea <li batta~Jfo. l>crò Jé mie hravl: trnppc e il generale cl' n.l'tiglieri:t b[l.rono D'Aspn:,· nondiè il tonent.e-m:wesciallo lmrono Appel lo live.,va,no

ordinato in pari t..empo. Su]r ab sinistra le trnppo :~vevnu gi:.i. 1n1mn ripres:1 l' offcnsivs, e l' areiduca, Alberto str:ngeva il nemico. Orn qucst' ultimo venne respinto tli casa in ~sa dal valoroso r eggimento Gyuh,i e ÒCI. 'l'!\riB· <1ivisioni cl' nltri regp,imenti, i qmili lh~ questo pl'ocedere foro no incoroggi:tti a. nnovi attacchi.• Sull' a.la destrn si avanzarono Til.pidamentc per Olcugo tutt..i la. brig~.1.t11; Kollowrat, i battaglioni 2• elci cacciatori I mperatorc, Jtiirstenw:irtl1er, Kinsky, presel'O cl' il~Kalto Cnstcllazzo . e il cortile l•'arzctte; e conquiMlarouo duo . Cf~11 11oni ; fraUaril..o Ìl 1° bat"' tnglione a.rcicluct~ Leopoltlo, il J • ha.1,1,ngliono Sigisrnom:o 1· il 3° haLLnglione cacciatori, co1naaélati da.I general maggi.oro :dn,i11·c1·, 1·cspìngev:rno !-iull' estrema ,,la dest ra il nemico sompre pii:t 'it·1~0 ~ova1·a, lo smwcia:rono da Lutto le sné posi~ioni, mimwcinndo fo rtcment~ il ;mo li.1,n co siniotrò. In q11esl..a, occi~siorn~, il l O ha.U:tglione arci.clucl\ Sigismo11ùo, sotto il sno lmi.vu t:umandnntc, pr<:se cinque c::i,nr11111i: nel qual fatto si dii;l;in!lero principalmente i c:1 pit.ani Kòrtz·, Kragnlin t.,., ~eitlol e Lorenr.etti. Colla :-.te&sn. br;.1.vura ,;i lliporlarono il colonnello 8ig nu rini e i capitani Stt:iger e Cappi del a" b,1t.l-.~iglionc cn.ccia.tori. Non meno rnlorosamente combntt<~ su qncst' nla il primo b:Lt(J1,gliouc ' Si ripete .<1Ui e,· i,fon li.•1ocntf\ dò che si è deLl.o pri1u11 .


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· ·--164arciduca Leopoldo, ,:orna.ndato (fal suo C(\l~nncllo conto Dcgenfold iµ persona C dr.} m:i._ggiote I{;lir-1pfold; e ndlo st.ti!'SO tPmpo · il Bn battaglioni>. 11Pllo stes~o reggimento sotto il suo risoloto maggiore 1:lrchm nc:ili' nla. dest.m -pres.;;o b. divisione :-rn.:irlnt:a, Alberto diede prove dd propri> valore. Jt'rn q_ucsti rcgµ; imenti meritano particolar memiorw ì capita.ni Rodossovich, Molil;or, Rltimatovicl1; . Sclmm~r e Horvatl1. L,1. batteria d:;t 6 a pie.di n" 2() sottò il comando del suo bmvo primo tene11te ?vfart.ini, op<··rò in ,uoilo preclm·o in 1;m:sl,i attacchi . cùntro una batteria. nemico. <h' IG. .Finalmente venne vitto1·iosarnente preso ,p as"a.lto l' 1ill,imo . villaggio innanzi Nov~i.ra, diia.ma.tn Bicocca, o cosi il nemico fu respinto ancora a notte oscurn tino alle porte e alle 1mm1.o di Nova.ra. La ritira.ti\ lkl m~mico uella fronte l~ra ormiti cosrt <:.i.dente, e fu iLffrcttfl,t.n, ancor piÌi sulh sua afa, <kst.r:1 rin1rn"t,to al .{• corpo, poichè il gi~mr,11 rm1.ggiot'e conte De,2;enfelcl fece nvimzare gfa primr. il r,iggimento t\ugent, dic~tro nno <lei cai/ni p;J~l.i pi-,:s\\O il ponte irnll' Agogn,t, al sud de.Il' nrgim•, contro i casini ivi situa ti e provveduti foi·tc~menle <l' a.rtiglieria e fanteria, e sotto la. dfrezionc: del colonnello :Vhmdel, dd capitani Zirnmer, Wirth e

U-rès:1.ke <li ~nesto rr-ggimento, li prese d' nssalto, mi:ùgndo il JJiù violento fuoco di fo cili ,~ di a rtiglieria, s' imp:.vh:onì di t.ro cannoni o fii un carro rii n11n1izinni, e foce più di 400 p rigionieri, fra cui lre ufiicirtli. Jt~ssendò gi:\ soprHggiunta l'oscurità: che stil,nte ht tmfo pioggia. divenne ben 1,rcsto fitta tenebre, divenne impossibile il con~ tinu:11:e l' :1tfacco su t.utti .i p~nti, cosicchè subent,rt, necessal'iH- , mente una tregua. F inita la pugna, la sera rlel :t\ le truppe <Id 2°, :~· f: -1° corpo sì erano ··accampa~ nella. loro posi7,ionc di combattimento; il 1° corpo a, arnrn.ta. ocrn1pava. ··Monticello, ma. il 1° corpo di ri- , serva bir-accava tra Olengo o Gnrbàgna.. li quart,ier genenùe fu

tra.sforito a Ve:-pobi.te. Poco dopo la sospensione della pugn;1, un. generale ' piemontA-:i'ie si pre~entù a notte o;-;cura. alla ljicoccR. in qualità. di pmfamentario: al quartier gemm:1.le dd 3° corpo <i' arurn;t:a, <ive t.rovt, · il 11:iio quartier m!¼tro generale, ten~nte maresciallo di Iless, occupato in dare gli ordini l.).t:r, insegoire ·rhmmte la. notfo I' inimico: e µ;li propose delle tr"att!l.tÌ\'0 'per ,rn armist,izio. A tal fine venne destina,!.<, il ma.Ltiuo del 24 alld ore 8, _però sellha so::ipen-


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doro lo ostilità., e i negoziatori furono inviati al 111ù1rt.icr generale in Vespolate. Durnnte la notte fn appostM.a pure da.l 4· un-po la. br1-tterin. dì ra:t.ilÌ n• 6 onde sci.tgliaro sulla eit.tA da que;;ta. parte delle gro~c gr:}Il;1to, e per fai· ciò con effetto ancor mo.giiorn, si approfittò pure di questo tempo ouclc ristabilire le clif.e.;e per due luhgl1i ol,ici 1ldla btttteria da 12 11° 8, e altri due obici della. batterin da G n° 22. 8ul far riel giorno IE\ città fu bombal'(latn mdiante qncsti cannor1i con co~Lante sncce<..so. Emsi i;(ià appic..:~ito il fuoco al pa1:tzzo vc!scovìle e n.d n:1 mngazzino di fieno, quandn i:omparve anche còlà un parla111e11t:U'io, invitito dal eumando degli nvamposLi, oncle diieclero ln sospcn,;ione cfol bombardamcnLo: avendo }tvnto luogo lr1 conchiu:1iimc di un armisti.;r.io; JJu jl te11ente marcsci;illn cont.e Thurn risposo eh' egli non. ne sapcn'l. J1Uila., por cui fu proseguito i l faoi:o. Tosto venne un aiutante del duca di Oen ov,L c:ulln. i;tc!;.c::n, intonzionc, nl <]ntilc però si di,•de In, :;l,e~:L risi:ost.~, aggiungendosi che il fuoco verrebbe sGs11e:,o soltanto ,iualortt si ~gom hr:rn~e o arrendesse la città. F'inn.lmente si presentò un impie~ato del municipio, il qua.lo am1miziò l' OV,'.\,Ct1n1.ioM della cilt à e I' arri\'o di una <loputn.ziqne. Jl'rattnnto erano sta.te preso t11tte le misure per l' ntt:icr.o o per ln m:ucia. Il ,1• corpo si pn:!!! imme<liatmncntc in movimento, o lo, deputazione, col vt)~covo nlla testa, c:omparvo innanzi la port::1.. Gìmtli.Lvicino a quest.:L, essa incout.rò i fi:i.ncheggiatori clel ~· corpo, che st.wano cont.cmpornneamente a.vanY.am1osi a qnolla. vt>l ta, dalla :p:1.rt,c rli Mortara, o così enl;r.arn bi i corpi pcncia~m·ono da questo lr.to snlla strada di B01·gomanoro, 1\fomo e Ole~gio, oncfo irn,cb11.1irt! l' arma.tti nemic!I.. Que,;to p1:rò non obbe luogo, poicbò l'armistizio sti1:mlato fntt l;a.n to pose termino a: tutte. lo ostilità. l\on faccio parola delle co11d.ià111i dell' armistizio, essendo esse gi:'l. note. Mentre l' 11.rmata. principale eseguiva i ino~·imeuti snmmcntoYati, ÌO a veva ordinato dìct.ro di fll:Sil. il OODglUlll;ÌH18n t,0 presso Trumcllo della. brigaLn Oavriani, che stavasi p1m: avanzn.ndo chilla Lomlt;~r<liil:, colla brigata principe F.doardo Liechteu~ti:in, che stava. presso 1fox,:aua-Corb, e poste cntramhc'. questo brigai.e sotto i l coumnrlo del tenente mal'esci,i.11o conte 'WimplJen, il quale aveva ricevuto ordine al 23 c!i rec~rsi verso Mortara e di là u


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sopra Candi.,, onde o:;serwu o e ùifendéi:o il pass}i.ggio del Po presso Ctt:iaJe. In }>ari tempo fn asscr,rntta, )t qLtcstn. divjsione In bri~atn Gustavo Wimpffen, rimasta in Pavia. Ln. SP.n1 del 23 marzo arri varono in Candia le b rig~b~ Cavriani e ]!;doar<lo LìecLbonsLein, <londe vennero to<1Lo invirtte delle opport.uuc divi':>ioni al ponte dell11 SE:siit verso Terni.r1uova, onde oecupare e rimettere il medesimo, uonchè al kagitto della ~csi;t vm:·m f 'rassin,itlo, onde impadronirsi dc' mezzi di })assaggio. Da eutrn111bi quest i p unti giunsim> notir.ie non cssern b. sponda rlextra occupat:1 dai nemieo. li i;rosso 11' ambo le hrigat{~ si a,ccantont> in 11uol ~iorno a Candi:1. · Cl 24 marzo, dopo mezyjj.uotto, uscirouo du. Camlia lu. compagnia del corpo di flottiglia e due cmmon:i ùclla ba,tt1:ria di, G :~ pi1~Lli n• 16, solto b dfre;.:ionc c1el primo ternmtc Uoi;en~:weig dello st.!il:o mn~gior1: ,lol qua.rLi1:r gcncnile, n m arcinrono in unione aìia complgnia. dc' cncciatori che st~wa presso il 1t0nte, e ::1.!l un distaccnmcnto iii ulani, per Terrt,i l\uov11, ·110roo CM,::ilt:, dopo che fu tota.lmeute rimcsi-n dal corpo ili tlottiglia il ponte limlla Sesì::i. I\Jlc Of l:l :.i dopo mezr.anottc si avimzò oltro la S csia il r esto della lirig~,t:t Liechtenstein, e 11rnrciì1 o il.re 'l'oru t ; uovf~, ove il 1111,;d r.F'i tnv s1:nl d' :1.ppoggiu ali' av:n1gmu:dia d1' crn8i spi11L:i. inna.u:t.i verso Ca:mk, e fcuo iu pari t onq10 frouLe von;11 Vr. rcd ti, nwdi,mte una com1mgniri di fanteria Gcppert, in viata a VilltuiuoYn. l•'itmlmente verso 11: oro 4 la b1·ig11.ta. Cavrìani si misn iu mtlrci~t du,

Candia, e si collocò in un punto vnnb.1.~gioso p1·cs110 'J.'1:1Tt\ ~uova. qoa,k: 11st>rva per la hrii.v,Lta Liecht::11stciu, lasci,111do due colllpngnio pl'e:;so il ponfo dolfr~s~~sia. 11 djstaccamcnto che ~la\·a presso il tragitto vt:1-:,;o fr3.5sjueU,o rimase l'ratttmto vicino al medesimo per osst:rvnre il passaggio, t: fu 1·i11f0I"b~1to ,]n, due compagnfo della. bri~ata Ca.vriani. Quaudo l' avl:luguardia compar,·e 11.l far de] giorno innarnr.i Casale, 1~..::sa fu riCi:vutn. a camwmite. Ma quaudo si Y1~m1c !I. couosoerc che Cai,;alo EOn ern che dcl>olmcnte presidiata, urn protetta da uu fÒrte·il,rmato, così fu iutimtit3. la reso. :il fur to o 1111a citt~L ; \j11est.a però fu i~ccttat:i. sot,io coullizioni, Il. cui non :,Ì poteva ac1t:ril'c. Pcn :iò si cli1~ae ordine )1 Ila brigata 1,iechtenst~:ìn di avanziu·t1i. · Ca.sale, post~. ::mHa sponda destra dei J?o, congiu.llt.a :illa riva sini~tru. con un ponte di ferro, a cui enrno stati tolti i pali tra-

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vcrsali, e innan½i :d qua.le $Ì era cosknit~i una testa di ponte, protetta, inoltro da uu fortn armato, posto, come fu deUt0, dalla parte occicfontale della città, che clomina perfettamente il ponte, non potc,'a esser p1·esa con un colpo di nmuo, t.anto m,mo che dalla divisione vert\o il forte uon J!l>leva. es:,;~:1· pit.ntata. neÌla t)arte piana e alfatto uperLa rlel paese, che la. batteria di n~i. ' Del 1·t~st,<>, il possesso di Ummlo era dm1i1h:rabìle soltanto per il J)'.liglior sostonimeato delle _t,ruppe, ma non pot,~va offrire .alcun vanfaggio militare contm un nemico cl1e si nv11.nz,1.s;;<! rla . ,\Jessandria, .mentre (1uesl:a città viene completamente dominatic dalJc altTJl'C della. riva destra, cho la circom]a.1w; e (jllÌfldi è i:dfrr,tto ìnsosteuibik nel caso di un attacco da <'(uesto lat o. L' inLrn[u:e:-i.L contl'O la, rned1r,im11 doveva, 11uindì a ven: pc-rr iscopo cli protég'gt\rè le spalfo dell' :1nnnt:i, - servire a minacciare fa, -.,,j~1, che per Trino conduce n, Tol'ino, - quindi esser pÌLt mm dimostn-tzione che un attacco, iriiì ,m t entr1,til"o per vodet·e se J.,. guai·nigio,1,l~ J ~1 Iol'Lc, t::1:01·ag15itLttL 1.ia unu. pn.rt c p c1· il precipitoso corso deJJe opcmz.io11i pre~so la prin<'i JJitle ,.trmntu, piomontese, (~ ,fo,)l' a ltra. spint~. cht' cittadini t imoro':li per fa vita ' t; gli , L\'~l'i, m:l CcL8(1 di tm born1nw:damento, fos!.le per arrenèlersi dopo breve resistem a.; ora quest o tont a tiYo dov0vn, es:;er fatto. Quind.i, mon t rc la briga hl Caniani, q u:.ùe a ppog ~io })re3so Terra N11ovi1,, prnncfova. una. favon~volc po~izioue rnil it.11.rc:, un hatta.gli011e Gi:ìppert occupava il pu.nto in cui s'incrociano lo strade di ()andia e Vcrcelli, e co1n·iv:·L queste ultimo, e un secoJtdo bat.taglione Geppert si dispowm1: in pa.rLe in colonne di divisione · verso il forte e b città, ed in prw:t e o~i:;erva,\"[t .cori una di\'i8ionH di ulani b. vi:1 vei·so Torino: lo tre !tntt<:!J'ie apersero il loro fuoco· contrn la <:iU.ì1, il ponte e il forte, o ii secondo battaglione Rukf-1.vina: la 1•· compagnia cacci;;,tori :-;i diressero verso la, test:l del ponte,. Dopo breve fuoco, cui fu l'isposli> vivmrmntc d.al forte, · e . dap1Jt·iuoipin anche da.I ponte e dallrt (:ittù., i ctifonsori furono scacciati rial ponte e dall' t..rgiuo cìLcriorc della riva, e 1::1, testn del ponte vcnue occnpat.n dalla compitgnin. di, cacciatori. Ora per , bomha.rd[l,re effìcnccmcntc il forte, si portò neUa, stessa testa. di ponto la bitUeria di rHzzi, oltre a che già prima si era eolJocat.H, la hfLtWl'Ìa a piedi n° 24, ed ora ~11che h ba,tteria ri" lG presso fa stra.da di Torino. Dac:d1ù il fuoco .e bbe du-

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ra.to due 01·e S!:u:.ia recam l' effetto spt~rnto, e di venue ines(:guihilc nn energico at,tm:co cd· as,;;alto oltre il ponte, portato via, ai t1ospt:se il primo, e le trup pe furo no riLìrate da,J tir o della moschetteria., tanto più che un nfiiciale dello sta.t<l-ma.ggiore pie..: monte::.c, che viaggiiwa. 1:ou ·un sa.lvocondotto dol .1,• corpo d' armrtta, venuto coìhi . posta, di Torino, a1munzfò che dopo 1m combaLLiruonto pre::.so Korni·a, vittor.ioso por le a1·01i nost ra, era imbcntra to l'armistizio. ' Li~ divisione prese ora. per la not!.e una po8i,,.io11H, fa. 1111ale impediva. totalmente la comnnica,,.ìone coll~i hrign.t,'t Liechtenstein, <>t11,rnnava lrt via. , orsù 'l'orino, e tc~nev:1 fortemente il pnnt,o cl' in orociàm<inLo <lolle vie di Ca.mlia V,~rcelli, mentre la brigati, Oan.ìo.ni sta.-a. di risen•a fra Casale o Terr;i. Nuova.. La, !IBru. di qnel>l:o dì erano giunti in (;!),n:lia. a1d1c i clun hatta.g1ioni npparLencnt,i alla hrigat.~ n ~wria.ni, cioè il 1n:im11 bn.tta.glione èl1~lla. Jn.ndwf1ru: n.rcirlnc:,1 Ù;trlo e i l primo battaglione de' cacciatori volontnri viennesi. La mattin:,. del 25, quest'ultimo marciò da CandiiL a1l11. brigata. <lestin;Lla. pur Tim·a Nuo,·n., e unt\ 1Ji.;ù,iono del bo.ttn.glionc lan<lw1:hr iu·ciduca Cn.rlo assunso l' occup:i,,.ioac del ponte d ell:i. Sm;Ìi1 o il passt~~gio verso Fra,i,;:1l1mt,to, cos1ochù la cump:1g11ia rlol coi-po tli flnU,iglia, eh<' ~tarn qni, potè twam:ar:si verso Nornra, n le nitre divi:1ioni pi·cs:10 le lorn brii,çato di Cm1alc e '\o"Ìl'. ÌllO n. Terrn .Nuova. l 'noi,t ri 3,vamposti 'cli~ stavano innanzi al primo sito, fu,:on o molestati; dumnto la nott.e. del 21: 0 25 e t uttfl. la rrrnttiun, da.lh gua,rnigione del forte e dclltt città di Umrnlc, la quale hmtò pertino di far unn. sm·tit.a. OndB porre un termine a siffatto giuoco, vennt: 1:ioforz,1.ta verso le ore 2 po111el'idiaue lii. cntenu, de' bersaglieri, pos~t1 in linea. di ba,thgb, lo. h tigata Liecht.enstoin COTJdot,ta innau:,;i hi città. Nel primo assalto fu prcsn la cai.;R. ocrnpa.tA, post.:.t più vicino a' nostri avo.mpo~ti, si p:antarono i cannoni, e dopo un vivo fuoco !l' artiglieri"' e d,i mo!!chcttAria furou p1·ese d' ns,;;alt<: dnl i• haURglione Hukavim1 sotto il C}1.pitano Doklieur, ,~ la 9• di\'isione. di caccia.tor i sotto il c:ai,ìtano Nagy, la testa di })Onte e 1~ beo difesa abit.,t:,;ione ac1:anto ild e,isa. Le nostro colonne cl' a<tsalto sta.v}i.ao quindi pronto ~. varcr~re il puut.e rime~~o,

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' 1 ,\. pro,rn~ito di quc~t.o uflicu,ll' piemouiA'sA si leggu AJ;_,;endku chA ho o:rAdu to Lcuf'! di nggiu.ngAre sul .fiu" <li quti~l.t) mi o S(!l'Jtlo, pag. 'l'm.

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malg1·aùo il fuoco c1' artiglieria dirotto conti-o esse thi.1 forte, e ad assaltare ln città. - Giil av:mza\'a.ei d:tppresso, in soccorso, hL.lil'igata ()1.vria.ni, e in quel punto si sfawa per dar ]' ordine dell'assalto, quando gianse il corriere colla notizia ufLicìtL1e del C11111:him;o ar mistizio, e coli' ordine di snspeuùem le ostilità e di ritirarsi oltre la Sesia, che dovca formare la. linea di demarcar.ione delle clue annnte. La divisione OL'.rnpc) q 1iindi nno stretto

SìCcantonamento. Dmilnte l a m~ttinn. ero giunta c1' ullrondo da Mezrnna.-Corti la brigata Gustavo Wimp:ffen.1

Le perdite che l' arrutlb> 11.vtiv-a sofferte m,: smnmentovati comù uHimenl.i n ba.ttagliA ernno stflti : ~el combattimento di Grave1io11a. il ~W marir,0, dal sorgente~

m giù : 9 forit.i, smarriti 12.

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' ::ie il l'in tllli n ~ll:i,;ua opPtll.. r,arla11•lu ,/ella ,liro!;a ,li Ca-.,I P, ~i ,l imeost.rn più J cl s:,lito in ~~atto, fanta, Li co, e p:ir ti,•nln r ,nc nle i11i;i1t dlO, quaml o Rl~hi li!>C<! un coJ1fru11lo fra la r1>~i , tr'n1,a ,li qucst;1 c il.l'ù e cii.i c lH~ a\'rClhbcr o dov u to lare gli abi tauti J ; Nornm, ,li '.Mor::.u1·:1., rl0lh C:i.va, u pcrG1111 f:IU ciò cliu lii fo1!n 1·· nnno pri ma n Vk·r>rnn, vurmi a11r.l1<' os.,;.,;01·,i l.a l; i1rop:ll't1m ·1. .1 c he I!\ llt1l:i1.io11e Aust,·iaca nUrilmi scP. alle opcr.itio'ni della. tl ivisiouc W11o pCfeo , 1: c1·eùo che alcu ni pas;i dd ht medesi1na siano in~mrtlif.~ihili. L:L .,i tt,ì. ,li C>1,;;afo, posta sulla ,lc,;lr,, ri el Po, 1:rn allora ioliér.tmenr.e arm·t:i. (,Ju~,u .i:l,11 i l.•'ran<,;esi l' :1.viw:1110 f;mrtw_ellr~Lu udl' 111111ù ·ll\!lì), e (WC'' o null.,. l,!;io,ur pi>tc v,t a ll ,l sua dH'es~. 1111 vcccb iu cllstdlu 11 ~1 piano, 1m111ir.o di pod, i ca1111011i, co11 pochissimo rn11ni1.io ni. S 1;1 va (.let'Ù oe l i 8"tti " com and,\m.o ,l ~lla 111.. ,l,·;,i ma un YeLerann cl'l\ u~t.r,,·. lit.r., il g,:,111.!ttlll! Solul'(), il q11ule Sf•PPP hmvn.,neutc~ uti li-1:tar·e om, i ,w::lirli ,i:ltt'liglieda, ur111 !!1'Ssanli:1a \li soldal,i fiha 11cl111.i che ll\'Cl'II rnu:olto, pd il prod,-, t,_.nc11Lc )lunnw, uppo~Kr.m <.lnte spP.,lit.,1g li il• ,uultiuo u11 Alessaudri ~ 1!011 <liP.c i C:irul,iu:eri, in LuLlu 78 uomini, Ou ·,~.1ul uu que par..c gli i\.ust.riaci :i.•nfa,,~ n, pt1sc11.1to il l'o, e h pot e,an., i,n1>u n,•,1wnk, u fl'Oute d i una siJ11ile guarnig :onc•, ,uu, Lru11closi sulla colli na di S1,111.' .'\.111111 che doiniua In. città. r1u~st.a si d,.,..,wa im,u ~o.l i:it:unculc a r n·l1lllP1·r.. Mu s i(!cu,1;c es~ i si sl,:lierarano di:-icnpet.tb al r,ootc, il q,rnle era i c HluL:, da .:ll1A · cnnuuui ,Id cu, Lcllo; q oamun4•Je ci uesti foAAoro i sa li , c1·eJo, capaci di far fu oco, i , imr.,:;sjbilc :,rnUl,.Lto>re, cb~ /~ colonne d' ,uwlt,, òJ~>L<;~!!: o va,.c(w<! il ponw. ,,,.,r ,.~~r,.l/.1.t1'1J kL c:il/.ù; m nl;rnclo che ave;~A rn po,:.o prirna r espinla ,.m'nnda~., ~ ,·t.it.~ rl,:,llr>··1,;w11·nigi;rnH (co rnpo~ta di cinq11a11h solrhLi), elte J' inlrcpiù1, Mc,ro1.zr, aveva g11 inn L,., 11LLrnvcr,;o il ponLe, [.•€1'1fondovi 11gli cl'uieurn e nLc la vita, 'ir,11,,> 111i Ìlu IJt!l'Ò g iovato l' impor i.rulza r.hn ~li An:;h'Ìud ,licd ;:-ro all' aITa1·A ,t i c~!-11-,, !.ICI' llntern e nel 1:S5t incraprnn,i P.M le fo, Lifìcazioni, che tam.a rP.S\lc irnpr,; l.~n:m cuucri, poi nd HIW.


-· 170 -'A San Siro, (fambolò e Mortll.ra jl 21 llln.rzo, uffa:iali mo'fti 2, feriti 20, prigionieri 1; - d:.il s<:rgeutc jn giù : morti GJ., forit.i 23!'ì, smnrriti t82, prigionierU:I. ~folla b attagli5i, di .Nova.ra. ii 23 marzo : 11fuciali morti J '.I (di stato-rrmggiore 1, ufficiali superiori 13); feriti 2 gcnernli, 7 ufficiali cli sfato maggiore, !)4, ufficiali im periori; <imarriti 1, prigionieri 2. D11.l sergc:nle in giù : morLi 3!)6, feriti 1747 , ~mll.rrjt,i 876, prigionieri 78. Della ,Hvisione Wimpfic n a Cns:i.le il 24 o _25 mm·Y.o : 10 morti e 2l foriti. · Dimotlochè la perdita cornplns;;im fu di ufficiali: morti 1 di st,ato maggiore e 15 ufficiali superiori; feriti 2 generali, '7 uffi ci11.li di :,;ta.to maggiore e 114 su1ieriori; smarriti 1 uf(icia'le superiore; prigionieri a uffieirilì superiori. - I hl. s<:rgen tc in giù : m ort,i 467, feriti 201 3, sma.Hitì 1070, prigionieri 8(i. Molt.i porò degli srnarriti1 i quali oro.no sf.aLi fat,ti prigio111eri1 ed a qut-.st' ora. sono stati rlscattati, o!l c1·f.l.no fJb1.l.i taglh1ti foorj , so110 succeasiv11.rncntc ritomaLi.

~el COL'SO di cp1 csb\ r ispetto;;:1 reh:-:iune fu min più. gra.clito 1!ov(wc di far lllcmionc rli coloro ('.he nei singoli momcmti dcll,e batt:>~lie e r.on1brtttimC'oti il i qucsb c~'l.lnpagnn di tre giorni mng1:,iionnonte si distins~ro, e come cap i o subordinu.ti sopra. gli a ltri ben moritaronò. Ma non e1-1si soli, no, che centjrni:ia. di ufiiciali, m igli:~.in cli coraggio!;i sotto-1.1f1i1:iali e soìdwLi sotto gli occhi . dei loro comandanti di corpo 1: generali, :,;otto i miei occ.hi Yolevano e:111ere i prirnj i11 questa loUa, del diriUo e del!' 1mlinc ouropt!o, in questa. lottn de])' integrità della po.tria., <lell' inviol:tbilith· del territorio austriaco. Un 11uJia, er a. la vita per qm~i prodi fra i prodi, perchè oJl' e"ra. consacrata. al nostro giu,.ine n.11111.t.o Monnrca., che un giorno sop portò i;ou noi i p el'icoli e· )1~ fatiche di qne-ste ca.mpnguc, le cui prime core dc! governo \'O!ev:1.m rendere men gm,·i, e coli~ twstre vittOl'iC o.rrecm· sollievo alln spirito · ,;uo opprRsso dallo fa.t:iche del gioruo, con emlo unit\ n:i no. -stri nobili <~ valorosi fratelli d 'armi in Unghoria. :u'I incontr ar giubilanti la m~a·to per l'esistenza. della }1ons.rchia. · Fra i va}orosi mit'-i compagnj d' arme a.ppeoa occol'ro oh' io nomini i }lt imi miei soskgui, i concfoLLiori dei cliversi miei c;or1,i d ' armi1ta. Dappert.11Lto i primi nella pugna,, pieni di pt!rspicacia

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·. 171 -

e risolutezzà. in qualunque situazione, ·f'-Ssì erano già stitti da oltre un ~nno J' esempio del più rc-\1fok: t} diiotinto servir.io. R se il valoroso corpo di riserva cd i suoi degni condottieri non pre:iero pRrk a.lh~ b:-1J.tagli<~, perd1è :-.mnpre d.~cj~.t~ ,lalle prime file, fu però loro concesso, mercè rapjde e forzate marcie di continuamente trovarsi come ri;;erva nella prima linea di . batta.glia, e fondare così la forza. dell' esercito e la. sicurezza. della vittoria. I condottieri in. ispecie clel 1°, 2°' 8° e ,to corpo a. ar.mat:.l, come anche delb divisione 'in disto.ccamento n Casale, e sono il gene-. rale di canlleria conte Wrat,islaw, il gcrnm1J 11' ai-i:igìi<-:ria ba.roue D' Aspre, i tenenti marcsciaJli barone Appel, il conte Thurn., ed il conte Wimpffen, ciascuno ndla sna sfera si ~ pret..t:1to n'el modo più scgualato.

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Nei com1rnHirnc111t,i che pr~;;e1let.t,e1·0 b .. haUagli:1. <li Nnvarn., a Borgo Sim Siro, Gt1.mbolò t~ Vigcvi,no, il coman{fante del l" corpo, g1'.11crale «li c1Lva.lleri,L crmLti •li \Vra.tislaw, diede, come f.\0lllf)re, pr.ov(~ di fino rtccorg~rnentA) congiunto n. peri::0v<:11·:1n:1.n. e vn.lr>r.e. Sotto di lui si distinsero il tenente maresciallo <:outc Hallc,~, ed i] generale maggiore conte Stn1,,,~sol1lo uelb presrL di San Siro e Gambolò; ed, in part,icola.r mocl.o il tencnt,.i m::i,rcf.\r,i~llo bnmn<~ Wolilgern:utl1, che eseguiva nel modo più ardito o dflcisi~o la marci:1 ed il passag~io ot·rlim1.togli rlcl 'l'icino, e veniva quindi favorovolo sostegno nel combattimento di Vigovano. 8e }lOi in qm~st,n bmvf: campitgm1. dcbho rnlnrimu·e per primo e soprn. o~n' altro il valoroso e risoluto condnttier del ~ .. corpo, 1 -gencralc d' }n·~iglieria. h,uoue D'A:1pro, cho col suo corpo couqui; stàrn il 21 l\fortn.rn, ed il 23 sotto Novn,rn eroic;1mente resisteva per cinque ore aH' }1tt.ac<;O di fronfa1 4lel ne:nico snperiore in numero, non faccio che nuovamente accorda.re. :tl suo corrtggio ed

all:L sua forza rnor::1.lc: quella comiider~1.xiom: che gli spetta e già gli. fu attestn.tn; in t:1nti combattimenti e battaglie. - J.\:r valore e saggtizziL:-.l;a.vi.tµ-li deg11amentc a fianco il comando.ntc del ;J corpo d' armat:.1. tenente maresciallo barone A.ppel, ndht giormtb.1. di Novara ; come finalmente il condottiero dol 4! corpo tenente-nrn,rosciallo ·conte Thurn con altrtittanta intdligelli'.a qllanta 1-ìsolut,ezr.a e 1,:mvm·a dirigeva l' atto.eco del fì.:inco destro del 1rnmico ed essenziaì mente contrilmiva a denitler della. pugna. Dei generali doli' armata fra i divisionari spettti princip:ilmente a S. A. I. l' a.rciduca, Albrn~to, •i llopo lui ;11 tenente maresciallo conte 0


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Scliaaffgotsche del 2° coq 10 Ja lodo della più perscvcrr.nte, esempio.re costam:a; così anche i tenent i marcsci:dli conte Lid111owsky · del ~" corpo e De Uuloi del 4° corpo condussero con tn.nt.2. sHggezz:i qul\nto valore le ·loro divii.ioni a\11~ pugnn. Finalmente i generali maggiori cont..e Kolìowr at, conte St.'l.dion, pri1wì pe Fede- · rico Liechten"Lein, non che il b1·igiidiere colonnello Di Bencdek e b,Ì,ronc JJianchi <le] ;~ 0 corpo, il ~cmeral mag~iorc Alìcmrrnn i': )faurer ,ti,.J :::• e gcnero.l mnggiorc co11Lc Dcgenfeld del 1", clcblmuo essere men tornti i;iccomc pnrt1colarm r.nte di~t.ioti. DP.Jln. <livi:1ionc staccata. a Ca:-;ale meritano SpP.ciulmente ln heu mcrit:i t..'l, loclt: cli prudenti ell accorti condottieri il l)l'Oélc c:o-

mu.nd:lnt.e ili essa tenente mr.re"ciallo cont e W irnpfTeu o sotto di lui il geuerale maggiore principe I,<lmLnlo Lièchtenstei11. P ic:n:uneutc r iconoscgncJo i validi scnigi òei rnerubri del mio qmirti01· ge.n~rnle, ai quali t utti, siccome a quelli. che f,)del1nente mi ac<:ompagnnrono jn ogni [Htsso, il debbo più oTlllrCvolo attestato di saldo coni.g:~io, at\.a.ccnmeuto o devo:1.iono: frn i mcùesimi nominerò pl'i111a d'ogni al!.ro il llìio qu ar t.iur-mastro generale te1H~nte Hrn.rescbllo di I:Iess. Acl esso, lo tittesto ili tuUo cuore - nrl e.c.;=-<1 è tlovuln la mn,ggìor parte <lei succ<.!ssi cbc I<! armi clcll' Impcrutorn h:rnuo l'iport:\ti in qucf\L' ultima cn.mpr,gn:1. CousWer:,rnl u LL, Uo Jc cirr.ost,tn:,;e cnn ehi: , ro ::{,;n;.Lrrl o, ra,iii!hvment~ ri1:onosoondo o tosto coglieudo il vero punto, mirand,') "emp1•e :..d un gr3J)<ie scopo, cp;li ebbe t nt.bt la mia confidenia, e con lui a lato conrlnctwa l' :u·nmbL ad uun vittoria. c0rb:.. -11 i.,àpeva l' rn,ercito e "in~~. Il mio primo aiutante genera.le, tenent."' maresciallo. di Schon · h11ls, fn nella sun. sfera., . come sempre, l'uomo sopra g li nlfrì !~minento, che mi ,mecorso del ra ro suo i11 6egno pcl' portare all' ultinw gn,Jo di potenzn. l' onm:o già. proprio rkJP armata. lo gli debbo molt.i.1, e mi compiaccio di poLcr qui r ipeterlo. TI genera.I rnnggioro bo.ronP. Switu:k, direttore dell' }i..rtiglicrin, di camJ)agnn., ecl. il genera) mag~iore di HJawaty, direttore. dd g,mio, stett.ero !J mio fiauco valenti ciascuno nella sua. sfera. 11 ~Emeral maggioro b~.rone Switnik era dappertul-to oclhi bn.ttriglia, dovo la sm1 arma r endeva necessaria Jn sua. vivifìeanto preS<:lll.,'.H, ed à.DC,hC h~ truppa. SCgl1Ì\'l\ YO}enti1:ri l' CSpOrimentato SUO !lgllnrdo. lì colonneEo e s~:condo aiutante genernle di Schlit.t~r, ed aiutante rli comando gene rah: maggiore J.f.berhard, . éliedero prove


...,,.,·

173 tonto di pe.rspicacia erl att.ivitii. in tutto ciò che primn. delle batta.glie, come anche giorno per giorno avev}t rela.1.iniw ad interne. dìsposizfoni nell' armata: qua.nto di eriergica ri.solutczz!l su] campo ddf OllOre. :Mentre non faccio qui l!leazione clH' dei più distinti condottieri ;1upcrio1·i nei diversi corr,i ti de~li organi priIJcipali a me ìmmt1diat.'l.mm,t.e vieini, fra. i 11uali debbo però annoverare con degna lode r.nùhe i capi ed ufficiali dello staLo ma~gìor(i gene1·ale, ddl' aiutirntnra e dcll' artigli·:ll'Ìlt dei corpi, tin::i.lmentc i clue aiuLanti ·di n,ln, maggior baronci Lcky,rn1 e ltaroue Dillor, (1d i . mi1~i bra.vi 11i'fai,,Lli di ordinanza, mi riser,o di poi-tare. posteriormente n cognizione di Sua .Maust.à l' Jm11eratorc i uomi dei roede:;iimi, come di tutti ~lì nltri che si sono d:stinti, e,l in parte furo no .già mentovati nel corRo di q.uesto rr,pporto, in una mir1. o:sscquìosÌ$Sima propost:i })01' ricompensH o distin1.ioni. n.~bbo ~dtr,~sì far memionc che chmmtc1 qtrnsta breve ca.mpagna trovaronsi nel mio seguito j) gencrn1 1m1.ggiore prussiano di Williseo, nonchè il colonnello imJ)eri1do russo colo11uùl lo principe Tròb:dr.oj; il primo foviato dal s uo Re per assistere H. que8fa C,Lmpagna, - l'ultimo a me rec:tl:osi volontaria1mmtc, per dare ogni gilfrno notizie dei nostri ,mcce!:ISÌ al suo monarc:i, eh' ei sapeva prendervi vivissimo i11tcresse. Questi sì valonti compagni cl' am1e di Mmate a noi ~11mite ora 11rc,;so di mc, oi'a presso i corpi, attestarono in og11i loro passo quella fina perspimu:i,i. e qucll' alto coraggio, che sono l' im-, pront a iude1eliilo dei valorosi eserciti, cui appartengono, ed · in sì . l)ei monwnti li veclevamo con gioh in mezzo ~L mJi qu11ì rapprcscntnnti èli quelli. In q1rnst.o tempo avrò J' onore di pl'esentare a •1uesLo cccol(-o ministero della ~uerra. un.a. ,k;crìiione delle op,mtzioni dell:L guerra cornpilttta all'appoggio degli atti. Il:\OJ,:'fZKY Hl.

p.


l


APPRNDlUE.

Rl1: CABLO ALRLllTO l~ BAYARD_

L' uflizialo di stato rna.g·gicrre a. cui acccmna la Reh.l!tione austriaca (pog. lGS) ern nientemeno che iJ re Ca.do Alberto. ~ siccome io 1:mppongo che il lettore sarà Cl.lr ioso d i sapc1·e in qu,L) modo, appena finita la butta.glia. di Xoval'a,: fosse egli vennt,o a capitare nel cil.rnpo nemico,· ho creduto fargl i costi, gradita Ti1m endo in L1UAl:3t: À:pp1mdice tutte 1~ notizie cl111 mi fu dato di ra.ccoglict·e RU q uesto l)tr a,:rio acciclente: non che fo rifìossioni e i riscontri che queHe notiiiu · possono sng gerire. Ad ognuno ò noto cih~ IJ.Ucl prode so\7 1'1'1,no, visto il cattivo esito della batla,gl.i~., dopo !lvt11· cercato invano una palla. che lo colpi:sse ·R-michò firrm.1re 1m imnistizio eh' egli puro gindi1.;ava, non potersi fotn.l mmttc ri6.uta:re, frrnu1vu. inve.Ct! un l'Lhbozzo <li a·bilicn.,r,iono; ed entrato f.iOlo in una ve-btum con due ~uoi fì.di sol'vitOl'i 3, cas8etta, partiva <la. Novara per il P01·togallo: pren- . den<lo lo stradale di Vercelli munito cli po-ssaporto nel q·ualc il Re fig u,·a.va essere .jJ conte di Barge.


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E~;,;endo n8r.eRAario che un atto così solenne qua,l' è l' 'abdicf~~ione . al trono venisse formal~nente ,tuten.t icato, e 4 uinfli reg:ìBtrato colle · dovute gar,Hl?.lfl, s~ inviò .pochi giorl)Ì dopo sulle ·i;:.· aceie del re Cal'lo Alberto il ma,rd1ese Lu. J\farn1ora1 HUO primo R.int.11nt.e di campo, e il conte Ponza. di San :M art ino, muniti clel doGunlento a.ppositamontc preparato; e sjccome il Re vjaggiava, 'a piccole giornate lo potm·ono r~ggiungel'e in Tolo~m (Spftgna), ove a11punto venne gii.t1·idir.a,1nErntù constatata la forma e irremovibile volontà rii Carlo Alberto di cedere la. corona nJ suo tiglio primflgenit..:, Vittorio E ma,nuelo, colle richiestH firme e forma.litù., il 3 api.·ik: 1849 ncll' ufficio del not.aio regio r,1g nor

J;ua,n Ferm'im, de Jiluru,mdr:w ena. Come re Carlo All)erto non abbia p ensat o, o altri. non gli a.bbfa, suggerito, .di andare per la Svizzera, ovvero ri;;.;a]ire la. Scsifi. per passarla a Hornaguano, io non l 'ho mni pot uto cnpirn. Nt1,t uralr.n.ent.e a.ppena, or;cit,o da ?\ovara 0 p0rTOr8Ì pochi chilometri: egli si trovò gli avamposfa austriaci (del 1n ~oepo) ~hfl lo condussero al Quartier g·enerale del conte Thnrn, in Rorgo Verce11i. Sì è d etto; e molt,i Io credono, che Carlo Alberto fu ricono;,èiuto 0 gcnorosar.i:lonte lasciato passare. Almmi aggiu nsero, perfino eh' egli ebbe un lungo collor111io Gol gene1·a.l Thnrn; o si fabbricarono sul meèle~in10 alcuni. roma.n7.et,ti, 'i ,quali, come tutt<} ciò d1P. s::i. di ro. rnan r.o, forono lotti gusta.ti con avidità.. Ma ciò non fo vero '.nè er.a verosimile. . Nessuno è più di me dispo:;to a. riconoscere nei generali austriaèi molt o spil'ito cavalleresco, che vorrei fosse · da· tutti gli e~HrciJ.i imit.ato. Noi più volte · ne ubbia.mo avuto pr_ove; clie mi compiu.ccio di atte-

fra

1

e

1


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stare ; ma la genoro~ifa'i, ca 1r'alleresca h a i ,=;noi lirni t,( 111a8simc in g.ue rra, <:1 l' occasio1rn ora troppo propi11in. e· t,roppo seducent e per·chò gli Austril:lci AO la b ,;ciassero !:!fu g gire. D 1 altrondc nou è-l p ossibile anunett,ore cho il comandn,nte Li i nn corpo di eser cito d Ì5t,n.ccato, ehfl nulla. potev<li Raper e d' nn a rrnif,t.izio appr-ma. p.ropost o, senza: nn or d ino dd Generale in ca1io ln.scÌ/\sse libcramcnt o passn.rc -quel so vrano nemico, ch o avAvr, d ue volte provuca,t.o la g·nerra.

Se g1i !.u:;LJ'inci inoltro a.vcRser o r ieonoRciuto Cfl,rlo Alberi.o, e lo fhvessero gen erosa.mente lascia,to pa.s-

!'lar e: si sarebbero natnralmc11t,c d:tt i vanto d i tanta magnanimità, ~ i] rna.r cHcia.Jlo Rade(,:r,ky ne a vrebbe fatto ,1.lrnenu un com10 nel imo l tn.pporto ufficiale ; il quale confor mu. invece quan to 111.10 frn.1i<)llo m i R:::rivcwa, che cioè gli. AuRtrin.ci, il m:i,Ujno dopo, tim.\'ano sulla, eittà di Novara, iuco.nd i;.rndo al cUIH3 case (fra. lo quali il palazz.o \'escovile) qu.ando già era convurmto l' u.r mi::iti7.io. SAnnond1 À mio fratello 11P. gett ava la colpa sul generale D'Aspro, e:, il mare:icin.llo Radet zky t r nva n.atr1rale che la. città veniR~O IJom har,faLa il mattino . dal gener ale Thurn, il rnAdosimo ch e n ella not t~ prima, secondo i roma.ni icrj, a vrebbe; g fmcroimmcnfo lasciato p assare Carlo A lhol'tq anzichè arrestarlo. Io sono convinto ·che gli Anstriac:i ricouoRcon do Carlo Alb0r to non lo avrebbero maltratta.tò, nè espost o alla berlina, l ung o lq s t1'rtdale di Vienna ; ma uon son mono per suaso .,~h o _lo avrob bt3ro, con tu t t,i j p o~rnibili riguar di con dot,t o a Mila no, '3 più probn.bilrnent o ancora fi no a Verona, g ia.cchè <"'-On un ta.l peg 110 fi no alla pl\ce potev~no imporci Dio ·sa. ll w~1i conrfo:ioni S on .si p uò dunque abbast.an 1.a cleploril.re che il Re si sia por .sunalmonte esp osto ad una così granò.o umi-


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"7"

liazion0, ed ahhia esposl:;o l', esercito ed il paese a. più duri e fo1·8e treil1endi Sfl,crifizi. Il. r6 Cailo .A lh~rto aveva molto spirito e molt.a istruzione, anc:he militar.o; era d'una lm,i.vunt impareggiabile ; ma, dii:;grnziatamente non possedeva il ::;emo pratico per ciò cho si riferisce ::11la disposi:,,io.n~ àelle truppe, n meno tmcora per ricnuosc1:;rf! il tprrcno. Egli (lifficilmonto sapeYa, 01·i0nta,ni. ~Alla ca.mpa.gna dell'anno prima (184S) i molti errori comm0sr-1i1 0 per i quali dovcmrno r0trocod0re in poehi gior ni dal Mincio ::tl Ticin.0 1 da ciù in gran pa.rte p1·ovenivann; come pUI·e q w.u1<1o egli a Milv,no, invece cli sta,1'('\ in mozzo al suo esercito, volfo :1ndare a. st1tbìlirsi i1.Ì 11alazzo Greppi, peL· cui il o v,gotito ei ~iaw o (;n:.va.ti tutti in. u n tre.mendo imln·oglio, che poteva, anche fìuire in mfa spa-

venk,sn. tré•g·odia. ]]; bènsì vero che i Principi in generalo non anrnno osservw:ào.ni, e Ca d o Alber to k airuwa meno èli ogni altro. }'fa è dovere tH chi Rtn. lor o vicino 1 non 1:,olo di. osservare, ma nei mor.nent,i gTavi anche di re:-:isLere; e . corto gli si .:loveva impc(hre di prendere quella skatla.. Ecco ora il ru,ccohto di questo anedùoto, che io ritengo per veritiero, e q_uale mi venne riferito con molt:1 semplicità. e chiaeezr.n, ch.l corriere di gD-binetto Gamallero~ qtiantlu egli ,·it,m·niwa d,~ Oport.o a. Genova colla salma del re Cado .Alberto. Il corrier GarnaJle1·0, che ,,ta,vfl, mtl davanti della carrozza col cameriere Va.letti r1nanclo il ro Carlo Alberto usciva da Novara, m.i a:tisicurò che dagli avamposti austL'Ù-Lci la car:t'OZ7ifl, · fu condotta in un cortile di Borgo Vt-..rc0lli, ove egli credeva fosse ~tabilito il Quartier gern~rale. Lì furono tos.to d.istaceati i cavalli. La. nottA· ern. buia e pioveva conti.nuarne:nte ; vi

i

I.

I


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rima.soro fermi Jìno al mat tino Aonza cqe Cm·l o Albe rto uscisse mai di carrozza nè a,founo lo av,·icina.ssc . . Essendosi il Ga.ma1le1·0 più volte rivolto agli uffizio.li an~tria,ci col paHsapor to alla mano pe1· aver c.\V'dlli da proseguire il viaggio, gli venne .rispost,0 che t'L!,tti i cavalli d el Borg o erano impieg ati .f:ICL' spedire ordini, e quando ve ne fosse.ro dei. liberi glieli' R,vrc'bbero dak Infatti il mattino 8i ebbm·o i ca va,lli. In vflr.ità, viste le circostanze, .11on si poteva agire con mn.g g·ior garbo. 1\ila io ra.<..:capl'i.ccio tnttorn pcmsando A, ciò ch e acrn:i.rlcr poteva., e anzi doveva, se

Carlo Albcl'to foi;Hc sta.t,o riconosciuto. E q uasi non bastasse esser in<..:iampato una pl'ima volta e d i n ott,A e colla pioggia fra gli AtIBtriaci, egli si ritroYò in mozzo ::i, loro una seconda volta e in ·p ieno giorno. Part{cmdo da. Ilorgo Vercelli, invece di prender la st:rada il i Torino, egli si (I.VViò veTso Ca.snfo, serurn, pemmre che da. q,uella parte era molto pt·obabile trovare c1.lme.n.o qualche sqnnch one ai:um·inco in e;;ploraziouo. 1\fa I>iù che un po' di c~wallel'ia, g ià trova.va.si veri:;o Casalo un corpo di circa 10 mila uomini sotto gli ordini del generale Wimpffen : è in mezzo a qnesti . che il re Car lo Alber to andò a trova,1•si prima. di arri-

vare

ètl

T>o.

L' ufficia.lo a.mitriaco cbe ern sulla 1Jtn1ùa e che p1·irno vido la carroz:r.n., non pe1L°'jò già a,d arrestarlo.: si lim itò ad ordina.re a.l postiglione cli. prendere da un' a ltra parte: asserendo dm i Casa.]ei:;i avevano 1·ott.o il ponte,

e ch e· lo t ruppe erano tutte dis.r.mt,e pel' ,LLtnccare la città. Il Ile, udendo ciò: ~ vulenc:lo naturalmente impedire una inutile effmione d.i ~::i.nguc, e salvare Casal1:t <fa, un bombarda.mento, sporse il ca.po da,llo sportello

<lelln. ·c::i.rroz~a nella quale egli pt'ima cflrcava. di ua·


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scondersi, e voltosi alf ufficiale aust1·iaco gli este1,.nò_ il suo stupore che ~i volesse attaccr.,r Ca.sa.l e, mentre le oBtilita dovevano cessare in virtù di. un arn1istizio convenuto nelìa notte in Novara. - Posso io porta.r0 questa notizia al nostro genemle iu . capo (Wimpffcn) ? ---:- rispose ufficialo. . - Sì ; (replicò Carlo Alberto) diteg·li che son.o il conte di Rargo in viam{io pci· Oporto, e glie .rie dò la, mia parola d' onore. . Or siccome que.sto racconto del corrier Gamallcro .concorda pienamente in ciò col Rapporto ufficiale del

r

maresciallo Radetzky, mi pare debba~i ritener per vero un altro curioso incidente che il corri.er G;:i,mallero mi narrò in pari 'tempo. L'ufficiale austriaco, dopo aver gera.rchica,mente' trasn1es::ia al Genera.le la notizia importa,nte che gli vcnin t riferita dal conte di Barge, :ritornò proo80 la, cm·ro7,7.,a,, e v0cfondo acennto al viaggiatore (nn,turalmente 5n al.)ito borghese) una . bella. spada, chiese con modi garhutis3irni di poterla meglio osscrw,r. da vicino; al che avendo · to~to aderito Cado Alberto: ·il Gama.llero tirò fuori la spada dalla ça1Toriza e ]a, rimise all' ufficiale auskia,co, che dopo aver.la, attenta.mente esaminata la restituì, facendo rnolti elogi solfa :lì11e~,m mi eleganza cli q_ uell' arma. E ra questa. la celebre spada, che per ificher:;;o si· chiamava miJl' esercito nostro lo spadi.me d' Italic~, perchinull' elsa della, meclesima, era m~strevolm~ntc=, in.tagliato il miste1·ioso emblema. del leone seclnto c9l capo dentro alF elmo, lo scudo dì Savoia in stù dorso, e un . serpente=, fra, lo ugne, col motto celeberrimo : J'ATANS MCjN AS1'HK

Quella . simda trovasi · ora nella stupenda Armeria

.I


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cli Torino ; l'l<l è1 fra, i molti oggetti pr eziosi che in essn, si coutengono 1 fotr:e quello c;he j '\.isitatori cet'- ~ r,ano con maggior cur iosit,à-. E pen i:;are ch e mancò u n -fìlo che quella. spada auzic:hè-i noll' Ar·mctin. di Torino si trovas=:e fra. i trofei tlell' esercito au~fria.c.o n ell' A1·rnerin di Vienna. ! So C}1.rlo Alborto foi:;:-3e passato per· n.01nagmmo, dovo appuuto t ransifaroJlf, nella stessa, notte e il ,lì seguente m oH..i dei nocstri iu 1·it1rat,t1,: e fra qnGsti :.i.lcmri . r,·a pi, fors' a1whe troppo ceJ,m~mcnte: egli non potevc,, a m ono di rmum<=in.t.a,csi 1 e fo:es' an che in.vi<linwi l 'eroica :lìnc del celc'bre Dayar d, co]pit,o a mod e in quello stesHo borg o il :-;o 11.prile 152,i, mcnt.ro cou un pngno aei suoi bravi fui scugUava sul nemico che lo inseguiva

dopo il cusgra,;,;iat.o coml>a.t timento di RobecC'..o. Ca.d o Alberto, non v'è clubbio, tW<~va mnl te virtù, n.1.cuni pregiucli7'i , e svariate rirn.embrn.nze d el medio evo; egli nut.ri.va un a J>a:rtJcofa,r venerazione p er la, memoria clcl grand' eroe cli <]U.oll' c11oc::i cavallcrcscn, n on · solo pel'<:h è mer ita.mente chiamato il Olwvalicr sans pe.ur et sam.,c; reproch(~, w tt p orchò era stat,o educato in Piemonté ciua.l paggju rl~l dnco. di Savoia o rnorivu. in Pìemon.tc (o. Ronmg-na.no); e più che altro perch è Iln,yan:l era in fama cli 1nolto rnligioso. lnfo,t,r.i uel hcl monumen to eretto a Grenoble, l' eroe J cl Del{ì.nn,t.o è feùelmente rapr>re.senti:LLo morente, appog-g iat o ad un o..l bero, e ba.c;iando un ' ullim.a volta. fa sua spada,, t.cnuto. in modo elrn ·coll' elsa rnp pnisont:1 u n

c1:uc.ifìsso. ~ aJJolcono ID, aneh' egl i grande :·unmiratoro di l3ayal'Cl., -vedendo :pt-:r la, prima volb quel u1.m:mmonto nel 1852, n1Antro io ero a lni -vicino, lodù con una evidente emo7.ione il pietoso pensiero dello sculton ~.


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18'..! -

Carlo Alberto, che 00110Rceva. meglio la 8torfa, della mm, dina.stia e tutto ciò che alla medel:lima Ri riforiv::i,, <li quel che conosc.:esse la topografo:1. del su.o paese - e non era nò meno cora.ggioso, nè men r e JjgioRO di BaJ.fl,r d, R.mava parlar speRso delle gest~.L e della pietà. dell' anti.co paggio di Gasa S::i.vofo. Ma RA,yard non 1:mt semplicemente quello che m olti credono, cioò un iutrepfrlo cavaliere capa.ce nol.tanto, come gli 0roi di. Omero, di menar lt:1 mani meglio degli al tri .noi combattimont:i: egli seppe gnidar A e condurre ::i, buon termine q i:msi tnttc le. varie imprese che gli furono affidate dai t re sovrani cli' egli Rt1cccsaiva.m.entc servì. A proYare eh' era ancho un abile nomo ili guer r~ basti rammentare il colpo cli 1nano audacissimo, ma non meno accor to e calcolato, col quale trovandosi (nel 151 5) aU' avanguo.rdia di Francesco I quan5lo q uesto sovran o scendov:1 pel' fa, J)r imn, volta in Italin., }Jassato il Po n Villoiranca (Pj cmonic) con por.he centinaia cli cn.vulierì sorprendeva e faceva prìgionier o l'rospero Colonna, il miglior generale italiano d'allora. Si noti che in quei secoli si contarono in Italia

molti abili conclot,tiori e capitani tm terra e su· mn,rc. Già ~illa. fine del quattordicewmo Recolo, .4.lberico RoJg~oioso da Balbiano iniziava importanti riforme n0llc milizie italiane i o si segnalarono 411.indi più o meno quali duci in gi.u=irrn, il conte Uarmagnofo, i due SforzR., faeopo Trivulzio, Dartolo~eo d ' Alviano, un La. Rovere l>uca cli Urbino, Fabrizio e Prospero Coloru1a, vari Oniini , Sa.velli, Vitelli, Gonzaga., R.angoni, e più tardi furono riputn,ti ottimi capitani .Alessandro Farneso, Am.ùrogio Spinola e Montecucr.oli.


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Di <:a.sa. Savoia, oltre il conte Yerùe che 1:li segnalò nelle Crociate ecl Emanuele· Filiberto che vinse la celeLre ha,ttaglia cli Sii.n Quintino, figurarono come comandanti capa.ci Carlo Emanuele I, Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele III ; ma più d' og1ti o.ltro· il pr incipe Eugenio, che per. ingeg110 strategico e politico può certo aW1overa,r.~i fra i JWimi rapitani di tutto le età. Nelle lotte marittime primeggiarono come ammiragli: per la. marirrn, Ligtu·Q due Grir.naldi, e non meno di sei Doria, fra, i quali Andrea fu il più celebre ; meL\trc la mar ina Veneta potè vantarsi di Seb ,tstfo,no Ziani, :Enrico Dandolo, ViLtoro Pi.sani, Carlo Zèno, 13a.t'tolomco Ca.pelle, Alvise }.foconigo, Sebastia:no Veniero o Francesco Morosini. Anche gli studi stùl' arte della guerra erano forse meglio coltivati in Italia, cl10 altrove. Tanto che il :Machiavelli, senza essere stato ma.i soldato, emetfova, nei suoi scritti idee o :massime di guerra, a mio avYÌHù })iù 11regevoli 0 più gius.te delle ,mo_idee o massirne politiche, che gli procm:arono una poco invidiabile celebrità. Dlllgraziafa,rnente, tanto sapere e tanto valore non servivano che a diAtrnggerci. fra noi, ed a favÒ1·irc ora l'uno ora l'altro degli stranieri che acondeva:no da,Uc Alpi ~ ca.lpest.aeci~ in quella lunga sequela di guerre, ili cui l'Italia, fu il co.mpo, e n elle q_11n,li essa fu sempre avvolta >per ser'li ir sempre o 'IJ'Ìnc-itrfoe

o vintct. Fortunati noi, che una così · orr enda calami~~ non si potrà oramai più verificare! ~ poichè mi sono alquanto trattenuto fra lo molte nostre celebrità militw.ri t:loi secoli pas;;ati, mi 1:1ia.


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181-

·,

lecito prima· cli :rient.1~fl,re nel confronto che mi sono propol':lto .in quest'Appendice, di fa.re un cenno ai' più straonliuar:io c~~pitano dei tempi passa.ti e dei mo1lerni; la cui ua:t.ionalità. noi possinmo almeno in pa,rte invoear·e, quani,unq_ue egli abbia fatto pochissjmo :per l' Halia,. Si capir~t facilmente che io intenrlo pa.rlarP. <li Napoleoue I. Tutti sanno che q nesto lmpera.tore, oHre all.' a vero un uome italianissimo, ptlt;hvi1 a,nche il frnnc0se con accenbo it~Lliano, e amtiva Lalvo1ta affer rnare 0h0 la, sna famigfot er<L veramente ita.liam,,. 1nr.att11 frno da,l 11 '7d un Giovanni Bona.parte fu da. Treviso spef1ito ::i, Padova, p t-ll' t 61tta,n:, fra 111..10!!0 piecde l'Cl) lLbblic11e; e noi secoli successivi, molt i altri Bonn,pa.rte :f:Ì[{nrarono nelle nostre vicende e g uerre intestine ; cosiechè' lo stesso

Napoleone I, parlando

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1813 col nostro Gino (fap-

p oni , e 1linlent.icaiulosi prolJahihncnt;o di nver dic}riara.fo ])Oc.hi anni pl'irmt 1 0he la. 8 WJ, no·lJiltù. (·.omincic1vu.

Roltan.to a lyiontcnotto, _gli disse : ¼1a.s savez que rnes a'llcétres éta,fr:nt 8eigne·1,r,rs de, Bcf!n Minùdo. )\fa, il più curioso n, c1n.cst.ù prop9sito ù di -vedere il

giudi7,jo che porta sn Napoleone I un generale a.ustriaco, m~llo sue 11:.fr:Jnorie dellt:t (iuerra 184.8--1R4.9. Infatti1 dopo ftver pm.f ato del popo1o italiano, cline: Nr.qwleone .l fu. a11.ch' e9li fì,.r1/;,o di, questo popofo. l)i lant' u.o,no ogni popolo P'UÒ mular superlm: erZ è quùuf;i (<.uYile a. ccmiprenclersi che la, Frane,ià lo 'vogli.a per i;è. }J,_fo Napoleone 7:)lfr naliwu e per carciftere fi{, Italiano ec. U gent:ira.le Sehonhals (autore' ili q uelie iliemorit;

d' -im veterana. awstriaco) scrivendo · ·nel 1850-1851 non poteva certo dubitare che qualche anno doJ)O un Napoleon~ IiI avrebbe. fatto por l' Italia quel che :N~-

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mn,lgrado la smL natura o il suo Cl~ralf.t?r c italiano, non fH~11po o non vo.llc fare, J1cppur quan do egli si trovava a.ll '·a11ogeo della sua })Otcnz,L e quando dispouc\Ta dAll' Tta,lia tutta e rega.fova vari r egni ni suoi cungiunti.. Tornando a Rn.va.rcl. " . n on vi ha alcun clublJio che lo aver egii ca,t,t,urato Prospero Colonna coll' in.tioro suo (;.OI'J.)O, molto contribui ilhL vittorin. di M:,.r igna.no, n ella quu.10 Tiayard fece ,mchc la prima, figura pél' fa sm1, 1Jnwura, non eho per la sua ocn l at.ozi:t: .i suoi consigli o il sno impulso. Ta,ntoehè Frfl,ncusco l vo11c c~sere cb lui ste:1:10 creato cn.va.licl'c &ul campo ili rmttu.glia, con gli i:iLta,ni mott,i e le più sfa·anc .forme di cp rnll' opocn, comrn·c.-;i j é.ltrn salti in ariu., che nay,tr<l clov-è f-:1re, dopo aver cren.to cavaliere il suo sovra,no, e prirmt di :l'i metter la spada nel fodero. }Jcuni st orici son.o 1,ur cl' nvvitlo che se Ja Rlicd izione rl cl l:J2,b fosse stnta nfFhlafa n, Hn,p,1·d tm:,dcl,ù ::i.lr anun ira.glio nonn.ivo-b, o che questo fa,vorito di Cortu ave,,sc aJmeno a-sco!ta,to i cuusigli di Daynrd , qncll' impresn. s::i.1·~bbP. meglio riuseitr,,. l'cir lo che si può aggiu11g-e1•f': ch o BO questo prode non fo~90 sfat o iu ta.l m oclo s,1,crificn,to nella campagna: del J.524, anno clo1)0 ~gli v oLevn 1,rornl'si alla battaglia cli Pavfa, conio 01· ('J'·• tu-r·u ·· -,,·tl:cJ· " ,··tn"l1,,, ,11 ·~1r., ..,; ~,., ,o "; ·A•,,1r,l, i ;1·1 tv .e u r. l..l.l\.ti.1.J..è) J.. .. ,, l•':rf.lncosco I; .et.! impeclirc cho questo .sov.!.·aw) n.v«~rrn 1 ]n, doppia; u mi!ìa,.;~one di pcn]ore la lm~ta,gb,, o 1.l i m;se1·0 · condotto pl'igion.P. a 1ifod!'icl. 'Voglio credere che FNi,nccsco I, yiagg ia11d u 111:r la Spa.gnn, qual prigion iero di Carlo V, si :,;i:,, :1,l 111f!lì O Timpmvnratu la sm.1 ùigt'c"t t,itnrlino vor:-.;o l' i ,d,rn pido <~ fido solrlato, che quald.1e anno prima gli :wnv:,, n :.;,:1, così nP-g nu.fo..t.i servigi. Gornf: i, pur Jlrul1:i.l;i.lo d.t: ,~gli poleune

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si aia pent ito dello ingiustifile e degli inganni usati al fiero Conestabile di Dorbone, il qnàlc perciò passando al nemico ·contribuì più d' ogni altro coi suoi ma11eggi, colla sua intrepidezza, e lR. sua. energia alla . cattività del Sire di. Franuia,. Non intendo g ià con que.sto giustificare il Conestabile: n ulla può mai scemarn l' infa,mia del tradimento ; m a è pur debit.o .dei sov1·aui cii 0,ss0rc giusti . e leali con tutti e mostr.11rsi gTati dei servigi ricevuti, non che rommentat·Ri, che i favor iLi di e.orte, r.qme i fcworit,i di pfo,zza, sono sempre fatali ai l)rin<frpi com<:i alle nazioni. Tia.ya.rd non cm dunque aomplicem1:Jnte un e1'.oe leggendario e un fervento cattolico come io dubito lo credesse a-n che Carlo Alberto. · K oto primiorarricnte, cho il suo fervore cattolico n on lo trat tenne dal formare il disegno <li cattura.re papa Giulio II all' aHtmùio ùclln, Mirrmdofa, nè cli v::mtn.rsone poi con un linguaggio assai dlsinvolto, clofomlosi che per effetto di nn contmttempo il colpo gli fosse fallito : « S'il e.stoit autanl dem.ciwé qu'un niettm it à dire

u1n, .A1,te·r rwster, il ebto·it croqué. • Si sa ch e questo papa irreqnioto e battagliero, il quale più fortunato di l)rospero Colo1ma. potè sfuggire all' a:_uda.ce aorp1·osa dì Rruardo, r c.LCcomandava. a 1:lich~langelo, ehé sta.va.

modella,ndo la sua, statua, di rappresentarlo non già col bl·eviario i:r.i mano, ma. colla spada. Tutto '1110.<ito dimostra, che Sl:l e' Arano a.Jlor,L òe' 11npi, i quali si brigavano di Stat o più che dì Chiesa, c' erano anche rlP.i cattolici oho sapevano distinguere uno. cosa . dall' aJtm, o n on si perita va110 di tenerli a segno, !len:lia. vergognarsi pe1· questo cl' undare alla 1\fossa.. l: sòno certo poi. che Baya.rd, uomo di guerni a.bile.


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ò accorto C',om ' era, 1ton Ai sarebbe incant,n.monte but-

tato due voUc nelle mani del nemic·o, come · o.vvennH a Carlo Al berto, il quale poco mancò, chR por qu~sta sua imprudenza non avesse a subire 11'1, sorte di Francesco l. Il che bruita a provare quanto fossel'O n el vero coJoro che nel 1849 per devor.iQne al sovra.110, e p er amor di 1iatrin,, avrebbero prcforito che Ca.,-lo .Alberto non pig}fa13se il comando della campagna. D' al tronde, P. egli ammissibile cbe un 80VJ'n.no costi t,111.ionnJ.e1 quindi in·osponsa.bilA, nssuma ad un t.ratto la maggioi·e e ]n, più tramendA, clelle r esponsabilità, quale è appunto fa condotta il' una campagna.? La guen·a, oggi principalmente, ò r.ost\ troppo Sflria perchè la si possa intraprernlore con dei r iguardi a chicchessia. A parto q11est o, i o a mo dichiarare che il modo col quale Carlo Alberto si ritirò tlalla scena del mondo non fu meno eroico della mo1·te cli ]3ayard. L' t:Jroe francese fu i,,ubli1n01 quando prim a. di spimro respinge-va, i soccorsi del Conestaùile di Ilorbone, dicendogli :

Non abbiate pietà, ài me, Signore: muoio facenclo il mio dovere. I o invece ho pietà di voi, vedendovi combattere w:ntro il 1Jofitro Re, ta .1;ostra patria e il ·11Y>.c;f;ro giuramento. L'eroe nostro lo sorpassa.va, qnondo ced<m rlo in Novara. o. suo figlio tm trono, che gli er;:t assai caro, soggùmgova. : 'J:1.1,

potrai, nella nostra triste siit(,azione, olf.e.nere ilal

vincitore ,nigliori condi;:wni. Cred.o che la Storia ricordi poclii att,i di una cosi splendida, mag nanimit.ì.; e giova sperare chA il re Car]o


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AllJerto prima. èli morire avrà avuto la consolazione di ' sapere, che nelle condizioni di pace coff Austrfa sì era potuta sal \Taro la · handicrn~ cfa lui innalzata,. ~ petciò ancora mi duolo, c11e lo scuJto1:0 1\Taroc. chetti, modellando ln. sfofa}n. equestre che so1·ge sulla piazza dì Carl_o Alh<~rto in Torino, non abbia, c·reduto di toner conto del sùggffcirn cm.t o <lho io gli davo, di porro in mano del He n-;11,grnmirno, non una. ~pada., rnn, li1 ba.nclìera; (ruella, banr1iern eh' egli aveva avuto il corn.ggio di spiega.re 1ionemlo a, i-i::!chio il suo trono, ed ~hhc la virtù. di 8almre, scernlcnJonc. Gl' It.alinni tutti se lo rmrnrnmtino.

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