352
IL GENIO MILITARE NELL'ESERCITO SÀRDO PRl!ylA DEL
1860
non mancai di far conoscere all'autorità superiore il meri to . eminente dei vostri straordinari servizi, di rendere ., a ciascuno la dovuta lode, e di provocare per molti di voi i premi corrispondenti. · " Bravi zappatori ! gradite le mie parole di affetto e di riconoscenza. Il mio cuore me le pone sul labbro, il vostro cuore le accetti. La concordia,· la benevolenia reciproca, il sentimento dell'onore, e sopratutto l'amore al Re ed alla Patria, vi renderà lieve e cara qualunque opera la più ardua, la più perìgliosa. Reduci fra breve al nostro suolo natale, ai nostri cari, il primo nostro grido nel toccare i patrii lidi s~a questo : « Noi pure sostenemmo l'Italico onore del sàbaudo vessillo nella terra straniera J>. Salutiamo questo sacro vessillo gridando tutti concordi : Viva il Re, viva lo Statuto ! Il Comandante superiore del genio SERRA,,.
8°- PERIODO
FRA LA SPEDIZIONE D'ORIENTE E LA CAMPAGNA DEL
1859
Non furono molti, nè radicali i provvedimenti presi a riguardo dell'arma nostra nei tre anni fra il 1856 ed il 1859 ; e rifletterono specialmente gli istituti mili tari, che davano uffì.c.iali alle armi chiamate dotte, ed i parchi del genio, sempre · studiati e mai conclusi nei periodi fra le guerre precedenti. L'istituto unico dal quale provenivano gli uffì.èiali d~llo stato maggiore generale, dell'artiglieria e del genio, era sempre l'Accademia militare di Torino ; ma il suo rendimento era insufficiente e si dovette ricorrere spesso ad amm1ss1om straor-
'