SPUNTI MARCONIANI


Pr ese n fazione
H 25 aprile deLL'anno 1954 cadd e l ' 80° ann ive rsa1·io della nascita di Guglielmo Marconi e diverse iniziative fur ono 1·ealizzate per commemorare il Grande Italiano.
L'Istituto Sto1·ico e di Cultu1·a dell'A1·ma del genio, che già altre volte nel suo Bollettino (*) aveva messo in evidenza l'opem dello Scienziato neLL'ambito dell'Anna alla quale Marconi aveva appartenuto, fu lieta di pubblicare le serie di commemorazioni che il Generale Luigi Sa cco , qua le Commissa1·io Strao1·dinari o della Fondazione Guglielmo Marconi, aveva pronunciato aLla Radio, sul Programma Nazionale, in occ asio ne dei vari anni versari riguardanti il Nost1·o. Il B ollettino IS.CAG, ' ch e continuò a pubbli ca1·e le commemo1·azioni annuali tenute alla RAI negli anni seguenti, om desidera riunire in una sola pubblicazione quanto il generale S acc9 h a scritto cir ca il p1·im a to ma1·coniano. Alla fine de lle commemorazioni è st a t a 1·ipo;-tata la prefazione dello stesso genemle Sacco al volume " Bibliogmfia marconiana" pubblicato dal Signor Giovanni Di Benedetto a cura del Consiglio Naziona le delle R ice1·ch e. (*) Vedi:
GoRRADO P reoNE. GuglieLmo 1Vla1·coni. Bolle li. ISCAG n. 7 , dic. 1933, pagg. 3-7. Luxcr LASTRico. GuglieLmo Marconi nell'Esercito. Bollett. IS CAG, n. 7, dic. 1931, pagg. 8-20
NICOLA GRIFONE. I Cimeli della Sala Marconi alL'Istituto Storico e di CuLt ura delL'Arma d el Genio, Bollett. ISCAG, n. 18 - 21, 1945, pagg. 68 -11 2.
NI COLA GRIFONE, IL Gen·io MiLitare e un grande inventore, Bollett. ISCAG, n. 34, aprile 1935, pagg. 31-46.

I discorsi seguono un filo conduttore: quello di fm · conoscere l'opera ma1·coniana sp ecia lmente pe 1· quanto 1·iguar da il primato nella scienza delle radiocomunicazioni.
Marconi è stato attaccato, vivente e dopo la sua morte . prop1·io su qttesto argomento, perciò sarà ce1·tamente utile la pubblicazione in Italia di una polemica (la Parte II di questa monografia) che il generale Sacco , il quale seguì l'opera di Ma1·coni fin dal suo inizio, sostenne vitto1·iosamente con tro coloro che volevano contrappon·e Popov a Marconi, p1·oprio quel Popov che è stato u no dei p1·incipali testimoni a favo?·e del primato m a1·coniano
Ringraziamo il gen. Sacco , consultore dell' Is tituto, dell.a sua. non solo g1·adita , ma olt1·emodo efficac e collaborazione.

COMMEMORAZIONI MARCONIANE DEL 25 APRILE (G IO RNO DI MARCONI) 125 APRILE U)48 (*)

Si compiono ogg i 74 anni dal giorno in cui nasceva Guglielmo IVlAHCONI, il grande italiano artefice di una delle più meravigliose conquiste dell 'ingeg no umano, una di quel l e che segnano una tappa nell a marcia del progresso tec nico e della civilizzazione.
A pochi mesi dall a chiusura de l cicl o delle celebrazion i del «Cinquantenar io Marconiano della Radio», nel quale furono illustrati tutti i vari aspetti d i questa ormai vitale branca della civiltà, non parrebbe facile trovare nuovi argomenti che aggiungano altr.i allori alla folta corona di quelli che cingono la fronte g lor i osa di Marconi , ma la vita del Nostro grande è stata così intensa e così strettamente legata ai progressi della radio, che ogni aspe tto, ogni nuova conquista di questa disciplina offre un motivo p'et· parlare di lu i, o come di un realizzatore, o come d i un precursore, o come di colui che della Radio tutto ha iniziato ed avviato.
L'insieme form idabile d ei servizi radio-telegrafici e radio- telefon ici mondiali, attualmente in opera, ci richiam a un lontano g iorno del 1898, cinquant'anni fa, in cui la più alta personalità scientifica del mondo britannico, Lord KELVIN, dopo av e r pregato Marconi di istradare per radio du e suoi messaggi augurali, volle offrirgli due simbolici scell in i a testimoniare che a suo parere da quel momento la radio poteva già cons iderarsi un servizio pubblico. Questa trasmissione, per allora tanto mirabile, aveva certo suscitato i n quei due Uomin i la visione d i un futuro, immenso, sviluppo dei servizi radio.
(':') Bollett i no IS CAG (47) lug - se tt. 1954, pag. :386.
Ma forse neppure Marconi poteva allora prevedere la fittissima rete degli attuali servizi radio transoceanici, rete che pure sì doveva emb r ional mente iniziare appena tre anni dopo, con la miraco l osa r ad i otrasmiss ione marc on ian a a t traverso l'Atlanti co, che doveva d efinitivamente afferm ars i solo nel 1924 dopo i b rillanti successi delle emissioni marconia n e a fascio.
I modernissimi mezzi della radionavigazione, ora ampiamente sfruttati dalle navi e dai velivoli, ci rammentano i primi aerei marconiani direttivi, i primi radiogoniometri, realizzazione questa di altri italiani poi adoltata e perfezionata da Marconi; con essi si iniziano i primi cosiddetti radio -aiuti alla navigazione, ora enormemente progrediti.
Gli stessi Rada r, come indicator i d i be r sagli c di ostacoli m ob ili, ebbero in Marcon i, ormai già minat o d a l male che d ov eva portarlo alla tomba, un pioniere, forse t roppo anticipato per i mezzi disponibili in quel tempo.
Ma sono specfalmente le microonde, alle quali è riservato un formidabile avvenire, che richiamano la memoria del nostro Grande, che ad esse dedicava gli ultimi anni della Sua laboriosa carriera.
Le sue pri me realizzazioni sulle mi croonde rimontano al 1931, ma già nel 1896 Eg li aveva mostrato, ai tecnic i delle poste e telegrafi ing l esi, ch e si poteva comu n ica r e ad a l cuni chilomet ri con onde di c i rca trenta centimetri. Le sue ricerche del 1931, il collegamento tra il Vaticano e Castelgandolf_o, le esperienze tra Monte Cave e la Sardegna e quelle success ive tra Sestri e Santa Marg herita. hanno aperto la strada agli studi che tuttora proseguono, con ritmo accelerato, in tutte le direzioni atte a rendere sicure, regolari, redditizie le applicazioni che si aspettano dalle microonde, e ciò specialmente nei radio collega m e n ti multipli, nella radionavigazione, n ella te l evisione, oltreché n el campo industriale, con i modern i f orni a d altissima frequenza .
Il parago n e de ll o stato attua l e della ra d io con que ll o di cinquan t a anni fa non può che farci sorrid ere, ma a bene riflettervi, il v e rtiginoso ritmo attuale appare quasi più naturale di quel che non fosse la lenta e faticosa marcia di allora: oggi un esercito d i t e cnici. di studiosi sparsi in tutto il mondo, provvisto di mezzi

abbondanti e perfetti, affronta i vari da molti lati diver si e in di r ezioni convergenti ; allo r a un m ite giovane taciturno, fornito di mezz i pri mitivi e capriccios i, b en poco assistito ed il più soven te avversato dagli Enti e dalle persone che avrebbero dovuto aiutarlo, lottava quasi is olato, solo sorretto dal suo meravig lioso intuit o, da una volontà adaman ti na e da una fede i nc rollabiie. E' b en chia r o come sia molto p iù agevole prog red ire d a uno a cen to, che non saltare dallo zero all'unità : solo il genio sa tra rre qualche cosa dal nulla, mentre è d i molti il saper m ig liorare quello che è già buono. Marconi ha compiuto nella Rad io non solo il salt o da zero ad uno, ma mo lti dei salti success ivi, esempio r aro d i geniale fecondi t à e d i f ort unata costanza , che additano Ma rc oni alla ammirazion e de l mondo.
Questa unive r sale ammiraz ione, testi moniata dal generale consenso apparso in occas ione del recen te cinquan tenar io Marc on iano , è in fondo condivisa anche da quei pochi che, spinti d a gretto naziona lismo, cercano d i cavillare sull'incertezza di qua lc he data per esage r are il valore di un che nessuno nega, ma che non supera quello d egli altr i p r ecursori di Marconi. Per gli it alian i il rico r do d i Marconi è ufficialmente le gato a due E n ti che po r tano il Suo nome, di cui il primo è stato da Lui e curato, purt roppo quando g ià il mondo si avviava verso il conflitto che tutto doveva sconv olgere e distruggere: ess o è il «C e ntro Radio Spe r imen t ale Gugli elmo MARCO NI». ded ica to alle r icerche radio in genere, ma sp ecialmen t e a que lle sulla propagaz ion e delle radio-ond e che tanta vit al e importanza hanno per lo sviluppo te orico e p ratico d e lla radio. Il secondo Ente, l a «Fondazione Guglielmo MARCONI» cre ato dopo la Su a scomparsa, v uole mante n e r e vivo il suo ri cordo negli itali ani con lo sti mola re e favori re in Italia gli studi, le ricerche ed i ricercatori in t u tti i r ami d ella Radio.

L ' atmosfera di r icos tr u zio n e che oggi aleggia intorno a no i rende legittima la spe r anza che quei du e Enti si ano al più presto ricosti t u iti su p i ù solide b asi, e che · da ess i pa1 ta , rinnovellato, l'incitamento a la vorare, a progredi re, a perse ve r a r e, che ci vien e dal nome di Mar coni.
In questo nome deve l'Italia r ipre nde re, anch e nel campo ra-
dio, il posto che le spetta nel mondo : i tempi non sono oggi favorevoli, ma ci deve sorreggere il pensiero che non erano facili neppure le condiz ioni in cui Egli ope rava or sono cinquan t 'anni. Come Egli ha v i n to con l a fede e con la volontà, anche noi potremo, con le stesse armi, giungere alla vittoria. - 2 -
25 APRILE 1949 (*)
Si compiono oggi 75 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, artefice dì. una fra le p iù meravigliose conquiste del genio umano.
Per molti anni il nome del gran de italiano è sta to pronunciato con veneraz ion e, a testimoniare la grat i t udin e e l 'a mmirazione universale per la sua opera illuminata e tenace, vo lta al perfezionamento del prodotto del suo genio divinatore.
Si compiono i n fatti 40 anni dalla concessione, a Guglielmo MARCONI ed a Ferdinando BRAUN, del pTemio Nobel in riconoscenza dei loro meriti nello sviluppo della radiotelegrafia . E ' i n teressante, specialmente oggi, rileggere la relazione di così impo rta nt e r iconoscime nto , compiuto da un coosesso di sc ienzi a t i impa rziali quale è quello che assegna i premi Nob el. Vi s i tro vano parole che confo rtano gli italia ni di buona fede, ch e vedon o in Marconi il pioniere, il vero p a d re della radio. Vi s i l egge che, «dopo i primi esperimenti mostra n ti la realtà delle onde elettro« magnetiche rivelate alla distanza d i qualche metro, un grande « passo doveva ancora compièrsi per g iu n gere a trasmettere dei «segnali a grande distanza. Solo un uomo cosciente della possi« bilità di qu es ta impresa c capace di sormon tare le difficoltà di «varia natura che vi si opponevano, poteva compiere un tale pas« so : dovev a apparten ere a GuGLIELMO MARCO N I il merit o di que« sta azione eccezional e.
«Altr i avevano in travisto e previsto una t al <:; possibilità. ma « a Marconi spetta l'on ore di aver compiuto i primi grand i es pe« rimenti decisivi, e poi dobbiamo riconosc ere, in tutta buona fede,
( * ) Bollettino ISCAG ( 47) lug-sett 195'1. pag. 388.

Fig. l - Estenw ed interno lv'!!mso leo di GuglieLmo Ma.rconi n. Pontecchio (BoLogna.).

«che il p rimo successo fu da Lui ottenu to grazie alla sua atti« tudine a combinare ed a perfezionare i molteplici elementi in· «gioco per ricavarne un s i stema pratico ed uti l izzabile, aiutato « in ciò dalla indomabile energia con la quale egli perseverò verso «lo scopo che erasi prefisso ». Questo riconoscimento si riferisce all' i nvenzione della radio, ag li esperimenti del 1895- '96, ma l'opera del nostro Grande non si è arres t ata a quella d ata: essa si è anzi intensificata col tempo e tr e n t'anni dopo, all'in circa, vediamo sorgere, sotto gli auspici di MARCONI, la prima grande r ete radio ad onde corte, onde che r o n co n oscono l im iti a l loro propagars i a tto rn o al g lobo, ch e p osso n o collega re tra loro t u tti i p u nti de lla t e rra; premessa i nd ispensab ile per la mut ua conosce n za e reci p r oca com p rensione deg li uo mi n i di bu on a volont à .
Se la mo rte p re matu ra n on avesse col pi t o i l nostro Grande, Egl i, a 75 anni d i e t à, provere bbe oggi n n a g io i a t u tt a par ti colare nell 'ap pre nd e r e ch e due s ettima n e or so n o si con clude va, n ella C it ta d el Mess i co, l a p r ima Confer en za Internaziona l e ad onde cor t e, n ella qual e c irca 70 P ae si s i accord av ano , s i a pu r e con q u al ch e riserv a e dopo q u asi sei mesi d i dib a t tit i, p er instau r ar e u na nuov a disciplina mondiale di qu ella radio d iffusion e . E ' uno sforzo di buona v olontà i nter nazi onal e che ci ralle gra rea li zzan d o uno dei sogni di Ma r coni : f a r d ella ra d io il m ezzo più efficace pe r la co llabo r az ion e i n te rnaz ionale.
S ia dun q u e a MARCONI, a rtefi ce d i qu esto st r umento d i
civilizzazione, anche se difficoltà ed incomprensioni ne ritardino ancora l'immancabile finale trionfo. -3__;
25 APRILE 1950 (*)
Oggi ricorre il 76° anniversario della nascita di Guglielmo MARCONI; giorno dunque di ricordo e di gratitudine al grande itatlano, legato 'indissolubilmente a que lla prodigiosa conquista umana, che è la rad io.

Altri potranno contestare la p r iorità di idee o di dettagli, ma nessun o nega che di Ma rconi s ono tutte l e prime e più decisive tappe della radiotecnica: sono sue la prima in t u izione e la realizt.azione della fondamentale funzione dell'antenna nel collegament o radio: i l nome stesso di antenna adottato in tutto il mondo, attesta questa essenziale priorità Marconiana ed italiana. Nè devesi dimentica re la incredibile tenacia e la genialità con cui Marconi riusciva ad individuare l e vie da seguire per sormontare le innumerevoli difficoltà che intralciavano il suo cammino. Ancora oggi riesce me raviglioso il ricordo della fede che, contro il parere dei matematici e dei fi sici più eminenti , lo sp inse a te ntare, e gli fece ottenere, la prima comunicazione radio tran satlantica, or sono quasi 50 anni , con mez zi che oggi appaiono rudim e ntali, ma che appunto per questo ingigantiscono il merito ài chi, con essi, operava e r iusciva.
E' ormai accertato che le onde si propagano sia lungo la sup e rficie del suolo, veicolo delle onde medie e lunghe, sia attraverso l a misteriosa ionosfera che avvi lup pa la terra a centinaia di chilometri sul suolo, via normale dell e o n de corte, sia seg uendo la bassa atmosfera, strada preferita dall e microonde: e tutte queste vie, percorse dall e onde a seconda d e lla loro lunghezza, sono state da Lui per primo Lentate, guidato da un intuito meravig lioso e da quei ragionamenti misterios i che caratterizzano il genio
( *)
IS CAG (47) lug.sett. 1954. pag. 389.
del pioniere, di chi per p r imo affronta deciso il cammino più aspr o, e giunge ove nessuno riteneva che si potesse giung ere .
E ' specialmente per questa f ede nella prop r ia opera, per la t enace lotta contro l e avvers i tà, per la perseveranza illumina t a sulla · strada creduta buona, che la figura di Marconi deve se rvi re di esempio luminoso agli i t alian i . Nulla è difficile ai volenterosi, ci dicono la sua vit a e la sua opera di tecnico e di scienziato.
Ma non solo per questo Egli merita venerazione ed amm i rato ricordo , ma altresì per il suo costante desiderio di far della Radio uno strumento essenziale pe r salvaguarda r e la vita umana in mare e nell'aria; di renderla un mezzo di diffus ion e della verità", della cultura e de lla compre nsion e reciproèa fra i popoli.
N e l cel e brare H giorno d i MARCONI, vogliano gli uomini ricordare oltre ai suoi disposi t ivi, a lle sue b r illanti intuizioni scienti fich e, anche l a sua nob i le aspirazione verso una Radio , veicolo di civiltà e di progresso, non solo tecn i co, ma soprattutto moral e. - 4 -
25 APRILE 1951 (*)
Il ritmo tumultuoso della v it a moderna, l ' incertezza del momento po litico, l e preoccupazioni ch e n e de r ivano , la qua ntità di n otizie e d i informaziqn i che i nc essan teme nte giungo no e si accavallano. tutto ciò ren de spesso d iffic ile avvertire r ico rren ze e date imp ortanti, che rievocare fa tti gloriosi o uomini insignì, degni della nostra venerazione e della nos t ra ri conoscenza.
Ma ne ss una sovrapposizione di eve nti potre bbe giustificare l 'o b li o di una da t a particolarmente lu minosa per gli italiani, quella cioè della nasc ita di Gugli el mo Marconi , il 25 april e 1874 .
Lo sviluppo p r odigioso de lla r a d io, accentuatosi dopo la morte di Marconi, non d eve f a r· dimentica re il non m e no p r odigioso suo personale appo r to, duran te i 40 anni di attivi tà spesso febbrile, dedicati alla sua cre atura.
("') Bollettino ISCAG (47) Jug.-sett. 19 54, pag. 390 .

Non si costruiscono grandiosi edifici e grattacieli senza adeguate e so l ide fondazioni, e queste, nel campo d ella r adio, sono state i n gran pa r te opera Marconiana. Si può d ire che Egli scomparve giusto dopo che le fondamenta de l grande edificio erano s t ate, mercè sua, completate.
Fondamentali sono state infatti l e s u e r icerche e le sue conq uiste.
S i ricordi che a soli cinque anni dal depo sito del suo brevetto, Marc oni r iusc iva a trasmetter e segnali radio attraverso l'o cea no, aprendo con ciò la via ai più impo rt ant i sviluppi sia de lla teoria della propagazione delle onde ra d io , sia della tecnica degli apparati, oltrechè, naturalme n te, d ei traffic i e degli scamb i m ternaziona li.
Corre p roprio in quest'anno 1951 il cin qua nte nario della prima radio tr a smissione attraverso l'Atlantico.
Precisamente poco dopo il mezzodì del 12 dicembre 1901 Marconi riusciva a percepi re, a S. Giovanni di Terranova, una serie di lettere « S » trasme sse per ra d io dalla stazione inglese di Poldhu in Cornovaglia, sull'onda di 18 00 metri.
Da t a storica quella, che segna una tappa basilare ne l duro cammino d e lla conoscenza scientifica.
A parte il risultato, diremo cosi, commercial e, di quell'esperimento, l'apporto scientifico di esso è stato enorme, perchè presentando agli scienziati il probl ema della spiegazione di una t ale insperata com uni cazione, apriva tutto un nuovo campo di studi e d i ricerche sulla cos tit uzion e e sulla funzione della ionosfera, ricerche che hanno ora raggiunto un alto grado di perfezione e che sono alla base de lla r ego l amentazione in tern azio-na le d e lle radioonde, olt rec h è essere di g rande importan za geofisica.
Circa dieci ann i dopo quel grand ioso r isultato , la r adio, supe1 a t o brilla n teme n t e i l p er iodo sp erimentale, segnava n e ll'aprile d el 19 12, un ' altra data memorabile in occasione del naufrag i o del c:o l ossale trans atl antico « Titan ic » .
Avendo u r tato, nella nebbia, contro un icebe r g, il transatlantico, affondava in poche ore avendo a bordo oltre 1700 passeggeri. Di questi, ci rca 70 0 furono salvati da piroscafi r ichiamati dai segnali ra d io d i soccorso, ma venne no t a t o, dolorosamen t e, che una

n a ve più v icina a l T itanic e che avrebbe sal vat o t u tti i passegger i, p assò ignara accan to al disas tr o senza avve rtirlo, non d ispone n do di radio a bordo.
In qùella occasione lo scienz iato j ugos l avo P VP IN dichiarava, ad un giornale americano, che quell'evento ren deva immortale l' opera di Marconi, ed i superstiti del Titanic , incolonnati per le vie di New York, p ortavano commoss i a Marconi, che trovavasi in quella città ( l ) una tar ga d'oro appos i tamente con iata dallo scultore russo Trubetzkoi
«P rogresso sci entifico e solidarietà umana sono le due grandi mete perseguite d a Marconi e che la Radio persegue sulla sua tra ccia: due mete luminose, destinate a man tenere viva l' ammirazione e la riconoscenza d i tutti gli uom ini , e degli italiani in particolare, al grande ·conna zionale che al conseguimento di quelle mete dedicò tutta la sua infaticabile genialità, e primo ne compì le in iz iali e più difficili tappe. - 5-
25 APRILE 1952 (*)
A lcun i mesi or sono, e precisamente n el dicembre scorso, i g iornali, le r i v is te tecn i che ed i periodici scientifici hanno tutti con grande solennità celebrato il l o cinquantena r io di un avvenimento che segnò una tappa gloriosa nel prog resso umano, e cioè la prima radi ocomunicazi one transatlantica, realizza t a da Gu glie lmo MARCONI il 12 dicembre 1901 tra la stazione trasmittente inglese di Poldhu e il pos t o ticevente a S. Giovanni di T erranova nel Canadà.
La riusc ita di que ll 'esperimento, contro la unanime opinione contraria degli scienziati di quel te mpo, segnò il defin i tivo tr ionfo del grande italiano, ed iniziò la marcia verso la conquista dello spazio operata dalla radio Questa conquista è ora rappresentata da centinaia di migliaia di collegamenti radio, da innumerevoli
(l) Ov e avrebbe dovuto giungere p ro pri o col « Tita n ic ».
(") BoÙettino ISCAG (47) lug. - sett. 1954, pag. 392.

Fig. 3 - Aereo di Poldhu, 190 1.
(da Hcmdbo ok of the CoHection s Wustrating Radio Communication - Its Ijistory and De ve topment W.T. O'DEA. London 1934) (Foto Marconi's W i reLess TeLegraph Co., Ltld)

posti riceventi di radiod iffusione, dag li impianti radar, dai radio apparati di assistenza alla navigazione aerea e marittima, dalla televisione. Un secondo passo venne compiuto subito dopo, proprio 50 anni or sono, dalla Marina Italiana, con la brillante crociera della R. Nave Carlo Alb erto, che nel 1902 riuscì a manten ere costantemente il collegamento radio con Poldhu durante tutte le sue tappe, spinte fino a Krons t adt dov e Ma rco ni fu dallo Zar e da Popov, e fino a Gibilterra, sorpassando i Pirene i. Considerati gli apparati rudimentali di cui disponeva Marconi e che egli stesso aveva inventati e preparati, appare oggi miracolosa la riuscita di quella crociera, che confermava in modo definitivo lo slan cio poderoso che doveva portarci agli a ttuali trionp.. I radar, la te levisione , che appaiono ancor oggi come dei miracoli , sono le più vistose e le più recenti , ma non già le ultim e conquiste della radio, perché questa tecnica dilaga ormai in tutti i tami della scienza, in tutti stimolando nuove applicazioni e. decisivi progressi. Questa r adio, che da tempo ha fornito nuovi m e zzi di esplorazione del sottosuolo p er r icerche minerarie e petrolifere, stà pe rfezionando i metodi di es p lorazione dell'atmosfera e della ·ionosfera per scopi met eorologici e geofisici, ed ha ora creato la radio-astronomia.

Si tratta di una nuova scienza che g ià ha rilevato l a esistenza di lontanissimi corpi celesti oscuri, le cosiddette ra dios telle, in visibili ai telescopi perchè prive di radiaz i oni luminose, ma svelate dagli apposit i radio-ricev itori che cap ta no le l oro diso r d inat e emissioni d i radio onde , lun ghe da pochi centimet ri a qualch e metro.
E' una nuova finest r a che l a radio ha spalancata per scrutare i profondi misteri dell'universo; lontano frutto , anche questo, d e lla poderosa spin ta marconiana.
Oggi 25 aprile, ricorrendo il 78 ° anniversar i o d ella n a sc i ta di !VIarconi, è per noi dove ros o r icorda re che già 50 anni or sono Egli avev a mos trato al mondo le grandiose possibilità de lla ra di o, da L ui te nac emente profetizzate e propugnate . E non sembra fuori luogo rilevare che Egli ha vinto le sue battaglie seguendo, come sempre seguì, il metodo sperimentale, e che questo metodo può p erciò ben d irsi u n frutto del genio italiano , se proprio in questi .giorni si rievocano le g l orie d el suo grande precursore Leonardo da Vinc i, mentre tutti r iconosco no i n G alileo Galilei il vero f ondatore di quel m etodo, che in Al essa ndro Vo l ta ebbe un a l tro gr and e seguace.
LE ONARDO, GALILEO, VOLTA, MARCONI segnano quattro tappe della più alta i ndagine scientifica, che dall'Italia si è irradi ata nel mondo; prova sicura de lla nos tra capacità di progresso e sicura p romessa d i un non dege nere avvenire. - 6 -
25 APRIL E 1953 (*)
Nell'accingerci a commemora re il gi orno d i MARCO Nt vien fatto di domandarci se sia ancora necessario ricordare questo grande italiano, valendoci proprio della Radio, della quale Egli è, si può dire, la personificazione. Come si può non rivolgere il pensiero a Mar coni quando , asco l tando il radioc ron ista che parla dall'Amer ica, o la musica di un concerto da L ondra , si è costretti ad esal tare que-
C') Bollettino ISCAG ( 47) lug -se t. 1954 , pag 395

sto mezzo prodigioso, che non ci appare più come un miracolo soltanto perchè è diventato quotidia no, ordinario, naturale come le cose di tutti i giorni. Ma la radio rest a pur sempre un prodigio, specialmente se si considerano tutti i suoi asp etti, tutte le sue applicazioni, che invadono sempre più la sci e nza e la tecni ca, come la vita quotidiana.
E prodigioso ne appare il suo creatore perchè Egli non solo è l'uomo che ha trasmesso i primi messaggi per radio, ma è anche Colui che ha divinato, ed in molta parte personalmente inziate, Je brillanti t appe del glorioso cammino.
E ' davvero stupefacente rileggere i discorsi di Marconi di 20, di 30, di 40 anni fa, quando, compiuto un passo avanti, Egli ne dava la comunicazione ufficiale, illustrando i risultati ottenuti, i mezzi impiegati per raggi ung erli, le possibilità future e le vie nuove da seguire. E tutto ciò in una prosa densa di idee e di fatti, prosa scientifica per eccellenza, benchè scritta in forma piana. Egli: men tre amava definirsi semplice radiodilettante, teneva a sempre riconoscere i meriti degli scienziati; e della loro opera egli molto si avvaleva, pur sapendo co raggiosamente giudicarli, se i fatti non corrispondevano alle loro teorie.
Nel 1930, in un discorso pronunciato a T rento, Egli diceva (2) come al ricercatore delle proprietà d elle onde elettriche ed a chi si occupa seriament e del progresso scientifico d elle ra diocomunicazioni, fosse necessario di manteners i a contatto non solo con il lavoro dei fisici, d ei matematici e degli e l ettrotecnici, ma anche con quello dei meteorologici e degli astronom i.

D ' altra parte è probabile, egli soggiungeva, che presto gli studiosi della meteorologia e forse anche gli astronomi, potranno olla loro volta a ttingere, dai cultori della radio, notizie preziose, che permetteranno un giorno di ottenere dati riguardant i talune parti d e ll 'atmosfe ra e dello spazio, circa le quali essi possiedono ben poche e b en dubbie informaz ioni.
Parole p rofet iche, confermate d a lla nascita re cente di due nuove scienze: la radio-meteorologia e l a radio-astronomia, de lle quali lo scopo è appun to quello, chiaramente visto da Marconi, di
(2)
ottenere dati r iguardan ti talune parti dell 'atmosfera e degli spazi siderali, dei quali si hanno tuttora ben poche e ben dubbie informazioni.
Le radiocomun icazioni per conto loro attendono dalla meteo- . rologia dati e noti zie atte a potenziare i collegamenti dei ponti radio e della televisione, nonchè a ren de re più sicuro il funzionamento dei radar e della radionavigazione: alla astronomia si domandano informazioni suscettibili di chiarire e migliora re i copegamenti trans oceanici e d elle massime dis tanze . Si sta così realizquella intima collaborazione prevista da Marconi.
E' d i questi u l timi mesi la notizia che una grande compagnia americana, dopo un lungo periodo di prove, ha confermato la possibilità di radiocollegamenti sicuri e redditizi con le microonde a distanza di varie centinaia di chil6metri, molto d i là della visibilità; ma Marconi, nel 1933, già aveva radiotelefonato con microonde di 60 cm e con i mezzi primitivi di 20 anni fa, da S. Margherita Ligu re al Yacht Elettra fino ad oltre 150 km, ben cinoue volte la portata ottica; ed aveva poi ricevuto i segnali Morse sulla stessa Elettra ancorata a Porto S. Stefano, a distanza di quasi 300 km, circa nove volte maggiore della po rtata ottica; anticipazione questa e dimostrazione veramente concreta di quanto si sarebbe ottenuto oggi, a 20 anni d i d i stanza.
Ben a ragione perciò l'Italia si prepara ad inaugura re prossimamente n ella piazza pr incipale della Esposizione Univ ersa le di Roma una grandiosa stele Marconiana, che dirà la riconoscenza degli italiani per il grande concittadino al quale il mondo intero deve una parte notevol e dell'attuale progresso tecnico-sci en, tifi co.
25 APRILE 1954 (*)
Per degnamente celebrare oggi 1'80" anniversario della nascita di Guglielmo MARCONI sembra appropriata una rapida rasse -
('') Boll ettino ISCAG ( 47) lug.-sett. 1954, pag. 396

gna delle capitali scoperte marconiane, atta a sintetizzarne l'opera, tutta costantemente mirante a l massimo progresso.
Una tale rassegna è stata recenteme n te compiuta (3) da una del l e personalità p iù eminenti del mondo radio Americano, il Maggiore E. H ARM STRONG, Professore di Elettrotecnica ne lla Columbia University, il quale ricordate l e tre basilari scoperte di Marconi r ileva va come sia sempre più da ammirare l'eccezionale !'pirito indagatore con cui Marconi giungeva ai suoi mirabili risultati.
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Fi g. 5 - Guglielmo Marconi presso un trasmettitore ad onde ultra corte (dn Handbook of the CoLlections iHustra.Ùng Radio Communication - Its Histm·y and De1;elopmentw:r. O'DEA, London 1934) (Foto Mm·coni's WireLes s TeLegraph Co., Ltd.)

In realtà l e scoperte di Marconi s ono sta te sempre de lle antic ip azioni di r ealizzazioni che si gene ra l iz za rono p i ù tard i , quando g ià il ricordo della scoperta ini z iale poteva essersi at t en u.ato.
Di queste scopertè non si può dire che erano preparate da un ambiente favorevole e che mancando Marconi altri sarebbero
(3) E. H. ARMSTRONG. The Spirit of Discovery - An Appreciation of the work of Marconi « Electrical Engineering» August 1953; pag 670.
giunti agli stessi risultati. Al contrario Egli sempre dovette operare contro corrente, e prevedere e tentare prove che i compet en ti e gli scienziati del te mpo ign oravano o rit ene vano im poss ibili.
Dopo l a d ecisiva efficacia dell'antenn a emittente, sua prima scoperta fondamentale confermata dalfa tras missione atlantica ctel dicembre 1901 , meditando sulle prove di sempli ci ra dio dile ttanti, Mar coni vide nettamente l e nuove possibilità offerte dalle onde corte, e nel 1923, con le esperienze delle Isole del Capo Verde, le conferma va clamorosamente.
Più ancora rivoluzionaria doveva appari re la terza sco perta, q u e lla delle possibili tà d elle microon d e che Egl i intuì fin dal 1916 , e che nel 1932 ebbe piena conferma n elle esperienze ol tre v i sibilità tra Rocca d i Papa e d il yacht Elettra n el Tirreno L'Armstrong confessa che malgrado le precede n ti prove della chiaroveggenza di Marconi, egli stesso non diede importanza all'annunzi o della nuova scoper ta : Egli credeva di conoscere le leggi d ella natu r a , secondo l e quali le microonde n on potevano oltrepassare la visibilità, e dovette poi constatare che ci vollero quasi 20 a nni per confermare in pieno le profezie di Ma rconi.
Sol o di recen te infatti si è verificato ch e con l e onde di pochi centimetri si possono collegare punti d istanti fino a 1000 km, all' incirca.
Importante è osserva re che le scoperte di M arconi non era no delle semplici casuali constatazioni di fatti, ma che esse erano state da lui, e solo da lui, dapprima previste e poi sicuramente Yerificate, valendosi d i mezz i inve ro p rimordiali, non solo, ma con risultati così poco vistosi da far dubitare i tecnici più consumati della possi b ili t à della lo ro pratica utilizzazione: ma Marconi ma i dubitò, ed i fa tti g li dettero ragione.
Vere rivoluzion i si compivano nei labo ratori scientifici e industriali, quando, in consegue nza delle scop erte d i Marconi, nuove bande di onde veniv ano utilizzate e radicalm ente nuove attrezzature dov evano prepararsi per le antenn e come per gli apparati trasmittenti e riceventi. I tecnici, in gran parte dedicati allo studio dei ci rcuiti e dei particolari costruttivi degli apparati, non sempre rilevavano l 'origine Marconiana dei nuovi indirizzi. E' per-

ciò doveroso, in questo giorno, ricorda re agli Ita liani ed ai tecnici del mondo, che le tre grandi strade seguite dalle radioonde, la superficie del suolo, la ionosfera e la bassa atmosfera, sono state successivamente intuite e ap erte da Marconi, che inoltre ha p er primo forgiato gli strumenti per percorrerle.
Di fronte a sì grand iosa prospettiva, risu l tano ben puerili e miseri i tentativi di sminuire la gloria di Marconi pel fatto che Egli non si curò di dare una data certa, con pubblicazioni o altrimenti, ai risultati da lui ottenuti prima di chiedere il brevetto inglese il 2 giugno 1896.
In ben più alta atmosfera va collocato Guglielmo Marconi , il cui nome figura già tra quelli dci g·randi artefici del progresso scientifico che, come Galileo, p e r primi intuirono, poi confermalOno , percorsero ed insegnarono la via giusta, contro l 'opi nione dei contemporanei. opponendo alle ostilità ed a lle incomprensioni avversarie, la fede salda e sicura del proprio genio. -8-
25 APRILE 1955 (*)
N el 1895 , app ena sessant'anni fa, un giovane allora ventu nenn e, sprovvisto di titoli accadem ici ma dota to di un meraviglioso mtuito, di illimitata fiduci a in sè e di una incrollabile tena cia, otteneva i primi felici risul t ati nei suoi ten t ativi di comunicare a distanza pe r m ezzo delle onde elettrich e.

Quei l ontani esperimenti di Marcon i, tanto semp l ici e primitivi, in questi sessant'anni. hanno fru ttificato, hanno dato vita a un vasto mondo, grande quanto l'albero famoso generato dal grano di senapa del Vangelo.
Il rapido cammino della radio è stato paralle lo e non meno prodigioso d i quello compiuto dall'aeronautica, da ll 'automobilismo, dal cinema, dalla fisica atomica, tutt e conq ui ste della prima metà di questo secolo; ma mentre queste conquiste si d e bbono al
( ' 1') Bollet tino IS CAG ( 53) genn.-marzo 1956. pag. 14 .
concorso di diversi pionieri e scie nziati, la r adio deve a uno solo, a Marconi, l e t appe veramente decisive d ella sua marcia .
E ' ben natura1e e legittimo che noi Italiani m eniamo gran vanto per a ver dato i na t ali a Ma r coni, che' del progresso de,lla radio è stato il più costante propulsore; ma gli Italia ni nori d eb bono essere i soli ad esaltare Marconi, ad esaltare cioè un genio che, se in Italia, nel no stro paese r icco di al te tradizioni civili e scie n t ifiche , ha trovato l'amb iente adatto alla sua formazione, è pur sempre un membro della grande famiglia umana che esso ono ra, e dalla quale deve essere onorato, senza d istinzio n e di razza, di nazionalità, di ideologia.
Rendere omaggio a Marconi è un modo per dimostrare la gratitudine che ogni uomo deve ai suoi più eccelsi rappresentanti, ai suoi veri benefat tor i. E che Marconi come Padre della Radio debba essere anno verato tra i benefat t ori dell ' uma nit à, anche presci nd e n do dalle grandi possibilità cultu rali, educative e distensive d.ella rad iodiffus ione, risulta evidente dalla rievocaz ione delle migliaia di v i te salvate dalla radio, dalla sicurezza impressa alla \iga zion e, sia marittima che ae rea, specialmente n elle più difficili co ndiz io ni atmosferiche e geografiche.
A partire da l gennaio 1909, quando i passeggeri d el p iroscafo americano « Republic », furono salvati dalla radio d el piroscafo italiano «Flo ri da» , passando per il p iù clamoroso salvataggio di ?00 passeggeri del « Titanic » nell'aprile del 1912, e giungendo ai tempi nostri, si potre bb e ele ncar e tutta una serie di disastri evit ati od attenuati dal tempestivo intervento della radio.
Meno nota al pubbli co, ma non meno mer ite vole d i mondiale riconoscenza, è l'opera svolta dal «Centro Internazionale Radio Medico» che ha iniziato in Roma, nel 1935, il servizio, di assistenza medica per radio ai piro scafi naviganti i n qualsiasi mare del mondo, e che nel solo 1954 ha risposto a ben 3950 richieste di consulenza, curando oltre 600 malati o fer iti, p er 1'80 per cento naviganti fuori d el M editerraneo.
Il Prof . Gu ido Gu ida, fo nda tore del Cen tro e tutt'ora pri ncipal e suo animatore, ha ottenu to dalla Marina Mercantile e da quell a Militare la disponibi li tà di due potenti stazioni radio, e ciall'ambiente medico di Roma, il vo l e n ter oso concorso di oltre


trenta Professori, Direttori di clinica, Primari di ospedali e Specialisti. Attraverso questo Centro, il medico di bordo, (o lo stesso Comandante), può avere in poche ore il consiglio e l e direttive di cura dettate dalle maggiori autorità mediche di Roma; opera altamente umanitaria, che onora l 'Italia di Marconi, e rea lizza 1a costante aspirazione marconiana per fare d ella radio una fata benefica dell'umanità.
Fig. 7 - La stazione radio del CIRM installata in alcun i locali del Min. Ma rina Mercantile

I Ministeri Militari, della Marina e dell'Aeronautica, hanno concesso l'uso di mezzi aerei e navali per il trasporto dei deg enti agli ospedali con tr ibuendo con ciò a potenziare il benemerito Centro il quale, con le sue nuove in iziative, sta per una organizzazione ver am e n te p erfetta. Esso si re nd erà così sempre più noto ed onorato e sempre più noto ed evocato n e sarà anche il nome d i Ma rcon i.
A qu es to ultimo scopo, in forma art istica, più dire tt am e nte accessibile, tende l a svelta stele che, come un 'ardita antenna marconiana di quas i 50 m et ri , già si erge maestosa al centro della piazza principale della Esposizione Univers ale di R oma ; essa sarà presto, (speriamo) adornata da nobili riquadri marmore i, d estina-
ti ad eternare il ricordo degli ep iso di p iù salienti della vita e dell'opera di Marconi, oltre che a docum e ntare l 'ammirazione degli Italian i per il loro g r ande concittadino.
Per meglio giustificare una t al e ammirazione giova osservare che sebbene la radio possa considerarsi un'arma, uno strumento, od almeno un potente ausi lio b ellico, Marconi personalmente non ha mai insistito per farla prog red ire .in quella di rezi one, preoccupandosi principalmente e soprattutto di prevedere e di realizzar e t u tte l e possibili tà umanitarie delle sue scoperte, s e n za p eraltro tras cu r are qu elle scien tifiche e tecniche.
Fig. 8 - L'ass istenza rad i o -medi ca de l CIRM durante il 1954

Per quanto riguarda queste ultime si può affermare che le successive scoperte marconiane e l e conseguenti loro applicazioni pratiche, hanno dato il via a que lla corsa verso l a produzione e l'impiego d e lle sempre più alte frequenze, delle onde sempre più corte, ch e ha ormai dilagato in tutti i campi della scienza e della t ecnica.
In particolare nelle telecomunicazioni, parte ndo dalle onde lunghe 20 Kilometri de l 19 20, sotto la spinta d i Marconi si è ·g iunt: alle attuali spettacolari onde centimetriche e millimetriche, che
Fig. 9
L a s tele marcon i ana che si sta erigendo al centro della Piazza Italia all' EUR

generate, su minuscole antenne, da oscillazioni che si contano a diecine di miliardi in ogni secondo, sono poi irradiate e concent rate n e lla giusta direzione mediante complessi direttivi delle più geni ali e svariate forme e nature, oppure nei cavi coassiali per trasportare centinaia e migliaia di conversazioni telefoniche contemporanee, o interi prog rammi di televisione.
I miracoli compiuti dalle altissime frequenz e hanno così superato ogni previsione, hanno battuto le stesse profezie di Giul io Verne .
Ma la marcia trionfale non è finita, ed indubbiamente nuove possibilità di ogni genere, saranno anco ra offerte dai progressi de lla radio e delle scienze ad essa collegate , ed andranno ad aumentare i titoli di Marconi alla riconoscenza universal e .·
Già una recentissima scienza, la radioastronomia, fa intravvedere risultati di enorme importanza scientifica, permettendo di C'Sploraré gli spaz i infrastellari, d i scoprire e studiare astri invisi bili ai te l escop i, di indagare i misteri più reconditi dell 'Universo, su distanze di milioni di anni luce.
Nell'attuale p eriodo di possibile distensione internazion ale, Dio voglia che la radio diventi sempre più uno strumento po ten1e di progresso e possa indirizzare l ' attivit à degli uomini verso la l ;cerca della verità e del bene, distog liendoli dall e lotte cruente e dai sangu inosi antagonismi.
Voglia il Cielo ch e essa div e nti davv ero un e!ftc iente veicolo dJ reciproca comprensione, app orta t ore di quella pace che è ora oggetto della aspirazione universa l e, come lo era nei voti più sinceri del nostro Marconi. -9-
25 APRILE 1956 (*)
Col passare degli anni la fama del nostro grande Italiano, di Guglielmo Marconi, sembra che sia destina t a ad aumentare anzichè ad estinguersi, conseguenza logica, questa, del sempre ere(*) Bollettino ISCAG (54) ap r .giu. 1956. pag. 144.

scente moltiplicarsi delle app li caz ion i della Radio, da L ui scoperta e s uccessi v amente d a Lui stesso sviluppata, partendo dal primitivo stato sperimentale, fino a f arn e una mera v igliosa conqu ista della scienza e della t ecnica . ,
Nell o scorso ottobre, ricorrendo il 50° anniversario de lle prime esperienze che defin itiv amente confermarono la scoper ta, il nome di Marc oni è stato esalta to in du e successive grandi manifes t az ion i storiche italiane La prima è sta ta abbinata alla celebrazione Colomb ian·a di Genova, la seconda dedica ta esclusivamente a Marcon i, si svolse presso il Mausoleo di Pon tec chio e nella vicina Yilla che vide i primi passi de l g igantesco cammino che doveva compi ers i.
N ella pri ma man ifestaz ione l e più alte Au t or ità re lig iose , scie n tifiche e pol itiche hanno g iustamente a bbina to il nome d i Marc oni a que llo di C ristof o r o Colombo.
Disse pe r Radi o il Santo P adre : «Ambedue, Ma rc oni e Col ombo, infrante arditamente l e mitiche colonne dell a segregazione e della limi tatezza di chiusi orizzon ti, aprirono all'uma ni tà nuov e v ie d i civile progresso».
D iss e pure p er radio i l G e n eral e Sarnoff, Preside n te de lla Radio Corpo ration of America: «Con l a sua impresa Colombo precorse le g randi comuni cazioni che da a ll ora, attraverso gli oceani , cominciarono a con t orna re il mondo; un a l tro grande Italiano, Marconi, doveva apr ire nuove, diverse, i m p ensate v ie alle comunicazioni u m a ne tr anso ceanich e ».

Non meno grandiosa è stata l a cerimon ia di Pontecchio, alla prese n za del Capo de llo Stato, de lla Sig no ra Marconi con la fig lia Elettra e di numerose altre Autorità civili e militar i, per rievocare Ja p rima t ras missione radiotelegrafica, effettua ta sessant'anni prima in quella storica v illa. Se quella tr as m is sione in r e altà la effettiva nasci t a della radio, il re lati vo atto di nascita ve nne reda tt o poco dopo , con l a presentaz ion e a Lond ra del p r imo b revet to Marconi, il 2 giugno 1896. Possiamo qu indi ora, nel 1956, celebrare il 60" anni versario de lla pate rnità Marconiana de lla radio , con l a certezza che ci d eriva da q ùe ll'a tto u fficiale, d i v alore mternaz iona l e indiscuti b ile .
Ma molti al tri a nniver sari p otremmo noi cele b rare, rlf eren-
Fig. 10 - Xei primi mesi del 1937 il s e nat o r e Marconi, di cui n u lla faceva prevedere la prossima scomparsa, parla, nella sua qualità di Presidente del Cons. delle R i cerche dal microfono di Radio Genova sui r isultati ottenuti nelle esp erienze conclusive con onde cortissime nel Tirreno.

cioci al ca mmino percor so d a Marc oni ne i 40 anni d ella sua miracolosa attività.
Vog liamo ricordaré ad esempio che fu nel 1916, quarant'anni or sono, mentre ancora trionfavano le comunicazioni con le onde chilometriche, che Marconi cominciò a studiare e ad intravvede re le possibilità delle onde ul tracorte, che Egli poi, per primo nel 1931 (v en ticinque anni fa), riuscì a re alizza re con le sue esper ienze tra S. Margherita Ligu re e Sestri L eva nte.
Fig. 12 - Nel Golfo d i la Spezia, dal14 a1 16 lug lio 1897, il giovane Marconi svolge espe rienze preliminari sul rimorchiatore N. 8, s eguite il 17 e 18 luglio da quelle conclusive sulla corazzata San Martino, alla presenza di una commissione tecnica nominata dal Ministro della Marina di cui faceva parte l'allora tenente del Genio dott. Angelo Della Riccia (ultimo a destra , seduto) autore di una relazione pubblicata nella ri vista d'Artiglieria e del Genio Volume IV - 18!)7 pag. 127-183.
Da allora ebbe inizio il vertiginos o svilupp o de lle applicaz ioni delle microonde, sviluppo che doveva sfociare n e lla te l evisione, n e i radar e nella complessa rete dei ponti radio che ormai copre tutte le regioni civili del Mondo.

La più rinomata rivista radiotecnica Americana (P.I.R.E.) (4), i n un voluminoso nume r o speciale dello scorso ottobre, dedicato alle comunicazioni radio con microonde attraverso la troposfera , ha riservato una pagina d ella prefazione p er es altare la profetica opera Marconiana.
In un diverso campo delle Radiocomunicazion i, un'altra celebre data è quella di 20 anni or sono, quando, nel 1936, fu inaugurata quella g randiosa realizzazione Marconiana costituita dalla p r ima Rete Radio Imperiale inglese transcon t inentale. . realizzazione era. stata preceduta da numerose celebri esperienze sulle onde corte, una d elle quali fu quella del 1930, con l a quale Marconi riusciva , da Genova, a provocare per radio l'accensione dell e migliaia di l ampade dest inate ad illuminare l'esposizione di Sydney, in Australia, nella sera della inaugurazione di quella mos tra.
Ed altre date non meno gloriose sarebbe facile ricordare per maggiormente onorare la geniale e feconda opera Marconiana, ma ormai è certo che questo compito non sarà d ime nticato e che ogni anno di più i posteri sapranno esprimere la loro riconoscente venerazione a Gugli e lmo Marconi.
V o glia l' Italia e vogliano gli Italiani senti re i l dovere di mantenersi in testa nella ga ra pe r tributar e onori ed onoranze al loro grande Concittadino.
Commemorazione let t a alla RAI il 25 ap1·ile 1956 - 10 -
25 APRILE 1957 (*)
Cade oggi 1'83° annive r sar io d ella nascita di G uglielmo Marconi, mentre il 20 .lugli o prossimo si compiranno 20 ann i dalla Sua morte.
Marconi è dunque vissuto 63 anni, dei quali ben 42 (cioè due
(4) Pr oceedings of Insti tute of Radio Engineers.
(*) B oll ettino IS CAG (58 ) ap r. -g i u. 1957, pag. 134

terzi) interamente dedicati ai p r ogressi della Radio. In questo C'ampo Egli ha lasciato quell'orma luminosa e incancellabile che t u tti conoscono, ma p i ù fulgido appari rà ai posteri il Suo ricordo ·1uando sarà possibile una sintesi completa della Sua opera, comprendente anche le altre sue attività di c ittadino Italiano
Pe r una tal e sintesi sarà p r ossimame n te disponibile un'ope ra 2ttualmente in corso di stampa a cura del Consiglio Naziona le delle r icerche e dovuta alle intelligenti, tenaci e disinteressate ind agini d i un Funzionario d i quell'Ente, Giovanni Di Benedetto, che ha r accolto in un nut r ito opuscolo ben 2662 r ifer imen ti bibliografici, r igua r danti l'opera e la p ersona di Ma rc oni .
Si tratta di una mole d i scritti e di pubblicazioni dalla quale emerge immediatame n te il g ra nd e in teres se s usci t ato , ne l mondo intero, dalla opera e dal nom e di Marconi q uand o Egli ancora viveva e dopo la Sua mort e . Insieme ad una schiacciante maggior.anza di scritti laudativi e apologetici, si trovano commen ti a L ui meno favo r evoli ed alcuni a ddirittura denigratori, quest'ultimi p erò pie nament e smentiti dai successivi b r illanti risu ltati Ma rco nian i.
Num eros i sono gli scritti che trattano di avvenimenti e di episodi della attività privata, politica, amministrativa di Marconi, dai quali risulta la figura di un uomo retto, buono, attaccato ai sentimenti più nobili di cittadino e di Italiano.
Gli ultimi anni della Sua v ita, in cui fungeva da Presidente dell'Accademia d'Italia, vennero rievocati dall' allora segretario di quell'Accademia (5), con parole che onorerebbero i l migliore dei pubblici Amministratori, p er l a scrupolosa attenz i one che Egli poneva ai problemi più gravi e complessi, come a quelli più minuti e noiosi; per la rigida amministrazione del denaro.
ScevrQ da qualsiasi tendenza a compiace nza m egalorhane, Egli teneva soprattutto a mantenere il buon nome ed il prestigio dell'Italia nelle relazioni e negli scambi culturali ed a rt istici con le Università e le Accad emie straniere. Teneva in particolare alla pubblicazione delle opere e d elle memorie più p re g evoli, fra le
(5) An·runo MARPIC ATI: P i un GugLieLmo Marconi minirno - Ci v iltà Italica - Luglio 1954, pag. 404.

quali primeggiavano i rendiconti dei Convegni Internazionali Volta. Alcun i di questi Convegni sono poi rimasti memorabili nel mondo, come il primo di essi, preparato da Orso Maria Corbino e da Enrico Fermi nel 1931, sulla Fisica Nucleare, convegno che vide ·adunati intorno a Marconi ben sette Premi Nob el, comp resa Madame Cu rie .
La fama di Ma rconi, come scienzia to e come uomo, si diffuse tanto rapida nel mondo, che già nel 1903 (aveva allora 29 anni), in una pubblica inchiesta (6) condotta in Germania, intesa ad individuare le dieci più alte personalità mondiali allora viv enti, Marconi risultò terzo, preced endo Ibsen, Edison, Nansen, Roentgen , Menzel, Koch e l'imperatore Guglielmo, e preceduto solo da Mommsen e da Tolstoi; da noLare che il te desco Slaby ebbe 3 voti, cont ro 445 da_ti a Marconi.
Molti scritti ricordano l'affabilità del Suo carattere, piuttosto chiuso e meditativo, alieno da parole superflue, e fondamentalmente modesto.
Al te rmine de i suoi r iusci ti èsperimenti Egli sempre si limitava a sottolineare, con semplici gesti e poche parole, i felici risultati ottenuti.
E' caratteristica una sua dichiarazion e (7) fatta a Londra nel 1925, in occasione di una Esposizione destinata a celebrare i primi trent'anni della Radio. «Confesso » diceva, «che le ricerche per sapere chi sia stato il vero e primissimo inve n tore della radio mi hanno sempre enormemente diverti to. A parer mio la telegrafia senza fili è una invenzione preistorica. Essa risa l e a quando il primo uomo cominciò a interpretare i segni di un altro uomo .. » e continuava poi «Ciò che p en so di ave re sco perto io è che le ond e e lettriche sono ca paci di viaggiare e di essere ricevute att raverso grandi distanze» ed è precisamente questa la fon damen tale scoperta che Gli è universalmente r iconosciuta.
E' chiaro che Egli, conscio della g rande impo rtanza dei risultati successiva men te ottenuti, se ne ·se nt iva intimamente e suffi-
(6) Marconi giudicato dai tedeschi - l'Elettricità 1903 - N. 17, pag. 260.
(7) Il 300 anniversario d ella scoperta di Mar co ni - Telegrafi e telefoni (Notiziario) 1925 - anno VI, N. 6, pag. 333 .

cientemente soddisfatto, come l ' uomo gius to si sente sufficientemente premiato dalla· coscienza del dovere compiu t o.
Possiamo dunque concludere con la convinzione che pienament e favorevole a Marconi riuscirebbe una sintesi completa della Sua attiva e feconda opera, e che nessuna ombra, di una qualche consistenza, pot rà sorgere ad attenuare lo splendore della fama di questo nostro grande Scienziato e b enefattore dell'Umanità.
11 -
DALLA PREFAZIONE ALLA «BIBLIOGRAFIA MARCONIANA » (*)

,
E' gloria indiscutibile di Marco'ìì.i non solo l'avere per primo re alizzat e le comunicazioni mediante le onde elettriche, ma di avere successivamente scoperte, utilizzandole per primo, l e · tre grandi strade percorse dalle radioonde; e, sopratutto, di essere stato durante tutta la sua vita il più geniale pioniere ed il principale antesignano d el progresso d elle · r adiocomunicazioni.
A questi meriti scientifici e tecnici si aggiungono quelli umanitari e sociali derivati dalla possibilità, offerta dalla radio e costantemente perseguita da Marconi, di collegare al resto del mondo uomini isolati ed in situazioni disperate, e di renderne quindi possibile il salvataggio.
Un'altra grande possibilità cui mirava -intensamente Marconi è quella di superare le frontiere e stabilire contatti diretti,. con conseguente reciproca conoscenza, tra genti separate da immense distanze spaziali, culturali, sociali; possibilità quindi, tante volte esaltata, di affrat e llare gli uomini in ·un ideale di rec iproca comp re nsi one.
Di fronte a t ante chiare b enemerenz e appaiono piccine e grette le contumeli e tendenti ad oscurare la luminosa splendente figura del nostro G rande.
(*) GIOVANNI D r B ENEDE'.tTO:
Marconiana, a çura del Cons. Naz. delle Ricerche, pag. 3 .
Si considera da qualcuno come un dem erito l'avere Marconi favorito le appli cazioni commerciali della Radio , ma è chiaro che quello era il modo più idoneo per diffondere il nuovo mezzo di comunicazione e per consentire l'estensione delle sue b e n emere nze quale efficace veicolo di cultura e di civiltà.
Sòrvoliamo sulle contestazioni per la priorità d e lle invenzione basate sulla cavillosa interpretazione di qualche banale incertezza di date, causata dalla superiore noncuranza di Marconi per quelle quisquilie, ed esaminiamo la consistenza dell 'addebito che talvolta si tenta di attribuirgli, quello di non essere stato uno ·scienziato.

In realtà, se per scienziato si intende il professore universitario che dall'alto della cattedra impartisce il pane della scienza a i discenti, si può senz'altro concordare nell'affermazione che Marconi non fu uno scienziato, ed anzi si potrebbe dire addirittura che fu un anti-scienziato.
Ma se scienziato si considera chi intuisce, scopre, interpreta e sfrutta i fenomeni della natura, allora si può b en affermare che Marconi fu un vero scienziato, anche se Egli annunziava le sue scoperte senza convalidarle con formulazioni matematiche.
La scoperta del potere irradiante del complesso scoperta fondamentale della Radio, è ben sicuramente di Marconi, cd è tanto più sua pel fatto che gli scienziati del primo tipo del suo tempo stentavano a credergli, e lo stesso dicasi per la scoperta della via ionosferica del 1901, e per quella della via troposferica nel 1930.
Anzichè documentare le sue rivelazioni con ragio namenti e considerazioni matematiche, Egli ne dava la dimostrazione spenmentale, applicandole ai casi concreti, in modo quindi molto più convincente ed a tutti accessibile.
Alle norme tradizionali della scienza accademica Egli sostituiva quelle suggeri tcgli dagli impulsi infallibili del suo genio, e questa sua condotta non attenua, ma anzi esalta la sua fama di gran de scienziato, originale anche nella forma.
Non si deve dimenticare che con le sue ultime esperienze e con le sue profetiche considerazioni, Egli ha sostanzialmente contribuito alle più recenti conquiste della Radio: la tecnica delle
altissime frequenze (microonde), la televisione, l a tecnica dei Radar, la Radioastron omia, la Radiometeorologia.
Chi volesse negare a Marconi la qualifica di scienziat o dovrebbe poi riconoscergli quella di « Genio della r ice rca scient ifica» .· ,

Il PRI M ATO D I MARC O NI
A) - LA POLEMI C A M ARCONI-PO POV (*)
n cinquantenario del primo collegamento r adio a ttravers o (12 dicembre 190 1), venne ricordato, nel 1951 e nel 1952, con articoli laudativi dell 'o pera di Marconi, da tutte le riviste te cniche e scientifiche del mondo occidentale. Questa grandiosa quasi universale dimostrazione ha suscitato vivo disappunto negli ambienti radio d'oltre cortina, dei quali si è fa tt a eco :'« Organisation Internationale de Radiodiffus io n » (O.I.R.) con sede a Praga, che comprende gli Enti di Radiodiffus i one di o ltre cortina.
Vari articoli sono comparsi sul Bollettino di quella orga niz;:azione, uno dei quali addirittura offensivo nei rigua r d i di Ma rconi.
Contro le menzogne contenute in detti articoli, ho creduto di: protestare, inv iando una lettera . alla « Union Europée nne de Radiodiffusion » (U. E .R.) con sede a: Gin e vra, che riunisce gli Enti della Radiodiffusione occidentale.
La lettera, quì ripro dotta , pubblicata il 15 novembre 1952 sul Bollettino dell'U.E.R., ha p r ovocato una tardiva risposta in lingua russa, pubblicata, (in fotocopia) sul Bollettino U.E.R. del nov. 1953. Successivamente (gennaio 1954) da parte russa venne inviata al Bollettino U.E.R. una traduzione francese, che però non è stata pubblicata, con la riserva di inviarne copia a chiunque ne facesse r ichiesta . La traduzione francese della r isposta, dovuta a due scienziati Russi, B. A We d enskii e AI. Berg, è qui riprodotta al seguito della mia lettera, ma poichè sui due cita ti Bollettini è stata dichiarata chiusa la polemica, ho ritenuto di a llegare qui una mia replica , che mette in evidenza la inefficacia della risposta russa. questa mia replica vengono comme ntate le successive affermazioni russe richiamate con apposita numerazione nel corso della loro risposta . L . S.
(''') Bollettino ISCAG ( 4 7) lug.-se t t . 1954, pag. a99 .

a) Lettem all'U E R .:
DAL « B ULLETIN DE DOCUMENTATION ET INFORMATION DE L 'U NION E UROPEENNE DE RADIODIFFUSION » (U E.R.) - 15 Novembre 1952 - pag. 649.

LA QUERELLE POPOV-MARCONI.
C 'est avec plaisir, qu'à la demande de M. Luigi Sacco, Commissaire Ext raord ina ire de la « Fondazione Gug lie lmo Marconi », nous accordons l'hospitalité de not re Bulletin à l a lettre qu'és qualité, nous a envoyée M . Luigi Sacco en date du 18 octobre dern ier. Nous tenons cependant à préciser que nous ne nous sent ons n u lleiJ!ent qualifi.és pou r prendre par t i, ni à titre pe rsonnel, ni <<a fortiori » au nom de l 'U.E.R. sur l e fond méme de ce li tige que connaissent bien les habitués des Conféren ces des Télécommunications. (Réd.).
Monsìeur le Directeu1 )
On doit constater que la polémique Marconi-Popov est toujours à l 'ordre du jour de la presse philo-soviétique : deux articles partticulièrement vio l ents on t paru, en effet, dans les « Bulletins de Documentation et d'Inform a tion d e l 'Organisati on intern a tionale de Radiod iffusion » (OIR-Prag u e) du ler février et du 15 juillet 1952.
l. - A la page 144 de ce dern.ier, une not e i n titu l ée « Nouve lles fa l sifìcati ons des brasseurs d'affaires » contient la phrase suivante:
«La priorité du savant r u sse dans l a découverte da le radio a été reconnu e dans l e monde e ntie r, et quelques tentàtives ratées d'attribu er la d ecouverte de la r adio à l 'aven t urier itali en Marconi ont été démasquées par la presse bou rgeo ise elle-méme» .
Evidemment l 'auteur ignorait ce que disa ie n t les enc ycl opéd ies russes, polanaises, t chécoslovaques, car à l' occasion de la mort de G. Marconi 'la revue italie nne «Sapere » (N. 64 - 31 aout 1937) a publié l a r,epr oduction photographique de la biographie
de Marconi telle qu'elle a paru dans 39 encyclo pédies de 19 nations différentes: toutes.. attribuent à Marconi «l' inven tio n de la radio», et pa rti culièrement explibtes sont les suivantes:
a) Enciklopediceski Slovar, Petersbourg 1906. «Marconi !Wilhelm M.) ingénieur électricien italien, fut le premier à réaliser pratiquement l' idée de la télégraphie sans fil , à des ondes électromagnétiques .. .».
b) Malaja Sovetskaj.a Entziklopedija - Moscou 1929. « Mar<'Oni Guglielmo (né en 1874), i ngéni eur itali en inventeur de la té l égraphie sans fil. La première réalisation pratique de l'idée de la TSF avait été déjà faite un peu avant par le physicien russe Popov (V): la p1:emière tentative réussie de la TSF a été accomplie par Marconi en 1 895 sur une distance de km 1,5 ... ».
c) Encyklopedja Powscechna - W arsawa 1935 . «Marconi, né en 1874 p r ès de Bologna. A étudié à Bologna avec le Prof. Righi. E n 1895 a réussi à transm ettre à une certaine dis t ance des signaux sans fils ... ».
d) Ottiw Slovnik Naun cy - ,Praha. «G. Marconi, inventeur de la télégraphie sans fiL Né le 25-4-1874 près de Bologna, En 1895, à la suite d e ,l'étude d es travaux de Maxwell et de H ertz, a e u l ' idée de la possibilité d e transmettre à distance moyennant (' : es ondes é l ectromagnétiques », ecc Nous donc que tant que le P r of. Popov était en vie (jusqu'à 1906) et bie n des années) après, les Russes et leurs amis 1·e connaissaient la p r iorité de « l'aventurier » italien Ma rconi, et ce n'est que quelques dizaines d'années après la mort de Popov qu'on a osé attribuer à ce dernier la dite priorité et affirmer qu'el1e a été reconnue « dans le monde enti er », con tre le témoignage des 39 encyclopédies plus haut.

2. - A la page 143 du mème numéro du 15 juillet, nous lisons:
« On sait égaleme n t qu'après qu'A.S. Popov eu t fait la démostration de ses tra va ux (8) , ler représentants d es différen-
(8) Le 7 mai 18 95.
tes firm.es capitalistes anglaises et amencaines, qui flairérent que l'utilisation de cette nouvelle invention d' importance mondiale pouvait leur rapporter des profits considérables, commencèrent à tourner autour de lui. Mais les tentatives des capitalistes étrangers d'acheter le brevet de Popov et d'attirer le· savant russe à l'étranger on subi un'échec complet! ».
Mais en ce qui concerne la substance de l' invention de Popov, il est bon d'entendre le professeur lui-mème. Le 10 décembre 1897 parut dans « The Electrician »une lettre d'A.S. Popov (9) dans laquelle il se réfère à l'une de ses publications de janvier 1896. Après avoir rappelé que sur ses appareils les décharges atmosrhériques a_ctionnaient una sonnerie, ou qu'elles étaient enr egistrées sur un tambour, il ajoute:
«In conclusion I can express my hope that my apparatus will be applied for signalling on great distance... as soon as the: e will be invented a more power-ful generator of such vibrations» (10).
La mème phrase figure dans la publication soviétique « Electrischevo » du mois d'avril 1925 (9), et puisqu'elle est la seule déclaration authentique connue de Popov, on peut se demander si elle était compatible avec l'existence d'un brevet de Popov, )usqu' à présent ignoré. Honnètement, on doit reconnaitre que Popov n'a pas affirmé d'avoir transmis des messages par ondes électriques, mais, comme. nous l'avons dejà vu, il avait seulemen espéré que ses appareils pourraient ètre employés pour transmettre des messages « aussitot que serait inventée une source d'oscillations électriques plus puissante ».

Or, cette source de puissance suffisante est précisément celle réalisée par Marconi en appliquant, à l'oscillateur, le dispositif rayonnan't antenne-terre (objet de son brevet. No. 12039, déposé le 2 juin 1896 à Londres), sans le quel aucune radiocommunicat:ion utile n'était et n'est réalisable.
(9) Cf . G,W.O. HowE: Wirdess Engineer - janvier 1948. (lO) In conclusione io posso esprimere la mia speranza, che i miei apparati saranno applicati per . segnalare a grande distanza ... non appena sarà inventato un più potente generatore di tali vibrazioni (vedi a pag. 53 la fotografia della lettera).
3. - Dans le nurnéro de février 1952 du Bulletin de l'OIR, page l, on lit:
« Mème le tribuna! américain, qui ne peut pourtant se vanter d'ètre impartial, après un procés qui a duré 12 ans, a du reconnaìtre, sur la base de nombreuses preuves, que Marconi n'est pas l' inventeur de la radio et pour cette raison il fut débouté d e ses prétentions ».
La mème affirmation a vai t été fai te à la Conférence internationale des Radiocommunications d'Atlantic City (doc. 299 du 11-6-1947) par la délégation soviétique .
L a délégation itali.enne, dans sa réponse (doc. 483 du 1-7 et · 617 du 2-7-1947), a ra ppelé que l a cause en qùestion (comptesrendus de l a Cour Suprème de Justice des USA de l'année 1942, volume 320, pages 1731 à 1733) avait été introduite par la Wireless Telegraph Co. contre l es USA au sujet d'une réclamation d'indemnité, non admise, pour la vjolation de quatre b revets d e la Marconi Wireless Co. A la page 1752 de ces comptes-rendus, la Cour Suprème, après avoir rap p elé les travau·x de Maxwell, Hertz, Tesla, Pupin, ecc. dèclare :

« The fact that Marconi is recognized as the man who first « successfully achievied rad iocommunication, is ev iden t from « his originai patent, which was confirmed by Pa tent No. 11 913, « and is not here in question. This reputation, which is well de« served, ecc ». (11).
Exactement donc le contraire de ce qu'affirme le Bulletin de l'OIR.
J e désire ne pas encombrer le Bulletin de l 'DE R d'autres considérations, celle exposées ci-dessus me paraissant suffisantes pour montrer de quel coté se tro uv ent les ({ aventuriers ».
En vous remer cia nt par avance, je vous prie d'agréer, Mons.ieur le Directeur, l'assurance de ,ma haute considération. signé:
LUIGI SAcCO
Commissaire Ext raord inaire d e l a «Fondazione G. Marconi»
(11) Il testo defin it i vo della sentenza risulta dalla fig . 15 riportata a pag 46 con la traduzion e Italian a del brano e ssenziale.
b) Risposta Russa :
TRADUCT ION FRANCAISE DE LA NOTE RUSSE PUBB LI EE DANS L E BULLETIN - VOL IV /N. 22, pagcs 673-674 ( 12)

Honorable Monsieur le Rédacteur, A l'occasion de la pubblication de la lettre de Monsieur Sacco dans votre Bulletin, nous vous prions d'accorder également sur ses pages la place pour nos observati_?ns au sujet de cette lettre. Nous voudrions indiquer tout d'abord que M. Sacco est tombé cians une profonde erreur en prétendant que «la polemique Popov-Marconi est toujours à l'ordre du jour de la presse philo-soviétique >> E n effet, quant à la grande presse ccttc question a déja disparu depuis longtemps de son ord re du jour, car la priorité de Popov dans l' inv ention de la radio a été prouvée par documentation. Dans la presse étrangère on a reconnu non sans raison également, qu «il n'y o. pas de documents témoignant que Marconi a fait la démontration de la télégraphie sans fil avant que Popov l'avait fai t» (La Revue « Wireless World » étroitement liée à la firme Marconi, Juin 1947, n. 6, page 195 [l] (13).
En ce qui concerne « les preuves » fournies par M. Sacco sous forme des ci tations tirées de certaine encyclopedies, nous devons remarq uer qu'on ne peut pas les reconnaìtre comme suffisamment 50l ides et peureuses. Ainsi, la citation du dictionnaire e ncyclopédique russe (Pétersbourg, 1906) montre seulement que son auteur obscur ne savait en effet rien de Marconi. C'est sculement pour cette raison par exemple, qu' il le nomme ingénieur électricien italien », tandis qu'en fait Marconi n'était pas ingénieur, n'a reçu que l' instruction en famille et disait lui-meme: « je n'ai jamais étudié systématiquement la physique et l'électrotec hnique » (G ibson, « Wireless Telegraphy and Tele p hony, L ondon, 1914, page 62).
(12) Cette traduction est ccrtifiée conforme au texte russe origina! par la Direction des Communications Internationales du Ministère des Commur.icat ions postales et électriques de l'URSS.
(13) I numeri in parentesi quadra rinviano ai paragrafi della Replica (pag. 43 e sgg).
De meme Marconi par erreur est nommé le savant dans ce dictio nna ire. Le savant connu Fleming, éminent collaborateur de la firme Marconi disait d e son patron: « Son intéret prédominant é tait conce nt ré non pas sur les études purement scientifiques e uxmemes, mais sur leur application pratique » (Mac Loren, «Invention and inn ovation in the radi o indus try », page 42, 1949)
A tout le moins il n'est pas clair pourq uo i M . Sacco donn e cnsuite une citation de Malaja Sovetskaja Entziklopedija Pourtant on y dit explicitemen t que la première réalisation pratique · dc l'idee de la télégraphie sans fil avait é té déjà faite par le physicien russe Popov. Comment donc une citation parcille peu t prouver la priorité de Ma rconi? [2].
Nous n e comprenons pas pourquoi en déclarant quc la biograp hic de Ma rco ni a pa ru dans 39 encyclopédies d e 19 d iffé rents pays M. Sacco n'a citè que quatre brefs extraits d e ces d erni ères et n ' a pas remarqué qu'ils conte naient de grosses fautes.
Il est également impossible de ne pas remarquer que dans une seule d e ces citations Marconi est nommé «l' invente u r » de la radio- télégr aphie tandis que dans les autres citations on indigue seulement que Marconi a réa lisé pratiquement l' idée de la té légraphie sans fil, mais in n'y est pas nommé l' inventeur véritable de la liaison san fil. r3 J.
L e nombr e des encyclopédies mentionn ées peut etre encore augmenté; ainsi, dan s l ' Encyclopédie brita nn ique (édition de 1946, volume 14, page 869) on di t que Marconi « esi l ' invente ur ital ien qui a mis la radiotélégraphie sur la base commerciale» De ce tte façon l' Encyclopédie britannigue n'affirme pas que c'est notamment lui qui avai t invcnté l a radio. mais elle souligne seulement que la mérite princip al dc Marconi consiste en ce qu' il a mis la radio-télégra phi e sur la base commerc iale.
Quel son t donc les autres arguments fournis par M . Sacco? Il se réfère à l a le tte r e d' A. S. Popov, parue dan s l a re vue anglaise « Ele ct r i cian » (l e 10 d écemb re 1897) qui prétend qu' A. S. Popov n'av ait pas affirm é d 'avoir effectué l ui -m e mc une transmission à l'aide des ondes radioélectriques. A cette fi n M. Sacco cite d es mots suivant de ce tte lettre :
« En conclusion je peux espérer que mes appa reils se r ont ap-

pliqués pou r la signalisation à une gran de distance .. . aussitot que l ' oscillateur plus puissant aurait été inventé... ».
Cependant M. Sacco passe sous s ilen ce ce qui est dit dans cette meme lettre u n pe u plus bas:
« En utilisant dans l e coh ere r l es billes d ' aci er au lieu de la lìmaille, j'ai réalisé un bon coherer à l'aide duquel je pouva is rece voir les ondes électromagnétiques s ur un e distance d e l k m, en utilisant le vi b r a teur d e Hertz avec un relais ordinaire SiemensHalske et avec del billes de 30 ce n timétr es de diamètre. En u t illsa nt l e vibrateur Vierknes avec del billes de 90 centimétres de diamétre et avec le relais plus sensible je suis parvenu à un bon fo nctionnem ent su r une distance d e 5 km ».
Il n'est pas difficile de remarquer que cette ' phrase réfute co mp fétement l es paroles de M. Sacco prétendant qu'A. S. Popov Ju i-meme a déclaré de n'avoir pas réa lis é les émissions moy ennan t les ondes radioélectriques [4] .
Enfìn, quelques mots s ur le dernier argument de M. Sacco. Il cite les extraits de l ' arret de la Cour Supreme de Justice des EtatsUnis d'Amériq u e dans lesquels on lit qu e Marconi a heureusement été parvenu à la réalisation des radiocommunications. Cependant dan s ce cas M. Sacco passe so us sile nc e les d étails bien in té ressants. Le tribu na ! am éricain examinait pendant 19 an s les fOursuites entamées par la firme Ma rconi contre le gouvernement des E tats -Unis d'Amerique pou r l'utilisation des brevets de la firme

L e jugement défin iti f du t rib una} (lequel M. Sacco passe sous silence) di t:
Guglielmo Marconi, sa vant italie n , est nommé pa r fois le père de la té lég raphi e sans fil, mais il n'était pas le premier qui eut dec ou vert que les co mmun ication é l ectriqu es peu ve nt etre réalisées sans utilisation des fils ». (Radio Craft, Janvier 1939, n. 7, page 939 [ 5].
Par l a b rév e ana lys e des « preuves » d e M. S acc o exposée c ides sus, nous avons l' intention de finir nos obse rvations. Nous ne citons pas de nombr eu ses preuves d e la priorité du sav a nt russe A. S. Popo v dans l' in ventio n de la ra dio parues dans la presse sovié tiqu e et étrangére et c'est notamm en t parce q ue toute polé-
mique sur cette question est inutile et ne pourrait pas prouver ia p:iorité de Marconi car cette priorité n'avait pas existé et n ' ex iste pas .
B. A. Vvedenski i A. I. Berg.
c) Replica del Gen. Luigi Sacco.
[1 J - Effe ttivame nt e Mar coni non si curò di documentare con pub blicazioni i risultati dei suoi esperimenti prima di chiedere il brevetto inglese il 2 giugno 1896, il che si spiega col fatto che chi intende brevettare una invenzione ha interesse a mantenerla segreta.
D 'altronde Popov aveva pubblicato le sue esperienze, de l Maggio 1895, nel numero di gennaio 1896 dei rendiconti della Società Russa di F isica, inviandone poi un estratto all ' « Electrician » nel d icem bre 1897. In esso egli seg nalava il buon funzionamento ael suo apparato registratore di s cariche elettriche atmo sferiche, usa to altresì , fino a 5 km, co me rivelatore delle onde emesse da potenti oscilla tori (con sfere di 90 cm di diametro), ed esprimeva la speranza che con oscilla tori ancora più potenti si potesse ro usare i suoi appa rati per segnalazioni a distanza .

E gli non aveva evidentement e capito che col semplice aument o della potenza degli oscillatori non si potevano otte n ere grandi portate, queste essendo per contro ottenute con l'applicazione d el s1stema irradian te di Marconi anche ad oscillatori di potenza limitata.
P er suo conto Marconi aveva svolto l e sue es perienze n el 1895 senza preoccuparsi di docume n tarne l e da te, e nel febbraio 1896 si recava a Londra per compiervi le dimostrazioni che giustificarono l a sua doma nda di brevetto (2 giugno 1896). A confermare la datazion e 1895 dei suoi primi esperimenti stanno le num erose pubblicazioni riportanti le testimonianze dei 'collaboratori di Marconi (14) ed altresì il fatto che quasi tutte le Enciclopedie citate, com-
(14) Ved. ad es. - MARCHESE LUIGI SoLARI: <<Storia deUa Radio »Treves - Milano 1939 c « Marco ni >) - Mondadori 1940.
}:-rese le due sovietiche, datano al 1895 i primi esperimenti ma1, coniani.
Basta poi uno sguardo alle 12 pagine e 19 figure del testo del brevetto (2 -6-96) per convincersi che i risultati descritti erano il frutto di lunghe ricerche sperimentali, metodiche, ripetutamente controllate, e richiedenti perciò mesi e mesi di pazienti prove e controprove; e queste necessariamente dovettero precedere la sua andata a Londra.
Sembra evidente che nel 1895 Marconi e Popov lavoravano contemporaneamente, ed impossibile appare ora scalarne esattamente i risultati sperimentali: ma questi per Popov consistettero, secondo le sue dichiarazioni, nella semplice rivelazione delle oscillazioni emesse da oscillatori most1·uosi, praticamente inv..tilizz abili , mentre Marconi scopriva la fondamentale proprietà rad iati va · dell'antenna emittente, sulla quale dove va sorgere tutta la tecnica radio.

primo esperimento riuscito di T.S.F. è stato compiuto da M. nel, 1895, su una distanza di km 11/z. Pe rfezionando la sua invenzione, M. dopo 6 anni (1901) mandò un telegramma in America ». I miei contraddittori hanno semplicemente omesso le frasi
CA.SES ADJUDGED
TN THE SUPREME COURT OF THE UN1TED STATES AT OCTOBER TERM. 1942
1\-f.-\RCONI WIRELESS TELEGRAPII COMPANY OF AMERICA v UNIT ED STATES."
CER'l'IO!l.\RJ 'l'O TRE COUI\'I' OF CLAIMS
No 369 Arguod 9, 12. 1943.- Dccidcd J uDc 21, 1943

l Tht broarl clarms of tb e Marcom Patent No. 7€-3,772, f or improve· ments in apparntus f or wircl= tclcgr:>pby-briefly, for o struc: ure and arrangement of f<>ur bigb -frequcncy circuits wi tb mr.ans · ol mdeponclmtly adjusiing elch so tl"tt al! four mny be brougbt into electricl l rescnance witb onc ono fher lte!d inv:llid hecau..<e aoticipatcd. P. 38.
Marcont no invenuon over Stonc {Patcnt No 714,756) by making tbe tuning of bis circuit ndjustllble, or by using Lodges (Patcnt No G00,154) variablc for that purp asc Wbethor patent involved is not bere C:etcr:nin cò
2 Mcrely runk ing a known elcment of a kno wn combina:10o adjust · able by a nwans of ndiu.stmen l lmown 10 t ho 3rt, wheo no new or uncxpected rooult is obtained, 1s not inven tioo P 32
3 As between two mvent ors, priority of inveotion will be awarded to tbe one wbo by satisfying proof ean shmv tbat be firl't èOnceived of the inventioo P 34
4 Commerc1al achtcvcd by tbe b.t c: tnYcn,or ami po.tc-nt·:e ea nno! bis p31eot firom th• delen<o of an ticipatlOO by a prio• mventor P 35
"'''ogetber w•th No 373<, Umted Stateo v Marcon• Wirrle3• Td6· gra;;h o! America. a lro OD wril of 3 17 U S. 620, t o 1he Court of Claima
Fig. 14 • Fac-simile del titolo della se ntenzct delLa Corte Suprema degLi Stati Uniti 1" pagina (Ca u.sa Marconii Wireless Te l. Co. of America contro Stati Unit i).
che danno lo ro torto; essi in o ltre sconfessano il lor o Dizionario Enciclopedico del 1906, dicendo che ·l 'a utore sconosciuto d ell' a r ticolo su Marconi non sapeva nulla di questo: essi p retendono così di conosc ere ciò ch e non sapeva un autore a loro Da-
MARCONI W'IRE1.n!S CO v O S. 37 38 OCTOBER TERM.
Opinlol> "' Ù>O Ooun. eeue of renderlna them to tbe eam e frequcney , ln bolli of whieh reepect& StA>ne &ntioipated Marconi , u we bave eeen None of t-hese opinione 1Uillletll8 that if tbe oourte had lrnown of Stone 's anti oip atlon, th ey would bave held that Marconi ohowed lnvent!on over Stone by making tbe tunìng of his antenna cireuit adju.tabte, or by u sina Lodae'e variable inductanca for that piii'J)Oee Tn Marcqni Wire!ut T e/egraph Co. v. et Clork M{g. Co., 239 F 828, allirtned 265 F. 644, tbe distriotoourt held tbat tbe acou.ed devìce did not infrìnge. Wbìle it entered formai of validìty wbieh tbe Circuì t Court of Appeals approved, neither oourt'e oplnion di8CUI8ed the queelion of validìty and tbat question wu not argued ln the Cìrcuit Court of Appeals "
Marconi'e reputation aa the man who 6ret achieved succeasful radio transmission retota on htS originai patent, which becrune reissue No 11.913. and which ia not bere

11 A prel'lmJ111ry IDJUnttloD rertn.mm8 w11 entered lo MarcoN Wirtlc,. T•l. Co • · Dtl'orut Co 225 F 65, aftì!lDed. 226 F. 373, botb oou rta, witbout tod ('pendtnt diiCUMJOD of tbe v•lidity of tbo d•t<rmiDicg that tbo deci>1oo lo tbo Notil>nol Sivfl41. lino Co. eut justilitd the l(nlct of prd1mmuy rtlle f A pffiirninft.ry mjunc:tioo wu alto ça.nted In Mdreom w,ulf'at r,.l Co. v A.dal'llac Commwucati.oft.l Co ltl acuon broupt •n t.bt OlStrict of N'ew York
Stoue't .-ere mt.roduoed iD e'.llduce 1n the AtlOAlac Comnur oocotwr11 Compmr ..,. IDd tbt .t Clork - "" depomuoa 1n tM bttn c::ase. taieo Ftbroary 28 and 29, UUO. "1.! w torpOnsttd ID tbC" tK"Ord in thlt ee..flt Br tht-rto tetu6ed tha.t be bad refrained from procfutma: proof$ Of the prionty of bd wbtn called upoD to uslify 10 pnor litipuoo m 1911 and 1914 be witbed the p.nonty of his mveouoo to be rlttbhebl-d by tbe: o•u· era of tbo p&tegt-the Stor.e Telegtapb Co and ott bondbold•-•• ordtr to bo IUI't" that e. bone. fidt derenee would be mede Rt aa•d dal by Ma)! 19 1& , wbe:o be in tbe Atlanht Commun@• tl0f'14 Co. case bo hild eoocluded tbat tbe ownc re of the pattnt were 001 lD o financ•al pos1h on to lillg:ttf': and rl uu the Atlanuc Co "would .,.ko • oooa fide Stooe defense"
1942.
()pmO<>o or tb e Coun 820U 8.
m qu estton. That reputation. however well-deaerved, docs not entitle him to a patcnt fo r every tatcr improvc· ment which be claim9 in the radio field Patent caacs, like othere, must bo dccided not by wcighing the repu· tation11 of the litigan t &, but by carcfu l study of tbe merita of their respective contentions end proola. As tbe reault (15) of such a study wc nre forced to conclude, without undcrtaking to detertoine whethcr Stone's patent involved ' in· vention, tbat the Court of Claùna was rigbt in decidine tbat Stone anticipatcd Maroono, and tbat Marooni's pat· ent did not dìaclose invention ovcr Stone, Hence the JUdgment below holdina invalid the broad ctaims of tbe Marconi patent must be aflirmed In view of our inter· pretation of the Stone epplìcation and patent we need oot consider the correctncse of the court's conclusion thnt even •f Stone's disclosuret should be rcnd o.s failing to direct thnt tbc antenna circuite be made rcsonant to a particu lar frequency, Marcotji's patent involved no mvention over Lodg c, Tcsln. and Stone.
Claim !l! o{ Morcom patent No 768,11!
Tb e Govemment asks us to review so mueb of tbe de· cia•on of the Court or Clnims e.s beld valid and infringcd Claim 16 or Mnrcono 's pntent No. 763,772. Tha t claùn •• fot an antenna eircuit nt tbe reeeiver conneeted atone end to "an oseillaùon-rcceiving conduetor" and al tbc otber to a eapacity ( which could be tbe earth), contain· mg the prìmary winding of a tran!formcr, "mcnns for ad· JUsting the two trnnsformcr-circuìts in electrical resonance with each Otbcr," and "an ad)uStable condenser in a ehunt connected with tbe open circuit, and around said transformer-coil." Marconi thu s disclpscs nnd claims th e adrution to the receivcr antenna or an adjustable con· dcnser connectcd in a shunt around the prùnary of the transrormer Tbc specificotions desc ribe the condenser as " pre rerably one provided with two tcleseoping metalli c tubes sepnrn tcd by D. diclectric ond orrangcd to rcad il y
Fig. 15 -Fotocop ia deLle pa.gine 37 e 38 deLLa sentenza deLLa Corte Suprema degLi Stati Uniti · Dei tratti comp resi tra le due chiamate ( 15) vedi t ra du · zione in nota.
(15) La r epu tazione di Marconi come di co lui che per pr imo r ealizzò con successo la r adio trasmissione si basa sul suo brevetto original e [ N . 58193 deL 13·7·1896] che venne ripubblicato [neL 1901J col. N . 11913, e non è qui in discussione. Questa rep utazione , d'altronde ben meritata , non gli conferisce titolo tdiritto) per brevettare ogni successivo perfezionamento che Egli rivendichi nel campo radio. I casi particolari devono decidersi non già soppesando la reputazione dei contendenti, ma con lo studio accurato ecc...
to ch e Popov era ancora vivo ne l 1906, è inve ce possibile che proprio lui a bbia scritto, o fatto scrivere, che Marconi fu il primo a re alizza re la t.s.f.!
Sta il fatto che nella Enciclopedia del 1906 Marconi figura come il primo che rea lizzò praticamente l'idea della T .S.F. meàiante le onde elettriche, e che solo nella Enciclopedia del 1929 q ues t o primato viene passato a Popov.
l3l - Ho citato solo le Enciclopedie di oltre cortina perchè que i paesi sono om contro Marconi, ma basta la fig . 15 pe r mostrare che, almeno fino al 1929, anche i sovietici qualificavano Marconi «invento re della T .S .F . » e dal 1895, d'acco rdo in ciò con l' Enciclopedia di P raga.
( 4J - Popov scrisse d i essere pervenuto a Tileva1·e delle potenti osc illazioni fino a 5 km., non a t rasmettere de i messaggi a quella distanza: t anto è ver o che egli aggiunge: «posso sperare che i mi ei apparati samnno applicati per segnalazioni a grandi distanze», speranza d 'altronde rimasta vana, perché con i s uo i apparati, l'antenna ma rcon i ana, non si sarebbe mai giunti a segnalare a grande d is t anza, malgrado la i nn egabile efficie nza de l suo rivela t ore delle onde (16).
(5] - La frase è estratta da Radio Craft (?) de l 1939, non già da un documento ufficiale. La sentenza della Cor te Suprema degli Stati Uniti d el 1943, quale risulta dalle figg. 14 e 15, dice esattamente quanto i o ho scritto, cioè che Marconi è stato il pTimo a TealizzaTe, e non che egli è felicemente peTvenuto alla Tealizzazione (come dicono i miei contradditori) .

Più precisamente, nella d etta se n tenza (17) la Co rte Suprema, ugett ando in parte la t esi della Compagnia Marconi, afferma con
(16) Per l a verità, col s uo apparato rivelatore il Popov figura d egnamente t ra i prec ursori di Marcon i, m a in quel campo l o stesso Popov è stato p rec e du to da gli inglesi L o dge e Mu irhe a d , ne l 1893 e 94 (VediLa Telegrafia senz a filo - di A. Righ i e B. Dessau -Bologna, Za n ichelli 1903, pag, 884)
(17) Su q uesta senten za si ritorn erà in seguit o, con maggiori dettagli (pag. 50)
qua l che riserva, che gli S.U.A. non hann o violat o completamente i brevetti di q uella Compagnia : ma afferma a lt res ì che «la reput azion e di Marconi come di colui che pe r primo ha realizzato la r adiotrasmissione », è ben fondata, ben meritata e fuori di discussione. Nelle 81 pagine della sentenza non vi è traccia delle frasi attribuite a «Radio Craft » e non è neppure nominato Popov e ciò proprio in un 'epoca in cui i Russi godevano no toriamente di la rga simpa tia negli S.U.A.. Ri esce quindi ben diff icile comprendere come una tale sentenza possa, in buona fede essere citata come un documento contro la priorità di Marconi.
[6] - CONCLUSIONE. E' noto che contemporaneamente a Marconi e Popov lavoravano, tra gli altri, Pupin in Ame rica e S l aby in Germania (18); ora ques ti ricon obbero pres to la priorità di Marconi , e Popov, a Kronstadt nel 19 02, salutò Marconi «pad re della TSF » (19).
In realtà mentre tutti, e specialmente Popov, si accanivano sui dettagli del ricevitore, solo Marconi seppe conferire. la necessaria efficienza al trasmettitore, mediante il suo dispositivo irrad iante antenna-terra: con esso Marconi p assava dalla fase sperim en ta l e a quella della pratica rea l izzazione, mer i ta ndosi con ciò 1l premio NOBEL (20).
Ven endo ora al fondo della polemica, osservo che nella mia lettera all'U.E.R. di Gin evra ho confutato tre afferm az ioni sovieti che apparse sul Bollettino dell' O.I.R. di Praga. Era obbligo dei contradditori .di provare l e loro affermazioni: ma. a p art e l e cavillose interpretaz ioni delle biog r afi e ma rcon iane da me citate, nulla più si dice nè per confermare il vantato brevetto P.opov, nè per giustificare l'ignobile qualifica di avventuriero attribuita a Marconi.
La pretesa priorità di Popov sembra quindi che debba basarsi sui 5 km che ques t i avrebbe superati nel 1895, naturalmente,
(18) E. H. ARMSTRONC. Electrical En gineering - August 1953 - loc. cit. - pagg. 670 e 671.
{19) L. SoLARI: Giornale d ' Italia - 14 -3- 1952.
(20) Vedi commemorazi one del 1949 - pag. 6.

secondo i Russi, prima degli 1,5 km r iconosc i uti a Mar con i, pure nel 1895 (fig. 13) . Ma questi 1,5 km costituirono la prima memombile tappa del trionfale cammino de lla Radio, ment re i 5 km di Popov non ebbero altro seguito all'nfuori d i quella semplice speranz a (di cui si diss e alle pagine 37, 42, 46), destinata a fallire, come poi f allì Ma essa è bastata, a quanto pare, agli scienziati russi, per proclamare Popov inventore della radio. 7 maggio 1954.
L. S.Per quanto riguetrdet La tretscrizione deL cognome deLLo scienziato russo, che spesso viene indicato con POPOFF, bisogna tener prese n te che La Letteret finale del suddetto cognome è una B La quaLe corrisponde etUa V itaLiana . Perciò si è scelta La forma PoPov. La grafia POPOFF o PoPOF deriva probabiLmente dalLa trascrizione ingLese, per La quale appunto il digramma OF si può leggere OV (n.d.R.).
