Il “cippo” di Redipuglia fra i cimeli del Museo Storico del Corpo Il Cippo originale di Redipuglia fu affidato alla Regia Guardia di Finanza sin dal 1935, appena iniziati i lavori di soppressione del cimitero sul Colle di Sant’Elia. Esposto per qualche tempo presso la sede della Legione Allievi, nell’allora Caserma “Vittorio Emanuele III” di Viale XXI Aprile (oggi Caserma “Piave”), a partire dal 5 luglio del ’37, come si diceva in premessa, entrò a far parte del patrimonio museale del Corpo, presso il quale è attualmente esposto. Le prime sale del Museo furono inaugurate in occasione della tradizionale “Festa del Corpo”, alla presenza dell’allora Ministro delle Finanze, Paolo Thaon di Revel, accompagnato dal Comandante Generale della stessa R. Guardia, Gen. C.A. Calcagno, ed alla presenza di importanti cariche istituzionali. Ad esse avevano lavorato, sin dal 1934-1935, vari Ufficiali, Sottufficiali e Militari in servizio presso la Legione Allievi, fra i quali è doveroso ricordare i Colonnelli Vitale, Fiocca e Meucci, così come l’Aiutante di Battaglia Guarreca e il Brigadiere Stefanini, questi ultimi fra i primi chiamati a coadiuvare l’allora Colonnello Formato, al quale era stato demandato: “…il primo lavoro di ricerca e di organizzazione, quando si trovavano alla Legione Allievi”33. Per l’esattezza, il Cippo fu inizialmente collocato nell’appena inaugurato “Sacrario dei Caduti del Corpo”, realizzato in un’ampia sala al piano terreno dell’entrata principale della citata caserma, sacrario che ovviamente era adiacente allo stesso Museo Storico, che in quel contesto occupava l’intero corridoio di destra (oggi sede di uffici del Comando Generale del Corpo)34. Nella sommaria descrizione del Sacrario, il giornale “Il Finanziere” aggiunse: “Nel Sacrario, con indovinatissimo pensiero è stato ricomposto nella sua originalità il Monumento ai Caduti del Corpo, già esistente nel Cimitero di Redipuglia (.) Il cippo di confine austriaco atterrato è spezzato, quello italiano, invece, eretto e sormontato dalle aquile, con la leggendaria scritta <<Italiano o Straniero non contrabbandare merce d’odio…>>, sembrano che acquistino nell’ambiente raccolto e severo del Sacrario, elementi di più sublime emotività”35. Esattamente un anno dopo, ancora in occasione della Festa del Corpo del 5 luglio, il Museo Storico fu visitato dall’allora Capo del Governo, Benito Mussolini. Fu, quella, l’occasione per pubblicare un prezioso numero unico, una sorta di monografia dedicata, oltre che all’inaugurazione del medesimo Ente, alla stessa storia del Corpo36.
33 Così come ricorda l’articolo “Una ricca ed espressiva raccolta di titoli di nobiltà civile e guerriera”, in “Il Finanziere”, n. 28 del 12 luglio 1937, pag. 5. 34 “R. Guardia di Finanza - Breve Guida del Museo Storico”, Edizione Legione Allievi R. Guardia di Finanza Roma, 5 luglio 1939, pag. 16. 35 “La prima realizzazione di un purissimo e nobilissimo desiderio”, in “Il Finanziere”, n. 28 del 12 luglio 1937, pag. 4. 36 La cronaca dell’evento fu pubblicata sul giornale “Il Finanziere”, n. 52 dell’8 luglio 1938.
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