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© UFFICIO Storico SME - Roma 1993

Pre S En Ta Zion E

Con questo volume l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito intende fornire un contributo per far conoscere la vita di taluni uomini, condottieri, professionisti, storici e scrittori, che hanno in qualche modo, con le azioni o con le opere, concorso a disegnare la storia militare italiana.

Le ventuno biografie presentate non sono un tentativo di sopperire alla mancanza di biografie sulla storiografia militare italiana, ma, come giustamente dice l'Autore, di illustrare «un po' meglio ai Quadri più giovani dell'Esercito uomini e circostanze che il tempo tende a rendere opachi e indefiniti».

Ringrazio cordialmente il Gen. Oreste Bovio, già Capo dell'Ufficio Storico, di essersi cimentato nell'impresa.

Avvertenza

Nella storiografia militare italiana si registra una mancanza pressochè totale di biografie, al punto che anche personaggi di grande rilievo - si pensi a Cadorna, a Badoglio, a Cavallero, ma non solo a loro - ancora attendono biografi informati ed equilibrati, lontani sia dall'infatuazione agiografica sia dalla stroncatura preconcetta.

Tale lacuna può essere attribuita forse alla obiettiva difficoltà di questo genere letterario. Scrivere una biografia non è certo facile, il biografo non può affidarsi solo ai documenti, deve ricorrere anche alla introspezione psicologica perché ci sono indubbiamente nella vita di un uomo aspetti e momenti che possono essere spiegati solo con l'intuizione e che, quindi, possono rendere indefiniti i confini tra il racconto storico ed il romanzo. Una valida biografia, inoltre, non può limitarsi ad essere una storia personale, dissociata dal contesto societar io generale ed il biografo deve conoscere le caratteristiche peculiari dell'attività svolta dal biografato per valutarla in modo corretto.

Molti negano per questo che la biografia possa raggiungere le vette dell'oggettività scientifica, Freud in una lettera ad Arnold Zweig affermò addirittura: « Chi diventa biografo si impegna alla menzogna, all'occultamento, all'ipocrisia, ad abbellire le cose e perfino a nascondere la propria incapacità a comprendere, giacchè non è possi bile arrivare alla ve rità biografica »

Sacerdoti d, Marte non è, e non vuole essere, un tentativo di porre un qualche rimedio alla carenza di biografie di perso naggi eminenti in campo militare .

In questa ideale galleria di uomini che si so no distinti nell'arte della guerra mancano, infatti, tanto per citare solo qualche nome, grandi capitani come Alessandro Farnese, esperti generali come Giovanni Messe, geniali inventori come Giovanni Cavalli.

Il volume - che raccoglie ventuno brevi profili biografici, alcuni già pubblicati ed altri del tutto nuovi, scritti nell'arco di un quindicennio nelle occasioni più diverse - si ripromette di raggiungere uno scopo meno ambizioso: far conoscere un pò meglio ai Quadri più giovani dell'Esercito uomini e circostanze che il tempo tende a rendere opachi ed indefiniti.

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