RIVISTA MILITARE 2023 N.4

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Elaborazione PDF: Marcello Ciriminna

la loro affidabilltà scientifica, esse continuano a rappresentare punti di riferimento ineludibili per chi approccia queste tematiche. Lo si è fatto anche nel tentativo di spiegare le ragioni dell'olocausto: una violenza senza fondo, un vero e proprio abisso nel quale precipitò l'animo umano. Infiniti gli studi sul tema. Tra i molti si evidenziano Christopher R. Browning e Zygmunt Bauman. Browning, in "Uomini comuni", studia I componenti del Battaglione 101 della Riserva della polizia tedesca Con un organico d1 meno di 500 persone questa unità fu in grado di uccidere, in circa un anno, quasi 40.000 ebrei. I numeri sono impressionanti, ma ciò che ancor più sconvolgeè chei membri di questorepartononeranofanatici antisemiti nazisti. Erano uomini comuni' commercianti. operai, impiegati, di età piuttosto avanzata e pure con famiglia a carico. La tesi portata avanti dall'autore è quella della competenza a svolgere un incarico, dell'emulazione e della conformità verso 11 gruppo che ha la positiva qualità di disporre di quella "forza" che serve a massacrare degli inermi (9) Si spinge più a fondo il sociologo Bauman. Anzitutto, la "bravura" dei nazisti fu quella di eliminare la pietà istintiva. Quindi, attraverso l'ordine e l'autorità, riuscirono aderesponsabilizzare l'individuo creandogli una coscienza sostitutiva. Infine, grazie alla burocrazia e al moderno "problem solv1ng" resero efficienti, al massimo, i processi di sterminio industrializzandoli. L'olocausto, per Bauman, fu al contempo "prodotto" e "fallimento� della modernità. Tesi molto forte che, si spera, faccia riflettere sul peso della tecnologia. soprattutto oggi. Non da ultimo, sarebbe comodo, per tutte le nostre coscienze, pensare che ciò che accadde fu opera di uomini con tare mentali cioè dei sadici patologici. La risposta è nota purtroppo no. La stragrande maggioranza era composta da persone chenonesiteremmoadefinirenormali. Proprio per questo motivo la violenza, come si è qui argomen-

tato, da sempre brutale compagna dell'uomo, ma non nostro gene biologico, va studiata e approfondita. l recenti massacri in Ucraina sono la testimonianza, più diretta, di come chiunque. posto in determinate condizioni, corra il rischio di trasformarsi in un poliziotto del Battaglione 101. La storia e la giustizia seguiranno il loro corso. ma la responsabilità è individuale. Alla fine, infatti, ci sarà un uomo, possibilmente identificato, dietro quel dito che ha premuto quel grilletto. Non ci troveremo mai un ordine o un ideale. Sempre e soltanto un uomo. almeno per il momento In ogni caso, in questo percorso bisognerà essere cauti perché, come ricordava Nietzsche: "quando guardi a lungo in un abisso. anche l'abisso ti guarda dentro". Per concludere, ritorniamo 1n Congo, questa volta a nord dell'omonimo fiume. Lì gli scimpanzé continuano acomportarsi come fanno dasempre Soprattuttoi maschi Sonoaggressivi: maltrattano e picchiano costantemente anche le femmine della propria comunità. A sud del fiume, fortunatamente per i bonobo, è tutta un'altra storia. Ma laggiù la leadership è femminile.

NOTE

(1) M. MacMillan, War. Come la guerra ha plasmato gli uomim, Rizzoli, Trento, 2021, p. 10. Questo volume è stato recensito sulle nostre pagine nel n. 0412021.

(2) G. Bouthoul, Le guerre, longanesi, Milano, 1982, p. 237.

(3) M. Miraz6n lahr, F. Rivera. et al., tnter-group vìolence among early Holocene hunter-gatherers of West Turkana, Kenya, "Nature", 21 gennaio 2016.

(4) Vi sono società ·in cui non ci sono guerre, oppressione o sofferenza fisica", B. Moore jr, Le cause sociali delle sofferenze umane, Edizioni di Comunità, Milano, 1974. pag. 58.

(5) https://campuspress.yale edu/infantlab/media/

(6) K. Lorenz, Il cosiddetto male, Garzanti, Milano. 1974. p. 290.

(7) "L'uomo ha bisogno di una cultura che disciplini la sua vita istintuale�. I. Ei-

bl-Elbesfeldt, Etologia della guerra, Bollati Boringhieri, Torino, 1990, p. 11.

(8) Milgram, in sintesi, ritiene che persone assolutamentenormali,senzaostilità, possono trasformarsiin agenti di distruzione e proseguire in quesfopefcl anche quando sono evidentigli effetti del loro agire. Pochi individui hanno sufficiente forza per resistereall'autorità, dr.S. MHgram,Obbedienza all'Auton'fà,Einaudi, Torino, 2003.

(9) "In ogni società moderna, la complessità della vita, con la burocratizzazione e la specializzazione che ne conseguono, attenuano il senso di responsabilità persona/e di coloro che realizzano le direttive ufficiali', in C.R. Browning, Uominicomuni'. Pofìzia tedesca e soluzione finale in Polonia, Einaudi, Torino, 2004, p. 198.

BIBLIOGRAFIA

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