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« VECCHIA VATICANA LUPA CRUEN TA » CAADUCCI
Riepi1oghiamo per intenderci e documentate. Col primo agosto io sono entrato re dattore in questo giornale.
N o n c'è nulla d i straordi nar io. La cosa è logica, nat urale, non cont raria -d irebbe Va llenstein - al corso dei p ianeti
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Ma la mia entrata al Popolo urta tremen damente certo necrofo ro d i Via Romana. Don Chel od i, 6ascheggiante in t ribunale, vuol pren dersi una rivincita, e in un articolo intitolato L' angelo cuJt ode ricama un tessuto di malignità e di menzogne contro la Camera del Lavoro.
Questa coO\'OCa le dire zioni delle società federate e vota un o rd ine d el g iorno di· smentita e di protesta. Prete Che!odi rito rna alla car ica e con un art icolo che vorrebbe essere spiritoso ed è semplicemente idiota - pubblicato nel numero di sabato della V C - tenta volta re le carte in tavola e fa r vedere che la C. E. del P. S. T, e Camera del Lavoro, sono la stessa cosa
Ecco: 0 1e al Vaticano T rentino, g iornale, com itato diocesano, s.eg retariato operaio , banca cattolica , banca indust riale, l ibreria e rel ìgione siano tutti rami salienti dallo stesso ceppo di affa rismo rapi natore e profano è fuor di d ubbio. Alci de, per esempio, diretto re del gio rnale, d iventa banch iere attraversan do un corridoio e sagrestano a piè delle scale. Ma C. E. del P . S. T rentino e Camera del Lavo ro sono d ue o rgani d istinti, co n funz ione e scopo d iversi. La Camera del Lavoro è areligiosa apolitica e no n ha mai domandato, p ri ma d i appoggia re opera i sciope· ranti, qual fosse l a l oro fe de relig iosa o la loro idealità politica. La Camera del Lavoro si preoccupa della lotta economica e non poteva lanciare l'appello pro diffusio ne del Popolo . lo ha fatto invece il Pat• tito Socialista T rentino, nella cui Commissione Esecutiva vi è un solo membro che fa pure pa rte della Direzione della Camera del Lavoro Vi è dunque differenza « essenziale e sostan ziale » a lmeno di persone fra C. E. del Partito Socialista e Camera d el Lavoro.
La terza parte poi dell'o rdi ne del g iorno è g iustificata dal contegno ch e i clericali tengono contro la Camera del Lavoro: Ogni qual volta l'organo nero r icorda la nostra istituzione, aggiunge la parola « sovven - zionata ». Ultimamente la Camera del Lavoro ha d.tto una festa al Viipian e la Voce ha attaccato la Banda Cittadina che « pagata » è interve• nuta a pr~ tar servjzio. Jl cronista terminava il trafiletto in parola con questa fnse da epilettoide - non si sa se rivolta alla Banda o alla Camera del Lavoro - « e che la duri ! »
C'è da tremare a questa minaccia gadleria.na o chelodiesca.
In questi giorni l'appello pro diff usione del Popolo ha sommosso ancora una volta il fondo limaccioso e fermentante odio dei pennivendoli clericali.
Liquidati moralmente e politicame~te ( affare Marmifera e discorso Gentili lo provano) i signori di Via Romana tentano deviare l'atten2ìone del pubblico attaccando la Camera del Lavoro e chi scrive queste linee. Nell'articolo Le soddisfa2iot1i del mestiere, prete Chelodi mi ha dedicato un periodo che riporlo integra lmen te: e Noi sliamo ora )tudiando la. p:osa d i un certo buffone il quale per d imostrare che ha delle idee, h• deu o che è stato ricercato di S<"rivere uo lib ro, presso a poco come quel burlone. senu un soldo in t i1$Ca, il quale andava affermando che gli avevano chiesto a prestito 100.000 lire. E quando avremo bene _studiato, ci proveremo a scrivete un articolo " non sconchis.ionato " e già fin da ora ci ingallu:z:ziamo al pensiero del terribile, spaventoso effetto che è destinato a produrre».
Prete Chelodi che aveva promesso d i non più occuparsi della m ia persona e mi aveva anzi dichiarato morto, scende all'ingiuria. umano. Egli non ha altro argomento. N on discuto il paragone ch'egli mette in campo. P rete Chelodi sa di essere insincero. Chi mi ha invitato a scrivere un libro non è già l'imbecille che si rivolge al pezzente per un p testito, ma è un uomo che segue ciò che ho scritto e che mi stima capace del compito ch'egli mi vuole assegnare.
Voi prete Chclodi, avete letto cìò che ho pubblicato da mesi ad oggi sul Popolo, e se non posso chiamarmi un' arca santa d"ìdee (voi le avete trustinate, rome le cooperative e le banche) bo dimostrato anche ad onesti avversari la mia rultura e .sopratutto i miei diritti a una più vasta cultura. lo vi cedo, prete Chelodì, con animo tranquillo, tutta la mia prosa d isseminata qua e là in un decennio ormai d'attività giornalistica. Se non vi basta il PopoJo, chiedete la collezione del Proletario di NewYork, <lell'A-vangua,-dia 1ocialùta di Milano (1904), di Pagine Jihe,e, <lei Pemiero Romagnolo. Prendete i miei artico.li polemici, le mie novelle, i miei studi critici di letteratura, le mie versioni dal francese e dal tedesco. U materiale non è scarso e voJ, o piccolo censore inquisitoriale, potreste trarne il lauro di una non effimera gloria. Fatelo questo eserci0 2io solitario. Nel celibato cui siete costretto dal voto può servirvi quale divagazione o sostitutivo. Ed io aspetto il vostro responso, che sarà naturalmente infall ibile e immutabile come queUi del papa o dell'oracolo delfico. Ma raccogliendo le mie prose, vi prego, o dolce Chelodi, di non dimenticare l'opuscoletto nel quale ho documentate e descritte le turpitudini d i un vostro collega.
14.•II.
Povero n ecroforo, povera bertuccia non si sa come fuggi ta alla colonia residua di Gibilterra, voi mi fate piangere e cidere al tempo stesso. Volete scendere in campo, e non v'accorgete che la sottana v'intoppa e la. chierica vi tradisce. Invece di attaccare 1a Camera del Lavoro, rispondete agli articoli sulla Bancaria, che hanno mostrato il marcio, il falso delle vostre istituzioni economiche, rispondete a q uel cattolico nazionale che in uno degli ultimi numeri dell'A/Jo Adige vi denundava come traditori della r eligione! Sl, voi siete i traditoci della relig ione! N elle sacrestie, sotto l' immagine <li Gesù che ebbe una sola tun ica, qualche volta non un sasso ove posare il capo e fustigò un giorno i mercatori che profanavano il tempio, voi tenete i conciliaboli ove si tratta d 'inter essi materiali. Sotto quel Vangelo che fu il verbo della rivolta e della consolazione, io vedo spuntare le pagine di un libro-mastro col dare e l'avere delle vostre banche ! Quando io voglio sentire il fuoco della passione religiosa che si superumanizza in Dio, non leggo i vostri articoli stillanti odio, livore, abbiezione, non frequento le vostre chiese ove si vitupera Cristo, mascherandolo da scontista, no, io g rido nella solitudine della mia soffitta il Cantico delle Creature di S. Francesco d'Assisi e l'invocazione a frate Sole, a sorella Acqua, a Madonna P overtà; tutto q uesto inno d'amore alle cose buone, questo richiamo alla vita semp lice e pura mi dà l'idea. dell'enorme divario che corre fra il poverello d' Assisi e voi, che siete ad un tempo giornalisti, speculatori, galoppini tlettorali, e sempre e dovunque preti J
Io mi domando perché da sei mesi mi ringhiate alle calcagna E forse pe r ottenere il mio sfratto? Ci r iuscirete, ma è una magra consolazione, Per denigrare la Camera del Lavoro? Tentativo vano. Per vendicarvi delle mie frustate? La vostra vendetta non sarà ma.i allegra.
Io vi rispondo colle parole di Giosue Carduéci, il poeta che giunto all'ultima ora non ha voluto preci di cardinali: « Voi siete il partito che nella storia nega il progresso, che nel consorzio civile nega il mig l ioramento dell'uomo e le sue aspirazioni alla feli cità, che nella scienza nega il libero pensiero, rhe nell'Europa moderna nega la libertà della stampa e delle religioni, che in Italia nega la Patria ». ·
Via, sepolcri imbiancati!
D a IJ Popolo, N. 2772, 9 agosto 1909, X.